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Poste Italiane S.p.A. - Spedizioni in Abb. Post. - D.L. 335/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1 DCB Roma<br />

Riforma delle<br />

Professioni<br />

Globalizzazione<br />

PEC - informazione<br />

<strong>il</strong> perito<br />

agrario<br />

Disciplinari e<br />

produzione a marchio<br />

I <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong><br />

sentinelle sul territorio<br />

Formazione :<br />

avanti tutta<br />

Luglio - Agosto 2010<br />

Anno LVII 4<br />

Rivista del <strong>Collegio</strong><br />

<strong>Nazionale</strong> <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong><br />

e <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> Laureati


2<br />

5<br />

8<br />

10<br />

14<br />

26<br />

EDITORIALE<br />

di Andrea Bottaro<br />

FUTURO DELLA PROFESSIONE<br />

Iniziativa di Co.Ge.Pa.Pi.<br />

di Paolo Vigato<br />

DIRETTORE RESPONSABILE: Andrea Bottaro<br />

DIRETTORE DI REDAZIONE: Piero Pecciarini<br />

HANNO COLLABORATO:<br />

Andrea Bottaro, Maurizio Arduin,<br />

Barbara Bravi, Giovanni De Luca,<br />

Domenico Di Biase, Francesco Intrisano,<br />

Piero Pecciarini, Roberto Pierini, Domenico<br />

Russo, Gaia Pugliesi, Paolo Vigato<br />

EDITRICE: <strong>Collegio</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong><br />

e <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> Laureati<br />

Via Principe Amedeo 23 - 00185 Roma<br />

Tel. 06/4819801 - Fax. 06/4882150<br />

<strong>il</strong> perito agrario<br />

GLOBALIZZAZIONE<br />

Produttori indifesi, consumatori frag<strong>il</strong>i<br />

nella dinamica <strong>dei</strong> mercati globalizzati<br />

di Piero Pecciarini<br />

INFORMAZIONE<br />

Riunione <strong>dei</strong> delegati PEC <strong>dei</strong><br />

Collegi Provinciali<br />

di Domenico Di Biase<br />

BIODIVERSITÀ<br />

Disciplinari e produzioni a marchio<br />

di Maurizio Arduin<br />

TUTELA<br />

I <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> sentinelle sul territorio<br />

di Domenico Russo<br />

27<br />

30<br />

32<br />

34<br />

37<br />

38<br />

40<br />

DIREZIONE: Via Principe Amedeo, 23<br />

00185 Roma<br />

Tel. 06 48906713 - Fax 064882150<br />

e-ma<strong>il</strong>: info@peritiagrari.it<br />

CONSIGLIO NAZIONALE:<br />

Andrea Bottaro (presidente)<br />

Paolo Vigato (vice presidente)<br />

Domenico Di Biase (segretario)<br />

Giuseppe Giordano (tesoriere)<br />

Lorenzo Benanti (consigliere)<br />

Paolo Bertazzo (consigliere)<br />

Mario Calcagn<strong>il</strong>e (consigliere)<br />

Sergio Lombardelli (consigliere)<br />

F<strong>il</strong>ippo Ninci (consigliere)<br />

Angelo Antonio Orsini (consigliere)<br />

Lorenzo Salvan (consigliere)<br />

sommario<br />

N° 4 Luglio-Agosto 2010<br />

PROFESSIONE<br />

SISTER 2 – Uno sguardo sulle nuove funzioni<br />

telematiche<br />

di Roberto Pierini<br />

FORMAZIONE<br />

Formazione in Toscana<br />

di Barbara Bravi<br />

La formazione continua e l'aggiornamento del<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o per l'eccellenza nella libera professione<br />

in Sic<strong>il</strong>ia<br />

di Francesco Intrisano<br />

Certificazione energetica <strong>dei</strong> fabbricati<br />

di Giovanni de Luca<br />

NEWS<br />

TRASPARENZE ALIMENTARI<br />

VITA DEI COLLEGI<br />

Periodico bimestrale in abbonamento<br />

Abbonamento annuo: € 5,00<br />

Una copia: € 2,00<br />

PROGETTO GRAFICO ESTAMPA: Grafica Ripoli<br />

Via Paterno, s.n. - 00010 V<strong>il</strong>la Adriana (RM)<br />

Autorizzazione del Tribunale di Roma<br />

n.69/86 del 14/02/1986<br />

Poste Italiane S.p.A. - Spedizioni in Abb.<br />

Post. - D.L. 335/2003 (conv. in L. 27/02/2004<br />

n. 46) art. 1, comma 1 DCB Roma<br />

Finito di stampare: Agosto 2010<br />

Gli articoli esprimono soltanto <strong>il</strong> pensiero degli<br />

autori e non impegnano <strong>il</strong> CNPA né la redazione<br />

del periodico


E<br />

D IT<br />

O RIALE<br />

Riformare ….. è un verbo che sta sempre di più coinvolgendo la politica ed <strong>il</strong> nostro<br />

Paese. E’ un termine bipartisan ut<strong>il</strong>izzato da tutti. Vuoi per rimarcare la volontà<br />

e l’impegno di mantenere l’accordo fatto con l’elettorato, vuoi perché occorre<br />

andare contro quello che la maggioranza sta portando avanti.<br />

Dopo <strong>il</strong> caldo ferragostano <strong>il</strong> governo vuole chiedere la fiducia sui punti del programma<br />

delle «riforme prioritarie<strong>»</strong>: tributaria, federalismo fiscale, sicurezza, immigrazione,<br />

r<strong>il</strong>ancio del Sud e giustizia.<br />

Non so quale di queste proseguiranno spedite e quali saranno oggetto di qualche freno<br />

o rallentamento da parte del parlamento ma intanto voglio fare qualche considerazione<br />

su quelle che, come professionisti, ci interessano più da vicino. Quelle che già<br />

hanno una “storia” da raccontare.<br />

Tra qualche giorno inizierà la riforma della scuola che, pur avviandosi tra m<strong>il</strong>le problemi<br />

annunciati ed irrisolti, assicura la razionalizzazione del sistema-istruzione non<br />

convincendo del tutto chi non la condivide che la trova in contrasto con gli articoli 2,<br />

3, 33 della Costituzione.<br />

Per contro <strong>il</strong> Ministro Gelmini ci comunica che la “riforma epocale” premia i capaci<br />

ed i meritevoli.<br />

In attesa di riscontri, che potranno essere certificati solo tra qualche anno, minimo tre,<br />

registro ancora molta confusione sulla capacità di questa riforma di assicurare un livello<br />

di preparazione scolastica capace di garantire le conoscenze “minime” per ammettere<br />

i futuri diplomati al tirocinio professionale.<br />

Praticamente dai prof<strong>il</strong>i e dalle competenze emerse dai documenti MIUR è chiaro che<br />

i periti agrari ante e post riforma hanno competenze professionali molto diverse al<br />

punto che la cultura di base non potrà consentire l’esercizio delle attribuzioni professionali<br />

garantite dalla L. 54/91.<br />

E siamo ancora in attesa, ormai biblica, <strong>dei</strong> pareri richiesti alle Direzioni Generali del<br />

MIUR su questa informazione da dare ai giovani diplomati post riforma.<br />

In attesa del secondo parere è appena da ricordare che <strong>il</strong> primo, reso dalle Direzioni<br />

Generali coinvolte nella problematica ed integralmente riportato sul comunicato<br />

stampa pubblicato in precedenza, conferma che per esercitare la libera professione i<br />

giovani dovranno avere un ulteriore percorso triennale (accademico o, secondo i dettami<br />

europei, a questo equivalente).<br />

La riforma sarà seguita costantemente con un attento monitoraggio che ci conforterà<br />

sugli obiettivi programmati dal MIUR che dovranno essere raggiunti in modo da dare<br />

un senso ai “tagli” alle cattedre scolastiche.<br />

Abbiamo 3-4 anni di tempo per verificare ed eventualmente suggerire correzioni di<br />

rotta che portino ad una cultura tecnica almeno pari a quella attuale.<br />

Altra “Riforma” che ci coinvolge in quanto ha fatto un percorso già ultradecennale è<br />

quella delle “professioni” e qui non vorrei ripetermi su quanto già ho molto speso in<br />

termini di inchiostro.<br />

Ci hanno provato in tanti parlamentari animati da buona volontà. Ma hanno trovato<br />

la contrarietà degli altri. Maggioranza contro opposizione è stato <strong>il</strong> ritornello che si è<br />

sentito ripetere.<br />

Oggi, invece, la proposta ha ottenuto, in Commissione, <strong>il</strong> parere positivo anche <strong>dei</strong> rappresentanti<br />

<strong>dei</strong> partiti dell’Italia <strong>dei</strong> Valori e dell’Unione di Centro che sono all’opposizione.<br />

Grande risultato che fa ben sperare sul riconoscimento <strong>dei</strong> principi che,<br />

portati avanti da Co.Ge.Pa.Pi., non confliggono con <strong>il</strong> documento presentato al Ministro<br />

Alfano ma che, invece, lo completano senza toccare minimamente quelli concor-<br />

2 Perito <strong>Agrari</strong>o 4/2010<br />

... LA RIFORMA CHE VERRÀ ...


... LA RIFORMA CHE VERRÀ ...<br />

dati in sede di riunione Pat-Cup durante <strong>il</strong> quale fu detto chiaramente che la proposta<br />

“S<strong>il</strong>iquini” ci stava bene e, con qualche correttivo l’avremmo sostenuta.<br />

Se leggo certe dichiarazioni mi sembra di sognare. Le nostre idee di riforma sono note<br />

a tutti sin dal novembre del 2004 quando l’abbiamo portate a conoscenza <strong>dei</strong> Consigli<br />

provinciali delle tre professioni tecniche ed alle altre professioni.<br />

Tralasciando le proposte di legge che si sono succedute, e sono state tante (per maggior<br />

conoscenza occorre leggere alcuni <strong>dei</strong> documenti prodotti nel tempo:<br />

C.1590/2010- C.2239/2010 - C.1100/2008 - S. 3789/2006 -- S.905/2006 - S. 3762/ 2006 - C.<br />

6295/2006 - S. 3618/2005 - S. 3547/2005 - S. 3485/2005), richiamo le ultime che non nascondono<br />

<strong>il</strong> progetto di costituzione dell’Ordine <strong>dei</strong> Tecnici per l’ingegneria e la conseguente<br />

abolizione delle classi di laurea “B”. Anzi!<br />

Sono state portate a conoscenza di tutti. Nulla di nascosto.<br />

Probab<strong>il</strong>mente gli attuali critici della proposta “S<strong>il</strong>iquini”, considerato che la stessa ha<br />

nel passato firmato e presentato proposte di legge coerenti con l’attuale, o non sono<br />

stati sufficientemente attenti prima o pensavano che “tanto tutto si sarebbe concluso<br />

in una bolla di sapone”. Invece no.<br />

Il pensiero ha superato gli steccati e la riforma delle professioni, così come proposto,<br />

ha accolto <strong>il</strong> grande pensiero da “Rinascimento delle professioni” e tutti quelli che stavano<br />

nell’Aventino si sono trovati nudi di fronte ad un vero pensiero riformista. L’ ing.<br />

Paolo Stefanelli, l’indimenticato Presidente del CNI, ha pubblicamente approvato <strong>il</strong><br />

pensiero <strong>dei</strong> soli due livelli delle professioni che però non è stato condiviso e dunque<br />

non è più stato chiamato a parlare e dibattere di questi principi.<br />

Peccato perché è stato un Presidente fermo nella tutela della categoria che ha rappresentato,<br />

aperto nel confronto e nella discussione. Bella dote che gli abbiamo riconosciuto<br />

ed apprezzato.<br />

Ora, dopo Mirabello, cosa mi aspetto?<br />

Se ne sentono tante. Sulla caduta o sulla tenuta del Governo. Certo che se (<strong>il</strong> Governo)<br />

non dovesse avere la fiducia del Parlamento ci troveremo nella diffic<strong>il</strong>e situazione<br />

ingestib<strong>il</strong>e. E dovremmo ricominciare tutto da capo.<br />

Non è fac<strong>il</strong>e fare <strong>il</strong> politologo ma sicuramente mi auguro, anzi ci auguriamo, la tenuta<br />

dell’Esecutivo e che così la Riforma prosegua nella sua strada, diritta, che possa essere<br />

una ricostruzione del sistema e non una semplice “leccata di facciata” .<br />

In tempi non sospetti (prima del divorzio politico tra i grandi) abbiamo pensato al<br />

“Rinascimento delle professioni”, inteso come momento di incontro per capire se <strong>il</strong><br />

cambiamento proposto (dall’On.le S<strong>il</strong>iquini) può essere considerato come momento<br />

di rottura o come punto di partenza per un nuovo modo di concepire <strong>il</strong> mondo delle<br />

professioni sia in Italia che in Europa, e questo alla larga da ipotesi nelle quali i periti<br />

agrari siano coinvolti con altre figure non adatte a garantire l’identità, livello ed autonomia<br />

della professione.<br />

Il CNPA nelle sue delibere, anche alla luce delle ipotesi sul tavolo, ha sempre perseguito<br />

con determinazione, a larghissima maggioranza, la pari dignità professionale<br />

con i colleghi di viaggio di Co.Ge.Pa.Pi. rifiutando situazioni che li possano vedere<br />

soccombere ad ipotesi (come quelle esistenti nell’ambito <strong>dei</strong> laureati triennali) di subornazione<br />

ai laureati magistrali .<br />

La Categoria ha la consapevolezza della specificità professionale propria di un percorso<br />

culturale “tecnico” che la vede, per competenza e numeri seconda a nessuno.<br />

La proposta “S<strong>il</strong>iquini” garantisce parte delle nostre attese. Le altre ci spettano per<br />

competenza e professionalità.<br />

di Andrea Bottaro<br />

E<br />

D IT<br />

O RIALE<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 4/2010 3


Di Paolo Vigato<br />

Il 22 luglio 2010 a Roma,<br />

nella Sala del Refettorio<br />

di Palazzo<br />

S.Macuto, i rappresentanti<br />

<strong>dei</strong> Consigli Nazionali,<br />

Casse di Previdenza,<br />

Fondazioni di Geometri,<br />

<strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> e <strong>Periti</strong> Industriali<br />

(riuniti in<br />

Co.Ge.Pa.Pi.) hanno promosso un forum<br />

per incontrare alcuni rappresentanti<br />

del Parlamento per discutere sulla<br />

bozza di testo di riforma delle professioni<br />

all'esame della II Commissione<br />

Giustizia della Camera <strong>dei</strong> Deputati<br />

e questo “Al di là del futuro libero<br />

confronto tra le forze parlamentari, le<br />

professioni tecniche di primo livello,<br />

che da tempo sostengono di appartenere<br />

a un medesimo orizzonte di riferimento,<br />

intendono promuovere le ragioni<br />

che rendono la loro identità degna<br />

del riconoscimento legislativo.”<br />

Al tavolo del Forum, condotto da<br />

Laura Cavestri, giornalista de " Il Sole<br />

24 Ore, hanno partecipato gli On.li<br />

Maria Grazia S<strong>il</strong>iquini (Pdl), Pierluigi<br />

Mantini (UDC), Ignazio Messina<br />

(IDV) ed i Tre Presidenti Savoldi,<br />

S<strong>il</strong>iquini, Cavestri, Mantini<br />

FUTURO DELLA PROFESSIONE<br />

Iniziativa di Co.Ge.Pa.Pi.<br />

Bottaro e Jogna. Dopo la<br />

presentazione del Forum<br />

nei suoi motivi e specificità<br />

ha preso la parola <strong>il</strong><br />

Presidente Jogna che, in<br />

nome di Co.Ge.Pa.Pi. ha<br />

<strong>il</strong>lustrato ed introdotto la<br />

tematica dal punto di vista<br />

delle tre professioni<br />

sfatando, se ce ne fosse ancora bisogno,<br />

le favole metropolitane che sono<br />

cavalcate da chi o non ha capito o non<br />

vuole capire lo spirito che anima le tre<br />

professioni.<br />

E’ stato ricordato come<br />

della riforma delle professioni<br />

se ne parli ormai dalla<br />

notte <strong>dei</strong> tempi dimenticando,<br />

a volte, <strong>il</strong> significato<br />

della parola “riformismo”<br />

che è l’esatto opposto del<br />

“conservatorismo”.<br />

Riforma vuol dire: “modificazione<br />

volta a dare un<br />

ordine nuovo e migliore, a<br />

trasformare una situazione,<br />

ecc” e su questo significato<br />

Co.Ge.Pa.Pi. ha impostato la sua<br />

azione e dato l’avvio all’odierno Forum<br />

con l’obiettivo di<br />

arrivare alla “la modificazione<br />

per dare un<br />

ordine nuovo e migliore<br />

alle professioni<br />

quindi a trasformare la<br />

situazione esistente”.<br />

Il documento depositato<br />

dalla relatrice on.<br />

Maria Grazia S<strong>il</strong>iquini<br />

alla Commissione Giustizia<br />

della Camera, vo-<br />

tato dai rappresentanti di PDL, Lega,<br />

UDC, IDV, negativo <strong>il</strong> PD, è perfettamente<br />

coerente sia con la convinzione<br />

di Co.Ge.Pa.Pi. che con quanto auspicato<br />

dal Ministro Alfano.<br />

Ma queste valutazioni non sono state<br />

condivise dai rappresentanti di altre<br />

professioni, soprattutto tecniche, più<br />

conservatori che riformisti, che hanno<br />

contestato <strong>il</strong> DDL “S<strong>il</strong>iquini”, hanno<br />

ut<strong>il</strong>izzato espressioni non positive, criticando<br />

ad esempio l’espressione contenuta<br />

nella proposta : gli ordini sono<br />

On. Messina, On. S<strong>il</strong>iquini, Cavestri, On. Mantini, Jogna<br />

enti pubblici non economici a carattere<br />

associativo, sottoposti alla vig<strong>il</strong>anza<br />

del Ministero della Giustizia “ interpretando<br />

in questo l’intenzione di trasformare<br />

ordini e collegi “associazioni”<br />

senza considerare che proprio dalla<br />

II Commissione Giustizia della Camera<br />

è emersa con chiarezza la volontà<br />

di separare i due percorsi legislativi,<br />

“ordinistico” ed “associativo”.<br />

Rispetto al documento “S<strong>il</strong>iquini”,<br />

considerato che le modificazioni in esso<br />

contenute possono snellire <strong>il</strong> sistema<br />

ordinistico e dare maggiore voce<br />

ai professionisti, Co.Ge.Pa.Pi., nel<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 4/2010 5


Bottaro, S<strong>il</strong>iquini, Cavestri, Mantini, Savoldi<br />

condividere <strong>il</strong> documento congiunto<br />

Pat-Cup, presentato al Ministro Alfano<br />

<strong>il</strong> giorno 21 luglio 2010, ritiene e ribadisce<br />

con fermezza che <strong>il</strong> titolo di<br />

studio minimo necessario in futuro<br />

per svolgere una qualsiasi professione<br />

intellettuale sia universitario od equipollente<br />

avente valore legale, <strong>il</strong> superamento<br />

dell’esame di Ab<strong>il</strong>itazione e<br />

l’iscrizione in un albo professionale.<br />

Naturalmente e, per logica transattiva<br />

sono equipollenti i titoli e le formazioni<br />

professionali in precedenza<br />

equiparati a quelli universitari e, per<br />

evitare confusione fra attività ci deve<br />

essere una distinzione netta tra professione<br />

ed impresa.<br />

In considerazione che la distinzione<br />

non ha più alcun senso dal momento<br />

che attualmente nei collegi vengono<br />

iscritti portatori di laurea triennale, i<br />

Collegi esistenti all’entrata in vigore<br />

della legge devono assumere la denominazione<br />

di Ordini; l’istituzione di<br />

nuovi ordini è subordinata alla necessità<br />

di tutelare r<strong>il</strong>evanti interessi generali<br />

nello svolgimento di attività caratterizzate<br />

da asimmetrie informative<br />

e dal rischio di danni sociali conseguenti<br />

a prestazioni non adeguate.<br />

In questo contesto, nell’ottica dello<br />

snellimento, <strong>il</strong> Ministro della Giustizia<br />

può proporre al Governo l’accorpa-<br />

66<br />

FUTURO DELLA PROFESSIONE<br />

mento di ordini e collegi esistenti, solo<br />

su istanza <strong>dei</strong> Consigli Nazionali interessati,<br />

previa deliberazione <strong>dei</strong> rispettivi<br />

congressi; novità assoluta, proposta<br />

dalla S<strong>il</strong>iquini, <strong>il</strong> concetto che<br />

l’espressione di accorpamento derivi<br />

dalla più ampia rappresentanza degli<br />

iscritti riuniti in Congresso piuttosto<br />

che soltanto i Consigli Nazionali.<br />

Il nuovo ordine deve unire professioni<br />

diverse purché attinenti alla medesima<br />

area; sul concetto di area sarà opportuno<br />

che <strong>il</strong> legislatore lo approfon-<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 4/2010<br />

disca, ma è chiaro che i relativi titoli<br />

per l’accesso siano conseguiti a seguito<br />

di formazione e tirocinio della medesima<br />

durata e non siano ammesse<br />

sezioni riservate a soggetti in possesso<br />

di titoli di livello inferiore.<br />

Nella logica sopra riportata si è d’accordo<br />

alla celere soppressione della<br />

sez. “b”.<br />

Sull’autonomia delle Casse di Previdenza<br />

e sulla loro volontà all’accorpamento<br />

Co.Ge.Pa.Pi. non può che vedere<br />

positivamente questa proposta che<br />

però deve dare punti di sicurezza maggiore<br />

rispetto a quanto avvenuto tra<br />

Commercialisti e ragionieri.<br />

Grande r<strong>il</strong>evanza assume l’introduzione<br />

del principio del s<strong>il</strong>enzio assenso in<br />

caso di s<strong>il</strong>enzio <strong>dei</strong> Ministeri competenti<br />

sull’approvazione delle modifiche<br />

a regolamenti ordinamenti.<br />

Occorrerà approfondire alcuni passaggi<br />

che non sono molto chiari ma, in<br />

definitiva, <strong>il</strong> disegno di legge, che potrà<br />

essere migliorato, rimane una vera<br />

proposta di “Riforma” che però disturba<br />

chi non vuole cambiare o che in<br />

maniera gattopardesca vuole cambiare<br />

tutto per non cambiare niente.<br />

Come riferito nel comunicato stampa<br />

hanno preso la parola i Parlamentari


FUTURO DELLA PROFESSIONE<br />

On. Messina On. S<strong>il</strong>iquini On. Mantini<br />

presenti. L’On.le Ignazio Messina<br />

(IdV) ha ricordato di come sia importante<br />

la semplificazione che con l’unione<br />

delle tre professioni tecniche si<br />

andrebbe ad attuare. Il nodo rimane<br />

quello dell’unificazione sulla quale<br />

esprime parere positivo, perché un<br />

nuovo Ordine <strong>dei</strong> tecnici laureati di<br />

primo livello rappresenta l’unica strada<br />

per garantire al cittadino la qualità<br />

<strong>dei</strong> servizi da sempre esercitati dai<br />

professionisti.<br />

Nello stesso tempo, tutti i relatori sono<br />

d’accordo sull’abolizione della sezione<br />

B degli albi, perché ha causato la<br />

perdita di un percorso unico e coerente<br />

tra formazione e accesso alla professione.<br />

Ha fatto seguito l’On.le Pierluigi<br />

Mantini (UdC) che ribadisce “Attenzione<br />

a non sostenere riforme che non<br />

siano in grado di incidere sull’esistente,<br />

anche se garantisco <strong>il</strong> mio appoggio<br />

al testo S<strong>il</strong>iquini, ma <strong>il</strong> clima è<br />

cambiato: la politica mi sembra pronta<br />

per accogliere le istanze <strong>dei</strong> professionisti,<br />

solo che ora sono proprio loro<br />

che devono scendere in campo superando<br />

i particolarismi e chiedendo <strong>il</strong><br />

conto al ministro Alfano per due anni<br />

di inattività”.<br />

L’Onle Maria Grazia Sliquini (PdL)<br />

afferma con rinnovata fiducia che, dopo<br />

due anni di lavoro e 10 mesi di audizioni,<br />

“Nel 2012 la riforma delle professioni<br />

sarà approvata” e, rivolgendosi<br />

ai presenti con grande energia pun-<br />

ta dritta all’obiettivo e ne definisce i<br />

contorni.<br />

“Il testo su cui sta lavorando la Camera<br />

– ha continuato l’onorevole S<strong>il</strong>iquini<br />

– mi sembra in piena sintonia<br />

con <strong>il</strong> documento presentato mercoledì<br />

al ministro Alfano dai rappresentanti<br />

di tutte le professioni, perché entrambi<br />

hanno lo stesso scopo di razionalizzare<br />

e semplificare l’intero settore”.<br />

I due documenti dunque potrebbero<br />

confluire in un unico testo.<br />

L’alternativa è che <strong>il</strong> governo prenda<br />

in mano le redini dell’iniziativa e porti<br />

a termine un disegno di legge di<br />

principi. A partire da questo si metteranno<br />

a punto i decreti attuativi cui<br />

demandare le specificità di ogni singola<br />

professione.<br />

Era presente, anche se non in lista degli<br />

invitati - doverosa puntualizzazione<br />

per non offendere gli altri rappresentanti<br />

degli ordini e collegi -, Antonio<br />

Picardi, consigliere iunior dell’Ordine<br />

degli ingegneri, che ha manifestato<br />

perplessità sull’abolizione delle sezioni<br />

–B- che porterebbe al futuro incerto<br />

<strong>dei</strong> triennali con l’eventuale confusione<br />

delle competenze professionali.<br />

Il Forum ha provocato grande bagarre<br />

tra i rappresentanti delle professioni<br />

ma la sicurezza e le certezze espresse<br />

dall’Onle S<strong>il</strong>iquini ha dato fiducia a<br />

tutti noi che stiamo invecchiando in<br />

attesa di una riforma che serve al nostro<br />

Paese ma che non si riesce a portare<br />

a termine.<br />

Ma una cosa su tutte va ricordata: <strong>il</strong><br />

pensiero di Co.Ge.Pa.Pi. non configge<br />

con <strong>il</strong> documento condiviso PAT-CUP<br />

presentato al Ministro Alfano e per<br />

questo ritiene la proposta dell’On.le<br />

S<strong>il</strong>iquini animata da vero condivisib<strong>il</strong>e<br />

spirito riformista .<br />

CNPA e Casse di Previdenza - Vigato, Di Biase, Amadasi, Tad<strong>dei</strong>, Zingarelli, Toscano, Bendinelli, Bottaro<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 4/2010 77


