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Periodico<br />
Periodico<br />
IMPATTO<br />
ZERO<br />
-<br />
Periodico<br />
-<br />
ari Gasisti,<br />
HERA spa deve restituire a chiunque ne faccia<br />
richiesta (di fatto tranne le aziende) l’Iva versata<br />
sulla tassa rifiuti (a ritroso per 10 anni). Dicono si<br />
tratti mediamente di 500 euro a famiglia (secondo<br />
me un po’ di meno, forse 300).<br />
La questione è interessante perché nessuno pare<br />
essersi accorto che <strong>il</strong> fenomeno nasconde un grave<br />
“travisamento giuridico” del legislatore, che dobbiamo<br />
correggere con la pedagogia della resistenza<br />
civ<strong>il</strong>e: per esempio con l’azione appena intrapresa<br />
dal gruppo riminese Ridammi l’Iva.<br />
Riproponiamo di seguito l’articolo di Enrico Gorini<br />
pubblicato sul Corriere di Rimini:<br />
“Lo dice la parola stessa: corrispettivo è ciò che<br />
viene versato in contraccambio di un bene o<br />
servizio a domanda. La tassa rifiuti, anche se<br />
chiamata tariffa igiene ambientale, rimane sempre<br />
una tassa, e non un corrispettivo, almeno<br />
fintantochè non venga commisurata all’effettiva<br />
produzione di rifiuto, secondo <strong>il</strong> principio: tot<br />
ch<strong>il</strong>i di rifiuto, tot corrispettivo da pagare. Ma a<br />
noi italiani piace sparigliare le parole. Per esempio<br />
da noi la tassa sul possesso di un apparecchio<br />
televisivo si chiama canone di abbonamento RAI,<br />
laddove <strong>il</strong> concetto di abbonamento, cioè di<br />
rapporto contrattuale a prestazioni periodiche,<br />
c’entra quanto i cavoli a merenda. Però, sulla tassa<br />
televisiva, l’erario non pretende di far pagare<br />
l’Iva, e quindi la confusione che ne deriva è solo<br />
sul piano logico, e infatti la gente si chiede, con<br />
ineccepib<strong>il</strong>e consequenzialità: “perché dovrei pagare<br />
<strong>il</strong> canone RAI, se non guardo la RAI?”. E<br />
provate a spiegarglielo che non esiste alcun canone,<br />
nessun abbonamento, ma solo <strong>il</strong> possesso<br />
di un bene “indice di ricchezza”, come l’auto o<br />
la casa. Vi prenderà per matto.<br />
Lo stesso erario, invece, la pretende, l’Iva, sulla<br />
tassa rifiuti, quando l’immondizia viene smaltita<br />
mediante privato concessionario (nel caso di<br />
Rimini: Hera spa). Ciò è corretto nei casi in cui<br />
esiste un effettivo servizio personalizzato, come<br />
per certe aziende <strong>il</strong> cui processo produttivo implica<br />
la produzione di scorie o rifiuti speciali: in<br />
tali situazioni Hera vende un servizio individualizzato,<br />
e l‘Iva ci sta.<br />
Non ci azzecca nulla, invece, nei riguardi degli<br />
utenti comuni, che non hanno né richiesto la<br />
prestazione di smaltimento, né scelto <strong>il</strong> fornitore,<br />
né talvolta prodotto alcun rifiuto, ma che<br />
nondimeno si giovano, in generale, del pubblico<br />
servizio di spazzamento strade e smaltimento<br />
rifiuto. Cosa c’entra l’iva sul servizio pubblico?<br />
Bisogna allora sapere che la tariffa rifiuti colpisce<br />
NON chi produce e conferisce rifiuti, ma <strong>il</strong><br />
mero possessore di un immob<strong>il</strong>e (proprietario,<br />
affittuario o comodatario). Più metri quadri<br />
possiedi, più paghi. In effetti, la cd. “tariffa rifiuti”,<br />
non è neppure una tassa, ma un’imposta,<br />
perché <strong>il</strong> prelievo non è correlato a un servizio<br />
individualmente reso (diffic<strong>il</strong>mente quantificab<strong>il</strong>e),<br />
ma è correlato alla disponib<strong>il</strong>ità di metri<br />
quadri (fac<strong>il</strong>mente quantificab<strong>il</strong>e).<br />
E quando Hera s.p.a. ti dice che sei <strong>il</strong> “cliente”<br />
n.tot, titolare del contratto n. tot., camuffa la realtà<br />
delle cose, perché tu non hai negoziato nulla<br />
con l’azienda, e non puoi sottrarti alla necessità<br />
di contribuire al servizio diventando cliente di<br />
un’altra azienda.<br />
Al Parlamento piace complicare le cose<br />
Quindi ricapitolando: puoi essere poverissimo e<br />
anche non vedente, ma se possiedi un TV devi<br />
pagare la tassa; ugualmente, puoi essere un asceta,<br />
un integralista della “decrescita”, un cultore<br />
N. 9<br />
Marzo-Apr<strong>il</strong>e<br />
2012<br />
Da Rimini una protesta: “Ridammi l’Iva!”<br />
Ritorniamo sull’argomento “rimborsi” stavolta proponendo<br />
un altro punto di vista<br />
C<br />
Romagna e dintorni...<br />
A TUTTO <strong>GAS</strong><br />
Il primo bimestrale indipendente di informazione ecosostenib<strong>il</strong>e per nuovi<br />
st<strong>il</strong>i di vita responsab<strong>il</strong>i verso un’economia locale, solidale e del buon senso.<br />
del riciclo totale, ma se hai una casa, devi scucire<br />
esattamente quanto <strong>il</strong> peggiore dei consumisti<br />
degenerati che mai abbiano riempito un<br />
cassonetto dell’immondizia. A parità di metratura<br />
naturalmente.<br />
Nulla di “elementare” per <strong>il</strong> Parlamento<br />
Un bambino, che ha la mente non ancora inquinata<br />
dalla “complessitudine” adulta, lo capisce<br />
perfettamente che quanto si paga per i rifiuti,<br />
lo si paga perché ognuno deve contribuire<br />
all’igiene cittadina, e non perché si “compra”<br />
un servizio. Elementare? Non per <strong>il</strong> parlamento<br />
italiano, a cui piace complicare le cose semplici.<br />
Un modo di legiferare sbrigativo e d<strong>il</strong>ettantesco,<br />
la girandola di enti pubblici e concessionari che<br />
si susseguono nel mercato dei servizi, la moda<br />
sciagurata di sovvertire la logica giuridica, hanno<br />
generato la convizione diffusa che <strong>il</strong> servizio<br />
pubblico di spazzamento strade e smaltimento<br />
rifiuti sia una cosa “acquistab<strong>il</strong>e sul mercato”,<br />
una “fornitura privata”: come se ogni singolo<br />
utente acquistasse <strong>il</strong> servizio e lo pagasse “a misura”.<br />
Nel corso degli anni per noi italiani è così<br />
diventato normale vedere che uno stesso identico<br />
servizio pubblico viene reso talvolta dal<br />
comune in proprio, talaltra dal concessionario<br />
in regime di servizio pubblico e riscosso come<br />
tassa, e talaltra dal concessionario in regime di<br />
fornitura privata e riscosso come “prezzo” con<br />
l’aggiunta di i.v.a.: mentre a tutti è noto che lo<br />
stesso fenomeno economico non può sopportare<br />
più di un regime fiscale alla volta.<br />
L’intervento della Corte Costituzionale<br />
Fortunatamente c’è la Corte Costituzionale.<br />
Nel 2008 <strong>il</strong> “Giudice delle leggi” trova l’opportunità<br />
di bacchettare gli allegri giuristi di<br />
Montecitorio ricordando loro che quando un<br />
prelievo è autoritativo, e non è riconducib<strong>il</strong>e a<br />
una volontà contrattuale delle parti, ed è commisurato<br />
a parametri di legge anziché all’effettiva<br />
fruizione del servizio, è, immancab<strong>il</strong>mente,<br />
una tassa. Non puoi chiamarlo <strong>il</strong> “corrispettivo”<br />
di una fornitura privata. Logica conseguenza:<br />
non puoi applicarci l’iva. Panico nelle aule legislative.<br />
Il governo, anzichè curare <strong>il</strong> pataracchio<br />
in modo giuridicamente sostenib<strong>il</strong>e, fa peggio,<br />
e, confondendo la potestà legislativa con la potestà<br />
metafisica, ordina per decreto (78/2010)<br />
che la tariffa d’igiene ambientale… “NON<br />
ABBIA NATURA TRIBUTARIA”! Soluzione<br />
forse creativa, ma destinata ad essere incenerita,<br />
presto o tardi, dal “servizio smaltimento sozzure<br />
legislative” della Corte Costituzionale. Il legislatore<br />
infatti non può “ster<strong>il</strong>izzare” una sentenza<br />
della Corte, comandando che una cosa<br />
diventi un’altra cosa! E nessun deputato o senatore<br />
si è accorto che <strong>il</strong> regolamento comunitario,<br />
gerarchicamente sovraordinato rispetto alla<br />
legge, prevede che l’IVA colpisca i “consumi”,<br />
giammai i “detentori di immob<strong>il</strong>i” in quanto<br />
tali! Ignoranza giuridica e pressapochismo burocratico<br />
sono un binomio devastante. E l’iva<br />
