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Cuore Mediterraneo

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egate Rolex Middle Sea Race<br />

testo di MICHELE TOGNOZZI foto di CARLO BORLENGHI (ROLEX)<br />

Stromboli si avvicina. Rapido. Filiamo 12 nodi in bolina larga.A riva randa, genoa e<br />

mezzana. La brezza è sui 10 nodi. C’è sole. Fa caldo, anche se siamo alla fine di ottobre.<br />

Il <strong>Mediterraneo</strong> è quello di sempre. Bellissimo. Da tre ore abbiamo lasciato<br />

lo Stretto di Messina, con le sue correnti. Eolie a sinistra. Poi, in nottata, sarà la volta di Salina,<br />

Filicudi e Alicudi. Snervanti bonacce.Windseeker, vele di strallo, gennaker: tutto serve<br />

per fare due nodi, un nodo e mezzo. Sembra poco, ma invece è tanto quando i tuoi avversari<br />

sono fermi in laghi d’olio.Arriva il secondo giorno dopo quello della partenza. Fantastica.<br />

Pezzo da campagna da 25 libbre con soldati della guarnigione inglese in divisa. Pumba...<br />

Pumba... Pumba... La regata parte con i colpi di cannone dai bastioni di Manoel Island,<br />

dove si trova il Royal Malta Yacht Club dell’infaticabile Commodoro Georges Bonello<br />

Dupuis. Pumba... Pumba... Cinque classi per cinque start, visto che il budello di Marsamxett<br />

Harbour, proprio sotto le mura dei Cavalieri di Malta della Valletta, è stretto assai<br />

e non può contenere tutte e 51 le barche effettivamente in partenza sulle 58 iscritte da 12<br />

nazioni diverse.Tutto lo yachting del <strong>Mediterraneo</strong> ma anche più in là. Barche che hanno<br />

il Fastnet e la Sydney-Hobart nel log. Ancora un record per questa splendida regata.<br />

607 miglia di autentica vela, quella dove conta tutto: preparazione, organizzazione, meteorologia,<br />

intuito, materiali, resistenza.Anche un piatto caldo alle due del mattino è importante.Tante<br />

barche. Ottimi marinai. Ragazzi preparati che hanno sempre sentito parlare di<br />

queste 607 miglia nel bel mezzo del <strong>Mediterraneo</strong> in ottobre, quando il Canale di Sicilia<br />

sa anche essere cattivo. Blue Water sailing, come dicono gli inglesi. A-Must-Do-Regatta, una<br />

regata di quelle da fare.Assolutamente.A Malta, in Sicilia, alle Eolie, alle Egadi, a Pantelleria,<br />

Lampedusa, nel Canale, l’acqua è davvero meravigliosamente blu. La scia segue la barca.<br />

I delfini invece la precedono.Tu fai 12 nodi? Noi ne facciamo quanti ne vogliamo.Arriviamo.<br />

Giochiamo. Scompariamo. Così, come una raffica di Grecale dalle parti di Ustica.<br />

Quella stessa che porta a undici nodi di media fino alle Egadi i due leader della flotta,<br />

Steinlager 2 e Atalanta II, l’uno, il primo scafo costruito in composito, il maxi ketch Ior condotto<br />

da Sir Peter Blake alla storica vittoria della Whitbread 1989-1990, l’altro il nuovissimo<br />

70 piedi Ims che Bruce Farr ha disegnato per Carlo Puri Negri e che Francesco de<br />

Angelis si è concesso il piacere, tra le fatiche di Coppa, di portare in questa regata.<br />

<strong>Cuore</strong> <strong>Mediterraneo</strong><br />

A bordo di Steinlager 2 per vivere la rotta più affascinante, da Malta a Malta con la Sicilia per boa<br />

