Relazione assistenziale - Agenzia per la Formazione
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<strong>Re<strong>la</strong>zione</strong><br />
<strong>assistenziale</strong><br />
INSEGNAMENTO B3:<strong>Re<strong>la</strong>zione</strong><br />
d’aiuto e adattamento<br />
CDL in Infermieristica 1°anno<br />
2011-12<br />
Mara Fadanelli- Relzione <strong>assistenziale</strong> 1
Programma<br />
• Il vissuto di ma<strong>la</strong>ttia del<strong>la</strong> <strong>per</strong>sona assistita, del<strong>la</strong> sua famiglia e<br />
comunità nei diversi contesti e nelle diverse situazioni<br />
assistenziali.<br />
• I processi adattivi del<strong>la</strong> <strong>per</strong>sona e del<strong>la</strong> famiglia di fronte<br />
all’evento ma<strong>la</strong>ttia, al lutto e al<strong>la</strong> morte.<br />
• Principi ed elementi costitutivi del<strong>la</strong> re<strong>la</strong>zione infermiere-assistito<br />
• Dinamiche e strumenti nel<strong>la</strong> re<strong>la</strong>zione infermiere-assistito<br />
• Il comportamento visivo, spaziale<br />
• il paralinguaggio<br />
• l’uso del tempo e l’aspetto esteriore<br />
• il contatto corporeo<br />
• Il tocco terapeutico<br />
• Il nursing narrativo come metodologia <strong>per</strong> <strong>la</strong> comprensione<br />
dell’assistito<br />
Mara Fadanelli- Relzione <strong>assistenziale</strong> 2
LA COMUNICAZIONE ANALOGICA<br />
La comunicazione non verbale svolge importanti funzioni<br />
nel comportamento sociale dell'uomo. L'informazione<br />
fornita dalle parole viene a volte contraddetta o<br />
smentita dai segnali non verbali che <strong>la</strong><br />
accompagnano e quando <strong>la</strong> comunicazione verbale<br />
non è possibile, le informazioni vengono trasmesse<br />
attraverso segnali non verbali.<br />
Quando dobbiamo farci un'idea di una <strong>per</strong>sona <strong>per</strong><br />
esempio, facciamo riferimento, oltre a quello che<br />
dice, ai segnali non verbali che ci manda: il tono di<br />
voce, <strong>la</strong> mimica del volto, i movimenti, i gesti senza<br />
esserne del tutto consapevoli.<br />
Mara Fadanelli- Relzione <strong>assistenziale</strong> 3
LA COMUNICAZIONE ANALOGICA<br />
Le funzioni del<strong>la</strong> comunicazione non verbale sono<br />
molteplici. Può essere considerata il linguaggio delle<br />
re<strong>la</strong>zioni, attraverso di essa si segna<strong>la</strong>no il tipo di<br />
re<strong>la</strong>zione in corso e i mutamenti qualitativi delle<br />
re<strong>la</strong>zioni inter<strong>per</strong>sonali; è il mezzo principale <strong>per</strong><br />
esprimere e comunicare le emozioni. Il linguaggio del<br />
corpo dà indicazioni sull'immagine di sé e del proprio<br />
corpo e contribuisce al<strong>la</strong> presentazione di sé agli<br />
altri, fornisce elementi con cui interpretare il<br />
significato delle espressioni verbali.<br />
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LA COMUNICAZIONE ANALOGICA<br />
Rientrano nel<strong>la</strong> comunicazione non verbale: il sistema<br />
cinesico, intonazionale, paralinguistico.<br />
Rientrano sotto sistema cinesico:<br />
1. il comportamento spaziale,<br />
2. il comportamento motorio-gestuale;<br />
3. il comportamento mimico del volto;<br />
4. il comportamento visivo,<br />
5. l’aspetto esteriore<br />
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LA COMUNICAZIONE ANALOGICA<br />
Nel comportamento spaziale rientrano i segnali<br />
di:<br />
• contatto corporeo (inteso come elemento<br />
prossemico);<br />
• distanza;<br />
• orientazione;<br />
• postura.<br />
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LA COMUNICAZIONE ANALOGICA<br />
Il contatto corporeo<br />
Il contatto corporeo è <strong>la</strong> forma più primitiva di azione<br />
sociale. Ci sono molte differenze interculturali<br />
rispetto all'uso e al significato del contatto corporeo e<br />
