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l'ordinanza è qui in pdf - Giulio Cavalli

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Proc. pen. n. 3345/12 R.G.N.R. Mod. 21 DDA<br />

PROCURA DELLA REPUBBLICA<br />

PRESSO IL TRIBUNALE DI REGGIO CALABRIA<br />

Direzione Distrettuale Antimafia<br />

FERMO DI INDIZIATO DI DELITTO<br />

- artt. 384 e segg. c.p.p. -<br />

Il Pubblico M<strong>in</strong>istero, nella persona del Procuratore della Repubblica<br />

Aggiunto, dott. Michele Prestip<strong>in</strong>o Giarritta, del Sostituto Procuratore della<br />

Repubblica DDA, dott.ssa Alessandra Cerreti, e del Sostituto Procuratore della<br />

Repubblica, dott. Rosario Ferracane;<br />

visti gli atti del procedimento penale <strong>in</strong>dicato <strong>in</strong> epigrafe nei confronti,<br />

tra gli altri, di:<br />

1. BURZOMATO Arturo, nato a Scilla il 24.05.1990, ivi residente <strong>in</strong> via<br />

Umberto I n°88;<br />

2. CALABRESE Carmelo, nato a Tor<strong>in</strong>o il 27.03.1972, residente a Scilla <strong>in</strong><br />

via Ieracari n°27 <strong>in</strong>t. 5;<br />

3. FULCO Annunziat<strong>in</strong>a, nata a Scilla il 30.12.1965, residente a Palmi<br />

Contrada Torre;<br />

4. FULCO Giuseppe, nato a Scilla <strong>in</strong> data 05.06.1971, <strong>in</strong> atto detenuto<br />

per altra causa presso la Casa Circondariale di Benevento.<br />

5. GAIETTI Matteo, nato a Scilla il 22.10.1969, ivi residente <strong>in</strong> via<br />

Prov<strong>in</strong>ciale Scilla Melia;<br />

6. LIBRO Francesco, nato a Reggio di Calabria il 21.04.1974, residente a<br />

Bagnara Calabra <strong>in</strong> via A. Vespucci n°23;<br />

7. NASONE Anton<strong>in</strong>o, nato a Reggio di Calabria il 28.07.1981, ivi<br />

residente <strong>in</strong> via Largo Tripi Sup. fabbricato D n°4, <strong>in</strong>t. 1;<br />

8. NASONE Domenico, nato a Reggio Calabria il 10.04.1983 e residente<br />

a Scilla (RC) <strong>in</strong> via Annunziata nr. 49;<br />

9. NASONE Domenico, nato a Casorate Primo <strong>in</strong> data 28.10.1969 e<br />

residente a Scilla <strong>in</strong> via Largo Vela n°11;<br />

10.NASONE Francesco, nato a Scilla il 29.01.1972, ivi residente <strong>in</strong> via<br />

Roma n°40;<br />

11.NASONE Rocco, nato a Scilla il 06.05.1974, ivi residente <strong>in</strong> via Largo<br />

Vela n°11;


12.NASONE Virgilio Giuseppe, nato a Scilla il 19.07.1944, ivi residente <strong>in</strong><br />

via Canalello n°21;<br />

13.PUNTORIERI Pietro, nato a Scilla il 29.09.1988, ivi residente <strong>in</strong> via<br />

Bastia III vico n°53;<br />

persone sottoposte alle <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>i per le seguenti ipotesi di reato:<br />

NASONE Virgilio Giuseppe, NASONE Francesco, NASONE Domenico (cl. 69),<br />

NASONE Rocco, GAIETTI Matteo, FULCO Giuseppe, BURZOMATO Arturo,<br />

PUNTORIERI Pietro, NASONE Domenico (cl. 83), NASONE Anton<strong>in</strong>o, LIBRO<br />

Francesco, FULCO Annunziat<strong>in</strong>a e CALABRESE Carmelo<br />

A) del reato di cui all’art. 416-bis, commi 1, 2, 3 e 6 c.p., per aver fatto parte,<br />

con altre persone allo stato non ancora <strong>in</strong>dividuate, dell’associazione mafiosa<br />

denom<strong>in</strong>ata ’ndrangheta, operante sul territorio della prov<strong>in</strong>cia di Reggio<br />

Calabria, nazionale ed estero costituita da molte dec<strong>in</strong>e di locali, articolata <strong>in</strong><br />

tre mandamenti (Tirrenica, Ionica e Reggio Calabria città) e con organo di<br />

vertice denom<strong>in</strong>ato “Prov<strong>in</strong>cia”, associazione che si avvale della forza<br />

d’<strong>in</strong>timidazione del v<strong>in</strong>colo associativo e della condizione di assoggettamento<br />

e di omertà che ne deriva, attuando un capillare controllo di ogni aspetto della<br />

vita, specie pubblica ed economica, allo scopo:<br />

a) di conseguire vantaggi patrimoniali dalle attività economiche che si<br />

svolgevano nel territorio attraverso o la partecipazione alle stesse, ovvero<br />

l’imposizione e la riscossione di somme di denaro a titolo di compendio<br />

estorsivo;<br />

b) di ac<strong>qui</strong>sire direttamente o <strong>in</strong>direttamente la gestione e/o il controllo di<br />

attività economiche nei più svariati settori, affermando il controllo egemonico<br />

nel territorio;<br />

d) di commettere delitti contro il patrimonio (<strong>in</strong> particolare danneggiamenti ed<br />

estorsioni), contro la vita e l’<strong>in</strong>columità <strong>in</strong>dividuale ed <strong>in</strong> materia di armi;<br />

e) di conseguire per sé e per altri vantaggi <strong>in</strong>giusti;<br />

<strong>in</strong> particolare, per aver fatto parte dell’articolazione territoriale della<br />

‘ndrangheta operante a Scilla e territori limitrofi nota come “cosca Nasone-<br />

Gaietti” e nella specie:<br />

- NASONE Virgilio Giuseppe, con il ruolo di capo della cosca, con compiti di<br />

decisione, pianificazione e <strong>in</strong>dividuazione delle azioni e delle strategie generali<br />

2


del sodalizio crim<strong>in</strong>oso; trattandosi <strong>in</strong> particolare di soggetto <strong>in</strong> posizione<br />

apicale cui rivolgersi per ottenere la preventiva autorizzazione a svolgere ogni<br />

tipo di attività economica nel territorio di Scilla;<br />

- NASONE Francesco, NASONE Domenico (cl. 69) e GAIETTI Matteo con il ruolo<br />

di organizzatori e promotori con compiti di decisione, pianificazione e<br />

<strong>in</strong>dividuazione delle azioni concrete da realizzare e delle strategie da mettere<br />

<strong>in</strong> atto; <strong>in</strong> particolare, dirigendo e organizzando il citato sodalizio crim<strong>in</strong>oso<br />

anche attraverso la convocazione di apposite riunioni, assumono le decisioni<br />

più rilevanti <strong>in</strong>dividuando le modalità ed i tempi con i quali imporre il<br />

pagamento del “pizzo” alle numerose imprese impegnate nella realizzazione<br />

dei lavori di ammodernamento dell’autostrada A3 SA-RC e/o nelle altre attività<br />

commerciali ricadenti nel territorio di Scilla, stabilendo i criteri di suddivisione<br />

dei proventi illeciti conseguiti ed impartendo puntuali disposizioni agli altri<br />

associati a loro subord<strong>in</strong>ati;<br />

- FULCO Giuseppe, NASONE Rocco, BURZOMATO Arturo, PUNTORIERI Pietro,<br />

NASONE Domenico (cl. 83), NASONE Anton<strong>in</strong>o, LIBRO Francesco, FULCO<br />

Annunziat<strong>in</strong>a e CALABRESE Carmelo con la qualità di partecipi attivi della citata<br />

cosca, con il compito di assicurare le comunicazioni tra gli associati, di <strong>in</strong>viare<br />

‘imbasciate anche a soggetti detenuti, di partecipare alle riunioni ed eseguire<br />

le direttive dei vertici dell’associazione impartite anche dal carcere,<br />

riconoscendo e rispettando le gerarchie e le regole <strong>in</strong>terne al sodalizio; <strong>in</strong><br />

particolare e tra l’altro BURZOMATO, PUNTORIERI, CALABRESE e LIBRO con il<br />

compito - dopo aver preso parte a riunioni preparatorie riservate alla<br />

pianificazione delle azioni <strong>in</strong>timidatorie da compiere ai danni delle imprese<br />

sopra <strong>in</strong>dicate - di effettuare i sopralluoghi prelim<strong>in</strong>ari e provvedere poi alla<br />

materiale esecuzione delle predette azioni presso i cantieri delle ditte da<br />

sottoporre a richieste estorsive.<br />

NASONE Virgilio Giuseppe, NASONE Francesco, NASONE Domenico (cl. 69) e<br />

GAIETTI Matteo per aver promosso, diretto ed organizzato l’articolazione della<br />

‘ndrangheta operante a Scilla e territori limitrofi.<br />

Con l’aggravante che le attività economiche di cui gli associati <strong>in</strong>tendono<br />

assumere o mantenere il controllo sono f<strong>in</strong>anziate <strong>in</strong> tutto o <strong>in</strong> parte con il<br />

prezzo, il prodotto, il profitto di delitti.<br />

Accertato <strong>in</strong> Scilla, <strong>in</strong> prov<strong>in</strong>cia di Reggio Calabria, nella Regione Calabria ed <strong>in</strong><br />

altre parti del territorio nazionale nell’anno 2011 con condotta tuttora <strong>in</strong> atto.<br />

3


NASONE Francesco<br />

B) del reato di cui agli artt. 81 cpv, 110 e 629, commi 1 e 2, <strong>in</strong> relazione all’art.<br />

628, comma 3, n. 3, c.p., e 7 d.l. n. 152/91, convertito <strong>in</strong> legge n. 203/91,<br />

perch<strong>è</strong>, <strong>in</strong> concorso con Fulco Giuseppe (per cui si <strong>è</strong> proceduto separatamente<br />

nell’ambito del procedimento penale n. 4398/11 R.G.N.R. DDA), <strong>in</strong> tempi<br />

diversi e con più azioni esecutive di un medesimo disegno crim<strong>in</strong>oso, mediante<br />

violenza e m<strong>in</strong>accia consistite:<br />

1) nell’organizzare e nel porre <strong>in</strong> essere i seguenti danneggiamenti mediante<br />

<strong>in</strong>cendio:<br />

- <strong>in</strong> data 19 marzo 2011, presso il cantiere A.N.A.S. sito sulla S.S. 18, al Km.<br />

509, <strong>in</strong>cendio di un compressore marca Sullair modello 17HM;<br />

- <strong>in</strong> data 28 marzo 2011 presso il predetto cantiere <strong>in</strong>cendio di circa 1000 mq.<br />

di rete utilizzata per il contenimento massi;<br />

2) nel recarsi <strong>in</strong> più occasioni, nel periodo compreso tra il 25 maggio ed il 1°<br />

giugno 2011, presso il citato cantiere e nel rivolgersi – con tono <strong>in</strong>timidatorio<br />

volto ad <strong>in</strong>cutere timore ed a coartare la volontà dell’<strong>in</strong>terlocutore – dapprima<br />

al capo-cantiere della ditta Consolidamenti speciali srl Scalia Franco e<br />

successivamente al titolare della predetta ditta D’Agata Giuseppe Fabio<br />

richiedendo il pagamento di una somma di denaro;<br />

costr<strong>in</strong>gevano l’imprenditore D’AGATA Giuseppe Fabio a versare, <strong>in</strong> relazione<br />

ai lavori di consolidamento che la ditta stava eseguendo presso il cantiere<br />

A.N.A.S. sito sulla S.S. 18, al Km. 509, nel tratto compreso tra il centro abitato<br />

di Scilla e la frazione di Favazz<strong>in</strong>a, l’importo di euro 4.000.00 come prima<br />

tranche del pagamento complessivo di euro 6.000,00 <strong>in</strong>izialmente richiesto,<br />

procurandosi così un <strong>in</strong>giusto profitto con altrui danno.<br />

Con l’aggravante della violenza o m<strong>in</strong>accia posta <strong>in</strong> essere da persona facente<br />

parte dell’associazione mafiosa di cui al capo A).<br />

Con l’aggravante del fatto commesso avvalendosi delle condizioni di cui all’art.<br />

416-bis c.p., nonch<strong>è</strong> al f<strong>in</strong>e di agevolare l’attività dell’associazione mafiosa di<br />

cui al capo A).<br />

Fatto commesso a Scilla (RC) il 1° giugno 2011<br />

4


NASONE Francesco<br />

C) del reato di cui all’art. 629, commi 1 e 2, <strong>in</strong> relazione all’art. 628, comma 3,<br />

n. 3, c.p., e 7 d.l. n. 152/91, convertito <strong>in</strong> legge n. 203/91, perch<strong>è</strong> mediante<br />

m<strong>in</strong>accia – consistita, tra l’altro, nell’imporre tramite un’imbasciata a Speziali<br />

Giuseppe (amm<strong>in</strong>istratore della Calme Beton spa) il pagamento di una somma<br />

non <strong>in</strong>feriore al 3% del valore dell’appalto – costr<strong>in</strong>geva l’imprenditore Speziali<br />

Lorenzo, amm<strong>in</strong>istratore della ditta Calme Beton srl (società controllata al<br />

100% dalla Calme Beton spa), a versare, per poter eseguire la fornitura di<br />

calcestruzzo prodotto presso l’impianto sito <strong>in</strong> contrada Scirò del comune di<br />

Scilla, materiale dest<strong>in</strong>ato alla realizzazione delle opere di ammodernamento<br />

dell’autostrada SA-RC, una somma <strong>in</strong>determ<strong>in</strong>ata quale tranche dell’importo<br />

complessivo pari al 3% del valore dell’appalto conseguito, procurandosi così un<br />

<strong>in</strong>giusto profitto con altrui danno.<br />

Con l’aggravante della violenza o m<strong>in</strong>accia posta <strong>in</strong> essere da persona facente<br />

parte dell’associazione mafiosa di cui al capo A).<br />

Con l’aggravante del fatto commesso avvalendosi delle condizioni di cui all’art.<br />

416-bis c.p., nonch<strong>è</strong> al f<strong>in</strong>e di agevolare l’attività dell’associazione mafiosa di<br />

cui al capo A).<br />

Fatto commesso a Scilla (RC) il 1° marzo 2012<br />

NASONE Francesco, BURZOMATO Arturo, PUNTORIERI Pietro e CALABRESE<br />

Carmelo<br />

D) del reato di cui agli artt. 56, 81 cpv, 110 e 629, commi 1 e 2, <strong>in</strong> relazione<br />

all’art. 628, comma 3, n. 3, c.p., e 7 d.l. n. 152/91, convertito <strong>in</strong> legge n.<br />

203/91, perch<strong>è</strong>, <strong>in</strong> concorso tra loro, <strong>in</strong> tempi diversi e con più azioni<br />

esecutive di un medesimo disegno crim<strong>in</strong>oso, mediante violenza e m<strong>in</strong>accia<br />

consistite:<br />

1) nell’organizzare e nel porre <strong>in</strong> essere i seguenti danneggiamenti:<br />

- nel periodo compreso tra il 12.08.2011 ed il 22.08.2011, presso il cantiere<br />

PARATIA SCILLA sito nelle adiacenze della strada prov<strong>in</strong>ciale per Melia del<br />

comune di Scilla, di una macch<strong>in</strong>a perforatrice marca “CASAGRANDE” modello<br />

C7-2 matricola nr. C7UZ0135;<br />

5


- <strong>in</strong> data 25.08.2011 l’asportazione dalla sede stradale <strong>in</strong> cui era <strong>in</strong>stallato ed<br />

il successivo getto, lungo la scarpata adiacente il cantiere, di un semaforo<br />

mobile per la regolazione della circolazione stradale;<br />

- <strong>in</strong> data 28.08.2011 l’effrazione del lunotto posteriore dell’autovettura<br />

noleggiata dalla ditta ed utilizzata dal dipendente Zappia Salvatore;<br />

- la notte tra il 3 ed il 4 marzo 2012, presso il predetto cantiere, di un<br />

compressore marca “INGERSOL” e del quadro di comando di una sonda, marca<br />

“COMACCHIO”, modello MC 1200;<br />

- la notte tra l’8 ed il 9 marzo 2012, nel medesimo cantiere e mediante un<br />

corpo contundente, del quadro comando e dei tubi idraulici della citata sonda,<br />

nonch<strong>è</strong> l’asportazione ed il getto nell’adiacente scarpata del semaforo mobile<br />

utilizzato per la regolazione della circolazione stradale;<br />

2) nel posizionare su ciascuno dei mezzi danneggiati la notte tra il 3 ed il 4<br />

marzo 2012 una bottiglia di plastica contenente sostanza li<strong>qui</strong>da, avvolta da<br />

nastro da imballaggio di colore marrone e con una f<strong>in</strong>ta miccia <strong>in</strong>cendiaria<br />

realizzata con carta arrotolata;<br />

compivano atti idonei diretti <strong>in</strong> modo non e<strong>qui</strong>voco a costr<strong>in</strong>gere i legali<br />

rappresentanti della ditta Fondazioni speciali spa a versare una somma di<br />

denaro non determ<strong>in</strong>ata per poter eseguire lavori di perforazione, che la<br />

predetta ditta si era aggiudicata <strong>in</strong> subappalto dalla Impresa Carchella s.p.a. e<br />

che stava compiendo presso il citato cantiere e, <strong>qui</strong>ndi, a procurarsi un<br />

<strong>in</strong>giusto profitto con pari danno per la medesima Fondazioni Speciali spa.<br />

Non riuscendo nell’<strong>in</strong>tento per cause <strong>in</strong>dipendenti dalla propria volontà.<br />

Con l’aggravante della violenza o m<strong>in</strong>accia posta <strong>in</strong> essere da persona facente<br />

parte dell’associazione mafiosa di cui al capo A).<br />

Con l’aggravante del fatto commesso avvalendosi delle condizioni di cui all’art.<br />

416-bis c.p., nonch<strong>è</strong> al f<strong>in</strong>e di agevolare l’attività dell’associazione mafiosa di<br />

cui al capo A).<br />

Fatto commesso a Scilla (RC) tra il 12 agosto 2011 ed il 9 marzo 2012<br />

NASONE Francesco, BURZOMATO Arturo e PUNTORIERI Pietro<br />

E) del reato di cui agli artt. 56, 81 cpv, 110 e 629, commi 1 e 2, <strong>in</strong> relazione<br />

all’art. 628, comma 3, n. 3, c.p., e 7 d.l. n. 152/91, convertito <strong>in</strong> legge n.<br />

6


203/91, perch<strong>è</strong>, <strong>in</strong> concorso tra loro, con più azioni esecutive di un medesimo<br />

disegno crim<strong>in</strong>oso, mediante violenza e m<strong>in</strong>accia consistite:<br />

1) nell’organizzare e nel porre <strong>in</strong> essere, nella notte tra il 1° ed il 2 marzo<br />

2012, il danneggiamento mediante un corpo contundente, presso il cantiere<br />

della ditta Mosconi, sito <strong>in</strong> contrada Oliveto di Scilla, di un autogru di colore<br />

bianco/azzurro, marca Grove, mod. GMK 4080-1 targato ZA704XW, di<br />

proprietà della ditta Compagnia Portuale di T. Gullì srl;<br />

2) nel posizionare nella medesima occasione sul mezzo danneggiato una<br />

bottiglia di plastica, avvolta da nastro da imballaggio di colore marrone e con<br />

una f<strong>in</strong>ta miccia <strong>in</strong>cendiaria realizzata con carta arrotolata;<br />

compivano atti idonei diretti <strong>in</strong> modo non e<strong>qui</strong>voco a costr<strong>in</strong>gere i legali<br />

rappresentanti della ditta Compagnia Portuale di T. Gullì srl a versare una<br />

somma di denaro non determ<strong>in</strong>ata per poter eseguire lavori di smontaggio<br />

delle scalette poste sui pilastri dell’autostrada A3 SA-RC e, <strong>qui</strong>ndi, a procurarsi<br />

un <strong>in</strong>giusto profitto con pari danno per la medesima Compagnia Portuale di T.<br />

Gullì srl.<br />

Non riuscendo nell’<strong>in</strong>tento per cause <strong>in</strong>dipendenti dalla propria volontà.<br />

Con l’aggravante della violenza o m<strong>in</strong>accia posta <strong>in</strong> essere da persona facente<br />

parte dell’associazione mafiosa di cui al capo A).<br />

Con l’aggravante del fatto commesso avvalendosi delle condizioni di cui all’art.<br />

416-bis c.p., nonch<strong>è</strong> al f<strong>in</strong>e di agevolare l’attività dell’associazione mafiosa di<br />

cui al capo A).<br />

Fatto commesso a Scilla (RC) nella notte tra il 1° ed il 2 marzo 2012<br />

NASONE Francesco, BURZOMATO Arturo e PUNTORIERI Pietro<br />

F) del reato di cui agli artt. 56, 81 cpv, 110 e 629, commi 1 e 2, <strong>in</strong> relazione<br />

all’art. 628, comma 3, n. 3, c.p., e 7 d.l. n. 152/91, convertito <strong>in</strong> legge n.<br />

203/91, perch<strong>è</strong>, <strong>in</strong> concorso tra loro, con più azioni esecutive di un medesimo<br />

disegno crim<strong>in</strong>oso, mediante violenza e m<strong>in</strong>accia consistite:<br />

1) nell’organizzare e nel porre <strong>in</strong> essere, nella notte tra il 7 e l’8 febbraio 2011,<br />

il danneggiamento mediante un corpo contundente, presso il cantiere della<br />

ditta General Smontaggi srl, sito sul viadotto dell’autostrada A3 SA-RC<br />

denom<strong>in</strong>ato d’Angelo nei pressi dello sv<strong>in</strong>colo per Scilla, di una pala gommata<br />

7


marca Kometsu, matricola ha980339 e di un furgone Fiat Ducato targato<br />

TO29771F, di proprietà ed <strong>in</strong> uso rispettivamente alla predetta ditta;<br />

2) nel posizionare nella medesima occasione sulla descritta pala gommata,<br />

nonch<strong>è</strong> su un escvatore marca Hyundai, matricola hy7570025 (<strong>in</strong> uso alla<br />

General Smontaggi srl), quattro bottiglie di plastica contenenti sostanza li<strong>qui</strong>da<br />

tutte avvolte da nastro da imballaggio di colore marrone e con una f<strong>in</strong>ta miccia<br />

<strong>in</strong>cendiaria realizzata con carta arrotolata;<br />

compivano atti idonei diretti <strong>in</strong> modo non e<strong>qui</strong>voco a costr<strong>in</strong>gere i legali<br />

rappresentanti della ditta General Smontaggi srl a versare una somma di<br />

denaro non determ<strong>in</strong>ata per poter eseguire i lavori di ammodernamento<br />

dell’autostrada A3 SA-RC ottenuti <strong>in</strong> appalto e, <strong>qui</strong>ndi, a procurarsi un <strong>in</strong>giusto<br />

profitto con pari danno per la medesima General Smontaggi srl.<br />

Non riuscendo nell’<strong>in</strong>tento per cause <strong>in</strong>dipendenti dalla propria volontà.<br />

Con l’aggravante della violenza o m<strong>in</strong>accia posta <strong>in</strong> essere da persona facente<br />

parte dell’associazione mafiosa di cui al capo A).<br />

Con l’aggravante del fatto commesso avvalendosi delle condizioni di cui all’art.<br />

416-bis c.p., nonch<strong>è</strong> al f<strong>in</strong>e di agevolare l’attività dell’associazione mafiosa di<br />

cui al capo A).<br />

Fatto commesso a Scilla (RC) nella notte tra il 7 e l’8 febbraio 2011<br />

NASONE Francesco, BURZOMATO Arturo e PUNTORIERI Pietro<br />

G) del reato di cui agli artt. 56, 81 cpv, 110 e 629, commi 1 e 2, <strong>in</strong> relazione<br />

all’art. 628, comma 3, n. 3, c.p., e 7 d.l. n. 152/91, convertito <strong>in</strong> legge n.<br />

203/91, perch<strong>è</strong>, <strong>in</strong> concorso tra loro, <strong>in</strong> tempi diversi e con più azioni<br />

esecutive di un medesimo disegno crim<strong>in</strong>oso, mediante violenza e m<strong>in</strong>accia<br />

consistite:<br />

1) nell’organizzare e nel porre <strong>in</strong> essere, nella notte tra il 19 ed il 20 febbraio<br />

2012, il danneggiamento mediante un corpo contundente, presso il cantiere<br />

della ditta A.B.S. ING. s.r.l., sito nelle adiacenze dello sv<strong>in</strong>colo dell’autostrada<br />

A3 SA-RC per Scilla, di un rullo compressore marca Vitelli, di un escavatore<br />

Caterpillar modello 225 cab<strong>in</strong>ato e di un altro escavatore Caterpillar modello<br />

219, mezzi di proprietà ed <strong>in</strong> uso alla predetta ditta;<br />

8


2) nel posizionare nella medesima occasione su ognuno dei predetti mezzi<br />

meccanici danneggiati tre bottiglie di plastica tutte avvolte da nastro da<br />

imballaggio di colore marrone e con una f<strong>in</strong>ta miccia <strong>in</strong>cendiaria realizzata con<br />

carta arrotolata;<br />

3) nell’organizzare e nel porre <strong>in</strong> essere, nella notte tra il 6 ed il 7 marzo 2012,<br />

il danneggiamento, presso il citato cantiere della ditta A.B.S. ING. s.r.l., sito<br />

nelle adiacenze dello sv<strong>in</strong>colo dell’autostrada A3 SA-RC per Scilla, del vetro<br />

dell’escavatore Caterpillar modello 219 già <strong>in</strong>franto <strong>in</strong> precedenza;<br />

compivano atti idonei diretti <strong>in</strong> modo non e<strong>qui</strong>voco a costr<strong>in</strong>gere, i legali<br />

rappresentanti della ditta A.B.S. ING. s.r.l. a versare una somma di denaro non<br />

determ<strong>in</strong>ata per poter eseguire lavori, che la predetta ditta si era aggiudicata <strong>in</strong><br />

subappalto dalla Impresa Carchella s.p.a. e che stava compiendo presso il<br />

citato cantiere e, <strong>qui</strong>ndi, a procurarsi un <strong>in</strong>giusto profitto con pari danno per la<br />

medesima A.B.S. ING. s.r.l..<br />

Non riuscendo nell’<strong>in</strong>tento per cause <strong>in</strong>dipendenti dalla propria volontà.<br />

Con l’aggravante della violenza o m<strong>in</strong>accia posta <strong>in</strong> essere da persona facente<br />

parte dell’associazione mafiosa di cui al capo A).<br />

Con l’aggravante del fatto commesso avvalendosi delle condizioni di cui all’art.<br />

416-bis c.p., nonch<strong>è</strong> al f<strong>in</strong>e di agevolare l’attività dell’associazione mafiosa di<br />

cui al capo A).<br />

Fatto commesso a Scilla (RC) tra il 19 febbraio 2012 ed il 7 marzo 2012<br />

NASONE Francesco, BURZOMATO Arturo e PUNTORIERI Pietro<br />

H) del reato di cui agli artt. 56, 81 cpv, 110 e 629, commi 1 e 2, <strong>in</strong> relazione<br />

all’art. 628, comma 3, n. 3, c.p., e 7 d.l. n. 152/91, convertito <strong>in</strong> legge n.<br />

203/91, perch<strong>è</strong>, <strong>in</strong> concorso tra loro, con più azioni esecutive di un medesimo<br />

disegno crim<strong>in</strong>oso, mediante violenza e m<strong>in</strong>accia consistite:<br />

1) nel recarsi, <strong>in</strong> data antecedente al 18 febbraio 2012, presso l’abitazione di<br />

Callore Rocco – già titolare, tramite la figlia Anna, di una concessione per<br />

l’occupazione temporanea di un’area demaniale marittima nei pressi del porto<br />

di Scilla, denom<strong>in</strong>ata “parcheggio lato ovest”, f<strong>in</strong>alizzata al posizionamento di<br />

un autofurgone (targato RC092994) per la sommistrazione di alimenti e<br />

bevande – e nel rivolgersi al proprio <strong>in</strong>terlocutore con tono <strong>in</strong>timidatorio volto<br />

9


ad <strong>in</strong>cutere timore ed a coartarne la volontà, chiedendo di ritirare<br />

immediatamente la domanda presentata per il rilascio di una diversa<br />

concessione demaniale marittima a carattere stagionale per il mantenimento di<br />

un chiosco mobile su automezzo per la somm<strong>in</strong>istrazione di alimenti e<br />

bevande nell’area del porto di Scilla denom<strong>in</strong>ata “Piazzetta”;<br />

2) nell’organizzare e nel porre <strong>in</strong> essere, nella notte tra il 18 ed il 19 febbraio<br />

2012, nei pressi della stazione ferroviaria di Scilla <strong>in</strong> cui risultava parcato, il<br />

danneggiamento seguito da <strong>in</strong>cendio dell’autofurgone Fiat OM Leonc<strong>in</strong>o 35L<br />

targato RC092994, di proprietà di Callore Salvatore Emilio ed <strong>in</strong> uso al padre<br />

Callore Rocco;<br />

compivano atti idonei diretti <strong>in</strong> modo non e<strong>qui</strong>voco a costr<strong>in</strong>gere Callore Rocco<br />

a ritirare immediatamente la pratica presentata per il rilascio della suddetta<br />

concessione demaniale marittima a carattere stagionale e, <strong>qui</strong>ndi, a procurarsi<br />

un <strong>in</strong>giusto profitto con pari danno per la persona offesa.<br />

Non riuscendo nell’<strong>in</strong>tento per cause <strong>in</strong>dipendenti dalla propria volontà.<br />

Con l’aggravante della violenza o m<strong>in</strong>accia posta <strong>in</strong> essere da persona facente<br />

parte dell’associazione mafiosa di cui al capo A).<br />

Con l’aggravante del fatto commesso avvalendosi delle condizioni di cui all’art.<br />

416-bis c.p., nonch<strong>è</strong> al f<strong>in</strong>e di agevolare l’attività dell’associazione mafiosa di<br />

cui al capo A).<br />

Fatto commesso a Scilla (RC) <strong>in</strong> data antecedente e prossima al 19 febbraio<br />

2012<br />

Con la recidiva reiterata per Nasone Domenico, Nasone Virgilio Giuseppe e<br />

Fulco Giuseppe (art. 99 c.p.)<br />

Con la recidiva reiterata ed <strong>in</strong>fra<strong>qui</strong>nquennale per Nasone Rocco (art. 99<br />

c.p.)<br />

tutti difesi di ufficio dall'Avv. Francesco FABBRICATORE del foro di Reggio<br />

Calabria, con studio <strong>in</strong> Reggio Calabria, via Calabria, trav. V, n. 20 (tel. n.<br />

0965/53003 – 0965/891545), nom<strong>in</strong>ato con il presente atto a norma dell’art.<br />

97 c.p.p. sulla base degli elenchi predisposti dal Consiglio dell’Ord<strong>in</strong>e degli<br />

Avvocati di Reggio Calabria (rich. n. 20122132524),<br />

10


CAPITOLO I – Premessa<br />

§ 1. Premessa<br />

INDICE<br />

CAPITOLO II – Le fonti di prova: la valenza probatoria delle attività<br />

di <strong>in</strong>tercettazione<br />

§ 1. Il criterio <strong>in</strong>terpretativo delle conversazioni <strong>in</strong>tercettate<br />

§ 2. I criteri identificativi delle voci <strong>in</strong>tercettate<br />

§ 2.1. Le conversazioni tra presenti captate presso la sala collo<strong>qui</strong><br />

della Casa Circondariale di Benevento (R.I.T. n. 1206/11 DDA)<br />

§ 2.2 Le conversazioni tra presenti captate all’<strong>in</strong>terno del bar “La<br />

Genziana” di Scilla (R.I.T. n. 319/12 DDA)<br />

§ 2.3 Le conversazioni telefoniche <strong>in</strong>tercettate<br />

CAPITOLO III – Il reato di partecipazione all’associazione di tipo<br />

mafioso (art. 416-bis c.p.)<br />

§1. Brevi osservazioni su alcuni aspetti correlati al reato di associazione<br />

mafiosa<br />

§ 2. L’organizzazione delle associazioni mafiose<br />

§ 3. Le f<strong>in</strong>alità delle associazioni di tipo mafioso<br />

CAPITOLO IV – I fatti oggetto del presente provvedimento<br />

§ 1. Le <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>i condotte dalla Compagnia Carab<strong>in</strong>ieri di Villa San<br />

Giovanni: la genesi delle <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>i e l’arresto <strong>in</strong> flagranza di reato di Fulco<br />

Giuseppe avvenuto il 1° giugno 2011<br />

11


§ 2. Gli approfondimenti <strong>in</strong>vestigativi conseguenti all’arresto <strong>in</strong> flagranza<br />

di Fulco Giuseppe<br />

§ 2.1 Il collo<strong>qui</strong>o <strong>in</strong> carcere del 12 agosto 2011 (R.I.T. n. 1206/11<br />

DDA)<br />

§ 2.2 Il collo<strong>qui</strong>o <strong>in</strong> carcere del 23 settembre 2011 (R.I.T. n.<br />

1206/11 DDA)<br />

§ 2.3 Il collo<strong>qui</strong>o <strong>in</strong> carcere dell’11 novembre 2011 (R.I.T. n.<br />

1206/11 DDA)<br />

§ 2.4 Il collo<strong>qui</strong>o <strong>in</strong> carcere del 27 gennaio 2012 (R.I.T. n.<br />

1206/11 DDA)<br />

§ 3. Gli sviluppi <strong>in</strong>vestigativi conseguenti alla captazione dei collo<strong>qui</strong> <strong>in</strong><br />

carcere: l’<strong>in</strong>tercettazione della corrispondenza epistolare <strong>in</strong>trattenuta dal<br />

detenuto Fulco Giuseppe.<br />

§ 4. Ulteriori sviluppi <strong>in</strong>vestigativi: gli esiti dell’attività di captazione<br />

all’<strong>in</strong>terno del bar-pasticceria La Genziana di Scilla.<br />

§ 4.1 Conversazione tra presenti del 23 febbraio 2012 (R.I.T. n.<br />

319/12 DDA)<br />

§ 4.2 Conversazione tra presenti del 27 febbraio 2012 (R.I.T. n.<br />

319/12 DDA)<br />

§ 4.3 Conversazione tra presenti del 1° marzo 2012 (R.I.T. n.<br />

319/12 DDA)<br />

§ 4.4 Il sistema esistente per i lavori di ammodernamento<br />

dell’autostrada A3 SA-RC<br />

§ 4.5 Conversazioni tra presenti del 29 febbraio 2012, nonch<strong>è</strong><br />

quelle del 2, 3 e 4 marzo 2012 (R.I.T. n. 319/12 DDA)<br />

4.5.1 Premessa<br />

§ 4.5.2 Le conversazioni registrate all’<strong>in</strong>terno del bar La<br />

Genziana il 29 febbraio ed il 2 marzo 2012 (R.I.T. n.<br />

319/12 DDA)<br />

§ 4.5.3 Le conversazioni registrate all’<strong>in</strong>terno del bar La<br />

Genziana il 3 marzo 2012 (R.I.T. n. 319/12 DDA)<br />

12


§ 4.5.4 Le conversazioni registrate all’<strong>in</strong>terno del bar La<br />

Genziana il 4 marzo 2012 (R.I.T. n. 319/12 DDA)<br />

§ 5. Conversazioni tra presenti <strong>in</strong>tercettate all’<strong>in</strong>terno del bar La Genziana<br />

di Scilla il 26 febbraio ed il 3 marzo 2012: l’<strong>in</strong>cendio del furgonc<strong>in</strong>o <strong>in</strong> uso<br />

a Callore Rocco (R.I.T. n. 319/12 DDA)<br />

CAPITOLO V – La contestazione del reato di associazione mafiosa<br />

CAPO A della rubrica - Il reato di associazione mafiosa<br />

§ 1. Premessa<br />

§ 2. La cosca Nasone-Gaietti<br />

§ 3. Biografia crim<strong>in</strong>ale e rapporti di parentela tra alcuni dei soggetti<br />

co<strong>in</strong>volti nella presente attività di <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e<br />

§ 4. Attualità della cosca Nasone-Gaietti<br />

§ 5. Le posizioni <strong>in</strong>dividuali<br />

§ 5.1 Nasone Virgilio Giuseppe<br />

§ 5.2 Nasone Francesco<br />

§ 5.3 Nasone Domenico cl. 69<br />

§ 5.4 Nasone Rocco cl. 74<br />

§ 5.5 Gaietti Matteo<br />

§ 5.6 Fulco Giuseppe<br />

§ 5.7 Fulco Annunziat<strong>in</strong>a<br />

§ 5.8 Nasone Anton<strong>in</strong>o e Nasone Domenico cl. 83<br />

§ 5.9 Burzomato Arturo e Puntorieri Pietro<br />

§ 5.10 Calabrese Carmelo<br />

§ 5.11 Libro Francesco<br />

CAPITOLO VI – La contestazione dei delitti di estorsione<br />

1) L’estorsione aggravata consumata ai danni della ditta Consolidamenti<br />

speciali srl (capo B della rubrica)<br />

§ 1. Premessa<br />

13


§ 2. Gravi <strong>in</strong>dizi di colpevolezza a carico di Nasone Francesco<br />

2) L’estorsione aggravata consumata ai danni della Calme Beton srl (capo<br />

C della rubrica)<br />

3) La tentata estorsione aggravata ai danni della ditta Fondazioni Speciali<br />

s.p.a. (capo D della rubrica)<br />

§ 1. Premessa<br />

§ 2. Le successive azioni <strong>in</strong>timidatorie di tipo estorsivo consumate tra il 3<br />

ed il 9 marzo 2012<br />

4) La tentata estorsione aggravata ai danni della ditta Compagnia Portuale<br />

T. Gullì srl (capo E della rubrica)<br />

5) La tentata estorsione aggravata ai danni della ditta General Smontaggi<br />

srl (capo F della rubrica)<br />

6) La tentata estorsione aggravata ai danni della ditta A.B.S. ING. srl (capo<br />

G della rubrica)<br />

7) La tentata estorsione aggravata ai danni di Callore Rocco (capo H della<br />

rubrica)<br />

CAPITOLO VII – Il pericolo di fuga e le esigenze cautelari<br />

§ 1. Premessa<br />

§ 2. Il pericolo di fuga<br />

§ 3. Le esigenze cautelari<br />

14


§ 1. Premessa.<br />

CAPITOLO I<br />

PREMESSA<br />

Il presente provvedimento trae orig<strong>in</strong>e dal collegamento di alcune <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>i,<br />

coord<strong>in</strong>ate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria e condotte<br />

dal N.O.R.M. della Compagnia Carab<strong>in</strong>ieri di Villa San Giovanni. Tali <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>i,<br />

avviate nell’estate del 2011, hanno confermato l’esistenza e la piena<br />

operatività della storica cosca “Nasone-Gaietti”, articolazione dell’associazione<br />

mafiosa denom<strong>in</strong>ata ’ndrangheta avente come proprio centro di <strong>in</strong>teressi<br />

illeciti il comune di Scilla ed i territori limitrofi.<br />

Più <strong>in</strong> particolare le predette <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>i – compendiate nell’<strong>in</strong>formativa di reato<br />

depositata dalla Compagnia Carab<strong>in</strong>ieri di Villa San Giovanni il 7 maggio 2012<br />

– evidenziano:<br />

1) i riscontri probatori ac<strong>qui</strong>siti immediatamente dopo l’arresto <strong>in</strong> flagranza di<br />

Fulco Giuseppe (soggetto pregiudicato per reati <strong>in</strong> materia di armi e droga,<br />

nonch<strong>è</strong> legato da stretti rapporti di parentela e frequentazione con i<br />

componenti della citata cosca, su cui si dirà ampiamente <strong>in</strong> seguito) per il reato<br />

di estorsione aggravata commesso nel giugno 2011 ai danni di un’impresa<br />

impegnata nella realizzazione dei lavori di ammodernamento della SS 18 <strong>in</strong><br />

prossimità del comune di Scilla;<br />

2) gli esiti delle <strong>in</strong>tercettazioni audio-video dei collo<strong>qui</strong> <strong>in</strong> carcere del detenuto<br />

Fulco Giuseppe con i propri familiari (R.I.T. n. 1206/11 DDA), nonché quelli relativi<br />

all’<strong>in</strong>tercettazione della corrispondenza epistolare <strong>in</strong>trattenuta dal Fulco<br />

durante il periodo di detenzione (R.I.T. n. 204/12 DDA)<br />

3) il contenuto delle conversazioni tra presenti captate all’<strong>in</strong>terno del bar La<br />

Genziana di Scilla (esercizio commerciale gestito dall’<strong>in</strong>dagato Nasone<br />

Francesco) (R.I.T. n. 319/12 DDA);<br />

4) le comunicazioni telefoniche <strong>in</strong>tercorse tra i vari soggetti <strong>in</strong>dagati (R.I.T. n.<br />

2136/11 DDA, n. 2352/11 DDA, n. 2280/11 DDA e n. 161/12);<br />

15


5) gli elementi oggettivi di riscontro rispetto a quanto emerso dalle suddette<br />

attività di <strong>in</strong>tercettazione telefonica, epistolare ed ambientale.<br />

Le emergenze probatorie sopra <strong>in</strong>dicate consentono di affermare <strong>in</strong> modo<br />

<strong>in</strong>e<strong>qui</strong>vocabile l’attuale esistenza a Scilla della cosca di ‘ndrangheta<br />

denom<strong>in</strong>ata Nasone-Gaietti, di del<strong>in</strong>earne l’organizzazione, la composizione e<br />

le gerarchie <strong>in</strong>terne, nonché di <strong>in</strong>dividuarne gli obiettivi economici<br />

illecitamente perseguiti (<strong>in</strong> particolare la sistematica richiesta e riscossione del<br />

“pizzo” dalle numerose imprese impegnate nei lavori di ammodernamento<br />

dell’autostrada A3 SA-RC) e le strategie crim<strong>in</strong>ali pianificate per raggiungere<br />

con la forza di <strong>in</strong>timidazione del v<strong>in</strong>colo associativo tali obiettivi (nella specie<br />

attraverso danneggiamenti, <strong>in</strong>cendi ed ogni altro atto di tipo <strong>in</strong>timidatorio<br />

all’<strong>in</strong>terno dei cantieri delle ditte oggetto di estorsione).<br />

16


CAPITOLO II<br />

LE FONTI DI PROVA:<br />

LA VALENZA PROBATORIA<br />

DELLE ATTIVITA’ DI INTERCETTAZIONE<br />

§ 1. Il criterio <strong>in</strong>terpretativo delle conversazioni <strong>in</strong>tercettate<br />

Per gran parte le fonti di prova poste alla base del presente provvedimento<br />

sono costituite da esiti di attività tecniche di <strong>in</strong>tercettazione, sia di<br />

comunicazioni telefoniche che di conversazioni tra presenti. Prima di<br />

analizzare il materiale probatorio <strong>è</strong> opportuno precisare che, nel corso dei<br />

collo<strong>qui</strong> <strong>in</strong> carcere di Fulco Giuseppe con i propri familiari, nonch<strong>è</strong><br />

nell’ambito delle conversazioni tra presenti registrate all’<strong>in</strong>terno del bar La<br />

Genziana di Scilla sono state captate dichiarazioni sia autoaccusatorie che<br />

eteroaccusatorie. Per cui appare prelim<strong>in</strong>armente necessario chiarire quale<br />

sia stato il criterio utilizzato da questo Ufficio nell’<strong>in</strong>terpretazione delle<br />

conversazioni <strong>in</strong>tercettate.<br />

In proposito occorre <strong>in</strong>nanzitutto rilevare che é <strong>in</strong>discutibile l’affidabilità<br />

generale dei soggetti <strong>in</strong>tercettati, che si desume sia dai precedenti penali<br />

specifici dai quali alcuni di essi risultano gravati, sia, soprattutto, dall’esame<br />

complessivo del contenuto di tutte le conversazioni captate.<br />

Nulla quaestio con riferimento alle c.d. dichiarazioni autoaccusatorie<br />

<strong>in</strong>tercettate -rivelatesi <strong>in</strong>tr<strong>in</strong>secamente attendibili e logicamente credibili -<br />

che non necessiterebbero di alcun elemento di riscontro o di conferma, che<br />

pure spesso <strong>in</strong> concreto <strong>è</strong> stato ac<strong>qui</strong>sito.<br />

Rimandando le valutazioni più specifiche all’esame delle s<strong>in</strong>gole posizioni,<br />

basti osservare come per gli <strong>in</strong>dagati che siano stati direttamente<br />

<strong>in</strong>tercettati le rispettive dichiarazioni costituiscano nella quasi totalità dei<br />

casi una piena ammissione di responsabilità quali associati mafiosi. Invero, i<br />

17


iferimenti specifici a fatti, persone e situazioni non potrebbero che<br />

provenire da <strong>in</strong>tranei al sodalizio.<br />

Non é emersa ragione alcuna, del resto, per ritenere che le dichiarazioni<br />

autoccusatorie registrate fossero oggetto di <strong>in</strong>venzione o fantasia, tenuto<br />

anche conto dell’assoluta delicatezza e importanza delle questioni oggetto<br />

dei dialoghi.<br />

Quanto alle dichiarazioni eteroaccusatorie, é evidente che queste abbiano<br />

una maggiore e più pregnante valenza probatoria soprattutto quando la<br />

fonte conoscitiva del soggetto conversante sia diretta. Nel procedimento <strong>in</strong><br />

esame le dichiarazioni etero-accusatorie provengono:<br />

1) da stretti congiunti degli accusati, cio<strong>è</strong> da soggetti che non avrebbe avuto<br />

alcun motivo per accusare persone vic<strong>in</strong>e di fatti penalmente rilevanti ove<br />

questi non fossero stati veri; <strong>in</strong> ogni caso <strong>è</strong> opportuno evidenziare che gli<br />

elementi di responsabilità a carico dei predetti <strong>in</strong>dagati si fondano anche su<br />

dichiarazioni autoaccusatorie captate e/o su ulteriori attività di riscontro;<br />

2) da appartenenti alla medesima organizzazione crim<strong>in</strong>ale, che si<br />

limitavano a commentare i fatti e che non avrebbero avuto alcuna ragione<br />

per diffamare i soggetti che nelle dichiarazioni captate venivano accusati.<br />

Andranno dist<strong>in</strong>ti, ovviamente, i casi <strong>in</strong> cui la dichiarazione eteroaccusatoria<br />

si sia risolta <strong>in</strong> una scarna e isolata affermazione da quelli <strong>in</strong> cui sia stato<br />

possibile valutare compiutamente tutto un complesso di dichiarazioni -o di<br />

elementi di conferma- che si <strong>in</strong>tegrano, si raccordano e si riscontrano tra<br />

loro, disvelando un compiuto quadro probatorio.<br />

Il giudizio, pertanto, <strong>è</strong> di massima affidabilità e di massima valenza<br />

<strong>in</strong>diziaria non emergendo, ripetesi, ragioni di calunnia o millanteria, di cui<br />

non vi <strong>è</strong> traccia <strong>in</strong> atti. Si tratta, perciò, di ac<strong>qui</strong>sizioni probatorie<br />

particolarmente credibili, <strong>in</strong>dicative e concludenti, generalmente suscettive<br />

di fornire una ricostruzione degli eventi <strong>in</strong> maniera la più aderente ai reali<br />

accadimenti.<br />

La necessità di valutare con la dovuta attenzione le dichiarazioni etero-<br />

accusatorie non deve, tuttavia, far ritenere <strong>in</strong>dispensabile l’ac<strong>qui</strong>sizione di<br />

riscontri estr<strong>in</strong>seci ed <strong>in</strong>tr<strong>in</strong>seci richiesti dal legislatore nell’ipotesi di<br />

18


chiamata <strong>in</strong> correità, prevista dall’art. 192, terzo comma, c.p.p., come del<br />

resto ha pacificamente chiarito e ribadito anche la più recente<br />

giurisprudenza di legittimità: “il contenuto di una <strong>in</strong>tercettazione, anche<br />

quando si risolva <strong>in</strong> una precisa accusa <strong>in</strong> danno di terza persona,<br />

<strong>in</strong>dicata come concorrente <strong>in</strong> un reato alla cui consumazione anche uno<br />

degli <strong>in</strong>terlocutori dichiara di aver partecipato, non <strong>è</strong> <strong>in</strong> alcun modo<br />

e<strong>qui</strong>parabile alla chiamata <strong>in</strong> correità e pertanto, se va anch'esso<br />

attentamente <strong>in</strong>terpretato sul piano logico e valutato su quello probatorio,<br />

non <strong>è</strong> però soggetto, nella predetta valutazione, ai canoni di cui all'art. 192,<br />

comma terzo, cod. proc. pen.” (Sez. 4, sent. n. 35860 del 28.09.06, DELLA<br />

VENTURA; negli stessi term<strong>in</strong>i Cass. Pen. Sez. V°, n. 13614 del 19.01.2001,<br />

PRIMERANO; Cass. Pen. Sez. V°, n. 38413 del 9.10.2003, ALVARO ed altri;<br />

Cass. Pen. Sez. V°, n. 603 del 13.01.2004, GRANDE ARACRI; Cass. Pen. Sez.<br />

I°, n. 1683 del 21.01.2004, BARILLA’ ed altri).<br />

Particolarmente <strong>in</strong>teressante risulta la parte della motivazione della<br />

sentenza nr. 603 del 14.10.03, sopra citata, <strong>in</strong> cui la Corte spiega <strong>in</strong><br />

maniera chiarissima le ragioni per le quali una dichiarazione etero-<br />

accusatoria <strong>in</strong>tercettata non <strong>è</strong> <strong>in</strong> alcun modo e<strong>qui</strong>parabile alla chiamata <strong>in</strong><br />

correità: “Non <strong>è</strong> fondata la tesi - secondo motivo di impugnazione -<br />

secondo la quale le parole dei conversanti debbano essere suffragate da altri<br />

elementi ai sensi dell'articolo 192 comma 3^ c.p.p.. La parificazione tra<br />

conversanti e chiamanti <strong>in</strong> correità <strong>è</strong>, <strong>in</strong>fatti, improponibile. Il chiamante<br />

<strong>in</strong> correità <strong>è</strong> persona che <strong>in</strong>terrogata da un giudice o da un ufficiale di<br />

polizia giudiziaria accusa altre persone di avere commesso reati. Si<br />

tratta di una situazione di <strong>in</strong>dubbia delicatezza, perché molte possono<br />

essere le motivazioni che sp<strong>in</strong>gano una persona ad <strong>in</strong>dicare altri come<br />

autori di un reato e non si può, <strong>qui</strong>ndi, escludere che ciò venga fatto a<br />

scopo di calunnia. La situazione si <strong>è</strong> resa ancora più delicata da quando le<br />

norme tese a favorire il c.d. fenomeno del pentitismo hanno previsto misure<br />

premiali anche consistenti per chi, pur autore di gravi delitti, decida di<br />

collaborare con gli organi di giustizia. Queste sono senz'altro <strong>in</strong>dicazioni<br />

assai preziose che più volte hanno consentito di <strong>in</strong>dividuare gli autori di<br />

gravissimi delitti rimasti impuniti per molti anni.<br />

19


È evidente, però, specialmente quando i collaboranti provengano da<br />

ambienti di crim<strong>in</strong>alità organizzata, la necessità di una valutazione attenta e<br />

prudente di tali prove. Ed <strong>è</strong> per tale ragione che il legislatore, pur non<br />

mettendo <strong>in</strong> dubbio il pr<strong>in</strong>cipio del libero conv<strong>in</strong>cimento del giudice e pur<br />

non volendo <strong>in</strong>trodurre nel processo penale forme di prova legale, ha<br />

ritenuto di dettare precisi criteri di valutazione di prove siffatte che sono<br />

quelli <strong>in</strong>dicati dall'articolo 192 comma 3^ c.p.p.. La giurisprudenza di<br />

legittimità, sensibile alla complessa problematica, ha poi, <strong>in</strong> applicazione<br />

della norma citata, ulteriormente precisato detti criteri, che impongono ai<br />

giudici una prudente valutazione di tali prove.<br />

Il discorso fatto non vale ovviamente per i c.d. conversanti. In questo<br />

caso, <strong>in</strong>fatti, si tratta di persone che non scelgono deliberatamente di<br />

accusare qualcuno all'Autorità Giudiziaria, ma di persone, che, non<br />

sapendo che le loro conversazioni sono <strong>in</strong>tercettate, parlano<br />

liberamente di vari argomenti, spesso anche irrilevanti ai f<strong>in</strong>i del<br />

processo per il quale <strong>è</strong> stata disposta la <strong>in</strong>tercettazione.<br />

Tra le tante questioni discusse capita, quando vengano <strong>in</strong>tercettate<br />

conversazioni di persone appartenenti ad organizzazioni crim<strong>in</strong>ali, che i<br />

soggetti <strong>in</strong>tercettati discutano di problemi di lavoro, come del resto capita di<br />

fare a molte donne c.d. uom<strong>in</strong>i, ovvero di imprese crim<strong>in</strong>ali già realizzate o<br />

da porre <strong>in</strong> essere e dei soggetti che hanno compiuto reati e con i quali loro<br />

siano <strong>in</strong> contatto. La differenza tra le due categorie di persone -<br />

collaboratori di giustizia e conversanti - appare del tutto evidente,<br />

perché nel caso dei conversanti non vi <strong>è</strong> alcuna consapevolezza di<br />

accusare qualcuno e l'<strong>in</strong>tento di chi parla non <strong>è</strong> quello di accusare, ma<br />

essenzialmente quello di scambiare libere op<strong>in</strong>ioni con un sodale. È<br />

allora evidente che tutte le riserve e tutte le prudenze necessarie per<br />

valutare la genu<strong>in</strong>ità delle dichiarazioni del collaboranti non sussistono<br />

quando si tratta di conversazioni <strong>in</strong>tercettate, perché <strong>in</strong> siffatte<br />

situazioni la spontaneità e la genu<strong>in</strong>ità sono più semplici da accertare.<br />

Una volta accertato che i conversanti non sanno di essere <strong>in</strong>tercettati,<br />

<strong>in</strong>fatti, i criteri da utilizzare per la valutazione della prova sono quelli<br />

ord<strong>in</strong>ari e non può farsi riferimento ai criteri <strong>in</strong>dicati dall'articolo 192<br />

comma 3^ c.p.p... Del resto la Suprema Corte ha già chiarito che il<br />

20


contenuto di una <strong>in</strong>tercettazione, anche quando si risolva <strong>in</strong> una precisa<br />

accusa <strong>in</strong> danno di una terza persona, <strong>in</strong>dicata come concorrente <strong>in</strong> un<br />

reato alla cui consumazione anche uno degli <strong>in</strong>terlocutori dichiara di<br />

avere partecipato, non <strong>è</strong> <strong>in</strong> alcun modo e<strong>qui</strong>parabile alla chiamata <strong>in</strong><br />

correità e pertanto, se va anche esso attentamente <strong>in</strong>terpretato sul<br />

piano logico e valutato su quello probatorio, non va però soggetto, nella<br />

predetta valutazione, ai canoni di cui all'articolo 192 comma 3^ c.p.p.<br />

(così Cass. Pen. 19 gennaio 1991, Primerano, CED 218392;Cass. Pen. 2<br />

aprile 1992, Filice, <strong>in</strong> Cass. Pen. 93, 2590; Cass. Pen. 3 maggio 2001, Corso,<br />

<strong>in</strong> CED 220227, che ha sostenuto che le dichiarazioni, captate nel corso di<br />

attività di <strong>in</strong>tercettazione regolarmente autorizzata, con le quali un soggetto<br />

si accusa della commissione di reati, hanno <strong>in</strong>tegrale valenza probatoria)”.<br />

§ 2. I criteri identificativi delle voci <strong>in</strong>tercettate<br />

§ 2.1. Le conversazioni tra presenti captate presso la sala collo<strong>qui</strong> della<br />

Casa Circondariale di Benevento (R.I.T. n. 1206/11 DDA)<br />

L’identificazione delle s<strong>in</strong>gole voci delle persone partecipanti ai collo<strong>qui</strong> con il<br />

detenuto Fulco Giuseppe <strong>è</strong> stata resa possibile per il fatto che:<br />

a) l’identificazione dei partecipanti al collo<strong>qui</strong>o <strong>è</strong> avvenuta tramite la previa<br />

esibizione di un documento di riconoscimento agli agenti della Polizia<br />

Penitenziaria al momento dell’<strong>in</strong>gresso presso la Casa Circondariale;<br />

b) l’<strong>in</strong>tercettazione del collo<strong>qui</strong>o <strong>è</strong> stata effettuta con modalità audio-video,<br />

ciò facilitando l’<strong>in</strong>dividuazione delle voci dei soggetti <strong>in</strong>tercettati;<br />

c) i militari operanti, essendo certi dell’identità dei participanti di volta <strong>in</strong> volta<br />

ai collo<strong>qui</strong> ed ac<strong>qui</strong>sendo una certa familiarità, hanno potuto associare<br />

agevolmente le voci dei predetti partecipanti a quelle degli usuari (e talvolta<br />

anche <strong>in</strong>testatari) delle rispettive utenze telefoniche nel frattempo <strong>in</strong>tercettate,<br />

riscontrando che si trattava delle medesime voci;<br />

d) nel corso delle conversazioni tra presenti i soggetti <strong>in</strong> argomento si sono<br />

spesso chiamati per nome o per soprannome.<br />

21


§ 2.2 Le conversazioni tra presenti captate all’<strong>in</strong>terno del bar “La<br />

Genziana” di Scilla (R.I.T. n. 319/12 DDA)<br />

L’identificazione delle s<strong>in</strong>gole voci delle persone co<strong>in</strong>volte di volta <strong>in</strong> volta<br />

nelle conversazioni <strong>è</strong> stata resa possibile per il fatto che:<br />

a) i militari operanti, ac<strong>qui</strong>sendo una certa familiarità, hanno potuto associare<br />

agevolmente le voci dei vari partecipanti alle discussioni a quelle degli usuari e<br />

talvolta anche <strong>in</strong>testatari (v., ad esempio, Calabrese Carmelo) delle rispettive<br />

utenze telefoniche nel frattempo <strong>in</strong>tercettate, riscontrando che si trattava delle<br />

medesime voci;<br />

b) nel corso delle conversazioni tra presenti <strong>in</strong>tercettate i soggetti <strong>in</strong><br />

argomento si sono spesso chiamati per nome o per soprannome (Arturo,<br />

Franco, Francesco, Melo, Pietro) o si sono presentati con le loro generalità.<br />

§ 2.3 Le conversazioni telefoniche <strong>in</strong>tercettate<br />

L’<strong>in</strong>dividuazione degli usuari delle utenze telefoniche <strong>in</strong>tercettate <strong>è</strong> stata resa<br />

possibile dal fatto che:<br />

a) i militari operanti, ac<strong>qui</strong>sendo una certa familiarità con le voci dei<br />

partecipanti ai collo<strong>qui</strong> <strong>in</strong> carcere, hanno potuto associare agevolmente le<br />

predette voci a quelle ascoltate nel corso delle conversazioni telefoniche<br />

<strong>in</strong>tercettate, riscontrando che si trattava dei medesimi soggetti;<br />

b) l’esame della rubrica telefonica e del registro chiamate del cellulare<br />

sequestrato a Fulco Giuseppe <strong>in</strong> occasione dell’arresto <strong>in</strong> flagranza del 1°<br />

giugno 2011 ha contribuito ad <strong>in</strong>dividuare con certezza gli usuari delle utenze<br />

poi sottoposte ad <strong>in</strong>tercettazione;<br />

c) nel corso delle conversazioni captate gli <strong>in</strong>dagati si sono spesso chiamati<br />

per nome o per soprannome (Arturo, Franco, Melo, Pietro, Matteo) o si sono<br />

presentati con le loro generalità.<br />

Ulteriori specificazioni sui predetti criteri sono <strong>in</strong>oltre presenti nell’<strong>in</strong>formativa<br />

della Compagania Carab<strong>in</strong>ieri di Villa San Giovanni già citata (depositata il 7<br />

maggio 2012), nella parte <strong>in</strong> cui viene stilata una scheda per ciascuno degli<br />

<strong>in</strong>dagati con l’<strong>in</strong>dicazione dei connotati descrittivi dell’attribuibilità delle voci,<br />

22


nonch<strong>è</strong> nel corpo del presente provvedimento di fermo con riferimento - ove<br />

necessario - alle s<strong>in</strong>gole conversazioni telefoniche o tra presenti <strong>in</strong>tercettate.<br />

CAPITOLO III<br />

IL REATO DI PARTECIPAZIONE<br />

ALL’ASSOCIAZIONE DI TIPO MAFIOSO<br />

(art. 416-bis c.p.)<br />

§1. Brevi osservazioni su alcuni aspetti correlati al reato di<br />

associazione mafiosa.<br />

Con il presente decreto di fermo viene contestato, tra gli altri, il reato di<br />

partecipazione all’associazione ex art. 416-bis c.p., per cui, <strong>in</strong> via<br />

prelim<strong>in</strong>are, appare opportuno richiamare i più recenti <strong>in</strong>dirizzi<br />

giurisprudenziali - sul punto ormai consolidatisi - circa i presupposti <strong>in</strong><br />

presenza dei quali può ritenersi <strong>in</strong>tegrato il delitto associativo di tipo<br />

mafioso.<br />

Il provvedimento riguarda <strong>in</strong> particolare l’articolazione territoriale della<br />

’ndrangheta, nota come cosca Nasone-Gaietti, operante nella fascia tirrenica<br />

della prov<strong>in</strong>cia regg<strong>in</strong>a.<br />

Relativamente alla struttura dell’organizzazione denom<strong>in</strong>ata ‘ndrangheta, gli<br />

elementi ac<strong>qui</strong>siti nel corso dell’attività di <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e relativa al p.p. 1389/08<br />

R.G.N.R.-D.D.A. (p.p. noto come “CRIMINE”) hanno consentito di<br />

approfondire <strong>in</strong> maniera esaustiva “la questione fondamentale dell’unitarietà<br />

dell’organizzazione” (cfr. relazione n. 2/10, redatta il 23.2.2010 dalla<br />

Suprema Corte di Cassazione a commento del d.l. n. 4/2010) e di affermare<br />

con certezza quello che già si era <strong>in</strong>tuito nelle sentenze pronunciate negli<br />

23


anni passati 1 : la ‘Ndrangheta <strong>è</strong> un’organizzazione unitaria, divisa <strong>in</strong> tre<br />

dist<strong>in</strong>ti mandamenti (tirrenico, di Reggio Centro e jonico), facenti capo ad un<br />

organismo di vertice, denom<strong>in</strong>ato la “Prov<strong>in</strong>cia”, che ha il compito di<br />

cooord<strong>in</strong>are l’attività dei vari locali e di dirimerne le controversie.<br />

Le “cariche della Prov<strong>in</strong>cia” (Capo-Crim<strong>in</strong>e, Capo-Società, Contabile, Mastro<br />

Generale, Mastro di Giornata) hanno durata temporanea e vengono conferite<br />

a vari esponenti appartenenti ai tre mandamenti nel mese di Settembre, <strong>in</strong><br />

occasione della festa per la Madonna di Polsi.<br />

Sul punto semplicemente straord<strong>in</strong>arie sono risultate le emergenze ac<strong>qui</strong>site<br />

nel corso dell’attività di <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e relativa al citato p.p. n. 1389/08 R.G.N.R.-<br />

D.D.A., che hanno consentito di accertare “<strong>in</strong> diretta” il conferimento delle<br />

cariche della Prov<strong>in</strong>cia per l’anno 2009, decise <strong>in</strong> data 19.08.09, <strong>in</strong><br />

occasione del matrimonio fra PELLE Elisa (figlia di PELLE Giuseppe) e<br />

BARBARO Giuseppe, ed entrate <strong>in</strong> vigore a Polsi il 2.09.09. L’organo<br />

collegiale di vertice dell’associazione denom<strong>in</strong>ata ‘ndrangheta (“la<br />

Prov<strong>in</strong>cia”) coord<strong>in</strong>a non solo l’attività dei locali operanti <strong>in</strong> Calabria, ma<br />

anche quella delle articolazioni territoriali che hanno sede <strong>in</strong> altre regioni<br />

italiane o addirittura all’estero. Tale assunto, che poteva desumersi già da<br />

una conversazione tra presenti registrata nel corso della citata Operazione<br />

“Armonia” (“Ci siamo riuniti tutti... tutta la provi... tutta... la chiamiamo la<br />

Prov<strong>in</strong>cia, tutta l’Italia, ah! Per questo fatto, abbiamo fatto le “CARICHE”), ha<br />

trovato molteplici riscontri nel corso delle successive attività di <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e.<br />

Chiarissime sono, <strong>in</strong> questo senso, le parole di NESCI Bruno, Capo-Società<br />

di S<strong>in</strong>gen, <strong>in</strong> Germania, a proposito delle <strong>in</strong>iziative di un altro associato:<br />

“Adesso se lo vuole fare lo fa, però ci devono essere pure quelli del Crim<strong>in</strong>e<br />

presenti, gli ho detto io … perché lui dipende di là, come dipendiamo tutti”.<br />

E ancora più drasticamente: “…. senza ord<strong>in</strong>e di quelli di lì sotto non<br />

possono fare niente nessuno”. Queste ultime costituiscono parole<br />

<strong>in</strong>e<strong>qui</strong>vocabili sul cui significato nessuno può nutrire dubbi anche alla luce<br />

1 Già nelle sentenze pronunciate nel processo noto come “Armonia” (proc. pen. n. 14/1998 RGNR DDA),<br />

relativo ad una attività di <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e svolta alla f<strong>in</strong>e degli anni novanta, gli organi giudicanti avevano registrato<br />

un “processo evolutivo di tipo piramidale” nel senso che dalle conversazioni <strong>in</strong>tercettate era emersa la<br />

possibile esistenza di un “organismo collegiale egemone” sovraord<strong>in</strong>ato ai s<strong>in</strong>goli locali e denom<strong>in</strong>ato “la<br />

Prov<strong>in</strong>cia”. In particolare la sentenza pronunciata dalla Corte d’Appello di Reggio Calabria (sentenza n.<br />

2002/1512 - Reg. sent., 2002/361 Reg. Gen. – proc. pen. n. 14/1998 RGNR DDA) concludeva nel senso che<br />

la piattaforma probatoria a disposizione non aveva consentito di affermare con certezza l’esistenza di tale<br />

“organismo collegiale egemone“, né di <strong>in</strong>dividuarne i poteri, pur non potendosene escludere l’esistenza.<br />

24


della sorte toccata a NOVELLA Carmelo, ucciso nel Luglio 2008 perché<br />

cultore del progetto “<strong>in</strong>dipendentista” della Lombardia (“no lui <strong>è</strong> f<strong>in</strong>ito<br />

oramai...! e f<strong>in</strong>ito...! la Prov<strong>in</strong>cia lo ha licenziato a lui”).<br />

Dal territorio calabrese, la ‘ndrangheta si <strong>è</strong> da tempo proiettata verso i<br />

mercati del centro-Nord Italia, verso l’Europa, il Nord America, il Canada,<br />

l’Australia. L’<strong>in</strong>filtrazione e la penetrazione <strong>in</strong> questi mercati ha comportato<br />

la stabilizzazione della presenza di strutture ‘ndranghetiste <strong>in</strong> cont<strong>in</strong>uo<br />

contatto ed <strong>in</strong> rapporto di sostanziale dipendenza con la casa madre<br />

regg<strong>in</strong>a. Occorre, tuttavia, precisare che il pr<strong>in</strong>cipio di unitarietà<br />

dell’organizzazione comporta anche la possibilità, <strong>in</strong> alcune circostanze, di<br />

lasciare significativi marg<strong>in</strong>i di autonomia per le s<strong>in</strong>gole articolazioni<br />

dell’associazione, come si <strong>è</strong> potuto constatare, <strong>in</strong> particolare, per i locali<br />

operanti <strong>in</strong> Lombardia.<br />

Ciò detto <strong>è</strong> pacifico che la cosca Nasone-Gaietti costituisca una delle<br />

proiezioni territoriali della ‘ndrangheta nella fascia tirrenica della prov<strong>in</strong>cia<br />

di Reggio Calabria, non solo <strong>in</strong> considerazione delle sentenze passate <strong>in</strong><br />

giudicato che ne hanno attestato l’esistenza per il passato 2 , ma soprattutto<br />

<strong>in</strong> ragione del fatto che nel corso dell’attività di <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e compiuta<br />

nell’ambito del presente procedimento <strong>è</strong> emerso <strong>in</strong> modo chiarissimo che la<br />

predetta consorteria <strong>è</strong> legittimata, oltre che a “sollecitare” attraverso<br />

reiterate azioni di danneggiamento ed <strong>in</strong>timidazioni, ad imporre ed a<br />

riscuotere, nella rispettiva zona di competenza, una quota dei proventi delle<br />

estorsioni connesse ai lavori di ammodernamento dell’autostrada A3 SA-RC<br />

(il famoso “tre per cento” del capitolato), somma pretesa a titolo di<br />

imposizione di “pizzo” anche <strong>in</strong> Calabria da parte delle cosche che<br />

esercitano il proprio dom<strong>in</strong>io nei territori <strong>in</strong> cui vengono eseguiti i lavori;<br />

nonché ad ottenere, con la forza di <strong>in</strong>timidazione derivante dal v<strong>in</strong>colo<br />

associativo ed avvalendosi della relativa condizione di assoggettamento e di<br />

omertà, il pieno controllo del territorio e la gestione di altre fette del tessuto<br />

economico (v. l’episodio estorsivo ai danni di Callore Rocco), seppure non<br />

co<strong>in</strong>volte nei citati lavori di ammodernamento.<br />

2 Vedi sentenza della Corte d’Assise di Appello di Mess<strong>in</strong>a n. 11/98, depositata il 22.02.1999 e divenuta<br />

irrevocabile il 31.03.1999<br />

25


Essendo <strong>in</strong>contestabile, alla luce di quanto sopra, che il sodalizio <strong>in</strong> discorso<br />

rientri pienamente nei paradigma dell’associazione di tipo mafioso di cui<br />

all’art. 416 bis c.p., appare del tutto superflua <strong>in</strong> questa sede una disam<strong>in</strong>a<br />

generale sul reato <strong>in</strong> discorso, del quale ci si limiterà ad esam<strong>in</strong>are solo<br />

alcuni aspetti.<br />

Le questioni pr<strong>in</strong>cipali afferiscono alla natura permanente del reato e<br />

concernono l’<strong>in</strong>dividuazione dei fatti o atti tipici che possano dirsi<br />