Sono le 14:30 del 23 ottobre. Tra<br />

pochi minuti Steinlager 2 doppierà<br />

Strombolicchio, prima boa dopo il<br />

passaggio dello Stretto di Messina.<br />

A osservare il ketch rosso lanciato a<br />

12 nodi c’è il grande Stromboli con il<br />

fumo che sale dai crateri


Che spettacolo.Via lattea in alto.Faro di Levanzo a prua.<br />

Erice e Trapani a sinistra. Marettimo a destra. Strambata.<br />

Faro di Punta Sottile a Favignana da lasciare a sinistra<br />

prima di volare verso Pantelleria. Lei, la Figlia<br />

del Vento, quest’anno un po’ traditrice.“Dopo circa<br />

82 ore di navigazione e regata stiamo passando fra le<br />

Egadi lasciando Levanzo alla nostra sinistra e navigando<br />

in poppa con un vento da nord est, intensità 16 nodi<br />

circa”. Mentre noi doppiamo l’ultimo avamposto<br />

d’Italia nel Mar d’Africa,Lampedusa,contornata in una<br />

notte luminosissima da decine di barchini di pescatori<br />

intenti a insidiare totani e chissà che altro, il<br />

grosso della flotta è alla disperata ricerca di un po’ di<br />

vento ben prima di Pantelleria.A informarci,via e mail,<br />

è Andrea Casale, imbarcato sul J109 Fremito d’Arja.“Le<br />

ultime 36 ore le abbiamo passate in un interminabile<br />

lasco mure a dritta con aria debole che ci ha portato<br />

da Stromboli fino a qui. Il passaggio a Strombolicchio<br />

è stato nella bonaccia e nel silenzio più tota-<br />

70 DICEMBRE 05<br />

le, rotto solo dal respiro e dalle fumate del vulcano.<br />

Qualche miglio e qualche ora prima, appena all’uscita<br />

nord della Stretto di Messina noi, con altre 15 barche,<br />

siamo stati all’ancora più di un’ora per evitare di<br />

essere risucchiati da almeno 2 nodi di corrente contraria...”.<br />

Si ritireranno in 42, dopo 3 giorni di incredibile<br />

(per la stagione) patanone.<br />

Già, la corrente. Scilla e Cariddi. Proprio nel gorgo<br />

fatale. Corrente di ritorno sottocosta a Capo Peloro.<br />

Bastardi li chiamano. Lì era finito Atalanta dopo aver<br />

passato Steinlager 2 dopo un duello all’alba durato da<br />

Capo dell’Armi fino a Messina. Il ketch rosso se ne<br />

va con la corrente montante verso la brezza che lo condurrà<br />

rapido a Strombolicchio. Lo sloop blu scuro resta<br />

invischiato in Cariddi, per poi lanciarsi all’inseguimento<br />

con molte miglia di ritardo, dopo essere rimasto<br />

in un’epica bonaccia sotto Filicudi per tutta una<br />

notte chiara e con la luna. 32 miglia alle Egadi, 37 a<br />

Pantelleria, 23 a Lampedusa. Poi il vento gira. Ma per-<br />

Il Farr 70 Atalanta II di Carlo Puri Negri (con de Angelis, al<br />

timone, nel riquadro qui sopra) si è aggiudicato i line<br />

honours dopo una lunga rimonta vincendo poi anche la<br />

classifica in tempo compensato. A sinistra: in regata lungo<br />

la costa calcarea di Malta. L’arcipelago maltese ha ottima<br />

ricettività nautica e propone, soprattutto nell’isola di<br />

Gozo, diverse destinazioni per la crociera. Sotto: il fuoriclasse<br />

inglese Ben Ainslie era (in partenza come grinder...)<br />

sul 55 piedi inglese Aera, vincitore della Hobart 2004, per<br />

la prima vera lunga della sua carriera. A destra: la flotta<br />

all’uscita da Marsamxett e un passaggio a Messina<br />

Egadi<br />

Lampedusa<br />

Ustica<br />

Pantelleria<br />

Linosa<br />

Sicilia<br />

Gozo<br />

Eolie<br />

Malta<br />

Calabria<br />

In rosso la rotta di<br />

Atalanta, in verde<br />

quella di Steinlager 2<br />

FOTO ARRIGO (ROLEX)<br />

regate Rolex Middle Sea Race<br />

58 iscritti, 51 partiti, solo 9 arrivati<br />

Tempo reale 1.Atalanta II, Farr 70, Puri Negri-de Angelis, 4g 2h 4m 6s; 2.Steinlager 2<br />

Thuraya Med Bank, maxi ketch, Molinari-Bodini, 4g 2h 11m 9s; 3.Nabatea, Farr 52 (Gbr), 4g<br />

