Il sesamo dal paese - Weleda
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Spedizione in abbonamento postale 70% Filiale di Milano<br />
Primavera 2008 - n° 89<br />
Notiziario<br />
WELEDA<br />
<strong>Il</strong> <strong>sesamo</strong> <strong>dal</strong> <strong>paese</strong><br />
degli Zapotechi<br />
La betulla ci rinnova in primavera<br />
Sovrappeso, obesità<br />
ed alimentazione scorretta<br />
Chef Gianni,<br />
una missione fra i fornelli<br />
L’omeopatia e il fisco<br />
Ricinus communis L.
NOTIZIARIO WELEDA<br />
INDICE<br />
Sommario<br />
3 <strong>Il</strong> <strong>sesamo</strong> <strong>dal</strong> <strong>paese</strong><br />
degli Zapotechi<br />
7 La betulla ci rinnova<br />
a primavera<br />
13 Inserto <strong>Weleda</strong>:<br />
Obesità<br />
14 Chef Gianni<br />
18 L’omeopatia e il fisco<br />
19 Ricinus communis L.<br />
20 Leggiamo insieme<br />
21 Posta @ Risposta<br />
23 La ricetta<br />
WELEDA<br />
<strong>Il</strong> Patto per la Qualità<br />
L’impegno di <strong>Weleda</strong> e l’alleanza con chi<br />
ci sceglie per una cura di sé sostenibile,<br />
consapevole e profondamente naturale.<br />
Materie prime selezionate a misura<br />
d’uomo e rispettose della natura.<br />
Prodotti non testati sugli animali.<br />
Sviluppo e produzione<br />
in accordo con uomo e natura.<br />
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Più di 80 anni di esperienza<br />
nella produzione farmaceutica.<br />
Totale trasparenza verso il consumatore.<br />
PRIMAVERA 2008<br />
IMPRESSUM<br />
Spedizione in abbonamento postale 70% Filiale di Milano<br />
Primavera 2008 - n° 89<br />
Notiziario<br />
WELEDA<br />
<strong>Il</strong> <strong>sesamo</strong> <strong>dal</strong> <strong>paese</strong><br />
degli Zapotechi<br />
La betulla ci rinnova in primavera<br />
Sovrappeso, obesità<br />
ed alimentazione scorretta<br />
Chef Gianni,<br />
una missione fra i fornelli<br />
L’omeopatia e il fisco<br />
Ricinus communis L.<br />
Notiziario WELEDA<br />
Pubblicato in autunno e primavera,<br />
è inviato gratuitamente<br />
a chi ne fa richiesta:<br />
e-Mail: notiziario@weleda.it<br />
Periodico semestrale.<br />
Spediz. in abb. postale 70% - Filiale di Milano.<br />
Autorizzazione Tribunale di Milano<br />
n.6353 del 12/9/1963.<br />
Direttore responsabile: Stefano Riva.<br />
Redazione: Cinzia Barducco, Laura Borghi,<br />
Alexander Ehrenheim, Alberto Leonardis,<br />
Stefano Pederiva.<br />
Hanno collaborato: Gianni Aste, Manuela Bizzo,<br />
Monica Bizzo, Valentina Bocedi, Silvano Colombo,<br />
Sergio Maria Francardo, Enrica Leggiero,<br />
Francesca Lehner, Alberto Leonardis,<br />
Michael Leunberger, Mirta Nardello.<br />
<strong>Il</strong>lustrazioni: Archivio <strong>Weleda</strong>.<br />
Impaginazione e grafica: <strong>Weleda</strong> Italia.<br />
Diritti riservati.<br />
Stampa: Tipolitografia Crespi, Corbetta (MI).<br />
Impianti: Fotolitomagenta Srl, Marcallo (MI).<br />
Edito da <strong>Weleda</strong> Italia S.r.l.<br />
20153 Milano, via del Ticino, 6<br />
Tel.: 02 487 70 51; fax: 02 400 70 379<br />
e-Mail: info@weleda.it • www.weleda.it
PRIMAVERA 2008 3<br />
<strong>Il</strong> <strong>sesamo</strong> <strong>dal</strong> <strong>paese</strong><br />
degli Zapotechi<br />
All’insegna del Fair Trade, 250 tonnellate ogni anno.<br />
É questa la quantità di olio di <strong>sesamo</strong> che <strong>Weleda</strong><br />
utilizza per la produzione di una quindicina di<br />
prodotti destinati alla cura ed all’igiene del corpo.<br />
Quasi tre quarti di questa produzione provengono <strong>dal</strong><br />
Messico, dove <strong>Weleda</strong> è partner di un vasto progetto,<br />
che vede coinvolti agricoltura biologica, sviluppo<br />
sostenibile e commercio equo-soli<strong>dal</strong>e.<br />
<strong>Il</strong> Messico, all’inizio del XXI secolo è un Paese in cui coabitano<br />
universi assai diversi. Un’industria elettronica sofisticata affianca<br />
un’agricoltura che pratica ancora metodi ancestrali, ove<br />
non è affatto raro incontrare contadini lavorare con i buoi al<br />
giogo. In questi luoghi si incontrano ancora antiche vestigia<br />
di quelle società altamente civilizzate – Olmechi, Maya,<br />
Zapotechi e Aztechi – che videro nel 1519 i conquistatori spagnoli.<br />
Nel sud della provincia meridionale di Oaxaca, regione<br />
che fu degli Zapotechi, emerge una nuova e più recente<br />
realtà: la coltivazione biologica del <strong>sesamo</strong>, per lo più destinata<br />
ai bisogni di <strong>Weleda</strong>. La nostra storia inizia dunque al villaggio<br />
di San Dionisio del Mar, sull’Istmo di Tehuantepec.<br />
Abolire la dipendenza e conquistare fiducia<br />
In questo villaggio la metà degli abitanti sono pescatori, l’altra<br />
metà contadini. È così da secoli e secoli. José Luis è agronomo,<br />
indossa un sombrero per proteggersi <strong>dal</strong> gran caldo.<br />
Ci racconta così il programma di coltivazione del <strong>sesamo</strong> in<br />
questa regione: «Sette anni fa abbiamo iniziato a sensibilizzare<br />
i contadini sull’agricoltura biologica. Da numerose società<br />
ci veniva richiesto del <strong>sesamo</strong> biologico, materia prima di un<br />
gran numero di prodotti alimentari e cosmetici. Nessuno, in<br />
Messico, tuttavia, era in grado di far fronte a queste richieste.<br />
Così ci recammo all’interno dei villaggi per incontrare quei<br />
contadini che potevano essere interessati a questa coltiva-<br />
Michael Leunberger
4<br />
NOTIZIARIO WELEDA<br />
IL SESAMO DAL PAESE DEGLI ZAPOTECHI<br />
zione e ad un rapporto continuativo a<br />
lungo termine».<br />
José Luis lavora per il “grupo de Desarrollo<br />
Agricola Mexicano”. Questa organizzazione<br />
è nata per far incontrare quei contadini<br />
che lavorano in modo biologico con i compratori.<br />
Lo scopo è di instaurare relazioni<br />
commerciali durature ed eque, che offrano<br />
garanzie tanto ai produttori, quanto ai loro<br />
acquirenti.<br />
Secondo José Luis: «Escludere gli intermediari<br />
è anche molto importante. In effetti<br />
nei centri rurali, il “legame” tra ricchi e<br />
poveri è molto forte.<br />
Vi spiego cosa accade: un intermediario<br />
che ha disponibilità economica, fa credito<br />
ad un piccolo agricoltore presso l’unico<br />
negozio del villaggio per l’intero anno.<br />
Quando arriva l’epoca della raccolta egli<br />
esige il saldo del debito sotto forma di raccolto<br />
agricolo, e ciò ad un prezzo da miseria,<br />
ben inteso! Egli sa bene che il contadino<br />
è in condizione d’inferiorità e di bisogno<br />
e che non oserà opporsi, perché dipende<br />
da lui, <strong>dal</strong> creditore, ora e per tutto l’anno<br />
che seguirà». José Luis aggiunge che tutti,<br />
compresi lui e la sua organizzazione, non<br />
possono che avvantaggiarsi <strong>dal</strong>l’allontanamento<br />
di questi intermediari, che qui vengono<br />
chiamati “coyotes”.<br />
«Ci sono voluti ben tre anni per guadagnare<br />
la fiducia della gente del posto», dice,<br />
«ma ne valeva proprio la pena!». Da allora,<br />
solo a San Dionisio sono 50 le piccole aziende<br />
che aderiscono al progetto, che diventano<br />
complessivamente 250 nella regione<br />
di Tehuantepec. Sono i fatti e non le promesse<br />
che hanno avuto la meglio. José Luis<br />
continua: «I contadini forniscono prodotti di<br />
buona qualità e noi onoriamo i contratti.<br />
<strong>Il</strong> raccolto viene pagato alla consegna e<br />
ciascuno riceve un anticipo per l’acquisto<br />
delle sementi, per le spese da sostenere per<br />
la raccolta, per le lavorazioni e per il trasporto.<br />
A volte ci sono questioni da risolvere,<br />
e noi siamo sempre presenti e disponibili<br />
per offrire il nostro aiuto».<br />
Un prezzo equo per il <strong>sesamo</strong> bio<br />
Un borgo addormentato nella calura del<br />
meriggio. Solamente Don Apollinario e suo<br />
figlio puliscono con l’aiuto d’un setaccio<br />
grani di <strong>sesamo</strong>, lasciati a seccare per<br />
qualche giorno dopo la raccolta.<br />
«Malgrado le scarsissime precipitazioni»,<br />
racconta Don Apollinario, «il raccolto è<br />
stato buono. Ringraziamo il Cielo di essere<br />
stati risparmiati <strong>dal</strong>l’uragano Wilma».<br />
Rogelio Serna, responsabile dell’oleificio<br />
Sesajal, che prenderà in carico il raccolto di<br />
quest’anno, ci accompagna sui campi di<br />
<strong>sesamo</strong>. Malgrado il caldo opprimente, i<br />
grani vengono trebbiati sul posto.<br />
Don Severino e Don Armando, due piccoli<br />
contadini di San Dionisio, spiegano che<br />
quest’operazione è molto semplice:<br />
«Tagliamo le piante coi machete e le<br />
leghiamo in fasci. Le lasciamo un paio di settimane<br />
al sole, affinché secchino completamente.<br />
Solo ora, senza alcuna difficoltà, le<br />
battiamo con delle aste di legno. I grani<br />
cadono su di un telo steso sul suolo, vengono<br />
quindi passati al setaccio, puliti manualmente<br />
e, solo adesso, chiusi nei sacchi».<br />
Sotto il sole sfibrante, non si sentono che i<br />
colpi regolari sui fasci ed il brusio dei semi<br />
che cadono sfiorando il setaccio scosso ritmicamente.<br />
I contadini approfittano delle brevi pause<br />
per trattare con José Luis e con Rogelio il<br />
prezzo del raccolto.<br />
Ogni volta, ogni anno, il prezzo viene negoziato<br />
insieme. «Posso darvi dieci pesos per<br />
ogni chilo di semi, che corrisponde a circa<br />
un dollaro americano. I contadini avrebbero<br />
desiderato di più, sanno tuttavia che<br />
sarebbe stato ben poco realistico, il prezzo<br />
del <strong>sesamo</strong> “convenzionale”, infatti, oscilla<br />
intorno ai cinque pesos, e loro già ricevono<br />
il doppio.<br />
Un tenore di vita ancora basso<br />
Un carretto di legno, trainato da due zebù,
assicura il trasporto dei semi dai campi al<br />
villaggio. Guidato <strong>dal</strong>la mano esperta di<br />
Don Apollinario, scende un po’ sobbalzando<br />
lungo il sentiero polveroso. <strong>Il</strong> tragitto rilassa<br />
e favorisce la comunicazione. Don<br />
Apollinario ha cinque figli e sette figlie. In<br />
quattro, fra tutti, hanno gia raggiunto la<br />
capitale. I più giovani, che vivono ancora<br />
coi genitori, già parlano di andare a cercar<br />
fortuna negli Stati Uniti.<br />
«Spero che almeno tre o quattro dei miei<br />
ragazzi restino al villaggio», e continua, «ma<br />
ciò potrà realizzarsi solo se potremmo vivere<br />
della nostra terra».<br />
Don Apollinario fa i suoi conti apertamente,<br />
davanti a me: con la rotazione delle colture,<br />
è possibile raccogliere circa 700 chili di<br />
semi di <strong>sesamo</strong> per ettaro ogni anno: su<br />
una superficie di sei ettari, se ne producono<br />
quindi 4,2 tonnellate, per un totale di 42.000<br />
pesos (4.200 $ USA). Anche se siamo in<br />
Messico è proprio poco per una famiglia di<br />
dieci persone!<br />
Prevenire l’esodo<br />
e l’abbandono delle terre<br />
Rogelio Serna dell’oleificio Sesajal, del lontano<br />
villaggio di Gua<strong>dal</strong>ajara, nella provincia<br />
di Jalisco, trasforma il raccolto dei contadini<br />
di San Dionisio del Mar nel prezioso<br />
olio di <strong>sesamo</strong>. Egli, per quanto gli riguarda,<br />
è completamente convinto che solo que-<br />
Tierra y Libertad!<br />
Sono passati circa 100 anni da<br />
quando il messicano Emiliano<br />
Zapata (1879-1919) incitava<br />
alla rivoluzione col grido “Tierra y<br />
Libertad”. Nel 1994 le sue idee furono<br />
riprese nel sud del Messico <strong>dal</strong><br />
subcomandante Marcos. Ogni<br />
volta fatti e necessità portavano<br />
inevitabilmente alla riforma agraria.<br />
Essenzialmente per una buona<br />
ragione: le cifre attuali dimostrano<br />
chiaramente l’importanza dell’agricoltura<br />
per questo Paese. Quasi 25<br />
milioni di persone, il 25% della popolazione<br />
messicana, dipendono <strong>dal</strong>l’agricoltura.<br />
Guardiamo a noi: in<br />
Europa <strong>dal</strong> 3 al 5% della popolazio-<br />
PRIMAVERA 2008<br />
IL SESAMO DAL PAESE DEGLI ZAPOTECHI<br />
ste forme di “partnerariato” potranno, nel<br />
lungo periodo, preservare le regioni rurali<br />
<strong>dal</strong>l’esodo. Economista ed agronomo al<br />
tempo stesso, sa di cosa sta parlando: «la<br />
CIOAC, Centrale Indipendente di Operai<br />
Agricoli e Campesinos, stima che nel nostro<br />
