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a cura di Giorgio Civati ed Emilio Olzi - Anafi

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NUOVI TORI IN PROVA<br />

Caselle Zillus CR 4557V CO.F.A. - Sospiro (CR)<br />

Royal Idevra Avalon ET CR 4951V C.I.Z. - S. Miniato (PI)<br />

Donal Duster Glittel ET CR 8991V Intermizoo - Padova<br />

Ansal Patron Zizu ET TL CR 9034V C.P.F.A. - Curtatone (MN)<br />

Royal Idevra Alcazar ET CR 47597U C.I.Z. - S. Miniato (PI)<br />

9612 Mon<strong>di</strong>al98 TL F. 97026126 CO.F.A. - Sospiro (CR)<br />

Brivio Shallet Jacky Gap ET LC 498 C.F.A. Chiacchierini - Perugia<br />

Del Santo Ottavio ET MI 31099O E.L.P.ZOO - Zorlesco (LO)<br />

Del Santo Ingot Denaro ET MI 31100O Semenitaly - Modena<br />

Del Santo Artico ET MI 31101O CO.F.A. - Sospiro (CR)<br />

Confini Hully Gully ET MN 33611N CO.F.A. - Sospiro (CR)<br />

Oddolini Carson ET MO 7255E E.L.P.ZOO - Zorlesco (LO)<br />

Eastland Impress NL 213133379 Intermizoo - Padova<br />

H-Stiens Rick Rudder NL 839403247 Intermizoo - Padova<br />

Casabianca Bristol Lan<strong>di</strong>s ET PC 11276E C.I.Z. - S. Miniato (PI)<br />

Casabianca Bristol Sully ET PC 11277E Semenitaly - Modena<br />

All. Nure Megabuck Joint PC 11297E C.F.A. Chiacchierini - Perugia<br />

Whites R<strong>ed</strong>dy R PV 2552D Italgenetics - Varese<br />

Pirocco Megabuck Arcade ET PV 2913D CO.F.A. - Sospiro (CR)<br />

Tripo<strong>di</strong> Mason Afford ET RC 6211 C.I.Z. - S. Miniato (PI)<br />

Tripo<strong>di</strong> Mason Palio ET RC 6213 Italgenetics - Varese<br />

Tripo<strong>di</strong> Duster Breakdown ET RC 6214 C.I.Z. - S. Miniato (PI)<br />

CZ Formation Renoir RE 22702H Semenitaly - Modena<br />

CZ Ingot Rommel ET RE 22704H Genetica 2000 - Reggio E.<br />

Concato Urone ET RO 49365 Semenitaly - Modena<br />

Valmadre Colico VA 25523 Intermizoo - Padova<br />

Ciro VA 25564 C.P.F.A. - Curtatone (MN)<br />

Maino Corsaro Pirsi ET VI 5820C Genetica 2000 - Reggio E.<br />

Bernar<strong>di</strong>s Granite Cospa IT 130UD014B028 Intermizoo - Padova<br />

I dati genealogici dei presenti torelli sono pubblicati a pagina 107.<br />

GUIDO ONGARO<br />

DIRETTORE<br />

ITALSERVICE<br />

Dal 1 o settembre Guido Ongaro è<br />

il nuovo <strong>di</strong>rettore dell’Italservice, la<br />

società <strong>di</strong> servizi per la selezione<br />

controllata dall’<strong>Anafi</strong> e coor<strong>di</strong>natore<br />

dell’area tecnica <strong>Anafi</strong>.<br />

Nato a Milano nel 1954 si è <strong>di</strong>plomato<br />

presso l’Istituto tecnico industriale<br />

Feltrinelli nel ’73 <strong>ed</strong> ha conse-<br />

Guido Ongaro<br />

guito la laurea in Scienze Agrarie<br />

con il massimo dei voti nell’80. Ongaro<br />

ha seguito il corso <strong>di</strong> programmazione<br />

base Fortran/Cobol nel ’72<br />

<strong>ed</strong> il corso base IBM As/400 nel ’95.<br />

Dopo un anno <strong>di</strong> insegnamento<br />

presso la scuola me<strong>di</strong>a statale “Pini“<br />

<strong>di</strong> Milano, ha iniziato la propria<br />

esperienza professionale presso l’Associazione<br />

Italiana Allevatori, dalla<br />

quale è stato assunto nell’80, come<br />

ispettore ai controlli funzionali. Dal<br />

’90 al ’95 ha ricoperto l’incarico <strong>di</strong><br />

Responsabile dell’Ufficio coor<strong>di</strong>namento<br />

<strong>ed</strong> ispezioni <strong>di</strong> Crema e dal<br />

’96 al ’98 quello <strong>di</strong> Responsabile dell’Ufficio<br />

Centrale dei Controlli <strong>di</strong> Roma<br />

e <strong>di</strong> Coor<strong>di</strong>natore dell’Area tecnica.<br />

Sue ulteriori esperienze professionali<br />

hanno riguardato dal ’76 al ‘79<br />

consulenze presso un gruppo <strong>di</strong><br />

aziende agricole della provincia <strong>di</strong><br />

Milano con mansioni <strong>di</strong> gestione degli<br />

aspetti zootecnici, alimentari e <strong>di</strong><br />

interfaccia con l’Apa <strong>di</strong> Milano.<br />

Ongaro è sposato, ha una figlia,<br />

parla correntemente l’inglese.<br />

Al neoincaricato <strong>di</strong>rettore Italservice<br />

l’<strong>Anafi</strong> augura un proficuo e sereno<br />

lavoro.<br />

MARIE VIDA È IL<br />

NUOVO PRESIDENTE<br />

DELLA JERSEY<br />

Il nuovo Consiglio Direttivo della<br />

Associazione Nazionale Jersey Italiana<br />

ha eletto Marie Vida, Allevatore<br />

della provincia <strong>di</strong> Milano e Lo<strong>di</strong>,<br />

presidente della razza.<br />

Alla neoeletta <strong>ed</strong> al presidente<br />

uscente, Marcello Di Ciommo, l’<strong>Anafi</strong><br />

e «Bianco Nero» porgono i più sentiti<br />

auguri per i loro futuri impegni.<br />

UN SERVIZIO<br />

PER GLI ALLEVATORI<br />

La segnalazione<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>sponibilitˆ <strong>di</strong> embrioni<br />

