Leggi il pdf - Collegio Nazionale dei Periti Agrari » e dei Periti Agrari ...
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Poste Italiane S.p.A. - Spedizioni in Abb. Post. - D.L. 335/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1 DCB Roma<br />
Riforma delle<br />
Professioni<br />
Globalizzazione<br />
PEC - informazione<br />
<strong>il</strong> perito<br />
agrario<br />
Disciplinari e<br />
produzione a marchio<br />
I <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong><br />
sentinelle sul territorio<br />
Formazione :<br />
avanti tutta<br />
Luglio - Agosto 2010<br />
Anno LVII 4<br />
Rivista del <strong>Collegio</strong><br />
<strong>Nazionale</strong> <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong><br />
e <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> Laureati
2<br />
5<br />
8<br />
10<br />
14<br />
26<br />
EDITORIALE<br />
di Andrea Bottaro<br />
FUTURO DELLA PROFESSIONE<br />
Iniziativa di Co.Ge.Pa.Pi.<br />
di Paolo Vigato<br />
DIRETTORE RESPONSABILE: Andrea Bottaro<br />
DIRETTORE DI REDAZIONE: Piero Pecciarini<br />
HANNO COLLABORATO:<br />
Andrea Bottaro, Maurizio Arduin,<br />
Barbara Bravi, Giovanni De Luca,<br />
Domenico Di Biase, Francesco Intrisano,<br />
Piero Pecciarini, Roberto Pierini, Domenico<br />
Russo, Gaia Pugliesi, Paolo Vigato<br />
EDITRICE: <strong>Collegio</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong><br />
e <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> Laureati<br />
Via Principe Amedeo 23 - 00185 Roma<br />
Tel. 06/4819801 - Fax. 06/4882150<br />
<strong>il</strong> perito agrario<br />
GLOBALIZZAZIONE<br />
Produttori indifesi, consumatori frag<strong>il</strong>i<br />
nella dinamica <strong>dei</strong> mercati globalizzati<br />
di Piero Pecciarini<br />
INFORMAZIONE<br />
Riunione <strong>dei</strong> delegati PEC <strong>dei</strong><br />
Collegi Provinciali<br />
di Domenico Di Biase<br />
BIODIVERSITÀ<br />
Disciplinari e produzioni a marchio<br />
di Maurizio Arduin<br />
TUTELA<br />
I <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> sentinelle sul territorio<br />
di Domenico Russo<br />
27<br />
30<br />
32<br />
34<br />
37<br />
38<br />
40<br />
DIREZIONE: Via Principe Amedeo, 23<br />
00185 Roma<br />
Tel. 06 48906713 - Fax 064882150<br />
e-ma<strong>il</strong>: info@peritiagrari.it<br />
CONSIGLIO NAZIONALE:<br />
Andrea Bottaro (presidente)<br />
Paolo Vigato (vice presidente)<br />
Domenico Di Biase (segretario)<br />
Giuseppe Giordano (tesoriere)<br />
Lorenzo Benanti (consigliere)<br />
Paolo Bertazzo (consigliere)<br />
Mario Calcagn<strong>il</strong>e (consigliere)<br />
Sergio Lombardelli (consigliere)<br />
F<strong>il</strong>ippo Ninci (consigliere)<br />
Angelo Antonio Orsini (consigliere)<br />
Lorenzo Salvan (consigliere)<br />
sommario<br />
N° 4 Luglio-Agosto 2010<br />
PROFESSIONE<br />
SISTER 2 – Uno sguardo sulle nuove funzioni<br />
telematiche<br />
di Roberto Pierini<br />
FORMAZIONE<br />
Formazione in Toscana<br />
di Barbara Bravi<br />
La formazione continua e l'aggiornamento del<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o per l'eccellenza nella libera professione<br />
in Sic<strong>il</strong>ia<br />
di Francesco Intrisano<br />
Certificazione energetica <strong>dei</strong> fabbricati<br />
di Giovanni de Luca<br />
NEWS<br />
TRASPARENZE ALIMENTARI<br />
VITA DEI COLLEGI<br />
Periodico bimestrale in abbonamento<br />
Abbonamento annuo: € 5,00<br />
Una copia: € 2,00<br />
PROGETTO GRAFICO ESTAMPA: Grafica Ripoli<br />
Via Paterno, s.n. - 00010 V<strong>il</strong>la Adriana (RM)<br />
Autorizzazione del Tribunale di Roma<br />
n.69/86 del 14/02/1986<br />
Poste Italiane S.p.A. - Spedizioni in Abb.<br />
Post. - D.L. 335/2003 (conv. in L. 27/02/2004<br />
n. 46) art. 1, comma 1 DCB Roma<br />
Finito di stampare: Agosto 2010<br />
Gli articoli esprimono soltanto <strong>il</strong> pensiero degli<br />
autori e non impegnano <strong>il</strong> CNPA né la redazione<br />
del periodico
E<br />
D IT<br />
O RIALE<br />
Riformare ….. è un verbo che sta sempre di più coinvolgendo la politica ed <strong>il</strong> nostro<br />
Paese. E’ un termine bipartisan ut<strong>il</strong>izzato da tutti. Vuoi per rimarcare la volontà<br />
e l’impegno di mantenere l’accordo fatto con l’elettorato, vuoi perché occorre<br />
andare contro quello che la maggioranza sta portando avanti.<br />
Dopo <strong>il</strong> caldo ferragostano <strong>il</strong> governo vuole chiedere la fiducia sui punti del programma<br />
delle «riforme prioritarie<strong>»</strong>: tributaria, federalismo fiscale, sicurezza, immigrazione,<br />
r<strong>il</strong>ancio del Sud e giustizia.<br />
Non so quale di queste proseguiranno spedite e quali saranno oggetto di qualche freno<br />
o rallentamento da parte del parlamento ma intanto voglio fare qualche considerazione<br />
su quelle che, come professionisti, ci interessano più da vicino. Quelle che già<br />
hanno una “storia” da raccontare.<br />
Tra qualche giorno inizierà la riforma della scuola che, pur avviandosi tra m<strong>il</strong>le problemi<br />
annunciati ed irrisolti, assicura la razionalizzazione del sistema-istruzione non<br />
convincendo del tutto chi non la condivide che la trova in contrasto con gli articoli 2,<br />
3, 33 della Costituzione.<br />
Per contro <strong>il</strong> Ministro Gelmini ci comunica che la “riforma epocale” premia i capaci<br />
ed i meritevoli.<br />
In attesa di riscontri, che potranno essere certificati solo tra qualche anno, minimo tre,<br />
registro ancora molta confusione sulla capacità di questa riforma di assicurare un livello<br />
di preparazione scolastica capace di garantire le conoscenze “minime” per ammettere<br />
i futuri diplomati al tirocinio professionale.<br />
Praticamente dai prof<strong>il</strong>i e dalle competenze emerse dai documenti MIUR è chiaro che<br />
i periti agrari ante e post riforma hanno competenze professionali molto diverse al<br />
punto che la cultura di base non potrà consentire l’esercizio delle attribuzioni professionali<br />
garantite dalla L. 54/91.<br />
E siamo ancora in attesa, ormai biblica, <strong>dei</strong> pareri richiesti alle Direzioni Generali del<br />
MIUR su questa informazione da dare ai giovani diplomati post riforma.<br />
In attesa del secondo parere è appena da ricordare che <strong>il</strong> primo, reso dalle Direzioni<br />
Generali coinvolte nella problematica ed integralmente riportato sul comunicato<br />
stampa pubblicato in precedenza, conferma che per esercitare la libera professione i<br />
giovani dovranno avere un ulteriore percorso triennale (accademico o, secondo i dettami<br />
europei, a questo equivalente).<br />
La riforma sarà seguita costantemente con un attento monitoraggio che ci conforterà<br />
sugli obiettivi programmati dal MIUR che dovranno essere raggiunti in modo da dare<br />
un senso ai “tagli” alle cattedre scolastiche.<br />
Abbiamo 3-4 anni di tempo per verificare ed eventualmente suggerire correzioni di<br />
rotta che portino ad una cultura tecnica almeno pari a quella attuale.<br />
Altra “Riforma” che ci coinvolge in quanto ha fatto un percorso già ultradecennale è<br />
quella delle “professioni” e qui non vorrei ripetermi su quanto già ho molto speso in<br />
termini di inchiostro.<br />
Ci hanno provato in tanti parlamentari animati da buona volontà. Ma hanno trovato<br />
la contrarietà degli altri. Maggioranza contro opposizione è stato <strong>il</strong> ritornello che si è<br />
sentito ripetere.<br />
Oggi, invece, la proposta ha ottenuto, in Commissione, <strong>il</strong> parere positivo anche <strong>dei</strong> rappresentanti<br />
<strong>dei</strong> partiti dell’Italia <strong>dei</strong> Valori e dell’Unione di Centro che sono all’opposizione.<br />
Grande risultato che fa ben sperare sul riconoscimento <strong>dei</strong> principi che,<br />
portati avanti da Co.Ge.Pa.Pi., non confliggono con <strong>il</strong> documento presentato al Ministro<br />
Alfano ma che, invece, lo completano senza toccare minimamente quelli concor-<br />
2 Perito <strong>Agrari</strong>o 4/2010<br />
... LA RIFORMA CHE VERRÀ ...
... LA RIFORMA CHE VERRÀ ...<br />
dati in sede di riunione Pat-Cup durante <strong>il</strong> quale fu detto chiaramente che la proposta<br />
“S<strong>il</strong>iquini” ci stava bene e, con qualche correttivo l’avremmo sostenuta.<br />
Se leggo certe dichiarazioni mi sembra di sognare. Le nostre idee di riforma sono note<br />
a tutti sin dal novembre del 2004 quando l’abbiamo portate a conoscenza <strong>dei</strong> Consigli<br />
provinciali delle tre professioni tecniche ed alle altre professioni.<br />
Tralasciando le proposte di legge che si sono succedute, e sono state tante (per maggior<br />
conoscenza occorre leggere alcuni <strong>dei</strong> documenti prodotti nel tempo:<br />
C.1590/2010- C.2239/2010 - C.1100/2008 - S. 3789/2006 -- S.905/2006 - S. 3762/ 2006 - C.<br />
6295/2006 - S. 3618/2005 - S. 3547/2005 - S. 3485/2005), richiamo le ultime che non nascondono<br />
<strong>il</strong> progetto di costituzione dell’Ordine <strong>dei</strong> Tecnici per l’ingegneria e la conseguente<br />
abolizione delle classi di laurea “B”. Anzi!<br />
Sono state portate a conoscenza di tutti. Nulla di nascosto.<br />
Probab<strong>il</strong>mente gli attuali critici della proposta “S<strong>il</strong>iquini”, considerato che la stessa ha<br />
nel passato firmato e presentato proposte di legge coerenti con l’attuale, o non sono<br />
stati sufficientemente attenti prima o pensavano che “tanto tutto si sarebbe concluso<br />
in una bolla di sapone”. Invece no.<br />
Il pensiero ha superato gli steccati e la riforma delle professioni, così come proposto,<br />
ha accolto <strong>il</strong> grande pensiero da “Rinascimento delle professioni” e tutti quelli che stavano<br />
nell’Aventino si sono trovati nudi di fronte ad un vero pensiero riformista. L’ ing.<br />
Paolo Stefanelli, l’indimenticato Presidente del CNI, ha pubblicamente approvato <strong>il</strong><br />
pensiero <strong>dei</strong> soli due livelli delle professioni che però non è stato condiviso e dunque<br />
non è più stato chiamato a parlare e dibattere di questi principi.<br />
Peccato perché è stato un Presidente fermo nella tutela della categoria che ha rappresentato,<br />
aperto nel confronto e nella discussione. Bella dote che gli abbiamo riconosciuto<br />
ed apprezzato.<br />
Ora, dopo Mirabello, cosa mi aspetto?<br />
Se ne sentono tante. Sulla caduta o sulla tenuta del Governo. Certo che se (<strong>il</strong> Governo)<br />
non dovesse avere la fiducia del Parlamento ci troveremo nella diffic<strong>il</strong>e situazione<br />
ingestib<strong>il</strong>e. E dovremmo ricominciare tutto da capo.<br />
Non è fac<strong>il</strong>e fare <strong>il</strong> politologo ma sicuramente mi auguro, anzi ci auguriamo, la tenuta<br />
dell’Esecutivo e che così la Riforma prosegua nella sua strada, diritta, che possa essere<br />
una ricostruzione del sistema e non una semplice “leccata di facciata” .<br />
In tempi non sospetti (prima del divorzio politico tra i grandi) abbiamo pensato al<br />
“Rinascimento delle professioni”, inteso come momento di incontro per capire se <strong>il</strong><br />
cambiamento proposto (dall’On.le S<strong>il</strong>iquini) può essere considerato come momento<br />
di rottura o come punto di partenza per un nuovo modo di concepire <strong>il</strong> mondo delle<br />
professioni sia in Italia che in Europa, e questo alla larga da ipotesi nelle quali i periti<br />
agrari siano coinvolti con altre figure non adatte a garantire l’identità, livello ed autonomia<br />
della professione.<br />
Il CNPA nelle sue delibere, anche alla luce delle ipotesi sul tavolo, ha sempre perseguito<br />
con determinazione, a larghissima maggioranza, la pari dignità professionale<br />
con i colleghi di viaggio di Co.Ge.Pa.Pi. rifiutando situazioni che li possano vedere<br />
soccombere ad ipotesi (come quelle esistenti nell’ambito <strong>dei</strong> laureati triennali) di subornazione<br />
ai laureati magistrali .<br />
La Categoria ha la consapevolezza della specificità professionale propria di un percorso<br />
culturale “tecnico” che la vede, per competenza e numeri seconda a nessuno.<br />
La proposta “S<strong>il</strong>iquini” garantisce parte delle nostre attese. Le altre ci spettano per<br />
competenza e professionalità.<br />
di Andrea Bottaro<br />
E<br />
D IT<br />
O RIALE<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 4/2010 3
Di Paolo Vigato<br />
Il 22 luglio 2010 a Roma,<br />
nella Sala del Refettorio<br />
di Palazzo<br />
S.Macuto, i rappresentanti<br />
<strong>dei</strong> Consigli Nazionali,<br />
Casse di Previdenza,<br />
Fondazioni di Geometri,<br />
<strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> e <strong>Periti</strong> Industriali<br />
(riuniti in<br />
Co.Ge.Pa.Pi.) hanno promosso un forum<br />
per incontrare alcuni rappresentanti<br />
del Parlamento per discutere sulla<br />
bozza di testo di riforma delle professioni<br />
all'esame della II Commissione<br />
Giustizia della Camera <strong>dei</strong> Deputati<br />
e questo “Al di là del futuro libero<br />
confronto tra le forze parlamentari, le<br />
professioni tecniche di primo livello,<br />
che da tempo sostengono di appartenere<br />
a un medesimo orizzonte di riferimento,<br />
intendono promuovere le ragioni<br />
che rendono la loro identità degna<br />
del riconoscimento legislativo.”<br />
Al tavolo del Forum, condotto da<br />
Laura Cavestri, giornalista de " Il Sole<br />
24 Ore, hanno partecipato gli On.li<br />
Maria Grazia S<strong>il</strong>iquini (Pdl), Pierluigi<br />
Mantini (UDC), Ignazio Messina<br />
(IDV) ed i Tre Presidenti Savoldi,<br />
S<strong>il</strong>iquini, Cavestri, Mantini<br />
FUTURO DELLA PROFESSIONE<br />
Iniziativa di Co.Ge.Pa.Pi.<br />
Bottaro e Jogna. Dopo la<br />
presentazione del Forum<br />
nei suoi motivi e specificità<br />
ha preso la parola <strong>il</strong><br />
Presidente Jogna che, in<br />
nome di Co.Ge.Pa.Pi. ha<br />
<strong>il</strong>lustrato ed introdotto la<br />
tematica dal punto di vista<br />
delle tre professioni<br />
sfatando, se ce ne fosse ancora bisogno,<br />
le favole metropolitane che sono<br />
cavalcate da chi o non ha capito o non<br />
vuole capire lo spirito che anima le tre<br />
professioni.<br />
E’ stato ricordato come<br />
della riforma delle professioni<br />
se ne parli ormai dalla<br />
notte <strong>dei</strong> tempi dimenticando,<br />
a volte, <strong>il</strong> significato<br />
della parola “riformismo”<br />
che è l’esatto opposto del<br />
“conservatorismo”.<br />
Riforma vuol dire: “modificazione<br />
volta a dare un<br />
ordine nuovo e migliore, a<br />
trasformare una situazione,<br />
ecc” e su questo significato<br />
Co.Ge.Pa.Pi. ha impostato la sua<br />
azione e dato l’avvio all’odierno Forum<br />
con l’obiettivo di<br />
arrivare alla “la modificazione<br />
per dare un<br />
ordine nuovo e migliore<br />
alle professioni<br />
quindi a trasformare la<br />
situazione esistente”.<br />
Il documento depositato<br />
dalla relatrice on.<br />
Maria Grazia S<strong>il</strong>iquini<br />
alla Commissione Giustizia<br />
della Camera, vo-<br />
tato dai rappresentanti di PDL, Lega,<br />
UDC, IDV, negativo <strong>il</strong> PD, è perfettamente<br />
coerente sia con la convinzione<br />
di Co.Ge.Pa.Pi. che con quanto auspicato<br />
dal Ministro Alfano.<br />
Ma queste valutazioni non sono state<br />
condivise dai rappresentanti di altre<br />
professioni, soprattutto tecniche, più<br />
conservatori che riformisti, che hanno<br />
contestato <strong>il</strong> DDL “S<strong>il</strong>iquini”, hanno<br />
ut<strong>il</strong>izzato espressioni non positive, criticando<br />
ad esempio l’espressione contenuta<br />
nella proposta : gli ordini sono<br />
On. Messina, On. S<strong>il</strong>iquini, Cavestri, On. Mantini, Jogna<br />
enti pubblici non economici a carattere<br />
associativo, sottoposti alla vig<strong>il</strong>anza<br />
del Ministero della Giustizia “ interpretando<br />
in questo l’intenzione di trasformare<br />
ordini e collegi “associazioni”<br />
senza considerare che proprio dalla<br />
II Commissione Giustizia della Camera<br />
è emersa con chiarezza la volontà<br />
di separare i due percorsi legislativi,<br />
“ordinistico” ed “associativo”.<br />
Rispetto al documento “S<strong>il</strong>iquini”,<br />
considerato che le modificazioni in esso<br />
contenute possono snellire <strong>il</strong> sistema<br />
ordinistico e dare maggiore voce<br />
ai professionisti, Co.Ge.Pa.Pi., nel<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 4/2010 5
Bottaro, S<strong>il</strong>iquini, Cavestri, Mantini, Savoldi<br />
condividere <strong>il</strong> documento congiunto<br />
Pat-Cup, presentato al Ministro Alfano<br />
<strong>il</strong> giorno 21 luglio 2010, ritiene e ribadisce<br />
con fermezza che <strong>il</strong> titolo di<br />
studio minimo necessario in futuro<br />
per svolgere una qualsiasi professione<br />
intellettuale sia universitario od equipollente<br />
avente valore legale, <strong>il</strong> superamento<br />
dell’esame di Ab<strong>il</strong>itazione e<br />
l’iscrizione in un albo professionale.<br />
Naturalmente e, per logica transattiva<br />
sono equipollenti i titoli e le formazioni<br />
professionali in precedenza<br />
equiparati a quelli universitari e, per<br />
evitare confusione fra attività ci deve<br />
essere una distinzione netta tra professione<br />
ed impresa.<br />
In considerazione che la distinzione<br />
non ha più alcun senso dal momento<br />
che attualmente nei collegi vengono<br />
iscritti portatori di laurea triennale, i<br />
Collegi esistenti all’entrata in vigore<br />
della legge devono assumere la denominazione<br />
di Ordini; l’istituzione di<br />
nuovi ordini è subordinata alla necessità<br />
di tutelare r<strong>il</strong>evanti interessi generali<br />
nello svolgimento di attività caratterizzate<br />
da asimmetrie informative<br />
e dal rischio di danni sociali conseguenti<br />
a prestazioni non adeguate.<br />
In questo contesto, nell’ottica dello<br />
snellimento, <strong>il</strong> Ministro della Giustizia<br />
può proporre al Governo l’accorpa-<br />
66<br />
FUTURO DELLA PROFESSIONE<br />
mento di ordini e collegi esistenti, solo<br />
su istanza <strong>dei</strong> Consigli Nazionali interessati,<br />
previa deliberazione <strong>dei</strong> rispettivi<br />
congressi; novità assoluta, proposta<br />
dalla S<strong>il</strong>iquini, <strong>il</strong> concetto che<br />
l’espressione di accorpamento derivi<br />
dalla più ampia rappresentanza degli<br />
iscritti riuniti in Congresso piuttosto<br />
che soltanto i Consigli Nazionali.<br />
Il nuovo ordine deve unire professioni<br />
diverse purché attinenti alla medesima<br />
area; sul concetto di area sarà opportuno<br />
che <strong>il</strong> legislatore lo approfon-<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 4/2010<br />
disca, ma è chiaro che i relativi titoli<br />
per l’accesso siano conseguiti a seguito<br />
di formazione e tirocinio della medesima<br />
durata e non siano ammesse<br />
sezioni riservate a soggetti in possesso<br />
di titoli di livello inferiore.<br />
Nella logica sopra riportata si è d’accordo<br />
alla celere soppressione della<br />
sez. “b”.<br />
Sull’autonomia delle Casse di Previdenza<br />
e sulla loro volontà all’accorpamento<br />
Co.Ge.Pa.Pi. non può che vedere<br />
positivamente questa proposta che<br />
però deve dare punti di sicurezza maggiore<br />
rispetto a quanto avvenuto tra<br />
Commercialisti e ragionieri.<br />
Grande r<strong>il</strong>evanza assume l’introduzione<br />
del principio del s<strong>il</strong>enzio assenso in<br />
caso di s<strong>il</strong>enzio <strong>dei</strong> Ministeri competenti<br />
sull’approvazione delle modifiche<br />
a regolamenti ordinamenti.<br />
Occorrerà approfondire alcuni passaggi<br />
che non sono molto chiari ma, in<br />
definitiva, <strong>il</strong> disegno di legge, che potrà<br />
essere migliorato, rimane una vera<br />
proposta di “Riforma” che però disturba<br />
chi non vuole cambiare o che in<br />
maniera gattopardesca vuole cambiare<br />
tutto per non cambiare niente.<br />
Come riferito nel comunicato stampa<br />
hanno preso la parola i Parlamentari
FUTURO DELLA PROFESSIONE<br />
On. Messina On. S<strong>il</strong>iquini On. Mantini<br />
presenti. L’On.le Ignazio Messina<br />
(IdV) ha ricordato di come sia importante<br />
la semplificazione che con l’unione<br />
delle tre professioni tecniche si<br />
andrebbe ad attuare. Il nodo rimane<br />
quello dell’unificazione sulla quale<br />
esprime parere positivo, perché un<br />
nuovo Ordine <strong>dei</strong> tecnici laureati di<br />
primo livello rappresenta l’unica strada<br />
per garantire al cittadino la qualità<br />
<strong>dei</strong> servizi da sempre esercitati dai<br />
professionisti.<br />
Nello stesso tempo, tutti i relatori sono<br />
d’accordo sull’abolizione della sezione<br />
B degli albi, perché ha causato la<br />
perdita di un percorso unico e coerente<br />
tra formazione e accesso alla professione.<br />
Ha fatto seguito l’On.le Pierluigi<br />
Mantini (UdC) che ribadisce “Attenzione<br />
a non sostenere riforme che non<br />
siano in grado di incidere sull’esistente,<br />
anche se garantisco <strong>il</strong> mio appoggio<br />
al testo S<strong>il</strong>iquini, ma <strong>il</strong> clima è<br />
cambiato: la politica mi sembra pronta<br />
per accogliere le istanze <strong>dei</strong> professionisti,<br />
solo che ora sono proprio loro<br />
che devono scendere in campo superando<br />
i particolarismi e chiedendo <strong>il</strong><br />
conto al ministro Alfano per due anni<br />
di inattività”.<br />
L’Onle Maria Grazia Sliquini (PdL)<br />
afferma con rinnovata fiducia che, dopo<br />
due anni di lavoro e 10 mesi di audizioni,<br />
“Nel 2012 la riforma delle professioni<br />
sarà approvata” e, rivolgendosi<br />
ai presenti con grande energia pun-<br />
ta dritta all’obiettivo e ne definisce i<br />
contorni.<br />
“Il testo su cui sta lavorando la Camera<br />