<strong>in</strong>terruttivi della permanenza, con i conseguenti rilevanti riflessi <strong>in</strong> tema di<br />

ne bis <strong>in</strong> idem, di reato cont<strong>in</strong>uato, come anche sulla sussistenza della<br />

condotta nei periodi temporali contestati a ciascun imputato. Esula da tale<br />

disam<strong>in</strong>a l’ipotesi della volontaria cessazione della condotta con<br />

l’irreversibile abbandono della associazione da parte dell’agente, che<br />

ovviamente costituisce la più tipica causa di <strong>in</strong>terruzione della condotta<br />

permanente, ma non presenta aspetti problematici <strong>in</strong> punto di diritto.<br />

Vengono <strong>in</strong> primo luogo <strong>in</strong> rilievo gli effetti della sopravvenuta carcerazione<br />

di un associato (nella specie, da ultimo, FULCO Giuseppe). Sul punto<br />

l’orientamento della Suprema Corte, da cui non vi <strong>è</strong> ragione di discostarsi, <strong>è</strong><br />

oramai consolidato nel senso di ritenere che la circostanza dell'arresto di<br />

uno dei partecipanti all'associazione non può, per ciò solo, escludere il<br />

concorso nell'attività successiva esplicata dagli altri membri<br />

dell'associazione rimasti <strong>in</strong> libertà, quando non risulti dimostrato che la<br />

detenzione di tale compartecipe abbia <strong>in</strong>terrotto il v<strong>in</strong>colo che univa i<br />

partecipanti al sodalizio crim<strong>in</strong>oso. La condotta antigiuridica, <strong>in</strong>fatti, ben<br />

può persistere, sia sotto il profilo materiale sia sotto quello morale, nello<br />

stato di detenzione che non impedisce di concepire, organizzare ed<br />

eseguire delitti servendosi di altri (v. Cass. Sez. VI, 11/2/1994 n. 1793, De<br />

Tommasi; Cass., Sez. 1, 8/3/93 n. 550; Cass. Sez. 1, 12/2/88 n° 1896;<br />

Cass. Sez. 2, 14/12/85 n° 1934; Cass. Sez. 1, 13/3/84 n° 6092).<br />

Tale orientamento appare condivisibile <strong>in</strong> l<strong>in</strong>ea generale ed <strong>è</strong> pienamente<br />

rispondente alle concrete risultanze procedimentali concernenti l’associato<br />

FULCO Giuseppe, essendo emersa, con assoluta e convergente conducenza<br />

degli elementi <strong>in</strong>vestigativi ac<strong>qui</strong>siti, la persistente attività di quest’ultimo, e<br />

la sua capacità di far pervenire con ogni mezzo - prevalentemente messaggi<br />

verbali nel corso dei collo<strong>qui</strong> con la madre e la sorella (anch’esse <strong>in</strong>tranee<br />

26


all’associazione) - all’esterno direttive relative alle vicende<br />

dell’associazione, spesso con precise istruzioni o nulla osta relativi ad<br />

imprese delittuose da commettere ovvero ad azioni da non effettuare.<br />

Appare <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e opportuno enunciare <strong>in</strong> questa sede alcune considerazioni di<br />

carattere generale relative alla valutazione del materiale <strong>in</strong>diziario-<br />

probatorio con specifico riferimento ai gravi <strong>in</strong>dizi di colpevolezza del reato<br />

associativo. Il problema assume rilievo <strong>in</strong> quanto il delitto di partecipazione<br />

ad associazione per del<strong>in</strong>quere di tipo mafioso si configura come reato a<br />

forma libera perché il legislatore non descrive <strong>in</strong> modo particolare la<br />

condotta tipica, ma si limita ad affermare che commette il reato “chiunque<br />

ne fa parte”. Ne deriva che la condotta di partecipazione, che può assumere<br />

forme e contenuto variabili, consiste sul piano oggettivo nel contributo,<br />

purché apprezzabile e concreto, al piano crim<strong>in</strong>oso e, <strong>qui</strong>ndi, alla<br />

realizzazione dell’offesa tipica agli <strong>in</strong>teressi tutelati dalla norma<br />

<strong>in</strong>crim<strong>in</strong>atrice, qualunque sia il ruolo che l’agente svolga nell’ambito<br />

associativo.<br />

In def<strong>in</strong>itiva, <strong>è</strong> partecipe, nel senso richiesto dall’art. 416 bis c.p., chiunque,<br />

all’<strong>in</strong>terno dell’organizzazione, e <strong>qui</strong>ndi <strong>in</strong> modo non occasionale, esplichi<br />

una qualsiasi attività, ancorché di importanza secondaria, che ridondi a<br />

vantaggio dell’associazione considerata nel suo complesso, con la<br />

consapevolezza e la volontà di associarsi allo scopo di contribuire<br />

all’attuazione del programma dell’organizzazione, senza però che sia<br />

necessario che tale f<strong>in</strong>e egli persegua direttamente.<br />

Per cui appare opportuno precisare che questi Pubblici M<strong>in</strong>isteri, nel valutare<br />

la condotta di “partecipazione” all’associazione mafiosa, <strong>in</strong>tendono rifarsi<br />

alle più recenti pronunce della giurisprudenza di legittimità <strong>in</strong> materia di<br />

partecipazione al delitto associativo, secondo cui


della medesima. Di talché, sul piano della dimensione probatoria della<br />

partecipazione rilevano tutti gli <strong>in</strong>dicatori fattuali dai quali, sulla base di<br />

attendibili regole di esperienza att<strong>in</strong>enti propriamente al fenomeno della<br />

crim<strong>in</strong>alità di stampo mafioso, possa logicamente <strong>in</strong>ferirsi il nucleo<br />

essenziale della condotta partecipativa, e cio<strong>è</strong> la stabile compenetrazione<br />

del soggetto nel tessuto organizzativo del sodalizio. Deve dunque trattarsi<br />

di <strong>in</strong>dizi gravi e precisi (tra i quali le prassi giurisprudenziali hanno<br />

<strong>in</strong>dividuato, ad esempio, i comportamenti tenuti nelle pregresse fasi di<br />

“osservazione” e “prova”, l’affiliazione rituale, l’<strong>in</strong>vestitura della qualifica di<br />

“uomo d’onore”, la commissione di delitti scopo, oltre a molteplici,<br />

variegati e però significativi “facta concludentia”) dai quali sia lecito<br />

dedurre, senza alcun automatismo probatorio, la sicura dimostrazione<br />

della costante permanenza del v<strong>in</strong>colo nonché della duratura, e sempre<br />

utilizzabile, “messa a disposizione” della persona per ogni attività del<br />

sodalizio crim<strong>in</strong>oso, con puntuale riferimento, peraltro, allo specifico<br />

periodo temporale considerato dall’imputazione>> (SS.UU., nr. 33748 del<br />

12.07.05, MANNINO). Nel valutare la condotta del “partecipe”<br />

all’associazione mafiosa, pertanto, si avrà riguardo al contributo offerto <strong>in</strong><br />

concreto da ciascun soggetto e non alla sussistenza o meno di una formale<br />

affiliazione, <strong>in</strong> quanto <br />

(cfr. Cass. Sez. I, sent. nr. 32094 del 18.02.04, INGRASCIOTTA ed altri).<br />

Si osserva, poi, che il dato dell’appartenenza al sodalizio va ricercato<br />

essenzialmente con la ricostruzione della rete dei rapporti personali, dei<br />

contatti, delle co<strong>in</strong>teressenze e delle frequentazioni, oltre che, ovviamente,<br />

con l’<strong>in</strong>dividuazione di estremi di partecipazione ai reati che l’associazione<br />

si <strong>è</strong> data come scopo. Come osserva sul punto la Suprema Corte: “<strong>in</strong> tema di<br />

partecipazione ad associazione a del<strong>in</strong>quere…il fulcro centrale della prova <strong>è</strong><br />

costituito, nella prevalenza dei casi, dalla prova logica, dal momento che la<br />

prova dell’esistenza della volontà di assumere il v<strong>in</strong>colo associativo <strong>è</strong><br />

desunta per lo più dall’esame d’<strong>in</strong>sieme di condotte frazionate ciascuna<br />

28


delle quali non necessariamente dimostrativa della partecipazione<br />

associativa e attraverso un ragionamento dal quale si possa dedurre che le<br />

s<strong>in</strong>gole <strong>in</strong>tese dirette alla conclusione dei vari reati costituiscono<br />

l’espressione del programma del<strong>in</strong>quenziale oggetto dell’associazione<br />

stessa…” (Cass. sez. VI, 1525/97).<br />

Trattandosi, come detto, di un reato a forma libera, la pr<strong>in</strong>cipale<br />

caratteristica della prova deve essere quella della tendenziale specificità,<br />

non sembrando sufficiente la mera <strong>in</strong>dicazione di appartenenza di un<br />

soggetto al sodalizio malavitoso senza l’<strong>in</strong>dicazione di circostanze<br />

specifiche idonee ad illustrare <strong>in</strong> concreto i connotati di tale appartenenza.<br />

Un primo grado di specificità <strong>è</strong> dato dai connotati più elementari, quali ad<br />

esempio l’<strong>in</strong>dicazione dell’epoca di affiliazione, il gruppo o sottogruppo di<br />

appartenenza, la particolare amicizia o vic<strong>in</strong>anza per rapporto di aff<strong>in</strong>ità e/o<br />

parentela con altro associato e più <strong>in</strong> generale qualsivoglia elemento,<br />

caratteristica o episodio (anche non delittuoso) relativo ad un soggetto.<br />

Un grado più elevato di specificità hanno <strong>in</strong>vece quelle <strong>in</strong>dicazioni relative al<br />

ruolo dell’associato ed alle s<strong>in</strong>gole attività poste <strong>in</strong> essere <strong>in</strong> favore del<br />

sodalizio e da questo <strong>in</strong> favore dell’associato; più <strong>in</strong> generale rileva<br />

l’<strong>in</strong>dicazione di tutte quelle attività <strong>in</strong> cui si sostanzia l’agire associativo.<br />

Nel valutare le posizioni dei s<strong>in</strong>goli partecipi, tuttavia, non si deve<br />

dimenticare che il ricorso alla “forza di <strong>in</strong>timidazione” non costituisce una<br />

modalità di realizzazione delle condotte poste <strong>in</strong> essere dai s<strong>in</strong>goli associati,<br />

ma costituisce l’elemento strumentale tipico di cui gli associati si avvalgono<br />

<strong>in</strong> vista dell’ottenimento degli scopi propri del gruppo crim<strong>in</strong>ale. Non <strong>è</strong>,<br />

pertanto, necessario dimostrare che tali strumenti siano stati utilizzati <strong>in</strong><br />

concreto da ciascuno degli associati, ma semplicemente che questi fossero<br />

consapevoli di disporre di essi e che si muovessero <strong>in</strong> un contesto socio-<br />

ambientale che riconosceva a loro, o al gruppo <strong>in</strong> sé considerato, tale<br />

autorità di carattere mafioso, assoggettandosi, apparentemente <strong>in</strong> maniera<br />

volontaria, alle pretese provenienti dal clan.<br />

A questo proposito occorre tuttavia precisare che il grado di specificità <strong>è</strong><br />

rilevante ai f<strong>in</strong>i dell’<strong>in</strong>dividuazione della valenza probatoria del s<strong>in</strong>golo<br />

elemento del quadro accusatorio; tutti gli elementi sono poi soggetti ad una<br />

29


impresc<strong>in</strong>dibile valutazione unitaria, il che significa che anche un elemento<br />

probatorio generico (quale la semplice <strong>in</strong>dicazione di appartenenza) non<br />

può essere ignorato ed escluso ma <strong>è</strong> soggetto ad apprezzamento, sia pure<br />

per la ridotta valenza probatoria che possiede (ad esempio quale elemento<br />

di riscontro di un altrui specifico contributo).<br />

Nel caso di specie costituiscono, tra gli altri, elementi s<strong>in</strong>tomatici<br />

dell’appartenenza degli odierni <strong>in</strong>dagati ad una cosca di tipo mafioso (per<br />

l’appunto la cosca di ‘ndrangheta Nasone-Gaietti) le <strong>in</strong>numerevoli estorsioni<br />

aggravate dal metodo mafioso, commesse – nella forma consumata (v. capi B)<br />

e C) della rubrica) e tentata (v. capi da D) ad H) della rubrica) – nel medesimo<br />

contesto territoriale (non a caso quello <strong>in</strong> cui dom<strong>in</strong>a storicamente la citata<br />

cosca) ai danni delle imprese impegnate nei lavori di ammodernamento<br />

dell’autostrada A3 SA-RC ovvero di altri soggetti economici operanti a Scilla<br />

(cfr., sul punto, tra le altre, Cass. pen., Sez. 6, Sentenza n. 47048 del 10/11/2009, nella<br />

quale si legge che “la partecipazione dell'<strong>in</strong>dagato ad episodi di estorsione compiuti<br />

nell'ambito di un contesto mafioso costituisce per sé solo elemento gravemente <strong>in</strong>diziante di<br />

partecipazione al gruppo crim<strong>in</strong>ale, senza che siano necessarie ulteriori rappresentazioni di<br />

frequentazione con altri associati”).<br />

§ 2. L’organizzazione delle associazioni mafiose<br />

Altro aspetto da analizzare, riferendosi ad un momento importante e<br />

sostanzialmente impresc<strong>in</strong>dibile delle associazioni mafiose, <strong>è</strong> quello della<br />

relativa organizzazione.<br />

Il momento organizzativo <strong>è</strong> essenziale <strong>in</strong> ogni associazione, quasi implicito<br />

nella forza del v<strong>in</strong>colo e sol meno tipizzante, poiché comune alla<br />

associazione a del<strong>in</strong>quere semplice, e anzi proprio su questa si <strong>è</strong> formata la<br />

relativa elaborazione giurisprudenziale, che, <strong>in</strong> mancanza di una specifica<br />

<strong>in</strong>dicazione del legislatore, rimarca il carattere di stabilità e i dati di<br />

organizzazione <strong>in</strong>terna.<br />

Si <strong>è</strong> detto che non <strong>è</strong> necessaria una organizzazione molto complessa, che<br />

può essere sufficiente anche che sia semplice e rudimentale purché<br />

adeguata e funzionale alla realizzazione del programma. Va detto, <strong>in</strong> realtà,<br />

che appare rilevare la stabilità e permanenza del v<strong>in</strong>colo, che <strong>è</strong> l’elemento<br />

30


dist<strong>in</strong>tivo di una società rispetto alla diversa fattispecie del concorso nella<br />

consumazione di reati. Ciò perché sussiste pur al di là delle s<strong>in</strong>gole fasi di<br />

attuazione del programma crim<strong>in</strong>oso, e non solo nell’attuazione dei delitti,<br />

rilevando il rapporto anche sotto un profilo potenziale, anche nei momenti<br />

<strong>in</strong> cui non ve n’<strong>è</strong> alcuna manifestazione e attuazione.<br />

L’essenziale <strong>è</strong> che il soggetto risulti pronto e sodale, non che sia<br />

costantemente attivo ed utilizzato. Come <strong>è</strong> evidente, questo pr<strong>in</strong>cipio di<br />

carattere generale ha una forte <strong>in</strong>cidenza sulla valutazione delle s<strong>in</strong>gole<br />

partecipazioni associative. Del resto, l’associazione mafiosa, per le sue<br />

caratteristiche più penetranti ed <strong>in</strong>cisive, a maggior ragione <strong>è</strong>, quasi per<br />

necessità <strong>in</strong>tr<strong>in</strong>seca, strutturata.<br />

Va poi considerato che di regola i s<strong>in</strong>goli gruppi mafiosi promanano da<br />

sodalizi storici, ne costituiscono la realizzazione nel s<strong>in</strong>golo momento ma<br />

sono <strong>in</strong> realtà un segmento di una mafia sempre uguale e <strong>qui</strong>ndi con<br />

strutture consolidate <strong>in</strong> cui, per i più vari accadimenti, e raramente per<br />

decessi naturali, vi sono cont<strong>in</strong>ue mutazioni soggettive.<br />

Restano e si tramandano gli elementi tipici della forza di <strong>in</strong>timidazione, con<br />

i connessi assoggettamenti e omertà, ma anche la struttura orig<strong>in</strong>aria <strong>in</strong> cui<br />

vengono ad <strong>in</strong>serirsi i nuovi entrati.<br />

Tale dato <strong>è</strong> talmente implicito, nei metodi e obiettivi, che normativamente<br />

non si discipl<strong>in</strong>a ma si presuppone. Resta solo vero che i dati strutturali non<br />

devono seguire un necessario modello standard, ma solo essere tali da<br />

avere quei mezzi e raggiungere quei f<strong>in</strong>i previsti dal legislatore.<br />

Sotto questo aspetto anche la divisione per ruoli, secondo capacità e<br />

competenze, <strong>è</strong> <strong>in</strong>evitabile poi <strong>in</strong> fatto, ma si tratta comunque più di una<br />

ricostruzione della dottr<strong>in</strong>a, peraltro basata su dati storici e di effettività,<br />

che di una reale necessità. Vero <strong>è</strong> <strong>in</strong> fatto che le strutture mafiose si<br />

presentano di regola strutturate gerarchicamente, e che <strong>è</strong> una certa<br />

selezione e divisione di compiti per competenza, capacità e coraggio <strong>è</strong> quasi<br />

naturale, ma nulla vieterebbe <strong>in</strong> teoria una struttura democratica o<br />

egualitaria e, per esempio, assoluta <strong>in</strong>tercambiabilità di ruoli.<br />

La strutturazione accertata con ruoli <strong>è</strong>, <strong>in</strong> realtà, solo una maggior prova di<br />

organizzazione e stabilità.<br />

31


§ 3. Le f<strong>in</strong>alità delle associazioni di stampo mafioso<br />

Come si <strong>è</strong> già anticipato, pacifico <strong>è</strong>, poi, con riferimento all’aspetto<br />

f<strong>in</strong>alistico delle associazioni, che non <strong>è</strong> necessaria l’attuazione delle tipiche<br />

e alternative f<strong>in</strong>alità normativamente espressamente previste, che il reato<br />

resta consumato anche solo col dato programmatico predisposto e solo con<br />

l’avvalersi della forza di <strong>in</strong>timidazione.<br />

Tale ultimo aspetto, se non implica necessariamente il porre <strong>in</strong> essere atti<br />

<strong>in</strong>timidatori richiede, però, comunque dei comportamenti, anche se essi<br />

partendo dal metodo non giungano alla realizzazione dei f<strong>in</strong>i. L’obiettivo<br />

può essere solo commettere delitti, e <strong>in</strong> questo caso la dist<strong>in</strong>zione dalla<br />

associazione semplice sussiste solo se c’<strong>è</strong> metodo mafioso.<br />

Comunque l’obiettivo di commettere delitti resta una costante, e <strong>qui</strong>ndi <strong>è</strong><br />

l’aspetto generale rispetto agli altri ed eventuali ulteriori f<strong>in</strong>i.<br />

Quali delitti siano necessari non viene <strong>in</strong>dicato dal legislatore, però <strong>è</strong><br />

evidente che le estorsioni organizzate, l’<strong>in</strong>gerenza negli appalti, la<br />

realizzazione di monopoli con violenze e m<strong>in</strong>acce, i traffici di stupefacenti e<br />

armi sono i marchi di fabbrica della mafia e che per tali reati, per le più varie<br />

ma evidenti ragioni, sono funzionali <strong>in</strong>timidazioni e assoggettamenti diffusi.<br />

La f<strong>in</strong>alità di commettere delitti non <strong>è</strong> <strong>in</strong> sé tipizzante né pr<strong>in</strong>cipale, <strong>in</strong><br />

genere i delitti non sono compiuti per se stessi o anche solo per cont<strong>in</strong>gente<br />

arricchimento ma nell’ambito di strategie di ricerca del potere e del potere<br />

economico, con <strong>in</strong>timidazione e violenza usati come normali strumenti di<br />

lavoro e di profitti. Anche gli stessi omicidi di mafia, tra cosche, hanno<br />

f<strong>in</strong>alità ultime imprenditoriali, <strong>in</strong> quanto <strong>in</strong>negabilmente dirette a realizzare<br />

il monopolio delle attività crim<strong>in</strong>ose, e dei connessi profitti, su un dato<br />

territorio, e quanto esposto nel capitolo dedicato alla riapertura della faida,<br />

con particolare riferimento alla causale della stessa, ne costituisce<br />

<strong>in</strong>negabile dimostrazione.<br />

Obiettivo sono spesso anche fasce di attività lecite e il legislatore <strong>è</strong> “largo e<br />

alternativo” sui f<strong>in</strong>i, perché il monopolio e l’<strong>in</strong>giusto vantaggio non sempre<br />

sono di immediato rilievo penale, ed ha <strong>qui</strong>ndi tenuto conto di tale dato<br />

32


tendendo a colpire a largo spettro le imprese che utilizz<strong>in</strong>o i metodi mafiosi<br />

<strong>in</strong>dicati. Il ricercare genericamente vantaggi e profitti <strong>in</strong>giusti <strong>è</strong>, appunto e<br />

logicamente, la previsione onnicomprensiva e di chiusura della norma.<br />

Non <strong>è</strong> <strong>in</strong>oltre <strong>in</strong>dispensabile ricercare la prova dei completi organigrammi<br />

delle cosche, né del s<strong>in</strong>golo ruolo di ogni associato, essendo sufficiente<br />

verificare la esistenza della cosca, l’effettività della rappresentatività, e poi il<br />

contributo <strong>in</strong>dividuale dei soggetti che sono <strong>in</strong>dagati <strong>in</strong> questo<br />

procedimento.<br />

Per pacifici pr<strong>in</strong>cipi generali non <strong>è</strong> necessario, anche a fronte di una<br />

contestazione associativa, che siano imputati ed <strong>in</strong>dividuati tutti gli<br />

associati, potendo per ipotesi estrema il processo esser fatto nei confronti<br />

di un solo imputato, e con segmenti di condotta non gravissimi, purché la<br />

prova evidenzi la esistenza di una complessiva associazione con le<br />

caratteristiche normativamente prescritte.<br />

Né <strong>è</strong> necessario che vi siano atti costitutivi, né verbali assembleari della<br />

nuova associazione, ma una operatività comune per le f<strong>in</strong>alità comuni e con<br />

la specificazione che l’associazione, specie per i casi <strong>in</strong> cui vi <strong>è</strong> (come nel<br />

caso concreto) una successione <strong>in</strong> vita.<br />

Nel corso dell’<strong>in</strong>tera attività di <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e – su cui si dirà ampiamente fra<br />

breve – si percepisce un capillare controllo e potere sul territorio, il terrore e<br />

l’omertà della gente 3 e delle imprese 4 , la f<strong>in</strong>alità e anzi l’attuazione di<br />

<strong>in</strong>giusti profitti da estorsioni e la longa manus sugli appalti e su qualsiasi<br />

fonte di ricchezza.<br />

Come si esporrà, tutti i profili di diritto evidenziati sono presenti, dalla<br />

paura della gente tale <strong>in</strong> alcuni casi da non richiedere violenza (v. l’ipotesi<br />

dell’estorsione ai danni della ditta Calme Beton srl), alle violenze sistematiche che<br />

tale paura hanno sedimentato a tali livelli da determ<strong>in</strong>are terrore il solo<br />

3 Come si vedrà a proposito del danneggiamento seguito da <strong>in</strong>cendio del furgonc<strong>in</strong>o <strong>in</strong> uso a Callore Rocco<br />

(avvenuto a Villa San Giovanni il 20.02.2012), quest’ultimo – pur pienamente consapevole del movente e<br />

dell’autore dell’azione delittuosa – ha dichiarato <strong>in</strong> sede di denuncia di non aver subito estorsioni e/o<br />

m<strong>in</strong>acce n<strong>è</strong> di aver avuto contrasti con alcuno.<br />

4 Fatta eccezione per il caso della ditta Consolidamenti speciali srl (vicenda conclusasi con l’arresto <strong>in</strong><br />

flagranza dell’<strong>in</strong>dagato Fulco Giuseppe), <strong>in</strong> tutte le denunce presentate alle FF.OO. dalle ditte impegnate nei<br />

lavori di ammodernamento dell’autostrada SA-RC, vittime di azioni <strong>in</strong>timidatorie di tipo chiaramente<br />

estorsivo, non sono mai stati forniti elementi utili alla prosecuzione delle <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>i ed <strong>in</strong> tutti i casi i soggetti<br />

denuncianti hanno negato di aver subìto m<strong>in</strong>acce e/o richieste estorsive.<br />

33


nome del gruppo (v. la circostanza relativa alle <strong>in</strong>numerevoli azioni <strong>in</strong>timidatorie di tipo<br />

estorsivo compiute <strong>in</strong> un breve arco temporale nel territorio di Scilla), all’organizzazione<br />

gerarchica complessa con mezzi e uom<strong>in</strong>i, alle attività e f<strong>in</strong>alità non s<strong>in</strong>gole<br />

ma massicce e capillari su tutte le imprese attualmente impegnate nel<br />

completamento lavori di ristrutturazione dell’autostrada A3 SA-RC.<br />

Ma <strong>è</strong> soprattutto evidente che l’organizzazione mafiosa <strong>in</strong> argomento si<br />

ritiene padrone pieno ed esclusivo del territorio, con tutti i relativi poteri.<br />

E’ mafia che vive anche del “prestigio” dei capostipiti mitici, come<br />

nell’ambito dell’<strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e emerge nel collo<strong>qui</strong>o tra l’<strong>in</strong>dagato Nasone<br />

Francesco cl. 72 e Callore Rocco (soggetto vittima pochi giorni prima<br />

dell’<strong>in</strong>cendio di un mezzo dallo stesso utilizzato per la vendita di pan<strong>in</strong>i e<br />

bevante presso il porto di Scilla), laddove quest’ultimo – pienamente<br />

consapevole del co<strong>in</strong>volgimento del suo <strong>in</strong>terlocutore nel danneggiamento –<br />

si piega all’atto di <strong>in</strong>timazione e chiede di poter “risolvere” la questione con<br />

Nasone Francesco, senza disturbare il padre Nasone Viriglio Giuseppe, di cui<br />

però chiaramente riconosce il prestigio e l’autorità carismatica.<br />

E su tale ultimo punto il dato appare confermato anche dal contesto di mafia<br />

tracciato, e dalla circostanza che <strong>in</strong> esso non può negarsi che l’essere<br />

detenuto e per gravi reati, crei un alone di prestigio e timore, tale da<br />

consentire il mantenimento di un potere esterno quando ricorrano due<br />

condizioni, presenti nella specie, e cio<strong>è</strong> la possibilità di comunicazione con<br />

l’esterno e la connessa esistenza all’esterno di un gruppo che resti fedele e<br />

pronto alla esecuzione degli ord<strong>in</strong>i (v. la circostanza relativa agli ord<strong>in</strong>i ed<br />

alle direttive, poi concretamente eseguite, impartite nel corso dei collo<strong>qui</strong><br />

dal detenuto Fulco Giuseppe – tramite i propri familiari – ai cug<strong>in</strong>i Nasone<br />

Anton<strong>in</strong>o e Nasone Domenico cl. 83 facenti parte anch’essi dell’associazione<br />

di stampo mafioso che ci occupa).<br />

34


CAPITOLO IV<br />

I FATTI OGGETTO DEL PRESENTE PROVVEDIMENTO<br />

§ 1. Le <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>i condotte dalla Compagnia Carab<strong>in</strong>ieri di Villa San<br />

Giovanni: la genesi delle <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>i e l’arresto <strong>in</strong> flagranza di reato di Fulco<br />

Giuseppe avvenuto il 1° giugno 2011<br />

In data 19 marzo 2011, l’imprenditore catanese D’AGATA Giuseppe<br />

Fabio, titolare della ditta “Consolidamenti Speciali s.r.l.”, società <strong>in</strong>caricata di<br />

effettuare i lavori di consolidamento di un costone roccioso per conto<br />

dell’A.N.A.S. sulla S.S.18, denunciava presso la Stazione Carab<strong>in</strong>ieri di Scilla,<br />

l’<strong>in</strong>cendio di un compressore marca “Sullair” modello 17HM. Il successivo 28<br />

marzo, lo stesso imprenditore denunciava presso la medesima Stazione dei<br />

Carab<strong>in</strong>ieri, l’<strong>in</strong>cendio di circa 1000 mq di rete utilizzata per il contenimento di<br />

massi.<br />

In relazione a tali denunce, venivano avviate una serie di attività volte ad<br />

addivenire all’<strong>in</strong>dividuazione dei responsabili e a def<strong>in</strong>ire se tali eventi fossero<br />

riconducibili ad una comune matrice crim<strong>in</strong>osa di tipo mafioso. La reiterazione<br />

dei danneggiamenti, l’obiettivo prescelto (un’impresa <strong>in</strong> piena attività) e<br />

l’ambito territoriale <strong>in</strong> cui tali fatti si erano verificati (cio<strong>è</strong> il territorio di Scilla,<br />

controllato dalla cosca Nasone Gaietti, dedita storicamente – come<br />

ampiamente emerso <strong>in</strong> sede giudiziale – alla commessione di reati di tipo<br />

estorsivo) facevano s<strong>in</strong> da subito ipotizzare un co<strong>in</strong>volgimento della cosca di<br />

‘ndrangheta <strong>in</strong>sediata nel territorio, trattandosi di atti <strong>in</strong>timidatori prodromici<br />

35


alla richiesta diretta di denaro che sarebbe stata effettuata direttamente sul<br />

cantiere da un emissario della cosca.<br />

La predetta <strong>in</strong>tuizione <strong>in</strong>vestigativa trovava conferma <strong>in</strong> data 26 maggio 2011<br />

(v. all. n. 1 citata <strong>in</strong>formativa), allorch<strong>è</strong> il D’Agata si presentava presso gli uffici della<br />

Compagnia CC di Villa San Giovanni per denunciare quanto segue:<br />

“…Omissis…In data 25/05/2011 venivo avvisato da un mio dipendente che<br />

nella stessa giornata, <strong>in</strong>torno alle ore 13,00, veniva avvic<strong>in</strong>ato da una<br />

persona, la quale gli chiedeva di contattare il responsabile dell’impresa,<br />

perché se ciò non fosse avvenuto gli stessi avrebbero dovuto<br />

abbandonare il cantiere ed andare via. L’atteggiamento era <strong>in</strong>timidatorio<br />

ed arrogante. Il mio operaio gli ha detto che mi avrebbe trovato l’<strong>in</strong>domani,<br />

cio<strong>è</strong> oggi. F<strong>in</strong>o alle ore 11,00 odierne non si <strong>è</strong> presentato nessuno. Subito<br />

dopo sono accorso presso Questi Uffici per sporgere denuncia querela. Voglio<br />

precisare che ieri, alle ore 13,24, dopo avere appreso quanto dettovi ho<br />

immediatamente contatto Voi Carab<strong>in</strong>ieri.<br />

Successivamente lo stesso imprenditore <strong>in</strong>tegrava quanto denunciato <strong>in</strong><br />

precedenza (v. all. n. 2 citata <strong>in</strong>formativa) e riferiva quanto segue:<br />

“Ad <strong>in</strong>tegrazione di quanto già denunciato <strong>in</strong> data odierna, uscito da questi<br />

uffici, mentre tornavo presso il cantiere di Scilla, venivo avvisato<br />

telefonicamente dal mio capo operaio SCALIA Franco che poco prima, la<br />

persona che il giorno precedente aveva chiesto di me, si era ripresentato a<br />

bordo di una Renault Clio vecchio tipo di colore grigio chiaro. Nella<br />

circostanza gli riferivo che stavo quasi per raggiungere il cantiere dove mi<br />

avrebbe spiegato meglio l’accaduto. Ivi giunto, mentre il capocantiere mi<br />

spiegava quanto accennatomi al telefono, giungeva una persona a bordo<br />

di una Vespa Piaggio 50 cc. di colore giallo chiaro targata 90VJ8. Questi, <strong>in</strong><br />

un primo momento, senza togliere dalla testa il casco, si fermava nelle<br />

adiacenze del cantiere osservando quanto accadeva all’<strong>in</strong>terno. Poco dopo mi<br />

avvic<strong>in</strong>avo a lui chiedendogli il motivo della sua presenza. In un primo<br />

momento mi rispondeva vagamente che stava soltanto osservando i lavori <strong>in</strong><br />

corso, ma <strong>in</strong> seguito, mi chiedeva dapprima se ero io il titolare della ditta<br />

ed <strong>in</strong> seguito da quale città provenivo. Io gli rispondevo che la mia ditta <strong>è</strong> di<br />

Catania, come anche gli operai alle mie dipendenze. L’uomo allora mi<br />

chiedeva se ritenevo giusto che da Catania stavo eseguendo un lavoro a<br />

Scilla senza far “campare” le persone del posto. All’<strong>in</strong>izio ho fatto f<strong>in</strong>ta di<br />

36


non capire la sua richiesta ma <strong>in</strong> seguito ho chiesto io a lui di cosa avesse<br />

bisogno. L’uomo, con fare m<strong>in</strong>accioso, mi chiedeva a quanto ammontava<br />

l’importo dei lavori ed appurato che la cifra ammontava a 245.000 euro,<br />

avanzava una richiesta di denaro pari a 6.000 euro. Nella circostanza mi<br />

faceva capire che anche le altre imprese che lavorano <strong>in</strong> zona sono<br />

soggette alle medesime richieste e che <strong>è</strong> normale che corrispondano una<br />

cifra proporzionale all’importo dell’appalto che stanno eseguendo. L’uomo,<br />

che mostrava anche di capire le mie difficoltà a reperire una somma di denaro<br />

simile <strong>in</strong> così poco tempo, mi faceva capire che il trattamento che mi stava<br />

riservando era di favore. Nella circostanza mi chiedeva di consegnare tale<br />

somma entro tre giorni. Io, manifestando nuovamente difficoltà a reperire<br />

la somma richiesta, concordavo la consegna di 4.000 euro per giovedì<br />

prossimo alle ore 13.00 con riserva di consegnare la rimanenza <strong>in</strong> una<br />

data successiva.<br />

Ricordo di avergli chiesto se fosse stato lui a bruciarmi il compressore<br />

presso il medesimo cantiere di Scilla ma questo mi rispondeva che <strong>è</strong><br />

tornato da poco <strong>in</strong> paese <strong>in</strong> quanto si trovava all’estero, ma che comunque la<br />

colpa del danneggiamento <strong>è</strong> la mia poiché dovevo rivolgermi prima di<br />

<strong>in</strong>iziare i lavori ad un qualche soggetto non meglio specificato del luogo<br />

per pagare la somma di denaro che <strong>in</strong> quel momento mi stava chiedendo<br />

lui. Voglio comunque precisare che l’uomo, a mio avviso, non sapesse<br />

veramente nulla dei danneggiamenti pregressi che ho patito nel medesimo<br />

cantiere di Scilla.<br />

A.D.R.: Sono <strong>in</strong> grado di riconoscere la persona che mi ha richiesto il<br />

denaro <strong>in</strong> quanto, come ho già detto <strong>in</strong> precedenza, <strong>in</strong>dossava un vecchio<br />

casco di colore grigio tipo jet e <strong>qui</strong>ndi il viso era completamente scoperto.<br />

Omissis A.D.R.: Se me lo mostrate <strong>in</strong> foto sono sicuramente <strong>in</strong> grado di<br />

riconoscere la persona che <strong>è</strong> venuta oggi <strong>in</strong> cantiere a chiedermi il denaro.<br />

A.D.R.: Per l’estorsore sembrava che fosse normale che la mia ditta<br />

pagasse il pizzo, spiegandomi che sicuramente la stessa cosa facevo<br />

anche nei cantieri che ho a Catania.<br />

A.D.R.: Ricordo che l’uomo parlava l’italiano e francamente la cadenza non mi<br />

sembrava del posto.<br />

37


A.D.R.. L’uomo, andando via, mi lasciava <strong>in</strong>tendere di non rivolgermi per<br />

nessuna ragione al mondo alle Forze dell’Ord<strong>in</strong>e altrimenti ci sarebbero<br />

state delle ritorsioni.<br />

Sulla base delle <strong>in</strong>e<strong>qui</strong>vacabili <strong>in</strong>dicazioni fornite dal denunciante si aveva<br />

modo di accertare che il contrassegno identificativo n°90VJ8 della Vespa<br />

Piaggio 50 cc. – mezzo utilizzato dall’estorsore per raggiungere il cantiere<br />

della ditta Consolidamenti speciali srl – risultava essere <strong>in</strong>testato a NASONE<br />

Domenico cl. 69 (figlio del capo cosca Giuseppe ucciso nel 1987, di cui <strong>in</strong><br />

seguito <strong>è</strong> ampiamente tratteggiata la biografia crim<strong>in</strong>ale), mentre il suddetto<br />

ciclomotore, alle ore 22.19 del 14.08.2010, era stato controllato dai<br />

Carab<strong>in</strong>ieri di Scilla <strong>in</strong> via C. Colombo di quel centro condotto dall’odierno<br />

<strong>in</strong>dagato FULCO Giuseppe (cug<strong>in</strong>o di primo grado del predetto Nasone<br />

Domenico).<br />

Successivamente, considerando quanto dichiarato dall’imprenditore, la<br />

m<strong>in</strong>uziosa descrizione dell’estorsore e le risultanze <strong>in</strong>vestigative, si poneva <strong>in</strong><br />

visione al denunciante un fascicolo fotografico contenente, tra le altre, la foto<br />

del FULCO, con il seguente esito:<br />

“Riconosco senza ombra di dubbio il soggetto ritratto nella foto n°8 quale<br />

autore della richiesta estorsiva precedentemente denunciata” (la foto n° 8<br />

corrispondeva proprio a quella di FULCO Giuseppe).<br />

In data 1° giugno 2011 (data fissata per la consegna di parte del denaro<br />

oggetto della richiesta estorsiva), nei pressi del cantiere di Scilla della ditta<br />

Consolidamenti speciali srl veniva predisposto un servizio di osservazione con<br />

l’ausilio di telecamera digitale, supportato da un dispositivo di “pronto<br />

<strong>in</strong>tervento” mirato all’eventuale arresto del colpevole, nonché alla prevenzione<br />

di eventuali altri più gravi delitti. Tale attività <strong>in</strong>oltre era stata implementata<br />

dall’<strong>in</strong>tercettazione ambientale presso il suddetto cantiere, nonch<strong>è</strong> all’<strong>in</strong>terno<br />

ed all’esterno dell’autovettura del D’AGATA Giuseppe Fabio, autorizzate con<br />

decreto n°1177/11 R.I.T., datato 31.05.2011 (v. all. n. 9 citata <strong>in</strong>formativa), emesso<br />

da questo Ufficio.<br />

Tale servizio <strong>in</strong> effetti si concludeva con l’arresto <strong>in</strong> flagranza di reato di<br />

FULCO Giuseppe, il quale – dopo aver ricevuto dal D’Agata, come concordato,<br />

un parte della complessiva somma di denaro pattuita (euro 4.000,00) ed<br />

essersi allontanato a bordo della suddetta Vespa Piaggio 50 c.c. – veniva<br />

38


fermato dalle FF.OO. a poca distanza dal cantiere con ancora <strong>in</strong> dosso il denaro<br />

estorto ed un coltello a serramanico (v. all. n. 3 e 4 citata <strong>in</strong>formativa).<br />

In data 27.10.2011, il G.U.P. del Tribunale di Reggio di Calabria dichiarava<br />

l’imputato FULCO Giuseppe colpevole dei reati di porto illegale di arma ed<br />

estorsione aggravata dal metodo mafioso e dal f<strong>in</strong>e di agevolare<br />

un’associazione mafiosa, nonch<strong>è</strong> commessa con violenza o m<strong>in</strong>accia<br />

esercitata da soggetto appartenente ad associazione di cui all’art. 416-bis<br />

c.p., condannandolo <strong>in</strong> sede di giudizio abbreviato alla pena f<strong>in</strong>ale di anni 9<br />

e giorni 20 di reclusione (v. all. n. 5 citata <strong>in</strong>formativa).<br />

Si riportano di seguito alcuni passaggi motivazionali della citata<br />

sentenza di primo grado:<br />

“Ed <strong>è</strong> proprio il risultato delle <strong>in</strong>tercettazioni che, riscontrato dal<br />

contenuto della denuncia resa dalla p.o., converge con quest’ultima nella<br />

piena prova della responsabilità penale del FULCO per il fatto ascrittogli.<br />

Ed <strong>in</strong>fatti dalle dichiarazioni rede dal D’AGATA <strong>in</strong> sede di denuncia e nel<br />

corso del dialogo riportato si ev<strong>in</strong>ce senza alcun dubbio che l’odierno<br />

imputato abbia posto <strong>in</strong> essere nei confronti della vittima di turno quel<br />

potere di <strong>in</strong>timidazione e persuasione frutto della sua evidente<br />

appartenenza alla societas sceleris, di cui costituisce diretto emissario,<br />

mettendo <strong>in</strong> risalto che analoghe richieste erano state rivolte ad altri<br />

imprenditori della zona e che prassi obbligatoria per tutti era quella di<br />

rivolgersi prima di avviare dei lavori <strong>in</strong> una determ<strong>in</strong>ata area territoriale a<br />

chi comanda dando così rispetto <strong>in</strong> cambio di protezione (omissis)… Nelle<br />

dichiarazioni rese da FULCO si ravvisa la sua piena conoscenza delle<br />

regole che sono alla base della oppressione mafiosa sulle imprese che<br />

eseguono lavori <strong>in</strong> appalto nelle aree territoriali controllate dalle varie<br />

‘ndr<strong>in</strong>e, direttive che egli, pertanto, espone ed impone a D’AGATA, il quale<br />

aveva osato non rispettarle. Ed <strong>in</strong>fatti, ad ulteriore conferma della sua<br />

partecipazione alla cosca operante sul territorio di Scilla, FULCO <strong>è</strong> stato<br />

notato <strong>in</strong> diverse occasioni <strong>in</strong> compagnia di appartenenti alla cosca<br />

GAIETTI – NASONE, <strong>è</strong> legato, altresì, a questi ultimi da rapporti parentelari<br />

(egli <strong>è</strong> cug<strong>in</strong>o di NASONE Domenico e Rocco, entrambi figli del defunto<br />

capo della consorteria mafiosa operante <strong>in</strong> Scilla di nome Giuseppe) e si <strong>è</strong><br />

recato sul luogo dell’estorsione più volte a bordo del ciclomotore <strong>in</strong>testato<br />

39


a NASONE Domenico ed <strong>in</strong> uso a NASONE Rocco (siccome confermato dallo<br />

stesso <strong>in</strong>dagato <strong>in</strong> sede di <strong>in</strong>terrogatorio). Convergono <strong>in</strong> tal senso le<br />

affermazioni contenute nella denuncia del D’AGATA quando si richiama al<br />

riferimento fatto dal FULCO ad un personaggio di grado superiore al quale<br />

la vittima avrebbe dovuto chiedere il benestare prima dell’<strong>in</strong>izio di<br />

qualsiasi lavoro ed al quale avrebbe dovuto corrispondere la stessa<br />

somma di denaro corrisposta ora a lui. Così come l’appartenenza del<br />

FULCO alla cosca si deduce dal suo manifestato riconoscimento al<br />

D’AGATA della responsabilità dei subiti danneggiamenti, per non avere, a<br />

tempo dovuto, contattato le “persone del luogo” ed essersi dimostrato<br />

pronto al pagamento del “pizzo”:” omissis ... Palese <strong>è</strong>, peraltro, l’effetto<br />

<strong>in</strong>timidatorio che l’evidente riferimento ad altri personaggi suoi mandanti<br />

esercita sulla vittima la quale, comprende bene la serietà del contesto e<br />

dell’atteggiamento del FULCO nonché il suo ruolo di esecutore di ord<strong>in</strong>i.<br />

Sulla base del ricco e robusto materiale probatorio sopra esam<strong>in</strong>ato si desume<br />

chiaramente che FULCO Giuseppe, avvalendosi della condizione di<br />

associato mafioso alla cosca NASONE-GAIETTI ha avanzato una richiesta<br />

estorsiva nei confronti del D’AGATA. Deve ravvisarsi, pertanto, nella<br />

condotta dell’imputato il delitto di estorsione con l’aggravante del metodo<br />

mafioso e dell’essere stata la violenza o m<strong>in</strong>accia posta <strong>in</strong> essere da<br />

soggetto appartenente ad un’organizzazione mafiosa. La pretesa<br />

esercitata da parte di FULCO nei confronti dell’imprenditore a versare una<br />

determ<strong>in</strong>ata somma di denaro si fonda sull’utilizzo del “metodo mafioso”<br />

ossia si avvale del modo di operare dell’associazione cui appartiene. Non<br />

può non def<strong>in</strong>irsi “da mafioso”, <strong>in</strong>fatti, l’<strong>in</strong>tera condotta posta <strong>in</strong> essere<br />

dall’autore del delitto, che poggia sul presupposto che non era consentito<br />

a nessuno eseguire lavori senza versare una percentuale, (…). Si tratta di<br />

quella forma di metodo mafioso che non richiede neanche un<br />

comportamento ostentatamente provocatorio: <strong>è</strong> la pretesa, di per sé<br />

considerata, ad essere oggettivamente connotata dal metodo mafioso,<br />

essendo priva di ogni fondamento e avanzata da un personaggio mafioso<br />

nei confronti di un imprenditore che opera nella zona di competenza della<br />

sua cosca. Sussiste a carico del soggetto <strong>in</strong> esame anche l’aggravante di<br />

cui al capoverso dell’art. 629 c.p., nella parte <strong>in</strong> cui richiama il terzo<br />

comma n°3 dell’art. 628 c.p. (violenza o m<strong>in</strong>acce poste <strong>in</strong> essere<br />

40


dall’appartenente ad un’organizzazione mafiosa) trattandosi di<br />

personaggio appartenente ad associazione mafiosa (cosca GAIETTI –<br />

NASONE) ed operanti con metodologie di carattere “mafioso”.”<br />

§ 2. Gli approfondimenti <strong>in</strong>vestigativi conseguenti all’arresto <strong>in</strong> flagranza<br />

di Fulco Giuseppe.<br />

La condotta delittuosa consumata dal Fulco, la sua caratura crim<strong>in</strong>ale ed i<br />

rapporti di parentela con soggetti appartententi alla cosca di Scilla denom<strong>in</strong>ata<br />

Nasone Gaietti, nonch<strong>è</strong> le frasi dallo stesso utilizzate per formulare la richiesta<br />

estorsiva e per conv<strong>in</strong>cere il D’Agata a cedere al ricatto, non lasciavano spazio<br />

ad e<strong>qui</strong>voci ovvero a divergenti <strong>in</strong>terpretazioni, trattandosi – come poi statuito<br />

dal Giudice di primo grado nella sentenza di condanna – di una chiara azione<br />

estorsiva di tipo mafioso non riconducibile all’<strong>in</strong>iziativa isolata di un s<strong>in</strong>golo.<br />

Pertanto, sulla base degli elementi e dei riscontri ac<strong>qui</strong>siti nel corso delle<br />

<strong>in</strong>dag<strong>in</strong>i poi sfociate nell’arresto di Fulco Giuseppe veniva avviata nel giugno<br />

2011 da questo Ufficio, <strong>in</strong> un autonomo fascicolo contro ignoti, un’attività di<br />

<strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e diretta all’<strong>in</strong>dividuzione dei correi del Fulco e del contesto crim<strong>in</strong>ale<br />

<strong>in</strong> cui quest’ultimo si muoveva.<br />

In tale ottica si procedeva, previa richiesta ed autorizzazione del G.i.p. <strong>in</strong> sede,<br />

all’<strong>in</strong>tercettazione audio-video dei collo<strong>qui</strong> <strong>in</strong> carcere <strong>in</strong>trattenuti dal detenuto<br />

Fulco Giuseppe con i propri familiari 5 (R.I.T. n. 1206/11 DDA).<br />

§ 2.1 Il collo<strong>qui</strong>o <strong>in</strong> carcere del 12 agosto 2011 (R.I.T. n. 1206/11 DDA).<br />

In data 12 agosto 2011, presso la sala collo<strong>qui</strong> della Casa Circondariale di<br />

Benevento, veniva <strong>in</strong>tercettato un collo<strong>qui</strong>o tra il detenuto Fulco Giuseppe ed i<br />

5 Con riferimento ai collo<strong>qui</strong> <strong>in</strong> carcere <strong>in</strong>trattenuti dal detenuto Fulco Giuseppe l’identificazione dei<br />

partecipanti e l’attribuibilità delle s<strong>in</strong>gole voci ai vari soggetti <strong>è</strong> certa <strong>in</strong> quanto: a) l’identificazione dei<br />

partecipanti al collo<strong>qui</strong>o <strong>è</strong> avvenuta tramite esibizione di documento di riconoscimento agli agenti della<br />

Polizia Penitenziaria al momento dell’<strong>in</strong>gresso presso l’istituto di pena; b) l’<strong>in</strong>tercettazione del collo<strong>qui</strong>o <strong>è</strong><br />

stata effettuta con modalità audio-video, ciò facilitando l’<strong>in</strong>dividuazione delle voci dei soggetti <strong>in</strong>tercettati;<br />

c) i militari operanti, essendo certi dell’identità dei participanti di volta <strong>in</strong> volta ai collo<strong>qui</strong>, hanno potuto<br />

associare agevolmente le voci dei predetti partecipanti a quelle degli usuari (e talvolta anche <strong>in</strong>testatari) delle<br />

rispettive utenze telefoniche nel frattempo o successivamente <strong>in</strong>tercettate (v. RIT n. 2136 e 2280/11),<br />

riscontrando che si trattava delle medesime voci;<br />

41


propri familiari (la sorella Fulco Annunziat<strong>in</strong>a, il fratello Fulco Francesco e la<br />

compagna Iljazi Eloana).<br />

Giova premettere, come <strong>è</strong> noto, che gli appartenenti alle consorterie crim<strong>in</strong>ali,<br />

qualora le vicende giudiziarie relative ad affari dell’organizzazione li port<strong>in</strong>o ad<br />

una condizione di detenzione, possono contare sul sostegno di tutti i sodali sia<br />

per il sostentamento economico del detenuto e dei relativi familiari, sia per<br />

l’aiuto meramente pratico ai predetti familiari (es. spostamenti per la<br />

partecipazione ai collo<strong>qui</strong> con il detenuto etc). FULCO Giuseppe, a conferma<br />

del ruolo ricoperto all’<strong>in</strong>terno della cosca mafiosa di Scilla, ha da subito potuto<br />

contare su tali aiuti, chiedendone conto di volta <strong>in</strong> volta ai familiari durante i<br />

vari collo<strong>qui</strong> <strong>in</strong> carcere.<br />

La gran parte del collo<strong>qui</strong>o <strong>in</strong> esame <strong>è</strong> caratterizzato proprio dalle notizie dei<br />

familiari del Fulco circa dazioni di denaro di vario importo ricevute nel suo<br />

<strong>in</strong>teresse da una moltitud<strong>in</strong>e di soggetti, compresi alcuni familiari (la zia<br />

Virgilia 6 ed i cug<strong>in</strong>i Rocco 7 e Maria 8 ).<br />

ANNUNZIATA: “…EH… COMUNQUE POI… DOPO QUELLA LETTERA È VENUTO…”<br />

GIUSEPPE: “ …L’AVVOCATO?…”<br />

ANNUNZIATA: “SI… HO PARLATO CON LUI… CIOÈ HO PARLATO… IO NO … NON C’ERO IO…”<br />

GIUSEPPE FA UN NOME CON LE LABBRA SENZA EMETTERE SUONI.<br />

ANNUNZIATA: “NO…”<br />

GIUSEPPE CONTINUA A PARLARE CON LE LABBRA SENZA EMETTERE SUONI, MA FACENDOSI CAPIRE UGUALMENTE<br />

DALLA SORELLA.<br />

ANNUNZIATA: “…PERÒ NON È CHE HA DETTO CHI, COME E QUANTO… EH…IERI… IL TELEFONO…”<br />

GIUSEPPE: “… NICOLA?”<br />

GIUSEPPE CONTINUA A PARLARE CON LE LABBRA SENZA EMETTERE SUONI.<br />

ANNUNZIATA: “NO…SII… IL LIDO…”<br />

FRANCESCO: “...IL RISTORANTE…”<br />

GIUSEPPE APRE LA MANO A MOSTRARE LE 5 DITA COME A DIRE: “50”.<br />

FRANCESCO: “IL RIST…NO…IL RISTORANTE 2…”.<br />

ANNUNZIATA RIVOLGENDOSI A FRANCESCO: “SI… SI.. HA CAPITO..”<br />

GIUSEPPE: “SI…”<br />

ANNUNZIATA: “..POI…ZIA VIRGILIA…”.<br />

FRANCESCO: “…I TUOI CUGINI…”<br />

ANNUNZIATA: “ ZIA VIRGILIA, ROCCO E MARIA…”<br />

FRANCESCO: “I CUGINI…”<br />

ANNUNZIATA: “ …50, 50 E 50…”<br />

(INTERCETTAZIONE AMBIENTALE PRESSO LA SALA COLLOQUI DEL CARCERE DI BENEVENTO AVVENUTA IN DATA<br />

12.08.2011, AUTORIZZATA CON R.I.T. N°1206/11 DDA)<br />

6 NASONE Virgilia nata a Scilla (RC) il 20/03/1946 ivi residente <strong>in</strong> via Largo Tripi Superiore fabbricato C nr. 3<br />

<strong>in</strong>t. 1.<br />

7 NASONE Rocco nato a Scilla (RC) il 06/05/1974 ivi residente <strong>in</strong> via Largo Vela nr. 11(precedenti penali per<br />

associazione di tipo mafioso, estorsione, illecito profitto <strong>in</strong> associazioni mafiose).<br />

8 NASONE Maria nata a Scilla (RC) il 29/06/1973 ivi residente <strong>in</strong> via Nazionale nr. 137.<br />

42


Tra le elargizioni di denaro <strong>in</strong>dicate dai familiari del Fulco Giuseppe al proprio<br />

congiunto spicca, anche per l’importo, quella di euro 600,00 elargita<br />

dall’odierno <strong>in</strong>dagato Gaietti Matteo. Tale peculiare dazione - che come si<br />

vedrà verrà effettuata ogni mese da GAIETTI Matteo nelle mani della madre del<br />

Fulco – formerà oggetto di più approfondita discussione nei successivi collo<strong>qui</strong><br />

<strong>in</strong> carcere (v. collo<strong>qui</strong> <strong>in</strong> carcere del 23 settembre 2011, dell’11 novembre 2011 e del 27<br />

gennaio 2012).<br />

GIUSEPPE: “INSOMMA CHE SI DICE... IL TOTALE QUANTO... 200 EURO DA CHI, PINO...?”<br />

ANNUNZIATA: “... DUE PINO, DUE TUTÙ...”<br />

FRANCESCO: “PINO, TUTÙ... IL RISTORANTE…”<br />

ANNUNZIATA: “.. 150 EURO ZIA VIRGILIA E QUEGLI ALTRI...E POI MI AVEVA PORTATO MATTEO 600..”<br />

(INTERCETTAZIONE AMBIENTALE PRESSO LA SALA COLLOQUI DEL CARCERE DI BENEVENTO AVVENUTA IN DATA<br />

12.08.2011, AUTORIZZATA CON R.I.T. N°1206/11 DDA)<br />

Ma vi <strong>è</strong> di più !!<br />

Nel corso del collo<strong>qui</strong>o <strong>in</strong> questione la compagna del Fulco (Iljazi Eloana), oltre<br />

ad accennare ad una somma di modesto importo (200,00 euro) versata sul<br />

conto del detenuto acceso presso la Casa Circondariale, fa riferimento alla<br />

circostanza di aver dato la restante e più cospicua parte a Nasone Gioia<br />

Virgilia, che ne tiene la contabilità redigendo apposita lista (“GLIEL’HO DATI A<br />

TUA MAMMA...DUE TE LI HO MESSI.. 2 TE LI HO MESSI...INC.. 100 LI HO DATI A FRANK, PER<br />

LA STRADA...PERCHÈ...POI IL RESTO CE LI HA TUA MAMMA SEGNATI... SEGNATI... TUA<br />

MAMMA HA SCRITTO...”).<br />

La provenienza illecita di tali somme trova <strong>in</strong>diretta conferma alla luce del<br />

timore manifestato dal detenuto Fulco Giuseppe qualora tale elenco sia<br />

r<strong>in</strong>venuto <strong>in</strong> occasione di un controllo dei Carab<strong>in</strong>ieri (“SCRITTO?... NON È CHE...<br />

INC... STE CARTE LÌ... VIENE QUALCUNO...E LE VEDE?”). La preoccupazione del Fulco <strong>è</strong><br />

peraltro condivisa dalla propria compagna, la quale si sp<strong>in</strong>ge ad ipotizzare che<br />

le Forze dell’ord<strong>in</strong>e abbiano già provveduto ad ambientalizzare la casa (magari<br />

<strong>in</strong> occasione della per<strong>qui</strong>sizione conseguente all’arresto <strong>in</strong> flagranza del Fulco)<br />

e che dunque ascolt<strong>in</strong>o le conversazioni che ivi si svolgono (“... E GLIEL’HO<br />

DETTO... INC... PIÙ CHE ALTRO SE VIENE QUALCUNO, CAPITO......INC... QUANDO MAGARI<br />

SONO VENUTI A FARE... NON È CHE HANNO MESSO?... E MA SAI INTANTO UNO...NON PENSO<br />

SENTONO PARLARE... PARLARE...”).<br />

Poiché il Fulco Giuseppe condivide appieno i timori espressi dalla compagna<br />

Elona ord<strong>in</strong>a ai propri familiari di non fare mai riferimenti a cose o persone che<br />

43


possano ricondurre agli artefici di quei versamenti ovvero ad altre circostanze<br />

che devono rimanere segrete (“NON PARLARE...NON PARLARE... “...NON FATE NOMI...”).<br />

Emerge dunque dalla conversazione il ruolo di NASONE Gioia, madre del<br />

detenuto, la quale si occupa materialmente della riscossione e gestione dei<br />

soldi “donati” al figlio e si adopera per eludere eventuali controlli delle Forze<br />

dell’ord<strong>in</strong>e.<br />

ELONA: “...POI A TUA MAMMA HO DATO 2(DUECENTO EURO)...<br />

GIUSEPPE: “ ..A TE?”<br />

ELONA: “ .. GLIEL’HO DATI A TUA MAMMA...DUE TE LI HO MESSI...”<br />

GIUSEPPE: “E NON TE LI POTEVI TENERE?”<br />

ELONA: “... 2 TE LI HO MESSI...INC.. 100 LI HO DATI A FRANK, PER LA STRADA...PERCHÈ... POI IL RESTO CE LI HA<br />

TUA MAMMA SEGNATI...”<br />

GIUSEPPE: “...CHE?...”<br />

ELONA: “... SEGNATI...”<br />

GIUSEPPE: “CHE COSA?...”<br />

ELONA: “... TUA MAMMA HA SCRITTO...”<br />

GIUSEPPE: “SCRITTO?... NON È CHE... INC... STE CARTE LÌ... VIENE QUALCUNO...E LE VEDE?”<br />

ELONA: “... E GLIEL’HO DETTO... INC... PIÙ CHE ALTRO SE VIENE QUALCUNO, CAPITO......INC... QUANDO MAGARI<br />

SONO VENUTI A FARE... NON È CHE HANNO MESSO?... E MA SAI INTANTO UNO...NON PENSO SENTONO<br />

PARLARE... PARLARE...”<br />

GIUSEPPE: “AH?... PUÒ ESSERE...<br />

ELONA: “... E PUÒ ESSERE SI...”<br />

GIUSEPPE: “... INC... NON PARLARE...”<br />

ELONA:” ... AH?...”<br />

GIUSEPPE: “... NON PARLARE...”<br />

ELONA: “...NO...”<br />

GIUSEPPE: “... NON FATE NOMI... E FA DEI GESTI COME AD INDICARE QUALCUNO CHE MENTRE SCRIVE PARLA DI<br />

QUELLO CHE STA SCRIVENDO.<br />

(INTERCETTAZIONE AMBIENTALE PRESSO LA SALA COLLOQUI DEL CARCERE DI BENEVENTO AVVENUTA IN DATA<br />

12.08.2011, AUTORIZZATA CON R.I.T. N°1206/11 DDA)<br />

§ 2.2 Il collo<strong>qui</strong>o <strong>in</strong> carcere del 23 settembre 2011 (R.I.T. n. 1206/11 DDA).<br />

In data 23 settembre 2011, presso la sala collo<strong>qui</strong> della Casa Circondariale di<br />

Benevento, veniva <strong>in</strong>tercettata la conversazione tra il detenuto Fulco Giuseppe<br />

ed i propri familiari (la madre Nasone Gioia Virgilia e la sorella Fulco<br />

Annunziat<strong>in</strong>a).<br />

La parte <strong>in</strong>iziale del collo<strong>qui</strong>o <strong>in</strong> esame conferma che l’episodio delittuoso per<br />

il quale FULCO Giuseppe si trova detenuto <strong>è</strong> <strong>in</strong>quadrabile <strong>in</strong> una serie di atti<br />

estorsivi che da tempo vengono espletati nei confronti di ditte che effettuano<br />

lavori nel territorio del comune di Scilla e che sono riconducibili alla cosca<br />

mafiosa <strong>in</strong>sediata nel territorio di Scilla. I familiari del Fulco riferiscono <strong>in</strong>fatti<br />

al proprio congiunto che <strong>in</strong> paese si <strong>è</strong> sparsa la voce che lo stesso volesse<br />

44


organizzare con il denaro estorto un “fest<strong>in</strong>o” f<strong>in</strong>alizzato all’assunzione di<br />

sostanza stupefacente. La risposta del FULCO <strong>è</strong> però seccata e perentoria, <strong>in</strong><br />

quanto lo stesso nega fermamente tale circostanza ed evidenzia al contrario il<br />

fatto che qualcuno “aspettava che gli portassi i soldi a casa!”; la predetta<br />

affermazione <strong>è</strong> l’<strong>in</strong>e<strong>qui</strong>vocabile conferma di quanto già emerso nel corso delle<br />

<strong>in</strong>dag<strong>in</strong>i poi sfociate nell’arresto <strong>in</strong> flagranza del 1° giugno 2011: la condotta<br />

estorsiva del Fulco non era il frutto di un’azione estemporanea ed il denaro<br />

provento dell’estorsione era dest<strong>in</strong>ato ad una terza persona, cio<strong>è</strong> una sorta di<br />

collettore del “pizzo” imposto dalla cosca mafiosa di Scilla alle ditte operanti<br />

nel territorio di <strong>in</strong>fluenza della consorteria.<br />

Si riportano di seguito i passaggi del collo<strong>qui</strong>o dai quali si ev<strong>in</strong>ce quanto<br />

sopra:<br />

NASONE:- Tu quel giorno… quel giorno… la sera dovevi fare un f e s t i n o …<br />

voi?---//<br />

FULCO G.:- Ah?---//<br />

NASONE: - Quel giorno che <strong>è</strong> successo il fatto… la sera dovevi fare u n<br />

fest<strong>in</strong>o?---//<br />

FULCO G.:- Che fest<strong>in</strong>o?---//<br />

NASONE:- Tu lo devi sapere! Io non lo so…---//<br />

FULCO G.:- Ma che stai dicendo? Perché?---//<br />

FULCO A.:- Inc…---//<br />

NASONE: - Dovevi fare un fest<strong>in</strong>o…---//<br />

FULCO G.:- Chi lo diceva?---//<br />

FULCO A.:- Si dice…si dice---//<br />

NASONE:- Si dice ---//<br />

FULCO A.:- Lasciamo stare chi lo dice e chi non lo dice ---//<br />

FULCO G.:- Ma… ma da chi <strong>è</strong> uscito? Come? Quello mi stava aspettava che gli portassi i<br />

soldi a casa!---//<br />

NASONE:- Che dovevate fare un fest<strong>in</strong>o… per soffiare (sniffare, ndr)… tu… e<br />

tanti altri… ---//<br />

FULCO G.:- E chi sono? Io e chi?---//<br />

NASONE:- Altri 5…6…7… Che so chi erano?---//<br />

FULCO G.:- E chi <strong>è</strong> che ha detto questo fatto?---//<br />

NASONE:- Voci…---//<br />

FULCO A.:- Voci di popolo… “voci di popolo … Voci di Dio”---//<br />

Nelle fasi successive del collo<strong>qui</strong>o il Fulco chiede alla madre ed alla<br />

sorella quale sia l’attuale situazione a Scilla (“...ma c’<strong>è</strong> movimento per ora?”). I<br />

familiari del Fulco, ed <strong>in</strong> particolare la madre, riferiscono di numerosi episodi<br />

crim<strong>in</strong>osi avvenuti <strong>in</strong> paese nell’ultimo periodo (<strong>in</strong>cendi e danneggiamenti di<br />

autovetture anche con colpi di arma da fuoco), manifestando la conv<strong>in</strong>zione<br />

che gli eventi crim<strong>in</strong>osi accaduti negli ultimi periodi siano stati “avallati” da<br />

45


“quelli della piazza”, <strong>in</strong> quanto al momento sono loro che comandano e senza<br />

il loro permesso nessuno si permetterebbe di compiere tali gesti. In particolare<br />

Nasone Gioia Virgilia riferisce al figlio di aver saputo di tale circostanza dal<br />

cug<strong>in</strong>o “N<strong>in</strong>uzzo” (soggetto n.m.i.). Come si avrà modo di dimostrare <strong>in</strong><br />

seguito, “quelli della piazza” sono gli elementi della struttura ‘ndranghetistica<br />

che ci occupa riconducibili all’<strong>in</strong>dagato NASONE Francesco (detto Franco),<br />

gestore del bar “La Genziana” ubicato non a caso nella centrale piazza San<br />

Rocco di Scilla.<br />

FULCO G.:- Non <strong>è</strong> che c’<strong>è</strong>...? ma c’<strong>è</strong> movimento per ora?---//<br />

FULCO A.:- In che senso?... a Scilla? ... hanno bruciato un po’ di macch<strong>in</strong>e...così... ma<br />

non so neanche di chi erano...---//<br />

FULCO G.:- Hanno bruciato macch<strong>in</strong>e?---//<br />

FULCO A.:- Si...---//<br />

NASONE:- Si si---//<br />

FULCO G.:- A chi? A chi?---//<br />

NASONE:- Una a Gori... a Mimmo il medico...---//<br />

FULCO A.:- Anche a Mimmo il medico?---//<br />

NASONE.:- Gliel’anno sparata tutta...---//<br />

FULCO A.:- A Mimmo il medico?---//<br />

NASONE:- Allora!---//<br />

FULCO A.:- Ah si! e quando?---//<br />

NASONE.:- Prima che morisse il padre... forse apposta <strong>è</strong> morto... per la collera... ne ha<br />

risentito...----//<br />

FULCO A.:- Si! ...magari non gliel’hanno detto neanche a suo padre... Oh mamma!---//<br />

NASONE: - Qualche 3 giorni prima.---//<br />

FULCO A.:- Ah si? Non lo sapevo di Mimmo il medico... ----//<br />

NASONE:- Qualche sette colpi---//<br />

FULCO A.:- Ah?---//<br />

NASONE:- Qualche sette colpi... gli hanno rov<strong>in</strong>ato la macch<strong>in</strong>a---//<br />

FULCO G.:- Ah si? E poi?---//<br />

FULCO A:- E Mimmo che “nicche e nacche”? (che c’entra?, ndr)---//<br />

NASONE:- Chi altro poi? Non lo ricordo... ne hanno bruciate un’altra o altre due... non lo<br />

ricordo... e N<strong>in</strong>uzzo mi ha detto “ vedi...” – ha detto – “ quattro sporchi...<br />

comandano quattro sporchi... e la colpa sai a chi viene addebitata? A noi!”<br />

Gli ho detto io “ma....” “Cug<strong>in</strong>a...” – mi ha detto – “ tutte passate (avvallate,<br />

ndr) dalla piazza sono queste, altrimenti nessuno si permetteva di fare una<br />

cosa qua...---//<br />

Il collo<strong>qui</strong>o, subito dopo, si sposta nuovamente sulle cause che hanno<br />

determ<strong>in</strong>ato l’arresto di Fulco Giuseppe. In particolare - ciò confermando<br />

appieno il ruolo prem<strong>in</strong>ente del Fulco all’<strong>in</strong>terno dell’associazione mafiosa<br />

operante a Scilla - la madre e la sorella del detenuto lo rimproverano e<br />

criticano il fatto che quest’ultimo, nonostante la posizione che lo stesso dice<br />

di ricoprire all’<strong>in</strong>terno del sodalizio (“Ma comunque sia non dovevi essere neanche<br />

tu... se dici di essere quello che sei ... Non si <strong>è</strong> mai visto che uno importante va .... che<br />

uno importante va... non si <strong>è</strong> visto mai...mai al mondo!”) si sia recato personalmente<br />

a riscuotere “il pizzo” <strong>in</strong>vece di mandare una terza persona. La madre <strong>in</strong><br />

46


particolare lo ammonisce dicendo che avrebbe dovuto mandare una terza<br />

persona di cui però non fa il nome (“Mandavi a lui... mandavi lui, “vai tu! ....<br />

Mandavi a lui, mandavi a lui”).<br />

Il FULCO Giuseppe, senza negare <strong>in</strong> alcun modo l’importanza del ruolo<br />

ricoperto all’<strong>in</strong>terno dell’associazione di cui fa parte, si giustifica asserendo<br />

di aver temuto che se avesse mandato qualcuno, quest’ultimo avrebbe<br />

potuto trattenere per sé parte del denaro estorto (“Ma io ho pensato “non <strong>è</strong> che<br />

gli rimangono <strong>in</strong>collati nelle mani!”)<br />

L’ulteriore replica della sorella Fulco Annunziat<strong>in</strong>a non lascia spazio a<br />

diverse <strong>in</strong>tepretazioni: “No, questo problema non c’era... perché sei stato<br />

sempre tu quello al quale rimanevano sempre <strong>in</strong>collati nelle mani !”.<br />