al modo in cui viene usato. Nelle culture nordiche se<br />
ne fa un uso scarso mentre è molto impiegato nel<strong>la</strong><br />
cultura araba e in quel<strong>la</strong> africana. In ogni caso il<br />
contatto fisico svolge <strong>la</strong> funzione di segnale di<br />
interazione: in genere si tocca il proprio interlocutore<br />
quando si saluta o ci si congratu<strong>la</strong> con lui, quando si<br />
vuole richiamare l'attenzione o condurre una <strong>per</strong>sona<br />
in una certa direzione<br />
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LA COMUNICAZIONE ANALOGICA<br />
La distanza inter<strong>per</strong>sonale<br />
La distanza inter<strong>per</strong>sonale fornisce<br />
informazioni sull'intenzione di iniziare,<br />
mantenere o interrom<strong>per</strong>e un incontro: il<br />
movimento verso una <strong>per</strong>sona può essere un<br />
segnale di interazione; allontanarsi dal<br />
proprio interlocutore può comunicare<br />
l'intenzione di porre fine a quell'incontro.<br />
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LA COMUNICAZIONE ANALOGICA<br />
L'orientazione indica l'angolo in cui le <strong>per</strong>sone<br />
si situano nello spazio, l'una rispetto all'altra.<br />
Questo segnale sembra indicare i rapporti di<br />
col<strong>la</strong>borazione, intimità o gerarchia che si<br />
stabiliscono tra due <strong>per</strong>sone. Due amici intimi<br />
o due <strong>per</strong>sone che stanno col<strong>la</strong>borando,<br />
tendono a mettersi fianco a fianco o a 90<br />
gradi. Nei rapporti gerarchici il su<strong>per</strong>iore si<br />
colloca di fronte al dipendente<br />
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LA COMUNICAZIONE ANALOGICA<br />
Anche <strong>la</strong> postura partecipa al processo di<br />
comunicazione. Esistono posture dominanti e<br />
posture sottomesse. Il portamento eretto ad<br />
esempio, con il capo piegato all'indietro e le<br />
mani sui fianchi può comunicare il desiderio<br />
di dominare. Il modo di camminare, di stare in<br />
piedi, di sedersi può comunicare/rive<strong>la</strong>re stati<br />
d'animo e il rapporto che <strong>la</strong> <strong>per</strong>sona ha con<br />
se stessa, l'immagine di sé.<br />
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LA COMUNICAZIONE ANALOGICA<br />
Il comportamento motorio-gestuale<br />
motorio gestuale è quello<br />
più studiato tra i comportamenti non verbali. I<br />
gesti delle mani e i cenni del capo sono<br />
indubbiamente quelli che hanno un peso<br />
maggiore nel<strong>la</strong> comunicazione. I cenni del<br />
capo in partico<strong>la</strong>re, sono segnali non verbali<br />
in genere molto rapidi e <strong>per</strong> questo possono<br />
sembrare meno importanti, in verità sono<br />
molto più importanti degli altri <strong>per</strong> il procedere<br />
di un'interazione.<br />
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LA COMUNICAZIONE ANALOGICA<br />
Un cenno del capo fatto da chi ascolta, è in<br />
genere <strong>per</strong>cepito da chi par<strong>la</strong> come segnale<br />
di attenzione o di assenso, ha <strong>per</strong>ciò valore<br />
di rinforzo nel senso che ricompensa il<br />
comportamento precedente e lo incoraggia.<br />
Interviene anche nel coordinare il discorso tra<br />
i due interlocutori: un cenno di assenso invita<br />
chi par<strong>la</strong> a continuare il discorso, più cenni di<br />
assenso in successione comunicano a chi<br />
par<strong>la</strong> che chi ascolta vuole prendere <strong>la</strong> paro<strong>la</strong><br />
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LA COMUNICAZIONE ANALOGICA<br />
Il comportamento mimico del volto<br />
Nell'uomo <strong>la</strong> mimica facciale ha soprattutto<br />
tre funzioni:<br />
1. manifestare aspetti caratteristici del<strong>la</strong><br />
