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Tovazzi epistolario 7 (ms 62) - Provincia Tridentina

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P. Giangrisostomo <strong>Tovazzi</strong><br />

EPISTOLARIO<br />

o sia<br />

LETTERE FAMILIARI<br />

ITALIANE, E LATINE<br />

SCRITTE A DIVERSI<br />

DA FRATE<br />

GIANGRISOSTOMO DI VOLANO<br />

SERVO DI GESÙ, E MARIA<br />

E PROFESSORE DELL'ORDINE SERAFICO<br />

DE' MINORI RIFORMATI DI SAN<br />

FRANCESCO<br />

Della <strong>Provincia</strong> Trentina di San Vigilio.<br />

VOLUME SETTIMO<br />

Dal 14 maggio 1804 sino al 28 febbraio 1806<br />

IN TRENTO, MDCCCIV.<br />

____________________________________________________________<br />

Appresso Santo Bernardino


LETTERE FAMILIARI<br />

VOLUME SETTIMO<br />

1804<br />

2840. 1804<br />

Al P. Davide da Tiarno. Salisburgo. Colla gazzetta.<br />

Trento 14 maggio 1804.<br />

Ieridì è stato portato nell’infermeria col suo male podagrico il P. Diffinitore<br />

Gaudenzio. Il P. Prosdocimo destinato Vicario di Cavalese, fu dissuaso dai medici<br />

dall’andare in quel paese: e quindi è andato Vicario a Pergine: ed il P. Regalato Vicario<br />

di Pergine fu traslocato Vicario a Cavalese, giacché ha l’impegno di predicarvi.<br />

La traslazione della curazialità da s. Bartolommeo a santo Stefano di Villazzano fu<br />

fatta solennissimamente li 29 aprile. In tal occasione predicò il signor don Domenico<br />

Zanoni d’Enno professore di rettorica nel seminario. Buono per noi, giacché non tutti li<br />

curaziani sono contenti, malgrado il decreto cesareo 1 . Per altro con noi non fu fatta<br />

veruna parola, e soltanto per accidente dal Conte Andrea Salvetti seppimo il destino del<br />

rettorico. Qui le tesi furono difese maestrevolmente da tutti. Domani partiranno per<br />

Arco li PP. Luigi, e Gio. Pio. Il signor Gaetano Betta è ancora qui con noi, ma senza<br />

pro, e frutto.<br />

Da Trento<br />

Extra. Al Rev. do Padre in Cristo padrone colendissimo<br />

Il Padre David Degara Francescano<br />

Lettore teol. e predicatore aulico<br />

in<br />

Salisburgo<br />

Ai PP. Francescani 2<br />

2841. 1804<br />

Pro memoria.<br />

Il Direttorio, di cui sopra To. 6, epist. 2829, fu approvato in Insprugg con decreto<br />

dell’eccelso Presidio di Governo dell’Austria Superiore dei 25 aprile: fu ricevuto in<br />

Trento li 7 maggio dal cesareo regio Giudizio provinciale3 , ed unitovi Capitaniato<br />

circolare ai Confini d’Italia: e da questo spedito li 9 maggio 1804 al rev.do Padre<br />

<strong>Provincia</strong>le de’ PP. Riformati di s. Francesco in Trento, cui pervenne in Trento li 13 di<br />

sera. Alla lettera trentina sono soscritti Gio. Conte Welsperg4 ed il Ducati. In essa si<br />

nomina il Direttorio della <strong>Provincia</strong> italiana de’ PP. Riformati. Si dice accordato di<br />

poterlo mettere alla stampa, non (con) che però ne sia presentata in seguito una copia a<br />

questo cesareo regio Giudizio provinciale etc. per inoltrarla al prelodato Eccelso<br />

Presidio5 . Insprugg ha rimandato il richiesto autographum. Ad ogni riga del titolo<br />

Directorium Franciscanorum etc. ha tirato sotto una linea col lapis, non so il perché. Ai<br />

19 di marzo da me fu scritto g. l. com. et ult. ev. fer. sine Cr. ed Insprugg ha cancellato<br />

1<br />

Nell’anno scorso fu destinato predicatore il P. lettore Filippo: poi il P. Davide: ed in questo il P.<br />

Damiano.<br />

2<br />

Conferto To. 6, num. 2100.<br />

3<br />

Governo di Trento<br />

4<br />

Il sig. Conte Welperg si compiace di nominarsi soltanto Portalettere.<br />

5 Vedi sotto num. 3006.


il sine, ed aggiunto cum Credo, cum sit patronus provinciae Tyr. senza toccae i vespri<br />

precedenti, né il rito di secundae class. posto ai 19. Io avevo scritto: Vesp. seq. com.<br />

praec. et fer.=Arci, Burgi, et Rob. ubi cras d. 1. cl, ac Missa cum Credo, omitt. com.<br />

praec. Dunque ho fatto Vesp. seq. com. praec. tant. ed ai 19 BMV ac Patroni Ditionum<br />

austriacarum, d. i cl. e dopo il fer. ac Credo. Ho fatto Ditionum austriacarum perché<br />

così fu scritto da Insprugg nel diocesano mio. Insprugg ha lasciato intatto tutto il resto.<br />

Trento ha posto tre sigilli grandi uniformi senza inscrizione.<br />

2842. 1804<br />

In vigore della presente, che servirà di valida obbedienza, il divoto giovine Stefano<br />

Weber di Vignola, nostro candidato, porterassi al nostro convento di Pergine, e dovrà<br />

giugnervi nella sera degli otto del prossimo mese di giugno, per esser poi vestito ivi del<br />

sacro abito del nostro serafico Padre san Francesco agli undici dello stesso mese in<br />

qualità di Terziario commensale, sotto il nome e patrocinio di quel glorioso martire san<br />

Giulio, di cui fa menzione il Martirologio romano ai venti di dicembre: e quindi<br />

nell’avvenire chiamerassi Fra Giulio da Vignola. Il Signor Iddio gli doni la<br />

perseveranza nella santa vocazione, lo benedica, e lo accompagni. Data in Trento, nel<br />

convento di san Bernardino li 15 maggio 1804.<br />

L.+S. Fra Giuseppe Antonio ecc.<br />

2843. 1804<br />

A Stefano Weber di Vignola perginese.<br />

Sia lodato Gesù Cristo Signor Nostro.<br />

Qui compiegata d’ordine del M.R.P. <strong>Provincia</strong>le vi spedisco l’obbedienza, onde<br />

possiate portarvi al nostro convento di Pergine, per esser ivi vestito del serafico nostro<br />

abito. Siccome poi li nostri novizzi debbono provvedersi da sé il primo vestiario<br />

religioso, depositando previamente cinquanta fiorini todeschi; così vi avverto, che<br />

innanzi di andare al predetto convento vogliate deporre gli accennati cinquanta fiorini<br />

nelle mani del titolato signor Giuseppe Antonio Grandi di Pergine 6 , e che portiate la di<br />

lui ricevuta al Padre Guardiano di Pergine insieme colla suddetta obbedienza, e colle<br />

fedi del Battesimo, e della Cresima. E pregando Iddio Signor nostro clementissimo, che<br />

si degni di donarvi la perseveranza nella santa vocazione, vi saluto. Trento, s.<br />

Bernardino li 15 maggio 1804.<br />

Vostro affez.mo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Diffinitore e prosegretario provinciale.<br />

2844. 1804<br />

Al P. Arcangelo da Tassullo. Mezlombardo.<br />

Sia lodato Gesù Cristo Sig. Nostro Clementissimo.<br />

Ai tre quesiti propostimi rispondo così. Che dopo le Litanie rogazionali, dette in<br />

coro al fine delle Laudi, non vada detta l’antifona finale Regina Coeli, si ha dal nostro<br />

cerimoniale pag. 164, n. 313, e pag. 72, n. 554. Che sia meglio scrivere Sixtus piuttosto<br />

che Xistus, si può dedurre dal vedersi che Sixtus è più frequentato, e più facile da<br />

profferirsi. Così ha ilo Martirologio romano, il Bollario romano, la Biblioteca<br />

domenicana dell’Echard, quella del Mireo ecc. Rapporto al terzo finalmente l’avviso, ed<br />

6 Anno 1799 desiit esse studiosus physicae Tridenti Iosephus Maria de Grandi perginensis primae<br />

classis; sed noster syndacus apostolicus Pergini se scribit Gius. Antonius.


assicuro, che “Li 30 aprile 1803 il ven. Diffinitorio radunato nella libreria di s.<br />

Bernardino appresso Trento, mosso da più motivi, d’unanime consenso determinò, che<br />

Frat’Ambrosio Battisti da Sovero novizzo chierico, rivestito nel convento di Cavalese li<br />

30 marzo di quest’anni 1803 debba continuare l’anno del suo noviziato sino ai 30 marzo<br />

1804, e contare l’anzianità sua dal detto giorno della rivestizione. L’atto autentico,<br />

approvato, e soscritto dallo stesso F. Ambrosio li 22 maggio 1804, sta riposto<br />

nell’archivio provinciale, nel caltro del noviziato. Tanto scrissi allora: ora poi aggiungo,<br />

che la santa professa non gli dà maggiore anzianità sopra li vestiti avanti di lui. Così<br />

parimente fu stabilito, e finora praticato con altri. Mi raccomando in precibus, lo<br />

riverisco, e sono. Trento 16 maggio 1804.<br />

Il suo F. Crisostomo.<br />

2845. 1804<br />

Al P. Massimo da Volano Vicario. Borgo.<br />

Carissimo Fratello.<br />

Avvisate il P. Bernardino da Carano, che Fra Candido dai Ragoli Diacono domani 7<br />

partirà di qui per Pergine con intenzione di essere in Borgo lunedì, ed in Feltre<br />

mercoledì. Non ci è venuta risposta da Feltre, quantunque richiesta da molto tempo 8 . Si<br />

sa però, che là ultimamente furono ordinati alcuni di questi Padri Cappuccini 9 ; e però si<br />

suppone, che là saranvi Ordinazioni anche ne’ giorni seguenti. In caso contrario la<br />

patente dimissoria del Padre <strong>Provincia</strong>le si è concepita ad episcopum feltriensem, vel<br />

alium quemcumque. La Curia eziandio ecclesiastica di Trento ha dato le dimissorie ad<br />

quemcumque. Oh mores! Non dico altro. Trento 18 maggio 1804.<br />

2846. 1804<br />

In vigore della presente, che servirà di valida obbedienza, il divoto giovine<br />

Francesco Eccher di Castagnedo, nostro candidato, porterassi al nostro convento della<br />

Madonna delle Grazie appresso Arco, e dovrà giugnervi nella sera del primo giorno del<br />

prossimo mese di giugno, per esser poi vestito ivi del sacro abito del nostro serafico<br />

Padre san Francesco nel giorno quarto dello stesso mese in qualità di Fratello laico,<br />

sotto il nome, e patrocinio di san Fedele da Sigmaringa martire, di cui l’Ordine nostro, e<br />

la santa madre Chiesa celebra la festa ogni anno nel giorno ventesimo quarto di aprile: e<br />

quindi nell’avvenire chiamerassi Fra Fedele da Castagnedo. Il Signor Iddio gli doni la<br />

perseveranza nella santa vocazione, lo benedica, e lo accompagni. Data nel convento di<br />

san Bernardino appresso Trento li 20 maggio 1804.<br />

L.+S. F. Giuseppe Antonio da Cles<br />

Ministro <strong>Provincia</strong>le de’ Minori Riformati.<br />

2847. 1804.<br />

A Francesco Eccher di Castagnedo 10 .<br />

Sia lodato Gesù Cristo Signor Nostro.<br />

7<br />

Vigilia di Pentecoste. Il P. Bernardino è destinato condottiero dell’ordinando Candido.<br />

8<br />

Mi capitò la risposta favorevole li 19 maggio di sera, data in Feltre gli 8 maggio dal P. Antonio<br />

dalla Rosà Guardiano M.R. di s. Spirito.<br />

9<br />

Ivi furono ordinati tre Cappuccini di Trento ne’ giorni 6 dom. 10 Ascen.; 13 dom. 14 ss. Vittor, e<br />

Corona protettori di Feltre.<br />

10<br />

Vide infra num. 2849.


Qui compiegata d’ordine del ecc. ut supra To. 6, epist. 2838, sed legendum: Al<br />

nostro convento d’Arco nelle mani del tit. sig. Giuseppe Antonio Grandi di Pergine,,, al<br />

P. Guardiano di Arco... Notaio, o dal vostro Molto Rev. signor curato... Trento, s.<br />

Bernardino 20 maggio 1804.<br />

Vostro affez.mo.<br />

Le condizioni richieste sono:<br />

1. Che sia nato ecc.<br />

2848. 1804<br />

In vigore... ut num. 2842. Giovine Giovanni Martinelli da Ronzo di Garduno,<br />

candidato nostro 11 , porterassi al nostro convento di san Quirico in Campo delle<br />

Giudicarie, e dovrà giugnervi nella sera de’ nove del prossimo mese di giugno, per esser<br />

poi vestito ivi... ai dodici... di san Rocco nostro Terziario... chiamerassi Fra Rocco da<br />

Ronzo... Data nel convento di s. Bernardino appresso Trento li 20 maggio 1804.<br />

F. Giuseppe Antonio da Cles etc.<br />

2849. 1804<br />

A Giovanni Martinelli di Garduno.<br />

Sia lodato Gesù Cristo Signor Nostro.<br />

Qui compiegata, ut supra num. 2843, sed legendum: Convento di Campo nelle<br />

Giudicarie... mani del tit. signor dottore Giacomo Mattei di Campo... al P. Guardiano di<br />

Campo...<br />

Trento, s. Bernardino li 20 maggio 1804.<br />

Extra. Alle mani dell’onesto Giovine<br />

Giovanni Martinelli di Ronzo<br />

in<br />

Garduno<br />

Extra. Alle mani dell’onesto giovine<br />

Francesco Eccher di Castagnedo<br />

detto Posser<br />

Pergine<br />

Castagnedo<br />

2850. 1804<br />

Al P. Gio. Evangelista Guardiano di Arco 12 .<br />

M.R.P.<br />

È pregata la P.V.M.R. che voglia spedire presto, e sicura la qui rinchiusa,<br />

contenente l’ubbidienza per andare a Campo a vestire il nostro abito terziaresco ai 12<br />

del prossimo giugno. Ed è riverita col bacio della sacra destra da F. Grisostomo ecc.<br />

Trento 20 maggio 1804 13 .<br />

2851. 1804<br />

Al P. Massimo Vicario di Borgo.<br />

Carissimo Fratello. Trento 22 maggio 1804.<br />

11<br />

Ha presto anni 30 di età. Ma non perseverò, essendo ritornato a casa sua nello stesso giugno,<br />

essendo difettoso di corpo.<br />

12<br />

Egli è morto li 21 aprile 1805 in Nago, dove ha predicato, e donde non poté trasferirsi al convento.<br />

13<br />

Spedita li 23.


Con piacere vi prego, che facciate sapere al vostro Padre Guardiano (Fortunato<br />

Guelmi di Trento) che d’ordine del mio ieridì mattina sono stati a visitare in Povo il di<br />

lui signor nipote Sigismondo (Guelmi) il nostro P. Agostino, e Frat’Abbondanzio, e che<br />

lo hanno trovato in uno stato tanto buono, che ci dà fondato motivo di sperarne la<br />

guarigione 14 . Vi aggiungo, che nella sera de’ 19 ho ricevuto da Feltre risposta data gli<br />

otto del corrente, conforme ai nostri desideri, cioè che quel vescovo (don Bernardo<br />

Maria Carenzoni di Brescia, monaco Olivetano) ordinerà il nostro chierico, quand’anche<br />

non avesse da ordinare de’ suoi. Dal medesimo sono stati ordinati tre Cappuccini di<br />

Trento ne’ giorni 6, 10, 13, e 14 di questo stesso mese. Il signor Iddio per sua pietà lo<br />

conservi lungamente, onde possa supplire alla mancanza del nostro, che mai non viene.<br />

Anche in questa sera i due suddetti Religiosi sono stati a visitare il lodato infermo; ma<br />

l’hanno ritrovato più aggravato di ieri; non però disperato. È assistito dai medici Bacca,<br />

e Valle.<br />

2852. 1804<br />

Al P. Massimo da Volano Vicario di Borgo. Colla gazzetta.<br />

Carissimo Fratello S.L.G.C.<br />

Insieme con questa spedisco al vostro Padre Guardiano una lettera del P. Agostino,<br />

con cui gli reca l’infausta notizia della morte del di lui nipote, seguita l’altro ieri. Iersera<br />

sono stati al di lui funerale dodici nostri Religiosi con la croce. Ieri mattina il P.<br />

<strong>Provincia</strong>le col suo P. segretario è partito di qui per Metz, Botzen, e Fely<strong>ms</strong>. Oggidì poi<br />

è ritornato da questa infermeria al suo convento di Metz il P. Francesco Felice. Tengo<br />

preparato il Direttorio monastico per la stampa; ma lo stampatore non ha premura di<br />

metterlo sotto al torchio. Buono per me, che c’è ancora molto tempo. Sia lodato Gesù<br />

Cristo Signor nostro clementissimo. Trento 29 maggio 1804.<br />

2853. 1804<br />

In vigore della presente, che servirà di valida obbedienza, il venerando Padre Fra<br />

Candido dai Ragoli sacerdote novello di questa nostra <strong>Provincia</strong> di san Vigilio, potrà<br />

portarsi nelle Giudicarie per celebrare le sue primizie sacerdotali nella nostra chiesa di<br />

san Quirico in Campo, e per visitare li suoi amati genitori, e parenti 15 . Al qual effetto gli<br />

sono accordati dodici giorni al più, dentro i quali dovrà ristituirsi a questo convento di<br />

sua collocazione. Iddio Signor nostro clementissimo gli doni un buon viaggio, e lo<br />

preservi da ogni sinistro incontro, cosicché vada, e ritorni sano, e salvo. Data nel<br />

convento di sam Bernardino appresso Trento li 31 maggio 1804.<br />

L.+S.<br />

Provinc.<br />

rotundi D’ordine espresso del M.R.P. <strong>Provincia</strong>le<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Diffinitore e Pro-segretario provinciale.<br />

2854. 1804<br />

Al P. Giuseppe Antonio da Cles Ministro <strong>Provincia</strong>le. Cavalese, colle lettere.<br />

Trento 31 maggio 1804.<br />

14 Morì li 27 maggio.<br />

15 Partì da Trento nel primo di giugno. Cantò la sua prima Messa in Campo li tre di giugno<br />

domenica. Cantò Messa nella chiesa curata dei Ragoli ai dieci di giugno. Fu in Trento di ritorno nella sera<br />

degli undici col P. Leonardo soverino.


Iersera fu qui di ritorno da Feltre, ordinato sacerdote, il P. Candido; e domani<br />

mattina partirà per le Giudicarie, accompagnato dal P. Leonardo. Nella sera de’ 27 in<br />

Povo è morto il sig. Guelmi, e nella sera de’ 28 fu accompagnato alla sepoltura da<br />

dodici nostri Religiosi colla croce.<br />

2855. 1804<br />

Al P. Pietro Damiano di Borgo Diffinitore. Arco. Le Grazie.<br />

R.P.P.C.<br />

Spero, che oggidì avrà ricevuto dal candidato di Castagnedo il tomo delle<br />

Costituzioni Madruzziane, ristampate con giunte nell’anno 17<strong>62</strong>, e quindi l’avviso, che<br />

lo stampatore Monauni si contenta, che per esso dica due sante Messe secondo la di lui<br />

intenzione. Gli ho parlato ancora rapporto alla stampa delle tesi, ed avendomi egli<br />

risposto, che si rimette a quanto fu praticato nell’anno scorso, io pure gli ho replicato,<br />

che nell’anno scorso le tesi furono di più assai, e divise in un libretto. Onde nulla fu<br />

conchiuso. Io dunque non parlerò altro, se non mi sarà parlato. Il P. <strong>Provincia</strong>le se n’è<br />

ito in Fieme. La riverisco, e resto. Trento 1 giugno 1804.<br />

Suo obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

2856. 1804<br />

Al P. Anacleto da Casezzo Vicario di Cles.<br />

R.P. Vicario sia lodato Gesù Cristo S.N.C.<br />

Non solamente i Padri di questo convento, ma eziandio il R.mo signor Provicario<br />

Generale (Giuseppe Antonio de Menghin) da me oggidì ricercato, tengono, che li<br />

matrimoni, cui assistette il curato Sempronio sieno validi, qualora sia vero, che per mera<br />

dimenticanza non abbia chiesta la pretesa delegazione annuale dal suo parroco, e ciò sia<br />

ignoto al popolo.<br />

Rapporto al libretto rubricale composto dalla santa memoria del nostro P. Ippolito<br />

di Nocellari, con dispiacere le rispondo, che non possiamo servire il R.mo signor<br />

arciprete di Fondo 16 , perché non ne abbiamo né pur uno, oltre quelli, che sono registrati<br />

in questa biblioteca per uso di questi Religiosi, li quali non sono molti 17 .<br />

Ho fatto l’impostami ambasciata al Padre lettore Illuminato. Oggidì è andato nelle<br />

Giudicarie il neomista Candido ragolitano col Padre Leonardo. Li PP. Gaudenzio, e<br />

Pierantonio non possono celebrare la santa Messa, impediti dai loro mali. Anche il P.<br />

Gio. Maria non finisce mai di guarire. Io stento a risolvermi di calare nella città, e<br />

quindi vadovi meno, che posso. Mi raccomandi al Signor Iddio per carità, e si conservi.<br />

Trento 1 giugno 1804.<br />

Suo div.mo amico<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

Pro memoria. Il caso proposto da un prete dell’Anaunia è questo: Sempronius<br />

curatus quovis anno tenetur petere a parocho suo facultatem, seu delegationem<br />

administrandi Sacramentum Matrimonii: ast quodam anno oblitus est petere<br />

delegationem, et ex inadvertentia coniunxit aliquos sponsos. Q. 1. An titulus coloratus,<br />

et error communis in hoc casu suppleant iurisdictionem: adeoque an valida sint<br />

eiusmodi Matrimonia? 2. Sin minus, quomodo revalidanda? nisi forte huic secundo<br />

quaesito satisfaciant ea, quae Benedictus XIV docet in suis notificationibus.<br />

16 Don Francesco Aliprandino di Praghena.<br />

17 Né pure il Monauni stampatore ne tiene copia.


2857. 1804<br />

Al Padre Davide. Salisburgo, colla gazzetta.<br />

Trento 2 giugno.<br />

Il signor Ambrogio Schreck è fatto prefetto della nuova Polizia di Trento, uffizio<br />

scabroso, collo stipendio di mille fiorini annui 18 . Egli gode la grazia del sig. Giovanni<br />

Strobele 19 . Ai 27 dello scorso in Povo è morto il sig. Sigismondo Guelmi, nipote (fallito)<br />

del nostro P. Fortunato: e nel dì 31 in Trento è morta la signora contessa Veronica<br />

Ciurletta, nata Crivella. Domani celebrerà in Campo le sue primizie sacerdotali il P.<br />

Candido ragolitano, ordinato in Feltre. Il P. <strong>Provincia</strong>le ora è in Fieme, donde poi andrà<br />

nell’Anaunia per far uso delle acidole sollande 20 . I lavoronesi lavorano intorno al muro<br />

della Fersina, ed hanno già consumati li sassi della nostra Via Crucis.<br />

2858. 1804<br />

Al P. Davide in Salisburgo, colla gazzetta.<br />

Trento 5 giugno.<br />

Il signor Gaetano Betta fu condotto in una caserma 21 con ordine di poi mandarlo in<br />

lontano paese 22 , non già più come cadetto, e sargente, ma come gregario. Ciò seguì ieri<br />

subito dopo il pranzo. Nella sera stessa mandò a chiedere da mangiare al convento di<br />

san Bernardino, e gliene fu mandato: ma non potrà replicare somiglianti domande, e<br />

dovrà patire assai più di quanto patì nel sacro recinto, con cui non fece onore ecc.<br />

2859. 1804<br />

Al Governo d’Insprugg.<br />

Eccellenze.<br />

Il <strong>Provincia</strong>le de’ Francescani ai Confini d’Italia, con tutto il rispetto, ed ossequio<br />

espone all’Eccellenze Vostre, che li nove conventi della sua povera <strong>Provincia</strong> per il<br />

vitto, vestito, e culto divino sono necessatati di far introdurre dalla Stato già veneto<br />

gl’infrascritti capi23 , li quali in questi paesi non possono aversi se non se a caro, e<br />

sommo prezzo, cui stante la loro povertà non possono arrivare24 . Supplica dunque<br />

umilissimamente l’Eccellenze Vostre dell’esenzione de’ dazi per introdurre gli<br />

accennati capi. Che della grazia ecc.<br />

Dato in Trento dal convento di san Bernardino 5 giugno 180425 .<br />

Li predetti capi sono i seguenti.<br />

1. Lana nera Centenari 8.<br />

2. Olio “ 30.<br />

3. Riso “ 20.<br />

18 Partì per Roveredo, e Venezia li 14 giugno.<br />

19 Lo Schreck si soscrive Consigliere de Schreck Direttore dell’Imp. Reg. Direzione di Polizia in<br />

Trento.<br />

20 Partirà da Metz soltanto gli 11 per Bolzano, e Fieme.<br />

21 In seminario.<br />

22 Nel Bannato.<br />

23 Vedi To. 5 Epist. num. 2273, 2275.<br />

24 Vedi sotto num. 3074, e 3079.<br />

25 Dato alla posta li 6. Ho ricevuto il diploma favorevole li 12 luglio 1804, spedito da Trento li 7<br />

luglio, e segnato in Insprugg li 13 giugno, col num. 2888/216 Daziale, segnato in Trento. Il numero<br />

d’Insprugg è 9920.


4. Stoffisso “ 20.<br />

5. Salamone “ 4.<br />

6. Sardelle “ 9.<br />

7. Aringhe, ed anguilotti “ 6.<br />

8. Zuccaro non fino (ordinario) “ 6.<br />

9. Una passa, e zebibbo “ 3.<br />

10. Mandole, pignuoli, e fichi “ 2.<br />

11. Candele di cera “ 9.<br />

12. Sapone “ 2.<br />

13 Pepe Libbre 50.<br />

14. Cannella, e garofani “ 6.<br />

15. Incenso, e storace “ 40.<br />

16. Bambagio filato “ 30.<br />

17 Teriaca “ 12.<br />

Extra su coperta.<br />

All’Eccelso Imp. Reg. Governo<br />

dell’Austria Superiore.<br />

Insprugg.<br />

2860. 1804<br />

Al P. Gasparo da Campo segretario. Mezlombardo.<br />

R.P.P.C.<br />

Ho preparato il memoriale per Insprugg rapporto ai dazi, e quindi domani<br />

mandarollo alla posta. In quest’anno siamo più tardivi de’ passati; ma pure siamo ancor<br />

a tempo. Da F. Leonardo avrà inteso, che nello scorso venerdì ho spedito a Cavalese tre<br />

lettere per il P.M.R. supponendo,che non fossesi fermato a Mezzo. Una era del P.<br />

Diffinitore Carlo Felice, una d’un secolare, e la terza di Frate a me ignoto. Dopo gli<br />

undici del corrente, se n’avrò, le spedirò a Cavalese ancora, e seguitarò sino ad altro<br />

avviso. Il neomista è andato nelle Giudicarie col P. Leonardo. Il P. Gio. Maria colla<br />

licenza del prefetto dell’infermeria si esibisce d’andare altrove, dove parerà al P.M.R. e<br />

per mio mezzo insinua questa sua disposizione al lodato P.M.R. aspettando frattanto<br />

qualche risposta. Marianna de Fant ostessa alle Due Spade in Trento sabato di sera ha<br />

replicato ai nostri cercanti la sua premura per essere pagata dallo scolare Speranza di<br />

Roncone, e domenica ha mandato a questo convento un suo viglietto per lo stesso fine,<br />

dicendo in esso, che il suo credito è di fiorini 32, e pregando, che le sieno dati in proprie<br />

mani. Spiacemi, che tal debito non sia stato soddisfatto a tempo, malgrado l’averne<br />

parlato molto prima. Bisognerà dunque notificarlo al zio, ed esortar il medesimo a<br />

supplire la mancanza del nipote, ora impotente affatto. Ieridì fu condotto alla caserma di<br />

s. Saverio il sig. Gaetano Betta, con ordine di poi mandarlo nel Bannato come soldato<br />

gregario. Il novizzo Massenzino è nell’infermeria colla febbre. Li PP. Gaudenzio, e<br />

Pierantonio non celebrano. Oggidì F. Mansueto ha levato il sacco di corone per Borgo.<br />

Bacio la mano al P.M.R. ed a Lei m’inchino. Trento 5 giugno 1804.<br />

2861. 1804<br />

Al P. Gerardo d’Albiano. Cavalese.<br />

R.P.


Solamente ieridì al pranzo pervenne qua la sua de’ 26 dello scorso maggio colle<br />

patenti confessionali 26 , e senza perder tempo le ho fatte prorogare in questa mattina ad<br />

altro triennio. Domani mattina le spedirò alla posta, perché le giungano alla più lunga<br />

nella mattina della prossima domenica (10 giugno) in cui spirano le vecchie. Bramo, che<br />

nel ritorno loro sieno più svelte, e per questo al di fuori metto il Preme. Il P. Diffinitore<br />

Gaudenzio sta nell’infermeria sino dai tredici dello scaduto senza poter celebrare la<br />

santa Messa, non potendo stare in piedi 27 . Il P. <strong>Provincia</strong>le lunedì s’instraderà per Fieme<br />

ecc. Trento 7 giugno 1804.<br />

28<strong>62</strong>. 1804<br />

Al P. Cirillo da Cles. Cles.<br />

R.P.S.L.G.C.S.N.<br />

Rispondo subito subito, che io suppongo poter Ella prevalersi dell’autorità<br />

conceduta ai nostri confessori nelle tavole annuali, quantunque sia stata approvata dopo<br />

la pubblicazione delle medesime: e che il Per Dio Santo, per Cristo Santo, per la<br />

Vergine Maria, non sieno bestemmie; ma bensì detti da non tollerarsi punto. Io non<br />

assolvo alcuno di quelli, che sono viziosi in questo, e né pure fo loro buona la scusa<br />

d’aver ciò detto l’una, o l’altra volta28 ; e quindi almeno sospendo loro l’assoluzione.<br />

Difficilmente questi si emendano, e specialmente se sono iracondi, e quasi ogni<br />

confessione si accusano, portando anche per iscusa la loro iracondia, scusando un<br />

peccato con un altro peccato. Le raccomando adunque di avere del zelo per il loro bene,<br />

e per l’onore di Dio Signor nostro ecc. Trento 7 giugno 1804.<br />

Dal Terziario intenderà il fine del novizzo ronconico29 .<br />

2863. 1804<br />

Io infrascritto prego umilmente i nobili signori daziali ecc. che vogliano usare della<br />

loro bontà con lasciar passare e ripassare con un cavallo libero, e franco l’esibitore del<br />

presente 30 , che vassene al nostro convento di Pergine per affari premurosi di questo<br />

convento di Trento. Per la quale carità il Signor Iddio, ed il nostro serafico Patriarca san<br />

Francesco ecc. Dato nel convento di san Bernardino presso Trento gli 8 giugno<br />

dell’anno 1804.<br />

L.+S.<br />

<strong>Provincia</strong>lis Fra Gio. Grisostomo da Volano<br />

Diffinitor, e pro Segretario provinciale<br />

de’ Francescani Riformati.<br />

Nota. Il sig. Pietro Valcanover di Pergine ci ha pregati d’avvisarlo tosto che fosse<br />

giunto qua il di lui figlio Fra Ferdinando. Questi è venuto da Arco in questa mattina. Il<br />

padre, e la madre furono qui li 9 giugno.<br />

2864. 1804<br />

Al P. Davide. Salisburgo. Colla gazzetta.<br />

Trento 8 giugno 1804.<br />

26<br />

1. della confessione; 2. de’ Casi riservati.<br />

27<br />

Ripigliò la celebrazione ai 14 di giugno.<br />

28<br />

od essendo in collera.<br />

29<br />

F. Domenico.<br />

30<br />

Un figlio del molinaro Battista Tommasi.


Un caso strano, e che sembra senza esempio è succeduto nel sacro convento della<br />

Madonna delle Grazie appreso Arco. Giuseppe Antonio Speranza di Roncone, nato gli<br />

otto di febbraio del 1780,che studiò in Trento la filosofia coll’abito chiericale, vestì<br />

l’abito francescano nel detto convento ai sei di giugno dell’anno scorso 1803, ed in tutto<br />

l’anno si diportò talmente, che fu approvato per la professa. Vennero gl’invitati parenti,<br />

ed altri; ma nella notte precedente al giorno della professa se ne andò dal suo zio curato,<br />

e gli protestò di non voler professare 31 . Quindi nella mattina dei sei, due sole ore avanti<br />

l’ora della professa depose l’abito serafico, e la sera fu a cena nel convento di Campo<br />

come ex novizzo. Tutti rimasero attonito, e mortificati, specialmente il zio, ed il rettore<br />

di Roncone 32 . Finisco in un colla carta.<br />

Questa non fu spedita; ma la seguente. Lo Speranza da secolare fece molti debiti<br />

senza pagarli, e fu coi francesi. Egli non ha né padre, né madre, né roba. È altro di<br />

statura.<br />

2865. 1804<br />

Al P. Davide. Salisburgo colla gazzetta.<br />

Trento 8 giugno 1804.<br />

Il chiericone ronconico approvato per la professa, nella notte precedente a tale atto<br />

manifestò la sua volontà contraria; e quindi nella mattina seguente, due ore avanti quella<br />

destinata per la professa depose l’abito religioso, e dopo il pranzo se ne partì, con<br />

sommo rammarico de’ suoi parenti, e specialmente del suo zio curato (di Brione) e del<br />

rettore di Roncone 33 , venuti per essere presenti alla detta professa. Io non so come abbia<br />

potuto tenere celato un anno intero una così fatta risoluzione. Per altro gli auguro un<br />

buon viaggio, supponendo nello stesso tempo che andrà soggetto a dolorose vicende,<br />

perché il zio, che si svenò per mantenerlo allo studio, non vorrà spender altro in vano.<br />

Del Rossiti finora ho buoni riscontri 34 . Il Signor Iddio gli doni la perseveranza. Amen.<br />

----------------------------------------------------------------------------------------------------------<br />

NB. Anno 1778 nostro P. <strong>Provincia</strong>li Sacra C. Sancti Officii concessit, ut cum<br />

Diffinitorii consensu possit Fratribus nostris facultatem tribuere legendi libros<br />

prohibitos. Tunc fuit Provinicalis P. Chrysologus.<br />

----------------------------------------------------------------------------------------------------------<br />

2866. 1804<br />

Al P. Massimo Vicario di Borgo. Colla gazzetta.<br />

Trento 9 giugno 1804.<br />

Il novizzo Giuseppe Speranza di Roncone, nato gli otto febbraio 1780, sue sole ore<br />

avanti di terminare l’anno della probazione, presenti i suoi parenti, ed invitati alla<br />

professa, depose l’abito serafico, e dopo d’avere pranzato separatamente dai detti<br />

parenti, che non lo vollero nella loro compagnia, partì, ed andò a pernottare nel<br />

convento di Campo. Tutti rimasero attoniti, e mortificati. Manifestò il suo malcontento<br />

soltanto nella notte precedente. Io non ne solo la causa. Che caso strano! Ma buono per<br />

noi, che siassene andato, potendosi sospettare, che sia un cervello leggiero, e storto.<br />

31<br />

Donno Stefano Speranza curato di Brione, che ora nel luglio non più è curato.<br />

32<br />

Ora luglio, sta in Condino, vorrebbe essere riaccettato da noi. Fu qui li 14 settembre 1805,<br />

all’esame per li minori.<br />

33<br />

Rettore Saverio Papaleoni di Bono.<br />

34<br />

Anche il Rossiti finì malamente.


2867. 1804<br />

Al P. Gio. Pio da Moena. Arco.<br />

S.L.G.C. Trento 10 giugno 1804.<br />

Giacché ho il contento di rimandargli ‘l suo memoriale35 con rescritto favorevole,<br />

segnato ieri dal sig. Provicario Generale Capitolare, l’avviso, che in avvenire, mettendo<br />

il suo nome al principio curialmente, non lo replichi civilmente al fine, e perciò tralasci<br />

anche il Di V.S. Ill.ma, e R.ma. Così pure, che riservi per altri memoriali da presentarsi<br />

a cancellerie la inscrizione estranea. Mi raccomando in precibus, lo riverisco, e mi dico.<br />

Suo div.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

2868. 1804<br />

Al medesimo, nella coperta della precedente.<br />

Trento 10 giugno 1804.<br />

L’ostessa trentina dalle Due Spade nella scorsa domenica mandò a questo convento<br />

un suo viglietto per aver finalmente li trentadue fiorini, che le deve lo Speranza di<br />

Roncone, allora nostro novizio: ed io ieri le ho fatto intendere, ch’egli non ha più da fare<br />

con noi 36 . La stessa risposta possiamo dare anche ai creditori 37 del signor Gaetano Betta,<br />

poiché ai quattro del corrente, d’ordine del suo zio, fu nobilmente condotto da tre<br />

soldati nella caserma di s. Saverio, dove stassene custodito di continuo da due guardie<br />

affinché non si precipiti, e possa essere trasportato nel Bannato come soldato gregario.<br />

Finora noi non abbiamo ricevuto alcuna ricompensa dallo stesso per lui, e<br />

dell’incomodo, che ci ha recato in cinque mesi non picciolo 38 . Pazienza.<br />

2869. 1804<br />

Al P. <strong>Provincia</strong>le Giuseppe Antonio da Cles. Bolgiano.<br />

M.R.P. Benedicite.<br />

Suppongo, che dal Terziario di Cles avrà inteso il caso senza esempio succeduto in<br />

Arco ai sei del corrente, cioè della partenza del novizzo ronconico, essendo presenti li di<br />

lui parenti invitati, e venuti per assistere alla di lui professa. Essi partirono molto<br />

mortificati,ed egli andò di notte al convento di Campo. Intendo, che fu discolo, e che fu<br />

coi francesi, o cisalpini. Qui a Trento fece dei debiti, che sono ancora da pagarsi. Credo<br />

essere buono per noi, che siassene andato. In questa sera sono ritornati dalle Giudicarie<br />

li PP. Leonardo e Candido. L’altrieri è andato a Pergine Fra Valerio. Fra Ferdinando è<br />

ancora qui. È pur qui il P. Custode. F. Gio. Maria Terziario è venuto da Cavalese oggidì<br />

per pigliare i fagotti del P. Regalato 39 , ed il supposto neo-professo ronconico, aspettato<br />

dal quel P. lettore Vigilio per principiare le sue lezioni. Domani il detto Terziario andrà<br />

verso Arco per pigliare i mentovati fagotti. Il signor Gaetano Betta se en sta ora nella<br />

caserma del seminario, e per quanto intendo, sabato partirà per altro paese 40 . S’è<br />

35<br />

Di poter tenere, e leggere i libri proibiti di seconda classe.<br />

36<br />

Altri ne deve all’oste del Sole.<br />

37<br />

Creditori molti, e di molto.<br />

38<br />

Arrivò per fino a vendere i nostri lenzuoli, e coperte, ed un velo: e voleva vendere anche lo<br />

stramazzo. Le coperte furono quattro, e fors’anche di più. Egli vendette anche le proprie camicie. Un<br />

amico del Betta ha detto al nostro P. Vicario, che ha venduto cinque lenzuoli, cinque coperte, e cinque<br />

camicie. Nell’agosto 1804 li Betti pregati hanno dato soltanto fiorini 90.<br />

39<br />

Partì li 12.<br />

40<br />

Venerdì mattina 14 giugno partì con un trasporto per Clagenfurt. Non ha tollerato li nostri avvisi<br />

religiosi.


scoperto, e confessato anche da lui, che ha venduto de’ nostri lenzuoli, e delle nostre<br />

coperte, e sonosi scoperti eziandio li compratori. Anche questo è un caso affatto nuovo.<br />

Il bel frutto che ha fatto stando qui cinque interi mesi! con tanta spesa del povero<br />

convento mai ricompensato con un soldo. Tengo una lettera grossa del P. Davide per la<br />

P.V.M.£R. cui bacio le sacra mani, dicendomi. Trento 11 giugno 1804.<br />

Suo ubbid.mo suddito<br />

F. Crisostomo.<br />

Da Trento<br />

Extra. Al Molto Rev. Padre padrone colendissimo<br />

Il P. Giuseppe Antonio da Cles<br />

Ministro della francescana Riformata<br />

<strong>Provincia</strong> di s. Vigilio, presentemente in<br />

Bolgiano<br />

Ai PP. Francescani<br />

2870. 1804<br />

Al P. Giorgio da Cles Guardiano di Cavalese.<br />

R.P.S.L.G.C.<br />

Oggidì Fra Gio. Maria, esortato eziandio da me, si ha messo in viaggio verso Arco<br />

per la via Lagarina, a solo motivo di pigliare le robe del P. Vicario Regalato.<br />

Ritornando 41 non condurrà lo Speranza ronconico, perché due sole ore avanti quella,<br />

ch’era destinata per la sua solenne professione, trovandosi presenti li di lui parenti,<br />

depose l’abito serafico, e dopo il pranzo preso separatamente dai detti parenti, che non<br />

lo vollero commensale, partì, ed andò a pernottare nel convento di Campo. Caso strano,<br />

e presso di noi affatto nuovo, e senza esempio. Per ora non dico altro, se non se, che<br />

credo esser buono per noi, che siassene andato prima di professare 42 . Aveva de’ debiti,<br />

che sono ancora vivi. Suppongo, che il P.M.R. <strong>Provincia</strong>le sia partito da Mezzo ieridì<br />

per Bolgiano, e che poi verrà in Fieme 43 . Mi raccomando in precibus, lo riverisco, e<br />

sono. Trento 12 giugno 1804.<br />

Suo obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

2871. 1804<br />

Al P. Davide. Salisburgo colla gazzetta.<br />

Trento 13 giugno 1804.<br />

F. Pietro ringrazia della s. Messa il P. lettore Filippo e gli fa sapere, che non ha<br />

ricevuto il filo d’ottone. I Lavaronesi non più lavorano intorno al muro della Fersina:<br />

disfanno i ponti; e portano il legname sul nostro monte, restando ancora molti sassi nel<br />

nostro cortile 44 . Il signor Betta stette troppo tempo in questo convento, e si abusò della<br />

bontà usatagli. Ci recò danni straordinari, ed insoliti, oltre le spese per il vitto ecc. Il P.<br />

Candido dai Ragoli è sacerdote.<br />

2872. 1804<br />

41<br />

Ritornò a Trento li 15.<br />

42<br />

Anche il di lui zio ha detto esser buono per noi, che sia partito.<br />

43<br />

Partì li 12.<br />

44<br />

Sono ritornati alle loro case nel Lavarone oggidì 16 giugno.


Pro memoria.<br />

Il R.mo signor Provicario Generale Capitolare di Trento Giuseppe Antonio de<br />

Menghin oggi li 15 giugno mi ha dato da leggere, e considerare un’interessante risposta<br />

di monsignor Edmondo Conte d’Arsio vescovo di Teia in partibus, e Preposito di<br />

Vienna, data a sua eccellenza R.ma monsignor Sigismondo Conte di Hochenwart di<br />

Lubiana arcivescovo di Vienna, e già Gesuita. Ella è del tenore seguente:<br />

Traduzione dal tedesco di una copia. P.P.<br />

Nella nota comunicataci in copia, e segnata sotto li 4 aprile di quest’anno, che V.E.<br />

a noi inviò per ordine supremo dell’inclita Reggenza dei 10 marzo, si adducono i<br />

motivi, li quali comprovano la necessità di provedere per mezzo di una ristampa<br />

eseguita nell’interno della monarchia alla mancanza di Breviari, Messali, Corali, ed altri<br />

simili libri. Ma giacché, come si dice in seguito, le spese considerevoli richieste a tal<br />

uopo anderebbero in gran parte perdute, se in quest’incontro non si realizzasse il<br />

desiderio dimostrato da molti pii, e dotti Prelati di veder mutati, e corretti in molti punti<br />

questi libri, perciò V.E. dice essere stata ricercata di rispondere coll’intendimento de’<br />

suoi vescovi suffraganei<br />

1. Se essi persuasi della necessità di queste correzioni?<br />

2. In qual maniera e per mezzo di qual persona si debbano eseguire tali correzioni?<br />

3. Entro qual termine sia ciò da eseguirsi? e finalmente<br />

4. Quali ostacoli si oppongono a tale esecuzione?<br />

Sembra veramente, che tale sovrana incombenza non tocchi al sottosegnato, mentre<br />

il medesimo non ha alcuna diocesi attualmente, e per conseguenza neppur clero proprio,<br />

che abbisogni di simili libri di liturgia, per cui egli fosse in dovere di farne la<br />

provisione. Nonpertanto anche nel dubbio per secondare quest’ordine supremo, ed il<br />

desiderio di V.E. colla più possibile brevità, egli deve far osservare anticipatamente, che<br />

qui non può essere la quistione circa la correzione dei Messali attuali, giacché quanto<br />

egli sa, niuno tra i cattolici desiderò, o propose di fare mutazioni, o correzioni nei<br />

medesimi. Ciò premesso sembra, che la dimanda suddetta si ristringa puramente ai<br />

Breviari e libri corali. In risposta della medesima ora credette egli di fare la seguente<br />

dichiarazione dettata dalla coscienza, e dalla propria persuasione.<br />

1. Che egli non ritrova nei Breviari attuali romani usitati quasi in tutte le chiese<br />

cattoliche, e neppure nei corali, alcun errore sostanziale, che richieda<br />

indispensabilmente mutazione, o correzione. Che poi se si ritrovassero anche in quelli<br />

alcune mancanze accidentali in punto di cronologia, geografia, istoria, o letteratura, in<br />

tale caso per conservare l’uniformità nella Chiesa,<br />

2. Appartenga pure al supremo capo della Chiesa, oppure ad un Concilio generale<br />

sotto la di lui presidenza, l’intraprendere questa correzione esclusivamente, e per<br />

conseguenza il prescrivere anche il modo, con cui si debba dar mano all’opera.<br />

Questa asserzione si fonda non solo sulla pratica dedotta, ed osservata da anni<br />

immemorabili, ma ben anche sulla possibilità evidentemente maggiore di avvicinare alla<br />

perfezione un’opera, i di cui antichi originali, unitamente agli atti, che li precedettero,<br />

solo in Roma si conservano, e puossene far uso.<br />

Senza rintracciare con istento la storia dell’origine del Breviario, e senza ritoccare<br />

gli sforzi 45 in questo genere dei sommi Pontefici più antichi sino a Gregorio settimo, e<br />

dipoi sino a Paolo quarto, basta solo il considerare con qualche accuratezza il decreto<br />

del Concilio generale di Trento, rilasciato sopra questo oggetto alla fine della sessione<br />

45<br />

Videsis Ioannem Grancolas parisiensem in Commentario historico in Breviarium romanum Lib. 1,<br />

cap. 5 et seqq.


ventesima quinta, e tutto ciò, che in riga di questo avvenne dipoi, per convincersi<br />

intieramente della verità della suddetta proposizione. Il Concilio generale avendo<br />

creduto necessario in quei tempi infelici di formare un catalogo dei libri nocivi 46 ,<br />

d’introdurre un catechismo universale, e di correggere il Messale, ed il Breviario, fu<br />

addossata l’estensione in ogni genere ad alcuni Padri, colla riserva di proporla dipoi al<br />

Concilio per essere giudicata. Ma non avendo questi ancor terminate le loro fatiche,<br />

allorché si finì il Concilio, questo ordinò, che tali preparativi, terminati, che fossero,<br />

dovessero essere presentati al Sommo Pontefice, acciò egli col suo giudizio, ed autorità<br />

li termini, e ne promova la stampa: e questo senza dubbio, acciocché tutta la Chiesa ne<br />

faccia uso, come del catalogo de’ libri proibiti, e del catechismo: Praecipit, ut quidquid<br />

ab illis praestitum est, sanctissimo romano Pontifici exhibeatur, ut eius iuditio, atque<br />

auctoritate terminetur, et evulgetur. Idemque de catechismo a patribus, quibus illud<br />

mandatum fuerat, et de Missali, et Breviario fieri mandat.<br />

Queste correzioni incominciate da Paolo quarto, e continuate durante il Concilio da<br />

Pio quarto, furono poi condotte a fine da Pio quinto, come lo dimostra la sua Bolla.<br />

Quod a nobis dell’anno 1568, e dal medesimo giudicate, ed approvate. Per suo comodo<br />

fu promossa la stampa del Breviario corretto: l’uso futuro di questo fu prescritto a tutte<br />

le chiese per uniformità: fu proibito di mutare, aggiungere, o detrarre cosa alcuna nel<br />

medesimo: furono aboliti tutti gli antecedenti Breviari introdotti dai vescovi sotto<br />

qualunque approvazione, con questa limitazione però che quelle chiese, le quali si<br />

servirono da dugento anni dei loro Breviari antichi, ed approvati dalla Santa Sede,<br />

oppure di altri per una sì lunga consuetudine, potessero anche in seguito ritenerli, e<br />

servirsene colla libertà sempre di poter accettare, ed introdurre con consenso del<br />

vescovo, o del Capitolo anche il nuovo Breviario. Di questo Breviario si fecero tosto<br />

molte edizioni. Ma non potendosi dopo pochi anni averne più alcuna copia, che per<br />

negligenza degli stampatori, o per la temerità d’altri non fosse differente dalla prima<br />

edizione di Pio quinto, e richiedendosi perciò una nuova rivista, Clemente ottavo, come<br />

appare dalla sua Bolla: Cum in Ecclesia dell’anno 1602 lo fece rivedere, e ridurre alla<br />

prima edizione.<br />

Urbano ottavo finalmente per mezzo della sua Bolla. Divinum Psalterium 47 del<br />

1631 lo fece replicatamente esaminare, correggere, e stampare ad uso comune della<br />

Chiesa a motivo degli anzidetti,e d’altri inconvenienti. Dopo questo tempo dunque i<br />

riga del succennato decreto del Concilio di Trento restò quasi mai sempre il Breviario<br />

universale della Chiesa, sebbene alcune poche chiese sino a quest’ora si siano servite di<br />

un Breviario proprio probabilmente per la consuetudine di dugento anni precedente ai<br />

tempi di Pio quinto. Si dice bensì, che anche Benedetto XIV abbia fatto esaminare di<br />

nuovo il Breviario coll’intenzione di correggerlo: e che anche l’istesso progetto sia stato<br />

fatto a Pio sesto di felice ricordanza; ma si sa puramente, che moltiplici ostacoli, e<br />

motivi di somma importanza, che non sono noti, lo costrinsero ad abbandonare<br />

l’impresa. Se inoltre qui si aggiunge, che dal primo secolo del cristianesimo sino a noi il<br />

supremo Capo per conservare l’uniformità non solo della dottrina, e del culto divino, ma<br />

anche delle preghiere, prescrisse sempre i libri liturgici della Chiesa, gl’introdusse, e gli<br />

approvò almeno per la sua chiesa particolare, sembra debba propriamente intraprendere<br />

tali correzioni in mancanza di un Concilio generale, e prescrivere il odo di eseguirle.<br />

Quindi risulta che da sé la risposta al terzo, e quarto punto, cioè che anche il medesimo<br />

può solo assegnare il termine necessario per tale esecuzione, ed indicare gli ostacoli, che<br />

46 Sess. 18 habita die 26 februarii 15<strong>62</strong>.<br />

47 Lege Divinam Psalmodiam.


mai potessero opporsi; giacché egli colla sua potestà, ed autorità in tutti i tempi della<br />

Chiesa regolò simili intraprese. Del resto se nei tempi tranquilli della Chiesa sotto<br />

Benedetto XIV la correzione del Breviario incontrò tante, e moltiplici difficoltà, e<br />

sommi ostacoli, sicuramente nelle presenti dolorose, e critiche circostanze, e nello<br />

sconvolto ordine di cose non si potrà vedere sì tosto realizzata tale correzione. Ma posto<br />

anche il contrario, certamente anche in tale caso l’uso ulteriore del presente Breviario,<br />

non trovandosi in esso alcun errore sostanziale, verrebbe facilmente prolungato, e<br />

concesso ad ogni chiesa, e <strong>Provincia</strong> per molti anni, come fecero i Papi antecedenti.<br />

Così monsignore Arsio. Mi piace, spiacendomi soltanto, che non dà il titolo di Santo ai<br />

Papi Gregorio settimo, e Pio quinto, né di Sacrosanto al Concilio generale di Trento. Per<br />

ora non dico altro.<br />

2873. 1804<br />

Al P. Massimo. Borgo, colla gazzetta.<br />

Trento 15 giugno 1804.<br />

L’Ill.mo signor Gaetano Betta di Roveredo, sargente, giovine di circa 20 anni, ai<br />

quattro del corrente, per li suoi rari meriti fu condotto nella caserma di s. Saverio, ed in<br />

questa mattina fu spedito a Clagenfurt, città della Carintia, per esser poi confinato<br />

nell’Ungheria come soldato gregario. Egli s’è abusato della bontà bernardinianam e le<br />

ha corrisposto molto malamente. Non hanno giovato le buone; ed io temo, che né pure<br />

gioverangli le cattive promessegli dal militare. Il Signor Iddio, come buon Padre, lo<br />

illumini, e lo converta. Scrivo questo per il Padre Lettore, P. Bernardino, e gli altri, che<br />

l’hanno conosciuto, e trattato.<br />

2874. 1804<br />

Al P. Cipriano Arnoldi da Tueno. Arco. Le Grazie.<br />

R.P.<br />

Eccola qui di ritorno la sua patente confessionale prorogata oggidì ad un altro<br />

triennio 48 , che come io spero, non sarà l’ultimo di sua vita. Con questa occasione la<br />

prego di notificare al Padre Diffinitore Damiano, ed ai PP. Luigi, e Pio, che il loro già<br />

noto signor Gaetano Betta li 4 del corrente fu condotto nella caserma di s. Saverio, ed in<br />

questa mattina spedito a Clagenfurt, per poi andar a finire i suoi giorni infelici nel<br />

Bannato. Il militare gli ha promesso di farlo ubbidire,o sia di renderlo ubbidiente colle<br />

cattive, giacché non divenne tale colle buone. Amen. Trento 15 giugno 1804 49 .<br />

2875. 1804<br />

Al P. Giuseppe Antonio Ministro <strong>Provincia</strong>le. Cavalese.<br />

M.R.P. Benedicite.<br />

In questa mattina il P. Gio. Maria con Fra Pietro è partito per Pergine. Il P.<br />

Diffinitore Gaudenzio presentemente celebra la santa Messa 50 . Il P. Custode mi ha fatto<br />

sapere, che ha scritto alla P.V.M.R. come il Toller di Roncegno ha stabilito di ritornare<br />

alla sua casa 51 , perché il nostro telaro di Pergine 52 , e tutti gli offici nostri laicali superano<br />

le di lui forze. Il signor Betta venerdì è partito per Clagenfurt, e noi siamo restati<br />

48 Dal Provicario.<br />

49 Spedita li 19 giugno.<br />

50 dai 14 giugno.<br />

51 Depose l’abito ai 16 giugno.<br />

52 *Telaio.


creditori per le spese fatte a di lui pro, e per li furti da lui fattici. Ho ricevuto le due<br />

lettere, che mi ha scritto da Bolgiano il P. segretario, e sto aspettando le cose<br />

accennatemi. Ieridì sono stato stimolato 53 di avvisare la P.V.M.R. che in Roveredo<br />

trattasi di solennizzare la festa di s. Rocco straordinariamente, cioè con un ottavario di<br />

canti, panegirici, strepiti mortareschi, pasti ecc., a spese di molti benefattori, ed amici<br />

nostri, divisi in differenti classi. Tali spese credonsi superflue, e temesi, che possano<br />

dispiacere ai contrari: e quindi vorrebbesi, che dalla P.V.M.R. venissero interdette. Se<br />

gli amici nostri si sentono di spendere, piuttosto spendano per rifare le nostre rovine.<br />

L’esserci stato ristituito il convento, e l’averlo rifatto, non ci assicura di possederlo. Ci è<br />

noto quello, ch’è accaduto al convento trentino di s. Francesco, ed alla chiesa della ss.<br />

Trinità, e che ora parlasi di rovinare un’altra volta la casa, e chiesa delle Fradaglie per<br />

fare una caserma. Io pure sono contrario alle dette spese, e feste. E quindi prego la<br />

P.V.M.R. che voglia impedirle, od almeno diminuirle. Genuflesso poi col bacio delle<br />

sacre mani la prego della sua paterna benedizione, e mi professo. Trento 18 giugno<br />

1804.<br />

Di V.P.M.R. cui aggiungo, che il P. Candido neomista la ringrazia ecc. e che ho già<br />

ottenuta dal sig. Provicario la grazia chiesta dal P. Guardiano di Bolgiano.<br />

Umil.mo, obbl.mo, ubbid.mo suddito, e servo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

2876. 1804<br />

Al P. Giacinto Larcher Guardiano di Bolgiano.<br />

Admodum Rev. Patri Guardiano bulsanensi<br />

F. Io. Chrysostomus de Avolano S.P.D.<br />

Hesterno vespere pervenerunt ad me literae P.T.A.R. pro F. Vincentio Ferrerio<br />

novitio tuo, olim dicto presbytero Ioanne Ev. Marin; hodie autem illas exhibui R.mo<br />

domino Provicario Generali, cui ad abundantiam ostendi etiam notam, quam de Marino<br />

eodem habet novissimum clerologium brixinense pag. 29, statimque petitam abs te<br />

gratiam impetravi, ac retuli, prout heic interclusae literae testantur. Gratias vero agens<br />

tibi, quod vere fraternam hospitalitatem praebueris nostro Patri <strong>Provincia</strong>li, eiusque<br />

secretario, me ad ulteriora servitia offero, et ut diu valeas exopto. Dabam Tridenti in<br />

conventu s. Bernardini die 18 iunii 1804.<br />

Extra.<br />

Tridento<br />

Admodum Rev. in Christo Patri, Patri colendissimo<br />

P. Hyacinto Larchero Ordinis Minorum<br />

Ref. S.P.N. Francisci lect. theol., conc.,<br />

Definitori <strong>Provincia</strong>li, et Guardiano dignissimo 54 .<br />

Bulsanum<br />

Ad PP. Franciscanos<br />

Nota. Il prete Gio. evangelista Marin ottenne la patente di confessore pro utroque sexu<br />

ad biennium gli 8 marzo 1800,dal consistoro di Bressanone. Gli fu estesa ad novum<br />

biennium dallo stesso li 6 marzo 1802. Finalmente gli 8 marzo 1804 con data di Stilfes<br />

Giovanni de Tschusi decano rurale, e parroco gliela prorogò con questa nota: Praehabito<br />

examine scripto valeat rursus intro scripta licentia ad biennium a die huius signaturae<br />

53 Da f. Vincenzio Tommasio.<br />

54 Circa il 1740 fuit studiosus Bulsani Antonius de Larcher ab Eyseck bulsanensis.


computandum. Il detto consistoro ha un sigillo proprio rotondo coll’inscrizione Sigillum<br />

Consistorii Brixinensis. Mostra la Madonna santissima col santo Bambino nel braccio<br />

destro, e con un scettro nel sinistro. Sotto poi un lione arma del vescovo Carlo<br />

Francesco Conte di Lodrone. La detta patente dopo il nome del vescovo Celsissimi, et<br />

R.mi etc. ha Nos Praeses, et consiliarii Consistorii Brixinensis etc. Il mentovato prete<br />

nel clerologio, o sia catalogo personarum ecclesiasticarum dioecesis Brixinensis anno<br />

1803 stampato Brixinae typis Iosephi Weger typographi in 8°, pp. 130, et ultra, dice<br />

pag. 29 verbo Stilfes, D. Ioanens Ev. Marin natus in Layen die 21 dec. 1776, sacerdos,<br />

et curatus an. 1800, supranumerarius in parochia Stilfsensi. Il P. Guardiano Larcher con<br />

data de’ 13 giugno ha chiesto per lui alla Curia ecclesiastica di Trento la facoltà di poter<br />

ascoltare le confessioni de’ fedeli considerata tanta penuria confessariorum: ed il sig.<br />

Provicario sul di lui memoriale ha scritto: Pro Tractu Athesino superiori conceditur<br />

facultas fidelium confessiones audiendi ad biennium. Signatum 18 iunii 1804. Per altro<br />

li nostri Statuti generali capo 2, num. 16 dicono: Li novizzi, che fossero sacerdoti,<br />

nell’anno del noviziato non possono ascoltare confessioni di niuna sorte.<br />

2877. 1804<br />

Al P. Accursio da Praghena Guardiano di Mezlombardo.<br />

R.P. Guardiano S.L.G.C.<br />

Il Padre Diffinitore Gaudenzio essendo ancora nell’infermeria sino dai tredici dello<br />

scorso maggio, ha commesso a me il rispondere alla P.V.R. 55 Le dico adunque, che più<br />

facilmente potrà trovare a suo genio le due spine per il lavamano della sua sagrestia per<br />

mezzo di F. Leonardo appresso questi mercanti Solleri, cui farà passare il prezzo questo<br />

P. Guardiano, il quale ordinerà eziandio li chiesti quattordici o quindici pesi di butiro<br />

randenese per il di Lei convento quando ne ordinerà per questo. Sebbene credesi, che<br />

più comodamente potrebbe averlo costì per mezzo del sig. Tait, come in addietro.<br />

Rapporto alle Messe di Brunnegg ora non so cosa risponderle, non bene intendendo il<br />

quesito, e non tenendo più li registri. Anche il P. Guardiano mi dice, che non sa cosa<br />

dire su di tal quesito. La prego d’avermi per iscusato se manco nel risponderle; e<br />

riverendola resto. Trento 19 giugno 1804.<br />

Di P.V.R. Div.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

2878. 1804<br />

Al sig. don Bartolommeo Ioris. Mezlombardo.<br />

Molto Illustre, e molto rev. sig. e padrone colendissimo 56 .<br />

Senza punto credermi Magistrum in arte, per servire, ed ubbidire ho dovuto, e<br />

debbo giornalmente trascrivere delle carte antiche. Così ho fatto eziandio col diploma<br />

dell’anno 1334 speditomi da V.S. molto illustre e molto rev. Qui dunque glielo<br />

rispedisco intatto, insieme colla mia qualunque siasi copia, lusingandomi, che almeno<br />

nelle parti essenziali, ed importanti sarà ritrovata sincera, ed uniforme all’originale 57 .<br />

Siccome poi Coredo nel catalogo de’ confratelli di san Romedio, inserito nel<br />

Sacramentario Adelpretano del secolo dodicesimo si dice Cordum, e Volricus, ed<br />

Odoricus sono sinonimi; così penso, che quel Volricus de Cordo sia quell’Odoricus<br />

quondam domini Federici de Coredo, che fu capitano della città di Trento negli anni<br />

55<br />

Gli ho spedita la patente confessoriale prorogata il primo di giugno 1805 (sic) segnata avanti.<br />

56<br />

D’anni 56 già curato della Zambana.<br />

57<br />

Vedi To. V Diplomat. pag. 506 (num. 1117) e qui sotto pag. 38<strong>62</strong>, num. 39<strong>62</strong>.


1290, 1292, 1295; capitano delle Valli di Non, e di Sole nel 1309 e vivente anche nel<br />

1312. Aggiungo a questo, che non mi riesce nuovo il nome Prehtlinus, giacché so<br />

esservi stato nel 1375 un feudatario di Trento nominato Pretlinus quondam ser<br />

Rabinelli de Caldesio: e che nel detto anno 1334 correndo la lettera domenicale B. il<br />

primo martedì dopo la festa di san Michele Arcangelo cadde ai quattro di ottobre. La<br />

prego di aggradire la premura, e celerità, con cui ho proccurato di renderla servita; e<br />

tutto pieno di stima, e venerazione la riverisco, a nome anche de’ PP. Vitantonio, e<br />

Amando Vicario, e di F. Placido, e mi professo. Trento, s. Bernardino 21 giugno 1804 58 .<br />

Di V. S. molto illustre e molto rev.<br />

Umil.mo, divot.mo, osseq.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano 59 .<br />

2879. 1804<br />

Al P. Guardiano di Campo Niccolò di Cles. In coperta.<br />

R.P. Trento 21 giugno 1804.<br />

F. Grisostomo gli fa sapere, che tiene le mannaie, venute da Fieme, ed aspettate da<br />

Frat’Agnello, come pure, che il P. <strong>Provincia</strong>le ora si trova in Fieme, ed il Toller di<br />

Roncegno colla scusa di non aver forza per fare gli offici de’ nostri fratelli laici, ai<br />

sedici del corrente ha deposto il nostro serafico abito, e se n’è andato 60 . Il P. Gio. Maria<br />

è ritornato al suo convento di Pergine a piedi. Il P. Diffinitore Gaudenzio è ancora<br />

nell’infermeria ecc.<br />

2880. 1804<br />

Al P. Pietro Damiano da Borgo Diffinitore. Arco. In coperta.<br />

R.P.S.L.G.C.<br />

Giacché ho l’impegno della qui rinchiusa, in caso, che non l’abbia inteso da altri,<br />

gli fo sapere, che ai sedici del corrente il Toller di Roncegno colla scusa di non aver<br />

forze per il nostro telaio di Pergine, e per gli offici nostri laicali, ha deposto il nostro<br />

santo abito, ed è andato via: e che supponendo di non far torto a quello, che<br />

ultimamente ci rubò de’ lenzuoli, delle coperte, ed altre cose, sospettando, che il<br />

medesimo abbia rubato anche alla P.V.R. la scatola ecc. Il P. <strong>Provincia</strong>le ora è in Fieme.<br />

Il P. Gio. Maria è ritornato a Pergine. Il P. Diffinitore Gaudenzio è ancora nella<br />

infermeria. Trento 23 giugno 1804.<br />

2881. 1804<br />

Al P. Davide in Salisburgo, colla gazzetta.<br />

Trento 26 giugno.<br />

R.P.<br />

Li 23 del corrente giugno in Trento dopo una lunga infermità è morto il Conte<br />

Sigismondo Manci Beneficiato del Duomo 61 , e nipote di monsignor decano, che nel<br />

1801 fu contra sua voglia in Campo, e poi nella Rocca di Riva. Il sig. Giuseppe Manci<br />

58<br />

Spedita li 22.<br />

59<br />

Nel 1610 visse dominus Antonius de Ioriis de Medio Sancti Petri aestimator. Anno 1608 mis.<br />

Antonio de Iori da Mez Lombardo. Anno 1608 mis. Antonio de’ Iori da Mezo Lombardo. An. 1637 mis.<br />

Michel, e Mauricio fratelli di Iori di Mezo Lombardo. An. 1<strong>62</strong>2 Bartholomaeus f.q. Salvatoris del Iori de<br />

Nano incola Pavilli. Anno 1636 Mauritius qm domini Antonii de Ioriis de Medio ancti Petri, syndicus<br />

ecclesiae parochialis.<br />

60<br />

Fu di lui novizio in Arco.<br />

61<br />

Vedi To. 6, epist. 2077, pag. 2908.


per non perdere il Beneficio, che da molti anni gode in Seregnano, è andato ad abitare in<br />

quel luogo. Ieridì Fra Pietro è andato in città per assistere al signor Conte Bartolommeo<br />

Tabarelli infermo. Sono riveriti ambidue dalla signora fraila Maddalena Schrecka, il di<br />

cui fratello Ambrogio è andato a Venezia.<br />

1882. 1804<br />

Al P. Gasparo segretario. Cavalese. In coperta.<br />

R.P. Trento 26 giugno 1804.<br />

L’assicuro, che ho ricevuto la cassetta de’ Santi e li due botticelli di corone: e che<br />

ho riposto il tutto nel provincialato <strong>62</strong> . Il novizzo F. Massenzio dai 23 in qua è<br />

nell’infermeria colla febbre. Iersera F. Pietro ha dovuto andare in città per assistere al<br />

signor Conte Bartolommeo Tabarelli infermo 63 , che volevasi portare a questa nostra<br />

infermeria, essendo solo in casa sua. Questo pure accresce le nostre indigenze di Frati.<br />

Prego il P.M.R. della sua benedizione, ed a V.P. fo riverenza.<br />

2883. 1804<br />

Al P. <strong>Provincia</strong>le Giuseppe Antonio. Cavalese.<br />

M.R.P. Benedicite. Trento 28 giugno.<br />

Nella festa di san Vigilio è stato da me il padre dell’ex-novizzo Comai, e mi ha<br />

detto che brama d’esser ancora ricevuto: che i Padri d’Arco, co’ quali tratta spesso, gli<br />

hanno dato speranza; e che nel prossimo luglio verrà qua da noi a fare gli esercizi<br />

spirituali 64 . Il P. lettore Francesco Maria mi ha scritto, che F. Teodoro è mezzo<br />

ammalato, che il medico gli ha proibito l’andare al coro, che il di lui male dicesi<br />

nervoso: e che se la cosa andrà in lungo, dovrà venir qua all’infermeria. Questo a me<br />

dispiace, e temo, ch’essendo improfesso, sia un motivo d’andar, o d’esser mandato a<br />

casa. Quindi vorrei, che stesse nel suo convento; ma mi rimetto 65 . F. Massenzio è ancora<br />

nell’infermeria. Il P. Pierantonio celebra. La prego della sua benedizione.<br />

2884. 1804<br />

Al P. Francesco Maria da Panchiato. Borgo 66 .<br />

R.P.S.L.G.C.S.N.<br />

Ho ristituito il sacco a questo nostro cuciniero: e colla prima occasione opportuna<br />

spedirò a Mezlombardo il superlativamente malconcio vocabolario torinese, per altro<br />

indegno d’andare in mani religiose. Mi spiace assai la malattia di F. Teodoro, e temo,<br />

che se viene all’infermeria improfesso, mettasi a pericolo di dover passare più oltre sino<br />

a Gavazzo sine reditu. Quindi credo più espediente per lui (qualora conservi tuttavia la<br />

volontà di professare) il rimanere costì, giacché costì pure ha l’assistenza del medico, e<br />

dell’infermiere. Glielo raccomando adunque, e riverendolo resto. Trento 30 giugno<br />

1804. Il P. <strong>Provincia</strong>le si trova in Fieme 67 .<br />

<strong>62</strong><br />

F. Cosmo, di cui sotto, ritornò al Conte per istanza del Co. capo Consolati li 27 dic. 1804, e<br />

ritornò a s. Bernardino li 27 gennaio 1805.<br />

63<br />

Infermo per un tumore in una gamba. F. Pietro non potendo più resistere a tanta assistenza, è<br />

ritornato a s. Bernardino li 17 agosto, ed andò in di lui luogo F. Cosma, che vi stette sino alla sera de’ 24<br />

dicembre 1804. Vi ritornò nella sera de’ 27 dicembre.<br />

64<br />

È venuto il Comai li 20 luglio.<br />

65<br />

È capitato in Trento all’infermeria li 14 luglio di mattina. È partito per Cles li 19 luglio.<br />

66<br />

Nella gazzetta trentina de’ 14 dicembre 1804 si nomina Gio. Domenico Defrancesco da Moena di<br />

Fiemme.<br />

67<br />

Il P. Francesco Maria cominciò in Borgo le sue lezioni di logica li dieci di settembre 1804.


Suo div.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

2885. 1804<br />

Al Padre <strong>Provincia</strong>le. Cles. In coperta.<br />

M.R.P. Benedicite. Trento 3 luglio 1804.<br />

Iersera è venuto apposta dalla città un amico nostro (Gio. Gabrielli) a stimolarmi,<br />

che faccia sapere alla P.V.M.R come i PP. di Santa Croce (Cappuccini) si maneggino<br />

gagliardamente per torci il candidato Luigi Beozzo d’Aldeno, colla promessa di vestirlo<br />

subito: e quindi vorrebbesi, che gli mandasse presto l’obbedienza. Io credo, che<br />

potrebbesi mandargliela subito per gli ultimi del corrente, o per li primi del seguente<br />

mese, affinché sia sicuro d’averla in questa stagione, e non possa venire ingannato col<br />

pretesto, che vogliasi differirgliela molto. Si tratta d’un aldenese, e d’un Beozzo<br />

d’Aldeno per altro portato verso i detti PP. Vienmi detto, che ha 22 anni, e che studia<br />

logica.<br />

Ierlaltro di mattina è capitato a questa infermeria il P. lettore Sisinnio colla febbre.<br />

Il P. Pierantonio nuovamente ha intermessa la celebrazione della santa Messa. Fra Pietro<br />

è ancora presso il signor Conte Tabarelli 68 . Ho spedito subito le lettere indirittemi dalla<br />

P.V.M.R. e spedirò le altre mandatemi dal P. segretario. Suppongo, che avrà inteso da<br />

una mia de’ 26 al detto P. segretario, che ho ricevuto i santi, e le corone di Bolgiano. La<br />

prego di disporre a tempo le cose per le Ordinazioni de’ chierici, e della sua paterna<br />

benedizione. In questa notte il P. Pierantonio fu comunicato per Viatico.<br />

Ieridì 2 luglio il R.mo signor Provicario Menghin fu salassato, ed in questa mattina<br />

fu trovato sorpreso da colpo apopletico, e quindi sacramentato ecc. Noi abbiamo cantato<br />

in coro lui l’antifona Salve Sancte Pater.<br />

2886. 1804<br />

Al P. Niccolao Guardiano di Campo. In coperta.<br />

R.P. Trento 3 luglio 1804.<br />

Tengo un’altra lettera per la P.V.R. venuta dal P. Guardiano di Cavalese: ma non la<br />

spedisco con queste, perché ha qualche peso. Le replico, che tengo pure le mannaie<br />

fiemasche per F. Agnello. In questa notte fu comunicato per Viatico il P. Pierantonio.<br />

Nella scorsa domenica è venuto a questa infermeria colla febbre Il P. lettore Sisinnio.<br />

Nella corrente settimana il P. <strong>Provincia</strong>le porterassi a Cles: e li PP. segretario, e Girardo<br />

andranno a Bolgiano per servire quel convento, e dovranno starvi due mesi 69 . Sarebbevi<br />

andato il detto P. Sisinnio, se fosse stato sano. In questa mattina il signor Provicario<br />

Menghin fu sacramentato in fretta, perché trovato sorpreso da colpo apopletico. Lo<br />

raccomandino al Signor Iddio. In questa sera de’ tre ho dato l’Olio Santo al P.<br />

Pierantonio.<br />

2887. 1804<br />

In questa notte fu comunicato per Viatico il P. Pierantonio: ed in questa mattina il<br />

signor Provicario Menghin sorpreso da colpo apopletico. Domenica è venuto qua colla<br />

febbre da Mezlombardo il P. lettore Sisinnio, ch’era stato destinato per Bolgiano, dove<br />

andranno come supplimentari de’ Religiosi assenti li PP. Gasparo, e Girardo, e<br />

68<br />

F. Pietro fu chiesto dal seminario per il signor Provicario; ma il Conte, pregato dal seminario col<br />

nostro consenso, non vuole lasciarlo andare.<br />

69<br />

Per celebrare la s. Messa mentre gli altri sono villeggianti. Sono giunti là li 6 luglio.


dovranno starvi due mesi. Il P. <strong>Provincia</strong>le in questa settimana porterassi a Cles. Si<br />

aspetta da Borgo il P. lettore Francesco Maria per il discorso caravaggiano della celebre<br />

Mariotta. Si aspetta pure da Bassano il serenissimo Arciduca Giovanni giacché non è<br />

venuto iersera come speravasi 70 . Si dice, che vuol andare dall’Avis a Pradazzo per la via<br />

di Cembra in un sol giorno: il che supponesi difficile, per essere troppo trista la strada<br />

cembrana.<br />

2888. 1804<br />

Al P. Massimo da Volano Borgo. Colla gazzetta.<br />

Trento 3 luglio 1804.<br />

Ieridì al pranzo fu sorpreso da colpo apopletico il R.mo signor Provicario, ed in<br />

questa mattina fu comunicato per Viatico. Parimente fu comunicato per Viatico in<br />

questa notte il P. Pierantonio, ed in questa sera fu munito dell’Olio Santo. In questa<br />

settimana il P. <strong>Provincia</strong>le porterassi a Cles: e li PP. Gasapro, e Girardo andranno a<br />

Bolgiano per istarvi due mesi come supplimentari de’ Religiosi assenti. È venuto in<br />

questa infermeria colla febbre il P. lettore Sisinnio.<br />

2889. 1804<br />

Al P. Gasparo da Campo segretario. Bolgiano.<br />

R.P.S.L.G.C.<br />

Gli replico quanto gli ho scritto con data de’ 26 dello scorso giugno, voglio dire,<br />

che ho ricevuto i santi, e le corone di Bolgiano, e che ho riposto il tutto nel<br />

provincialato. Gli aggiungo, che il destino della P.V.R. per Bolgiano fu preconizzato<br />

anche da me nello stesso momento, che dal P. <strong>Provincia</strong>le intesi la ricerca bolgianina. Il<br />

P. lettore Sisinnio domenica mattina giunse a questa infermeria colla febbre. F. Pietro è<br />

ancora in città presso il Conte Tabarelli. Ieridì mattina fu comunicato per Viatico il P.<br />

Pierantonio, e iersera fu munito dell’Olio Santo 71 . L’altrieri fu sorpreso da colpo<br />

apopletico il signor Provicario Menghin, e ieri mattina fu comunicato per Viatico.<br />

Oggidì spedisco le di Lei lettere, e scrivo al P. <strong>Provincia</strong>le colla direzione di Cles. Le<br />

sospiro un buon soggiorno costì a patto, che poi ritorni a noi sana, e riverendola mi dico.<br />

Trento 4 luglio 1804.<br />

Di V.P.R. Div.mo, obb.mo servo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

Trento<br />

Extra. Al Rev. Padre in Cristo padrone colendissimo<br />

Il Padre Gasparo da Campo predicatore<br />

segretario provinciale de’ Francescani Riformati, presente in<br />

Bolgiano<br />

Ai PP. Francescani.<br />

2890. 1804<br />

Al P. Davide. Salisburgo. Colla gazzetta.<br />

Trento 7 luglio 1804.<br />

70 Venne li 4 di notte, cioè nella notte avanti li 4, dirò meglio nella sera oscura dei tre.<br />

71 munito da me.


Oggidì è partito per Cles, dove starà circa un mese, questo P. Guardiano<br />

Michelangelo 72 . Il P. Pierantonio già unto coll’Olio Santo, ed il sig. Provicario, sono<br />

ancora vivi 73 . Iermattina sotto il continuo strepito di mortari è partita da questa città per<br />

Fieme S.A.R. 74 Arciduca Giovanni. Egli nel giorno quinto fu sul nostro monte colla sua<br />

nobile comitiva. Entrò per la porta cognolana, ed uscì col mezzo di due scale dalla<br />

clausura per andare alla cedrara del barone Martino Klotz. Venne un poco avanti le<br />

dodici mentre sedevamo alla mensa; ci siamo alzati subito tutti,ed alcuni di noi<br />

l’accompagnarono. Inteso avendo, che siamo soltanto dodici sacerdoti disse, che siamo<br />

pochi. Alla comitiva demmo da bere, ed ai cavalli da mangiare. La di lui venuta ci riuscì<br />

poco meno, che improvvisa. Venne dalle Laste. Anche l’uscita dalla clausura fu<br />

improvvisa alla stessa sua comitiva. L’illuminazione della città da parecchi fu fatta con<br />

molte torcie. Così ha fatto nominatamente la Casa de’ Conti Consolati. Il Magistrato<br />

andò non solamente sino a Cognola, ma sino a Pergine per incontrare il lodato<br />

Arciduca, il quale ricusò l’offertogli ballo. F. Pietro è ancora presso l’infermo Conte<br />

Tabarelli, perché questi non gli ha permesso d’andare nel seminario ad assistere al R.mo<br />

signor Provicario, quantunque siagli stato intimato un ordine sovrano. Qui si dice la<br />

colletta ad petendam pluviam 75 .<br />

2891. 1804<br />

Al P. <strong>Provincia</strong>le Giuseppe Antonio. Cles.<br />

M.R.P. Benedicite,<br />

Fo sapere alla P.V.M.R. eziandio a nome di questo P. Vicario, che oggidì alle dieci,<br />

e mezza di mattina, il P. Pietro Antonio da Sacco, munito de’ santi Sagramenti ha reso<br />

al Signore l’anima sua. Perciò lo raccomando alla carità serafica della P.V.M.R. e senza<br />

moltiplicar lettere, anche a quella di codesta famiglia religiosa, per gli suffragi statutari,<br />

e supererogatori. In questa mattina in dodici questi nostri Religiosi sono stati al funerale<br />

del fu R.mo signor Provicario Menghin, ed è venuto da Campo con F. Agnello il P.<br />

Benedetto, che domani a sera sarà esaminato per la lettura il P. Francesco Maria, il<br />

quale in questo momento è di ritorno per Borgo. Il P. Diffinitore Gaudenzio ieri è<br />

ritornato sul comune 76 . Il P. lettore Sisinnio cammina per il convento. F. Massenzio esce<br />

di cella, e va per l’infermeria. F. Pietro è ancora presso il signor Conte Tabarelli. La<br />

prego genuflesso della sua benedizione paterna, e mi professo.<br />

Di V.P.M.R. Um.mo, obbl.mo, ubbid.mo suddito, e servo<br />

F. Grisostomo.<br />

Io nulla so di Arco 77 .<br />

2892. 1804<br />

Ai PP. Guardiani di Arco (rispose), Mezzo, Cavalese, Roveredo.<br />

Rev. Padre.<br />

Trento 9 luglio 1804.<br />

72<br />

Ritornò nella sera de’ sei agosto.<br />

73<br />

Il Provicario è morto nella notte venendo gli 8 luglio.<br />

74<br />

*Sua Altezza reale.<br />

75<br />

Gli XI abbiamo detta la colletta in gratiarum actionem perché in tal giorno ha piovuto molto bene.<br />

76<br />

* Cioè in comunità lasciando l’infermeria.<br />

77<br />

Per mezzo del signor padre barone Trentini fa premura di essere presto vestito il candidato<br />

Giacomo qm Giuseppe Bailon di Vigolo.


