Bollettino - Parrocchia di Bedizzole

Periodico Aprile - Maggio 2011
vita nostra
Parrocchia S. Stefano
Bedizzole

orario S. Messe
FESTIVI
in Parrocchia:
Messa festiva della Vigilia Sabato ore 18,30
DOMENICA ore 8 - 10 - 11,15
ore 18 Vespro e S. Messa
nelle contrade:
ore 7,30 Suore Canossiane
ore 8,30 Frazioni
ore 9,00 Casa di Riposo
ore 9,30 Pontenove
ore 16,30 Santuario di Masciaga
FERIALI
in Parrocchia:
ore 8.30 - 18 Rosario e S. Messa
nelle contrade:
ore 7.00 Suore Canossiane
ore 9,00 Santuario di Masciaga
ore16,30 Casa di Riposo
CONFESSIONI Prima e dopo ogni celebrazione
Sabato ore 17 - 19
Le celebrazioni dei Battesimi sono fissate solo
la prima domenica di ogni mese, alternativamente
un mese alle ore 11,15 e un mese alle
ore 16.
catechesi per adulti
Ogni Martedi ore 8.30:
S. Messa e riflessione in parrocchia
Ogni Domenica ore 18:
Vespro - Breve catechesi - S. Messa
Ogni Lunedi 20.30: Lectio Divina in oratorio
IN AVVENTO E QUARESIMA:
Centri di Ascolto nelle Contrade
Incontro per genitori dei bambini I.C.R.F.
indirizzi utili
PARROCCHIA Don Franco Dagani
030 674112 - cell. 339 6924826
ORATORIO Don Vincenzo Arici
030 674842 - cell. 328 2866104
SANTUARIO di MASCIAGA Don Roberto Soncina
030 6870706
ISTITUTO MISSIONARI DELLA CONSOLATA 030674041
ISTITUTO SUORE CANOSSIANE 030 674000
COMUNITÀ BACHITA INFERMERIA 030 6871419
SCUOLA DELL’ INFANZIA S. FAMIGLIA 030 674025
SCUOLA STATALE 030 674568
SCUOLA DELL’ INFANZIA A. VOLPI 030 674375
PARROCCHIA S. VITO 030 674524
CASA DI SOGGIORNO PER ANZIANI 030 674213
PALAZZO MUNICIPALE 030 6872711
CARABINIERI 030 674222
POLIZIA LOCALE 030 6872925
conosci e segui la Vita
della tua Parrocchia
Radio: 94,00 Mhz collegata con E.C.Z.
Sito: www.parrocchiadibedizzole.it
e-mail: parrocchia.bedizzole@alice.it
redazione
Editore e Redattore: Don Franco Dagani
Direttore Responsabile: Don Adriano Bianchi
In redazione: Don Franco Dagani
Don Roberto Soncina - Don Vincenzo Arici
Raffaella Berardi - Giovanni De Marco
Carlo Bresciani - Vittorio Boniotti
Realizzazione:TIPOLITOGRAFIA BERARDI Bedizzole
Costo 3,00 a copia.
Disponibile con offerta libera.
sommario
La Parola del Parroco 3
Vita della
Parrocchia
Card. Salvatore De Giorgi
Giovani e l’Unità d’Italia
Con Maria sulle strade di ...
Unità Pastorale Parrocchiale
Vita
dell’Oratorio
Annuncio ai Cresimandi
Agenda Oratorio
Vita della
Chiesa
L’Unzione degli Infermi
Giovanni Paolo II
7
8 - 9
9
12
10 - 11
13
14
15 - 16
Vita
della Comunità
La Casa di Soggiorno per
Anziani O.n.l.u.s.
Ci scrive un’ospite
25° Fanfara Bersaglieri
Il Negoziante amico
Settimana Santa
Settimana Liturgica
Da Suor Marica
La Cultura
nella Comunità
Un ricordo bedizzolese per
l’Unità d’Italia
Dalle Missioni
Volontario in Africa
Programma
e Appuntamenti
Appuntamenti vari gruppi
Torneo Oratorio Bedizzole
22
23
24
25
4 - 5
6
17 - 18
25
20
20 - 21
19
Anagrafe Parrocchiale 26

Quale Pasqua?
Carissimi,
a molti apparirà inutile la domanda
che ho posto a me e ai fratelli di Be-
dizzole nel titolo di questa lettera.
A molti apparirà scontata quale
Pasqua dobbiamo vivere...
È la Pasqua di sempre, è la Pasqua
che abbiamo sempre celebrato
nelle nostre case, nel paese, in Par-
rocchia ... Non è assolutamente
così!
Oramai per tanti Pasqua vuol dire
semplicemente “vacanze primave-
rili”, “Sosta prima dell’estate”, “As-
saggio di mare”, “Gita fuori casa”,
“Alcune tradizioni da conserva-
re”, “Processioni folcloristiche...”....
l’elenco potrebbe continuare.
La Pasqua che mi auguro e che au-
guro a tutti è totalmente diversa. È
la celebrazione anche in questo
2011 della morte e della Resur-
rezione di un Dio che si è fatto
carico della povertà dell’uomo.
Dio non si è rassegnato all’idea
che l’uomo facesse a meno di Lui,
se ne stesse lontano da Lui, vivesse
nel suo peccato, fosse condanna-
to ad un triste destino... E allora si
è preso sulle spalle una croce, ha
salito il calvario, è morto come un
condannato qualsiasi ed è risorto!
La Pasqua che anche quest’anno
viviamo è la celebrazione di que-
sto straordinario evento, è un ren-
dere nuovamente grazie a Dio per
il dono dell’amore e della sua vita
che ci ha offerto. Si trova in giro un
Dio che è stato capace di dare
la sua vita per l’uomo?
Il nostro Dio lo ha fatto! Non solo ha
dato la sua Vita ma ha pure scon-
fitto per sé e per tutti noi la morte. È
Risorto!
Celebrare la Pasqua vuol dire “An-
nunciare la morte del Signore pro-
clamare la sua Resurrezione”.
E allora la Pasqua è ciò che carat-
terizza la nostra fede. Senza di essa
sarebbe molto povera la nostra re-
ligione. È la Pasqua che ha spinto
gli apostoli a gridare sulla piazza
che il loro Maestro era veramente
Dio, che i capi del popolo aveva-
no fatto un grave errore, che Gesù
Cristo non era stato prigioniero nel
sepolcro, che il Signore aveva vinto
la morte!
La Pasqua che vogliamo vivere
anche nel 2011 è una Pasqua che
ritorna oggi a darci speranza, a
La Parola del Parroco
darci forza, a darci entusiasmo, ad
aiutarci a gridare al mondo che un
Dio non si è dimenticato dell’uomo,
che ancora oggi lo salva e lo libe-
ra. La Pasqua alla quale andiamo
incontro è l’evento che ha segnato
la storia. Da quando Cristo è usci-
to vittorioso dal sepolcro: la morte
non fa più paura, il male anche se
tenta sempre di imporsi non ha la
meglio, la luce ha il sopravvento
sulle tenebre. Nessuna forza del
male può cantare vittoria.
Questa è la fede e la certezza che
riviviamo in questi giorni pasquali!
Non accontentiamoci allora di una
Pasqua superficiale, non tradiamo
l’autenticità dell’evento più grande
del Cristianesimo, facciamo una
vera Pasqua!
don Franco
“Voi che siete risorti con Cristo,
camminate in novità di vita”.
Auguri, il Risorto ci doni luce.
vita nostra
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Programma
SETTIMANA SANTA
17 Aprile Domenica delle Palme
La Domenica delle palme «della Passione del Signore», nella quale la Chiesa da inizio alla celebrazione del mistero
del suo Signore morto, sepolto e risorto, unisce insieme il trionfo regale di Cristo e l’annuncio della sua gloriosa
passione. L’ingresso del Signore in Gerusalemme viene commemorato con la solenne processione, con cui i cristiani,
imitando le acclamazioni dei fanciulli ebrei, vanno incontro al Signore con il canto dell’«Osanna.»
Ore 10 Benedizione degli ulivi, processione e Santa Messa
(partendo dal Piazzale Alpini per giungere alla chiesa parrocchiale)
Ore 16,15 Benedizione degli Ulivi e S. Messa al Santuario di Masciaga
Ore 18,30 S. Messa solenne di apertura delle Giornate Eucaristiche
Ore 20,00 Liturgia Penitenziale per adolescenti dell’unità pastorale presso i Padri della Consolata
ORARI delle SANTE QUARANTORE
LUNEDI 18 Aprile
Ore 8,30 S. Messa ed Esposizione dell’Eucaristia
Ore 10,00 Ador. Scuola Elementare Canossiane
Ore 10,30 Ador. Scuola Elementare Canossiane
Ore 11,00 Adorazione Libera
Reposizione dalle 12,00 alle 15,00
Ore 15,00 Ador. Masciaga, Cantrina, S. Tommaso
Ore 16 ,30 Ador. Gruppi di Catechismo Medie
Confessioni Cresimandi
Ore 17,30 Ador. Pontenove, Sedesina, Salago
Bagatte
Ore 18,00 Canto del Vespro con i religiosi
e le religiose
Ore 18,30 Adorazione Libera
Ore 20,30 Ador. Comunitaria per Centri di Ascol-
to e gruppi parrocchiali - Confessioni
TRIDUO PASQUALE
Avendo Cristo compiuto l’opera della nostra redenzione e della perfetta glorificazione di Dio, soprattutto attraverso
il suo mistero pasquale, in cui morendo ha distrutto la nostra morte e risorgendo ha ridato a noi la vita, il
triduo Pasquale della passione e risurrezione del Signore risplende al vertice di tutto l’anno liturgico.
21 Aprile - GIOVEDÌ SANTO della “CENA DEL SIGNORE”
E’ un giorno solenne e Santo questo giovedì:
a Cristo stesso e li rende strumenti di salvezza e dispensatori dei beni di Dio;
more
della preghiera di Cristo che intensamente la chieda al Padre per la sua Chiesa: la benedizione degli olii
santi che serviranno per l’amministrazione dei sacramenti
-
Ore 8,00 Liturgia delle Ore in Coretto
Ore 9,30 in Cattedrale a Brescia il Vescovo concelebra con tutti i sacerdoti nella Messa Crismale
Ore 20,30 SANTA MESSA “IN COENA DOMINI” - Lavanda dei piedi
Consegna cassettine della Quaresima
Reposizione del SS. Sacramento e adorazione fino alle 22,30 nel Coretto
4 vita nostra
MARTEDI 19 Aprile
Ore 8,30 S. Messa ed Esposizione dell’Eucaristia
Ore 10,00 Ador. Scuola Materna A. Volpi
Ore 10,30 Ador. Scuola Materna Sacra Famiglia
Ore 11,00 Adorazione Libera
Reposizione dalle ore 12 alle 15,00
Ore 15,00 Ador. San Rocco - Piazza
Ore 16,30 Ador. Gruppi Catechismo ICFR
Ore 17,00 Ador. Macesina - Cogozzo
Ore 18,00 Canto del Vespro con i religiosi
e le religiose
Ore 19,30 Adorazione Libera
Ore 20,30 Solenne Compieta. Processione
Eucaristica e benedizione
(Via XX Settembre - Via Valpiana - Via Libertà)
Presiede don Luigi Ghitti
Durante l’esposizione del Santissimo è sempre a disposizione un sacerdote per le confessioni.
Dalle ore 16,00 è a disposizione un sacerdote per le confessioni.

