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a cura di Marie Vida - Anafi

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<strong>di</strong> ogni sua nota i lettori si ricorderanno<br />

si<strong>cura</strong>mente, che si tratta <strong>di</strong> un<br />

allevatore che ha sentito il bisogno<br />

<strong>di</strong> prendere in mano carta e penna,<br />

senza alcuna richiesta espressa o<br />

<strong>di</strong>etro compenso economico, per inviare<br />

alla propria rivista, il giornale<br />

degli allevatori Frisona appunto, le<br />

proprie opinioni, le proprie idee, le<br />

proprie convinzioni, in materia <strong>di</strong> selezione.<br />

Opinioni con<strong>di</strong>visibili o meno,<br />

alle quali qualunque altro allevatore<br />

può controbattere, sempre attraverso<br />

«Bianco Nero», dando in questo<br />

modo linfa vitale, oltre che al<br />

giornale, ad importanti e costruttive<br />

<strong>di</strong>scussioni su argomenti <strong>di</strong> fondamentale<br />

importanza per gli allevatori<br />

e per le Organizzazioni dell’intero Sistema.<br />

Siamo dunque convinti che nessun<br />

Ufficio <strong>Anafi</strong> debba vagliare o<br />

censurare le idee <strong>di</strong> allevatori che in<br />

maniera corretta vogliano esprimerle<br />

attraverso la propria Rivista.<br />

L’auspicio, peraltro ripetutamente<br />

espresso, è quin<strong>di</strong> quello che siano<br />

molti altri gli allevatori che vorranno<br />

utilizzare «Bianco Nero» per rendere<br />

noto il proprio punto <strong>di</strong> vista o richiedere<br />

chiarimenti.<br />

Con i più cor<strong>di</strong>ali saluti<br />

Roberto Tartara<br />

Caporedattore<br />

<strong>di</strong> «Bianco Nero»<br />

AMEDEO CABRINI<br />

VA IN PENSIONE<br />

Dal 1o luglio 1998, Amedeo Cabrini,<br />

che per tanti anni ha ricoperto la<br />

carica <strong>di</strong> <strong>di</strong>rettore dell’Italservice, la<br />

società <strong>di</strong> servizi per la selezione<br />

controllata dall’<strong>Anafi</strong>, ha raggiunto la<br />

pensione.<br />

Nato nel 1942 da genitori cremonesi<br />

«ospiti» <strong>di</strong> un campo <strong>di</strong> concentramento<br />

nel Kenia (il padre era me<strong>di</strong>co<br />

coloniale), compie a Cremona<br />

tutti gli stu<strong>di</strong> inferiori e me<strong>di</strong>.<br />

Si laurea in ingegneria elettronica<br />

a Milano nel 1966: «c’era il numero<br />

chiuso a 50 allievi, contro le migliaia<br />

<strong>di</strong> elettrotecnici, civili e chimici; i<br />

professori <strong>di</strong>cevano che il futuro in<br />

Italia era poco promettente per l’elettronica<br />

… i risultati si sono visti. In<br />

realtà sapevano benissimo come stavano<br />

le cose, tuttavia non erano in<br />

grado <strong>di</strong> attrezzare aule, laboratori,<br />

docenti, testi e tutto quanto serviva<br />

per avviare una scuola elettronica <strong>di</strong><br />

massa».<br />

Conseguentemente il futuro ingegnere<br />

non pensa ai calcolatori, ma ai<br />

sistemi <strong>di</strong> comunicazione (ponti ra<strong>di</strong>o,<br />

multiplex telefoni, apparati radar<br />

e televisivi, ecc.), anche perché in<br />

tutto il piano <strong>di</strong> laurea c’è un solo<br />

corso sui calcolatori; lo tiene Antonio<br />

Grasselli, che tutti gli allevatori<br />

<strong>di</strong> frisona conoscono sotto altre spoglie,<br />

ma che dovrà essere ricordato<br />

come uno dei pionieri in Italia in<br />

quel campo scientifico-industriale.<br />

Svolto il servizio militare quale ufficiale<br />

dell’Aeronautica, viene assunto<br />

dall’IBM Italia nel 1968. «Io il ’68<br />

della contestazione e degli scioperi<br />

non l’ho visto; per me è stato l’anno<br />

del lavoro duro ed entusiasmante (si<br />

facevano ancora 48 ore alla settimana)<br />

e … delle Olimpia<strong>di</strong> <strong>di</strong> Città del<br />

Messico». In IBM si occupa, ovviamente,<br />

<strong>di</strong> calcolatori (“Io non ci pensavo<br />

proprio, ma ho conosciuto una<br />

persona speciale, e allora…»), oltre<br />

che <strong>di</strong> apparati per trasmissione dati:<br />

i calcolatori cominciavano, proprio<br />

allora, a «parlarsi». Sono gli anni del<br />

grande «boom» <strong>di</strong> queste macchine,<br />

ma anche gli «anni <strong>di</strong> piombo» a Milano:<br />

«Proprio nella strada dove abitavo<br />

scoprirono un covo delle Brigate<br />

Rosse! E lo smog era terrificante».<br />

Si sposa con Alda, cremonese anche<br />

lei e cambia almeno 12 reparti<br />

IBM tutti a Milano, supportando progetti,<br />

ven<strong>di</strong>te e installazioni presso<br />

gran<strong>di</strong> clienti (Monte<strong>di</strong>son, Pirelli,<br />

Comit, Carlo Erba, Inps, ecc.). È<br />

spesso in missione in Italia e all’estero<br />

e matura una profonda conoscenza,<br />

sia delle macchine, che dell’organizzazione<br />

del «gigante blu», che a<br />

quell’epoca dominava il mercato dell’informatica.<br />

Alla nascita del terzo fi-<br />

Amedeo Cabrini<br />

glio, nel 1979, la famiglia si trasferisce<br />

a Cremona e l’ingegner Cabrini<br />

<strong>di</strong>venta uno dei <strong>di</strong>ecimila cremonesi<br />

che ogni giorno si recano a Milano<br />

per lavoro o per stu<strong>di</strong>o.<br />

Nel 1982 l’<strong>Anafi</strong>, che negli ultimi<br />

anni aveva scelto <strong>di</strong> affidare ad un<br />

centro servizi esterno l’elaborazione<br />

dei dati <strong>di</strong> Libro Genealogico, decide<br />

<strong>di</strong> costituire un centro proprio nella<br />

nuova sede <strong>di</strong> Cremona.<br />

Noleggia un calcolatore IBM della<br />

