Lezione 2 - Morfologia Esterna - Laboratorio di Ecologia e ...
Lezione 2 - Morfologia Esterna - Laboratorio di Ecologia e ... Lezione 2 - Morfologia Esterna - Laboratorio di Ecologia e ...
Università degli Studi “Mediterranea” di Reggio Calabria Dipartimento di Progettazione per la città, il paesaggio ed il territorio Laurea Magistrale in “Architettura del Paesaggio” Modulo (40 ore) Dott. Carmelo Bonsignore Corso di: Entomologia generale ed applicata Morfologia Esterna – Capo, Torace e Addome
- Page 2 and 3: ORIGINI ED EVOLUZIONE La comparsa d
- Page 4 and 5: Come gli altri artropodi, gli inset
- Page 6 and 7: L’adattabilità degli insetti sem
- Page 8 and 9: La metamorfosi gioca un ruolo impor
- Page 10 and 11: MORFOLOGIA ESTERNA Il corpo degli I
- Page 12 and 13: MORFOLOGIA ESTERNA TESTA O CAPO È
- Page 14 and 15: In relazione alla direzione dell'as
- Page 16 and 17: MORFOLOGIA ESTERNA TESTA O CAPO: AN
- Page 18: MORFOLOGIA ESTERNA TESTA O CAPO lab
- Page 21 and 22: MORFOLOGIA ESTERNA TESTA O CAPO: AP
- Page 23 and 24: MORFOLOGIA ESTERNA TESTA O CAPO: AP
- Page 25 and 26: Apparato boccale pungente-succhiant
- Page 27 and 28: Apparato boccale lambente-succhiant
- Page 29 and 30: Apparato boccale pungente-succhiant
- Page 31 and 32: Apparato boccale pungente-succhiant
- Page 33 and 34: MORFOLOGIA ESTERNA TESTA O CAPO: CO
- Page 35 and 36: MORFOLOGIA ESTERNA TORACE In ogni s
- Page 37 and 38: MORFOLOGIA ESTERNA TORACE: ALI Orga
- Page 39 and 40: La venulazione ha grande importanza
- Page 41 and 42: MORFOLOGIA ESTERNA TORACE: ALI Quan
- Page 43 and 44: VOLO MORFOLOGIA ESTERNA TORACE: ALI
- Page 45 and 46: MORFOLOGIA ESTERNA TORACE: ZAMPE Co
- Page 47 and 48: Risulta primitivamente costituito d
- Page 49 and 50: MORFOLOGIA ESTERNA TORACE: ADDOME I
- Page 51 and 52: MORFOLOGIA ESTERNA TORACE: ADDOME L
Università degli Stu<strong>di</strong> “Me<strong>di</strong>terranea” <strong>di</strong> Reggio Calabria<br />
Dipartimento <strong>di</strong> Progettazione per la città, il paesaggio ed il territorio<br />
Laurea Magistrale in “Architettura del Paesaggio”<br />
Modulo (40 ore)<br />
Dott. Carmelo Bonsignore<br />
Corso <strong>di</strong>: Entomologia generale ed applicata<br />
<strong>Morfologia</strong> <strong>Esterna</strong> – Capo, Torace e Addome
ORIGINI ED EVOLUZIONE<br />
La comparsa degli Insetti sulla Terra risale all'Era Paleozoica.<br />
La prima testimonianza si trova nel Devonico me<strong>di</strong>o (Arenarie rosse<br />
antiche della Scozia) con la specie Rhyniella praecursor (Apterigoto,<br />
Collembolo Artropleono)<br />
Gli insetti presentano innumerevoli adattamenti evolutivi; le <strong>di</strong>verse<br />
specie hanno conquistato nel corso dell'evoluzione tutti i continenti ed<br />
invaso ogni ambiente dove risultano capaci <strong>di</strong> vivere e svilupparsi a<br />
spese <strong>di</strong> svariati substrati<br />
La ragione del loro successo risiede nella particolare struttura del<br />
tegumento, nella plasticità del loro organismo e negli innumerevoli<br />
adattamenti morfologici, fisiologici ed eto-ecologici
Le cinque principali caratteristiche alle quali si deve la superiorità<br />
numerica degli insetti sono:<br />
1) Lo scheletro chitinoso<br />
2) Le <strong>di</strong>mensioni ridotte<br />
3) L’adattabilità<br />
4) La capacità <strong>di</strong> volare<br />
5) La metamorfosi
Come gli altri artropo<strong>di</strong>, gli<br />
insetti possiedono uno scheletro<br />
esterno rigido, composto<br />
prevalentemente <strong>di</strong> chitina.<br />
Questo protegge il corpo molto<br />
efficacemente ma soprattutto,<br />
riducendo la per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> acqua, ha<br />
permesso agli insetti e ad alcuni<br />
artropo<strong>di</strong> <strong>di</strong> abbandonare gli<br />
ambienti umi<strong>di</strong> in cui erano<br />
confinati i loro antenati<br />
vermiformi e privi <strong>di</strong> protezione;<br />
gli insetti furono così in grado <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>ffondersi in nuovi habitat.<br />
SCHELETRO
DIMENSIONI<br />
Tutti gli insetti sono organismi<br />
relativamente piccoli (da 0,25 mm<br />
a 30 cm <strong>di</strong> lunghezza e da 0.5 mm<br />
a 30 cm <strong>di</strong> apertura alare con<br />
corpo sottile. Le piccole<br />
<strong>di</strong>mensioni sono in relazione alla<br />
struttura dell’apparato<br />
respiratorio. La piccola taglia ne<br />
favorisce la <strong>di</strong>spersione perché<br />
permette loro <strong>di</strong> vivere in spazi<br />
molto limitati. Gli in<strong>di</strong>vidui<br />
inoltre hanno bisogno soltanto <strong>di</strong><br />
piccole quantità <strong>di</strong> cibo.