ha continuato a scorrere in bolletta.<br />
P.S.: pochi giorni fa la Cassazione ha ulteriormente<br />
schiaffeggiato i soggetti riscossori, affermando a<br />
chiare lettere che “gli importi pretesi a titolo di<br />
tariffa d’igiene ambientale non sono assoggettab<strong>il</strong>i<br />
a Iva”. Per noi <strong>il</strong> significato della frase è chiaro,<br />
ma non è detto lo sia per tutti.<br />
Dal Corriere di Rimini e su g.c. dell’autore<br />
Enrico Gorini, avvocato<br />
enricogorini@libero.it<br />
<br />
www.ragioniamoconipiedi.it<br />
Gigi Perinello<br />
gigiperinello@gma<strong>il</strong>.com<br />
Cell. 348 9046018<br />
Dalle calze ai divani, la grinta paga<br />
Le ex operaie dell’Omsa si sono mob<strong>il</strong>itate e un gruppetto di loro ha raggiunto un<br />
buon risultato per tutte<br />
S<br />
ala strapiena (più di 200 persone) per la<br />
proiezione a Forlì del Dvd “Licenziata” basato<br />
sulla vicenda delle operaie dell’Omsa di<br />
Faenza. Un successo di pubblico che sottolinea<br />
bene come la vicenda abbia “bucato”<br />
l’attenzione dell’opinione pubblica, ahinoi<br />
abituata a sentire storie di licenziamenti da<br />
tutte le parti.<br />
Una sequenza del Dvd “Licenziata”<br />
Un’Apebianca a Forlì per un mondo<br />
tutto da scoprire<br />
Dalla cooperativa Ecoliving l’idea di un nuovo centro<br />
cultural-commerciale<br />
A<br />
maggio apre L’apebianca a Forlì, all’inizio di viale Bologna verso Faenza: si tratta di<br />
un innovativo centro cultural-commerciale ricco di spazi e negozi che offrono una vasta<br />
gamma di prodotti e servizi tutti rigorosamente ecosostenib<strong>il</strong>i, locali e di certificata<br />
qualità, all’interno di un edificio a due piani di oltre m<strong>il</strong>le metri quadrati.<br />
“Anche i singoli possono contribuire in modo sostanziale a migliorare l’economia<br />
del mondo – ci spiega <strong>il</strong> presidente Gianfranco Marzocchi - apportando modifiche<br />
virtuose al proprio st<strong>il</strong>e di vita: a tavola (consumando prodotti di stagione, biologici,<br />
a f<strong>il</strong>iera corta), nella scelta di abiti e cosmetici (priv<strong>il</strong>egiando materiali ecologici e<br />
componenti naturali), a casa e sul lavoro (imparando a ridurre i consumi di energia,<br />
di acqua, di carta, ecc.), e perfino quando si muovono e quando vanno in vacanza<br />
(scegliendo le proprie mete responsab<strong>il</strong>mente)”.<br />
Da questa convinzione, fortemente condivisa dai 40 soci di Ecoliving (la cooperativa<br />
da cui nasce l’idea), è nata L’apebianca.<br />
In BIOttega, <strong>il</strong> negozio dei prodotti alimentari, si possono acquistare prodotti locali<br />
e biologici certificati, venduti in modalità sfusa. Green a Porter propone capi artigianali<br />
di abbigliamento e accessori. Cucù è lo spazio dei prodotti ecologici dedicati al<br />
mondo dei bambini. Bella Bio propone cosmesi ecobiocertificata. La BIOgastronomia<br />
offre un menù completo di piatti caldi e freddi. Non mancano i libri, i prodotti per<br />
la bioed<strong>il</strong>izia e gli articoli naturali per la casa, i trattamenti di benessere per grandi e<br />
piccini. E all’esterno dell’edificio c’è <strong>il</strong> mercato biologico del contadino, le casette del<br />
latte biologico e dell’acqua, i parcheggi per auto e bici.<br />
Ma L’apebianca non propone solo nuovi modelli di acquisto, è anche un invito a trascorrere<br />
ore piacevoli nell’ampia area dedicata agli eventi (laboratori, incontri, concerti,<br />
feste). E a tutto questo dobbiamo aggiungere <strong>il</strong> fatto che spesso dietro al bancone<br />
dei negozi troveremo personale scelto fra le categorie svantaggiate, <strong>il</strong> cui lavoro risulta<br />
prezioso per noi e fondamentale per la loro integrazione sociale.<br />
Info: lapebianca.it<br />
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L’Omsa (o Golden Lady, come la si vuole<br />
chiamare…) è diventato un simbolo dei tempi<br />
brutti che stiamo vivendo soprattutto per <strong>il</strong><br />
senso di rassegnazione che sembra gravare sugli<br />
stessi diretti interessati. E’ quanto si è percepito<br />
chiaramente dalle parole di Nadia, battagliera<br />
operaia dell’Omsa, salita sul palco a fine della<br />
proiezione del Dvd: “In fabbrica siamo quasi<br />
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150 ma a manifestare dall’inizio siamo sempre<br />
stati ben pochi”, e non c’è nessun rancore nel<br />
tono ma tanta amarezza sì. E alcuni di questi<br />
“pochi” hanno detto la loro in quella serata e<br />
hanno fatto capire che non si sono mai dati<br />
per vinti, che non riescono a capacitarsi (e noi<br />
con loro) di come si possa arrivare a chiudere<br />
una fabbrica che pure vende, lasciare a casa<br />
tante donne che hanno dato gran parte della<br />
loro vita proprio a quella fabbrica. E sconcerto<br />
su sconcerto, anche la constatazione che<br />
là dove la fabbrica si trasferisce, in Serbia, le<br />
condizioni di lavoro sono ancora peggiori che<br />
in Italia, le paghe alle operaie sono molto inferiori<br />
ma nessuno/a osa protestare, e chi lo<br />
fa viene immediatamente sbattuto fuori.<br />
Qua la protesta, seppure di pochi/e, c’è stata<br />
e lo stesso Dvd ne è una dimostrazione,<br />
fatto con grinta ed entusiasmo.<br />
Una protesta giocata su tanti livelli, Facebook<br />
compreso dove è girato <strong>il</strong> movimento<br />
per <strong>il</strong> boicottaggio dell’Omsa (e degli altri<br />
marchi legati alla stessa proprietà). Tanta<br />
passione e mob<strong>il</strong>itazione che sembrano aver<br />
portato a una soluzione che si spera definitiva.<br />
Da maggio, infatti, gran parte delle<br />
ex operaie dell’Omsa verranno assunte da<br />
un’azienda forlivese che produce divani.<br />
Ma la vig<strong>il</strong>anza e la mob<strong>il</strong>itazione saranno<br />
sempre e comunque d’obbligo. Da tutti noi<br />
un grosso IN BOCCA AL LUPO!!<br />
Un impegno “Comune”<br />
per i pannolini<br />
lavab<strong>il</strong>i<br />
Enti pubblici e privati insieme<br />
per un protocollo d’intesa<br />
S<br />
Ivano Barocci<br />
alute, benessere e tutela dell’ambiente: sono<br />
questi gli obiettivi del nuovo Protocollo d’intesa<br />
siglato a Forlì fra diversi partner pubblici<br />
e privati che si impegnano per tre anni a sensib<strong>il</strong>izzare,<br />
promuovere e contribuire all’ut<strong>il</strong>izzo<br />
di pannolini lavab<strong>il</strong>i e compostab<strong>il</strong>i.<br />
Il territorio forlivese esprime anche attraverso<br />
questo documento un nuovo approccio verso<br />
la salute, ut<strong>il</strong>izzando la condivisione di intenti<br />
e di azioni fra area sociale, sanitaria, educativa<br />
e area della tutela ambientale; se in prima<br />
istanza i benefici sono evidentemente rivolti ai<br />
bambini e alle loro famiglie, anche tutta la comunità<br />
trarrà beneficio dall’impegno di tanti<br />
e diversi soggetti per la riduzione dei rifiuti.<br />
segue a pagina 2<br />
speciale caffè<br />
Un’intera pagina dedicata al caffè!<br />
Vi parliamo di un progetto alternativo<br />
di torrefazione e dei tanti modi possib<strong>il</strong>i<br />
per riut<strong>il</strong>izzare i fondi dell’amata (per<br />
molti almeno...) bevanda.<br />
PER LA TUTELA RAZIONALE DELL’AMBIENTE E DELLA CITTÀ<br />
Associazione di Volontariato ONLUS<br />
Il nostro Mestiere è Stampare!<br />
A pagina 3<br />
Stampe e Fotocopie in tutti i formati su carta FSC<br />
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Creazioni ed Elaborazioni Grafiche<br />
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Le Case Franche cercano compagni<br />
di viaggio<br />
Progetto avviato a Forlì di cohousing in attesa di nuove adesioni<br />
P<br />
resto a Forlì nascerà una esperienza<br />
rara nel suo genere: alcune famiglie vivranno<br />
“insieme”, condividendedo molti<br />
aspetti della propria quotidianità e mettendo<br />
in comune spazi e tempo. Il progetto<br />
è chiamato Le Case Franche e nascerà<br />
a San Martino in V<strong>il</strong>lafranca dall’idea<br />
di un architetto e un geometra <strong>il</strong>luminati<br />
che hanno sfidato tutti, anche se stessi,<br />
