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sponsabile del progetto, il quale darà in cambio un numero di<br />

pacchi di riso (alimento simbolico), che saranno donati al rappresentante<br />

della Caritas di Casalnuovo, che si prenderà cura di<br />

distribuirli a famiglie bisognose. I soldi raccolti saranno devoluti,<br />

invece, alla <strong>com</strong>unità missionaria di Villaregia di Lima, nella<br />

persona del giovane missionario di Casalnuovo padre Antonio<br />

D’Alisa, il quale provvederà a sostenere le mense per i bambini<br />

di Lima. In questo modo si sensibilizzeranno i bambini alla<br />

solidarietà, principio base di ogni civiltà e si creerà un ponte<br />

tra le famiglie bisognose di Lima e quelle di Casalnuovo, creando<br />

un’occasione di solidarietà tra due mondi lontani, ma ac<strong>com</strong>unati<br />

dalla sofferenza per la povertà. Il progetto è stato chiamato<br />

Los Nadas, ossia “niente”, proprio in riferimento a coloro<br />

che non hanno niente.<br />

“Abbiamo pensato che il sostegno concreto dei bambini della sua<br />

scuola, e di tutte le scuole di Casalnuovo, potesse alleviare, anche se<br />

per poco, le difficoltà primarie dei bambini di queste realtà” dichiara<br />

l’assessore alle politiche sociali, Antonio Corcione, per il<br />

quale “Los Nadas è il progetto che sosteniamo e chiederemo di sostenere<br />

alle scuole del territorio, alla città. Prevede al centro delle nostre<br />

attività la distribuzione del Riso <strong>com</strong>e simbolo dell'alimento fondamentale<br />

dell'umanità. L'euro che chiederemo simbolicamente a tutti<br />

servirà a sostenere le attività della Comunità di villa regia svolte<br />

dal nostro concittadino missionario in Perù, Antonio D'alisa, per i<br />

bambini e le famiglie di Lima in Perù. Il Pacco di riso verrà poi dato<br />

alle caritas locali. Un modo concreto per unire le povertà del mondo.<br />

Un modo per far crescere il germe della solidarietà tra i popoli”.<br />

Casalnuovo e Lima, quindi, unite dal ponte della solidarietà!<br />

Marina Greco<br />

Aperto il Laboratorio di Cabaret<br />

“Ridi che ti passa” con Giulio Carfora<br />

Venerdì 5 aprile c’è stata l’inaugurazione del nuovo laboratorio<br />

di Cabaret, intitolato “Ridi che ti passa” diretto da Giulio<br />

Carfora, divenuto ormai un’icona del territorio afragolese per la<br />

sua decennale esperienza nell’arte e nello spettacolo.<br />

Al teatro Sant’Antonio, i presentatori Mago Tobia e Marcella<br />

Amiranda hanno introdotto una serata esilarante di sketch<br />

<strong>com</strong>ici. Ospite d’onore della serata è stata Rosa Miranda, lieta e<br />

onorata della sua partecipazione. Protagonisti assoluti sono stati<br />

loro, i <strong>com</strong>ici, a <strong>com</strong>inciare da Giulio Carfora, che scatena risa-<br />

Serata inaugurale per Ridi che ti passa al Teatro Sant’Antonio<br />

te all’impazzata con la sua spontaneità e simpatia innata. Gli altri<br />

cabarettisti sono: Gennaro De Rosa, Antonio Riscetti, Enzo<br />

Costanza, Salvatore Turco, Enzo Catapano, Luca Frescofiore,<br />

Tommy Mellone, Peppe Gallo, Gennaro Pizzano, Stefano Russo,<br />

Joe Esposito e Simona Pugliese. Tutti bravi, alcuni esperti,<br />

altri meno, molti disinvolti, alcuni un po’ impacciati, ac<strong>com</strong>unati<br />

dalla voglia di far ridere, di far divertire il pubblico, di rendere<br />

piacevole la serata e mostrare la forza di volontà che caratterizza<br />

ogni artista. Le altre date degli spettacoli sono state il 19<br />

aprile e il 1 maggio. Il prezzo del biglietto è di 4 euro per gli<br />

M ISCEL LANEA ‹‹<br />

adulti e 3 euro per i bambini, con servizio di animazione. Un<br />

prezzo accessibile a chiunque e che consente a chi non può permettersi<br />

un biglietto nei teatri importanti del territorio di andare<br />

a vedere lo spettacolo con la famiglia e di trascorrere un po’ di<br />

tempo in allegria. Parola d’ordine: sorridi e non pensare ai problemi,<br />

a ciò che ti affligge, alla vita quotidiana. Questo è il motto<br />

di Giulio che, da sempre, ama far divertire la gente. Artefice<br />

e fondatore della <strong>com</strong>pagnia dei saltimbanchi, artisti di strada,<br />

