Voci di corridoio 7 - ISISS Antonio Scarpa
Voci di corridoio 7 - ISISS Antonio Scarpa
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Giovani e politica: un <strong>di</strong>stacco incolmabile?<br />
Giovani e politica sono due elementi antitetici?<br />
Nasce, cresce, corre...<br />
Ripercorriamo la storia della nostra scuola<br />
VOCI<strong>di</strong>CORRIDOIO<br />
Giornale dell’<strong>ISISS</strong> “A. <strong>Scarpa</strong>“ <strong>di</strong> Motta <strong>di</strong> Livenza - Anno Scolastico 2009/2010 - n. 7<br />
Solo cento... e lode<br />
Intervista ai due studenti da 100 e lode<br />
Doppia intervista doppia ai Prof<br />
La consueta intervista ai nostri professori, ma con una variante...<br />
Tutto fumo, niente arrosto?<br />
I risultati del questionario sul “Fumo“<br />
4<br />
8<br />
10<br />
12<br />
23
VOCI<strong>di</strong>CORRIDOIO<br />
2<br />
VOCI<strong>di</strong>CORRIDOIO<br />
Direttore E<strong>di</strong>toriale Alice Dal Martello<br />
Vice Direttore E<strong>di</strong>toriale Alberto Spadotto<br />
Coor<strong>di</strong>natore del progetto Prof. Gaetano de Biase<br />
Art Director Marco Ronchese<br />
Redattori Alice Battistella<br />
Federico Benvegnù<br />
Giacomo Bisceglie<br />
Franceca Casonato<br />
Silvia Ciapetti<br />
Federico Cleva<br />
Aparecida Coan<br />
Ilenia Cofini<br />
Giulia Fedrizzi<br />
Riccardo Gerotto<br />
Beatrice Lio<br />
Tirukal Momi<br />
Anna Narder<br />
Camilla Parato<br />
Simona Parpinello<br />
Wi<strong>di</strong> Pinarel<br />
Matilde Pisani<br />
Luca Federico Sichi<br />
Collaboratori esterni Alessandra Bazzo<br />
Giordana Daniotti<br />
Serena Fregonese<br />
Giulia Sorrentino<br />
Jelena Tarlac<br />
Davide Zanchetta<br />
Classe IIIA LL<br />
Si ringraziano Ghita Bor<strong>di</strong>eri<br />
Clau<strong>di</strong>o Borgia<br />
Prof. Giampiero Carnevale<br />
Romana Fantuz Parpinello<br />
Alessandro Fedrizzi<br />
Laura Fornasier<br />
Prof. Antonello Ippolito<br />
Prof. Angela Neglia<br />
Federico Panighel<br />
Andrea Tolotto<br />
Prof. Enrico Vaglieri<br />
L’immagine <strong>di</strong> copertina è un gentile regalo <strong>di</strong> Mara Cattai
E<strong>di</strong>toriali<br />
Rivoluzione ed evoluzione: parole chiave<br />
in questo “<strong>Voci</strong> <strong>di</strong> <strong>corridoio</strong>”.<br />
Cambiamento più importante e pregevole,<br />
sia dal punto <strong>di</strong> vista dei rapporti<br />
fra licei sia dell’apporto <strong>di</strong> nuove<br />
idee, sta nella fusione delle redazioni<br />
del liceo scientifico e <strong>di</strong> quello classico<br />
e linguistico. Tale collaborazione, che<br />
mi auguro continuerà anche nei prossimi<br />
numeri, ha da subito dato ottimi<br />
risultati,come per esempio la stesura<br />
<strong>di</strong> articoli fatti a quattro o a sei mani<br />
con esponenti dei <strong>di</strong>versi in<strong>di</strong>rizzi insieme.<br />
Oltre all’entrata dei liceali opitergini,<br />
c’è stato anche l’avvento <strong>di</strong><br />
nuove giovani penne “scientifiche” per<br />
cui la redazione si è notevolmente allargata,<br />
segno che l’interesse verso<br />
attività extrascolastiche formative si<br />
sta incrementando e che il desiderio <strong>di</strong><br />
partecipare attivamente alla vita scolastica<br />
sta crescendo. La superiorità<br />
nel numero dei redattori, rispetto agli<br />
anni passati, ha permesso un minore<br />
carico <strong>di</strong> articoli per persona e una<br />
maggiore affluenza <strong>di</strong> idee, rendendo<br />
decisamente più facile la ricerca degli<br />
argomenti.<br />
Durante le <strong>di</strong>scussioni iniziali, pertinenti<br />
all’organizzazione iniziale del gior-<br />
nalino, ci si è subito resi conto che c’era<br />
un punto in comune: la realtà giovanile.<br />
Ed è proprio su ciò che verterà questo<br />
numero. Si allargherà dalla ricerca della<br />
felicità al rapporto degli adolescenti<br />
con le armi, dall’impegno politico dei<br />
giovani italiani al sunto <strong>di</strong> quanto avviene<br />
allo <strong>Scarpa</strong>, sviluppando anche<br />
temi d’attualità o <strong>di</strong> interesse generale<br />
come la paura inconsulta verso una<br />
fraintesa fine del mondo o il come si<br />
vive in alcuni Paesi stranieri.<br />
Una particolare attenzione è stata rivolta<br />
al delineamento delle nostre origini<br />
scolastiche. Ci è parso doveroso fornire<br />
agli altri studenti, attraverso questo<br />
mezzo d’informazione, una panoramica<br />
generale della scuola: essa è infatti<br />
il nostro luogo lavorativo, luogo in cui<br />
avviene la preparazione culturale più<br />
importante che poi ci proietterà nel<br />
mondo universitario e/o lavorativo.<br />
Come scoprirete nelle prossime pagine,<br />
il percorso scelto è <strong>di</strong> tipo cronologico,<br />
e si articola sia in interviste<br />
a neo o ad ex liceali, sia a esplicazioni<br />
riguardo le riforme correnti.<br />
Rinnovando il ringraziamento al <strong>di</strong>rigente<br />
scolastico Mario Sala per la <strong>di</strong>sponibilità<br />
avuta nei confronti della redazione,<br />
pronuncio un grazie speciale<br />
al professor La Carità che, quattro anni<br />
fa, ha dato vita a “<strong>Voci</strong> <strong>di</strong> <strong>corridoio</strong>”,<br />
nella speranza <strong>di</strong> essere riusciti a sod<strong>di</strong>sfare<br />
le sue aspettative anche ora<br />
che si è trasferito in un’altra sede, e al<br />
professor de Biase che si è incaricato<br />
<strong>di</strong> seguire la redazione nel ruolo <strong>di</strong> docente<br />
responsabile.<br />
Un ultimo, ma non meno importante<br />
grazie, va al nuovo grafico Marco Ronchese,<br />
che ha dato una nuova veste al<br />
giornalino, a tutti i redattori e ai collaboratori<br />
che con le loro idee sono riusciti<br />
a comporre passo a passo gli articoli,<br />
impegnandosi sempre.<br />
Nella certezza che vi piacerà quanto<br />
state per sfogliare, vi auguro una pia-<br />
cevole lettura.<br />
Alice Dal Martello (IV A LS)<br />
VOCI<strong>di</strong>CORRIDOIO<br />
Un giornalino scolastico è in sé frutto<br />
<strong>di</strong> quell’impegno e <strong>di</strong> quella partecipazione<br />
che fanno da filo rosso<br />
agli articoli pubblicati su questo<br />
numero. In esso si riconosce un<br />
percorso che intende delineare un<br />
identikit dei giovani <strong>di</strong> oggi sottratto<br />
agli stereotipi del <strong>di</strong>simpegno, della<br />
superficialità e dell’edonismo e segnato<br />
invece da interesse, criticità,<br />
apertura agli altri.<br />
Questi tre mesi <strong>di</strong> lavoro hanno permesso<br />
ad un gruppo in gran parte<br />
già affiatato <strong>di</strong> assestarsi, <strong>di</strong> assorbire<br />
i cambiamenti e <strong>di</strong> assimilare<br />
nuovi ingressi, <strong>di</strong> collaborare e <strong>di</strong><br />
affrontare problemi. E’ stato per me<br />
arricchente seguire questo laboratorio<br />
<strong>di</strong> impegno che dà alla nostra<br />
scuola un valore aggiunto e che ha<br />
creato rete tra le due se<strong>di</strong> in modo<br />
imme<strong>di</strong>ato e spontaneo.<br />
Il lavoro, e il merito, è tutto dei ragazzi<br />
che qui imparano a progettare,<br />
a giu<strong>di</strong>care, a negoziare, <strong>di</strong>mostrando<br />
<strong>di</strong> avere sempre qualcosa da <strong>di</strong>re.<br />
Gaetano de Biase<br />
3
VOCI<strong>di</strong>CORRIDOIO<br />
Giovani e politica: un <strong>di</strong>stacco<br />
incolmabile?<br />
Molti politologi e sociologi convengono che, dagli anni ottanta in poi, i giovani, continuativamente allontanati dalla politica<br />
e dall’attivismo, non hanno più interesse a <strong>di</strong>mostrare e <strong>di</strong>fendere i propri ideali. Abbiamo voluto chiedere cosa ne pensano<br />
due giovani che, con ideali opposti, sono la <strong>di</strong>mostrazione che ci sono ancora ragazzi pronti a mettersi in prima linea a combattere<br />
per le proprie idee, sia appendendo manifesti, sia partecipando a convegni e riunioni; i due ragazzi in questione sono<br />
Clau<strong>di</strong>o Borgia, presidente provinciale della “Giovane Italia” e Ghita Bor<strong>di</strong>eri Coor<strong>di</strong>natrice provinciale rete degli studenti<br />
me<strong>di</strong>.<br />
Clau<strong>di</strong>o Borgia<br />
Cos’è la “Giovane Italia”?<br />
La Giovane Italia è il movimento<br />
giovanile del Popolo delle Libertà, nata<br />
dalla fusione <strong>di</strong> Azione Giovani (movimento<br />
giovanile <strong>di</strong> Alleanza Nazionale)<br />
e dei giovani <strong>di</strong> Forza Italia. Ma non ci<br />
occupiamo solo <strong>di</strong> Politica, bensì anche<br />
<strong>di</strong> arte e cultura.<br />
Sei d’accordo con quella convinzioni<br />
<strong>di</strong> molti sociologi, filosofi e politologi<br />
sintetizzabile con la fra <strong>di</strong> Umberto<br />
Galimberti: “la politica non attrae più i<br />
giovani”, e che i giovani non siano più<br />
<strong>di</strong>sposti a mettersi in prima persona a<br />
combattere per i propri ideali?<br />
Sicuramente c’è un evidente problema<br />
giovani- politica, dettato, secondo il mio<br />
parere, da una serie <strong>di</strong> fattori, in primis<br />
dalla decadenza dei concetti, degli ideali<br />
e dei valori che la politica offre in<br />
questo preciso momento storico. Il su-<br />
4<br />
peramento delle ideologie ha portato<br />
infatti ad una conseguente e dannosa<br />
propensione per i personalismi da<br />
parte dei leader dei vari schieramenti,<br />
mettendo in secondo piano le basi<br />
culturali del fare politica. Inoltre l’età<br />
me<strong>di</strong>a dei politici non ci aiuta <strong>di</strong> certo,<br />
ci dovrebbe essere il ricambio generazionale<br />
tanto decantato, che però non<br />
c’è mai stato, infatti coloro che c’erano<br />
nella fallimentare “Prima Repubblica“<br />
si sono insinuati anche nella “Seconda<br />
Repubblica”. Un altro fattore è il cosiddetto<br />
“cancro dell’in<strong>di</strong>vidualismo“:<br />
siamo continuamente bombardati dai<br />
mass me<strong>di</strong>a che ci insegnano che solo<br />
coloro che hanno due lire in tasca sono<br />
in gamba. Dobbiamo essere educati al<br />
principio car<strong>di</strong>ne del bene comune al<br />
senso <strong>di</strong> appartenenza ad una comunità.<br />
Senza dubbio un’altra delle cause<br />
<strong>di</strong> questo allontanamento è la vergognosa<br />
condotta che stanno adottando<br />
alcuni politici,i quali, invece <strong>di</strong> ergersi<br />
a riferimento positivo per noi giovani,<br />
sono il peggiore degli esempi sia sotto<br />
il livello culturale che personale. Non<br />
credo in coloro che sostengono che<br />
tutti i giovani d’oggi non abbiano spina<br />
dorsale e non si battano in prima persona<br />
per i propri ideali. Sarebbe meglio<br />
<strong>di</strong>re che a volte sono demotivati<br />
e nauseati. Grazie a Dio però ci sono<br />
esempi illuminanti, purtroppo mosche<br />
bianche. Infatti nel mio movimento<br />
giovanile ci sono alcuni giovani politici<br />
ma prima ancora militanti che si battono<br />
quoti<strong>di</strong>anamente per i valori della<br />
Destra italiana. Non penso che, come<br />
<strong>di</strong>ceva Platone, solo i filosofi si debbano<br />
occupare <strong>di</strong> politica, ma tutti noi,<br />
pur giovani che siamo, dobbiamo responsabilizzarci<br />
e credere nella politica<br />
e nel merito. Abbiamo l’obbligo morale<br />
<strong>di</strong> smentire tutti coloro pensino che<br />
siamo una generazione senza ideali,<br />
una generazioni che si preoccupa solo<br />
del telefonino nuovo o della macchina<br />
da esibire. Abbiamo le potenzialità per<br />
poterci riuscire. Cercate stimoli. Diceva<br />
Giorgio Almirante: ” Vivi come se<br />
dovessi morire subito, pensa come non<br />
dovessi morire mai. “ Ecco credo sia<br />
una frase molto azzeccata per questa<br />
situazione. Invito i miei coetanei a sforzarsi<br />
<strong>di</strong> leggere i quoti<strong>di</strong>ani e <strong>di</strong> informarsi<br />
<strong>di</strong> quello che succede in Italia,<br />
perché l’ignoranza è manovrabile, invece<br />
l’intelligenza è virtù e consapevolezza<br />
nei propri mezzi.<br />
In conclusione la politica, a cui da<br />
molto ti de<strong>di</strong>chi, ti ha dato molto?<br />
Si, ogni qual volta si raggiunge lo scopo<br />
che ci si era prefissati, ogni qual volta<br />
un progetto, una battaglia dà dei risultati,<br />
la sod<strong>di</strong>sfazione è tale da far <strong>di</strong>menticare<br />
tutte le fatiche compiute.