In assenza del mio Padre Guardiano fo noto io alla P.V.R., che in questa infermeria<br />

oggidì alle dieci, e mezza si mattina, munito de’ soliti Sacramenti,ed aiuti spirituali, ha<br />

reso al Signore l’anima sua il nostro Padre Pietro Antonio Ferrari da Sacco, in età di<br />

anni 63. Lo raccomando poi alla carità serafica della P.V.R. e della di Lei famiglia<br />

religiosa per li suffragi statutari, e supererogatori, e riverendola resto.<br />

Di V.P.R.<br />

Div. servo nel Signore<br />

F. N.N. Vicario.<br />

2893. 1804<br />

Al P. Gasparo da Campo. Bolgiano in coperta.<br />

R.P.P Trento 9 luglio 1804.<br />

In questa mattina qui è morto il nostro P. Pietro Antonio. Se mai la P.V. potesse<br />

comodamente dar parte di ciò al di lui sig. nipote don Bartolommeo Ferrari cappellano<br />

di Bronzolo, farebbe un bene. In questa stessa mattina fu seppellito il cadavere del fu<br />

sig. Provicario Menghino, il quale dopo il colpo accadutogli ai due del corrente non fu<br />

più uomo. l’Arciduca fu sul nostro monte; ma non in convento. Uscì dalla clausura col<br />

mezzo di due scale per andare alla cedrara Kloziana. Inteso avendo, che siamo dodici<br />

soli sacerdoti, soggiunse, che siamo pochi, e disse il vero. Ora siamo ricercati da più<br />

parti.<br />

2894. 1804<br />

Al sig. Francesco Antonio Sizzo arciprete di Telve.<br />

Ill.mo, e R.mo sig. sig. r padrone colendissimo.<br />

Trento, s. Bernardino 12 luglio 1804 78 .<br />

Dovendo rispondere ai tre quesiti propostimi da V.S. Ill.ma, e R.ma, cioè 1. Se nelle<br />

domeniche dando l’acqua Santa sia meglio andar giù per mezzo la chiesa: o se si debba<br />

fermarsi ai cancelli del presbiterio?<br />

2. Se sia cosa decente, o indecente l’andar giù per mezzo le dame, che sono<br />

ginocchiate in terra?<br />

3. Se si debba porgere l’aspersorio dell’acqua Santa al dinasta, ritrovandosi nel<br />

banco della famiglia in mezzo alla chiesa: o se debba presentarsi per riceverla nel suo<br />

banco dinastiale, che ritrovasi subito sotto il presbiterio? 79<br />

Dico rapporto al primo, che Michele Bauldry nel suo Manuale parte 2, cap. 8, n. 7<br />

scrive: Potest, et debet servari consuetudo laudabilis locorum in aspersione tam cleri,<br />

quam populi: regulariter tamen asperguntur qui sunt prope cancellos altaris.<br />

Il cerimoniale dell’Ordine nostro stampato in Roma l’anno 1640, parte 2, cap. 13, n.<br />

3, Celebrans... de choro in presbyterium perveniendo circa cancellos, vel ambitum illius<br />

astantes aspergit.<br />

Il Merati parte 4, tit. 19, n. 14, Populi aspersio fiet secundum consuetudinem<br />

ecclesiarum, vel procedendo per principalem navem, vel in aditu chori, si est ante<br />

altare, vel iuxta cancellos presbyterii aspergendo illuc confluentes, idque videtur<br />

78 Spedita li 16. Questo parroco è morto in Telve gli undici di gennaio del 1806.<br />

79 Nota. Il Sizzo disgustato dal dinasta barone Buffa, perché dopo d’averlo fatto più volte avvisare,<br />

che tenga sul suo i suoi polli, gli ha fatto ammazzare una gallina, senza dirgli alcuna cosa gli ha negato<br />

l’aspersorio, per non essere stato nel primo banco. Fu ripreso dalla Curia ecclesiastica ed egli le rispose<br />

con una scrittura data in Telve li 4 agosto 1804, ma non concludente. Legi eam die 7 augusti 1804.


convenientius... Quando autem aspergit populum, hoc facit ter, seu triplici ictu, scilicet<br />

in medio, a dextris, et a sinistris.<br />

Il Cavalieri To. 4, cap. 23, Decr. 371, num. 8, Populi aspersio fiet secundum<br />

consuetudinem ecclesiarum, vel procedendo per principalem navem, vel in aditu chori<br />

si est ante altare, vel iuxta cancellos presbyterii, aut in ipso prebyterii ingressu: et haec<br />

ultima aspergendi ratio ceteris praestat.<br />

Bartolommeo Corsetto in Praxi sacrorum Rituum edit. neapol. 1694, tract. 1, parte<br />

2, cap. 14, n. 6, Sacerdos...aspergit... clerum... et iuxta locorum consuetudinem, etiam<br />

laicos.<br />

Il cerimoniale ecclesiastico di questa nostra <strong>Provincia</strong> vigiliana stampato in Trento<br />

nel 1742, pag. 53, num. 405, Il sacerdote... asperge la gente esistente in presbiterio, e<br />

vicina al cancello, calando verso lo stesso.<br />

Rapporto al quesito secondo asserisco, che mi parrebbe indecente, qualora la strada<br />

non fosse aperta, e larga.<br />

Finalmente in ordine al quesito terzo, ed ultimo confesso, che non lo trovo ne’<br />

rubricisti; credo però, che possa dedursi la di lui risoluzione da quanto dicono i<br />

medesimi rubricisti parlando dell’incensazione. Sappiasi adunque, che il Gavanto parte<br />

2, tit. 7, rubr. 10, lit. c., scrive: Domini locorum minorum, seu magistratus, incensari<br />

poterunt a thuriferario duplici, vel unico ductu, pro qualitate personarum, ii videlicet,<br />

quibus proprium scamnum, seu sedes ab aliis distincta parari solet. Consuetudo locorum<br />

laudabilis in his attendi solet, ad pacem tum cleri, tum laicorum conservandam in toto<br />

incensationis ordine, et ritu.<br />

Il cerimoniale della nostra <strong>Provincia</strong> torinese pag. 87, avvisa, che: “I signori del<br />

luogo, i comandanti, e magistrati s’incenseranno una, o due volte, secondo la qualità<br />

delle persone, e secondo la consuetudine, della quale prender si vuole anticipata notizia,<br />

purché tai personaggi abbiano una sedia preparata in luogo distinto dagli altri del<br />

popolo”.<br />

Anche il cerimoniale di questa nostra <strong>Provincia</strong> trentina pag. 103, num. 205<br />

insegna, che “I signori secolari non s’incensano, se non fossero padroni del luogo, che<br />

hanno sedia parata distinta”.<br />

Presentemente non posso dire di più: e supponendo, che il detto possa bastare a<br />

V.S. Ill.ma, e R.ma, con un riverente inchino mi dico<br />

Di V.S.Ill.M, e R.M<br />

Umil.mo, osseq.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

Extra. All’ill.mo, e R.mo sig. sig. e padrone colendissimo<br />

Il sig. Francesco Antonio Sizzo de Noris<br />

arciprete di<br />

Telve<br />

In Valsugana<br />

----------------------------------------------------------------------------------------------------------<br />

Nota. Le patenti seguenti sono prorogate ad annum pro collectoribus: ad triennium<br />

pro P. Beda, ed ad biennium pro P. Aloisio.<br />

2895. 1804<br />

Al P. Giacinto Larcher Guardiano di Bolgiano.<br />

A.R.P. Guardiano Bulsanensi<br />

F. Io. Chrysostomus S.P.D.


Sollicite remitto ad te P.A.R. literas patentes pro PP. Beda, et Aloysio, nec non pro<br />

PP. collectoribus vini 80 , denuo prorogatas: propediem autem remittam etiam alias pro P.<br />

Heriberto, quia dominus Vicarius addidit quidem eis petitum illud pro Tractu Athesino<br />

superiori; sed ex mera oblivione omisit illud Prorogatur etc. et ideo cras ad eum redire<br />

debeo. Interim vale. Dabam Tridenti die 12 iulii A.D. 1804.<br />

Extra. Admodum Reverendo Patri<br />

Guardiano PP. Franciscanorum<br />

Bulsanum<br />

Ad PP. Franciscanos<br />

2896. 1804.<br />

Al medesimo Guardiano.<br />

Adm. Rev. Patri Guardiano Bulsanensi<br />

F. Io. Chrysostomus iterum S.P.D.<br />

et literas patentes pro P. Heriberto ad biennium prorogatas cum addito et Tractu<br />

Athesino superiori, herique promissas remittit, sperans, quod alias hodie postae datas<br />

ante istas recipiet. Tridenti die 13 iulii 1804.<br />

Faveat notum facere P. Gasparo , quod Pater Definitor Gaudentius heri coepit vices<br />

agere curati sardaniensis infirmi: quod die 26 iunii obiit archipresbyter Condini,<br />

quodque moribundus est archipresbyter Theni: et hesterno die accepi privilegium<br />

imperale regium quoad telonia.<br />

2897. 1804<br />

Al P. Davide. Salisburgo. Colla gazzetta.<br />

Trento 13 luglio 1804.<br />

Ieridì è andato in Sardagna il P. Diffinitore Gaudenzio per fare le veci di quel<br />

curato infermo 81 . Nella notte venendo gli 8 del corrente cessò di vivere il Provicario<br />

Menghino, e nella mattina de’ nove il P. Pietro Antonio. Nel giorno 26 di giugno è<br />

parimente morto l’arciprete di Condino, ed ora dicesi moribondo l’arciprete di Tenno.<br />

Nello scorso giugno fu creato arciprete di Arsio il già cappellano di quel luogo don Gio.<br />

Paolo Colò di Ledro. Tra gli scolari della fisica meritò il terzo luogo don Nicolaus<br />

Boccagni ex valle Leutri 82 , e tra’ logici il ventesimo don Aloysius Zecchini Leutri. Tra’<br />

poeti non premiati il settimo Ioannes Leo Colò S.E.A. Fra Pietro è ancora in città. Il<br />

Signor Iddio ci ha mandato una buona pioggia.<br />

2898. 1804<br />

Al P. <strong>Provincia</strong>le. Cles.<br />

M. R.do Padre Benedicite.<br />

Nel giorno 12 ho ricevuto da questo Castello il privilegio per li dazi, dato dal<br />

medesimo Castello ai 7 del corrente, e dall’eccelso Governo d’Insprugg ai 13 dello<br />

scaduto giugno. Nel 1802 mi fu ordinato di mandare l’originale a Borgo per il dazio di<br />

Grigno, ed una copia in Arco per il dazio di Riva. Ho già fatto fare la copia tedesca da<br />

F. Vincenzo Maria, ed ora sto aspettando dalla P.V.M.R. l’ordine di spedirlo. Ho<br />

nuovamente servito il P. Guardiano di Bolgiano coll’ottenergli da questa Curia<br />

ecclesiastica la proroga di alcune patenti.. Il P. Benedetto ha riportata dalla medesima<br />

80 che vengono dalle diocesi di Bressanone, Salisburgo, Augusta.<br />

81 infermo, cioè andato a spasso in Fieme.<br />

82 Per altro si scrive Leudri.


Curia la patente ad triennium. Il P. Diffinitore Gaudenzo l’altrieri è andato in Sardagna<br />

supplimentario di quel curato infermo 83 . Il P. lettore Sisinnio aspetta da Roveredo Fra<br />

Leonardo per ritornare sul carretto a Mezlombardo. Li PP. Agostino, ed Ilario sono<br />

malconci. La prego di far sapere al P. Guardiano Daniele, che iersera ho mostrato a<br />

monsig. Vicario il di lui viglietto, ed ho impetrato il Concessum etc. La prego altresì<br />

della sua serafica benedizione, e mi raffermo. Trento 14 luglio 1804.<br />

Di V.P.M.R. cui suppongo nota la morte del sig. arciprete di Condino, ed aggiungo,<br />

che l’arciprete di Tenno dicesi spedito da’ medici.<br />

Um.mo, obbl.mo, ubbid.mo servo, e suddito<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

Pro memoria. Il P. Guardiano Daniele ha chiesta la facoltà di poter assolvere una<br />

persona, che ha proccurato più volte degli aborti, li quali più volte sono seguiti.<br />

2899. 1804<br />

Al P. Luigi de’ Maffei da Cles 84 . Arco.<br />

R.P.S.L.G.C.S.N.C.<br />

La lettera del P. Diffinitore Damiano essendomi pervenuta dopo la morte del signor<br />

Provicario, e sapendone il contenuto per avviso di V.P. fu da me consegnata a<br />

monsignor Vicario 85 . Per non moltiplicar lettere la prego di avvisare il suo M.R.P.<br />

Guardiano, che la di lui patente già è prorogata ad septennium, e che durando la vecchia<br />

proroga sino ai cinque d’agosto, mi riservo il rispedirgliela in un altro giorno. Il signor<br />

Gaetano Sartori d’Arsié 86 qui non s’è veduto; si sa però, che ha ottenuto la grazia chiesta<br />

per intercessione della Madonna caravaggiana di Pinedo, siccome ci ha riferito il P.<br />

Candido, quando è ritornato da Feltre dopo le Ordinazioni di maggio. Mi spiace<br />

grandemente, e sinceramente, che né pure l’aria d’Arco-Riva giovi alla P.V. e bramo,<br />

che la speranza dell’eccellentissimo signor medico Ribbia si effettui. Frattanto la P.V.<br />

pazienti, si rassegni alle sempre adorabili disposizioni di Dio Signor nostro, e se non<br />

può lavorare colla testa, lavori co’ piedi, e così sarà utile alla santa Madre <strong>Provincia</strong>.<br />

Qui sono malconci li PP. Agostino, ed Ilario, oltre il novizio Massenzio. Il P. Gaudenzio<br />

è in Sardagna supplimentario di quel curato andato in Fieme a spasso. Il P. Benedetto è<br />

approvato confessore. Finisco riverendola, e dicendomi. Trento 14 luglio 1804.<br />

Suo obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

2900. 1804<br />

Al P. Cirillo Dusini di Cles. Cles.<br />

R.P.S.L.G.C.S.N.<br />

Il Padre Pietro Antonio Ferrari da Sacco sacerdote, è morto qui li nove del corrente<br />

luglio, in età di anni 63. Per altro io son sicuro, che il giorno della di lui morte fu notato<br />

nella lettera scritta da me al M.R.P. <strong>Provincia</strong>le costì dimorante. Fra Salvadore da Vervò<br />

fu battezzato nel primo giorno di settembre dell’anno 1725. Eccolo prontissimamente<br />

servito. Con questa occasione poi l’esorto di procacciarsi un catalogo de’ nostri<br />

83 Il P. Gaudenzio ritornò al convento li 25 luglio. Il curato fu a spasso in Fieme.<br />

84 Fatto confessore li 31 ottobre 1805 ad biennium.<br />

85 Verte circa il divorzio del sig. Barcella di Torbole.<br />

86 Arsié diocesi padovana, Via Feltrina. Il sig. Cristoforo è qui in s. Bernardino li 18 febbraio 1805<br />

istradato per Milano a spasso. Il di lui figlio Gaetano colla spina ventosa è morto poco fa. Il detto<br />

Cristoforo fu qui anche nel settembre 1805.


Religiosi, od almeno di farselo di quelli, che vivono al giorno d’oggi, continuandolo di<br />

mano in mano, che ai morti saranno surrogati dei vivi. Per carità mi tenga raccomandato<br />

al Signor Iddio, poiché sono. Trento 17 luglio 1804.<br />

Il suo Grisostomo.<br />

2901. 1804<br />

Al P. Gio. Evangelista da Stenico Guardiano. Arco.<br />

Molto Rev. Padre.<br />

Eccola servita colla sua patente prorogata ad septennium 87 , il quale come spero, non<br />

sarà l’ultimo 88 . Con questa occasione l’avviso, che forse le sarà mandato da vestire un<br />

novizzo ancora in questa stagione, perché questi buoni Padri di s. Croce 89 lo tentano<br />

gagliardamente colla promessa di vestirlo subito. Tengo già il bianchetto<br />

dell’obbedienza; ma penso di procrastinarla più che sarà possibile. Egli è il Beozzo di<br />

Aldeno 90 . Su di questo le scriverà poi anche il M.R.P. <strong>Provincia</strong>le. Frattanto me<br />

commendo, e la riverisco. Trento 18 luglio, senza soscrizione.<br />

2902. 1804<br />

Al P. Gio. Antonio da Moena vice maestro, Arco.<br />

R.P.S.L.G.C.<br />

Mi spiace assai l’incomodo,cui ora soggiace il suo P. Vicario, e maestro; ma spero,<br />

che non sarà di conseguenza. Frattanto la P.V. si faccia coraggio, e non dubiti, che il<br />

Signor Iddio pregato l’aiuterà. Per l’opposito mi consola molto quanto mi scrive in lode<br />

de’ suoi novizzi, e bramo, che si conservino degni di tali lodi anche in seguito. Sentirà<br />

dal suo M.R.P. Guardiano, che forse gliene sarà mandato un altro dentro questa<br />

stagione. Tanto gli ho scritto in questa mattina coll’occasione, che gli ho rimandata la<br />

sua patente. In breve gli manderò anche una copia del privilegio per il dazio di Riva.<br />

Oggidì consegnerò al postiglione di Cles la lettera per la Zambana. Questo nostro P.<br />

Guardiano è in Cles, e staravvi non poco. Per carità mi raccomandi al Signor Iddio, ed<br />

alla Madre Santissima delle Grazie ecc.. Trento 18 luglio 1804.<br />

2903. 1804<br />

Al P. <strong>Provincia</strong>le. Cles.<br />

M.R.P. Benedicite.<br />

Trento 18 luglio 1804.<br />

In questa mattina ho spedito alla P.V.M.R. una lettera, che da me credesi del P.<br />

Guardiano di Feltre, e perciò risponsiva rapporto alle Ordinazioni. Questo le potrà<br />

servire in caso, che si smarrisse, o arenasse. Posdomani alla più lunga spedirò a Tione la<br />

inchiusami. L’assicuro, che ho ricevuto anche il bianchetto per il candidato Beozzo.<br />

L’amico, che mi fece istanza di scrivere alla P.V.M.R. per lui si è il calzolaio Gabrielli.<br />

Siccome dissemi replicatamente, che sarebbe venuto nella domenica seguente ad<br />

intendere la risposta, e non è ancora venuto; così penso di aspettarlo, e di non andare a<br />

cercarlo. Scritto questo è capitato il Gabrielli, e siamo restati d’accordo di dargli<br />

l’obbedienza nella prossima settimana per li primi di settembre. Così il Beozzo sarà<br />

sicuro d’averla, e se succederà qualche variazione col tempo, si potrà variare il tempo,<br />

87<br />

die 10 iulii; ma doveva dire die 11.<br />

88<br />

Ma il Padre morì predicando in Nago li 21 aprile 1805.<br />

89<br />

*Cappuccini.<br />

90<br />

Vedi sotto num. 2933, 3235.


ed il luogo della vestizione 91 . Oggidì avendo dovuto scrivere per altro al P. Guardiano di<br />

Arco, l’ho avvisato, che forse gli sarà mandato un novizzo da vestire in questa stagione.<br />

Ricercato ho acconsentito, che venga costà F. Vincenzo Maria, giacché mi hanno<br />

assicurato, che ha licenza dalla P.V.M.R. di venirvi in questo tempo di vacanze. Ho<br />

pure acconsentito, che vengavi F. Teodoro, giacché ha il comodo del carretto, e de’<br />

compagni, perché così hanno giudicato necessario li medici di Borgo, di Pergine, e di<br />

Trento. Egli mi dice, che il suo male non è sopra gli occhi. Così sia. La supplico della<br />

sua benedizione paterna, le auguro il buon pro delle acidole, e col bacio delle sacre mani<br />

mi dico suo<br />

Um.mo, ubbid.mo suddito<br />

F. Grisostomo.<br />

2904. 1804<br />

Al P. Davide. Salisburgo. Colla gazzetta.<br />

Trento 20 luglio 1804.<br />

Il butiro di Randena oggidì qui fu pagato 37 troni, e mezzo il peso. Ultimamente la<br />

porta, e le soglie della ex-chiesa di s. Francesco, furono portate alla chiesa nuova di<br />

Villazzano. Fu pure levata la statua lapidea del P.S. Francesco, che stava sopra la detta<br />

porta. Nella prossima domenica qui saranvi soltanto quattro Messe al più, benché si<br />

abbia negato d’andare in qualche altro luogo. Nell’infermeria non evvi alcun sacerdote,<br />

partito essendo ieri il P. lettore Sisinnio. Il male del Conte Tabarelli si fa serio. In questa<br />

sera l’ex-novizzo Comai è venuto in convento a fare gli esercizi spirituali per essere<br />

riaccettato.<br />

----------------------------------------------------------------------------------------------------------<br />

Pro memoria. Il Conte Tabarelli fu tagliato nella gamba li 26 luglio dal chirurgo<br />

Concino, presenti li chirurghi Gerlonio, e Benino.<br />

2905. 1804<br />

Al P. Massimo Vicario di Borgo. Colla gazzetta.<br />

Trento 20 luglio 1804.<br />

Iermattina F. Teodoro di Gavazzo 92 è partito di qui verso Cles per provare se<br />

coll’uso delle acidole della Sollandia sia per guarire dai suoi malori. Così ha giudicato<br />

bene anche questo nostro signor medico Giovanni Lodovico Benigni. Io desidero<br />

sinceramente, che ritorni sano; ma temo del contrario. Sia fatta la santissima volontà di<br />

Dio Signor nostro clementissimo. Amen.<br />

Sta male molto il signor Conte Bartolommeo Tabarelli, assistito dal nostro Fra<br />

Pietro sino dai 25 di giugno. È pur ammalato il P. Vicario d’Arco Lorenzo.<br />

2906. 1804<br />

Al signor Luigi Beozzo di Aldeno.<br />

Tenore praesentium, quo pii, ardentisque voti sui compos efficiatur, ingenuus<br />

adolescens dominus Aloysius Beozzi de Aldeno, seraphicae nostrae religionis<br />

candidatus, ad nostrum conventum Sanctae Mariae Gratiarum apud Arcum se se<br />

conferet die nona septembris post vesperas, ibidem clericalem strictioris Observantiae<br />

sancti Patris Nostri Francisci habitum devote suscepturus die duodecima sequenti, sub<br />

nomine, ac patrocinio beati Iordani de Saxonia confessoris, cuius memoria in<br />

91 Vedi sotto num. 2933.<br />

92 Chierico improfesso.


Martyrologiis, ac kalendariis occurrit die tertiadecima februarii, ex quo deinceps Frater<br />

Iordanus de Aldeno vocabitur. Deus Optimus Maximus, qui coepit opus, ipsum<br />

perficiat, et sicuti laudato adolescenti dedit velle, det etiam pro sua pietate perficere,<br />

atque in arrepta, ceteroquin ardua perfectionis via perseverantiam usque in finem<br />

praestare dignetur, quam eidem ex animo apprecamur. Datum Tridenti in nostro<br />

conventu sancti Bernardini die 28 iulii anno Domini 1804.<br />

L.S. Fr. Iosephus Antonius a Clesio<br />

Minister <strong>Provincia</strong>lis.<br />

2907. 1804<br />

Al sig. Luigi Beozzo scolare di Aldeno.<br />

Sia lodato Gesù Cristo Signor Nostro clementissimo.<br />

Qui compiegata d’ordine del Padre <strong>Provincia</strong>le gli spedisco la bramata obbedienza,<br />

onde possa nel nono giorno del prossimo settembre portarsi al nostro convento della<br />

Madonna delle Grazie presso Arco, per esser vestito ivi nel giorno duodecimo del<br />

serafico nostro abito. Siccome poi li nostri novizzi debbono provvedersi da sé il primo<br />

vestiario religioso, depositando previamente cinquanta fiorini tedeschi: così l’avverto,<br />

che innanzi d’andare al detto convento, e noviziato d’Arco, voglia deporre gli accennati<br />

cinquanta fiorini nelle mani del signor Giambattista Tommaselli mercante in Trento<br />

appresso san Pietro 93 , e che porti la di lui ricevuta al Padre Guardiano di Arco, insieme<br />

colla suddetta obbedienza, colle fedi autentiche del Battesimo, e della Cresima, e<br />

coll’attestato di due uomini attempati, e gravi della sua patria, scritto da un notaio<br />

pubblico, o almeno dal suo molto rev. signor curato, che abbia le condizioni per altro<br />

richieste dalla santa Sede, affinché uno possa essere ammesso al nostro serafico<br />

Instituto: del quale attestato gl’inserisco qui a parte una formola da compirsi. E<br />

pregando Iddio Signor nostro clementissimo, che si degni di donargli la perseveranza<br />

nella santa vocazione sino al fine, lo riverisco. Dal convento di san Bernardino appresso<br />

Trento li 28 luglio 1804 94 .<br />

Suo div.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Diffinitor, e pro-segretario provinciale.<br />

Extra. Al signor Luigi Beozzo scolare<br />

Aldeno 95<br />

NB. La detta formola sta nel mio Fratologio. Comincia: Nel nome di Gesù Cristo, e<br />

finisce: a gloria di Dio Ottimo Massimo. Fu fatto l’attestato su questa formola dal<br />

curato.<br />

2908. 1804<br />

Al P. <strong>Provincia</strong>le Giuseppe Antonio. Cles. In coperta.<br />

M.R.P. Trento 21 luglio 1804, di notte.<br />

In caso, che F. Vincenzo Maria non fosse ancora giunto costà 96 , l’avviso, ch’è<br />

partito di qui nella mattina di ierlaltro col P. lettore Sisinnio, e con F. Teodoro, e F.<br />

93<br />

Gli ha deposti nel dì 4 d’agosto 1804 presso il Tomaselli. Tengo la ricevuta.<br />

94<br />

Consegnata al Gabrielli li 28 luglio. Vedi sotto num. 2933, e 3241.<br />

95<br />

Figlio di misser Antonio.<br />

96<br />

È giunto a Cles li 21 sabato con F. Teodoro. F. Vincenzo fu di ritorno li sei agosto: e F. Teodoro li<br />

sette. Questo F. Teodoro è partito per Campo con quel P. Guardiano li 24 agosto 1804 per deporvi l’abito<br />

piangendo.


Leonardo. Da Bolgiano mi scrive il P. Gasparo, che là sono ben veduti, e vi stanno<br />

volentieri, perché non manca loro alcuna cosa. Domani qui saranvi quattro sole Messe.<br />

Il P. Gaudenzio è in Sardagna: il P. Agostino in Gardolo: il P. Candido in Romagnano,<br />

altri a s. Maddalena, santa Chiara, ed al Suffragio. Due dopo il vespro predicheranno in<br />

città. Iersera è venuto qua l’ex-novizio Comai, e stavvi facendo gli esercizi spirituali 97 .<br />

De’ sgnori Betti non si ha veruna contezza. Bensì, che la padrona della scatola d’argento<br />

dice di voler andare a Roveredo per riscattarla; e che le nostre coperte non sono state<br />

ristituite.<br />

2909. 1804<br />

Al P. Anacleto da Casezzo Vicario di Cles.<br />

R.P. Vicario sia lodato Gesù Cristo S.N.<br />

Monsignor Vicario Generale pregato da me in questa mattina, concede alla P.V.R.<br />

la chiesta facoltà di dispensar ad petendum debitum ecc. le tre persone sue penitenti,<br />

ubique scellerate 98 . Ella veda, che non sieno anche abituali, o recidive: mentre io in tutta<br />

fretta la riverisco, e resto. Trento 23 luglio 1804.<br />

Suo div.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

NB. Una peccò cum affine spirituali. Una cum fratre, ac consobrino coniugis. La<br />

terza cum filio fratris proprii mariti. Vedi sotto num. 2941.<br />

2910.1804<br />

Al P. Arcangelo Maria da Tassullo. Mezlombardo.<br />

R.P.S.L.G.C.S.N.<br />

Egli è certo certissimo, che abbiamo dato avviso della morte del fu P. Pierantonio<br />

anche al P. Guardiano di Mezlombardo, nello stesso giorno, in cui diedesi anche agli<br />

altri conventi 99 . Io ho scritta la mansione, ed ho fatta la spedizione alla posta. Esso è<br />

morto qui nella mattina de’ nove, in età d’anni 63. Scriva dunque nel Necrologio ai 9 di<br />

luglio: Tridenti P. Petrus Antonius Ferrari a Sacco Sac. 1804. Per lui, e per ogn’altro<br />

nostro defunto va cantata la Messa a die scientiae de Requiem, anche in doppio minore,<br />

o maggiore, che non sia domenica: ed occorrendo in domenica si può cantare nel<br />

seguente lunedì. Videsis Libel. Rubriche, pag. 19, n. 30. Il fu R.mo signor Provicario<br />

Menghino nacque nel 1942, e cominciò ad insegnare la teologia dogmatica in questo<br />

seminario vescovile nel novembre del 1779. Non ho tempo di scriver altro. Quindi lo<br />

riverisco, e sono. Trento 23 luglio 1804.<br />

Suo div.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

P.S. Finora non si sa, chi sarà Provicario; bensì che sia per essere professore<br />

dogmatico il signor barone canonico Eyerle; e professore canonista il prof. rudiment.<br />

Francesco Giuseppe Battisti di Trento, nipote del fu nostro Padre Saverio.<br />

Al P. <strong>Provincia</strong>le. Cles.<br />

M.R.P. Benedicite.<br />

2911. 1804<br />

97 È ritornato a casa sua li 28 luglio, con intenzione di ritornare alla nostra religione, il detto Comaio.<br />

98 Videsis To. 3, epist. 753.<br />

99 Vedi sopra num. 2892.


Da Fra Domenico riceverà il chiesto mazzetto de’ santi più grandi. L’assicuro, che<br />

in breve colla prima occasione opportuna farò la spedizione del diploma daziale per<br />

Grigno, e Riva. Sabato darò al Gabrielli l’obbedienza per il Beozzo, assegnandogli il<br />

nome di Fra Giordano, e li giorni nono, e duodecimo di settembre per l’interesso, e la<br />

vestizione. Separatamente le spedisco due lettere, come suppongo veneziane, ed un’altra<br />

del P. predicatore Filippo. Ieridì fu da me il Candidato di Verla, e mi disse, che si ha<br />

licenziato dal signor Bortolotti di Avis, ed è ritornato alla sua casa, sperando d’essere<br />

vestito presto 100 . Vi fu altresì l’altro candidato Odorico Eccel di Frassilongo, abitante ora<br />

presso il Fornas nella campagna di Trento, e si ha insinuato Nicolò Niccolini di<br />

Villazzano d’anni 19. Li PP. Agostino, ed Ilario sono guariti; e spero, che presto guarirà<br />

eziandio il novizio Massenzio 101 . Le raccomando di presto provvedere di un portinaio a<br />

questo convento. Fra Santo si dice troppo aggravato. Farò coi confessori nuovi quanto<br />

mi scrive la P.V.M.R. Al P. Benedetto quando fu qui ho detto, che per li Religiosi<br />

aspettasse la di lei patente. Domani scrivendogli per altro gl’insinuerò l’ordine datomi.<br />

Oggidì ho inteso, non però da mons. Vicario, benché abbiagli parlato a lungo, che<br />

l’Eyerle sarà professore dogmatico, ed il Battisti di Fondo prof. canonista ecc. Trento 23<br />

luglio 1804.<br />

2912. 1804<br />

Al P. Fortunato di Trento Guardiano di Borgo.<br />

R.P.P.C.<br />

D’ordine del M.R.P. <strong>Provincia</strong>le, che si ritrova in Cles, dove sta bevendo le acidole,<br />

spedisco alla P.V.R. il privilegio sovrano rapporto ai dazi, segnato in Insprugg li 13<br />

giugno 1804, affinché lo faccia tenere al dazio di Grigno. La prego poi s’assicurarmi<br />

d’averlo ricevuto per il caso, che potrebbe succedere, di perdersi, or arenarsi su la<br />

strada, e riverendola resto 102 . Trento 24 luglio 1804 103 .<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

2913. 1804<br />

Al P. Gio. Evangelista Guardiano di Arco.<br />

M.R.P.<br />

Per commissione del P. <strong>Provincia</strong>le, che sta in Cles, prego la P.V.M.R. che voglia<br />

far tenere al dazio di Riva la qui compiegata copia 104 del privilegio sovrano rapporto ai<br />

dazi, avendo spedito l’originale a quello di Grigno. E col bacio delle sacre mani mi<br />

raffermo. Trento 24 luglio 1804 105 .<br />

Suo um.mo, obb.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

2914. 1804<br />

Al P. Benedetto Wolcano 106 da S. Lugano. Campo.<br />

100<br />

Fu in san Bernardino anche li 30 agosto.<br />

101<br />

Il Massenzio è ritornato al comune [in comunità] li 26 luglio.<br />

102<br />

Lo ha ricevuto.<br />

103<br />

Spedita li 25 per Isidorum.<br />

104<br />

Tedesca fatta da F. Vincenzo Maria di Cles.<br />

105<br />

Spedita li 25 per Postam.<br />

106 *Volcan.


R.P. Trento 24 luglio 1804.<br />

Ieridì monsignor Vicario Generale da me pregato gli ha conceduto la domandata<br />

facoltà per assolvere semel una persona dai Casi riservati nella nostra diocesi. Vorrei,<br />

che siccome questa si è la prima volta, che rincorre per tal fine; così fosse anche<br />

l’ultima, perché sarebbe segno di non essere stati commessi tali peccati con gravissima<br />

offesa di Dio Signor nostro. Parimente ieridì ho ricevuto ordine dal P. <strong>Provincia</strong>le di<br />

avvisarlo, che gli accorda subito l’autorità confessionale anche per li nostri Religiosi 107 ,<br />

e che quando sarà di ritorno in Trento gli spedirà la patente della Religione. Lo ringrazio<br />

di quella lettera ingegnosa; quantunque già tenevala registrata sino dai 20 di giugno<br />

dell’anno 1798. Da questi signori canonici, attesa la morte del fu signor Provicario<br />

Menghino, fu creato professore dogmatico il signor canonico barone Eyerle, e<br />

professore canonista il signor maestro don Francesco Giuseppe Battisti da Fondo, nipote<br />

del fu nostro P. Saverio, perché non ha voluto esserlo il professore Gio. Battista<br />

Maistrelli per iscrupoli di coscienza 108 . Mi raccomando in precibus, e sono.<br />

Suo F. Crisostomo<br />

Promemoria. Il timore di dover insegnare le dottrine tedesche, fece ricusare la<br />

cattedra canonistica al prete Maistrelli; ed il titolo di nipote del fu P. Saverio nostro<br />

bastò per essere esaudito il Battisti.<br />

2915. 1804<br />

Al P. Giorgio da Cles Guardiano di Cavalese. In coperta.<br />

R.P. Trento 29 luglio 1804.<br />

Stimolato gagliardamente da questi Religiosi debbo con mio dispiacere far noto alla<br />

P.V.R. che il signor barone Sigismondo Trentino, ed il sig. Albertino piovano di s.<br />

Maria Maggiore sono ritornati da Cavalese assai malcontenti del convento di Cavalese,<br />

nominatamente de’ PP. Guardiano, e Vicario Regalato, e ne parlano con discapito loro,<br />

e protestano ecc 109 . La prego d’avermi per iscusato di fare buon uso dell’avviso, e<br />

riverendola mi dico.<br />

Suo obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

2916. 1804<br />

Al P. <strong>Provincia</strong>le. Cles.<br />

M. Re.do Padre Benedicite.<br />

Dal noto Gabrielli, ritornato da Aldeno, sono stato assicurato, che l’obbedienza per<br />

il Beozzo fu ricevuta con molto contento dallo stesso Beozzo, dal di lui genitore, e da<br />

altri Aldenesi. Replico, che dovrà essere alle Grazie nella sera dei nove di settembre per<br />

essere vestito ai dodici. Intendo, che frattanto andrassene a Termeno. Il P. Guardiano<br />

d’Arco mi scrive, che lo riceverà nel nome del Signore; ma che vorrebbe piuttosto un<br />

Fratello laico per le cerche: aggiugnendomi, che il P. Vicario è sempre sossopra, il P.<br />

Gio. Antonio è febbricitante, il P. Luigi fuori di comunità per il suo male di testa, il P.<br />

Gio. Pio sempre molestato dal suo stomaco. Io voglio sperare, che li primi due<br />

guariranno avanti del settembre: e penso, che il Beozzo sarà l’ottavo novizzo soltanto<br />

sino ai 15 di ottobre, quando diverrà il sesto. Rapporto alle Ordinazioni converrà<br />

frattanto contentarsi delle due promesse dal vescovo di Feltre, e pregare il Signor Iddio,<br />

107 Così anche agli altri confessori nuovi, se sieno approvati dai padri esaminatori.<br />

108 Temendo di venire obbligato ad insegnare dottrine nuove.<br />

109 Ma ingiustamente, secondoché mi ha risposto li 6 agosto il P. Guardiano.


che ce lo conservi per nostro minor incomodo. Mi spiace, che il tempo piovoso, e fresco<br />

abbia disturbata la di lei bibita delle acidole, e la prego della benedizione paterna ecc.<br />

Trento 31 luglio 1804.<br />

Ho avvisato il P. Guardiano d’Arco della spedizione dell’obbedienza suddetta. Il<br />

Comai è ancora intenzionato di chiedere d’essere riaccettato.<br />

2917. 1804<br />

Al Padre Gio. Evangelista Guardiano d’Arco.<br />

M.R.P.P.C.<br />

L’assicuro, che ho fatto la spedizione delle inchiusemi. Perché poi non peni avanti<br />

il tempo per il futuro novizzo, l’avviso, che se il Signor Iddio non disporrà<br />

diversamente, verrà soltanto nella sera dei nove di settembre per essere vestito ai dodici<br />

dell’abito nostro chiericale 110 . Già tiene l’obbedienza, perché gli servo di scudo contro le<br />

tentazioni. Bramo, che presto guariscano li Padri maestro, e vice maestro, e ch’eziandio<br />

la P.V.M.R. si conservi ad onta della sua vecchiezza: e supponendo, che avrà ricevuto la<br />

copia tedesca del privilegio sovrano rapporto ai dazi 111 , mi raccomando in precibus, e le<br />

fo una divotissima riverenza. Trento 31 luglio 1804.<br />

Di V.P.M.R.<br />

cui aggiungo, che il Comai fu qui con noi otto giorni, e desidera ancora d’essere<br />

riaccettato.<br />

Um.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

2918. 1804<br />

Al sig. Lodovico Particella. Trento 112 .<br />

Pro-memoria.<br />

A chi ricerca quanti tomi abbia il Mabillon, il Baronio, il Martirologio d’Adone, lo<br />

Spettacolo della Natura, e la Clef du Gabinet des Princes, rispondesi, che<br />

Il Padre Mabillon ha arricchito il pubblico d’un grandissimo numero d’opere,<br />

come attesta l’Advocat nel suo Dizionario storico portatile To. 4, verbo Mabillon.<br />

Conviene adunque individuare l’opera, di cui si cerca.<br />

Il venerabile cardinale Baronio ha illustrato con eruditissime annotazioni il<br />

Martirologio romano: ed ha scritto gli Annali ecclesiastici, divisi in vari tomi in foglio,<br />

che danno la storia della Chiesa dalla nascita di Gesù Cristo sino all’anno 1198, e<br />

furono continuati da Odorico Rainaldi, e da Giacomo Laderchi.<br />

Il Martirologio d’Adone fu stampato dal Padre Eriberto Rosweido in Anversa<br />

l’anno 1<strong>62</strong>2 in foglio, e ristampato da monsignor Domenico Giorgi in Roma l’anno<br />

1745, tomi due in foglio maggiore 113 .<br />

Lo Spettacolo della natura del signor abate le Pluche 114 , tradotto dal francese nel<br />

toscano, e stampato la seconda volta in Venezia negli anni 1745 e seguenti sino all’anno<br />

17<strong>62</strong>, in 8°, è di tometti quattordici.<br />

110 Ne’ tre giorni dopo la domenica infra octavam Nativitatis B.M.V. il nostro convento d’Arco è<br />

pieno di benefattori nel refettorio, dormitorio, claustri per causa della fiera.<br />

111 L’ha già data al sig. Wolf daziale di Riva.<br />

112 Nel 1804 è andato a Vienna don Niccolao Pomaroli suo economo, coll’Hader suo avvocato. Sono<br />

ritornati nel marzo del 1805 colla sentenza contraria.<br />

113 Adonis archiepiscopi viennensis Martyrologium a Rosweido recensitum, et a Do. Georguio<br />

illustratum, Romae 1745, in fol. maiori, To. 2 per L. 55.<br />

114 *Pluche, Noël Antoine.


La Clef du Gabinet des Princes, è un’opera, di cui oggidì non ha veruna cognizione<br />

lo scrittore di questo foglio.<br />

Così ho scritto li 2 agosto 1804. Il sig. Particella litiga per l’eredità del sig. abate<br />

Gio. de’ Vescovi con li signori Conti Martini di Calliano, e Trento.<br />

2919. 1804<br />

Io infrascritto attesto, che il Molto rev. signor abate Antonio Cloch 115 qual<br />

amministratore Cazzuffi ha deposto in favore di questo convento di san Bernardino<br />

presso Trento, d’ordine dell’Ill.mo signor consigliere Torresani 116 deputato ecc. fiorini<br />

quarantadue 117 in ricognizione delle fatiche da me fatte intorno all’archivio Cazzuffi ecc.<br />

In fede ecc. Dato nel detto convento li 4 agosto 1804 118 .<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Francescano Riformato.<br />

2920. 1804<br />

Al P. Giangiuseppe da Canzolino Guardiano. Roveredo s. Rocco.<br />

R.P. Guardiano.<br />

Quantunque non sia più letterario senza verun indugio l’ho servito col proccurargli<br />

la qui rinchiusa nuova patente confessionale ad quinquennium 119 . E bramando<br />

ardentemente, ch’eziandio dopo tale quinquennio sussistano de’ nostri Religiosi per<br />

ottenerne la proroga, malgrado il sistema di abolire ogni ceto sacro, lo riverisco, e resto.<br />

Trento 5 agosto 1804.<br />

Suo div.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

2921. 1804<br />

Al P. <strong>Provincia</strong>le. Cles. In coperta.<br />

M.R.P. Benedicite. Trento 5 agosto 1804.<br />

Iersera ho trovato nella cella nostra un grosso pacco di libri legati con questa<br />

lettera. Senza scioglierlo, riporollo nel <strong>Provincia</strong>lato. Parimente ieri fu qui il candidato<br />

Beozzo col suo genitore, il quale in prova del suo contento, ha deposto presso il<br />

Tommaselli di Trento li cinquanta fiorini per il vestiario. Io tengo la ricevuta<br />

Tommaselliana. Domani, piacendo a Dio, per servire il P. <strong>Provincia</strong>le del Tirolo, ed il P.<br />

Guardiano di Bolgiano, andrò al Castello a chiedere le dimissorie per un Religioso<br />

ordinando Dicono 120 . Ieri finalmente d’ordine dell’Ill.mo signor consigliere Agostino<br />

Torresani deputato da questo cesareo regio Giudizio <strong>Provincia</strong>le, venne data qualche<br />

ricognizione delle fatiche da me fatte nel 1789 intorno all’archivio cazzuffiano, la quale<br />

non sarà superflua a questo povero convento. Deo gratias. Prego la P.V.M.R. della sua<br />

serafica benedizione ecc. 121<br />

115<br />

Attuario della cancelleria ecclesiastica fratello del cancelliere.<br />

116<br />

Agostino.<br />

117<br />

in 8 cedole da cinque fiorini l’una. Ricognizione picciola. Il sig. Cazuffi li 6 aprile 1805 mi ha<br />

detto, che fummi dato poco perché così ha ordinato il Torresani; ma proccurerà di far supplire.<br />

118<br />

Vedi sopra To. 6, num. 2834, e To. 3, num. 892, e 895.<br />

119<br />

Data li 4 perché non può ritrovare la vecchia, ch’era ad quinquennium.<br />

120<br />

F. Pietro Alcantarese Hofer suddiacono teologo del secondo anno in Bolgiano.<br />

121 Spedita 8 agosto.


Intendo, che il detto pacco è venuto dalla Valsugana 122 .<br />

2922. 1804<br />

Al P. Prosdocimo da Cavalese Vicario. Pergine.<br />

R.P.S.L.G.C.<br />

In vigore della presente la P.V.R. potrà dare l’assoluzione sagramentale a quella<br />

persona, che ha profferito quegli spropositi ereticali, di cui mi ha fatto cenno nella sua<br />

lettera, poiché oggidì monsignor Vicario, dopo di aver letta la lettera gliene accordò la<br />

facoltà richiesta. Le raccomando di avvertire ben bene, che il predetto penitente non sia<br />

più quello che fu, cioè facile a ricadere, e riverendola resto. Trento 6 agosto 1804.<br />

Di V.P.R.<br />

Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

Nota. Gli spropositi furono: Se Dio fosse giusto non succederebbe così: Non è<br />

corrispondente il falso a ciò, che dice nella sua divina Scrittura. Il tenere questa<br />

memoria non sarà superfluo a me. Vedi epist. 2079, 2221, 2268, 2242, 1<strong>62</strong>7, 1972,<br />

2630.<br />

2923. 1804<br />

Al P. Fortunato da Trento Guardiano 123 . Borgo.<br />

R.P.P.C.<br />

In questa mattina sono stato dal sig. Francesco Auchentaler, o sia Soller, ed ho<br />

rilevato, ch’egli tiene de’ rosari di cocco. Non ha voluto manifestarmi il lor prezzo, e mi<br />

ha detto soltanto, ch’è vario a norma della forma, e grandezza de’ medesimi rosari, altri<br />

essendo grandi, altri mezzani, ed altri piccioli. Questo nostro Padre Vicario però, che ne<br />

ha tolto, mi avvisa, che sono molto cari. Mi spiace il male di F. Claudiano; ma voglio<br />

sperare, che il Signor Iddio gli ridonerà la salute primiera. In Cles pure sta colla febbre<br />

terzana il Terziario F. Domenico. In Trento poi è ancora gravemente infermo il signor<br />

Conte Bartolommeo Tabarelli, malgrado il taglio fattogli, e l’assistenza continua di<br />

giorno, e notte, che gli presta il nostro infermiero F. Pietro. La prego d’un saluto al mio<br />

carissimo fratello, e la riverisco. Trento 6 agosto 1804.<br />

Di V.P.R.<br />

Div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

2924. 1804<br />

Al P. Giacinto Guardiano di Bolgiano.<br />

Adm. Reverendo Patri Guardiano Bulsanensi<br />

F. Io. Chrysostomus de Avolano S.P.D.<br />

Hoc mane libellum supplicem tu A,P.P. Ministri <strong>Provincia</strong>lis 124 , quem ad me<br />

misisti, pro F. Petro Alcantarensi Hofero, exhibui huic ill.mo, et R.mo. domino Vicario<br />

Generali: hoc autem vespere accepi literas patentes hisce adnexas, quas ut etiam nostro<br />

122<br />

Nel pacco ho trovato due tomi in foglio legati in cartapecora del P. Contensone stampati Venetiis<br />

1727 apud Io. Bapt. Recurti. Pesano libbre 12, on. 2 senza coperta: e coperti di ruffo libbre 12, onc. 8.,<br />

viennesi libbre 7, onc. 12.<br />

123<br />

Morì in Borgo il primo gennaio 1805.<br />

124<br />

Cioè del P. Ezechiele Lang.


P. Gasparo campensi legendas offeras opto, et rogo 125 . Vale. Dabam Tridenti apud s.<br />

Bernardinum die sexta mensis augusti A.D. 1804 126 .<br />

2925. 1804<br />

Al P. <strong>Provincia</strong>le. Cles. In coperta. Preme.<br />

M.R.P. Benedicite. Trento 7 agosto 1804.<br />

Ieri sera ho ricevuto questo dispaccio, di cui conservo l’originale affinché non si<br />

perda. L’ho aperto solamente in questa mattina ad istanza del <strong>Provincia</strong>le de’<br />

Cappuccini (Stanislao Galvagni di Trento) che mi mostrò una copia del medesimo<br />

similissima, e col solo divario della direzione vicariale. Egli brama d’esser fatto<br />

consapevole della risposta, che darà la P.V.M.R., gli ho promesso di manifestarle tal suo<br />

desiderio, e quindi la prego di consolarlo. Confido, ch’Ella saprà rispondere<br />

lodevolmente: ed avrà avvisato tutti gli ordinandi, la supplico della sua benedizione<br />

paterna ecc. 127<br />

2926. 1804<br />

Al P. <strong>Provincia</strong>le. Cles.<br />

Molto Rev. Padre Benedicite.<br />

Trento 10 agosto 1804.<br />

Spero, che avrà ricevuto la copia del dispaccio sovrano da me speditole con data<br />

dei sette. Ora le aggiungo, che lo stesso fu mandato anche ai PP. Agostiniani, e<br />

Carmelitani, e che alle MM. di s. Chiara fu parimente intimato di dare lo stato personale<br />

del loro monastero, e di non accettare alcuna senza licenza ecc. Ieridì furono levati li<br />

voti per F. Giacomo, e benché li votanti sieno stati venti, gli ebbe tutti favorevoli. Egli<br />

vorrebbe, dopo compito l’anno del noviziato, fare una visita alla sua madre inferma, e<br />

potrà fargliela in occasione di cerca. Poi si farà di lui quello,che sarà ordinato dalla<br />

P.V.M.R. Fra Teodoro è stato a consultare questi medici Benigni, Borsieri, e Gabrielli.<br />

Il primo gli ha detto rotondamente, che vada a casa sua. Quasi lo stesso gli ha insinuato<br />

il secondo128 . Il terzo poi gli ha prescritto, che faccia qui li bagni per alcuni giorni. Gli<br />

ha principiati oggidì. Onde vedremo. Il sig. Giuseppe Bisoffi129 mercante roveretano,<br />

nostro benaffetto, che oggi pranzò con noi,ci ha raccomandato un suo nipote ex fratre,<br />

nominato Giacomantonio Bisoffi maestro sarte d’anni 30 circa, il quale da sei anni in<br />

qua brama d’essere nostro Frate laico, e dicesi capace di fare anche gli altri lavori<br />

laicali. Oggidì abbiamo celebrato per l’anima del fu genitore del P. Alberto da<br />

Civezzano, caduto, e soffogato in una picciola roza di Cauriana andando in Fieme. Il<br />

detto Padre ha scritto a tutti li conventi, e rapporto alla P.V.M.R. fa conto, che basti<br />

questo mio avviso. Nella scorsa notte F. Abbondanzio chiamato andò a Villamontana<br />

col P. Vitantonio, e vi trovò quel signor curato quasi massacrato. Egli circa le otto di<br />

sera si portò da un putto infermo, di cui tre giorni prima aveva udita la confessione.<br />

Appena entrato nella stanza, il putto voltò contra di lui uno schioppo, ed avendo<br />

scroccato130 , lo percosse gravemente collo stesso schioppo, e l’avrebbe ammazzato, se<br />

125<br />

Veggansi To. V, Cod. diplom. n. 1119.<br />

126<br />

Spedita li 7.<br />

127<br />

Spedita 8 agosto.<br />

128<br />

F. Teodoro soggetto a convulsioni, esortato da più medici, ha dovuto risolversi di ritornare a casa<br />

sua, giacché non è professo. Quindi partì da Trento per Campo li 24 agosto 1804, piangendo.<br />

129<br />

Bisoffi, cioè Bischoff, tedesco vuol dire vescovo.<br />

130 *fatto cilecca.


Iddio non avesse mandato un uomo a liberarlo. Questo pure riuscirà d’incomodo al<br />

nostro convento, perché bisognerà supplire. La prego della sua benedizione.<br />

----------------------------------------------------------------------------------------------------------<br />

Nota. Io scrivo non governiale, ma governale nell’italiano, perché così ha eziandio il<br />

Facciolato. Si scrive pure contubernale da Cicerone. Governale dal Facciolato.<br />

Invernale. Infernale. Decennale. Municipale. Madornale.<br />

2927. 1804<br />

Al P. Gasparo da Campo. Bolgiano.<br />

R.P.P.C.L.I.C. Trento 11 agosto 1804.<br />

Nel sesto giorno del corrente da questa R.ma Curia ecclesiastica ricevemmo la da<br />

tento tempo aspettata risposta al memoriale presentato nell’anno 1803 a Sua Maestà<br />

cesarea per parte del nostro Padre <strong>Provincia</strong>le rapporto alla professa religiosa,ed agli<br />

studi. La risoluzione cesarea dicesi emanata nel giorno 21 di gennaio, e spedita da<br />

Insprugg gli undici di febbraio. Si nomina in essa il nostro P. <strong>Provincia</strong>le, e ad literam<br />

nel detto giorno sesto fu spedita eziandio a questi PP. Cappuccini, Agostiniani, e<br />

Carmelitani. Ella concede, che i Religiosi, li quali hanno compito l’anno 21 d’età,<br />

qualora abbiano passati tre intieri anni nell’Ordine, possano professare: dalla quale<br />

universale prescrizione non vuolsi conceduta veruna eccezione ai ricevuti nell’Ordine<br />

avanti la secolarizzazione del principato di Trento 131 . In fine si domanda lo stato della<br />

<strong>Provincia</strong>, specificando i diversi conventi, e l’età di cadaun individuo, anche laico. Alle<br />

monache poi di S. Chiara fu intimato, che non accettino alcuna senza la licenza ecc. e<br />

che diano lo stato personale del loro monastero allorché domanderanno tale licenza. La<br />

P.V.R. mi farà cosa grata, se farammi sapere, se costì pure corrano le accennate novità,<br />

ed ordinazioni. Rapporto agli studi qui non parlo. Bensì le aggiungo, che il genitore del<br />

P. Alberto da Civezzano andando in Fieme cadde nella roza di Cauriana 132 , e restovvi<br />

affogato: e che l’altra sera il signor curato di Villamontana (Francesco Brugnara)<br />

essendo andato per visitare un infermo, di cui ne’ giorni antecedenti aveva udita la<br />

confessione sagramentale, venne quasi massacrato dal medesimo infermo con uno<br />

schioppo, col quale l’avrebbe ucciso, se non avesse scroccato 133 . Nella notte fu chiamato<br />

il nostro infermiero Fr. Abbondanzio, che andovvi col Padre Vitantonio. Si sono<br />

insinuati due nuovi candidati. F. Pietro è ancora in città presso il Conte Tabarello<br />

infermo. Li riverisco entrambi ecc.<br />

Extra. Al Reverendo Padre in Cristo padrone colendissimo<br />

Il Padre Gasparo da Campo predicatore<br />

Francescano Riformato<br />

Bolgiano<br />

Ai PP. Francescani<br />

2928. 1804<br />

Al Padre <strong>Provincia</strong>le. Cles. In coperta.<br />

M.R.P. Benedicite. Trento 14 agosto 1804.<br />

Un poco avanti le due pomeridiane del giorno corrente ho ricevuto questo nuovo<br />

dispaccio, con un fascio di tabelle formulari stampate. Ora dunque prego la P.V.M.R.<br />

che voglia prendersi l’incomodo non lieve di ritornare qua presto, per poter eseguire più<br />

131<br />

Cioè avanti li sei di marzo 1803.<br />

132<br />

*Capriana.<br />

133<br />

*fatto cilecca.


facilmente li nuovi ordini 134 . Io temo, che il divieto di non accettare candidati senza la<br />

previa licenza, possa impedire l’obbedienza spedita al Beozzo li 28 dello scorso luglio.<br />

Ieridì è partito per Roveredo con F. Abbondanzio questo P. Guardiano: ed oggidì sono<br />

andati a Terlago il P. lettore, ed a Villamontana il P. Vitantonio. La prego d’una<br />

benedizione più grande del solito, e le bacio riverentemente le sacre mani. Spero, che<br />

avrà ricevuto l’altro dispaccio, che le ho spedito con data dei sette, ed un’altra mia dei<br />

dieci 135 .<br />

Nota. Il dispaccio è dato in Trento primo aprile 1804. Sono sottoscritti Francesco de<br />

Riccabona imp. reg. aggiunto capitaniale, ed il segr. Ducati. È notato N. 3671/298<br />

Ecclesiastico.<br />

Si accenna un decreto governiale degli XI ricevuto li 29 luglio.<br />

2929. 1804<br />

Al P. Luigi da Cles136 . Arco.<br />

R.P.S.L.G.C.S.N. Trento 14 agosto 1804.<br />

Con sincero, e singolar piacere io, e tutti questi Religiosi abbiamo inteso<br />

finalmente, che il Signor Iddio, e Maria Santissima delle Grazie favoriscono la P.V. e le<br />

fanno sperare un’intera guarigione. Così avvenga. Rapporto al P. Sannig le rispondo,<br />

che il di lui libro delle Benedizioni non è approvato nominatamente dalla santa Sede,<br />

ma né pure condannato. La cronologia citata dice solamente, che non è approvato. Ma<br />

può credersi approvato equivalentemente, perché dopo tanti anni, che va per le mani di<br />

tanti, anche romani, non fu condannato, come altri, verbi gratia il Circulus Aureus, il<br />

Manuale del Benamati. Rapporto poi alle Litanie le dico, che in pubblico non sono<br />

lecite altre fuori delle Lauretane di Maria Santissima, e quelle de’ Santi poste nel<br />

Breviario, e Messale. Ho dato al P. Leonardo il di Lei paragrafo,che riguarda la scatola<br />

fassana, ed egli mi ha promesso, che proccurerà di trovarla. Fra Santo è disposto di<br />

cederle il Mezengui. L’inchiusami oggidì è andata a Terlago, portatavi dal P. lettore<br />

Illuminato137 . Ho spedito al P. <strong>Provincia</strong>le de’ nuovi dispacci, de’ quali per ora non<br />

parlo. Il signor curato di Villamontana Francesco Brugnara è infermo. Un tristo infermo<br />

da lui visitato, s’alzò dal letto, gli andò dietro in camicia, gli vibrò un archibusata nel<br />

petto; ma per divina disposizione, non avendo perso fuoco la polvere, lo percosse<br />

gravemente colla canna dello schioppo, e l’avrebbe ucciso, se non fosse sopraggiunto un<br />

altro uomo. Il P. Vito supplisce per lui nelle feste. F. Teodoro fa i bagni in questa<br />

infermeria. La P.V. procuri di guarire interamente, e per carità mi raccomandi al Signor<br />

Iddio.<br />

2930. 1804<br />

Al P. Stanislao Küebach. Insprugg. Hall.<br />

Admodum Reverendo Patri Diffinitori Stanislao Küebachio<br />

F. Ioannes Chrysostomus de Avolano S.P.D.<br />

134<br />

Venne subito, e capitò sotto la pioggia nella sera oscura de’ 18 sabato col P. Daniele Guardiano<br />

di Cles. È partito per Roveredo, e Arco il primo di settembre col suo segretario.<br />

135<br />

Spedita li 15.<br />

136<br />

Ha predicato la prima volta in Tenno li 5 agosto, e li 9 in Cologna. Fu approvato confessore in<br />

Trento li 31 ottobre 1805 ad biennium.<br />

137<br />

Al sig. Conte Girolamo Graziadei di Trento, villeggiante in Terlago.


Tandem venit diu expectatus Contensonius edit. Ven. anni 1727, in fol. To. 2,<br />

charta pergamena tecti 138 . Eos bene compactos hodie, vel cras tradam huic postae 139 .<br />

Faxint Superi, ut recto tramite, ac illaesi ad e perveniant. De pretio ipsorum scribam alio<br />

die, scilicet quum nobis occurret salis negotium, pro quo hac data occasione ante<br />

tempus rogo charitatem A.R.P.T. 140 vel A.R.P. Guardiani successoris tui. Interim autem<br />

ut bene valeatis ambo D.O.M. supplex exoro. Dabam Tridenti in conventu sancti<br />

Bernardini die 17 mensis augusto A.D. 1804.<br />

Extra 141 . Admodum Rev. Colendissimo, et relig.mo Patri<br />

Patri Stanislao Küebach Franciscano,<br />

Lectori theol. conc., ac Diffinitori <strong>Provincia</strong>li<br />

Insprugg<br />

Hall<br />

Ad PP. Franciscanos<br />

2931. 1804<br />

Al P. Anacleto da Casezzo Vicario di Cles. In assenza al P. Cirillo.<br />

R.P.S.L.G.C.S.N.<br />

Trento 18 agosto 1804.<br />

Ciò, che non ho fatto negli anni scorsi per non curanza, debbo farlo in questo per<br />

necessità derivante dalle leggi rapporto a noi nuove. Prego dunque la P.V. che senza<br />

ritardo vogliami far sapere l’età, ed il nome battesimale del P. Carlo Felice Panchieri da<br />

Baselga bresimana, notando il giorno, mese, ed anno, in cui nacque o fu battezzato, in<br />

cui ricevette l’abito serafico. Tengo notato qualche cosa; ma vorrei tutto, e lo vorrei<br />

certo. La prego quindi d’un tal favore 142 .<br />

Con questa occasione la prego altresì di far sapere ai signori Maffei, genitori del<br />

nostro P. Luigi, che questi con data de’ 9 del corrente dalle Grazie d’Arco, mi ah<br />

notificato, che per grazia di Dio Signor nostro, ed intercessione di Maria Santissima<br />

delle Grazie, da più d’un mese ritrovasi notabilmente migliorato rapporto al suo male di<br />

testa, mediante la cura del signor medico Ribbia, il quale spera di guarirlo affatto col<br />

tempo. Mi ha ragguagliato pure, che conseguentemente ha predicato in Tenno ai cinque,<br />

e che stava per predicare in Cologna ai dodici di questo, ed a Stenico ai 14 del prossimo<br />

settembre. Forse avrà scritto anche a Cles; ma ciò non ostante io ho piacere di scrivere<br />

questo, perché godo, che il predetto Religioso stia meglio, e che restino consolati gli<br />

amantissimi genitori del medesimo 143 . Mi raccomando, la riverisco, e resto.<br />

Suo div.mo servo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

2932. 1804<br />

Al P. Gasparo da Campo. Bolgiano.<br />

R.P.P.C.<br />

Trento 20 agosto 1804.<br />

138 P. Vincentius Contenson tolosanus Ordinis Praedicatorum.<br />

139 L’ho dato al Pernetto postiero li 22 agosto. Costaci troni 32.<br />

140 P. Gedeonis Unterberger.<br />

141 Sul pacco ho posto: Adm. Rev. Patri Stanislao Küebach Franciscano Diffinitori <strong>Provincia</strong>li.<br />

Insprugg. Hall. Ad PP. Franciscanos, ma tutto disteso.<br />

142 Con data de’ 20 mi ha risposto il P. Cirillo, che il P. Carlo Felice, olim Gio. Battista Panchieri, è<br />

nato li 10 e battezzato gli 11 gennaio 1751, vestito gli 8 dic. 1770 nella <strong>Provincia</strong> Romana.<br />

143 *Il P. Luigi Maffei fu secolarizzato nel 1808.


Spero, che oggidì la P.V.R. riceverà di ritorno la patente di codesto Padre Vicario<br />

prorogata ieri mattina dal signor Cloch delegato, in assenza di monsignor Vicario, e<br />

subito data alla posta. Mi giunse soltanto nella sera de’ 18. Questo le potrà servire per il<br />

caso possibile, che si arenasse, o si smarrisse. Il destino de’ nostri chierici ordinandi è,<br />

che vadano a Feltre per le prossime Tempore settembrine. Fra Maurizio non potrà<br />

riportarne il Diaconato 144 , perché quel vescovo terrà due sole Ordinazioni. Fra Teodoro<br />

da Gavazzo atteso il suo male ostinato, ritornerà a casa sua. L’altra sera di notte, tutto<br />

inzuppato dalla pioggia, giunse qua, da me pregato, il P. <strong>Provincia</strong>le per eseguire i<br />

nuovi ordini sovrani, ed in questa mattina, chiamato in aiuto, è venuto qua da Pergine il<br />

P. Custode Pietro Paolo. Il lodato P. <strong>Provincia</strong>le, sbrigato, che sarà dagli accennati<br />

impegni, partirà per Arco. Sento con particolar piacere, che la P.V.R. sia per ritornare a<br />

noi presto, e frattanto riverendoli ambidue mi dico.<br />

Di V.P.R.<br />

cui aggiungo, che domani andranno in Albiano li nostri PP. Amando, e Daniele per<br />

predicarvi non pochi giorni ecc. a gloria di Dio Signor nostro.<br />

Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

2933. 1804<br />

Al sig. Luigi Beozzo scolare di Aldeno.<br />

Sia lodato Gesù Cristo Signor Nostro clementissimo.<br />

Trento, s. Bernardino 22 agosto 1804.<br />

Li 28 dello scorso luglio con piacere gli ho spedito l’obbedienza <strong>Provincia</strong>le, onde<br />

potesse portarsi al nostro convento di Arco, per vestire ivi l’abito serafico nel giorno<br />

duodecimo del prossimo settembre. Ora con dispiacere debbo avvisarlo, che differisca<br />

l’esecuzione dell’accennata obbedienza sino ad altro avviso, perché ultimamente ci fu<br />

intimato di non vestire alcuno senza la previa licenza dell’eccelso Governo d’Insprugg.<br />

Senza verun ritardo la chiederemo per lui, e per altri nostri candidati, e se avremo la<br />

buona sorte di ottenerla, sarà subito avvisato 145 . Frattanto porti anch’egli pazienza,<br />

raccomandi caldamente l’affare al Signor Iddio, a Maria Santissima, ed al P.S.<br />

Francesco: ed insieme col suo buon genitore si conservi sano, ed anche fermo nella sua<br />

santa risoluzione, mentre io riverendolo mi dico.<br />

Suo div.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

Extra, come sopra num. 2907 col sigillo <strong>Provincia</strong>le.<br />

2934. 1804<br />

Al P. Giuseppe Maria da Pradazzo. Roveredo. S. Rocco.<br />

R.P.S.L.G.C.S.N.C.<br />

Trento 25 agosto 1804.<br />

A tenore della sua petizione monsignor Vicario Generale Capitolare 146 gli accorda la<br />

facoltà di assolvere dai Casi riservati nella nostra diocesi semel una persona. Il Padre<br />

<strong>Provincia</strong>le poi, cui ho presentato l’inchiusami, giacché ritrovasi qui per rispondere alle<br />

nuove ricerche enipontane, m’ingiunge di avvisarlo, che quando avrà terminato costì il<br />

144 Vedi sotto num. 29<strong>62</strong>.<br />

145 Non l’abbiamo ancora ottenuta li 7 maggio 1805. Né li 24 luglio. La ricevemmo nel 1805.<br />

146 Anzi il cancelliere Cloch delegato in assenza del Vicario.


suo annuale saccardo, parta di là senza aspettare il Padre Giambattista, e venga sopra 147 .<br />

Spero dunque di vederlo presto, e frattanto la riverisco, dicendomi<br />

Suo div.mo servo in Cristo<br />

F. Giangrisostomo 148 .<br />

2935. 1804<br />

Al P. Nicolao da Cles Guardiano di Campo.<br />

Rev. Padre.<br />

F. Grisostomo, d’ordine del Padre <strong>Provincia</strong>le,spedisce alla P.V.R. questo attestato<br />

medicale, con sincero dispiacere, che al povero F. Teodoro sia necessario. E la riverisce.<br />

Trento 25 agosto 1804 149 .<br />

L’attestato è questo.<br />

A chi ecc.<br />

Fra Teodoro da Gavazzo chierico nel convento de’ R:R:P:P: Rifformati di S.<br />

Bernardino in Trento da alcuni mesi a questa parte viene assalito da affezioni nervose,<br />

le quali lo colgono ora nel capo, ora nel petto,ed ora nel basso ventre, e non permettono<br />

al medesimo di adempire alli doveri indispensabili della Religione Rifformata ecc. Tutti<br />

li mezzi furono posti in esecuzione per superare simili incomodi, ma tutto indarno.<br />

Perciò da me infrascritto fu consigliato, anzi stimolato ad abbandonare la Religione<br />

Rifformata, confidando al clima nativo, all’aria libera, al diverso metodo di vitto il poter<br />

liberarlo perfettamente da quelle affezioni nervose, che tanto ostinatamente ad onta de’<br />

mezzi finora praticati lo affliggono. Questo è quanto con indubitata fede attesta<br />

Trento 24 agosto 1804<br />

L.+S.<br />

cerei rubri Gio. Lodovico Benigni medico fisico ordinario del soprannominato<br />

convento ecc.<br />

Nota. F. Teodoro improfesso, perché mancante dell’età regia, detto al secolo<br />

Francesco Antonio Bonora, figlio del fu Francesco quondam Bartolommeo, fu<br />

battezzato li 10 ottobre 1794. Vestito in Mezlombardo li 16 novembre 1802. Terminò il<br />

noviziato in Trento a pieni voti favorevoli. Studiò la grammatica parimente in Trento, e<br />

poi in Borgo Il male gli cominciò in Trento, gli continuò in Borgo, in Cles, ed in Trento.<br />

Il suddetto signor medico vuole, che non si occupi negli studi letterari. È picciolo di<br />

statura: di testa rotonda, di faccia bianca, e rossa. Deporrà il nostro serafico abito<br />

piangendo in Campo. Il di lui padre cessò di vivere nell’anno scorso 1803, dopo li 16 di<br />

novembre. Ha due fratelli, e la madre. Fu servente della nostra sagrestia d’Arco.<br />

2936. 1804<br />

Al P. Stanislao Kiebach. Insprugg. Hall.<br />

Admodum Rev. Patri Diffinitori Stanislao Kiebachio<br />

F. Ioannes Chrysostomus de Avolano S.P.D.<br />

Speranti mihi, quod aliae meae literae diei 17 huiusce mensis ad te pervenerint:<br />

quodque propediem perveniet etiam Contensonius, utpote iam postae huic traditus,<br />

occurrit nova causa molestiam creandi admodum Reverendae Paternitati tuae. Noster<br />

enim Pater <strong>Provincia</strong>lis compellitur comparare Patribus lectoribus denuo examinandis,<br />

auctores illos recentes, ac nobis ceteroquin ignotos, qui recensentur in heic inserta<br />

147<br />

Giunse a Trento li 4 settembre, e partì per Fieme li 25.<br />

148<br />

Scritta nella notte de’ 24.<br />

149<br />

Spedita 28.


pagella. Quapropter eiusdem Patris <strong>Provincia</strong>lis nomine rogo te demisse, ut huiusmodi<br />

auctores, seu libros nobis procures, et ad nos quanto citius poteris transmittas, cum<br />

eorum pretio. Ut autem nobis veniam des peto humilietr, utque valeas iubeo. Tridenti in<br />

conventu s. Bernardini die 26 augusti A.D. 1804.<br />

Extra come sopra num. 2930.<br />

Nota. Gli autori sono questi 150 :<br />

Klypfel 151 Theologia dogmatica in due volumi 152 .<br />

Pehem 153 Ius canonicum publicum, et privatum cum tomo tertio [Viennae 1791, in<br />

4°, pars I et 2.] 154 .<br />

Feders 155 Logica, Metaphysica, et Philosophia (sic) practica in latino idiomate<br />

[Gottingae 1777, in 8°] 156 .<br />

Zallingeri 157 Mathesis pura, et applicata [Augustae Videlicorum 1793 in 4°, Pars<br />

prima, Pars secunda] 158 .<br />

Dannenmayr 159 Historia ecclesiastica, vol. 2 [Friburgi 1780].<br />

Theologia pastorale.<br />

Teologia moarle.<br />

Una copia di tutti, qualora sieno latini 160 .<br />

2937. 1804<br />

Al P. Massimo da Volano Vicario di Borgo.<br />

Carissimo Fratello S.L.G.C.S.N.<br />

In ordine alla ricerca, che mi fare, vi rispondo, che credo esservi fondamento da<br />

sperare, che il ven. monastero di s. Chiara sia per sussistere; poiché finora non gli fu<br />

vietato il vestire 161 , né professare: ma soltanto intimato li 28 marzo 1803, che niuna<br />

professi avanti d’avere terminato l’anno 24 di età: e poi gli 8 luglio dell’anno corrente,<br />

che niuna sia vestita senza la previa licenza dell’eccelso Governo, il quale innanzi di<br />

concederla vuol sapere lo stato personale del predetto monastero toties quoties 1<strong>62</strong> .<br />

Altrettanto dovrà praticarsi eziandio da noi, e da tutti gli altri Regolari: e quindi le<br />

accennate leggi non possono dirsi per la sola santa Chiara di Trento. Ciò non ostante io<br />

non mi chiamo sicuro, perché ora siamo in un mare straordinariamente burrascoso.<br />

Dalla risposta, che verrà data alla prima dimanda della licenza, si potrà formare qualche<br />

conghiettura più soda. Io bramo, che il detto monastero sussista, e ciò anche perché son<br />

destinato confessore straordinario del medesimo per l’imminente settembre. Vi prego<br />

de’ miei ossequi al sig. Gabriele Fiorentini, e con fraterno affetto vi abbraccio. Trento<br />

27 agosto 1804.<br />

F. Teodoro ha dovuto risolversi d’andare a casa per il suo male.<br />

150<br />

Il Pehem cita Klupfelium, ma va scritto Klüpfel [Engelbert].<br />

151<br />

*Klüpfel Engelbert.<br />

152<br />

Venit 10 oct.<br />

153<br />

Iosef Iohann Nepomuk Pehem.<br />

154<br />

Venit 12 sept.<br />

155<br />

*Feder Iohann Georg Friedrich.<br />

156<br />

Venit 12 sept.<br />

157<br />

Zallinger Franciscus.<br />

158<br />

Venit 12 sept.<br />

159<br />

*Dannenmayr Matthäus<br />

160<br />

*Vedi sotto num. 2749.<br />

161<br />

Il sig. daziale Fiorentini ha una figlia, che brama di monacarsi in S. Chiara.<br />

1<strong>62</strong><br />

Li 20 dic. 1804 fu loro intimato di non vestire alcuna. Ora sono alle Laste rifugiate.


2938. 1804<br />

Al P. Lattanzio Petenato da Moena. Cavalese. In coperta.<br />

R.P.P.C.S.L.G.C.<br />

Trento 29 agosto 1804.<br />

Eccolo prontamente servito con quanto mi ha chiesto, ed anche più 163 , giacché li due<br />

ultimi Caumo e Zorzi non hanno ancora terminato l’anno del noviziato canonico, e<br />

Regolare. Spero però, che staranno sodi, e lo finiranno. Ho tralasciato F. Teodoro,<br />

perché atteso il suo male ostinato, contra sua voglia dee ritornare a Gavazzo. Se posso<br />

servirlo in altro mi comandi liberamente, e senza cerimonie, poiché riverendolo sono, e<br />

mi professo 164 .<br />

Suo obbl.mo servo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

2939. 1804<br />

Al Padre Mariano da Bordiana. Cles.<br />

R.P.S.L.G.C.S.N.<br />

L’assicuro, che ho ricevuto la sua, e che lo compassiono sinceramente,<br />

promettendogli nello stesso tempo, che se porgerammisi l’opportunità, lo difenderò, e<br />

farò uso dell’accennata sua lettera. Per altro io vado poche volte alla città, e non ho<br />

veruna occasione da parlare col noto canonico francese 165 . Finora non ho sentito, che<br />

abbia parlato della P.V.R. quantunque abbia trattato con un Padre di s. Marco 166 , e con<br />

un Padre di s. Maddalena confinante 167 . Ella dunque non tema ulteriori mali, si dia pace,<br />

e proccuri di trarre del vantaggio anche dal caso accadutole. Le raccomando<br />

specialmente di non fidarsi di se stessa,e di non tenersi per inferma. Io credo, che così<br />

facendo guarirà per lo meno in gran parte. Lo faccia dunque senza dilazione a gloria di<br />

Dio Signor nostro, per amore dell’anima sua, e per consolazione, e vantaggio della santa<br />

Madre <strong>Provincia</strong>, mentre io riverendola resto. Trento 29 agosto 1804.<br />

Suo div.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

Nota. Il canonico 168 , che sta in Trento co’ PP. Agostiniani di s. Marco, avendo<br />

pernottato nel nostro convento di Cles, udì la Messa detta dal P. Mariano con un<br />

assistente nella cappella, e poi nella sagrestia parò con disavantaggio di lui, e de’ Frati,<br />

perché celebrò da scrupoloso, stentando a pronunciare l’Hoc est, e l’Hic est.<br />

2940. 1804<br />

Al P. Giacinto Larcher Guardiano di Bolgiano.<br />

Admodum Reverendo Patri Guardiano Bulsanensi<br />

S.P.D.<br />

163<br />

Nel 1603 visse Christanus f.q. Nicolai Petenati de Moena vallis Flegmarum (sic) faber ferrarius<br />

Tridenti.<br />

164<br />

Questo P. Lattanzio è morto in Cavalese li 20 gennaio 1805, d’anni 77.<br />

165<br />

Agostino canonico di Auxerre.<br />

166<br />

P. Bellesino.<br />

167<br />

P. Battisti.<br />

168<br />

Questo canonico celebra per convento, da cui ha il vitto, e 20 L. al mese per il vestito. Egli è uno<br />

degli emigrati.


Fr. Ioannes Chrysostomus de Avolano, et petitus literas dimissoriales numero<br />

quatuor pro tribus Fratribus ordinandis sollicite mittit. Hac die prima septembris A.D.<br />

1804.<br />

Extra ut supra num. 2895, cum sigillo <strong>Provincia</strong>e. La prima è per F. Clemente<br />

Spiegelgraber Diacono. La seconda per F. Pasquale Helmer Diacono. La terza per F.<br />

Bernardino Tschager, perché possa ricevere la prima Tonsura, ed i quattro Ordini<br />

Minori. La quarta per il medesimo F. Bernardino perché possa ricevere il suddiaconato<br />

titulo paupertatis suae Religionis.<br />

Tutte dispensano dagl’interstizi: e l’ultima eziandio ab Ordinis exercitio. Tutte da<br />

eseguirsi intra trimestre.<br />

La formula stampata se ne sta To. 5 Cod. diplom. num. 1119.<br />

2941. 1804<br />

Al P. Anacleto da Casezzo Vicario di Cles.<br />

R.P. Trento 3 settembre 1804.<br />

Qui compiegata ritroverà la sua dimanda, insieme col rescritto Concessum etc. Sig.<br />

2 septembris 1804. Zambaiti Vic. Generalis Capitualris. Sono stato due volte nel<br />

Castello per ottenerlo. L’avverto poi, che io non sono più letterario, e che presentemente<br />

sono confessore straordinario a S. Chiara. Non poso più esporre a voce le premure del<br />

signor curato di Castello sollando al P. <strong>Provincia</strong>le, perché è partito per Arco. Per altro<br />

io li 23 ottobre 1797 gli ho mandato due quadretti cristallati al detto signor curato,<br />

affinché gli servano di memoria grata del suo zio Padre Adriano. Non so però se gli<br />

abbia ricevuti. Gli raccomando nuovamente le tre penitenti scellerate 169 , e molto più<br />

l’ultima arciscellerata. Che ora sieno fuori dell’occasione è buono; ma non vorrei che<br />

fossero come quelli, che rubano dell’uva nell’autunno, e poi stanno senza rubarne<br />

quando non ne trovano nell’inverno. Intelligenti pauca. Mi raccomandi al Signor Iddio<br />

per carità, e si conservi. Amen.<br />

Nota. L’arciscellerata, rem habuit etiam cum sui mariti patre. Il curato tiene<br />

l’Antoine imprestatogli dal fu P. Adriano: vorrebbe, che il P. <strong>Provincia</strong>le glielo donasse<br />

per una memoria del fu suo zio Padre Adriano, morto nel 1797. Vedi sopra To. 4, num.<br />

1170 e qui num. 2909.<br />

2942. 1804<br />

A Monsignor Zambaiti Vicario Generale Capitolare.<br />

Monsignore ill.mo, e R.mo.<br />

Il Padre Eusebio da Pinedo Riformato di s. Francesco, supplica umilmente<br />

V.S.Ill.ma, e R.ma per la licenza di poter assolvere semel una persona dai casi riservati<br />

nella diocesi ecc. Concessum attributa etc. Signatum 10 septembris 1894.<br />

Zambaiti Vic. Gen. Capitularis. F. Gio. Grisostomo ha chiesto l’accennata licenza<br />

per commissione di P. Giuseppe Maria. Lo riverisce. Li 10 settembre 1804.<br />

2943. 1804<br />

Al P. Geremia da Borgo Guardiano di Pergine.<br />

Rev. Padre.<br />

Frattanto, che mi ricordo replico alla P.V.R. la domanda d’una nuova fede autentica<br />

del Battesimo conferito in Castagnedo li 30 agosto 1786 a Gio. Antonio Biasioni<br />

169 Sopra num. 2909.


Valcanover, ora detto Fra Ferdinando da Pergine, perché quella, che ha portato al<br />

noviziato non è autentica, mancandole il sigillo, e la data del R.S. curato rilevatore, o sia<br />

trascrittore. Debbo riporla nell’archivio provinciale, onde possa estrarsi, ed usarsi in<br />

occasione della santa professa, e delle Ordinazioni, giacché i vescovi moderni, ad onta<br />

d’un decreto apostolico de’ 12 dic. 1733 in Brixinen. la pretendono anche da noi<br />

Regolari. Mi tengo sicuro del favore, e chiedendole scusa dell’incomodo, la riverisco, e<br />

mi dico. Trento 10 settembre 1804 170 .<br />

Di V.P.R.<br />

Div.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

Nota. Il curato di Castagnedo tarscrittore si ha soscritto Prete Gio. Francesco<br />

Fattori. Egli è da Civignago perginasco 171 , d’anni 41.<br />

2944. 1804<br />

Allo stesso P. Geremia. Pergine.<br />

Rev. Padre.<br />

Inteso avendo, che la P.V.R. è per mandare pesto a Venezia Fra Pacifico a fare<br />

delle provvisioni, sono a pregarla, che voglia provvedermi un nuovo supplimento al<br />

nostro Breviario Romano-Serafico172 . Ed assicurandola,che sarà soddisfatto, spero, che<br />

farammi anche questo favore; e riverendola resto. Trento 10 settembre 1804, di notte.<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

2945. 1804<br />

Al P. Giuseppe Antonio <strong>Provincia</strong>le. Arco.<br />

Molto Rev. Padre Benedicite.<br />

Trento 11 settembre 1804.<br />

Ai quattro del corrente il P. Giuseppe Maria fu esaminato, ma soltanto per la<br />

filosofia, e metafisica: scusato essendosi rapporto alla fisica per non aver avuto tempo<br />

da prepararsi. Nel giorno seguente poi è partito per Fieme. Oggidì sono stati esaminati li<br />

tre nuovi confessori Pietro d’Alcantara, Arcangelo, e Battista, in convento, e fuori 173 .<br />

Furono pur esaminati li tre nuovi predicatori Pietro d’Alcantara, Battista, e Vincenzo.<br />

Tutti furono anche approvati. Ad istanza del P. Vicario Prosdocimo abbiamo permesso<br />

a F. Casimiro, che vada con lui a visitare la sua madre. Alla più lunga sarà qui di ritorno<br />

posdomani. Il P. Kiebach mi avvisa, che ha scritto a Insprugg per avere i libri richiesti:<br />

ma mi aggiunge: “Quantum ego quidem scio, theologiam moralem, et pastoralem lingua<br />

latina scriptam non obtinebimus. De Pedri (sic) Philosophia dubito. Ceterum hicce loci<br />

volabat rumor, fore, ut libri pro scholis novi denuo sint venturi: quod cum hucusque<br />

factum non sit, videtur neque futurum esse pro venturo anno scholastico”. Sono qui con<br />

noi il signor curato di Villa Montana (Francesco Brugnara), ed il signor don Pietro<br />

Beltrami di Roveredo. Io servo come straordinario la Madri di S. Chiara, inquiete,<br />

perché debbono dar, e ridare delle fassioni, e mandare a Insprugg i loro libri: e sanno,<br />

170<br />

Me la ha mandata, ed io la ho posta nell’archivio in fretta, dovendo lasciare il convento ai soldati.<br />

171<br />

*Zivignago.<br />

172<br />

Pro M. Solleria [Madre Auchenthaller?]. L’ho ricevuto ai 9 di ottobre per L. 2.<br />

173<br />

La patente loro data porta li 12 settembre. Così anche quella di monsignor Vicario Gen.<br />

capitolare. Tutte ad biennium.


che il militare ricusa l’offertogli convento delle Laste. Genuflesso le bacio la sacra<br />

destra, e la prego della sua serafica benedizione.<br />

Di V.P.M.R. Umil.mo, obbl.mo, ubbid.mo suddito, e servo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

2946. 1804<br />

Il sig. Francesco Steinbrecher è pregato da Fra Giangrisostomo, che voglia legare<br />

questi libri senza ritardo alcuno, bensì con buoni cartoni; ma non con carta pecora, o<br />

pelle. Vorrebbe averli domani mattina. Scritto nella mattina de’ 13 settembre 1804.<br />

Vedi sotto num. 2949.<br />

2947. 1804<br />

Al P. Giuseppe Antonio <strong>Provincia</strong>le. Arco.<br />

M. Rev. Padre Benedicite.<br />

Trento 13 settembre 1804.<br />

In questa mattina sono partiti per Roveredo il P. Gio. Battista, e li PP. Alcantara, ed<br />

Arcangelo per Mezlombardo, tutti patentati confessori ad biennium. Iersera è capitato<br />

qua col Terziario inviato per Venezia, Fra Lodovico, il quale cogli altri tre ordinandi<br />

sarà esaminato domani mattina. Il detto Terziario mi ha consegnato una lettera grossa,<br />

suppongo del P. Regalato, diretta al sig. Tommaselli intitolata Limosina ecc. ed io in<br />

questa stessa mattina la ho mandata ad medesimo Tommaselli. Iersera parimente ho<br />

ricevuto da Ala d’Insprugg parte de’ libri richiesti, ed in questa mattina gli ho spediti a<br />

Trento, affinché siano subito legati. Sono il Zallinger Praelectiones ex Mathesi pura, ed<br />

aplicata. Aug. Vindelicorum 1793, in 4°, pars 1 et 2. Pehem Praelectiones in ius<br />

ecclesiasticum universum. Viennae 1791, in 4°, pars 1 et 2. Feder Institutiones logicae,<br />

et metaphisycae. Gottingae 1777, in 8° 174 . Ho dato a questo P. lettore il Feder già legato:<br />

e gli darò anche gli altri, finché la P.V.M.R. avviserammi a chi dovrò mandarli. Pregato<br />

dal P. Guardiano di Mezlombardo gli ho mandato un foglio stampato delle tavole da<br />

fare la fassione ordinata dall’eccelso Governo. Darò pure delle corone a questo P.<br />

Guardiano, avendomele domandate 175 . La prego della sua paterna benedizione.<br />

2948. 1804<br />

Al P. Stanislao Kiebach. Ala.<br />

Admodum Rev. Patri Diffinitori Stanislao Kiebachio<br />

F. Io. Chrysostomus de Avolano S.P.D.<br />

Heri ab huiate officio postali accepi libros Pehemii, Zallingeri, et Federi, quos<br />

maxima profecto sollicitudine ad me misisti176 . Gratias igitur ago tibi, P.A.R. redditurus<br />

etiam eorumdem librorum valorem, quum nobis aliud debitum pro sale regio solvendum<br />

occurret. Interim vero, quia hic variae sunt voces circa moniales Brixinenses sanctae<br />

Elisabethae, gratum facturus istis Clarissis, quibus hodie sum a sacris conefssionibus<br />

qua extraordinarius, rogo te, ut notum mihi facere velis, an, et ubinam subsistant177 .<br />

174<br />

Franciscus Zallinger. Ios. Io. Nepom. Pehem. Io. Georgius Feder.<br />

175<br />

Li 13 settembre gli ho dato corone grosse rosse doz. 15; corone grossette scure doz. 28; corone<br />

doz. 33; rosari doz. 5.<br />

176<br />

Spediti li 7 settembre.<br />

177<br />

Vedi sotto num. 2959.