88<br />

GLOBALIZZAZIONE<br />

Produttori indifesi, consumatori frag<strong>il</strong>i nella<br />

di Piero Pecciarini<br />

dinamica <strong>dei</strong> mercati globalizzati<br />

Alcuni titoli apparsi<br />

sui giornali<br />

nella prima decade<br />

di Agosto quali "Il<br />

Pane che scotta", "Pane e<br />

Pasta, torna la guerra <strong>dei</strong><br />

rincari", "Il blocco russo<br />

infiamma <strong>il</strong> prezzo del<br />

grano", hanno richiamato<br />

la nostra attenzione.<br />

La crisi venuta dalla Russia, originata<br />

prima dalla siccità e poi dalla catena<br />

di incendi che stanno colpendo le<br />

grandi distese di terreno investite a<br />

cereali e che hanno determinato un<br />

calo del 20 per cento della produzione,<br />

con <strong>il</strong> blocco delle esportazioni ha<br />

riportato in tensione i prezzi del grano<br />

tanto che anche le Organizzazioni<br />

agricole si sono allertate.<br />

Secondo la Coldiretti (La Stampa,<br />

06/08/2010) gli effetti cominciano a<br />

farsi sentire in Italia, anche se i prezzi<br />

restano sui livelli minimi al di sotto<br />

<strong>dei</strong> costi di produzione: se a luglio <strong>il</strong><br />

frumento tenero evidenzia una crescita<br />

dell'11%, quello duro in calo del<br />

25% rispetto al 2009.<br />

Questo non giustifica i rialzi <strong>dei</strong> prezzi<br />

<strong>dei</strong> prodotti.<br />

E Politi, Presidente della Confederazione<br />

Italiana Agricoltori (Il Resto<br />

del Carlino-La Nazione-Il Giorno del<br />

07/08/10) dichiara: "si sta muovendo<br />

la speculazione... temo che sui guai<br />

della Russia qualcuno voglia giocare<br />

sporco... ricordo bene cosa accadde<br />

due anni fa; per una serie di motivi,<br />

compresa molta speculazione internazionale,<br />

<strong>il</strong> prezzo al quintale del<br />

grano toccò i 50 euro.<br />

A cascata arrivarono i<br />

rincari per pane e pasta<br />

anche nei nostri negozi.<br />

Poi le cose sono tornate<br />

alla normalità e <strong>il</strong> prezzo<br />

è sceso<br />

a 12-13<br />

euro al<br />

quintale,<br />

e a 10 quello nostrano.<br />

I prezzi di pane e<br />

pasta però non sono<br />

tornati indietro.<br />

Un po' come spesso<br />

accade con <strong>il</strong> prezzo<br />

della benzina. Politi<br />

inoltre fa notare che<br />

sul prezzo finale di<br />

pane e pasta <strong>il</strong> costo<br />

della materia prima,<br />

ossia del grano duro,<br />

incide solo per una<br />

piccola parte ....la<br />

materia prima grano<br />

incide solo per <strong>il</strong><br />

17% del costo totale;<br />

nel pane un po'<br />

più intorno al 20% o<br />

25%-30% su quello<br />

artigianale molto lavorato.<br />

Il Presidente<br />

conclude che "<strong>il</strong><br />

grosso <strong>dei</strong> costi non<br />

ha nulla a che vedere<br />

con i guai che sta<br />

passando la Russia".<br />

Questi importanti<br />

eventi diffic<strong>il</strong>mente<br />

prevedib<strong>il</strong>i che si ripercuotono<br />

sui mer-<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 4/2010<br />

cati internazionali coinvolgendo produttori<br />

e consumatori portano a fare<br />

delle considerazioni. Quale potrebbe<br />

essere la difesa da manovre di gruppi<br />

speculativi che operano attentamen-


te a livello internazionale, che condotti<br />

da banche di affari, entrano fisicamente<br />

sui mercati affittando magazzini,<br />

grandi depositi, noleggiando<br />

navi mercant<strong>il</strong>i, in<br />

modo da stoccare le merci,<br />

provocando così la riduzione<br />

delle scorte e nel momento<br />

opportuno fare risalire i<br />

prezzi e rivendere a quotazioni<br />

più alte.<br />

Si apprende che questi fenomeni<br />

speculativi sono avvenuti<br />

non solo per <strong>il</strong> frumento,<br />

ma anche per lo zucchero, <strong>il</strong><br />

cacao ed altri prodotti.<br />

Manovre speculative quindi<br />

sempre pronte ad attivarsi ad<br />

ogni evento, anche modesto,<br />

che si manifesta sui mercati e<br />

che determinano attraverso<br />

cartelli condizioni anomale<br />

sui prezzi.<br />

Le speculazioni, a volte anche<br />

di pochi centesimi, si ripercuotono<br />

sui consumatori<br />

che diventano frag<strong>il</strong>i e le<br />

stesse intralciano la produzione<br />

che già opera con costi<br />

assai elevati.<br />

La difesa non semplice né fac<strong>il</strong>e, specie<br />

a livello internazionale ed in un<br />

mondo mercant<strong>il</strong>e globalizzato che ri-<br />

GLOBALIZZAZIONE<br />

sponde a dinamiche di solito spontanee<br />

e diffic<strong>il</strong>mente controllab<strong>il</strong>i.<br />

A livello nazionale solo un maggiore e<br />

più intenso raccordo fra produttori e<br />

consumatori può portare a <strong>dei</strong> risultati<br />

positivi. L'incremento, regolato<br />

anche dalle Regioni, della f<strong>il</strong>iera corta<br />

sicuramente può portare <strong>dei</strong> miglioramenti<br />

non tanto sui prezzi ma con<br />

l'informazione anche su qualità<br />

e salubrità <strong>dei</strong> prodotti.<br />

A livello internazionale, le importazioni<br />

condizionano i<br />

mercati interni e pertanto la<br />

situazione si presenta più<br />

complessa con l'effetto domino<br />

dell'economia globalizzata.<br />

Gli organi di controllo, dall'Antitrust<br />

alla Autorità Garante<br />

<strong>dei</strong> consumatori, possono<br />

intervenire anche su opportune<br />

segnalazioni ma non<br />

sono in grado di generare rimedi<br />

adeguati. Si evidenzia la<br />

necessità di una difesa politica<br />

di carattere normativo sul<br />

piano internazionale che disciplini<br />

la non fac<strong>il</strong>e economia<br />

del settore agro-alimentare.<br />

Occorrono chiare proposte di<br />

legge e di riforma. Agricoltori<br />

e consumatori auspicano ed<br />

attendono fiduciosi, non solo<br />

come categorie ma anche come<br />

cittadini, che iniziative politiche<br />

portino quei cambiamenti<br />

necessari a migliorare la situazione<br />

sul mercato nazionale nel comune<br />

interesse.<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 4/2010 99


Di Domenico Di Biase<br />

Si è tenuto a Roma, <strong>il</strong> giorno 28<br />

luglio 2010 presso <strong>il</strong> Centro Congressi<br />

Cavour in Roma, un incontro<br />

informativo sulla tematica<br />

PEC, e procedure telematiche connesse,<br />

rivolto ai delegati PEC <strong>dei</strong> Collegi<br />

Provinciali quale momento conclusivo<br />

del percorso che ha visto coinvolti<br />

in questo ultimo anno <strong>il</strong> CNPA, i<br />

Collegi e gli iscritti ai nostri Albi Provinciali.<br />

Coordinati dal Presidente Andrea<br />

Bottaro e dal Segretario Domenico<br />

Di Biase i relatori sono stati <strong>il</strong> Per.<br />

Agr. Roberto Pierini, che in questi anni<br />

ha seguito <strong>il</strong> settore telematico del<br />

CNPA, ed <strong>il</strong> Dott. Pasquale Vani, nostroreferen<br />

te<br />

presso <strong>il</strong><br />

partner<br />

tecnologicoVis<br />

u r a<br />

S.p.A.,<br />

fornitrice<br />

della<br />

piattaforma<br />

PEC e<br />

100<br />

INFORMAZIONE<br />

Riunione <strong>dei</strong> delegati PEC <strong>dei</strong><br />

Collegi Provinciali<br />

gestione PEC nonché delle convenzioni<br />

per l’accesso alle Banche Dati,<br />

Catasto, Camera di Commercio, PRA,<br />

Firma Digitale, ecc.<br />

Dopo una premessa e la cronologia<br />

delle attività di questo anno sono state<br />

evidenziati i punti critici di questa gravosa<br />

incombenza, si ricorda dettata<br />

dal decreto legge 29 novembre 2008,<br />

n. 185, convertito con modificazioni<br />

nella legge 28 gennaio 2009 n. 2, recante<br />

"Misure urgenti per <strong>il</strong> sostegno a<br />

famiglie, lavoro, occupazione e impresa<br />

e per ridisegnare in funzione anticrisi<br />

<strong>il</strong> quadro strategico nazionale"<br />

art. 16 "Riduzione <strong>dei</strong> costi amministrativi<br />

a carico delle imprese", successivamente,<br />

in collegamento telematico<br />

on-line, sono state sv<strong>il</strong>uppati<br />

gli aspetti funzionali e procedurali a<br />

disposizione <strong>dei</strong> Collegi e degli Iscritti,<br />

anche per le procedure di firma digitale.<br />

Numerose le richieste di intervento e<br />

di approfondimento, che certamente<br />

saranno di stimolo al CNPA ed a Visura<br />

S.p.A. per implementare i servizi<br />

informatici.<br />

I Relatori hanno<br />

ripercorso,<br />

puntualizzando<br />

con estrema<br />

cura, quanto<br />

è stato fin<br />

qui portato<br />

avanti dal<br />

CNPA che :<br />

• dal 1997 si<br />

è dotato di<br />

un sito web<br />

istituziona- Vani e Pierini<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 4/2010<br />

le www.peritiagrari.it con accesso<br />

all'Area Riservata Istituzionale<br />

del sito;<br />

• dal 1997 ha dotato tutti i Collegi<br />

Provinciali di gratuita casella di<br />

posta elettronica istituzionale nella<br />

forma: collegio.nomeprovincia-<br />

@peritiagrari.it;<br />

• dal 2008 ha dotato tutti i propri<br />

Collegi Provinciali di gratuita casella<br />

di posta elettronica certificata,<br />

PEC, istituzionale nella forma:<br />

collegi o.nomeprovi nci a@pec.peritiagrari.it,<br />

e-ma<strong>il</strong> rispondente<br />

alle disposizioni emanate<br />

dal CNIPA, Centro <strong>Nazionale</strong> per<br />

l'Informatica nella Pubblica Amministrazione<br />

D.P.R. 11 febbraio<br />

2005 n. 68.<br />

- tutti questi indirizzi, di r<strong>il</strong>evante<br />

identificazione comune della categoria,<br />

sono consultab<strong>il</strong>i sul sito del<br />

<strong>Collegio</strong> <strong>Nazionale</strong> nelle pagine di<br />

ricerca e consultazione <strong>dei</strong> Collegi<br />

Provinciali.<br />

In questo indice sono poi riportati i<br />

link agli eventuali siti web <strong>dei</strong> Collegi<br />

Provinciali.


Le varie fasi dell’azione del CNPA<br />

sono state sostenute dalla informazione<br />

ai Collegi avvenuta con:<br />

– circolare 22/2008 - circolari 3,<br />

13, 18, 19, 21, 22/2009 - circolari 1, 2,<br />

5, 6, 7, 11, 14, 15/2010<br />

Mentre gli iscritti sono stati raggiunti<br />

con informative:<br />

- sito web <strong>il</strong> 28/10/09, <strong>il</strong> 25/11/09 ed<br />

<strong>il</strong> 02/02/2010 - newsletter diffuse -<br />

rivista <strong>il</strong> Perito <strong>Agrari</strong>o - azioni locali<br />

<strong>dei</strong> Collegi Provinciali.<br />

Da parte della Pubblica Amministrazione<br />

sono pervenuti notevoli<br />

contributi tramite forum di discussione<br />

presso i siti specifici che hanno<br />

informato costantemente sullo<br />

stato dell’arte<br />

(http://www.innovazionepa.gov.it/,<br />

http://www.digitpa.gov.it/,<br />

http://www.paginepecpa.gov.it/,<br />

http://www.indicepa.gov.it/).<br />

Nell’ambito dell’incontro è stato<br />

dedicato spazio anche alla informazione<br />

sulla PEC del Cittadino,<br />

gli obblighi degli iscritti all’Albo<br />

professionale e <strong>dei</strong> Collegi professionali<br />

e sono stati evidenziati<br />

gli aspetti relativi alle banche dati<br />

di Visura S.p.A. e la firma digitale.<br />

I Relatori hanno poi ricordato<br />

quali siano i recenti obblighi per<br />

la collettività originati da:<br />

Decreto legge 29 novembre 2008,<br />

n. 185, convertito con modificazioni<br />

nella legge 28 gennaio 2009<br />

n. 2, recante “Misure urgenti per<br />

<strong>il</strong> sostegno a famiglie, lavoro, occupazione<br />

e impresa e per ridisegnare<br />

in funzione anti-crisi <strong>il</strong> quadro<br />

strategico nazionale”<br />

all'art. 16 “Riduzione <strong>dei</strong> costi<br />

amministrativi a carico delle imprese”.<br />

• 6. Le imprese costituite in forma<br />

societaria sono tenute a indicare <strong>il</strong><br />

proprio indirizzo di posta elettronica<br />

certificata nella domanda di<br />

iscrizione al registro delle imprese o<br />

analogo indirizzo di posta elettronica<br />

basato su tecnologie che certi-<br />

INFORMAZIONE<br />

fichino data e<br />

ora dell'invio e<br />

della ricezione<br />

delle comunicazioni<br />

e l'integrità<br />

del contenuto<br />

delle stesse, garantendol'interoperab<strong>il</strong>ità<br />

con<br />

analoghi sistemiinternazionali<br />

…<br />

• 7. I professionisti<br />

iscritti in albi<br />

ed elenchi istituiti con legge dello<br />

Stato comunicano ai rispettivi<br />

ordini o collegi <strong>il</strong> proprio indirizzo<br />

di posta elettronica certificata o<br />

analogo indirizzo di posta elettronica<br />

di cui al comma 6 entro un anno<br />

dalla data di entrata in vigore<br />

del presente decreto. Gli ordini e i<br />

collegi pubblicano in un elenco riservato,consultab<strong>il</strong>e<br />

in via telematica<br />

esclusivamente dalle pubbliche<br />

amministrazioni, i dati identificativi<br />

degli iscritti con <strong>il</strong> relativo<br />

indirizzo di posta elettronica certificata.<br />

Il Presidente Bottaro, considerato<br />

che non tutti gli iscritti agli albi<br />

esercitano la professione e che per<br />

questo è necessaria la specificazione<br />

della distinzione o meno fra<br />

“professionisti” e “iscritti”, considerato<br />

che la norma definisce l’obbligo<br />

ai “professionisti iscritti in albi<br />

ed elenchi<br />

…” e non generalizzasemplicementerichiamando<br />

<strong>il</strong> termine<br />

“iscritti”, è<br />

stato chiesto alle<br />

competenti<br />

Autorità un<br />

c hia rime n to<br />

sulla citata obbligatorietà.<br />

Questo chiarimento<br />

risulta<br />

necessario in quanto all’interno<br />

degli albi professionali possono essere<br />

iscritti anche non esercenti la<br />

professione vera e propria, es. pensionati<br />

già professionisti non più in<br />

attività, dipendenti della Pubblica<br />

Amministrazione cui è necessario<br />

l’iscrizione in un Albo, ecc. che come<br />

tali non essendo “professionisti”,<br />

e non essendo iscritti alle Casse<br />

di Previdenza o all’INPS gestione<br />

autonoma, sarebbero esclusi<br />

dall’obbligo e potrebbero quindi<br />

avvalersi della sola PEC del cittadino.<br />

I Relatori hanno comunque evidenziato<br />

come la norma in essere<br />

preveda :<br />

• 8. Le amministrazioni pubbliche di<br />

cui all'articolo 1, comma 2, del decreto<br />

legislativo 30 marzo 2001, n.<br />

165, e successive modificazioni,<br />

qualora non abbiano provveduto<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 4/2010 11


122<br />

ai sensi dell'articolo 47,<br />

comma 3, lettera a), del<br />

Codice dell'Amministrazione<br />

digitale, di cui al decreto<br />

legislativo 7 marzo<br />

2005, n. 82, istituiscono<br />

una casella di posta certificata<br />

o analogo indirizzo<br />

di posta elettronica di cui al comma<br />

6 per ciascun registro di protocollo<br />

e ne danno comunicazione al<br />

Centro nazionale per l'informatica<br />

nella pubblica amministrazione,<br />

che provvede alla pubblicazione di<br />

tali caselle in un elenco consultabi-<br />

INFORMAZIONE<br />

le per via telematica.<br />

Dall'attuazione del<br />

presente articolo non<br />

devono derivare nuovi<br />

o maggiori oneri a<br />

carico della finanza<br />

pubblica e si deve<br />

provvedere nell'ambito<br />

delle risorse disponib<strong>il</strong>i.<br />

• 9. Salvo quanto stab<strong>il</strong>ito<br />

dall'articolo 47,<br />

commi 1 e 2, del codicedell'amministrazione<br />

digitale di cui al<br />

decreto legislativo 7<br />

marzo 2005, n. 82, le comunicazioni<br />

tra i soggetti di cui ai commi 6, 7<br />

e 8 del presente articolo, che abbiano<br />

provveduto agli adempimenti<br />

ivi previsti, possono essere<br />

inviate attraverso la posta elettronica<br />

certificata o analogo indirizzo<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 4/2010<br />

