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Suzuki Burgman 650 Executive - Moto.it

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Numero 97<br />

12 Marzo 2013<br />

115 Pagine<br />

All’Interno<br />

Ricevi <strong>Moto</strong>.<strong>it</strong> Magazine » Spedizione su abbonamento gratu<strong>it</strong>o Periodico elettronico di informazione motociclistica<br />

<strong>Moto</strong>days 2013<br />

Una panoramica stand<br />

per stand fra nov<strong>it</strong>à e<br />

anteprime alla<br />

rassegna cap<strong>it</strong>olina<br />

Mercato<br />

MV Agusta Rivale 800<br />

le prime foto su<br />

strada durante<br />

i collaudi<br />

speciale MX<br />

Articoli, interviste e<br />

video del GP<br />

della Thailandia<br />

| Prova su strada |<br />

<strong>Suzuki</strong> <strong>Burgman</strong><br />

<strong>650</strong> <strong>Executive</strong><br />

da Pag. 2 a Pag. 15<br />

Prova<br />

in Pista<br />

ApriliA rSV4 2013<br />

AprC ABS<br />

NEWS: Harley-Davidson Softail Breakout e Street Bob SE | Mr. Martini BRD 900 | BMW R1200GS 2013 cos’è<br />

la punzonatura | Nico Cereghini “Mettiamo sul podio le nostre emozioni?” | SBK: La MV F3 debutta al TT


<strong>Suzuki</strong> <strong>Burgman</strong> <strong>650</strong> <strong>Executive</strong> prEGi Guidabil<strong>it</strong>à diFEtti Funzional<strong>it</strong>à manopole riscaldate migliorabile prezzo da 9.990 €<br />

proVA Su StrAdA<br />

Limousine a<br />

2 ruote<br />

il capostip<strong>it</strong>e dei maxi scooter<br />

cambia faccia e si conferma leader<br />

per comfort e prestazioni,<br />

senza dimenticare il prezzo: fino a<br />

Maggio 9.990 euro per lo standard<br />

e 10.490 per l’<strong>Executive</strong>.<br />

Ecco come si comporta<br />

di Francesco Paolillo<br />

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L<br />

a prova su strada del <strong>Suzuki</strong><br />

<strong>Burgman</strong> <strong>650</strong> <strong>Executive</strong><br />

E’ stato uno degli antesignani<br />

dei maxi scooter moderni, ha riscosso<br />

il successo che si mer<strong>it</strong>ava,<br />

ma è venuto il tempo di rifarsi il trucco dopo<br />

10 anni di onorato servizio. <strong>Suzuki</strong> <strong>Burgman</strong> <strong>650</strong><br />

è pronto per riconfermarsi leader per comfort e<br />

prestazioni senza dimenticarsi del prezzo. Fino a<br />

Maggio 9.990 Euro per lo standard e 10.490 per<br />

l’<strong>Executive</strong>. Era il 2002 quando <strong>Suzuki</strong> presentò<br />

il <strong>Burgman</strong> <strong>650</strong>, un maxi scooter che per dimensioni<br />

e confort divenne il punto di riferimento<br />

della categoria. Nel 2004 venne presentata la<br />

versione <strong>Executive</strong>, che enfatizzava ulteriormente<br />

le doti da limousine a due ruote del <strong>Burgman</strong>.<br />

Specchi richiudibili con comando elettrico, sella<br />

e manopole riscaldabili, parabrezza regolabile in<br />

altezza e ABS, entravano a far parte della dotazione<br />

di serie dello scooter <strong>Suzuki</strong> rendendolo<br />

ancor di più un punto di riferimento. Gli anni passano<br />

per tutti e sono dovuti passare quasi due<br />

lustri per vedere delle nov<strong>it</strong>à sul <strong>Burgman</strong> <strong>650</strong>,<br />

sviluppi che riguardano sia l’estetica che la parte<br />

meccanica, in parte sugger<strong>it</strong>i dagli stessi clienti e<br />

proprietari della serie precedente.<br />

design<br />

Il nuovo <strong>Burgman</strong> <strong>650</strong> appare più filante e con<br />

una vista laterale che enfatizza il posteriore ora<br />

meno bombato e più snello. Davanti i gruppi ottici<br />

sono più grandi, ma hanno un taglio più dinamico<br />

e rastremato verso il posteriore, mentre le<br />

luci di posizione sono a LED e sono posizionate<br />

sulle estrem<strong>it</strong>à delle fiancate. Il retro scudo è caratterizzato<br />

dallo sportello del portaoggetti centrale<br />

verniciato in tinta, a tal propos<strong>it</strong>o vi diciamo<br />

che le colorazioni disponibili sono tre. Il tre quarti<br />

posteriore è caratterizzato dalla presenza di una<br />

porzione di carenatura in plastica nera, che alleggerisce<br />

ulteriormente i volumi del <strong>Burgman</strong>.<br />

<strong>Moto</strong>re<br />

Il bicilindrico raffreddato a liquido ha una cilindrata<br />

di 638 cc ed è alimentato da un sistema<br />

d’iniezione elettronica associata a un sistema<br />

d’immissione d’aria diretta nei condotti di scarico,<br />

il PAIR (Pulsed-Secondary AIR-Injection).<br />

La potenza dichiarata è di 40,05 Kw a 7.000 giri,<br />

cioè identica al precedente modello, così come<br />

la coppia di 62 Nm a 6.400 giri e il peso di 277<br />

Kg, per cui il rapporto peso potenza rimano lo<br />

stesso. Un differenza evidente è invece nel reparto<br />

trasmissione. Come richiesto da numerosi<br />

proprietari della versione precedente, la<br />

trasmissione è stata modificata e sono stati lim<strong>it</strong>ati<br />

gli attr<strong>it</strong>i interni sia a motore spento (per<br />

rendere più facile sia gli spostamenti da fermo),<br />

sia durante la marcia, in particolare alle basse e<br />

medie veloc<strong>it</strong>à. Il rinnovato sistema di trasmissione<br />

e la riduzione delle perd<strong>it</strong>e meccaniche<br />

favoriscono l’economia dei consumi che in modal<strong>it</strong>à<br />

Drive infatti scendono del 15% rispetto al<br />

modello precedente.<br />

Riconfermato il cambio automatico elettronico<br />

<strong>Suzuki</strong> Electronically-controlled Continuously<br />

Variable Transmission (SECVT), che grazie a<br />

delle modifiche mirate ha visto ridurre gli attr<strong>it</strong>i<br />

Prove<br />

del 35%, e consente tram<strong>it</strong>e una semplice selezione<br />

dei tasti posizionati sul manubrio di scegliere<br />

tra tre diverse modal<strong>it</strong>à di trasmissione,<br />

due completamente automatiche, Drive e Power<br />

ed una Manuale.<br />

La modal<strong>it</strong>à Drive permette una guida confortevole,<br />

fluida e lineare. La modal<strong>it</strong>à Power consente<br />

invece regimi di guida brillanti e una maggiore<br />

reattiv<strong>it</strong>à del comando del gas.<br />

La modal<strong>it</strong>à Manuale lascia al pilota la possibil<strong>it</strong>à<br />

di cambiare marcia, semplicemente agendo sui<br />

pulsanti posizionati sul superaffollato blocchetto<br />

elettrico sinistro.<br />

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Strumentazione<br />

Da totalmente dig<strong>it</strong>ale si r<strong>it</strong>orna a un mix tra<br />

strumenti analogici (contagiri e tachimetro) e un<br />

display dig<strong>it</strong>ale centrale che fornisce un’ampia<br />

gamma di informazioni sullo stato di salute del<br />

mezzo e sulle condizioni di viaggio. Temperatura<br />

liquido e livello carburante sui lati, orologio, temperatura<br />

aria e contachilometri al centro. Inoltre<br />

si possono visualizzare anche le mappature del<br />

cambio (in Manuale si visualizza il rapporto inser<strong>it</strong>o)<br />

oltre ai consumi medi e istantanei, e tanto<br />

per non farsi mancare nulla, anche il livello del<br />

lubrificante e l’indicatore cambio di olio.<br />

telaio - Sospensioni - Freni<br />

Il telaio tubolare del <strong>Burgman</strong> è stato modificato<br />

in particolare nella parte posteriore, ora più<br />

stretta e di conseguenza, più rigida dal punto di<br />

vista torsionale, il tutto senza che tale modifica<br />

vada a influire sul volume del vano sottosella.<br />

Le sospensioni non vengono stravolte ma sono<br />

state ottimizzate nel funzionamento. Escursione<br />

di 110 mm per la forcella telescopica idraulica, e<br />

100 mm per la coppia di ammortizzatori idraulici<br />

posteriori, che vi ricordiamo lavorano su un<br />

forcellone in lega. Il tris di dischi (i due anteriori<br />

sono semi flottanti e non più fissi) è controllato<br />

passo passo da un sistema ABS che, rispetto a<br />

quello montato sul modello precedente, perde<br />

più di metà del suo peso, mentre il freno di stazionamento<br />

è stato riposizionato al di sotto della<br />

sella sul lato sinistro.<br />

Accessori<br />

Ampia la possibil<strong>it</strong>à di personalizzare il proprio<br />

<strong>Burgman</strong> <strong>650</strong>, a partire dall’optional più<br />

Prove<br />

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gettonato che è il bauletto, mentre chi ha intenzione<br />

di incrementare ulteriormente le capac<strong>it</strong>à<br />

di carico potrà dotarsi di una borsa sagomata da<br />

posizionare sopra al tunnel in mezzo alle gambe.<br />

I narcisi non mancheranno di dotare il proprio<br />

<strong>Burgman</strong> <strong>650</strong> della mascherina cromata tra i<br />

gruppi ottici, mentre nel vano portaoggetti è posizionata<br />

una presa aggiuntiva per l’alimentazione,<br />

predisposta per un eventuale navigatore.<br />

la nostra prova<br />

<strong>Executive</strong> di nome e di fatto, il <strong>Burgman</strong> <strong>650</strong><br />

accoglie letteralmente il guidatore, sella ampia<br />

e ben conformata, con schienalino regolabile,<br />

ampio parabrezza, cruscotto automobilistico<br />

davanti, e alle spalle altrettanto spazio e medesima<br />

accoglienza per il passeggero. Prima di<br />

partire abbiamo riposto uno zaino e la tuta antipioggia<br />

nel vano sottosella (dotato di illuminazione),<br />

di dimensioni davvero abbondanti (ci stanno<br />

comodamente due caschi integrali oltre a oggetti<br />

vari di piccole dimensioni), senza scordarsi dei<br />

tre vani posizionati nello scudo anteriore (con<br />

quello centrale dotato di presa 12V. La sella svasata<br />

sui lati e la pedana rastremata permettono<br />

di poggiare i piedi a terra senza che sia necessario<br />

avere le gambe da pallavolista, mentre il<br />

baricentro basso aiuta a mantenere l’equilibrio.<br />

Siamo pronti ad affrontare il traffico mattutino<br />

della cap<strong>it</strong>ale, decisamente caotico; a dispetto<br />

Prove<br />

Alla rapid<strong>it</strong>à di<br />

manovra e all’agil<strong>it</strong>à<br />

dimostrata sia in c<strong>it</strong>tà<br />

che sulle strade<br />

extraurbane, il <strong>Burgman</strong><br />

<strong>650</strong> contrappone una<br />

stabil<strong>it</strong>à sul veloce<br />

davvero encomiabile<br />

delle dimensioni abbondanti, il <strong>Burgman</strong> si muove<br />

con estrema agil<strong>it</strong>à e, sfruttando l’ampio angolo<br />

di sterzo e l’ottimo bilanciamento, si riesce<br />

anche a slalomare tra le auto in colonna. Cap<strong>it</strong>a<br />

raramente, ma all’occorrenza è davvero comodo<br />

poter richiudere gli specchi retrovisori con il<br />

semplice tocco di un pulsante, il loro posizionamento<br />

in basso, e soprattutto la loro ampiezza,<br />

che per altro li rende davvero funzionali lo consigliano<br />

vivamente. Il traffico intenso, consiglia<br />

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l’utilizzo del cambio automatico e la mappatura<br />

più tranquilla del propulsore, che in modal<strong>it</strong>à<br />

Drive è davvero di una fluid<strong>it</strong>à da prendere a<br />

riferimento e con una rumoros<strong>it</strong>à di scarico ridotta<br />

ai minimi termini. Anche le modifiche alla<br />

trasmissione permettono una dinamica di guida<br />

che più rilassante non potrebbe essere, anni luce<br />

dai “tira e molla” causati dal freno motore piuttosto<br />

invadente del precedente modello. Il nuovo<br />

<strong>Burgman</strong> <strong>650</strong> <strong>Executive</strong> è agile e stabile anche<br />

sul sampietrino romano, che è famoso per essere<br />

sconnesso e poco “allineato”: questa limousine<br />

a due ruote dimostra di essere un discreto<br />

incassatore di buche, anche se qualche colpo<br />

sulle sconnessioni più secche riesce a passare.<br />

Va decisamente meglio sugli avvallamenti, condizione<br />

che difficilmente mette in difficoltà la<br />

coppia di ammortizzatori posteriori e tantomeno<br />

la forcella. Spostandoci fuori da Roma, le strade<br />

diventano più veloci e le curve più ampie, una<br />

condizione nella quale l’<strong>Executive</strong> dimostra di essere<br />

uno scooter da turismo, anzi da granturismo<br />

di prima grandezza. Una regolata al parabrezza,<br />

tanto per toglierci un po’ di aria dal casco, e per<br />

fare le cose a modo e non farci mancare nulla,<br />

accendiamo il riscaldamento delle manopole e<br />

della sella. Il loro funzionamento non ci ha convinto<br />

del tutto, a causa della temperatura troppo<br />

altalenante, e legata allo stile di guida. In pratica<br />

andando a bassa veloc<strong>it</strong>à sella e manopole faticano<br />

a scaldarsi, mentre aumentando il r<strong>it</strong>mo<br />

le cose migliorano decisamente, ma dub<strong>it</strong>iamo<br />

che viaggiando con temperature vicino allo zero<br />

(oggi in media abbiamo letto sulla strumentazione<br />

temperature comprese tra i 10 e i 15°) possano<br />

essere ottimali. Alla rapid<strong>it</strong>à di manovra e<br />

all’agil<strong>it</strong>à dimostrata sia in c<strong>it</strong>tà che sulle strade<br />

extraurbane, il <strong>Burgman</strong> <strong>650</strong> contrappone una<br />

stabil<strong>it</strong>à sul veloce davvero encomiabile, preciso<br />

Prove<br />

sui curvoni in appoggio, anche quando uno stile<br />

di guida baldanzoso o arrembante prova a coglierlo<br />

in fallo. Lui non fa una piega e forte di un<br />

telaio rigido e sospensioni dal settaggio davvero<br />

azzeccato, passa oltre disegnando traiettorie<br />

precise come se fossero disegnate con un curvilinea<br />

sul foglio da disegno. Affrontando tratti di<br />

strada in sal<strong>it</strong>a e discesa, in rapida successione,<br />

con numerosi sorpassi da effettuare, la scelta<br />

migliore è quella della mappa “Power”, che oltre<br />

a incrementare la reattiv<strong>it</strong>à del bicilindrico e le<br />

capac<strong>it</strong>à di ripresa, aumenta anche il freno motore.<br />

Questo aiuta sia nella marcia in discesa e<br />

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ZooM<br />

ZooM<br />

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anche nelle fasi di inserimento in curva, mentre<br />

la trasmissione attacca in maniera più pronta e<br />

permette di togliersi più di una soddisfazione dal<br />

punto di vista della guida. Ci vuole poco a farsi<br />

prendere la mano, e con il r<strong>it</strong>mo che sale emerge<br />

un equilibrio davvero notevole del <strong>Burgman</strong> <strong>650</strong><br />

che anche se portato vicino al lim<strong>it</strong>e (che poi è<br />

tutto riconducibile alla luce a terra) si dimostra<br />

sempre perfettamente controllabile e esente da<br />

qualsivoglia ondeggiamento anomalo e fastidioso<br />

della ciclistica. Se poi si vuole ovviare al<br />

problema della lim<strong>it</strong>ata luce a terra, basta semplicemente<br />

spostare il busto verso l’interno della<br />

curva e tutto si risolve. Se invece alle vostre spalle<br />

è seduto il passeggero, e avete voglia di guidare<br />

e non di passeggiare, allora è meglio dare un<br />

giro di precarico alle molle degli ammortizzatori<br />

posteriori, per ev<strong>it</strong>are che a ogni affondamento<br />

del posteriore in curva, corrisponda una sonora<br />

grattata di cavalletto. Procedendo verso il punto<br />

di arrivo, cominciamo a giocare con i numeri per<br />

vedere quali sono stati i consumi medi durante la<br />

prova. Anche questo sembra essere un aspetto<br />

pos<strong>it</strong>ivo del nuovo <strong>Burgman</strong> <strong>650</strong> <strong>Executive</strong>, con<br />