<strong>di</strong> alto livello su ÇBianco NeroÈ<br />

<strong>ed</strong> Internet<br />

La segnalazione da parte degli<br />

interessati deve esclusivamente<br />

riguardare embrioni prodotti in<br />

Italia che abbiano ascendenti,<br />

madre e padre, rispettivamente<br />

Rank 99 e Rank 95 e va in<strong>di</strong>rizzata<br />

all’Ufficio del Centro Genetico<br />

<strong>Anafi</strong>, via Bergamo 292 loc. Migliaro,<br />

all’attenzione del dr. Francesco<br />

Brun, tel. 0372/474214, fax<br />

0372/474203.<br />

L’in<strong>di</strong>rizzo del sito Internet sarà:<br />

www. embryoitalia.com.<br />

Caro «Bianco Nero»,<br />

forse non dovrei raccogliere provocazioni<br />

(anche se non in<strong>di</strong>rizzate <strong>di</strong>rettamente<br />

al sottoscritto), ma ho appena<br />

finito <strong>di</strong> leggere la lettera <strong>di</strong><br />

Oitana relativa al mio articolo del<br />

numero <strong>di</strong> febbraio ’98 e mi viene<br />

da pensare; perciò mi sembra giusto<br />

continuare quell’ottimo rapporto che<br />

sono contento <strong>di</strong> avere con le pagine<br />

della nostra rivista, come allevatore<br />

e null’altro.<br />

Ma an<strong>di</strong>amo con or<strong>di</strong>ne. Quando<br />

in gennaio scrissi l’articolo in questione,<br />

mi venne da pensare; mi<br />

venne da pensare al fatto che in Italia<br />

ci sono circa 7700 bovine rank<br />

99, quin<strong>di</strong> potenziali madri <strong>di</strong> toro,<br />

BIANCO NERO 8/98 85


poi mi venne da pensare che <strong>di</strong> queste<br />

più o meno la metà non hanno<br />

alcuni requisiti (magari <strong>di</strong> carattere<br />

morfologico o genealogico o sanitario),<br />

e che forse un migliaio non raggiungono<br />

sufficienti limiti produttivi;<br />

poi mi venne da pensare a quelle<br />

che non <strong>di</strong>spongono d’in<strong>di</strong>ce genetico<br />

per l’ICM positivo e a quelle che<br />

non hanno un in<strong>di</strong>ce sufficientemente<br />

alto a proteina chili. Così pensai<br />

che ne restano circa 2000, ipotizzando<br />

numeri che auspico siano meno<br />

ottimisti rispetto alla realtà; e mi<br />

venne da pensare che, se come da<br />

statistiche la metà dei figli <strong>di</strong> queste<br />

bovine sono femmine, rimangono<br />

circa 1000 soggetti maschi da considerare<br />

vali<strong>di</strong> o meno sotto <strong>di</strong>versi<br />

aspetti genetici e sanitari.<br />

Alla fine alcuni <strong>di</strong> questi saranno<br />

acquistati dai Centri <strong>di</strong> F.A. e altri no;<br />

allora mi venne da pensare che alcuni<br />

<strong>di</strong> quelli non scelti si son visti soffiare<br />

il posto da torelli importati e<br />

che in questo modo gli allevatori italiani<br />

hanno sempre meno interesse a<br />

«fare» torelli che non saranno mai<br />

presi, perché <strong>di</strong> 1000 ne verranno<br />

scelti circa 400 (gli altri 130-135 sono<br />

esteri); per non pensare pure alle<br />

vacche con più figli, che riducono il<br />

numero totale delle madri <strong>di</strong> toro.<br />

Così scrissi il pezzo e lo mandai.<br />

Ora, mi viene da pensare che<br />

qualcuno può non con<strong>di</strong>videre le<br />

mie opinioni e considerazioni; poi<br />

mi viene da pensare che il mio è un<br />

articolo smaccatamente «pro» allevatori<br />

italiani, anche per i tanti allevatori<br />

italiani che sperano o sognano<br />

<strong>di</strong> dare un torello alla F.A. e non sono<br />

premiati perché si va a prendere<br />

i tori «già fatti» all’estero. Poi mi vie-<br />

ne da pensare che il mio scritto era<br />

rivolto soprattutto ai Centri e che<br />

inoltre cr<strong>ed</strong>evo d’avere esposto chiaramente<br />

i problemi su cui riflettere.<br />

Quin<strong>di</strong> mi viene da pensare a come<br />

mai un allevatore italiano si sente<br />

chiamato in causa da un articolo anche<br />

a suo favore; allora mi viene da<br />

pensare che deve esserci qualche interesse<br />

<strong>di</strong>etro, mi viene da pensare<br />

che quell’allevatore poteva onestamente<br />

mettere che è membro <strong>di</strong><br />

un’organizzazione commerciale che<br />

importa animali <strong>ed</strong> embrioni dall’estero<br />

(che non è una colpa); in più,<br />

che lo stesso non deve aver letto la<br />

seconda parte del mio pezzo, dove<br />

riporto i numeri ufficiali – che danno<br />

manforte alle mie idee (sono anni<br />

che non esce bene in classifica un<br />

torello importato esclusi pochi tra<br />

quelli delle prove incrociate – e forse<br />

sarà anche un caso, ma quando i<br />

casi sono troppi...).<br />

Mi viene da pensare che, nel contestare<br />

che la F.A. ha «solamente» accelerato<br />

il progresso genetico/sanitario,<br />

mi piacerebbe sapere che cos’altro<br />

ha fatto realmente la F.A. su larga<br />

scala; mi viene da pensare che, enfatizzando<br />

volutamente la considerazione<br />

sul toro in monta naturale per<br />

<strong>di</strong>mostrare l’importanza delle madri,<br />

non ho mai sostenuto che bisogna<br />

ritornare a tale pratica. Mi era semplicemente<br />

venuto da pensare che<br />

solo l’allevatore attento che conosce<br />

gli animali, in taluni casi, può dare<br />

al sire analyst una dritta che il certificato<br />

non può rivelare. Mi viene da<br />

pensare poi che qualcuno attribuisce<br />

spesso alla genetica una sorta <strong>di</strong> onnipotenza,<br />

quando si sa che la sua<br />

incidenza in un’azienda è <strong>di</strong> un ter-<br />

TORI CON MADRE ESTERA E PRIMA PROVA UFFICIALE NEL 1998<br />

zo più o meno; e mi viene da pensare<br />

che certe persone sono molto<br />

pronte a scattare in pie<strong>di</strong> quando si<br />

tratta <strong>di</strong> contestare, ma si nascondono<br />

nel mucchio quando invece si<br />

tratta <strong>di</strong> proporre costruttivamente.<br />

Infine, mi viene da pensare che ogni<br />

allevatore <strong>di</strong> Frisona Italiana si deve<br />

sentire <strong>di</strong> poter <strong>di</strong>re la sua sulla rivista<br />

dell’Associazione Nazionale <strong>di</strong><br />

cui fa parte. Poi mi viene da pensare<br />

che forse a volte penso troppo; ma<br />

mi viene da pensare. E scrivo.<br />

Alcuni commenti, ora, per Assogene<br />

sull’articolo a pag. 33-34 del<br />

numero <strong>di</strong> giugno.<br />

A parte che Cerlini conosce bene<br />

la <strong>di</strong>fferenza tra In<strong>di</strong>ce Pe<strong>di</strong>gree e<br />

In<strong>di</strong>ce Previsto, ma vi siete accorti<br />

che il contenuto (tecnico) del vostro<br />

articolo <strong>di</strong>scorda chiaramente dalle<br />

spiegazioni sui calcoli dei Pe<strong>di</strong>gree<br />

date da Fabiola Canavesi su giugno<br />

’97 e pure con la replica ad Oitana<br />

da parte dell’Ufficio Ricerca e Sviluppo?<br />

(Basta una normale calcolatrice<br />

per <strong>di</strong>mostrarlo). E poi perché utilizzate<br />

sempre esempi <strong>di</strong> torelli buoni<br />

(<strong>di</strong> cui non si lamenta nessuno) e<br />

non quelli dei torelli meno promettenti<br />

per i motivi esposti nel mio articolo<br />

(madri con lattazioni o morfologia<br />

scarse, per <strong>di</strong>rne un paio)?<br />

Inoltre, mi pare che la parte meno<br />

«scientifica» e più «empirica» del mio<br />

pezzo non l’abbia letta quasi nessuno<br />

<strong>ed</strong> era quella che mi interessava<br />

maggiormente: avete mai provato a<br />

contare (qui bastano invece poche<br />

<strong>di</strong>ta) quanti tori <strong>di</strong> provenienza estera<br />

escono veramente bene in Italia a<br />

ogni rilascio degli in<strong>di</strong>ci? Io non ho<br />

mai detto che è del tutto inutile por-<br />

Nome toro Matricola Padre Matricola madre Nonno materno Latte % gr. Kg gr. % pr. Kg pr. ILQM Rank Tipo ICM<br />