22 Aprile - VENERDÌ SANTO della “PASSIONE E MORTE DEL SIGNORE”
Programma
la risurrezione della Pasqua e si incontra nel cammino che fa nascere la chiesa. Da questo momento tutti noi
possibile il mistero della morte di Cristo, la sua assurda condanna, l’atroce passione e la sua ignominiosa morte
sul patibolo.
Ore 8,00 Liturgia delle Ore in Coretto
Confessioni in Parrocchia dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 19
Ore 10,30 Adorazione al luogo della Reposizione per tutti i ragazzi e genitori
Ore 15,00 Via Crucis in Chiesa Parrocchiale
Ore 20,30 Azione Liturgica della Passione e Processione della Croce
(Chiesa, Piazza XXV Aprile, Castello, Via Montale, Via Libertà)
23 Aprile - SABATO SANTO della “SEPOLTURA DEL SIGNORE”
sia finita. Ma come recita il «Credo» - egli discese agli inferi: a premiare la speranza degli antichi giusti.
Una lunga veglia notturna, la grande veglia, un fuoco che arde nella notte, un cero che squarcia le tenebre, la
Ore 8,00 Liturgia delle Lodi in Chiesa
Confessioni in Parrocchia dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 19
Ore 10,30 Adorazione alla Croce per tutti i ragazzi e genitori
Ore 21,00 SOLENNE VEGLIA PASQUALE
24 Aprile - DOMENICA DI PASQUA della “RISURREZIONE DEL SIGNORE”
nuova che illumina gli inferi costruiti sulla terra, la fratellanza riscoperta
con il dono della vita, e le lacrime asciugate con il sorriso del vivente.
Ss. Messe in Parrocchia ore 8 - 10 - 11,15 - 18,30
Ss. Messe nelle contrade ore 7,30 Convento
ore 9,00 Casa di riposo
ore 16,30 Santuario
ore 17,00 Pontenove
ore 18,00 VESPRI E BENEDIZIONE EUCARISTICA in Parrocchia
25 Aprile - LUNEDÌ DELL’ANGELO
Ss. Messe in Parrocchia ore 8 - 10 - 18,30
Al Santuario ore 16,00 Vespro e Santa Messa
Al Monumento ore 10,00 S. Messa
per il 61° della Liberazione
26 Aprile
S. Messa nella Chiesetta di Sedesina - ore 20,30
a ricordo dei Caduti Partigiani
vita nostra
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Programma
A Conclusione di un anno giubilare:
La Benedizione Papale recata dal Card. Salvatore De Giorgi e l’Indulgenza Plenaria
concessa dalla Penitenzieria Apostolica a tutti i fedeli che visiteranno la Parrocchia
Comunità che
celebra la Salvezza
1 - 8 MAGGIO 2011
È in programma dall’1 all’8 maggio
una settimana Liturgica.
Il titolo “La Chiesa comunità che
celebra la Salvezza”, indica in
che si vuol raggiungere nei primi
di Maggio. Si vuol semplicemente
pale
della Chiesa. Per una Parrocchia
che fa memoria del 250° della
Consacrazione del suo tempio
damentale
non dimenticarsi che è
una Comunità che nei Sacramenti
continua a celebrare la Salvezza,
la misericordia, il perdono, l’amore
del suo Dio.
Quello che Dio ha operato lungo
tutta la storia della Salvezza, continua
oggi a metterlo in atto nella
sua Chiesa, nella nostra parrocchia
attraverso i Sacramenti.
Il Battesimo ci fa Chiesa, ci offre la
vita di Dio, ci fa parte del popolo di
quella grazia che abbiamo rifiutato
con il peccato. L’Eucarestia e la
Confermazione, obiettivi dell’Iniziazione
Cristiana, sono il pane di vita
e la forza dello Spirito per vivere in
pieno la nostra vocazione battesimale.
Il Matrimonio consacra il nostro
amore, l’Ordine conferisce ad
alcuni fratelli scelti il Servizio Sacer-
medicina degli ammalati.
ta
dalla Salvezza e dall’Amore del
suo Signore. Una settimana Liturgica
quindi per rivivere i Sette Sacra-
sempre presente nella nostra chiesa
locale.
6 vita nostra
DOMENICA 1 MAGGIO ore 18,30
in Chiesa Parrocchiale
Solenne Concelebrazione
di Apertura presieduta
da S. E. Mons. Mario Olmi
LUNEDI 2 MAGGIO ore 20,30
“Figli nel Figlio, radicati nel suo
mistero pasquale” - IL BATTESIMO
Celebrazione e memoria del Battesimo
presieduta dal Vicario Generale
Mons. G.Franco Mascher
MARTEDI 3 MAGGIO ore 20,30
“Vi darò pastori secondo il mio
cuore” - L’ORDINE SACRO
Parrocchia e Amministrazione
propongono
DUE GRANDI AVVENIMENTI
CULTURALI A CONCLUSIONE
DELL’ANNO GIUBILARE
VENERDI 29 APRILE ore 20,30
in Teatro dell’Oratorio
Presentazione di un DVD sulla
Chiesa di S. Stefano realizzato
da Voce Media del Centro delle
Comunicazioni Sociali della
diocesi di Brescia con il patrocinio
della sottocommisione Catechesi
attraverso l’Arte.
(il Dvd sarà in vendita alle famiglie)
SABATO 7 MAGGIO ore 20,45
In Chiesa Parrocchiale
CONCERTO DI MUSICA SACRA
J.S. Bach: Quia respexit - soprano
e organo - Suscepit Israel
coro e organo
G.F. Haendel:
Concerto organo e archi
Salve Regina soprano e violini
W.A. Mozart: Messa in Do maggiore
coro e piccola orchestra
A cura del Coro del
Conservatorio di Brescia
Adorazione Eucaristica presieduta
da Mons. Carlo Bresciani,
rettore del Seminario Diocesano
MERCOLEDI 4 MAGGIO ore 20,30
“Famiglia frammento vivo della
Chiesa” - IL MATRIMONIO
Celebrazione presieduta da
don Angelo Treccani
GIOVEDI 5 MAGGIO ore 20,30
“Rendete ragione della speranza
che è in voi” - LA CONFERMAZIONE
Celebrazione e invocazione dello
Spirito Santo presieduta da
don Adriano Bianchi
VENERDI 6 MAGGIO
ore 15,00
“Egli passò beneficando e sanando”
L’UNZIONE DEGLI INFERMI
Celebrazione e amministrazione
del Sacramento agli ammalati
presieduta da don Maurizio Funazzi
ore 20,30
“Lasciatevi riconciliare con Dio” -
LA RICONCILIAZIONE
Celebrazione penitenziale
presieduta da Mons. Franco Bertoni
SABATO 7 MAGGIO ore 15,00
“Immagine e modello della Chiesa
orante” - MARIA SS.ma
Celebrazione Mariana presieduta
da don Diego Facchetti
DOMENICA 8 MAGGIO
Festa dei Compatroni Ss. Martiri
Ermolao ed Acacio - ore 17,30
Accoglienza del Cardinale in Piazza
da parte delle autorità e fedeli
In Chiesa Parrocchiale
“L’Eucarestia fa la Chiesa”
Solenne concelebrazione con
Sua Em. Card. De Giorgi Salvatore
a chiusura dell’Anno Giubilare
Benedizione Papale
Aperitivo in piazza offerto dai commercianti

A Bedizzole
il Card. Salvatore De Giorgi
Nominato da Papa Paolo VI vescovo
titolare di Tulana e Vescovo
ausiliare di Pria, riceve la consacrazione
episcopale nella cattedrale
di Lecce il 27 dicembre 1973.
Il 29 novembre 1975 viene nominato
Vescovo coadiutore di Pria;
succede alla medesima sede il 17
marzo 1978. Nel 1981 è promosso
Arcivescovo di Foggia. Nei 1988 è
trasferito a Tarante. dove mantiene
il ministero episcopale fino al 1990,
quando è nominato assistente generale
di Azione Cattolica.
Diventato Arcivescovo di Palermo
nel 1996, è creato cardinale da
Papa Giovanni Paolo II nel concistoro
del 21 febbraio 1998. Nel 2005
partecipa al conclave che elegge
papa Benedetto XVI.
Attualmente, è membro della Congregazione
per il Clero, del Pontificio
Consiglio per i Laici, del Pontificio
Consiglio per la Famiglia e della
Curia Diocesana
Congregazione per il Culto Divino
e la Disciplina dei Sacramenti.
Dal 19 dicembre 2006 è Arcivescovo
emerito di Palermo, per
raggiunti limiti di età; gli succede
l’Arcivescovo Paolo Romeo.
Il 31 gennaio 2007 la Conferenza
Episcopale Italiana lo nomina Presidente
della federazione italiana
esercizi spirituali.
II 16 settembre 2007 per invito del
l’Arcivescovo Carlo Ghidelli, ha
presieduto la solenne processione
cittadina in onore della Madonna
del Ponte, in Lanciano, ricordando
l’importanza dell’attaccamento
filiale alla Santa Chiesa.
Il 5 novembre 2008 presiede nella
parrocchia Santa Maria Assunta
in Sannicandro di Bari la solenne
concelebrazione eucaristica in
memoria di San Nicandro vescovo
e martire, primo vescovo di
Myra, festa all’insegna del dialo-
Vista l’istanza presentata alla S.V. allo scopo di ottenere
l’autorizzazione ad usare, per la celebrazione del
Sacramento del Matrimonio, la chiesa della “Madonna
del Lazzaretto” sita in località Masciaga, a norma del
decreto vescovile del 4 maggio 1992, prot. n.° 300/92.
Questo Ordinariato Diocesano
Ritenuto vero quanto nella detta istanza è stato esposto,
in virtù delle facoltà ordinarie
CONCEDE
l’autorizzazione richiesta “servatìs de jure servandis “, a
norma del N° 168 del “Direttorio per la celebrazione e
la pastorale dei sacramenti nella diocesi di Brescia”, e
soltanto per i residenti.
La concessione ha scadenza in data 31 dicembre
2015.
Brescia, 07 Febbraio 2011
Zona Pastorale Gavardo
Vita della Parrocchia
go ecumenico che vede la partecipazione
di rappresentanti della
Chiesa ortodossa.
Ha conferito la consacrazione episcopale
a Raffaele Castielli, Vito De
Grisantis. Salvatore Di Cristina, Paolo
Urso, Michele Pennisi, Cataldo Naro
e Mario Russotto.
Ha compiuto 80 anni il 6 settembre
2010 ed e per questo escluso dalla
partecipazione a futuri conclavi.
Battesimi Marzo
Festa a Cogozzo
INCONTRO PASTORALE ZONALE - GAVARDO
Giovedì 10 Marzo, si è tenuto l’incontro del consiglio Pastorale Zonale, presso la casa S.Giuseppe di Gavardo.
L’incontro ha evidenziato l’importanza fondamentale delle singole unità pastorali, all’interno delle Parrocchie
sparse sul nostro territorio. Unità pastorali indispensabili per attuare la Parola di Dio, secondo l’esempio della
Lettera pastorale del Vescovo Luciano. Il Segretario
vita nostra
7