10h 11m 29s; seguono 6 classificate e 51 ritirate<br />

Tempo compensato Irc 1.Atalanta II, Farr 70, Puri Negri-de Angelis; 2.Nabatea, Farr 52<br />

(Gbr); 3.Steinlager 2 Med Bank Thuraya, maxi ketch, Molinari-Bodini; 4.Aera, Sloop 54 (Gbr);<br />

5.X Fly, Grand Soleil 56R; 6.Aag Big One, Volvo 60 (Cro); 7.Strait Dealer, J125 (Mlt); 8.Brave,<br />

Farr 520 (Gre); 9.Amer Sports One, Volvo 60; seguono 51 imbarcazioni tutte ritirate<br />

Albo d’oro Line Honours 1968 Stormvogel, Bruynzeel (Ned); 1969 Stormvogel,<br />

Bruynzeel (Ned); 1970 Stella Polare, Di Giovanni (Svmm, Ita); 1971 Penduick III, Tabarly (Fra);<br />

1972 Mania, Goulandris (Gre); 1973 War Baby, Brown (Ber); 1974 Entreara II, Moratti (Ita);<br />

1975 Benbow, Recchi (Ita); 1976 Benbow, Recchi (Ita); 1977 Benbow, Recchi (Ita); 1978<br />

Mistress Quickly, Whitehouse (Ber); 1979 Rumegal, Gardini (Ita); 1980 Bumblebee IV,<br />

Khalbetzer (Aus); 1981 Antares, English (Fra); 1982 Nirvana, Green (Usa); 1983 Saudade,<br />

Buel (Ger); 1996 Alexia, Roemmers (Arg); 1997 Sagamore, Dolan (Usa); 1998 Riviera di<br />

Rimini, Benvenuti; 1999 Riviera di Rimini, Benvenuti; 2000 Zephyrus IV, McNeil (Usa); 2001<br />

Strait Dealer, Ripard (Mlt); 2002 Nautor Challenge, Spangaro (Ita); 2003 Alfa Romeo,<br />

Crichton (Nzl); 2004 Alfa Romeo, Crichton (Nzl); 2005 Atalanta II, Puri Negri (Ita)<br />

Albo d’oro Tempo Compensato 1968 Josian, Ripard (Mlt); 1969 Surprise, Violati<br />

(Ita); 1970 Ticca, Ripard (Mlt); 1971 Comet, Ricci (Ita); 1972 Genoeffa, Ruggero Bianchi<br />

(Ita); 1973 Aura, Stenhouse (Usa); 1974 Mandrake, Carriero (Ita); 1975 Valentina, Masini;<br />

1976 Sumbra IV, Boris; 1977 Benbow, Recchi (Ita); 1978 Nita IV, Mazzaferro (Ita);<br />

1979 Nita IV, Mazzaferro (Ita); 1980 Nita IV, Mazzaferro (Ita); 1981 Antares, English (Fra);<br />

1982 Levantades, Diano (Ita); 1983 Saudade, Buel (Ger); 1996 Bigfoot, Ripard (Mlt);<br />

1997 Albablu, Irrera (Ita); 1998 Leo Piger, Ursino (Ita); 1999 Aspirin Astro 2K, Weilhelm<br />

(Aut); 2000 Zephyrus IV, McNeil (Usa); 2001 Strait Dealer, Ripard (Mlt); 2002 Market<br />

Wizard, Ripard-Calascione (Mlt); 2003 Nokia, Dunstone (Gbr); 2004 Optimum III, Lazos<br />

(Gre); 2005 Atalanta II, Puri Negri (Ita)<br />

La RMSR è lunga 607 miglia. Fino al 1983 veniva disputata in senso orario con Lampedusa,<br />

Pantelleria e la Sicilia da lasciare a dritta. Dalla ripresa nel 1996 la si disputa in senso antiorario,<br />

con la Sicilia da lasciare a sinistra. Come si può vedere dando un’occhiata agli albi<br />

d’oro qui sopra, la RMSR è un pò la storia stessa dello yachting italiano e internazionale.<br />

Alcune delle barche più significative degli ultimi 35 anni vi hanno partecipato. Ricordiamo lo<br />

Stormvogel e la Stella Polare (Marina Militare), Il mitico Penduick III di Tabarly vincitore di<br />

