Alessandria - Confartigianato
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n. 2/2010 - Poste Italiane s.p.a. - Sped. abb. post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46), art. 1 comma 1, DCB AL con ip<br />
<strong>Alessandria</strong><br />
Notizie<br />
DICEMBRE 2010<br />
Organo di informazione alle imprese di <strong>Confartigianato</strong> <strong>Alessandria</strong>
SE SEI ASSOCIATO A CONFARTIGIANATO<br />
TI ASPETTIAMO IN ASSOCIAZIONE A RITIRARE GRATUITAMENTE<br />
IL PACCHETTO PER ACCEDERE ALLA TUA PEC<br />
La PEC di Impresa Semplice<br />
per <strong>Confartigianato</strong><br />
<strong>Confartigianato</strong> Imprese e Telecom Italia hanno firmato un<br />
accordo che permette agli imprenditori associati di<br />
usufruire gratuitamente fino alla fine del 2011 di Certific@,<br />
il servizio di posta elettronica certificata (PEC) di Telecom<br />
Italia.<br />
La PEC è lo strumento informatico, voluto dal Ministero per<br />
la Pubblica Amministrazione e Innovazione, per ridurre il<br />
costo della burocrazia a carico delle imprese e beneficiare<br />
di un considerevole risparmio di tempo e denaro perché<br />
permette di eliminare code o lunghe attese agli sportelli<br />
degli uffici.<br />
CERTIFIC@: la PEC di Telecom Italia<br />
Certific@ è il servizio di Posta Elettronica Certificata di<br />
Impresa Semplice di Telecom Italia, con cui l’Impresa invia<br />
e-mail con valore legale.<br />
Con Certific@ è possibile agevolare le relazioni tra imprese<br />
e istituzioni.<br />
Inoltre il risparmio è doppio:<br />
• tempo: niente più code agli sportelli postali;<br />
• costi: l’invio di messaggi di posta elettronica ha costi inferiori<br />
all’invio di raccomandate a/r tradizionali.<br />
Grazie all’accordo tra <strong>Confartigianato</strong> Imprese e Telecom<br />
Italia, tutti gli associati possono usufruire gratuitamente di<br />
Certific@ fino alla fine del 20111.<br />
Certific@ è disponibile per tutti gli Associati, attraverso una<br />
semplice procedura di attivazione.<br />
Perché la PEC?<br />
La posta elettronica certificata o PEC è lo strumento che<br />
dà a un messaggio di posta elettronica lo stesso valore<br />
legale di una raccomandata con avviso di ricevimento tradizionale.<br />
L’e-mail diventa così equivalente ad una raccomandata con<br />
ricevuta di ritorno, con l’attestazione della data e dell’orario<br />
esatto di invio e di consegna. L’avvenuta consegna dell’email<br />
viene garantita. Nel caso non sia possibile consegnare<br />
il messaggio l’utente viene informato.<br />
Dal 1/01/2012 il servizio sarà a pagamento secondo il<br />
listino commerciale in quel momento vigente.<br />
Le soluzioni ICT di Impresa<br />
Semplice per <strong>Confartigianato</strong><br />
Telecom Italia ha pensato anche a tutte le imprese<br />
artigiane associate che necessitano di un personal computer<br />
o di strumenti evoluti utili allo svolgimento dell’attività.<br />
Pertanto, grazie all’accordo firmato, per tutti gli associati<br />
<strong>Confartigianato</strong> Imprese, Telecom Italia mette a<br />
disposizione, a condizioni di favore, un pacchetto completo<br />
comprensivo di PC, soluzioni ICT e servizi di supporto e<br />
assistenza informatica.
www.confartigianatoal.it<br />
UFFICI ZONA<br />
<strong>Alessandria</strong><br />
Spalto Marengo - Palazzo Pacto<br />
Telefono 0131 - 28 65 11 r.a.<br />
Fax 0131 - 22 66 00<br />
e-mail: infoartigiani@confartigianatoal.it<br />
Acqui Terme<br />
Via Municipio, 3<br />
Telefono 0144 - 32 32 18 - 32 61 89<br />
Fax 0144 - 35 65 65<br />
e-mail: acqui@confartigianatoal.it<br />
Casale Monferrato<br />
P.zza Venezia, 13<br />
Telefono 0142 - 78 19 62<br />
Fax 0142 - 78 19 69<br />
e-mail: casale@confartigianatoal.it<br />
Corso Indipendenza, 61<br />
Telefono 0142 - 45 47 75<br />
Fax 0142 - 55 662<br />
e-mail: info@mascarinopaolo.191.it<br />
Via Mameli, 65 - Patronato INAPA<br />
Telefono 0142 - 76 07 9<br />
Fax 0142 - 42 25 83<br />
e-mail: inapa-casale@confartigianatoal.it<br />
Novi Ligure<br />
Viale A. Saffi, 53<br />
Telefono 0143 - 74 69 29<br />
Fax 0143 - 32 44 42<br />
e-mail: novi@confartigianatoal.it<br />
Ovada<br />
Via Piave, 25<br />
Telefono 0143 - 86 45 7<br />
Fax 0143 - 86 45 7<br />
e-mail: ovada@confartigianatoal.it<br />
San Salvatore Monferrato<br />
Via Tarchetti, 12<br />
Telefono 0131 - 23 31 26<br />
Fax 0131 - 23 85 05<br />
Tortona<br />
Via Postumia - CO.IN.ART.II<br />
Telefono 0131 - 86 23 68<br />
Fax 0131 - 82 08 65<br />
e-mail: tortona@confartigianatoal.it<br />
Valenza<br />
Piazza Giovanni XXIII, 9<br />
Telefono 0131 - 94 21 94<br />
Fax 0131 - 92 33 56<br />
e-mail: valenza@confartigianatoal.it<br />
Periodico bimestrale<br />
Direttore Responsabile: Valerio Bellero<br />
Editore: <strong>Confartigianato</strong> <strong>Alessandria</strong><br />
Coordinazione e redazione articoli: Roberto Borsalino<br />
Reg. Trib. <strong>Alessandria</strong> n. 72 del 17/02/1977<br />
Redazione: Spalto Marengo - Palazzo Pacto<br />
Tel. 0131.286511<br />
Realizzazione: Lit. Viscardi (AL)<br />
L’ARTIGIANATO È SEMPRE<br />
UNA SCUOLA<br />
La struttura snella delle nostre aziende ci contraddistingue<br />
da sempre, i nostri dipendenti sono<br />
cresciuti con noi e quando abbiamo bisogno di<br />
forze nuove fortunatamente esiste sempre il ricorso<br />
all’istituto dell’apprendistato, che rappresenta il<br />
principale strumento di inserimento lavorativo nelle<br />
imprese artigiane attraverso un percorso di formazione<br />
e lavoro.<br />
Nelle imprese artigiane infatti, i contratti di apprendistato<br />
nel 70% dei casi si trasformano in assunzioni<br />
a tempo indeterminato ed inoltre l’apprendistato<br />
riconosce il valore educativo dell’impresa come<br />
luogo formativo e di trasmissione di saperi e valori che proprio nell’artigianato trova le<br />
sue manifestazioni più qualificanti.<br />
La valorizzazione dell’apprendistato può consentire di ricomporre la frattura aimè sempre<br />
più accentuata tra istruzione scolastica teorica e lavoro per permettere ai giovani di acquisire<br />
quelle competenze che le imprese non trovano sul mercato del lavoro attuale.<br />
Nonostante la crisi, nel 2010 il 26,7% del fabbisogno occupazionale delle imprese italiane<br />
risulta insoddisfatto, da un lato molti disoccupati e dall’altro molte richieste di figure<br />
professionali qualificate. È un paradosso a cui dobbiamo trovare rimedio.<br />
Sono anni difficili quelli che stiamo attraversando, clienti che non pagano alle scadenze<br />
prefissate, credito ridotto rispetto al passato e lavoro difficile da trovare.<br />
In questo scenario sfavorevole noi dell’artigianato proprio per la nostra flessibilità continuiamo<br />
a sostenere il sistema Italia nonostante la forte crisi mondiale, esportando i<br />
nostri prodotti e fronteggiando meglio di altri la competizione, contrapponendo fra noi e<br />
gli altri il “Made in italy”.<br />
Vi è nell’artigianato una particolarità insita, quasi un gene diverso dagli altri, che ci tiene<br />
a galla, ci fa lottare e ci permette di lavorare a testa alta. Ritengo che questi tempi difficili<br />
ci stiano temprando ancora di più e ci consentiranno di vivere a lavorare meglio nei<br />
prossimi anni quando la congiuntura economica mondiale avrà imboccato una svolta più<br />
favorevole.<br />
Buone Feste a tutti i miei amici artigiani, alle loro famiglie ed ai loro collaboratori.<br />
IIll PPrreessiiddeennttee<br />
VVaalleerriioo BBeelllleerroo<br />
SOMMARIO<br />
ESTETISTI ED ODONTOTECNICI pag. 4-5<br />
AUTOTRASPORTATORI pag. 6-10<br />
FARE CULTURA… FARE IMPRESA pag. 11<br />
COSA FARÒ DA GRANDE pag. 13<br />
SPECIALE RAEE (1ª parte) pag. 14-17<br />
CENTRI REVISIONE AUTO pag. 18<br />
RISPARMIO ENERGETICO pag. 21<br />
STRESS DA LAVORO CORRELATO pag. 22-23<br />
E DITORIALE<br />
3<br />
3
ESTETICA<br />
4<br />
4<br />
PROGETTO REGIONALE BELLI E SICURI<br />
24 gennaio 2011…tutti ad Asti per la formazione<br />
I centri estetici e benessere della nostra provincia sono<br />
invitati a partecipare il giorno 24 gennaio 2011 dalle ore<br />
9 alle ore 12 ad Asti all’incontro per le zone di <strong>Alessandria</strong><br />
ed Asti presso la sede ASL in via Conte Verde 125 al<br />
fine di ricevere una idonea formazione ed informazione in<br />
materia di adeguamenti normativi ed igienico sanitari.<br />
Il Settore regionale “Promozione<br />
della Salute e Interventi di Prevenzione<br />
Individuale e Collettiva”,<br />
da diversi anni, segue con interesse<br />
le problematiche relative alla cura<br />
della persona, promuovendo una<br />
maggiore sicurezza nell’ambito dei<br />
cosmetici, delle attività di estetica e<br />
solarium e di quelle che effettuano<br />
tatuaggio e piercing.<br />
Il Ministero della Salute, assegnando un<br />
finanziamento al progetto “Belli Sicuri”, ha inteso<br />
riconoscere ed apprezzare il lavoro svolto incoraggiandone<br />
il proseguimento.<br />
Il progetto “Belli Sicuri” ha voluto riconoscere al professionista dell’estetica<br />
un ruolo centrale ritenendo che, a cascata, ne sia avvantaggiata<br />
tutta la popolazione.<br />
L’obiettivo del seminario proposto è di promuovere nella professione che i futuri estetisti<br />
eserciteranno, una maggiore consapevolezza del proprio “ruolo di orientamento rispetto alle<br />
scelte delle persone”. Il momento formativo che si intende offrire prevede<br />
nozioni inerenti la normativa di settore, esercitazioni nonché la presentazione<br />
delle attività di vigilanza esercitate dai Servizi di Igiene e Sanità<br />
Pubblica della ASL.<br />
Programma giornata formativa:<br />
• Corretto utilizzo delle apparecchiature a raggi UV nei centri di estetica:<br />
aspetti normativi e pratici<br />
• I prodotti cosmetici: cenni normativi, etichettatura e responsabilità<br />
• Trucco permanente e semi – permanente: aspetti igienico sanitari<br />
• Pulizia, disinfezione, sterilizzazione: metodi per una corretta esecuzione<br />
• Belli Sicuri: il coinvolgimento del professionista della cura del corpo<br />
INFO: contattare <strong>Confartigianato</strong> <strong>Alessandria</strong> 0131 286511
COSMOPROF 2011<br />
BOLOGNA 18-21 MARZO<br />
Vuoi andare al Cosmoprof ?<br />
Se rinnovi tempestivamente la tua adesione a <strong>Confartigianato</strong> per<br />
il 2011 puoi usufruire di agevolazioni ed andare al Cosmoprof con<br />
soli 20 euro (viaggio in pullman e biglietto compreso) nelle giornate<br />
di domenica 20 e lunedi 21 marzo.<br />
Per informazioni ed adesioni puoi contattare la presidente<br />
Stefania Baiolini al numero 0131 254281<br />
ODONTOTECNICI ED OTTICI<br />
La formazione Ecm non è più obbligatoria<br />
La recente conferma da parte della Commissione<br />
ECM presso il Ministero della Salute sulla<br />
non obbligatorietà dei corsi Ecm per “le arti ausiliarie<br />
delle professioni sanitarie” non fa altro che<br />
confermare quanto da tempo da noi sostenuto e<br />
cioè che in quanto non riconosciuti come professione<br />
sanitaria non abbiamo l’obbligo<br />
di una formazione prevista e riservata alle<br />
professioni sanitarie.<br />
Nel corso dell’ultimo anno è stata svolta<br />
una intensa attività in relazione alla questione<br />
ECM da <strong>Confartigianato</strong> <strong>Alessandria</strong><br />
nella persona del Presidente del gruppo<br />
provinciale Odontotecnici Angelo Giambrone,<br />
oltre che dal gruppo Regionale di<br />
Fenaodi <strong>Confartigianato</strong>, presieduto dal<br />
novarese Marco Francisco, in particolare<br />
nei confronti della struttura pubblica ASL<br />
<strong>Alessandria</strong> che, unica in Italia, subordinava<br />
il convenzionamento alla verifica del<br />
punteggio ECM per l’anno in corso.<br />
CATEGORIE<br />
5
AUTOTRASPORTO<br />
6<br />
APERTE LE ISCRIZIONI<br />
AL CORSO DI CAPACITÀ PROFESSIONALE<br />
PER ATTIVITÀ DI AUTOTRASPORTO<br />
Con la normativa vigente la Capacità Professionale<br />
(Primo reqquiisito) è obbliigatoria peer tutti i tipi di<br />
aziende escluse quelle che operano con mezzi inferiori<br />
a 15 q.li di massa complessiva.<br />
Secondo requisito necessario è quello della capacità<br />
finanziaria che può essere dimostrato o esibendo una<br />
situazione patrimoniale e reddituale della ditta soddisfacente<br />
la condizione economica minima oppure mediante<br />
attestazione bancaria per un importo che va da un<br />
minimo di 50.000 euro per le ditte monoveicolari, ai quali<br />
vanno aggiunti ulteriori 5.000 euro per ogni mezzo oltre al<br />
primo.<br />
Terzo requisito da dimostrare o confermare è quello dell’onorabilità,<br />
requisito che peraltro veniva già verificato<br />
anche precedentemente.<br />
