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valutazione 8xmille Italia - Caritas Italiana

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Valutazione dei progetti <strong>Caritas</strong>-CEI 8 per mille <strong>Italia</strong> 2005-2007<br />

1. <strong>Caritas</strong> diocesana di Lamezia Terme<br />

Cenni storici sulla <strong>Caritas</strong> diocesana e contesto<br />

La <strong>Caritas</strong> diocesana nasce a Lamezia Terme 1 intorno al 1977 quando ancora sul territorio calabrese<br />

esisteva solo la <strong>Caritas</strong> di Reggio Calabria e poco altro. Il Vescovo chiama don Giacomo<br />

Panizza, che arrivava da un altro territorio, per una collaborazione temporanea tra diocesi,<br />

e gli propone di creare la <strong>Caritas</strong> proprio perché già vicino ai temi del sociale. Grazie<br />

all’esperienza delle comunità di accoglienza di Capodarco era entrato in contatto con Mons.<br />

Giovanni Nervo per una progettualità nazionale riguardante il lancio del volontariato, agli inizi<br />

promosso da <strong>Caritas</strong> <strong>Italia</strong>na; dall’interazione di un gruppetto di poche persone in quegli<br />

anni si iniziano ad “inventare gli stessi termini” di quello che allora veniva definito volontariato<br />

e di ciò che in seguito prese il nome di Terzo Settore.<br />

Don Panizza fa il Direttore diocesano <strong>Caritas</strong> dal 1977 al 1990, e ultimamente, dal 2005, è<br />

stato “richiamato” dal Vescovo a svolgere il ruolo di condirettore; conserva quindi la memoria,<br />

la mission e gli scopi con cui la <strong>Caritas</strong> nacque e che ancora la caratterizzano, cioè quelli<br />

di «una realtà ufficiale all’interno della Chiesa che porta avanti delle iniziative che dicano<br />

alla Chiesa stessa che i temi dell’impegno sociale, del servizio, del vicinato, della convivialità<br />

e dell’accoglienza sono temi di Chiesa, non sono solo temi sociali. (…) Ad oggi c’è ancora<br />

da dimostrare continuamente questo: l’impegno legato alla parola carità, che è molto ampio,<br />

variegato a rischio anche di ambiguità, all’interno della Chiesa rischia di essere colto solo<br />

dal punto di vista della relazione d’aiuto, di accoglienza, di tutela dei diritti, di elemosina.<br />

Lo scopo primario era di dire alla Chiesa questo e non di mettere su alcuni servizi perché<br />

mancano» (condirettore don G. Panizza).<br />

Da uno scritto del 1978 2 , risalente quindi ai primi anni della <strong>Caritas</strong> di Lamezia Terme, leggiamo<br />

alcuni passaggi che ne spiegano approcci e percorsi successivi: «La Chiesa calabrese da<br />

sola non ha la capacità e le possibilità di risolvere i grossi problemi locali. Il primo sforzo deve<br />

essere senz’altro quello di scendere in campo con altri ad aggredire le situazioni emarginanti,<br />

perché solo cosi c’è la possibilità di aggredirle fino alla radice».<br />

Il problema vero secondo Panizza non starebbe solo in chi fa le cose o solo nel perché di chi<br />

aiuta: «Il problema vero deve essere per chi facciamo le cose, è con costoro che verificheremo<br />

i nostri motivi. Le poche cose di esperienza che vado descrivendo sono dei modi, vecchi<br />

come il mondo, di porsi di fronte a persone piene di problemi vitali, non facendo però solo il<br />

tecnico che vede il bisogno e non la persona, oppure facendo un servizio senza stabilire con<br />

l’altro un rapporto paritario di fratelli (...)» (Panizza, 1978).<br />

Quanto descritto diventa in quegli anni, e permane tutt’ora, lo stile di lavoro e il denominatore<br />

comune di alcuni gruppi che operano in Calabria nel campo dell’emarginazione, gruppi<br />

basati sul volontariato a tempo pieno o parziale, gruppi che a livello locale entrano a far parte<br />

della rete di organizzazioni legata a Progetto Sud (v. oltre).<br />

«Si stanno affrontando di petto alcuni problemi come l’accoglienza di minori sotto la tutela<br />

dell’autorità giudiziaria, l’animazione di quartiere, l’alfabetizzazione degli adulti e una<br />

1 Si ringraziano per la collaborazione: don Giacomo Panizza – condirettore <strong>Caritas</strong> diocesana; il Vescovo<br />

Mons. Luigi Cantafora; Francesco Carnovale Scalzo - Assessore al patrimonio con delega ai<br />

rapporti con il terzo settore e valorizzazione dei beni confiscati; Rosina Manfredi - Direttore del<br />

Centro di salute mentale della ASL del distretto lametino; Marina Galati - Presidente cooperativa<br />

Ciarapanì ed Equipe <strong>Caritas</strong>; Angela Regio - Progetto Sud ed Equipe <strong>Caritas</strong>; Alessandra Cugnetto -<br />

Referente Agenzia Mediazione Culturale; Alda Cabella - Responsabile CdA.<br />

2 G. Panizza, Nuovi spazi per testimoniare l’amore, in Le vie dell’evagelizzazione in Calabria. Per<br />

un’autentica promozione umana, p. 132-134, ED Edizioni Dehoniane, Napoli, Atti convegno regionale<br />

ecclesiale, Paola 28 ottobre-1 novembre 1978.<br />

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