Fastnet,Transpac e Hobart, il Surprise di Violati e Niccolò Puccinelli, Cino Ricci con un Comet<br />

910, i grandi Ior come Benbow, Nita IV, Mandrake, Levantades e i più recenti maxi.<br />

Quest’anno doveva partecipare il super maxi Maximus, ma il disalberamento di Porto Cervo<br />

ha impedito l’attacco al record, detenuto dal 2000 da Zephyrus IV in 64h 49’ 57”.<br />

chè il meteorologo ha sempre ragione? Grecale. Il che significa da 50°.<br />

Stessa rotta da Lampedusa per Malta. Bolina di 90 miglia. Un bastone<br />

che porta a 130 le miglia coperte sull’acqua in una notta con vento a<br />

16 nodi. Atalanta recupera e scompare. Mezzo nodo e qualche grado in<br />

più. Le stanche vele del giro del mondo contro laminati super high tech.<br />

Basteranno? Francesco Mongelli, il navigatore,se ne sta rintanato nel carteggio<br />

di Sir Peter. Calcoli. Ottimismo della volontà e pessimismo della<br />

ragione. Quanto è lontano lo Stretto tra Comino e Malta? Troppo,<br />

ancora troppo. 30 miglia.All’alba eccolo lì. Il primo ad avvistarlo è Stefano<br />

Raspadori, esperto e navigato prodiere. Sottovento, tre miglia di margine<br />

ancora nella luce delle sette del mattino. Il vento spinge. Lorenzo<br />

Bodini si incolla al timone della barca dei suoi sogni di bambino, quando<br />

della sua cameretta a Trieste campeggiava il poster del ketch tutto rosso.<br />

Dà tutto pur di guadagnare un decimo di nodo. Gaetano Figlia di<br />

Granara, che magnificamente si è destreggiato - lui palermitano - tra le<br />

isole della sua gioventù, prova a indovinare qualche giro di vento. Sveglia<br />

tutti. Basta turni. In 26 in battagliola. de Angelis si avvicina. Un miglio<br />

e otto. Un miglio e quattro. Ecco Gozo. Poi Malta. Il canale è lì.<br />

600 miglia in testa varranno pur qualche virata sulle vele. de Angelis è<br />

attento. Segue e basta. Sa che la velocità è dalla sua. Atalanta, nome mitologico<br />

della velocità per la regata nel mare dei miti, ci passa.A mezzo<br />

miglio da Comino si schianta anche la drizza del genoa. de Angelis<br />

va a vincere con 7’ di vantaggio. L’arrivo a Marsamxett. Su tutto: spinnaker,<br />

randa, staysail, spi di mezzana, mezzana. 4 giorni e 2 ore di regata.<br />

98 ore di passione. 5.884 minuti di mare. 353.040 battiti del cuore.<br />

Scendete fino a Malta, per trovare una regata che non scorderete mai più.<br />

DICEMBRE 05<br />

71


egate Rolex Middle Sea Race<br />

A bordo del mito<br />

Su Steinlager 2, il maxi ketch di Sir Peter Blake<br />

per quattro giorni di emozioni e grande vela<br />

Guardi in alto e vedi gennaker,staysail,randa,spi di mezzana e mezzana.<br />

Oltre 500 mq di superficie velica che ci spingono a 11 nodi<br />

con una brezza appena discreta.Sottocoperta,l’open space voluto<br />

da Blake e Farr per dominare la Whitbread 1989-1990 è un’alcova<br />

perfetta per penetrare gli umori del mare. Che fa gemere questo ketch<br />

in un abbraccio continuo. Le vecchie scotte (i bracci degli spi hanno ancora<br />

i terminali in acciaio, come si usava negli Anni Ottanta) tirano, gli<br />

alberi si torcono, lo scafo si dimostra sempre valido.Al centro la cucina<br />

a U, dove lo skipper Filippo Molinari si dà daffare per tirar fuori due pasti<br />

caldi al giorno. Dietro il gabbiotto del navigatore, dove a sedersi sul<br />

sedile tipo formula 1 rosso di Sir Peter Blake è Francesco Mongelli coadiuvato<br />

