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Fuerteventura di Ezio Tarantino Da alcuni anni posseggo una casa ...

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piombò a terra schiacciandosi sulle ruote bucate. Allora aprii la portiera ed aiutai la<br />

prima donna a scendere porgendole la mano e aspettando che lei facesse il resto, ma<br />

quella non cooperava.<br />

Non volevo farle capire che non ero spagnolo, sebbene fosse molto probabile<br />

che anche loro non lo fossero. Quella più giovane esortò la mamma? amica? a<br />

scendere, e si innervosì presto. Erano tedesche, o perlomeno il tedesco era la lingua<br />

che parlavano. La donna anziana zoppicava un po’, l’altra aveva un paio <strong>di</strong> graffi<br />

sull’avambraccio e poco più. Soffiai l’aria che mi rimaneva e mi spolverai i bermuda.<br />

Raccattai la camicia che avevo poggiato in terra e la indossai guardando le punta dei<br />

miei sandali. Ero pronto ad andarmene, non volevo storie e il mio traghetto stava per<br />

partire.<br />

La donna giovane mi squadrò stupefatta. Era chiaro che avendo avuto la<br />

peggio automaticamente pretendeva <strong>di</strong> avere ragione, malgrado la <strong>di</strong>namica<br />

dell’incidente non lasciasse dubbi. Volevo andarmene. Avrei potuto chiamare<br />

l’ambulanza, questo sì, ma non potevo fare davvero <strong>di</strong> più. Ok? Ok? de<strong>di</strong>cai un ok ad<br />

ogn<strong>una</strong> e feci per andare via. Ambulance? Hospital? Have a mobile? Need<br />

something? Stavo facendo davvero il massimo, ma quelle rimanevano immobili,<br />

senza neppure ringraziarmi. Sentivo il caldo rosicchiare l’ossigeno, e il vento stor<strong>di</strong>re<br />

i pensieri. Chiamo l’ambulanza, ripetei in spagnolo e in inglese. Un carro attrezzi! Ve<br />

lo chiamo… Cosa volevano da me? Volevano <strong>di</strong>fendersi da <strong>una</strong> minaccia che io non<br />

mi sognavo <strong>di</strong> portarle? Erano stupite dalla mia in<strong>di</strong>fferenza? Volevano conoscere il<br />

motivo del mio tollerante desiderio <strong>di</strong> finirla lì?<br />

Porsi <strong>una</strong> mano per salutarle, ma loro si guardarono negli occhi, liberando il<br />

campo visivo dei rispettivi capelli. Chiesi per l’ennesima volta, in inglese, con molta<br />

calma se desiderassero che chiamassi l’ambulanza. Sentivo che stavano preparando<br />

<strong>una</strong> versione concordata dell’accaduto. Si aspettavano le mie scuse, era chiaro, si<br />

aspettavano che io offrissi loro un passaggio, è probabile. Non potevo saperlo visto<br />

che continuavano a tacere stupefatte. Erano <strong>di</strong>ventate un elemento del paesaggio. Più<br />

che altro non c’era altro intorno, e la loro presenza, a parte la mia, giustificava secoli<br />

<strong>di</strong> evoluzione biologica.

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