Mascherina Progress ET TL FE 44963E Leadman US 12877935 Rotate 1588 0,13 71 0,16 65 2284 99 1,06 0,75<br />

Holmark F. 92001590 Tesk US 12532410 Mark 1386 –0,09 41 0,12 55 2014 96 1,68 1,68<br />

Gourgeon TL F. 91005769 Frontier US 12710780 Rotate 1630 –0,08 50 0,06 56 1915 95 0,84 1,62<br />

ABS Janh ET EE 10539X Target US 13609046 Melwood 574 0,18 38 0,17 33 1615 88 1,38 1,96<br />

Freud F. 90029784 Blackstar US 11309753 Bell 662 0,22 45 0,17 36 1613 88 1,13 1,37<br />

Hoist TL (*) F. 92005466 Mascot CD 4679644 Cleitus 910 0,05 38 0,15 42 1518 85 –9,99 –9,99<br />

ABS Henley ET EE 10541X Cubby US 14335574 Leadman 1336 0,02 50 0,02 43 1437 82 0,88 1,13<br />

ABS Prince DK ET EE 10604X Tesk US 12423146 Rotate 1708 –0,16 45 –0,07 45 1392 81 1,81 1,93<br />

Siemens Runway ET E. 668189 Leadman US 12717615 Mark 510 0,24 42 0,11 26 1348 79 1,01 1,92<br />

Facility F. 90049563 Promise US 12741730 N<strong>ed</strong> Boy 557 0,30 49 0,16 32 1341 79 0,08 0,38<br />

Horion F. 92000990 Cubby US 13136109 N<strong>ed</strong> Boy 1495 –0,16 38 0,05 51 1314 78 0,52 –0,70<br />

Ibroeks TL (*) F. 93411473 Festus US 14012209 Blackstar 894 –0,03 30 0,09 36 1207 74 –9,99 –9,99<br />

MEDIA (per Tipo e ICM esclusi*) 1104 0,05 45 0,10 43 1583 85 1,04 1,20<br />

BIANCO NERO 8/98 86


tare all’estero una parte dei nostri<br />

capitali per investire in genetica, <strong>di</strong>co<br />

solo che certi tori si fa davvero<br />

fatica a usarli; parlo <strong>di</strong> tori con madri<br />

a 3,00% <strong>di</strong> proteine in Paesi con<br />

me<strong>di</strong>e nazionali <strong>di</strong> quasi 3,50%, <strong>di</strong><br />

madri con meno <strong>di</strong> 90 q.li <strong>di</strong> latte<br />

con le nostre primipare rank 99 quasi<br />

stabilmente oltre i 100. L’Italia non<br />

ha <strong>di</strong> sicuro da recuperare, a livello<br />

<strong>di</strong> selezione holstein, quello che altri<br />

Paesi (Nuova Zelanda, Francia,<br />

Olanda, per esempio) hanno avuto<br />

negli ultimi anni da recuperare; perciò<br />

attingere in così alta percentuale<br />

all’estero non so se sia veramente<br />

opportuno, non per l’estero in sé,<br />

ma per come si tras<strong>cura</strong>, a volte,<br />

quello che <strong>di</strong> buono abbiamo in Italia.<br />

Infine, la quota al 25% dei torelli<br />

<strong>di</strong> provenienza estera da mettere in<br />

prova annualmente non l’hanno certo<br />

chiesta gli allevatori italiani, alla<br />

Commissione Tecnica Centrale dell’<strong>Anafi</strong>,<br />

ma magari i Centri che ci <strong>di</strong>cono<br />

sempre, attraverso le loro scelte,<br />

che latte dovremo mungere domani<br />

dalle nostre vacche (e speriamo<br />

che non si sbaglino).<br />

Comunque grazie all’Assogene<br />

per avere raccolto l’invito a parlare<br />

del problema; tutti speriamo che<br />

l’<strong>Anafi</strong> riesca a perfezionare il sistema<br />

<strong>di</strong> calcolo dei Pe<strong>di</strong>gree, per fornire<br />

informazioni tecniche sempre<br />

più precise e corrette. A tal proposito,<br />

allego una tabella con i dati ufficiali<br />

dei tori con madre estera che<br />

hanno avuto la prima prova in marzo<br />

e in giugno ’98. Con stima, saluto<br />

e ringrazio «Bianco Nero» per l’attenzione<br />

e lo spazio.<br />

Davide Cerlini<br />

allevatore <strong>di</strong> Reggio Emilia<br />

DALL’UOFAA<br />

Dal 27 al 30 Ottobre 1998 l’UO-<br />

FAA organizza un corso full-time <strong>di</strong><br />

mascalcia e pareggio funzionale, ad<br />

in<strong>di</strong>rizzo prevalentemente pratico,<br />

destinato ad allevatori e tecnici nel<br />

campo bovino. Docenti saranno professionisti<br />

specialisti del settore.<br />

Al termine verrà rilasciato un attestato<br />

<strong>di</strong> frequenza.<br />

Per informazioni rivolgersi alla segreteria<br />

UOFAA - Tel. 0382/483205.<br />

NOVITÀ DAL<br />

CENTRO GENETICO<br />

a <strong>cura</strong> <strong>di</strong> <strong>Giorgio</strong> <strong>Civati</strong> <strong>ed</strong> <strong>Emilio</strong> <strong>Olzi</strong><br />

RACCOMANDAZIONI<br />

PER L’ALLEVAMENTO<br />

DEI VITELLI DESTINATI ALLA<br />

FECONDAZIONE ARTIFICIALE<br />

Nel corso <strong>di</strong> quest’anno sono stati<br />

organizzati dall’AIA, in collaborazione<br />

con tutte le altre componenti del<br />

sistema allevatori (Apa, Ara, Ana<br />

ecc.), una serie <strong>di</strong> corsi <strong>di</strong> formazione<br />

del personale sulla qualità totale.<br />

Si tratta <strong>di</strong> tecniche mirate al miglioramento<br />

continuo dei processi <strong>di</strong> lavoro<br />

<strong>ed</strong> alla qualità dei sevizi erogati.<br />

Anche parte personale dell’<strong>Anafi</strong><br />

ha partecipato a questo programma<br />

<strong>di</strong> formazione, a cui sono seguite<br />

una serie <strong>di</strong> applicazioni pratiche.<br />

Una <strong>di</strong> queste ha riguardato l’attività<br />

del centro genetico. Nell’ambito <strong>di</strong><br />

un gruppo <strong>di</strong> lavoro che comprendeva<br />

rappresentanti dell’Anarb, dell’Assogene<br />

e del CNR si è analizzata<br />

l’attività dei centri genetici e dei centri<br />

<strong>di</strong> F.A., con lo scopo <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare<br />

i punti critici e <strong>di</strong> standar<strong>di</strong>zzare e<br />

omogeneizzare le varie attività del<br />

processo <strong>di</strong> produzione <strong>di</strong> materiale<br />

seminale <strong>di</strong> tori provati.<br />

Riteniamo utile pubblicare alcuni<br />

estratti <strong>di</strong> questo lavoro che riguardano<br />

<strong>di</strong>rettamente l’attività degli allevatori.<br />

Iniziamo questa serie <strong>di</strong> pubblicazioni<br />

dalle raccomandazioni per<br />

l’allevamento dei vitelli destinati alla<br />

Fecondazione Artificiale.<br />

Scopo <strong>di</strong> questa nota, è <strong>di</strong> suggerire,<br />

oltre alle normali norme <strong>di</strong><br />

buon allevamento, quei particolari<br />

aspetti che possono precludere l’avvio<br />

<strong>di</strong> un soggetto alla F.A. e <strong>di</strong> sottolineare<br />