Quod tandem ad te venturus sit Contensonius, postae iam datus, pro certo habeo. Vale.<br />

Dabam Tridenti die 13 septembris 1804 178 .<br />

Extra come sopra num. 2930.<br />

2949. 1804<br />

Il signor Giambattista Tommaselli è pregato di dare al sig. Francesco<br />

Steinbrecher 179 esibitore del presente troni 5, dico troni cinque. Che della carità il signor<br />

Iddio ecc. Dato nell’infermeria di san Bernardino appresso Trento li 17 settembre 1804.<br />

D’ordine del P. <strong>Provincia</strong>le<br />

Fra Gio. Grisostomo da Volano<br />

Riformato di s. Francesco.<br />

Nota. Questo è per la legatura de’ libri del Pehem, e del Zallinger.<br />

2950. 1804<br />

Al P. Davide da Tiarno. Salisburgo.<br />

Rev. Padre sia sempre fatta da tutti la ss. Volontà di Dio Signor Nostro.<br />

Trento, nell’infermeria di s. Bernardino li 17 settembre 1804 180 .<br />

La sua lettera de’ 7 mi fu recata nell’atto d’andare a santa Chiara li 14 del corrente<br />

per terminare il mio sesto straordinariato. Appena ebbi tempo da leggerla<br />

frettolosamente. Poco dopo d’avere incominciato il mio sacro ministero venne da me<br />

piangendo la M. Badessa, e mi disse, che in quel punto aveva ricevuto ordine 181 di<br />

partire dal monastero colle sue Religiose, e di portarsi alle Orsoline. Sul tardo poi venne<br />

il militare col Magistrato consolare a visitare tutto il monastero. Partirono tutti dicendo<br />

alle Religiose, che stessero di buon animo, e non temessero punto. Nella mattina<br />

seguente san Bernardino 182 ci avvisò, che alle undici del giorno seguente il convento di<br />

s. Bernardino doveva esser evacuato., ed a disposizione del militare, e che perciò li<br />

Religiosi andassero alle Laste. Ritornai dunque subito a s. Bernardino, ed in fretta feci<br />

quanto fecero tutti gli altri, cioè di sgombrare il convento. Subito fu disfatto il refettorio,<br />

e la cucina da tanti manigoldi. Li Religiosi domenica, o sia ieridì, dopo il pranzo sono<br />

andati alle Laste, eccettuati soltanto il P. Ignazio, il P. Ilario, il P. Vito, ed io, F.<br />

Feliciano, F. Salvadore, F. Abbondio, F. Pietro, il Menego, ed il Giacomo rimasti<br />

nell’infermeria. F. Placido è andato a Mezlombardo. In Trento c’è un grande bisbiglio.<br />

Iersera siamo stati avvisati da un amico 183 , che i soldati non vogliono venire qua, e che<br />

la città non vuole rovinare altri conventi. Oggidì il nostro Giacomo ha osservato, che la<br />

sorgente della nostra acqua si è seccata, cosicché appena abbiamo un filetto d’acqua, ed<br />

io in questa mattina non ho potuto lavare una scodeletta. In questa mattina è partito per<br />

Bolgiano il signor consigliere Francesco Riccabona, ed io credo, che al ritorno di lui<br />

succederà qualche decreto. Il Signor Iddio faccialo far buono 184 . Iersera sono partiti per<br />

178<br />

Li 10 mi ha risposto, che ai sei ha ricevuto i due tomi del Contensone. Ci costano in Venezia<br />

troni 32.<br />

179 Libraio.<br />

180 Questa lettera non fu spedita.<br />

181 Dal cancelliere Cloch delegato in assenza di mons. Vicario.<br />

182 *Il <strong>Tovazzi</strong> si trovava a santa Chiara.<br />

183 da Clemente Sartori.<br />

184 Questa voce fu falsa.


Feltre alle Ordinazioni F. Vincenzo Maria con tre altri nostri chierici 185 . Il P. <strong>Provincia</strong>le<br />

sta in Arco. Non aspetti da me altra risposta ai suoi quesiti canonici, perché non ho libri,<br />

né voglia da studiare. Tengo il solo Breviario. Preghino per noi sua Divina maestà, e si<br />

conservino sani. Amen. In questa mattina de’ 17 il militare visitò di nuovo minutamente<br />

S. Chiara. In questa de’ 18 fu spedita una staffetta a Vienna dal sig. presidente<br />

Welsperg, e dal Magistrato civico. Così ho inteso.<br />

2951. 1804<br />

Io infrascritto attesto, che l’Ill.ma signora contessa Antonia vedova de’ Malfatti, a<br />

titolo di limosina, ed a riguardo del Padre Ignazio suo cognato, ha dato, e deposto in<br />

favore di questo convento di san Bernardino appresso Trento cinquanta fiorini 186 . In fede<br />

ecc. Dato nel detto convento li 17 settembre 1804.<br />

L.+S.<br />

Prov. Fra Gio. Grisostomo da Volano<br />

Diffinitore de’ Minori Riformati di san Francesco.<br />

2952. 1804<br />

Pro memoria.<br />

Credo bene il registrare qui, giacché ora non ho altri libri, la supplica presentata dal<br />

nostro Padre Guardiano all’Ill.mo Magistrato di Trento nel giorno, in cui insieme co’<br />

suoi Religiosi dovette trasferire il suo albergo nel convento de’ Padri Carmelitani Scalzi<br />

alle Laste, e lasciare il suo di s. Bernardino ai soldati. Fuori ha: “All’Ill.mo Civico<br />

Magistrato dell’Inclita Città di Trento Per il Guardiano de’ Minori Riformati di s.<br />

Bernardino”.<br />

Dentro: “Ill.mo Civico Magistrato.<br />

Per ogni buon fine nelle somme angustie nelle quali co’ miei Religiosi mi trovo,<br />

prego quanto so il più, la somma bontà dell’Ill.mo Civico Magistrato a dichiararci in<br />

iscritto que’ luoghi in convento, onde poter riporre e le cose nostre, i libri ecc. Legna, e<br />

vino, e minestre, come sono la infermeria, ove sonovi quattro impotenti, la spezieria, la<br />

libreria, la canova, il legnaro, siccome a voce fu promesso allo scrivente oratore anche<br />

da S.E. il signor Conte de Welspergg 187 presidente e Capitano Circolare. Che ecc.<br />

Um.mo, dev.mo servidore V. ° obbl.mo<br />

F. Michelangelo di Roveredo<br />

Guardiano de’ Minori Riformati.<br />

Fu riscritto.<br />

Rilevatosi nella visita intrapresa iersera dalla comulativa commissione, che il solo<br />

convento del R.do Padre ricorrente possa contenere cento e dieci infermi, ne essendo<br />

stato ricercalo dal Comando militare, che un locale per ottanta sei, ne viene da sé, che la<br />

libreria, e infermeria restar debbano a disposizione del convento; e però da parte di<br />

questo Magistrato Consolare ci viene assicurato, che saranno fatti i passi opportuni,<br />

acciò il militare rimanga nella porzione assegnatagli.<br />

185<br />

F. Clemente, F. Lodovico, F. Maurizio. Il P. <strong>Provincia</strong>le, col suo segretario, è giunto a Trento li<br />

19 sul mezzogiorno.<br />

186<br />

Portati dal signor D. Carlo Cocci in cedole, e poca moneta. Cedole coll’aggio, e troni 3, carentani<br />

3 di moneta. In tutto troni 250. Portate al Fedrigoni dal Giacomo li 19 di mattina. Gli 8 ottobre 1804 ha<br />

dato fiorini 12 la vedova Capitania Gioseffa Malfatti. Cioè troni 60 in cedole. Sono del fu abate Malfatti<br />

troni 45; gli altri del fu Capitanio. Consegnati al Fedrigoni li 13 ottobre.<br />

187<br />

Giovanni Nepomuceno.


Segnato li 16 settembre 1804.<br />

Pietro Conte Consolati<br />

Capo- Console ecc.<br />

2953. 1804<br />

Al sig. barone Gaudenz’Antonio de’ Gaudenti. Trento.<br />

Ill.mo sig. sig. e padrone graziosissimo.<br />

Importunato dall’esibitrice del presente 188 , nominata Margarita moglie di Domenico<br />

Santoliana, maestro di mole, abitante in Trento, prego la carità cristiana di V.S.Ill.ma,<br />

che voglia consolarla, ed aiutarla, ricevendo il pegno, che le offerirà 189 . La prego<br />

insieme d’avermi per iscusato del mio ardire; e con un profondo inchino mi professo.<br />

Dall’infermeria di s. Bernardino li 19 settembre 1804 190 .<br />

Di V.S.Ill.ma<br />

Um.mo, div.mo, obbl.mo servidore<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

Extra. All’Ill.mo sig. sig. e padrone graziosissimo<br />

Il signor Barone Gaudenz’Antonio<br />

de’ Gaudenti di Roccabruna ecc.<br />

Trento<br />

2954. 1804<br />

Al P. Massimo da Volano Vicario. Borgo.<br />

Carissimo Fratello sia fatta la ss. Volontà di Dio signor Nostro.<br />

Dall’infermeria di s. Bernardino 19 settembre 1804, alle 10 di mattina 191 .<br />

Da’ nostri chierici avviati per Feltre alle Ordinazioni, avrete inteso la disgrazia di<br />

questo povero convento: e tanto può bastarvi per rispondere a D. Benedetto nostro<br />

carissimo fratello, e per parte mia ringraziarlo del suo amorosissimo invito. Io non ho<br />

mai voluto vacanze, ed ora se anche ne volessi,non potrei accettarne. Computerò per<br />

una grazia di io, se potrò star, e finire i miei giorni in questa infermeria. Ora vorrei<br />

prepararmi alla morte; ma son troppo distratto. Ad ogni momento sto aspettando il<br />

destino ulteriore di questo convento. Si teme, che il militare sia per volerlo tutto, cioè<br />

anche la libreria, infermeria, chiesa ecc. Poverissimi noi, se ciò seguisse. Egli è tuttavia<br />

vacuo, malgrado la premura dataci di consegnarlo evacuato alle undici della scorsa<br />

domenica, come in fatti lo lasciammo. Ieridì cominciò a sentirsi male l’infermiero F.<br />

Abbondanzio, ed oggidì fu salassato. Questo accresce le nostre miserie. Pregate<br />

caldamente per noi Sua Divina Maestà, e proccurate di conservarvi, mentre io frattanto<br />

replico, che voglio fare la santissima e giustissima volontà di Dio Signor Nostro. Amen.<br />

2955. 1804<br />

Al P. Massimo. Borgo.<br />

Carissimo Fratello sia sempre fatta la ss. Volontà di Dio.<br />

Trento 21 settembre, dopo le otto di sera192 .<br />

188<br />

per mezzo del marito.<br />

189<br />

Una scatola di argenteria donnesca. Vorrebbe 40 fiorini da pagare il debito della casa.<br />

190<br />

Mi ha risposto, che non può, ma con civiltà. Nel dì 25 febbraio 1806 gli ho spedito il testo<br />

pliniano.<br />

191<br />

Spedita li 22.<br />

192<br />

Spedita li 22 di mattina.


Noto l’ora, in cui scrivo, perché debbo sempre star con timore di nuovi decreti. Son<br />

ancora nell’infermeria, con qualche speranza, che non sia per venire nel convento<br />

evacuato il militare, atteso che non gli piace per più motivi molto forti 193 . Non così le<br />

povere sorelle, che quindi sono in gran pericolo. Stassi aspettando la risposta alle<br />

staffette spedite in fuori 194 pro, e contra. Il Signor Iddio ci aiuti a fare la sua giustissima<br />

Volontà. Insieme colla presente riceverete la mia risposta alla vostra per rispondere a<br />

don Benedetto. Aggiungo alla medesima, che per la Dio grazia Frat’Abbondanzio sta<br />

meglio. Ieridì da questo Magistrato Consolare fu spedito l’ordine sovrano dell’anno<br />

1786, che tutte le consecrazioni delle chiese siano celebrate nella domenica terza<br />

d’ottobre 195 . Questo a me reca de’ nuovi disturbi per entrambi li direttori, de’ quali non<br />

fu ancora stampata una linea: Intendo, che domenica qui solennizzerassi il nuovo titolo<br />

d’Imperator ereditario d’Austria assunto dal nostro augustissimo sovrano Francesco<br />

secondo. Sta qui con noi il P. <strong>Provincia</strong>le col suo P. segretario 196 . Pregate Iddio per noi<br />

ecc.<br />

2956. 1804<br />

Al P. Stanislao Kiebach. Alla d’Insprugg.<br />

Admodum Rev. Patri Diffinitori Stanislao Kiebachio.<br />

F. Io. Chrysostomus de Avolano S.P.D.<br />

Accepi literas P.T.A.R. datas diebus 10, et 20 huius. Gaudeo igitur, quod tandem ad<br />

te pervenerit celebris Contensonius: quodque sanctimoniales brixinenses etiamnum sint<br />

in proprio monasterio. Nostrae sunt adhuc in suo, quamvis die 14 huius post vesperas,<br />

me praesente, indicta eis fuerit transmigratio. Sed heuheu! die 15 sequenti prope<br />

meridiem similis transmigratio nobis bernardinianis indicta fuit, et infra breve horarum<br />

vigintiquatuor spatium die dominico 16 currente, fere totum conventum evacuare, ac<br />

militibus infirmis cedere debuimus. Ego cum aliquot aliis sum in hoc valetudinario<br />

ceteri vero in proximo conventu PP. Carmelitarum Discalceatorum ad Lstas. Quousque?<br />

Deus scit. Quapropter enixe peto, ut eumdem D.O.M. roges, quatenus misereatur nostri,<br />

et benedicat nobis, ita ut cum merito, et fructu voluntatem eius sanctissimam usque in<br />

finem exequi valeamus. Quo pretio autem comparari possint Bonellianum operum<br />

sancti Bonaventurae supplementum, ac editio Bibliothecae Ferrarianae recentissima,<br />

indicare tibi nequeo, quia nec ego scio. Ceterum, quod hic Tridenti nullum supersit<br />

exemplar venale dicti Supplementi, auctor tibi sum , quia omnia residua Bassanum misi<br />

anno 1791. Iterum charitatem tuam fraternam rogo, ut sanctis, enixisque precibus tuis<br />

divinae gratiae auxilium impetrare nobis satagas. Dabam in valetudinario s. Bernardini<br />

apud Tridentum die 24 septembris festo B.M.V. de Mercede Redemptionis Captivorum,<br />

Anno Domini 1804 197 .<br />

Extra. Tridento. Admodum Rev. et Colendissimo Patri<br />

P. Stanislao Kiebachio Franciscano<br />

Diffinitori <strong>Provincia</strong>li etc.<br />

Insprugg<br />

Hall<br />

ad PP. Franciscanos<br />

193<br />

Li soldati sono venuti nella sera de’ 22 e gl’infermi nella mattina de’ 23.<br />

194<br />

*A Vienna.<br />

195<br />

Fu pubblicato li 23 anche nella chiesa di Gardolo.<br />

196<br />

Questi sono andati alle Laste li 23 settembre di sera.<br />

197<br />

Spedita li 25.


2957. 1804<br />

Al P. Geremia di Borgo Guardiano di Pergine.<br />

Rev. Padre sia lodato Gesù Cristo.<br />

Trovomi necessitato di pregare la P.V.R. che volendo venir qua de’ Terziari con<br />

degli animali, faccia loro sapere, che per animali non c’è luogo né qui a s. Bernardino,<br />

né alle Laste, così avendo disposto Iddio Signor Nostro, cui per atti di carità ci<br />

raccomandino caldamente tutti, mentre io la riverisco. Trento 25 settembre 1804 198 .<br />

P.S. Oggidì ho inteso, ch’è destinato per un ospitale militare anche il castello di<br />

Mattarello: e ch’è venuto ordine di fare una caserma a spese dell’erario regio 199 . Ieridì fu<br />

sorpreso da un colpetto apopletico in Cognola fuori di casa sua il sig. Giuseppe Lupi di<br />

Trento, cui oggidì F. Abbondanzio ha fatto la seconda visita, e dovrà farne delle altre.<br />

Fra Cosmo è ancora in città, assistendo il sig. Conte Bartolommeo Tabarelli dì, e notte,<br />

essendo oggi tre mesi in punto, che gli si presta da s. Bernardino tale assistenza 200 . Cosa<br />

nuova rapporto alla lunghezza del tempo.<br />

Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

2958. 1804<br />

Al P. Niccolò da Cles Guardiano di Campo.<br />

Rev. Padre sia fatta la ss. Volontà di Dio S.N.<br />

Da F. Agnello intenderà la nostra dolorosissima situazione. Ai 14 di sera fu visitato<br />

dal militare questo nostro convento, e quello di s. Chiara. Fu intimato alle monache di<br />

trasmigrare, ed andare alle Orsoline; ma non sono andate. Nel giorno 15 alle undici fu<br />

intimato in scriptis a noi d’evacuare subito s. Bernardino, e cederlo ai soldati alle undici<br />

de’ sedici. Dunque precipitosamente l’evacuammo, buttando quanto abbiamo potuto<br />

nella libreria, nell’archivio, e nelle tre celle provinciali, e mandando altre cose con molti<br />

carri alle Laste, dove dopo il pranzo preso nell’infermeria portaronsi anche i Religiosi,<br />

eccettuati li PP. Ignazio, Ilario, Vito, ed io: F. Feliciano, F. Salvadore, F. Abbondanzio,<br />

F. Vincenzo, F. Pietro, il Menego vecchio, ed il Giacomo. F. Placido s’ha fatto portare a<br />

Mezlombardo. Fu subito fatta una porta sul monte verso le Laste. Ci fu promesso di<br />

lasciarci la detta libreria, l’infermeria, la caneva, il legnaro, e la chiesa, ch’è chiusa; ma<br />

non siamo sicuri di tal promessa. Fu chiesto il convento per 86 infermi; ma domenica li<br />

23 vennero 130. Dal refettorio fu levata la cattedra, e disfatte le panche. Dalle celle<br />

furono pur levati gli usci anche degli studioli. L’orto nostro è bruciato, perché non può<br />

adacquarsi. L’andar, e venire dalle Laste è continuo, e molto incomodo. La condotta<br />

delle borre avisane ci riesce più incommoda del solito per mancanza di Frati, e di luogo<br />

da riporle 201 . Così sarà colla cerca del vino. L’uva dell’orto fu vindimmiata in somma<br />

fretta, e consegnata al Zancanello. Non posso dir tutto. Già può immaginarsi, che stiamo<br />

assaissimo malamente. Il Signor Idio ha permesso così, e così sia. Lo preghino, che ci<br />

doni forza, e virtù per sopportare con merito una così fatta disgrazia, e si conservino.<br />

Trento 25 settembre 1804, di sera.<br />

Suo div.mo servo<br />

198<br />

Sono però venuti qua li Terziari di Metz, e Cavalese co’ muli vacui, e demmo loro albergo. Non<br />

così alle Laste.<br />

199<br />

Finite le vendemmie cessò l’ospitale di Mattarello.<br />

200<br />

Il Conte Tabarelli è andato a Padova nel 1805, ed è anche ritornato a Trento; ma storpio.<br />

201<br />

Furono riposte nel maso detto del Paradiso presso il già convento di s. Francesco.


F. Grisostomo.<br />

2859. 1804<br />

Alla M. Maria Giacinta Tabarella. S. Chiara.<br />

Gesù, e Maria Signori Nostri clementissimi ci benedicano. Amen.<br />

Dall’infermeria di s. Bernardino 26 settembre 1804.<br />

Per la Dio grazia siamo ancora vivi tutti, ed anche in piedi. Continuamente<br />

protestiamo, e replichiamo, che Sia fatta, lodata, ed in eterno esaltata la giustissima,<br />

altissima, ed amabilissima volontà di Dio in tutte le cose 202 : ma insieme lo<br />

supplichiamo, che si degni di sostenere la nostra debolezza per eseguirla divotamente, e<br />

con merito, e speriamo d’esser esauditi dalla infinita di lui misericordia, massimamente<br />

trovandoci aiutati dalle sante, e fervorose preghiere delle RR. LL. colle quali ci<br />

congratuliamo di cuore,che sieno state preservate dalla minacciata rovina 203 . Aggiungo<br />

loro, che ho ricevuto risposta da Alla d’Insprugg, data li 20 dell’andante che le monache<br />

nostre di Bressanone sono ancora nel loro monastero: che per essere molto numerose fu<br />

loro proibito di riceverne altre: e che l’Arciduca Giovanni passando per di là disse loro,<br />

che nell’avvenire non sarà soppresso alcun monastero di Clarisse: e che soltanto farsi<br />

potrebbe, che qualcheduno venisse trasferito. Là pure furonvi vari discorsi, altri<br />

dicendo, che sarebbero state mandate a Sonnenburgo, altri a Seben, ed altri alle<br />

Anglicane. Io però penso, che non sarà stata proibita assolutamente la vestizione, ma<br />

soltanto il vestirne senza previa licenza dell’eccelso Governo, come fu intimato anche a<br />

noi, ed alle RR. LL. Ringrazio la M.R.M. Badessa della carità,che s’è compiaciuta di<br />

mandarmi 204 ; e tutte delle orazioni cordiali, che hanno fatto per noi, e le prego di<br />

continuarle. Qui siamo senza l’uso delle campane, ed abbiamo il solo contento di sentire<br />

le loro, le quali ci servono anche di regolamento per le Ore. Presentemente non so cosa<br />

dir altro, se non che vivo memore di loro, e le benedico tutte in nomine Patris, et Filii,<br />

et Spiritus Sancti. Amen.<br />

2960. 1804<br />

Io sottoscritta, che mi ritrovo in una casa secolare appresso Trento 205 , attesto<br />

d’avere ricevuto fedelmente dalla cesareo-regia amministrazione governale de’ beni dei<br />

monasteri soppressi, fiorini 45, dico quarantacinque, dell’annua mia pensione di fiorini<br />

camerali cento, e ottanta, in ragione del quartale trascorso dal primo d’agosto sino<br />

all’ultimo di ottobre di quest’anno 1804.<br />

Idest Fiorini 45.<br />

L.+S. Michelina Dorotea Tommasi ex-Clarissa servente 206 .<br />

Scritto li 26 settembre. Così ho scritto qui perché ora non posso avere i miei registri<br />

incassati, e chiusi nell’archivio provinciale a motivo de’ soldati. La pensione le venne li<br />

21 novembre 207 .<br />

2961. 1804<br />

202<br />

Così l’orazione di Pio settimo del 1800.<br />

203<br />

Ma per poco.<br />

204<br />

Come a confessore straordinario.<br />

205<br />

Cioè nel molino Haideriano sotto s. Bernardino.<br />

206<br />

Sottoscritto dal sig. Ducati figlio.<br />

207<br />

* Di mano del P. Vincenzo Maria Keller continuatore del <strong>Tovazzi</strong>: “Nel 1806 la pensione che<br />

scadeva l’ultimo di aprile le venne li 21 giugno”.


Al sig. stampatore Monauni.<br />

Vorrei vedere, se nel resto del mio originale sieno state fatte (in Insprugg) delle<br />

altre variazioni 208 . Vorrei pur sapere cosa debba fare in ordine al decreto sovrano<br />

mandato ai parrochi li 20 del corrente rapporto alle consecrazioni delle chiese, e<br />

specialmente se tra tali chiese vada compresa la cattedrale 209 . Finché non so questo, non<br />

posso lasciar correre la stampa de’ miei Direttori.<br />

Non so, se nel frontispizio del monastico sarà da tralasciarsi, come nel diocesano, la<br />

menzione del R.mo Capitolo, ed il Cum consensu etc. Li prego ancora umilmente delle<br />

lunazioni per il mio Direttorio monastico.<br />

Gli avverto in fine, che mi trovo nell’infermeria di s. Bernardino,mancante di<br />

persone, cui possa dar da portare i fogli.<br />

Scritto li 27 settembre 1804, di sera: e spedito li 28 di mattina colle prime stampette<br />

del diocesano 210 .<br />

29<strong>62</strong>. 1804<br />

Pro memoria.<br />

Li nostri chierici mentovati sopra pag. 3737 (num. 2950) furono ordinati in Feltre<br />

da quel vescovo don Bernardo Carenzoni monaco Olivetano, così: Nel sabato delle<br />

quattro Tempore di settembre 22 settembre Fra Lodovico da Moena fu ordinato<br />

sacerdote. Fra Vincenzo Maria da Cles suddiacono. Fra Clemente da Trento ricevette la<br />

prima tonsura, e li quattro Ordini Minori. Fra Maurizio poi la prima tonsura e li quattro<br />

Ordini Minori, ed il suddiaconato: e nella domenica seguente, cioè li 23 settembre il<br />

Diaconato. Fra Lodovico cantò la sua prima Messa li 26 giorno di mercoledì, nella<br />

chiesa nostra di Borgo, assistito da F. Maurizio, e F. Vincenzo. Poi ritornò a Cavalese<br />

per Calamento. Gli altri tre chierici furono in Trento li 28.<br />

2963. 1804<br />

Al P. Massimo Vicario di Borgo.<br />

Carissimo Fratello Deus misereatur nostri, ac benedicat nobis. Amen.<br />

Dall’infermeria 29 settembre 1804.<br />

Benché le ragioni, che vi ho addotto nell’altra mia de’ 19 sieno più, che bastanti per<br />

giustificare la mia scusa di non accettare il cordiale invito del nostro amantissimo<br />

fratello, ne aggiungo loro un’altra fortissima, che ora ho l’impegno inopportuno, ed<br />

indispensabile di assistere alla stampa de’ miei Direttori: Mai più non gli ho composti<br />

tanto presto come in quest’anno, avendoli dati fuori ne’ primi d’aprile. Gli ho esibiti<br />

più, e più volte allo stampatore sino dai primi di maggio: ma sempre in vano. Ora, che<br />

sono fuori dell’amata mia celletta, senza i miei registri, e senza libri, e colla testa<br />

offuscata, mostra premura di stamparli. Ciò non ostante, ammaestrato dalla lunga<br />

sperienza, non ispero, che sia per finire così presto tale stampa. Già sapete anche Voi,<br />

che più volte gli ebbi nel gennaio. Replico dunque il non possum venire. Le guardie<br />

militari sono venute qua nella sera tarda de’ 22 e gl’infermi nella mattina de’ 23. Ieridì<br />

sono stati sacramentati per morire sei nel nostro refettorio. Le suore oggidì hanno<br />

solennizzata la festa del loro santo titolare al solito; ma con un pospasto amaro; perché<br />

208 Non furono fatte.<br />

209 Il decreto fu insinuato al parroco pedecastellano dal Magistrato Consolare ed al parroco di s.<br />

Maddalena dall’Officio spirituale. La cattedrale non l’ha eseguito nella terza domenica di ottobre; ed ha<br />

fatto il suo solito li 18 novembre.<br />

210 Mi hanno fatto rispondere in voce, che lasci correre il manoscritto censurato in Insprugg.


sul finire del pranzo furono avvisate ministerialmente, che alle quattro sarà visitato il<br />

loro amato recinto da un generale militare 211 ; avendo inteso nella mattina, ch’è venuta la<br />

loro soppressione. La detta visita fu fatta. Domani probabilmente s’intenderanne l’esito.<br />

Pregate il Signor Iddio per loro, e per noi. Ieri 30 settembre qui è morto un soldato, e<br />

sono andati a Mattarello 31 convalescenti. Ma vi stettero poco in quel castello.<br />

2964. 1804<br />

Al P. Regalato da Cares Vicario di Cavalese 212 .<br />

A’ RR. PP. Vicario, e lettore di Cavalese. S.<br />

Fra Giangrisostomo d’ordine del M.R.P. <strong>Provincia</strong>le manda alle PP. VV. RR. tre<br />

volumi venuti da Insprugg, perché richiesti, affinché possano prepararsi ai prescritti<br />

esami 213 . Sono del Pehem canonista, e del Zallinger matematico: e stanno nel sacco delle<br />

corone diretto al P. Guardiano. Colla stessa occasione manda eziandio il panno da<br />

vestire i Religiosi del loro convento, e si raccomanda caldamente alle loro sante, e<br />

fervide orazioni, trovandosi sluogato, ed in pericolo di ancor maggiori sventure, insieme<br />

co’ suoi amati confratelli. Trento, nell’infermeria di s. Bernardino 2 ottobre 1804 214 .<br />

Oggidì fu seppellito nel cimitero di s. Francesco un soldatello morto nel nostro<br />

refettorio l’altrieri. Fu sacramentato con cinque altri li 28 settembre. Ieri furono<br />

sacramentati tre altri. S. Chiara trema. Così pure le Fradaglie.<br />

2965. 1804<br />

Al P. Gius. Antonio <strong>Provincia</strong>le. Trento, Alle Laste 215 .<br />

Molto R.do Padre Benedicite.<br />

Fo sapere alla P.V.M.R. che oggidì al fine del pranzo abbiamo fatta la prima<br />

votazione segreta per il novizio Fra Massenzio da Cavedine, e ch’essendo cinque li<br />

votanti, mancando li due occupati a s. Michele, gli ebbe tutti bianchi, e perciò<br />

favorevoli. La ho registrata nel quaderno, che tengo per così fatte memorie, cui<br />

aggiungerò anche la Lastana, quando sarammi autenticamente insinuata 216 . La supplico<br />

della sua paterna benedizione, e col bacio delle sacre mani mi professo. Dall’infermeria<br />

di s. Bernardino 3 ottobre 1804.<br />

Di V.P.M.R.<br />

Um.mo, obbl.mo, ubbid.mo servo, e suddito<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

2966. 1804<br />

Al P. Francesco Maria da Panchiato lettore in Borgo.<br />

Rev. Padre lettore, non lettore, sia lodato Gesù Cristo.<br />

Trento 5 ottobre 1804.<br />

La sua lettera de’ 16 mi fu recata li 17 in tempo, e luogo inopportuno, come avrà<br />

inteso dall’Isidoro latore della medesima. Oggidì quantunque ancora sluogato, e lontano<br />

dalla biblioteca, per servirlo ho radunato, e preparato i libri, ch’egli brama 217 , cioè la<br />

211<br />

Venuto da Venezia, nato turco, fatto cristiano cattolico, che non sa italiano.<br />

212<br />

Così anche fuori.<br />

213<br />

Il Pehem al P. Vigilio. Il Zallinger al P. Regalato.<br />

214<br />

Spedita per F. Ioannem Mariam die 3 octobris.<br />

215<br />

È partito per Borgo li 9 ottobre.<br />

216<br />

I lastani num. 12 furono parimente tutti bianchi.<br />

217<br />

Consegnati all’Isidoro li 9 ottobre.


logica del Baumeistero 218 , e la metafisica del medesimo in un volume solo. Item la<br />

logica e la metafisica del nostro celebre Padre Fortunato da Brescia 219 , in due volumi.<br />

Vedrà, che tutti sono segnati per lo studio della <strong>Provincia</strong>: e quindi se manderà la<br />

ricevuta, metterolla nell’indice di tale studio. Gliegli spedirò colla prima occasione<br />

opportuna. Desidero, che venga presto, perché non so quello che in avvenire sarà di noi,<br />

e de’ nostri studi. Questo lastano lunedì prossimo 220 , se il Signor Iddio non disporrà<br />

diversamente, trasporterassi a Roveredo, eccettuato il solo F. Vincenzio Maria già<br />

emerito, che resterà qui per succedermi nel rubricismo. Lo prego di un saluto al mio<br />

carissimo Fratello, mi raccomando, lo riverisco, e resto, senza saper altro del Bonora<br />

Gavatino 221 dopo, ch’è partito di qui per Campo 222 .<br />

Suo div.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

2967. 1804<br />

Agli stampatori Monauniani.<br />

Riveriti signori.<br />

S. Bernardino 6 ottobre 1804.<br />

Col dovuto ringraziamento rimando loro le lunazioni223 , di cui sonomi servito per il<br />

mio Direttorio monastico. Gli avviso poi, che sapendo esser due soli gli equinozi, e<br />

parimente due i solstizi224 , credo errore di penna il terzo Equinozio de’ 22 dicembre; in<br />

luogo del quale io ho notato il secondo Solstizio nel mio manoscritto. Credo pur errore il<br />

notare la Luna piena nella domenica di Pasqua, dopo che il Martirologio romano ha data<br />

la Luna XVI nello stesso giorno225 : e sapendo, che la Pasqua non può celebrarsi nel<br />

Plenilunio di marzo, ma soltanto nella prima domenica dopo il detto plenilunio226 .<br />

Quindi nel mio Direttorio questa volta ho dissumulato tal nota ecc.<br />

2968. 1804<br />

Al P. Geremia Guardiano di Pergine.<br />

Rev. Padre sia lodato Gesù Cristo S.N.<br />

Trento 10 ottobre 1804.<br />

Confesso, che ieridì ho ricevuto il Supplimento 227 del nostro Breviario,<br />

proccuratomi dalla P.V.R. e giacché per indennizzazione del suo convento si contenta<br />

dell’applicazione d’una santa Messa, l’avviso, e l’assicuro, che la celebrerò nella<br />

domenica, che sarà nel giorno ventuno del corrente 228 . Perciò Ella faccia l’applicazione<br />

della medesima, mentre io ringraziandola del favore compartitomi, la riverisco, mi<br />

raccomando in precibus, e mi dico.<br />

218<br />

Frederici Christiani Baumeisteri. Venetiis 1769, ed. secunda veneta post XV Wittemberg.<br />

219<br />

P. Fort, a Brixia 1741, et 1742.<br />

220<br />

Gli 8.<br />

221<br />

*F. Teodoro da Gavazzo.<br />

222<br />

Vedi sopra num. 2935.<br />

223<br />

Fatte, e scritte da un tedesco enipontano in buon italiano.<br />

224<br />

Videsis Calepinum verbo Aequinoctium, verbo Solstitium.<br />

225<br />

Videsis Breviarium in limine.<br />

226<br />

Vi saranno 13 pleniluni.<br />

227<br />

Stampato dal Baglioni nel 1789 colla giunta di cinque Offici nuovi separata.<br />

228 Celebrata.


Di V.P.R. cui aggiungo, che ho ricevuto anche la fede battesimale del Valcanover:<br />

e che occorrendole di dover provvedere degli altri Supplimenti, abbia l’attenzione di<br />

chiederli interi, poiché nel suddetto mancano 14 offici de’ già stampati altrove.<br />

Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

2969. 1804<br />

Al P. <strong>Provincia</strong>le. Borgo.<br />

M.R. P. Benedicite,<br />

Trento 10 ottobre 1804229 .<br />

Oggidì dalla posta ho ricevuto degli altri libri, dirizzatemi dal Padre Kiebach, cioè<br />

il To. 3 del Pehem stampato in Vienna l’anno 1789, e trattante de iure proprio ecllesiis<br />

Germaniae: ed Institutiones theologiae dogmaticae Engelberti Klüpfel Augustiniani<br />

prof. Friburg. ristampato in Vienna nel 1802230 . Li farò legare presto, e poi spedirogli a<br />

chi mi ordinerà la P.V.M.R. Tengo preparate le fedi battesimali, e gli attestati degli studi<br />

de’ nostri cinque candidati, eccettuata soltanto la fede battesimale del Beozzo.<br />

L’attestato del Gozzaldo è molto meschino, perché rapporto allo studio non ha verun<br />

epiteto. Tengo copia di tutti, e col tempo la farò tenere anche alla P.V.M.R. cui<br />

genuflesso bacio le sacre mani, pregandola della sua paterna benedizione.<br />

Di V.P.M.R. cui aggiungo, che scritto questo ho ricevuto anche la fede battesimale<br />

del Beozzo: e quindi le spedisco eziandio le accennate copie.<br />

Um.mo, ubbid.mo suddito, e servo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

2970. 1804<br />

All’inclito ces. reg. Giudizio <strong>Provincia</strong>le,<br />

ed unitovi Capitaniato Circolare ai Confini d’Italia.<br />

Il <strong>Provincia</strong>le de’ Riformati di san Francesco inerendo al dispaccio de’ 29<br />

settembre, ricevuto li 4 del corrente ottobre, rassegna, ed esibisce qui rinchiuse le fedi<br />

battesimali, e gli attestati degli studi de’ candidati, che bramano d’essere vestiti<br />

dell’abito della sua Religione 231 : e riverentemente rinnova la sua supplica per la graziosa<br />

licenza di poterli vestire presto, ed avanti che la stagione s’incrudisca.<br />

Trento gli 11 ottobre 1804.<br />

Fra Giuseppe Antonio da Cles Ministro <strong>Provincia</strong>le.<br />

Extra. All’Inclito ecc. ut supra, colla sola giunta in mezzo di Trento.<br />

Spedito subito di mattina. Il sig. Riccabona ha rimandato il memoriale con ordine,<br />

che il <strong>Provincia</strong>le so soscriva col suo nome, cosa irregolare.<br />

2971. 1804<br />

Al P. Stanislao Kiebach. Alla d’Insprugg.<br />

Admodum Rev. Patri Definitori Stanislao Küebachio<br />

F. Ioannes Chrysostomus de Avolano S.P.D.<br />

Heri accepi involucrum ab A.R.P.T. nomini meo inscriptum, continensque alios<br />

libros Pehemii, atque Klüpfelii. Novas igitur tibi ago gratias, et ut omnium sumptuum,<br />

229 Spedita gli 11 per Tertiarium Dominicum.<br />

230 Tomo 1 ab anno 1802; Tomo 2, anno 1803.<br />

231 Coristi candidati Beozzo, Gentilino, Bailone, Fedrighi, Gozzaldi.


quos pro nobis fecisti, ac facies, memoriam teneas, moneo. Res nostrae, ac sororum<br />

adhuc fluctuant, quemque habiturae sint finem nos latet. Hinc iuverit repetere: Deus<br />

misereatur nsotri. Vale, vir optime, deque nobis singulariter benemerite. Dabam<br />

Tridenti apud sanctum Bernardinum, in valetudinario, die XI octobris A.D. 1804.<br />

P.S. Hisce scriptis venit ad me bibliopegus cum heic inserta pagella, ex qua constat<br />

quod in parte secunda Theologiae Klüpfelianae desideratur folium GG, videlicet a pag.<br />

464 usque ad pag. 481 exclusive. Quapropter oro te, ut si possibile sit, etiam ipsum<br />

folium mihi procurare velis.<br />

NB. Ho ricevuto il detto foglio li 28 ottobre di sera.<br />

Extra. Ut supra num 2956.<br />

2972. 1804<br />

Il signor Gio. Battista Tomaselli è pregato di dare al sig. Francesco Steinbrecher<br />

libraio, esibitore del presente, troni 5, dico troni cinque 232 . Che della carità il Signor<br />

Iddio ecc. Dato nell’infermeria di s. Bernardino appresso Trento gli 11 ottobre 1804.<br />

D’ordine del Padre <strong>Provincia</strong>le<br />

Fra Gio. Grisostomo da Volano.<br />

2973. 1804<br />

Alla M. Francesca Teresa Auchentallera. S. Chiara.<br />

R.M. sia lodato Gesù Cristo Signor Nostro.<br />

S. Bernardino 12 ottobre 1804.<br />

Ho il contento di mandarle il bramato supplimento al Breviario francescano:<br />

spiacendomi soltanto, ch’è di stampa vecchia, e quindi non poco mancante 233 . Sarà però<br />

meglio, che niente. La R.V. l’aggradisca, faccia uso di esso, e non pensi punto al di lui<br />

prezzo, essendo già soddisfatto 234 . Bensì per atto di carità mi raccomandi al Signor<br />

Iddio, nel cui santissimo nome la benedico. Amen 235 .<br />

2974. 1804<br />

Al P. Vigilio da Fondo lettore teol. Cavalese.<br />

Rev. Padre lettore sia lodato Gesù Cristo.<br />

In vigore d’un nuovo ordine del Padre <strong>Provincia</strong>le mando alla P.V.R. il terzo tomo<br />

del Pehem, che tratta de iuribus ecclesiae Germanicae. Da F. Gio. Maria intenderà la<br />

grazia, che il Signor Iddio, Padre nostro amantissimo ci ha fatto, poiché oggidì, ed in<br />

questa sera sono smontati dalle Laste, e ritornati a s. Bernardino li nostri Religiosi, li<br />

quali tutti ora stanno rannicchiati nell’infermeria, due, tre, quattro per istanza, alla<br />

militare, sperando, che presto siano per partire li soldati, e di poter poi ricuperare il<br />

convento. Le suore debbono andare alle Laste ad tempus. Oggidì cinque di esse furono<br />

a vedere quel convento 236 . Resteranno ivi anche i quattro Religiosi Carmelitani, che<br />

sussistono. A. S. Chiara andranno li soldati, li quali avranno ordine di non toccare la<br />

chiesa. Così dicesi. Preghi Dio O.M. per noi, e per la santa religione cristiana, cattolica.<br />

Amen. Trento 18 ottobre 1804, di sera.<br />

232<br />

Per la legatura di 3 tomi, 1 del Pehem, e 2 del Klüpfel.<br />

233<br />

Vedi sopra num. 2968.<br />

234<br />

Costa 2 troni.<br />

235<br />

Spedita li 14 ottobre.<br />

236<br />

Barbara Badessa, Gioseffa Vicaria, Rosa ex Badessa, due serventi.


2975. 1804<br />

Al P. Gio. Evangelista da Stenico Guardiano d’Arco.<br />

M.R.P.S.L.G.C.S.N.<br />

Trento 19 ottobre dall’infermeria.<br />

Penso bene di far sapere alla P.V.M.R. che la cassa (Fiemasca) accennata dalla qui<br />

rinchiusa (del P. G. Giorgio) sta in questa infermeria: e che presentemente non so come<br />

spedirgliela. Iersera per la Dio grazia sono calati nella detta infermeria tutti li Religiosi<br />

nostri, ch’erano rifugiati nel convento lastano, e si contentano di starvi scomodamente,<br />

colla speranza, che presto sieno per ricuperare il convento bernardiniano. Le suore<br />

dovranno andare alle Laste, ma soltanto ad tempus. Io però non mi credo in debito di<br />

prestare tutta la fede a tali promesse. Preghi Dio per noi, e per le dette suore, cinque<br />

delle quali ieri sono state alle Laste.<br />

2976. 1804<br />

Al sig. Tommaso Bortolotti. Lavis.<br />

Molto Illustre sig. e padrone colendissimo.<br />

Inteso avendo, che il giovane, cui è indirizzata la lettera qui rinchiusa,<br />

presentemente si ritrova così appresso V.S. Molto Illustre, ardisco di raccomandargliela,<br />

perché usar voglia della sua bontà con farla capitare presto nelle mani del predetto<br />

giovane: e ciò anche in caso, che fosse andato altrove. La prego altresì di avermi per<br />

iscusato: e con un riverente inchino mi dico. Trento 22 ottobre 1804 237 .<br />

Di V.S. Molto Illustre<br />

Umil.mo, osseq.mo, obbl.mo servo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Riformato di s. Francesco.<br />

Extra. Al Molto Illustre sig. e padrone colendissimo<br />

Il signor Tommaso Bortolotti<br />

Lavis<br />

Preme.<br />

Nota. La rinchiusa contiene l’obbedienza provincialesca per vestire in Cavalese il<br />

nostro sacro abito laicale, diretta al giovane Andrea Bolzanini di Verla, già servo del<br />

lodato sig. Bortolotti.<br />

2977. 1804<br />

Al P. Gasparo da Campo segretario provinciale. Pergine.<br />

R.P.S.L.G.C.<br />

Trento 23 ottobre 1804.<br />

Accerto la P.S.R. che ho ricevuto la sua colle inchiuse. Che domani<br />

per la posta spedirò la fiemasca; e che ieridì ho spedito l’obbedienza al Bolzanino di<br />

Verla, raccomandata con una mia al sig. Tommaso Bortolotti di Lavis, avendo inteso,<br />

che ne’ giorni scorsi stava presso di lui l’accennato Bolzanino. Domani o posdomani<br />

scriverò a Ala d’Insprugg per il sale regio. Dalla sera de’ 18 in qua, per la Dio grazia<br />

siamo tutti nell’infermeria di s. Bernardino. Nella sera de’ 22 le Religiose di s. Chiara<br />

cominciarono il loro passaggio alle Laste, ove in questa sera sonovi tredici. Domani<br />

andranno delle altre, e così presto evacueranno affatto S. Chiara, ed i soldati san<br />

237 Spedita per mezzo d’un viandante nonese.


Bernardino. Oggidì ho dato 40 dozzine di corone 238 al P. Guardiano d’Arco, avendole<br />

chieste. Prego il P.M.R. della sua benedizione, ed alla P.V.R. fo riverenza, dicendomi.<br />

Suo obbl,mo servo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

P.S. Nel dì 21 il sig. Tommaselli ha ricevuto li 50 fiorini suonanti del novizzo<br />

Tavernino.<br />

2978. 1804<br />

Al P. Domenico Battisti Filippino. Trento.<br />

Molto Rev. Padre, sig. e padrone colendissimo.<br />

Fra Giangrisostomo da Volano, divotissimo servidore di V.S.M.R. cercato avendo<br />

tra’ suoi libri la bramata Leggenda di san Leonardo, ed avendola ritrovata, con piacere<br />

gliene spedisce una copia sincera, e le fa un riverente inchino. Dall’infermeria di san<br />

Bernardino li 24 ottobre 1804 239 .<br />

Extra. Al Molto Rev. Padre, sig. e padrone colendissimo<br />

Il Padre don Domenico Battisti<br />

degnissimo Preposito de’ PP. Filippini, e piovano di s. Maria Maddalena<br />

in Trento. s. Maddalena.<br />

Nota. Alla detta Leggenda ho aggiunto una nota rapporto all’anno della morte,<br />

dell’Istituto professato dal Santo, e delle chiese trentine, di cui è titolare.<br />

2979. 1804<br />

Al P. Giuseppe Antonio <strong>Provincia</strong>le. Pergine.<br />

M.R.P. Benedicite.<br />

Trento 24 ottobre 1804 240 .<br />

In questo momento ho ricevuto il dispaccio per li lettori di filosofia, di cui qui<br />

gliene spedisco una copia. Spiacemi, che sia venuto così tardo, quantunque segnato in<br />

Insprugg li 3 del corrente, ed in Trento gli undici del medesimo. Spiacemi pure, che non<br />

ho ancora trovata occasione da spedire a Roveredo il Klipfel (sic) 241 . È . qui con noi il<br />

candidato Comai di Cavedine 242 . Domenica vi fu il candidato Gentilini di Vezzano. La<br />

prego della sua paterna benedizione ecc.<br />

2980. 1804<br />

Agli stampatori Monauniani. Colla stampetta di s. Clemente.<br />

Riveriti signori. Li 24 ottobre 1804 243 .<br />

Aspetto la correzione dell’ultimo foglio. Rapporto poi ai casi morali, e rituali<br />

vadano da mons. Vicario Generale, con sui sono inteso, che se non trovansi li Casi<br />

rituali da me dati al fu sig. Provicario, li servirò io con un’altra copia de’ medesimi 244 .<br />

NB. Il compositore della stamperia è Anselmo Pasqualini veneziano. 1804.1805.<br />

2981. 1804<br />

238<br />

20 dozzine rosse.<br />

239<br />

Spedita li 25 di mattina. Gli occorre predicare ai 6 nov. nella chiesa curata di Monvaccino,<br />

intitolata al medesimo Santo.<br />

240<br />

Spedita li 25 di sera. Venne a Trento li 26 ottobre di sera.<br />

241<br />

L’ho spedito li 26 ottobre cogli abiti.<br />

242<br />

Il Comai partì li 25 di mattina.<br />

243<br />

Spedita li 25 mattina.<br />

244<br />

Gli ho serviti.


Al Padre Kiebach. Ala d’Insprugg.<br />

Admodum Rev. et Colend.mo Patri Definitori Stanislao Küebachio.<br />

F. Ioannes Chrysostomus de Avolano S.P.D.<br />

Novissimis meis literis, die undecima huius ad te datis, fluctuantes dixi res nostras,<br />

atque sororum. Hisce notum tibi facio, quod nos ab exitu diei 18 sumus omnes hoc in<br />

valetudinario arctati cum spe recuperandi conventum, sororum vero aliae sunt in<br />

conventu lastano, et aliae in suo Michaelitano, nuper sumptibus magnis restaurato,<br />

quem ad tempus, ut aiunt, militibus nostris propediem id est cras gementes relinquere<br />

cogentur, et ad lastanum se se transferre 245 . Nihilominus charitatem seraphicam A.R.P.T.<br />

iterum supplex oro, ut regiam salis eleemosynam pro nobis, dictisque sororibus petere,<br />

ac impetrare velis. Eam huc transvecturus accipiet doganerius iste, cui apocham<br />

sororum tradam 246 . Securus de iam pluries experta charitate tua, ut diuturna sospitate<br />

fruaris ex corde opto. Tridenti die 25 octobris A.D. 1804.<br />

Extra. Come sopra pag. 3714 (num. 2930) 247 .<br />

2982. 1804<br />

A monsignor Zambaiti Vicario Generale. Trento.<br />

Monsignore Ill.mo, e R.mo.<br />

Il Padre Francesco Maria da Panchiato Riformato di san Francesco supplica<br />

umilmente V.S.Ill.ma, e R.ma per la facoltà di dispensare una persona ad petendum<br />

debitum etc.<br />

Conceditur petita facultas 248 .<br />

Signatum die 30 octobris 1804.<br />

P.I. Cloch cancellarius de mandato.<br />

Nota. Il Cloch Pietro Giuseppe cancelliero ecclesiastico, non essendovi Provicario, fa le<br />

di lui veci come delegato da M. Vicario in oggi villeggiante in Vezzano. Dissi<br />

ecclesiastico, perché oggi non c’è vescovo, e non c’è motivo da sperare, che sia per<br />

esservi nell’avvenire in Trento.<br />

2983. 1804<br />

Al P. Francesco Maria. Sullo stesso foglio.<br />

Trento 30 ottobre 1804.<br />

Fra Giangrisostomo lo riverisce, e l’assicura, che farà con Fra Vincenzio Maria<br />

quanto gli scrive rapporto ai libri dello studio. Aggiugnendogli, che nel giorno 26 il<br />

monastero di s. Michele fu interamente abbandonato dalle Religiose, e lasciato al<br />

militare, il quale tutt’ora sta qui in s. Bernardino. Le dette Religiose molto<br />

incomodamente stanno nel convento delle Laste, in una parte del quale stanno anche<br />

quattro Religiosi Carmelitani, con edificazione delle stesse monache, atteso il loro<br />

molto religioso contegno. Deo gratias.<br />

2984. 1804<br />

Al P. lettore Illuminato da Cles. Roveredo. S. Rocco.<br />

Rev. Padre lettore.<br />

Trento 30 ottobre 1804.<br />

245<br />

Furono alle Laste tutte li 26 ottobre dopo il mezzodì.<br />

246<br />

Ho parlato col doganiere li 5 novembre.<br />

247<br />

Spedita li 26.<br />

248<br />

Vedi To. 3, epist. 753.


Avrà veduto, che ne’ due tomi del Klipfel.che gli ho spedito li 26 del corrente,<br />

manca un foglio. Avendolo ricevuto nel giorno 28 di sera, glielo spedisco qui rinchiuso<br />

affinché abbia l’opera intera. Potrà essere inserito dove questo libraio (Steinbrecher) ha<br />

posto delle carte bianche. Noi ancora siamo tutti rannicchiati nell’infermeria, e li soldati<br />

sono nel convento, benché s. Chiara sia stata evacuata dalle monache nel giorno 26.<br />

Abbiamo inteso da quel carradore, cui abbiamo consegnato gli abiti nel giorno 26, che<br />

sono venuti costà parecchi botticelli di danaro per lo ristabilimento di s. Rocco, ma<br />

dubitiamo della verità, non sapendola altronde 249 . Favoriscami di dire al sig. don Pietro<br />

Beltrami, che gli risponderò quando potrò, avendo già fatto uso della sua rapporto a s.<br />

Clemente: Lo riverisco, e resto.<br />

Suo div.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

2985. 1804<br />

Al P. Geremia da Borgo Guardiano. Pergine.<br />

R.P.P.C.L.I.C.<br />

Trento, dall’infermeria 1 novembre 1804 250 .<br />

Accerto la P.V.R., che oggidì ho mandato 251 a questo C.R. Capitaniato Circolare la<br />

sua lettera (delle tabelle) tal quale fu da Lei scritta. Giacché poi mi dimanda se sia, o no<br />

ben fatta la direzione esterna della medesima, le dico, che io scrivendo al lodato<br />

Capitaniato ho scritto: All’Inclito Ces. Reg. Giudizio <strong>Provincia</strong>le, ed unitovi Capitaniato<br />

Circolare ai Confini d’Italia. Trento 252 . Così ho scritto, e suppongo, che così vada<br />

scritto, perché toltone l’epiteto Inclito, così soscrive il segretario de’ dispacci del<br />

mentovato Giudizio. Domani se il tempo lo permetterà, partirà per Mezzo il P.<br />

<strong>Provincia</strong>le 253 . Domani parimente, o posdomani partiranno di qui per s. Chiara li soldati.<br />

Così hanno detto; ma finché non sono partiti tutti, dubito de’ loro detti, perché aveano<br />

detto di partire anche ieri 254 . Preghi Dio Signor nostro per noi, e si conservi.<br />

Suo div.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

2986. 1804<br />

Al sig. don Gio. Pietro Beltrami. Roveredo.<br />

M. Illustre e m. Rev. sig. e padrone colendissimo.<br />

Dal Padre lettore Illuminato avrà inteso, che ho ricevuto la sua gratissima: che ho<br />

fatto uso della medesima rapporto a s. Clemente; e che riservavami di far parte del mio<br />

dovere con risponderle quando avessi potuto. Neppure in questa notte avanzata posso<br />

risponderle come dovrei. Onde ristringomi a ringraziarla dell’aggradimento, che ci<br />

mostra, della nostra breve servitù: bela compassione delle nostre dolorose vicende: e<br />

delle sacre notizie, che mi fa tenere. Ho inserita qual di s. Clemente nella seconda<br />

stampetta; ma secca secca senza punto accennare l’autorità, temendo ecc. La inserirò<br />

nel Direttorio del 1806, se il Signor Iddio mi donerà di poterlo fare. Non ho fatto uso<br />

de’ Casi, perché li miei stavano già nella stamperia. Siamo ancora tutti rannicchiati in<br />

249 La voce fu falissima.<br />

250 Spedita li 2.<br />

251 Per Iacobum Fontanarium nostrum.<br />

252 L’Inclito I.R. Ufficio Circolare di Roveredo. Così quello di Trento li 25 maggio 1803.<br />

253 È partito.<br />

254 Non sono partiti.


questa infermeria, e nella libreria, per aver dovuto cedere in fretta anche il convento de’<br />

PP. Carmelitani Scalzi delle Laste alle monache di santa Chiara, le quali hanno dovuto<br />

cedere il loro monastero ai soldati, che forse domani andranno ad occuparlo. Il P. Pietro<br />

Alcantarese sta in Metz Lombardo. Il P. Arcangelo è andato a Caldonazzo per<br />

predicarvi posdomani domenica ad onore di Maria Santissima delle Grazie, chiamato da<br />

quel R.S. curato suo fratello. Ella è riverita da F. Vincenzio Maria; ed io ringraziandola<br />

nuovamente le chiedo scusa della mia tardanza, e brevità, e con una divota riverenza mi<br />

professo. Trento, nell’infermeria di s. Bernardino 2 nov. 1804.<br />

Di V.S. m. ill. e m. Rev.<br />

P.S. Favorisca di far sapere al P. lettore Illuminato, che gli manderò l’età, ed il<br />

tempo della morte del Conte Vigilio di Thunn, quando potrò ricuperare i miei registri.<br />

Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

Extra. Al Molto Illustre e Molto Rev. sig. e padrone colendissimo<br />

Il signor don Gio. Beltrami ecc.<br />

Roveredo.<br />

2987. 1804<br />

Al P. Lorenzo da Cavareno Vicario e maestro. Arco.<br />

Rev. padre sia lodato Gesù Cristo S.N.<br />

Trento 7 nov. 1804, di mattina.<br />

Sono stato alla stamperia monauniana, ed ho ritrovato in essa le vite de’ Santi<br />

scritte dal P. Carlo Massini 255 , e ristampate in Trento dal Monauni, con una dedica del<br />

medesimo al fu nostro degnissimo vescovo e principe Cristoforo Sizzo. Sono divise in<br />

tredici tometti, come nell’edizione romana, li quali legati in rustico saranno dati a noi<br />

per Lire venti 256 .<br />

Nella scorsa domenica 4 novembre, il P. Ignazio, dopo il pranzo preso con noi,<br />

andò col P. Gaudenzio al fuoco, e venne sopraffatto da un nuovo colpo apopletico.<br />

Iermattina fu comunicato per Viatico. È però ancora in se stesso, vede, intende, e parla<br />

dritto.<br />

La partenza di questi soldati viene procrastinata non si sa fino a quando 257 . Ieri<br />

hanno messo il fuoco al fornello del refettorio. Sono rispettivamente pochi. Ci fu detto,<br />

che s. Lorenzo, e s. Chiara sono evacuati, e non sappiamo dove sieno andati li soldati. Il<br />

Signor Iddio ci aiuti, e doni la santa pazienza. Lo preghi per noi anch’esso, e si<br />

conservi.<br />

P.S. La licenza richiesta di vestire novizzi non è ancora venuta.<br />

Suo obbl.mo servo<br />

F. Crisostomo.<br />

2988. 1804<br />

Al P. Gasparo segretario. Mezlombardo.<br />

R.P.S.L.G.C.<br />

Trento 7 nov. 1804, alle 10 di mattina.<br />

Per la condotta del sale nostro, e delle monache ho parlato con questo doganiere<br />

ierlaltro, e mi ha promesso di farcelo condurre. Ho pure scritto al P. Stanislao di Ala,<br />

255 Detto Massimi nella stampa trentina.<br />

256 Vedi sotto num. 3008.<br />

257 Partirono nella sera de’ 7 gl’infermi.


che il detto doganiere leverà l’accennato sale. Non vorrei disgustarlo, e che poi<br />

mancandoci in un altro anno il condottiero di Mezzo, non ci usasse la bontà provata<br />

nell’anno scorso. Ella dunque mi risponda presto come debba su di ciò contenermi 258 .<br />

Frattanto sospenderò il dargliela promessa ricevuta delle monache da portare, e mostrare<br />

in Ala. Alle nostre miserie si è aggiunto, che domenica il P. Ignazio fu sopraffatto da un<br />

nuovo colpo apopletico. Ieri fu comunicato per Viatico. Vede però, intende, parla dritto,<br />

e muove anche la mano sinistra offesa. Oggidì sono venuti diciassette soldati a portar<br />

via de’ sacconi, e ci ha detto, che domani partiranno tutti 259 . Iddio Signor nostro lo<br />

voglia. Bacio la mano al P.M.R. e riverendola resto<br />

Suo div.mo servo<br />

F. Crisostomo.<br />

P.S. Mando le due mansioni al P. <strong>Provincia</strong>le per il nostro futuro predicatore del<br />

Duomo:<br />

All’Ill.mo, e R.mo sig. sig. e padrone colendissimo<br />

Monsignor Sigismondo Antonio Conte de’ Manci in Ebenheim<br />

Decano degnissimo dell’Insigne Cattedrale di<br />

Trento<br />

All’Ill.mo signore, sig. e padrone Graziosissimo<br />

Il sig. Pietro del S.R.I. Conte Consolati di Heiligenbrunn, e Pauhoff,<br />

degnissimo Capo-Console dell’Inclita città di<br />

Trento<br />

2989. 1804<br />

Al P. Illuminato Gritti da Cles. Roveredo. S. Rocco.<br />

R.P.L.S.L.G.C.S.N.<br />

Trento, nell’infermeria li 9 nov. 1804.<br />

Essendo stato a visitare i miei registri dispersi, e confusi, apposta per poter<br />

comunicare alla P.S. la chiesta notizia, da uno di essi ho imparato, che il sig. Conte Gio.<br />

Vigilio Carlo di Thunn è nato li 4 di novembre del 1728, ed è morto nel castello<br />

Braghier li 4 febbraio dell’anno 1788, in giorno di lunedì, alle 4 di sera, e che quindi è<br />

vissuto anni 59, e mesi tre rotondi. Da F. Leonardo avrà inteso, che il P. Ignazio fu<br />

sorpreso da un nuovo colpo apopletico nella sera della scorsa domenica. Io le aggiungo,<br />

che per la Dio grazia vede, conosce, parla franco, e muove anche il braccio sinistro, che<br />

restonne offeso. Parimente per grazia di Dio iersera fu totalmente evacuato dal militare<br />

questo nostro convento, essendosi trasferito a s. Chiara. Noi però non potremo riabitarlo<br />

molto presto, perché bisogna pulirlo, e ristaurarlo, e riportare ai loro luoghi le cose<br />

precipitosamente sluogate, e confuse. Ciò non ostante io mi confessarò sempre<br />

obbligatatissimo all’infinita bontà del Signor Iddio, mi abbia donato di ritornare ad esso.<br />

Lo ringrazi anche la P.V.R. e lo preghi, che si degni di preservarci nell’avvenire di<br />

simili destini. Favoriscami di riverire da parte mia il degnissimo sig. don Pietro<br />

Beltrami, e proccuri di conservarsi.<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Gio. Grisostomo<br />

Li 10 mattina ho dato l’Olio Santo al P. Ignazio.<br />

2990. 1804<br />

258 Ha risposto gli 8 che il doganiere levi il sale.<br />

259 Partirono nella sera de’ sette, e nella sera degli otto portarono via tutte le robe loro.


Al P. <strong>Provincia</strong>le Gius. Antonio. Mezlombardo.<br />

M. R. Padre Benedicite.<br />

Trento 10 nov. 1804.<br />

Ieridì ho ricevuto lettera dal P. Lettore Filippo datata in Salisburgo i 30 ottobre.<br />

Egli ha scritto a me, supponendo, che la P.V.M.R. sia in Borgo, e mi dimanda una<br />

Copia fedele di ciò, che da tre anni a questa parte in circa venne alla nostra Madre<br />

<strong>Provincia</strong> sovranamente accordato, e di ciò, che ora il già concesso ci restringe, o<br />

affatto ci toglie: assegnando il numero, il paragrafo ecc. nominatamente la concessione<br />

di rimettere il Diffinitorio, lo studio, l’accettazione di novizzi ecc. Mi avvisa, che tale<br />

copia siagli spedita a Vienna, ma con carattere minuto, perché là debbono pagare la<br />

posta eziandio i poveri francescani. Mi domanda in oltre, quanti sacchi di sale sieno<br />

assegnati a s. Bernardino, quanti si adoperino, quanto costi la condotta. Io gli risponderò<br />

come potrò. La domanda è per me troppo ampia. Presso di me sta il regolamento lungo<br />

del 1802, che mi riesce oscuro. Tengo qualche altro dispaccio posteriore. Replico,<br />

risponderò frattanto come potrò. In questa mattina ho unto coll’Olio Santo il P. Ignazio;<br />

ma tutt’ora parla ecc. Non ho tempo da scriver altro. Quindi la prego della sua paterna<br />

benedizione, e resto<br />

Di V.P.M.R.<br />

Um.mo, ubbid.mo servo, e suddito<br />

F. Grisostomo.<br />

In questo punto è venuto il fratello del candidato Bailoni, per intendere se sia<br />

venuta risposta, e se abbia da continuare lo studio.<br />

S. Bernardino fu totalmente evacuato dal militare nella sera degli otto.<br />

Presentemente si va ripulendolo, e restaurandolo.<br />

Li 13 nov. il P. del Beozzo fu a chiedermi cosa debba frattanto studiare. Studierà in<br />

Aldeno presso il sig. curato la rettorica.<br />

2991. 1804<br />

Al sig. Antonio Schweizer doganiere di Trento.<br />

Il destinato dalla dogana di Trento a ricevere la limosina regia del sale in Ala<br />

d’Insprugg, per li Francescani e le Francescane di Trento, presenterà questa Quitanza<br />

(delle Francescane) con questo foglio 260 al Molto Rev. Padre Stanislao Kiebach, oppure<br />

al Molto Rev. Padre Guardiano de’ Francescani di Ala d’Insprugg. Così scrive Fra Gio.<br />

Grisostomo da Volano li 12 novembre 1804 261 .<br />

2992. 1804<br />

A monsignor Zambaiti Vicario Generale. Trento.<br />

Monsignore Ill.mo, e R.mo.<br />

Il Padre Eusebio da Pinedo Riformato di san Francesco, supplica umilmente<br />

V.S.Ill.ma, e R.ma per la licenza di poter assolvere semel una persona dai Casi riservati<br />

nella diocesi ecc.<br />

Concessum.<br />

Signatum 12 novembris 1804.<br />

Zambaiti Vicarius Generalis Capitularis.<br />

260 Foglio doppio in 4°.<br />

261 Consegnato li 12.


2993. 1804<br />

Al P. Stanislao Kiebach. Ala d’Insprugg.<br />

Admodum Rev. patri Definitori Stanislao Kiebachio<br />

F. Io. Chrysostomus de Avolano S.P.D.<br />

Heri deputato a doganerio isto ad accipiendam regiam salis eleemosynam tam pro<br />

nobis, quam pro sororibus, dedi apocham earumdem sororum, ipsumque meis literis ad<br />

P.T.A.R. direxi. Rogo te igitur, ut mittas de more ad nos onera sanctarum Missarum,<br />

Praefatae sorores a die 26 praeteriti octobri sunt omnes numero triginta sex in conventu<br />

Lastano, utique ipsis non commodo. Nos autem sumus adhuc omnes in valetudinario,<br />

quia conventus a die octava mensis huius vacuus, nondum est sufficienter restauratus.<br />

Noster Pater <strong>Provincia</strong>lis die undecima octobris humiliter secundo petiit facultatem<br />

vestiendi quinque nominatos novitios; sed necdum eam impetravit, aut responsum<br />

accepit. Deus Optimus Maximus misereatur nostri, et P.T.A,R. diu incolumem servet.<br />

Dabam Tridenti die 13 novembris 1804 2<strong>62</strong> .<br />

2994. 1804<br />

Il signor Gio. Battista Tomaselli è pregato di dare troni 7, dico troni sette al signor<br />

Francesco Steinbrecher libraio esibitore del presente. Che della carità Il Signor Iddio, ed<br />

il P. S. Francesco ecc. Dato in s. Bernardino appresso Trento li 13 novembre 1804.<br />

D’ordine del Padre <strong>Provincia</strong>le<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

2995. 1804<br />

Al Padre <strong>Provincia</strong>le. Mezlombardo.<br />

M.R.do Padre Benedicite.<br />

Son avvisato dal P. Diffinitore Carlo Felice, che in Roveredo fabbricasi alla grande,<br />

e che le finestre delle celle fuori dello studiolo, ed anche i finestroni del dormitorio sono<br />

forniti con lastre di cristallo. Egli teme, che verrà fatto ancora più colle finestre del<br />

refettorio, Viengli allegato il consenso del Diffinitorio: ma non lo crede, ed io son certo<br />

d’aver parlato in contrario. Vuolsi, che il P. <strong>Provincia</strong>le non possa comandare a quel<br />

convento: ma questo non può ammettersi. Già tempo s. Rocco fu visitato privatamente<br />

da un circolarista, poi fu chiamato il P. Guardiano dello stesso e gagliardamente ripreso;<br />

ma senza verun frutto. Egli dunque scarica la sua coscienza sopra di noi, ed io mi<br />

rimetto alla P.V.M.R.<br />

Il P. Guardiano di Fieme mi scrive, supponendo assente la P.V.M.R. che gode<br />

d’avere novizzi, ma desidera d’avere aiuto, perché il P. lettore gli è inutile: il P.<br />

Lattanzio è impotente, anche per dire la santa Messa: il P. Gerardo è mezzo vivo, e<br />

mezzo morto: il P. Romedio è ancora ecc. Li due giovani sono per il coro, e per le<br />

cerche.<br />

Le dirò di più, quando avrò il contento di baciarle la mano, e frattanto chiedendole<br />

scusa de’ disturbi, che le arreco. la prego della sua paterna benedizione 263 . Trento 14<br />

nov. 1804.<br />

Di V.P.M.R. cui aggiungo, che ieri fu da me il padre del candidato Beozzo, e mi ha<br />

detto, che il suo figlio continuerà lo studio della rettorica presso il suo curato 264 , e che<br />

non acconsentirebbe, che fosse vestito in questa stagione fredda.<br />

2<strong>62</strong> Spedita li 13.<br />

263 Venne li 16 di sera tarda.<br />

264 Don Gio. Maria de’ Gaspari.


Um.mo, obbl.mo, ubbid.mo servo, e suddito<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

2996. 1804<br />

Al P. Giorgio da Cles Guardiano di Cavalese.<br />

R.P.S.L.G.C.Sig. Nostro Clementissimo.<br />

Ho ricevuto la sua colle cose inchiuse, le quali da me verranno riposte nell’archivio<br />

provinciale. L’avviso poi, che ho notificato al Padre <strong>Provincia</strong>le, dimorante in<br />

Mezlombardo, la di Lei premura d’essere aiutata, co’ motivi, che la spingono a fare tale<br />

domanda. Ella mi fa compassione; ma temo, che presentemente non possa restare<br />

consolata, perché le miserie sono grandi dappertutto; e sembra,che sieno per crescere,<br />

poiché avendo il P. <strong>Provincia</strong>le chiesto la seconda volta il permesso di vestire cinque<br />

novizzi chierici nel giorno undecimo dello scaduto ottobre, non fu ancora graziato con<br />

veruna risposta: e se anche venisse presto, e favorevole, ormai non vi sarebbe più tempo<br />

da vestirli, per essere la stagione troppo cruda. Il Signor Iddio Padre nostro, ci doni<br />

pazienza. Lo preghi anche la P.V.R. e proccuri di conservarsi. Trento 15 novembre<br />

1804.<br />

2997. 1804<br />

Al P. Leonardo da Cavareno Vicario e maestro de’ novizzi. Arco.<br />

R.P.S.L.G.C.S.N.<br />

Oggidì sono stato alla stamperia monauniana, ed ho trovato in essa eziandio il<br />

Vocabolario torinese 265 . Questo sarà legato come piace alla P.V.R. e poi verammi<br />

mandato, insieme col prezzo di esso, ed anche delle Vite Massiniane. Il tutto sarammi<br />

dato in credenza; ed io glielo spedirò colla prima occasione. In questa sera è giunto qua<br />

di ritorno da Mezzo il P. <strong>Provincia</strong>le col suo P. segretario 266 . Il P. Ignazio sta meglio, e<br />

comincia ad alzarsi da letto. Questo convento evacuato dai soldati si va ristaurando: e si<br />

spera di poterlo abitare almeno in parte nella prossima settimana. Molte cose però<br />

resteranno sluogate, e confuse ancora molto dopo di essa. Grazie a Dio Signor nostro<br />

clementissimo se potremo godere di esso.<br />

Il sig. curato di Gardolo per un’ostinata emorragia è in prossimo pericolo di morte.<br />

Il parroco di Clozzo è morto. Mi raccomando, la riverisco, e sono, aggiungendole, che<br />

non è ancora venuta risposta alla domanda di poter vestire novizzi, e se anche venisse,<br />

ormai sarebbe troppo tarda, attesa la stagione cruda. Trento 16 novembre 1804.<br />

Suo div.mo servo<br />

F. Crisostomo.<br />

2898. 1804<br />

Al P. Massimo da Volano Vicario in Borgo.<br />

Carissimo Fratello sia lodato Gesù Cristo S.N.<br />

Trento 17 novembre 1804.<br />

Vi ringrazio della vostra limosina biscottale, e vi assicuro, che colla prossima<br />

occasione opportuna vi rimanderò l’antimella 267 , cui ho già attaccato una cartuccia<br />

direttiva. Godo sentendo, che ora vi rimettete in salute dopo il faticoso trimestre<br />

265 Il Torinese al P. lettore di Cles per F. Apollinare. Le vite alle Grazie.<br />

266 Il P. segretario è partito per Borgo li 24 novembre.<br />

267 *Intima, fodera per guanciali e materassi: anche Intimella.


sostenuto in Roncegno come Vicario parrocchiale, e bramo,che sempre più stiate bene.<br />

Noi siamo ancora tutti ristretti nell’infermeria; ma speriamo di poter calare nel convento<br />

nella prossima settimana. Per riattarlo si dovette fare, e dovrà farsi ancora non poco. Il<br />

Signor Iddio per sua pietà ci doni di poterlo godere in pace almeno nell’avvenire; del<br />

che si può dubitare. Io sono vicinissimo a compiete l’anno settantesimo terzo di età, e<br />

sentomi molto travagliato dal catarro, specialmente la mattina: cosa solita de’ vecchi.<br />

Del resto non mi lamento. Non ho ancora veduti li miei Direttori, benché sieno stati<br />

stampati. Il P. Ignazio s’alza dal letto. Il P. <strong>Provincia</strong>le venuto qua iersera, non ha<br />

ancora ricevuto risposta al suo memoriale replicato gli XI ottobre per poter vestire<br />

cinque novizzi chierici nominati. Finisco in un colla carta abbracciandovi fraternamente<br />

ecc. Trento 17 novembre 1804.<br />

2999. 1804<br />

Al P. Carlo Felice da Trento Diffinitore in Roveredo.<br />

R.P.P.C.<br />

Rendo certa la P.V.R. che ho ricevuto la sua de’ 12. Senza verun indugio ho dato<br />

parte della medesima al P. <strong>Provincia</strong>le allora dimorante in Mezzo, e poi essendo<br />

ritornato qua l’altra sera tarda, gliela ho comunicata intera. La ho pure data da leggere al<br />

P. Diffinitore Gaudenzo. Tutti lodiamo il zelo della P.V.R., riproviamo chi pensa, e fa<br />

diversamente, ed il P. <strong>Provincia</strong>le ha detto, che proccurerà d’impedire i disordini<br />

ulteriori. Il Signor Iddio lo aiuti, e gli dia forza. Lo preghi anche la P.V.R. e frattanto si<br />

consoli d’avere scaricata al possibile la sua coscienza. Per ora non dico altro, se non che<br />

piango, tremo, e temo ancora maggiori mali; e riverendola resto. Trento 18 novembre<br />

1804.<br />

Di V.P.R. Divot.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

3000. 1804<br />

Al sig. Tommaso dal Piazzo di Teres. Venezia.<br />

Riverito signor Tommaso sia lodato Gesù Cristo.<br />

Dal nostro Terziario Fra Domenico sono stato incombenzato di cercare in Trento la<br />

fede del Battesimo, che vuolsi conferito circa l’anno 1779 ad Andriana figlia legittima<br />

di Gio. Battista dal Sotto di Agordo, concia-careghe allora in Trento. Tenendo nelle<br />

mani il viglietto diretto da V.S. Al R.mo signor parroco di s. Martino in Trento, la ho<br />

cercata diligentemente in tutte, e quattro le parrocchie della città di Trento; ma non mi è<br />

riuscito di ritrovarla. Per altro l’avviso, e le fo sapere, che in Trento evvi bensì una<br />

chiesa picciola, ed antica di S. Martino, la quale dà il nome ad un Borgo, spettante alla<br />

parrocchia di s. Pietro, ma non fu mai parrocchiale, o battesimale. Mi spiace di non aver<br />

potuto servirla, come bramava; e riverendola resto. Trento, nel convento di s.<br />

Bernardino li 18 novembre 1804.<br />

Di V.S. Div.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Riformato di s. Francesco.<br />

Fuori. Da Trento.<br />

Al signor Tommaso dal Piazzo<br />

Venezia<br />

S. Cassan.


Nota. Il sig. dal Piazzo di Teres, dimorante in Venezia, scrive, che Andriana da<br />

molto tempo si ritrova in Venezia al servizio di buona e ottima famiglia, ma orfana,<br />

senza genitori, e perciò cerca la fede del suo Battesimo per poter dimostrare<br />

almeno,ch’è cattolica cristiana. Dal Terziario mi fu detto, che altra volta fu cercata in<br />

vano. Il viglietto del Piazzo è dato in Venezia li 20 ottobre 1804.<br />

3001. 1804<br />

Al P. lettore Giuseppe Maria da Pradazzo. Cles.<br />

R.P. lettore sia lodato Gesù Cristo S.N.<br />

Trento 20 novembre 1804.<br />

Rimando intatto il bel manoscritto (pergameno in 4°) del clarissimo sig. dottor, e<br />

Vicario (di Cles) Gio. Battista Lorenzoni, che la P.V. mi ha comunicato, e le rispondo,<br />

che io lo credo del secolo XIII 268 . Rapporto all’autore le aggiungo, che il Tritemio nel<br />

suo famoso libro de scriptoribus ecclesiasticis cap. 491, fra gli scrittori del detto secolo<br />

scrive: “Ganfredus de Trano, subdiaconus ecclesiae romanae, et summi Pontificis (ut<br />

ferunt) cappellanus, vir in iure canonico, et philosophia seculari nobiliter doctus,<br />

ingenio praestans, et clarus eloquio, qui inter doctores huiusce facultatis non ultimus<br />

suo tempore est habitus. Scripsit non spernendae lectionis opuscula, quibus nomen<br />

suum posteritati notificavit. E quibus extat summa notabilis, et satis vulgata Super titulis<br />

decretalium L. 6.V. Glossarum diversitas in Quaestiones variae Lib. 1, Alia, quae<br />

composuisse dicitur, ad notitiam nostram minime venerunt”. Così il Tritemio. A<br />

quell’ut ferunt del Tritemio risponde lo stesso autore del manoscritto, dicendo nel<br />

prologo: Ego Gofredus de Trano domini Papae subdiaconus, et cappellanus. Pare che<br />

l’abbia scritto in Roma, poiché dice, che l’ha composto tam frequnetibus, quam devotis<br />

scholarium precibus exoratus, ac officialium romanae Curiae instantia provocatus.<br />

Pare altresì, che sia stato cappellano di papa Gregorio nono, giacché nella prima rubrica<br />

lo nomina piae memoriae 269 . L’opera è insigne, il codice bello, e scritto<br />

maestrevolomente; ma molto difficile a leggersi, specialmente a chi non ha pratica di<br />

tali scritture, per essere troppo frequente l’incontro delle abbreviature. Buono però, che<br />

già trovasi stampata senza tali abbreviature. La tengo nelle mani con questo titolo:<br />

“Summa D. Gofferdi Tranensis I.C. clariss. in Titulos Decretalium omnibus utilis et<br />

necessaria. A D. Io. Baptista Ziletto veneto erroribus summa diligentia emendata 270 .<br />

Cum eiusdem argumentis, ac copiosissimo indice tam principalium, quam emergentium<br />

quaestionum novissime adiecto. Venetiis, ad candentis Salamandrae insigne 1564”, in<br />

4°, pagg. 501, oltre pagg. 60 dell’indice. Il lodato autore Gofredo tranense fu di Trani<br />

città arcivescovile della Puglia. Non posso dire di più, perché sono fuori di cella,<br />

lontano dalla biblioteca per cagione del militare, e scrivo in fretta di nottetempo.<br />

Dunque finisco pregandola de’ miei rispetti al menzionato clarissimo signor dottore, e<br />

riverendolo mi dico<br />

Suo div.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano 271 .<br />

268<br />

Incipit Summa Magistri Goffredi de Trano super titulis. decretalium glosarum diversitas. Così il<br />

manoscritto in rosso.<br />

269<br />

Vide nostra Adversaria literaria To. 2, n. 746, pag. 237 ac seqq.<br />

270<br />

Edizione per altro scorretta.<br />

271<br />

Spedita li 21 per Tertiarium Dominicum. Il Lorenzoni aggradì molto questa mia risposta. Vedi<br />

sotto num. 3012.