– ha continuato l’onorevole S<strong>il</strong>iquini<br />
– mi sembra in piena sintonia<br />
con <strong>il</strong> documento presentato mercoledì<br />
al ministro Alfano dai rappresentanti<br />
di tutte le professioni, perché entrambi<br />
hanno lo stesso scopo di razionalizzare<br />
e semplificare l’intero settore”.<br />
I due documenti dunque potrebbero<br />
confluire in un unico testo.<br />
L’alternativa è che <strong>il</strong> governo prenda<br />
in mano le redini dell’iniziativa e porti<br />
a termine un disegno di legge di<br />
principi. A partire da questo si metteranno<br />
a punto i decreti attuativi cui<br />
demandare le specificità di ogni singola<br />
professione.<br />
Era presente, anche se non in lista degli<br />
invitati - doverosa puntualizzazione<br />
per non offendere gli altri rappresentanti<br />
degli ordini e collegi -, Antonio<br />
Picardi, consigliere iunior dell’Ordine<br />
degli ingegneri, che ha manifestato<br />
perplessità sull’abolizione delle sezioni<br />
–B- che porterebbe al futuro incerto<br />
<strong>dei</strong> triennali con l’eventuale confusione<br />
delle competenze professionali.<br />
Il Forum ha provocato grande bagarre<br />
tra i rappresentanti delle professioni<br />
ma la sicurezza e le certezze espresse<br />
dall’Onle S<strong>il</strong>iquini ha dato fiducia a<br />
tutti noi che stiamo invecchiando in<br />
attesa di una riforma che serve al nostro<br />
Paese ma che non si riesce a portare<br />
a termine.<br />
Ma una cosa su tutte va ricordata: <strong>il</strong><br />
pensiero di Co.Ge.Pa.Pi. non configge<br />
con <strong>il</strong> documento condiviso PAT-CUP<br />
presentato al Ministro Alfano e per<br />
questo ritiene la proposta dell’On.le<br />
S<strong>il</strong>iquini animata da vero condivisib<strong>il</strong>e<br />
spirito riformista .<br />
CNPA e Casse di Previdenza - Vigato, Di Biase, Amadasi, Tad<strong>dei</strong>, Zingarelli, Toscano, Bendinelli, Bottaro<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 4/2010 77
88<br />
GLOBALIZZAZIONE<br />
Produttori indifesi, consumatori frag<strong>il</strong>i nella<br />
di Piero Pecciarini<br />
dinamica <strong>dei</strong> mercati globalizzati<br />
Alcuni titoli apparsi<br />
sui giornali<br />
nella prima decade<br />
di Agosto quali "Il<br />
Pane che scotta", "Pane e<br />
Pasta, torna la guerra <strong>dei</strong><br />
rincari", "Il blocco russo<br />
infiamma <strong>il</strong> prezzo del<br />
grano", hanno richiamato<br />
la nostra attenzione.<br />
La crisi venuta dalla Russia, originata<br />
prima dalla siccità e poi dalla catena<br />
di incendi che stanno colpendo le<br />
grandi distese di terreno investite a<br />
cereali e che hanno determinato un<br />
calo del 20 per cento della produzione,<br />
con <strong>il</strong> blocco delle esportazioni ha<br />
riportato in tensione i prezzi del grano<br />
tanto che anche le Organizzazioni<br />
agricole si sono allertate.<br />
Secondo la Coldiretti (La Stampa,<br />
06/08/2010) gli effetti cominciano a<br />
farsi sentire in Italia, anche se i prezzi<br />
restano sui livelli minimi al di sotto<br />
<strong>dei</strong> costi di produzione: se a luglio <strong>il</strong><br />
frumento tenero evidenzia una crescita<br />
dell'11%, quello duro in calo del<br />
25% rispetto al 2009.<br />
Questo non giustifica i rialzi <strong>dei</strong> prezzi<br />
<strong>dei</strong> prodotti.<br />
E Politi, Presidente della Confederazione<br />
Italiana Agricoltori (Il Resto<br />
del Carlino-La Nazione-Il Giorno del<br />
07/08/10) dichiara: "si sta muovendo<br />
la speculazione... temo che sui guai<br />
della Russia qualcuno voglia giocare<br />
sporco... ricordo bene cosa accadde<br />
due anni fa; per una serie di motivi,<br />
compresa molta speculazione internazionale,<br />
<strong>il</strong> prezzo al quintale del<br />
grano toccò i 50 euro.<br />
A cascata arrivarono i<br />
rincari per pane e pasta<br />
anche nei nostri negozi.<br />
Poi le cose sono tornate<br />
alla normalità e <strong>il</strong> prezzo<br />
è sceso<br />
a 12-13<br />
euro al<br />
quintale,<br />
e a 10 quello nostrano.<br />
I prezzi di pane e<br />
pasta però non sono<br />
tornati indietro.<br />
Un po' come spesso<br />
accade con <strong>il</strong> prezzo<br />
della benzina. Politi<br />
inoltre fa notare che<br />
sul prezzo finale di<br />
pane e pasta <strong>il</strong> costo<br />
della materia prima,<br />
ossia del grano duro,<br />
incide solo per una<br />
piccola parte ....la<br />
materia prima grano<br />
incide solo per <strong>il</strong><br />
17% del costo totale;<br />
nel pane un po'<br />
più intorno al 20% o<br />
25%-30% su quello<br />
artigianale molto lavorato.<br />
Il Presidente<br />
conclude che "<strong>il</strong><br />
grosso <strong>dei</strong> costi non<br />
ha nulla a che vedere<br />
con i guai che sta<br />
passando la Russia".<br />
Questi importanti<br />
eventi diffic<strong>il</strong>mente<br />
prevedib<strong>il</strong>i che si ripercuotono<br />
sui mer-<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 4/2010<br />
cati internazionali coinvolgendo produttori<br />
e consumatori portano a fare<br />
delle considerazioni. Quale potrebbe<br />
essere la difesa da manovre di gruppi<br />
speculativi che operano attentamen-
te a livello internazionale, che condotti<br />
da banche di affari, entrano fisicamente<br />
sui mercati affittando magazzini,<br />
grandi depositi, noleggiando<br />
navi mercant<strong>il</strong>i, in<br />
modo da stoccare le merci,<br />
provocando così la riduzione<br />
delle scorte e nel momento<br />
opportuno fare risalire i<br />
prezzi e rivendere a quotazioni<br />
più alte.<br />
Si apprende che questi fenomeni<br />
speculativi sono avvenuti<br />
non solo per <strong>il</strong> frumento,<br />
ma anche per lo zucchero, <strong>il</strong><br />
cacao ed altri prodotti.<br />
Manovre speculative quindi<br />
sempre pronte ad attivarsi ad<br />
ogni evento, anche modesto,<br />
che si manifesta sui mercati e<br />
che determinano attraverso<br />
cartelli condizioni anomale<br />
sui prezzi.<br />
Le speculazioni, a volte anche<br />
di pochi centesimi, si ripercuotono<br />
sui consumatori<br />
che diventano frag<strong>il</strong>i e le<br />
stesse intralciano la produzione<br />
che già opera con costi<br />
assai elevati.<br />
La difesa non semplice né fac<strong>il</strong>e, specie<br />
a livello internazionale ed in un<br />
mondo mercant<strong>il</strong>e globalizzato che ri-<br />
GLOBALIZZAZIONE<br />
sponde a dinamiche di solito spontanee<br />
e diffic<strong>il</strong>mente controllab<strong>il</strong>i.<br />
A livello nazionale solo un maggiore e<br />
più intenso raccordo fra produttori e<br />
consumatori può portare a <strong>dei</strong> risultati<br />
positivi. L'incremento, regolato<br />
anche dalle Regioni, della f<strong>il</strong>iera corta<br />
sicuramente può portare <strong>dei</strong> miglioramenti<br />
non tanto sui prezzi ma con<br />
l'informazione anche su qualità<br />
e salubrità <strong>dei</strong> prodotti.<br />
A livello internazionale, le importazioni<br />
condizionano i<br />
mercati interni e pertanto la<br />
situazione si presenta più<br />
complessa con l'effetto domino<br />
dell'economia globalizzata.<br />
Gli organi di controllo, dall'Antitrust<br />
alla Autorità Garante<br />
<strong>dei</strong> consumatori, possono<br />
intervenire anche su opportune<br />
segnalazioni ma non<br />
sono in grado di generare rimedi<br />
adeguati. Si evidenzia la<br />
necessità di una difesa politica<br />
di carattere normativo sul<br />
piano internazionale che disciplini<br />
la non fac<strong>il</strong>e economia<br />
del settore agro-alimentare.<br />
Occorrono chiare proposte di<br />
legge e di riforma. Agricoltori<br />
e consumatori auspicano ed<br />
attendono fiduciosi, non solo<br />
come categorie ma anche come<br />
cittadini, che iniziative politiche<br />
portino quei cambiamenti<br />
necessari a migliorare la situazione<br />
sul mercato nazionale nel comune<br />
interesse.<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 4/2010 99
Di Domenico Di Biase<br />
Si è tenuto a Roma, <strong>il</strong> giorno 28<br />
luglio 2010 presso <strong>il</strong> Centro Congressi<br />
Cavour in Roma, un incontro<br />
informativo sulla tematica<br />
PEC, e procedure telematiche connesse,<br />
rivolto ai delegati PEC <strong>dei</strong> Collegi<br />
Provinciali quale momento conclusivo<br />
del percorso che ha visto coinvolti<br />
in questo ultimo anno <strong>il</strong> CNPA, i<br />
Collegi e gli iscritti ai nostri Albi Provinciali.<br />
Coordinati dal Presidente Andrea<br />
Bottaro e dal Segretario Domenico<br />
Di Biase i relatori sono stati <strong>il</strong> Per.<br />
Agr. Roberto Pierini, che in questi anni<br />
ha seguito <strong>il</strong> settore telematico del<br />
CNPA, ed <strong>il</strong> Dott. Pasquale Vani, nostroreferen<br />
te<br />
presso <strong>il</strong><br />
partner<br />
tecnologicoVis<br />
u r a<br />
S.p.A.,<br />
fornitrice<br />
della<br />
piattaforma<br />
PEC e<br />
100<br />
INFORMAZIONE<br />
Riunione <strong>dei</strong> delegati PEC <strong>dei</strong><br />
Collegi Provinciali<br />
gestione PEC nonché delle convenzioni<br />
per l’accesso alle Banche Dati,<br />
Catasto, Camera di Commercio, PRA,<br />
Firma Digitale, ecc.<br />
Dopo una premessa e la cronologia<br />
delle attività di questo anno sono state<br />
evidenziati i punti critici di questa gravosa<br />
incombenza, si ricorda dettata<br />
dal decreto legge 29 novembre 2008,<br />
n. 185, convertito con modificazioni<br />
nella legge 28 gennaio 2009 n. 2, recante<br />
"Misure urgenti per <strong>il</strong> sostegno a<br />
famiglie, lavoro, occupazione e impresa<br />
e per ridisegnare in funzione anticrisi<br />
<strong>il</strong> quadro strategico nazionale"<br />
art. 16 "Riduzione <strong>dei</strong> costi amministrativi<br />
a carico delle imprese", successivamente,<br />
in collegamento telematico<br />
on-line, sono state sv<strong>il</strong>uppati<br />
gli aspetti funzionali e procedurali a<br />
disposizione <strong>dei</strong> Collegi e degli Iscritti,<br />
anche per le procedure di firma digitale.<br />
Numerose le richieste di intervento e<br />
di approfondimento, che certamente<br />
saranno di stimolo al CNPA ed a Visura<br />
S.p.A. per implementare i servizi<br />
informatici.<br />
I Relatori hanno<br />
ripercorso,<br />
puntualizzando<br />
con estrema<br />
cura, quanto<br />
è stato fin<br />
qui portato<br />
avanti dal<br />
CNPA che :<br />
• dal 1997 si<br />
è dotato di<br />
un sito web<br />
istituziona- Vani e Pierini<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 4/2010<br />
le www.peritiagrari.it con accesso<br />
all'Area Riservata Istituzionale<br />
del sito;<br />
• dal 1997 ha dotato tutti i Collegi<br />
Provinciali di gratuita casella di<br />
posta elettronica istituzionale nella<br />
forma: collegio.nomeprovincia-<br />
@peritiagrari.it;<br />
• dal 2008 ha dotato tutti i propri<br />
Collegi Provinciali di gratuita casella<br />
di posta elettronica certificata,<br />
PEC, istituzionale nella forma:<br />
collegi o.nomeprovi nci a@pec.peritiagrari.it,<br />
e-ma<strong>il</strong> rispondente<br />
alle disposizioni emanate<br />
dal CNIPA, Centro <strong>Nazionale</strong> per<br />
l'Informatica nella Pubblica Amministrazione<br />
D.P.R. 11 febbraio<br />
2005 n. 68.<br />
- tutti questi indirizzi, di r<strong>il</strong>evante<br />
identificazione comune della categoria,<br />
sono consultab<strong>il</strong>i sul sito del<br />
<strong>Collegio</strong> <strong>Nazionale</strong> nelle pagine di<br />
ricerca e consultazione <strong>dei</strong> Collegi<br />
Provinciali.<br />
In questo indice sono poi riportati i<br />
link agli eventuali siti web <strong>dei</strong> Collegi<br />
Provinciali.
Le varie fasi dell’azione del CNPA<br />
sono state sostenute dalla informazione<br />
ai Collegi avvenuta con:<br />
– circolare 22/2008 - circolari 3,<br />
13, 18, 19, 21, 22/2009 - circolari 1, 2,<br />
5, 6, 7, 11, 14, 15/2010<br />
Mentre gli iscritti sono stati raggiunti<br />
con informative:<br />
- sito web <strong>il</strong> 28/10/09, <strong>il</strong> 25/11/09 ed<br />
<strong>il</strong> 02/02/2010 - newsletter diffuse -<br />
rivista <strong>il</strong> Perito <strong>Agrari</strong>o - azioni locali<br />
<strong>dei</strong> Collegi Provinciali.<br />
Da parte della Pubblica Amministrazione<br />
sono pervenuti notevoli<br />
contributi tramite forum di discussione<br />
presso i siti specifici che hanno<br />
informato costantemente sullo<br />
stato dell’arte<br />
(http://www.innovazionepa.gov.it/,<br />
http://www.digitpa.gov.it/,<br />
http://www.paginepecpa.gov.it/,<br />
http://www.indicepa.gov.it/).<br />
Nell’ambito dell’incontro è stato<br />
dedicato spazio anche alla informazione<br />
sulla PEC del Cittadino,<br />
gli obblighi degli iscritti all’Albo<br />
professionale e <strong>dei</strong> Collegi professionali<br />
e sono stati evidenziati<br />
gli aspetti relativi alle banche dati<br />
di Visura S.p.A. e la firma digitale.<br />
I Relatori hanno poi ricordato<br />
quali siano i recenti obblighi per<br />
la collettività originati da:<br />
Decreto legge 29 novembre 2008,<br />
n. 185, convertito con modificazioni<br />
nella legge 28 gennaio 2009<br />
n. 2, recante “Misure urgenti per<br />
<strong>il</strong> sostegno a famiglie, lavoro, occupazione<br />
e impresa e per ridisegnare<br />
in funzione anti-crisi <strong>il</strong> quadro<br />
strategico nazionale”<br />
all'art. 16 “Riduzione <strong>dei</strong> costi<br />
amministrativi a carico delle imprese”.<br />
• 6. Le imprese costituite in forma<br />
societaria sono tenute a indicare <strong>il</strong><br />
proprio indirizzo di posta elettronica<br />
certificata nella domanda di<br />
iscrizione al registro delle imprese o<br />
analogo indirizzo di posta elettronica<br />
basato su tecnologie che certi-<br />
INFORMAZIONE<br />
fichino data e<br />
ora dell'invio e<br />
della ricezione<br />
delle comunicazioni<br />
e l'integrità<br />
del contenuto<br />
delle stesse, garantendol'interoperab<strong>il</strong>ità<br />
con<br />
analoghi sistemiinternazionali<br />
…<br />
• 7. I professionisti<br />
iscritti in albi<br />
ed elenchi istituiti con legge dello<br />
Stato comunicano ai rispettivi<br />
ordini o collegi <strong>il</strong> proprio indirizzo<br />
di posta elettronica certificata o<br />
analogo indirizzo di posta elettronica<br />
di cui al comma 6 entro un anno<br />
dalla data di entrata in vigore<br />
del presente decreto. Gli ordini e i<br />
collegi pubblicano in un elenco riservato,consultab<strong>il</strong>e<br />
in via telematica<br />
esclusivamente dalle pubbliche<br />
amministrazioni, i dati identificativi<br />
degli iscritti con <strong>il</strong> relativo<br />
indirizzo di posta elettronica certificata.<br />
Il Presidente Bottaro, considerato<br />
che non tutti gli iscritti agli albi<br />
esercitano la professione e che per<br />
questo è necessaria la specificazione<br />
della distinzione o meno fra<br />
“professionisti” e “iscritti”, considerato<br />
che la norma definisce l’obbligo<br />
ai “professionisti iscritti in albi<br />
ed elenchi<br />
…” e non generalizzasemplicementerichiamando<br />
<strong>il</strong> termine<br />
“iscritti”, è<br />
stato chiesto alle<br />
competenti<br />
Autorità un<br />
c hia rime n to<br />
sulla citata obbligatorietà.<br />
Questo chiarimento<br />
risulta<br />
necessario in quanto all’interno<br />
degli albi professionali possono essere<br />
iscritti anche non esercenti la<br />
professione vera e propria, es. pensionati<br />
già professionisti non più in<br />
attività, dipendenti della Pubblica<br />
Amministrazione cui è necessario<br />
l’iscrizione in un Albo, ecc. che come<br />
tali non essendo “professionisti”,<br />
e non essendo iscritti alle Casse<br />
di Previdenza o all’INPS gestione<br />
autonoma, sarebbero esclusi<br />
dall’obbligo e potrebbero quindi<br />
avvalersi della sola PEC del cittadino.<br />
I Relatori hanno comunque evidenziato<br />
come la norma in essere<br />
preveda :<br />
• 8. Le amministrazioni pubbliche di<br />
cui all'articolo 1, comma 2, del decreto<br />
legislativo 30 marzo 2001, n.<br />
165, e successive modificazioni,<br />
qualora non abbiano provveduto<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 4/2010 11
122<br />
ai sensi dell'articolo 47,<br />
comma 3, lettera a), del<br />
Codice dell'Amministrazione<br />
digitale, di cui al decreto<br />
legislativo 7 marzo<br />
2005, n. 82, istituiscono<br />
una casella di posta certificata<br />
o analogo indirizzo<br />
di posta elettronica di cui al comma<br />
6 per ciascun registro di protocollo<br />
e ne danno comunicazione al<br />
Centro nazionale per l'informatica<br />
nella pubblica amministrazione,<br />
che provvede alla pubblicazione di<br />
tali caselle in un elenco consultabi-<br />
INFORMAZIONE<br />
le per via telematica.<br />
Dall'attuazione del<br />
presente articolo non<br />
devono derivare nuovi<br />
o maggiori oneri a<br />
carico della finanza<br />
pubblica e si deve<br />
provvedere nell'ambito<br />
delle risorse disponib<strong>il</strong>i.<br />
• 9. Salvo quanto stab<strong>il</strong>ito<br />
dall'articolo 47,<br />
commi 1 e 2, del codicedell'amministrazione<br />
digitale di cui al<br />
decreto legislativo 7<br />
marzo 2005, n. 82, le comunicazioni<br />
tra i soggetti di cui ai commi 6, 7<br />
e 8 del presente articolo, che abbiano<br />
provveduto agli adempimenti<br />
ivi previsti, possono essere<br />
inviate attraverso la posta elettronica<br />
certificata o analogo indirizzo<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 4/2010<br />
di posta elettronica di cui al comma<br />
6, senza che <strong>il</strong> destinatario debba<br />
dichiarare la propria disponib<strong>il</strong>ità<br />
ad accettarne l'ut<strong>il</strong>izzo.<br />
• 10. La consultazione per via telematica<br />
<strong>dei</strong> singoli indirizzi di posta<br />
elettronica certificata o analoghi<br />
indirizzi di posta elettronica di cui<br />
al comma 6, nel registro delle imprese<br />
o negli albi o elenchi costituiti<br />
ai sensi del presente articolo<br />
avviene liberamente e senza oneri.<br />
L'estrazione di elenchi di indirizzi<br />
e' consentita alle sole pubbliche<br />
amministrazioni per le comunicazioni<br />
relative agli adempimen-<br />
ti amministrativi di loro competenza.<br />
L’azione promossa dal CNPA per<br />
valorizzare ulteriormente l'identificazione<br />
della Categoria, per semplificare<br />
le procedure agli iscritti e<br />
contenere <strong>il</strong> più possib<strong>il</strong>e gli oneri<br />
ai medesimi, ha quindi deliberato<br />
di rendere disponib<strong>il</strong>e ai propri<br />
iscritti una casella ai sensi di legge<br />
sotto <strong>il</strong> dominio<br />
“peritiagrari.pro” identificativo<br />
degli iscritti della categoria, nella<br />
forma:<br />
nome.cognome@peritiagrari.pro<br />
con caratteristiche avanzate ut<strong>il</strong>i al<br />
professionista, quali: spazio casella<br />
da 1 GB; notifica SMS; casella<br />
aperta ad e-ma<strong>il</strong> non certificate; fino<br />
a 500 destinatari per invio; gestione<br />
webma<strong>il</strong> o tramite client po-
sta tipo Outlook, ecc.; servizio antispam;<br />
impedimento invii nascosti;<br />
allegati fino a 30 MB, ecc. ed<br />
amministrata dal gestore certificato<br />
CNIPA InfoCert S.p.A. per tramite<br />
della società Visura S.p.A. già<br />
da tempo partner del CNPA per la<br />
consultazione a favore degli iscritti<br />
alle banche dati convenzionate<br />
quali ad esempio le Camere di<br />
Commercio, l'Agenzia del Territorio,<br />
ecc., grazie a convenzione a<br />
carico del CNPA sarà resa per <strong>il</strong><br />
primo anno gratuitamente a tutti<br />
gli iscritti che provvederanno ad<br />
attivare convenzione triennale, attualmente<br />
prevede poi oneri successivi:<br />
€ 5,00 <strong>il</strong> secondo anno - €<br />
6,00 <strong>il</strong> terzo anno oltre a IVA, da<br />
definirsi con gli iscritti che si saranno<br />
attivati direttamente con<br />
rapporto diretto da parte della società<br />
Visura.<br />
Il sistema PEC non trova ovviamente<br />
limitazioni di ut<strong>il</strong>izzo nei<br />
vari sistemi operativi, essendo<br />
standardizzato nel sistema web.<br />
E’ stata ricordata e ripercorsa la<br />
procedura che ha visto i Collegi<br />
INFORMAZIONE<br />
Provinciali trasmettere al CNPA,<br />
entro <strong>il</strong> 10/11/2009, un f<strong>il</strong>e in formato<br />
Excel contenente l'elenco<br />
degli iscritti completo (albo e elenco<br />
speciale), attestante, a cura e responsab<strong>il</strong>ità<br />
del <strong>Collegio</strong> Provinciale,<br />
la regolare e valida iscrizione<br />
all'albo/elenco alla data di r<strong>il</strong>ascio<br />
secondo una strutturazione<br />
ben individuata anche rispetto ai<br />
casi di omonimia.<br />
Dopodichè <strong>il</strong> CNPA ha trasmesso<br />
l'elenco a Visura S.p.A., fornitrice<br />
del servizio, per la pre-generazione<br />
dell'elenco PEC, al termine della<br />
quale la medesima società ha inviato<br />
direttamente per e-ma<strong>il</strong> agli<br />
iscritti l'invito alla registrazione<br />
con i propri parametri personali<br />
per la prima attivazione e l'indirizzo<br />
al webma<strong>il</strong> di accesso.<br />
L’iter vede l'iscritto interessato,<br />
che riceve la ma<strong>il</strong> o la richiederà al<br />
CNPA se al momento della generazione<br />
dell’elenco non sia stato<br />
disponib<strong>il</strong>e al <strong>Collegio</strong> Provinciale<br />
<strong>il</strong> suo indirizzo e-ma<strong>il</strong>, procedere<br />
alla validazione ottenendo l'attivazione<br />
della casella PEC personale.<br />
Gli iscritti già dotati di casella<br />
PEC, e che non vorranno attivare<br />
quella istituzionale, ovviamente<br />
non obbligatoria, dovevano darne<br />
comunicazione al CNPA ed al<br />