L’adattabilità degli insetti sembra<br />
illimitata. Alcuni dei più<br />
importanti adattamenti sono<br />
connessi alle abitu<strong>di</strong>ni alimentari.<br />
Le man<strong>di</strong>bole, che sono in realtà<br />
arti mo<strong>di</strong>ficati, sono adattate a<br />
prendere sia cibi soli<strong>di</strong> che liqui<strong>di</strong>.<br />
ADATTABILITÀ
VOLO<br />
Tra gli invertebrati, gli insetti<br />
sono i soli che possono realmente<br />
volare. Questo è stato un fattore<br />
molto importante per la<br />
<strong>di</strong>spersione degli insetti; il volo<br />
inoltre li rende in grado <strong>di</strong><br />
sfuggire ai nemici più<br />
efficacemente, <strong>di</strong> trovare più<br />
facilmente compagni e cercare<br />
nuove aree e riserve alimentari<br />
dove lasciare la prole
La metamorfosi gioca un ruolo<br />
importante nel successo evolutivo<br />
degli insetti. I Gruppi <strong>di</strong> insetti più<br />
numerosi e <strong>di</strong> maggior successo sono<br />
quelli che hanno una metamorfosi<br />
completa, con larve completamente<br />
<strong>di</strong>verse da un punto <strong>di</strong> vista<br />
morfologico dagli adulti e con<br />
abitu<strong>di</strong>ni alimentari in genere<br />
totalmente <strong>di</strong>fferenti.<br />
METAMORFOSI
INQUADRAMENTO SISTEMATICO<br />
Gli insetti rappresentano la forma predominante <strong>di</strong> vita sul Pianeta<br />
(i 5/6 dell'intero Regno Animale ovvero circa 1 milione <strong>di</strong> specie)<br />
Dal punto <strong>di</strong> vista sistematico si tratta <strong>di</strong> una classe (Insecta) appartenente<br />
al Phylum Artropoda (invertebrati con appen<strong>di</strong>ci articolate) e <strong>di</strong>visa in 4<br />
sottoclassi, in 2 <strong>di</strong>visioni, in 2 coorti, 4 sottocoorti e 30 or<strong>di</strong>ni<br />
Insetti<br />
Rapporto<br />
quantitativo<br />
attuale delle<br />
specie degli<br />
insetti e degli<br />
altri artropo<strong>di</strong> a<br />
confronto con gli<br />
altri phyla<br />
zoologici
MORFOLOGIA ESTERNA<br />
Il corpo degli Insetti è segmentato e costituito <strong>di</strong> somiti (primitivamente<br />
oltre 20, più il telson), fra i quali si osservano delle membrane<br />
intersegmentali che consentono una <strong>di</strong>versa flessibilità<br />
I somiti risultano aggregati in 3 caratteristiche regioni o tagmi chiamate<br />
rispettivamente capo, torac e addom e possono <strong>di</strong>fferenziare delle aree<br />
secondarie sclerificate (scleriti) limitate da solchi chiamati suture<br />
Sistema Tegumentale<br />
Come gli altri artropo<strong>di</strong>, gli insetti sono caratterizzati dalla presenza <strong>di</strong> un<br />
dermascheletro più o meno rigido che offre una notevole resistenza alla<br />
penetrazione <strong>di</strong> liqui<strong>di</strong> e <strong>di</strong> micorganismi patogeni e impe<strong>di</strong>sce l’atacco <strong>di</strong><br />
varie sostanze, permettendo in tal modo una notevole resistenza alle più<br />
svariate cause avverse.<br />
La superficie esterna del tegumento <strong>di</strong>fficilmente è liscia ed uniforme, ma<br />
il più delle volte presenta punteggiature, fossette, avvallamenti, striature<br />
che, nel loro insieme determinano la scultura
MORFOLOGIA ESTERNA
MORFOLOGIA ESTERNA<br />
TESTA O CAPO<br />
È la prima regione morfologica del corpo, derivante dalla fusione <strong>di</strong> 6<br />
segmenti che formano una capsula cranica o cranio.<br />
Essa reca gli organi della vista (occhi e ocelli), le antenne, i gnati<strong>di</strong><br />
(man<strong>di</strong>bole, mascelle del 1° paio e del 2° paio); quest'ultimi assieme al labbro<br />
superior e alla prefaringe costituiscono l'apparato boccale.