il computer di bordo che non è mai sceso sotto i<br />

17 km/l, anche nelle fasi più impegnative e stressanti<br />

per la meccanica, mentre veleggiando tra<br />

gli 80 e i 90 km/h è facile oltrepassare i 20 km/l<br />

(buona l’autonomia considerando i 15 l<strong>it</strong>ri di capac<strong>it</strong>à<br />

del serbatoio). Niente male considerando<br />

le dimensioni XL e relativa superficie frontale, ma<br />

soprattutto la massa di tutto rispetto che si porta<br />

a spasso il bicilindrico <strong>Suzuki</strong>.<br />

SUzUKI <strong>Burgman</strong> <strong>650</strong> <strong>Executive</strong> ABS<br />

da 9.990 €<br />

Tempi: 4<br />

Cilindri: 2<br />

Cilindrata: 638 cc<br />

Raffreddamento: a liquido<br />

Avviamento: E<br />

Potenza: 55 cv (40.5 kW) / 7000 giri<br />

Coppia: 6.32 kgm (62 Nm) / 6400 giri<br />

Marce: AV<br />

Freni: DD-D<br />

Misure freni: 260-250 mm<br />

Misure cerchi (ant./post.): 15’’ / 14’’<br />

Normativa antinquinamento: Euro 3<br />

Peso: 277 kg<br />

Lunghezza: 2260 mm<br />

Larghezza: 810 mm<br />

Altezza sella: 750 mm<br />

Capac<strong>it</strong>à serbatoio: 15 l<br />

Segmento: Scooter Ruote basse<br />

Prove<br />

14 15<br />

SCHEDA TECNICA<br />

ABBIGLIAMENTO<br />

Giacca Tucano Urbano Steve<br />

Guanti SPIDI<br />

Stivali TCX<br />

Casco Schubert S2<br />

Protezione schiena <strong>Moto</strong>airbag


Aprilia RSV4 2013 aPRC ABS prEGi Elettronica ed ABS al top diFEtti Prezzo rilevante pur con una dotazione completa prezzo da 18.390 €<br />

proVA in piStA<br />

Evoluzione<br />

della specie<br />

Siamo volati all’Estoril per provare la rinnovata<br />

versione 2013 della supersportiva Aprilia.<br />

più potente, più sofisticata nell’elettronica, non<br />

cambia nel prezzo: 18.390€ per la versione r,<br />

22.390€ per la più sofisticata Factory<br />

di Emiliano Perucca Orfei<br />

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A<br />

differenza di quanto accade<br />

per alcune compet<strong>it</strong>or, che<br />

di anno in anno si aggiornano<br />

solamente nelle grafiche<br />

nell’attesa dell’arrivo del<br />

modello nuovo, Aprilia RSV4<br />

dal 2009 ad oggi è stata oggetto di interessanti<br />

aggiornamenti che, anno dopo anno e passo<br />

dopo passo, hanno portato praticamente alla<br />

perfezione un progetto nato in pista per la pista<br />

e poi “convert<strong>it</strong>o” senza troppe modifiche in un<br />

prodotto stradale. In listino allo stesso prezzo<br />

del modello 2012 (18.390 euro nella versione<br />

R aPRC ABS e 22.390 euro nella più sofisticata<br />

Factory aPRC ABS) il M.Y. 2013 introduce piccole<br />

grandi migliorie in quattro aree: motore, ergonomia,<br />

elettronica e freni.<br />

<strong>Moto</strong>re: ora ci sono 184 cv<br />

Il potenziale del quattro cilindri a V di 65° progettato<br />

da Claudio Lombardi è fuori discussione. Le<br />

veloc<strong>it</strong>à monstre fatte registrare da Max Biaggi a<br />

Monza (quasi 340 km/h) parlano chiaro sul potenziale<br />

di un motore progettato con l’obiettivo<br />

di non creare particolari vincoli ai telaisti in fase<br />

di progetto pur senza palesare scelte di compromesso<br />

in termini di potenza ed erogazione nella<br />

sua versione stradale. Nel passaggio dal M.Y.<br />

2012 al 2013 il V4 di Noale ha guadagnato 4 cv<br />

(ora 184 a 12.500 giri) e 2 Nm di coppia (117 Nm<br />

a 10.000 giri) grazie a nuove mappature, uno<br />

scarico rivisto ed una massiccia riduzione degli<br />

attr<strong>it</strong>i interni. La Factory, rispetto alla R, adotta<br />

anche i cornetti d’aspirazione a lunghezza variabile<br />

andando così a migliorare la qual<strong>it</strong>à dell’erogazione<br />

ai regimi più alti.<br />

nuova ergonomia<br />

L’introduzione dell’ABS, di serie alla stregua del<br />

pacchetto aPRC, ha comportato l’introduzione<br />

di una nuova centralina dedicata al suo funzionamento<br />

che ha costretto i tecnici Aprilia ad una<br />

rivis<strong>it</strong>azione dell’ergonomia e della distribuzione<br />

dei pesi della moto dato il posizionamento sotto<br />

la sella. Un elemento, quest’ultimo, che avrebbe<br />

ridotto la capac<strong>it</strong>à del serbatoio e che per questo<br />

è stato ridisegnato non solo per osp<strong>it</strong>are addir<strong>it</strong>tura<br />

1,5 l<strong>it</strong>ri in più (ora sono 18,5) ma anche per<br />

consentire al pilota una più comoda posizione in<br />

sella grazie alla diversa conformazione degli incavi<br />

per le gambe ed una parete più verticale e<br />

conten<strong>it</strong>iva in prossim<strong>it</strong>à della sella.<br />

ora è più bassa di 5 mm<br />

Un intervento apparentemente lim<strong>it</strong>ato a sé<br />

stesso ma che ha portato con sé altre nov<strong>it</strong>à<br />

ciclistiche: il perno forcellone, ad esempio, è stato<br />

abbassato di 5 mm così come il motore. La<br />

sella, di conseguenza, si è abbassata sua volta<br />

dello stesso valore arrivando a 840 mm da terra<br />

a tutto vantaggio di un maggior feeling di guida in<br />

frenata e tra le curve.<br />

aprC aggiornato (anche per le 2012)<br />

Senza ombra di dubbio tra le migliori e più sofisticate<br />

piattaforme di controllo dinamico l’a-<br />

PRC è stata aggiornata nel software da un lato<br />

per fare posto all’ABS e dall’altro per introdurre<br />

Prove<br />

perfezionamenti a quanto di buono già proposto.<br />

Oltre ad essere disponibile anche per le aPRC già<br />

su strada - basta un update in concessionaria - il<br />

nuovo software è stato studiato per rendere più<br />

omogenea la guida attraverso un maggior sfruttamento<br />

dei sensori onboard.<br />

doppia taratura nello stesso livello di<br />

taglio<br />

Oltre all’angolo di piega, infatti, aPRC ora combina<br />

il precedente dato sull’angolo di piega con<br />

quello di veloc<strong>it</strong>à delle ruote per modulare le<br />

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soglie di sl<strong>it</strong>tamento ammesso e quindi il livello di<br />

derapata possibile in relazione al livello di intervento<br />

(ce ne sono 8 disponibili) scelto attraverso<br />

il joystick sul manubrio: il sistema, sostanzialmente,<br />

all’interno delle possibil<strong>it</strong>à d’azione del<br />

livello di taglio scelto a monte è in grado di offrire<br />

risposte diverse sulla base della tipologia di curva<br />

che si sta percorrendo.<br />

riconosce da sola che gomma usiamo<br />

Ma non è tutto: oltre ai già noti launch control -<br />

regolabile su tre livelli - il controllo di trazione, la<br />

cambiata assist<strong>it</strong>a Quickshift, l’elettronica aPRC<br />

2013 integra un’ined<strong>it</strong>a procedura di autoapprendimento<br />

della tipologia di pneumatico utilizzata.<br />

Sino ad oggi è l’unica moto supersportiva a<br />

vantare questo livello di raffinatezza che permette<br />

al sistema di lavorare al top del suo potenziale<br />

anche a fronte di pneumatici con caratteristiche<br />

dimensionali, di aderenza e risposta alle sollec<strong>it</strong>azioni<br />

diverse. Alcune nov<strong>it</strong>à hanno interessato<br />

anche il controllo di impennata, che è stato rivisto<br />

nella mappa n1. Ora permette un’impennata<br />

più lunga ed in linea con le esigenze dei piloti.<br />

l’ABS porta con sé nuove pinze freno<br />

Anche per quanto concerne l’ABS, sviluppato in<br />

collaborazione con la Bosch, in Aprilia non hanno<br />

voluto lasciare nulla al caso, anzi. Prima di dare il<br />

via libera all’integrazione del nuovo componente,<br />

infatti, si sono rese necessarie numerose sessioni<br />

di sviluppo per portare il sistema ad un livello<br />

tale da consentire ai piloti gli stessi tempi sul giro<br />

con l’ABS attivato in mappa 1 o completamente<br />

Prove<br />

20 21


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disattivato. Un potenziale, quello dell’impianto<br />

frenante, basato anche sulla bontà delle nuove<br />

pinze Brembo monoblocco M430 (assist<strong>it</strong>e da<br />

pompa radiale) e dischi da 320 mm sui quali l’elettronica<br />

agisce per modulare la frenata con tre<br />

soglie di intervento: il livello 1, comunque omologato<br />

per l’uso stradale, è quello più racing. Il<br />

livello 2 si propone per l’uso sportivo, lavora<br />

anch’esso sulle due ruote, ma offre una taratura<br />

più conservativa anche in tema di sollevamento<br />

della ruota posteriore. Il livello 3 è invece quello<br />

più presente, studiato per assicurare il massimo<br />

della sicurezza sul bagnato.<br />

r e Factory: sol<strong>it</strong>e differenze<br />

Non vi sono particolari differenze, invece, tra<br />

M.Y. 2012 e 2013 in termini di dotazione ciclistica.<br />

R e Factory hanno come al sol<strong>it</strong>o in comune<br />

il telaio a doppio trave in alluminio con elementi<br />

fusi e stampati in lamiera (passo 1.420 mm,<br />

avancorsa 105 mm, angolo di sterzo 24,5°) e forcellone<br />

a doppia capriata in alluminio ma si differenziano<br />

nella tipologia di sospensioni e di cerchi<br />

utilizzati. Sulla R sono di serie la forcella Showa<br />

upside-down con steli da 43 mm ed ammortizzatore<br />

Sachs regolabile mentre la Factory utilizza<br />

un più performante set di sospensioni Ohlins<br />

dello stesso diametro ed una coppia di cerchi<br />

forgiati, sui quali viene proposta la gommatura<br />

200/55 zR17 in luogo della precedente 190.<br />

Prove<br />

Nulla di lasciato al<br />

caso nello sviluppo<br />

dell’ABS: prima di<br />

integrarlo ci si è accertati<br />

di portare il sistema ad<br />

un livello tale da<br />

consentire ai piloti gli<br />

stessi tempi sul giro<br />

con l’ABS attivato<br />

o meno<br />

Differenze che alla bilancia valgono molto visti i<br />

179 kg dichiarati dalla Factory ed i 184 della R.<br />

più matura<br />

Chi scrive aveva provato la prima RSV4 Factory<br />

nell’ormai lontano 2009, conservandone<br />

però stampato a fuoco nella mente un bellissimo<br />

ricordo. Salire in sella al modello 2013 offre<br />

praticamente sub<strong>it</strong>o l’impressione di un mezzo<br />

più maturo, stabile e meglio rifin<strong>it</strong>o. Se la prima<br />

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RSV4 trasmetteva in diversi aspetti la sensazione<br />

di trovarsi al cospetto di un prototipo, questa<br />

2013 - già da ferma meno rumorosa meccanicamente<br />

e più pul<strong>it</strong>a nella risposta a tutti i comandi<br />

- appare invece ben più raffinata e, appunto,<br />

matura. Il propulsore appare fin da sub<strong>it</strong>o ben<br />

più regolare nell’erogazione, pul<strong>it</strong>o nella risposta<br />

all’acceleratore e con un maggior allungo agli alti<br />

regimi. Se la vecchia Factory calava sensibilmente<br />

una volta raggiunti gli 11.500 giri, la versione<br />

2013 allunga con una decisione nettamente<br />

maggiore spingendo forte fino ai 12.500. Non è<br />

fin<strong>it</strong>a, perché il maggior allungo determina di fatto<br />

un’erogazione molto più piatta e progressiva<br />

di quella leggermente irregolare della precedente<br />

RSV4.<br />

Stabile in frenata<br />

Lo spostamento del motore più in basso è percettibile<br />

al di là di qualunque effetto placebo. Se<br />

infatti alla vecchia RSV4 si poteva ascrivere un<br />

difetto, questo andava ricercato in una stabil<strong>it</strong>à<br />

in frenata a dire poco relativa. Corta ed agilissima,<br />

con un baricentro alto che accentuava i<br />

trasferimenti di carico, la Superbike di Noale non<br />

si faceva pregare per scodinzolare ad ogni pinzata<br />

decisa, arrivando a mostrare accenni di sovrasterzo<br />

anche nella fase di iscrizione in traiettoria<br />

a gas chiuso. Ora, con un baricentro leggermente<br />

più basso, la RSV4 2013 sacrifica qualcosina<br />

in termini di agil<strong>it</strong>à - non abbiate paura, resta il<br />

riferimento di categoria - per privilegiare una<br />

maggior stabil<strong>it</strong>à. In staccata si affonda sul comando<br />

con la massima confidenza, con ruote<br />

che restano in linea e il Racing ABS che prova<br />

la sua efficacia non dando il minimo segno della<br />

Prove<br />

propria presenza se non quando si esagera volutamente<br />

per andare a chiamarlo in causa. La leva<br />

freno offre un feeling bellissimo: modulabile e<br />

progressivo non mostra mai segni di cedimento.<br />

E, lo ripetiamo, l’ABS settato in mappa 1 - quella<br />

più specialistica, adatta al circu<strong>it</strong>o - non si rivela<br />

mai intrusivo o particolarmente percettibile sulla<br />

leva. Il controllo elettronico ora offre un comportamento<br />

differenziato a seconda della s<strong>it</strong>uazione<br />

in cui si trova la moto. Si nota facilmente come<br />

il suo comportamento sia nettamente diverso a<br />

seconda che si stia affrontando un tornante o un<br />

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ZooM<br />

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ZooM<br />

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lungo curvone in percorrenza - entrambi frangenti<br />

presenti all’Estoril - e, confrontandoci con<br />

chi aveva effettuato i test sulla versione precedente,<br />

si nota anche un diverso livello d’intervento<br />

del traction control. Ora un pilota di buon livello<br />

può tranquillamente fermarsi al livello 5 senza<br />

riscontrare eccessi d’intrusiv<strong>it</strong>à, e solo i più veloci<br />

e sicuri (leggasi: i piloti veri) hanno la necess<strong>it</strong>à<br />

di scendere fino a 2/3. A voler essere pignoli si<br />

può riscontrare un comportamento un po’ troppo<br />

aggressivo dell’anti-impennata, decisamente<br />

permissivo sul livello 1. Nessun problema - anzi,<br />

gustosissime sensazioni - se si resta sul livello 2.<br />

E attenzione anche alla posizione in sella: ci è cap<strong>it</strong>ato<br />

con una certa frequenza di sfiorare senza<br />

volere il joystick sul blocchetto sinistro trovandoci<br />

così ad uscire di curva con il Traction Control<br />

a livello 8.<br />

in conclusione<br />

L’Aprilia RSV4 2013 è, oggi come oggi, il riferimento<br />

della categoria in termini di qual<strong>it</strong>à elettroniche<br />

e di guidabil<strong>it</strong>à. Difficile trovarle difetti<br />

se non quello della dimensione che costringe i<br />

più alti a posizioni di guida piuttosto sacrificate.<br />

Del resto, essendo una moto nata per dare il meglio<br />

di sé in contesti dove l’altezza del pilota è un<br />

punto a sfavore, non poteva che essere così.<br />

APRILIA RSV4 R APRC 18.390 €<br />

Tempi: 4<br />

Cilindri: 4<br />

Cilindrata: 998.9 cc<br />

Disposizione cilindri: a V long<strong>it</strong>udinale<br />

di 65°<br />

Raffreddamento: a liquido<br />

Avviamento: E<br />

Potenza: 180 cv (132 kW) / 12500 giri<br />

Coppia: 11.73 kgm (115 Nm) / 10000<br />

giri<br />

Marce: 6<br />

Freni: DD-D<br />

Misure freni: 320-220 mm<br />

Misure cerchi (ant./post.): 17’’ / 17’’<br />

Normativa antinquinamento: Euro 3<br />

Peso: 179 kg<br />

Lunghezza: 2050 mm<br />

Larghezza: 715 mm<br />

Capac<strong>it</strong>à serbatoio: 17 l<br />

Segmento: Super Sportive<br />

Prove<br />

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SCHEDA TECNICA<br />

ABBIGLIAMENTO<br />

Casco X-L<strong>it</strong>e X-802R replica<br />

Lorenzo Captain America<br />

Tuta Dainese<br />

Paraschiena Dainese<br />

Guanti Alpinestars<br />

Stivali Alpinestars


<strong>Moto</strong>days 2013<br />

tutti presenti!<br />

una panoramica stand per stand fra nov<strong>it</strong>à,<br />

anteprime e versioni speciali che le Case<br />

espongono alla rassegna cap<strong>it</strong>olina<br />

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E’ vero, le principali nov<strong>it</strong>à dell’anno hanno già<br />

