Grazia Di Michele
e Paolo Di Sabatino Trio
GIVERNY
Questi giorni febbrili, condurli alla foresta
dove acque scorrono intorno ai muschi
e l’ombra è tutto ciò che devasta il silenzio,
sembra talvolta che questo sia tutto
( Emily Dickinson, 1878 )
GIVERNY
(G. Di Michele)
La notte chiama e non mi fa dormire
il mio giardino d’acqua in riva al fiume
che muta con la luce e le stagioni
le sue ninfee d’Oriente e i suoi colori
E penso a ogni riflesso che ho fermato
tra le foglie di malva e se ho perduto
in un passaggio d’aria il movimento
di un iris che si piega contro il vento
Acqua e luce, luce e cielo
cielo e acqua dentro il cielo
acqua e luce e ancora cielo
e luce dentro il cielo
E mentre fuori il mondo si scolora
e la follìa si accende, cerco amore
il senso e la bellezza delle cose
nel salice che piange sulle rose
E dentro il mio giardino mi addormento
è questa tela bianca il mio tormento
è un’azalea perfetta che si chiude
nel cerchio della luna in riva al fiume
Acqua e luce, luce e cielo
cielo e acqua dentro il cielo
acqua e luce e ancora cielo
e luce dentro il cielo
Acqua e luce, luce e cielo
cielo e acqua dentro il cielo
acqua e luce e ancora cielo
luce e acqua
acqua, acqua, acqua
PETTINI E PETTININI
(G. Di Michele)
Ti alzi senza far rumore
e piano ti allontani
resto dentro il tuo tepore
prima che mi chiami
voglio sentire ancora
l’ultima carezza tra le mani
Sento che apri le persiane
la pioggia sopra i rami
poi il profumo del caffè
sento che ti lavi
se arrivo pettini e pettinini
e spazzole e spazzolini
te li butto via dalla finestra
te li butto via
Cosa fruscia dolcemente
è carta di giornale
cosa attira la tua mente
cosa c’è di speciale
se arrivo fogli e fogliettini
e pentole e pentolini
te li butto via dalla finestra
te li butto via
Pettini e pettinini
fogli e fogliettini
spazzole e spazzolini
te li butto via
Pettini e pettinini
pentole e pentolini
fogli e fogliettini
te li butto via
LA LUNA BALLA IL TANGO
(G. Di Michele, R. Petrangeli)
La luna balla il tango
sul ritmo del silenzio
cadenzando d’assenzio
le assenze della mente
ha fiato di benzina
e graffi sui ginocchi
ma ha la luce negli occhi
e a parte gli occhi niente
La luna balla il tango
con la notte tra i denti
coi movimenti lenti
del tempo che sarà
Sarà, sarà
quello che neghi che pesa
saranno i miei seni
premuti sul tuo cuore
sarà quello che muore ogni giorno
e ogni giorno sarà
La luna balla il tango
e il tango della luna
è solo una lacuna
un salto nell’immenso
è squarcio nella schiena
è un groppo nella gola
perché lei balla sola
e solo lei sa il senso
La luna balla e intanto
l’incanto è una frattura
nel buio che non cura
il giorno che sarà
Sarà, sarà
quello che neghi che pesa
saranno i miei seni
confusi sul tuo cuore
sarà quello che muore ogni giorno
e ogni giorno sarà
La luna balla il tango
coi suoi gesti scontati
coi passi sconsolati
di chi non ha riscatto
ha fianchi di medusa
ha il fango tra le dita
di chi sa che la vita
è solamente un fatto
E il tempo canta il tango
mentre la luna insiste
perché intanto si esiste
si esiste e poi sarà
Sarà, sarà
quello che neghi che pesa
saranno i miei seni
puntati sul tuo cuore
sarà quello che muore ogni giorno
e ogni giorno sarà
sarà quello che muore ogni giorno
e ogni giorno sarà
PASSANDO
(G. Di Michele)
Passando i treni, passando i tempi
passando le mode passando
passando i mali, passando gli anni
passando le porte passando
Passando i tramonti, passando i colori
passando il thè passando
passando i semafori, passando le navi
passando i lividi passando
Passando l’afa, passando i venti
passando i brividi passando
passando la mano, passando i ponti
passando il confine passando
Passando tutto, passando niente
passando il pennello passando
passando le vele e le dogane
passando oltre e oltrepassando
Passando il santo, passando la fame
passando il blues passando
passando l’eco e la bellezza
passando l’attimo passando
Passando i segni, passando le dune