nel progettare un mini quartiere che potrà<br />
ospitare fino a 18 abitazioni oltre ad<br />
un edificio comune, in cui andare a vivere<br />
e non solo.<br />
Verso l’azzeramento delle bollette<br />
Lo scopo è di far diventare Le Case Franche<br />
uno fra primi cohousing in Italia in<br />
cui vengono praticati contemporaneamente<br />
tre principi di sostenib<strong>il</strong>ità. Sostenib<strong>il</strong>ità<br />
ambientale: grazie alla tecnologia<br />
le case non faranno uso di combustib<strong>il</strong>i<br />
foss<strong>il</strong>i, saranno costruite a secco (legno)<br />
riducendo <strong>il</strong> più possib<strong>il</strong>e l’impatto ambientale<br />
dei cantieri contemporanei. Sostenib<strong>il</strong>ità<br />
economica: saranno attivati<br />
car sharing tra gli abitanti, organizzati<br />
gruppi di acquisto solidale; l’energia geotermica<br />
e quella del sole porteranno ad<br />
un azzeramento delle bollette ma non<br />
solo: la costruzione di case in legno e la<br />
possib<strong>il</strong>ità di usufruire di spazi ed oggetti<br />
Un impegno “Comune”<br />
per i pannolini<br />
lavab<strong>il</strong>i<br />
(segue da pag. 1)<br />
I<br />
Il progetto Le Case Franche<br />
pannolini usa e getta rappresentano, infatti,<br />
attualmente, <strong>il</strong> 15% dei rifiuti indifferenziati<br />
e tale iniziativa, che ut<strong>il</strong>izza la prevenzione<br />
quale strumento per migliorare la relazione fra<br />
ambiente e salute, rappresenta una nuova declinazione<br />
delle politiche ambientali.<br />
Nuove sensib<strong>il</strong>ità dei cittadini e ruolo attivo<br />
delle famiglie si sommano all’impegno richiesto<br />
agli operatori dei servizi socio-educativi e<br />
sanitari del territorio forlivese: <strong>il</strong> Piano di zona<br />
per la salute e <strong>il</strong> benessere sociale concorre così<br />
a realizzare, attraverso questo documento d’intesa,<br />
un obiettivo r<strong>il</strong>evante per l’epoca attuale.<br />
Il protocollo richiede un diffuso impegno volto<br />
all’informazione in contesti diversi, prevede<br />
che i nuovi pannolini siano presentati nei<br />
corsi di preparazione alla nascita, siano ut<strong>il</strong>izzab<strong>il</strong>i<br />
nei Nidi aderenti e nei servizi sanitari<br />
e garantisce la disponib<strong>il</strong>ità di buoni-acquisto<br />
per i genitori. Coinvolge uffici Ambiente e<br />
Anagrafe, Centri per le famiglie, Servizi per<br />
l’infanzia e serv. Sociali dei Comuni, la Pediatria<br />
di comunità, <strong>il</strong> Consultorio fam<strong>il</strong>iare ma<br />
anche le unità di Ostetricia e Ginecologia, Pediatria<br />
e Neonatologia dell’A.Usl, Pediatri di<br />
libera scelta, Nidi d’infanzia pubblici e privati,<br />
Associazioni, Punti vendita, Farmacie e Aziende<br />
del settore.<br />
Libri per bambini<br />
Claudia Lombardi<br />
in comune abbatte sensib<strong>il</strong>mente i costi<br />
del vivere quotidiano.<br />
Un quartiere libero dalle auto<br />
Sostenib<strong>il</strong>ità sociale: questa è l’idea più<br />
ambiziosa. Al giorno d’oggi le persone<br />
tendono spesso a vivere isolate perdendo<br />
<strong>il</strong> piacere di star insieme ad altri, vivendo<br />
insieme ad altri; le casefranche saranno<br />
immerse in un parco pubblico di proprietà<br />
comunale di cui queste famiglie<br />
diventeranno gestori. Tranqu<strong>il</strong>lo, sereno,<br />
per i bambini, libero da automob<strong>il</strong>i essendo<br />
circondato da una pista ciclab<strong>il</strong>e,<br />
nel quartiere potranno trovare spazio<br />
tante attività da fare insieme dove le famiglie<br />
potranno passare <strong>il</strong> loro tempo insieme<br />
ad altri, confrontandosi, crescendo<br />
i propri figli insieme. Il progetto è nato<br />
nel 2008 ed in questi mesi finalmente<br />
la burocrazia si sta diradando, lasciando<br />
spazio finalmente ai lavori che stanno per<br />
iniziare. Le famiglie che hanno già aderito<br />
si stanno occupando di tante cose tra<br />
le quali anche l’impegno di divulgare la<br />
propria idea <strong>il</strong> più possib<strong>il</strong>e, per trovare<br />
altri compagni “di viaggio”.<br />
Per informazioni chiarimenti e per aderire<br />
info@lecasefranche.it<br />
dal sito www.<strong>il</strong>passatore.it<br />
La stevia è legale!<br />
L<br />
a stevia, una valida alternativa allo zucchero,<br />
è approdata anche in Italia, E in<br />
modo del tutto legale! La stevia è una piccola<br />
erbacea arbustiva perenne della famiglia<br />
dei crisantemi, nativa delle montagne<br />
fra Paraguay e Bras<strong>il</strong>e.<br />
Ha una straordinaria capacità dolcificante:<br />
nella sua forma naturale è circa 10/15 volte<br />
più dolce del normale zucchero da tavola.<br />
Nella sua forma più comune di polvere<br />
bianca, estratta dalle foglie della pianta, arriva<br />
ad essere dalle 70 alle 400 volte più dolce<br />
dello zucchero, pertanto è <strong>il</strong> dolcificante<br />
naturale più potente ed è indicatissima, ad<br />
esempio, per i diabetici.<br />
Fino al dicembre del 2011 l’ut<strong>il</strong>izzo della<br />
stevia era vietato in Italia, ma ora precisamente<br />
dal 2 Dicembre, l’EFSA (Autorità<br />
Europea per la Sicurezza Alimentare) ha<br />
dato <strong>il</strong> via libera all’uso della stevia nell’Unione<br />
Europea, e quindi anche da noi in<br />
Italia dove è già possib<strong>il</strong>e acquistare dei<br />
dolcificanti a base di stevia, come si vede<br />
nell’immagine di una bustina da zucchero<br />
trovata al banco di un bar.<br />
l’ho fatto io!<br />
Saponiamoci!<br />
Produrre da sé <strong>il</strong> sapone è un vantaggio in termini economici, di salute della persona e<br />
di impatto ambientale: scopriamo perché<br />
A<br />
vete presente quella scena di “Caro diario”<br />
dove Nanni Moretti inizia a leggere tutti gli<br />
ingredienti elencati nei fogli <strong>il</strong>lustrativi delle<br />
medicine che gli avevano prescritto?<br />
Ecco, la stessa cosa mi è successa qualche anno<br />
fa, mentre cercavo di capire che diavoleria ci<br />
fosse nei saponi con cui mi lavavo, o nei detersivi<br />
con cui pulivo la casa. Sodium palmate,<br />
sodium cocoate, aqua, parfum, butyruspermumparkii,<br />
glycerin, lecithin, olea europea,<br />
sodium lauryl sulfate, citric acid, tetrasodium<br />
etidronate, alpha-isomethyl ionone, amyl cinnamal,<br />
cinnamyl alcohol, coumarin, geraniol.<br />
Insomma, tanti termini incomprensib<strong>il</strong>i per la<br />
maggioranza delle persone; forse un chimico<br />
riuscirebbe a capire una tal specie di elenco, ma<br />
mica solo i chimici comprano sapone!<br />
Ho iniziato a studiare; ho scoperto che quella<br />
lista di parole assurde si chiamava INCI (International<br />
Nomenclature of Cosmetic Ingredients),<br />
e che in seguito ad una legge del 1997,<br />
le case cosmetiche sono obbligate a riportare<br />
sulla confezione di ogni prodotto l’elenco degli<br />
ingredienti in esso contenuti. Tale elenco<br />
e’ composto in ordine decrescente, cioè al primo<br />
posto si indica l’ingrediente contenuto in<br />
percentuale più alta, e man mano a seguire gli<br />
altri, fino a quello contenuto in percentuale<br />
più bassa.<br />
Ho scoperto analizzando i vari INCI, e facendo<br />
tanta ricerca sul web, che esistono ottimi saponi<br />
industriali che, sebbene prodotti con metodi<br />
industriali e non artigianalmente, non si discostano<br />
molto dai saponi che si possono produrre<br />
in casa.<br />
Tuttavia per la maggioranza dei saponi così<br />
non è, ed occorre considerare i possib<strong>il</strong>i svantaggi:<br />
- Nella maggioranza dei saponi, la glicerina<br />
viene rimossa per essere riut<strong>il</strong>izzata come sottoprodotto.<br />
In pratica questo fa sì che i saponi<br />
industriali secchino maggiormente la pelle, visto<br />
che la glicerina idrata naturalmente la pelle.<br />
- Alcuni saponi antibatterici (e pubblicizzati<br />
come tali) uccidono anche i batteri che vivono<br />
simbioticamente sulla cute, e quindi sono<br />
ut<strong>il</strong>i alla pelle preservandone la salute. Alcuni<br />
di questi saponi contengono Triclosano<br />
che, se esposto alla luce solare, si decompone<br />
