LitRevue_SlovLitRev201001.indd 2 3/8/10 7:58 PM
Eva Tučná Eva Tučná RICCHEZZA, SFIDA E ISPIRAZIONE (o L’incanto delle possibilità della produzione letteraria per l’infanzia) di valori culturali stranieri nelle nostre case, in luoghi dove il sistema di valori dei tempi della società totalitaria è crollato L’afflusso e ha incontrato una struttura di diversa provenienza, ci ha spinto ad esaminare il lontano passato della produzione e fruizione delle opere letterarie per l’infanzia. Si tratta di un “passato” il cui primo capitolo iniziò ad essere scritto praticamente prima degli anni ‘60, all’epoca dell’“abilitazione” dell’aspetto infantile nella sua struttura di valori. L’“abilitazione” dell’aspetto infantile, insieme al pensiero (o, se preferite, all’accettazione del pensiero) che i bambini rappresentano dei consumatori della produzione estetica alla stessa stregua degli adulti e che quindi la letteratura a loro dedicata deve avere un valore artistico integrale, ha condotto alla “legalizzazione” di questo tipo specifico di letteratura riconoscendola come fenomeno artistico con pieni diritti nel sistema della letteratura nazionale. Questa realtà ha aperto enormi spazi alla produzione. L’aspetto infantile, “sujet général” della letteratura per l’infanzia, è diventato una ricchezza per questo settore specifico della letteratura, ma al tempo stesso anche sfida e ispirazione. È un invito, forse troppo prezioso, nello spazio creativo, nel luogo in cui il gioco incontra la conoscenza, dove il poeta non deve rinunciare a nessuna delle armi a lunga gittata della poesia2 e dove il prosatore non deve dotarsi di una “forza da gigante” affinché nella realizzazione dell’“aspetto unico e doppio” nonché nelle sembianze della “forma” possa superare passi angusti e invalicabili per poter passare attraverso le loro tenebre senza compromettere l’unità formale e contenutistica dell’opera. È un invito rivolto agli scrittori per i quali le opere per l’infanzia sono diventate una possibilità di applicazione specifica e insieme esteticamente dignitosa del loro talento. È un invito rivolto agli scrittori perfettamente consci del fatto che il lasciarsi attirare dal “magnetismo” della letteratura per l’infanzia significa accettare il principio impegnativo della creazione artistica e partire da esso per formulare il progetto altrettanto impegnativo della propria attività creativa. Grazie al carattere impegnativo di questo invito (com’è confermato anche dal nostro ritorno al “passato”, agli autori e alle opere che hanno accettato la sfida e raggiunto l’obiettivo posto dalla generazione di giovani che è arrivata dopo), oggi all’inizio del terzo millennio, Anno 14, Numero 1 possiamo parlare di valori che ci confortano – al di là del fatto che siano sorti negli spazi concessi dalla seconda metà del XX secolo. Si tratta di valori che nel pieno del crollo del sistema di valori “ereditato” dalla produzione letteraria per l’infanzia e di fronte all’afflusso di quelli provenienti da una cultura diversa mantengono il proprio diritto; o meglio devono essere considerati come il merito di attributi saturi delle costanti dei valori stessi e delle sicurezze di un processo in cui l’universalità – e non la sfera temporale, ma l’atemporalità dell’azione – è e deve essere un criterio determinante nella trasformazione del sistema dei valori (garanzia di cambiamento del sistema nel rispetto dello spazio di sviluppo). Tutto ciò che c’è di buono e positivo – quindi quello che siamo tenuti a sviluppare anche negli anni a venire, le basi su cui dobbiamo costruire a presente e ciò che in qualità di costante di valori selettiva deve entrare a far parte del processo del confronto, dell’interstratificazione e della valutazione dei valori culturali e letterari – è sorto negli anni ’60 nello spazio della produzione e della fruizione della letteratura per l’infanzia come garanzia di una creazione di valori con validità che prescinde dal tempo. Oggi, a distanza di anni, possiamo osservare che la formulazione del programma e dell’invito della nuova ondata di letteratura per l’infanzia nel ’60 fu un atto di coraggio. L’abilitazione dell’aspetto infantile del “sujet général” della letteratura per l’infanzia e il relativo approccio frontale della produzione corrisponde allo status della società, ad un punto di vista comune all’intera società per quanto riguarda la valutazione della generazione dei giovani e il rapporto con essa (un punto di vista che è fuoriuscito dai principi e dagli ideali del mondo socialista). Più precisamente, questa abilitazione è collegata o addirittura si ribella contro quei principi e meccanismi che agiscono deformando il processo di produzione e fruizione della letteratura per l’infanzia. È una ribellione ricoperta dalla plastica dello scambio generazionale e dal rumore che disturba tale scambio, distogliendo alla fin fine l’attenzione da quello che è un programma composto da dichiarazioni dirette contro tutto - e in particolare contro quella sorta di “accalappiamento mirato delle menti dei giovani lettori” che in scala maggiore o minore è stato promosso dalla | 1 RIVISTA DI LETTERATURA SLOVACCA LitRevue_SlovLitRev201001.indd B1 3/8/10 8:06 PM