VOCI<strong>di</strong>CORRIDOIO<br />
“L’unico consiglio che mi sento <strong>di</strong> dare – e che regolarmente do – ai giovani è questo: combattete<br />
per quello in cui credete. Perderete, come le ho perse io, tutte le battaglie. Ma solo una potrete<br />
vincerne. Quella che s’ingaggia ogni mattina, davanti allo specchio.”<br />
Ghita Bor<strong>di</strong>eri<br />
Cosa sono i RedS?<br />
Siamo una associazione a livello nazionale<br />
che si occupa della <strong>di</strong>fesa<br />
dei <strong>di</strong>ritti degli studenti e si occupa<br />
anche <strong>di</strong> cultura e politica ponendosi<br />
come sindacato studentesco.<br />
Cosa ne pensi riguardo al problema,<br />
<strong>di</strong> cui parlano in molti negli ultimi perio<strong>di</strong>,<br />
della mancanza <strong>di</strong> interesse dei<br />
giovani verso la politica e l’attivismo?<br />
È innegabile che manchi interesse, secondo<br />
me è dato dal fatto che la politica<br />
è vista come qualcosa <strong>di</strong> <strong>di</strong>stante<br />
dal reale e non come una opportunità<br />
<strong>di</strong> partecipare alla vita sociale. Ve<strong>di</strong>amo<br />
sempre gli stessi volti a ricoprire gli<br />
stessi ruoli, chiaramente un giovane non<br />
si interessa in qualcosa che non sente<br />
“suo” né raggiungibile. Non è un <strong>di</strong>sinteresse<br />
infondato, esiste <strong>di</strong>stanza dalla<br />
politica dei palazzi rispetto ai giovani.<br />
Cre<strong>di</strong> che sia possibile invertire questa<br />
tendenza?<br />
Così.... Giovani!<br />
La <strong>di</strong>ffusione della pratica sportiva<br />
in quasi tutte le società del mondo<br />
contemporaneo è il segno evidente<br />
dell’importanza che lo sport ha assunto<br />
da un punto <strong>di</strong> vista sociale,<br />
economico e politico. Lo sport si sviluppa<br />
in simbiosi con i cambiamenti<br />
che contrad<strong>di</strong>stinguono una società,<br />
è infatti parte integrante della cultura.<br />
Una visione molto <strong>di</strong>ffusa nei paesi<br />
con maggiori tra<strong>di</strong>zioni sportive, è che<br />
lo sport debba essere considerato un<br />
mezzo <strong>di</strong> trasmissione <strong>di</strong> valori universali<br />
e una scuola <strong>di</strong> vita che insegna a<br />
lottare per ottenere una giusta ricompensa<br />
e che aiuta al rispetto tra compagni<br />
e avversari. Per questa ragione<br />
L’allenamento fisico ha un ruolo fondamentale<br />
nella nostra educazione già<br />
nell’ambito scolastico. Ma c’è anche<br />
chi sostiene che l’agonismo sia un segnale<br />
pericoloso che farebbe risaltare<br />
Indro Montanelli<br />
da “Soltanto un giornalista“ Montanelli Indro, Abate Tiziana , Rizzoli 2002<br />
Credo <strong>di</strong> si, certo non sarà facile, né<br />
imme<strong>di</strong>ato ma sono sicura che si riuscirà<br />
in futuro ad invertire la rotta.<br />
Come si può, quin<strong>di</strong> abbattere la <strong>di</strong>stanza?<br />
Questa <strong>di</strong>stanza non è una cosa che non<br />
si può abbattere con un po’ <strong>di</strong> cultura e<br />
lavoro. Il superamento <strong>di</strong> questa potrà<br />
accadere solo quando la politica smetterà<br />
<strong>di</strong> essere la politica dei palazzi e tornerà<br />
ad essere la politica delle piazze.<br />
Una politica più vicina a quelli che sono<br />
i citta<strong>di</strong>ni ed, in particolare, i giovani.<br />
Raccontaci la tua vicenda personale<br />
Io ho iniziato prestissimo, nell’estate<br />
dopo la terza me<strong>di</strong>a ho incontrato il<br />
coor<strong>di</strong>natore provinciale dei REdS del<br />
momento, attraverso cui ho cominciato<br />
a frequentare le riunioni e mi<br />
sono subito trovata a mio agio, perché<br />
avevo bisogno <strong>di</strong> un luogo in cui confrontarmi.<br />
Poi ho cominciato a fare i<br />
primi lavoretti ed in seconda superiore<br />
sono entrata nell’esecutivo provinciale,<br />
in seguito a questo sono <strong>di</strong>ventata<br />
troppo lo spirito competitivo. Lo sport<br />
più praticato nel mondo è il golf, seguito<br />
dal calcio e dalla pallavolo. Il golf<br />
è uno sport praticato in tutto il mondo,<br />
anche in Italia. In Italia inoltre abbiamo<br />
delle se<strong>di</strong> per le persone <strong>di</strong>versamente<br />
abili che lo sfruttano come percorso<br />
per la riabilitazione. Tutti possono partecipare,<br />
donne o uomini, bambini o<br />
adulti, insomma, tutte le età. Ci sono<br />
alcuni sport che pur non essendo particolarmente<br />
<strong>di</strong>ffusi in Italia sono molto<br />
praticati nel resto del mondo. In Italia,<br />
infatti, grazie ai numerosi sponsor, lo<br />
sport più popolare è il calcio, al quale<br />
partecipano la maggior parte dei ragazzi<br />
fin dalla più giovane età. E’ uno<br />
sport che aiuta a collaborare con gli<br />
altri ma parecchie volta crea tensioni<br />
tra i compagni. Esistono delle attività<br />
sportive che oltre ad essere principalmente<br />
un impegno, sono dei veri e pro-<br />
responsabile esecutivo. Ho mantenuto<br />
quell’incarico per circa due anni,<br />
come membro <strong>di</strong> quell’esecutivo e da<br />
quest’anno sono io la coor<strong>di</strong>natrice.<br />
Questi anni mi hanno dato molto, ho<br />
fatto molto, e tramite i coor<strong>di</strong>namenti<br />
ho avuto modo <strong>di</strong> conoscere moltissime<br />
persone provenienti da tutta Italia.<br />
Quin<strong>di</strong> l’attivismo a cui hai dato molto<br />
ti ha dato molto?<br />
Si, non sarei la stessa persona che<br />
sono, mi ha dato molti momenti <strong>di</strong><br />
nervosismo, forti arrabbiature, una incre<strong>di</strong>bile<br />
quantità <strong>di</strong> stress, ma anche<br />
incre<strong>di</strong>bili ed enormi sod<strong>di</strong>sfazioni;<br />
ogni volta in cui ti accorgi che il lavoro<br />
che hai compiuto è andato a buon<br />
fine non provi solo grande sod<strong>di</strong>sfazione,<br />
ma anche una fortissima gioia.<br />
Federico Cleva (V D LS)<br />
pri passatempi; un esempio potrebbe<br />
essere il surf, <strong>di</strong>vertimento assoluto per<br />
i giovani ragazzi australiani che trascorrono<br />
pomeriggi interi in compagnia tra<br />
le onde dell’oceano. Un altro sport, non<br />
praticato in Italia è il cricket, tipica attività<br />
estiva dell’Inghilterra e delle sue<br />
ex colonie: Caraibi, In<strong>di</strong>a, Pakistan, Sud<br />
Africa e Nuova Zelanda. E’ uno sport <strong>di</strong><br />
squadra, la quale è composta da un<strong>di</strong>ci<br />
giocatori. Le partite possono durare<br />
anche più <strong>di</strong> tre giorni e le pause<br />
che vengono effettuate sono solo per il<br />
pranzo e per l’ora del tè. Nonostante i<br />
vari sport siano <strong>di</strong>fferenti tra loro, tutti<br />
hanno dei valori molto importanti e insegnano<br />
a rispettarci l’uno con l’altro.<br />
Tirukal Momi (I C LS)<br />
Silvia Ciapetti (II B LL)<br />
5
VOCI<strong>di</strong>CORRIDOIO<br />
Gioventù armata<br />
Il rapporto dei giovani con gli strumenti <strong>di</strong> offesa<br />
Una sconvolgente realtà sotto agli occhi<br />
<strong>di</strong> tutti viene purtroppo ignorata dai<br />
più. Ma non con intenzionalità:spesso<br />
le cose ci sfuggono semplicemente<br />
perché ad un determinato evento non<br />
viene data la giusta importanza.<br />
Per questi motivi non molte persone<br />
si sono rese conto della <strong>di</strong>sastrosa situazione<br />
in cui versa una fetta considerevole<br />
degli adolescenti del mondo<br />
intero: i ragazzi <strong>di</strong> tutto il mondo si<br />
stanno accostando con impressionante<br />
velocità e <strong>di</strong>mestichezza alle armi; non<br />
alle armi a puro scopo <strong>di</strong>fensivo, ma a<br />
veri e propri accessori atti a ferire ed<br />
uccidere. Questo dramma non è un<br />
fenomeno puramente relativo a Paesi<br />
sotto regime <strong>di</strong>ttatoriale e dove i traffici<br />
illegali sono all’or<strong>di</strong>ne del giorno quale<br />
gli stati dell’America Latina , oppure in<br />
nazioni tutt’oggi devastate da conflitti<br />
territoriali e guerre tra cui Afghanistan<br />
L’uomo è da sempre un essere che è in<br />
costante ricerca della felicità. E per verificare<br />
ciò non serve necessariamente<br />
fare mente locale della filosofia; anche<br />
provando a <strong>di</strong>gitare la domanda su<br />
Google: “come poter ottenere la felicità”,<br />
si può notare che è una delle domande<br />
più cliccate nel motore <strong>di</strong> ricerca.<br />
Verrebbe da pensare che la gran<br />
parte della popolazione italiana ambisca<br />
a <strong>di</strong>ventare asceta new age. Eppure<br />
questa ricerca oggigiorno non<br />
ha nulla a che vedere con la spiritualità,<br />
ha molto a che fare, invece, con<br />
le scelte che compiamo costantemente.<br />
Scelte che ci portano a ricercare<br />
il piacere o la felicità. Ma in che<br />
cosa consiste realmente la felicità?<br />
Questa domanda, molto spesso,<br />
pretenderebbe come risposta il piacere<br />
alla base <strong>di</strong> tutto. Eppure tutti<br />
noi sappiamo che è una menzogna.<br />
Sebastian-Roch Nicolas De Chamfort<br />
<strong>di</strong>sse: “Il piacere può derivare<br />
dall’illusione, ma la feli-<br />
6<br />
ed Iran, anche nel mondo occidentale,<br />
quasi per una sorta <strong>di</strong> involontario adeguamento<br />
globale, i giovani sembrano<br />
attratti dalla violenza e dai mezzi<br />
per esercitarla. E <strong>di</strong> questo si possono<br />
ricavare vari esempi: basti pensare al<br />
ragazzo tedesco in Germania che, lo<br />
scorso marzo, ha fatto irruzione nel<br />
proprio liceo e, dopo aver lasciato <strong>di</strong>etro<br />
<strong>di</strong> sé una scia <strong>di</strong> morti e feriti, si è<br />
tolto la vita; percorso simile a quello <strong>di</strong><br />
un ventenne asiatico della Virginia che<br />
negli stessi giorni si è reso autore <strong>di</strong><br />
una strage nell’università che frequentava<br />
per poi uccidersi anche lui. Ciò va<br />
a <strong>di</strong>mostrare quanto il portare oggetti<br />
del genere richieda non solo una certa<br />
dose <strong>di</strong> precauzione, ma soprattutto<br />
l’assunzione <strong>di</strong> determinate e insindacabili<br />
responsabilità.<br />
Inoltre, il dato più sconfortante si rivela<br />
nella scoperta <strong>di</strong> quanto l’utilizzo <strong>di</strong><br />
La ricerca della felicità<br />
cità deriva soltanto dalla realtà”.<br />
Infatti il piacere è ciò che ci spinge<br />
a comprare <strong>di</strong> più, a bere <strong>di</strong> più, a<br />
mangiare <strong>di</strong> più semplicemente<br />
perchè, se prima tutto ciò ci entusiasmava,<br />
ora ci lascia in<strong>di</strong>fferenti.<br />
Siamo portati, quin<strong>di</strong>, a voler provare<br />
qualsiasi cosa pur <strong>di</strong> risentire la fiamma<br />
del piacere, spingendo sempre<br />
più avanti l’asticella della trasgressione.<br />
Ciò in realtà non ci giova affatto<br />
alla fine, ci rende solo schiavi,<br />
ossessionati dalle nostre sensazioni.<br />
La felicità invece è acqua che ci<br />
rinfresca. Quando ci immergiamo<br />
in essa, percepiamo la realtà in<br />
modo <strong>di</strong>fferente e ci scrolliamo <strong>di</strong><br />
dosso l’ansia <strong>di</strong> rincorrere il piacere.<br />
Non è mai semplice e spesso per raggiungerla<br />
dobbiamo pagare il prezzo<br />
dell’auto<strong>di</strong>sciplina e della costanza.<br />
La felicità non può essere imme<strong>di</strong>ata,<br />
ma deve essere conquistata.<br />
E a <strong>di</strong>ciott’anni, dopo<br />
quasi do<strong>di</strong>ci anni <strong>di</strong> scuola, que-<br />
armi si vada largamente <strong>di</strong>ffondendo<br />
tra i minorenni: servizi <strong>di</strong> informazione<br />
pubblica, quali “Striscia la notizia”, hanno<br />
portato alla ribalta questo fenomeno<br />
e l’in<strong>di</strong>fferenza che ne è <strong>di</strong>etro.<br />
Pertanto la situazione non è delle più<br />
rosee. Futuri imberbi citta<strong>di</strong>ni, vittime<br />
del bombardamento me<strong>di</strong>atico, assoggettati<br />
e assuefatti <strong>di</strong> determinati<br />
stereotipi proposti (o meglio, imposti),<br />
finiscono o per esserne annientati<br />
psicologicamente, arrivando frequentemente<br />
ad auto<strong>di</strong>struggersi , o per perdere<br />
il contatto con la realtà.<br />
Certo la strada da intraprendere per<br />
migliorare la società in cui viviamo è<br />
lunga e tortuosa, ma la cosa è fattibile.<br />
Un passo alla volta.<br />
Riccardo Gerotto (IV A LS )<br />
sto concetto <strong>di</strong>venta ben chiaro.<br />
Raggiungere i nostri obiettivi, avendo<br />
delle aspirazioni, ci rende<br />
felici. Il che non vuole assolutamente<br />
<strong>di</strong>re che ci dobbiamo concentrare<br />
sui singoli risultati ottenuti.<br />
A tutti capita <strong>di</strong> avere degli insuccessi,<br />
anzi capitano sempre più spesso, man<br />
mano che proseguiamo il nostro cammino.<br />
Ci causano stress, ci fanno perder<br />
fiducia in noi stessi, consumando immancabilmente<br />
l’entusiasmo iniziale.<br />
Ma il coraggio <strong>di</strong> sapersi rialzare, per<br />
affrontare le nuove <strong>di</strong>fficoltà della<br />
vita, è una dote che, non appena assimiliamo,<br />
ci riempie d’orgoglio e ci fa<br />
sorridere. Compiamo così, sempre <strong>di</strong><br />
più, piccoli passi che ci porteranno al<br />
nostro obiettivo finale. Siamo padroni<br />
del nostro destino, della nostra felicità.<br />
Ed è inutile continuare a ricercarla su<br />
internet.<br />
Jelena Tarlac (IV A LS)
Le nostre ra<strong>di</strong>ci<br />
“Nel 1969 avevo 14 anni e con grande<br />
emozione mi recai a Portogruaro per<br />
la mia iscrizione alla IV ginnasio, come<br />
si chiama il primo anno del Liceo Classico.<br />
Era stata, come lo è tuttora, una scelta<br />
impegnativa piena <strong>di</strong> incertezze e <strong>di</strong><br />
sogni ma, alla fine, maturata con impegno.<br />
Nel nostro paese <strong>di</strong> Motta <strong>di</strong> Livenza<br />
non c’erano, in quel periodo, scuole superiori:<br />
per accedere ad un istituto statale<br />
era necessario recarsi o a Treviso o<br />
a Portogruaro.<br />
A settembre <strong>di</strong> quello stesso anno,<br />
l’Amministratore comunale mottense,<br />
della quale faceva parte mio padre,<br />
ottenne la comunicazione ufficiale<br />
dell’istituzione del Liceo da parte del<br />
Ministro della Pubblica Istruzione.<br />
E fu così che io da un giorno all’altro<br />
fui iscritta, come “esempio”, alla prima<br />
classe <strong>di</strong> questo nascituro istituto.<br />
Eravamo in 18 ragazzi, molti dei quali<br />
erano stati miei compagni <strong>di</strong> classe<br />
dalla prima elementare e, come me,<br />
anche loro già iscritti in qualche altra<br />
sede.<br />