di circo. Lo scorso mese è inoltre partita l’accademia nazionale<br />

del clown, un corso professionale per clown e animatori. Lo scopo<br />

è quello di far emergere il clown che c’è in ognuno di noi.<br />

Iniziative nuove che stimolano la creatività e portano sul territorio<br />

una nuova aria di divertimento e serenità.<br />

Cinzia Lanzano<br />

Centinaia di afragolesi all’udienza con<br />

Papa Francesco in piazza San Pietro<br />

Il 24 aprile del mese scorso migliaia di fedeli sono accorsi in<br />

piazza San Pietro per partecipare all’udienza del nuovo Pontefice.<br />

Sono stati riservati circa 6.000 posti per l’undicesimo decanato<br />

della Diocesi di Napoli. Il decano, Don Massimo Vellutino,<br />

parroco della Chiesa di San Giorgio di Afragola, ha proposto<br />

alle altre parrocchie del territorio afragolese di prendere parte<br />

a quest’evento per dare testimonianza di fede e accoglienza a<br />

Papa Francesco. L’invito è stato accolto con molto entusiasmo,<br />

tanto che, da Afragola, sono partiti più di 30 autobus, per raggiungere<br />

la Capitale.<br />

L’udienza è iniziata, intorno alle undici, preceduta dal saluto<br />

del Pontefice tra la folla sulla sua papa-mobile. Piazza San Pietro<br />

era colma di gente, arrivata da ogni parte del mondo; qualcuno<br />

era lì già dal giorno prima, altri partiti in nottata e altri ancora<br />

che si affrettavano per riuscire a superare le file chilometriche<br />

che precedevano l’accesso alla piazza. La folla non si è lasciata affliggere<br />

dal caldo anzi , i loro volti irradiavano una grande gioia;<br />

foulard colorati al vento e giovani che cantavano e danzavano<br />

hanno creato un’atmosfera suggestiva e di festa. Papa Francesco<br />

ha parlato alla folla con toni molto semplici e messaggi forti. Ha<br />

esordito il suo discorso augurando ai “fratelli e sorelle, buongiorno!”,<br />

instaurando così un contatto diretto con il popolo.<br />

Durante la sua orazione, vi era un silenzio quasi paradossale; erano<br />

tutti molto attenti alle sue parole, così semplici ma che arrivano<br />

diritte al cuore. Durante l’udienza il Papa ha riflettuto su<br />

tre testi evangelici : quella delle “tre vergini”, “dei talenti” e quella<br />

del “giudizio finale”. Ha ricordato ai cristiani di credere nella<br />

vita, nella morte ma soprattutto di credere che il Signore ritornerà<br />

sulla terrà “per giudicare i vivi e i morti”. Papa Francesco invita<br />

i cristiani a tenere salda la fede, viva la speranza, preparati al<br />

bellissimo incontro con Cristo, senza addormentarci, senza dimenticarci<br />

della presenza di Dio perché afferma Francesco: “La<br />

vita dei cristiani addormentati è una vita triste, non è una vita felice”.<br />

Il secondo messaggio è rivolto ai giovani; li invita a riflettere<br />

sui propri talenti, a ricercarli e metterli a servizio degli altri,<br />

senza sotterrarli poiché “la vita non ci è data perché la conserviamo<br />

gelosamente per noi stessi, ma ci è data perché la doniamo”.<br />

Continua dicendo: “Cari giovani, abbiate un animo grande! Non<br />

abbiate paura di sognare cose grandi!”. A queste parole i giovani<br />

hanno risposto con un forte applauso. Il Pontefice è riuscito ad<br />

arrivare all’animo dei giovani , toccando i loro cuori; così ci conferma<br />

durante una breve intervista una giovane ragazza della<br />

gioventù francescana della Basilica di Sant’Antonio in Afragola:<br />

“Papa Francesco ci ha dato una forte testimonianza di umiltà e fede<br />

. Dovremmo accogliere tutti il suo messaggio e capire quali sono<br />

le vie giuste da percorrere. Noi giovani non dobbiamo perdere la<br />

speranza ma continuiamo a gioire e sognare”. Infine conclude il<br />

suo discorso con qualche parola sul brano del giudizio finale, in<br />

cui viene descritta la venuta del Signore quando >><br />

Anno XX - numero 335 - Sabato 11 maggio 2013 Cogito • 21

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