di posta elettronica di cui al comma<br />

6, senza che <strong>il</strong> destinatario debba<br />

dichiarare la propria disponib<strong>il</strong>ità<br />

ad accettarne l'ut<strong>il</strong>izzo.<br />

• 10. La consultazione per via telematica<br />

<strong>dei</strong> singoli indirizzi di posta<br />

elettronica certificata o analoghi<br />

indirizzi di posta elettronica di cui<br />

al comma 6, nel registro delle imprese<br />

o negli albi o elenchi costituiti<br />

ai sensi del presente articolo<br />

avviene liberamente e senza oneri.<br />

L'estrazione di elenchi di indirizzi<br />

e' consentita alle sole pubbliche<br />

amministrazioni per le comunicazioni<br />

relative agli adempimen-<br />

ti amministrativi di loro competenza.<br />

L’azione promossa dal CNPA per<br />

valorizzare ulteriormente l'identificazione<br />

della Categoria, per semplificare<br />

le procedure agli iscritti e<br />

contenere <strong>il</strong> più possib<strong>il</strong>e gli oneri<br />

ai medesimi, ha quindi deliberato<br />

di rendere disponib<strong>il</strong>e ai propri<br />

iscritti una casella ai sensi di legge<br />

sotto <strong>il</strong> dominio<br />

“peritiagrari.pro” identificativo<br />

degli iscritti della categoria, nella<br />

forma:<br />

nome.cognome@peritiagrari.pro<br />

con caratteristiche avanzate ut<strong>il</strong>i al<br />

professionista, quali: spazio casella<br />

da 1 GB; notifica SMS; casella<br />

aperta ad e-ma<strong>il</strong> non certificate; fino<br />

a 500 destinatari per invio; gestione<br />

webma<strong>il</strong> o tramite client po-


sta tipo Outlook, ecc.; servizio antispam;<br />

impedimento invii nascosti;<br />

allegati fino a 30 MB, ecc. ed<br />

amministrata dal gestore certificato<br />

CNIPA InfoCert S.p.A. per tramite<br />

della società Visura S.p.A. già<br />

da tempo partner del CNPA per la<br />

consultazione a favore degli iscritti<br />

alle banche dati convenzionate<br />

quali ad esempio le Camere di<br />

Commercio, l'Agenzia del Territorio,<br />

ecc., grazie a convenzione a<br />

carico del CNPA sarà resa per <strong>il</strong><br />

primo anno gratuitamente a tutti<br />

gli iscritti che provvederanno ad<br />

attivare convenzione triennale, attualmente<br />

prevede poi oneri successivi:<br />

€ 5,00 <strong>il</strong> secondo anno - €<br />

6,00 <strong>il</strong> terzo anno oltre a IVA, da<br />

definirsi con gli iscritti che si saranno<br />

attivati direttamente con<br />

rapporto diretto da parte della società<br />

Visura.<br />

Il sistema PEC non trova ovviamente<br />

limitazioni di ut<strong>il</strong>izzo nei<br />

vari sistemi operativi, essendo<br />

standardizzato nel sistema web.<br />

E’ stata ricordata e ripercorsa la<br />

procedura che ha visto i Collegi<br />

INFORMAZIONE<br />

Provinciali trasmettere al CNPA,<br />

entro <strong>il</strong> 10/11/2009, un f<strong>il</strong>e in formato<br />

Excel contenente l'elenco<br />

degli iscritti completo (albo e elenco<br />

speciale), attestante, a cura e responsab<strong>il</strong>ità<br />

del <strong>Collegio</strong> Provinciale,<br />

la regolare e valida iscrizione<br />

all'albo/elenco alla data di r<strong>il</strong>ascio<br />

secondo una strutturazione<br />

ben individuata anche rispetto ai<br />

casi di omonimia.<br />

Dopodichè <strong>il</strong> CNPA ha trasmesso<br />

l'elenco a Visura S.p.A., fornitrice<br />

del servizio, per la pre-generazione<br />

dell'elenco PEC, al termine della<br />

quale la medesima società ha inviato<br />

direttamente per e-ma<strong>il</strong> agli<br />

iscritti l'invito alla registrazione<br />

con i propri parametri personali<br />

per la prima attivazione e l'indirizzo<br />

al webma<strong>il</strong> di accesso.<br />

L’iter vede l'iscritto interessato,<br />

che riceve la ma<strong>il</strong> o la richiederà al<br />

CNPA se al momento della generazione<br />

dell’elenco non sia stato<br />

disponib<strong>il</strong>e al <strong>Collegio</strong> Provinciale<br />

<strong>il</strong> suo indirizzo e-ma<strong>il</strong>, procedere<br />

alla validazione ottenendo l'attivazione<br />

della casella PEC personale.<br />

Gli iscritti già dotati di casella<br />

PEC, e che non vorranno attivare<br />

quella istituzionale, ovviamente<br />

non obbligatoria, dovevano darne<br />

comunicazione al CNPA ed al<br />

proprio <strong>Collegio</strong> Provinciale per<br />

l'inclusione nell'elenco di cui alla<br />

normativa, e questo anche in caso<br />

di variazione.<br />

Il CNPA ha poi reso disponib<strong>il</strong>e<br />

sul sito web www.peritiagrari.pro<br />

apposite funzioni di aus<strong>il</strong>io agli<br />

iscritti e ai Collegi e quindi:<br />

• in merito alla richiesta <strong>dei</strong> parametri<br />

di attivazione, l'iscritto autenticato<br />

riceverà informazione<br />

della identificazione della e-ma<strong>il</strong><br />

PEC e della sola User ID e non<br />

anche della password, questa andrà<br />

richiesta al proprio <strong>Collegio</strong><br />

Provinciale di appartenenza che la<br />

consegnerà una volta identificata<br />

la posizione di iscrizione;<br />

• la funzione di comunicazione o aggiornamento<br />

andrà a popolare o<br />

aggiornare gli elenchi iscritti, rendendo<br />

disponib<strong>il</strong>e alla P.A. <strong>il</strong> dato<br />

aggiornato;<br />

• ai Collegi Provinciali, con specifico<br />

invio presso la loro casella PEC<br />

istituzionale, viene inviato <strong>il</strong> f<strong>il</strong>e<br />

elenco originale contenente i nominativi<br />

degli iscritti e la password<br />

di prima attivazione per ognuno;<br />

• per quanto agli elenchi per le Pubbliche<br />

Amministrazioni, l'accesso<br />

a tale area sarà autorizzato alle sole<br />

entità riconosciute da specifico<br />

elenco del CNIPA ed ogni richiesta<br />

di credenziali di accesso sarà<br />

da sottoporre al CNPA.<br />

Dopo le prove dimostrative di connessione<br />

e di implementazione <strong>dei</strong><br />

dati nei server istituzionali è seguito<br />

un interessante dibattito che ha visto<br />

l’intervento di molti <strong>dei</strong> delegati PEC<br />

presenti che hanno ricevuto una risposta<br />

a tutte le domande che hanno<br />

posto. Con questa azione di informazione/formazione<br />

<strong>il</strong> CNPA ritiene di<br />

avere fornito un ulteriore contributo<br />

alla organizzazione obbligatoria <strong>dei</strong><br />

Collegi provinciali e degli iscritti che<br />

dovranno essere informati a livello<br />

locale.<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 4/2010 133


Di Maurizio Arduin<br />

Da anni le scelte <strong>dei</strong><br />

consumatori si<br />

orientano verso<br />

alimenti sani, nutrienti, gustosi,<br />

legati all'ambiente e<br />

alle tradizioni, ottenuti<br />

con metodi rispettosi dell'ambiente.<br />

Queste esigenze,<br />

oggettive e culturali,<br />

possono essere tradotte in un'unica parola:<br />

qualità.<br />

La sicurezza degli alimenti è ovviamente<br />

<strong>il</strong> presupposto di base della<br />

qualità; essa costituisce pertanto un<br />

elemento obbligatorio. Lo stesso vale<br />

per <strong>il</strong> rispetto delle norme giuridiche<br />

in materia di ambiente e di benessere<br />

degli animali, in quanto, indipendentemente<br />

dalle caratteristiche<br />

<strong>dei</strong><br />

prodotti, tali<br />

norme si rapportano<br />

alla<br />

protezione delle<br />

risorse naturali<br />

o ad esigenze di<br />

ordine etico.<br />

Benché soggetto<br />

a norme di<br />

etichettatura, <strong>il</strong><br />

valore nutritivo<br />

degli alimenti è<br />

di natura più relativa,<br />

in quanto<br />

legato alle abitudinialimentari.<br />

Altri aspetti<br />

della qualità sono<br />

invece facoltativi<br />

per <strong>il</strong> loro<br />

carattere in par-<br />

144<br />

BIODIVERSITÀ<br />

Disciplinari e produzioni a marchio<br />

te soggettivo, ossia legato<br />

alle preferenze <strong>dei</strong> consumatori<br />

(gusto, odore,<br />

aspetto). Alcuni prodotti<br />

presentano infine una valenza<br />

supplementare sul<br />

piano socio-economico in<br />

quanto ottenuti in una regione<br />

o secondo un metodo<br />

tradizionale particolare oppure<br />

perché nei metodi di produzione si priv<strong>il</strong>egia<br />

l'attenzione all'ambiente e al<br />

benessere degli animali (è in particolare<br />

<strong>il</strong> caso dell'agricoltura biologica).<br />

L'impegno normativo, in questo settore,<br />

da parte dell'Italia e dell'Unione<br />

Europea è stato notevole e, la biodiversità<br />

zootecnica, può essere valorizzata<br />

anche attraverso gli interventi qui<br />

di seguito riportati:<br />

Prodotti tradizionali agro alimentari<br />

regionali<br />

Nel mondo rurale esiste un patrimonio<br />

gastronomico che affonda le radici<br />

nella tradizione e che spesso rischia di<br />

scomparire a causa delle limitate<br />

quantità o del mutare <strong>dei</strong> gusti. Questi<br />

“giacimenti golosi”, spesso caratterizzati<br />

anche solo da un particolare<br />

tipo di razza, sono da proteggere, riscoprire<br />

e valorizzare. A rafforzare<br />

questa necessità c'è anche l'esigenza<br />

sempre più evidente, da parte del consumatore,<br />

di un prodotto alimentare<br />

garantito rispetto ai requisiti di salubrità<br />

e sicurezza, rispondente a caratteristiche<br />

organolettiche e nutrizionali,<br />

capace di evocare l'ambiente e la zona<br />

di provenienza e quindi di associare<br />

immagini e cultura.<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 4/2010<br />

L'intento è quello di portare in salvo<br />

tutti i prodotti che rischiano<br />

l´estinzione, che sono individuati da un<br />

metodo di produzione (disciplinare)<br />

che spesso comprende anche l'identificazione<br />

della razza ut<strong>il</strong>izzata per ottenere<br />

tale prodotto. Queste produzioni<br />

si caratterizzano per l´eccellente qualità,<br />

la tipicità di un luogo e lo stretto<br />

rapporto con <strong>il</strong> territorio. Sono realizzati<br />

in quantità limitata da aziende di<br />

piccole dimensioni.<br />

In tale contesto si pone <strong>il</strong> Decreto Legislativo<br />

30 apr<strong>il</strong>e 1998, n. 173 che da <strong>il</strong><br />

via, all'Art. 8, ai “Prodotti agroalimentari<br />

tradizionali”. Sono definiti<br />

prodotti agroalimentari tradizionali<br />

quelle produzioni le cui metodiche di<br />

lavorazione, conservazione e stagionatura<br />

sono praticate in un certo territorio<br />

nel tempo (per un periodo comunque<br />

non inferiore a 25 anni) in maniera<br />

omogenea e secondo regole tradizionali<br />

protratte nel tempo.<br />

Spetta alle Regioni, in base al decreto<br />

350/99, individuare i prodotti tradizionali<br />

agroalimentari presenti nel proprio<br />

territorio, realizzare gli elenchi re-


gionali di tali prodotti e inviarli poi al<br />

Ministero delle Politiche Agricole e<br />

Forestali, che provvede a inserirli in un<br />

"Elenco nazionale <strong>dei</strong> prodotti agroalimentari<br />

tradizionali". Questo elenco<br />

non è esaustivo <strong>dei</strong> prodotti definib<strong>il</strong>i<br />

tradizionali in quanto prevede periodiche<br />

revisioni.<br />

Vi sono infatti molti altri che, pur noti<br />

e riconoscib<strong>il</strong>i per produttori e consumatori,<br />

non sono ancora adeguatamente<br />

segnalati.<br />

L'inserimento di un prodotto agroalimentare<br />

nell'Elenco regionale <strong>dei</strong><br />

prodotti tradizionali ha carattere facoltativo<br />

ed <strong>il</strong> riconoscimento del prodotto<br />

avviene solo a seguito di presentazione<br />

di una domanda, da inoltrare<br />

da parte <strong>dei</strong> soggetti interessati: produttori<br />

singoli, tecnici, associazione di<br />

produttori o di categoria.<br />

Le “produzioni tradizionali agroalimentare”<br />

sono un'opportunità per la<br />

valorizzazione <strong>dei</strong> prodotti zootecnici<br />

in grado di garantire anche una buona<br />

integrazione del reddito aziendale. In<br />

quest'ottica la biodiversità zootecnica,<br />

con le molteplici razze di cui è ricca la<br />

nostra regione, è sicuramente in grado<br />

di contribuire allo sv<strong>il</strong>uppo delle produzioni<br />

tradizionali agroalimentari come<br />

per esempio nel caso della Gallina<br />

Padovana.<br />

Produzioni Tipiche<br />

Il territorio occupato delle aree protette<br />

è all'incirca <strong>il</strong> 10% di quello nazionale.<br />

Si tratta di comprensori poco<br />

BIODIVERSITÀ<br />

antropizzati dove l'agricoltura è ancora<br />

tradizionale e dagli allevamenti si<br />

ottengono specialità alimentari.<br />

In queste aree, spesso, si è sv<strong>il</strong>uppato<br />

un diverso modo di fare agricoltura:<br />

pensiamo all'agriturismo, all'impulso<br />

che ha avuto l'agricoltura biologica o<br />

alla salvaguardia di germoplasma a rischio<br />

di estinzione. Tutte attività “nuove”<br />

che vanno a sovrapporsi e ad integrare<br />

quelle tradizionali ancora esistenti.<br />

L'iniziativa del Ministero dell'Ambiente<br />

è un invito a visitare le aree<br />

protette del nostro Paese con uno spirito<br />

diverso, attenti ai valori paesaggistici<br />

e territoriali ma, nello stesso tempo,<br />

interessati al piacere semplice del<br />

gusto.<br />

Le aree protette prese in considerazione<br />

sono i parchi nazionali e regionali<br />

indicati nell'elenco pubblicato sulla<br />

Gazzetta Ufficiale del 19 giugno 1997.<br />

Ogni capitolo dell'Atlante presenta un<br />

singolo parco e prevede una carta d'identità<br />

gastronomica che individua le<br />

principali attività agricole e le più importanti<br />

produzioni agroalimentari, le<br />

schede descrittive <strong>dei</strong> singoli prodotti e<br />

gli indirizzi <strong>dei</strong> produttori.<br />

L'Atlante oggi raccoglie 475 prodotti<br />

simbolo di eccellenza che comprendono<br />

formaggi di malga e salumi di selvaggina,<br />

antiche varietà di frutta delle<br />

valli alpine e legumi coltivati sugli altopiani<br />

dell'Appennino, angu<strong>il</strong>le pescate<br />

nel delta del Po e salmerini di<br />

torrente e, ancora, dolci rituali, miele<br />

di fioriture d'alta quota e 28 razze animali<br />

autoctone, un terzo delle quali a<br />

rischio di estinzione.<br />

Caratteristica tecnica delle razze inserite<br />

nell'elenco è quella di essere razze<br />

locali o introdotte da lungo tempo (almeno<br />

25 anni) nel territorio di un determinato<br />

ambiente naturale ed integrata<br />

tradizionalmente nel suo allevamento,<br />

nonché tutte le razze ed ecotipi<br />

derivanti dalle precedenti per selezione<br />

massale sulla base di scelte fenotipiche<br />

di cui si ha documentazione storica<br />

da almeno 25 anni.<br />

Per esempio la pecora Frabosana è<br />

una razza tipica Parco Regionale dell'Alta<br />

Valle Pesio e Tanaro elencata<br />

nell'Atlante <strong>dei</strong> Prodotti Tipici <strong>dei</strong><br />

Parchi Italiani promosso dal Ministe-<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 4/2010 155


o dell'Ambiente e della Tutela del<br />

Territorio.<br />

Lo stesso si può affermare, per esempio,<br />

per <strong>il</strong> Coniglio <strong>dei</strong> Colli Euganei<br />

che deriva da una selezione massale<br />

operata da allevatori locali su conigli<br />

di razza Bianca di Vienna diffusa, negli<br />

anni '60, dall'Osservatorio Avicolo di<br />

Padova, nei comprensorio provinciale.<br />

Sono i tesori ritrovati e selezionati nell'Atlante<br />

<strong>dei</strong> prodotti tipici <strong>dei</strong> parchi<br />

italiani, promosso dal Ministero dell'Ambiente<br />

- Servizio Conservazione<br />

Natura e realizzato da Slow Food in<br />

collaborazione con Legambiente e Federparchi:<br />

una ricerca attenta e appassionata<br />

di tutto ciò che di buono e tipico<br />

si produce oggi in 19 parchi nazionali<br />

e 60 parchi regionali d'Italia.<br />

Con questa iniziativa si è concretizzato<br />

<strong>il</strong> valore della qualità aiutando <strong>il</strong> settore<br />

agroalimentare a crescere, a fare<br />

reddito, ad avvicinare nuovi mercati.<br />

Coniglio <strong>dei</strong> Colli Euganei<br />

Prodotti a Denominazione d'Origine<br />

Protetta (DOP)<br />

Negli ultimi anni poi i consumatori<br />

tendono a priv<strong>il</strong>egiare, nella loro alimentazione,<br />

la qualità anziché la quantità.<br />

Si è infatti sv<strong>il</strong>uppata una ricerca<br />

di prodotti specifici che comporta tra<br />

l'altro una domanda sempre più consistente<br />

di prodotti agricoli o di prodotti<br />

alimentari legati al territorio. Per<br />

l'Unione Europea la fabbricazione e<br />

la distribuzione di prodotti agricoli ed<br />

alimentari occupa un posto importante.<br />

Inoltre la promozione di prodotti di<br />

qualità, aventi determinate caratteri-<br />

166<br />

BIODIVERSITÀ<br />

stiche riconoscib<strong>il</strong>i, può rappresentare<br />

una carta vincente per <strong>il</strong> mondo rurale<br />

in quanto garantisce, da un lato, <strong>il</strong> miglioramento<br />

<strong>dei</strong> redditi degli agricoltori<br />

e favorisce, dall'altro, la permanenza<br />

della popolazione rurale nelle<br />

zone anche svantaggiate.<br />

Al fine di proteggere <strong>il</strong> legame che intercorre<br />

tra certe produzioni agricole<br />

di qualità e <strong>il</strong> territorio è stata prevista<br />

una dicitura “Denominazione di Origine<br />

Protetta -DOP-” da porre in etichetta<br />

(REG. -CEE- N. 2081/92 DEL<br />

CONSIGLIO del 14 luglio 1992 relativo<br />

alla protezione<br />

delle indicazioni<br />

geografiche e<br />

delle denominazioni<br />

d'origine <strong>dei</strong><br />

prodotti agricoli ed<br />

alimentari)<br />

Per “Denominazione<br />

di Origine” si<br />

intende <strong>il</strong> nome di<br />

una regione, di un<br />

luogo determinato<br />

o, in casi eccezionali,<br />

di un paese<br />

che serve a designare<br />

un prodotto<br />

agricolo o alimen-<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 4/2010<br />

tare, originario di tale regione, di tale<br />

luogo determinato o di tale Paese e la<br />

cui qualità o le cui caratteristiche siano<br />

dovute essenzialmente o esclusivamente<br />

all'ambiente geografico comprensivo<br />

<strong>dei</strong> fattori naturali ed umani e<br />

la cui produzione, trasformazione ed<br />

elaborazione avvengano nell'area geografica<br />

delimitata.<br />

Sono poi considerate come denominazioni<br />

d'origine alcune denominazioni<br />

tradizionali, geografiche o meno, che<br />

designano un prodotto agricolo o alimentare<br />

originario di una regione o di<br />

un luogo determinato.<br />

Possono inoltre essere equiparate a<br />

denominazioni d'origine talune designazioni<br />

geografiche qualora le materie<br />

prime <strong>dei</strong> prodotti in questione<br />

provengano da un'area geografica più<br />

ampia della zona di trasformazione o<br />

diversa da essa, purché:<br />

- la zona di produzione della materia<br />

prima sia delimitata;<br />

- sussistano condizioni particolari per<br />

la produzione delle materie prime;<br />

- esista un regime di controllo atto a<br />

garantire l'osservanza di dette condizioni.<br />

Sono considerati materie prime soltanto<br />

gli animali vivi, le carni ed <strong>il</strong> latte.<br />

Le denominazioni divenute generiche<br />

non possono essere registrate. In pratica<br />

non può essere riconosciuto come<br />

“DOP” <strong>il</strong> nome di un prodotto agrico-<br />

Pistacchio verde di Bronte


Ricotta di bufala campana<br />

lo o alimentare che, pur collegato col<br />

nome del luogo o della regione in cui <strong>il</strong><br />

prodotto agricolo o alimentare è stato<br />

inizialmente ottenuto o commercializzato,<br />

è divenuto, nel linguaggio corrente,<br />

<strong>il</strong> nome comune di un prodotto<br />

agricolo o alimentare.<br />

Un nome non può essere registrato<br />

come denominazione d'origine o indicazione<br />

geografica qualora sia in conflitto<br />

con <strong>il</strong> nome di una varietà vegetale<br />

o di una razza animale e possa,<br />

pertanto, indurre <strong>il</strong> pubblico in errore<br />

quanto alla vera origine del prodotto.<br />

Per beneficiare di una denominazione<br />

d'origine protetta (DOP) o di un'indicazione<br />

geografica protetta (IGP), i<br />

prodotti devono essere conformi ad<br />

un disciplinare. Il disciplinare comprende<br />

almeno i seguenti elementi:<br />

a) <strong>il</strong> nome del prodotto agricolo o alimentare<br />

che comprende la denominazione<br />

d'origine o l'indicazione<br />

geografica;<br />

b) la descrizione del prodotto agricolo<br />

o alimentare mediante indicazione<br />

delle materie prime, se del<br />

caso, e delle principali caratteristiche<br />

fisiche, chimiche, microbiologiche<br />

e/o organolettiche del prodotto<br />

agricolo o alimentare;<br />

c) la delimitazione della zona geografica;<br />

d) gli elementi che comprovano che <strong>il</strong><br />

prodotto agricolo o alimentare e<br />

originario della zona geografica;<br />

e) la descrizione del metodo di otte-<br />

BIODIVERSITÀ<br />

nimento del prodotto e, se del caso,<br />

i metodi locali, leali e costanti;<br />

f) gli elementi che comprovano <strong>il</strong> legame<br />

con l'origine geografica;<br />

g) i riferimenti relativi alle strutture di<br />

controllo;<br />

h) gli elementi specifici dell'etichettatura<br />

connessi alla dicitura DOP, a<br />

seconda <strong>dei</strong> casi, o le diciture tradizionali<br />

nazionali equivalenti;<br />

i) le eventuali condizioni da rispettare<br />

in forza di disposizioni comunitarie<br />

e/o nazionali.<br />

Solo le associazioni o, a determinate<br />

condizioni, le persone fisiche o giuridiche<br />

sono autorizzate a inoltrare una<br />

domanda di registrazione.<br />

La domanda di registrazione può esse-<br />

Farro<br />

re presentata dalle associazioni o dalle<br />

persone fisiche o giuridiche soltanto<br />

per i prodotti agricoli o alimentari che<br />

esse producono.<br />

La domanda di registrazione è inviata<br />

allo Stato membro sul cui territorio è<br />

situata l'area geografica.<br />

Questo verifica che la domanda sia<br />

giustificata e la trasmette alla Commissione<br />

corredata del disciplinare e<br />

di qualsiasi altra documentazione sulla<br />

quale ha fondato la propria decisione.<br />

Sono previste strutture di controllo<br />

aventi <strong>il</strong> compito di garantire che i<br />

prodotti agricoli e alimentari recanti<br />

una denominazione protetta rispondano<br />

ai requisiti del disciplinare.<br />

I costi <strong>dei</strong> controlli previsti dal presente<br />

regolamento sono sostenuti dai produttori<br />

che ut<strong>il</strong>izzano la denominazione<br />

protetta.<br />

Le denominazioni registrate sono tutelate<br />

contro:<br />

a) qualsiasi impiego commerciale diretto<br />

o indiretto di una denominazione<br />

registrata per prodotti che non sono<br />

oggetto di registrazione, nella misura<br />

in cui questi ultimi siano comparab<strong>il</strong>i<br />

ai prodotti registrati con questa denominazione<br />

o nella misura in cui l'uso<br />

di tale denominazione consenta di<br />

sfruttare indebitamente la reputazione<br />

della denominazione protetta;<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 4/2010 177


) qualsiasi usurpazione, imitazione o<br />

evocazione, anche se l'origine vera del<br />

prodotto è indicata o se la denominazione<br />

protetta è una traduzione o è accompagnata<br />

da espressioni quali "genere",<br />

"tipo", "metodo", "alla maniera",<br />

"imitazione" o sim<strong>il</strong>i;<br />

c) qualsiasi altra indicazione falsa o ingannevole<br />

relativa alla provenienza,<br />

all'origine, alla natura o alle qualità essenziali<br />

<strong>dei</strong> prodotti usata sulla confezione<br />

o sull'imballaggio, nella pubblicità<br />

o sui documenti relativi ai prodotti<br />

considerati nonché l'impiego, per la<br />

confezione, di recipienti che possono<br />

indurre in errore sull'origine;<br />

d) qualsiasi altra prassi che possa indurre<br />

in errore <strong>il</strong> pubblico sulla vera<br />

origine <strong>dei</strong> prodotti.<br />

( REG. -CEE- N. 2081/92 DEL CON-<br />

SIGLIO del 14 luglio 1992 relativo alla<br />

protezione delle indicazioni geografiche<br />

e delle denominazioni d'origine <strong>dei</strong><br />

prodotti agricoli ed alimentari).<br />

Indicazione Geografica Protetta<br />

(IGP)<br />

Per l'Unione Europea la fabbricazione<br />

e la distribuzione di prodotti agricoli<br />

ed alimentari occupa un posto importante.<br />

Inoltre la promozione di prodotti<br />

di qualità, aventi determinate caratteristiche<br />

riconoscib<strong>il</strong>i, può rappre-<br />

188<br />

BIODIVERSITÀ<br />

sentare una carta<br />

vincente per <strong>il</strong> mondo<br />

rurale in quanto<br />

garantisce, da un lato,<br />

<strong>il</strong> miglioramento<br />

<strong>dei</strong> redditi degli<br />

agricoltori e favorisce,<br />

dall'altro, la<br />

permanenza della<br />

popolazione rurale<br />

nelle zone anche<br />

svantaggiate.<br />

Negli ultimi anni<br />

poi i consumatori<br />

tendono a priv<strong>il</strong>egiare,<br />

nella loro ali- Ricciarelli di Siena<br />

mentazione, la qualità anziché la quantità.<br />

Si è infatti sv<strong>il</strong>uppata una ricerca<br />

di prodotti specifici che comporta tra<br />

l'altro una domanda sempre più consistente<br />

di prodotti agricoli o di prodotti<br />

alimentari legati al territorio.<br />

Al fine di proteggere <strong>il</strong> legame che intercorre<br />

tra certe produzioni agricole<br />

di qualità e <strong>il</strong> territorio è stata prevista<br />

una dicitura “Identificazione Geografica<br />

Protetta -IGP-“ da porre in etichetta<br />

(REG. -CEE- N. 2081/92 DEL<br />

CONSIGLIO del 14 luglio 1992 relativo<br />

alla protezione delle indicazioni<br />

geografiche e delle denominazioni<br />

d'origine <strong>dei</strong> prodotti agricoli ed alimentari).<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 4/2010<br />