<strong>per</strong>sonalità <strong>per</strong>sonalit dell'individuo,<br />
2. esprimere le emozioni e gli atteggiamenti<br />
inter<strong>per</strong>sonali,<br />
3. inviare segnali nell'interazione in corso<br />
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LA COMUNICAZIONE ANALOGICA<br />
Il comportamento mimico del volto<br />
Il comportamento mimico del volto<br />
Essere consapevoli dei messaggi che<br />
mandiamo durante un colloquio, ci può<br />
aiutare a mandare messaggi più<br />
intenzionali<br />
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LA COMUNICAZIONE ANALOGICA<br />
I gesti delle mani, soprattutto <strong>per</strong> noi italiani, sono<br />
una parte fondamentale del<strong>la</strong> comunicazione. A<br />
parte i gesti simbolici come lo scuotere <strong>la</strong> mano<br />
in segno di saluto, o l'atto di indicare, noi<br />
utilizziamo tutta una serie di gesti illustratori nel<br />
corso del<strong>la</strong> comunicazione verbale proprio <strong>per</strong><br />
spiegare ciò che stiamo dicendo. Attraverso i<br />
gesti del<strong>la</strong> mani mostriamo i nostri stati d'animo<br />
più o meno volontariamente: scuotendo un<br />
pugno segnaliamo rabbia, facendo movimenti<br />
maldestri o incontrol<strong>la</strong>ti esprimiamo ansia.<br />
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LA COMUNICAZIONE ANALOGICA<br />
Lo sguardo e i comportamenti visivi sono<br />
elementi importanti nelle re<strong>la</strong>zioni<br />
inter<strong>per</strong>sonali. Chi ascolta e non guarda<br />
dà l'impressione al suo interlocutore di<br />
non essere interessato o di rifiutare chi<br />
par<strong>la</strong>; d'altra parte chi guarda troppo<br />
intensamente senza par<strong>la</strong>re, dà<br />
l'impressione di essere una <strong>per</strong>sona<br />
strana.<br />
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LA COMUNICAZIONE ANALOGICA<br />
Lo sguardo e i comportamenti visivi<br />
Attraverso il comportamento visivo si può capire il potere<br />
esercitato da una <strong>per</strong>sona: le <strong>per</strong>sone socialmente<br />
potenti tendono a non control<strong>la</strong>re visivamente le<br />
<strong>per</strong>sone meno potenti; quelle meno potenti invece<br />
sembra che abbiano maggior bisogno di control<strong>la</strong>re<br />
le espressioni del volto dell'altro <strong>per</strong> capire le<br />
reazioni ai propri rinforzi verbali. Il contatto visivo<br />
produce un'intimità che è incompatibile con l'inganno.<br />
Per questo chi vuole nascondere certi aspetti del<strong>la</strong><br />
propria immagine o chi soffre di disturbi del<br />
comportamento reagisce con forte ansia nelle<br />
situazioni sociali e dove è probabile venire guardati.<br />
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LA COMUNICAZIONE ANALOGICA<br />
L'aspetto esteriore infine è l'immagine che<br />
abbiamo e che vogliamo dare di noi stessi.<br />
Questo giustifica il fatto che, chi più chi<br />
meno, impieghiamo tempo, energie e denaro<br />
<strong>per</strong> control<strong>la</strong>re e migliorare il nostro aspetto.<br />
L'aspetto esteriore è molto condizionato dal<br />
contesto sociale, un certo trucco, un certo<br />
abbigliamento o un certo taglio di capelli<br />
risultano infatti importanti a condizione che se<br />
ne condivida il significato.<br />
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LA COMUNICAZIONE ANALOGICA<br />
L‘uso del tempo<br />
I tempi di reazione, il modo in cui <strong>per</strong>cepiamo il<br />
tempo, il tempo di esecuzione di un gesto o<br />
di un’espressione verbale costituiscono una<br />
branca a sè nel<strong>la</strong> comunicazione non verbale<br />
Il rapporto con il tempo è molto soggettivo e<br />
dipende dal<strong>la</strong> circostanza che viviamo<br />
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LA COMUNICAZIONE ANALOGICA<br />
L‘uso del tempo<br />
Il tempo é un fattore importante<br />