L’espressione “sempre tu” conferma <strong>in</strong>fatti che Fulco Giuseppe <strong>è</strong> soggetto<br />

dedito abitualmente, per conto del sodalizio mafioso di cui fa parte, alla<br />

richiesta e successiva riscossione di somme di denaro estorte ad imprese ed<br />

operatori economici impegnati <strong>in</strong> attività economiche a Scilla e nei territori<br />

limitrofi. D’altro canto la preoccupazione che il danaro nella disponibilità<br />

della cosca subisca nei vari passaggi di mano, prelievi “non autorizzati”,<br />

costituirà – come di dirà di <strong>qui</strong> a breve - un elemento emerso più volte<br />

nell’ambito dei collo<strong>qui</strong> <strong>in</strong>tercettati.<br />

Inoltre sempre la sorella di Fulco conclude il discorso con la seguente frase:<br />

“Perché... secondo te se li prendevano gli altri non te li davano, se te li<br />

dovevano dare?”. Tale affermazione, ed <strong>in</strong> particolare il riferimento a “gli<br />

altri”, costituisce la riprova dell’attuale operatività della cosca mafiosa di<br />

‘ndrangheta che da tempo <strong>è</strong> <strong>in</strong>sediata a Scilla (“...se te li dovevano dare?”).<br />

omissis<br />

FULCO A.:- Ma comunque sia non dovevi essere neanche tu... se dici di essere quello<br />

che sei...Non si <strong>è</strong> mai visto che uno importante va...<br />

NASONE:- Mandavi a lui... mandavi lui, “vai tu!”<br />

FULCO A:- ...che uno importante va... non si <strong>è</strong> visto mai...mai al mondo!<br />

FULCO G.:- Ma io ho pensato “non <strong>è</strong> che gli rimangono <strong>in</strong>collati nelle mani!” (lo dice<br />

ridendo, ndr)<br />

NASONE:- Mandavi a lui, mandavi a lui ...<strong>in</strong>c. per sovrapposizione di voci...<br />

FULCO A.:- No, questo problema non c’era... perché sei stato sempre tu quello al quale<br />

rimanevano sempre <strong>in</strong>collati nelle mani!<br />

FULCO G.:- Perché?<br />

FULCO A.:- Perché... secondo te se li prendevano gli altri non te li davano, se te li<br />

dovevano dare?<br />

omissis<br />

47


Ma vi <strong>è</strong> di più !!<br />

Fulco Annunziat<strong>in</strong>a - soggetto pienamente a conoscenza delle d<strong>in</strong>amiche<br />

dell’associazione di cui ella stessa fa parte - fa notare <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e al Fulco<br />

Giuseppe come né il padre 9 né lo “zio Pepp<strong>in</strong>o” 10 si erano mai recati<br />

personalmente sul posto a riscuotere denaro (“Hai visto mai a tuo zio Pepp<strong>in</strong>o<br />

andare a prendersi i soldi <strong>in</strong> qualche posto... hai visto mai a tuo padre?”). Da<br />

quest’ultima affermazione <strong>è</strong> possibile trarre due <strong>in</strong>e<strong>qui</strong>vocabili<br />

considerazioni:<br />

a) <strong>in</strong> primo luogo, pur essendo la cosca Nasone-Gaietti dedita alle<br />

estorsioni, n<strong>è</strong> il padre del Fulco (gravato da precedenti giudiziari specifici),<br />

n<strong>è</strong> il capo cosca Giuseppe cl. 38 (ucciso nel 1987 <strong>in</strong> un agguato di mafia e<br />

fratello della madre del Fulco Giuseppe) si sono mai occupati della materiale<br />

riscossione dei relativi proventi illeciti, demandando tale compito agli altri<br />

partecipi al sodalizio crim<strong>in</strong>oso di rango secondario;<br />

b) <strong>in</strong> secondo luogo, il Fulco Giuseppe – già <strong>in</strong> precedenza def<strong>in</strong>ito dalla<br />

sorella come “uno importante” nell’ambito dell’associazione mafiosa<br />

operante a Scilla – viene implicitamente e<strong>qui</strong>parato a figure di alto spessore<br />

crim<strong>in</strong>ale (il padre Fulco Rocco e lo zio Nasone Giuseppe cl. 38).<br />

FULCO A.:- Hai visto mai a tuo zio Pepp<strong>in</strong>o andare a prendersi i soldi <strong>in</strong> qualche<br />

posto... hai visto mai a tuo padre?---//<br />

NASONE:- Ma non dovevi capire che quello...?<br />

FULCO G.:- (annuisce col capo, ndr) ...qualcosa non <strong>è</strong> quadrata... altrimenti quello non<br />

andava a fare la denuncia...<br />

FULCO A.:- ...altrimenti tu non eri lì!<br />

NASONE:- Tu dovevi dirgli... lo sai cosa dovevi dirgli “vai tu!”... così ti rendevi conto se<br />

ci dovevi andare...<br />

Superata la fase dell’analisi della condotta imprudente costata al Fulco<br />

Giuseppe l’arresto <strong>in</strong> flagranza e la successiva detenzione, il tema dom<strong>in</strong>ante<br />

del collo<strong>qui</strong>o del 23 settembre 2011 si sposta sui motivi di risentimento del<br />

Fulco e dei propri familiari nei confronti degli altri componenti della<br />

consorteria; <strong>in</strong> particolare la madre e sorella si lamentano con il Fulco per il<br />

9 FULCO Rocco, nato a Scilla il 21.08.1937, deceduto il 24.06.1983. Sul conto dello stesso gravavano<br />

pregiudizi penali per detenzione e porto abusivo di armi ed estorsione.<br />

10 NASONE Giuseppe, nato a Scilla il 01.03.1938, ucciso con colpi di arma da fuoco <strong>in</strong> data 29.09.1987,<br />

capo della cosca denom<strong>in</strong>ata NASONE – GAIETTI. Sul conto dello stesso gravavano pregiudizi penali <strong>in</strong><br />

materia armi, tentato omicidio, maltrattamenti <strong>in</strong> famiglia, associazione mafiosa.<br />

48


fatto di aver ricevuto soltanto la somma di 500,00 euro, considerata troppo<br />

esigua ed alla stregua di una vera e propria elemos<strong>in</strong>a.<br />

FULCO A.:- Si... 500 euro.. Che poi, voglio dire, tutti questi grandi amici che fanno gli<br />

spavaldi...<br />

FULCO G.:- Chi sono?<br />

FULCO A.:- In generale.... 500 euro raccolgono! Ora.. non <strong>è</strong> che nessuno pretende, ma<br />

l’elemos<strong>in</strong>a falla ai tuoi cani! A noi non <strong>in</strong>teressa!<br />

FULCO G.:- In un momento di questo!<br />

FULCO A.:- Perché tu pensi che la spesa non sapevamo fartela pure noi?<br />

FULCO G.:- Non si tratta...<br />

FULCO A.:- Tanto non che dici abbiamo a sufficienza soldi per mandarli per la bamb<strong>in</strong>a o...<br />

se dobbiamo fargli il pensier<strong>in</strong>o glielo facciamo noi, ma... non <strong>è</strong> che ci<br />

risolvono la situazione, anzi.. ci mortificano... almeno a me personalmente<br />

mi mortificano.<br />

FULCO recepisce tale sfogo ed <strong>in</strong>oltre avvalora la circostanza che<br />

l’organizzazione cont<strong>in</strong>ui a percepire proventi illeciti, facendo riferimento <strong>in</strong><br />

particolare alla cifra di “otto” che sarebbe versata mensilmente “da quello<br />

dell’autostrada” nelle mani di una persona <strong>in</strong> via di identificazione, <strong>in</strong>dicata<br />

come “il nano”.<br />

FULCO A.:- La situazione... noi sappiamo quello che ci dicono... poi i fatti precisi non li<br />

può sapere nessuno, se non la pignata che li ha fatti...<br />

FULCO G.:- Siccome qua... non <strong>è</strong> arrivato nessuno... ed io so che ogni mese... (col le mani<br />

mima il segno del pagamento, ndr)... c’<strong>è</strong> quello dell’autostrada (<strong>in</strong>dica con le<br />

dita la cifra 8, ndr)<br />

FULCO A.:- A chi?<br />

FULCO G.:- Dove sono?<br />

FULCO A.:- Ah?<br />

FULCO G.:- Dove sono?<br />

FULCO A.:- Ma a chi, però? A quello?<br />

FULCO G.:- Eh!<br />

FULCO A.:- Il solito nano?<br />

FULCO G.:- Si<br />

Ciò, oltre a confermare quanto detto dal FULCO stesso al D’AGATA al<br />

momento della richiesta estorsiva presso il cantiere, cio<strong>è</strong> che la ditta<br />

Consolidamenti Speciali non fosse l’unica a subire la pressione del racket<br />

dell’organizzazione crim<strong>in</strong>ale locale (“…Nella circostanza mi faceva capire che anche<br />

le altre imprese che lavorano <strong>in</strong> zona sono soggette alle medesime richieste e che <strong>è</strong><br />

normale che corrispondano una cifra proporzionale all’importo dell’appalto che stanno<br />

eseguendo…” – stralcio denuncia presentata da D’Agata Giuseppe il 26.05.2011 presso la<br />

Compagnia CC Villa San Giovanni), <strong>in</strong>dica che i pagamenti del “pizzo” imposti alle<br />

ditte impegnate nei lavori di ammodernamento dell’autostrada A3 SA-RC<br />

avvengono con cadenza mensile (“ed io so che ogni mese...c’<strong>è</strong> quello<br />

49


dell’autostrada...”). Giova peraltro evidenziare che da oltre un anno i predetti<br />

lavori si sono <strong>in</strong>tensificati proprio sul tratto autostradale <strong>in</strong> cui <strong>è</strong> compreso il<br />

territorio di Scilla, <strong>in</strong> quanto <strong>è</strong> <strong>in</strong> fase di realizzazione il 6° macrolotto che si<br />

estende dalle località di Scilla f<strong>in</strong>o a Reggio Calabria-Santa Cater<strong>in</strong>a.<br />

Rivestono poi particolare <strong>in</strong>teresse <strong>in</strong>vestigativo i passaggi del<br />

collo<strong>qui</strong>o <strong>in</strong> esame nei quali Fulco Giuseppe affronta con i propri familiari la<br />

questione relativa alla spartizione dei proventi delle attività delittuose<br />

riconducibili alla citata cosca mafiosa. Ancora una volta l’abbrivio del discorso<br />

scaturisce da una considerazione dalla madre del Fulco e si riferisce alla<br />

mancata osservanza da parte del figlio del consiglio datogli da uno dei suoi<br />

cug<strong>in</strong>i (“Te l’aveva detto tuo cug<strong>in</strong>o di abbandonare a quelli là”), essendo evidente il<br />

riferimento ad uno dei cug<strong>in</strong>i di primo grado del Fulco (Nasone Domenico cl.<br />

69 o Nasone Rocco cl. 74), ciò anche tenuto conto della risposta con l’uso del<br />

plurale data dello stesso Fulco (“Ma pure loro... hanno pensato ai fatti loro”).<br />

La predetta sollecitazione di Nasone Gioia Virgilia sp<strong>in</strong>ge il figlio –<br />

provato psicologicamente dal prolungato stato di detenzione – ad avanzare<br />

una critica anche nei confronti dei predetti cug<strong>in</strong>i Domenico e Rocco, colpevoli<br />

a dire del Fulco di essere stati poco propensi <strong>in</strong> passato a spartire con lui i<br />

proventi illeciti della cosca (“Ma pure loro... hanno pensato ai fatti loro...con tutti i soldi<br />

che gli hanno dato...mi hanno dato mai una lira?”). D’altro canto, tenuto conto del<br />

tenore complessivo della conversazione e della caratura crim<strong>in</strong>ale dei soggetti<br />

co<strong>in</strong>volti, all’espressione “con tutti i soldi che gli hanno dato” non può essere<br />

data alcuna lettura alternativa se non quella riferita proprio alla ricezione dei<br />

proventi accumulati dal sodalizio crim<strong>in</strong>oso di cui anche i fratelli Rocco e<br />

Domenico Nasone (oltre che lo stesso Fulco Giuseppe) fanno certamente parte.<br />

NASONE: -Te l’aveva detto tuo cug<strong>in</strong>o di abbandonare a quelli là<br />

FULCO G.:- Ma pure loro... hanno pensato ai fatti loro...con tutti i soldi che gli hanno<br />

dato...mi hanno dato mai una lira?<br />

Lamentandosi della mancata elargizione da parte dei cug<strong>in</strong>i Domenico<br />

e Rocco di quanto a lui dovuto, il Fulco riferisce <strong>in</strong>oltre alla madre quanto <strong>in</strong><br />

passato (“...da sempre...da quando io me ne sono andato” – <strong>è</strong> chiaro il riferimento al fatto<br />

che Fulco Giuseppe per un certo periodo si <strong>è</strong> allontanato da Scilla per andare a vivere <strong>in</strong><br />

prov<strong>in</strong>cia di Milano dove risulta a tutt’oggi solo formalmente residente) era stato<br />

concordato <strong>in</strong> ord<strong>in</strong>e alla spartizione dei proventi illeciti dell’associazione. In<br />

50


particolare il Fulco racconta che, come stabilito “da quello là” (<strong>in</strong>dicando con le<br />

mani una persona con i baffi), si era deciso di dividere i proventi illeciti <strong>in</strong> tre parti<br />

e che per la sua quota lo stesso Fulco avrebbe dovuto fare riferimento ad uno<br />

dei citati cug<strong>in</strong>i (“Allora...da sempre...da quando io me ne sono andato...quello là... (<strong>in</strong>dica<br />

con le mani il labbro superiore facendo segno dei baffi, si riferisce a persona con i baffi,<br />

ndr)... <strong>in</strong>c... facciamo tre parti...tu te la vedi con Peppe... ecc. (spartizione del territorio, dei<br />

proventi ndr). Ne ho visti mai!”).<br />

Inoltre, <strong>è</strong> lo stesso FULCO a riferire nel corso del collo<strong>qui</strong>o che tra le persone<br />

beneficiarie della suddetta spartizione vi <strong>è</strong> certamente l’odierno <strong>in</strong>dagato<br />

GAIETTI Matteo 11 , il quale – seppure non <strong>in</strong> presenza di “quello là” (cio<strong>è</strong> la<br />

persona con i baffi) – aveva <strong>in</strong> almeno un’occasione ricordato ai cug<strong>in</strong>i<br />

Domenico e Rocco la necessità di applicare il suddetto criterio di spartizione e<br />

di co<strong>in</strong>volgere pertanto il medesimo Fulco Giuseppe nella suddivisione dei<br />

proventi illeciti (“Matteo, davanti a me glielo ha detto...<strong>in</strong>c... “ma quello non c’era..<br />

quello...”. Parliamo di...tanto tempo fa...”).<br />

Di seguito, sempre con riferimento al ruolo di “Matteo” (cio<strong>è</strong> di Gaietti<br />

Matteo) ed alla sua partecipazione alla suddetta spartizione, il Fulco conclude il<br />

ragionamento affermando che per tali ragioni gli immobili di proprietà il Gaietti<br />

non sono il frutto dei suoi sacrifici (“Le case... le case...non <strong>è</strong> che le ha comprate con la<br />

sua “valentizza” (con i suoi sacrifici, ndr)”, lasciando <strong>in</strong> tal modo <strong>in</strong>tendere che, al<br />

contrario, essi sono necessariamente la conseguenza del reimpiego dei<br />

proventi delittuosi cui poco prima egli stesso aveva fatto cenno.<br />

11 L’identificazione <strong>è</strong> certa <strong>in</strong> quanto: a) “Matteo”, , <strong>è</strong> il nome con il quale Fulco Giuseppe - come emerge<br />

dall’analisi della rubrica del telefono cellulare <strong>in</strong> suo possesso al momento dell’arresto del 1° giugno 2011<br />

- ha memorizzato il numero telefonico 340/8260821; b) il nome “Matteo” ricorre più volte nei collo<strong>qui</strong> <strong>in</strong><br />

carcere sostenuti dal Fulco con i propri congiunti e tutte le volte (v. i criteri di identificazione <strong>in</strong>dicati nelle<br />

relative note a pi<strong>è</strong> di pag<strong>in</strong>a) si <strong>è</strong> avuto modo di dimostrare che vi <strong>è</strong> prefetta co<strong>in</strong>cidenza tra il predetto nome<br />

e l’odierno <strong>in</strong>dagato Gaietti Matteo; c) pochi istanti dopo le parole del Fulco anche la sorella Annunziat<strong>in</strong>a<br />

afferma: “Matteo...ha case <strong>in</strong> vendita ? .... ora gli chiedo che me ne venda una”; tale affermazione rende<br />

certa la co<strong>in</strong>cidenza tra il riferimento a tale “Matteo” e l’<strong>in</strong>dagato Gaietti Matteo <strong>in</strong> quanto quest’ultimo, oltre<br />

ad essere proprietario di numerosi immobili a Scilla, svolge ed ha svolto (tramite la Simposium Service s.r.l.,<br />

con sede legale a Scilla <strong>in</strong> via Matteotti n°27 - società cessata a gennaio del 2011) attività di <strong>in</strong>termediazione<br />

immobiliare.<br />

51


Quanto dichiarato dal Fulco trova immediato riscontro nella circostanza che il<br />

Gaietti Matteo <strong>è</strong> effettivamente proprietario di <strong>in</strong>numerevoli beni immobili 12 e,<br />

f<strong>in</strong>o al gennaio del 2011, <strong>è</strong> stato anche uno dei soci della ditta “Simposium<br />

Service s.r.l.” 13 , occupandosi tra l’altro di <strong>in</strong>termediazione immobiliare.<br />

Ed <strong>è</strong> proprio alla mancata ricezione da parte dei cug<strong>in</strong>i Domenico e<br />

Rocco di quanto a lui dovuto <strong>in</strong> base ai suddetti accordi di spartizione che<br />

Fulco Giuseppe – <strong>in</strong> replica all’accusa a lui mossa pochi m<strong>in</strong>uti prima dalla<br />

sorella Annunziat<strong>in</strong>a (“No, questo problema non c’era... perché sei stato sempre tu<br />

quello al quale rimanevano sempre <strong>in</strong>collati nelle mani!”) – imputa la scelta di essersi<br />

appropriato “<strong>in</strong>debitamente” di una parte delle somme di denaro provento<br />

delle estorsioni (“io ne ho visti mai (soldi, ndr) ed apposta io ne ho rubati...”),<br />

ammettendo implicitamente ancora una volta di essersi occupato per conto<br />

della cosca “Nasone-Gaietti” della materiale riscossione del “pizzo”.<br />

FULCO G:- Allora...da sempre...da quando io me ne sono andato... quello là... (<strong>in</strong>dica con<br />

le mani il labbro superiore facendo segno dei baffi, si riferisce a persona<br />

con i baffi, ndr)... <strong>in</strong>c... facciamo tre parti...tu te la vedi con Peppe... ecc.<br />

(spartizione del territorio, dei proventi ndr). Ne ho visti mai!<br />

NASONE:- Tu...<br />

FULCO A.:- Ecco! Inc.. <strong>in</strong>vece <strong>in</strong> questo caso pare che <strong>in</strong>vece ci sono stati...<br />

FULCO G:- (a denti stretti, ndr) Matteo, davanti a me glielo ha detto...<strong>in</strong>c... “ma quello<br />

non c’era.. quello...”. Parliamo di...tanto tempo fa (con il braccio fa capire che<br />

si sta riferendo a tempi che furono, ndr) Le case... le case... non <strong>è</strong> che le ha<br />

comprate con la sua “valentizza” (con i suoi sacrifici, ndr)... io ne ho visti<br />

mai (soldi, ndr) ed apposta io ne ho rubati...<br />

La conversazione sopra riportata assume notevole valenza probatoria<br />

<strong>in</strong> quanto, oltre a confermare l’esistenza a Scilla di un’articolazione territoriale<br />

dell’’ndrangheta, funge <strong>in</strong>direttamente da riscontro <strong>in</strong> ord<strong>in</strong>e alla suddivisione<br />

dei proventi illeciti <strong>in</strong> tre parti (“...facciamo tre parti...”), confermando nella<br />

12 Da accertamenti effettuati presso l’Agenzia del Territorio (v. visura <strong>in</strong> atti) <strong>è</strong> emerso che effettivamente<br />

Gaietti Matteo risulta proprietario di <strong>in</strong>numerevoli cespiti immobiliari ed <strong>in</strong> particolare: a) 3 appartamenti<br />

ubicati <strong>in</strong> Scilla, via Umberto I vico III n°24 (rispettivamente di 1,5 vani, 2,5 vani e 4 vani); b) 2 appartamenti<br />

ubicati <strong>in</strong> Scilla, c.da Ieracari di 5 vani ciascuno, oltre ad un fabbricato di 62 mq; c) 1 fabbricato di 205 mq <strong>in</strong><br />

contrada Pacì di Scilla, co<strong>in</strong>testato con SGARANO Giuseppe cl. ’62; d) 1 stabile <strong>in</strong> costruzione costituito da<br />

piano terra, primo e secondo piano, oltre lastrico solare ed un piano sotterraneo, ubicato <strong>in</strong> via Matteotti di<br />

Scilla per un totale di n°10 appartamenti; e) 1 appartamento ubicato sulla Strada Prov<strong>in</strong>ciale Scilla Melia,<br />

della consistenza di 5 vani; f) 1 terreno bosco ceduo dell’estensione di 4 are e 80 ca; g) 1 terreno bosco<br />

ceduo dell’estensione di 3 are e 20 ca; h) 5 terreni bosco ceduo dell’estensione totale di 2 ettari 55 are e<br />

38 centiare; i) 1 terreno agrumeto dell’estensione di 10 ca; j) 1 terreno bosco ceduo dell’estensione di 1<br />

ha 68 are e 90 ca; l) 3 terreni vigneti dell’estensione totale di 11 are e 10 ca; m) 1 terreno vigneto<br />

dell’estensione di 5 are e 10 ca.<br />

13 Simposium Service s.r.l., con sede legale a Scilla <strong>in</strong> via Matteotti n°27, c.f. 02095740805, di GAIETTI<br />

Matteo, già generalizzato, RICHICHI Rocco, nato a Scilla il 12.04.1977, SGARANO Giuseppe, nato a Scilla il<br />

19.06.1963 e GAIETTI Rocco, nato a Reggio Calabria il 21.05.1980. Società cessata a gennaio del 2011.<br />

52


sostanza quanto già emerso nel corso delle <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>i relative al proc. pen. n.<br />

3/93 DDA mod. 21. Dalla dichiarazioni del collaboratore di giustizia Nasone<br />

Rocco cl. 48, richiamate nelle citate sentenze di condanna passate <strong>in</strong> giudicato,<br />

emerge <strong>in</strong>fatti con chiarezza che la cosca di Scilla – almeno dalla metà degli<br />

anni ’80 – si <strong>è</strong> articolata sostanzialmente <strong>in</strong> tre cd. rami, ognuno<br />

corrispondente ad una parte della famiglia Nasone-Gaietti. Il primo <strong>è</strong> quello<br />

facente capo a Nasone Giuseppe cl. 38 (ucciso nel 1987 nel corso di un<br />

agguato di stampo mafioso, capo <strong>in</strong>contrastato della cosca f<strong>in</strong>o alla sua morte<br />

e dunque come <strong>è</strong> ovvio sostituito dai figli, cio<strong>è</strong> gli odierni <strong>in</strong>dagati Domenico<br />

cl. 69 e Rocco cl. 74). Il secondo <strong>è</strong> quello riconducibile a Nasone Viriglio<br />

Giuseppe (cug<strong>in</strong>o di primo grado di Nasone Giuseppe cl. 38, nonch<strong>è</strong> padre di<br />

Nasone Francesco). Il terzo, ed ultimo ramo, <strong>è</strong> quello riferibile a Gaietti<br />

V<strong>in</strong>cenzo cl. 30 e dunque al figlio Matteo (quest’ultimo cug<strong>in</strong>o <strong>in</strong> primo grado<br />

di Nasone Virgilio Giuseppe).<br />

Non <strong>è</strong> pertanto un caso che il Fulco Giuseppe, nel riferire alla madre<br />

l’accordo raggiunto all’<strong>in</strong>terno della cosca, riporti il dato della spartizione <strong>in</strong><br />

tre parti, con l’impegno però dei “cug<strong>in</strong>i” (Nasone Domenico cl. 69 e Nasone<br />

Rocco cl. 74) a provvedere con riguardo al f<strong>in</strong>anziamento dello stesso Fulco.<br />

Infatti, il Fulco Giuseppe <strong>è</strong> figlio di Nasone Gioia Virgilia (sorella di Nasone<br />

Giuseppe cl. 38) e dunque appartiene senza dubbio al “ramo” della cosca<br />

rappresentato dapprima da Nasone Giuseppe cl. 38 e dopo la sua uccisione dai<br />

figli Domenico e Rocco.<br />

Quanto <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e all’identificazione della persona con “i baffi” – soggetto<br />

<strong>in</strong>dicato dal Fulco come colui che aveva sancito la spartizione dei proventi <strong>in</strong><br />

tre parti – fondati ed univoci elementi conducono a Gaietti V<strong>in</strong>cenzo:<br />

a) GAIETTI V<strong>in</strong>cenzo, già condannato con sentenza passata <strong>in</strong> giudicato<br />

per il reato di cui all’art. 416-bis c.p. <strong>è</strong> da sempre l’unico ad avere i baffi tra i<br />

soggetti più anziani, carismatici ed <strong>in</strong>fluenti facenti parte della cosca Nasone-<br />

Gaietti;<br />

b) non <strong>è</strong> un caso che il Fulco, dopo aver riferito alla madre del criterio<br />

di spartizione, faccia espressamente riferimento a Gaietti Matteo (figlio di<br />

Gaietti V<strong>in</strong>cenzo) (“Matteo, davanti a me glielo ha detto...<strong>in</strong>c... “ma quello non c’era..<br />

quello...”. Parliamo di...tanto tempo fa”);<br />

53


c) dalle dichiarazioni rese dal collaboratore di giustizia Nasone Rocco<br />

cl. 48 - poi poste a fondamento della condanna passata <strong>in</strong> giudicato di Gaietti<br />

V<strong>in</strong>cenzo per il reato di cui all’art. 416-bis c.p. nell’ambito del procedimento<br />

Cyrano - emerge che il predetto Gaietti, già dopo la morte di Nasone Giuseppe<br />

cl. 38, aveva <strong>in</strong>iziato a trattare direttamente la riscossione delle “tangenti” e si<br />

era più volte occupato specificatamente della suddivisione dei proventi illeciti<br />

tra i vari associati.<br />

Ma vi <strong>è</strong> di più !<br />

Il Fulco Giuseppe, concludendo il discorso relativo alla ripartizione dei<br />

proventi illeciti all’<strong>in</strong>terno della struttura ‘ndranghetistica operante a Scilla,<br />

afferma che tale decisione <strong>è</strong> stata presa nel corso di una riunione ristretta<br />

riservata ai soggetti di vertice della cosca (“Che comunque... queste qua erano cose<br />

che dovevano restare... tra quelli...che ci siamo seduti al tavolo...perché se ci sediamo io e<br />

te per sistemare una cosa, 4 persone...”). Per tale ragione il detenuto si lamenta con<br />

la sorella e la madre dell’<strong>in</strong>capacità di alcuni componenti dell’organizzazione a<br />

mantenere il riserbo sulle decisioni prese; la circolazione di notizie – che<br />

devono necessariamente rimanere riservate – determ<strong>in</strong>a per Fulco il rischio di<br />

essere tutti nuovamente arrestati (“...quelli... che ci siamo seduti al tavolo... perché sai<br />

ancora cosa succede – te lo dico – (anche mimando, ndr) “te l’ho detto a te ...a quello a<br />

quest’altro...quello parla... quell’altro parla...ecc” e ci arrestano un’altra volta...e ci arrestano.<br />

Questo accadrà...starete a vedere... perché se ci sediamo io e te per sistemare una cosa, 4<br />

persone...come fanno, poi a saperla 48 persone?”), così come già avvenuto nel 1993<br />

<strong>in</strong> occasione dell’applicazione dell’o.c.c. emessa nell’ambito del procedimento<br />

penale denom<strong>in</strong>ato Cyrano.<br />

L’organizzazione di riunioni ristrette per concordare, tra l’altro, la<br />

spartizione dei proventi illeciti, <strong>è</strong> la conferma dell’esistenza di una cosca<br />

mafiosa operante a Scilla e contestulamente di un organismo di vertice<br />

chiamato a prendere le decisioni più rilevanti.<br />

FULCO G:- Che comunque... queste qua erano cose che dovevano restare... tra quelli...<br />

che ci siamo seduti al tavolo...<br />

FULCO A.:- Cosa capisci da questo? Quello che <strong>è</strong> lo spessore della gente!<br />

FULCO G:- ...quelli... che ci siamo seduti al tavolo... perché sai ancora cosa succede – te<br />

lo dico – (anche mimando, ndr) “te l’ho detto a te ... a quello a quest’altro...<br />

quello parla... quell’altro parla...ecc” e ci arrestano un’altra volta...e ci<br />

arrestano. Questo accadrà... starete a vedere... perché se ci sediamo io e te<br />

per sistemare una cosa, 4 persone...come fanno, poi a saperla 48 persone?<br />

54


FULCO A.:- Giuseppe! Sono f<strong>in</strong>iti i tempi di una volta! Non ci sono più gli uom<strong>in</strong>i di una<br />

volta! Oggi si vendono per questa bottiglia di... (<strong>in</strong>dica la bottiglia di succo<br />

di frutta che <strong>è</strong> sul tavolo, ndr)<br />

Alcuni passaggi del collo<strong>qui</strong>o del 23.09.2011 tra Fulco Giuseppe ed i<br />

propri familiari sono <strong>in</strong>oltre caratterizzati dal pressante timore del predetto<br />

detenuto di essere stato “tradito” dagli altri componenti dell’associazione. Il<br />

Fulco non riesce <strong>in</strong>fatti a trovare una spiegazione logica al mancato<br />

co<strong>in</strong>volgimento di un altro soggetto (poi identificato nel corso della presente<br />

<strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e <strong>in</strong> Nasone Francesco) nella vicenda estorsiva culm<strong>in</strong>ata nel suo<br />

arresto <strong>in</strong> flagranza di reato; e ciò nonostante il complice si fosse recato<br />

<strong>in</strong>sieme a lui <strong>in</strong> almeno un’occasione presso il cantiere della ditta<br />

“Consolidamenti Speciali s.r.l.”. In particolare il Fulco non comprende come<br />

mai l’imprenditore D’Agata Giuseppe che aveva sporto denuncia ai Carab<strong>in</strong>ieri,<br />

pur avendo segnalato la presenza di un’autovettura Clio (si tratta senza dubbio<br />

della Renault Clio targata CL926ZR, di colore grigio, <strong>in</strong>testata a FULCO<br />

Annunziata, utilizzata dal fratello per recarsi presso il cantiere della<br />

Consolidamenti Speciali s.r.l. e non a caso segnalata dall’impenditore D’Agata<br />

nella denuncia del 26 maggio 2011), avesse omesso di <strong>in</strong>dicare nelle denunce<br />

rese alle FF.OO. l’altra macch<strong>in</strong>a (“....questa macch<strong>in</strong>a nera...la macch<strong>in</strong>a nera niente! ”)<br />

impiegata per raggiungere <strong>in</strong> almeno una circostanza con un complice il<br />

suddetto cantiere.<br />

Appare evidente come il FULCO ipotizzi che le Forze dell’ord<strong>in</strong>e siano<br />

state <strong>in</strong>formate proprio dalla persona che si trovava <strong>in</strong>sieme a lui a bordo della<br />

“macch<strong>in</strong>a nera” non denunciata.<br />

FULCO G.:- Come, io sono sceso là con lui... quello non ha visto la macch<strong>in</strong>a e questa<br />

macch<strong>in</strong>a nera non compare da nessuna parte<br />

FULCO A.:- Tu sai. Noi non sappiamo... noi non sappiamo, non possiamo giudicare...<br />

FULCO G.:- Ah! Pure per dire...”sono una <strong>in</strong>c...”... la Clio... se la ricorda... la Clio<br />

FULCO A.:- Noi non sappiamo<br />

FULCO G.:- Perché poi, leggendo quella carta ho pensato “come mai questo fatto?”, perché<br />

quello poi si <strong>è</strong> affacciato, quella volta, per vedere la prima macch<strong>in</strong>a...<br />

<strong>in</strong>vece niente... la macch<strong>in</strong>a sua... la macch<strong>in</strong>a nera niente!<br />

NASONE:- Ma poi tu...non <strong>è</strong> che poi sei stato furbo...!<br />

FULCO G.:- Io sono sceso la sera... sono sceso la matt<strong>in</strong>a presto...<strong>in</strong>c...e non ho visto<br />

niente...<br />

NASONE:- Si facevano vedere da te<br />

FULCO A.:- Certo che non hai visto niente<br />

NASONE:- Si facevano vedere da te!<br />

FULCO A.:- Sembra che... e meno male<br />

55


FULCO G.:- Ora tutti sono... ora tutti parlano ora tutti ... “hai visto <strong>in</strong>c...” ma era<br />

mezzogiorno , stavano mangiando.... quando sono sceso io... ora tutti... ognuno<br />

ricama..<br />

FULCO A.:- Hai visto mai a tuo zio Pepp<strong>in</strong>o andare a prendersi i soldi <strong>in</strong> qualche<br />

posto... hai visto mai a tuo padre?---//<br />

NASONE:- Ma non dovevi capire che quello...?<br />

FULCO G.:- (annuisce col capo, ndr) ...qualcosa non <strong>è</strong> quadrata... altrimenti quello non<br />

andava a fare la denuncia...<br />

FULCO A.:- ...altrimenti tu non eri lì!<br />

NASONE:- Tu dovevi dirgli... lo sai cosa dovevi dirgli “vai tu!”... così ti rendevi<br />

conto se ci dovevi andare...<br />

FULCO G.:- Ma lui <strong>è</strong> venuto con me...<br />

NASONE:- Ma non <strong>è</strong> sceso dalla macch<strong>in</strong>a...<br />

FULCO G.:- E che scendevamo tutti e due?<br />

NASONE:- Si.... non <strong>è</strong> sceso... ha fatto scendere a te!<br />

FULCO A.: Basta... basta... basta!<br />

FULCO G.:- No! No... gli ho detto io di aspettare lì... però c’<strong>è</strong> il fatto che quello l’ha<br />

vista la macch<strong>in</strong>a nera... però lì non ha visto...<strong>in</strong>c...<br />

FULCO A.:- E scusa... una volta sola ha parlato... parlavano solo della Clio...<br />

Lo spessore crim<strong>in</strong>ale di Fulco Giuseppe ed il suo ruolo all’<strong>in</strong>terno della<br />

cosca di ‘ndrangheta operante a Scilla trova ulteriore conferma analizzando il<br />

seguente passaggio del collo<strong>qui</strong>o con la madre e la sorella Annunziat<strong>in</strong>a. In<br />

particolare, mentre la discussione cade su un soggetto def<strong>in</strong>ito dalla sorella il<br />

“ragazzo del pesce” (identificato senza dubbi nell’odierno <strong>in</strong>dagato Nasone<br />

Anton<strong>in</strong>o cl. 83 14 ), la madre del Fulco riferisce al figlio di aver <strong>in</strong>contrato il<br />

predetto soggetto e di aver ricevuto tale <strong>in</strong>dicazione: “cug<strong>in</strong>a, quando<br />

andate?...ditegli l’imbasciata a posto”. La reazione del Fulco <strong>è</strong> di stupore <strong>in</strong><br />

quanto appare sicuro di non aver mandato alcuna “imbasciata” a Nasone<br />

Domenico. E’ per qusto motivo che, dopo alcuni m<strong>in</strong>uti dalla precedente<br />

affermazione della madre, il Fulco Giuseppe – sempre più diffidente ed<br />

ipotizzando che i reali mandatari della “imbasciata” siano <strong>in</strong>vece sempre “quelli<br />

della piazza” (nell’ottica generale di far ricadere le eventuali responsabilità di<br />

altri illeciti sempre su di lui e di utilizzare per la commissione dei reati persone<br />

a lui vic<strong>in</strong>e – “Hai capito? perché l’hanno chiamato a loro ...non l’hai capito? - “l’imbasciata<br />

tutto a posto...” - a quanto ho capito ... sapevano che non glielo dico io.. se lo sono chiamati<br />

14 L’identificazione <strong>è</strong> certa <strong>in</strong> quanto: 1) durante il collo<strong>qui</strong>o Fulco Giuseppe, per identificare la persona cui<br />

<strong>in</strong>tende riferirsi, usa il dim<strong>in</strong>uitivo “Micuzzo”; nella rubrica telefonica del cellulare <strong>in</strong> uso al FULCO Giuseppe<br />

al momento dell’arresto risultava memorizzato un solo nome “Micuzzo”, cui era associata l’utenza<br />

3273469103 <strong>in</strong>testata a SONSOGNO Daniela (nata a Reggio Calabria il 07/09/1985), moglie di NASONE<br />

Domenico cl. 83; 2) durante il collo<strong>qui</strong>o la sorella di Fulco Giuseppe, per identificare la persona cui si riferirà<br />

poco dopo il fratello, la <strong>in</strong>dica come “ragazzo del pesce” o “Velardi”; <strong>in</strong> effetti, per un verso, Nasone<br />

Domenico cl. 83 gestisce con la moglie Sonsogno Daniela una pescheria a Reggio Calabria e per altro verso<br />

la madre dello stesso Nasone Anton<strong>in</strong>o si chiama Velardi Concetta Maria; 3) durante il collo<strong>qui</strong>o la madre di<br />

Fulco Giuseppe, nell’identificare la persona cui si riferirà poco dopo il figlio, fa riferimento all’esistenza di un<br />

rapporto di parentela con il soggetto <strong>in</strong> questione (“mi ha detto “cug<strong>in</strong>a, quando andate?”, gli ho chiesto<br />

“perché?” “ditegli l’imbasciata “a posto”...”); tale circostanza <strong>è</strong> confermata dal fatto che il padre di NASONE<br />

Domenico cl. 83 <strong>è</strong> cug<strong>in</strong>o di primo grado di FULCO Giuseppe.<br />

56


a loro (nel senso di convocare, ndr) e lo mandano (col braccio mima a significare “lo<br />

mandano <strong>in</strong> giro, ndr”) – <strong>in</strong>dica ai propri familiari precise e perentorie direttive da<br />

riportare all’esterno del carcere una volta tornati a Scilla.<br />

Infatti, temendo che sia stata organizzata “una trappola” per<br />

aggravare la sua posizione (“Se ho capito bene il fatto che mi ha fatto riferire....di non<br />

andare <strong>in</strong> nessun posto perché lo fanno arrestare e me li addosso...e me li stanno facendo<br />

tutte per me ... Perché stanno organizzando qualche trappola...qualche trappola....”) la<br />

prima <strong>in</strong>dicazione del Fulco per la madre e la sorella <strong>è</strong> quella di contattare<br />

NASONE Domenico (tale “Micuzzo”) per <strong>in</strong>timargli di non eseguire “ord<strong>in</strong>i” non<br />

giunti direttamente da lui (“lo fai venire a casa...glielo dici nell’orecchio (anche<br />

mimando, ndr) ...(digli, ndr) di non andare <strong>in</strong> nessun posto... se lo mandano...di non andare<br />

<strong>in</strong> nessun posto. ... di non andare <strong>in</strong> nessun posto perché lo fanno arrestare e me li<br />

addossano tutti a me....tutti!”).<br />

Viene <strong>qui</strong>ndi <strong>in</strong> rilievo la posizione di FULCO Annunziat<strong>in</strong>a, la quale – a<br />

conoscenza dell’attività dell’organizzazione crim<strong>in</strong>ale di cui ella stessa fa parte<br />

– si attiva prontamente quale emissaria di ord<strong>in</strong>i ed “imbasciate” del fratello,<br />

rassicurandolo sull’immediata esecuzione degli stessi (“Allora ... la prima cosa che<br />

faccio quando io esco da <strong>qui</strong>, chiamo a N<strong>in</strong>o... <strong>in</strong> modo che lo vada a prendere... <strong>in</strong> maniera<br />

che venga da me ... perché lui viene”). In particolare Fulco Annunziat<strong>in</strong>a ha le idee<br />

molto chiare su come organizzare l’<strong>in</strong>contro con “Micuzzo”, usando ogni<br />

opportuna precauzione al f<strong>in</strong>e di non essere <strong>in</strong>tercettata dalle Forze dell’ord<strong>in</strong>e<br />

(“questa cosa me la vedo io...No a casa mia...nella discesa là...non voglio che me lo port<strong>in</strong>o<br />

a casa”); al riguardo, a conferma della consapevolezza circa il proprio<br />

co<strong>in</strong>volgimento nelle attività delittuose della cosca mafiosa di Scilla e della<br />

possibilità di essere pertanto sottoposta ad attività di <strong>in</strong>tercettazione, la stessa<br />

Annunziat<strong>in</strong>a rassicura il fratello circa l’attenzione dalla stessa prestata anche<br />

durante le conversazioni all’<strong>in</strong>terno dell’abitazione (“Si, ma forse non hai capito... io<br />

anche con la mamma...a casa non la faccio parlare per niente”).<br />

FULCO A.:- Se ho capito, quello del bar... Matteuzzo... e poi... – lo sai... quando parla io a<br />

N<strong>in</strong>o non lo capisco, perché non sa neanche esprimere... non <strong>è</strong> che mi va di<br />

fargli domande - “ io dove vado? Adesso lui forse se ne andrà... perché suo<br />

zio... suo zio gli troverà qualche cosa fuori... perché qua non può rimanere...<br />

che sono bastardi... e...io... per Giuseppe mi dispiace... perché non so come<br />

Giuseppe abbia deciso di frequentare questi personaggi...” ha… ha detto -<br />

“...l’unico che si salva, forse, <strong>è</strong> quel il ragazzo del pesce...” – quello...Come si<br />

chiama? Vilardi... là...<br />

FULCO G.:- ‘Ntony...<br />

NASONE:- Domenico<br />

FULCO A.:- Domenico<br />

57


NASONE:- Ah! Mi diceva... mi diceva... l’altro giorno l’ho <strong>in</strong>contrato, mentre<br />

salivo...ed era fuori dal medico<br />

FULCO G.:- Ah?<br />

NASONE:- L’altro giorno salivo ed era fuori dal medico...ah, no... ero andata dal medico<br />

per le ricette e mi ha detto “cug<strong>in</strong>a, quando andate?”, gli ho chiesto “perché?”<br />

“ditegli l’imbasciata “a posto”...<br />

FULCO A.:- Che cosa?<br />

NASONE:- L’imbasciata “a posto” (lo dice all’orecchio della figlia, ndr). Non lo so... Non<br />

mandare “imbasciate” con nessuno...a nessuno!<br />

FULGO G.- Non so che vuole... non ho capito.<br />

NASONE:- Glielo avevi detto a tuo fratello, forse? Di dirglielo a lui? A nessuno...<br />

FULCO G.:- Sai che fai mamma? ... a Micuzzo... a Micuzzo<br />

NASONE:- Eh!<br />

FULCO G.:- ...lo fai venire a casa... glielo dici nell’orecchio (anche mimando, ndr) ...(digli,<br />

ndr) di non andare <strong>in</strong> nessun posto... se lo mandano<br />

NASONE:- No...dove?<br />

FULCO G.:- .. di non andare <strong>in</strong> nessun posto...<br />

NASONE:- No, ma lui non ci va lì- dice -...<br />

FULCO G.:- Micuzzo... Micuzzo<br />

NASONE:- ....perché lo prendono sempre <strong>in</strong> giro... che sempre lo fanno... Si ho capito, ho<br />

capito.<br />

FULCO G.:- Va bene... se gridi... Se ho capito bene il fatto che mi ha fatto riferire....di non<br />

andare <strong>in</strong> nessun posto perché lo fanno arrestare e me li addosso...e me li<br />

stanno facendo tutte per me.<br />

NASONE:- Ma quello... perché dice...?<br />

FULCO A.:- Tu hai il numero di questo ragazzo?<br />

NASONE:- Si si<br />

FULCO G.:- ... di non andare <strong>in</strong> nessun posto perché lo fanno arrestare e me li<br />

addossano tutti a me....tutti!<br />

FULCO A:- Allora ... la prima cosa che faccio quando io esco da <strong>qui</strong>, chiamo a N<strong>in</strong>o... <strong>in</strong><br />

modo che lo vada a prendere... <strong>in</strong> maniera che venga da me ... perché lui<br />

viene.<br />

FULCO G.- ...neanche se scende Iddio deve andare...perché me li addebitano tutti a me,<br />

perché questo stanno facendo...<br />

FULCO A:- Va bene se poi dobbiamo giocar sporco... giochiamo sporco<br />

FULCO G.:- Hai capito? perché l’hanno chiamato a loro ...non l’hai capito? - “l’imbasciata<br />

tutto a posto...” - a quanto ho capito ... sapevano che non glielo dico io.. se<br />

lo sono chiamati a loro (nel senso di convocare, ndr) e lo mandano (col<br />

braccio mima a significare “lo mandano <strong>in</strong> giro, ndr)<br />

NASONE:- Ma lui non ci sta andando là!<br />

FULCO G.- Digli... se ho capito bene, digli così... di non andare <strong>in</strong> nessun posto...<br />

neanche se scende Iddio... Hai capito? (La domanda <strong>è</strong> rivolta alla sorella, ndr)<br />

NASONE: Me la vedo, me la vedo io...<br />

FULCO A:- No mamma, faccio..., mi dispiace, questa cosa me la vedo io...<strong>in</strong>c. per<br />

sovrapposizione d voci.... da me.<br />

NASONE:- Da te? A casa da te?<br />

FULCO A:- No a casa mia...nella discesa là.<br />

NASONE:- Eh!<br />

FULCO A:- ... non voglio che me lo port<strong>in</strong>o a casa.<br />

FULCO G.- Perché stanno organizzando qualche trappola... qualche trappola....<br />

NASONE:- No..<br />

FULCO A:- Subito, quando esco da qua...<br />

FULCO G.:- Ma questo fatto... (col dito destro <strong>in</strong>dica l’orecchio a significare “queste cose<br />

ditele all’orecchio per sottrarsi all’eventualità di essere <strong>in</strong>tercettati, ndr)... per<br />

fanno trovare...<br />

FULCO A:- Si, ma forse non hai capito... io anche con la mamma... a casa non la faccio<br />

parlare per niente.<br />

58


Non contento delle ampie rassicurazioni dategli dalla sorella (“Va bene... io,<br />

comunque, la prima cosa che faccio quando esco <strong>è</strong> questa... ora quando esco da qua,<br />

prendo il telefon<strong>in</strong>o... la prima cosa che faccio...”) il FULCO Giuseppe cont<strong>in</strong>ua a<br />

riflettere su quanto sopra appreso tramite la madre e ribadisce ad<br />

Annunziat<strong>in</strong>a la necessità di comunicare a Nasone Domenico cl. 83 di non<br />

eseguire eventuali ord<strong>in</strong>i di terze persone <strong>in</strong> quanto potrebbe essere arrestato<br />

(“Si! Neanche se viene ... la Verg<strong>in</strong>e... Lo fanno arrestare. (la sorella si avvic<strong>in</strong>a all’orecchio<br />

di Fulco) ...perché lo fanno arrestare...”). Peraltro la conv<strong>in</strong>zione del FULCO Giuseppe<br />

circa un possibile arresto di “Micuzzo” (Nasone Domenico cl. 83) e <strong>in</strong> ord<strong>in</strong>e<br />

all’esistenza di una “trappola” ai suoi danni sembra essere avvolorata - per<br />

come riferito da Nasone Gioia Virgilia (“N<strong>in</strong>o questo dice!”) - anche da tale<br />

“N<strong>in</strong>o” (identificato <strong>in</strong> NASONE Anton<strong>in</strong>o 15 ); il Fulco <strong>è</strong> conv<strong>in</strong>to di ciò <strong>in</strong> quanto<br />

coloro che, a suo dire, vogliono “danneggiarlo” (e lo hanno fatto arrestare)<br />

sono a conoscenza del fatto che NASONE Domenico e tale “N<strong>in</strong>o” (Domenico<br />

Anton<strong>in</strong>o cl. 81) sono sodali alle sue strette dipendenze (“Sì, perché sanno che<br />

loro sono con me e se gli dico di buttarsi a mare si buttano… se li stanno tirando a se,<br />

tanto poi la colpa <strong>è</strong> mia”).<br />

A fronte dell’ord<strong>in</strong>e perentorio del fratello (“La cosa che dovete fare <strong>è</strong><br />

quella là... ... di chiamare a N<strong>in</strong>o e di fartelo portare là... Di andare a prenderlo e portarlo”),<br />

Fulco Annunziat<strong>in</strong>a rassicura nuovamente il Fulco (“a N<strong>in</strong>o lo chiamo io...devo<br />

parlare io... fuori da casa... e tutto”), il quale a sua volta ribadisce alla sorella ed alla<br />

madre la necessità di avvisare NASONE Anton<strong>in</strong>o e NASONE Domenico cl. 83 di<br />

“uscire dal giro”. Anche dal tenore della predetta affermazione appare<br />

evidente che NASONE Domenico cl. 83 e NASONE Anton<strong>in</strong>o cl. 81 sono legati a<br />

doppio filo a Fulco Giuseppe ed al contempo sono pienamente <strong>in</strong>seriti nel<br />

contesto associativo di tipo mafioso di cui lo stesso Fulco <strong>è</strong> esponente di<br />

15 NASONE Anton<strong>in</strong>o, nato a Reggio di Calabria il 28.07.1981, residente a Scilla <strong>in</strong> Largo Tripi Superiore<br />

Fabbr. D n°4 <strong>in</strong>t. 1, <strong>in</strong>censurato. L’identificazione <strong>è</strong> certa <strong>in</strong> quanto: a) nella rubrica telefonica del cellulare<br />

<strong>in</strong> uso a FULCO Giuseppe al momento dell’arresto <strong>è</strong> presente un solo nome “N<strong>in</strong>o” e ad esso <strong>è</strong> associata<br />

l’utenza 3317693481 <strong>in</strong>testata a NASONE Giusepp<strong>in</strong>a, nata a Scilla il 18.11.1975 (residente a Villa San<br />

Giovanni <strong>in</strong> viale Tommaso Campanella n°35), sorella di NASONE Anton<strong>in</strong>o; b) dalle <strong>in</strong>tercettazioni<br />

telefoniche effettuate nell’ambito del RIT n. 2280/11 <strong>è</strong> emerso che l’utilizzatore della suddetta utenza lavora<br />

con NASONE Domenico cl ’69 e NASONE Rocco cl. ’74 nella rivendita di materiale edile da questi gestita,<br />

denom<strong>in</strong>ata “Scilla Service di Nasone Anton<strong>in</strong>o” <strong>in</strong>testata proprio a NASONE Anton<strong>in</strong>o; c) <strong>in</strong> una<br />

conversazione telefonica NASONE Aurelio, padre di Domenico cl. ’83, chiede a quest’ultimo il numero di<br />

telefono di N<strong>in</strong>o dello zio Matteo ed il figlio gli detta proprio l’utenza <strong>in</strong>dicata sulla rubrica telefonica di<br />

FULCO; NASONE Anton<strong>in</strong>o <strong>è</strong> figlio di Matteo cl. ’45, a sua volta zio di NASONE Aurelio d) dalla predetta<br />

identificazione si comprende come mai NASONE Gioia e FULCO Annunziata debbano riferire a NASONE<br />

Domenico gli ord<strong>in</strong>i impartiti da FULCO Giuseppe tramite NASONE Anton<strong>in</strong>o (v. conversazione tra presenti<br />

del 23.09.2011 – RIT n. 1206/11); quest’ultimo <strong>in</strong>fatti abita nella palazz<strong>in</strong>a accanto a quella di NASONE<br />

Gioia, mentre NASONE Domenico abita <strong>in</strong>sieme alla moglie nella frazione Archi di Reggio di Calabria.<br />

59


spicco. La seguente frase pronunciata dal Fulco: “io ti sto dicendo... Che loro<br />

escano fuori dal giro” non si presta <strong>in</strong>fatti ad alcuna lettura alternativa, se<br />

non quella di voler sp<strong>in</strong>gere i predetti Nasone a porsi, durante la sua<br />

permanenza <strong>in</strong> carcere (ed <strong>in</strong> attesa di chiarire le circostanze relative al suo<br />

arresto), ai marg<strong>in</strong>i della cosca mafiosa di Scilla.<br />

FULCO G.:- Non ho capito quel fatto “a posto” quello là!<br />

FULCO A:- Va bene... io, comunque, la prima cosa che faccio quando esco <strong>è</strong> questa... ora<br />

quando esco da qua, prendo il telefon<strong>in</strong>o... la prima cosa che faccio...<br />

FULCO G:- Si! Neanche se viene ... la Verg<strong>in</strong>e... Lo fanno arrestare. (la sorella si avvic<strong>in</strong>a<br />

all’orecchio di Fulco) ...perché lo fanno arrestare...<br />

FULCO A:- È probabile.<br />

NASONE:- N<strong>in</strong>o questo dice!<br />

FULCO G.:- Si perché sanno che lui <strong>è</strong> con me...<br />

FULCO A:- Si si si... mi ha detto proprio questo... mi ha detto “stanno architettando di farmi<br />

arrestare”<br />

FULCO G.:- Si perché sanno che loro sono con me e se gli dico di buttarsi a mare si<br />

buttano... se li stanno tirando a se, tanto poi la colpa <strong>è</strong> mia (frase <strong>in</strong> parte<br />

mimata con la gestualità delle mani, ndr). Tanto <strong>è</strong> vero che tutto lo show che<br />

stanno facendo...<br />

FULCO G.:- La cosa che dovete fare <strong>è</strong> quella là...<br />

FULCO A:- Uh!<br />

FULCO G.:- Subito! Quella...prima possibile...<br />

NASONE:- Quando scendo...<br />

FULCO G.:- ... di chiamare a N<strong>in</strong>o e di fartelo portare là...<br />

FULCO A.:- Mamma, non facciamo confusione... a N<strong>in</strong>o lo chiamo io...devo parlare io...<br />

fuori da casa... e tutto<br />

FULCO G.:- Di andare a prenderlo e portarlo...<br />

FULCO A.:- Si.... e gli dico di portare a coso...<br />

FULCO G.:- Che se... assolutamente...neanche... a nessuno<br />

FULCO A.:- Neanche se scende il signore<br />

FULCO G.:- A nessuno.. perché... gli dici il perché... e che se lo tenga per lui...<br />

FULCO A.:- Va bene... giustamente a questo fatto non ci avevo pensato<br />

FULCO G.:- Perché <strong>in</strong> tutto questo cas<strong>in</strong>o, fanno...<br />

FULCO A.:- Si.<br />

FULCO G.:- ...bisogna veder dove fanno.<br />

NASONE:- Tutte le sere salgono e girano là... fanno il giro e se ne vanno...<br />

FULCO G:- Quelli fanno.<br />

FULCO A.:- Quelli della piazza...o quelli?<br />

NASONE:- No!<br />

FULCO G.:- I Carab<strong>in</strong>ieri...<br />

FULCO A:- ah!<br />

FULCO G.:- <strong>in</strong>c.. quelli fanno...a chi fanno? A loro? no! A N<strong>in</strong>o...a Rocco...a me<br />

NASONE:- Appunto ti dico io...lascia stare<br />

FULCO G.:- No... io ti sto dicendo... Che loro escano fuori dal giro...<br />

Vi <strong>è</strong> poi un’ultima direttiva impartita da FULCO Giuseppe alla sorella,<br />

cio<strong>è</strong> quella di riferire ai due ragazzi sopra menzionati (Domenico cl.83 ed<br />

Anton<strong>in</strong>o cl. 81), di non parlare né sulle auto né <strong>in</strong> alcun posto (“con la<br />

raccomandazione... di non parlare sulle auto... di non parlare <strong>in</strong> nessun posto...e di non<br />

parlare <strong>in</strong> nessun modo...”); considerate le attività crim<strong>in</strong>ose <strong>in</strong> cui questi ultimi -<br />

anche nel suo <strong>in</strong>teresse - sono impegnati, risulta più che giustificato il timore<br />

60


di Fulco Giuseppe circa possibili <strong>in</strong>tercettazioni (anche di tipo ambientale)<br />

disposte dall’A.G. nei confronti dei sodali a lui più vic<strong>in</strong>i.<br />

FULCO A:- Noi... facciamo... assoluta <strong>in</strong>differenza... io parlo con quei ragazzi, dopo di<br />

ché silenzio assoluto...né... neanche io parlerò...<br />

FULCO G:- ...e con la raccomandazione... di non parlare sulle auto... di non parlare <strong>in</strong><br />

nessun posto... e di non parlare <strong>in</strong> nessun modo...<br />

FULCO A:- Se qualcuno mi dovrebbe dare... non possiamo...<br />

FULCO G:- Con molta freddezza... (mima l’azione di mettere <strong>in</strong> tasca i soldi, ndr)<br />

FULCO A:- ...ritirare... si chiama diplomazia. E basta! Poi noi dobbiamo essere<br />

semplicemente impegnati <strong>in</strong> questa battaglia... (il processo, ndr)<br />

Una parte del collo<strong>qui</strong>o <strong>in</strong> esame <strong>è</strong> ancora una volta dedicata al capitolo delle<br />

dazioni di denaro ricevute dai familiari del Fulco. In particolare NASONE Gioia<br />

riferisce al figlio che tale “Mimmo” (NASONE Domenico cl. 69) le ha consegnato<br />

la somma di 500,00 euro (“e… Mimmo l’altro giorno… - quando <strong>è</strong> stato? (rivolgendosi<br />

alla figlia, ndr) -…l’altro ieri, venerdì… <strong>è</strong> salito e mi ha portato 500 (c<strong>in</strong>quecento) euro…<br />

ha detto che…”).<br />

A tal proposito va evidenziato, <strong>in</strong> primo luogo, il fatto che NASONE Gioia viene<br />

<strong>in</strong>terrotta bruscamente quando pronuncia le parole “ha detto che…” e viene<br />

aspramente rimproverata dalla figlia FULCO Annunziat<strong>in</strong>a per aver fatto<br />

riferimento a dazioni di denaro (“…per favore Mamma…,ti dico di non parlare…! non<br />

capisci…e te lo avevo detto! Meno male che te lo avevo detto!”). A conferma peraltro<br />

del carattere non lecito delle periodiche dazioni di denaro consegnate ai<br />

familiari del Fulco (come si dirà tra breve si tratta con certezza di una sorta di<br />

“stipendio” mensile versato dalla consorteria <strong>in</strong> favore di un proprio sodale<br />

detenuto per “ragioni di servizio”, cio<strong>è</strong> per il contributo prestato <strong>in</strong> favore<br />

dell’associazione) si segnala il maldestro tentativo di quest’ultimo di dare un<br />

significato diverso all’affermazione della madre, chiedendole se si riferisse ai<br />

soldi per la pensione (“…per il fatto della pensione?”).<br />

In secondo luogo va rilevato che l’entità della somma erogata dal cug<strong>in</strong>o<br />

“Mimmo” <strong>è</strong> diversa e più elevata dalle altre dazioni di denaro (tutte di importi<br />

molto ridotti), corrisposte come detto da vari soggetti; essa non a caso <strong>è</strong><br />

sostanzialmente corrispondente per importo (500,00 euro a fronte dei 600,00<br />

del mese prima) e per circostanze di tempo (prima del collo<strong>qui</strong>o con il<br />

detenuto, aff<strong>in</strong>ch<strong>è</strong> costui possa apprezzare e venire a conoscenza del fattivo<br />

contributo materiale mensile fornito dall’associazione ai propri familiari) a<br />

61


quella fatta da GAIETTI Matteo il mese precedente (v. collo<strong>qui</strong>o <strong>in</strong> carcere del<br />

12.08.2011).<br />

NASONE:- e… Mimmo l’altro giorno… - quando <strong>è</strong> stato? (rivolgendosi alla<br />

figlia, ndr) -…l’altro ieri, venerdì… <strong>è</strong> salito e mi ha portato 500 (c<strong>in</strong>quecento)<br />

euro… ha detto che…---//<br />

Viene subito <strong>in</strong>terrotta dalla figlia---//<br />

FULCO A:- Eee! (con tono di voce più basso, ndr) …<strong>in</strong>c… per favore Mamma…, ti dico di<br />

non parlare…! non capisci?!---//<br />

NASONE:- No…pensavo…---//<br />

FULCO A.:-… e te lo avevo detto! Meno male che te lo avevo detto!---//<br />

FULCO G.:- …per il fatto della pensione? (presumibilmente affermazione fatta per<br />

confondere il senso del discorso nell’eventualità di essere <strong>in</strong>tercettati, ndr)<br />

NASONE:- Si…<br />

In labiale dice qualcosa alla madre, dall’espressione si dimostra contrariato dall’<strong>in</strong>tervento<br />

della stessa (n.d.r.).<br />

(Intercettazione ambientale presso la sala collo<strong>qui</strong> del carcere di Benevento avvenuta <strong>in</strong> data 23.09.2011,<br />

autorizzata con R.I.T. n°1206/11 DDA)<br />

Come già avvenuto <strong>in</strong> occasione del collo<strong>qui</strong>o del 12.08.2011 l’attenzione di<br />

FULCO Giuseppe si sposta nuovamente sulla contabilità <strong>in</strong>terna tenuta dalla<br />

madre. Se da un lato il Fulco raccomanda alla madre di tenere un elenco di<br />

coloro che hanno consegnato soldi (“Scrivetelo... scrivetelo...se viene qualcuno a casa!<br />

No per niente...per sapere uno...a chi devo dire “ciao, bello...” (mima la stretta di mano,<br />

ndr”); dall’altro lato, <strong>in</strong> ciò sostenuto dalla sorella Annunziat<strong>in</strong>a (“Io... l’unica cosa<br />

che ho detto alla mamma <strong>è</strong> se può evitare di scrivere cose comprensibili”), si dice<br />

preoccupato che tale lista possa f<strong>in</strong>ire nelle mani delle Forze dell’Ord<strong>in</strong>e (“Se<br />

per volontà di Dio... trovano quella cosa... che poi questi...lo sai che pensano? Ma non voglio<br />

che... (mima con le mani a significare “non voglio che prendete appunti scritti …. Loro dicono<br />

“tu hai un negozio? Hai una cosa? Eee... che sono? (mima la lettura di una lista, ndr”).<br />

Nonostante le rassicurazioni di Nasone Gioia circa il fatto di utilizzare una<br />

sorta di codice di scrittura <strong>in</strong> modo da rendere la lista <strong>in</strong>comprensibile a chi la<br />

dovesse r<strong>in</strong>venire (“Ma tu che pensi che io scrivo...oggi, martedì, mercoledì, giovedì,<br />

venerdì, sabato e domenica!”) il Fulco Giuseppe cont<strong>in</strong>ua a manifestare la sua<br />

contrarietà ed a rimanere perplesso (“Ma che pensi che loro...? Loro dicono “tu hai un<br />

negozio? Hai una cosa? Eee... che sono? (mima la lettura di una lista, ndr”), temendo tra<br />

l’altro che la madre possa dimenticare il predetto codice criptico (“A va bene... io<br />

sono sicuro che la mamma scrive... ma poi se le chiedo cosa voglia dire... si <strong>è</strong><br />

dimenticata!”).<br />

Giova sottol<strong>in</strong>eare nuovamente sia il ruolo di NASONE Gioia nel raccogliere il<br />

denaro “donato” a vario titolo al figlio da numerosi soggetti n.m.i., sia la natura<br />

62


illecita di tali dazioni, tanto da sp<strong>in</strong>gere la stessa NASONE Gioia ad utilizzare<br />

degli accorgimenti f<strong>in</strong>alizzati ad eludere eventuali controlli delle Forze<br />

dell’ord<strong>in</strong>e.<br />

FULCO G.:- Fammi f<strong>in</strong>ire... 200 glieli avevi dati tu e 200 Curella... e 200 te li hanno dati a<br />

te...<br />

NASONE:- ...e me li ha dati a me<br />

FULCO G.:- ...100 se li <strong>è</strong> tenuti Ilona e 100 li ha dati a Frank... me lo ha detto...<strong>in</strong>c...<br />

NASONE:- Ascoltami...<br />

FULCO G.:- Ma il fatto <strong>è</strong> stato dopo...<strong>in</strong>c..<br />

NASONE:- No, ma glieli ho dati io... no Ilona. Allora, Ilona me li ha dati a me; 200<br />

li ho dati ad Ilona quella sera stessa e le ho detto di comprare qualcosa<br />

alla bamb<strong>in</strong>a.<br />

FULCO G.:- Si... ma io devo saperle queste cose!<br />

NASONE:- Certo!<br />

FULCO A.:- Io le ho detto... In ogni caso tutto quello che c’<strong>è</strong>...<br />

NASONE: Inc...<br />

FULCO G.:- Scrivetelo... scrivetelo... se viene qualcuno a casa!<br />

FULCO A.:- No gliel’ho detto io...<br />

NASONE:- Non ti preoccupare che... io...<br />

FULCO A.:- Pure come si spendono...<br />

FULCO G.:- No per niente... per sapere uno... a chi devo dire “ciao, bello...” (mima<br />

la stretta di mano, ndr)<br />

FULCO A.:- Perché le ho detto che <strong>è</strong> giusto che un domani tu sappia come sono stati<br />

spesi... le ricevute che ti abbiamo portato...<br />

FULCO G.:- Più che altro uno gli dice “grazie... buonanotte... ai suonatori!”<br />

FULCO A.:- Ma <strong>è</strong> giusto!<br />

FULCO A.:- Io... l’unica cosa che ho detto alla mamma <strong>è</strong> se può evitare di scrivere<br />

cose comprensibili<br />

FULCO G.:- Se per volontà di Dio... trovano quella cosa... che poi questi... lo sai<br />

che pensano?<br />

NASONE:- Nooo... non ti preoccupare<br />

…Omissis…<br />

FULCO G:- O ma’!<br />

NASONE:- No... tu non mi conosci<br />

FULCO A.:- No...Giuseppe... <strong>è</strong> giusto, <strong>è</strong> giusto anche per rendersi conto...<br />

FULCO G:- Ma non voglio che... (mima con le mani a significare “non voglio che<br />

prendete appunti scritti, n.d.r.)<br />

FULCO A.:- Infatti, l’altro giorno l’ho presa e gli ho detto “fammi vedere..”, poi però<br />

mi sono distratta...non mi ricordo che cosa <strong>è</strong>...<br />

NASONE:- Ma tu che pensi che io scrivo...oggi, martedì, mercoledì, giovedì,<br />

venerdì, sabato e domenica!<br />

FULCO A.:- Che c’entra mamma!<br />

FULCO G:- Ma che pensi che loro...? (mima a significare “pensi che non riescono<br />

a ricondurre logicamente a cosa si riferiscono gli appunti?”) Loro<br />

dicono “tu hai un negozio? Hai una cosa? Eee... che sono? (mima la<br />

lettura di una lista, ndr)<br />

NASONE:- E chi? Ma tu sai che scrivo?<br />

FULCO G:- A va bene... io sono sicuro che la mamma scrive... ma poi se le<br />

chiedo cosa voglia dire... si <strong>è</strong> dimenticata!<br />

(Intercettazione ambientale presso la sala collo<strong>qui</strong> del carcere di Benevento avvenuta <strong>in</strong> data<br />

23.09.2011, autorizzata con R.I.T. n°1206/11 DDA)<br />

63


§ 2.3 Il collo<strong>qui</strong>o <strong>in</strong> carcere dell’11 novembre 2011 (R.I.T. n. 1206/11<br />

DDA).<br />

In data 11 novembre 2011, presso la sala collo<strong>qui</strong> della Casa Circondariale di<br />

Benevento, veniva <strong>in</strong>tercettata una conversazione tra il detenuto Fulco<br />

Giuseppe ed i propri familiari (la madre Nasone Gioia Virgilia e la sorella Fulco<br />

Annunziat<strong>in</strong>a).<br />

Il predetto collo<strong>qui</strong>o, come ben evidenziato dalla P.G. operante nella citata<br />

<strong>in</strong>formativa depositata il 7 maggio 2012, segna un passaggio fondamentale<br />

nello svolgimento delle <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>i. Da tale collo<strong>qui</strong>o <strong>in</strong> poi <strong>in</strong>fatti, Fulco, la<br />

madre e la sorella cambiano il modo di comunicare, <strong>in</strong> quanto sono venuti a<br />

conoscenza di <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>i nei loro confronti, nonch<strong>è</strong> delle conseguenti attività di<br />

<strong>in</strong>tercettazione telefonica ed ambientale <strong>in</strong> corso anche <strong>in</strong> occasione dei<br />

collo<strong>qui</strong> <strong>in</strong> carcere.<br />

Pertanto, attesa la necessità di aggiornare comunque il detenuto sulle vicende<br />

relative all’articolazione di ‘ndrangheta operante a Scilla (esigenza<br />

storicamente avvertita come fondamentale ed impresc<strong>in</strong>dibile <strong>in</strong> presenza di<br />

associazioni crim<strong>in</strong>ali di tipo mafioso fortemente radicate nel territorio di<br />

<strong>in</strong>fluenza), i partecipanti al collo<strong>qui</strong>o utilizzano da quel momento <strong>in</strong> poi un<br />

l<strong>in</strong>guaggio criptico e marcatamente gestuale. In particolare, ogni qual volta<br />

<strong>in</strong>tendono conferire su argomenti di natura illecita, i familiari del Fulco e lo<br />

stesso detenuto parlano all’orecchio oppure si esprimono a gesti e/o con<br />

movimenti labiali afoni.<br />

In primo luogo, all’<strong>in</strong>izio del collo<strong>qui</strong>o <strong>in</strong> esame FULCO Annunziat<strong>in</strong>a -<br />

diversamente da quanto fatto <strong>in</strong> occasione dei precedenti <strong>in</strong>contri <strong>in</strong> carcere -<br />

dopo aver ricevuto il fratello <strong>in</strong> piedi gli si avvic<strong>in</strong>a abbracciandolo e<br />

profferendo alcune parole <strong>in</strong>comprensibili all’orecchio.<br />

Dallo stralcio della trascrizione delle conversazioni, di seguito riportato, si<br />

coglie <strong>in</strong> modo chiaro il motivo dell’<strong>in</strong>solito comportamento tenuto da Fulco<br />