categoria «mainframe» (per la storia,<br />

il terzo e ultimo installato in città e<br />

uno degli unici due rimasti) e costituisce<br />

una apposita società con un<br />

organico <strong>di</strong> specialisti su questa piattaforma.<br />

L’ingegner Cabrini viene<br />

chiamato a prenderne il comando e,<br />

con l’ausilio <strong>di</strong> alcuni consulenti all’inizio,<br />

via via rimpiazzati con personale<br />

da lui selezionato e fatto «crescere»,<br />

sviluppa e porta avanti i Sistemi<br />

Informativi della Frisona Italiana<br />

e del Laboratorio Gruppi Sanguigni.<br />

«L’obiettivo primario del nostro sistema<br />

è l’affidabilità e la continuità <strong>di</strong><br />

servizio. Il nostro motto lo abbiamo<br />

rubato agli e<strong>di</strong>tori dei quoti<strong>di</strong>ani:<br />

qualunque cosa accada, domani bisogna<br />

uscire con i dati aggiornati.<br />

Alcune centinaia <strong>di</strong> utenti sono là, al<br />

terminale, che ci aspettano ogni mattina!».<br />

Questa è la non semplice ere<strong>di</strong>tà<br />

che l’ingegner Cabrini lascia ai «suoi<br />

ragazzi» dell’Italservice per i turbolenti<br />

anni 2000.<br />

È <strong>di</strong>fficile pensare all’ingegner Cabrini,<br />

per le sue capacità e per i molteplici<br />

interessi che ha nel campo<br />

dell’informatica, come ad un pensionato.<br />

Per questa ragione l’intera <strong>Anafi</strong>,<br />

oltre ai ringraziamenti per la sua<br />

proficua e seria attività svolta al servizio<br />

dell’Organizzazione, gli porge i<br />

più sentiti auguri per i propri futuri<br />

impegni.<br />

GIORNATA TECNICA<br />

SULL’INDECO<br />

Come annunciato su «Bianco Nero»<br />

<strong>di</strong> febbraio 1997 si è svolta presso<br />

la sede dell’Aia a Roma, il giorno<br />

6 maggio, una giornata tecnica <strong>di</strong><br />

presentazione <strong>di</strong> INDECO: un in<strong>di</strong>catore<br />

economico della vacca da latte.<br />

La giornata è stata organizzata dall’<strong>Anafi</strong><br />

in collaborazione con l’Aia e<br />

rientrava nell’ambito <strong>di</strong> una attività<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>vulgazione prevista dal gruppo<br />

<strong>di</strong> lavoro <strong>di</strong> INDECO. Tale attività è<br />

BIANCO NERO 6/98 49


iniziata a Cremona con la partecipazione<br />

delle Apa ed Ara del Nord Italia<br />

ed è proseguita con questo incontro<br />

per consentire la partecipazione<br />

alle Associazioni Allevatori del centro-sud.<br />

L’obiettivo dell’incontro è<br />

stato quello <strong>di</strong> presentare e mettere<br />

a <strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> tutti gli interessati<br />

l’idea e gli strumenti <strong>di</strong> lavoro proposti<br />

da INDECO. Tale servizio ha<br />

come finalità quello <strong>di</strong> aggregare in<br />

in<strong>di</strong>catori <strong>di</strong> sintesi, le informazioni<br />

comunemente raccolte nell’ambito<br />

dei controlli funzionali e del Libro<br />

Genealogico e <strong>di</strong> sensibilizzare gli<br />

operatori del settore della vacca da<br />

latte verso una gestione tecnico-economica<br />

degli allevamenti.<br />

L’incontro è iniziato con la presentazione<br />

del dott. Guido Ongaro<br />

responsabile tecnico dell’Aia, il quale,<br />

nel dare il benvenuto a tutti i presenti,<br />

ha ricordato il programma della<br />

giornata, che prevedeva la presentazione<br />

<strong>di</strong> INDECO e un nuovo servizio<br />

informatico, messo a punto dai<br />

tecnici Aia, <strong>Anafi</strong> e <strong>di</strong> alcune Apa,<br />

che consente la comunicazione, me<strong>di</strong>ante<br />

Internet, degli archivi dei controlli<br />

funzionali con quelli dei libri<br />

genealogici. Tale strumento si ritiene<br />

possa integrarsi con le finalità che<br />

INDECO si propone, dato che consente<br />

<strong>di</strong> mettere a <strong>di</strong>sposizione in<br />

tempo reale informazioni in<strong>di</strong>spensabili<br />

per la stima dei ricavi e dei costi<br />

<strong>di</strong> produzione.<br />

In questo incontro è stato riba<strong>di</strong>to,<br />

come nel precedente, l’interesse nella<br />

definizione ed utilizzazione <strong>di</strong><br />

nuovi strumenti, quali l’INDECO, per<br />

migliorare la gestione dell’allevamento<br />

della vacca da latte. Nel corso della<br />

<strong>di</strong>scussione sono emersi suggerimenti<br />

molto utili al fine <strong>di</strong> migliorare<br />

la stima <strong>di</strong> un in<strong>di</strong>catore economico<br />

della vacca da latte. E tra quelli più<br />

importanti riportiamo l’inserimento<br />

del ricavo della vacca a fine carriera,<br />

del costo <strong>di</strong> produzione della manza,<br />

dell’eventuale premio o penalità derivato<br />

dalle cellule somatiche e dell’opportunità<br />

<strong>di</strong> presentare tale in<strong>di</strong>catore<br />

economico come deviazione<br />

percentuale della me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> stalla (es.<br />

capacità economica), piuttosto che<br />

in termini assoluti. Tali richieste sono<br />

risultate tutte opportune e precise e<br />

rappresenteranno la base <strong>di</strong> lavoro<br />

per mettere a punto le prime migliorie<br />

da apportare all’attuale versione<br />

<strong>di</strong> INDECO nella quale si considerano<br />

i ricavi del latte, grasso e proteine<br />

al netto dei costi <strong>di</strong> mantenimento e<br />

produzione. Anche in questa sede<br />

sono emersi chiaramente i limiti legati<br />

alla scarsa <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> informazioni<br />