Vita della Parrocchia
Nel 1797 Napoleone Bonaparte
pensò di unificare l’Italia, un diplomatico
gli rispose che era un’idea
folle, Napoleone rispondeva: “ tuttavia
è una bella idea”.
Il Risorgimento è un movimento
culturale, politico e sociale che
si manifesta nel XIX secolo in Italia
con motti e varie fasi di guerra
come reazione alla situazione di
quel tempo, per cercare di dare al
governo unità, una costituzione e
l’indipendenza: l’Austria non aveva
infatti concesso la costituzione
continuando con la sua politica di
condanne e di rigorismi. È per questo
che i popoli del regno Lombardo-
Veneto organizzarono dimostrazioni
di contrasto.
Qui succede un 48. Quante volte
l’avete sentito dire? Nel 1848 accadde
davvero di tutto per due
anni le strade italiane furono teatro
di scontri. Patrioti, borghesi, illuminati,
uomini di cultura erano tutti d’accordo:
bisognava lottare per fare
l’Italia.
Anche Brescia insorse: a combattere
erano soprattutto giovani e
studenti: fu un movimento di rivolta
8 vita nostra
popolare contro l’oppressione austriaca.
La fierezza dimostrata dai
bresciani valse alla città il titolo di
Leonessa d’Italia.
L’elemento che ha fatto scatenare
le 10 giornate è la pretesa da parte
degli austriaci di pagare una multa.
Il popolo insorse, scese nelle piazze
inneggiando alla rivolta. L’esercito
austriaco iniziò da subito i bombardamenti
dal castello sulla città. I
bombardamenti distrussero il Duomo,
la Loggia e il teatro Grande
nonché numerose abitazioni del
centro della città. Alcuni bresciani
capitanati da Tito Speri riuscirono a
fermare un plotone di austriaci che
si ritirarono a Sant’Eufemia. Solo
nella nona giornata il consiglio di
difesa austriaco si arrende, gli austriaci
iniziano a saccheggiare la
città mentre le autorità bresciane
trattano la resa.
A combattere per le dieci giornate
troviamo due fratelli bedizzolesi:
Battista e Pietro Chiodi. Battista era
ancora uno studente quando morì
per una ferita in combattimento e il
fratello Pietro che faceva il farmacista
a Bedizzole e morì alle barri-
cate.
Alcuni momenti fondamentali per
giungere all’unita d’Italia si sono
svolti a Bedizzole, per la sua posizione
strategica lungo il fiume il
nostro paese ha due grandi guadi
del Chiese, vie importanti per il passaggio
degli eserciti. L’Austria aveva
minato per ben due volte i ponti
per impedire di essere raggiunti,
ma i cittadini di Bedizzole grazie
al tempestivo intervento dell’ingegner
Paolo Chiodi costruirono dei
ponti mobili in legno per permettere
il passaggio degli eserciti. Oltre ai
fratelli Chiodi morti durante le Dieci
Giornate un altro Chiodi di Bedizzole
vediamo che ha un ruolo fondamentale,
grazie a lui infatti il ponte
del Bettoletto torna ad essere praticabile,
e gli insorti possono raggiungere
gli austriaci e sconfiggerli nella
celebre battaglia ai Treponti. Garibaldi
nelle sue memorie racconta
di aver collaborato alla ricostruzione
del ponte del Bettoletto.
A Bedizzole sono nate anche le vittorie
delle battaglie di San Martino
e Solferino: Napoleone III e Vittorio
Emanuele II sostarono per una notte
a Pontenove e proprio li idearono
la strategia per vincere le battaglie.
Come vi ho detto prima nel 1848
succede di tutto: Il tricolore, il simbolo
dell’unità nazionale, venne
adottato proprio nel 1848 da Carlo
Alberto di Savoia come bandiera
nazionale e come simbolo
dell’unione di una nazione. Ma da
dove viene il tricolore? A idearlo furono
due giovani studenti dell’università
di Bologna nel 1794 che avevano
unito i colori delle loro città al
verde della speranza. I due giovani
furono condannati e uccisi per la
loro idea. I tre colori vennero adottati
anche nello stemma della Repubblica
italiana ideato nel 1948:
una stella bianca bordata di rosso
con due rami verdi di quercia e di
ulivo: l’ulivo rappresenta la volontà

di pace della nazione, la quercia è
simbolo della forza e della dignità
del popolo.
Il punto cardine per l’Unità d’Italia
fu la spedizione dei Mille: giovani,
studenti, patrioti volevano fare l’Italia
ma per farla bisognava liberare il
regno delle due Sicilie dal governo
dei Borbone. Partirono in Mille, che
poi mille non erano, per la verità
erano 1088 più una donna, moglie
di un luogotenente di Garibaldi,
ma chiamarla spedizione del 1089
non suonava così bene. Indossavano
una camicia rossa, ma sapete
perché? Quando si decise di unire
questo piccolo “esercito” bisognava
dagli un uniforme e Garibaldi
acquistò delle giacenze di camicie
rosse destinate a dei macellai in
Cile a prezzo di saldo. Al momento
di salpare da Quarto però non
erano ancora arrivate le armi per
i Mille, Garibaldi decise di partire
lo stesse, fece una breve sosta in
Toscana a Talamona per armare
i suoi Mille. Giunti a Marsala i Mille
iniziarono la loro campagna verso
Calatafimi, Messina e Milazzo, ovunque
avevano la meglio sui Borbone
grazie all’appoggio dei siciliani risalirono
la Calabria per raggiungere
Roma che tutti, tranne i piemontesi
volevano come capitale del nuovo
regno
Fra i Mille che partirono da Quarto
c’era anche un bedizzolese:
Giuseppe Capuzzi, che durante la
campagna in Sicilia scrive un diario
Con Maria sulle strade
di Bedizzole
Anche quest’anno il Mese Mariano
diventa l’occasione per pregare
la Vergine, incontrare le persone e
benedire le nuove abitazioni.
In ogni zona si reciterà il Rosario, si
celebrerà la Messa e si consegnerà
il Crocifisso alle famiglie.
Ecco il calendario:
- Venerdì 13 maggio ore 20,30
“Nuovo complesso, La Bolognina”
- Martedì 17 maggio Via Bagatte
al quale racconta gli avvenimenti
che visse durante le battaglie.
I Mille erano mossi dal desiderio di
creare un senso di appartenenza
culturale, non più legata al regionalismo.
Si voleva costruire qualcosa
di nuovo, lottavano per un nuovo
valore: l’identità nazionale.
Perché festeggiare il 17 marzo? Perché
il 17 marzo 1861 il parlamento
subalpino proclamò Vittorio Emanuele
II non il re degli italiani, ma re
d’Italia per grazie di Dio e par volontà
della nazione.
Che senso ha oggi festeggiare
l’Unità d’Italia per i giovani?
Oggi sembra che si stia perdendo il
senso di appartenenza culturale e
nazionale, faticosamente costruito
a partire appunto dall’Unità d’Italia.
In questo scenario, secondo noi,
il recupero di radici comuni non
deve essere volto all’esclusione ma
all’inclusione.
Non è più possibile, infatti, pensare-
concepire un senso identitario
italiano , giovanile esclusivamente
radicato entro i confini del territorio
nazionale sia in termini geografici,
sia mediatici, sia di geografia umana.
Si potrebbe, quindi, recuperare
un senso di appartenenza o meglio
ricostruirne uno nuovo ispirandosi
all’esempio dei giovani come i fratelli
Chiodi e Capuzzi che si sono
battuti per l’unità nazionale mossi
da un ideale.
I nuovi fondamenti da cui partire
potrebbero essere la consapevo-
- Venerdì 20 maggio Via Cave
- Martedì 24 maggio Via Frate
- Venerdì 27 maggio “Complesso
Loggiati” Via Ungaretti
Le famiglie verranno avvertite circa
il luogo esatto dove avverrà l’incontro.
Dal Lunedì al venerdì si reciterà il
Rosario alle ore 20,30 in Parrocchia,
in Santuario e nelle Chiesette delle
Contrade.
Vita della Parrocchia
lezza profonda dell’eredità storico
culturale bisogno imprescindibile
patrimonio personale di cui far
tesoro e da esportare unito ad un
apertura all’integrazione ad al multiculturalismo.
Nel contesto di una società globale,
come la nostra non si può più agire
us versus them but us and them. La
nuova identità che verrebbe così a
crearsi potrebbe costituire anche il
nuovo presupposto su cui basare
la crescita non solo culturale ma
anche politica ed economica del
nostro paese.
Per superare la crisi in cui versa la
società e non solo un esempio concreto
potrebbe essere la valorizzazione
del bagaglio culturale che
l’Italia ha in se.
In tal modo daremo vita ad una
“nuova Italia” più vicina alle aspettative,
ai bisogni ai sogni dei giovani
in cui possiamo riconoscerci identificarci
e trovare spazio.
Si può anche decidere tranquillamente
di ignorare le attese di noi
giovani, ma in occasione del centocinquantesimo
sarebbe un errore
più grave del solito.
vita nostra
9

Vita della Chiesa
L’unzione degli infermi
Sacramento di Salvezza e di Guarigione
Nel cuore della notte squilla
il telefono, il sacerdote si prepara
perché un morente ha bisogno di
ricevere quella che ormai è diventata
per tutti “l’estrema unzione”.
Ma…è proprio così? E’ questo il significato
teologico più profondo
di questo Sacramento? In questo
piccolo contributo, aiutati anche
da ciò che ci ricorda il Rito dell’Unzione
e il Catechismo della Chiesa
cattolica, vogliamo ricordare alcuni
elementi essenziali per una giusta
lettura e di conseguenza per
una pastorale più efficace affinchè
comprendiamo che anche questo
Santo segno di Cristo è per noi, Sacramento
di salvezza e forza per la
speranza nella guarigione, non solo
fisica ma anche spirituale.
La natura di questo sacramento.
L’Unzione degli infermi è un sacramento
istituito da Gesù Cristo, fatto
intravedere come tale nel Vangelo
di Marco (cfr. Mc 6, 13), raccomandato
ai fedeli e promulgato
dall’Apostolo Giacomo:
teri
della Chiesa e preghino su di
lui, dopo averlo unto con olio, nel
nome del Signore. E la preghiera
so
peccati, gli saranno perdonati»
(Gc 5, 14-15). La Tradizione viva della
Chiesa, riflessa nei testi del Magistero,
ha riconosciuto in questo
rito, destinato a recare conforto ai
malati e a purificarli dal peccato e
dalle sue conseguenze, uno dei sette
sacramenti della Nuova Legge.
Il significato cristiano del dolore,
della morte e della preparazione a
una buona morte.
Nel Rituale dell’Unzione degli infermi
il significato della malattia
dell’uomo, delle sue sofferenze e
della morte è spiegato alla luce del
progetto di salvezza, e più esatta-
10 vita nostra
a cura di don Roberto Soncina
mente alla luce del valore salvifico
del dolore assunto da Cristo, nel
mistero della sua Passione, Morte
e Risurrezione. Il Catechismo della
Chiesa Cattolica ne parla in termini
simili: «Con la sua Passione e la sua
morte sulla Croce, Cristo ha dato
un senso nuovo alla sofferenza:
essa può ormai configurarci a Lui e
unirci alla sua Passione redentrice»
(Catechismo, 1505).
«Cristo invita i suoi discepoli a seguirlo
prendendo anch’essi la loro
Croce (cfr. Mt 10, 38).
Seguendolo, assumono un nuovo
modo di vedere la malattia e i malati»
(Catechismo, 1506).
La Sacra Scrittura mette in stretta
relazione malattia/morte con il
peccato. Sarebbe però sbagliato
considerare la malattia come castigo
dei peccati personali (cfr. Gv
9, 3). Il significato del dolore innocente
si capisce soltanto alla luce
della fede, credendo fermamente
nella Bontà e nella Sapienza di Dio,
nella sua Provvidenza amorevole e
contemplando il mistero della Passione,
Morte e Risurrezione di Cristo,
grazie al quale è stata possibile la
Redenzione del mondo.
Mentre il Signore ci insegnava il significato
positivo del dolore nel
realizzare la Redenzione, ha voluto
anche guarire una moltitudine di
malati, dimostrando il suo potere
sul dolore e sulla malattia, e soprattutto
la sua potestà nel perdonare
i peccati (cfr. Mt 9, 2-7). Dopo la
Risurrezione invia gli Apostoli: «Nel
mio nome […] imporranno le mani
ai malati e questi guariranno» (Mc
16, 17-18).
Per un cristiano la malattia e la morte
possono e debbono essere mezzi
per santificarsi e partecipare alle
sofferenze vissute da Cristo. Certamente
la sofferenze fine a se stessa
non ha senso, sarebbe disumana,
anzi lo è, ma vissuta nel Signore si
trasfigura nella sua luce.
L’Unzione degli infermi aiuta a vivere
queste realtà dolorose della
vita umana con senso cristiano:
«Nell’Unzione degli Infermi – come
oggi viene chiamata l’Estrema
Unzione – assistiamo a una preparazione
piena d’amore al viaggio
che avrà termine nella casa del
Padre».
2. La struttura del segno sacramentale
e la celebrazione del sacramento
Secondo il Rituale dell’Unzione degli
infermi, la materia adatta per
la celebrazione del sacramento è
l’olio di oliva o, in caso di necessità,
un altro olio vegetale. Quest’olio
dev’essere benedetto dal vescovo
o da un sacerdote che ne abbia la
debita facoltà.
«L’Unzione si fa spalmando un po’ di
olio sulla fronte e sulle mani dell’infermo».
La formula sacramentale
con la quale si conferisce l’Unzione
degli infermi è la seguente: “Per
questa santa unzione e la sua piissima
misericordia ti aiuti il Signore con
la grazia dello Spirito santo. Amen.
E, liberandoti dai peccati, ti salvi e
nella sua bontà ti sollevi. Amen)».
Come ricorda il Catechismo della
Chiesa Cattolica, «È molto opportuno
che [l’Unzione degli infermi]
sia celebrata durante l’Eucaristia,
memoriale della Pasqua del Signore.
Se le circostanze lo consigliano,

