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Lettera del P. Generale - Carmelitani Scalzi

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Carissime Sorelle Carmelitane Missionarie<br />

e Carmelitane Missionarie Teresiane,<br />

Roma, 29 dicembre 2010<br />

Con gioia mi faccio presente, attraverso questo messaggio, all'Eucaristia che apre le<br />

celebrazioni <strong>del</strong>l'anno giubilare indetto a motivo <strong>del</strong> 200° anniversario <strong>del</strong>la nascita <strong>del</strong> vostro<br />

Fondatore e Padre (e nostro fratello nel Carmelo Teresiano) il Beato Francesco Palau i Quer<br />

(Francesco di Gesù, Maria e Giuseppe nel Carmelo Scalzo).<br />

Sebbene, com'è logico, competi innanzitutto a voi il compito di rendere grazie per questo<br />

anno Centenario, come anche la responsabilità nell'organizzare le celebrazioni liturgiche, pastorali,<br />

accademiche e ogni altro tipo di iniziative che programmerete, tuttavia l'intero Carmelo Scalzo deve<br />

sentirsi unito alle vostre due famiglie nel ringraziare Dio per il dono che ci ha fatto nella persona di P.<br />

Francesco Palau.<br />

Colgo questa occasione, pertanto, per incoraggiare tutta la famiglia teresiana, di cui fate<br />

parte, a collaborare con voi nelle celebrazioni di quest'anno ed impegnarsi fattivamente nelle<br />

iniziative che programmerete, e promuovendone altre a nome proprio ma sempre in contatto con<br />

voi.<br />

Giovanni Paolo II ci aveva presentato la figura di P. Francesco Palau come un imitatore di<br />

Cristo che ha fatto <strong>del</strong>la propria vita un'offerta alla Chiesa, gregge <strong>del</strong> Maestro. Effettivamente, in<br />

mezzo ai turbolenti fatti storici in cui si vide avvolto, questo pastore fu, innanzitutto, un sacerdote<br />

innamorato <strong>del</strong>la Chiesa e degli uomini, con i quali volle condividere il gioioso Mistero da lui<br />

scoperto: l'Amore di Dio che si è manifestato in Cristo e che, nella Chiesa, ci richiama all'amore<br />

reciproco.<br />

Il Beato Francesco Palau i Quer è, dunque, un uomo appassionato di Cristo e <strong>del</strong>la sua Chiesa<br />

e, di conseguenza, un uomo appassionato per l'umanità, a cui dedica il proprio servizio sotto<br />

innumerevoli forme. Ha saputo convertire le sofferenze, a cui dovette involontariamente<br />

sottomettersi, in opportunità per scrutare la volontà di Dio sulla propria vita e che ha sempre<br />

ricercato.<br />

Ma il Beato Francesco Palau è stato, innanzitutto, un Carmelitano Scalzo. E' vero che, gli<br />

avvenimenti a cui accennavo sopra, l'obbligarono ad abbandonare il chiostro, ma il suo legame con<br />

l'Ordine e l'impronta teresiana <strong>del</strong>la sua opera sono indiscutibili.<br />

Egli stesso si è proclamato “discepolo alla scuola <strong>del</strong>la mia Serafica Dottore Santa Teresa di<br />

Gesù”, e la Madre Antolina <strong>del</strong> Pilar, una <strong>del</strong>le sue prime biografe, così affermò nel 1902: “visse e<br />

morì come vero carmelitano”.<br />

Ma, oltre a questi dati, Francesco Palau si presenta a noi come un figlio di Santa Teresa per la<br />

sua impostazione carismatica, profondamente contemplativa e, allo stesso tempo, votata all'azione<br />

apostolica. Egli è, come ogni vero figlio <strong>del</strong> Carmelo teresiano, un innamorato di Cristo, di Maria e<br />

<strong>del</strong>la Chiesa.<br />

Ed è nella sua opera di fondatore dove l'impronta <strong>del</strong> Carmelo Scalzo si percepisce con<br />

maggiore nitidezza: voi, figlie sue, incarnate il sogno <strong>del</strong> Padre e, in qualche modo, anche il sogno di<br />

Santa Teresa di Gesù, vivendo un profondo impegno apostolico, secondo la volontà <strong>del</strong> Fondatore,<br />

sempre basato sull'esercizio <strong>del</strong>l'orazione contemplativa. Così vi ha volute il Padre Palau e così vi


vogliamo noi, vostri fratelli, e così vi vuole anche la Chiesa, cioè sempre presenti lì dove la carità<br />

esercita le sue opere e iniziative.<br />

Non voglio terminare questa breve lettera senza ringraziare profondamente Sua Eminenza<br />

Reverendissima Card. Lluis Martínez i Sistach per la gentilezza che ci ha riservato con il presiedere la<br />

celebrazione di apertura <strong>del</strong> Centenario, rendendo visibile la nostra profonda comunione con la<br />

Chiesa che è caratteristica <strong>del</strong> Carmelo Scalzo e, pertanto, <strong>del</strong>la famiglia palautiana.<br />

Con grande affetto,<br />

Fr. Saverio Cannistrà<br />

Preposito <strong>Generale</strong> OCD

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