Per "Indicazione Geografica" si intende<br />

<strong>il</strong> nome di una regione, di un luogo<br />

determinato o, in casi eccezionali, di<br />

un Paese che serve a designare un prodotto<br />

agricolo o alimentare, originario<br />

di tale regione, di tale luogo determinato<br />

o di tale Paese e di cui una determinata<br />

qualità, la reputazione o un'altra<br />

caratteristica possa essere attribuita<br />

all'origine geografica e la cui produzione<br />

e/o trasformazione e/o elaborazione<br />

avvengano nell'area geografica<br />

determinata.<br />

Un nome non può essere registrato<br />

come denominazione d'origine o indicazione<br />

geografica qualora sia in conflitto<br />

con <strong>il</strong> nome di una varietà vegetale<br />

o di una razza animale e possa,<br />

pertanto, indurre <strong>il</strong> pubblico in errore<br />

quanto alla vera origine del prodotto.<br />

Per beneficiare di una denominazione<br />

d'origine protetta (DOP) o di un'indicazione<br />

geografica protetta (IGP), i<br />

prodotti devono essere conformi ad<br />

un disciplinare. Il disciplinare comprende<br />

almeno i seguenti elementi:<br />

a) <strong>il</strong> nome del prodotto agricolo o ali-<br />

Anatra polesana Canestrato di moliterno


mentare che comprende la denominazione<br />

d'origine o l'indicazione<br />

geografica;<br />

b) la descrizione del prodotto agricolo<br />

o alimentare mediante indicazione<br />

delle materie prime, se del caso, e<br />

delle principali caratteristiche fisiche,<br />

chimiche, microbiologiche e/o<br />

organolettiche del prodotto agricolo<br />

o alimentare;<br />

c) la delimitazione della zona geografica;<br />

d) gli elementi che comprovano che <strong>il</strong><br />

prodotto agricolo o alimentare e<br />

originario della zona geografica;<br />

e) la descrizione del metodo di ottenimento<br />

del prodotto e, se del caso,<br />

i metodi locali, leali e costanti;<br />

f) gli elementi che comprovano <strong>il</strong> legame<br />

con l'ambiente geografico;<br />

g) i riferimenti relativi alle strutture di<br />

controllo;<br />

h) gli elementi specifici dell'etichettatura<br />

connessi alla dicitura IGP, a<br />

seconda <strong>dei</strong> casi, o le diciture tradizionali<br />

nazionali equivalenti;<br />

i) le eventuali condizioni da rispettare<br />

in forza di disposizioni comunitarie<br />

e/o nazionali.<br />

Solo le associazioni o, a determinate<br />

condizioni, le persone fisiche o giuridiche<br />

sono autorizzate a inoltrare una<br />

domanda di registrazione.<br />

La domanda di registrazione può essere<br />

presentata dalle associazioni o dalle<br />

persone fisiche o giuridiche soltanto<br />

per i prodotti agricoli o alimentari che<br />

BIODIVERSITÀ<br />

esse producono.<br />

La domanda di registrazione è inviata<br />

allo Stato membro sul cui territorio è<br />

situata l'area geografica.<br />

Questo verifica che la domanda sia<br />

giustificata e la trasmette alla Commissione<br />

corredata del disciplinare e<br />

di qualsiasi altra documentazione sulla<br />

quale ha fondato la propria decisione.<br />

Sono previste strutture di controllo<br />

aventi <strong>il</strong> compito di garantire che i<br />

prodotti agricoli e alimentari recanti<br />

una denominazione protetta rispondano<br />

ai requisiti del disciplinare.<br />

I costi <strong>dei</strong> controlli previsti dal presente<br />

regolamento sono sostenuti dai produttori<br />

che ut<strong>il</strong>izzano la denominazione<br />

protetta.<br />

Le denominazioni registrate sono tutelate<br />

contro:<br />

a) qualsiasi impiego commerciale diretto<br />

o indiretto di una denominazione<br />

registrata per prodotti che<br />

non sono oggetto di registrazione,<br />

nella misura in cui questi ultimi siano<br />

comparab<strong>il</strong>i ai prodotti registrati<br />

con questa denominazione o nella<br />

misura in cui l'uso di tale denominazione<br />

consenta di sfruttare indebitamente<br />

la reputazione della<br />

denominazione protetta;<br />

b) qualsiasi usurpazione, imitazione o<br />

evocazione, anche se l'origine vera<br />

del prodotto è indicata o se la denominazione<br />

protetta è una traduzione<br />

o è accompagnata da espressioni<br />

quali "genere", "tipo", "me-<br />

todo", "alla maniera", "imitazione"<br />

o sim<strong>il</strong>i;<br />

c) qualsiasi altra indicazione falsa o<br />

ingannevole relativa alla provenienza,<br />

all'origine, alla natura o alle<br />

qualità essenziali <strong>dei</strong> prodotti<br />

usata sulla confezione o sull'imballaggio,<br />

nella pubblicità o sui documenti<br />

relativi ai prodotti considerati<br />

nonché l'impiego, per la confezione,<br />

di recipienti che possono indurre<br />

in errore sull'origine;<br />

d) qualsiasi altra prassi che possa indurre<br />

in errore <strong>il</strong> pubblico sulla vera<br />

origine <strong>dei</strong> prodotti.<br />

REG. -CEE- N. 2081/92 DEL CONSI-<br />

GLIO del 14 luglio 1992 relativo alla<br />

protezione delle indicazioni geografiche<br />

e delle denominazioni d'origine <strong>dei</strong><br />

prodotti agricoli ed alimentari.<br />

Specialità Tradizionale Garantita<br />

(STG)<br />

Una “Specialità<br />

Tradizionale Garantita”<br />

è un marchio<br />

di qualità dell'Unione<br />

Europea<br />

che non fa riferimento<br />

ad un'origine<br />

ma ha per oggetto quello di valorizzare<br />

una composizione tradizionale<br />

del prodotto o un metodo di produzione<br />

tradizionale. Le principali ragioni<br />

che hanno spinto l'Unione Europea<br />

ad istituire questi tipo di garanzia sono:<br />

- incoraggiare le diverse produzioni<br />

agricole;<br />

- proteggere i nomi <strong>dei</strong> prodotti con-<br />

Oca della Lomellina<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 4/2010 199


tro gli abusi e le imitazioni;<br />

- aiutare i consumatori fornendo loro<br />

delle informazioni sul carattere specifico<br />

<strong>dei</strong> prodotti.<br />

Questa certificazione nasce con l'obiettivo<br />

di tutelare e definire alcune<br />

produzioni non legate al territorio, introducendo<br />

così <strong>il</strong> concetto di "specificità"<br />

di un prodotto alimentare, ovvero<br />

"l'elemento o l'insieme di elementi<br />

(tra cui la razza alla quale appartengono<br />

gli animali) che distinguono<br />

nettamente un prodotto agricolo o<br />

alimentare da altri prodotti o alimenti<br />

analoghi appartenenti alla stessa categoria".<br />

La specificità delle produzioni viene<br />

conseguentemente ad essere legata alla<br />

ricetta o a particolari metodiche di<br />

produzione (o di allevamento), e non<br />

alla zona di origine anche se viene<br />

sempre richiesto un requisito di tradizionalità.<br />

Questo requisito di tradizionalità<br />

è l'unico elemento distintivo sostanziale<br />

rispetto alla certificazione di<br />

prodotto discendente da norme di unificazione<br />

volontarie. Una volta approvato<br />

<strong>il</strong> disciplinare di produzione<br />

chiunque, indipendentemente dalla<br />

propria localizzazione nella Unione<br />

Europea, aderisca a questo può fre-<br />

Gigante-nero-Italia<br />

200<br />

BIODIVERSITÀ<br />

giarsi dell'attestazione di specificità. In<br />

pratica, se esistesse la certificazione<br />

STG della gallina Padovana, un tedesco<br />

potrebbe produrla attenendosi al<br />

disciplinare d'allevamento: animali di<br />

razza Padovana, alimentazione, concentrazione<br />

nei ricoveri e nei pascoli,<br />

ecc. Questo è <strong>il</strong> motivo per cui detta<br />

forma di tutela non ha riscontrato <strong>il</strong><br />

successo delle DOP e IGP: un suo<br />

eventuale ipotetico inserimento come<br />

STG potrebbe però essere ut<strong>il</strong>e per la<br />

diffusione della razza.<br />

Attualmente <strong>il</strong> formaggio a pasta f<strong>il</strong>ata<br />

Mozzarella è stato registrato come<br />

STG. Il consumatore deve quindi destreggiarsi<br />

nel distinguere tra <strong>il</strong> prodotto<br />

DOP "Mozzarella di Bufala<br />

Campana" e <strong>il</strong> prodotto "Mozzarella<br />

STG" che potrà essere ottenuto in<br />

Francia, in Germania ed in qualunque<br />

paese UE. La conseguenza di ciò è che<br />

altri produttori europei sono legittimati<br />

ad appropriarsi di denominazioni<br />

tipiche italiane, facendo concorrenza<br />

agli stessi produttori italiani e provocando<br />

l'affievolirsi degli<br />

stretti legami che da sempre<br />

uniscono le denominazioni<br />

ai nostri prodotti tradizionali.<br />

Il regolamento di riferimento<br />

è <strong>il</strong> "Reg. 92/2082/<br />

CE relativo alle attestazioni<br />

di specificità <strong>dei</strong> prodotti<br />

agricoli ed alimentari",<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 4/2010<br />

che ha introdotto <strong>il</strong> concetto di "specificità"<br />

inteso come "l'elemento o l'insieme<br />

d'elementi che, per le loro caratteristiche<br />

qualitative e di tradizionalità,<br />

distinguono nettamente un prodotto<br />

agricolo o alimentare da altri prodotti<br />

o alimenti analoghi appartenenti alla<br />

stessa categoria".<br />

Sono esclusi da questa disciplina i prodotti<br />

<strong>il</strong> cui carattere peculiare è legato<br />

alla provenienza od origine geografica;<br />

quest'aspetto distingue le STG dalle<br />

DOP e dalle IGP.<br />

In base agli allegato I del Trattato CE e<br />

all'allegato I del Reg. 2082/92, possono<br />

ottenere l'attestazione di Specialità<br />

Tradizionale Garantita (STG), i seguenti<br />

prodotti di interesse zootecnico:<br />

- Formaggi, Prodotti a base di carne,<br />

carne fresca e frattaglie;<br />

- Altri prodotti d'origine animale<br />

(uova, miele, lattiero-caseari di vario<br />

tipo, escluso <strong>il</strong> burro ecc.).<br />

Il regolamento ha istituito un albo delle<br />

attestazioni di specificità nel quale<br />

sono iscritti i nomi <strong>dei</strong> prodotti agrico-


Capra bianca di Gambellara<br />

li e alimentari la cui specificità è stata<br />

riconosciuta a livello comunitario ai<br />

sensi del regolamento stesso.<br />

Per poter essere iscritto nell'albo delle<br />

attestazioni di specificità ed ottenere<br />

quindi la STG, <strong>il</strong> prodotto agricolo o<br />

alimentare, come nel caso della DOP<br />

e IGP, deve rispettare specifiche condizioni<br />

fissate da un disciplinare di<br />

produzione, ovvero un insieme d'indicazioni<br />

e prassi operative che <strong>il</strong> produttore<br />

deve rispettare in merito a:<br />

- <strong>il</strong> nome, che deve essere di per sé<br />

specifico o esprimere la specificità<br />

del prodotto;<br />

- la descrizione del metodo di produzione<br />

(che deve essere di tipo<br />

tradizionale), compresa quella della<br />

natura e delle caratteristiche della<br />

materia prima, degli ingredienti<br />

ut<strong>il</strong>izzati e del metodo d'elaborazione<br />

del prodotto agricolo o alimentare<br />

che si riferisce alla sua<br />

specificità;<br />

- gli elementi che permettono di valutare<br />

<strong>il</strong> carattere tradizionale, ai<br />

sensi dell'art. 4 del regolamento<br />

92/2082/CE ;<br />

- la descrizione delle caratteristiche<br />

del prodotto agricolo o alimentare<br />

con l'indicazione delle sue principali<br />

caratteristiche fisiche, chimiche,<br />

microbiologiche e/od organolettiche<br />

relative alla sua specificità<br />

- i requisiti minimi e le procedure di<br />

controllo della specificità.<br />

Sono autorizzate ad inoltrare domanda<br />

per far registrare la specificità di un<br />

BIODIVERSITÀ<br />

prodotto agricolo o alimentare<br />

solo le organizzazioni<br />

di produttori e/o<br />

di trasformatori. La domanda<br />

è inoltrata all'autorità<br />

competente dello<br />

Stato membro in cui ha<br />

sede l'organizzazione e<br />

la procedura prevista è<br />

descritta qui di seguito.<br />

Qualora l'autorità competente<br />

giudichi la domanda<br />

conforme ai requisiti<br />

posti dal regolamento<br />

comunitario e dal disciplinare,<br />

la trasmette alla Commissione Europea.<br />

Entro 6 mesi a decorrere dalla data di<br />

ricevimento, la Commissione esamina<br />

la domanda e la trasmette, tradotta,<br />

agli altri Stati membri procedendo, immediatamente<br />

dopo, alla pubblicazione<br />

nella Gazzetta Ufficiale dell'Unione<br />

europea (GUUE) degli estremi<br />

della domanda, in particolare del nome<br />

del prodotto e <strong>dei</strong> dati riguardanti<br />

l'organizzazione richiedente.<br />

Se entro 6 mesi la Commissione non<br />

riceve alcuna opposizione, iscrive <strong>il</strong><br />

prodotto nell'Albo delle Attestazioni<br />

di Specificità e alla relativa pubblicazione<br />

nella Gazzetta Ufficiale delle<br />

Comunità Europee.<br />

Le “Specialità tradizionali garantite”<br />

(STG) sono un'opportunità per la valorizzazione<br />

<strong>dei</strong> prodotti zootecnici in<br />

grado di garantire anche una buona<br />

integrazione del reddito aziendale. In<br />

quest'ottica la biodiversità zootecnica,<br />

con le molteplici razze di cui è ricca la<br />

nostra regione, è sicuramente in grado<br />

di contribuire allo sv<strong>il</strong>uppo delle “Specialità<br />

tradizionali garantite”. Anche<br />

se nel nostro paese non esistono esempi<br />

concreti, di STG di interesse zootecnico,<br />

è sufficiente ricordare <strong>il</strong> prosciutto<br />

“Jamón Serrano” (STG ottenuto<br />

dalla Spagna) salato ed essiccato<br />

per un periodo di 210 giorni e ottenuto<br />

ut<strong>il</strong>izzando <strong>il</strong> “cerdo Iberico” razza<br />

suina tipica della zona Sud-ovest della<br />

penisola Iberica.<br />

Produzioni animali con metodo<br />

biologico<br />

Le produzioni ottenute da Agricoltura<br />

Biologica sono assoggettate al Reg.<br />

Ce 1804/99 a dai successivi Decreti Ministeriali<br />

di attuazione.<br />

Le produzioni animali rappresentano<br />

una componente dell'attività di numerose<br />

aziende agricole operanti nel settore<br />

dell'agricoltura biologica.<br />

La presenza degli animali nelle aziende<br />

agricole condotte con metodo biologico<br />

deve, tra l'altro, contribuire all'equ<strong>il</strong>ibrio<br />

<strong>dei</strong> sistemi di produzione<br />

agricola rispondendo alle esigenze di<br />

elementi nutritivi delle colture e migliorando<br />

la sostanza organica del suolo.<br />

La presenza di animali quindi contribuisce<br />

a creare ed a mantenere rapporti<br />

di complementarità fra terra e<br />

vegetale, vegetale e animali, animale e<br />

terra.<br />

Impiegando risorse naturali rinnovab<strong>il</strong>i<br />

(<strong>dei</strong>ezioni zootecniche, colture di<br />

leguminose, colture foraggere), <strong>il</strong> binomio<br />

coltura-allevamento e i sistemi<br />

di pascolo consentono la salvaguardia<br />

e <strong>il</strong> miglioramento della fert<strong>il</strong>ità del<br />

suolo a lungo termine e contribuiscono<br />

allo sv<strong>il</strong>uppo di un'agricoltura sostenib<strong>il</strong>e.<br />

Gli animali sono pertanto direttamente<br />

collegati con <strong>il</strong> territorio e tale collegamento<br />

funzionale è valutato sia<br />

sulla base delle UBA/Ha di SAU disponib<strong>il</strong>e<br />

(proprietà, affitto, concessione,<br />

comodato, terre civiche...) che sulla<br />

produzione vegetale ottenuta. In questo<br />

modo si garantisce agli animali<br />

(poligastrici e monogastrici) che una<br />

certa quota di Sostanza Secca della loro<br />

razione annuale provenga dall'a-<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 4/2010 21


Suino biologico<br />

zienda stessa o dal comprensorio.<br />

L'allevamento praticato nel quadro<br />

dell'agricoltura biologica è una produzione<br />

legata alla terra. Il numero di capi<br />

per unità di superficie è scelto in misura<br />

tale da consentire una gestione<br />

integrata delle produzioni animali e<br />

vegetali a livello di unità di produzione<br />

e in modo da ridurre al minimo ogni<br />

forma di inquinamento, in particolare<br />

del suolo e delle acque superficiali e<br />

sotterranee. La consistenza del patrimonio<br />

zootecnico è quindi essenzialmente<br />

connessa alla superficie disponib<strong>il</strong>e<br />

al fine di evitare i problemi del<br />

eccessivo pascolamento, dell'erosione<br />

e di consentire lo spargimento delle<br />

<strong>dei</strong>ezioni animali onde escludere danni<br />

all'ambiente.<br />

Già di per se queste indicazioni preliminari,<br />

se rispettate, sono più che sufficienti<br />

per dare qualità e valore alle<br />

produzioni zootecniche ottenute con<br />

tale metodo.<br />

Le produzioni ottenute con metodo<br />

biologico sono inoltre valorizzate grazie<br />

ad una accurata scelta degli animali<br />

destinati all'allevamento.<br />

Nella scelta delle razze o delle varietà,<br />

infatti, si deve tener conto della capacità<br />

degli animali di adattarsi alle condizioni<br />

locali nonché della loro vitalità<br />

222<br />

BIODIVERSITÀ<br />

e resistenza alle malattie. Inoltre le<br />

razze e le varietà devono essere selezionate<br />

al fine di evitare malattie specifiche<br />

o problemi sanitari connessi<br />

con alcune razze e varietà ut<strong>il</strong>izzate<br />

nella produzione intensiva (ad es. sindrome<br />

da stress <strong>dei</strong> suini, PME, morte<br />

improvvisa, aborto spontaneo, nascita<br />

difficoltosa con taglio cesareo, ecc.),<br />

dando la preferenza a razze e varietà<br />

autoctone.<br />

Infine le produzioni ottenute con<br />

<strong>il</strong> metodo biologico garantiscono<br />

una maggiore salubrità delle carni<br />

grazie ad un preciso controllo <strong>dei</strong><br />

programmi sanitari.<br />

La prof<strong>il</strong>assi nella zootecnica biologica<br />

è basata sui seguenti principi:<br />

a) scelta delle razze o delle linee<br />

e ceppi appropriati di animali;<br />

b) applicazione di pratiche di allevamento<br />

adeguate alle esigenze<br />

di ciascuna specie che<br />

stimolino un'elevata resistenza<br />

alle malattie ed evitino le<br />

infezioni;<br />

c) uso di alimenti di alta qualità,<br />

abbinato a movimento regolare<br />

fisico e accesso ai pascoli,<br />

stimolando così le difese immunologiche<br />

naturali degli<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 4/2010<br />

animali;<br />

d) adeguata densità degli animali, evitando<br />

così <strong>il</strong> sovraffollamento e<br />

qualsiasi problema sanitario che ne<br />

potrebbe derivare.<br />

L'uso di medicinali veterinari deve essere<br />

conforme ai seguenti principi:<br />

a) i prodotti fitoterapici (ad es. estratti<br />

vegetali, esclusi gli antibiotici, essenze,<br />

ecc.), omeopatici (ad es. sostanze<br />

vegetali, animali o minerali),<br />

gli oligoelementi e i prodotti<br />

elencati all'allegato II, parte C, sezione<br />

3, sono preferiti agli antibiotici<br />

o ai medicinali veterinari allopatici<br />

ottenuti per sintesi chimica,<br />

purché abbiano efficacia terapeutica<br />

per la specie animale e tenuto<br />

conto delle circostanze che hanno<br />

richiesto la cura;<br />

b) qualora l'uso <strong>dei</strong> suddetti prodotti<br />

non sia verosim<strong>il</strong>mente efficace, o<br />

non si dimostri tale per le malattie<br />

o le ferite, e qualora la cura sia essenziale<br />

per evitare sofferenze o<br />

disagi all'animale, possono essere<br />

ut<strong>il</strong>izzati antibiotici o medicinali<br />

veterinari allopatici ottenuti per<br />

sintesi chimica sotto la responsab<strong>il</strong>ità<br />

di un veterinario;


