a cura di Marie Vida - Anafi
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<strong>di</strong> ogni sua nota i lettori si ricorderanno<br />
si<strong>cura</strong>mente, che si tratta <strong>di</strong> un<br />
allevatore che ha sentito il bisogno<br />
<strong>di</strong> prendere in mano carta e penna,<br />
senza alcuna richiesta espressa o<br />
<strong>di</strong>etro compenso economico, per inviare<br />
alla propria rivista, il giornale<br />
degli allevatori Frisona appunto, le<br />
proprie opinioni, le proprie idee, le<br />
proprie convinzioni, in materia <strong>di</strong> selezione.<br />
Opinioni con<strong>di</strong>visibili o meno,<br />
alle quali qualunque altro allevatore<br />
può controbattere, sempre attraverso<br />
«Bianco Nero», dando in questo<br />
modo linfa vitale, oltre che al<br />
giornale, ad importanti e costruttive<br />
<strong>di</strong>scussioni su argomenti <strong>di</strong> fondamentale<br />
importanza per gli allevatori<br />
e per le Organizzazioni dell’intero Sistema.<br />
Siamo dunque convinti che nessun<br />
Ufficio <strong>Anafi</strong> debba vagliare o<br />
censurare le idee <strong>di</strong> allevatori che in<br />
maniera corretta vogliano esprimerle<br />
attraverso la propria Rivista.<br />
L’auspicio, peraltro ripetutamente<br />
espresso, è quin<strong>di</strong> quello che siano<br />
molti altri gli allevatori che vorranno<br />
utilizzare «Bianco Nero» per rendere<br />
noto il proprio punto <strong>di</strong> vista o richiedere<br />
chiarimenti.<br />
Con i più cor<strong>di</strong>ali saluti<br />
Roberto Tartara<br />
Caporedattore<br />
<strong>di</strong> «Bianco Nero»<br />
AMEDEO CABRINI<br />
VA IN PENSIONE<br />
Dal 1o luglio 1998, Amedeo Cabrini,<br />
che per tanti anni ha ricoperto la<br />
carica <strong>di</strong> <strong>di</strong>rettore dell’Italservice, la<br />
società <strong>di</strong> servizi per la selezione<br />
controllata dall’<strong>Anafi</strong>, ha raggiunto la<br />
pensione.<br />
Nato nel 1942 da genitori cremonesi<br />
«ospiti» <strong>di</strong> un campo <strong>di</strong> concentramento<br />
nel Kenia (il padre era me<strong>di</strong>co<br />
coloniale), compie a Cremona<br />
tutti gli stu<strong>di</strong> inferiori e me<strong>di</strong>.<br />
Si laurea in ingegneria elettronica<br />
a Milano nel 1966: «c’era il numero<br />
chiuso a 50 allievi, contro le migliaia<br />
<strong>di</strong> elettrotecnici, civili e chimici; i<br />
professori <strong>di</strong>cevano che il futuro in<br />
Italia era poco promettente per l’elettronica<br />
… i risultati si sono visti. In<br />
realtà sapevano benissimo come stavano<br />
le cose, tuttavia non erano in<br />
grado <strong>di</strong> attrezzare aule, laboratori,<br />
docenti, testi e tutto quanto serviva<br />
per avviare una scuola elettronica <strong>di</strong><br />
massa».<br />
Conseguentemente il futuro ingegnere<br />
non pensa ai calcolatori, ma ai<br />
sistemi <strong>di</strong> comunicazione (ponti ra<strong>di</strong>o,<br />
multiplex telefoni, apparati radar<br />
e televisivi, ecc.), anche perché in<br />
tutto il piano <strong>di</strong> laurea c’è un solo<br />
corso sui calcolatori; lo tiene Antonio<br />
Grasselli, che tutti gli allevatori<br />
<strong>di</strong> frisona conoscono sotto altre spoglie,<br />
ma che dovrà essere ricordato<br />
come uno dei pionieri in Italia in<br />
quel campo scientifico-industriale.<br />
Svolto il servizio militare quale ufficiale<br />
dell’Aeronautica, viene assunto<br />
dall’IBM Italia nel 1968. «Io il ’68<br />
della contestazione e degli scioperi<br />
non l’ho visto; per me è stato l’anno<br />
del lavoro duro ed entusiasmante (si<br />
facevano ancora 48 ore alla settimana)<br />
e … delle Olimpia<strong>di</strong> <strong>di</strong> Città del<br />
Messico». In IBM si occupa, ovviamente,<br />
<strong>di</strong> calcolatori (“Io non ci pensavo<br />
proprio, ma ho conosciuto una<br />
persona speciale, e allora…»), oltre<br />
che <strong>di</strong> apparati per trasmissione dati:<br />
i calcolatori cominciavano, proprio<br />
allora, a «parlarsi». Sono gli anni del<br />
grande «boom» <strong>di</strong> queste macchine,<br />
ma anche gli «anni <strong>di</strong> piombo» a Milano:<br />
«Proprio nella strada dove abitavo<br />
scoprirono un covo delle Brigate<br />
Rosse! E lo smog era terrificante».<br />
Si sposa con Alda, cremonese anche<br />
lei e cambia almeno 12 reparti<br />
IBM tutti a Milano, supportando progetti,<br />
ven<strong>di</strong>te e installazioni presso<br />
gran<strong>di</strong> clienti (Monte<strong>di</strong>son, Pirelli,<br />
Comit, Carlo Erba, Inps, ecc.). È<br />
spesso in missione in Italia e all’estero<br />
e matura una profonda conoscenza,<br />
sia delle macchine, che dell’organizzazione<br />
del «gigante blu», che a<br />
quell’epoca dominava il mercato dell’informatica.<br />
Alla nascita del terzo fi-<br />
Amedeo Cabrini<br />
glio, nel 1979, la famiglia si trasferisce<br />
a Cremona e l’ingegner Cabrini<br />
<strong>di</strong>venta uno dei <strong>di</strong>ecimila cremonesi<br />
che ogni giorno si recano a Milano<br />
per lavoro o per stu<strong>di</strong>o.<br />
Nel 1982 l’<strong>Anafi</strong>, che negli ultimi<br />