relative ai costi <strong>di</strong> produzione<br />

nell’ambito dei controlli funzionali<br />

e dei libri genealogici nel settore<br />

della vacca da latte. Tale problema<br />

dovrà essere affrontato al più presto<br />

e tutti i presenti si sono resi conto<br />

che deve essere un obiettivo da porsi<br />

non solo a livello tecnico, ma anche<br />

a livello organizzativo e politico.<br />

All’incontro hanno partecipato i rappresentanti<br />

delle seguenti Organizzazioni:<br />

Aia, Apa Frosinone, Apa L’Aquila,<br />

Apa Latina, Apa Perugia, Apa<br />

Pescara, Apa Roma, Apa Viterbo, Ara<br />

Lazio e Ara Sardegna.<br />

DALL’UFFICIO<br />

VALUTAZIONI<br />

E MOSTRE<br />

INTRODUZIONE<br />

DI DUE NUOVI CARATTERI<br />

SULLA SCHEDA DI VALUTAZIONE<br />

MORFOLOGICA<br />

Durante lo scorso anno è stato<br />

istituito un gruppo <strong>di</strong> lavoro coor<strong>di</strong>nato<br />

dal nostro ispettore <strong>di</strong> razza Alfredo<br />

Ghi<strong>di</strong>ni per arrivare alla formulazione<br />

<strong>di</strong> nuove proposte sulla valutazione<br />

lineare <strong>di</strong> arti e pie<strong>di</strong> e sulla<br />

eventuale possibilità <strong>di</strong> calcolare un<br />

in<strong>di</strong>ce composto per questi due caratteri.<br />

I Paesi dove è maggiormente<br />

avanzata la selezione della Frisona,<br />

hanno già introdotto, o stanno per<br />

introdurre, nella valutazione genetica<br />

dei riproduttori, un in<strong>di</strong>ce composto<br />

che sia in grado <strong>di</strong> fornire agli allevatori<br />

un’informazione aggiuntiva,<br />

ma soprattutto più completa, riguardo<br />

all’apparato locomotore nel suo<br />

complesso, principalmente per l’ottenimento<br />

<strong>di</strong> animali più longevi.<br />

Dopo un’attenta analisi della situazione<br />

e degli stu<strong>di</strong> sulle popolazioni<br />

<strong>di</strong> Frisona <strong>di</strong> Paesi come Stati Uniti,<br />

Canada e Olanda, il gruppo <strong>di</strong> lavoro<br />

composto da rappresentanti dei<br />

Centri <strong>di</strong> F.A., Ufficio Ricerca e Sviluppo<br />

e Ispettori <strong>di</strong> razza dell’<strong>Anafi</strong>,<br />

ha formulato le seguenti proposte:<br />

A) Calcolo <strong>di</strong> un in<strong>di</strong>ce composto<br />

arti e pie<strong>di</strong> combinando le informazioni<br />

in nostro possesso fino a que-<br />

sto momento che riguardano la valutazione<br />

su scala lineare degli arti posteriori<br />

visti <strong>di</strong> lato, e l’altezza del tallone.<br />

B) Rilevamento <strong>di</strong> due nuovi dati<br />

riguardanti l’apparato locomotore. 1)<br />

Arti posteriori visti da <strong>di</strong>etro (lineare<br />

da 1 a 50). 2) Punteggio arti e pie<strong>di</strong><br />

(lineare da 1 a 50). In questo caso si<br />

tratterebbe <strong>di</strong> una valutazione soggettiva<br />

data dall’Ispettore <strong>di</strong> Razza,<br />

che terrebbe conto delle descrizioni<br />

dei singoli tratti morfologici lineari,<br />

oltre che <strong>di</strong> considerazioni riguardanti<br />

la qualità dell’ossatura, la mobilità,<br />

la posizione degli arti visti <strong>di</strong><br />

lato (fuori <strong>di</strong> se, sotto <strong>di</strong> se), le pastoie,<br />

gli unghioni ed in definitiva<br />

misurerebbe l’efficienza dell’apparato<br />

locomotore nel suo complesso.<br />

Non appena in possesso <strong>di</strong> un numero<br />

<strong>di</strong> informazioni sufficienti, i dati<br />

rilevati con la proposta B – andrebbero<br />

ad integrare quelli della<br />

proposta A – per arrivare alla formulazione<br />

definitiva <strong>di</strong> un in<strong>di</strong>ce composto<br />

arti e pie<strong>di</strong>.<br />

In seguito alle delibere della<br />

Commissione Tecnica Centrale<br />

che ha analizzato queste proposte,<br />

a partire dal secondo semestre<br />

<strong>di</strong> quest’anno sulla scheda<br />

<strong>di</strong> valutazione morfologica si aggiungono<br />

quin<strong>di</strong> due nuovi caratteri<br />

“arti visti da <strong>di</strong>etro e funzionalità<br />

arti e pie<strong>di</strong>” con i quali<br />

riteniamo <strong>di</strong> raggiungere una descrizione<br />

più completa e più corretta<br />

dell’apparato locomotore<br />

nel suo complesso.<br />

Conclu<strong>di</strong>amo la nota con l’augurio<br />

che questa novità sia gra<strong>di</strong>ta agli allevatori<br />

ai quali chie<strong>di</strong>amo fin d’ora<br />

la collaborazione per poter rilevare i<br />

suddetti dati nel migliore dei mo<strong>di</strong>.<br />

INCONTRO<br />

DI AGGIORNAMENTO<br />

PER I CANDIDATI AL TITOLO<br />

DI ESPERTO PROVINCIALE<br />

Nell’ambito dell’attività dell’Ufficio<br />

Valutazioni e Mostre, gli incontri <strong>di</strong><br />

aggiornamento e la <strong>di</strong>vulgazione verso<br />

quanti <strong>di</strong>mostrano interesse sulla<br />

selezione, rappresentano momenti<br />

organizzativi molto interessanti e <strong>di</strong><br />

notevole spessore tecnico, principalmente<br />

per il supporto che viene fornito<br />

dall’Ufficio Ricerca e Sviluppo<br />

BIANCO NERO 6/98 50


Foto ricordo dei can<strong>di</strong>dati al titolo <strong>di</strong> Esperto Provinciale presso l’Az. Grafignana<br />