Ancora ora, ricordo l’entusiasmo <strong>di</strong><br />
mio padre per il successo ottenuto e<br />
l’orgoglio <strong>di</strong> essere riuscito con i suoi<br />
colleghi a formare questa bellissima<br />
squadra <strong>di</strong> “pionieri liceali”.<br />
La sede era in uno dei più vecchi e<strong>di</strong>fici<br />
<strong>di</strong> memoria mottense, il vecchio<br />
E noi siamo abituati a zaini<br />
dell’Eastpack, matite colorate,<br />
penne ver<strong>di</strong>, bianchetto... Beh, dobbiamo<br />
solo ritenerci fortunati! Mio<br />
padre Alessandro è stato il primo,<br />
insieme ad altri 20 ragazzi (circa) a<br />
far parte della prima classe superiore<br />
creata a Motta <strong>di</strong> Livenza! Non c’era<br />
l’ascensore come da noi, non c’erano<br />
le classi <strong>di</strong> laboratorio o quelle <strong>di</strong> informatica,<br />
ma la loro scuola era una<br />
semplice stanza allestita <strong>di</strong> banchi,<br />
se<strong>di</strong>e e una lavagna a muro. Basta,<br />
niente <strong>di</strong> più. Del resto, mio padre<br />
non ha vissuto tutta l’esperienza dei<br />
cinque anni nella classe <strong>di</strong> Motta <strong>di</strong><br />
VOCI<strong>di</strong>CORRIDOIO<br />
Ospitiamo sul nostro numero due brevi ricor<strong>di</strong> dei genitori <strong>di</strong> Giulia e Simona, componenti della redazione, i quali hanno<br />
fatto parte della prima classe dell’allora nascente liceo scientifico a Motta <strong>di</strong> Livenza.<br />
Dai nuovi arrivati...<br />
“Avviamento”, così chiamato perché<br />
in quelle aule erano passati tantissimi<br />
ragazzi per l’avviamento al lavoro dopo<br />
le scuole elementari, una fattispecie <strong>di</strong><br />
scuola professionale.<br />
Eravamo in quel grande e vecchio<br />
palazzo una grande famiglia che imparava,<br />
stu<strong>di</strong>ava, parlava, <strong>di</strong>scuteva ed<br />
anche si <strong>di</strong>vertiva con degli insegnanti<br />
che potevano essere considerati quasi<br />
come degli aio ( n.d.r. precettori privati).<br />
Era una situazione <strong>di</strong> massima protezione,<br />
ma nello stesso tempo anche<br />
<strong>di</strong> isolamento da realtà ben <strong>di</strong>verse e<br />
complesse.<br />
Ricordo perfettamente tutti i miei insegnanti,<br />
alcuni dei quali hanno poi<br />
Le aspettative e le ambizioni che i ragazzi <strong>di</strong> terza me<strong>di</strong>a, una volta<br />
decisa la scuola che dovranno frequentare per ben cinque anni, sono<br />
tante: riuscire a inserirsi nella classe, conoscere nuove persone, formarsi<br />
e maturare, cercando <strong>di</strong> non essere bocciato, <strong>di</strong>vertendosi e facendo<br />
attività <strong>di</strong>verse, come gite interessanti o attività sportive alternative.<br />
Io l’ho scelto un po’ per esclusione e un po’ per le mie ambizioni<br />
lavorative future. Devo <strong>di</strong>re che finora le mie aspettative sono piuttosto<br />
sod<strong>di</strong>sfatte, e per adesso mi trovo abbastanza bene, anche se ancora<br />
sono nuova e non conosco tutto. Prima della fine dei cinque anni superiori,<br />
sicuramente alcuni si stancheranno <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>are e non avranno<br />
più voglia <strong>di</strong> frequentare l’università, ma il desiderio comune credo sia<br />
quello <strong>di</strong> uscire bene dal liceo e costruirsi un futuro.<br />
Beatrice Lio (I B LS)<br />
Livenza, perché, ahimè, è stato bocciato<br />
il primo anno e quin<strong>di</strong>, ha subito<br />
deciso <strong>di</strong> scegliere una scuola più<br />
semplice. I suoi genitori volevano che<br />
lui si laureasse e quin<strong>di</strong>, non ha abbandonato<br />
lo stu<strong>di</strong>o, anzi, è riuscito<br />
ad arrivare a ottimi livelli. Anche se<br />
o<strong>di</strong>ava stare ore e ore sui libri a fare<br />
matematica o versioni <strong>di</strong> latino, non<br />
ha mollato, non ha ceduto.<br />
Alla fine, anche se è stato bocciato, è<br />
fiero del suo cammino, della strada<br />
che ha fatto, del suo obiettivo raggiunto.<br />
Giulia Fedrizzi (III C LS)<br />
continuato la loro professione proprio<br />
in questo istituto <strong>di</strong>ventando anche<br />
Vice Presi<strong>di</strong>.<br />
Sono entrata nuovamente al Liceo, anche<br />
se posto in locali <strong>di</strong>versi da quelli<br />
da me frequentati, solo da pochi anni<br />
perché mia figlia ne è alunna.<br />
Come è <strong>di</strong>verso ora! Eppure mi sono<br />
emozionata quando con lei sono andata<br />
per la sua iscrizione. Oggi è una<br />
scuola vivace, attenta ai bisogni e stimolante<br />
nel confronto.”<br />
Romana Fantuz Parpinello madre <strong>di</strong><br />
Simona Parpinello (III C LS)<br />
Beh, si può scegliere questo liceo anche solo<br />
per la sua particolare struttura, con quel tetto<br />
strano da cui sono stata attratta da subito. Appena<br />
entrai fui felice mi piacesse fin da subito,<br />
perché ciò mi avrebbe aiutato a superare meglio<br />
questi cinque anni. La mia scelta è stata<br />
in<strong>di</strong>rizzata verso il liceo scientifico proprio perché<br />
non ho idea <strong>di</strong> che tipo <strong>di</strong> università fare<br />
e questo in<strong>di</strong>rizzo mi permetterà <strong>di</strong> avere una<br />
buona preparazione per un vasto numero <strong>di</strong><br />
facoltà grazie alla <strong>di</strong>versità delle materie approfon<strong>di</strong>te<br />
in questi anni.<br />
Classe I A LS<br />
7
VOCI<strong>di</strong>CORRIDOIO<br />
Nasce, cresce, corre...<br />
La legge parla chiaro “la scuola è il luogo <strong>di</strong> formazione e <strong>di</strong> educazione me<strong>di</strong>ante lo stu<strong>di</strong>o, l’acquisizione delle conoscenze<br />
e lo sviluppo della coscienza critica” (tratto dallo Statuto degli studenti e delle studentesse della scuola italiana).<br />
La scuola che fu,la scuola che è, la scuola che sarà, ripercorriamo insieme brevemente le tappe della scuola italiana fra…<br />
…passato<br />
Già dal basso me<strong>di</strong>oevo, nel XII secolo,<br />
abbiamo potuto vantare dei centri<br />
<strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento, le future scuole,<br />
grazie all’intervento <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ni religiosi<br />
come Benedettini e Domenicani.<br />
In questa stessa fase storica, pian<br />
piano,cominciarono a crescere anche<br />
le prime scuole laiche, le Università. Le<br />
nostre scuole o<strong>di</strong>erne, dalla scuola primaria<br />
agli atenei stessi, hanno origine<br />
proprio da esse. Le origini della scuola<br />
italiana vanno perciò ricercate inizialmente<br />
in quella religiosa. Tuttavia<br />
se agli inizi fu riservato molto spazio<br />
all’insegnamento teologico, ben presto<br />
andrà sempre più ri<strong>di</strong>mensionandosi,<br />
con l’accentuarsi del conflitto tra Stato<br />
e Chiesa. Ne è un esempio la revisione<br />
dei primi programmi scolastici <strong>di</strong><br />
Terenzio Mariani ( approvati nel 1860<br />
e rivisitati solo 7 anni dopo, nel 1867),<br />
con la quale furono concesse più ore <strong>di</strong><br />
educazione civica a scapito <strong>di</strong> quelle <strong>di</strong><br />
religione.<br />
…presente<br />
Secondo lo Stato, la nostra scuola<br />
è stata definita come una comunità<br />
<strong>di</strong> <strong>di</strong>alogo,<strong>di</strong> esperienza sociale, basata<br />
sui valori democratici e volta alla<br />
crescita della persona in tutte le sue<br />
forme. Fonda il suo progetto e la sua<br />
azione educativa sulle qualità delle<br />
relazioni insegnante-studente.<br />
La vita scolastica si basa sulla libertà<br />
<strong>di</strong> espressione, <strong>di</strong> pensiero, <strong>di</strong><br />
conoscenza e <strong>di</strong> religione, col rispetto<br />
reciproco <strong>di</strong> tutte le persone che la<br />
compongono.<br />
La scuola valorizza le inclinazioni<br />
personali degli studenti, la possibilità<br />
<strong>di</strong> formulare richieste, <strong>di</strong> sviluppare<br />
temi liberamente scelti e <strong>di</strong> realizzare<br />
iniziative autonome.<br />
La comunità scolastica promuove<br />
la solidarietà tra i suoi componenti e<br />
tutela il <strong>di</strong>ritto dello studente alla riser-<br />
8<br />
Scuola significa anche riforme e, in<br />
fatto <strong>di</strong> provve<strong>di</strong>menti legislativi in ambito<br />
scolastico ne sono stati fatti molti;<br />
in ogni caso noi ci soffermeremo unicamente<br />
su quelli più salienti e storicamente<br />
determinanti.<br />
Con la Legge Coppino (1877) e la<br />
Legge Daneo-Credaro (1911), il neonato<br />
Stato italiano introduce l’obbligo<br />
<strong>di</strong> frequenza scolastica, solo però per<br />
i primi tre anni delle elementari; con<br />
la seconda legge, invece, si assume<br />
il pagamento dell’istruzione elementare<br />
dei suoi citta<strong>di</strong>ni, permettendo<br />
l’accesso agli stu<strong>di</strong> a molte più persone.<br />
Nel 1923, l’intervento del filosofo<br />
Giovanni Gentile, molto vicino al regime<br />
fascista, spostò l’obbligo <strong>di</strong> frequenza<br />
fino ai 14 anni d’età e rivoluzionò<br />
la scuola me<strong>di</strong>a, in<strong>di</strong>rizzandola<br />
verso due percorsi alternativi: il lavoro<br />
vatezza.<br />
Lo studente ha il beneficio <strong>di</strong> essere<br />
informato sulle decisioni o sulle norme<br />
che regolano la scuola, partecipando<br />
attivamente o solo commentandole,<br />
come spesso, purtroppo, succede.<br />
Lo studente ha, inoltre, <strong>di</strong>ritto a una<br />
valutazione trasparente e tempestiva,<br />
perché possa auto-valutarsi e trovare i<br />
propri punti <strong>di</strong> forza e <strong>di</strong> debolezza, per<br />
migliorare il proprio ren<strong>di</strong>mento.<br />
Nei casi in cui una decisione influisca<br />
in modo rilevante sull’organizzazione<br />
della scuola, gli studenti possono essere<br />
chiamati ad esprimere la loro<br />
opinione attraverso una consultazione.<br />
La scuola, da parte sua, deve assicurare:<br />
a) - un ambiente favorevole alla<br />
crescita integrale della persona, me<strong>di</strong>ante<br />
un’educazione <strong>di</strong> qualità;<br />
o il proseguimento degli stu<strong>di</strong>. Già nel<br />
1962, però, le scuole me<strong>di</strong>e permisero<br />
l’accesso a tutte le scuole superiori.<br />
Gentile introdusse inoltre i programmi<br />
scolastici fissi che avrebbero dovuto essere<br />
rispettati dalle scuole per formulare<br />
la pianificazione degli argomenti<br />
<strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o.<br />
Nel 1974, nelle scuole superiori, si<br />
introdusse la possibilità, da parte del<br />
personale dei genitori, degli studenti e<br />
del personale ATA <strong>di</strong> eleggere dei rappresentanti<br />
per meglio favorire la loro<br />
partecipazione alla vita scolastica.<br />
Ci fermiamo qui dando voce alla realtà<br />
contemporanea della scuola e a<br />
ciò che invece ci riserverà il futuro..<br />
Giacomo Bisceglie (II A LS)<br />
b) - offerte formative aggiuntive e<br />
integrative<br />
c) - il recupero <strong>di</strong> lacune scolastiche;<br />
d) - la <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> un’adeguata<br />
strumentazione tecnologica.<br />
I provve<strong>di</strong>menti <strong>di</strong>sciplinari, presenti<br />
nella scuola, hanno finalità educativa<br />
e tendono a rafforzare negli studenti il<br />
senso <strong>di</strong> responsabilità, ma molte volte<br />
non vengono intesi in questo modo.<br />
I regolamenti della scuola sono<br />
adattati o mo<strong>di</strong>ficati con precedente<br />
consultazione degli studenti.<br />
Questo è quello che c’è scritto sulla<br />
carta... Ma nella realtà?<br />
Qual è il parere dei <strong>di</strong>retti interessati?<br />
Chiedendo l’opinione degli studenti<br />
è risultato che:<br />
1 - il rapporto tra insegnante e studente<br />
in realtà non è così presente;
2 - le attuali norme scolastiche non<br />
sono molto apprezzate;<br />
3 - gli studenti ritengono che non<br />
tutte le scuole <strong>di</strong>spongano <strong>di</strong> un ambiente<br />
favorevole (laboratori male forniti<br />
e mancanza <strong>di</strong> offerte formative<br />
…futuro<br />
Immaginate…<br />
Dalle premesse ra<strong>di</strong>cali della nostra<br />
scuola <strong>di</strong> Stato italiana, all’oggi, alle riforme<br />
Moratti, Fioroni e Gelmini.<br />
Immaginate ora, un ipotetico futuro.<br />
In questi mesi si è <strong>di</strong>scusso molto dei<br />
cambiamenti nella scuola: dai crocifissi<br />
ai quadri orari, dai programmi ministeriali<br />
ai posti <strong>di</strong> lavoro degli insegnanti.<br />
In questo confuso groviglio <strong>di</strong> idee che<br />
nascono, sogni che si fanno posto nella<br />
ferrea realtà scolastica, nessuno sembra<br />
chiedersi qual è il nostro, effettivo,<br />
futuro.<br />
Ma noi, poi, cosa vogliamo?<br />
Nel nostro passato, alle spalle dell’oggi,<br />
abbiamo la scuola del periodo fascista,<br />
con i suoi programmi ministeriali fissi,<br />
basati su programmi predefiniti e approvati<br />
dallo stato, alla base <strong>di</strong> tutte le<br />
scuole d’Italia.<br />
Nel nostro presente viviamo ancora<br />
della riforma Berlinguer, un piccolo<br />
lume, uno spiraglio verso il modello<br />
<strong>di</strong> scuola europea che dovremmo raggiungere.<br />
La nostra oggi è la scuola<br />
dei programmi ministeriali, finanziata<br />
dallo stato stesso, la scuola del centralismo.<br />
Da queste premesse bisogna partire<br />
per poter immaginare qualcosa <strong>di</strong> <strong>di</strong>verso.<br />
Ed è quel qualcosa <strong>di</strong> <strong>di</strong>verso verso il<br />
quale le istituzioni cercano <strong>di</strong> muoversi:<br />
la scuola europea, dell’Autonomia,<br />
la scuola delle competenze.<br />
Una scuola che doveva essere già la<br />
nostra realtà dai primi trattati stretti<br />
con la UE.<br />
Nel nostro futuro il Ministro<br />
dell’Istruzione attuale cerca <strong>di</strong> inserire<br />
un ampliamento degli orari:<br />
27 ore a settimana per il biennio, dalle<br />
30 alle 32 ore per il triennio.<br />
Ma come sarà gestito questo tempo<br />
predefinito dallo stato?<br />
C’è da sapere che mentre oggi la libertà<br />
dei nostri istituti <strong>di</strong> decidere i programmi<br />
delle materie equivale al 20%<br />
dell’orario totale, ed è uguale per tutti<br />
aggiuntive), in quanto non si sentono<br />
aiutati nel risanare le proprie carenze.<br />
Bisogna anche <strong>di</strong>re che molti considerano<br />
i provve<strong>di</strong>menti <strong>di</strong>sciplinari<br />
adeguati.<br />
Questo è quello che risulta leggendo<br />
gli anni, quello che si cerca <strong>di</strong> ottenere<br />
in questi mesi è almeno il 30% nel secondo<br />
biennio ( ossia 3^ e 4^ liceo).<br />