anni aveva scelto <strong>di</strong> affidare ad un<br />
centro servizi esterno l’elaborazione<br />
dei dati <strong>di</strong> Libro Genealogico, decide<br />
<strong>di</strong> costituire un centro proprio nella<br />
nuova sede <strong>di</strong> Cremona.<br />
Noleggia un calcolatore IBM della<br />
categoria «mainframe» (per la storia,<br />
il terzo e ultimo installato in città e<br />
uno degli unici due rimasti) e costituisce<br />
una apposita società con un<br />
organico <strong>di</strong> specialisti su questa piattaforma.<br />
L’ingegner Cabrini viene<br />
chiamato a prenderne il comando e,<br />
con l’ausilio <strong>di</strong> alcuni consulenti all’inizio,<br />
via via rimpiazzati con personale<br />
da lui selezionato e fatto «crescere»,<br />
sviluppa e porta avanti i Sistemi<br />
Informativi della Frisona Italiana<br />
e del Laboratorio Gruppi Sanguigni.<br />
«L’obiettivo primario del nostro sistema<br />
è l’affidabilità e la continuità <strong>di</strong><br />
servizio. Il nostro motto lo abbiamo<br />
rubato agli e<strong>di</strong>tori dei quoti<strong>di</strong>ani:<br />
qualunque cosa accada, domani bisogna<br />
uscire con i dati aggiornati.<br />
Alcune centinaia <strong>di</strong> utenti sono là, al<br />
terminale, che ci aspettano ogni mattina!».<br />
Questa è la non semplice ere<strong>di</strong>tà<br />
che l’ingegner Cabrini lascia ai «suoi<br />
ragazzi» dell’Italservice per i turbolenti<br />
anni 2000.<br />
È <strong>di</strong>fficile pensare all’ingegner Cabrini,<br />
per le sue capacità e per i molteplici<br />
interessi che ha nel campo<br />
dell’informatica, come ad un pensionato.<br />
Per questa ragione l’intera <strong>Anafi</strong>,<br />
oltre ai ringraziamenti per la sua<br />
proficua e seria attività svolta al servizio<br />
dell’Organizzazione, gli porge i<br />
più sentiti auguri per i propri futuri<br />
impegni.<br />
GIORNATA TECNICA<br />
SULL’INDECO<br />
Come annunciato su «Bianco Nero»<br />
<strong>di</strong> febbraio 1997 si è svolta presso<br />
la sede dell’Aia a Roma, il giorno<br />
6 maggio, una giornata tecnica <strong>di</strong><br />
presentazione <strong>di</strong> INDECO: un in<strong>di</strong>catore<br />
economico della vacca da latte.<br />
La giornata è stata organizzata dall’<strong>Anafi</strong><br />
in collaborazione con l’Aia e<br />
rientrava nell’ambito <strong>di</strong> una attività<br />
<strong>di</strong> <strong>di</strong>vulgazione prevista dal gruppo<br />
<strong>di</strong> lavoro <strong>di</strong> INDECO. Tale attività è<br />
BIANCO NERO 6/98 49
iniziata a Cremona con la partecipazione<br />
delle Apa ed Ara del Nord Italia<br />
ed è proseguita con questo incontro<br />
per consentire la partecipazione<br />
alle Associazioni Allevatori del centro-sud.<br />
L’obiettivo dell’incontro è<br />
stato quello <strong>di</strong> presentare e mettere<br />
a <strong>di</strong>sposizione <strong>di</strong> tutti gli interessati<br />
l’idea e gli strumenti <strong>di</strong> lavoro proposti<br />
da INDECO. Tale servizio ha<br />
come finalità quello <strong>di</strong> aggregare in<br />
in<strong>di</strong>catori <strong>di</strong> sintesi, le informazioni<br />
comunemente raccolte nell’ambito<br />
dei controlli funzionali e del Libro<br />
Genealogico e <strong>di</strong> sensibilizzare gli<br />
operatori del settore della vacca da<br />
latte verso una gestione tecnico-economica<br />
degli allevamenti.<br />
L’incontro è iniziato con la presentazione<br />
del dott. Guido Ongaro<br />
responsabile tecnico dell’Aia, il quale,<br />
nel dare il benvenuto a tutti i presenti,<br />
ha ricordato il programma della<br />
giornata, che prevedeva la presentazione<br />
<strong>di</strong> INDECO e un nuovo servizio<br />
informatico, messo a punto dai<br />
tecnici Aia, <strong>Anafi</strong> e <strong>di</strong> alcune Apa,<br />
che consente la comunicazione, me<strong>di</strong>ante<br />
Internet, degli archivi dei controlli<br />
funzionali con quelli dei libri<br />
genealogici. Tale strumento si ritiene<br />
possa integrarsi con le finalità che<br />
INDECO si propone, dato che consente<br />
<strong>di</strong> mettere a <strong>di</strong>sposizione in<br />
tempo reale informazioni in<strong>di</strong>spensabili<br />
per la stima dei ricavi e dei costi<br />
<strong>di</strong> produzione.<br />
In questo incontro è stato riba<strong>di</strong>to,<br />
come nel precedente, l’interesse nella<br />
definizione ed utilizzazione <strong>di</strong><br />
nuovi strumenti, quali l’INDECO, per<br />
migliorare la gestione dell’allevamento<br />
della vacca da latte. Nel corso della<br />
<strong>di</strong>scussione sono emersi suggerimenti<br />
molto utili al fine <strong>di</strong> migliorare<br />
la stima <strong>di</strong> un in<strong>di</strong>catore economico<br />
della vacca da latte. E tra quelli più<br />
importanti riportiamo l’inserimento<br />
del ricavo della vacca a fine carriera,<br />
del costo <strong>di</strong> produzione della manza,<br />
dell’eventuale premio o penalità derivato<br />
dalle cellule somatiche e dell’opportunità<br />
<strong>di</strong> presentare tale in<strong>di</strong>catore<br />
economico come deviazione<br />
percentuale della me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> stalla (es.<br />