3002. 1804<br />

Al P. Filippo da Meztodesco. Vienna.<br />

Rev. Padre padrone colendissimo. L.I.C.<br />

Trento 20 novembre 1804.<br />

Chiedo scusa se le rispondo tardi, e seccamente. Sono stato, e son ancora emigrato,<br />

sluogato, fuori di cella, affacendato, ed annoiato per causa del militare. La sua dimanda<br />

parmi troppo ampia, e mi vedo incapace di trascriverle tutti gli ordini ricevuti in questi<br />

tre ultimi anni. La prego dunque d’avermi per compatito. Per altro credo, che gli ordini<br />

generali potransi da Lei trovare anche presso i PP. viennesi. Le aggiungo soltanto, che il<br />

nostro P. <strong>Provincia</strong>le per la seconda volta gli undici di ottobre ha chiesto la licenza di<br />

vestire cinque novizzi chierici nominati; ma non ha ricevuto alcuna risposta 272 . So, che<br />

alla <strong>Provincia</strong> nostra, composta di nove conventi, vengono dati dicidotto sacchi di Sale<br />

regio in Ala ogni anno, ma senza distinguere il convento di Trento, cui non mai non<br />

bastano due sacchi eziandio atteso l’infermeria provinciale. La spesa del condottiero<br />

non è sempre uguale. Nell’anno corrente fu di fiorini 52, car. 53. Nell’antecedente 1803<br />

fu di fiorini 58, car. 30. Negli anni anteriori per quanto ho inteso, fu notabilmente<br />

maggiore. Li sacchi vuoti in Ala ci costano fiorini nove. Un’altra volta le domando<br />

scusa, l’assicuro, che per ordine del P. <strong>Provincia</strong>le facciamo orazioni per Lei; e<br />

bramando, che il Signor Iddio l’aiuti, la favorisca, e renda consolata, la riverisco, e mi<br />

professo.<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

Nota. Gli mando parecchi ordini sovrani dal 1802.<br />

Da Trento<br />

Fuori. Al Rev. Padre in Cristo, padrone colendissimo<br />

Il Padre Filippo Panizza Francescano<br />

Riformato, predicatore aulico di Salisburgo,<br />

presentemente in<br />

Vienna<br />

Ai Padri Francescani<br />

Il P. Filippo è mandato a Vienna dalla <strong>Provincia</strong> per il convento di Roveredo, ed<br />

altri bisogni comuni della stessa <strong>Provincia</strong>. Evvi andato dopo il primo di novembre e vi<br />

stette quasi tre mesi.<br />

3003. 1804<br />

Al P. Stanislao Kiebach. Ala d’Insprugg.<br />

Admodum Rev. Patri Diffinitori Stanislao Kiebachio<br />

F. Io. Chrysostomus de Avolano 273 S.P.D.<br />

Gratias tibi ago P.A.R. pro sollicite transmisso folio Klüpfeliano 274 , et pro<br />

adsignatis interim quinquaginta Missis, quae sine mora celebrabuntur. Modernus<br />

<strong>Provincia</strong>lis noster non est amplius Pater Ioannes Evangelista a Stenico; sed Pater<br />

Iosephus Antonius Dusinus a Clesio. Quonam praeciso die doganerius iste, seu<br />

deputatus ab eo, venturus sit ad accipiendam regiam salis eleemosynam dicere nequeo:<br />

bene vero, quod eidem iam tradiderim die 12 huius apocham, sive quitantiam sororum,<br />

272 La ah ricevuta nella sera de’ 22 novembre negativa.<br />

273 *Auolano nel testo, come in altre lettere.<br />

274 Supra num. 2971, n. 2993.


quemadmodum aliis meis literis die sequenti datis monui te. Si R.P. Io. Baptista Peinter<br />

Vicarius Schwatiensis ad me scribet, libenter studebo illi morem gerere. Vale. Dabam<br />

Tridenti apud s. Bernardinum in valetudinario die 22 novembris 1804.<br />

P.S. Valde nos ferit tuum illud. Deus scit, quae nobis omnibus anno proximo sint<br />

eventura. Fiat voluntas Dei.<br />

----------------------------------------------------------------------------------------------------------<br />

Intus.<br />

Adm. Rev. Patri Stanislao Kuebach Diff. <strong>Provincia</strong>li F. Io. Chrysostomus.<br />

Tridenti die ultimo anni 1804. Halam Oeniponti.<br />

Due grosse carte di tabacco, date alla posta li 3 gennaio.<br />

3004. 1804<br />

Ego infrascriptus fidem facio, ac testor, nobilem adolescentem, ac studiosum<br />

dominum Carolum Antonium Torresanellum stenicensem 275 , hodie apud me suam<br />

sacramentalem confessionem emisisse 276 . In quorum etc. Datum in conventu s.<br />

Bernardini 25 novembris 1804.<br />

Fr. Io. Chrysostomus de Avolano<br />

Ordinis Minorum Reformatorum manu propria.<br />

3005. 1804<br />

Al P. Giacinto Larcher Guardiano di Bolgiano.<br />

Admodum Rev. Patri Guardiano Bulsanensi<br />

F. Ioan. Chrysostomus de Avolano S.P.D.<br />

Nulla prorsus interposita mora Ill.mo, et R.mo domino Vicario Generali Capitualri,<br />

adhuc in Arce Boni Consilii nuncupata residenti, exhibui literas supplices tui A.R.P.<br />

<strong>Provincia</strong>lis 277 , ac etiam tuas ad me datas, quia illas utpote clariores petiit. En igitur tibi,<br />

P.A.R. hic occlusas literas dimissoriales expetitas numero quinque pro tribus aliis tuis<br />

Fratribus ordinandis. Vale; meque ad ulteriora servitia semper paratum habe. Datum<br />

Tridenti in Conventu sancti Bernardini die 25 novembris 1804 278 .<br />

La prima pro F. Alberto Anderasser ad primam tonsuram et 4 Minores Ordines. La<br />

seconda pro eodem ad Subdiaconatus Ordinem at titulum suae Religionis. La terza pro<br />

eodem ad Diaconatum et Presbyteratum, dispens. super interstitiis, et ab Ordinis<br />

exercitio. La quarta pro F. Petro Paolo Thaller ad primam tonsuram et 4 Ordines<br />

Minores. La quinta pro F. Bernardino Tschager Subdiaconus ad Diaconatum, dispen.<br />

super interstitiis.Omnes ad trimestre.<br />

Tridento<br />

Foris. Admodum Reverendo in Christo<br />

Patri Guardiano PP. Franciscanorum<br />

Bulsanum<br />

Ad PP. Franciscanos.<br />

3006. 1804<br />

All’Inclito Ces. Reg. Giudizio <strong>Provincia</strong>le,<br />

ed unitovi Capitaniato Circolare ai Confini d’Italia in Trento.<br />

275 d’anni 15. Umanista rettorico.<br />

276 Gli 8 dicembre. Ita est Fr. Io. Chrysostomus Franciscanus. Così altre volte ogni 15 giorni.<br />

277 Ezechielis Langii datas Telfsii.<br />

278 Spedita li 27 mattina.


Il sottoscritto <strong>Provincia</strong>le de’ Riformati di san Francesco gli presenta qui rinchiusa<br />

la richiesta copia stampata del Direttorio della sua <strong>Provincia</strong> per l’anno 1805 279 .<br />

Trento 27 novembre 1804.<br />

Fra Giuseppe Antonio da Cles<br />

<strong>Provincia</strong>le de’ Riformati di san Francesco.<br />

Così ho scritto su d’un mezzo foglio ordinario piegato in 4° e con un’altra piegatura<br />

l’ho posto sul principio del Direttorio avanti ‘l frontispizio. Poi l’ho rinchiuso in un<br />

foglio nero colla soprascritta ut supra.<br />

Gio. Nepomuceno Conte de Welsperg Presidente.<br />

Alberto Vigilio Conte degli Alberti V. Presidente.<br />

Filippo Neri de Manci consigliere.<br />

Antonio Conte Hendl consigliere.<br />

Bernardino Manci segretario 280 .<br />

3007. 1804<br />

Al P. Illuminato da Cles. Roveredo. S. Rocco.<br />

Rev. Padre lettore sia lodato Gesù Cristo S.N.<br />

Trento 29 novembre 1804.<br />

Benché non sappia il perché la P.V.R. mi abbia chiesto 281 , quanto sia vissuto il<br />

signor Conte Vigilio di Thunn, credo mio dovere d’avvisarla, che ho sbagliato<br />

rispondendole in fretta 282 , ch’è vissuto anni 60 e mesi 3 rotondi. Ora per la Dio grazia<br />

tenendo in cella quasi tutti li miei registri, ho rilevato, ch’è vissuto anni 59 e mesi tre<br />

rotondi: del che ognuno potevasi assicurare, avendo io premesso, ch’è nato li 4<br />

novembre del 1728, ed è morto li 4 febbraio del 1788. L’essere fuori di cella, e<br />

svogliatissimo, mi ha reso incapace di ben pensare, e ad usare maggiore attenzione. Di<br />

altrettanto temo anche per l’avvenire, perché parmi d’essere novizio. Oh quanto ancora<br />

vorravvi avanti che il convento sia ripristinato rapporto ai mobili I miei sono confusi, e<br />

non tutti riportati. Ho bisogno di pazienza per questo, ed anche per il catarro, che mi<br />

travaglia non poco, e mi obbliga di stare lungi dal santo coro, Me la impetri dal Signor<br />

Iddio colle sue fervorose preghiere, e proccuri di conservarsi co’ suoi studenti.<br />

La prego de’ miei rispetti allo stimatissimo signor don Pietro Beltrami.<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

3008. 1804<br />

Al P. Lorenzo da Cavareno Vicario, e maestro. Arco.<br />

Rev. Padre Sia lodato Gesù Cristo S.N.<br />

Trento 30 novembre 1804.<br />

Finalmente oggidì ho ricevuto dal signor Monauni li richiesti libri, col loro prezzo.<br />

Le Vite de’ Santi del Padre Massini, divise in tredici tometti legati in rustico, sono<br />

valutate fiorini tre, e carentani trentasei 283 . Li due tomi del Vocabolario torinese fiorini<br />

quattro. La legatura del medesimo Vocabolario un fiorino. Dunque al detto Monauni<br />

279<br />

Consegnato dallo stesso P. <strong>Provincia</strong>le il primo di dicembe 1804 in Castello.<br />

280<br />

Nel febbraio 1805 segretario Gianangelo Ducati.<br />

281<br />

La questione fu tra il P. lettore Illuminato ed il P. Vicario Cesario.<br />

282<br />

Sopra num. 2989.<br />

283<br />

Scritte in Roma nel 1763. Ristampate in Trento nel 1773 e 1774, in 12°. Il Vocabolario stampato<br />

in Venezia l’anno 1793, in 4°.


dovransi dare fiorini otto, e carentani trentasei, che fanno troni quaranta tre. Colla prima<br />

occasione opportuna spedirò le Vite alla P.V.R. e con un’altra simile spedirò al Padre<br />

lettore di Cles il Vocabolario. Frattanto prego la P.V.R. che voglia mandarmi<br />

l’accennato prezzo da soddisfare il debito, ma rotondo, cosicché nulla manchi, e nulla<br />

sopravanzi, perché qui li negozianti non danno indietro un soldo, attesa la carestia<br />

monetaria. Mi credo sicuro, e facendole sapere, che temo di morire avanti di vedere<br />

ripristinato questo convento, la riverisco, e mi dico<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

3009. 1804<br />

Al sig. Curato di Vezzano.<br />

Molto Illustre e Molto Rev. sig. e padrone colendissimo.<br />

Nell’agosto dell’anno 1796 ho risposto, e scritto a V.S. Molto Illustre, e Molto Rev.<br />

che sino a quel tempo non aveva trovato alcun documento da provare, che i signori<br />

Fattori di Trento fossero derivanti da Bersone, luogo delle Giudicarie, per poterlo<br />

contrapporre a quelli, che li dicono derivati dalla Valle Pollicella veronese. Ora però le<br />

sono d’avviso, e l’assicuro, che ultimamente ho letto un istrumento scritto in Trento li<br />

10 dicembre 1655 in cui comparisce come testimonio Dominus Ioannes quondam Petri<br />

Fatorii de Bersono mercator incola Tridenti. Egli può aver dato il suo nome a quel<br />

Giovanni Fattori di Trento, che come già le scrissi, nacque li 26 aprile 1659, e morì<br />

nostro ex-<strong>Provincia</strong>le col nome di Fra Sebastiano nel 1746. Anche il medico Gio. Pietro<br />

Fattori di Trento, che fece il suo testamento nel 1710, poté aver acquistato i nomi di<br />

Giovanni, e Pietro dal suddetto mercante, e dal di lui padre. Parimente la monaca<br />

Clarissa di s. Michele morta di 22 anni nel 1721 forse sarà stata nominata Giulia<br />

Giovanna dal mentovato Giovanni mercante. Prego V.S. Molto Illustre e Molto Rev.<br />

che voglia compiacersi d’aggradire la premura, che ho di servirla; e con un divoto bacio<br />

delle sacre mani mi dichiaro. Trento, s. Bernardino 1 dicembre 1804284 .<br />

Di V.S. M. Ill.re e M. Rev.<br />

Um.mo, div.mo, osseq.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano de Minori Rif.<br />

Foris. Al Molto Illustre e Molto Rev. sig. e padrone colendissimo<br />

Il sig. don Giacomo Aloisio de’ Leonardi<br />

curato degnissimo di<br />

Vezzano.<br />

3010. 1804<br />

Alla M. Maria Giacinta Tabarelli. Alle Laste.<br />

Gesù, e Maria Signori Nostri clementissimi ci benedicano.<br />

S. Bernardino 3 dicembre 1804.<br />

La risposta, che posso dare alla R.V. si è, che si consideri, e tratti da vecchia,<br />

seniore, e da tanti anni soggetta a gravi malori, li quali per essere occulti, riescono tutti<br />

suoi, e non feriscono gli occhi altrui. Chini dunque il capo alle divine adorabili<br />

disposizioni, domandi al Signor Iddio la necessaria pazienza, e senza scrupolo accetti, e<br />

faccia uso de’ rimedi, che le vengono esibiti, voglio dire mangi, , anche di gasso, beva il<br />

caffè col latte, prenda brodo ecc. stassene al caldo, riposi ecc. Già non solamente il<br />

284 Spedita li 19 dicembre.


Signor Iddio, ma anche le Religiose sanno la di Lei buona volontà di lavorare, digiunare<br />

ecc. Proccuri di conservarsi, anche a motivo, che ora non si può vestire ecc.<br />

Quand’anche non potesse fare alcun servizio, il solo far numero può giovare alla<br />

conservazione del venerabile monastero. Tanto penso eziandio rapporto a me, non<br />

potendo più fare quanto faceva in addietro. Non so, se più potrò calare in città, e fare la<br />

salita delle Laste, attesa la difficoltà del respiro, il freddo, la brevità de’ giorni, e la<br />

mancanza del confessionale. Mi preme, che il Padre confessore si conservi, e quindi<br />

l’esorto a non abitare tra muri freschi, e frattanto aiutarsi al possibile. La prego de’ miei<br />

ossequi alla M.R.M. Badessa (Barbara Maccani) per cui domani (festa di s. Barbara)<br />

farò di tutto cuore il primo memento. Accerti pure la M.R.M. Saveria(Mancia) che<br />

oggidì ho fatto un memento simile per essa. Ringrazio tutte le nominatemi della<br />

memoria, che tengono di me, e le benedico tutte in nomine Patris, et Filii, et Spiritus<br />

Sancti. Amen.<br />

3011. 1804<br />

Al P. Benedetto da san Lugano. Campo.<br />

Rev. Padre sia lodato Gesù Cristo Signor Nostro.<br />

Trento 3 dicembre 1804.<br />

Finora ho composto, e stampato trentanove calendari per la nostra <strong>Provincia</strong>, e<br />

ventinove per questa diocesi. Ho sempre temuto assai di fallare la Pasqua: ma usato<br />

avendo la possibile diligenza, il Signor Iddio mi ha graziato di non mai fallarla. Spero,<br />

che né pure l’avrò fallata ne’ calendari già stampati per l’imminente anno 1805, nel che<br />

mi confermo, avendo veduto ultimamente, che rapporto alla Pasqua sono uniformi al<br />

monauniano di Trento, ad un Agostiniano di Venezia 285 , e ad un anonimo d’Insprugg.<br />

Io gli ho composti a norma delle tavole del Breviario romano, del Martirologio<br />

parimente romano, del Gavanto, e del nostro diligentissimo Padre Angelico roveretano.<br />

Questi si accordano nell’assegnare all’anno 1805 la lettera domenicale F. e l’epatta non<br />

già 29, ma Asteristica, cioè segnata con un asterisco, le quali note fissano la Pasqua nel<br />

giorno quartodecimo d’aprile. Che poi non sia cosa nuova, o errore di stampa,<br />

l’assegnamento dell’asterisco dopo l’epatta 18 dell’anno 1804 può rilevarsi anche dal<br />

sapere, che parimente dopo l’epatta 18 fu posto l’asterisco nel 1710, 1729, 1748, 1767,<br />

1786, 1824, 1843, 18<strong>62</strong>, 1881. Mi lusingo, che questo poco possa bastarle per decidere<br />

l’insorta costì controversia 286 : e notificandole, che tengo preparato l’invoglio de’<br />

calendari nuovi per il di Lei convento, aspettando un’occasione opportuna, la riverisco,<br />

e mi dico<br />

Suo div. servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

In questa sera F. Placido è ritornato da Mezlombardo a questa infermeria come<br />

invalido. Il P. Ignazio sta sul letto. Ieri è morto di 80 anni F. Giacomo già somasco,<br />

nell’antica sua cameruccia di s. Maddalena. Dica al suo P. Guardiano che ho fatto<br />

quanto mi ha raccomandato rapporto alle castagne.<br />

3012. 1804<br />

Al P. Giuseppe Maria da Pradazzo. Cles.<br />

Rev. Padre lettore sia lodato Gesù Cristo S.N.<br />

285 ad un francescano di Venezia.<br />

286 Il P. Benedetto pretende che la Pasqua sia per correre li 21 aprile, perché al 1805 dà l’epatta 29.


Per F. Vincenzo Maria, cui essendo chierico non è lecito lo scrivere lettere senza<br />

una espressa licenza, rispondo io alla P.V. ch’egli non tiene l’accennato fagottino di<br />

tabacco diretto al signor don Giuseppe dal Lago: e né pure il P. letterario Gaudenzo lo<br />

tiene, li quali nulla sanno di esso 287 . Godo, che il gentilissimo signor dottore Lorenzoni<br />

abbia mostrato aggradimento della mia risposta: e l’accerto, che prima di spedirla ho<br />

fatto memoria di lui, e del codice, che possede, nella copia stampata dal Ziletto, e<br />

conservata in questa nostra biblioteca. Qualora venisse fatta una nuova edizione, il detto<br />

codice potrebbe servire per emendare i parecchi errori commessi dal Ziletto nell’esporre<br />

le abbreviature. Ieri ho spedito alle Laste l’inchiusami 288 . Il P. Vitantonio è ancora in<br />

Romagnano supplimentario di quel R.S. curato. Anche il sig. curato di Gardolo sta<br />

molto male, e ci obbliga di supplire per lui nelle feste in due per fare i dialoghi. Nella<br />

scorsa domenica fu dialoghista il mentovato F. Vincenzo Maria col P. Vicario<br />

predicatore. Spero, che dal sig. Giuseppe Keller 289 avranno ricevuti li miei nuovi<br />

Direttori. Forse col tempo manderò loro anche una copia dell’altro mio Direttorio<br />

diocesano per al sagrestia. Qui il P. Ignazio stassene sempre sul letto. In Roveredo<br />

stanno male il P. Guardiano (Giangiusppe) ed il P. Giuseppe Andrea. Iersera F. Placido<br />

è ritornato a questa infermeria 290 . Io son vecchio, catarroso, e buono a niente. Per carità<br />

mi raccomandi al Signor Iddio, e stia bene. Trento 4 dicembre 1804 291 .<br />

Suo div.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

3013. 1804<br />

Al P. Stanislao Kiebach. Ala d’Insprugg.<br />

Admodum Reverendo Patri diffinitori Stanislao Kiebachio<br />

F. Ioannes Chrysostomus de Avolano S.P.D.<br />

Gaudeo, quod procurante A,R.P.T. res nostra penes C.R. officium salinare sit<br />

perfecta; et spero, quod vector tridentinus haud diu protrahet suum adventum istuc,<br />

quum uti iam scripsi, eidem tradiderim apocham, seu quitantiam sororum die<br />

duodecima praeteriti novembris, ac sollicitudinem commendaverim, etiam quia sale<br />

indigemus. Gratias autem ago ti P.A.R. nedum pro nova triginta octo Missarum<br />

adsignatione, quae dubio procul, et ad mentem, arasque praescriptas celebrabuntur; sed<br />

etiam pro monito circa ill.mum dominum de Baldauff, cuius memor ero. Et quoniam<br />

petis, quanti nobis steterit Venetiis Contensonius, aio, et dico, stetisse libris triginta<br />

duabus, seu florenis sex, et crucigeris viginti quatuor. Demum placet etiam, quod pro<br />

debiti nostri extinctione alia Missarum onera nobis promittis: et ut valeas iubeo. Dabam<br />

Tridenti, in conventu sancti Bernardini, nondum pristinae formae restituto, hac die<br />

quinta decembris A.D. 1804 292 .<br />

3014. 1804<br />

Al P. Davide da Tiarno. Salisburgo.<br />

Sia lodato Gesù Cristo Signor nostro Clementissimo.<br />

287 Dando Nego. Pedrotto. Già lo teneva il Pedrotto come dimenticato.<br />

288 Per la di lui sorella M. Maria Antonia.<br />

289 Fratello do F. Vincenzo Maria.<br />

290 A F Placido li 30 dicembre ho dato il Viatico. Il primo gennaio l’Olio Santo. Li 3 di sera è morto.<br />

291 Spedita li 5.<br />

292 Foris ut num. 2930. Spedita li 7.


Oggidì li cinque dicembre 1804 F. G. G. ha preparato questo Direttorio per<br />

mandarglielo colla prima occasione opportuna non postale, supponendo, che lo<br />

aggardirà per essere cosa dell’amata patria. L’avvisa poi,, che il giorno ventesimo terzo<br />

di novembre non contiene sbaglio alcuno: e lo riverisce insieme col suo degnissimo<br />

Padre collega, qualora sia ritornato da Vienna 293 .<br />

3015. 1804<br />

Al P. Gregorio da Caldese. Pergine.<br />

R.P. Sia lodato Gesù Cristo S.N.<br />

Già un mese, cioè nel giorno quinto dello scaduto novembre, un uomo di<br />

Canzolino, a me affatto ignoto, e di cui non so il nome, e cognome, mi ha obbligato<br />

d’accettare l’impegno di trascrivergli una lunga, e difficile pergamena, malgrado, ed in<br />

mezzo a soldati fetenti 294 . Coll’aiuto del Signor Iddio dunque la ho trascritta tutta, ed ho<br />

fatto un libretto di pagg. 15, in 4°. Ella dà una sentenza arbitramentale in una lite per un<br />

bosco vertente tra quelli del Maso del Buso, e li Vicini di Madrano. Io supponeva che<br />

l’uomo predetto venisse da sé a ripigliarla presto: ma non essendo ancora venuto, e<br />

stando qui oziosa la mia copia, fatta per altro con premura, prego la P.V.R. che se mai lo<br />

conoscesse l’avvisi,che venga innanzi che io parta per l’altro mondo. Mi disse, che fu<br />

mandato da latri a me. Forse sarà stato mandato da F. Gervasio, oppure da F. Masseo. È<br />

di statura non maggiore della mia 295 . La prego pertanto un’altra volta; e chiedendole<br />

scusa dell’incomodo, la riverisco, e resto. Trento 5 dicembre 1804 296 .<br />

Suo div.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

3016. 1804<br />

Al Padre Stanislao Kiebach. Ala.<br />

Admodum Rev. Patri Diffinitori Stanislao Kiebachio<br />

F. Ioan. Chrysostomus de Avolano S.P.D.<br />

Speranti mihi, quod propediem ad P T.A.R. perventuare sint literae meae, datae die<br />

quinta huiusce mensis, exhibentesque pretium Contensonii, et gratiarum actiones per<br />

adsignatis triginta octo Missis, aliae tuae profecto gratissimae supervenerunt, quibus<br />

depositionem quitantiarum apud dominum de Baldauff297 iam factam mihi annuntias, et<br />

aliarum triginta Missarum celebrationem committis. Quapropter iterum tibi gratias ago,<br />

Deumque Optimum Mazimum, una cum Patre <strong>Provincia</strong>li, ac ceteris Fratribus, ex<br />

animo deprecor, ut tibi, bene, ac diu valere concedat. Tridenti die 10 decembris 1804.<br />

3017. 1804<br />

Al P. Lorenzo Vicario e maestro. Arco.<br />

Rev. Padre sia lodato Gesù Cristo S.N.<br />

Insieme colla presente gli spedisco i tredici tometti Massiniani delle Vite de’ Santi.<br />

Io credo, che per amore della santa povertà si possano lasciare, ed usare colla legatura<br />

293<br />

Spedito li 12 per Diligenza ed un altro chiesto li 30 dicembre. Foris: Al M. R.P. Davide da<br />

Tiarno Francescano, predicatore aulico in Salisburgo. Ai Padri Francescani.<br />

294<br />

L’uomo è Domenico Giacomi di Canzolino. Gli ho ristituito la carta li 5 gennaio 1805 dopo il<br />

pranzo, colla mia copia.<br />

295<br />

Die 22 decembris venit ad me Nicolaus Chiesa sindicus Madrani, missus a notario Rosa, sed ei<br />

non dedi chartam<br />

296<br />

Spedita li 7.<br />

297<br />

Così scrive il P. Stanislao.


ustica, che hanno, molto tempo 298 . Li nostri posteri, se pure ne avremo, potranno farli<br />

legare in pelle, o pecora, ed unirli a due, a due per volume. La ristampa di Torino dice<br />

Massini, non già Massimi. So però, che anticamente 299 in Roma furonvi aedes<br />

Maximorum. Quantunque l’uomo suo sia venuto da Roveredo non ha portato il<br />

pagamento; spero tuttavolta, che verrà con un’altra occasione 300 . Questo P. Guardiano<br />

sta ritirato per qualche suo incomodo invermesco, e quindi non potrà fare le solite visite<br />

natalizie. Anche Fra Vincenzo Maria ha acquistato del male andando a dialogare in<br />

Gardolo, dove quel curato si dà per moribondo come idropico. Mi raccomando in<br />

precibus, lo riverisco, e sono. Trento 12 dicembre 1804.<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

Oggidì fu seppellito il medico Francesco Borsieri d’anni 84, con un funerale strano.<br />

3018. 1804<br />

Al P. Gio. Pio da Moena. Arco.<br />

Rev. Padre sia lodato Gesù Cristo S.N301 .<br />

Ho fatto la commessami ambasciata a questo Padre Guardiano rapporto alle Messe<br />

bolzanine. Ho pure manifestato al P.M.R. <strong>Provincia</strong>le lo scrupolo della P.V. circa il<br />

tradurre dal tedesco nell’italiano una sentenza di morte: e quindi non potendo andar io<br />

nel Castello da monsignor Vicario Generale, unico superiore ecclesiastico302 , si ha<br />

esibito d’andarvi il lodato P. <strong>Provincia</strong>le, quantunque egli pure creda, che non siavi<br />

bisogno. e che lo scrupolo sia soverchio. Quando riceverò la risposta, gliela<br />

comunicherò senza dilazione. Frattanto Ella stia di buon animo, celebri, e preghi anche<br />

per me S.D.M. e mi creda. Trento 12 dicembre 1804.<br />

Suo div.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

Per non moltiplicar lettere, dica al P. Luigi, che non è venuto ordine proibitivo di<br />

accettare, e vestire novizzi; ma soltanto, che non può esser in verun modo accordata la<br />

chiesta accettazione de’ cinque nominati candidati, perché non hanno terminato il<br />

prescritto intiero cursum humaniorum: sono tutti privatisti, non approvati, non hanno<br />

studiato in Ginnasi, e non sonosi assoggettati a’ pubblici esami a norma delle vigenti<br />

Normali. Si proverà si supplire a tali mancanze con farli sostenere gli esami presso<br />

questo ginnasio: e si spera, che sarà di giovamento per l’anno venturo. Deus mesereatur<br />

nostri. Amen.<br />

3019. 1804<br />

Al P. Lorenzo da Cavareno. Arco.<br />

R.P. maestro S.L.G.C.<br />

Spero, che la P.V.R. avrà ricevuto l’invoglio de’ libri santi, che le ho spedito con<br />

data de’ dodici del corrente. Ora l’assicuro, che ieridì dal signor Pietro Aloisi agente del<br />

negozio Chiusole di Roveredo, ritornando dalla fiera di Bolgiano, quantunque non<br />

pregato, né avvisato dal P. Guardiano di Roveredo, a vista della di Lei lettera scritta a<br />

298<br />

Vedi sotto num. 3931.<br />

299<br />

cioè nel 1470 Aedes Maximorum; 14790 Domus Petri et Francisci de Maximis.<br />

300<br />

Li 17 dicembre fu deposto in s. Bernardino dal sig. Pietro Lovisi agente del negozio Chiusole di<br />

Roveredo, troni 43 in carta, e metallo.<br />

301<br />

Vidi 23 febr. 1805. A.C. Dugn.<br />

302<br />

Perché non ha più Provicario.


me li sette, sono stati deposti li troni 43 co’quali verrà spento, e saldato il debito<br />

contratto appresso il signor Monauni per gli accennati libri 303 . Sto aspettando di giorno<br />

in giorno il Terziario di Cles, per fare anche la spedizione del Vocabolario torinese. Per<br />

questo P. Guardiano fanno le visite delle feste natalizie li PP. <strong>Provincia</strong>le, e Vitantonio,<br />

con due Fratelli. Io le sospiro felici, e quiete alla P.V.R., ma temo, che gli odierni<br />

movimenti militari possano disturbarci, forse anche più del morbo giallo, col pretesto<br />

del quale diconsi ordinati. Sarà quello, che vorrà Iddio Padre nostro amantissimo.<br />

Preghiamolo ecc.<br />

Suo obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

3020. 1804<br />

Al P. Francesco Maria. Borgo.<br />

R.P. lettore S.L.G.C.<br />

Fra Vincenzo Maria gli manda il tometto manoscritto delle tesi soveriane304 segnato<br />

col num. 77 e gli fa sapere, che quantunque sia stato più volte nella biblioteca, ed abbia<br />

cercato diligentemente, non ho potuto ritrovare gli Elementi Baumeisteriani della<br />

filosofia. Tanto scrive Fra Gio. Grisostomo in somma fretta, riverendolo, ed<br />

augurandogli ogni felicità ecc. Trento 19 dicembre 1804305 .<br />

3021. 1804<br />

Al P. Gio. Pio da Moena. Arco.<br />

R.P.S.L.G.C.S.N.<br />

Eseguendo la fattagli promessa, l’avviso, ed accerto, che monsignor Vicario<br />

Generale Capitolare (Zambaiti) come superiore ecclesiastico, si, et quatenus etc. lo<br />

dispensa dall’irregolarità306 , dubitando anch’egli se sia, o no incorso in essa per<br />

l’accennata versione bela sentenza di morte dal tedesco nell’italiano. Questo gli potrà<br />

servire per quietarsi rapporto al passato, e per iscusarsi nell’avvenire. La risposta<br />

vicariale fummi notificata oggidì dal Padre <strong>Provincia</strong>le. Gli sospiro felicissime le<br />

imminenti sante feste, con un eguale capo dell’anno, che seguirà, malgrado gli<br />

straordinari movimenti militari, e riverendolo mi soscrivo. Trento 20 dicembre 1804307 .<br />

Suo div.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

P.S308 . Alle nostre MM. sorelle fu intimato, che non vestano alcuna candidata, e che<br />

si dichiarino, se vogliono restare, cioè se sono tutte contente di starvi nel convento<br />

lastano. Così ho inteso oggidì. Le porte della città ora sono senza guardie. Il già<br />

convento di san Francesco, per altro abitato da soldati, è affatto chiuso. Dicesi, che<br />

saranno fatti tre magazzini militari, uno in Roveredo, uno in Trento, ed uno in Bolgiano.<br />

Il grano verrà da Verona. Li sodati sono andati da Trento a Cavedine per la via di<br />

Roveredo, malgrado l’avviso de’ Trentini, che tal via è troppo indiretta, insolita, e più<br />

lunga.<br />

303<br />

Fu saldato li 19 dicembre. Portati dal Fontanari al s. Gio. Battista, che scrisse saldato sul<br />

viglietto.<br />

304<br />

Cioè del P. Francesco Saverio da Fondo nostro già professore logico nel seminario di Trento.<br />

305<br />

Spedita li 19 per Isidorum.<br />

306<br />

Non è incorso nell’irregolarità, perché non ha fatta la versione. Fu creato confessore li 4 febbraio<br />

1805.<br />

307<br />

Spedita li 22.<br />

308<br />

Questa poscritta non fu posta nella lettera spedita.


3022. 1804<br />

Il signor Gio. Battista Tomaselli è pregato di dare all’esibitore 309 del presente per la<br />

condotta di dicidotto sacchi di sale da Ala d’Insprugg, fiorini due, e carentani cinquanta<br />

il sacco, fiorini 51, dico fiorini cinquantuno 310 . Che della carità il Signor Iddio ecc. Dato<br />

nel convento di s. Bernardino li 27 dicembre 1804.<br />

D’ordine del Padre <strong>Provincia</strong>le<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

Il condottiero fu Giuseppe Fischer munito d’un viglietto del sig. Francesco Antonio<br />

Waldauff diretto ai RR. PP. Francescani di Trento con sacchi 18 segnati P.F.T. Dalla<br />

strada furono portati nel convento da sei facchini, cui, ed al loro condottiero oste in<br />

Trento fu dato da mangiare.<br />

3023. 1804<br />

Il signor Gio. Battista Tomaselli è pregato di dare al signor Gio. Battista Monauni<br />

stampatore, esibitore del perente, troni 12, dico troni dodici per saldo della stampa del<br />

Direttorio francescano. Che della carità il Signor Iddio, ed il serafico Padre san<br />

Francesco ecc. Dato nel convento di san Bernardino appresso Trento li 30 dicembre<br />

1804 311 .<br />

D’ordine del Padre <strong>Provincia</strong>le<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

Nota. Dico per saldo, perché in tal pagamento si contano troni 37 e mezzo,che<br />

dansi dal Monauni al convento per la composizione del Direttorio diocesano da me<br />

fatta. Dunque la stampa del nostro Direttorio francescano ci costa troni 49, 10 e la<br />

legatura del medesimo troni 7: somma troni 56,10.<br />

3024. 1805<br />

Al P. Daniele da Enno Guardiano. Cles.<br />

R.P.G. Trento 3 gennaio 1805.<br />

In questa sera alle sei, e mezza qui è morto, munito de’ ss. Sacramenti, Fr. Placidus<br />

Taiti a Medio Sancti Petri Laicus, aetatis an. 70. Gli mando questo Direttorio diocesano<br />

per la sagrestia, col timore di non potergliene manda altri negli anni, che seguiranno,<br />

perché son vecchio, e perché non so quali novità sieno per succedere anche rapporto ai<br />

Direttori ecclesiastici. Se vuole venire indennizzato dalle lastane per li Supplimenti, mi<br />

faccia sapere il quanto, ed il come 312 . Per carità mi raccomandi alla Misericordia Grande<br />

del Signor Iddio, e non abbia prescia d’andare in Paradiso, come ha fatto il P. Fortunato<br />

Guardiano di Borgo, perché siamo troppo pochi.<br />

3025. 1805<br />

Al P. Massimo Vicario di Borgo.<br />

Carissimo Fratello sia lodato Gesù Cristo Signor Nostro.<br />

Vi accerto, che ho ricevuto le tre corde biscottali, che mi avete mandato, e che una<br />

di esse fu da me data a Frat’Abbondanzio coi vostri saluti. Dal latore di questa<br />

riceverete il vostro sacco. La improvvisa morte del vostro Padre Guardiano (Fortunato)<br />

309 Questi è nato in Roveredo. Così mi ha detto egli.<br />

310 Fanno troni 255. Dunque ogni sacco troni 14, carentani 2.<br />

311 Consegnato ad un figlio condotto dallo Steinbrecher li 30 dicembre.<br />

312 Troni 8.


dispiace tanto tanto anche a me. Per vostra consolazione poi vi avviso, che in breve sarà<br />

supplito alla mancanza, senza vostro aggravio. Io debbo stare lungi dal santo coro, e<br />

mangiare nell’infermeria, per cagione dell’ostinato mio catarro. Debbo altresì stare<br />

ritirato, e fuori dal freddo. La vicinanza della morte, ed il timore di soppressioni ecc. mi<br />

malinconizzano, e rendono neghittoso. Pregate il Signore Iddio per me, mentre anch’io<br />

pregolo di cuore per voi ecc.. Trento 8 gennaio 1805.<br />

Vi mando un Direttorio diocesano per la vostra sagrestia,il quale probabilmente<br />

sarà l’ultimo da me composto, essendo il 29°. La stampa mi costò assai più della<br />

composizione, perché fatta in tempo importunissimo a cagione del militare occupatore<br />

di questo convento: e con molta fretta, cosicché ho dovuto lasciar correre de’ fogli senza<br />

rileggerli.<br />

3026. 1805<br />

Al P. Stanislao Kiebach. Ala s’Insprugg.<br />

Admodum Rev. patri Definitori Stanislao Kiebachio<br />

F. Io. Chrysostomus de Avolano S.P.D.<br />

Notum tibi facio. P.A.R. nos accepisse octodecim saccos regii salis. Quapropter<br />

debitas agimus gratias tibi, et Ill.mo domino de Baldauff. Pro te iam dedimus huic<br />

postae geminas tabacci chartas: pro laudato autem domino de Baldauff brevi<br />

celebrabimus tria sacrosanctae Missae sacrificia. Examinavi computum expensarum<br />

quem ad me misisti, eumque reformavi, ut heic infra. Ceterum si erravi, cedo, et calculis<br />

tuis subscribo 313 . Expectamus adhuc novemdecim saccos salis pro Clarissis, et alias<br />

intentiones pro nostri debiti extinctione. Vale. Dabam Tridenti die 8 ianuarii A.D. 1805.<br />

Debitum nostrum.<br />

Pro saccis 18 <strong>Provincia</strong>e floreni 9,00<br />

Pro saccis 19 Clarissarum floreni 9,30<br />

Pro Clarsisis floreni 42,57<br />

Summa floreni 61,27<br />

Facit Patent. floreni 64,27<br />

Pro libris scholast. floreni 13,00<br />

Summa floreni 77,27<br />

Debitum floreni 77,27<br />

Creditum floreni 59,54<br />

Restant floreni 17,33.<br />

NB. Li 13 gennaio per li fiorini 17,33 mandò Messe 36.<br />

Il sale monastico è venuto li 9 gennaio 1805.<br />

Creditum nostrum.<br />

Pro Contensonio floreni 6,24<br />

Pro Missis floreni 20,00<br />

Pro aliis Missis floreni 12,00<br />

Pro Missis aliis floreni 13,30<br />

Pro 16 Missis aliis floreni 8,00<br />

Summa floreni 59,54<br />

3027. 1805<br />

Al P. Giuseppe Maria da Pradazzo. Cles.<br />

Rev. Padre lettore sia lodato Gesù Cristo S.N.<br />

Trento, s. Bernardino 8 gennaio 1805.<br />

313 Egli non ha notato le 16 Messe ed ha notato sette fiorini il Contenson.


Sento con molto piacere, che il chiarissimo signor dottore, e Vicario Gio. Battista<br />

Lorenzoni di Cles, abbia una copiosa, e scelta biblioteca, fornita eziandio di stampe<br />

antiche, e di manoscritti: e quindi seco lui mi congratulo 314 .<br />

Per ubbidirlo poi ho scorso più volte il codice manoscritto, che s’è compiaciuto di<br />

farmi tenere per mezzo della P.V. segnato col numero 119, ben legato, e coperto con<br />

pelle rossa, scritto in pergamena, con carattere corale, rosso, e nero, con bei margini, di<br />

pagine 37 in 4° non numerate.<br />

L’operetta si è di gusto, e stile tedesco, e vedesi divisa in venti capitoli. Ha questo<br />

titolo: Superioris Germaniae Confoederatiionis Urbium, Terrarumque situs, et<br />

hominum morum perbrevis descriptio in favorem illustrissimi, et potentissimi Mediolani<br />

Ducis etc. compilata.<br />

Comincia il di lei prologo: Illustrissimo, atque potentissimo domino domino<br />

Iohanni Galeaz Mariae Sforciae Vicecomiti, Duci Mediolani, Papiae, Angleriaeque<br />

Comiti, Ianuae, et Cremonae domino, domino suo plusquam gratioso, Albertus de<br />

Bonstetten decanus insignis loci Heremitarum cum sui sincerissima commendatione<br />

S.P.D., e finisce dicendo: Vale potentissime Dux, Insubrium decus, atque gloria. Ex<br />

loco Heremitarum V kalendas decembris Anno etc. lxxxx°.<br />

Così fatta operetta ci dà una succinta descrizione delle città, delle terre, e dei<br />

costumi dell’Elvezia, o sia degli svizzeri confederati.<br />

Fu scritta in Loco Heremitarum, che vuol dire nel celebre santuario, eremo, e<br />

monastero abbaziale principesco di Santa Maria d’Einsidlen, di monaci Benedettini,<br />

situato nell’Elvezia, e nella diocesi di Costanza 315 .<br />

Dicesi scritta nell’anno etc. lxxxx, cioè nell’anno 1490 poiché in essa rammentasi<br />

cap. 2 Poggio Fiorentino poeta, che morì nel 1459, e cap. XI Sisto quarto Papa, che<br />

morì nel 1484, Lodovico undecimo re di Francia, che morì nel 1483 e Mattia Corvino re<br />

d’Ungheria, e Boemia, che morì nel 1490, li quali cit. cap. XI diconsi proxime defuncti.<br />

Il Duca di Milano, cui venne dedicata, non fu quel Giovanni Galeazzo Visconte,<br />

che fu creato primo Duca di Milano dall’imperatore Wenceslao nell’anno 1392, e cessò<br />

di vivere nel 1402, ma Giovanni Galeazzo Maria Sforza Visconte, che col solo titolo di<br />

Duca di Milano morì li 20 ottobre del 1494, in età di ventisei anni.<br />

L’autore Alberto di Bonstetten 316 costumò, non lodevolmente, di segnare le sue<br />

opere con gli anni del suo secolo, senza fare alcun cenno de’ secoli antecedenti. Così<br />

fece anche coll’opuscolo manoscritto, da me veduto l’anno 1764 nella biblioteca<br />

vescovile di Trento, diviso in cinque Ritmi, ed intitolato: Albertus ex Bonstetten<br />

Quinque vulnera Christi sic supplex, ac devota affatur mente, cum quinque Dominicis<br />

orationibus, septimo kalendas novembris ab eodem compilatum. Anno 92. Questo pure<br />

fu scritto in pergamena, con caratteri rossi, e neri, come ho notato nel To. 4 Monumenta<br />

Eccl. Trid. pag. 387. Il mentovato codice nell’anno 1539 si trovò nella detta biblioteca<br />

trentina, giacché fu riferito nel catalogo di essa fatto in tale anno. Ivi poi l’ho veduto<br />

anch’io nell’anno 1764, e colle parole di monsignor Gio. Benedetto Gentilotti l’ho<br />

riferito cit. pag. 387, num. 1119, To. 4 Monumenta. Questo si è ciò, che senza punto<br />

uscire di cella ho potuto, e giudicato bene di notare rapporto al comunicatomi<br />

314<br />

Il Lorenzoni ha comperato la libreria di Carlo Antonio Pilato tassullitano.<br />

315<br />

Nel capo 20 nomina Monasterium insigne Loci Heremitarum in quo capella, quae divinitus<br />

consecrata.<br />

316<br />

Questo Alberto fu barone di Bonsteten tedesco, Confessore di Massimiliano primo, decano de’<br />

Benedettini d’Einsidlen. Scrisse Vitam s. Nicolai Tolentinatis,editam a Surio. Item Historiam austriacam<br />

Carolo VIII Galliae regis dicatam.


manoscritto. Prego la P.V. di rassegnare i miei ossequi al lodato signor Vicario, e la<br />

riverisco, dicendomi<br />

Suo div.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo di Volano.<br />

P.S. Nel citato catalogo del 1539 tra i libri di umanità se ne riferisce uno come<br />

stampato con questo titolo: Confoederatio Superioris Germaniae, nunc Suitenses dicti.<br />

Non so se sia opera del Bonstetten, il quale nel MS 119 usò il titolo Confoederationis<br />

Superioris Germaniae, e nel cap. 6 chiamò Suitenses gli abitatori di Swicz.<br />

3028. 1805<br />

Al P. Gio. Pio da Moena. Arco.<br />

R.P.S.L.G.C.S.N.<br />

Trento, s. Bernardino per grazia di Dio gli XI gennaio 1805.<br />

Godo, che la P.V. non abbia punto bisogno della dispensa mandatale, perché non ha<br />

fatto quanto temeva di dover fare. L’accerto, che la limosina per le Messe bolzanine già<br />

è venuta, che mi asserisce il mio P. Guardiano: e che il Direttorio dell’anno scorso<br />

1804, ai 20 di dicembre non falla. Rileggalo, e vedrà, che dove fu fatto de semid. si<br />

nota: Vesp. seq. com. fer. tant. e dove fu fatto de dup. min. Vesp. seq. com. praec. et fer.<br />

Suppongo, e tengo per certo, che costì sarà stato fatto l’officio semidoppio de’ santi<br />

martiri Vincenzo, ed Anastasio, ai quali furono assegnati li secondi vespri<br />

separatamente dagli assegnati nella pagina seguente ai conventi, che hanno fatto di s.<br />

Martino, e di s. Orsola. Non ho tempo, né lena da studiare il quesito rapporto alle<br />

tonicelle della festa de’ santi Innocenti. Onde rispondo su due piedi, che non avendole<br />

pavonazze io userei piuttosto il solo camice colla stola. Oppure canterei la Messa senza<br />

leviti, con due acoliti: o cercherei ad imprestito le tonicelle pavonazze da qualche altra<br />

chiesa, trattandosi d’una sola volta, come abbiamo fatto noi qui, cantando Messa per<br />

bisogni pubblici. Noti ‘l per grazia di Dio, e preghi caldamente il medesimo Dio Signor<br />

nostro, che ce la continui. Amen. Oggidì sono partiti per Cles, e Borgo li PP. lettori<br />

Giuseppe Maria, e Francesco Maria, e ieri per Roveredo il P. lettore Illuminato, che<br />

sosterranno cinque giorni gli esami in scriptis nel Castello, ordinati dall’ecc. Governo<br />

per poter esercitare la lettura317 .<br />

3029. 1805<br />

Al P. Prosdocimo di Cavalese Vicario di Pergine.<br />

Rev. Padre Vicario sia lodato Gesù Cristo S.N.<br />

Quanto mi attristò la improvvisa notizia dell’infermità sopraggiunta alla P.V.R.<br />

altrettanto, o più mi consolò la relazione avuta, che il male siasi scemato. Io ho fatto<br />

parte del mio dovere col raccomandarla di tutto cuore all’infinita bontà di Dio Signor<br />

nostro, e così farò anche in seguito affinché le ridoni la salute primiera, e che gliela<br />

ridoni presto. La ringrazio poi della corda biscottale, che s’è compiaciuta di regalarmi,<br />

senza verun mio merito; ed assicurandola, che per mezzo di Fra Gervasio ritornante<br />

dall’Avis le rimanderò il fazzoletto, attendo ancor migliori ragguagli, e la riverisco.<br />

Trento, s. Bernardino 12 gennaio 1805.<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

317 Il P. Illuminato è ritornato li 17 gennaio. Il P. Sisinnio è venuto li 16 gennaio.


3030. 1805.<br />

Al P. Lorenzo Vicario e maestro. Arco.<br />

R.P.S.L.G.C.S.N.<br />

Lo ringrazio della limosina, che s’è compiaciuto di mandarmi d’alcuni quinterni di<br />

carta, benché ormai suppongo, che non ne consumerò più tanta come negli anni scorsi.<br />

L’avviso poi, che certissimamente manca il tomo del mese d’agosto tra le rimandatemi<br />

Vite de’ Santi. Di ciò sonomi accorto subito nell’estrarle dal sacchetto: ed anche dopo le<br />

ho più volte contate, e guardate in vano. Quindi se vuole, che sia legato con gli altri, me<br />

lo mandi presto 318 . Frattanto farò, che sieno legati gli altri, riducendoli in sei tomi, oltre<br />

quello della vita di Gesù Cristo Signor nostro. Preghi per noi il medesimo Signore, e che<br />

presso di lui sieno avvocati nostri tutti li Santi, specialmente li Masiniani, e Maria<br />

Santissima delle Grazie. Amen. Trento s. Bernardino 13 gennaio 1805.<br />

Li 15 gennaio intendo, ch’è venuto un contrordine in favore dei trentini. Deo<br />

gratias.<br />

3031. 1805<br />

Al sig. Francesco Steinbrecher libraio. Trento.<br />

Il sig. Francesco Steinbrecher è pregato da Fra Gio. Grisostomo, che voglia legare li<br />

dodici tometti delle Vite de’ Santi qui annesse, riducendoli a sei soli volumi 319 : con<br />

cartoni forti, colle schiene, e cogli angoli coperti di pelle. Lo prega in oltre di legare in<br />

due volumi secondo il praticato negli anni scorsi li due fasci di scritture stampate qui<br />

parimente annesse 320 . Più presto, che farà tutto questo, sarà più aggradito. Frattanto lo<br />

riverisce. Da s. Bernardino li 13 gennaio 1805 321 . Le vite sono del convento d’Arco.<br />

Manca il mese d’agosto, e quindi ho scritto là perché vengami mandato presto. Intanto<br />

potrà legare gli altri mesi riservando da parte il compagno dell’agosto, cioè il luglio 322 . Il<br />

tomo della vita di Gesù Cristo dovrà legarsi solo.<br />

3032. 1805<br />

A monsignor Vicario Generale Capitolare di Trento.<br />

Pro memoria.<br />

Il Padre Geremia Guardiano del convento di Pergine supplica riverentemente, che<br />

siagli conceduta la facoltà di dispensare una persona dall’impedimento ad petendumdebitum<br />

etc.<br />

Concessum attributa etc.<br />

Signatum 24 ianuarii 1805.<br />

Zambaiti Vic. Gen.lis Capitularis.<br />

Al detto P. Guardiano.<br />

F. Gio. Grisostomo gli risponde, che i quartali de’ cambiamenti seguiti di tre in tre<br />

mesi, cominciano nel primo giorno di novembre. Perciò il prossimo quartale dovrà darsi<br />

nell’ultimo di questo gennaio. Non ha potuto rispondergli prima impedito dalla gran<br />

neve: la quale fu d’impedimento anche ai PP. lettori esaminandi, ed al P. predicatore di<br />

s. Maria. Gode, che il P. Vicario Prosdocimo sia franco del suo male: e li riverisce<br />

amendue.<br />

318 L’ho ricevuto li 16 di sera.<br />

319 Vedi sopra num. 3017.<br />

320 Miscell. e Gaz. a soldi 25 l’uno.<br />

321 Spedita li 14.<br />

322 Gli ho mandato l’agosto nel giorno 17 di gennaio mane. Le portò tutte li 19 gennaio.


3033. 1805<br />

Al P. Stanislao Küebach. Ala d’Insprugg.<br />

Admodum Rev. Patri Diffinitori Stanislao Küebach<br />

F. Ioan. Chrysostomus de Avolano S.P.D.<br />

Quod sal quoque pro Clarissis huc advenerit, notum facio tibi P.A.R. cui pariter<br />

notum, ac certum esse volo, quod nuper adsignatas nobis triginta sex Missas, fideliter<br />

celebrabimus. De quitantiis autem Officii salinarii, ac oenipontani bibliopolae<br />

nullatenus curo; satis enim mihi est verbum tuum 323 . Negotium igitur nostrum absolutum<br />

est pro anno isto, qui quoad me forsan erit ultimus, quia senex sum. Quapropter gratias<br />

tibi quas possum maximas pro tot incommodis nostri causa exantlatis ago, etiam nomine<br />

Patris <strong>Provincia</strong>lis, Deumque Optimum Maximum deprecor, ut pro nobis remunerator<br />

sit, ac vitam tibi nedum longevam, sed etiam felicem pro sua infinita benignitate<br />

concedere dignetur. Amen. Dabam Tridenti in conventu sancti Bernardini die 22<br />

ianuarii A.D. 1805.<br />

L’inscrizione come sopra num. 2930, col <strong>Provincia</strong>li ecc.<br />

3034. 1805<br />

Al P. Lorenzo da Cavareno Vicario e maestro. Arco.<br />

R.P.P.C.S.L.G.C.S.N.<br />

Trento 22 gennaio 1805.<br />

Assicuro la P.V.R. che dal Padre Diffinitore Damiano ho ricevuto anche il tomo<br />

Massiniano d’agosto: e che tengo preparati per ispedirglieli colla prima occasione li<br />

sette tomi Massiniani ben legati, ed anche li sette offici propri della nostra diocesi. La<br />

legatura de’ sette tomi costa troni 8, e carentani nove 324 . Gli offici poi sette traieri.<br />

Dunque il debito qui contratto si è di troni dieci, e carentani sei. Mi raccomando.<br />

Qui ieridì ha nevicato tanto, che li nostri PP. lettori non poterono venire dal<br />

Castello a san Bernardino per pranzare, e nella sera dovemmo mandare a pigliarli con<br />

un legno: malgrado il quale ritornarono bagnati ecc. Oggi poi non poterono ritornare al<br />

detto Castello, ed il P. Vicario Armando fu dispensato dall’andare a predicare in s.<br />

Maria Maggiore 325 . I tetti non istagnano: dalla porta ferrea dell’infermeria è entrata<br />

molta acqua ecc. Avendo nel primo giorno di questo mese rinunciata la curazia di<br />

Gardolo il signor don Domenico Filippi, attesa la sua infermità ostinata, e mortale, nello<br />

scorso giorno 19 fu eletto di lui successore il signor don Gio. Battista Gelmini di Storo<br />

primessario di Ravina, d’anno circa 32. Non so quando piglierà il possesso; bensì, che<br />

eziandio nella domenica prossima dovrà predicarvi, e fare la dottrina, come fu fatto dai<br />

nostri Padri anche ne’ tre mesi passati ogni festa. Lo riverisco ecc.<br />

3035. 1805<br />

Al P. Daniele da Enno Guardiano di Cles.<br />

R.P.S.L.G.C.S.N.<br />

F. Gio.Grisostomo lo prega, che voglia consegnare al signor sostituto de’<br />

benefattori del suo convento gli 8 troni, e tre carentani qui rinchiusi 326 , destinati dalla M.<br />

323 Così egli scrive.<br />

324 Dunque ognuno soldi 25.<br />

325 Per mancanza di uditorio impedito dalla neve.<br />

326 Una cedola con 4 quindicini.


Badessa lastana per indennizzarlo della spesa fatta colla provisione de’ quattro<br />

Supplimenti breviariali. E lo riverisce ecc. S. Bernardino 22 gennaio 1805 327 .<br />

3036. 1805<br />

Alla M. Maria Giacinta Tabarella. Alle Laste.<br />

Gesù, e Maria Signori nostri clementissimi ci benedicano. Amen.<br />

S. Bernardino 29 gennaio 1805.<br />

Anch’io senza cerimonie, e senza replicare quanto dissi negli anni scorsi, confesso<br />

d’avere ricevuto quell’abbondante limosina 328 , che sonosi compiaciute di mandarmi per<br />

la mia festa onomastica. Le ringrazio di cuore, e prego Iddio Signor nostro, che le<br />

rimuneri, specialmente accordando loro la sussistenza. Ma temo di non esser trovato<br />

degno d’esser esaudito, sapendo che malgrado lo stesso mio augurio dell’anno scaduto,<br />

han dovuto nel medesimo anno cangiar luogo, e paese. Ciò non ostante continuerò le<br />

mie suppliche, ed in breve a loro pro celebrerò due sante Messe. Tutti, preti, Frati,<br />

monache, vescovi, Conti, baroni, cavalieri, nobili, ed ignobili, siamo in un barca rotta.<br />

Se il Signor Iddio ci donerà la pazienza, e la costanza nella santa fede, poi andremo in<br />

paradiso 329 . Preghiamo dì, e notte caldamente, e speriamo nel paterno di lui amore.<br />

Prego la R.V. che voglia ringraziare da parte mia la M.R.M. Badessa, e le altre tutte mie<br />

benefattrici. Della M. Aloisia, se sarò vivo, mi ricorderò da s. Giuseppe. Domani<br />

applicherò per V.R. la mia essa, onde per intercessione della sua santa nomastica. Iddio<br />

le conceda quello, che santamente desidera. Colla prima occasione opportuna le<br />

rimanderò la scatola piena di Direttori vecchi, ed anche un fascio d’altri Direttori<br />

stampati, e manoscritti. Mi compatisca se tratto da povero. Non so se avrò più il<br />

contento di riverirla personalmente. Il catarro specialmente obbligami a stare ritirato, e<br />

stento a fare salite. Spero, che ci rivedremo nel santo Paradiso. Amen.<br />

P.S. Spero altresì, che la voce di spianare il Borgo di santa croce, e di erigere delle<br />

fortezze in Sardagna, ed alle Laste, non avrà effetto 330 .ù<br />

3037. 1805<br />

Al P. Vitantonio da Cles predicatore di Riva.<br />

Pro memoria.<br />

F. Gio. Grisostomo brama di sapere, se nel libro de’ battezzati in Riva l’anno 1671<br />

sotto all’ultimo giorno di dicembre siavi quel Gio. Battista Riccabona, che nel giorno<br />

19 di giugno 1695 vestì l’abito francescano tra’ Riformati della <strong>Provincia</strong> trentina di s.<br />

Vigilio col nome di Fra Prospero, e morì sacerdote in Trento li 4 agosto 1746. Egli<br />

trovasi nominato Riccabona di Riva nel Necrologio, e ne’ cataloghi de’ Religiosi della<br />

predetta <strong>Provincia</strong>. Ma esso Fra Gio. Grisostomo dubita rapporto al cognome<br />

Riccabona, perché avendo trovato molti rivani dall’anno 1350 sino all’anno 17909 detti<br />

Richeboni, Richemboni, Riccamboni, e Riccomboni, non ha trovato neppure un<br />

Riccabona rivano. Vorrebbe altresì sapere: il nome del genitore del predetto Gio.<br />

Battista, per potere confrontarlo coi nomi de’ Riccamboni. La risposta potrà mettessi su<br />

questa stessa cartuccia.<br />

Così ho scritto li 30 gennaio 1805. Fu risposto, che ne’ libri de’ battezzati si legge:<br />

“31 dicembre 1671. Ioannes Baptista filius Ioannis Iacobi Riccabonae fabri ferrarii hic<br />

327 Spedita li 21.<br />

328 Cap. 69. Un fiasco di vino, un cuore di marzapane.<br />

329 Qui alludo al mio Cantico del Paradiso già noto alle monache.<br />

330 In Sardagna fu fatta nel luglio del 1805, e sul nostro monte nell’ottobre.


Ripae incolae, et Mariae eius legitimae uxoris, baptizatus fuit a me Ioanne Crocina<br />

sacerdote de mandato admodum Rev. domini parochi Rivae. Patrini excell.mus dominus<br />

Laurentius Guella, et domina Virginia domini Ioannis Lovagni”. Così ad verbum.<br />

3038. 1805<br />

Al P. Gasparo da Campo segretario provinciale. Trento.<br />

Promemoria.<br />

La festa di sant’Alfonso, detto anche Ildefonso, e Idelfonso, ed Alonso 331 ,<br />

arcivescovo di Toledo sua patria, notasi ai 23 di gennaio nel Martirologio romano<br />

antico, e moderno: nel calendario parigino del 1764, nel giornale trentino del 1786, e<br />

negli Atti de’ Santi del celeberrimo Padre Bollando. Al fine del Breviario francescano<br />

stampato in Campidonia l’anno 1750, tra gli offici pro aliquibuis locis è fissata nel<br />

giorno 18 di febbraio, perché il detto giorno 23 di gennaio è occupato dalla festa dello<br />

Sposalizio della Santissima Vergine Maria Signora nostra. Parimente al fine di altri<br />

Breviari trovasi l’officio colle lezioni proprie del medesimo Santo; ma senza nota di<br />

giorno. Così anche in parecchi Messali. Fiorì nel secolo settimo circa l’anno 670, e<br />

scrisse molti libri 332 .<br />

Così ho scritto pregato li 6 febbraio 1805. Vedi To. 6 epist. 2186 pro eodem<br />

Burgensi.<br />

3039. 1805<br />

Al sig. Francesco Steinbrecher libraio.<br />

Fra Gio. Grisostomo lo prega, che voglia portargli presto un’altra copia de’ seguenti<br />

sei offici 333 , cioè di<br />

S. Vigilio.<br />

S. Simonino.<br />

SS. Sisinnio, Martirio, ed Alessandro.<br />

SS. Cirillo, e Metodio.<br />

BB. Fondatori.<br />

Invenzione della mano di santo Stefano.<br />

Ed anche tante copie della Via del cielo del Beato Leonardo da Porto Maurizio,<br />

quante corrispondono a ove traieri. Tutto questo, ed anche il ricevuto avanti, sarà<br />

soddisfatto subito 334 .<br />

Così ho scritto li 6 febbraio 1805.<br />

3040. 1805<br />

Al P. Lorenzo Vicario di Arco.<br />

Rev. Padre maestro S.L.G.C.S.N.<br />

Trento, s. Bernardino 7 febbraio 1805.<br />

Oggidì ho insaccato li sette tometti Massiniani legati ad mentem, con sei offici<br />

diocesani, per ispedirli colla prima occasione alla P.V.R335 . Il Monauni non ha veruna<br />

copia dell’officio di s. Leopoldo: così pure della Via del cielo del nostro Beato<br />

331 Adifonso, Alifonso, Afonso, Olfo.<br />

332 Fu monaco Benedettino.<br />

333 NB. Gli offici ognuno tre carentani, e le Messe due carentani. L’officio di s. Vigilio sei carentani.<br />

Nel settembre del 1805 han voluto 12 carentani per cinque Messe.<br />

334 Saldato il tutto li 7 febbraio 1805.<br />

335 Spediti li 15 febbraio per servum arcensis conventus.


Leonardo da orto Maurizio. Tengo preparata un’altra copia de’ predetti offici per Cles.<br />

Il tutto è stato soddisfatto con quanto ha mandato il signor Pietro Lovisi agente<br />

Chiusole: del che sopravanzano traieri nove, perché, come dissi, non vi è alcuna copia<br />

della Via del cielo presso il Monauni, ed io non so cosa prendere dal medesimo in vece<br />

di essa, non sapendo cosa tenga, e non potendo andare in persona alla di lui libreria.<br />

Quindi la prego di significarmi qual uso far debba di essi: e di significarmelo presto,<br />

perché temo di dover ancora far fagotti, ed emigrare. Gl’ingegneri oggidì sono stati in<br />

giro. Deus misereatur nostri. Amen 336 .<br />

P.S. Il P. Diffinitore Carlo Felice dai 28 dello scorso in qua sta fisso sul letto colla<br />

sua piaga in un piede, senza poter celebrare la santa Messa 337 . Eziandio il P. Ignazio è<br />

tanto infermo, che non può celebrare, né recitare il Breviario, quantunque sia ambulante<br />

per l’infermeria. La prego di notare il colore rubeus nel Direttorio della sagrestia ai 16<br />

marzo.<br />

3041. 1805<br />

Al P. lettore Giuseppe Maria da Pradazzo. Cles.<br />

Sia lodato Gesù Cristo Signor nostro clementissimo.<br />

Trento, s. Bernardino 7 febbraio 1805 338 .<br />

Frate Gio. Grisostomo poverello, ed afflitto per le minacciate no vi ta di gli<br />

spedisce questi sei offici, per commissione del Padre maestro, e Vicario d’Arco. Teneva<br />

pur ordine di mandargli anche l’officio di san Leopoldo, e la Via del cielo del nostro<br />

Beato Leonardo da Porto Maurizio; ma lo stampatore Imp. Reg. Monauni non ha veruna<br />

copia di essi. Si raccomanda in precibus, e lo riverisce ecc.<br />

Favorisca di notare il colore rubeus ai 16 di marzo. nel Direttorio della sagrestia,<br />

benché potrebbe correre anche l’albus, secondo il Guyato, se l’officio non fosse de<br />

Communi Martyrum.<br />

3042. 1805<br />

Al P. Gregorio da Caldese. Pergine.<br />

Rev. Padre sia lodato Gesù Cristo Signor Nostro.<br />

Trento, s. Bernardino 13 febbraio 1805 339 .<br />

Un personaggio di alto grado 340 , e merito si è degnato di venire da me oggidì, e di<br />

pregarmi d’un favore, per il quale trovomi costretto d’incomodare la P.V.R. Egli non<br />

vuol essere nominato, e brama d’avere una copia sincera, e netta del manoscritto<br />

Dizionario di voci peregrine, coincidenti colle antichissime dei Cimbri, e di altri popoli,<br />

che si usano specialmente su le montagne del Borghesano, ed in parte su quelle del<br />

Perginale 341 , composto dal fu signor dottore Simon Pietro de’ Bartolomei di Pergine, ad<br />

insinuazione del fu signor Conte Carlo di Firmian. N’ebbe una copia già parecchi anni;<br />

ma ora non può riscattarla da chi gliela chiese. Io dunque ardisco di pregare la P.V. che<br />

voglia proccurarne un’altra per il lodato personaggio, il quale mi dice, che il mentovato<br />

336<br />

Li 7 sono stati alle Laste. Gli 8 a s. Bernardino. Gli XI a stimar le Laste. Li 14 a s. Bernardino.<br />

Poi a Cognola.<br />

337<br />

Il P. Carlo Felice ripigliò la Messa nel primo di marzo. Partì per Roveredo li 21 marzo. Ritornò a<br />

Trento infermo li 22 aprile 1805.<br />

338<br />

Spedita li 21. Ricevuto.<br />

339<br />

Spedita li 14.<br />

340<br />

Il sig. Gio. Benedetto Gentilotti canonico seniore di Trento cui lo diedi li 30 aprile 1805.<br />

341<br />

Catalogus multorum verborum quinque dialectuum, quibus Alpini perginenses, Roncegnenses,<br />

Lavaroronenses, Septem Pagenses, et Abbatienses utuntur. 1763.


Dizionario non è di molti fogli, e mi aggiunge, che la fatica del copista non sarà fata<br />

gratis 342 . Mi comprometto del favore; e riverendola resto<br />

suo div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

Ho ricevuto la copia nella sera de’ 29 aprile 1805. È di pagg. 91 in foglio a tre<br />

colonne per pagina 343 .<br />

3043. 1805<br />

Promemoria.<br />

Voglionsi alcune copie dell’officio del SS. Cuore di Gesù Signor nostro<br />

clementissimo. E quindi si domanda, quanto costi ogni una.<br />

Così ho scritto al Monauni li 18 febbraio 1805, che mi rispose un traiero l’una, o sia<br />

tre carentani. Me ne mandò nove: ed il Fontanari gli ha dato 9 traieri nel dì 20 febbraio.<br />

3044. 1805<br />

Al P. Lorenzo di Cavareno. Arco.<br />

R.P. maestro sia lodato Gesù Cristo S.N.<br />

Trento, s. Bernardino 18 febbraio 1805.<br />

Siccome nel Direttorio del prossimo anno 1806, munito di autorità legittima 344 , ho<br />

inserita la festa del sacratissimo Cuore di Gesù; così ho pensato bene, e conforme alla<br />

volontà di V.P.R. d’impiegare gli avanzati nove traieri pigliando nove copie dell’officio<br />

di tal festa, il quale per altro ritrovasi al fine del nostro Breviario nuovo. Tre di tali<br />

copie sono qui, e potranno servire per il di Lei coro. Tre altre saranno presto da me<br />

mandate al coro di Cles; e le tre ultime, qualora non dispiaccia 345 alla P.V.R. serviranno<br />

a questo coro. Godo, che tale spesa sia stata fatta per cosa non solamente utile, ma<br />

anche necessaria; e riverendola mi professo 346 .<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

3045. 1805<br />

Al P. Giuseppe Maria da Pradazzo. Cles.<br />

Sia lodato Gesù Cristo Signor nostro clementissimo.<br />

Trento, s. Bernardino 18 febbraio 1805 347 .<br />

F. Gio. Grisostomo arcipovero, ed arciafflitto per le imminenti no vi ta di 348 ritorna<br />

con le tre copie qui rinchiuse dell’officio del ss. Cuore di Gesù, già inserito con autorità<br />

legittima nel Direttorio dell’anno prossimo venturo 1806. Potranno servire per il coro di<br />

Cles. Altrettante ne ha mandato al coro d’Arco. Furono provvedute coll’avanzo del<br />

mandato per le Vite Massiniane, e per li sei offici trentini, dal signor Pietro Lovisi<br />

agente Chiusole. Si raccomanda in precibus, non già per cerimonia; ma per vero ed<br />

urgente bisogno ecc.<br />

342<br />

Vide To. 2 Var. Inscript., 1845.<br />

343<br />

L. 8.<br />

344<br />

Cioè per concessione di papa Pio settimo li 9 luglio del 1803.<br />

345<br />

Le piacque.<br />

346<br />

Spedita li 22 febbraio per P. Damascenum.<br />

347<br />

Spedita li 21. Ricevuto.<br />

348<br />

Trattasi di fare una fortezza, e di demolire chiese, conventi, case ecc.


Pro memoria.<br />

Quitanza, li 17 agosto. Per un pacco monetta d’argento 349 di fiorini 80 giunto da<br />

Augusta, che io sottoscritto confesso aver ricevuto da questa lodevole Imp. Reg.<br />

spedizione della carrozza di posta. Trento il 21 agosto 1805.<br />

3046. 1805<br />

Al sig. don Pietro Zaiotti curato di Faedo.<br />

Molto ill.tre, e molto rev. sig. padrone colendissimo.<br />

Trento, s. Bernardino 19 febbraio 1805 350 .<br />

Rispondo ai quesiti di V.S. Molto illustre e molto rev. con trascriverle qui due<br />

decreti della S.C. de’ Riti.<br />

Il primo è questo: “Quotiescumque occurrit officium duplex per annum non potest<br />

dici Missa propria pro sponso, et sponsa; est enim Missa votiva, quae prohibetur in<br />

diebus duplicibus a rubrica generali Missalis n. 4, sed debet celebrari Missa conformis<br />

officio cum commemoratione pro sponsis. S.R.C. 3 martii 1761, in Aquen.”.<br />

L’altro fatto ad dirimendas in posterum controversias, et dubitationes de medio<br />

tollendas, è del tenore seguente 351 : “In celebratione nuptiarum, quae fit extra diem<br />

dominicum, vel alium diem festum de praecepto, seu in quo occurrat duplex primae, aut<br />

secundae classis, etia<strong>ms</strong>i fiat officium, et Missa de festo duplici per annum sive maiori,<br />

sive minori, dicendum esse Missam pro sponso, et sponsa, in fine Missali post alias<br />

Missas votivas, specialiter assigantam. In diebus vero dominicis, aliisque diebus festis<br />

de parecepto, ac duplicibus primae, et secundae classis, dicendam esse Missam de festo<br />

cum Commemoratione Missae pro sponso,et sponsa. S.R.C. 20 decembris 1783”. Si<br />

aggiunge, che SS. D.N. Pius Papa sextus praefatum S.C. generale decretum confirmavit,<br />

et ubique executioni dandum esse praecepit. Die 7 ianuarii 1784.<br />

Giacché poi V.S.M.R. desidera sapere come io pensi su di ciò, che che dica il<br />

dottissimo Padre Faustino Scarpazza da Crema Domenicano nella sua Teologia morale,<br />

ossia compendio d’etica cristiana, contrario a quanto scrisse nelle sue Decisioni de’<br />

Casi Lamebrtiniani To. XI, pag. 246, edit. 1789, ardisco di manifestare, che salvo il<br />

dovuto rispetto alla S.C. del 1783 ed al precetto piano, io sto colla Congregazione del<br />

1761, ma però senza voler contendere con chi pretende altramente. Quindi seguito a<br />

notare nel Direttorio diocesano dell’officio divino quel Prohibentur Missae votivae<br />

privatae come negli anni passati, quantunque paia, che in vigore del decreto ultimo la<br />

Messa votiva privata per gli sposi sarebbe lecita eziandio tra le ottave dell’Epifania,<br />

della Pentecoste, del Corpus Domini ecc.<br />

Le chiedo scusa, se in questa mattina non le ho risposto subito, essendo allora<br />

impedito 352 ; e riverendola mi dico<br />

Di V.S. M. ill. e m. rev.<br />

Um.mo, div.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

de’ Minori Riformati.<br />

Extra. Al molto Ill. e Molto rev. sig. e padrone colendissimo<br />

Il signor don Pietro Zaiotti<br />

Curato degnissimo di Faedo.<br />

349 N° 8.<br />

350 Spedita li 21.<br />

351 Vide nostrum Rubricale tridentinum cap. 5, num. 597, p. 214.<br />

352 La di lui lettera fu portata da una donna sotto il pranzo.


Preme<br />

Lavis<br />

Faedo<br />

sopra S. Michele<br />

3047. 1805<br />

Al P. Daniele da Enno Guardiano di Cles.<br />

Rev. Padre Guardiano sia lodato Gesù Cristo si. Nostro Clementissimo.<br />

Trento, s. Bernardino 20 febbraio 1805.<br />

Qui rinchiuso gli mando il suo Breve, e gli rispondo, che io nulla sapeva dell’elenco<br />

d’Indulgenze, concedute da N.S. Pio VII pubblicato colle stampe dalla reverenda<br />

Camera apostolica nell’anno 1800. Non l’ho mai veduto, e presentemente non saprei<br />

dove trovarlo. Egli frattanto potrà dire, che le cose da sé benedette hanno le Indulgenze<br />

di Pio settimo, e ciò basterà. Il numero di tali cose, a tenore del rescritto sarà di mille in<br />

totum, cioè siccome penso io, di mille capi, verbi gratia 250 corone, 250 croci, 250<br />

Crocifissi, 250 Numismata, o sia medaglie. Farà bene notando diligentemente quante,<br />

che gli occorrerà di distribuirne, e benedicendole non già colla sola mano; ma<br />

coll’orazione propria. Io per altro temo, che il carteggiare colla S.S 353 . sia pericoloso.<br />

Siamo in una situazione cattiva. Non sarà poco, se conserveremo la santa fede. Da F.<br />

Domenico riceverà un’altra mia datata li 22 gennaio con dentro ecc. Bramo, che si<br />

conservi, e lo prego d’un Memento ecc.<br />

3048. 1805<br />

Alla M. Maria Giacinta. Alle Laste.<br />

Gesù, e Maria Signori nostri clementissimi ci benedicano.<br />

S. Bernardino 4 marzo 1805.<br />

Pur troppo è vero, che dal Padre confessore ho inteso lo stato pericoloso, e<br />

miserabile della buona Madre Gioseffaloisia. Ogni volta, che il detto Padre ritorna dalle<br />

Laste, domando di essa, ed anche delle altre. Temo anch’io, ch’essendo settuagenaria,<br />

questa volta sia per soccombere; ma insieme spero fermamente, e fondatamente, che<br />

terminando qui di patire, e di fare il suo Purgatorio, sia per andare diritta nel santo<br />

paradiso a godere. Non potendo io visitarla prego V.R. che voglia farle sapere, che la<br />

ringrazio di tutte le bontà, che mi ha usato: che celebrerò per essa la mia Messa nella<br />

domenica prossima; e che continuerò il raccomandarla al Signor Iddio viva, e morta<br />

finché avrò vita. Per al festa poi nomastica di s. Giuseppe celebrerò in di Lei pro la mia<br />

Messa nella domenica precedente a tal festa.<br />

Ringrazio pure V.R. della sua elemosina, e l’avviso, che per Lei sarà la mia Messa,<br />

che celebrerò dopo le due predette. Consegnerò a F. Vincenzo la scatoletta, ed un fascio<br />

di carte per gli Agnusdei. Credo, che possano servire anche le manoscritte, giacché sono<br />

gli originali delle stampate. Dallo stesso F. Vincenzo, e dal Padre confessore intenderà<br />

lo stato di mia salute infelice. Non so quando potrò uscire di convento. In caso, che più<br />

non potessi riverirla, si arricordi del dettole più volte, che confidi nell’infinita bontà di<br />

Dio Signor nostro, e non si cruci altro per lo passato. Per carità mi raccomandi al Signor<br />

Iddio, nel cui ss. nome la benedico, insieme coll’inferma, e con tutte le altre mie buone<br />

padrone ecc.<br />

353 Santa Sede.


3049. 1805<br />

Al Padre <strong>Provincia</strong>le Giuseppe Antonio. Roveredo. S. Rocco. In di lui assenza al P.<br />

Vicario Gasparo da Campo.<br />

Molto Rev. Padre Benedicite.<br />

Trento 5 marzo 1805.<br />

Ieridì, ed anche oggi sono stato nell’archivio provinciale per pigliare le fedi<br />

battesimali de’ nostri cinque candidati; ma quantunque abbia cercato diligentemente,<br />

assistito eziandio da F. Vincenzo di Sfruzzo, nel detto archivio, e negli studioli del<br />

<strong>Provincia</strong>lato, e della segreteria, e nelle celle rispettive, non ho potuto ritrovare la chiave<br />

dell’armaro del detto archivio, la male per altro stava nel <strong>Provincia</strong>lato appresso quella<br />

dell’archivio. Prego adunque la P.V.R. che voglia presto farmi sapere dove l’abbia<br />

riposta: ed in caso, ch’Ella non l’avesse usata, favorisca di ricercarne il Padre Gasparo<br />

segretario. Se poi né uno,né l’altro potesse indicarmela, dovrò farmi aprire dal chiavaro<br />

Bastiano. Le aggiungo, che non ho ancora ricevuto la fede battesimale del Comai: e<br />

pregandola della sua benedizione paterna le bacio la sacra destra, e mi professo 354 .<br />

Di V.P.M.R. Um.mo, obbl.mo, ubbid.mo servo, e suddito<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

3050. 1805<br />

Pro memoria355 .<br />

Quantunque sia noto, e palese a me, ed a quanti qui si trovano, che Voi Fra<br />

Giacomo, avendo terminato felicemente coll’aiuto del Signor Iddio, l’anno canonico, e<br />

regolare del noviziato in questo sacro convento sino dal giorno decimottavo d’agosto<br />

dell’anno scorso: e ieridì l’anno ventesimo quarto dell’età ultimamente richiesta:<br />

giacché avete ottenuta l’approvazione dio questa religiosa famiglia, e la licenza del<br />

nostro molto reverendo Padre Ministro <strong>Provincia</strong>le, siete intenzionato, risoluto di<br />

obbligarvi con voti solenni ad osservare per tutto il resto della vostra vita la nostra santa<br />

Regola, conformemente alle dichiarazioni autentiche de’ sommi Pontefici Niccolò terzo,<br />

e Clemente quinto: pure inerendo al rito finora lodevolmente praticato in simile<br />

congiuntura, vi ricerco, e domando, se vero sia, che vogliate fare oggidì tal professione?<br />

Rispondete adunque in modo, che tutti vi sentano, ed intendano.<br />

Il novizio. Confidato nel divino aiuto, sono fermamente risoluto, e determinato di<br />

professarla subito, e di osservarla per tutto il resto della mia vita.<br />

L’officiatore. Deo gratias. Genuflesso. Veni Creator Spiritus etc.<br />

V. Emitte Spiritum tuum, et creabuntur.<br />

R. Et renovabis faciem terrae.<br />

Oremus.<br />

Actiones nostras, quaesumus etc.<br />

Formola della Professione.<br />

Io Fra Giacomo faccio voto, e prometto a Dio Onnipotente, alla beata Maria sempre<br />

Vergine, al beato Padre San Francesco, a tutti li Santi, ed a Voi, Padre, di osservare in<br />

354 Spedita 6 marzo.<br />

355 Detta in s. Bernardino di Trento li 26 marzo 1805.


tutto il tempo della mia vita la Regola de’ Frati Minori, confermata dal signor Papa<br />

Onorio terzo, vivendo in obbedienza, senza proprio, ed in castità 356 .<br />

L’officiatore. Ed io da parte di Dio, se osserverete queste cose, vi prometto la vita<br />

eterna.<br />

Tutti dicono. Amen.<br />

Poi: Ecce quam bonum etc. ut in libello.<br />

3051. 1805<br />

Al P. Gasparo da Campo Vicario. Roveredo. S. Rocco.<br />

Rev. Padre padrone colendissimo. S.L.G.C.<br />

Trento 11 marzo 1805.<br />

Eseguendo l’avviso datomi dalla P.V.R. ho trovato subito quella chiave, che più<br />

volte ho cercato in vano di proprio moto, e nello stessissimo luogo dove l’aveva cercata.<br />

Restò sluogata nella congiuntura del transito lastano. Ho ringraziato Iddio Signor<br />

nostro, e ringrazio anche Lei, cui aggiungo, che ora tengo appresso di me le cinque fedi<br />

battesimali ritornate da Insprugg, e l’attestato di questo ginnasio rapporto agli studi.<br />

Quando riceverò la fede battesimale del Comai farò la spedizione di tutto. Per altro<br />

stupisco, che sia tanto tardiva, e specialmente essendo stata chiesta eziandio in<br />

scriptis 357 . Spero però di riceverla mercoledì prossimo, giacché il P.M.R. avrà parlato in<br />

Arco. Le fo sapere poi, che ora dal primo del corrente mese il P. Diffinitore Carlo Felice<br />

di Trento celebra la santa Messa. Fra Giulio ha un gamba offesa dal viaggio di<br />

Roveredo, cioè dalla risipola: la chiesa di s. Michele fu evacuata d’ordine... Nella<br />

mattina dei sei furono sul nostro monte alcuni ingegneri, li quali cominciarono una<br />

cava, ma non la proseguirono, perché trovarono del duro. Volendo aperta la porta del<br />

detto monte, ruppero la serratura, perché mancando li PP. superiori, non ebbero<br />

tostamente la chiave. Anche alle Laste cominciarono soltanto una cava. Il P. letterario<br />

per spedire a Salisburgo un fagotto di libri, deve accompagnarlo colla fede della Sanità.<br />

Finisco riverendola... Il P. confessore Ilario mi dice, che la festa di s. Giuseppe non sarà<br />

solennizzata punto alle Laste, e che quindi non predicherà.<br />

3052. 18035<br />

Al P. <strong>Provincia</strong>le Giuseppe Antonio. Roveredo.<br />

Molto Rev. Padre Benedicite.<br />

Trento 12 marzo 1805 358 .<br />

In questa sera ho ricevuto un dispaccio di questo C.R. Giudicio <strong>Provincia</strong>le diretto<br />

alla P.V.M.R. e dato in Trento li 5 del corrente. Lo trattengo, perché spero di poterglielo<br />

consegnare in breve colle proprie mani 359 . Frattanto le fo sapere, che il P. Giuseppe<br />

Maria de Iacobis da Predazzo (sic) si dice trovato abile per il lettorato di filosofia<br />

teoretica, e pratica; ma non già così il P. Illuminato Gritti da Cles per il lettorato della<br />

fisica. E quindi il primo viene abilitato all’esercizio del lettorato, bensì dietro il libro<br />

scolastico del professore Kampe. Il P. Illuminato poi ordina il Governo, ch’egli abbia ad<br />

356<br />

Videsis Familiare Regularium P.F. Antonii Palumbi de Campo basso O.M.O. adauctum a P. F.<br />

Iosepho de Neapoli, editumque Neapoli an. 1706, in 4°. Item libellum P. Sannig, et To. 1 Chronol.<br />

Seraph. sub capit. <strong>62</strong>, pag. 496 et seqq.<br />

357<br />

Li 18 marzo ho ricevuto una lettera dal Comai senza data, con cui mi avvisava, che vuol farsi<br />

prete secolare.<br />

358<br />

Spedita li 13 per la posta.<br />

359<br />

Ritornò a Trento li 15 marzo.


acquistarsi delle migliori cognizioni nella fisica più recente, e dopo d’aversi ben<br />

preparato, ad insinuarsi per subire un nuovo esame. Il medesimo dispaccio avvisa, che<br />

dopo la Pasqua V.P.M.R. spedisca a questa cancelleria il candidato destinato a subire<br />

l’esame di matematica: e che non avendo l’eccelso Governo fatto alcun cenno<br />

dell’esame di filosofia teoretica, e pratica, che unitamente alla fisica sostenne il P.<br />

Gritti, né tampoco dell’esame sostenuto dal P. Francesco Maria de Francesco da<br />

Panchià (sic), si ricerca contestivamente lo stesso Governo di voler passare anche<br />

intorno a tali esami la propria risoluzione. Io non ho pubblicato queste cose; ma le<br />

pubblicò quello stesso, che portò il dispaccio avanti, che io lo ricevessi. Temo, che<br />

possa restare offeso il P. Illuminato; ma nello stesso tempo confido nella prudenza, e<br />

carità della P.V.M.R. cui replico, che alle Laste non si festeggerà il giorno di s.<br />

Giuseppe: che il Terziario sta sul letto 360 : che sto aspettando la fede del Comai; e che la<br />

prego della sua benedizione paterna.<br />

Di V.P.M.R. Um.mo, obbl.mo, ubbid.mo servo, e suddito<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

3053. 1805<br />

Al P. Sisinnio Maria da Sanzeno. Mezlombardo.<br />

Rev. Padre S.L.G.C.S.N 361 .<br />

Mi manca la lena, ed il tempo per rispondere come dovrei, e vorrei al caso liturgico,<br />

che la P.V. mi ha proposto. Quindi le rispondo brevemente. Dico dunque, che la copia<br />

del decreto speditomi come tratta dal Compendio delle cerimonie ecclesiastiche del<br />

Padre Gavanto 3<strong>62</strong> con le Addizioni del Padre Merati, non va d’accordo collo stesso<br />

Merati, e col Cavalieri. Poiché la detta copia suona così: “Il giorno anniversario di tutti i<br />

defonti di qualche Ordine, o Comunità cadendo in giorno di doppio maggiore ancora<br />

trasportato, non si deve trasferire; onde l’ufficio doppio maggiore colla sola Messa<br />

solenne dopo Terza, e l’ufficio de’morti si reciterà dopo le Lodi con rito doppio, e tutte<br />

le Messe private si celebreranno de’ morti. Decret. 5 maggio 1736” 363 .<br />

Il Merati della stampa di Roma del 1737 in indice decret. Missal. num. 683, dice:<br />

“Annua commemoratio omnium defunctorum alicuius Ordinis, seu Communitatis non<br />

est transferenda, si in illa die occurrat festum duplex minus, etiam translatum, sed fiet<br />

officium de dupluci cum sola Missa solemni post Tertiam. Officium vero defunctorum<br />

recitandum erit post Laudes sub ritu duplici, et omnes Missae privatae dicentur pro<br />

defunctis in paramentis nigris. S.T.C. 5 maii 1736, in Einsilden. o piuttosto in Einsilden.<br />

(sic) ch’è un insigne monastero di Benedettini nell’Elvezia”.<br />

Il Cavalieri poi edit. Remondin. 1758 To. 3 decret. in ord. 42 asserisce, che ne’<br />

registri della Sacra Congregazione de’ Riti si ritrova questo decreto: “Iam in omnibus<br />

Congregationibus Ordinis Benedictini post festum omnium Sanctorum 13 novembris<br />

celebratur solemnis commemoratio omnium defunctorum confratrum dicti Ordinis; quid<br />

si illa die 14 novembris alicubi adsit festum duplex translatum, aut occurrens? Eritne<br />

eiusmodi festum ulterius transferendum cum officio defunctorum, et dicendae omnes<br />

Missae pro defunctis confratribus praeter unam de festo? Vel eritne officium alia die<br />

dicendum? Et tunc non amplius in celebrando convenient monasteria nostri Ordinis.<br />

Sacra vero Rituum Congregatio die 5 maii 1736 respondit: Commemoratio omnium<br />

360 S’alzò li 13.<br />

361 Nella lettera non ho potuto nominarlo, quindi ho scritto soltanto Rev. Padre.<br />

3<strong>62</strong> pag. 19 et seq. edit. venetae 1761 in 4°.<br />

363 Landi cit. edit.


defunctorum non est transferenda, sed si die illa occurrat festum duplex minus, seu<br />

translatum, fiat officium de festo duplici cum Missa solemni post Tertiam; officium vero<br />

defunctorum recitandum erit post Laudes, et omnes Missae privatae dicuntur pro<br />

defunctis in paramentis nigris”.<br />

Qui lasciando alla P.V. il notare in che differiscano queste tre copie, le dico<br />

soltanto, che tale decreto per avviso e sentimento del lodato Padre Cavalieri loco citato,<br />

num. 2, Commemorationibus omnium defunctorum, quae pluribus ecclesiis commune<br />

sunt poterit adoptari, secus iis, quae limites alicuius particularis ecclesiae non<br />

praetergrediuntur, in his quippe convenientia aeque habetur sive uno die, aut altero<br />

celebrentur, ubi in illis hoc ipso laudabilis conformitas laederetur. Replica poi nel num.<br />

3 che può far uso del medesimo decreto anche una Comunità, dummodo Communitas<br />

talis sit, quae non solam personarum pluralitatem importet ad eam ecclesiam<br />

individuam attinentium, sed etiam pluralitatem ipsarum ecclesiarum.<br />

Questo a me pare bastevole per poter conchiudere, che l’officio pro animabus, il<br />

male in ogni parrocchia di questa nostra diocesi suol farsi nel tempo di Quaresima con<br />

particolare solennità, cioè con predica delle anime, e con due Messe cantate, una da<br />

vivo, e l’altra da morto, non è bene appoggiato al premesso decreto: ed aggiugnendole,<br />

che tale officio con tutte le Messe da morto potrassi fare nella Quaresima in un giorno<br />

feriale di rito semidoppio da destinarsi anticipatamente toties quoties, mi lusingo, che<br />

altrettanto parerà eziandio alla P.V. e riverendola resto. Trento, s. Bernardino 17 marzo<br />

1805.<br />

Suo div.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

P.S. Credo non affatto superfluo l’aggiugnere, che secondo il Padre Cavalieri cit.<br />

num. 3, l’accennato decreto non favorisce Commemorationem, quam de suis defunctis,<br />

aut aliis celebrat cathedralis aliqua, vel collegiata, aut quaecumque alia particularis<br />

ecclesia, etiam Regularis.<br />

Nota. Questo caso fummi esposto in scriptis dal R.S.D. Stefano Rinaldi prete di<br />

Mezlombardo d’anni circa 54, e maestro di scuola, che non vuol essere da me nominato,<br />

perché i RR. preti di quel luogo sono discordi su di tal caso. Mi aggiunge,che in molte<br />

parrocchie facendosi l’officio predetto in un giorno di doppio si leggono le Messe<br />

private del Santo corrente, ed una solenne da morto. In altre benché sia giorno di doppio<br />

si leggono tutte le Messe da morto in vigore del decreto, inserito nel sopra citato<br />

Compendio.<br />

3054. 1805<br />

Al P. lettore Sisinnio Maria da Sanzeno. Mezlombardo.<br />

Rev. Padre lettore S.L.G.C.<br />

Trento 18 marzo 1805 364 .<br />

Qui rinchiusa gli spedisco la mia qualunque siasi risposta al caso propostomi dal<br />

M.R. signor Donno Stefano Rinaldi, cui mea obsequia. Chiedo scusa della mia tardanza,<br />

provenuta dalla svogliatezza, che patisco per l’età, e per le miserie de’ nostri giorni, e<br />

per aver cercato in vano più volte un libro, ora confuso con altri nella libreria nostra,<br />

resa quasi un magazzino 365 . Se poi mi farà sapere quale incontro ricevuto avrà la detta<br />

364 Spedita 20.<br />

365 Il Compendio italiano del Gavanto, donatomi dall’abate Rombo.


mia risposta, mi farà cosa grata 366 . Gli aggiungo, e rispondo finalmente, che finora non<br />

sappiamo qual sorte abbiano avuto in Insprugg le sue decisioni, e quella de’ PP.<br />

Custode, Damiano ecc. È stato pubblicato dai pulpiti, che domani alle Laste non si farà<br />

la solennità consueta di san Giuseppe. Il nostro P. <strong>Provincia</strong>le ritornato da Roveredo, e<br />

Arco, si trova qui. Questo P. predicatore del Duomo Bartolommeo Costenaro dalla<br />

Crosara padovano, è stralodato da tutti. Deo gratias.<br />

3055. 1805<br />

Al Governo d’Insprugg.<br />

All’eccelso imp. reg. Governo dell’Austria Superiore.<br />

Io sottoscritto <strong>Provincia</strong>le de’ Francescani ai Confini d’Italia presenta, ed esibisce<br />

qui rinchiuse le fedi battesimali con gli attestati degli studi fatti da cinque giovani, che<br />

bramano d’essere vestiti dell’abito della mia Religione: e riverentemente supplica della<br />

licenza di poterli vestire. Della qual grazia ecc.<br />

Trento 20 marzo 1805.<br />

F. Giuseppantonio Dusini di Cles<br />

<strong>Provincia</strong>le de’ Francescani.<br />

Extra. All’Eccelso Imp. Reg. Governo<br />

dell’Austria Superiore.<br />

Insprugg.<br />

Senza sigillo, perché posdomani dal P. <strong>Provincia</strong>le sarà consegnato al sig.<br />

Francesco Riccabona aggiunto capitaniale nel Castello di Trento, per cui suggerimento<br />

fu fatto l’accennato esame de’ giovani, li quali sono li riferiti sopra num. 2970.<br />

Nell’attestato degli studi, ho cancellato con due linee il nome di Bartolommeo Comai<br />

cavedinese in vigore del notato sopra num. 3051 in margine. Il sig. Riccabona non ha<br />

ammesso l’attestato del prof. Tamanini, perché attesta la bontà de’ costumi, di cui egli<br />

non ha fatto prova. Fu dunque rifatto tale attestato colla stessa data de’ 16 febbraio<br />

senza il nome del Comai, ut To. V. Cod. diplomat. n. 1142. Fu pure rifatto il memoriale<br />

ut supra, e dato al Riccabona li 23 marzo. Li giovani sono gli accennati sopra pag. 3758,<br />

num. 2970. Nel principio di maggio venne la risposta negativa della licenza con iscuse.<br />

3056. 1805<br />

A monsignor Vicario Generale Capitolare Zambaiti. Trento.<br />

Ill.mo, e R.mo signore.<br />

Il Padre Cirillo da Cles prega V.S.Ill.ma, e R.ma per la facoltà di poter assolvere ab<br />

haeresi, una persona, la quale si lamentò con Dio Signor nostro clementissimo,<br />

credendo intimamente, e dicendo, che le ha fatto un torto ecc.<br />

Concessum sub solitis conditionibus.<br />

Sig. 5 aprilis 1805.<br />

Zambaiti Vic. Gen. Capitularis.<br />

R.P. Trento 5 aprile 1805 367 .<br />

366<br />

Mi ha risposto che la mia decisione fu aggradita, e tosto posta in pratica colle Messe da vivo in<br />

giorno doppio.<br />

367<br />

Al detto P. Cirillo spedita li 6 a Cavalese.