in diossina.<br />
- Molti detergenti contengono additivi come<br />
<strong>il</strong> sodium lauryl sulfate (SLS) e <strong>il</strong> sodium laureth<br />
sulfate (SLES), che è assodato essere un<br />
irritante per la pelle. Peraltro questo additivo<br />
è ampiamente ut<strong>il</strong>izzato in altri prodotti come<br />
shampoo, schiume da bagno, dentifrici, etc.<br />
Per lungo tempo (e forse tuttora) su internet è<br />
rimbalzato un appello contro <strong>il</strong> sodium laureth<br />
sulfate in quanto cancerogeno; tale appello è in<br />
realtà una bufala, questo additivo è irritante e<br />
causa danni permanenti legati alla formazione<br />
della cataratta, ma non è cancerogeno.<br />
Come nasce <strong>il</strong> sapone naturale<br />
Dal punto di vista chimico <strong>il</strong> sapone naturale<br />
è un composto di sale sodico o potassico di<br />
acidi grassi, unito a glicerina e a tracce di acqua.<br />
Questo sale si ottiene soltanto attraverso<br />
una reazione chimica, detta saponificazione,<br />
che innesca una vera e propria trasformazione<br />
della materia.<br />
La reazione che produce <strong>il</strong> sapone avviene<br />
ogniqualvolta una base alcalina (soda caustica<br />
o potassio caustico) viene d<strong>il</strong>uita in un liquido<br />
e fatta reagire con un acido (i grassi vegetali<br />
o animali).<br />
Si usa la soda caustica (idrossido di sodio, simbolo<br />
chimico NaOH) per produrre saponi solidi,<br />
mentre <strong>il</strong> potassio caustico (idrossido di<br />
potassio, simbolo chimico KOH) si usa per i<br />
saponi liquidi.<br />
Il sapone nasce dalla soda, dai grassi, ma non<br />
contiene niente di tutto questo!<br />
La glicerina è un sottoprodotto della reazione<br />
chimica che genera <strong>il</strong> sale-sapone e resta nel<br />
prodotto finito dandogli plasticità, morbidezza,<br />
e rendendolo più delicato con la pelle.<br />
Lasciando a margine i saponi liquidi che sono<br />
un discorso a parte, i metodi per fare <strong>il</strong> sapone<br />
in casa sono in sostanza due:<br />
- <strong>il</strong> metodo a freddo, che sfrutta unicamente <strong>il</strong><br />
calore naturale prodotto dalla reazione chimica;<br />
- i metodi a caldo, nei quali si ricorre a una<br />
fonte di calore esterna per accelerare la saponificazione.<br />
Perché fare <strong>il</strong> sapone casalingo<br />
Fare <strong>il</strong> sapone in casa è più fac<strong>il</strong>e di quanto<br />
pensi; basta l’attrezzatura di una cucina e un<br />
pizzico di creatività. E poi vuoi mettere la soddisfazione<br />
di usare un sapone che hai fatto con<br />
le tue mani?!<br />
Inoltre <strong>il</strong> sapone naturale ti permette di non<br />
dipendere più da detergenti e detersivi commerciali.<br />
Volendo o non volendo, rimaniamo<br />
influenzati dalla pubblicità, e finiamo per acquistare<br />
10-20 prodotti diversi, ognuno specifico<br />
per <strong>il</strong> suo uso. Ma basta avere a disposizione<br />
quattro ingredienti per fare sia un sapone<br />
all’olio d’oliva buonissimo per <strong>il</strong> corpo, sia un<br />
gel per lavatrice, sia un bio mex per la pulizia<br />
del bagno che farebbe arrossire qualsiasi detersivo<br />
specifico per le pulizie!<br />
Il sapone fatto in casa è sempre gent<strong>il</strong>e con<br />
la pelle e rispettoso dell’ambiente, in quanto<br />
non inquina una volta che finisce nello scarico<br />
dopo <strong>il</strong> lavaggio, ed anche ci permette di<br />
eliminare tutti quegli imballaggi che avvolgono<br />
<strong>il</strong> sapone industriale comprato di volta in<br />
volta. Una mattonella di sapone ottenuta da<br />
Ricetta pastiglie ecologiche per lavastoviglie<br />
Ingredienti:<br />
300 gr di bicarbonato<br />
2 cucchiaini di sapone liquido per i piatti (va bene anche <strong>il</strong> gel per lavatrice fatto col nostro<br />
sapone per bucato autoprodotto)<br />
15 gocce di di limone o lime<br />
Un po’ di acqua per compattare<br />
Mescolare <strong>il</strong> tutto molto bene, e mettere nelle formine per <strong>il</strong> ghiaccio in s<strong>il</strong>icone; dopo aver atteso<br />
qualche giorno sformarle e riporle in un barattolo di vetro senza tappo in un luogo asciutto.<br />
Ut<strong>il</strong>izzarne una per ogni lavaggio.<br />
• Naturalmente le stoviglie vanno sempre prima lasciate in ammollo!<br />
• Il sale per lavastoviglie va sempre usato al medesimo modo!<br />
• Potete sostituire <strong>il</strong> br<strong>il</strong>lantante mettendo nell’apposita vaschetta aceto!<br />
• Ricordatevi che ogni 3 mesi va fatto <strong>il</strong> lavaggio di pulizia della lavastoviglie con l’aceto!<br />
Evvai, un altro inquinante eliminato dalla mia lista!<br />
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1 kg di oli mi fornirà almeno dieci saponette<br />
non incartate per uso personale, o almeno cinquanta<br />
lavaggi in lavatrice non “inflaconati” in<br />
contenitori di plastica (addio packaging)! Fare<br />
in casa <strong>il</strong> sapone è un passo concreto verso un<br />
mondo più pulito.<br />
Per quanto riguarda molti saponi, esiste anche<br />
un motivo etico: infatti la maggioranza dei saponi<br />
industriali è fatto ut<strong>il</strong>izzando <strong>il</strong> Sodium<br />
palmate o Sodium Palm Kernelate e sodium<br />
cocoate (cioè olio di palma e olio di cocco).<br />
Sebbene siano grassi vegetali, non va dimenticato<br />
che si tratta di oli molto aggressivi per la<br />
pelle se ut<strong>il</strong>izzati in percentuali maggiori ad un<br />
30% per sapone. Inoltre molti di noi conoscono<br />
<strong>il</strong> fatto che dietro le coltivazioni di palma da<br />
olio ci sono spesso diritti umani violati, deforestazione<br />
e problemi ambientali gravissimi.<br />
Per i vegetariani, inoltre, può essere davvero<br />
diffic<strong>il</strong>e reperire un sapone senza la presenza di<br />
sodium tallowate (sego di bue). In quasi tutti<br />
i saponi di Marsiglia in commercio infatti<br />
è presente questa sostanza come riempitivo,<br />
anziché unicamente olio di oliva. Inoltre nei<br />
saponi diversi da quelli per l’igiene personale<br />
l’obbligo di riportare l’elenco degli ingredienti<br />
non c’è; quindi, prendendo come esempio un<br />
sapone da bucato, non potremmo mai sapere<br />
cosa contiene.<br />
Se vuoi, la tua rivoluzione quotidiana può<br />
iniziare da qui. E non ti immagini quanto<br />
sarà divertente...<br />
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Sylvia Valentini - sylviah@live.it<br />
Banca del Tempo di Cesena<br />
Spiritualità
Un nuovo concetto di caffè<br />
pensato (anche) per i Gas<br />
Ecco un’idea innovativa per ripensare alla<br />
torrefazione partendo da accordi diretti con chi<br />
produce l’amata pianta<br />
I<br />
l progetto Caffè Malatesta nasce a Lecco<br />
nel gennaio 2010 quando per un gruppo<br />
di giovani provenienti da diverse esperienze<br />
(chi dall’attivismo, chi da progetti di autogestione,<br />
chi semplicemente da anni di studio<br />
o lavoro precario) si apre la possib<strong>il</strong>ità di<br />
ut<strong>il</strong>izzare a titolo gratuito una macchina per<br />
la torrefazione in disuso, presso la sede del<br />
<strong>GAS</strong> di Lecco.<br />
Da un’attività sperimentale nasce in breve<br />
tempo un collettivo con la volontà di creare<br />
una realtà lavorativa autogestita e basata su<br />
dinamiche decisionali antiautoritarie, nella<br />
convinzione che un diverso modo di vivere<br />
la produzione e <strong>il</strong> consumo possa essere<br />
perno di un cambiamento sociale in senso<br />
solidaristico, in alternativa ad un’economia<br />
capitalista predatrice di culture, territori,<br />
tempo e spazio delle nostre vite.<br />
In più di due anni di lavoro crescente e di<br />
<strong>numero</strong>se nuove relazioni con gruppi d’acquisto,<br />
circoli, associazioni, cooperative,<br />
compagni e amici, <strong>il</strong> collettivo ha avuto<br />
modo di sv<strong>il</strong>uppare importanti collaborazioni,<br />
dando vita ad una rete di distribuzione<br />
e sostegno vivace ed articolata.<br />
Il manifesto del Collettivo<br />
Il gruppo costituisce oggi un “Collettivo di<br />