debuttato fra Intermot ed EICMA, ma <strong>Moto</strong>days<br />

resta palcoscenico privilegiato sul pubblico del<br />

Centro e Sud Italia per tutte le star del 2013. Vi<br />

guidiamo tra gli stand delle Case presenti per<br />

ricordarvi tutto quello che c’era da vedere alla<br />

Fiera di Roma per gli appassionati di due ruote.<br />

Yamaha: neo 2t e BW Easy<br />

Al padiglione 4, area D18 troviamo tutta la gamma<br />

2013 di Iwata, con la star FJR1300A, i nuovi<br />

Aerox R ed Aerox R Naked e la supercruiser XVS<br />

1900, ma anche le naked Fz8 ed XJ6 Model Year<br />

2013 e, dulcis in fundo, le sportive YzF-R1, R6 ed<br />

R125 nell’ined<strong>it</strong>a colorazione Race Blu. Presente<br />

anche le versioni speciali del TMAX 530, Solar<br />

Black e Black Max, nonché il cuginetto XMAX<br />

250 nella nuova livrea MOMODESIGN. Ma le<br />

starlette del salone per quanto riguarda il marchio<br />

dei tre diapason sono stati i due scooter Neo’s<br />

2T e BW’s proposti in versione Easy, già nelle<br />

concessionarie rispettivamente a 1.490 e 1.590<br />

€ F.C.<br />

Due anteprime assolute per il mercato <strong>it</strong>aliano<br />

che, complice l’esposizione dedicata ai “cinquantini”<br />

proposta da <strong>Moto</strong>days. Presenti anche<br />

tutti i club ufficiali Yamaha dedicati ai vari modelli<br />

della Casa di Iwata.<br />

News<br />

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Honda, demoride per tutti<br />

La Casa dell’Ala dorata proporrà a <strong>Moto</strong>days tutte<br />

le sue nov<strong>it</strong>à 2013, con una line-up composta<br />

dalle tre nuovissime medie (CBR500R, CB500X,<br />

CB500F), il nuovo Forza 300 C-ABS, la Bagger<br />

GoldWing F6B, la CB1100, la nuova CBR600RR e<br />

l’NSC50 in livrea Repsol. Sempre da annoverare<br />

fra le nov<strong>it</strong>à la Crosstourer Lim<strong>it</strong>ed Ed<strong>it</strong>ion, con<br />

cambio sequenziale DCT e colorazione Darkness<br />

Black Metallic. Livrea ined<strong>it</strong>a per l’Integra in<br />

Mat Black. Grad<strong>it</strong>a sorpresa per gli amanti delle<br />

competizioni sono state le moto da corsa Honda<br />

che hanno popolato lo stand: dalla RC213V<br />

di Dani Pedrosa alla CBR1000RR SBK del team<br />

Pata, fino alla meravigliosa CRF450 Rally, che<br />

quest’anno ha segnato il rientro ufficiale della<br />

casa di Tokyo alla Dakar.<br />

News<br />

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ducati, gamma completa e spazio ai<br />

Club<br />

La Casa bolognese ha portato a <strong>Moto</strong>days<br />

2013 l’intera gamma, a partire naturalmente da<br />

Hypermotard ed Hyperstrada, senza naturalmente<br />

tralasciare la nuova Multistrada, la 1199<br />

Panigale in versione “R” (che proveremo a breve<br />

sullo spettacolare tracciato texano di Austin),<br />

Diavel Strada e Monster 20th Anniversary. Presenti<br />

anche tutte le altre moto che compongono<br />

la gamma Ducati, ma particolare spazio è statoriservato<br />

soprattutto al Desmo Owner Club e alle<br />

iniziative pensate in quel di Borgo Panigale per<br />

i propri clienti, a partire dalla nuova campagna<br />

finanziaria dedicata a Multistrada 1200, 1199 Panigale<br />

e Monster.<br />

News<br />

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<strong>Suzuki</strong>: nov<strong>it</strong>à e demoride<br />

Anche la casa di Hamamatsu ha portato tutta la<br />

sua line-up 2013 a <strong>Moto</strong>days, partendo dal nuovo<br />

<strong>Burgman</strong> <strong>650</strong> e passando per GSX-R1000 in<br />

edizione “1 Million” e Intruder C1500T per arrivare<br />

al futuro, sotto forma del concept V-Strom<br />

1000 che tanto interesse ha susc<strong>it</strong>ato al suo<br />

debutto all’Intermot tedesco e successivamente<br />

all’EICMA. Non sono mancate ovviamente<br />

anche tutte le altre moto di Casa <strong>Suzuki</strong>, dalla<br />

nuova Hayabusa con ABS fino alla famiglia GSX-<br />

R al gran completo (con tanto di rappresentante<br />

racing sottoforma della SBK portata in gara dal<br />

team romano Celani), Gladius e gamma scooter.<br />

Nell’area esterna è stato inoltre possibile provare<br />

diversi modelli (portandosi ovviamente abbigliamento,<br />

casco e patente valida) della gamma<br />

2013: <strong>Burgman</strong> <strong>650</strong>, Gladius <strong>650</strong>, Inazuma 250,<br />

Intruder C1500T, Intruder M800, Band<strong>it</strong> <strong>650</strong>S<br />

ABS, GSX 1250FA, GSR 750 ABS e V-Strom <strong>650</strong><br />

ABS.<br />

News<br />

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KtM<br />

Anche la Casa Austriaca non è potuta mancare<br />

all’appuntamento romano con gli appassionati<br />

delle due ruote. La più attesa era sicuramente la<br />

Adventure 1190, l’enduro stradale che promette<br />

confort da viaggiatrice ed emozioni da “divoracurve”.<br />

Occhi puntati anche sul resto della gamma<br />

con particolare attenzione alle Duke, dalla<br />

200 fino alla 990, passando per la 690 (forse<br />

la più amata dell’intera gamma) versatile e con<br />

un’elettronica evolutissima per il segmento in cui<br />

si inserisce. Hanno fatto poi bella mostra di sé<br />

anche le ruote tassellate con la gamma Cross ed<br />

Enduro dove la regina incontrastata è la 350cc<br />

di Tony Cairoli, il sei volte campione del Mondo<br />

MX.<br />

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News<br />

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MV Agusta<br />

Non poteva mancare il marchio di Schiranna,<br />

presente a <strong>Moto</strong>days con tutte le (numerose)<br />

nov<strong>it</strong>à 2013. Si parte ovviamente dalla Rivale<br />

che aveva debuttato ad EICMA aggiudicandosi<br />

il platonico - ma amb<strong>it</strong>issimo - t<strong>it</strong>olo di moto più<br />

bella del Salone. Oltre alla nuova crossover, MV<br />

Agusta ha esposto nel suo stand la nuovissima<br />

F4 nelle tre versioni base, R e la sofisticatissima<br />

RR che riporta al vertice le prestazioni della maxisportiva<br />

della Casa <strong>it</strong>aliana con il palmarés più<br />

ricco della storia. Non potevano naturalmente<br />

mancare anche tutta la gamma Brutale (dalle<br />

maxi a quattro cilindri fino alle “trepistoni” 675<br />

ed 800) nonché la spettacolare F3 675 che ha di<br />

recente debuttato nel Mondiale Supersport rest<strong>it</strong>uendo<br />

alle competizioni un marchio che mancava<br />

davvero da troppo tempo.<br />

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News<br />

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BMW <strong>Moto</strong>rrad<br />

Presente naturalmente anche la Casa tedesca.<br />

Regina dello stand è la nuova R1200GS, a brevissimo<br />

in consegna ai primi clienti e di cui potrete<br />

leggere fra poco la nostra prova completa.<br />

Lo stand BMW ha osp<strong>it</strong>ato comunque tutta la<br />

gamma 2013, a partire dalla nuovissima HP4,<br />

la base per la Superbike realizzata a partire<br />

dalla S1000RR, accompagnata per l’occasione<br />

dalla sorellina da gara con cui Marco Melandri<br />

ha disputato la prima prova del Mondiale solo<br />

due settimane fa. Non sono mancati i due maxiscooter<br />

C<strong>650</strong>GT e C600 Sport, la nov<strong>it</strong>à 2013<br />

F800GT che raccoglie il testimone dell’apprezzata<br />

F800ST e tutte le altre proposte della Casa<br />

di Monaco di Baviera, dalla R1200GS Adventure<br />

(che resta realizzata sulla base della “vecchia”<br />

GS raffreddata ad aria), la naked R1200R nonché<br />

le supertourer K1600GT e GTL.<br />

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News<br />

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aprilia porta al debutto a <strong>Moto</strong>days<br />

la Caponord 1200 e la rsv 4 aBs<br />

di Alfonso Rago | Due new entry per Aprilia: i <strong>Moto</strong>days hanno<br />

osp<strong>it</strong>ato la presentazione ufficiale della sportiva RSV 4 dotata di<br />

sistema ABS e della tuttofare Caponord 1200 da 125 cv<br />

A<br />

lla presenza dei due eroi di Phillip<br />

Island, Guintoli e Laverty, sottolineando<br />

quindi la stretta parentela tra<br />

la moto che corre (e vince) in pista<br />

e quella destinata ai clienti, Aprilia ha tolto i veli<br />

alla RSV 4 ABS, disponibile sia in versione R che<br />

Factory. Errore pensare che le nov<strong>it</strong>à si lim<strong>it</strong>ino<br />

al sistema frenante: per quanto evolutissimo,<br />

l’ABS della RSV 4 è solo la ciliegina sulla torta di<br />

una moto che propone molte innovazioni rispetto<br />

alla versione conosciuta. «La RSV 4 cresce in<br />

termini prestazionali – la presenta così Romano<br />

Albesiano, responsabile del Centro Tecnico<br />

<strong>Moto</strong> del Gruppo Piaggio – visto che guadagna<br />

4 cavalli, salendo da 180 a 184; c’è un nuovo<br />

assetto in sella, vista la migliore ergonomia del<br />

serbatoio che assicura più capienza ed anche più<br />

feeling al pilota nella guida in pista. E guidandola,<br />

si percepiscono sub<strong>it</strong>o anche gli altri interventi<br />

fatti all’elettronica, modificando il software di gestione<br />

alla ricerca della massima confidenza da<br />

offrire al pilota. Questa è una moto veloce, sincera<br />

nella reazioni e molto generosa per chi cerca<br />

prestazioni ed emozioni. Ha una ciclistica di altissimo<br />

livello, un telaio che neanche alcune moto<br />

da competizione possono vantare e un concentrato<br />

di tecnologia ed elettronica ai massimi<br />

livelli. I risultati nel mondiale SBK confortano la<br />

nostra opinione. Ora troviamo anche il sistema<br />

ABS, che sarà obbligatorio tra pochi anni sulle<br />

moto. Pensiamo di aver fatto davvero un bel lavoro<br />

e ci attendiamo risposte pos<strong>it</strong>ive dai nostri<br />

clienti». Altra debuttante romana, la Caponord<br />

1200, che completa la gamma della Casa veneta<br />

coprendo un segmento di mercato molto dinamico<br />

e ricco di compet<strong>it</strong>or. «Possiamo definirla<br />

senz’altro moto globale – è ancora Albesiano a<br />

News<br />

presentarla - ideale per fare tutto e per bene: da<br />

soli, in coppia, turismo a lungo raggio ma anche<br />

uso quotidiano. Oltre al bicilindrico capace di<br />

125 cv, Caponord 1200 propone il sistema ADD<br />

di sospensioni semiattive coperte da quattro<br />

brevetti che insieme al Cruise Control completa<br />

il pacchetto di sistemi elettronici presenti di serie<br />

sulla moto, come l’acceleratore Ride by Wire<br />

multimappa, il traction control regolabile su tre<br />

livelli ed il sistema ABS a due canali».<br />

Con questo modello, Aprilia connette le moderne<br />

esigenze dei motociclisti con il suo grande bagaglio<br />

di capac<strong>it</strong>à tecnologica: moderna, tecnologia<br />

e molto riusc<strong>it</strong>a dal punto di vista estetico, nei<br />

prossimi mesi Caponord 1200 sarà sottoposta al<br />

giudizio del pubblico.<br />

Le prime impressioni, dai <strong>Moto</strong>days, sono tutte<br />

molte pos<strong>it</strong>ive. Nei prossimi giorni il nostro<br />

Andrea Perfetti la proverà sulle magiche strade<br />

del sud della Sardegna, a presto per la prova su<br />

<strong>Moto</strong>.<strong>it</strong><br />

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Benelli a <strong>Moto</strong>days 2013<br />

di Alfonso Rago | Importante presenza della Casa del Leoncino<br />

all’evento romano: sono in arrivo presso la rete vend<strong>it</strong>a le attese<br />

nov<strong>it</strong>à della stagione 2013<br />

Sono tre i fronti con cui Benelli aggredisce<br />

il mercato delle due ruote, puntando<br />

a tornare tra i marchi di riferimento per<br />

gli appassionati: tra moto, scooter e biciclette<br />

a pedalata assist<strong>it</strong>a, da Pesaro arrivano<br />

interessanti new entry. «La nov<strong>it</strong>à di maggior<br />

importanza - ci spiega Gianni Monini, direttore<br />

commerciale Italia di Benelli - è la BN600, quattro<br />

cilindri presentata ad Eicma ed ormai pronta<br />

al debutto. Un modello dall’ottimo rapporto<br />

qual<strong>it</strong>à/prezzo, che per la facil<strong>it</strong>à di guida che la<br />

50<br />

distingue possiamo indicare come adatto anche<br />

a chi guida per la prima volta una moto. Accanto<br />

a lei, troviamo le classiche tre cilindri Benelli,<br />

come la TNTR, la TNT899 e la TRE-K Amazonas,<br />

esposte nelle nuove colorazioni».<br />

per gli scooter, qual è il modello di punta?<br />

«Senz’altro il Cafè Nero 250, in listino a meno<br />

di 3.000 euro: quindi, allo stesso prezzo di un<br />

150, è possibile prendere un modello più veloce,<br />

con moderno motore a quattro valvole e che in<br />

termini di sicurezza non teme confronti, essendo<br />

provvisto di tre efficaci freni a disco».<br />

Modelli a vocazione ecologica: Benelli ha la sua<br />

ricetta?<br />

«Certo: a Roma esponiamo il primo modello di ebike<br />

targato Benelli: è “Classica”, bici a pedalata<br />

assist<strong>it</strong>a dedicata a chi si muove in c<strong>it</strong>tà, ideale<br />

per muoversi senza impacci nel traffico urbano<br />

senza dimenticare il rispetto per l’ambiente».<br />

News<br />

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Peugeot Geopolis 300<br />

premiere mondiale a <strong>Moto</strong>days<br />

di Alfonso Rago | La Casa del Leone rampante si propone al<br />

mercato con ambizione grazie alle tante nov<strong>it</strong>à in procinto di<br />

essere lanciate. Si inizia con il Geopolis 300, presentato in<br />

anteprima assoluta al salone romano<br />

Si scrive Peugeot, si legge fashion scooter:<br />

per il marchio francese, il 2013 si annuncia<br />

come l’anno della svolta, del consolidamento<br />

del brand, del rafforzamento<br />

dell’immagine presso il grande pubblico. In occasione<br />

della presentazione mondiale del Geopolis<br />

300, Enrico Pellegrino, amministratore delegato<br />

di Peugeot <strong>Moto</strong>cycles Italia, ha fatto il punto<br />

sugli obiettivi conquistati dall’azienda che guida<br />

e lanciato le prossime, impegnative sfide. «In<br />

Europa, Peugeot occupa il quinto posto tra i costruttori,<br />

con una percentuale del 9,4% del mercato<br />

scooter; siamo leader in Francia, mentre in<br />

Italia la nostra quota è in costante cresc<strong>it</strong>a, sfiorando<br />

ormai il 4%. Per noi è la base di partenza<br />

per una nuova, prossima fase: cambio del rapporto<br />

con il cliente, attraverso veicoli capaci di<br />

trasmettere valori di design e funzional<strong>it</strong>à propri<br />

di tutto il gruppo Peugeot, il cui linguaggio automotive<br />

è riconosciuto in tutto il mondo».<br />

Geopolis 300<br />

Il primo tassello della nuova strategia si chiama<br />

Geopolis 300: nuovo impatto estetico, molti dettagli<br />

ripresi dalle cugine a quattro ruote, importanti<br />

modifiche (una per tutte, il disegno della<br />

sella) rispetto il vecchio modello. Ne deriva uno<br />

scooter a ruota alta di grande impatto visivo, imponente<br />

ed elegante, che si propone come alternativa<br />

rispetto ai best seller di mercato. «Oltre le<br />

note tecniche e le caratteristiche di guida – continua<br />

Pellegrino – questo nuovo scooter è unico<br />

sul mercato perché coperto da una garanzia di<br />

quattro anni e due di assistenza stradale. Una<br />

dote che nessun altro può vantare, frutto di un<br />

accordo con il gruppo Mapfre che verrà esteso a<br />

tutta la gamma Peugeot».<br />

News<br />

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triumph<br />

le due Bonneville special Ed<strong>it</strong>ion<br />

a <strong>Moto</strong>days<br />

di Alfonso Rago | <strong>Moto</strong>days è il palcoscenico per il debutto <strong>it</strong>aliano<br />

delle due “SE” in serie lim<strong>it</strong>atissima. Ad Aprile anche la Speed Triple<br />

