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Le cappelle<br />
di via Rovigno<br />
L’excursus sulle cappelle officiate<br />
dai salesiani a Milano<br />
(presentate negli scorsi numeri<br />
di questo giornale) non si può limitare<br />
alle tre di via Copernico e a quelle di via<br />
Tonale, delle<br />
Abbadesse e<br />
della Stazione<br />
Centrale.<br />
Per completezza<br />
è necessario<br />
spostarsi, in verità<br />
non di molto,<br />
in via Rovigno,<br />
nella parrocchiasalesiana<br />
di S. Domenico<br />
Savio, dove<br />
troviamo la<br />
cappella feriale<br />
per i parrocchiani,<br />
quella nuovissimadell’oratorio<br />
e quella dedicata al Beato Piergiorgio<br />
Frassati nella casa per studenti Paolo VI.<br />
La cappella feriale si affaccia sul cortile<br />
dell’istituto e occupa con la sua pianta<br />
mistilinea un locale ricavato alle spalle<br />
dell’altar maggiore. Gli arredi sono improntati<br />
ad una genuina semplicità: la<br />
mensa d’altare è in legno e poggia su due<br />
montanti su cui è raffigurata una coppia<br />
di cherubini. Alle spalle del celebrante è<br />
appesa una copia in dimensioni ridotte<br />
del “Crocifisso di San Francesco”, ovvero<br />
di quell’icona della chiesa di S. Damiano<br />
ad Assisi per mezzo della<br />
quale fu rivelata a Francesco<br />
quale sarebbe stata la sua<br />
missione. Sulla parete destra<br />
tre stampe, raffiguranti Domenico<br />
Savio, Maria Ausiliatrice<br />
e don Bosco, precedono<br />
il tabernacolo la cui porta, in<br />
metallo sbalzato, raffigura Gesù come<br />
Buon Pastore. Quattro pile lignee reggono<br />
fiori ed un simulacromariano.<br />
Diversa origine<br />
ha invece avuto<br />
la nuovissima<br />
“cappellina”<br />
dell’oratorio,<br />
benedetta dal<br />
cardinale Tettamanzi<br />
in occasione<br />
della festa<br />
di don Bosco<br />
2009 (cfr. l’inserto<br />
di “PresenzaEducativa”<br />
n. 14). Si<br />
tratta di un piccolo<br />
ambiente appositamente progettato per<br />
affacciarsi sul nuovo patio nel cortile dell’oratorio.<br />
Il gioco e la preghiera devono stare a<br />
contatto e potersi alternare senza fratture, in<br />
modo naturale. La separazione architettonica<br />
tra i due spazi è anche l’elemento che illumina<br />
l’interno essendo costituita da una<br />
grande vetrata a tutta parete formata da lastre<br />
policrome alternate a ritratti a grisaglia<br />
di Cristo in mezzo ai giovani e legate a piombo<br />
dal laboratorio artigianale Magni. L’attenzione<br />
è catturata dal leggìo posto sotto<br />
un’icona di Cristo benedicente, unici elementi<br />
di arredo al di fuori delle sedie.<br />
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