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ANNO VII - Il Salotto degli Autori

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questa visione immaginifica agli altri, per renderli<br />

partecipi del proprio vissuto, per donare loro brandelli<br />

della propria anima.<br />

Si è improvvisamente destata da un sogno Luciana<br />

Mellana e ha sentito il bisogno di trasferirlo sulla<br />

carta, come momento emotivo da incasellare nell’angolo<br />

della memoria dedicato ai ricordi, a quei ricordi<br />

che non si vuole rivivere da soli.<br />

E’ malinconico questo sogno, per “il silenzio / eco<br />

del mio passato” e per “gli inverni, quel dolore”, tanto<br />

da farlo rivivere attraverso un cancello stridente come<br />

uccello morente.<br />

Solo nel rivedere quel volto, “tra il rosa/rosso dei<br />

gerani / e la gaza bianca e nera ammiccante / sul ramo<br />

dei lillà”, il suo volto si distende e “l’animo (suo) s’allegra”.<br />

Così come è determinata e forte nella vita, l’Autrice<br />

diventa fragile di fronte ad un foglio bianco che sta<br />

per accogliere le sue confessioni, i suoi sentimenti e le<br />

sue emozioni.<br />

“Cantano le cicale, / sirene di nenie antiche / nel gioco<br />

dell’attesa”.<br />

NADIA SUSSETTO<br />

SPINE DI MIELE DI LEILA GAMBARUTO - UNA<br />

RAFFINATA RACCOLTA DI POESIE -<br />

Quello che recensiamo è una raccolta di poesie della<br />

Casa Editrice Penna d’Autore dal titolo “Spine di<br />

miele” (pagg. 37 euro 7) dell’autrice Leila Gambaruto<br />

che, dopo aver partecipato con successo a concorsi e<br />

manifestazioni, ha deciso di dare alle stampe alcune<br />

delle sue liriche.<br />

<strong>Il</strong> libro è molto curato nei minimi particolari, a partire<br />

dalla copertina che riporta una bella rappresentazione<br />

di Amore e Psiche, molto indicata per il soggetto<br />

delle sue ispirazioni, in quanto è sempre l’amore<br />

che si evince tra le pagine impreziosite da delicate<br />

rilegature. Le spine dell’amore si fanno sentire ora<br />

più acuminate, ora più dolci, ma lasciano il segno<br />

nelle strofe a rima alternata che caratterizzano il<br />

fraseggio della scrittrice. I fiori non mancano e neppure<br />

le sfumature del tramonto che indora il cielo con i<br />

colori d’un dipinto antico, le notti insonni, le lacrime versate,<br />

i ricordi traditi ed i desideri inespressi, una luna<br />

di carta di riso, i sogni che muoiono all’alba, in queste<br />

trenta liriche che riescono a trovare un linguaggio<br />

sempre morbido e carico di phatos per parlare d’amore,<br />

ma anche della solitudine della figura del poeta<br />

che vorrebbe sparire nei cieli stellati/ spiegando l’ali di carta<br />

stampata/ ma, fosca l’ombra di sogni dannati,/ m’inchioda<br />

al suolo tal foglia spezzata. Un libro da regalare e da<br />

regalarsi per leggerlo e rileggerlo ancora. Richiedibile<br />

sul sito www.pennadautore.it<br />

TENERAMENTE, POESIE E DISEGNI di<br />

Gianfranco Aurilio<br />

Teneramente – Poesie e disegni della Casa Editrice<br />

Orchicopio è una raccolta di una cinquantina di po-<br />

<strong>Il</strong> <strong>Salotto</strong> <strong>degli</strong> <strong>Autori</strong><br />

- 46 -<br />

esie arricchite da una serie molto delicati di ritratti di<br />

personaggi che sono presenti nei versi del poeta<br />

Gianfranco Aurilio che non canta solo l’amore, ma<br />

scava nella sua interiorità per trovare delle risposte<br />

ai molti quesiti esistenziali che ogni animo sensibile<br />

si pone, quando si trova di fronte ad ingiustizie e<br />

soprusi. Così troviamo la follia dell’olocausto, la tragica<br />

decisione di abortire o no, il destino dei cani<br />

regalati e poi abbandonati sul bordo della strada al<br />

finir dell’estate, lo stupore dell’alternarsi delle stagioni<br />

legati alle emozioni che suscitano in chi piange senza<br />

lacrime e urla stando zitto. Versi in cui si evince l’amore<br />

per la propria terra ricca di storia e tradizioni, si<br />

sente possente il profumo del mare che sa consolare,<br />

addolcire, domare l’animo tormentato dello scrittore.<br />

Un fraseggiare dal verso libero e dal sapore<br />

classicheggiante, forse un po’ abbandonato ma non<br />

per questo pesante. Ogni lirica riporta anche nelle<br />

strofe lo stile del sentimento che ora stilla a fatica,<br />

ora erompe vivace ed impulsivo come una cascata di<br />

parole. Uno spaccato di vita che riporta riflessioni<br />

legate a particolari momenti che lo scrittore ha voluto<br />

fermare con una data, come in un diario con il<br />

quale apre il proprio cuore al lettore. Una raccolta<br />

per fermarsi un attimo a riflettere sulle nostre scelte<br />

di umani. Richiedibile direttamente all’autore 347-<br />

1131927<br />

PACIFICO TOPA<br />

AL SONNO, poesia di Baldassarre Turco, <strong>Salotto</strong><br />

n.26, pag.37<br />

L’assillo di chi non riesce a prender sonno è un dramma<br />

che infierisce su tanti essere umani. <strong>Il</strong> solo pensiero,<br />

di coricarsi col timore di doversi girare e rigirare<br />

prima che il sonno arrivi, è un incubo che perseguita<br />

tanta gente. “Mi rigo e mi rigiro/ nel letto stanco,<br />

insonne/ e alquanto angustiato/ rinnovo il mio<br />

lamento.” A questo punto Baldassarre Turco rivolge<br />

al sonno un’invocazione: “Perché non vieni, o sonno/<br />

ristoro del mio cuore/ riposo della mente/ quiete<br />

dei miei pensieri?”.<br />

Sovente si ha la speranza che un’invocazione simile<br />

possa favorire l’arrivo del sonno, ma vista vana ogni<br />

speranza, ci si rivolge alla preghiera: “Vieni, mio dolce<br />

amico/ che sai annullare i mali/ e tutte le paure/ del<br />

buio della notte.” Turco insiste nell’implorare l’arrivo<br />

del sonno definendolo “divino dono/ di un’esistenza<br />

sana/ e avvolgimi, ti prego/ tra le tue calde<br />

braccia.”. E’ con questa appassionata invocazione che<br />

l’insonne spera di poter convincere il sonno ad arrivare<br />

al momento giusto.<br />

L’insonnia è un guaio di cui molti si lamentano, c’è<br />

anche chi ricorre alle cure del medico per ovviare<br />

questo inconveniente.<br />

DIFFIDENZE, poesia di Umberto Muller, <strong>Salotto</strong><br />

n. 26, pag. 57<br />

Una composizione che vorrebbe smentire tutte le<br />

lusinghe che la bella stagione estiva ostenta; una

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