Manuale Pratico di Coltivazione e ... - Fichi di Cosenza
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3. Scelta del<br />
materiale vegetale<br />
La DOP “<strong>Fichi</strong> <strong>di</strong> <strong>Cosenza</strong>” specifica che la varietà da coltivare deve essere la sola<br />
Dottato. La Dottato è propagata in mo<strong>di</strong> <strong>di</strong>versi. La DOP non specifica quali tipi<br />
<strong>di</strong> piantine debbano essere messe a <strong>di</strong>mora, né quale origine <strong>di</strong> propagazione<br />
debbano avere.<br />
Perciò esaminiamo i vari tipi <strong>di</strong> materiale vegetale reperibili in Calabria e da quali<br />
tecniche <strong>di</strong> propagazione tra<strong>di</strong>zionali (talea, pollone ra<strong>di</strong>cato) e recenti (micropropagazione)<br />
deriva.<br />
Non prenderemo in considerazione l’innesto perché pochissimo usato nella provincia<br />
<strong>di</strong> <strong>Cosenza</strong>, benché utilizzabile quando si volesse cambiare la varietà coltivata.<br />
Neppure considereremo il materiale ottenibile da seme (cioè per riproduzione)<br />
sia perché la Dottato non ha semi fertili, sia perché, trattandosi <strong>di</strong> selvatici, si<br />
renderebbe obbligatorio ricorrere alla pratica dell’innesto con aggravio <strong>di</strong> costi<br />
pressoché inutile.<br />
3.1 TALEA<br />
Il fico è stato quasi sempre moltiplicato per talea legnosa grazie all’elevata capacità <strong>di</strong><br />
ra<strong>di</strong>cazione della specie.<br />
Nelle zone asciutte, per i tra<strong>di</strong>zionali impianti realizzati con piantagione <strong>di</strong>retta della<br />
talea in terra, il ramo posto a ra<strong>di</strong>care poteva raggiungere anche la lunghezza <strong>di</strong> 90-<br />
120 centimetri, quasi completamente interrato e lasciando emergere dal terreno<br />
l’apice vegetativo.<br />
Ancora attualmente questa tecnica viene effettuata in alcune aziende agricole per<br />
l’impianto <strong>di</strong> nuovi ficheti e per la sostituzione delle fallanze.<br />
Generalmente si fa ora ricorso a piantine da talea fatte ra<strong>di</strong>care in appositi spazi<br />
aziendali o in vivaio con materiale <strong>di</strong> un anno lungo da 20 a 10 cm.<br />
Varie aziende preferiscono ancora usare la seguente tecnica: durante la potatura delle<br />
piante, le talee sono ricavate da rami lignificati (<strong>di</strong> 1-2 anni), sono raccolte in mazzi e<br />
frigoconservate; possono anche essere adagiate in buche ad una profon<strong>di</strong>tà <strong>di</strong> 30-40<br />
cm, avendo cura <strong>di</strong> lasciarne fuoriuscire la parte apicale. Questo posizionamento della<br />
talea, detto “ a tagliola”, viene localmente in<strong>di</strong>cato con il termine <strong>di</strong> “appastanatura”.<br />
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