capacità economica), piuttosto che<br />
in termini assoluti. Tali richieste sono<br />
risultate tutte opportune e precise e<br />
rappresenteranno la base <strong>di</strong> lavoro<br />
per mettere a punto le prime migliorie<br />
da apportare all’attuale versione<br />
<strong>di</strong> INDECO nella quale si considerano<br />
i ricavi del latte, grasso e proteine<br />
al netto dei costi <strong>di</strong> mantenimento e<br />
produzione. Anche in questa sede<br />
sono emersi chiaramente i limiti legati<br />
alla scarsa <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> informazioni<br />
relative ai costi <strong>di</strong> produzione<br />
nell’ambito dei controlli funzionali<br />
e dei libri genealogici nel settore<br />
della vacca da latte. Tale problema<br />
dovrà essere affrontato al più presto<br />
e tutti i presenti si sono resi conto<br />
che deve essere un obiettivo da porsi<br />
non solo a livello tecnico, ma anche<br />
a livello organizzativo e politico.<br />
All’incontro hanno partecipato i rappresentanti<br />
delle seguenti Organizzazioni:<br />
Aia, Apa Frosinone, Apa L’Aquila,<br />
Apa Latina, Apa Perugia, Apa<br />
Pescara, Apa Roma, Apa Viterbo, Ara<br />
Lazio e Ara Sardegna.<br />
DALL’UFFICIO<br />
VALUTAZIONI<br />
E MOSTRE<br />
INTRODUZIONE<br />
DI DUE NUOVI CARATTERI<br />
SULLA SCHEDA DI VALUTAZIONE<br />
MORFOLOGICA<br />
Durante lo scorso anno è stato<br />
istituito un gruppo <strong>di</strong> lavoro coor<strong>di</strong>nato<br />
dal nostro ispettore <strong>di</strong> razza Alfredo<br />
Ghi<strong>di</strong>ni per arrivare alla formulazione<br />
<strong>di</strong> nuove proposte sulla valutazione<br />
lineare <strong>di</strong> arti e pie<strong>di</strong> e sulla<br />
eventuale possibilità <strong>di</strong> calcolare un<br />
in<strong>di</strong>ce composto per questi due caratteri.<br />
I Paesi dove è maggiormente<br />
avanzata la selezione della Frisona,<br />
hanno già introdotto, o stanno per<br />
introdurre, nella valutazione genetica<br />
dei riproduttori, un in<strong>di</strong>ce composto<br />
che sia in grado <strong>di</strong> fornire agli allevatori<br />
un’informazione aggiuntiva,<br />
ma soprattutto più completa, riguardo<br />
all’apparato locomotore nel suo<br />
complesso, principalmente per l’ottenimento<br />
<strong>di</strong> animali più longevi.<br />
Dopo un’attenta analisi della situazione<br />
e degli stu<strong>di</strong> sulle popolazioni<br />
<strong>di</strong> Frisona <strong>di</strong> Paesi come Stati Uniti,<br />
Canada e Olanda, il gruppo <strong>di</strong> lavoro<br />
composto da rappresentanti dei<br />
Centri <strong>di</strong> F.A., Ufficio Ricerca e Sviluppo<br />
e Ispettori <strong>di</strong> razza dell’<strong>Anafi</strong>,<br />
ha formulato le seguenti proposte:<br />
A) Calcolo <strong>di</strong> un in<strong>di</strong>ce composto<br />
arti e pie<strong>di</strong> combinando le informazioni<br />
in nostro possesso fino a que-<br />
sto momento che riguardano la valutazione<br />
su scala lineare degli arti posteriori<br />
visti <strong>di</strong> lato, e l’altezza del tallone.<br />
B) Rilevamento <strong>di</strong> due nuovi dati<br />
riguardanti l’apparato locomotore. 1)<br />
Arti posteriori visti da <strong>di</strong>etro (lineare<br />
da 1 a 50). 2) Punteggio arti e pie<strong>di</strong><br />
(lineare da 1 a 50). In questo caso si<br />
tratterebbe <strong>di</strong> una valutazione soggettiva<br />
data dall’Ispettore <strong>di</strong> Razza,<br />
che terrebbe conto delle descrizioni<br />
dei singoli tratti morfologici lineari,<br />
oltre che <strong>di</strong> considerazioni riguardanti<br />
la qualità dell’ossatura, la mobilità,<br />
la posizione degli arti visti <strong>di</strong><br />
lato (fuori <strong>di</strong> se, sotto <strong>di</strong> se), le pastoie,<br />
gli unghioni ed in definitiva<br />
misurerebbe l’efficienza dell’apparato<br />
locomotore nel suo complesso.<br />
Non appena in possesso <strong>di</strong> un numero<br />
<strong>di</strong> informazioni sufficienti, i dati<br />
rilevati con la proposta B – andrebbero<br />
ad integrare quelli della<br />
proposta A – per arrivare alla formulazione<br />
definitiva <strong>di</strong> un in<strong>di</strong>ce composto<br />
arti e pie<strong>di</strong>.<br />
In seguito alle delibere della<br />
Commissione Tecnica Centrale<br />
che ha analizzato queste proposte,<br />
a partire dal secondo semestre<br />
<strong>di</strong> quest’anno sulla scheda<br />
<strong>di</strong> valutazione morfologica si aggiungono<br />
quin<strong>di</strong> due nuovi caratteri<br />
“arti visti da <strong>di</strong>etro e funzionalità<br />
arti e pie<strong>di</strong>” con i quali<br />
riteniamo <strong>di</strong> raggiungere una descrizione<br />
più completa e più corretta<br />
dell’apparato locomotore<br />
nel suo complesso.<br />
Conclu<strong>di</strong>amo la nota con l’augurio<br />
che questa novità sia gra<strong>di</strong>ta agli allevatori<br />
ai quali chie<strong>di</strong>amo fin d’ora<br />
la collaborazione per poter rilevare i<br />
suddetti dati nel migliore dei mo<strong>di</strong>.<br />
INCONTRO<br />
DI AGGIORNAMENTO<br />
PER I CANDIDATI AL TITOLO<br />