Special Ed<strong>it</strong>ion<br />

C<br />

ome promesso, Triumph ha portato<br />

- oltre naturalmente al resto delle nov<strong>it</strong>à<br />

2013 - due splendide special su<br />

base Bonneville e Bonneville T100 realizzate<br />

in esclusiva per il mercato <strong>it</strong>aliano in serie<br />

lim<strong>it</strong>atissima (50 esemplari ciascuna). Non è<br />

purtroppo presente nello stand la Special Ed<strong>it</strong>ion<br />

per la naked sportiva Speed Triple, che arriverà<br />

non prima di aprile.<br />

Bonneville SE<br />

La prima special parte dalla base della Bonneville<br />

lasciandone immutato il propulsore da 865cc e<br />

gran parte dello stile. Quello che spicca è la rossissima<br />

colorazione del telaio, defin<strong>it</strong>a da Triumph<br />

Cranberry Red, con tanti dettagli in nero opaco.<br />

Il colpo d’occhio anteriore vede il montaggio<br />

di nuovi indicatori di direzione, nuovi sostegni<br />

cromati per il fanale come sulla Thruxton e un<br />

paracoppa nero opaco, mentre il posteriore si<br />

arricchisce di un nuovissimo maniglione passeggero.<br />

Specchietti neri dallo stile contemporaneo<br />

completano il nuovo look; design originale anche<br />

per la sella, con nuove cuc<strong>it</strong>ure e copertura in<br />

vinile. La nuova Bonneville SE è già disponibile<br />

nelle concessionarie, con soli 50 pezzi riservati<br />

all’Italia. Il prezzo è di €8.755.<br />

t100 SE<br />

Ancora più esclusiva la Special Ed<strong>it</strong>ion realizzata<br />

su base Bonneville T100 (in apertura), destinata<br />

unicamente al mercato <strong>it</strong>aliano. Anche in questo<br />

caso disponibile in soli 50 pezzi già presso le<br />

concessionarie, la T100SE è caratterizzata dagli<br />

inconfondibili cerchi a raggi e dall’originale livrea<br />

grigio perla con preziose filettature di colore argento.<br />

Il prezzo è di €9.990.<br />

News<br />

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il resto della gamma<br />

Naturalmente presente tutto il resto della gamma<br />

Triumph, a partire dalla nov<strong>it</strong>à 2013 Tiger<br />

Sport, le Daytona 675 e leStreet Triple della stessa<br />

cilindrata. Non mancano chiaramente Speed<br />

Triple, Sprint, la nuova Tiger Adventure e tutte le<br />

instant retrò nei vari allestimenti proposti dalla<br />

casa di Hinckley.<br />

Speed triple SE<br />

Poco più avanti, più precisamente ad aprile, arriverà<br />

anche una Special Ed<strong>it</strong>ion per Speed Triple.<br />

Caratterizzata dall’ined<strong>it</strong>a colorazione blu per<br />

telaio e forcellone, la Speed Triple SE sarà disponibile<br />

in Matt Graph<strong>it</strong>e con decals in blu opaco o<br />

in Crystal Wh<strong>it</strong>e con decals blu lucido. Cupolino,<br />

56<br />

puntale sottocarena e coprisella in tinta con la<br />

carrozzeria saranno di serie. Non è però solo la<br />

caratterizzazione estetica a differenziare la SE<br />

dalla Speed di serie: una lunga lista di parti in fibra<br />

di carbonio contribuiranno ad alleggerire la<br />

SE anche nella sostanza: parafango anteriore,<br />

fianchetti laterali, copriserbatoio e pannelli radiatore<br />

interni.<br />

Completano il quadro il nuovo paraserbatoio in<br />

gomma, il faro posteriore chiaro e un design tutto<br />

nuovo per frizione, alternatore e carter del pignone,<br />

nonché la ripresa del blu del telaio da parte<br />

delle filettature sui cerchi. Ined<strong>it</strong>i anche i nuovi<br />

specchietti neri, paracalore dello scarico, manubrio<br />

e dadi forcella. Anche la nuova Speed Triple<br />

SE sarà disponibile in 50 pezzi, ad un prezzo di<br />

€ 12.590.<br />

News<br />

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Kromature<br />

l’area Custom a <strong>Moto</strong>days 2013<br />

Il padiglione Kromature anche quest’anno è presente al<br />

<strong>Moto</strong>days 2013, pronto ad accontentare quella fetta di pubblico<br />

del Centro-Sud Italia, appassionata al mondo custom e alle<br />

personalizzazioni<br />

A<br />

nche quest’anno <strong>Moto</strong>days offre agli<br />

appassionati il padiglione Kromature,<br />

pronto ad accontentare quella<br />

fetta di pubblico del Centro-Sud Italia<br />

che ama il mondo custom e le personalizzazioni.<br />

Presenti tutti i migliori customizer d’Italia<br />

e d’Europa, che parteciperanno al bike contest<br />

aperto a moto di tutte le marche costru<strong>it</strong>e da<br />

professionisti (primo fra tutti i “nostri” CR&S) o<br />

privati. Vi mostriamo un assaggio di quello che il<br />

mondo custom ha proposto quest’anno a <strong>Moto</strong>days<br />

2013.<br />

News<br />

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50 Cinquantini a <strong>Moto</strong>days<br />

di Alfonso Rago | Un’area speciale, tutta dedicata alla nostalgia<br />

dei bei tempi andati: grazie al <strong>Moto</strong> Club Yesterbike, è possibile<br />

ammirare una collezione unica dei migliori esemplari storici da 50<br />

cc da strada e off road<br />

S<br />

e avete in programma una vis<strong>it</strong>a a<br />

<strong>Moto</strong>days, mettete in conto di dover<br />

sostare per qualche tempo presso<br />

l’area dov’è allest<strong>it</strong>a la mostra “50<br />

Cinquantini”, organizzata da <strong>Moto</strong> Club Yesterbike<br />

che con l’occasione festeggia il suo quinto<br />

compleanno. Sarà come entrare nella macchina<br />

del tempo, tornando all’improvviso indietro<br />

di qualche decennio; per chi ha magari qualche<br />

capello bianco, sarà come tornare di nuovo<br />

giovane, quando si andava in moto senza casco,<br />

la benzina costava il giusto e il mondo sembrava<br />

più bello di come in effetti è. Scusate i toni forse<br />

elegiaci, ma ci prende così: vedere allineate<br />

tante splendide motine da 50 cc, rilucenti per<br />

cromature, alettature del raffreddamento, steli<br />

delle forcelle, ci ha fatto brillare gli occhi. E non<br />

abbiamo potuto allontanare dalla mente il pensiero<br />

ingrato che moto così oggi, purtroppo, davvero<br />

non se ne fanno più. Per emozione, stile e<br />

fascino, non hanno discendenti.<br />

Ed è un vero peccato, perché poi ci si lamenta<br />

che i giovani non abbiano più passione per le<br />

moto...<br />

E se oggi magari invidiamo i ragazzini perché<br />

hanno i tablet e sono connessi in rete col mondo<br />

intero, nondimeno ci sentiamo fortunati a nostra<br />

volta, per aver vissuto in un’epoca in cui si andava<br />

spensierati in moto incontro al futuro, lasciando<br />

in scia un filo di fumo azzurro.<br />

News<br />

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ElettroC<strong>it</strong>y<br />

l’elettrico in mostra a <strong>Moto</strong>days<br />

750 metri quadrati all’interno del padiglione 3 di <strong>Moto</strong>days sono<br />

dedicati alla mobil<strong>it</strong>à sostenibile: ElettroC<strong>it</strong>y espone i modelli<br />

ecologici più venduti in Italia<br />

S<br />

ono sedici i veicoli esposti a ElettroC<strong>it</strong>y,<br />

una selezione che punta a<br />

testimoniare quanto avanti si stia<br />

spingendo la ricerca e quanto vasto<br />

e interessante sia oggi il panorama dei veicoli<br />

elettrici disponibili in Italia. A Elettroc<strong>it</strong>y è possibile<br />

ammirare la Twizy, importante progetto<br />

di Renault, la urban crosser più venduta in Italia<br />

con oltre 100 km di autonomia. Anche l’Estrima<br />

Birò, piccolo scooter elettrico a quattro ruote, e<br />

il genovese Ecojumbo sono tra i veicoli in mostra<br />

a Elettroc<strong>it</strong>y. In mostra anche la Testla Roadster,<br />

la supercar USA in fibra di carbonio con telaio<br />

monoscocca e un’autonomia di 340 km.<br />

le nov<strong>it</strong>à a <strong>Moto</strong>days<br />

Molte le nov<strong>it</strong>à presentate proprio in occasione<br />

di <strong>Moto</strong>days: E-Solex, il m<strong>it</strong>o reinventato in<br />

chiave elettrica e con batterie a polimeri di l<strong>it</strong>io<br />

estraibili che si ricaricano velocemente e garantiscono<br />

40 km di autonomia. La Brammo Enertia<br />

Timeless, una enduro prodotta in serie speciale e<br />

realizzata da OMT Garage: 100% eletrica da cuore<br />

di 9kW per 120 km di autonomia a 120 km/h.<br />

Fanno il loro esordio a ElettroC<strong>it</strong>y anche la nuova<br />

microcar iCar0 di GeenGo e Kalat, la bicicletta a<br />

pedalata assis<strong>it</strong><strong>it</strong>a.<br />

News<br />

Veicoli in prova dal 21 24 marzo<br />

«Quello che abbiamo voluto per la Cap<strong>it</strong>ale» - ha<br />

dichiarato Luca Mortara - è uno spettacolo in due<br />

atti: nel primo, a <strong>Moto</strong>days, inv<strong>it</strong>iamo a scoprire<br />

il mondo della mobil<strong>it</strong>à sosenibile e nel secondo,<br />

due settimane dopo ad Officine Farneto, inv<strong>it</strong>iamo<br />

tutti i romani a provare 60 veicoli elettrici<br />

diversi con la possibil<strong>it</strong>à di acquistarli con degli<br />

incentivi e sconti del 20% sul prezzo».<br />

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<strong>Moto</strong>days: smart presenta la e-bike<br />

Anche smart è presente alla seconda edizione di bici@romaexpo<br />

dal 7 al 10 marzo, dove presenta la sua e-bike, una smart a due<br />

ruote da 2.899 euro<br />

A<br />

lla kermesse cap<strong>it</strong>olina smart punta<br />

al cuore degli amanti delle due ruote,<br />

soprattutto quelli attenti all’ambiente,<br />

presentando la sua prima e-bike.<br />

Allo stand allest<strong>it</strong>o all’interno del padiglione è<br />

possibile provare la bici in un percorso realizzato<br />

per l’occasione. e-bike è la soluzione di smart<br />

per la mobil<strong>it</strong>à metropol<strong>it</strong>ana: una bici a pedalata<br />

assis<strong>it</strong><strong>it</strong>a, dal design accattivante e perfetta per<br />

la c<strong>it</strong>tà, praticamente una smart su due ruote.<br />

«Con smart e-bike offriamo una nuova soluzione<br />

di mobil<strong>it</strong>à a zero emissioni ideale per una c<strong>it</strong>tà<br />

come Roma, che sempre più ama le due ruote<br />

ecologiche. Infatti, come confermano recenti ricerche,<br />

sono 170.000 i romani che ogni giorno si<br />

muovono per la c<strong>it</strong>tà in bicicletta» ha dichiarato<br />

V<strong>it</strong>torio Braguglia, Amministratore delegato di<br />

Mercedes-Benz Roma. «L’e-bike smart è il frutto<br />

di esperiene raccolte nelle metropoli di tutto<br />

il mondo. Abbiamo chiesto alle persone come<br />

si immaginavano l’e-bike ideale da utilizzare in<br />

c<strong>it</strong>tà e tradotto i loro desideri in soluzioni quali la<br />

porta USB integrata o il rigeneratore di energia in<br />

fase di frenata».<br />

Com’è fatta<br />

Il pacchetto propulsivo è potente ed efficiente:<br />

smart e-bike è un Pedelec, quindi un veicolo ibrido,<br />

il motore elettrico BionX, esente da manutenzione,<br />

è montato nel mozzo della ruota posteriore<br />

e si avvia non appena il conducente agisce<br />

sui pedali. La forza viene trasmessa alla ruota<br />

posteriore tram<strong>it</strong>e cinghia. Il cambio a tre marce<br />

si trova nel mozzo. Il conducente può stabilire,<br />

tram<strong>it</strong>e un pulsante sul manubrio, la potenza che<br />

il motore dovrà fornire in ausilio alla forza muscolare;<br />

è possibile scegliere tra quattro livelli di<br />

potenza. A seconda della potenza scelta, l’autonomia<br />

della batteria ricaricata può raggiungere i<br />

100 chilometri. La batteria agli ioni di l<strong>it</strong>io da 423<br />

Wh è integrata nel telaio ed è una delle più potenti<br />

sul mercato. La batteria portatile può essere ricaricata<br />

tram<strong>it</strong>e normale presa domestica o durante<br />

la marcia: se si frena il motore si trasforma<br />

in un generatore.<br />

Su entrambe le ruote (da 26) sono montati freni<br />

a disco Magura; gli equipaggiamenti di serie<br />

comprendono luce a LED con funzione di marcia<br />

diurna. e-bike monta pneumatici Continental<br />

EcoContact Plus, resistenti grazie ai rinforzi supplementari.<br />

La trazione avviene tram<strong>it</strong>e cinghia<br />

dentata in carbonio la quale, diversamente dalle<br />

catene tradizionali, non necess<strong>it</strong>a di lubrficazione<br />

o manutenzione. Il collegamento USB di serie<br />

consente di alimentare accessori come cellulare<br />

o navigatore. E’ possibile inoltre personalizzare<br />

la propria smart e-bike equipaggiandola con il<br />

supporto flessibile smartphone o il manubrio<br />

comfort, o il portapacchi con reti portaoggetti.<br />

Grazie ad un’app per iPhone appos<strong>it</strong>amente concep<strong>it</strong>a,<br />

lo smartphone si trasforma in una centrale<br />

informativa. smart propone inoltre caschi<br />

e borse a tema. Nei paesi UE non è necessario<br />

patentino per guidare e-bike, non è necessaria<br />

nemmeno un’assicurazione perché il motore<br />

non supera i 25 km. smart e-bike è disponibile a<br />

2.899 euro, IVA inclusa, presso gli smart center<br />

autorizzati.<br />

News<br />

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Max Biaggi inaugura<br />

l’edizione 2013 di <strong>Moto</strong>days<br />

di Alfonso Rago | Taglio del nastro per <strong>Moto</strong>days, con due<br />

testimonial d’eccezione: Max Biaggi per le moto e Gianni Bugno<br />

a rappresentare il mondo della bici. Abbiamo approf<strong>it</strong>tato per fare<br />

a Max qualche domanda sulla sua nuova carriera<br />

Alla fine, a sorpresa, è spuntato anche<br />

il sole: evidentemente, anche Giove<br />

Pluvio dev’essere un appassionato di<br />

moto. Il taglio del nastro, momento simbolico<br />

d’inizio dei <strong>Moto</strong>days, è stato affidato a<br />

Max Biaggi, tornato nella sua Roma con i galloni<br />

di campione mondiale SBK in carica. Abbiamo<br />

scambiato qualche battuta con l’ex pilota Aprilia,<br />

che ha appena debuttato in una nuova avventura<br />

professionale.<br />

66<br />

non possiamo non iniziare che chiedendoti<br />

quali sono le impressioni da commentatore tv.<br />

«Ho vissuto sensazioni strane: fare venti ore<br />

d’aereo, arrivare in pista, passare davanti ai box<br />

ma non salire più in moto, mettere in testa una<br />

cuffia invece del casco, sono stati tutti momenti<br />

particolari. Ma l’impatto è stato pos<strong>it</strong>ivo: commentare<br />

le imprese in pista dei miei ex colleghi<br />

mi è piaciuto. E spero sia piaciuto anche ai telespettatori».<br />

News<br />

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Com’è stato veder vincere l’Aprilia?<br />