proprio <strong>Collegio</strong> Provinciale per<br />
l'inclusione nell'elenco di cui alla<br />
normativa, e questo anche in caso<br />
di variazione.<br />
Il CNPA ha poi reso disponib<strong>il</strong>e<br />
sul sito web www.peritiagrari.pro<br />
apposite funzioni di aus<strong>il</strong>io agli<br />
iscritti e ai Collegi e quindi:<br />
• in merito alla richiesta <strong>dei</strong> parametri<br />
di attivazione, l'iscritto autenticato<br />
riceverà informazione<br />
della identificazione della e-ma<strong>il</strong><br />
PEC e della sola User ID e non<br />
anche della password, questa andrà<br />
richiesta al proprio <strong>Collegio</strong><br />
Provinciale di appartenenza che la<br />
consegnerà una volta identificata<br />
la posizione di iscrizione;<br />
• la funzione di comunicazione o aggiornamento<br />
andrà a popolare o<br />
aggiornare gli elenchi iscritti, rendendo<br />
disponib<strong>il</strong>e alla P.A. <strong>il</strong> dato<br />
aggiornato;<br />
• ai Collegi Provinciali, con specifico<br />
invio presso la loro casella PEC<br />
istituzionale, viene inviato <strong>il</strong> f<strong>il</strong>e<br />
elenco originale contenente i nominativi<br />
degli iscritti e la password<br />
di prima attivazione per ognuno;<br />
• per quanto agli elenchi per le Pubbliche<br />
Amministrazioni, l'accesso<br />
a tale area sarà autorizzato alle sole<br />
entità riconosciute da specifico<br />
elenco del CNIPA ed ogni richiesta<br />
di credenziali di accesso sarà<br />
da sottoporre al CNPA.<br />
Dopo le prove dimostrative di connessione<br />
e di implementazione <strong>dei</strong><br />
dati nei server istituzionali è seguito<br />
un interessante dibattito che ha visto<br />
l’intervento di molti <strong>dei</strong> delegati PEC<br />
presenti che hanno ricevuto una risposta<br />
a tutte le domande che hanno<br />
posto. Con questa azione di informazione/formazione<br />
<strong>il</strong> CNPA ritiene di<br />
avere fornito un ulteriore contributo<br />
alla organizzazione obbligatoria <strong>dei</strong><br />
Collegi provinciali e degli iscritti che<br />
dovranno essere informati a livello<br />
locale.<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 4/2010 133
Di Maurizio Arduin<br />
Da anni le scelte <strong>dei</strong><br />
consumatori si<br />
orientano verso<br />
alimenti sani, nutrienti, gustosi,<br />
legati all'ambiente e<br />
alle tradizioni, ottenuti<br />
con metodi rispettosi dell'ambiente.<br />
Queste esigenze,<br />
oggettive e culturali,<br />
possono essere tradotte in un'unica parola:<br />
qualità.<br />
La sicurezza degli alimenti è ovviamente<br />
<strong>il</strong> presupposto di base della<br />
qualità; essa costituisce pertanto un<br />
elemento obbligatorio. Lo stesso vale<br />
per <strong>il</strong> rispetto delle norme giuridiche<br />
in materia di ambiente e di benessere<br />
degli animali, in quanto, indipendentemente<br />
dalle caratteristiche<br />
<strong>dei</strong><br />
prodotti, tali<br />
norme si rapportano<br />
alla<br />
protezione delle<br />
risorse naturali<br />
o ad esigenze di<br />
ordine etico.<br />
Benché soggetto<br />
a norme di<br />
etichettatura, <strong>il</strong><br />
valore nutritivo<br />
degli alimenti è<br />
di natura più relativa,<br />
in quanto<br />
legato alle abitudinialimentari.<br />
Altri aspetti<br />
della qualità sono<br />
invece facoltativi<br />
per <strong>il</strong> loro<br />
carattere in par-<br />
144<br />
BIODIVERSITÀ<br />
Disciplinari e produzioni a marchio<br />
te soggettivo, ossia legato<br />
alle preferenze <strong>dei</strong> consumatori<br />
(gusto, odore,<br />
aspetto). Alcuni prodotti<br />
presentano infine una valenza<br />
supplementare sul<br />
piano socio-economico in<br />
quanto ottenuti in una regione<br />
o secondo un metodo<br />
tradizionale particolare oppure<br />
perché nei metodi di produzione si priv<strong>il</strong>egia<br />
l'attenzione all'ambiente e al<br />
benessere degli animali (è in particolare<br />
<strong>il</strong> caso dell'agricoltura biologica).<br />
L'impegno normativo, in questo settore,<br />
da parte dell'Italia e dell'Unione<br />
Europea è stato notevole e, la biodiversità<br />
zootecnica, può essere valorizzata<br />
anche attraverso gli interventi qui<br />
di seguito riportati:<br />
Prodotti tradizionali agro alimentari<br />
regionali<br />
Nel mondo rurale esiste un patrimonio<br />
gastronomico che affonda le radici<br />
nella tradizione e che spesso rischia di<br />
scomparire a causa delle limitate<br />
quantità o del mutare <strong>dei</strong> gusti. Questi<br />
“giacimenti golosi”, spesso caratterizzati<br />
anche solo da un particolare<br />
tipo di razza, sono da proteggere, riscoprire<br />
e valorizzare. A rafforzare<br />
questa necessità c'è anche l'esigenza<br />
sempre più evidente, da parte del consumatore,<br />
di un prodotto alimentare<br />
garantito rispetto ai requisiti di salubrità<br />
e sicurezza, rispondente a caratteristiche<br />
organolettiche e nutrizionali,<br />
capace di evocare l'ambiente e la zona<br />
di provenienza e quindi di associare<br />
immagini e cultura.<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 4/2010<br />
L'intento è quello di portare in salvo<br />
tutti i prodotti che rischiano<br />
l´estinzione, che sono individuati da un<br />
metodo di produzione (disciplinare)<br />
che spesso comprende anche l'identificazione<br />
della razza ut<strong>il</strong>izzata per ottenere<br />
tale prodotto. Queste produzioni<br />
si caratterizzano per l´eccellente qualità,<br />
la tipicità di un luogo e lo stretto<br />
rapporto con <strong>il</strong> territorio. Sono realizzati<br />
in quantità limitata da aziende di<br />
piccole dimensioni.<br />
In tale contesto si pone <strong>il</strong> Decreto Legislativo<br />
30 apr<strong>il</strong>e 1998, n. 173 che da <strong>il</strong><br />
via, all'Art. 8, ai “Prodotti agroalimentari<br />
tradizionali”. Sono definiti<br />
prodotti agroalimentari tradizionali<br />
quelle produzioni le cui metodiche di<br />
lavorazione, conservazione e stagionatura<br />
sono praticate in un certo territorio<br />
nel tempo (per un periodo comunque<br />
non inferiore a 25 anni) in maniera<br />
omogenea e secondo regole tradizionali<br />
protratte nel tempo.<br />
Spetta alle Regioni, in base al decreto<br />
350/99, individuare i prodotti tradizionali<br />
agroalimentari presenti nel proprio<br />
territorio, realizzare gli elenchi re-
gionali di tali prodotti e inviarli poi al<br />
Ministero delle Politiche Agricole e<br />
Forestali, che provvede a inserirli in un<br />
"Elenco nazionale <strong>dei</strong> prodotti agroalimentari<br />
tradizionali". Questo elenco<br />
non è esaustivo <strong>dei</strong> prodotti definib<strong>il</strong>i<br />
tradizionali in quanto prevede periodiche<br />
revisioni.<br />
Vi sono infatti molti altri che, pur noti<br />
e riconoscib<strong>il</strong>i per produttori e consumatori,<br />
non sono ancora adeguatamente<br />
segnalati.<br />
L'inserimento di un prodotto agroalimentare<br />
nell'Elenco regionale <strong>dei</strong><br />
prodotti tradizionali ha carattere facoltativo<br />
ed <strong>il</strong> riconoscimento del prodotto<br />
avviene solo a seguito di presentazione<br />
di una domanda, da inoltrare<br />
da parte <strong>dei</strong> soggetti interessati: produttori<br />
singoli, tecnici, associazione di<br />
produttori o di categoria.<br />
Le “produzioni tradizionali agroalimentare”<br />
sono un'opportunità per la<br />
valorizzazione <strong>dei</strong> prodotti zootecnici<br />
in grado di garantire anche una buona<br />
integrazione del reddito aziendale. In<br />
quest'ottica la biodiversità zootecnica,<br />
con le molteplici razze di cui è ricca la<br />
nostra regione, è sicuramente in grado<br />
di contribuire allo sv<strong>il</strong>uppo delle produzioni<br />
tradizionali agroalimentari come<br />
per esempio nel caso della Gallina<br />
Padovana.<br />
Produzioni Tipiche<br />
Il territorio occupato delle aree protette<br />
è all'incirca <strong>il</strong> 10% di quello nazionale.<br />
Si tratta di comprensori poco<br />
BIODIVERSITÀ<br />
antropizzati dove l'agricoltura è ancora<br />
tradizionale e dagli allevamenti si<br />
ottengono specialità alimentari.<br />
In queste aree, spesso, si è sv<strong>il</strong>uppato<br />
un diverso modo di fare agricoltura:<br />
pensiamo all'agriturismo, all'impulso<br />
che ha avuto l'agricoltura biologica o<br />
alla salvaguardia di germoplasma a rischio<br />
di estinzione. Tutte attività “nuove”<br />
che vanno a sovrapporsi e ad integrare<br />
quelle tradizionali ancora esistenti.<br />
L'iniziativa del Ministero dell'Ambiente<br />
è un invito a visitare le aree<br />
protette del nostro Paese con uno spirito<br />
diverso, attenti ai valori paesaggistici<br />
e territoriali ma, nello stesso tempo,<br />
interessati al piacere semplice del<br />
gusto.<br />
Le aree protette prese in considerazione<br />
sono i parchi nazionali e regionali<br />
indicati nell'elenco pubblicato sulla<br />
Gazzetta Ufficiale del 19 giugno 1997.<br />
Ogni capitolo dell'Atlante presenta un<br />
singolo parco e prevede una carta d'identità<br />
gastronomica che individua le<br />
principali attività agricole e le più importanti<br />
produzioni agroalimentari, le<br />
schede descrittive <strong>dei</strong> singoli prodotti e<br />
gli indirizzi <strong>dei</strong> produttori.<br />
L'Atlante oggi raccoglie 475 prodotti<br />
simbolo di eccellenza che comprendono<br />
formaggi di malga e salumi di selvaggina,<br />
antiche varietà di frutta delle<br />
valli alpine e legumi coltivati sugli altopiani<br />
dell'Appennino, angu<strong>il</strong>le pescate<br />
nel delta del Po e salmerini di<br />
torrente e, ancora, dolci rituali, miele<br />
di fioriture d'alta quota e 28 razze animali<br />
autoctone, un terzo delle quali a<br />
rischio di estinzione.<br />
Caratteristica tecnica delle razze inserite<br />
nell'elenco è quella di essere razze<br />
locali o introdotte da lungo tempo (almeno<br />
25 anni) nel territorio di un determinato<br />
ambiente naturale ed integrata<br />
tradizionalmente nel suo allevamento,<br />
nonché tutte le razze ed ecotipi<br />
derivanti dalle precedenti per selezione<br />
massale sulla base di scelte fenotipiche<br />
di cui si ha documentazione storica<br />
da almeno 25 anni.<br />
Per esempio la pecora Frabosana è<br />
una razza tipica Parco Regionale dell'Alta<br />
Valle Pesio e Tanaro elencata<br />
nell'Atlante <strong>dei</strong> Prodotti Tipici <strong>dei</strong><br />
Parchi Italiani promosso dal Ministe-<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 4/2010 155
o dell'Ambiente e della Tutela del<br />
Territorio.<br />
Lo stesso si può affermare, per esempio,<br />
per <strong>il</strong> Coniglio <strong>dei</strong> Colli Euganei<br />
che deriva da una selezione massale<br />
operata da allevatori locali su conigli<br />
di razza Bianca di Vienna diffusa, negli<br />
anni '60, dall'Osservatorio Avicolo di<br />
Padova, nei comprensorio provinciale.<br />
Sono i tesori ritrovati e selezionati nell'Atlante<br />
<strong>dei</strong> prodotti tipici <strong>dei</strong> parchi<br />
italiani, promosso dal Ministero dell'Ambiente<br />
- Servizio Conservazione<br />
Natura e realizzato da Slow Food in<br />
collaborazione con Legambiente e Federparchi:<br />
una ricerca attenta e appassionata<br />
di tutto ciò che di buono e tipico<br />
si produce oggi in 19 parchi nazionali<br />
e 60 parchi regionali d'Italia.<br />
Con questa iniziativa si è concretizzato<br />
<strong>il</strong> valore della qualità aiutando <strong>il</strong> settore<br />
agroalimentare a crescere, a fare<br />
reddito, ad avvicinare nuovi mercati.<br />
Coniglio <strong>dei</strong> Colli Euganei<br />
Prodotti a Denominazione d'Origine<br />
Protetta (DOP)<br />
Negli ultimi anni poi i consumatori<br />
tendono a priv<strong>il</strong>egiare, nella loro alimentazione,<br />
la qualità anziché la quantità.<br />
Si è infatti sv<strong>il</strong>uppata una ricerca<br />
di prodotti specifici che comporta tra<br />
l'altro una domanda sempre più consistente<br />
di prodotti agricoli o di prodotti<br />
alimentari legati al territorio. Per<br />
l'Unione Europea la fabbricazione e<br />
la distribuzione di prodotti agricoli ed<br />
alimentari occupa un posto importante.<br />
Inoltre la promozione di prodotti di<br />
qualità, aventi determinate caratteri-<br />
166<br />
BIODIVERSITÀ<br />
stiche riconoscib<strong>il</strong>i, può rappresentare<br />
una carta vincente per <strong>il</strong> mondo rurale<br />
in quanto garantisce, da un lato, <strong>il</strong> miglioramento<br />
<strong>dei</strong> redditi degli agricoltori<br />
e favorisce, dall'altro, la permanenza<br />
della popolazione rurale nelle<br />
zone anche svantaggiate.<br />
Al fine di proteggere <strong>il</strong> legame che intercorre<br />
tra certe produzioni agricole<br />
di qualità e <strong>il</strong> territorio è stata prevista<br />
una dicitura “Denominazione di Origine<br />
Protetta -DOP-” da porre in etichetta<br />
(REG. -CEE- N. 2081/92 DEL<br />
CONSIGLIO del 14 luglio 1992 relativo<br />
alla protezione<br />
delle indicazioni<br />
geografiche e<br />
delle denominazioni<br />
d'origine <strong>dei</strong><br />
prodotti agricoli ed<br />
alimentari)<br />
Per “Denominazione<br />
di Origine” si<br />
intende <strong>il</strong> nome di<br />
una regione, di un<br />
luogo determinato<br />
o, in casi eccezionali,<br />
di un paese<br />
che serve a designare<br />
un prodotto<br />
agricolo o alimen-<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 4/2010<br />
tare, originario di tale regione, di tale<br />
luogo determinato o di tale Paese e la<br />
cui qualità o le cui caratteristiche siano<br />
dovute essenzialmente o esclusivamente<br />
all'ambiente geografico comprensivo<br />
<strong>dei</strong> fattori naturali ed umani e<br />
la cui produzione, trasformazione ed<br />
elaborazione avvengano nell'area geografica<br />
delimitata.<br />
Sono poi considerate come denominazioni<br />
d'origine alcune denominazioni<br />
tradizionali, geografiche o meno, che<br />
designano un prodotto agricolo o alimentare<br />
originario di una regione o di<br />
un luogo determinato.<br />
Possono inoltre essere equiparate a<br />
denominazioni d'origine talune designazioni<br />
geografiche qualora le materie<br />
prime <strong>dei</strong> prodotti in questione<br />
provengano da un'area geografica più<br />
ampia della zona di trasformazione o<br />
diversa da essa, purché:<br />
- la zona di produzione della materia<br />
prima sia delimitata;<br />
- sussistano condizioni particolari per<br />
la produzione delle materie prime;<br />
- esista un regime di controllo atto a<br />
garantire l'osservanza di dette condizioni.<br />
Sono considerati materie prime soltanto<br />
gli animali vivi, le carni ed <strong>il</strong> latte.<br />
Le denominazioni divenute generiche<br />
non possono essere registrate. In pratica<br />
non può essere riconosciuto come<br />
“DOP” <strong>il</strong> nome di un prodotto agrico-<br />
Pistacchio verde di Bronte
Ricotta di bufala campana<br />
lo o alimentare che, pur collegato col<br />
nome del luogo o della regione in cui <strong>il</strong><br />
prodotto agricolo o alimentare è stato<br />
inizialmente ottenuto o commercializzato,<br />
è divenuto, nel linguaggio corrente,<br />
<strong>il</strong> nome comune di un prodotto<br />
agricolo o alimentare.<br />
Un nome non può essere registrato<br />
come denominazione d'origine o indicazione<br />
geografica qualora sia in conflitto<br />
con <strong>il</strong> nome di una varietà vegetale<br />
o di una razza animale e possa,<br />
pertanto, indurre <strong>il</strong> pubblico in errore<br />
quanto alla vera origine del prodotto.<br />
Per beneficiare di una denominazione<br />
d'origine protetta (DOP) o di un'indicazione<br />
geografica protetta (IGP), i<br />
prodotti devono essere conformi ad<br />
un disciplinare. Il disciplinare comprende<br />
almeno i seguenti elementi:<br />
a) <strong>il</strong> nome del prodotto agricolo o alimentare<br />
che comprende la denominazione<br />
d'origine o l'indicazione<br />
geografica;<br />
b) la descrizione del prodotto agricolo<br />
o alimentare mediante indicazione<br />
delle materie prime, se del<br />
caso, e delle principali caratteristiche<br />
fisiche, chimiche, microbiologiche<br />
e/o organolettiche del prodotto<br />
agricolo o alimentare;<br />
c) la delimitazione della zona geografica;<br />
d) gli elementi che comprovano che <strong>il</strong><br />
prodotto agricolo o alimentare e<br />
originario della zona geografica;<br />
e) la descrizione del metodo di otte-<br />
BIODIVERSITÀ<br />
nimento del prodotto e, se del caso,<br />
i metodi locali, leali e costanti;<br />
f) gli elementi che comprovano <strong>il</strong> legame<br />
con l'origine geografica;<br />
g) i riferimenti relativi alle strutture di<br />
controllo;<br />
h) gli elementi specifici dell'etichettatura<br />
connessi alla dicitura DOP, a<br />
seconda <strong>dei</strong> casi, o le diciture tradizionali<br />
nazionali equivalenti;<br />
i) le eventuali condizioni da rispettare<br />
in forza di disposizioni comunitarie<br />
e/o nazionali.<br />
Solo le associazioni o, a determinate<br />
condizioni, le persone fisiche o giuridiche<br />
sono autorizzate a inoltrare una<br />
domanda di registrazione.<br />
La domanda di registrazione può esse-<br />
Farro<br />
re presentata dalle associazioni o dalle<br />
persone fisiche o giuridiche soltanto<br />
per i prodotti agricoli o alimentari che<br />
esse producono.<br />
La domanda di registrazione è inviata<br />
allo Stato membro sul cui territorio è<br />
situata l'area geografica.<br />
Questo verifica che la domanda sia<br />
giustificata e la trasmette alla Commissione<br />
corredata del disciplinare e<br />
di qualsiasi altra documentazione sulla<br />
quale ha fondato la propria decisione.<br />
Sono previste strutture di controllo<br />
aventi <strong>il</strong> compito di garantire che i<br />
prodotti agricoli e alimentari recanti<br />
una denominazione protetta rispondano<br />
ai requisiti del disciplinare.<br />
I costi <strong>dei</strong> controlli previsti dal presente<br />
regolamento sono sostenuti dai produttori<br />
che ut<strong>il</strong>izzano la denominazione<br />
protetta.<br />
Le denominazioni registrate sono tutelate<br />
contro:<br />
a) qualsiasi impiego commerciale diretto<br />
o indiretto di una denominazione<br />
registrata per prodotti che non sono<br />
oggetto di registrazione, nella misura<br />
in cui questi ultimi siano comparab<strong>il</strong>i<br />
ai prodotti registrati con questa denominazione<br />
o nella misura in cui l'uso<br />
di tale denominazione consenta di<br />
sfruttare indebitamente la reputazione<br />
della denominazione protetta;<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 4/2010 177
) qualsiasi usurpazione, imitazione o<br />
evocazione, anche se l'origine vera del<br />
prodotto è indicata o se la denominazione<br />
protetta è una traduzione o è accompagnata<br />
da espressioni quali "genere",<br />
"tipo", "metodo", "alla maniera",<br />
"imitazione" o sim<strong>il</strong>i;<br />
c) qualsiasi altra indicazione falsa o ingannevole<br />
relativa alla provenienza,<br />
all'origine, alla natura o alle qualità essenziali<br />
<strong>dei</strong> prodotti usata sulla confezione<br />
o sull'imballaggio, nella pubblicità<br />
o sui documenti relativi ai prodotti<br />
considerati nonché l'impiego, per la<br />
confezione, di recipienti che possono<br />
indurre in errore sull'origine;<br />
d) qualsiasi altra prassi che possa indurre<br />
in errore <strong>il</strong> pubblico sulla vera<br />
origine <strong>dei</strong> prodotti.<br />
( REG. -CEE- N. 2081/92 DEL CON-<br />
SIGLIO del 14 luglio 1992 relativo alla<br />
protezione delle indicazioni geografiche<br />
e delle denominazioni d'origine <strong>dei</strong><br />
prodotti agricoli ed alimentari).<br />
Indicazione Geografica Protetta<br />
(IGP)<br />
Per l'Unione Europea la fabbricazione<br />
e la distribuzione di prodotti agricoli<br />
ed alimentari occupa un posto importante.<br />
Inoltre la promozione di prodotti<br />
di qualità, aventi determinate caratteristiche<br />
riconoscib<strong>il</strong>i, può rappre-<br />
188<br />
BIODIVERSITÀ<br />
sentare una carta<br />
vincente per <strong>il</strong> mondo<br />
rurale in quanto<br />
garantisce, da un lato,<br />
<strong>il</strong> miglioramento<br />
<strong>dei</strong> redditi degli<br />
agricoltori e favorisce,<br />
dall'altro, la<br />
permanenza della<br />
popolazione rurale<br />
nelle zone anche<br />
svantaggiate.<br />
Negli ultimi anni<br />
poi i consumatori<br />
tendono a priv<strong>il</strong>egiare,<br />
nella loro ali- Ricciarelli di Siena<br />
mentazione, la qualità anziché la quantità.<br />
Si è infatti sv<strong>il</strong>uppata una ricerca<br />
di prodotti specifici che comporta tra<br />
l'altro una domanda sempre più consistente<br />
di prodotti agricoli o di prodotti<br />
alimentari legati al territorio.<br />
Al fine di proteggere <strong>il</strong> legame che intercorre<br />
tra certe produzioni agricole<br />
di qualità e <strong>il</strong> territorio è stata prevista<br />
una dicitura “Identificazione Geografica<br />
Protetta -IGP-“ da porre in etichetta<br />
(REG. -CEE- N. 2081/92 DEL<br />
CONSIGLIO del 14 luglio 1992 relativo<br />
alla protezione delle indicazioni<br />
geografiche e delle denominazioni<br />
d'origine <strong>dei</strong> prodotti agricoli ed alimentari).<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 4/2010<br />
Per "Indicazione Geografica" si intende<br />
<strong>il</strong> nome di una regione, di un luogo<br />
determinato o, in casi eccezionali, di<br />
un Paese che serve a designare un prodotto<br />
agricolo o alimentare, originario<br />
di tale regione, di tale luogo determinato<br />
o di tale Paese e di cui una determinata<br />
qualità, la reputazione o un'altra<br />
caratteristica possa essere attribuita<br />
