Anna Gandin, Enrico Capezzuoli - Dipartimento di Scienze della ...
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Fig. 21 - Depositi carbonatici formatisi intorno alla fuoriuscita delle acque, a cono singolo o a dorsale risultante dalla coalescenza <strong>di</strong><br />
coni più piccoli (Terme <strong>di</strong> San Giovanni), oppure, lungo le vie <strong>di</strong> drenaggio, a forma <strong>di</strong> <strong>di</strong>ghe a mezzaluna che in<strong>di</strong>viduano vasche più<br />
o meno profonde (Saturnia in Toscana e Pamukkale in Turchia) o <strong>di</strong> canali rialzati (Pamukkale).<br />
maggiori <strong>di</strong> 20°C e le piante superiori pioniere<br />
come i giunchi, si sviluppano solo quando le acque<br />
si raffreddano e si <strong>di</strong>luiscono.<br />
L’analisi dettagliata delle litofacies e<br />
dei dati geochimici relativi agli isotopi<br />
stabili del carbonio e dell’ossigeno dei<br />
travertini in formazione in alcune regioni<br />
<strong>della</strong> terra (Fig. 22), mostra che i valori<br />
isotopici del rapporto δ 18 O/ 16 O sono<br />
negativi in relazione alla temperatura<br />
delle acque mentre quelli del rapporto δ<br />
13 C/ 12 C sono positivi, derivando da<br />
acque povere <strong>di</strong> carbonio ”leggero” <strong>di</strong><br />
origine atmosferica. Questi valori quin<strong>di</strong><br />
non danno informazioni <strong>di</strong> natura climatica<br />
ma registrano le con<strong>di</strong>zioni geotermali<br />
delle acque madri (<strong>Gan<strong>di</strong>n</strong> &<br />
<strong>Capezzuoli</strong>, 2008).<br />
I calcareous tufa<br />
Si formano intorno ad un sistema fluvio-palustre<br />
alimentato da acque <strong>di</strong> origine<br />
meteorica, ricche <strong>di</strong> carbonato <strong>di</strong><br />
calcio acquisito durante la circolazione<br />
attraverso rocce calcaree, in un circuito<br />
70<br />
carsico poco profondo, che sgorgano alla sorgente<br />
a temperatura generalmente inferiore <strong>di</strong> quella<br />
Fig. 22 - Campo <strong>di</strong> variabilità degli isotopi stabili (C e O) dei carbonati continentali<br />
in formazione in sistemi termali (in alto) e in sistemi carsici (in basso), confrontati<br />
con quelli relativi ai carbonati marini attuali e fossili (da <strong>Gan<strong>di</strong>n</strong> & <strong>Capezzuoli</strong>,<br />
2008, mo<strong>di</strong>ficato).