QUOTA ALBO AUTOTRASPORTO 2011<br />
Sulla Gazzetta Ufficiale n. 255 del 30 ottobre 2010 è<br />
stata pubblicata la deliberazione del Comitato Centrale<br />
n. 17 del 19 ottobre 2010, con la quale sono state<br />
determinate le quote da versare per l’iscrizione all’Albo<br />
per l’anno 2011.<br />
Con riferimento alle disposizioni contenute nella suddetta<br />
deliberazione n. 17/10, è stata confermata, per<br />
l’anno 2011, la possibilità di poter adempiere al versamento<br />
della quota, anche attraverso un sistema di<br />
pagamento telematico per mezzo dell’utilizzo di carte<br />
di credito (circuiti Visa o Mastercard) , di conto Ban-<br />
Il corso di Capacità Professionale inizierà a fine gennaio<br />
e rispetterà il seguente calendario: tutti i mmaarrtedì e giovedì<br />
sera dalle 20,00 alle 23.00 e tutti i sabati pomeriggio<br />
dalle 14,00 alle 17,00.<br />
La frequenza del corso è obbligatoria per coloro che non<br />
sono in possesso di un diploma di scuola media superiore<br />
e per tutti coloro che non hanno almeno cinque anni di<br />
esperienza direzionale di azienda di autotrasporto.<br />
Il corso, si terrà ad <strong>Alessandria</strong> nella nostra sede provi<br />
nciale al Palazzo Pacto.<br />
Il costo del corso è di € 1400 + iva ridotto a € 700<br />
+ iva per coloro che sono in possesso di un titolo di<br />
studio di scuola media superiore.<br />
Per aderire al corso occorre contattare i nostri uffici al<br />
numero 0131 286511.<br />
coposta / PostePay o mediante bonifico bancario.<br />
Si rammenta che le imprese possono incorrere nelle<br />
procedure di sospensione dell’iscrizione all’Albo in caso<br />
di mancato o insufficiente versamento della quota.<br />
In ogni caso come lo scorso anno non arriveranno più<br />
i bollettini per cui le aziende per il pagamento della<br />
quota annuale hanno due possibilità:<br />
registrarsi sul sito ww.alboautotrasporto.it<br />
oppure contattare i nostri uffici nei primi giorni dell’anno<br />
per ottenere il calcolo online e la predisposizione<br />
del bollettino cartaceo da pagare in posta.<br />
AVVISO IMPORTANTE DELL’ALBO<br />
AUTOTRASPORTO DI ALESSANDRIA<br />
L’ufficio dell’albo autotrasporto di <strong>Alessandria</strong>, al fine di evitare future sanzioni, chiede di inoltrare alle ditte<br />
una viva raccomandazione ad effettuare sempre in tempo reale tutte le variazioni relative ai dati tecnici ed<br />
anagrafici: ragione sociale, indirizzo, parco veicolare, nominativo preposto, nonché della perdita dei requisiti<br />
di capcità finanziara, professionale ed onorabilità, che possono, qualora non tempestivamente aggiornati,<br />
essere causa di sospensione ed in alcuni casi di cancellazione dall’albo degli autotrasportatori.
GLI AUTOTRASPORTATORI E L’INDICAZIONE IN<br />
FATTURA DEL COSTO MEDIO DEL CARBURANTE<br />
Legge 04/08/2010 n.127<br />
obiettivo primario dei recenti provvedimenti è sempre<br />
L’ quello di incentivare la corretta pattuizione di prezzi di<br />
mercato congrui nel settore del trasporto, atti a garantire<br />
un equo compenso al trasportatore e, di riflesso, incidere<br />
con maggior efficacia sulla sicurezza stradale. Tali normative<br />
furono introdotte per porre rimedio ad alcune carenze<br />
precedentemente evidenziatesi con l’applicazione delle c.d.<br />
“tariffe a forcella”, spesso disattese dai committenti per<br />
mancanza di controlli efficaci e di un regime sanzionatorio<br />
certo.<br />
A seguito dell’acuirsi della crisi economica, i cui effetti<br />
nefasti sono ulteriormente accentuati dall’aumento dell’incidenza<br />
del prezzo del carburante, le associazioni di categoria<br />
di appartenenza, hanno evidenziato lo sviluppo di un<br />
mercato dell’offerta “al ribasso” da parte dei vettori, di<br />
fatto “obbligati” a lavorare spesso sottocosto, per poter<br />
sostenere almeno i costi fissi gestionali delle loro aziende,<br />
a sicuro scapito della sicurezza stradale.<br />
Partendo da tale analisi, la nuova disciplina analizza le due<br />
forme contrattuali che normano il servizio di trasporto<br />
conto terzi (contratto verbale e contratto scritto), introducendo<br />
l’obbligo di indicazione del costo del carburante<br />
in fattura per i contratti non scritti ed il rispetto<br />
di una quota “minima” di corrispettivo riferita ai costi<br />
diversi dal carburante, tale da garantire la copertura dei<br />
costi diretti riconducibili allo specifico servizio di trasporto<br />
effettuato. Nei contratti scritti, tale adempimento può<br />
essere espletato anche inserendo tali disposizioni nel contratto<br />
stesso, richiamando in fattura l’indicazione del costo<br />
medio del gasolio applicato per i viaggi a cui la stessa fa<br />
riferimento, in caso di contratti di servizio protratti nel<br />
tempo.<br />
La violazione delle suddette disposizioni comporta l’esclusione<br />
per 1 anno dai benefici fiscali, finanziari e previdenziali<br />
nonché l’esclusione fino a 6 mesi dai contratti con gli<br />
enti pubblici.<br />
Nell’ipotesi di contratto di trasporto “non scritto”, la suddetta<br />
disciplina comporta, in particolare, che per evitare le<br />
sanzioni, le fatture devono riportare l’indicazione della<br />
parte del corrispettivo relativo al costo del carburante<br />
necessario per l’esecuzione dei trasporti.<br />
CONTRATTO DI TRASPORTO STIPULATO<br />
IN FORMA SCRITTA<br />
Considerato che per il contratto di trasporto non è previsto,<br />
in linea generale, l’obbligo della forma scritta l’art. 6,<br />
D.Lgs. n. 286/2005 afferma che lo stesso: “… è stipulato,<br />
di regola, in forma scritta e, comunque, con data certa<br />
per favorire la correttezza e la trasparenza dei rapporti fra<br />
i contraenti, ai sensi delle vigenti disposizioni di legge”. In<br />
base a tale norma, si è in presenza di contratto scritto se<br />
nello stesso sono indicati i seguenti elementi considerati<br />
“essenziali”:<br />
• nome e sede del vettore e del committente e, se diverso,<br />
del caricatore;<br />
• numero di iscrizione del vettore all'Albo nazionale degli<br />
autotrasportatori di cose per c/terzi;<br />
• tipologia e quantità della merce oggetto del trasporto,<br />
nel rispetto delle indicazioni contenute nella carta di<br />
circolazione dei veicoli adibiti al trasporto stesso;<br />
• corrispettivo del servizio di trasporto e modalità di pagamento;<br />
• luoghi di presa in consegna della merce da parte del vettore<br />
e di riconsegna della stessa al destinatario;<br />
• tempi massimi per il carico e scarico della merce trasportata.<br />
Il comma 4 del citato art. 83-bis, così come modificato<br />
dall’art. 1-bis, DL n. 103/2010, con decorrenza dal<br />
12.8.2010 dispone che nel contratto di trasporto stipulato<br />
in forma scritta “l’importo a favore del vettore deve essere<br />
tale da consentire almeno la copertura dei costi minimi<br />
di esercizio”. La stessa disposizione precisa che specifici<br />
“accordi volontari di settore”: individueranno i suddetti<br />
“costi minimi”; possono derogare alla presente disciplina<br />
prevedendo “contratti di trasporto su strada di durata o<br />
quantità garantite”.<br />
Su questo punto la legge dispone che se i suddetti accordi<br />
non vengono stipulati: “entro il termine di nove mesi,<br />
decorrenti dalla data di entrata in vigore della presente<br />
disposizione (12.8.2010), l'Osservatorio sulle attività di<br />
autotrasporto determina i costi minimi, secondo quanto<br />
previsto al comma 4. Decorso il termine di cui al primo<br />
AUTOTRASPORTO<br />
7
AUTOTRASPORTO<br />
8<br />
periodo (12.5.2011), qualora entro ulteriori trenta giorni<br />
(11.6.2011) l'Osservatorio non abbia provveduto ad adottare<br />
le determinazioni dei costi minimi, si applicano<br />
anche ai contratti di trasporto stipulati in forma scritta le<br />
disposizioni di cui ai commi 6 e 7 (previste per i contratti<br />
non Scritti), ai soli fini della determinazione del corrispettivo”.<br />
Sempre in merito ai contratti di trasporto stipulati in forma<br />
scritta, la legge dispone che: se nella fattura emessa dal<br />
vettore è indicato un corrispettivo inferiore ai citati “costi<br />
minimi di esercizio” l’azione del vettore per il pagamento<br />
della differenza si prescrive in 1 anno “decorrente dal<br />
giorno di completamento della prestazione di trasporto,<br />
salvo diverse pattuizioni fondate su accordi volontari” di<br />
settore; se le prestazioni di trasporto non superano la percorrenza<br />
giornaliera di 100 Km, l’importo del corrispettivo<br />
spettante al vettore è rimesso all’autonomia negoziale delle<br />
parti, salve diverse pattuizioni fondate sui citati “accordi<br />
volontari di settore” (comma 4-quater); il vettore deve fornire<br />
al committente “all’atto della conclusione del contratto”<br />
la documentazione, di data non anteriore a 3 mesi,<br />
dalla quale risulta la regolarità della sua posizione assicurativa<br />
/ previdenziale, ossia del c.d. “DURC” (comma 4quinquies);<br />
se le prestazioni di trasporto eccedono i 30<br />
giorni il costo del carburante, già individuato nel contratto<br />
o nelle fatture emesse (dal vettore), va adeguato “sulla<br />
base delle variazioni intervenute nel prezzo del gasolio da<br />
autotrazione accertato ai sensi del comma 1, laddove dette<br />
variazioni superino del 2 per cento il valore preso a riferimento<br />
al momento della sottoscrizione del contratto stesso<br />
o dell'ultimo adeguamento effettuato”.<br />
CONTRATTO DI TRASPORTO STIPULATO<br />
IN FORMA NON SCRITTA<br />
Se il contratto viene stipulato dalle parti (vettore / committente)<br />
in forma “non scritta” (contratto verbale), la<br />
vigente norma dispone che nella fattura emessa, vada indicato,<br />
l’importo corrispondente al costo del carburante<br />
sostenuto dal vettore per l’esecuzione della prestazione di<br />
trasporto; il suddetto importo indicato in fattura (costo<br />
del carburante) va calcolato facendo riferimento al “costo<br />
medio del carburante per chilometro di percorrenza”<br />
determinato dall’“Osservatorio sulle attività di trasporto”.<br />
Oltre a ciò viene definita una “quota di costo<br />
minimo” del corrispettivo diverso dal costo del carburante.<br />
Quota parte del corrispettivo<br />
riferita ai costi del carburante<br />
(da indicare in fattura o nel<br />
contratto scritto – se presente)<br />
Costo medio per Km<br />
desunto da tabelle Ministero e<br />
riferito al mese precedente<br />
l’esecuzione del trasporto<br />
= X<br />
DETERMINAZIONE DEL COSTO DEL<br />
CARBURANTE DA INDICARE IN FATTURA<br />
Visto che il citato “Osservatorio” non è ancora operativo,<br />
attualmente è possibile scaricare le tabelle riportanti i costi<br />
chilometrici medi del consumo di gasolio pubblicati on line<br />
dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti tramite il<br />
proprio sito Internet (www.infrastrutturetrasporti.it), utilizzando<br />
il seguente link:<br />
http://www.mit.gov.it/mit/site.php?p=cm&o=vd&id=699<br />
Le tabelle sono aggiornate solitamente dal Ministero ogni<br />
30 giorni ed entro comunque la fine del mese successivo a<br />
quello di fatturazione. Ciò comporta la necessità di effettuare<br />
la fatturazione utilizzando i dati delle tabelle riferentesi<br />
almeno al mese precedente. Entro fine dicembre<br />
sarà pubblicata e scaricabile dal sito la tabella dei costi<br />
aggiornati al 30 novembre. Tale importo va calcolato moltiplicando<br />
l’ammontare del costo chilometrico, determinato<br />
per classe di veicolo e facendo riferimento al mese precedente<br />
la prestazione di trasporto, per il numero di chilometri<br />
percorsi oggetto della prestazione di trasporto resa<br />
dal vettore al committente.<br />
LA QUOTA DI COSTO MINIMO DIVERSO<br />
DAL COSTO DEL CARBURANTE<br />
La legge definisce anche una quota di costo minimo del<br />
corrispettivo diverso dal costo del carburante a “garanzia”<br />
della corretta contrattazione del corrispettivo spettante<br />
al vettore.<br />
Ciò comporta che, se la parte del corrispettivo che non fa<br />
riferimento ai costi del carburante, risulta inferiore rispetto<br />
Km percorsi tratta<br />
oggetto della prestazione di<br />
trasporto eseguita dal vettore a<br />
favore del committente<br />
Il Ministero ha altresì disposto che non devono essere considerati “… i dati relativi alle percorrenze chilometriche<br />
al di sotto dei 51 Km, tenuto conto della marginalità dell’attività di autotrasporto per conto di terzi sulle<br />
brevissime percorrenze, che non veniva preso in considerazione neanche dalla disciplina tariffaria vigente prima<br />
del decreto legislativo 286/05”.