la celebrazione del sacramento
può essere preceduta dal sacramento
della Penitenza e seguita
da quello dell’Eucaristia. In quanto
sacramento della Pasqua di Cristo,
l’Eucaristia dovrebbe sempre essere
l’ultimo sacramento del pellegrinaggio
terreno, il “viatico” per il
“passaggio” alla vita eterna» (Catechismo,
1517).
3. Il Ministro dell’Unzione degli infermi.
Ministro di questo sacramento è
soltanto il sacerdote (vescovo o
presbitero). È dovere dei pastori
istruire i fedeli sui benefici di questo
sacramento. I fedeli (in particolare,
i parenti e gli amici) debbono incoraggiare
i malati a chiamare il sacerdote
per ricevere l’Unzione degli
infermi (cfr. Catechismo, 1516).
In realtà riconosciamo che ai nostri
giorni si tende a “isolare” la malattia
e la morte. Nelle cliniche e negli
ospedali moderni spesso i malati
gravi muoiono nella solitudine, anche
se ci sono altre persone. Tutti
– in particolare i cristiani che lavorano
negli ambienti ospedalieri –
debbono impegnarsi a far sì che
non manchino ai malati ricoverati
i mezzi che danno consolazione e
sollievo al corpo e all’anima che
soffre. Tra questi mezzi – oltre alla
Confessione e alla Comunione –
c’è il sacramento dell’Unzione degli
infermi. Anche in famiglia, quando
abbiamo un malato in casa, c’è
la possibilità di vivere questo Sacramento,
senza pensare al fatto che
possa spaventarsi o temere che in
questo segno nasca la consapevolezza
di essere ormai verso la morte.
Come già ricordato, la forma
comunitaria dell’unzione è un momento
molto significativo perché è
come se la comunità stessa si prenda
cura e sostenga il cammino di
malattia, infermità o di età avanzata
dei fedeli.
4. Soggetto dell’Unzione degli infermi.
Soggetto dell’Unzione degli infermi
è ogni persona battezzata, che
abbia raggiunto l’uso di ragione e
si trovi in pericolo di morte per malattia,
o per vecchiaia unita a uno
stato di avanzata debolezza seni-
le. L’Unzione degli infermi non può
essere amministrata ai defunti: che
senso avrebbe infatti amministrarla
a chi ha già consegnato l’anima a
Dio?
Per ricevere i frutti di questo sacramento
si richiede che il soggetto si
sia precedentemente riconciliato
con Dio e con la Chiesa, almeno
col desiderio unito al pentimento
dei propri peccati e alla intenzione
di confessarsi, appena possibile. Per
questo la Chiesa raccomanda che,
prima dell’Unzione, il malato riceva
il sacramento della Riconciliazione.
Il malato deve avere la volontà di
morire come muoiono i cristiani,
con gli aiuti soprannaturali ad essi
destinati.
Anche se l’Unzione degli infermi si
può amministrare a chi ha già perso
i sensi, bisogna fare in modo che
la si riceva da coscienti, in modo
che il malato possa disporsi meglio
a ricevere la grazia del sacramento.
Non si deve amministrare a coloro
che rimangono ostinatamente
impenitenti in stato di peccato grave
manifesto (cfr. CIC, can. 1007).
Se un malato che ha ricevuto l’Unzione
riacquista la salute, può, in
caso di una nuova grave malattia,
ricevere nuovamente questo sacramento;
e nel corso della stessa
malattia, il sacramento può essere
ripetuto nel caso in cui la malattia si
aggrava (cfr. CIC, can. 1004, 2).
Infine, bisogna tener presente questa
indicazione della Chiesa: «Nel
dubbio se l’infermo abbia già raggiunto
l’uso di ragione, se sia gravemente
ammalato o se sia morto,
questo sacramento sia amministrato»
(CIC, can. 1005).
5. Necessità di questo sacramento.
Vita della Chiesa
Ricevere l’Unzione degli infermi
non è necessario con una necessità
di mezzo per la salvezza, ma
non si deve volontariamente farne
a meno se è possibile riceverlo, perché
equivarrebbe rifiutare un aiuto
efficace per la salvezza. Privare
un malato di quest’aiuto potrebbe
costituire un peccato grave.
6. Effetti dell’Unzione degli infermi.
In quanto sacramento della Nuova
Legge, l’Unzione degli infermi dà al
fedele la grazia santificante, e la
grazia sacramentale specifica che
ha come effetto:
- l’unione più intima con Cristo nella
sua Passione redentrice, per il proprio
bene e per quello di tutta la
Chiesa (cfr. Catechismo, 1521-1522;
1532);
- il conforto, la pace e il coraggio
per superare le difficoltà e le sofferenze
proprie di una malattia grave
o della fragilità della vecchiaia (cfr.
Catechismo, 1520; 1532);
- la cancellazione delle conseguenze
dei peccati e il perdono di quelli
veniali, ed anche dei peccati mortali
nel caso in cui il malato ne fosse
pentito, ma non avesse potuto ricevere
il sacramento della Penitenza
(cfr. Catechismo, 1520);
- il ristabilimento della salute del
corpo, se questa è la volontà di
Dio (cfr. Concilio di Firenze: DS 1325;
Catechismo, 1520);
- la preparazione al passaggio alla
vita eterna. In tal senso, il Catechismo
della Chiesa Cattolica afferma:
«Questa grazia [propria dell’Unzione
degli infermi] è un dono dello
Spirito Santo che rinnova la fiducia
e la fede in Dio e fortifica contro le
tentazioni del maligno, cioè contro
la tentazione di scoraggiamento.
vita nostra11

Vita della Parrocchia
Unità Pastorale fra le Parrocchie di
Bedizzole - San Vito - Carzago Riviera - Mocasina - Calvagese
COME È FORMATA L’UNITÀ PASTO-
RALE ..... E COSA È:
L’unità Pastorale si forma in una
zona di territorio omogenea, costituita
dal nostro Vescovo per svolgere
in modo più efficace la missione
Evangelizzatrice della Chiesa, attraverso
una collaborazione pastorale
organica fra le Parrocchie.
Una collaborazione che significa:
Programmazione Comune
La nomina di un Coordinatore
fra i parroci, o in alcune occasione
di un unico Parroco per le varie
Parrocchie.
Oltre al Coordinatore o al
Parroco almeno un Prete collaboratore
Istituzione di un “Gruppo
Ministeriale” stabile costituito dai
sacerdoti, dai Diaconi se ci sono,
dai Consacrati e da laici degni e
competenti.
Questo Gruppo ha il compito di
pensare, programmare e decidere
insieme - collegialmente (nel rispetto
dei singoli ruoli) i progetti e le
iniziative da sottoporre al Consiglio
Pastorale dell’Unità Pastorale e poi
da realizzare coinvolgendo nella
responsabilità di tutti.
12 vita nostra
“Da questo sapranno che siete miei discepoli,
se avrete amore gli uni per gli altri”
L’UNITÀ NON È UN FINE, MA UNO
STRUMENTO:
strumento perchè crescano la Comunione,
l’Amore reciproco, la
corresponsabilità in una Pastorale
unitaria fra le varie Parrocchie.
mento
perché il Vangelo arrivi in
forma più credibile ed efficace al
cuore di tutte le persone che vivono
nelle varie Parrocchie.
MOTIVAZIONI:
Ci sono situazioni createsi nel tempo
che possono essere lette come
segni dei tempi e diventare così
motivazioni teologiche che spingono
la Chiesa ad operare scelte
pastorali particolari. Nel caso delle
Unità Pastorali la diminuzione dei
preti, la mobilità con cui viviamo
spostandoci da una Parrocchia
all’altra, una mentalità meno campanilista,
la tendenza all’unione e
al coordinamento in tutti i campi,
una maggiore coscienza ecclesiologica
e il desiderio di una Chiesa
che viva maggiormente la comunione.
Tutto ciò ha spinto la Chiesa
diocesana bresciana a rivedere la
pastorale parrocchiale tradizionale
per fare nascere le Unità Pastorali
che nel loro coordinamento e nel-
la corresponsabilità che in esse più
vissuta, favoriscono una maggiore
comunione fra i preti, fra preti e laici,
fra le diverse Comunità Parrocchiali,
aprendo maggiormente al
coinvolgimento dei laici (con i loro
ministeri), permettendo così ai sacerdoti
di guidare contemporaneamente
più Parrocchie.
I CRITERI CON CUI SI FORMERAN-
NO LE UNITÀ PASTORALI
za
geografica - storico - culturale
-
TUTTO QUANTO ORA PRESENTATO
NON È II PUNTO DI PARTENZA, MA IL
PUNTO DI ARRIVO DI UN CAMMINO
CHE DESIDERIAMO INZIARE AFFI-
DANDOLO ALL’AIUTO DEL SIGNO-
RE PER QUESTO LE 5 PARROCCHIE
HANNO DESIDERATO PENSARE 2 IN-
CONTRI DA VIVERSI INSIEME :
GIOVEDI 12 MAGGIO
ore 18,00: Pellegrinaggio serale
alla Madonna del Frassino
MERCOLEDI 25 MAGGIO
ore 20,30: Incontro con il Provicario
Mons. Cesare Polvara dei Consigli
Pastorali delle Parrocchie Bedizzole,
presso i Padri della Consolata.

Giovanni Paolo II
Il 1° Maggio sarà Beato
Karol Wojtyla torna ora veramente
tra di noi. Non che se ne fosse
mai andato, perché nei cuori dei
cristiani era sempre presente. Ma
il necessario e puntiglioso esame
della sua figura, di ogni frammento
della sua vita da parte di coloro ai
quali, per prassi e dovere, toccava
giudicare la sua santità, l’aveva
collocato quasi in un limbo, sospeso
e sottratto all’entusiasmo di coloro
che avevano gridato “Santo
subito!”. Che però hanno avuto la
consolazione di un processo canonico
veloce, il più rapido nella storia
della Chiesa.
L’annuncio dell’imminente salita
agli altari lo riporta nel mondo attuale,
tra le speranze e i drammi
che gli uomini ogni giorno nutrono
o devono affrontare. La proclamazione
della sua santità lo toglie dal
privato della fede di ognuno di noi,
e ripropone con forza il suo insegnamento.
Prima che come santo da onorare
il mondo lo riaccoglie come maestro
e guida.
Per un evento che rappresen-
Tratto dalla Voce del Popolo
terà uno dei momenti più alti di
quest’anno non solo per la Chiesa.
Non era mai avvenuto che un Pontefice
proclamasse beato un suo
immediato predecessore.
Per di più Benedetto XVI ha scelto
un giorno straordinario: domenica
primo maggio, giorno del Signore
ma anche la festa dei lavoratori,
particolarmente cara al Papa della
Laborem exercens, della Sollicitudo
rei socialis, della Centesimus annus.
Il Pontefice che era stato anche
operaio nella sua gioventù, intorno
al lavoro dell’uomo, alla sua dignità,
aveva costruito un “vangelo”,
con l’idea che il lavoro è un diritto,
ma anche uno più alti contributi
dell’uomo, un servizio in collaborazione
con Dio creatore.
Nel suo magistero si ribadiva che il
lavoro non dev’essere considerato
una merce, che esso è essenziale
alla nostra parabola terrena. Ma
c’era di più.
Si ammoniva sui pericoli che comporta
un capitalismo selvaggio,
che mira soltanto al profìtto e alla
speculazione.
La crisi degli ultimi anni ha ampiamente
dimostrato quanto la sua
denuncia profetica fosse reale.
Aver affrancato l’azione economica
da ogni regola morale, prescindendo
dalle condizioni dei lavoratori
e affidandosi solo al criterio del
profìtto, ha portato a una spaventosa
devastazione delle economie in
tutto il mondo. E a pagarne il prezzo
salatissimo sono state le famiglie,
senza più un reddito accettabile, i
Vita della Chiesa
giovani - così cari a Karol Wojtyla -
in grave difficoltà nell’inserimento
nel mondo del lavoro.
Giovanni Paolo II, dunque, torna tra
noi, da beato dopo la breve attesa,
come padre e come maestro por
colmare un vuoto, per ricordare
all’umanità, come aveva fatto da
vivo, che se i popoli non pongono
al centro del proprio agire Dio e
l’uomo, se prescindono dall’etica
e dalla solidarietà, si avvitano nelle
proprie crisi, periscono in un deserto
d’egoismo.
Dio e uomo che egli invece aveva
posto come fine della sua esistenza,
nella consapevolezza che amare
l’uomo è anche esaltare la gloria
di Dio.
Maestro di fede ma anche lungimirante
profeta. Se n’era quasi persa
la traccia, nella foga di un’esistenza
sempre più spericolata, dove
conta soltanto la soddisfazione dei
propri bisogni.
Anche in questo Giovanni Paolo II
è stato testimone: nella sofferenza
e nel dolore che accompagnano
ogni esistenza, e nel confidare sempre
nell’amore e nella misericordia
di Dio. Come aveva annunciato
nella sua prima enciclica. Ed è stato
questo il suo primo miracolo, quello
che lo porterà così velocemente
sugli altari: che la santità si può
raggiungere giorno dopo giorno,
confidando nell’aiuto di Dio anche
quando, come è avvenuto durante
la sua vita, da giovane operaio a
pontefice, le prove a cui si è sottoposti
sembrano insuperabili.
vita nostra13

