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ni culturali e ambientali (D. Lgs. 29/10/1999 n. 490). Per<br />

questa ragione, ci sono occasioni particolari, durante le quali<br />

l’armatore stesso ha il piacere di accogliere a bordo del<br />

suo mezzo chi vuole leggere un pezzo significativo di storia<br />

della navigazione e del lavoro.<br />

Gli interventi conservativi, seguiti principalmente dall’architetto<br />

Guido Rosato, hanno mirato innanzitutto a mantenere<br />

le caratteristiche formali, tecnologiche e funzionali del Langer<br />

Heinrich e a conservare tutta l’attrezzatura di bordo, databile<br />

fra il 1915 e il 1955. Si è intervenuto sulle strutture<br />

metalliche e si sono ripristinate in diverse fasi le componenti<br />

elettromeccaniche; sono stati introdotti o sostituiti pezzi<br />

mancanti o deteriorati e, naturalmente, sono state inserite<br />

le componenti a norma (ad es. i quadri elettrici), sempre<br />

preservando le vecchie vicino alle nuove. Per avere idea della<br />

mole dei lavori, eseguiti dalle maestranze del cantiere Gino<br />

Gardella, basti pensare che la lunghezza totale dei cavi<br />

elettrici sostituiti ha superato i 4 km e che la quantità di ferro<br />

sostituita tra lamiere e profilati ha raggiunto le 100 tonnellate,<br />

circa il 4% del materiale di cui è composto il mezzo.<br />

Nell’occasione, sono state svolte indagini e analisi chimico-fisiche<br />

sui materiali costitutivi della<br />

gru, dai metalli ai legni. Intorno alla<br />

struttura è stato creato un ponteggio<br />

e il restauro ha proceduto pezzo per<br />

pezzo, per non compromettere l’operatività<br />

del Langer Heinrich. Una<br />

squadra di cinque carpentieri metallici<br />

ha rinchiodato a mano il mezzo, recuperando<br />

la prassi di un antico mestiere.<br />

Sono state anche eliminate le aggiunte<br />

incongrue ed effettuati trattamenti<br />

protettivi su molti elementi di bordo<br />

e su tutte le superfici che dovevano<br />

essere pitturate.<br />

Oggi nel mondo si conservano pochis-<br />

Il territorio e la sua storia<br />

simi esempi di questa tipologia di gru galleggiante, che ha<br />

il suo periodo di sviluppo tra la fine del XIX secolo e la seconda<br />

guerra mondiale. Nonostante la grande quantità di<br />

commissioni in quel periodo da parte delle città portuali più<br />

importanti d’Europa, pochi mezzi simili sono sopravvissuti<br />

alla distruzione. Langer Heinrich pare essere la gru galleggiante<br />

più antica, preservata nelle sue caratteristiche originarie<br />

e ancora operativa. Se svetta proprio sui palazzi di<br />

Genova lo dobbiamo a un armatore illuminato.<br />

Bibliografia e linkografia<br />

Guido Rosato (a cura di), La gru galleggiante Langer Heinrich dal 1915<br />

a oggi. Storia, tecnologia e conservazione, Genova, Erga, 2008.<br />

Guido Rosato, La tutela ed il restauro dei beni galleggianti. Note sulla<br />

condizione di applicabilità delle norme del Ministero per i Beni e<br />

le Attività Culturali, Genova, De Ferrari, 2008.<br />

www.langerheinrich.it<br />

www.langer-heinrich.de.vu<br />

A fronte<br />

La Gru Langer Heinrich ormeggiata in calata Boccardo,<br />

nel porto di Genova.<br />

Sotto a sinistra: una delle scale ad elica che salgono ai locali argani.<br />

A destra: il braccio della gru con i ganci di carico.

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