all'origine geografica e la cui produzione<br />
e/o trasformazione e/o elaborazione<br />
avvengano nell'area geografica<br />
determinata.<br />
Un nome non può essere registrato<br />
come denominazione d'origine o indicazione<br />
geografica qualora sia in conflitto<br />
con <strong>il</strong> nome di una varietà vegetale<br />
o di una razza animale e possa,<br />
pertanto, indurre <strong>il</strong> pubblico in errore<br />
quanto alla vera origine del prodotto.<br />
Per beneficiare di una denominazione<br />
d'origine protetta (DOP) o di un'indicazione<br />
geografica protetta (IGP), i<br />
prodotti devono essere conformi ad<br />
un disciplinare. Il disciplinare comprende<br />
almeno i seguenti elementi:<br />
a) <strong>il</strong> nome del prodotto agricolo o ali-<br />
Anatra polesana Canestrato di moliterno
mentare che comprende la denominazione<br />
d'origine o l'indicazione<br />
geografica;<br />
b) la descrizione del prodotto agricolo<br />
o alimentare mediante indicazione<br />
delle materie prime, se del caso, e<br />
delle principali caratteristiche fisiche,<br />
chimiche, microbiologiche e/o<br />
organolettiche del prodotto agricolo<br />
o alimentare;<br />
c) la delimitazione della zona geografica;<br />
d) gli elementi che comprovano che <strong>il</strong><br />
prodotto agricolo o alimentare e<br />
originario della zona geografica;<br />
e) la descrizione del metodo di ottenimento<br />
del prodotto e, se del caso,<br />
i metodi locali, leali e costanti;<br />
f) gli elementi che comprovano <strong>il</strong> legame<br />
con l'ambiente geografico;<br />
g) i riferimenti relativi alle strutture di<br />
controllo;<br />
h) gli elementi specifici dell'etichettatura<br />
connessi alla dicitura IGP, a<br />
seconda <strong>dei</strong> casi, o le diciture tradizionali<br />
nazionali equivalenti;<br />
i) le eventuali condizioni da rispettare<br />
in forza di disposizioni comunitarie<br />
e/o nazionali.<br />
Solo le associazioni o, a determinate<br />
condizioni, le persone fisiche o giuridiche<br />
sono autorizzate a inoltrare una<br />
domanda di registrazione.<br />
La domanda di registrazione può essere<br />
presentata dalle associazioni o dalle<br />
persone fisiche o giuridiche soltanto<br />
per i prodotti agricoli o alimentari che<br />
BIODIVERSITÀ<br />
esse producono.<br />
La domanda di registrazione è inviata<br />
allo Stato membro sul cui territorio è<br />
situata l'area geografica.<br />
Questo verifica che la domanda sia<br />
giustificata e la trasmette alla Commissione<br />
corredata del disciplinare e<br />
di qualsiasi altra documentazione sulla<br />
quale ha fondato la propria decisione.<br />
Sono previste strutture di controllo<br />
aventi <strong>il</strong> compito di garantire che i<br />
prodotti agricoli e alimentari recanti<br />
una denominazione protetta rispondano<br />
ai requisiti del disciplinare.<br />
I costi <strong>dei</strong> controlli previsti dal presente<br />
regolamento sono sostenuti dai produttori<br />
che ut<strong>il</strong>izzano la denominazione<br />
protetta.<br />
Le denominazioni registrate sono tutelate<br />
contro:<br />
a) qualsiasi impiego commerciale diretto<br />
o indiretto di una denominazione<br />
registrata per prodotti che<br />
non sono oggetto di registrazione,<br />
nella misura in cui questi ultimi siano<br />
comparab<strong>il</strong>i ai prodotti registrati<br />
con questa denominazione o nella<br />
misura in cui l'uso di tale denominazione<br />
consenta di sfruttare indebitamente<br />
la reputazione della<br />
denominazione protetta;<br />
b) qualsiasi usurpazione, imitazione o<br />
evocazione, anche se l'origine vera<br />
del prodotto è indicata o se la denominazione<br />
protetta è una traduzione<br />
o è accompagnata da espressioni<br />
quali "genere", "tipo", "me-<br />
todo", "alla maniera", "imitazione"<br />
o sim<strong>il</strong>i;<br />
c) qualsiasi altra indicazione falsa o<br />
ingannevole relativa alla provenienza,<br />
all'origine, alla natura o alle<br />
qualità essenziali <strong>dei</strong> prodotti<br />
usata sulla confezione o sull'imballaggio,<br />
nella pubblicità o sui documenti<br />
relativi ai prodotti considerati<br />
nonché l'impiego, per la confezione,<br />
di recipienti che possono indurre<br />
in errore sull'origine;<br />
d) qualsiasi altra prassi che possa indurre<br />
in errore <strong>il</strong> pubblico sulla vera<br />
origine <strong>dei</strong> prodotti.<br />
REG. -CEE- N. 2081/92 DEL CONSI-<br />
GLIO del 14 luglio 1992 relativo alla<br />
protezione delle indicazioni geografiche<br />
e delle denominazioni d'origine <strong>dei</strong><br />
prodotti agricoli ed alimentari.<br />
Specialità Tradizionale Garantita<br />
(STG)<br />
Una “Specialità<br />
Tradizionale Garantita”<br />
è un marchio<br />
di qualità dell'Unione<br />
Europea<br />
che non fa riferimento<br />
ad un'origine<br />
ma ha per oggetto quello di valorizzare<br />
una composizione tradizionale<br />
del prodotto o un metodo di produzione<br />
tradizionale. Le principali ragioni<br />
che hanno spinto l'Unione Europea<br />
ad istituire questi tipo di garanzia sono:<br />
- incoraggiare le diverse produzioni<br />
agricole;<br />
- proteggere i nomi <strong>dei</strong> prodotti con-<br />
Oca della Lomellina<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 4/2010 199
tro gli abusi e le imitazioni;<br />
- aiutare i consumatori fornendo loro<br />
delle informazioni sul carattere specifico<br />
<strong>dei</strong> prodotti.<br />
Questa certificazione nasce con l'obiettivo<br />
di tutelare e definire alcune<br />
produzioni non legate al territorio, introducendo<br />
così <strong>il</strong> concetto di "specificità"<br />
di un prodotto alimentare, ovvero<br />
"l'elemento o l'insieme di elementi<br />
(tra cui la razza alla quale appartengono<br />
gli animali) che distinguono<br />
nettamente un prodotto agricolo o<br />
alimentare da altri prodotti o alimenti<br />
analoghi appartenenti alla stessa categoria".<br />
La specificità delle produzioni viene<br />
conseguentemente ad essere legata alla<br />
ricetta o a particolari metodiche di<br />
produzione (o di allevamento), e non<br />
alla zona di origine anche se viene<br />
sempre richiesto un requisito di tradizionalità.<br />
Questo requisito di tradizionalità<br />
è l'unico elemento distintivo sostanziale<br />
rispetto alla certificazione di<br />
prodotto discendente da norme di unificazione<br />
volontarie. Una volta approvato<br />
<strong>il</strong> disciplinare di produzione<br />
chiunque, indipendentemente dalla<br />
propria localizzazione nella Unione<br />
Europea, aderisca a questo può fre-<br />
Gigante-nero-Italia<br />
200<br />
BIODIVERSITÀ<br />
giarsi dell'attestazione di specificità. In<br />
pratica, se esistesse la certificazione<br />
STG della gallina Padovana, un tedesco<br />
potrebbe produrla attenendosi al<br />
disciplinare d'allevamento: animali di<br />
razza Padovana, alimentazione, concentrazione<br />
nei ricoveri e nei pascoli,<br />
ecc. Questo è <strong>il</strong> motivo per cui detta<br />
forma di tutela non ha riscontrato <strong>il</strong><br />
successo delle DOP e IGP: un suo<br />
eventuale ipotetico inserimento come<br />
STG potrebbe però essere ut<strong>il</strong>e per la<br />
diffusione della razza.<br />
Attualmente <strong>il</strong> formaggio a pasta f<strong>il</strong>ata<br />
Mozzarella è stato registrato come<br />
STG. Il consumatore deve quindi destreggiarsi<br />
nel distinguere tra <strong>il</strong> prodotto<br />
DOP "Mozzarella di Bufala<br />
Campana" e <strong>il</strong> prodotto "Mozzarella<br />
STG" che potrà essere ottenuto in<br />
Francia, in Germania ed in qualunque<br />
paese UE. La conseguenza di ciò è che<br />
altri produttori europei sono legittimati<br />
ad appropriarsi di denominazioni<br />
tipiche italiane, facendo concorrenza<br />
agli stessi produttori italiani e provocando<br />
l'affievolirsi degli<br />
stretti legami che da sempre<br />
uniscono le denominazioni<br />
ai nostri prodotti tradizionali.<br />
Il regolamento di riferimento<br />
è <strong>il</strong> "Reg. 92/2082/<br />
CE relativo alle attestazioni<br />
di specificità <strong>dei</strong> prodotti<br />
agricoli ed alimentari",<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 4/2010<br />
che ha introdotto <strong>il</strong> concetto di "specificità"<br />
inteso come "l'elemento o l'insieme<br />
d'elementi che, per le loro caratteristiche<br />
qualitative e di tradizionalità,<br />
distinguono nettamente un prodotto<br />
agricolo o alimentare da altri prodotti<br />
o alimenti analoghi appartenenti alla<br />
stessa categoria".<br />
Sono esclusi da questa disciplina i prodotti<br />
<strong>il</strong> cui carattere peculiare è legato<br />
alla provenienza od origine geografica;<br />
quest'aspetto distingue le STG dalle<br />
DOP e dalle IGP.<br />
In base agli allegato I del Trattato CE e<br />
all'allegato I del Reg. 2082/92, possono<br />
ottenere l'attestazione di Specialità<br />
Tradizionale Garantita (STG), i seguenti<br />
prodotti di interesse zootecnico:<br />
- Formaggi, Prodotti a base di carne,<br />
carne fresca e frattaglie;<br />
- Altri prodotti d'origine animale<br />
(uova, miele, lattiero-caseari di vario<br />
tipo, escluso <strong>il</strong> burro ecc.).<br />
Il regolamento ha istituito un albo delle<br />
attestazioni di specificità nel quale<br />
sono iscritti i nomi <strong>dei</strong> prodotti agrico-
Capra bianca di Gambellara<br />
li e alimentari la cui specificità è stata<br />
riconosciuta a livello comunitario ai<br />
sensi del regolamento stesso.<br />
Per poter essere iscritto nell'albo delle<br />
attestazioni di specificità ed ottenere<br />
quindi la STG, <strong>il</strong> prodotto agricolo o<br />
alimentare, come nel caso della DOP<br />
e IGP, deve rispettare specifiche condizioni<br />
fissate da un disciplinare di<br />
produzione, ovvero un insieme d'indicazioni<br />
e prassi operative che <strong>il</strong> produttore<br />
deve rispettare in merito a:<br />
- <strong>il</strong> nome, che deve essere di per sé<br />
specifico o esprimere la specificità<br />
del prodotto;<br />
- la descrizione del metodo di produzione<br />
(che deve essere di tipo<br />
tradizionale), compresa quella della<br />
natura e delle caratteristiche della<br />
materia prima, degli ingredienti<br />
ut<strong>il</strong>izzati e del metodo d'elaborazione<br />
del prodotto agricolo o alimentare<br />
che si riferisce alla sua<br />
specificità;<br />
- gli elementi che permettono di valutare<br />
<strong>il</strong> carattere tradizionale, ai<br />
sensi dell'art. 4 del regolamento<br />
92/2082/CE ;<br />
- la descrizione delle caratteristiche<br />
del prodotto agricolo o alimentare<br />
con l'indicazione delle sue principali<br />
caratteristiche fisiche, chimiche,<br />
microbiologiche e/od organolettiche<br />
relative alla sua specificità<br />
- i requisiti minimi e le procedure di<br />
controllo della specificità.<br />
Sono autorizzate ad inoltrare domanda<br />
per far registrare la specificità di un<br />
BIODIVERSITÀ<br />
prodotto agricolo o alimentare<br />
solo le organizzazioni<br />
di produttori e/o<br />
di trasformatori. La domanda<br />
è inoltrata all'autorità<br />
competente dello<br />
Stato membro in cui ha<br />
sede l'organizzazione e<br />
la procedura prevista è<br />
descritta qui di seguito.<br />
Qualora l'autorità competente<br />
giudichi la domanda<br />
conforme ai requisiti<br />
posti dal regolamento<br />
comunitario e dal disciplinare,<br />
la trasmette alla Commissione Europea.<br />
Entro 6 mesi a decorrere dalla data di<br />
ricevimento, la Commissione esamina<br />
la domanda e la trasmette, tradotta,<br />
agli altri Stati membri procedendo, immediatamente<br />
dopo, alla pubblicazione<br />
nella Gazzetta Ufficiale dell'Unione<br />
europea (GUUE) degli estremi<br />
della domanda, in particolare del nome<br />
del prodotto e <strong>dei</strong> dati riguardanti<br />
l'organizzazione richiedente.<br />
Se entro 6 mesi la Commissione non<br />
riceve alcuna opposizione, iscrive <strong>il</strong><br />
prodotto nell'Albo delle Attestazioni<br />
di Specificità e alla relativa pubblicazione<br />
nella Gazzetta Ufficiale delle<br />
Comunità Europee.<br />
Le “Specialità tradizionali garantite”<br />
(STG) sono un'opportunità per la valorizzazione<br />
<strong>dei</strong> prodotti zootecnici in<br />
grado di garantire anche una buona<br />
integrazione del reddito aziendale. In<br />
quest'ottica la biodiversità zootecnica,<br />
con le molteplici razze di cui è ricca la<br />
nostra regione, è sicuramente in grado<br />
di contribuire allo sv<strong>il</strong>uppo delle “Specialità<br />
tradizionali garantite”. Anche<br />
se nel nostro paese non esistono esempi<br />
concreti, di STG di interesse zootecnico,<br />
è sufficiente ricordare <strong>il</strong> prosciutto<br />
“Jamón Serrano” (STG ottenuto<br />
dalla Spagna) salato ed essiccato<br />
per un periodo di 210 giorni e ottenuto<br />
ut<strong>il</strong>izzando <strong>il</strong> “cerdo Iberico” razza<br />
suina tipica della zona Sud-ovest della<br />
penisola Iberica.<br />
Produzioni animali con metodo<br />
biologico<br />
Le produzioni ottenute da Agricoltura<br />
Biologica sono assoggettate al Reg.<br />
Ce 1804/99 a dai successivi Decreti Ministeriali<br />
di attuazione.<br />
Le produzioni animali rappresentano<br />
una componente dell'attività di numerose<br />
aziende agricole operanti nel settore<br />
dell'agricoltura biologica.<br />
La presenza degli animali nelle aziende<br />
agricole condotte con metodo biologico<br />
deve, tra l'altro, contribuire all'equ<strong>il</strong>ibrio<br />
<strong>dei</strong> sistemi di produzione<br />
agricola rispondendo alle esigenze di<br />
elementi nutritivi delle colture e migliorando<br />
la sostanza organica del suolo.<br />
La presenza di animali quindi contribuisce<br />
a creare ed a mantenere rapporti<br />
di complementarità fra terra e<br />
vegetale, vegetale e animali, animale e<br />
terra.<br />
Impiegando risorse naturali rinnovab<strong>il</strong>i<br />
(<strong>dei</strong>ezioni zootecniche, colture di<br />
leguminose, colture foraggere), <strong>il</strong> binomio<br />
coltura-allevamento e i sistemi<br />
di pascolo consentono la salvaguardia<br />
e <strong>il</strong> miglioramento della fert<strong>il</strong>ità del<br />
suolo a lungo termine e contribuiscono<br />
allo sv<strong>il</strong>uppo di un'agricoltura sostenib<strong>il</strong>e.<br />
Gli animali sono pertanto direttamente<br />
collegati con <strong>il</strong> territorio e tale collegamento<br />
funzionale è valutato sia<br />
sulla base delle UBA/Ha di SAU disponib<strong>il</strong>e<br />
(proprietà, affitto, concessione,<br />
comodato, terre civiche...) che sulla<br />
produzione vegetale ottenuta. In questo<br />
modo si garantisce agli animali<br />
(poligastrici e monogastrici) che una<br />
certa quota di Sostanza Secca della loro<br />
razione annuale provenga dall'a-<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 4/2010 21
Suino biologico<br />
zienda stessa o dal comprensorio.<br />
L'allevamento praticato nel quadro<br />
dell'agricoltura biologica è una produzione<br />
legata alla terra. Il numero di capi<br />
per unità di superficie è scelto in misura<br />
tale da consentire una gestione<br />
integrata delle produzioni animali e<br />
vegetali a livello di unità di produzione<br />
e in modo da ridurre al minimo ogni<br />
forma di inquinamento, in particolare<br />
del suolo e delle acque superficiali e<br />
sotterranee. La consistenza del patrimonio<br />
zootecnico è quindi essenzialmente<br />
connessa alla superficie disponib<strong>il</strong>e<br />
al fine di evitare i problemi del<br />
eccessivo pascolamento, dell'erosione<br />
e di consentire lo spargimento delle<br />
<strong>dei</strong>ezioni animali onde escludere danni<br />
all'ambiente.<br />
Già di per se queste indicazioni preliminari,<br />
se rispettate, sono più che sufficienti<br />
per dare qualità e valore alle<br />
produzioni zootecniche ottenute con<br />
tale metodo.<br />
Le produzioni ottenute con metodo<br />
biologico sono inoltre valorizzate grazie<br />
ad una accurata scelta degli animali<br />
destinati all'allevamento.<br />
Nella scelta delle razze o delle varietà,<br />
infatti, si deve tener conto della capacità<br />
degli animali di adattarsi alle condizioni<br />
locali nonché della loro vitalità<br />
222<br />
BIODIVERSITÀ<br />
e resistenza alle malattie. Inoltre le<br />
razze e le varietà devono essere selezionate<br />
al fine di evitare malattie specifiche<br />
o problemi sanitari connessi<br />
con alcune razze e varietà ut<strong>il</strong>izzate<br />
nella produzione intensiva (ad es. sindrome<br />
da stress <strong>dei</strong> suini, PME, morte<br />
improvvisa, aborto spontaneo, nascita<br />
difficoltosa con taglio cesareo, ecc.),<br />
dando la preferenza a razze e varietà<br />
autoctone.<br />
Infine le produzioni ottenute con<br />
<strong>il</strong> metodo biologico garantiscono<br />
una maggiore salubrità delle carni<br />
grazie ad un preciso controllo <strong>dei</strong><br />
programmi sanitari.<br />
La prof<strong>il</strong>assi nella zootecnica biologica<br />
è basata sui seguenti principi:<br />
a) scelta delle razze o delle linee<br />
e ceppi appropriati di animali;<br />
b) applicazione di pratiche di allevamento<br />
adeguate alle esigenze<br />
di ciascuna specie che<br />
stimolino un'elevata resistenza<br />
alle malattie ed evitino le<br />
infezioni;<br />
c) uso di alimenti di alta qualità,<br />
abbinato a movimento regolare<br />
fisico e accesso ai pascoli,<br />
stimolando così le difese immunologiche<br />
naturali degli<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 4/2010<br />
animali;<br />
d) adeguata densità degli animali, evitando<br />
così <strong>il</strong> sovraffollamento e<br />
qualsiasi problema sanitario che ne<br />
potrebbe derivare.<br />
L'uso di medicinali veterinari deve essere<br />
conforme ai seguenti principi:<br />
a) i prodotti fitoterapici (ad es. estratti<br />
vegetali, esclusi gli antibiotici, essenze,<br />
ecc.), omeopatici (ad es. sostanze<br />
vegetali, animali o minerali),<br />
gli oligoelementi e i prodotti<br />
elencati all'allegato II, parte C, sezione<br />
3, sono preferiti agli antibiotici<br />
o ai medicinali veterinari allopatici<br />
ottenuti per sintesi chimica,<br />
purché abbiano efficacia terapeutica<br />
per la specie animale e tenuto<br />
conto delle circostanze che hanno<br />
richiesto la cura;<br />
b) qualora l'uso <strong>dei</strong> suddetti prodotti<br />
non sia verosim<strong>il</strong>mente efficace, o<br />
non si dimostri tale per le malattie<br />
o le ferite, e qualora la cura sia essenziale<br />
per evitare sofferenze o<br />
disagi all'animale, possono essere<br />
ut<strong>il</strong>izzati antibiotici o medicinali<br />
veterinari allopatici ottenuti per<br />
sintesi chimica sotto la responsab<strong>il</strong>ità<br />
di un veterinario;
c) è vietato l'uso di medicinali veterinari<br />
allopatici ottenuti per sintesi<br />
chimica o di antibiotici per trattamenti<br />
preventivi.<br />
Inoltre è vietato l'impiego di sostanze<br />
destinate a stimolare la crescita o la<br />
produzione (compresi antibiotici, coccidiostatici<br />
e altri stimolanti artificiali<br />
della crescita) nonché l'uso di ormoni<br />
o sostanze analoghe destinati a controllare<br />
la riproduzione (ad es. al fine<br />
di indurre o sincronizzare gli estri) o<br />
ad altri scopi.<br />
Qualora debbano essere impiegati<br />
medicinali veterinari è necessario specificare<br />
in modo chiaro: <strong>il</strong> tipo di prodotto<br />
(indicando anche i principi attivi<br />
in esso contenuti) e i dettagli della diagnosi;<br />
la posologia; <strong>il</strong> metodo di somministrazione;<br />
la durata del trattamento<br />
e <strong>il</strong> tempo di sospensione stab<strong>il</strong>ito<br />
dalla legge. Queste informazioni devono<br />
essere dichiarate all'autorità o all'organismo<br />
di controllo prima che gli<br />
animali o i prodotti animali siano commercializzati<br />
con la denominazione<br />
biologica. Gli animali trattati devono<br />
essere chiaramente identificati, singolarmente<br />
per <strong>il</strong> bestiame di grandi dimensioni;<br />
singolarmente o a gruppi<br />
per <strong>il</strong> pollame e <strong>il</strong> bestiame di piccole<br />
dimensioni.<br />
Il tempo di sospensione tra l'ultima<br />
somministrazione di medicinali veterinari<br />
allopatici ad un animale in condizioni<br />
normali di ut<strong>il</strong>izzazione e la produzione<br />
di derrate alimentari ottenuta<br />
con metodi biologici da detti animali<br />
deve essere di durata doppia rispetto a<br />
quello stab<strong>il</strong>ito dalla legge o, qualora<br />
tale tempo non sia precisato, di 48 ore.<br />
Ad eccezione delle vaccinazioni, delle<br />
BIODIVERSITÀ<br />
cure antiparassitarie e <strong>dei</strong> piani obbligatori<br />
di eradicazione attuati negli Stati<br />
membri, nel caso in cui un animale o<br />
un gruppo di animali sia sottoposto a<br />
più di 2 o massimo 3 cicli di trattamenti<br />
con medicinali veterinari allopatici ottenuti<br />
per sintesi chimica o antibiotici<br />
in un anno (o a più di 1 ciclo di trattamenti<br />
se la sua vita produttiva è inferiore<br />
a un anno), gli animali interessati<br />
o i prodotti da essi derivati non possono<br />
essere venduti come prodotti ottenuti<br />
conformemente alle disposizioni del<br />
presente regolamento. Tali animali devono<br />
essere sottoposti ai periodi di conversione<br />
previsti al capitolo del presente<br />
allegato, con <strong>il</strong> consenso dell'autorità<br />
o dell'organismo di controllo.<br />
Produzioni con metodo biodinamico<br />
Il metodo biodinamico non è in antitesi<br />
alle scelte dell'agricoltura biologica<br />
ma può essere considerato <strong>il</strong> culmine<br />
della piramide biologica.<br />
L'impresa agricola biodinamica ha sia<br />