«Credo che Aprilia sia la migliore candidata alla<br />

v<strong>it</strong>toria del mondiale, ma dovrà vedersela con<br />

Kawasaki e BMW, le rivali più pericolose».<br />

E ducati?<br />

«La nuova moto è bellissima, ma ancora acerba:<br />

non credo sia possibile vederla in lizza per la v<strong>it</strong>toria<br />

nelle prime gare del campionato. I frutti del<br />

lavoro di sviluppo del team Ducati li vedremo a<br />

partire dalla seconda parte della stagione».<br />

Sei tornato a roma per i <strong>Moto</strong>days e per salutare<br />

i tuoi tifosi: c’è un appuntamento in calendario<br />

per festeggiare il t<strong>it</strong>olo SBK?<br />

«E’ così: finora non c’è stata occasione per ringraziare<br />

i tanti fan che mi hanno sostenuto durante<br />

la scorsa stagione, ma ora finalmente c’è<br />

una data. Do appuntamento a tutti per il prossimo<br />

23 marzo: ci vediamo al Forum, su via Aurelia,<br />

per una grande festa con fan club. Segu<strong>it</strong>emi sui<br />

sol<strong>it</strong>i canali per maggiori dettagli. Vi aspetto!».<br />

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Le ragazze più<br />

belle della<br />

Fiera di roma<br />

le ragazze più belle a fianco delle ultime<br />

nov<strong>it</strong>à presentate a <strong>Moto</strong>days 2013<br />

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Mv agusta rivale 800<br />

le prime foto<br />

su strada!<br />

di Andrea Perfetti | Vi mostriamo<br />

in esclusiva le foto di una delle moto<br />

più ammirate e attese della stagione,<br />

sorpresa durante i collaudi su strada<br />

intorno a Varese<br />

M<br />

V Agusta rivale 800:<br />

le prime foto su strada<br />

Vi mostriamo in esclusiva le foto<br />

di una delle moto più ammirate<br />

e attese della stagione, sorpresa durante i collaudi<br />

su strada intorno a Varese e ferma dal distributore<br />

di benzina. Le due Rivale della nostra<br />

fotogallery, una nera e l’altra nell’elegante grigio<br />

metallizzato, appaiono nella loro veste defin<strong>it</strong>iva.<br />

Un segno inequivocabile di come sia imminente<br />

il lancio sul mercato della nuova maxi <strong>it</strong>aliana<br />

(annunciata per la seconda metà del 2013).<br />

Prosegue quindi a spron battuto il lavoro dei<br />

tecnici e dei collaudatori di MV Agusta per portare<br />

a buon fine quello che Giovanni Castiglioni,<br />

patron di MV Agusta, ha defin<strong>it</strong>o “il progetto più<br />

difficile degli ultimi anni per la casa lombarda”.<br />

Con la Rivale 800 l’azienda entra in un nuovo<br />

segmento di mercato, quello delle moto sportive<br />

a manubrio non solo dr<strong>it</strong>to (c’è già la famiglia<br />

Brutale), ma anche alto. Cresce infatti l’offerta di<br />

moto emozionanti, potenti e adrenaliniche ma<br />

che non ti spezzano la schiena e che si lasciano<br />

guidare per ore con facil<strong>it</strong>à. La Rivale promette<br />

grandi cose; basta leggere la sua scheda tecnica<br />

per scoprire infatti che pesa solo 170 kg, e ha la<br />

bellezza di 125 cavalli. Troviamo incastonato nel<br />

72<br />

telaio il motore tre cilindri che ha debuttato sulla<br />

F3 675 e che equipaggia anche Brutale 675 e<br />

800. Il tre cilindri in linea di Rivale 800 ha l’albero<br />

motore controrotante che ha esord<strong>it</strong>o sulla supersportiva<br />

F3 675. La tecnologia MVICS (<strong>Moto</strong>r<br />

& Vehicle Integrated Control System) impiega<br />

tre mappe motore predefin<strong>it</strong>e e una custom, da<br />

costruire in base a esigenze e gusti personali.<br />

La gestione dell’acceleratore è Ride-By-Wire. Il<br />

telaio adotta la sezione anteriore con schema a<br />

traliccio in tubi di acciaio con piastre in lega di<br />

alluminio a fare da fulcro al monobraccio della<br />

News<br />

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sospensione posteriore. L’angolo del cannotto<br />

di sterzo è superiore di mezzo grado rispetto a<br />

quello della Brutale 800. Cresce l’escursione di<br />

forcella e monoammortizzatore, forn<strong>it</strong>i da Marzocchi<br />

e Sachs e regolabili nel precarico della<br />

molla e nell’idraulica in compressione e in estensione.<br />

I freni contano sulla coppia di dischi anteriori<br />

di 320 mm di diametro con pinze radiali<br />

Brembo a quattro pistoncini, e un disco di 220<br />

mm di diametro, con pinza a due pistoncini. La<br />

Rivale 800 sarà disponibile dal secondo semestre<br />

2013 a partire da 10.990 euro.<br />

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Due nov<strong>it</strong>à Harley-Davidson 2013<br />

softail Breakout e street Bob sE<br />

di Maurizio Tanca | La gamma 2013 della Casa di Milwaukee si<br />

arricchisce di una versione Breakout per la Softail e una Special<br />

Ed<strong>it</strong>ion per Dyna Street Bob<br />

D<br />

a Milwaukee arrivano due sorpresine<br />

mica male: l’intrigante chopper Softail<br />

Breakout e una Special Ed<strong>it</strong>ion<br />

della bobber Dyna Street Bob. Prezzi?<br />

Rispettivamente da 20.900 e 15.000 euro,<br />

chiavi in mano.<br />

FXSB Softail Breakout<br />

In Harley la definiscono “predatore urbano”: non<br />

sappiamo quanto questa definizione possa connotare<br />

questa - secondo noi bellissima – nuova<br />

Softail chopper, tuttavia ci sbilanciamo sul fatto<br />

che di sguardi probabilmente ne attrarrà tanti.<br />

E probabilmente anche di acquirenti (parliamo<br />

di “mondo”, naturalmente) pronti a portarsela<br />

nel box, ad onta dei quasi 21.000 euro necessari<br />

per farlo. La nuova Breakout (contraddicendo<br />

il comunicato stampa ufficiale, ci permettiamo<br />

di chiamarla al femminile, trattandosi di motocicletta)<br />

è ovviamente un modello premium<br />

nel suo segmento, ed è naturalmente ispirata<br />

all’omonima versione speciale CVO presentata<br />

lo scorso agosto al prezzuccio di 29.500 euro).<br />

Quindi è bassa e slanciatissima, con una forcella<br />

piuttosto inclinata e dagli steli possenti (da 49<br />

mm), parafanghi corti, e con un gommone posteriore<br />

da 18” largo 240 mm, che fa coppia con<br />

l’anteriore da 21” largo 130 - quindi maggiorato<br />

rispetto ai precedenti analoghi modelli Softail –<br />

montati su splendidi cerchi “Gasser” stile drag<br />

racing anni sessanta e settanta, giustamente<br />

magnificati dallo styling manager Kirk Rasmussen.<br />

Trattandosi di una Softail, è quasi superfluo<br />

ricordare che il forcellone tubolare triangolato<br />

aziona una coppia di ammortizzatori paralleli<br />

celati sotto al motore. Il manubrio è un drag-bar<br />

nero lucido con sopra un tachimetro montato<br />

arretrato, mentre sul serbatoio da quasi 19 l<strong>it</strong>ri<br />

corre la classica striscia di cuoio nero. Quanto al<br />

mirabile motore nero e cromato, si tratta chiaramente<br />

del Big Block Twin Cam 103B (quindi<br />

con due contralberi di bilanciamento) da 1.690<br />

cc con cambio a 6 marce, montato rigidamente<br />

nel telaio e accred<strong>it</strong>ato di una coppia massima<br />

di 13,3 kgm (130 Nm) a soli 3.000 giri, e di una<br />

News<br />

potenza (non dichiarata) vicina agli 80 cv (circa<br />

60 kW dunque) a poco più di 5.000 giri. Dietro<br />

al muscoloso V2 a 45° spicca il nuovo serbatoio<br />

dell’olio per la lubrificazione separata, realizzato<br />

in alluminio pressofuso a nervatura singola, e<br />

verniciato in nero lucido come gli stessi silenziatori<br />

in tandem. Sopra il tutto troviamo una sella<br />

biposto (con sezione posteriore rimovibile senza<br />

bisogno di attrezzi) sulla quale il pilota guida a 63<br />

cm da terra con le gambe classicamente stese<br />

in avanti. Le colorazioni disponibili per l’intrigante<br />

Breakout sono Vivid Black, Big Blue Pearl ed<br />

Ember Red Sunglo, mentre il prezzo esatto è di<br />

20.900 per la nera, e 21.200 per le altre due colorazioni,<br />

ABS ed antifurto elettronico compresi.<br />

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FXdB dyna Street Bob Special Ed<strong>it</strong>ion<br />

Si tratta di una versione prodotta in serie lim<strong>it</strong>ata<br />

della nota bobber Harley modello 2013, realizzata<br />

in pochissimi esemplari dall’Harley-Davidson’s<br />

Factory Customizing programme solo<br />

per i più importanti mercati internazionali. Ed<br />

è in vend<strong>it</strong>a a 15.000 euro tondi tondi, anche in<br />

questo caso comprendenti ABS e antifurto elettronico.<br />

La Street Bob 1690 special ed<strong>it</strong>ion differisce<br />

dunque dalla standard – anch’essa lanciata<br />

alla fine della scorsa estate – principalmente per<br />

i cerchi ruota in acciaio anodizzati in rosso, per le<br />

colorazioni Vivid Black e Big Blue Pearl con grafiche<br />

particolari sul serbatoio, e per alcuni r<strong>it</strong>occhi<br />

estetici riguardanti il parafango posteriore,<br />

accorciato, ed il coperchio del filtro aria a goccia<br />

anziché ovale.<br />

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Mercato a febbraio<br />

Le due ruote spengono i motori<br />

L’Italia è immobile. Immatricolazioni di febbraio in negativo, si<br />

registra un -23,6% (scooter -29,9% moto -13,6%). Nel mese al<br />

primo posto tra le moto la BMW R1200GS, segu<strong>it</strong>a da Ducati<br />

Multistrada e Kawasaki z800. Honda SH leader tra gli scooter<br />

I<br />

l mercato nel mese di febbraio<br />

Le immatricolazioni di febbraio (veicoli<br />

maggiori di 50 cc) continuano in negativo:<br />

con 8.717 un<strong>it</strong>à si registra un -23,6%, con<br />

gli scooter che con 4.915 pezzi segnano -29,9%<br />

mentre le moto si fermano a 3.802 vend<strong>it</strong>e pari<br />

al -13,6%. Questo mese pesa in media sul totale<br />

anno circa il 6%. Per i cinquantini il calo è analogo<br />

agli scooter: con 1.913 registrazioni e un<br />

-29,1%. La BMW R1200GS risulta la più venduta<br />

nel mese (226 pezzi), segu<strong>it</strong>a da un’altra maxi da<br />

turismo, la Ducati Multistrada 1200. Ottimo debutto<br />

anche per la Kawasaki z800, al terzo posto<br />

con 103 moto. E continua a riscuotere ampi consensi<br />

la Honda NC700X, con 95 un<strong>it</strong>à.<br />

le immatricolazioni nel primo bimestre<br />

2013<br />

Nel primo bimestre dell’anno l‘immatricolato segna<br />

un -23,6% con 18.077 veicoli; di cui 10.904<br />

scooter pari a -27,6% e 7.173 moto pari a -16,6%.<br />

L’approfondimento per cilindrata mostra una<br />

perd<strong>it</strong>a di volumi generalizzata a partire dagli<br />

scooter di 125cc con 3.345 veicoli e un -28,2%,<br />

segmento comunque più importante. Un po’<br />

meglio i 150-200cc con 3.087 pezzi e un -13,3%.<br />

In calo i 250cc con 503 veicoli, pari a -44,8%, e<br />

anche i 300-500cc scendono con 3.108 un<strong>it</strong>à<br />

e il -26,1%. Anche il segmento dei maxiscooter<br />

oltre 500cc subisce un crollo e si ferma a 861<br />

vend<strong>it</strong>e con un -49,8%. Per le moto l’andamento<br />

delle cilindrate è differenziato. Quelle superiori<br />

ai 1000cc registrano 1.948 pezzi pari al -26,9%.<br />

A seguire i volumi delle moto tra 800 e 1000cc<br />

con 1.706 un<strong>it</strong>à, e un -14,5%. Le medie cilindrate<br />

tra <strong>650</strong> e 750cc con 1.206 moto si attestano a<br />

-7,8%, le 600cc con solo 249 vend<strong>it</strong>e a -42,2%.<br />

In controtendenza le 300-500cc con 1.035 pezzi<br />

e un +9,4%, le 250cc con 391 moto a -8,4%<br />

e infine le 125cc con 591 moto e un -24,1%.<br />

News<br />

In termini di segmenti si rilevano cali a due cifre<br />

per tutti segmenti: in discesa le enduro stradali<br />

con 2.438 pezzi pari a -10,9%, le naked con 1.789<br />

un<strong>it</strong>à pari a -17,7% le custom con 789 vend<strong>it</strong>e segnano<br />

un - 14%, le sportive con 722 moto comportano<br />

un -17,8%; le moto da turismo con 709<br />

immatricolazioni e un -21,8%, le supermotard<br />

arretrano con 428 moto e un -30,8%. In totale<br />

nel primo bimestre del 2013 sono state vendute<br />

22.045 due ruote a motore (immatricolazioni +<br />

50cc), pari al -25% rispetto allo stesso bimestre<br />

dell’anno scorso.<br />

Cosa dice l’AnCMA<br />

“La crisi persevera e non si intravede un’inversione<br />

di tendenza. L’irresponsabil<strong>it</strong>à della pol<strong>it</strong>ica<br />

continua a pesare su tutti i settori dell’industria<br />

e dell’economia. Il nostro comparto chiede<br />

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News<br />

stabil<strong>it</strong>à e riforme strutturali, tese a far ripartire<br />

le aziende quindi l’occupazione e i consumi. -<br />

dichiara Corrado Capelli, Presidente di Confindustria<br />

ANCMA (Associazione Nazionale Ciclo<br />

<strong>Moto</strong>ciclo Accessori) – “Inoltre, la continua non<br />

assunzione di responsabil<strong>it</strong>à da parte delle assicurazioni,<br />

che continuano a preferire la circolazione<br />

di soggetti non assicurati e impongono<br />

tariffe insostenibili, comporta un ulteriore freno<br />

al mercato. I costi per prendere il t<strong>it</strong>olo di guida in<br />

autoscuola e l’inadeguatezza delle infrastrutture<br />

per le nuove prove pratiche per il conseguimento<br />

della patente A, generano un altro blocco alle<br />

vend<strong>it</strong>e”.<br />

Le moto più vendute a febbraio<br />

Le 100 moto più vendute nel primo bimestre<br />

2013<br />

I 100 scooter più venduti nel primo primestre<br />

2013<br />

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Mr. Martini BrD 900<br />

la resurrezione di una triumph<br />

di Edoardo Licciardello | Br<strong>it</strong>ish Racing Dream: una Sprint 900<br />