Soltanto nella sera dei tre ho ricevuto la sua de’ 21 marzo. Le condizioni espresse<br />

altre volte dallo stesso monsignor Vicario in simili congiunture, sono, che il penitente<br />

ne’ suoi errori non abbia complici: che abiuri li suoi errori, e li detesti coram<br />

confessario: che faccia la professione della fede cattolica, e di segni di vera penitenza:<br />

che siagli ordinata una penitenza grave: la frequenza de’ Sacramenti:la riparazione dello<br />

scandalo ecc. Siccome l’errore, ed eccesso del penitente di V.P. non è derivato da una<br />

disgrazia nuova, e transitoria; così io temo, che avrà fatto molte confessioni, e<br />

comunioni, anche pasquali, cattive; e quindi stenterà non poco a cangiare sentimenti con<br />

perseveranza. Dunque glielo raccomando. Il Padre predicatore di questo Duomo è il<br />

Padre Bartolommeo Costenaro dalla Crosara padovano, che nacque li 3 maggio 1750,<br />

vestì l’abito nostro serafico in Bassano li 30 aprile 1766, ed ha predicato nove<br />

Quaresime quotidiane, oltre questa trentina. Predicò in Venezia, Padova, Rovigno,<br />

Noale, Cittadella, Adria, Feltre, Lonigo ecc. Predica con molto fervore, con chiarezza,<br />

con voce intesa eziandio dai lontani; moralizza lodevolmente, e batte il pulpito con<br />

molta grazia. Egli ha sempre una copiosa udienza. In pro delle sante anime ha riscosso<br />

una limosina straordinaria, e senza pari. Abita nella casa Crosina, e mangia sempre di<br />

magro. Tre volte pranzò qui con noi 368 . Tiene per suo compagno un bravo Terziario<br />

detto Fra Floriano da Bologna, che lasciò la sua patria per non essere cisalpino. Sono<br />

venuti a Trento da poveri Francescani sempre a piedi. Deo gratias. Domani partiranno<br />

per Feltre alle Ordinazioni F. Maurizio, F. Urbano, F. Ambrosio, e F. Crescenzio, e<br />

saranvi condotti dal P. Bernardino, che ora sta in Pergine. Godo sentendo, che V.P. se la<br />

passa bene 369 : mentre io vecchio son travagliato dal catarro; e raccomandandomi<br />

d’un’Avemmaria popolare, la riverisco, e resto suo div.mo servo F. Crisostomo.<br />

Pro memoria. La detta persona si lamentò perché nacque, e divenne gobba, o zoppa<br />

ecc.<br />

3057. 1805<br />

Al sig. Gio. Francesco Bellesini notaio in Trento.<br />

Molto illustre, e spettabile sig. e padrone colendissimo.<br />

Da s. Bernardino li 7 aprile 1805.<br />

Appena partita da me iersera V.S molto illustre, e spettabile, mi venne in mente di<br />

guardare degli altri miei manoscritti: ed avendo quindi ritrovato con piacere delle<br />

notizie analoghe alla prima,mantengo la mia promessa, e gliele comunico. Pregandola<br />

poi di aggradire la mia premura, e sollecitudine per renderla servita, la riverisco, e mi<br />

professo.<br />

Di V.S. molto illustre, e spettabile<br />

Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo di Volano.<br />

Nel 1544 visse Zordan de Zuan Belesin da Vezan abitador a Mean.<br />

Nel 1571 Zordan Belesin da Vezan quondm Zuan Belesin, abitante a Mean.<br />

Nel 1631 Francesco Belesin detto Zordan, abitante a Santo Martino in Trento.<br />

Nel 1638 Antonia quondam Zuan Belesin di Mean.<br />

Nel 1737 li 17 febbraio è morta nel monastero di santa Chiara di Trento la Madre<br />

Suor Teresa Margarita Belesina di Trento, vestita innanzi l’anno 1701.<br />

Extra. Al Molto Illustre e spettabile sig. e padrone colendissimo<br />

Il Sig. Gio. Francesco Belesini<br />

368 Poi un’altra volta.<br />

369 Predica in Moena, a Pradazzo.


Notaio imperiale, e collegiato di<br />

Trento 370 .<br />

3058. 1805<br />

Al P. Giuseppe Maria da Pradazzo lettore. Cles.<br />

R.P.S.L.G.C.S.N.<br />

Trento, s. Bernardino 9 aprile 1805 371 .<br />

Mi affretto per servire l’Ill.mo sig. Giacomo Maffei 372 , nostro singolarissimo<br />

benefattore, mandandogli la chiesta descrizione di Trento: e pregandolo de’ miei<br />

ossequi al medesimo, gli auguro un felice Alleluia, e lo riverisco.<br />

Suo div.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo ecc.<br />

Nota.<br />

La descrizione comincia così: Descriptio Tridenti. Tridenti civitas, qaue Comitatus<br />

etc. come nel mio Diario del Viaggio Veneto pag. 34, et seqq. sino al de Puppio. Poi:<br />

“La prima copia di questa descrizione fu da me fatta li 26 settembre 1766 nel nostro<br />

convento di s. Maria di Gesù in Trevigi. La ho tratta dal tomo 8 Veterum scriptorum, et<br />

monumentorum historicorum, dogmaticorum, moralium de’ Padri Edmondo Martene,<br />

ed Ursino Durand Benedettini di s. Mauro, stampato in Parigi l’anno 1733 in foglio,<br />

dove comincia col 1224. Dopo di essa segue Diarium Actorum sacri Concilii tridentini<br />

sub Pio IV Pontifice, auctore Torello Phola de Puggio, cathedralis ecclesiae Fesulanae<br />

canonico, che col. 1423 finisce con queste parole: Ego idem Torellus presbyter, et<br />

auctor, et scriptor extiti, hinque hanc, quae cernitur formam redegi, ad laudem, et<br />

gloriam SS. Trinitatis. Amen. Anno Domini 1564”. Io preferisco alla lezione de Puggio<br />

quella de Puppio, perché son certo, che nella Toscana, dove nacque, e fu canonico il<br />

Fola, si ritrova un villaggio detto Poppi. Il medesimo Fola confessa, che Tridenti<br />

semper commoratus est in tempo del sacro Concilio, non già come conciliare, ma come<br />

servente di monsignor Angelo Massarello vescovo di Telesino, e segretario dello stesso<br />

Concilio. La di lui descrizione di Trento fu ristampata senza nome di autore, non però<br />

ad literam, né intera, insieme col Concilio tridentino edit. Pataviane 1758, Venetae<br />

1781 etc. Io ho mutato qualche parola supponendola un errore di stampa, e la ho divisa<br />

in undici paragrafi 373 . Ad altri lascio il comentarla. In vece di che mi piace di soggiugner<br />

qui una nota manoscritta, che li 26 ottobre 1785 ho trovato al fine d’un Codice biblico<br />

del cardinale Madruzzo 374 , Padre del detto Concilio, concepita in questi termini: Anno<br />

Dñi M.D.LXIII die 4 Decembris, hora intra etc. come To. 1 Variarum Inscript. 1189.<br />

3059. 1805<br />

Al P. Giorgio da Cles Guardiano. Cavalese.<br />

R.P.S.L.G.C.S.N.<br />

Trento 17 aprile 1805 375 .<br />

370 Portatagli alla casa da me gli 8 aprile.<br />

371 Spedita li 10 aprile.<br />

372 Maffei di Revò, che nel giugno 1805 ha terminata la stampa in Roveredo della sua opera<br />

intitolata Periodi istorici e topografia delle Valli di Non, e di Sole, in 4°, pp. 144, per L. 6.<br />

373 Paragrafi, o sia capiversi.<br />

374 cioè Lodovico.<br />

375 Spedita li 17.


Monsignor Vicario Generale, pregato dal Padre Diffinitore Gaudenzio ad istanza di<br />

me, che per mio incomodo catarroso non posso uscire di convento, ha conceduto alla<br />

P.V.R. la chiesta facoltà d’assolvere un penitente dal gran peccato dell’omicidio<br />

volontario, che io voglio supporre un infanticidio 376 . Questa si è la prima volta, che ho<br />

avuto l’impegno di chiedere così fatta licenza, e bramo che sia eziandio l’ultima.<br />

Mi spiace, che la P.V. pensi, e tratti di sgravarsi del peso guardianale. Ciò non<br />

ostante le rispondo, che mi ricorderò di Lei nella prossima Congregazione. Frattanto le<br />

fo sapere, che l’altra sera è giunto qua per sostenere l’esame regio lettoresco il suo<br />

Padre Vicario Regalato: e riverendola mi dico.<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

Ieridì saranno stati sacerdoti tutti li nostri chierici mandati a Feltre, conforme ha<br />

scritto il Padre Bernardino loro condottiere.<br />

3060. 1805<br />

Al P. lettore Giuseppe Maria da Pradazzo. Cles.<br />

R.P.S.L.G.C.<br />

Trento 19 aprile 1805 377 .<br />

Intanto, che F. Vincenzio Maria sta compendiando la leggenda bollandiana di s.<br />

Vittore Moro, gli spedisco quella di Pietro de’ Natali, supponendo, che possa essergli di<br />

qualche giovamento preventivo: e notificandogli, che ai sedici del corrente in Feltre<br />

sono stati ordinati sacerdoti anche F. Urbano, e F. Crescenzio 378 , lo riverisco, e resto, col<br />

dispiacere, che il padre Guardiano d’Arco (Gio. Evangelista) si trova viaticato in Nago,<br />

in casa Gazzoletta, non potendo essere trasportato alle Grazie 379 .<br />

3061. 1805<br />

Al sig. don Bartolommeo de Ioris. Mezlombardo.<br />

Molto illustre e molto rev. sig. e padrone colendissimo.<br />

Trento, s. Bernardino 20 aprile 1805 380 .<br />

Unitamente con questa rimando a V.S. Molto illustre, e Molto rev. i tre rotoli, e la<br />

carta, che mi ha spedito da trascrivere. Fra di loro troverà la mia qualunque siasi copia<br />

senza veruna breviatura. Della carta ho fatto poco uso, perché non è una copia intera del<br />

rotolo più antico, e perché non la credo tutta sincera. Non ho trascritto il rotolo terzo,<br />

perché si è una copia del secondo, con pochissime, e non rimarchevoli varianti, una<br />

delle quali sta nella soscrizione, dove si legge Petri Crivelli de Gardulo publicus<br />

imperiali authoritate Notarius. Benché sappia, che in Enno furonvi de’ Berti, non posso<br />

credere, che debba leggersi Valentinus Berti de Enno, piuttosto leggerei Valentinus<br />

quondam Berti; ma pure non ardisco di scriver tanto. Eziandio dello scritto alla pag. 7<br />

honore, et utilitate non son contento. Alla pag. 12 ho scritto: Ego Laurentius filius<br />

quondam egregii domini Adreae notarius, olim domini Laurentii notarii de Campo<br />

Enni, perché ho trovato altrove, che nel 1498 visse Ser Laurentius Notarius de Campo<br />

Enni: nel 1531 Ser Andreas Notarius de Campo Enni: nel 1566 Egregius dominus<br />

Laurentius Notarius filius quondam domini Andreae Notarii de Pangratiis de Campo<br />

376 Ha conceduto l’assolvere dal peccato, ma non dalla irregolarità in caso che fossesi contratta.<br />

377 Spedite tutte due li 20 aprile. Ricevuta la mia li 22.<br />

378 Di lui discepoli.<br />

379 Morì li 21 aprile.<br />

380 Spedita li 22.


Enni: e nel 1570 Egregius Dominus Laurentius Notarius filius quondam Egregii<br />

Tabellionis Domini Andreae e Pangratiis de Campo Plebis Enni. Questi tre Lorenzo,<br />

Andrea, e Lorenzo detto giuniore, ed anche sex Pancratius, sono lodati nell’inscrizione<br />

sepolcrale de’ signori Campi, posta l’anno 1570 nella chiesa curata di Campo d’Enno.<br />

Odorico barone di Spor fiorì negli anni 1549, 1561, 1564. Un Giovanni Maorini da<br />

Maorina di Spor Maggiore, detto anche di Trento, nel 1655 vestì l’abito nostro<br />

francescano col nome di F. Carlo, e morì sacerdote in s. Bernardino di Trento l’anno<br />

1691. Graduato.<br />

La ringrazio della limosina, che s’è compiaciuta di fare in pro di questo nostro<br />

povero convento: ed assicurandola, che favorendoci d’una sua visita, sarà ben veduta,<br />

con tutto il rispetto la riverisco, e mi professo.<br />

Di V.S.M.Ill.re, e M. Rev.<br />

Um.mo, div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo di Volano.<br />

Nota. I detti rotoli sono rotti, e di caratteri tristi, e smarriti. La mia copia è senza<br />

breviature, di carattere tutti distinto, chiaro, e netto, e di carta grossa del secolo<br />

decimosettimo, in 4°, pagg. 19. Ha questo titolo: Locationes duae perpetuales Mansus<br />

de Maurina Plebis Spaurensis factae Annis 1366, et 1632. Comincia: Exemplum ex<br />

authentico relevatum Anno 1805. Possono leggersi nel mio codice diplomatico To. V,<br />

pag. 549, et seqq. (num. 1159), La limosina cartacea fu di troni 26,3 per ricognizione<br />

d’altra copia fatta nel giugno, di cui sopra num. 2878, pag. 3653 381 .<br />

30<strong>62</strong>. 1805<br />

Al P. lettore Sisinnio Maria da Sanzeno. Mezlombardo.<br />

Rev. Padre lettore sia lodato Gesù Cristo S.N.<br />

Trento 21 aprile 1805 382 .<br />

Ringrazio la P.V.R. dell’avviso datomi, che la mia risposta alla quistione rinaldiana<br />

sia stata ben ricevuta, e messa in pratica. Dal che prendo motivo di sperare, che gioverà<br />

eziandio fuori di Mezlombardo. La prego poi di consegnare al P.R.S.P. Bartolommeo de<br />

Ioris le carte qui rinchiuse. La loro copia mi ha costato molta fatica, e molto tempo,ed<br />

anche attesa la barbarie del notaio seniore, e molta nausea. Godo però d’avere<br />

proccurato al possibile di rendere servito il lodato signor abate, cui rendo grazie della<br />

fattaci limosina, e scrivo, che sarà gradita la di lui visita. Rapporto alle descrizioni<br />

enipontane io non posso dirle altro, se non se, che non sono ancora comparse tutte,<br />

benché sia stato scritto a Insprugg, che si aspettano 383 . Frattanto Ella sia di buon animo,<br />

speri in bene: e mi raccomandi al signor Iddio come vecchio cadente ecc.<br />

3063. 1805<br />

Pro memoria 384 .<br />

Queste sacre Reliquie furono estratte dai tre altari marmorei della chiesa di San<br />

Michele di monache Clarisse appresso Trento, nel febbraio di quest’anno 1805,quando<br />

la medesima chiesa fu convertita in un magazzino militare 385 . L’estrattore fu il sig.<br />

Giuseppe Pizzoli gastaldo delle monache coll’aiuto di due fabbri ferrari, e colla previa<br />

381<br />

Nel 16<strong>62</strong> gli 8 agosto è morto Angelus S.R.E. cardinalis Iorius da Camerino aetatis an. 77.<br />

382<br />

Spedita li 22.<br />

383<br />

Li 24 ho inteso, che sono venute al Castello di Trento.<br />

384<br />

Aprile 1805.<br />

385<br />

Le ho riposte nell’archivio provinciale. Ora nel maggio voglionsi levati anche gli altari.


licenza di monsignor Zambaiti Vicario Generale Capitolare. Il vaso più alto e più grande<br />

fu nell’altar maggiore. Il vaso di san Probo, ed altri Santi fu nell’altare della Madonna;<br />

ed il vaso terzo senza inscrizione fu nell’altare di santa Chiara 386 . Così ho scritto Io Fra<br />

Gio. Grisostomo da Volano, ad istanza del Padre Ilario dai Bampi confessore attuale<br />

della predette Religiose, ora dimoranti nel convento carmelitano delle Laste sopra<br />

Trento 387 .<br />

3064. 1805<br />

All’eccelso cesareo-regio Governo dell’Austria Superiore.<br />

Fra Sisto da Caldonazzo chierico francescano Riformato della <strong>Provincia</strong> trentina,<br />

detto già nel secolo Tommaso Cristiano, figlio di Tommaso Garbari, che nacque gli otto<br />

di maggio 1782, e vestì l’abito serafico li dieci di novembre 1802, desidera<br />

sinceramente, ed ardentemente di presto consagrarsi tutto al servizio del Signor Iddio<br />

coi voti religiosi. Perciò supplica umilmente, e di sua propria spontanea volontà, che<br />

siagli conceduto di poter fare i detti voti senza più oltre aspettare l’intero compimento<br />

dell’anno terzo di Religione. Per la qual grazia. ecc.<br />

Così ho scritto li 22 aprile 1805 e così fu spedito li 27 sabato con gli attestati del<br />

commissario di Caldonazzo, e del commissario di Pergine, che il genitore sia contento,<br />

e che F. Sisto pure sia contento. Tal mossa fu eccitata non già da noi; ma dal detto<br />

genitore, incoraggiato dal sig. consigliere Ippoliti di Pergine. Ma non isperiamo la<br />

chiesa grazia. In fatti nel dì 28 maggio ho inteso, ch’è venuta una negativa.<br />

3065. 1805<br />

Al P. Raffaele da Lardaro Vicario di Campo.<br />

Trento 30 aprile 1805.<br />

Fo sapere alla P.V.R. e l’assicuro, che oggidì per mezzo del P. <strong>Provincia</strong>le nostro le<br />

ho impetrato da monsignor Vicario Generale la chiesta facoltà d’assolvere semel dai<br />

Casi riservati una persona. E raccomandandomi caldamente in precibus la riverisco, e<br />

mi dico.<br />

Di V.P.R.<br />

Div.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo ecc.<br />

3066. 1805<br />

Al P. M. Gregorio da Caldese. Pergine.<br />

Rev. padre sia lodato Gesù Cristo.<br />

Trento 1 maggio 1805 388 .<br />

L’altra sera ho ricevuto il rotolo speditomi dalla P.V.R., e iersera in persona l’ho<br />

portato a quel soggetto, che lo aspettava, In questa poi egli pure in persona mi ha<br />

consegnato l’involto di otto libbre, che troverà nell’annessa sportella intatto, e chiuso tal<br />

quale fummi dato. La prego di compatirmi del molto grave incomodo, che le ho recato.<br />

Non credeva, ch’esser potesse tanto grande. Sono persuasissimo, che il descrivere così<br />

386<br />

Gli altari della Madonna passaviese, e di s. Chiara fatti di marmo furono consecrati li 25<br />

settembre 1757 da M. Francesco Felice Conte Alberti vescovo di Miletopoli, coadiutor, ed amministratore<br />

plenipotenziario di Trento.<br />

387<br />

Vedi Ferrari To. 4, verbo Indulgentia.<br />

388<br />

Spedita gli 8 ma senza la sportella per mezzo del P. Stefano. Ho spedita la sportella gli 11 per<br />

mezzo di F. Leonardo.


fatti vocaboli voglia molto tempo, e molta pazienza: e resto edificato di lei, che l’abbia<br />

fatto, e che l’abbai fatto anche da maestro così bene. Finalmente la prego eziandio di<br />

pazientare qualora la ricompensa non le sembrasse corrispondente al suo merito; e<br />

sospirandole una lunga, e prosperosa vita la ringrazio un’altra volta, mi professo.<br />

Della P.V.R. cui aggiungo, che la cucitura della sportella è munita del mio sigillo.<br />

Obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

3067. 1805<br />

Al P. Cirillo Dusini da Cles. Cles.<br />

Rev. Padre sia lodato Gesù Cristo Signor Nostro.<br />

Trento 3 maggio 1805.<br />

Lo compiaccio subito subito, facendogli sapere, che il P. Fortunato Guelmi da<br />

Trento nacque li 15 e fu battezzato li 18 settembre 1737, e morì nel giorno primo di<br />

gennaio di questo anno 1805, di sua età 68° incompleto.<br />

Il P. Cesario de’ Paoli da Mezzo Lombardo nacque li 2 aprile 1736 e morì li 6<br />

gennaio 1805, di sua età 69° incompleto.<br />

Fra Placido Taiti da Mezzo Lombardo è nato li 29 novembre 1735 ed è morto li 3<br />

gennaio 1805, d’anni 70 incompleti.<br />

Stupisco, che costì non siavi alcuno il quale tenga somiglianti note: e quindi esorto<br />

esso a proccurarsele, E riverendolo col Padre lettore Giuseppe Maria, mi dico<br />

Suo div.mo servo in Cristo<br />

F.- Gio. Grisostomo.<br />

P.S. Sono qui all’esame lettoresco li PP. Regalato, e Vigilio. Sonovi pure per lo<br />

stesso fine cinque Padri di s. Croce.<br />

3069. 1805<br />

Al P. Lorenzo da Cavareno Vicario. Arco.<br />

Rev. Padre maestro sia lodato Gesù Cristo.<br />

Trento 4 maggio 1805.<br />

Nel giorno quarto dello scaduto aprile ho ricevuto di ritorno i sei tometti malamente<br />

legati del Padre Massini: nel quinto gli ho consegnati al libraio (Francesco<br />

Steinbrecher) affinché li leghi meglio, e dopo d’averlo più volte fatto avvisare, che ciò<br />

faccia presto, finalmente oggidì gli ho ritrovati nella nostra cella legati, come credo,<br />

meglio. Già gli ho messi, e chiusi nel loro sacchetto; e quindi li rimanderò alla P.V.R.<br />

colla prima occasione opportuna, che desidero venga presto. La prego d’avermi per<br />

iscusato; e riverendola resto 389 .<br />

Di V.P.R.<br />

Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

3069. 1805<br />

Al P. Filippo Panizza di Meztodesco. Salisburgo.<br />

Rev. Padre padrone colendissimo. Sia lodato Gesù Cristo S.N 390 .<br />

Trento S. Bernardino 3 maggio 1805.<br />

389 Spediti li 30 maggio per servum arce<strong>ms</strong>em.<br />

390 Egli si scrive concionator italus. Conventio signata Tridenti die 4 maii 1805 et Salisburgi die 24<br />

maii 1805 inetr conventum illum, et <strong>Provincia</strong>m nostram.


Obbligatissimo mi confesso alla P.V.R. per la memoria, che conserva di me,<br />

quantunque privo d’alcun merito, e per l’attenzione, che ha di favorirmi. Ho registrato<br />

ne’ miei manoscritti le notizie liturgiche, di cui mi fatto consapevole; ma non posso in<br />

quest’anno farne uso 391 , perché li Direttori sono già scritti per l’anno venturo 1806 e poi<br />

non ardisco di mutare il giorno dell’Indulgenza Porziuncolana senza un espresso ordine<br />

di questa Curia ecclesiastica, essendo stata fissata dalla medesima per tutta la diocesi in<br />

una domenica. Rapporto alle altre ho supplito colla crocetta. Eziandio rapporto al<br />

frontispizio non ardisco arbitrare, giacché debbo continuare lo spedire a Insprugg gli<br />

originali, ed anche la stampa, e fu fatta qualche mutazione da latri senza mia influenza.<br />

Vivo sempre con timore d’ulteriori novità, e debbo contentarmi se mi lasciano in vita.<br />

Già son vecchio assai, e perciò non posso diu vivere. Fra Vincenzo Maria è destinato<br />

mio aiutante, e successore, e spero, che farà meglio di me. Sonomi sottoscritto al<br />

concordato salisburghese per li due padri predicatori italiani ultimamente stabilito 392 ,<br />

confidando che verrà sottoscritto, e ratificato anche dal lodato convento, e gradito dalle<br />

PP.VV. RR. le quali per altro mi fanno compassione. Portino pazienza, e stiano sicure,<br />

che guadagneranno molto merito appresso la Madre <strong>Provincia</strong>, e molto più presso Iddio<br />

Signor nostro. Li riverisco entrambi, e finisco protestandomi Loro obbl.mo servo F.<br />

Crisostomo.<br />

Gli ho aggiunto seorsim una cartuccia coi nomi de’ nuovi Guardiani, e Vicari.<br />

Extra. Al Molto Reverendo Padre<br />

Il Padre Filippo Panizza, lettore<br />

teologo, e predicatore aulico francescano in<br />

Salisburgo.<br />

3070. 1805<br />

Alla nobile sig. fraila Colomba Schreck. Trento 393 .<br />

Santa Savina, detta eziandio Sabina, vedova lodigiana, passò felicemente al cielo<br />

nell’anno di Gesù Cristo Signor nostro trecento, ed undici, nella città di Milano, dove<br />

san Carlo Borromeo li sei settembre del 1571, ritrovò il sacro di lei corpo: e si venera<br />

coll’officio ecclesiastico ai trenta di gennaio. Nel Martirologio romano è nominata<br />

Santa Savina donna religiosissima. In un calendario milanese del 1781 Santa Savina<br />

Matrona: in un altro calendario milanese dello stesso anno 1781 S. Savina Matrona<br />

Lodigiana: ed in un calendario vicentino del 1782 Santa Savina Trissina 394 . Della<br />

medesima Santa Sabina, o sia Savina vedova Lodigiana, trattano ai trenta di gennaio i<br />

Padri Bollandisti, appresso i quali v’ha che la dice nata dalla nobile famiglia de’<br />

Trissini, ed anche cittadina di Vicenza, e Lodi. Dal che pare potersi dedurre, che sia<br />

stata vicentina, perché nata dai Trissini di Vicenza, tutt’ora sussistenti 395 , e Lodigiana,<br />

perché accasata, e maritata in Lodi. Ultimamente fu divulgata la di lei effigie 396 , incisa<br />

da Francesco Novello in Venezia, con questa inscrizione: “Santa Savina Matrona<br />

Lodigiana dopo trasportati a Milano, e dopo d’aver sepeliti i corpi dei santi martiri<br />

Nabore, e Felice, ed altri martiri, nella basilica di Filippo, ivi morì, ed ivi fu sepolta. Ora<br />

391<br />

In kalendario vigiliano pag. 270.<br />

392<br />

Fu soscritto dal convento sdalisburghese e dai Padri predicatori Filippo, e Davide. L’ho riposto<br />

nell’archivio provinciale.<br />

393<br />

Misi per sororem Teresiam die 12 maii.<br />

394<br />

Nel calendario trentino dell’Indovino inglese degli anni 1789, e segg. S. Savina Ved.<br />

395<br />

Due Trissine vicentine sono in Trento.<br />

396<br />

Datami dalla sig. Colomba: la quale fu molti anni obbligata a letto, e morì li 30 dicembre 1805<br />

lunedì circa le 10 di mattina.


il di lei corpo è trasportato nella basilica di sant’Ambrogio di Milano, con molti altri<br />

corpi di Santi, e quivi la detta Santa favorisce che a lei ricorre”. Gli autori, che appresso<br />

i detti Padri Bollandisti parlano della medesima Santa, sono il Galesino 397 , il Canisio,<br />

Filippo Ferrari, Gasparo Trissino 398 , Giovanni Mosto 399 , Gioseppe Ripamonte 400 ,<br />

Francesco Ruggiero 401 , Carlo Bascapè 402 , Silvano Razzi 403 , ed il Concilio diocesano di<br />

Lodi del 1619.<br />

3071. 1805<br />

A monsig. Zambaiti Vicario Generale Capitolare 404 . Trento.<br />

Ill.mo, e R.mo signore.<br />

Il padre Gregorio da Caldes Riformato, dimorante in Pergine, supplica umilmente<br />

V.S. Ill.ma, e R.ma della facoltà in Reservata dioecesis per tutto il corso di quest’anno<br />

monastico , il quale durerà sino alla rinnovazione delle famiglie, che se il Signor Iddio<br />

non disporrà diversamente, verrà fatta nella primavera dell’anno 1806.<br />

Concessum attributa etc.<br />

Signatum 10 maii 1805.<br />

Zambaiti Vicario Generale Capitolare.<br />

3072. 1805<br />

Al sig. Luigi Marchesani stampatore Imp. Reg. Roveredo.<br />

Molto illustre sig. e padrone colendissimo.<br />

Senza verun indugio rispondo a V.S. m. illustre, che nel calendario del prossimo<br />

anno 1806 ho posto la festa della Corona di Spine di Nostro Signore Gesù Cristo nel<br />

venerdì dopo la domenica terza di Quaresima, che sarà li 14 di marzo. E riverendola<br />

resto. Trento, s. Bernardino 10 maggio 1805.<br />

Di V.S. m. Ill.tre<br />

Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

3073. 1805<br />

Al P. Stanislao Küebach. Ala d’Insprugg.<br />

Adm. Rev. Patri Diffinitori Stanislao Küebachio<br />

F. Ioannes Chrysostomus de Avolano S.P.D.<br />

Novam molestiam, iubente meo Patre <strong>Provincia</strong>li, creare compellor Paternitati tuae<br />

Admodum Reverendae. Rogo te igitur, ut quo citius poteris, ad me transmittere velis<br />

libros sequentes:<br />

Exemplar unum Logicae, ac metaphysicae, nec non si adsit Ethicae, seu<br />

Philosophiae practicae domini Karpe.<br />

Exemplaria duo Physicae domini Zallinegr, idest eorum, quae hactenus typis<br />

commisit, et successive committet de eadem Physica.<br />

Exemplar unum theologiae moralis domini Wanker editionis secundae.<br />

397 Pietro Galesino milanese.<br />

398 Trissino Somasco del 1<strong>62</strong>7.<br />

399 Mosto lodigiano.<br />

400 Ripamonte milanese.<br />

401 Ruggiero Somasco milanese del 1<strong>62</strong>5.<br />

402 Bascapè morì nel 1615 vescovo.<br />

403 Razzi Camaldolese.<br />

404 Vedi sopra To. 6, n. 2661.


Exemplar unum domini Ian de Antiquitatibus hebraicis.<br />

Exemplar unum Pastoralis domini Gipschip.<br />

Exemplar unum libri, quo utitur universitas oenipontana pro introductione in Vetus<br />

Testamentum.<br />

Ut autem importunitati meae parcas, humiliter peto, et ut bene valeas opto.<br />

Tridenti in conventu s. Bernardini die XI maii 1805 405 .<br />

L’inscriz. ut supra pag. 3714 (num. 2930).<br />

3074. 1805<br />

Pro memoria.<br />

Il diploma tedesco, di cui sopra num. 2859 in sostanza dice406 : “Il Vicepresidente,<br />

ed i consiglieri del Governo principesco, e territoriale dell’Austria Superiore ecc. fanno<br />

intendere, che aderendo alla supplichevole istanza del P. <strong>Provincia</strong>le de’ Francescani in<br />

Trento, sarà conceduto al medesimo d’introdurre da paese estero le seguenti vettovaglie<br />

per tutti li suoi conventi, cioè 8 centinari di lana nera ecc. ecc. Stanti le circostanze de’<br />

tempi presenti viengli conceduto di far ciò condurre da paese estero coll’esenzione<br />

altresì di tutti li dazi, ed imposte. Dato, e coll’imperial regio sigillo della cancelleria<br />

munito in Insprugg li 13 giugno 1804.<br />

I. Comes de Brandis.<br />

Ex consilio Gubernii Superioris Austriae die ut supra. Ioseph Comes de<br />

Wolckenstain Gubernii secretarius407 .<br />

3075. 1805<br />

Al sig. Giacomo Bailoni. Vigolo.<br />

Sia lodato Gesù Cristo Signor nostro.<br />

D’ordine del Padre <strong>Provincia</strong>le gli spedisco questi quesiti affinché me li rimandi più<br />

presto, che potrà colle sue risposte, onde ottenere dai signori professori408 , e maestri di<br />

questo ginnasio l’approvazione da mandare a Insprugg, che non si contenta della già<br />

spedita d’un professore solo. E riverendolo sono. Trento, dal convento di s. Bernardino<br />

13 maggio 1805.<br />

Suo div.mo servo in Cristo<br />

Fra Gaudenzio da Trento Riformato di s. Francesco.<br />

Così anche agli altri quattro nostri candidati Fedrighi, Gozzaldi, Beozzo e<br />

Gentilino409 .<br />

3076. 1805<br />

Al P. <strong>Provincia</strong>le Giuseppe Antonio. Arco. Le Grazie.<br />

Molto Rev. Padre Benedicite.<br />

Trento 13 maggio 1805.<br />

Buone nuove, P.M.R. Ierlaltro è giunto qua il P. Massimo, e spera di potersi avviare<br />

verso Arco nella prossima settimana, giacché oggidì sta meglio 410 . Il P. Anacleto si ha<br />

405<br />

Venne da Halla un pacco di libri nel 1 di giugno. Fui avvisato li 5 con data de’ 4. Gli ho ricevuti<br />

ai sette sciolti.<br />

406<br />

Così anche l’anno 1805.<br />

407<br />

In latino sono soltanto la parole Ex consilio sino al supra.<br />

408<br />

Quattro.<br />

409<br />

Il Beozzo fu da me li 16 maggio. Il Gentilino li 20 maggio<br />

410<br />

Venit die XI et abiit die 21.


imesso, e partirà per Cles domani, oppure subito, che cesserà la pioggia. Il P.<br />

Bernardino oggidì ha ottenuto la patente di confessore ad biennium, e se lo permetterà il<br />

tempo, domani partirà per Cavalese col P. Gio. Antonio, e col F. Gio. Antonio, e col F.<br />

Modesto. Il detto P. Guardiano Anacleto si contenta di tenere il P. Mariano, purché non<br />

celebri la santa Messa. Il metterlo in questa infermeria si crede inutile, come fu l’altra<br />

volta; e poi sarebbe di aggravio, perché resterebbero poche celle per infermi veri, e<br />

bisognosi d’assistenza. Il P. Diffinitore Gaudenzio preparerà le corone, ed i rosari per<br />

Campo. Il P. Bernardino mi ha incombenzato di trovare il noto libretto divozionale per<br />

la sig. Sartori d’Arsce: l’ho cercato nel provincialato, ma non ho potuto ritrovarlo. Se la<br />

P.V.M.R. mi farà sapere il luogo, dove lo ha deposto, ed il titolo, manderollo al P.<br />

Gregorio, giacché là porterassi il sig. Cristoforo Sartori andando alla Madonna di<br />

Pinedo 411 . Se F. Giuseppe verrà in questa infermeria sarebbe ricevuto, e trattato con<br />

carità. Ieri è stato da me ad insinuarsi per essere accettato nostro Frate laico un giovine<br />

da s. Orsola, detto Federico Bertoldi d’anni presto 24, diretto dal signor Curato di<br />

Ravina (Giacomantonio Gigli da Brezzo) giacché sta coi nonci 412 . Gli ho dato buone<br />

parole, ma non promesse, benché non mi dispiaccia il di lui aspetto. Nel giorno XI del<br />

corrente ho scritto al P. Stanislao Kiebach per li nuovi libri richiesti. La prego della sua<br />

paterna benedizione, e resto.<br />

Di V.P.M.R. cui aggiungo, che oggidì 14 maggio sono partiti li PP. Giangiacomo,<br />

Anacleto, Gio. Antonio, Bernardino, e F. Modesto. E sono venuti il P. Cirillo, F.<br />

Massenzio, F. Michele, e F. Vitale.<br />

3077. 1805<br />

A. F. Leone da Terlago infermiero. Arco.<br />

Carissimo Fratello sia lodato Gesù Cristo.<br />

Trento 14 maggio 1805.<br />

Con molto dispiacere ho inteso dalla vostra lo stato infelice del mio carissimo Fra<br />

fedele, e di tutto il vostro convento. Rapporto a questo non posso dirvi altro, se non che<br />

poco più, o poco meno stanno male anche gli altri conventi, e che potrete insinuare i<br />

vostri sentimenti al P. <strong>Provincia</strong>le in voce, giacché siccome intendo, in questo stesso<br />

giorno verrà costà da Roveredo. Circa poi Fra Fedele vi assicuro, che di tutto cuore lo<br />

raccomanderò all’infinita bontà di io Signor nostro, e con lo stesso affetto lo<br />

raccomando anche alla vostra già sperimentata serafica carità. Io son qui per volere di<br />

Dio, mediante, mediante la volontà de’ nostri superiori; disposto però di ritornare costà,<br />

qualora da’ medesimi venissi rimandato. Vi ringrazio di tutte le carità, che mi avete<br />

fatto nel tempo, che ho avuto la buona sorte di stare con Voi, vi prego di continuarmi il<br />

vostro amore, di salutare in mio nome il detto Fra Fedele, ed ansioso di ricevere delle<br />

buone nuove rapporto al medesimo, ed al convento, vi saluto, e mi professo.<br />

Vostro obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Lorenzo di Civezzano.<br />

P.S. Se Iddio non disporrà altramente, il vostro convento non verrà aggravato da<br />

molti novizzi.<br />

3078. 1805<br />

Al P. Benedetto da S. Lucano. Mezlombardo.<br />

Sia lodato Gesù Cristo Signor Nostro.<br />

411 Questo sig. Cristoforo fu qui li 25 maggio.<br />

412 *Nonesi?


Trento 18 maggio 1805.<br />

Frate Grisostomo poverino lo prega d’inoltrare sino al suo destino la qui rinchiusa<br />

del nostro P. Filippo: e lo riverisce ecc. 413<br />

3079. 1805<br />

All’eccelso imp. regio Governo dell’Austria Superiore.<br />

Il <strong>Provincia</strong>le de’ Francescani ai Confini d’Italia espone, che li nove conventi della<br />

sua povera <strong>Provincia</strong> per il vitto, vestito, e culto divino trovansi necessitati di far<br />

introdurre dallo Stato già veneto gl’infrascritti capi, li quali in questi paesi non possono<br />

aversi se non se a molto caro, anzi sommo prezzo, cui stante la loro povertà non<br />

possono arrivare 414 . Supplica dunque umilissimamente dell’esenzione dai dazi per<br />

introdurre gli accennati capi. Che della grazia ecc.<br />

Dato in Trento, dal convento di san Bernardino li 24 maggio 1805.<br />

Fra Giuseppantonio Dusini da Cles<br />

<strong>Provincia</strong>le de’ Francescani 415 .<br />

Li predetti capi sono i seguenti.<br />

1. Lana nera ecc., come sopra pag. 3<strong>62</strong>3 (num. 2859).<br />

Extra come sopra num. 2859.<br />

Questo memoriale fu dato al sig. Riccabona Aggiunto capitaniale in Trento li 24<br />

maggio. Lo rimandò subito con ordine che il <strong>Provincia</strong>le lo soscriva. Ho soscritto io in<br />

assenza del P. <strong>Provincia</strong>le. Venne il rescritto favorevole gli undici di luglio segnato in<br />

Insprugg li 12 giugno, ed in Trento li 3 luglio, Vedi sotto num. 3137, 3139.<br />

3080. 1805.<br />

Al P. David de Gara da Tiarno. Salisburgo.<br />

Molto Rev. Padre padrone colendissimo 416 .<br />

Trento, s. Bernardino 18 maggio 1805.<br />

Ieridì ho ricevuto dal Chemelli l’involto indirittomi dalla P.V.M.R. ed oggidì ho<br />

fatto la spedizione delle cose inchiusemi per altri, eccettuata soltanto la destinata per<br />

Arco, la quale vi andrà nella prossima settimana 417 . Ho accelerato la spedizione per<br />

Metodesco mandandola in una mia a Melombardo. La ringrazio poi della limosina, che<br />

s’è compiaciuta di mandarmi per mero effetto della sua bontà, e carità, giacché io non<br />

ho alcun merito. La ringrazio altresì delle Lezioni per la festa del B. Pietro Senese, le<br />

quali sonomi più grate delle avute da Venezia, perché hanno annessa la copia intera<br />

dell’indulto,o sia decreto, per esso, e per gli altri offici ultimamente conceduti, e da me<br />

riferiti nel Direttorio del 1806, su la fede del Direttorio veneto. La stampa è bella; ma<br />

que’ coepit, Daemonum, Aede, Deiparae etc. non usati da noi, potrebbero essere<br />

malamente profferiti dai nostri giovani utriusque sexus. Per altro mi piace assai, che<br />

costì sia lecito l’avere carteggio colla Santa Sede, ed il divolgare i di Lei decreti. Io<br />

temo di non viver tanto per avere una tal sorte. Temo altresì di morire senza veder altri<br />

novizzi chierici. Il Garbari di Caldonazzo ha scritto per poter professare innanzi di<br />

413 Catharina de Panizza in Mezzotedesco.<br />

414 Vide infra num. 3139.<br />

415 Il sig. Riccabona vuole la soscrizione: cosa non praticata nei tribunali di Roma.<br />

416 Egli si scrive: Cooperator ecclesiae aulicae parochialis.<br />

417 Spedita li 25 per famulum arcensem.


compiere interamente l’anno terzo di Religione; ma io temo una negativa 418 . Sarà quello,<br />

che vorrà, o permetterà Iddio Signor nostro. Non posso dir altro. Quindi senza più la<br />

riverisco, insieme col suo P. Collega, e mi protesto.<br />

Di V.P.M.R. cui aggiungo, che oggidì ha finito il suo esame lettoresco di<br />

matematica in questo Castello il P. Aviario Regalato, ed è venuto qua da Roveredo il P.<br />

Giangiuseppe. Il P. <strong>Provincia</strong>li ritornerà qua da Roveredo li 22 del corrente.<br />

Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

Trento.<br />

Extra:<br />

Al Molto Rev. Padre padrone colendissimo<br />

Il Padre David de Gara Francescano<br />

Lettore teol. e predicatore aulico in<br />

Salisburgo<br />

Ai PP. Francescani<br />

3081. 1805<br />

All’onesto giovine Antonio Visintainer di Vignola.<br />

In vigore etc. al nostro convento di Campo nella Giudicaria esteriore, e dovrai<br />

giugnervi nella sera dei sette del prossimo mese di giugno per esser poi vestito ivi... ai<br />

dieci... patrocinio di san Giobbe profeta, la cui festa corre ai dieci di maggio... Fra<br />

Giobbe da Vignola... Data in Trento dal convento di s. Bernardino li 23 maggio 1805.<br />

L.+S. F. Giuseppantonio di Cles<br />

Ministro <strong>Provincia</strong>le.<br />

Cetera ut supra num. 2842.<br />

3082. 1805.<br />

All’onesto giovine Antonio Visintainer. Vignola.<br />

Sia lodato Gesù Cristo Signor nostro.<br />

Qui compiegata etc. nostro convento di Campo nelle Giudicarie... al Padre<br />

Guardiano di Campo, insieme etc. Trento s. Bernardino li 23 maggio 1805.<br />

Vostro etc. ut supra num. 2843.<br />

Extra. Alle mani dell’onesto Giovine<br />

Antonio Visintainer di Vignola.<br />

Pergine<br />

Vignola<br />

Nota. La posta di Trento nelle sue Quitanze scrive: “ricevuto da questa lodevole<br />

Imp. Reg. Spedizione della carrozza di posta”. Noi ci dice Francescaner, col. n. 10, e li<br />

Cappuccini Cappucciner, col num. 11.<br />

3083. 1805<br />

Al P. Gregorio da Caldes. Pergine.<br />

Rev. Padre Maestro S.L.G.C.S.N.<br />

Trento 24 maggio 1805.<br />

418 In fatti venne la negativa.


Confesso, che ho ricevuto di ritorno la sportella, e dico sincerissimamente, che il<br />

contenuto in essa mi è riuscito affatto improviso, non avendo né pure pensato, che<br />

potesse venirmi, giacché non me ne credetti meritevole. Lo ringrazio dunque, e mi<br />

esibisco a servirlo in quel poco,che posso. Il caso propostomi è veramente orrendo.<br />

L’ho disteso su d’un foglio, e lo farò tenere a monsignor Vicario, da cui attenderò, se<br />

debba mandarsi a Roma, oppure basti proporlo a lui, attese le presenti circostanze del<br />

tempo, in cui viviamo. Io spero, che basterà questo. Ma temo, che il penitente non sia<br />

per meritare così presto la chiesta grazia. Glielo raccomando; ed insieme l’avverto di<br />

non fidarsi facilmente delle di lui promesse. L’impegno è straordinario. Si raccomandi<br />

al Signor Iddio: e per carità raccomandi al medesimo anche me, che riverendolo mi<br />

professo.<br />

Suo obbl.mo, e div.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

3084. 1805<br />

A Giovanni de’ Simoni Tionese.<br />

In vigore etc. al nostro convento di Mezzolombardo... nella sera dei quindici del<br />

prossimo mese di giugno... ai dicidotto... di quel glorioso martire San Faustino, la cui<br />

festa corre ai quindici di febbraio... Fra Faustino dalle Montagne di Tione.<br />

L.+S. F. Giuseppantonio da Cles<br />

Ministro <strong>Provincia</strong>le.<br />

Reliqua ut supra num. 2842.<br />

3085. 1805<br />

Allo stesso.<br />

Qui compiegata etc. nostro convento di Mezzo Lombardo... del sig. Pietro Tait di<br />

Mezzo Lombardo... Ricevuta al Padre Guardiano dello stesso luogo...<br />

Trento, s. Bernardino li 24 maggio 1805. etc. ut supra.<br />

3086. 1805<br />

Al P. Gasparo da Campo Guardiano di Roveredo.<br />

R.P.P.C.<br />

Prevalendomi dell’occasione molinaresca 419 fo sapere alla P.V.R. che il candidato<br />

Facchini iermattina ha consegnato al chierico forestieraio F. Casimiro la chiave della<br />

stanza, dicendogli soltanto io parto, e senza parlare con altri è sparito. Nella sera è<br />

venuto il P. Benedetto avviato per Pinedo, e ci ha detto, che non l’ha veduto in<br />

Mezlombardo, benché sia partito di là dopo le tre pomeridiane. Se fosse anche andato<br />

dirittamente a Cles, una così fatta partenza non sarebbe stata civile. Io temo di recidiva;<br />

e ne do parte a Lei di mio moto, desiderando d’intender poi la verità. In caso, ch’egli<br />

non volesse andare a Cles, andranvi degli altri, che aspettano una tal fortuna. Per ora<br />

non dico altro. La riverisco, e sono. Trento 24 maggio 1805 420 .<br />

Suo div.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

Pro memoria. Giambattista Facchini di Roveredo per laico. Fu a pranzo con noi li<br />

22. Poi fu in città, e venne tardo a cena. Li 23 gli fu preparata la tavola per il pranzo; ma<br />

419<br />

Non andò un molinaro, ma il servo di Borgo con F. Donato.<br />

420<br />

Spedita li 24.


non venne. Disse, che non voleva viaggiare di festa. Li 23 fu la festa dell’Ascensione.<br />

Li 24 dopo il pranzo ha rimandato le lettere dategli da portare a Cles.<br />

3087.1805<br />

A Monsig. Zambaiti Vicario Generale Capitolare. Trento<br />

Ill.mo, e R.mo signore.<br />

Tiberio 421 sacerdote in cura d’anime ebbe commercio indegno con molte donne,<br />

maritate, vedove, sue commadri, e con figliuole delle medesime donne. Alcune di<br />

queste si presentarono al di lui confessionale in ore oscure per non essere conosciute: al<br />

qual fine mutarono anche la voce. Tiberio le ascoltò,le conobbe; ma non mostrò di<br />

conoscerle, diede loro l’assoluzione sagramentale, ed eziandio dopo per più anni celebrò<br />

la santa Messa, ed amministrò diversi Sagramenti.<br />

Ora il confessore del medesimo Tiberio domanda 422 , se per poter assolverlo dalla<br />

scomunica fulminata da Benedetto XIV e riservata al Sommo Pontefice, debba ricorrere<br />

a Roma: ovvero se attese le circostanze del tempo corrente basti, che faccia ricorso a<br />

V.S.Ill.ma, e R.ma.<br />

In caso poi, che bastasse questo, prega ecc.<br />

Così pregato ha scritto 423<br />

Fra Gio. Grisostomo da Volano.<br />

Extra. All’Ill.mo, e R.mo sig. sig. e padrone colendissimo<br />

Monsignor Vicario Generale ecc.<br />

Trento<br />

È necessario il ricorso alla s. Sede.<br />

Zambaiti Vicario Generale.<br />

Così ha soscritto li 27 maggio 1805.<br />

Tiberio ha commesso anche degli altri peccati. Ha sollecitato ad turpia una donna<br />

sotto pretesto di confessarla inferma, chiamato dal marito. Più volte ha commesso la<br />

sodomia perfetta, ed imperfetta. Ha bestemmiato ecc. Ha rinunciata la cura, s’è ritirato,<br />

ha lasciata la Messa. Dopo il maggio s’è ritirato in un convento a fare gli esercizi<br />

spirituali per 40 giorni continui.<br />

3088. 1805<br />

Ad Udalrico Eccel di Frassilongo.<br />

In vigore etc. Udalrico Eccel di Frassilongo... porterassi quanto prima al nostro<br />

convento di Cles nella Valle di Non, dove sarà vestito del sacro abito 424 ... in qualità di<br />

Fratello laico... di quel glorioso martire san Placido, la cui festa celebrasi ai cinque di<br />

ottobre: e quindi poi chiamerassi Fra Placido da Frassilongo... Data in Trento dal<br />

convento di s. Bernardino li 26 maggio 1805.<br />

3089. 1805<br />

Allo stesso.<br />

Qui compiegata etc., al nostro convento di Cles in Val di Non... Grandi...<br />

Guardiano di Cles, insieme,,,, Cresima, e coll’attestato di due uomini attempati, e gravi<br />

421 Al. Fabiano.<br />

422 V. Ferrar. To. 4, verbo Instructio.<br />

423 Li 24 maggio.<br />

424 Fu vestito li 7 giugno, e depose l’abito li 20 dello stesso mese.


del vostro paese, scritto da pubblico notaio, o dal vostro M.R.S. curato... v’inserisco qui<br />

a parte una lista colla formola del predetto attestato... Trento, s. Bernardino li 26 maggio<br />

1805.<br />

Vostro affez.mo in Cristo ecc.<br />

Formola d’un attestato ecc. come nel Fratologio ecc. Vedi To. 6 epist. 2838.<br />

Udalrico è servo del masadore Fornas presso Trento nel Bolgaro. Fu vestito, ma nello<br />

steso giorno si mostrò malcontento. Fu vestito li 7 e svestito li 20 giugno. Per due anni,<br />

e più batté, e ribatté per essere da noi accettato.<br />

3090. 1805<br />

Al P. Stanislao Kiebach. Ala d’Insprugg.<br />

Admodum Rev. Patri Definitori Stanislao Küebachio<br />

F. Ioannes Chrysostomus de Avolano S.P.D.<br />

Placet, quod vicem reddere queam P.T.A.R. libris aliis apud nos italos editis.<br />

Quapropter scias volo, me nulla interposita mora Venetias iam scripsisse pro bibliotheca<br />

nostri carissimi P. Lucii Ferrarii, et pro Colectanea decretorum S.R.C. ab Spiridione<br />

Talù sacerdote veneto adornata, notisque illustrata. Heri autem ab hocce typographo<br />

Baptistio accepisse quatuor tomulos operis inscripti: Conferenze di disinganno fatte ad<br />

istanza d’un cavaliere, ed una dama per illuminare la loro figliuolanza. Opera dedicata<br />

alla nobiltà delle illustri città, e diocesi di Brescia, di Verona, e di Trento. Edizione<br />

seconda, divisa in 4 tomi. Hosce propediem per currum regium ad te dirigam 425 . Eorum<br />

pretium est librarum octo. Auctor vero Ioannes Contavallius presbyter bononiensis, qui<br />

per plures annos, in multis nostrae huius dioecesis locis, ac etiam in hac civitate,<br />

laudabiliter missionarium egit. Faxint superi, ac veneti quoque libri non nimis adventum<br />

suum differant. Siquidem haud leviter timeo futura impedimenta. Interim ut bene, ac diu<br />

valeas, etiam nomine mei Patris <strong>Provincia</strong>lis iubeo. Tridenti in Conventu s. Bernardini<br />

die 28 maii 1805 426 .<br />

3091. 1805<br />

Emm.mo, e R.mo signore.<br />

Fra Gregorio da Caldese Riformato di san Francesco, e confessore approvato<br />

dall’Ordinario suo di Trento, supplica riverentemente l’E.V. R.ma per la facoltà di poter<br />

assolvere dalla scomunica riservata al Sommo Pontefice, un confessore, ch’ebbe l’ardire<br />

di dare l’assoluzione sagramentale fuori del caso extremae necessitatis, a più persone<br />

sue complici in peccato turpi contra sextum Decalogi praeceptum. Dato in Trento,<br />

Pergine, li 29 maggio 1805.<br />

Extra. nella coperta.<br />

Pergine.<br />

All’Emm.mo, e R.mo signore<br />

Il signor cardinale penitenziere maggiore<br />

Roma.<br />

Ora è penitenziere il card. vescovo di Porto Leonardo Antonelli da Sinigaglia<br />

d’anni 75.<br />

425 Il rotolo coperto con panno pesa oncie 50, diretto Admodum Rev. Patri Stanislao Küebach<br />

Franciscano. Insprugg Hall A>d PP. Franciscanos. Dato alla posta li 30 maggio.<br />

426 Spedita li 29.


3092. 1805<br />

Al P. Gregorio da Caldese. Pergine.<br />

Rev. Padre Maestro sia lodato Gesù Cristo S.N.<br />

Trento 28 maggio 1805.<br />

Avendo esposto il caso di Fabiano a monsignor Vicario in scriptis, mi ha risposto,<br />

ch’è necessario il ricorso alla Santa Sede. Perciò gli mando qui compiegata quella<br />

formola, che suppongo sufficiente per tale ricorso. Se giudica bene la trascriva su d’un<br />

foglietto da lettere, e copralo con un mezzo foglio, e poi dialo alla posta 427 . Questo forse<br />

darà motivo a qualcheduno di fare de’ sospetti; ma io credo, che non si possa fare<br />

altramente. Chiha peccato, imputet sibi. Buono per V.P. che ha molti penitenti. La<br />

soprascritta è ordinata da tutti gli autori di simile materia, ed è andata ancora per la<br />

posta. Rapporto al resto, cioè alla sollecitazione, alla sodomia ecc. credo, che non sia<br />

necessaria l’autorità pontificia. Il caso pare arduo anche a me. Onde le raccomando<br />

l’andare adaggio. E riverendola resto.<br />

Suo div.mo, obb.mo servo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

3093. 1805<br />

Al P. Guardiano di Borgo. Colla gazzetta 428 .<br />

Trento 1 giugno.<br />

F. Umile per la Dio grazia è ritornato dal Ledro alle Grazie ancora vivo, dopo che ci<br />

fece temere assai della sua vita. Per lo contrario poi nel giorno 28 dello scaduto maggio<br />

in Mezlombardo è morto il sig. Francesco de’ Rinaldi nostro medico molto benemerito.<br />

Il P. F. Ferdinando Rovereti di Trento Carmelitano Scalzo della <strong>Provincia</strong> Romana, ch’è<br />

venuto qua come patriota, quando dalla ex-Repubblica romana furono scacciati tutti li<br />

forestieri, ora sta co’ PP. Girolamini dell’Inviolata di Riva. Qui pure si creano medici<br />

Circolari per la città, e per le ville. Il parroco di Torra Simone Antonio dalle Mule<br />

diverrà Filippino in Trento 429 . Si dice, che ai PP. Paccanaristi sia stata negata la licenza<br />

di missionare nel Borgo di Storo perché vicino alla Cisalpina. A F. Sisto di Caldonazzo<br />

fu negata la grazia di professare avanti l’intero compimento de’ tre anni monastici 430 .<br />

Pazienza. Gli XI giugno di mattina ho spedito al sig. barone Gaudenz’Antonio de’<br />

Gaudenti Placitum tridentinum Anni 845 tratto dal Muratori To. 2 Antiq. Ital. col. 971-<br />

1974. La mia copia è di pp. 14 in 4°. Comincia Vir Cl. Lud.<br />

3094. 1805<br />

Al P. Lorenzo da Cavareno Vicario. Arco.<br />

Rev. Padre sia lodato Gesù Cristo S.N.<br />

Trento 4 giugno 1805.<br />

Alla ricerca, che mi fa la P.V.R. per parte del M.R. signor curato di Pranzo 431 , se un<br />

sacerdote avendo l’impegno di celebrare la santa Messa in un giorno di rito doppio: in<br />

una chiesa d’un Santo, al quale il popolo mostra divozione particolare: e ad onore del<br />

medesimo Santo, possa nella Messa dell’officio corrente aggiugnere l’orazione del<br />

427<br />

Fu trascritta, e mandata a Roma: e venne la risposta favorevole rispettivamente presto.<br />

428<br />

Gli ho scritto colla gazzetta eziandio li 29 maggio. F. Umile fu ricondotto assai malconcio<br />

innanzi li 28.<br />

429<br />

Il parroco si fabbrica un appartamento a proprie spese in s. Maddalena.<br />

430<br />

Vedi sopra num. 30<strong>62</strong>.<br />

431<br />

Don Rocco Guella di Pranzo d’anni 55, detto Primessario Curato.


predetto Santo? Rispondo col solo negative, perché non ho tempo da scrivere di più:<br />

aggiugnendole soltanto, che ai tempi del celebratissimo Padre Gavanto le Rubriche del<br />

Messale romano tit. 6 de translatione festorum dicevano: Possunt cantari duae Missae,<br />

una de die alia de festo... aut saltem Commemoratio fieri de festo, si de eo non debeat<br />

celebrari officium illa die: le quali ultime parole aut saltem etc. furono tralasciate, e non<br />

si leggono nelle Rubriche del Messale moderno. E supponendo, che avrà ricevuto i libri,<br />

che le ho spedito nel giorno 25 dello scaduto maggio per mezzo del servo del suo<br />

convento, la prego de’ miei rispetti al laudatomi signor curato, e la riverisco.<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

3095. 1805<br />

All’Ill.mo, e R.mo sig. sig. e padrone colendissimo monsignor Gio. Giacomo<br />

barone Pizzini di Tyrberg, prelato domestico di Sua Santità, referendario d’ambidue le<br />

Segnature, canonico, e preposito della cattedrale di Trento, decano foraneo, ed arciprete<br />

degnissimo di<br />

Mezzo Tedesco<br />

Così pregato ho scritto li 5 giugno 1805 su di una lettera.<br />

3096. 1805<br />

Al sig. Pietro Monauni stampatore. Trento.<br />

Riverito signor Pietro. S. Bernardino 6 giugno 12805 432 .<br />

Fra Gio. Grisostomo gli manda col dovuto ringraziamento il foglio delle lunazioni:<br />

e l’avverte, che al primo di giugno deve dirsi non già L.N. ma L.P e che ai cinque di<br />

gennaio il Mezzo dell’Eclisse non gli sembra notato bene a ore 12. m. 40. di mat.<br />

seguendo il fine a ore 2. m. 6. di mat. Quindi egli nel suo calendario ha notato il detto<br />

Mezzo a ore 0. m. 40. di mat. come altrove ha fatto anche l’Astronomo tedesco 433 . E<br />

senza più lo riverisce.<br />

3097. 1805<br />

In vigore etc. obbedienza, il nostro candidato Francesco Wassermann di Pergine,<br />

porterassi al nostro convento di Mezzo Lombardo, e dovrà giugnervi nella sera de’ 18<br />

del mese corrente... nel giorno 21... patrocinio di san Rocco nostro Terziario... Fra<br />

Rocco da Pergine... Trento, dal convento di s. Bernardino li 6 giugno 1805.<br />

L.+S. magni F. Giuseppe Antonio da Cles etc.<br />

3098. 1805<br />

Al medesimo.<br />

Sia lodato Gesù Cristo Signor nostro.<br />

Qui compiegata etc. etc. Trento, s. Bernardino 6 giugno 1805.<br />

Il resto come sopra num. 2843, mutato il nome del convento. E fuori<br />

Alle mani di Francesco Wassermann.<br />

Pergine.<br />

432 Spedita li 7.<br />

433 Tedesco, cioè inspruchese.<br />

3099. 1805


Al P. Amando da Covalo Guardiano. Borgo.<br />

R.P.P.C.L.I.C.D.N.<br />

Trento 6 giugno 1805.<br />

L’aggradimento, che mi mostra la P.V.R. della mia pratica d’aggiugnere qualche<br />

notizia nostrana alla gazzetta, che debbo spedire come supplimentario del P. Diffinitore<br />

letterario Gaudenzio infermo, incoraggiami a continuarla: e ciò molto più, vedendomi<br />

da Lei provveduto di carta, per la quale la ringrazio. Vorrei però poterle recare delle<br />

nuove buone, le quali oggidì sono molto scarse. Una ne tengo questa volta, che parmi<br />

degna di memoria. Li venuti qua dalla Valle di Rabbi (F. Domenico, e Misser<br />

Bartolommeo Bonetti) colla limosina del butiro, copiosa più del solito 434 , ci hanno<br />

riferito, che là una donna stabilito aveva di non farci limosina. Ma che? Al tempo della<br />

questua le due di lei vacche comparirono soverchiamente gonfie, e non resero latte. In<br />

vista di ciò la donna rivocò il suo proponimento, le vacche subito guarirono, e diedero<br />

latte: e la donna comperò quattro libbre di butiro per noi. Deo gratias.<br />

Intendo con dispiacere, che il P. Massimo mio fratello, partito di qui per Arco nel<br />

giorno 21 dello scaduto, ritrovasi ancora in Roveredo colla febbre. Io temo, che non sia<br />

per guarire così presto. Egli è troppo malconcio. Per carità raccomandi al Signor Iddio<br />

lui, e me, ed Ella con tutti li suoi Religiosi proccuri di conservarsi, mentre io la<br />

riverisco, e mi dichiaro<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

3100. 1805<br />

Al P. Raffaele da Lardaro Guardiano. Campo.<br />

Rev. Padre Guardiano S.L.G.C.<br />

Trento 6 giugno 1805 435 .<br />

Sono stato incombenzato dal Padre Vicario Gio. Damasceno di far sapere alla<br />

P.V.R. che il sig. Gio. Battista Rungg si esibisce di proccurarle una cambiale per<br />

Venezia al dodici, e fors’anche meno per cento 436 , a patto però, che risponda presto se<br />

accetta tale esibizione, e che parimente presto faccia il debito in Venezia, sul timore<br />

ecc. 437 E riverendola resto.<br />

P.S. Questo nostro P. Vicario Vitantonio la prega, che nella sua lista delle cose da<br />

provvedersi in Venezia voglia mettere anche un Messale francescano nuovo con tutte le<br />

aggiunte nuove; ma sciolto 438 .<br />

Suo div.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

3101. 1805<br />

In vigore della presente, che servirà di valida obbedienza, concediamo al R.P.F.<br />

Giangiacomo da Tiarno della Valle di Ledro predicatore, e Vicario del nostro convento<br />

dell’Immacolata in Mezzo Lombardo, che per li suoi mali possa portarsi ai bagni di<br />

Abano sul Padovano: al qual fine gli accordiamo tutto quel tempo, di cui abbisognerà,<br />

perché l’uso di detti bagni gli riesca giovevole: e poi farà ritorno al suo convento. Perciò<br />

434<br />

Pesi 30.<br />

435<br />

Ricevuta in Campo li 16, ma non accetta la cambiale.<br />

436<br />

Questi fa le cambiali al 18 per cento.<br />

437<br />

Timore di novità guerresche.<br />

438<br />

Per l’infermeria.


lo raccomandiamo alla carità de’ signori benefattori, e de’ Padri superiori, a’ quali si<br />

accosterà, e lo benediciamo in nomine Patris, et Filii, et Spiritus Sancti. Data in Trento,<br />

dal convento di san Bernardino li 7 giugno 1805 439 .<br />

L.+S. F. Giusepp’Antonio da Cles<br />

Ministro <strong>Provincia</strong>le<br />

de’ Riformati di s. Francesco.<br />

3102. 1805<br />

Al Padre Guardiano di Borgo. Colla gazzetta.<br />

Trento 8 giugno.<br />

Il signor Bartolommeo Gerloni chirurgo, ed oculista celebre di questa nostra città,<br />

ritrovasi ridotto agli estremi della sua vita. Perciò iersera fu sagramentato per Viatico 440 .<br />

Alla nostra supplica per ottenere un sacco di sale a questa infermeria fu risposto con una<br />

negativa. Tra i libri novissimi prescritti ai nostri lettori, arrivati qua ieri, sonovi de’<br />

composti, e stampati in idioma, e carattere tedesco. Ci costano, e nulla, o poco ci<br />

servono.<br />

3103. 1805<br />

Al P. Anacleto da Casezzo Guardiano. Cles.<br />

Rev. Padre S.L.G.C.S.N.<br />

Trento 8 giugno 1805.<br />

Questo nostro P. Vicario mi commette di far sapere alla P.V.R. che monsignor<br />

Vicario Generale Capitolare le concede la facoltà di dispensare dall’impedimento ad<br />

petendum debitum la persona sua penitente, ed anche d’assolverla dalla scomunica per il<br />

commesso aborto 441 , ed eziandio da ogni altro delitto, che in progresso della<br />

sagramentale confessione venisse a scuoprire. Così pure d’assolverla dall’eresia. Mi<br />

spiace di dover servirla in così trista materia; e raccomandandole di non lasciarsi<br />

ingannare dalle promesse di somiglianti malfattori, la riverisco, e resto.<br />

Suo div.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

Nota. La donna penitente ha peccato con più parenti del suo marito in secundo<br />

gradu. Ha fatto più aborti volontari. Ha creduto, ed anche detto ad altri, che non c’è<br />

paradiso, né inferno.<br />

P.S. Le aggiungo, che se l’aborto è stato un omicidio, conviene ricorrere a Roma,<br />

come ha risposto il lodato monsignor Vicario.<br />

3104. 1805<br />

Al P. Stanislao Küebach. Ala d’Insprugg.<br />

Admodum Rev. patri Definitori Stanislao Küebachio<br />

F. Ioannes Crysostomus de Avolano S.P.D.<br />

Quod involucrum continens collationes italicas Contavallii, utpote a me datum<br />

currui huic regio die 30 elapsi mensis, ad te iam pervenerit, spero. Quod autem heri<br />

acceperim involucrum multo maius abs te missum, continensque libros Zallingerii,<br />

439 È andato, e ritornato.<br />

440 È guarito.<br />

441 Vedi sotto la P.S. [Post Scriptio].


Wanckeri 442 , Karpii 443 , Iahni 444 , Giftschütii 445 , et Warnekrosii Henrici Ehrenfriedi 446 ,<br />

certum te reddo, Pater Admodum Reverende. Displicet quidem, quod eos inter sint<br />

aliqui germanico idiomate nobis italis ignoto scripti 447 ; ast nihilominus debitas tibi<br />

gratias ago. Vale, Dabam Tridenti in conventu s. Bernardini die 8 iunii A. 1805 448 .<br />

3105. 1805<br />

Il signor Giambattista Tommaselli è pregato di dare al signor Francesco<br />

Steinbrecher libraio, esibitore del presente, troni otto, e soldi quindici 449 . Che della carità<br />

il Signor Iddio ecc. da san Bernardino li 9 giugno 1805 450 .<br />

D’ordine del P. <strong>Provincia</strong>le<br />

Fra Gio. Grisostomo da Volano<br />

Riformato di s. Francesco.<br />

3106. 1805<br />

A monsignor Vicario Generale.<br />

Monsignore ill.mo, e R.mo.<br />

Il Padre Gio. Pio da Moena Riformato supplica riverentemente V.S.Ill.ma, e R.ma<br />

per la facoltà d’assolvere semel una persona dai Casi riservati451 , e di dispensarla<br />

dall’impedimento ad petendum, ac etiam reddendum debitum ecc.<br />

Concessum ecc.<br />

Signatum 13 iunii 1805.<br />

Zambaiti Vicarius Generalis Capitularis.<br />

3107. 1805<br />

Al P. Guardiano di Borgo. Colla gazzetta.<br />

Trento 11 giugno.<br />

Ierlaltro, non si sa il perché, fu tolto al C. e traslocato l’A.C. Queste sigle 452 , ora<br />

oscure, avanti che passino cento anni, saranno intese da ognuno di questi paesi. La<br />

causa del Battisti, detto Cotetter Moresco, è risuscitata in di lui favore, contra i<br />

possessori de’ beni del medesimo. S’è interessato per lui un signore, che lo conobbe in<br />

Verona accidentalmente, dove andava come un mendico pezzente. Lo conobbe appresso<br />

la di lui sorella monaca, dove stava bevendo la cioccolata, perché veggendolo là colla<br />

chicchera nelle mani, parlando colla monaca, e malconcio, il signore domandò alla<br />

monaca chi egli fosse. Uno de’ predetti possessori è lo disgraziato Salvotti, ora<br />

carcerato come cedolista in Riva.<br />

3108. 1805<br />

442 *Wanker Ferdinando.<br />

443 *Karpe Francesco.<br />

444 *Jhan Iohann.<br />

445 *Giftschütz Franz.<br />

446 *Warnekros, Heinrich Ehrenfried.<br />

447 Sono 4 latini, e otto tedeschi.<br />

448 Spedita gli XI.<br />

449 Per li sette tometti legati del P. Massini.<br />

450 Dato al libraio li 10.<br />

451 Peccavit sciente, consentiente, ac impellente comparte.<br />

452 Capitolo, Archivio Capitolare.


Il signor Gio. Battista Tomaselli è pregato di dare al sig. Francesco Steinbrecher<br />

libraio esibitore del presente, troni 18, dico dicidotto 453 . Che della carità il Signor Iddio<br />

ecc. Da s. Bernardino li 12 giugno 1805.<br />

D’ordine del P. <strong>Provincia</strong>le<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano ecc.<br />

3109. 1805<br />

Al P. Gio. Pio da Moena. Roveredo, col Memoriale 3106, anzi su lo stesso<br />

memoriale.<br />

R.P.S.L.G.C.<br />

F. Grisostomo non ha potuto rispondergli prima d’ora, perché soltanto nel giorno<br />

XI ho ricevuto la sua dei tre, e ieri ha cercato in vano uno, che andasse nel Castello, non<br />

potendo andare in persona. Più presto, che potrà, risponderà pure al P. lettore intorno<br />

alle pretensioni della Pietà di Verona; e gli spedirà i libri nuovi venuti da Insprugg.<br />

Sono tomi 12 de’ quali otto sono tedeschi, cioè que’ del Giftschütz, del Wanker, del<br />

Jahn, del Warnekros. Converrà, che V.P. sostenga qualche incomodo facendo da<br />

interprete ai PP. lettori. Così facendo Ella si farà del merito appresso il Signor Iddio, e<br />

la S.M. Religione. Frattanto F. Grisostomo lo riverisce. Trento 13 giugno 1805.<br />

3110. 1805<br />

A Fra Leone da Terlago. Arco, Le Grazie.<br />

Carissimo Fratello sia lodato Gesù Cristo Signor nostro.<br />

Trento 14 giugno 1805.<br />

Vi faccio sapere, che solamente ieridì ho ricevuto la vostra colla data dei tre, e che<br />

oggidì 454 ho spedito al suo destino (a Terlago) la inchiusa. Credo bene l’avvisarvi di ciò<br />

per vostro regolamento, affinché non sospettiate di smarrimento, oppure di negligenza.<br />

Mi spiace l’infermità di F. Umile, e vi pregio di salutarlo in mio nome. Desidero poi di<br />

sapere come stia F. Fedele. Questa nostra infermeria è piena. Il P. Ignazio per mancanza<br />

di testa non celebra da molto tempo, e né pure dice l’officio. Il P. Dif. Gaudenzio<br />

parimente non celebra impedito dalla sua podagra 455 . Li PP. Carlo Felice, e Francesco<br />

Felice si strascinano. F. Feliciano, e F. Giuseppe dolorano. F. Vitale parla pochissimo. Il<br />

Menego va col bastone. Quante miserie! Pregate per me il Signor Iddio, e la Madonna<br />

delle Grazie, e procurate di conservarvi ad onore del medesimo Dio, ed a vantaggio del<br />

prossimo. Amen.<br />

Vostro obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Lorenzo da Orzano.<br />

3111. 1805<br />

Al P. Anacleto da Casezzo Guardiano. Cles.<br />

R.P.S.L.G.C.<br />

Trento 14 giugno 1805.<br />

453<br />

Per 12 volumetti di Iohan. Jahn, Francesco Zallinger, Francesco Karpe, Ferdinando Wacker,<br />

Francesco Giftschütz, Henr. Ehrenfridi Warnekros editi Weimar 1794. Il Zallinger è latino, perché così ha<br />

ordinato Cesare. Così pure il Karpe.<br />

454<br />

anzi iersera.<br />

455<br />

Celebrò li 16.


Il riscontro, che mi domanda, e che posso dargli, si è, che quod scripsi, scripsi, e<br />

che perciò conviene scrivere a Roma per l’omicidio procurato col mezzo dell’aborto. La<br />

penitenza, che fassi per forza, ordinariamente accompagnata dall’impazienza, e da altri<br />

difetti, non parmi quella, che pretende la Santa Chiesa dai penitenti, colpevoli di tali<br />

misfatti, specialmente replicati, triplicati, e moltiplicati. Bramo, che il Signor Iddio mi<br />

doni di non incontrarmi già mai con gente di simil sorta; e riverendolo resto.<br />

Suo div.mo servo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

3112. 1805<br />

Al P. Guardiano di Borgo. Colla gazzetta.<br />

Trento 14 giugno 1805.<br />

Il P. <strong>Provincia</strong>le, che ieridì ad onore del nostro gran taumaturgo s. Antonio ha<br />

predicato in s. Maddalena, si porrà in viaggio verso Fieme domani. Per lui farà la visita<br />

pannifica 456 in Borgo, e Pergine il P. Dif. Damiano. Si dice, che il famoso vescovo di<br />

Pistoia, Scipione de’ Ricci siasi umiliato avanti Pio settimo in occasione del di lui<br />

transito per l’Etruria. Deo gratias. L’opera del sig. Maffei revodiano intitolata Periodi<br />

istorici, e topografia delle Valli di Non, e di Sole, stampata dal Marchesani in 4°, pp.<br />

144 è venale per L. 6 in Roveredo, Trento, e Cles, e Bolzano. Abbiamo ricevuto da<br />

Insprugg dodici tometti degli autori prescritti ai nostri lettori, Quattro sono latini, ed otto<br />

tedeschi. Gli autori sono sei, tra’ quali quattro sono tedeschi.<br />

3113. 1805<br />

Emm.mo, e R.mo signore.<br />

F. Anacleto da Casezzo Guardiano de’ Minori Riformati, e confessore approvato<br />

dall’Ordinario suo di Trento, supplica riverentemente l’E.V.R.ma per la facoltà<br />

d’assolvere dalla scomunica una donna, che con aborti volontari ha commesso più<br />

omicidi. Dato in Trento, Cles, li 15 giugno 1805.<br />

Extra. All’Emm.mo etc. ut supra num. 3091.<br />

Da Trento<br />

A Sua Eminenza R.ma<br />

Il signor Cardinale Penitenziere Maggiore<br />

Roma.<br />

3114. 1805<br />

Al Padre Francesco Maria da Panchiato. Roveredo.<br />

Rev. Padre sia lodato Gesù Cristo Signor Nostro.<br />

Trento, s. Bernardino 15 giugno 1805 457 .<br />

Gli rimando la Bolla paolina, data in favore della Pietà di Verona, e gli fo sapere,<br />

che già la teneva, essendomi stata mandata dalla predetta Pietà nell’anno 1790, quando<br />

ebbi l’impegno si spedirle dugento fiorini tedeschi 458 . Volevasi, che tai fiorini servissero<br />

di dote ad una fanciulla consegnatale nell’anno 1788, e che i loro frutti sino al tempo del<br />

matrimonio crescessero la detta dote; ma non avendo accordato ciò la Pietà veronese, fu<br />

conchiuso, che cento fiorini restassero subito a vantaggio, e libera disposizione della<br />

456 Una volta all’anno si notava, passando di convento in convento durante la visita del P.<br />

<strong>Provincia</strong>le, i capi di vestiario di cui i singoli Frati avevano bisogno.<br />

457 Spedita subito subito.<br />

458 Videsis To. 3, num. 664,


Pietà, e gli altri cento fossero riservati per la dote, con questo, che morendo la fanciulla<br />

innanzi di maritarsi, la Pietà facesse acquisto eziandio del secondo centinaio. Per altro<br />

io sono stato accertato da persona pratica delle cose di Pergine, che li perginaschi hanno<br />

finora mandato i loro figliuoli alla Pietà di Verona senza difficoltà, e contradizione<br />

alcuna, dandole soltanto un fiorino per ciaschedun figliuolo. Ho letto, che nell’anno<br />

1570 la Fradaglia trentina di s. Maria della Misericordia mandò a Verona un orfano<br />

detto Venturino con Lire quattro. Leggo nell’Enchiridio staideliano edit. secunda<br />

Tridenti 1753, pag. 197, che Tridenti iudex ecclesiasticus huiuscemodi fornicarios<br />

quamquam opulentos ad solvendos viginti quinque florenos adigit: e che quidam ex<br />

finitimis populis nil omnino solvere solent, eo quod Montem ab iis Hospitali Domini<br />

traditum ferunt. Tengo una lettera del signor Nicolli cancelliere vescovile di Trento,<br />

data li 21 giugno 1735, in cui dicesi “essere seguita convenzione tra cotesta Curia<br />

vescovile di Trento, e li signori provveditori del luogo Pio alla Pietà di Verona, che<br />

ogniqualvolta il Padre della creatura, che viene là mandata, habet in bonis, questi debba<br />

contribuire a detto Pio Luogo pro una vice tantum, fiorini venticinque, dico fiorini 25 da<br />

troni cinque l’uno, e ciò sub poena excommunicationis. Quando poi il padre della<br />

creatura non habet in bonis, non incorre alcuna scomunica”. So altresì, che Iacopo dal<br />

Cercolo cittadino veronese con suo testamento 24 agosto 1498 lasciò a quel Pio Luogo<br />

molte possessioni, fra le quali nel distretto d’Ala di Trento la Montagna detta Memola,<br />

la cui rendita ascende annualmente a cento e più ducati, come riferisce il signor<br />

Giambattista Biancolini nelle sue Notizie storiche delle chiese di Verona lib. 3, pag.<br />

254. Mi fu risposto dai signori veronesi, che il creder fatto questo lascito in pro de’<br />

trentini si è un errore: ed io replicai, che l’unica ragione addottami d’essere pervenuta la<br />

Montagna alla Santa Casa per eredità fatta da uno della nob. famiglia Cercolo di<br />

Verona, ora estinta, non finiva di persuadermi, perché non era sicuro, che al detto<br />

lascito non sia stato aggiunto l’aggravio dai trentini supposto: e che il Cercolo veronese<br />

non abbia avuto qualche attegnenza, e relazione coi Cercoli trentini, certa cosa essendo,<br />

che nell’anno 1485 visse un ser Thomaeus de Circulis quondam Ser Ioannis habitator<br />

Rovereti: nel 1510 Tomio Cercoli cittadino di Roveredo: nel 1514 Egregius Petrus de<br />

Circulis civis Roboreti, e feudatario della chiesa di Trento: nel 1566 nobilis dominus<br />

Bartholomaeus Circulus de Roboreto: e che al giorno d’oggi sonovi de’ Cercoli in<br />

Roveredo. Presentemente non posso dir di più 459 . Onde riverendolo resto.<br />

Suo div.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

Per non aggravare soverchiamente la posta trattengo la Bolla per rimandargliela poi<br />

extra postam colla prima occasione 460 .<br />

F. Vincenzio Maria gli manderà lo scritto enipontano colla prima occasione.<br />

Frattanto l’avvisa, che in vano ha cercato il Baumeister, et il Martini de iure naturae, e<br />

lo riverisce ecc.<br />

Dal P. Pio intenderà, che tengo de’ libri da mandargli. Esigono uniti alle robe del P.<br />

Vicario Regalato, e del P. Custode Pietro Paolo un carretto.<br />

Oggidì 15 giugno il P. <strong>Provincia</strong>le si ha messo in viaggio per Fieme.<br />

Pro memoria. Ho scritto questo, perché li 7 del corrente in s. Rocco di Roveredo fu<br />

quistionato sopra la materia predetta, poiché il sig. don Gio. Battista Braito fiemasco<br />

cappellano di s. Marco d’anni cir. 41 tenendo nelle mani la detta Bolla, e diverse lettere<br />

del cappellano di detta Pietà veronese, asserì, e pretese, che i trentini bonestanti non<br />

459 Fu ricevuta, ed aggradita.<br />

460 Le cose seguenti su d’una cartuccia separata furono scritte.


possano mandare dei bastarci alla Pietà di Verona senza soddisfare il loro<br />

mantenimento; ma solamente i poveri. Aggiunse, che li veronesi hanno quasi sempre<br />

reclamato contra i trentini. La quistione si finì col risolversi da entrambi le parti di<br />

scrivere a me.<br />

3115. 1805<br />

Al P. Francesco Maria da Panchiato. Roveredo.<br />

R.P.<br />

Trento 16 giugno 1805 461 .<br />

F. Grisostomo prepara qui rinchiusa la Bolla Paolina, che ieridì ha promesso di<br />

mandargli colla prima occasione opportuna. E bramando, che tale occasione venga<br />

presto, nuovamente lo riverisce ecc.<br />

3116. 1805<br />

Al P. Guardiano di Borgo. Colla gazzetta.<br />

Trento 18 giugno 1805.<br />

Il P. <strong>Provincia</strong>le, attesa l’escrescenza delle acque nel Tratto Atesino, ha cangiato il<br />

suo itinerario, ed in vece d’andare a Cavalese andò a Clese. Il P. Diffinitore Carlo<br />

Felice, che come idropico, ed asmatico, in questi due ultimi giorni non ha celebrato,<br />

domani sarà comunicato da me per Viatico. Aspettiamo da Arco il P. Diffinitore<br />

Damiano col neo-professo chierico Fra Martino dronese 4<strong>62</strong> .<br />

3117. 1805<br />

Al P. Sisinnio Maria da S. Zeno Guardiano. Arco.<br />

R.P.P.C.<br />

Trento 20 giugno 1805.<br />

Spero, che avrà già ricevuta la sua patente prorogata. Fummi data ieridì andando al<br />

pranzo, e vedendo ch’era per spirare oggi, la mandai subito a M. Vicario, con ordine che<br />

senza ritornare a san Bernardino fosse consegnata, e raccomandata alla posta. Il che fu<br />

fatto. Non ho potuto parlare col detto M. Vicario, perché non esco più dal convento<br />

atteso il mio male. Pazienti dunque la P.V.R. se non lo servo questa volta coll’autorità<br />

de’ Casi riservati. Già ora, e finché durerà nel Guardianato, l’avrà senz’altra<br />

concessione. Dopo sarà quello, che vorrà il Signor Iddio. Rapporto alle novità, che ci<br />

sovrastano, io non so cosa dire, anzi non ardisco di parlare. Bensì posso dirle, che temo<br />

di non poter mandarle novizzi. In breve spedirò un nuovo memoriale per ottenere la<br />

licenza di vestirne. Ma la risposta verrà tardo, e molto probabilmente sarà negativa,<br />

come le altre. Le aggiungo, che ieri ho dato il Viatico, ed oggi l’Olio Santo al P.<br />

Diffinitore Carlo Felice, idropico, ed asmatico 463 . Lo raccomandino al Signor Iddio. Per<br />

carità gli raccomandi anche me più vecchio, che riverendola sono<br />

Suo obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

È venuta la Morale del Bucker in lingua tedesca.<br />

3118. 1805<br />

461<br />

Spedita li 24.<br />

4<strong>62</strong><br />

Venne la sera, e partì la mattina dietro a buon’ora.<br />

463<br />

Nel dì 21 ore 18 dopo l’Olio Santo pranzò bene cogli altri nel refettorietto. Anche la sera fu al<br />

refettorio: e così seguitò. Cosa nuova.