Vita in Oratorio
ANNUNCIO speciale ai Cresimandi
Da ore ero in cerca di un appiglio
al quale agganciare il discorso ma
tutto sembrava vano; restare seduto
alla scrivania diventava sempre
più una tortura insopportabile. Mi
metto a masticare una caramella,
ma l’ispirazione non è nella caramella.
Vado a fare un giro in cortile.
Ma neppure qui l’ispirazione mi ha
dato appuntamento. Accendo lo
stereo e una dolce musica di Scarlatti
invade la stanza. Niente! Giro
ancora un po’ e l’occhio mi cade
su una raffigurazione del quadro
dell’Annunciazione conservato
nel nostro santuario di Masciaga.
Accidenti è proprio bello; un po’
tenebroso ma con cenni di colore
e curiosi particolari che
sembrano parlare. E se fosse
vero? Possibile che un mistero
così grande non possa
dire qualcosa di altrettanto
grande a tutti coloro (ragazzi,
genitori e catechisti)
che si stanno preparando
al sacramento della Confermazione?
Ecco finalmente
il “rampino” giusto … attacchiamoci
e vediamo se
regge!
Be’, non si può certo dire che sia
un’opera luminosa. C’è buio in
quella stanza di Nazaret e ad aumentare
il senso di oscurità ecco
un lugubre tendaggio cadente da
una mensola della parete come
farebbe un pipistrello attaccato al
muro di una casa disabitata. Senza
esagerare ma mi è facile vedere
rappresentata in questi particolari
l’età che i nostri ragazzi stanno
vivendo. L’adolescenza sembra
avvolgerli e catturarli come in
una gabbia e dentro di loro ecco
scatenarsi un insieme di forze, di
energie, di sensazioni che li lascia,
molte volte, spaventati ed indifesi.
Hanno ormai abbandonato l’infanzia
nella quale si sentivano protetti
(anche se stretti) e non si sentono
ancora pronti ad affrontare il mondo
dei grandi, un mondo che forse
14 vita nostra
non li attrae nemmeno. Vagano in
quella che è definita “età di mezzo”
accompagnati da coetanei
che vengono scambiati per guide
e modelli non capendo che non
possono esserlo per il semplice fatto
che stanno vivendo le stesse difficoltà.
Il corpo è poi un tormento:
non lo riconoscono più e quando lo
confrontano con quello degli altri
trovano sempre che c’è qualcosa
che non funziona. I primi amori, le
prime delusioni, gli insuccessi aumenteranno
l’ansia; e poi i genitori
che rompono, i catechisti che rompono,
i professori che rompono.
Perbacco, quando finirà questa
notte?
Eppure, qualcosa di meraviglioso
avviene all’interno di questa oscurità:
tra le nubi che invadono la
stanza ecco irrompere un raggio
sfolgorante che avvolge una giovanissima
Maria. È l’evento che
vivranno anche i nostri giovanissimi
ragazzi il giorno della Cresima: riceveranno
lo Spirito di Dio! E la cosa
meravigliosa è il pensare che tutto
questo avverrà proprio mentre
loro stanno vivendo il marasma descritto
prima, anzi, proprio perché
sono nell’oscurità la luce che riceveranno
sarà ancora più brillante.
È forse questo il significato di quel
telo bianchissimo che l’autore ha
dipinto sopra il lugubre manto nero
della parete; esso ci vuole dire che
la bellezza, la luce, la forza di Dio
si manifestano in noi proprio mentre
siamo nell’oscurità, nel grigiore,
di DonArVi
nella debolezza; san Paolo direbbe
“Quando sono debole, è allora
che sono forte”. La Confermazione
sarà per loro proprio quel lampo di
luce che fende l’oscurità della vita
… sarà quel drappo bianco che
copre pian piano quello nero.
C’è un altro particolare: devo riconoscere
che è una strana “Annunciazione”;
l’arcangelo Gabriele è
ovviamente raffigurato ma se anche
non ci fosse sarebbe la stessa
cosa, tanto è distante dalla scena
principale. Eppure, quelle due braccia
non sono messe a caso: siamo
noi, genitori e catechisti. Entrambi
desideriamo qualcosa di bello, di
grande e oserei dire di divino per i
figli che ci sono stati affidati,
e quel braccio sinistro alzato
ad indicare il cielo ci ricorda
che tutto ciò è buono e apprezzato
anche da Dio. Ma il
braccio destro che con fare
garbato porge il giglio alla
Vergine ci ammonisce che
tutto ciò sarà possibile e servirà
alla vera crescita umana
e spirituale dei ragazzi
solo se si agirà con purezza
di intenti, senza doppiezze,
senza minacce o imposizioni. Riuscirà
questa impresa solo se ci sarà
purezza nel cuore, non conflitti, non
competizioni su chi tira di più dalla
propria parte a scapito dell’altra.
Diventeranno uomini veri e cristiani
autentici se troveranno in noi modelli
di dialogo, se vedranno in noi
degli angeli, cioè messaggeri che
annunciano cose meravigliose. Allora
sarà possibile per loro credere
che la fede in Cristo non toglie nulla
alla vita ma dona tutto. Allora sarà
possibile per loro costruire su solide
fondamenta la loro esistenza. Allora
sarà possibile per loro uscire da
quella finestra dipinta nell’angolo
sinistro del quadro dove li aspetta
il mondo; un mondo spesso triste e
annoiato che aspetta giovani entusiasti
portatori del vangelo di speranza.
Coraggio, manca poco!

APRILE
18 e 19 aprile: Giornate Eucaristiche:
tutti i ragazzi sono invitati a
vivere l’adorazione in chiesa parrocchiale
(ore 16,30)
25 aprile: Gita alla Venaria Reale
e alla sacra di san Michele. Partenza
da p.zza Europa alle ore 7,00.
28 aprile: Incontro Zonale dei
Chierichetti a Nuvolera (ore 15,00)
30 aprile – 1 maggio: ritiro
dei cresimandi a Corteno Golgi
MAGGIO
Il mese di maggio è tradizionalmente
dedicato alla devozione alla
Vergine Maria con la recita del S.
Rosario. Ogni sera verrà recitato in
chiesa parrocchiale alle ore 20,30.
Per i ragazzi ci sarà un appuntamento
settimanale preparato appositamente
per loro.
1 maggio: Apertura domenicale
serale del Bar dell’Oratorio,
musica e aperitivi
6 maggio: Corso animatori
GREST in oratorio (ore 18,30)
7 maggio: raccolta viveri e materiale
scolastico da parte dei ragazzi
di III media (ore 14,30)
8 maggio: Rinnovo promesse
Battesimali per il II anno ICFR.
S. Messa ore 10,00, a seguire rinfresco
in Oratorio.
10 maggio: Preghiera a Maria
per bambini delle elementari a Macesina
(ore 20,30)
13 maggio: Corso animatori
GREST in oratorio (ore 18,30)
14 maggio: “Sabato della solidarietà”
per ragazzi di III media (ore
18,30 s. messa, cena e riflessione)
15 maggio: Meeting diocesano
ACR
17 maggio: Preghiera a Maria
per bambini delle elementari in
chiesa parrocchiale (ore 20,30)
18 maggio: Corso animatori
Grest (ore 18,30)
19 maggio: Veglia in preparazione
alla Confermazione per ragazzi
di III media, genitori e padrini
in parrocchiale (ore 20,30)
Agenda Oratorio
20 maggio: Prove per la celebrazione
della Confermazione (ore
16,30)
Veglia di preghiera alle Grazie per
don Pietro Parzani
22 maggio: celebrazione della
Confermazione per i ragazzi di III
media (ore 11,00)
25 maggio: Preghiera a Maria
per bambini delle elementari in
S.Rocco (ore 20,30)
26 maggio: Preghiera a Maria
per ragazzi delle medie a Macesina
(ore 20,30)
27 maggio: Corso animatori
GREST in oratorio (ore 18,30)
31 maggio: Celebrazione Mariana
conclusiva con processione
dall’oratorio a Masciaga (ritrovo
all’oratorio e partenza ore 20,30)
ESTATE 2011
“Sui passi di S. Luigi Gonzaga”
Pellegrinaggio a piedi fra le colline
da Esenta a Castiglione delle Stiviere
sulle orme di S. Luigi.
Martedì 21 giugno. Il pellegrinaggio
(aperto a tutti) comprende la sosta
all’eremo della Ghisiola, la visita del
museo Aloisiano e la preghiera nella
basilica di san Luigi.
(Pranzo al sacco)
Iscrizioni presso don Vincenzo
Grestival
È la grande festa dell’estate e del
grest 2011 in particolare dedicata
a tutti gli animatori durante la
quale verranno presentati il nuovo
inno, i bans e le musiche del Grest,
il tema, i contenuti, la riflessione, la
storia del Grest, il tutto condito da
musica live, giochi e festa insieme.
Sabato 30 aprile a Villanuova dalle
20,15 alle 23,00
Vita in Oratorio
Grest
Il tema di quest’anno riserva ancora
molte sorprese in quanto non
ancora pubblicato del tutto. Possiamo
però anticipare le date: dal
27 giugno al 15 luglio presso le Canossiane
e l’Oratorio.
Follest
Serate estive di folle divertimento
per ragazzi dalla III media
Campi Estivi e GMG
Campo estivo a Vilminore per
adolescenti dalla I superiore dal 6
al 11 agosto.
Roma Cresimandi
dal 31 agosto al 3 settembre
Informazioni e iscrizioni presso don
Vincenzo
L’esperienza vuole essere un modo
per riunire il gruppo all’inizio del
nuovo anno catechistico. La realizzazione
di tale iniziativa dipenderà
dal numero di iscrizioni.
GMG a Madrid dal 15 al 22
agosto
2 giorni 1 a e 2 a media
dal 2 al 3 luglio esperienza conclusiva
dell’anno catechistico
vita nostra15

