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Il pendolo di Maxwell - Dipartimento di Fisica

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In figura 7 è mostrata la registrazione della posizione e della forza prima e dopo<br />

l’inizio della caduta: il valore me<strong>di</strong>o della tensione è rispettivamente τo=0.786 N e<br />

τ1=0.778 N . La <strong>di</strong>fferenza è proprio il valore aspettato.<br />

La perturbazione nel grafico τ(t) all’inizio della caduta è dovuta all’azione della forbice<br />

che taglia il filo che blocca il <strong>pendolo</strong>.<br />

7. <strong>Il</strong> teorema dell’impulso<br />

Nel paragrafo 6 avevamo osservato che quando il <strong>pendolo</strong> arriva a “fine corsa” la sua<br />

velocità lineare sembra cambiare verso istantaneamente, quando “collide con la fine del<br />

filo” . In coincidenza con questo urto con l’invisibile parete posta al livello x=0, si può<br />

osservare che il sensore <strong>di</strong> forza registra un picco. Cosa accade più esattamente?<br />

<strong>Il</strong> <strong>pendolo</strong> scendendo ha acquistato una quantità <strong>di</strong> moto mv lungo la verticale e <strong>di</strong>retta<br />

verso il basso, e quando il filo è tutto svolto esso tende ad allungarsi per consentire al<br />

<strong>pendolo</strong> <strong>di</strong> proseguire il suo moto. Questo allungamento, per effetto della legge <strong>di</strong><br />

Hooke, sviluppa una forza contraria alla <strong>di</strong>rezione del moto che accelera (verso l’alto)<br />

il <strong>pendolo</strong>. Con l’aumentare della tensione del filo cresce anche l’accelerazione, ed<br />

entrambe raggiungono un massimo in corrispondenza del valore x=0.<br />

A questo punto la velocità è nulla e il baricentro del sistema comincia a salire. La<br />

tensione comincia a <strong>di</strong>minuire, ma l’accelerazione è ancora <strong>di</strong>retta verso l’alto e la<br />

velocità (positiva) cresce fino a che la tensione del filo torna ad essereτ1 (cioè quella<br />

che esso aveva durante la <strong>di</strong>scesa con il filo arrotolato sull’asse). A questo punto la<br />

velocità del corpo ha cambiato <strong>di</strong> segno. Questo “urto con la fine del filo” avviene in<br />

un tempo relativamente breve (∆t≈ 0.16 secon<strong>di</strong>, cfr. figura 8) cosicchè ad occhio<br />

appare come istantaneo.<br />

Figura 8 (dati delle figure 5 e 6 ottone)<br />

La seconda legge <strong>di</strong> Newton può fornire una previsione quantitativa della velocità<br />

dopo l’urto in funzione della velocità prima dell’urto e della forza <strong>di</strong> interazione fi(t)<br />

sviluppata nella collisione. La relazione fi=ma=m(dv/dt) si può anche scrivere in forma<br />

v 2<br />

v 1<br />

11

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