DI ESPERTO PROVINCIALE<br />
Nell’ambito dell’attività dell’Ufficio<br />
Valutazioni e Mostre, gli incontri <strong>di</strong><br />
aggiornamento e la <strong>di</strong>vulgazione verso<br />
quanti <strong>di</strong>mostrano interesse sulla<br />
selezione, rappresentano momenti<br />
organizzativi molto interessanti e <strong>di</strong><br />
notevole spessore tecnico, principalmente<br />
per il supporto che viene fornito<br />
dall’Ufficio Ricerca e Sviluppo<br />
BIANCO NERO 6/98 50
Foto ricordo dei can<strong>di</strong>dati al titolo <strong>di</strong> Esperto Provinciale presso l’Az. Grafignana<br />
Un momento dell’incontro<br />
<strong>Anafi</strong>.<br />
L’8 maggio si è concluso con un<br />
incontro <strong>di</strong> aggiornamento, un ciclo<br />
<strong>di</strong> quattro corsi per can<strong>di</strong>dati al titolo<br />
<strong>di</strong> Esperto Provinciale organizzati rispettivamente<br />
dall’<strong>Anafi</strong>, dall’Apa <strong>di</strong><br />
Verona, dall’Apa <strong>di</strong> Vicenza e dall’Apa<br />
<strong>di</strong> Padova che complessivamente<br />
avevano visto la partecipazione <strong>di</strong><br />
circa 200 persone.<br />
Si sono presentate più <strong>di</strong> 100 interessati<br />
che, al <strong>di</strong> fuori della finalizzazione<br />
della loro partecipazione per il<br />
conseguimento del titolo <strong>di</strong> Esperto<br />
Provinciale, hanno <strong>di</strong>mostrato la<br />
volontà <strong>di</strong> voler essere un po’ più<br />
“protagonisti” nel mondo della selezione.<br />
Questo può essere il vero ruolo<br />
dell’Esperto Provinciale e questo è il<br />
motivo per cui l’<strong>Anafi</strong> continua a<br />
credere in questi incontri che hanno<br />
BIANCO NERO 6/98<br />
lo scopo principale <strong>di</strong> <strong>di</strong>vulgare la<br />
conoscenza degli strumenti e dei<br />
concetti che regolano un programma<br />
<strong>di</strong> selezione.<br />
La riunione si è chiusa nel pomeriggio<br />
con una esercitazione pratica<br />
in un meeting organizzato dalla Cafri<br />
(Cooperativa Allevatori Cremonesi),<br />
in occasione della loro assemblea<br />
annuale, presso l’Az. Graffignana del<br />
Signor Mazzolari, <strong>di</strong> San Vito <strong>di</strong> Casalbuttano.<br />
Dieci ottimi soggetti presentati rispettivamente<br />
da Quaini <strong>di</strong> Castelverde,<br />
Donini <strong>di</strong> Castelleone, Stanga<br />
<strong>di</strong> Moscazzano, Az.Castellino e Az.<br />
Pirolo <strong>di</strong> Robecco d’Oglio, Bosio <strong>di</strong><br />
Persico Dosimo e Gar<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> Voltido<br />
hanno animato due categorie giu<strong>di</strong>cate,<br />
per l’occasione, dai giu<strong>di</strong>ci <strong>di</strong><br />
nuova nomina.<br />
Partecipazione, confronto e <strong>di</strong>scussione<br />
hanno caratterizzato un<br />
pomeriggio, dal clima torrido, concludendo<br />
così una giornata utile e<br />
piacevole, come succede quando lo<br />
stare insieme è legato ad interessi<br />
comuni.<br />
DUE TECNICI ANAFI<br />
ALLA MOSTRA<br />
DI EPINAL<br />
Riportiamo i commenti <strong>di</strong> Giorgio<br />
Civati e Francesco Segalini invitati<br />
in Francia da Sersia France in occasione<br />
della Mostra Euro Génétique,<br />
tenutasi ad Epinal lo scorso<br />
aprile. Oltre alla Mostra, il gruppo<br />
<strong>di</strong> allevatori e tecnici italiani con<br />
cui hanno viaggiato Giorgio e Francesco,<br />
ha visitato tre allevamenti ed<br />
il Centro FA. <strong>di</strong> Epinal.<br />
Francesco Segalini: “Sono ritornato<br />
ad Epinal dopo due anni, quin<strong>di</strong><br />
con ancora ben chiaro quello che<br />
avevo visto la volta scorsa. Il livello<br />
morfologico degli animali quest’anno<br />
era buono, senza niente <strong>di</strong> esaltante.<br />
In generale penso <strong>di</strong> avere visto migliori<br />
animali due anni fa, quando<br />
c’era la Ugela Bell che ha vinto (che<br />
poi era la stessa che ha “minacciato”<br />
il titolo alla Risen al Confronto Europeo<br />
del 1996). Personalmente ritengo<br />
che la Inspiration che ha vinto<br />
non avesse nulla <strong>di</strong> particolare.<br />
Certamente, a due anni <strong>di</strong> <strong>di</strong>stanza,<br />
due campionesse molto <strong>di</strong>verse.<br />
Sono rimasto un po’ sorpreso dal<br />
giu<strong>di</strong>zio del responsabile francese<br />
per le valutazioni e mostre che, secondo<br />
me, ed anche per gli altri italiani<br />
del nostro gruppo, ha tras<strong>cura</strong>to<br />
animali decisamente più forti.<br />
Comunque una certa evoluzione<br />
c’è stata perché, rispetto a due anni<br />
prima, ho visto più omogeneità generale<br />
negli animali presentati, tutti<br />
più forti, anche se probabilmente<br />
mancava l’animale <strong>di</strong> spicco, come<br />
era stata la Ugela Bell nel ’96.<br />
Nelle aziende abbiamo visto buoni<br />
animali, forti, con ottimi arti e pie<strong>di</strong>,<br />
soprattutto nella seconda azienda.<br />
In generale, mi sembra che i francesi<br />
pecchino ancora leggermente sulle<br />
mammelle, ma siano davanti a noi<br />
come arti e pie<strong>di</strong>. Ho trovato bellissima<br />
l’azienda <strong>di</strong> Jaquemin, che si<br />