MORFOLOGIA ESTERNA<br />
TESTA O CAPO<br />
Dal punto <strong>di</strong> vista del comportamento generale<br />
il cranio può essere in<strong>di</strong>cato in vari mo<strong>di</strong>:<br />
libero: con collo ben <strong>di</strong>stinto<br />
infero: spostato in basso rispetto al torace<br />
immerso: infossato nel torace<br />
pantotremo: con grande foro occipitale<br />
acrotremo: con foro occipitale spostato verso il<br />
vertice<br />
mesotremo: con foro occipitale<br />
<strong>di</strong>sintegrato (caput fractum): che ha perduto il<br />
carattere <strong>di</strong> capsula intera (caput coalitum)
In relazione alla <strong>di</strong>rezione dell'asse principale del capo rispetto a quello del<br />
corpo <strong>di</strong>stinguiamo il capo in:<br />
prognato: con positura<br />
orizzontale<br />
ipognato: con positura<br />
verticale<br />
epignato: inclinato<br />
verso l'alto<br />
metagnato: inclinato<br />
in basso<br />
MORFOLOGIA ESTERNA<br />
TESTA O CAPO
MORFOLOGIA ESTERNA<br />
TESTA O CAPO: ANTENNE<br />
Appen<strong>di</strong>ci metameriche articolate in vari punti del cranio, <strong>di</strong> norma sulle aree<br />
parietali, entro alveoli o toruli limitati in genere da un cercine che porta spesso<br />
un con<strong>di</strong>lo o antennifero. Gli articoli costituenti sono detti antennomeri.<br />
Sono note antenne segmentate e antenne anulate o flagellate.<br />
antenne segmentate<br />
• tutti gli articoli, tranne l'ultimo, possiedono<br />
muscoli intrinseci<br />
• l'aumento postembrionale degli antennomeri<br />
avviene a spese dell'articolo <strong>di</strong>stale<br />
• tipiche dei Collemboli e dei Dipluri<br />
antenne anulate<br />
• tutti gli articoli, dopo il secondo,<br />
mancano <strong>di</strong> muscoli intrinseci<br />
• l'aumento postembrionale degli<br />
antennomeriavvienea spesedel 3° articolo<br />
• tipiche dei Tisanuri e <strong>di</strong> tutti gli<br />
Pterigoti<br />
Le antenne sono spesso sede <strong>di</strong> caratteri sessuali secondari e possono guidare il<br />
volo. Portano sensilli, in particolare nel flagello, quali i chemiorecettori,<br />
meccanorecettori, igrorecettori, termorecettori. Possono coa<strong>di</strong>uvare la copula, la<br />
respirazione, l'agganciamento alla preda, ecc. Mancano nei Proturi.
MORFOLOGIA ESTERNA<br />
TESTA O CAPO: ANTENNE<br />
Nelle antenne anulate si <strong>di</strong>stinguono in or<strong>di</strong>ne prossimo-<strong>di</strong>stale 3 parti:<br />
scapo, pe<strong>di</strong>cello e flagello:<br />
scapo:<br />
è rappresentato dal primo<br />
antennomero e termina <strong>di</strong><br />
solito con lo scapobasale con<br />
cui si articola al cranio.<br />
pe<strong>di</strong>cello:<br />
è rappresentato dal secondo<br />
antennomero.<br />
flagello:<br />
comprende i rimanenti<br />
antennomeri e può <strong>di</strong>vidersi<br />
in un funicolo e in una<br />
clava terminale.
MORFOLOGIA ESTERNA<br />
TESTA O CAPO: ANTENNE
MORFOLOGIA ESTERNA<br />
TESTA O CAPO<br />
labbro superiore:<br />
area impari, mobile o fusa con il clipeo, costituente ventralmente la volta palatina o palato, <strong>di</strong>fferenzia talvolta l'epifaringe; le sue<br />
sclerificazioni latero-posteriori si chiamano torme<br />
postoccipite:<br />
interposto fra occipite e foro occipitale, rappresenta un avanzo del segmento labiale del cranio<br />
clipeo:<br />
area dorsale impari; può limitare con i solchi clipeo-labrale, clipeo-frontal e clipeo-genali, talvolta <strong>di</strong>visa in anteclipeo e postclipeo<br />
foro occipitale:<br />
apertura che relaziona la cavità cranica con quella toracica<br />
fronte:<br />
area impari, posteriore al clipeo, può raccogliere l'ocello impari<br />
peristoma:<br />
i margini anteriori delle gene e delle postgene <strong>di</strong>fferenziano i con<strong>di</strong>li o gli acetaboli per l'articolazione degli gnati<strong>di</strong>. Costituiscono una<br />
banderella decorrente fra le 2 articolazioni della man<strong>di</strong>bola detta pleurostoma o laterostoma, una <strong>di</strong>etro l'articolazione ventrale della<br />
man<strong>di</strong>bola che si chiama ipostoma. Pleurostoma e ipostoma, insieme col clipeo (epistoma) formano il peristoma.<br />
parietali:<br />
gran<strong>di</strong> aree dorso-laterali contigue, confinanti con la fronte e con l'occipite, la loro porzione me<strong>di</strong>ale a<strong>di</strong>acente si chiama vertice, quelle<br />
sotto gli occhi tempi e quelle innanzi guance o gene. Accolgono gli occhi gli ocelli pari e i toruli delle antenne<br />
gola:<br />
allorquando l'area del collo retrostante al margine prossimale del labbro inferiore risulta sclerificata si forma la gola. Si forma a spese della<br />
membrana cervicale, delle lamine ipostomali, del sub-mento, dei car<strong>di</strong>ni e degli stipiti mascellari.<br />
occipite:<br />
area postero-ventrale compresa fra i parietali e il postoccipite. Le 2 porzioni antero-laterali confinanti con le gene si chiamano postgene
L'apparato boccale è costituito del<br />
labbro inferiore, degli gnati<strong>di</strong> e<br />
della prefaringe. In correlazione<br />
con particolari regimi <strong>di</strong>etetici esso<br />
subisce profonde mo<strong>di</strong>ficazioni.<br />
Rappresentazione schematica dell'apparato boccale<br />