c) è vietato l'uso di medicinali veterinari<br />

allopatici ottenuti per sintesi<br />

chimica o di antibiotici per trattamenti<br />

preventivi.<br />

Inoltre è vietato l'impiego di sostanze<br />

destinate a stimolare la crescita o la<br />

produzione (compresi antibiotici, coccidiostatici<br />

e altri stimolanti artificiali<br />

della crescita) nonché l'uso di ormoni<br />

o sostanze analoghe destinati a controllare<br />

la riproduzione (ad es. al fine<br />

di indurre o sincronizzare gli estri) o<br />

ad altri scopi.<br />

Qualora debbano essere impiegati<br />

medicinali veterinari è necessario specificare<br />

in modo chiaro: <strong>il</strong> tipo di prodotto<br />

(indicando anche i principi attivi<br />

in esso contenuti) e i dettagli della diagnosi;<br />

la posologia; <strong>il</strong> metodo di somministrazione;<br />

la durata del trattamento<br />

e <strong>il</strong> tempo di sospensione stab<strong>il</strong>ito<br />

dalla legge. Queste informazioni devono<br />

essere dichiarate all'autorità o all'organismo<br />

di controllo prima che gli<br />

animali o i prodotti animali siano commercializzati<br />

con la denominazione<br />

biologica. Gli animali trattati devono<br />

essere chiaramente identificati, singolarmente<br />

per <strong>il</strong> bestiame di grandi dimensioni;<br />

singolarmente o a gruppi<br />

per <strong>il</strong> pollame e <strong>il</strong> bestiame di piccole<br />

dimensioni.<br />

Il tempo di sospensione tra l'ultima<br />

somministrazione di medicinali veterinari<br />

allopatici ad un animale in condizioni<br />

normali di ut<strong>il</strong>izzazione e la produzione<br />

di derrate alimentari ottenuta<br />

con metodi biologici da detti animali<br />

deve essere di durata doppia rispetto a<br />

quello stab<strong>il</strong>ito dalla legge o, qualora<br />

tale tempo non sia precisato, di 48 ore.<br />

Ad eccezione delle vaccinazioni, delle<br />

BIODIVERSITÀ<br />

cure antiparassitarie e <strong>dei</strong> piani obbligatori<br />

di eradicazione attuati negli Stati<br />

membri, nel caso in cui un animale o<br />

un gruppo di animali sia sottoposto a<br />

più di 2 o massimo 3 cicli di trattamenti<br />

con medicinali veterinari allopatici ottenuti<br />

per sintesi chimica o antibiotici<br />

in un anno (o a più di 1 ciclo di trattamenti<br />

se la sua vita produttiva è inferiore<br />

a un anno), gli animali interessati<br />

o i prodotti da essi derivati non possono<br />

essere venduti come prodotti ottenuti<br />

conformemente alle disposizioni del<br />

presente regolamento. Tali animali devono<br />

essere sottoposti ai periodi di conversione<br />

previsti al capitolo del presente<br />

allegato, con <strong>il</strong> consenso dell'autorità<br />

o dell'organismo di controllo.<br />

Produzioni con metodo biodinamico<br />

Il metodo biodinamico non è in antitesi<br />

alle scelte dell'agricoltura biologica<br />

ma può essere considerato <strong>il</strong> culmine<br />

della piramide biologica.<br />

L'impresa agricola biodinamica ha sia<br />

<strong>il</strong> bestiame che attività di colture agricole,<br />

in un ciclo di trattamenti delle<br />

materie e dell'energia tutti interni all'azienda<br />

stessa.<br />

La differenza con gli altri metodi sta<br />

nel concetto di rivitalizzazione <strong>dei</strong> terreni.<br />

Specialmente in zootecnia <strong>il</strong> terreno<br />

ha un ruolo fondamentale non solo<br />

come area di pascolo in grado di fornire<br />

alimenti ma soprattutto come area<br />

capace di mantenere un adeguato stato<br />

di salute degli animali, evitare la diffusione<br />

di malattie parassitarie e contrastare<br />

la presenza di altri patogeni.<br />

Inoltre con la zootecnia biodinamica si<br />

recuperano razze e tipi genetici autoctoni<br />

contribuendo al recupero della<br />

biodiversità e al legame delle produzioni<br />

con <strong>il</strong> territorio.<br />

La zootecnia biodinamica si basa su<br />

produzioni locali, su ambiente e terreni<br />

salubri, fecondi e redditizi. Un impegno<br />

per consegnare al futuro la biodiversità<br />

ancora esistente e terreni che<br />

hanno beneficiato della rotazione di<br />

colture, del sovescio (la concimazione<br />

verde) e dell'ottimale coesistenza tra<br />

bestiame e colture ecosostenib<strong>il</strong>i.<br />

L'agricoltura e la zootecnia biodinamica<br />

si basano su metodi concepiti da<br />

Steiner (1861-1925). In Italia già nel<br />

1926, Alula Taibel Direttore della Stazione<br />

Sperimentale di Pollicoltura di<br />

Rovigo, pubblicava quelli che possono<br />

essere considerati, oggi, i fondamenti<br />

di una zootecnia biodinamica italiana<br />

per le piccole specie:<br />

La pollicoltura si svolga associata alla<br />

frutticoltura e alla produzione di foraggi<br />

e sia alternata parzialmente con colture<br />

di rinnovo e sussidiata dall'orticoltura...<br />

“......Ogni parchetto è seminato a erba<br />

medica e <strong>il</strong> numero di soggetti in esso<br />

contenuti è tale che, pur tenendo conto<br />

del consumo continuo di verdura da<br />

parte del pollame, <strong>il</strong> cotico non abbia<br />

mai ad esaurirsi non solo, ma si possa<br />

effettuare i regolari tagli annuali.<br />

... per la consociazione colla frutticoltura<br />

e per formazione di ombre, tanto<br />

necessarie nell'estate, devono essere<br />

piantati nei parchetti alberi da frutta,<br />

... , quali pali di sostegno per la rete metallica<br />

di confine, servono salici vivi, da<br />

cui si ricavano i vimini per la costruzione<br />

<strong>dei</strong> cesti d'imballaggio; infine per<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 4/2010 233


evitare la lotta <strong>dei</strong> galli fra parchetto e<br />

parchetto confinante, devono essere<br />

create, lungo i confini, fitte siepi di gelso.<br />

In tal modo ogni piccolo parchetto da<br />

l'idea della possib<strong>il</strong>ità della consociazione<br />

della pollicoltura con la praticoltura,<br />

frutticoltura, viminicoltura e bachicoltura...<br />

...Nella scelta delle razze vanno allevate<br />

le migliori razze nazionali che hanno<br />

<strong>il</strong> primato nella deposizione delle uova<br />

e sono rustiche e adatte all'ambiente<br />

delle nostre aie coloniche; in via subordinata<br />

si possono allevare razze estere<br />

da carne, le quali abbiano per altro caratteri<br />

morfologici tali che, incrociate<br />

volontariamente o casualmente con le<br />

nostre, non possono modificare radicalmente<br />

la forma o turbare l'armonia<br />

<strong>dei</strong> caratteri delle nostre razze "<br />

.... altre produzioni certificate<br />

Oltre ai vari marchi e sistemi di controllo<br />

presenti nel settore zootecnico<br />

le produzioni avicole possono usufruire<br />

di un loro sistema di “Identificazione<br />

e rintracciab<strong>il</strong>ità” stab<strong>il</strong>ito dal Reg.<br />

(CEE) n. 1538/91.<br />

Si tratta di una serie di norme che prevede,<br />

per le produzioni avicole, l'uso di<br />

idonei disciplinari di produzione che<br />

devono essere certificati. Il rispetto di<br />

queste regole consente l'applicazione<br />

di particolari diciture in etichetta.<br />

Il controllo sull'operato <strong>dei</strong> produttori<br />

e <strong>dei</strong> macelli sono svolti da organismi<br />

244<br />

BIODIVERSITÀ<br />

privati autorizzati e identificati ai sensi<br />

dell'Art. 53, legge 24 apr<strong>il</strong>e 1998 n.<br />

128.<br />

Le operazioni di controllo possono essere<br />

fatte anche da autorità regionali<br />

pubbliche designate.<br />

Gli organismi di controllo effettuano<br />

ispezioni per verificare l'osservanza<br />

delle disposizioni comunitarie e nazionali<br />

in materia e, in particolare, di<br />

quelle contenute nei disciplinari. I costi<br />

delle ispezioni è a carico <strong>dei</strong> soggetti<br />

controllati.<br />

Le ispezioni prevedono le seguenti<br />

frequenze minime:<br />

- per gli allevamenti almeno una<br />

volta per ciclo di produzione;<br />

- per l'incubatoio almeno una volta<br />

all'anno per ciascuna forma di allevamento;<br />

- per <strong>il</strong> mangimificio almeno una<br />

volta per ogni formulazione ut<strong>il</strong>izzata<br />

o comunque almeno una volta<br />

all'anno;<br />

- per <strong>il</strong> macello almeno quattro volte<br />

all'anno.<br />

Questo sistema di identificazione e<br />

rintracciab<strong>il</strong>ità delle produzioni avicole<br />

consente di apporre in etichetta diciture<br />

tali da valorizzare le produzioni<br />

aziendali. Questo tipo di diciture si dividono<br />

principalmente in tre tipi:<br />

- indicazioni relative alla razza;<br />

- indicazioni relative al metodo d'allevamento;<br />

- indicazioni relative al tipo di alimentazione<br />

ut<strong>il</strong>izzata;<br />

Per quanto riguarda la razza è possib<strong>il</strong>e<br />

indicare in etichetta che certe produzioni<br />

sono ottenute con “razze a<br />

lento accrescimento” differenziandosi<br />

così dalle produzioni convenzionali<br />

nelle quali non è possib<strong>il</strong>e indicare tale<br />

caratteristica. Solo in produzioni<br />

certificate e aderenti a questo sistema<br />

di controllo è possib<strong>il</strong>e infatti indicare<br />

<strong>il</strong> tipo di razza ut<strong>il</strong>izzata.<br />

Per quanto riguarda <strong>il</strong> metodo d'allevamento<br />

questo fa principalmente riferimento<br />

alla concentrazione degli<br />

animali e all'età di macellazione. In<br />

particolare, per quanto riguarda <strong>il</strong> me-<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 4/2010<br />

todo d'allevamento, possono essere<br />

ut<strong>il</strong>izzate, per esempio nel caso del tacchino,<br />

le seguenti diciture:<br />

- tacchino estensivo al coperto;<br />

- tacchino all'aperto;<br />

- tacchino rurale all'aperto;<br />

- tacchino rurale in libertà.<br />

Per quanto riguarda <strong>il</strong> tipo di alimentazione<br />

è possib<strong>il</strong>e fare riferimento al<br />

tipo di alimenti ut<strong>il</strong>izzati e porre in etichetta<br />

diciture tipo “oca ingrassata con<br />

avena”.


BIODIVERSITÀ<br />

Disciplinare Ifoam per produzioni zootecniche<br />

Le produzioni animali rappresentano una componente fondamentale<br />

nell’attività delle aziende agricole operanti secondo<br />

le norme del presente disciplinare.<br />

L'allevamento zootecnico con metodo biologico permette di<br />

ottenere produzioni salubri e certificate da immettere nel<br />

mercato secondo le norme del Reg. CEE 2092/91. E' inoltre<br />

possib<strong>il</strong>e ut<strong>il</strong>izzare <strong>dei</strong> disciplinari nazionali (IFOAM Accredited<br />

e degli Italian Organic Standards -IOS-) condivisi<br />

da tutti gli enti di certificazione italiani accreditati IFOAM<br />

(Italian ACBs), unica esperienza nel panorama mondiale. La<br />

certificazione IFOAM Accredited è particolarmente apprezzata<br />

e richiesta all'estero dalle reti distributive e commerciali.<br />

Questo metodo consente di valorizzare maggiormente le<br />

produzioni.<br />

Il sistema di allevamento regolamentato dai disciplinari<br />

Ifoam è basato sui rapporti di complementarietà tra terra,<br />

piante e animali. Le produzioni animali contribuiscono all’equ<strong>il</strong>ibrio<br />

<strong>dei</strong> sistemi di produzione agricola, attraverso l'impiego<br />

di risorse naturali rinnovab<strong>il</strong>i (<strong>dei</strong>ezioni zootecniche,<br />

colture di leguminose, colture foraggere), salvaguardando e<br />

migliorando la fert<strong>il</strong>ità del suolo a lungo termine e contribuendo<br />

allo sv<strong>il</strong>uppo di un’agricoltura sostenib<strong>il</strong>e. Le produzioni<br />

così ottenute sono caratterizzate dal rispetto delle necessità<br />

fisiologiche e comportamentali degli animali unitamente<br />

ad una alimentazione di qualità.<br />

La contaminazione OGM di un prodotto biologico, dovuta a<br />

circostanze indipendenti dalla volontà dell'operatore, comporta<br />

la modifica dello status biologico dell'azienda e/o del<br />

prodotto.<br />

L'operatore è tenuto a rispettare i seguenti principi bas<strong>il</strong>ari<br />

nei suoi rapporti di lavoro:<br />

1. tutti i lavoratori debbono avere pari opportunità in termini<br />

di orario, retribuzione, libertà di associazione sindacale<br />

e condizioni;<br />

2. le condizioni di lavoro non debbono arrecare danno fisico<br />

o psichico ai lavoratori;<br />

3. non ci debbono essere costrizioni di sorta verso i collaboratori;<br />

4. i minori debbono poter accedere a opportunità formative<br />

e scolastiche;<br />

5. le retribuzioni debbono essere contrattate con i collaboratori<br />

e non essere discriminatorie;<br />

6. ogni azienda deve sv<strong>il</strong>uppare una propria politica sociale<br />

che integri eventuali leggi nazionali o internazionali al riguardo;<br />

7. deve essere riconosciuto al produttore un prezzo equo;<br />

8. le produzioni basate sulla violazione <strong>dei</strong> diritti umani non<br />

possono essere certificate come da agricoltura biologica;<br />

9. gli alimenti da agricoltura biologica non possono essere<br />

prodotti usando lavori forzati o lavoro involontario.<br />

I PRODOTTI TRADIZIONALI AGROALIMENTARI REGIONALI<br />

1.362 Paste fresche e prodotti di panetteria, biscotteria, pasticceria, confetteria<br />

1.263 Prodotti vegetali allo stato naturale o trasformati<br />

748 Carni (e frattaglie) fresche e loro preparazione<br />

461 Formaggi<br />

154 Bevande analcoliche, dist<strong>il</strong>lati e liquori<br />

150 Prodotti di origine animale (miele, lattiero-caseari escluso burro)<br />

140 Preparazioni di pesci, crostacei e tecniche particolari di allevamento<br />

150 Piatti composti o prodotti della gastronomia<br />

46 Grassi (burro, margarina, oli)<br />

36 Condimenti<br />

4.511 TOTALE<br />

Fonte: Elaborazioni Coldiretti<br />

I PRODOTTI AGROALIMENTARI TRADIZIONALI PER REGIONE<br />

Toscana (463), Veneto (367), Lazio (367), Piemonte (365), Campania (333), Liguria (295), Calabria (272),<br />

Sic<strong>il</strong>ia (238), Em<strong>il</strong>ia-Romagna (233), Puglia (222), Lombardia (209), Sardegna (172), Molise (159), Friuli-<br />

Venezia Giulia (151), Marche (147), Abruzzo (143), Trento (109), Bolzano (92), Bas<strong>il</strong>icata (73), Umbria<br />

(70), Val d’Aosta (31)<br />

Fonte: Elaborazioni Coldiretti<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 4/2010 255


di Domenico Russo<br />

che l’<br />

Amministrazio-<br />

E’accaduto<br />

ne Provinciale<br />

di Vibo Valentia, IX Settore<br />

– Servizio Caccia e<br />

Pesca nelle acque interne<br />

ha emanato un avviso<br />

pubblico per la realizzazione<br />

del censimento della<br />

specie cinghiale sul territorio della<br />

provincia di Vibo Valentia previo corso<br />

di aggiornamento e formazione per<br />

operatore tecnico faunistico escludendo<br />

i <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> dal novero delle Categorie<br />

di professionisti ammessi alla<br />

partecipazione <strong>dei</strong> corsi e quindi al<br />

successivo affidamento di incarico<br />

professionale.<br />

Nell’avviso pubblico, con determinazione<br />

n. 55 del 14/06/2010, venivano<br />

266<br />

TUTELA<br />

I <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> sentinelle sul territorio<br />

infatti riservati n.10 posti<br />

agli agronomi, n.2 agrotecnici<br />

ed a n. 2 veterinari.<br />

Il <strong>Collegio</strong> Provinciale<br />

<strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> e <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong><br />

<strong>Agrari</strong> Laureati di<br />

Catanzaro, venuto a conoscenza<br />

di tale esclusione,<br />

assolutamente arbitraria<br />

ed incomprensib<strong>il</strong>e in quanto i<br />

<strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> si pongono, per la tematica<br />

in oggetto, professionalmente al<br />

pari di quelle accademiche citate, ha<br />

chiesto la modifica del bando di avviso<br />

pubblico nel senso che fossero compresi<br />

tra quelli indicati anche i professionisti<br />

appartenenti alla nostra Categoria<br />

che, tra l’altro, si pone, professionalmente<br />

al di sopra degli agrotecnici<br />

che, come dal confronto tra gli ordinamentiprofessionali<br />

delle<br />

rispettive categorie,<br />

questi ultimi<br />

hanno competenze<br />

ridotte<br />

rispetto a quelle<br />

<strong>dei</strong> periti agrari.<br />

Ritenendo di<br />

avere evidenziatocompiutamente<br />

l'errore<br />

commesso, abbiamo<br />

chiesto<br />

che fosse posto<br />

rimedio, con<br />

l'urgenza che <strong>il</strong><br />

caso richiede, a<br />

quanto è stato<br />

fatto, provvedendo<br />

a pubbli-<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 4/2010<br />

cizzare la rettifica mediante le stesse<br />

modalità.<br />

L’Amministrazione provinciale per <strong>il</strong><br />

tramite del Dirigente, Ing. Gianfranco<br />

Comito, con sensib<strong>il</strong>ità e grande<br />

senso della tempistica, ha assicurato<br />

che l’esclusione dal bando è stata determinata<br />

da una pura svista e non<br />

certo da una forma di discriminazione<br />

nei confronti della categoria, nel<br />

ritenere di dover allargare la partecipazione<br />

al suddetto corso di formazione<br />

ed aggiornamento per operatore<br />

tecnico faunistico anche alla figura<br />

professionale del perito agrario, ha<br />

determinato di:<br />

1) allargare la partecipazione al suddetto<br />

corso per operatore tecnico<br />

faunistico anche alla figura professionale<br />

di perito agrario;<br />

2) dare atto che le domande <strong>dei</strong> periti<br />

agrari concorreranno, insieme<br />

agli agrotecnici , ai due posti riservati<br />

nella determinazione precedente<br />

agli agrotecnici;<br />

3) procrastinare, solo per i <strong>Periti</strong><br />

<strong>Agrari</strong>, la data di scadenza dell'avviso<br />

pubblico sino al giorno<br />

30/07/2010 per consentire ai soli<br />

iscritti al <strong>Collegio</strong> <strong>dei</strong> periti agrari<br />

di poter produrre domanda.<br />

Il <strong>Collegio</strong> <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> e <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong><br />

<strong>Agrari</strong> Laureati di Catanzaro ritiene<br />

di aver dato pieno compimento al<br />

compito istituzionale che la legge gli<br />

assegna e, nell’esprimere apprezzamento<br />

per la celerità con la quale<br />

l’Amministrazione provinciale ha risposto<br />

alle sollecitazioni, assicura la<br />

continua attenzione nei confronti di<br />

atti che creano danno alla categoria.


Il Consiglio <strong>Nazionale</strong><br />

<strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> e <strong>dei</strong><br />

<strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> Laureati<br />

sta partecipando alla<br />

prima fase sperimentale<br />

di testing della nuova<br />

funzione di consultazione<br />

telematica delle planimetrie<br />

<strong>dei</strong> fabbricati, avviata<br />

i primi giorni di agosto 2010, potendo<br />

quindi valutare le nuove procedure e<br />

la nuova piattaforma p SISTER 2.<br />

È in questa fase sperimentale ma, do-<br />

PROFESSIONE<br />

SISTER 2 – Uno sguardo sulle nuove funzioni<br />

di Roberto Pierini<br />

po <strong>il</strong> test e le opportune calibrazioni<br />

ed a seguito dell’emanazione di uno<br />

specifico decreto dirigenziale dell’Agenzia<br />

del Territorio, verrà diffuso,<br />

sembrerebbe anche rapidamente, a<br />

tutti i liberi professionisti ab<strong>il</strong>itati alla<br />

presentazione di documenti catastali<br />

di aggiornamento del catasto fabbricati.<br />

Il servizio è la conclusione di una lunga<br />

attesa! Attesa che ha visto molteplici<br />

le sollecitazioni del CNPA perché<br />

la piattaforma SISTER si evolvesse<br />

con nuove funzioni, e bisogna dare<br />

atto al Direttore Centrale Ing. Franco<br />

Maggio della sua caparbietà nel cercare<br />

di portare a conclusione quanto<br />

aveva promesso.<br />

In un SISTER già rinnovato e più veloce<br />

e fluido nelle funzioni di consultazione<br />

e presentazione, la nuova funzione<br />

è di per se molto semplice e intuitiva<br />

in quanto riprende le modalità<br />

attualmente in uso allo sportello: la<br />

delega della proprietà ad accedere<br />

agli atti.<br />

Come anche ricordato nella procedura,<br />

sulla base delle norme che regolano<br />

telematiche<br />

<strong>il</strong> r<strong>il</strong>ascio di copia delle<br />

planimetrie delle unità<br />

immob<strong>il</strong>iare urbane, è<br />

stata prevista la realizzazione<br />

del nuovo servizio<br />

di visura planimetrica telematica<br />

per gli utenti<br />

ab<strong>il</strong>itati dall’Agenzia del<br />

Territorio alla presentazione<br />

telematica degli atti di aggiornamento<br />

catastali ed alla presentazione<br />

dell’adempimento unico. In particolare<br />

l’accesso al sistema telematico<br />

dell’Agenzia del Territorio (SISTER)<br />

per la consultazione delle planimetrie<br />

catastali sarà consentito ai soggetti<br />

ab<strong>il</strong>itati alla presentazione telematica<br />

degli atti tecnici di aggiornamento del<br />

catasto ed<strong>il</strong>izio urbano di cui all’art. 1,<br />

comma 374, della legge 30 dicembre<br />

2004, n. 311, ai notai, nonché ai segretari<br />

o delegati della pubblica amministrazione<br />

ab<strong>il</strong>itati all’ut<strong>il</strong>izzo delle<br />

procedure telematiche di cui all’art. 3bis<br />

del decreto legislativo 18 dicembre<br />

1997, n. 463.<br />

Come per l’accesso allo sportello, per<br />

la richiesta <strong>il</strong> soggetto dichiara, ai sensi<br />

e per gli effetti di cui agli articoli 38,<br />

47 e 76 del decreto del Presidente della<br />

Repubblica 28 dicembre 2000, n.<br />

445, di essere professionista incaricato,<br />

da parte di uno <strong>dei</strong> soggetti titolari<br />

di diritti reali sull’immob<strong>il</strong>e, o di essere<br />

pubblico ufficiale incaricato della<br />

stipula di atti concernenti l’immob<strong>il</strong>e<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 4/2010 277


ovvero di essere professionista incaricato<br />

dall’autorità giudiziaria.<br />

E quindi, acquisita la delega della parte,<br />

<strong>il</strong> tecnico nel form di richiesta telematica<br />

andrà ad indicare i dati del titolare<br />

di diritti sul bene in consultazione<br />

nonché i dati catastali. Il form<br />

così comp<strong>il</strong>ato, e scaricato in specifico<br />

formato di interscambio, andrà sottoposto<br />

a firma digitale del professioni-<br />

288<br />

PROFESSIONE<br />

sta, che se ne assume la consueta responsab<strong>il</strong>ità<br />

di autenticazione del<br />

committente, ed inviato a SISTER<br />

con <strong>il</strong> canale telematico di invio nuovo<br />

documento.<br />

La conservazione della delega o incarico<br />

in originale sarà a cura del professionista<br />

per almeno 5 anni.<br />

In pochi minuti la planimetria sarà resa<br />

disponib<strong>il</strong>e nella funzione di consultazione<br />

degli esiti.<br />

Sulla visura planimetrica telematica<br />

è stata aggiunta una<br />

“cornice” per dare l’esatta misura<br />

della dimensione della<br />

immagine rappresentata, come<br />

già previsto nel servizio di<br />

consultazione di mappa automatica.<br />

L’aggiunta della cornice<br />

garantisce che a partire<br />

dal formato di acquisizione<br />

della planimetria, comunque<br />

sia stato impostato <strong>il</strong> formato<br />

della richiesta, e in qualsiasi<br />

modo venga stampato <strong>il</strong> f<strong>il</strong>e<br />

.<strong>pdf</strong> (adattamento o non adattamento<br />

alla pagina) vengano<br />

garantite le misure dell’immagine<br />

originale.<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 4/2010<br />

Ma SISTER 2, porta già altre novità,<br />

in parte ancora sperimentali o in corso<br />

di collaudo, ad esempio l’invio delle<br />

monografie <strong>dei</strong> punti fiduciali oppure<br />

le gestioni delle richieste in esenzione,<br />

ecc.<br />

Ulteriori implementazioni si auspica<br />

saranno poi sv<strong>il</strong>uppate, anche per venire<br />

incontro alle richieste <strong>dei</strong> professionisti,<br />

ad esempio una più estesa gestione<br />

degli estratti di mappa in consultazione<br />

(per foglio, per fogli contigui,<br />

PF, …), oppure la possib<strong>il</strong>ità di<br />

scaricare gli elaborati planimetrici sia<br />

come grafici che in f<strong>il</strong>e dell’elenco immob<strong>il</strong>e,<br />

ecc. … fino agli invii delle volture<br />

e <strong>dei</strong> Docte.<br />

La nostra categoria è pronta per la valutazione<br />

e per la sperimentazione, come<br />

già avvenuto in particolare negli<br />

anni scorsi, ed anche se a volte non è<br />

possib<strong>il</strong>e produrre grandi modificazioni<br />

su certi aspetti software ogni tassello<br />

in più di collaborazione fra Ordini<br />

e Collegi ed Agenzia del Territorio<br />

è un passo in avanti nella reciproca<br />

soddisfazione per un migliore servizio<br />

verso la nostra committenza e per una<br />

attività professionale più serena.