quelli che maggiormente<br />

influenzano la capacità produttiva <strong>di</strong><br />

seme del toro. L’obiettivo è quello <strong>di</strong><br />

ottenere un soggetto indenne da tutte<br />

quelle patologie trasmesse con il<br />

seme e che possa produrre il più<br />

precocemente possibile.<br />

Caratteristiche sanitarie<br />

dell’allevamento<br />

L’allevamento <strong>di</strong> origine deve essere<br />

ufficialmente indenne da:<br />

– tubercolosi,<br />

– brucellosi,<br />

– leucosi.<br />

Parto e prime cure<br />

Il parto deve avvenire nel modo<br />

più igienico possibile, per evitare<br />

che il vitello possa contrarre dalla<br />

madre qualche malattia. Il trattamento<br />

del cordone ombelicale assume<br />

notevole importanza per prevenire<br />

l’insorgere <strong>di</strong> infiammazioni <strong>ed</strong> infezioni<br />

che possono dare luogo ad<br />

una onfaloflebite (infiammazione<br />

dell’ombelico). L’onfaloflebite può<br />

causare nel vitello la mancata chiusura<br />

della porta erniaria, che è causa<br />

<strong>di</strong> non ammissione ai centri genetici.<br />

Il vitello va allontanato dalla madre<br />

il più precocemente possibile e allevato<br />

in isolamento. Per isolamento si<br />

intende una <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> almeno <strong>di</strong>eci<br />

metri tra le gabbie singole, l’utilizzo<br />

in modo esclusivo <strong>di</strong> un eventuale<br />

locale al chiuso, attrezzature, secchi<br />

<strong>di</strong> abbeverata e mangiatoie appositamente<br />

destinate solo a questo animale.<br />

L’allevamento in isolamento è la<br />

profilassi migliore che si possa fare<br />

per un can<strong>di</strong>dato alla fecondazione<br />

artificiale.<br />

Decornazione<br />

I centri genetici accettano solo torelli<br />

decornati. L’operazione offre<br />

migliori risultati se praticata nelle<br />

primissime settimane <strong>di</strong> vita.<br />

Vaccinazioni<br />

Sono assolutamente vietate le vaccinazioni<br />

per la I.B.R. dei vitelli can<strong>di</strong>dati<br />

alla F.A. con qualsiasi tipo <strong>di</strong><br />

vaccino.<br />

Sono consigliabili le vaccinazioni<br />

per tricofitosi e papillomatosi.<br />

Problematiche I.B.R.<br />

L’I.B.R. è la principale causa <strong>di</strong><br />

non accettazione ai centri genetici<br />

dei vitelli destinati alla F.A. Le normative<br />

vigenti richi<strong>ed</strong>ono che il vitello<br />

sia negativo alla ricerca sierologica<br />

all’età <strong>di</strong> cinque mesi, <strong>ed</strong> al momento<br />

dell’ingresso al centro genetico.<br />

Per ridurre il rischio <strong>di</strong> infezione<br />

da I.B.R., nelle aziende in cui tale<br />

patologia è presente, è necessario:<br />

– isolare dalla nascita il vitello<br />

dalla madre e dagli altri adulti;<br />

– somministrare colostro indenne<br />

da I.B.R. che può essere: 1. della<br />

madre se questa non è stata vaccinata<br />

<strong>ed</strong> è accertata negativa per I.B.R.;<br />

2. della banca del colostro negativo,<br />

eventualmente <strong>di</strong>sponibile in azienda;<br />

3. da prodotti esenti da anticorpi<br />

I.B.R. recentemente <strong>di</strong>sponibili sul<br />

mercato;<br />

– non vaccinare per I.B.R., con<br />

nessun tipo <strong>di</strong> vaccino, il soggetto.<br />

BIANCO NERO 8/98 87


Allevamento nei primi mesi<br />

<strong>di</strong> vita<br />

Poiché il raggiungimento della<br />

maturità sessuale (inizio della produzione<br />

<strong>di</strong> seme) è altamente influenzata<br />

da un ottimale sviluppo e accrescimento<br />

nei primi mesi <strong>di</strong> vita, è essenziale<br />

che il vitello sia allevato nel<br />

miglior modo possibile (con alimenti<br />

<strong>di</strong> buona qualità e in con<strong>di</strong>zioni igienico<br />

ambientali adeguate).<br />

Lo scarso sviluppo è una delle cause<br />

<strong>di</strong> non accettazione nei centri genetici.<br />

È opportuno concludere lo svezzamento<br />

entro i quattro mesi <strong>di</strong> età.<br />

Poiché nei centri genetici l’alimentazione<br />

è a base <strong>di</strong> fieno e mangime<br />

non è consigliabile alimentare i vitelli<br />

con unife<strong>ed</strong>.<br />

Preparazione<br />

della documentazione sanitaria<br />

per l’invio a un centro genetico<br />

In risposta alla domanda <strong>di</strong> ammissione<br />

al centro genetico riceverete<br />

comunicazione della data <strong>di</strong> ingresso<br />

del vostro torello con allegati<br />

i modelli sanitari da pre<strong>di</strong>sporre.<br />

Gli accertamenti <strong>di</strong>agnostici previsti<br />

devono iniziare per tempo e precisamente<br />

25-30 giorni prima della<br />

data prevista <strong>di</strong> ammissione e devono<br />

essere eseguiti dalla ASL <strong>di</strong> competenza.<br />

Presentate alla vostra ASL<br />

l’elenco dei certificati sanitari richiesti,<br />

per essere sicuri che tutti vengano<br />

eseguiti.<br />

Ottenuti gli esiti degli accertamenti,<br />

provv<strong>ed</strong>ete, <strong>di</strong>eci giorni prima<br />

della data prevista <strong>di</strong> ammissione, a<br />

richi<strong>ed</strong>ere il rilascio dei certificati sanitari<br />

relativi all’ASL. Il giorno del carico<br />

il vitello deve essere sottoposto<br />

a visita veterinaria che ne certifichi il<br />

buono stato <strong>di</strong> salute e quanto altro<br />

richiesto. L’allevamento non deve essere<br />

sottoposto a provve<strong>di</strong>menti restrittivi<br />

<strong>di</strong> carattere sanitario, da parte<br />

dell’autorità sanitaria il giorno del<br />

carico del soggetto. Assi<strong>cura</strong>tevi che<br />

tutta la documentazione accompagni<br />

il soggetto il giorno della spe<strong>di</strong>zione.<br />

Per qualsiasi dubbio o ostacolo alla<br />

produzione della certificazione sanitaria,<br />

chi<strong>ed</strong>ete chiarimenti al centro<br />

genetico per tempo, perché la non<br />

conformità dei certificati potrebbe significare<br />

l’esclusione del vostro torello<br />

dall’ammissione al centro.<br />

Produrre tori <strong>di</strong> alta genealogia<br />

con un elevato potenziale genetico<br />

richi<strong>ed</strong>e molti anni, molta capacità e<br />

molta passione. L’allevamento del vitello<br />

è solo l’ultima fase <strong>di</strong> questo<br />

processo, ma è fondamentale che sia<br />

gestita in modo ottimale per non vanificare<br />

tutto il resto.<br />

Dall’Ufficio Valutazioni e Mostre<br />

ARMONIZZAZIONE<br />

DEI GIUDICI EUROPEI<br />

Quando è stato organizzato il primo<br />

incontro, in occasione della mostra<br />

d’inverno a Gonzaga nel 1995,<br />

le aspettative erano molte, ma nessuno<br />

allora poteva immaginare il successo<br />

che avrebbe avuto l’iniziativa<br />

nel giro <strong>di</strong> pochi anni.<br />

D’altra parte, proprio in questi ultimi<br />

anni quella genetica internazionale<br />

<strong>di</strong> cui tanto si parla è sempre<br />

più una realtà: lo scambio <strong>di</strong> genetica<br />

è reciproco, al <strong>di</strong> qua <strong>ed</strong> al <strong>di</strong> là<br />