<strong>il</strong> bestiame che attività di colture agricole,<br />
in un ciclo di trattamenti delle<br />
materie e dell'energia tutti interni all'azienda<br />
stessa.<br />
La differenza con gli altri metodi sta<br />
nel concetto di rivitalizzazione <strong>dei</strong> terreni.<br />
Specialmente in zootecnia <strong>il</strong> terreno<br />
ha un ruolo fondamentale non solo<br />
come area di pascolo in grado di fornire<br />
alimenti ma soprattutto come area<br />
capace di mantenere un adeguato stato<br />
di salute degli animali, evitare la diffusione<br />
di malattie parassitarie e contrastare<br />
la presenza di altri patogeni.<br />
Inoltre con la zootecnia biodinamica si<br />
recuperano razze e tipi genetici autoctoni<br />
contribuendo al recupero della<br />
biodiversità e al legame delle produzioni<br />
con <strong>il</strong> territorio.<br />
La zootecnia biodinamica si basa su<br />
produzioni locali, su ambiente e terreni<br />
salubri, fecondi e redditizi. Un impegno<br />
per consegnare al futuro la biodiversità<br />
ancora esistente e terreni che<br />
hanno beneficiato della rotazione di<br />
colture, del sovescio (la concimazione<br />
verde) e dell'ottimale coesistenza tra<br />
bestiame e colture ecosostenib<strong>il</strong>i.<br />
L'agricoltura e la zootecnia biodinamica<br />
si basano su metodi concepiti da<br />
Steiner (1861-1925). In Italia già nel<br />
1926, Alula Taibel Direttore della Stazione<br />
Sperimentale di Pollicoltura di<br />
Rovigo, pubblicava quelli che possono<br />
essere considerati, oggi, i fondamenti<br />
di una zootecnia biodinamica italiana<br />
per le piccole specie:<br />
La pollicoltura si svolga associata alla<br />
frutticoltura e alla produzione di foraggi<br />
e sia alternata parzialmente con colture<br />
di rinnovo e sussidiata dall'orticoltura...<br />
“......Ogni parchetto è seminato a erba<br />
medica e <strong>il</strong> numero di soggetti in esso<br />
contenuti è tale che, pur tenendo conto<br />
del consumo continuo di verdura da<br />
parte del pollame, <strong>il</strong> cotico non abbia<br />
mai ad esaurirsi non solo, ma si possa<br />
effettuare i regolari tagli annuali.<br />
... per la consociazione colla frutticoltura<br />
e per formazione di ombre, tanto<br />
necessarie nell'estate, devono essere<br />
piantati nei parchetti alberi da frutta,<br />
... , quali pali di sostegno per la rete metallica<br />
di confine, servono salici vivi, da<br />
cui si ricavano i vimini per la costruzione<br />
<strong>dei</strong> cesti d'imballaggio; infine per<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 4/2010 233
evitare la lotta <strong>dei</strong> galli fra parchetto e<br />
parchetto confinante, devono essere<br />
create, lungo i confini, fitte siepi di gelso.<br />
In tal modo ogni piccolo parchetto da<br />
l'idea della possib<strong>il</strong>ità della consociazione<br />
della pollicoltura con la praticoltura,<br />
frutticoltura, viminicoltura e bachicoltura...<br />
...Nella scelta delle razze vanno allevate<br />
le migliori razze nazionali che hanno<br />
<strong>il</strong> primato nella deposizione delle uova<br />
e sono rustiche e adatte all'ambiente<br />
delle nostre aie coloniche; in via subordinata<br />
si possono allevare razze estere<br />
da carne, le quali abbiano per altro caratteri<br />
morfologici tali che, incrociate<br />
volontariamente o casualmente con le<br />
nostre, non possono modificare radicalmente<br />
la forma o turbare l'armonia<br />
<strong>dei</strong> caratteri delle nostre razze "<br />
.... altre produzioni certificate<br />
Oltre ai vari marchi e sistemi di controllo<br />
presenti nel settore zootecnico<br />
le produzioni avicole possono usufruire<br />
di un loro sistema di “Identificazione<br />
e rintracciab<strong>il</strong>ità” stab<strong>il</strong>ito dal Reg.<br />
(CEE) n. 1538/91.<br />
Si tratta di una serie di norme che prevede,<br />
per le produzioni avicole, l'uso di<br />
idonei disciplinari di produzione che<br />
devono essere certificati. Il rispetto di<br />
queste regole consente l'applicazione<br />
di particolari diciture in etichetta.<br />
Il controllo sull'operato <strong>dei</strong> produttori<br />
e <strong>dei</strong> macelli sono svolti da organismi<br />
244<br />
BIODIVERSITÀ<br />
privati autorizzati e identificati ai sensi<br />
dell'Art. 53, legge 24 apr<strong>il</strong>e 1998 n.<br />
128.<br />
Le operazioni di controllo possono essere<br />
fatte anche da autorità regionali<br />
pubbliche designate.<br />
Gli organismi di controllo effettuano<br />
ispezioni per verificare l'osservanza<br />
delle disposizioni comunitarie e nazionali<br />
in materia e, in particolare, di<br />
quelle contenute nei disciplinari. I costi<br />
delle ispezioni è a carico <strong>dei</strong> soggetti<br />
controllati.<br />
Le ispezioni prevedono le seguenti<br />
frequenze minime:<br />
- per gli allevamenti almeno una<br />
volta per ciclo di produzione;<br />
- per l'incubatoio almeno una volta<br />
all'anno per ciascuna forma di allevamento;<br />
- per <strong>il</strong> mangimificio almeno una<br />
volta per ogni formulazione ut<strong>il</strong>izzata<br />
o comunque almeno una volta<br />
all'anno;<br />
- per <strong>il</strong> macello almeno quattro volte<br />
all'anno.<br />
Questo sistema di identificazione e<br />
rintracciab<strong>il</strong>ità delle produzioni avicole<br />
consente di apporre in etichetta diciture<br />
tali da valorizzare le produzioni<br />
aziendali. Questo tipo di diciture si dividono<br />
principalmente in tre tipi:<br />
- indicazioni relative alla razza;<br />
- indicazioni relative al metodo d'allevamento;<br />
- indicazioni relative al tipo di alimentazione<br />
ut<strong>il</strong>izzata;<br />
Per quanto riguarda la razza è possib<strong>il</strong>e<br />
indicare in etichetta che certe produzioni<br />
sono ottenute con “razze a<br />
lento accrescimento” differenziandosi<br />
così dalle produzioni convenzionali<br />
nelle quali non è possib<strong>il</strong>e indicare tale<br />
caratteristica. Solo in produzioni<br />
certificate e aderenti a questo sistema<br />
di controllo è possib<strong>il</strong>e infatti indicare<br />
<strong>il</strong> tipo di razza ut<strong>il</strong>izzata.<br />
Per quanto riguarda <strong>il</strong> metodo d'allevamento<br />
questo fa principalmente riferimento<br />
alla concentrazione degli<br />
animali e all'età di macellazione. In<br />
particolare, per quanto riguarda <strong>il</strong> me-<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 4/2010<br />
todo d'allevamento, possono essere<br />
ut<strong>il</strong>izzate, per esempio nel caso del tacchino,<br />
le seguenti diciture:<br />
- tacchino estensivo al coperto;<br />
- tacchino all'aperto;<br />
- tacchino rurale all'aperto;<br />
- tacchino rurale in libertà.<br />
Per quanto riguarda <strong>il</strong> tipo di alimentazione<br />
è possib<strong>il</strong>e fare riferimento al<br />
tipo di alimenti ut<strong>il</strong>izzati e porre in etichetta<br />
diciture tipo “oca ingrassata con<br />
avena”.
BIODIVERSITÀ<br />
Disciplinare Ifoam per produzioni zootecniche<br />
Le produzioni animali rappresentano una componente fondamentale<br />
nell’attività delle aziende agricole operanti secondo<br />
le norme del presente disciplinare.<br />
L'allevamento zootecnico con metodo biologico permette di<br />
ottenere produzioni salubri e certificate da immettere nel<br />
mercato secondo le norme del Reg. CEE 2092/91. E' inoltre<br />
possib<strong>il</strong>e ut<strong>il</strong>izzare <strong>dei</strong> disciplinari nazionali (IFOAM Accredited<br />
e degli Italian Organic Standards -IOS-) condivisi<br />
da tutti gli enti di certificazione italiani accreditati IFOAM<br />
(Italian ACBs), unica esperienza nel panorama mondiale. La<br />
certificazione IFOAM Accredited è particolarmente apprezzata<br />
e richiesta all'estero dalle reti distributive e commerciali.<br />
Questo metodo consente di valorizzare maggiormente le<br />
produzioni.<br />
Il sistema di allevamento regolamentato dai disciplinari<br />
Ifoam è basato sui rapporti di complementarietà tra terra,<br />
piante e animali. Le produzioni animali contribuiscono all’equ<strong>il</strong>ibrio<br />
<strong>dei</strong> sistemi di produzione agricola, attraverso l'impiego<br />
di risorse naturali rinnovab<strong>il</strong>i (<strong>dei</strong>ezioni zootecniche,<br />
colture di leguminose, colture foraggere), salvaguardando e<br />
migliorando la fert<strong>il</strong>ità del suolo a lungo termine e contribuendo<br />
allo sv<strong>il</strong>uppo di un’agricoltura sostenib<strong>il</strong>e. Le produzioni<br />
così ottenute sono caratterizzate dal rispetto delle necessità<br />
fisiologiche e comportamentali degli animali unitamente<br />
ad una alimentazione di qualità.<br />
La contaminazione OGM di un prodotto biologico, dovuta a<br />
circostanze indipendenti dalla volontà dell'operatore, comporta<br />
la modifica dello status biologico dell'azienda e/o del<br />
prodotto.<br />
L'operatore è tenuto a rispettare i seguenti principi bas<strong>il</strong>ari<br />
nei suoi rapporti di lavoro:<br />
1. tutti i lavoratori debbono avere pari opportunità in termini<br />
di orario, retribuzione, libertà di associazione sindacale<br />
e condizioni;<br />
2. le condizioni di lavoro non debbono arrecare danno fisico<br />
o psichico ai lavoratori;<br />
3. non ci debbono essere costrizioni di sorta verso i collaboratori;<br />
4. i minori debbono poter accedere a opportunità formative<br />
e scolastiche;<br />
5. le retribuzioni debbono essere contrattate con i collaboratori<br />
e non essere discriminatorie;<br />
6. ogni azienda deve sv<strong>il</strong>uppare una propria politica sociale<br />
che integri eventuali leggi nazionali o internazionali al riguardo;<br />
7. deve essere riconosciuto al produttore un prezzo equo;<br />
8. le produzioni basate sulla violazione <strong>dei</strong> diritti umani non<br />
possono essere certificate come da agricoltura biologica;<br />
9. gli alimenti da agricoltura biologica non possono essere<br />
prodotti usando lavori forzati o lavoro involontario.<br />
I PRODOTTI TRADIZIONALI AGROALIMENTARI REGIONALI<br />
1.362 Paste fresche e prodotti di panetteria, biscotteria, pasticceria, confetteria<br />
1.263 Prodotti vegetali allo stato naturale o trasformati<br />
748 Carni (e frattaglie) fresche e loro preparazione<br />
461 Formaggi<br />
154 Bevande analcoliche, dist<strong>il</strong>lati e liquori<br />
150 Prodotti di origine animale (miele, lattiero-caseari escluso burro)<br />
140 Preparazioni di pesci, crostacei e tecniche particolari di allevamento<br />
150 Piatti composti o prodotti della gastronomia<br />
46 Grassi (burro, margarina, oli)<br />
36 Condimenti<br />
4.511 TOTALE<br />
Fonte: Elaborazioni Coldiretti<br />
I PRODOTTI AGROALIMENTARI TRADIZIONALI PER REGIONE<br />
Toscana (463), Veneto (367), Lazio (367), Piemonte (365), Campania (333), Liguria (295), Calabria (272),<br />
Sic<strong>il</strong>ia (238), Em<strong>il</strong>ia-Romagna (233), Puglia (222), Lombardia (209), Sardegna (172), Molise (159), Friuli-<br />
Venezia Giulia (151), Marche (147), Abruzzo (143), Trento (109), Bolzano (92), Bas<strong>il</strong>icata (73), Umbria<br />
(70), Val d’Aosta (31)<br />
Fonte: Elaborazioni Coldiretti<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 4/2010 255
di Domenico Russo<br />
che l’<br />
Amministrazio-<br />
E’accaduto<br />
ne Provinciale<br />
di Vibo Valentia, IX Settore<br />
– Servizio Caccia e<br />
Pesca nelle acque interne<br />
ha emanato un avviso<br />
pubblico per la realizzazione<br />
del censimento della<br />
specie cinghiale sul territorio della<br />
provincia di Vibo Valentia previo corso<br />
di aggiornamento e formazione per<br />
operatore tecnico faunistico escludendo<br />
i <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> dal novero delle Categorie<br />
di professionisti ammessi alla<br />
partecipazione <strong>dei</strong> corsi e quindi al<br />
successivo affidamento di incarico<br />
professionale.<br />
Nell’avviso pubblico, con determinazione<br />
n. 55 del 14/06/2010, venivano<br />
266<br />
TUTELA<br />
I <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> sentinelle sul territorio<br />
infatti riservati n.10 posti<br />
agli agronomi, n.2 agrotecnici<br />
ed a n. 2 veterinari.<br />
Il <strong>Collegio</strong> Provinciale<br />
<strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> e <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong><br />
<strong>Agrari</strong> Laureati di<br />
Catanzaro, venuto a conoscenza<br />
di tale esclusione,<br />
assolutamente arbitraria<br />
ed incomprensib<strong>il</strong>e in quanto i<br />
<strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> si pongono, per la tematica<br />
in oggetto, professionalmente al<br />
pari di quelle accademiche citate, ha<br />
chiesto la modifica del bando di avviso<br />
pubblico nel senso che fossero compresi<br />
tra quelli indicati anche i professionisti<br />
appartenenti alla nostra Categoria<br />
che, tra l’altro, si pone, professionalmente<br />
al di sopra degli agrotecnici<br />
che, come dal confronto tra gli ordinamentiprofessionali<br />
delle<br />
rispettive categorie,<br />
questi ultimi<br />
hanno competenze<br />
ridotte<br />
rispetto a quelle<br />
<strong>dei</strong> periti agrari.<br />
Ritenendo di<br />
avere evidenziatocompiutamente<br />
l'errore<br />
commesso, abbiamo<br />
chiesto<br />
che fosse posto<br />
rimedio, con<br />
l'urgenza che <strong>il</strong><br />
caso richiede, a<br />
quanto è stato<br />
fatto, provvedendo<br />
a pubbli-<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 4/2010<br />
cizzare la rettifica mediante le stesse<br />
modalità.<br />
L’Amministrazione provinciale per <strong>il</strong><br />
tramite del Dirigente, Ing. Gianfranco<br />
Comito, con sensib<strong>il</strong>ità e grande<br />
senso della tempistica, ha assicurato<br />
che l’esclusione dal bando è stata determinata<br />
da una pura svista e non<br />
certo da una forma di discriminazione<br />
nei confronti della categoria, nel<br />
ritenere di dover allargare la partecipazione<br />
al suddetto corso di formazione<br />
ed aggiornamento per operatore<br />
tecnico faunistico anche alla figura<br />
professionale del perito agrario, ha<br />
determinato di:<br />
1) allargare la partecipazione al suddetto<br />
corso per operatore tecnico<br />
faunistico anche alla figura professionale<br />
di perito agrario;<br />
2) dare atto che le domande <strong>dei</strong> periti<br />
agrari concorreranno, insieme<br />
agli agrotecnici , ai due posti riservati<br />
nella determinazione precedente<br />
agli agrotecnici;<br />
3) procrastinare, solo per i <strong>Periti</strong><br />
<strong>Agrari</strong>, la data di scadenza dell'avviso<br />
pubblico sino al giorno<br />
30/07/2010 per consentire ai soli<br />
iscritti al <strong>Collegio</strong> <strong>dei</strong> periti agrari<br />
di poter produrre domanda.<br />
Il <strong>Collegio</strong> <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> e <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong><br />
<strong>Agrari</strong> Laureati di Catanzaro ritiene<br />
di aver dato pieno compimento al<br />
compito istituzionale che la legge gli<br />
assegna e, nell’esprimere apprezzamento<br />
per la celerità con la quale<br />
l’Amministrazione provinciale ha risposto<br />
alle sollecitazioni, assicura la<br />
continua attenzione nei confronti di<br />
atti che creano danno alla categoria.
Il Consiglio <strong>Nazionale</strong><br />
<strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> e <strong>dei</strong><br />
<strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> Laureati<br />
sta partecipando alla<br />
prima fase sperimentale<br />
di testing della nuova<br />
funzione di consultazione<br />
telematica delle planimetrie<br />
<strong>dei</strong> fabbricati, avviata<br />
i primi giorni di agosto 2010, potendo<br />
quindi valutare le nuove procedure e<br />
la nuova piattaforma p SISTER 2.<br />
È in questa fase sperimentale ma, do-<br />
PROFESSIONE<br />
SISTER 2 – Uno sguardo sulle nuove funzioni<br />
di Roberto Pierini<br />
po <strong>il</strong> test e le opportune calibrazioni<br />
ed a seguito dell’emanazione di uno<br />
specifico decreto dirigenziale dell’Agenzia<br />
del Territorio, verrà diffuso,<br />
sembrerebbe anche rapidamente, a<br />
tutti i liberi professionisti ab<strong>il</strong>itati alla<br />
presentazione di documenti catastali<br />
di aggiornamento del catasto fabbricati.<br />
Il servizio è la conclusione di una lunga<br />
attesa! Attesa che ha visto molteplici<br />
le sollecitazioni del CNPA perché<br />
la piattaforma SISTER si evolvesse<br />
con nuove funzioni, e bisogna dare<br />
atto al Direttore Centrale Ing. Franco<br />
Maggio della sua caparbietà nel cercare<br />
di portare a conclusione quanto<br />
aveva promesso.<br />
In un SISTER già rinnovato e più veloce<br />
e fluido nelle funzioni di consultazione<br />
e presentazione, la nuova funzione<br />
è di per se molto semplice e intuitiva<br />
in quanto riprende le modalità<br />
attualmente in uso allo sportello: la<br />
delega della proprietà ad accedere<br />
agli atti.<br />
Come anche ricordato nella procedura,<br />
sulla base delle norme che regolano<br />
telematiche<br />
<strong>il</strong> r<strong>il</strong>ascio di copia delle<br />
planimetrie delle unità<br />
immob<strong>il</strong>iare urbane, è<br />
stata prevista la realizzazione<br />
del nuovo servizio<br />
di visura planimetrica telematica<br />
per gli utenti<br />
ab<strong>il</strong>itati dall’Agenzia del<br />
Territorio alla presentazione<br />
telematica degli atti di aggiornamento<br />
catastali ed alla presentazione<br />
dell’adempimento unico. In particolare<br />
l’accesso al sistema telematico<br />
dell’Agenzia del Territorio (SISTER)<br />
per la consultazione delle planimetrie<br />
catastali sarà consentito ai soggetti<br />
ab<strong>il</strong>itati alla presentazione telematica<br />
degli atti tecnici di aggiornamento del<br />
catasto ed<strong>il</strong>izio urbano di cui all’art. 1,<br />
comma 374, della legge 30 dicembre<br />
2004, n. 311, ai notai, nonché ai segretari<br />
o delegati della pubblica amministrazione<br />
ab<strong>il</strong>itati all’ut<strong>il</strong>izzo delle<br />
procedure telematiche di cui all’art. 3bis<br />
del decreto legislativo 18 dicembre<br />
1997, n. 463.<br />
Come per l’accesso allo sportello, per<br />
la richiesta <strong>il</strong> soggetto dichiara, ai sensi<br />
e per gli effetti di cui agli articoli 38,<br />
47 e 76 del decreto del Presidente della<br />
Repubblica 28 dicembre 2000, n.<br />
445, di essere professionista incaricato,<br />
da parte di uno <strong>dei</strong> soggetti titolari<br />
di diritti reali sull’immob<strong>il</strong>e, o di essere<br />
pubblico ufficiale incaricato della<br />
stipula di atti concernenti l’immob<strong>il</strong>e<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 4/2010 277
ovvero di essere professionista incaricato<br />
dall’autorità giudiziaria.<br />
E quindi, acquisita la delega della parte,<br />
<strong>il</strong> tecnico nel form di richiesta telematica<br />
andrà ad indicare i dati del titolare<br />
di diritti sul bene in consultazione<br />
nonché i dati catastali. Il form<br />
così comp<strong>il</strong>ato, e scaricato in specifico<br />
formato di interscambio, andrà sottoposto<br />
a firma digitale del professioni-<br />
288<br />
PROFESSIONE<br />
sta, che se ne assume la consueta responsab<strong>il</strong>ità<br />
di autenticazione del<br />
committente, ed inviato a SISTER<br />
con <strong>il</strong> canale telematico di invio nuovo<br />
documento.<br />
La conservazione della delega o incarico<br />
in originale sarà a cura del professionista<br />
per almeno 5 anni.<br />
In pochi minuti la planimetria sarà resa<br />
disponib<strong>il</strong>e nella funzione di consultazione<br />
degli esiti.<br />
Sulla visura planimetrica telematica<br />
è stata aggiunta una<br />
“cornice” per dare l’esatta misura<br />
della dimensione della<br />
immagine rappresentata, come<br />
già previsto nel servizio di<br />
consultazione di mappa automatica.<br />
L’aggiunta della cornice<br />
garantisce che a partire<br />
dal formato di acquisizione<br />
della planimetria, comunque<br />
sia stato impostato <strong>il</strong> formato<br />
della richiesta, e in qualsiasi<br />
modo venga stampato <strong>il</strong> f<strong>il</strong>e<br />
.<strong>pdf</strong> (adattamento o non adattamento<br />
alla pagina) vengano<br />
garantite le misure dell’immagine<br />
originale.<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 4/2010<br />
Ma SISTER 2, porta già altre novità,<br />
in parte ancora sperimentali o in corso<br />
di collaudo, ad esempio l’invio delle<br />
monografie <strong>dei</strong> punti fiduciali oppure<br />
le gestioni delle richieste in esenzione,<br />
ecc.<br />
Ulteriori implementazioni si auspica<br />
saranno poi sv<strong>il</strong>uppate, anche per venire<br />
incontro alle richieste <strong>dei</strong> professionisti,<br />
ad esempio una più estesa gestione<br />
degli estratti di mappa in consultazione<br />
(per foglio, per fogli contigui,<br />
PF, …), oppure la possib<strong>il</strong>ità di<br />
scaricare gli elaborati planimetrici sia<br />
come grafici che in f<strong>il</strong>e dell’elenco immob<strong>il</strong>e,<br />
ecc. … fino agli invii delle volture<br />
e <strong>dei</strong> Docte.<br />
La nostra categoria è pronta per la valutazione<br />
e per la sperimentazione, come<br />
già avvenuto in particolare negli<br />
anni scorsi, ed anche se a volte non è<br />
possib<strong>il</strong>e produrre grandi modificazioni<br />
su certi aspetti software ogni tassello<br />
in più di collaborazione fra Ordini<br />
e Collegi ed Agenzia del Territorio<br />
è un passo in avanti nella reciproca<br />
soddisfazione per un migliore servizio<br />
verso la nostra committenza e per una<br />
attività professionale più serena.