<strong>paese</strong> 3.600 ettari di terre agricole vengano<br />
abbandonate ogni giorno, in quanto non<br />
redditizie. La causa è da imputare all’abbattimento,<br />
in questi ultimi 10 anni, del prezzo<br />
di numerose materie.<br />
<strong>Il</strong> progetto “Sesamo”, perfezionato da José<br />
Luis e <strong>dal</strong>la sua organizzazione, ha dato un<br />
nuovo impulso. Se quindi nuovi partner<br />
europei s’impegnassero, come sta facendo<br />
<strong>Weleda</strong> per l’olio di <strong>sesamo</strong> bio, un numero<br />
sempre crescente di contadini aderirebbero<br />
a questo “partnerariato” e ne trarrebbero<br />
benefici».<br />
A tutt’oggi, il fabbisogno <strong>Weleda</strong> di olio di<br />
<strong>sesamo</strong> è dell’ordine di 250 tonnellate<br />
annue, di cui 180 tonnellate provengono<br />
da questa regione messicana.<br />
Don Severino, Don Apollinario e Don<br />
Armando sono fiduciosi, fanno parte di<br />
coloro che hanno aderito a questo progetto<br />
fin <strong>dal</strong>l’inizio.<br />
«Noi siamo legati alla nostra terra, vogliamo<br />
un salario equo, commisurato al nostro<br />
lavoro, che ci permetta di vivere con<br />
dignità. Nient’altro!»<br />
E concludono: «Vogliamo esattamente la<br />
stessa cosa per i nostri figli».<br />
ne lavora nel settore agricolo, il 2%<br />
negli Stai Uniti. L’esodo rurale e la<br />
flessione dei prezzi restano un problema<br />
primario per il Messico. La<br />
situazione dei contadini si è aggravata<br />
poi con l’entrata in vigore, nel<br />
1994, dell’ ALSNA, accordo di libero-scambio<br />
nord-americano.<br />
Secondo l’economista messicano<br />
Alejandro Na<strong>dal</strong>: «I grandi perdenti<br />
del trattato di libero-scambio sono i<br />
contadini». Un esempio chiarificatore:<br />
il prezzo del mais, nota a tutti l’origine<br />
messicana di questo cereale,<br />
in caduta libera, in questi ultimi 10<br />
anni è diminuito del 70% a causa<br />
della concorrenza del mais importato<br />
a basso prezzo!<br />
La diretta conseguenza è che 15<br />
5<br />
milioni di piccoli contadini messicani<br />
hanno abbandonato il loro pezzetto<br />
di terra per emigrare verso le<br />
grandi metropoli, dove, spesso, non<br />
trovano neanche lavoro.<br />
Osservando questo orientamento, si<br />
comprende l’importanza vitale dei<br />
progetti agricoli e dei “partnerariati”<br />
del tipo di quello avviato <strong>dal</strong>la<br />
<strong>Weleda</strong> coi piccoli contadini della<br />
provincia di Oaxaca. Ad un esodo<br />
senza prospettive verso le metropoli,<br />
agli abitanti delle zone rurali vengono<br />
offerte finalmente valide<br />
alternative e, con contratti affidabili,<br />
vengono definiti prezzi equi e stabili<br />
per le loro produzioni.<br />
M.L.
Sesamo bio della provincia di Oaxaca<br />
Che si tratti della linea Baby, ovvero delle Docce<br />
cremose, l’olio di <strong>sesamo</strong> bio della provincia messicana<br />
di Oaxaca, gioca un ruolo importantissimo nella<br />
composizione dei prodotti <strong>Weleda</strong>.<br />
Esso possiede qualità protettive e trattanti: il prezioso<br />
acido linoleico (omega 6) è fondamentale per il buon<br />
funzionamento delle membrane cellulari, nonché per<br />
regolare la dispersione idrica a livello cutaneo.<br />
Ricordiamo anche la vit. E, la <strong>sesamo</strong>lina e la lecitina,<br />
che rendono l’olio molto resistente all’ossidazione e<br />
gli conferiscono proprietà antiossidanti e antiradicali.<br />
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Igiene e trattamento.
La betulla<br />
ci rinnova<br />
in primavera<br />
Silvano Colombo, terapeuta a indirizzo psicosomatico,<br />
ci illustra le qualità sottili della betulla, che la<br />
rendono strumento efficace ed alla portata di tutti,<br />
per sciogliere quei “blocchi” che ci separano da un<br />
libero fluire con i ritmi della natura.<br />
<strong>Il</strong> paesaggio della Terra ha caratteristiche proprie di ogni<br />
latitudine, oltre alle svariate differenze geologiche e climatiche,<br />
un suo elemento fortemente connotativo è<br />
dato <strong>dal</strong>la vegetazione. Se la zona equatoriale è resa<br />
peculiare <strong>dal</strong>la forma primitiva delle palme e <strong>dal</strong>la incombente<br />
presenza dei giganti vegetali della foresta pluviale, la<br />
fascia mediterranea lo è <strong>dal</strong>la presenza, contorta <strong>dal</strong> tempo,<br />
dell’ulivo.<br />
Osserviamola nel suo ambiente<br />
Le montagne della zona temperata, ancora, offrono le condizioni<br />
per essere ricoperte e caratterizzate da boschi di alte<br />
conifere con il loro manto verde scuro. <strong>Il</strong> grande Nord, fino al<br />
margine dei suoi ghiacci, è invece il regno della betulla. La<br />
sua presenza così intensa e significativa, in un territorio che ai<br />
suoi estremi offre condizioni vitali essenziali, è valsa a conferirle<br />
la dignità del sacro.<br />
Nel Nord la betulla trova le condizioni per vivere in un respiro<br />
climatico di freddi inverni e brevi estate con lunghi giorni di<br />
luce, questa necessità climatica l’ha portata a diffondersi<br />
ovunque si creino ambienti di simili temperature, <strong>dal</strong>le zone<br />
prealpine ai contrafforti himalayani.<br />
PRIMAVERA 2008 7<br />
Silvano Colombo<br />
psicologo e fisioterapista,<br />
da anni si occupa di<br />
Counseling a indirizzo<br />
psicosomatico,<br />
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nelle sue terapie vi è il<br />
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8<br />
NOTIZIARIO WELEDA<br />
LA BETULLA CI RINNOVA IN PRIMAVERA<br />
<strong>Il</strong> tronco, con la sua<br />
scorza argentea, screziata<br />
<strong>dal</strong>le strie nere degli<br />
strati emergenti, appare<br />
come una colonna che<br />
mette in relazione la<br />
terra oscura con la<br />
chioma luminosa protesa<br />
verso il cielo.<br />
Nella stagione luminosa la pianta si manifesta in tutta la vitalità<br />
dopo il protratto riposo, le sue gemme sono tra le prime<br />
ad apparire. Un tale ritmo nel suo manifestarsi non poteva<br />
che suggestionare l’animo degli abitanti di quelle terre, che<br />
nelle tradizioni più arcaiche la consideravano l’albero cosmico,<br />
il ponte tra la terra e il cielo.<br />
Una natura femminile ...<br />
Nelle tradizioni medievali il villaggio si radunava attorno alla<br />
betulla in aprile per festeggiare la vittoria di San Giorgio sul<br />
drago delle tenebre invernali. Gli alchimisti poi, cogliendone<br />
le sue “segnature”, l’hanno percepita, nel suo slancio leggero<br />
nella primavera, come una pianta “femminile”, legata<br />
all’azione di Venere e della Luna piena.<br />
Questa intensa relazione con le forze della luce appare evidente<br />
all’osservazione di un tale albero: nel suo tronco bianco,<br />
quasi rifrangente, nella sua chioma che ad ogni alito di<br />
vento si muove flessuosa ad agitare le foglie <strong>dal</strong>la pagina<br />
chiara. La parola “Birke”, che la denomina in tedesco, prende<br />
le sue origini <strong>dal</strong> celtico “Berchta” - brillante - a sottolineare<br />
la forte impressione che la pianta emana.<br />
<strong>Il</strong> tronco, con la sua scorza argentea, screziata <strong>dal</strong>le strie nere<br />
degli strati emergenti, appare come una colonna che mette<br />
in relazione la terra oscura, dove affondano le radici, con la<br />
chioma luminosa protesa verso il cielo.<br />
Le radici assorbono volentieri e abbondantemente l’acqua<br />
presente nei terreni silicei ai piedi delle montagne e la portano<br />
verso l’alto a irrorare il fogliame. In questo percorso i liquidi<br />
sembrano abbandonare ogni traccia salina cristallizzandola<br />
nella durezza della scorza, per giungere così purificati<br />
come elementi nutritivi nel continuo rinnovarsi del fogliame e<br />
delle gemme.<br />
... che si dona interamente<br />
La betulla è pianta utile agli abitanti del Nord: offre un legno<br />
adatto alla lavorazione, una scorza durissima idonea per le<br />
tegole delle capanne e per il fasciame di piccole barche. In<br />
tempo di carestia la presenza di sali, sostanze aromatiche e<br />
di zuccheri ha fatto sì che la farina della scorza si aggiungesse<br />
alla lavorazione del pane,<br />
ma è nelle foglie che gli uomini hanno trovato<br />
facilmente disponibili le virtù curative presenti nella pianta.<br />
L’albumina purissima, che nutre il fogliame, costituisce un<br />
potente stimolo per l’attività del sistema del ricambio, rego-
lando il metabolismo liquido e l’escrezione. Vediamo così<br />
confermata la veggenza degli alchimisti che intuiva la relazione<br />
tra la pianta e l’aspetto “femminile” del corpo, quello<br />
legato al ciclo dell’acqua.<br />
Le foglie di betulla vengono così ad essere tuttora impiegate<br />
per sostenere le funzioni organiche, quando è necessario rinnovare<br />
il movimento di liquidi, qualora tendessero alla stasi.<br />
La sua azione sottile le permette di compenetrare i tessuti e<br />
attivare il fluire verso l’esterno: è diaforetica e diuretica in<br />
massimo grado. Essa muove quanto è divenuto vecchio nell’organismo<br />
e tende al minerale, per ciò è antiurica e antireumatica.<br />
Possiamo capire da questi presupposti come sia<br />
invalsa la consuetudine, nelle terapie volte alla salutogenesi,<br />
ad avvicinarsi alla primavera depurando l’organismo attraverso<br />
l’assunzione di preparati a base di foglie di betulla diluiti<br />
abbondantemente in acqua.<br />
Nel corso dell’inverno, quando l’uomo porta la sua attività<br />
biologica ed energetica verso l’interiorità, verso le sue radici,<br />
tutto si rallenta e si avvia verso una salificazione, un indurimento.<br />
La betulla viene a riportare questo processo verso un<br />
rinnovato fluire vitale che consente l’eliminazione delle scorie<br />
che hanno trovato sedimento nei tessuti. In questa fase di<br />
igiene del corpo è di fondamentale importanza l’idratazione,<br />
l’acqua, il “solvente universale” degli alchimisti, deve partecipare<br />
al drenaggio tissutale attivato dagli estratti della pianta.<br />
Anche le applicazioni esterne delle foglie di betulla sono<br />
volte a sollecitare i tessuti verso un movimento: nelle saune<br />
finlandesi e nei bagni russi, è consuetudine fustigarsi delicatamente<br />
con mazzi di foglie per stimolare la circolazione cutanea<br />
e incrementare la sudorazione, in modo più sottile gli oli<br />
vegetali sono un efficace solvente dei principi attivi fogliari,<br />
che così possono penetrare attivamente attraverso il massaggio<br />
in quelle aree dove risulta opportuno portare la loro<br />
azione avvolgendole con un tenue manto di calore.<br />
Un integratore naturale<br />
<strong>Il</strong> principio terapeutico, individuato nel regno della Natura, e<br />
adeguatamente trasformato in prodotto medicinale secondo<br />
i principi della farmacia antroposofica, diventa uno strumento<br />
di apprendimento per l’organismo, che potrà così<br />
ritrovare la strada per sostenere quelle funzioni che risultano<br />
disequilibrate. Le foglie di betulla, al cambio di stagione per<br />
riallineare il corpo ai cicli cosmici, possono così insegnarci ad<br />
attivare un rinnovamento adatto al momento che viviamo,<br />
quando la luce torna a permeare la Terra.<br />
PRIMAVERA 2008<br />
LA BETULLA CI RINNOVA IN PRIMAVERA<br />
9
La betulla<br />
ci aiuta in<br />
primavera<br />
Sì,<br />
eccola la primavera, ricca di luce e di sole, ed il nostro corpo si<br />
lascerà piacevolmente coccolare e scaldare.<br />
Prepariamoci a questo cambio di stagione con l’aiuto della natura.<br />
Un metodo efficace e completamente naturale per migliorare l’aspetto<br />
della pelle e per prendersi cura di noi stesse con facili accorgimenti,<br />
alla portata di tutte.<br />
Semplice ed efficace<br />
Un concetto completo per<br />
essere belle dentro e belle fuori<br />
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La cellulite è un inestetismo, non una malattia, tuttavia grava spesso sul benessere<br />
generale della donna.<br />
<strong>Weleda</strong> ha sviluppato tre prodotti in grado di migliorare notevolmente l’aspetto della<br />
pelle. Questi prodotti si avvalgono delle proprietà stimolanti e rigeneranti delle foglie<br />
di betulla e di altre piante officinali.