a quella determinata facendo riferimento ai parametri individuati<br />
dal citato “Osservatorio”, il vettore può chiedere al<br />
committente il pagamento della differenza.<br />
A tal riguardo, va evidenziato che se il committente non<br />
provvede al pagamento di tale differenza entro 15 giorni<br />
dalla richiesta, il vettore potrà proporre, entro i successivi<br />
15 giorni, a pena di decadenza, domanda d’ingiunzione di<br />
pagamento mediante ricorso al giudice competente ex art.<br />
638 C.p.c., producendo la documentazione relativa alla propria<br />
iscrizione all'albo degli autotrasportatori di cose per<br />
conto di terzi, la carta di circolazione del veicolo utilizzato<br />
per l'esecuzione del trasporto, la fattura per i corrispettivi<br />
inerenti alla prestazione di trasporto, la documentazione<br />
relativa all'avvenuto pagamento dell'importo indicato e i<br />
calcoli con cui viene determinato l'ulteriore corrispettivo<br />
dovuto al vettore ai sensi dei commi 7 e 8”. La suddetta<br />
azione va esercitata, a pena di decadenza, entro 5 anni dal<br />
giorno dell’ultimazione del trasporto.<br />
Proponiamo ora un esempio del calcolo relativo alla quota<br />
di costo minimo diverso dal carburante che fa riferimento<br />
ai dati forniti dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti<br />
tramite il proprio sito Internet in base alla rilevazione<br />
del mese di ottobre 2010.<br />
ESEMPIO<br />
Un vettore, con veicolo di massa complessiva superiore a 26<br />
t, nel mese di settembre 2010 effettua una prestazione di<br />
trasporto con una percorrenza di Km 230; il contratto viene<br />
stipulato in forma non scritta. Per la prestazione viene pattuito<br />
un corrispettivo pari a € 390.<br />
Le informazioni necessarie per l’individuazione, in particolare,<br />
della quota parte del corrispettivo relativo al costo del<br />
carburante da esporre in fattura e della quota “di costo<br />
minimo” diversa dal carburante sono così individuate:<br />
Percorrenza Km 230<br />
Costo medio del carburante<br />
per Km di percorrenza (*) € 0,357<br />
Quota percentuale dei costi di carburante<br />
sul corrispettivo totale (*) % 21,4<br />
(*) dati contenuti nella tabella fornita dal Ministero delle Infrastrutture<br />
e dei Trasporti relativa al mese di ottobre 2010.<br />
Quota costo del carburante<br />
da esporre in fattura € 82,11 (230 x 0,357)<br />
Quota “di costo minimo” diversa<br />
dal carburante € 301,58 (82,11 x 78,6 / 21,4) (*)<br />
(*) Calcolato in base alla seguente proporzione: 82.11 : 21,4 = x : 78,6<br />
Il compenso pattuito dalle parti di € 380 è “congruo” in<br />
quanto la parte di corrispettivo relativa alla quota di costo<br />
diversa dal carburante che ammonta a € 307,89 (390 -<br />
82,11) è “almeno pari” (nell’esempio, superiore) alla quota<br />
“di costo minimo” di € 301,58 calcolata in base ai parametri<br />
sopra evidenziati.<br />
Esempio di fattura emessa dal vettore:<br />
TRASPORTO SRL<br />
SS dei Giovi, 25/A<br />
15067 Novi Ligure (AL)<br />
PI 00307020067<br />
COLLMAR SRL<br />
Via delle Langhe 21<br />
12006 Busto Arsizio (MI)<br />
PI 00196520096<br />
Fattura n. 235 del 30/11/2010<br />
Trasporto per Vs. conto di n. 24 colli su pallets<br />
Vs. cod. id. dal 0000230 al 0000254<br />
Imponibile € 390,00<br />
IVA 20% € 78,00<br />
Totale fattura € 468,00<br />
Si evidenzia che ex art.83-bis, L. 06/08/2008 n.133 (legge di<br />
conversione del DL 112/2008), la parte del corrispettivo indicato<br />
nella presente fattura corrispondente al costo del carburante,<br />
sostenuto dal vettore e dovuto dal committente, è di € 82,11<br />
(tratta Km. 230 x € 0,357 / lt).<br />
Il costo del carburante è desunto dalla ultima tabella aggiornata<br />
pubblicata alla data di emissione della fattura sul sito del<br />
Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti<br />
(www.infrastrutturetrasporti.it) (*)<br />
(*) L’ultimo capoverso dovrà essere sostituito con l’indicazione<br />
di costo fornita dal ”Osservatorio sulle attività di trasporto”<br />
quando questo sarà costituito (entro il 11/06/2011).<br />
La legge dispone che la fattura del vettore:<br />
• sia emessa “entro e non oltre la fine del mese” dall’<br />
esecuzione del trasporto;<br />
• sia pagata entro 60 giorni “decorrenti dalla data di<br />
emissione della fattura” ferma restando l’applicazione del<br />
D.Lgs. 231/2002 “Attuazione della Direttiva 2000/35/CE<br />
relativa alla lotta contro i ritardi di pagamento nelle<br />
transazioni commerciali”.<br />
N.B.: Le parti non possono definire termini diversi salvo<br />
che gli stessi siano basati su “accordi volontari di settore”.<br />
Va evidenziato che se il committente, non rispettando il<br />
suddetto termine, paga il corrispettivo relativo alla prestazione<br />
di trasporto ricevuta:<br />
• oltre i 60 giorni dalla data di emissione della fattura, il<br />
vettore avrà diritto agli interessi moratori ai sensi<br />
del citato D.Lgs. n. 231/2002;<br />
• oltre i 90 giorni dalla data di emissione della fattura, al<br />
committente si applicheranno le “pesanti” sanzioni<br />
di cui al comma 14, previste per le violazioni nei<br />
contratti non scritti, che comportano l’esclusione:<br />
fino a 6 mesi dalla procedura per l'affidamento pubblico<br />
della fornitura di beni e servizi e per 1 anno dai benefici<br />
finanziari e fiscali.<br />
AUTOTRASPORTO<br />
9
AUTOTRASPORTO<br />
10<br />
IL REGIME SANZIONATORIO<br />
Con riferimento ai contratti non scritti la violazione delle<br />
seguenti disposizioni:<br />
• indicazione nella fattura emessa dal vettore della quota<br />
del corrispettivo relativa al costo del carburante;<br />
• riconoscimento della quota “di costo minimo” diversa<br />
dal carburante e possibilità di chiedere al committente<br />
il pagamento della differenza nell’ipotesi che il costo<br />
riconosciuto sia inferiore;<br />
• possibilità del vettore di proporre domanda d’ingiunzione<br />
di pagamento entro i 15 giorni successivi alla scadenza<br />
dei 15 giorni della richiesta di pagamento;<br />
• riconoscimento al vettore ed agli “operatori della filiera<br />
diversi dai vettori” degli interessi moratori ex art. 5,<br />
D.Lgs n. 231/2002, se il termine di pagamento è superiore<br />
a 60 giorni dalla data di emissione fattura;<br />
comporta l’esclusione fino a 6 mesi dalla procedura per l'affidamento<br />
pubblico della fornitura di beni e servizi e per 1<br />
anno dai benefici finanziari e fiscali.<br />
Va evidenziato che tali sanzioni non sono applicate quando<br />
le parti abbiano stipulato un contratto di trasporto conforme<br />
a un accordo volontario concluso, tra la maggioranza<br />
delle organizzazioni associative dei vettori e degli utenti<br />
dei servizi di trasporto rappresentati nella Consulta generale<br />
per l'autotrasporto e per la logistica, per disciplinare<br />
lo svolgimento dei servizi di trasporto in uno specifico settore<br />
merceologico”.<br />
LE AUTORITÀ COMPETENTI A<br />
COMMINARE LE SANZIONI<br />
Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti con DM<br />
16.9.2009 ha individuato le Autorità competenti (Agenzia<br />
delle Entrate – Ministero dello Sviluppo Economico) a comminare<br />
le sanzioni previste dal comma 14 del citato art.<br />
Messaggio Pubblicitario con finalità promozionali. Per le condizioni contrattuali fare riferimento ai Fogli<br />
Informativi disponibili in Filiale e sui siti internet delle Banche del Gruppo Intesa Sanpaolo che<br />
commercializzano i prodotti. L’accettazione delle richieste relative ai prodotti e servizi bancari e la<br />
concessione dei finanziamenti è soggetta alla valutazione della Banca.<br />
83-bis “in ragione della loro differente natura e nel rispetto<br />
delle relative competenze”.<br />
La legge individua, infine, il procedimento di comminazione<br />
delle sanzioni che si attivano a seguito della segnalazione<br />
di chi ha effettuato il controllo o di chi ne abbia<br />
interesse, direttamente al Ministero delle Infrastrutture e<br />
dei Trasporti – Direzione Generale per il trasporto stradale<br />
e l’intermodalità, il quale trasmette a sua volta gli atti,<br />
corredandoli di propria relazione, al Ministero dello Sviluppo<br />
Economico e p.c. all’Agenzia delle Entrate territorialmente<br />
competente ed al Ministero delle Infrastrutture e<br />
dei Trasporti – Direzione Generale per la vigilanza e la sicurezza<br />
nelle infrastrutture; Gli organi sociali preposti del<br />
Ministero, provvedono quindi a comminare la sanzione al<br />
contravventore. Sia il Ministero delle Infrastrutture e dei<br />
Trasporti che l’Agenzia delle Entrate possono comunque<br />
effettuare autonomamente verifiche sulla corretta applicazione<br />
della normativa.<br />
Tale ultimo aspetto assume una particolare rilevanza<br />
che deve indurre tutti gli autotrasportatori ad applicare<br />
correttamente la norma, soprattutto in fase di fatturazione,<br />
al fine di evitare la perdita per un anno di<br />
benefici fiscali ampiamente utilizzati, quali ad esempio<br />
la domanda di compensazione delle accise gasolio o la<br />
domanda di rimborso dei pedaggi autostradali.<br />
Rendiamo più semplice<br />
il tuo lavoro.<br />
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DELLA TUA ATTIVITÀ.<br />
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FARE CULTURA… FARE IMPRESA<br />
Coaching: le nuove frontiere<br />
dell’efficienza professionale patrocinato<br />
dal Gruppo Giovani di <strong>Confartigianato</strong><br />
Nato inizialmente in ambienti prettamente<br />
sportivi agonistici, il Coaching<br />
affiancava e supportava un atleta agonista,<br />
motivandolo, predisponendolo psicologicamente<br />
ed emotivamente al raggiungimento<br />
del risultato desiderato.<br />
Nel corso del tempo il Coaching è uscito<br />
dagli ambienti sportivi per approdare in<br />
quelli professionali, diventando sinonimo di<br />
preparazione per sviluppare al massimo le<br />
potenzialità individuali e di gruppo, la<br />
gestione del tempo e delle opportunità al<br />
fine di ottenere efficienza ed efficacia. Una<br />
Formazione non solo necessaria, seguendo<br />
le logiche del mercato odierno, ma addirittura<br />
indispensabile per poter ottenere il<br />
massimo risultato che un Professionista o<br />
un’Azienda, anche di modeste dimensioni,<br />
vuole raggiungere. Ancora poco conosciuto<br />
in Italia come metodo integrativo di lavoro,<br />
il Coaching rischia di trovare nel nostro<br />
Paese una resistenza culturale purtroppo<br />
radicata, data dalla persistenza di una mentalità<br />
vecchia e obsoleta, spesso incapace<br />
di aprirsi ai nuovi orizzonti che il mercato<br />
offre. Erroneamente si pensa che un Professionista<br />
o una piccola Azienda, abbia biso-<br />
gno di conoscere solo il mestiere, senza<br />
considerare invece che questa da sola non è<br />
sufficiente, perché oggi la maggior competitività<br />
e l’ottenimento del massimo risultato<br />
sono dati da ingredienti ben miscelati<br />
(know-how, gestione e organizzazione, Problem<br />
Solving, linee guida, gestione della<br />
crisi, motivazione, valorizzazione risorse<br />
individuali, ecc…). Bisogna ambire per<br />
poter eccellere…<br />
Il Coaching è uno strumento oggi indispensabile<br />
di affiancamento a Professionisti e<br />
Aziende, poiché definisce un approccio alle<br />
situazioni, stabilendo obbiettivi raggiungibili<br />
e tracciando percorsi per realizzarli.<br />
Lavora in particolar modo sullo sviluppo<br />
delle risorse individuali, di squadra e sul Problem<br />
Solving. Diventa pertanto sinonimo di<br />
Formazione, vale a dire di istruzione oggi<br />
così spesso snobbata dai più con la scusa<br />
della mancanza di tempo o dietro la poca<br />
umiltà nel considerarsi già “arrivati”, ma<br />
perdendo in tal modo l’opportunità di crescita<br />
e sviluppo sia personale che professionale.<br />
Oggi nel mondo del lavoro, più che mai<br />