Gli immob<strong>il</strong>i non censiti ma<br />
ndividuati attraverso la mappatura<br />
del territorio, dovranno<br />
essere denunciati e censiti<br />
dai proprietari. In caso contrario,<br />
procederà d’ufficio<br />
’Agenzia delle Entrate con<br />
’attribuzione di una rendita<br />
catastale dell’immob<strong>il</strong>e che<br />
sarà una rendita “presunta”.<br />
In attuazione della norma sui<br />
cosiddetti "immob<strong>il</strong>i fantasma" contenuta nella manovra<br />
correttiva (articolo 19, decreto legge 31 maggio<br />
2010 n.78) sono state date dall'Agenzia del territorio<br />
le prime indicazioni operative con la circolare n.2/2010.<br />
Inoltre, la gestione del "catasto integrato" rappresenta<br />
uno <strong>dei</strong> punti più qualificanti dell'accordo sottoscritto <strong>il</strong><br />
9 luglio scorso a Palazzo Chigi tra governo, province e<br />
comuni tanto che <strong>il</strong> contenuto dell'accordo è stato recepito<br />
nel testo dell'art.19 della manovra che risulta<br />
con l'approvazione, da parte del Senato del 15 luglio<br />
scorso, notevolmente modificato.<br />
L'Agenzia del territorio ha lanciato una apposita campagna<br />
di comunicazione che invita i titolari di immob<strong>il</strong>i<br />
a registrarli al catasto per evitare oneri e sanzioni a loro<br />
carico, in caso di omessa denuncia.<br />
PROFESSIONE<br />
Nella manovra è prevista l’istituzione dell’Anagrafe<br />
immob<strong>il</strong>iare integrata, con funzioni di razionalizzazione:<br />
individuerà la proprietà degli immob<strong>il</strong>i, riunendo<br />
tutte le banche dati esistenti. Secondo quanto prevede<br />
l’art. 19 del decreto-legge, l'accesso all'Anagrafe Immob<strong>il</strong>iare<br />
Integrata è gratuito per i Comuni sulla base<br />
di un sistema di regole tecnico-giuridiche emanate con<br />
uno o più decreti del Ministro dell’Economia e delle<br />
Finanze, previa intesa con la Conferenza Stato-città ed<br />
autonomie locali. Inoltre, secondo <strong>il</strong> comma 3 dello<br />
stesso articolo, con uno o più decreti di natura non regolamentare<br />
del Ministro dell'Economia e delle Finanze<br />
viene disciplinata l'introduzione della attestazione<br />
integrata ipotecario-catastale, prevedendone le modalità<br />
di erogazione, gli effetti, nonché la progressiva implementazione<br />
di ulteriori informazioni e servizi.<br />
La consultazione delle banche dati del catasto terreni,<br />
censuaria e cartografica, del catasto ed<strong>il</strong>izio urbano,<br />
nonché <strong>dei</strong> dati di superficie delle unità immob<strong>il</strong>iari urbane<br />
a destinazione ordinaria, è garantita ai Comuni<br />
su tutto <strong>il</strong> territorio nazionale, (fatta eccezione per le<br />
Province autonome di Trento e Bolzano) attraverso <strong>il</strong><br />
Sistema telematico, <strong>il</strong> Portale per i Comuni ed <strong>il</strong> Sistema<br />
di interscambio, gestiti dall'Agenzia del Territorio.<br />
Fonte: Agenzia del Territorio<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 4/2010 299
di Barbara Bravi<br />
In seguito all’iniziativa<br />
relativa alle<br />
opportunità<br />
ed adempimentinormativiprevisti<br />
dalla nuova<br />
normativa<br />
sull’Agriturismo,avvenuta<br />
<strong>il</strong> 7 giugno u.s., <strong>il</strong> <strong>Collegio</strong> di Firenze<br />
ha ritenuto opportuno fornire un<br />
altro spunto conoscitivo in merito ad<br />
una materia specialistica: - l’ampelografia,<br />
che si occupa di identificazione<br />
e descrizione delle varietà di vite.<br />
In Toscana, è risaputo che, la viticoltura<br />
rappresenta la maggiore specie vegetale<br />
coltivata, così come i vini prodotti<br />
vengono riconosciuti, anche a livello<br />
internazionale, quali prodotti<br />
d’eccellenza.<br />
Da un punto di vista, puramente tecnico,<br />
si è r<strong>il</strong>evato quanta poca importanza<br />
è stata rivolta alla capacità di riconoscimento<br />
<strong>dei</strong> vitigni in campo ed<br />
è per questo che, in seguito all’entrata<br />
in vigore <strong>dei</strong> controlli “erga omnes”, <strong>il</strong><br />
problema della poca conoscenza è<br />
emerso in maniera a volte vistosa, anche<br />
in considerazione del fatto che la<br />
Regione Toscana ha previsto, istituendo<br />
un elenco di “Vitigni per uva da vino<br />
idonei alla coltivazione in Toscana”,<br />
ben 80 vitigni a disposizione per<br />
la realizzazione di vigneti.<br />
Da qui, <strong>il</strong> pensiero del <strong>Collegio</strong> <strong>dei</strong><br />
<strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> e <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> Laureati<br />
della Provincia di Firenze, di organizzare<br />
un corso teorico-pratico, rivolto<br />
a tecnici che operano sia nel settore<br />
del controllo in campo sia che svolgo-<br />
300<br />
FORMAZIONE<br />
Formazione in Toscana<br />
no consulenza presso le<br />
aziende vitivinicole toscane,<br />
in considerazione del fatto<br />
che l’ampelografia è una<br />
materia complessa che necessita<br />
di un costante esercizio<br />
pratico, di passione e di<br />
capacità nel cogliere i più<br />
piccoli dettagli.<br />
Il corso è stato strutturato<br />
nel seguente modo e le lezioni,<br />
sia teoriche che pratiche,<br />
sono tenute dal Dr. Roberto<br />
Bandinelli, massimo esperto di<br />
ampelografia.<br />
1° lezione teorica <strong>il</strong> 15 luglio nella<br />
cornice dell’Istituto Tecnico <strong>Agrari</strong>o<br />
di Firenze;<br />
2° lezione pratica <strong>il</strong> 16 luglio presso<br />
la Fattoria di Pisignano nel Comune<br />
di San Casciano Val di Pesa<br />
(FI) dedicata al riconoscimento di<br />
vitigni a bacca rossa;<br />
3° lezione pratica <strong>il</strong> 9 settembre<br />
presso l’Azienda Agricola V<strong>il</strong>la<br />
Cerna nel Comune di San Gimignano<br />
(SI) dedicata al riconoscimento<br />
di vitigni a bacca bianca;<br />
4° lezione pratica <strong>il</strong> 16 settembre<br />
presso l’Azienda Agricola Antinori<br />
nel Comune di San Casciano<br />
Val di Pesa (FI) dedicata<br />
al riconoscimento di<br />
vitigni a bacca rossa nel<br />
periodo della vendemmia<br />
e degustazione di<br />
vini aziendali.<br />
Le prime due lezioni hanno<br />
visto i partecipanti interessati<br />
ed entusiasti, confermando<br />
quanto già percepito<br />
dalla Segreteria del <strong>Collegio</strong>,<br />
al momento delle iscri-<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 4/2010<br />
zioni; infatti <strong>il</strong> numero <strong>dei</strong> richiedenti<br />
l’iscrizione ha superato <strong>il</strong> numero<br />
massimo previsto.<br />
Per questo motivo <strong>il</strong> <strong>Collegio</strong> ha già<br />
previsto, per <strong>il</strong> 2011, nell’ambito della<br />
programmazione della formazione<br />
continua, <strong>il</strong> rinnovarsi dell’esperienza<br />
in corso, organizzando un ulteriore<br />
corso sull’ampelografia.<br />
Il corso abbraccerà un periodo di tempo<br />
più ampio, da apr<strong>il</strong>e a novembre,<br />
consentendo agli interessati di assistere<br />
a tutte le fasi fenologiche della vite<br />
con le consuete modifiche a partire<br />
dal germogliamento per arrivare al<br />
periodo in cui le foglie, post vendemmia,<br />
assumono le più svariate colorazioni.
Incontro dibattito Museo Civ<strong>il</strong>tà contadina e<br />
progettazione area verde pertinente<br />
– Cortona (Arezzo) –<br />
In data 10-06-2010 a Cortona presso<br />
<strong>il</strong> museo della Civ<strong>il</strong>tà contadina posto<br />
in località Fratticciola si è svolto<br />
un interessante incontro dibattito<br />
sulle prospettive presenti e future<br />
dello stesso museo. Nell’ambito dell’incontro<br />
sono state presentate tre<br />
proposte di progettazione per l’adiacente<br />
area verde. All’incontro<br />
hanno partecipato le autorità locali,<br />
<strong>il</strong> Sindaco Dott.Andrea Vignini,<br />
l’Assessore provinciale alla cultura<br />
D.ssa Rita Mezzetti Panozzi, <strong>il</strong> Presidente<br />
dell’Associazione "Amici del<br />
Vegni” Prof. Santiccioli Gianfranco, <strong>il</strong><br />
Presidente Associazione “<strong>il</strong> Carro”<br />
Dott. Albano Ricci, oltre al Dirigente<br />
scolastico ISIS A.Vegni Ing.Fortunato<br />
Nardelli e i rappresentanti <strong>dei</strong> Collegi<br />
Provinciali <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> e <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong><br />
<strong>Agrari</strong> Laureati di Arezzo e Siena,<br />
che hanno contribuito alla realizzazione<br />
della manifestazione.<br />
L’incontro molto sentito a livello locale<br />
ha radunato più di 200 persone, oltre<br />
la presenza di molti professori, addetti<br />
del vicino Istituto Statale di<br />
Istruzione Superiore “A.Vegni” e di<br />
alcuni colleghi periti agrari. Ha aperto<br />
i lavori <strong>il</strong> Dott.De Corso Enrico moderatore<br />
ed ex alunno dell’ISIS<br />
I rappresentanti <strong>dei</strong> Collegi <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> e <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong><br />
Laureati di Arezzo e Siena, con a destra l’Assessore provinciale<br />
CONFERENZE<br />
- Il Sindaco di Cortona (A.Vignini) e <strong>il</strong> Presidente Associazione<br />
“Amici del Vegni (Prof. Santiccioli)-<br />
“A.Vegni”, introducendo <strong>il</strong> significato<br />
dell’incontro e <strong>il</strong> programma di svolgimento<br />
della serata. Poi ha preso la<br />
parola <strong>il</strong> Dott.Ricci Presidente dell’Associazione<br />
“<strong>il</strong> Carro” che gestisce<br />
<strong>il</strong> museo ed ha ringraziato e salutato<br />
tutti i presenti oltre le autorità intervenute.<br />
Nell’intervento ha posto in<br />
evidenza, l’importanza di un museo<br />
della civ<strong>il</strong>tà contadina, per non dimenticare<br />
con <strong>il</strong> passare del tempo le<br />
antiche tradizioni contadine e le modalità<br />
di ut<strong>il</strong>izzo di strumenti rudimentali<br />
ma di notevole importanza<br />
per le lavorazioni agricole dell’epoca,<br />
presenti all’interno del museo. In seguito<br />
ha preso la parola l’Assessore<br />
provinciale ed a seguire <strong>il</strong> Sindaco di<br />
Cortona ed hanno ribadito anch’essi,<br />
come <strong>il</strong> nostro territorio provinciale<br />
ha chiaramente<br />
avuto origine da<br />
una civ<strong>il</strong>tà marcatamente<br />
rurale.<br />
Poi <strong>il</strong> moderatore<br />
ha dato spazio ai<br />
rappresentanti <strong>dei</strong><br />
collegi <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong><br />
<strong>Agrari</strong> che hanno<br />
evidenziato la vo-<br />
cazione agricola<br />
del territorio della<br />
Valdichiana aretina e senese e <strong>il</strong><br />
rapporto di collaborazione che avviene<br />
gia da alcuni anni, tra l’ISIS<br />
“A.Vegni” e i collegi di Arezzo e<br />
Siena, in particolare <strong>il</strong> Perito Panichi<br />
ha messo in risalto come i ragazzi<br />
del quinto corso dell’ISIS<br />
hanno dovuto “abbandonare” la<br />
mentalità scolastica e calarsi in una<br />
realtà più “professionale”, onde<br />
permettere la realizzazione delle<br />
proprie proposte di progettazione.<br />
Hanno chiuso <strong>il</strong> dibattito <strong>il</strong> Dirigente<br />
scolastico Ing.Nardelli a seguire <strong>il</strong><br />
Prof. Santiccioli.<br />
Nel finale come da programma hanno<br />
preso la parola <strong>il</strong> Prof. Tremori Graziano<br />
e <strong>il</strong> collega Prof.Bruni Pasquale<br />
ed hanno introdotto e presentato le 3<br />
proposte progettuali dell’area verde<br />
pertinente <strong>il</strong> museo di Fratticciola. A<br />
seguire i ragazzi del quinto corso<br />
sez.A hanno descritto in maniera precisa<br />
oltre che dettagliata, i rispettivi<br />
progetti svolti in tre gruppi.<br />
A conclusione della manifestazione si<br />
è discusso della differenza di realizzazione<br />
<strong>dei</strong> 3 progetti, coinvolgendo le<br />
persone intervenute; <strong>il</strong> buffet finale a<br />
base di dolci tipici ha chiuso in bellezza<br />
la piacevole serata.<br />
-La numerosa platea degli intervenuti alla serata-<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 4/2010 31
Si è concluso<br />
a Catania <strong>il</strong><br />
corso di aggiornamento<br />
per la formazione<br />
di eccellenzaorganizzato<br />
dai<br />
Collegi <strong>dei</strong><br />
<strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong><br />
e <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong><br />
<strong>Agrari</strong> Laureati delle provincie di Catania<br />
– Palermo – Ragusa e Siracusa,<br />
sotto <strong>il</strong> patrocinio della Direzione Regionale<br />
per la Sic<strong>il</strong>ia dell'Agenzia del<br />
Territorio – Direttore l'Ing. Marco<br />
Selleri e la Direzione Provinciale dell'Agenzia<br />
del Territorio di Catania<br />
nella persona dell'Ing. Sebastiano<br />
Rampulla, quale Direttore del corso.<br />
Alla consegna degli attestati di partecipazione,<br />
oltre all’Ing. Marco Selleri<br />
e l’Ing. Rampulla, erano presenti Andrea<br />
Bottaro, Presidente del <strong>Collegio</strong><br />
<strong>Nazionale</strong> <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> e <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong><br />
<strong>Agrari</strong> Laureati e l'On. Nino D'Asero<br />
- Vice Presidente della Commissione<br />
II - B<strong>il</strong>ancio e Programmazione<br />
della Regione Sic<strong>il</strong>ia.<br />
Nello svolgimento del corso di aggiornamento<br />
le tematiche trattate durante<br />
le lezioni sono state <strong>il</strong> "Docfa 4 ed <strong>il</strong><br />
Pregeo 11", le lezioni – per 16 ore<br />
d’aula - sono state tenute dai Funzionari<br />
dell'Agenzia del Territorio di Catania<br />
che hanno trattato i seguenti<br />
moduli:<br />
- Geom. Pietro Aiello – "Il catasto<br />
<strong>dei</strong> fabbricati";<br />
- Geom. Francesco Cic<strong>il</strong>lini – "Il catasto<br />
terreni";<br />
- Ing. Tarcisio Castorina – "L'alta<br />
valenza fiscale";<br />
322<br />
FORMAZIONE<br />
La formazione continua e l'aggiornamento del<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o per l'eccellenza nella libera professione in Sic<strong>il</strong>ia<br />
Di Francesco Intrisano<br />
- Ing. Fausto Gueli – "Osservatorio<br />
del mercato<br />
immob<strong>il</strong>iare";<br />
- Dr. S<strong>il</strong>vio Di Bella –<br />
"Contenzioso".<br />
Ai <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> partecipanti<br />
al corso, provenienti dalle<br />
quattro provincie organizzatrici<br />
in ragione di 11 da<br />
Catania, 5 da Palermo, 7 da<br />
Ragusa e 3 da Siracusa, è<br />
stato consegnato un regolare<br />
attestato ed attribuiti n.<br />
10 crediti formativi. Ulteriori 10 crediti<br />
formativi verranno assegnati a tutti<br />
coloro che integreranno <strong>il</strong> corso con<br />
un tirocinio, realizzato in convenzione<br />
con l'Agenzia del Territorio da realizzarsi<br />
presso gli Uffici della Agenzia<br />
stessa nella loro provincia di residenza.<br />
Ogni “tirocinante” sarà affidato ad<br />
un funzionario dell'Agenzia che svolgerà<br />
l'attività di Tutor.<br />
Il contenuto del corso è stato poi arricchito<br />
ed ampliato dalla relazione<br />
avente per oggetto “La determinazione<br />
della rendita catastale per gli immob<strong>il</strong>i<br />
a destinazione speciale e particolare<br />
“ che, in vista delle nuove tipologie<br />
di investimenti ha destato particolare<br />
interesse.<br />
Il Presidente Intrisano ha<br />
presentato l’iniziativa ricordando<br />
che a Catania iniziative<br />
come questa sono ricorrenti<br />
e che i quattro Collegi<br />
provinciali promotori hanno<br />
manifestato la volontà di<br />
mantenere elevato <strong>il</strong> ritmo<br />
organizzativo di iniziative<br />
come questa che vuole rispondere<br />
a quanto richiesto<br />
da Consiglio <strong>Nazionale</strong> <strong>dei</strong><br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 4/2010<br />
Organizzatori ed Ospiti<br />
<strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> e <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> Laureati.<br />
Dopo avere ringraziato i rappresentanti<br />
dell’Agenzia del Territorio per la<br />
collaborazione e sensib<strong>il</strong>ità dimostrata<br />
ha ricordato che quella odierna è l’occasione<br />
per presentare anche la nuova<br />
sede del <strong>Collegio</strong> provinciale di<br />
Catania che è stato organizzato negli<br />
spazi interni proprio per consentire,<br />
nel salone delle conferenze, lo svolgimento<br />
di corsi di aggiornamento, conferenze<br />
e quant’altro potesse occorrere<br />
di ampio spazio a disposizione. La<br />
nuova sede è stata ristrutturata in modo<br />
da consentire <strong>il</strong> massimo della fruib<strong>il</strong>ità<br />
da parte degli iscritti per gli<br />
eventi che potranno essere organizza-<br />
-Rampulla, Selleri, Bottaro, D'Asero, Intrisano-
ti e promossi dai Collegi della Sic<strong>il</strong>ia.<br />
Ha preso la parola <strong>il</strong> Presidente Bottaro<br />
che, dopo aver portato i saluti del<br />
Consiglio <strong>Nazionale</strong>, ha puntualizzato<br />
di come siano opportune e necessarie<br />
le iniziative come la presente che rispondono<br />
pianamente a quanto contenuto<br />
nel Regolamento per la formazione<br />
di eccellenza approvato dal<br />
Consiglio <strong>Nazionale</strong>.<br />
Ha ripercorso anche la strada della<br />
collaborazione, sempre attiva tra <strong>il</strong><br />
CNPA e la Direzione Generale dell’Agenzia<br />
del Territorio che, nella persona<br />
dell’Ing. Marco Selleri, ha sempre<br />
risposto positivamente alle istanze<br />
della Categoria. Qui in Sic<strong>il</strong>ia la collaborazione<br />
ha avuto inizio con l’incontro<br />
realizzato a Palermo <strong>il</strong> 15 gennaio<br />
2010 ove, nell’occasione, parlando sul<br />
tema <strong>dei</strong> fabbricati nascosti si è iniziato<br />
un percorso virtuoso che ha legato<br />
l’Agenzia del Territorio, Direzione<br />
Regionale, ed i Collegi <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong><br />
<strong>Agrari</strong> della Sic<strong>il</strong>ia alla collaborazione<br />
reciproca sia nel campo della formazione<br />
che della organizzazione del<br />
lavoro.<br />
L’Ing. Selleri ha ribadito l’impegno al-<br />
FORMAZIONE<br />
la collaborazione ribadendo che l’Agenzia<br />
punta molto alla formazione<br />
continua <strong>dei</strong> tecnici che operano nel<br />
campo catastale. Ha molto apprezzato<br />
sia <strong>il</strong> primo incontro di Palermo che<br />
quello di Catania perché in ambedue<br />
traspare la volontà della Categoria <strong>dei</strong><br />
<strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> di essere operativa. Ritiene<br />
indispensab<strong>il</strong>e, per affrontare insieme<br />
<strong>il</strong> futuro fatto di momenti di alta<br />
tecnologia, continuare in questi momenti<br />
di sinergia che creano le condizioni<br />
per essere più preparati, e quindi<br />
con meno problemi, ad affrontare l’informatizzazione<br />
che continua nell’aggiornamento<br />
costante <strong>dei</strong> sistemi Pregeo<br />
e Docfa.<br />
Ricordando i molti incontri, anche individuali,<br />
avuti con i Responsab<strong>il</strong>i <strong>dei</strong><br />
Collegi Provinciali <strong>dei</strong> periti <strong>Agrari</strong>,<br />
assicura la massima attenzione e continuità<br />
nella organizzazione di altre<br />
iniziative.<br />
L’Ing. Rampulla, nella sua veste di Direttore<br />
del corso tenutosi, nel ribadire<br />
l’importanza di queste iniziative ha<br />
espresso la massima soddisfazione per<br />
i momenti di reciproca stima venutisi a<br />
creare tra i partecipanti al Corso ed i<br />
Docenti-Funzionari dell’Agenzia del<br />
Territorio di Catasto. Comunica che <strong>il</strong><br />
corso continuerà con la frequenza <strong>dei</strong><br />
partecipanti, assistiti da tutors, ad uno<br />
stage di 10 ore da svolgersi presso gli<br />
uffici e che si augura che a questo abbiano<br />
seguito altre iniziative analoghe.<br />
L’Onle Nino D’Asero ripercorre le<br />
tappe della sua vicinanza alla Categoria<br />
che considera pragmatica ed a contatto<br />
con la realtà del territorio. La<br />
frequentazione delle campagne, l’attività<br />
legata alla produzione <strong>dei</strong> bene di<br />
consumo, l’essere così vicini alla natura<br />
hanno sempre destato in lui, di professione<br />
commercialista, una invidiab<strong>il</strong>e<br />
rappresentazione bucolica ed<br />
esprime soddisfazione nell’aver percepito<br />
<strong>il</strong> legame esistente tra professionisti<br />
e Pubblica Amministrazione,<br />
esempio di sinergia dalla quale non<br />
può che emergere soddisfazione e,<br />
consapevole <strong>dei</strong> benefici che possono<br />
derivare da altre iniziative come questa,<br />
auspica sprona i Presidenti <strong>dei</strong><br />
Collegi a proseguire sulla strada intrapresa.<br />
Al termine degli interventi sono stati<br />
consegnati gli attestati di partecipazione<br />
è seguito un informale dialogo<br />
sullo svolgimento del corso ed hanno<br />
preso la parola alcuni partecipanti che<br />
hanno ribadito la sua ut<strong>il</strong>ità per la<br />
professione e la capacità didattica e<br />
competenza <strong>dei</strong> Docenti.<br />
Il <strong>Collegio</strong> di Catania ha approfittato<br />
della occasione per presentare la nuova<br />
sede che è stata strutturata in modo<br />
da poter consentire, grazie ad una sala<br />
conferenze da 60 posti, lo svolgersi di<br />
altri corsi di formazione.<br />
Consegna degli attestati<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 4/2010 333
di Giovanni de Luca<br />
Organizzato dai<br />
Collegi <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong><br />
<strong>Agrari</strong> e <strong>dei</strong><br />
<strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong><br />
Laureati delle<br />
provincie di<br />
Ascoli Piceno e<br />
Teramo, con <strong>il</strong><br />
patrocinio del<br />
<strong>Collegio</strong> <strong>Nazionale</strong><br />
<strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> e <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong><br />
<strong>Agrari</strong> Laureati, della Fondazione <strong>Periti</strong><br />
<strong>Agrari</strong> e dell’Università di Teramo<br />
– Facoltà di <strong>Agrari</strong>a, si è svolto <strong>il</strong> 26 –<br />
luglio – 2010, nella sede della Facoltà<br />
di <strong>Agrari</strong>a Mosciano S.A. (TE), l’incontro<br />
di aggiornamento professionale<br />
“La certificazione energetica <strong>dei</strong><br />
fabbricati”.<br />
Alla giornata di studio hanno partecipato<br />
i periti agrari<br />
iscritti ai Collegi<br />
Provinciali delle regioni<br />
Abruzzo, Marche<br />
e Molise oltre<br />
ad una numerosa<br />
rappresentanza di<br />
geometri iscritti al<br />
<strong>Collegio</strong> <strong>dei</strong> Geometri<br />
della provincia<br />
di Teramo.<br />
Il presidente del<br />
C.P.P.A. di Teramo,<br />
Per.Agr. Giovanni<br />
De Luca, ha aperto i<br />
lavori; dopo i saluti<br />
ha ringraziato i componenti<br />
<strong>dei</strong> Collegi<br />
<strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> delle<br />
tre Regioni limitrofe<br />
per l’impegno<br />
profuso verso i propri<br />
iscritti nel divul-<br />
344<br />
FORMAZIONE<br />
Certificazione energetica <strong>dei</strong> fabbricati<br />
Orsini, Bottaro, De Luca, Mastrocola<br />
gare e promuovere la partecipazione<br />
all’evento. Ha ribadito quanto siano<br />
importanti <strong>il</strong> coinvolgimento e la collaborazione<br />
fra Collegi di aree omogenee,<br />
come quella del medio Adriatico,<br />
per portare avanti la tematica<br />
dell’aggiornamento professionale<br />
continuo degli iscritti. Nel ringraziare<br />
tutti coloro che hanno contribuito all’organizzazione<br />
dell’incontro, ha annunciato<br />
che è sua intenzione e del<br />
collega Per.Agr. Pietro Ciabattoni,<br />
presidente del <strong>Collegio</strong> di Ascoli Piceno,<br />
di infittire, in un prossimo futuro, <strong>il</strong><br />
numero degli eventi di formazione e<br />
coinvolgere sempre di più tutti i Collegi<br />
delle regioni Abruzzo, Marche e<br />
Molise nella loro organizzazione per<br />
trattare i nuovi argomenti che interessano<br />
la Categoria. A conclusione del<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 4/2010<br />
suo intervento<br />
ha rivolto un caloroso<br />
saluto ai<br />
cugini Geometri<br />
con l’augurio<br />
che presto diventi<br />
operativo<br />
<strong>il</strong> nuovo Albo<br />
CO.GE.PA.PI.<br />
che vedrà insieme<br />
i Geometri, <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> e <strong>Periti</strong><br />
Industriali.<br />
Il presidente del C.P.P.A. di Ascoli Piceno,Per.Agr.<br />
Pietro Ciabattoni, ha<br />
sottolineato che l’organizzazione dell’incontro<br />
e l’argomento trattato dà<br />
una risposta alle esigenze di molti<br />
iscritti e la partecipazione così motivata<br />
e numerosa ne è la conferma.<br />
Il presidente del C.N.P.A., Per.Agr.