Lavoro” autogestito che ha voluto articolare<br />
la prorpia attività in 5 punti fondamentali:<br />
1. Creazione di reddito da lavoro manuale<br />
ed intellettuale ed in nessun caso di profitti<br />
o introiti incoerenti con la partecipazione e<br />
l’impegno al progetto collettivo.<br />
2. Lavorazione di materie prime prodotte<br />
in condizioni lavorative e sociali dignitose,<br />
con particolare attenzione alle piccole realtà<br />
prive di accesso alla certificazione internazionale<br />
FairTrade.<br />
3. Lavorazione di materie prime prodotte<br />
nel rispetto dell’ambiente e del territorio<br />
con metodi di coltivazione biologica, ricercando<br />
rapporti di fiducia con piccoli produttori<br />
privi di accesso alla certificazione<br />
riconosciuta Organic/Bio.<br />
4. Condivisione comune, mediante una costante<br />
pratica assembleare, delle scelte e dei<br />
percorsi che <strong>il</strong> progetto intraprenderà, rifiutando<br />
la formazione di dinamiche verticistiche<br />
ed autoritarie.<br />
5. Costante ricerca di confronto e scambio<br />
con le realtà che intendono promuovere la<br />
cultura e la pratica della solidarietà, del mutualismo<br />
e dell’autogestione.<br />
Il progetto nasce con la volontà di ribaltare<br />
una certa logica del “Commercio Equo” improntato<br />
alla carità e alla beneficienza, con-<br />
Lo staff di Caffè Malatesta<br />
Contattaci<br />
www.borgoetico.it - info@borgoetico.it<br />
tel. 331 3344352<br />
trapponendo una solidarietà orizzontale tra<br />
lavoratori organizzati in realtà autogestite,<br />
nel nord come nel sud del mondo.<br />
La torrefazione autogestita viene pensata<br />
come uno strumento di emancipazione dal<br />
lavoro precario e in condizioni di sfruttamento,<br />
con l’obiettivo di svincolare i coltivatori<br />
dalle imposizioni affamatrici delle<br />
grandi compagnie di commercio del caffè e<br />
di creare con altre realtà sul territorio locale<br />
e nazionale una rete di produzione e consumo<br />
parallela e autogestita, basata sull’autosussistenza<br />
anziché sul profitto, sulla solidarietà<br />
anziché sulla competitività.<br />
La provenienza del caffè verde<br />
La volontà espressa sin dalle prime fasi del<br />
progetto è stata quella di sv<strong>il</strong>uppare dei contatti<br />
<strong>il</strong> più possib<strong>il</strong>e diretti con i coltivatori,<br />
in modo da sottrarre profitto agli intermediari<br />
e restituire riconoscimento e dignità ai<br />
lavoratori. Nell’arco di due anni <strong>il</strong> gruppo è<br />
riuscito così a fare in modo che la maggior<br />
parte del caffè lavorato provenga da progetti<br />
di solidarietà con le comunità di contadini<br />
(in Guatemala e Honduras), mentre <strong>il</strong> restante<br />
è certificato FairTrade.<br />
Dall’apr<strong>il</strong>e 2011 <strong>il</strong> Collettivo Caffè Malatesta<br />
ha inoltre ricevuto l’incarico da parte della<br />
Coordinadora (una rete di gruppi italiani<br />
in appoggio alla causa zapatista in Chiapas)<br />
di lavorare <strong>il</strong> Caffè Durito proveniente dalle<br />
cooperative zapatiste, che precedentemente<br />
veniva importato dalla cooperativa libertaria<br />
Cafè Libertad di Amburgo.<br />
La scelta di lavorare una materia prima<br />
equamente retribuita ai produttori, prodotta<br />
fuori dalle logiche intensive dell’agroindustria<br />
e torrefatta artigianalmente porta<br />
inevitab<strong>il</strong>mente a dei costi, e quindi a dei<br />
prezzi, più alti rispetto al caffè commercializzato<br />
dalle grandi corporation. Il collettivo,<br />
consapevole di come <strong>il</strong> prezzo di vendita<br />
sia un fattore delicato e importante, cerca di<br />
mantenere dei costi in linea con altri caffè<br />
solidali e biologici, per avvicinare proprio<br />
quei soggetti (lavoratori sottopagati, precari,<br />
disoccupati, studenti e pensionati) che<br />
si trovano a dover consumare merci economiche<br />
prodotte sfruttando altri lavoratori e<br />
altri territori, ma che avrebbero solo da guadagnare<br />
dalla diffusione di reti mutualistiche,<br />
di produzione e di scambio alternative.<br />
Per info e contatti : www.caffemalatesta.<br />
org; info@caffemalatesta.org<br />
Lo staff di Caffè Malatesta<br />
20 MODI PER UTILIZZARE I FONDI DI CAFFE’<br />
Ricercatori dell’Università del Nevada negli Stati Uniti sono riusciti a produrre biodisel con i fondi del caffè. Scienziati bras<strong>il</strong>iani<br />
della Università di Minas Gerais producono biodisel usando dei chicchi di caffè difettosi e non considerati per <strong>il</strong> consumo.<br />
Potevamo noi limitarci a gettare i nostri fondi di caffè nella compostiera?! Certo che no, infatti vi diciamo come li recuperiamo.<br />
1 - Concimiamo<br />
Per chi ha un giardino, i fondi di caffè sono un<br />
vero e proprio concime per cespugli di rose,<br />
azalee, rododendri, camelie e sempreverde. Chi<br />
invece non ce l’ha, può comunque sfruttarli<br />
mettendone una parte nei vasi di fiori e piante<br />
per concimare la terra. È importante però prima<br />
far asciugare la nostra polvere, e non esagerare<br />
con la quantità.<br />
2 - L’assorbiodori per frigorifero<br />
Per togliere gli odori dal frigorifero mettere un<br />
po’ di fondi di caffè in una tazzina da tenere<br />
scoperta (e da rinnovare ogni tanto). Si può<br />
arricchire con un paio di gocce di olio essenziale<br />
di menta per accrescere freschezza e senso<br />
di pulito.<br />
3 - Fumare fa malissimo<br />
Il nostro consiglio finale è pratico ma non deve<br />
essere un alibi per non smettere di fumare: per<br />
ridurre <strong>il</strong> disgustoso odore di cicche, mettere un<br />
po’ di fondi di caffè all’interno dei portacenere.<br />
4 - Armadio Deodorante<br />
Riempire dei collant vecchi con dei fondi di<br />
caffè asciutti. Metterli in un armadio o in un<br />
cassetto maleodorante, così da far assorbire gli<br />
odori indesiderati; aggiungendo qualche goccia<br />
di estratto di vaniglia si otterrà un profumo<br />
più gradevole.<br />
5 - Lucidare pentole e bicchieri<br />
Strofinare pentole e bicchieri dopo <strong>il</strong> lavaggio<br />
per rimuovere la patina di minerali. Non<br />
usare per i piatti, perché i piccoli graffi potrebbero<br />
colorarsi.<br />
6 - Pulire gli scarichi<br />
Anche se può sembrare strano, versare dei fondi<br />
di caffè nel lavello della cucina (dopo averli<br />
sbriciolati per bene) aiuta a mantenere gli scarichi<br />
puliti e deodorati.<br />
7 – Togli graffi sul legno<br />
Strofinare la polvere usata di caffè sui graffi dei<br />
mob<strong>il</strong>i in legno aiuta inoltre a nasconderne <strong>il</strong><br />
difetto, oltre che a rimuovere possib<strong>il</strong>i macchie<br />
senza ut<strong>il</strong>izzare prodotti chimici.<br />
8 – Lucida lavelli<br />
Insieme al sapone di Marsiglia è ottimo per<br />
schiarire i lavelli bianchi, specialmente i rustici<br />
più porosi.<br />
9 - Per i capelli<br />
Per ravvivare <strong>il</strong> colore dei capelli castani si possono<br />
strofinare sui capelli fondi di caffè dopo<br />
lo shampoo, prima dell’ultimo risciacquo. Per<br />
prevenire la caduta dei capelli, massaggiarli prima<br />
dello shampoo con fondi di caffè.<br />
10 - Il caffè fa belli<br />
I fondi del caffè sono un ottimo esfoliante naturale<br />
per la pelle. Basta applicare sul corpo con<br />
movimenti circolari, massaggiare e risciacquare.<br />
11 – Crema anticellulite<br />
Una miscela di fondi di caffè con olio d’oliva<br />
può diventare un’ottima crema di bellezza. Mescolate<br />
1/4 di tazza di fondi di caffè e un cucchiaio<br />
di olio d’oliva. Dal momento che i fondi<br />
di caffè possono macchiare la vostra vasca,<br />
stendete un vecchio asciugamano o un giornale,<br />
così da applicare <strong>il</strong> rimedio per la cellulite senza<br />
preoccupazioni. Avvolgete le vostre gambe con<br />
una pellicola trasparente e <strong>il</strong> vostro composto,<br />
lasciare agire per alcuni minuti. Rimuovere la<br />
pellicola e spazzolate via i residui. Fate una doccia<br />
calda. Per vedere i migliori risultati, ripetere<br />
la procedura due volte a settimana.<br />
12 - Repellente per formiche e pulci<br />