degli oceani, gli stessi tori vengono<br />

provati in paesi <strong>di</strong>versi, l’armonizzazione<br />

dei meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> classificazione è<br />

sempre più vicina alla realtà... i confronti<br />

europei hanno portato vicini<br />

allevatori <strong>di</strong> paesi che prima si conoscevano<br />

appena, insomma si ha davvero<br />

la sensazione che “siamo un po’<br />

tutti sulla stessa barca”, in un modo<br />

o nell’altro. Come avrebbero fatto i<br />

giu<strong>di</strong>ci, persone con un ruolo così<br />

importante per l’immagine della genetica<br />

<strong>di</strong> ogni paese, a non essere<br />

anch’essi coinvolti in questa globalizzazione<br />

generale?<br />

Dopo l’incontro a Bruxelles in occasione<br />

<strong>di</strong> Agribex ’98 e del 5° Con-<br />

fronto Europeo, il gruppo <strong>di</strong> lavoro<br />

coor<strong>di</strong>nato da Mauro Carra, responsabile<br />

<strong>di</strong> questo progetto su incarico<br />

della conf<strong>ed</strong>erazione Holstein europea,<br />

si è riunito a Cremona il 25 e<br />

26 giugno con lo scopo <strong>di</strong> definire il<br />

programma futuro del progetto stesso.<br />

Di seguito le impressioni dei partecipanti.<br />

Mauro Carra - Italia<br />

La European Holstein Conf<strong>ed</strong>eration<br />

ha promosso questo progetto<br />

con lo scopo <strong>di</strong> raggiungere una<br />

maggiore omogeneità <strong>di</strong> giu<strong>di</strong>zio<br />

nelle mostre della Holstein Europea,<br />

per favorire l’interscambio dei giu<strong>di</strong>ci<br />

e per identificare una scuola <strong>di</strong><br />

giu<strong>di</strong>zio europea. La Holsteinizzazione<br />

della Frisona Europea è in atto<br />

nei programmi <strong>di</strong> selezione in tutta<br />

Europa e questo rende si<strong>cura</strong>mente<br />

più paragonabili i soggetti che vengono<br />

presentati nelle mostre <strong>di</strong> ogni<br />

Paese.<br />

Una maggiore omogeneità nei<br />

giu<strong>di</strong>zi e nella filosofia della mostra,<br />

aiuterà moltissimo questo processo.<br />

Da quando questo progetto è partito<br />

sono state organizzate tre conferenze<br />

<strong>ed</strong> in queste occasioni gli incontri<br />

hanno sempre compreso una esercitazione<br />

su categorie appositamente<br />

pre<strong>di</strong>sposte. L’attività <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento<br />

<strong>di</strong> questo progetto viene effettuata<br />

da un gruppo <strong>di</strong> lavoro<br />

composto dal sottoscritto e da: David<br />

Hewitt (Gran Bretagna), Erik<br />

Oernsbjerg Johansen (Danimarca),<br />

Jean Francois Saluden (Francia), Ari<br />

Da sinistra: David Hewit, Mauro Carra, Jan Francois Saluden, Guido Simon, Pia Zamboni; accosciati:<br />