a carburatori rinata per farla del colore giusto, l’unico che possa<br />

adattarsi ad una vera sportiva br<strong>it</strong>annica<br />

Tutti noi abbiamo un cassetto, da qualche<br />

parte in casa (e forse più spesso in<br />

garage) dove conserviamo quelle cose<br />

che non sappiamo nemmeno perché<br />

teniamo. Un po’ perché magari un giorno pensiamo<br />

che ci possano venire utili, un po’ perché<br />

sarebbe un peccato buttarle via, un po’ perché<br />

non lo sappiamo nemmeno noi - a volte solo<br />

perché si tratta di qualcosa che non ci servirà<br />

mai, ma è così bello... Questa BRD (acronimo di<br />

Br<strong>it</strong>ish Racing Dream) è nata proprio così, per<br />

un’idea che ha fulminato Nicola - in arte Mr. Martini<br />

- riaprendo un vecchio cassetto. E’ bastata la<br />

brochure di un’auto sportiva inglese, ovviamente<br />

in livrea Br<strong>it</strong>ish Racing Green, e la vista di una<br />

Triumph Sprint 900 a carburatori di metà anni<br />

90 abbandonata in un angolo dell’officina perché<br />

si accendesse la lampadina. Risusc<strong>it</strong>are la tricilindrica<br />

br<strong>it</strong>annica, aggiornandola nella sostanza<br />

e regalandole la più nobile delle livree racing. L’obiettivo<br />

era creare una moto che sintetizzasse<br />

elementi classici e racing, dalle marcate caratteristiche<br />

sportive ma con la maneggevolezza di<br />

una naked e capace di portare il passeggero con<br />

una sistemazione ragionevole. La moto viene<br />

completamente smontata per modificare il telaio<br />

(accorciandolo) ed osp<strong>it</strong>are un piccolo serbatoio<br />

di provenienza ignota recuperato al Mercatino<br />

di Imola, operazione che richiede una ricollocazione<br />

dell’impianto elettrico per lo più nascosto<br />

sotto il fianchetto sinistro.<br />

La sella cannettata, realizzata artigianalmente,<br />

accoglie il passeggero con una comod<strong>it</strong>à normalmente<br />

sconosciuta a special di questo genere.<br />

Il processo di aggiornamento passa per un<br />

vero stravolgimento dell’avantreno, prelevato in<br />

blocco da una Yamaha R1 dal cerchio ai semimanubri<br />

con tutto quanto sta in mezzo. Le lavorazioni<br />

di sostanza proseguono con uno scarico<br />

News<br />

zard realizzato su misura, compensato da un<br />

filtro aria più libero (Mr. Martini). I dettagli sono<br />

tutti curatissimi, a partire dal tappo serbatoio<br />

“Monza”, specchietto bar-end, strumentazione<br />

riposizionata, faro di provenienza Speed Triple<br />

(prima serie, naturalmente) e adozione finale di<br />

pneumatici Metzeler M5.<br />

La colorazione? Non poteva essere che Verde<br />

Corsa Inglese, da cui questa special prende il<br />

nome (Br<strong>it</strong>ish Racing Dream), con l’elegante<br />

contrasto offerto dal nero del telaio e beige dei<br />

cerchi, per offrire una moto grintosa ma di rara<br />

raffinatezza.<br />

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richiamo BMW r1200Gs 2013<br />

cos’è la punzonatura<br />

di Andrea Perfetti | L’articolo dedicato al recente richiamo della<br />

punzonatura alla forcella sulla nuova GS ha scatenato un vero<br />

putiferio di commenti. La moto è ora in prova a <strong>Moto</strong>.<strong>it</strong> e vi<br />

sveliamo in cosa consiste l’azione tecnica<br />

R<br />

ichiamo BMW r1200GS<br />

2013: cos’è la punzonatura<br />

L’articolo dedicato al recente<br />

richiamo per la punzonatura<br />

della forcella sulla nuova GS<br />

ha scatenato un vero putiferio di commenti. La<br />

moto è ora in prova a <strong>Moto</strong>.<strong>it</strong> e vi sveliamo in<br />

cosa consiste l’azione di richiamo. Si tratta di<br />

un’azione tecnica volta al corretto serraggio dei<br />

tappi superiori degli steli della forcella mediante<br />

84<br />

la marcatura in quattro punti (la così detta punzonatura).<br />

Come saprete ormai tutti, la Casa<br />

tedesca ha richiamato la nuova maxi enduro per<br />

eseguire una punzonatura alla forcella nella zona<br />

di attacco alla piastra superiore dello sterzo.<br />

L’intervento viene fatto nelle officine autorizzate,<br />

le moto non devono quindi rientrare in fabbrica,<br />

e r<strong>it</strong>arderà di pochi giorni la consegna della GS<br />

ai clienti che l’hanno già ordinata. Il r<strong>it</strong>ardo si<br />

deve essenzialmente al fatto che le officine devono<br />

impiegare lo strumento specifico che BMW<br />

ha approntato per eseguire a regola d’arte il<br />

richiamo, strumento che sarà loro inviato da<br />

Monaco di Baviera. La punzonatura è già stata<br />

esegu<strong>it</strong>a su diversi esemplari (ad esempio<br />

le moto del parco stampa come quella del video,<br />

e un discreto numero di mezzi destinati ai<br />

demo ride che si sono tenuti in questi giorni) e<br />

verrà estesa nei prossimi giorni a tutte le moto<br />

attualmente presso la rete vend<strong>it</strong>a. Nel dettaglio<br />

l’azione tecnica riguarda la procedura di<br />

serraggio dei tappi degli steli della forcella.<br />

News<br />

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BMW <strong>Moto</strong>rrad<br />

90 anni in 90 secondi<br />

Uno spettacolare video condensa in poco più di un minuto<br />

l’evoluzione delle motociclette della Casa bavarese partendo<br />

dalla storica R32<br />

S<br />

ono passati ormai 90 anni da quel<br />

lontano 1923 in cui BMW <strong>Moto</strong>rrad<br />

avviò la produzione della storica<br />

R32, la prima moto dotata di quel<br />

boxer che da allora è simbolo indiscusso delle<br />

motociclette della Casa di Monaco. Un anniversario<br />

del genere mer<strong>it</strong>a il giusto tributo. In attesa<br />

della moto preannunciata dal concept svelato<br />

a sorpresa in occasione di EICMA dal Presidente<br />

Stephen Schaller che contiamo di vedere a<br />

86<br />

breve in carne ed ossa, la Casa bavarese ha pensato<br />

bene di proporci un video in cui condensa in<br />

soli 90 secondi una storia quasi secolare di boxer,<br />

quattro cilindri in linea, bicilindrici paralleli e<br />

sei cilindri!<br />

La moto preannunciata dovrebbe trattarsi, ipotizzando<br />

sulla base dell’immagine impiegata da<br />

BMW, di una naked spinta dall’ultima edizione<br />

del boxer aria/olio che riprenda in chiave moderno/retrò<br />

i canoni della R32 originaria.<br />

News<br />

aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa<br />

bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb<br />

bbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbbb<br />

bbbbbbbbbbbbbbb<br />

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Ciao a tutti!<br />

Ancora<br />

una volta,<br />

per concludere<br />

almeno<br />

provvisoriamente l’argomento,<br />

torno sulle moto<br />

belle e brutte per tirare le<br />

somme dopo le vostre osservazioni.<br />

Il tema ha divert<strong>it</strong>o<br />

molti di voi, perché<br />

stilare classifiche è sempre<br />

interessante, ma ha susc<strong>it</strong>ato in altri una calorosa<br />

protesta: perché tentare di catalogare le moto<br />

sui canoni estetici? Per molti è una cosa che non<br />

si deve e non si può fare, perché si entra in una<br />

sfera troppo personale, perché si spezza una<br />

magia, perché si rischia di offendere chi di noi ha<br />

fatto un percorso diverso, perché le moto sono<br />

come le donne, perché il fascino pesa più della<br />

nico Cereghini<br />

“Mettiamo sul podio<br />

le nostre emozioni?”<br />

<strong>Moto</strong> belle e moto brutte sono categorie che non<br />

convincono tutti. E allora proviamo ad andare<br />

oltre: riusciamo a catalogare le moto in base alle<br />

nostre emozioni?<br />

perfezione, perché ciò che conta è l’emozione eccetera<br />

eccetera. E io sono d’accordo con tutti voi,<br />

tranne con chi afferma che “queste sono soltanto<br />

chiacchiere da bar”. Se al bar si filosofeggia, allora<br />

a me piace ascoltare e partecipare. Io penso<br />

che prima o poi, tanto per divertirci, magari proveremo<br />

davvero a stilare una specie di classifica<br />

sulle moto belle e su quelle brutte. Seguendo i<br />

vostri consigli potremmo dividerle per periodi<br />

storici, o per nazione, chissà. Ma intanto allargo<br />

il campo nell’altra direzione: indagando tra le<br />

emozioni e tentando di classificare con quelle.<br />

Personalmente ho tre moto nel cuore, e cioè la<br />

prima sulla quale sono sal<strong>it</strong>o da bambino, la prima<br />

che ho veramente sent<strong>it</strong>o mia, e infine quella<br />

che più ho desiderato. Ecco il mio podio virtuale.<br />

Non potrò mai dimenticare l’emozione di salire<br />

per la prima volta sulla moto di uno zio materno.<br />

<strong>Moto</strong> per modo di dire. Mio padre, gran lavoratore<br />

con dieci figli a carico, non aveva nemmeno la<br />

patente, mentre lo zio era considerato un vero<br />

motociclista perché nel ’52 aveva la Lambretta<br />

D. Mi prese a bordo per un giretto in un giorno di<br />

agosto, in piedi sulla pedana, le mani strette sul<br />

manubrio vicine a quelle dello zio, e ancora ho<br />

nel naso il profumo della gomma delle manopole<br />

misto a quello oleoso dello scarico, e nelle orecchie<br />

tutti i suoni: scappamento, cambio marce, i<br />

sassi dello sterrato sotto le ruote. La mia prima<br />

moto fu invece una Gilera rossa. Lavorai quasi un<br />

anno, per averla, tutti i pomeriggi in un negozio di<br />

materassi; il concessionario si approf<strong>it</strong>tò di uno<br />

studente diciassettenne molto sprovveduto, la<br />

mia Giubileo 98 trasformata in regolar<strong>it</strong>à e pagata<br />

quasi come nuova era alla frutta. Durò meno<br />

di un anno. Eppure fu con quella che provai l’emozione<br />

della veloc<strong>it</strong>à pura, l’orgoglio di saperla<br />

guidare, e poi la scoperta delle traiettorie, la sensazione<br />

della leggerezza, la bellezza di accordare<br />

al cuore il regime del motore e di scoprirmi da<br />

solo e felice sulla strada.<br />

Indimenticabile. E infine la BSA Sp<strong>it</strong>fire MK III del<br />

’67, versione Europa. Il mio sogno, il più grande<br />

desiderio irrealizzato. Ore ed ore davanti alla vetrina<br />

del concessionario Ghezzi a Milano, il poster<br />

sopra il letto, una v<strong>it</strong>a a desiderare quella bicilindrica<br />

da 54 cavalli che prometteva addir<strong>it</strong>tura i<br />

duecento chilometri orari. Ancora oggi, a guardare<br />

le fotografie, la Sp<strong>it</strong>fire mi sembra la più bella<br />

moto del mondo: la purezza delle linee, la musica<br />

promessa dagli scarichi, la gioia che anticipa<br />

quella sella, tutta quella strada dentro il grande<br />

serbatoio. E’ un quadro di colori, forme, superfici,<br />

emozioni che un vecchio progettista inglese di<br />

cui nemmeno conosco il nome ha fatto –ecco il<br />

miracolo- pensando proprio a me. Attendo i vostri<br />

podi, o le graduatorie emozionali che vorrete<br />

fare.<br />

La mia prima moto fu invece una Gilera rossa.<br />

Lavorai quasi un anno, per averla, tutti i pomeriggi in<br />

un negozio di materassi<br />

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i racconti di <strong>Moto</strong>.<strong>it</strong><br />

“<strong>Moto</strong> in regalo”<br />

di Antonio Priv<strong>it</strong>era | Mi guardava come una puttana. Appoggiata<br />

al muro sul manubrio ornato da un mazzo di fiori di ruggine, aveva lo<br />

stesso aspetto e il medesimo sguardo di una di quelle che aspettano il<br />

cliente aspirando sigarette...<br />

M<br />

i guardava come una puttana.<br />

Appoggiata al muro sul manubrio<br />

ornato da un mazzo di fiori di ruggine,<br />

aveva lo stesso aspetto e il<br />

medesimo sguardo di una di quelle che aspettano<br />

il cliente aspirando sigarette, sostenendosi<br />

con la spalla contro l’uscio del proprio lupanare<br />

mentre la mano libera regge una borsetta penzolante<br />

all’altezza del desiderio.<br />

Ogni giorno cercavo parcheggio in via dell’Occhioinfermo<br />

e lei mi guardava, mi seguiva col suo<br />

occhio, una volta mi è sembrato persino che lampeggiasse<br />

ma era ovviamente un’impressione.<br />

Una mattina di giugno sul marciapiede di questa<br />

larga strada in discesa poco trafficata, con pochi<br />

negozi, un fioraio, un bar e un panificio, sbocciò<br />

questa motocicletta. Me lo ricordo bene, fu il<br />

giorno dopo il violentissimo nubifragio tropicale<br />

che per un paio d’ore spazzò la c<strong>it</strong>tà facendo<br />

tanto spavento e molti danni, ma nessun morto.<br />

Almeno, io non ne ebbi notizia.<br />

La motocicletta aveva un unico punto di contatto<br />

col muro, il contrappeso destro del manubrio.<br />

Ogni mattina per almeno due settimane mi<br />

chiedevo come mai il proprietario non l’avesse<br />

lasciata sul cavalletto, invece di appoggiarla al<br />

muro a lasciare che uno spesso strato di polvere<br />

coprisse la vernice rossa e argento e le plastiche<br />

fossero cotte dal sole; io non mi ci avvicinavo<br />

mai, anche se mi rodeva la curios<strong>it</strong>à di sapere<br />

come mai come nessuno mettesse al riparo oppure<br />

la facesse furtivamente sparire, in tutto o in<br />

parte, quella meraviglia di motocicletta. Sola e<br />

abbandonata, nemmeno i passanti se ne curavano<br />

e i cani sembravano ev<strong>it</strong>arla per andare a fare<br />

la pipì da un’altra parte. Mi convinsi con spir<strong>it</strong>o<br />

qualunquista che fosse rubata. Ma, se era così,<br />

un c<strong>it</strong>tadino modello come me aveva il dovere<br />

di informare la Polizia, magari il proprietario ne<br />

aveva già denunciato il furto e mi sarebbe stato<br />

riconoscente. Decisi quindi che un giorno sarei<br />

andato al lavoro un po’ prima per avere il tempo<br />

di poterla vedere da vicino.<br />

Dire a Matilde, la mia fidanzata convivente, che<br />

uscivo da casa mezz’ora prima per fare il commissario<br />

Basettoni mi parve onestamente ridicolo,<br />

così inventai una bugia su un cliente col bisogno<br />

di… una consulenza rapida nella primissima<br />

mattina. Certe volte le donne ci amano così tanto<br />

da credere a tutto, fuorché alla ver<strong>it</strong>à. Nemmeno<br />

io le faccio tante domande sul suo lavoro, svolgiamo<br />

entrambi due mestieri che desideriamo<br />

lasciare fuori dalla porta di casa. Magari ogni<br />

tanto a cena ci raccontiamo distrattamente le<br />

cose più divertenti che ci sono accadute, quelle<br />

più strane.<br />

Arrivai in via dell’Occhioinfermo prima delle sette,<br />

la moto era sempre lì ad aspettarmi e dopo<br />

News<br />

averla poggiata sul cavalletto laterale, iniziai a<br />

fare alcune fotografie da ogni angolazione. Mi<br />

accorsi che il lato destro, quello rivolto verso il<br />

muro, era letteralmente macinato. Non era incidentato,<br />

era proprio come se qualcuno solo su<br />

quel lato avesse inferto colpi pesantissimi con<br />

una mazza di ferro: impossibile spiegare altrimenti<br />

lo scempio delle ammaccature pure sui<br />

cilindri, il fodero della forcella deformato a metà<br />

altezza, il disco anteriore ridotto a una figura<br />

geometrica solo lontanamente imparentata col<br />

cerchio. Nel mio mestiere avevo visto tante moto<br />

incidentate, però mai brutalmente deturpate<br />

come questa: la sensazione che quella motocicletta<br />

testimoniasse qualcosa di singolare si fece<br />

largo tra i miei pochi capelli instillandomi qualche<br />

sospetto malizioso.<br />

La targa c’era ancora, fotografai pure quella. Rimisi<br />

la moto nella posizione nella quale l’avevo<br />

trovata, andai in ufficio e misi alla prova i miei<br />

contatti nell’ambiente della polizia per saperne<br />

sub<strong>it</strong>o qualcosa in più: dietro preghiera di non<br />

farmi scappare niente con nessuno mi fu rifer<strong>it</strong>o<br />

che la moto apparteneva a un tale Palimeni<br />

Fabrizio e che non ne era mai stato denunciato<br />

il furto.<br />

- Ma perché – mi chiese il mio amico poliziotto<br />

–c’è qualche problema? Non è che ora vai da<br />

questo Palimeni e gli dici che il suo recap<strong>it</strong>o te<br />

l’ha dato la Polizia? Non fare scherzi Pietro, vedi<br />

che ci vai di mezzo pure tu!<br />

- Noooo… ma quando mai! È che la moto mi piace<br />

e vorrei sapere chi è il proprietario per sapere<br />

se la vende! Grazie Michè!<br />

- La moto? Tu che non hai manco lo scooter?<br />

- Sì, io. La moto! Matilde è matta per le moto. Ti<br />

dispiace?<br />

- No, Pietro. Romp<strong>it</strong>i il collo e non chiamarmi più<br />

per ‘ste stronzate!<br />

Ricerche su Internet senza es<strong>it</strong>o, nella rete questo<br />

Palimeni non esisteva. Magari se lo avessi<br />

trovato non sarei andato avanti, soddisfatto di<br />

essermi calato per una mezza giornata nei panni<br />

del detective. Invece scaricai le foto sul mio pc<br />

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e le osservai con ostinata attenzione, scorgendo<br />