masticatore <strong>di</strong> un ortottero. lr: labbro superiore; md:<br />
man<strong>di</strong>bole; mx: mascelle; hp: prefaringe; lb: labbro<br />
inferiore.<br />
MORFOLOGIA ESTERNA<br />
TESTA O CAPO: APPARATO BOCCALE
MORFOLOGIA ESTERNA<br />
TESTA O CAPO: APPARATO BOCCALE<br />
labbro superiore:<br />
non è un'appen<strong>di</strong>ce bensì un'estroflessione del clipeo<br />
appen<strong>di</strong>ci boccali:<br />
vengono in<strong>di</strong>cate come gnati<strong>di</strong> e sono appen<strong>di</strong>ci metameriche dei 3 segmenti gnatocefalici (man<strong>di</strong>bolare, mascellare<br />
I, mascellare II). In or<strong>di</strong>ne dorso ventrale sono le man<strong>di</strong>bole, le mascelle del I° paio e le mascelle del II° paio<br />
(quest'ultime riunite insieme formano il labbro inferiore).<br />
man<strong>di</strong>bole: pari, integre, solide, subpiramidali, a base triangolare, margine adorale denticolare <strong>di</strong>stalmente e munito<br />
prossimalmente <strong>di</strong> un'area molare atta a triturare. talvolta portano un organo più flessibile detto prosteca o un processo odontoide<br />
detto retinacolo. Le man<strong>di</strong>bole si articolano ai pleurostomi me<strong>di</strong>ante un con<strong>di</strong>lo ventrale che penetra in un acetabolo cranico<br />
(articolazione primaria) a ai lati del clipeo con un acetabolo dorsale chericeveun con<strong>di</strong>lo cranico (articolazione secondaria).<br />
mascelle: pari, costituite prossimalmente del car<strong>di</strong>n e <strong>di</strong>stalmente dello stipite, sud<strong>di</strong>viso all'estremità in una galea esterna e in<br />
una lacinia interna (lobi), ai lati porta il palpifero su cui si articola una appen<strong>di</strong>ce 1-7 articolata chiamata palpo mascellare.<br />
L'articolazione con l'ipostomio è garantita da un con<strong>di</strong>lo del car<strong>di</strong>ne che si relaziona con un acetabolo dell'ipostomio <strong>di</strong>etro<br />
l'articolazione ventrale della man<strong>di</strong>bola.<br />
labbro inferiore: organo impari, composto dal secondo paio <strong>di</strong> mascelle fuse insieme. In esso si osservano il prelabio, <strong>di</strong>stale, e il<br />
postlabio, prossimale.<br />
prelabio (premento): porta <strong>di</strong>stalmente 4 lobi, <strong>di</strong> cui 2 laterali detti paraglosse e 2 me<strong>di</strong>ali detti glosse; quest'ultimi a volte<br />
risultano uniti a formare una ligula; ai lati 2 palpi labiali 1-4 articolati, inseriti su un palpigero<br />
postlabio: può risultare integro e prendere il nome <strong>di</strong> postmento; se invece presenta 2 <strong>di</strong>stinte aree queste vengono in<strong>di</strong>cate,<br />
l'anteriore come mento e la posteriore come submento<br />
prefaringe:<br />
è un territorio prominente che si alza dal pavimento della cavità intergnatale; comprende un lobo me<strong>di</strong>ale (lingua)<br />
e due laterali (superlingue). Essa <strong>di</strong>vide la cavità intergnatale in 2 parti: una dorsale (cibario) chesiaprecon la<br />
faringe nel canale alimentare e una ventrale (salivario) nel cui fondo sbocca il dotto efferente delle ghiandole salivari<br />
(labiali).
MORFOLOGIA ESTERNA<br />
TESTA O CAPO: APPARATO BOCCALE
MORFOLOGIA ESTERNA<br />
TESTA O CAPO: APPARATO BOCCALE<br />
Principali apparati boccali:<br />
• Apparato boccale masticatore tipico<br />
•Apparato boccale pungente-succhiante dei RINCOTI<br />
• Apparato boccale pungente-succhiante dei TISANOTTERI<br />
• Apparato boccale succhiante-non perforante dei LEPIDOTTERI<br />
• Apparato boccale lambente-succhiante <strong>di</strong> Apis mellifica L.<br />
• Apparato boccale lambente-succhiante <strong>di</strong> DITTERO MUSCIDE del genere Musca<br />
• Apparato boccale pungente-succhiante <strong>di</strong> femmina <strong>di</strong> DITTERO CULICIDE<br />
• Apparato boccale pungente-succhiante <strong>di</strong> DITTERO STOMOXIDE<br />
• Apparato boccale pungente-succhiante-lambente <strong>di</strong> DITTERO TABANIDE<br />
• Apparato boccale pungente-succhiante <strong>di</strong> ANOPLURO
Apparato boccale pungente-succhiante dei RINCOTI<br />
Simmetrico, costituito del labbro<br />
superiore, delle 2 man<strong>di</strong>bole, delle<br />
2 mascelle e del labbro inferiore
Apparato boccale pungente-succhiante dei TISANOTTERI<br />
Asimmetrico,<br />
costituito del<br />
labbro<br />
superiore, delle<br />
mascelle, del<br />
labbro inferiore,<br />
<strong>di</strong> 3 stiletti<br />
interni e della<br />
prefaringe
Apparato boccale succhiante-non perforante dei<br />
LEPIDOTTERI<br />
Costituito del labbro superiore,<br />
delle man<strong>di</strong>bole (ru<strong>di</strong>mentali o<br />
atrofiche), delle mascelle e del<br />
labbro inferiore
Apparato boccale lambente-succhiante <strong>di</strong> Apis mellifica L.<br />
Costituito del<br />
labbro superiore,<br />
delle man<strong>di</strong>bole,<br />
delle mascelle e del<br />
labbro inferiore
Apparato boccale lambente-succhiante <strong>di</strong> DITTERO MUSCIDE<br />
del genere Musca<br />
Costituito dal<br />
labbro superiore,<br />
dall‘ipofaringe<br />
(prefaringe <strong>di</strong><br />
Masutti), dai palpi<br />
mascellari e dal<br />
labbro inferiore
Apparato boccale pungente-succhiante <strong>di</strong> femmina <strong>di</strong><br />