Secondo questa riforma futura quin<strong>di</strong><br />
la scuola italiana, che vuole e deve essere<br />
scuola dell’Autonomia europea,<br />
avrà, per quanto piccoli, degli effettivi<br />
cambiamenti.<br />
Se ufficialmente 20%, 30% del nostro<br />
tempo, dei nostri programmi scolastici,<br />
lo potrà gestire <strong>di</strong>rettamente la nostra<br />
scuola, ideando il cosiddetto “Curricolo<br />
<strong>di</strong> Istituto”, quali sono le effettive possibilità<br />
per il nostro futuro?<br />
Il nostro futuro è qualcosa che si sta<br />
già decidendo oggi.<br />
E come studenti, nonché <strong>di</strong>retti interessati,<br />
potremmo anche volerne fare<br />
parte.<br />
Il fatto è che il Curricolo d’Istituto viene<br />
ideato non solo da professori e <strong>di</strong>rigenti.<br />
All’interno <strong>di</strong> quell’organo che può<br />
decidere le sorti del nostro percorso<br />
scolastico ci siamo anche noi, con i<br />
nostri rappresentanti degli studenti e i<br />
rappresentanti dei genitori.<br />
In quel 20 %, in quel 30 % <strong>di</strong> autonomia<br />
che ci prospettano le istituzioni scolastiche<br />
invece <strong>di</strong> un semplice ampliamento<br />
<strong>di</strong> orari potrebbero esserci delle<br />
attività alternative: il training on the<br />
job, per esempio, lavorare cioè a stretto<br />
contatto con artisti, esperti dei vari<br />
settori, lavoratori comuni, per imparare<br />
e approfon<strong>di</strong>re le nostre conoscenze<br />
nel mondo reale; dei corsi alternativi,<br />
come quelli già presenti <strong>di</strong> teatro, <strong>di</strong> spagnolo<br />
e altro, più altri ancora da ideare,<br />
come un corso <strong>di</strong> giornalismo, <strong>di</strong><br />
pittura, <strong>di</strong> fotografia, <strong>di</strong> meccanica, <strong>di</strong><br />
computer, gemellaggi con altre scuole<br />
europee e tutti quelli che possono essere<br />
non solo gli interessi, ma anche gli<br />
obiettivi lavorativi <strong>di</strong> ognuno <strong>di</strong> noi.<br />
Immaginate <strong>di</strong> poter stu<strong>di</strong>are sui libri<br />
biologia, chimica, anatomia per poi andare<br />
a fare degli stage in ospedale ed<br />
essere a contatto col lato pratico delle<br />
scienze.<br />
Immaginate <strong>di</strong> poter consultare <strong>di</strong>ret-<br />
VOCI<strong>di</strong>CORRIDOIO<br />
come dovrebbe essere la scuola in teoria<br />
e come lo è in pratica. Ora, che tipo<br />
<strong>di</strong> futuro ci attende?<br />
Matilde Pisani (I A LC)<br />
tamente dalle fonti i pensieri dei filosofi,<br />
<strong>di</strong> poter fare attivamente parte <strong>di</strong> una biblioteca,<br />
o ancora <strong>di</strong> organizzare viaggi<br />
all’estero, corrispondenze con studenti<br />
stranieri e tanto altro. Non saremo più<br />
valutati solo per il nostro ren<strong>di</strong>mento<br />
scolastico standard, ma verremo valutati<br />
in base alle nostre reali capacità a<br />
seconda dei campi, del comportamento,<br />
dell’impegno su cose che ci interessano,<br />
che ci piacciono veramente, che<br />
vorremo nel nostro futuro.<br />
Tutto quello che potete immaginare per<br />
costruire un domani dove non è solo la<br />
scelta dell’in<strong>di</strong>rizzo <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> a determinare<br />
la persona, ma è anche il suo stesso<br />
futuro lavorativo che si può scegliere<br />
<strong>di</strong> anno in anno, a seconda dei corsi<br />
proposti. Con questa idea <strong>di</strong> scuola, la<br />
nostra <strong>di</strong>venterebbe non solo cultura<br />
generale, ma cultura della persona.<br />
L’obiettivo della Scuola del futuro,<br />
dell’Autonomia, è dunque imparare ad<br />
imparare.<br />
Imparare ad essere persone, ragazzi e<br />
ragazze con una propria identità, capaci<br />
<strong>di</strong> scegliere le basi del proprio futuro.<br />
Certo, possono essere ancora pensieri<br />
gran<strong>di</strong> che si aggrappano a percentuali<br />
troppo piccole, ma in realtà non è che<br />
l’inizio <strong>di</strong> un percorso, come ci insegnano<br />
i nostri compagni europei; è l’inizio<br />
per la scuola italiana <strong>di</strong> qualcosa <strong>di</strong><br />
nuovo in cui le decisioni degli studenti<br />
vengono valorizzate, un processo in cui<br />
lo studente <strong>di</strong>venta persona.<br />
Se iniziamo a crederci, se vogliamo che<br />
<strong>di</strong>venti realtà non ci resta che far sentire<br />
la voce delle nostre scelte.<br />
È un’idea, un idea sul nostro futuro.<br />
Immaginate.<br />
Francesca Casonato (I A LC)<br />
9
VOCI<strong>di</strong>CORRIDOIO<br />
Solo cento... e lode<br />
Una cosa che certamente balza chiara<br />
agli occhi è che un 100, o meglio un<br />
100 e lode, non si costruisce stu<strong>di</strong>ando<br />
solo a maggio della 5^a superiore.<br />
Nella maturità dell’anno scolastico<br />
2008/2009 due ragazzi del Liceo<br />
Scientifico si sono <strong>di</strong>plomati con il<br />
massimo dei voti, Andrea Tolotto e Federico<br />
Panighel. Forse leggendo queste<br />
righe potremmo trovare la ricetta per<br />
l’eccellenza.<br />
I voti, le materie, la scuola. La me<strong>di</strong>a<br />
sopra il 9 è stata sempre costante fin<br />
dalla prima, ma è soprattutto in 5^<br />
classe che bisogna darsi da fare.<br />
F: “In 5^ mi sono accorto <strong>di</strong> quanto fosse<br />
coinvolgente stu<strong>di</strong>are. L’interesse<br />
verso una determinata materia <strong>di</strong>pende<br />
anche molto dal professore che la<br />
insegna e che ti incentiva o meno a<br />
stu<strong>di</strong>are”.<br />
A: “E’ importante trovare un qualcosa<br />
che ti interessa in ogni materia, perché<br />
c’è sicuramente. Inoltre, quando ve<strong>di</strong><br />
che i risultati arrivano, sei più motivato.<br />
Succede a volte che inizi a stu<strong>di</strong>are<br />
una materia e lo fai con un pregiu<strong>di</strong>zio,<br />
molto spesso infondato<br />
Consiglio ai ragazzi delle prime, soprattutto<br />
se l’impostazione della scuola vi<br />
sta stretta o se il tipo <strong>di</strong> materie non vi<br />
appassiona come avreste creduto, provate<br />
a valutare un cambio <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzo.<br />
La scelta in 3^ me<strong>di</strong>a.<br />
F: “Ora come ora mi sarebbe interessato<br />
conoscere il greco, ma non mi pento<br />
della scelta fatta. Il liceo ti insegna un<br />
modo <strong>di</strong> essere e <strong>di</strong> pensare, ti aiuta<br />
a maturare, a prepararsi come persone.<br />
Ti spinge verso l’impegno costante,<br />
verso l’essere critico nei confronti <strong>di</strong><br />
qualcosa. La materia che mi ha sempre<br />
maggiormente coinvolto è stata la<br />
letteratura italiana.”<br />
A: “La scelta l’ho fatta e basta, non<br />
avevo le idee chiare, non mi sono pentito<br />
per niente, anche se sinceramente<br />
avrei preferito fare l’in<strong>di</strong>rizzo tecnologico,<br />
con più matematica, ma l’equilibrio<br />
fra le materie scientifiche e umanistiche,<br />
che regna nel nostro liceo, mi è<br />
10<br />
sempre piaciuto. Fra le materie umanistiche<br />
quella che mi ha trasmesso più<br />
<strong>di</strong> tutte è stata la letteratura latina.”<br />
Lo stu<strong>di</strong>o ha con<strong>di</strong>zionato la vostra vita<br />
sociale?<br />
A: “ Io sono sempre stato molto attivo<br />
al <strong>di</strong> fuori dell’ambito scolastico, praticavo<br />
sport e davo ripetizioni, poiché io<br />
sono del parere che se uno va bene a<br />
scuola è giusto che aiuti gli altri nello<br />
stu<strong>di</strong>o al limite del possibile. Lo stu<strong>di</strong>o<br />
non mi con<strong>di</strong>zionava, bastava sapersi<br />
organizzare. E’ importante mantenere<br />
uno spirito <strong>di</strong> classe, è un percorso <strong>di</strong><br />
gruppo. Io sono stato molto contento<br />
che alcuni miei compagni hanno tirato<br />
fuori da se stessi anche qualcosa <strong>di</strong><br />
inaspettato superando le aspettative.<br />
All’università il percorso non è più <strong>di</strong><br />
gruppo ma in<strong>di</strong>viduale, è bene sfruttare<br />
gli anni <strong>di</strong> liceo mantendosi uniti.”<br />
F: “Lo stu<strong>di</strong>o al liceo non ti pregiu<strong>di</strong>ca<br />
la vita extrascolastica. Io ho sempre<br />
continuato gli stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> musica classica<br />
e la partecipazione a gruppi musicali.<br />
Per <strong>di</strong> più, è bello vivere la scuola, frequentando<br />
le iniziative che essa propone,<br />
come il giornalino, oppure stu<strong>di</strong>ando<br />
a scuola con i compagni. Il liceo è<br />
l’opposto dell’Università: qui si è tutti<br />
nella stessa barca.”<br />
Impegno costante nello stu<strong>di</strong>o: ne è<br />
valsa la pena?<br />
F: “ Avrei potuto stu<strong>di</strong>are <strong>di</strong> più, ma non<br />
mi pento <strong>di</strong> nulla: è importante stu<strong>di</strong>are<br />
fin dalla prima.”<br />
A: “ Non mi pento <strong>di</strong> nulla, al <strong>di</strong> là degli<br />
insegnamenti, ho un bellissimo ricordo<br />
della scuola, della vita scolastica, <strong>di</strong> ciò<br />
che mi hanno trasmesso i compagni e<br />
alcuni professori a livello <strong>di</strong> vita.”<br />
La vostra reazione al 100.<br />
Erano entrambi al mare ed è arrivato<br />
un messaggio per comunicare il voto,<br />
ma dopo che avevano visto <strong>di</strong> aver<br />
preso il massimo negli scritti, un po’ si<br />
aspettavano la valutazione finale.<br />
A: “ Ero più teso all’orale che agli scritti.<br />
Solo, davanti a nove professori e un<br />
presidente. Convivono la speranza <strong>di</strong><br />
far bene e la paura <strong>di</strong> giocarti il voto.<br />
F: “Per me sono più facili gli orali, devi<br />
avere fiducia in te stesso così gliela<br />
racconti. Bisogna parlare con sicurezza,<br />
così se sbagli non per<strong>di</strong> il filo del<br />
<strong>di</strong>scorso. Le domande sono accessibili<br />
a tutti, non ci si deve far intimorire: il<br />
professore non è il nemico, anche se<br />
dalle facce sembrerebbe che lo fosse.”<br />
Le bestie nere fra le materie.<br />
A: “All’inizio della terza, nonostante andassi<br />
bene, stu<strong>di</strong>avo la filosofia come<br />
un computer, non riusciva a piacermi.<br />
Poi mi sono interessato. La storia<br />
dell’arte, nonostante abbia apprezzato<br />
molto il professore a livello umano, non<br />
mi ha colpito, se non in qualche caso e,<br />
comunque, non particolarmente.”<br />
F: “ Ho quasi sempre avuto buoni prof,<br />
ma se un professore non insegna con<br />
passione la sua materia magari non<br />
riesci ad amarla. Ci sono poi dei giorni<br />
in cui si sbuffa perché si è presi con<br />
l’acqua alla gola, ma sono solo cose<br />
passeggere.”<br />
I <strong>di</strong>fetti dello <strong>Scarpa</strong>.<br />
- più incentivi alla vita culturale<br />
- organizzare meglio la vita sportiva<br />
(tornei pomeri<strong>di</strong>ani)<br />
- promuovere corsi pomeri<strong>di</strong>ani (excel,<br />
fotografia, crittografia, chimica) e non<br />
parteciparvi solo perché porta cre<strong>di</strong>ti,<br />
ma per veri interessi<br />
A: “Una cosa che non mi è andata giù è<br />
aver saltato la gita <strong>di</strong> 5^, perché essendo<br />
andati poco dopo che la “famosa<br />
3^B” aveva combinato guai in gita, se<br />
la sono presa per nulla.”<br />
- organizzare meglio le assemblee <strong>di</strong><br />
istituto,dovrebbero essere più a finalizzate<br />
a qualcosa <strong>di</strong> utile.<br />
Avete mai copiato?<br />
F: “ Ho fatto copiare tanto. Per i compiti<br />
non riuscivo mai a farmi i bigliettini,<br />
perché sono brocco, però molto spesso<br />
ci si scambiava innocenti opinioni,<br />
completamente slegate dal contesto<br />
del compito.”
A: “Oltre allo scambio <strong>di</strong> pensieri, anche<br />
una sbirciatina nel libro con alcuni<br />
professori meno attenti.”<br />
Conoscenze/vita sentimentale all’Università.<br />
F: “Il mio cuore è rimasto all’Isiss. Compagni<br />
<strong>di</strong> corso simpatici.”<br />
A: “A Padova ci si <strong>di</strong>verte, nuove conoscenze,<br />
ma per ora nessuna ragazza.”<br />
Preso note?<br />
Entrambi affermano che pur avendo<br />
Liceo Classico? Cos’è? La scuola dove ci sono tutti i cosiddetti<br />
secchioni?<br />
Diciamo che è la scuola dove i ragazzi hanno più voglia<br />
<strong>di</strong> stu<strong>di</strong>are quelle “maledette” materie letterarie. Noi invece,<br />
i machi dello Scientifico, amiamo crearci i problemi<br />
con lo stu<strong>di</strong>o della matematica, della fisica e della biologia!<br />
L’unica cosa che ci lega è il latino, l’orribile latino. I professori<br />
<strong>di</strong>cono che ci serve per aprire la mente, ma ne siamo<br />
sicuri? Beh, ma a parte questo, noi dell’<strong>Antonio</strong> <strong>Scarpa</strong> <strong>di</strong><br />
Motta ve<strong>di</strong>amo voi che frequentate il liceo ad Opitergium<br />
come i piccoli della situazione. Noi siamo il top, abbiamo<br />
i laboratori che funzionano a <strong>di</strong>fferenza vostra. E poi, dai,<br />
ammettetelo che il nostro e<strong>di</strong>ficio è migliore del vostro.<br />
Poi, scusate, dove si trova la sede principale? A Motta!<br />
Dove si prendono tutte le decisioni? A Motta! E la giornata<br />
della creatività, dove viene organizzata meglio? A Motta!<br />
Insomma.. .dovete solo sentirvi inferiori. Voi del Linguistico<br />
non sentitevi tanto superiori, eh.. Avrete capito insomma<br />
che i migliori siamo noi, in tutto, ma comunque quest’anno<br />
sono cambiate un paio <strong>di</strong> cose, non tante... Ma qualcosa<br />
sì. Per esempio il giornalino che stai tenendo in mano è<br />
stato creato dai ragazzi dello Scientifico, del Classico e del<br />
Linguistico, quin<strong>di</strong>, non c’è o<strong>di</strong>o (anzi).<br />
preso qualche nota, non hanno mai<br />
mancato <strong>di</strong> rispetto alle persone.<br />
Come ve<strong>di</strong> il tuo futuro?<br />
F: “Ora sono iscritto alla facoltà <strong>di</strong> Ingegneria<br />
ambientale a Trieste,poi mi piacerebbe<br />
lavorare in uno stu<strong>di</strong>o, analizzando<br />
l’impatto ambientale <strong>di</strong> un dato<br />
progetto. Non nego però che mi piacerebbe<br />
sfondare come scrittore. Spero<br />
che la vita mi <strong>di</strong>a sempre il tempo <strong>di</strong><br />
stu<strong>di</strong>are e <strong>di</strong> imparare cose nuove.<br />
A: “Frequento la facoltà <strong>di</strong> Ingegneria<br />
Due pie<strong>di</strong>, in una... <strong>Scarpa</strong><br />
Giulia Fedrizzi (III C LS)<br />
VOCI<strong>di</strong>CORRIDOIO<br />
dell’energia a Padova. Una volta finito<br />
mi piacerebbe lavorare nell’ambito<br />
delle energie rinnovabili, anche se una<br />
cosa che mi attrae è l’insegnamento.”<br />