1° passo: rinfrescarsi<br />
col Peeling doccia alla Betulla<br />
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purificano il microcircolo cutaneo,<br />
i tensioattivi naturali estratti<br />
<strong>dal</strong>lo zucchero e <strong>dal</strong> cocco<br />
rimuovono con estrema<br />
delicatezza le cellule non vitali,<br />
la delicata emulsione lavante sprigiona un<br />
profumo energizzante di naturali oli essenziali.<br />
La pelle non tarderà a tornare morbida,<br />
sensibilmente più levigata, <strong>dal</strong>l’aspetto fresco e<br />
luminoso.<br />
Impiego: come un comune sapone, 2 volte alla<br />
settimana sotto la doccia, massaggiare con<br />
movimenti circolari sui punti più critici (cosce,<br />
fianchi e glutei) e sciacquare.<br />
2° passo: massaggiarsi<br />
con l’Olio cellulite alla Betulla<br />
Le sostanze attive contenute svolgono<br />
un’importante azione rassodante<br />
elasticizzante e tonificante sulla pelle.<br />
Non unge ed è di rapidissimo<br />
assorbimento. Contiene pregiati estratti<br />
oleosi di piante officinali, quali rosmarino,<br />
rusco e giovani foglie di betulla; la pelle appare fin dai<br />
primi giorni più levigata, compatta e tonica.<br />
Impiego: applicare l’Olio cellulite alla Betulla con<br />
regolarità, per un periodo di 4 settimane.<br />
3° passo: depurarsi<br />
col Decotto di Betulla<br />
La forza purificatrice delle giovani foglie di<br />
betulla sostiene i processi fisiologici di<br />
depurazione.<br />
Tisana di mela alla Betulla Attiva<br />
Aggiungere un cucchiaino da tè di Decotto di<br />
Betulla ad una grande tazza di tisana con<br />
bucce di mela.<br />
Ricetta della Tisana di mela<br />
Mettere in una piccola pentola le bucce di<br />
due mele (mele di provenienza biologica),<br />
coprire con acqua e portare ad ebollizione.<br />
Aggiungere mezzo bastoncino di cannella,<br />
mezzo cucchiaino da tè di semi di anice,<br />
mezzo cucchiaino da tè di semi di finocchio<br />
e 3 chiodi di garofano, coprire la<br />
pentola, lasciar bollire per circa 10<br />
minuti, poi filtrare.<br />
Ricetta dai nostri clienti per i clienti:<br />
Orange Dream<br />
Aggiungere alla polpa di un mango<br />
sbucciato un po’ di cardamomo, una<br />
tazza di siero di latte, la polpa di<br />
un’arancia (coltivazione bio) e un<br />
cucchiaino di Decotto di Betulla,<br />
frullare tutto e servire subito.<br />
<strong>Il</strong> decotto, preparato con le foglie giovani di betulla, preserva tutte le naturali<br />
virtù di questa pianta. I costituenti naturalmente presenti in questo puro<br />
concentrato di foglie di betulla sono in grado di promuovere attivamente un buon<br />
equilibrio dei liquidi nell’organismo; inoltre, soprattutto in presenza di ristagno dei liquidi,<br />
può favorire l’eliminazione degli stessi, sia a livello generale, sia tissutale.<br />
Impiego: al mattino 1-2 cucchiaini da caffé di Decotto in un bicchiere d’acqua o in una tisana,<br />
ripetere altre due volte durante l’arco della giornata, meglio lontano dai pasti.<br />
La forza della Natura, la Linea alla Betulla <strong>Weleda</strong> e le buone<br />
abitudini quotidiane, aiutano ad avere un corpo sano e in forma.
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Not.89/08
L’inserto speciale<br />
del Notiziario <strong>Weleda</strong><br />
L’epidemia del surplus dilaga in Europa.<br />
Sergio Maria Francardo risponde<br />
a domande molto comuni, che medici<br />
antroposofi ed i loro pazienti si pongono<br />
costantemente nel momento in cui<br />
devono affrontare la malattia.<br />
SOMMARIO<br />
> Sovrappeso, obesità<br />
ed alimentazione scorretta pag. 1<br />
> Una strategia europea pag. 6<br />
> <strong>Il</strong> decalogo<br />
per uno stile di vita salutare pag. 8<br />
Sergio Maria Francardo
Sovrappeso, obesità<br />
ed alimentazione scorretta<br />
“Come posso imparare a venire a<br />
capo di tutte le situazioni che mi capitano<br />
nella vita, ad essere interiormente<br />
ed esteriormente flessibile? Come<br />
posso diventare tollerante verso le frustrazioni,<br />
verso lo stress, sviluppando un<br />
carattere stabile?”<br />
<strong>Il</strong> medico antroposofo, come ogni<br />
medico, cerca di lavorare con il<br />
paziente per creare un senso di coerenza<br />
una percezione per la rete che<br />
unisce fra loro tutte le creature. Solo<br />
quando l’uomo riesce a cogliere i<br />
grandi e piccoli nessi universali della<br />
propria vita, può trovare il senso della<br />
propria esistenza. Compito non secondario<br />
del medico è quello di stare<br />
accanto al paziente come uomo, che<br />
cerca di aiutare il paziente e ovviamente<br />
sé stesso a stare nella vita in<br />
modo che essa abbia un senso.<br />
Non si esprime in questo una concezione<br />
del mondo, non si vuole inculcare<br />
una determinata visione delle cose<br />
come avviene nelle ideologie. Si tratta<br />
piuttosto di un processo di crescita<br />
interiore, tramite il quale l’essere<br />
umano gradualmente si avvicina con<br />
sempre maggiore intensità ai processi<br />
della realtà del mondo in cui vive, tramite<br />
l’apprendimento e il lavoro continui.<br />
<strong>Il</strong> richiamo, fatto <strong>dal</strong>la medicina<br />
antroposofica al singolo medico, è di<br />
lavorare egli stesso al proprio sentimento<br />
di coerenza, cercando di svilupparlo<br />
nei confronti di sé stessi e del mondo.<br />
La salute dell’uomo moderno dipende<br />
fondamentalmente da come egli concepisce<br />
sé stesso e da quali percorsi di<br />
sviluppo sceglie per sé.<br />
<strong>Il</strong> contrasto tra i due maggiori problemi<br />
nutrizionali cui il mondo contempora-<br />
2<br />
Inserto: Sovrappeso, obesità ed alimentazione scorretta<br />
neo è confrontato è desolante: 600<br />
milioni di persone rischiano infatti la<br />
morte per fame mentre altri 310 milioni<br />
soffrono di problemi causati <strong>dal</strong>l’obesità<br />
e circa 400-500 milioni sono in<br />
sovrappeso 1 .<br />
Un eccessivo apporto calorico, con<br />
ridotto dispendio energetico, equivale<br />
a un surplus di energia, surplus che<br />
viene immagazzinato nel corpo sotto<br />
forma di grasso. Questo è il meccanismo<br />
all’origine dell’obesità, che fattori<br />
economici, sociali e psicologici, hanno<br />
accelerato negli ultimi decenni, sino a<br />
far diventare l’obesità un prioritario<br />
problema sanitario.<br />
In questi ultimi trent’anni il numero degli<br />
obesi è aumentato drammaticamente.<br />
Nel 2000 l’OMS (Organizzazione<br />
Mondiale della Sanità) ha definito l’obesità<br />
la più grave minaccia alla salute<br />
per i paesi occidentali.<br />
Sarebbe interessante considerare il<br />
problema del sovrappeso e dell’obesità<br />
in relazione all’industria e al mercato<br />
che si sono sviluppati attorno ad<br />
esso.<br />
Ogni attività economica unilaterale,<br />
separata da una visione ideale, origina<br />
<strong>dal</strong>l’esigenza di crescere e di ampliare<br />
le proprie manifestazioni ed ha una<br />
sola divinità da adorare monoteisticamente:<br />
il profitto.<br />
<strong>Il</strong> vero interesse di ogni produttore di<br />
“magrezza industriale” è che il suo<br />
cliente non dimagrisca mai, altrimenti<br />
perderebbe il cliente, deve solo apparire<br />
magro nelle pubblicità per poter<br />
essere un testimone efficace della validità<br />
del suo prodotto. Prodotto che<br />
deve continuare a prendere per tutta<br />
1 Diamo i dati più certi e meno allarmanti,<br />
ma molti studiosi parlano di cifre e<br />
statistiche ancora più gravi.