passando le lune passando
passando le processioni passando le canzoni
passando noi passando
Passando Natale, passando un guaio
passando i limiti passando
passando l’uva, passando i fiori
passando gli esami passando
Passando le processioni,
passando le canzoni
passando noi passando
Passando le ferite
passando le euforie
passando te passando
Passando le emozioni
passando te passando
Passando le passioni
passando le canzoni
passando sì passando
DOVE MI PERDO
(G. Di Michele, R. Petrangeli, C. Villani)
Il mio amore ha un cuore di locomotiva
pensieri lampi di temporale
i suoi denti sono impronte, brividi sulla pelle
ha dita che sanno di sale
la parola è il silenzio, tra labbra di cannella
e ciglia infinite
dove mi perdo
Ha due vene azzurre su tempie di cristallo
e un’ombra di sguardo gitano
ha la fronte di alabastro, ci si legge dentro
quell’onda ferma sopra il cuscino
ha carezze di rugiada e mani calde di ambra
i fianchi sono dune
dove mi perdo
E’ il mio nord ed il mio sud
il mio scudo la mia notte ed il giorno
l’innocenza ed il peccato,
la mia barca vuota, il mio ritorno
è la morte e la vita, è la vita che ha un senso
è la lava incandescente
dove mi perdo
Il mio amore ha spalle scogli di arenaria
levigati dalle tempeste
la sua schiena è carta bianca su cui scrivo
i miei baci e le mie paure nascoste
il suo petto è di granito ci respira il vento
ogni mia verità
e io mi perdo
E’ il mio nord ed il mio sud …
PASSO A DUE
(G. Di Michele, J. Di Michele)
Lui ha due gambe nervose di chi scappa via
e scarpe lucide nuove rubate in città
lei è una giraffa vestita di nebbia che galoppa leggera
e scruta oltre la sua spalla la prateria
Passo a due, due contro il tempo
passo a due, due contro il mondo
Ah come se la vita
fosse questo lasciarsi e stringersi le dita
Lui ha due mani forti
che possono reggere il mondo
lei ha due mani di neve
che hanno perduto un mondo
Ah come se la vita
fosse un gioco di sguardi e di intese e mai una bugia
Lui è una lingua bastarda imparata per strada
lei ha risposte affilate come la lama di una spada
ed un profumo da poco e di metropolitana
lui affonda la sua pena nel collo di una puttana
Ah come se la vita
fosse una dolce habanera o una danza argentina
Lui sogna ancora la guerra e che non sia finita
lei sogna di svegliarsi in un’altra vita
chè mille cieli non bastano prima o poi tutti cadono
lo sa, ma questa notte il cielo non cadrà
Ah come se al vita
fosse un giro perfetto su un cuore che non scappa via
Ah come se la vita
fosse un fiore sbocciato nel buio di periferia
L’AMORE NON DETTO
(G. Di Michele, C. Villani)
Aspettando tempo non avere tempo né voce
inavvertitamente passo dopo passo
lasciare indietro le parole
e non per negare ma per distrazione
per la velocità delle cose
delle cose
Ah l’amore l’amore l’amore non detto
è una notte che non chiude gli occhi
è un dolore perfetto
è una porta sbattuta sul niente
Ah l’amore l’amore l’amore non detto
è una tregua apparente che inganna
è un abbraccio distratto
è una lettera vuota
una foto di fretta con te
Ora che il tuo sguardo è una dissolvenza nel cuore
e la sabbia scende così lentamente
sul mio respiro innaturale
e mi cadi addosso come un temporale
ora che sei il senso delle cose
delle cose
Ah l’amore l’amore l’amore non detto
è un silenzio che ruba i pensieri
e lascia il rimpianto
è l’ultima corsa perduta
Ah l’amore l’amore l’amore l’hai detto
anche quando non c’ero e restava
sospeso nel vento
è un assedio ostinato
ogni piccola traccia di te
L’ARTE DELL’INCONTRO
(G. Di Michele, P. Di Sabatino)
C’era nell’aria un sapore
di attesa e di mimosa
una congiunzione astrale
curiosa, magica
e una sera qualunque, qualunque non è
Andarsi incontro in un movimento
un attimo perfetto
un gioco di sguardi, ritardi
di coincidenze come in una sequenza
di un film di Rohmèr
Lei cosa ne sa
nel sari bianco scivola
non pensando a niente
la gente è uno sfondo sulla via