si rende necessario ampliare i propri orizzonti<br />
e portare quel valore aggiunto così<br />
tanto blasonato ma così spesso altrettanto<br />
snobbato.<br />
Per questo motivo, in linea generale, l’imperativo<br />
delle Associazioni, oltre a fornire<br />
servizi di sostegno e consulenza alla singola<br />
impresa, deve essere quello di<br />
costruire la cultura della formazione professionale<br />
che completino la visuale dell’imprenditore<br />
aiutandolo a posizionarsi<br />
all’interno del mercato con atteggiamento<br />
“attivo” e propositivo.<br />
Le micro – piccole imprese rappresentano<br />
un tesoro per la nostra tradizione e creano<br />
ad oggi ancora beni e servizi guardati con<br />
ammirazione in tutto il mondo ma<br />
rischiano di confondere gli stessi con l’apparato<br />
di impresa spesso poco lungimirante<br />
e ancor meno attento alle istanze<br />
provenienti dall’esterno.<br />
<strong>Confartigianato</strong> <strong>Alessandria</strong> aspetta le vostre<br />
adesioni per organizzare una giornata di formazione<br />
professionale gratuita sul Coaching.<br />
Restiamo in attesa di una mail o di un<br />
contatto di interessamento sull’argomento<br />
ai seguenti recapiti:<br />
m.sacchetti@confartigianatoal.it<br />
tel. 0131.286504<br />
La banca quando nasce un’impresa<br />
Torino, giovedì 16 dicembre 2010<br />
Importante ed innovativa iniziativa di <strong>Confartigianato</strong> Piemonte<br />
che in collaborazione con Banca Popolare di Novara ha affrontato<br />
un tema complesso e delicato come quello del rapporto<br />
impresa-banca in maniera diversa ed accattivante, utilizzando la<br />
musica come collante. L’auditorium della sede centrale della BPN<br />
a Torino e il gruppo Jazz club di Torino sono stati un’ottimo corollario<br />
agli interventi che si sono susseguiti ben coordinati da Carlo<br />
Ceccato (caporedattore RAI Piemonte). Alla tavola rotonda hanno<br />
partecipato Domenico De Angeli (amministratore delegato BPN),<br />
Giovanni Frequelli (economista università orientale), Giorgio Felici<br />
(presidente regionale <strong>Confartigianato</strong> piemonte), Giorgio Bona<br />
(presidente Regionale giovani <strong>Confartigianato</strong>), Silvano Berna<br />
(segretario regionale <strong>Confartigianato</strong> Piemonte).<br />
Le sinergie che regolano il rapporto<br />
banca-mondo artigiano sono in continuo<br />
mutamento, troppo spesso però ci si<br />
accorge che le banche utilizzano parametri<br />
valutativi poco comprensibili, anzi<br />
spesso li ignoriamo e questo non aiuta<br />
sicuramente ad avere un rapporto fluido<br />
e proficuo con gli istituti di riferimento. Un maggior confronto,<br />
una migliore consapevolezza e diversi criteri valutativi sono il<br />
succo di quanto emerso da entrambi le parti nella prima fase del<br />
dibattito che ha visto prendere la parola prima il Prof. Frequelli,<br />
poi il presidente Bona ed infine De Angelis. Gli interventi musicali<br />
brevi ma intensi hanno contribuito a rendere meno pesante<br />
e più vivace il dibattito. Nella seconda parte Berna e De Angelis<br />
hanno spostato l’obbiettivo sul valore delle associazioni di categoria<br />
e sui confidi, sull’importanza per le piccole imprese artigiane<br />
di trovare nella <strong>Confartigianato</strong> un punto di riferimento per<br />
fare massa critica e promuovere le esigenze delle piccole aziende<br />
artigiane proprio in una situazione di mercato dove sono proprio<br />
loro a sobbarcarsi il peso di una crisi che pur mettendo in ginocchio<br />
numerose grandi industre ha trovato<br />
nelle imprese artigiane uno zoccolo<br />
duro che ha saputo con enormi sacrifici<br />
arginare una crisi dilaniate. L’appuntamento<br />
è per marzo quando si ripeterà<br />
l’iniziativa con temi nuovi ma con la<br />
stessa formula.<br />
FORMAZIONE<br />
11
COSA FARÒ DA GRANDE<br />
Sabato 27 novembre le imprese incontrano le scuole<br />
Destinatari dell’evento sono stati i<br />
genitori ed i ragazzi frequentanti<br />
l’ultimo anno della Scuola secondaria<br />
di 1° grado.<br />
Dalle ore 9.00 alle ore 13, presso il<br />
Provveditorato agli Studi si è svolta<br />
una tavola rotonda alla quale hanno<br />
partecipato le migliori realtà imprenditoriali<br />
locali, tra le quali: Guala<br />
(Guala S.p.A.), Paglieri (Paglieri<br />
S.p.A.), Marguati (Soc.Global Service),<br />
Camagna (Calzaturificio Alexandria),<br />
Repetto (Amag <strong>Alessandria</strong>), Bigini<br />
(SolvaySolexis S.p.A.), Massa (Vigneti<br />
Massa), Salviati (Google Italia), Cella<br />
Mazzariol (Entsorga S.p.A.),Capra<br />
(Imprese Capra), Morandi (Az Agricola<br />
“La Fiscala”), Pia (Gruppo STAT),<br />
Damiani (Damiani S.p.A.), Calvi (Vice<br />
Presidente Dimore Storiche/Azienda<br />
Agricola Piovera), Giménez de Cordoba<br />
(Michelin S.p.A.) Lulani (Presidente<br />
Confindustria), Bona Giorgio (Presidente<br />
regionale giovani imprenditori<br />
di <strong>Confartigianato</strong>), Corona (Vice Presidente<br />
Ordine Commercialisti).<br />
L’iniziativa aveva lo scopo di porre le<br />
basi per una futura costruttiva collaborazione<br />
tra il mondo della scuola e<br />
quello del lavoro in modo tale da fornire<br />
ai ragazzi strumenti utili ad effettuare<br />
scelte che possano, da un lato,<br />
favorire le “passioni” individuali, e<br />
dall’altro le richieste del territorio. Le<br />
sinergie che regolano il rapporto tra<br />
lavoro e scuola oggi più che mai risultano<br />
superate ed inadeguate alle esigenze<br />
di mercato ed è proprio su questa<br />
base che si è cominciato a confrontarsi<br />
per cercare di trovare nuovi<br />
modi per formare i giovani rendendoli<br />
più competitivi e pronti ad affrontare<br />
le sfide che i nuovi mercati gli pongo.<br />
La CONFARTIGIANATO di <strong>Alessandria</strong><br />
nella persona di Giorgio Bona ha avuto<br />
un ruolo importante nella stesura e<br />
preparazione di questo incontro, mettendo<br />
in campo le proprie competenze,<br />
conoscenze e fungendo da filo<br />
conduttore e valido strumento di sintesi<br />
per dare un’impronta imprenditoriale<br />
all’incontro.<br />
L’intervento iniziale tenuto da Bona ha<br />
messo in luce molti degli aspetti critici<br />
che oggi contribuiscono ad accentuare<br />
il divario scuola mondo del lavoro,<br />
l’eccessivo orientamento verso la laurea<br />
che ancora oggi erroneamente<br />
Giorgio Bona durante il suo intervento<br />
viene vista come passaporto certo per<br />
un posto di lavoro, lo stereotipo<br />
ancora ben vivo che inchioda l’artigianato<br />
e i mestieri artigiani a lavori di<br />
serie B mal retribuiti e “sporchi”, un<br />
progressivo decadimento dell’aspetto<br />
formativo non solo culturale ma anche<br />
educativo della scuola che sempre più<br />
appiattisce e livella verso il basso i<br />
valori come impegno, professionalità,<br />
competenza, soddisfazione, orgoglio;<br />
proprio quegli stessi valori che sono il<br />
motore trainante che ci spingono ogni<br />
giorno ad alzare la serranda con rinnovato<br />
impegno e volontà di far<br />
meglio. Una nutrita presenza di autorità,<br />
dirigenti scolasti e professori ha<br />
sottolineato l’importanza del tema e la<br />
voglia comune di trovare nuove vie e<br />
nuove sinergie. Questa giornata si<br />
ripropone come un’inizio, un primo<br />
tassello che deve servire come trampolino,<br />
per poter dare da una parte<br />
una migliore preparazione ai giovani e<br />
dall’altro un ricambio adeguato alle<br />
nostre maestranze.<br />
FORMAZIONE<br />
13
IMPIANTISTI<br />
14<br />
Speciale RAEE (I parte)<br />
Dal 18 giugno è entrata in vigore la nuova disciplina per i rifiuti di<br />
apparecchiature elettriche ed elettroniche<br />
TUTTO QUELLO CHE AVRESTE VOLUTO SAPERE SUI RAEE<br />
Dopo le varie modifiche degli ultimi anni, gli obblighi dei<br />
soggetti della filiera degli AEE (produttori, distributori,<br />
Installatori e Centri di Assistenza Tecnica) sono stati finalmente<br />
definiti con la pubblicazione del DM 08/03/2010 n.<br />
65 entrato in vigore il 18 giugno u.s.<br />
A partire dal 19 giugno 2010 decorre, infatti, l’efficacia del<br />
provvedimento, che prevede l’obbligo per i distributori di<br />
apparecchiature elettriche ed elettroniche (AEE) del cosiddetto<br />
“ritiro 1 contro 1”, cioè i clienti, all’atto di acquisto<br />
di un nuovo apparecchio elettrico o elettronico, possono<br />
rendere un rifiuto costituito da un’apparecchiatura che ha<br />
svolto la medesima funzione:<br />
«i distributori assicurano, al momento della fornitura di<br />
una nuova apparecchiatura elettrica ed elettronica desti-<br />
LA NOSTRA POSIZIONE<br />
Dopo due anni di “gestazione” si assiste ora all’emanazione<br />
di un provvedimento a dir la verità un tantino<br />
insufficiente dal punto di vista della chiarezza e attualità<br />
delle disposizioni introdotte - si pensi alle commistioni<br />
con il sistema SISTRI e ai documenti previsti, DDT<br />
e Schedario, già superati dal nuovo sistema di tracciabilità<br />
- ma che certamente ha la pretesa di dare l’avvio<br />
definitivo al sistema di raccolta dei RAEE e al raggiungimento<br />
degli obiettivi minimi di raccolta differenziata<br />
fissati dall’Europa. Obiettivi già recepiti con il D.Lgs.<br />
151/2005 che prevedeva il raggiungimento della soglia<br />
di 4 Kg/abitante di RAEE, mentre nel 2009 la raccolta<br />
nel nostro Paese non ha superato i 3,21 Kg/abitante.<br />
nata ad un nucleo domestico, il ritiro gratuito, in ragione<br />
di uno contro uno, della apparecchiatura usata, a condizione<br />
che la stessa sia di tipo equivalente e abbia svolto le<br />
stesse funzioni della nuova apparecchiatura fornita […] ».<br />
Facciamo un po’ di chiarezza su cosa si intende per<br />
RAEE, sui centri di raccolta e sull’Eco contributo:<br />
COSA SONO I RAEE?<br />
Con la sigla RAEE (Rifiuti Apparecchiature Elettriche ed<br />
Elettroniche) si intendono gli apparecchi elettrici ed elettronici<br />
a fine vita che vengono consegnati integri di ogni<br />
loro parte componente dai cittadini ai Centri di Raccolta<br />
comunali. Sono pertanto considerati RAEE anche tutti i<br />
componenti e materiali di consumo che sono parte intergante<br />
del prodotto al momento in cui viene consegnato al<br />
Centro di Raccolta.<br />
I RAEE possono essere:<br />
RAEE domestico: RAEE originati dai nuclei domestici e i<br />
RAEE di origine commerciale, industriale, istituzionale e di<br />
altro tipo analoghi, assimilabili per natura e per quantità,<br />
a quelli originati dai nuclei domestici.<br />
RAEE professionali: RAEE prodotti dalle attività amministrative<br />
ed economiche diversi da quelli provenienti dai<br />
nuclei domestici per caratteristiche dimensionali, numeriche<br />
e di utilizzo.<br />
RAEE Storici: Il Decreto 151/2005, definisce come "RAEE<br />
storici": i RAEE derivanti da apparecchiature elettriche ed<br />
elettroniche immesse sul mercato prima del 13 agosto<br />
2005.<br />
RAEE nuovi: Le apparecchiature elettriche ed elettroniche<br />
immesse sul mercato prima del 13 agosto 2005.<br />
COSA E’ POSSIBILE CONFERIRE AI CENTRO COMUNALI<br />
DI RACCOLTA SOTTO LA VOCE RAEE?<br />
La raccolta separata dei RAEE avviene suddividendo i prodotti<br />
a fine vita secondo 5 raggruppamenti ben distinti<br />
(elenco esemplificativo non esaustivo di RAEE). Il Centro<br />
di Raccolta deve garantire la corretta suddivisione dei<br />
RAEE.<br />
RAGGRUPPAMENTI DEI RAEE NEI CENTRI DI RACCOLTA<br />
1° GRUPPO > Freddo e Clima - Grandi apparecchi di refrigerazione,<br />
frigoriferi congelatori apparecchi.<br />
2° GRUPPO > Altri Grandi Bianchi - Lavatrici, asciugatrici,<br />
lavastoviglie, apparecchi per la cottura, stufe elettriche,<br />
piastre riscaldanti elettriche, forni a microonde, apparecchi<br />
elettrici di riscaldamento, radiatori elettrici.<br />
3° GRUPPO > TV e Monitor - Apparecchi televisivi, monitor.<br />
4° GRUPPO> Informatica, elettronica di consumo, piccoli<br />
