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Esperienze di ricarica artificiale degli acquiferi in Provincia di ...

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6<br />

biamo “allargare i gomiti”, quando gli altri cercano<br />

<strong>di</strong> far credere perf<strong>in</strong>o a noi che ne sanno più <strong>di</strong> noi!<br />

Dobbiamo riprenderci quel ruolo centrale che ci deve<br />

essere riconosciuto nei processi produttivi <strong>di</strong> qualsiasi<br />

genere, sia nella progettazione che nella realizzazione.<br />

Dobbiamo avere il coraggio <strong>di</strong> <strong>di</strong>re no all’imposizione<br />

<strong>di</strong> scelte progettuali che “loro” ritengono ottimali, ma<br />

che andrete a firmare voi, e che, se <strong>in</strong> seguito succe-<br />

deranno guai, “loro” saranno i primi a negare <strong>di</strong> aver<br />

mai detto qualcosa.<br />

E quando an<strong>di</strong>amo <strong>in</strong> cantiere, dobbiamo riprenderci<br />

il “comando” che ci spetta, <strong>in</strong> nome delle nostre re-<br />

sponsabilità, che le norme e la stessa Magistratura,<br />

purtroppo, ci hanno ormai attribuito: senza farci tirare<br />

per la giacca dall’Impresario <strong>di</strong> turno, il quale, mentre<br />

una volta rispondeva totalmente del proprio operato,<br />

ora, <strong>in</strong> caso <strong>di</strong> guai, andrà subito a nascondersi <strong>di</strong>etro<br />

la figura del Direttore dei Lavori e/o del Collaudatore.<br />

E COME SONO LORO?<br />

F<strong>in</strong>ita la giusta autocritica, però, bisogna anche subito<br />

<strong>di</strong>re che quello che è successo e quello che succede<br />

non è certamente solo colpa nostra; e qui devo tirare<br />

<strong>in</strong> ballo anche molti nostri colleghi.<br />

Tutti si lamentano dell’urbanizzazione selvaggia che si<br />

è susseguita negli anni passati; tutti si strappano le<br />

vesti per i <strong>di</strong>ssesti idrogeologici: ma dov’era la Società<br />

<strong>in</strong> quegli anni? e chi votava? e quali Professionisti<br />

sceglieva? quelli onesti e rispettosi delle Leggi o quelli<br />

che le promettevano <strong>di</strong> poter fare <strong>di</strong> tutto e <strong>di</strong> più, alla<br />

faccia della logica (prima) e delle norme?<br />

Noi siamo come il Me<strong>di</strong>co <strong>di</strong> Famiglia: si va dal più<br />

rigoroso o da quello che ti rilascia più tranquillamente<br />

il certificato <strong>di</strong> malattia ed i farmaci che gli chie<strong>di</strong>?<br />

E allora mi viene <strong>in</strong> mente un’altra frase <strong>di</strong> anonimo<br />

autore: ogni Società si merita il Governo che si ritrova,<br />

perché quest’ultimo non può che essere lo specchio<br />

della stessa Società.<br />

Io la estenderei anche ai Professionisti: non c’è propro- fessionista <strong>in</strong>capace senza un committente che gli dà<br />

da lavorare lo stesso.<br />

Nel mio specifico settore, parliamo spesso <strong>di</strong> brutta<br />

architettura, ma bisogna rendersi conto che f<strong>in</strong>ché<br />

questa troverà un acquirente, si cont<strong>in</strong>uerà a produrre<br />

ancora brutta architettura!<br />

E non sto parlando delle persone con limitate risorse<br />

economiche, che, purtroppo, debbono accontentarsi<br />

<strong>di</strong> “quel che passa il convento”, ma <strong>di</strong> persone che<br />

hanno le <strong>di</strong>sponibilità economiche per poter scegliere.<br />

Ogni volta che imbocco l’autostrada per Verona, <strong>in</strong><br />

corrispondenza <strong>di</strong> Altavilla, vedo sulla destra quel-<br />

la fila <strong>di</strong> case a schiera che costeggia l’autostrada;<br />

ricordo che, quando erano <strong>in</strong> costruzione, pensavo:<br />

ma chi vuoi che vada a comprarsi una casa lungo<br />

l’autostrada?<br />

Ebbene, dopo poco tempo dalla f<strong>in</strong>e del cantiere erano<br />

già tutte vendute! E quando è venuto il momento <strong>di</strong><br />

ampliare l’autostrada, i proprietari hanno avuto anche<br />

la faccia tosta <strong>di</strong> lamentarsi, costr<strong>in</strong>gendo ad una va-<br />