Un momento dell’incontro<br />

<strong>Anafi</strong>.<br />

L’8 maggio si è concluso con un<br />

incontro <strong>di</strong> aggiornamento, un ciclo<br />

<strong>di</strong> quattro corsi per can<strong>di</strong>dati al titolo<br />

<strong>di</strong> Esperto Provinciale organizzati rispettivamente<br />

dall’<strong>Anafi</strong>, dall’Apa <strong>di</strong><br />

Verona, dall’Apa <strong>di</strong> Vicenza e dall’Apa<br />

<strong>di</strong> Padova che complessivamente<br />

avevano visto la partecipazione <strong>di</strong><br />

circa 200 persone.<br />

Si sono presentate più <strong>di</strong> 100 interessati<br />

che, al <strong>di</strong> fuori della finalizzazione<br />

della loro partecipazione per il<br />

conseguimento del titolo <strong>di</strong> Esperto<br />

Provinciale, hanno <strong>di</strong>mostrato la<br />

volontà <strong>di</strong> voler essere un po’ più<br />

“protagonisti” nel mondo della selezione.<br />

Questo può essere il vero ruolo<br />

dell’Esperto Provinciale e questo è il<br />

motivo per cui l’<strong>Anafi</strong> continua a<br />

credere in questi incontri che hanno<br />

BIANCO NERO 6/98<br />

lo scopo principale <strong>di</strong> <strong>di</strong>vulgare la<br />

conoscenza degli strumenti e dei<br />

concetti che regolano un programma<br />

<strong>di</strong> selezione.<br />

La riunione si è chiusa nel pomeriggio<br />

con una esercitazione pratica<br />

in un meeting organizzato dalla Cafri<br />

(Cooperativa Allevatori Cremonesi),<br />

in occasione della loro assemblea<br />

annuale, presso l’Az. Graffignana del<br />

Signor Mazzolari, <strong>di</strong> San Vito <strong>di</strong> Casalbuttano.<br />

Dieci ottimi soggetti presentati rispettivamente<br />

da Quaini <strong>di</strong> Castelverde,<br />

Donini <strong>di</strong> Castelleone, Stanga<br />

<strong>di</strong> Moscazzano, Az.Castellino e Az.<br />

Pirolo <strong>di</strong> Robecco d’Oglio, Bosio <strong>di</strong><br />

Persico Dosimo e Gar<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> Voltido<br />