elettrodomestici, apparecchi di illuminazione (privati delle<br />
sorgenti luminose) piccoli elettrodomestici: aspirapolvere,
scope meccaniche, macchine per cucire, ferri da stiro,<br />
tostapane, friggitrici, frullatori, macinacaffé elettrici, altri<br />
apparecchi per la preparazione di cibi e bevande, apparecchi<br />
tagliacapelli, asciugacapelli, spazzolini da denti elettrici,<br />
rasoi elettrici, apparecchi per massaggi e altre cure<br />
del corpo, sveglie, orologi da polso o da tasca, bilance elettriche,Ventilatori<br />
elettrici, apparecciature informatiche per<br />
le comunicazioni: personal computer (esclusi monitor),<br />
computer portatili, agende elettroniche, stampanti, copiatrici,<br />
macchine da scrivere elettriche ed elettroniche, calcolatrici<br />
tascabili e da tavolo, monitor, fax, telefax, telefoni,<br />
telefoni senza filo, telefoni cellulari, segreterie telefoniche.<br />
Ricordiamo che il D.Lgs.151/2005 prevedeva già obblighi e<br />
divieti con successive modifiche ed integrazioni.<br />
COSA CAMBIA DOPO IL NUOVO DM 65/2010?<br />
La pubblicazione in GU del Dm. 65 dell’8 marzo 2010,<br />
indica le modalità semplificate di gestione dei rifiuti di<br />
apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE).<br />
L’obbligo di ritiro dei RAEE “domestici” inizia concretamente<br />
ad attuarsi a partire dal 18 giugno 2010 con più di<br />
due anni di ritardo sui tempi fissati dal D.Lgs. 151/2005.<br />
Il nuovo Decreto attua quanto previsto dal D.Lgs.<br />
151/2005, imponendo ai distributori (e agli installatori o<br />
Centri di Assistenza tecnica – CAT, ma solo se incaricati<br />
formalmente dai distributori di AEE) di assicurare “al<br />
momento della fornitura di una nuova apparecchiatura elettrica<br />
ed elettronica destinata ad un nucleo domestico, il<br />
ritiro gratuito, in ragione di uno contro uno, della apparecchiatura<br />
usata”.<br />
Le modalità semplificate per la gestione dei RAEE sono<br />
estese anche ai RAEE “professionali”.<br />
Da ciò si evince che tale obbligo di ritiro sussiste sicuramente<br />
per i produttori ed i distributori, mentre sorge per<br />
gli installatori ed i CAT solo nel caso in cui gli stessi siano<br />
formalmente incaricati del ritiro dei RAEE da parte del produttore<br />
o del distributore dell’apparecchiatura. Inoltre il<br />
ritiro é obbligatorio solo nel caso di acquisto / installazione<br />
di analoga apparecchiatura da parte del detentore<br />
(ritiro 1 contro 1); l’obbligo non sussiste invece nel caso in<br />
cui la stessa non sia integra e completa di tutte le sue<br />
LA NOSTRA POSIZIONE: OBBLIGHI GIA IN VIGORE IN CAPO AGLI INSTALLATORI<br />
È vero, i rifiuti elettronici dispersi nell’ambiente hanno le ore<br />
contate. A frenare gli entusiasmi, però, sono le nuove procedure<br />
e adempimenti che penalizzano, almeno in parte, riparatori e<br />
installatori. Poniamo il caso di un installatore di impianti:<br />
a) per trasportare i rifiuti prodotti nella propria attività, classificati<br />
sia come non pericolosi, che come pericolosi, ma rispettando<br />
i limiti di peso - 30 Kg/lt - e la occasionalità - max 4 volte<br />
all’anno - (ad es. parti componenti di impianti non riconducibili<br />
ai RAEE, imballaggi, scarti e materiali di risulta delle lavorazioni),<br />
deve iscriversi obbligatoriamente all’Albo Nazionale dei<br />
Gestori Ambientali, secondo le disposizioni previste dall’art. 212<br />
comma 8 del D.Lgs. 152/2006 (Testo Unico Ambientale) e smi.<br />
b) Nei casi in cui, a seguito della propria attività di manutenzione<br />
e riparazione, l’installatore sostituisca apparecchiature,<br />
ovvero componenti elettriche o elettroniche riconducibili ai RAEE<br />
(vedere All.1A -1B, Art.2, c.1 D.Lgs. 151/2005), per poter trasportare<br />
tali “rifiuti” è tenuto ad iscriversi nella nuova sezione<br />
dell’Albo Nazionale Gestori Ambientali, quella speciale (di cui<br />
all’autorizzazione semplificata ex Art.4, c.1, DM 65/2010 –<br />
All.”A” Del. 19/05/2010 Albo), che abilita al trasporto di elettrodomestici<br />
e assimilati da rottamare, ritirati dai propri clienti<br />
in caso di sostituzione completa di apparecchiatura integra nelle<br />
sue parti essenziali, mediante il sistema c.d. “uno contro uno”<br />
(ad es. rilevatori fumo, termostati, caldaiette, apparecchi di condizionamento,<br />
grandi e piccoli elettrodomestici, ecc).<br />
c) Nei casi in cui, a seguito della propria attività di manutenzione<br />
e riparazione, l’installatore sostituisca componenti e loro<br />
aggregati, parti di impianti o apparecchiature contenenti<br />
sostanze, o preparati classificate come rifiuti pericolosi per l’ambiente<br />
(secondo la codifica europea CER del rifiuto, ad es. olii,<br />
fluidi refrigeranti, schiume, gas CFC, HCFC, HFC, pile, trasforma-<br />
tori e condensatori contenenti PCB, ecc. – vedere All.3 / Art.8,<br />
c.1, D.Lgs. 151/2005 – elenco CER rifiuti pericolosi), che superino<br />
la quantità di 30 kg/lt. con frequenza superiore ai 4 trasporti/anno,<br />
oltre all’obbligo di iscrizione all’Albo Nazionale dei<br />
Gestori Ambientali, secondo le citate disposizioni previste dall’art.<br />
212 comma 8 del D.Lgs. 152/2006 (Testo Unico Ambientale)<br />
e smi, ha anche l’obbligo di iscriversi al SISTRI, il nuovo<br />
sistema di tracciatura digitale dei rifiuti pericolosi.<br />
Infine l’impegno più gravoso: gestire con procedure separate la<br />
contabilità dei rifiuti prodotti nelle proprie attività (di cui all’autorizzazione<br />
semplificata ex art. 212 comma 8, TUA), da quella<br />
relativa ai rifiuti RAEE prodotti da terzi (di cui all’autorizzazione<br />
semplificata per trasporto RAEE), utilizzando apposita e distinta<br />
modulistica, a cui si aggiunge la gestione telematica SISTRI, nel<br />
caso di rifiuti pericolosi. Una frontiera spesso labile da definire<br />
con precisione…<br />
Problematiche che <strong>Confartigianato</strong> ha segnalato alla Segreteria<br />
tecnica del Ministero dell’Ambiente, contestando la “tripla iscrizione”,<br />
come difficilmente giustificabile e definendo il sistema<br />
eccessivo e ridondante. Si è inoltre sottolineato come la UE prescriva<br />
nelle sue direttive agli stati membri di non vessare le piccole<br />
imprese con una molteplicità di adempimenti similari, prescrizione<br />
peraltro fatta propria nelle dichiarazioni del nostro<br />
governo. La nostra proposta, oltre alla richiesta di riduzioni di<br />
costi, riguarda “una sola iscrizione che abiliti alla gestione di<br />
tutte le tipologie di rifiuti che installatori, centri di assistenza<br />
tecnica e riparatori, si trovino a gestire nelle rispettive attività<br />
d’impresa”. Ad oggi tuttavia corre l’obbligo di provvedere a tre (o<br />
almeno due) distinte iscrizioni, sostenendone i relativi costi.<br />
Sono previsti prossimi incontri con il Ministero e la Regione Piemonte<br />
sul tema, sui cui risultati vi terremo aggiornati!<br />
IMPIANTISTI<br />
15
IMPIANTISTI<br />
16<br />
componenti essenziali, ovvero contenga rifiuti diversi dai<br />
RAEE e non riconducibili all’apparecchiatura originariamente<br />
immessa nel mercato; l’obbligo di ritiro non sussiste<br />
neppure nel caso di rischio di contaminazione del personale<br />
incaricato del ritiro potenzialmente pericolosa. In tali<br />
ultimi casi l’onere di smaltimento dei RAEE è a carico del<br />
detentore (vedere art.6, c.2, D.Lgs. 151/2005).<br />
LE SEMPLIFICAZIONI PER RAEE DOMESTICI E RAEE<br />
PROFESSIONALI<br />
RITIRO DI AEE E RAGGRUPPAMENTO RAEE<br />
RAEE DOMESTICI E PROFESSIONALI<br />
a) I Distributori (o gli installatori o CAT che agiscono in<br />
loro nome se esiste apposito contratto) di nuovi AEE<br />
devono:<br />
• all’atto della vendita di nuovi AEE assicurare il ritiro<br />
gratuito degli AEE (equivalenti e che abbiano svolto<br />
le medesime funzioni della nuova apparecchiatura<br />
fornita) conferiti dai clienti in ragione di “uno contro<br />
uno”;<br />
• rilasciare informativa ai consumatori sulla gratuità<br />
del ritiro;<br />
• provvedere al possibile reimpiego delle apparecchiature<br />
ritirate;<br />
• effettuare il raggruppamento degli AEE non suscettibili<br />
di reimpiego (RAEE) presso le proprie aree dedicate<br />
per il loro successivo trasporto presso i centri di<br />
raccolta. Dovranno essere rispettate le seguenti condizioni:<br />
composizione esclusiva di RAEE da nuclei<br />
domestici; raggruppamento presso punto di vendita<br />
(o altro luogo comunicato all’Albo gestori) idoneo,<br />
non accessibile a terzi, pavimentato, coperto, con<br />
separazione rifiuti pericolosi e precauzioni antideterioramento<br />
dei RAEE; trasporto presso centri di<br />
raccolta con cadenza mensile e comunque al<br />
raggiungimento dei 3500 kg; all’atto del ritiro,<br />
adempiere all’obbligo della tenuta dello “schedario<br />
di carico e scarico” previsto dal Dm.<br />
b) Gli Installatori e gestori centri assistenza tecnica<br />
devono:<br />
• effettuare il raggruppamento di RAEE domestici<br />
ritirati presso i locali del loro esercizio;<br />
• effettuare il raggruppamento nel rispetto delle<br />
regole sopra descritte per i distributori;<br />
• trasportare gli stessi dai locali del loro esercizio<br />
(o dal domicilio dei<br />
clienti) al centro<br />
di raccolta previa<br />
iscrizione all’Albo<br />
Gestori Ambientali)<br />
(vedi All.II –<br />
Art.2, c. 2 DM<br />
65/2010);<br />
• adempiere all’obbligo<br />
della tenuta<br />
dello “schedario<br />
di carico e scarico”<br />
(vedi All.I –<br />
Art.1, c. 3 DM 65/2010);<br />
• autocertificare la provenienza domestica dei RAEE<br />
attraverso il relativo documento (vedi All.III – Art.4,<br />
c. 2 DM 65/2010).<br />
NB.: Il ritiro gratuito può essere rifiutato nel caso vi sia<br />
pericolo di contaminazione del personale incaricato al<br />
ritiro o nel caso l’apparecchiatura non contenga i suoi<br />
componenti essenziali o rifiuti diversi dai RAEE.<br />
TRASPORTO DEI RAEE RITIRATI<br />
RAEE DOMESTICI E PROFESSIONALI<br />
I Distributori di nuovi AEE (o gli installatori o CAT che<br />
agiscono in loro nome se esiste apposito contratto o incarico<br />
formale) devono:<br />
• effettuare esclusivamente il tragitto dal luogo del<br />
ritiro (domicilio del consumatore) al luogo di raggruppamento<br />
o centro di raccolta;<br />
• trasportare non più di 3500 Kg di RAEE tramite automezzi<br />
con portata non superiore a 3500 Kg e massa<br />
complessiva non superiore a 6000 Kg;<br />
• accompagnare il trasporto con il modello di “documento<br />
di trasporto” (DdT) previsto dal DM in 3 copie<br />
e copia dello “schedario di carico e scarico”;<br />
• assicurare che i RAEE giungano al centro di raccolta<br />
nello stato in cui sono stati conferiti, senza disassemblaggi<br />
o sottrazione di componenti (fatti che<br />
costituiscono attività di gestione dei rifiuti non<br />
autorizzate).<br />
Gli Installatori e gestori centri assistenza tecnica<br />
devono:<br />
• trasportare i RAEE con mezzi propri dal loro esercizio<br />
(o domicilio del cliente) al centro di raccolta;<br />
• rispettare le medesime condizioni dettate per il trasporto<br />
effettuato dai distributori, ad eccezione dell’accompagnamento<br />
dello “schedario di<br />
carico e scarico”.<br />
N.B.: In entrambi i casi citati, qualora la<br />
consegna del RAEE avvenga direttamente<br />
presso la sede di distributori o CAT da<br />
parte del cliente, non dovranno essere<br />
compilati dagli stessi i relativi DdT in<br />
entrata, ma solo lo schedario di<br />
carico/scarico e l’autocertificazione. Solo<br />
successivamente e comunque entro il mese<br />
dalla presa in carico del RAEE presso il<br />
centro di raggruppamento, gli stessi (o un<br />
trasportatore abilitato<br />
da loro<br />
incaricato)<br />
dovranno compilare<br />
il DdT in<br />
uscita per il<br />
trasporto al<br />
centro di raccolta<br />
Comunale<br />
(o indicato dai<br />
produttori per i<br />
RAEE professionali).