E in fondo pure lui cosa ne sa
seduto da un’eternità
mentre suona ad occhi chiusi
perso in una poesia
Era una musica che spezzava
i battiti del cuore
lei guardò le mani scure
quell’espressione di chi sfida il mondo
e va avanti così
Lui sentì il soffio leggero
di una carezza, i suoi capelli
lei che si piegava per raccogliere
il suo sguardo azzurro
ed un foglio che volava via
Lei cosa ne sa
nel sari bianco scivola
con lui nella mente
che niente sarà azzurro come prima
E in fondo al cuore lui cosa ne sa
seguendo quella nuvola
che nessuna strada e sera
avrà mai la sua poesia
IL TUO RITORNO
(G. Di Michele)
Se non fosse fragile la tua verità
e si sciogliesse in fretta
questa nuvola
pianterei una rosa
sopra questo giorno
per vederla crescere e fiorire al tuo ritorno
Libero da libero di amarmi
Se la zona di confine tra la fedeltà
e la cieca obbedienza
fosse un’isola
salirei più in alto
per guardare intorno
aspettando all’orizzonte il tuo ritorno
Libero da libero di amarmi
L’equilibrio instabile tra la terra e il cielo
l’ora indefinibile
quando cade il velo
se ci separasse solo
questo filo rosso
legherei la vita intera al tuo ritorno
Libero da libero di amarmi
Se non fosse che un ricamo
questa musica
una rondine su un ramo
mentre nevica
piegherei il destino ad ogni ricordo
per sapere da un presagio il tuo ritorno
Libero da libero di amarmi
L’AMORE CHE NON PASSA
(G. Di Michele, C. Villani)
E’ l’espressione assente delle cose
l’amore che non passa
il nome mio gridato a bassa voce
l’amore che non passa
E’ l’indecenza di un sorriso sulle scale e tu
che in un istante ancora mi riveli
l’amore che non passa più
E’ il fiato che si spezza in un addio
l’amore che non passa
è l’uomo che dimentico al mattino
l’amore che non passa
E minima ed immensa la tua assenza scende giù
è un figlio che mi guarda coi tuoi occhi
l’amore che non passa più
E vivere perché si deve fare
l’amore che non passa
ma non avvertire più nessun dolore
l’amore che non passa più
CARNEVALE
(G. Di Michele)
Il giorno che, il giorno che morirai
indosserò il mio sorriso più bello
il giorno che, il giorno che morirai
ti seguirò ballando fino al cancello
e canterò canzoni più allegre dell’estate
metterò alle finestre tende colorate
Il giorno che, il giorno che morirai
suonerò a festa tutte le campane
il giorno che, il giorno che morirai
spalancherò per sempre queste persiane
e chiamerò la gente che passa per le strade
e balleremo insieme come in un carnevale
E brucerò quel che resta di te
accanto al mio dolore
e questo anello lo regalerò
a chi mi vuole male
Il giorno che, il giorno che morirai
mi appunterò una medaglia sul cuore
il giorno che, il giorno che morirai
farò brillare in cielo rosse granate
e sentirò la banda salire dal paese
aspetterò che passi ed alzerò il bicchiere
Il giorno che, il giorno che morirai
indosserò il mio vestito più bello
il giorno che, il giorno che morirai
nasconderò per sempre questo coltello
LAURA
(G. Di Michele, P. Di Sabatino)
Ecco, la vita è una fotografia
che disperde piano i suoi contorni
è il tempo che scombina i piani e confonde
l’estate al mare con gli inverni
Laura è un’assenza
è il sempre degli amanti
il vino e le lenzuola
Amalfi in controluce
la deriva, il vuoto nelle mani
i figli senza nome tra i silenzi
Ora, è il passo breve delle cose
che non hanno ombra e né radici
è l’argilla astratta dei ricordi che gioca
con le forme e con le voci
Laura è le lettere d’amore
il glicine in cortile
è la bugia feroce
il cancello, il treno da lontano
lo sguardo fermo ai bordi del mio viso
Laura è una parola fragile
che abita nel cuore
l’eterna adolescenza
è l’offesa, la terra ormai straniera
l’abbraccio ad una nuvola leggera
Ecco, il mondo è oltre la finestra
e si muove incomprensibilmente
Laura è dentro un angolo di sole
seduta senza il filo del presente
Laura è il sempre degli amanti
il vino e le lenzuola
Amalfi in controluce
la deriva, il vuoto nelle mani