DITTERO CULICIDE<br />
Costituito del labbro<br />
superiore, delle man<strong>di</strong>bole,<br />
delle mascelle, della<br />
prefaringe (o ipofaringe) e<br />
del labbro inferiore
Apparato boccale pungente-succhiante <strong>di</strong> DITTERO<br />
STOMOXIDE<br />
Costituito del labbro<br />
superiore, dei palpi<br />
mascellari, della<br />
prefaringe (o<br />
ipofaringe) e del labbro<br />
inferiore
Apparato boccale pungente-succhiante-lambente <strong>di</strong><br />
DITTERO TABANIDE<br />
Costituito del labbro superiore, delle man<strong>di</strong>bole, delle<br />
mascelle, della prefaringe e del labbro inferiore
Apparato boccale pungente-succhiante <strong>di</strong> ANOPLURO<br />
Costituito <strong>di</strong> una estroflessione del<br />
capo aperta ventralmente a doccia,<br />
munita <strong>di</strong> denticoli, relazionata<br />
nell'area prossimo-ventrale con una<br />
sacca in cui si allogano 3 stiletti
MORFOLOGIA ESTERNA<br />
TESTA O CAPO: COLLO<br />
Il collo (cervix, cervicum) è una regione intersegmentale<br />
membranacea interposta fra testa e torace, derivata in parte dallo<br />
gnatocefalo e in parte dal primo somite toracico. Esso può presentare<br />
un numero variabile <strong>di</strong> scleriti cervicali (cervicalia) <strong>di</strong> cui i più<br />
importanti sono quelli laterali (latero-cervicali o giugulari) che si<br />
articolano anteriormente col cranio e posteriormente col torace. Altre<br />
volte si osservano degli scleriti cervicali dorsali e ventrali o<br />
intercervicali che uniscono ventralmente i laterali.
MORFOLOGIA ESTERNA<br />
TORACE<br />
Il torace risulta costituito <strong>di</strong> 3 segmenti: protorace, mesotorace e<br />
metatorace. Ogni segmento è provvisto <strong>di</strong> un paio <strong>di</strong> appen<strong>di</strong>ci metameriche<br />
ambulatorie (zampe), il secondo e terzo segmento portano un paio <strong>di</strong><br />
estroflessioni tegumentali latero-dorsali (ali). Quest'ultime costituiscono un<br />
complesso <strong>di</strong>fferenziato detto torace alifer o pterotorace
MORFOLOGIA ESTERNA<br />
TORACE<br />
In ogni segmento toracico si riconosce un'area dorsale (noto o tergo), una<br />
ventrale (sterno) e due laterali (pleure) separate da due ipotetiche lineee<br />
longitu<strong>di</strong>nali e laterali (dorso-pleurale e pleuro-ventrale).<br />
Le suddette aree nei 3 segmenti toracici prendono rispettivamente il nome<br />
<strong>di</strong> pronoto, mesonoto, metanoto; prosterno, mesosterno, metasterno;<br />
propleure, mesopleure e metapleure.
MORFOLOGIA ESTERNA<br />
TORACE<br />
Noto o tergo<br />
Il tergo dei 3 segmenti appare più o meno sud<strong>di</strong>viso in scleriti secondari (protergiti, mesotergiti, metatergiti). Il mesonoto e il<br />
metanoto possono presentare <strong>di</strong>versi scleriti. In particolare il noto può risultare costituito <strong>di</strong> un noto pr. detto e <strong>di</strong> un postnoto<br />
(fragmanoto o postscutello) formato dalla sclerificazione della membrana intersegmentale.<br />
Il noto predetto può sud<strong>di</strong>vidersi in prescuto, scuto e scutello e talvolta in altri scleriti ancora (scapole, ascelle, parascutelli) e<br />
<strong>di</strong>fferenziare processi laterali (processi alari notali).<br />
Sterno<br />
Anche lo sterno può sud<strong>di</strong>vidersi in scleriti secondari (prosterniti, mesosterniti, metasterniti). E' frequente la presenza <strong>di</strong> un<br />
grande sclerite impari, sterno pr. detto o eusterno che <strong>di</strong>fferenzia talvolta scleriti laterali (laterosterniti) e risulta a sua volta <strong>di</strong>viso<br />
in 3 parti denominate prosterno, basisterno e sternello alle quali fa seguito uno sclerite <strong>di</strong> origine intersegmentale chiamato poststernello<br />
o spinasterno.<br />
Pleure<br />
Le pleure sono sclerificazioni delle membrane laterali che connettono il tergo con lo sterno. In alcuni pterigoti e in alcuni<br />
apterigopti consistono in 2 modesti scleriti concentrici, stretti e arcuati, sovrapposti all'articolazione della zampa e denominati<br />
anapleurite e catapleurite o coxopleurite.<br />
Nella generalità degli pterigoti la sclerificazione delle pleure è estesa, continua, rappresentata da 2 ampie aree separate dal solco<br />
pleurale (a cui corrisponde all'interno un apodema).<br />
L'area anteriore si chiama episterno e quella posteriore epimero; ambedue possono sud<strong>di</strong>vidersi e <strong>di</strong>fferenziare una porzione<br />
dorsale anaepisterno e anaepimero e una ventrale cataepisterno e cataepimero.<br />
Gli episterni presentano talvolta un terzo pleurite anteriore (preepisterno). Se i due preepisterni si continuano me<strong>di</strong>almente col<br />
presterno danno luogo al prepetto.<br />
Nei bassi pterigoti si osserva sotto l'episterno un piccolo sclerite subtriangolare, trocantino, che prende parte all'articolazione<br />
coxale.<br />
Nello pterotorace all'estremo dorsale del solco pleirale si forma generalmente un processo (processo alare pleurale) che funziona<br />
da fulcro per le ali. Avanti e <strong>di</strong>etro ognuno <strong>di</strong> tali processi si osservano alcuni piccoli scleriti chiamati basalari gli anteriori e<br />
subalari i posteriori, ai cui si attaccano i muscoli delle ali.