stacca nettamente dalle prime due<br />
per la morfologia degli animali, quasi<br />
tutte figlie <strong>di</strong> tori italiani! Si capisce<br />
subito che l’allevatore ha molta passione;<br />
è uno che viene in Italia a vedersi<br />
almeno due mostre all’anno e,<br />
pian piano è arrivato ad usare quasi<br />
il 90% <strong>di</strong> tori italiani in una nazione<br />
dove il materiale estero è, oserei <strong>di</strong>re,<br />
quasi “proibito”. Non <strong>di</strong>mentichiamoci,<br />
infatti, che in Francia solo<br />
il 5% <strong>di</strong> tutti i tori utilizzati può pro-<br />
Da sinistra: Francesco Segalini e Giorgio Civati
venire dall’estero! Evidentemente<br />
questo allevatore ha riconosciuto<br />
nella nostra genetica l’unione tra<br />
morfologia e produzione che forse,<br />
per motivi <strong>di</strong>versi, non si sposano altrettanto<br />
bene in nessun’altra genetica,<br />
né la loro né quella americana o<br />
canadese”.<br />
Giorgio Civati: “Le mie impressioni<br />
sono con<strong>di</strong>zionate dal fatto<br />
che, al contrario <strong>di</strong> Francesco, ero<br />
stato alla mostra nazionale francese<br />
ben 15 anni fa. Quello che ho visto<br />
oggi è quin<strong>di</strong> molto <strong>di</strong>verso! È evidente<br />
che i francesi sono andati verso<br />
un animale chiaramente Holstein,<br />
anche se, in generale, si nota ancora<br />
da piccole sfumature (le <strong>di</strong>fferenze<br />
non sono più così eclatanti), che sono<br />
partiti dopo con la genetica nord<br />
americana. Credo che si veda un po’<br />
negli animali, soprattutto a livello <strong>di</strong><br />
caratteri da latte.<br />
L’altra impressione che ho avuto<br />
visitando le aziende (ottimo management,<br />
buoni allevatori) è che in<br />
Francia esista un sistema che fornisce<br />
buoni servizi agli allevatori, cioè<br />
che gli allevatori abbiano assoluta fiducia<br />
in questo sistema. Sono stato<br />
per esempio colpito dal fatto che tutti<br />
avessero un’idea chiara dei costi<br />
(servizi o spese <strong>di</strong> gestione), intesi<br />
come incidenza sul costo litro latte.<br />
Senza dubbio sono informazioni che<br />
arrivano loro dalle organizzazioni<br />
che fanno assistenza tecnica. Mi ha<br />
anche impressionato la loro fiducia<br />
nei programmi <strong>di</strong> selezione dei loro<br />
Centri <strong>di</strong> FA. È evidente che c’è molta<br />
integrazione tra le varie organizzazioni.<br />
La stessa integrazione che si è<br />
notata alla Mostra <strong>di</strong> Epinal, dove<br />
tutti sono coinvolti. Ho visto con sorpresa,<br />
e piacere, che tutte le associazioni<br />
regionali (quelle che corrispondono<br />
un po’ alle nostre Apa) avevano<br />
uno stand, con delle persone e<br />
degli animali esposti. Senza dubbio<br />
si tratta <strong>di</strong> una situazione <strong>di</strong>versa rispetto<br />
ad altri paesi più lineari, più<br />
centralizzati, ma l’idea è quella <strong>di</strong><br />
molte realtà <strong>di</strong>fferenziate che cercano<br />
<strong>di</strong> collaborare tra loro.<br />
Proprio nella fiera ti accorgi <strong>di</strong><br />
quanto questa sia finalizzata a promuovere<br />
il loro sistema, sia in termini<br />
<strong>di</strong> selezione, che <strong>di</strong> assistenza tecnica.<br />
Dal punto <strong>di</strong> vista tecnico ho avuto<br />
anch’io qualche perplessità sui<br />
giu<strong>di</strong>zi sulle mammelle; senza dubbio<br />
noi cerchiamo più qualità negli<br />
animali, forse loro sono ancora in<br />
BIANCO NERO 52 6/98<br />
una fase <strong>di</strong> transizione e per questo<br />
sono <strong>di</strong>sposti ad “accettare” animali<br />
<strong>di</strong> questo tipo.<br />
Del Centro <strong>di</strong> FA <strong>di</strong> Epinal mi ha<br />
colpito soprattutto l’attenzione ai<br />
problemi sanitari: gli e<strong>di</strong>fici del centro<br />
<strong>di</strong>visi dall’esterno da una rete invalicabile,<br />
l’impossibilità <strong>di</strong> contatto<br />
tra le varie zone, il non far transitare<br />
alcun veicolo da una zona all’altra...<br />
insomma, tutto stu<strong>di</strong>ato con molta<br />
<strong>cura</strong> per garantire la massima sicurezza<br />
sanitaria.<br />
Nella terza stalla che abbiamo visitato<br />
mi ha impressionato vedere in<br />
Francia tante figlie <strong>di</strong> tori italiani così<br />
buone, animali veramente eccezionali,<br />
tra i migliori anche in Italia. Il fatto<br />
<strong>di</strong> vederli in un Paese straniero fa<br />
ancora più piacere e certamente dà<br />
fiducia in quello che stiamo facendo.<br />
Siamo molto grati a coloro che ci<br />
hanno dato la possibilità <strong>di</strong> fare questa<br />
esperienza, e speriamo <strong>di</strong> ricambiare.<br />
Anche perché è proprio vedendo<br />
cosa fanno gli altri che si impara<br />
a conoscersi e a lavorare meglio<br />
insieme”.<br />
MEETING<br />
DI ALLEVATORI<br />
COCCAGLIO (BS)<br />
dall’Apa <strong>di</strong> Brescia<br />
Grazie alla <strong>di</strong>sponibilità e all’ospitalità<br />
della famiglia Zotti mercoledì<br />
22 aprile si è svolto l’annuale meeting<br />
della sezione Frisona dell’Apa <strong>di</strong><br />