Vita in Oratorio
V anno ICFR
A novembre i nostri figli riceveranno
i sacramenti della Prima Comunione
e della Confermazione.
Per questo abbiamo pensato di
far vivere al gruppo un’esperienza
significativa in preparazione a questo
importante momento nei giorni
27 e 28 agosto.
Il luogo da noi scelto è Loppiano
(Fi) la cittadella internazionale del
movimento dei Focolari.
Questi i motivi della nostra scelta:
è un paese immerso nel verde del-
16 vita nostra
le colline Toscane; i bambini potranno
avere l’opportunità di conoscere
esperienze diverse dalle
loro, accompagnati da persone
che hanno scelto di vivere la loro
quotidianità, nelle sfide della convivenza
sociale, attraversando le
diversità culturali, alla ricerca di
ciò che unisce, accomunati dalla
regola d’oro: “fai agli altri ciò che
vorresti fosse fatto a te”. Tutto ciò
mantenendo le proprie radici, cercando
di realizzare già a Loppiano
un frammento di mondo unito.
Siamo fermamente convinti che i
nostri ragazzi abbiano bisogno di
vivere momenti forti di aggregazione
che oltre ad unire possano dare
motivi di riflessione. Allora la fede si
incontrerà con la vita e potrà diventare
risposta e bussola per la
loro crescita.
Il don e i catechisti
Festa dell’Albero

Famiglie
in cammino
Pellegrinaggio diocesano per le famiglie
... a piedi dal Santuario di Valverde di Rezzato al Santuario
dedicato al culto di S. Arcangelo Tadini di Botticino Sera
Domenica 1 maggio 2011
“Qui la santità è di casa!”
Sulle orme e in compagnia
di Sant’Arcangelo Tadini
Programma
ore 8.15 Partenza da P.za Europa
ore 9.00 Ritrovo presso il Santuario e preghiera
mariana presso il luogo dell’apparizione
(è possibile parcheggiare presso il cimitero di
Rezzato a circa 200 metri dal Santuario)
ore 9.30 Inizio del cammino con percorso in
tre tappe, seguendo le lettere pastorali
del Vescovo Luciano (il percorso di 4 km
è pianeggiante e asfaltato, adatto quindi
per tutti, anche per i passeggini)
ore 10.50 Arrivo al Santuario di Botticino Sera
e preghiera a S. Arcangelo.
ore 11.00 S. Messa in comunione spirituale con Roma
dove verrà proclamato
Beato Giovanni Paolo II.
ore 12.30 Pranzo in oratorio (al sacco).
ore 14.30 Testimonianze di coppia e memoria del
ponticato di Giovanni Paolo II con le
tappe più signicative a sostegno della
famiglia (per i gli è prevista l’animazione
a cura dei giovani dell’oratorio).
ore 16.30 Saluto nale e mandato.
Corso dei fidanzati
Programma
Il Gruppo
Giovani Coppie
di Bedizzole
propone
Una
domenica
insieme
5 GIUGNO 2011
Un pranzo di convivialità,
nella quiete del
parco, per poter conoscere
anche altre
coppie, per stare insieme,
per confrontarsi
e anche divertirsi!!!
Per chi ha bimbi, c’è
un parco giochi Fantastico
... Ditelo anche
a coppie di vostri
amici!
Ritrovo:
ore 11,30
presso il Parco “Il Mandorlo”
adiacente al
Santuario di Masciaga
PRANZO al sacco:
ognuno porta qualcosa
per se e che può condividere
anche con gli
altri.... Troverete i bracieri
accesi se voleste
portare della carne.
ore 16,30 S. Messa
in Santuario
vita nostra17

Programma
Pellegrinaggio a Fatima
e Santiago de Compostela
Il Gruppo di
Masciaga
Organizza la:
PER PASQUETTA
NON FARE ALTRI
PROGRAMMI
MA VIENI CON NOI,
TUTTI INSIEME IN COMPAGNIA!!!
Programma della giornata:
10.00: apertura del mandorlo e accoglienza
11.00: giochi per bambini
11.45: aperitivo offerto dalla casa
12.00: pic nic (saranno messi a disposizione anche
dei tavoli)
Nel pomeriggio
GONFIABILE PER I BAMBINI
16.30: possibilità di partecipare
alla S. Messa in Santuario
...merenda e gelato per i più piccoli
Per partecipare non serve alcuna iscrizione
Pranzo al sacco
Per...i più pigri..ci sarà un servizio griglia
con pane e salamina
18 vita nostra
dal 13 al 17 settembre 2011
1° giorno: Milano Lisbona Fatima
in pullman GT
2° giorno: FATIMA - pensione completa
3° giorno: FATIMA COIMBRA BRAGA
SANTIAGO DE COMPOSTELA (km 420)
4° giorno: SANTIAGO - pensione completa
5° giorno: SANTIAGO DE COMPOSTELA
PORTO MILANO
Quota di partecipazione: Euro 750,00
(prezzo da riconfermare - min. 30 partecipanti)
Iscrizioni presso le Madri
entro il 31 luglio
versando Euro 200,00.
Per maggiori informazioni
contattare don Franco
o presso le Madri
UNITA PASTORALE
BedizzoleS.StefanoeS.Vito Calvagese Mocasina Carzago
Dopo la bella esperienza
ad Assisi ritorna
l appuntamento estivo del
campo famiglie
quest anno abbiamo deciso
di tornare ..all autogestione!
Ore18.00:PartenzainpullmandaP.zaEuropa
ArrivoinSantuarioecelebrazionemariana
colS.Rosarioepossibilitàdelleconfessioni
Cenaalsacco
Rientroperle22.30circa
Abbiamo scelto Gandellino, ridente località della Val Seriana,
in provincia di Bergamo. Saremo alloggiati in una grande e
bella casa dei padri Barnabiti, molto ampia, sia negli spazi
interni che esterni.
Informazioni utili:
PARTENZA 1: VENERDI ORE 9.00
PARTENZA 2: VENERDI ORE 17.00
Da P.za Europa, mezzi propri
Arrivo per la cena (19.30)
QUOTA DI PARTECIPAZIONE:
80,00 ADULTI
60,00 BAMBINI
Fino a 3 anni gratis
ISCRIZIONI PRESSO LE MADRI CANOSSIANE (Madre Maria)

Un ricordo bedizzolese
per l’Unità d’Italia avvenuta nel 1861
Non solo monumenti per ricordare
la sosta di Garibaldi a Bedizzole,
ma c’è anche un bedizzolese - Giu-
seppe Capuzzi - tra i Mille a fianco
dell’eroe di Caprera.
All’inizio del centro storico di Bediz-
zole infatti, per chi arriva da Brescia,
è dedicata una via in località “Val-
piana” al Garibaldino dei Mille - è
scritto sulla lapide - Giuseppe Ca-
puzzi.
È il ricordo di questo ardimentoso
personaggio che i bedizzolesi han-
no voluto omaggiare, assieme ai
fratelli Chiodi, eroi delle Dieci Gior-
nate di Brescia, caduti sulle barri-
cate combattendo nel 1849, per i
quali esiste una lapide posta sulla
loro abitazione che si trova ai lati
della principale piazza del paese, a
fianco del palazzo municipale.
Per tornare a Capuzzi, diciamo che
era nato a Bedizzole il 27 novembre
1825. Si formò negli studi del Colle-
gio di Desenzano, per poi passare
all’Ateneo di Padova.
Si arruolò volontario alla prima
campagna del Risorgimento, men-
tre nel decennio 1849-59, pubbli-
cò articoli nei giornali di Brescia e
Milano. Partecipò alla battaglia di
San Fermo e l’anno dopo, cioè nel
1860, si distinse subito a Quarto con
i Mille, nella campagna di Sicilia.
In una sosta delle operazioni milita-
ri, a Palermo scrisse note importati
che poi servirono a pubblicare il
libro dal titolo: “La spedizione di
Garibaldi in Sicilia - memorie di un
volontario”.
Poi, nel 1866, giovane sposo, accor-
se con Garibaldi nel Trentino dove
venne promosso capitano. Tornò
poi in famiglia, riprendendo il suo
posto di vicesegretario del Comu-
ne di Brescia, e di segretario ammi-
nistrativo della Biblioteca Querinia-
na.
Nel 1882 Giuseppe Capuzzi fondò
e diresse il giornale democratico
“L’Avamposto”, mentre per parec-
chi anni lavorò come redattore del
giornale “La Provincia di Brescia”.
Giuseppe Capuzzi si spense a Bre-
scia il 28 giugno 1891. Con funerali
solenni venne accompagnato al
Cimitero Vantiniano, dove il primo
discorso venne tenuto da Cesa-
re Abba. L’uniforme di Capitano
di Giuseppe Capuzzi, il berretto, la
sciabola e le decorazioni, si trovano
al museo civico del Risorgimento.
Anche Giuseppe Garibaldi in per-
sona, ha fatto visita alle terre di
Cultura nella Comunità
di Carlo Bresciani
Bedizzole. Lo ricorda una lapide
murata nel 1882 sotto la loggia del
Palazzo Comunale. Recita così:
Addi 15 giugno 1859 - Giuseppe
Garibaldi - disponendo le forze alla
battaglia di Virle Treponti, esplorava
le sponde del Chiese a Ponte Bet-
toletto. I terrazzani di Bedizzole, con
memore affetto posero - 22 ottobre
1882”.
A questo Punto si poteva pensare
che il Generale Garibaldi potesse
partecipare alla Battaglia di San
Martino e Solferino. Invece - si dice
per ordini superiori - si diresse a Ga-
vardo e poi a Salò, per custodire le
montagne Bresciane e La Valtellina.
E fermiamoci qui, perchè seguirlo
sembra proprio impossibile, visti i ri-
cordi lasciati ovunque nel suo pas-
saggio, sia nei paesi che nelle pic-
cole frazioni, dove esiste un cippo
o una lapide che ricorda una sosta
oppure il passaggio.
vita nostra19

Dalle Missioni
Da Suor Marica
Carissimo Don Franco e tutti,
“Ecco io vengo per fare, o Dio, la
tua volontà!” Gv 1,14
Specialmente oggi giorno dell’
annunciazione dell’angelo a Maria,
ci rallegriamo con voi dal lontano
Perù, perchè ancora una volta ci
ricorda il regalo più bello che Dio
nostro Padre ci poteva fare: suo
figlio Gesù, che viene per farci
conoscere l’Amore, la speranza, il
perdono, l’amicizia, la libertà vera!
Questo è tutto ciò che ogni giorno
sperimentiamo e vogliamo vivere,
qui in mezzo ai poveri, a gente che
non ha niente “di materiale”, ma
che possiede tutto, perchè è attenta
ai bisogni degli altri, della famiglia
vicina a noi con cinque figli che è
rimasta senza mamma proprio in
questi giorni, ma che subito i vicini
e amici si sono presi a cuore con
gesti concreti che dicono siamo
con voi, non siete soli! La nostra vita
è per i bambini, ma anche per tutti
e per tutte le situazioni che la vita ci
presenta, ed è un privilegio e una
ricchezza grande poter vivere alla
scuola dei poveri, perchè sempre
ci fanno rendere conto che il
valore più grande e più prezioso
che abbiamo tra le mani è la VITA,
non sono le cose, è la vita che si
condivide, un sorriso, una parola,
un abbraccio, un aiuto, davvero
la Divina Provvidenza ci sostiene e
assiste in mille modi, quanta gente
Volontario
in Africa
L’esperienza di Stefano
L’anno di volontariato si è concluso.
Il mio servizio in Africa durato un
anno intenso, ricco di forti vibrazioni,
ha raggiunto il termine.
Mi piace pensare alla conclusione
20 vita nostra
generosa, quanti cuori che sanno
donare con gioia quello che hanno!
Avevamo bisogno di pappette per
i nostri sei piccoli che hanno tra 5-7
mesi e cominciano a mangiare non
solo più latte, e stamattina giorno in
cui si doveva cominciare è arrivato
uno scatolone pieno di pappette
e cereali per loro; il mese scorso
avevamo finito il latte e pensavamo
di prenderlo con la spesa del mese,
ma abbiamo detto aspettiamo
qualche giorno, e il giorno dopo
alcuni amici sono arrivati con lo
stesso latte che prendiamo noi!
Sono tante situazioni in cui la
Divina Provvidenza ci mostra il suo
volto di Padre e Madre attraverso il
volto di Padri, Sacerdoti, Vescovo,
Comunità amiche, Suore, amici,
famiglie, che ci insegnano con la
loro amicizia a condividere la vita
così come si presenta e ci sentiamo
immensamente fortunate e volute
bene, sia noi che i nostri bambini
che tutti amano e vogliono
aiutare! La Missione è una vita
dinamica e una novità perenne,
i nostri bambini crescono, adesso
ne abbiamo 19 qui a Villa el
Salvador (più piccoli) e 40 ( più
grandi) nell’altra casa, la famiglia
è sempre più numerosa, ma non
ci manca niente, la Provvidenza di
Dio non va mai in crisi! La crisi vera
è vivere e esistere lontani da Lui,
perchè il cuore muore e si spegne,
di qualcosa, perché in automatico
la mia mente si è già proiettata in
nuovi passi.
Mi sento libero di vivere i miei desideri,
ma mi accorgo che i passi potrebbero
trasformarsi in corse dove
l’arrivo diverrebbe l’unica attrattiva
interessante.
Così mi ritrovo a vivere straniero in
casa mia. Non in senso di affetti,
certamente; e nemmeno riguardo
alle possibilità (svaghi che si possono
fare nel nostro paese!) che
diventi triste e depresso, anche se
hai il portafoglio pieno, non ti basta
perchè chi riempie la vita e il cuore
è solo Il Signore!!!
Un GRAZIE di cuore anche a tanti
Bedizzolesi che donano con gioia,
la Madonna vi ricompensi con la
pace nelle vostre case, pregate
insieme e vogliatevi bene, l’AMORE
e la PREGHIERA sono due armi
infallibili!!!
Vi ricordo tutti con tanto affetto,
grazie per tutto ciò che donate
anche voi nella vostra Missione,
di sacerdote, Padre, Madre,
catechista, laico, giovane, vecchio,
bambino, ricco e povero, SIAMO
SEMPRE UNO SOLO IN CRISTO!
BUONA QUARESIMA E BUONA
PASQUA DI RISURREZIONE!
in continuazione invadono la mia
tranquillità.
Una tranquillità che non si sposa col
nostro tempo.
Una tranquillità che giova serenità;
lavorando costantemente con te
stesso e nel rapporto con gli altri.
Sto provando a vivere una nuova
missione. All’Africa l’avevo promesso.
Comunque sarebbero andate
le cose, mai e poi mai avrei perso
la mia gioia.
Il dolce “mal d’Africa” andrebbe