nell’interpretazione dei messaggi non verbali.<br />
La velocità di movimento di una <strong>per</strong>sona ce <strong>la</strong> fa<br />
identificare come depressa, nervosa,<br />
intraprendente. Nel<strong>la</strong> codifica delle<br />
espressioni facciali, <strong>la</strong> mimica del<strong>la</strong> sorpresa<br />
è genuina se si innesca velocemente, <strong>per</strong><br />
contro, <strong>la</strong> tristezza scompare con lentezza.<br />
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LA COMUNICAZIONE ANALOGICA<br />
Sistema intonazionale e paralinguistico<br />
e paralinguistico<br />
Tali sistemi comprendono variazioni non propriamente<br />
linguistiche: tono, frequenza, ritmo, silenzio che<br />
sono indipendenti dal contenuto verbale. In tale<br />
contesto assumono importanza anche altri segnali,<br />
quali disturbi del discorso o non fluente, e disturbi<br />
emozionali, come pianto, sorriso, sospiri. Questi<br />
aspetti informano sullo stato emotivo dell’emittente,<br />
possono cioè sve<strong>la</strong>re se l’emittente è arrabbiato,<br />
ansioso, tranquillo, stressato, a disagio.<br />
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IL TOCCO TERAPEUTICO<br />
Il Therapeutic Touch (tocco terapeutico), è una delle<br />
più recenti forme d’interazione terapeutica, deriva<br />
da uno dei più antichi metodi esistenti: <strong>la</strong> pratica<br />
dell`imposizione delle mani. Questa tecnica,<br />
ripresa e sviluppata negli ultimi 30 anni è<br />
insegnata, impiegata e s<strong>per</strong>imentata negli Stati<br />
Uniti. Introdotto nel 1971 del<strong>la</strong> dott.ssa Dolores<br />
Krieger nel<strong>la</strong> New York University School of<br />
Education, Division of Nursing. Oggi Therapeutic<br />
Touch viene ingegnato, applicato e utilizzata da<br />
molti o<strong>per</strong>atori del campo sanitario nel mondo<br />
intero<br />
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IL TOCCO TERAPEUTICO<br />
Il Therapeutic Touch è fondato sugli<br />
insegnamenti di Martha Rogers, che<br />
considera l’organismo umano come<br />
modello energetico complesso in cui<br />
l’interazione fra infermiere e paziente é<br />
uno scambio energetico<br />
Mara Fadanelli- Relzione <strong>assistenziale</strong> 23
IL TOCCO TERAPEUTICO<br />
Questo concetto dell’essere umano come<br />
sistema energetico, spiega che quando il<br />
flusso naturale di questo sistema<br />
energetico si blocca, soffre abbiamo <strong>la</strong><br />
ma<strong>la</strong>ttia.<br />
Mara Fadanelli- Relzione <strong>assistenziale</strong> 24
IL TOCCO TERAPEUTICO<br />
Un’altra premessa del Therapeutic Touch é<br />
che il corpo umano, inteso fisicamente,<br />
non finisce con <strong>la</strong> pelle. Il fisico é<br />
compenetrato e allo stesso tempo<br />
circondato, <strong>per</strong> un spessore di 3 a 10<br />
centimetri circa, da un campo di energia<br />
più sottile chiamato, da coloro che lo<br />
hanno definito e misurato<br />
strumentalmente, campo biop<strong>la</strong>smico.<br />
Mara Fadanelli- Relzione <strong>assistenziale</strong> 25
IL TOCCO TERAPEUTICO<br />
Questo corpo o campo energetico, non può essere<br />
visto con <strong>la</strong> vista comune, ma é <strong>per</strong>cettibile con<br />
l’uso delle mani. Il Therapeutic Touch é un<br />
metodo che si rivolge non solo al corpo fisico ma<br />
anche ai campi di energia che co-penetrano e<br />
emergono da lui. Questo campo biop<strong>la</strong>smico, con<br />
l’uso delle mani può essere valutato nei suoi vari<br />
aspetti, qualità, tem<strong>per</strong>atura, massa, vuoti e<br />
l’o<strong>per</strong>atore con es<strong>per</strong>ienza sa come riconoscere<br />
gli squilibri o i blocchi allo scopo di rimuovere<br />
l’energia in eccesso o , al contrario, di accrescere<br />
o trasformare il flusso energetico.<br />
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