Brescia presso l’allevamento Valbas.<br />
L’incontro, organizzato dall’Apa in<br />
collaborazione con il C.F.A. e con la<br />
partecipazione <strong>di</strong> una <strong>di</strong>tta mangimistica,<br />
ha raccolto presso l’allevamento<br />
della famiglia Zotti circa 150 allevatori<br />
che hanno avuto la possibilità<br />
<strong>di</strong> visitare l’allevamento, dotato <strong>di</strong><br />
Meeting <strong>di</strong> Coccaglio (BS)<br />
bellissime strutture e composto da<br />
una mandria <strong>di</strong> notevole valore genetico.<br />
L’allevamento costituito da oltre<br />
250 vacche con una produzione me<strong>di</strong>a<br />
per vacca <strong>di</strong> oltre i 9.000 kg <strong>di</strong><br />
latte, ha un In<strong>di</strong>ce Genetico Vacca<br />
me<strong>di</strong>o <strong>di</strong> oltre 1.000 per ILQM; in<br />
questo allevamento risiede Green<br />
Farm Mattador Eleonora, campionessa<br />
vacche alla Mostra Nazionale <strong>di</strong><br />
Cremona ’97 ed è stato allevato Valbas<br />
Arpagone da tempo ai vertici<br />
delle graduatorie dei tori italiani.<br />
Un biglietto da visita <strong>di</strong> tutto rispetto,<br />
per questo conosciutissimo<br />
allevamento, sia in Italia, sia all’estero.<br />
Ne è seguito un incontro tecnico il<br />
cui tema è stata la valutazione<br />
morfologica: relatore è stato il responsabile<br />
<strong>Anafi</strong> del servizio <strong>di</strong> valutazioni<br />
morfologiche Mauro Carra,<br />
coa<strong>di</strong>uvato dagli ispettori <strong>di</strong> razza,<br />
Palmiro Sor<strong>di</strong>ni e Giuliano Riboli,<br />
che garantiscono l’attività <strong>di</strong> valutazione<br />
morfologica nella provincia <strong>di</strong><br />
Brescia. Con l’ausilio della presenza<br />
<strong>di</strong> alcune vacche in un ring, toelettate<br />
come in occasione delle mostre<br />
più importanti, hanno esaurientemente<br />
approfon<strong>di</strong>to il tema della valutazione<br />
morfologica, ponendo in<br />
risalto il significato del sistema <strong>di</strong> valutazione<br />
lineare che non è più una<br />
co<strong>di</strong>fica della desiderabilità dei vari<br />
aspetti morfologici, ma una loro misura.<br />
Partecipata è stata la gara fra gli<br />
allevatori che si sono cimentati nello<br />
stilare la graduatoria morfologica <strong>di</strong><br />
due gruppi <strong>di</strong> vacche: gli allevatori<br />
che hanno correttamente stilato la<br />
graduatoria sono stati premiati dal<br />
C.F.A. con un buono gratuito per<br />
l’acquisto <strong>di</strong> seme.<br />
E dopo i ringraziamenti, portati<br />
dal presidente della Sezione Frisona<br />
dell’Apa <strong>di</strong> Brescia Clau<strong>di</strong>o Traversi,<br />
per l’ospitalità offerta dalla famiglia
Zotti e a tutti gli intervenuti: gran finale<br />
davanti alle tavole imban<strong>di</strong>te.<br />
RAGUSA<br />
dal Consorzio Provinciale <strong>di</strong> Ragusa<br />
Venerdì 30 aprile si è svolto presso<br />
l’azienda Guastella Carmelo <strong>di</strong> Ragusa,<br />
il meeting provinciale organizzato<br />
dalla locale Associazione Allevatori.<br />
Si è trattato <strong>di</strong> un importante<br />
momento <strong>di</strong> incontro organizzato in<br />
maniera insolita, ma molto produttiva.<br />
Grazie al pro<strong>di</strong>garsi dell’allevatore<br />
sono stati esposti, al folto gruppo<br />
<strong>di</strong> soci partecipanti numerosi capi fra<br />
manze e vacche. I commenti scaturiti<br />
dai presenti sul gruppo <strong>di</strong> animali,<br />
rappresentativi <strong>di</strong> alto valore morfologico<br />
e con certificati interessantissimi<br />
hanno decretato la vali<strong>di</strong>tà <strong>di</strong><br />
creare momenti <strong>di</strong> incontro nei quali<br />
gli allevatori possono confrontarsi,<br />
<strong>di</strong>scutere e vedere il lavoro <strong>di</strong> altri:<br />
uno stimolo a raggiungere traguar<strong>di</strong><br />
sempre più ambiziosi.<br />
I 21 soggetti esposti rappresentavano<br />
i riproduttori più vali<strong>di</strong> degli<br />
ultimi anni. Fra le manze alcune figlie<br />
<strong>di</strong> Raven, Gigh, Odeon, Corsaro<br />
e Magnitude e fra le vacche alcune<br />
Bookie, Dan, Milkway e Para<strong>di</strong>se. In<br />
serata l’incontro è proseguito con un<br />
momento tecnico a cui ha partecipato<br />
per l’<strong>Anafi</strong> Cesare Fochi. Si è <strong>di</strong>scusso<br />
della situazione della F.A. in<br />
provincia, dei nuovi riproduttori, e<br />
dei servizi <strong>di</strong>sponibili per gli allevatori,<br />
fra cui il Programma <strong>di</strong> Accoppiamento.<br />
Al termine dei lavori, un<br />
rinfresco molto ben organizzato, ha<br />
riba<strong>di</strong>to l’ospitalità e il calore umano<br />
<strong>di</strong> questa terra e della sua gente, oltre<br />
che, naturalmente, una zootecnia<br />
ad alto livello.<br />
LA PAROLA AI RAGAZZI...<br />
«QUELLO CHE LE FRISONE<br />
CI HANNO INSEGNATO»<br />
<strong>di</strong> Erika Vescovi, classe IV C<br />
Istituto Agrario <strong>di</strong> Spilimbergo (PN)<br />
Un incontro tecnico si è trasfor-<br />
Meeting <strong>di</strong> Ragusa<br />
BIANCO NERO 6/98<br />
mato in un’entusiasmante opportunità<br />