MORFOLOGIA ESTERNA<br />
TORACE: ALI<br />
Organi tipici dell'adulto, assenti soltanto nelle specie primitivamente o<br />
secondariamente attere. Sono organi dorsali del torace, propri degli insetti allo<br />
stato <strong>di</strong> immagine, originati da espansioni latero-tergali del meso- e del<br />
metatorace; esse non presentano alcuna affinità con le ali degli Uccelli o la<br />
membrana dei pipistrelli
MORFOLOGIA ESTERNA<br />
TORACE: ALI<br />
Esse sono costituite <strong>di</strong> 2 sottili lamine sovrapposte e percorse da un complesso<br />
(venulazione o nervulazione) <strong>di</strong> tubi sclerificati (venature o nervature) e<br />
contenenti all'interno trachee, nervi e emolinfa. All'esterno portano minuti processi<br />
(microtrichi) e appen<strong>di</strong>ci tegumentali (macrotrichi), come peli, setole, squame,<br />
sensilli. Ogni lamina ha la struttura istologica del tegumento, con cuticola, epitelio e<br />
membrana basale. Le 2 membrane basali vengono a contatto e formano una<br />
membrana me<strong>di</strong>ale.
La venulazione ha grande importanza per il volo e lo stu<strong>di</strong>o sistematico.<br />
Esistono venature longitu<strong>di</strong>nali e trasverse, nonchè convesse e concave.<br />
Le ali si incar<strong>di</strong>nano sui fulcri<br />
rappresentati dai processi<br />
alari pleurali; nella parte<br />
prossimale mostrano alcuni<br />
piccoli scleriti che si articolano<br />
coi processi alari notali.<br />
Questi sono la piastrina<br />
omerale derivante da una o<br />
più venature, gli scleriti<br />
ascellari e le piastrine<br />
me<strong>di</strong>ali. Altri scleriti detti<br />
tegule sono situati nell'angolo<br />
omerale dell'ala.<br />
MORFOLOGIA ESTERNA<br />
TORACE: ALI
MORFOLOGIA ESTERNA<br />
TORACE: ALI<br />
La forma delle ali è <strong>di</strong> solito subtriangolare, con contorni rettilinei o curvilinei.<br />
Si riconoscono un margine anteriore (costale), uno esterno (<strong>di</strong>stale) e uno<br />
posteriore (anale), nonchè 3 angoli (omerale, <strong>di</strong>stale, anale). Si in<strong>di</strong>viduano<br />
ancora alcune regioni principali tra cui una anteriore o remigante (remigium),<br />
una posteriore o anale (vannus) e una prossimale (jugum). Nell'ala è inoltre<br />
presente un organo assai singolare detto pterostigma ubicato in posizione<br />
sub<strong>di</strong>stale o <strong>di</strong>stale del margine costale dell'ala anteriore.
MORFOLOGIA ESTERNA<br />
TORACE: ALI<br />
Quando tutte le quattro ali prendono parte al volo, normalmente le<br />
anteriori si collegano alle posteriori attraverso particolari apparati <strong>di</strong><br />
collegamento o <strong>di</strong> uncinamento.<br />
Nei Lepidotteri l’apparato <strong>di</strong><br />
collegamento consiste in una<br />
prominenza posteriore prossimale<br />
dell'ala anteriore (lobo jugale) alla<br />
quale corrisponde una sporgenza<br />
simile dell'ala posteriore (lobo<br />
omerale) fornita <strong>di</strong> qualche setola<br />
costituente il frenulo).<br />
Negli imenotteri, il collegamento<br />
avviene invece me<strong>di</strong>ante una serie <strong>di</strong><br />
uncini (hamuli) posti nel margine<br />
dell’ala posteriore che si attaccano ad<br />
un particolare ispessimento dell’ala<br />
anteriore.