Gli immob<strong>il</strong>i non censiti ma<br />

ndividuati attraverso la mappatura<br />

del territorio, dovranno<br />

essere denunciati e censiti<br />

dai proprietari. In caso contrario,<br />

procederà d’ufficio<br />

’Agenzia delle Entrate con<br />

’attribuzione di una rendita<br />

catastale dell’immob<strong>il</strong>e che<br />

sarà una rendita “presunta”.<br />

In attuazione della norma sui<br />

cosiddetti "immob<strong>il</strong>i fantasma" contenuta nella manovra<br />

correttiva (articolo 19, decreto legge 31 maggio<br />

2010 n.78) sono state date dall'Agenzia del territorio<br />

le prime indicazioni operative con la circolare n.2/2010.<br />

Inoltre, la gestione del "catasto integrato" rappresenta<br />

uno <strong>dei</strong> punti più qualificanti dell'accordo sottoscritto <strong>il</strong><br />

9 luglio scorso a Palazzo Chigi tra governo, province e<br />

comuni tanto che <strong>il</strong> contenuto dell'accordo è stato recepito<br />

nel testo dell'art.19 della manovra che risulta<br />

con l'approvazione, da parte del Senato del 15 luglio<br />

scorso, notevolmente modificato.<br />

L'Agenzia del territorio ha lanciato una apposita campagna<br />

di comunicazione che invita i titolari di immob<strong>il</strong>i<br />

a registrarli al catasto per evitare oneri e sanzioni a loro<br />

carico, in caso di omessa denuncia.<br />

PROFESSIONE<br />

Nella manovra è prevista l’istituzione dell’Anagrafe<br />

immob<strong>il</strong>iare integrata, con funzioni di razionalizzazione:<br />

individuerà la proprietà degli immob<strong>il</strong>i, riunendo<br />

tutte le banche dati esistenti. Secondo quanto prevede<br />

l’art. 19 del decreto-legge, l'accesso all'Anagrafe Immob<strong>il</strong>iare<br />

Integrata è gratuito per i Comuni sulla base<br />

di un sistema di regole tecnico-giuridiche emanate con<br />

uno o più decreti del Ministro dell’Economia e delle<br />

Finanze, previa intesa con la Conferenza Stato-città ed<br />

autonomie locali. Inoltre, secondo <strong>il</strong> comma 3 dello<br />

stesso articolo, con uno o più decreti di natura non regolamentare<br />

del Ministro dell'Economia e delle Finanze<br />

viene disciplinata l'introduzione della attestazione<br />

integrata ipotecario-catastale, prevedendone le modalità<br />

di erogazione, gli effetti, nonché la progressiva implementazione<br />

di ulteriori informazioni e servizi.<br />

La consultazione delle banche dati del catasto terreni,<br />

censuaria e cartografica, del catasto ed<strong>il</strong>izio urbano,<br />

nonché <strong>dei</strong> dati di superficie delle unità immob<strong>il</strong>iari urbane<br />

a destinazione ordinaria, è garantita ai Comuni<br />

su tutto <strong>il</strong> territorio nazionale, (fatta eccezione per le<br />

Province autonome di Trento e Bolzano) attraverso <strong>il</strong><br />

Sistema telematico, <strong>il</strong> Portale per i Comuni ed <strong>il</strong> Sistema<br />

di interscambio, gestiti dall'Agenzia del Territorio.<br />

Fonte: Agenzia del Territorio<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 4/2010 299


di Barbara Bravi<br />

In seguito all’iniziativa<br />

relativa alle<br />

opportunità<br />

ed adempimentinormativiprevisti<br />

dalla nuova<br />

normativa<br />

sull’Agriturismo,avvenuta<br />

<strong>il</strong> 7 giugno u.s., <strong>il</strong> <strong>Collegio</strong> di Firenze<br />

ha ritenuto opportuno fornire un<br />

altro spunto conoscitivo in merito ad<br />

una materia specialistica: - l’ampelografia,<br />

che si occupa di identificazione<br />

e descrizione delle varietà di vite.<br />

In Toscana, è risaputo che, la viticoltura<br />

rappresenta la maggiore specie vegetale<br />

coltivata, così come i vini prodotti<br />

vengono riconosciuti, anche a livello<br />

internazionale, quali prodotti<br />

d’eccellenza.<br />

Da un punto di vista, puramente tecnico,<br />

si è r<strong>il</strong>evato quanta poca importanza<br />

è stata rivolta alla capacità di riconoscimento<br />

<strong>dei</strong> vitigni in campo ed<br />

è per questo che, in seguito all’entrata<br />

in vigore <strong>dei</strong> controlli “erga omnes”, <strong>il</strong><br />

problema della poca conoscenza è<br />

emerso in maniera a volte vistosa, anche<br />

in considerazione del fatto che la<br />

Regione Toscana ha previsto, istituendo<br />

un elenco di “Vitigni per uva da vino<br />

idonei alla coltivazione in Toscana”,<br />

ben 80 vitigni a disposizione per<br />

la realizzazione di vigneti.<br />

Da qui, <strong>il</strong> pensiero del <strong>Collegio</strong> <strong>dei</strong><br />

<strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> e <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> Laureati<br />

della Provincia di Firenze, di organizzare<br />

un corso teorico-pratico, rivolto<br />

a tecnici che operano sia nel settore<br />

del controllo in campo sia che svolgo-<br />

300<br />

FORMAZIONE<br />

Formazione in Toscana<br />

no consulenza presso le<br />

aziende vitivinicole toscane,<br />

in considerazione del fatto<br />

che l’ampelografia è una<br />

materia complessa che necessita<br />

di un costante esercizio<br />

pratico, di passione e di<br />

capacità nel cogliere i più<br />

piccoli dettagli.<br />

Il corso è stato strutturato<br />

nel seguente modo e le lezioni,<br />

sia teoriche che pratiche,<br />

sono tenute dal Dr. Roberto<br />

Bandinelli, massimo esperto di<br />

ampelografia.<br />

1° lezione teorica <strong>il</strong> 15 luglio nella<br />

cornice dell’Istituto Tecnico <strong>Agrari</strong>o<br />

di Firenze;<br />

2° lezione pratica <strong>il</strong> 16 luglio presso<br />

la Fattoria di Pisignano nel Comune<br />

di San Casciano Val di Pesa<br />

(FI) dedicata al riconoscimento di<br />

vitigni a bacca rossa;<br />

3° lezione pratica <strong>il</strong> 9 settembre<br />

presso l’Azienda Agricola V<strong>il</strong>la<br />

Cerna nel Comune di San Gimignano<br />

(SI) dedicata al riconoscimento<br />

di vitigni a bacca bianca;<br />

4° lezione pratica <strong>il</strong> 16 settembre<br />

presso l’Azienda Agricola Antinori<br />

nel Comune di San Casciano<br />

Val di Pesa (FI) dedicata<br />

al riconoscimento di<br />

vitigni a bacca rossa nel<br />

periodo della vendemmia<br />

e degustazione di<br />

vini aziendali.<br />

Le prime due lezioni hanno<br />

visto i partecipanti interessati<br />

ed entusiasti, confermando<br />

quanto già percepito<br />

dalla Segreteria del <strong>Collegio</strong>,<br />

al momento delle iscri-<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 4/2010<br />

zioni; infatti <strong>il</strong> numero <strong>dei</strong> richiedenti<br />

l’iscrizione ha superato <strong>il</strong> numero<br />

massimo previsto.<br />

Per questo motivo <strong>il</strong> <strong>Collegio</strong> ha già<br />

previsto, per <strong>il</strong> 2011, nell’ambito della<br />

programmazione della formazione<br />

continua, <strong>il</strong> rinnovarsi dell’esperienza<br />

in corso, organizzando un ulteriore<br />

corso sull’ampelografia.<br />

Il corso abbraccerà un periodo di tempo<br />

più ampio, da apr<strong>il</strong>e a novembre,<br />

consentendo agli interessati di assistere<br />

a tutte le fasi fenologiche della vite<br />

con le consuete modifiche a partire<br />

dal germogliamento per arrivare al<br />

periodo in cui le foglie, post vendemmia,<br />

assumono le più svariate colorazioni.


Incontro dibattito Museo Civ<strong>il</strong>tà contadina e<br />

progettazione area verde pertinente<br />

– Cortona (Arezzo) –<br />

In data 10-06-2010 a Cortona presso<br />

<strong>il</strong> museo della Civ<strong>il</strong>tà contadina posto<br />

in località Fratticciola si è svolto<br />

un interessante incontro dibattito<br />

sulle prospettive presenti e future<br />

dello stesso museo. Nell’ambito dell’incontro<br />

sono state presentate tre<br />

proposte di progettazione per l’adiacente<br />

area verde. All’incontro<br />

hanno partecipato le autorità locali,<br />

<strong>il</strong> Sindaco Dott.Andrea Vignini,<br />

l’Assessore provinciale alla cultura<br />

D.ssa Rita Mezzetti Panozzi, <strong>il</strong> Presidente<br />

dell’Associazione "Amici del<br />

Vegni” Prof. Santiccioli Gianfranco, <strong>il</strong><br />

Presidente Associazione “<strong>il</strong> Carro”<br />

Dott. Albano Ricci, oltre al Dirigente<br />

scolastico ISIS A.Vegni Ing.Fortunato<br />

Nardelli e i rappresentanti <strong>dei</strong> Collegi<br />

Provinciali <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> e <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong><br />

<strong>Agrari</strong> Laureati di Arezzo e Siena,<br />

che hanno contribuito alla realizzazione<br />

della manifestazione.<br />

L’incontro molto sentito a livello locale<br />

ha radunato più di 200 persone, oltre<br />

la presenza di molti professori, addetti<br />

del vicino Istituto Statale di<br />

Istruzione Superiore “A.Vegni” e di<br />

alcuni colleghi periti agrari. Ha aperto<br />

i lavori <strong>il</strong> Dott.De Corso Enrico moderatore<br />

ed ex alunno dell’ISIS<br />

I rappresentanti <strong>dei</strong> Collegi <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> e <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong><br />

Laureati di Arezzo e Siena, con a destra l’Assessore provinciale<br />

CONFERENZE<br />

- Il Sindaco di Cortona (A.Vignini) e <strong>il</strong> Presidente Associazione<br />

“Amici del Vegni (Prof. Santiccioli)-<br />

“A.Vegni”, introducendo <strong>il</strong> significato<br />

dell’incontro e <strong>il</strong> programma di svolgimento<br />

della serata. Poi ha preso la<br />

parola <strong>il</strong> Dott.Ricci Presidente dell’Associazione<br />

“<strong>il</strong> Carro” che gestisce<br />

<strong>il</strong> museo ed ha ringraziato e salutato<br />

tutti i presenti oltre le autorità intervenute.<br />

Nell’intervento ha posto in<br />

evidenza, l’importanza di un museo<br />

della civ<strong>il</strong>tà contadina, per non dimenticare<br />

con <strong>il</strong> passare del tempo le<br />

antiche tradizioni contadine e le modalità<br />

di ut<strong>il</strong>izzo di strumenti rudimentali<br />

ma di notevole importanza<br />

per le lavorazioni agricole dell’epoca,<br />

presenti all’interno del museo. In seguito<br />

ha preso la parola l’Assessore<br />

provinciale ed a seguire <strong>il</strong> Sindaco di<br />

Cortona ed hanno ribadito anch’essi,<br />

come <strong>il</strong> nostro territorio provinciale<br />

ha chiaramente<br />

avuto origine da<br />

una civ<strong>il</strong>tà marcatamente<br />

rurale.<br />

Poi <strong>il</strong> moderatore<br />

ha dato spazio ai<br />

rappresentanti <strong>dei</strong><br />

collegi <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong><br />

<strong>Agrari</strong> che hanno<br />

evidenziato la vo-<br />

cazione agricola<br />

del territorio della<br />

Valdichiana aretina e senese e <strong>il</strong><br />

rapporto di collaborazione che avviene<br />

gia da alcuni anni, tra l’ISIS<br />

“A.Vegni” e i collegi di Arezzo e<br />

Siena, in particolare <strong>il</strong> Perito Panichi<br />

ha messo in risalto come i ragazzi<br />

del quinto corso dell’ISIS<br />

hanno dovuto “abbandonare” la<br />

mentalità scolastica e calarsi in una<br />

realtà più “professionale”, onde<br />

permettere la realizzazione delle<br />

proprie proposte di progettazione.<br />

Hanno chiuso <strong>il</strong> dibattito <strong>il</strong> Dirigente<br />

scolastico Ing.Nardelli a seguire <strong>il</strong><br />

Prof. Santiccioli.<br />

Nel finale come da programma hanno<br />

preso la parola <strong>il</strong> Prof. Tremori Graziano<br />

e <strong>il</strong> collega Prof.Bruni Pasquale<br />

ed hanno introdotto e presentato le 3<br />

proposte progettuali dell’area verde<br />

pertinente <strong>il</strong> museo di Fratticciola. A<br />

seguire i ragazzi del quinto corso<br />

sez.A hanno descritto in maniera precisa<br />

oltre che dettagliata, i rispettivi<br />

progetti svolti in tre gruppi.<br />

A conclusione della manifestazione si<br />

è discusso della differenza di realizzazione<br />

<strong>dei</strong> 3 progetti, coinvolgendo le<br />

persone intervenute; <strong>il</strong> buffet finale a<br />

base di dolci tipici ha chiuso in bellezza<br />

la piacevole serata.<br />

-La numerosa platea degli intervenuti alla serata-<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 4/2010 31


Si è concluso<br />

a Catania <strong>il</strong><br />

corso di aggiornamento<br />

per la formazione<br />

di eccellenzaorganizzato<br />

dai<br />

Collegi <strong>dei</strong><br />

<strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong><br />

e <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong><br />

<strong>Agrari</strong> Laureati delle provincie di Catania<br />

– Palermo – Ragusa e Siracusa,<br />

sotto <strong>il</strong> patrocinio della Direzione Regionale<br />

per la Sic<strong>il</strong>ia dell'Agenzia del<br />

Territorio – Direttore l'Ing. Marco<br />

Selleri e la Direzione Provinciale dell'Agenzia<br />

del Territorio di Catania<br />

nella persona dell'Ing. Sebastiano<br />

Rampulla, quale Direttore del corso.<br />

Alla consegna degli attestati di partecipazione,<br />

oltre all’Ing. Marco Selleri<br />

e l’Ing. Rampulla, erano presenti Andrea<br />

Bottaro, Presidente del <strong>Collegio</strong><br />

<strong>Nazionale</strong> <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> e <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong><br />

<strong>Agrari</strong> Laureati e l'On. Nino D'Asero<br />

- Vice Presidente della Commissione<br />

II - B<strong>il</strong>ancio e Programmazione<br />

della Regione Sic<strong>il</strong>ia.<br />

Nello svolgimento del corso di aggiornamento<br />

le tematiche trattate durante<br />

le lezioni sono state <strong>il</strong> "Docfa 4 ed <strong>il</strong><br />

Pregeo 11", le lezioni – per 16 ore<br />

d’aula - sono state tenute dai Funzionari<br />

dell'Agenzia del Territorio di Catania<br />

che hanno trattato i seguenti<br />

moduli:<br />

- Geom. Pietro Aiello – "Il catasto<br />

<strong>dei</strong> fabbricati";<br />

- Geom. Francesco Cic<strong>il</strong>lini – "Il catasto<br />

terreni";<br />

- Ing. Tarcisio Castorina – "L'alta<br />

valenza fiscale";<br />

322<br />

FORMAZIONE<br />

La formazione continua e l'aggiornamento del<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o per l'eccellenza nella libera professione in Sic<strong>il</strong>ia<br />

Di Francesco Intrisano<br />

- Ing. Fausto Gueli – "Osservatorio<br />

del mercato<br />

immob<strong>il</strong>iare";<br />

- Dr. S<strong>il</strong>vio Di Bella –<br />

"Contenzioso".<br />

Ai <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> partecipanti<br />

al corso, provenienti dalle<br />

quattro provincie organizzatrici<br />

in ragione di 11 da<br />

Catania, 5 da Palermo, 7 da<br />

Ragusa e 3 da Siracusa, è<br />

stato consegnato un regolare<br />

attestato ed attribuiti n.<br />

10 crediti formativi. Ulteriori 10 crediti<br />

formativi verranno assegnati a tutti<br />

coloro che integreranno <strong>il</strong> corso con<br />

un tirocinio, realizzato in convenzione<br />

con l'Agenzia del Territorio da realizzarsi<br />

presso gli Uffici della Agenzia<br />

stessa nella loro provincia di residenza.<br />

Ogni “tirocinante” sarà affidato ad<br />

un funzionario dell'Agenzia che svolgerà<br />

l'attività di Tutor.<br />

Il contenuto del corso è stato poi arricchito<br />

ed ampliato dalla relazione<br />

avente per oggetto “La determinazione<br />

della rendita catastale per gli immob<strong>il</strong>i<br />

a destinazione speciale e particolare<br />

“ che, in vista delle nuove tipologie<br />

di investimenti ha destato particolare<br />

interesse.<br />

Il Presidente Intrisano ha<br />

presentato l’iniziativa ricordando<br />

che a Catania iniziative<br />

come questa sono ricorrenti<br />

e che i quattro Collegi<br />

provinciali promotori hanno<br />

manifestato la volontà di<br />

mantenere elevato <strong>il</strong> ritmo<br />

organizzativo di iniziative<br />

come questa che vuole rispondere<br />

a quanto richiesto<br />

da Consiglio <strong>Nazionale</strong> <strong>dei</strong><br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 4/2010<br />

Organizzatori ed Ospiti<br />

<strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> e <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> Laureati.<br />

Dopo avere ringraziato i rappresentanti<br />

dell’Agenzia del Territorio per la<br />

collaborazione e sensib<strong>il</strong>ità dimostrata<br />

ha ricordato che quella odierna è l’occasione<br />

per presentare anche la nuova<br />

sede del <strong>Collegio</strong> provinciale di<br />

Catania che è stato organizzato negli<br />

spazi interni proprio per consentire,<br />

nel salone delle conferenze, lo svolgimento<br />

di corsi di aggiornamento, conferenze<br />

e quant’altro potesse occorrere<br />

di ampio spazio a disposizione. La<br />

nuova sede è stata ristrutturata in modo<br />

da consentire <strong>il</strong> massimo della fruib<strong>il</strong>ità<br />

da parte degli iscritti per gli<br />

eventi che potranno essere organizza-<br />

-Rampulla, Selleri, Bottaro, D'Asero, Intrisano-


ti e promossi dai Collegi della Sic<strong>il</strong>ia.<br />

Ha preso la parola <strong>il</strong> Presidente Bottaro<br />

che, dopo aver portato i saluti del<br />

Consiglio <strong>Nazionale</strong>, ha puntualizzato<br />

di come siano opportune e necessarie<br />

le iniziative come la presente che rispondono<br />

pianamente a quanto contenuto<br />

nel Regolamento per la formazione<br />

di eccellenza approvato dal<br />

Consiglio <strong>Nazionale</strong>.<br />

Ha ripercorso anche la strada della<br />

collaborazione, sempre attiva tra <strong>il</strong><br />

CNPA e la Direzione Generale dell’Agenzia<br />

del Territorio che, nella persona<br />

dell’Ing. Marco Selleri, ha sempre<br />

risposto positivamente alle istanze<br />

della Categoria. Qui in Sic<strong>il</strong>ia la collaborazione<br />

ha avuto inizio con l’incontro<br />

realizzato a Palermo <strong>il</strong> 15 gennaio<br />

2010 ove, nell’occasione, parlando sul<br />

tema <strong>dei</strong> fabbricati nascosti si è iniziato<br />

un percorso virtuoso che ha legato<br />

l’Agenzia del Territorio, Direzione<br />

Regionale, ed i Collegi <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong><br />

<strong>Agrari</strong> della Sic<strong>il</strong>ia alla collaborazione<br />

reciproca sia nel campo della formazione<br />

che della organizzazione del<br />

lavoro.<br />

L’Ing. Selleri ha ribadito l’impegno al-<br />

FORMAZIONE<br />

la collaborazione ribadendo che l’Agenzia<br />

punta molto alla formazione<br />

continua <strong>dei</strong> tecnici che operano nel<br />

campo catastale. Ha molto apprezzato<br />

sia <strong>il</strong> primo incontro di Palermo che<br />

quello di Catania perché in ambedue<br />

traspare la volontà della Categoria <strong>dei</strong><br />

<strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> di essere operativa. Ritiene<br />

indispensab<strong>il</strong>e, per affrontare insieme<br />

<strong>il</strong> futuro fatto di momenti di alta<br />

tecnologia, continuare in questi momenti<br />

di sinergia che creano le condizioni<br />

per essere più preparati, e quindi<br />

con meno problemi, ad affrontare l’informatizzazione<br />

che continua nell’aggiornamento<br />

costante <strong>dei</strong> sistemi Pregeo<br />

e Docfa.<br />

Ricordando i molti incontri, anche individuali,<br />

avuti con i Responsab<strong>il</strong>i <strong>dei</strong><br />

Collegi Provinciali <strong>dei</strong> periti <strong>Agrari</strong>,<br />

assicura la massima attenzione e continuità<br />

nella organizzazione di altre<br />

iniziative.<br />

L’Ing. Rampulla, nella sua veste di Direttore<br />

del corso tenutosi, nel ribadire<br />

l’importanza di queste iniziative ha<br />

espresso la massima soddisfazione per<br />

i momenti di reciproca stima venutisi a<br />

creare tra i partecipanti al Corso ed i<br />

Docenti-Funzionari dell’Agenzia del<br />

Territorio di Catasto. Comunica che <strong>il</strong><br />

corso continuerà con la frequenza <strong>dei</strong><br />

partecipanti, assistiti da tutors, ad uno<br />

stage di 10 ore da svolgersi presso gli<br />

uffici e che si augura che a questo abbiano<br />

seguito altre iniziative analoghe.<br />

L’Onle Nino D’Asero ripercorre le<br />

tappe della sua vicinanza alla Categoria<br />

che considera pragmatica ed a contatto<br />

con la realtà del territorio. La<br />

frequentazione delle campagne, l’attività<br />

legata alla produzione <strong>dei</strong> bene di<br />

consumo, l’essere così vicini alla natura<br />

hanno sempre destato in lui, di professione<br />

commercialista, una invidiab<strong>il</strong>e<br />

rappresentazione bucolica ed<br />

esprime soddisfazione nell’aver percepito<br />

<strong>il</strong> legame esistente tra professionisti<br />

e Pubblica Amministrazione,<br />

esempio di sinergia dalla quale non<br />

può che emergere soddisfazione e,<br />

consapevole <strong>dei</strong> benefici che possono<br />

derivare da altre iniziative come questa,<br />

auspica sprona i Presidenti <strong>dei</strong><br />

Collegi a proseguire sulla strada intrapresa.<br />

Al termine degli interventi sono stati<br />

consegnati gli attestati di partecipazione<br />

è seguito un informale dialogo<br />

sullo svolgimento del corso ed hanno<br />

preso la parola alcuni partecipanti che<br />

hanno ribadito la sua ut<strong>il</strong>ità per la<br />

professione e la capacità didattica e<br />

competenza <strong>dei</strong> Docenti.<br />

Il <strong>Collegio</strong> di Catania ha approfittato<br />

della occasione per presentare la nuova<br />

sede che è stata strutturata in modo<br />

da poter consentire, grazie ad una sala<br />

conferenze da 60 posti, lo svolgersi di<br />

altri corsi di formazione.<br />

Consegna degli attestati<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 4/2010 333


di Giovanni de Luca<br />

Organizzato dai<br />

Collegi <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong><br />

<strong>Agrari</strong> e <strong>dei</strong><br />

<strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong><br />

Laureati delle<br />

provincie di<br />

Ascoli Piceno e<br />

Teramo, con <strong>il</strong><br />

patrocinio del<br />

<strong>Collegio</strong> <strong>Nazionale</strong><br />

<strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> e <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong><br />

<strong>Agrari</strong> Laureati, della Fondazione <strong>Periti</strong><br />

<strong>Agrari</strong> e dell’Università di Teramo<br />

– Facoltà di <strong>Agrari</strong>a, si è svolto <strong>il</strong> 26 –<br />

luglio – 2010, nella sede della Facoltà<br />

di <strong>Agrari</strong>a Mosciano S.A. (TE), l’incontro<br />

di aggiornamento professionale<br />

“La certificazione energetica <strong>dei</strong><br />

fabbricati”.<br />

Alla giornata di studio hanno partecipato<br />

i periti agrari<br />

iscritti ai Collegi<br />

Provinciali delle regioni<br />

Abruzzo, Marche<br />

e Molise oltre<br />

ad una numerosa<br />

rappresentanza di<br />

geometri iscritti al<br />

<strong>Collegio</strong> <strong>dei</strong> Geometri<br />

della provincia<br />

di Teramo.<br />

Il presidente del<br />

C.P.P.A. di Teramo,<br />

Per.Agr. Giovanni<br />

De Luca, ha aperto i<br />

lavori; dopo i saluti<br />

ha ringraziato i componenti<br />

<strong>dei</strong> Collegi<br />

<strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> delle<br />

tre Regioni limitrofe<br />

per l’impegno<br />

profuso verso i propri<br />

iscritti nel divul-<br />

344<br />

FORMAZIONE<br />

Certificazione energetica <strong>dei</strong> fabbricati<br />

Orsini, Bottaro, De Luca, Mastrocola<br />

gare e promuovere la partecipazione<br />

all’evento. Ha ribadito quanto siano<br />

importanti <strong>il</strong> coinvolgimento e la collaborazione<br />

fra Collegi di aree omogenee,<br />

come quella del medio Adriatico,<br />

per portare avanti la tematica<br />

dell’aggiornamento professionale<br />

continuo degli iscritti. Nel ringraziare<br />

tutti coloro che hanno contribuito all’organizzazione<br />

dell’incontro, ha annunciato<br />

che è sua intenzione e del<br />

collega Per.Agr. Pietro Ciabattoni,<br />

presidente del <strong>Collegio</strong> di Ascoli Piceno,<br />

di infittire, in un prossimo futuro, <strong>il</strong><br />

numero degli eventi di formazione e<br />

coinvolgere sempre di più tutti i Collegi<br />

delle regioni Abruzzo, Marche e<br />

Molise nella loro organizzazione per<br />

trattare i nuovi argomenti che interessano<br />

la Categoria. A conclusione del<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 4/2010<br />

suo intervento<br />

ha rivolto un caloroso<br />

saluto ai<br />

cugini Geometri<br />

con l’augurio<br />

che presto diventi<br />

operativo<br />

<strong>il</strong> nuovo Albo<br />

CO.GE.PA.PI.<br />

che vedrà insieme<br />

i Geometri, <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> e <strong>Periti</strong><br />

Industriali.<br />

Il presidente del C.P.P.A. di Ascoli Piceno,Per.Agr.<br />

Pietro Ciabattoni, ha<br />

sottolineato che l’organizzazione dell’incontro<br />

e l’argomento trattato dà<br />

una risposta alle esigenze di molti<br />

iscritti e la partecipazione così motivata<br />

e numerosa ne è la conferma.<br />

Il presidente del C.N.P.A., Per.Agr.


