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Neuropsichiatria Infantile - Prof. Ruggieri - Scienze della ...

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Il tono nelle sindromi discinetiche è variabile, inizialmente vi può essere ipotonia e<br />

successivamente ipertono; gli arti presentano spesso distonia di posizione.<br />

Paralisi cerebrali atassiche<br />

Le sindromi atassiche costituiscono un gruppo molto eterogeneo di paralisi cerebrali ad esordio<br />

precoce che si associano a ritardo mentale e turbe del linguaggio. Sono caratterizzate da un deficit<br />

globale <strong>della</strong> coordinazione con dissinergia nell’esecuzione del movimento caratterizzata da<br />

contrazione degli agonisti e insufficiente rilasciamento degli antagonisti. Ne consegue dismetria,<br />

atassia del tronco con presenza di tremore intenzionale a scosse ampie degli arti, linguaggio<br />

disartrico, nistagmo e bradicinesia. Al momento dell’acquisizione <strong>della</strong> postura seduta compaiono<br />

ampie oscillazioni del tronco compaiono. La sequenza di scomparsa dei riflessi arcaici neonatali<br />

avviene regolarmente. Col tempo l'atassia tende a regredire.<br />

Paralisi cerebrali atoniche<br />

Le sindromi atoniche sono tipiche dei neonati a termine. Il tono posturale appare molto ridotto così<br />

come la motilità spontanea ed i riflessi neonatali automatici sono poco validi. Le masse muscolari<br />

sono flaccide. La presa è debole, le mani sono ipomobili e generalmente aperte con avambraccio<br />

extraruotato e abdotto. Le anche sono abdotte e le ginocchia flesse. È spesso presente lussazione<br />

anteriore dell’anca secondaria a postura batraciana per abduzione, semiflessione ed extrarotazione.<br />

Le tappe di acquisizione motoria (dato il deficit sia di tipo fasico che tonico) sono ritardate.<br />

L’ipotonia si mantiene per diversi mesi associandosi, talvolta, a grave deficit intellettivo. Sono<br />

spesso presenti microcefalia e disgenesia cerebrale.<br />

Paralisi cerebrali miste<br />

La percentuale di questo gruppo varia a seconda dei criteri di inclusione utilizzati. Infattipuò essere<br />

sufficiente considerare la presenza di movimenti distonici ed atetoidi di una mano in un soggetto<br />

con emiplegia congenita per parlare di forma mista spastico-dicinetica. Comunque, a parte le<br />

classificazioni, le associazioni tra paralisi cerebrali spastiche, discinetiche ed atassiche sono le<br />

forme più comuni.<br />

Manifestazioni cliniche associate alla paralisi cerebrale<br />

Le paralisi cerebrali si associano spesso ad altre patologie neurologiche e tra queste prevalgono<br />

l’epilessia, il ritardo mentale, i deficit sensoriali, le anomalie comportamentali, i disturbi gastrointestinali<br />

e lo scarso accrescimento.<br />

Ritardo mentale. Circa il 65% dei pazienti con paralisi cerebrale presenta ritardo mentale. In genere<br />

vi è un certo grado di correlazione tra il ritardo mentale e la gravità dell'handicap motorio: nelle<br />

forme di quadriplegia spastica il ritardo mentale è di solito presente e molto più grave di quello<br />

<strong>della</strong> paralisi spastica emiplegica. Nelle forme spastiche questa correlazione è più accentuata<br />

rispetto alle forme discinetiche. Talora è però difficile quantificare il grado di deficit cognitivo per<br />

il disturbo motorio associato; inoltre, le differenze di score di performance/verbali si accentuano<br />

man mano che il bambino cresce. La lateralità dell’emiplegia può essere associata a determinati<br />

deficit: nell’emiplegia spastica destra ad esempio le possibilità di avere disturbi del linguaggio (da<br />

lesioni all’emisfero sinistro) sono maggiori. Il grado di deficit cognitivo inoltre è maggiore quando<br />

vi è epilessia, EEG anomalo o anomalie all’imaging.<br />

Epilessia. L'epilessia è presente in circa 1/3 dei soggetti con paralisi cerebrale (i dati sulla<br />

prevalenza variano da 35% a 62%). Si manifesta più spesso entro i primi 2 anni di vita (si hanno<br />

convulsioni neonatali nel 20% dei casi), si ha più spesso stato epilettico (16%) e più frequentemente<br />

le forme sono farmaco-resistenti. L'epilessia è più frequente nei pazienti con quadriplegia spastica<br />

ed emiplegia da causa postnatale, mentre è di minor riscontro in pazienti con diplegia spastica<br />

<strong>Prof</strong>. Martino RUGGIERI<br />

Cattedra di Pediatria & <strong>Neuropsichiatria</strong> infantile - Dipartimento di Processi Formativi - Via Biblioteca, 4 - 95124 -<br />

Catania - E-mail: m.ruggieri@unict.it;<br />

Part. IVA 02772010878 - Tel. ++39 095 2508061 - Fax. ++39 095 2508070; Cell. ++39 338 5084769

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