VOLO<br />
MORFOLOGIA ESTERNA<br />
TORACE: ALI<br />
I movimenti delle ali sono <strong>di</strong>versi secondo gli or<strong>di</strong>ni. Essi comprendono<br />
azioni <strong>di</strong> elevazione e <strong>di</strong> depressione, <strong>di</strong> estensione e <strong>di</strong> flessione, <strong>di</strong> torsione<br />
(pronazione e supinazione), nonchè cambiamenti <strong>di</strong> forma.<br />
Le ali del primo e del secondo paio possono muoversi sincronicamente e<br />
in<strong>di</strong>pendentemente. Esiste un sistema elastico dei movimenti che<br />
compensa l'effetto negativo dell'inerzia e riduce il consumo <strong>di</strong> energia<br />
quasi soltanto a quello occorrente per vincere le per<strong>di</strong>te aero<strong>di</strong>namiche.<br />
I battiti alari variano da 5 a più <strong>di</strong> un migliaio al secondo. La velocità<br />
varia da 2 a 60 Km/h, con andamento così sostenuto da consentire<br />
talvolta il superamento <strong>di</strong> mari e <strong>di</strong> oceani. Il peso sopportato dalle ali,<br />
la potenza esteriore rapportata al peso, è inferiore a quello degli uccelli.
VOLO<br />
MORFOLOGIA ESTERNA<br />
TORACE: ALI<br />
La superficie alare cresce linearmente, quando il peso aumenta, secondo la<br />
funzione S:<br />
S = a + bP dove a e b sono delle costanti.<br />
Si può pertanto calcolare il rapporto <strong>di</strong> sostenimento o carico alare (R),<br />
ovvero il peso sopportato in Kg per m 2 :<br />
R = P / (a + bP) = P / S<br />
Il peso sopportato dalla superficie alare unitaria cresce dunque col peso<br />
dell'insetto. Ne deriva che la superficie alare minimum presenta un eccesso<br />
biologicamente utile <strong>di</strong> superficie portante che può venire utilizzato per<br />
trasportare in volo prede,e materiale vario. Ciò spiega il fenomeno per cui<br />
insetti con ali consunte riescano a volare.
Gli Insetti hanno arti<br />
6-segmentati, tipicamente<br />
presenti in numero <strong>di</strong> tre<br />
paia, un paio per ciascun<br />
segmento toracivo ed<br />
inserite tra lo sterno e la<br />
pleura. I 6 segmenti (po<strong>di</strong>ti)<br />
si chiamano, in or<strong>di</strong>ne,<br />
coxa, trocantere, femore,<br />
tibia, tarso, e pretarso.<br />
Essi sono connessi da<br />
membrane articolari.<br />
MORFOLOGIA ESTERNA<br />
TORACE: ZAMPE
MORFOLOGIA ESTERNA<br />
TORACE: ZAMPE<br />
Coxa:<br />
varia forma, corto, connesso col torace nella cavita precoxale me<strong>di</strong>ante una membrana, articolato per<br />
mezzo <strong>di</strong> uno o due acetaboli. talvolta non è mobile rispetto al torace. In area prossimale può mostrare<br />
il solco basicoxale che delimita una banda marginale, basicoxite, che può <strong>di</strong>vidersi in due aree <strong>di</strong> cui<br />
la posteriore si chiama meron.<br />
Trocantere:<br />
piccolo, articolato con la coxa con un'articolazione bicon<strong>di</strong>la.<br />
Femore:<br />
il più robusto e lungo dei segmenti, può mostrare in area prossimale un tratto simulante un articolo a<br />
sè (prefemore).<br />
Tibia:<br />
tra i più lunghi segmenti, sottile, fornita <strong>di</strong> processi e appen<strong>di</strong>ci specializzate (speroni, spine,<br />
apparecchi <strong>di</strong> pulizia, sensilli scalopali).<br />
Tarso:<br />
costituito <strong>di</strong> 2-5 subsegmenti o articoli (tarsomeri), privi <strong>di</strong> muscoli intrinseci, varia forma e<br />
lunghezza, con uno o più lobi plantari (euplantulae) sulla faccia ventrale, talvolta fuso con la tibia in<br />
un tibio-tarso, con numero <strong>di</strong> segmenti uguali nelle 3 zampe (omomeria) o <strong>di</strong>versi (eteromeria).<br />
Pretarso:<br />
in alcuni apterigoti (Proturi, Collemboli) appare come una prominenza unguiforme; in altri apterigoti<br />
(Dipluri, Tisanuri) porta 2 unghie; nella generalità degli pterigoti presenta <strong>di</strong>verse parti che sono: 2<br />
unghie mobili e cave articolate ad un unguifero dell'ultimo tarsomero, un arolio impari e cavo<br />
compreso fra le 2 unghie, uno sclerite me<strong>di</strong>ale ventrale, unguiretrattore, che può portare un processo<br />
me<strong>di</strong>ale lobiforme o spiniforme, empo<strong>di</strong>o, e 2 scleriti latero-ventrali, basipulvilli, recanti 2 lobi<br />
membranacei detti pulvilli.
