N. 12.pdf - CISL Scuola
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Anno V - n. 12/13<br />
Luglio/Agosto 2002<br />
Edizione iscritti 7/8<br />
la vita<br />
nella scuola<br />
3<br />
eFORMAZIONE<br />
Anno scolastico: avvio difficile<br />
e con troppi problemi aperti<br />
Piera Formilli<br />
C<br />
on molta cautela, lo scorso anno avevamo aperto un credito su un punto specifico del decreto<br />
Moratti: l’anticipazione dei tempi per l’avvio dell’anno scolastico.<br />
Avevamo ritenuto questo obiettivo, ovviamente, condivisibile, formulando alcune obiezioni sulla<br />
sua reale applicabilità, senza farne pagare le conseguenze ai lavoratori. Avevamo sottolineato<br />
come quell’obiettivo doveva essere raggiunto attraverso “una modifica strutturale del<br />
sistema di gestione del personale, con tempi di definizione degli organici adeguati” ecc.<br />
Purtroppo oggi, a meno di un mese dalla scadenza delle operazioni, dobbiamo registrare che<br />
le nostre preoccupazioni erano fondate, perché queste precondizioni non si sono verificate,<br />
anzi la situazione si è aggravata.<br />
Vogliamo qui avviare una riflessione su tre blocchi di questioni.<br />
• Nello scorso numero abbiamo lanciato un grido di allarme sulla condizione degli organici relativi<br />
al prossimo anno scolastico, a causa del tributo dei meno 8.500 posti: i tagli si sono rivelati<br />
assolutamente intollerabili in numerose realtà.<br />
Rispetto a ciò la nostra vertenza per un tavolo di confronto ove ricondurre al rispetto dei decreti<br />
sulla formazione delle classi, la prosecuzione dello studio della lingua 2 nella scuola elementare,<br />
i progetti, il tempo pieno o il tempo prolungato, ecc. per ripristinare le condizioni di<br />
esercizio del diritto allo studio, sembra stia ottenendo risultati positivi, nonostante l’insoddisfazione<br />
per la mancata apertura sulla scuola dell’infanzia.<br />
Questa vicenda mette in luce un problema di impianto: i tagli operati in modo indiscriminato<br />
sono insostenibili, tanto che è ora necessario rimettervi mano proprio per tutelare il diritto allo<br />
studio.<br />
Se si osserva il fenomeno dal punto di vista della gestione del personale, tralasciando valutazioni<br />
già fatte di altro tipo, va detto che i ritardi hanno conseguenze pesantissime sulle operazioni<br />
di avvio anno.<br />
Il decreto legge dello scorso anno aveva inteso eliminare la doppia fase degli organici tra diritto<br />
e fatto, aveva giustificato la scelta con il principio di accelerare i tempi ma si era innestato<br />
su una situazione di organici meno selvaggia.<br />
Quest’anno invece ci sono punte di reali gravi difficoltà; inoltre l’adeguamento che si dovrà operare<br />
giunge molto in ritardo e avrà bisogno di tempi tecnici di attuazione.<br />
Tutto ciò mal si concilia con la fatidica data di conclusione delle operazioni ormai alle porte.<br />
D’altronde il piano delle disponibilità è il presupposto per avviare tutte le fasi di gestione del<br />
personale; dalle utilizzazioni alle assunzioni a tempo indeterminato, a quelle a tempo determinato.<br />
Tutte da concludersi entro il 31 luglio.<br />
• Seconda questione. Ad oggi il Ministro dell’economia non ha ancora definito il numero ed<br />
autorizzato le assunzioni a tempo indeterminato per il prossimo anno.<br />
Quest’anno c’è, quindi, un serio rischio di non assumere in ruolo, un fatto di inaudita gravità,<br />
mai accaduto prima (nemmeno in epoche più buie) con maniere molto forti di risanamento dei<br />
bilanci pubblici.<br />
Questa posizione va analizzata nei suoi diversi aspetti: è solo una questione legata alla problematicità<br />
delle assunzioni nella P.A. nel contesto politico italiano ed europeo, solo un problema<br />
di spesa pubblica?