hanno animato due categorie giu<strong>di</strong>cate,<br />

per l’occasione, dai giu<strong>di</strong>ci <strong>di</strong><br />

nuova nomina.<br />

Partecipazione, confronto e <strong>di</strong>scussione<br />

hanno caratterizzato un<br />

pomeriggio, dal clima torrido, concludendo<br />

così una giornata utile e<br />

piacevole, come succede quando lo<br />

stare insieme è legato ad interessi<br />

comuni.<br />

DUE TECNICI ANAFI<br />

ALLA MOSTRA<br />

DI EPINAL<br />

Riportiamo i commenti <strong>di</strong> Giorgio<br />

Civati e Francesco Segalini invitati<br />

in Francia da Sersia France in occasione<br />

della Mostra Euro Génétique,<br />

tenutasi ad Epinal lo scorso<br />

aprile. Oltre alla Mostra, il gruppo<br />

<strong>di</strong> allevatori e tecnici italiani con<br />

cui hanno viaggiato Giorgio e Francesco,<br />

ha visitato tre allevamenti ed<br />

il Centro FA. <strong>di</strong> Epinal.<br />

Francesco Segalini: “Sono ritornato<br />

ad Epinal dopo due anni, quin<strong>di</strong><br />

con ancora ben chiaro quello che<br />

avevo visto la volta scorsa. Il livello<br />

morfologico degli animali quest’anno<br />

era buono, senza niente <strong>di</strong> esaltante.<br />

In generale penso <strong>di</strong> avere visto migliori<br />

animali due anni fa, quando<br />

c’era la Ugela Bell che ha vinto (che<br />

poi era la stessa che ha “minacciato”<br />

il titolo alla Risen al Confronto Europeo<br />

del 1996). Personalmente ritengo<br />

che la Inspiration che ha vinto<br />

non avesse nulla <strong>di</strong> particolare.<br />

Certamente, a due anni <strong>di</strong> <strong>di</strong>stanza,<br />

due campionesse molto <strong>di</strong>verse.<br />

Sono rimasto un po’ sorpreso dal<br />

giu<strong>di</strong>zio del responsabile francese<br />

per le valutazioni e mostre che, secondo<br />

me, ed anche per gli altri italiani<br />

del nostro gruppo, ha tras<strong>cura</strong>to<br />

animali decisamente più forti.<br />

Comunque una certa evoluzione<br />

c’è stata perché, rispetto a due anni<br />

prima, ho visto più omogeneità generale<br />

negli animali presentati, tutti<br />

più forti, anche se probabilmente<br />

mancava l’animale <strong>di</strong> spicco, come<br />

era stata la Ugela Bell nel ’96.<br />

Nelle aziende abbiamo visto buoni<br />

animali, forti, con ottimi arti e pie<strong>di</strong>,<br />

soprattutto nella seconda azienda.<br />

In generale, mi sembra che i francesi<br />

pecchino ancora leggermente sulle<br />

mammelle, ma siano davanti a noi<br />

come arti e pie<strong>di</strong>. Ho trovato bellissima<br />

l’azienda <strong>di</strong> Jaquemin, che si<br />

stacca nettamente dalle prime due<br />

per la morfologia degli animali, quasi<br />

tutte figlie <strong>di</strong> tori italiani! Si capisce<br />

subito che l’allevatore ha molta passione;<br />

è uno che viene in Italia a vedersi<br />

almeno due mostre all’anno e,<br />

pian piano è arrivato ad usare quasi<br />

il 90% <strong>di</strong> tori italiani in una nazione<br />

dove il materiale estero è, oserei <strong>di</strong>re,<br />

quasi “proibito”. Non <strong>di</strong>mentichiamoci,<br />

infatti, che in Francia solo<br />

il 5% <strong>di</strong> tutti i tori utilizzati può pro-<br />

Da sinistra: Francesco Segalini e Giorgio Civati


venire dall’estero! Evidentemente<br />

questo allevatore ha riconosciuto<br />

nella nostra genetica l’unione tra<br />

morfologia e produzione che forse,<br />

per motivi <strong>di</strong>versi, non si sposano altrettanto<br />

bene in nessun’altra genetica,<br />

né la loro né quella americana o<br />

canadese”.<br />

Giorgio Civati: “Le mie impressioni<br />

sono con<strong>di</strong>zionate dal fatto<br />

che, al contrario <strong>di</strong> Francesco, ero<br />

stato alla mostra nazionale francese<br />

ben 15 anni fa. Quello che ho visto<br />

oggi è quin<strong>di</strong> molto <strong>di</strong>verso! È evidente<br />

che i francesi sono andati verso<br />

un animale chiaramente Holstein,<br />

anche se, in generale, si nota ancora<br />

da piccole sfumature (le <strong>di</strong>fferenze<br />

non sono più così eclatanti), che sono<br />

partiti dopo con la genetica nord<br />

americana. Credo che si veda un po’<br />

negli animali, soprattutto a livello <strong>di</strong><br />

caratteri da latte.<br />

L’altra impressione che ho avuto<br />

visitando le aziende (ottimo management,<br />

buoni allevatori) è che in<br />

Francia esista un sistema che fornisce<br />

buoni servizi agli allevatori, cioè<br />

che gli allevatori abbiano assoluta fiducia<br />

in questo sistema. Sono stato<br />

per esempio colpito dal fatto che tutti<br />

avessero un’idea chiara dei costi<br />

(servizi o spese <strong>di</strong> gestione), intesi<br />

come incidenza sul costo litro latte.<br />

Senza dubbio sono informazioni che<br />

arrivano loro dalle organizzazioni<br />

che fanno assistenza tecnica. Mi ha<br />

anche impressionato la loro fiducia<br />

nei programmi <strong>di</strong> selezione dei loro<br />

Centri <strong>di</strong> FA. È evidente che c’è molta<br />

integrazione tra le varie organizzazioni.<br />

La stessa integrazione che si è<br />

notata alla Mostra <strong>di</strong> Epinal, dove<br />

tutti sono coinvolti. Ho visto con sorpresa,<br />

e piacere, che tutte le associazioni<br />

regionali (quelle che corrispondono<br />

un po’ alle nostre Apa) avevano<br />

uno stand, con delle persone e<br />

degli animali esposti. Senza dubbio<br />

si tratta <strong>di</strong> una situazione <strong>di</strong>versa rispetto<br />

ad altri paesi più lineari, più<br />

centralizzati, ma l’idea è quella <strong>di</strong><br />

molte realtà <strong>di</strong>fferenziate che cercano<br />

<strong>di</strong> collaborare tra loro.<br />

Proprio nella fiera ti accorgi <strong>di</strong><br />

quanto questa sia finalizzata a promuovere<br />

il loro sistema, sia in termini<br />

<strong>di</strong> selezione, che <strong>di</strong> assistenza tecnica.<br />

Dal punto <strong>di</strong> vista tecnico ho avuto<br />

anch’io qualche perplessità sui<br />

giu<strong>di</strong>zi sulle mammelle; senza dubbio<br />

noi cerchiamo più qualità negli<br />

animali, forse loro sono ancora in<br />

BIANCO NERO 52 6/98<br />

una fase <strong>di</strong> transizione e per questo<br />

sono <strong>di</strong>sposti ad “accettare” animali<br />

<strong>di</strong> questo tipo.<br />

Del Centro <strong>di</strong> FA <strong>di</strong> Epinal mi ha<br />

colpito soprattutto l’attenzione ai<br />

problemi sanitari: gli e<strong>di</strong>fici del centro<br />

<strong>di</strong>visi dall’esterno da una rete invalicabile,<br />

l’impossibilità <strong>di</strong> contatto<br />

tra le varie zone, il non far transitare<br />

alcun veicolo da una zona all’altra...<br />

insomma, tutto stu<strong>di</strong>ato con molta<br />

<strong>cura</strong> per garantire la massima sicurezza<br />

sanitaria.<br />

Nella terza stalla che abbiamo visitato<br />

mi ha impressionato vedere in<br />

Francia tante figlie <strong>di</strong> tori italiani così<br />

buone, animali veramente eccezionali,<br />

tra i migliori anche in Italia. Il fatto<br />

<strong>di</strong> vederli in un Paese straniero fa<br />

ancora più piacere e certamente dà<br />

fiducia in quello che stiamo facendo.<br />

Siamo molto grati a coloro che ci<br />

hanno dato la possibilità <strong>di</strong> fare questa<br />

esperienza, e speriamo <strong>di</strong> ricambiare.<br />

Anche perché è proprio vedendo<br />

cosa fanno gli altri che si impara<br />

a conoscersi e a lavorare meglio<br />

insieme”.<br />

MEETING<br />

DI ALLEVATORI<br />

COCCAGLIO (BS)<br />

dall’Apa <strong>di</strong> Brescia<br />

Grazie alla <strong>di</strong>sponibilità e all’ospitalità<br />

della famiglia Zotti mercoledì<br />

22 aprile si è svolto l’annuale meeting<br />

della sezione Frisona dell’Apa <strong>di</strong><br />

Brescia presso l’allevamento Valbas.<br />

L’incontro, organizzato dall’Apa in<br />

collaborazione con il C.F.A. e con la<br />

partecipazione <strong>di</strong> una <strong>di</strong>tta mangimistica,<br />