Un consiglio a noi liceali?<br />
“Vivete al massimo la vita del liceo,<br />
sfruttando tutte le possibilità, standoci<br />
dentro e non perdendo tempo”.<br />
Alice Dal Martello, Riccardo Gerotto<br />
(IV A LS)<br />
Oggi de<strong>di</strong>cheremo un breve spazio per parlare della<br />
visione che noi opitergini abbiamo riguardo i nostri cari<br />
confratelli mottensi. Proviamo ad analizzare la situazione<br />
passo per passo per tentare <strong>di</strong> chiarirla. La prima cosa che<br />
salta all’occhio è la vostra schiacciante maggioranza. Di<br />
conseguenza ci sentiamo poco rappresentati in ogni organo<br />
scolastico, e ciò può far pensare che gran parte delle<br />
decisioni importanti vengano prese a Motta; da un lato<br />
è naturale perché siete più numerosi, dall’altro tuttavia<br />
pare che le nostre idee vengano accantonate o ignorate.<br />
Un’altra riflessione interessa la <strong>di</strong>fferenza tra le nostre due<br />
strutture. È evidente la <strong>di</strong>sparità <strong>di</strong> qualche servizio, come<br />
un laboratorio funzionante <strong>di</strong> chimica (in questo momento<br />
da noi al suo posto è piazzata la I LC), strutture sportive più<br />
attrezzate, la segreteria, l’aula magna (al momento non<br />
<strong>di</strong>sponibile per carenza <strong>di</strong> stanze). Poi c’è il problema del<br />
riconoscimento ufficiale <strong>di</strong> essere tutti parte <strong>di</strong> un unico<br />
istituto; ci siamo noi, Oderzo e c’è un altro nucleo a sé,<br />
“quelli <strong>di</strong> Motta”. Questo fa capire, al <strong>di</strong> là delle singole<br />
amicizie in<strong>di</strong>viduali che ci possono legare, quanto poco ci<br />
conosciamo e sappiamo l’uno dell’altro, e non sembra che<br />
ci sia molto interesse a proporre iniziative che riescano a<br />
coinvolgerci tutti assieme.In conclusione, tutto quello che<br />
possiamo pensare in bene e in male <strong>di</strong> voi, è dato principalmente<br />
dalla nostra non conoscenza reciproca. Grande<br />
passo in avanti si è fatto quest’anno con la fusione dei<br />
nostri giornalini,ora uniti in un unico giornalino d’istituto.<br />
Speriamo che in futuro ci possano essere maggiori occasioni<br />
per collaborare e per conoscerci meglio.<br />
Wi<strong>di</strong> Pinarel (I A LC)<br />
Anna Narder (II A LC)<br />
11
VOCI<strong>di</strong>CORRIDOIO<br />
Giampiero Carnevale Nome Angela Neglia<br />
24/11/1980 Data <strong>di</strong> nascita 26/08/1974<br />
Libero Stato civile Nubile<br />
Allegro, sbadato, pensieroso Si descriva in tre parole Semplice, precisa per alcuni aspetti, creativa<br />
e a volte razionale<br />
16 anni Primo bacio 21 anni<br />
16 anni Prima sbronza 22 anni<br />
L’isola <strong>di</strong> Arturo <strong>di</strong> Elsa Morante Libro preferito Un giorno in più <strong>di</strong> Fabio Volo<br />
Goodbye Lenin Film preferito Abbracci spezzati<br />
Ho sempre evitato <strong>di</strong> farmi questa domanda,<br />
ci sarà un perché<br />
12<br />
Doppia intervista Doppia<br />
CARNEVALE<br />
VS<br />
E’ bravo/a a… Dipingere<br />
…ad organizzare le cose E’ negato/a… Nello sport, sono pigra<br />
Trasferirmi a vivere in Irlanda Un sogno nel cassetto Esporre una mostra in tutto il mondo<br />
Non esserci ancora andato Un rimpianto Non ne ho<br />
5 maggio 2003 Un giorno felice della sua<br />
vita<br />
Di recente una persona ha fatto tanta strada<br />
per raggiungermi<br />
Ferrara Una città in cui le piacereb-<br />
Parigi<br />
be vivere<br />
Con molti capelli bianchi Come si vede tra <strong>di</strong>eci anni Spero mamma<br />
Semplicemente perché è la mia passione Perché ha scelto <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>are<br />
filosofia/arte<br />
Disoccupato Se non fosse un insegnante<br />
sarebbe…<br />
Stare sempre in compagnia <strong>di</strong> persone Un aspetto positivo ed uno<br />
giovani/L’accrescersi del <strong>di</strong>vario generazio- negativo della sua profesnalesione<br />
Sì A scuola suggeriva ai suoi<br />
compagni<br />
NEGLIA<br />
Perché <strong>di</strong>pingere è la mia passione<br />
Una pittrice<br />
Riesco ad esprimere con i quadri i sentimenti,<br />
le passioni, quello che non è visibile/ Non<br />
è facile coinvolgere le persone<br />
Sinceramente era il contrario perché ho fatto<br />
lo scientifico e avevo problemi con la matematica,<br />
però suggerivo in altre materie<br />
La sincerità Un pregio dei suoi alunni Educati rispetto ad altre esperienze che ho<br />
avuto<br />
Siate felici a scuola e non prendetevi troppo Un messaggio per i suoi<br />
Essere più sensibili all’arte<br />
sul serio<br />
Spero che ci siano molte più possibilità per<br />
alunni<br />
Cosa vuole <strong>di</strong>re per conclu- Non perdere mai valori quali l’amicizia e la<br />
voi in futuro<br />
dere<br />
lealtà<br />
a cura <strong>di</strong> Ilenia Cofini (V C LS)
VOCI<strong>di</strong>CORRIDOIO<br />
Enrico Vaglieri Nome Antonello Ippolito<br />
24.10.65 Data <strong>di</strong> nascita 7.11.72<br />
Con numerosa prole Stato civile Celibe<br />
Timido sognatore curioso Si descriva in tre parole Fantasioso, tendente alla precisione, amante<br />
della tranquillità e dell’arte<br />
Mai avuta (non ancora) Prima sbronza Mai avuta<br />
L’eleganza del riccio Libro preferito I racconti del grottesco e del arabesco <strong>di</strong> Edgar<br />
Allan Poe<br />
Love actually Film preferito Sogni <strong>di</strong> Akira Kourosawa<br />
Classica Musica Domenico Modugno<br />
Ascoltare È bravo a Spiegare e anche cantare in chiesa<br />
A essere puntuale È negato Sciare e nuotare, anche se so mantenermi<br />
a galla<br />
Scrivere un romanzo psicologico Sogno nel cassetto Avere una famiglia<br />
Torta <strong>di</strong> mandorle Piatto preferito Orecchiette con le cime <strong>di</strong> rape<br />
Psicologo Se non facesse l’insegnante<br />
sarebbe...<br />
Il contatto con i giovani mi mantiene giovane,<br />
e quello negativo lo scarso riconoscimento<br />
sociale<br />
Doppia intervista Doppia<br />
VAGLIERI<br />
VS<br />
Un aspetto positivo e uno<br />
negativo della sua professione<br />
Perché si parla <strong>di</strong> cose vere Un motivo valido per stu<strong>di</strong>are<br />
la sua materia/stare<br />
attenti durante le sue ore<br />
Matematica Materia o<strong>di</strong>ata alle superiori<br />
Proust Se potesse parlare con un<br />
personaggio storico, chi<br />
sceglierebbe<br />
Si, qualche volta A scuola copiava/faceva<br />
copiare<br />
IPPOLITO<br />
Attore <strong>di</strong> teatro<br />
Quello positivo la sod<strong>di</strong>sfazione e quello negativo<br />
il fatto che ogni tanto si creano situazioni<br />
<strong>di</strong>fficili da gestire<br />
La mia materia porta a conoscere tanti<br />
aspetti delle varie civiltà, gli aspetti artistici<br />
Fisica<br />
Padre Pio perché era un mistico, uno che<br />
leggeva nella mente<br />
Facevo copiare, ma non copiavo. Le ragazze<br />
venivano anche a casa mia a copiare i miei<br />
appunti<br />
Sii lo scultore <strong>di</strong> te stesso (Nietzsche) Messaggio per i suoi alunni Siate buoni, affrontate con serenità la scuola,<br />
amate la pace e rispettate tutti<br />
Osa esistere (yung) Il suo motto Non fare domani quello che potresti fare<br />
oggi<br />
a cura <strong>di</strong> Anna Narder (II A LC)<br />
13
VOCI<strong>di</strong>CORRIDOIO<br />
Tutto fumo, niente arrosto?<br />
A seguito <strong>di</strong> un confronto in Collegio dei docenti, proseguito in Consiglio d’Istituto, si è affrontata la questione relativa al<br />
<strong>di</strong>vieto <strong>di</strong> fumo in tutti gli spazi della scuola, compresi quelli esterni. Per questo è stato elaborato un questionario sottoposto<br />
agli studenti delle varie classi e un altro per le famiglie.<br />
Qui <strong>di</strong> seguito riportiamo la tabulazione dei risultati dei questionari degli studenti della sede <strong>di</strong> Motta <strong>di</strong> Livenza da parte<br />
del Comitato studentesco.<br />
Gli studenti favorevoli al <strong>di</strong>vieto (22%) ritengono che la proposta serva ad educare al rispetto reciproco e ad eliminare il<br />
problema del fumo passivo, che infasti<strong>di</strong>sce i non fumatori.<br />
Quelli contrari alla proposta (73%) affermano che fumare in spazi aperti non reca fasti<strong>di</strong>o a nessuno, che ognuno è libero<br />
<strong>di</strong> decidere autonomamente se fumare o meno e che, se anche passasse la proposta, i fumatori troverebbero luoghi per<br />
fumare, anche se non adatti.<br />
Gli studenti propongono <strong>di</strong> creare aree per i fumatori e <strong>di</strong> permettere <strong>di</strong> fumare all’esterno durante i momenti <strong>di</strong> ricreazione<br />
o durante l’inizio e la fine delle lezioni e sono concor<strong>di</strong> che l’esempio debba essere dato in primis dagli insegnanti e dal<br />
personale ausiliario.<br />
Un ringraziamento va a Domiziana Del Frari, presidente del Comitato studentesco, per aver fornito alla redazione i dati dei<br />
questionari.<br />
14<br />
73%<br />
Molte volte sentiamo <strong>di</strong>re: le regole<br />
sono fatte per essere infrante. Certo,<br />
andare contro le regole può essere<br />
stimolante, adrenalinico, avventuroso<br />
a volte. Ma non possiamo prendere<br />
questo come scusa e non rispettare<br />
le norme che regolano il vivere civile.<br />
Soprattutto perché così facendo danneggiamo<br />
le persone che ci circondano.<br />
Anche all’interno della nostra<br />
scuola qualcuno “si <strong>di</strong>verte” a non ris-<br />
5%<br />
22%<br />
Como<strong>di</strong>tà e parcheggi<br />
pettare le regole. Le persone in questione<br />
sono degli automobilisti: alunni<br />
neopatentati, professori o collaboratori<br />
scolastici? Naturalmente manterremo<br />
l’anonimato ma ci teniamo a ricordare<br />
a coloro che si sentono chiamati in causa<br />
che i parcheggi segnalati da linee<br />
gialle sono riservati a persone meno<br />
fortunate <strong>di</strong> noi, i portatori <strong>di</strong> han<strong>di</strong>cap.<br />
Quin<strong>di</strong> anche se sono gli unici spazi<br />
liberi, se siete in ritardo, se non avete<br />
Favorevoli<br />
Contrari<br />
Astenuti<br />
voglia <strong>di</strong> fare due passi in più, non ci<br />
sono scuse: le regole saranno anche<br />
fatte per essere infrante, ma, nonostante<br />
tutto, le regole sono sempre<br />
regole! Ringraziamo la persona che ci<br />
ha fornito queste segnalazioni e che ha<br />
portato anche le prove <strong>di</strong> questa infrazione.<br />
Alice Battistella (V D LS)
Gite...in anticipo?<br />
Da alcuni anni, nella nostra scuola,<br />
i viaggi <strong>di</strong> istruzione delle classi quinte<br />
devono essere effettuati nel mese <strong>di</strong><br />
ottobre. In questo modo gli studenti<br />
tornati dalla gita possono de<strong>di</strong>care<br />
tutte le proprie energie per prepararsi<br />
all’esame <strong>di</strong> stato. Inoltre si crede che<br />
il costo nel mese <strong>di</strong> ottobre sia più<br />
contenuto in quanto si tratta <strong>di</strong> bassa<br />
stagione. D’altra parte, tuttavia, si è<br />
costretti a prenotare il viaggio e il soggiorno<br />
in poco tempo e i prezzi, specialmente<br />
quelli degli eventuali biglietti<br />
L’ondhon<br />
Londra, capitale inglese, centro <strong>di</strong> storia e cultura. Certo<br />
non è questa la prima impressione che si ha <strong>di</strong> questa<br />
città: partendo, per esempio, dalla zona <strong>di</strong> King’s Cross<br />
(punto <strong>di</strong> arrivo soprattutto per coloro che si muovono in<br />
treno), nel quartiere <strong>di</strong> Camden, la città dà una strana impressione:<br />
un mescolarsi <strong>di</strong> vecchio e nuovo avvolto in una<br />
patina <strong>di</strong> logorio, come a ricordare il passare degli anni. In<br />
realtà basta muoversi <strong>di</strong> poco per capire come la città sia <strong>di</strong><br />
una varietà sorprendente: è facile passare da una zona <strong>di</strong><br />
verde ad un caotico quartiere commerciale, salvo poi finire<br />
in una più tranquilla zona residenziale. Strutturalmente la<br />
città è quin<strong>di</strong> molto varia, non esente da qualche neo, però<br />
ampiamente compensato da alcune perle <strong>di</strong> monumentali<br />
bellezza come Trafalgar Square. La capitale britannica non è<br />
però solo architettura ed urbanistica: gli intrattenimenti non<br />
mancano, sia che si ricerchino arte e cultura sia che si pre<strong>di</strong>ligano<br />
forme <strong>di</strong> turismo più “mondano”. Di giorno Londra offre<br />
abbondanti spunti <strong>di</strong> arricchimento personale: tra British<br />
“Ich Bin ein Berliner” (“Io sono un<br />
berlinese”). Con questa frase il presidente<br />
statunitense J.F. Kennedy si<br />
espresse in un <strong>di</strong>scorso <strong>di</strong> fronte al<br />
muro negli anni ‘60, per definire come<br />
la capitale tedesca sia una città in cui<br />
le persone provenienti da ogni parte<br />
del mondo si sentano a casa. Ed effettivamente<br />
è così che ci siamo sentiti<br />
anche noi durante la nostra breve ma<br />
intensa permanenza nella città. Durante<br />
quelle due giornate abbiamo potuto<br />
aerei, sono tutt’altro che economici se<br />
si deve farlo solo qualche settimana<br />
prima. Ad aprile le giornate sono più<br />
lunghe e il clima è sicuramente più<br />
adatto <strong>di</strong> quello autunnale.<br />
Ammettendo che “perdere” una<br />
settimana ad aprile possa essere “vitale”<br />
perché si deve concludere il programma,<br />
è pur sempre una settimana<br />
su cinque mesi della seconda fase<br />
dell’anno scolastico, mentre fare la<br />
gita ad ottobre significa avere meno<br />
tempo nel primo trimestre, che già<br />
Ich Bin ein Berliner<br />
almeno avere una visione <strong>di</strong> insieme<br />
<strong>di</strong> quel fantastico microcosmo che<br />
è la Città dell’Orsa piena <strong>di</strong> contrad<strong>di</strong>zioni,<br />
ma capace, allo stesso tempo,<br />
<strong>di</strong> essere unita e <strong>di</strong> fornire in pochi<br />
chilometri ogni tipo <strong>di</strong> stile, ed una visione<br />
su più <strong>di</strong> mille anni <strong>di</strong> storia, dai<br />
palazzi imperiali al Sony Center, dalla<br />
Germania Est a quelli della Germania<br />
Ovest, dai simboli dell’unificazione sotto<br />
il regno <strong>di</strong> Prussia al muro <strong>di</strong> Berlino.<br />
Proprio quest’ultimo “monumento” è<br />
VOCI<strong>di</strong>CORRIDOIO<br />
è breve. Credo infine che il viaggio <strong>di</strong><br />
istruzione sia un’ottima possibilità <strong>di</strong><br />
fare una pausa per poter dare il massimo<br />
poi negli ultimi tre mesi e non arrivare<br />
stanchi dopo otto mesi <strong>di</strong> lavoro.<br />
Sarebbe quin<strong>di</strong> preferibile che ogni<br />
classe potesse valutare e concordare<br />
con gli insegnanti e modalità e tempi<br />