ISCRIZIONE ALLA APPOSITA SEZIONE DELL’ALBO<br />
GESTORI AMBIENTALI<br />
Il Decreto considera il ritiro e il raggruppamento dei RAEE<br />
da parte del distributore, finalizzato al loro trasporto<br />
presso i centri di raccolta, prima dell’avvio al recupero o,<br />
qualora questo non fosse possibile, allo smaltimento, come<br />
una fase della raccolta.<br />
L’art. 3 del Decreto di semplificazione stabilisce quale condizione<br />
necessaria per lo svolgimento delle operazioni di<br />
raccolta e trasporto dei RAEE, la preventiva iscrizione<br />
all’Albo Nazionale Gestori, da realizzarsi con apposita procedura<br />
semplificata.<br />
Con propria Delibera del 19/05/2010 l’Albo Gestori Ambientali<br />
ha emanato le modalità di iscrizione all'Albo per la<br />
raccolta ed il trasporto dei RAEE in base alla quale,<br />
devono iscriversi all'Albo i seguenti soggetti:<br />
1. Distributori: soggetti iscritti al registro delle imprese<br />
che nell'ambito di un'attività commerciale vendono apparecchiature<br />
elettriche o elettroniche (negozi, centri commerciali,<br />
ecc...)<br />
2. Trasportatori di RAEE che agiscono in nome dei distributori:<br />
imprese che trasportano i RAEE per conto dei distributori<br />
3. Installatori e gestori di centri di assistenza di apparecchiature<br />
elettriche ed elettroniche (AEE), ma solo se<br />
incaricati dai produttori di tali apparecchiature.<br />
DOVE PRESENTARE LA DOMANDA DI ISCRIZIONE ALL'ALBO?<br />
Le imprese che hanno sede legale in Piemonte devono spedirla<br />
con Raccomandata a.r. o presentarla presso la Sezione<br />
Regionale Piemonte dell'Albo Nazionale Gestori Ambientali,<br />
istituita presso la Camera di Commercio di Torino – Via San<br />
Francesco da Paola, 24 – 10123 Torino.<br />
TRASPORTO RAEE E TRASPORTO DEI PROPRI RIFIUTI:<br />
DUE ISCRIZIONI?<br />
L'iscrizione all'Albo per la raccolta ed il trasporto dei RAEE<br />
è una nuova tipologia di iscrizione che non può intendersi<br />
ricompresa in altre iscrizioni, anche qualora relative ai<br />
medesimi Cer. L'impresa iscritta all'Albo in altre categorie<br />
(es. 1,4,5 e/o trasporto dei propri rifiuti) che si iscrive per<br />
la raccolta ed il trasporto dei RAEE, conserva il numero di<br />
iscrizione già assegnato, ma deve pagare per entrambe le<br />
sezioni di iscrizione, con relative quote di rinnovo annuale.<br />
Qualora non ancora iscritto all’Albo, le due iscrizioni<br />
devono essere effettuate secondo modalità distinte in<br />
tempi diversi, sostenendo gli oneri di entrambe le iscrizioni<br />
di seguito riportati.<br />
DIRITTO ANNUALE<br />
Deve essere pagato al momento dell'iscrizione e poi ogni<br />
anno entro il 30 aprile.<br />
L'importo da versare è di Euro 50,00 da effettuarsi su c/c<br />
postale n. 25077108, intestato a Camera di Commercio di<br />
Torino – Sezione regionale Albo Nazionale Gestori Ambientali,<br />
causale: diritto annuale trasporto propri rifiuti (indicando<br />
l'anno cui il versamento si riferisce). L'importo può<br />
essere cumulato ad ulteriori pagamenti di diritto annuale<br />
per altre categorie. Nel caso di richiesta di cancellazione<br />
dall'Albo, l'impresa è comunque tenuta al pagamento del<br />
diritto annuale per l'anno in corso.<br />
DIRITTI DI SEGRETERIA<br />
Il pagamento del diritto di segreteria deve essere effettuato<br />
allegando alla domanda di iscrizione l'attestazione<br />
originale dell'avvenuto pagamento su c/c postale n.<br />
25077108, intestato a Camera di Commercio di Torino –<br />
Sezione regionale Albo Nazionale Gestori Ambientali.<br />
Importi: Società di persone, società di capitali, consorzi,<br />
Imprese individuali e Soggetti R.E.A. Euro 10,00 - Cooperative<br />
Sociali Euro 5,00. A ciò vanno aggiunti i costi di n.<br />
3 marche da bollo da € 14,62 cad. ed il costo della raccomandata<br />
AR, oltre al costo della pratica, se affidata ad un<br />
consulente esterno.<br />
TASSA DI CONCESSIONE GOVERNATIVA<br />
Il rilascio del provvedimento di iscrizione o di rinnovo dell'iscrizione<br />
comporta il pagamento della Tassa di Concessione<br />
Governativa. L'importo è di Euro 168,00 da versare su<br />
c/c postale 8003 (codice tariffa: 8617) intestato ad Agenzia<br />
delle Entrate - Centro Operativo di Pescara.<br />
RINNOVO DELL'ISCRIZIONE:<br />
Ogni 5 anni sarà comunque necessario provvedere al rinnovo<br />
completo dell’iscrizione, presentando apposita domanda.<br />
N.B.: Le autorizzazioni c.d.”semplificate” per il trasporto dei<br />
rifiuti propri ai sensi dell’art 212 c. 8 del D.Lgs. 152/2006,<br />
rilasciate mediante semplice istanza dell’interessato, senza<br />
l’indicazione dei codici CER relativi ai rifiuti trasportati,<br />
dovranno essere aggiornate integrandole, secondo le modalità<br />
sopraesposte, anche qualora ancora in corso di validità.<br />
MUD<br />
I soggetti che eseguono raccolta e trasporto di RAEE secondo<br />
le disposizioni del DM 65/2010 sono esonerati dal MUD in<br />
quanto tali apparecchiature NON sono considerate “rifiuti”.<br />
SANZIONI PER TRASPORTO RAEE<br />
» La violazione degli obblighi di ritiro è punita con la sanzione<br />
amministrativa da 150 a 400 euro per ogni apparecchio<br />
non ritirato o ritirato a titolo oneroso;<br />
» con le sanzioni previste dall’articolo 256 (Attività di<br />
gestione di rifiuti non autorizzata) del D.Lgs. 152/2006<br />
per gli illeciti relativi all’attività di raccolta e trasporto (da<br />
2.600 a 26.000 euro);<br />
» con le sanzioni previste dall’articolo 258 (violazione degli<br />
obblighi di comunicazione, di tenuta dei registri obbligatori<br />
e dei formulari) del D.Lgs. 152/2006 per la violazione<br />
in materia di tenuta dei documenti di carico/scarico e di<br />
trasporto (da 2.600 a 26.000 euro).<br />
La nostra Associazione si occupa del servizio di presentazione<br />
delle domande e del ritiro dei certificati definitivi di iscrizione<br />
per conto delle imprese. Per le informazioni e per espletare le<br />
formalità di iscrizione è possibile contattare gli uffici zona di<br />
<strong>Confartigianato</strong> <strong>Alessandria</strong> territorialmente competenti.<br />
IMPIANTISTI<br />
17
AUTORIPARATORI<br />
18<br />
Centri Revisioni Auto<br />
NON PIÙ OBBLIGATORIA LA PROVA FONOMETRICA<br />
La Direzione Generale per la Motorizzazione,<br />
con circolare del 29<br />
novembre u.s., ha dato facoltà alle<br />
officine di adeguare, fin da subito, i<br />
software PCPrenotazione e PCStazione<br />
in maniera tale da non richiedere<br />
obbligatoriamente l’effettuazione<br />
della prova fonometrica.<br />
Nella circolare si precisa che il PCStazione<br />
dovrà essere modificato in<br />
maniera tale da consentire, al<br />
Responsabile Tecnico, la scelta di non<br />
effettuare la prova fonometrica nel<br />
caso in cui non lo ritenga necessario.<br />
In caso di non effettuazione della<br />
prova e comunque prima di stabilire<br />
l’esito della revisione, il PCStazione<br />
dovrà dare evidenza della scelta consapevole<br />
della mancata effettuazione<br />
della prova, inserendo nel file ACC,<br />
relativo al veicolo che sta effettuando<br />
la revisione la seguente dicitura “la<br />
prova fonometrica non è stata effettuata<br />
in base alla valutazione soggettiva<br />
del responsabile tecnico”.<br />
In mancanza della nota il PCStazione<br />
non dovrà consentire la conclusione<br />
della revisione rendendo impossibile<br />
l’impostazione dell’esito.<br />
Analogamente il PCPrenotazione,<br />
prima di effettuare l’invio del risultato<br />
al CED, dovrà verificare la presenza<br />
della nota suddetta nel file ACC<br />
e solo in caso affermativo effettuare<br />
l’invio.<br />
In programma la 4° edizione del Corso<br />
per la Qualifica di R.T. centri revisione<br />
Vi informiamo che è stato programmato, dopo la metà di gennaio, la 4° edizione del Corso per la Qualifica di<br />
Responsabile Tecnico di Centri Revisione Auto e Moto.<br />
È un corso altamente qualificante che conferisce a coloro che, previa frequenza di un corso di 30 ore, superano<br />
l’esame di abilitazione, il titolo di<br />
Responsabile Tecnico ovvero la figura che<br />
sovrintende sotto la propria responsabilità a<br />
tutte le operazione di revisione che si svolgono<br />
all’interno del centro.<br />
Per poter ottenere la qualifica è necessario il<br />
possesso di un Diploma di scuola media superiore<br />
come geometra, perito industriale,<br />
oppure un Diploma di Liceo Scientifico.<br />
Sono aperte le iscrizioni fino alla prima<br />
decade di gennaio.<br />
Per ulteriori informazioni potete contattare<br />
il nostro ufficio formazione nella persona del<br />
Dott. Matteo Sacchetti (tel. 0131.286504;<br />
e_mail: m.sacchetti@confartigianatoal.it)
SCF (Società Consortile Fonografici):<br />
le indicazione di <strong>Confartigianato</strong><br />
Ancora nessuna novità in merito agli aspetti sostanziali che riguardano le pretese di escussione del vantato credito a<br />
favore di SCF (Società Consortile Fonografici) e che interesserebbero coloro che, già obbligati al pagamento dei diritti di<br />
Autore attraverso la SIAE, diffondono nei propri locali brani musicali attraverso strumentazioni o apparecchi idonei a riprodurli<br />
(stereo, p.c., sistemi di diffusione, radio, ecc).<br />
Al momento la causa intentata da <strong>Confartigianato</strong> contro il consorzio è solo alle prime battute e la prossima udienza è prevista<br />
per giugno 2011.<br />
Nel frattempo tuttavia le richieste di SCF si fanno sempre più “battenti” e stanno generando un certo clima di allarmismo anche<br />
per le modalità non propriamente “garbate” da parte di SCF che si serve studi legali nonché di società di recupero credito per<br />
abbattere le resistenze poste dai presunti debitori nonché di telefonate molto spicce e spesso minatorie.<br />
Vengono inoltre imposte anche telefonicamente delle tempistiche di pagamento facendo riferimento al ricevimento di atti di<br />
ingiunzione mai pervenuti<br />
Oltre a ciò risulta che le ingiunzioni di pagamento, ove esistenti, sono state rivolte anche<br />
nei confronti di aziende che non hanno mai avuto alcun apparecchio di riproduzione<br />
e nei confronti di aziende che dichiarano di non aver mai ricevuto sopralluogo<br />
alcuno da parte dei funzionari incaricati da parte del Consorzio nonostante<br />
venisse dichiarato il contrario .<br />
Le richieste di pagamento inoltre pervenute anche solo telefonicamente o<br />
con lettera completa di bollettino di CCP, fanno volentieri riferimento, per<br />
determinare il dovuto, a metrature di locali piuttosto “fantasiose”.<br />
Per tali motivi <strong>Confartigianato</strong> <strong>Alessandria</strong>, sposando le direttive e le<br />
indicazioni provenienti dalla propria Confederazione nazionale che<br />
invita a non dar seguito alle richieste provenienti da SCF, esorta le<br />
aziende interessate a contattare i propri uffici in caso di ricezione<br />
di atti, documenti o comunicazioni comunque ricevute da parte<br />
di SCF che vanno comunque valutate caso per caso.<br />
CATEGORIE<br />
L I T O G R A F I A<br />
V I S C A R D I<br />
ALESSANDRIA<br />
Via F. Santi 5<br />
Tel. 0131.345618<br />
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di <strong>Confartigianato</strong> <strong>Alessandria</strong>, rif. Dott. Piero Gulminetti - tel. 0131.891239 fax<br />
0131.820865 e-mail: p.gulminetti@confartigianatoal.it; Dott. Matteo Sacchetti - tel.<br />
0131.286504; fax 0131.226600 e-mail: m.sacchetti@confartigianatoal.it<br />
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0,08680 – F2 = €/KWh 0,071211 – F3 = €/KWh 0,05821 (escluse perdite<br />
di rete 10.8 % BT e 5,1% MT);<br />
• contratti in media tensione (MT) o bassa tensione (con BT>55 Kw) a fatturazione<br />
multioraria a fasce (F1, F2, F3) ad un prezzo indicizzato Peak<br />
= €/Kwh 0,8260 – Off Peak = €/Kwh 0,06322 (escluse perdite di rete 10.8<br />
% BT e 5,1% MT). (Peak 8,00-20,00 lun-ven. Off Peak 00,00-8,00/20,00-<br />
24,00 lun-ven+sabato e festivi);<br />
aggiornate giornalmente (soggette a variazioni di prezzo sulla base di rilevazioni<br />
giornaliere dell’indice Prezzo Unico Nazionale pubblicate su ”Il<br />
Sole24ore” – quotazioni “borsa elettrica”):<br />
• contratti in media tensione (MT) o bassa tensione (con BT>55 Kw) a fatturazione<br />
multioraria ad un prezzo indicizzato alla media ponderata del<br />
parametro PUNm<br />
Prezzo m = PUNm + 6€/Mwh.<br />
N.B.: tali offerte sono valide per le nuove attivazioni effettuate nel<br />
2011, con i prezzi correnti alla data dell’attivazione della fornitura.<br />
RISPARMIO ENERGETICO<br />
21
SICUREZZA E AMBIENTE<br />
22<br />
STRESS DA LAVORO CORRELATO:<br />