Annunziat<strong>in</strong>a. I congiunti del detenuto riferiscono a FULCO Giuseppe di essere<br />

venuti a conoscenza del fatto che i loro collo<strong>qui</strong> <strong>in</strong> carcere sono <strong>in</strong>tercettati<br />

(“Quel fatto che ti avevo raccontato io… Quello che ti ho raccontato io! Che fanno…..che<br />

volevano fare a Scilla? <strong>è</strong> tutto registrato!...Pure <strong>in</strong> cella!”). A conferma di ciò, più volte,<br />

nel corso della conversazione le donne fanno <strong>in</strong>tendere al detenuto - anche<br />

64


attraverso un cont<strong>in</strong>uo gesticolare - di aver saputo che lo stesso <strong>è</strong><br />

<strong>in</strong>tercettato <strong>in</strong> ogni luogo, perf<strong>in</strong>o <strong>in</strong> cella (“Si, di non aprire né bocca e né niente!”).<br />

A questo punto il Fulco - particolarmente <strong>in</strong>nervosito e sorpreso dalla notizia<br />

(“Come cazzo devo fare i collo<strong>qui</strong>?”) - vuole capire quale sia la fonte<br />

dell’<strong>in</strong>formazione appena riferita dai congiunti (“E chi te l’ha detto a te?”). Fulco<br />

Annunziat<strong>in</strong>a, dopo una generica affermazione “lo sanno tutti” e dopo aver<br />

manifestato il timore di essere anche lei arrestata <strong>in</strong> conseguenza di quanto<br />

detto nel precedente collo<strong>qui</strong>o (“Che mi arrestano pure a me!”), si conv<strong>in</strong>ce - a<br />

seguito delle pressanti richieste <strong>in</strong> tal senso del fratello (“Chi te l’ha detto?...chi<br />

l’ha detto ?”) - a rivelare la fonte della notizia riservata, pronunciando il<br />

seguente nome: “Mimmo”.<br />

Non sussistono dubbi, per i seguenti motivi, circa l’identità del predetto<br />

“Mimmo”, da identificarsi nel cug<strong>in</strong>o del Fulco ed odierno <strong>in</strong>dagato Nasone<br />

Domenico cl. 69:<br />

a) “cug<strong>in</strong>o Mimmo” <strong>è</strong> il nome con il quale il Fulco Giuseppe - come emerge<br />

dall’analisi della rubrica del telefono cellulare <strong>in</strong> suo possesso al<br />

momento dell’arresto del 1° giugno 2011 (v. all. n. 10 citata <strong>in</strong>formativa) - ha<br />

memorizzato il numero telefonico 320/4821516; tale utenza <strong>è</strong> non a caso<br />

<strong>in</strong>testata alla moglie di Nasone Domenico cl. 69, tale Bellantoni Maria<br />

Teresa, ed <strong>è</strong> risultata essere <strong>in</strong> uso al predetto Nasone;<br />

b) “Mimmo” ovvero “cug<strong>in</strong>o Mimma” (con l’uso del femm<strong>in</strong>ile per tentare di<br />

depistare le <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>i) sono i nomi utilizzati dalla madre del Fulco (v.<br />

<strong>in</strong>tercettazioni ambientale <strong>in</strong> carcere del 23.09.2011 e del 27.01.2012 RIT n. 1206/11 -<br />

conversazioni telefoniche del 28.01.2012 RIT n. 2280/11 progr. n. 944 e 946; del<br />

01.02.2012 RIT n. 2280/11 progr. n. 1004 e 1007; del 14.02.2012 RIT n. 2280/11 progr.<br />

n. 1033) e da Nasone Virgilia (sorella di Nasone Gioia Virgilia - conversazioni<br />

telefoniche del 21.01.2012 RIT n. 2280/11 progr. n. 816) per <strong>in</strong>dicare Nasone<br />

Domenico cl. 69;<br />

c) nella medesima conversazione ambientale <strong>in</strong> cui Fulco Annunziat<strong>in</strong>a rivela<br />

al fratello Giuseppe la fonte (tale “Mimmo”) che le ha <strong>in</strong>dicato l’esistenza<br />

di un’attività di <strong>in</strong>tercettazione anche <strong>in</strong> carcere, emerge un altro<br />

elemento decisivo per poter affermare la co<strong>in</strong>cidenza tra tale “Mimmo” e<br />

Nasone Domenico cl. 69. La sorella del Fulco Giuseppe, <strong>in</strong>fatti, <strong>in</strong> replica<br />

ad una presumibile domanda rivolta da quest’ultimo parlando all’orecchio,<br />

risponde a più riprese come segue: “Eh! E’ venuto con noi oggi, si trova fuori….e<br />

65


Gigi! Matteo e Gigi!”. Dal tenore della conversazione appare evidente che<br />

Fulco Annunziat<strong>in</strong>a sta riferendo al fratello il nome dei due soggetti<br />

(“Matteo e Gigi!”) che hanno accompagnato lei e la madre Gioia Virgilia<br />

presso il carcere di Benevento per sostenere il collo<strong>qui</strong>o <strong>in</strong> corso. Uno di<br />

tali soggetti si può identificare con certezza nell’odierno <strong>in</strong>dagato Gaietti<br />

Matteo 16 . Dopo pochi istanti <strong>è</strong> lo stesso Fulco a domandare alla sorella:<br />

“E come mai?”. Dalle risposte di Fulco Annunziat<strong>in</strong>a e della madre<br />

(“FULCO A.: Perché Mimmo oggi aveva una visita che....! NASONE G.:-…aveva una<br />

visita….! FULCO A.:-per qualche pensione…una cosa…e <strong>qui</strong>ndi <strong>è</strong> venuto lui”) emerge<br />

chiaramente la domanda di Fulco Giuseppe, il quale vuole sapere come<br />

mai le due donne non siano state accompagnate dal cug<strong>in</strong>o Mimmo<br />

(Nasone Domenico cl. 69). Di conseguenza risulta chiara la risposta con la<br />

quale la madre e la sorella del Fulco spiegano al detenuto che “Mimmo”<br />

era impegnato <strong>in</strong> una visita presumibilmente legata all’ottenimento di una<br />

pensione e <strong>qui</strong>ndi <strong>è</strong> stato Gaietti Matteo ad accompagnarle.<br />

Ciò premesso, non vi sono dubbi sul fatto che il “Mimmo” <strong>in</strong>dicato dai<br />

partecipanti al collo<strong>qui</strong>o corrisponda all’<strong>in</strong>dagato Nasone Domenico cl. 69 <strong>in</strong><br />

quanto:<br />

- dalla conversazione telefonica di seguito riportata, si ev<strong>in</strong>ce che <strong>in</strong> data 11<br />

novembre 2011 (proprio nella data del collo<strong>qui</strong>o <strong>in</strong> esame) NASONE Domenico<br />

– come riferito da Fulco Annunziat<strong>in</strong>a al fratello Giuseppe – si <strong>è</strong> effettivamente<br />

recato a Reggio Calabria per sostenere una visita medica f<strong>in</strong>alizzata al<br />

riconoscimento di un’<strong>in</strong>validità ed all’ottenimento della relativa pensione.<br />

NASONE D.:- No... non ci sono andato! No, sono dovuto andare a passare una visita a<br />

Reggio...-<br />

BUSCETI G.:- Al fegato?---//<br />

NASONE D.:- No, per il fatto... avevo fatto la domanda... per gli <strong>in</strong>validi... e mi hanno<br />

chiamato per la visita.---//<br />

BUSCETI G.:- Ah! Ah! Ed <strong>in</strong>validi di che? Di che sei <strong>in</strong>valido?---//<br />

NASONE D.:- Invalido! Eh... sto facendo ricorso ora pure... per... prendere la pensione,<br />

Peppe... sono cotto!---//<br />

BUSCETI G.:- Ma di che sei cotto? Il fegato?---//<br />

16 L’identificazione <strong>è</strong> certa <strong>in</strong> quanto: a) “Matteo”, nome che ritornerà più volte nei collo<strong>qui</strong> sostenuti dai<br />

congiunti del Fulco, <strong>è</strong> il nome con il quale Fulco Giuseppe - come emerge dall’analisi della rubrica del<br />

telefono cellulare <strong>in</strong> suo possesso al momento dell’arresto del 1° giugno 2011 - ha memorizzato il numero<br />

telefonico 340/8260821; tale utenza risulta non a caso <strong>in</strong>testata ed <strong>in</strong> uso a Gaietti Matteo; b) nel corso di<br />

una conversazione telefonica avvenuta l’11.11.2011 (ore 12:29) tra le utenze rispettivamente <strong>in</strong> uso a<br />

Gaietti Matteo (340/8260821) e Fulco Annunziat<strong>in</strong>a (utenza nr. 3289597545 - progressivo n°178 RIT n.<br />

2136/11) entrambe le predette utenze cellulari agganciano non a caso ponti ripetitori siti nel comune<br />

di Benevento (luogo <strong>in</strong> cui si trova il carcere <strong>in</strong> cui Fulco Annunziat<strong>in</strong>a e la madre, accompagnate da Gaietti<br />

Matteo e da tale Gigi n.m.i. hanno sostenuto l’11.11.2011 il collo<strong>qui</strong>o <strong>in</strong> carcere con Fulco Giuseppe)<br />

66


NASONE D.:- Certo!---//<br />

BUSCETI G.:- Alla faccia del cazzo!---//<br />

(Conversazione n°159 del 11.11.2011 alle ore 11:19, registrata sull’utenza nr. 3204821516 <strong>in</strong><br />

uso a NASONE Domenico cl. ‘69, R.I.T. n°2136/11 DDA)<br />

- Nasone Domenico cl. 69 – ed <strong>in</strong> tal senso appare legittima la predetta<br />

domanda del Fulco (“E come mai?”) – <strong>è</strong> proprio colui che, tra le altre cose, <strong>è</strong><br />

deputato ad organizzare le trasferte a Benevento della madre e della sorella<br />

del Fulco Giuseppe <strong>in</strong> co<strong>in</strong>cidenza dei collo<strong>qui</strong> che quest’ultime vanno a<br />

sostenere con il proprio congiunto. Solo a titolo esemplificativo si segnalano<br />

le seguenti conversazioni:<br />

^^^^^<br />

<strong>in</strong> data 14.02.2012, alle ore 08:45, NASONE Domenico chiama la<br />

zia NASONE Gioia, la quale gli chiede se può accompagnarle lui dal<br />

figlio giorno 24 (giorno <strong>in</strong> cui Nasone Gioia Virgilia, unitamente alla<br />

figlia Annunziat<strong>in</strong>a, sosterrà effettivamente il collo<strong>qui</strong>o <strong>in</strong> carcere a<br />

Benevento con il detenuto Fulco Giuseppe. NASONE Domenico<br />

risponde alla zia che se gli restituiranno la macch<strong>in</strong>a dall’offic<strong>in</strong>a<br />

sarà lui ad accompagnarla, comunque parlerà anche con Matteo<br />

(Conversazione del 14.02.2012 alle ore 08:45, registrata sull’utenza nr.<br />

3495278464 <strong>in</strong> uso a NASONE Gioia al progressivo n°1127, R.I.T. n<br />

°2280/11);<br />

<strong>in</strong> data 15.02.2012, tramite messaggio telefonico, NASONE<br />

Domenico riferisce a GAIETTI Matteo la necessità della zia di essere<br />

accompagnata al collo<strong>qui</strong>o e la propria <strong>in</strong>disponibilità. GAIETTI<br />

Matteo, sempre tramite messaggio gli risponde che lo avrebbe<br />

raggiunto per trovare una soluzione (Messaggi di testo del 15.02.2012<br />

alle ore 12:48 ed alle ore 12:52, registrati sull’utenza nr. 3204821516 <strong>in</strong><br />

uso a NASONE Domenico cl. ‘69 ai progressivi n°3761, 3762 e 3763 e<br />

sull’utenza nr. 3408260821 <strong>in</strong> uso a GAIETTI Matteo, ai progressivi n<br />

°1961, 1962 e 1963, R.I.T. 2136/11).<br />

La successiva preoccupazione del Fulco <strong>è</strong> quella di capire se la madre e la<br />

sorella sono venute a conoscenza anche di attività di captazione <strong>in</strong> corso<br />

presso le loro abitazioni (ndr…..si esprime a gesti con le labbra e con le mani - …a<br />

casa?”), ricevendo da queste ultime – come peraltro evidenziato dalla stessa<br />

Annunziat<strong>in</strong>a già nel corso del collo<strong>qui</strong>o del 23.09.2011 (“Si, ma forse non hai<br />

capito... io anche con la mamma...a casa non la faccio parlare per niente”) – ampie<br />

rassicurazioni sul fatto che le stesse <strong>in</strong> casa non affrontano discorsi<br />

“pericolosi”, tali da implicare un loro diretto co<strong>in</strong>volgimento e/o da aggravare<br />

la posizione del Fulco (“..io mai!... noi a casa.. non abbiamo….”).<br />

67


Da quanto sopra riportato, si del<strong>in</strong>ea chiaramente:<br />

1) lo spessore crim<strong>in</strong>ale degli esponenti della cosca Nasone-Gaietti, la<br />

quale - oltre ad esercitare, come si dirà di <strong>qui</strong> a breve, con la forza<br />

dell’<strong>in</strong>timidazione del v<strong>in</strong>colo associativo e della condizione di<br />

assoggettamento e di omertà che ne deriva un controllo asfissiante sul<br />

tessuto economico-imprenditoriale presente a Scilla, anche mediante la<br />

commissione di <strong>in</strong>numerevoli delitti di danneggiamento ed estorsione -<br />

<strong>è</strong> <strong>in</strong> grado di <strong>in</strong>filtrarsi con facilità all’<strong>in</strong>terno degli apparati <strong>in</strong>vestigativi<br />

dello Stato, carpendo illecitamente <strong>in</strong>formazioni segrete sulle <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>i <strong>in</strong><br />

corso. Risulta al riguardo <strong>in</strong><strong>qui</strong>etante quanto riferito dalla sorella e dalla<br />

madre del Fulco circa l’esistenza di un’attività di <strong>in</strong>tercettazione<br />

ambientale <strong>in</strong> corso (anche <strong>in</strong> carcere), <strong>in</strong> relazione alle quali le due<br />

donne <strong>in</strong>dicano “Mimmo” (alias Nasone Domenico cl. 69) quale loro<br />

fonte privilegiata;<br />

2) il ruolo di Nasone Domenico cl. 69, il quale – tra i promotori ed<br />

organizzatori della consorteria crim<strong>in</strong>ale <strong>in</strong> esame – si attiva per<br />

ottenere da soggetti <strong>in</strong>fedeli, solo formalmente a servizio dello Stato,<br />

<strong>in</strong>formazioni riservate circa le <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>i <strong>in</strong> corso, potendo <strong>in</strong> tal modo<br />

adottare ogni cautela necessaria a depistare e depotenziare le attività<br />

<strong>in</strong>vestigative <strong>in</strong> corso, nonché a salvaguardare gli <strong>in</strong>teressi<br />

dell’associazione mafiosa di cui fa parte e dei relativi sodali<br />

(compreso il detenuto Fulco Giuseppe);<br />

3) il timore di FULCO Annunziat<strong>in</strong>a di essere ella stessa arrestata per<br />

quanto detto nei collo<strong>qui</strong> <strong>in</strong> precedenza <strong>in</strong>trattenuti <strong>in</strong> carcere con il<br />

fratello, ciò dimostrando da un lato l’<strong>in</strong>dubbia attendibilità di quanto<br />

riferito nei citati collo<strong>qui</strong> (nella specie, quello del 23.09.2011); dall’altro la<br />

consapevolezza della donna di essere pienamente <strong>in</strong>serita nelle vicende<br />

crim<strong>in</strong>ali dell’organizzazione e di dover dare pertanto il proprio<br />

contributo, a maggior ragione tenuto conto dello stato di detenzione<br />

del fratello;<br />

Fulco accede alla saletta collo<strong>qui</strong>, la sorella gli va <strong>in</strong>contro e mentre l’abbraccia per salutarlo gli<br />

profferisce delle parole all’orecchio. Poi il detenuto saluta i congiunti di altri detenuti e la madre<br />

che già si era seduta nella postazione predesignata. Prima di prendere posto Annunziata, con la<br />

scusa di abbracciare nuovamente il fratello, gli profferisce altre parole all’orecchio. Mentre Fulco<br />

Giuseppe prende posto, la sorella gli sussurra altre parole nell’orecchio, ragione per la quale<br />

viene richiamata dalle guardie a prendere posto.<br />

68


FULCO G.:-----Cio<strong>è</strong>? FULCO A.:-----Quel fatto che ti avevo raccontato io!<br />

NASONE G:----Tutto<br />

FULCO G.:-----Uhm! FULCO A:- ----Quello<br />

che ti ho raccontato io! Che fanno ….. che volevano fare a Scilla?<br />

NASONE G.: (ndr….coprendosi la bocca con le mani profferisce) … <strong>è</strong> tutto registrato!<br />

FULCO G.:- ---Come<br />

cazzo devo fare i collo<strong>qui</strong>?<br />

FULCO A.:-----Che mi arrestano pure a me! (…ride…..)<br />

FULCO G.:-----E chi te l’ha detto a te?<br />

FULCO A.:-----Lo sanno tutti! …..<strong>in</strong>comprensibile …. a meno che ….. gliel’ho detto io non<br />

c’era niente di quello che abbiamo che……;<br />

FULCO G.:-----E noi che problema .... <strong>in</strong>comprensibile….?<br />

FULCO A.:-----Però….. NASONE G.:- Non te lo levare che fa freddo<br />

(..ndr rivolgendosi a Giuseppe gli dice di non levarsi il giubbotto che fa freddo)<br />

FULCO A.:-----Fa freddo! Ohu ….! (ndr… si alza <strong>in</strong> piedi per fare vedere al fratello che sta<br />

dimagrendo….)<br />

NASONE G.:- --Guarda<br />

come gli sta pulito?<br />

FULCO A.:-----Lo sapevo io….!<br />

FULCO G.:-----Che cos’<strong>è</strong>?<br />

NASONE G.:- --Si<br />

<strong>è</strong> dimagrita!<br />

FULCO G.:-----E tu, mamma?<br />

NASONE G.:- --Siamo<br />

<strong>qui</strong>, figlio!<br />

FULCO G.:-----Che cosa ti <strong>è</strong> successo?<br />

NASONE G.:- --Eh,<br />

non mi sono sentita tanto bene!<br />

FULCO G.:-----Che cosa ti <strong>è</strong> preso, ti sei abbandonata?<br />

NASONE G.:- --Non<br />

posso andare avanti, a mamma!<br />

FULCO A.:-----L’amnesia! FULCO G.:-----E a me cosa mi <strong>è</strong> preso, un camion di fronte?<br />

FULCO A.:-----Perché? (….ride…..)<br />

FULCO G.:- ----(…..ride……)<br />

FULCO A.:-----Perché, tu sei dimagrito. Adesso devi dimagrire!<br />

FULCO G.:-----No, che mi ha preso al processo un TIR?<br />

NASONE G.:- --Ah….<br />

Ah…. Ah……!<br />

FULCO A.:-----Le hai ricevute le mie lettere?<br />

NASONE G.:- --(ndr…mettendosi<br />

la mano davanti le labbra e parlando a bassa voce dice…)<br />

Ascolta … ascolta .. dice che …<strong>in</strong>comprensibile ….;<br />

FULCO A.:-----Pure <strong>in</strong> cella!<br />

FULCO G.:-----Pure? NASONE G.:- --Si,<br />

di non aprire né bocca e né niente!<br />

FULCO G.:-----Chi te l’ha detto?<br />

NASONE G.:- --…(ndr<br />

gesticola facendo capire qualcosa al figlio….)<br />

FULCO A.:-----Tutti …..eh …..eh…. noi non sappiamo!<br />

FULCO G.:-----Chi l’ha detto?<br />

FULCO A.:- ----(…ndr…<br />

parla vic<strong>in</strong>o all’orecchio di Giuseppe e dice…) MIMMO!<br />

NASONE G.:- --…..<strong>in</strong>comprensibile……<br />

FULCO G.:-----Adesso ho capito perché…..! (ndr. ….Poi si esprime mimando solo le labbra<br />

senza profferire parole.)<br />

FULCO A.:- ----(…ride…..)<br />

Così non capiamo un cazzo!<br />

FULCO G.:-----dice qualcosa all’orecchio della sorella ….<strong>in</strong>comprensibile…..<br />

FULCO A.:-----Eh! E’ venuto con noi oggi, si trova fuori.<br />

FULCO G.:-----….movimenti labiali afonici.<br />

FULCO A.:-----….e Gigi!<br />

NASONE G.:- --Gli<br />

hai detto …<strong>in</strong>comprensibile…..<br />

FULCO A.:-----Aspetta mamma, abbiamo 4 ore per dirci le cose!<br />

FULCO G.:-----…..<strong>in</strong>comprensibile….. FULCO A.:-----Matteo e Gigi!<br />

FULCO G.:-----E come mai?<br />

FULCO A.:-----Perché Mimmo oggi aveva una visita che....!<br />

NASONE G.:- --…aveva<br />

una visita….!<br />

69


FULCO A.:-----per qualche pensione…una cosa…e <strong>qui</strong>ndi <strong>è</strong> venuto lui. A dire il vero io<br />

gliel’avevo detto a Raffaele perché pensavo che lui era da solo e <strong>in</strong>vece ieri sera<br />

mi hanno detto di no.<br />

FULCO G.:-----E <strong>qui</strong>ndi c’<strong>è</strong>…. (ndr… gesticola con le mani come per dire che sono<br />

controllati/<strong>in</strong>tercettati <strong>in</strong> qualsiasi modo e posto…)<br />

FULCO A.:-----Si <strong>in</strong> tutto….!<br />

NASONE G.:- --….si!<br />

FULCO A.:-----….completamente..! NASONE G.:- --….dalla<br />

A alla Z!<br />

FULCO A.:-----Solo che io …..<br />

FULCO G.:- ----(ndr…..si<br />

esprime a gesti con le labbra e con le mani) …a casa?<br />

FULCO A.:- ----..io<br />

mai!<br />

NASONE G.:- --noi<br />

a casa.. non abbiamo….;<br />

FULCO A.:- ….io normalmente……!<br />

(Intercettazione ambientale presso la sala collo<strong>qui</strong> del carcere di Benevento avvenuta <strong>in</strong> data<br />

11.11.2011, autorizzata con R.I.T. n°1206/11)<br />

Il collo<strong>qui</strong>o <strong>in</strong> esame evidenzia <strong>in</strong>oltre i concreti timori di Fulco<br />

Annunziat<strong>in</strong>a circa una possibile evoluzione negativa del procedimento penale<br />

scaturito dall’arresto <strong>in</strong> flagranza del fratello, con il conseguente<br />

aggravamento della sua posizione processuale.<br />

Infatti <strong>è</strong> la stessa Annunziat<strong>in</strong>a, dopo aver riassunto con puntualità le<br />

richieste di pena formulate nel corso dell’udienza di discussione del citato<br />

giudizio abbreviato contro Fulco Giuseppe (“Lui ha chiesto diciotto, il Giudice te ne<br />

ha dati <strong>qui</strong>ndici e te ne sono toccati nove”), ad esternare a quest’ultimo i rischi di<br />

una complicazione della sua situazione nel caso <strong>in</strong> cui gli vengano contestati<br />

anche reati associativi (“Allora prima di tutto il rischio grosso <strong>è</strong> che non facciano…. il<br />

rischio grosso <strong>è</strong> che non facciano qualche associazione perché dice che…”). Per tale<br />

motivo la sorella riferisce al Fulco Giuseppe di aver già provveduto a<br />

raccomandare a chi di dovere di prestare la massima attenzione, ciò al f<strong>in</strong>e di<br />

non aggravare, come detto, la posizione del fratello (“E <strong>qui</strong>ndi bisogna stare<br />

proprio (ndr… gesticola con le mani come se fosse una bilancia). Perché se caso mai<br />

succede qualche cosa la tua situazione non può che peggiorare. Io gliel’ho detto, guardate<br />

e state attenti perché mio fratello sarà rov<strong>in</strong>ato”).<br />

Anche <strong>in</strong> questo caso emerge il pieno <strong>in</strong>serimento di FULCO<br />

Annunziat<strong>in</strong>a nelle d<strong>in</strong>amiche crim<strong>in</strong>ali della cosca. Si ha <strong>in</strong> particolare la<br />

conferma, per un verso, della consapevolezza di Annunziat<strong>in</strong>a <strong>in</strong> ord<strong>in</strong>e al<br />

concreto rischio venga contestato a Fulco Giuseppe ed agli altri sodali il reato<br />

di associazione mafiosa; il ragionamento della Fulco presuppone<br />

necessariamente, sotto il profilo logico, che ella <strong>è</strong> conscia dell’esistenza di una<br />

consorteria, della sua piena operatività e della necessità di adottare le<br />

70


necessarie precauzioni (<strong>è</strong> s<strong>in</strong>tomatico il gesto della bilancia, a voler evidenziare<br />

l’esigenza di mantenere e<strong>qui</strong>librio), ciò per evitare che una situazione già<br />

complicata possa ulteriormente aggravarsi (“…la tua situazione non può che<br />

peggiorare…”).<br />

Per altro verso la conversazione di seguito riportata avvalora l’ipotesi<br />

dell’esistenza di una cosca di ‘ndrangheta, ciò deducendosi dal riferimento di<br />

Fulco Annunziat<strong>in</strong>a ad una pluralità di soggetti (“Io gliel’ho detto, guardate e state<br />

attenti perché mio fratello sarà rov<strong>in</strong>ato”); si tratta ovviamente dei componenti<br />

dell’associazione ai quali la sorella di Fulco Giuseppe, quale componente della<br />

medesima cosca (<strong>in</strong> caso contrario non avrebbe avuto alcuna legittimazione ad<br />

esprimersi <strong>in</strong> tal senso), raccomanda la massima attenzione, onde evitare di<br />

pregiudicare con le loro azioni delittuose e/o i loro comportamenti la<br />

situazione processuale del fratello.<br />

I congiunti parlano di argomenti generici legati alla situazione sentimentale, non molto fiorente,<br />

tra FULCO Giuseppe e la convivente Elona. Giuseppe gli riferisce che a seguito di una nuova<br />

istanza gli hanno permesso di poter telefonare ogni mercoledì. Nel corso della conversazione<br />

Giuseppe riferisce che non parlerà più e chiede alla madre ed alla sorella di cosa avevano parlato<br />

nel precedente collo<strong>qui</strong>o.<br />

…Omissis…<br />

FULCO A.:- --Gliel’ho<br />

detto pure io. Tutt’al più gli ho detto un pettegolezzo che si dice nel<br />

paese!<br />

FULCO G.:- --…<strong>in</strong>comprensibile<br />

….. cose del giornale!<br />

NASONE G.:- No… no….. (ndr la madre sussurra qualcosa all’orecchio di Giuseppe)<br />

FULCO A.:- --Basta<br />

….mamma …. siediti Giuseppe;<br />

NASONE G.:-…..<strong>in</strong>comprensibile….. (ndr cont<strong>in</strong>ua a parlare <strong>in</strong> sottovoce)<br />

FULCO G.:- --(…gesticola..)<br />

FULCO A.:- --No<br />

comunque ….<br />

NASONE G.:-Io nemmeno me lo ricordavo, fatti il conto tu?<br />

FULCO A.:- --La<br />

poverella non si ricorda nulla!<br />

FULCO G.:- --Ma<br />

poi non vedi che ci mettono sempre <strong>qui</strong><br />

FULCO A.:- --Si<br />

<strong>in</strong>fatti io mi sono messa <strong>qui</strong> di proposito, però …..<br />

FULCO G.:- --No<br />

sempre <strong>qui</strong> (…ride…) ….<strong>è</strong> tutta …. <strong>è</strong> tutta…<br />

FULCO A.:- --eh<br />

….eh….<br />

NASONE G.:-Si perché…..<br />

FULCO A.:- --Allora..<br />

<strong>qui</strong>ndi l’istanza <strong>è</strong> a posto giusto? Questa botta senza<br />

….<strong>in</strong>comprensibile….<br />

FULCO G.:- --Per<br />

questo mi hanno dato questa legnata!<br />

NASONE G.:-Dodici anni avevano chiesto!<br />

FULCO A.:- --No,<br />

l’hai ricevuta la lettera che ti ho scritto per filo e per segno? Lui ha chiesto<br />

diciotto, il Giudice te ne ha dati <strong>qui</strong>ndici e te ne sono toccati nove. …..ride ….<br />

ce li possiamo giocare questi numeri!<br />

FULCO G.:- --…..ride<br />

…. come bisogna fare, questo appello che ha detto l’avvocato?<br />

FULCO A.:- --Allora<br />

prima di tutto il rischio grosso <strong>è</strong> che non facciano…<br />

FULCO G.:- --il…..?<br />

FULCO A.:- --il<br />

rischio grosso <strong>è</strong> che non facciano qualche associazione perché dice che …..<br />

FULCO G.:- --…..gesticola…<br />

FULCO A.:- E <strong>qui</strong>ndi bisogna stare proprio (ndr… gesticola con le mani come se fosse una<br />

bilancia). Perché se caso mai succede qualche cosa la tua situazione non può<br />

71


che peggiorare. Io gliel’ho detto, guardate e state attenti perché mio fratello<br />

sarà rov<strong>in</strong>ato<br />

(Intercettazione ambientale presso la sala collo<strong>qui</strong> del carcere di Benevento avvenuta <strong>in</strong> data<br />

11.11.2011, autorizzata con R.I.T. n°1206/11)<br />

La conv<strong>in</strong>zione dei familiari di Fulco di essere <strong>in</strong>tercettati trova<br />

peraltro riscontro <strong>in</strong> alcune conversazioni telefoniche <strong>in</strong>tercettate, che si<br />

riportano di seguito:<br />

a) <strong>in</strong> data 04.12.2011, NASONE Gioia parla con il figlio FULCO Francesco<br />

(fratello del detenuto Giuseppe), al quale raccomanda di non parlare<br />

durante il prossimo collo<strong>qui</strong>o <strong>in</strong> carcere con il fratello <strong>in</strong> quanto “<strong>è</strong> tutto<br />

<strong>in</strong>tercettato”.<br />

FULCO F.:- ----O<br />

mamma!<br />

NASONE G.:----Ascoltami .... ascoltami...?<br />

FULCO F.:- ----Si<br />

mamma, dimmi?<br />

NASONE G.:----Mi capisci?<br />

FULCO F.:- ----Si,<br />

ma non ho nulla da dire, <strong>qui</strong>ndi non posso dire nulla!<br />

NASONE G.:----Non hai capito ... non parlare. No perché sappiamo che ci<br />

sono ...<strong>in</strong>comprensibile...<br />

FULCO F.:- ----Si<br />

mamma, si....!<br />

NASONE G.: Va bene a mamma?<br />

FULCO F.:- ----Va<br />

bene!<br />

NASONE G.:----Mi raccomando figlio? Ciao bello, ciao.<br />

FULCO F.:- ----Ciao.<br />

(Conversazione n°129 del 04.12.2011 alle ore 13:32, registrata sull’utenza nr. 3495278464 <strong>in</strong><br />

uso a NASONE Gioia, R.I.T. n°2280/11)<br />

b) <strong>in</strong> data 12.12.2011 FULCO Annunziat<strong>in</strong>a parla con la figlia TERRANOVA<br />

Beatrice. Le due donne, mentre conversano, sentono un rumore strano<br />

ed ipotizzano che si tratti del rumore di una bob<strong>in</strong>a utilizzata da<br />

“qualcuno che <strong>è</strong> sicuramente <strong>in</strong>teressato alle loro conversazioni”.<br />

TERRANOVA B.:-Ma notizie di zio da parte di Franci, si <strong>è</strong> saputo poi ... o l'ha allarmato e basta?<br />

FULCO A.:- -------No<br />

al momento non sappiamo niente, almeno quando io mio sono sentita<br />

con zia Paola era rimasta…<br />

TERRANOVA B.:-Ma zia <strong>è</strong> <strong>in</strong> contatto con lui?<br />

FULCO A.:- -------Ma<br />

lui <strong>è</strong> stato, non la chiamava mai e mi ha detto "mi ha chiamato adesso<br />

per dirmi questa cosa" eh .. eh.. però erano rimasti che lui prima si faceva<br />

tutti gli accertamenti e poi gli faceva sapere. Ma non credo che gli abbia<br />

fatto sapere ancora. Al solito sono ...prima fanno ...come dire tutte le cose e<br />

poi magari non gli fa sapere nulla. No .. ma ... oddio .. non dovrebbe <strong>in</strong><br />

questo caso visto che uno che se la caga sotto sicuramente poi la chiamerà.<br />

Mi auguro che ci siano dopo buone notizie.<br />

TERRANOVA B.: Si certo!<br />

FULCO A.:- -------Per<br />

carità!<br />

TERRANOVA B.:...(<strong>in</strong>comprensibile)...<br />

FULCO A.:- -------Però<br />

per il resto non so nulla! Con Raffi ci siamo sentiti l'altra sera, l'altro<br />

ieri sera che erano usciti.<br />

TERRANOVA B.:-Comunque hai sentito, non hai sentito nulla al telefono?<br />

FULCO A.:- -------Cio<strong>è</strong>,<br />

di che?<br />

TERRANOVA B.:-Proprio un rumore, tipo una bob<strong>in</strong>a che girava tr... tr... tr...!<br />

72


FULCO A.:- -------Dove,<br />

adesso?<br />

TERRANOVA B.:-Adesso, adesso, poi si <strong>è</strong> <strong>in</strong>terrotto e ti ho risentita.<br />

FULCO A.:- -------Ma<br />

sicuramente qualcuno...<br />

TERRANOVA B.:-...(<strong>in</strong>comprensibile)... meccanica ..tr.... tr....<br />

FULCO A.:- -------Ma<br />

sicuramente che <strong>è</strong> <strong>in</strong>teressato alle nostre conversazioni <strong>è</strong><br />

probabile…<br />

TERRANOVA B.:-Non siamo soli, siamo soli (ndr. canticchia il ritornello)<br />

FULCO A.:- -------Siamo<br />

sempre .. come si dice <strong>in</strong> buona compagnia, a mamma non<br />

abbiamo!<br />

TERRANOVA B.:-Ma si, contenti loro (ndr. ride)<br />

FULCO A.:- -------Lasciali<br />

stare purtroppo!<br />

(Conversazione n°630 del 12.12.2011 alle ore 21:20, registrata sull’utenza 3289597545 <strong>in</strong> uso<br />

a FULCO Annunziat<strong>in</strong>a, R.I.T. n°2136/11)<br />

Nel corso del collo<strong>qui</strong>o <strong>in</strong> esame – come già <strong>in</strong> quelli precedentemente<br />

analizzati – emerge nuovamente una grossa dazione di denaro da parte della<br />

cosca al detenuto, a conferma che le somme di denaro cui si <strong>è</strong> fatto riferimento<br />

nel collo<strong>qui</strong>o del 12 agosto 2011 (600 euro consegnati da GAIETTI Matteo) ed<br />

<strong>in</strong> quello del 23 settembre 2011 (500 euro consegnati da NASONE Domenico cl<br />

’69), sono da considerarsi una sorta di retribuzione “mensile”.<br />

In tale occasione emerge che i familiari del Fulco (nella specie NASONE Gioia)<br />

abbiano ricevuto, per il tramite di Gaietti Matteo, una certa somma anche<br />

dall’odierno <strong>in</strong>dagato NASONE Francesco cl. 72.<br />

FULCO Giuseppe, la madre e la sorella - consapevoli delle possibili<br />

<strong>in</strong>tercettazioni <strong>in</strong> corso anche durante il collo<strong>qui</strong>o - tentano <strong>in</strong> ogni modo di<br />

mascherare il reale oggetto dei loro argomenti, soprattutto quando questi<br />

sono riferiti ad affari e/o a persone facenti parte dell’organizzazione crim<strong>in</strong>ale.<br />

Il co<strong>in</strong>volgimento di Nasone Francesco, detto Franco 17 , nella dazione del<br />

denaro <strong>in</strong> questione si può dedurre dai seguenti elementi.<br />

Durante il collo<strong>qui</strong>o Fulco Giuseppe <strong>in</strong>com<strong>in</strong>cia a muovere le braccia e le spalle<br />

a voler imitare i movimenti di una persona conosciuta anche dai propri<br />

familiari; contestualmente alla predetta imitazione pronuncia le seguenti<br />

parole: “Mangiati il pasticc<strong>in</strong>o, mangiati il pasticc<strong>in</strong>o! Mangiati un pastetto,<br />

17 L’utilizzo del dim<strong>in</strong>uitivo “Franco” trova conferma dai seguenti elementi: a) sulla rubrica del telefono<br />

cellulare <strong>in</strong> uso a FULCO Giuseppe al momento dell’arresto del 1° giugno 2011, al nome “Franco” <strong>è</strong> associata<br />

l’utenza 392/5101077 <strong>in</strong>testata a Puntorieri Domenica, compagna convivente di Nasone Francesco cl. 72.<br />

Dalle <strong>in</strong>tercettazioni telefoniche effettuate <strong>è</strong> emerso che l’utilizzatore della suddetta utenza <strong>è</strong> proprio il<br />

predetto Nasone; b) nel corso delle conversazioni tra presenti <strong>in</strong>tercettate all’<strong>in</strong>terno del bar La Genziana di<br />

Scilla gestito da Nasone Francesco cl. 72 (R.I.T. n. 319/12) gli <strong>in</strong>terlocutori lo chiamano sovente con il nome<br />

“Franco” e/o lui stesso, parlando <strong>in</strong> terza persona, usa il nome “Franco” (v. conversazione del 26.02.2012<br />

con Callore Salvatore) c) “Franco” <strong>è</strong> il dim<strong>in</strong>utivo ripetutamente utilizzato da Nasone Gioia Viriglia allorch<strong>è</strong><br />

chiama il bar La Genziana e vuole parlare con Nasone Francesco (Conversazione telefonica n°1681 del<br />

30.03.2012 alle ore 17:56 registrata sull’utenza n°3495278464 <strong>in</strong> uso a NASONE Gioia, autorizzata con<br />

R.I.T. n°2280/11 - Conversazione telefonica n°1693 del 31.03.2012 alle ore 20:02 registrata sull’utenza n<br />

°3495278464 <strong>in</strong> uso a NASONE Gioia, autorizzata con R.I.T. n°2280/11).<br />

73


va’!”. Appare evidente che tale condotta del Fulco <strong>è</strong> f<strong>in</strong>alizzata a spostare la<br />

discussione sulla persona oggetto dell’imitazione senza però consentire a terzi<br />

(nella specie, coloro che – conv<strong>in</strong>zione dallo stesso maturata e più volte<br />

espressa – stanno <strong>in</strong>tercettando ed ascoltando i collo<strong>qui</strong> <strong>in</strong> carcere) di<br />

<strong>in</strong>dividuare il soggetto <strong>in</strong>teressato.<br />

Seppure il riferimento ai “pasticc<strong>in</strong>i” non lascia dubbi circa la riconducibilità<br />

dell’imitazione a NASONE Francesco cl. 72 (gestore non a caso del bar-<br />

pasticceria La Genziana di Scilla), la visione del labiale utilizzato pochi istanti<br />

dopo da Fulco Giuseppe conferma i precedenti sospetti; quest’ultimo, rivolto<br />

alla sorella, pronuncia <strong>in</strong>fatti la parola “Franco”.<br />

Ma vi <strong>è</strong> di più !!<br />

Il co<strong>in</strong>volgimento diretto dell’odierno <strong>in</strong>dagato Nasone Francesco nel periodico<br />

versamento di somme di denaro <strong>in</strong> favore dei familiari del Fulco si ev<strong>in</strong>ce dai<br />

passaggi immediatamente successivi del collo<strong>qui</strong>o <strong>in</strong> carcere <strong>in</strong> esame.<br />

Una volta <strong>in</strong>dividuato il soggetto al centro della discussione (cio<strong>è</strong> il predetto<br />

Nasone Francesco), Fulco Annunziat<strong>in</strong>a dapprima, guardando il fratello<br />

Giuseppe, afferma: “Eh…sì, non te l’ho detto!?”, mentre successivamente,<br />

rivolgendosi alla madre, dice: “Che ti aveva detto?”.<br />

Appare evidente come la sorella di Fulco Giuseppe, avendo compreso a chi<br />

quest’ultimo si sta riferendo, voglia aggiornarlo su un fatto già accaduto e che<br />

la stessa si era dimenticato di riferirgli (“Eh…sì, non te l’ho detto!?”).<br />

Nasone Gioia Virgilia, su sollecitazione della figlia Annunziat<strong>in</strong>a e riferendosi<br />

ovviamente a Nasone Francesco cl. 72 (la persona <strong>in</strong> quel momento oggetto<br />

del dialogo tra il Fulco ed i propri familiari) risponde di aver ricevuto un<br />

qualcosa (“…Mi ha dato la…” - come si dirà tra poco una somma di denaro non<br />

meglio quantificata) e di non aver affrontato altri particolari discorsi (“Niente! Mi<br />

ha dato la… (<strong>in</strong>comprensibile)… Basta!”). La conferma che l’oggetto della dazione<br />

sia denaro viene fornita <strong>in</strong>direttamente dalla stessa Fulco Annunziat<strong>in</strong>a,<br />

laddove ella – rivolgendosi al fratello – afferma: “Di… di tasca sua!”,<br />

circostanza avvolorata subito dopo dalla madre (“Ah, sì! Sì!”).<br />

Appare ragionevole ipotizzare che l’<strong>in</strong>dagato Nasone Francesco abbia <strong>in</strong>teso<br />

corrispondere una somma extra rispetto a quella versata periodicamente<br />

dall’associazione mafiosa <strong>in</strong> favore dei familiari del detenuto Fulco Giuseppe,<br />

ciò deducendosi dall’utilizzo dell’<strong>in</strong>e<strong>qui</strong>vocabile affermazione: “…di tasca<br />

sua”.<br />

74


FULCO G.:- --E…<br />

(mima dei gesti con le braccia e con le spalle, n.d.r.)… quello… che fa… (ride e<br />

ripete la stessa gestualità con le braccia e le spalle, n.d.r.). Mangiati il pasticc<strong>in</strong>o,<br />

mangiati il pasticc<strong>in</strong>o! Mangiati un pastetto, va’!---//<br />

FULCO A.:- --Non<br />

ne voglio!... (ride, n.d.r.)…---//<br />

FULCO G.:- --Hai<br />

capito? Quello che parla così… (ripete la stessa gestualità con le braccia e le<br />

spalle, n.d.r.)…---//<br />

NASONE G.:-E chi <strong>è</strong>? P<strong>in</strong>o “mezza l<strong>in</strong>gua” dici tu?---//<br />

FULCO G.:- --Chi<br />

<strong>è</strong>?---//<br />

NASONE G.:-Mezza l<strong>in</strong>gua?---//<br />

FULCO A.:- --Grida<br />

un altro po’!---//<br />

FULCO G.:- --…(rivolto<br />

alla sorella, con un movimento labiale afono sembra dire la parola<br />

“Franco”, n.d.r.)…-//<br />

FULCO A.:- --Eh!...<br />

(guarda la madre, per poi tornare a guardare il fratello, n.d.r.)… Eh… sì, non<br />

te l’ho detto!?---//<br />

FULCO G.:- --Eh,<br />

ma che dice?... (<strong>in</strong>comprensibile)…---//<br />

NASONE G.:-Sì! Sì!---//<br />

FULCO A.:- --…(annuisce,<br />

n.d.r.)…---//<br />

FULCO G.:- --Lo<br />

prendevamo… lo prendevo <strong>in</strong> giro che lui quando parla… (ripete la stessa<br />

gestualità con le braccia e le spalle, n.d.r.)… non so, lo hai notato che ogni<br />

volta che… si accascia… (ripete la stessa gestualità con le braccia e le spalle,<br />

n.d.r.)…---//<br />

FULCO A.:- --…(Si<br />

rivolge alla madre, n.d.r.)… Che ti aveva detto?---//<br />

NASONE G.:-Niente! Mi ha dato la… (<strong>in</strong>comprensibile)… Basta!---//<br />

FULCO A.:- --…(Torna<br />

a rivolgersi al fratello, n.d.r.)… Di… di tasca sua!---//<br />

NASONE G.:-Ah, sì! Sì!---//<br />

FULCO Giuseppe e FULCO Annunziat<strong>in</strong>a annuiscono ironicamente, n.d.r.---//<br />

(Intercettazione ambientale presso la sala collo<strong>qui</strong> del carcere di Benevento avvenuta <strong>in</strong> data<br />

11.11.2011, autorizzata con R.I.T. n°1206/11)<br />

La parte immediatamente successiva del collo<strong>qui</strong>o <strong>è</strong> <strong>in</strong>vece impiegata dal Fulco<br />

Giuseppe per avere conferma dell’avvenuto versamento di denaro operato<br />

mensilmente dalla cosca <strong>in</strong> favore dei propri familiari.<br />

FULCO Giuseppe, consapevole delle <strong>in</strong>tercettazioni <strong>in</strong> corso anche durante il<br />

collo<strong>qui</strong>o e d’accordo con i familiari, <strong>in</strong>augura la prassi di fare riferimento agli<br />

“orari” per <strong>in</strong>dicare <strong>in</strong>vece una certa quantità di denaro. Come si dirà <strong>in</strong> seguito<br />

tale riferimento verrà utilizzato anche nel corso del collo<strong>qui</strong>o <strong>in</strong> carcere del<br />

28.01.2012.<br />

In particolare dalla registrazione audio-video del collo<strong>qui</strong>o si nota il Fulco<br />

Giuseppe guardare la sorella Annunziat<strong>in</strong>a ed <strong>in</strong>dicare il numero “otto” con le<br />

due mani, pronunciando le seguenti parole: “Alle otto? O alle nove?”. La<br />

risposta univoca della madre e della sorella <strong>è</strong>: “Le otto e mezza!”. Da una<br />

successiva frase della stessa Annunziat<strong>in</strong>a (“Ora Matteo ottocento…otto e<br />

ci…”) si ha la duplice conferma da un lato che si tratta di una somma di denaro<br />

(“…ottocento…otto e ci…”), laddove “otto e ci…” non <strong>è</strong> altro se non la somma<br />

di euro 850,00 prima def<strong>in</strong>ita <strong>in</strong> modo criptico da Fulco Giuseppe con l’orario<br />

75


“otto e mezza”; dall’altro lato che tale somma <strong>è</strong> stata corrisposta di recente<br />

(“Ora!...Si!...Si!”) da “Matteo”, soggetto -come detto- senza dubbio<br />

corrispondente all’<strong>in</strong>dagato Gaietti Matteo e già <strong>in</strong>dicato <strong>in</strong> precedenti collo<strong>qui</strong><br />

come la persona <strong>in</strong>caricata dalla cosca di provvedere, tra l’altro, alla consegna<br />

della retribuzione mensile dest<strong>in</strong>ata al detenuto Fulco Giuseppe.<br />

FULCO A.:- --Comunque…---//<br />

FULCO G.:- --…(guarda<br />

la sorella e <strong>in</strong>dica il numero “otto” con le due mani, n.d.r.)… Alle<br />

otto? O alle nove?--//<br />

FULCO A.:- --Domani<br />

verso… (si rivolge verso la madre, n.d.r.)…---//<br />

FULCO G.:- --Le<br />

otto e mezza?!---//<br />

NASONE G.:-Le otto e mezza!---//<br />

Si omette dalle ore 11:07:24 alle ore 11:10:10 poiché parlano di argomenti non di <strong>in</strong>teresse<br />

operativo.---//<br />

FULCO G.:- --…(cerca<br />

di attirare l’attenzione della sorella, ed una volta ottenuta le chiede<br />

qualcosa con i soli movimenti labiali, n.d.r.)…---//<br />

FULCO A.:- --Quando?---//<br />

FULCO G.:- --…(annuisce,<br />

n.d.r.)…---//<br />

FULCO A.:- --Ora…<br />

(<strong>in</strong> un primo momento guarda la madre, per poi avvic<strong>in</strong>arsi all’orecchio di<br />

questa e sussurrare, n.d.r.)… Ora Matteo ottocento… otto e ci…<br />

(<strong>in</strong>comprensibile)…---//<br />

NASONE G.:-Sì! Sì! No, no, no!---//<br />

FULCO G.:- --…(sbatte<br />

ripetutamente con il dito sul tavolo, chiedendo probabilmente se<br />

ciò di cui parlano sia avvenuto ora, n.d.r.)…---//<br />

FULCO A.:- --Ora!---//<br />

NASONE G.:-Sì! Sue! Sue! Sue!---//<br />

FULCO A.:- --Però<br />

nessuno vi capisce quando non volete fare capire una cosa, vero?!---//<br />

NASONE G.:-Sì!---//<br />

FULCO G.:- --No…!---//<br />

(Intercettazione ambientale presso la sala collo<strong>qui</strong> del carcere di Benevento avvenuta <strong>in</strong> data 11.11.2011,<br />

autorizzata con R.I.T. n°1206/11)<br />

§ 2.4 Il collo<strong>qui</strong>o <strong>in</strong> carcere del 27 gennaio 2012 (R.I.T. n. 1206/11 DDA).<br />

In data 27 gennaio 2012, presso la sala collo<strong>qui</strong> della Casa Circondariale di<br />

Benevento, veniva <strong>in</strong>tercettata un’ulteriore conversazione tra il detenuto Fulco<br />

Giuseppe ed i propri familiari (la madre Nasone Gioia Virgilia e la sorella Fulco<br />

Annunziat<strong>in</strong>a).<br />

Una parte del collo<strong>qui</strong>o <strong>è</strong> come al solito dest<strong>in</strong>ata da Fulco Giuseppe, a<br />

verificare se i familiari hanno ricevuto la retribuzione mensile che gli <strong>è</strong> dovuta<br />

quale affiliato alla cosca Nasone-Gaietti. Il detenuto dà abbrivio alla<br />

76


discussione chiedendo <strong>in</strong>formazioni circa “un avvocato”, ma il riferimento reale<br />

<strong>è</strong> <strong>in</strong>e<strong>qui</strong>vocabilmente a GAIETTI Matteo. 18<br />

In particolare, FULCO Giuseppe chiede alle sue <strong>in</strong>terlocutrici quando<br />

avevano visto l’ultima volta Matteo Gaietti. Le donne <strong>in</strong>izialmente rispondono<br />

di averlo visto la settimana scorsa, ma il detenuto chiede un particolare<br />

assolutamente anomalo e per lui <strong>in</strong><strong>in</strong>fluente: “A che ora, a che ora?”. A tale<br />

domanda, la sorella risponde subito che lo hanno visto “alle sei”, prima di<br />

venire <strong>in</strong>genuamente contraddetta dalla madre, la quale afferma che non era<br />

quella l’ora <strong>in</strong> cui il GAIETTI era passato (“No, prima!”). FULCO Annunziat<strong>in</strong>a<br />

ribadisce al fratello che l’<strong>in</strong>contro era avvenuto “alle sei”, ed entrambi i fratelli<br />

deridono la madre, <strong>in</strong> quanto – a differenza di quanto accadeva <strong>in</strong> passato – la<br />

stessa era <strong>in</strong>capace di afferrare al volo il l<strong>in</strong>guaggio criptico da loro utilizzato<br />

(“Una volta…una volta capivi al volo! … Non solo non sente, non sa più parlare! …Una<br />

volta ci capivamo senza che ci parlassimo!”).<br />

Infatti il detenuto Fulco Giuseppe e la sorella, così come nel precedente<br />

collo<strong>qui</strong>o <strong>in</strong> carcere dell’11.11.2011, <strong>in</strong>tendono riferirsi nuovamente ad una<br />

somma di denaro attraverso l’apparente riferimento ad un orario, <strong>in</strong>tendendo<br />

nel caso di specie che GAIETTI Matteo ha consegnato a Nasone Gioia Virgilia la<br />

somma di seicento euro (“alle sei”). Si ha pertanto l’ulteriore conferma che le<br />

somme versate dai partecipanti all’associazione (nella specie Gaietti Matteo)<br />

18 L’identificazione <strong>è</strong> certa <strong>in</strong> quanto: a) FULCO Giuseppe, dopo aver chiesto ai familiari: “A quello quando<br />

l’hai visto, all’avvocato?”, con la mano destra rivolta verso il basso <strong>in</strong>dica con le dita <strong>in</strong>dice, medio ed<br />

anulare la forma di una “M”, ciò per fare <strong>in</strong>tendere bene a chi relamente si riferisca (la “M” <strong>è</strong> non a caso<br />

l’<strong>in</strong>iziale del nome Matteo); b) la risposta della madre del Fulco (“Eh! (ndr. movimenti labiali afoni)…Matteo,<br />

Matteo?”) conferma che il figlio vuole avere <strong>in</strong>formazioni su tale “Matteo” (appunto Gaietti Matteo); c) la<br />

madre del Fulco, sempre riferendosi a tale “Matteo”, afferma che quest’ultimo la settimana scorsa le ha detto<br />

che doveva andare dal medico (“La settimana scorsa, ha detto che andava dal medico”…Doveva partire,<br />

deve andare dal medico…Dice che doveva partire!”). Si precisa al riguardo che GAIETTI Matteo, per come<br />

lo stesso ha dichiarato nel corso delle s.i.t. rese il 16.01.2012 presso la Stazione Carab<strong>in</strong>ieri di Scilla, <strong>è</strong><br />

gravemente affetto da alcune patologie, tra le quali il diabete e l’ammoniemia. Inoltre dall’<strong>in</strong>tercettazione<br />

delle conversazioni telefoniche dallo stesso <strong>in</strong>trattenute (Conversazione telefonica n°1669 del 19.01.2012<br />

alle ore 08:39 registrata sull’utenza n°3408260821 <strong>in</strong> uso a GAIETTI Matteo, autorizzata con R.I.T. n<br />

°2136/11) si <strong>è</strong> appurato che effettivamente il GAIETTI, la settimana prima del collo<strong>qui</strong>o del 27.01.2012, si <strong>è</strong><br />

recato a Padova per essere sottoposto a visite specialistiche; d) la madre di Fulco Giuseppe, nel riferirsi<br />

sempre a tale “Matteo”, racconta al figlio che la moglie di “Matteo” <strong>è</strong> <strong>in</strong>c<strong>in</strong>ta e che partorirà a maggio (“Sua<br />

moglie <strong>è</strong> <strong>in</strong>c<strong>in</strong>ta! … Partorirà a Maggio!”). A tal riguardo, si specifica che la moglie di Gaietti Matteo, tale<br />

SURACE Fortunata (nata a Scilla <strong>in</strong> data 08.08.1982), <strong>è</strong> <strong>in</strong>c<strong>in</strong>ta e dovrebbe partorire proprio a maggio p.v.,<br />

come si ev<strong>in</strong>ce anche dalla corrispondenza <strong>in</strong>ntercettata che GAIETTI Matteo ha <strong>in</strong>viato, <strong>in</strong> data 13.03.2012,<br />

al detenuto FULCO Giuseppe presso la Casa Circondariale di Benevento.<br />

77


alla madre di Fulco Giuseppe hanno una cadenza periodica e sono tutte più o<br />

meno di uguale importo, trattandosi di un vero e proprio stipendio.<br />

FULCO G.:- A quello quando l’hai visto, all’avvocato? (ndr. con la mano destra rivolta verso il<br />

basso <strong>in</strong>dica con le dita <strong>in</strong>dice, medio ed anulare un tre o la forma di una “M”)<br />

-------///<br />

FULCO A.:- …(ndr. dopo che guarda la madre si rivolge al fratello e dice)… Il mese scorso. Ma<br />

no, quando <strong>è</strong> venuto mamma? -------///<br />

NASONE:- Eh! (ndr. movimenti labiali afoni) …Matteo, Matteo?----///<br />

FULCO A.:- Eh!... (ndr. dice qualcosa all’orecchio della madre)…-------///<br />

NASONE:- Adesso, l’ultima volta? Te l’ho detto la settimana scorsa.<br />

-------///<br />

FULCO A.:- Eh! -------///<br />

FULCO G.:- (ndr. Annuisce) -------///<br />

NASONE:- La settimana scorsa, ha detto che andava dal medico. -------///<br />

FULCO G.:- A che ora, a che ora? -------///<br />

NASONE: - Nel pomeriggio! -------///<br />

FULCO G.:- (ndr. ride) -------///<br />

FULCO A.:- (ndr. ride) Verso le sei! -------///<br />

FULCO G.:- Ah! -------///<br />

NASONE:- Nel pomeriggio! -------///<br />

FULCO A.:- Verso le sei! -------///<br />

FULCO G.:- La scorsa settimana? -------///<br />

NASONE:- No, prima! -------///<br />

FULCO A.:- (ndr. ride ed annuisce) Prima, verso le sette! -------///<br />

FULCO G.:- (ndr. ride) -------///<br />

NASONE:- (ndr. s’<strong>in</strong>cazza) Io non sente bene, non sento! -------///<br />

FULCO A.:- (ndr. abbraccia la madre e la bacia sulla guancia) -------///<br />

FULCO G.:- Una volta … una volta capivi al volo! -------///<br />

NASONE:- Quando non sento non sento. Non sento parlare! -------///<br />

FULCO A.:- Non solo non sente, non sa più parlare! -------///<br />

FULCO G.:- (ndr. ride e fa dei movimenti labiali afoni) Una volta ci capivamo senza che ci<br />

parlassimo! -------///<br />

NASONE:- Mi avete cacciato d’avanti, a mamma! -------///<br />

FULCO A.:- Mamma sei tu da sola che ti stai cacciando! -------///<br />

NASONE:- Si perché mi chiudo dentro e non voglio vedere a nessuno. -------///<br />

(Intercettazione ambientale presso la sala collo<strong>qui</strong> del carcere di Benevento avvenuta <strong>in</strong> data<br />

27.01.2012, autorizzata con R.I.T. n°1206/11)<br />

Con riferimento alla consegna di denaro effettuata da GAIETTI Matteo, il<br />

detenuto esprime però la propria preoccupazione circa il fatto che tali dazioni<br />

siano state <strong>in</strong> qualche modo registrate dalle Forze dell’ord<strong>in</strong>e, magari anche<br />

attraverso una telecamera <strong>in</strong>stallata nei pressi dell’abitazione della madre (“Sai<br />

che dubbio che ho? … (ndr. movimenti labiali afoni come se <strong>in</strong>dicasse a casa da loro che ci<br />

sta qualche telecamera … ndr. annuisce e con dei movimenti labiali afoni ed il segno della<br />

mano destra fa capire che sia qualcosa. Cont<strong>in</strong>ua a fare dei gesti con l’avambraccio destro<br />

come “nel dare e ricevere” e poi si porta il dito davanti all’occhio come se sono visti) e che<br />

pertanto anche la stessa possa essere tratta <strong>in</strong> arresto (“E cosi pure a te, <strong>qui</strong> non <strong>è</strong><br />

che dice!”).<br />

78


Nasone Gioia Virgilia tran<strong>qui</strong>llizza però il figlio dicendogli di non averlo fatto<br />

nemmeno entrare <strong>in</strong> casa nell’ultima occasione (“Ma lei, ma lei nemmeno<br />

entra! ...nella porta, fuori della porta”). Ancora una volta la madre tenta di porre<br />

ostacoli all’identificazione del “Matteo” <strong>in</strong> precedenza <strong>in</strong>dicato, utilizzando il<br />

“lei”. Si tratta di un maldestro escamotage, atteso l’impiego poco dopo del<br />

genere maschile per riferirsi alla medesima persona, cio<strong>è</strong> come detto l’odierno<br />

<strong>in</strong>dagato Gaietti Matteo.<br />

FULCO G.:- Sai che dubbio che ho? -------///<br />

FULCO A.:- Eh! -------///<br />

FULCO G.:- (ndr. movimenti labiali afoni come se <strong>in</strong>dicasse a casa da loro che ci sta<br />

qualche telecamera)----///<br />

FULCO A.:- Da noi? -------///<br />

FULCO G.:- (ndr. annuisce e con dei movimenti labiali afoni ed il segno della mano destra fa<br />

capire che sia qualcosa. Cont<strong>in</strong>ua a fare dei gesti con l’avambraccio destro<br />

come “nel dare e ricevere” e poi si porta il dito davanti all’occhio come se sono<br />

visti) -------///<br />

FULCO A.:- Eh.. -------///<br />

FULCO G.:- Hai capito? -------///<br />

FULCO A.:- E cosi pure a te, <strong>qui</strong> non <strong>è</strong> che dice! -------///<br />

FULCO G.:- Si va bene! Hai capito qual’<strong>è</strong>? -------///<br />

FULCO A.:- Ma secondo me! -------///<br />

FULCO G.:- Uhm! -------///<br />

FULCO A.:- Ma secondo me, io dall’<strong>in</strong>izio avevo fatto questa osservazione e gliel’avevo<br />

detto pure alla mamma. Lei mi garantisce e mi rassicura che le cose sono<br />

fatte <strong>in</strong> una maniera….. Va bene, poi alla f<strong>in</strong>e, scusa…---//<br />

FULCO G.:- (ndr. gesticola con la mano) Una, due! -------///<br />

FULCO A.:- Eh, va bene, siccome la parentela <strong>è</strong> grande! -------///<br />

FULCO G.:- Va bene, ok! Siccome non hai capito un cazzo. -------///<br />

FULCO A.:- Sulla porta, sulla porta? -------///<br />

FULCO G.:- (ndr. annuisce) Sulla imballatura! -------///<br />

FULCO A.:- Eh, eh …eh gli devo dire ….<strong>in</strong>comprensibile …. Qui, calda, calda! (ndr. lascia<br />

<strong>in</strong>tendere come se venisse arrestata dai movimenti registrati dalla<br />

telecamera) -------///<br />

FULCO G.:- Uhm, uhm (ndr. movimenti labiali afoni) -------///<br />

FULCO A.:- E’ vero! -------///<br />

FULCO G.:- (ndr. movimenti labiali afoni con le mani lascia <strong>in</strong>tendere l’unione di qualcosa e poi<br />

come se fosse arrestata) -------///<br />

FULCO A.:- (ndr. annuisce) Potrei! -------///<br />

FULCO G.:- (ndr. movimenti labiali afoni e ride) -------///<br />

NASONE:- Ma…..!-------///<br />

FULCO A.:- Io uno ne posso tollerare, più di questo non posso! -------///<br />

NASONE:- Ma lei, ma lei nemmeno entra! -------///<br />

FULCO A.:- No! -------///<br />

NASONE:- … (<strong>in</strong>comprensibile)… nella porta, fuori della porta-------///<br />

FULCO A.:- ..<strong>in</strong>comprensibile…. adesso, l’ultima? -------///<br />

NASONE:- Doveva partire, deve andare dal medico-------///<br />

FULCO G.:- E’ andato? -------///<br />

NASONE:- Dice che doveva partire! -------///<br />

FULCO G.:- Com’<strong>è</strong>, com’<strong>è</strong> sta bene? -------///<br />

NASONE:- Sua moglie <strong>è</strong> <strong>in</strong>c<strong>in</strong>ta! -------///<br />

FULCO G.:- A, si? -------///<br />

NASONE:- A Maggio! -------///<br />

FULCO A.:- Te l’avevo detto l’altra volta! -------///<br />

NASONE:- Partorirà a Maggio! -------///<br />

FULCO A.:- Te l’avevo detto l’altra volta! -------///<br />

79


FULCO G.:- Ah! -------///<br />

FULCO A.:- Già a Maggio partorisce? -------///<br />

FULCO G.:- Ma come sta lui? -------///<br />

NASONE:- E’ sempre un po’ bene ed un poco meno bene-------///<br />

FULCO A.:- Chi? Ah! Si no ….<strong>in</strong>comprensibile….-------///<br />

NASONE:- Con la cura, con la cura! -------///<br />

FULCO A.:- Quello <strong>è</strong> …<strong>in</strong>comprensibile..! -------///<br />

(Intercettazione ambientale presso la sala collo<strong>qui</strong> del carcere di Benevento avvenuta <strong>in</strong> data<br />

27.01.2012, autorizzata con R.I.T. n°1206/11)<br />

Il prosieguo del collo<strong>qui</strong>o conferma <strong>in</strong>vece il ruolo chiave ricoperto da NASONE<br />

Domenico cl. ’69 e Nasone Rocco cl. 74 nell’ambito dell’associazione mafiosa<br />

operante a Scilla. Ciò si desume, tra l’altro, allorch<strong>è</strong> Nasone Gioia Virgilia<br />

riferisce al figlio che i nipoti NASONE Domenico e Rocco, <strong>in</strong> un recente <strong>in</strong>contro<br />

avuto con questi ultimi, le avevano chiesto conto del buon esito dell’ultima<br />

dazione di denaro consegnata da Matteo Gaietti.<br />

In particolare <strong>è</strong> possibile risalire all’oggetto della discussione, oltre che<br />

<strong>in</strong>dividuare con certezza i soggetti co<strong>in</strong>volti (cio<strong>è</strong> Nasone Domenico cl. 69 e<br />

Nasone Rocco cl. 74), attraverso i seguenti elementi offerti dalla stessa<br />

conversazione:<br />

a) la madre del Fulco e la sorella riferiscono al proprio congiunto che<br />

“Mimma” aveva loro chiesto conto circa il buon esito di un qualcosa<br />

(NASONE G.: “Lei poi…. (ndr. gesticola)…. Eh….Eh…Mimma, mi aveva chiesto quel<br />

giorno che siamo andati lì (ndr. movimenti labiali afoni); FULCO A.:-Si, voleva sapere<br />

se era tutto a posto!”); risulta f<strong>in</strong> troppo evidente che, tenuto conto<br />

dell’argomento poco prima affrontato dal Fulco e dai propri familiari (cio<strong>è</strong><br />

la consegna di euro 600,00 da parte di Gaietti Matteo), la madre e la<br />

sorella del Fulco si stanno senza dubbio riferendo alla dazione della<br />

predetta somma di denaro; peraltro, come già detto, “Mimma” <strong>è</strong> il nome<br />

che i familiari del Fulco utilizzano spesso per <strong>in</strong>dicare il nipote NASONE<br />

Domenico cl. ’69, detto “Mimmo”, nel tentativo di celare il co<strong>in</strong>volgimento<br />

di quest’ultimo;<br />

b) nella medesima conversazione assumono poi particolare rilievo due frasi,<br />

l’una rivolta al figlio da Nasone Gioia Virgilia: “Rocco,.. ha detto “no<br />

zia ..<strong>in</strong>comprensibile...siccome vengono loro!” e l’altra pronunciata dalla<br />

sorella Annunziat<strong>in</strong>a: “Si perché se no gli faranno la cresta, giusto?”. Il<br />

80


comb<strong>in</strong>ato disposto delle predette affermazioni fornisce una sola possibile<br />

chiave di lettura; <strong>in</strong> occasione dell’<strong>in</strong>contro tra Nasone Gioia Viriglia (e la<br />

figlia Annunziat<strong>in</strong>a) ed i nipoti Nasone Domenico cl. 69 e Rocco cl. 74, <strong>è</strong><br />

stato proprio Rocco, per come riferito dalla madre del Fulco, a spiegare il<br />

motivo della domanda rivolta poco prima dal fratello Domenico (NASONE G.:<br />

“-Lei poi….(ndr. gesticola)…. Eh….Eh…Mimma, mi aveva chiesto quel giorno che<br />

siamo andati lì (ndr. movimenti labiali afoni); FULCO A.: “-Si, voleva sapere se era<br />

tutto a posto!”). La spiegazione <strong>è</strong> chiara: i soldi vengono materialmente<br />

portati ai familiari del Fulco da altri componenti della cosca (“no<br />

zia ...<strong>in</strong>comprensibile…siccome vengono loro!”), motivo per cui i predetti fratelli<br />

Nasone hanno l’esigenza di controllare <strong>in</strong>direttamente il buon esito della<br />

dazione, non provvedendovi personalmente. E’ <strong>in</strong>oltre la stessa<br />

Annunziat<strong>in</strong>a a dare un concreto riscontro alla predetta spiegazione,<br />

laddove quest’ultima paventa altrimenti il rischio che qualcuno possa farci<br />

“la cresta” (“Si perché se no gli faranno la cresta, giusto?”). Appare evidente<br />

come l’utilizzo del plurale “vengono loro” sia la conferma di una precisa<br />

suddivisione dei compiti all’<strong>in</strong>terno della cosca mafiosa di Scilla, ciò<br />

avvalorando l’ipotesi sopra formulata della natura composita della cosca<br />

di Scilla.<br />

c) la circostanza dell’<strong>in</strong>contro di Nasone Gioia Viriglia con i nipoti Domenico<br />

^^^^^<br />

e Rocco trova <strong>in</strong>oltre riscontro alla luce delle conversazioni <strong>in</strong>tercettate<br />

sull’utenza <strong>in</strong> uso alla madre del Fulco, confermando pertanto senza alcun<br />

dubbio l’identità dei soggetti sopra <strong>in</strong>dicati. In particolare, <strong>in</strong> data<br />

21.01.2012 (pochi giorni prima del collo<strong>qui</strong>o <strong>in</strong> carcere <strong>in</strong> esame), viene<br />

<strong>in</strong>tercettata una telefonata tra l’odierna <strong>in</strong>dagata Nasone Gioia e Nasone<br />

Virgilia cl. 46, nel corso della quale quest’ultima dice alla sorella che i<br />

nipoti Domenico e Rocco (cio<strong>è</strong> Nasone Domenico cl. 69 e Nasone Rocco<br />

cl. 74) devono parlarle (“Eh, "gli dico di andare a casa?" C'<strong>è</strong> Mimmo e Rocco che<br />

erano venuti da te!”). La risposta di Nasone Gioia Virgilia <strong>è</strong> la seguente: “sto<br />

scendendo” (Conversazione del 21.01.2012 alle ore 18:16, registrata sull’utenza nr.<br />

3495278464 <strong>in</strong> uso a NASONE Gioia al progressivo n°816, R.I.T. n°2280/11).<br />