Erik Johansen, Ari Hamoen e Gabriel Blanco<br />

BIANCO NERO 8/98 88


Hamoen (Paesi Bassi), Gabriel Blanco<br />

(Spagna), Guido Simon (Germania).<br />

Un contributo molto forte a questo<br />

progetto è stato fornito dal prof.<br />

David Dickson dell’Università del<br />

Wisconsin (Usa) che è stato relatore<br />

nelle due conferenze <strong>di</strong> Bruxelles e<br />

che ha fornito molto materiale utile<br />

per la preparazione dei giu<strong>di</strong>ci.<br />

Guido Simon - Germania<br />

Quello che mi è piaciuto <strong>di</strong> questo<br />

piccolo gruppo è che abbiamo<br />

lavorato molto bene insieme, tutti<br />

hanno partecipato alla <strong>di</strong>scussione, e<br />

quando si è in pochi è molto più facile<br />

arrivare a delle soluzioni e a dei<br />

risultati. Abbiamo lavorato soprattutto<br />

sui risultati dell’ultima manifestazione<br />

a Bruxelles e su cosa possiamo<br />

migliorare la prossima volta, poi<br />

abbiamo parlato della possibilità <strong>di</strong><br />

scuole <strong>di</strong> giu<strong>di</strong>zio, dove incontrasi e<br />

cosa vogliamo fare in queste scuole.<br />

Sono certo che arriveremo a delle<br />

conclusioni, e spero che chi non ha<br />

partecipato oggi, accetti le nostre decisioni.<br />

Gabriel Blanco - Spagna<br />

L’incontro è per armonizzare il lavoro<br />

dei giu<strong>di</strong>ci in Europa e stiamo<br />

tentando <strong>di</strong> mettere insieme un programma<br />

<strong>di</strong> intenti, che ci consenta <strong>di</strong><br />

riunire dei criteri morfologici comuni<br />

per tutti i giu<strong>di</strong>ci, sia nel ring che come<br />

regola <strong>di</strong> comportamento al momento<br />

del giu<strong>di</strong>zio. È la prima volta<br />

che partecipo a questo gruppo <strong>di</strong> lavoro<br />

e cr<strong>ed</strong>o sia importante che un<br />

piccolo gruppo <strong>di</strong> giu<strong>di</strong>ci europei,<br />

solo un gruppo ristretto, possa avere<br />

la volontà e la possibilità <strong>di</strong> potersi<br />

mettere d’accordo per il futuro. Penso<br />

che sia un lavoro in cui viene<br />

messo molto entusiasmo e che possa<br />

davvero insegnare agli altri, allevatori<br />

compresi, qual è la vacca funzionale<br />

che tutti noi europei vogliamo.<br />

Il lavoro vero è appena all’inizio, ci<br />

vorrà del tempo, ma cr<strong>ed</strong>o che nell’arco<br />

<strong>di</strong> 2 - 3 anni ci si possa arrivare.<br />

Ari Hamoen - Paesi Bassi<br />

È il secondo incontro cui partecipo,<br />

dopo quello con Enrico Dadati,<br />

tre anni fa. Cr<strong>ed</strong>o che sia importante<br />

che ci si incontri, non solo tra classificatori,<br />

ma anche tra giu<strong>di</strong>ci; è bello<br />

avere competizione, ma anche <strong>di</strong>-<br />

scussioni su come si giu<strong>di</strong>cano le<br />

vacche! Specialmente in Europa,<br />

dobbiamo cercare <strong>di</strong> portare gli allevatori<br />

“commercial” alle mostre e fare<br />

in modo che anche le vacche<br />

considerate da stalla vincano sui ring<br />

e non solo quelle da show.<br />

Ci sarà un accordo? Certo le circostanze<br />

sono <strong>di</strong>verse, ma la maggior<br />

parte delle vacche europee sono tenute<br />

a stabulazione libera, i prezzi<br />

del latte sono simili, gli obiettivi <strong>di</strong><br />

selezione sono molto vicini, gli allevatori<br />

“commercial” in Europa considerano<br />

importanti le stesse caratteristiche:<br />

arti, pie<strong>di</strong> e buone mammelle<br />

e animali gran<strong>di</strong> a sufficienza: non<br />

troppo gran<strong>di</strong> né troppo piccoli. Gli<br />

animali cosiddetti da show non sono<br />

un problema, ma il problema si crea<br />

se lo spettatore che va a v<strong>ed</strong>ere una<br />

mostra <strong>di</strong>ce “va bene, è bella, ma<br />

non posso portarla nella mia stalla”.<br />

Allora è un problema. Devono poter<br />

<strong>di</strong>re: “È bella, è quella che voglio<br />

portarmi a casa”.<br />

L’altro aspetto su cui dovremo lavorare<br />

sono le motivazioni. I nostri<br />

giu<strong>di</strong>ci devono imparare a dare maggiori<br />

e migliori motivazioni, come<br />

sanno fare i nord americani.<br />

Erik Tohansen - Danimarca<br />

È importante che noi si parli insieme<br />

perché è importante che le mostre<br />

europee si sviluppino in un modo<br />

per cui gli allevatori possano riconoscere<br />

nei ring gli animali con<br />

cui vogliono lavorare. Anche se si<br />

produce in modo <strong>di</strong>verso, le buone<br />

mammelle e la funzionalità degli animali<br />

sono le cose che contano <strong>di</strong> più<br />

per tutti. E l’unico mezzo per avere<br />

una migliore comprensione è tentare<br />

<strong>di</strong> armonizzare gli atteggiamenti <strong>di</strong><br />

tutti, senza per questo pretendere <strong>di</strong><br />

essere tutti uguali. L’importante è<br />

avere un obiettivo principale uguale<br />

per tutti anche per le mostre. Nel<br />

nostro caso, non è solo un animale<br />

da show, ma un animale funzionale<br />

che abbia anche bellezza e patrimonio<br />

genetico.<br />

David Hewit - Gran Bretagna<br />

Abbiamo cominciato cercando <strong>di</strong><br />

armonizzare il punteggio <strong>di</strong> ogni<br />

paese a livello europeo, ora il nostro<br />

compito è standar<strong>di</strong>zzare il modo in<br />

cui il bestiame viene valutato. Penso<br />

che sia molto importante che si promuovano<br />

gli animali che vogliono i<br />

nostri allevatori, quin<strong>di</strong> in cui longe-<br />

vità e funzionalità sono caratteristiche<br />

prioritarie.<br />

Nell’incontro <strong>di</strong> oggi abbiamo visto<br />

come possiamo valutare i nostri<br />

giu<strong>di</strong>ci, domani v<strong>ed</strong>remo il tipo <strong>di</strong><br />

vacca che vogliamo. Cr<strong>ed</strong>o che ci sia<br />

bisogno <strong>di</strong> concentrarsi su caratteristiche<br />

funzionali e pratiche, su cui<br />

possano contare i nostri allevatori<br />

per produzione e r<strong>ed</strong><strong>di</strong>tività.<br />

Quello che cerchiamo <strong>di</strong> fare in<br />

questo gruppo <strong>di</strong> lavoro <strong>di</strong> giu<strong>di</strong>ci è<br />