da gennaio 2011 ennesimo adempimento per le aziende<br />
Suggerimenti pratici<br />
per la valutazione del rischio<br />
Con l’elaborazione delle indicazioni metodologiche da<br />
parte della Commissione consultiva permanente per la<br />
salute e sicurezza sul lavoro di cui all’art. 6 del D.Lgs n.<br />
81/2008 si è concluso l’iter di attuazione dell’accordo sullo<br />
stress lavoro-correlato.<br />
Queste indicazioni, elaborate il 17 novembre scorso sono<br />
volutamente strutturate in modo tale da essere utilizzabili<br />
direttamente dal datore di lavoro, con il supporto dei soggetti<br />
aziendali della sicurezza, senza che occorra alcun<br />
sostegno consulenziale esterno, salvo diversa volontà del<br />
datore di lavoro stesso.<br />
Il documento della Commissione indica un percorso metodologico<br />
che rappresenta il livello minimo di attuazione<br />
dell’obbligo di valutazione del rischio da stress lavoro-correlato<br />
per tutti i datori di lavoro pubblici e privati.<br />
Nell’ambito di questa procedura, tuttavia, si potranno liberamente<br />
scegliere anche soluzioni più approfondite e complesse<br />
senza che questo costituisca, tuttavia, un obbligo<br />
giuridico.<br />
La circolare della Commissione precisa che la valutazione<br />
viene effettuata (come per tutti gli altri fattori di rischio)<br />
dal datore di lavoro, avvalendosi del responsabile del servizio<br />
di prevenzione e protezione (RSPP), con il coinvolgimento<br />
del medico competente, ove nominato, e previa consultazione<br />
del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza<br />
(RLS/RLST).<br />
In via generale, la metodologia prevede solamente due fasi:<br />
una necessaria (la valutazione preliminare) ed una eventuale,<br />
da attivare unicamente nel caso in cui la fase valutazione<br />
preliminare riveli elementi di rischio da stress<br />
lavoro-correlato e le misure di correzione adottate a seguito<br />
della stessa dal datore di lavoro, si rivelino, ad un succes-<br />
sivo monitoraggio, inefficaci.<br />
Naturalmente il procedimento di valutazione deve evitare<br />
interpretazioni improprie in ordine alle possibili cause dello<br />
stress lavoro-correlato!<br />
In particolare, oltre ai fattori extralavorativi e personali<br />
(che non possono rientrare nella valutazione), occorre evitare<br />
di confondere i potenziali fattori di possibile stress<br />
lavoro-correlato con aspetti assolutamente inconferenti, a<br />
questi fini, come si fa, ad esempio, quando si propone di<br />
prendere in considerazione, quali fattori di rischio e di<br />
stress, la cd job insecurity (es. difficoltà di trovare un<br />
nuovo impiego), la flessibilità contrattuale (es. contratti<br />
diversi da quello a tempo pieno ed indeterminato): non<br />
può essere ricondotto a fattore di stress lavoro-correlato<br />
anche lo stato socio-economico delle persone, in quanto<br />
inconferente rispetto ai rischi presenti nel luogo di lavoro,<br />
che sono gli unici da prendere in considerazione come fattore<br />
di stress oggetto di valutazione.<br />
In analogia con altri sistemi di valutazione del<br />
rischio (agenti fisici, rumore ecc.) le indicazioni operative<br />
della Commissione consultiva inquadrano la valutazione di<br />
rischio stress da lavoro in una “procedura a step”.<br />
Il primo passo è obbligatorio per tutte le imprese è effettuato<br />
attraverso l’esame di elementi oggettivi recuperabili<br />
da dati in possesso del datore di lavoro (assenteismo, infortuni,<br />
turnover, sanzioni, carichi di lavoro, lamentele formalizzate<br />
eccetera).<br />
Il datore di lavoro è quindi tenuto, in primo luogo, a verificare<br />
i dati pertinenti<br />
per individuare se in azienda sia presente il fenomeno. Se<br />
da questo esame (che non obbliga, quindi, a procedere a<br />
lunghe e complesse indagini psicologiche coinvolgenti i<br />
singoli lavoratori) non si evidenziano agenti o fenomeni da<br />
stress da lavoro, la procedura si conclude con la registrazione<br />
di tale evidenza nel Documento di Valutazione dei<br />
Rischi (DVR) o nell’autocertificazione.<br />
Questa situazione si realizzerà – presumibilmente<br />
– nella grande maggioranza delle piccole<br />
e piccolissime imprese.<br />
Se invece i dati oggettivi mostrano la sussistenza<br />
di fenomeni in astratto riconducibili a<br />
stress lavoro correlato, il datore di lavoro è<br />
tenuto a procedere allo step 2: la valutazione<br />
approfondita attraverso dati soggettivi, ossia<br />
coinvolgenti personal-mente gli individui.<br />
Per le micro imprese che occupino sino a 5<br />
dipendenti tale eventuale secondo step può<br />
essere realizzato, a discrezione del datore di<br />
lavoro, attraverso il coinvolgimen-to diretto<br />
dei lavoratori nell’ambito di apposite riunioni.<br />
Da un punto di vista cronologico, si ricorda<br />
come le aziende debbano provvedere, a decor-
ere dal 31 dicembre 2010, ad avviare la valutazione<br />
della presenza di fattori di stress lavoro<br />
correlato, a pianificare e realizzare le misure di<br />
eliminazione oppure ridurre al minimo - se l’eliminazione<br />
non è possibile - il fattore di rischio<br />
da stress.<br />
Al riguardo, si richiama l’attenzione delle<br />
imprese sul fatto che la data del 31 dicembre<br />
2010 va considerata unicamente come il termine<br />
per il mero avvio delle attività di valutazione<br />
del rischio stress lavoro correlato e non come<br />
momento nel quale l’azienda deve già essere in<br />
possesso di una completa valutazione! Il Documento<br />
di Valutazione dei Rischi (DVR) va quindi<br />
aggiornato in relazione al suddetto avvio nonché<br />
alla programmazione temporale delle attività<br />
di valutazione ed in merito all’indicazione<br />
del termine finale di completamento delle<br />
stesse.<br />
In conseguenza di quanto sopra gli Organi di vigilanza, ai<br />
fini dell’adozione dei provvedimenti sanzionatori, dovranno<br />
pertanto tenere adeguatamente conto della decorrenza e<br />
della programmazione temporale specificata nel DVR.<br />
Attenzione: sia la programmazione temporale che il termine<br />
finale individuati da parte delle imprese dovranno tenere<br />
conto di criteri di ragionevolezza, in funzione, fra l’altro,<br />
della dimensione aziendale (es: termini troppo dilazionati<br />
male si conciliano con un numero esiguo di dipendenti).<br />
Giova infine ricordare come la fonte della normativa in<br />
esame, della quale certamente non aveva bisogno il sistema<br />
delle imprese italiane, soprattutto nell’attuale situazione<br />
economica, sia di matrice europea.<br />
<strong>Confartigianato</strong> Imprese ha manifestato, sin dal recepimento<br />
dell’Accordo Europeo sullo stress del 8 ottobre 2004<br />
- avvenuto tramite l’approvazione dell’Accordo Interconfederale<br />
del 9 giugno 2008 - la propria netta contrarietà a<br />
che il principio dello stress da lavoro venisse trasfuso ed<br />
applicato anche alle piccole imprese, che non dispongono<br />
di un organizzazione aziendale e di personale tale da consentire<br />
di gestire questo ulteriore obbligo.<br />
Tale contrarietà è stata più volte rappresentata al Ministero<br />
del Lavoro, nel corso della lunga discussione in seno al<br />
Comitato tecnico ad hoc che ha elaborato le indicazioni<br />
operative sullo stress lavoro correlato.<br />
Da ultimo, nel corso della riunione finale di approvazione<br />
delle richiamate indicazioni, lo scorso 17 novembre, è stata<br />
specificamente verbalizzata la posizione critica della Confederazione,<br />
in particolare per quanto attiene alla richiamata<br />
disposizione semplificata di coinvolgimento dei lavoratori,<br />
relativa alle microimprese che ne occupino fino a 5:<br />
<strong>Confartigianato</strong> ritiene infatti che tale facoltà debba necessariamente<br />
essere garantita quanto meno a tutte le imprese<br />
che occupino sino a 10 lavoratori.<br />
…ULTIMA ORA… …ULTIMA ORA… …ULTIMA ORA… …ULTIMA ORA… …ULTIMA ORA…<br />
Ambiente: Prestigiacomo, in arrivo<br />
Dm per proroga 5 mesi avvio Sistri<br />
È in arrivo un decreto ministeriale che proroghera' di cinque<br />
mesi l'avvio del Sistri, il sistema di tracciabilita' dei rifiuti.<br />
Lo ha riferito il ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo,<br />
intervenendo in Aula alla Camera.<br />
<strong>Confartigianato</strong> non può che esprimere viva soddisfazione<br />
per la decisione del ministro Prestigiacomo che rinvierebbe<br />
di altrettanti mesi anche la decorrenza delle pesanti sanzioni<br />
a carico delle imprese.<br />
“Questa misura – sottolinea la Confederazione - va incontro<br />
alle richieste che avevamo avanzato in precedenza e consentirebbe<br />
all'intero comparto produttivo di essere messo<br />
nelle condizioni di operare in un sistema che sia realmente<br />
efficiente, nell'ambito di un quadro regolatorio certo, definito<br />
e stabile".<br />
Se son rose…<br />
SICUREZZA E AMBIENTE<br />
23
STORIA D ’ IMPRESA<br />
24<br />
QUANDO IL CAFFÉ… DIVENTA ECCELLENTE<br />
Passato presente e futuro di una torrefazione<br />
Paolo Alberici e la sua famiglia<br />
La storia del caffè è davvero lunga, si parla di un cammino<br />
iniziato quasi con la storia dell’uomo: dall’antichità<br />
arrivano varie notizie di bevande nervine a base di caffè<br />
utilizzate nell’antica Grecia o in Medio Oriente. Il 1615 è<br />
considerata la data in cui il caffè fece la sua comparsa in<br />
Europa grazie ai commercianti veneziani.<br />
Proprio a Venezia abbiamo le prime notizie delle Botteghe<br />
del Caffè di Goldoniana memoria: il Caffè Florian, il più<br />
antico di cui vi sia notizia al mondo, manifesta ancora oggi<br />
l’antica attenzione italiana per questa bevanda. Caffè che<br />
diventavano salotti culturali oltre che politici, un vero<br />
fenomeno sociale e di costume che continua anche oggi.<br />
Pensiamo alla letteratura, al teatro ed al cinema italiani<br />
che da sempre ruotano intorno a questa bevanda… e poi<br />
arriviamo alla nostra quotidianità per riscontrare che non vi<br />
è infatti incontro, riunione, momento conviviale ove non si<br />
pensi ad un caffè come lieta conclusione o gradito intermezzo…<br />
un fenomeno di portata mondiale ma quasi tutto<br />
italiano, un vero regno dell’ artigianato italiano… di eccellenza.<br />
Per approfondire questo mondo, possiamo veramente dire di<br />
aver preso un caffè con Paolo Alberici , torrefattore di<br />
seconda generazione, 45 anni e con una grossa scommessa<br />
avanti a se, far crescere un ‘azienda senza dimenticare la<br />
qualità e l’attenzione rivolta al prodotto, cosa che solo un<br />
artigiano vero sa fare.<br />
La storia dell’azienda è infatti iniziata nel 1966 , Paolo<br />
aveva solo un anno, ma il papà Franco e la mamma Ester<br />
pensavano già in grande ed hanno intrapreso l’avventura<br />
della torrefazione.<br />
Molte attività iniziano per caso o per eventi comunque<br />
fortuiti del percorso personale e famigliare …. come e<br />
perche’ è iniziata la vostra attività ?<br />
“In quel periodo mio padre era molto giovane, sposato da<br />
poco e faceva l'agente di commercio di prodotti alimentari<br />
ed uno dei prodotti che vendeva era il caffè.<br />
La conoscenza del mercato e l’amore per questa bevanda<br />
l'ha portato in breve tempo ad aprire un'azienda sua.....<br />
La prima torrefazione della quale non ho miei ricordi era<br />
situata in un cortile del centro storico con un magazzino<br />
molto piccolo, subito dopo in spalto marengo non lontano<br />
dalla attuale sede di <strong>Confartigianato</strong>, per poi trasferirci nel<br />
1969 in via rossini 55 al quartiere Orti, dove la torrefazione<br />
è rimasta fino al 2007.<br />
La torrefazione ebbe da subito un ottimo impatto ambientale,<br />
come si direbbe oggi, con il quartiere…. pensate che<br />
quando nel 2007 appunto si venne a sapere del nostro<br />
imminente trasferimento alla zona artigianale, molti furono<br />
quelli che vennero a chiederci di restare dicendo”come<br />
faremo a svegliarci senza il vostro profumo di caffè” .<br />
Insomma… un rapporto fantastico, forse anche cementato<br />
anche dalla disgrazia dell'alluvione<br />
del 1994 che ci vide<br />
tutti uniti a lottare contro<br />
acqua e fango.”<br />
Ci parli del vostro prodotto.<br />
“In azienda si presta molta<br />
attenzione all'acquisto del<br />
caffè crudo, abbiamo fornitori<br />
selezionati con i quali collaboriamo<br />
da molti anni, e uno<br />
spedizioniere la Romani spa<br />
che nella sede di Pozzolo Formigaro<br />
è dotata di un<br />
impianto di selezionatura che<br />
ci garantisce una qualità<br />
eccellente e costante del prodotto.