Progetto di sensib<strong>il</strong>izzazione all’acquisto<br />
consapevole per st<strong>il</strong>i di vita responsab<strong>il</strong>i<br />
Negozio e Servizi alla spina per una spesa<br />
consapevole e a impatto zero a Cesena<br />
Vogliamo dimostrare che etica, rispetto dell’ambiente ed<br />
economia possono andare d’accordo!<br />
Partecipa anche tu ad un progetto di Economia Solidale nel tuo<br />
territorio! Dai valore al tuo denaro!<br />
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Sei interessato a diventare socio sovventore<br />
o un nostro fornitore di prodotti o di servizi per gli sportelli?<br />
Per tenere lontane le formiche spargere un po’ di<br />
fondi di caffè sui punti di passaggio.<br />
13 – Antipulci<br />
Per allontanare le pulci, dopo la pulizia strofinare<br />
<strong>il</strong> mantello del cane con i fondi di caffè.<br />
14 – Rimedio anti-lumache<br />
Per tenere lontane le lumache dalla vostra bella<br />
insalata senza ricorrere ai pesticidi, spargete un<br />
po’ di fondi di caffè.<br />
15 - Allontanare i gatti<br />
Siete stanchi del gatto che continua ad ut<strong>il</strong>izzare<br />
i vostri vasi pieni di fiori come se fossero una<br />
lettiera? Allora spargete intorno ai fiori fondi di<br />
caffè e bucce d’arancia… vedrete che <strong>il</strong> gatto non<br />
si avvicinerà più.<br />
16 - Colorante fatto in casa<br />
I Fondi di caffè messi in acqua calda creano un<br />
colorante marrone per la carta e i tessuti particolarmente<br />
adatto per i nostri lavori di découpage,<br />
perfetto per l’effetto anticato. Si può ad esempio<br />
ut<strong>il</strong>izzare per colorare le uova di Pasqua.<br />
17 - Accendifuoco per <strong>il</strong> camino o la stufa<br />
I fondi asciutti, insieme ai giornali vecchi possono<br />
diventare un ottimo accendifuoco, basta preparare<br />
dei bastoncini con <strong>il</strong> giornale avvolgendo<br />
un po’ di polvere di caffè esausta e chiudere bene<br />
<strong>il</strong> pacchettino, se ne possono preparare vari e tenerli<br />
da parte per l’occorrenza.<br />
18 - Ceneri e Polvere<br />
Prima di pulire un camino, buttare fondi di caffè<br />
bagnati sulle ceneri per mantenere la quantità di<br />
polvere al minimo.<br />
19 - Per le mani in cucina<br />
L’odore di pesce, di cipolla o di aglio che rimane<br />
sulle mani quando si cucina si può attenuare<br />
strofinando le mani con i fondi di caffè prima di<br />
insaponarle.<br />
20 - Cuori di sapone ai fondi di caffè<br />
Ecco una ricettina fac<strong>il</strong>e per creare saponette<br />
al caffè anche per chi non è esperto di saponificazione.<br />
Ingredienti<br />
200 gr. di sapone di Marsiglia di ottima qualità<br />
100 gr. di acqua<br />
2 cucchiai abbondanti di fondi di caffè ben<br />
asciutti<br />
Preparazione<br />
Grattugiare <strong>il</strong> sapone e metterlo in una padella<br />
antiaderente.<br />
Aggiungere <strong>il</strong> caffè e 50 gr. di acqua dei 100<br />
gr. totali.<br />
Accendere <strong>il</strong> fornello al minimo e iniziare a girare<br />
con un cucchiaio preferib<strong>il</strong>mente in plastica<br />
che non graffi <strong>il</strong> fondo della padella. Bisogna<br />
fare molta attenzione a non far bruciare <strong>il</strong><br />
sapone. All’inizio, finché c’è l’acqua sul fondo<br />
<strong>il</strong> rischio è minimo, ma cresce man mano che<br />
l’acqua viene assorbita dal sapone.<br />
Dopo pochi minuti <strong>il</strong> sapone inizierà ad ammorbidirsi<br />
e presto avrà assorbito tutta l’acqua<br />
messa a disposizione. Continuare a girare per<br />
distribuire bene <strong>il</strong> caffè. Quando <strong>il</strong> sapone sembra<br />
sufficientemente morbido aggiungere i rimanenti<br />
50 gr. di acqua. Continuare a girare, e<br />
non appena l’acqua viene nuovamente assorbita<br />
(in pochi minuti) spegnere <strong>il</strong> fornello.<br />
Nel momento in cui si toglie la fonte di calore<br />
<strong>il</strong> sapone tende subito ad indurire, quindi usando<br />
un cucchiaio bisogna metterlo negli stampi<br />
precedentemente preparati, molto velocemente.<br />
Sono da preferire stampi in s<strong>il</strong>icone o plastica<br />
morbida. La quantità di sapone ut<strong>il</strong>izzata<br />
darà 3 saponi a forma di cuore.<br />
Con <strong>il</strong> cucchiaio, prima che <strong>il</strong> sapone si raffreddi,<br />
spingere e premere bene <strong>il</strong> sapone negli<br />
stampi per evitare di lasciare spazi vuoti, e per<br />
cercare di definire bene i contorni dei saponi<br />
negli stampi.<br />
Lasciare <strong>il</strong> sapone a riposo per circa 3 ore. In questo<br />
tempo prenderà già una buona consistenza.<br />
Trascorse le 3 ore, per fac<strong>il</strong>itare l’estrazione dallo<br />
stampo mettere gli stampi con tutto <strong>il</strong> sapone<br />
nel congelatore per 10 minuti. Quando dico<br />
10 minuti, vuol dire 10 minuti, non un minuto<br />
di più. Non allontanarsi dalla cucina per evitare<br />
di dimenticarli nel freezer.<br />
Appena tirati fuori dal congelatore l’estrazione<br />
dagli stampi sarà molto fac<strong>il</strong>itata, prestare comunque<br />
attenzione a non rompere i saponi.<br />
Appoggiarli su carta forno o su una salvietta fino<br />
al giorno dopo. Poi con un coltello rimuovere le<br />
sbavature e livellare <strong>il</strong> fondo. Prima di riporli, lasciarli<br />
asciugare ulteriormente per qualche giorno.<br />
ITALIA CHIAMA – MONDO ECO-COMPATIBILE RISPONDE!<br />
DALLA TAZZINA… AL PIATTO: gli Olandesi, che sono molto eco-friendly, una ne pensano<br />
e cento ne fanno! Questa volta hanno trovato <strong>il</strong> modo di riciclare in maniera creativa i resti del<br />
caffè: Matthijs Vogels, con la sua attività Sprout Design, raccoglie grandi quantità di caffè che<br />
rimangono nella moka o nella macchinetta, e dopo operazioni di pulitura procede a pressarlo<br />
su degli stampini con l’aiuto di una macchina appositamente costruita. Vengono così prodotti<br />
“contenitori di caffè”, cioè fatti proprio con <strong>il</strong> caffè. La linea di piatti, barattoli, vasetti tutti fatti<br />
di caffè e riciclab<strong>il</strong>i al 100%, si chiama Cup ‘a coffee e, a differenza delle normali stoviglie, questi<br />
oggetti, una volta rotti o rovinati, potranno essere riut<strong>il</strong>izzati come concime per l’orto di casa.<br />
LA STAMPANTE CHE USA IL CAFFE’ AL POSTO DELL’INCHIOSTRO: per finire, vi<br />
segnaliamo l’invenzione innovativa del coreano Jeon Hwan Ju: la stampante che non usa inchiostro,<br />
ma fondi di caffè. Si chiama RITI coffee printer ed è a tutti gli effetti eco-sostenib<strong>il</strong>e.<br />
Il progetto Borgo Etico consiste nella realizzazione di uno spazio commerciale e sociale innovativo, volto alla<br />
vendita di prodotti alimentari e non, di altissima qualità, biologici, ecocompatib<strong>il</strong>i, alla spina, sfusi, a liera<br />
corta con la presenza di sportelli di servizi di ut<strong>il</strong>ità sociale.<br />
Borgo Etico non è solo un negozio alla spina, ma anche un progetto di sensib<strong>il</strong>izzazione all’acquisto<br />
consapevole, principalmente attraverso l’eliminazione di inut<strong>il</strong>i imballaggi, favorendo così <strong>il</strong> riuso e <strong>il</strong><br />
riciclo dei materiali.<br />
La parte innovativa del progetto consiste nella sinergia fra oerta di prodotti e proposta di servizi coerenti<br />
all’iniziativa, quali sportello ambientale, negozio giuridico, nanza etica, nutrizionista e turismo<br />
responsab<strong>il</strong>e, ma anche altri. Il Comune di Cesena aderisce al progetto.<br />
La cooperativa si sostiene attraverso una forma di autonanziamento nella quale prevede anche la gura del<br />
“socio sovventore”, una persona sica o giuridica che può diventare socio della cooperativa acquistando una<br />
o più quote di € 2.000. Borgo Etico garantisce una remunerazione interessante, come avviene per gli<br />
investimenti in banca con una grande dierenza, si diventa soci della cooperativa e si controlla come viene<br />
investito <strong>il</strong> proprio denaro accedendo anche ad una serie di sconti sull’acquisto di prodotti nell’attività e<br />
dando valore al proprio territorio!
