Cartolina della serata - Cineteca di Bologna
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Sotto<br />
le stelle<br />
del Cinema<br />
<strong>Bologna</strong><br />
dal 20 giugno al 30 luglio<br />
Piazza Maggiore, ore 22.00<br />
Il regista è il responsabile <strong>di</strong> tutto: omaggio a Elia Kazan<br />
UN ALBERO CRESCE A BROOKLYN<br />
(A Tree Grows in Brooklyn, USA/1945)<br />
Regia: Elia Kazan. Sceneggiatura: Tess Slesinger e Frank Davis. Fotografia: Leon<br />
Shamroy. Montaggio: Dorothy Spencer. Scenografie: Lyle Wheeler. Interpreti<br />
e personaggi: Dorothy McGuire (Katie Nolan), Joan Blondell (zia Sissy),<br />
James Dunn (Johnny Nolan), Peggy Ann Garner (Francie Nolan), Lloyd<br />
Nolan (agente McShane), Ted Donaldson (Neely Nolan), James Gleason<br />
(McGarrity). Produzione: Louis D. Lighton per Twentieth Century-Fox. Durata:<br />
85’. Copia proveniente da Twentieth Century-Fox<br />
Oscar per il miglior attore non protagonista a James Dunn<br />
Versione originale con sottotitoli italiani<br />
Introduce Cecilia Cenciarelli<br />
BOLOGNA<br />
DAL 20 GIUGNO<br />
AL 30 LUGLIO 2011<br />
Il primo film <strong>di</strong> Kazan, tratto da un romanzo all’epoca molto popolare<br />
in America, è un film delizioso, e questo forse spiega perché Kazan non<br />
riuscì mai a farselo piacere: “C’era qualcosa <strong>di</strong> sostanzialmente falso. Se<br />
almeno avessimo girato a New York, nel vero East Side... le stanze erano<br />
troppo pulite, troppo belle, troppo evidentemente opera dell’attrezzista”.<br />
Eppure, è anche questa tenera ed esuberante ricostruzione <strong>della</strong> New York<br />
d’inizio Novecento, e <strong>di</strong> un suo caseggiato popolare, a creare un’atmosfera<br />
in cui è così piacevole immergersi. Kazan, per sua ammissione, sa ancora<br />
poco <strong>di</strong> tecnica, ma sa già come dar vita ai personaggi: un padre musicista,<br />
idealista e avvinazzato, che s’intenerisce al piano cantando Anne Laureen<br />
mERCOLEdì 6 LUGLIO<br />
PIAZZA mAGGIORE, ORE 22.00<br />
o s’intristisce alla bottiglia, una madre dal viso dolce e severo <strong>di</strong> Dorothy<br />
McGuire, e una ragazzina che Kazan <strong>di</strong>rige splen<strong>di</strong>damente, da quel maestro<br />
d’Actors Stu<strong>di</strong>o che è. Certo, è una scheggia ben intagliata <strong>di</strong> Tra<strong>di</strong>zione,<br />
una celebrazione <strong>della</strong> famiglia americana. L’‘attrezzista’, comunque, era Lyle<br />
Wheeler, il formidabile scenografo che aveva arredato Via col vento: e la sua<br />
sapienza del dettaglio, sul grande schermo, ve la godrete tutta.<br />
(Paola Cristalli)<br />
Per l’essenziale Un albero è una storia piccola piccola. Così come La valle<br />
dell’Eden sta tutto nella gamma espressiva <strong>di</strong> Julie Harris e nei bagliori<br />
appena percettibili che attraversano il suo sguardo, anche Un albero è una<br />
storia interiore, intima. Il mondo esterno deve esserci, ma quel che importa<br />
è che io riesca a cogliere la luce negli occhi <strong>di</strong> quella ragazzina, l’espressione<br />
del suo volto, i suoi stati d’animo. All’epoca ero separato, mi mancavano i<br />
miei figli e la mia bambina, e dunque ero particolarmente sensibile all’amore<br />
<strong>di</strong> una ragazzina per suo padre, che è un tema del film. Mia moglie era una<br />
puritana e lo era anche il personaggio interpretato da Dorothy McGuire. Ma<br />
oggi non <strong>di</strong>rigerei quel film allo stesso modo, ora non ho lo stesso lessico: è<br />
una storia sentimentale e adesso non credo più in queste cose. Non avrei<br />
mai dovuto rendere Dorothy McGuire così comprensiva. Pur cavandosela<br />
bene non era adatta al ruolo: è una ragazza dell’alta borghesia. La madre<br />
avrebbe dovuto essere una giovane cattolica irlandese <strong>della</strong> classe operaia,<br />
caratterizzata da una maggiore durezza e da una mentalità più ristretta.<br />
(Elia Kazan, Kazan sulla regia, E<strong>di</strong>zioni <strong>Cineteca</strong> <strong>di</strong> <strong>Bologna</strong> 2011)