81


Il collo<strong>qui</strong>o <strong>in</strong> esame fornisce <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e un altro <strong>in</strong>teressante spunto <strong>in</strong>vestigativo,<br />

allorch<strong>è</strong> <strong>è</strong> lo stesso Fulco Giuseppe a riferire alla madre ed alla sorella –<br />

mediante l’utilizzo di un l<strong>in</strong>guaggio volutamente criptico – di aver egli stesso<br />

chiesto a Gaietti Matteo (componente della consorteria di cui chiaramente si<br />

fida, def<strong>in</strong>ito nuovamente come “l’avvocato”) di consegnare mensilmente i<br />

soldi ai propri familiari (“Io gli ho detto all’avvocato se ci saranno delle novità di venire<br />

a dirtelo lui!”). A tal proposito <strong>è</strong> la stessa Nasone Gioia Virgilia ad avvalorare<br />

quanto detto dal figlio affermando quanto segue: “Si lo so ed <strong>in</strong>fatti quando<br />

viene a portarmi la ricetta me la porta nella busta!”. Va da sé che “la ricetta”<br />

<strong>è</strong> senza dubbio la somma di denaro consegnata ogni mese dal Gaietti Matteo,<br />

ciò deducendosi: a) dall’improbabile utilizzo del term<strong>in</strong>e “ricetta” con<br />

riferimento ad un soggetto poco prima def<strong>in</strong>ito “l’avvocato” (cosa peraltro<br />

evidenziata ironicamente dallo stesso Fulco Giuseppe – “L’avvocato non dà ricette<br />

(ndr. ride)”; b) dal maldestro tentativo di Nasone Gioia Virgilia di dare un senso<br />

compiuto alla precedente affermazione, il tutto accompagnato dalle risate dei<br />

figli (“Mi porta la ricetta, quando andrà dal medico mi porterà la ricetta per dirmi le<br />

medic<strong>in</strong>e che dovrò prendere!”).<br />

NASONE:- Lei poi …. (ndr. gesticola) …. Eh …. Eh.. Mimma, mi aveva chiesto quel<br />

giorno che siamo andati lì (ndr. movimenti labiali afoni) -------///<br />

FULCO A.:- Si, voleva sapere se era tutto a posto! -------///<br />

NASONE:- E’ venuta…..(ndr. movimenti labiali afoni) -------///<br />

FULCO G.:- Tu gli dovevi dire di no! -------///<br />

NASONE:- No! -------///<br />

FULCO G.:- Ascoltami! -------///<br />

NASONE:- No, perché .. (ndr. movimenti labiali afoni) -------///<br />

FULCO G.:- Perché .. (ndr. movimenti labiali afoni e con le mani gesticola come per fare<br />

capire qualche unione con qualcuno) -------///<br />

NASONE:- Rocco,.. ha detto “no zia ..<strong>in</strong>comprensibile.. siccome vengono loro!”<br />

FULCO G.:- (ndr. <strong>in</strong>terrompe la madre nel dire qualcosa facendogli capire di esprimersi per<br />

tramite dei movimenti labiali afoni) -------///<br />

FULCO G.:- Perché…. (ndr. movimenti labiali afoni) -------///<br />

NASONE:- (ndr. annuisce) -------///<br />

FULCO A.:- Si perché se no gli faranno la cresta, giusto? -------///<br />

FULCO G.:- Io gli ho detto all’avvocato se ci saranno delle novità di venire a dirtelo lui!<br />

-------///<br />

NASONE:- Si lo so ed <strong>in</strong>fatti quando viene a portarmi la ricetta me la porta nella<br />

busta! -------///<br />

FULCO G.:- L’avvocato non dà ricette (ndr. ride) -------///<br />

FULCO A.:- (ndr. ride) -------///<br />

NASONE:- Mi porta la ricetta, quando andrà dal medico mi porterà la ricetta per<br />

dirmi le medic<strong>in</strong>e che dovrò prendere! -------///<br />

FULCO G.:- (ndr. cont<strong>in</strong>ua a ridere) -------///<br />

FULCO A.:- (ndr. cont<strong>in</strong>ua a ridere) -------///<br />

NASONE:- ….e come vuole Dio! -------///<br />

82


FULCO G.:- Perché, purtroppo, <strong>è</strong> arrivato il tempo che uno si deve guardare per<br />

dire…-------///<br />

(Intercettazione ambientale presso la sala collo<strong>qui</strong> del carcere di Benevento avvenuta <strong>in</strong> data<br />

27.01.2012, autorizzata con R.I.T. n°1206/11)<br />

A ritornare dopo qualche m<strong>in</strong>uto su quest’ultimo argomento <strong>è</strong> lo stesso Fulco<br />

Giuseppe, allorch<strong>è</strong> chiede se sia stato lo stesso Gaietti ad esprimere la volontà<br />

di portare i soldi personalmente. NASONE Gioia e FULCO Annunziat<strong>in</strong>a<br />

spiegano che <strong>è</strong> stato proprio GAIETTI Matteo a riferire loro di volersene<br />

occupare personalmente (“Perché mi ha detto che vuole venire lui”), <strong>in</strong> quanto vuole<br />

essere sicuro che al dest<strong>in</strong>atario arrivi quanto previsto (“Almeno sono sicuro!<br />

Almeno so che quella carta te la porto!”).<br />

Quanto riportato dalla madre e dalla sorella sp<strong>in</strong>ge FULCO Giuseppe, su<br />

sollecitazione della stessa Annunziat<strong>in</strong>a (“Perché tu avevi questo dubbio? … avevi<br />

questo dubbio ?”), ad esternare nuovamente ai propri familiari i suoi vecchi<br />

sospetti (“L’avevo avuto e me l’hanno confermato ma non di ora, per dire non una sola<br />

volta, …da anni!”), cio<strong>è</strong> che all’<strong>in</strong>terno della cosca di ‘ndrangheta operante a<br />

Scilla la suddivisione dei proventi dei reati non <strong>è</strong> mai stata trasparente, <strong>in</strong><br />

quanto qualcuno si <strong>è</strong> sicuramente appropriato di somme non dovute<br />

sottraendole agli altri affiliati. Va peraltro evidenziato che già nel corso del<br />

collo<strong>qui</strong>o del 23 settembre 2011, FULCO Giuseppe aveva giustificato ai propri<br />

familiari l’essersi recato <strong>in</strong> prima persona sul cantiere della Consolidamenti<br />

speciali srl a riscuotere il provento dell’estorsione - nonostante la posizione<br />

ricoperta nell’organizzazione - proprio per il timore che un altro eventuale<br />

emissario della cosca potesse trattenere per sé o per altri parte del denaro<br />

riscosso.<br />

Le paure del fratello circa la non corretta divisione tra gli associati dei proventi<br />

illeciti sp<strong>in</strong>gono dunque Fulco Annunziat<strong>in</strong>a a porre al fratello Giuseppe una<br />

domanda puntuale: “Scusa perché…quanto ti dovrebbero dare ogni mese?”;<br />

la risposta di Fulco Giuseppe <strong>è</strong> altrettanto eloquente: “Non si sa, ma la cosa <strong>è</strong><br />

cont<strong>in</strong>ua!”.<br />

Dal predetto scambio di battute si ha la def<strong>in</strong>itiva conferma che FULCO<br />

Giuseppe usufruisce – quale appartenente alla cosca dom<strong>in</strong>ante nel territorio di<br />

Scilla – di una sorta di stipendio mensile. Se le precedenti attività di captazione<br />

83


dei collo<strong>qui</strong> <strong>in</strong> carcere avevano reso evidente la dazione periodica di somme di<br />

denaro <strong>in</strong> favore dei familiari di Fulco Giuseppe, la domanda di Fulco<br />

Annunziat<strong>in</strong>a e la risposta del fratello non si prestano a diverse letture se non<br />

quella proposta. D’altro canto <strong>è</strong> lo stesso detenuto a non saper determ<strong>in</strong>are il<br />

quantum a lui dovuto mensilmente quale affiliato, poiché l’importo, pur<br />

dovendo essere corrisposto con regolarità (“…la cosa <strong>è</strong> cont<strong>in</strong>ua!”), non <strong>è</strong> fisso<br />

(“Non si sa…”); tale ultima circostanza, oltre a trovare conferma dall’ascolto dei<br />

precedenti collo<strong>qui</strong> del Fulco (come si <strong>è</strong> visto le s<strong>in</strong>gole dazioni sono state di<br />

importo variabile tra i 500,00 e gli 850,00 euro), appare coerente con<br />

l’esistenza a Scilla di un’articolazione territoriale dell’’ndrangheta, la quale -<br />

agendo come una vera e propria “impresa del crim<strong>in</strong>e” - <strong>in</strong>contra dei fisiologici<br />

momenti di crisi, non potendo pertanto garantire agli associati (pur se<br />

detenuti) la corresponsione di uno stipendio ad importo fisso.<br />

FULCO G.:- Dico io… (ndr. gesticola con la mano qualcosa sul tavolo come se volesse fare<br />

<strong>in</strong>tendere due posizioni)… l’avvocato!---///<br />

FULCO A.:- Eh! ----///<br />

NASONE:- Eh! ----///<br />

FULCO G.:- Ha detto che viene lui perché….; ----///<br />

FULCO A.:- Non sappiamo perché? ----///<br />

FULCO G.:- …vogliono venire loro? (ndr. gesticola per fare capire meglio il suo concetto)<br />

----///<br />

NASONE:- Vuole venire lei, l’avvocato ….. vuole venire lei! ----///<br />

FULCO A.:- Angela, ….vuole venire Angela! ----///<br />

NASONE:- Eh! ----///<br />

FULCO A.:- Visto che….----///<br />

NASONE:- Perché mi ha detto che vuole venire lui----///<br />

FULCO G.:- Ti ha detto lui? ----///<br />

FULCO A.:- “Almeno sono sicuro!” ----///<br />

NASONE:- Almeno so che quella carta te la porto! ----///<br />

FULCO A.:- Giusta, per come la scriveranno! ----///<br />

FULCO G.:- Ti ha detto? (ndr. con la mano destra rivolta verso il basso <strong>in</strong>dica con le dita<br />

<strong>in</strong>dice, medio ed anulare un tre o la forma di una “M”) ----///<br />

NASONE:- Eh! ----///<br />

FULCO A.:- Si! ----///<br />

FULCO G.:- Perché …. (ndr. movimenti labiali afoni ed apre i palmi delle mani verso l’alto<br />

come se imprecasse)-<br />

FULCO A.:- Perché tu avevi questo dubbio? ----///<br />

FULCO G.:- Eh? ----///<br />

FULCO A.:- Avevi questo dubbio? ----///<br />

FULCO G.:- L’avevo avuto e me l’hanno confermato ma non di ora, per dire non una sola<br />

volta, …da anni!-///<br />

NASONE: - In quel posto a Jeracari lo sai che l’hanno fatto pulito? ----///<br />

FULCO A.:- Scusa perché (ndr. si alza e parla all’orecchio del fratello) …quanto ti<br />

dovrebbero dare ogni mese?-<br />

FULCO G.:- Non si sa, ma la cosa <strong>è</strong> cont<strong>in</strong>ua! ----///<br />

(Intercettazione ambientale presso la sala collo<strong>qui</strong> del carcere di Benevento avvenuta <strong>in</strong> data<br />

27.01.2012, autorizzata con R.I.T. n°1206/11)<br />

84


Nel passaggio di collo<strong>qui</strong>o di seguito riportato FULCO Giuseppe chiede<br />

<strong>in</strong>f<strong>in</strong>e ai propri familiari l’entità totale del denaro raccolto durante la sua<br />

detenzione. La sorella, f<strong>in</strong>gendo di parlare ancora una volta di un orario, gli<br />

comunica che hanno raccolto circa quattromila euro (“verso le quattro”).<br />

Contestualmente FULCO Annunziat<strong>in</strong>a riferisce al fratello che parte di quel<br />

denaro <strong>è</strong> stato consegnato dai “cug<strong>in</strong>i” (cio<strong>è</strong> NASONE Domenico e NASONE<br />

Rocco).<br />

…Omissis…<br />

FULCO G.:- Ma <strong>in</strong> generale? (ndr. gesticola con la mano s<strong>in</strong>istra e con il dito <strong>in</strong>dice traccia<br />

un cerchio a 360°)-/<br />

…Omissis…<br />

FULCO A.:- Eh, …eh …..si! Ma <strong>in</strong> totale? -------///<br />

FULCO G.:- (ndr. annuisce con la testa) A che ora? -------///<br />

FULCO A.:- Verso le quattro! -------///<br />

FULCO G.:- (ndr. annuisce con la testa, con movimenti labiali afoni e gesticola con la mano<br />

destra per chiedere chi o che cosa) -------///<br />

FULCO A.:- Ma <strong>in</strong> generale! -------///<br />

FULCO G.:- (ndr. <strong>in</strong>dica qualcosa alla sorella che si trova all’<strong>in</strong>terno della giacca e<br />

gesticola con movimenti afoni della bocca per fargli capire qualcosa)---//<br />

FULCO A.:- Si! (ndr. movimenti labiali afoni) -------///<br />

FULCO G.:- (ndr. gesticola) -------///<br />

FULCO A.:- Si, la cug<strong>in</strong>a! -------///<br />

FULCO G.:- Questo <strong>è</strong> lui! (ndr. con la mano destra rivolta verso il basso <strong>in</strong>dica con le dita<br />

<strong>in</strong>dice, medio ed anulare un tre o la forma di una “M”) -------///<br />

NASONE:- Ma dimmi a me? -------///<br />

FULCO A.:- A cug<strong>in</strong>a e … i due cug<strong>in</strong>i! -------///<br />

FULCO G.:- Nunziat<strong>in</strong>a e coso? -------///<br />

FULCO A.:- Si! -------///<br />

NASONE:. Ieri mi ha chiamato pure Nunziat<strong>in</strong>a. -------///<br />

FULCO G.:- Come sta? -------///<br />

NASONE:- Mi ha detto:- “zia ti voglio comprare un chilo di carne, qualche cosa per<br />

fargli le cotolette a Giuseppe”, gli ho detto:- “guarda a zia …..”--///<br />

FULCO G.:- Ma non gli dire niente! -------///<br />

NASONE:- No, io non gli ho chiesto nulla! -------///<br />

FULCO A.:- Sono …..<strong>in</strong>comprensibile….-------///<br />

NASONE:- No, ma io non gli ho detto nulla, non ho cercato niente a nessuno!----///<br />

FULCO G.:- No, digli che il mangiare lo fai tu. -------///<br />

NASONE:- Gli ho detto io:- “Nunziat<strong>in</strong>a, a zia, se ne parla un’altra volta adesso il<br />

mangiare <strong>è</strong> pronto!”. Già te l’avevo detto l’altra volta! -------///<br />

…Omissis…<br />

(Intercettazione ambientale presso la sala collo<strong>qui</strong> del carcere di Benevento avvenuta <strong>in</strong> data<br />

27.01.2012, autorizzata con R.I.T. n°1206/11)<br />

La conferma che Fulco e la sorella Annunziat<strong>in</strong>a facciano riferimento al<br />

denaro ricevuto periodicamente dalla cosca <strong>è</strong> evidente allorch<strong>è</strong> il detenuto, con<br />

un l<strong>in</strong>guaggio criptico, chiede pochi istanti dopo alla madre quanti soldi le<br />

sono rimasti (“Ma ne hai ….. nei hai cosi?…Nei hai lasciati soldi adesso?”). NASONE<br />

Gioia riferisce al figlio che, detratte le varie spese che la donna ha dovuto<br />

sostenere e detratto il denaro che gli ha già <strong>in</strong>viato, le restano al momento<br />

circa tremila euro (“Si, tre!...Tremila, tremila!... Si (ndr. ed annuisce anche con la testa)…<br />

85


Perché le cose che abbiamo preso adesso…Ti ho messo i soldi adesso, e quelli che ti avevo<br />

mandato te quando ho fatto il vaglia prima di Natale… Tre ne ho lasciati”).<br />

Dal tenore della predetta conversazione si ha <strong>in</strong>oltre la conferma di<br />

come il costante contributo economico fornito dalla cosca a Fulco Giuseppe<br />

risulti fondamentale per il sostentamento del predetto detenuto e dei propri<br />

familiari; ne <strong>è</strong> una chiara dimostrazione la frequenza con la quale nel corso dei<br />

vari collo<strong>qui</strong> il Fulco, la madre e la sorella affront<strong>in</strong>o il tema della periodica<br />

ricezione di somme di denaro da parte di vari emissari della cosca.<br />

…Omissis…<br />

FULCO A.:- C’<strong>è</strong> una busta ….<strong>in</strong>comprensibile…. (ndr. se si capisce bene data dalla zia Pepp<strong>in</strong>a e<br />

con la mano s<strong>in</strong>istra <strong>in</strong>dicando un due o tre si tocca la tempia s<strong>in</strong>istra) -------///<br />

FULCO G.:- (ndr. movimenti labiali afoni) -------///<br />

FULCO A.:- Dice:- “comare me lo salutate, dice, non credo se si offende vostro figlio!”<br />

-------///<br />

FULCO G.:- No! -------///<br />

FULCO A.:- Per niente! (ndr. ride) -------///<br />

FULCO G.:- (ndr. ridendo e con la mano rivolgendosi verso la madre gli dice) No, vi vuole bene<br />

assai, assai! -------///<br />

FULCO A.:- Ma chi <strong>è</strong> questa? -------///<br />

NASONE.:- La GIORDANO! Giordano …<strong>in</strong>comprensibile….-------///<br />

FULCO A.:- Ah! Si, si mi ero dimenticata! -------///<br />

FULCO G.:- Ma questo fatto quando <strong>è</strong> stato mamma? -------///<br />

NASONE:- A Natale …..<strong>è</strong> stato! (ndr. annuisce con la testa con movimenti labiali afoni)<br />

-------///<br />

FULCO G.:- (ndr. annuisce con la testa con movimenti labiali afoni). Ma ne hai ….. nei hai cosi?<br />

-------///<br />

FULCO A.:- Sei un idiota. Tu sei poi più cazzone di …..<strong>in</strong>comprensibile…-------///<br />

FULCO G.:- (ndr. si alza e proferisce qualcosa all’orecchio della madre) -------///<br />

NASONE: - Si, tre! -------///<br />

FULCO G.:- ..tre! -------///<br />

FULCO A.:- Eh…. Eh…eh….! -------///<br />

NASONE:- Ohu! (ndr. con movimenti labiali afoni dice). Tremila, tremila!-----///<br />

FULCO G.:- Basta! -------///<br />

NASONE:- ..tre! -------///<br />

FULCO A.:- Che cosa, <strong>in</strong> tutto, adesso? -------///<br />

NASONE:- Si (ndr. ed annuisce anche con la testa). Perché le cose che abbiamo preso<br />

adesso…-------///<br />

FULCO A.:- Ah, si! -------///<br />

NASONE:- Ti ho messo i soldi adesso, e quelli che ti avevo mandato te quando ho fatto il<br />

vaglia prima di Natale. ----//<br />

FULCO G.:- Nei hai lasciati soldi adesso? -------///<br />

FULCO A.:- Adesso tre! -------///<br />

NASONE:- Tre ne ho lasciati! Eh ..eh… io a mamma-------///<br />

FULCO A.:- Poi tu…..;-------///<br />

FULCO G.:- Quando prenderai la pensione! -------///<br />

FULCO A.:- Se per caso dovessi avere qualche necessità. Anche perché ci stiamo cercando di<br />

tenere! -------///<br />

NASONE:- Ascoltami alla bamb<strong>in</strong>a mandagli tu qualcosa di soldi? -------///<br />

…Omissis…<br />

(Intercettazione ambientale presso la sala collo<strong>qui</strong> del carcere di Benevento avvenuta <strong>in</strong> data 27.01.2012,<br />

autorizzata con R.I.T. n°1206/11)<br />

86


La conversazione si sposta poi sulle modalità di contabilizzazione,<br />

gestione e custodia del denaro raccolto da Nasone Gioia Virgilia. In particolare,<br />

Fulco Giuseppe - consapevole delle <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>i <strong>in</strong> corso nei suoi confronti -<br />

ricorda nuovamente alla madre di non tenere <strong>in</strong> casa alcuna lista riportante i<br />

nomi dei “benefattori” (“…Fa il segno alla madre su qualcosa di scritto o che stanno<br />

annotando…Numeri, per dire cose .. a casa. Te l’avevo detto l’altro giorno”), <strong>in</strong> quanto <strong>in</strong> caso<br />

di per<strong>qui</strong>sizione da parte delle Forze dell’ord<strong>in</strong>e rischierebbe lei stessa di essere tratta <strong>in</strong> arresto<br />

(“Perché se troveranno i numeri scritti….No, perché sappiamo come funziona…Questi<br />

capiscono un cazzo con l’altro!”). La madre e la sorella rassicurano Fulco Giuseppe<br />

dicendo di aver preso tutte le precauzioni necessarie (“Si, si ho capito, già fatto!”);<br />

<strong>in</strong> particolare Nasone Gioia Virgilia racconta al figlio come, <strong>in</strong> occasione di<br />

una precedente per<strong>qui</strong>sizione (con ogni probabilità quella effettuata <strong>in</strong> conseguenza<br />

dell’arresto del figlio avvenuto il 1° giugno 2011), la stessa abbia evitato che le Forze<br />

dell’ord<strong>in</strong>e potessero venire a conoscenza e sequestrare documenti<br />

compromettenti per la famiglia Fulco attraverso il seguente escamotage, cio<strong>è</strong><br />

nascondendo i predetti documenti <strong>in</strong>sieme a quelli relativi al proprio<br />

testamento e chiedendo poi ai Carab<strong>in</strong>ieri impegnati nella per<strong>qui</strong>sizione di<br />

non prenderne visione (“Quando sono venuti per per<strong>qui</strong>sirmi la casa… Io avevo le<br />

carte… (ndr. seguita da gestualità)…Le carte che ho scritto certe cose io…per quando morrò,<br />

per quando morrò! ... Gli ho detto io: “lì non aprite per favore che sono cose le devono<br />

aprire dopo la mia morte!” e non l’hanno aperti!”).<br />

FULCO G.:- (ndr. movimenti labiali afoni seguiti da gestualità. Fa il segno alla madre su<br />

qualcosa di scritto o che stanno annotando) ----///<br />

NASONE:- No, no----///<br />

FULCO G.:- (ndr. compie delle gestualità con le mani) Numeri, per dire cose .. a casa. Te<br />

l’avevo detto l’altro giorno. (ndr. movimenti labiali afoni rivolgendosi alla sorella)<br />

----///<br />

FULCO A.:- Non ti ho sentito, scusami ripeti? ----///<br />

FULCO G.:- (ndr. movimenti labiali afoni seguiti da gestualità. Fa il segno alla sorella su<br />

qualcosa di scritto o che stanno annotando) Non <strong>è</strong> che la mamma. ----///<br />

FULCO A.:- Si, si ho capito, già fatto! (ndr. annuisce) ----///<br />

NASONE:- Eh, eh… Pepp<strong>in</strong>o vai a dormire! ----///<br />

FULCO A.:- (ndr. movimenti labiali afoni seguiti da gestualità) ----///<br />

FULCO G.:- (ndr. movimenti labiali afoni seguiti da gestualità) Ah, <strong>è</strong> vero? Perché vengono!<br />

----///<br />

NASONE:- Vai a dormire! ----///<br />

FULCO A.:- Si, basta! ----///<br />

FULCO G.:- E sai quello che dicono ….. quelle cose (ndr. labiali afoni seguiti da gestualità.<br />

In particolare con le mani <strong>in</strong>dica un certo traffico di denaro)<br />

NASONE:- Vai a dormire, vai a dormire! ----///<br />

FULCO A.:- Tu però! ----///<br />

FULCO G.:- No, te lo sto dicendo perché non so se vedete. (ndr. seguita dalla gestualità della<br />

mano destra e con il dito <strong>in</strong>dice che segna un giro di 360°)----///<br />

87


NASONE:- Si, si! ----///<br />

FULCO A.:- (ndr. ride) ----///<br />

NASONE:- Si, ho capito! ----///<br />

FULCO G.:- (ndr. Si alza e parla all’orecchio della madre) ..<strong>in</strong>comprensibile …. Perché se<br />

troveranno i numeri scritti….<strong>in</strong>comprensibile…----///<br />

NASONE:- O Pepp<strong>in</strong>o, quando morirò io, quando morirò io! Quando sono venuti per<br />

per<strong>qui</strong>sirmi la casa. ----///<br />

FULCO A.:- (ndr. ride) ----///<br />

FULCO G.:- Eh! ----///<br />

NASONE:- Io avevo le carte… (ndr. seguita da gestualità) ----///<br />

FULCO G.:- Del matrimonio? ----///<br />

NASONE:- Le carte che ho scritto certe cose io ----///<br />

FULCO G.:- Di che cosa? ----///<br />

NASONE:- per quando morrò, per quando morrò! ----///<br />

FULCO G.:- Ah, hai scritto delle cose? ----///<br />

FULCO A.:- Le voglio vedere queste cose----///<br />

FULCO G.:- Alla faccia del cazzo! ----///<br />

NASONE:- Quelle cose che all’epoca ti avevo mandato a te e poi le ho scritte! (ndr. si rivolge<br />

alla figlia Annunziata) -<br />

FULCO A.:- (ndr. guarda la madre con sguardo attonito) ----///<br />

NASONE:- Per quando morrò! Ti ho detto io… (ndr. movimenti labiali afoni)?---///<br />

FULCO A.:- Ah, ah… ah…..!----///<br />

NASONE:- Ah… ah….. ah……!----///<br />

FULCO G.:- Ah, tipo un’eredità? ----///<br />

NASONE:- Gli ho detto io “lì non aprite per favore che sono cose le devono aprire dopo la<br />

mia morte!” e non l’hanno aperti! ----///<br />

FULCO A.:- (ndr. ride) ----///<br />

FULCO G.:- No, poi questi pensano un cazzo per un altro! (ndr. seguiti da gestualità) ----///<br />

NASONE:- Non l’aprite per favore. E gliel’ho chiesto per favore e non l’hanno aperta.<br />

Potevano guardare quello che volevano, gliel’ho detto io potete guardare dove<br />

volete, questi ci sono le braccia di lavoro. (ndr. gesticola con le braccia) ----///<br />

FULCO G.:- No, perché tu certe volte tu ti segni che so … la bolletta per dire di … (ndr. si<br />

rivolge verso la sorella e gesticola) ----///<br />

FULCO A.:- Basta! ----///<br />

NASONE:- No, no! ----///<br />

FULCO A.:- State facendo un discorso superfluo! ----///<br />

FULCO G.:- No, perché sappiamo come funziona----///<br />

NASONE:- No, io quando …<strong>in</strong>comprensibile…----///<br />

FULCO G.:- Questi capiscono un cazzo con l’altro! ----///<br />

NASONE:- Possono capire quello che vogliono, devono capire come dico io! ----///<br />

FULCO A.:- E va bene! ----///<br />

(Intercettazione ambientale presso la sala collo<strong>qui</strong> del carcere di Benevento avvenuta <strong>in</strong> data 27.01.2012,<br />

autorizzata con R.I.T. n°1206/11)<br />

§ 3. Gli sviluppi <strong>in</strong>vestigativi conseguenti alla captazione dei collo<strong>qui</strong> <strong>in</strong><br />

carcere: l’<strong>in</strong>tercettazione della corrispondenza epistolare <strong>in</strong>trattenuta dal<br />

detenuto Fulco Giuseppe.<br />

In data 06.02.2012 (R.I.T. n. 204/12 DDA), previa autorizzazione del Gip<br />

<strong>in</strong> sede, veniva avviata da questa A.G. un’attività di <strong>in</strong>tercettazione della<br />

corrisponenza <strong>in</strong> entrata ed <strong>in</strong> uscita riferita al detenuto Fulco Giuseppe; dai<br />

collo<strong>qui</strong> <strong>in</strong> carcere, come sopra ampiamente illustrati, appariva <strong>in</strong>fatti certo<br />

88


l’utilizzo da parte del predetto detenuto di altri mezzi (anche più tradizionali)<br />

per comunicare con l’esterno.<br />

Dall’esame della corrispondenza <strong>in</strong>tercettata emerge <strong>in</strong> modo lampante il<br />

ruolo e l’importanza dell’odierno <strong>in</strong>dagato Nasone Francesco all’<strong>in</strong>terno<br />

dell’associazione mafiosa operante a Scilla; costui assurge – come peraltro<br />

avvalorato dalle conversazioni captate all’<strong>in</strong>terno del bar La Genziana dallo<br />

stesso gestito e tra poco oggetto di approfondita disam<strong>in</strong>a – a vero “motore”<br />

della consorteria con compiti di reperimento del denaro necessario<br />

all’organizzazione, di pianificazione delle azione delittuose prevalentemente di<br />

tipo estorsivo e di successiva ripartizione tra gli associati (compresi quelli <strong>in</strong><br />

stato di detenzione) dei proventi illecitamente conseguiti.<br />

In paricolare si osserva quanto segue.<br />

In data 13 marzo 2012 FULCO Giuseppe riceve una lettera da GAIETTI<br />

Matteo, nella quale quest’ultimo gli riferisce che, per motivi personali e di<br />

salute, da un po’ di tempo non riesce ad <strong>in</strong>contrarsi con tale “Francesca””.<br />

GAIETTI Matteo, con l’impiego di un l<strong>in</strong>guaggio volutamente criptico, lo<br />

rassicura dicendo che se l’avesse <strong>in</strong>contrata le avrebbe parlato lui (“Alla nostra<br />

dolce Francesca quando la vedo me la scopo io, se me la da...”), ma <strong>in</strong>vita Fulco<br />

Giuseppe a provvedere anche lui a ricordare spesso a “Francesca” il loro<br />

rapporto (“...ma lei vuole essere scopata da te, <strong>qui</strong>ndi ricordaglielo spesso...”).<br />

…omissis “Carissimo cug<strong>in</strong>o. Inizio questo mio scritto per dirti che a Francesca e figli, sono<br />

quasi due mesi che non riesco a parlare <strong>in</strong> quanto io sono <strong>in</strong> una situazione familiare e<br />

personale dove dalla matt<strong>in</strong>a alla sera sono medici, medici e ospedali ospedali, per non<br />

dire il resto, con questo mi fermo <strong>qui</strong> senno sembra che mi lamento sempre. Come vedo sei<br />

<strong>in</strong>formato che mia moglie aspetta un altro bamb<strong>in</strong>o e augurando tutto bene a Maggio viene alla<br />

luce, dandoci forza di andare avanti e superare questi periodi disgraziati che stiamo<br />

trascorrendo. Io stasera devo andare da un legale per vedere se <strong>è</strong> pronto il tuo <strong>in</strong>tero fascicolo<br />

dalla A alla Z, <strong>in</strong> quanto tua sorella mia ha detto se riuscivo a fargli fare una copia, cosa che<br />

prima non era possibile <strong>in</strong> quanto dovevano depositare la sentenza. Del resto che ti posso dire<br />

………… Ti lascio immag<strong>in</strong>are a te! Come dici tu nel tuo scritto, alla f<strong>in</strong>e la giustizia trionferà<br />

augurandoti, quanto vuole il tuo cuore che al più presto ritorni nei tuoi cari, <strong>in</strong>iziando dalla tua<br />

piccol<strong>in</strong>a, che hanno bisogno di te. Alla nostra dolce Francesca quando la vedo me la scopo<br />

io, se me la da, ma lei vuole essere scopata da te, <strong>qui</strong>ndi ricordaglielo spesso …Ora ti saluto<br />

augurandoti che per il tuo onomastico sei a casa”….Omissis<br />

Corrispondenza ricevuta dal detenuto FULCO Giuseppe da GAIETTI Matteo, via Cimitero nr.1<br />

Scilla, <strong>in</strong> data 13/03/2012 (RIT n. 204/12)<br />

Dalla lettura della suddetta missiva emerge con chiarezza che il nome<br />

“Francesca” utilizzato da GAIETTI Matteo <strong>è</strong> utilizzato <strong>in</strong> realtà per celare<br />

89


l’identità di un altro soggetto e nella specie dell’odierno <strong>in</strong>dagato NASONE<br />

Francesco. D’altro canto, come già visto con riferimento a Nasone Domenico cl.<br />

69 (più volte <strong>in</strong>dicato dal Fulco Giuseppe e dai suoi familiari con il dim<strong>in</strong>uitivo<br />

“Mimma” anzich<strong>è</strong> “Mimmo”), quello di utilizzare il nome al femm<strong>in</strong>ile <strong>è</strong> uno dei<br />

metodi utilizzati di sovente dagli <strong>in</strong>dagati per tentare di nascondere la reale<br />

identità dei soggetti co<strong>in</strong>volti nelle varie discussioni, ciò a riprova della natura<br />

illecita degli argomenti di volta <strong>in</strong> volta trattati.<br />

L’<strong>in</strong>dubitabile co<strong>in</strong>cidenza tra Nasone Francesco e tale “Francesca” <strong>in</strong>dicata<br />

nella suddetta missiva, si desume agevolmente dalle seguenti circostanze:<br />

a) nella rubrica telefonica del cellulare <strong>in</strong> uso al Fulco al momento<br />

dell’arresto non <strong>è</strong> risultato memorizzato alcun contatto con il nome<br />

“Francesca” (v. all. n. 10 citata <strong>in</strong>formativa);<br />

b) <strong>in</strong> data 15 febbraio 2012 NASONE Francesco chiama GAIETTI Matteo;<br />

quest’ultimo, senza alcuna richiesta da parte del Nasone, si giustifica<br />

riferendo di trovarsi <strong>in</strong> ospedale a Reggio Calabria e di aver avuto un<br />

imprevisto legato al ricovero del proprio figlio. Dalla conversazione si<br />

ev<strong>in</strong>ce che il Gaietti – come espressamente promesso al Fulco nella<br />

lettera ricevuta da quest’ultimo il 13.02.2012 – ha effettivamente<br />

contattato Nasone Francesco; <strong>è</strong> per questo motivo che il Gaietti –<br />

quando il Nasone lo chiama con ogni probabilità per fissare un <strong>in</strong>contro<br />

e per vedersi – ha la premura di <strong>in</strong>formare l’<strong>in</strong>terlocutore di non trovarsi<br />

a Scilla, ma <strong>in</strong> ospedale a Reggio Calabria per un problema di salute del<br />

figlio. L’importanza della chiamata di Nasone Francesco <strong>è</strong> peraltro<br />

avvalorata dal fatto che la stessa <strong>è</strong> l’unica tra i predetti soggetti<br />

registrata <strong>in</strong> oltre c<strong>in</strong>que mesi di attività di <strong>in</strong>tercettazione telefonica.<br />

GAIETTI:- Sì?---//<br />

NASONE:- Ehi, zio Matteo!---//<br />

GAIETTI:- Oh, vedi che io sono a Reggio che... (<strong>in</strong>comprensibile)... dal bamb<strong>in</strong>o qua, che <strong>è</strong><br />

all'ospedale a Reggio!--//<br />

NASONE:- Sì, lo so! Lo so! Ma... e che ha?---//<br />

GAIETTI:- No, niente... bronchi sporchi... cose... queste cose qua!... (<strong>in</strong>comprensibile)...---//<br />

NASONE:- E mannaia la madosca!---//<br />

GAIETTI:- Eh... (<strong>in</strong>comprensibile)...---//<br />

NASONE:- E va bene, andiamo!----//<br />

GAIETTI:- Va bene! Ci sentiamo, dai!---//<br />

NASONE:- Ci sentiamo!---//<br />

GAIETTI:- Ciao!---//<br />

NASONE:- Ciao, ciao.---//<br />

(Conversazione del 15.02.2012 alle ore 16:00 registrata al progressivo n°1968<br />

dell’utenza n°3408260821 <strong>in</strong> uso a GAIETTI Matteo ed al progressivo n°2661<br />

dell’utenza n°3925101077 <strong>in</strong> uso a NASONE Francesco. R.I.T. n°2136/11)<br />

90


c) <strong>in</strong> data 19 marzo 2012, seguendo il consiglio di GAIETTI Matteo (che <strong>in</strong><br />

sostanza gli scriveva di ricordare anche lui alla tale “Francesca” del loro<br />

rapporto), FULCO Giuseppe <strong>in</strong>via una lettera proprio a NASONE<br />

Francesco, confessando con tono sarcastico di non stare bene<br />

(“Carissimo cug<strong>in</strong>o, come stai? Mi auguro bene, purtroppo non posso dirti lo<br />

stesso da parte mia e tu potrai capire il perché vero?”), ricordandogli di non trovarsi<br />

<strong>in</strong> villeggiatura (“...qua tutto scorre al solito ci sei stato <strong>qui</strong>ndi sai che non <strong>è</strong> proprio<br />

una villeggiatura...”) e chiedendo allo stesso maggiore impegno (“Qu<strong>in</strong>di<br />

speriamo che le cose vadano meglio...In futuro ci vuole un pò di impegno!!”). Il<br />

detenuto conclude la missiva con la seguente frase: “spero che sia<br />

stato chiaro”. In particolare, Fulco Giuseppe, con l’utilizzo di<br />

espressioni dal contenuto m<strong>in</strong>accioso, fa presente che non si trova <strong>in</strong><br />

una bella situazione e che il dest<strong>in</strong>atario della lettera sa bene il perch<strong>è</strong><br />

(appare chiaro il riferimento al motivo per cui il Fulco si trova<br />

attualmente detenuto), manifesta a Nasone Francesco l’auspicio che le<br />

cose vadano meglio e pertanto richiede “un pò di impegno”, cio<strong>è</strong> un<br />

maggiore co<strong>in</strong>volgimento della cosca nel sostegno economico da<br />

prestare a lui ed ai suoi familiari.<br />

…omissis “Carissimo cug<strong>in</strong>o, come stai? Mi auguro bene, purtroppo non posso dirti lo stesso<br />

da parte mia e tu potrai capire il perché vero? Qu<strong>in</strong>di speriamo che le cose vadano meglio.<br />

In futuro ci vuole un pò di impegno!! Del resto cosa dirti qua tutto scorre al solito ci sei stato<br />

<strong>qui</strong>ndi sai che non <strong>è</strong> proprio una villeggiatura però ci siamo e dobbiamo farcela piacere.<br />

Salutami tanto Mimma e spero che sia stato chiaro. In attesa ti mando un forte abbraccio.<br />

Peppe”….Omissis<br />

Corrispondenza <strong>in</strong>viata dal detenuto FULCO Giuseppe a NASONE Francesco 19 , via Roma Scilla <strong>in</strong> data 19/03/2012<br />

– RIT n. 204/12<br />

d) <strong>in</strong> data 25 marzo 2012 FULCO Giuseppe risponde alla missiva di<br />

GAIETTI Matteo, esortandolo nuovamente a sollecitare lui “Francesca”, <strong>in</strong><br />

ragione della loro vic<strong>in</strong>anza fisica (“...tu volendo potrai vederla essendo lì...”)<br />

ed <strong>in</strong> quanto non vuole esporsi spesso scrivendole direttamente, dato<br />

che la corrispondenza potrebbe essere <strong>in</strong>tercettata (“...voglio evitare di<br />

scrivergli anche perché la lettera potrebbe andare <strong>in</strong> mani sbagliate cio<strong>è</strong> suo marito,<br />

capisci?”).<br />

19 NASONE Francesco, nato a Scilla il 29/01/1972 ivi residente <strong>in</strong> via Roma nr.40.<br />

91


Contestualmente FULCO chiede a GAIETTI Matteo – il quale <strong>è</strong> perfettamente<br />

a conoscenza delle d<strong>in</strong>amiche dell’associazione <strong>in</strong> quanto ne fa parte<br />

(“...perché sai che il nostro rapporto era particolare...“) di ricordare a “Francesca” che<br />

lui si trova nell’attuale situazione di detenzione anche a causa sua (“...il<br />

nostro rapporto era particolare e certamente l’abbiamo voluta <strong>in</strong> due...”) e adesso che<br />

lui <strong>è</strong> detenuto “ha bisogno di lei”. Tale riferimento da parte del Fulco<br />

Giuseppe evidenzia chiaramente, fuor di metafora, il pieno e diretto<br />

co<strong>in</strong>volgimento di NASONE Francesco nell’estorsione che ha poi<br />

determ<strong>in</strong>ato l’arresto <strong>in</strong> flagranza di FULCO Giuseppe, non potendo la<br />

predetta frase prestarsi a diverse letture.<br />

La missiva si chiude peraltro con un messaggio di m<strong>in</strong>accia che Fulco<br />

chiede sia <strong>in</strong>dirizzato a Nasone Francesco (alias Francesca): “mi rivolgo a te<br />

se non ricevo sue notizie allora vuol dire che non gli <strong>in</strong>teresso più!!! In<br />

questo caso ne trarrò le conseguenze e faccio la mia vita”. Il senso della<br />

predetta frase <strong>è</strong> il seguente: o Nasone Francesco si <strong>in</strong>teressa<br />

economicamente di Fulco Giuseppe (e della sua famiglia) oppure lo stesso<br />

Fulco ne trarrà le dovute conseguenze, non ultima quella di co<strong>in</strong>volgere il<br />

Nasone Francesco nella vicenda delittuosa per cui egli stesso <strong>è</strong> detenuto.<br />

…omissis “Mio carissimo. Spero che questa mia ti trovi bene, lo stesso posso dirti di me al<br />

momento, certo non <strong>è</strong> che si potrebbe stare meglio però…. Apprendo dalla tua che non ti vedi<br />

con la tipa da un paio di mesi però tu volendo potrai vederla essendo lì, io non posso e voglio<br />

evitare di scrivergli anche perché la lettera potrebbe andare <strong>in</strong> mani sbagliate cio<strong>è</strong> suo<br />

marito, capisci? Da parecchio ormai non si fa sentire e questo non va bene perché sai che il<br />

nostro rapporto era particolare e certamente l’abbiamo voluta <strong>in</strong> due, ora io che non ci<br />

sono ho bisogno di lei se poi lei se ne frega di me basta dirmelo!!! Io capisco che con il<br />

marito sta attraversando un particolare momento però tu trovala e con parole tue spiega la<br />

situazione che dovrebbe capire da sola non essendo una stupida. Non voglio rubarti altro<br />

tempo ti lascio con i tuoi problemi “purtroppo” però sappi che anche io non scherzo ne ho <strong>in</strong><br />

abbondanza. Non voglio essere stressante con te, ma siccome con lei hai confidenza mi<br />

rivolgo a te se non ricevo sue notizie allora vuol dire che non gli <strong>in</strong>teresso più!!! In questo<br />

caso ne trarrò le conseguenze e faccio la mia vita. Adesso non vado oltre ti abbraccio forte<br />

con affetto. Tuo cug<strong>in</strong>o Peppe”….Omissis<br />

Corrispondenza <strong>in</strong>viata dal detenuto FULCO Giuseppe a GAIETTI Matteo, via Cimitero nr.1 Scilla,<br />

<strong>in</strong> data 25/03/2012 RIT n. 204/12<br />

d) <strong>in</strong> data 25 marzo 2012 FULCO Giuseppe scrive alla madre Nasone Gioia<br />

Virgilia, chiedendole di ricordare a qualcuno di darsi da fare, <strong>in</strong> quanto lui<br />

“ha fame” (“Se ti capita digli di non dormire sempre perché io ho fame”); alla luce di<br />

92


quanto sopra argomentato, la persona a cui si riferisce il Fulco <strong>è</strong> ancora una<br />

volta NASONE Francesco e l’espressione “ho fame” allude alla mancata<br />

consegna da parte di quest’ultimo del denaro necessario al sostentamento<br />

del detenuto Fulco Giuseppe e dei propri familiari.<br />

…..si omette di trascrivere <strong>in</strong>tegralmente la predetta lettera, <strong>in</strong> quanto FULCO Giuseppe <strong>in</strong>forma<br />

alla madre che il collo<strong>qui</strong>o che ha avuto il 23 <strong>è</strong> andato bene. riportando solo le frasi d’<strong>in</strong>teresse<br />

<strong>in</strong>vestigativo …omissis “Mamma organizzatevi x il 13, lasciamo stare il 5 perché ci sarà un<br />

cas<strong>in</strong>o e possiamo fare solo due ore, organizzatevi per il 13. Ricordati quel giornale Scilla che<br />

esce ogni mese. Se ti capita digli di non dormire sempre perché io ho fame” …..omissis<br />

Corrispondenza <strong>in</strong>viata dal detenuto FULCO Giuseppe alla madre NASONE Gioia, via Largo Tripi<br />

Sup. nr.3 Scilla, <strong>in</strong> data 25/03/2012 - RIT n. 204/12<br />

Atteso che le missive sopra <strong>in</strong>dicate ruotano <strong>in</strong>e<strong>qui</strong>vocabilmente sul<br />

sostegno economico che Fulco Giuseppe pretende sia assicurato a lui ed alla<br />

sua famiglia da parte di Nasone Francesco (v. lettera <strong>in</strong>viata dal Fulco a Nasone<br />

Francesco il 19.03.2012) ovvero da tale “Francesca” (v. scambio di corrispondenza con<br />

Gaietti Matteo), non vi sono dubbi neppure sulla persona oggetto della lettera<br />

<strong>in</strong>dirizzata alla madre Nasone Gioia (“Se ti capita digli di non dormire sempre perché<br />

io ho fame...”). La conferma proviene dalle seguenti conversazioni registrate<br />

sull’utenza telefonica <strong>in</strong> uso NASONE Gioia, nelle quali quest’ultima chiede,<br />

non a caso, un <strong>in</strong>contro con NASONE Francesco:<br />

• <strong>in</strong> data 30 marzo 2012 (dopo aver ricevuto la predetta lettera del figlio,<br />

spedita dal carcere di Benevento il 25.03.2012) NASONE Gioia chiama il bar<br />

“La Genziana”; risponde PUNTORIERI Loredana (sorella della compagna di<br />

Nasone Francesco e dipendente del bar) alla quale Nasone Gioia chiede se<br />

ha trasmesso ad una terza persona “l'imbasciata” che le aveva affidato nei<br />

giorni precedenti (“Loredana, l’altro giorno ti avevo lasciato una “imbasciata”, gliela<br />

hai data?”). PUNTORIERI Loredana risponde affermativamente <strong>in</strong>vitando la<br />

sua <strong>in</strong>terlocutrice a richiamare più tardi per parlare direttamente con il<br />

dest<strong>in</strong>atario della stessa “imbasciata” (“Sì, perché viene lui, direttamente… così<br />

parlate”).<br />

PUNTORIERI L.:-Pronto, La Genziana?---//<br />

NASONE G.:- Eh… con chi parlo, scusi?----//<br />

PUNTORIERI L.:-Loredana!---//<br />

NASONE G.:- Loredana, l’altro giorno ti avevo lasciato una “imbasciata”, gliela hai<br />

data?---//<br />

PUNTORIERI L.:-Eh… sì, se vuo… vuole richiamare più ta… dalle due e mezzo <strong>in</strong> poi!---//<br />

NASONE G.:- Va bene, dai! Ciao.---//<br />

PUNTORIERI L.:-Sì, perché viene lui, direttamente… così parlate…---//<br />

NASONE G.:- Sì, va bene! Ciao.---//<br />

PUNTORIERI L.:-Salve.---//<br />

93


(Conversazione telefonica n°1673 del 30.03.2012 alle ore 14:05 registrata sull’utenza n°3495278464 <strong>in</strong><br />

uso a NASONE Gioia, autorizzata con R.I.T. n°2280/11)<br />

• Sempre <strong>in</strong> data 30 marzo 2012 NASONE Gioia richiama il bar “La<br />

Genziana” ed alla telefonata risponde NASONE Domenico 20 , al quale chiede<br />

di poter parlare con Franco. L’<strong>in</strong>terlocutore le chiede chi sia, ma NASONE<br />

Gioia si rifiuta di dire il proprio nome al telefono e data l’<strong>in</strong>sistenza di<br />

NASONE Domenico a non volerle passare NASONE Francesco, con tono<br />

alterato e perentorio chiede di riferire a Franco che ha chiamato la cug<strong>in</strong>a e<br />

che vuole che lo stesso passi da lei il giorno seguente (“Allora gli devi dire che<br />

ha chiamato sua cug<strong>in</strong>a… domani… se può venire…”). Solo a questo punto<br />

l’<strong>in</strong>terlocutore si conv<strong>in</strong>ce a passare il telefono a NASONE Francesco, al<br />

quale NASONE Gioia chiede di andarla a trovare l’<strong>in</strong>domani (“Domani se ti fai<br />

una passeggiata verso qua..”). NASONE Gioia <strong>in</strong>oltre vuole avere conferma del<br />

fatto che Loredana gli abbia riportato “l’imbasciata” che le aveva affidato<br />

(“Ti ho mandato una “imbasciata” l’altro giorno là a… a Daniela, non so come si<br />

chiama!”) e NASONE Francesco le dice di sì, anche se non era riuscito ad<br />

<strong>in</strong>dividuarne il mandante.<br />

NASONE D.:- Pronto, La Genziana?---//<br />

NASONE G.:- Eh… c’<strong>è</strong> Franco?---//<br />

NASONE D.:- Chi <strong>è</strong>?----//<br />

NASONE G.:- Eh… non si sa! C’<strong>è</strong> Franco? Dimmi sì o no!---//<br />

NASONE D.:- Franco <strong>è</strong> qua, ma <strong>è</strong> impegnato ora! Chi <strong>è</strong>?---//<br />

NASONE G.:- Ah! E’ impegnato!? Allora gli devi dire che ha chiamato sua cug<strong>in</strong>a…<br />

domani… se può venire…---//<br />

NASONE D.:- Ah, e aspetta un po’! Aspetta un po’!---//<br />

NASONE G.:- …(<strong>in</strong>comprensibile)…---//<br />

NASONE D.:- Aspetta un poco! Vediamo se…---//<br />

NASONE F.:- Pronto?---//<br />

NASONE G.:- Franco?---//<br />

NASONE F.:- Sì!---//<br />

NASONE G.:- Domani se ti fai una passeggiata verso qua…---//<br />

NASONE F.:- Oh, ciao cugi… (ride)…---//<br />

NASONE G.:- …(ride)…---//<br />

NASONE F.:- Ti ho riconosciuta!---//<br />

NASONE G.:- Ti ho mandato una “imbasciata” l’altro giorno là a… a Daniela, non so come<br />

si chiama!---//<br />

NASONE F.:- Non ha capito per dirmelo… che poi… ho detto io: “E chi <strong>è</strong>? Chi <strong>è</strong>? Chi<br />

<strong>è</strong>?”---//<br />

NASONE G.:- Va bene, dai! Franco ciao, ciao.---//<br />

NASONE F.:- Va bene! Ci sentiamo. Ciao.---//<br />

NASONE G.:- Sì, ciao.---//<br />

NASONE F.:- Ciao, ciao.---//<br />

(Conversazione telefonica n°1681 del 30.03.2012 alle ore 17:56 registrata sull’utenza n<br />

°3495278464 <strong>in</strong> uso a NASONE Gioia, autorizzata con R.I.T. n°2280/11)<br />

20 NASONE Domenico, nato a Reggio di Calabria il 27.08.1985, residente a Scilla <strong>in</strong> via Piano IV<br />

vico.<br />

94


• il 31 marzo 2012 NASONE Gioia chiama nuovamente il bar “La Genziana”<br />

ed a NASONE Domenico cl. ‘85 spiega di aver saputo che NASONE<br />

Francesco era passato da casa sua senza trovarla (“Mi hanno detto che era<br />

salito…io ero andata al lutto… Sì, era salito!”); pertanto chiede al suo<br />

<strong>in</strong>terlocutotore di riferire a Franco che adesso <strong>è</strong> rientrata a casa (“Sì, sì, a casa<br />

sono ora!”).<br />

NASONE D.:- Pronto La Genziana?---//<br />

NASONE G.:- Eh… c’<strong>è</strong> Franco?---//<br />

NASONE D.:- No! Gioia?----//<br />

NASONE G.:- Sì!---//<br />

NASONE D.:- No, non c’<strong>è</strong>…---//<br />

NASONE G.:- Mi hanno detto che era salito… io ero andata al lutto…---//<br />

NASONE D.:- Sì, era salito!---//<br />

NASONE G.:- Eh! Ero andata al funerale… là al lutto, alla mar<strong>in</strong>a io!---//<br />

NASONE D.:- Lui <strong>è</strong> uscito un attimo. Se tu sei a casa, io appena viene gli dico che hai<br />

chiamato!---//<br />

NASONE G.:- Sì, sì, a casa sono ora!---//<br />

NASONE D.:- Eh! Va bene, andiamo! O.K.!---//<br />

NASONE G.:- O.K.! Ciao bello!---//<br />

NASONE D.:- O.K.! Ciao, ciao.---//<br />

NASONE G.:- Ciao, ciao.---//<br />

(Conversazione telefonica n°1693 del 31.03.2012 alle ore 20:02 registrata sull’utenza n<br />

°3495278464 <strong>in</strong> uso a NASONE Gioia, autorizzata con R.I.T. n°2280/11)<br />

La mancanza di ulteriori telefonate da parte di NASONE Gioia consente di<br />

ipotizzare che l’<strong>in</strong>contro con NASONE Francesco - tanto sollecitato dal<br />

detenuto Fulco Giuseppe - sia effettivamente avvenuto, anche se <strong>in</strong> realtà pare<br />

non abbia sortito gli effetti sperati. Ne <strong>è</strong> una conferma il fatto che il 2 aprile<br />

2012 NASONE Gioia, parlando al telefono con il figlio FULCO Francesco <strong>in</strong><br />

merito ad una lettera ricevuta da FULCO Giuseppe (nella quale quest’ultimo le<br />

chiede di <strong>in</strong>viare 200€ a lui e 100€ alla figlia), gli riferisce di aver potuto<br />

mandare solo 200,00 euro a Giuseppe e di dover aspettare di ricevere la<br />

pensione per <strong>in</strong>viare quelli alla bamb<strong>in</strong>a. A tal riguardo risulta eloquente<br />

l’affermazione sibill<strong>in</strong>a “a riposo” con cui Fulco Francesco chiude la seguente<br />

frase pronunciata della madre: “tutti quanti sono....”; <strong>è</strong> il segnale<br />

<strong>in</strong>e<strong>qui</strong>vocabile che i familiari di Fulco – come già avvenuto <strong>in</strong> concomitanza con<br />

le periodiche dazioni di denaro consegnate personalmente anche da Gaietti<br />

Matteo – sono ancora <strong>in</strong> attesa di ricevere adeguato sostegno economico dalla<br />

cosca mafiosa operante a Scilla.<br />

95


…Omissis…<br />

FULCO F.:- Senti una cosa, ti volevo dire… nella lettera che c’era scritto?---//<br />

NASONE G.:- Eh… duecento di mandarli a lui…--//<br />

FULCO F.:- Eh!---//<br />

NASONE G.:- E a lui glieli ho mandati!---//<br />

FULCO F.:- Eh!---//<br />

NASONE G.:- Eh… perché qua… tut… tutti quanti sono… basta!---//<br />

FULCO F.:- …a riposo!---//<br />

NASONE G.:- Eh! E cento di mandarli alla bamb<strong>in</strong>a!---//<br />

FULCO F.:- Eh!---//<br />

NASONE G.:- Ora devo vedere se mi arriva questo po’ di pensione a me, per vedere come<br />

posso mandarglieli!--//<br />

FULCO F.:- Eh! E va bene! Se <strong>è</strong> possibile, se non <strong>è</strong> possibile no!---//<br />

NASONE G.:- … (<strong>in</strong>comprensibile)… Ah, certo! Se no… pazienza! Il muro non lo posso<br />

sp<strong>in</strong>gere io!---//<br />

FULCO F.:- No, non ne parlare!---//<br />

NASONE G.:- Io non lo posso sp<strong>in</strong>gere il muro!---//<br />

FULCO F.:- Eh!---//<br />

…Omissis…<br />

(Conversazione telefonica n°1720 del 02.04.2012 alle ore 21:49 registrata sull’utenza n<br />

°3495278464 <strong>in</strong> uso a NASONE Gioia, autorizzata con R.I.T. n°2280/11)<br />

§ 4. Ulteriori sviluppi <strong>in</strong>vestigativi: gli esiti dell’attività di captazione<br />

all’<strong>in</strong>terno del bar-pasticceria La Genziana di Scilla.<br />

Dall’ascolto dei collo<strong>qui</strong> <strong>in</strong> carcere tenuti da Fulco Giuseppe con i propri<br />

familiari (vedi quanto sopra ampiamente argomentato sulle s<strong>in</strong>gole<br />

conversazioni) <strong>è</strong> emersa <strong>in</strong> modo lampante l’esistenza e la piena operatività a<br />

Scilla e nei territori limitrofi di una struttura ‘ndranghetistica, riconducibile ai<br />

vari componenti della famiglia Nasone-Gaietti ivi storicamente dom<strong>in</strong>ante.<br />

Al f<strong>in</strong>e di ac<strong>qui</strong>sire ulteriori riscontri veniva pertanto <strong>in</strong>stallata nel laboratorio<br />

del bar-pasticceria “La Genziana” di Scilla, gestito dall’odierno <strong>in</strong>dagato<br />

Nasone Francesco (detto “Franco”), apparecchiatura idonea all’<strong>in</strong>tercettazione<br />

delle conversazioni tra presenti (R.I.T. n. 319/12 DDA).<br />

Il tenore delle prime conversazioni registrate confermava <strong>in</strong>e<strong>qui</strong>vocabilmente<br />

che il predetto bar, ubicato nella piazza centrale di Scilla, era <strong>in</strong> realtà il luogo<br />

all’<strong>in</strong>terno del quale Nasone Francesco - alla presenza di altri sodali (spesso ivi<br />

convocati attraverso telefonate dal contenuto telegrafico, <strong>in</strong> alcuni casi senza<br />

specificare il motivo della richiesta ed <strong>in</strong> altri fornendo motivazioni<br />

palesemente <strong>in</strong>verosimili a tutela di argomenti illeciti) - quotidianamente<br />

pianificava, dirigeva ed organizzava molteplici e reiterate azioni delittuose di<br />

96


tipo <strong>in</strong>timidatorio ed estorsivo a danno di imprese operanti nei lavori di<br />

ammodernamento dell’autostrada A3 SA-RC, nonch<strong>è</strong> nei confronti di altri<br />

soggetti esercenti altre attività economiche nel territorio di Scilla.<br />

§ 4.1 Conversazione tra presenti del 23 febbraio 2012 (R.I.T. n. 319/12<br />

DDA)<br />

In data 23 Febbraio 2012, alle ore 06.09 ss, all’<strong>in</strong>terno del bar “La<br />

Genziana”, viene <strong>in</strong>terecettata un’<strong>in</strong>teressante conversazione tra PUNTORIERI<br />

Pietro 21 (dipendente del bar, cognato di Nasone Francesco cl. 72 ed affiliato<br />

alla cosca mafiosa di Scilla) e LIBRO Francesco 22 (dipendente del bar ed<br />

anch’egli affiliato alla medesima cosca); <strong>in</strong> particolare il Puntorieri racconta al<br />

suo <strong>in</strong>terlocutore che “il capo”, vale a dire NASONE Francesco, il giorno<br />

precedente si era molto arrabbiato per una circostanza che aveva visto<br />

protagonisti lo stesso PUNTORIERI e BURZOMATO Arturo (“Ieri il capo si <strong>è</strong><br />

<strong>in</strong>cazzato!). Dal collo<strong>qui</strong>o emerge che i predetti soggetti hanno attirato su di<br />

loro l’attenzione <strong>in</strong> maniera plateale per aver scaricato con il furgonc<strong>in</strong>o<br />

solitamente <strong>in</strong> uso al NASONE un divano nella zona del porto di Scilla, non<br />

passando pertanto <strong>in</strong>osservati a causa del forte rumore provocato. Per tale<br />

motivo appunto il “capo” li aveva rimproverati, ammonendoli – come<br />

raccontato dal Puntorieri – circa la necessità prestare maggiore attenzione alle<br />

azioni compiute, ciò anche al f<strong>in</strong>e di depistare gli <strong>in</strong><strong>qui</strong>renti che sicuramente<br />

seguono i loro movimenti e che potrebbero trarre spunto per contestare il<br />

reato di associazione di tipo mafioso (“Qualche giorno di questi... non uno... erano<br />

questo qua... questo di là... questo di qua... e ci menano... associazione. Fanno<br />

quell'articolo... (<strong>in</strong>comprensibile)... con il 416 bis ci possiamo andare a ricoverare.).<br />

Ma vi <strong>è</strong> di più !!<br />

Come riferito con precisione dal Puntorieri al Libro nel corso della<br />

conversazione <strong>in</strong>tercettata, il NASONE si era sp<strong>in</strong>to ad illustrare loro le tecniche<br />

utilizzate dai Carab<strong>in</strong>ieri per addivenire alla disarticolazione dei sodalizi<br />

21 Si richiamano <strong>in</strong>tegralmente i criteri di identificazione delle voci già <strong>in</strong>dicati al cap. II, par. 2 del presente<br />

provvedimento di fermo.<br />

22 Si richiamano <strong>in</strong>tegralmente i criteri di identificazione delle voci già <strong>in</strong>dicati al cap. II, par. 2 del presente<br />

provvedimento di fermo.<br />

97


crim<strong>in</strong>ali, portando come esempio quelle che vengono def<strong>in</strong>ite “le sue<br />

cartelle”, cio<strong>è</strong> con ogni probabilità gli atti relativi ai numerosi procedimenti<br />

penali nei quali lo stesso Nasone Franco <strong>è</strong> rimasto co<strong>in</strong>volto (“Ha preso le cartelle<br />

sue... "Vedi? Vedi qua? Solo con... (<strong>in</strong>comprensibile)... e lettere... (<strong>in</strong>comprensibile)...qua...ed<br />

hanno scritto!... (<strong>in</strong>comprensibile)... persone, vedi? Questo con questo, quello con quello... e<br />

che facevano? Niente, una parlata! Associazione!... (<strong>in</strong>comprensibile)... persone.”) 23 .<br />

Peraltro, come chiaramente evidenziato dallo stesso Puntorieri, il NASONE non<br />

auspicava che costoro desistessero dal commettere condotte delittuose, ma<br />

solo che agissero con maggiore oculatezza per evitare la pressione delle Forze<br />

dell’Ord<strong>in</strong>e, rimanendo vigili e mantenendo la calma (“Vi sto dicendo che<br />

dobbiamo stare calmi... non <strong>è</strong> che non la dobbiamo fare una cosa...la facciamo...però<br />

dobbiamo stare calmi! Non vedete il bordello che c'<strong>è</strong>?"... (<strong>in</strong>comprensibile)... una faccia.”).<br />

Chiaro appare nel contesto dialogico sopra riportato il ruolo di Nasone<br />

Francesco, il quale si preoccupa della “formazione” di Puntorieri Pietro e di<br />

Burzomato Arturo (“...non <strong>è</strong> che non la dobbiamo fare una cosa...la facciamo...però<br />

dobbiamo stare calmi!”), rimproverandoli per una “bravata” commessa da questi<br />

ultimi la sera precedente nei pressi del porto di Scilla. Da quanto riferito dal<br />

Puntorieri il richiamo di Nasone Franco nasce dal timore di quest’ultimo –<br />

consapevole da un lato dei rischi di far parte di una consorteria di stampo<br />

mafioso e dall’altro della probabile esistenza di <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>i <strong>in</strong> corso – di essere<br />

nuovamente arrestato per il reato di all’art. 416-bis c.p. (“Qualche giorno di<br />

questi... non uno... erano questo qua... questo di là... questo di qua...e ci<br />

menano...associazione. Fanno quell'articolo... (<strong>in</strong>comprensibile)...con il 416 bis ci possiamo<br />

andare a ricoverare!”). Ed <strong>è</strong> per questo motivo che lo stesso Nasone, quale<br />

affiliato di notevole spessore crim<strong>in</strong>ale all’<strong>in</strong>terno della cosca di Scilla (“Ha preso<br />

le cartelle sue...”), impartisce a Puntorieri ed a Burzomato - sodali ancora alle<br />

prime armi - una vera e propria lezione sul come comportarsi per evitare<br />

proprio la contestazione del predetto reato associativo (“E ci ha spiegato tutto...un<br />

bordello di cose ci ha spiegato!”); ciò pur cont<strong>in</strong>uando – come vedremo di <strong>qui</strong> a<br />

breve – ad avvalersi <strong>in</strong> modo sistematico della forma di <strong>in</strong>timidazione del<br />

23 Anche alla luce di tale conversazione tra presenti si spiega la ritrosia degli odierni <strong>in</strong>dagati – legati da forti<br />

e reciproci rapporti di parentela - a frequentarsi ovvero ad <strong>in</strong>contrarsi <strong>in</strong> luoghi pubblici o aperti al pubblico<br />

(come dimostrato dall’assenza di controlli sul territorio da parte delle Forze di Polizia attestanti i rapporti di<br />

frequentazione, ad esempio, tra i soggetti di vertice della consorteria mafiosa (Nasone Francesco, Nasone<br />

Domenico cl. 69 e Gaietti Matteo); allo stesso modo nel conso delle <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>i sono stati molto rari i contatti<br />

telefonici registrati tra i predetti soggetti nel corso delle attiviità di <strong>in</strong>tercettazione (nella specie n. 3 contatti<br />

tra Nasone Domenico cl. 69 e Nasone Francesco; n. 5 contatti tra Nasone Domanico cl. 69 e Gaietti Matteo;<br />

n. 1 contatto tra Nasone Francesco e Gaietti Matteo).<br />

98


v<strong>in</strong>colo associativo e della relativa condizione di assoggettamento e di omertà<br />

per commettere delitti e per garantirsi profitti <strong>in</strong>giusti attraverso un controllo<br />

capillare delle attività economiche gravanti sul territorio di Scilla.<br />

A tal riguardo va rilevato che il suddetto timore di Nasone Franco <strong>è</strong><br />

identico a quello già manifestato da altri partecipanti al medesimo sodalizio<br />

crim<strong>in</strong>oso; come emerso nel corso del collo<strong>qui</strong>o <strong>in</strong> carcere del 23 settembre<br />

2011 <strong>è</strong> la sorella del detenuto Fulco Giuseppe a far presente al fratello il<br />

rischio legato ad una possibile contestazione di reati associativi (“Allora prima<br />

di tutto il rischio grosso <strong>è</strong> che non facciano…. il rischio grosso <strong>è</strong> che non facciano qualche<br />

associazione perché dice che…”), prima di tran<strong>qui</strong>llizzarlo dicendogli di aver già<br />

provveduto a raccomandare agli altri sodali di prestare la massima attenzione<br />

(“E <strong>qui</strong>ndi bisogna stare proprio (ndr… gesticola con le mani come se fosse una bilancia).<br />

Perché se caso mai succede qualche cosa la tua situazione non può che peggiorare. Io<br />

gliel’ho detto, guardate e state attenti perché mio fratello sarà rov<strong>in</strong>ato”).<br />

PUNTORIERI P.:-Ieri il capo si <strong>è</strong> <strong>in</strong>cazzato!<br />

LIBRO F.:- -------Con<br />

chi?<br />

PUNTORIERI P.:-Con noi.<br />

LIBRO F.:- -------Perché?<br />

PUNTORIERI P.:-Abbiamo fatto un bordello!<br />

LIBRO F.:- -------Ieri<br />

pure, un'altra volta?<br />

PUNTORIERI P.:-Che abbiamo buttato un divano... (<strong>in</strong>comprensibile)...<br />

LIBRO F.:- -------Dove<br />

l'avete buttato? Dove siete andati?<br />

PUNTORIERI P.:-Ah? Glielo abbiamo portato... (<strong>in</strong>comprensibile)... nel porto!<br />

LIBRO F.:- -------A<br />

chi?<br />

PUNTORIERI P.:-Con il camion?<br />

LIBRO F.:- -------A<br />

Franco?"<br />

PUNTORIERI P.:-...(<strong>in</strong>comprensibile)... (ride, n.d.r.)...<br />

LIBRO F.:- -------Ha<br />

alzato?<br />

PUNTORIERI P.:-Ah?<br />

LIBRO F.:- -------Ha<br />

alzato?<br />

PUNTORIERI P.:- Pisella con le... (<strong>in</strong>comprensibile)...<br />

LIBRO F.:- -------Quella<br />

che gli dà i soldi?<br />

PUNTORIERI P.:-No! Un'altra! Di puttane ce ne sono... a perdere ce ne sono lì... quei cornuti!<br />

LIBRO F.:- -------Li<br />

hai usciti già?<br />

PUNTORIERI P.:-M<strong>in</strong>chia, si sono spaventati tutti! Per questo Franco si <strong>è</strong> <strong>in</strong>cazzato!...<br />

(<strong>in</strong>comprensibile)... un cazzo... (<strong>in</strong>comprensibile)... "Fate gli storti..."<br />

LIBRO F.:- -------...(tossisce)...<br />

Ha ragione, Pietro!<br />

PUNTORIERI P.:-Se l'<strong>è</strong> presa con me. "Tu sei sempre... (<strong>in</strong>comprensibile)... Poi dice c'<strong>è</strong> bordello<br />

là..." Mi fa: "Qualche giorno di questi... non uno... erano questo qua...<br />

questo di là... questo di qua... e ci menano... associazione. Fanno<br />

quell'articolo... (<strong>in</strong>comprensibile)... con il 416 bis ci possiamo andare a<br />

ricoverare!"<br />

F<strong>in</strong>isce il progressivo n°62 ed <strong>in</strong>izia il progressivo n°63.---//<br />

PUNTORIERI P.:-..(<strong>in</strong>comprensibile)...<br />

(<strong>in</strong>comprensibile)...<br />

detto l'altra volta a Franco... l'altro giorno...<br />

LIBRO F.:- -------La<br />

matt<strong>in</strong>a la fa Franco? O Rocco?<br />

PUNTORIERI P.:-Non sa... (<strong>in</strong>comprensibile)...<br />

LIBRO F.:- -------Come?<br />

99


PUNTORIERI P.:-Ora <strong>in</strong>vece lo chiamiamo!<br />

LIBRO F.:- -------...(<strong>in</strong>comprensibile)...<br />

PUNTORIERI P.:-E ci ha spiegato tutto... un bordello di cose ci ha spiegato!<br />

LIBRO F.:- -------...(<strong>in</strong>comprensibile)...<br />

PUNTORIERI P.:-Un bordello... e noi zitti... non abbiamo detto nemmeno una parola! Ha preso<br />

le cartelle... sue!<br />

LIBRO F.:- -------Ah?<br />

PUNTORIERI P.:-Ha preso le cartelle sue... "Vedi? Vedi qua? Solo con... (<strong>in</strong>comprensibile)... e<br />

lettere... (<strong>in</strong>comprensibile)... qua... ed hanno scritto!... (<strong>in</strong>comprensibile)...<br />

persone, vedi? Questo con questo, quello con quello... e che facevano?<br />

Niente, una parlata! Associazione!... (<strong>in</strong>comprensibile)... persone." Uno...<br />