Al P. Lorenzo da Cavareno Vicario in Arco.<br />

R.P.P.C.<br />

Trento 20 giugno 1805.<br />

Accerto la P.V.R. che ho ricevuto le sue patenti con le carte de’ novizzi. Ho riposto<br />

questo nell’archivio, e tengo appresso di me quelle per farle prorogare intorno ai venti<br />

del prossimo luglio. Ho sgridato il libraio, e gli ho minacciato di non dargli più da<br />

guadagnare. Egli s’ha scusato; e noi gli abbiamo dato ancora da lavorare, e ci siamo<br />

contentati. Onde spero, ch’eziandio nell’avvenire lavorerà bene, e non ci darà motivo di<br />

lamentarci. Son persuaso, che ora non essendovi novizzi starà molto male il coro delle<br />

Grazie. Se non possono dir alto, dicano basso, ma posato, e chiaro, finché il Signor<br />

Iddio si degnerà di darci aiuto. Nella prossima settimana spedirò un memoriale per<br />

ottenere la licenza di vestire sette novizzi chierici. La risposta verrà tardo, e molto<br />

probabilmente negativa, come le altre. Raccomandi l’affare a Dio Signor nostro<br />

clementissimo, a Maria Santissima delle Grazie, ed al nostro P.S. Francesco, e confidi,<br />

che le orazioni non siano per esser fatte in vano. Se non altro, potremo dire d’aver fatto<br />

quanto potevamo. Iersera ho dato l’Olio Santo al P. Carlo Felice, perché così egli ha<br />

voluto; ma oggidì è stato a pranzo con gli altri nel refettorietto. Lo raccomandino a Dio,<br />

e si conservino essi.<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

3119. 1805<br />

Al P. <strong>Provincia</strong>le Giuseppe Antonio. Cles.<br />

M.R. Padre Benedicite.<br />

Trento 21 giugno 1805.<br />

In questa mattina ho ricevuto l’attestato di questi signori professori per li nostri<br />

sette candidati posti in ordine alfabetico così: Bailoni, Beozzo, Boschetti, Fedrighi,<br />

Gentilini, Gozzaldi, Fuganti. Tutti diconsi di prima classe. Al Bailoni è aggiunto<br />

rapporto all’infima grammatica un Egregio: rapporto poi alla suprema gramm. alla<br />

retorica ed alla poesia cum eminentia. Al Boschetti sempre cum emin. Ho cercato, e<br />

ricercato le fedi battesimali mandate un’altra volta a Insprugg, e certamente ritornate,<br />

ma non ho potuto ritrovarle. In caso, che debbansi rimandare col detto attestato prego la<br />

P.S.M.R. d’indicarmi dove siano. Aspetto quelle del Fuganti, e del Boschetti. L’altrieri<br />

d’ordine dell’infermiero ho comunicato per Viatico il P. Carlo Felice, e iersera<br />

importunato dallo stesso infermo, contro il sentimento dell’infermiero, gli ho dato<br />

l’Estrema Unzione. Oggi però ha pranzato cogli altri nel refettorietto, perché così ha<br />

voluto egli. Cessò di celebrare li 17 e teme di morire alle preste. Dopo il pranzo sono<br />

venuti li due candidati di Drena, e Vigne 464 : ma senza le richieste risposte, perché non<br />

hanno trovato aiuto, ed il drenato confessa, che non ha studiato rettorica, né poesia.<br />

Domani andranno a Roveredo per farsi aiutare. Il secondo ha portato la fede del<br />

Battesimo, e l’altro dice, che non gli fu ristituita quando venne la prima volta al<br />

concorso. Io mi sono protestato incredulo rapporto a tal fede, egli ho detto, che ne cavi,<br />

e porti un’altra, se vuol esser messo in lista 465 . Il Boschetti fu presentato dal P.<br />

Giangiuseppe. L’ex-novizzo F. Angelo da Panchiato è stato da me a levare la sua fede<br />

battesimale, segno che non occor altro. Il P. Dif. Damiano con F. Martirio è venuto<br />

nella sera de’ 18 ed è partito nella mattina seguente con una guancia difformata da una<br />

464 Bombardelli (1786), e Segala (1788).<br />

465 La ha portata nuova li 25 giugno.


caduta fatta in Roveredo. Fu avvisato rapporto ala visita di Borgo, e Pergine.<br />

Genuflesso la prego della sua benedizione patena, e mi professo ecc.<br />

3120. 1805<br />

Al P. Amando Guardiano di Borgo. Colla gazzetta.<br />

Trento 22 giugno 1805.<br />

Il P. Dif. Carlo Felice, che ai 19 fu comunicato per Viatico, ed ai venti di sera volle,<br />

e ricevette l’Estrema Unzione, ieridì mattina, e sera contro l’intenzione degl’infermieri,<br />

mangiò con gli altri nel refettorietto, cosa nuova, e non più veduta. Il Rampanelli, di cui<br />

parla il Foglio, fu servente del Suffragio, e morì nel dicembre del 1793.<br />

3121. 1805<br />

Al Governo d’Insprugg.<br />

All’eccelso imperiale regio Governo dell’Austria Superiore.<br />

Il sottoscritto <strong>Provincia</strong>le de’ Francescani ai Confini d’Italia presenta, ed esibisce<br />

qui rinchiusi gli attestati degli studi fatti da sette giovani, che bramano d’essere vestiti<br />

dell’abito della sua Religione: e riverentemente supplica per la licenza di poter vestirli<br />

presto. Della quale grazia ecc.<br />

Trento li 24 giugno 1805.<br />

F. Giusepp’Antonio Dusini <strong>Provincia</strong>le de’ Francescani.<br />

Extra. All’Eccelso Imperiale Regio Governo<br />

dell’Austria Superiore<br />

Insprugg<br />

Nota. La copia di tali attestati, compresi tutti in un foglio solo, sta nel mio To. V<br />

Compen. Diplom. num. 1149, pag. 528, et 529. Questo memoriale, col detto foglio, e<br />

con le fedi battesimali del Boschetti, e del Fuganti, fu consegnato dal P. Vicario Vito al<br />

Castello di Trento li 24 giugno dopo il vespro. Vedi sotto num. 3141, 3196.<br />

3122. 1805<br />

Al P. Francesco Maria da Panchiato. Roveredo.<br />

Rev. Padre lettore S.L.G.C.S.N.<br />

Trento 23 giugno 1805 466 .<br />

Per ordine del P. <strong>Provincia</strong>le gli spedisco undici volumetti venuti da Insprugg,<br />

affinché servano rispettivamente a lui, al P. Vicario (Regalato), ed al P. Custode (Pietro<br />

Paolo). Sono del Wanker, Zallinger, Karpe, Giftschütz, Jahn, e Warnekros. Tre sono<br />

latini,cioè quelli del Zallinger, e del Karpe. Gli altri sono tedeschi. Gli aggiungo un altro<br />

libro in 4°, che ho trovato nella cella del P. letterario a lui diretto. Con questa stessa<br />

occasione gli riamando la Bolla Paolina: e lo prego de’ miei rispetti al suo P. Guardiano,<br />

e di avvisarlo, che gli spedisco una lettera interessante del P. <strong>Provincia</strong>le. Lo prego<br />

altresì di accertare il P. Gio. Pio, che gli ho risposto con prontezza, e che gli ho<br />

impetrato il richiesto indulto. Finalmente gli fo sapere, che il P. <strong>Provincia</strong>le, non avendo<br />

potuto andare in Fieme per l’escrescenza delle acque, andò a Cles, dove sta tutt’ora: e<br />

che il P. Dif. Carlo Felice, come idropico, ed asmatico, teme di presto finire i suoi<br />

giorni, e perciò fu viaticato, e munito dell’Estrema Unzione. Per carità lo raccomandino<br />

al Signor Iddio, ed essi tutti procurino di lungamente conservarsi.<br />

466 Spedita 24.


F. Vincenzio Maria gli manda il promesso manoscritto enipontano: ed io lo prego<br />

de’miei ossequi al mio benemerito signor abate Beltrami, data occasione.<br />

Suo div.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

Il detto P. Carlo Felice,che da otto giorni in qua non celebra, va nella cucina, e nel<br />

refettorio, dove mangia cogli altri infermicci.<br />

3123. 1805<br />

A Bartolommeo Fruet di Vignola.<br />

In vigore della presente, che servirà di valida obbedienza, il divoto giovine<br />

Bartolommeo Fruet sarto di Vignola 467 , nostro candidato, porterassi al nostro convento<br />

di s. Antonio in Cles della Valle di Non, e dovrà giugnervi nella sera del giorno 14 del<br />

prossimo mese di luglio, per poi esser ivi vestito del sacro abito del nostro serafico P.S.<br />

Francesco nel giorno decimosettimo dello stesso mese in qualità di Fratello Laico, sotto<br />

il patrocinio, e nome del Beato Benvenuto da Recanati, di cui l’Ordine nostro celebra la<br />

festa ogni anno nel giorno 15 di maggio: e quindi nell’avvenire chiamerassi Fra<br />

Benvenuto da Vignola. Il Signor Iddio gli doni la perseveranza nella santa vocazione, lo<br />

benedica, e lo accompagni. Data nel convento di san Bernardino appresso Trento li 24<br />

giugno 1805.<br />

L.+S. F. Giuseppantonio di Cles<br />

Ministro <strong>Provincia</strong>le.<br />

3124. 1805<br />

Al medesimo.<br />

Sia lodato Gesù Cristo Signor Nostro.<br />

Qui compiegata d’ordine del M.R.P. <strong>Provincia</strong>le vi spedisco l’obbedienza, onde<br />

possiate portarvi al nostro convento di Cles in Val di Non, per esser ivi vestito del<br />

serafico nostro abito. Siccome poi li nostri novizzi debbono provvedersi da sé il primo<br />

vestiario religioso, depositando previamente cinquanta fiorini tedeschi; così vi avverto,<br />

che innanzi di andare al noviziato di Cles vogliate deporre gli accennati cinquanta<br />

fiorini nelle mani del titolato signor Giuseppe Antonio Grandi di Pergine468 , e che<br />

portiate la di lui ricevuta al Padre Guardiano di Cles, insieme alla suddetta obbedienza,<br />

colle fedi del Battesimo, e della Cresima, e coll’attestato di due uomini scritto dal vostro<br />

M.R.S. curato, che abbiate le condizioni per altro richieste dalla Santa Sede, affinché<br />

uno possa esser ammesso al nostro sacro Instituto: del qual attestato v’inserisco qui a<br />

parte una formola da compirsi. E pregando Iddio Signor nostro clementissimo, che si<br />

degni di donarvi la perseveranza nella santa vocazione sino al fine, vi saluto<br />

cordialmente. Dal convento di s. Bernardino appresso Trento li 24 giugno 1805469 .<br />

Vostro affez.mo in Cristo<br />

Fra Gio. Grisostomo da Volano<br />

Diffinitore, e pro-segretario <strong>Provincia</strong>le ecc.<br />

3125. 1805<br />

Al P. Gregorio da Caldese. Pergine.<br />

R.P.S.L.G.C.<br />

467<br />

figlio di Niccolao, nato li cinque d’ottobre 1777, hora nona vespertina.<br />

468<br />

Giuseppe Antonio Grandi capitano, e sindico apostolico egli si scrive.<br />

469<br />

Spedita per la posta li 26.


Trento 24 giugno 1805.<br />

Eseguendo l’ordine ricevuto dal Padre <strong>Provincia</strong>le indirizzo alla P.V. le qui<br />

compiegate carte affinché facciale con premura, e sicurezza capitare nelle mani del<br />

nostro candidato Bortolo Fruet di Vignola sarto. E confidando nella già sperimentata di<br />

Lei attenzione la riverisco, e mi dico.<br />

Suo div.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

3126. 1805<br />

Al Padre <strong>Provincia</strong>le. Cles.<br />

M.R.P. Benedicite.<br />

Trento 25 giugno 1805.<br />

Ieridì ho spedito a questo Castello il memoriale all’eccelso Governo per ottenere la<br />

licenza di vestire sette novizzi chierici, coll’attestato de’ loro studi, e colle fedi<br />

battesimali del Boschetti, e del Fuganti470 , sebbene il P. Gio. Pio abbia ricevuto avviso<br />

dal prefetto del ginnasio di Bolgiano, che non occor più mandare tali fedi battesimali.<br />

Tengo preparata l’obbedienza per il Fruet di Vignola, e la spedirò al P. Gregorio colla<br />

prima occasione, che spero verrà oggi, o domani. Gli ho imposto il nome di Benvenuto,<br />

ed ordinato, che sia in Cles nella sera de’ 14 luglio, per essere vestito nel giorno 17. Ho<br />

pure spedito a Roveredo i libri noti: e la lettera interessante di V.P.M.R. Mi scrive il P.<br />

Küebach, che ora vassene a Innichen sua patria per tutto il mese di luglio, e che là ci<br />

proccurerà delle Messe ecc. Mi ricorderò dell’avviso rapporto al P. Carlo Felice, il quale<br />

ieridì ha celebrato la santa Messa, ma molto stentatamente, ed oggi, benché non abbia<br />

celebrato, l’ho trovato fuori della porta nell’infermeria. La prego della benedizione<br />

serafica, e resto.<br />

Di V.P.M.R.<br />

Um.mo, ubbid.mo, ed obbl.mo servo, e suddito<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

3127. 1805<br />

Al P. Guardiano di Borgo. Colla gazzetta.<br />

Trento 25 giugno 1805.<br />

Il P. Carlo Felice ha celebrato 471 , stentatamente però, e quindi oggi non ha celebrato.<br />

Per altro continua le sue gite al refettorio, dove mangia come gli altri, perché così vuole.<br />

Iersera fu seppellita la signora baronessa Anna Klozza, nata Particella, morta ierlaltro<br />

per dolori colici, sena Sacramenti, quantunque gli abbia chiesti.<br />

3128. 1805<br />

Al P. Pietro Damiano di Borgo. Borgo.<br />

R.P. Diffinitore S.L.G.C.<br />

Trento 26 giugno 1805.<br />

Per servirla son andato subito subito nella biblioteca, ho cercato diligentemente le<br />

bramate due, o tre copie del Reiffenstuel ricciano; ma non mi è riuscito di trovarne<br />

alcuna. Presentemente li Religiosi sono in coro. Quando potrò parlar loro, li pregherò,<br />

470 Quelle degli altri cinque sono state trattenute in Insprugg la seconda volta, che furonvi mandate.<br />

Vedi sopra pag. 3844, e 3852 (num. 3051 e 3055). Furono poi rimandate le due fedi del Boschetti, e del<br />

Fuganti nell’ottobre 1805.<br />

471 Per l’ultima volta.


che me le diano per il di Lei studio, giacché mi consta dal catalogo della detta<br />

biblioteca, che in essa furonvi riposte alcune copie. Può darsi però, che sieno state<br />

mandate altrove, e non ancora ristituite. Se ne troverò Ella sarà servita. Frattanto preghi<br />

Dio Signor nostro per li nostri bisogni, essendosi aggiunto ai vecchi, che il P. Difinitore<br />

Carlo Felice traballa, giacché oggidì dopo d’aver fatta la santa Comunione, e d’aver<br />

presa la purificazione, voleva celebrare, e non voleva credere all’infermiero, che non<br />

poteva ciò fare. Per carità preghi anche per me miserabile, che riverendola sono<br />

Suo obbl.mo servo in Cristo F. Grisostomo.<br />

3129. 1805<br />

Al P. Arcangelo Maria da Tassullo. Campo.<br />

R.P.S.L.G.C.S.N.<br />

Trento 27 giugno 1805 472 .<br />

Allorché ho ricevuto la di Lei lettera non fu tempo opportuno per esporre al P.<br />

Carlo Felice quanto Ella mi ha scritto. Dopo ha dato un crollo tale 473 , che il tempo<br />

diventò ancor meno opportuno: cui si aggiunse, che il P. <strong>Provincia</strong>le ha scritto da Cles,<br />

che succedendo la morte del medesimo P. Carlo si custodiscano le di lui carte. L’avviso<br />

dunque, che non ho parlato punto. Il detto Padre fu viaticato nel giorno 19, ed unto<br />

coll’Olio Santo nel giorno 20 dell’andante. Nel giorno 24 ha celebrato,ma molto<br />

stentatamente. Va per l’infermeria, ed anche al refettorietto, a mangiar, e bere cogli altri,<br />

e come gli altri, perché così vuole. La testa non gli serve bene, poverino! L’altar sera<br />

tarda sono giunti a Trento M. vescovo di Coira, e M. Preposito di Bolzano. Ieri un<br />

Religioso fiamingo venuto da Roma, mi ha detto, che ultimamente da Pio VII è stato<br />

creato nostro Ministro Generale il P. Ilario da Montemagno commissario generale<br />

Osservante, di cognome Cervelli. Dica al suo P. Guardiano, che per il Messale non<br />

occor altro: e parimente noi non parliamo altro della cambiale.<br />

L.I.C.D.N.<br />

Li 6 luglio ho spedito per Isidoro a Borgo, e Pergine li Periodi Maffeiani, In<br />

Pergine furono ricevuti.<br />

3130. 1805<br />

Al P. Pietro Damiano di Borgo. Borgo, colla gazzetta.<br />

R.P.<br />

Trento 28 giugno 1805.<br />

Ricordevole della promessa fattagli nella sera de’ 26 ho domandato le richieste<br />

copie del Reiffenstuel ricciano: ma rilevato avendo, che tutte le riposte in questa<br />

biblioteca tengonsi da questi studenti, li quali non possono sprovvedersi, perché<br />

studiano essi pure la morale, debbo avvisarla, che rivolga le sue ricerche altrove. Nella<br />

festa di s. Vigilio nostro protettore furono in Trento come privati S.A.R. monsignor<br />

Carlo de Budol inspruchese vescovo, e principe di Coira, e monsignor Gio.<br />

Nepomuceno di Buol Preposito mitrato di Bolzano. Il vescovo poi è andato<br />

nell’Anaunia, per visitare i signori Conti di Castel Valer.<br />

3131. 1805<br />

Al Padre Gregorio da Caldese. Pergine.<br />

Rev. Padre sia lodato Gesù Cristo Signor nostro.<br />

472 Spedita 28.<br />

473 Morì li 2 luglio.


Trento 28 giugno 1805.<br />

Già ho preveduto, e predetto, che il noto suo penitente darebbe motivo di vari<br />

sospetti, ed ho soggiunto, che imputet sibi. Per un motivo è bene, che quelli, cui sono<br />

palesi li di lui eccessi, sappiano anche il di lui pentimento: ma pure a me sembra, che<br />

avrebbe potuto scansare tali sospetti coll’andare lungi dal luogo dove ha peccato; con<br />

questo però, che si facesse ben conoscere ad un buon direttore spirituale, e che dopo<br />

d’essere stato cattivissimo tanti anni, non si fidasse d’un fervore corto, e concepito per<br />

impulso altrui, e che praticasse gli atti de’ veri penitenti, e convertiti. Egli dovrebbe ora<br />

diventare un gran santo penitente, a gloria di Dio Signor nostro, ad esempio del<br />

prossimo, ed a dispetto del diavolo. Glielo raccomando di cuore. Proccuri di farlo<br />

divenire tale. Che non sia peranche venuta da Roma la risposta al memoriale dato li 20<br />

oppure 30 dello scorso maggio, non è maraviglia per me, che più volte ho sperimentata<br />

una simile tardanza. Nel 1802 ho scritto ai 23 di giugno, ed ebbi la risposta li 27<br />

settembre. Nel 1803 scrissi li 15 febbraio e ricevetti la risposta li 7 aprile ecc. Spero, che<br />

V.P. avrà ricevuto un’altra mia de’ 24 coll’obbedienza ecc. per il candidato Bortolo<br />

Fruet di Vignola. Mi raccomando in precibus, la riverisco, e resto.<br />

So obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Grisostomo.<br />

3132. 1805<br />

Al P. <strong>Provincia</strong>le Giuseppe Antonio. Cles.<br />

M.R.P. Benedicite<br />

Trento 1 luglio 1805 474 .<br />

Mi ha consolato colla notizia, che le fedi battesimali mandate la seconda volta in<br />

Insprugg, non siansi smarrite; ma bensì restate là. Il candidato di Drena ha portato una<br />

nuova fede del suo Battesimo conferitogli nel giorno 3 di giugno 1786. Rapporto al<br />

traslocare F. Massenzio il P. Dif. Gaudenzio, ed io ci rimettiamo a quanto giudicherà<br />

bene la P.V.M.R., cui fo sapere, che oggidì ho mandato al sig. Tommaselli una cedola<br />

di fiorini 5 con alcune monete, che in somma fanno troni 29 e carentani 10, dati da<br />

Antonio Piva di Castagnedo, fratello del P. Maurizio per la nota dispensa. Ieridì ho<br />

ricevuto dal Castello un dispaccio dato li 21 dal quale s’intende, che l’eccelso Governo<br />

li 29 maggio non ebbe dal canto suo alcuna difficoltà di conferire la conferma politica<br />

alla nomina de’ nuovi Guardiani de’ due conventi di Cles, e Mezzolombardo, essendo<br />

stata placidata dal R.mo Ordinariato. Lo riporrò nel provincialato. In questa mattina ho<br />

dato la benedizione papale al P. Dif. Carlo Felice, e gli ho raccomandato l’anima. Ieri fu<br />

comunicato per divozione sul letto, e poi voleva dire la santa Messa, ed andare al<br />

refettorio. Oggi non poté comunicarsi per pericolo di non poter inghiottire la sacra<br />

Ostia. Bisognerà pensare per al surrogazione statutaria 475 d’un diffinitore, la quale non<br />

sarà facile... Mi scrivono da Roveredo, che F. Gio. Pietro da Novarna sta colla febbre<br />

terzana 476 . Un nostro Religioso fiamingo ritornato da Roma in questi giorni mi ha detto,<br />

che nella vigilia della Pentecoste il P. commissario generale Ilario da Montemagno fu<br />

dichiarato Ministro Generale dal Sommo Pontefice. La prego genuflesso della sua<br />

paterna benedizione, e resto.<br />

Di V.P.M.R. Um.mo, ubbid.mo servo, e suddito<br />

474<br />

Spedita li 2.<br />

475<br />

Cap. 8, n. 49, e 51.<br />

476<br />

e che esce dai torchi Marchesani la vita dell’abate Tartarotti latina scritta da un maestro del<br />

ginnasio roveretano.


F. Gio. Grisostomo.<br />

3133. 1805<br />

Al P. <strong>Provincia</strong>le Giuseppe Antonio.<br />

M.R.P. Benedicite.<br />

Trento 2 luglio 1805.<br />

La vita del nostro gran taumaturgo Sant’Antonio scritta dal Padre Bartolommeo di<br />

Trento Domenicano, che lo vide, e conobbe, dicendo: quem vidi, et cognovi, sta presso i<br />

PP. Bollandisti To. 2 iunii ad 13 diem, pag. 703, col. 2, ma è brevissima, consistendo in<br />

venti sole righe. Rapporto ai miracoli dice soltanto: Plura etiam post mortem miracula<br />

est operatus, ita ut puer, et puella in aqua submersi, eius meritis suscitati legantur. La<br />

stessissima portasi anche nella vita di s. Antonio scritta dal P. Luigi da Missaglia M.O.<br />

stampata in Parma l’anno 1776 pag. III.<br />

Nelle Cronache de’ primi XXIV Generali dell’Ordine nostro, terminati nell’anno<br />

1374 delle quali abbiamo una copia manoscritta in questa nostra biblioteca, v’ha Vita<br />

Sancti Antonii de Padua, ed in essa c’è il seguente capitolo: In partibus Tholosanis cum<br />

vir sanctus adversus quemdam etc. etc, sino all’obedivit.<br />

I Bollandisti cit. To. 2, pag, 725 riportano ad literam la descritta relazione delle<br />

Cronache. La riporta, ma in italiano ad sensum, anche il P. Missaglia pag. 112 e segg.<br />

Parimente ad sensum, ma in latino, la riferisce Sicco Polentone cittadino padovano nella<br />

vita di s. Antonio, che scrisse nell’anno 1433, e leggesi stampata coi sermoni di s.<br />

Antonio in Psalmos, Bononiae 1757, pag. XVII. In compendio la dà finalmente anche<br />

l’ex Gesuita Emmanuele de Azevedo nella Vita di s. Antonio L. 1, c. 12, pag. 49 e 50,<br />

edit. tertiae Venetiis 1793. Tutti questi asseriscono il miracolo, ma con qualche variante,<br />

poiché altri dicono Mulo, altri Mula, altri Asina, altri Tolosa, altri Rimini, altri Bourges;<br />

e quindi v’ha chi lo crede fatto in più luoghi.<br />

Il P. Bartolommeo da Pisa nella sua opera Conformit. L. 1, conf. 8 scrive: In dicta<br />

civitate Arimini quidam haereticus etc. NB. dice un’Asina.<br />

Lo Spondano parla poco di s. Antonio, e nulla dice de’ di lui miracoli etc. etc.<br />

Pro mea memoria. In Cles fu rappresentato questo miracolo presso la nostra chiesa<br />

di s. Antonio nella processione solennissima del Corpus Domini. Lo crede vero<br />

quell’arciprete Luigi Flamamcino, lo nega, il sig. Giacomantonio Maffei di Revò<br />

sull’asserzione dell’empio Pilato tassullitano.<br />

3134. 1805<br />

Al P. Guardiano di Borgo. Colla gazzetta.<br />

Trento 4 luglio 1805.<br />

Finalmente ieridì è venuto da Insprugg l’ordine a questa Cassa Circolare di pagare<br />

le spese fatte nell’anno scorso per il nostro convento a cagione dell’ospitale militare 477 .<br />

Ieri è partito questo P. Guardiano (Mich. Angelo) per Cles, dove starà sino all’agosto<br />

bevendo le acidole. La chiesa di s. Maria Maggiore ora sta chiusa, perché ierlaltro<br />

all’una, e mezza pomeridiana è caduta buona parte della di lei volta verso la porta<br />

maggiore, con morte di due uomini, che stavano lavorando per impedire così fatta<br />

caduta. Si suppone, che sarà già pervenuta costà l’infausta notizia della morte seguita<br />

qui ai 2 del corrente mese del P. Diffinitore Pino. Non è ancora venuto da Insprugg il<br />

477 È venuto, cioè fu a noi insinuato dal sig. Capo-console Conte Gerolamo Graziadei, e nel giorno 4<br />

fu consegnato il danaro al sig. Ant. Fedrigoni, dal Castello, consistente in fiorini 216 e car. 43, che fanno<br />

troni 1083, car. 7.


privilegio de’ dazi, chiesto con data de’ 24 maggio. Nell’anno scorso fu chiesto con data<br />

de’ sei giugno, e venne li 12 luglio.<br />

3135. 1805<br />

Al P. Cirillo Dusini da Cles. Arco. Le Grazie.<br />

R.P.S.L.G.C.<br />

Trento 6 luglio 1805.<br />

Rispondo subito, che io nulla tengo di ciò, che suppone V.P. e che ho avuto ordine<br />

preventivo dal P. <strong>Provincia</strong>le di avvisare questo P. Guardiano di metter via tutto, e di<br />

conservarlo a di lui disposizione. Rapporto alla di Lei sportella nulla so. Parimente<br />

nulla sa F. Vincenzo sartore. Non posso cercarla presso F. Vincenzo Maria chierico,<br />

perché non si trova qui, essendo andato a Cles con questo P. Guardiano sino dal terzo<br />

giorno del corrente. Spero, che ritornerà presto 478 , ed allora gli parlerò. Frattanto la<br />

riverisco, e resto, assicurandola, che ho lacerato ecc.<br />

Suo div.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

3136. 1805<br />

Al Padre Giuseppe Antonio <strong>Provincia</strong>le. Cles.<br />

M. Rev. Padre Benedicite.<br />

Trento 9 luglio 1805.<br />

Dal Padre Diffinitore Gaudenzo intenderà di qual sentimento egli sia rapporto alla<br />

futura surrogazione d’un Diffinitore. Ho letto, e riletto anch’io intorno a ciò; ma son<br />

ancora irresoluto solamente per cagione dell’apostolico. Se non vi fosse questo, non<br />

sarebbevi alcuna difficoltà. S’è vero, che dalla S. Sede abbia i privilegi degli ex-<br />

<strong>Provincia</strong>li, e che siengli stati ammessi dalla <strong>Provincia</strong>, potrà pretendere d’esser<br />

compreso nella lista statutaria de’ Padri. Si potrà pretendere, che li mostri. Per altro ho<br />

letto, che a tenore d’un decreto di Paolo V dato li 10 ottobre 1614 ed ammesso da un<br />

Capitolo Generale, si per Sedem apostolicam alicui concedatur privilegium personale<br />

Patris <strong>Provincia</strong>e, solum intelligendum est de praecedentia, et titulo paternitatis. So<br />

altresì, che Pietro Vigilio ha ammesso i detti privilegi supponendo,che fossero dati dalla<br />

Religione, e non dalla S. Sede. Finora non ha goduto altro, che quello della precedenza.<br />

Non mi consta quai pensieri abbia presentemente. Non gli ho parlato punto su di ciò, e<br />

non fido parlargli. Vi sarà tempo. La surrogazione dee farsi da tutto il Diffinitorio, con<br />

un atto soscritto da tutti li Diffinitori, e del <strong>Provincia</strong>le, quantunque lo Statuto dica, che<br />

al defunto s’intenda ipso facto surrogato etc. Così fu praticato nella <strong>Provincia</strong> nostra<br />

finora, e stabilito nel Capitolo Generale toletano del 1658, dove leggesi: Subrogationes<br />

tam in Observantia, quam apud Reformatos fiant a toto Diffinitorio, et non a solo<br />

Ministro <strong>Provincia</strong>li. Quando il surrogato sia Guardiano, questi può Guardianatus<br />

munus exercere usque ad novam electionem Guardianorum Congregationis immediate,<br />

vel Capituli provincialis, giacché lo Statuto, che li Diffinitori attuali non possono essere<br />

Guardiani va inteso de definictoribus electis, non de subrogatis. Bramo, che questo, ed<br />

ogni altro negozio sia trattato pacificamente; e pregando la P.V.M.R. della sua paterna<br />

benedizione mi professo.<br />

Di V.P.M.R. cui aggiungo, che F. Abbondanzio ha ricevuto da questa dogana la<br />

cassa veneta, e che domani, se lo permetterà il tempo 479 , s’instraderà di ritorno per<br />

478<br />

Sono ritornati a Trento il primo di agosto.<br />

479<br />

Partì gli XI.


Borgo senza essere perfettamente guarito F. Giuseppe. Sabato è ritornato da me il<br />

candidato Bertoldi da S. Orsola: e ieri venne qua da Aldeno il P. Vicario Regalato<br />

supplimentario di quel curato 480 .<br />

Um.mo, obbl.mo, ubbid.mo servo, e suddito<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

3137. 1805<br />

Al Padre Geremia Guardiano di Pergine.<br />

R.P. sia lodato Gesù Cristo Signor Nostro.<br />

Trento XI luglio 1805 481 .<br />

Oggidì soltanto ho ricevuto il diploma d’esenzione dai dazi segnato in Insprugg li<br />

12 giugno, ed in Trento li 3 luglio. È tutto tedesco, da me non inteso; siccome però dal<br />

Giudizio provinciale dicesi conforme alla nostra supplica presentata li 24 maggio; così<br />

credo, che ci viene accordato d’estrarre dall’Austro-Veneto li capi seguenti.<br />

Lana nera etc. come sopra num. 2859. Non poso mandare alla P.V.R. l’originale di<br />

così fatto diploma, perché debbo mandarlo a Borgo, e Grigno: suppongo però, che a Lei<br />

basterà questo compendio. E riverendola resto<br />

suo div.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo ecc.<br />

3138. 1805<br />

Al P. Romedio Keller da Cles. Cavalese.<br />

R.P.S.L.G.C.S.N.<br />

Trento 12 luglio 1805 482 .<br />

Sento con singolar gusto, e piacere, che si pensa, e tratta di dare al pubblico una<br />

Categorica notizia della Valle di Fiemme, riferendo i costumi della medesima, li<br />

padroni, e gli uomini più illustri della medesima. Quindi malgrado l’esser vecchio,<br />

stanco, scarso di tempo, ed offuscato dal timore di guerre, e novità dolorose, per servire<br />

l’ill.mo signor Giuseppe Antonio Riccabona ho scritto il qui annesso foglio; e pregando<br />

la P.V. de’miei ossequi al lodato signore, la riverisco, e resto<br />

suo div.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo d’Avolano (sic).<br />

Il detto foglio contiene le cose seguenti.<br />

D.O.M.<br />

Immortalis Memoriae Viro etc. etc.<br />

Quest’epitafio leggesi alla pag. 52 del libretto intitolato Elenco dell’epoche della<br />

vita, e degli scritti del Padre Benedetto Bonelli Francescano, composto nel 1783, e<br />

stampato nell’anno 1785 in Venezia, da Simone Occhi nel To. 41 della Nuova raccolta<br />

d’opuscoli scientifici, e filologici del Padre Fortunato Mandelli monaco Camaldolese, in<br />

12°. Fu composto, ed anche stampato a riguardo dell’Emm.mo signor cardinale<br />

Giuseppe Garampi. Ora in Venezia non trovasi alcuna copia venale del medesimo.<br />

L’ultima fu mandata in Insprugg nello scorso giugno di quest’anno 1805, con qualche<br />

aggiunta, e coll’errata corrige manoscritta 483 .<br />

480 Partì gli XI per Roveredo.<br />

481 Spedita li 15 luglio.<br />

482 Spedita li 13 sabato.<br />

483 Fu chiesta per Insprugg dal sig. Francesco Riccabona in Trento.


Victorius Weber de Cavalesio Ordinis Minorum Reformatorum sancti Francisci<br />

lector theologus, et Custos suae <strong>Provincia</strong>e tridentinae sancti Vigilii, necnon<br />

commissarius visitator generalis quatuor <strong>Provincia</strong>rum Tirolensis, Venetae,<br />

Bononiensis, et Bavaricae, anno iubilaei 1750 Comitiis generalibus Romae interfuit, ac<br />

iterato apoplexiae morbo correptus interiit Tridenti die undecima octobris anno 1760,<br />

aetatis suae 55. Is contra Ludovicum Antonium Muratorium virum clarissimum, edidit<br />

librum inscriptum C. Octavii Valerii de superstitiosa timiditate vitanda, sive vindiciae<br />

voti, quod vocant sanguinarii, pro tutela Immaculatae Conceptionis Deiparae suscepti.<br />

Tridenti, ex typographia Monauniana 1751, in 4°.<br />

Agapitus de Prato a Thesido Ordinis Minorum Reformatorum <strong>Provincia</strong>e<br />

tridentinae alumnus, linguis orientalibus addiscendis operam dedit Romae in Collegio<br />

nostro missionariorum S. Petri in Monte Aureo, fuitque linguae arabicae lector in<br />

patavino episcopali seminario. Vivere autem desiit in eadem civitate Patavii die...<br />

novembris anno 1687, aetatis suae 34. Typis commisit, dicavitque tunc viventi Beato<br />

Gregorio Barbadico cardinali, et episcopo Patavino, librum praenotatum: Flores<br />

grammaticales arabici idiomatis... Opus omnibus arabicae linguae studiosis perutile, et<br />

necessarium. Cui accedit in fine Praxis grammaticalis, et exercitium lectione vulgari.<br />

Item rudimenta grammatiace persicae. Patavii 1687, ex typographia Seminarii, opera<br />

Augustini Candiani, in 4° pagg. 414.<br />

Apollinaris Ielicus de Thesido, eiusdem <strong>Provincia</strong>e Vigilianae alumnus, vita<br />

functus Cavalesii die 3 iunii anno 1787, aetatis suae 80, praeter plures concionum, et<br />

sermonum tomulos, scripsit Campi anno 1757 opusculum non contemnendum sub<br />

titulo: Descrizione delle sette Pievi Giudicariesi, e loro confinanti di Ledro, e di<br />

Vestino. Anno autem 1772 Clesii me urgente aliud simile opusculum praenotatum:<br />

Descrizione della Valle di Fiemme. Utrumque penes me manet manuscriptum.<br />

Ambrosius Bosinus de Pradatio Ordinis Minorum Reformatorum <strong>Provincia</strong>e<br />

Austriacae lector theologus, ac Diffinitor, decessit eiusdem <strong>Provincia</strong>e senior optimus<br />

Lanzendorfii in archidioecesi viennensi die 8 iunii anno 1749 aetatis suae 85, editis<br />

duobus sequentibus libris:<br />

Expositio literis, moralis, et practica sacrae Regulae Fratrum Minorum.<br />

Ratisbonae, typis Io. Bapt. Lang, episcopalis typographi 1733, in 8°.<br />

Lapis super lapidem, hoc est quaestiones fundamentales super Regulam S.P.<br />

Francisci Fratrum Minorum. Neostadii, typis Samuelis Muller Univ. Vien. typographi<br />

1745, in 8°.<br />

Carolus Bosinus de Pratatio praedictae <strong>Provincia</strong>e austiacae sacerdos obiit Viennae<br />

die sexta ianuarii anno 1696, recinsitusque fuit inter Religiosos venerabiles.<br />

Carlo Varesco di Panchiato Carmelitano Scalzo, vescovo di Calamina, e Vicario<br />

apostolico del Gran Mogol, Idalcan, e Golconda, che morì nel Malabar ai sei di gennaio<br />

del 1785, merita luogo tra gli uomini illustri di Fiemme non solamente come vescovo,<br />

ma eziandio come scrittore. Appresso i di lui parenti si troverà l’elogio, che ho loro<br />

mandato nell’anno 1776. Con cinquanta lettere del medesimo ho formato un volumetto<br />

in 4°, col titolo Lettere Vareschine.<br />

Daniele Zeni di Tesaro vescovo e principe di Bressanone morì li 24 dicembre<br />

l’anno 1<strong>62</strong>8 di sua età 44.<br />

Ioannes Dominicus Peregrinius de Mohena I.U.D. professor universitatis<br />

salisburgensis, ibidem consiliarius aulicus, et plurium librorum auctor, obiit Salisburgi<br />

die 22 iunii anno 1764, aetatis suae 77, sepultus cum longo epitaphio. Videri poetst eius<br />

elogium in Libro defunctorum Mohenae.


Ioannes Antonius Scopulus de Cavalesio medicus physicus, ac professor<br />

universitatis papiensis, varios libros edidit, excessitque Papiae anno 1788, die quinta<br />

maii.<br />

Gasparus Savoy de Altaripa, olim Iesuita, plures libros suos typis commisit,<br />

obiitque patriae suae curatus anno 1785.<br />

Gio. Battista Michi de Tesaro prete circa il 1700 ha dato alle stampe una raccolta di<br />

varie canzoni spirituali da cantarsi nelle solennità della Natività ecc. di Nostro Signor<br />

Gesù Cristo. Fu ristampata parecchie volte.<br />

Gio. Giacomo Giovanelli fondatore dell’ospitale di Tesaro sua patria, e gran<br />

cancelliere in Milano, chiaro nell’anno 1707 in cui fu consigliere, ed agente di sua<br />

Altezza R.ma vescovo, e principe di Trento.<br />

Per l’ospitale di s. Pellegrino appresso Moena potrassi vedere il volumetto da me<br />

scritto nel 1794 in 4°, col titolo Documenti antichi del predetto Ospitale. Suppongo, che<br />

si troverà nell’archivio comunale di Moena.<br />

Bonifacio Bonelli etc.<br />

Benedetto Bonelli etc.<br />

L’epitafio di Salisburgo è questo: Sta Viator. Hic enim etc. come To. 1, Varairum<br />

inscript. 837.<br />

Nota per mia memoria. Il sig. Riccabona pregato da un suo corrispondente<br />

consigliere di Stato in Vienna 484 , s’è impegnato di mandargli l’accennata Notizia: ed ha<br />

incombenzato il P. Romedio, che mi scriva, e ricerchi ecc.<br />

Nella coperta ho scritto: Favorisca di accertare il suo Padre Guardiano, che ho<br />

avvisato il mio rapporto alle tre Messe legnarie. Colla prima occasione manderò loro la<br />

storia nuova del sig. Giacomantonio Maffei di Revò.<br />

3139. 1805<br />

Al P. Giuseppe Antonio <strong>Provincia</strong>le.<br />

M.R.P. Benedicite.<br />

Trento 12 luglio 1805 485 .<br />

Sono di avviso alla P.V.M.R. che ieridì ho ricevuto il diploma rapporto ai dazi,<br />

segnato in Insprugg li 12 dello scorso giugno 486 , ed in Trento li 3 del corrente.<br />

Suppongo, che sia favorevole; ma pure innanzi di spedirlo a Borgo lo farò leggere da F.<br />

Vincenzo Maria quando sarà qui di ritorno, perché io non l’intendo, essendo tutto<br />

tedesco. Spedirò eziandio la lista de’ capi privilegiati al P. Guardiano di Pergine,<br />

giacché la brama, e la ha chiesta. Ieridì sono partiti per Roveredo il P. Regalato, e per<br />

Borgo F. Giuseppe: ed è venuto in questo convento per istarvi 15 giorni in esercizi<br />

spirituali il sig. Conte Ignazio Zambelli, che ogni giorno vuole una Messa per se stesso.<br />

Domani mattina li Religiosi andranno al funerale del signor Bernardino di Pietra Piana.<br />

Questo C.R. Giudicio <strong>Provincia</strong>le, e Capitaniato Circolare mandando il detto diploma<br />

avverte il P. <strong>Provincia</strong>le, che per ottenere un’altra volta un simile passo, si rende<br />

necessario, ch’esso faccia constare il numero dei Religiosi della sua <strong>Provincia</strong>. Dallo<br />

stesso C.R. Giudicio s’impara, che nell’avvenire bisogna scrivere l’Eccelso Imp. ed<br />

Imp. Reg. Governo dell’Austria Superiore. La prego della sua paterna benedizione, e<br />

resto ecc.<br />

484<br />

Cioè dal barone di Hormayer segretario del Consiglio di Stato autore dell’Almanacco tirolese,<br />

che si stampa in Vienna annualmente.<br />

485<br />

Spedita li 13.<br />

486<br />

In Insprugg col num. 10174 Zoll, ed in Trento col num. Dazio 5193/259.


Il P. Leonardo fu esaminato.<br />

3140. 1805<br />

Al P. Lorenzo da Cavareno Vicario e Maestro. Arco.<br />

R.P.S.L.G.C.S.N.<br />

Trento, s. Bernardino 14 luglio 1805.<br />

Rendo avvisata, ed accertata la P.V.R., che nello scorso giorno dodicesimo da<br />

monsignor Vicario Generale (Zambaiti) furono prorogate ad un altro triennio ambedue<br />

le di Lei patenti confessionali. Ho anticipato tanto il chieder ciò, perché non potendo<br />

andar io personalmente nel Castello, debbo prevalermi d’altri, ed avere riguardo al loro<br />

minore incomodo. Gliele spedirò colla prima occasione opportuna, e sicura fuori di<br />

posta. In caso poi, che questa non mi si presenti avanti del girono 25 del corrente<br />

mese 487 , in cui spireranno le vecchie, in vigore di questa mia la P.V.R. potrà continuare<br />

il sacro suo esercizio di confessore privilegiato. Non è ancora venuta veruna risposta al<br />

memoriale presentato nel giorno 24 dello scaduto giugno per li novizzi, e replico, che io<br />

non ispero la grazia chiesta. Non sarà poco se sarà permesso a noi vecchi, e professi di<br />

vivere, e morire ne’ conventi. Ora sono in aria delle altre novità dolorose. Preghi Dio<br />

Signor nostro per noi, e mi creda<br />

suo obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

P.S. Ho ricevuto il diploma per li dazi. Attesa la caduta di s. Maria Maggiore fu<br />

levato l’ordine di predicare per la buona Morte. Favorisca di far sapere al P. Cirillo, che<br />

l’altrieri è venuta qua da Mezlombardo la di lui sportella. Suppongo, che il memoriale<br />

dato li 24 giugno a questo Capitaniato per la licenza di vestire 7 novizzi non sia ancora<br />

stato spedito a Insprugg, perché oggi 14 luglio ci fu chiesta una notizia da unirsi al<br />

medesimo.<br />

3141. 1805<br />

All’Inclito Imp. Reg. Giudizio <strong>Provincia</strong>le, ed unitovi Capitaniato Circolare ai<br />

Confini d’Italia in Trento 488 .<br />

Il sottoscritto <strong>Provincia</strong>le de’ Riformati di san Francesco risponde subito, e<br />

riverentemente, che non può rassegnare le fedi battesimali degli altri cinque giovani<br />

suoi candidati, perché le ha mandate per la seconda volta 489 all’Eccelso Imp. Reg.<br />

Governo dell’Austria Superiore con data de’ 20 marzo prossimo passato e non gli<br />

furono rimandate indietro come la prima volta. Trento 14 luglio 1805.<br />

F. Giusepp’Antonio Dusini da Cles<br />

<strong>Provincia</strong>le de’ Riformati.<br />

Nota. Nello stesso giorno 14 luglio dopo il vespro fu presentato dal P.<br />

Giangiuseppe di Canzolino al sig. Riccabona, il quale disse, che hanno chiesto le dette<br />

fedi, perché videro essere sette i candidati, e le fedi battesimali due sole. Da questo io<br />

argomento, che il memoriale de’ 24 giugno è ancora in Trento, e non fu spedito ad<br />

Insprugg. In fatti nel dispaccio di Trento non fassi alcun cenno del Governo d’Insprugg.<br />

Al Padre <strong>Provincia</strong>le. Cles.<br />

3142. 1805<br />

487 Spedite li 18 per Fratrem Dominicum e ricevuta in Arco subito.<br />

488 In avvenire si dovrà scrivere all’Inclito Cesareo, e Cesareo Regio Giudizio ecc.<br />

489 Vedi sopra num. 2970, 3055, e 3121.


M.R.P. Benedicite.<br />

Trento 15 luglio 1805.<br />

Stando in aspettazione di qualche risposta al memoriale per poter vestire sette<br />

novizzi, consegnato colle fedi battesimali del Boschetti, e del Fuganti nel giorno 24<br />

dello scorso giugno a questo Castello, ieridì dopo il pranzo ricevetti un dispaccio dal<br />

medesimo Castello dato ai sei del corrente, con cui vengono chieste le fedi battesimali<br />

anche degli altri cinque candidati. Nel detto memoriale non feci alcun cenno delle fedi,<br />

perché allora non seppi, che fossero state trattenute in Insprugg. Ieri dunque ho risposto<br />

subito in scriptis, che per la seconda volta sono state mandate all’eccelso Governo, e<br />

non furono rimandate indietro come la prima volta. Il sig. Riccabona si contentò di cos’<br />

fatta risposta, e disse, che la domanda provenne da un suo scrupolo, In fatti non fu<br />

nominato punto l’eccelso Governo, come per altro viene praticato. Da questo rilevai,<br />

che il memoriale dato ai 24 giugno, non fu spedito avanti li 14 di luglio. Forse sarà<br />

tutt’ora in Trento, e staravvi anche in seguito, perché li signori castellani ora debbono<br />

pensare ad altro.<br />

Oggidì è partito di ritorno a Mezlombardo il P. Francesco Felice, giacché sono<br />

venuti a pigliarlo da Salorno apposta. È pure partito verso Pergine il P. Giangiuseppe,<br />

atteso che non ha più l’impegno di predicare a S. Maria Maggiore per la rovina di tal<br />

chiesa, che ora fa le sue funzioni parrocchiali, altre alle Fradaglie, ed altre al Carmine490 .<br />

Mi spiace, che F. Vincenzo Maria sia per ritornar qua tanto tardo, perché non credo<br />

bene di spedire altrove il diploma daziale senza essere sicuro del di lui tenore, e non<br />

ardisco di farmelo spiegare da persona estranea. Suppongo però, che non siavi premura<br />

di spedirlo. Frattanto farò sapere ai Padri Guardiani di Borgo, ed Arco, che lo tengo.<br />

Non parlo de’ nostri timori cagionati dai fortini, che vengono fatti, e voglionsi fare; ma<br />

bensì la prego genuflesso della sua paterna benedizione ecc. Ho avvisato gl’infermieri<br />

rapporto a F. Umile491 , e rapporto a F. Massenzio questo F. Michele, ed anche F. Giulio<br />

per la di lui traslocazione. In Pergine fu vestito F. Timoteo Gardener li 17 dello scorso<br />

giugno, e finora si diporta bene per attestato di quel P. Guardiano.<br />

3143. 1805<br />

Al Padre Guardiano delle Grazie ‘Arco.<br />

R.P.S.L.G.C.S.N.<br />

Trento 16 luglio 1805 492 .<br />

Inteso avendo, che il signor daziale di Riva, per effetto della sua pietà, e bontà, non<br />

pretende,che siagli data copia del diploma sovrano, con cui vienci permesso<br />

d’introdurre da Stato estero per nostro uso certe vettovaglie, e che le lascia passare<br />

senza difficoltà; prego la P.V.R. che voglia almeno fargli sapere, che lo tengo segnato in<br />

Insprugg nel giorno dodicesimo dello scaduto giugno, uniforme a quello degli anni<br />

scorsi, per ispedirlo al dazio di Grigno. Riverendola resto<br />

suo div.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

3144. 1805<br />

Al sig. abate Giuseppe Stanchina 493 . Livo.<br />

490<br />

Anzi tutte al Carmine.<br />

491<br />

F. Umile venne qua li 28 luglio sabato.<br />

492<br />

Spedita li 17.<br />

493<br />

Prete confessore d’anni 33 circa.


Ill.mo sig. sig. e padrone colendissimo.<br />

Trento, s. Bernardino 17 luglio 1805 494 .<br />

Questo nostro Padre Vicario Vitantonio da Cles ha ricevuto la stimatissima lettera<br />

di V.S.Ill.ma soltanto nel giorno dodicesimo del corrente luglio, quantunque porti la<br />

data de’ tre dello scaduto giugno. Avendo egli commesso a me il darle risposta,<br />

brevemente le dico, che io sono persuaso, essere abbastanza giustificato il catalogo de’<br />

vescovi di Trento dalle Notizie del nostro Padre Benedetto Bonelli, specialmente dai<br />

volumi secondo, e quarto: ed in conseguenza, che V.S.Ill.ma leggendoli con attenzione,<br />

troverà le risposte a tutte le sue difficoltà, e questioni. Le aggiungo ciò nonostante, che<br />

ho veduto molti cataloghi de’ vescovi di Trento antichi, e recenti, manoscritti, e<br />

stampati: che tutti s’intitolano Cataloghi de’ Vescovi: tutti cominciano da Giovino; e<br />

tutti mettono San Vigilio il decimottavo.<br />

Che il Sacerdotes, et episcopi della Nota posta dopo Astero nell’Udalriciano, scritto<br />

nell’undicesimo secolo, contengono due vocaboli sinonimi, e però non voglio dire, che<br />

furono altri preti semplici, ed altri vescovi, si arguisce dal sapersi, che per Sacerdotem<br />

aliquando intelligitur episcopus, come avvisa il Magri nel suo Hierolexico verbo<br />

Sacerdos: e che san Girolamo in Epist. ad Oceanum § 3, dice: Apud veteres iidem<br />

episcopi, et presbyteri fuerunt.<br />

In fatti san Gregorio Magno nelle sue Lettere chiama Castri Cumani sacerdotem<br />

un vescovo di Como, e sacerdotem, et rectorem un vescovo di Velletri.<br />

Graziano Augusto scrivendo a S. Ambrogio vescovo di Milano intitolò la sua<br />

lettera Ambrosio religioso sacerdoti Omnipotentis Dei.<br />

San Possidio nella vita di s. Agostino nomina Sacerdotem eximium Ambrosium, e<br />

Sacerdotem optimum Augustinum, ambidue vescovi.<br />

Sant’Onorato vescovo di Vercelli da Paolino suo coetaneo nella vita di s. Ambrosio<br />

fu nominato Honoratus sacerdos ecclesiae Vercellensis. Parimente Sacerdotes furono<br />

detti dallo stesso Paolino ivi li vescovi di Vienna, di Bourdeaux, d’Arvergne, di<br />

Periguerit.<br />

San Gelasio primo Papa in Epist. ad Dardanos, rammemorando i vescovi di<br />

Ravenna, Milano, Sirmio, e Treveri § 20 scrive: Numquid harum urbium sacerdotes<br />

ultra mensuram etc. e nel § 29 beatae memoriae Ambrosius mediolanensis sacerdos<br />

ecclesiae.<br />

Sant’Apollinare vescovo di Ravenna dal Breviario, e Messale romano dicesi<br />

sacerdos, et martyr.<br />

Parimente nelle orazioni del Messale Udalriciano di Trento sono detti Sacerdoti li<br />

santi vescovi Apollinare, Ambrosio, Niccolò, Arbogasto, Zenone, Biasio, Udalrico,<br />

Wiliberto etc.<br />

Anche il card. Orsi nella Storia ecclesiastica secolo I, L. 2, n. 13 scrive: una sola<br />

persona detta talora in questi primi tempi indistintamente vescovo, e prete; ma cui indi<br />

a non molto fu appropriato il primo vocabolo a fin di meglio distinguerla dai semplici<br />

sacerdoti. Monsignor Filippo Anastasio patriarca d’Antiochia parte 1 Lucubrationum in<br />

Surrentinos Antiquitates, edit. Rom. 1731, pag. 27 dice: Olim modestiae ergo<br />

sacerdiotes, et presbyteri vel ipsi episcopi nominabantur.<br />

Li Padri Maurini nelle note alla vita di s. Gregorio Magno scritta da Paolo Diacono<br />

dicono: Sacerdotes dicti olim non quilibet presbyteri, sed episcopi, qui civitatibus<br />

494 Spedita li 22.


praeerant: qui vero in vicis, et oppidis sacris praeficiebantur, ii appellabantur<br />

presbyteri.<br />

Se chi scrisse la nota del Sacerdotes, et episcopi avesse preteso d’insinuare, che non<br />

tutti gli antecessori di san Vigilio furono vescovi, non avrebbe messo il titolo Ordo<br />

epsicoporum avanti Giovino; ma bensì avanti ‘l da lui supposto primo vescovo.<br />

Certamente in tutta l’Italia Sacra dell’Ughelli, nella Germania sacra dell’Hansizio, ne’<br />

cataloghi del Beyerlinck, dell’Hibnero etc. non v’ha esempio d’una così fatta<br />

confusione di parrochi, preposito, vescovi.<br />

Le odierne dolorose vicende non mi permettono lo scrivere di più. E perciò<br />

pregandola d’avermi per iscusato, le fo una divotissima riverenza, e mi dichiaro<br />

Di V.S.Ill.ma<br />

Umil.mo, ossequ.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano Minore Riformato.<br />

Foris. All’Ill.mo sig. sig. e padrone colendissimo<br />

Il sig. abate Giuseppe Stanchina<br />

di Panianthurn, e Lauffenberg.<br />

Cle. Livo<br />

Nota per mia memoria. Il sig. abate Stanchina ha letto le Antichità del P. Bonelli, ed<br />

il Libro de Tartarotti de Origine Eccl. Trid. Perciò ricerca da me. 1. Se la tradizione, che<br />

s. Ermagora sia stato il primo fondatore della Chiesa di Trento, sia una tradizione vaga,<br />

oppure a motivi forti appoggiata. 2. Se sia vero, che il medesimo s. Ermagora sia stato<br />

discepolo di san Marco evangelista. 3. Se meriti più fede il catalogo deì vescovi di<br />

Trento scritto dal Pincio, che mette dicissette vescovi avanti s. Vigilio, oppure<br />

l’Udalriciano, e quello di Donato Fecio del 1559, che en mettono due soli. Così egli. Il<br />

Tartarotti ha scritto avanti del P. Bonelli, e dallo Stanchina dicesi scrittore<br />

appassionato.<br />

3145. 1805<br />

Al P. <strong>Provincia</strong>le Giuseppe Antonio. Cles.<br />

M.R.P. Benedicite.<br />

Trento 20 luglio 1805.<br />

Spero, che avrà ricevuto un’altra mia de’ 15. Ora gli fo sapere, che in questa<br />

mattina un officiante militare fu qui a chiedere l’albergo per gli uomini, che lavoreranno<br />

intorno ai fortini di Pedecastello, e dal P. Vicario prudentemente gli fu promesso. Si<br />

crede, che si contenteranno del camerone appresso la porta, il quale perciò fu<br />

interamente sgombrato. Disse, che verranno domani, o posdomani 495 . Un Generale<br />

(Vidovitz) ha rifiutato l’albergo di s. Marco, perché non gli ha piaciuto, ed hallo tolto<br />

nella casa Cappelletti appresso s. Maria. Que’ Padri però sono stati avvisati di salvarlo<br />

per qualche altro, giacché sono per venir qua molti Generali.<br />

Ho inteso in questa mattina, che li nostri candidati anauniesi trattano d’andare a<br />

Roma nel prossimo settembre, qualora non possano essere vestiti da noi:e che per loro<br />

carteggia il P. Carlo Felice da Bresimo. Ho fatto rispondere ai medesimi, che stiamo<br />

aspettando qualche risposta al nostro memoriale, la quale dovrebbe venire avanti del<br />

predetto settembre.<br />

495 Vedi sotto num. 3149.


Il signor curato di Gardolo (Gio. Battista Gelmini), che vuole andare per qualche<br />

tempo a Storo sua patria, ieridì ci ha chiesto un supplimentario. Fu dunque destinato a<br />

ciò il P. Leonardo 496 .<br />

Sono alcuni giorni, che parecchi soldati travagliano nel vaso della Fersina verso il<br />

monte, per disghiararlo, e ridurlo a coltura fruttifera. Fu comperato per nove anni da uno<br />

del Borgo di Santa Croce.<br />

Il P. Alessandro Kraus da s. Ippolito Carmelitano Scalzo, ultimamente fu<br />

confermato sotto-Priore del convento lastano.<br />

Egli è qualche tempo, che questi nostri Padri nelle feste vanno a celebrare in Povo<br />

per il sig. Conte Gervasio Alberti 497 , ed in Ravina per quel sig. curato (Giacomantonio<br />

Gigli di Brezzo) assente.<br />

Lo prego genuflesso della sua paterna benedizione.<br />

Senza soscrizione.<br />

3146. 1805<br />

Al P. Cirillo da Cles. Arco.<br />

Rev. Padre sia lodato Gesù Cristo S.N.<br />

Trento 21 luglio 1805498 .<br />

Gli rispondo subito, che io non credo bene il fare le ricerche suggeritemi: e che<br />

parimente disapprovo il chiedere la licenza de’ libri proibiti senza bisogno. Legga tutti<br />

gli altri libri non proibiti, e stia sicuro, che imparerà quanto gli farà di bisogno per<br />

servire degnamente al Signor Iddio, ed anche al prossimo. Al giorno d’oggi non sarà<br />

poco, se potremo leggere il Breviario dell’officio divino. Mi compatisca, e mi creda<br />

Suo affett.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

3147. 1805<br />

Al P. Gio. Antonio da Moena Vicario e maestro. Cavalese.<br />

Rev. Padre sia lodato Gesù Cristo Signor Nostro.<br />

Trento 21 luglio 1805.<br />

La lettera di V.P. indiritta a F. Clemente capitò in buone mani, le quali la fecero<br />

passare nelle mie, coll’incarico di risponderle. L’avviso dunque da vero amico, che<br />

senza un particolare bisogno, e motivo non iscriva a chierici, e molto più, che non dia<br />

loro così fatte incombenze. Potrà scrivere utilmente ai loro Vicari, o lettori. o<br />

Guardiano, od anche altri. La famosa dispensa, di cui fa ricerca, si è, che a tenore delle<br />

Costituzioni apostoliche, e de’ nostri Statuti, la P.V. non potrebbe esser maestro di<br />

novizzi, atteso che non ha trentacinque anni di età fisica. Rapporto alle antifone nuove<br />

di s. Bonaventura la servirò io, se il Signor Iddio mi darà vita, e pace. Frattanto il P.<br />

Wenceslao potrà scrivere gl’inni propri di s. Bonaventura, e di s. Margarita da Cortona.<br />

Circa poi gli uccelli posso dirle, che a’ miei giorni qui un <strong>Provincia</strong>le ha vietato il tenere<br />

una parisola ad un teologo, predicatore, ex Guardiano, ex segretario <strong>Provincia</strong>le, e<br />

confessore attuale di monache. Un altro <strong>Provincia</strong>le in Arco facendo la visita paternale<br />

delle celle aprì la finestrina della gabbia, e caccionne l’uccello d’un Padre graduato.<br />

Nella vita del nostro buon Padre Giuseppe Maria da Varallo Riformato milanese, morto<br />

nel 1756 ho letto, che da vecchio deplorava l’aver tenuto uccelli in gabbia da ragazzo.<br />

496<br />

È andato a Gardolo li 23 luglio. Ritornò al convento li 17 agosto.<br />

497<br />

In Povo cessarono dopo gli undici d’agosto.<br />

498<br />

Spedita li 22.


Per ora non dico altro. Non ho tempo, né lena per iscrivere. Non so quello, che il Signor<br />

Iddio abbia disposto di noi. Stiamo male tutti, e tutti dobbiamo temere di peggio.<br />

Finisco colla carta dicendomi<br />

Suo F. Crisostomo.<br />

3148. 1805<br />

Al P. Guardiano Geremia. Pergine.<br />

R.P.S.L.G.C.<br />

Trento 23 luglio 1805.<br />

Atteso l’esposto dalla P.V.R. il P. Gaudenzio, ed io acconsentiamo, che mandi a<br />

questa infermerai il novizzo F. Timoteo: e questo sarà un caso affatto nuovo per quanto<br />

a me consta 499 . Ma ora succedono tante altre cose nuove, e non più vedute, e temesi che<br />

sieno per succedere delle altre. Ai 20 del corrente fu condotto da Arco a questa<br />

infermeria F. Umile, che non può stare in piedi. Finora, per la Dio grazia, qui non<br />

abbiamo soldati in convento; ma essendo stati ricercati d’albergare de’ fortinisti,<br />

dobbiamo stare preparati a riceverli. Per mezzo dell’Isidoro il P. Diffinitore Gaudenzio<br />

le manderà la lettera, in cui sono ecc. In fretta la riverisco, e sono<br />

Suo div.mo servo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

Si ricordi delle tabelle trinestrue.<br />

3149. 1805<br />

Al P. <strong>Provincia</strong>le. Cles.<br />

M. Rev. Padre Benedicite.<br />

Trento 23 luglio 1805, di notte.<br />

Il P. Guardiano di Pergine in questa sera mi ha scritto, e chiesto, che col P.<br />

Diffinitore Gaudenzio gli accordi subito di poter mandare a questa infermeria il novizzo<br />

Fra Timoteo colla terzana, perché altrimenti dee lasciarlo andare a male, oppure a casa.<br />

Ed hammi aggiunto, che scriverà subito anche alla P.V.M.R. Io dunque gli ho risposto,<br />

che attenta l’esposizione sua del bisogno, lo mandi, e l’ho raccomandato a<br />

Frat’Abbondanzio500 .<br />

Da F. Domenico avrà inteso, che nel giorno 20 del corrente giunse a questa<br />

infermeria F. Umile, che non può stare in piedi. Egli dovrebbe porsi nelle tabelle de’<br />

cangiamenti: ma noi non abbiamo ardimento d’inserirlo nelle già scritte: nelle quali<br />

manca eziandio il luogo per il sigillo. Il P. Guardiano potrebbe ritornare ancora a tempo,<br />

e farebbeci piacere, perché questo P. Vicario è stanco, e brama d’essere sollevato.<br />

Oggidì è andato a Gardolo supplimentario il P. Leonardo, ed è venuto a Trento un<br />

altro Generale. Ho inteso, ch’è venuta risposta favorevole ai sigg. castellani, onde non<br />

sieno costretti di cedere ad altri l’abitazione loro501 . Per la Dio grazia non abbiamo<br />

ancora veduto fortinisti. Affinché ci preservi anche nell’avvenire, S.P.M.R. ci mandi la<br />

sua paterna benedizione.<br />

3150. 1805<br />

Alla M. Giacinta Tabarella. Alle Laste.<br />

499 Venne col P. Rosa li 30 luglio a piedi. Ritornò a Pergine li 12 agosto.<br />

500 Il P. <strong>Provincia</strong>le mi ha risposto, approvando la mia risposta al P. Guardiano di Pergine, con data<br />

de’ 26 luglio. Il novizzo è venuto li 30 luglio martedì.<br />

501 Altri mi dicono, che non è venuta risposta. Poi altri ch’è venuta.


Gesù, e Maria Signori nostri clementissimi ci benedicano.<br />

S. Bernardino 29 luglio 1805 502 .<br />

Mi congratulo colla R.V. che il Signor Iddio le doni ancora di stare in piedi, e di<br />

poter lavorare, leggere, e scrivere ad onta della sua età molto avanzata, e delle continue<br />

tribolazioni, cui va soggetta per essere Regolare, e serva del medesimo Dio. Io non poso<br />

dirle di più per qualche suo conforto, dovendo io pure aiutare me stesso col medesimo<br />

riflesso, giacché sono nella medesima nave. Protesto per altro, e vado spesso replicando<br />

al Signor Iddio, che voglio fare la di lui SS. volontà, e lo prego, che voglia sostenermi<br />

colla santa sua grazia sino alla morte in tal sentimento. Ella fa bene ubbidendo alla<br />

M.R.M. Badessa collo stare fuori del coro. Altrettanto debbo fare anch’io, perché non<br />

posso più cantare cogli altri. Accetto altresì le altre carità, che mi vengono fatte, per<br />

mantenermi, giacché il posto, che occupo, non è d’impedimento ad altri, essendo di<br />

molto sminuito il numero de’ Religiosi, e non comparendo mai la licenza più volte<br />

chiesta di poter vestirne di nuovi. In una parola V.R. si lasci governare, e viva persuasa,<br />

che sta con buone Religiose, le quali singolarmente l’amano: e quindi qualunque<br />

sinistro sia per accadere, non l‘abbandoneranno. Compassiono di cuore la M. Aloisia, e<br />

suor Giuseffa: e prego V.R. che se sono capaci d’intendere faccia loro sapere, che nelle<br />

mie povere orazioni ho memoria particolare di loro. Anzi l’avviso, che nella prossima<br />

domenica, se sarò vivo, celebrerò la mia Messa per le medesime, e per tutto il loro<br />

venerabile monastero. Il Signor Iddio per effetto dell’infinita sua pietà si degni<br />

d’esaudirmi, e V.R. m’impetri tal grazia.<br />

Amen.<br />

3151. 1805.<br />

Al Padre <strong>Provincia</strong>le. Cles.<br />

M. Rev. Padre Benedicite.<br />

Trento 30 luglio 1805.<br />

Accerto la P.V.M.R. che ho ricevuto la sua de’ 26, e che quando capitarammo dal<br />

Borgo i libri accennatimi, farò quanto Ella mi prescrive col signor Tommaselli. F.<br />

Vincenzo mi ha risposto, che le ha già spedito le due bozzette di tabacco per mezzo del<br />

postiglione clesiano. In questa mattina è venuto qua da Pergine all’infermeria col P.<br />

Giangiuseppe il novizzo F. Timoteo 503 : e da Roveredo con F. Mattia il professotto F.<br />

Massenzio. Col qual F. Mattia dopo il pranzo è partito per Roveredo F. Giulio. Domani<br />

saranno portate al Castello le due tavole de’ cambiamenti 504 colla giunta di F. Umile, il<br />

quale viene alla santa Messa nella cappella coll’aiuto d’un infermiero, giacché sta nella<br />

cella più vicina alla medesima cappella, di rimpetto al P. Ignazio. Ho avvisato F.<br />

Clemente per le Ordinazioni, rapporto alle quali bisognerà regolarsi secondo l’aria, che<br />

girerà in quel tempo. La prego genuflesso della sua paterna benedizione, e resto<br />

Di V.P.M.R., cui aggiungo, che in questa sera dopo la cena fummo avvisati, ch’era<br />

in moro per venire da noi l’Ill.mo Magistrato consolare in capo: l’aspettammo alla porta<br />

temendo di qualche disgusto: ma poi dopo d’essere stato a vedere il Zambel della<br />

Fersina venne soltanto per riposare, con buona grazia ecc. Anch’esso è molto<br />

angustiato.<br />

Um.mo, obbl.mo, ubbid.mo servo, e suddito<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

502<br />

Spedita 1 agosto.<br />

503<br />

F. Timoteo è ritornato a Pergine li 12 agosto.<br />

504<br />

Furonvi portate.


3152. 1805<br />

Ad una mia penitente viaggiatrice nel 1795, dissi 1795 505 .<br />

Gesù Cristo Signor nostro clementissimo, per effetto della sua pietà infinita, la<br />

benedica, e consoli: e siccome fece passare gl’israeliti per mezzo del Mare Rosso senza<br />

bagnarsi: ed insegnò la retta strada con una stella di straordinario splendore ai tre Magi:<br />

e preservò illeso il nostro patriarca Abramo in tutti i di lui pellegrinaggi; così renda<br />

prospero il principio, il mezzo, ed il fine del di Lei presente viaggio: la custodisca,<br />

guardi, e preservi da ogni anche minimo peccato, da qualunque sinistro incontro, e da<br />

qualsisia disgrazia spirituale, e corporale in modo, che vada, e ritorni, qual altro Tobia,<br />

con pace, salute. e gaudio, per viver, ed arrivar poi felicemente al santo paradiso, dove<br />

possa benedirlo, adorarlo, amarlo, e ringraziarlo, insieme con Maria Santissima di lui<br />

Madre, colla vergine santa Rosa, e con tutti gli altri Santi, in tutti li secoli futuri. Vade<br />

in pace. Così si.<br />

Andò, e ritornò felicemente da Venezia, col suo fratello canonico.<br />

3153. 1805<br />

All’Eccelso Governo d’Insprugg.<br />

Excelso Caesareo Regio Gubernio Austriae Superioris.<br />

Infrascriptus <strong>Provincia</strong>lis Franciscanorum Tridenti reverenter exhibet his adnexum<br />

Directorium divini officii pro futuro anno 1806 manuscriptum in duplo, suppliciterque<br />

petit eius approbationem etc.<br />

Datum Tridenti die 2 augusti 1805.<br />

F. Iosephus Antonius Dusini a Clesio<br />

<strong>Provincia</strong>lis Franciscanorum.<br />

Così ho scritto in un foglio intero, e l’ho posto nel rotolo in testa alle due copie, ma<br />

separato. Ho coperto il rotolo con un altro foglio bianco, su cui ho scritto: All’Inclito<br />

Ces. Reg. Giudicio <strong>Provincia</strong>le,ed unitovi Capitaniato Circolare ai Confini d’Italia.<br />

Trento506 : ed ho legato il tutto con della gavetta; ma senza fare alcun gruppo507 .<br />

Consegnato al sig. Riccabona li 3 agosto 1805, da F. Vincenzo de’ Biasi. Questo signor<br />

Francesco Riccabona di Cavalese, figlio di Girolamo, oggi cinque settembre 1805 ha<br />

ricevuto la patente di Capitano Circolare roveretano. Il Direttorio autografo ritornò<br />

intatto coll’Imprimatur etc. Brandis, li 19 settembre 1805, dato in Trento gli 11<br />

settembre 1805 dal Cesare Regio Giudicio ed unitovi Capitaniato Circolare ai Confini<br />

d’Italia.<br />

3154. 1805<br />

Al Padre Guardiano del Borgo di Valsugana.<br />

Rev. Padre Guardiano S.L.G.C.<br />

Trento 2 agosto 1805 508 .<br />

Ho il contento di spedire alla P.V.R. qui compiegato il sovrano diploma<br />

d’esenzione dai dazi, segnato in Insprugg li 12 dello scorso giugno, ed uniforme a<br />

quello dell’anno passato. E mandarlo per mani sicure all’imp. reg. dazio di Grigno, la<br />

riverisco, e resto.<br />

505 Cioè alla sig. Rosa Ciani di Trento, che andò a Venezia col suo fratello Leonardo canonico di<br />

Vaccia nell’Ungheria. Ella poi morì in Vaccia.<br />

506 Vedi sotto pag. 3986, num. 3175.<br />

507 *Nodo (in dialetto grop)..<br />

508 Spedita 6 agosto per Isidorum.


Suo div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

3155. 1895<br />

Il signor Gio. Battista Tommaselli è pregato di dare al signor Tommaso Rossi<br />

esibitore del presente per conto del signor Giuseppe Naghele del Borgo di Valsugana<br />

troni 78, e soldi 8, dico troni settantotto, e soldi otto. Che della carità il Signor Iddio<br />

ecc. Dato nel convento di s. Bernardino appresso Trento li due d’agosto 1805.<br />

D’ordine del Padre <strong>Provincia</strong>le<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

3156. 1805<br />

Pro memoria. Il sig. Rossi è mercante di canevella in Trento, nella Contrada di s.<br />

Marco, tra il palazzo Salvetti, e la bottega vetriaria del sig. Vidi. La spesa del risarcirsi<br />

al sig. Naghele per la provisione fattaci in Venezia della Biblioteca Pronta del nostro P.<br />

Lucio Ferraris, ristampata da Gasparo Storti l’anno 1782 in foglio, sciolta: e per il tomo<br />

di Spiridione Talù Decreta authentica S.R.C. ristampato la quarta volta in Venezia da<br />

Francesco Pezzana nel 1785, in 4°, legato in rustico: l’un, e l’altro per il P. Stanislao<br />

Küebach. Costarono tanto compreso l’aggio del 12 per cento. Dato il viglietto al sig.<br />

Rossi li 3 agosto 1805.<br />

3156. 1805<br />

Al P. Guardiano di Borgo. Colla gazzetta<br />

R.P.<br />

Trento 2 agosto 1805.<br />

Giacché il P. letterario Dif. Gaudenzio non può scrivere, impedito da un reuma nel<br />

braccio destro, lo servo io colla gazzetta insipida, e nello stesso tempo l’assicuro, che<br />

oggidì ho ricevuto il pacco de’ libri speditomi 509 , e subito ho scritto un viglietto al signor<br />

Gio. Battista Tommaselli, affinché dia 78 troni e soldi 8 al sig. Tommaso Rossi per<br />

conto del sig. Giuseppe Naghele di Borgo. Ho pure preparato per la prima occasione il<br />

diploma daziale, dato in Insprugg li 12 giugno. Per la Dio grazia qui siamo ancora vivi;<br />

ma pieni di timori non lievi. Non dico altro; se non se, che ci raccomandino caldamente<br />

al Signor Iddio Padre nostro amantissimo.<br />

Il P. <strong>Provincia</strong>le domani sarà in mezzo, e poi andrà in Fieme. S. Maria Maggiore<br />

sarà aperta; ma senza volta.<br />

3157. 1805<br />

Al P. lettore Giuseppe Maria de’ Giacobbi. Cles.<br />

Trento 4 agosto 1805 510 .<br />

Frate Giovanni Crisostomo miserabile gli rimanda la patente confessionale,<br />

prorogata ieridì da M. Vicario (Zambaiti) ad un altro triennio 511 : gli notifica esservi<br />

presentemente chi lavora per far vedere, che li fiemaschi non sono tronchi incapaci<br />

d’ogni Minerva, coll’occasione che in Vienna si stampa un Almanacco Tirolese per<br />

opera del signor barone d’Hormayer secretario del Consiglio di Stato: che il fu P.<br />

Orazio da Moena, nato in Pradazzo, nell’atto dell’accettazione all’Ordine nostro,<br />

509 Pacco di L. V 18 in punto.<br />

510 Spedita li 10.<br />

511 L’anteriore dura sino ai 16 d’agosto.


seguito l’anno 1729, fu nominato Martinus de Iacobis a Moena: si raccomanda in<br />

precibus, e lo riverisce ecc.<br />

3158. 1805<br />

Al P. Giannantonio da Moena Vicario di Cavalese.<br />

R.P.S.L.G.C.S.N.<br />

Trento 5 agosto 1805 512 .<br />

Mantengo la parola datagli, e senz’aspettare occasione più opportuna, perché temo<br />

che non sia per venire presto, gli spedisco le antifone colle note di s. Bonaventura, s.<br />

Bernardino, s. Margherita Cortonese, s. Rosa Viterbiese, e s. Lodovico re. Ne aggiungo<br />

una di s. Antonio, perché la già stampata suole ordinariamente farsi sentire stuonante 513 .<br />

Lo prego poi di rimandarmele, affinché possa comunicarle, in caso,che ne venga<br />

ricercato, eziandio ad altri 514 . Replico,che sto aspettando un’occasione opportuna per<br />

mandar loro la storia nuova delle Valli di Non, e Sole 515 scritta dal signor<br />

Giacomantonio Maffei di Revò 516 , e riverendolo mi dico<br />

Suo div.mo servo<br />

F. Crisostomo.<br />

3159. 1805<br />

Al sig. Lorenzo Faes 517 arciprete di Vigol-Vattaro.<br />

Molto illustre, e R.mo sig. sig. e padrone colendissimo.<br />

Appunto dall’eccelso Governo deriva, e dipende la nostra tardanza rapporto ai<br />

nostri candidati. Più volte abbiamo presentato memoriali per impetrare la licenza di<br />

poter dar loro il nostro sacro abito, eziandio colla clausola di presto; ma sempre furono<br />

eccezionati. Abbiamo replicato a norma di quanto ci fu suggerito: ed avendo dato<br />

l’ultimo memoriale per sette candidati, con gli attestati ottimi sopra i loro studi, stiamo<br />

ansiosamente aspettando qualche risposta. Questa secondo il solito sarà tardiva, mentre<br />

anche i dispacci, che da questo Castello vengono a questo convento, sogliono impiegare<br />

nel loro viaggio setto, otto, nove, tredici, quattordici giorni. Subito, che verrà,<br />

qualunque sia per essere, la comunicheremo anche a V.S. R.ma: e frattanto riverendola<br />

eziandio per parte del Padre <strong>Provincia</strong>le, che stando per passare dalla Valle di Non in<br />

quella di Fieme, mi ha commesso di risponderle 518 , con tutto il rispetto le bacio la sacra<br />

destra, e mi professo<br />

Di V.S. molto illustre e R.ma<br />

Trento, s. Bernardino 5 agosto 1805 519 .<br />

Umil.mo, div.mo, ossequ.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Diffinitore e pro-segretario provinciale.<br />

Extra. Al Molto illustre e R.mo sig. sig. e padrone colendissimo<br />

Il signor Lorenzo Faes arciprete degnissimo di<br />

512<br />

Spedita li 7. giunse al suo destino.<br />

513<br />

La quarta fatta da me.<br />

514<br />

Le ho ricevute di ritorno li 3 ottobre.<br />

515<br />

La ho spedita nel settembre per Tertiarium.<br />

516<br />

Morì li ... aprile 1806.<br />

517<br />

Egli si scrive Faès.<br />

518<br />

alla sua de’ 25 luglio.<br />

519<br />

Spedita li 6 di mattina. Nel dì 10 fu da me il candidato Bailone a nome dell’arciprete, che non ha<br />

ricevuto questa mia. Li 9 fu dal Menego.