condiviso all’interno della comunità,
voi!
Quel forte desiderio di vivere e rivivere
la grande emozione altro non
è che il piacere che proviamo nel
vivere con amore.
Chi ha vissuto, vive e forse vivrà
l’esperienza missionaria in tutte le
sue forme (in qualsiasi luogo, momento
e colore, tipo e specie) riesce
a percepire la forza del bene.
Qualcuno dice che la bellezza del
viaggio ti aiuta a scoprire il paese
da cui appartieni.
In effetti io voglio bene al mio paese
e al suo popolo.
Dove ho trascorso la mia esperienza,
Repubblica Democratica Del
Congo (ex Zaire, Africa centrale), la
vita è parecchio più dura.
Ciò che mi spaventa è il difficile
I Missionari della Consolata, fondati
nel 1901 a Torino dal Beato Giuseppe
Allamano, sono una congregazione
religiosa per l’evangelizzazione
dei popoli che hanno la Vergine
Maria sotto il titolo di Consolata
come modello e guida.
Siamo nel mondo per annunciare:
poli e specialmente a quelli che
hanno mai sentito il Vangelo
di Cristo
lavoro che il popolo africano deve
fare per riuscire ad ottenere diritti
per noi ormai inviolabili (anche se
su questo punto ultimamente non
sono proprio d’accordo!).
Credo che abbiamo (noi tutti, bianchi
e neri, gialli e verdi) il pieno di
diritto di vivere una vita da re. Forse
più che il diritto, ne abbiamo il
dovere. Perché noi stessi viviamo un
mondo che opprime i deboli. Giustifica
i potenti. Nasconde le evidenti
realtà.
Nella corsa del nostro tempo c’è
chi sta pagando fortemente le
conseguenze. E in tantissimi casi i
primi siamo noi stessi.
L’Africa è un paese che ha bisogno
di aiuto concreto. Un sostegno che
offra la possibilità di un’alternativa
e mai di un obbligo.
Uno sforzo vero che deve cominciare
da qui, alla base del problema.
Noi siamo i costruttori di pace e
giustizia. Noi abbiamo lottato e siamo
morti per un mondo sempre migliore.
Le guerre, non fanno del bene, mai!
Il potere, porta all’autodistruzione!
Il denaro, sta facendo più morti di
qualsiasi catastrofe mai avvenuta
CENTRO MISSIONARIO
DI BEDIZZOLE
in Cristo
che anima la Chiesa
Per promuovere:
la dignità di ogni persona, quale
immagine di Dio.
Siamo in Italia per:
“Missione ad gentes”
le popolazioni più povere
Dalle Missioni
sulla Terra, eppure non smettiamo
di adorarlo!
Prego fortemente Dio, che lasci
acceso in noi il desiderio di vedere
crescere casa nostra in sintonia
con i sentimenti più profondi del
nostro cuore.
Prego Dio perché ci aiuti a vivere
tutti quanti nell’amore.
Non ho ancora imparato a fare del
bene, ma spero di aver portato un
po’ di bene a casa.
L’Africa è fonte di bene per me e
Dio è la sorgente della mia gioia.
consacrati e sacerdoti per la
missione
missionaria e mariana
Attività Missionarie 2011
Destinatari: A tutti i giovani, adulti e
gruppi missionari interessati ad un
cammino spirituale e di formazione,
esperienza missionaria.
Attività: Messa Missionaria - Incontri
di Preghiera- Corsi formativi - Dame
Missionarie
Appuntamenti:
Maggio
12 Messa Missionaria ore 20,30
15 Corso formativo e Messa ore 15
18 Messa, Dame Missionarie ore 15
26 Incontro di preghiera ore 20,30
Giugno
9 Messa Missionaria ore 20,30
15 Messa, Dame Missionarie ore 15
19 Festa della Consolata in Parrocchia
23 Incontro di preghiera ore 20,30
vita nostra21

Vita della Comunità
LA CASA DI SOGGIORNO
PER ANZIANI o.n.l.u.s.
L’offerta assistenziale bedizzolese per l’anziano
In una società come la nostra
dove grande importanza viene
data a valori come la giovinezza,
l’apparenza e il consumismo, il
continuo cambiare dei gusti e dei
tempi spesso porta all’esclusione e
alla solitudine gli anziani, costretti
a vivere in una condizione di
invisibilità, incapaci di adattarsi al
vorticoso cambiamento di ciò che
li circonda. Bisognosi di strutture
adeguate sul territorio ed integrate
nella comunità, rispettose delle loro
persona, da oltre cinquant’anni
a Bedizzole presta servizio la
Fondazione “Casa di soggiorno per
anziani – Onlus”, nata nel lontano
1825 come Ospizio Cronici dal
testamento di Fantoni Prete Bortolo.
Originariamente struttura nel centro
cittadino in grado di curare i malati
di peste, fu con il benefattore
bedizzolese Emilio Landi che
l’ospizio si trasferì nel 1862 dal
castello all’odierna collocazione
che noi tutti conosciamo in via
Sonvigo. Dal 2004 ad oggi, a
monitorare tutte le attività dell’Ente
secondo i principi fondatori di
solidarietà, assistenza sociale
e socio-sanitaria è l’omonima
Fondazione in grado di garantire
costantemente un’alta qualità
della vita del singolo anziano. Oggi
la residenza sanitaria assistenziale
(RSA), recentemente riqualificata e
di prossima inaugurazione, possiede
una capacità ricettiva di oltre 140
posti letto, tra i quali si colloca un
centro Alzheimer per 15 ospiti e
una residenza sanitaria per disabili
di 16 ospiti e circa 8 posti di sollievo
temporaneo alle famiglie. L’intero
edifico è circondato da un’ampia
zona verde attrezzata dove i
pazienti possono passeggiare e
sostare con i famigliari, lontano
dal caos quotidiano. La struttura,
22 vita nostra
grazie ad un servizio di assistenza
24 ore su 24, ha particolarmente a
cuore i soggetti non autosufficienti
e non curabili a domicilio. I
servizi offerti, secondo i più alti
standard professionali, riguardano
la puntuale assistenza sanitaria,
medica e farmaceutica, seguita
dall’èquipe medica coordinata dal
direttore sanitario e da un medico
di reparto. Seguono la riabilitazione
fisioterapica, all’interno della
palestra, e le indispensabili attività
educative e ricreative secondo
un preciso programma. Grazie al
coinvolgimento degli animatori,
gli anziani socializzano leggendo
giornali, disegnando e lavorando la
lana senza dimenticare il bricolage
e l’immancabile tombola e carte.
La Casa di Soggiorno organizza
anche feste di compleanno, senza
dimenticare le gite, gli incontri con
bambini delle scuole e con il Gruppo
della Terza età, favorendo così il
collegamento con le altre RSA del
territorio. Tra gli altri servizi si ricorda
il servizio di igiene e cura della
persona, il servizio parrucchiere e
barbiere, il servizio podologia, il
sevizio trasporto, il servizio mensa.
La celebrazione della Santa Messa
è dal Lunedì al Sabato alle ore
16.30, e la Domenica, alle ore 9,
nella chiesetta al piano terra. Tra la
di Giovanni De Marco
grande offerta dei servizi proposti
dalla struttura si colloca a pieno
titolo il Centro Diurno Integrato
(CDI), soluzione intermedia tra la
struttura residenziale e l’assistenza
a domicilio, evitando così la scelta
drastica del ricovero all’interno
della residenza di persone anziane
parzialmente non autosufficienti,
sole, o bisognose di sostegno
durante la giornata. Collocato al
piano terra dell’edificio, il Centro
Diurno è fornito di sala pranzo con TV,
sala lettura o riposo, palestra per la
riabilitazione e servizi igienici assistiti.
Il Centro Diurno è aperto dalle ore 8
alle ore 18.00, dal Lunedì al Venerdì,
per 10 ore giornaliere e per tutto
l’anno. Centro della comunità,
sviluppo e conservazione della
libertà individuale dell’anziano in
un clima di condivisione, solidarietà
e integrazione: sono questi i più alti
obiettivi della Fondazione, dove
l’anziano, non più solo, fragile e
trascurato dalla società civile,
diventa patrimonio inestimabile da
proteggere.
Per maggiori informazioni:
Fondazione “Casa di Soggiorno
per Anziani-Onlus”. Tel: 030/674377
Fax: 030/6870431 E-mail: info@
csabedizzole.it