più opportuni e preferibili per effettuare<br />
questa esperienza.<br />
Alberto Spadotto (V D LS)<br />
Museum, National Gallery e Tate c’è ben poco da annoiarsi.<br />
In parecchie zone si svolgono regolari mercati: Camden<br />
Town, ad esempio, è un vero para<strong>di</strong>so per i turisti in cerca <strong>di</strong><br />
qualche souvenir “alternativo”. Immancabile meta è il London<br />
Eye, la ruota panoramica alta 135 metri, che offre una<br />
vista impareggiabile della città. E alla sera, per chi abbia<br />
ancora energie da spendere dopo una giornata <strong>di</strong> turismo a<br />
ritmo serrato, la metropoli non perde in attrattiva, animata<br />
da pub, ristoranti e locali vari, senza contare le esibizioni<br />
degli artisti da strada che, pur con una certa malinconia,<br />
riescono comunque a strappare un applauso ai passanti.<br />
Insomma, in un ipotetico confronto con le altre gran<strong>di</strong> città<br />
europee Londra forse non si piazza al primissimo posto, ma<br />
esce a testa alta dal certame e resta una meta consigliata<br />
a chiunque.<br />
Davide Zanchetta (V A LS)<br />
stato luogo <strong>di</strong> molte riflessioni, anche<br />
poiché la gita è caduta molto vicino a<br />
quel 9 novembre che ha segnato il ventennale<br />
dalla caduta della barriera che<br />
spezzava in due la nazione. Ma Berlino<br />
non è solo storia. É anche musica, luci<br />
e colori: una città giovane che dà mille<br />
opportunità per <strong>di</strong>vertirsi.<br />
Alice Battistella (V D LS)<br />
15
VOCI<strong>di</strong>CORRIDOIO<br />
Berlino: 20 anni dopo<br />
Venti anni fa, precisamente il 9 novembre<br />
1989, cadeva il muro <strong>di</strong> Berlino,<br />
il mostro <strong>di</strong> cemento che spezzava<br />
in due non solo la città <strong>di</strong> Berlino, ma<br />
tutto il popolo tedesco.<br />
In questo numero vorremmo ricordare<br />
tutte quelle persone che, nella<br />
speranza <strong>di</strong> raggiungere la libertà, tentarono<br />
la fuga oltrepassando quella<br />
barriera; per mancanza <strong>di</strong> spazio ci soffermeremo<br />
sul caso <strong>di</strong> Jörg Hartmann<br />
(10 anni) e Lothar Schleusener (13<br />
anni).<br />
Molte famiglie, al momento della<br />
costruzione del muro erano state <strong>di</strong>vise,<br />
la famiglia <strong>di</strong> Jorg era una <strong>di</strong><br />
queste: lui ed i fratelli erano rimasti a<br />
vivere nella casa della nonna a Berlino<br />
16<br />
Est, mentre il padre era riuscito a fuggire<br />
nella parte Ovest. I due amici, la<br />
sera del 14 marzo 1966, si trovarono<br />
nella colonia <strong>di</strong> orti privati Sorgenfrei<br />
(Senza pensieri), quando il più giovane<br />
dei due decise <strong>di</strong> tentare <strong>di</strong> raggiungere<br />
il padre insinuandosi in un canale<br />
<strong>di</strong> scolo sotterraneo che passava al <strong>di</strong><br />
sotto del muro. Probabilmente Lothar<br />
decise <strong>di</strong> seguire l’amico ed entrò con<br />
lui. Appena le guar<strong>di</strong>e <strong>di</strong> confine si accorsero<br />
del tentativo <strong>di</strong> fuga, nonostante<br />
le <strong>di</strong>sposizioni sull’uso delle armi da<br />
fuoco al confine della DDR vietassero<br />
espressamente l’uso delle armi sui minori,<br />
aprirono il fuoco . Klaus cadde sul<br />
colpo, mentre Lothar si spense alcune<br />
ore dopo in ospedale. L’assurdo è che<br />
le guar<strong>di</strong>e che compirono l’omici<strong>di</strong>o,<br />
anziché essere punite per la loro azione,<br />
vennero invitate ad un ricevimento<br />
ufficiale in cui ricevettero un<br />
premio. Solo sette anni dopo venne aperta<br />
un’istruttoria contro i due soldati,<br />
che però non passarono nemmeno<br />
un giorno in prigione. Su iniziativa del<br />
consiglio <strong>di</strong>strettuale <strong>di</strong> Treptow venne<br />
e<strong>di</strong>ficato in onore delle 15 persone che<br />
caddero sotto il fuoco dei soldati nel<br />
suddetto quartiere durante il periodo<br />
delle “due Germanie” un monumento,<br />
sul quale sono commemorati anche i<br />
due bambini Jorg e Lothar.<br />
Il sole risplenderà<br />
Federico Cleva (V D LS)<br />
Oggi piove,<br />
forse è solo questione <strong>di</strong> tempo,<br />
forse è solo un’ interminabile attesa,<br />
forse è solo pioggia che cade.<br />
Cuori che battono.<br />
Urla lancinanti, lontane e costanti.<br />
La vita. La gioia. Il termine <strong>di</strong> un respiro<br />
gelato.<br />
Apro gli occhi e scruto attentamente<br />
la tua figura così pacata<br />
come un bimbo tra le braccia della mamma,<br />
e silenziosamente torno al mio tacito sonno.<br />
Spari <strong>di</strong>retti. Volti affranti.<br />
Deboli affanni <strong>di</strong> donne tremolanti.<br />
Ecco, si rialza, trema, cade,<br />
<strong>di</strong> nuovo ritenta, trema, cade.<br />
Muore.<br />
Umide lacrime bagnano il suolo rossastro.<br />
Tempo <strong>di</strong> guerra, tempo <strong>di</strong> pace.<br />
Sguar<strong>di</strong> incuranti del muro che cade.<br />
Tempo <strong>di</strong> guerra, tempo <strong>di</strong> pace.<br />
Ma io sì, lo so, mai come prima d’ora,<br />
il sole risplenderà.<br />
Giulia Sorrentino (II B LL)
Dalle Ande alle Pirami<strong>di</strong>?<br />
VOCI<strong>di</strong>CORRIDOIO<br />
Laura Fornasier è una giovane studentessa <strong>di</strong> appena 18 anni, che frequenta la quinta superiore del<br />
nostro liceo Scientifico. Una ragazza dai capelli castani , da uno sguardo attento, pieno <strong>di</strong> coraggio<br />
e <strong>di</strong> sicurezza e dagli occhi così intensi e vivaci. Ecco la ragazza ideale per affrontare un anno <strong>di</strong><br />
scuola all’estero.<br />
Laura, come mai hai scelto l’Ecuador,<br />
un paese con <strong>di</strong>fficoltà economiche e<br />
sociali, certo non preferito dalla maggior<br />
parte dei ragazzi?<br />
Beh, era da 4 anni che aspettavo <strong>di</strong><br />
partire, ero già in<strong>di</strong>rizzata verso l’America<br />
Latina. Il motivo per cui l’ho scelto<br />
è stato del tutto casuale. Potevo<br />
scegliere tra due paesi: il Venezuela o<br />
l’Ecuador, mi attirava <strong>di</strong> più il secondo .<br />
Che <strong>di</strong>fferenze hai notato tra la scuola<br />
italiana e quella dell’Ecuador?<br />
Strutturalmente la scuola è <strong>di</strong>versa<br />
dalla nostra: ad esempio la scuola che<br />
io frequentavo è una struttura coloniale<br />
spagnola, circondata da un enorme<br />
campo. Dal punto <strong>di</strong> vista dell’organizzazione<br />
scolastica le classi sono composte<br />
da 40 ragazzi. Nel momento della<br />
lezione nessuno parla, si segue la lezione<br />
in silenzio e con rispetto. Quando<br />
un alunno deve parlare si alza in pie<strong>di</strong><br />
in modo rispettoso verso l’insegnante<br />
che ha <strong>di</strong> fronte. Se devo <strong>di</strong>re, la mia<br />
unica <strong>di</strong>fficoltà è stata quella <strong>di</strong> imparare<br />
i nomi.<br />
E come hai trovato il programma?<br />
I programmi sono vari: c’è l’in<strong>di</strong>rizzo<br />
matematico-fisico, umanistico, chimico,<br />
una materia originale è INVESTIGA-<br />
CION, che insegna ai giovani come fare<br />
delle ricerche scolastiche. Rispetto ai<br />
nostri programmi, i loro sono molto<br />
scarsi, i professori non pretendono più<br />
<strong>di</strong> tanto, e questo è negativo perché<br />
quando gli studenti vanno all’università<br />
c’è una <strong>di</strong>fferenza netta tra le pretese<br />
dei professori universitari e quelli del<br />
liceo.<br />
Quin<strong>di</strong> è meglio pretendere come fanno<br />
i nostri professori? Dimmi un po’ la<br />
cosa che ti è piaciuta <strong>di</strong> più?<br />
Sono molte le cose che mi sono piaciute,<br />
ma la cosa che mi è piaciuta <strong>di</strong> più è<br />
stata la gente, sempre gioiosa, allegra,<br />
sorridente e hanno una vita tranquilla<br />
non così frenetica come la nostra.<br />
E i giovani rispetto ai nostri che mentalità<br />
hanno?<br />
Loro danno molto importanza alla fa-<br />
miglia e c’è molto<br />
rispetto nei confronti<br />
dei genitori,<br />
infatti si dà loro del<br />
lei o del voi. Inoltre<br />
ho notato che<br />
c’è una mentalità<br />
un po’ maschilista<br />
perché i figli hanno<br />
come punto <strong>di</strong> riferimento<br />
il padre.<br />
Poi tra i figli, i maschi<br />
hanno molta<br />
libertà, mentre le<br />
figlie rimangono<br />
a casa a dar una<br />
mano alle madri.<br />
Ho capito, ma i ragazzi<br />
rispettano<br />
molto le ragazze?<br />
Certamente... I ragazzi<br />
rispettano<br />
molto le ragazze,<br />
non le prendono in<br />
giro, insomma c’è<br />
un totale rispetto.<br />
Sono rispettosi anche<br />
con gli stranieri?<br />
Soprattutto! Sono<br />
gentili, aperti, rispettosi con qualsiasi<br />
essere umano.<br />
Madonna che brava gente! A chi consiglieresti<br />
questo tipo <strong>di</strong> esperienza? Ai<br />
più gran<strong>di</strong> o ai più piccoli?<br />
Beh, lo consiglierei a tutti, sia ai gran<strong>di</strong><br />
che ai più piccoli, però questo tipo <strong>di</strong><br />
esperienza bisogna farla quando uno si<br />
sente sicuro, forte e soprattutto pronto<br />
psicologicamente.<br />
Sono perfettamente d’accordo con te,<br />
ma cosa insegna questa esperienza?<br />
Insegna molto: ad essere autonoma, a<br />
imparare a stare con gli altri, ad avere<br />
una mente aperta, infine ad allargare i<br />
propri orizzonti.<br />
Dopo aver <strong>di</strong>alogato, ho riflettuto su<br />
quello che Laura mi ha detto nell’intervista.<br />
Ho capito quali opportunità ti dà<br />
la scuola se tu le sai cogliere e se hai<br />
coraggio <strong>di</strong> confrontarti con altre culture<br />
in modo da migliorare le proprie<br />
conoscenze e <strong>di</strong>ventare persone aperte.<br />
Con questo voglio <strong>di</strong>rvi mai perdere<br />
l’occasione <strong>di</strong> questo tipo perché accade<br />
una volta nella vita; quin<strong>di</strong> immergetevi<br />
nell’avventura!<br />
Tirukal Momi (I C LS)<br />
Quest’anno uno studente della IV D<br />
LS, Alessandro Perin, si trova in Norvegia<br />
per un anno <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o sempre<br />
all’interno dei programmi <strong>di</strong> Intercultura.<br />
Lo salutiamo e lo aspettiamo<br />
per chiedergli <strong>di</strong> raccontarci la sua<br />
esperienza!<br />
17
VOCI<strong>di</strong>CORRIDOIO<br />
E c’è chi ancora <strong>di</strong>ce “gli Albanesi”<br />
“Qualcuno viene in Albania?”<br />
Scoppio a ridere.<br />
“No, no... Sul serio!”<br />
Dai ci penso.<br />
Do<strong>di</strong>ci ore dopo avevo già dato conferma.<br />
Forse non sapevo neanch’io a<br />
cosa andavo incontro. Così il 31 luglio<br />
mi ritrovai a Oderzo con Eleonora, Francesca,<br />
Giada, Matteo, Carlo e Paolo,<br />
accompagnati da Don Benito, a partire<br />
per questo Paese tanto nominato, ma a<br />
tutti sconosciuto. Un viaggio lungo e travagliato,<br />
affrontato con un’auto guasta<br />
già a Rjieka e doganieri pignoli ad ogni<br />
frontiera, che sarebbe terminato dopo<br />
43 ore anziché 24, ma poco importa. E<br />
poi altre tre ore in una bellissima strada<br />
provinciale monocorsia, allergica<br />
all’asfalto ma non ai sassi, immersi nel<br />
paesaggio della valle del Kir, dai colori<br />
indescrivibili, dove le montagne si riflettono<br />
nel fiume Kir, quasi fosse uno<br />
specchio. Qui comincio a capire perché<br />
ho percorso più <strong>di</strong> 1000 km... bambini!<br />
bambini che devono, vogliono giocare.<br />
Luis Sepùlveda con “Storia <strong>di</strong> una gab-<br />
18<br />
bianella e del gatto che le insegnò a<br />
volare”, Pulëbardhë dhe mace in albanese,<br />
ci ha accompagnato fino all’ultimo<br />
giorno, il 15 agosto. Bans, <strong>di</strong>segni<br />
per i più piccoli, lavori manuali come<br />
traforo e mosaico per quelli più gran<strong>di</strong>,<br />
giochi <strong>di</strong> ogni genere, dai gavettoni, al<br />
calcio saponato e al tiro alla fune. Tutto<br />
qui? Sì, se ci si limita a impartire or<strong>di</strong>ni<br />
e a guardare. No, se ci si immerge<br />
appieno nella realtà, dal buongiorno<br />
alla buonanotte. Perché anche la partita<br />
a pallavolo serale era importante:<br />
gesti, qualche parola biascicata in un<br />
albanese maccheronico e presunti<br />
punteggi. Tutto nella norma, se non<br />
fosse per il fatto che il Paese era “<strong>di</strong>verso”.<br />
Anzi no. Diverso da quello che<br />
ci si aspetterebbe. I nostri pregiu<strong>di</strong>zi, si<br />
sa, influenzano le nostre aspettative. E<br />
noi Italiani ne siamo pieni. “Gli Albanesi<br />
sono tutti ladri e assassini”. Eppure<br />
io né sono morta né sono stata derubata.<br />
E non eravamo in villeggiatura in<br />
un hotel a 5 stelle, bensì nel Dukagjin,<br />
una tra le zone più povere dell’Albania,<br />
se non la più povera. La corrente elettrica<br />
era scarsa e l’acqua non riceveva<br />
abbastanza potenza, ma non ci siamo<br />
mai fatti mancare niente. È andata via<br />
la luce? Si accendono le candele! L’acqua<br />
serve per il giar<strong>di</strong>no e la lavatrice?<br />
Un po’ <strong>di</strong> pazienza e poi potremo usufruirne<br />
<strong>di</strong> nuovo! E i bambini? Affettuosissimi.<br />
Ti rincorrevano fino al paese ed<br />
erano lì, pronti ad abbracciarti, a fare<br />
a gara per avere più affetto possibile e<br />
farne scorta! Bisognosi <strong>di</strong> farti vedere<br />
la loro forza, si affannavano a scaricare<br />
gli scatoloni dalla macchina, quasi in<br />
palio ci fossero dei punti. Abbracciare,<br />
sorridere, accarezzare... : questi erano i<br />
punti. Ti si stringe il cuore a vedere dei<br />
fratelli tutti analfabeti e pensi “quanto<br />
sono fortunata io che vado a scuola!”.<br />
Mette tristezza la scuola in con<strong>di</strong>zioni<br />
pietose, che solo a vederla sembra vecchia<br />
<strong>di</strong> decenni. Ragazzini che <strong>di</strong> prima<br />
mattina puzzano <strong>di</strong> grappa. Eppure<br />
non sono tutti così. C’è gente che, nonostante<br />
tutto, ha voglia <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>are e<br />
fare la <strong>di</strong>fferenza. È <strong>di</strong>fficile stu<strong>di</strong>are tra<br />
i monti, si sa. È per questo che chi può<br />
scende a Scutari. Però come spesso<br />
accade, le cose positive vengono mascherate<br />
da quelle negative e la voce <strong>di</strong><br />
chi vuole emergere spesso e volentieri<br />
si perde per strada. Così per la maggior<br />
parte degli italiani loro sono “gli Albanesi”.<br />
Per noi, invece, sono dei ragazzi<br />
come noi che abitano in Shqipëria.<br />
Serena Fregonese (V B LL)<br />
Serena presenterà la sua esperienza<br />
in Albania durante l’assemblea <strong>di</strong><br />
Istituto del Liceo classico e linguistico<br />
il 19 <strong>di</strong>cembre.