Un amante dell’enigmistica dal<br />
comportamento plastico: <strong>il</strong> gatto<br />
I<br />
Veterinaria omeopata<br />
l nostro amico gatto appartiene ad una specie<br />
tuttora in evoluzione, essendo passato da<br />
una condizione di vita solitaria ad una sociale,<br />
e questo grazie alla sua meravigliosa plasticità<br />
comportamentale che gli permette di vivere<br />
libero, senza padroni, rifiutando <strong>il</strong> contatto<br />
con l’umano o contento ed affettuoso in un<br />
bel appartamento riscaldato. M<strong>il</strong>ioni di anni<br />
di evoluzione, di grande selezione naturale si<br />
contrappongono quindi a pochi m<strong>il</strong>lenni di<br />
domesticazione e scarsa selezione artificiale.<br />
Il gatto può quindi colonizzare ambienti diversissimi<br />
tra loro e con modalità diverse: in<br />
ambiente urbano con grandi dispense alimentari<br />
forma delle colonie, in territori poveri di<br />
risorse di solito preferisce la vita solitaria, in<br />
campagna dove vive di un’alimentazione mista<br />
grazie alla caccia ed al cibo dell’uomo forma<br />
dei piccoli gruppi. Alcuni gatti scelgono modalità<br />
di vita miste, in gruppo in particolari<br />
momenti dell’anno, per poi ritornare alla prode<br />
vita del cacciatore solitario in altri.<br />
Vita sociale e solitaria<br />
Nel gatto domestico gli st<strong>il</strong>i di vita si mescolano<br />
tra vita sociale e quella solitaria. Giocare e<br />
dormire assieme, cercare ed accettare le coccole<br />
del padrone, amichevolezza anche con <strong>il</strong> cane<br />
La cucina riciclona<br />
Scorzette candite al cioccolato!<br />
L<br />
a ricetta riciclona di questo <strong>numero</strong> prevede di poter riciclare le scorze delle arance, dei limoni,<br />
dei cedri e dei pompelmi, e tutto <strong>il</strong> cioccolato che ci è rimasto dopo <strong>il</strong> giorno di Pasqua.<br />
É importante che le scorze degli agrumi che andremo ad ut<strong>il</strong>izzare siano biologici.<br />
Prendete le scorze, tagliatele a listarelle non troppo sott<strong>il</strong>i e immergetele in acqua calda, lasciatele<br />
bollire per circa 10 minuti e poi scolate. Ripetete questa operazione per altre due volte.<br />
Dopo che per la terza volta avrete scolato le scorzette, mettetele a bollire in una soluzione di acqua<br />
e fruttosio per circa 20 minuti, poi prelevate le<br />
scorzette dalla pentola senza gettare la soluzione<br />
di acqua e fruttosio (vi servirà per altre scorzette,<br />
o potete ut<strong>il</strong>izzarla per fare dei dolci aromatizzati),<br />
e mettetele ad asciugare su della carta forno.<br />
In un tegame a parte fate sciogliere <strong>il</strong> cioccolato<br />
a bagnomaria.<br />
Quando le scorzette saranno fredde, immergetele<br />
nel cioccolato, e nuovamente<br />
mettetele ad asciugare.<br />
Potete creare scorzette di arancia al cioccolato<br />
fondente o al latte, oppure scorzette di cedro<br />
al cioccolato bianco, oppure scorzette di limone<br />
candite solo con <strong>il</strong> fruttosio... a voi la fantasia,<br />
e state attenti perché sono buonissime, e<br />
una tira l’altra!<br />
Sei un imprenditore, un produttore o un fornitore vicino alle<br />
nostre tematiche?<br />
Scegli di fare un’inserzione sul nostro giornale che ore<br />
massima visib<strong>il</strong>ità proprio a realtà come la tua!!!<br />
di casa si possono contrapporre a momenti di<br />
territorialità, rissosità, avversione al contatto e<br />
rifiuto degli sconosciuti.<br />
La società del gatto è fondata sul matriarcato,<br />
l’unità sociale è formata dalla madre e dai figli<br />
che non vengono allontanati. Se le madri<br />
lo accettano le figlie partoriscono nelle stesse<br />
aree, le sorelle a loro volta si tollerano arrivando<br />
addirittura ad allevare in maniera collettiva<br />
i gattini. I maschi invece prima o poi si allontanano<br />
in cerca di altri lidi.<br />
In generale non c’è una chiara forma di ordinamento<br />
gerarchico, e nella loro organizzazione<br />
di gruppo le funzioni variano sia basandosi<br />
sulle caratteristiche del singolo sia dipendendo<br />
dall’ambiente occupato, anche in questo caso<br />
la plasticità regola <strong>il</strong> tutto. Plasticità e non<br />
chiaro ordinamento gerarchico mi fanno pensare<br />
al nostro vivere gasista, una capacità di<br />
adattarsi all’ambiente circostante cercando la<br />
socialità, e nel contempo difendendo quando<br />
necessario la nostra specificità ed <strong>il</strong> ragionare<br />
da soli, a buona ragione quindi nelle nostre<br />
“colonie”sono sorti anche i GAT.<br />
Abbracci, ed alla prossima puntata sul gatto!<br />
Pietro Venezia - Veterinario omeopata<br />
omeopatia@pietrovenezia.it - www.siov.org<br />
Farmer’s Market<br />
(MERCATI DEL CONTADINO)<br />
IMOLA<br />
Mercatino biologico “Mercol Bio”: tutti i<br />
mercoledì dalle 16.30 alle 19.30 - Centro<br />
sociale “La Stalla”, via Serraglio, Imola<br />
RAVENNA<br />
Martedi’ Gras: tutti i martedì sera - Casa<br />
Spartaco, via Chiavica Romea, 88<br />
Gras - Gruppo Ravennate di Acquisto<br />
Solidale (www.spartaco.org/gras)<br />
Mercatino del Biologo: terzo fine settimana<br />
di ogni mese; primo fine settimana di ogni<br />
mese da gennaio a maggio e da ottobre a<br />
novembre; primo e secondo fine settimana<br />
di dicembre; tutti i venerdì dal penultimo<br />
di giugno al secondo di settembre - via<br />
Diaz. Referente: Ilaria Bonatesta, Comune<br />
di Ravenna. Tel: 0544/482028<br />
LUGO<br />
Bio Marche’: tutti i venerdì dalle 16.30<br />
alle 20 - Logge del Pavaglione, ang. Piazza<br />
Trisi Fernanda Useri.<br />
Referente: Associazione Eco, Aiab,<br />
Comune di Lugo, Poderi di Romagna.<br />
Tel: 347/3230485<br />
FAENZA<br />
Bio Marche’: tutti i lunedì sera. In<br />
estate: via Corbari, ang. via Em<strong>il</strong>iani. In<br />
inverno: via Canal Grande, 44. Per info:<br />
Christian Grassi Poderi di Romagna<br />
(www.poderidiromagna.it)<br />
Centro Comm.le Capuccini: <strong>il</strong> lunedì<br />
dalle16.30 alle 20<br />
CASOLA VALSENIO (RA)<br />
Tutte le domeniche dei mesi di giugno, luglio e<br />
agosto dalle 14 alle 19 - parcheggio di via Roma<br />
all’incrocio con via Gramsci in zona “Buratta”.<br />
BAGNACAVALLO (RA)<br />
Il martedì dalle 16.30 alle 19 (ogni 15<br />
giorni) - via Mazzini.<br />
FORLÌ<br />
Il sabato dalle 7.30 alle 12.30 - p.za Alighieri<br />
FORLIMPOPOLI<br />
Mercatino biologico: tutti i giovedì mattina<br />
dalle 7.30 alle 12.30 - Largo Paolucci<br />
de Calboli. Referente: Pietro Venezia,<br />
Associazione Antichi sapori e vecchi<br />
mestieri di Romagna, Prober, Comune di<br />