Vita della Comunità
Il racconto di una giornata tipo alla Casa di Soggiorno
Scrive una signora ospite da alcuni anni
Buon giorno!
…..e un pò che vi sento ….. vi ho
riconosciuto dalla voce sono suonate
da poco le 6 del mattino … le
operatrici e gli infermieri sono già al
lavoro, ognuno con i propri compiti,
ma con un unico obbiettivo: mantenere
ancora dignitosa la vita di
chi soli non possono più restare.
Lette le consegne della notte si
parte ….prima le priorità, ma ..arriviamo
da tutti.
Sono le 7 del mattino nella
casa di soggiorno per anziani arrivano
le ragazze della cucina, poi
quelle del guardaroba e delle pulizie,
tutte con i loro compiti.
Intanto gli infermieri vanno
da camera a camera per distribuire
le terapie del mattino e rilevare
eventuali problemi… le operatrici
continuano l’igiene e l’alzata delle
persone bisognose.
Sono le 8,00 dalla cucina
arriva il profumo del caffè e del latte
molte persone sono già in refettorio
per la prima colazione, intanto
il manutentore con il carrello pieno
di attrezzi da lavoro parte per sistemare
tutti i piccoli o grandi guasti
che spesso sono presenti in una
casa così grande.
Sono passate da poco le 8
e il parcheggio è quasi pieno, arrivano
la caposala e la direttrice
Sanitaria, danno un’occhiata alla
consegna e poi s’immergono nel
loro lavoro, il personale dell’amministrazione
si dirige verso gli uffici .
Sono le 8,30 e siamo al
completo, arrivano gli animatori i
fisioterapisti e la dottoressa.
Mentre ancora l’odore delle colazioni
inebria i corridoi un buon
giorno gioioso scampanella fra le
stanze, sono gli animatori che ci
informano delle attività del mattino,
per chi lo desidera c’è sempre
qualcosa da fare, questa mattina
si fa ginnastica per la memoria e
oggi si gioca a tombola!
Come una carezza le braccia
forti e sicure dei fisioterapisti
iniziano la riabilitazione per recuperare
dove è possibile o per mantenere
ciò che è rimasto.
Sono le 9, 00 del mattino,
mentre le operatrici si gustano un
meritato caffè, la dottoressa, la caposala
e gli infermieri si incontrano
per discutere eventuali problemi
sanitari o organizzativi.
IL guardaroba è colmo di
roba da lavare e i fornelli della cucina
sono tutti accesi per prepararci
il pranzo.
La porta di Francesco è chiusa,
questa notte è stato male, adesso
c’è la dottoressa che lo sta visitando,
speriamo che non sia niente di
grave.
In un batter d’occhio è l’ora
di pranzo, sono le 12,00 …manca
poco!
Nei corridoi passano due signore
eleganti, sono immerse nei pensieri,
mentre dialogano fra loro salutano
con affettuosità le persone che
incontrano nei corridoi, ma chissà
quali pensieri? e quanti!
La moka del caffè è ancora calda
e già la Signora Maria chiede di essere
accompagnata a letto per un
riposino, mentre il Signor Mario preferisce
andare in salotto a leggere
il giornale.
Sono le ore 14,00 una ventata
d’energia “ il personale del
pomeriggio” si sostituisce a quelle
del mattino, qui c’è sempre qualcuno,
giorno e notte …non mi sen-
to sola ma soprattutto mi sento assistita
e curata. Sono le 15,00 del
pomeriggio e le prime signore sono
già pronte per la Tombola! Non
possono, non vogliono mancare!
Intanto che Dario raggruppa tutti i
partecipanti “ ciacolano” fra loro e
ascoltano Claudio Villa.
Terna, quaterna e Tombola!
il pomeriggio passa e l’infermiere
prova la pressione a Maria, la glicemia
a Carla, la febbre a Lucia ,
ha un po’ fretta perché alle 18,00 le
prime persone “ quelli più ammalati”
devono andare a letto e quindi
devono mangiare!
Sono le 19,00 e tutti mangiano,
anzi alcuni hanno già finito.
Il personale del pomeriggio si prepara
per la messa a letto, un spuntino
e poi via! Le persone bisognose
sono molte, direi tutte, anch’io che
sono ancora “fra le migliori” ho bisogno
di una mano a mettermi a
letto perché non riesco a togliermi
le calze e spesso mi gira la testa.
Verso le 22,00 le luci principali
della casa di soggiorno per
anziani si spengono, ma non siamo
soli, è arrivato Matteo l’infermiere
che ci osserverà per la notte, non è
solo anche Daria e …come si chiama
… non mi ricordo mai il nome di
quella ragazza straniera così carina
che da anni lavora con NOI.
Buona Notte!
Un caloroso saluto a tutti.
Un’ospite della Casa di Soggiorno
vita nostra23

Vita della Comunità
150 anni dell’unità d’Italia
25° di fondazione della Fanfara Bersaglieri
A. Caretto di Bedizzole
Con grande entusiasmo i Bersaglieri
di Bedizzole stanno organizzando
un grande evento in occasione
dei festeggiamenti dei 150 anni
dell’Unità d’Italia in collaborazione
con le associazioni locali e l’amministrazione
comunale.
La Fanfara in questi 25 anni si è distinta
per una impressionante ascesa
che l’ha resa famosa in tutto il
mondo, il video delle sue esibizioni
su youtube ha raggiunto le 600.000
visite ed è ormai costantemente richiesta
ai più importanti spettacoli
militari organizzati in tutto il mondo
dove assistono decine di migliaia di
spettatori paganti.
L ‘entusiasmo è veramente alto ed
anche le aspettative sono tante
per questa grande festa.
La manifestazione non si limiterà al
singolo evento, ma inizierà il giorno
2 Giugno con l’apertura alle
ore 10,00 presso la sala disciplina
della mostra dedicata ai 150 anni
dell’Unità d’Italia ed alla storia dei
bersaglieri con opere degli artisti
dell’ass. A. Celesti di Bedizzole,
cartoline, fotografie, poesie e
cimeli storici legati al mondo dei
Bersaglieri. Nel corso della matti-
24 vita nostra
nata sarà presentato il nuovo CD
della Fanfara ed il numero unico
nel quale verrà raccontata la storia
del gruppo con fotografie e cenni
storici sul corpo.
Venerdì sera 3 giugno verrà ripetuto
come ormai da tradizione il
torneo di calcio tra le associazioni
d’arma di Bedizzole presso il campo
dell’oratorio grazie alla collaborazione
del gruppo che organizza il
“Torneo dei Roncaì”.
Sabato 4 giugno alle 18,30 Santa
Messa presso la parrocchia di S.
Stefano per commemorare i caduti
di tutte le guerre, alle 21,00 in piazza
Europa grande concerto della
Fanfara ANB A. Caretto di Bedizzole
per festeggiare con tutte le scuole,
le associazioni d’arma, sportive
e culturali il nostro tricolore.
Questo momento è veramente
molto importante, festeggiare i fanti
piumati simbolo del risorgimento
italiano vuol dire festeggiare la
nostra bella Italia e sarebbe bello
trovarsi tutti insieme per ricordare
quelle persone che hanno dato la
vita per la nostra libertà .
Domenica 5 giugno la conclusione
dalle ore 9,00 presso il parco
del bersagliere il grande raduno
dei bersaglieri che vedrà arrivare
gente da tutto il nord Italia, saranno
presenti 4 fra le migliori Fanfare
d’Italia che sfileranno al passo di
corsa per le vie di Bedizzole.
La partecipazione al raduno è
aperta a tutti e per chi volesse aggregarsi
alla festa anche dopo la
sfilata.
È possibile prenotarsi per il pranzo al
ristorante “Due Cigni” dove saranno
presenti tutte e 4 le fanfare che allieteranno
la giornata: la quota è di
euro 30,00 ed è necessario prenotarsi
entro il 28 maggio al numero
030675237 Zanelli Emilio, 3392794095
Amicabile Gianfranco
L’invito di noi fanti piumati è quello
di unirvi a noi nei festeggiamenti
perché la nostra bella Fanfara è un
vanto della nostra bella Italia e non
dimenticate di colorare le vostre
case con il tricolore simbolo di un
identità conquistata con il sangue
ed il sacrificio, viva l’Italia e viva i
Bersaglieri!
Il Presidente
Bers. Amicabile Gianfranco

Vita della Comunità
Il NEGOZIANTE AMICO: SERVIZI E ATTIVITÀ VARIE
Dal giorno della sua formazione il
GROB, Gruppo Operatori Bedizzolesi,
ha come obbiettivo principale di
promuovere tutte le attività dei
suoi soci e di tutti i punti vendita al
dettaglio presenti sul territorio. Tra
le varie categorie di commercianti
iscritte, abbigliamento, alimentari,
salute e bellezza, strutture ricettive
e ristorative, trovano spazio anche
quelle relative ai servizi, vasta
area che include assicurazioni,
ferramente, cartolerie, ma anche
negozi di assistenza e vendita al
dettaglio come gioiellerie, negozi
fotografici ed ottici. All’interno
delle gioiellerie, il cliente troverà ad
accoglierlo personale disponibile e
qualificato, in grado di interpretare
ogni esigenza e desiderio. In
particolare, i gioielli vengono creati in
appositi laboratori artigianali, come
piccole opere d’arte, a partire da
un semplice schizzo su carta; senza
tralasciare l’immancabile servizio
di riparazione orologi e antiche
pendole e la vendita anche di
oggettistica preziosa per occasioni
speciali come cresime, comunioni,
matrimonio o anniversari.
Ciò che conta è la soddisfazione del
cliente, dal più giovane, quindi più
attento alle tendenza moda, al più
maturo, che punta su valori classici
ed eterni come l’oro e altri metalli.
Nel centro cittadino si segnalano
oltre alle attività di gioielleria, quelle
di ottica: qui il cliente può trovare
occhiali da sole, da vista, prodotti
per tutti i gusti e le tasche, in spazi
accoglienti e familiari, dove i titolari
saranno sempre pronti a dare
consigli o seguirti durante l’esame
della vista. Se si è alla ricerca di un
occhiale all’ultima moda o classico
ma con materiali all’avanguardia,
questi sono i posti giusti. Realtà
commerciali quelle bedizzolesi
nate nel passato, ma che ancora
oggi vivono grazie alla passione
e alla professionalità dei familiari
che ancora oggi attuano i valori
dei padri, diventando così vero e
insostituibile punto di riferimento per
i cittadini. Dal mondo dell’ottica
a quello della fotografia il passo
è breve. A Bedizzole la tradizione
della fotografia e del ritratto ha
di Giovanni De Marco
origine lontanissime, una grande
tradizione che non si è mai spenta e
che rivive oggi nella passione delle
nuove generazioni. Una passione in
grado di catturare ieri come oggi,
anche con l’utilizzo delle moderne
tecnologie, i momenti di vita più
importanti di ciascuno, rendendo
l’attimo un momento eterno di
vera poesia.
Oggi sono disponibili tantissimi
servizi grazie all’utilizzo delle moderne
tecnologie secondo i più
alti standard qualitativi, senza
dimenticare l’assistenza nella
vendita di apparecchiature fotografiche.
È questo il segreto
vincente: quel mix unico tra
familiare e locale, in grado di
accontentare dal più piccolo al
più grande consumatore, un mix
molto difficile da trovare nei servizi
delle grande distribuzione.
Sul prossimo numero parleremo
della categoria alimentari. Per
essere sempre aggiornato sulle
iniziative del GROB, visita il sito
online www.operatori-bedizzolesi.it
e il sito del Comune di Bedizzole.
vita nostra25

Anagrafe Parrocchiale
Filippini Carolina
di Fabrizio e Giovanna Bertoli
Berardi Giulia
di Armando e Kurpios Beata
Candido Deva Giulia
di Nico e Alberti Monica
Saleri Mattia
di Mauro e Laffranchi Katiuscia
Taiola Nicole
di Omr e Tebaldini Moslima
Gasparini Federico
di Alberto e Famiglietti Marilinda
Grazie per ogni gesto di generosità
Offerte dal 13 febbraio al 26 marzo
Offerte settimanali
Candele
Battesimi
Funerali
Stampa Cattolica
Corso Fidanzati
25° Matrimonio
Festa Cogozzo
Abbonamenti Giornale
Contributo Ditte per
Giornale Parrocchiale
5.329,27
843,52
555,00
1.180,00
29,50
1.130,00
50,00
50,00
1.530,00
1.250,00
GIANFRANCO
Piazza V. Emanuele II, 13
BEDIZZOLE (BS)
MACELLERIAPASETTI
Tel. 030 674456
Bona Simone
di Alex e Bottarelli Francesca
Kusi tyran
di Michal e Autwi Nana Yaa
Boakye Owusn Jesse
di Mensah Philip e Amokiredn Harriet
Scalvini Natalia
di Davide e Bulfone Orietta
Nicolis Sofia
di Alessandro e Rossi Alessandra
Capretti Viola
di Luca e Sola Simona
1° domenica di marzo
N.N.
N.N.
N.N.
826,51
120,00
300,00
200,00
Antica Trattoria
Loc. Bettoletto
“Al Mulino”
specialità di pesce
Mucchetti Rosa di anni 81
Maiocchi Bruna di anni 85
Amadei Lucia di anni 36
Abeni Pietro di anni 71
Poloniato Bianca di anni 69
Zamboni Prudenza di anni 97
Cangemi Antonino di anni 86
Fanara Gaetano di anni 97
TAGLIANI
RINALDO
vita nostra26

vita nostra27

BEATO GIOVANNI PAOLO II
1 maggio 2011