Progetto adozione a <strong>di</strong>stanza<br />
Il Liceo classico e linguistico dal febbraio<br />
2000 ha accolto con entusiasmo<br />
il progetto proposto dall’associazione<br />
“Insieme si può” <strong>di</strong> Belluno, che si<br />
prefigge <strong>di</strong> contribuire alla crescita<br />
culturale e al miglioramento delle con<strong>di</strong>zioni<br />
<strong>di</strong> vita <strong>di</strong> due bambini nei Paesi<br />
del Terzo Mondo. Anche quest’anno<br />
daremo il nostro contributo e continueremo<br />
a sostenere le due bambine<br />
affidateci nel 2002: Eliane Felise dal<br />
Brasile e Razafindrasoa dal Madagascar.<br />
Confidando nell’aiuto <strong>di</strong> tutti gli<br />
studenti, faremo del nostro meglio per<br />
aderire alla realizzazione <strong>di</strong> altri progetti,<br />
come la costruzione <strong>di</strong> pozzi e<br />
l’acquisto <strong>di</strong> latte in polvere. Concretamente<br />
l’adozione a <strong>di</strong>stanza è un impegno<br />
continuo. Ad ottobre abbiamo<br />
cominciato con la raccolta <strong>di</strong> un euro<br />
da parte <strong>di</strong> ogni studente che è stata<br />
utilizzata per l’acquisto dell’occorrente<br />
per il mercatino natalizio, il cui ricavato<br />
sarà impiegato per la prima bambina,<br />
Eliane. Con stessa modalità (seconda<br />
offerta e mercatino <strong>di</strong> Pasqua)<br />
aiuteremo Razafindrasoa. I mercatini<br />
si svolgono durante gli incontri scuolafamiglia<br />
<strong>di</strong> novembre e <strong>di</strong> marzo.<br />
Classe III A LL<br />
“La verità è che noi non siamo ancora liberi; abbiamo soltanto conquistato la libertà <strong>di</strong><br />
essere liberi, il <strong>di</strong>ritto a non essere oppressi.” La consapevolezza <strong>di</strong> aver fatto molto,<br />
ma che molto è ancora da fare per combattere il razzismo e lo sfruttamento delle<br />
“razze schiave” è il messaggio che vuole cercare <strong>di</strong> trasmettere lo spettacolo sulla<br />
figura <strong>di</strong> Nelson Mandela, organizzato dalla nostra scuola in collaborazione con il Sansovino,<br />
che si terrà in aprile. E’ un percorso che sta coinvolgendo alcuni studenti pronti<br />
a mettere a <strong>di</strong>sposizione i propri talenti <strong>di</strong> scrittura, recitazione, musica e ballo con la<br />
certezza <strong>di</strong> con<strong>di</strong>videre un forte messaggio <strong>di</strong> speranza.<br />
Alberto Spadotto (V D LS)<br />
Nel 1989 nasceva, grazie<br />
all’intraprendenza <strong>di</strong> alcuni studenti ed<br />
insegnanti dell’Istituto Superiore “Besta”<br />
<strong>di</strong> Treviso, il Progetto Pace.<br />
Il Progetto Pace è un’iniziativa che<br />
consiste nell’organizzazione <strong>di</strong> un convegno,<br />
<strong>di</strong> uno stage meeting artisticoculturale<br />
sul tema della pace e della<br />
solidarietà e <strong>di</strong> un viaggio umanitario<br />
con la <strong>di</strong>stribuzione <strong>di</strong> aiuti umanitari,<br />
portati personalmente dai ragazzi.<br />
Con l’andare del tempo questo progetto<br />
si è ampliato ed ha creato una<br />
fitta rete <strong>di</strong> scuole non solo nella provincia<br />
<strong>di</strong> Treviso, ma in tutta Italia.<br />
Sono anni che l’Istituto Sansovino<br />
<strong>di</strong> Oderzo lavora all’interno <strong>di</strong> questo<br />
progetto realizzando perio<strong>di</strong>camente<br />
spettacoli a tema e partecipando al<br />
concorso che ogni anno si tiene a Mestre,<br />
dove i ragazzi si esibiscono con<br />
canzoni, balli e recite.<br />
E’ stato proprio l’Istituto Sansovino,<br />
qualche anno fa, a trascinare la nostra<br />
scuola all’interno <strong>di</strong> questo progetto<br />
stringendo una collaborazione tra professori<br />
e ragazzi.<br />
Ma ora all’interno dell’<strong>Antonio</strong> Scar-<br />
pa, sia nella sede <strong>di</strong> Oderzo che in quella<br />
<strong>di</strong> Motta, sta prendendo piede un<br />
tentativo <strong>di</strong> espansione ed alcuni ragazzi,<br />
con il coor<strong>di</strong>namento del professor<br />
Gaetano de Biase, si stanno muovendo<br />
per rendere attiva a tutti gli effetti la<br />
nostra presenza ed adesione alla Rete<br />
Progetto Pace, che quest’anno verrà<br />
formalizzata dall’adesione al Protocollo<br />
d’intesa.<br />
Così quest’anno alcuni <strong>di</strong> noi sono<br />
andati al convegno nazionale del Progetto<br />
Pace per l’anno 2009/2010 che<br />
si è tenuta nella sala dell’istituto Pio X<br />
<strong>di</strong> Treviso il 27 novembre : “Essere o apparire?”.<br />
L’argomento è stato trattato e spiegato<br />
approfon<strong>di</strong>tamente dallo psicologo<br />
Ezio Aceti il quale <strong>di</strong>ce: “noi possiamo<br />
essere le persone più belle, brave e<br />
buone, con i propositi migliori <strong>di</strong> questo<br />
mondo, ma perché tutto ciò acquisti<br />
valore deve essere mostrato agli altri!<br />
le cose buone dobbiamo preoccuparci<br />
<strong>di</strong> farle vedere e sentire, è necessario<br />
apparire!...”<br />
E’ così che Aceti ha esortato a continuare<br />
ad operare all’interno del pro-<br />
VOCI<strong>di</strong>CORRIDOIO<br />
Anche quest’anno il Liceo scientifico<br />
e l’ITIS si impegnano nella raccolta<br />
<strong>di</strong> fon<strong>di</strong> per aiutare la missione<br />
Sembè, in Congo, per migliorare le<br />
con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> vita <strong>di</strong> questo villaggio e<br />
per continuare l’adozione a <strong>di</strong>stanza<br />
dei due bambini Papo e Nicolò.<br />
Sembè è uno dei pochi villaggi<br />
esistenti nella foresta equatoriale e<br />
si trova in una con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> totale<br />
isolamento da altri centri abitati. I<br />
viaggi per reperire quanto serve per<br />
la <strong>di</strong>spensa, l’infermeria e la scuola<br />
sono estremamente lunghi e faticosi.<br />
In questi anni, grazie al lavoro <strong>di</strong><br />
Suor Rita, infermiera missionaria in<br />
Africa da oltre trent’anni e agli aiuti<br />
dati dal nostro Istituto e da altre associazioni,<br />
sono sorti cinque pozzi<br />
per l’acqua, tre scuole e un centro<br />
me<strong>di</strong>co ospedaliero <strong>di</strong> primo livello.<br />
Giordana Daniotti (III D LS)<br />
Progetto Pace: anche la nostra scuola c’è!<br />
getto, definendo inoltre importanti le<br />
nostre iniziative e opere <strong>di</strong> bene, perché<br />
sono in grado, a lungo andare, <strong>di</strong><br />
mo<strong>di</strong>ficare davvero le cose.<br />
Anche noi allora, studenti dello <strong>Scarpa</strong>,<br />
cogliamo l’occasione per metterci<br />
in gioco in questo progetto, uscendo<br />
dal nostro guscio, mettendoci a <strong>di</strong>sposizione<br />
dell’altro e mostrando tutto<br />
quello che abbiamo da offrire, oltre ai<br />
soliti voti scolastici, per cominciare a<br />
cambiare il mondo!<br />
Camilla Parato (IV A LS)<br />
19
VOCI<strong>di</strong>CORRIDOIO<br />
Il crocifisso e la corte UE<br />
Cosa è successo?<br />
Il caso esplose nel 2002, quando<br />
Soile Lautsi, citta<strong>di</strong>na italiana originaria<br />
della Finlan<strong>di</strong>a, aveva chiesto<br />
all’istituto statale frequentato dai suoi<br />
figli <strong>di</strong> togliere i crocifissi dalle aule.<br />
I tribunali italiani avevano respinto<br />
ogni sua richiesta in merito al crocifisso<br />
in classe, mentre ora i giu<strong>di</strong>ci <strong>di</strong><br />
Strasburgo le hanno dato ragione, obbligando<br />
il Governo italiano anche ad<br />
un risarcimento <strong>di</strong> 5 mila euro a favore<br />
della donna che aveva chiesto <strong>di</strong> togliere<br />
il crocifisso dalle classi. La Corte<br />
Europea <strong>di</strong> Strasburgo ha stabilito che<br />
il crocifisso esposto nelle aule delle<br />
scuole “lede la libertà religiosa degli<br />
alunni e rappresenta una violazione<br />
dei genitori ad educare i figli secondo<br />
le loro convinzioni”. Il Ministro della<br />
Pubblica Istruzione Gelmini ha imme<strong>di</strong>atamente<br />
presentato ricorso contro<br />
questa sentenza che vieta il crocifisso<br />
No al crocifisso nelle aule scolastiche:<br />
costituisce “una violazione<br />
della libertà dei genitori a educare i figli<br />
secondo le loro convinzioni” ed una<br />
violazione alle “libertà <strong>di</strong> religione degli<br />
alunni”. Questo è il responso della<br />
Corte europea dei Diritti dell’Uomo <strong>di</strong><br />
Strasburgo <strong>di</strong> fronte al ricorso <strong>di</strong> una<br />
citta<strong>di</strong>na italiana che aveva contestato<br />
l’esposizione del simbolo cristiano<br />
nelle aule frequentate dai figli. Ora<br />
via dalle scuole, ma domani e dopo<br />
ancora? Da dove sentenzieranno che<br />
debba essere rimosso il crocifisso?<br />
Dalle chiese, dalle cattedrali, dai campanili,<br />
dalle cappelle e anche dalle<br />
pareti delle nostre case? Le ra<strong>di</strong>ci cristiane<br />
sono così profonde che reciderle<br />
rende incomprensibile il patrimonio <strong>di</strong><br />
cultura, storia, arte e valori del nostro<br />
Paese e dell’Europa stessa, cristiani da<br />
secoli.Dopo il crocifisso appeso nelle<br />
pareti delle aule faremo sparire dai<br />
testi <strong>di</strong> scuola le immagini con scene<br />
e simboli religiosi (dalla Pietà <strong>di</strong> Michelangelo<br />
alle Madonne <strong>di</strong> Raffaello) per<br />
20<br />
nelle aule delle scuole in Italia. Se la<br />
Corte accoglierà il ricorso, il caso verrà<br />
ri<strong>di</strong>scusso nella Grande Camera. Qualora<br />
invece il ricorso non dovesse essere<br />
accolto, la sentenza <strong>di</strong>verrà definitiva<br />
tra tre mesi, e allora spetterà al Comitato<br />
dei ministri del Consiglio d’Europa<br />
decidere, entro sei mesi, quali azioni<br />
il Governo italiano dovrà prendere per<br />
non incorrere in ulteriori violazioni.<br />
Cosa hanno detto?<br />
La risposta da parte della classe politica<br />
Italiana è stata quantomai compatta<br />
e pronta. Da ambo le parti infatti<br />
si sono alzate voci fortemente contrarie<br />
alla possibilità <strong>di</strong> togliere il crocifisso<br />
dalle aule delle scuole, ricordando che<br />
la storia dell’Italia è legata a doppio<br />
filo con il Cristianesimo e che le ra<strong>di</strong>ci<br />
della nostra Costituzione sono proprio<br />
nei dettami <strong>di</strong> questa religione; la Lega<br />
si è mossa in modo ancor più deciso,<br />
non “violare” i <strong>di</strong>ritti <strong>di</strong> alunni e genitori?<br />
O elimineremo dai programmi scolastici<br />
tutti quei poeti, filosofi e scrittori<br />
che nelle loro opere alludono o fanno<br />
riferimento alla religione cristiana? E<br />
perché continuare ad “offendere” i non<br />
credenti ostinandoci a datare gli anni<br />
della nostra vita a partire dalla nascita<br />
<strong>di</strong>chiarando <strong>di</strong> voler inserire il crocifisso<br />
all’interno del tricolore. Il vescovo<br />
<strong>di</strong> Padova, <strong>Antonio</strong> Mattiazzo, ha però<br />
chiesto <strong>di</strong> abbassare i toni e, pur senza<br />
in<strong>di</strong>care nello specifico un qualche<br />
partito, ha definito i «gesti pubblici simbolici<br />
contro la decisione della Corte <strong>di</strong><br />
Strasburgo, atti plateali non con<strong>di</strong>visibili<br />
dalla comunità cristiana». Ultimo,<br />
ma dato l’argomento, sicuramente non<br />
meno importante, il Segretario <strong>di</strong> Stato<br />
vaticano Tarcisio Bertone, il quale ha<br />
<strong>di</strong>chiarato: “Questa è veramente una<br />
per<strong>di</strong>ta che io deploro. Dobbiamo cercare<br />
con tutte le forze <strong>di</strong> conservare i<br />
segni della nostra fede per chi crede e<br />
per chi non crede. Le strade pubbliche<br />
debbono togliere tutti i crocifissi?”.<br />
Federico Cleva (V D LS)<br />
Scuola: riforme, tagli e... Crocifissi<br />
<strong>di</strong> Cristo? Il rispetto delle minoranze e<br />
del “<strong>di</strong>verso” è giusto, ma qui siamo<br />
al paradosso che, per rispettare una<br />
minoranza, si calpestano i sentimenti<br />
della stragrande maggioranza della<br />
popolazione. Non è questa la via per<br />
una piena integrazione tra religioni e<br />
culture <strong>di</strong>fferenti, o per l’arricchimento<br />
culturale <strong>di</strong> tutti grazie alla conoscenza<br />
e allo scambio tra tra<strong>di</strong>zioni e costumi<br />
<strong>di</strong>versi. E poi, se da credenti, non credenti,<br />
atei o quant’altro ci fermiamo<br />
un attimo ed osserviamo un crocifisso,<br />
che cosa ve<strong>di</strong>amo? Una croce che da<br />
sola non <strong>di</strong>ce niente, ma che è segno<br />
del dolore che ci accomuna tutti; e un<br />
uomo, un “extracomunitario” palestinese,<br />
che infonde speranza con le sue<br />
braccia protese ad abbracciare tutto il<br />
mondo. E’ <strong>di</strong> questo che abbiamo paura?<br />
E’ con questo che “offen<strong>di</strong>amo” e<br />
“violiamo” i <strong>di</strong>ritti <strong>di</strong> genitori e alunni?<br />
A voi l’ardua sentenza.<br />
Aparecida Coan (V D LS)
Barack colpisce ancora<br />
Barack Obama colpisce ancora lasciando<br />
tutta la terra a bocca aperta, e<br />
questa volta lo fa a miglia <strong>di</strong> <strong>di</strong>stanza<br />
dagli USA e più precisamente ad Oslo<br />
(Norvegia). Nel paese dei fior<strong>di</strong> infatti,<br />
come tutti voi ben saprete, al presidente<br />
degli Stati Uniti é stato recentemente<br />
conferito lo storico premio Nobel per la<br />
pace, preferendolo ad altri 204 can<strong>di</strong>dati<br />
fra cui, caso singolare, figurava<br />
l’insieme <strong>di</strong> tutte le donne africane.<br />
La decisione come d’altronde c’era<br />
da aspettarsi - da oriente a occidente<br />
- ha sollevato moltissime polemiche,<br />
per tanti si tratta <strong>di</strong> un ottima provocazione,<br />
in quanto pare effettivamente<br />
un po’ prematuro, considerando, cosa<br />
non trascurabile, che gli Stati Uniti tutt’oggi<br />
sostengono ben 2 guerre in Iraq<br />
e in Afghanistan, tuttavia c’è anche chi,<br />
si schiera totalmente dalla parte del<br />
presidente americano, assecondando<br />
in sostanza le motivazioni <strong>di</strong> Oslo.<br />
La domanda però che ora dobbiamo<br />
porci è, noi, nel nostro quoti<strong>di</strong>ano,<br />
mettendo per un momento da parte<br />
La data del 21-12-2012 è stata<br />
molto <strong>di</strong>scussa perché, in base al calendario<br />
Maya, coinciderebbe con la<br />
fine del mondo. Se ne è parlato molto<br />
dal cinema (con il film “2012” uscito a<br />
novembre) ai libri, ai telegiornali, ma<br />
an<strong>di</strong>amo a vedere davvero com’è strutturato<br />
questo calendario, in uso in gran<br />
parte del Sud America. Il loro sistema<br />
è piuttosto complesso e molto <strong>di</strong>verso<br />
da quello usato nel resto del mondo.<br />
Esso si basa su due cicli: l’anno solare<br />
<strong>di</strong> 365 giorni senza bisestile e quello<br />
rituale <strong>di</strong> 260 giorni. Combinandosi tra<br />
loro formano un periodo <strong>di</strong> 18980 giorni<br />
(M.C.D. <strong>di</strong> 365 e 260), cioè 52 anni;<br />
quando questo “secolo mesoamericano”<br />
finiva, si ricominciava da capo.<br />
E questo tipo <strong>di</strong> calendario rendeva il<br />
tempo iperciclico.<br />
Accanto questo modo <strong>di</strong> misura del<br />
tempo gli si affiancarono il Conto Lun-<br />
Obama, che cosa possiamo fare per<br />
alimentare la pace, il cui primo ingre<strong>di</strong>ente,<br />
mi permetto qui <strong>di</strong> dare un consiglio,<br />
è essenzialmente il rispetto della<br />
<strong>di</strong>versità?<br />
Intanto Obama taglia un nuovo traguardo…<br />
Giacomo Bisceglie (II A LS)<br />
21-12-2012: La fine del mondo?<br />
go, un ciclo lunghissimo <strong>di</strong> 5125,36<br />
anni. Una qualsiasi data veniva scritta<br />
con cinque numeri che da destra a<br />
sinistra in<strong>di</strong>cavano: i giorni, gli uinal<br />