ha raccolto presso l’allevamento<br />

della famiglia Zotti circa 150 allevatori<br />

che hanno avuto la possibilità<br />

<strong>di</strong> visitare l’allevamento, dotato <strong>di</strong><br />

Meeting <strong>di</strong> Coccaglio (BS)<br />

bellissime strutture e composto da<br />

una mandria <strong>di</strong> notevole valore genetico.<br />

L’allevamento costituito da oltre<br />

250 vacche con una produzione me<strong>di</strong>a<br />

per vacca <strong>di</strong> oltre i 9.000 kg <strong>di</strong><br />

latte, ha un In<strong>di</strong>ce Genetico Vacca<br />

me<strong>di</strong>o <strong>di</strong> oltre 1.000 per ILQM; in<br />

questo allevamento risiede Green<br />

Farm Mattador Eleonora, campionessa<br />

vacche alla Mostra Nazionale <strong>di</strong><br />

Cremona ’97 ed è stato allevato Valbas<br />

Arpagone da tempo ai vertici<br />

delle graduatorie dei tori italiani.<br />

Un biglietto da visita <strong>di</strong> tutto rispetto,<br />

per questo conosciutissimo<br />

allevamento, sia in Italia, sia all’estero.<br />

Ne è seguito un incontro tecnico il<br />

cui tema è stata la valutazione<br />

morfologica: relatore è stato il responsabile<br />

<strong>Anafi</strong> del servizio <strong>di</strong> valutazioni<br />

morfologiche Mauro Carra,<br />

coa<strong>di</strong>uvato dagli ispettori <strong>di</strong> razza,<br />

Palmiro Sor<strong>di</strong>ni e Giuliano Riboli,<br />

che garantiscono l’attività <strong>di</strong> valutazione<br />

morfologica nella provincia <strong>di</strong><br />

Brescia. Con l’ausilio della presenza<br />

<strong>di</strong> alcune vacche in un ring, toelettate<br />

come in occasione delle mostre<br />

più importanti, hanno esaurientemente<br />

approfon<strong>di</strong>to il tema della valutazione<br />

morfologica, ponendo in<br />

risalto il significato del sistema <strong>di</strong> valutazione<br />

lineare che non è più una<br />

co<strong>di</strong>fica della desiderabilità dei vari<br />

aspetti morfologici, ma una loro misura.<br />

Partecipata è stata la gara fra gli<br />

allevatori che si sono cimentati nello<br />

stilare la graduatoria morfologica <strong>di</strong><br />

due gruppi <strong>di</strong> vacche: gli allevatori<br />

che hanno correttamente stilato la<br />

graduatoria sono stati premiati dal<br />

C.F.A. con un buono gratuito per<br />

l’acquisto <strong>di</strong> seme.<br />

E dopo i ringraziamenti, portati<br />

dal presidente della Sezione Frisona<br />

dell’Apa <strong>di</strong> Brescia Clau<strong>di</strong>o Traversi,<br />

per l’ospitalità offerta dalla famiglia


Zotti e a tutti gli intervenuti: gran finale<br />

davanti alle tavole imban<strong>di</strong>te.<br />

RAGUSA<br />

dal Consorzio Provinciale <strong>di</strong> Ragusa<br />

Venerdì 30 aprile si è svolto presso<br />

l’azienda Guastella Carmelo <strong>di</strong> Ragusa,<br />

il meeting provinciale organizzato<br />

dalla locale Associazione Allevatori.<br />

Si è trattato <strong>di</strong> un importante<br />

momento <strong>di</strong> incontro organizzato in<br />

maniera insolita, ma molto produttiva.<br />

Grazie al pro<strong>di</strong>garsi dell’allevatore<br />

sono stati esposti, al folto gruppo<br />

<strong>di</strong> soci partecipanti numerosi capi fra<br />

manze e vacche. I commenti scaturiti<br />

dai presenti sul gruppo <strong>di</strong> animali,<br />

rappresentativi <strong>di</strong> alto valore morfologico<br />

e con certificati interessantissimi<br />

hanno decretato la vali<strong>di</strong>tà <strong>di</strong><br />

creare momenti <strong>di</strong> incontro nei quali<br />

gli allevatori possono confrontarsi,<br />

<strong>di</strong>scutere e vedere il lavoro <strong>di</strong> altri:<br />

uno stimolo a raggiungere traguar<strong>di</strong><br />

sempre più ambiziosi.<br />

I 21 soggetti esposti rappresentavano<br />

i riproduttori più vali<strong>di</strong> degli<br />

ultimi anni. Fra le manze alcune figlie<br />

<strong>di</strong> Raven, Gigh, Odeon, Corsaro<br />

e Magnitude e fra le vacche alcune<br />

Bookie, Dan, Milkway e Para<strong>di</strong>se. In<br />

serata l’incontro è proseguito con un<br />

momento tecnico a cui ha partecipato<br />

per l’<strong>Anafi</strong> Cesare Fochi. Si è <strong>di</strong>scusso<br />

della situazione della F.A. in<br />

provincia, dei nuovi riproduttori, e<br />

dei servizi <strong>di</strong>sponibili per gli allevatori,<br />

fra cui il Programma <strong>di</strong> Accoppiamento.<br />

Al termine dei lavori, un<br />

rinfresco molto ben organizzato, ha<br />

riba<strong>di</strong>to l’ospitalità e il calore umano<br />

<strong>di</strong> questa terra e della sua gente, oltre<br />

che, naturalmente, una zootecnia<br />

ad alto livello.<br />

LA PAROLA AI RAGAZZI...<br />

«QUELLO CHE LE FRISONE<br />

CI HANNO INSEGNATO»<br />

<strong>di</strong> Erika Vescovi, classe IV C<br />