dietro il pedalino sinistro rimasto intatto una<br />

specie di macchia di colore, un riflesso. Ingrandii<br />

la foto ma a parte un dolore agli occhi per lo sforzo<br />

di capire cosa potessero rappresentare quei<br />

pixel sgranati come cous-cous, non recuperai<br />

altro.<br />

Finii la giornata di lavoro mestamente (non era<br />

una nov<strong>it</strong>à).<br />

L’indomani mattina, la stessa incredibile casual<strong>it</strong>à:<br />

cara Matilde amoremiobellogioadelmiocuore<br />

c’è un altro cliente… mattiniero. Abboccò, uscii<br />

senza manco baciarla e tornai alla motocicletta<br />

che era sempre lì dove l’avevo lasciata. Mi inginocchiai<br />

all’altezza del pedalino sinistro e trovai<br />

quello che cercavo: un corno rosso piccolissimo,<br />

lungo appena un paio di centimetri era annodato<br />

con una catenina al telaio: staccai l’amuleto mettendolo<br />

in tasca furtivamente.<br />

Avevo l’intenzione di ispezionare ben bene il<br />

corno, che date le dimensioni battezzai sub<strong>it</strong>o<br />

“croissant”, ma arrivò una telefonata da un mio<br />

amico poliziotto: un camion usc<strong>it</strong>o di corsia in<br />

Viale dell’Autonomia aveva combinato un finimondo<br />

con corredo di morti e fer<strong>it</strong>i e la notizia mi<br />

costrinse a catapultarmi sul luogo del disastro<br />

prima possibile, prima di tutti gli altri. Grazie Michè!<br />

Arrivai in ufficio nel pomeriggio e, ripassandole<br />

davanti, la moto mi lanciò uno sguardo di<br />

sfida al lim<strong>it</strong>e dell’adescamento. Il telefono squillava<br />

ma feci finta di niente, ero stanco morto;<br />

estrassi “croissant” sdalla tasca, non resistetti<br />

alla curios<strong>it</strong>à e lo esaminai con cura: non era altro<br />

che un conten<strong>it</strong>ore a v<strong>it</strong>e dentro il quale era<br />

arrotolato un bigliettino: “da Fabrizio a Rebecca<br />

con amore. Ora è tua, la prima è in basso: vai piano<br />

mio fiorellino”.<br />

Suonò il telefono, risposi.<br />

– Servizi Fu... –<br />

– Mi chiamo Fabrizio Palimeni. Quella moto è<br />

mia: non la tocchi. – disse una voce senza salutare<br />

.<br />

– Mi lasci capire, Signor Palimeni...<br />

– Ascolti me, la prego di lasciare stare quella<br />

motocicletta. - era una voce anziana.<br />

– Scusi, io...<br />

– Tenevo quella moto come un brutale gioiello,<br />

comprata nuova fiammante con diciottomila<br />

Euro presi dai soldi della liquidazione. Non ho<br />

famiglia né figli. Quella motocicletta era l’ultimo<br />

vizio della mia v<strong>it</strong>a. Vede, il congedo dal lavoro<br />

per raggiunti lim<strong>it</strong>i pensionistici mi ha lasciato<br />

un vuoto enorme... un anno fa mi trovai in balia<br />

dell’insipiente lentezza dei giorni, senza sapere<br />

come occuparli. Iniziai ad andare in motocicletta,<br />

iscrivendomi pure ad un raccogl<strong>it</strong>iccio motoclub<br />

su internet e più i chilometri si accumulavano<br />

e le gomme si usuravano, più il mio umore e<br />

il mio fisico ne traevano giovamento. Sa, iniziai<br />

anche a notare una ricresc<strong>it</strong>a dei capelli e ne<br />

parlai col mio medico che mi prese bellamente<br />

per demente senile. Non ho molti amici e l’unica<br />

persona che mi dava rifugio e comprensione era<br />

una ragazza che si faceva chiamare Rebecca. Il<br />

nome vero non lo so, né lo sapremo mai. Eserc<strong>it</strong>ava<br />

in casa propria, avrà avuto circa trent’anni.<br />

Rebecca mi conquistò con la sua dolcezza e<br />

la sua pazienza da vera professionista. Non era<br />

una semplice puttana, non lo pensi nemmeno<br />

caro signore, piuttosto, era una ragazza bisognosa<br />

di aiuto. Le mie vis<strong>it</strong>e a casa sua divennero<br />

frequentissime e lunghe, talvolta troppo e lei era<br />

costretta a chiedermi di andarmene perché doveva<br />

pur lavorare. Iniziai a darle del denaro extra<br />

per pagarsi l’aff<strong>it</strong>to e lavorare di meno. In cambio<br />

non chiedevo altro che comprensione. Un giorno,<br />

cap<strong>it</strong>a la sua passione per le motociclette,<br />

vinsi le sue riluttanze e la persuasi a farmi compagnia<br />

in un lungo giro in moto che sin dal primo<br />

metro la entusiasmò come la scoperta del sesso;<br />

pranzammo in una trattoria fuori porta, dove<br />

alzammo qualche bicchiere di vino in più trad<strong>it</strong>i<br />

dall’inebriante aria primaverile. Mi sentivo molto<br />

osservato dai tavoli vicini al nostro, ma le basse<br />

barriere morali e l’att<strong>it</strong>udine tutta <strong>it</strong>aliana a perdonare<br />

le intemperanze di un anziano signore mi<br />

misero al riparo dai commenti a voce troppo alta:<br />

eravamo felici quel pomeriggio quando, tornati a<br />

casa sua e parcheggiata la moto nel suo garage,<br />

per la prima volta Rebecca mi chiese di fare l’amore:<br />

senza denaro, voglio dire. Mi segue?<br />

– Sì, la seguo – risposi con un filo di voce incredula.<br />

– Bene. Volli sugellare a mio modo quell’irripetibile<br />

momento e mentre Rebecca faceva la doccia<br />

io le scrissi un bigliettino al quale unii le chiavi<br />

della mia amatissima motocicletta, donandogliela.<br />

Per dare maggior spessore teatrale al mio generoso<br />

gesto, prima che lei uscisse dal bagno mi<br />

vestii e me ne andai, certo che avrei ricevuto da lì<br />

a poco una telefonata traboccante stupore e grat<strong>it</strong>udine:<br />

comprai dei fiori e mi tenni nei paraggi,<br />

pronto a tornare da lei per un bis.<br />

– Mi lasci indovinare: Rebecca non la chiamò,<br />

News<br />

vero?<br />

– Bravo. Rimasi fino a tarda notte nel bar sotto<br />

casa sua ma dovetti arrendermi alla delusione<br />

e all’angoscia quando vidi alcuni dei suoi clienti<br />

ab<strong>it</strong>uali uscire da casa sua ad intervalli regolari.<br />

– E poi?<br />

– Nei giorni che seguirono la tempestai inutilmente<br />

di telefonate. Mi arrabbiai e decisi di essere<br />

io quello a sparire, ma durò una settimana<br />

circa. Tornai alla carica ma stavolta il suo numero<br />

di telefono era “inesistente”, cercai allora<br />

di collegarmi al suo s<strong>it</strong>o internet ma lo aveva<br />

cancellato: come un disperato corsi a casa<br />

sua solo per sentirmi dire dal giovane usciere<br />

che Rebecca aveva lasciato l’appartamento e<br />

si era trasfer<strong>it</strong>a altrove. Il portinaio aggiunse<br />

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bbbbbbbbbbbbbbb<br />

ammiccando “ma se vuole ne conosco un’altra<br />

che le farà passare ogni malumore…”. Ci mancò<br />

poco che lo strangolassi e solo le urla della moglie<br />

accorsa in vestaglia lo salvarono dalla mia<br />

rabbia. Non mi arresi: chiamai tutte le prost<strong>it</strong>ute<br />

su internet chiedendo di Rebecca, ma nessuna<br />

pareva conoscerla o poteva darmi indicazioni<br />

utili per r<strong>it</strong>rovarla. Non potevo nemmeno denunciare<br />

il furto della moto perché temevo che il bigliettino<br />

potesse essere usato contro di me per<br />

dimostrare che, com’era in realtà, la moto era<br />

un dono ed io solo un vecchio maiale che pensava<br />

che il denaro potesse comprare l’affetto o la<br />

stima da una meretrice. Non riuscivo comunque<br />

a odiarla o a dimenticarla: certamente si era accorta<br />

di essersi spinta troppo in là e voleva tagliare<br />

una storia che avrebbe potuto rivelarsi troppo<br />

complicata da gestire ma perché sparire così,<br />

senza nemmeno parlarmi? Finché un giorno ci fu<br />

quell’uragano che inondò di pioggia la c<strong>it</strong>tà per<br />

una mattina.<br />

– Sì, me lo ricordo benissimo. Fu incredibile, due<br />

ore di pioggia violentissima.<br />

– Mentre guardavo le immagini del fortunale in<br />

tempo reale alla televisione, vidi la mia moto. Era<br />

travolta e trasportata dal fiume d’acqua che scorreva<br />

violentissimo in strada, nella via dove ora è<br />

parcheggiata. Non appena scampò mi precip<strong>it</strong>ai<br />

in Via dell’Occhioinfermo e trovai la mia moto in<br />

fondo alla discesa. Di Rebecca nessuna traccia.<br />

Devastato dal dolore e dalla rabbia, incolpai la<br />

moto di tutte le sventure accadutemi negli ultimi<br />

mesi: delle illusioni svan<strong>it</strong>e, persino della probabile<br />

morte di Rebecca. Presi una spranga di ferro<br />

e infierii su quella bellissima motocicletta riversa<br />

sul fianco sinistro, fino a quando le forze non mi<br />

abbandonarono e risolsi ad andare dalla Polizia.<br />

Denunciare la scomparsa di Rebecca fu un grande<br />

sforzo perché alla Polizia dovetti raccontare<br />

tutto, per filo e per segno, con tutti gli imbarazzi<br />

che lei può immaginare, ma fu impossibile dare<br />

segu<strong>it</strong>o alla mia denuncia, logicamente: Rebecca<br />

per la società non esisteva, non aveva amici<br />

a parte me, non aveva domicilio, non aveva un<br />

conto corrente, era un apolide civile e sociale<br />

e comunque nessun altro aveva denunciato la<br />

scomparsa di qualcuno in segu<strong>it</strong>o al nubifragio.<br />

Solo io avevo cap<strong>it</strong>o che mentre imperversava la<br />

tempesta lei era in moto, era stata travolta dal<br />

fiume d’acqua e probabilmente era annegata.<br />

Sono certo che sia andata così e che il suo corpo<br />

sarà prima o poi r<strong>it</strong>rovato. Oppure potrebbe esserci<br />

una possibil<strong>it</strong>à minima che sia ancora viva<br />

e che torni a prendersi la moto: per questo l’ho<br />

lasciata lì appoggiata al muro, sorvegliandola da<br />

lontano ogni giorno.<br />

– Capisco. Mi dispiace, la sua è una storia triste.<br />

– Lo diranno in molti, ma non è questo il punto: la<br />

prego, lasci stare quella moto e non la tocchi, è la<br />

mia unica possibil<strong>it</strong>à di rivedere Rebecca.<br />

– Glielo prometto.<br />

– Grazie, ci conto. La saluto.<br />

– Grazie a lei per la fiducia, arrivederci.<br />

– Sì, magari tra vent’anni.<br />

– Certo, anche trenta.<br />

Posai il telefono e dopo un attimo di latenza iniziai<br />

a ridere, prima piano, poi come un matto.<br />

Tornato a casa, attesi Matilde. Non appena arrivò<br />

la baciai e le dissi: “stronza”<br />

- A me? E perché? – disse sorridendo maliziosamente.<br />

- Mi racconti di nuovo quella del tuo cliente che ti<br />

ha regalato una MV da diciottomila Euro?<br />

Nel numero 95 di <strong>Moto</strong>.<strong>it</strong> Magazine abbiamo inser<strong>it</strong>o<br />

una foto del sig. Michele Barsanti senza<br />

c<strong>it</strong>are la fonte.<br />

Ci scusiamo per il disguido. <strong>Moto</strong>.<strong>it</strong><br />

News<br />

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Presentato il team nGM Mobile<br />

Forward racing<br />

di Maurizio Tanca | Vernissage milanese per lo squadrone <strong>it</strong>aliano che<br />

quest’anno conta su Edwards e Corti in <strong>Moto</strong>GP, e su Corsi, DeAngelis,<br />

Pasini e Cardùs in <strong>Moto</strong>2<br />

P<br />

resentata all’Old Fahion Club di Milano<br />

la nuova, grem<strong>it</strong>a formazione del<br />

Team NGM Forward, che vedremo in<br />

azione il 7 aprile in Qatar con parecchie<br />

nov<strong>it</strong>à. In CRT, il veterano Colin Edwards e<br />

il nuovo arrivato Claudio Corti, proveniente dalla<br />

<strong>Moto</strong>2 del team Italtrans, porteranno in pista le<br />

nuove FTR Kawasaki anziché le ben poco compet<strong>it</strong>ive<br />

Suter BMW dello scorso anno. Ma anche<br />

in <strong>Moto</strong>2 i piloti sono raddoppiati, tant’è che il<br />

giapponese Takahashi è stato sost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o da tre<br />

piloti, ovvero Simone Corsi, Mattia Pasini e lo<br />

spagnolo “figlio d’arte” Ricky Cardùs, che affiancheranno<br />

il confermato Alex De Angelis in sella<br />

alle nuove Speed UP (sost<strong>it</strong>ute anche qui delle<br />

Suter) sotto la gestione del team manager da<br />

Luca Boscoscuro. «NGM è diventata famosa per<br />

i suoi cellulari dotati di doppia scheda SIM, quindi<br />

noi abbiamo fatto la stessa cosa raddoppiando<br />

il numero dei nostri piloti» ha esord<strong>it</strong>o Giovanni<br />

Cuzari, proprietario e CEO del Team <strong>it</strong>aliano diretto<br />

da Marco Curioni, e dell’agenzia di comunicazione<br />

e sponsorizzazione Media Action. Che<br />

soggiunge: «Nel caso della CRT, il nostro obiettivo<br />

a lungo termine è quello mantenere la visibil<strong>it</strong>à<br />

in pista, creando un team con un’immagine<br />

tale da poter eventualmente attrarre anche una<br />

grande Casa costruttrice. Ovviamente, con due<br />

piloti in pista lo sviluppo delle moto può anche<br />

procedere molto più rapidamente». «In <strong>Moto</strong>2<br />

invece abbiamo aspettative differenti: vogliamo<br />

raddoppiare la visibil<strong>it</strong>à del nostro t<strong>it</strong>le sponsor,<br />

cosa altrimenti difficile in una categoria così<br />

combattuta ed affollata, nella quale il risultato<br />

finale è fondamentale per farsi notare. Ecco perché<br />

abbiamo voluto 6 piloti coi medesimi colori:<br />

per dare più soddisfazione a chi crede in noi»<br />

<strong>Moto</strong>GP<br />

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La Mv F3 debutta al tt!<br />

di Maurizio Tanca | Dopo l’esordio nel Mondiale Supersport di<br />

quest’anno, la intrigante tricilindrica varesina correrà al prossimo TT<br />

con Gary Johnson, gest<strong>it</strong>a dal team del m<strong>it</strong>ico Jack Valentine, ex <strong>Suzuki</strong><br />