(mesi <strong>di</strong> 20 giorni), i tun (anni <strong>di</strong> 360<br />
giorni), i katun (perio<strong>di</strong> <strong>di</strong> 20 tun) e<br />
i baktun (perio<strong>di</strong> <strong>di</strong> 20 katun). Ad esempio:<br />
12.19.16.10.3 corrisponde al 2<br />
agosto 2009.<br />
Quando si è scoperto il modo corretto<br />
<strong>di</strong> trovare un legame tra il nostro calendario<br />
e il Conto Lungo, si è osservato<br />
che quest’ultimo terminerebbe il 21<br />
<strong>di</strong>cembre 2012, ma questa data è stata<br />
considerata dai mayanisti solo una<br />
curiosità, e nei testi dei Maya questa<br />
data è raramente citata e tanto meno<br />
le è attribuita un valore apocalittico e<br />
così allarmante.<br />
Ma i me<strong>di</strong>a cavalcano quest’onda <strong>di</strong><br />
allarmismo e non aiutano certamente<br />
a tranquillizzare il panico creatosi<br />
Oslo <strong>di</strong>ce<br />
VOCI<strong>di</strong>CORRIDOIO<br />
“Sforzi straor<strong>di</strong>nari per rafforzare<br />
la <strong>di</strong>plomazia internazionale e la<br />
cooperazione tra i popoli. Obama,<br />
come presidente, ha creato un clima<br />
nuovo nella politica internazionale.<br />
La <strong>di</strong>plomazia e il multilateralismo<br />
hanno riconquistato la posizione centrale<br />
che loro spetta, ed è stato sottolineato<br />
il ruolo delle Nazioni Unite e<br />
delle altre istituzioni internazionali”.<br />
Obama risponde<br />
“So che nel corso della storia, il nobel<br />
è stato un riconoscimento e insieme<br />
un mezzo per dare forza alle cause<br />
giuste. Le sfide possono essere affrontate.<br />
Ma non basta una persona<br />
o una nazione a risolverle. Questo<br />
premio riguarda gli sforzi <strong>di</strong> tutti gli<br />
abitanti del pianeta”.<br />
come nel caso degli esperimenti del<br />
CERN <strong>di</strong> Ginevra quando nei giornali<br />
apparivano titoli dal tono “Fermate il<br />
Big Bang <strong>di</strong> Ginevra”. A volte questo<br />
fenomeno assume le forme <strong>di</strong> “terrorismo<br />
psicologico”, tanto che on-line<br />
già vi erano molti commenti <strong>di</strong> persone<br />
che avevano paura, e si lamentavano<br />
del fatto che questo esperimento era<br />
una pazzia.<br />
La scadenza che ci attende tra qualche<br />
anno, secondo alcuni affermata<br />
dal calendario Maya, non vedrà la fine<br />
del mondo né l’inizio <strong>di</strong> una nuova<br />
creazione. La cosa sicura è che non bisogna<br />
essere terrorizzati, ma aspettare<br />
che il futuro si avvicini a noi come ha<br />
sempre fatto.<br />
Beatrice Lio (I B LS)<br />
21
VOCI<strong>di</strong>CORRIDOIO<br />
Calendario<br />
Talenti d’istituto:<br />
24 settembre: Alberto Orlan<strong>di</strong>ni studente della classe III A del nostro Liceo Scientifico, a soli 16 anni è <strong>di</strong>ventato maestro<br />
<strong>di</strong> pianoforte con una valutazione <strong>di</strong> 9/10, <strong>di</strong>plomandosi al Conservatorio <strong>di</strong> Musica “Benedetto Marcello” <strong>di</strong> Venezia.<br />
3 Novembre: Partecipazione <strong>di</strong> rappresentanti della classe IV B LS alla Fiera COM.P.A. (Comunicazione delle Pubbliche<br />
Amministrazioni) a Milano all’interno del Progetto dell’ULSS “Oblò Movie” a cui la classe aveva partecipato con un corto<br />
su alcool e droghe<br />
19 novembre: Qualcuno avrà notato fuori dalla classe 5 C Liceo Scientifico un cartellone che <strong>di</strong>ce “ in questa classe stu<strong>di</strong>a<br />
una MUNDIO’S CHAMPION!”. La campionessa in questione è Alexa Lorenzon, <strong>di</strong>ciottenne <strong>di</strong> Negrisia <strong>di</strong> Ponte Di Piave,<br />
che ha portato a casa un’importante vittoria. La sua squadra infatti, la DIVISION <strong>di</strong> Portogruaro, ha vinto il campionato<br />
mon<strong>di</strong>ale <strong>di</strong> pattinaggio artistico, categoria “piccoli gruppi”. La vittoria è arrivata giovedì 19 novembre a Friburgo, in Germania.<br />
La squadra, composta da do<strong>di</strong>ci ragazze <strong>di</strong> età compresa tra i 17 ed i 24, ha conquistato il primo posto con un<br />
<strong>di</strong>stacco <strong>di</strong> 9 punti sulla seconda. L’inaspettato titolo mon<strong>di</strong>ale ha colto tutti <strong>di</strong> sorpresa, suscitando la gioia delle campionesse<br />
che dopo molti sacrifici sono riuscite a raggiungere un traguardo così da realizzare un sogno!<br />
18 Dicembre: Concerto <strong>di</strong> Alberto Orlan<strong>di</strong>ni (III A LS) e premiazione <strong>di</strong> Andrea Tolotto e Federico Panighel (100 e lode).<br />
Conferenze:<br />
13 ottobre: Conferenza del missionario Giovanni Onore per il biennio del liceo classico<br />
e linguistico, tema: “Progetto Otonga”<br />
27 Novembre: Conferenza nazionale della Rete Progetto Pace “Alterità e cultura <strong>di</strong> pace” “Essere o apparire” con lo psicologo<br />
Ezio Aceti presso il Collegio Pio X a Treviso con la partecipazione <strong>di</strong> una rappresentanza <strong>di</strong> 20 studenti delle due se<strong>di</strong>.<br />
19 Dicembre: conferenza <strong>di</strong> Mauro Dalla Torre, chirurgo della Croce Rossa Internazionale<br />
sul tema “Guerre <strong>di</strong>menticate e inteventi umanitari: l’esperienza <strong>di</strong> un chirurgo<br />
<strong>di</strong> guerra” per il triennio del liceo scientifico.<br />
Attività sportive:<br />
23 settembre: Trekking a carattere storico-naturalistico in Val Parola (classi quinte liceo linguistico-classico)<br />
29 settembre: Pedalata San Can<strong>di</strong>do-Lienz (classi terze liceo linguistico - classico)<br />
30 settembre/2 ottobre: Pedalata San Can<strong>di</strong>do-Lienz (classi quarte liceo scientifico - ITIS)<br />
1 e 10 <strong>di</strong>cembre: Arrampicata sportiva presso “Sportler” <strong>di</strong> Silea (classi seconde liceo scientifico - ITIS)<br />
Continuano i tornei <strong>di</strong> ping pong, basket, pallavolo dell’istituto: atten<strong>di</strong>amo i vincitori!<br />
Progetto Pace:<br />
E’ stata promossa nelle due se<strong>di</strong> del liceo una raccolta fon<strong>di</strong> per gli alluvionati <strong>di</strong> Messina in collaborazione con la rete del<br />
Progetto Pace . Sono stati raccolti 300 euro che saranno consegnati personalmente ad un rappresentante della scuola<br />
me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> Santa Teresa <strong>di</strong> Riva (ME), capofila della rete Progetto Pace in Sicilia che li destinerà per la ricostruzione nei<br />
paesini colpiti. Si coglie l’occasione per ringraziare tutti coloro che hanno generosamente contribuito.<br />
22
Lo sport nel mondo<br />
La <strong>di</strong>ffusione della pratica sportiva<br />
in quasi tutte le società del mondo<br />
contemporaneo è il segno evidente<br />
dell’importanza che lo sport ha assunto<br />
da un punto <strong>di</strong> vista sociale,<br />
economico e politico. Lo sport si sviluppa<br />
in simbiosi con i cambiamenti<br />
che contrad<strong>di</strong>stinguono una società,<br />
è infatti parte integrante della cultura.<br />
Una visione molto <strong>di</strong>ffusa nei paesi<br />
con maggiori tra<strong>di</strong>zioni sportive, è che<br />
lo sport debba essere considerato un<br />
mezzo <strong>di</strong> trasmissione <strong>di</strong> valori universali<br />
e una scuola <strong>di</strong> vita che insegna a<br />
lottare per ottenere una giusta ricompensa<br />
e che aiuta al rispetto tra compagni<br />
e avversari. Per questa ragione<br />
L’allenamento fisico ha un ruolo fondamentale<br />
nella nostra educazione già<br />
nell’ambito scolastico. Ma c’è anche<br />
chi sostiene che l’agonismo sia un segnale<br />
pericoloso che farebbe risaltare<br />
troppo lo spirito competitivo. Lo sport<br />
più praticato nel mondo è il golf, seguito<br />
dal calcio e dalla pallavolo. Il golf<br />
è uno sport praticato in tutto il mondo,<br />
anche in Italia. In Italia inoltre abbiamo<br />
delle se<strong>di</strong> per le persone <strong>di</strong>versamente<br />
Il primo passo verso la musica elettronica<br />
si ebbe con la nascita della Disco<br />
Dance negli anni ’70 quando i dj<br />
cominciarono a produrre brani <strong>di</strong> questo<br />
genere.<br />
Il secondo passo avvenne in America a<br />
Detroit dove si iniziarono a sperimentare<br />
novità più definite sempre derivanti<br />
dalla <strong>di</strong>sco: nacque cosi l’house<br />
music. Il nome deriva dal modo tutto<br />
nuovo <strong>di</strong> fare musica che prevedeva un<br />
compositore, una batteria elettronica e<br />
le mura della propria stanza, elementi<br />
fondamentali che svilupparono nuove<br />
VOCI<strong>di</strong>CORRIDOIO<br />
“L’importante non è vincere,ma partecipare per poter<br />
vincere.”<br />
Musica Elettronica<br />
abili che lo sfruttano come percorso<br />
per la riabilitazione. Tutti possono partecipare,<br />
donne o uomini, bambini o<br />
adulti, insomma, tutte le età. Ci sono<br />
alcuni sport che pur non essendo particolarmente<br />
<strong>di</strong>ffusi in Italia sono molto<br />
praticati nel resto del mondo. In Italia,<br />
infatti, grazie ai numerosi sponsor, lo<br />
sport più popolare è il calcio, al quale<br />
partecipano la maggior parte dei ragazzi<br />
fin dalla più giovane età. E’ uno<br />
sport che aiuta a collaborare con gli<br />
altri ma parecchie volta crea tensioni<br />
tra i compagni. Esistono delle attività<br />
sportive che oltre ad essere principalmente<br />
un impegno, sono dei veri e propri<br />
passatempi; un esempio potrebbe<br />
essere il surf, <strong>di</strong>vertimento assoluto per<br />
i giovani ragazzi australiani che trascorrono<br />
pomeriggi interi in compagnia tra<br />
le onde dell’oceano. Un altro sport, non<br />
praticato in Italia è il cricket, tipica attività<br />
estiva dell’Inghilterra e delle sue<br />
ex colonie: Caraibi, In<strong>di</strong>a, Pakistan, Sud<br />
Africa e Nuova Zelanda. E’ uno sport <strong>di</strong><br />
squadra, la quale è composta da un<strong>di</strong>ci<br />
giocatori. Le partite possono durare<br />
anche più <strong>di</strong> tre giorni e le pause<br />
correnti musicali. Sempre in America,<br />
nella realtà nera del Bronx, si iniziò a<br />
sperimentare un tipo <strong>di</strong> musica dal<br />
ritmo molto più marcato che univa la<br />
sinuosità delle melo<strong>di</strong>e ad un’idea futurista:<br />
la musica techno.<br />
Da queste sonorità futuristiche i dj<br />
europei all’inizio degli Anni 90 presero<br />
spunto per creare in Inghilterra<br />
l’hardcore e in Germania la musica<br />
trance. Ma l’evoluzione più importante<br />
<strong>di</strong> quel decennio, si ebbe con il lavoro<br />
dei Daft Punk, un duo francese che<br />
ha spianato la strada alla vera musica<br />
Pierre de Coubertin<br />
Fondatore dei giochi olimpici moderni, nati nel 1896<br />
che vengono effettuate sono solo per il<br />
pranzo e per l’ora del tè. Nonostante i<br />
vari sport siano <strong>di</strong>fferenti tra loro, tutti<br />
hanno dei valori molto importanti e insegnano<br />
a rispettarci l’uno con l’altro.<br />
Giulia Fedrizzi, Simona Parpinello (III<br />
A LS)<br />
elettronica e a cui, ancora oggi, molti<br />
artisti fanno riferimento.<br />
In questa continua evoluzione, che<br />
tuttora non si è fermata, la figura più<br />
importante rimane quella del dj che,<br />
con un occhio <strong>di</strong> riguardo al passato, si<br />
proietta in una visione futuristica delle<br />
sonorità dando vita a nuovi stili con l’<br />
unico scopo <strong>di</strong> far ballare, sognare e <strong>di</strong>vertire<br />
il pubblico danzante.<br />
Federico Benvegnù (III C LS)<br />
23
VOCI<strong>di</strong>CORRIDOIO<br />
La redazione consiglia<br />
Film<br />
“Up”<br />
Regia e sceneggiatura: Bob Peterson, Pete Docter<br />
Genere: Animazione, Comme<strong>di</strong>a, Avventura<br />
Trama: Carl ed Ellie sono due bambini che si conoscono e intrecciano una grande amicizia grazie al sogno comune <strong>di</strong> <strong>di</strong>ventare<br />
esploratori e <strong>di</strong> raggiungere insieme le Cascate Para<strong>di</strong>so, luogo mitico del Sudamerica. Carl ed Ellie,dal loro primo<br />
incontro non si separeranno mai. E quando lui, ormai ottantenne, rimane vedovo, decide <strong>di</strong> realizzare nel modo più fantasioso<br />
ed emozionante questo grande sogno mai realizzato, accompagnato nell’ avventura, suo malgrado, da un piccolo<br />
esploratore “chiacchierone”.<br />
“Cheri”<br />
Regia: Stephen Frears<br />
Genere: Romantico<br />
Trama: Nella mondana Parigi del XX secolo,gli artisti, la moda,il teatro,la musica anticipano i tempi. Ma Parigi è famosa<br />
anche per le sue bellissime cortigiane. Tra loro c’è Léa,la quale viene pregata da una sua ex collega,un tempo tra le più<br />
belle, ma che il tempo ha reso invi<strong>di</strong>osa, <strong>di</strong> occuparsi della formazione sentimentale del figlio, che la donna chiama Chéri.<br />
Ben presto, quello che era iniziato come un semplice flirt si tasforma in una travolgente e appassionata storia d’amore...<br />
“Kill Bill vol 1”<br />
Regia: Quentin Tarantino<br />
Genere: pulp azione thriller<br />
Trama: Primo episo<strong>di</strong>o dell’epopea della vendetta della sposa imbrattata <strong>di</strong> sangue (a cui sono stati uccisi tutti i presenti al<br />
matrimonio) contro i suoi ex-colleghi <strong>di</strong> lavoro: una squadra <strong>di</strong> assassini. Il classico film violento e perfetto <strong>di</strong> Tarantino, con<br />
scene <strong>di</strong> combattimenti kung-fu o con spade giapponesi e scene a cartoni animati giapponesi. Con Uma Thurman, Lucy Liu,<br />
David Carra<strong>di</strong>ne.<br />
Libri<br />
“La Casa Degli Spiriti” (1982)<br />
Autore : Isabelle Allende<br />
Genere: Romanzo<br />
Narra la saga <strong>di</strong> una grande famiglia dell’America Latina, a partire dai primi del ‘900 fino alla <strong>di</strong>ttatura <strong>di</strong> Pinochet, le cui<br />
protagoniste in<strong>di</strong>scusse sono le donne <strong>di</strong> quattro generazioni a confronto. Sono donne forti e passionali. Donne che dalla<br />
loro apparente fragilità, traggono l’energia per non essere vinte e spesso per vincere. Il libro è un incrocio tra realtà e fantasia,<br />
tra follia e razionalità, il tutto illuminato da un realismo soprannaturale,che presenta un legame tra il lettore e la storia,<br />
tra la realtà e la casa degli spiriti.<br />
Il Libro Della Giungla (1894)<br />
Autore: Rudyard Kipling<br />
Genere: narrativa<br />
Questo è un libro scritto per i gran<strong>di</strong> in forma <strong>di</strong> racconti in sette puntate che narrano le storie <strong>di</strong> animali parlanti, bimbi<br />
adottati da lupi, foche ribelli e cobra affamati. Questo e gli altri romanzi <strong>di</strong> Kipling mostrano chiaramente l’In<strong>di</strong>a durante il<br />
periodo della dominazione inglese, anche se il punto <strong>di</strong> vista è proprio quello <strong>di</strong> un inglese.<br />
Cent’anni Di Solitu<strong>di</strong>ne (1967)<br />
Autore: Gabriel Garcia Marquez<br />
Genere: indefinito<br />
Questo splen<strong>di</strong>do romanzo, il capolavoro <strong>di</strong> Marquez, che gli è anche valso un Nobel per la Letteratura, narra le deliranti<br />
storie della famiglia Buen<strong>di</strong>a dalla fondazione della città <strong>di</strong> Macondo in poi, per la durata <strong>di</strong>.. cento anni!<br />
24<br />
Wi<strong>di</strong> Pinarel IA LC<br />
Anna Narder IIA LC
VOCI<strong>di</strong>CORRIDOIO<br />
Per qualsiasi consiglio, proposta, domanda o richiesta <strong>di</strong> collaborazione<br />
(sempre ben accette), non esitare a contattarci:<br />
Alice Dal Martello, Direttore E<strong>di</strong>toriale (IV A LS)<br />
Alberto Spadotto, Vice Direttore E<strong>di</strong>toriale (V D LS)<br />
Prof. Gaetano de Biase, Coor<strong>di</strong>natore del Progetto<br />
La redazione è felice <strong>di</strong> augurarvi<br />
BUON NATALE<br />
E FELICE ANNO NUOVO<br />
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