Andrea Bottaro, dopo i saluti ed <strong>il</strong><br />

compiacimento per la presenza di tanti<br />

periti agrari ha ribadito che l’aggiornamento<br />

professionale per un libero<br />

professionista non è solo un obbligo<br />

ma ha una fondamentale importanza<br />

se vuole rimanere al passo con i<br />

tempi e fornire alla committenza una<br />

professionalità sempre aggornata.<br />

Il Preside della Facoltà di <strong>Agrari</strong>a –<br />

Università di Teramo, Prof. Dino Mastrocola,<br />

ha precisato che la Facoltà di<br />

<strong>Agrari</strong>a di Teramo sin dalla sua istituzione<br />

ha operato ed intende continuare<br />

ad operare in stretto rapporto con <strong>il</strong><br />

territorio e con tutti gli organismi ed<br />

istituzioni che ivi svolgono le loro attività<br />

professionali ed è pronta ad ospi-<br />

FORMAZIONE<br />

tare e patrocinare<br />

tutte le iniziative valide<br />

che questi intraprenderanno.<br />

Presente all’incontro<br />

<strong>il</strong> Geom. Maurizio<br />

Sacripante, presidente<br />

del <strong>Collegio</strong> <strong>dei</strong><br />

Geometri e <strong>dei</strong> Geometri<br />

Laureati della<br />

provincia di Teramo,<br />

<strong>il</strong> quale ha ringraziato<br />

per aver consentito<br />

che molti <strong>dei</strong> loro<br />

iscritti partecipassero Flacco<br />

a questo incontro ed ha manifestato la<br />

volontà di organizzare, in futuro, iniziative<br />

comuni.<br />

Presenti, inoltre, all’evento <strong>il</strong> presidente<br />

della Fondazione <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong>,Per.Agr.<br />

Mauro Finiguerra ed <strong>il</strong> segretario<br />

del C.N.P.A.,Per.Agr. Domenico<br />

Di Biase.<br />

Il primo intervento programmato è<br />

stato espletato dalla D.ssa Iris Flacco,<br />

dirigente Serv. Politica Energetica –<br />

Regione Abruzzo, la quale ha richiamato<br />

l’attenzione <strong>dei</strong> presenti sull’im-<br />

portanza che la Regione<br />

Abruzzo sta riservando<br />

alle energie rinnovab<strong>il</strong>i<br />

ed al risparmio<br />

energetico ed ha<br />

invitato la categoria<br />

<strong>dei</strong> periti agrari ad una<br />

fattiva collaborazione<br />

nella programmazione<br />

e nella gestione degli<br />

interventi che si stanno<br />

predisponendo in<br />

materia.<br />

I lavori di tutta la giornata<br />

sono stati trasmessi<br />

in diretta e-learning dalla Soc.<br />

Beta formazione srl che, dopo la divulgazione<br />

della notizia tramite internet,<br />

in concorso con <strong>il</strong> CNPA e la Fondazione<br />

<strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> ha voluto testare<br />

la presenza <strong>dei</strong> naviganti in internet<br />

che sono stati sempre presenti durante<br />

tutta lo svolgersi della relazione.<br />

Otto ore di presenza davanti al monitor,<br />

certificata da un sistema di controllo<br />

attivo tramite richieste di input,<br />

hanno sancito la validità del sistema.<br />

Con <strong>il</strong> secondo intervento della mat-<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 4/2010 355


tina del 26 – luglio- 2010 si è entrati<br />

nello specifico argomento della giornata<br />

di studio, <strong>il</strong> Per.Agr. Angelo Or-<br />

sini, relatore principale, ha iniziato la<br />

trattazione della complessa materia<br />

con una prima parte introduttiva e generale<br />

in cui si è parlato di leggi e<br />

norme vigenti, nonché di tipologie costruttive,<br />

materiali, impiantistica, etc.<br />

La prima sessione di studio si è conclusa<br />

con la comp<strong>il</strong>azione di un questionario,<br />

incluso nella cartella <strong>dei</strong> lavori,<br />

necessario per la predisposizione<br />

dell’elaborato tecnico.<br />

Nel pomeriggio, dopo la pausa e <strong>il</strong><br />

buffet, la ripresa <strong>dei</strong> lavori è stata incentrata<br />

sulla concreta comp<strong>il</strong>azione<br />

di un reale certificato energetico da<br />

redigere.<br />

Nel dettaglio <strong>il</strong> Relatore Orsini ha <strong>il</strong>lustrato<br />

alla platea :<br />

366<br />

FORMAZIONE<br />

- la figura del tecnico certificatore e<br />

responsab<strong>il</strong>ità <strong>dei</strong> tecnici;<br />

- inquadramento legislativo e normativa<br />

tecnica (con consegna a<br />

tutti i partecipanti della idonea<br />

documentazione);<br />

- strumenti normativi di intervento<br />

(agevolazioni fiscali);<br />

- linee Guida della certificazione<br />

energetica<br />

- <strong>il</strong> certificato energetico;<br />

- b<strong>il</strong>ancio energetico del sistema<br />

edificio-impianto termico (analisi<br />

<strong>dei</strong> punti di dispersione, dati “variab<strong>il</strong>i”<br />

di perdita energetica dall’<br />

edificio, prestazioni energetiche<br />

dell'edifico – fattori influenzanti;<br />

- indicatori di prestazione energetica<br />

degli edifici, procedure di<br />

certificazione;<br />

- prestazioni energetiche <strong>dei</strong> componenti<br />

dell’involucro;<br />

- fabbisogno : specifico di energia<br />

primaria ( EPH);<br />

• energetico specifico dell'involucro<br />

per la climatizzazione invernale<br />

(EH);<br />

• energetico specifico dell'involucro<br />

per la climatizzazione estiva (EC);<br />

• energetico Specifico Totale per usi<br />

termici, riscaldamento e acqua calda<br />

(EPT);<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 4/2010<br />

• energetico per la produzione di<br />

acqua calda sanitaria (EPW);<br />

- contributo energetico specifico da<br />

fonti Rinnovab<strong>il</strong>i (EFER);<br />

- classificazione di un edificio secondo<br />

degli indici prestazionali<br />

che tengono in considerazione l’<br />

efficienza dell'impianto di riscaldamento,<br />

la produzione di acqua<br />

calda sanitaria, la climatizzazione<br />

estiva, l‘ ut<strong>il</strong>izzo di fonti rinnovab<strong>il</strong>i;<br />

- soluzioni progettuali e costruttive<br />

per <strong>il</strong> miglioramento dell’efficienza<br />

dell’involucro (interventi migliorativi<br />

del sistema “edificio-impianto);<br />

- efficienza energetica e soluzioni<br />

progettuali e costruttive degli impianti;<br />

- sicurezza: ruoli e responsab<strong>il</strong>ità <strong>dei</strong><br />

tecnici;<br />

- organismi nazionali e comunitari<br />

autorizzati alla predisposizione di<br />

norme tecniche ( l'UNI -ente nazionale<br />

di unificazione e <strong>il</strong> CEN -<br />

comitato europeo di normazione);<br />

- cenni sul Software esistente.<br />

Al termine, udite le richieste <strong>dei</strong> partecipanti,<br />

gli organizzatori hanno annunciato<br />

iniziative nuove e di approfondimento.


Viste le richieste<br />

pervenute per<br />

sapere lo status<br />

<strong>dei</strong> “sospesi per<br />

morosità” si fa<br />

chiarezza in merito<br />

all'emissione<br />

<strong>dei</strong> ruoli esattoriali<br />

a carico degli<br />

iscritti che si<br />

trovano in questa condizione, con specifico<br />

riferimento alle quote di competenza degli<br />

anni successivi a quelli in cui è stato deliberato<br />

<strong>il</strong> provvedimento di sospensione, che<br />

di seguito si pronuncia :<br />

1) La soluzione alla questione emerge dalla<br />

disciplina dettata dalla normativa professionale<br />

(Legge 434/1968 e DPR<br />

731/1972).<br />

L'art. 12 della legge 434/1968, fissando le attribuzioni<br />

del Consiglio del <strong>Collegio</strong> Provinciale,<br />

prevede, alla lettera m), che esso<br />

"sospende dall'albo o dall'elenco speciale,<br />

osservate in quanto applicab<strong>il</strong>i le disposizioni<br />

relative al procedimento disciplinare,<br />

l'iscritto che non adempie al pagamento<br />

<strong>dei</strong> contributi dovuti al Consiglio del <strong>Collegio</strong><br />

e al <strong>Collegio</strong> <strong>Nazionale</strong>".<br />

L'art. 34 della stessa legge reca nella rubrica<br />

"Cancellazione dall'albo e dall'elenco<br />

speciale. Sospensione per morosità" mostrando,<br />

con tale dizione, di avere riguardo<br />

a due distinte fattispecie.<br />

E difatti, i primi due commi dell'articolo<br />

prevedono i casi di cancellazione dall'albo o<br />

dall'elenco speciale da considerare tassativi.<br />

Il terzo comma disciplina invece la "sospensione<br />

per morosità" disponendo che<br />

"L'iscritto nell'albo o nell'elenco speciale<br />

che, per oltre dodici mesi non adempia al<br />

pagamento <strong>dei</strong> contributi dovuti può, (a<br />

norma dell'art.12 lettera m),essere sospeso<br />

dall'albo o dall'elenco speciale".<br />

Il quarto comma prevede che " La sospen-<br />

NEWS<br />

Situazione <strong>dei</strong> “morosi”<br />

sione per morosità non è soggetta a limiti<br />

di durata ed è revocata con provvedimento<br />

del Presidente del Consiglio del <strong>Collegio</strong><br />

quando l'iscritto dimostra di aver corrisposto<br />

integralmente i contributi dovuti".<br />

Dalle disposizioni appena viste emerge con<br />

assoluta chiarezza che <strong>il</strong> provvedimento di<br />

sospensione per morosità non incide sulla<br />

posizione di iscritto di chi ne è colpito; <strong>il</strong> sospeso<br />

per morosità resta iscritto (all'albo o<br />

all'elenco speciale) e, in quanto iscritto, è<br />

obbligato al pagamento del contributo che<br />

via via matura anche successivamente all'adozione<br />

del provvedimento di sospensione.<br />

Discende da ciò, che colui che è fatto oggetto<br />

di provvedimento di sospensione resta<br />

obbligato, durante la sospensione, a pagare<br />

i contributi e lo stato di sospensione<br />

cesserà, con la revoca del provvedimento,<br />

solo con <strong>il</strong> pagamento <strong>dei</strong> contributi maturati<br />

e dovuti fino al momento del pagamento<br />

stesso.<br />

1.1) Ciò posto, a riprova della fondatezza<br />

di quanto ora affermato m<strong>il</strong>ita la stessa<br />

normativa professionale.<br />

Si consideri che l'articolo 2 del DPR<br />

731/1972 legittima a partecipare all'assemblea<br />

per le operazioni elettorali "gli iscritti<br />

nell'albo, esclusi i sospesi dall'esercizio della<br />

professione"; dunque, proprio <strong>il</strong> fatto<br />

che si sia dovuta prevedere espressamente<br />

tale esclusione dimostra che i "sospesi dall'esercizio<br />

della professione" ( e si noti la<br />

dizione esatta qui usata) sono e restano<br />

"iscritti" i quali, senza tale previsione<br />

espressa di esclusione, avrebbero avuto titolo<br />

a partecipare. (Si può peraltro incidentalmente<br />

notare che tale esclusione presenta<br />

dubbi di legittimità essendo stata prevista<br />

dal DPR 731/972, che è un regolamento<br />

di esecuzione della legge 434/68 e<br />

non da tale legge - E si veda l'articolo 19).<br />

In altri termini, si può affermare che la sospensione<br />

in parola conserva l'iscrizione e<br />

quanto ad essa si connette e che le limitazioni<br />

e/o preclusioni di diritti inerenti all'iscrizione<br />

derivano da previsioni apposite di<br />

natura tassativa.<br />

Una di tali previsioni è quella, già vista, che<br />

preclude la partecipazione alle assemblee<br />

elettorali; altra previsione, propria di molte<br />

professioni, è quella che si rinviene in talune<br />

normative previdenziali che collegano<br />

le prestazioni al requisito dell'esercizio effettivo<br />

dell'attività professionale e non alla<br />

mera iscrizione all'albo.<br />

1.2) Dal fatto, visto sub 1), che i periti agrari<br />

sospesi per morosità sono iscritti (all'albo<br />

o all'elenco speciale) deriva la conseguenza<br />

che per essi devono essere emessi i ruoli<br />

che costituiscono <strong>il</strong> mezzo di riscossione <strong>dei</strong><br />

contributi a norma dell'art.63 della legge<br />

434/1968.<br />

L'emissione di tali ruoli in capo ai sospesi<br />

per morosità costituisce atto dovuto da<br />

parte <strong>dei</strong> Collegi.<br />

Occorre in proposito precisare che, a fronte<br />

di morosità degli iscritti, <strong>il</strong> provvedimento<br />

di sospensione è solo atto facoltativo per<br />

<strong>il</strong> <strong>Collegio</strong> (l'iscritto moroso "..può...essere<br />

sospeso", art. 12, cit.) mentre costituisce per<br />

esso un obbligo cogente la riscossione <strong>dei</strong><br />

contributi dovuti dagli iscritti tra i quali rientrano,<br />

come è ormai chiaro, anche i sospesi<br />

per morosità.<br />

Va poi considerato la sospensione per morosità<br />

in atto non impedisce al <strong>Collegio</strong> di<br />

intraprendere ogni azione esecutiva idonea<br />

alla realizzazione coattiva ed effettiva del<br />

credito per contributi, mediante <strong>il</strong> titolo costituito<br />

dalla cartella esattoriale resa esecutiva<br />

o mediante altro titolo (decreto ingiuntivo).<br />

Per converso, l'adozione di provvedimento<br />

di sospensione e la successiva desistenza<br />

dalla pretesa di esazione <strong>dei</strong> contributi nella<br />

forma prevista dall'art. 63 della legge<br />

434/68 costituirebbero comportamenti non<br />

consoni.<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 4/2010 377


Il Nucleo AntifrodiCarabinieri<br />

di Parma<br />

n ell’ambito<br />

<strong>dei</strong> controlli<br />

volti alla tutela<br />

<strong>dei</strong> “marchi<br />

di qualità” e<br />

del “Made in<br />

Italy” ha scoperto<br />

una ingente<br />

frode<br />

posta in essere<br />

da una ditta di<br />

lavorazione di<br />

concentrato di pomodoro della provincia<br />

di Reggio Em<strong>il</strong>ia. Dalle attività<br />

dispiegate dal citato Nucleo è emerso<br />

che la ditta ha messo in commercio<br />

bustine di doppio concentrato di pomodoro<br />

destinate all’esportazione a<br />

Paesi esteri etichettandole come prodotte<br />

in Italia, mentre in realtà è<br />

emerso trattarsi di una miscela di doppio<br />

concentrato di pomodoro con prevalenza<br />

di quello proveniente dalla<br />

388<br />

TRASPARENZE ALIMENTARI<br />

Comando Carabinieri Politiche Agricole e Alimentari<br />

Nucleo Antifrodi Carabinieri PARMA<br />

43121 - PARMA – Strada Garibaldi nr. 20 - Tel. 0521.508841 - Fax 0521.533802<br />

COMUNICATO STAMPA<br />

- Sequestrate complessivamente 220.000 buste di doppio concentrato di pomodoro cinese;<br />

- Denunciato, alla locale procura, <strong>il</strong> titolare di una ditta della provincia di Reggio Em<strong>il</strong>ia per<br />

frode nell’esercizio del commercio;<br />

- Accertati 350.000 kg di prodotto italiano “tagliato al 65%” con pomodoro cinese.<br />

Cina. Tutti gli accertamenti condotti<br />

sulla rintracciab<strong>il</strong>ità hanno<br />

consentito di scoprire che <strong>il</strong> titolare<br />

della ditta consapevolmente<br />

“miscelava” doppio concentrato<br />

di pomodoro proveniente<br />

dalle province di Parma e Reggio<br />

Em<strong>il</strong>ia, con quello di origine<br />

cinese. Infatti, tra la documentazione,<br />

è stato individuato un ordine<br />

di acquisto di un carico di<br />

fusti di doppio concentrato di<br />

pomodoro proveniente dalla<br />

Repubblica Popolare<br />

Cinese e<br />

sbarcato nel porto di La<br />

Spezia. Il controllo della<br />

ditta ha consentito di<br />

risalire a tutte le lavorazioni<br />

compiute dopo<br />

l’acquisto di doppio<br />

concentrato di pomodoro<br />

proveniente dalla<br />

Repubblica Popolare<br />

Cinese, avvenuto nell’autunno<br />

2009.<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 4/2010<br />

Tale produzione, confezionata in bustine<br />

monodose, è stata venduta sia direttamente<br />

ad una ditta in Germania,<br />

sia ad altre ditte italiane che assemblavano<br />

un “kit” completo per spaghetti<br />

composto, oltre che dalle confezioni<br />

di concentrato di pomodoro,<br />

anche da una busta di formaggio grattugiato<br />

e da una confezione di spaghetti.<br />

Il tutto a sua volta destinato a<br />

Paesi esteri, prevalentemente in Germania.<br />

I sequestri operati sono avvenuti<br />

presso due di queste ditte “as-<br />

Il Nucleo Antifrodi Carabinieri, dipende dal Comando Carabinieri Politiche Agricole e Alimentari ed posto alle dipendenze funzionali<br />

del Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali (attualmente On. Giancarlo Galan) per esercitare i poteri ispettivi<br />

devoluti a quel Dicastero e svolge controlli straordinari sulla erogazione e percepimento di aiuti comunitari nel settore agroalimentare<br />

e della pesca ed acquacoltura, sulle operazioni di ritiro e vendita di prodotti agroalimentari, ivi compresi gli aiuti a Paesi in via di<br />

sv<strong>il</strong>uppo e indigenti. Esercita, inoltre, controlli specifici sulla regolare applicazione di regolamenti comunitari.