la vita come la pillola contraccettiva,<br />
gli psicofarmaci e la coca-cola, che,<br />
per sua fortuna, è stata ben studiata e<br />
illude di togliere la sete, ma in realtà la<br />
fa aumentare, per poter creare bottiglie<br />
sempre più grandi e frigoriferi sempre<br />
più ingombri.<br />
Vogliamo partire <strong>dal</strong>la considerazione<br />
elementare che la forma del nostro<br />
corpo esprime ed è espressione di tutta<br />
la realtà complessa di tutto l’essere<br />
umano, una realtà che sinteticamente<br />
possiamo descrivere come un confluire<br />
di tre mondi e tre epoche:<br />
- realtà ereditaria genetica passato<br />
- realtà ambientale educativa presente<br />
- realtà biografica individuale futuro<br />
Sono questi tre mondi che si iscrivono<br />
nella complessa equazione umana e<br />
che influiscono in modo considerevole<br />
sulla sua forma interagendo l’un l’altro<br />
in modo peculiare.<br />
Queste tre realtà umane possono naturalmente<br />
essere messe in relazione con<br />
i tre ambiti di espressione psicofisica<br />
dell’uomo, la cosiddetta tripartizione,<br />
che è al centro della medicina antroposofica.<br />
Avremo così il sistema del<br />
metabolismo e delle membra, connesso<br />
alla sfera psichica del volere, che si<br />
colloca soprattutto nella zona dell’addome<br />
e delle gambe e delle braccia; il<br />
sistema ritmico, connesso alla sfera psichica<br />
del sentire (mondo delle emozioni),<br />
nella zona del torace (cuore-polmoni);<br />
avremo il sistema dei nervi e dei<br />
sensi, connesso alla sfera psichica del<br />
pensare, collocato soprattutto nella<br />
zona del collo e della testa.<br />
Possono allora nascere delle relazioni<br />
interessanti, osservando come il grasso<br />
si deposita nell’organismo evidenziando<br />
i rapporti tra questi ambiti corporei.<br />
Ad esempio ci sono soggetti molto adiposi<br />
nel basso ventre e nelle cosce,<br />
che sono magri nel torace; donne con<br />
un seno ridottissimo ed un grande<br />
posteriore; uomini con un grosso torace<br />
e gambe molto snelle, che se saranno<br />
cantanti lirici sapranno far commuovere<br />
i loro ammiratori. Interessante notare<br />
come la loro capacità di trasmettere<br />
emozioni sorga da un volere (gambe<br />
snelle), che si è trasferito nella sfera del<br />
respiro. Avere un grande torace non<br />
potrà essere considerato uno squilibrio<br />
ma un elemento del suo equilibrio.<br />
Una medicina centrata<br />
sulla persona non può<br />
trascurare la vita<br />
e i compiti<br />
che il singolo si pone.<br />
A torto, si è considerato in medicina, la<br />
cura del sovrappeso come un problema<br />
di basso profilo, di medicina estetica<br />
nel senso di superficiale.<br />
In realtà, io credo che vada profondamente<br />
ascoltata quella voce interiore<br />
che dice questa forma corporea non<br />
corrisponde al mio essere, in essa io<br />
non mi riconosco, io non agisco, né<br />
indosso o aderisco a questa forma che<br />
mi ritrovo.<br />
È come un abito della misura sbagliata:<br />
non mi appartiene.<br />
Si tratta di una vera sofferenza dell’anima<br />
che non riesce a dispiegare le sue<br />
qualità in un modello corporeo per il<br />
quale non ha le istruzioni.<br />
La tendenza della nostra epoca è drasticamente<br />
semplicista e considera il<br />
problema quasi solo come un problema<br />
ambientale, da una parte come un<br />
eccesso di sostanza che entra, <strong>dal</strong>l’altra<br />
come un insufficiente consumo di<br />
energia che si accumula nei depositi di<br />
grasso dell’organismo.<br />
Inserto: Sovrappeso, obesità ed alimentazione scorretta<br />
3
Considero le proposte che vengono<br />
fatte estremamente controproducenti<br />
e tipiche di un pensiero meccanicistico<br />
che considera solo soluzioni temporanee<br />
seducenti, semplici, luccicanti,<br />
tecnologiche, à la page.<br />
Ogni persona, che voglia con correttezza<br />
e coerenza affrontare il problema<br />
sa che alcuni concetti sono delle<br />
pure astrazioni; come il concetto di<br />
caloria2 che considera ogni uomo<br />
come una fornace dove gli alimenti<br />
introdotti sono visti come combustibile,<br />
che vale per quanto calore produce.<br />
Una tale astrazione cozza contro ogni<br />
logica, eppure ancora oggi la totalità<br />
dei dietologi si basa dogmaticamente<br />
su tale convenzione astratta.<br />
Senza necessariamente andare in<br />
India dove si vede gente rimanere in<br />
salute con poche centinaia di calorie<br />
al giorno, io stesso, nel periodo universitario,<br />
partecipai ad uno studio di fisiologia<br />
e sono vissuto per mesi senza dimagrire,<br />
anzi ingrassando, con diete che<br />
<strong>dal</strong> punto di vista calorico erano totalmente<br />
insufficienti.<br />
Senza nemmeno considerare che ci<br />
sono uomini grandi e uomini piccoli,<br />
uomini che sudano e uomini che non<br />
sudano, ecc..<br />
Ogni persona in sovrappeso viene considerata<br />
bugiarda e falsa, questa,<br />
prima di tutto, chiede di essere ascoltata.<br />
Allora, siccome è bugiarda e falsa e<br />
magari anche ladra di cibo, si cerca di<br />
trattarla come tale: si cerca di inganna-<br />
4<br />
2 La caloria, indicata internazionalmente col<br />
simbolo cal, è la quantità di calore<br />
necessaria per elevare di 1 grado<br />
centigrado una quantità di acqua pari ad<br />
1 g. La chilocaloria, detta anche “grande<br />
caloria”, indicata col simbolo Cal oppure<br />
kcal, è il quantitativo di calore necessario<br />
per elevare di un grado centigrado un<br />
chilogrammo d’acqua.<br />
Inserto: Sovrappeso, obesità ed alimentazione scorretta<br />
re il suo organismo. Allora le si darà una<br />
pillola che nello stomaco poi si gonfia e<br />
le dà sazietà. Oppure si nota che il cibo<br />
moderno è povero di nutrienti (sostanze<br />
come vitamine, minerali, ecc.) per via<br />
dell’agricoltura industriale.<br />
Al posto di operare per modificare<br />
un’agricoltura (Not. <strong>Weleda</strong> n. 88), che<br />
crea uomini grassi, oppure allergici in<br />
giovane età, con un rischio elevato di<br />
infarto oppure di cancro, contribuendo<br />
a sanare in un sol colpo l’ecologia planetaria<br />
e la flora ecologica delle nostre<br />
pance, si crea un’industria della integrazione/modu<br />
la zio ne alimentare, rimpinzando<br />
gli esseri umani di pillole contenenti,<br />
nel migliore dei casi, nutrienti<br />
ricavati da valanghe di cibi, provenienti<br />
ancora una volta <strong>dal</strong>l’agricoltura<br />
industriale.<br />
Si tratta di scelte ridicole, che ottengono<br />
il risultato di fare ingrassare i pazienti,<br />
parallelamente al gonfiarsi dei profitti.<br />
Del resto, l’abbiamo già detto, da<br />
sempre, chi vende un prodotto cerca<br />
di venderlo sempre di più; se i prodotti<br />
dimagranti fossero efficaci, questo<br />
sarebbe la rovina dei produttori che<br />
vogliono venderne sempre di più.<br />
<strong>Il</strong> problema del sovrappeso non può<br />
essere affrontato con la bilancia, con<br />
illusorie coccole numeriche: è una strada<br />
da intraprendere.<br />
Un punto di vista che ambisce a promuovere<br />
la salute cercherà di offrire<br />
una via che si occupi di tutta la persona.<br />
Consigliamo volentieri, per depurare i<br />
nostri pazienti e dare una stimolo al<br />
metabolismo, il Decotto di Betulla, ma<br />
lo facciamo in primavera e per un<br />
periodo di uno o due mesi, non vogliamo<br />
illudere, ma offrire uno strumento<br />
che aiuti a trovare equilibrio ed armonia.
Occorre un risveglio spirituale, una<br />
presa di coscienza che parta <strong>dal</strong>la<br />
interiorità; dobbiamo recuperare consapevolezza<br />
della nostra forma, del<br />
nostro rapporto con la forza di gravità<br />
e questo deve avvenire <strong>dal</strong>l’interno.<br />
Insegno sempre ai miei<br />
pazienti obesi che ogni<br />
volta che si mettono<br />
sulla bilancia aumentano<br />
di peso, perché delegando<br />
la misurazione a una<br />
macchina espropriano da<br />
sé stessi la capacità individuale<br />
di percepire la<br />
propria “forza di gravità<br />
interiore”.<br />
Occorre una rieducazione del rapporto<br />
con il cibo.<br />
Ogni aiuto esterno, ogni sostanza e<br />
cibo che tolga l’appetito è un nemico<br />
e un seduttore che vuole privarci dell’unico<br />
strumento che esprime il nostro<br />
rapporto con le forze del peso.<br />
La fame non fa ingrassare, la fame è<br />
una forza che noi possiamo imparare a<br />
coltivare per usarla nel modo consono<br />
ai nostri compiti. Si pensi, <strong>dal</strong> punto di<br />
vista sociale, quanto la fame abbia<br />
fatto per il progresso. Cantava il nostro<br />
Gian Burrasca televisivo: “Un popolo<br />
affamato fa la rivoluzion!”.<br />
Ci sono esseri umani nel nostro meridione<br />
che mangiano quantità considerevoli<br />
di cibo sano, con una vita ancora<br />
ragionevole, che considerati <strong>dal</strong>la<br />
nostra condizione di reclusi alimentari<br />
ci fanno invidia, perché loro, pur mangiando<br />
liberamente e senza complessi,<br />
venti anni dopo pesano ancora allo<br />
stesso modo e noi, dopo vent’anni di<br />
diete e sacrifici, al di là di fuggevoli<br />
momenti illusori, siamo aumentati del<br />
15-30 percento.<br />
Questi uomini e donne del Sud, da vecchi,<br />
dimagriscono spontaneamente.<br />
Allora guarire <strong>dal</strong> sovrappeso, non<br />
significa semplicemente diminuire di<br />
peso ma, conquistare una conoscenza<br />
e farla propria, non ci sono scorciatoie<br />
nell’affascinante cammino di essere<br />
uomini. E se camminando ci stanchiamo,<br />
occorre fermarsi, cercare una<br />
fonte per bere, togliere i calzini e medicare<br />
le vesciche interiori, quelle della<br />
condizione umana.<br />
La nostra cultura industriale vuol farci<br />
credere che siamo più furbi a prendere<br />
il taxi per risparmiare fatica; ma se lo<br />
faremo, già lo sappiamo, saremo stanchi,<br />
frustrati e in sovrappeso.<br />
Una cultura paradossalmente divisa da<br />
una parte ci attacca, mettendoci a<br />
disagio per la nostra forma, offrendoci<br />
modelli che non sono compatibili né<br />
con il nostro codice genetico né con il<br />
nostro ambiente (noi mediterranei non<br />
possiamo avere corpi da scandinavi)<br />
né con la nostra storia e poi con un<br />
salto logico ci vuole far credere che si<br />
tratta di metabolismo, di problemi cellulari,<br />
di intossicazione.<br />
<strong>Il</strong> mondo umano ha delle leggi che<br />
occorre conoscere e rispettare, in una<br />
visione antroposofica non possiamo<br />
accettare l’idea di sfuggire ai nostri<br />
compiti usando il beverone e le pillole<br />
vitaminiche, ma la cura di noi stessi<br />
significa soddisfare il nostro bisogno di<br />
senso, le nostre vere aspirazioni, questo<br />
ci aiuta a trovare la forma corporea<br />
adeguata alle nostre esigenze profonde.<br />
Inserto: Sovrappeso, obesità ed alimentazione scorretta<br />
5
6<br />
Una strategia europea<br />
<strong>Il</strong> problema del sovrappeso e dell’obesità<br />
sta diventando una vera e propria<br />
emergenza medica, politica e sociale.<br />
Recentemente la Commissione della<br />
Comunità Europea ha intrapreso varie<br />
iniziative su questo tema cruciale, elaborando<br />
un documento importante: “<strong>Il</strong><br />
Libro Bianco: una strategia europea<br />
sugli aspetti sanitari connessi all’alimentazione,<br />
al sovrappeso e all’obesità.”<br />
Ho chiesto una breve sintesi al dottor<br />
Mario Magnani, vicepresidente della<br />
Regione Trentino Alto Adige e relatore<br />
incaricato di esprimere un parere sul<br />
Libro Bianco per conto del Comitato<br />
Europeo delle Regioni 3 .<br />
«Nel corso degli ultimi tre decenni i livelli<br />
di sovrappeso e obesità 4 nella popolazione<br />
europea sono aumentati in<br />
maniera significativa, in particolare nei<br />
bambini, per i quali la prevalenza stimata<br />
del sovrappeso risultava del 30%<br />
3 <strong>Il</strong> dottor Magnani ha nominato il dott.<br />
Sergio Maria Francardo come Esperto<br />
Scientifico per l’elaborazione del Parere<br />
del Comitato delle Regioni che è stato<br />
definitivamente approvato nella seduta<br />
plenaria del 6-7 febbraio nella sede del<br />
Parlamento Europeo a Bruxelles.<br />
Un’esperienza impegnativa ma molto in te -<br />
res sante è stata il tentativo di far fluire il<br />
valore salutare dello “stile di vita<br />
antroposofico” in un linguaggio politico<br />
giuridico, trovo importante ad esempio<br />
che il Comitato delle Regioni e la stessa<br />
Commissione Europea abbiano trovato una<br />
grande sintonia con i principi della ricerca<br />
di un benessere che vada oltre la semplice<br />
visione materialista. Non basta certo solo<br />
ridurre il contenuto di zucchero nelle<br />
bevande gasate ma la vera via è una via<br />
culturale in cui la salute venga ricercata<br />
valorizzando le qualità umane spirituali e<br />
sociali. Ad esempio le proposte formulate<br />
per contrastare la “cultura della<br />
comodità” come una via per cercare uno<br />
stile della persona, come esplicitamente<br />
propone il Parere mi sembra un passaggio<br />
di grande significato.<br />
Inserto: Una strategia europea<br />
nel 2006. Questi dati indicano una tendenza<br />
al peggioramento per quanto<br />
riguarda l’alimentazione e i livelli di attività<br />
fisica della popolazione europea, il<br />
che comporterà in futuro un aumento<br />
delle patologie croniche, quali le<br />
malattie cardiovascolari, l’ipertensione,<br />
il diabete di tipo 2, l’ictus, alcuni tipi<br />
di cancro, le patologie muscolo scheletriche,<br />
nonché tutta una serie di problemi<br />
mentali. A lungo termine la conseguenza<br />
sarà un impatto negativo<br />
sulla speranza di vita nell’Unione<br />
Europea e un peggioramento della<br />
qualità della vita per molti cittadini.<br />
Qualsiasi provvedimento pubblico in<br />
questo settore, ivi compresi quelli che<br />
eventualmente verrebbero intrapresi a<br />
livello comunitario, dovrebbe tenere<br />
presente tre fattori. In primo luogo va<br />
riconosciuto che, in ultima analisi, il singolo<br />
individuo è responsabile del proprio<br />
stile di vita e di quello dei suoi figli,<br />
pur riconoscendo l’importanza e l’influenza<br />
dell’ambiente sul suo comportamento.<br />
In secondo luogo, soltanto un<br />
consumatore ben informato è in grado<br />
di compiere scelte razionali. Infine, la<br />
risposta ottimale in questo settore si<br />
otterrà promuovendo sia la complementarità<br />
e la collaborazione tra istituzioni<br />
e cittadini, sia l’integrazione dei<br />
vari settori strategici e operativi, in particolare<br />
a livello locale.»<br />
4 Per problema di sovrappeso e obesità<br />
s’intende un eccessivo apporto calorico<br />
con ridotto dispendio energetico che<br />
equivale a un surplus di energia<br />
immagazzinato nel corpo sotto forma di<br />
grasso. L’indice più utilizzato è l’indice di<br />
massa corporeo BMI (che divide il peso in<br />
chili per il quadrato dell’altezza in metri;<br />
per fare un esempio un uomo alto un metro<br />
e settantacinque non dovrebbe superare i<br />
settantasei chili). Se il BMI supera 25<br />
siamo nel soprappeso, se supera 30<br />
entriamo nell’obesità.