(<strong>in</strong>comprensibile)... sedici, uno... (<strong>in</strong>comprensibile)... ventidue... il m<strong>in</strong>ore <strong>è</strong><br />

quattro anni!... (<strong>in</strong>comprensibile)... "Vi sto dicendo che dobbiamo stare<br />

calmi... non <strong>è</strong> che non la dobbiamo fare una cosa... la facciamo... però<br />

dobbiamo stare calmi! Non vedete il bordello che c'<strong>è</strong>?"...<br />

(<strong>in</strong>comprensibile)... una faccia!<br />

LIBRO F.:- -------Ah?<br />

PUNTORIERI P.:-...(<strong>in</strong>comprensibile)... non ha parlato più!<br />

LIBRO F.:- -------...(<strong>in</strong>comprensibile)...---//<br />

PUNTORIERI P.:-Dice "Così era? Ah! Ah!" Gli ho detto io "Solo che facciamo improvvisate..." gli ho<br />

detto. Ha detto "E tu fai lo storto... non le sai queste cose? A 23 anni non<br />

hai esperienza?" Gli dico "Sì... ma io non <strong>è</strong> che lo posso pensare che un<br />

bombone... che c'era un attentato?!" gli ho detto io. "Questo vogliono<br />

trovare... (<strong>in</strong>comprensibile)..."<br />

LIBRO F.:- -------Vanno<br />

cercando questo... vanno cercando questo... la miccia.<br />

PUNTORIERI P.:- "Vedi... che ti sembra ora perché non c'<strong>è</strong> niente... che puoi... ti sembra che<br />

non sono usciti... che non stanno facendo niente? Stanno <strong>in</strong>dagando...<br />

qua, quattro... (<strong>in</strong>comprensibile)... questo con questo, questo con<br />

questo... e stanno vedendo i movimenti che facciamo. Loro ci vedono,<br />

pure che non ci sono... (<strong>in</strong>comprensibile)... dove cazzo vai? Poi scrivono...<br />

che cazzo se ne fottono! Tanto scrivono... mandato di cattura... e ti fai<br />

due anni... e poi lo vediamo se sei assolto o meno!"<br />

LIBRO F.:- -------...(<strong>in</strong>comprensibile)...<br />

<strong>in</strong> carcere!... (<strong>in</strong>comprensibile)...<br />

PUNTORIERI P.:-..(<strong>in</strong>comprensibile)... il menu Franco! Il menù di Reggio di quello che devi<br />

mangiare se hai... se hai soldi. Gli ho detto io: "Non ne voglio menù, io!"<br />

LIBRO F.:- -------...(<strong>in</strong>comprensibile)...<br />

ti arrestano. Se ti vuoi cuc<strong>in</strong>are tu... ogni f<strong>in</strong>e mese<br />

ti... (<strong>in</strong>comprensibile)... due o trecento euro!<br />

PUNTORIERI P.:-No... (<strong>in</strong>comprensibile)... nessuno a me!<br />

LIBRO F.:- -------Franco<br />

ti paga!<br />

PUNTORIERI P.:-Gli ho detto io: "Grazie, ma di queste cose non ne voglio io!"<br />

LIBRO F.:- -------"Non<br />

<strong>è</strong> cosa per me!" glielo hai detto?<br />

PUNTORIERI P.:-Uhm!<br />

(Conversazioni n°62 e 63 del 23.02.2012 alle ore 06:09, registrata all’<strong>in</strong>terno del bar “La<br />

Genziana” gestito da NASONE Francesco, R.I.T. n°319/12)<br />

A conferma dell’<strong>in</strong>contro serale descritto al Libro dal Puntorieri,<br />

nonch<strong>è</strong> dell’identità degli altri partecipanti (come detto certamente Nasone<br />

Franco e Burzomato Arturo), giova sottol<strong>in</strong>eare che la sera precedente<br />

rispetto alla suddetta conversazione PUNTORIERI Pietro e BURZOMATO<br />

Arturo – come si ev<strong>in</strong>ce dalle seguenti telefonate del 22.02.2012 – si sono<br />

<strong>in</strong>contrati ed hanno cenato a casa di NASONE Francesco:<br />

- alle ore 20:13 del 22 febbraio 2012, PUNTORIERI Domenica (compagna di<br />

Nasone Francesco e sorella di Puntorieri Pietro), chiama BURZOMATO Arturo<br />

con il telefono <strong>in</strong> uso al compagno e gli chiede dove si trova. BURZOMATO le<br />

100


dice di essere al bar con PUNTORIERI Pietro. La donna allora li <strong>in</strong>vita a casa a<br />

mangiare.<br />

PUNTORIERI D.:- Pronto!------//<br />

BURZOMATO A.:- Si! ------//<br />

PUNTORIERI D.:- Ohu! ------//<br />

BURZOMATO A.:- Chi <strong>è</strong> ...<strong>in</strong>comprensibile.... ------//<br />

PUNTORIERI D.:- Dove sei? ------//<br />

BURZOMATO A.:- Al bar! ------//<br />

PUNTORIERI D.:- Con Pietro? ------//<br />

BURZOMATO A.:- Si! ------//<br />

PUNTORIERI D.:- Volete mangiare? ------//<br />

BURZOMATO A.:- Ah! A che ora ci dobbiamo vedere? ------//<br />

PUNTORIERI D.:- Quando volete tra 10, 15 m<strong>in</strong>uti! ------//<br />

BURZOMATO A.:- Si, tra 15 m<strong>in</strong>uti il tempo che stiamo aiutando che Mimmo si sente<br />

male, per chiudere tutto, e stiamo salendo! ------//<br />

PUNTORIERI D.:- Va bene, ciao. ------//<br />

BURZOMATO A.:- Ma Franco <strong>è</strong> caduto dal divano? ------//<br />

PUNTORIERI D.:- Si, ciao (ndr. ride) ------//<br />

BURZOMATO A.:- Ciao, ciao. Ah, ciao! ------//<br />

(Conversazione del 22.02.2012 alle ore 20:13, registrata sull’utenza nr. 3925101077 <strong>in</strong> uso a<br />

NASONE Francesco al n°2881, R.I.T. n°2136/11 e sull’utenza nr. 3477365535 <strong>in</strong> uso a<br />

BURZOMATO Arturo al n°1480, R.I.T.n°2352/11)<br />

- alle successive ore 21:57 PUNTORIERI Pietro viene chiamato dalla madre, la<br />

quale gli chiede dove si trovi. Il ragazzo le risponde che sta cenando da<br />

Mimma (PUNTORIERI Domenica, sua sorella e convivente di NASONE<br />

Francesco).<br />

PUNTORIERI P.:- Si!-------////<br />

CURRO' A:- Dove sei? -------////<br />

PUNTORIERI P.:- Quì, da Mimma! Che cosa vuoi? -------////<br />

CURRO' A:- Niente! -------////<br />

PUNTORIERI P.:- Ah? -------////<br />

CURRO' A:- Non ti avevo visto. -------////<br />

PUNTORIERI P.:- Come non mi hai visto, io sono venuto, non sei salita a casa? -------////<br />

CURRO' A:- Uhm! -------////<br />

PUNTORIERI P.:- Più tardi vengo. -------////<br />

CURRO' A:- Va bene, ciao. -------////<br />

PUNTORIERI P.:- Ciao. -------////<br />

(Conversazione del 22.02.2012 alle ore 21:57, registrata sull’utenza nr. 3466299564 <strong>in</strong> uso a<br />

PUNTORIERI Pietro al n°807, R.I.T.n°2352/11)<br />

§ 4.2 Conversazione tra presenti del 27 febbraio 2012 (R.I.T. n. 319/12<br />

DDA)<br />

Come si ev<strong>in</strong>ce dalla trascrizione della conversazione di seguito<br />

riportata Nasone Franco non perde occasione per manifestare le proprie<br />

preoccupazioni <strong>in</strong> merito alla pressante attività di contrasto storicamente<br />

esercitata dalle Forze dell’ord<strong>in</strong>e e dall’A.G. nei confronti della sua famiglia (il<br />

101


iferimento corre evidentemente agli arresti eseguiti nell’ambito del<br />

procedimento penale cd. Cyrano del 1993 ed a quello successivo del 1998<br />

(proc. pen. n. 169/98 RGNR DDA). In particolare, la matt<strong>in</strong>a del 27.02.2012,<br />

Nasone Franco 24 – nel riferire a Puntorieri Pietro 25 l’oggetto di una<br />

conversazione avuta il giorno prima con tale Callore Salvatore Emilio 26 - riporta<br />

<strong>in</strong>tegralmente alcune delle frasi da lui stesso utilizzate nel corso della predetta<br />

discussione: “che vengono da te a bussarti la notte a farti la<br />

per<strong>qui</strong>sizione?...(<strong>in</strong>comprensibile)…quello che <strong>è</strong> successo...Ti sbattono<br />

(NASONE F. sbatte effettivamente qualcosa) la porta anche a te, magari. No?<br />

Non ti ricordi? A me..(<strong>in</strong>comprensibile)...io non mi salvo mai...Da me<br />

vengono a bussare i Carab<strong>in</strong>ieri a fare la per<strong>qui</strong>sizione e scassano il<br />

cazzo...tutti gli affiliati...dai miei cug<strong>in</strong>i...da me...da mio zio...da<br />

quell'altro zio...”.<br />

Le predette affermazioni, nella loro <strong>in</strong>e<strong>qui</strong>vocabile chiarezza, confermano due<br />

fondamentali circostanze.<br />

Da un lato, l’attuale esistenza a Scilla – come già <strong>in</strong> passato statuito da<br />

sentenze passate <strong>in</strong> giudicato nell’ambito del procedimento cd. Cyrano – di<br />

una cosca mafiosa riconducibile alla famiglia Nasone-Gaietti; l’espressione<br />

“affiliati non si presta <strong>in</strong>fatti ad altra possibile <strong>in</strong>terpretazione e, accompagnata<br />

all’elencazione dei soggetti facenti parte <strong>in</strong>tegrante della consorteria (“...dai miei<br />

cug<strong>in</strong>i...da me...da mio zio...da quell'altro zio...”), descrive plasticamente una<br />

struttura associativa mafiosa di tipo familistico, tutta <strong>in</strong>centrata su solidi e<br />

reciproci rapporti di consangu<strong>in</strong>eità.<br />

Dall’altro lato la partecipazione attiva dello stesso Nasone Franco (“tutti gli<br />

affiliati....da me”) – unitamente, come detto, ai cug<strong>in</strong>i (tra gli altri, Nasone<br />

24 Si richiamano <strong>in</strong>tegralmente i criteri di identificazione delle voci già <strong>in</strong>dicati al cap. II, par. 2 del presente<br />

provvedimento di fermo.<br />

25 Si richiamano <strong>in</strong>tegralmente i criteri di identificazione delle voci già <strong>in</strong>dicati al cap. II, par. 2 del presente<br />

provvedimento di fermo.<br />

26 E’ il figlio di Callore Rocco (nato a Scilla il 19.02.1947), venditore ambulante che, nella notte tra il 18 ed<br />

il 19 febbraio 2012, ha subìto l’<strong>in</strong>cendio del proprio furgonc<strong>in</strong>o posteggiato nei pressi del porto di Scilla. Le<br />

attività di <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e hanno consentito – come si dirà <strong>in</strong> seguito (conversazioni tra presenti del 26.02.2012<br />

R.I.T. n. 319/12) – di attribuire la paternità di tale danneggiamento a Nasone Francesco, Puntorieri Pietro e<br />

Burzomato Arturo.<br />

102


Domenico cl. 69, Nasone Rocco cl. 74 e Fulco Giuseppe 27 ) ed agli zii (tra gli<br />

altri Gaietti Matteo 28 ) – alla suddetta cosca mafiosa.<br />

La riprova dell’esistenza della cosca oso <strong>è</strong> peraltro fornita dallo stesso Nasone<br />

Francesco <strong>in</strong> un passaggio della medesima conversazione con Callore<br />

Salvatore, laddove – <strong>in</strong> perfetto stile mafioso – si rivolge al suo <strong>in</strong>terlocutore<br />

nei seguenti term<strong>in</strong>i: “Hai chiesto ai tuoi cug<strong>in</strong>i come si ragiona a Gioia<br />

Tauro?...che sanno come si ragiona a Gioia Tauro? o no? ... Qui purtroppo<br />

non si fa nulla!...Ognuno si sta bello tran<strong>qui</strong>llo <strong>qui</strong>! Si alza la matt<strong>in</strong>a ed<br />

alza le serrande per bene, "pulite". No, ..(<strong>in</strong>comprensibile)... - per dire- che<br />

se non hanno fatto quello che hanno fatto ogni mese.... li fanno saltare <strong>in</strong><br />

aria con tutti i palazzi!”.<br />

Il “rammarico” espresso da Nasone Franco per la situazione esistente a Scilla <strong>è</strong><br />

la dimostrazione più lampante del suo essere partecipe e promotore di una<br />

cosca mafiosa; lo stesso Nasone vuole però che il modus agendi della cosca di<br />

Scilla sia più orientato ad imporre un clima di terrore ed assoggettamento del<br />

tipo di quello esistente – a suo dire – nei territori controllati dalle strutture<br />

‘ndranghetistiche della zona di Gioia Tauro. Risulta poi eloquente il riferimento<br />

dello stesso Nasone Franco al pagamento mensile del “pizzo” (“...che se non<br />

hanno fatto quello che hanno fatto ogni mese...li fanno saltare <strong>in</strong> aria con tutti i palazzi!”),<br />

come vedremo una delle modalità più ricorrenti con le quali il sodalizio di cui<br />

fa parte realizza profitti <strong>in</strong>giusti e li distribuisce tra i vari sodali (v. le somme di<br />

denato versate periodicamente <strong>in</strong> favore del detenuto Fulco Giuseppe).<br />

--------------<br />

NASONE F.:- ----No...<br />

non ho pensato a te... qua e là... ci siamo trovati a parlare con i miei<br />

cug<strong>in</strong>i...". "Ed i tuoi cug<strong>in</strong>i - gli ho detto io- sono amici miei. I tuoi cug<strong>in</strong>i..<br />

(<strong>in</strong>comprensibile)... "Ieri glieli ho dovuti portare - per dire- <strong>è</strong> giusto.... li<br />

mandano da te...". "Qu<strong>in</strong>di? Che vuoi che ti dica io? Che vuoi che ti dica? “Non<br />

27 A conferma del fatto che Nasone Francesco consideri Fulco Giuseppe un suo “cug<strong>in</strong>o” (pur non<br />

essendo formalmente legati da tale v<strong>in</strong>colo di parentela) occorre rilevare che, <strong>in</strong> data 19 marzo 2012, Fulco<br />

Giuseppe <strong>in</strong>via a Nasone Francesco dal carcere di Benevento una missiva nella quale così esordisce:<br />

“Carissimo cug<strong>in</strong>o” (RIT n. 204/12).<br />

28 A conferma del fatto che Nasone Francesco consideri Gaietti Matteo un suo “zio” (pur non essendo<br />

formalmente legati da tale v<strong>in</strong>colo di parentela, <strong>in</strong> quanto <strong>in</strong> effetti Gaietti Matteo <strong>è</strong> cug<strong>in</strong>o <strong>in</strong> primo grado di<br />

Nasone Virgilio Giuseppe, padre di Nasone Gfrancesco cl. 72) giova evidenziare che, <strong>in</strong> data 15 febbraio<br />

2012 <strong>in</strong> una conversazione telefonica con Gaietti Matteo il Nasone Francesco così esordisce: “Ehi, zio<br />

Matteo!” (Conversazione del 15.02.2012 alle ore 16:00 registrata al progressivo n°1968 dell’utenza n<br />

°3408260821 <strong>in</strong> uso a GAIETTI Matteo ed al progressivo n°2661 dell’utenza n°3925101077 <strong>in</strong> uso a<br />

NASONE Francesco. R.I.T. n°2136/11).<br />

103


ti preoccupare” gli ho detto io “che, prima o poi, si sanno le cose. Che ti pensi”<br />

gli ho detto io “quello che succede” per dire “che vengono da te a bussarti la<br />

notte a farti la per<strong>qui</strong>sizione?... (<strong>in</strong>comprensibile)… quello che <strong>è</strong><br />

successo...” gli ho detto io “Ti sbattono (NASONE F. sbatte effettivamente<br />

qualcosa) la porta anche a te, magari. No? Non ti ricordi? A me..<br />

(<strong>in</strong>comprensibile)... io non mi salvo mai... Da me vengono a bussare i<br />

Carab<strong>in</strong>ieri a fare la per<strong>qui</strong>sizione e scassano il cazzo... tutti gli affiliati...<br />

dai miei cug<strong>in</strong>i... da me...da mio zio... da quell'altro zio...<br />

…Omissis…<br />

NASONE F.:-…(<strong>in</strong>comprensibile) …Gli ho detto: " Hai chiesto ai tuoi cug<strong>in</strong>i come si ragiona a<br />

Gioia Tauro?... che sanno come si ragiona a Gioia Tauro? o no? Qui<br />

purtroppo non si fa nulla![08:33:41] Ognuno si sta bello tran<strong>qui</strong>llo <strong>qui</strong>! Si<br />

alza la matt<strong>in</strong>a ed alza le serrande per bene, "pulite". No, ..<br />

(<strong>in</strong>comprensibile)... - per dire- che se non hanno fatto quello che hanno<br />

fatto ogni mese.... li fanno saltare <strong>in</strong> aria con tutti i palazzi!<br />

(Conversazioni n°456 del 27.02.2012 alle ore 08:22, registrata all’<strong>in</strong>terno del bar “La Genziana”<br />

gestito da NASONE Francesco, R.I.T. n°319/12)<br />

§ 4.3 Conversazione tra presenti del 1° marzo 2012 (R.I.T. n. 319/12 DDA)<br />

La conferma, come detto, che l’attività prem<strong>in</strong>ente della cosca mafiosa<br />

di Scilla consiste nella richiesta sistematica di denaro alle imprese ed ai<br />

soggetti economici operanti nel proprio territorio di “competenza” <strong>è</strong> data dalla<br />

conversazione registrata il 1° marzo 2012, alle ore 19,00 circa, all’<strong>in</strong>terno del<br />

laboratorio del bar “La Genziana” tra NASONE Francesco 29 e CALABRESE<br />

Carmelo 30 .<br />

Nell’ambito di tale conversazione <strong>in</strong>fatti NASONE Francesco riferisce a<br />

CALABRESE che un soggetto (poi identificato <strong>in</strong> Speziali Lorenzo,<br />

amm<strong>in</strong>istratore unico della ditta CALME BETON s.r.l. 31 ) si <strong>è</strong> recato da lui <strong>in</strong><br />

29 Si richiamano <strong>in</strong>tegralmente i criteri di identificazione delle voci già <strong>in</strong>dicati al cap. II, par. 2 del presente<br />

provvedimento di fermo.<br />

30 CALABRESE Carmelo, nato a Tor<strong>in</strong>o il 23.07.1972, residente a Scilla <strong>in</strong> via Ieracari n°27 <strong>in</strong>t. 5,<br />

<strong>in</strong>censurato, dipendente della CALME BETON s.r.l. con mansioni di “palista”. L’identificazione del Calabrese<br />

Carmelo <strong>è</strong> certa <strong>in</strong> quanto: a) NASONE chiama il suo <strong>in</strong>terlocutore “Melo”, notoriamente dim<strong>in</strong>uitivo di<br />

Carmelo; b) la voce di tale “Melo” <strong>è</strong> la stessa dell’utilizzatore dell’utenza telefonica 331/7275852 <strong>in</strong>testata<br />

proprio al predetto CALABRESE Carmelo, soggetto che spesso viene convocato presso il bar dallo stesso<br />

NASONE; c) la voce di tale “Melo” <strong>è</strong> stata registrata, <strong>in</strong> data 3.03.2012, all’<strong>in</strong>terno del bar La Genziana nel<br />

corso di una conversazione con NASONE Franco, PUNTORIERI Pietro e BURZOMATO Arturo durante la<br />

pianificazione di un danneggiamento alla ditta Fondazioni Speciali; il Calabrese dispensa <strong>in</strong> quell’occasione<br />

consigli su come manomettere e/o danneggiare i macch<strong>in</strong>ari della predetta ditta dimostrando conoscenza<br />

tecnica degli stessi, circostanza quest’ultima avvalorata dalle sue specifiche mansioni lavorative.<br />

31 La CALME BETON s.r.l. ha sede a Catanzaro ed <strong>è</strong> una ditta specializzata nella lavorazione e fornitura di<br />

calcestruzzo, attualmente impegnata nei pressi di Scilla nei lavori di ammodernamento dell’autostrada A3<br />

SA-RC nell’ambito del 6° macrolotto. La Calme Beton srl – il cui amm<strong>in</strong>istratore unico <strong>è</strong> SPEZIALI Lorenzo<br />

(nato a Catanzaro il 30.01.1971) – <strong>è</strong> <strong>in</strong>teramente di proprietà della CALME s.p.a.., il cui amm<strong>in</strong>istratore unico<br />

<strong>è</strong> il fratello di SPEZIALI Lorenzo, tale Speziali Giuseppe (nato a Catanzaro il 05.01.1963).<br />

104


tarda matt<strong>in</strong>ata (“E' venuto... (<strong>in</strong>comprensibile)...verso le dodici e mezzo...”) per<br />

consegnargli dei soldi e che tale somma non era quella dovuta (“Quanto? ... solo<br />

questo mi ha dato...").<br />

La natura illecita della somma ricevuta da Nasone Franco trova<br />

riscontro alla luce di quanto riferito da quest’ultimo al suo <strong>in</strong>terlocutore nel<br />

prosieguo della conversazione. In particolare Nasone Franco – fornendo <strong>in</strong> tal<br />

modo anche elementi decisivi al f<strong>in</strong>e di identificare la ditta Calme Beton srl ed<br />

il suo legale rappresentante – racconta a Calabrese Carmelo la situazione di<br />

difficoltà, anche economica, <strong>in</strong> cui si trova il soggetto che gli ha consegnato la<br />

somma di denaro, ciò a causa da un lato dei controlli a tappeto operati, tra gli<br />

altri, dalla Capitaneria di Porto (“...che già ci fanno dei problemi qua che ci stanno<br />

controllando a tappeto. L'altro ieri... dice... (<strong>in</strong>comprensibile)...mila euro di multa...la<br />

Capitaneria di Porto che abbiamo scaricato acqua...”) e dall’altro lato dall’impossibilità<br />

- essendovi altrimenti il rischio di essere arrestati - di fatturare una quantità di<br />

cemento superiore a quella realmente caricata sulle betoniere ("...che sono due<br />

metri <strong>in</strong> meno sulla betoniera...<strong>in</strong>vece di caricarne otto, ne caricano sei...che poi...poi mi<br />

fanno arrestare...perch<strong>è</strong> noi siamo i responsabili... io e mio fratello ...E allora ho rifiutato”).<br />

Ben si comprende come il soggetto che ha versato il corrispettivo di denaro<br />

n.m.q. <strong>in</strong> favore Nasone Franco <strong>è</strong> una ditta impegnata nella lavorazione del<br />

calcestruzzo, pertanto del tutto estranea all’attività commerciale svolta dal<br />

Nasone (cio<strong>è</strong> la gestione del bar-pasticceria La Genziana).<br />

Un passaggio decisivo della conversazione <strong>in</strong> esame <strong>è</strong> però quello di seguito<br />

riportato, laddove - sempre proseguendo a parlare del soggetto <strong>in</strong> questione -<br />

Nasone Franco afferma: “ha detto: "Mio fratello ora <strong>è</strong> a Catanzaro...perch<strong>è</strong><br />

voleva parlare con te...perch<strong>è</strong> io gli avevo mandato un'imbasciata...per non<br />

scendere...per dire...dal 3%”. Aggiunge poi lo stesso Nasone: “ha detto: “Ora<br />

mio fratello non c'<strong>è</strong>...ora manca un mese." Doveva scendere il 6...<br />

(<strong>in</strong>comprensibile)... "Ora... (<strong>in</strong>comprensibile)... ora non lo so se scende... vi<br />

vedete domani, perch<strong>è</strong> ora lui riparte un'altra volta, però...io ord<strong>in</strong>e di<br />

licenziamento ho... e poi chi sarà che deve venire...(<strong>in</strong>comprensibile)... puoi<br />

parlare"...."Va bene..." -gli ho detto io: "...io voglio parlare con... con tuo<br />

fratello!"....capisci, Melo? Se se ne vanno questi... non so con chi dobbiamo<br />

parlare più!”).<br />

105


Dalla ricostruzione complessiva della conversazione tra Nasone Franco e<br />

Calabrese Carmelo <strong>è</strong> possibile trarre le seguenti conclusioni:<br />

a) il Nasone riceve dall’amm<strong>in</strong>istratore unico della Calme Beton srl 32 una<br />

somma di denaro non meglio quantificata;<br />

b) dal tenore della discussione – il cui contenuto viene riportato fedelmente da<br />

Nasone Francesco a Calabrese Carmelo – si può facilmente dedurre che il<br />

legale rappresentante della ditta CALME BETON s.r.l. ha motivato la<br />

dim<strong>in</strong>uzione della somma corrisposta a NASONE con i problemi che la stessa<br />

ditta sta affrontando anche a seguito dei controlli operati dalla Capitaneria di<br />

Porto presso i propri stabilimenti di produzione di calcestruzzo;<br />

c) l’<strong>in</strong>tensificarsi dei controlli rende <strong>in</strong>oltre impossibile alla ditta fatturare una<br />

quantità di cemento superiore a quella realmente caricata sulle betoniere,<br />

rendendo <strong>qui</strong>ndi ulteriormente difficoltoso il reperimento di somme di denaro<br />

“extra” (“quando fanno il carico di cemento... lo fanno due metri <strong>in</strong> meno<br />

32 La riconducibilità della conversazione <strong>in</strong> esame alla Calme Beton srl ed al suo amm<strong>in</strong>istraotre unico<br />

(ovvero Speziali Lorenzo) <strong>è</strong> certa <strong>in</strong> quanto: a) nella conversazione Nasone Franco parla di carichi di<br />

calcestruzzo nelle betoniere; la Calme Beton srl - attualmente impegnata nei pressi di Scilla nei lavori di<br />

ammodernamento dell’autostrada A3 SA-RC nell’ambito del 6° macrolotto - <strong>è</strong> una ditta specializzata proprio<br />

nella lavorazione e fornitura di calcestruzzo; b) nella conversazione <strong>in</strong> esame si fa riferimento a controlli<br />

operati dalla Capitaneria di Porto nei confronti della società <strong>in</strong> questione, poi sfociati <strong>in</strong> una multa per aver<br />

“scaricato acqua”; effettivamente <strong>in</strong> data 15 dicembre 2011 la società Calme Beton srl <strong>è</strong> stata fatta oggetto di<br />

un controllo operato dalla Capitaneria di Porto di Reggio Calabria, cui ha fatto seguito <strong>in</strong> data 1° febbraio<br />

2012 una contestazione d’<strong>in</strong>frazione per la non conformità ai parametri di legge delle acque reflue<br />

provenienti dall’impianto della citata società e l’applicazione di una sanzione amm<strong>in</strong>istrativa, da<br />

determ<strong>in</strong>arsi <strong>in</strong> separata sede, compresa tra un m<strong>in</strong>imo di 3.000,00 euro ed un massimo di 30.000,00 euro;<br />

c) nella conversazione <strong>in</strong> esame si fa riferimento agli obblighi legati al pagamento di una multa comm<strong>in</strong>ata<br />

dalla Capitaneria di Porto (“L'altro ieri... dice... (<strong>in</strong>comprensibile)... mila euro di multa... la Capitaneria di<br />

Porto che abbiamo scaricato acqua... (<strong>in</strong>comprensibile)... <strong>è</strong> a nome mio e se non la pagano loro, la devo<br />

pagare io”); che la multa sia quella sopra <strong>in</strong>dicata, <strong>in</strong>flitta anche alla Calme Beton srl e dunque al suo legale<br />

rappresentante Speziali Lorenzo, si ev<strong>in</strong>ce dal fatto che l’<strong>in</strong>frazione (v. all. n. 15 citata <strong>in</strong>formativa) <strong>è</strong> stata<br />

contestata <strong>in</strong> solido, oltre che alla Calme Beton srl, anche alla SA-RC SCPA (cio<strong>è</strong> il consorzio che si <strong>è</strong><br />

aggiudicato l’appalto per l’ammodernamento dell’autostrada A3 SA-RC); si capisce allora perch<strong>è</strong> Speziali<br />

Lorenzo (a.u. della Calme Beton srl) – cio<strong>è</strong> l’<strong>in</strong>terlocutore di Nasone Francesco – evidenzi correttamente che,<br />

qualora la sanzione non verrà pagata dal consorzio SA-RC SCPA, dovrà essere lui, quale co-obbligato <strong>in</strong><br />

solido, a versare quanto dovuto all’Erario (<strong>in</strong> effetti nel citato verbale di contestazione dell’<strong>in</strong>frazione<br />

amm<strong>in</strong>istriva uno dei co-obbligati <strong>in</strong> solido <strong>è</strong> proprio Speziali Lorenzo, quale a.u. della Calme Beton srl); d)<br />

dalla conversazione <strong>in</strong> esame si ev<strong>in</strong>ce che colui il quale ha consegnato la somma di denaro a Nasone<br />

Francesco (e che con quest’ultimo ha dialogato) ha un fratello che <strong>in</strong> quel momento si trova a Catanzaro;<br />

Speziali Lorenzo ha effettivamente un fratello, tale Speziali Giuseppe (amm<strong>in</strong>istratore unico della Calme spa);<br />

non a caso la Calme spa ha sede a Catanzaro e lo stesso Speziali Giuseppe <strong>è</strong> residente a Catanzaro; e) nella<br />

conversazione <strong>in</strong> esame Nasone Francesco dice a Calabrese Carmelo di aver chiesto al suo <strong>in</strong>terlocutore di<br />

parlare con il fratello, al quale peraltro aveva mandato <strong>in</strong> precedenza “un’imbasciata”; si ev<strong>in</strong>ce dunque che il<br />

predetto fratello ha certamente un ruolo sovraord<strong>in</strong>ato rispetto all’<strong>in</strong>terlocutore di Nasone Franco. Non <strong>è</strong> un<br />

caso, per l’appunto, che SPEZIALE Giuseppe (peraltro più anziano del fratello Lorenzo) sia l’amm<strong>in</strong>istratore<br />

unico della CALME s.p.a., la quale <strong>è</strong> proprietaria del 100% delle quote della CALME BETON s.r.l.; f)<br />

l’espressione “qua da Scarano ?”, utilizzata da Calabrese Carmelo, conferma l’<strong>in</strong>e<strong>qui</strong>vocabile riferimento alla<br />

Calme Beton, <strong>in</strong> quanto – come emerge dalla C.N.R. n. 160/11 della Capitaneria di Porto, Guardia Costiera di<br />

Reggio Calabria (v. all. n. 14 citata <strong>in</strong>formativa) – l’impianto di produzione di calcestruzzo presso il quale<br />

opera attualmente la Calme Beton <strong>è</strong> stato realizzato dalla ditta Scarano srl di Scilla e venduto nei primi mesi<br />

del 2011 proprio alla Calme Beton.<br />

106


della... di carico…” “...che sono due metri <strong>in</strong> meno sulla betoniera... <strong>in</strong>vece di<br />

caricarne otto, ne caricano sei... che poi... poi mi fanno arrestare... perch<strong>è</strong> noi<br />

siamo i responsabili... io e mio fratello. E allora ho rifiutato, che già ci fanno<br />

dei problemi qua che ci stanno controllando a tappeto.).<br />

d) Speziali Lorenzo riferisce a NASONE Francesco che il fratello Giuseppe al<br />

momento del loro <strong>in</strong>contro si trova a Catanzaro, ma che quest’ultimo vuole<br />

<strong>in</strong>contrarlo per parlargli. E’ lo stesso NASONE Francesco a spiegare con<br />

chiarezza a CALABRESE Carmelo il motivo dell’<strong>in</strong>contro; Speziali Giuseppe<br />

vuole parlare con Franco <strong>in</strong> quanto costui <strong>in</strong> precedenza gli ha mandato una<br />

“imbasciata” per ricordargli che non sarebbero assolutamente dovuti scendere<br />

sotto la soglia fissata del 3% dell’importo complessivo dell’appalto ottenuto<br />

(“Mio fratello ora <strong>è</strong> a Catanzaro... perch<strong>è</strong> voleva parlare con te..." perch<strong>è</strong> io gli avevo<br />

mandato un'imbasciata... per non scendere...per dire...dal 3%.”). Tale ultima deduzione<br />

trova peraltro conferma tenuto conto del fatto che <strong>è</strong> lo stesso Nasone, pochi<br />

istanti dopo, a far riferimento ad una somma di denaro molto elevata (“un<br />

milione e ottocentomila euro”), con ciò volendo evidenziare proprio l’ammontare<br />

dell’appalto ottenuto dalla ditta CALME (“Attaccato al silos! ... Un milione e<br />

ottocentomila euro...”) sul quale poi calcolare il 3% dovuto alla cosca mafiosa di<br />

Scilla.<br />

e) a causa dei vari problemi evidenziati, l’amm<strong>in</strong>istratore della CALME BETON<br />

s.r.l. prospetta a Nasone Franco l’ipotesi che la ditta proceda al licenziamento<br />

di tutti gli operai ed abbandoni il cantiere di Scilla (“...io ord<strong>in</strong>e di licenziamento<br />

ho...e poi chi sarà che deve venire...(<strong>in</strong>comprensibile)...puoi parlare...."); pertanto <strong>è</strong> lo<br />

stesso Nasone a porsi il problema di come proseguire i rapporti con la ditta<br />

che succederà alla Calme Beton srl, <strong>in</strong> quanto vi <strong>è</strong> il rischio che venga meno un<br />

<strong>in</strong>terlocutore affidabile, ormai <strong>in</strong>cl<strong>in</strong>e a cedere alle richieste estorsive della<br />

cosca (“....capisci, Melo? Se se ne vanno questi... non so con chi dobbiamo parlare più!”).<br />

NASONE F.:- --- E' venuto... (<strong>in</strong>comprensibile)... verso le dodici e mezzo...<br />

CARMELO:-----Uhm? NASONE F.:- ---Eh!<br />

CARMELO:-----Quanto? NASONE F.:- ---"...solo<br />

questo mi ha dato..." ha detto ...(<strong>in</strong>comprensibile)... "...e mi ha detto<br />

che forse... ...tutti e due ci licenziamo..." che c'<strong>è</strong>... che vogliono fare... non lo so<br />

che cosa vogliono fare... ma io penso che li vogliono arrestare! Cose... della<br />

ditta... ispezioni... (<strong>in</strong>comprensibile)... che gli hanno mandato a dire... che lui<br />

era per sopra ("pa munti", n.d.r.)... che <strong>è</strong> da 20 giorni che sale e scende e non <strong>è</strong><br />

potuto nemmeno venire... che lui ha detto di fare... quando fanno il carico di<br />

cemento... lo fanno due metri <strong>in</strong> meno della... di carico. E lui gli ha detto:<br />

107


"Non <strong>è</strong> che sono due..." gli ha detto "...che sono due metri <strong>in</strong> meno sulla<br />

betoniera... <strong>in</strong>vece di caricarne otto, ne caricano sei... che poi... poi mi fanno<br />

arrestare... perch<strong>è</strong> noi siamo i responsabili... io e mio fratello. E allora ho<br />

rifiutato, che già ci fanno dei problemi qua che ci stanno controllando a<br />

tappeto. L'altro ieri... dice... (<strong>in</strong>comprensibile)... mila euro di multa... la<br />

Capitaneria di Porto che abbiamo scaricato acqua... (<strong>in</strong>comprensibile)... <strong>è</strong> a<br />

nome mio e se non la pagano loro, la devo pagare io. Ora sono a<br />

Catanzaro..." ha detto "Mio fratello ora <strong>è</strong> a Catanzaro... perch<strong>è</strong> voleva parlare<br />

con te..." perch<strong>è</strong> io gli avevo mandato un'imbasciata... per non scendere...<br />

per dire... dal 3%. ... (<strong>in</strong>comprensibile)... così... (<strong>in</strong>comprensibile)... "Ora mio<br />

fratello non c'<strong>è</strong>... ora manca un mese." Doveva scendere il 6...<br />

(<strong>in</strong>comprensibile)... ha detto "Ora... (<strong>in</strong>comprensibile)... ora non lo so se<br />

scende... vi vedete domani, perch<strong>è</strong> ora lui riparte un'altra volta, però... io<br />

ord<strong>in</strong>e di licenziamento ho... e poi chi sarà che deve venire...<br />

(<strong>in</strong>comprensibile)... puoi parlare." ha detto. "Va bene..." gli ho detto io "...io<br />

voglio parlare con... con tuo fratello!" gli ho detto io...<br />

(<strong>in</strong>comprensibile)......capisci, Melo? Se se ne vanno questi... non so con chi<br />

dobbiamo parlare più!... (<strong>in</strong>comprensibile)...<br />

CARMELO:-----Qua da SCARANO?<br />

NASONE F.:- ---Attaccato<br />

al silos! Un milione e ottocentomila euro... (<strong>in</strong>comprensibile)... Che<br />

dobbiamo fare con questo, Melo?<br />

CARMELO:-----A me?<br />

…Omissis…<br />

(Conversazioni n°804 del 01.03.2012 alle ore 19:04, registrata all’<strong>in</strong>terno del bar “La Genziana” gestito<br />

da NASONE Francesco, R.I.T. n°319/12)<br />

La suddetta conversazione costituisce peraltro la conferma di quanto<br />

già emerso nel collo<strong>qui</strong>o registrato presso la Casa Circondariale di Benevento<br />

tra Fulco Giuseppe ed i propri familiari. In quell’occasione il Fulco,<br />

lamentandosi con la madre per non aver ricevuto dalla cosca mafiosa di cui fa<br />

parte un adeguato sostegno economico, affermava quanto segue: “Siccome<br />

qua...non <strong>è</strong> arrivato nessuno...ed io so che ogni mese...c’<strong>è</strong> quello<br />

dell’autostrada”. Appare chiaro come il Fulco si riferisca proprio ai proventi<br />

illeciti che mensilmente il sodalizio riceve da una o più ditte tra quelle<br />

impegnate nei lavori di ammodernamento dell’autostrada SA-RC; tra di esse,<br />

anche alla luce della conversazione registrata all’<strong>in</strong>terno del bar La Genziana il<br />

1° marzo 2012 alle ore 19 e 04, vi <strong>è</strong> senza dubbio la Calme Beton srl.<br />

Dalla predetta conversazione <strong>è</strong> possibile <strong>in</strong>oltre trarre <strong>in</strong>dubbi elementi di<br />

conferma – anche con riferimento all’ambito territoriale di Scilla – del sistema<br />

con cui la ‘ndrangheta si <strong>è</strong> <strong>in</strong>filtrata prepotentemente nel bus<strong>in</strong>ess legato ai<br />

lavori di ammodernamento dell’autostrada A3 SA-RC. Il dato percentuale<br />

contenuto nell’”imbasciata” con cui Nasone Franco impone alla ditta Calme<br />

Beton srl di non scendere sotto la soglia del 3% <strong>è</strong> <strong>in</strong>fatti uno degli elementi<br />

card<strong>in</strong>e di cui si compone il predetto sistema, come emerge da riscontri<br />

108


ac<strong>qui</strong>siti nel corso di precedenti attività di <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e di seguito ampiamente<br />

illustrate, nonch<strong>è</strong> da numerose sentenze passate <strong>in</strong> giudicato.<br />

A ciò si aggiunga <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e che la percentuale sopra <strong>in</strong>dicata (cio<strong>è</strong> il 3%) <strong>è</strong> non a<br />

caso quella richiesta da Fulco Giuseppe <strong>in</strong> occasione della vicenda estorsiva<br />

culm<strong>in</strong>ata con il successivo arresto <strong>in</strong> flagranza del 1° giugno 2011 ed <strong>in</strong> cui –<br />

come si dirà a breve – risulta co<strong>in</strong>volto anche Nasone Francesco. Al titolare<br />

della ditta Consolidamenti speciali srl venne <strong>in</strong>fatti imposto - a fronte di un<br />

appalto del valore complessivo di euro 245.000,00 - il pagamento della<br />

somma di euro 6.000,00 33 , cifra di poco <strong>in</strong>feriore al 3% e pertanto da<br />

considerarsi, per ammissione dello stesso Fulco Giuseppe, frutto di un<br />

“trattamento di favore”.<br />

§4.4 Il sistema esistente per i lavori di ammodernamento dell’autostrada<br />

A3 SA-RC<br />

Costituisce fatto notorio – peraltro già oggetto di numerose pronunce<br />

giurisdizionali 34 – quello secondo cui la ‘ndrangheta <strong>è</strong> solita imporre tangenti il<br />

cui dato percentuale <strong>è</strong> pari al 3% dell’importo complessivo dell’appalto<br />

conseguito e/o del bene compravenduto.<br />

La cd. tassa ambientale del 3%<br />

Con riferimento specifico ai lavori di ammodernamento dell’autostrada A3 SA-<br />

RC tale dato <strong>è</strong> emerso peraltro <strong>in</strong> modo <strong>in</strong>e<strong>qui</strong>vocabile da almeno due<br />

<strong>in</strong>tercettazioni telefoniche eseguite nell’ambito del p.p. 1893/2004 R.G.N.R.<br />

33 “...L’uomo allora mi chiedeva se ritenevo giusto che da Catania stavo eseguendo un lavoro a Scilla senza<br />

far “campare” le persone del posto. All’<strong>in</strong>izio ho fatto f<strong>in</strong>ta di non capire la sua richiesta ma <strong>in</strong> seguito ho<br />

chiesto io a lui di cosa avesse bisogno. L’uomo, con fare m<strong>in</strong>accioso, mi chiedeva a quanto ammontava<br />

l’importo dei lavori ed appurato che la cifra ammontava a 245.000 euro, avanzava una richiesta di<br />

denaro pari a 6.000 euro. Nella circostanza mi faceva capire che anche le altre imprese che lavorano <strong>in</strong><br />

zona sono soggette alle medesime richieste e che <strong>è</strong> normale che corrispondano una cifra<br />

proporzionale all’importo dell’appalto che stanno eseguendo....mi faceva capire che il trattamento che<br />

mi stava riservando era di favore” (stralcio <strong>in</strong>tegrazione denuncia presentata presso la Compagnia CC Villa<br />

San Giovanni dall’imprendiore D’Agata Giuseppe <strong>in</strong> data 26.05.2011 – v. all. n. 2 citata <strong>in</strong>formativa)<br />

34 Vedi motivazione contenuta della sentenza n. 611/11 pronunciata il 24.11.2011 dal G.U.P. di Reggio<br />

Calabria nell’ambito del p.p. n. 3281/11 RGNR DDA contro Piromalli Girolamo per il reato di cui agli<br />

artt. 56, 110, 629 cpv c.p. e 7 l. n. 203/91 nella quale si statuisce che: “omissis … In primo luogo,<br />

partendo anzitutto dall’entità della somma poi richiesta <strong>in</strong> concreto (30.000,00 euro pari a circa il 3%<br />

dell’importo dell’ac<strong>qui</strong>sto del bene) si deve sottol<strong>in</strong>eare … non solo che tale entità <strong>è</strong> proprio la<br />

percentuale “usualmente” richiesta dalla cosche <strong>in</strong> ord<strong>in</strong>e ad ogni tangente pubblica e privata da<br />

ac<strong>qui</strong>sire ma anche (ed il dato per cui le cosche locali esercitano la loro immane oppressione anche<br />

mediante richieste estorsive su s<strong>in</strong>gole transazioni private di cui abbiano avuto conoscenza. … omissis” (pg.<br />

46 citata sentenza).<br />

109


D.D.A. mod. 44 (ed ac<strong>qui</strong>site al presente procedimento ex art. 270 cpv c.p.p.),<br />

che dimostrano <strong>in</strong> maniera <strong>in</strong>contestabile la disponibilità del Contraente<br />

Generale operante sul V macrolotto (CONDOTTE S.p.a. ed IMPREGILO S.p.a.) a<br />

sottostare alla c.d. tassa ambientale, pari al 3%, da corrispondere alle<br />

organizzazioni crim<strong>in</strong>ali.<br />

La prima conversazione <strong>in</strong> questione veniva registrata <strong>in</strong> data 25.05.04 fra due<br />

dirigenti di CONDOTTE S.p.a., l’<strong>in</strong>g. D’ALESSANDRO Giovanni e l’<strong>in</strong>g. SALES<br />

Giancarlo; di seguito se ne riporta uno stralcio:<br />

Omissis…<br />

D’ALESSANDRO: <strong>in</strong>gegnere mi dia questo <strong>in</strong>put e io sistemo tutte le<br />

carte…<br />

SALES: E certo, capito, prima diciamo…<br />

D’ALESSANDRO: Il…quarantuno milioni deve restare quello o lo vogliamo<br />

portare a qualche…(<strong>in</strong>c)..<strong>in</strong> più?<br />

SALES: No…lo possiamo…guardi…quarantac<strong>in</strong>que ce lo<br />

giochiamo…l’importo com’<strong>è</strong>…sempre con quel discorso<br />

che ho fatto io, spalle coperte e 3% di paravento…<br />

D’ALESSANDRO: E allora mi faccia fare queste cose…però i costi di<br />

impianto per l’apertura <strong>in</strong> sezione…li anticipo e li<br />

concretizzo nel primo anno di attività<br />

SALES: Ecco…ma io direi per quello che riguarda alcuni costi,<br />

tipo i campi, va bene e compagnia bella, io direi di<br />

concretizzare nei primi c<strong>in</strong>que - sei mesi<br />

…Omissis… (seguitavano a discutere di costi)<br />

D’ALESSANDRO: …Ma <strong>in</strong>fatti quello lì rientra nei costi che ho ipotizzato a<br />

novanta giorni…nel senso che portiamo l’acciaio e lo<br />

paghiamo a novanta giorni…<br />

SALES: E allora ha messo quei costi a novanta giorni…va bene,<br />

allora l’<strong>in</strong>put <strong>è</strong>…<br />

D’ALESSANDRO: Poi prudentemente ne ho collocato altri a sessanta…e che<br />

però…<br />

SALES: Va bene, va bene<br />

D’ALESSANDRO: Ecco perché…i criteri di prudenza ci sono, poi…<br />

SALES: Si lo so, lo so che ci stanno…col 3% di paravento…<br />

comunque adesso sviluppiamo …<br />

D’ALESSANDRO: ….uh…<br />

SALES: …Ma io su quello stavo abbastanza tran<strong>qui</strong>llo, <strong>è</strong> una<br />

questione di…(<strong>in</strong>c)…degli impegni per far quadrare…per<br />

non far vedere giustamente alla banca…essere prudenti <strong>è</strong><br />

il ragionamento….<strong>in</strong>tanto il ragionamento concettuale alla<br />

base che piuttosto che fare anche quegli ac<strong>qui</strong>sti di…di<br />

immobilizzazione va bene perché io poi gli altri non sono<br />

immobilizzazioni….noi le immobilizzazioni sono<br />

110


D’ALESSANDRO: Ma penso di si<br />

estremamente ridotte…(<strong>in</strong>c)…per i campi, va bene e per<br />

qualche macch<strong>in</strong>a particolare…ma saranno due o tre<br />

macch<strong>in</strong>e operatrici tipo che ne so…un jumbo ci può<br />

essere o…o un paio di autogrù particolari che dovessero<br />

servire, ma <strong>in</strong>somma va bene, si va bene, ma poi l’altra<br />

roba…quando ha considerato un mi…c<strong>in</strong>quecentomila<br />

euro per comprare le macch<strong>in</strong>e secondarie lei sta a posto<br />

con qualche macch<strong>in</strong>a di servizio…<br />

…Omissis…(Riassumevano il contenuto della conversazione fissando i punti salienti:<br />

(1) <strong>in</strong>serire i dati distribuendoli su periodi più lunghi nella fase <strong>in</strong>iziale (2) scarico del<br />

costo della polizza nel primo mese di attività (3) Proget management al 4% sulla<br />

produzione (4) Esame del flusso di cassa su entità delle anticipazioni.<br />

(Conversazione del 25/05/2004 ore 17:05 progr. 1249 sull’utenza nr.<br />

348/2503675) 35<br />

Questa importantissima conversazione si riallacciava ad una precedente<br />

telefonata, registrata nella matt<strong>in</strong>ata del 14 maggio 2004. In quella data, il<br />

capo area D’ALESSANDRO Giovanni aveva spiegato, sempre all’<strong>in</strong>gegnere SALES<br />

della sede di Roma, che per recuperare il 3% da stornare alle organizzazioni<br />

crim<strong>in</strong>ali, aveva studiato un <strong>in</strong>serimento fittizio di un costo aggiuntivo. Per<br />

usare le parole dell’<strong>in</strong>gegnere D’ALESSANDRO questa nuova voce era stata<br />

denom<strong>in</strong>ata: “costo fittizio di stima di un 3% sui ricavi chiamato costo<br />

sicurezza CONDOTTE – IMPREGILO” . L’<strong>in</strong>gegnere proseguiva parlando di<br />

“strategia aziendale”, <strong>in</strong>dispensabile per raggiungere certi obiettivi. Dalla<br />

conversazione emergeva chiaramente che la CONDOTTE S. p. A. e la IMPREGILO<br />

S.p.a. miravano, mediante un giro di fatture maggiorate, a ricavare un surplus<br />

f<strong>in</strong>anziario, il “cash flow” appunto, per poi dest<strong>in</strong>arlo alla “tassa ambientale” da versare<br />

alle cosche. Il flusso di cassa o cash flow nella term<strong>in</strong>ologia anglosassone <strong>è</strong> la<br />

ricostruzione dei flussi monetari (differenza tra tutte le entrate e le uscite<br />

monetarie) di una azienda/progetto nell'arco del periodo di analisi. Quando il<br />

flusso <strong>è</strong> positivo (<strong>in</strong>cremento) si def<strong>in</strong>isce cash <strong>in</strong>flow, quando <strong>è</strong> negativo<br />

(decremento) si def<strong>in</strong>isce cash outflow. Il cash flow rappresenta una misura<br />

dell'autof<strong>in</strong>anziamento aziendale.<br />

…Omissis…<br />

D'ALESSANDRO : Ma c'<strong>è</strong> un altro aspetto che volevo sottol<strong>in</strong>eare dal<br />

discorso no..<br />

SALES: uhm..<br />

35<br />

111


D'ALESSANDRO: montando tutti questi numeri e via dicendo...abbiamo<br />

riaggiornato un po’ tutti i parametri che devono essere<br />

oggetto di una valutazione e di una condivisione ..<br />

SALES: uh.. uh..!!<br />

D'ALESSANDRO: Perché hanno <strong>in</strong>fluenza economica sull'andamento<br />

dell'appalto..<br />

SALES: certo.(<strong>in</strong>c)..<br />

D'ALESSANDRO: Per esempio <strong>in</strong> una forma prudente però poi lei.. o<br />

decidendo ASTALDI...il gruppo no...Io su quei marg<strong>in</strong>i<br />

che escono dai costi di gara, che sono stati forzati, ho<br />

<strong>in</strong>serito una nuova riga, cio<strong>è</strong> ... <strong>in</strong> cui ho messo un<br />

costo fittizio di stima di un 3% sui ricavi e l'ho<br />

chiamato costo sicurezza CONDOTTE - IMPREGILO ...<br />

SALES: uhm.. ho capito!<br />

D'ALESSANDRO: .. Perché se no si evidenziava nel casch-flou un<br />

marg<strong>in</strong>e molto alto che verosimilmente <strong>in</strong>gegnere...<br />

SALES: non ci sta!<br />

D'ALESSANDRO: secondo me non ci sta!<br />

SALES: Si<br />

D'ALESSANDRO: Cio<strong>è</strong>, io onestamente, sono pure perplesso su quello che<br />

<strong>è</strong> rimasto<br />

SALES: Esatto<br />

D'ALESSANDRO: Perché i costi diretti ... per quella che <strong>è</strong> la mia esperienza<br />

e la difficoltà di quel lavoro, ci sarà da battagliare<br />

parecchio ...<br />

SALES: Per mantenerli e rispettarli…o ... senta una co…<br />

D'ALESSANDRO: Sicuramente le avvisaglie ...<br />

SALES: Non sono buone<br />

D'ALESSANDRO: (<strong>in</strong>c.) <strong>in</strong>terlocutore ... con IMPREGILO, per come si sta<br />

manifestando ..<br />

SALES: uh, uh!<br />

D'ALESSANDRO: Ora ... lo trasferisco solo a SALES per renderlo partecipe<br />

di un travaglio <strong>in</strong>teriore ...<br />

SALES: e cio<strong>è</strong>?<br />

D'ALESSANDRO: Non mi ispirano grande fiducia, perché ... la competitività<br />

si ha quando ... nel rispetto delle strategie ... che la<br />

nostra strategia aziendale <strong>è</strong> ben chiara e via dicendo ...<br />

SALES: E ma questa ... a…<br />

D'ALESSANDRO: Però c'<strong>è</strong> gente che non deve fare…fare i giri a un<br />

contratt<strong>in</strong>o di fitto di una casa a ottanta uffici legali<br />

SALES: eh, eh (ride)<br />

D'ALESSANDRO: perché ... mi ha capito?<br />

SALES: eh!<br />

D'ALESSANDRO: Se no ... figuriamoci quando poi facciamo una cosa ... no,<br />

questo la tratta quello .... si analizzano carte, ma non si<br />

entra nel cuore del ..<br />

SALES: eh, ma questa <strong>è</strong> la tattica loro ... la tattica loro<br />

D'ALESSANDRO: eh, ma <strong>è</strong> pericoloso <strong>in</strong>gegnere<br />

SALES: pericolosissimo!<br />

D'ALESSANDRO: pericoloso ..perché questo non ha il respiro economico<br />

dell'alta velocità del (<strong>in</strong>c.)..<br />

112


SALES: e lo so...e da tempo che lo sto dicendo io.. da parecchio<br />

che lo sto dicendo ..<br />

D'ALESSANDRO: <strong>qui</strong> c'<strong>è</strong> un approccio grosso...ma ci deve essere il sangue<br />

agli occhi come abbiamo sempre avuto…cio<strong>è</strong> ..per me<br />

l’affidatario <strong>è</strong> il subappaltatore!<br />

SALES: esatto!<br />

D'ALESSANDRO: bisogna trattare a livello di subappaltatori<br />

SALES : Di subappaltatori <strong>è</strong> <strong>in</strong>utile va bene..<br />

D'ALESSANDRO: Se trattiamo a livello di impresa generale eh ... facciamo<br />

solo impostazione, gli oneri della sicurezza e via<br />

dicendo...<br />

…Omissis…<br />

(Conversazione del 14.05.04 ore 12.22 progressivo 886 utenza nr. 348/2503675)<br />

Dalle due conversazioni sopra riportate, <strong>qui</strong>ndi, emergeva chiaramente che le<br />

società CONDOTTE S. p. A. e IMPREGILO S. p. A. avevano compreso molto bene<br />

la realtà mafiosa calabrese, <strong>in</strong>sediando con la carica di capo area della<br />

Calabria, rispettivamente, D’ALESSANDRO Giovanni e MIGLIO Francesco.<br />

La conferma dell’esistenza della c.d. “tassa ambientale” - nella misura del 3%<br />

del capitolato - <strong>è</strong> emersa anche da alcune conversazioni tra presenti<br />

registrate nell’ambito del procedimento penale n. 4508/06 RGNR DDA (cd.<br />

“Cosa mia”), presso le sale collo<strong>qui</strong> delle case circondariali di Secondigliano e<br />

Reg<strong>in</strong>a Coeli, dove erano ristretti, rispettivamente, GALLICO Giuseppe e<br />

BRUZZISE Giuseppe, personaggi di vertice delle omonime consorterie.<br />

Mentre nel p.p. 1348/2001 R.G.N.R. D.D.A. (c.d. “Operazione Arca”) era stata<br />

ac<strong>qui</strong>sita la prova del fatto che il Contraente Generale pagava alle cosche<br />

una somma pari al 3% del capitolato -che veniva recuperata <strong>in</strong>dicando <strong>in</strong><br />

bilancio una voce di costo fittizia- nell’ambito del procedimento n. 4508/06<br />

RGNR DDA si <strong>è</strong> accertato che tale somma era ripartita fra le varie ‘ndr<strong>in</strong>e<br />

secondo il criterio della “competenza per territorio”.<br />

Ci si riferisce alle seguenti conversazioni:<br />

1) Conversazioni ambientali registrate presso la casa circondariale di<br />

Secondigliano, ove era detenuto (condannato <strong>in</strong> via def<strong>in</strong>itiva<br />

all’ergastolo) GALLICO Giuseppe, capo dell’omonima cosca di Palmi:<br />

- conversazione del 23.08.07 (R.I.T. 290/07): trattasi di una<br />

importantissima conversazione tra GALLICO Giuseppe, il figlio<br />

GALLICO Anton<strong>in</strong>o e la figlia GALLICO Italia Antonella. Nel corso di tale<br />

dialogo ad un certo punto si faceva esplicito riferimento all’autostrada<br />

e si aveva la conferma dell’esistenza di una percentuale di guadagno<br />

ben def<strong>in</strong>ita per le organizzazioni mafiose, che il GALLICO asseriva<br />

essere pari proprio al 3% dell’importo dei lavori (GALLICO Giuseppe:<br />

113


“per i lavori…gli dovevano dare il tre per cento per tutti i lavori…il<br />

3%”).<br />

- conversazione del 1.02.07 (R.I.T. 136/06), tra GALLICO Giuseppe e il<br />

figlio GALLICO Anton<strong>in</strong>o, nel corso della quale il primo diceva al<br />

secondo che lo “zio Rocco” (GALLICO Rocco, all’epoca latitante, poi<br />

arrestato dalla Squadra Mobile di RC <strong>in</strong> data 24.03.08) prendeva<br />

tangenti dall’autostrada: ”lui li piglia i soldi dell’autostrada! Noi queste<br />

cose, noi…”.<br />

2) Conversazioni ambientali registrate all’<strong>in</strong>terno della casa<br />

circondariale di Reg<strong>in</strong>a Coeli, ove era detenuto (condannato <strong>in</strong> via<br />

def<strong>in</strong>itiva all’ergastolo) BRUZZISE Giuseppe, capo dell’omonima cosca<br />

di Barritteri di Sem<strong>in</strong>ara:<br />

- conversazione del 19.01.07 (RIT 62/07): trattasi di una rilevantissima<br />

conversazione <strong>in</strong>tercorsa tra BRUZZISE Giuseppe, il genero RAO Diego<br />

e le figlie BRUZZISE Maria e BRUZZISE Domenica. Nel corso di tale<br />

dialogo BRUZZISE Giuseppe faceva esplicito riferimento alle<br />

percentuali del provento delle estorsioni (dal tenore complessivo della<br />

discussione appare evidente che si riferisse a quelle relative agli<br />

appalti dell’autostrada, cfr. parte seconda, capitolo III) e diceva che a<br />

Sem<strong>in</strong>ara SANTAITI Carm<strong>in</strong>e Demetrio prendeva il 50%, U ‘DOLU<br />

(GIOFFRE’ Rocco) il 30% e “quell’altro ragazzo” il 20%: “…perché lui<br />

(SANTAITI Carm<strong>in</strong>e Demetrio) ha preso il c<strong>in</strong>quanta a Sem<strong>in</strong>ara, “U<br />

NDOLU” (GIOFFRE’ Rocco) ha preso il trenta e quello… quel<br />

ragazzo il venti…”.<br />

- conversazione del 12.01.07 (RIT 62/07): circa una settimana prima,<br />

precisamente <strong>in</strong> data 12.01.07, BRUZZISE Giuseppe aveva già espresso<br />

tale concetto: “dici ma quelli si sono messi d’accordo … sai chi si<br />

divide i soldi …a Sem<strong>in</strong>ara …a Sem<strong>in</strong>ara … quelli di Sem<strong>in</strong>ara il<br />

c<strong>in</strong>quanta per cento i SANTAITI… e i…(<strong>in</strong>c.)… e i trenta …quelli …<br />

meno male che un ‘NDOLU … sa che a Barritteri ci siamo noi …e<br />

quelli devono portare i soldi…(<strong>in</strong>c.)…”.<br />

Alla luce di quanto f<strong>in</strong>ora esposto può considerarsi pacifico il fatto che le<br />

cosche pretendevano dal Contraente Generale una percentuale sui lavori<br />

da eseguire e che questa percentuale era pari al 3% del capitolato<br />

d’appalto.<br />

Non <strong>è</strong> superfluo sottol<strong>in</strong>eare che la percentuale dest<strong>in</strong>ata al pagamento della<br />

“tangente” non <strong>è</strong> certo nuova nel panorama imprenditoriale calabrese: già<br />

nell’ambito del procedimento denom<strong>in</strong>ato “Porto” era emersa un’analoga<br />

percentuale dovuta alle imprese mafiose operanti nella zona.<br />

La divisione dell’autostrada A3 <strong>in</strong> zone di competenza delle cosche<br />

Trattasi del secondo “punto fermo” degli accordi stipulati dalle consorterie<br />

mafiose calabresi nel corso delle riunioni tenute <strong>in</strong> c.da Bosco di Rosarno: la<br />

114


tangente spettava alla cosca operante nel territorio <strong>in</strong> cui venivano eseguiti i<br />

lavori di ammodernamento.<br />

Dall’attività di <strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e compiuta nel corso del procedimento penale n.<br />

4508/06 RGNR DDA <strong>è</strong> emerso <strong>in</strong> modo <strong>in</strong>e<strong>qui</strong>vocabile che i numerosi omicidi<br />

perpetrati nella sopra <strong>in</strong>dicata frazione di Sem<strong>in</strong>ara dal Gennaio 2004 al<br />

Dicembre 2006 erano riconducibili proprio alla legittimazione a riscuotere i<br />

proventi delle estorsioni connesse ai lavori di ammodernamento della A3.<br />

Anche sul punto relativo alla “competenza per territorio” sono stati ac<strong>qui</strong>siti<br />

numerosi riscontri, particolarmente significativi risultano quelli di seguito<br />

riportati:<br />

1) Conversazione ambientale registrata <strong>in</strong> data 23.08.07 (RIT 290/07)<br />

all’<strong>in</strong>terno della casa circondariale di Secondigliano, ove era<br />

detenuto (condannato <strong>in</strong> via def<strong>in</strong>itiva all’ergastolo) GALLICO<br />

Giuseppe, capo dell’omonima cosca di Palmi: <strong>è</strong> una conversazione<br />

<strong>in</strong>e<strong>qui</strong>vocabile, nel corso della quale i GALLICO commentavano le misure<br />

cautelari eseguite un mese prima nell’ambito della c.d. “Operazione<br />

Arca”. GALLICO Giuseppe si mostrava particolarmente rammaricato ed<br />

evidenziava che a causa degli arresti eseguiti soltanto la sua famiglia<br />

aveva perso 30.000,00 euro (somma che evidentemente avrebbero<br />

dovuto <strong>in</strong>cassare a titolo di estorsione). Poi diceva al figlio che era stato<br />

arrestato proprio “quello” che distribuiva i soldi, riferendosi quasi<br />

certamente a VAZZANA Noé, s<strong>in</strong>dacalista di Rosarno. Qu<strong>in</strong>di cont<strong>in</strong>uava<br />

affermando che f<strong>in</strong>o allo sv<strong>in</strong>colo di Gioia Tauro non era accaduto nulla<br />

<strong>in</strong> quanto erano riusciti a gestire bene la situazione, mentre da Gioia<br />

Tauro verso Palmi non era andata altrettanto bene (“f<strong>in</strong>o a Gioia <strong>è</strong><br />

andato tutto liscio…di qua, a Palmi…che sfortuna, che sfortuna!”).<br />

GALLICO Giuseppe evidenziava che il tratto f<strong>in</strong>o a Palmi era quello<br />

maggiormente remunerativo poiché dovevano esser realizzati ponti e<br />

gallerie e aggiungeva che qualcuno (quasi certamente PESCE Anton<strong>in</strong>o,<br />

all’epoca anch’esso detenuto a Secondigliano) gli aveva riferito che ai<br />

GALLICO era andata bene perché con tali guadagni si sarebbero<br />

“sistemati”. Il boss spiegava, <strong>in</strong>oltre, che i referenti delle ditte impegnate<br />

nei lavori erano stati arrestati ed era stato questo a causare il blocco<br />

delle spartizioni. Ipotizzava che se i referenti fossero stati scarcerati “i<br />

guadagni” sarebbero ricom<strong>in</strong>ciati, sia pure <strong>in</strong> misura <strong>in</strong>feriore.<br />

GALLICO Giuseppe: abbiamo perso!... ma sai quanto abbiamo perso? (n.d.r.:<br />

gesticola con la mano destra roteando l’ avambraccio)<br />

GALLICO Italia Antonella: iah!<br />

GALLICO Giuseppe: … (<strong>in</strong>comprensibile)… dell’autostrada (n.d.r.: si copre la<br />

bocca con la mano destra e pronuncia la parola con un filo di voce) …<br />

(<strong>in</strong>comprensibile)… (n.d.r.: il figlio si avvic<strong>in</strong>a con la testa poggiandosi con il<br />

braccio s<strong>in</strong>istro sul bancone) il fatto di… degli arresti… (n.d.r. <strong>in</strong>crocia i polsi)<br />

dell’autostrada… abbiamo perso un sacco di soldi (n.d.r.: cont<strong>in</strong>ua a tenere<br />

basso il tono di voce)<br />

115


GALLICO Anton<strong>in</strong>o: …(<strong>in</strong>comprensibile)…? (n.d.r.: volta le spalle alla telecamera)<br />

GALLICO Giuseppe: di …(<strong>in</strong>comprensibile)… trentamila… (n.d.r.: <strong>in</strong>dica il<br />

numero tre con le dita della mano s<strong>in</strong>istra e cont<strong>in</strong>ua a parlare con un filo di voce)<br />

GALLICO Italia Antonella: uhm!... Ah…! Senti, senti… gli ho detto…(n.d.r.: afferra<br />

il padre dal braccio s<strong>in</strong>istro)<br />

GALLICO Giuseppe: i nostri!... (n.d.r.: <strong>in</strong>dica il proprio petto più volte)<br />

GALLICO Italia Antonella: gli ho detto io…<br />

GALLICO Giuseppe: solo i nostri!<br />

GALLICO Italia Antonella: quando <strong>è</strong> uscito l’articolo sul giornale… …<br />

(<strong>in</strong>comprensibile)… era che scriveva …(<strong>in</strong>comprensibile)… e diceva lei: – “guarda<br />

qua …(<strong>in</strong>comprensibile)…” (n.d.r.: pronuncia le parole con tono di voce stridulo<br />

per imitare un’altra donna) – lei… la zia Teresa, gli diceva!... Gli ho detto io: “oh!...<br />

vi siete immischiati con uno di qua <strong>in</strong> mezzo!...”; lei …(<strong>in</strong>comprensibile)…: – “esci<br />

di qua!” (n.d.r.: pronuncia le parole con tono di voce stridulo per imitare un’altra<br />

donna) – “e senti!...” – gli ho detto io – “se almeno devo piangere almeno piango<br />

con un occhio!” – Eeh!... (n.d.r.: ride)<br />

GALLICO Giuseppe: (n.d.r.: annuisce più volte con la testa)<br />

GALLICO Italia Antonella: eh… scusa ...(<strong>in</strong>comprensibile)… (n.d.r.: cont<strong>in</strong>ua a<br />

sorridere)<br />

GALLICO Anton<strong>in</strong>o: lei… – “esci di qua!...” – dice… però …(<strong>in</strong>comprensibile)…<br />

(n.d.r.: solleva il busto e scuote lievemente la testa a destra e s<strong>in</strong>istra ad imitare<br />

chi si pavoneggia)<br />

GALLICO Italia Antonella: si.. va be…<br />

GALLICO Giuseppe: ora lei lo sapeva!… lei!... (n.d.r.: dopo una breve pausa<br />

pronuncia le seguenti parole a bassa voce) lo hanno arrestato… (n.d.r.: <strong>in</strong>crocia i<br />

polsi) a quello che… (n.d.r.: rialza il tono della voce e gesticola con le mani per far<br />

<strong>in</strong>tendere qualcuno che pagava) lo hanno arrestato… (n.d.r.: pronuncia<br />

nuovamente la frase a voce bassissima; i figli annuiscono con la testa e dopo<br />

qualche istante G riprende a parlare con tono di voce più alto) eh… e come sono<br />

<strong>in</strong>iziati ora i …(<strong>in</strong>comprensibile)… (n.d.r.: descrive un semicerchio con le mani)<br />

f<strong>in</strong>o a Gioia <strong>è</strong> andato tutto liscio (n.d.r.: batte con la mano destra sul bancone di<br />

fronte a se) di qua… (n.d.r.: batte nuovamente con la mano destra sul bancone<br />

spostando il punto <strong>in</strong>dicato più a s<strong>in</strong>istra) a Palmi… (n.d.r.: batte nuovamente con<br />

la mano destra sul bancone spostando il punto <strong>in</strong>dicato più a destra) …<br />

(<strong>in</strong>comprensibile)… (n.d.r.: gesticola con la mano destra per <strong>in</strong>dicare un taglio<br />

orizzontale) che sfortuna… che sfortuna! (n.d.r.: scuote la testa a destra e a<br />

s<strong>in</strong>istra)<br />

GALLICO Italia Antonella: ma no che <strong>è</strong> andato… (n.d.r.: non term<strong>in</strong>a la frase)<br />

GALLICO Giuseppe: (n.d.r.: scuote nuovamente la testa per rispondere di no)<br />

GALLICO Italia Antonella: aah!... perché puoi dormire sogni tran<strong>qui</strong>lli che non<br />

succede niente… che non si muove una foglia… (n.d.r.: ride)<br />

GALLICO Giuseppe: solamente a… tavole!<br />

GALLICO Italia Antonella: e perché proprio… (n.d.r.: gesticola con la mano destra)<br />

GALLICO Anton<strong>in</strong>o: possiamo stare non tran<strong>qui</strong>lli per… tran<strong>qui</strong>llissimi!…<br />