Andrea Bottaro, dopo i saluti ed <strong>il</strong><br />
compiacimento per la presenza di tanti<br />
periti agrari ha ribadito che l’aggiornamento<br />
professionale per un libero<br />
professionista non è solo un obbligo<br />
ma ha una fondamentale importanza<br />
se vuole rimanere al passo con i<br />
tempi e fornire alla committenza una<br />
professionalità sempre aggornata.<br />
Il Preside della Facoltà di <strong>Agrari</strong>a –<br />
Università di Teramo, Prof. Dino Mastrocola,<br />
ha precisato che la Facoltà di<br />
<strong>Agrari</strong>a di Teramo sin dalla sua istituzione<br />
ha operato ed intende continuare<br />
ad operare in stretto rapporto con <strong>il</strong><br />
territorio e con tutti gli organismi ed<br />
istituzioni che ivi svolgono le loro attività<br />
professionali ed è pronta ad ospi-<br />
FORMAZIONE<br />
tare e patrocinare<br />
tutte le iniziative valide<br />
che questi intraprenderanno.<br />
Presente all’incontro<br />
<strong>il</strong> Geom. Maurizio<br />
Sacripante, presidente<br />
del <strong>Collegio</strong> <strong>dei</strong><br />
Geometri e <strong>dei</strong> Geometri<br />
Laureati della<br />
provincia di Teramo,<br />
<strong>il</strong> quale ha ringraziato<br />
per aver consentito<br />
che molti <strong>dei</strong> loro<br />
iscritti partecipassero Flacco<br />
a questo incontro ed ha manifestato la<br />
volontà di organizzare, in futuro, iniziative<br />
comuni.<br />
Presenti, inoltre, all’evento <strong>il</strong> presidente<br />
della Fondazione <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong>,Per.Agr.<br />
Mauro Finiguerra ed <strong>il</strong> segretario<br />
del C.N.P.A.,Per.Agr. Domenico<br />
Di Biase.<br />
Il primo intervento programmato è<br />
stato espletato dalla D.ssa Iris Flacco,<br />
dirigente Serv. Politica Energetica –<br />
Regione Abruzzo, la quale ha richiamato<br />
l’attenzione <strong>dei</strong> presenti sull’im-<br />
portanza che la Regione<br />
Abruzzo sta riservando<br />
alle energie rinnovab<strong>il</strong>i<br />
ed al risparmio<br />
energetico ed ha<br />
invitato la categoria<br />
<strong>dei</strong> periti agrari ad una<br />
fattiva collaborazione<br />
nella programmazione<br />
e nella gestione degli<br />
interventi che si stanno<br />
predisponendo in<br />
materia.<br />
I lavori di tutta la giornata<br />
sono stati trasmessi<br />
in diretta e-learning dalla Soc.<br />
Beta formazione srl che, dopo la divulgazione<br />
della notizia tramite internet,<br />
in concorso con <strong>il</strong> CNPA e la Fondazione<br />
<strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> ha voluto testare<br />
la presenza <strong>dei</strong> naviganti in internet<br />
che sono stati sempre presenti durante<br />
tutta lo svolgersi della relazione.<br />
Otto ore di presenza davanti al monitor,<br />
certificata da un sistema di controllo<br />
attivo tramite richieste di input,<br />
hanno sancito la validità del sistema.<br />
Con <strong>il</strong> secondo intervento della mat-<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 4/2010 355
tina del 26 – luglio- 2010 si è entrati<br />
nello specifico argomento della giornata<br />
di studio, <strong>il</strong> Per.Agr. Angelo Or-<br />
sini, relatore principale, ha iniziato la<br />
trattazione della complessa materia<br />
con una prima parte introduttiva e generale<br />
in cui si è parlato di leggi e<br />
norme vigenti, nonché di tipologie costruttive,<br />
materiali, impiantistica, etc.<br />
La prima sessione di studio si è conclusa<br />
con la comp<strong>il</strong>azione di un questionario,<br />
incluso nella cartella <strong>dei</strong> lavori,<br />
necessario per la predisposizione<br />
dell’elaborato tecnico.<br />
Nel pomeriggio, dopo la pausa e <strong>il</strong><br />
buffet, la ripresa <strong>dei</strong> lavori è stata incentrata<br />
sulla concreta comp<strong>il</strong>azione<br />
di un reale certificato energetico da<br />
redigere.<br />
Nel dettaglio <strong>il</strong> Relatore Orsini ha <strong>il</strong>lustrato<br />
alla platea :<br />
366<br />
FORMAZIONE<br />
- la figura del tecnico certificatore e<br />
responsab<strong>il</strong>ità <strong>dei</strong> tecnici;<br />
- inquadramento legislativo e normativa<br />
tecnica (con consegna a<br />
tutti i partecipanti della idonea<br />
documentazione);<br />
- strumenti normativi di intervento<br />
(agevolazioni fiscali);<br />
- linee Guida della certificazione<br />
energetica<br />
- <strong>il</strong> certificato energetico;<br />
- b<strong>il</strong>ancio energetico del sistema<br />
edificio-impianto termico (analisi<br />
<strong>dei</strong> punti di dispersione, dati “variab<strong>il</strong>i”<br />
di perdita energetica dall’<br />
edificio, prestazioni energetiche<br />
dell'edifico – fattori influenzanti;<br />
- indicatori di prestazione energetica<br />
degli edifici, procedure di<br />
certificazione;<br />
- prestazioni energetiche <strong>dei</strong> componenti<br />
dell’involucro;<br />
- fabbisogno : specifico di energia<br />
primaria ( EPH);<br />
• energetico specifico dell'involucro<br />
per la climatizzazione invernale<br />
(EH);<br />
• energetico specifico dell'involucro<br />
per la climatizzazione estiva (EC);<br />
• energetico Specifico Totale per usi<br />
termici, riscaldamento e acqua calda<br />
(EPT);<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 4/2010<br />
• energetico per la produzione di<br />
acqua calda sanitaria (EPW);<br />
- contributo energetico specifico da<br />
fonti Rinnovab<strong>il</strong>i (EFER);<br />
- classificazione di un edificio secondo<br />
degli indici prestazionali<br />
che tengono in considerazione l’<br />
efficienza dell'impianto di riscaldamento,<br />
la produzione di acqua<br />
calda sanitaria, la climatizzazione<br />
estiva, l‘ ut<strong>il</strong>izzo di fonti rinnovab<strong>il</strong>i;<br />
- soluzioni progettuali e costruttive<br />
per <strong>il</strong> miglioramento dell’efficienza<br />
dell’involucro (interventi migliorativi<br />
del sistema “edificio-impianto);<br />
- efficienza energetica e soluzioni<br />
progettuali e costruttive degli impianti;<br />
- sicurezza: ruoli e responsab<strong>il</strong>ità <strong>dei</strong><br />
tecnici;<br />
- organismi nazionali e comunitari<br />
autorizzati alla predisposizione di<br />
norme tecniche ( l'UNI -ente nazionale<br />
di unificazione e <strong>il</strong> CEN -<br />
comitato europeo di normazione);<br />
- cenni sul Software esistente.<br />
Al termine, udite le richieste <strong>dei</strong> partecipanti,<br />
gli organizzatori hanno annunciato<br />
iniziative nuove e di approfondimento.
Viste le richieste<br />
pervenute per<br />
sapere lo status<br />
<strong>dei</strong> “sospesi per<br />
morosità” si fa<br />
chiarezza in merito<br />
all'emissione<br />
<strong>dei</strong> ruoli esattoriali<br />
a carico degli<br />
iscritti che si<br />
trovano in questa condizione, con specifico<br />
riferimento alle quote di competenza degli<br />
anni successivi a quelli in cui è stato deliberato<br />
<strong>il</strong> provvedimento di sospensione, che<br />
di seguito si pronuncia :<br />
1) La soluzione alla questione emerge dalla<br />
disciplina dettata dalla normativa professionale<br />
(Legge 434/1968 e DPR<br />
731/1972).<br />
L'art. 12 della legge 434/1968, fissando le attribuzioni<br />
del Consiglio del <strong>Collegio</strong> Provinciale,<br />
prevede, alla lettera m), che esso<br />
"sospende dall'albo o dall'elenco speciale,<br />
osservate in quanto applicab<strong>il</strong>i le disposizioni<br />
relative al procedimento disciplinare,<br />
l'iscritto che non adempie al pagamento<br />
<strong>dei</strong> contributi dovuti al Consiglio del <strong>Collegio</strong><br />
e al <strong>Collegio</strong> <strong>Nazionale</strong>".<br />
L'art. 34 della stessa legge reca nella rubrica<br />
"Cancellazione dall'albo e dall'elenco<br />
speciale. Sospensione per morosità" mostrando,<br />
con tale dizione, di avere riguardo<br />
a due distinte fattispecie.<br />
E difatti, i primi due commi dell'articolo<br />
prevedono i casi di cancellazione dall'albo o<br />
dall'elenco speciale da considerare tassativi.<br />
Il terzo comma disciplina invece la "sospensione<br />
per morosità" disponendo che<br />
"L'iscritto nell'albo o nell'elenco speciale<br />
che, per oltre dodici mesi non adempia al<br />
pagamento <strong>dei</strong> contributi dovuti può, (a<br />
norma dell'art.12 lettera m),essere sospeso<br />
dall'albo o dall'elenco speciale".<br />
Il quarto comma prevede che " La sospen-<br />
NEWS<br />
Situazione <strong>dei</strong> “morosi”<br />
sione per morosità non è soggetta a limiti<br />
di durata ed è revocata con provvedimento<br />
del Presidente del Consiglio del <strong>Collegio</strong><br />
quando l'iscritto dimostra di aver corrisposto<br />
integralmente i contributi dovuti".<br />
Dalle disposizioni appena viste emerge con<br />
assoluta chiarezza che <strong>il</strong> provvedimento di<br />
sospensione per morosità non incide sulla<br />
posizione di iscritto di chi ne è colpito; <strong>il</strong> sospeso<br />
per morosità resta iscritto (all'albo o<br />
all'elenco speciale) e, in quanto iscritto, è<br />
obbligato al pagamento del contributo che<br />
via via matura anche successivamente all'adozione<br />
del provvedimento di sospensione.<br />
Discende da ciò, che colui che è fatto oggetto<br />
di provvedimento di sospensione resta<br />
obbligato, durante la sospensione, a pagare<br />
i contributi e lo stato di sospensione<br />
cesserà, con la revoca del provvedimento,<br />
solo con <strong>il</strong> pagamento <strong>dei</strong> contributi maturati<br />
e dovuti fino al momento del pagamento<br />
stesso.<br />
1.1) Ciò posto, a riprova della fondatezza<br />
di quanto ora affermato m<strong>il</strong>ita la stessa<br />
normativa professionale.<br />
Si consideri che l'articolo 2 del DPR<br />
731/1972 legittima a partecipare all'assemblea<br />
per le operazioni elettorali "gli iscritti<br />
nell'albo, esclusi i sospesi dall'esercizio della<br />
professione"; dunque, proprio <strong>il</strong> fatto<br />
che si sia dovuta prevedere espressamente<br />
tale esclusione dimostra che i "sospesi dall'esercizio<br />
della professione" ( e si noti la<br />
dizione esatta qui usata) sono e restano<br />
"iscritti" i quali, senza tale previsione<br />
espressa di esclusione, avrebbero avuto titolo<br />
a partecipare. (Si può peraltro incidentalmente<br />
notare che tale esclusione presenta<br />
dubbi di legittimità essendo stata prevista<br />
dal DPR 731/972, che è un regolamento<br />
di esecuzione della legge 434/68 e<br />
non da tale legge - E si veda l'articolo 19).<br />
In altri termini, si può affermare che la sospensione<br />
in parola conserva l'iscrizione e<br />
quanto ad essa si connette e che le limitazioni<br />
e/o preclusioni di diritti inerenti all'iscrizione<br />
derivano da previsioni apposite di<br />
natura tassativa.<br />
Una di tali previsioni è quella, già vista, che<br />
preclude la partecipazione alle assemblee<br />
elettorali; altra previsione, propria di molte<br />
professioni, è quella che si rinviene in talune<br />
normative previdenziali che collegano<br />
le prestazioni al requisito dell'esercizio effettivo<br />
dell'attività professionale e non alla<br />
mera iscrizione all'albo.<br />
1.2) Dal fatto, visto sub 1), che i periti agrari<br />
sospesi per morosità sono iscritti (all'albo<br />
o all'elenco speciale) deriva la conseguenza<br />
che per essi devono essere emessi i ruoli<br />
che costituiscono <strong>il</strong> mezzo di riscossione <strong>dei</strong><br />
contributi a norma dell'art.63 della legge<br />
434/1968.<br />
L'emissione di tali ruoli in capo ai sospesi<br />
per morosità costituisce atto dovuto da<br />
parte <strong>dei</strong> Collegi.<br />
Occorre in proposito precisare che, a fronte<br />
di morosità degli iscritti, <strong>il</strong> provvedimento<br />
di sospensione è solo atto facoltativo per<br />
<strong>il</strong> <strong>Collegio</strong> (l'iscritto moroso "..può...essere<br />
sospeso", art. 12, cit.) mentre costituisce per<br />
esso un obbligo cogente la riscossione <strong>dei</strong><br />
contributi dovuti dagli iscritti tra i quali rientrano,<br />
come è ormai chiaro, anche i sospesi<br />
per morosità.<br />
Va poi considerato la sospensione per morosità<br />
in atto non impedisce al <strong>Collegio</strong> di<br />
intraprendere ogni azione esecutiva idonea<br />
alla realizzazione coattiva ed effettiva del<br />
credito per contributi, mediante <strong>il</strong> titolo costituito<br />
dalla cartella esattoriale resa esecutiva<br />
o mediante altro titolo (decreto ingiuntivo).<br />
Per converso, l'adozione di provvedimento<br />
di sospensione e la successiva desistenza<br />
dalla pretesa di esazione <strong>dei</strong> contributi nella<br />
forma prevista dall'art. 63 della legge<br />
434/68 costituirebbero comportamenti non<br />
consoni.<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 4/2010 377
Il Nucleo AntifrodiCarabinieri<br />
di Parma<br />
n ell’ambito<br />
<strong>dei</strong> controlli<br />
volti alla tutela<br />
<strong>dei</strong> “marchi<br />
di qualità” e<br />
del “Made in<br />
Italy” ha scoperto<br />
una ingente<br />
frode<br />
posta in essere<br />
da una ditta di<br />
lavorazione di<br />
concentrato di pomodoro della provincia<br />
di Reggio Em<strong>il</strong>ia. Dalle attività<br />
dispiegate dal citato Nucleo è emerso<br />
che la ditta ha messo in commercio<br />
bustine di doppio concentrato di pomodoro<br />
destinate all’esportazione a<br />
Paesi esteri etichettandole come prodotte<br />
in Italia, mentre in realtà è<br />
emerso trattarsi di una miscela di doppio<br />
concentrato di pomodoro con prevalenza<br />
di quello proveniente dalla<br />
388<br />
TRASPARENZE ALIMENTARI<br />
Comando Carabinieri Politiche Agricole e Alimentari<br />
Nucleo Antifrodi Carabinieri PARMA<br />
43121 - PARMA – Strada Garibaldi nr. 20 - Tel. 0521.508841 - Fax 0521.533802<br />
COMUNICATO STAMPA<br />
- Sequestrate complessivamente 220.000 buste di doppio concentrato di pomodoro cinese;<br />
- Denunciato, alla locale procura, <strong>il</strong> titolare di una ditta della provincia di Reggio Em<strong>il</strong>ia per<br />
frode nell’esercizio del commercio;<br />
- Accertati 350.000 kg di prodotto italiano “tagliato al 65%” con pomodoro cinese.<br />
Cina. Tutti gli accertamenti condotti<br />
sulla rintracciab<strong>il</strong>ità hanno<br />
consentito di scoprire che <strong>il</strong> titolare<br />
della ditta consapevolmente<br />
“miscelava” doppio concentrato<br />
di pomodoro proveniente<br />
dalle province di Parma e Reggio<br />
Em<strong>il</strong>ia, con quello di origine<br />
cinese. Infatti, tra la documentazione,<br />
è stato individuato un ordine<br />
di acquisto di un carico di<br />
fusti di doppio concentrato di<br />
pomodoro proveniente dalla<br />
Repubblica Popolare<br />
Cinese e<br />
sbarcato nel porto di La<br />
Spezia. Il controllo della<br />
ditta ha consentito di<br />
risalire a tutte le lavorazioni<br />
compiute dopo<br />
l’acquisto di doppio<br />
concentrato di pomodoro<br />
proveniente dalla<br />
Repubblica Popolare<br />
Cinese, avvenuto nell’autunno<br />
2009.<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 4/2010<br />
Tale produzione, confezionata in bustine<br />
monodose, è stata venduta sia direttamente<br />
ad una ditta in Germania,<br />
sia ad altre ditte italiane che assemblavano<br />
un “kit” completo per spaghetti<br />
composto, oltre che dalle confezioni<br />
di concentrato di pomodoro,<br />
anche da una busta di formaggio grattugiato<br />
e da una confezione di spaghetti.<br />
Il tutto a sua volta destinato a<br />
Paesi esteri, prevalentemente in Germania.<br />
I sequestri operati sono avvenuti<br />
presso due di queste ditte “as-<br />
Il Nucleo Antifrodi Carabinieri, dipende dal Comando Carabinieri Politiche Agricole e Alimentari ed posto alle dipendenze funzionali<br />
del Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali (attualmente On. Giancarlo Galan) per esercitare i poteri ispettivi<br />
devoluti a quel Dicastero e svolge controlli straordinari sulla erogazione e percepimento di aiuti comunitari nel settore agroalimentare<br />
e della pesca ed acquacoltura, sulle operazioni di ritiro e vendita di prodotti agroalimentari, ivi compresi gli aiuti a Paesi in via di<br />
sv<strong>il</strong>uppo e indigenti. Esercita, inoltre, controlli specifici sulla regolare applicazione di regolamenti comunitari.