Riporto alcuni passi tratti <strong>dal</strong> “Parere” a<br />
cui abbiamo lavorato e che hanno<br />
premiato l’impegno di Mario Magnani<br />
con una vastissima adesione da parte<br />
dei delegati di tutte le regioni europee.<br />
Nel documento si riconosce la centralità<br />
della formazione e la necessità di<br />
stimolare la coscienza critica dei cittadini,<br />
grazie anche al confronto permanente<br />
tra le regioni europee.<br />
Una riflessione importante per iniziare<br />
un percorso di superamento di questo<br />
problema, in crescita continua in tutta<br />
Europa, sta nell’individuare alcuni punti<br />
critici su cui intervenire, comprendere<br />
come e dove agire. Un tema significativo<br />
è stato valorizzare il tema delle<br />
“età della vita”, così presenti nel pensiero<br />
antroposofico, che parla addirittura<br />
del tempo umano come una<br />
realtà fisiologica. Nella fisiologia steineriana<br />
si parla di “organismo biografico”:<br />
l’uomo possiede un’anatomia<br />
nello spazio, identificabile nelle forme<br />
dei suoi organi e dei suoi tessuti, ma<br />
anche un’anatomia che si sviluppa nel<br />
tempo. La conoscenza delle tappe di<br />
sviluppo degli uomini, nel rispetto delle<br />
variazioni individuali, rappresenta una<br />
grande opportunità di poter sviluppare<br />
una medicina, una pedagogia e uno<br />
stile di vita che si pongano il compito di<br />
promuovere la salute, non solo di contrastare<br />
la malattia.<br />
Ultimo trimestre di gravidanza: la<br />
prevenzione ha inizio già durante il<br />
periodo di gestazione, durante il quale<br />
è importante evitare eccessivi e rapidi<br />
aumenti di peso della gravida, che si<br />
riflettono in modo preciso sul nascituro<br />
e sul suo peso futuro. Qualora il sovrappeso<br />
sia già presente, le donne possono<br />
iniziare a curare il peso prima del<br />
concepimento.<br />
Primi cinque mesi di vita: è importante<br />
evitare aumenti eccessivi di<br />
peso, che condizionano la disposizione<br />
futura al sovrappeso.<br />
Prima età scolare: nelle prime classi di<br />
scuola si rileva che nei primi tre anni il<br />
bambino acquisisce autonomia e<br />
diventa un consumatore attivo. I dati<br />
dimostrano inoltre un aumento notevole<br />
del sovrappeso e dell’obesità in questa<br />
fase.<br />
Adolescenza: l’ultima grande fase di<br />
crescita e di rischio di obesità si registra<br />
soprattutto nel periodo pre- e peripuberale.<br />
Svincolare lo sport giovanile <strong>dal</strong> contesto<br />
agonistico, inserendolo invece in<br />
un quadro prevalentemente ludico.<br />
Stimolare l’attività fisica non più del<br />
singolo, ma all’interno della famiglia:<br />
una famiglia in movimento produce<br />
figli che si muovono.<br />
Contrastare la cultura della “comodità”:<br />
la cultura della produzione<br />
industriale del cibo è una trappola che<br />
ha trasformato il piacere del cibo in<br />
una scelta tra alimenti grassi e dolci, da<br />
una parte, e diete restrittive, <strong>dal</strong>l’altra.<br />
Allo stesso modo, il piacere del movimento<br />
viene imprigionato in “esercizio”<br />
come forma di attività costrittiva a cui<br />
molti resistono.<br />
Sostegno al gioco infantile e giovanile:<br />
è certamente fondamentale, come<br />
sottolineato nel Libro Bianco, ap pro fon -<br />
dire le conoscenze sui determinanti<br />
delle scelte alimentari e di comportamento<br />
ma occorre favorire, in modo<br />
moderno, una nuova cultura sociale,<br />
Inserto: Una strategia europea<br />
7
8<br />
che era alla base delle società tradizionali,<br />
ove l’obesità e le malattie da stili di<br />
vita non sani erano quasi assenti.<br />
Restituire lo spazio all’uomo e all’umano:<br />
occorre favorire il gioco infantile<br />
e giovanile libero, sia nell’organizzazione<br />
della scuola, ma anche nella<br />
scelta degli spazi delle nostre case e<br />
delle nostre città. Sottrarre spazi ai parcheggi<br />
per dedicarli per il gioco nei<br />
cortili, significa non solo prevenire<br />
sovrappeso e obesità, ma anche prevenire<br />
l’ipertensione e le malattie cardiovascolari<br />
che sono la prima causa<br />
di morte.<br />
Inserto: <strong>Il</strong> decalogo per uno stile di vita salutare<br />
<strong>Il</strong> decalogo<br />
Prevedere percorsi pedonali di avvicinamento<br />
agli edifici scolastici “in<br />
sicurezza” per gli alunni delle scuole<br />
elementari e medie inferiori.<br />
Un’ultima riflessione, infine, ci porta ad<br />
elaborare un documento sintetico da<br />
diffondere come “decalogo per lo stile<br />
di vita salutare” e contro il sovrappeso;<br />
su modello di quanto già è stato tentato<br />
in altri paesi, ove il senso e l’idea trainante<br />
sono quelli di educare in famiglia<br />
e a scuola ad un rapporto di scambio<br />
con l’ambiente e la natura; evitare ogni<br />
tipo di spreco significa lottare contro<br />
l’obesità e le malattie degenerative.<br />
1. Abituare i nostri bambini fin da piccoli ad una dieta<br />
varia, con frutta, verdura e cereali.<br />
2. Valorizzare l’importanza di una “prima colazione”<br />
abbondante ed equilibrata.<br />
3. Aumentare l’assunzione di alimenti sani e ricchi in fibra:<br />
verdura, frutta a coltivazione biodinamica o biologica.<br />
4. Ridurre il consumo di sale e zucchero.<br />
5. Utilizzare erbe aromatiche biodinamiche per insaporire e<br />
qualificare le qualità presenti nei cibi, rendendoli più<br />
digeribili, riducendo il bisogno di condimenti, di sale e di<br />
zucchero.<br />
6. Favorire il consumo di legumi associati a cereali integrali<br />
biodinamici o biologici: il piatto unico come cultura del<br />
cibo distribuito nella sfera sociale.<br />
7. Limitare drasticamente il consumo di merendine e snack<br />
ricchi in zuccheri, grassi saturi e dannosi grassi trans.<br />
8. Limitare i succhi di frutta e le bevande gasate dolcificati,<br />
sostituire con una spremuta fresca o un frullato senza<br />
aggiunta di zucchero.<br />
9. Una cultura familiare e scolastica che cerchi di evitare di<br />
utilizzare il cibo come premio o punizione.<br />
10. Favorire il movimento all’aria aperta, il gioco spontaneo<br />
e l’attività fisica almeno tre volte a settimana, un dinamismo<br />
che diventa un’abitudine nella quotidianità.
Carezze<br />
d’acqua<br />
Sorgente<br />
di equilibrio<br />
e di idratazione<br />
Una profumazione<br />
giovane e fresca,<br />
completamente<br />
naturale.<br />
Una linea completa,<br />
che offre efficacia,<br />
sicurezza e profonda<br />
qualità cosmetica.<br />
Una formulazione<br />
studiata per mantenere<br />
l’equilibrio idrolipidico<br />
della pelle, utilizzando<br />
gli insegnamenti della<br />
natura.<br />
Pulizia del viso<br />
Latte detergente<br />
Deterge in profondità ed elimina<br />
delicatamente il make-up, senza irritare e<br />
disidratare la pelle.<br />
Tonico per il viso<br />
Purifica la pelle e, insieme ad una delicata<br />
azione astringente, ne stabilizza il naturale<br />
pH.<br />
Giorno e notte<br />
Crema da giorno<br />
Rende la pelle tonica ed elastica, mantiene il giusto grado di<br />
idratazione, proteggendola dagli influssi ambientali.<br />
Crema da notte<br />
Sostiene le naturali forze di rinnovamento e di rigenerazione della<br />
pelle, particolarmente attive durante il riposo notturno.<br />
Crema idratante<br />
Delicata e leggera, si assorbe facilmente idratando a lungo la<br />
pelle. Questo trattamento vitalizzante, dona freschezza al viso.<br />
Specifico trattamento intensivo<br />
Maschera rinfrescante<br />
Gel fresco, non grasso, che in pochi minuti ravviva la pelle del viso<br />
esposta a stress. La pelle torna ad essere liscia e morbida<br />
riacquistando un colorito sano e luminoso.<br />
Maschera per la cura intensiva<br />
Un trattamento esclusivo ed avvolgente, indicato per pelli<br />
secche, stanche e spente.<br />
Linea<br />
IRIS
14<br />
NOTIZIARIO WELEDA<br />
Chef Gianni,<br />
una missione<br />
fra i fornelli<br />
Siamo andati a Roncegno, in Valsugana, per conoscere<br />
Gianni Aste, la cui stretta collaborazione con i medici<br />
della Casa di Salute Raphael rende la sua professione<br />
di cuoco molto simile a quella di un farmacista.<br />
Gianni Aste<br />
<strong>dal</strong> 2001, Chef della Casa<br />
di Salute Raphael,<br />
organizza corsi di cucina<br />
aperti a tutti e,<br />
settimanalmente, incontri<br />
a tema<br />
con gli ospiti.<br />
(Intervista a cura di<br />
Alberto Leonardis)<br />
<strong>Il</strong> problema di una corretta alimentazione è oggi molto<br />
sentito. Proliferano un po’ ovunque attività varie finalizzate<br />
a promuovere consumi a tavola più consapevoli, una<br />
consapevolezza ricca di sfumature, che va <strong>dal</strong>l’impiego<br />
di prodotti dell’agricoltura biodinamica e biologica, fino ad<br />
arrivare ad una consapevolezza di carattere più ampio e<br />
sociale, che consideri anche condizioni di lavoro e gli accordi<br />
tra fornitori/produttori e acquirenti. Mangiare sano tutti i<br />
giorni è veramente possibile, o è solo il titolo-slogan di qualche<br />
corso che cerca di dare una risposta alternativa a molte<br />
patologie della nostra era, in cui proliferano patologie allergiche,<br />
respiratorie, cardiovascolari, artritiche.<br />
Ci siamo così recati a Roncegno per conoscere Gianni Aste,<br />
responsabile della cucina della Casa di Salute Raphael, centro<br />
di cure antroposofiche.<br />
Molte quindi le domande a cui vogliamo tentare di dare una<br />
risposta, e visto che nell’immaginario collettivo una casa di<br />
salute è luogo di diete severe e punitive, non poco ci sorprende<br />
scoprire direttamente dai frequentatori della Casa<br />
Raphael che i menù e le portate sono tutt’altro che sgradite.<br />
Chef Gianni, chi sono i clienti della Casa Raphael?<br />
No, per favore, non chiamiamoli clienti o pazienti, per me e<br />
per tutti i miei collaboratori, sono “ospiti”.