Istituto Agrario <strong>di</strong> Spilimbergo (PN)<br />

Un incontro tecnico si è trasfor-<br />

Meeting <strong>di</strong> Ragusa<br />

BIANCO NERO 6/98<br />

mato in un’entusiasmante opportunità<br />

per imparare e per mettere alla<br />

prova le proprie abilità.<br />

È stata si<strong>cura</strong>mente una buona<br />

opportunità quella che ci è stata offerta<br />

il 21 marzo a Mortegliano, in<br />

provincia <strong>di</strong> U<strong>di</strong>ne, dove l’Associazione<br />

Allevatori Regionale e il Comitato<br />

Aste hanno organizzato un meeting<br />

<strong>di</strong> valutazione delle razze bovine<br />

Bruna, Frisona e Pezzata Rossa.<br />

Per noi ragazzi dell’Istituto Agrario<br />

<strong>di</strong> Spilimbergo (Pordenone) non è<br />

stato certo un motivo <strong>di</strong> svago anzi,<br />

tutt’altro. Per un giorno ci è sembrato<br />

<strong>di</strong> essere riusciti ad inserirci nel<br />

mondo del lavoro.<br />

L’ansia all’inizio era molta, il dover<br />

metterci a confronto con l’Istituto<br />

<strong>di</strong> Gra<strong>di</strong>sca d’Isonzo, il dover prendere<br />

delle decisioni, il dover rendere<br />

conto delle nostre valutazioni rendeva<br />

tutto un po’ <strong>di</strong>fficile.<br />

Però ha prevalso la voglia <strong>di</strong> fare,<br />

e <strong>di</strong> fare bene: ci siamo organizzati<br />

<strong>di</strong>videndoci a squadre, ognuna delle<br />

quali aveva i numeri per affrontare la<br />

valutazione <strong>di</strong> una razza: si trattava<br />

<strong>di</strong> mettere in or<strong>di</strong>ne – dalla migliore<br />

alla peggiore – un gruppo <strong>di</strong> quattro<br />

bovine, ma non solo: il regolamento<br />

della gara prevedeva <strong>di</strong> motivare le<br />

proprie scelte davanti al pubblico,<br />

abilità a cui gli esperti <strong>di</strong> razza hanno<br />

dato molto peso.<br />

Mettendocela, abbiamo ottenuto<br />

dei risultati <strong>di</strong> cui siamo pienamente<br />

sod<strong>di</strong>sfatti, finalmente abbiamo potuto<br />

capire che tutte quelle ore passate<br />

nei banchi <strong>di</strong> scuola a parlare <strong>di</strong><br />

mammelle, arti, groppe... non sono<br />

state vane. Quest’anno abbiamo utilizzato<br />

per la prima volta la simpatica<br />

pubblicazione <strong>di</strong> David Dickson,<br />

che consigliamo <strong>di</strong> leggere se non<br />

altro perchè ci ha aiutato ad avere<br />

più fiducia nelle nostre possibilità.<br />

Non abbiamo raggiunto il miglior<br />

punteggio nella valutazione della<br />

razza Frisona, ma ciò non toglie valore<br />

alle precedenti considerazioni.<br />

La scarsa esperienza su questa bellissima<br />

razza ci ha «tra<strong>di</strong>ti» ma abbiamo<br />

capito gli errori fatti e contiamo <strong>di</strong> rifarci<br />

al prossimo meeting.<br />

Noi ci auguriamo, infatti, che simili<br />

manifestazioni si ripetano in futuro,<br />

perché sentiamo l’esigenza <strong>di</strong><br />

confrontarci con la realtà e <strong>di</strong> mettere<br />

in pratica quanto abbiamo stu<strong>di</strong>ato.<br />

Vorremmo ringraziare, per l’opportunità<br />

che ci è stata offerta, gli insegnamenti<br />

e la fiducia dataci dalla<br />

prof.ssa Angela Someda e soprattutto<br />

gli esperti della Nazionale che ci sono<br />

sembrati molto competenti e simpatici<br />

(in particolare Paolo Giusto<br />

che ci ha «iniziati» alla Frisona) e che,<br />

seppure per poco, ci hanno trattato<br />

come «veri esperti».<br />

JERSEY<br />

A REGGIO EMILIA<br />

a <strong>cura</strong> <strong>di</strong> <strong>Marie</strong> <strong>Vida</strong><br />

La 17 a e<strong>di</strong>zione della Mostra Regionale<br />

Bovini delle Razze da Latte a<br />

Reggio Emilia è stata l’occasione per<br />

presentare, nella terra <strong>di</strong> produzione<br />

del re dei formaggi, il Parmigiano<br />

Reggiano, la razza che, nel mondo,<br />

vince il primato assoluto quale incontrastata<br />

regina delle proteine della<br />

vacche da latte.<br />

L’assoluta qualità del formaggio<br />

prodotto con una parte <strong>di</strong> latte Jersey<br />

si è brillantemente inserita nella<br />

tra<strong>di</strong>zione anche nella produzione<br />

del Parmigiano Reggiano, dove è stata<br />

sfruttata al meglio la straor<strong>di</strong>naria<br />

attitu<strong>di</strong>ne alla caseificazione <strong>di</strong> questo<br />

latte.<br />

La razza Jersey, con il suo dato<br />

nazionale 1997 Aia <strong>di</strong> 4,06% <strong>di</strong> me<strong>di</strong>a<br />

proteine (latte 4.891, grasso<br />

5.71%), ha eguagliato con i dati italiani<br />

le tendenze internazionali che<br />

la descrivono come razza efficiente,<br />

longeva, <strong>di</strong> estrema versatilità alle<br />

con<strong>di</strong>zioni più <strong>di</strong>verse <strong>di</strong> allevamento,<br />