per imparare e per mettere alla<br />
prova le proprie abilità.<br />
È stata si<strong>cura</strong>mente una buona<br />
opportunità quella che ci è stata offerta<br />
il 21 marzo a Mortegliano, in<br />
provincia <strong>di</strong> U<strong>di</strong>ne, dove l’Associazione<br />
Allevatori Regionale e il Comitato<br />
Aste hanno organizzato un meeting<br />
<strong>di</strong> valutazione delle razze bovine<br />
Bruna, Frisona e Pezzata Rossa.<br />
Per noi ragazzi dell’Istituto Agrario<br />
<strong>di</strong> Spilimbergo (Pordenone) non è<br />
stato certo un motivo <strong>di</strong> svago anzi,<br />
tutt’altro. Per un giorno ci è sembrato<br />
<strong>di</strong> essere riusciti ad inserirci nel<br />
mondo del lavoro.<br />
L’ansia all’inizio era molta, il dover<br />
metterci a confronto con l’Istituto<br />
<strong>di</strong> Gra<strong>di</strong>sca d’Isonzo, il dover prendere<br />
delle decisioni, il dover rendere<br />
conto delle nostre valutazioni rendeva<br />
tutto un po’ <strong>di</strong>fficile.<br />
Però ha prevalso la voglia <strong>di</strong> fare,<br />
e <strong>di</strong> fare bene: ci siamo organizzati<br />
<strong>di</strong>videndoci a squadre, ognuna delle<br />
quali aveva i numeri per affrontare la<br />
valutazione <strong>di</strong> una razza: si trattava<br />
<strong>di</strong> mettere in or<strong>di</strong>ne – dalla migliore<br />
alla peggiore – un gruppo <strong>di</strong> quattro<br />
bovine, ma non solo: il regolamento<br />
della gara prevedeva <strong>di</strong> motivare le<br />
proprie scelte davanti al pubblico,<br />
abilità a cui gli esperti <strong>di</strong> razza hanno<br />
dato molto peso.<br />
Mettendocela, abbiamo ottenuto<br />
dei risultati <strong>di</strong> cui siamo pienamente<br />
sod<strong>di</strong>sfatti, finalmente abbiamo potuto<br />
capire che tutte quelle ore passate<br />
nei banchi <strong>di</strong> scuola a parlare <strong>di</strong><br />
mammelle, arti, groppe... non sono<br />
state vane. Quest’anno abbiamo utilizzato<br />
per la prima volta la simpatica<br />
pubblicazione <strong>di</strong> David Dickson,<br />
che consigliamo <strong>di</strong> leggere se non<br />
altro perchè ci ha aiutato ad avere<br />
più fiducia nelle nostre possibilità.<br />
Non abbiamo raggiunto il miglior<br />
punteggio nella valutazione della<br />
razza Frisona, ma ciò non toglie valore<br />
alle precedenti considerazioni.<br />
La scarsa esperienza su questa bellissima<br />
razza ci ha «tra<strong>di</strong>ti» ma abbiamo<br />
capito gli errori fatti e contiamo <strong>di</strong> rifarci<br />
al prossimo meeting.<br />
Noi ci auguriamo, infatti, che simili<br />
manifestazioni si ripetano in futuro,<br />
perché sentiamo l’esigenza <strong>di</strong><br />
confrontarci con la realtà e <strong>di</strong> mettere<br />
in pratica quanto abbiamo stu<strong>di</strong>ato.<br />
Vorremmo ringraziare, per l’opportunità<br />
che ci è stata offerta, gli insegnamenti<br />
e la fiducia dataci dalla<br />
prof.ssa Angela Someda e soprattutto<br />
gli esperti della Nazionale che ci sono<br />
sembrati molto competenti e simpatici<br />
(in particolare Paolo Giusto<br />
che ci ha «iniziati» alla Frisona) e che,<br />
seppure per poco, ci hanno trattato<br />
come «veri esperti».<br />
JERSEY<br />
A REGGIO EMILIA<br />
a <strong>cura</strong> <strong>di</strong> <strong>Marie</strong> <strong>Vida</strong><br />
La 17 a e<strong>di</strong>zione della Mostra Regionale<br />
Bovini delle Razze da Latte a<br />
Reggio Emilia è stata l’occasione per<br />
presentare, nella terra <strong>di</strong> produzione<br />
del re dei formaggi, il Parmigiano<br />
Reggiano, la razza che, nel mondo,<br />
vince il primato assoluto quale incontrastata<br />
regina delle proteine della<br />
vacche da latte.<br />
L’assoluta qualità del formaggio<br />
prodotto con una parte <strong>di</strong> latte Jersey<br />
si è brillantemente inserita nella<br />
tra<strong>di</strong>zione anche nella produzione<br />
del Parmigiano Reggiano, dove è stata<br />
sfruttata al meglio la straor<strong>di</strong>naria<br />
attitu<strong>di</strong>ne alla caseificazione <strong>di</strong> questo<br />
latte.<br />
La razza Jersey, con il suo dato<br />
nazionale 1997 Aia <strong>di</strong> 4,06% <strong>di</strong> me<strong>di</strong>a<br />
proteine (latte 4.891, grasso<br />
5.71%), ha eguagliato con i dati italiani<br />
le tendenze internazionali che<br />
la descrivono come razza efficiente,<br />
longeva, <strong>di</strong> estrema versatilità alle<br />
con<strong>di</strong>zioni più <strong>di</strong>verse <strong>di</strong> allevamento,<br />
con produzione <strong>di</strong> latte della più<br />
alta qualità e costanza morfologica<br />
dei caratteri da latte.<br />
Pioniere della razza in Emilia Romagna<br />
e della trasformazione a Parmigiano<br />
Reggiano del latte Jersey,<br />
l’Agricola Ferrarini Allevamento Jersey,<br />
<strong>di</strong> Reggio Emilia, ha gentilmente<br />
messo a <strong>di</strong>sposizione dell’Associazione<br />
Nazionale Jersey Italiana i propri<br />
animali per la presentazione nell’ambito<br />
della Fiera. Nel gruppo spiccavano<br />
2 soggetti <strong>di</strong> 5 parti, valutati<br />
entrambi Ottimo 90 dagli Ispettori <strong>di</strong><br />