Gli ospiti della Casa di salute hanno diversi profili.<br />
Sempre più frequentemente abbiamo ospiti<br />
che vengono da noi per iniziare o proseguire<br />
alcune terapie a seguito dei loro problemi di<br />
salute. Molto spesso la terapia non può essere<br />
svincolata da un nuovo rapporto verso le attività<br />
e le abitudini quotidiane. A volte il medico<br />
curante richiede al suo paziente uno sforzo personale<br />
affinché questi prenda in mano la propria<br />
malattia con un atteggiamento attivo, che in<br />
molti casi si traduce in un cambio di abitudini alimentari.<br />
Oltre ai pazienti, scusi, gli ospiti, ci sono anche<br />
persone di passaggio che si fermano alla Casa<br />
Raphael solo per mangiare?<br />
Da sempre, per chi accompagna gli ospiti in<br />
cura, ed ora anche per ospiti di passaggio, è<br />
possibile mangiare al ristorante della Casa.<br />
Quando si pensa ad una dieta, si pensa comunemente<br />
a qualche cosa di severo, punitivo,<br />
poco gratificante, che bisogna mandare giù<br />
come una medicina. È possibile sfatare questo<br />
mito del mangiare male perché si è a dieta?<br />
Credo che lei conosca la caratteristica della<br />
cucina da me gestita. Uso esclusivamente prodotti<br />
provenienti da agricoltura biologica e biodinamica e<br />
l’indirizzo dei miei menù è, posso dire, vegetariano, anche se<br />
questa definizione è di fatto riduttiva. La scommessa, mia personale<br />
e della Casa, è quella di proporre cibi sani in modo<br />
“non rigido”. Cercherò di spiegarmi meglio. Agli ospiti viene<br />
proposto ogni giorno un menù classico ed uno vegetariano –<br />
ripeto, “proposto” non “imposto” – cerchiamo così di indirizzare<br />
gli ospiti ad una alimentazione vegetariana molto varia<br />
e ricca. In ogni modo, sia nel caso di menù vegetariani, sia in<br />
quelli più tradizionali, la filosofia della nostra cucina non varia:<br />
restano gli alimenti di origine bio, non utilizziamo cotture forzate<br />
(ad esempio pentola a pressione o forno a microonde),<br />
non impieghiamo glutammati, evitiamo soffritti e fritture ad<br />
immersione.<br />
Ecco perché molti ospiti della Casa, anche se soggiornano<br />
per seguire cure e terapie, riescono a ricevere un’alimentazione,<br />
se pur con qualche limitazione decisa <strong>dal</strong> medico,<br />
ricca di una grande varietà di piatti fra cui scegliere.<br />
PRIMAVERA 2008<br />
UNA MISSIONE FRA I FORNELLI 15<br />
<strong>Il</strong> ricco buffet delle<br />
verdure e delle insalate,<br />
nell’alternanza dei colori<br />
e nella ricchezza delle<br />
proposte, prima ancora di<br />
soddisfare il palato con<br />
sapori autentici e<br />
genuini, gratifica la vista,<br />
contribuendo in modo<br />
essenziale a creare la<br />
giusta atmosfera che deve<br />
vibrare ogni volta che ci<br />
si avvicina al nutrimento.<br />
Informazioni dettagliate<br />
sulle terapie e sui<br />
soggiorni possono essere<br />
richieste telefonando alla<br />
Casa di Salute Raphael,<br />
0461 772000;<br />
oppure visitando il sito:<br />
www.casaraphael.com
16<br />
NOTIZIARIO WELEDA<br />
UNA MISSIONE FRA I FORNELLI<br />
È possibile nell’alimentazione quotidiana,<br />
eliminare quei prodotti che sono causa di<br />
molte forme allergiche e malattie autoimmuni?<br />
È chiaro che io faccio il cuoco, non è quindi<br />
mio compito “mettere a dieta” gli ospiti.<br />
I medici della Casa, a seconda della patologia<br />
che viene trattata, indirizzano gli ospiti<br />
ad una alimentazione mirata.<br />
Ovviamente certi ingredienti o alimenti<br />
dovranno essere esclusi, ad esempio il glutine,<br />
latte e latticini ed ancora alcune specie<br />
vegetali: patate, pomodori, melanzane,<br />
peperoni (le note solanacee!).<br />
Proprio a seguito di queste indicazioni del<br />
medico inizia la parte più interessante del<br />
mio lavoro. Sì, interessante per me è seguire<br />
gli ospiti durante il loro soggiorno con<br />
una alimentazione che li faccia sentire il<br />
più possibile in una casa di salute dove<br />
soggiornano, piuttosto che in una casa di<br />
salute in cui si curano.<br />
Mentre l’ascolto, vedo molte similitudini<br />
con la professione del farmacista, del<br />
resto anche lei veste di bianco. Mi dica, se<br />
si escludono ingredienti “famosi”, con<br />
quali è possibile sostituirli?<br />
Prendiamo ad esempio lo zucchero. A<br />
Casa Raphael si usa in modo esclusivo<br />
zucchero grezzo di canna, che pure viene<br />
spesso sostituito con altri dolcificanti come<br />
miele, succo concentrato di mela o pera,<br />
malto di cereali (mais, riso, orzo). Posso<br />
farle un altro esempio: prendiamo il glutine,<br />
sempre presente in grano duro o tenero.<br />
In realtà moltissimi piatti possono essere<br />
realizzati utilizzando farine senza glutine,<br />
oppure sostituendo il grano con altri<br />
cereali, come riso, quinoa, mais.<br />
Ed il latte: qui si interviene sostituendo il latte<br />
vaccino con altri tipi di “latte”, come quello<br />
di riso, di soya o d’avena. Spesso anche<br />
i formaggi vengono eliminati <strong>dal</strong>la dieta.<br />
Nonostante le privazioni “imposte” <strong>dal</strong><br />
medico, gli ospiti, anche quelli che devono<br />
rispettare diete molto rigide, hanno la possibilità<br />
di consumare quotidianamente<br />
dolci preparati ad hoc. Per esempio una<br />
nostra specialità è un dolce tipo “Sacher”<br />
in versione light, senza burro, senza latticini,<br />
senza grassi … e senza glutine! (La ricetta è<br />
a pag. 23)<br />
Ci sono anche menù o pietanze che<br />
rispondono a tradizioni locali?<br />
La varietà dei menù proposti a Casa<br />
Raphael si ispira alla dieta mediterranea,<br />
con l’inserimento di alcuni piatti propri<br />
della tradizione trentina ed alpina – del<br />
resto Roncegno è in Valsugana. Devo<br />
ammettere però che specialmente per la<br />
tradizione locale attuo alcune “rivisitazioni”,<br />
o meglio “alleggerimenti”, in quanto la<br />
nostra tradizione locale, dipendendo da<br />
un’agricoltura montana, è legata a carne<br />
suina, patate, fagioli e prodotti caseari.<br />
Per potere sperimentare un miglioramento,<br />
che può rappresentare una molla importante<br />
per un approccio “diverso” alla cura<br />
della patologia, è possibile indicare per<br />
quanto tempo prolungare la “dieta”?<br />
Se parliamo di benefici, è sufficiente intervistare<br />
i nostri ospiti. Sono loro, infatti, che li<br />
testimoniano col loro sorriso e con l’impegno<br />
nell’applicare i nostri suggerimenti<br />
nella quotidianità.<br />
Anche a questo riguardo il mio lavoro si fa<br />
interessante. Quando dico che per me chi<br />
è a Casa Raphael è un ospite, affermo<br />
una mia realtà, nonché una mia filosofia<br />
di lavoro e di vita. Non sono irraggiungibile<br />
od inavvicinabile. Ogni settimana vengono<br />
organizzati “incontri con il cuoco”. Si<br />
tratta di serate in cui spiego agli ospiti<br />
come si lavora nelle cucine di Casa<br />
Raphael. Spesso li accogliamo in cucina<br />
per mostrare loro la “pratica” del nostro
lavoro, che poi, a casa, diventerà il loro.<br />
Agli ospiti più “golosi” offriamo le nostre<br />
ricette dei dolci o delle specialità che<br />
hanno già gustato al ristorante. In particolare,<br />
sono sempre a disposizione per chiarimenti<br />
e suggerimenti nel caso venga consigliato<br />
<strong>dal</strong> medico un cambio di dieta,<br />
evento che molto spesso può mettere in<br />
crisi l’organizzazione familiare.<br />
In questi casi, la prima cosa che ripropongo,<br />
è la mia esperienza personale.<br />
Dedicarmi a questo lavoro, in questo<br />
modo, per me non è stato come affrontare<br />
il problema dell’”eliminazione”, piuttosto ha<br />
rappresentato l’occasione per scoprire<br />
quell’enorme quantità, qualità e varietà di<br />
cibi che solitamente non vengono impiegati<br />
e che permettono ad una dieta di<br />
variare. Torniamo per esempio al glutine.<br />
Molto spesso l’eliminazione di pasta, pane<br />
e dolci, è vista come una catastrofe. Non è<br />
così. La pasta o il pane tradizionali possono<br />
essere sostituiti benissimo con prodotti senza<br />
glutine, ovviamente non sono identici a<br />
quelli di grano duro. Si possono realizzare<br />
piatti davvero buoni a base di cereali senza<br />
glutine come riso, miglio, mais, quinoa, che<br />
possono essere utilizzati sia come chicchi<br />
interi o sotto forma di lavorati (farine, fiocchi,<br />
soffiati). Le posso garantire che si possono<br />
realizzare anche ottime torte!<br />
Resta importante come si affronta il cambio<br />
dell’alimentazione: non bisogna viverlo<br />
PRIMAVERA 2008<br />
UNA MISSIONE FRA I FORNELLI 17<br />
come una privazione, bensì come un’occasione<br />
per introdurre nella propria dieta<br />
altri alimenti, finora sconosciuti o pochissimo<br />
utilizzati, evitando così di preparare “un<br />
piatto a parte” per chi è a dieta. Bisogna<br />
cercare di cucinare per sé come per gli<br />
altri, in modo da condividere con tutti gli<br />
altri i piatti che si preparano.<br />
Ecco quindi che la dieta non è più vista<br />
come tale, non ci chiediamo più quanto a<br />
lungo portarla avanti. Visti gli innegabili successi<br />
in campo medico ed il senso di conquista<br />
che i nostri ospiti hanno nello scoprire<br />
in cucina un nuovo stile di vita, buono,<br />
ricco, sano e gratificante.<br />
Un’ultima domanda: immagino che siano<br />
stati numerosissimi gli apprezzamenti sulla<br />
sua cucina: se ne ricorda uno in particolare,<br />
che le è rimasto particolarmente caro?<br />
In effetti sì. Premetto che prima del 2001 ho<br />
lavorato, sempre nel settore, in circa 40<br />
realtà diverse. Da sei anni mi riconosco in<br />
quello che faccio qui a Roncegno, e infatti<br />
c’è un episodio, che gratifica in modo particolare<br />
il mio impegno, la mia passione e la<br />
continuità che accompagna il mio lavoro<br />
coi medici e gli ospiti.<br />
Un giorno un ospite mi disse:<br />
“Lei, Gianni, non ci dà da<br />
mangiare, ci nutre!”