semblatrici” <strong>dei</strong> “KIT”, una in provincia<br />
di Cremona e l’altra in provincia di<br />
Cuneo. Tuttavia è emerso che tali produzioni<br />
sono state acquistate anche da<br />
una ditta della provincia di Bolzano<br />
che svolgeva analoghe produzioni, che<br />
non ne era però più in possesso del<br />
prodotto.<br />
Nel momento in cui sono emerse tali<br />
risultanze (dalle ispezioni iniziate a<br />
marzo/apr<strong>il</strong>e 2010) sono state immediatamente<br />
poste sotto sequestro tutte<br />
le produzioni sospette e svolte ispezioni<br />
su tutti gli acquirenti. Tuttavia,<br />
molte di esse erano già state vendute<br />
ed avevano raggiunto i consumatori<br />
finali.<br />
L’art. 515 c.p. (Frode nell’esercizio del<br />
commercio) recita: “Chiunque, nell'esercizio<br />
di un'attività commerciale, ovvero<br />
in uno spaccio aperto al pubblico,<br />
consegna all'acquirente una cosa<br />
mob<strong>il</strong>e per un'altra, ovvero una cosa<br />
mob<strong>il</strong>e, per origine, provenienza, qualità<br />
o quantità, diversa da quella dichiarata<br />
o pattuita, è punito, qualora <strong>il</strong><br />
fatto non costituisca un più grave delitto,<br />
con la reclusione fino a due anni o<br />
con la multa fino a euro 2.065. Se si<br />
tratta di oggetti preziosi, la pena è della<br />
reclusione fino a tre anni o della multa<br />
non inferiore a euro 103”. In questo<br />
TRASPARENZE ALIMENTARI<br />
caso l’indagato ha posto in commercio<br />
prodotto diverso per origine a<br />
quello dichiarato, in quanto ha dichiarato<br />
in etichetta essere stato prodotto<br />
in Italia, quando in realtà dagli accertamenti<br />
è emerso provenire anche<br />
dalla Cina.<br />
In aggiunta, durante le fasi del controllo,<br />
presso la stessa ditta, sono stati<br />
inoltre sottoposti a sequestro amministrativo<br />
ai sensi dell’art. 13 della legge<br />
689/81 in violazione all’art. 18 del Regolamento<br />
Comunitario n. 178 del<br />
2002 (carenza della rintracciab<strong>il</strong>ità)<br />
ulteriori kg. 48.000 circa di prodotto<br />
corrispondenti a 423.000 circa confezioni<br />
contenenti verosim<strong>il</strong>mente doppio<br />
concentrato di pomodoro recanti<br />
diciture in lingua tedesca. Tale sequestro<br />
si era reso necessario poiché dal<br />
controllo della documentazione inerente<br />
la tracciab<strong>il</strong>ità non era stato possib<strong>il</strong>e,<br />
per quelle produzioni, eseguire<br />
<strong>il</strong> reale riscontro tra la materia prima<br />
in entrata ed <strong>il</strong> prodotto finito.<br />
A seguito di analisi ed accertamenti<br />
svolti dalla locale Asl, volti anche alla<br />
verifica di eventuali pericoli per la salute<br />
e che hanno avuto esito negativo,<br />
tali produzioni sono state dissequestrate<br />
a cura del Sindaco competente.<br />
Le difficoltà di far emergere frodi di<br />
questo tipo è particolarmente elevata.<br />
E’ estremamente complesso riuscire<br />
ad evidenziare e poter contestare con<br />
validi elementi situazioni come queste.<br />
Molte fonti indicano questo fenomeno<br />
in forte espansione così come le<br />
importazioni dall’estero di prodotti a<br />
base di pomodoro provenienti dalla<br />
Repubblica Popolare Cinese che una<br />
volta giunte in Italia vengono vendute<br />
come produzioni italiane.<br />
Alla luce di ciò si informa che è attivo<br />
un numero verde nazionale cui rispondono<br />
m<strong>il</strong>itari del Comando Carabinieri<br />
Politiche Agricole e Alimentari<br />
che tutti i cittadini (consumatori,<br />
produttori, trasformatori) possono<br />
contattare gratuitamente per segnalare<br />
eventuali frodi. A questo numero<br />
rispondono m<strong>il</strong>itari specializzati del<br />
Reparto che, oltre a raccogliere le segnalazioni<br />
ed indirizzarle ai Nuclei<br />
competenti, forniscono ut<strong>il</strong>i suggerimenti<br />
sia ai consumatori sia agli operatori<br />
economici che richiedono consigli<br />
per i loro prodotti.<br />
Le azioni poste in essere dal Comando<br />
Carabinieri Politiche Agricole e Alimentari<br />
con i Nuclei Antifrodi Carabinieri,<br />
deputato sia alla verifica del<br />
corretto percepimento di aiuti nel<br />
comparto agroalimentare, sia al controllo<br />
sui prodotti agroalimentari a<br />
marchio di qualità.<br />
Il Reparto, svolgendo controlli straordinari,<br />
si occupa pertanto della lotta<br />
alla criminalità nel settore agroalimentare.<br />
Per mettere in atto questa<br />
azione di contrasto, i m<strong>il</strong>itari “seguono”<br />
e controllano <strong>il</strong> prodotto dall’inizio<br />
alla fine del suo processo produttivo,<br />
recandosi anche nei campi o negli<br />
allevamenti.<br />
Al riguardo viene svolta una attenta e<br />
mirata analisi <strong>dei</strong> settori produttivi<br />
con precise valutazioni degli operatori<br />
da sottoporre a controllo basata su<br />
specifici indici di rischio.<br />
Il monitoraggio <strong>dei</strong> settori, nonché<br />
delle piattaforme di commercializzazione,<br />
permettono di mantenere costantemente<br />
in osservazione i prodotti<br />
in vendita ed intervenire alla prima<br />
anomalia r<strong>il</strong>evata.<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 4/2010 399
400<br />
<strong>Collegio</strong> di<br />
Ascoli<br />
Piceno<br />
A seguito delle elezioni avvenute nel<br />
giorno 24 Giugno 2010 <strong>il</strong> nuovo Consiglio<br />
del <strong>Collegio</strong> risulta così composto:<br />
Consiglio del <strong>Collegio</strong><br />
Presidente Pietro Ciabattoni<br />
VicePresidente Quinto Fioravanti<br />
Segretario Giustina Norcini Pala<br />
Tesoriere Antonio Poli<br />
Consigliere Pietro Mariotti<br />
Consigliere Carlo Ciabattoni<br />
Consigliere Alberto Maranci<br />
<strong>Collegio</strong> <strong>dei</strong> Revisori <strong>dei</strong> Conti<br />
Presidente Piero Marini<br />
Membro Eff. Abramo D’Angelo<br />
Membro Eff. Gianluigi Agostini<br />
Membro Supp. Paolo Mannocchi<br />
<strong>Collegio</strong> di<br />
Cremona<br />
A seguito delle elezioni avvenute nel<br />
giorno 24 Giugno 2010 <strong>il</strong> nuovo Consiglio<br />
del <strong>Collegio</strong> risulta così composto:<br />
Consiglio del <strong>Collegio</strong><br />
Presidente Amedeo Ardigò<br />
VicePresidente Gianfranco Rancati<br />
Segretario Ettore Amadio<br />
Tesoriere Anita Pedrabissi<br />
Consigliere Francesco Bordi<br />
Consigliere Costante Galli<br />
Consigliere Ruggero Marcarini<br />
<strong>Collegio</strong> <strong>dei</strong> Revisori <strong>dei</strong> Conti<br />
Presidente Alberto Galli<br />
Membro Eff. Francesco Ginestri<br />
Membro Eff. Luciano Migliorati<br />
Membro Supp. Emma Dolfini<br />
VITA DEI COLLEGI<br />
<strong>Collegio</strong> di<br />
Caltanissetta<br />
A seguito delle elezioni avvenute nel<br />
giorno 2 Luglio 2010 <strong>il</strong> nuovo Consiglio<br />
del <strong>Collegio</strong> risulta così composto:<br />
Consiglio del <strong>Collegio</strong><br />
Presidente Michele Riggi<br />
VicePresidente Mauro Ignazio<br />
Segretario Giuseppe Sic<strong>il</strong>iano<br />
Tesoriere Gioacchino Manlio<br />
Petrantoni<br />
Consigliere Giuseppe Michele Fonti<br />
<strong>Collegio</strong> <strong>dei</strong> Revisori <strong>dei</strong> Conti<br />
Presidente Mario Amico Liborio<br />
Membro Eff. Lucio Giannavola<br />
Membro Eff. Mario Giovanni Montana<br />
Membro Supp. Angelo Candura<br />
✧ VITERBOLIVE<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 4/2010<br />
<strong>Collegio</strong> di<br />
Grosseto<br />
A seguito delle elezioni avvenute nel<br />
giorno 8 Luglio 2010 <strong>il</strong> nuovo Consiglio<br />
del <strong>Collegio</strong> risulta così composto:<br />
Consiglio del <strong>Collegio</strong><br />
Presidente Giuseppina Pino<br />
VicePresidente Claudio Capitani<br />
Segretario Mirko Cinelli<br />
Tesoriere Valentina Berni<br />
Consigliere Piero Corridori<br />
Consigliere Stefano Pacini<br />
Consigliere F<strong>il</strong>ippo Pucci<br />
<strong>Collegio</strong> <strong>dei</strong> Revisori <strong>dei</strong> Conti<br />
Presidente Francesco Giorgi<br />
Membro Eff. Daniele Bruni<br />
Membro Eff. Marco Volpi<br />
Membro Supp. Enrico Volpi<br />
0.07.2010 - Prezzo del latte: <strong>il</strong> Lazio è la prima regione itaana<br />
a raggiungere un accordo<br />
l latte alla stalla sarà pagato 38 centesimi al litro più 0,05<br />
t/lt come riconoscimento per la qualità.<br />
Questo <strong>il</strong> risultato dell'accordo raggiunto nella mattinata<br />
di oggi tra gli allevatori e <strong>il</strong> mondo dell'industria. «Un traguardo importante<strong>»</strong>, dichiara<br />
l'Assessore alle Politiche Agricole Angela Birindelli, «perché contempla<br />
un riconoscimento all'impegno degli allevatori che lavorano per offrire ai consumatori<br />
un'eccellenza e testimonia la volontà del settore industriale di sostenere <strong>il</strong><br />
processo di innalzamento del livello qualitativo del prodotto<strong>»</strong>.<br />
«Il settore lattiero costituisce una fonte importante per l'economia agricola del<br />
Lazio<strong>»</strong>, prosegue l'Assessore, «per questo la Regione si è resa disponib<strong>il</strong>e ad un finanziamento<br />
di 2, 2 m<strong>il</strong>ioni di euro per sostenere la f<strong>il</strong>iera. Rimarrà, poi, aperto un<br />
tavolo tecnico finalizzato ad individuare gli interventi più opportuni per <strong>il</strong> miglioramento<br />
del prodotto e la sua competitività sui mercati<strong>»</strong>.<br />
Tra i presenti, anche Paolo Perinelli, Presidente di Confagricoltura Lazio, <strong>il</strong> quale<br />
condivide l'entusiasmo generale sul raggiungimento dell'accordo «Perché offre<br />
la possib<strong>il</strong>ità di far ripartire un pezzo dell'agricoltura regionale<strong>»</strong>. E proprio da<br />
Confagricoltura arriva l'impegno per favorire una riduzione <strong>dei</strong> costi di produzione;<br />
già presentata all'Assessorato la bozza di un progetto orientato in questa direzione.<br />
Grande soddisfazione è stata espressa dal Presidente della Regione Renata<br />
Polverini che, ribadendo l'importanza e la volontà di garantire un prodotto di<br />
qualità, sottolinea: «Il Lazio è la prima regione italiana ad aver raggiunto un accordo<br />
sul prezzo del latte<strong>»</strong>.<br />
Guarda <strong>il</strong> video su ItaliaTube
. Agrigento<br />
Via Alcide De Gasperi 127/D<br />
92019 Sciacca (AG) - Tel. 0925/905090<br />
Pres. Domenico Terlizzese<br />
. Alessandria<br />
Via Marengo 27<br />
. Ancona<br />
. Ascoli<br />
15121 Alessandria (AL) - Tel. 0131/52793<br />
Pres. Massim<strong>il</strong>iano Ricci<br />
Via del Consorzio 21<br />
60015 Falconara Mar.ma (AN) - Tel.<br />
071/9188973<br />
Pres. Carlo Zoppi<br />
Piceno<br />
Via delle Zeppelle 192<br />
63100 Ascoli Piceno (AP) - Tel. 0736/41829<br />
Pres. Pietro Ciabattoni . L’Aqu<strong>il</strong>a<br />
Via Colle Pretara 68<br />
67100 L’Aqu<strong>il</strong>a (AQ) - Tel. 0862/317931<br />
Pres. Elli Ciampa . Arezzo<br />
Piazza Guido Monaco 5<br />
52100 Arezzo (AR) - Tel. 0575/21307<br />
Pres. Giuliano Giuliarini . Asti<br />
Via Carducci 50/A<br />
14100 Asti (AT) - Tel.0141/353857<br />
Pres. Angelo Dezzani<br />
. Avellino<br />
. Bari<br />
Via L. Iannacchini 38<br />
83100 Avellino (AV) - Tel. 0825/26377<br />
Pres. Celestino Nardone<br />
. Bergamo<br />
Via Zelasco 1<br />
Via Annibale Di Francia 13<br />
70125 Bari (BA) - Tel. 080/5428141<br />
Pres. Antonio Memeo<br />
. Belluno<br />
24122 Bergamo (BG) - tel. 035/238727<br />
Pres. Francesco Possenti<br />
Viale Fantuzzi 17 c/o Coldiretti<br />
32100 Belluno (BI) - Tel. 0437/949640<br />
Pres. Manlio Nicola . Benevento<br />
Viale Melluso 80<br />
82100 Benevento (BN) - tel. 0824/317017<br />
Pres. Cristiano Fontanarosa<br />
. Bologna<br />
. Brindisi<br />
Viale F<strong>il</strong>opanti 4/c<br />
40126 Bologna (BO) - Tel. 051/252978<br />
Pres. Luca Natalini<br />
Via N. Sansone 16 - C.P. 321<br />
72017 Ostuni (BR) - Tel. 0831/305566<br />
Pres. Rocco Cucci . Brescia<br />
Via Marsala 17<br />
25100 Brescia (BS) - Tel. 030/296424<br />
Pres. Sergio Caprioli<br />
.Bolzano<br />
Via Del Monte 18<br />
39040 Ora (BZ) - Tel. 0471/811260<br />
Pres. Christian Vorhauser<br />
. Cagliari<br />
Via Mestre 8<br />
. Caltanissetta<br />
09124 Cagliari (CA) - Tel. 070/300304<br />
Pres. Marco Fanunza<br />
Via Monsignor Guttadauria 2 - C.P. 25<br />
93100 Caltanissetta (CL) - Tel. 0934/585810<br />
Pres. Michele Riggi . Campobasso<br />
Via D’amato 15<br />
86100 Campobasso (CB) - Tel. 0874/66248<br />
Pres. Giacomo Picone<br />
. Caserta<br />
. Catania<br />
Piazza Roma 79<br />
81016 Piedim. Matese (CE)<br />
Tel. 0823/913594<br />
Pres. Domenico Di Baia<br />
Via Grotte Bianche 150<br />
95129 Catania (CA) - Tel. 095/436393<br />
Pres. Francesco Intrisano<br />
. Catanzaro<br />
Via Italo Paparazzo 5/A<br />
88100 Catanzaro (CZ) - Tel. 0961/754488<br />
Pres. Domenico Russo<br />
. Chieti<br />
. Como<br />
Via Colle Comune 1 - c/o ITAS<br />
6620 Scerni (CH) - Tel. 0873/914513<br />
Pres. Nicola D’Ortona<br />
. Cosenza<br />
Via E. Capizzano 56<br />
Piazzale Carmelata 9<br />
22100 Como (CO) - Tel. 031/526019<br />
Pres. Salvatore Raso<br />
87100 Cosenza (CS) - Tel. 0984/392175<br />
Pres. Rocco Carricato . Cremona<br />
Via Palestro 66<br />
26100 Cremona (CR) - Tel. 0372/535411<br />
Pres. Amedeo Ardigò . Cuneo<br />
Via Alfieri 10<br />
. Enna<br />
12038 Savigliano (CN) - Tel. 0172/713087<br />
Pres. Giuseppe Serra<br />
Corso Umberto 109<br />
94019 Leonforte (EN) - Tel. 0935/956078<br />
Pres. Francesco Ferragosto . Ferrara<br />
Via Conca 85<br />
44123 Ferrara (FE) - Tel. 0532/204637<br />
Pres. M<strong>il</strong>va Sacchetti . Firenze<br />
Via Bezzecca 2<br />
50122 Firenze (FI) - Tel. 055/2340202<br />
Pres. Pierfrancesco Cavicchioni . Foggia<br />
Via Piave 41<br />
71100 Foggia (FG) - tel. 0881/723401<br />
Pres. Antonio Dell’ Aqu<strong>il</strong>a . Forlì / Cesena<br />
Corso Repubblica 93<br />
47100 Forlì-Cesena (FC) - Tel. 0543/33137<br />
Pres. Gianluca Bagnara<br />
. Frosinone<br />
Via S. Nicola 1<br />
. Grosseto<br />
. Imperia<br />
03041 Alvito (FR) - tel. 0776/344231<br />
Pres. Domenico Cistrone<br />
Via Aurelia Nord 8<br />
58100 Grosseto (GR) - Tel. 0564/23107<br />
Pres. Giuseppina Pino<br />
Corso Garibaldi 13<br />
18100 Imperia (IM) - Tel. 0183/651525<br />
Pres. Elio Diversi . Latina<br />
Via M. Sic<strong>il</strong>iano<br />
04010 Borgo Piave (LT) - Tel. 0773/416017<br />
Pres. Maria Grazia Passarelli<br />
. Lecce<br />
Via Capitano Ritucci 41<br />
73100 Lecce (LE) - Tel. 0832/346996<br />
Pres. Massimo De Nitto . Livorno<br />
Via Mogadiscio 20/B<br />
. Lucca<br />
Viale A. Diaz 28<br />
57012 Castiglioncello (LI) - Tel. 0586/752403<br />
Pres. Paolo Giomi<br />
. Macerata<br />
. Mantova<br />
55100 Lucca (LU) - Tel. 0583/957027<br />
Pres. Stefano Belgrano<br />
C. Da Lornano 7/A<br />
62100 Macerata (MC) - Tel. 0733/235335<br />
Pres. Gianni Calamante<br />
Viale Risorgimento 27/B<br />
46100 Mantova (MN) - Tel. 0376/329701<br />
Pres. Isaia Rossi . Massa<br />
Via Fermi 19<br />
54100 Massa (MS) - Tel. 0585/45848<br />
Pres. Mirella Tongiani<br />
. Matera<br />
Piazza Matteotti 7<br />
75100 Matera (MT) - Tel. 0835/334901<br />
Pres. Emanuele Genchi<br />
. Messina<br />
Via Romagnosi 7<br />
98100 Messina (ME) - Tel. 0941/785382<br />
Pres. Salvatore Tripoli<br />
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. Modena<br />
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20122 M<strong>il</strong>ano (MI) - Tel. 02/58305333<br />
Pres. Alessandro Gnocchi<br />
. Napoli<br />
Via Argine 1085<br />
Via Elia Rainusso 144 - 4° piano<br />
41124 Modena (MO) - Tel. 059/828846<br />
Pres. Claudio Losi<br />
. Novara<br />
80147 Napoli (NA) - Tel.081/5770190<br />
Pres. Biagio Scognamiglio<br />
Corso Risorgimento 405<br />
28070 Novara Vignale - (NO) Tel.0321/56178<br />
Pres. Fabrizio Gaboardi . Nuoro<br />
Via Lamarmora 2<br />
08100 Nuoro (NU) - Tel. 0784/232547<br />
Pres. Peppino Piquereddu . Padova<br />
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. Palermo<br />
35123 Padova (PD) - Tel.049/661808<br />
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Via Pindemonte 17<br />
90014 Casteldaccia (PA) - Tel. 091/942562<br />
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43011 Busseto (PR) - Tel. 0524/97012<br />
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. Pesaro<br />
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27058 Voghera (PV) - tel. 0383/369776<br />
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29100 Piacenza (PC) - Tel. 0523/338910<br />
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Borgo XX Giugno 74<br />
06121 Perugia (PG) - Tel. 075/35675<br />
Pres. Massimo Moncelli<br />
. Pescara<br />
Via del Circuito 71<br />
Via Domenico Mazza 9<br />
61100 Pesaro (PS) - Tel. 0721/30154<br />
Pres. Stefano Bartolucci<br />
65134 Pescara (PE) - Tel. 085/294117<br />
Pres. Pasqualino Lupone . Pisa<br />
Via De Chirico 11<br />
. Pistoia<br />
. Potenza<br />
56037 Peccioli (PI) - Tel. 0564/411877<br />
Pres. Giulia Parri<br />
Via Fiorentina 21 - C.P. 73<br />
51017 Pescia (PT) - Tel. 0572/478321<br />
Pres. Leonardo Guido<br />
Via Cardinale De Luca 56<br />
85024 Lavello (PZ) - Tel. 0972/81389<br />
Pres. Mauro Finiguerra . Ragusa<br />
Via Archimede 183<br />
97100 Ragusa (RG) - Tel. 0932/624649<br />
Pres. Corrado Balloni<br />
. Ravenna<br />
. Reggio<br />
Via Dante 1<br />
. Reggio<br />
. Rieti<br />
Via Antica Zecca 6<br />
48100 Ravenna (RA) - Tel. 0544/38086<br />
Pres. Alessandro Genovesi<br />
Calabria<br />
89015 Palmi (RC) - Tel. 0966/23552<br />
Pres. Beniamino Denisi<br />
Em<strong>il</strong>ia<br />
Via Martiri di Cervarolo74/10<br />
42122 Reggio Em<strong>il</strong>ia (RE) - Tel. 0522/554231<br />
Pres. Corrado Fantuzzi<br />
Viale Em<strong>il</strong>io Maraini 85<br />
02100 Rieti (RI) - Tel. 0746/203083<br />
Pres. Angelo Caffarelli<br />
. Rimini<br />
Via Secchiano 1<br />
47900 Rimini (RN) - Tel. 0541/775357<br />
Pres. Giovanni Nucci . Roma<br />
Via Cerveteri 18 int. 6<br />
00183 Roma (RM) - Tel. 06/70454739<br />
Pres. Vincenzo Santoro . Rovigo<br />
Via S<strong>il</strong>vestri 41<br />
45100 Rovigo (RO) - Tel. 0425/699154<br />
Pres. Gianfranco Rezzadore . Salerno<br />
Via Luigi Guercio 197<br />
84134 Salerno (SA) - Tel. 089/251488<br />
Pres. Antonio Landi . Sassari<br />
Via Mazzini 6<br />
07100 Sassari (SS) - Tel. 079/236750<br />
Pres. Giannetto Arru Bartoli<br />
. Savona<br />
. Siena<br />
. Siracusa<br />
Via Del Nuovo Ospedale 8 - Reg. Bagnoli<br />
17031 Savona Albenga (SV)<br />
Tel. 0182/554268<br />
Pres. Antonio Talarico<br />
Strada Massetana Romana 54<br />
53100 Siena (SI) - Tel. 0577/271834<br />
Pres. Raffaello Biagiotti<br />
Vicolo a Viale Tica 19<br />
96100 Siracusa (SR) - Tel. 0931/441037<br />
Pres. Francesco Altamore . Sondrio<br />
Via A. Moro 26/A<br />
23100 Sondrio (SO) - Tel. 0342/511229<br />
Pres. Rosario Alessi<br />
. Taranto<br />
. Teramo<br />
. Torino<br />
Via Pisanelli 44 - C.P. 185<br />
74100 Taranto (TA) - Tel. 099/4527447<br />
Pres. Pasquale Mariano Carmignano<br />
Via C. Battisti 5<br />
64100 Teramo (TE) - Tel. 0861/282124<br />
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Via Vaccari 16<br />
Via Massena 13 bis<br />
10137 Torino (TO) - Tel. 011/547505<br />
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. Trento<br />
91025 Marsala (TP) - Tel. 0923/713008<br />
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