provare a stabilire a quali caratteristiche<br />

bisogna dare priorità nel momento<br />

del giu<strong>di</strong>zio. Uno degli aspetti<br />

più controversi è la relatività della<br />

taglia (statura) nel ring, perché non<br />

sempre le più alte e le più grosse sono<br />

le vacche migliori. E’ vero che<br />

oggigiorno, tra due vacche <strong>di</strong> egual<br />

merito, in un ring è probabile che<br />

sia quella più grande ad avere il sopravvento,<br />

ma potrebbe non essere<br />

più così per il futuro. V<strong>ed</strong>endo quello<br />

che succ<strong>ed</strong>e nei ring europei, mi<br />

pare ci sia una tendenza a non farsi<br />

più impressionare dalle vacche troppo<br />

gran<strong>di</strong>, a meno che non siano<br />

davvero eccezionali.<br />

Alla fine, dobbiamo essere sicuri<br />

<strong>di</strong> avere le nostre priorità nel giusto<br />

or<strong>di</strong>ne, in rapporto alla produzione<br />

<strong>di</strong> latte.<br />

Jean Francois Saluden - Francia<br />

Abbiamo appena finito un incontro<br />

nel quale abbiamo fatto il punto<br />

sull’ultimo confronto <strong>di</strong> Bruxelles,<br />

valutando le cose che hanno funzionato<br />

bene e quelle che non sono andate<br />

altrettanto bene. A <strong>di</strong>fferenza<br />

degli altri anni, abbiamo lavorato per<br />

arrivare ad avere un regolamento un<br />

po’ più rigido, per quanto riguarda<br />

l’iscrizione, la preparazione degli<br />

animali al concorso, eccetera. Questo<br />

ci permetterà <strong>di</strong> avere un quadro<br />

più definito, dei riferimenti più rigi<strong>di</strong>,<br />

per evitare i piccoli problemi che<br />

ci sono stati per esempio la scorso<br />

<strong>di</strong>cembre, prima della iscrizione definitiva<br />

degli animali a concorso.<br />

Penso che decidere insieme sia<br />

una cosa molto valida, che doveva<br />

essere fatta e doveva essere fatta<br />

presto, senz’altro prima del prossimo<br />

concorso, in modo che il confronto<br />

europeo <strong>di</strong> Bruxelles possa essere<br />

visto come un vero e proprio concorso<br />

europeo.<br />

Sono anche in preparazione i lavori<br />

per una futura scuola <strong>di</strong> giu<strong>di</strong>ci<br />

perché abbiamo tutti sentito la ne-<br />

BIANCO NERO 8/98 89


cessità <strong>di</strong> scambiarci i giu<strong>di</strong>ci, e per<br />

questo è in<strong>di</strong>spensabile avere dei<br />

punti <strong>di</strong> vista comuni sul giu<strong>di</strong>zio.<br />

Resto convinto del fatto che ogni<br />

paese manterrà un certo modo <strong>di</strong><br />

v<strong>ed</strong>ere alcuni aspetti del giu<strong>di</strong>zio e<br />

delle mostre, ma c’è anche una buona<br />

percentuale <strong>di</strong> cose su cui siamo<br />

d’accordo e per le quali si lavora allo<br />

stesso modo. Cr<strong>ed</strong>o che sia bene<br />

avere un gruppo <strong>di</strong> giu<strong>di</strong>ci che possano<br />

viaggiare e giu<strong>di</strong>care, senza<br />

problemi, in un paese e nell’altro,<br />

anche perché questo aiuterà a creare<br />

un immagine <strong>di</strong> genetica europea. E’<br />

importante oggigiorno che l’Europa<br />

sia forte, che mostri <strong>di</strong> avere una sua<br />

visione dei fatti, che esca dalla <strong>di</strong>pendenza<br />

nord americana e acquisti<br />

una propria identità, pur nel rispetto<br />

delle <strong>di</strong>verse realtà in<strong>di</strong>viduali dei<br />

Paesi che la compongono.<br />

MEETING<br />

DI ALLEVATORI<br />

SAN CANZIAN D’ISONZO (GO)<br />

a <strong>cura</strong> dell’Apa del Friuli-Venezia<br />

Giulia - Gorizia<br />

La tra<strong>di</strong>zionale e<strong>di</strong>zione del meeting<br />

regionale degli allevatori <strong>di</strong> Frisona<br />

ha avuto luogo nella calda<br />

giornata <strong>di</strong> mercol<strong>ed</strong>ì 10 giugno a<br />

San Canzian d’Isonzo (GO). La piena<br />

riuscita della manifestazione, che ha<br />

visto la presenza <strong>di</strong> circa un centinaio<br />

tra tecnici <strong>ed</strong> allevatori provenienti<br />

dalle province limitrofe, è stata<br />

resa possibile grazie all’efficiente<br />

organizzazione <strong>cura</strong>ta dall’Associazione<br />

del Friuli-Venezia Giulia e soprattutto<br />

alla grande <strong>di</strong>sponibilità<br />

manifestata dall’azienda L. Bennati<br />

S.p.A., in cui si è svolta la seconda<br />

parte del «meeting».<br />

Foto ricordo del meeting <strong>di</strong> San Canzian d’Isonzo (GO)<br />

Ma proce<strong>di</strong>amo con or<strong>di</strong>ne. A<br />

metà mattina i partecipanti si sono<br />

ritrovati presso la Sala Civica dove,<br />

dopo i saluti <strong>di</strong> benvenuto da parte<br />

del dott. Vittorio Brusa (amministratore<br />

delegato dell’Az. Bennati), <strong>di</strong><br />

Azzo Pasqualini (presidente della Sezione<br />

Regionale Allevatori Bovini <strong>di</strong><br />

razza Frisona), che ha introdotto l’argomento<br />

e <strong>di</strong> Franco Moras (neoeletto<br />

presidente dell’Associazione<br />

Regionale Allevatori), si è proc<strong>ed</strong>uto<br />

all’illustrazione <strong>di</strong> INDECO, il nuovo<br />

in<strong>di</strong>catore economico per la vacca<br />

da latte.<br />

Relatore è stato il dott. Martino<br />

Cassandro, ricercatore presso il Dipartimento<br />

<strong>di</strong> Scienze Zootecniche<br />

<strong>di</strong> Padova e collaboratore presso<br />

l’Ufficio Stu<strong>di</strong> dell’<strong>Anafi</strong>.<br />

Aiutandosi con luci<strong>di</strong> e tabelle<br />

esplicative e con la consueta chiarezza<br />

e schematicità, Cassandro ha<br />

presentato l’idea <strong>di</strong> INDECO e la sua<br />

modalità <strong>di</strong> calcolo.<br />

Il relatore ha evidenziato come i<br />

controlli funzionali siano caratterizzati<br />

da una buona raccolta <strong>di</strong> informazione<br />

sui ricavi e da una carente<br />

informazione sui costi, si è soffermato<br />

sul sistema produttivo del futuro,<br />

incentrato sempre più sulla massimizzazione<br />

quanti-qualitativa della<br />

produzione e sulla minimizzazione<br />

dei costi gestionali, ha inquadrato gli<br />

obiettivi del lavoro svolto, orientati<br />

ad integrare e fornire un valore aggiunto<br />

alle informazioni fornite dall’attuale<br />

sistema dei controlli funzionali<br />

ma anche a sensibilizzare allevatori<br />

e tecnici verso una gestione <strong>ed</strong><br />

una assistenza <strong>di</strong> tipo tecnico-economica.<br />

Cassandro poi, passando attraverso<br />

la stima dei fabbisogni <strong>di</strong> mantenimento<br />

e <strong>di</strong> produzione, la stima<br />

del costo della razione e l’influenza<br />

<strong>di</strong> <strong>di</strong>versi sistemi <strong>di</strong> pagamento a<br />

qualità del latte, è arrivato via via alla<br />

stima <strong>di</strong> INDECO, la cui importanza<br />

nell’ambito <strong>di</strong> un’azienda zootecnica<br />

è stata suffragata da numerosi<br />

esempi pratici <strong>di</strong> applicazione.<br />

La stimolante <strong>di</strong>scussione finale<br />

che ne è scaturita, ha messo in luce<br />

l’importanza dell’applicazione dell’INDECO<br />

nella realtà italiana come<br />

pure la necessità <strong>di</strong> integrare nell’in<strong>di</strong>catore<br />