18<br />
NOTIZIARIO WELEDA<br />
L’omeopatia e il fisco<br />
a cura di Caterina Bulzi<br />
Scontrino fiscale<br />
parlante<br />
Finalmente una detrazione fiscale<br />
senza ostacoli.<br />
Debutta lo scontrino fiscale parlante<br />
rilasciato <strong>dal</strong> Farmacista<br />
Come funziona il beneficio fiscale<br />
del 19% per l’acquisto di medicinali<br />
omeopatici?<br />
Non dimentichiamoci<br />
del 5 per mille<br />
Prossima è, oramai, la scadenza del<br />
modello 730, la dichiarazione dei<br />
redditi, che tutti i lavoratori dipendenti<br />
e pensionati possono presentare,<br />
attraverso un professionista abilitato<br />
o CAAF.<br />
Non dimentichiamoci di destinare il 5<br />
per mille delle imposte ad una delle<br />
nostre associazioni.<br />
<strong>Il</strong> meccanismo per destinare questo 5<br />
per mille è semplice, basta apporre<br />
la propria firma e riportare il codice<br />
fiscale dell’associazione, nell’apposito<br />
spazio dedicato del modello<br />
730/1. C.B.<br />
Dal 1° gennaio 2008 è entrata in<br />
vigore la normativa che impone l’obbligo<br />
di rilascio dello scontrino fiscale<br />
parlante da parte del farmacista<br />
all’atto della vendita dei farmaci, e<br />
quindi anche l’acquisto di medicinali<br />
omeopatici può essere certificato da<br />
questo scontrino parlante.<br />
Vediamo come funziona:<br />
1. munirsi di tessera sanitaria da esibire<br />
al farmacista prima del rilascio<br />
dello scontrino, con una penna ottica<br />
viene letto il proprio codice fiscale<br />
e trasferito sullo scontrino, che<br />
diviene parlante, in quanto riporterà<br />
qualità, quantità e prezzo del farmaco,<br />
nonché il codice fiscale del consumatore<br />
contribuente.<br />
Sarà più facile a questo punto certificare<br />
al fisco anche la spesa sanitaria<br />
del prodotto omeopatico;<br />
2. occorre quindi conservare questi<br />
scontrini fiscali parlanti, affinché,<br />
in sede di dichiarazione dei redditi,<br />
possa essere utilizzato, per ottenere<br />
il rimborso del 19%, al netto di una<br />
franchigia di € 129,11 <strong>dal</strong>l’ammontare<br />
complessivo delle spese sanitarie<br />
sostenute nell’anno.<br />
Solo per i redditi 2007 il codice fiscale<br />
può essere ancora annotato a<br />
mano sullo scontrino parlante <strong>dal</strong>lo<br />
stesso contribuente, conservato e<br />
annotato al fine della detrazione<br />
d’imposta all’atto della presentazione<br />
della dichiarazione dei redditi.<br />
Attenzione: anche le spese sostenute<br />
per l’acquisto di integratori alimentari,<br />
purché sostenuti da una<br />
prescrizione medica, possono entrare<br />
in detrazione.<br />
Caterina Bulzi,<br />
Ragioniere Commercialista, Milano<br />
bulzi@iol.it<br />
Denominazione Cod. Fiscale<br />
FON.E.M.A. - Fondazione Europea<br />
Medicina antroposofica ONLUS - Roma<br />
97295010587<br />
www.fonema.org<br />
AIPMA - Associazione Italiana<br />
di Pazienti della Medicina Antroposofica - Torino<br />
www.aipma.it<br />
Associazione Loïc Francis Lee -<br />
Casa Maria Grazia, Casa Loïc - Capena - Roma<br />
www.assoloic.net<br />
Associazione LA MONDA -<br />
Ente Pedagogia Curativa e Socioterapia - Arcisate (Va)<br />
97618200014<br />
96133370583<br />
02659820126
Ricinus communis L.<br />
Questa euphorbia di<br />
chiara origine tropicale<br />
(Africa ed<br />
Asia), che può raggiungere<br />
i 6 mt di altezza per<br />
6 di diametro, non può<br />
lasciare indifferenti gli amanti<br />
del verde e dei giardini,<br />
che ammirano le sue grandi<br />
foglie palmate <strong>dal</strong> bel verde<br />
intenso, su cui risaltano le<br />
rosse e ben scolpite venature,<br />
e i frutti, che senza soluzione<br />
di continuità si sviluppano<br />
scalarmente, mostrando<br />
contemporaneamente<br />
capsule abbozzate e a<br />
piena maturazione.<br />
Queste, una volta seccate,<br />
si rompono facilmente alla<br />
pressione delle dita, liberan-<br />
do i lucidi semi cerosi, ricchi<br />
del prezioso olio dai mille<br />
impieghi.<br />
Chi non ha sperimentato,<br />
almeno una volta, le qualità<br />
purganti dell’olio di ricino?<br />
Inoltre, quale meccanico<br />
non conosce le qualità lubrificanti<br />
dell’olio di ricino,<br />
impiegato nelle più diverse<br />
applicazioni dell’industria<br />
meccanica per la sua grande<br />
resistenza al calore?<br />
Oggi lo incontriamo come<br />
ingrediente reologico in<br />
molti prodotti medicinali e<br />
cosmetici, a cui conferisce<br />
consistenza e densità.<br />
Cos’è quindi Hydrogenated<br />
Castor Oil che leggiamo<br />
sulla nuova etichetta del<br />
PRIMAVERA 2008<br />
SCHEDA TECNICA 19<br />
Doccia Peeling alla Betulla?<br />
Non è nulla di sintetico, è il<br />
nome “in codice” del repertorio<br />
cosmetico (INCI) riferito<br />
all’olio di ricino idrogenato.<br />
Con l’aiuto di un po’ di tecnologia,<br />
per produrre i granuli<br />
esfolianti del doccia<br />
peeling, l’olio di ricino viene<br />
prima idrogenato, poi scaldato<br />
e fatto cristallizzare<br />
istantaneamente.<br />
Si crea così una delicata<br />
polvere di piccolissime perle<br />
di cera, che, oltre a dare<br />
spessore e stabilità all’emulsione,<br />
sono insolubili in<br />
acqua e sufficientemente<br />
consistenti per un delicato<br />
impiego peeling sotto la<br />
doccia. A. L.<br />
La maturazione delle capsule e dei semi è scalare.<br />
La raccolta avviene da agosto ad ottobre, inizia quando le<br />
capsule presentano un colore bruno (a sinistra nella foto) e gli<br />
aculei diventano duri e fragili. I semi, <strong>dal</strong>la caratteristica<br />
screziatura marmorizzata a pelle di serpente, contengono<br />
l'acido ricinoleico, <strong>dal</strong>le note proprietà purgative e la ricinina,<br />
alcaloide molto velenoso ed insolubile in olio.
20<br />
NOTIZIARIO WELEDA<br />
Leggiamo insieme<br />
Breve rassegna bibliografica<br />
Liliana Buonfino<br />
La cucina integrale, 301 pagine,<br />
€ 19,90, Tecniche Nuove 2007<br />
Via Eritrea 21 - 20127 Milano<br />
tel. 0239090319, fax 0239090373<br />
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Leggere questo libro è come intraprendere<br />
un grande viaggio nei sapori<br />
e nei profumi che ci offre la natura.<br />
La ricca introduzione parte <strong>dal</strong>la<br />
filosofia dell’alimentazione per soffermarsi<br />
sull’aspetto nutrizionale dei<br />
cibi secondo i più moderni principi<br />
scientifici, ma tiene in considerazione<br />
anche il contenuto spirituale insito<br />
nell’atto di nutrirsi. L’obiettivo è<br />
accompagnare il lettore a una scelta<br />
dei cibi consapevole in modo che<br />
l’atto di cucinare acquisti un significato<br />
“nuovo” e si trasformi in un’azione<br />
cosciente e responsabile. “La<br />
cucina integrale”, pubblicato già nel<br />
1973, vanta numerose ristampe e,<br />
nel campo della cucina naturale, è<br />
considerato un “classico”, un precursore<br />
da cui sono derivati numerosi<br />
movimenti salutistici.<br />
Liliana Buonfino, ha lavorato come<br />
attrice di prosa professionista in teatro<br />
e in televisione. Ha pubblicato<br />
diversi libri di letteratura infantile,<br />
ha fondato e diretto la rivista<br />
“Bimbosapiens”. Ha collaborato con<br />
la RAI a differenti programmi televisivi<br />
e radiofonici. Ha pubblicato libri<br />
di cucina con numerose case editrici.<br />
L’autrice si è appassionata alla cucina<br />
naturale quando ha scoperto quanto<br />
fosse “sana”, varia e appetitosa e al<br />
contempo capace di prevenire numerose<br />
malattie della nostra civiltà.<br />
Ibrahim Abuleish<br />
SEKEM, Un’iniziativa biodinamica<br />
cambia il volto del deserto egiziano,<br />
236 pagine, € 21,00. Editrice<br />
Antroposofica, Milano.<br />
<strong>Il</strong> libro narra la storia straordinaria di<br />
una comunità agricola unica al<br />
mondo, Sekem, nata in Egitto, <strong>dal</strong>la<br />
sabbia del deserto, a settanta chilometri<br />
<strong>dal</strong> Cairo. Una realtà tanto<br />
straordinaria da essere considerata<br />
un modello di impresa economico<br />
sociale, un esempio di come un’economia<br />
basata su principi di solidarietà<br />
e trasparenza possa sviluppare<br />
un sano tessuto sociale e una cultura<br />
vitale. La costruzione di Sekem inizia<br />
nel 1977: settanta ettari di deserto<br />
che Abuleish compra <strong>dal</strong>lo Stato,<br />
oggi trasformati seguendo l’agricoltura<br />
biodinamica in terreni rigogliosi<br />
e fertili, delimitati da una fitta cin-<br />
tura di alberi profumati.<br />
Per Sekem lavorano duemila persone<br />
impegnate in sei imprese economiche:<br />
orticoltura, allevamento di<br />
bestiame, coltivazione di cereali e<br />
cotone, erbe officinali, laboratori di<br />
trasformazione dei prodotti alimentari,<br />
di abbigliamento e prodotti farmaceutici.<br />
Bellissime costruzioni<br />
bianche ospitano le scuole: <strong>dal</strong>l’asilo<br />
al liceo, ai centri di avviamento professionale<br />
e di alfabetizzazione per<br />
adulti. Per l’assistenza sanitaria:<br />
l’ambulatorio, il centro medico e<br />
un’ambulanza che gira nei villaggi<br />
per insegnare igiene e prevenzione.<br />
E per gli spettacoli, le feste e la<br />
musica, un teatro che sorge sull’unica<br />
collina.<br />
Nel libro Ibrahim Abuleish intreccia<br />
la sua storia con quella di Sekem e<br />
conduce il lettore nell’atmosfera<br />
straordinaria della sua infanzia al<br />
Cario e poi in Austria e in Germania,<br />
dove incontra la filosofia di Schiller, i<br />
trattati scientifici di Goethe e l’antroposofia.<br />
Scopre la pedagogia di<br />
Steiner nelle scuole Waldorf, l’arte<br />
europea e la musica, approfondisce i<br />
suoi studi sul Corano.<br />
Nel 1977 decide di tornare in Egitto<br />
con una “visione” e l’impellente bisogno<br />
di costruire una realtà unica al<br />
mondo per il suo Paese: una comunità<br />
agricola multietnica, un nuovo ponte<br />
tra cultura europea e nord-africana.<br />
Nel 2003 a Ibrahim Abuleish è stato<br />
conferito il Right Livelihood Award, il<br />
Premio Nobel Alternativo. È stato<br />
invitato a partecipare al Forum<br />
Economico Internazionale di Davos<br />
per raccontare la storia di Sekem.
Ci scrive:<br />
D.H. di Roma:<br />
Conoscevo l’antroposofia e<br />
Rudolf Steiner, cosi come, ma solo<br />
di nome, la linea <strong>Weleda</strong>.<br />
In Belgio ho avuto l’occasione di<br />
comperare vari prodotti, tra i quali<br />
l’Olio cellulite alla Betulla, la<br />
Crema da giorno alla Rosa<br />
Mosqueta, l’Olio per capelli e lo<br />
Shampoo al Rosmarino ed altro<br />
ancora.<br />
Sono cosi entusiasta dei vostri prodotti<br />
che ne sto parlando con<br />
varie amiche e colleghe. Ho<br />
avuto dei risultati ottimi con l’olio<br />
anticellulite, dopo solo un mese la<br />
pelle è migliorata tantissimo, è<br />
molto più soda, elastica.<br />
Per il viso uso la Crema alla Rosa<br />
Mosqueta, che trovo eccellente.<br />
D’ora in poi sarò una vostra fedelissima<br />
cliente, mi sono anche<br />
abbonata al vostro notiziario.<br />
Un’unica cosa, vorrei sapere perché<br />
cosi tanta differenza di prezzo,<br />
se ricordo bene ho pagato l’olio<br />
anticellulite a Bruxelles sui 14<br />
euro, qui vedo dei prezzi che arrivano<br />
a fino a 18.<br />
Grazie.<br />
Risponde Alexander Ehrenheim:<br />
La ringraziamo intanto per averci<br />
scritto le sue considerazioni relativamente<br />
ai nostri prodotti. Non<br />
possiamo che essere soddisfatti<br />
quando sentiamo che tutta la<br />
qualità che cerchiamo di mettere<br />
nelle nostre giornate lavorative<br />
(da chi fa le coltivazioni a chi<br />
controlla la qualità del prodotto,<br />
fino a noi che ci preoccupiamo di<br />
renderlo disponibile) viene realmente<br />
percepita da chi ci sceglie.<br />
Grazie di cuore.<br />
Per quanto concerne i prezzi in<br />
altri Stati, ahimè questo è un<br />
annoso problema, che ha alcune<br />
spiegazioni semplici ed altre più<br />
complesse (per esempio di economia<br />
azien<strong>dal</strong>e). Per citare alcu-<br />
PRIMAVERA 2008<br />
POSTA @ RISPOSTA<br />
Moltiplicare la voce di lettori e clienti<br />
ne ragioni oggettive delle possibili<br />
differenze, consideri innanzitutto la<br />
filiera logistica, che può essere<br />
diversa da <strong>paese</strong> a <strong>paese</strong>, e che<br />
incide in maniera essenziale sul<br />
prezzo finale. In modo particolare,<br />
il margine richiesto dai grossisti e<br />
dai rivenditori finali in Italia è decisamente<br />
più elevato che altrove<br />
(e questo vale in generale per la<br />
maggior parte dei prodotti di<br />
largo consumo). Aggiunga poi la<br />
possibile differente tassazione (sia<br />
l’IVA che le tasse sulle aziende:<br />
l’Italia ha una pressione fiscale tra<br />
le più alte in europa) ed infine,<br />
quelle che si chiamano economie<br />
di scala (i prodotti costano meno,<br />
almeno in <strong>Weleda</strong>, lì dove se ne<br />
vendono di più, perché l’azienda<br />
riesce a risparmiare in molti stadi<br />
della produzione e può perciò<br />
contenere il prezzo al pubblico).<br />
Non vuole essere una spiegazione<br />
dettagliata ed esaustiva relativa<br />
al singolo prodotto menzionato<br />
(che sarebbe caso per caso<br />
impossibile), ma ho cercato solo di<br />
darle una idea di quante variabili<br />
possano incidere sul prezzo finale.<br />
Dal punto di vista di <strong>Weleda</strong>, di<br />
tutte le <strong>Weleda</strong> del mondo, fa<br />
parte proprio del nostro concetto<br />
che viviamo tutti i giorni di qualità<br />
e di equilibrio, e rispetto sociale,<br />
cercare di mantenere un prezzo al<br />
pubblico il più accessibile possibile,<br />
limitando così, in molti casi, possibili<br />
guadagni che potrebbero<br />
derivare da prezzi così detti “di<br />
mercato”.<br />
Quanto sopra, naturalmente, non<br />
può livellare le differenze tra<br />
nazione e nazione.<br />
Con la speranza di averla aiutata<br />
a capire questa stranezza, la ringrazio<br />
ancora per il tempo che ci<br />
ha dedicato e per averci scelto,<br />
cordialmente.<br />
M.M. di Bergamo:<br />
Ho ricevuto, e volentieri provato,<br />
le nuove Docce cremose We le da.<br />
Le due che ho provato sono<br />
entrambe ottime, sia per l'effetto<br />
sulla pelle, sia per la fragranza<br />
intensa e originale.<br />
La Doccia cremosa al Limone è<br />
quella che preferisco. Tornando a<br />
casa, dopo aver attraversato le<br />
strade cittadine surriscaldate, è<br />
una vera consolazione. Mi sento<br />
immerso in un agrumeto!