riante progettuale i cui costi ce li siamo pagati anche<br />

noi.<br />

Qu<strong>in</strong><strong>di</strong>, appare <strong>in</strong>elu<strong>di</strong>bile che la qualità della produproduzione possa migliorare solamente a fronte <strong>di</strong> un con-<br />

testuale miglioramento della “qualità” dell’acquirente,<br />

altrimenti i peggiori Professionisti avranno sempre<br />

vittoria (e per peggiori non <strong>in</strong>tendo quelli <strong>in</strong>capaci <strong>in</strong><br />

assoluto, ma quelli che si appiattiscono sul b<strong>in</strong>omio<br />

“ti chiedo poco e ti do nulla!”<br />

Una società matura dovrebbe anche avere “l’equilibrio<br />

della scelta” (ve<strong>di</strong> mio precedente articolo) senza farsi<br />

<strong>in</strong>fluenzare dalla montatura me<strong>di</strong>atica del momento:<br />

non è vero, come sembrerebbe dal titolo <strong>di</strong> un mio<br />

articolo pubblicato su “il Giornale <strong>di</strong> Vicenza” che non<br />

sono sensibile al contenimento dei consumi energe-<br />

tici ed alla green-economy, magari perché esercito la<br />

professione <strong>in</strong> un campo <strong>di</strong>verso; ma, da buon padre<br />

<strong>di</strong> famiglia, prima che da Professionista, rimango to-<br />

talmente amareggiato e sconcertato quando apprendo<br />

dai giornali che, sull’onda dell’attualità dell’argomento<br />

e per compiacere gli elettori <strong>di</strong> riferimento, sono sta-<br />

ti spesi € 800.000 per la riqualificazione energetica<br />

<strong>di</strong> una scuola a Vicenza, senza che nessuno si sia<br />

nemmeno posto il problema <strong>di</strong> verificare l’idoneità<br />

strutturale dell’e<strong>di</strong>ficio, costruito nel dopoguerra e<br />

qu<strong>in</strong><strong>di</strong> notoriamente appartenente ad un periodo sto-<br />

rico <strong>di</strong> ristrettezza economica e scarsissima qualità<br />

dei materiali.<br />

Perciò, salvo una ulteriore domanda per chiederci se<br />

noi Ingegneri abbiamo fatto abbastanza per conv<strong>in</strong>cere<br />

l’op<strong>in</strong>ione pubblica (non voglio esprimermi sul tema,<br />

ma avrei piacere <strong>di</strong> avere le vostre op<strong>in</strong>ioni ed i sug-<br />

gerimenti per fare qualcosa <strong>di</strong> più), non possiamo che<br />

prendere atto che al citta<strong>di</strong>no <strong>in</strong>teressa molto <strong>di</strong> più<br />

la Classificazione Energetica che la ”Classificazione<br />

strutturale” dell’e<strong>di</strong>ficio che si acc<strong>in</strong>ge ad acquistare:<br />

ve<strong>di</strong> anche “Fascicolo del Fabbricato”, suggerito da<br />

anni dal nostro C.N.I., ma mai <strong>di</strong>venuto d’<strong>in</strong>teresse<br />

della nostra classe politica ed impren<strong>di</strong>toriale.<br />

Pare impossibile, ma una corretta programmazione<br />

<strong>degli</strong> <strong>in</strong>terventi, prima il r<strong>in</strong>forzo strutturale e poi la riqualificazione<br />

energetica (a partire dalle scuole, maga-<br />

ri), <strong>di</strong>stribuita pragmaticamente nel tempo <strong>in</strong> funzione<br />

delle effettive risorse economiche <strong>di</strong>sponibili, appare<br />

una chimera <strong>in</strong> un paese che vive sull’emergenza!<br />

Perché il resto, non fa “au<strong>di</strong>ence” e, peggio, magari<br />

non rimane al passo con la moda del momento!

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