da Claudio Castellani con la tecnologia satellitare Thuraya, poi<br />

il minuscolo locale bagno. Nelle due fiancate 12 cuccette per parte, con<br />

i teli antirollio. Sul pagliolato vele dovunque. Pesantissime. Durante il giro<br />

del mondo venivano spostate di continuo a seconda delle mure in navigazione.Spesso<br />

anche portate in falchetta.Niente ballast allora,solo tanta<br />

fatica. La barca è un po’ pesante, se paragonata ai racer di ultima generazione,<br />

ma con tutte le vele a riva, con il vento a mezza nave, appare<br />

proprio una meraviglia. Un veliero alla conquista del <strong>Mediterraneo</strong>,<br />

come i 26 ragazzi dell’equipaggio l’hanno soprannominato. Scrivere sul<br />

tavolo da carteggio inclinato di 30° non è facilissimo, ma il fruscio rapido<br />

sullo scafo ci dice che Lampedusa, ultima boa naturale prima dell’arrivo<br />

a Malta, si avvicina in fretta. Il tailer molla la scotta del gennaker e<br />

la barca accelera ancora fino a 9 nodi. Sentiti da sottocoperta, sono rumori<br />

e gemiti di scafo e scotte, una bella barca che pare avere qualcosa<br />

di umano. I grinder girano agli ordini di Gaetano Figlia di Granara, il velista<br />

palermitano che ci ha condotto egregiamente tra le sue isole.Tante<br />

e splendide. Lampedusa, estremo lembo d’Italia verso mezzogiorno.<br />

Nella luce gialla dell’imbrunire, l’isola appare quello che è: lunga e piatta,<br />

praticamente un lembo di terra d’Africa in mezzo al mare.Alla nostra<br />

sinistra si intravede la sagoma dolce di Linosa. In mattinata avevamo<br />

doppiato la massiccia e fertile Pantelleria. Prima eravamo transitati sotto<br />

un cielo luminosissimo tra Levanzo,Favignana e Marettimo dopo aver<br />

volato sotto gennaker al traverso di Ustica e prima ancora in bonaccia,<br />

per un’intera nottata, tra Filicudi e Alicudi. Isole tra le più belle del <strong>Mediterraneo</strong><br />

e quindi del mondo, che fanno da scenario a questa splendida<br />

regata, l’unica che possa vantare una rotta simile. Nel mare di ottobre,<br />

appaiono tutte tranquille e solitarie, appena qualche traccia di pescatori<br />

sul mare e di contadini all’interno. Raggiungere in 3 ore a 12 nodi<br />

Capo Passero, percorrere lo Stretto, scorrere Stromboli sotto i rimbombi<br />

del vulcano in una giornata di luce abbagliante. L’occasione era imperdibile.<br />

Grazie al Papastilla Sailing Team coordinato da Filippo Molinari<br />

e Damiano Lipani, la Rolex Middle Sea Race per un reportage-velico<br />

direttamente da Steinlager 2.Tre capiturno eccellenti: Lorenzo Bodini,Gaetano<br />

Figlia di Granara e Andrea Scarpa. Un navigatore e un prodiere<br />

professionisti, Mongelli e Raspadori. Massimo Procopio team manager.<br />

Più un gruppo di ragazzi appassionati e capaci che se la cavano bene.Tre<br />

turni: 3 ore on, 3 ore in manovra e 3 a riposo. Atalanta alla fine<br />

passa, ma va bene così. Che regata e che barca.Avevamo anche i calzini<br />

rossi, in onore del grande Sir Peter Blake.<br />

A lato: Steinlager 2 dalla testa d’albero.<br />

In questa pagina in senso orario:<br />

istantanee da bordo del maxi ketch. I<br />

grinder in azione; al tramonto con la<br />

sagoma di Salina e Filicudi sullo sfondo;<br />

la partenza con Steinlager 2 che<br />

precede Atalanta II in uscita da<br />

Marsamxett e il duello tra i due nello<br />

stretto di Messina; navigatori in azione<br />

notturna; turno di riposo sottocoperta.<br />

In basso: il capoturno Andrea<br />

Scarpa e l’arrivo sullo sfondo della<br />

Valletta con tutte le vele a riva<br />

FOTO ARRIGO (ROLEX)<br />

DICEMBRE 05<br />

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