Lo stand dell’Associazione Jersey Italiana alla<br />
mostra <strong>di</strong> Reggio Emilia
Razza della Frisona Italiana, che sono<br />
incaricati delle valutazioni morfologiche<br />
della razza Jersey Italiana.<br />
L’allevamento Ferrarini ha chiuso<br />
il 1997 con 178 capi in lattazione <strong>di</strong><br />
età me<strong>di</strong>a 3,9 con una me<strong>di</strong>a produttiva<br />
<strong>di</strong> 5,225 kg <strong>di</strong> latte con il 4,90 %<br />
<strong>di</strong> grasso e 4,03% <strong>di</strong> proteine.<br />
UN ANNO DI ATTIVITÀ<br />
DELLA NAZIONALE<br />
BRUNA ITALIANA<br />
COMUNICATO STAMPA ANARB<br />
Un anno caratterizzato da un’attività<br />
intensa, <strong>di</strong>namica e propositiva,<br />
è stato presentato dal presidente, Vittorio<br />
Mutti, in occasione dell’Assemblea<br />
annuale dei soci Anarb, l’Associazione<br />
nazionale allevatori bovini<br />
<strong>di</strong> razza Bruna italiana, svoltasi lo<br />
scorso 5 maggio.<br />
Nell’esporre la relazione del Comitato<br />
Direttivo – che riportava in sintesi<br />
l’operato dei settori Libro Genealogico,<br />
Valutazioni morfologiche, Miglioramento<br />
genetico, Centro genetico,<br />
Informatica e Promozione, oltre<br />
all’attività <strong>di</strong> bilancio – Vittorio Mutti<br />
ha anche sottolineato che se sul piano<br />
prettamente tecnico, soprattutto<br />
sul consolidamento dell’immagine<br />
della Bruna italiana nel mondo, i riscontri<br />
sono stati assai positivi, non<br />
altrettanto può essere detto sulle<br />
connessioni tra Anarb e i problemi<br />
zootecnici e, più in generale, i problemi<br />
agricoli italiani con cui l’Anarb<br />
è venuta a contatto.<br />
Ecco in sintesi il trend <strong>di</strong> crescita<br />
riferito all’anno 1997:<br />
- i capi iscritti al Libro genealogico<br />
sono aumentati, rispetto al 1996, <strong>di</strong><br />
6714 unità attestandosi a quota<br />
219.659, <strong>di</strong> cui 127.937 vacche;<br />
- i capi controllati aumentano <strong>di</strong><br />
1.371 unità, passando da 139.055 a<br />
140.246;<br />
- la me<strong>di</strong>a del latte passa da 5594<br />
a 5703 kg, con un aumento <strong>di</strong> 109<br />
kg, confermando la buona tendenza<br />
delle produzioni, rafforzata sul fronte<br />
dei titoli da un aumento <strong>di</strong> +0,02%<br />
nella me<strong>di</strong>a grasso a da un ragguardevole<br />
3,39% nella percentuale me<strong>di</strong>a<br />
proteina. È utile ricordare che i<br />
valori ufficiali dell’Associazione italiana<br />
allevatori sono riferiti al volume;<br />
se, invece, essi fossero riferiti al<br />
peso, come accade nei caseifici, la<br />
percentuale <strong>di</strong> proteine dal 3.39%<br />
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Italiana (<strong>Anafi</strong>) con sede in via Bergamo 292, 26100 Cremona.<br />
Responsabile del trattamento dati è l’ing. Giancarlo Lanari legale rappresen-<br />
passerebbe al 3,50%. L’alta percentuale<br />
<strong>di</strong> proteine, ed in particolare<br />
della k caseina BB (la frequenza dell’allele<br />
B raggiunge il 61,6%), rende<br />
il latte <strong>di</strong> Bruna particolarmente<br />
adatto alla produzione <strong>di</strong> formaggi<br />
d’alta qualità, come il Parmigiano-<br />
Reggiano, il Grana Padano; il Trentingrana,<br />
la mozzarella Fior <strong>di</strong> latte,<br />
ecc.. In merito c’è da sottolineare<br />
che l’Anarb, in occasione della Fieragricola<br />
’97 <strong>di</strong> Verona, ha organizzato<br />
un convegno sul tema ‘’latte-qualità’’,<br />
con notevole successo <strong>di</strong> pubblico. Il<br />
rappresentante al convegno dell’Unione<br />
nazionale dei consumatori ha<br />
suggerito le seguenti linee <strong>di</strong> sviluppo:<br />
“maggiore informazioni ai mercati<br />
e promozione delle reali qualità<br />
dei prodotti caseari italiani a base<br />
del superiore latte <strong>di</strong> Bruna’’.<br />
Questi risultati danno un’ulteriore<br />
conferma del lavoro e dell’impegno<br />
degli allevatori e dell’organizzazione<br />
per il miglioramento genetico della<br />
razza Bruna italiana.<br />
Ma il 1997 sarà ricordato come<br />
l’anno dello sbarco della genetica<br />
bruna italiana in Usa! Per la prima<br />
volta gli Stati Uniti, che sono e reste-<br />
ranno ancora per molto tempo il<br />
Paese in cui la Bruna ha raggiunto livelli<br />
genetici veramente stimolanti,<br />
hanno riconosciuto e apprezzato i risultati<br />
conseguiti dall’Italia ed hanno<br />
iniziato un significativo movimento<br />
<strong>di</strong> importazione <strong>di</strong> seme <strong>di</strong> tori Bruni.<br />
L’“effetto Gordon’’, cioè del toro<br />
italiano <strong>di</strong> razza Bruna risultato al<br />
primo posto nella speciale classifica<br />
mon<strong>di</strong>ale Interbull, é rimbalzato in<br />
tutto il mondo, aprendo un flusso <strong>di</strong><br />
esportazione in nuovi Paesi, mentre<br />
l’interesse per il seme dei migliori tori<br />
provati Bruni, e per gli embrioni<br />
con genetica qualificata, ha raggiunto<br />
punte degne <strong>di</strong> attenzione nei tra<strong>di</strong>zionali<br />
Paesi europei allevatori <strong>di</strong><br />
Bruna.<br />
BIANCO NERO 6/98 54