semblatrici” <strong>dei</strong> “KIT”, una in provincia<br />

di Cremona e l’altra in provincia di<br />

Cuneo. Tuttavia è emerso che tali produzioni<br />

sono state acquistate anche da<br />

una ditta della provincia di Bolzano<br />

che svolgeva analoghe produzioni, che<br />

non ne era però più in possesso del<br />

prodotto.<br />

Nel momento in cui sono emerse tali<br />

risultanze (dalle ispezioni iniziate a<br />

marzo/apr<strong>il</strong>e 2010) sono state immediatamente<br />

poste sotto sequestro tutte<br />

le produzioni sospette e svolte ispezioni<br />

su tutti gli acquirenti. Tuttavia,<br />

molte di esse erano già state vendute<br />

ed avevano raggiunto i consumatori<br />

finali.<br />

L’art. 515 c.p. (Frode nell’esercizio del<br />

commercio) recita: “Chiunque, nell'esercizio<br />

di un'attività commerciale, ovvero<br />

in uno spaccio aperto al pubblico,<br />

consegna all'acquirente una cosa<br />

mob<strong>il</strong>e per un'altra, ovvero una cosa<br />

mob<strong>il</strong>e, per origine, provenienza, qualità<br />

o quantità, diversa da quella dichiarata<br />

o pattuita, è punito, qualora <strong>il</strong><br />

fatto non costituisca un più grave delitto,<br />

con la reclusione fino a due anni o<br />

con la multa fino a euro 2.065. Se si<br />

tratta di oggetti preziosi, la pena è della<br />

reclusione fino a tre anni o della multa<br />

non inferiore a euro 103”. In questo<br />

TRASPARENZE ALIMENTARI<br />

caso l’indagato ha posto in commercio<br />

prodotto diverso per origine a<br />

quello dichiarato, in quanto ha dichiarato<br />

in etichetta essere stato prodotto<br />

in Italia, quando in realtà dagli accertamenti<br />

è emerso provenire anche<br />

dalla Cina.<br />

In aggiunta, durante le fasi del controllo,<br />

presso la stessa ditta, sono stati<br />

inoltre sottoposti a sequestro amministrativo<br />

ai sensi dell’art. 13 della legge<br />

689/81 in violazione all’art. 18 del Regolamento<br />

Comunitario n. 178 del<br />

2002 (carenza della rintracciab<strong>il</strong>ità)<br />

ulteriori kg. 48.000 circa di prodotto<br />

corrispondenti a 423.000 circa confezioni<br />

contenenti verosim<strong>il</strong>mente doppio<br />

concentrato di pomodoro recanti<br />

diciture in lingua tedesca. Tale sequestro<br />

si era reso necessario poiché dal<br />

controllo della documentazione inerente<br />

la tracciab<strong>il</strong>ità non era stato possib<strong>il</strong>e,<br />

per quelle produzioni, eseguire<br />

<strong>il</strong> reale riscontro tra la materia prima<br />

in entrata ed <strong>il</strong> prodotto finito.<br />

A seguito di analisi ed accertamenti<br />

svolti dalla locale Asl, volti anche alla<br />

verifica di eventuali pericoli per la salute<br />

e che hanno avuto esito negativo,<br />

tali produzioni sono state dissequestrate<br />

a cura del Sindaco competente.<br />

Le difficoltà di far emergere frodi di<br />

questo tipo è particolarmente elevata.<br />

E’ estremamente complesso riuscire<br />

ad evidenziare e poter contestare con<br />

validi elementi situazioni come queste.<br />

Molte fonti indicano questo fenomeno<br />

in forte espansione così come le<br />

importazioni dall’estero di prodotti a<br />

base di pomodoro provenienti dalla<br />

Repubblica Popolare Cinese che una<br />

volta giunte in Italia vengono vendute<br />

come produzioni italiane.<br />

Alla luce di ciò si informa che è attivo<br />

un numero verde nazionale cui rispondono<br />

m<strong>il</strong>itari del Comando Carabinieri<br />

Politiche Agricole e Alimentari<br />

che tutti i cittadini (consumatori,<br />

produttori, trasformatori) possono<br />

contattare gratuitamente per segnalare<br />

eventuali frodi. A questo numero<br />

rispondono m<strong>il</strong>itari specializzati del<br />

Reparto che, oltre a raccogliere le segnalazioni<br />

ed indirizzarle ai Nuclei<br />

competenti, forniscono ut<strong>il</strong>i suggerimenti<br />

sia ai consumatori sia agli operatori<br />

economici che richiedono consigli<br />

per i loro prodotti.<br />

Le azioni poste in essere dal Comando<br />

Carabinieri Politiche Agricole e Alimentari<br />

con i Nuclei Antifrodi Carabinieri,<br />

deputato sia alla verifica del<br />

corretto percepimento di aiuti nel<br />

comparto agroalimentare, sia al controllo<br />

sui prodotti agroalimentari a<br />

marchio di qualità.<br />

Il Reparto, svolgendo controlli straordinari,<br />

si occupa pertanto della lotta<br />

alla criminalità nel settore agroalimentare.<br />

Per mettere in atto questa<br />

azione di contrasto, i m<strong>il</strong>itari “seguono”<br />

e controllano <strong>il</strong> prodotto dall’inizio<br />

alla fine del suo processo produttivo,<br />

recandosi anche nei campi o negli<br />

allevamenti.<br />

Al riguardo viene svolta una attenta e<br />

mirata analisi <strong>dei</strong> settori produttivi<br />

con precise valutazioni degli operatori<br />

da sottoporre a controllo basata su<br />

specifici indici di rischio.<br />

Il monitoraggio <strong>dei</strong> settori, nonché<br />

delle piattaforme di commercializzazione,<br />

permettono di mantenere costantemente<br />

in osservazione i prodotti<br />

in vendita ed intervenire alla prima<br />

anomalia r<strong>il</strong>evata.<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 4/2010 399


400<br />

<strong>Collegio</strong> di<br />

Ascoli<br />

Piceno<br />

A seguito delle elezioni avvenute nel<br />

giorno 24 Giugno 2010 <strong>il</strong> nuovo Consiglio<br />

del <strong>Collegio</strong> risulta così composto:<br />

Consiglio del <strong>Collegio</strong><br />

Presidente Pietro Ciabattoni<br />

VicePresidente Quinto Fioravanti<br />

Segretario Giustina Norcini Pala<br />

Tesoriere Antonio Poli<br />

Consigliere Pietro Mariotti<br />

Consigliere Carlo Ciabattoni<br />

Consigliere Alberto Maranci<br />

<strong>Collegio</strong> <strong>dei</strong> Revisori <strong>dei</strong> Conti<br />

Presidente Piero Marini<br />

Membro Eff. Abramo D’Angelo<br />

Membro Eff. Gianluigi Agostini<br />

Membro Supp. Paolo Mannocchi<br />

<strong>Collegio</strong> di<br />

Cremona<br />

A seguito delle elezioni avvenute nel<br />

giorno 24 Giugno 2010 <strong>il</strong> nuovo Consiglio<br />

del <strong>Collegio</strong> risulta così composto:<br />

Consiglio del <strong>Collegio</strong><br />

Presidente Amedeo Ardigò<br />

VicePresidente Gianfranco Rancati<br />

Segretario Ettore Amadio<br />

Tesoriere Anita Pedrabissi<br />

Consigliere Francesco Bordi<br />

Consigliere Costante Galli<br />

Consigliere Ruggero Marcarini<br />

<strong>Collegio</strong> <strong>dei</strong> Revisori <strong>dei</strong> Conti<br />

Presidente Alberto Galli<br />

Membro Eff. Francesco Ginestri<br />

Membro Eff. Luciano Migliorati<br />

Membro Supp. Emma Dolfini<br />

VITA DEI COLLEGI<br />

<strong>Collegio</strong> di<br />

Caltanissetta<br />

A seguito delle elezioni avvenute nel<br />

giorno 2 Luglio 2010 <strong>il</strong> nuovo Consiglio<br />

del <strong>Collegio</strong> risulta così composto:<br />

Consiglio del <strong>Collegio</strong><br />

Presidente Michele Riggi<br />

VicePresidente Mauro Ignazio<br />

Segretario Giuseppe Sic<strong>il</strong>iano<br />

Tesoriere Gioacchino Manlio<br />

Petrantoni<br />

Consigliere Giuseppe Michele Fonti<br />

<strong>Collegio</strong> <strong>dei</strong> Revisori <strong>dei</strong> Conti<br />

Presidente Mario Amico Liborio<br />

Membro Eff. Lucio Giannavola<br />

Membro Eff. Mario Giovanni Montana<br />

Membro Supp. Angelo Candura<br />

✧ VITERBOLIVE<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 4/2010<br />

<strong>Collegio</strong> di<br />

Grosseto<br />

A seguito delle elezioni avvenute nel<br />

giorno 8 Luglio 2010 <strong>il</strong> nuovo Consiglio<br />

del <strong>Collegio</strong> risulta così composto:<br />

Consiglio del <strong>Collegio</strong><br />

Presidente Giuseppina Pino<br />

VicePresidente Claudio Capitani<br />

Segretario Mirko Cinelli<br />

Tesoriere Valentina Berni<br />

Consigliere Piero Corridori<br />

Consigliere Stefano Pacini<br />

Consigliere F<strong>il</strong>ippo Pucci<br />

<strong>Collegio</strong> <strong>dei</strong> Revisori <strong>dei</strong> Conti<br />

Presidente Francesco Giorgi<br />

Membro Eff. Daniele Bruni<br />

Membro Eff. Marco Volpi<br />

Membro Supp. Enrico Volpi<br />

0.07.2010 - Prezzo del latte: <strong>il</strong> Lazio è la prima regione itaana<br />

a raggiungere un accordo<br />

l latte alla stalla sarà pagato 38 centesimi al litro più 0,05<br />

t/lt come riconoscimento per la qualità.<br />

Questo <strong>il</strong> risultato dell'accordo raggiunto nella mattinata<br />

di oggi tra gli allevatori e <strong>il</strong> mondo dell'industria. «Un traguardo importante<strong>»</strong>, dichiara<br />

l'Assessore alle Politiche Agricole Angela Birindelli, «perché contempla<br />

un riconoscimento all'impegno degli allevatori che lavorano per offrire ai consumatori<br />

un'eccellenza e testimonia la volontà del settore industriale di sostenere <strong>il</strong><br />

processo di innalzamento del livello qualitativo del prodotto<strong>»</strong>.<br />

«Il settore lattiero costituisce una fonte importante per l'economia agricola del<br />

Lazio<strong>»</strong>, prosegue l'Assessore, «per questo la Regione si è resa disponib<strong>il</strong>e ad un finanziamento<br />

di 2, 2 m<strong>il</strong>ioni di euro per sostenere la f<strong>il</strong>iera. Rimarrà, poi, aperto un<br />

tavolo tecnico finalizzato ad individuare gli interventi più opportuni per <strong>il</strong> miglioramento<br />

del prodotto e la sua competitività sui mercati<strong>»</strong>.<br />

Tra i presenti, anche Paolo Perinelli, Presidente di Confagricoltura Lazio, <strong>il</strong> quale<br />

condivide l'entusiasmo generale sul raggiungimento dell'accordo «Perché offre<br />

la possib<strong>il</strong>ità di far ripartire un pezzo dell'agricoltura regionale<strong>»</strong>. E proprio da<br />

Confagricoltura arriva l'impegno per favorire una riduzione <strong>dei</strong> costi di produzione;<br />

già presentata all'Assessorato la bozza di un progetto orientato in questa direzione.<br />

Grande soddisfazione è stata espressa dal Presidente della Regione Renata<br />

Polverini che, ribadendo l'importanza e la volontà di garantire un prodotto di<br />

qualità, sottolinea: «Il Lazio è la prima regione italiana ad aver raggiunto un accordo<br />

sul prezzo del latte<strong>»</strong>.<br />

Guarda <strong>il</strong> video su ItaliaTube


. Agrigento<br />

Via Alcide De Gasperi 127/D<br />

92019 Sciacca (AG) - Tel. 0925/905090<br />

Pres. Domenico Terlizzese<br />

. Alessandria<br />

Via Marengo 27<br />

. Ancona<br />

. Ascoli<br />

15121 Alessandria (AL) - Tel. 0131/52793<br />

Pres. Massim<strong>il</strong>iano Ricci<br />

Via del Consorzio 21<br />

60015 Falconara Mar.ma (AN) - Tel.<br />

071/9188973<br />

Pres. Carlo Zoppi<br />

Piceno<br />

Via delle Zeppelle 192<br />

63100 Ascoli Piceno (AP) - Tel. 0736/41829<br />

Pres. Pietro Ciabattoni . L’Aqu<strong>il</strong>a<br />

Via Colle Pretara 68<br />

67100 L’Aqu<strong>il</strong>a (AQ) - Tel. 0862/317931<br />

Pres. Elli Ciampa . Arezzo<br />

Piazza Guido Monaco 5<br />

52100 Arezzo (AR) - Tel. 0575/21307<br />

Pres. Giuliano Giuliarini . Asti<br />

Via Carducci 50/A<br />

14100 Asti (AT) - Tel.0141/353857<br />

Pres. Angelo Dezzani<br />

. Avellino<br />

. Bari<br />

Via L. Iannacchini 38<br />

83100 Avellino (AV) - Tel. 0825/26377<br />

Pres. Celestino Nardone<br />

. Bergamo<br />

Via Zelasco 1<br />

Via Annibale Di Francia 13<br />

70125 Bari (BA) - Tel. 080/5428141<br />

Pres. Antonio Memeo<br />

. Belluno<br />

24122 Bergamo (BG) - tel. 035/238727<br />

Pres. Francesco Possenti<br />

Viale Fantuzzi 17 c/o Coldiretti<br />

32100 Belluno (BI) - Tel. 0437/949640<br />

Pres. Manlio Nicola . Benevento<br />

Viale Melluso 80<br />

82100 Benevento (BN) - tel. 0824/317017<br />

Pres. Cristiano Fontanarosa<br />

. Bologna<br />

. Brindisi<br />

Viale F<strong>il</strong>opanti 4/c<br />

40126 Bologna (BO) - Tel. 051/252978<br />

Pres. Luca Natalini<br />

Via N. Sansone 16 - C.P. 321<br />

72017 Ostuni (BR) - Tel. 0831/305566<br />

Pres. Rocco Cucci . Brescia<br />

Via Marsala 17<br />

25100 Brescia (BS) - Tel. 030/296424<br />

Pres. Sergio Caprioli<br />

.Bolzano<br />

Via Del Monte 18<br />

39040 Ora (BZ) - Tel. 0471/811260<br />

Pres. Christian Vorhauser<br />

. Cagliari<br />

Via Mestre 8<br />

. Caltanissetta<br />

09124 Cagliari (CA) - Tel. 070/300304<br />

Pres. Marco Fanunza<br />

Via Monsignor Guttadauria 2 - C.P. 25<br />

93100 Caltanissetta (CL) - Tel. 0934/585810<br />

Pres. Michele Riggi . Campobasso<br />

Via D’amato 15<br />

86100 Campobasso (CB) - Tel. 0874/66248<br />

Pres. Giacomo Picone<br />

. Caserta<br />

. Catania<br />

Piazza Roma 79<br />

81016 Piedim. Matese (CE)<br />

Tel. 0823/913594<br />

Pres. Domenico Di Baia<br />

Via Grotte Bianche 150<br />

95129 Catania (CA) - Tel. 095/436393<br />

Pres. Francesco Intrisano<br />

. Catanzaro<br />

Via Italo Paparazzo 5/A<br />

88100 Catanzaro (CZ) - Tel. 0961/754488<br />

Pres. Domenico Russo<br />

. Chieti<br />

. Como<br />

Via Colle Comune 1 - c/o ITAS<br />

6620 Scerni (CH) - Tel. 0873/914513<br />

Pres. Nicola D’Ortona<br />

. Cosenza<br />

Via E. Capizzano 56<br />

Piazzale Carmelata 9<br />

22100 Como (CO) - Tel. 031/526019<br />

Pres. Salvatore Raso<br />

87100 Cosenza (CS) - Tel. 0984/392175<br />

Pres. Rocco Carricato . Cremona<br />

Via Palestro 66<br />

26100 Cremona (CR) - Tel. 0372/535411<br />

Pres. Amedeo Ardigò . Cuneo<br />

Via Alfieri 10<br />

. Enna<br />

12038 Savigliano (CN) - Tel. 0172/713087<br />

Pres. Giuseppe Serra<br />

Corso Umberto 109<br />

94019 Leonforte (EN) - Tel. 0935/956078<br />

Pres. Francesco Ferragosto . Ferrara<br />

Via Conca 85<br />

44123 Ferrara (FE) - Tel. 0532/204637<br />

Pres. M<strong>il</strong>va Sacchetti . Firenze<br />

Via Bezzecca 2<br />

50122 Firenze (FI) - Tel. 055/2340202<br />

Pres. Pierfrancesco Cavicchioni . Foggia<br />

Via Piave 41<br />

71100 Foggia (FG) - tel. 0881/723401<br />

Pres. Antonio Dell’ Aqu<strong>il</strong>a . Forlì / Cesena<br />

Corso Repubblica 93<br />

47100 Forlì-Cesena (FC) - Tel. 0543/33137<br />

Pres. Gianluca Bagnara<br />

. Frosinone<br />

Via S. Nicola 1<br />

. Grosseto<br />

. Imperia<br />

03041 Alvito (FR) - tel. 0776/344231<br />

Pres. Domenico Cistrone<br />

Via Aurelia Nord 8<br />

58100 Grosseto (GR) - Tel. 0564/23107<br />

Pres. Giuseppina Pino<br />

Corso Garibaldi 13<br />

18100 Imperia (IM) - Tel. 0183/651525<br />

Pres. Elio Diversi . Latina<br />

Via M. Sic<strong>il</strong>iano<br />

04010 Borgo Piave (LT) - Tel. 0773/416017<br />

Pres. Maria Grazia Passarelli<br />

. Lecce<br />

Via Capitano Ritucci 41<br />

73100 Lecce (LE) - Tel. 0832/346996<br />

Pres. Massimo De Nitto . Livorno<br />

Via Mogadiscio 20/B<br />

. Lucca<br />

Viale A. Diaz 28<br />

57012 Castiglioncello (LI) - Tel. 0586/752403<br />

Pres. Paolo Giomi<br />

. Macerata<br />

. Mantova<br />

55100 Lucca (LU) - Tel. 0583/957027<br />

Pres. Stefano Belgrano<br />

C. Da Lornano 7/A<br />

62100 Macerata (MC) - Tel. 0733/235335<br />

Pres. Gianni Calamante<br />

Viale Risorgimento 27/B<br />

46100 Mantova (MN) - Tel. 0376/329701<br />

Pres. Isaia Rossi . Massa<br />

Via Fermi 19<br />

54100 Massa (MS) - Tel. 0585/45848<br />

Pres. Mirella Tongiani<br />

. Matera<br />

Piazza Matteotti 7<br />

75100 Matera (MT) - Tel. 0835/334901<br />

Pres. Emanuele Genchi<br />

. Messina<br />

Via Romagnosi 7<br />

98100 Messina (ME) - Tel. 0941/785382<br />

Pres. Salvatore Tripoli<br />

INDIRIZZI DEI COLLEGI PROVINCIALI<br />

. M<strong>il</strong>ano<br />

. Modena<br />

Via Ripamonti 35<br />

20122 M<strong>il</strong>ano (MI) - Tel. 02/58305333<br />

Pres. Alessandro Gnocchi<br />

. Napoli<br />

Via Argine 1085<br />

Via Elia Rainusso 144 - 4° piano<br />

41124 Modena (MO) - Tel. 059/828846<br />

Pres. Claudio Losi<br />

. Novara<br />

80147 Napoli (NA) - Tel.081/5770190<br />

Pres. Biagio Scognamiglio<br />

Corso Risorgimento 405<br />

28070 Novara Vignale - (NO) Tel.0321/56178<br />

Pres. Fabrizio Gaboardi . Nuoro<br />

Via Lamarmora 2<br />

08100 Nuoro (NU) - Tel. 0784/232547<br />

Pres. Peppino Piquereddu . Padova<br />

Via Tito Livio 5<br />

. Palermo<br />

35123 Padova (PD) - Tel.049/661808<br />

Pres. Mariano Schiavon<br />

Via Pindemonte 17<br />

90014 Casteldaccia (PA) - Tel. 091/942562<br />

Pres. Bartolomeo Amato . Parma<br />

Via Ponchiello 2<br />

43011 Busseto (PR) - Tel. 0524/97012<br />

Pres. Giorgio Faroldi<br />

. Pavia<br />

. Piacenza<br />

. Perugia<br />

. Pesaro<br />

Piazza S. Bovo 37<br />

27058 Voghera (PV) - tel. 0383/369776<br />

Pres. Gloria Gariboldi<br />

Via San Giovanni 20<br />

29100 Piacenza (PC) - Tel. 0523/338910<br />

Pres. Sergio Lombardelli<br />

Borgo XX Giugno 74<br />

06121 Perugia (PG) - Tel. 075/35675<br />

Pres. Massimo Moncelli<br />

. Pescara<br />

Via del Circuito 71<br />

Via Domenico Mazza 9<br />

61100 Pesaro (PS) - Tel. 0721/30154<br />

Pres. Stefano Bartolucci<br />

65134 Pescara (PE) - Tel. 085/294117<br />

Pres. Pasqualino Lupone . Pisa<br />

Via De Chirico 11<br />

. Pistoia<br />

. Potenza<br />

56037 Peccioli (PI) - Tel. 0564/411877<br />

Pres. Giulia Parri<br />

Via Fiorentina 21 - C.P. 73<br />

51017 Pescia (PT) - Tel. 0572/478321<br />

Pres. Leonardo Guido<br />

Via Cardinale De Luca 56<br />

85024 Lavello (PZ) - Tel. 0972/81389<br />

Pres. Mauro Finiguerra . Ragusa<br />

Via Archimede 183<br />

97100 Ragusa (RG) - Tel. 0932/624649<br />

Pres. Corrado Balloni<br />

. Ravenna<br />

. Reggio<br />

Via Dante 1<br />

. Reggio<br />

. Rieti<br />

Via Antica Zecca 6<br />

48100 Ravenna (RA) - Tel. 0544/38086<br />

Pres. Alessandro Genovesi<br />

Calabria<br />

89015 Palmi (RC) - Tel. 0966/23552<br />

Pres. Beniamino Denisi<br />

Em<strong>il</strong>ia<br />

Via Martiri di Cervarolo74/10<br />

42122 Reggio Em<strong>il</strong>ia (RE) - Tel. 0522/554231<br />

Pres. Corrado Fantuzzi<br />

Viale Em<strong>il</strong>io Maraini 85<br />

02100 Rieti (RI) - Tel. 0746/203083<br />

Pres. Angelo Caffarelli<br />

. Rimini<br />

Via Secchiano 1<br />

47900 Rimini (RN) - Tel. 0541/775357<br />

Pres. Giovanni Nucci . Roma<br />

Via Cerveteri 18 int. 6<br />

00183 Roma (RM) - Tel. 06/70454739<br />

Pres. Vincenzo Santoro . Rovigo<br />

Via S<strong>il</strong>vestri 41<br />

45100 Rovigo (RO) - Tel. 0425/699154<br />

Pres. Gianfranco Rezzadore . Salerno<br />

Via Luigi Guercio 197<br />

84134 Salerno (SA) - Tel. 089/251488<br />

Pres. Antonio Landi . Sassari<br />

Via Mazzini 6<br />

07100 Sassari (SS) - Tel. 079/236750<br />

Pres. Giannetto Arru Bartoli<br />

. Savona<br />

. Siena<br />

. Siracusa<br />

Via Del Nuovo Ospedale 8 - Reg. Bagnoli<br />

17031 Savona Albenga (SV)<br />

Tel. 0182/554268<br />

Pres. Antonio Talarico<br />

Strada Massetana Romana 54<br />

53100 Siena (SI) - Tel. 0577/271834<br />

Pres. Raffaello Biagiotti<br />

Vicolo a Viale Tica 19<br />

96100 Siracusa (SR) - Tel. 0931/441037<br />

Pres. Francesco Altamore . Sondrio<br />

Via A. Moro 26/A<br />

23100 Sondrio (SO) - Tel. 0342/511229<br />

Pres. Rosario Alessi<br />

. Taranto<br />

. Teramo<br />

. Torino<br />

Via Pisanelli 44 - C.P. 185<br />

74100 Taranto (TA) - Tel. 099/4527447<br />

Pres. Pasquale Mariano Carmignano<br />

Via C. Battisti 5<br />

64100 Teramo (TE) - Tel. 0861/282124<br />

Pres. Giovanni De Luca<br />

. Trapani<br />

Via Vaccari 16<br />

Via Massena 13 bis<br />

10137 Torino (TO) - Tel. 011/547505<br />

Pres. Roberto Frova<br />

. Trento<br />

91025 Marsala (TP) - Tel. 0923/713008<br />

Pres. Giovanni Giacalone<br />

Via Giusti 40 c/o Impresa Verde T.A.A. S.r.l.<br />

38100 Trento (TN) - Tel. 0461/915575<br />

Pres. Guido Sicher . Treviso<br />

Via Veneto 40<br />

31015 Conegliano (TV) - Tel. 0438/410302<br />

Pres. Gino Dall’Armellina<br />

. Udine<br />

. Venezia<br />

. Vercelli<br />

Via Corte Savorgnan 6<br />

33100 udine (UD) - Tel. 0432/512527<br />

Pres. Enore Venir<br />

Via F.lli Bandiera 30/A<br />

30175 Venezia-Marghera (VE)<br />

Tel. 041/923429<br />

Pres. Nicola Gastaldi Cibola<br />

Piazza della Vittoria 3 - c/o ITAS<br />

13100 Vercelli (VC) - Tel. 0161/217310<br />

Pres. Stefano Bondesan . Verona<br />

Via Berni 9<br />

37122 Verona (VR) - Tel. 045/590559<br />

Pres. Elia Sandrini . Vicenza<br />

Contrà S. Marco 9<br />

36100 Vicenza (VI) - Tel. 0444/547443<br />

Pres. S<strong>il</strong>vano Faltracco . Viterbo<br />

Via Paradiso 3<br />

01100 Viterbo (VT) - Tel. 0761/226934<br />

Pres. Mario Morano<br />

Consiglio <strong>Nazionale</strong> <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> - Via Principe Amedeo, 23 - 00185 Roma - Tel. 06/4819801 Fax. 06/4882150 e-ma<strong>il</strong>: info@peritiagrari.it


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