GALLICO Italia Antonella: (n.d.r.: ride nuovamente)<br />

GALLICO Anton<strong>in</strong>o: che… cacciaviti… tavole… gessetti… …(<strong>in</strong>comprensibile)…<br />

televisioni…<br />

GALLICO Italia Antonella: ieri gli diceva a Lucia…(n.d.r.: non term<strong>in</strong>a la frase<br />

perché viene <strong>in</strong>terrotta dal padre)<br />

GALLICO Giuseppe: tramite a… (n.d.r.: sospende la frase e disegna un cerchio con<br />

l’<strong>in</strong>dice destro sul bancone) a quelli che gli… (n.d.r.: abbassa il tono della voce e<br />

non conclude la frase) a quello… (n.d.r.: abbassa il tono di voce e cerca di far<br />

<strong>in</strong>tuire di chi parla <strong>in</strong>dicando davanti a se con il dito <strong>in</strong>dice della mano destra) lo<br />

stesso di come glielo facevano a quello (n.d.r.: <strong>in</strong>dica nuovamente davanti a se<br />

con l’<strong>in</strong>dice della mano destra) lo facevano a noi!... (n.d.r.: abbassa il tono della<br />

voce) il più grosso lavoro… il maggiore di tutti… (n.d.r.: sfrega il pollice con<br />

116


l’<strong>in</strong>dice ed il medio della mano destra per <strong>in</strong>dicare che parla di soldi) <strong>è</strong> questo di<br />

Palmi!… il nostro! Ci davano più di tutti!... vengono gallerie… ponti…, là niente!<br />

Là <strong>è</strong> liscio!... (n.d.r.: sfrega con il palmo della mano destra il bancone e sorride) mi<br />

ha detto: - “qua niente…” – mi ha detto: – “Peppe…” – ha detto: - “qua<br />

poco…” (n.d.r.: ridere mentre pronuncia quello che gli <strong>è</strong> stato riferito) – mi ha<br />

detto: - “… ma proprio…” – (n.d.r. muove la mano destra aperta davanti a se) ha<br />

detto: - “sta botta…” - ha detto…: - “ti salvi!… questa botta…” (n.d.r.: sfrega il<br />

pollice con l’<strong>in</strong>dice ed il medio della mano destra per <strong>in</strong>dicare che parla di soldi) –<br />

ha detto: - “vi salvate!”<br />

GALLICO Italia Antonella: eh… niente più?<br />

GALLICO Giuseppe: sono arrestati!...<br />

GALLICO Anton<strong>in</strong>o: …(<strong>in</strong>comprensibile)… ormai!...<br />

GALLICO Italia Antonella: di solito…<br />

GALLICO Giuseppe: tutte le ditte… le ditte… sono arrestati (n.d.r.: abbassa il tono<br />

della voce) le ditte sono arrestate (n.d.r.: <strong>in</strong>crocia i polsi)<br />

GALLICO Italia Antonella: …(<strong>in</strong>comprensibile)… (n.d.r.: parla a voce bassissima)<br />

GALLICO Anton<strong>in</strong>o: che?<br />

GALLICO Giuseppe: le ditte… (n.d.r.: <strong>in</strong>crocia i polsi)<br />

GALLICO Anton<strong>in</strong>o: (n.d.r.: annuisce con la testa)<br />

GALLICO Giuseppe: gli hanno sequestrato tutto! ci sono c<strong>in</strong>quecento miliardi…<br />

(n.d.r.: si corregge) c<strong>in</strong>quecento milioni di euro di …(<strong>in</strong>comprensibile)…<br />

GALLICO Anton<strong>in</strong>o: (n.d.r.: solleva le sopracciglia mostrando stupore)<br />

GALLICO Giuseppe: mille miliardi!…<br />

GALLICO Anton<strong>in</strong>o: …(<strong>in</strong>comprensibile)…<br />

GALLICO Italia Antonella: tu pensi che... eh!...(n.d.r.: non term<strong>in</strong>a la frase)<br />

GALLICO Giuseppe: Noo... se esce!... (n.d.r.: rigira più volte le mani e annuisce con<br />

la testa); però non come prima perché loro facevano… (n.d.r.: durante la<br />

spiegazione <strong>in</strong>dica con il pollice e l’<strong>in</strong>dice della mano destra una comunione tra<br />

due soggetti e quando sospende la frase <strong>in</strong>dica con l’<strong>in</strong>dice destro dietro di se,<br />

ove <strong>è</strong> ubicato l’accesso alla sala collo<strong>qui</strong>) …(<strong>in</strong>comprensibile)… facevano…<br />

(n.d.r.: non term<strong>in</strong>a la frase e rimane qualche istante a pensare)<br />

GALLICO Italia Antonella: … (<strong>in</strong>comprensibile)… (n.d.r.: afferma qualcosa a<br />

bassissima voce ed <strong>è</strong> coperta alla visuale della telecamera dal fratello)<br />

GALLICO Giuseppe: si!... (n.d.r.: sorride)<br />

GALLICO Italia Antonella: …(<strong>in</strong>comprensibile)… (n.d.r.: parla a bassissima voce con<br />

il fratello e cont<strong>in</strong>ua ad essere coperta all’<strong>in</strong>quadratura)<br />

GALLICO Giuseppe: (n.d.r.: si solleva dal sedile, si avvic<strong>in</strong>a all’orecchio s<strong>in</strong>istro<br />

della figlia e le parla a bassissima voce))…per i lavori…gli dovevano dare il tre per<br />

cento per tutti i lavori…(<strong>in</strong>comprensibile)…il 3%…(<strong>in</strong>comprensibile)…<br />

GALLICO Anton<strong>in</strong>o: …(<strong>in</strong>comprensibile)… (n.d.r.: tocca il padre sul braccio destro<br />

per attirare la sua attenzione)<br />

GALLICO Italia Antonella: si.. si!...<br />

GALLICO Giuseppe: sessanta miliardi!<br />

2) Conversazioni ambientali registrate <strong>in</strong> data 5.01.07, 12.01.07 e<br />

19.01.07 (R.I.T 62/07) all’<strong>in</strong>terno della circondariale di Reg<strong>in</strong>a Coeli,<br />

ove era detenuto (condannato <strong>in</strong> via def<strong>in</strong>itiva all’ergastolo)<br />

BRUZZISE Giuseppe, capo dell’omonima cosca di Barritteri di<br />

Sem<strong>in</strong>ara: particolarmente <strong>in</strong>teressante risulta, al riguardo, il collo<strong>qui</strong>o<br />

del 5.01.07, nel corso del quale BRUZZISE Giuseppe spiegava al cognato<br />

CARBONE Rocco che nel 2005 aveva raggiunto un accordo con un<br />

soggetto di Rosarno -<strong>in</strong>dividuato <strong>in</strong> BELLOCCO Umberto cl. ‘37, <strong>in</strong> forza<br />

del quale la ‘ndr<strong>in</strong>a legittimata a riscuotere nella zona di Barritteri era<br />

quella dei BRUZZISE. Aggiungeva il detenuto che, nonostante l’omicidio<br />

117


di suo padre BRUZZISE Giovanni e di suo zio CELI V<strong>in</strong>cenzo, i patti erano<br />

rimasti immutati e chi procedeva alle spartizioni sapeva che la quota di<br />

Barritteri spettava ai BRUZZISE. Una volta emigrati tutti i componenti<br />

della famiglia, il ruolo di esattore era stato ricoperto da GAGLIOTI<br />

Domenico, il quale aveva cont<strong>in</strong>uato a riscuotere la quota dei BRUZZISE,<br />

lasciando le briciole agli altri, e per tale ragione <strong>in</strong> data 14.12.06 era<br />

stato elim<strong>in</strong>ato.<br />

Il collo<strong>qui</strong>o sopra richiamato si <strong>in</strong>castra perfettamente con quanto era<br />

già emerso nel p.p. 1348/2001 R.G.N.R. D.D.A. (c.d. “Operazione Arca”)<br />

con riferimento al co<strong>in</strong>volgimento delle più importanti ‘ndr<strong>in</strong>e di<br />

Rosarno nell’”affare autostrada”: “dunque tutto passava per Rosarno,<br />

def<strong>in</strong>ito il centro del “potere occulto”, da <strong>qui</strong> partivano ord<strong>in</strong>i,<br />

autorizzazioni a procedere, risoluzioni di questioni s<strong>in</strong>dacali, <strong>in</strong>terventi<br />

di qualsiasi genere, qualora fossero venuti meno certi e<strong>qui</strong>libri a causa<br />

dell’<strong>in</strong>tromissione di “cani sciolti”. I PESCE – BELLOCCO erano molto<br />

legati ai MANCUSO ed, <strong>in</strong> tal senso, non tolleravano <strong>in</strong>gerenze esterne,<br />

al di fuori delle “famiglie” che erano state <strong>in</strong>vestite per sopr<strong>in</strong>tendere le<br />

attività imprenditoriali che riguardavano la Calabria” (o.c.c. del 2.07.07,<br />

pg. 958).<br />

Nel corso del medesimo collo<strong>qui</strong>o, <strong>in</strong>oltre, BRUZZISE Giuseppe spiegava<br />

al cognato come veniva ripartita la “quota di Sem<strong>in</strong>ara” (“il trenta per<br />

cento… lo zio Rocco… il venti per cento i “Bracchi” e il c<strong>in</strong>quanta per<br />

cento i “SANTAITI”), a riprova del fatto che la quota spettava alla cosca<br />

competente per territorio.<br />

Tale concetto veniva ribadito nel corso del collo<strong>qui</strong>o del 12.01.07 con il<br />

figlio BRUZZISE Giovanni (“dici ma quelli si sono messi d’accordo … sai<br />

chi si divide i soldi …a Sem<strong>in</strong>ara …a Sem<strong>in</strong>ara … quelli di Sem<strong>in</strong>ara il<br />

c<strong>in</strong>quanta per cento i SANTAITI… e i…(<strong>in</strong>c.)… e i trenta …quelli …<br />

meno male che un ‘NDOLU … sa che a Barritteri ci siamo noi …e<br />

quelli devono portare i soldi…(<strong>in</strong>c.)…”) e <strong>in</strong> quello del 19.01.07 con il<br />

genero RAO Diego (“si <strong>è</strong> caricato di testa… perché lui (SANTAITI Carm<strong>in</strong>e<br />

Demetrio, n.d.r.) ha preso il c<strong>in</strong>quanta a Sem<strong>in</strong>ara, “U NDOLU” ha preso<br />

il trenta e quello… quel ragazzo il venti“).<br />

§ 4.5 Conversazioni tra presenti del 29 febbraio 2012, nonch<strong>è</strong> quelle del<br />

2, 3 e 4 marzo 2012 (R.I.T. n. 319/12)<br />

4.5.1 Premessa.<br />

Dal 2009 ad oggi sul territorio di Scilla sono stati perpetrati<br />

numerosissimi atti <strong>in</strong>timidatori <strong>in</strong> danno di imprese impegnate nei lavori di<br />

ammodernamento dell’autostrada A/3 SA-RC nell’ambito del cd. VI macrolotto.<br />

A conferma dell’esistenza di una condizione di assoluta omertà derivante dal<br />

controllo operato della cosca mafiosa di Scilla, tutti i legali rappresentanti delle<br />

ditte <strong>in</strong>teressate dai danneggiamenti e dalle m<strong>in</strong>acce di tipo estorsivo, pur<br />

118


avendo presentato regolare denuncia, hanno sempre negato di aver ricevuto<br />

richieste estorsive ed a maggior ragione di aver corrisposto <strong>in</strong> conseguenza di<br />

esse somme di denaro.<br />

Un delle ditte più volte oggetto di atti <strong>in</strong>timidatori <strong>è</strong> stata certamente<br />

la Fondazioni Speciali s.p.a..<br />

In data 29.06.2011 quest’ultima società ha sottoscritto un contratto di<br />

sub-appalto con la ditta appaltante CARCHELLA S.p.A. per l’esecuzione di<br />

parte dei lavori di consolidamento delle opere “Galleria Artificiale Scilla-<br />

Rilevato-Sottovia scatolare-Tomb<strong>in</strong>o e Sv<strong>in</strong>colo di Scilla” per un importo<br />

complessivo di 850.000,00 euro. Dall’<strong>in</strong>izio della sua attività presso i cantieri<br />

compresi nel territorio di Scilla, ovvero dal luglio 2011, la ditta Fondazioni<br />

Speciali s.p.a. ha subìto i seguenti atti <strong>in</strong>timidatori di natura estorsiva:<br />

• <strong>in</strong> data 22.08.2011 il danneggiamento di una macch<strong>in</strong>a perforatrice marca<br />

“CASAGRANDE” modello C7-2 matricola nr. C7UZ0135, avvenuto<br />

presumibilmente tra il pomeriggio del 12/08/2011 (giorno <strong>in</strong> cui il cantiere<br />

<strong>è</strong> stato chiuso per le ferie estive degli operai) e le ore 07:30 del<br />

22/08/2011 (giorno di riapertura dello stesso);<br />

• <strong>in</strong> data 25.08.2011 l’asportazione dalla sede stradale <strong>in</strong> cui era <strong>in</strong>stallato<br />

ed il successivo getto lungo la scarpata adiacente il suddetto cantiere di un<br />

semaforo mobile per la regolazione della circolazione stradale;<br />

• <strong>in</strong> data 28.08.2011 <strong>in</strong>oltre, ZAPPIA Salvatore 36 , all’epoca impiegato tecnico<br />

amm<strong>in</strong>istrativo della ditta “Fondazioni Speciali s.p.a.”, subiva il<br />

danneggiamento del lunotto posteriore dell’autovettura da lui utilizzata per<br />

motivi di lavoro.<br />

Dalle <strong>in</strong>tercettazioni telefoniche attivate <strong>in</strong> conseguenza delle denunce<br />

presentate (R.I.T. n°1718/11 – proc. pen. 6612/11 RGNR mod. 44), ed <strong>in</strong><br />

particolare dalle conversazioni di seguito riportate, emerge il clima di timore<br />

ed omertà sorto tra i dipendenti della Fondazioni speciali spa <strong>in</strong> conseguenza<br />

di tali <strong>in</strong>dimidazioni:<br />

• <strong>in</strong> data 25.08.2011, MUSUMECI Concetto 37 , responsabile del cantiere di<br />

Scilla per conto della Fondazioni speciali spa, riferisce ad un collaboratore<br />

36 ZAPPIA Salvatore, nato a Scilla il 11.08.1987<br />

37 MUSUMECI Concetto, nato a Catania il 05/07/1965<br />

119


quello che <strong>è</strong> successo la notte precedente <strong>in</strong> merito all'asportazione di un<br />

semaforo. Il collaboratore gli chiede se stanno cont<strong>in</strong>uando a lavorare.<br />

MUSUMECI gli riferisce di sì, che ci sono alcuni problemi con la direzione<br />

dei lavori e che ha saputo che la zona su cui stanno lavorando <strong>è</strong> una zona<br />

calda.<br />

MUSUMECI C.:- Si, ci sei<br />

adesso?------------------------------------------------------------<br />

-----------//<br />

CILLO:- Si, con i Carab<strong>in</strong>ieri cos'era<br />

successo?-------------------------------------------------//<br />

MUSUMECI C.:- Che questa notte hanno trafugato un semaforo, quello di<br />

monte!-----------------//<br />

C I L L O : -<br />

Hanno?------------------------------------------------------------<br />

-------------------------//<br />

MUSUMECI C.:- Trafugato! Trafugato, che poi si <strong>è</strong> scoperto che non era stato trafugato ma solo<br />

rimosso e buttato giù per la scarpata. E <strong>qui</strong>ndi niente abbiamo denunciato<br />

questo atto vandalico e sono arrivati, anche perché sembra che quella sia<br />

una zona calda e <strong>qui</strong>ndi particolarmente “attenzionata”. -//<br />

(Conversazione del 25.08.2011 alle ore 16:36, registrata sull’utenza nr. 3939324493 <strong>in</strong> uso a<br />

MUSUMECI Concetto al progressivo n°9, R.I.T. n°1718/11)<br />

• <strong>in</strong> data 28.08.2011 MUSUMECI Concetto parla con ZAPPIA Salvatore, il quale<br />

gli racconta dell’anomalo danneggiamento del lunotto posteriore della<br />

propria autovettura. MUSUMECI Concetto gli consiglia di non far sapere <strong>in</strong><br />

giro che lavora per conto della “Fondazioni Speciali” e pertanto di<br />

rimuovere dall’autovettura l’adesivo della ditta, ritenendo implicitamente<br />

che il danneggiamento sia stato effettuato proprio <strong>in</strong> quanto dipendente<br />

della predetta società.<br />

ZAPPIA S.:- -----Pronto<br />

MUSUMECI C.:-Ciao Totò<br />

ZAPPIA S.:- -----Buon<br />

giorno!<br />

MUSUMECI C.:-Ciao, mi hai chiamato?<br />

ZAPPIA S.:- -----Ti<br />

disturbo?<br />

MUSUMECI C.:-Eh?<br />

ZAPPIA S.:- -----Ti<br />

disturbo?<br />

MUSUMECI C.:-No, no dimmi … dimmi?<br />

ZAPPIA S.:- -----Allora<br />

ieri sera mi hanno, non so se mi hanno rotto un vetro oppure <strong>è</strong><br />

scoppiato <strong>in</strong> macch<strong>in</strong>a.<br />

MUSUMECI C.:-Cosa ti hanno scoppiato <strong>in</strong> macch<strong>in</strong>a?<br />

ZAPPIA S.:- -----Il<br />

vetro di dietro del porta bagagli!<br />

MUSUMECI C.:-Ah!<br />

ZAPPIA S.:- -----Non<br />

so se me l'hanno rotto o se <strong>è</strong> scoppiato, questo non lo so. Dentro non<br />

c'era nulla, fuori ...<strong>in</strong>comprensibile....<br />

MUSUMECI C.:-Ed <strong>è</strong> scoppiato da solo, ma dove?<br />

ZAPPIA S.:- -----Sotto<br />

casa mia!<br />

MUSUMECI C.:-M<strong>in</strong>chia! Ma tu non sei il S<strong>in</strong>daco, il figlio del ..... o no?<br />

ZAPPIA S.:- -----E<br />

che vuoi che ti faccio?<br />

MUSUMECI C.:-Eh! Vedi quando ti dico di non parlare troppo perché,<br />

120


------------- quando ... quando la situazione.. che ... tu devi fare una cosa Salvo,<br />

quell'adesivo che gli hai messo cosi bello car<strong>in</strong>o che si vede lì glielo devi<br />

togliere.<br />

ZAPPIA S.:- -----Si<br />

lo so!<br />

MUSUMECI C.:-Eh!<br />

ZAPPIA S.:- -----Allora<br />

oggi vado dai Carab<strong>in</strong>ieri<br />

MUSUMECI C.:-Fai denuncia contro ignoti. Non lo so scoppiare, che scoppia un vetro così?<br />

ZAPPIA S.:- -----No,<br />

può anche .. può succedere ..<strong>in</strong> teoria.<br />

MUSUMECI C.:-Si va bene, però!<br />

ZAPPIA S.:- -----Dentro<br />

non c'era nulla Concetto!<br />

MUSUMECI C.:-Come?<br />

ZAPPIA S.:- -----Dentro<br />

non c'era nulla.<br />

MUSUMECI C.:-L'ho capito, ma non <strong>è</strong> detto che l'hanno spaccato per farti ..<br />

per rubarti qualcosa. Può essere che l'hanno spaccato così per sfregio, per dispetto, per<br />

farti danno <strong>in</strong>somma.<br />

ZAPPIA S.:- -----Si<br />

va bene ma io non ho problemi, non ho mai avuto problemi con<br />

nessuno. Di questo ieri parlavo con mio padre.<br />

MUSUMECI C.:-No, tu non hai mai avuto problemi con nessuno ma la macch<strong>in</strong>a <strong>è</strong> Fondazioni<br />

Speciali<br />

ZAPPIA S.:- -----Si<br />

lo so<br />

MUSUMECI C.:-Nemmeno io ho mai avuto problemi con nessuno se no quelli che sappiamo<br />

però!<br />

(Conversazione del 28.08.2011 alle ore 13:05, registrata sull’utenza nr. 3939324493 <strong>in</strong> uso a<br />

MUSUMECI Concetto al progressivo n°116, R.I.T. n°1718/11)<br />

• <strong>in</strong> data 23.09.2011 MUSUMECI Concetto conversa con un soggetto non<br />

meglio identificato sulle difficoltà <strong>in</strong>contrate sul lavoro. L’<strong>in</strong>terlocutore<br />

riferisce che “la cosa più brutta <strong>è</strong> l’aria che si respira”. MUSUMECI<br />

risponde a tale commento asserendo che da questo punto di vista “si sono<br />

calmati”, perch<strong>è</strong> egli <strong>è</strong> andato dai Carab<strong>in</strong>ieri. L'<strong>in</strong>terlocutore dice che,<br />

prima, quando non serviva, di fronte al cantiere c'era una postazione<br />

dell'Esercito, ora che potrebbe servire come protezione allo stesso quella<br />

postazione <strong>è</strong> stata rimossa.<br />

UOMO:- ----------La<br />

cosa più brutta <strong>è</strong> l'aria che si respira, veramente!<br />

MUSUMECI C.:------Ma diciamo che da questo punto di vista si sono anche abbastanza<br />

calmati. Anche perché io me ne sono andato dove dovevo andare ... dai<br />

Carab<strong>in</strong>ieri ed ho detto senti o mi fanno lavorare oppure cio<strong>è</strong> non me<br />

ne fotte un cazzo!<br />

(Conversazione del 23.09.2011 alle ore 09:57, registrata sull’utenza nr. 3939324493 <strong>in</strong> uso a<br />

MUSUMECI Concetto al progressivo n°2116, R.I.T. n°1718/11)<br />

Per diversi mesi la ditta <strong>in</strong> questione non ha denunciato altre azioni<br />

<strong>in</strong>timidatorie, ciò f<strong>in</strong>o ai primi giorni del mese di marzo 2012 allorquando sono<br />

state compiute e regolarmente denunciate dalla Fondazioni speciali spa le<br />

seguenti azioni delittuose:<br />

• la notte tra il 3 ed il 4 marzo 2012, presso il cantiere “PARATIA SCILLA” <strong>in</strong><br />

cui la ditta Fondazioni speciali spa <strong>è</strong> impegnata <strong>in</strong> lavori di perforazione<br />

adiacenti alla strada Prov<strong>in</strong>ciale per Melia (comune di Scilla), viene liberato<br />

121


dai freni e dai fermi un compressore marca “INGERSOL”; il mezzo, collocato<br />

<strong>in</strong> un tratto di strada <strong>in</strong> discesa, va ad urtare contro uno spartitraffico <strong>in</strong><br />

cemento, riportando danni rilevanti. Su tale compressore <strong>in</strong>oltre, viene<br />

r<strong>in</strong>venuta posizionata una bottiglia di plastica contenente una sostanza<br />

li<strong>qui</strong>da, avvolta da nastro da imballaggio di color marrone e con una f<strong>in</strong>ta<br />

miccia <strong>in</strong>cendiaria realizzata con della carta arrotolata.<br />

Sul medesimo cantiere viene <strong>in</strong>oltre danneggiata una sonda marca<br />

“COMACCHIO” modello MC 1200 attraverso la distruzione del quadro di<br />

comando. Anche su tale mezzo viene posizionata una bottiglia di plastica<br />

avente le medesime caratteristiche di quella sopra <strong>in</strong>dicata.<br />

• la notte tra l’8 ed il 9 marzo 2012, nel cantiere sopra <strong>in</strong>dicato, viene<br />

ulteriormente danneggiato, mediante un corpo contundente, il quadro<br />

comando ed i tubi idraulici della sonda di cui sopra. Inoltre, il semaforo<br />

mobile presente sul cantiere, utilizzato per la regolazione della circolazione<br />

stradale, come già <strong>in</strong> occasione dell’atto <strong>in</strong>timidatorio compiuto il<br />

25.08.2011, viene gettato nell’adiacente scarpata.<br />

§ 4.5.2 Le conversazioni registrate all’<strong>in</strong>terno del bar La Genziana il 29<br />

febbraio ed il 2 marzo 2012 (R.I.T. n. 319/12 DDA)<br />

In data 29 Febbraio 2012, alle ore 08:49, all’<strong>in</strong>terno del bar La<br />

Genziana viene captata una conversazione nel corso della quale NASONE<br />

Francesco 38 <strong>in</strong>vita PUNTORIERI Pietro 39 (che dovrà andare <strong>in</strong>sieme a<br />

BURZOMATO Arturo – “vedi che viene anche coso...Arturo….Arturo...viene Arturo…”) a<br />

fare “una passeggiata” (rectius: un sopralluogo) <strong>in</strong> un posto al quale si arriva<br />

attraverso una strada adiacente alla fabbrica di serramenti “CO.FE.AL.”.<br />

---Omissis---<br />

NASONE F.:- -----...<br />

vedi che viene anche coso... Arturo…<br />

PUNTORIERI P.:-…Chi?<br />

NASONE F.:- -----...<br />

Arturo...viene Arturo…<br />

PUNTORIERI P.:-…(<strong>in</strong>comprensibile)...<br />

NASONE F.:- -----No...<br />

la strada... c'<strong>è</strong> la strada... che esce proprio <strong>qui</strong> sotto dov'<strong>è</strong>...<br />

38 Si richiamano <strong>in</strong>tegralmente i criteri di identificazione delle voci già <strong>in</strong>dicati al cap. II, par. 2 del presente<br />

provvedimento di fermo.<br />

39 Si richiamano <strong>in</strong>tegralmente i criteri di identificazione delle voci già <strong>in</strong>dicati al cap. II, par. 2 del presente<br />

provvedimento di fermo<br />

122


PUNTORIERI P.:-... prima di... (<strong>in</strong>comprensibile)... sotto...<br />

NASONE F.:- -----…(<strong>in</strong>comprensibile)...<br />

PUNTORIERI P.:-…(<strong>in</strong>comprensibile)...<br />

NASONE F.:- -----…(<strong>in</strong>comprensibile)...<br />

la strada lì sotto dove c'<strong>è</strong> la CO.FE.AL…<br />

(<strong>in</strong>comprensibile)... per quella strada... esce là...<br />

PUNTORIERI P.:-...(<strong>in</strong>comprensibile)... cazzo… (<strong>in</strong>comprensibile)…<br />

NASONE F.:- -----...vi<br />

fate un giro..(<strong>in</strong>comprensibile)... tutte e due...una passeggiata…<br />

(<strong>in</strong>comprensibile)…<br />

PUNTORIERI P.:-…(<strong>in</strong>comprensibile)…<br />

---Omissis---<br />

(Conversazione n°652 del 29.02.2012 alle ore 08:49, registrata all’<strong>in</strong>terno del bar “La Genziana”,<br />

gestito da NASONE Franco, R.I.T. n°319/12)<br />

Alle ore 13 e 55 del 2 marzo 2012 – la matt<strong>in</strong>a successiva ad un atto<br />

di <strong>in</strong>timidazione denunciato dalla ditta “Compagnia T. GULLI”, avvenuto <strong>in</strong> c.da<br />

Oliveto di Scilla 40 - all’<strong>in</strong>terno del “bar La Genziana” PUNTORIERI Pietro e<br />

BURZOMATO Arturo 41 , conversando con NASONE Francesco e LIBRO<br />

Francesco 42 , discutono sulla corretta identificazione di un mezzo meccanico.<br />

Comparando l’automezzo danneggiato di proprietà della ditta “T.Gullì” (una<br />

gru montata su un camion con ruote gommate) e quanto emerge dall’analisi<br />

della predetta conversazione, non vi sono marg<strong>in</strong>i di dubbio sul fatto che i<br />

suddetti <strong>in</strong>terlocutori si stiano riferendo proprio alla citata gru.<br />

RAGAZZO:- ...(<strong>in</strong>comprensibile)... sto' camion...<br />

BURZOMATO A.:- Ma che cazzo sei, handicappato? quale camion?<br />

RAGAZZO:- ...quale camion...<br />

LIBRO F.:- ...(<strong>in</strong>comprensibile)...<br />

BURZOMATO A.:- ...(<strong>in</strong>comprensibile)...<br />

PUNTORIERI P.:- ... camion <strong>è</strong>... il camion <strong>è</strong> sulla gru...<br />

RAGAZZO:- ...(<strong>in</strong>comprensibile)... <strong>è</strong> tutta la gru...<br />

PUNTORIERI P.:- ...il camion era con la gru... ha le ruote...<br />

RAGAZZO: ride.:- ... le ruote tengono...<br />

LIBRO F.:- ..(<strong>in</strong>comprensibile)...<br />

PUNTORIERI P.:- ...un camion era d'avanti, c'era la cab<strong>in</strong>a d'avanti...<br />

BURZOMATO A.:- ... e quella la gru era... che la abbassano e camm<strong>in</strong>ano e la guidano...<br />

quello era tutto un mezzo... una gru era...<br />

RAGAZZO:- ...no…<br />

PUNTORIERI P.:- ... no... un camion era...<br />

BURZOMATO A. ride.---//<br />

PUNTORIERI P.:- ...un camion era... non <strong>è</strong> un camion quello? Che ne so?...<br />

(<strong>in</strong>comprensibile)...<br />

40 Tra le ore 17:00 del 1° marzo 2012 e le ore 08:00 del 2 marzo 2012, ignoti si <strong>in</strong>troducevano all’<strong>in</strong>terno<br />

del cantiere della ditta “MOSCONI” sito <strong>in</strong> contrada Oliveto di Scilla e danneggiavano i vetri di protezione di<br />

una autogru da cantiere di proprietà della ditta “T. GULLI”, posizionando sulla stessa autogru una bottiglia di<br />

plastica avvolta da nastro da imballaggio di colore marrone con f<strong>in</strong>ta miccia <strong>in</strong>cendiaria.<br />

41 Si richiamano <strong>in</strong>tegralmente i criteri di identificazione delle voci già <strong>in</strong>dicati al cap. II, par. 2 del presente<br />

provvedimento di fermo<br />

42 Si richiamano <strong>in</strong>tegralmente i criteri di identificazione delle voci già <strong>in</strong>dicati al cap. II, par. 2 del presente<br />

provvedimento di fermo<br />

123


RAGAZZO:- …(ride, n.d.r.)... (<strong>in</strong>comprensibile)... aveva un palo e lungo…<br />

(<strong>in</strong>comprensibile)… passare… (<strong>in</strong>comprensibile)...<br />

PUNTORIERI P.:- …(<strong>in</strong>comprensibile)... mi sembrava fosse un camion attaccato con...<br />

(<strong>in</strong>comprensibile)...<br />

(Conversazione n°880 del 02.03.2012 alle ore 13:55, registrata all’<strong>in</strong>terno del bar “La Genziana”,<br />

gestito da NASONE Franco, R.I.T. n°319/12)<br />

A ciò va aggiunto che <strong>in</strong> data 3 marzo 2012, alle ore 20 e 08, sempre<br />

all’<strong>in</strong>terno del bar <strong>è</strong> lo stesso PUNTORIERI Pietro a far presente a NASONE<br />

Francesco che, nonostante quanto fatto qualche giorno prima “sopra alla<br />

CO.FE.AL…alla gru…”, proprio <strong>in</strong> quel posto hanno cont<strong>in</strong>uato a lavorare.<br />

NASONE Francesco risponde però che la ditta cui si riferisce PUNTORIERI <strong>in</strong><br />

realtà se ne <strong>è</strong> già andata liberando il cantiere (“…se ne sono andati questi qua...”).<br />

Il duplice richiamo alla “CO.FE.AL.” ed alla “gru” conferma <strong>in</strong>e<strong>qui</strong>vocabilmente<br />

che il Puntorieri si sta riferendo al danneggiamento compiuto qualche giorno<br />

prima (“...l'altro giorno?... lui sta parlando dell'altro giorno...”) sul citato mezzo della<br />

ditta “T. GULLI”, impresa anch’essa impegnata nei lavori di ammodernamento<br />

dell’autostrada.<br />

PUNTORIERI P.:- Allora...<br />

NASONE F.:- ...(<strong>in</strong>comprensibile)... nella strada...<br />

PUNTORIERI P.:- ...sono dovuto andare (<strong>in</strong>comprensibile)... ne… (<strong>in</strong>comprensibile)…<br />

problemi?... (<strong>in</strong>comprensibile)... quelli che lavoravano…<br />

(<strong>in</strong>comprensibile)... sopra la CO.FE.AL.?...nella gru?<br />

NASONE F.:- Eh?... (<strong>in</strong>comprensibile)...<br />

PUNTORIERI P.:- ...pensa che... quelli che lavoravano… (<strong>in</strong>comprensibile)...<br />

NASONE F.:- ...(<strong>in</strong>comprensibile)...<br />

BURZOMATO A.:- Sei andato… (<strong>in</strong>comprensibile)...?<br />

NASONE F.:- …(<strong>in</strong>comprensibile)...<br />

BURZOMATO A.:-...ora?<br />

NASONE F.:- ...l'altro giorno?<br />

BURZOMATO A.:-Ecco...<br />

NASONE F.:- ...oggi... lui sta parlando dell'altro giorno...<br />

BURZOMATO A.:- Qu<strong>in</strong>di tu dell'altro giorno stai parlando?<br />

PUNTORIERI P.:- ...io, le cose che abbiamo fatto... non parlo delle cose che non<br />

facciamo...<strong>è</strong> normale che lavor<strong>in</strong>o, se noi non facciamo nulla noi...<br />

NASONE F.:- …se ne sono andati questi qua...<br />

(Conversazione n°1002 del 03.03.2012 alle ore 20:08, registrata all’<strong>in</strong>terno del bar “La Genziana”, gestito da<br />

NASONE Franco, R.I.T. n°319/12)<br />

Non sussistono pertanto dubbi circa l’attribuibilità al Nasone ed agli<br />

altri sodali co<strong>in</strong>volti nella discussione dell’<strong>in</strong>timidazione compiuta la notte tra il<br />

1° e d il 2 marzo 2012 <strong>in</strong> c.da Oliveto di Scilla ai danni della ditta T. Gulli. In<br />

particolare si segnalano i seguenti elementi:<br />

124


- quando Nasone Francesco, nella conversazione tra presenti del<br />

29.02.2012, fa riferimento alla “strada lì sotto dove c'<strong>è</strong> la CO.FE.AL.”,<br />

<strong>in</strong>dividua senza dubbio un’unica strada che costeggia la fabbrica di<br />

serramenti “CO.FE.AL.” con sede a Scilla; tale strada conduce<br />

esclusivamente al cantiere della ditta MOSCONI <strong>in</strong> cui si trovava la gru<br />

della Compagnia Portuale T. Gullì poi danneggiata;<br />

- quando Puntorieri Pietro, nel corso della conversazione del 3 marzo<br />

2012, fa riferimento “alla CO.FE.AL” ed “alla gru” <strong>in</strong>tende senza<br />

dubbio <strong>in</strong>dicare rispettivamente il luogo del danneggiamento (nei<br />

pressi del cantiere della ditta Mosconi) ed il mezzo poi danneggiato;<br />

- come riferito dallo stesso Nasone Francesco a Puntorieri nella predetta<br />

conversazione del 3 marzo 2012, la ditta T. Gullì ha effettivamente<br />

abbandonato il cantiere della ditta Mosconi il giorno successivo al<br />

danneggiamento;<br />

- Nasone Francesco evidenzia, nella conversazione del 3 marzo 2012,<br />

che il danneggiamento alla gru vic<strong>in</strong>o la CO.FE.Al si <strong>è</strong> verificato – come<br />

concretamente accaduto – “l’altro giorno” (“lui sta parlando dell'altro<br />

giorno...”), cio<strong>è</strong> non caso la notte tra il 1° ed il 2 marzo 2012;<br />

- il r<strong>in</strong>venimento sulla gru danneggiata di una f<strong>in</strong>ta bottiglia <strong>in</strong>cendiaria,<br />

avente le medesime caratteristiche di quella repertata <strong>in</strong> occasione<br />

dell’<strong>in</strong>timidazione consumata il 3 marzo 2012 ai danni della ditta<br />

Fondazioni speciali spa, conferma - come si dirà - la riferibilità<br />

dell’azione al medesimo gruppo crim<strong>in</strong>ale.<br />

§4.5.3 Le conversazioni registrate all’<strong>in</strong>terno del bar La Genziana il 3<br />

marzo 2012 (R.I.T. n. 319/12 DDA)<br />

Proprio con riguardo alla predetta <strong>in</strong>timidazione compiuta ai danni della ditta<br />

Fondazioni speciali spa vengono <strong>in</strong>tercettate presso il bar “La Genziana” di<br />

Scilla alcune conversazioni tra presenti dalle quali emergono riscontri<br />

<strong>in</strong>e<strong>qui</strong>vocabili circa la responsabilità di alcuni degli odierni <strong>in</strong>dagati.<br />

125


La matt<strong>in</strong>a del 3 marzo 2012, alle ore 13 e 53, viene registrata la<br />

seguente conversazione tra BURZOMATO Arturo, PUNTORIERI Pietro e LIBRO<br />

Francesco, <strong>in</strong> cui gli stessi commentano la presenza di alcuni mezzi d’opera su<br />

un cantiere e l’opportunità di fermarsi con la macch<strong>in</strong>a sull’autostrada<br />

adiacente.<br />

BURZOMATO A.:-Secondo... perch<strong>è</strong> c'erano... c'erano già un sacco di... c'erano lì una moto...<br />

una "motopalaletta"... <strong>in</strong>c... a giro... c'era una...<br />

PUNTORIERI:-------Solo uno non basta!<br />

BURZOMATO A.:-...(<strong>in</strong>comprensibile)... non so..." Va bene - gli ho detto - non sai?...<br />

Due persone dicono qualcosa troppo a bassa voce.--//<br />

PUNTORIERI:- ------..(<strong>in</strong>comprensibile)...<br />

BURZOMATO A.:- Lì... gli ho detto io..(<strong>in</strong>comprensibile)... gli ho detto io..(<strong>in</strong>comprensibile)... Lì ci<br />

sono ... c'<strong>è</strong> solo una corsia e basta...<br />

LIBRO F..:- --------C'<strong>è</strong><br />

una corsia?<br />

BURZOMATO A.:- C'<strong>è</strong> una corsia e basta..(<strong>in</strong>comprensibile)... allora c'<strong>è</strong>, <strong>in</strong> poche parole, la<br />

corsia che <strong>è</strong> buona..(<strong>in</strong>comprensibile)... mezza di qua e mezza di qua...<br />

di lato c'<strong>è</strong> una specie di spiazzale, di sosta… (<strong>in</strong>comprensibile)... c'<strong>è</strong><br />

una… (<strong>in</strong>comprensibile)... ci dobbiamo fermare con una macch<strong>in</strong>a...<strong>in</strong><br />

mezzo all'autostrada... si scende...(<strong>in</strong>comprensibile).... e ce ne andiamo<br />

d'avanti… (<strong>in</strong>comprensibile)..<br />

(Conversazione n°977 del 03.03.2012 alle ore 13:53, registrata all’<strong>in</strong>terno del bar “La Genziana”, gestito da<br />

NASONE Franco, R.I.T. n°319/12)<br />

Dalle successive ore 19 e 08 <strong>in</strong> poi all’<strong>in</strong>terno del suddetto esercizio<br />

commerciale NASONE Francesco, PUNTORIERI Pietro e BURZOMATO Arturo<br />

pianificano un’azione delittuosa da compiere, discutendone i dettagli.<br />

In particolare la prima parte della conversazione <strong>è</strong> <strong>in</strong>centrata sul<br />

sopralluogo effettuato su un cantiere per verificare la presenza di mezzi<br />

d’opera e di eventuali operai ancora <strong>in</strong>tenti a lavorare. BURZOMATO e<br />

PUNTORIERI <strong>in</strong>fatti elencano a NASONE Francesco i mezzi visti sul cantiere. Dal<br />

tenore del dialogo si comprende che il NASONE sta studiando con i propri<br />

<strong>in</strong>terlocutori il modo migliore per giungere sul suddetto cantiere, anche se tale<br />

parte di conversazione non risulta molto comprensibile a causa dei rumori di<br />

fondo provocati dai macch<strong>in</strong>ari <strong>in</strong> funzione.<br />

NASONE F.:- -----Entra un attimo! ----------------------------------------------<br />

BURZOMATO A.:-(<strong>in</strong>comprensibile)... ----------------------------------------------<br />

NASONE F.:- -----...(<strong>in</strong>comprensibile)...<br />

che se ne sono andati... ora se ne sono scesi... -<br />

BURZOMATO A.:-.. (<strong>in</strong>comprensibile)... --------------------------------------------<br />

NASONE F.:- -----Ora <strong>è</strong> arrivato, eccolo qua... (<strong>in</strong>comprensibile)... --------------------<br />

BURZOMATO A.:-Dietro di noi?! --------------------------------------------------<br />

NASONE F.:- -----Eh! ---------------------------------------------------------<br />

BURZOMATO A.:-Allora sì... f<strong>in</strong>o a quando siamo saliti con Mimmo c'era il compressore <strong>in</strong><br />

moto ed il coso acceso. ---------------------------------------<br />

RAGAZZO:- ------Praticamente, me lo spiegava da Rocco... --------------------------<br />

BURZOMATO A.:-Glielo hai spiegato tu... che mi ha detto<br />

"Non gli dire niente..." perch<strong>è</strong>.. (<strong>in</strong>comprensibile)... ---------------------------------<br />

Accavallamento di voci.<br />

---------------------------------------------------------<br />

126


PUNTORIERI P.:-Qua sotto... qua sotto... qua uno... due... l’escavator<strong>in</strong>o e tre.<br />

RAGAZZO:- ------E l'unica cosa... (<strong>in</strong>comprensibile)... ------------------------------<br />

PUNTORIERI P.:-Noi... (<strong>in</strong>comprensibile)... sotto e rientriamo! ------------------------<br />

NASONE F.:- -----Eh, bravo! ----------------------------------------------------<br />

PUNTORIERI P.:-(<strong>in</strong>comprensibile)... passare... (<strong>in</strong>comprensibile)...<br />

per entrare da sotto... (<strong>in</strong>comprensibile)... perch<strong>è</strong>... (<strong>in</strong>comprensibile)...? -------------<br />

NASONE F.:- -----...(<strong>in</strong>comprensibile)... di fronte... (<strong>in</strong>comprensibile)... ----------------<br />

PUNTORIERI P.:-Eh!<br />

NASONE F.:- -----...(<strong>in</strong>comprensibile)...<br />

Se voi andate là, vi affacciate... non vedete la strada<br />

di sotto! ----------------------------------------------------<br />

PUNTORIERI P.:-Eh! Certo... (<strong>in</strong>comprensibile)... ----------------------------------------------------------------<br />

(Conversazione n°998 del 03.03.2012 alle ore 19:08, registrata all’<strong>in</strong>terno del bar “La Genziana”, gestito da<br />

NASONE Franco, R.I.T. n°319/12)<br />

Nella seconda parte della conversazione NASONE Francesco dà <strong>in</strong>vece precise<br />

disposizioni a Puntorieri e Burzomato su cosa fare una volta giunti sul cantiere,<br />

ossia liberare dai freni uno dei mezzi d’opera, <strong>in</strong> modo che lo stesso -<br />

trattandosi di un cantiere ubicato su una strada con forte pendenza - precipiti<br />

nella strada sottostante.<br />

BURZOMATO A.:-Li sistemavamo tutti... (<strong>in</strong>comprensibile)... Comunque..<br />

NASONE F.:- -----Tu<br />

devi pensare... (<strong>in</strong>comprensibile)... siccome ti ho domandato...<br />

(<strong>in</strong>comprensibile)... --------------------------------------------<br />

...Omissis...<br />

NASONE F.:- -----Là<br />

ci sono le ruote... (<strong>in</strong>comprensibile)... ci sono due pietre... togli quelle<br />

pietre... di qua davanti ha una levetta... (<strong>in</strong>comprensibile)... freno a<br />

mano... (<strong>in</strong>comprensibile)... precipitano di sotto nella strada... che cazzo<br />

ce ne fottiamo! -----------------------------------------------<br />

BURZOMATO A.:-...(<strong>in</strong>comprensibile)... --------------------------------------------<br />

NASONE F.:- -----...(<strong>in</strong>comprensibile)... ------------------------------------------<br />

BURZOMATO A.:-Esatto! --------------------------------------------------------<br />

NASONE F.:- -----...(<strong>in</strong>comprensibile)...<br />

girano... si svitano... si svitano... quell'altro lo molli...<br />

quell'altro caso... togli le pietre... (<strong>in</strong>comprensibile)... ------------------<br />

(Conversazione n°998 del 03.03.2012 alle ore 19:08, registrata all’<strong>in</strong>terno del bar “La Genziana”,<br />

gestito da NASONE Franco, R.I.T. n°319/12)<br />

La terza parte della conversazione <strong>in</strong>vece <strong>è</strong> tutta <strong>in</strong>centrata sulla pianificazione<br />

di una via di fuga e sui “saggi” consigli dispensati sempre da Nasone Francesco<br />

(“Voi pensate lì? E se caso mai dovete fuggire che fate? Il motor<strong>in</strong>o lo lasciate là e vi<br />

buttate verso sotto!...Uno deve guardare prima la via di fuga!... Uno devi pensare il male,<br />

non deve pensare il bene!”). Da tale tratto di conversazione, si ha <strong>in</strong>oltre la<br />

conferma che il cantiere al quale gli <strong>in</strong>terlocutori si riferiscono <strong>è</strong> quello della<br />

ditta Fondazioni Speciali spa, dato che lo stesso si trova nelle vic<strong>in</strong>anze di una<br />

villa, ancora <strong>in</strong> fase di costruzione, di proprietà di tale SCARANO Giuseppe 43<br />

(“...Potete scassare, per dire, il cancello di Scarano... c'<strong>è</strong> il cancello di Scarano, giusto?”).<br />

Inoltre emerge chiaramente come PUNTORIERI Pietro e BURZOMATO Arturo già<br />

<strong>in</strong> passato hanno commesso delitti dello stesso tipo anche <strong>in</strong> cantieri ubicati<br />

43 SCARANO Giuseppe, nato a Scilla il 25.05.1962, ivi residente <strong>in</strong> via Libertà I traversa n°1.<br />

127


sull’autostrada (“Ma perch<strong>è</strong> noi...dovremmo fuggire? Non siamo fuggiti là...nel centro<br />

dell'autostrada e dobbiamo fuggire qua?”) ed <strong>in</strong> un’occasione non hanno potuto<br />

compiere quanto pianificato proprio perché non avevano preventivato tutte le<br />

possibili complicazioni (“E tu pure sei lì... il coso va bene... lo hai fatto 100 volte... va<br />

bene... arrivi lì, nel fatto... eh... cic (imiti il rumore di una pistola che si <strong>in</strong>ceppa o di un<br />

accend<strong>in</strong>o che fa solo la sc<strong>in</strong>tilla, n.d.r.) cic... e sei rimasto come a quello... se non provvedi ad<br />

averne qualcun'altra...”).<br />

NASONE F.:- -----Perch<strong>è</strong>...<br />

(<strong>in</strong>comprensibile)... non si deve scendere per sotto...<br />

(<strong>in</strong>comprensibile)... quello <strong>è</strong> il discorso da fare... quel discorso là... però <strong>è</strong> un<br />

discorso, per dire... (<strong>in</strong>comprensibile)... <strong>è</strong> la stessa cosa....<br />

(<strong>in</strong>comprensibile)... o ve ne salite per "monte"... (<strong>in</strong>comprensibile)... per<br />

"monte"... (<strong>in</strong>comprensibile)... buttiamo giù due m<strong>in</strong>uti, poi...<br />

(<strong>in</strong>comprensibile)... saliamo.. (<strong>in</strong>comprensibile)... saliamo io e tu... con la<br />

matt<strong>in</strong>a... e si sale e si fa i suoi fatti!... (<strong>in</strong>comprensibile)... vai piano piano...<br />

(<strong>in</strong>comprensibile)... a me quel cazzo di motor<strong>in</strong>o non mi <strong>in</strong>quadra dove lo<br />

dovete mettere! ----------------------------------------------<br />

PUNTORIERI P.:-Là dietro! -------------------------------------------------------<br />

NASONE F.:- -----Voi<br />

pensate lì? E se caso mai dovete fuggire che fate? Il motor<strong>in</strong>o lo<br />

lasciate là e vi buttate verso sotto! -----------------------------<br />

PUNTORIERI P.:-Che faccio... (<strong>in</strong>comprensibile)... ------------------------------------<br />

BURZOMATO A.:-Lo lascia più sopra, buttato <strong>in</strong> un... (<strong>in</strong>comprensibile)...<br />

NASONE F.:- -----E<br />

questo vi voglio dire... siccome "per monte"... siccome qua... sopra la<br />

strada... sopra... giusto... c'<strong>è</strong> la strada... dove entra... coso per scendere alla<br />

vigna, "u buttigghiu"... -----------------------------------------<br />

BURZOMATO A.:-Eh... lo <strong>in</strong>filiamo negli scaloni... -----------------------------------<br />

NASONE F.:- -----Il<br />

motor<strong>in</strong>o lo mettete qua, là dentro... lo mettete là... voi...<br />

(<strong>in</strong>comprensibile)... di qua... e si mettono là. Gli togli le chiavi... lo lasci<br />

aperto, togli le chiavi... mettila <strong>in</strong> tasca la chiave... caso mai dovete<br />

fuggire... il motor<strong>in</strong>o <strong>è</strong> lì... a tipo... uh... uh... e te ne sei andato verso<br />

sotto. .. (<strong>in</strong>comprensibile)... Perch<strong>è</strong> quando siete qua non potete arrivare qua<br />

sotto. Potete scassare, per dire, il cancello di Scarano... c'<strong>è</strong> il cancello di<br />

Scarano, giusto?----------------------------------------------<br />

PUNTORIERI P.:- --Uhm! --------------------------------------------------------<br />

NASONE F.:- -----Uno<br />

glielo sfonda... voi dovete guardare dove dovete fuggire! --------<br />

BURZOMATO A.:- -Ma<br />

perch<strong>è</strong> noi... dovremmo fuggire? Non siamo fuggiti là...nel centro<br />

dell'autostrada e dobbiamo fuggire qua? ------------------------<br />

NASONE F.:- -----Ma<br />

siccome <strong>è</strong> una strada di passaggio... una volta che siete lì e fate<br />

rumore... se caso mai viene fuori qualcuno che fate? Non vi dovete guardare<br />

la... via di fuga? -----------------------------------------------<br />

BURZOMATO A.:- -Sì, ma... -----------------------------------------------------<br />

NASONE F.:- -----Io<br />

questo sto dice... uno deve prevedere tutte queste cose qua... questo sto<br />

guardando io. ------------------------------------------------<br />

BURZOMATO A.:- -Sì, sì... ------------------------------------------------------<br />

NASONE F.:- -----Uno<br />

deve guardare prima la via di fuga!-------------------------<br />

BURZOMATO A.:- -Sì! ----------------------------------------------------------<br />

NASONE F.:- -----Uno<br />

devi pensare il male, non deve pensare il bene! Se uno può riuscire...<br />

E tu pure sei lì... il coso va bene... lo hai fatto 100 volte... va bene... arrivi<br />

lì, nel fatto... eh... cic (imiti il rumore di una pistola che si <strong>in</strong>ceppa o di un<br />

accend<strong>in</strong>o che fa solo la sc<strong>in</strong>tilla, n.d.r.) cic... e sei rimasto come a<br />

quello... se non provvedi ad averne qualcun'altra... Allora? ---------<br />

PUNTORIERI P.:- --Mannaia la Madonna... mannaia! ---------------------------------<br />

NASONE F.:- -----Sei<br />

rimasto come un coglione là? Ti ricordi? ---------------------<br />

Burzomato e Puntorieri mugugnano.---//<br />

128


NASONE F.:- -----Cic, cic... pù... ------------------------------------------------<br />

...Omissis...<br />

NASONE F.:- -----Giusto Pietro, che dico, o no? -----------------------------------<br />

PUNTORIERI P.:- --Allora! ------------------------------------------------------<br />

NASONE F.:- -----Uno<br />

deve guardare prima... (<strong>in</strong>comprensibile)... prima... prima di<br />

"funzionare" le sue azioni, deve guardare prima la via di fuga! Prevede...<br />

(<strong>in</strong>comprensibile)... una volta che sei là... uno tipo vaglia... dove deve<br />

fuggire.<br />

Si sente qualcuno che entra nel bar <strong>è</strong> chiede a Loredana Puntorieri se il pavimento <strong>è</strong> bagnato o<br />

meno.------------------------------------------------------- NASONE F.:- -----Giusto<br />

o no? Per cui... solo da là puoi fuggire... là sotto... prendi di là ed esci<br />

nella Chiesa... nelle palazz<strong>in</strong>e... le palazz<strong>in</strong>e da dove usciva il carro... da te...<br />

per dire... il carro... (<strong>in</strong>comprensibile)... strada strada? ---------------<br />

BURZOMATO A.:-...(<strong>in</strong>comprensibile)...<br />

NASONE F.:- --------Passi<br />

sotto il ponte... dove esce il carro.<br />

BURZOMATO A.:- ----Il<br />

carro? Esce là... nella Chiesa...<br />

NASONE F.:- --------Nella<br />

Chiesa! La Chiesa di... (<strong>in</strong>comprensibile)... la strada tutta quella <strong>è</strong>.<br />

Che là ora... (<strong>in</strong>comprensibile)... tutta quanta, se tu segui...<br />

(<strong>in</strong>comprensibile)... rov<strong>in</strong>ato... esci qua sotto..<br />

...Omissis…<br />

(Conversazioni n°998 e n°999 del 03.03.2012 dalle ore 19:08, registrate all’<strong>in</strong>terno del bar “La Genziana”, gestito<br />

da NASONE Franco, R.I.T. n°319/12)<br />

Alle successive ore 19 e 23 del 3 marzo 2012 la conversazione e la<br />

pianificazione dell’azione delittuosa si arricchisce del contributo di CALABRESE<br />

Carmelo 44 , al quale NASONE Francesco chiede di fornire <strong>in</strong>formazioni tecniche<br />

sul mezzo da danneggiare (certamente già oggetto di una loro precedente<br />

discussione come si ev<strong>in</strong>ce dalla seguente frase: “Melo...ma quel coso normale <strong>è</strong>?”),<br />

nonch<strong>è</strong> di spiegare a PUNTORIERI e BURZOMATO come liberare dai freni il<br />

macch<strong>in</strong>ario.<br />

NASONE F.:- -----(chiama<br />

ad alta voce CALABRESE Carmelo, n.d.r.) Melo… (<strong>in</strong>comprensibile)...<br />

ma quel coso normale <strong>è</strong>?<br />

CALABRESE C.:----Quello deve essere, non lo so se… (<strong>in</strong>comprensibile)... quello deve essere…<br />

(<strong>in</strong>comprensibile)... quello rosso... quello <strong>è</strong>… (<strong>in</strong>comprensibile)...<br />

NASONE F.:- -----…(<strong>in</strong>comprensibile)...<br />

olio…<br />

CALABRESE C.:----Quello deve essere... o quello..<br />

NASONE F.:- -----...come<br />

riesce a toglierlo uno?...<br />

CALABRESE C.:- ---...o<br />

sotto l'assale, uno davanti, uno dietro... come le ruote dei carri...<br />

NASONE F.:- -----…(<strong>in</strong>comprensibile)...<br />

lunga...<br />

CALABRESE C.:----…(<strong>in</strong>comprensibile)... leva rossa <strong>è</strong>... che <strong>è</strong> dip<strong>in</strong>ta di rosso...praticamente..<br />

BURZOMATO A.:-...(<strong>in</strong>comprensibile)...<br />

CALABRESE C.:----No... dev'essere penso laterale, questo... o a destra o a s<strong>in</strong>istra...<br />

NASONE F.:- -----A<br />

s<strong>in</strong>istra a gancio… (<strong>in</strong>comprensibile)... tipo così...<br />

BURZOMATO A.:-Sgancia...<br />

NASONE F.:- -----Quei<br />

cosi là... hai capito? Tipo una cosa così... no? E molli... poi può essere<br />

al contrario, non lo so… (<strong>in</strong>comprensibile)...<br />

(Conversazione n°999 del 03.03.2012 alle ore 19:23, registrata all’<strong>in</strong>terno del bar “La Genziana”, gestito da<br />

NASONE Franco, R.I.T. n°319/12)<br />

44 Si richiamano <strong>in</strong>tegralmente i criteri di identificazione delle voci già <strong>in</strong>dicati al cap. II, par. 2 del presente<br />

provvedimento di fermo.<br />

129


Successivamente, NASONE, CALABRESE, BURZOMATO e PUNTORIERI, affrontano<br />

la questione delle precauzioni da adottare per non essere colti <strong>in</strong> flagranza di<br />

reato.<br />

CALABRESE <strong>in</strong>fatti suggerisce a chi materialmente si recherà sul posto, che -<br />

se dovessero essere visti mentre sono sul cantiere - potrebbero far f<strong>in</strong>ta che<br />

stanno cercando un cellulare che hanno perso lì passando con il motor<strong>in</strong>o.<br />

NASONE <strong>in</strong>vece consiglia a Burzomato e Puntorieri (cio<strong>è</strong> coloro che dovranno<br />

eseguire materialmente l’atto <strong>in</strong>timidatorio) di andare <strong>in</strong> un primo momento a<br />

viso scoperto per verificare che non vi fosse nessuno e di verificare, al<br />

momento di agire, che non vengano visti da eventuali operai che potrebbero<br />

essere presenti sugli altri cantieri sottostanti a quello <strong>in</strong> cui devono recarsi.<br />

Quest’ultimo suggerimento di Nasone Franco conferma tra l’altro che il<br />

cantiere oggetto di discussione <strong>è</strong> quello della ditta Fondazioni Speciali, il quale<br />

si trova sulla Strada Prov<strong>in</strong>ciale Scilla-Melia, al di sopra dello sv<strong>in</strong>colo<br />

autostradale di Scilla ove vi sono altri cantieri.<br />

CALABRESE C.:-...perch<strong>è</strong>... si dovrebbe fare però... fare f<strong>in</strong>ta di aver perso qualcosa…<br />

(<strong>in</strong>comprensibile)... che hai perso qualcosa al buio e non vedevi nulla... se <strong>in</strong> caso dovesse…<br />

(<strong>in</strong>comprensibile)… qualcuno, gli dici: "No... ho perso ...<br />

PUNTORIERI P.:-...l'orologio... il telefono...<br />

CALABRESE C.:-...ho perso l'orologio", per dire "…il telefono…<br />

(<strong>in</strong>comprensibile)... passando con il motor<strong>in</strong>o… (<strong>in</strong>comprensibile)... nella strada... per<br />

evitare che le macch<strong>in</strong>e te lo rompano… ("pezziano")... sono passato con<br />

il motor<strong>in</strong>o, oggi, ho perso il telefono... sono passato di qua... cerchiamo<br />

di trovare… (<strong>in</strong>comprensibile).. Hai capito? Vai due o tre volte...<br />

NASONE F.:- -----...vedi<br />

di andare con quelle cose…<br />

CALABRESE C.:-…(<strong>in</strong>comprensibile)... da sotto...<br />

NASONE F.:- -----piedi<br />

piedi... gliele mettete sul coperchio... e andate lì.... prima guardate...<br />

BURZOMATO A.:- Senza cappello e senza niente...<br />

NASONE F.:- -----Senza<br />

niente... non vi mettete cappello... quando vedete che <strong>è</strong> tutto ok...<br />

gliela posi...<br />

BURZOMATO A.:-No, no, no... (<strong>in</strong>comprensibile)...<br />

NASONE F.:- -----...scendete...<br />

guardate come vi ho detto io, dalla parte di sotto...<br />

(<strong>in</strong>comprensibile)... che non ci sia qualcuno lì... da quegli altri, hai capito?<br />

Quegli altri tre... (<strong>in</strong>comprensibile)... prendete quello che dovete prendere...<br />

CALABRESE C.: -…(<strong>in</strong>comprensibile)... dalla strada...<br />

andare guardando...<br />

NASONE F.:- -----...capisci...<br />

(<strong>in</strong>comprensibile)… di guardare...<br />

CALABRESE C.:----…(<strong>in</strong>comprensibile)... sempre <strong>in</strong> basso...<br />

NASONE F., rivolto a qualcun altro nel bar, forse Loredana PUNTORIERI P.: "L'hai trovato?”<br />

CALABRESE C.:- ---...<br />

perch<strong>è</strong> non si sa, perch<strong>è</strong> ci può essere qualcuno..(<strong>in</strong>comprensibile)..<br />

…Omissis…<br />

CALABRESE C.:- ---...(<strong>in</strong>comprensibile)...<br />

e sempre con gli occhi aperti...<br />

BURZOMATO A.:- ...e se c'<strong>è</strong> qualcuno lì, dov'<strong>è</strong>?<br />

CALABRESE C.:----Ah? BURZOMATO A.:Se c'<strong>è</strong> qualcuno dov'<strong>è</strong>?<br />

130


CALABRESE C.:- --- e cosa ne puoi sapere? eh....... la cosa <strong>è</strong> quella... se lo sapessimo...State...<br />

non andate così... state sempre allerta... hai capito?<br />

(Conversazione n°999 del 03.03.2012 alle ore 19:23, registrata all’<strong>in</strong>terno del bar “La Genziana”, gestito da<br />

NASONE Franco, R.I.T. n°319/12)<br />

I predetti <strong>in</strong>terlocutori cont<strong>in</strong>uano a discutere sulle modalità con cui recarsi sul<br />

cantiere ed <strong>in</strong> particolar modo su dove lasciare il motor<strong>in</strong>o per rendere più<br />

agevole la fuga. CALABRESE Carmelo propone di accompagnare lui stesso i<br />

due ragazzi, che per la fuga dovrebbero però comunque usare il motor<strong>in</strong>o,<br />

precedentemente posizionato nelle vic<strong>in</strong>anze. CALABRESE <strong>in</strong>oltre suggerisce<br />

loro di <strong>in</strong>dossare dei guanti.<br />

CALABRESE C.:- ----…(<strong>in</strong>comprensibile)...<br />

col motor<strong>in</strong>o..(<strong>in</strong>comprensibile)..<br />

BURZOMATO A.:-..(<strong>in</strong>comprensibile)... a piedi siamo..(<strong>in</strong>comprensibile)...se poi...<br />

CALABRESE C.:- ----...se<br />

volete fare un'altra cosa...salite da sotto...<br />

NASONE F.:- -------..(<strong>in</strong>comprensibile)...<br />

giusto...giusto che..(<strong>in</strong>comprensibile)<br />

BURZOMATO A.:-... sotto non c'<strong>è</strong> la strada per… (<strong>in</strong>comprensibile)…?<br />

Io posso arrivare, lascio il motor<strong>in</strong>o dentro...<br />

CALABRESE C.:- ----Anzi...<br />

BURZOMATO A.:-vic<strong>in</strong>o casa al cug<strong>in</strong>o Matteo...<br />

CALABRESE C.:- ----...<br />

e il motor<strong>in</strong>o ...quale <strong>è</strong>...<br />

BURZOMATO A.:-... no... il suo...<br />

CALABRESE C.:- ----se<br />

devi fuggire... dove cazzo lo lasciate il motor<strong>in</strong>o… (<strong>in</strong>comprensibile)...<br />

lasciamo sul muro... (<strong>in</strong>comprensibile)... ve ne andate da sotto...<br />

BURZOMATO A.:-Eh... ed il motor<strong>in</strong>o come..(<strong>in</strong>comprensibile)...<br />

NASONE F. chiede qualcosa, ma pare faccia riferimento al discorso prima citato del<br />

ristorante.--//<br />

CALABRESE C.:- ----...(<strong>in</strong>comprensibile)...<br />

sai dove ha la casetta Mico Scarano?<br />

BURZOMATO A.:-si… (<strong>in</strong>comprensibile)... la casetta...<br />

CALABRESE C.:- ----...là<br />

dove c'<strong>è</strong> la casetta... (<strong>in</strong>comprensibile)... c'<strong>è</strong> una piazzola... da lasciare<br />

la macch<strong>in</strong>a lì... e te la fai a piedi… (<strong>in</strong>comprensibile)... c'<strong>è</strong> il dirupo... Là<br />

sotto stesso... si presenta il dirupo... lì sotto stesso… (<strong>in</strong>comprensibile)...<br />

Si sente la voce del NASONE F. <strong>in</strong> sottofondo.--//<br />

Si sente PUNTORIERI P. che dice di chiamare qualcuno per farsi dare il numero dell'Alicante<br />

perch<strong>è</strong> gli <strong>è</strong> stata ord<strong>in</strong>ata una torta...---//<br />

CALABRESE C.- -----...Oppure<br />

tornate <strong>in</strong>dietro… (<strong>in</strong>comprensibile)... quello che esce dietro le<br />

palazz<strong>in</strong>e?<br />

BURZOMATO A.:-Eh...<br />

CALABRESE C.------No... quello… (<strong>in</strong>comprensibile)...<br />

BURZOMATO A.-...(<strong>in</strong>comprensibile)...<br />

CALABRESE C.:- ----Troppo…<br />

(<strong>in</strong>comprensibile)…<br />

BURZOMATO A.:-…(<strong>in</strong>comprensibile)... che esce nella pista...<br />

CALABRESE C.:- ----…(<strong>in</strong>comprensibile)...<br />

volta... solo quello c'<strong>è</strong>... sali verso sopra ("pa munti")<br />

e ti butti... te ne esci là dove... sul lato di Scarano... la strada ... da sotto…<br />

(<strong>in</strong>comprensibile)... sopra...<br />

BURZOMATO A.:-Eh...<br />

CALABRESE C.:- ----sopra<br />

c'<strong>è</strong>... (<strong>in</strong>comprensibile)... che camm<strong>in</strong>a sotto... dove c'<strong>è</strong> qua sotto…<br />

BURZOMATO A.:-Eh... ti devi nascondere ("ammacchiare")… (<strong>in</strong>comprensibile)...<br />

perch<strong>è</strong> se ti vede qualcuno che fai?<br />

CALABRESE C.:- ----…(<strong>in</strong>comprensibile)...<br />

qualcuno da sotto dove?... (<strong>in</strong>comprensibile)...<br />

non... dove lo devo mettere il motor<strong>in</strong>o... se viene qualcuno col<br />

motor<strong>in</strong>o… (<strong>in</strong>comprensibile)... un po' lì sopra...<br />

NASONE F.:- -------...c'<strong>è</strong><br />

una traversa lì sopra...<br />

BURZOMATO A.:-...ma da… (<strong>in</strong>comprensibile)... non da...<br />

NASONE F.:- -------...no,<br />

qualcuno sale...<br />

CALABRESE C.:- ----Ma<br />

lo devono andare prendere...<br />

131


NASONE F.:- -------...nella<br />

curva lì sopra... sale lì... lontano… (<strong>in</strong>comprensibile)... lo scende là e<br />

lo… (<strong>in</strong>comprensibile)...<br />

BURZOMATO A.:-…e <strong>in</strong>fatti...<br />

NASONE F.:- -------...<strong>in</strong><br />

quel modo... <strong>in</strong> quel modo si deve fare... come ti ho detto io...<br />

CALABRESE C.:- ----Se<br />

no salgo anche io, li accompagno con la macch<strong>in</strong>a... li lascio a piedi...<br />

e scendono da sotto... gli lascio più sopra (a munti) con la macch<strong>in</strong>a...<br />

l'importante <strong>è</strong> che il motor<strong>in</strong>o <strong>è</strong> messo là vic<strong>in</strong>o... che lo acchiapp<strong>in</strong>o..<br />

NASONE F.:- -------...(<strong>in</strong>comprensibile)...<br />

vedere...<br />

CALABRESE C.:- ----…(<strong>in</strong>comprensibile)...<br />

da una parte nascosto f<strong>in</strong>o a quando serve e poi<br />

via... (<strong>in</strong>comprensibile)... col motor<strong>in</strong>o e poi parti col motor<strong>in</strong>o e te ne<br />

vai...<br />

NASONE F.:- -------...ti<br />

sei fatto problemi?... (<strong>in</strong>comprensibile)... ti sei accorto…<br />

(<strong>in</strong>comprensibile)...? ...io neanche...<br />

CALABRESE C.:- ----…(<strong>in</strong>comprensibile)...<br />

quello del bar… (<strong>in</strong>comprensibile)... camm<strong>in</strong>ava... si <strong>è</strong><br />

fermato, ha parcheggiato la macch<strong>in</strong>a... ha fatto quello che dovevo fare ed<br />

<strong>è</strong> ripartito... (<strong>in</strong>comprensibile)... <strong>è</strong> che cosa dovevano fuggire a piedi…<br />

(<strong>in</strong>comprensibile)... ti metti da una parte… (<strong>in</strong>comprensibile)… ti metti da<br />

una parte... un paio di guanti, cose, lo sapete...<br />

(Conversazione n°999 del 03.03.2012 alle ore 19:23, registrata all’<strong>in</strong>terno del bar “La Genziana”, gestito da<br />

NASONE Franco, R.I.T. n°319/12)<br />

Alle successive 19 e 38 il Puntorieri commenta una sua eventuale reazione <strong>in</strong><br />

caso di <strong>in</strong>tervento delle Forze dell’Ord<strong>in</strong>e. In particolare si vanta di non aver<br />

problemi né per un eventuale fuga, né tantomeno nell’eventualità dovesse<br />

affrontarle violentemente a viso aperto (“Che mi <strong>in</strong>teressa? Se... (<strong>in</strong>comprensibile)... gli<br />

faccio scoppiare <strong>in</strong> aria!” “Io non <strong>è</strong> che mi voglio vantare... anzi, non mi sono vantato mai... anzi<br />

io ho... tremo io... ma tremo sai perch<strong>è</strong>? Per rabbia tremo...”).<br />

CALABRESE C.:- ----State<br />

attenti... non andate così... (<strong>in</strong>comprensibile)… moto...<br />

---Omissis---<br />

BURZOMATO A.:-…(<strong>in</strong>comprensibile)... ci vuole mezz'ora…<br />

CALABRESE C.:- ----no,<br />

no, no..<br />

BURZOMATO A.:-...perdo troppo tempo... (<strong>in</strong>comprensibile)… e te ne vai…<br />

(<strong>in</strong>comprensibile)... sotto… (<strong>in</strong>comprensibile)... e se c'<strong>è</strong> qualche cosa?... (<strong>in</strong>comprensibile)... da<br />

me...<br />

PUNTORIERI P.:-----Che mi <strong>in</strong>teressa? Se... (<strong>in</strong>comprensibile)... gli faccio scoppiare <strong>in</strong> aria!<br />