economico ulteriori elementi<br />

<strong>di</strong> costo e <strong>di</strong> ricavo, quali le cellule<br />

somatiche, i caratteri sanitari e i<br />

parametri riproduttivi.<br />

La parte teorica della giornata tecnica<br />

è stata conclusa dal dott. Alessandro<br />

Donda, tecnico dell’Associazione<br />

Allevatori che si è soffermato<br />

sulle caratteristiche tecniche, genetiche,<br />

produttive e strutturali dell’azienda<br />

Bennati che, con le sue 460<br />

vacche e con una me<strong>di</strong>a produttiva<br />

Aia 1997 pari a kg 9759 con il 3.53%<br />

<strong>di</strong> grasso e con il 3.22% <strong>di</strong> proteine,<br />

può essere considerata si<strong>cura</strong>mente<br />

una delle più interessanti aziende<br />

italiane <strong>di</strong> vacche a latte (si v<strong>ed</strong>a, a<br />

proposito, il numero 2/98 <strong>di</strong> «Bianco<br />

Nero»).<br />

È seguito poi il trasferimento presso<br />

la suddetta azienda dove si è tenuta<br />

la classica gara <strong>di</strong> giu<strong>di</strong>zio, che<br />

ha coinvolto tutti i presenti, con un<br />

gruppo <strong>di</strong> cinque vacche ottimamente<br />

preparate che si sono succ<strong>ed</strong>ute<br />

nel ring appositamente allestito.<br />

In questa occasione Mauro Carra<br />

e l’ispettore <strong>di</strong> razza Cesare Zilocchi,<br />

hanno approfon<strong>di</strong>to le tematiche<br />

della morfologia funzionale e <strong>di</strong>scusso<br />

le vere classifiche proposte dagli<br />

allevatori e tecnici presenti. È stata<br />

poi stilata la graduatoria dei partecipanti<br />

per premiare con dosi <strong>di</strong> seme<br />

<strong>di</strong> tori provati coloro che più si erano<br />

avvicinati alla posizione ufficiale.<br />

Infine c’è stata la visita guidata<br />

delle stalle e degli animali, che è stata<br />

<strong>cura</strong>ta da Roberto Bert, responsabile<br />

dell’allevamento.<br />

La giornata si è conclusa poi in<br />

maniera festosa, grazie all’ottimo rinfresco<br />

<strong>ed</strong> ai buoni vini offerti dall’azienda<br />

(cui rivolgiamo un sentito<br />

ringraziamento per l’ospitalità <strong>di</strong>mostrata),<br />

momento importante durante<br />

il quale i presenti hanno avuto la<br />

possibilità <strong>di</strong> continuare un proficuo<br />

scambio <strong>di</strong> pareri tecnici <strong>ed</strong> opinioni.<br />

AZ. CORTI E ANZANI<br />

a <strong>cura</strong> dell’Apa <strong>di</strong> Como e Lecco<br />

L’azienda agricola Anzani-Corti<br />

BIANCO NERO 8/98 90


ha recentemente ospitato l’annuale<br />

meeting <strong>di</strong> razza, organizzato dall’Associazione<br />

Provinciale Allevatori<br />

<strong>di</strong> Como e <strong>di</strong> Lecco in collaborazione<br />

con l’<strong>Anafi</strong>.<br />

L’azienda situata nel comune <strong>di</strong><br />

Anzano del Parco, ha una superficie<br />

<strong>di</strong> 58 ettari, <strong>di</strong> cui metà coltivata a<br />

prato stabile, metà a mais per insilato<br />

ceroso e pastone; oltre al titolare<br />

sig. Luigi vi lavorano in azienda la<br />

moglie sig.ra Maria Rita <strong>ed</strong> i figli Roberto<br />

e Giacomo.<br />

I numerosi allevatori presenti (almeno<br />

un centinaio) provenienti dalle<br />

provincie <strong>di</strong> Como, Lecco e Varese,<br />

hanno potuto v<strong>ed</strong>ere le nuove<br />

strutture aziendali, <strong>ed</strong> in particolare<br />

Da sinistra: Giuseppe Invernizzi, <strong>di</strong>rettore<br />

Apa; <strong>Emilio</strong> Paleari, presidente Apa; Graziano<br />

Morganti, assessore Agricoltura Provincia <strong>di</strong><br />

Lecco; Giacomo, Maria Rita, Fabio, Luigi e Roberto<br />

Corti<br />

la nuovissima sala <strong>di</strong> mungitura a<br />

spina <strong>di</strong> pesce 6+6 con sistema computerizzato<br />

per la gestione della<br />

mandria. La stabulazione libera è a<br />

cuccette e la mandria è sud<strong>di</strong>visa in<br />

un unico gruppo <strong>di</strong> produzione; il<br />

latte è destinato ad uso alimentare<br />

<strong>ed</strong> ha i requisiti richiesti per «Alta<br />

Qualità».<br />

I due gruppi <strong>di</strong> bovine preparate<br />

in maniera eccellente per il ring, erano,<br />

come al solito, 4 primipare e 4<br />

pluripare tutte caratterizzate da buone<br />

mammelle <strong>ed</strong> ottime strutture<br />

scheletriche.<br />

La <strong>di</strong>scussione nata dalla valutazione<br />

degli animali è stata coor<strong>di</strong>nata<br />

da Cesare Fochi, mentre la graduatoria<br />

ufficiale è stata stilata dal<br />

sig. Guido Oitana.<br />

Al termine della valutazione, anche<br />

per le con<strong>di</strong>zioni climatiche che<br />

repentinamente sono peggiorate, tutti<br />

gli allevatori si sono velocemente<br />

spostati nella zona «pranzo» dove<br />

hanno potuto gustare uno squisito<br />

spuntino offerto dai titolari.<br />

La giornata si è conclusa con l’assegnazioni<br />

dei numerosi premi previsti<br />

a coloro che più si sono avvicinati<br />

nella valutazione delle due categorie<br />

al giu<strong>di</strong>zio del giu<strong>di</strong>ce.<br />

PRODUZIONE DEL LATTE:<br />

CONTRIBUTO DELLE BIOTECNOLOGIE<br />

NEL MIGLIORAMENTO QUALITATIVO<br />

3 o Meeting organizzato dall’Università <strong>di</strong> U<strong>di</strong>ne, Dipartimento<br />

Scienze degli Alimenti, Sezione <strong>di</strong> Fisiologia Veterinaria e Nutrizione<br />

L’Università <strong>di</strong> U<strong>di</strong>ne ha organizzato<br />

presso la propria Aula Magna,<br />

venerdì 2 ottobre 1998, con inizio alle<br />

ore 9, il suo 3o Congresso <strong>di</strong> cui<br />

riportiamo <strong>di</strong> seguito il programma<br />

<strong>ed</strong> il breve comunicato stampa inviatoci.<br />

Chi volesse dare la propria adesione<br />

al meeting è pregato <strong>di</strong> chiamare<br />

o inviare un fax ai seguenti numeri:<br />

tel. 0432/558371-3 - fax 0432/558370<br />

Le ultime acquisizioni scientifiche<br />

hanno permesso <strong>di</strong> mettere a punto<br />

tecniche <strong>di</strong> selezione e <strong>di</strong> previsione<br />

<strong>di</strong> fattori <strong>di</strong> produzione delle lattifere<br />

che, uniti alle più recenti in<strong>di</strong>cazioni<br />

<strong>di</strong> controllo dei fenomeni mastitici,<br />

hanno permesso <strong>di</strong> migliorare le<br />

performance del latte prodotto,<br />

quando viene destinato all’industria<br />

lattiero casearia. Grazie alle biotecnologie,<br />

si può quin<strong>di</strong> attuare una<br />

concreta azione <strong>di</strong> miglioramento<br />

qualitativo del latte che, in regime <strong>di</strong><br />

ecc<strong>ed</strong>enza produttiva almeno a livello<br />

della Comunità Europea, deve trovare<br />

le ragioni <strong>di</strong> una maggiore valorizzazione<br />

nelle sue caratteristiche<br />

costitutive intrinseche (ad esempio,<br />

composizione della frazione proteica,<br />

tipo delle singole proteine, organizzazione<br />

micellare delle caseine,<br />

equilibri salini, ecc.).<br />

Il meeting si prefigge <strong>di</strong> illustrare i<br />

recenti progressi effettuati, grazie alle<br />

biotecnologie, nella produzione<br />

del latte e nei vari aspetti ad essa<br />

collegati, quali la fisiologia della lattazione,<br />

il polimorfismo genetico<br />

delle proteine, le caratteristiche tecnologiche<br />

del latte, il controllo della<br />

mastite.<br />

Sezioni poster e comunicazioni<br />

orali offrono poi l’occasione <strong>di</strong> venire<br />

a conoscenza <strong>di</strong> ricerche condotte<br />

su specifici argomenti <strong>di</strong> grande interesse<br />

scientifico <strong>ed</strong> applicativo.<br />

PROGRAMMA<br />

Introduzione<br />

prof. Cesare Corra<strong>di</strong>ni, Università <strong>di</strong><br />

U<strong>di</strong>ne<br />

Presentazione poster-session<br />

Relazioni<br />

Moderatore: prof. Gianfranco Ruffo,<br />

Università <strong>di</strong> Milano<br />

Relatori:<br />

– prof. F<strong>ed</strong>erico Chiesa, Università <strong>di</strong><br />

Bologna: Fisiologia della lattazione<br />

– prof. Primo Mariani, Università <strong>di</strong><br />

Parma: Polimorfismo delle proteine<br />

del latte e relazioni con le caratteristiche<br />

tecnologiche del latte<br />

– prof. Robert Renaville, Università<br />

<strong>di</strong> Gembloux: New strategies in dairy<br />

milk industry<br />

– prof. Alfonso Zecconi, Università<br />

<strong>di</strong> Milano: Il controllo e l’era<strong>di</strong>cazione<br />

delle mastiti contagiose: metodologie<br />

<strong>ed</strong> applicazione pratica<br />

Interventi programmati:<br />

Moderatore: prof. Alberto Pran<strong>di</strong>,<br />

Università <strong>di</strong> U<strong>di</strong>ne<br />

– dott. Attilio Accorsi, Università <strong>di</strong><br />

Bologna: Meccanismi <strong>di</strong> regolazione<br />

dell’apopiosi durante l’involuzione<br />

mammaria<br />

– dott.ssa Maria Messina, Università<br />

<strong>di</strong> U<strong>di</strong>ne: Marcatori genetici associati<br />

all’asse somatotropico e polimorfismo<br />

delle proteine del latte<br />

– dott. Gianfranco Gabai, Università<br />

<strong>di</strong> Padova: Regolazione del processo<br />

<strong>di</strong> sviluppo <strong>ed</strong> involuzione della<br />

ghiandola mammaria nei ruminanti<br />

– dott. Mario Baratta, Università <strong>di</strong><br />

Parma: Steroi<strong>di</strong> e controllo genico<br />

delle proteine del latte in vitro<br />

– dott. Daniele Vigo, Università <strong>di</strong><br />

Milano: Relazione tra stimolazione<br />

con GnRH nel post parto e numero<br />

delle cellule somatiche nel latte<br />

BIANCO NERO 8/98 91

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