Forlimpopoli Tel. 0547/335281<br />
CESENA<br />
Piccolissimo mercatino del biologico: tutti<br />
i mercoledì sera dalle 18.30 alle 21 -<br />
Magazzino Parallelo, via Genova, 70 (Zona<br />
Ex Mercato). Referenti Fabio ed Erika Tel.<br />
349/2202612 - 339/7773819<br />
Lungo Fiume Savio: ogni mercoledì e sabato<br />
dalle 07.30 alle 13, viale IV Novembre.<br />
RIMINI<br />
Il venerdì mattina - parcheggio Sartini,<br />
centro storico tra la Rocca e <strong>il</strong> Ponte Tiberio.<br />
GEMMANO<br />
Il mercoledì mattina.<br />
SANTARCANGELO<br />
Il sabato mattina - parcheggio Francolini.<br />
RICCIONE<br />
Il venerdì mattina - via Manin, traversa<br />
v.le A.Diaz. Mercatino solo di produttori:<br />
martedì mattina presso Arboreto<br />
Cicchetti in via Bufalini<br />
S.GIOVANNI IN MARIGNANO<br />
Il lunedì mattina.<br />
REPUBB. SAN MARINO<br />
Il giovedì a Borgo.<br />
Per segnalare la nascita di nuovi Farmer Market<br />
scrivi a: redazionetuttogas@gma<strong>il</strong>.com<br />
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critico, Innovazione, Agricoltura biologica, Biodiversità, Ecologia, Energie Rinnovab<strong>il</strong>i, Bioed<strong>il</strong>izia, Riciclo e Riuso, EcoArt, F<strong>il</strong>iera corta, Mercati del Contadino (Farmer’s<br />
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Come iscriversi al gas piÙ vicino a te!<br />
IMOLA<br />
<strong>GAS</strong> Imola<br />
www.gasimola.com<br />
gas-imola@liste.retel<strong>il</strong>liput.org<br />
RAVENNA<br />
GRAS<br />
gras@spartaco.org - www.spartaco.org/gras<br />
FAENZA<br />
<strong>GAS</strong>FAENZA<br />
Soviet: soviet@gasfaenza.it<br />
www.gasfaenza.it<br />
LUGO<br />
Lu<strong>GAS</strong><br />
Giuliano Gent<strong>il</strong>ini: mbartolini@racine.ra.it<br />
gaslugo.wordpress.com<br />
FORLÌ<br />
In<strong>GAS</strong>ati<br />
Paolo Ricci: disinfo@lists.ingasati.net<br />
www.ingasati.net<br />
<strong>GAS</strong><strong>GAS</strong><br />
Monica Benini: info@gasgas-fo.org<br />
www.gasgas-fo.org<br />
CESENA<br />
Dai <strong>GAS</strong> Malatesta<br />
Franco Sirri: decrescere@gma<strong>il</strong>.com<br />
www.gasmalatesta.net<br />
DaiDe<strong>GAS</strong> Appena nato!<br />
Caterina Molari<br />
caterina.molari@virg<strong>il</strong>io.it<br />
BERTINORO<br />
Gas del Colle<br />
Monica Casadei: casadeimonica@alice.it<br />
FORLIMPOPOLI<br />
Barco<strong>GAS</strong> Appena nato!<br />
Carlo Rondoni: barcogas@gma<strong>il</strong>.com<br />
cell. 3409716539<br />
RIMINI<br />
RI<strong>GAS</strong><br />
Luca Alberti: rigas@economia-solidale.org<br />
www.riminigas.org<br />
ZONA RUBICONE<br />
<strong>GAS</strong> RUBICONE<br />
Barbara Montanari:barbaramtr@libero.it<br />
SANTARCANGELO<br />
Atutto<strong>GAS</strong><br />
info.atuttogas@gma<strong>il</strong>.com<br />
VILLA VERUCCHIO<br />
Vivè<strong>GAS</strong><br />
info@vivegas.it - www.vivegas.it<br />
BELLARIA IGEA MARINA<br />
<strong>GAS</strong> per l’Uso<br />
Stefano Pomp<strong>il</strong>i: stefipomp<strong>il</strong>i@gma<strong>il</strong>.com<br />
www.gaserluso.org<br />
MISANO ADRIATICO<br />
<strong>GAS</strong> Misano<br />
Sara Zanni: pdrmisano@gma<strong>il</strong>.com<br />
REP. S.MARINO<br />
<strong>GAS</strong>marino<br />
Cristina Conti: inof@gasmarino.org<br />
www.gasmarino.org<br />
PESARO<br />
<strong>GAS</strong>PU<br />
M.Chiara Benelli: Benelli_chiara@libero.it<br />
www.gaspesaro.org<br />
URBINO<br />
<strong>GAS</strong>U<br />
Francesco Serafini: gasurbino@gma<strong>il</strong>.com<br />
Se cerchi un <strong>GAS</strong> in un’altra città clicca qui: www.retegas.org, www.economia-solidale.org<br />
Vi ricordiamo che <strong>il</strong> giornale è distribuito presso tutti i Gas elencati qui sopra e negli uffici di<br />
informazione turistica (IAT) delle stesse città. Puoi richiedere di ricevere a casa tua <strong>il</strong> giornale<br />
con un piccolo rimborso spese.<br />
Info: redazionetuttogas@gma<strong>il</strong>.com - Tel. 0547 345238.<br />
UN GRAZIE A...<br />
Ringraziamo <strong>il</strong> RiGas di Rimini per <strong>il</strong> loro graditissimo aiuto e per i complimenti (sempre<br />
ben accetti). Grazie anche a Luca B. che è divenuto Socio sostenitore del giornale con una<br />
donazione e lo invitiamo a scriverci per lasciarci un suo contatto.<br />
I riferimenti di Gaia<br />
A<br />
correzione dell’articolo sul n. 6 dedicato a Gaia (“Una proposta per fac<strong>il</strong>itare la vita<br />
dei Gas”), le informazioni vanno chieste a Davide Crescentini cell. 3393621264 / ema<strong>il</strong>:<br />
dadecresce@gma<strong>il</strong>.com<br />
eventi<br />
ECOMIA<br />
4-5-6- maggio 2012<br />
Festa dell’economia solidale e responsab<strong>il</strong>e<br />
Rimini, piazza Cavour, Palazzo del Podestà,<br />
Vecchia Pescheria<br />
NOTTE VERDE EUROPEA<br />
Il nostro giornale partecipa sabato 5 maggio<br />
alla Notte Verde Europea di Forlì.<br />
Veniteci a trovare in Piazza XX settembre,<br />
dalle ore 16 all’1 di notte: siamo nello stand<br />
di Borgo Etico.<br />
Per maggiori info: notteverdeforli.it<br />
Segnalaci un evento che organizzi e/o di cui sei venuto a conoscenza a: redazione tuttogas@gma<strong>il</strong>.com<br />
Registrazione al Tribunale di Forlì n. 29/010 del 04 Settembre 2010<br />
Direttore Responsab<strong>il</strong>e: Giorgio Gustavo Rosso<br />
Proprietà: Associazione Movimento Impatto Zero Onlus di Cesena<br />
La Redazione: Ivano Barocci, Simona Empoli, Paolo Marani, Barbara Martini, Federica Neri, Elisa Zangari<br />
Hanno collaborato: Caffè Malatesta, Enrico Gorini, L’apebianca, Claudia Lombardi, Sylvia Valentini, Pietro Venezia<br />
Grafica: Luca Gardelli<br />
Impaginazione: Giulia Conti<br />
Stampato da WAFRA - Cesena (FC)<br />
Stampa con inchiostri per alimenti su carta riciclata ECF con energia da fonti rinnovab<strong>il</strong>i.<br />
Per contattare la redazione: redazionetuttogas@gma<strong>il</strong>.com<br />
AZIENDA AGRICOLA<br />
Produzione e vendita Vini di Romagna<br />
Via Madonna di Settecrociari, 521 - Lizzano - Cesena (FC)<br />
Tel. 0547 335281 - 339 4341369<br />
info@valmorri.it - www.valmorri.it<br />
Coltivazione con metodo biologico<br />
Per spazi promozionali<br />
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348.6748610<br />
La redazione specifica che <strong>il</strong> giornale<br />
si sostiene esclusivamente con gli<br />
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che rispondono a principi etici di<br />
ecosostenib<strong>il</strong>ità e solidarietà.<br />
Per le nuove realtà che si vogliono<br />
presentare sarà cura della redazione<br />
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