i figli senza nome e storia tra i silenzi
Laura è questo illogico destino
è una vela che naviga lontano
GIVERNY
(G. Di Michele)
Paolo Di Sabatino
pianoforte
Marco Siniscalco
contrabbasso
Glauco Di Sabatino
batteria
Giovanni Imparato
percussioni
Maurizio Di Maio
Grazia Di Michele
Antonio Galbiati
Gabriella Scalise
cori
PETTINI E PETTININI
(G. Di Michele)
Paolo Di Sabatino
pianoforte
Marco Siniscalco
contrabbasso
Glauco Di Sabatino
batteria
Giovanni Imparato
percussioni
Maurizio Di Maio
Grazia Di Michele
Antonio Galbiati
Gabriella Scalise
cori
LA LUNA BALLA IL TANGO
(G. Di Michele, R. Petrangeli)
Paolo Di Sabatino
pianoforte
Marco Siniscalco
contrabbasso
Glauco Di Sabatino
batteria
Davide Cavuti
fisarmonica
Giovanni Imparato
percussioni
Orchestra Sinfonica Abruzzese
Gabriella Scalise
cori
PASSANDO
(G. Di Michele)
Paolo Di Sabatino
pianoforte
Marco Siniscalco
contrabbasso
Glauco Di Sabatino
batteria
Giovanni Imparato
percussioni
Antonio Galbiati
Maurizio Di Maio
cori
DOVE MI PERDO
(G. Di Michele, R. Petrangeli
C. Villani)
Paolo Di Sabatino
pianoforte
Marco Siniscalco
contrabbasso
Glauco Di Sabatino
batteria
Fabrizio Mandolini
sax soprano
Giovanni Imparato
percussioni
PASSO A DUE
(G. Di Michele, J. Di Michele)
Paolo Di Sabatino
pianoforte
Marco Siniscalco
contrabbasso
Glauco Di Sabatino
batteria
Fabrizio Mandolini
sax soprano
Davide Cavuti
fisarmonica
L’AMORE NON DETTO
(G. Di Michele, C. Villani)
Paolo Di Sabatino
pianoforte
Marco Siniscalco
contrabbasso
Glauco Di Sabatino
batteria
Giovanni Imparato
percussioni
Orchestra Sinfonica Abruzzese
Maurizio Di Maio
Grazia Di Michele
Antonio Galbiati
Gabriella Scalise
cori
L’ARTE DELL’INCONTRO
(G. Di Michele, P. Di Sabatino)
Paolo Di Sabatino
pianoforte
Orchestra Sinfonica Abruzzese
IL TUO RITORNO
(G. Di Michele)
Paolo Di Sabatino
pianoforte
Marco Siniscalco
contrabbasso
Glauco Di Sabatino
batteria
Grazia Di Michele
chitarra
Gabriella Scalise
cori
L’AMORE CHE NON PASSA
(G. Di Michele, C. Villani)
Paolo Di Sabatino
pianoforte
Marco Siniscalco
contrabbasso
Glauco Di Sabatino
batteria
CARNEVALE
(G. Di Michele)
Paolo Di Sabatino
pianoforte
Marco Siniscalco
contrabbasso
Glauco Di Sabatino
batteria
LAURA
(G. Di Michele, P. Di Sabatino)
Paolo Di Sabatino
pianoforte
Marco Siniscalco
contrabbasso
Glauco Di Sabatino
batteria
Giovanni Imparato
percussioni
Fabrizio Mandolini
sax tenore e soprano
Orchestra Sinfonica Abruzzese
Paolo Di Sabatino
pianoforte e arrangiamenti
Marco Siniscalco
contrabbasso e basso elettrico
Glauco Di Sabatino
batteria
Grazia Di Michele
chitarra
Fabrizio Mandolini
sax soprano e tenore in orchestra
Giovanni Imparato
percussioni
Davide Cavuti
fisarmonica
Maurizio Di Maio
Grazia Di Michele
Antonio Galbiati
Gabriella Scalise
cori
ORCHESTRA SINFONICA ABRUZZESE
Luciano Di Giandomenico direttore
Registrato presso lo
SKUNK STUDIO DI BELLANTE
di Teramo da Marco Pallini
Orchestra registrata presso il RIDOTTO
DEL TEATRO COMUNALE de L’Aquila
Voce e Cori curati da Antonio Galbiati
e registrati presso HEMIOLA RECORDING STUDIO
da Lucrezio de Seta
Mixato e masterizzato da
Alessandro Marcantoni
negli studi METROPOLIS di Milano
con la supervisione di Lucio Fabbri
Si ringrazia GIOCONDI STRUMENTI MUSICALI
Se la vita è l’arte dell’incontro,
questo disco è nato da incontri felici, di anime e di note
Grazie Paolo per aver portato il mio mondo nel tuo (o il tuo nel mio?)
Grazie Antonio per aver condiviso il viaggio, le parole, il canto
Grazie Giorgio e grazie Luciano per l’Orchestra e quel pezzetto di strada che abbiamo costruito e percorso insieme
Grazie Lucio perché negli anni non hai mai smesso di fare parte della mia musica
Grazie Nik e grazie Plati per il vostro “sensibile” sostegno
Grazie Angela e grazie Girolamo per la cura e l’attenzione
Grazie a Jole e allo staff del Crowne Plaza
Grazie Alba per aver passeggiato con me nel giardino con il sole e con la pioggia ... e pure senza ombrello!