Abbiamo principalmente tre linee di produzione: Linea Bar<br />
con due miscele ottenute con i migliori caffè di origine arabica,<br />
Lineaa Casa con caffè di ottima qualità e differenti<br />
macinazioni per assecondare meglio i gusti dei consumatori<br />
e Linea Vending. In questo delicatissimo settore la Cafèmoka<br />
opera ormai da 13 anni.<br />
La riorganizzazione dell’azienda, in seguito all’alluvione del<br />
1994, dell’azienda nella vecchia sede erano rimasti i muri<br />
perimetrali, ha portato a rivolgersi anche a questo nuovo<br />
settore dove in pochi anni sono state raggiunte quote di<br />
mercato molto importanti.<br />
La qualità dei prodotti ed un servizio personalizzato hanno<br />
permesso all’azienda di crescere in un settore molto attento<br />
al prezzo del prodotto, ma ancor di più alla qualità, alla<br />
costanza ed al rendimento del caffè… non dimenticando<br />
mai che si vende un prodotto che si beve per il piacere di<br />
farlo, non per necessità.”<br />
Ma come avviene la torrefazione?<br />
“La tostatura del caffè avviene con un processo molto semplice,<br />
almeno nella nostra azienda, dove non vengono usati<br />
additivi chimici per stabilizzare il gusto:<br />
Molte aziende infatti usano stabilizzatori perche il caffè è<br />
un prodotto della terra e non è sempre uguale e costante<br />
come caratteristiche.<br />
Il caffè crudo di colore verde contenuto nei tradizionali<br />
sacchi di juta che tutti conoscono, viene versato in una<br />
tramoccia, dove resta 20/22 minuti a una temperatura di<br />
circa 220 gradi, una volta raggiunto il giusto punto di cottura,<br />
il caffè viene fatto uscire dalla tostatrice e raffreddato<br />
ad aria forzata, per velocizzare i tempi di raffredamento<br />
qualche collega usa l’acqua, ma questo procedimento<br />
aumenta di molto l'umidità del prodotto e ne pregiudica la<br />
qualità.<br />
Nel nostro impianto tostiamo 180 kg di caffè crudo per<br />
volta.<br />
Nelle fasi successive della lavorazione c'è la miscelatura dei<br />
vari tipi di caffe Arabica e Robusta, per ottenere la miscela<br />
che una volta verificata e approvata andra nei silos per il<br />
successivo confezionamento.“<br />
Qual’è la diffusione del<br />
vostro prodotto?<br />
“Oggi l’azienda si pone molto<br />
bene sul mercato locale e<br />
regionale, con grandi soddisfazioni<br />
anche in Liguria,<br />
Lombardia, Toscana ed una<br />
testa di ariete puntata nel<br />
Salernitano. Vendere il caffè<br />
a dei campani che si pregiano<br />
di insegnare al mondo<br />
come si fa il caffè è una cosa<br />
non da poco, anche considerando<br />
che attraversando la<br />
penisola si incontrano oltre<br />
1000 torrefazioni molte delle<br />
quali artigiane. Per cui direi<br />
un vero vanto. Negli ultimi anni abbiamo iniziato a rivolgere<br />
la nostra attenzione verso l’estero conquistandoci<br />
posizioni di mercato in Germania con base a Monaco di<br />
Baviera e recentemente in Francia con un grosso contratto<br />
appena concluso.<br />
Nel 2007 dall'incontro con Silvia Mangione e Alessandro<br />
Veratto della ditta Gruppo Platinum srl, è nata una collaborazione<br />
per il canale Horeca con il marcho Caffe Platinum<br />
e Cafemokabar, collaborazione che ha modificato fortemente<br />
l’attenzione e l’orientamento al mercato della<br />
nostra ditta.<br />
E poi a giusto coronamento di anni di lavoro e di qualità del<br />
prodotto, il recente ottenimento dell’Eccellenza Artigiana<br />
dalla Regione Piemonte, un fiore all’occhiello che accompagnerà<br />
la CafeMoka nelle sfide dei prossimi anni.”<br />
Via della Meccanica - Zona D3<br />
Tel. 0131 223197<br />
STORIA D IMPRESA<br />
25
FORMAZIONE<br />
26<br />
CATALOGO PROPOSTE FORMATIVE PER IL 2011<br />
CORSI SICUREZZA OBBLIGATORI N° ore<br />
CORSO RSPP X DATORI DI LAVORO 16<br />
CORSO PER ADDETTI/PREPOSTI SERVIZIO PREVENZONE E PROTEZIONE 16<br />
CORSO PREVENZIONE INCENDI RISCHIO BASSO 4<br />
CORSO PREVENZIONE INCENDI RISCHIO MEDIO 8<br />
CORSO PRIMO SOCCORSO ED EMERGENZA 12<br />
CORSO PRIMO SOCCORSO ED EMERGENZA – AGGIORNAMENTO 4<br />
CORSO RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA – INTERNO 32<br />
CORSO OPERATORE CARRELLI ELEVATORI 4<br />
CORSO OPERATORE PIATTAFORME AEREE 4<br />
CORSO OPERATORE MEZZI DA CANTIERE 4<br />
CORSI PROFESSIONALIZZANTI<br />
CORSI DI AGGIORNAMENTO PER IMPIANTISTI TERMOTECNICI:<br />
• CORSO AGGIORNAMENTO NORME TECNICHE UNI CIG 8/16<br />
• CORSO AGGIORNAMENTO DM 37/2008 – DICHIARAZIONE DI CONFORMITA’ 8<br />
• CORSO CONDUTTORI GENERATORI DI VAPORE (obbligatorio per l’attività in oggetto) 90<br />
CORSI DI AGGIORNAMENTO PER IMPIANTISTI ELETTROTECNICI:<br />
• CORSO PER ANTENNISTI 8<br />
• CORSO VERIFICHE IMPIANTI ELETTRICI 8<br />
• CORSO MARCATURA CE – IMPIANTI BORDO MACCHINA 8<br />
• CORSO PES – PAV D.Lgs. 81/08 8<br />
CORSO RESPONSABILI CENTRI REVISIONE (obbligatorio per la qualifica di R.T.) 30<br />
CORSI PER INSTALLATORI AUTO IMPIANTI GAS GPL / METANO (a breve obbligatorio) 60<br />
CORSO PER LA CORRETTA POSA DI SERRAMENTI 14<br />
CORSI DI AGGIORNAMENTO PER AUTORIPARATORI 8<br />
CORSO PER L’ACCESSO ALLA PROFESSIONE DI AUTOTRASPORTO CONTO TERZI 150<br />
CORSI PER OTTICI / ODONTOTECNICI 8/16/24<br />
CORSI DI FORMAZIONE TRASVERSALE<br />
CORSI DI LINGUA ITALIANA PER STRANIERI<br />
CORSI DI MASTER MANAGERIALE PER P.M.I.<br />
CORSO PER LA MODALITA’ DI ACCESSO AL CREDITO E RAPPORTI BANCHE/PMI<br />
Per informazioni contattare l’ufficio formazione di <strong>Confartigianato</strong> <strong>Alessandria</strong><br />
Matteo Sacchetti allo 0131.286504 - Fax 0131.226600 - e_mail: m.sacchetti@confartigianatoal.it<br />
L’ARTIGIANO<br />
IN FIERA<br />
OGNI ANNO UN<br />
GRANDE SUCCESSO<br />
Grande partecipazione ha avuto la visita alla quindicesima edizione della Fiera<br />
dell’Artigianato che si è svolta sabato 11 dicembre presso il nuovo centro<br />
espositivo di Milano Rho. Per l’occasione sono stati organizzati tre pullman.<br />
Otto padiglioni dedicati al comparto artigianale per offrire idee regalo originali,<br />
colori, tradizioni, storie, incontri con artigiani di tutto il mondo: Italia,<br />
Europa, Paesi del mondo e due grandi macroaree, una dedicata alla casa e ai<br />
servizi ad essa connessi, con particolare attenzione alla sostenibilità ambientale<br />
e l’altra dedicata alle imprese artigiane del settore nautico.<br />
L’artigiano è il vero e unico protagonista. La passione, l’intelligenza e la creatività<br />
di questi imprenditori sono incredibili: che si tratti di artigiani italiani<br />
o provenienti dalla piu’ lontana parte del mondo, ognuno riesce a ridar vita<br />
alla tradizione della propria terra trasformandola in meglio, con prodotti<br />
nuovi, accattivanti, innovativi, utili o semplicemente buoni da mangiare, se<br />
consideriamo il comparto eno-gastronomico. La loro genialità è di riuscire a<br />
comunicare a tutti una bellezza in atto che solo un prodotto fatto a mano è<br />
in grado di possedere. Ed è questo che colpisce il visitatore: la positività di<br />
un’umanità in azione.<br />
È un’opportunità concreta di imprenditorialità e di occupazione per le nuove<br />
generazioni che rimette insieme la conoscenza e il “saper fare” che la cultura<br />
contemporanea ha malauguratamente separato.<br />
Tutti i partecipanti sono rimasti soddisfatti, non solo per lo shopping e per<br />
le degustazioni, ma anche per aver riscoperto la tradizione, non intesa semplicemente<br />
come recupero del passato, ma come tentativo di innovarla e di<br />
renderla attuale alle esigenze del mercato contemporaneo.
Condizioni speciali di acquisto dei veicoli<br />
commerciali del Marchio FIAT Professional<br />
riservate alle Imprese<br />
associate alla <strong>Confartigianato</strong><br />
La collaborazione<br />
continua…<br />
per tutto il 2011<br />
CONVENZIONI