22<br />
NOTIZIARIO WELEDA<br />
POSTA @ RISPOSTA<br />
La sensazione sulla pelle è confortevole,<br />
ci si sente a contatto con<br />
qualche cosa di amichevole e<br />
l'effetto vellutato è persistente. C'è<br />
una grande differenza rispetto ai<br />
comuni prodotti per doccia, compresi<br />
quelli di qualità.<br />
Cordiali saluti e auguri per queste<br />
e altre future innovazioni.<br />
G.M. di Fermo:<br />
Buonasera, sono un utilizzatore<br />
abituale dei Vostri prodotti.<br />
Ho apprezzato molto i dentifrici<br />
(quello salino in particolare), i prodotti<br />
per la rasatura, gli sciroppi, i<br />
saponi.<br />
Non mi hanno soddisfatto molto<br />
invece il deodorante a base di<br />
limone (efficacia limitata a poche<br />
ore). Anche i prodotti per la protezione<br />
solare, la crema e il latte,<br />
sono per i miei gusti troppo appiccicosi<br />
e non gradevoli per quanto<br />
riguarda il profumo.<br />
Risponde Valentina Bocedi,<br />
Specialista Prodotti Cosmetici:<br />
Gentile Sig. G.M.,<br />
intanto grazie per la sua dichiarata<br />
fedeltà ai nostri prodotti, malgrado<br />
qualche disattesa.<br />
La sua lettera ci dà lo spunto per<br />
precisare che abbiamo due tipi di<br />
deodoranti: quello al Limone,<br />
appunto, che ha un’azione deodorante<br />
delicata e una fresca<br />
nota agrumata, e uno alla Salvia,<br />
<strong>dal</strong>la profumazione più decisa ed<br />
un’azione deodorante più spiccata,<br />
grazie alla sua formulazione<br />
che prevede la Melaleuca<br />
Alternifolia <strong>dal</strong>le note proprietà<br />
disinfettanti.<br />
M.G. di Ferrara:<br />
Salve, frequento un master sull’ambiente<br />
e gestisco insieme ad<br />
altri un campo estivo per bambini<br />
ad indirizzo steineriano e lì vicino<br />
c’è un negozio di prodotti biologici,<br />
che ha molti prodotti della<br />
<strong>Weleda</strong>.<br />
Sono rimasto molto contento del<br />
prodotto Olio rilassante alla<br />
Lavanda, mi rilassa, mi distende<br />
ed è proprio al naturale. Io detesto<br />
i deodoranti perché inizio a<br />
starnutire, sento l'alcool o altre<br />
sostanze. <strong>Il</strong> vostro olio non è<br />
pesante, non dà proprio fastidio<br />
ed è un piacere. Sono contento,<br />
qualità che si vede e si sente!<br />
B.V. di Berzano di Tortona:<br />
Oltre al nuovo indirizzo, desidero<br />
comunicarvi l’apprezzamento per<br />
i vostri prodotti, che sostengono la<br />
mia giovane famiglia da tre anni,<br />
e a cui mi affiderò ancora di più,<br />
adesso che sono diventata<br />
mamma per la seconda volta.<br />
E si sa di quante cure e coccole<br />
hanno bisogno neomamme e<br />
bebè!<br />
<strong>Il</strong> cambio di abitazione è motivato<br />
da tante necessità, tra cui la ricerca<br />
di un rapporto più diretto con<br />
la natura: anche lavorativo. Per la<br />
nascente cooperativa agricola è<br />
stato fondamentale un corso di<br />
formazione in agricoltura biodinamica.<br />
Per noi è importante l’attenzione<br />
al benessere dello spirito e<br />
<strong>Weleda</strong> ci aiuta.<br />
A.F. di Settimo Torinese:<br />
... volevo inoltre metterVi al corrente<br />
che la crema per le mani,<br />
dopo averla massaggiata per<br />
bene, sia al mattino, che alla sera,<br />
sulle mani dei miei figli, funziona<br />
perfettamente come calmante<br />
prima di dormire e al mattino<br />
quando dobbiamo<br />
iniziare la<br />
giornata.<br />
È ormai un rito<br />
consolidato inalarneprofondamente<br />
l'aroma!<br />
E.M. di Milano<br />
ci chiede maggiori dettagli sullo<br />
Sciroppo ai 4 Frutti (Balance<br />
Quattro Frutti).<br />
Gentilissima Sig.ra E.M.,<br />
Lei sa da quanti anni Balance<br />
Quattro Frutti <strong>Weleda</strong>, ex Succo ai<br />
4 frutti, è sul mercato Europeo e<br />
che viene regolarmente consigliato<br />
per sostenere in modo generale<br />
il buon equilibrio del metabolismo?<br />
È nota l’attività benefica degli<br />
antiossidanti, ben sostenuta an -<br />
che <strong>dal</strong>la ricerca scientifica ed<br />
ora, naturalmente, anche il mercato<br />
si attiva sull’onda della richiesta<br />
di prodotti contro l’invecchiamento<br />
cellulare e propone e ripropone<br />
prodotti a base di mirtillo<br />
rosso, ribes nero, prugnole, nelle<br />
forme più svariate: succhi, concentrati,<br />
capsule, ecc.<br />
Hanno tutti in comune un alto contenuto<br />
di antocianine, della famiglia<br />
dei polifenoli, che conferiscono<br />
a frutta e verdura una colorazione<br />
che va <strong>dal</strong> rosso al blu, passando<br />
per varie tonalità di viola.<br />
In tutte le situazioni, che causano<br />
affaticamento, nello sport, quando<br />
il metabolismo generale rallenta,<br />
è il momento di sostenere le<br />
normali attività metaboliche con<br />
alimenti ricchi di vit. C, vit. E, caroteni,<br />
polifenoli, antocianine, ben<br />
noti antiossidanti.<br />
Questi agiscono sui radicali liberi,<br />
favorendone l’eliminazione, che,<br />
altrimenti, liberi di agire, sono<br />
causa di danni anche gravi, a<br />
volte irreparabili, per esempio<br />
malattie degenerative e cardiovascolari.<br />
I radicali liberi sono un prodotto di<br />
scarto dell’attività cellulare e danneggiano<br />
il DNA, limitando così<br />
l’organismo nella sua capacità<br />
rigenerativa.<br />
L’invecchiamento della pelle è<br />
forse uno dei segnali più immediati<br />
ed appariscenti dell’azione dei<br />
radicali liberi.
PRIMAVERA 2008 23<br />
La “light”<br />
scelta di contenuto<br />
Gianni Aste, Chef presso la Casa di Salute Raphael di Roncegno, ci<br />
propone una ricetta classica, facile da realizzare e molto gustosa,<br />
dove il latte, causa di molti disturbi, viene sostituito.<br />
Ma il vero prodotto alternativo e salutogenetico è rappresentato<br />
soprattutto da come ci si orienta nell’acquisto degli ingredienti.<br />
È importante scegliere tra quelli di origine biologica e biodinamica,<br />
inoltre la scelta può assumere colori sociali quando ci si rivolge al<br />
mercato equo e soli<strong>dal</strong>e. Anche questo contribuisce, sotto numerosi<br />
aspetti, ad avere un’alimentazione più sana.<br />
Ingredienti<br />
5 uova intere; 150 g di<br />
zucchero grezzo di<br />
canna; 50 g di cacao<br />
amaro in polvere; 70 g di<br />
amido di mais; 30 g di<br />
noci (o nocciole)<br />
macinate finemente.<br />
Per la copertura: 150 g di<br />
cioccolato fondente; ca.<br />
60 ml di latte di riso (o di<br />
mandorla).<br />
Preparazione<br />
Si montano a neve, ben ferma, le chiare con metà dello<br />
zucchero; a crema, invece, si montano i tuorli con l’altra<br />
metà dello zucchero.<br />
Si uniscono insieme i due composti e mescolando<br />
lentamente si incorporano l’amido di mais, il cacao e le<br />
noci (o nocciole) macinate.<br />
Si sistema l’impasto in una tortiera unta e si cuoce per<br />
circa 25-35 minuti a 170°C.<br />
Si sforna e si lascia raffreddare.<br />
Si taglia ottenendo 3 dischi sui quali si spalma una<br />
confezione di marmellata di albicocche.<br />
Si ricopre col cioccolato fatto sciogliere a bagnomaria.<br />
Piccoli frutti, grandi qualità antiossidanti<br />
Balance quattro frutti WELEDA<br />
Ribes nero (19,2 %), mirtillo rosso (6,4 %), prugnolo (6,4 %) e sorbo<br />
(6,4 %), stimolano in modo naturale le funzioni<br />
digestive dell’organismo. Ricchi naturalmente di<br />
antocianine, <strong>dal</strong>le note proprietà antiossidanti,<br />
che favoriscono l’eliminazione dei radicali liberi,<br />
causa dell’invecchiamento della pelle e di molte<br />
malattie degenerative e cardiovascolari. Diluito in<br />
acqua è molto dissetante, aggiunto allo yoghurt o<br />
ad un müsli, diventa un gradito dessert.
Marco batte felicemente le manine.<br />
È la felicità di chi fiducioso<br />
va incontro al mondo.<br />
Marco è vivace, gattona ovunque,<br />
supera e aggira ostacoli.<br />
Tocca proprio tutto.<br />
Calendula Babywash <strong>Weleda</strong><br />
arriva al momento giusto.<br />
Col nuovo Babywash<br />
Corpo e Capelli<br />
la pulizia quotidiana<br />
diventa un vero piacere.<br />
I suoi dolci tensioattivi<br />
producono una schiuma delicata,<br />
che deterge accarezzando<br />
e senza bruciare gli occhi.<br />
Preziosi oli vegetali mantengono la<br />
naturale morbidezza della pelle,<br />
mentre gli oli essenziali naturali lasciano<br />
una deliziosa e fresca fragranza.<br />
Tensioattivi di origine vegetale, ricavati<br />
<strong>dal</strong>lo zucchero e <strong>dal</strong> cocco,<br />
sono velocemente e completamente<br />
biodegradabili.<br />
Babywash rispetta l’ambiente.<br />
www.weleda.it<br />
<strong>Weleda</strong> Italia S.r.l.<br />
Via del Ticino, 6 - 20153 Milano<br />
Tel. +39 02 487 70 51 - Fax +39 02 400 70 379<br />
info@weleda.it • www.weleda.it<br />
In caso di mancata consegna, si prega inviare al CMP Roserio per la restituzione al mittente, <strong>Weleda</strong> Italia S.r.l. • via del Ticino, 6 • 20153 Milano, che si impegna a pagare il diritto fisso dovuto.