20-q20_Acque2 - Udine Cultura
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Proteo (Proteus anguinus)<br />
il proteo oggi vive dovrebbe essere iniziata<br />
a partire dal Pliocene, con il progredire<br />
del carsismo. La scoperta,<br />
avvenuta nel Carso sloveno nel 1994,<br />
di una sottospecie (Proteus anguinus<br />
parkelj) oculata e pigmentata, geneticamente<br />
affine alle popolazioni stigobie<br />
della stessa area, deporrebbe a<br />
favore di una origine delle popolazioni<br />
sotterranee più recente, almeno in certe<br />
aree. Recenti studi molecolari inducono<br />
infatti a supporre che vi siano più<br />
specie stigobie di proteo.<br />
In Italia il proteo è noto solo per le<br />
acque di base di grotte del Carso isontino<br />
e triestino. Una popolazione isolata<br />
esiste nella Grotta Parolini ad Oliero,<br />
in provincia di Vicenza: si tratta di una<br />
immissione, effettuata nel 1850, di<br />
esemplari provenienti dalla Slovenia. Il<br />
proteo è l’unica specie stigobia italiana inclusa nell’allegato II della Direttiva<br />
Habitat, dove è considerata come prioritaria; la specie è inserita anche nell’allegato<br />
IV ed è pertanto sottoposta ad un rigido regime di protezione.<br />
■ Le province stigofaunistiche italiane<br />
Nel complesso delle Grotte di Oliero (Veneto)<br />
sono stati introdotti, nel 1850, alcuni esemplari<br />
di proteo provenienti dalla Slovenia<br />
Come abbiamo potuto osservare analizzando i singoli gruppi tassonomici,<br />
l’attuale distribuzione geografica delle specie stigobie in Italia è principalmente<br />
il prodotto di una serie di eventi che hanno operato in tempi antichi (i cosiddetti<br />
fattori storici) e, in minor misura, dei fattori ecologici, che si usa dire agiscano<br />
in “tempo reale”. Il ruolo di entrambi i fattori verrà discusso in dettaglio<br />
nel capitolo riguardante gli aspetti ecologici.<br />
Poiché più gruppi tassonomici mostrano storie evolutive comuni che sono<br />
state plasmate dalle vicissitudini paleogeografiche del nostro Paese, il territorio<br />
italiano può essere suddiviso in aree che presentano una certa omogeneità<br />
faunistica per quanto attiene gli endemiti che le popolano. Questi territori<br />
prendono il nome di province stigofaunistiche. Si tratta di generalizzazioni<br />
che non possono predire la composizione attuale della fauna in un singolo<br />
acquifero, che è influenzata anche da eventi locali, ma permettono tuttavia di<br />
illustrare l’attuale assetto della stigofauna italiana e spiegare la localizzazione<br />
dei più importanti centri di endemismo.<br />
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