Superbike<br />

S<br />

e ricordate Jack Valentine, l’uomo<br />

che l’anno scorso dirigeva il Team<br />

Crescent Fixi <strong>Suzuki</strong> nel mondiale<br />

Superbike con Camier e Hopkins,<br />

saprete benissimo che dalla fine dello scorso<br />

dicembre lo stimato manager e il team anglonipponico<br />

hanno preso strade diverse. Professionalmente<br />

parlando, Valentine, ex pilota<br />

motociclistico di dragster fino al 1990, vive di<br />

corse fin dal lontano 1982, quando, assieme a<br />

Phil Mellor, uno dei più forti specialisti del TT<br />

(dove purtroppo perse la v<strong>it</strong>a il 7 giugno dell’89<br />

in sella ad una GSX-R1100), cost<strong>it</strong>uì la V&M Racing.<br />

La società nel corso degli anni si occupò di<br />

preparare a dovere le moto di svariati importanti<br />

team, in particolare quelle di <strong>Suzuki</strong> GB e Yamaha<br />

UK, seguendo tra l’altro piloti come Carl<br />

Fogarty, James Wh<strong>it</strong>ham e Rob McElnea, e diventando<br />

sempre più importante ad alto livello,<br />

fino ad arrivare a gestire direttamente il debutto<br />

ufficiale di Honda UK nei campionati Superbike<br />

e Supersport inglesi. Oltre, naturalmente, a<br />

partecipare alle superclassiche gare stradali,<br />

TT in testa, con numerosissimi successi. A fine<br />

2002, tuttavia, Jack Valentine uscì dalla V&M<br />

Racing per fondare la Valmoto Ltd, e stupì tutti<br />

convincendo John Bloor a far tornare a correre<br />

le sue Triumph - nella fattispecie le Daytona<br />

675, nel Campionato Inglese Supersport – dopo<br />

28 anni di assenza dalle competizioni. A metà<br />

del 2007, dopo aver vissuto con Carl Fogarty<br />

l’esperienza FPR nel Mondiale SBK con le famigerate<br />

Petronas, il manager br<strong>it</strong>annico fu chiamato<br />

a gestire, sempre nel BSB, il team MSS<br />

Kawasaki supportato ufficialmente dalla Casa,<br />

mentre l’anno seguente passò appunto al Team<br />

Crescent <strong>Suzuki</strong>, con Tom Sykes ed il giapponese<br />

Watanabe. Ed ecco che oggi Jack Valentine<br />

ha rispolverato la sua Valmoto, che porterà in<br />

gara – sull’Isola di Man, ma anche alla North<br />

West 200 e all’Ulster GP - la MV Agusta 675 F3<br />

affidata a Gary Johnson, che nel 2011 portò alla<br />

v<strong>it</strong>toria una Honda CBR600RR nello Junior TT,<br />

mettendosi dietro gente come il superasso John<br />

McGuinness, Guy Martin, Ke<strong>it</strong>h Amor, Bruce<br />

Anstey, Conor Cummins e via dicendo. Il pilota<br />

dunque c’è, la capac<strong>it</strong>à gestionale di Valentine è<br />

fuori discussione, e la MV F3ci sembra all’altezza<br />

della s<strong>it</strong>uazione. Insomma, come sempre quando<br />

si parla di Tourist Trophy e della magica isola<br />

di Man, la sfida si preannuncia elettrizzante!<br />

Superbike<br />

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superbike, il calendario defin<strong>it</strong>ivo<br />

arriva la turchia<br />

di Carlo Baldi | Arrivata oggi la conferma per il calendario 2013<br />

dei Mondiali Superbike e Supersport. Arriva Istanbul (Turchia) il 15<br />

Settembre. Cancellata Brno, confermati Portimao e Silverstone<br />

L<br />

a FIM ha diramato oggi il calendario<br />

defin<strong>it</strong>ivo dei campionati mondiali<br />

delle derivate dalla serie. Come preannunciato<br />

qui su moto.<strong>it</strong>, il circu<strong>it</strong>o<br />

di Istanbul Park entra nel calendario defin<strong>it</strong>ivo<br />

ed andrà a sost<strong>it</strong>uire quello di Brno, anche se la<br />

data non sarà quella inizialmente prevista per la<br />

pista delle Repubblica Ceca (il 23 giugno) bensì<br />

il 15 settembre. Risolti i problemi economici che<br />

l’avevano messa in forte dubbio, Silverstone viene<br />

confermata al 4 agosto e lo stesso vale per la<br />

bellissima pista di Portimao, dove si correrà il 9<br />

Giugno. Saranno quindi 15 i round dei mondiali<br />

Superbike e Supersport, mentre le gare dei due<br />

campionati Stock 1000 e 600 scendono dai previsti<br />

10 a 9 visto che in Turchia ovviamente non<br />

correranno avendo t<strong>it</strong>olo europeo. Con tre tappe<br />

extraeuropee e due borderline come Russia e<br />

Turchia il mondiale Superbike 2013 sarà uno dei<br />

campionati più costosi della storia dei mondiali<br />

delle derivate dalla serie per le squadre che, nel<br />

prossimo appuntamento di Aragon, si riuniranno<br />

nuovamente con la Dorna proprio per cercare di<br />

abbassare i costi.<br />

il calendario defin<strong>it</strong>ivo del Mondiale<br />

Superbike 2013<br />

24 febbraio - Phillip Island, Australia (solo SBK<br />

ed SS)<br />

14 aprile - Aragon, Spagna<br />

28 aprile - Assen, Olanda<br />

12 maggio - Monza, Italia<br />

26 maggio - Donington, Europa (solo SBK ed SS)<br />

9 giugno - Portimão, Portogallo<br />

30 giugno - Imola, Italia<br />

21 luglio - Moscow Raceway, Russia (solo SBK ed<br />

SS)<br />

4 agosto - Silverstone, Gran Bretagna<br />

1 settembre - Nurburgring, Germania<br />

15 settembre - Istanbul Park, Turchia (solo SBK<br />

ed SS)<br />

29 settembre - Laguna Seca, USA (solo SBK)<br />

6 ottobre - Magny Cours, Francia<br />

20 ottobre - Jerez, Spagna<br />

17 novembre - Buddh Circu<strong>it</strong>, India (solo SBK ed<br />

SS)<br />

Superbike<br />

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tony Cairoli:<br />

il GP della<br />

thailandia<br />

il 6 volte campione del mondo di <strong>Moto</strong>cross<br />

spiega in esclusiva a <strong>Moto</strong>.<strong>it</strong> le difficoltà della pista<br />

thailandese, dove per la seconda volta MX1 e MX2<br />

correranno insieme la Superfinale<br />

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I<br />

l 6 volte campione del mondo di <strong>Moto</strong>cross<br />

spiega in esclusiva a <strong>Moto</strong>.<br />

<strong>it</strong> le difficoltà della pista Thailandese,<br />

dove per la seconda volta MX1 e MX2<br />

correranno insieme la Superfinale.<br />

Visto il clima della Thailandia, uno dei<br />

primi consigli di Tony riguarda la giusta idratazione<br />

durante gli sforzi fisici intensi e prolungati<br />

come quelli tipici di una gara di motocross. Il<br />

circu<strong>it</strong>o, dopo quello del Qatar, rappresenta la<br />

seconda incogn<strong>it</strong>a della stagione. «La pista non<br />

la conosciamo, quindi non sappiamo cosa aspettarci»<br />

ha commentato Tony. «L’unica cosa che<br />

sappiamo è che correremo su un terreno morbido,<br />

quasi sabbioso... e questo già mi piace».<br />

Una pista che quindi diventerà, giro dopo giro,<br />

sempre più “scavata” e tecnica. Cairoli ci svela<br />

poi tutti i segreti per imparare in fretta una pista<br />

sulla quale non si è mai corso: bisognerà fare<br />

attenzione ai segni di staccata e studiare bene<br />

come si segna il terreno.<br />

Per quanto riguarda i salti, quelli “impegnativi”,<br />

il consiglio di Tony è di aspettare che lo faccia<br />

qualcun’altro e accodarsi oppure, se si ha “la<br />

pompa” (lo stimolo giusto, ndr), tentare per primi.<br />

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Monopolio Cairoli: ora è leader MX1<br />

di Massimo Zanzani | Il GP della Thailandia si corre all’insegna del<br />

siciliano che vince MX1 e Superfinale, e di Herling che si aggiudica<br />

la MX2<br />

A<br />

Toni di Patti è bastato un solo<br />

GP per rimettere le cose a posto<br />

e passare sub<strong>it</strong>o al comando del<br />

campionato. La sua maledetta<br />

fretta di arrivare al suo settimo<br />

t<strong>it</strong>olo iridato non gli ha fatto perdere<br />

tempo, e dopo il secondo posto qatariano<br />

in Tailandia ha rimesso a posto le cose con una<br />

schiacciante doppietta che gli ha permesso di<br />

strappare la tabella rossa MX1 a Clement Desalle<br />

e che la dice lunga su come andrà avanti il campionato.<br />

Nella prima manche un problema alle<br />

braccia non gli ha permesso di prendere sub<strong>it</strong>o<br />

il largo, ma gli sono bastati cinque giri per scavalcare<br />

il compagno di squadra Ken De Dycker<br />

e per involarsi verso la sua prima v<strong>it</strong>toria di giornata.<br />

La Superfinale è stata un proforma, visto<br />

che al termine del rettifilo di partenza ha fatto<br />

una delle sue staccate mozzafiato e dopo aver<br />

preso il comando ha mantenuto il controllo della<br />

s<strong>it</strong>uazione fino alla bandiera a scacchi. Sul podio<br />

della classe regina ha preceduto Gautier Paulin,<br />

4° nella prima manche dopo essere rinvenuto<br />

da metà gruppo e secondo in quella successiva<br />

dopo aver scavalcato Desalle che ha bissato<br />

la terza piazza ottenuta in apertura nonostante<br />

una spettacolare caduta. Quarta posizione per<br />

Tommy Searle che sta gradatamente prendendo<br />

sempre più confidenza con la 455, davanti a De<br />

Dycker spuntato malissimo nella Superfinale. Ad<br />

un soffio dai top ten David Philippaerts, che dopo<br />

un buon sesto posto in rimonta all’undicesimo ha<br />

pagato lo scotto dello spegnimento della moto al<br />

via della manche successiva per aver urtato un<br />

106<br />

rivale di terra e da ultimo ha recuperato sino a<br />

ventesimo chiudendo così la trasferta undicesimo<br />

assoluto. Davide Guarneri si è invece piazzato<br />

un paio di posizioni più indietro malgrado forti<br />

problemi intestinali che pochi giorni prima dell’evento<br />

pareva non gli permettessero di prendere<br />

parte alla gara, mentre invece il lombardo della<br />

KTM Marchetti Racing è fin<strong>it</strong>o prima undicesimo<br />

e poi sedicesimo. Jeffrey Herlings è stato invece<br />

il mattatore della MX2, con la sua sol<strong>it</strong>a superior<strong>it</strong>à<br />

che gli ha permesso di stravincere la manche<br />

MX2 e addir<strong>it</strong>tura di piazzarsi quarto nella Superfinale<br />

(primo della MX2) persino dopo uno scambio<br />

di posizioni con Desalle. Il campione in carica<br />

olandese si è lasciato alle spalle nell’assoluta il<br />

francese della KTM JM Racing Romain Febvre<br />

che ora è secondo in campionato, lo spagnolo<br />

José Butron, Christophe Charlier e Alex Lupino.<br />

Per il neo acquisto della Kawasaki CLS si tratta<br />

del miglior risultato in carriera, che ha mandato<br />

in porto nonostante debba ancora mettere<br />

a punto le partenze e la tenuta fisica visto che<br />

i tempi sul giro spiccati soprattutto nella prima<br />

manche confermano di essere pronto per lottare<br />

anche per il podio. Giornata amara per Evgeny<br />

Bobryshev, che nella prima manche dopo aver<br />

perso il comando per una scvolata è rimasto terzo<br />

fino a due giri dal termine quando un colpo di<br />

calore gli ha fatto spegnere la moto ed fin<strong>it</strong>o 18°,<br />

mentre nella Superfinale ha recuperato fino a sesto<br />

ma a pochi minuti dalla fine è stato costretto<br />

ad abbandonare esausto.<br />

Guarda tutte le classifiche del<br />

GP della Thailandia<br />

<strong>Moto</strong>cross<br />

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tony Cairoli, GP della thailandia<br />

“Ho ripreso la tabella rossa”<br />

di Massimo Zanzani | Cairoli torna alla v<strong>it</strong>toria nella 2ª prova<br />

del campionato. Doppia v<strong>it</strong>toria, e tabella rossa. Il sei volte<br />

campione del mondo non potrebbe essere più soddisfatto,<br />

pur essendo scettico sulla formula della Superfinale<br />

«<br />

Molto caldo, ma abbiamo<br />

portato a casa un doppio risultato<br />

e abbiamo ripreso<br />

la tabella rossa. Ora si va in<br />

a Valkenswaard, in Europa,<br />

spero veniate in tanti <strong>it</strong>aliani,<br />

via aspetto tutti lì, spero per fare un’altra bella<br />

gara come quella qui in Thailandia».<br />

E’ stata più difficile la prima manche o<br />

la Superfinale?<br />

«La prima manche è stata un po’ più difficile, era<br />

più caldo e la pista era più bucata. Per la Superfinale<br />

avevano lisciato tutta la pista, quindi era<br />

diventata molto più semplice».<br />

pensavi di salire già sul podio dalla seconda<br />

gara?<br />

«Sicuramente. Il mio obiettivo era quello di vincere<br />

dalla prima gara: mi è sfugg<strong>it</strong>a in Qatar, l’abbiamo<br />

portata a casa qui, speriamo di continuare<br />

così».<br />

la Superfinale in mezzo alle 250cc MX2,<br />

cosa ne pensi?<br />

«Loro sono un po’ svantaggiati, ma è anche vero<br />

che si schierano per primi. Il problema principale<br />

per loro è la partenza e con questo vantaggio<br />

le cose si pareggiano un po’. Ovviamente la loro<br />

moto è più leggera e quindi si stancano un po’<br />

meno della MX1, ma mancano di potenza. Per<br />

loro è più difficile rimontare contro quelli della<br />

MX1».<br />

<strong>Moto</strong>cross<br />

Andare dietro al cancello per 21esimo?<br />

«E’ una cosa che non condivido. Penso che dovremmo<br />

alternare un pilota della MX1 e uno della<br />

MX2. La partenza diventerebbe meno pericolosa<br />

perché il gruppo un po’ si sgrana, mentre così hai<br />

due gruppi che arrivano alla prima curva a veloc<strong>it</strong>à<br />

diverse».<br />

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Le foto più<br />

spettacolari del<br />

GP del Qatar<br />

di Massimo Zanzani | la prima gara della<br />

stagione, su un tracciato mai visto e in notturna.<br />

Gli ingredienti per una gara spettacolare c’erano<br />

tutti. Ecco le foto più emozionanti che la<br />

raccontano dentro e fuori dalla pista<br />

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sX Daytona: villopoto, e fanno cinque!<br />

La quinta v<strong>it</strong>toria stagionale del campione in carica, complice la seconda<br />

giornata no di Millsaps, gli frutta la vetta della classifica. 250 a Musquin,<br />

allunga Hahn<br />

Forse nemmeno Villopoto si aspettava<br />

che la sua rincorsa a Millsaps terminasse<br />

così rapidamente. Solo tre gare fa il<br />

pilota Kawasaki, campione in carica,<br />

aveva professato calma e prudenza, parlando<br />

di rosicchiare qualche punto ad ogni gara. Il nervosismo<br />

invece ha evidentemente avuto la meglio<br />

sul polso destro di Millsaps, nelle ultime due<br />

prove poco più che l’ombra del pilota efficace e<br />

consistent che si era visto ad inizio stagione. Una<br />

brutta partenza, un errore ed è venuta fuori la<br />

fr<strong>it</strong>tata: decimo posto in gara e secondo in classifica<br />

generale. Villopoto è stato anche stavolta<br />

un vero killer. Lasciato sfogare l’autore dell’holeshot<br />

Roczen, in gara per una volta nella 450SX<br />

per “tenersi caldo” in attesa della ripresa della<br />

250 West, Ryan ha preso il comando al quarto<br />

giro e ha dominato fino al traguardo. Il pilota KTM<br />

mette in mostra un bel passo, ma la 450 non è la<br />

sua moto, almeno quest’anno, e si vede: Roczen<br />

perde progressivamente terreno fino a chiudere<br />

davanti a Stewart, solo ottavo per una caduta.<br />

Ottima invece la prestazione di Dungey e Barcia,<br />

che completano il podio. E niente male neanche<br />

Tomac, anche lui impegnato normalmente nella<br />

250, che finisce quarto.<br />

250SX: finalmente Musquin<br />

Nella 250 prima v<strong>it</strong>toria per il francese Marvin<br />

Musquin su KTM davanti al leader di classifica<br />

Hahn, che grazie al terzo posto di Jeremy Martin<br />

si colloca saldamente in testa alla classifica<br />

davanti a Dean Wilson, a Daytona giù dal podio.<br />

Guarda tutte le classifiche<br />

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