Vigolo-Vattaro<br />

3160. 1805<br />

Al sig. Francesco Faglia, figlio di Giuseppe. Chiare.<br />

Molto illustre signore sia lodato Gesù Cristo S.N.<br />

La lettera di V.S. data li 17 luglio, e diretta al nostro Padre <strong>Provincia</strong>le, giunse a<br />

Roveredo li 27 dello stesso mese. Poi andò a Cles nella Valle di Non, dove stava il detto<br />

Padre, e questi, attesa la qualità del carattere, non avendo potuto rilevare né il luogo<br />

della data, né il di Lei cognome, ieridì la fece capitare nelle mie mani, coll’incombenza<br />

di darle la ricercata pronta risposta. Io dunque le fo sapere, che in questa stagione fuori<br />

del Capitolo noi non accettiamo novizzi: che non costumiamo d’accettare candidati nel<br />

convento per istruirli nella lingua latina: e che non potendo vestire alcuno per chierico<br />

senza la previa permissione del Governo regio, il quale risiede in Insprugg, non poco<br />

lontano da noi, l’abbiamo chiesta più volte per parecchi nostri candidati paesani; ma<br />

finora sempre indarno: e quindi supponiamo, che molto meno sarebbeci accordata per<br />

uno di altro Stato. Ella pertanto pazienti, e ci abbia per iscusati, se non secondiamo la di<br />

Lei risoluzione d’esser nostro. Mi spiace di dover darle una risposta di tal fatta; e<br />

riverendola resto. Trento, s. Bernardino 5 agosto 1805 520 .<br />

Suo div.mo servo in Cristo<br />

Fra Gio. Grisostomo di Volano<br />

Diffinitore, e pro-segretario provinciale<br />

de’ Minori Riformati di s. Francesco.<br />

Extra. Trento.<br />

Al Molto illustre signor Francesco Faglia<br />

figlio di Giuseppe<br />

Brescia-Chiare.<br />

Nota. La lettera del Faglia è molto rozza, ed anche molto malamente scritta. La<br />

mansione si è questa. Al Reverendissimo sig. sig. padrone colendissimo il molto Rev.<br />

Padre <strong>Provincia</strong>le de’ Padri Secolanti, in Contrada di s.to Rocco.<br />

Roveredo<br />

Preme.<br />

Il giovane dice, che ha 23 anni d’età, compiti nel marzo: e che ha in pronto il<br />

danaro per qualunque spesa, purché sia da noi accettato. Che brama di professare nella<br />

<strong>Provincia</strong> nostra, e di celebrare la santa Messa, dopo fatti gli studi. Son sicuro, ch’egli è<br />

Faglia di Chiare, luogo insigne della diocesi di Brescia, lungi da tale città 15 miglia, ed<br />

abitato da circa 7560 uomini sotto un vicario foraneo. Son sicuro del cognome Faglia,<br />

perché tengo la vita di d. Pietro Faglia prevosto di Chiari sua patria, dove morì nel<br />

1768 e so che nel 1793 Angelo Conte Faglia fu parroco di Pontevico bresciano. Anche<br />

il Diario bresciano del 1793 pag. 110 ha Chiare: così pure il Sole di Brescia del 1773<br />

nel quale pag. 71 vi è Angelo Conte Faglia vic. foraneo e prevosto di Chiare.<br />

3161. 1805<br />

Al P. Guardiano di Campo, con un plico di lettere.<br />

Trento 6 agosto 1805 521 .<br />

Il Padre Diffinitore letterario Gaudenzio è nell’infermeria col suo male podagrico.<br />

Anche F. Masseo patisce in un ginocchio tanto 522 , che non può continuare il suo uffizio<br />

520 Spedita li 7.<br />

521 Spedita li 9.


di portinaio. In Cavalese il P. Lattanzio li 21 dello scorso fu comunicato per Viatico, e<br />

dicesi vicino al termine de’ suoi giorni 523 . Un giovine diocesano di Brescia con lettera<br />

s’ha insinuato per esser nostro Frate chierico; ma gli abbiamo risposto, che finora non ci<br />

è riuscito d’ottenere la licenza regia di vestire neppure di nostri paesani ecc.<br />

31<strong>62</strong>. 1805<br />

Al P. Guardiano di Borgo, colla gazzetta.<br />

Trento 6 agosto 1805, di mattina.<br />

Iersera ho consegnato, e raccomandato al tramessiero Isidoro Bartolommedi<br />

l’accennatogli diploma daziale. Mi scrivono da Cavalese, che il P. Lattanzio già<br />

viaticato, vassi notabilmente avvicinando al termine de’ suoi giorni. Qui sono ritirati<br />

nell’infermeria il P. Gaudenzio,e F. Masseo 524 . Un giovane della diocesi di Brescia con<br />

una sua lettera s’è insinuato per esser nostro Frate chierico: ma gli abbiamo risposto,<br />

che finora non ci è riuscito d’impetrare la licenza regia di vestire né pure de’ nostri<br />

paesani. Onde ecc.<br />

3163. 1805<br />

Al P. Cirillo da Cles. Arco.<br />

R.P.S.L.G.C.S.N.<br />

Trento 6 agosto 1805525 .<br />

Ho fatta fedelmente la commessami ambasciata presso questo Padre Guardiano; ma<br />

senza ottenere l’intento, avendomi risposto, che non può arbitrare, e che il legatario,<br />

quantunque capace, vuole tutto tutto, per un certo suo giusto motivo. Dunque la P.V.<br />

porti pazienza, rivolga le sue mire altrove, e confidi, che il Signor Iddio umilmente<br />

pregato l’aiuterà, Questo P. Diffinitore Gaudenzio è ritornato all’infermeria. Mi<br />

scrivono da Cavalese, che il P. Lattanzio sta molto male. Aspettiamo la risposta<br />

all’ultimo memoriale per poter vestire sette novizzi chierici. Un giovano bresciano con<br />

sua lettera s’è insinuato per essere ammesso tra di noi come chierico: ma gli abbiamo<br />

risposto, che finora non abbiamo potuto impetrare la licenza regia di vestire neppure de’<br />

nostri paesani. Onde ecc. Il P. <strong>Provincia</strong>le oggidì sarà partito da Mezlombardo per<br />

Fieme. Preghi Dio e la Madre Santissima per me, e per questo povero convento, e<br />

proccuri di conservarsi. Amen.<br />

3164. 1805<br />

Al P. <strong>Provincia</strong>le Giuseppe Antonio. Cavalese.<br />

M. Rev. Padre Benedicite.<br />

Trento 6 agosto 1805 526 .<br />

Nel giorno secondo del corrente ho ricevuto da Borgo i libri per il P. Stanislao<br />

Küebach, ed oggidì gli ho mandati a questo signore spedizionere imp. regio della<br />

carrozza di posta, che li ricevette con molto buona grazia, pregato a nome della<br />

M.R.P.V. da Fra Vincenzo sartore, che gl’impaccò maestrevolmente. Pesano libbre<br />

viennesi 18. Ho pure spedito il viglietto al sig. Rossi per il costo de’ predetti libri.<br />

Parimente ho spedito a Borgo il diploma daziale, ed a Insprugg li miei Direttori<br />

522 F. Masseo è guarito presto.<br />

523 Il P. Lattanzio è morto li 20 gennaio 1806.<br />

524 F. Masseo è guarito presto.<br />

525 Spedita li 7.<br />

526 Spedita li 7.


manoscritti. Ho risposto al sig. arciprete di Vigolo, ed anche allo scrittore di quella<br />

lettera malconcia. Egli si chiama Francesco Faglia, figlio di Giuseppe, da Chiare, detto<br />

anche Chiari, luogo insigne della diocesi di Brescia. Son sicuro del Faglia, e del Chiare,<br />

perché ho nelle mani la vita di D. Pietro Faglia Prevosto di Chiari sua patria, morto nel<br />

1768; il Sole di Brescia del 1773, in cui sta Chiare Angelo Conte Faglia Vic. foraneo e<br />

prevosto: ed il Diario Bresciano del 1793 nel quale parimente si legge Chiare, ed anche<br />

Chiari, ed il Conte Angelo Faglia trovasi prevosto di Pontevico. Sembra, che il<br />

candidato non sia di tale schiatta, benché possa esserne. Per accettarlo sarebbero d’uopo<br />

altre non poche cognizioni, ed informazioni. È fresca la memoria del Rossiti furlano. Io<br />

mi contenterò se verrà la licenza di vestire li nostri paesani. Qualche risposta dovrebbe<br />

venire presto: e credo, che per ottenerla presto, e gradevole potrebbe interessarsi il sig.<br />

Riccabona. Il P. Diffinitore Gaudenzio col suo male sta nell’infermeria senza Messa. F.<br />

Timoteo non ha più febbre, di cui n’ebbe qui un termine solo. La prego della sua paterna<br />

benedizione ecc. Mando in quest’ordinario al P. Vicario le chieste antifone nuove colle<br />

note. Serva questo per il caso, che si smarrissero ecc.<br />

3165. 1805.<br />

Al P. Stanislao Küebach. Ala d’Insprugg.<br />

Admodum Reverendo Patri Stanislao Küebachio<br />

F. Ioannes Chrysostomus de Avolano S.P.D 527 .<br />

Huc tandem venerunt etiam alii libri, quos expetisti, nempe Bibliotheca Prompta<br />

nostri P. Lucii Ferraris edit. Ven. 1782, in folio, et Decreta authentica Spiridionis Talù<br />

edit etiam Ven. 1785 in 4° 528 . Eorum pretium est libarrum septuaginta octo, et solidorum<br />

octo. Illos bene compactos heri tradidi magno huius regiae postae currui ad te sollicite<br />

transvehendo: et spero, quod iter prosperum habituri sint. Quod autem cum salute ad<br />

propria redieris suppono, et ut ea diutissime potiarus exopto. Tridenti in conventu sancti<br />

Bernardini, heu! adhuc vacillante, die septima mensis augusti A.D. 1805.<br />

3166. 1805<br />

Al sig. Giuseppe Antonio Riccabona. Cavaelse.<br />

Ill.mo sig. sig. e padrone colendissimo.<br />

Obbligatissimo mi professo a V.S.Ill.ma, perché siasi degnata di compatire il mio<br />

primo,benché rozzo pro-memoria; e quindi ardisco di servirla eziandio con questo<br />

secondo, rispondendo alle due fattemi ricerche. E riverendola mi do l’onore di<br />

protestarmi. Trento, s. Bernardino 8 agosto 1805 529 .<br />

Di V.S.Ill.ma<br />

Umil.mo, div.mo, ossequ.mo servidore<br />

F. Gio. Grisostomo di Volano.<br />

Extra. All’Ill.mo sig. sig. e padrone colendissimo<br />

Il sig. Giuseppe Antonio Riccabona di Reichenfels etc.<br />

Egna-Cavalese<br />

Nota. Gli mando in un mezzo foglio un succintissimo catalogo delle opere stampate<br />

dal P. Bonelli, ed il titolo, col quale andò nel 1756 al Capitolo Generale di Murcia. Le<br />

dette opere sono 27.<br />

527 Spedita li 9.<br />

528 Il Talù solo fu pagato troni otto.<br />

529 Spedita li 9.


3167. 1805<br />

Al sig. abate Giuseppe Stanchina. Livo.<br />

Ill.mo signore, sig. e padrone colendissimo.<br />

Ringrazio V.S.Ill.ma del regalo, che per mano di F. Vincenzio Maria s’è<br />

compiaciuta di farmi, voglio dire delle due sacre immagini del nostro gloriosissimo<br />

protettore san Vigilio, le quali potranno servire per ravvivare, e vie più dilatare il<br />

dovutogli culto. Spiacemi però, che l’inscrizione comparisca malamente incisa 530 ,<br />

poiché va scritto non già Vigillius, ma Vigilius: non diecoesis, ma dioecesis, e Vigilius<br />

senza verun punto sopra la lettera I maiuscola, appunto come non c’è sopra il Tridenti 531 .<br />

Ciò nonostante V.S. Ill.ma potrà sperare, che il Santo sia per aggradire la di Lei<br />

divozione, e per ricompensarla col suo valevole patrocinio. Rapporto poi alle notizie,<br />

che mi ricerca delle chiese di s. Martino in Livo, e di s. Bernardo in Bresimo, le<br />

rispondo che io non so né quando sieno state fondate, né consecrate, sapendo soltanto,<br />

che quella di s. Martino esistette negli anni 1307, 2500, 1502, 1503, 1519, e 1529. E<br />

ringraziandola un’altra volta, eziandio a nome del suddetto F. Vincenzio per le finezze<br />

da Lei fattegli, la riverisco, e mi professo. Trento, s. Bernardino 8 agosto 1805 532 .<br />

Di V.S.Ill.ma<br />

Umil.mo, div.mo, obbl.mo servidore in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo di Volano.<br />

Extra come sopra num. 3144.<br />

P.S. Il P. Vicario Vitantonio sta colla febbre in modo, che non può celebrare la<br />

santa Messa. Egli pure la ringrazia delle sacre immagini regalategli, e la riverisce.<br />

3168. 1805<br />

Al P. <strong>Provincia</strong>le. Cavalese.<br />

M. Rev. Padre Benedicite.<br />

Trento 9 agosto 1805533 .<br />

Coll’ultima mia ho fatto sapere alla P.V.M.R. che il P. Diffinitore Gaudenzio sta<br />

nell’infermeria col suo male senza poter celebrare. Ora le aggiungo, ch’evvi da più<br />

giorni534 anche questo P. Vicario colle febbre parimente senza Messa. Ierlaltro mentre<br />

stavamo a tavola pranzando è venuto nel capitolo il sig. Gen. Casteller, ed ha guardato<br />

dalla finestra nell’orto, e poi ha detto a F. Masseo, che là saranno posti de’ cannoni.<br />

Dopo volle uscire dalla porta di Cognola, ed andò a vedere un altro posto su quella<br />

strada. Ritornò nel convento, e disse, che sarebbe poi ritornato col sig. Colonnello. Mi<br />

compatisca la P.V.M.R. se son sempre a mortificarla con triste nuove. Credo bene di<br />

fargliele note, come a nostro Padre, ed affinché continui a mandarci la sua paterna<br />

benedizione.<br />

3169. 1805<br />

Al P. Guardiano di Borgo. Colla gazzetta.<br />

D.M.N.E.B.N 535 . Psal. 66,1.<br />

9 agosto 1805. Sigil. 10.<br />

530<br />

S. Vigillius Episc. Mart. et. Patronus Diecoesis Tridenti. I. Busch. A.V.<br />

531<br />

Le ha fatte incider esso da I. Busch. A.V. cioè in Augusta de’ Vindelici. Sono in 8°.<br />

532<br />

Spedita li 10.<br />

533<br />

Spedita subito.<br />

534<br />

Cioè dai 7, ma ebbe la febbre anche avanti. Celebrò li 15 agosto.<br />

535<br />

Deus misereatur nostri et benedicat nobis.


È guarito presto F. Masseo,ma per l’opposito sta nell’infermeria colla febbre doppia<br />

terzana senza poter dir l’officio e celebrare, questo P. Vicario Vitantonio. La detta<br />

infermeria è piena; e però in caso che dovessimo cedere il convento ad altri (di che si<br />

parla) poveri noi! Fummo visitati ierlaltro, ed anche in questa mattina, in cui ci fu<br />

offerto di pigliare un ospedale militare, o li lavoranti de’ fortini. Furono accettati questi.<br />

Preghino il Signor Iddio per noi.<br />

3170. 1805<br />

Al P. <strong>Provincia</strong>le. Cavalese.<br />

M. R.do Padre Benedicite.<br />

Trento 10 agosto 1805536 .<br />

Ieridì ho ricevuto lettera dal P. Küebach, colla quale ci manda 32 Messe da<br />

celebrare colla limosina di fiorini 14, 48, cioè pro Ursula n. 20 colla limosina di fiorini<br />

10, altre ad intentionem n. 9 colla limosina di fiorini 3, 36, ed altre ad intentionem n. 3<br />

colla limosina di fiorini 1,12. Mi dice, che forse in breve ne manderà delle altre, e che se<br />

non ho scritto a Venezia per il Ferrari, non iscriva altro. Con data dei sette io gli ho<br />

scritto che il Ferrari col Talù già è stato consegnato a questo carrozzone, ed oggi gli<br />

replicherò lo stesso, colla giunta,che saranno da noi celebriate le predette Messe. Il P.<br />

Vicario è travagliato dalla febbre doppia terzana tanto, che neppure può recitare<br />

l’officio divino. Anche il P. Gaudenzio sta con febbre. Ieri ebbimo un’altra visita<br />

militare, la quale ci diede la scelta di pigliare in convento un ospitale, oppure moltissimi<br />

fortinisti. Furono accettati questi; e però subito fu preparato il primo chiostro: chiusi gli<br />

usci, che portano nel secondo,nell’oratorio, e nella chiesa ecc. Deus misereatur nostri, e<br />

la P.V.M.R. c’impetri questa grazia colla sua paterna benedizione. Amen.<br />

Intendo, che il nuovo comandante537 ha sentimenti opposti a quelli del partito538 .<br />

Deo gratias.<br />

P.S. In questa mattina de’ 10 fu in convento un capitano, e disse, che per li suoi<br />

uomini non serve, e che è troppo lontano.<br />

3171. 1805<br />

Al P. Stanislao Küebach da Innichen. Ala’ d’Insprugg.<br />

Admodum Rev. Patri Diffinitori Stanislao Küebachio<br />

F. Ioannes Chrysostomus de Avolano S.<br />

Quod Ferrarium cum Tulù tradiderim huic postae die sexta huius iam monui te,<br />

P.A.R. aliis meis literis datis die septima 539 . His autem certum te reddo, quodque<br />

adsignatas nobis duas et triginta Missas fideliter celebrabimus. Ora, quaeso, D.O.M. pro<br />

nobis non leviter tribulatis, et vale. Dabam Tridenti, in conventu sancti Bernardini die<br />

decima mensis augusti A.D.N.I.C. 1805 540 .<br />

3172. 1805<br />

Al P. Giuseppe Maria da Pradazzo. Cles. In coperta.<br />

D.M.N.E.B.N. Psal. 66,1.<br />

536 Spedita subito.<br />

537 Marchese.<br />

538 Il Casteller non è partito, ma partirà. Partì li 12 rimosso. Fu ammazzato al Prenner dai Franchi.<br />

539 Gli ha ricevuti, come mi ha scritto nel settembre, ricevuta li 15.<br />

540 Spedita subito.


Trento 10 agosto 1805, di mattina 541 .<br />

Con particolar dispiacere gli fo noto, che da parecchi giorni sta in questa infermeria<br />

colla febbre doppia terzana continua il nostro buon Padre Vicario Vitantonio. Parimente<br />

si sta fitto sul letto col suo male il P. Diffinitore Gaudenzio. La detta infermeria è piena,<br />

e quantunque tenga tre sacerdoti, debbo andar io a celebrarvi, non potendo essi<br />

celebrare. Tutti poi siamo afflittissimi e per li detti infermi, e per le novità minacciate.<br />

Siamo stati visitati più volte, finora tegniamo preparato tutto il primo chiostro per<br />

alloggiare ecc. Replico D.M.N.E.B.N. Preghino anche eglino per noi, ed espongano li<br />

nostri bisogni al gran taumaturgo Sant’Antonio, avvocato comune bensì, ma come<br />

confido, più interessato per noi, che vi gloriamo d’essere suoi fratelli. Ho messo il di<br />

mattina, perché da un’ora all’altra succedono delle notabili variazioni.<br />

3173. 1805<br />

Al sig. Francesco Steinbrecher. Trento.<br />

Fra Gio. Grisostomo riverisce il signor Francesco Steinbrecher, e lo prega di legare<br />

questo Breviario, coprendolo coll’annessa pelle; ma presto, e bene. L’avvisa poi, che<br />

deve servire per un altro convento ecc. 542 S. Bernardino gli 11 agosto 1805.<br />

Extra. Al signor Francesco Steinbrecher libraio ecc.<br />

Gli fu portato subito. Me lo ha portato legato in 4° li 14 agosto di mattina per libbre<br />

12. Fu stampato dal Baglioni nel 1803.<br />

3174. 1805<br />

Al P. <strong>Provincia</strong>le. Cavalese.<br />

M.R.P. Benedicite.<br />

Trento 12 agosto 1805 di mattina543 .<br />

Gli spedisco una copia del dispaccio ricevuto iersera risguardante il P. Regalato, ed<br />

il lettore di fisica. L’ho letto a questo P. lettore Illuminato, ch’è disposto a sostenere un<br />

esame nuovo. L’avverto, che io non iscrivo al detto P. Regalato, senza tenerne ordine.<br />

Nell’infermeria non c’è novità. Malgrado l’uso frequente della china il P. Vicario viene<br />

ancora molestato dalla febbre. L’ultima visita militare ha detto, che per li lavoranti ora<br />

noi siamo troppo lontani. Colla posta posdomani gli spedirò una lettiere suppongo del P.<br />

Giuseppe da Primiero, ed un’altra di Campo544 . La festa di s. Chiara in quest’anno è<br />

molto feriale ubique. Lo prego di mandarci la sua paterna benedizione ecc.<br />

Ierlaltro fu da me il candidato di Vigolo545 , perché la mia risposta spedita li 6 a<br />

quell’arciprete non era peranche giunta al suo destino. Se non viene presto risposta<br />

favorevole, il detto candidato farà altra risoluzione.<br />

Oggidì 12 agosto dopo il vespro F. Timoteo guarito è partito per Pergine coi<br />

cercanti di Lavis (P. Gregorio, e F. Gervasio) 546 . Tengo le fedi battesimali de’ candidati<br />

di Drena, e Vigne, colle loro risposte ai quesiti scolastici: cose che presentemente non<br />

servono.<br />

3175. 1805<br />

541 Spedita subito.<br />

542 Pergine.<br />

543 Spedita li 13.<br />

544 Del P. Arcangelo.<br />

545 Giacomo Bailoni. Fu in Trento anche li 9.<br />

546 Essendo ricaduto F. Timoteo è andato via nell’agosto, li 26.


Al P. Guardiano di Borgo. Colla gazzetta.<br />

D.M.N.E.B.N. Psal. 66, 1.<br />

Trento s. Bernardino 13 agosto.<br />

È venuta la decisione enipontana rapporto all’esame matematico sostenuto nello<br />

scorso maggio dal P. Regalato. Ella dice, che di lui risposte non furono trovate<br />

soddisfacenti, e però, che dopo una previa megliore preparazione chieda un altro esame,<br />

e cHe sia sostituito un altro candidato. Fu pure avvisato il P. <strong>Provincia</strong>le a presentare<br />

senz’altro indugio il candidato per il lettorato di fisica. Questi, ch’è il P. Illuminato,<br />

trovasi disposto a sostenere un nuovo esame. Dall’ultimo dispaccio ricevuto s’impara,<br />

che nell’avvenire dovrassi scrivere Il Ces. e Ces. Reg. Governo ecc. ed Il Ces. e Reg.<br />

Giudicio ecc. Non è ancora venuta risposta al memoriale presentato li 24 giugno per<br />

poter vestire novizzi. Questa infermerai è tuttavia occupata, non giovando come al<br />

solito, la china rapporto al P. Vicario. Il P. <strong>Provincia</strong>le sta in Fieme. Qui siamo ancora<br />

vivi; ma con timore ecc.<br />

3176. 1805<br />

Al P. <strong>Provincia</strong>le. Cavalese. In una lettera aliena 547 .<br />

In questa mattina de’ 14 agosto il P. Vicario Vitantonio è senza febbre, avendo<br />

riposato, e dormito saporitamente nella notte preceduta. Spero, che riceverà una mia<br />

consegnata ieri alla posta, con la copia d’un dispaccio risguardante i lettori di<br />

matematica, e di fisica. Del medesimo dispaccio fa cenno questo P. lettore Illuminato,<br />

scrivendo al P. Francesco Maria lettore a Roveredo. Così mi ha detto. Quei di Campo<br />

non sono ancora venuti a prendere le corone ecc. 548<br />

3177. 1805<br />

Al Padre Guardiano di Campo. Con due lettere altrui.<br />

Trento 15 agosto 549 .<br />

Questo nostro Padre Vicario ne’ giorni scorsi è stato travagliato dalla febbre doppia<br />

terzana continua, e finalmente dopo d’aver consumato ott’oncie di china, oggidì ripigliò<br />

la celebrazione della santa Messa. Fra Masseo è guarito presto. Tengo preparate le<br />

corone ecc. Ora si dee scrivere All’Eccelso Ces. e Ces. Reg. Governo ecc. All’Inclito<br />

Ces. e Ces. Reg. Giudicio ecc.<br />

3178. 1805<br />

Al P. Guardiano di Campo. Raffaele.<br />

R.P.S.L.G.C.<br />

Trento 16 agosto 1805.<br />

Dovendo fare le veci del P. Diffinitore Gaudenzio, che col suo male sta<br />

nell’infermeria, ho eseguito quanto la P.V.R. gli ha scritto, voglio dire, che ho fatto<br />

passare a questo sostituto ciò550 , ch’era in questa lettera lavisana (della signora<br />

Elisabetta Besenella degli 11 luglio), ho pregato questo P. Guardiano, che faccia<br />

soddisfare i debiti campesi, ed ho avvisato Fra Vincenzio rapporto al vestiario<br />

d’inverno. Con questa stessa occasione, d’ordine del P. <strong>Provincia</strong>le, ch’è in Fieme, le<br />

spedisco trenta dozzine di corone grosse, e rosse di legno. Il P. Guardiano le scriverà il<br />

547 Spedita subito.<br />

548 Dozzine 30.<br />

549 Spedita li 16.<br />

550 Libbre 100.


esto, e F. Vincenzo le risponderà per mezzo del Terziario. Spero, che avrà ricevuto<br />

un’altra mia, con due inchiuse, deposta in questa mattina presso il sig. Monauni: e<br />

pregandola di raccomandare al Signor Iddio questo nostro povero disgraziato convento,<br />

la riverisco, e resto<br />

Suo div.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

3179. 1805<br />

Al P. Giuseppe Maria da Pradazzo. Cles. In coperta.<br />

D.M.N.E.B.N.<br />

Trento 17 agosto 1805.<br />

Spero, che avrà ricevuto i quattro tomi, li quali nello scorso mercoledì furono<br />

consegnati, e raccomandati al postiglione clesiano 551 . L’altro autore, che brama, tiensi<br />

dal P. lettore di Roveredo, perciò noi non possiamo mandarglielo. Con piacere gli fo<br />

noto, che questo nostro P. Vicario, dopo d’aver consumato ott’oncie di china, si trova<br />

senza febbre, e celebra la santa Messa. Ma cacciato avendo il nemico per forza, dovrà<br />

stare cogli occhi aperti ecc. Ieridì fu nuovamente visitato il nostro orto, e monte, e<br />

furono piantati alcuni pali nel detto monte. Credesi, che posdomani verranno i lavoranti;<br />

e quindi oggi si sega l’erba dello stesso monte. Il P. <strong>Provincia</strong>le ha ordine di presentare<br />

senz’altro indugio il lettore di fisica, ed un altro lettore di matematica, qualora il P.<br />

Regalato, dopo una megliore previa preparazione non chiesa un nuovo esame, giacché<br />

le da lui date risposte non furono trovate soddisfacenti. Pazienza. Il P. Illuminato è<br />

disposto per un altro esame. Penso bene di avvisare, che l’opera del gran Montesquieu<br />

intitolata Spirito delle leggi, fu proibita dalla S. C. dell’Indice li 2 marzo 17<strong>62</strong>.<br />

D.M.N.E.B.N.<br />

3180. 1805<br />

Al Padre Guardiano di Cavalese.<br />

R.P.S.L.G.C.S.N.<br />

Trento, s. Bernardino 17 agosto 1805. alle 10 di mattina552 .<br />

Lo prego de’miei rispetti al M.R.P,. <strong>Provincia</strong>le, e di fargli sapere, che ho ricevuto<br />

la sua de’ 12 con la inchiusa. Che oggidì ho dato trenta dozzine di corone al Terziario di<br />

Campo, il quale mi ha detto, che un chirurgo militare, dopo d’essere stato alcuni giorni<br />

in quel convento, è andato altrove per non esser d’incomodo al detto convento nel<br />

tempo di notte all’occasione d’essere chiamato fuori. Gli aggiunga, che il P. Leonardo<br />

ritornato oggidì da Gardolo, ha inteso da quel signor curato, che nelle Giudicarie non vi<br />

è alcun aspetto di guerra prossima. Così pure lo consoli facendogli noto, che finalmente<br />

questo P. Vicario celebra la santa Messa, e che spera di celebrarla domani anche il P.<br />

Diffinitore Gaudenzio553 . Ma ieridì sotto il pranzo fu ancora visitato l’orto nostro, ed il<br />

monte, In questo furono piantati de’ pali, e fu detto, che posdomani verranno a lavorare.<br />

L’orto sotto il refettorio fu dichiarato non buono. Oggidì facciamo segare quel poco<br />

d’erba, ch’è sul menzionato monte, la di cui chiave sta nelle mani militari. Il sig.<br />

Rungg554 ha impetrato un pò di tempo da evacuare la sua fabbrica garbaresca presso la<br />

Porta nuova. Intendo, che vuolsi coprire la roza di s. Francesco, e che si lavora molto<br />

551 Gli ha ricevuti.<br />

552 Spedita li 17.<br />

553 Celebrolla, ma cessò li 16 settembre. Celebrò li 26 settembre.<br />

554 Giambattista.


nel monte del sig. Conte Giovanelli. Ci raccomandiamo caldamente a io Signor nostro,<br />

e proccurino di conservarsi.<br />

Suo div.mo servo in Cristo<br />

F. Grisostomo.<br />

P.S. Dica al P. <strong>Provincia</strong>le, che questo P. Guardiano ha ricevuto non so che dal sig.<br />

Consigliere Maffei per il P. David. Egli già intenderà.<br />

3181. 1805<br />

Al P. Pietro Regalato da Carice Vicario. Roveredo.<br />

Rev. Padre sia lodato Gesù Cristo S.N.<br />

Trento, s. Bernardino 10 agosto 1805 555 .<br />

Per commissione del Padre <strong>Provincia</strong>le, ch’è in Fieme, spedisco alla P.V.R. questa<br />

copia dell’ultimo dispaccio da lui ricevuto, e la prego di manifestarci, se si sente, o no,<br />

di assoggettarsi ad un altro esame. Il medesimo Padre ha stabilito dì fare ritorno a<br />

questo disgraziato convento verso gli ultimi giorni del corrente mese. Onde potrà<br />

indirizzare qua la sua risposta. Il Padre Illuminato è disposto a sostenere un nuovo<br />

esame 556 . Pazienti anch’Ella, mentre io la riverisco, e mi dico<br />

Di V.P.R.<br />

Div.mo servo nel Signore<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

Trento<br />

Extra. Al Rev. Padre Pietro Regalato<br />

da Carice Vicario de’ Minori Riformati di s. Francesco.<br />

Roveredo<br />

S. Rocco.<br />

3182. 1805<br />

Al Padre <strong>Provincia</strong>le. Cavalese.<br />

M.R.P. Benedicite.<br />

Trento s. Bernardino 20 agosto 1805557 .<br />

Per la Dio grazia siamo ancora vivi. Li PP. Vicario, e Gaudenzio celebrano, anzi il<br />

P. Vicario in questa mattina è ritornato alla sua cella per non sentire le martellate de’<br />

minatori cominciale oggidì sul nostro monte, dove ieri demmo principio al taglio degli<br />

alberi segnati dal militare; col consenso del signor colonnello, che sabato ricevette con<br />

buona grazia la visita fattagli dal P. Guardiano. Domenica alle dieci di mattina<br />

comparvero nel nostro chiostro circa 80 soldati, venuti stanchi da Telve, con alcune<br />

donne. Queste dopo il pranzo con 52 soldati furono mandate altrove, per bontà, e<br />

sollecitudine del caporale loro, che si protesta cattolico, e si contenta d’una stanza della<br />

loggia, non volendo stare coi soldati nel chiostro: li quali finora sono stati quieti, e non<br />

ci hanno dato da dire. Partono alle cinque di mattina chiamati dal tamburo su la Via<br />

Crucis: ritornano alle undici per mangiar. e riposare, e la sera tardo per dormire. Tra il<br />

giorno lasciano aperte le porte, e facciamo le nostre solite funzioni, coi soliti suoni delle<br />

campane. Domani per la posta spedirò al P. Vicario Regalato una copia del dispaccio<br />

ultimamente ricevuto, coll’avviso, che rispondaci qua, giacché spero, che la P.V.M.R.<br />

555<br />

Spedita li 21.<br />

556<br />

Cominciò l’andare in Castello li 23 settembre lunedì 1805 e finì nella mattina de’ 26 giovedì.<br />

557<br />

Spedita 21.


sarà qui presto di ritorno 558 : e quindi penso di non più scriverle per costà. Con questa,<br />

separatamente però, le mando una lettera del Padre Custode, ed un’altra del P.<br />

Guardiano di Cles. Qui rinchiusa poi parimente le mando una cartuccia per le orazioni,<br />

che io pure credo espediente di ordinare in tutta la nostra povera <strong>Provincia</strong>. Ella è poco<br />

differente dall’usata qui nel 1796 per ordine del fu P. Gioachino Guardiano 559 . Ho<br />

consegnato a Fra Vincenzo la nota del vestiario di costì. Al gran tumulto seguito in<br />

Trento nella notte venendo la domenica per cagione del fuoco eccitatosi nella bottega<br />

del fabbro ferraio appresso l’osterai dell’Europa, è accorso con alcuni Religiosi nostri<br />

anche il P. Giangiuseppe, e ritornarono tutti illesi. La prego della sua paterna<br />

benedizione, e genuflesso le bacio la sacra destra.<br />

3183. 1805<br />

A monsignor Vicario Generale. Trento.<br />

Monsignore Ill.mo, e R.mo.<br />

Il Padre Benedetto da San Lugano Riformato supplica riverentemente V.S,Ill.ma, e<br />

R.ma per la facoltà d’assolvere semel una persona dai casi riservati, e di dispensarla<br />

dall’impedimento ad petendum debitum etc.<br />

Concessum.<br />

Sig. 21 augusti 1805 560 .<br />

Zambaiti Vicarius Generalis Capitularis.<br />

R.P. Deus misereatur nostri. Amen.<br />

Trento 22 agosto 1805 561 .<br />

Con sommo dispiacere gli contraccambio le triste notizie, che mi ha comunicato,<br />

delle rovine fatte in Metz Tedesco, e de’ progetti rapporto all’orto del suo convento,<br />

facendogli sapere, che da domenica in qua 5<strong>62</strong> noi abbiamo in convento molti soldati, e<br />

che oggidì abbiamo dovuto far tagliare da circa 15 uomini tutti gli alberi,ch’erano nella<br />

parte superiore di questo nostro monte, e levare anche la croce trabale, che stava su di<br />

esso. Abbiamo scelto di tagliarli noi quantunque siaci stato detto, che così il detto monte<br />

sarà stimato meno. In questo stesso giorno fu pure atterrato l’antico campanile della fu<br />

chiesa di San Donato sopra questo nostro convento con una sola mina. Un’altra mina in<br />

questa sera ha fatto piovere dei sassi presso la porta ferrea della nostra infermeria con<br />

ispavento di me, di altri Frati, e secolari, ed anche guastatori. Il peggio si è, che questo<br />

dicesi ancora poco in paragone del futuro. Sicché gioverà il replicare sovente e di cuore<br />

Deus mesereatur nostri Amen. Domani manderò al sig. Monauni la lettera per Campo.<br />

Pro mea memoria. Il militare colla spesa di fiorini 2000 e più ha cominciato otto<br />

forni nel cortile, e vignale contiguo del sig. Conte Giovanni di Spaur in Metz Tedesco<br />

(?). Nel giorno 18 fu arenata tal fabbrica, demolito in fatto lavoro, e trasportato alla<br />

cappella di s. Gio. Nepomuceno di rimpetto al Castello, e subito furono tagliate tre di<br />

quelle altissime albere. Fu pure progettato seriamente di fare i detti forni nell’orto del<br />

nostro convento di Metz Lombardo.<br />

----------------------------------------------------------------------------------------------------------<br />

Memoria per una Fratellanza. Scritto li 20 ottobre 1805.<br />

558 Ritornò li 29 agosto.<br />

559 Si cominciò a recitarle in Trento il primo di settembre 1805.<br />

560 Doveva scrivere Sig. 22.<br />

561 Spedita li 24.<br />

5<strong>62</strong> cioè dai 18.


Alli divoti benefattori della nostra Serafica Religione.<br />

Il signor Francesco Poss di Roveredo, e la signora Margarita di lui consorte, nata<br />

Villi, e loro discendenti sino alla quarta generazione, perpetua pace nel Signore.<br />

3184. 1805<br />

Al P. Guardiano di Borgo. Colla gazzetta.<br />

23 agosto.<br />

Ieridì abbiamo dovuto far tagliare tutti gli alberi, piccioli, e grandi, ch’erano nella<br />

parte superiore del nostro monte, e levare anche quella Croce travale. Lavorarono per<br />

noi quindici uomini, e più paia di buoi. Il cortile vedesi pieno ... Le mine s’appressano a<br />

noi buttando dei sassi. Parimente ieri fu atterrato l’antico campanile di San Donato con<br />

una mina. Preso s. Nepomuceno di Metz Tedesco fansi quegli otto forni, ch’erano stati<br />

cominciati nel cortile, e vignale contiguo del signor Conte Giovanni di Spaur, colla<br />

spesa di fiorini 2000 e più. Replico il D.M.N.E.B.N. Amen.<br />

3185. 1805<br />

Al P. Gasparo da Campo Guardiano di Roveredo.<br />

Rev. Padre Guardiano S.L. Gesù Cristo S.N.<br />

Trento s. Bernardino 23 agosto 1805 563 .<br />

Il già noto signor Vincenzo Spadea con data di Augusta 12 agosto mi scrive, che ha<br />

consegnato al carro della posta un pacchetto con dentrovi trentacinque fiorini per il<br />

convento della P.V.R. con questo, che gli otto di settembre per tre giorni faccia la<br />

sposizione del SS. Sacramento, e la novena con l’officio de’ morti. Finora non ho<br />

ricevuto il mentovato pacchetto. Se verrà, farò il mio dovere 564 . Con questa intendo di<br />

prevenir soltanto la P.V.R. e notificarle, che il detto signore, benché molto lontano, si<br />

ricorda di noi.<br />

Ieridì coll’aiuto di circa 15 uomini, e di più paia di buoi abbiamo tagliato, e portato<br />

a basso tutti gli alberi piccioli, e grandi, ch’erano nella parte superiore del nostro monte,<br />

per ubbidire, e non perder tutto. Fu pure levata quella croce travale, che stava in esso; e<br />

con una mina fu atterrato l’antico campanile di san Donato. Nel primo chiostro, e nella<br />

loggia stanno dei soldati lavoratori; ma senza donne, per mera bontà del loro caporale<br />

comandante, che si protesta cattolico. Il nostro cortile vedesi pieno de’ predetti alberi, e<br />

non costerà poco lo sgombrarlo in modo, che si possa transitare ecc. Preghino Iddio<br />

Signor nostro per noi, mentre io la riverisco, e resto<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

3186. 1805<br />

Al P. Gasparo da Campo Guardiano. Roveredo.<br />

Rev. Padre sia lodato Gesù Cristo.<br />

Trento 27 agosto 1805, di mattina.<br />

Supponendo, che avrà ricevuto un’altra mia de’ 23 dell’andante 565 , ora l’avviso, ed<br />

assicuro, che ieri ho ricevuto l’accennato pacchetto: e però in caso, che io non trovi<br />

presto un’occasione sicura, ed opportuna per potergli spedire il contenuto pesante, lo<br />

prego di mandare a pigliarlo con un suo viglietto. Ma insieme lo prego di mandare<br />

563 Spedita li 24.<br />

564 L’ho ricevuto nel giorno 26 agosto.<br />

565 L’ha ricevuta.


presto, perché qui non siamo sicuri da un’ora all’altra, che non nascano de’ lacrimevoli<br />

disturbi. Gli replico l’incarico imposto dell’esposizione del Santissimo Sacramento, e<br />

della novena con l’officio de’ morti; e riverendolo mi dico<br />

Suo div., obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

P.S. Il P. <strong>Provincia</strong>le non è ancora ritornato qua; ma si aspetta dentro questa<br />

settimana 566 .<br />

Altra P.S. (Post Scriptio). Dal putto, servo del convento d’Arco esibitore della<br />

presente, riceverà il sopra mentovato pacchetto. Lo prego poi di avvisarmi, ed<br />

accertarmi della ricevuta 567 . Spedita li 28 per servum Arci.<br />

3187. 1805<br />

A monsignor Vicario Generale. Trento.<br />

Monsignore Ill.mo, e Reverendissimo.<br />

Il Padre Arcangelo Maria da Tassullo 568 Riformato supplica riverentemente<br />

V.S.Ill.ma, e R.ma per la facoltà d’assolvere semel tre, quattro penitenti dai Casi<br />

riservati ecc.<br />

Concessum attributa etc.<br />

Sig. 27 augusti 1805.<br />

Zambaiti Vicarius Generalis Capitularis 569 .<br />

3188. 1805<br />

Al P. Guardiano di Borgo.<br />

Qui lavorano continuamente molti uomini per<br />

sgomberare il cortile, e portare altrove i legni fatti in pezzi da fuoco. Polenta, minestra,<br />

pane, vino ecc. Già s’intende. Anche l’Ill.mo Magistrato Consolare fa trasportare<br />

altrove i travi, ed i sassi, che teneva riposti sul nostro monte. Il P. letterario di Trento sa<br />

sempre dove ha da indirizzare le lettere per il Padre <strong>Provincia</strong>le essendo da Trento.<br />

Quindi è superfluo l’ibi, ubi sulla mansione, anzi riesce di qualche incomodo,<br />

occupando il posto per la nuova direzione. Col tempo si saprà l’accaduto ierlaltro in<br />

Sardagna. D.M.N.<br />

3189. 1805<br />

Al signor Vicenzo Spadea. Francoforte.<br />

Molto Illustre Signor, e padrone colendissimo.<br />

Trento, s. Bernardino 27 agosto 1805 570 .<br />

Lo rendo certo, e sicuro, che nel giorno 21 ho ricevuto la sua gratissima de’ 12 del<br />

corrente 571 , e ieridì anche il pacchetto accennato in essa: il quale fu fedelmente spartito a<br />

norma del suo avviso. Ho scritto subito a Roveredo, e l’ho insinuato eziandio a questo<br />

Padre Guardiano, affinché vengano fatte le divozioni ordinate. Ma oh Dio! che ci<br />

566<br />

Venne li 29.<br />

567<br />

L’ha ricevuto. Così mi ha risposto li 29 agosto.<br />

568<br />

Dimorante in Campo.<br />

569<br />

Spedita li 30 per F. Marcum.<br />

570<br />

Spedita li 28.<br />

571<br />

Data in Augusta.


troviamo tutti troppo disturbati da novità straordinarie. Faremo quello, che potremo col<br />

divino aiuto.<br />

Qui gli spedisco il richiesto libretto, e domani per mezzo del carrozzone di posta<br />

gl’indirizzerò anche i salami ricercati. Mi viene detto, ed osservato, che sono ottimi, e<br />

che stanno molte bene riposti in una cassetta fatta apposta. Bramo, che gli pervengano<br />

presto, diritti, ed illesi, e che gli riescano d’aggradimento. Il peso loro è di libbre<br />

quattro, e mezza piccole d’oncie dodici l’una, che fanno tre libbre grosse 572 . Costano<br />

Lire, o sia troni tredici, e carentani sei. La loro cassettina carentani dicidotto. Il qui<br />

annesso libretto carentani dieci, Gli sospiro di cuore qualunque santamente desiderabile<br />

prosperità, il che son solito di fare ogniqualvolta veggo sull’altare la sacra immagine di<br />

santa Maria d’Absam, ch’egli ci ha regalato nell’anno 1801, e mi professo<br />

suo umil.mo, div.mo, obb.mo servo in Cristo<br />

F. Giovanni Grisostomo di Volano<br />

Francescano.<br />

P.S. Su la cassettina ho scritto così:<br />

N° Salami libbre 4 e mezza piccole di oncie 12.<br />

Da Trento<br />

Al Signor Vincenzo Spadea.<br />

Recapito a Prona felz N° 12, e 13.<br />

Posta restante<br />

Francoforte<br />

Su la lettera contenente il libretto:<br />

Da Trento<br />

Libretto stampato in Trento l’anno 1799.<br />

Al Molto Illustre Sig. e padrone colendissimo<br />

Il signor Vincenzo Spadea.<br />

Recapito a Prona felz N° 12, e 13.<br />

Posta restante<br />

in<br />

Francoforte.<br />

Nota. Il libretto ha questo titolo: Modo pratico per bene dirizzare a Dio le azioni,<br />

confessarsi, comunicarsi, ed ascoltar la s. Messa, coll’aggiunta di poche meditazioni, ed<br />

altre divozioni. Estratto da vari libri divoti in grazia di chi desidera santificarsi nel<br />

proprio stato. In Trento 1799. Per Giambattista Monauni stamp. vesc. Con lic. de’<br />

Super., in 12°. Li salami furono fatti, ed incassati dal sig. Lorenzo Manica di Trento. La<br />

cassetta coi salami pesò Lib. sei, ed oncie quattro. Fu consegnato alla posta tutto lettera,<br />

e cassetta coll’attestato della sanità li 28 agosto 1805.<br />

3190. 1805<br />

Al Padre Cirillo da Cles. Arco.<br />

Sia lodato Gesù Cristo Signor nostro.<br />

Trento 28 agosto 1805.<br />

Appunto il P. Filippo si è il Leg. o . Circa poi li novizzi si risponde, che non è ancora<br />

venuta risposta veruna573 . Pazienza! per questo, e per ogn’altra disgrazia, che ci sovrasta.<br />

572 Grosse d’oncie 18.<br />

573 Vedi sotto num. 3196.<br />

3191. 1805


Al P. Guardiano di Borgo. Colla gazzetta.<br />

Trento 31 agosto.<br />

È ritornata la febbre al nostro P. Vicario Vitantonio, il quale perciò non celebra574 . Il<br />

vecchio Menego Litterotti fu comunicato per Viatico. Anche F. Umile fu assalito dalla<br />

febbre. Si disfà il cimitero comune del fu s. Francesco, e vuolsi, che i morti vengano<br />

seppelliti al palazzo delle Albere575 . Domani dovranno esser qui 74 fiemaschi per<br />

lavorare intorno ai fortini. Ora qui fa caldo più, che avanti. Il P. Vigilio fu approvato per<br />

il lettorato ecc. Per tutte queste cose, e per tante altre, che non fido riferire, Deus<br />

misereatur nostri etc.<br />

NB. Al detto Menego ho dato l’Olio Santo nella sera de’ 7 settembre. Fu<br />

comunicato per Viatico li 29 agosto e per divozione digiuno anche il 1 settembre. Gli ho<br />

dato la benedizione papale li 17 settembre. Morì li 19 settembre 1805, alle sette in punto<br />

di mattina.<br />

3192. 1805<br />

Al Padre Guardiano di Borgo. Colla gazzetta.<br />

Trento 6 settembre, di notte.<br />

Oggidì pranzando ebbimo una visita, che ci mortificò non poco. Improvvisamente<br />

comparve nel refettorio il V. Procuratore 576 della città con un soldato, e c’intimò di<br />

preparare subito il quartiero per cinquanta soldati, oltre li trenta, che tenevamo sino dai<br />

18 dello scorso agosto. Ci alzammo dunque subito, ed andammo tutti insieme a<br />

lavorare. Ma per grazia di Dio Signor nostro sono finora venuti soltanto tredici, li quali<br />

stanno cogli altri nel primo chiostro. In seguito sarà quello, che vorrà il medesimo Dio.<br />

Il Padre <strong>Provincia</strong>le in questa sera è andato a Pergine per predicarvi domenica 577 . Questo<br />

sig. Francesco Riccabona è dichiarato capitano di Roveredo.<br />

3193. 1805<br />

Al Padre <strong>Provincia</strong>le. Pergine.<br />

M.R.P. Benedicite.<br />

Trento 7 settembre 1805, di mattina.<br />

Buone nuove, P.M.R. Per grazia di Dio Signor nostro iersera sono venuti qua<br />

soltanto tredici soldati, li quali hanno dormito nel chiostro cogli altri. Gli altri furono<br />

mandati a Povo, donde in questa mattina sono andati a Roveredo. Parimente in questa<br />

mattina sono venuti da Povo a Trento col tamburo, e co’ fucili molti povati. Li nostri<br />

Fratelli ieridì, non essendo venuto il chiesto tisler, hanno maestrevolmente chiusi li due<br />

nostri dormitori meridiano, e settentrionale. A questo secondo hanno posto il rastello del<br />

coro colla chiave per poter uscir, ed entrare. Ciò, che succederà in seguito, lo sa Iddio,<br />

cui S.P.M.R. con paterno affetto si raccomandiamo ecc.<br />

P.S. Pare a me, che ora non sia tempo opportuno al P. Diffinitore Damiano par<br />

andar a vacanzare in Arco, e Riva. Ho aggiunto questo mio sentimento anche alla<br />

gazzetta, che oggi spedirò a Borgo.<br />

----------------------------------------------------------------------------------------------------------<br />

NB. Il P. Damiano è capitato in Trento gli XI settembre. Partì per le Giudicarie li<br />

13. Fu in Trento li 16 e partì per Pergine li 18 ottobre.<br />

574<br />

dai 29 agosto.<br />

575<br />

Fu cavato uno sepolto tre soli giorni avanti. Il cimitero non fu trasferito.<br />

576<br />

Guarinonio.<br />

577<br />

Ritornò a Trento chiamato nella sera degli otto, domenica.


3194. 1805<br />

Al P. Guardiano di Borgo. Colla gazzetta.<br />

Trento 7 settembre.<br />

Pare a me, che ora non sia tempo opportuno per andar a vacanzare in Arco, e Riva,<br />

attesi li movimenti militari verso quelle parti. Li soldati, ch’erano stati destinati di<br />

quartiero in questo nostro disgraziato convento, iersera sono andati a Povo, ed in questa<br />

mattina sono venuti da Povo a Trento molti povati col tamburo battente, e co’ fucili su<br />

le spalle. Non essendo stato permesso 578 di dissotterrare i morti nel cimitero comune, fu<br />

stabilito di accrescere sopra di loro la terra. La clausura del nostro monte fu<br />

atterrata,volendosi adoperare i sassi di essa per fabbricare i fortini. Ho inteso, che negli<br />

scorsi giorni fu condotto in fuora 579 il signor Salvotti con molti altri, che come cedolisti<br />

stavano nella Rocca di Riva.<br />

----------------------------------------------------------------------------------------------------------<br />

L’accennato trasporto de’ cedolisti è certo; ma non il giorno, né il numero. Anzi si<br />

dice, che i tre principali sono fuggiti. Vedi sotto num. 3212. Il Salvotti è stato condotto<br />

nella bassa Ungheria.<br />

3195. 1805<br />

Al P. Massimo da Volano. Arco. Le Grazie.<br />

Carissimo Fratello Deus misereatur nostri. Amen.<br />

Trento 7 settembre 1805, di mattina.<br />

Sembrandomi cent’anni, che non vi ho scritto, e che non ho ricevuto alcun vostro<br />

foglio, in questa mattina, malgrado l’inquietudine, cui soggiaccio 580 , mi risolvo di farvi<br />

sapere,che per al Dio grazia son ancora vivo, e nella solita amata cella 581 . Sino dai 18<br />

dello scorso abbiamo in convento molti soldati: e ieri mentre stavamo alla mensa ci fu<br />

intimato di dar subito quartiero a cinquanta altri. Ci alzammo subito, e preparammo con<br />

fatica ecc. Ma per grazia di Dio Signor nostro vennero tredici soli, essendo stati mandati<br />

a Povo gli altri, li quali in questa mattina sono andati a Roveredo. Temo, che costì pure<br />

sienvi de’ torbidi. Onde ho aggiunto alla gazzetta burgense, che a me non pare tempo<br />

opportuno per andar a vacanzare in Arco, e Riva, nella corrente stagione. Bramo di<br />

restare ingannato. Temo altresì, che possano soggiacere a gravi disturbi li nostri nipoti,<br />

e pronipoti 582 , de’ quali finora non ho alcun riscontro. Siamo tutti in una barca rotta. Se<br />

Iddio Signor nostro non ci aiuta, siamo tutti rovinati. Preghiamolo dunque, e facciamolo<br />

pregare anche da Maria Santissima sua Madre, e nostra potentissima. avvocata. Finché<br />

c’è vita, c’è speranza ecc.<br />

Già saprete, ch’è stato creato capitano di Roveredo questo sig. Francesco<br />

Riccabona di Cavalese, Aggiunto capitaniale in Trento.<br />

3196. 1805<br />

Al sig. Lorenzo Faes arciprete di Vigolo.<br />

Molto Illustre, e R.mo sig. sig. e padrone colendissimo.<br />

578<br />

Dal signore Ambrosio Schreck direttore della Polizia.<br />

579<br />

*Oltre il Brennero.<br />

580<br />

Per motivo del militare.<br />

581<br />

Il P. Massimo fu a predicare nelle Giudicarie per il Rosario; ed ora 15 ottobre sta nel convento<br />

dell’Inviolata presso Riva per supplire alle mancanze di que’ Padri Girolamini. Vi stette dodici giorni.<br />

582<br />

Perché si fanno dei soldati a forza eziandio coniugati.


Supponendo, che V.S. Molto Illustre e R.ma avrà ricevuto un’altra mia de’ cinque<br />

dello scorso agosto, mantengo la promessa, che le ho fatto, comunicandole la risposta<br />

venuta iersera, la quale porta, che dall’Eccelso Governo prima che non sia placidato<br />

dalla sovrana Corte l’umiliatole stato personale per la <strong>Provincia</strong>, non può esser<br />

accordata alcuna accettazione di candidati. Con sommo mio cordoglio, e dispiacere le<br />

do questo riscontro: e supplicandola riverentemente d’impetrarci dall’infinita Maestà di<br />

Dio Signor nostro clementissimo colle sue fervorose preghiere la necessaria pazienza, e<br />

rassegnazione, le bacio divotamente le sacre mani, e mi dichiaro. Trento, s. Bernardino<br />

9 settembre 1805.<br />

Di V.S. Molto Illustre e R.ma<br />

Umil.mo, div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Riformato di s. Francesco.<br />

Extra come sopra pag. 3970 (num. 3159). Il candidato vigolano Giacomo Bailioni<br />

fu da me nell’ottobre circa il mezzo.<br />

3197. 1805<br />

Alla sig. Gioseffa contessa Malfatti. Trento.<br />

Ill.ma signora, signora e padrone graziosissima.<br />

Per servire in qualche modo V.S.Ill.ma ho unito insieme quelle notizie, che teneva<br />

disperse 583 , della molto antica, e sempre nobile prosapia di Castel Campo, finalmente<br />

detta Galassa di Trento, le quali tirano dall’anno 1150, sino al 1719, e quindi le<br />

rispondo, che il celebratissimo maresciallo austriaco Mattia Conte Galasso, Duca di<br />

Lucera, e Signore di Fridland, Reichenberg, e Schmirschitz, morto in Vienna d’Austria<br />

li 25 aprile 1647, non fu l’ultimo di tale prosapia, giacché due de’ quattro di lui figliuoli<br />

Francesco, ed Antonio, generatigli da Dorotea contessa di Lodrone, poi principessa di<br />

Leichtenstein, vissero anche dopo il detto anno 1647, trovato avendo, che Antonio<br />

colonnello cesareo visse nel 1671, e Francesco, marito di Giovanna contessa Guaschin<br />

l’anno 1691. D’uno di questi probabilmente sarà stato figlio quel Giovanni Wenceslao<br />

Conte Galasso trentino, che nacque nel 1669, ebbe due mogli, fu ambasciatore cesareo<br />

ordinario in Roma presso la Santa Sede apostolica l’anno 1715, e morì viceré di Napoli<br />

nel giorno 25 di luglio l’anno 1719. Rapporto poi ai due matrimoni, che da V.S. Ill.ma<br />

diconsi seguiti nell’anno 1613 tra Lodovica, e Chiara figlie del nobile signor Antonio<br />

Galasso di Trento, ed Antonio figlio di Marcello Malfatti di Brentonico, e Marcello<br />

figlio d’Andrea Malfatti di Brentonico, abitante in Roveredo, io nulla sapeva. Questo si<br />

è quel poco, che ho l’onore di significarle in ordine alle di Lei ricerche: e pregandola di<br />

aggradire la buona volontà per il di più, che non posso, le fo una profonda riverenza, e<br />

passo a protestarmi<br />

Di V.S.Ill.ma<br />

Da s. Bernardino gli XI settembre 1805 584 .<br />

Umil.mo, osseq.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Riformato di San Francesco.<br />

Extra. Per l’Ill.ma Signora<br />

La signora Capitania Gioseffa<br />

Contessa ved,va de’ Malfatti<br />

583 Vide Familiarium cap. 61, pag. 467 et seqq.<br />

584 Spedita XI settembre.


nata Contessa de’ Melchiori ecc.<br />

Trento<br />

La ho piegata sul modo de’ viglietti, perché sarà presentatale in proprie mani: come<br />

in fatti le fu presentata nello stesso giorno undecimo da F. Vincenzio d’Isfruzzo. La<br />

detta dama fa comporre l’albero de’Malfatti per darlo al suo genero Filippo barone<br />

Wussacovih tenente maresciallo austriaco.<br />

3198. 1805<br />

Al Padre Guardiano di Borgo. Colla gazzetta.<br />

Trento 13 settembre 1805.<br />

Ieridì sono partiti di qui per Giovo i PP. Simon Pietro, e Bonaventura. Oggidì poi<br />

per Busdivella, e Campo il P. Diffinitore Damiano, e F. Gio. Francesco 585 . Le mine<br />

strepitose continuano a rovinare li nostri tetti. L’altrieri abbiamo vendemmiato per non<br />

perder tutto. Servirà per fare l’aceto, e dell’acquavite. Così hanno fatto prima di noi<br />

anche i PP. lastani (Carmelitani). San Marco (de’ PP. Agostiniani) è pieno di gente<br />

militare utriusque sexus, che disturba il religioso silenzio. La risposta dell’ecc. Governo<br />

venuta gli 8 del corrente rapporto al vestire novizzi porta, che non può esser accordata<br />

alcuna accettazione di candidati, prima che non sia placidata dalla sovrana Corte<br />

l’umiliatole stato personale della <strong>Provincia</strong>. Pazienza per questa, e per ogn’altra<br />

disgrazia imminente. Amen.<br />

3199. 1805<br />

A monsig. Vicario Generale Capitolare. Trento.<br />

Monsignore Ill.mo, e R.mo.<br />

Il Padre Gio. Pio da Moena Riformato supplica riverentemente V.S.Ill.ma, e R.ma<br />

per la facoltà d’assolvere semel due persone dai Casi riservati in dioecesi, e di<br />

dispensare una dall’impedimento ad petendum debitum, ac etiam reddendum debitum<br />

etc.<br />

Concessum attributa etc.<br />

Sig. 15 septembris 1805.<br />

Zambaiti Vicarius Generalis Capitularis.<br />

Trento 15 settembre 1805 586 .<br />

Iersera soltanto presso l’Avemmaria ho ricevuto la sua dei dieci, ed in questa<br />

mattina ho mandato apposta nel Castello questo memorialetto. IL P. Diffinitore<br />

Gaudenzio, che tutt’ora sta ritirato nell’infermeria, mi ha detto, e risposto, che non sa<br />

d’avere ricevuto l’indicatami lettera: e che se l’avesse ricevuta, fatto avrebbe il suo<br />

dovere. Nella mattina de’ tredici è partito di qui per le Giudicarie F. Gianfrancesco suo<br />

fratello col Padre Diffinitore Damiano. Ancora non si sa quando questi due nostri<br />

chierici ordinandi dovranno avviarsi per Marano. Eglino tengono preparato tutto<br />

l’occorrevole 587 . Stia dunque preparato anch’esso per il primo cenno, giacché dovrà<br />

esser loro capo, e condottiero, e gelosamente si conservi sano.<br />

585 Sono ritornati qua nella sera de’15 e nella mattina de’ 16 partiti per Roveredo, ed Arco. Sono<br />

stati di ritorno in Trento li 25 e partirono per Pergine li 26 di mattina.<br />

586 Spedita li 16.<br />

587 Non andarono alle Ordinazioni per li disturbi guerrieri, e perché non seppero, che fosservi<br />

Ordinazioni. Venne la risposta soltanto li 15 dicembre del P. Benedetto Cappuccino Diffinitore e<br />

Guardiano.


3200. 1805<br />

Al Governo d’Insprugg.<br />

All’Eccelso Imp. e Imp. Reg. Governo.<br />

dell’Austria Superiore.<br />

Il sotto scritto <strong>Provincia</strong>le de’ Francescani di Trento in sequela della risposta, che<br />

l’Eccelso Governo con suo decreto dei tre p.p. agosto, si compiacque abbassare al di lui<br />

memoriale presentato li 24 giugno per la vestizione di sette candidati, supplica<br />

riverentemente, che finattanto, che dalla sovrana Corte venga placitato l’umiliatole stato<br />

personale per la <strong>Provincia</strong> de’ Riformati del Tirolo italiano, o sia de’ sei conventi dianzi<br />

trentini, frattanto gli venga clementissimamente accordata la licenza di vestire li sette<br />

presentati candidati per li tre conventi già prima austriaci, cioè di Roveredo, Arco, e<br />

Borgo, per li quali, come apparisce dal decreto governiale de’ 9 dicembre 1794, è già<br />

stato fissato il numero di dicidotto per il primo: di dodici per il secondo; e di quindici<br />

per il terzo, giacché al presente nel primo non sono che otto sacerdoti, uno de’ quali<br />

inabile: nel secondo nove, tre de’ quali inabili: ed otto, compresi due inabili, nel terzo:<br />

nel quale specialmente, oltre li molti impegni, che corrono tra l’anno per l’assistenza<br />

spirituale de’ popoli della Valsugana, nella sola Quaresima vi si voglionsi sette<br />

predicatori: e questi non possono per alcun modo cavarsi dai conventi dianzi trentini,<br />

perché scarseggiano essi pure di soggetti al maggior segno, abbisognandone anch’eglino<br />

per lo stesso ministero.<br />

Dato in Trento li 17 settembre 1805.<br />

F. Giuseppe Antonio Dusini<br />

<strong>Provincia</strong>le de’Francescani.<br />

Nella coperta.<br />

All’Inclito Ces. e Ces. Reg. Giudicio <strong>Provincia</strong>le,<br />

ed unitovi Capitaniato Circolare ai Confini d’Italia.<br />

Trento<br />

Consegnato dal P. <strong>Provincia</strong>le al sig. Riccabona nel Castello nella stessa mattina<br />

de’ 17 settembre e raccomandatogli. Fu in Trento nel dì 24. Il sig. Riccabona li 26<br />

ottobre di sera ci disse, ch’è in Castello la licenza di vestire li detti candidati. La mandò<br />

a s. Bernardino li 30 ottobre scritta li 26, data in Insprugg li 12 ottobre.<br />

3201. 1805<br />

Al Padre Guardiano di Borgo, colla gazzetta.<br />

Trento 17 settembre, di notte.<br />

Questi nostri Padri Vicario,e Gaudenzio sono di nuovo travagliati dalla febbre<br />

doppia terzana continua. Lo stessissimo patisce anche l’infermiero F. Abbondanzio. Al<br />

Menego, che più non parla, e non mangia, in questa mattina ho dato l’assoluzione<br />

papale. Egli ha bisogno d’un assistenza continua, specialmente nella notte. Quindi temo,<br />

che F. Pietro, essendo solo, non potrà resistere. Guai a noi, se s’ammalasse anch’esso!<br />

In quest’oggi fu replicato il memoriale per li novizzi de’ tre conventi dianzi pure<br />

austriaci, a’ quali nel 1794 fu assegnato il numero de’ sacerdoti, il quale ora è assai<br />

diminuito. Ma io temo... Deus mesereatur nostri . Amen. La lettera per Covelo in questa<br />

mattina fu data, e raccomandata al sig. Giacomo suo fratello588 .<br />

588 Ad Amando Veronese di Covalo, giovine.


3202. 1805<br />

Al P. Stanislao Küebach. Ala d’Insprugg.<br />

A.R.P. Diffinitori Küebachio.<br />

F. Io. Chrysostomus S.P.D.<br />

Cum gaudio accepi, quod libri a me missi ad te pervenerint. Quanti autem nobis<br />

steterit solus Taludianus dicere nequeo, quia nescio; amicus anim, qui libros huiusmodi<br />

nobis procuravit, id non expressit. Ceterum nulla interposita mora literas ad eum<br />

dedimus, ut si possit, id nobis innuat, et notum faciat 589 . Denique collationum tomolos<br />

quatuor nonnisi libris octo, seu floreno uno, et crucigeris triginta sex nobis stetisse,<br />

iterum adsero. De miseriis nostris quotidie ingravescentibus, silere, imo lugere satius<br />

est, quam scribere. Adiuva nos, quaeso, precibus tuis ad D.O.M. fusis, et vale. Datum<br />

Tridenti in Conventu sancti Bernardini die 18 septembris 1805 590 .<br />

Extra. Tridento<br />

Adm. Rev. Patri Stanislao<br />

Küebach Franciscano, Lect. Th.<br />

Conc. ac Diffinitori <strong>Provincia</strong>li<br />

Insprugg<br />

Hall<br />

Ad PP. Franciscanos<br />

---------------------------------------------------------------------------------------------------------<br />

Si sa, che il nostro convento di s. Bernardino vuolsi reso una caserma militare, ed in<br />

parte demolito con la chiesa.<br />

3203. 1805<br />

Al P. Raffaele da Lardaro Guardiano di Campo.<br />

Rev. Padre sia lodato Gesù Cristo S.N.<br />

Trento 18 settembre 1805 591 .<br />

Per servire l’ill.mo sig. Conte Giovanni Formenti 592 , e secondare le premure della<br />

P.V. ho trascritto subito il rotolo rivano, datomi nel giorno 15 dal sig. Antonio Rubini,<br />

insieme colla di Lei lettera (de li otto); ed oggidì gliel’ho ristituito colla mia copia di<br />

pagg. 13, in 4°. Mi lusingo d’averlo trascritto fedelmente, e chiaramente, non avendo<br />

voluto fare alcuna breviatura: e bramando , che la mia prontezza, e fatica riesca<br />

d’aggradimento al lodato ill.mo signore, l prego de’miei ossequi al medesimo, e la<br />

riverisco 593 .<br />

Di V.P.R.<br />

Div.mo servo nel Signore<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

Nota. Il rotolo fu spedito al Rubini dal Padre Antonio Meneghelli di Riva Minor<br />

Conventuale in Riva d’anni 34. La prima mia copia può leggersi nel To. 5 Cod. diplom.<br />

1174, ed il compendio nel mio Inventario rivano Capsa 7, num. 6.<br />

589<br />

Respondit libris 8.<br />

590<br />

Spedita li 20.<br />

591<br />

Spedita li 20.<br />

592<br />

Formenti di Riva villeggiante nella Giudicaria campese.<br />

593<br />

Quint. 3.


3204. 1805<br />

A monsignor Vicario Generale. Trento.<br />

Monsignore Ill.mo, e R.mo.<br />

Il Padre Giuseppe Maria da Pradazzo dimorante in Cles, prega riverentemente<br />

V.S.Ill.ma, e R.ma per la facoltà di’assolvere semel due persone dai Casi riservati nella<br />

diocesi, e se mai vi fosse, anche dalla proccurazione dell’aborto. Item per assolvere<br />

dalla scomunica si, et quatenus etc. due femmine, stimolate da un sacerdote secolare<br />

(non clesiano) 594 sono entrate con esso nel primo chiostro del suo convento, essendo loro<br />

stato detto dal mentovato sacerdote, che non c’è più la legge della clausura ecc.<br />

Conceduntur petitae facultates etc. ad sensunm precum etc.<br />

Sig. die 19 setptembris 1805.<br />

P.I. 595 Cloch cancel. de mandato etc.<br />

Trento 19 settembre di Mattina.<br />

M. Vicario è villeggiante in Vezzano. Ho scritto due persone intendendo di<br />

comprendere anche la nominata porchetta. Il P. Vigilio fu dichiarato idoneo, ed abile<br />

per il lettorato di diritto canonico dall’Ecc. Governo nel giorno 31 di luglio. In questa<br />

mattina alle sette in punto obdormivit in Domino, munito ecc. il nostro ottimo vecchio<br />

Domenico Litterotti d’anni 86, mesi 3, giorni 2. Cominciò a servirci li 24 giugno 1747 e<br />

restò invalido affatto per colpo apopletico sopraggiuntogli nell’orto li 13 aprile 1802 596 .<br />

Stanno colla febbre doppia terzana continua il P. Vicario Vitantonio, il P. Diffinitore<br />

Gaudenzio, e F. Abbondanzio. Il detto P. Vicario è battuto più degli altri. Le mine<br />

rovinano i nostri tetti. Nel convento abbiamo più di cento lavoratori ecc. 597 e temiamo<br />

ancora di peggio. Sicché bisogna replicare, ma con molto calore, il D.M.N.E.B.N.<br />

Amen.<br />

3205. 1805<br />

Al sig. Monauni stampatore. Trento.<br />

Riverito sig. Gio. Battista.<br />

S. Bernardino 19 settembre 1805 598 .<br />

Fra Gio. Grisostomo oggidì ha ricevuto di ritorno da Insprugg coll’Imprimatur il<br />

suo Direttorio monastico per l’anno 1806 e brama, che sia stampato più presto, che sia<br />

possibile frattanto, ch’è vivo, e nel convento. Quindi glielo esibisce, e lo prega di<br />

mandare a pigliarlo, oppure di avvisare, che siagli mandato 599 . E lo riverisce ecc.<br />

3206. 1805<br />

Al Padre Guardiano di Borgo.<br />

R.P.S.L.G.C.S.N.<br />

Trento 20 settembre 1805, di notte.<br />

Questa volta non posso mandare la gazzetta, perché oggidì lo stampatore ci ha dato<br />

una copia sola di essa. Io non so il perché, e non ho ardito di fargliela chiedere doppia600 ,<br />

perché ce la dà gratis. Supplisco dunque alla medesima avvisando, che ieridì alle sette<br />

594<br />

Vide infra num. 3212.<br />

595<br />

Idest Petrus Ioseph.<br />

596<br />

L’esequie in chiesa si terminarono dopo le nove.<br />

597<br />

135 e più.<br />

598<br />

Spedita li 20.<br />

599<br />

L’ho consegnato al sig. Pietro nella sera de’ 23 settembre tutto. Ho ricevuto il primo foglio del<br />

diocesano li 10 novembre e l’ultimo li 25 dicembre.<br />

600<br />

Per Borgo a riguardo del P. Giuseppe da Primiero poeta, già amico del Monauni vecchio.


di mattina placidamente obdormivit in Domino il nostro buon vecchio Domenico<br />

Litterotti da Marmirolo Mantovano, in età d’anni 86, mesi 3, giorni 2, ed in questa<br />

mattina coll’attestato del medico, e col consenso del sig. capo console fu seppellito<br />

solennemente come se fosse stato un nostro Fratello; senza però portarlo per il chiostro,<br />

essendo impedito dai soldati, e senza li segni mortuali delle campane. Perché duri<br />

presso di noi la degna memoria di lui, ora sta esposto nel Capitolo della colpa il ritratto<br />

del medesimo, fatto ultroneamente nel 1798 dal pittore Nicolò Volani. Cominciò a<br />

servirci nell’anno 1747, e continuò instancabilmente sino ai 13 d’aprile del 1802, in cui<br />

essendo nell’orto venne sopraffatto da un colpo apopletico. Per carità lo raccomandino<br />

al Signor Iddio. Frat’Abbondanzio sta meglio: ma non così gli altri due febbricitanti<br />

Vicario, e Diffinitore: a quali forse aggiugnerassi il P. Gio. Battista, ch’è febbricitante in<br />

Mezlombardo, e vuolsi qua trasportare. Se costì trovano la gazzetta di oggidì, leggano<br />

attentamente la prima data d’Insprugg 601 . Questi nostri ospiti 602 dicono, che nella<br />

prossima settimana partiranno per Monte Baldo. Bomviaz, sine reditu 603 . Amen.<br />

3207. 1805<br />

Al P. Küebach. Ala d’Insprugg.<br />

Admodum Rev. Patri Diffinitori Stanislao Küebachio<br />

F. Ioannes Chrysostomous de Avolano S.P.D.<br />

Hodie ab amico, qui prout ad te scripsi die 18 huius, Ferrarium, ac Taludium nos<br />

habere fecit, promptum accepimus responsum, quod praefatum Taludium emerit libris<br />

octo venetis, florenum unum, et triginta sex crucigeros conficientibus: ex quo inferre<br />

pronum est, Farrarii pretium fuisse librarum septuaginta, et solidorum octo, computato<br />

Collybo, seu cambio. Quid ultra dica, modo non habeo. Vale. Dabam Tridenti in<br />

conventu sancti Bernardini (in quo etiam plurimi milites propuganculi cuiusdam<br />

fabricatores) die 22 septembris A.D. 1805604 .<br />

Tridento<br />

Extra. Adm. Rev. et colendissimo Patri Stanislao Küebach<br />

Franciscano, lectori theol., conc. ac Diffinitori provinciali.<br />

Insprugg.<br />

Hall<br />

Ad PP. Franciscanos<br />

3208. 1805<br />

Al Padre Guardiano di Borgo. Colla gazzetta.<br />

Trento 24 settembre 1805, di notte 605 .<br />

Questo nostro P. lettore Illuminato ieridì ha cominciato l’andare due volte al giorno<br />

nel Castello per rispondere in scriptis ai quesiti enipontani (del professore Francesco<br />

Zallinger di Bolgiano) onde venire approvato lettore di fisica 606 . Oggidì dopo il vespro<br />

questi nostri ospiti (soldati), con quelli di Roveredo sono partiti tutti verso l’Avis.<br />

Bomviaz, sine reditu. Amen. Seguitano però ancora i lavori, e le mine strepitose sul<br />

601<br />

In cui si ordina la leva in massa. La quale non fu fatta.<br />

602<br />

* I soldati presenti in convento.<br />

603<br />

*Dialetto e latino: = Buon viaggio, senza ritorno.<br />

604<br />

Spedita li 24.<br />

605<br />

Spedita li 25 per servum conventus burgensis.<br />

606<br />

Ha finito li 26 di mattina.


nostro monte. Dissi verso l’Avis, perché rapporto al resto del viaggio non convengono le<br />

relazioni, ed asserzioni.<br />

3209. 1805<br />

Frater Iosephus Antonius a Clesio huius Reformatae <strong>Provincia</strong>e Sancti Vigilii<br />

Minister, et servus. Plurimum dilecto Nobis in Christo R.P. F. Petro Paulo a Roncegno<br />

lectori theologo, concionatori, et eiusdem <strong>Provincia</strong>e Custodi, salutem in Domino<br />

sempiternam. Cum Nos variis, iisque gravibus curis distenti, pro muneris nostri debito<br />

ad conventum nostrum sancti Francisci Burgi Ausugii hoc anno personaliter accedere<br />

nequeamus, ne oves Nobis in Christo Domino commissae, quidquam detrimenti forsan<br />

patiantur, Tibi canonicam eiusdem conventus visitationem committendam duximus, ut<br />

diligentia, et solertia tua suppleat, quod Nos hac vice praestare non valemus. Quapropter<br />

praesentium vigore, cum salutaris obedientiae merito, Te nostrum commissarium, ac<br />

delegatum ad visitandum praefatum conventum instituimus, institutumque declaramus:<br />

committentes Tibi vices nostras cum plena facultate paetrnaliter inquirendi, corrigendi,<br />

et castigandi, tam in capite, quam in membris, omnes abusus, defectus, et negligentias,<br />

si quas repereris, ac pro eis convenientes, salutaresque poenitentias, ad normam<br />

nostrarum Constitutionum imponendi. Ac insuper ordinandi, et disponendi, quae pro<br />

exacta seraphici nostri Instituti observantia strictiori aptius expedire in Domino<br />

iudicaveris. Proinde in virtute sanctae obedientiae, ac sub poenis latis in generalibus<br />

Ordinis nostri Statutis, omnibus, et singulis, tam superioribs, quam subditis praedicti<br />

conventus Burgensis praecipimus, et mandamus, ut Te tamquam legitimum nostrum<br />

commissarium, ac delegatum recipiant, agnoscant, et venerentur: atque in omnibus,<br />

quae non sunt contra animam suam, et Regulam nostram pareant, et obediant. Volumus<br />

autem, ut expleta huiuscemodi visitatione, acta eiusdem fideliter descripta ad Nos<br />

transmittas. Vale, Deumque Optimum Maximum pro Nobis, qui Tibi paternam<br />

benedictionem peramanter impartimur, exorare memento. Datum in conventu sancti<br />

Bernardini apud Tridentum die 25 septembris A.D. 1805 607 .<br />

Fr. Iosephus Antonius a Clesio<br />

Minister <strong>Provincia</strong>lis L.+S. maioris<br />

De mandato A.R.P.S.<br />

Fr. Io. Chrysostomus de Avolano<br />

Diffinitor et pro- secretarius provincialis.<br />

Registro qui questa patente, perché quantunque l’abbia tratta dal formulario<br />

provincialesco in sostanza; ho però in essa tralasciato, aggiunto, e variato parecchie<br />

parole, ed anche trasposte: e perché forse potrà servire a me, o altri nell’avvenire. Il P.<br />

<strong>Provincia</strong>le non può andare nella Valsugana, come fu sempre il solito de’ <strong>Provincia</strong>li<br />

d’andarvi nell’autunno, perché fu occupato dal Governo politico.<br />

3210. 1805<br />

Al R.mo sig. Piovano di s. Pietro. Trento.<br />

MONITUM.<br />

In Missali romano ad finem sub tit. Benedictiones ab episcopis, vel aliis facultatem<br />

habentibus faciendae, sunt benedictiones sacerdotalium indumentorum: mapparum, et<br />

tobalearum, sive linteaminum altaris: corporalium: et tabernaculi, seu vasculi pro<br />

sacrosancta Eucharistia conservanda. Eaedem habentur etiam in Rituali romano tit. de<br />

607 Consegnato li 7 ottobre.


Benedictionibus. Apud Cavalerium autem To. 4. decr. 182 legitur: “Pyxis, ostensorium,<br />

et corporalia, quae immediate inserviunt ss. Sacramento, debent benedici iuxta formam,<br />

quae habetur in Missali propria. S.R.C. 16 nov. 1649, in Ianuensi”.<br />

Ita F. Io. Chrysostomus de Avolano<br />

die 26 septembris 1805 608 .<br />

Extra. Per il R.mo signor Piovano di san Pietro<br />

Trento.<br />

Nota. Il Piovano è don Giuseppe Simeoni di Trento, il quale ultimamente ha<br />

comperato una pisside vecchia, e la ha fatta indorare, perché quella che usava, e stava<br />

nel tabernacolo fu rubata, e pensa di mandarla a s. Michele affinché la benedica quel<br />

Preposito, ed abate mitrato 609 , giacché qui a Trento non c’è alcun vescovo. In questa sera<br />

mandò a cercare il mio sentimento, ed io penso, che dal premesso Monitum<br />

comprenderà non esservi bisogno di mandarla fuori di Trento, e che potrà benedirla<br />

quello stesso, che finora gli ha benedetto le pianete, i camici, li corporali ecc. per le<br />

quali benedizioni vienmi detto autorizzato il prete sagrestano di san Pietro: intorno a che<br />

potrassi vedere il mio Confessore perpetuo delle monache trinitarie n. 35. Veggasi pure<br />

il P. Lucio Ferrari verbo Benedictio, art. 1, num. 18 et seqq.<br />

3211. 1805<br />

Alla sig. Maria Gioseffa Rizzoli. Cavalese.<br />

Sia lodato Gesù Cristo Signor nostro clementissimo.<br />

Trento, s. Bernardino 27 settembre 1805 610 .<br />

Mi ha piaciuto, e consolato il principio della sua lettera, perché ringrazia Iddio<br />

Signor nostro, e loda due miei confratelli costì dimoranti (il P. Vicario Giannantonio, e<br />

F. Modesto). Altrettanto non posso dire rapporto al resto. Io compatisco il Padre<br />

Guardiano (Giorgio) se fa tant’uso del suo degnissimo Padre Vicario; e non posso<br />

credere, che lo faccia per effetto di avversione: ma bensì per bisogno, attesa la scarsezza<br />

de’ Religiosi, e perché sa, e vede, ch’è ubbidiente, ch’è dappertutto aggradito, che fa<br />

bene le incombenze addossategli, ed ora va esente dalla cura di novizzi. Son sicuro<br />

altresì, che il Padre Romedio non solamente non aspira alle superiorità; ma anzi le<br />

abborrisce, e le sfugge. Il predicatore del Terz’Ordine (P. Gerardo) ha molto poche<br />

prediche per altro; e molto meno ne avrà nel resto del corrente anno. Egli viene a ciò<br />

destinato non già dal Diffinitorio, e dal Padre <strong>Provincia</strong>le, ma dal Padre Guardiano. Io<br />

non son autorizzato per ovviare ai suppostimi disordini: e se anche lo fossi, dovrei<br />

esaminarli, e sentir eziandio gli accusati 611 . Ciò non ostante gli ho manifestati al Padre<br />

<strong>Provincia</strong>le, e spero, che non l’avrò fatto interamente in vano. Frattanto li signori di<br />

Cavalese abbiano la bontà di riflettere, che noi siamo obbligati anche al resto della<br />

Valle, ed essi hanno in Cavalese il Padre Vicario interpolatamente la maggior parte<br />

dell’anno. Io non posso dire di più; e però riverendola resto<br />

suo div.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

P.S. Suor Michelina ringrazia della memoria che ha di essa, e la riverisce.<br />

608<br />

Spedita li 27.<br />

609<br />

Questo Preposito è ora in Insprugg. Chiamasi Gregorio Tasser.<br />

610<br />

Spedita li 2 ottobre per postam.<br />

611<br />

Vedi sopra num. 2915.


Trento<br />

Extra. Alla molto illustre signora<br />

La signora Maria Gioseffa Rizzoli già monaca612 Egna<br />

Cavalese<br />

Ho scritto Rizzoli, perché così vogliono i fiemaschi; per altro scrivendosi Riccioli.<br />

3212. 1805<br />

Al Padre Guardiano di Borgo. Colla gazzetta.<br />

Trento 27 settembre 1805.<br />

Il P. lettore Illuminato iermattina terminò le sue gite nel Castello, e le sue risposte<br />

ai quesiti enipontani. Il P. Diffinitore Gaudenzio ieri ha ripigliato la celebrazione della<br />

santa Messa. Lo stesso ha fatto oggidì il P. Vicario Vitantonio. Il P. Guardiano è<br />

confessore straordinario alle Laste. Il Salvotti, e molti altri oggidì soltanto sono passati<br />

per Trento condotti in fuora 613 . Così ho inteso come certo. In questa sera dopo le sette<br />

improvvisamente sono comparse nel nostro refettorio tre dame 614 , cioè la moglie, e la<br />

sorella del sig. Conte presidente Welsperg, e la baronessa Gaudenti, nata contessa<br />

Spaur, col Conte Kuen, e col barone canonico Taxis, venute dalle Laste. Furono loro<br />

dati de’ frutti ecc. e poi col fanale furono accompagnate alla città dal nostro Giacomo<br />

servo 615 . D.M.N.<br />

______________________________________________________________________<br />

Il primo d’ottobre ho spedito una lettera al P. Guardiano de’ Capuccini di Marano<br />

per le ordinazioni di due nostri chierici. Ma non venne risposta. Nel primo d’ottobre<br />

cominciò la posta nostra ad essere giornaliera, o sia quotidiana. Venne la risposta li 15<br />

dicembre data gli 8 ottobre.<br />

3213. 1805<br />

Al Governo d’Insprugg.<br />

All’Eccelso Imp. ed Imp. Regio Governo dell’Austria Superiore.<br />

Il sottoscritto <strong>Provincia</strong>le de’ Francescani di Trento in ossequioso adempimento<br />

degli ordini abbassatigli dall’Eccelso Governo di presentare Religiosi della sua<br />

<strong>Provincia</strong> ad un nuovo esame su quelle facoltà, per le quali i già presentati non<br />

ottennero l’approvazione nel primo sostenuto esame, si fa un preciso dovere di<br />

presentare gl’infrascritti soggetti.<br />

Il Padre Pietro Regalato Bombarda di Caresio per la matematica.<br />

Il Padre Pietro Paolo Montibeller da Roncegno per la Scrittura del Vecchio<br />

Testamento.<br />

Li Padri Francesco Maria di Francesco da Panchiato, e Giampio della Giacoma da<br />

Moena, per la morale.<br />

Supplica quindi, che spediscansi a questo Inclito Ufficio Circolare le necessarie<br />

posizioni.<br />

612<br />

Fu Clarissa in s. Carlo di Roveredo soppresso da Giuseppe secondo nell’anno 1782.<br />

613<br />

Vedi sopra num. 3194. Fu condotto solo in una carrozza guardata da soldati, e sbirri. Egli si<br />

mostrò gaio con tutti.<br />

614<br />

Conferto superiorem numerum 3204. È stato il Taxis, che ah voluto condurle nel refettorio<br />

benché l’ora fosse tarda, e avessegli fatto delle difficoltà il Biasio lastano.<br />

615<br />

Cui carentani 9.


E desideroso il predetto <strong>Provincia</strong>le, che mancando qualcuno degli approvati, sienvi<br />

altri egualmente approvati da sostituirsi, supplica, che vengano spedite le posizioni di<br />

filosofia teoretica, e pratica, di fisica, di teologia dogmatica, e di pastorale per li due<br />

soprascritti Padri Francesco Maria, e Giampio, che pensa di sottomettere anche<br />

all’esame delle facoltà sovraccennate. Che della grazia ecc.<br />

Dato in Trento il primo d’ottobre 1805.<br />

F. Giuseppe Antonio Dusini<br />

<strong>Provincia</strong>le de’ Francescani.<br />

Consegnato dal P. <strong>Provincia</strong>le al sig. Riccabona li 3 ottobre 1805, ed anche al sig.<br />

barone di Schluga, che sta in luogo del Conte Welsperg 616 andato all’armata come<br />

commissario. Non è andato; ma andrà.<br />

3214. 1805<br />

Al P. Sisinnio Maria di Sanzeno Guardiano. Arco.<br />

Rev. Padre sia lodato Gesù Cristo S.N.<br />

Trento 1 ottobre 1805.<br />

Fo sapere alla P.V.R., che Fra Damiano ritornato da Venezia mi ha consegnato un<br />

involto diretto a ei. Glielo spedirò colla prima occasione opportuna. Ma se lo vuole<br />

presto, mandi a pigliarlo 617 . Nella notte scorsa qui abbiamo avuto de’ soldati, li quali<br />

avanti giorno sono partiti con ordine d’essere a Bolgiano in questa sera. Le mine del<br />

nostro monte continuano i loro strepiti, ed a far piovere de’ sassi negli orti, e sopra i<br />

tetti. Li Padri Vicario e Gaudenzio sono ancora nell’infermeria. Preghino per noi sua<br />

Divina Maestà, e Maria Santissima avvocata nostra, perché stiamo assai male: ed essi<br />

proccurino di conservarsi.<br />

Suo div.mo, ed obbl.mo servo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

3215. 1805<br />

Io infrascritto attesto, che il nobile signor capitano 618 Vincenzo de’ Bernardi come<br />

massaro del Pio Luogo delle Orfane ha dato a questo nostro convento la limosina di<br />

dodici troni per le sei Messe dette dell’Eld, ed una galeda d’olio. In fede ecc. Dato nel<br />

convento di san Bernardino presso Trento li 2 ottobre 1805.<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

presentemente Superiore ecc.<br />

3216. 1805<br />

Frater Iosephus Antonius a Clesio Ordinis Minorum sancti Francisci, Reformatae<br />

<strong>Tridentina</strong>e <strong>Provincia</strong>e sancti Vigilii Minister, et servus.<br />

Universis,et singulis praesentes literas inspecturis salutem in Domino sempiternam.<br />

Cum Frater Michael Gorian a Goritia laicus professus Almae Reformatae<br />

<strong>Provincia</strong>e sanctae Crucis in Croatia, qui per decem, et ultra menses commoratus est in<br />

nostro conventu sancti Rochi Roboreti, ad eamdem suam <strong>Provincia</strong>m reverti cogitet;<br />

humiliterque a Nobis petierit obedientiales literas, ipsum comitari volentes, sub nostra<br />

616<br />

Giovanni.<br />

617<br />

L’ho dato a F. Marcello li 12 ottobre. Contiene delle cose per la speciaria nostra d’Arco, cioè per<br />

quella infermeria.<br />

618<br />

Capitano dell’Adige, cioè della catena sull’Adige al ponte di s. Lorenzo, creato dal vescovo<br />

Pietro Vigilio, da cui fu anche creato nobile.


paterna benedictione harum vigore ad illam remittimus. Ac insuper omnibus, et singulis<br />

has inspecturis notum facimus, ac testamur, quod idem Frater Michael eo tempore, quo<br />

nobiscum in praefato conventu convixit, semper exhibuerit religiosae vitae specimina:<br />

seque omni commendatione dignum reddiderit; et idcirco illum omnibus, ad quos<br />

accesserit, impense commendamus. In quorum fidem praesentes propria manu<br />

subscriptas, dedimus. In conventu nostro sancti Bernardini apud Tridentum die secunda<br />

mensis octobris Anno Domini 1805.<br />

L.+S.<br />

minoris Fr. Iosephus Antonius a Clesio<br />

Minister <strong>Provincia</strong>lis.ù<br />

Nota. Questa obbedienza sostanzialmente ritrovasi nel formolario provincialesco. F.<br />

Michele fu mandato a Roveredo dal Governo d’Insprugg, ed ebbe molto da battere per<br />

ottenere la licenza di partire di là. Venne qua ieri col passporto di Roveredo,veduto, e<br />

soscritto oggidì dalla Polizia di Trento. È partito li 3 ottobre verso Lubiana per<br />

Bolgiano. Egli è giovine, basso di statura.<br />

3217. 1805<br />

Al sig. curato di Stravino in Cavedine.<br />

Pro memoria.<br />

IULIA. MAMEA<br />

MAETR. ALEXANDRI. SEVERI<br />

REDUX. EX. GERMANIA<br />

IN. ITALIAM<br />

Sta scritto, che questa inscrizione 619 si trova presso la via ne’ boschi di Fabiano di<br />

Cavedine, scolpita nel Cengio, in un quadro alto circa due piedi, fondo mezzo piede,<br />

alto mezz’uomo dalla terra. La predetta Giulia Mammea, madre dell’imperatore<br />

Alessandro Severo, che regnò nel terzo secolo di Gesù Cristo Signor nostro circa l’anno<br />

230, dagli scrittori è assai lodata, e da monsignor Pietro de’ Natali in Catalogo<br />

Sanctorum L. XI, cap. 24, si dice Sancta Mammaea Regina, et martyr, mater<br />

imperatoris Alexandri <strong>62</strong>0 .<br />

Così ho scritto, e l’ho dato nel giorno secondo di ottobre 1805 in proprie mani al<br />

R.S. don Francesco Bortolotti di Cavedine, primessario, detto curato di Stravino, nato<br />

nel 1749. Rapporto alla riferita inscrizione potrassi vedere il nostro To. 2 Inscript. 1471.<br />

3218. 1805<br />

Al Padre Guardiano di Borgo. Colla gazzetta.<br />

Trento 4 ottobre<br />

La festa imminente del Rosario di Maria Santissima Signora nostra ci mette<br />

all’impegno di servire Aldeno,, Romagnano (confessioni), Povo (confessioni),<br />

Mattarello, Cognola, Gardolo, e Meano; e perciò dovremo essere aiutati da Roveredo, e<br />

Pergine. Altri de’ nostri serviranno la città e le Laste secondo il solito. Ma se non ci<br />

verrà permesso di vestire novizzi, nell’avvenire non potremo fare altrettanto. Sicut<br />

autem fuerit voluntas in coelo, sic fiat. 1 Machab. 3,60.<br />

619 L’infrascritto curato di Stravino li 18 novembre 1805 mi ha detto, che ha veduto già molti anni la<br />

riferita inscrisione, e che ora più non trovasi, perché il cengio fu infranto e fatto in pezzi.<br />

<strong>62</strong>0 L’Advocat verbo Mammea, o piuttosto Mamea, dice, che fu uccisa unitamente col suo figlio<br />

come crudele, avara, ed aspirante all’autorità sovrana.