BURZOMATO A.:-…(<strong>in</strong>comprensibile)... scoppiano…<br />

(<strong>in</strong>comprensibile)...<br />

PUNTORIERI P.:-----No?... va bene… (<strong>in</strong>comprensibile)...<br />

BURZOMATO A.:-...Gliel'hai sfasciata... gliel'hai sfasciata… (<strong>in</strong>comprensibile)..<br />

. la Questura... (ride, n.d.r.)...<br />

CALABRESE C.:- ----…(<strong>in</strong>comprensibile)...<br />

BURZOMATO A.:-Pensi che loro siano come te?<br />

Loro sono più devoti di te! Gli butti quattro… (<strong>in</strong>comprensibile)…<br />

PUNTORIERI P.:-----…(<strong>in</strong>comprensibile)... a me!<br />

CALABRESE C.:- ----Ma<br />

che dici, Pietro, lascia perdere...<br />

PUNTORIERI P.:-----Io non <strong>è</strong> che mi voglio vantare... anzi, non mi sono vantato mai... anzi io<br />

ho... tremo io... ma tremo sai perch<strong>è</strong>? Per rabbia tremo...<br />

CALABRESE C.:- ----A<br />

loro... non gli fai nulla… (<strong>in</strong>comprensibile)...<br />

BURZOMATO A.:-Ci vuole Roccuzzo… (<strong>in</strong>comprensibile)...<br />

Ridono.--//<br />

PUNTORIERI P.:- ----...Roccuzzo...<br />

CALABRESE C.:- ----No,<br />

così li frena... a distanza... non li lascia avvic<strong>in</strong>are… (<strong>in</strong>comprensibile)...<br />

salivano… (<strong>in</strong>comprensibile)... salivano sopra... l’Alicante era a 300 metri<br />

più sopra di me... li sentivo che salivano? che sembrava camm<strong>in</strong>assero...<br />

BURZOMATO A.:-...anzi...<br />

CALABRESE C.:- ----…(<strong>in</strong>comprensibile)...<br />

132


BURZOMATO A.:-...nelle mani...<br />

CALABRESE C.:- ---- …può darsi che sei a 100 metri... (<strong>in</strong>comprensibile)... al buio che non ti<br />

vedano... (<strong>in</strong>comprensibile)... quelli non sono questi qua normali... quelli<br />

sono altri...<br />

PUNTORIERI P.:-----No lo so?<br />

CALABRESE C.:- ----...No...<br />

non sono grossi... così come te… (<strong>in</strong>comprensibile)...<br />

PUNTORIERI P.:-----…quante volte <strong>è</strong> che corriamo io e..(<strong>in</strong>comprensibile)...<br />

CALABRESE C.:- ----Volano,<br />

..(<strong>in</strong>comprensibile)..., volano..<br />

PUNTORIERI P.:-----Io pure ...(<strong>in</strong>comprensibile)..<br />

CALABRESE C..- ----...volano..(<strong>in</strong>comprensibile)...<br />

PUNTORIERI P.:-----io pure volo, Melo....<br />

CALABRESE C.:- ----...volano<br />

, ... quelli volano...<br />

PUNTORIERI P.:-----Io pure volo!<br />

CALABRESE C.:- ----...<br />

quelli sono allenati, Pietro...<br />

PUNTORIERI P.:- ----...decollo<br />

io... (<strong>in</strong>comprensibile)... poi quando vedo qualcuno che mi<br />

segue dietro... (<strong>in</strong>comprensibile)... qualcuno di fronte!<br />

CALABRESE C.:- ----Quelli<br />

ti raggiungono... ti raggiungono quelli..(<strong>in</strong>comprensibile).... la<br />

strada... sali a Scilla, montagne montagne... (<strong>in</strong>comprensibile)...<br />

(Conversazioni n°999 e n°1000 del 03.03.2012 dalle ore 19:38, registrate all’<strong>in</strong>terno del bar “La Genziana”, gestito<br />

da NASONE Franco, R.I.T. n°319/12)<br />

BURZOMATO Arturo, proprio <strong>in</strong> considerazione della possibilità di essere colti<br />

<strong>in</strong> flagranza e per ridurre i tempi di permenenza presso il cantiere, propone di<br />

effettuare “solo” il posizionamento delle bottiglie come “al solito”, senza<br />

procedere ai danneggiamenti dei mezzi. Tale affermazione del Burzomato<br />

conferma che le <strong>in</strong>timidazioni compiute nei pressi di Scilla <strong>in</strong> danno di altre<br />

ditte impegnate nei lavori di ammodernamento dell’autostrada – <strong>in</strong>timidazioni<br />

<strong>in</strong> occasioni delle quali sono state posizionate f<strong>in</strong>te bottiglie <strong>in</strong>cendiarie – sono<br />

senza dubbio attribuibili a Nasone Francesco e ai suoi più fedeli sodali.<br />

BURZOMATO A.:-Benz<strong>in</strong>a hai fatto al motor<strong>in</strong>o?... se no... scusa... se si lasciano…<br />

(<strong>in</strong>comprensibile)… bottiglie... al solito... senza che gli tocchiamo nulla... ah?<br />

(Conversazione n°1000 del 03.03.2012 alle ore 19:38, registrata all’<strong>in</strong>terno del bar “La Genziana”,<br />

gestito da NASONE Franco, R.I.T. n°319/12)<br />

La riprova di quanto appena evidenziato <strong>è</strong> data peraltro dallo stesso<br />

PUNTORIERI Pietro, il quale vanta la propria conoscenza dei cantieri<br />

autostradali, dichiarando di averli ispezionati tutti, uno per notte, compreso<br />

quello di Santa Trada e quello vic<strong>in</strong>o all’area di servizio di Villa San Giovanni,<br />

verificando la possibilità di poter accedere agli stessi pers<strong>in</strong>o con la macch<strong>in</strong>a.<br />

PUNTORIERI P.:-Lo so!... (<strong>in</strong>comprensibile)... lo so... che sono... allora... Melo...<br />

. tutte queste zone <strong>qui</strong>... una la notte me le facevo… (<strong>in</strong>comprensibile)... una alla notte... e<br />

ho conosciuto tutti i cantieri... tutti...<br />

CALABRESE C.:-...e ..(<strong>in</strong>comprensibile)... fare la notte?<br />

PUNTORIERI P.:-...mi guardavo tutti i cantieri... tutti... dalla A alla Z... e<br />

133


----------------... so tutti come vanno: Santa Trada... là sotto a... (<strong>in</strong>comprensibile)...<br />

quello là...quel grande coso che c'<strong>è</strong> sull'Autogrill... che mi mettevo<br />

("azziccavo") lì dentro con la macch<strong>in</strong>a... andando da sopra a sotto... Non si<br />

muoveva una foglia...<br />

(Conversazione n°1000 del 03.03.2012 alle ore 19:38, registrata all’<strong>in</strong>terno del bar “La Genziana”, gestito da<br />

NASONE Franco, R.I.T. n°319/12)<br />

NASONE, PUNTORIERI, BURZOMATO e CALABRESE cont<strong>in</strong>uano <strong>in</strong>oltre a<br />

ragionare sul modo più opportuno per compiere l’<strong>in</strong>timidazione, valutando i<br />

tempi dell’azione, le via di fuga e la possibilità di un <strong>in</strong>tervento delle Forze<br />

dell’Ord<strong>in</strong>e.<br />

CALABRESE C.:-Ma io sai cosa ti dico... Stasera… (<strong>in</strong>comprensibile)...<br />

PUNTORIERI P.:-Anche ora andrei io, Melo, da solo…<br />

CALABRESE C.:-Ora <strong>è</strong> già a casa... questo punto siamo...<br />

PUNTORIERI P.:-Da lì, Melo... da lì... sai dove arrivo?... (<strong>in</strong>comprensibile)...<br />

BURZOMATO A.:-...non gli piace… (<strong>in</strong>comprensibile)...<br />

CALABRESE C.-…(<strong>in</strong>comprensibile)... il centro della notte <strong>è</strong> brutto...<br />

BURZOMATO A.:- ...non gli piace..<br />

PUNTORIERI P.:- Al coso lì... al carro. Sai dov'<strong>è</strong>... (<strong>in</strong>comprensibile)...<br />

CALABRESE C.:- --- ...al centro della notte <strong>è</strong> brutto... il carro <strong>è</strong> brutto lì... lì sotto... hai capito che<br />

<strong>è</strong> brutto lì?... (<strong>in</strong>comprensibile)... qualcuno apre la bocca? Te le devi pensare<br />

queste cose... loro non lo sanno che aspettano là...<br />

BURZOMATO A.:- come se non lo sapessero... quelli… (<strong>in</strong>comprensibile)...<br />

CALABRESE C.:----…(<strong>in</strong>comprensibile)... BURZOMATO A.:-Che strada possono fare se vanno?<br />

PUNTORIERI P.:- -- Comunque Melo.... questa cosa <strong>qui</strong> non si può dire: si può parlare, si può<br />

discutere...ma quando sei sul posto di dove sei... mille pensieri ti girano..<br />

CALABRESE C.:----Ma a te pare... (<strong>in</strong>comprensibile)... Dove vai Pietro?<br />

PUNTORIERI P.:- --E'<br />

assai ..(<strong>in</strong>comprensibile)...... sono arrivato a mar<strong>in</strong>a già io... da lì.<br />

CALABRESE C.:----E se... te lo trovi davanti e rimani bloccato nel vico... (<strong>in</strong>comprensibile).. dove<br />

vai?<br />

PUNTORIERI P.:- --...<br />

e non lo vedo io?<br />

CALABRESE C.:----…(alza il tono della voce, n.d.r.)… Che vedi? Se sono nascosti vedi? Quelli…<br />

(<strong>in</strong>comprensibile)… e ti arrestano...<br />

BURZOMATO A.:-...e ti prendono… (<strong>in</strong>comprensibile)...<br />

CALABRESE C.:- ---...ti<br />

aspettano là... ti aspettano... come passi… (<strong>in</strong>comprensibile)”... ride...<br />

PUNTORIERI P.:- --…(<strong>in</strong>comprensibile)...<br />

BURZOMATO A.:-…(<strong>in</strong>comprensibile)...<br />

CALABRESE C.:----…(<strong>in</strong>comprensibile)... saliva... a piedi… (<strong>in</strong>comprensibile)... loro sanno che…<br />

(<strong>in</strong>comprensibile)...<br />

PUNTORIERI P.:- --…(<strong>in</strong>comprensibile)...<br />

dove entrano...<br />

CALABRESE C.:----Pensi a male per farti venire il bene! Sempre a male devi pensare, ricordatelo!<br />

Sempre a male devi pensare!<br />

---Omissis---<br />

CALABRESE C.:----Questo "maccarrone" qua… (imita il rumore di un colpo)…Paffete! Ti sparano,<br />

non <strong>è</strong> che pensa che si crede...<br />

BURZOMATO A.:-…(<strong>in</strong>comprensibile)...<br />

CALABRESE C. :-E' difficile...<br />

---Omissis---<br />

BURZOMATO A.:-Io ho guardato, ma a Pietro non gli piace...<br />

PUNTORIERI P.:- --…(<strong>in</strong>comprensibile)...<br />

NASONE F.- ------...(<strong>in</strong>comprensibile)...<br />

sai che cos'<strong>è</strong>: io ti ho detto...<br />

BURZOMATO A.:-Onde evitare..<br />

134


NASONE F.:- -----…come<br />

"onde evitare"?.. perch<strong>è</strong> quando parli troppo... bello... ti devi fidare...<br />

che ti ho detto io l'altra volta?... (<strong>in</strong>comprensibile)... Mi avete capito, allora?...<br />

Pietro… (<strong>in</strong>comprensibile)... <strong>in</strong> quel modo… (<strong>in</strong>comprensibile)...<br />

PUNTORIERI P..- --...se<br />

non si muove... (<strong>in</strong>comprensibile)... torniamo un'altra volta... (ride,<br />

n.d.r.)...<br />

CALABRESE C.:- ---...sali<br />

da sopra... (<strong>in</strong>comprensibile)... da sotto... lasci… (<strong>in</strong>comprensibile)...<br />

poi scendi da SCARANO e sei… (<strong>in</strong>comprensibile)...<br />

NASONE F.:- -----Quello<br />

di Gianfranco, sotto da Gianfranco?<br />

BURZOMATO A.:-...e lo so… (<strong>in</strong>comprensibile)...<br />

PUNTORIERI P.:- --...Lasci<br />

per sotto... lasci il motor<strong>in</strong>o...<br />

CALABRESE C.:- ---...esci<br />

più sopra di SCARANO...<br />

BURZOMATO A.:- …o esco da sotto il ponte… (<strong>in</strong>comprensibile)...<br />

CALABRESE C.:----Esci... nella vigna... come si chiama? Quello delle bombole... che ha le capre<br />

lì... Là dove ha le capre lui… (<strong>in</strong>comprensibile)... e ti ritrovi sotto la…<br />

(<strong>in</strong>comprensibile)... Un giro lungo... con la macch<strong>in</strong>a… (<strong>in</strong>comprensibile)…<br />

(Conversazione n°1000 del 03.03.2012 alle ore 19:38, registrata all’<strong>in</strong>terno del bar “La Genziana”, gestito da<br />

NASONE Franco, R.I.T. n°319/12)<br />

I suddetti <strong>in</strong>terlocutori cont<strong>in</strong>uano <strong>in</strong>oltre a commentare il modo <strong>in</strong> cui<br />

danneggiare i mezzi d’opera presenti sul cantiere.Ribadiscono <strong>in</strong>fatti<br />

l’<strong>in</strong>tenzione di lasciar scendere un mezzo d’opera lungo la strada <strong>in</strong> pendenza,<br />

togliendo il freno a mano.<br />

BURZOMATO A.:-Pietro a sfascio... hai capito?<br />

PUNTORIERI P.:-Ho capito!<br />

BURZOMATO A.:-…(<strong>in</strong>comprensibile)... Pietro... Con un martello andiamo…<br />

(<strong>in</strong>comprensibile)...<br />

PUNTORIERI P.:-…(<strong>in</strong>comprensibile)... lo rompi?<br />

CALABRESE C.:-Non glielo far fare… (<strong>in</strong>comprensibile)... non fate.<br />

.. (<strong>in</strong>comprensibile)... non gli fate...<br />

BURZOMATO A.:-…(<strong>in</strong>comprensibile)... il freno a mano e glielo scendiamo dentro la casa...<br />

NASONE F.:- -----…(<strong>in</strong>comprensibile)…<br />

(<strong>in</strong>comprensibile)...<br />

BURZOMATO A.:-Certo... e buonanotte...<br />

PUNTORIERI P.:-…(<strong>in</strong>comprensibile)..."pa munti”… (<strong>in</strong>comprensibile)...<br />

(Conversazione n°1000 del 03.03.2012 alle ore 19:38, registrata all’<strong>in</strong>terno del bar “La Genziana”, gestito da<br />

NASONE Franco, R.I.T. n°319/12)<br />

Discutendo sulle modalità d’azione, PUNTORIERI afferma <strong>in</strong>oltre che<br />

provvederà a camuffarsi <strong>in</strong> qualche modo. BURZOMATO lo prende <strong>in</strong> giro,<br />

narrando di un’occasione <strong>in</strong> cui i due hanno agito <strong>in</strong>sieme e PUNTORIERI si era<br />

dimenticato di portare un martello, nonostante avesse assicurato a<br />

BURZOMATO di averlo con sé. I predetti soggetti hanno comunque potuto<br />

compiere l’atto narrato solo perché BURZOMATO ne teneva uno nascosto.<br />

Ribadiscono peraltro di essere pronti a reagire con violenza qualora colti <strong>in</strong><br />

flagranza (“chi passa lo sbattiamo a terra…”).<br />

----<br />

PUNTORIERI P.:- ...e me ne scendo da sotto... che m'<strong>in</strong>teressa... “m'<strong>in</strong>fascio” tutto... mi<br />

trucco... chi passa lo sbattiamo a terra… (<strong>in</strong>comprensibile)... che vuoi che<br />

ti dica?<br />

BURZOMATO A.:-(<strong>in</strong>comprensibile)... tutto... E ci... (<strong>in</strong>comprensibile)... tutto quanto...<br />

135


"Pietro, ma hai tutto quanto"..."Si, ho tutto quanto!" "Pietro?" Mannaia la madosca... meno<br />

male che ce l'avevo nascosto dentro una cosa... gli ho detto: "Vai a<br />

prendere il martello, se no… (<strong>in</strong>comprensibile)... Tutto pagato…<br />

PUNTORIERI P.:-----A costo zero...<br />

BURZOMATO A.:- A costo zero, senza <strong>in</strong>teressi!<br />

(Conversazione n°1001 del 03.03.2012 alle ore 19:53, registrata all’<strong>in</strong>terno del bar “La Genziana”, gestito da<br />

NASONE Franco, R.I.T. n°319/12)<br />

BURZOMATO e PUNTORIERI cont<strong>in</strong>uano a discutere sul come comportarsi<br />

all’<strong>in</strong>terno del cantiere ed ipotizzano il rischio che il mezzo che vogliono<br />

danneggiare possa fermarsi sulla discesa a causa degli spartitraffico che sono<br />

stati posizionati <strong>in</strong> prossimità del cantiere (situazione che, come vedremo, si<br />

verificherà concretamente). Pertanto, BURZOMATO chiede a PUNTORIERI se non<br />

sia il caso di evitare di danneggiare i mezzi e limitarsi a posizionare solo delle<br />

bottiglie (“Per forza danni gli devi fare? E se gli mettiamo solo le bottiglie e basta?”).<br />

PUNTORIERI teme però che l’<strong>in</strong>timidazione non risulti abbastanza chiara ed<br />

efficace (“E se non vengono? E se non vengono?”), <strong>in</strong> tal modo provocando la<br />

reazione di BURZOMATO, il quale lo rassicura affermando che <strong>in</strong> quel caso<br />

tornerebbero sul posto a bruciare i mezzi (“E se non vengono glieli bruciamo”).<br />

Il suddetto contesto dialogico conferma – se ve ne fosse bisogno – che i<br />

suddetti <strong>in</strong>terlocutori stanno organizzando un’azione <strong>in</strong>timidatoria di tipo<br />

estorsivo ai danni di una ditta impegnata nei lavori di ammodernamento<br />

dell’autostrada SA-RC (nella specie la Fondazioni Speciali spa); l’espressione<br />

“se non vengono” non si presta <strong>in</strong>fatti ad altra <strong>in</strong>terpretazione, se non quella<br />

riferita al contatto che i rappresentanti della ditta danneggiata cercheranno al<br />

f<strong>in</strong>e di regolare i conti con la cosca mafiosa operante a Scilla.<br />

NASONE F.:--------Melo hai preso il telefono?<br />

BURZOMATO A.:-Vuoi che andiamo da...<br />

NASONE F.:--------Non ho capito...<br />

BURZOMATO A.:-E se non cade?... e se non cade?<br />

Siamo rov<strong>in</strong>ati... ----<br />

PUNTORIERI P.:- ----...perch<strong>è</strong><br />

non cade?<br />

Ragazzo:- --------- Eh...<br />

PUNTORIERI P.:- ----...non<br />

cade... ci hanno messo ("appizzato") i... (<strong>in</strong>comprensibile)... lì…<br />

BURZOMATO A.:-Quali… (<strong>in</strong>comprensibile)?<br />

PUNTORIERI P.:- ----...(<strong>in</strong>comprensibile)...<br />

là sotto ci lasciano… (<strong>in</strong>comprensibile)... e noi<br />

glieli togliamo da sotto… (<strong>in</strong>comprensibile)...<br />

---Omissis---<br />

PUNTORIERI P.:-----…(<strong>in</strong>comprensibile)… Sto lì mezz'ora a fare qualcosa... a vedere quelli che<br />

passano… (<strong>in</strong>comprensibile)...<br />

BURZOMATO A.:-...ascolta: per forza danni gli devi fare?<br />

PUNTORIERI P.:-----Uh? BURZOMATO A.:-Per forza danni gli devi fare? E se gli mettiamo solo le bottiglie e basta?<br />

Si sente Franco NASONE nel bar.--///<br />

PUNTORIERI P.:- ----...le<br />

altre... gliele <strong>in</strong>cartiamo…<br />

BURZOMATO A.:-...e se gliele <strong>in</strong>cartiamo, gli mettiamo… (<strong>in</strong>comprensibile)...<br />

136


PUNTORIERI P.:-----E se non vengono?<br />

BURZOMATO A.:-Uhm?<br />

PUNTORIERI P.:-----E se non vengono?<br />

BURZOMATO A.:-E se non vengono glieli bruciamo...<br />

PUNTORIERI P.: -Sì... e vai tu la prossima volta (<strong>in</strong> senso ironico)…<br />

(Conversazione n°1001 del 03.03.2012 alle ore 19:53, registrata all’<strong>in</strong>terno del bar “La Genziana”, gestito da<br />

NASONE Franco, R.I.T. n°319/12)<br />

La cura con cui viene preparata l’azione <strong>in</strong>timidatoria <strong>è</strong> comprovata dai progr.<br />

n. 1001 e 1002, nel corso dei quali BURZOMATO Arturo propone di rimandare<br />

il tutto a lunedì sera (cio<strong>è</strong> alla sera del 5 marzo 2012), dato che per<br />

PUNTORIERI Pietro il giorno successivo non <strong>è</strong> lavorativo (il martedì <strong>è</strong> <strong>in</strong>fatti il<br />

giorno di chiusura del bar La Genziana) e <strong>qui</strong>ndi potrebbero effettuare il<br />

danneggiamento nascondendosi subito dopo nelle vic<strong>in</strong>e zone di montagna<br />

(dove evidentemente godono di un rifugio), per poi ritornare direttamente a<br />

Scilla la matt<strong>in</strong>a del 6 marzo 2012.<br />

NASONE Francesco valuta l’ipotesi prospettata da BURZOMATO, affermando<br />

che potrebbe poi andare lui stesso a recuperarli il martedì matt<strong>in</strong>a.<br />

BURZOMATO A.:-...e allora aspetta, non facciamo niente stasera se no…<br />

(<strong>in</strong>comprensibile)... facciamo domani sera... (<strong>in</strong>comprensibile)... facciamo come se domani…<br />

(<strong>in</strong>comprensibile)... lunedì sera… (<strong>in</strong>comprensibile)...<br />

PUNTORIERI P.:- ----...tra<br />

stasera e domani, non <strong>è</strong> che cambia qualcosa, sono tutti quattro…<br />

(<strong>in</strong>comprensibile)…<br />

BURZOMATO A.:-...martedì tu non lavori... martedì tu non lavori...<br />

saliamo sopra ( "a munti"), e spuntiamo <strong>qui</strong> martedì matt<strong>in</strong>a. E si fa… (<strong>in</strong>comprensibile)... ce<br />

ne saliamo sopra… (<strong>in</strong>comprensibile)... rotta e ce ne saliamo sopra. Stop! Al<br />

posto… (<strong>in</strong>comprensibile)… ora… (<strong>in</strong>comprensibile)…<br />

BURZOMATO A.:- ...e sale lui martedì matt<strong>in</strong>a sopra ("a munti")...<br />

NASONE F.:- ...e ci vediamo martedì...<br />

BURZOMATO A.:- ...e ci vediamo martedì matt<strong>in</strong>a sopra ("a munti")...<br />

NASONE F. :- ...e possiamo fare così...<br />

BURZOMATO A.:- …ed <strong>è</strong> f<strong>in</strong>ito il film, senza che usciamo pazzi...<br />

NASONE F.:- ...si prendono le due cose...<br />

(Conversazioni n°1001 e n°1002 del 03.03.2012 dalle ore 19:53, registrate all’<strong>in</strong>terno del bar “La Genziana”,<br />

gestito da NASONE Franco, R.I.T. n°319/12)<br />

PUNTORIERI Pietro si dice però contrario a rimandare l’azione delittuosa al<br />

successivo lunedì sera, temendo che le Forze dell’Ord<strong>in</strong>e possano risalire a<br />

loro notando che molti episodi delittuosi avvengono proprio la notte<br />

precedente al giorno di chiusura del bar. E’ lo stesso Puntorieri <strong>in</strong>oltre a<br />

rendersi disponibile a compiere l’azione delittuosa – come poi avvenuto –<br />

anche la stessa sera (“io non ho differenza tra stasera, domani e lunedì e martedì...”).<br />

L’affermazione del PUNTORIERI <strong>è</strong> l’ulteriore conferma che gli <strong>in</strong>dagati si sono<br />

già resi responsabili <strong>in</strong> passato di diversi episodi crim<strong>in</strong>osi dello stesso genere.<br />

137


PUNTORIERI P.:-Non <strong>è</strong> che martedì... vengono e ci chiamano... che il martedì che poi c'<strong>è</strong> un<br />

"fracello"?...(<strong>in</strong>comprensibile)...<br />

NASONE F.:- Che dici… (<strong>in</strong>comprensibile)...?<br />

PUNTORIERI P.: -Mi sono accorto che ogni martedì c'<strong>è</strong> il "fracello"...<br />

non <strong>è</strong> che poi dicono che il martedì, perch<strong>è</strong> siamo liberi noi... e succede il... il patatrac...?<br />

NASONE F.:- ...(<strong>in</strong>comprensibile)...<br />

PUNTORIERI P.:-Io non lo so... io non ho differenza tra stasera, domani e lunedì<br />

e martedì... io quanto le prendo là, vado e le metto là sotto... tutto... possiamo fare tutto<br />

quello che volete... io non ho paura... però il discorso... se andiamo bene<br />

così…<br />

(Conversazione n°1002 del 03.03.2012 alle ore 20:08, registrata all’<strong>in</strong>terno del bar “La Genziana”, gestito da<br />

NASONE Franco, R.I.T. n°319/12)<br />

Appare di particolare rilevanza – confermando l’assunto precedente – la<br />

conversazione <strong>in</strong> esame nella parte <strong>in</strong> cui, alle ore 20 e 08, sempre PUNTORIERI<br />

Pietro ribadisce la necessità di compiere l’<strong>in</strong>timidazione <strong>in</strong> modo tale che il<br />

messaggio venga recepito dai dest<strong>in</strong>atari (cio<strong>è</strong> il legale rappresentante della<br />

ditta <strong>in</strong>teressata) e non scambiato per un gesto commesso “da ragazz<strong>in</strong>i di due<br />

anni”; <strong>in</strong> sostanza l’<strong>in</strong>timidazione deve essere di entità tale da sp<strong>in</strong>gere la ditta<br />

danneggiata a recarsi da loro senza e<strong>qui</strong>vocare il messaggio.<br />

PUNTORIERI P.:- Io voglio almeno che andiamo al f<strong>in</strong>e di farli venire… non che io vado e<br />

loro che quello dice: "ragazz<strong>in</strong>i di due anni che vanno"... ah…<br />

(<strong>in</strong>comprensibile)... che sia andato qualcuno a fare, per dire…<br />

(<strong>in</strong>comprensibile)... ore...<br />

NASONE F.:- ...lì uno <strong>è</strong>... una volta sola si fa… (<strong>in</strong>comprensibile)...<br />

BURZOMATO A.:- …(<strong>in</strong>comprensibile)...<br />

PUNTORIERI P.:- Un lavoro bello... <strong>in</strong> maniera da scendere… (<strong>in</strong>comprensibile)…<br />

(Conversazione n°1002 del 03.03.2012 alle ore 20:08, registrata all’<strong>in</strong>terno del bar “La Genziana”, gestito da<br />

NASONE Franco, R.I.T. n°319/12)<br />

A tal proposito <strong>è</strong> lo stesso PUNTORIERI a far presente a NASONE che,<br />

nonostante quanto fatto qualche giorno prima “sopra alla CO.FE.AL…alla<br />

gru…”, proprio <strong>in</strong> quel posto hanno cont<strong>in</strong>uato a lavorare. NASONE Francesco<br />

risponde però che la ditta cui si riferisce PUNTORIERI <strong>in</strong> realtà se ne <strong>è</strong> già<br />

andata liberando il cantiere (“…se ne sono andati questi qua...”). Il riferimento<br />

corre senza dubbio al danneggiamento di alcuni mezzi della ditta “T.<br />

GULLI” (anch’essa impegnata nei lavori di ammodernamento dell’autostrada),<br />

avvenuto all’<strong>in</strong>terno del cantiere della ditta Mosconi <strong>in</strong> c.da Oliveto di Scilla la<br />

notte tra l’1° ed il 2 marzo 2012.<br />

Tale passaggio della conversazione conferma la perfetta conoscenza da parte<br />

degli <strong>in</strong>dagati delle ditte presenti sui cantieri e dei loro movimenti. Non <strong>è</strong> un<br />

138


caso che la ditta “Compagnia di T. GULLI” – f<strong>in</strong>o a quel momento operante <strong>in</strong><br />

una strada adiacente la fabbrica di serramenti Co.FE.AL. – il giorno successivo<br />

al danneggiamento abbia lasciato il cantiere, risultando pertanto<br />

<strong>in</strong>e<strong>qui</strong>vocabile l’assunzione della paternità del danneggiamento <strong>in</strong> argomento<br />

(“...io, le cose che abbiamo fatto... non parlo delle cose che non facciamo... <strong>è</strong> normale che<br />

lavor<strong>in</strong>o, se noi non facciamo nulla noi...).<br />

PUNTORIERI P.:- Allora...<br />

NASONE F.:- ...(<strong>in</strong>comprensibile)... nella strada...<br />

PUNTORIERI P.:- ...sono dovuto andare (<strong>in</strong>comprensibile)... ne… (<strong>in</strong>comprensibile)…<br />

problemi?... (<strong>in</strong>comprensibile)... quelli che lavoravano…<br />

(<strong>in</strong>comprensibile)... sopra la CO.FE.AL.?...nella gru?<br />

NASONE F.:- Eh?... (<strong>in</strong>comprensibile)...<br />

PUNTORIERI P.:- ...pensa che... quelli che lavoravano… (<strong>in</strong>comprensibile)...<br />

NASONE F.:- ...(<strong>in</strong>comprensibile)...<br />

BURZOMATO A.:- Sei andato… (<strong>in</strong>comprensibile)...?<br />

NASONE F.:- …(<strong>in</strong>comprensibile)...<br />

BURZOMATO A.:-...ora?<br />

NASONE F.:- ...l'altro giorno?<br />

BURZOMATO A.:-Ecco...<br />

NASONE F.:- ...oggi... lui sta parlando dell'altro giorno...<br />

BURZOMATO A.:- Qu<strong>in</strong>di tu dell'altro giorno stai parlando?<br />

PUNTORIERI P.:- ...io, le cose che abbiamo fatto... non parlo delle cose che non<br />

facciamo...<strong>è</strong> normale che lavor<strong>in</strong>o, se noi non facciamo nulla noi...<br />

NASONE F.:- …se ne sono andati questi qua...<br />

(Conversazione n°1002 del 03.03.2012 alle ore 20:08, registrata all’<strong>in</strong>terno del bar “La Genziana”, gestito da<br />

NASONE Franco, R.I.T. n°319/12)<br />

Il seguente scambio di battute, che conclude la conversazione captata il 3<br />

marzo 2012 all’<strong>in</strong>terno del bar La Genziana di Scilla, dimostra <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e il ruolo di<br />

capo e promotore rivestito da Nasone Franco all’<strong>in</strong>terno del sodalizio<br />

crim<strong>in</strong>oso <strong>in</strong> esame. Nonostante PUNTORIERI e BURZOMATO partecip<strong>in</strong>o alla<br />

pianificazione dell’atto delittuoso e ne siano poi gli esecutori materiali,<br />

fornendo proposte e pareri, la decisione f<strong>in</strong>ale spetta comunque al NASONE,<br />

alla cui autorità gli altri sodali si rimettono <strong>in</strong> modo sommesso (“Come dici tu,<br />

Franco? Tu devi parlare... se non parli tu...”).<br />

PUNTORIERI P.:- Come dici tu, Franco? Tu devi parlare... se non parli tu...<br />

BURZOMATO A.:- Se succede qualcosa… (<strong>in</strong>comprensibile)... no come dice lui...<br />

PUNTORIERI P.:- No… si… (<strong>in</strong>comprensibile)... faccio qualcosa che dice lui? Io, per me, posso<br />

andare anche da solo...<br />

BURZOMATO A.: -…il problema lo sai...<br />

PUNTORIERI P.:- ... non <strong>è</strong> quello...<br />

BURZOMATO A.:- Il problema lo sai quale <strong>è</strong>? Cerco di mettere… (<strong>in</strong>comprensibile)...<br />

(Conversazione n°1002 del 03.03.2012 alle ore 20:08, registrata all’<strong>in</strong>terno del bar “La Genziana”, gestito da<br />

NASONE Franco, R.I.T. n°319/12)<br />

139


§ 4.5.4. Le conversazioni registrate all’<strong>in</strong>terno del bar La Genziana il 4<br />

marzo 2012 (R.I.T. n. 319/12 DDA)<br />

Il giorno successivo, il 4 marzo 2012 alle 6 e 08, sempre all’<strong>in</strong>terno<br />

del bar La Genziana di Scilla, PUNTORIERI Pietro 45 racconta a LIBRO Francesco 46<br />

alcuni dettagli dell’azione delittuosa compiuta la notte precedente ai danni<br />

della ditta Fondazioni speciali spa e già programmata nei m<strong>in</strong>imi particolari nel<br />

corso della lunga conversazione registrata il 3 marzo 2012 47 .<br />

In particolare:<br />

•PUNTORIERI riferisce al Libro che NASONE Francesco lo ha deriso <strong>in</strong> quanto<br />

non era stato <strong>in</strong> grado di ultimare l’azione per come programmata, dato che il<br />

mezzo non <strong>è</strong> poi arrivato dove avevano previsto (“non <strong>è</strong> caduto di sotto…se cadeva<br />

di sotto...”); per tale motivo il Puntorieri esterna il proprio rammarico (“Però se<br />

fosse caduto lì sotto mi sarei divertito di più io!”).<br />

LIBRO Francesco – dimostrando di essere pienamente <strong>in</strong>serito nelle<br />

d<strong>in</strong>amiche crim<strong>in</strong>ali dell’associazione – chiede se comunque fossero riusciti a<br />

posizionare le bottiglie (“Ma gliele avete lasciate... sì?”). PUNTORIERI risponde che<br />

45 Si richiamano <strong>in</strong>tegralmente i criteri di identificazione delle voci già <strong>in</strong>dicati al cap. II, par. 2 del presente<br />

provvedimento di fermo.<br />

46 Si richiamano <strong>in</strong>tegralmente i criteri di identificazione delle voci già <strong>in</strong>dicati al cap. II, par. 2 del presente<br />

provvedimento di fermo.<br />

47 L’<strong>in</strong>dividuazione della ditta e del cantiere oggetto dell’azione <strong>in</strong>timidatoria <strong>è</strong> certa <strong>in</strong> quanto:<br />

a) nel corso della conversazione registrata il 3 marzo 2012 Nasone Francesco e gli altri sodali pianificano<br />

un’azione di danneggiamento di un mezzo presente <strong>in</strong> un cantiere, da realizzare la sera successiva<br />

sganciando i freni e facendolo scendere lungo la discesa. Gli <strong>in</strong>terlocutori <strong>in</strong>oltre ipotizzano che il mezzo<br />

possa “non cadere” a causa di presunti ostacoli. La notte tra il 3 ed il 4 marzo 2012 presso il cantiere Paratia<br />

Scilla la ditta Fondazioni speciali spa subisce efffettivamente il danneggiamento di un compressore marca<br />

Ingersol che ignoti malfattori, dopo averlo liberato dai freni e dai fermi, fanno scendere lungo un tratto di<br />

strada <strong>in</strong> discesa f<strong>in</strong>o a determ<strong>in</strong>arne l’urto contro uno spartitraffico <strong>in</strong> cemento ivi presente; le circostanze<br />

del predetto danneggiamento trovano conferma anche nella conversazione tra Puntorieri e Libro del 4 marzo<br />

2012 all’<strong>in</strong>terno del bar La Genziana di Scilla.<br />

b) nel corso della conversazione registrata il 3 marzo 2012 Nasone Francesco e gli altri sodali, nel pianificare<br />

un’azione di danneggiamento di un mezzo presente <strong>in</strong> un cantiere e nell’<strong>in</strong>dividuare il luogo, fanno<br />

riferimento più volte all’abitazione di tale Scarano; il cantiere Paratia Scilla, all’<strong>in</strong>terno del quale si <strong>è</strong> verificato<br />

il 3 marzo 2012 l’atto <strong>in</strong>dimidatorio ai danni della ditta Fondazioni speciali spa, si trova nelle vic<strong>in</strong>anze di<br />

una villa, ancora <strong>in</strong> fase di costruzione, di proprietà di tale SCARANO Giuseppe, nato a Scilla il 25.05.1962;<br />

c) nel corso della conversazione registrata il 3 marzo 2012 Nasone Francesco e gli altri sodali, fanno<br />

riferimento alla necessita di collocare anche delle “bottiglie”. In occasione della predetta <strong>in</strong>dimidazione ai<br />

danni della ditta Fondazioni speciali spa sono state r<strong>in</strong>venute su due mezzi presenti nel cantiere delle<br />

bottiglie di plastica contenenti sostanza li<strong>qui</strong>da, avvolte da nastro da imballaggio e recanti una f<strong>in</strong>ta miccia;<br />

la cricostanza relativa alle “bottiglie” trova <strong>in</strong>oltre conferma nella conversazione tra Puntorieri e Libro del 4<br />

marzo 2012 all’<strong>in</strong>terno del bar La Genziana di Scilla;<br />

d) nel corso della conversazione registrata il 3 marzo 2012 Nasone Francesco e gli altri sodali, questi ultimi<br />

fanno riferimento alla necessità di non essere visti da eventuali operai presenti sugli altri cantieri sottostanti<br />

a quello <strong>in</strong> cui devono recarsi; il cantiere della ditta Fondazioni Speciali si trova non a caso sulla strada<br />

Prov<strong>in</strong>ciale Scilla-Melia, al di sopra dello sv<strong>in</strong>colo autostradale di Scilla ove vi sono altri cantieri.<br />

140


ovviamente quello lo hanno fatto “come sempre”. (“... sì, sempre... quello sempre<br />

no?”).<br />

PUNTORIERI:-..(<strong>in</strong>comprensibile).. gli ho detto: "Mamma che ti hanno detto!<br />

Non vali niente!"...(<strong>in</strong>comprensibile).." Uno come a te non vale nulla?" Lo stesso che sei un<br />

cesso..."sorride..."(<strong>in</strong>comprensibile)… la doccia...no?<br />

LIBRO:- E "Non vali" chi glielo ha detto? Franco?<br />

PUNTORIERI:-Si...No... non <strong>è</strong> che glielo ha detto Franco...<br />

LIBRO:- si...(<strong>in</strong>comprensibile)…<br />

PUNTORIERI-Si... lo ha detto quando <strong>è</strong> andato via..." Lo stesso che non valiamo nulla... anzi,<br />

soprattutto tu non vali niente... perch<strong>è</strong> io"...ride..."io sarei andato... che cazzo<br />

me ne sarebbe fottuto... io non ho problemi con l'altezza...io se mi devo buttare<br />

da una montagna, mi butto, non ho paura di buttarmi... posso rompermi le<br />

gambe, qualche volta...<br />

LIBRO:- ...(<strong>in</strong>comprensibile)…<br />

PUNTORIERI:-Ah?<br />

LIBRO:- ...(<strong>in</strong>comprensibile).. stavano parlando... (<strong>in</strong>comprensibile)…<br />

PUNTORIERI:-.. mannaia la mar<strong>in</strong>a... lì sai cos'<strong>è</strong> stato... (<strong>in</strong>comprensibile)...<br />

non <strong>è</strong> caduto di sotto… se cadeva di sotto... (<strong>in</strong>comprensibile)…<br />

LIBRO:- Ma gliele avete lasciate... sì?<br />

PUNTORIERI:-... sì, sempre... quello sempre no? Però se fosse caduto lì sotto mi sarei<br />

divertito di più io!<br />

(Conversazione n°1042 del 04.03.2012 alle ore 06:08, registrata all’<strong>in</strong>terno del bar “La Genziana”, gestito da<br />

NASONE Franco, R.I.T. n°319/12)<br />

• cont<strong>in</strong>uando a raccontare la condotta crim<strong>in</strong>osa consumata la sera prima,<br />

PUNTORIERI, oltre a discutere con LIBRO su alcune divergenze tra lui e<br />

BURZOMATO <strong>in</strong> merito al “modus operandi”, affronta con il proprio<br />

<strong>in</strong>terlocutore la questione delle precauzioni necessarie da <strong>in</strong>dividuare già <strong>in</strong><br />

fase di pianificazione degli atti <strong>in</strong>timidatori, per poi essere pronti ad<br />

adottarle nella successiva fase di esecuzione. In particolare, Puntorieri si<br />

riferisce alla necessità di “addestrarsi” (“...uno si deve addestrare...”), nonch<strong>è</strong> di<br />

prevedere le idonee vie di fuga (“...vedere com'<strong>è</strong>... se si può fare... se deve salire<br />

sotto le montagne, sopra, di lato, di sopra…”) e le eventuali giustificazioni se colti<br />

<strong>in</strong> flagranza sul luogo del fatto (“Io <strong>qui</strong>? Ho perso un mazzo di chiavi, un<br />

portafoglio e lo sto andando a trovare.") .<br />

PUNTORIERI P.:- Franco, sai quale <strong>è</strong> il fatto? Che Arturo se la pensa, no? Se fa una cosa? Si...<br />

la può fare meglio di me... perch<strong>è</strong> lui la pensa...ma, ieri mi ha dato<br />

ragione... "Chi parla "- mi ha detto lui-"...chi parla parla...". "Non si fa nulla<br />

- mi ho detto lui- e tu, Pietro, hai ragione che non si parla se devi<br />

reagire...". Gli ho detto io: "Arturo, io la ragiono così... se uno quando<br />

parla .." "... quello che deve dare, se no si perde a chiacchere uno. Che<br />

poi non ti... non ti conv<strong>in</strong>ce...la cosa si fa all'attimo... se no.. la cosa non<br />

si fa più...perde d'animo la cosa...delle cose, Madonne, Signore... e ti<br />

blocchi, non sai più cosa fare... certo... la pellaccia uno se la deve<br />

guardare lo stesso, lo so... uno non <strong>è</strong> che deve andare... lì... obbligatorio...<br />

uno si deve addestrare, vedere com'<strong>è</strong>... se si può fare... se deve salire<br />

sotto le montagne, sopra, di lato, di sopra… (<strong>in</strong>comprensibile)... lì...<br />

quelli vedono quando mettiamo mano... Cosa sanno quello che..."Io <strong>qui</strong>?<br />

141


Ho perso un mazzo di chiavi, un portafoglio e lo sto andando a<br />

trovare."... cosa mi racconti, stupido (“sturtu”)?<br />

LIBRO F.:- Ho la vigna <strong>qui</strong> vic<strong>in</strong>o...<br />

PUNTORIERI P.:- ... ho la vigna vic<strong>in</strong>a. "E a quest'ora?" "Io vado quando voglio nella mia<br />

vigna, nella mia proprietà... e - per dire- io non devo dare conto a<br />

nessuno...neanche a voi che siete..(<strong>in</strong>comprensibile)...<br />

(Conversazione n°1043 del 04.03.2012 alle ore 06:23, registrata all’<strong>in</strong>terno del bar “La Genziana”, gestito da<br />

NASONE Franco, R.I.T. n°319/12)<br />

La notte tra l’8 ed il 9 marzo 2012, sempre presso il cantiere della<br />

ditta Fondazioni Speciali spa, vengono ulteriormente danneggiati mediante un<br />

corpo contundente il quadro comando ed i tubi idraulici di una sonda marca<br />

Comacchio; <strong>in</strong>oltre, il semaforo mobile presente sul cantiere, utilizzato per la<br />

regolazione della circolazione stradale - come già avvenuto <strong>in</strong> occasione del<br />

danneggiamento del 25.08.2011 nei confronti della predetta ditta - viene<br />

gettato nell’adiacente scarpata.<br />

Tali danneggiamenti costituiscono senza dubbio la concretizzazione di<br />

quanto già ipotizzato da Nasone Francesco e dai predetti sodali <strong>in</strong> occasione<br />

della conversazione registrata il 3 marzo 2012, laddove questi ultimi avevano<br />

sostenuto che - qualora i titolari della ditta vittima dell’atto delittuoso non<br />

avessero recepito il messaggio ad esso sotto<strong>in</strong>teso (ossia cercarli per mettersi<br />

“<strong>in</strong> regola”) – l’unica soluzione sarebbe stata quella di tornare sul cantiere e<br />

reiterare <strong>in</strong> modo più efficace l’<strong>in</strong>timidazione (“E se non vengono?BURZOMATO A.:-E<br />

se non vengono glieli bruciamo....”). Solo <strong>in</strong> questo modo può essere letta la scelta<br />

del predetto gruppo crim<strong>in</strong>ale di reiterare l’<strong>in</strong>timidazione nei confronti della<br />

medesima ditta a pochi giorni di distanza dalla precedente.<br />

BURZOMATO A.:-...ascolta: per forza danni gli devi fare?<br />

PUNTORIERI P.:-----Uh? BURZOMATO A.:-Per forza danni gli devi fare? E se gli mettiamo solo le bottiglie e basta?<br />

Si sente Franco NASONE nel bar.--///<br />

PUNTORIERI P.:- ----...le<br />

altre... gliele <strong>in</strong>cartiamo…<br />

BURZOMATO A.:-...e se gliele <strong>in</strong>cartiamo, gli mettiamo… (<strong>in</strong>comprensibile)...<br />

PUNTORIERI P.:-----E se non vengono?<br />

BURZOMATO A.:-Uhm?<br />

PUNTORIERI P.:-----E se non vengono?<br />

BURZOMATO A.:-E se non vengono glieli bruciamo...<br />

PUNTORIERI P.: -Sì... e vai tu la prossima volta (<strong>in</strong> senso ironico)…<br />

PUNTORIERI P.:- Io voglio almeno che andiamo al f<strong>in</strong>e di farli venire… non che io vado e<br />

loro che quello dice: "ragazz<strong>in</strong>i di due anni che vanno"... ah…<br />

(<strong>in</strong>comprensibile)... che sia andato qualcuno a fare, per dire…<br />

(<strong>in</strong>comprensibile)... ore...<br />

NASONE F.:- ...lì uno <strong>è</strong>... una volta sola si fa… (<strong>in</strong>comprensibile)...<br />

BURZOMATO A.:-…(<strong>in</strong>comprensibile)...<br />

PUNTORIERI P.:- Un lavoro bello... <strong>in</strong> maniera da scendere… (<strong>in</strong>comprensibile)…<br />

142


A riprova di quanto appena evidenziato, non possono <strong>in</strong>oltre sottacersi<br />

le seguenti circostanze temporali relative ai danneggiamenti subìti dalla ditta<br />

Fondazioni Speciali spa:<br />

a) la ditta CARCHELLA s.p.a., <strong>in</strong>caricata dal contraente generale di<br />

eseguire alcuni lavori di ammodernamento dell’autostrada A/3, ha sub-<br />

appaltato parte di tali lavori alle ditte Fondazioni Speciali e A.B.S. ING,<br />

rispettivamente a f<strong>in</strong>e giugno ed a f<strong>in</strong>e luglio del 2011, per un importo totale<br />

di 1.370.000,00 euro. Tali ditte hanno <strong>in</strong>iziato i lavori <strong>in</strong> cantieri adiacenti nel<br />

successivo agosto, mese <strong>in</strong> cui si sono verificati i primi danneggiamenti a<br />

carico della ditta Fondazioni Speciali spa.<br />

b) <strong>in</strong> data 02.03.2012, la ditta CARCHELLA s.p.a. ha affidato <strong>in</strong> sub-<br />

appalto alla ditta A.B.S. ING ulteriori lavori per un importo di 150.000,00 euro.<br />

Proprio <strong>in</strong> tale periodo, entrambe le ditte hanno subito nuovamente atti<br />

<strong>in</strong>timidatori.<br />

Ciò fa presupporre un attento monitoraggio da parte<br />

dell’organizzazione crim<strong>in</strong>ale <strong>in</strong> questione sui lavori <strong>in</strong> cui sono impegnate le<br />

ditte presenti nel territorio di Scilla, attività propedeutica ad estorcere somme<br />

di denaro ai predetti operatori economici avvalendosi della forza di<br />

<strong>in</strong>timidazione derivante dal v<strong>in</strong>colo associativo e della condizione di<br />

assogggettamento che ne deriva.<br />

Ulteriore co<strong>in</strong>cidenza temporale che si ritiene opportuno evidenziare <strong>è</strong><br />

quella relativa alla stipula di una convenzione tra la ditta Fondazioni Speciali ed<br />

il bar “La Genziana” di Scilla per la consumazione della colazione da parte degli<br />

operai della ditta impegnati nel cantiere. Tale convenzione <strong>in</strong>fatti <strong>è</strong> stata<br />

stipulata nel settembre 2011 (cio<strong>è</strong> subito dopo i primi danneggiamenti) e la<br />

suddetta ditta ne ha usufruito f<strong>in</strong>o a dicembre 2011 (cio<strong>è</strong>, non a caso, f<strong>in</strong>o alla<br />

vigilia della seconda tornata di danneggiamenti). Tali anomale circostanze<br />

trovano conferma:<br />

1. da quanto dichiarato da RANNONE Giusepp<strong>in</strong>a 48 ;<br />

48 RANNONE Giusepp<strong>in</strong>a, nata a Catania il 18.10.1970, impiegata tecnica della ditta Fondazioni Speciali<br />

spa (v. s.i.t. rese <strong>in</strong> data 22.03.2012)<br />

143


2. da quanto emerge dalle conversazioni telefoniche di seguito riportate;<br />

- In data 12.01.2012, RANNONE Giusepp<strong>in</strong>a chiama MUSUMECI Concetto<br />

(responsabile della ditta Fondazioni speciali spa) per dirgli che sta facendo una<br />

raccolta delle fatture per poi passare dal bar “La Genziana”. La RANNONE<br />

chiede al suo <strong>in</strong>terlocutore che giustificazione dovrà dare ai gestori del bar <strong>in</strong><br />

merito al fatto che gli operai non stanno più usufruendo della convenzione.<br />

MUSUMECI le consiglia, senza dare loro la colpa di tale situazione, di riferire<br />

che al momento per la ditta Fonmdazioni speciali <strong>è</strong> economicamente più<br />

conveniente utilizzare la mensa presso il campo base di Santa Trada.<br />

MUSUMECI C.:------Pronto! RANNONE G.:- -----Capo<br />

buon giorno!<br />

MUSUMECI C.:------Buon giorno, mi trovo <strong>in</strong> una brutta zona se cade ti richiamo.<br />

RANNONE G.:- -----Va<br />

bene. Senti io sto facendo una raccolta delle fatture.<br />

MUSUMECI C.:------Eh! RANNONE G.:- -----ARFUSO,<br />

ho chiamato ad ARFUSO e mi ha dello che l'ha preparata proprio<br />

ieri <strong>qui</strong>ndi dopo ci mando qualcuno. Adesso passo dalla Genziana, eh.. eh..<br />

la Genziana se mi dice qualcosa cosa gli devo dire se vede che non ci<br />

stiamo andando più?<br />

MUSUMECI C.:------Aspetta che non si sente un cazzo!<br />

RANNONE G.:- -----Uhm!<br />

Mi senti?<br />

MUSUMECI C.:------Si! RANNONE G.:- -----Dico,<br />

io sto andando alla Genziana se mi dice qualcosa che non sta<br />

venendo più nessuno gli devo rispondere <strong>in</strong> qualche maniera?<br />

MUSUMECI C.:------Beh, il prezzo quello lì abbiamo trovano, ce ne andiamo <strong>in</strong> mensa<br />

chiaramente che ci fa meno!<br />

RANNONE G.:- -----Gli<br />

dico che f<strong>in</strong>o a quando non ci dicono che non ci accordiamo <strong>è</strong><br />

<strong>in</strong>utile che cont<strong>in</strong>uiamo con quel prezzo lì…<br />

MUSUMECI C.:------Va bene proprio così non credo che sia il caso di dirglielo…<br />

RANNONE G.:- -----Eh!<br />

MUSUMECI C.:------Diciamo ... diciamo che...<br />

RANNONE G.:- -----Gli<br />

dico che vado <strong>in</strong> mensa<br />

MUSUMECI C.:------Diciamo che visto ..... visto che non riusciamo ad abbassare il prezzo<br />

non riusciamo ..<strong>in</strong>somma non <strong>è</strong> che uno gli da colpa, non riusciamo ad<br />

abbassare il prezzo e ci stiamo appoggiando alla mensa.<br />

RANNONE G.:- -----Va<br />

bene, ok.<br />

(Conversazione del 12.01.2012 alle ore 08:00, registrata sull’utenza nr. 3939324493 <strong>in</strong> uso a MUSUMECI Concetto<br />

al progressivo n°2116, R.I.T. n°1718/11)<br />

- In data 03.02.2012, NASONE Franco chiama MUSUMECI Concetto per<br />

sollecitare il pagamento di alcune fatture. Prima della risposta si sente NASONE<br />

Franco che ad una terza persona accanto a lui dice: “Questi non ci vengono<br />

più!”.<br />

MUSUMECI C.:-Pronto!<br />

NASONE F.:- -----Si<br />

salve!<br />

MUSUMECI C.:-Salve!<br />

NASONE F.:- -----Come<br />

andiamo? Sono Francesco della pasticceria, del bar <strong>in</strong> piazza di<br />

Scilla.<br />

MUSUMECI C.:-Ah, buon giorno!<br />

NASONE F.:- -----Scusate<br />

se vi disturbo.<br />

MUSUMECI C.:-No, niente mi dica?<br />

NASONE F.:- -----Niente,<br />

volevo sapere più o meno che novità abbiamo?<br />

MUSUMECI C.:-Ah, per i pagamenti dice?<br />

NASONE F.:- -----Penso<br />

di si!<br />

144


MUSUMECI C.:-Guardi io so .... io so che oggi dovevano fare qualcosa.<br />

--------------Non<br />

so se riuscivano a fare tutto o se fanno una parte e l'altra parte la<br />

fanno la prossima settimana. Le farò sapere qualcosa.<br />

NASONE F.:- -----Mi<br />

fate sapere voi?<br />

MUSUMECI C.:-Si! La chiamo a questo numero <strong>qui</strong>?<br />

NASONE F.:- -----Qui<br />

al bar!<br />

MUSUMECI C.:-Eh!<br />

NASONE F.:- -----E'<br />

il numero del bar<br />

MUSUMECI C.:-Ok, d'accordo.<br />

NASONE F.:- -----Fatemi<br />

sapere<br />

MUSUMECI C.:-D'accordo, va bene.<br />

NASONE F.:- -----Grazie.<br />

MUSUMECI C.:- ---Grazie<br />

a lei buon giorno.<br />

(Conversazione del 03.02.2012 alle ore 11:37, registrata sull’utenza nr. 3939324493 <strong>in</strong> uso a<br />

MUSUMECI Concetto al progressivo n°9152, R.I.T. n°1718/11)<br />

§ 5. Conversazioni tra presenti <strong>in</strong>tercettate all’<strong>in</strong>terno del bar La Genziana<br />

di Scilla il 26 febbraio ed il 3 marzo 2012: l’<strong>in</strong>cendio del furgonc<strong>in</strong>o <strong>in</strong> uso<br />

a Callore Rocco (R.I.T. n. 319/12 DDA)<br />

La notte tra il 18 ed il 19 febbraio 2012, <strong>in</strong>torno alle ore 1 e 25, veniva<br />

distrutto nei pressi della stazione ferroviaria di Scilla, da un <strong>in</strong>cendio di chiara<br />

orig<strong>in</strong>e dolosa, il mezzo Fiat OM Leonc<strong>in</strong>o 35 L, targato RC092994, di<br />

proprietà di CALLORE Salvatore Emilio, di fatto <strong>in</strong> uso al padre CALLORE Rocco<br />

(esercente l’attività di venditore ambulante), il quale utilizzava durante l’estate<br />

il predetto mezzo presso il porto di Scilla come chiosco per la rivendita di<br />

bevande e pan<strong>in</strong>i. Nell’immediatezza dei fatti, come già avvenuto <strong>in</strong> occasione<br />

delle <strong>in</strong>timidazioni alle imprese impegnate nei lavori di ammodernamento<br />

dell’autostrada, la vittima del danneggiamento (Callore Rocco) non forniva<br />

alcun elemento utile all’<strong>in</strong>dividuazione dei rei o di un possibile movente.<br />

Nei giorni successivi al danneggiamento hanno però <strong>in</strong>izio una serie di<br />

<strong>in</strong>consueti contatti tra i componenti della famiglia CALLORE ed alcuni<br />

appartenenti alla cosca di ‘ndrangheta che ci occupa.<br />

In particolare:<br />

- <strong>in</strong> data 25.02.2012 CALLORE Anna 49 , figlia di Rocco, contatta<br />

NASONE Domenico cl. ’69 e gli chiede con <strong>in</strong>sistenza di passare da casa sua <strong>in</strong><br />

49 CALLORE Anna, nata a Reggio di Calabria l’08.09.1974, residente a Scilla <strong>in</strong> via Prov<strong>in</strong>ciale Scilla Melia,<br />

titolare di omonima ditta <strong>in</strong>dividuale, dedita alla somm<strong>in</strong>istrazione al pubblico di bevande ed alimenti:<br />

ristorante, pizzeria, pan<strong>in</strong>oteca.<br />

145


quanto vorrebbe parlargli. NASONE Domenico le dice che a breve l’avrebbe<br />

raggiunta.<br />

NASONE D.:- Pronto!-------////<br />

CALLORE A.:- Mimmo? -------////<br />

NASONE D.:- Ehu! -------////<br />

CALLORE A.:- Dove sei? -------////<br />

NASONE D.:- A casa! -------////<br />

CALLORE A.:- Senti un poco a che ero scendi domani? -------////<br />

NASONE D.:- M<strong>in</strong>chia, domani? -------////<br />

CALLORE A.:- Uhm! -------////<br />

NASONE D.:- A che ora ci sta che dopo devo andare a Melia? -------////<br />

CALLORE A.:- Dimmi a che ora, tu mi devi dire l'ora? -------////<br />

NASONE D.:- No, tu mi devi dire chi lo carica? -------////<br />

CALLORE A.:- Mio padre, non ho trovato a nessuno! -------////<br />

NASONE D.:- A che ora glielo devo scendere che poi alle 10:00 andrò via? -------////<br />

CALLORE A.:- Che ne so, per le 08:00? -------////<br />

NASONE D.:- Per le 08:00, dai facciamo per le 08:00! -------////<br />

CALLORE A.:- Eh? -------////<br />

NASONE D.:- Però fammi uno s<strong>qui</strong>llo per ricordarmelo per non dimenticarlo. -------////<br />

CALLORE A.:- Ti devo pure telefonare? -------////<br />

NASONE D.:- Ah? -------////<br />

CALLORE A.:- Ti devo pure telefonare. Senti tu non <strong>è</strong> che adesso uscirai? -------////<br />

NASONE D.:- Perché? -------////<br />

CALLORE A.:- Perché ti devo chiedere una cosa! -------////<br />

NASONE D.:- Si, adesso uscirò! -------////<br />

CALLORE A.:- Ah? -------////<br />

NASONE D.:- Adesso uscirò. -------////<br />

CALLORE A.:- Va bene passa un attimo da <strong>qui</strong>. -------////<br />

NASONE D.:- Mi sposto? -------////<br />

CALLORE A.:- Ah? -------////<br />

NASONE D.:- Mi sposto un attimo da lì? -------////<br />

CALLORE A.:- Si, passa un attimo da <strong>qui</strong>. Che devi spostare? Passa un attimo da <strong>qui</strong> che ti<br />

devo dire una cosa.--//<br />

NASONE D.:- Ciao. -------////<br />

CALLORE A.:- Ciao. -------////<br />

(Conversazione del 25.02.2012 alle ore 18:17, registrata sull’utenza nr. 3204821516 <strong>in</strong> uso a<br />

NASONE Domenico cl. ‘69 al progressivo n°4291, R.I.T. n°1718/11)<br />

146


- il 26 Febbraio 2012, CALLORE Salvatore 50 , figlio di Rocco, si reca presso il<br />

bar “La Genziana” di Scilla per parlare con NASONE Francesco. Dalla<br />

conversazione <strong>in</strong>tercettata emergono le seguenti circostanze:<br />

a) CALLORE Salvatore va a discutere con NASONE Francesco per cercare<br />

di risolvere “la situazione con suo padre”.<br />

NASONE F.:----Che chiacchierata dobbiamo fare?---------------------------------<br />

CALLORE S.: -..(<strong>in</strong>comprensibile).. ------------------------------------------------<br />

NASONE F.:- ---..(<strong>in</strong>comprensibile).. ----------------------------------------------<br />

CALLORE S.: -..(<strong>in</strong>comprensibile).. vediamo se sistemiamo questa situazione...<br />

troviamo una soluzione..(<strong>in</strong>comprensibile)... una soluzione per sistemarci con mio padre…<br />

(<strong>in</strong>comprensibile). ------------------------------------------------<br />

NASONE F.:----Chi ti ha mandato? -----------------------------------------------<br />

CALLORE S.: -Non mi ha mandato (nessuno?), anzi… --------------------------------<br />

(Conversazione n°381 del 26.02.2012 alle ore 13:48, registrata all’<strong>in</strong>terno del bar “La Genziana”,<br />

gestito da NASONE Franco, R.I.T. n°319/12)<br />

b) la “situazione” da sistemare – come confermato peraltro da<br />

successive attiività <strong>in</strong>vestigative – <strong>è</strong> senza dubbio quella legata ad un<br />

contenzioso tra NASONE Francesco e CALLORE Rocco, connesso <strong>in</strong> particolare<br />

al mancato ritiro da parte del Callore di una certa documentazione depositata<br />

presso il Comune di Scilla (“Vai al Comune e ti prendi le carte, ti guardi l'assegnazione<br />

dell'idoneità e….”).<br />

Nel corso della conversazione lo stesso NASONE Francesco aggiunge che per<br />

lui quella controversia era f<strong>in</strong>ita lì (“Per me <strong>è</strong> chiusa la storia...”), sebbene tenga a<br />

precisare di non aver gradito il fatto che Callore Rocco (cio<strong>è</strong> il padre del suo<br />

<strong>in</strong>terlocutore) gli abbia “pestato i piedi”, pur avvisato che “l’importante <strong>è</strong> che<br />

<strong>in</strong> questo paese di merda nessuno mi pesti i piedi”.<br />

50 L’identificazione <strong>è</strong> certa <strong>in</strong> quanto: a) l’<strong>in</strong>terlocutore dice a Nasone di voler risolvere la “situazione” sorta<br />

con il “padre”; <strong>in</strong> effetti, come detto, pochi giorni prima del collo<strong>qui</strong>o <strong>in</strong>tercettato Callore Rocco (padre di<br />

Salvatore) subisce a Scilla l’<strong>in</strong>cendio del proprio camionc<strong>in</strong>o; b) nella conversazione Nasone Franco fa<br />

riferimento a delle “carte” da prendere al Comune; <strong>in</strong> effetti, come si vedrà di <strong>qui</strong> a breve, Callore Rocco ha<br />

presentato presso il Comune di Scilla - anche per l’anno 2011 ed a nome della figlia Anna – un’istanza di<br />

occupazione temporanea di area demaniale marittima per il posizionamento di un autofurgone (poi<br />

<strong>in</strong>cendiato), nonch<strong>è</strong> di tavol<strong>in</strong>i e sedie per la somm<strong>in</strong>istrazione di bevande ed alimenti <strong>in</strong> una zona,<br />

denom<strong>in</strong>ata La Piazzetta, del porto di Scilla (tale istanza confligge con altra presentata presso il Comune, per<br />

la medesima zona e per lo svolgimento della medesima attività, da Puntorieri Domenica, compagna di<br />

Nasone Franco e formale <strong>in</strong>testataria anche del bar La Genziana); c) nella conversazione, rivolgendosi al suo<br />

<strong>in</strong>terlocutore, Nasone Franco – nel voler escludere una propria responsabilità – fa espressamente riferimento<br />

all’<strong>in</strong>cendio di un camion (“....che non si senta che io brucio camion...”); d) Nasone Franco dice al suo<br />

<strong>in</strong>terlocutore: “tuo cognato 'Ntoni”, laddove ‘Ntoni <strong>è</strong> il dim<strong>in</strong>uitivo di Antonio; il cognato di Callore Salvatore<br />

(marito della sorella Anna), <strong>è</strong> <strong>in</strong> effetti tale Piria Antonio; e) Nasone Franco, nel riferirsi al suo <strong>in</strong>terlocutore,<br />

afferma che il padre aveva comprato un mezzo ed aveva chiesto, al suo di padre, l’autorizzazione a<br />

sistemarsi per un mese presso il porto di Scilla; <strong>in</strong> effetti Callore Rocco – come emerge dalla denuncia di<br />

danneggiamento <strong>in</strong> atti e dalla documentazione ac<strong>qui</strong>sita presso il comune di Scilla – utilizzava il furgonc<strong>in</strong>o<br />

<strong>in</strong> questione durante il periodo estivo posizionandosi a vendere pan<strong>in</strong>i e bibite proprio nei pressi del porto di<br />

Scilla; f) <strong>in</strong> data 27.02.2012, nel corso di una conversazione tra presenti <strong>in</strong>tercettata all’<strong>in</strong>terno del bar La<br />

Genziana, Nasone Franco racconta al proprio <strong>in</strong>terlocutore Puntorieri Pietro dell’<strong>in</strong>contro avuto il giorno<br />

precedente con un soggetto (appunto Callore Salvatore).<br />

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CALLORE S.: -Siccome ho sentito parlare l'altra volta...<br />

NASONE F.:----Eh... ed io che ti ho detto?..(<strong>in</strong>comprensibile).. tuo padre..(<strong>in</strong>comprensibile).. ed<br />

io..(<strong>in</strong>comprensibile).. Dov'<strong>è</strong> giusto! Punto e basta! Per me <strong>è</strong> chiusa la storia...<br />

(<strong>in</strong>comprensibile)… non ho parlato… (<strong>in</strong>comprensibile)... Ho detto: "Vai al<br />

Comune e ti prendi le carte, ti guardi l'assegnazione dell'idoneità e…<br />

(<strong>in</strong>comprensibile)... Altro, a me, non <strong>in</strong>teressa nulla! Ma siccome tu...non<br />

quest'altro, né quest'altro... l'importante che i miei piedi non vengano<br />

pestati... " -------------------------------------------------------<br />

CALLORE S.:-..(<strong>in</strong>comprensibile).. ------------------------------------------------<br />

NASONE F.:- Quando ho detto io: “L’importante <strong>è</strong> che nessuno, <strong>in</strong> questo cazzo di paese di<br />

merda, mi deve pestare i piedi!” Hai capito? -------------------------------------------<br />

(Conversazione n°381 del 26.02.2012 alle ore 13:48, registrata all’<strong>in</strong>terno del bar “La Genziana”, gestito da<br />

NASONE Franco, R.I.T. n°319/12)<br />

c) NASONE Francesco <strong>è</strong> molto contrariato del fatto che CALLORE<br />

Salvatore si sia recato da lui per “risolvere la situazione” solo dopo che al padre<br />

<strong>è</strong> stato bruciato il camion; <strong>in</strong> particolare m<strong>in</strong>accia ripetutamente il suo<br />

<strong>in</strong>terlocutore, affermando che riterrà direttamente responsabili lui ed i familiari<br />

qualora si dovesse spargere a Scilla la voce che a compiere il danneggiamento<br />

del mezzo sia stato lui, ciò proprio <strong>in</strong> ragione della suddetta controversia con<br />

CALLORE Rocco (“...che non si senta che io brucio camion, o brucio macch<strong>in</strong>e, o brucio<br />

porte o brucio cose...”). NASONE Francesco, tra l’altro, sostiene durante il discorso<br />

che lui le proprie controversie preferisce risolverle “faccia a faccia”.<br />

NASONE F.:----Se tu vieni qua ora, perch<strong>è</strong> <strong>è</strong> successo quello che <strong>è</strong> successo…che <strong>è</strong> più…<br />

(<strong>in</strong>comprensibile).. ancora... ---------------------------------------<br />

CALLORE S.:-No..no... ----------------------------------------------------------<br />

NASONE F.:- Non... per dire... per sentire tanto così... tanto così... su di me... --------<br />

CALLORE S.:-No Franco, a posto... ------------------------------------------------<br />

NASONE F.:----Riguardo me... --------------------------------------------------<br />

CALLORE S.:-Va b<strong>è</strong>... -----------------------------------------------------------<br />

NASONE F.:----Perch<strong>è</strong> io... -----------------------------------------------------<br />

CALLORE S.:-Va b<strong>è</strong>... a posto così, Franco... ----------------------------------------<br />

NASONE F.:- No... no... non devi ragionare <strong>in</strong> quella maniera con me... ---------------<br />

CALLORE S.:- --No...eh... -------------------------------------------------------<br />

NASONE F.:----Io ti sto dicendo una cosa: Se sento tanto così...---------------------<br />

CALLORE S.:- --Io sto dicen... ---------------------------------------------------<br />

NASONE F.:- Che (circola, ndr) la mia voce... che noi abbiamo già parlato una volta... se<br />

sento tanto così, io non vado... vado direttamente da sua madre o da sua<br />

moglie..(<strong>in</strong>comprensibile).. io non posso… per dire… un mio caro amico...<br />

aff<strong>in</strong>ché possiamo ragionare... Ma altro da me non devono venire... che non si<br />

senta che io brucio camion, o brucio macch<strong>in</strong>e, o brucio porte o brucio cose:<br />

io affronto le cose faccia a faccia... f<strong>in</strong>o a quando campo io! F<strong>in</strong>o a che<br />

campiamo noi, noi ragioniamo così! Dietro le spalle non ci mettiamo -per<br />

dire-... poi se c'<strong>è</strong> una terza persona che vuole godere dei cazzi nostri... che <strong>qui</strong><br />

noi… (<strong>in</strong>comprensibile).. se <strong>è</strong> una persona, se <strong>è</strong> persona e uomo., capisce che<br />

ragionamen