con produzione <strong>di</strong> latte della più<br />

alta qualità e costanza morfologica<br />

dei caratteri da latte.<br />

Pioniere della razza in Emilia Romagna<br />

e della trasformazione a Parmigiano<br />

Reggiano del latte Jersey,<br />

l’Agricola Ferrarini Allevamento Jersey,<br />

<strong>di</strong> Reggio Emilia, ha gentilmente<br />

messo a <strong>di</strong>sposizione dell’Associazione<br />

Nazionale Jersey Italiana i propri<br />

animali per la presentazione nell’ambito<br />

della Fiera. Nel gruppo spiccavano<br />

2 soggetti <strong>di</strong> 5 parti, valutati<br />

entrambi Ottimo 90 dagli Ispettori <strong>di</strong><br />

Lo stand dell’Associazione Jersey Italiana alla<br />

mostra <strong>di</strong> Reggio Emilia


Razza della Frisona Italiana, che sono<br />

incaricati delle valutazioni morfologiche<br />

della razza Jersey Italiana.<br />

L’allevamento Ferrarini ha chiuso<br />

il 1997 con 178 capi in lattazione <strong>di</strong><br />

età me<strong>di</strong>a 3,9 con una me<strong>di</strong>a produttiva<br />

<strong>di</strong> 5,225 kg <strong>di</strong> latte con il 4,90 %<br />

<strong>di</strong> grasso e 4,03% <strong>di</strong> proteine.<br />

UN ANNO DI ATTIVITÀ<br />

DELLA NAZIONALE<br />

BRUNA ITALIANA<br />

COMUNICATO STAMPA ANARB<br />

Un anno caratterizzato da un’attività<br />

intensa, <strong>di</strong>namica e propositiva,<br />

è stato presentato dal presidente, Vittorio<br />

Mutti, in occasione dell’Assemblea<br />

annuale dei soci Anarb, l’Associazione<br />

nazionale allevatori bovini<br />

<strong>di</strong> razza Bruna italiana, svoltasi lo<br />

scorso 5 maggio.<br />

Nell’esporre la relazione del Comitato<br />

Direttivo – che riportava in sintesi<br />

l’operato dei settori Libro Genealogico,<br />

Valutazioni morfologiche, Miglioramento<br />

genetico, Centro genetico,<br />

Informatica e Promozione, oltre<br />

all’attività <strong>di</strong> bilancio – Vittorio Mutti<br />

ha anche sottolineato che se sul piano<br />

prettamente tecnico, soprattutto<br />

sul consolidamento dell’immagine<br />

della Bruna italiana nel mondo, i riscontri<br />

sono stati assai positivi, non<br />

altrettanto può essere detto sulle<br />

connessioni tra Anarb e i problemi<br />

zootecnici e, più in generale, i problemi<br />

agricoli italiani con cui l’Anarb<br />

è venuta a contatto.<br />

Ecco in sintesi il trend <strong>di</strong> crescita<br />

riferito all’anno 1997:<br />

- i capi iscritti al Libro genealogico<br />

sono aumentati, rispetto al 1996, <strong>di</strong><br />

6714 unità attestandosi a quota<br />

219.659, <strong>di</strong> cui 127.937 vacche;<br />

- i capi controllati aumentano <strong>di</strong><br />

1.371 unità, passando da 139.055 a<br />

140.246;<br />

- la me<strong>di</strong>a del latte passa da 5594<br />

a 5703 kg, con un aumento <strong>di</strong> 109<br />

kg, confermando la buona tendenza<br />

delle produzioni, rafforzata sul fronte<br />

dei titoli da un aumento <strong>di</strong> +0,02%<br />

nella me<strong>di</strong>a grasso a da un ragguardevole<br />

3,39% nella percentuale me<strong>di</strong>a<br />

proteina. È utile ricordare che i<br />

valori ufficiali dell’Associazione italiana<br />

allevatori sono riferiti al volume;<br />

se, invece, essi fossero riferiti al<br />

peso, come accade nei caseifici, la<br />

percentuale <strong>di</strong> proteine dal 3.39%<br />

RISERVATO AGLI ABBONATI<br />

Informativa ai sensi dell’art. 10 Legge 31-12-1996, n. 675<br />

Informiamo gli abbonati che i dati anagrafici, a noi conferiti per la gestione<br />

del rapporto contrattuale <strong>di</strong> abbonamento al nostro perio<strong>di</strong>co, sono custo<strong>di</strong>ti<br />

presso i nostri archivi con l’adozione delle idonee misure <strong>di</strong> sicurezza, atte ad<br />

evitare trattamenti illeciti.<br />

Il trattamento avviene me<strong>di</strong>ante elaborazione dei dati in forma automatizzata.<br />

Il predetto trattamento può comprendere, nel rispetto dei limiti e delle<br />

con<strong>di</strong>zioni poste dall’art. 9 L. 675/96, tutte le operazioni o complesso <strong>di</strong> operazioni<br />

previste dall’art. 1, comma 2, lett. b, L. 675/96 e necessarie al trattamento<br />

in questione.<br />

Le finalità del trattamento dei dati consistono in: adempimenti <strong>di</strong> legge<br />

connessi a norme civilistiche, fiscali, contabili, ecc.; gestione amministrativa<br />

del rapporto, adempimenti degli obblighi contrattuali, verifica del grado <strong>di</strong><br />

sod<strong>di</strong>sfazione del servizio al cliente, indagini <strong>di</strong> mercato sul prodotto e<strong>di</strong>toriale.<br />

I dati personali relativi al trattamento potranno essere comunicati a Società<br />

terze, che svolgano specifici incarichi per conto della nostra Società esclusivamente<br />

nell’ambito e per le finalità predette.<br />

I dati anagrafici conferiti non saranno oggetto <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffusione.<br />

Il conferimento dei dati personali relativi al trattamento in questione è necessario<br />

al fine della regolare gestione dei rapporto contrattuale e della applicazione<br />

delle vigenti normative: lo stesso ha comunque carattere facoltativo,<br />

anche se la mancata acquisizione dei dati potrebbe determinare l’impossibilità<br />

<strong>di</strong> svolgimento del rapporto stesso.<br />

Restano impregiu<strong>di</strong>cati i <strong>di</strong>ritti riconosciuti dall’art. 13 L. 675/96, in particolare<br />

il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> opporsi per motivi legittimi al trattamento dei dati e <strong>di</strong> chiedere<br />

verifiche, aggiornamenti, rettifiche o cancellazione degli stessi.<br />

Titolare del trattamento dati è l’Associazione Nazionale Allevatori Frisona<br />

Italiana (<strong>Anafi</strong>) con sede in via Bergamo 292, 26100 Cremona.<br />

Responsabile del trattamento dati è l’ing. Giancarlo Lanari legale rappresen-<br />

passerebbe al 3,50%. L’alta percentuale<br />

<strong>di</strong> proteine, ed in particolare<br />

della k caseina BB (la frequenza dell’allele<br />

B raggiunge il 61,6%), rende<br />

il latte <strong>di</strong> Bruna particolarmente<br />

adatto alla produzione <strong>di</strong> formaggi<br />

d’alta qualità, come il Parmigiano-<br />

Reggiano, il Grana Padano; il Trentingrana,<br />

la mozzarella Fior <strong>di</strong> latte,<br />

ecc.. In merito c’è da sottolineare<br />

che l’Anarb, in occasione della Fieragricola<br />

’97 <strong>di</strong> Verona, ha organizzato<br />

un convegno sul tema ‘’latte-qualità’’,<br />

con notevole successo <strong>di</strong> pubblico. Il<br />

rappresentante al convegno dell’Unione<br />

nazionale dei consumatori ha<br />

suggerito le seguenti linee <strong>di</strong> sviluppo:<br />

“maggiore informazioni ai mercati<br />

e promozione delle reali qualità<br />

dei prodotti caseari italiani a base<br />

del superiore latte <strong>di</strong> Bruna’’.<br />

Questi risultati danno un’ulteriore<br />

conferma del lavoro e dell’impegno<br />

degli allevatori e dell’organizzazione<br />

per il miglioramento genetico della<br />

razza Bruna italiana.<br />

Ma il 1997 sarà ricordato come<br />

l’anno dello sbarco della genetica<br />

bruna italiana in Usa! Per la prima<br />

volta gli Stati Uniti, che sono e reste-<br />

ranno ancora per molto tempo il<br />

Paese in cui la Bruna ha raggiunto livelli<br />

genetici veramente stimolanti,<br />

hanno riconosciuto e apprezzato i risultati<br />

conseguiti dall’Italia ed hanno<br />

iniziato un significativo movimento<br />

<strong>di</strong> importazione <strong>di</strong> seme <strong>di</strong> tori Bruni.<br />

L’“effetto Gordon’’, cioè del toro<br />

italiano <strong>di</strong> razza Bruna risultato al<br />

primo posto nella speciale classifica<br />

mon<strong>di</strong>ale Interbull, é rimbalzato in<br />

tutto il mondo, aprendo un flusso <strong>di</strong><br />

esportazione in nuovi Paesi, mentre<br />

l’interesse per il seme dei migliori tori<br />

provati Bruni, e per gli embrioni<br />

con genetica qualificata, ha raggiunto<br />

punte degne <strong>di</strong> attenzione nei tra<strong>di</strong>zionali<br />

Paesi europei allevatori <strong>di</strong><br />

Bruna.<br />

BIANCO NERO 6/98 54

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