3219. 1805<br />

A Giacomo Fontanari servo del nostro convento.<br />

Pro-memoria.<br />

Direte al Molto Rev. signor don Simone Fedrici di Trento <strong>62</strong>1 , che avanti ch’egli si<br />

esibisse di fare in Mezlombardo il discorso dell’Immacolata, quel Padre Guardiano<br />

aveva già contratto impegno per il medesimo discorso con un altro soggetto ecc.<br />

Così ho scritto li 6 ottobre 1805 e nella stessa mattina fu letto al mentovato prete in<br />

casa di lui. Egli lo fece l’anno 1804, nella nostra chiesa di Pergine.<br />

3220. 1805<br />

Al sig. don Gio. Pietro Beltrami. Roveredo.<br />

Molto Illustre e m. Re.do sig. e padrone colendissimo.<br />

Trento, s. Bernardino 6 ottobre 1805 <strong>62</strong>2 .<br />

Inteso avendo dal mio Padre Guardiano che V.S. Molto Illustre, e Molto Rev.<br />

vorrebbe sapere da me quando siano state fondate, ed erette le due chiese di san<br />

Colombano alle Cartiere, e di san Giorgio nella campagna di Roveredo verso Sacco: e<br />

se sieno state consecrate; le rispondo essermi soltanto noto, ch’esistettero ambedue<br />

nell’anno 1319 <strong>62</strong>3 . Le aggiungo poi, che della prima il fu arciprete di Lizzana Leonardo<br />

Contarini nella notizia delle sue chiese, scritta in Roveredo l’anno 1470 e lodata dal<br />

signor Giacomo Tartarotti nelle Memorie antiche di Rovereto, sotto l’iscrizione XIV ci<br />

lasciò una buona memoria, dicendo erga quam talis populi extat devotio, ut cum solis<br />

ardore siccatur terra, pro pluvia impetranda ad ipsam processionaliter, tamquam ad<br />

singulare refugium, nec piis Deus abest precibus, sed ut ipse saepissime vidi, numquam<br />

dies est tertia, quin Deus terrae pluviam donet. Qui finisco non avendo lena da scrivere,<br />

perché in questa sera siamo stati sforzati di cedere parte del nostro dormitorio a molti<br />

soldati, li quali volevano il nostro refettorio <strong>62</strong>4 : e temiamo ancora di peggio. Per carità ci<br />

raccomandi al Signor Iddio, e proccuri di conservarsi.<br />

Di V.S. Molto Illustre e M. Rev.da<br />

Div., obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

3221. 1805<br />

Al P. Prosdocimo di Cavalese Guardiano di Mezlombardo.<br />

Rev. Padre sia lodato Gesù Cristo Signor nostro.<br />

Trento s. Bernardino 7 ottobre 1805 <strong>62</strong>5 .<br />

Dalla qui rinchiusa cartella potrà rilevare la P.V.R. che ho fatto avvisare il signor<br />

don Simone Fedrici di quanto Ella mi ha scritto <strong>62</strong>6 . Le aggiungo, che ho manifestato il<br />

bisogno del di Lei convento, cagionato dagl’infermi, al Padre <strong>Provincia</strong>le, che domani<br />

partirà <strong>62</strong>7 per Roveredo, Arco, e Campo, ed accorda la dilazione, ed anche la com. al<br />

nominatomi, qualora costì venga giudicato bene ecc. Le aggiungo altresì, che questo<br />

<strong>62</strong>1<br />

Filius q. Petri er Carolinae, aetat. an. 41 circa, nepos Cyrilli olim curati Pradatii, origine<br />

tonsianus.<br />

<strong>62</strong>2<br />

Spedita gli 8.<br />

<strong>62</strong>3<br />

Ora trattasi di rimetterle, dopo che furono profanate, e soppresse da Gioseppe secondo.<br />

<strong>62</strong>4<br />

Col pretesto d’essere gente polita, benché poi si mostrò la più impolita. Partirono gli undici.<br />

<strong>62</strong>5<br />

Spedita li 9.<br />

<strong>62</strong>6<br />

cioè dal Pro-memoria qui sopra.<br />

<strong>62</strong>7 Partì.


non mi pare tempo da venire a Trento, poiché siamo troppo disturbati dal militare <strong>62</strong>8 .<br />

Abbiamo soldati sul monte, soldati nel primo chiostro, soldati sulla loggia, e soldati<br />

nelle foresterie del dormitorio, i quali iersera volevano assolutamente il refettorio: e<br />

temiamo, che ancora non si contentino. Preghino caldamente sua Divina Maestà per noi;<br />

mentre io la riverisco, e mi dico.<br />

P.S. Il P. <strong>Provincia</strong>le <strong>62</strong>9 mi dice, che ritornerà qua dentro il mese corrente: e che per<br />

questa volta concede al suddetto, in caso che non abbia confidenza col P.V. che possa<br />

prevalersi di qualchedun altro nostro.<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

3222. 1805<br />

A monsignor Vicario Generale. Trento 630 .<br />

Monsignore Ill.mo, e R.mo.<br />

Il Padre Giuseppe Maria da Pradazzo Riformato supplica riverentemente V.S.<br />

Ill.ma, e R.ma per la facoltà d’assolvere semel una donna, che come dice sforzata ebbe<br />

più volte commercio ecc. col suo suocero: e parimente più volte reddidit debitum etc.<br />

Prega in oltre per l’autorità di dispensarla ad petendum etc.<br />

Concessum etc. attributa etc.<br />

Signatum 11 octobris 1805 631 .<br />

P.I. Cloch cancellarius de mandato etc.<br />

3223. 1805<br />

Al P. <strong>Provincia</strong>le. Campo.<br />

M. Re.do Padre Benedicite<br />

Trento XI ottobre 1805, di mattina632 .<br />

Da F. Domenico ho ricevuto due rotoli di rosari, e corone633 , e gli ho posti nello<br />

studiolo del <strong>Provincia</strong>le. Il P. Gio. Battista sta meglio, e vorrebbe sapere, se<br />

ristabilendosi abbia da andare senz’altro a Roveredo. F. Abbondanzio è colla febbre<br />

doppia terzana gagliarda. Il P. Vicario è ancora in convalescenza. Il P. Diff. Gaudenzio<br />

teme di ricadere. In questa mattina sono partiti di qui verso la Valle Lagarina li soldati,<br />

che stavano nelle nostre foresterie, non gli altri. Ma temiamo, che vengano degli altri, li<br />

quali aspattansi da’ trentini. Questo caporale sanese ha detto, che ah parlato fortemente<br />

coll’ill.mo Magistrato in favor nostro. Il Signor Iddio secondi la di lui carità, e la<br />

P.V.M.R. ci mandi la sua paterna benedizione ecc.<br />

3224. 1805<br />

Al P. lettore Giuseppe Maria di Pradazzo. Col memorialetto sopra num. 3222.<br />

<strong>62</strong>8<br />

Gli 8 sul mezzo giorno è capitato qua il P. Gio. Battista febbricitante con F. Cosimo infermiero.<br />

Questi è ritornato a Metz li 19 ottobre.<br />

<strong>62</strong>9<br />

Andato a Roveredo col P. Leonardo, che si fermerà in Roveredo per apprendere il metodo delle<br />

scuole Normali.<br />

630<br />

Scritta li 9, spedita li 14.<br />

631<br />

Ricevuta gli XII di sera.<br />

632<br />

Questa lettera non fu spedita per mancanza di latore; e perché il P. <strong>Provincia</strong>le ritornò a Trento li<br />

16 ottobre senza essere stato a Campo, impedito dalle pioggie, e dalle truppe militari e per il timore, che<br />

sieno tagliati li ponti dell’Adige..<br />

633<br />

Coccardi (di cocco) costano troni 137 computata la cambiale.


Trento 13 ottobre 1805. Cles 634 .<br />

Ho spedito questo memorialetto subito subito, che ho ricevuto la sua: ma incontrò<br />

delle difficoltà, per le quali ho dovuto mandare più volte a ricevere il rescritto. Spero,<br />

che avrà disposta bene la penitente; ma temo, che sia per non cessare d’essere cattivo il<br />

suocero. Dunque non affretti l’assoluzione... Bensì ‘l D.M.N.E.B.N. Amen. Dal latore<br />

di questa intenderà lo stato di questa nostra infermeria, e del convento, una di cui<br />

foresteria tiensi occupata dal sig. Giambattista Braito ingegnere... fiemasco 635 .<br />

3225. 1805<br />

Al P. Guardiano di Campo. In coperta.<br />

Trento 16 ottobre 1805.<br />

In questa sera è ritornato qua il Padre <strong>Provincia</strong>le. Non è venuto costà, come aveva<br />

stabilito, perché attese le mozioni militari, ha temuto di restare confinato costì, giacché i<br />

porti dell’Adige sono sospetti di essere impediti, e tagliati. Iddio Signor nostro<br />

clementissimo ci usi misericordia. Non posso dir altro. Amen.<br />

F. Grisostomo.<br />

3226. 1805.<br />

Al P. Giuseppe Maria da Pradazzo. Cles.<br />

Rev. padre lettore sia lodato Gesù Cristo S.N.Cl.<br />

Trento, s. Bernardino 17 ottobre 1805 636 .<br />

L’assenza del Padre <strong>Provincia</strong>le andato in Arco, mi ha fatto leggere una lettera del<br />

suo Padre Guardiano, indirizzata al medesimo Padre <strong>Provincia</strong>le: ed avendo letto in<br />

essa, tra alter cose, che la P.V. si mostra difficile nell’accettare impegni di predicare, si<br />

risvegliò in me la memoria della renitenza che ha mostrato nell’accettare anche prediche<br />

quaresimali, e la lettura: e quindi risolsi di manifestarle con questa il dispiacere, che<br />

provo nel sentire tali cose, affinché si emendi, e non si precipiti per tutto il resto della<br />

sua vita. Io suppongo, ch’Ella possa credermi singolarmente premuroso del suo bene, e<br />

che le scrivo con inchiostro d’amore fraterno. Il Signor Iddio per effetto della sua bontà<br />

le ha dotato il talento,l’abilità, la sanità, l’essere aggradito dai popoli, ai quali predica, e<br />

l’essere provveduto del bisognevole ecc. Sa le angustie, in cui si trovano i Padri<br />

superiori per la scarsezza di predicatori, e Religiosi. Sa, che ha fatto voto solenne<br />

d’obbedienza, e l’obbligo, che ha di aspirare alla perfezione religiosa. Sa, che un dì<br />

dovrà comparire innanzi al tribunale tremendo di Gesù Cristo Signor nostro, e che allora<br />

vorrà essere stato il più buon Religioso. Quindi l’esorto, che proccuri d’esser tale senza<br />

veruna dilazione. E se mi risponderà, che ha l’impegno della lettura, io le soggiungerò,<br />

che hanno predicato anche altri lettori negli anni passati, bisognosi di tempo più di Lei.<br />

Orsù, che non più senta lamentanze di tal sorta. Voglio sperare,che riceverà in buona<br />

parte questa mia esortazione; e riverendola resto<br />

Suo affez.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo 637 .<br />

634<br />

Spedita li 14.<br />

635<br />

Già capitano de’ bersaglieri fiemaschi.<br />

636<br />

Spedita li 19.<br />

637<br />

Vedi sotto num. 3231.


3227. 1805<br />

Al Padre Stanislao Küebach. Insprugg. Hall 638 .<br />

Admodum Rev. et colendissimo Patri Diffinitori Stanislao Küebachio<br />

Fr. Ioannes Chrysostomus de Avolano S.P.D.<br />

Appropinquantibus kalendis novembris, diebusque ad petendum regiam salis<br />

eleemosynam designatis 639 , humiliter rogo P.T.A.R. ut hoc etiam anno pro nobis, ac<br />

sororibus nostris eam petere velis. Interim autem, quia modo postae claudicare videntur,<br />

notum mihi facere non graveris 640 , num meae istae literae ad sacras tuas manus<br />

pervenerint, et apocham, seu quietantiam sororum transmittere tuto possim. Quoad<br />

vecturam alio die scribam. Vale. Dabam Tridenti in conventu s. Bernardini inter milites<br />

die 19 octobris A.D. 1805.<br />

3228. 1805<br />

Al P. Arcangelo Maria da Tassullo. Campo.<br />

Rev. Padre sia lodato Gesù Cristo Signor nostro.<br />

Trento, s. Bernardino 21 ottobre 1805.<br />

Mi ha fatto un piacere singolare mandandomi ‘l libretto nuovo del signor arciprete<br />

di Tione 641 , benché sia stato riprovato nel 1795 da questa Curia vescovile, la quale<br />

perciò non ne permise la di lui stampa. Qualunque siasi lo registrato nel mio<br />

parrocchiale trentino verbo Thionenses, e lascio ad altri la critica, e la censura del<br />

medesimo. Ho veduto anch’io, che la Messa di s. Giovanna Francesca stampato in<br />

Trento dal signor don Giuseppe Belli mio antecessore assegna l’epistola Viduas, e che i<br />

nostri Messali nuovi prescrivono la Messa Cognovi senza fare alcun cenno dell’epistola:<br />

ma io non poso decidere chi abbia ragione. Può essere, che li nostri non abbiano fatto<br />

riflesso all’epistola. Onde io lascio correre il Mis. prop. senz’altro. Nella festa di s.<br />

Elena noto il Postcommunio Satiasti per s. Agapito, perché così ha il Messale romano.<br />

Il francescano antico ha Da, quaesumus, perché allora il Satiasti doveva dirsi per la B.<br />

Chiara di Montefalco vergine. Noto ciò nel Direttorio, attesoché il detto Messale antico<br />

è ancora usato. Credo io pure, che nella vigilia del nostro serafico Padre s. Francesco,<br />

facendosi l’officio semidoppio de’ santi Cosma, e Damiano, possano dirsi le Messe<br />

private de Vigilia. Benché sia un mese, che ho dato allo stampatore li due miei Direttori,<br />

non ho ancora veduto una linea stampata: e penso di non buttar via tempo nel far loro<br />

istanze, come ho fatto in vano negli anni scorsi. Questa infermeria è piena.<br />

Specialmente il P. Vicario Vitantonio è battuto dalla febbre, quantunque abbia<br />

l’impegno di predicare nel Duomo 642 . Finisco in un colla carta ringraziandolo, e<br />

riverendolo ecc.<br />

3229. 1805<br />

A monsignor Vicario Generale di Trento.<br />

Monsignore Ill.mo, e R.mo.<br />

Il Padre Benedetto da San Lugano Riformato supplica riverentemente V.S.Ill.ma, e<br />

R.ma per la facoltà d’assolvere semel una persona dai casi riservati nella diocesi, e di<br />

dispensarla dall’impedimento ad petendum debitum etc.<br />

638 Spedita li 30 ottobre.<br />

639 L’anno militare comincia il primo di novembre, ed allora si domanda il sale.<br />

640 Ha risposto, che le ha ricevute.<br />

641 Gio. Andrea Comino da Serra Livano.<br />

642 Supplì nel Duomo li 3 novembre il P. <strong>Provincia</strong>le.


Concessum attributa etc.<br />

Signatum 23 octobris 1805.<br />

Zambaiti Vicarius Generalis Capitularis.<br />

R.P. Trento 23 ottobre 643 .<br />

Lo ringrazio della notizia, che mi ha dato, della morte seguita in Bolzano del sig.<br />

Carlo Torresani assessore di Cles. La ho attaccata al di lui nome nel mio catalogo degli<br />

assessori clesiani. Rapporto al quesito del parroco anonimo rispondo, che io credo non<br />

esservi obbligo di porre la croce nel sepolcro della settimana Santa, perché in esso non<br />

si celebra la Messa, in riguardo della quale vuolsi sull’altare la croce. Certamente qui da<br />

noi non si mette. In questo mese il signor arciprete di Tione Gio. Andrea Comino ha<br />

stampato in Roveredo la sua nuova Via Crucis, benché riprovata dalla Curia vescovile<br />

di Trento nel 1795, col titolo: Quattordici Meditazioni sopra XIV principali Misteri<br />

della Passione di N.S.G.C. che possan servire per l’esercizio della Via Crucis; ma però<br />

senza il suo nome: il che gli risparmierò la vergogna d’esser posto nel catalogo de’<br />

novatori, e fors’anche nell’Indice romano de’ libri proibiti.<br />

Per quanto so io, le parrocchie vacanti oggidì 23 ottobre 1805 nella parte italiana<br />

della nostra diocesi di Trento, sono sei, cioè quella di<br />

Lizzana dai 25 agosto - 1803.<br />

Condino dai 26 giugno - 1804.<br />

Tenno dai 28 agosto - 1804.<br />

Clotz dall’autunno del - 1804.<br />

Vigo dai 15 marzo - 1805<br />

Bleggio dai 28 marzo - 1805 644 .<br />

Nota. Questo documento desiderasi assai, e chiedesi da monsignor Gregorio Tasser<br />

Preposito di San Michele, e dietista d’Insprugg, per fare un ragionato, e forte lamento<br />

appresso le superiorità competenti, con isperanza di buon profitto.<br />

3230. 1805<br />

Al sig. Francesco Steinbrecher. Trento.<br />

Frate Gio. Grisostomo lo riverisce; e facendogli sapere, che tiene dei libri foglianti<br />

da legare, lo prega, che voglia darsi l’incomodo di venire a pigliarli ecc.<br />

Spedita li 24 di mattina: e consegnati anche i libri subito. Sono tre tomi delle opere<br />

di san Bernardo abbate, stampati in Venezia l’anno 1750 apud Angelum Pasinellum in<br />

Via Mercatoria, sub signo Scientiae, in fol. S. Bernardi Abbatis Primi Clarae-Vallensis<br />

opera genuina etc. Horstii, et Mabillonii notis, aliisque permultis aucta, iuxta editionem<br />

Parixsiens. 1719 adiecta Appendice Edmundi Martenz.<br />

3231. 1805<br />

Al P. Giuseppe Maria da Pradazzo. Cles.<br />

R.P.L.S.L.G.C.S.N.A.<br />

Trento, s. Bernardino inter milites 24 ottobre 1805 645 .<br />

643 Spedita li 24.<br />

644 Cos’ ho scritto da parte per risparmiargli la fatica, potendo tagliare questo pezzetto, ed in una sua<br />

mandarlo co’ miei ossequi a Monsignor Prelato, la di cui premura mi piace assai, e la credo degna del di<br />

lui alto grado ecc.<br />

645 Spedita li 26.


Vivendo con qualche timore, che l’ultima mia non sortisse tutto il bramato effetto,<br />

ieridì restai consolato dalla sua risposta, e perciò ringraziai Dio Signor nostro: ed oggidì<br />

ho letto tutto al Padre <strong>Provincia</strong>le, colla giunta di qualche mio riflesso in favore della<br />

P.V. cui raccomando d’esser fedele osservatore delle fatte promesse. Rapporto ai libri<br />

del Karpe, e del Pauliani oggidì non ho risolto il detto P. <strong>Provincia</strong>le, se non se, che<br />

frattanto Ella ne faccia uso senza pretensione d’averli come ad uso proprio. Il P. Vicario<br />

è ancora bersagliato dalla febbre terzana: ciò non ostante celebra ogni giorno. Anche F.<br />

Umile sta colla febbre continua. Non ho lena da scriver altro, temendo ecc. Preghi<br />

caldamente il Signor Iddio, affinché misereatur nostri, et benedicat nobi. Amen. Ma<br />

pesto, perché oggidì questo ill.mo Magistrato Consolare coi suoi aggiunti s’è<br />

congregato per l’intimata spianata ecc.<br />

3232. 1805<br />

Al sig. Giuseppe Ambrosio Boschetti. Roveredo.<br />

Sia lodato Gesù Cristo Signor Nostro.<br />

Trento, s. Bernardino 27 ottobre 1805 646 .<br />

Iersera finalmente siamo stati avvisati ministerialmente, ch’è venuta la chiesta<br />

licenza di vestire li proposti nostri candidati 647 . Onde V.S. stia preparata per andare al<br />

noviziato, poiché presto le verrà spedita l’obbedienza. Frattanto prepari la fede della<br />

Cresima, e l’attestato, di cui qui le trasmetto la formola. Siccome poi li nostri novizzi<br />

debbono provvedersi da sé il primo vestiario religioso, depositando previamente<br />

cinquanta fiorini tedeschi; così l’avverto, che innanzi d’andare al noviziato voglia<br />

deporre gli accennati cinquanta fiorini nelle mani del signor Francesco Poss di<br />

Roveredo, e portare la ricevuta del medesimo signore al noviziato. E riverendola resto<br />

suo div.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Diffinitore e pro-segretario provinciale.<br />

Extra. Al signor Giuseppe Ambrosio<br />

Boschetti scolare ecc.<br />

Preme Roveredo.<br />

3233. 1805<br />

In vigore della presente, che servirà di valida obbedienza, l’onesto giovine signor<br />

Pietro Francesco Giustino Gozzaldi da Denno 648 , candidato nostro, battezzato li 12<br />

dicembre 1780 porterassi quanto prima al nostro convento della Madonna delle Grazie<br />

presso Arco, per esser poi ivi vestito del sacro abito del nostro serafico Padre San<br />

Francesco in qualità di chierico, sotto il nome, e patrocinio del glorioso martire<br />

sant’Alessandro, compagno di s. Sisinnio; e quindi nell’avvenire chiamerassi<br />

Frat’Alessandro da Denno. Il Signor Iddio gli doni la perseveranza nella santa<br />

vocazione, lo benedica, e lo accompagni. Data nel convento di san Bernardino appresso<br />

Trento li 30 ottobre dell’anno 1805 649 .<br />

L.+S. F. Giuseppe Antonio da Cles Ministro <strong>Provincia</strong>le<br />

de’ Francescani Riformati.<br />

646 Spedita li 28.<br />

647 Dal signor Riccabona. Venne il dispaccio ai 30 scritto li 26. Venne presso il vespro.<br />

648 È qui in s. Bernardino li 2 novembre, ed è partito per Busdievlla, ed Arco nella mattina dei tre<br />

domenica. Fu vestito in Arco gli 8 novembre post Com..<br />

649 Spedita li 30.


3234. 1805<br />

Al sig. Pietro Gozzaldi. Denno.<br />

Sia lodato Gesù Cristo Signor nostro650 .<br />

Qui compiegata d’ordine del Padre <strong>Provincia</strong>le gli spedisco la bramata obbedienza,<br />

onde possa quanto prima portarsi al nostro convento della Madonna delle Grazie presso<br />

Arco, per esser ivi vestito del serafico nostro abito. Siccome poi li nostri novizzi<br />

debbono provvedersi da sé il primo vestiario religioso, depositando previamente<br />

cinquanta fiorini tedeschi651 ; così l’avverto, che innanzi d’andare al detto convento, e<br />

noviziato d’Arco, voglia deporre gli accennati cinquanta fiorini nelle mani del signor<br />

Lorenzo dal Lago di Cles, e che porti la di lui ricevuta al detto noviziato d’Arco,<br />

insieme colla suddetta obbedienza, colla fede della Cresima, e coll’attestato, di cui qui<br />

gli trasmetto la formola. E pregando Iddio Signor nostro clementissimo, che si degni di<br />

donargli la perseveranza nella santa vocazione sino al fine, lo riverisco. Dal convento di<br />

san Bernardino appresso Trento li 30 ottobre 1805652 .<br />

Suo div.mo servo in Cristo<br />

Fra Gio. Grisostomo da Volano Diffinitore, e prosegretario provinciale.<br />

Extra. Al signor Pietro Francesco Gozzaldi scolare<br />

Denno<br />

In Val di Non<br />

3235. 1805<br />

In vigore etc. ut num. 3233, sed Antonio Aloisio Beozzo di Aldeno, candidato<br />

nostro, battezzato li 20 gennaio 1783... del Beato Giordano di Sassonia confessore<br />

Domenicano, che fu in Trento nell’anno 1235 e lodasi in più Martirologi, e calendari ai<br />

tredici di febbraio... Fra Giordano d’Aldeno 653 .<br />

3236. 1805<br />

In vigore etc. Giovanni Gentilini di Vezzano, candidato nostro, nato li 13 e<br />

battezzato li 14 novembre 1788... 654 del glorioso martire sant’Albano magontino, lodato<br />

dal Martirologio romano nel giorno ventesimo primo di giugno... Frat’Albano da<br />

Vezzano.<br />

3237. 1805<br />

In vigore etc. Giuseppe Ambrosio Boschetti di Roveredo, candidato nostro, nato, e<br />

battezzato li 25 settembre 1789... di sant’Adelpreto vescovo, e martire trentino...<br />

Frat’Adelpreto da Roveredo 655 .<br />

3238. 1805<br />

In vigore etc. Giacomo Bailoni di Vigolo-Vattaro, candidato nostro, battezzato li 18<br />

marzo 1779... convento di san Vigilio in Cavalese della Valle di Fiemme,... di san<br />

650<br />

Spedita li 30 ottobre. Così pure agli altri mutatis mutandis. Il vestiario. Il vestiario al Lago i<br />

nonesi. Al Tommaselli il Bailon, ed il Gentilini. Al Poss il Boschetti.<br />

651<br />

Li PP. Cappuccini domandano ottanta fiorini: anzi 100.<br />

652<br />

Spedita li 30.<br />

653<br />

Spedita li 30. Vestito in Arco gli 8 novembre post Com.<br />

654<br />

Cresimato in Trento, tenendolo Giuseppe Ronchetti di Vezzano, il quale più non vive. Gli ho dato<br />

la formola dell’attestato li 29 ottobre e l’obbedienza li 30. Vestito in Arco ut supra.<br />

655<br />

Spedita li 30. Vestito in Arco ut supra.


Gioachino padre di Maria Santissima nostra Signora... Fra Gioachino da Vigolo-<br />

Vattaro 656 .<br />

3239. 1805<br />

In vigore etc. Giovanni Pietro Giuseppe Fuganti di Taio, candidato nostro,<br />

battezzato li 14 novembre 1786... convento.... di Fiemme... del glorioso martire san<br />

Vittore, titolare della chiesa parrocchiale di Taio... Fra Vittore da Taio 657 .<br />

3240. 1805<br />

In vigore etc. Filippo Antonio Fedrighi di Sfruzzo, candidato nostro, battezzato li<br />

25 gennaio 1787... convento... di Fieme... di san Federico vescovo 658 , e martire, lodato<br />

dal Martirologio romano ai 18 di luglio... Fra Federico da Sfruzzo 659 .<br />

3241. 1805<br />

Al signor Aloisio Beozzo. Aldeno.<br />

Sia lodato Gesù Cristo Signor Nostro 660 .<br />

Nel giorno 22 d’agosto l’anno scorso 1804 a vista d’un nuovo dispaccio sovrano mi<br />

convenne intimargli con mio sommo cordoglio, che differisse sino ad altro avviso<br />

l’esecuzione dell’obbedienza d’andare al noviziato, speditagli nel giorno 28 di luglio 661 .<br />

Con questa dunque gli spedisco una nuova obbedienza, onde quanto prima, e senza<br />

veruna dilazione possa portarsi al nostro noviziato d’Arco: cui presenterà la detta<br />

obbedienza nuova, la fede della Cresima, e l’attestato rinnovato, di cui qui gli trasmetto<br />

la formola: e farà sapere, che io tengo la ricevuta del signor Tommaselli rapporto al<br />

vestiario nuovo. Finalmente prego Iddio Signor nostro clementissimo, che si degni di<br />

donargli la perseveranza nella santa vocazione sino al fine, e lo riverisco. Dal convento<br />

di san Bernardino appresso Trento li 30 ottobre 1805 6<strong>62</strong> .<br />

Suo div.mo servo in Cristo<br />

Fra Gio. Grisostomo da Volano<br />

Diffinitore, e pro-segretario provinciale.<br />

Extra. Al signor Aloisio Beozzo scolaro.<br />

Aldeno<br />

Preme.<br />

3242. 1805<br />

Il signor Gio. Battista Tommaselli è pregato di dare al sig. Francesco Steinbrecher<br />

libraio, esibitore del presente, troni 22,10, dico troni ventidue, e soldi 10. Che della<br />

carità il Signor Iddio ecc. Dato in san Bernardino li 31 ottobre 1805 663 .<br />

D’ordine del P. <strong>Provincia</strong>le<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano ecc,<br />

656<br />

Spedita li 30. Fu da me li cinque novembre inviato per Cavalese, martedì.<br />

657<br />

Spedita li 30.<br />

658<br />

Vescovo di Mastrich.<br />

659<br />

Spedita li 30.<br />

660<br />

Vedi sopra num. 2933.<br />

661<br />

Vedi sopra num. 2906.<br />

6<strong>62</strong><br />

Spedita li 30.<br />

663<br />

Datogli subito in proprie mani. Vedi sopra num. 3230.


3243. 1805<br />

Alla M. Maria Barbara Maccani Abbadessa. Laste.<br />

M.R.M. sia lodato Gesù Cristo Signor Nostro clementissimo.<br />

S. Bernardino 14 novembre 1805 664 .<br />

Vienmi scritto da Ala d’Insprugg 665 , che a noi, ed alla RR.VV. sarà più utile il<br />

comperare l’occorrente sale qui a Trento, ed il ricevere dalla salina regia di Ala il prezzo<br />

di quel sale, che per limosina ci darebbe. Noi accettiamo il consiglio datoci di ricevere il<br />

prezzo, attese le dolorose circostanze, in cui ci troviamo con pericolo di perdere tutto 666 .<br />

Quindi favorisca la R.V. di farmi presto nota la sua volontà su tale affare, perché possa<br />

rispondere all’amico di Ala 667 . E riverendola con tutte le sue buone Madri, e mie<br />

padrone antiche, mi professo<br />

suo obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

3244. 1805<br />

Al Padre Stanislao Küebach. Ala d’Insbrugg.<br />

Admodum Rev. Patri Stanislao Küebachio<br />

F. Ioannes Chrysostomus de Avolano S.P.D.<br />

Gratissimus tuis literis 668 die quarta huiusce mensis datis respondere hucusque<br />

distuli propter heu! nimis notas nostri temporis vicissitudines, quae postarum etiam<br />

cursum interceperunt. Nunc igitur gratias tibi ago de cura, quam pro nobis, ac sororibus<br />

nostris habes: notumque tibi esse volo quod iuxta laudati viri consilium, hoc anno salis<br />

loco pretium eius libenter accipiemus. Interim autem, ut nobis innuas debitum nostrum<br />

pro libris, quos nobis procurasti rogo 669 , et ut diu valeas iubeo. Tridenti in conventu<br />

sancti Bernardini die 19 novembris 1805 670 .<br />

Tridento<br />

Extra. Admodum Rev. et colendissimo Patri<br />

P. Stanislao Küebachio Franciscano<br />

Diffinitori <strong>Provincia</strong>li etc.<br />

Insprugg<br />

Hall<br />

Ad PP. Franciscanos<br />

3245. 1805<br />

Al Padre Cirillo Dusino da Cles. Arco. Le Grazie.<br />

R.P.S.L.G.C.S.N.C.<br />

Trento s. Bernardino 24 novembre 1805 671 .<br />

Al primo suo quesito rispondo, che io credetti mai sempre, e credo tutt’ora, potersi<br />

ascoltare le confessioni sagramentali de’ sacerdoti, e de’ Religiosi claustrali, anche laici,<br />

fuora delle chiese, e sagrestie, perché l’editto vescovile posto nella tabella de’ Casi<br />

664 Spedita li 14.<br />

665 con data del 4 novembre.<br />

666 Li franchi furono in Insprugg ultimamente.<br />

667 Ha risposto, che accetta il prezzo.<br />

668 Ricevuta li 10 di sera.<br />

669 Per tai libri siamo debitori di fiorini 24,11.<br />

670 Spedita li 23. Venit responsum die 15 decembris. Vide infra num. 32<strong>62</strong>.<br />

671 Vedi To. 2 epist. 420 ad Udalr.


iservati vietando l’ascoltare Confessiones fidelium saecularium utriusque sexus extra<br />

ecclesias etc. parmi eccettuare gli ecclesiastici, tra’ quali in favorabilibus vanno<br />

compresi eziandio li nostri Terziari commensali. Se non fossero eccettuati gli<br />

ecclesiastici sarebbe superfluo quel fidelium saecularium. È vero, che sono saeculares<br />

anche i preti; ma in odiosis non si hanno per tali, se non esprimasi la loro dignità<br />

sacerdotale. S’aggiugne a questo la pratica, di cui ne vidi esempio anche da ragazzo<br />

avanti l’anno 1743. Al secondo quesito rispondo, che li novizzi di Fieme furono vestiti<br />

tutti e tre nel giorno nono del corrente anno. Sono<br />

F. Gioachino da Vigolo Vattaro, Giacomo Bailoni battezzato li 18 marzo 1779.<br />

F. Vittore da Taio, Giovanni Pietro Giuseppe Fuganti, battezzato li 14 novembre<br />

1786.<br />

F. Federico da Sfruzz, Filippo Antonio Fedrighi, battezzato li 25 gennaio 1787.<br />

Siccome il novizzo Gozzaldi vestito costì in Arco, non ha portato l’obbedienza, in<br />

cui ho supplito alla mancanza della fede battesimale, trattenuta dall’eccelso Governo<br />

d’Insprugg; così avviso, ch’egli fu battezzato li 12 dicembre 1780, coi nomi di Pietro<br />

Francesco Giustino.<br />

Prego Iddio Signor nostro, che doni a tutti la perseveranza, ed a V.P. ogni bene<br />

desiderabile ecc.<br />

3246. 1805<br />

A Fra NN. Mezlombardo<br />

Sia lodato Gesù Cristo Signor nostro clementissimo.<br />

Trento 28 novembre 1805 672 .<br />

Avendo manifestato al M.R.P. <strong>Provincia</strong>le quanto mi avete scritto, intesi dal<br />

medesimo, che assolutamente convienvi di scrivere a monsignor Vicario, volendo egli<br />

tenere un documento mostrabile. Dunque scrivetegli Voi stesso, che dopo i santi<br />

esercizi fatti in san Bernardino, prima di ritornare a Mezzo Lombardo siete stato nel<br />

Castello per baciargli le sacre mani,chiedergli scusa, ringraziandolo, e manifestargli ‘l<br />

vostro pentimento di quanto avete detto, scritto, e fatto indegnamente, a lui già noto: e<br />

che non avendolo ritrovato, supplite a ciò in iscritto. Comincierete la lettera in foglio<br />

così:<br />

Ill.mo, e R.mo sig. sig. e padrone colendissimo.<br />

Dentro, ed al fine di essa direte 673 : Di V.S.Ill.ma, e R.ma. Vi scriverete: Umil.mo,<br />

osseq.mo, ed obbl.mo servo F.... Fuori poi: All’Ill.mo, e R.mo sig. sig. e padrone<br />

colendissimo Monsignor Simone Albano Zambaiti canonico, e Vicario Generale<br />

Capitolare di<br />

Trento<br />

Spero, che nodrirete ancora i sentimenti, che mi avete promesso di conservare, e<br />

che vi diporterete conformemente ai medesimi. E salutandovi mi dico<br />

Vostro affez.mo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

P.S. Al fine della lettera dite, che genuflesso gli baciate le sacre mani.<br />

---------------------------------------------------------------------------------------------------------<br />

Fratellanza data li 2 gennaio 1806 alli fratelli Francesco e Domenico Benoni di<br />

Cenis, Domenica loro madre, Domenica, e Francesca loro sorelle, ed altra Francesca<br />

figlia dl primo fratello.<br />

672 Spedita li 29.<br />

673 Fu qui gli undici gennaio.


3247. 1805<br />

Al Padre Innocenzio de’ Gennari d’Orzano. Borgo.<br />

R.P.S.L.G.C.S.N.C.<br />

Trento 28 novembre 1805.<br />

Oggidì per mezzo del Padre <strong>Provincia</strong>le 674 , giacché io attesi li miei acciacchi non<br />

posso calare in città, ho impetrato da monsignor Vicario, che V.P. possa ascoltare nelle<br />

loro case le confessioni sagramentali delle due accennatemi sue penitenti 675 . Ciò le<br />

servirà per non essere angustiata da scrupoli, mentre potrebbesi dite, ch’essendo<br />

infermiccie non poco, potrebbero pretendere d’esser esenti dalla legge ecc. Per altro io<br />

credo, che sarebbe meglio, che l’indulto fosse chiesto dalle penitenti, le quali così<br />

potrebbero essere servite anche da altri in caso, che il loro bisogno durasse molto<br />

tempo. Ella dunque le serva senza scrupolo, eziandio rapporto al passato; e per carità mi<br />

raccomandi al Signor Iddio.<br />

Suo div.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

3248. 1805<br />

Al Padre Guardiano di Borgo. Colla gazzetta.<br />

Trento 3 dicembre 1805.<br />

Ritorno io, perché al P. Diffinitore Gaudenzio è ritornato il suo male. Il P.<br />

<strong>Provincia</strong>le nel dì 29 dello scorso è andato a Metz. La chiesa di s. Maria Maggiore ha<br />

ripigliato le sue funzioni, atteso che trovasi ricoperta, ma senza la volta. Qui predicano<br />

nel Duomo il P. Vicario Vitantonio: a s. Maria il P. Giangiuseppe: a Povo il P. Custode<br />

Pietro Paolo: a Cognola il P. lettore Illuminato: a Romagnano il P. Giangiacomo Vicario<br />

di Metz. In Aldeno il P. Leonardo stando in Roveredo. In Gardolo quel curato nuovo,<br />

che ha chiesto un nostro per il santo Natale. A s. Michele il P. <strong>Provincia</strong>le. Ultimamente<br />

sono morti la signora consigliera Schrecca (Teresa) d’anni 92, ed il signor Conte<br />

Vincenzo Consolati di anni 78. Li nostri infermi sono tutti ambulanti. Deo gratias 676 .<br />

3249. 1805<br />

Al Padre Bonaventura da Caldese. Pergine.<br />

Rev. Padre sia lodato Gesù Cristo Signor Nostro.<br />

Trento 12 dicembre 1805 677 .<br />

Non posso notare la morte di Frat’Abbondio da Lazzise, perché qui non si sa in<br />

qual giorno sia succeduta, sapendosi soltanto a voce, ch’è morto costì. Mi preme di<br />

schivare la taccia di negligente appresso i posteri, essendovene abbastanza nel<br />

Necrologio de’ morti qua dei incertum. Prego dunque la P.V.R. che voglia farmi noto il<br />

giorno preciso di tal morte, il che servirà di qualche suffragio anche al povero defunto.<br />

Chiedole scusa dell’incomodo, e la riverisco 678 .<br />

674<br />

Questi è partito per Metz li 29.<br />

675<br />

Una di anni 85, che non può andare alla chiesa se non se con somma difficoltà. Una d’anni 24<br />

che non può andare alla chiesa senza due assistenti, e non può stare in piedi al confessionale.<br />

676<br />

Nel dì 6 dicembre venerdì venne all’infermeria F. Claudiano. Partì li 4 febbraio.<br />

677<br />

Spedita li 12.<br />

678<br />

Dalla lettera guardianale ricevuta li 15 dicembre e data li 5 imparo, che morì circa le dodici della<br />

notte precedente ai cinque per male di punta, nel giorno quinto di tal male. Il P. Bonaventura mi ha<br />

risposto li 14, ch’è morto poco avanti la mezza notte,venerdì li cinque del dicembre. Né pure a Campo è<br />

giunta lettera di avviso.


Suo div.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

3250.1805<br />

Al P. Sisinnio da Sanzeno Guardiano. Arco.<br />

Rev. Padre sia lodato Gesù Cristo Signor Nostro.<br />

Trento, s. Bernardino 20 dicembre 1805 679 .<br />

Rimando il quaderno dronese colla mia qualunque siasi copia 680 , la quale mi ha<br />

costato molto, perché ho dovuto lavorare molti giorni dì, e notte, essendo lungo il<br />

quaderno, e scritto da una cattiva mano, con istraordinarie breviature. Mi ha pure<br />

annoiato assai colle sua formole forensi, e con tante parole superflue ecc. Ho eziandio<br />

dovuto scriver molto, perché due volte, affinché la seconda copia fosse netta, e senza<br />

cancellature, non potendosi di lancio legger ogni parola. Ho fatto quanto ho potuto, ed<br />

avrò piacere, se altri collazionando la mia copia saranno più felici di me nel rilevare le<br />

parole oscure. Io ho qualche dubbio sul Flaveo della pag. 20 e sulle citazioni legali pag.<br />

12 e 28, ma quand’anche avessi fallato, non patirebbe la causa. Essendo per partire il<br />

latore 681 finisco senz’altro, e lo riverisco, dicendomi<br />

Suo obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

Nota. La detta copia è un libretto in 4° di pp. 35 intitolato De iure pasculandi in<br />

monte Angloni etc. La prima copia sta nel mio To. 4 Cod. diplom. al fine pag. 649 et<br />

seqq. Il freddo intenso, e la scarsezza del tempo non mi hanno permesso di andare nella<br />

libreria per confrontare le accennate citazioni. Ho scritto Pasculandi perché così ha il<br />

quaderno, sebbene non abbia tal verbo Pasculor il Calepino.<br />

3251. 1805<br />

Al Padre Sisinnio Maria di Sanzeno Guardiano. Arco.<br />

Rev. Padre sia lodato Gesù Cristo Signor Nostro.<br />

Trento s. Bernardino 21 dicembre 1805 682 .<br />

Spero,che oggidì la P.V.R. riceverà dal servo del suo convento quel rotolo, che gli<br />

ho consegnato, e raccomandato iermattina, contenente lo speditomi quaderno dei<br />

droati 683 , colla mia copia, e con un mio viglietto. Ora poi per rispondere al suo quesito<br />

rapporto alla ricompensa delle mie povere fatiche, fatte per li detti droati, ed altri, ed ho<br />

ricevuto ciò, che ha loro piaciuto, il che non fu mai molto 684 . Le aggiungo,che io non<br />

posso parlare con monsignore Vicario, perché attesi li miei incomodi non esco più dal<br />

convento, e che se anche uscissi, non giudicherei bene il parlargli di Tenno 685 . Quindi<br />

l’esorto di pazientare colla speranza, che le cose si cangieranno presto.<br />

Frat’Abbondanzio la ringrazia della sua carità melliflua, e Fra Salvadore mi assicura,<br />

che ieridì le ha spedito un sacchetto de’ grani richiesti 686 . Godo, sentendo che si contenta<br />

679<br />

Spedita li 20.<br />

680<br />

In foglio.<br />

681<br />

Cioè il servo del nostro convento di Arco.<br />

682<br />

Spedita li 21.<br />

683<br />

*Gli abitanti di Dro.<br />

684<br />

I droati hanno rimesso a lui la tassa: cioè li magnati della comunità di Dro, e Ceniga. Volevano<br />

dare 12 troni. Ed egli ha rimesso la cosa al sig. dottor Angeli dronese.<br />

685<br />

Cioè contra il Vicario parrocchiale don Pietro Antonio dell’O di Pranzo, che non ricompensa le<br />

fatiche straordinarie de’ Frati.<br />

686<br />

Grani da far corone, detti lachrimae Christi.


de’ suoi quattro novizzi; e bramando, che altrettanto possa dirmi eziandio in seguito, le<br />

sospiro felici le feste imminenti, con un simile capodanno, mi raccomando in precibus,<br />

la riverisco, e mi professo<br />

Di V.P.R. cui aggiungo, che il Padre <strong>Provincia</strong>le qui ha raccomandato alle nostre<br />

orazioni monsignor Prelato di s. Michele (Gregorio d’Arno) infermo in Magredo.<br />

Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

3252. 1805<br />

Al P. Stanislao Küebach. Ala d’Insprugg.<br />

Admodum Rev. Patri Diffinitori Stanislao Küebachio<br />

F. Ioannes Chrysostomus de Avolano S.P.D.<br />

Inclusum heic ad te mitto P.A.R. quittantiam sororum; et quidem in folio, ut<br />

monuisti: teque certum reddo, quod praeter illas duas, et triginta Missas celebrandas pro<br />

eleemosyna florenorum 14, carentanorum 48, quas mense augusto ad me misisti, alias<br />

abs te non receperim. Rogo autem Iesum Christum Dominum nostrum clementissimum,<br />

ut per sanctam Nativitatem suam, cuius perendie 687 solemnitatem celebrabimus, ab<br />

omnibus malis praesentibus, et futuris te quoque liberet, ac tandem pace bona, perfecta,<br />

stabilique gaudere faciat. Tridenti in conventu sancti Bernardini die 23 decembris A.D.<br />

1805 688 .<br />

Tridento<br />

Extra. Admodum Rev. colendissimo, ac religiosissimo Patri<br />

Patri Stanislao Küebachio Franciscano<br />

Lectori theologo, concionatori, ac Diffinitori provinciali<br />

Insprugg<br />

Hall<br />

Ad PP. Franciscanos<br />

3253. 1805<br />

Alla M. Maria Giacinta Tabarella. Alle Laste.<br />

Gesù, e Maria Signori Nostri clementissimi ci benedicano.<br />

S. Bernardino 28 dic. 1805 689 .<br />

Nuovamente mi congratulo colla R.V. che il Signor Iddio le doni non solamente di<br />

vivere ancora; ma di esser anche attiva, malgrado l’avanzata sua età. Godo pure, che<br />

costì sieno tuttavia in vita tutte, ad onta della mutazione del luogo, e clima, e de’ non<br />

piccioli, né rari disturbi, spaventi, e timori sofferti. Io fo parte del mio dovere,<br />

ricordandomi spesso di loro, e raccomandandole al Signor Iddio. Il P. confessore potrà<br />

testificare, che sono sollecito quando ritorna qua, di ricercare di loro. Mi fa compassione<br />

singolarmente la M. Gioseffa Aloisia: ma confido, che colla sua pazienza veramente<br />

religiosa, farà una copiosa raccolta di meriti per il paradiso, giacché il Signor Iddio le<br />

concede l’uso del suo interno, col quale può parlare al medesimo Dio. La ringrazio poi<br />

del prezioso regalo, che per mezzo della R.V. mi ha mandato, e per qualche<br />

contraccambio l’assicuro, che domani (domenica) applicherò per la medesima la mia<br />

Messa. Io non esco più di convento, atteso il mio male di gola, che non mi permette di<br />

cantare, e mi rende incomodo anche il parlare specialmente la mattina. Temo, che<br />

687 *Posdomani.<br />

688 Spedita li 24 dic. Respondit die 9 ianuarii. Accepi die 12 ianuarii.<br />

689 Spedita subito.


questo in seguito crescerà, e finirà soltanto colla morte, la quale non può essere molto<br />

lontana. Voglio sperare, che poi per effetto dell’infinita misericordia di Dio Signor<br />

nostro andremo in paradiso. Così speri anch’Ella. Frattanto proccuri di conservarsi,<br />

accettando la carità delle sue Madri, senza scrupoli. La prego de’ miei rispetti alla<br />

M.R.M. Badessa, e di riverire le MM. Teresa Gioseffa, ed Anna Francesca, e tutte le<br />

altre ecc., cui sospiro un felice capodanno ecc.<br />

3254. 1805<br />

Il signor Gio. Battista Tommaselli è pregato di dare al sig. Francesco Steinbrecher<br />

libraio, esibitore del presente, troni 9, dico troni nove, Che della carità il Signor Iddio<br />

ecc. Dato in san Bernardino li 29 dicembre 1805.<br />

D’ordine del P. <strong>Provincia</strong>le<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

3255. 1805<br />

Il signor Gio. Battista Tommaselli è pregato di dare al signor Gio. Battista Monauni<br />

stampatore, ed esibitore del presente, troni 12, dico troni dodici, per saldo della stampa<br />

del Direttorio francescano. Che della carità il Signor Iddio ecc.<br />

Dato in san Bernardino li 30 dicembre 1805 690 .<br />

D’ordine del Padre <strong>Provincia</strong>le<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

3256. 1805.<br />

Ai Padri Guardiani di Cles (misi), Cavales (misi 8 ianuarii).<br />

Rev. Padre Guardiano.<br />

Trento 30 dicembre 1805 691 .<br />

Frate Gio. Grisostomo servo de’ servi di Dio iersera soltanto ha ricevuto li suoi<br />

Direttori, ancora bagnati, da spedire per la <strong>Provincia</strong>, quantunque abbai dato allo<br />

stampatore l’originale ritornato da Insprugg li 23 di settembre. Qui compiegati ne<br />

spedisce tre frattanto alla P.V.R. riservandosi di mandarle gli altri con un diocesano<br />

colla prima occasione sicura, ed opportuna: e le aggiugne, che gli uni, e gli altri costano<br />

più, che negli anni trascorsi. Le sospira di cuore un buon capodanno, e si raccomanda<br />

caldamente in precibus etc.<br />

3257. 1806<br />

Al P. Davide da Tiarno. Salisburgo.<br />

Rev. Padre padrone colendissimo sia lodato Gesù Cristo S.N.<br />

Trento, s. Bernardino 3 gennaio 1806 692 .<br />

Mentre stava pensando se, e come avessi potuto spedire loro due copie del mio<br />

Direttorio monastico, stampato soltanto li 29 dello scaduto dicembre, con gran piacere<br />

ho inteso dal P. <strong>Provincia</strong>le, che le aspettano, e che ora corrono le poste anche per costà.<br />

Qui dunque le indirizzo loro, bramando, che non vadano in Emmaus. Li ringrazio poi<br />

tanto tanto delle nuove lezioni del B. Bernardino da Feltre, delle quali ho fatto cenno nel<br />

nuovo mio Direttorio su la fede d’un foglio aggiunto ad un Messale venuto da Venezia,<br />

Presentemente non posso lavorare per il 1807 specialmente rapporto al Direttorio<br />

690 Consegnato ai figli il primo di gennaio.<br />

691 Spedite per postam il 1 gennaio e gli 8.<br />

692 Spedita li 4. Fu ricevuta in Salisburgo presto.


diocesano, perché non so qual sia per essere il nostro destino imminente 693 . Deus<br />

mesereatur nostri, e le PP. LL. ci ottengano questa grazia. Amen.<br />

Extra. Ut supra pag. 3880 (num. 3880), anzi ut infra:<br />

Trento<br />

Al Molto Reverendo Padre in Cristo<br />

Il Padre David de Gara Francescano,<br />

lettore teol. e predicatore aulico in<br />

Salisburgo<br />

Ai Padri Francescani<br />

3258. 1761 (sic)<br />

Al Padre Benedetto Bonelli da Cavalese. Trento.<br />

Molto Rev.do Padre.<br />

Il signor abate Girolamo Tartarotti, che fu mio penitente, poc’anzi di morire mi<br />

pregò fuori dalla sacramental Confessione, e diedemi ordine preciso di chieder per lui il<br />

più umile perdono, e compatimento a chiunque dal suo detto, o dallo scriver suo venne<br />

offeso: del che dimostrommene sommo dispiacere.<br />

Sapendo io pertanto, che la ben degna persona della paternità sua Molto reverenda<br />

per certe letterarie, ed antiquarie controversie più d’ogn’altro ne fu assai offesa, e<br />

dileggiata dal troppo avanzato scrivere del detto signor abate; perciò a nome del<br />

medesimo le chiedo il più umile perdono, e compatimento. Vero è, che di far ciò<br />

nominatamente colla P.V.M.R. non diedemi commissione il mentovato signor abate,<br />

siccome neppur me la diede speziale per altri, poiché la troppa oppressione del male<br />

glielo ebbe ad impedire: tuttavolta però io comprometto senza dubbio alcuno<br />

d’ottenergli con questa mia sincerissima deposizione dalla di lei molta carità cristiana, e<br />

religiosissimo spirito il richiesto perdono. Anzi spero, e tengo per certo, che per non<br />

dilungarsi dalle massime del santo Vangelo s’avanzerà, come la supplico, a pregargli da<br />

Dio la remissione de’ suoi trascorsi, l’eterna pace, e riposo: del che il medesimo Iddio<br />

gliene sarà il largo rimuneratore.<br />

Finalmente pregandola d’aver memoria anche di me ne’ suoi santi sacrifizi ed<br />

orazioni, le rassegno la mia divota servitù, e con tutta la stima riverendola mi professo<br />

Della P.S.M.R.<br />

Roveredo li 19 giugno 1761.<br />

Divot.mo, umil.mo ed obb,mo servidore<br />

P. Gasparo Lutz curato del Borgo di s. Tommaso.<br />

Nota. Questa lettera, scritta ad istanza del sig. dottore Bonifacio Bonelli, fratello del<br />

P. Benedetto, ed allora commissario in Roveredo, essendo molto rozzamente distesa, col<br />

consenso del predetto curato Lutz fu da me ridotta ut supra, salva substantia. Venne poi<br />

trascritta, ed anche sottoscritta dal suddetto curato Lutz, e mandata al Padre Bonelli.<br />

L’una, e l’altra fu da me riposta nella cassa degli scritti del Padre Bonelli. Il Tartarotti è<br />

morto in Roveredo li sedici maggio 1761. Chierico tonsurato per godere un Beneficio<br />

ecclesiastico Serbato. La di lui abitazione fu nel Borgo di s. Catterina. La statura più che<br />

ordinaria. La faccia bruna. Il portamento grave.<br />

693 Nella sera de’ 4 ho inteso, che siamo italiani. Nella sera de’ sette, che siamo salisburghesi. Poi,<br />

che siamo Bavari, Poi Italiani. Poi Bavari. Poi Veneti. Poi Bavari.


3259. 1806<br />

Alla cancelleria ecclesiastica di Trento.<br />

Nota.<br />

Concionatores Ordinis Minorum Reformatorum sancti Francisci pro Quadragesima<br />

anni 1806 delecti, sunt<br />

Clesii Pater Iosephus Maria a Pradatio.<br />

Medii sancti Petri P. Illuminatus a Clesio.<br />

Lomasii P. Petrus Regalatus a Caresio.<br />

Cavalesii P. Franciscus Maria a Panchiato.<br />

Scritta li 9 gennaio. Presentata li 14.<br />

3260. 1806<br />

Al P. Giuseppe Maria da Pradazzo. Cles.<br />

R.P.D.M.N. Ancora.<br />

Trento 15 gennaio 1806.<br />

Il dubbio del sacerdote curato, che chiamato a battezzare un fanciullo, andò, e<br />

battezzò senza fare alcuna previa intenzione di battezzarlo, a me non pare ragionevole,<br />

poiché vi andò con tal fine, cioè di battezzarlo, e col fatto manifestò la sua intenzione.<br />

Quindi credo, che non debba rebattezzarsi, né pure sub conditione. Così rispondo senza<br />

consultare alcun libro, e spero di non errare. Ma pure mi rimetto ecc 694 . Rapporto ai<br />

predicatori della prossima Quaresima vescovili, e nostri provincialeschi lo servo subito<br />

col foglio rinchiuso: ed aggiugnendogli, che nel giorno undecimo del corrente finì di<br />

vivere il parroco di Telve nell’Ausugio Inferiore don Francesco Sizzo, già Cammillo, e<br />

che qui si disfanno i fortini, a stento però per cagione del gelo, e freddo, lo riverisco, e<br />

resto 695 .<br />

Dica al suo P. Guardiano, che gli manderò cogli altri il Direttorio richiesto per il P.<br />

Bernardino Borghese ex Conventuale: e che il Padre <strong>Provincia</strong>le ha ricevuto la di lui<br />

lettera. Nel giorno 13 ha professato in Roveredo F. Francescantonio da Pradazzo. Deo<br />

gratias.<br />

3261. 1806<br />

Al P. Giorgio da Cles Guardiano. Cavalese.<br />

R.P.S.L.G.C.S.N.<br />

Trento 16 gennaio 1806.<br />

Da F. Gio. Maria riceverà un plico di Direttori monastici, tra’ quali uno sarà per la<br />

ex monaca 696 , ed un diocesano per la sagrestia. In un letterone poi separato ritroverà quei<br />

tre Direttori, che già otto giorni ho fatto deporre nell’Osteria del Sole, affinché gli<br />

venissero portati dal corriero fiemasco, e ieridì furono riportati a questo convento di s.<br />

Bernardino. Gli aggiungo, che nel giorno undecimo del corrente finì di vivere il parroco<br />

di Telve, già nominato Cammillo, e lo riverisco ecc.<br />

32<strong>62</strong>. 1806<br />

Pro memoria.<br />

694<br />

Come io rispose anche il sig. arciprete decano di Cles Luigi Fiammacini. Il battezzatore fu don<br />

Francesco de’ Paoli di Nano d’anni 61, confessore.<br />

695<br />

Spedita li 18 di sera. Mi rispose li 20 ringraziandomi ecc.<br />

696<br />

Gioseffa Ricciola.


Li 29 centenari 697 di sale venduti in Ala d’Insprugg portarono fiorini 103, 36. Dai<br />

quali furono detratti<br />

fiorini 41,45 per l’in-posta<br />

e fiorini 1, 12 per l’urbario<br />

somma fiorini 42,57<br />

Dunque detratti dai fiorini 103,26<br />

li fiorini 42,57<br />

Restano fiorini 60,29<br />

Avvertasi, che li fiorini sono camerali, e quindi portano l’aggio del cinque per<br />

cento.<br />

Lo 18 sacchi di sale venduti ut supra portarono fiorini 96,18 essendo stato venduto<br />

ogni sacco per fiorini 5,21.<br />

Gli altri sacchi, cioè li centenari, furono venduti a fiorini 3 e car. 34 l’uno<br />

centenaro.<br />

Dunque i sacchi 19 portarono fiorini 8,8 più, che i sacchi 18.<br />

Questa nota è da confrontarsi colla lettera 3244.<br />

Li centenari 29 sono per le suore lastane, e li sacchi 18 per la nostra <strong>Provincia</strong>.<br />

3263. 1806<br />

Al Padre Stanislao Kiebach. Ala d’Insbrugg.<br />

Admodum Rev. et colendissimo Patri Diffinitori Stanislao Küebachio<br />

F. Ioannes Chrysostomus de Avolano S.P.D.<br />

Pervenisse ad me literas P.T.A.R. cum inclusis pagellis, die nona huiusce mensis<br />

datas: dominumque Dominicum Fogarolum fecisse id, quod eidem commisit dominus<br />

Aniser, fidem facio, ac testor. Quamobrem debitas tibi ago gratiaas, etiam nomine mei<br />

Patris <strong>Provincia</strong>lis: teque monitum volo, quod pro saltem exigua grati animi<br />

significatione celebrabimus tria sacrosanctae Missae sacrificia iuxta piam intentionem<br />

ill.mi domini de Waldauff 698 : et crastina die binas tabacci chartas ad te transvehendas<br />

dabimus huic C.R. postae officio. Iterum autem ribi gratias agens, me ad vices favoribus<br />

tuis multiplicibus reddendas paratum exhibeo. Tridenti in conventu sancti Bernardini<br />

die 20 ianuarii A.D. 1806 699 .<br />

Tridento<br />

Extra. Admodum Rev. Colendissimo, ac religiosissimo in Christo Patri<br />

Patri Stanislano Küebachio Franciscano,<br />

Lectori theol. concionatori, et Diffinitori <strong>Provincia</strong>li<br />

Insprugg<br />

Hall<br />

Ad PP. Franciscanos<br />

Tridento<br />

Sul rotolo del tabacco. Admodum Rev. Patri Stanislao Küebach Franciscano<br />

Diffinitori <strong>Provincia</strong>li. Insprugg. Hall. Ad PP. Franciscanos.<br />

697 Sacchi 19.<br />

698 Francisci Antonii; spedita li 22.<br />

699 Spedita li 21. Respondit die 10 februarii gratias agens pro se, ac pro Baldauffio.


3264. 1806<br />

Alla M.R.M. Maria Giacinta Tabarelli. Alle Laste.<br />

Gesù, e Maria Signori Nostri clementissimi ci benedicano. Amen.<br />

S. Bernardino 24 gennaio 1806.<br />

Senza replicare espressamente le proteste fatte negli anni scorsi, intendendo però di<br />

farle, confesso, che dal P. confessore ho ricevuto i generosi effetti della loro bontà 700 . Le<br />

ringrazio tutte di cuore, e mi confesso loro obbligatissimo. Per qualche contraccambio<br />

manifesterò, e racconterò i miei debiti a Sua Divina Maestà, e la supplicherò, che a<br />

riguardo di san Grisostomo mio avvocato, voglia degnarsi di soddisfarli. Già il<br />

medesimo Iddio Signor nostro sa i nostri bisogni, e desideri, ed è onnipotente, ed<br />

insieme infinitamente buono. Con tal intenzione celebrerò, ed applicherò per loro le mie<br />

Messe della prossima domenica, e del seguente lunedì. Per la R.V. poi nella festa sua di<br />

santa Giacinta, che le sospiro felicissima. La prego de’ miei rispetti, e ringraziamenti<br />

alla M.R.M. badessa (Barbara Maccani) alla M. Aloisia, ed a tutte le altre Madri mie<br />

buone padrone, e senza più sospiro loro sincerissimamente la benedizione più grande di<br />

Gesù, e Maria Signori mostri benignissimi. Amen. Amen. Amen. Rimando la scatola<br />

con dei Direttori vecchi. Poi manderò delle carte ecc.<br />

3265. 1806<br />

Pro memoria.<br />

In ordine a quanto sta scritto sopra To. VI, epist. 2276, penso bene di registrare qui<br />

il seguente attestato, del trasporto fatto dal Malpaga al Belli: “Li 20 marzo 1805. Trento.<br />

Io sottoscritto confeso a nome di mia madre Catarina di avere riceputto fiorini ottata<br />

due, dicco fiorini 82 da troni cinque l’uno701 , dalla signora reverenda Madre Michelina<br />

Dorotea Tomasi di Cognola ex-Clarissa ecc. da puro inprestito, e restituirli quando la<br />

comanderà. Così, e non altrimenti etc. In fede. Gio. quondam Domenico Belli di<br />

Sopramonte”.<br />

3266. 1806<br />

Al sig. don Francesco de’ Paoli. Nano in Val di Non.<br />

Molto Illustre e M. R.do sig. e padrone colendissimo<br />

Trento, s. Bernardino 30 gennaio 1806 702 .<br />

Compiaciuta essendosi V.S. m. Ill. e M. Rev. di chiedere da me la totale decisione<br />

del dubbio qui avanti esposto circa la validità di un Battesimo 703 : ed io, perché non mi<br />

fidai del mio debole giudicio, specialmente trattandosi d’una materia tanto<br />

rimarchevole, avendolo mandato, tacito nomine, a monsignor (Zambaiti) Vicario<br />

Generale, ne riportai tosto la risposta, e decisione 704 , che l’accennato Battesimo fu<br />

valido, e che quindi non può replicare neppure sub conditione. Tanto le insinuo per suo<br />

regolamento; ed aggiugnendole, che disapprovo la pratica di non mai fare l’intenzione<br />

previa, e di aspettare sempre a farla solamente nell’atto di battezzare, e consecrare, e di<br />

assolvere, la riverisco, e resto<br />

Di V.S. Molto Ill. e M. Rev.<br />

700 Ca. 48, G. 18 . 30.<br />

701 Tutti in moneta suonante, non già cartacea.<br />

702 Spedita 1 febbraio.<br />

703 Di questa mia risposta restarono contentissimi i prete Paoli, ed il curato di Nano battezzatore, don<br />

Antonio Bottea di Monclassico d’anni 50. Così mi ha scritto da Cles li 10 febbraio 1806.<br />

704 Oretenus per bocca del P. Vitantonio.


Umil.mo, div.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Extra. Al molto Illustre e Molto Rev. sig. e padrone colendissimo<br />

Il signor don Francesco de’ Paoli.<br />

Nano<br />

In Val di Non.<br />

Pro memoria. Così ho scritto sul foglio mio presentato a M. Vicario: nel qual foglio<br />

si dice, che un sacerdote curato qualora viene chiamato a battezzare ha costume di<br />

portarsi alla chiesa senza la previa intenzione attuale di battezzare, la quale da lui si fa<br />

soltanto quando è per gettare l’acqua, e profferire la forma, fermandosi alquanto in farla.<br />

Una volta però distratto in guardare, e considerare il fanciullo come più bello, per essere<br />

figlio di genitori nobili, gettò l’acqua senza fare la detta intenzione. Vedi sopra num.<br />

3260. Che il predetto Battesimo sia stato valido l’hanno creduto anche li nostri Padri<br />

Giuseppe Antonio da Cles Ministro <strong>Provincia</strong>le, Illuminato da Cles lettore, Vito<br />

Antonio da Cles Vicario etc. Il prete mi ha scritto da Nano li 22 gennaio, ed io ricevei la<br />

di lui lettera nella sera oscura de’ 25.<br />

3267. 1806<br />

Al P. Sisinnio Maria da Sanzeno Guardiano. Arco. Le Grazie.<br />

Rev. Padre Guardiano S.L.G.C.<br />

Trento 30 gennaio 1806 705 .<br />

Qui rinchiuso rimando il testamento Marrocchiano colla mia copia, la quale mi<br />

costò non poco attese le macchie dell’originale. Se verrà collazionata col medesimo<br />

originale, spero,che sarà trovata sincera, ed insieme assai difficile da farsi. Per altro il<br />

vedere, che consumo carta, olio, tempo, e gli occhi, con sì poco pro, e frutto, mi stracca,<br />

ed annoia. Ma basta.. Son povero Frate, e vecchio tanto 706 , che ormai posso viver poco.<br />

Per carità mi raccomandi a Dio Signor nostro, ed a Maria Santissima delle Grazie, si<br />

conservi, e mi creda<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

Nota. Mi ha mandato il detto testamento di donn’Antonio Marrocco ad istanza del<br />

signor Marrocchi di Drone, con data de’ 21 gennaio 1806. L’ho ricevuto li 22 ed ho<br />

finito di trascriverlo li 30 dello stesso mese. Il libretto in 4° è di pagg. 9, oltre un Avviso<br />

premesso d’una pagina. Non ha veruna parola sincopata; e dè intitolato da me<br />

Testamento del 1664. La prima di lui copia potrà vedersi nel mio Vol. V Compend.<br />

diplom. num. 1176, pag. 600 e seqq.<br />

3268. 1806<br />

Al sig. don Pietro Zaiotti curato di Faedo.<br />

In quest’anno 1806 ai dodici di febbraio faccia l’ottava di s. Agata sua titolare.<br />

Trasferisca s. Giovanni Elemosinario ai 20 dello stesso mese: ed ometta affatto s.<br />

Eucherio, giacché si è ad libitum. Così F. Gio. Grisostomo gli 8 febbraio.<br />

Tanto, e non più, ho scritto subito subito su della di lui lettera scrittami da Faedo, e<br />

riconsegnata da me alla latrice faedana.<br />

705 Consegnata al P. Damiano li sei febbraio,che partì per Arco gli otto.<br />

706 d’anni 75.


3269. 1806<br />

Al P. Romano Fiorentini Guardiano di Caldaro 707 .<br />

Admodum Rev. ac religiosissime Pater.<br />

Libenter accepi ab hac R.ma cancellaria ecclesiastica hasce inclusas literas patentes<br />

ad Te transmittendas. Hac enim data occasione rogo Te, P.A.R., ut mihi notum facere<br />

velis, an etiam nos, et quando, Meraniam mittere possimus duos ex nostris clericis<br />

ordinandos, quorum unus ad subdiaconatum, et Diaconatum; alter vero ad Diaconatum,<br />

et presbyteratum promoveri potest. De celsissimi, et R.mi antistitis curiensis benignitate<br />

nihil omnino ambigimus; maxime quum alias operam suam sacrosanctam nobis<br />

perhumaniter exhibuerit. Quaeso te igitur, P.A.R. ut quo citius poteris, ad mea quaesita<br />

respondere non graveris. Vale. Dabam Tridenti in conventu s. Bernardini die 10<br />

febrauarii 1806 708 .<br />

A.R.P.T.<br />

Devotissimus in Christo servus<br />

F. Io. Chrysostomus de Avolano<br />

Diffinitor, et pro-secretarius provincialis.<br />

Nota. Le dette patenti sono quattro, tutte date oggidì, e stampate nella forma, che ho<br />

portato nel mio Codice diplomatico Vol. V, num. 1119, pag. 509. Tutte parimente sono<br />

per la rima tonsura, e per li quattro Ordini Minori. Sono dirette F. Arbogasto Schöpf<br />

Ordinis Reformatorum s. Francisci. F. Hilario Hilber. F. Thimoteo Strasser. F.<br />

Bartholomaeo Felderer.<br />

Tridento<br />

Extra. Admodum Rev. et religiosissimo Patri<br />

Patri Romano Guardiano PP. Franciscanorum<br />

Caldarium<br />

3270. 1806<br />

Al P. <strong>Provincia</strong>le Giuseppe Antonio da Cles. Arco.<br />

M.R.Padre Benedicite.<br />

Trento XI febbraio 1806.<br />

Coll’occasione,che oggidì ho spedito al P. Guardiano di Caldaro quattro patenti<br />

dimissoriali per quattro Frati ordinandi,da questa Curia ecclesiastica date, supponendo,<br />

che sieno per andare a Marano, l’ho pregato, che facciami sapere senza dilazione, se noi<br />

pure possiamo mandar là i nostri due chierici seniori, e quando. Spero, che mi favorirà<br />

una pronta risposta. Per questo sono stato nel provincialato a cercare i Brevi apostolici<br />

delle dispense rapporto all’età; ma non mi è riuscito di ritrovarli. Laonde prego<br />

S.P.M.R. che voglia indicarmi meglio il luogo, in cui gli ha riposti709 . F. Feliciano<br />

domenica fu sopraffatto dall’apoplessia. Onde trovasi prostrato, parla poco, e con<br />

difficoltà. Oggidì è partito per Metz il P. Giangiuseppe, ed è morta la signora Fraila<br />

contessa Marianna di Thunn zoppa. Il P. Arcangelo, ch’è andato a Pergine, mi ha<br />

lasciato per V.P.M.R. una corda di castagne. Vorrei, che non patissero stando nel<br />

provincialato. Il sig. Chelucci ha scritto (da Monaco) cose consolanti710 . Voglia Iddio<br />

Signor nostro, che si verifichino. La prego genuflesso della sua paterna benedizione, e<br />

resto<br />

707 Vide To. 3, epist. 959.<br />

708 Spedita gli XI.<br />

709 Li ho trovati.<br />

710 Oggi li 15 febbraio è in Trento ritornato.


Di V.P.M.R.<br />

Umil.mo, ubbid.mo servo, e suddito<br />

F. Giangrisostomo.<br />

3271. 1806<br />

Al P. Prosdocimo Guardiano di Mezlombardo.<br />

Rev. Padre sia lodato Gesù Cristo S.N.<br />

Trento 12 febbraio 1806 711 .<br />

Lo rendo certo, che da Fra Rocco ho ricevuto la sua; e che dell’inchiuso farò quanto<br />

mi prescrive 712 . Mi raccomando in precibus, lo riverisco, e mi professo<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

Al Padre Romano Fiorentini Guardiano di Caldaro.<br />

Admodum Rev. Patri Guardiano Caldariensi<br />

F. Ioannes Chrysostomus de Avolano S.P.D.<br />

Ecce tibi, P.A.R. formulare, quod petisti, literarum dimissorialium, quibus hactenus<br />

Fratres nostros ad suscipiendos Ordines ecclesiasticos ablegare consuevimus. Frustra<br />

ipsas paravi anno superiori, quia responsum meranense datum die octava mensis<br />

octorbris, ad nos die tantum quintadecima decembris, tumultuum militarium tempore,<br />

pervenit. Ceterum ex quo nudius tertius audivimus, in proximo esse adventum episcopi<br />

nostri, eum expectare decrevimus, Fratresque alio non mittere ordinandos. Ut bene, ac<br />

diu valeas D.O.M. supplex exoro. Dabam Tridenti in conventu sancti Bernardini die 17<br />

februarii 1806 713 .<br />

Nota. Gli ho mandato la patente dimissioriale stampata, e soscritta li 12 settembre<br />

1805 dal P. <strong>Provincia</strong>le, e da me,per F. Vincenzo Maria, e F. Clemente, diretti al<br />

vescovo di Coira, che per altro tiene Ordinazioni anche in Merano, città della sua<br />

diocesi. Le ho aggiunto in testa Pro Formula.<br />

3273. 1806<br />

Al P. Tommaso da Tiarno. Arco.<br />

Rev. Padre sia lodato Gesù Cristo S.N.<br />

Trento 17 febbraio 1806714 .<br />

Il sacerdote infermo in un piede talmente, che non può voltarsi al popolo, se non<br />

con grandissima difficoltà, per dire il Dominus vobiscum, Orate Fratres, Ite Missa est,<br />

Benedicat vos etc. e stenta ugualmente nel genuflettere; da me credesi sospeso a iure, e<br />

che quindi non possa celebrare la santa Messa né pure in una cappella privata, finché gli<br />

dura tale infermità. Su di ciò potrà vedere il nostro P. Filippo da Castelluccio To. 1, pag.<br />

291, ed il P. Faustino Scarpazza nelle Decisioni de’ Casi lambertiniani To. 12, verbo<br />

Messa § 4, caso 12, pag. 78, e pag. 105, ove pronuncia col Ligorio, esser regola<br />

generale, che quanto impedisce il ricevimento dell’Ordine; altresì vieta l’esercitare<br />

l’Ordine ricevuto. Mi rimetto però a migliore giudicio, e riverendolo resto<br />

Suo div.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

711<br />

Spedita 17 febbraio.<br />

712<br />

L. 14 mandate al Tomasello li 19 febbraio.<br />

713<br />

Spedita li 18.<br />

714<br />

Spedita li 19.


3274. 1806<br />

Al Padre <strong>Provincia</strong>le. Arco. In coperta.<br />

M.R.P. Benedicite.<br />

Ho ritrovato i Brevi; ma spero che non ci faranno bisogno, perché avremo presto il<br />

nostro vescovo. Mezlombardo ha mandato 14 troni per Messe da darsi al Tommaselli.<br />

Quel P. Guardiano aspetta risposta rapporto al promessogli chierico, e mi ricerca, se io<br />

siane autorizzato per mandarglielo. Io non gli rispondo, giacché suppongo, che gli<br />

risponderà presto la P.V.M.R. Per altro non saprei chi mandargli, attesoché tutti e tre<br />

questi chierici debbono prepararsi per le pubbliche tesi, e per le Ordinazioni. Si aggrava<br />

d’avere tre Terziari 715 . Oggi è partito per Borgo il P. Accursio, e ieri per Mezzo il P.<br />

lettore Illuminato. Ieri parimente fu sorpreso colla penna in mano dall’apoplessia, e<br />

morì subito il sig. chirurgo Bartolommeo Gerloni, ed oggidì dopo il vespro fu<br />

seppellito. La prego della sua benedizione.<br />

3275. 1806<br />

Al P. Giuseppe Maria da Pradazzo. Cles.<br />

Rev. Padre D.M.N.E.B.N.A.<br />

Trento 19 febbraio 1806 716 .<br />

L’assicuro, che ho spedito l’inchiusami al P. <strong>Provincia</strong>le, dimorante in Arco; e lo<br />

ringrazio della notizia datami, che la mia risposta sul dubbio battesimale sia stata ben<br />

ricevuta da entrambi le parti. Aveva intenzione d’accennargliela col tempo; ma non<br />

subito, supponendo, che il caso non fosse divolgato. Lo prego d’un Avemmaria<br />

popolare, che mi ottenga di poter fare una buona morte, giacché son vecchio, debole,<br />

malconcio, e spesso intendo, che qui si muore alle preste, come ha fatto la signora<br />

contessa Marianna di Thunn, e l’altrieri il signor Bartolommeo Gerloni chirurgo, ch’è<br />

morto al tavolino colla penna in mano. Gli sospiro una buona Quaresima, e la grazia per<br />

far molto frutto colle sue fatiche apostoliche nelle anime a gloria di Dio Ottimo<br />

Massimo. AMEN.<br />

3276. 1806<br />

Al P. Giannantonio da Moena Vicario, Cavalese.<br />

Rev. Padre maestro sia lodato Gesù Cristo S.N.<br />

Trento 20 febbraio 1806 717 .<br />

Riservandomi di mandargli quattro regolette colla prima occasione del Terziario,<br />

qui gli spedisco l’Orazione del Beato Andrea de’ Conti, richiesta dal Padre Wenceslao,<br />

e gli rispondo, che qui leggesi ancora ne’ venerdì la nostra Santa Regola nell’idioma<br />

italiano. Gli rispondo pure, che Frat’Ilarione, il quale professò qui solennemente li venti<br />

dello scaduto gennaio, si diporta bene, et sine querela. Per altro stupisco, che vengami<br />

chiesta la detta Orazione,andando unita alle lezioni proprie. A me piace più la prima del<br />

Breviario varisiano. Nel Direttorio troverà citate le lezioni e la Messa proprie del B.<br />

Bernardino da Feltre: lo tengo tutto a stampa; ma una copia sola. Ora non è tempo da<br />

stampare nel nostro paese, dove non si sa come vivere. Deus mesereatur nostri. Lo<br />

riverisco, mi raccomando, e sono<br />

Suo div.mo F. Crisostomo.<br />

715 Fra Casimiro andò a Mez li 27 febbraio.<br />

716 Spedita subito.<br />

717 Spedita li 21 per postam.


3277. 1806<br />

Alla M. Maria Giacinta Tabarella. Alle Laste.<br />

Gesù, e Maria Signori Nostri clementissimi ci benedicano.<br />

S. Bernardino 26 febbraio 1806.<br />

Le rimando la scatola vuota, perché son poverissimo. La ringrazio bensì della sua<br />

carità 718 , e l’assicuro, che ogni qual volta mi prevalerò di essa, il che succederà molte<br />

volte, sempre alzerò il mio cuore a Dio Signor nostro, e lo supplicherò, che per me siane<br />

il rimuneratore. Non posso prometterle di più.<br />

Per poi non moltiplicare lettere la prego con questa occasione di una visita per me<br />

alla povera inferma M. Gioseff’Aloisia, e di avvisarla, che nella festa prossima dio san<br />

Giuseppe, suo gloriosissimo avvocato, oppure nella susseguente domenica, se sarò<br />

ancora vivo, ed in piedi, celebrerò in pro della medesima la mia Messa. Le aggiungo,<br />

che ricorderommo eziandio delle altre Gioseffe, e massimamente della povera Sardagna<br />

(suor Gioseffa de’ Gasperi da Sardagna). Frattanto m’inchino a V.R., la ringrazio<br />

nuovamente, e sospiro a tutte tutte l’adempimento de’ loro santi desideri, per effetto<br />

dEll’infinita misericordia di Dio Signor Nostro. Amen.<br />

3278. 1806<br />

A monsignor Vicario Generale Capitolare.<br />

Monsignore Ill.mo, e R.mo.<br />

Il Padre Gregorio da Caldès Riformato in Pergine prega riverentemente V.S.Ill.ma,<br />

e R.ma per la facoltà di dispensare un suo penitente, che prima di ammogliarsi fece voto<br />

privato di entrare in qualche Religione, e poi si ammogliò senza prima chiederne la<br />

necessaria dispensa ecc.<br />

Concessum<br />

Zambaiti etc.<br />

Così monsignor Vicario ha riscritto subito oggidì 26 febbraio 1806. Io poi rispondo<br />

parimente subito al propostomi quesito circa la nomina del re nel sacro Canone della<br />

Messa, che credo per ora doversi tralasciare il vecchio, ed il nuovo. Il primo, perché<br />

così avendo voluto il Signor Iddio, non è più re di questi paesi: e l’altro, perché non è<br />

successore del primo ne’ regni d’Ungheria, e Boemia, dicendo l’indulto di Papa<br />

Clemente XIII Flagitavit, indiritto alla regina Maria Teresa d’Austria, dato in Roma li<br />

cinque di maggio 1761, ed inserito nel Breve Quod Apostolus dei sei maggio 1761, che<br />

possano essere nominati in tutta l’austriaca monarchia li di lei successori in Hungariae,<br />

et Bohemiae regnis purché abbiano ricevuto la celeste benedizione, e la sacra unzione<br />

come re, colle solite cerimonie. Che il sommo Pontefice abbia inteso di favorire li<br />

successori austriaci sembrami, che possa dedursi dalla ricordanza, che fa de’ meriti<br />

singolari della lodata regina, e dell’augustissima Casa d’Austria. Dissi per ora, poiché<br />

potrebbe darsi, che attesa la consuetudine già introdotta, venisse dichiarato da chi può,<br />

che si continui, e mantenga. Se il Signor Iddio ci donerà di vivere ancora qualche<br />

tempo, vedremo, sentiremo, e proccureremo di fare quello, che ci verrà ordinato.<br />

Frattanto me commendo, lo riverisco, e resto<br />

Suo obbl.mo servo, ed amico in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

718 di morselli.


P.S. Non verificandosi più rapporto a noi il titolo di Padronanza (Patroni Ditionum<br />

Austriacarum) che nel Direttorio del divin officio ai 19 di marzo dassi al gloriosissimo<br />

Patriarca san Giuseppe, potrà farsi all’antica soltanto di seconda classe cum<br />

commemoratione praec. in primis vesperis cumque Missa sine Credo. Rapporto al resto<br />

per quest’anno potrassi stare al già stampato.<br />

3279. 1806<br />

Al sig. Francesco Steinbrecher. Trento.<br />

Sia lodato Gesù Cristo Signor Nostro Clementissimo.<br />

S. Bernardino 28 febbraio 1806.<br />

Frate Gio. Grisostomo riverisce il signor Francesco Steinbrecher, e lo prega di<br />

legare al solito le cose qui annesse; ma presto, premendogli specialmente li Direttori<br />

ecc.<br />

Di mano del P. Vincenzo Maria Keller da Cles, successore designato del P.<br />

<strong>Tovazzi</strong>, scrive: Qui finisce il P. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

==============================================================<br />

Il P. Giangrisostomo fu assalito da “febbre fredda” il primo giorno di marzo e<br />

fu ricoverato nell’infermeria di s. Bernardino, dove, munito dei Santi Sacramenti,<br />

spirò serenamente il giorno 5 marzo 1806.<br />

==============================================================<br />

Per completezza trascrivo anche le due uniche lettere del P. Vincenzo Keller da<br />

Cles.<br />

3280. 28 Giugno 1806!!<br />

Al P. Gio. Alfonso da Mendrisio. Lugano.<br />

Molto Rev.do P. padrone colendissimo.<br />

Incombenzato da codesto P. Guardiano Davide di Tiarno rispondo alla gratissima<br />

lettera della P.V.M.R.<br />

Carlo Emmanuele Madruzzo ultimo germe di quella rispettabile prosapia nato li 5<br />

novembre del 1599 fu dichiarato vescovo di Trento in vigore della cessione fattagli dal<br />

cardinale Carlo Madruzzo suo zio li 4 gennaio 1<strong>62</strong>9, e ne prese il solenne possesso li 21<br />

marzo 1630. Morì dopo un governo d’anni dicidotto li 15 dicembre 1658. Questa si è<br />

l’epoca sicura del prelodato vescovo Madruzzo.<br />

Di Giovanni Pietro Laghi di Lugano con mio dispiacere non le posso inoltrare<br />

notizia di sort’alcuna, non avendo io di ciò dopo diligenti ricerche nulla ritrovato fra i<br />

libri manoscritti del testé defunto celebre antiquario P. Gio. Grisostomo da Volano, né<br />

fra le memorie della chiesa di Trento estratta dall’archivio vescovile, e stampate in<br />

Trento dal nostro P. Benedetto di Cavalese. Non potei far capo, com’ella desiderava<br />

all’anzidetto archivio vescovile, essendo questo già innanzi due anni stato intieramente<br />

per ordine sovrano tradotto in Vienna.<br />

In questa famiglia avvi il P. Michel’Angelo da Rovereto attuale definitore, che si<br />

pregia di conoscere la P.V.M.R. alla quale umilia i suoi più sinceri rispetti.<br />

Si fece a di lui nome una visita ai signori Sardagna, ora Conti del S.R.I. Questa fu<br />

pienamente aggradita, e riuscì loro assai cara la memoria, ch’Ella conserva ecc. Vive<br />

ancora la vecchia contessa presto ottuagenaria. Il di lei figlio onte Prospero<br />

accompagnatosi con una figlia del defunto barone Trentini ha una numerosa


figliuolanza. Gli altri due fratelli sono preti secolari. Tutti uniti le ricambiano i<br />

cordialissimi rispetti.<br />

Questo è quanto in riscontro alla di Lei pregiatissima lettera le posso comunicare.<br />

Ella si compiaccia d’aggradire la sincera mia volontà di servirla non meno in<br />

questa, che in qualunque altra occasione, mentre riverendola distintamente anche a<br />

nome del mio P. Guardiano con un divoto bacio delle sacre mani passo a raffermarmi<br />

P.S. Non ritrovando né luogo, né data nel di Lei foglio penso esser meglio<br />

addirizzarla al luogo segnato esteriormente dall’Uffizio di posta. Avrei desiderio di<br />

sapere i presentanei generali Definitori a lei noti.<br />

Trento li 28 giugno 1806.<br />

D.P.V.M.R. Um.mo div.mo servo nel Signore<br />

F. Vincenzo Maria da Cles Minore Riformato.<br />

3281. 1806<br />

Excelso Regio-Bavaro Gubernio Oenipontano.<br />

Infrascriptus <strong>Provincia</strong>lis Franciscanorum Tridenti reverenter exhibet his adnexum<br />

Directorium divini officii pro futuro anno 1807 manuscriptum in duplo, suppliciterque<br />

petit eius approbationem etc.<br />

Datum Tridenti die 1 iulii 1806.<br />

F. I.A. <strong>Provincia</strong>lis Franciscanorum.<br />

Directorium monasticum pro anno 1808 in duplo tradidi Circulo Tridentino<br />

Oenipiontum mittendum die 30 iunii 1807, In supplicatione petii autographi<br />

restitutionem. Nec anno elapso, neque praesenti misi Directorium typis expressum.<br />

Fine della trascrizione: Trento 10 giugno 2006.<br />

P. Remo Stenico

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