MORFOLOGIA ESTERNA<br />
TORACE: ZAMPE
Risulta primitivamente costituito <strong>di</strong><br />
11 segmenti oltre l'anale (Proturi).<br />
Riguardo al numero <strong>di</strong> segmenti<br />
addominali si <strong>di</strong>stinguono 3 tipiche<br />
con<strong>di</strong>zioni: anamorfici, epimorfici e<br />
protomorfici.<br />
Nel primo caso il numero <strong>di</strong> segmenti<br />
addominali alla nascita è inferiore a<br />
11; nascono cioè con un numero <strong>di</strong><br />
uriti inferiore a quello dell'immagine,<br />
ma in seguito acquistano i mancanti<br />
(Proturi).<br />
Il secondo caso riguarda la generalità<br />
con 10 segmenti oltre l'anale.<br />
Il terzo è caratterizzato da un<br />
numero inferiore a 10 (Collemboli).<br />
MORFOLOGIA ESTERNA<br />
TORACE: ADDOME
MORFOLOGIA ESTERNA<br />
TORACE: ADDOME<br />
I segmenti addominali o somiti vengono chiamati uriti o uromeri. Presentano<br />
un'area dorsale, urotergo, una ventrale, urosterno, e due laterali.<br />
Tanto il tergo quanto lo sterno risultano sia membranacei sia sclerificati<br />
uniformemente o sud<strong>di</strong>visi rispettivamente in tergiti, urotergiti, e in sterniti,<br />
urosterniti. Ai lati essi sono collegati da bande membranacee e nel caso in cui<br />
quest'ultime comprendono alcuni scleriti questi vanno in<strong>di</strong>cati come<br />
laterotergiti e laterosterniti.
MORFOLOGIA ESTERNA<br />
TORACE: ADDOME<br />
I primi 7 segmenti, uriti viscerali, sono semplici; il primo<br />
può ridursi, obliterarsi o fondersi col successivo. Negli<br />
Imenotteri Apocriti passa a far parte del torace e prende il<br />
nome <strong>di</strong> propodeo e il complesso restante <strong>di</strong> gastro.
MORFOLOGIA ESTERNA<br />
TORACE: ADDOME<br />
I segmenti 8° e 9° nelle femmine e il 9° nei maschi costituiscono i tipici uriti<br />
genitali (gonosomiti) e <strong>di</strong>fferenziano i genitali esterni. Ai genitali, posteriori al<br />
7° segmento, seguono gli uriti postgenitali; quest'ultimi tendono a ridursi e<br />
atrofizzarsi. Il 10° è largamente presente, e può fondersi col 9° o con l'11°. L'11°<br />
è più o meno involuto e quando esiste lascia <strong>di</strong>stinguere una lamina dorsale<br />
(epiproctum), prolungata talvolta in un filamento, paracerco, 2 lobi laterali<br />
ventrali (paraprocta) e in qualche caso un piccolo lobo ventrale (ipoproctum).
MORFOLOGIA ESTERNA<br />
TORACE: ADDOME<br />
L'addome è munito <strong>di</strong> un vario numero <strong>di</strong> appen<strong>di</strong>ci e <strong>di</strong> processi; essi sono:<br />
Stili:<br />
appen<strong>di</strong>ci metameriche ventrali reperibili negli uriti 1°-3° dei Proturi, 1° (o 2°)-7° dei Dipluri, 2° (o 7° o<br />
8°) - 9° dei Tisanuri, 9° <strong>di</strong> alcuni Pterigoti.<br />
Cerci:<br />
Appen<strong>di</strong>ci dorsali dell'11° urite o traslocate al 10° per riduzione o scomparsa del primo, integre o<br />
sud<strong>di</strong>vise in articoli, simmetriche o asimmetriche.<br />
Urogonfi:<br />
appen<strong>di</strong>ci dorsali, pari, rigide o mobili, uni- o pluriarticolate, reperibili nel 9° urite. Presenti nelle larve<br />
olometaboliche.<br />
Pigopo<strong>di</strong>o:<br />
caudale, <strong>di</strong> forma varia, caratteristica del 10° urite. Serve per la progressione, per l'ancoraggio e la<br />
pulizia. Presente nelle larve olometaboliche.<br />
Zampe addominali:<br />
organi presenti nelle larve <strong>di</strong> alcuni or<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> insetti olometabolici.<br />
Tracheobranchie:<br />
si trovano negli sta<strong>di</strong> giovanili <strong>di</strong> Insetti acquatici (talvolta anche nella testa, nel torace e nell'addome).<br />
Possono essere libere, nu<strong>di</strong>branchie, o contenute in una camera tracheobranchiale, criptobranchie.<br />
Altre volte sorgono sul lume del proctodeo. Sono estroflessioni tegumentali <strong>di</strong> tipo respiratorio,<br />
propulsorie o agitatorie.<br />
Genitali esterni:<br />
(verranno presi in considerazione più avanti)
L'addome ha <strong>di</strong>mensioni e<br />
forma varie. In talune<br />
situazioni e or<strong>di</strong>ni (Isotteri,<br />
Ortotteri, Sifonatteri, Ditteri,<br />
Coleotteri, Imenotteri, ecc.) in<br />
seguito all'aumento del<br />
corpo a<strong>di</strong>poso e allo sviluppo<br />
degli ovari nelle femmine o<br />
alla <strong>di</strong>latazione dell'ingluvie<br />
infarcita <strong>di</strong> liqui<strong>di</strong> acquista<br />
<strong>di</strong>mensioni enormi e<br />
mostruose (fisogastria).<br />
MORFOLOGIA ESTERNA<br />
TORACE: ADDOME<br />
L'addome si collega al torace con una larga porzione anteriore (addome<br />
sessile), oppure con una sorta <strong>di</strong> peduncolo costituito <strong>di</strong> una o due parti<br />
(peziolo e postpeziolo), ben <strong>di</strong>stinto dal resto (addome peduncolato). Il<br />
peduncolo può essere formato da uno o due uriti.