Terra nostra Terra vostra Terra di tutti - CASTRI PIRI VALLES
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Perio<strong>di</strong>co d’informazione e Cultura Giugno 2012 - n.14<br />
<strong>Terra</strong> <strong>Terra</strong> <strong>nostra</strong> <strong>nostra</strong><br />
<strong>Terra</strong> <strong>Terra</strong> <strong>vostra</strong> <strong>vostra</strong><br />
<strong>Terra</strong> <strong>Terra</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong> <strong>tutti</strong> <strong>tutti</strong><br />
Bentornati Bentornati e Benvenuti Benvenuti<br />
Leggeteci, Leggeteci, Grazie!!! Grazie!!!
Voci dal San Vicino<br />
Perio<strong>di</strong>co trimestrale <strong>di</strong> informazione e cultura -Giugno- n°14<br />
Direttore Responsabile - Luigi TALIANI<br />
Autorizzazione Tribunale <strong>di</strong> Ancona n° 19-08.<br />
Sede: Ctr. S. Francesto, 28 - 62021 Apiro (MC)<br />
Email: castri.piri@yahoo.it<br />
redazione.cpv@email.it<br />
web: www.castripirivalles.it<br />
Tel. 0733 611126<br />
Stampa: TIPOLITO ILARI snc<br />
Zona Ind.le Cerrete Collicelli (Cingoli)<br />
Valorizzare per sviluppare<br />
San Salvatore è un modello <strong>di</strong> recupero “<strong>nostra</strong>no”<br />
La bellezza secolare <strong>di</strong> un Paese come l’Italia viene<br />
quoti<strong>di</strong>anamente deturpata dalla sconfi nata ignoranza<br />
<strong>di</strong> tanti suoi amministratori, più attratti da<br />
progetto lucrosi e convenienti anche in termini <strong>di</strong><br />
“carriera” e tornaconti personali, che non badano<br />
alle prospettive future, alla gloria del passato, alla<br />
convenienza ed all’opportunità presente. Per questo<br />
e per la totale assenza <strong>di</strong> progettualità o <strong>di</strong> un piano<br />
<strong>di</strong> sviluppo a lungo termine, possiamo <strong>di</strong>re che da<br />
un certo punto <strong>di</strong> vista la crisi è stata un toccasana, aspettando<br />
<strong>di</strong> ripartire ed augurandoci con altri meto<strong>di</strong> e sistemi. A<br />
nulla sono valsi in questi anni i tanti appelli <strong>di</strong> associazioni<br />
ed enti culturali <strong>di</strong> fama internazionale per fermare quel “piccone<br />
demolitore” che spesso è anche costruttore <strong>di</strong> brutture,<br />
se non <strong>di</strong> opere pericolose per la salute pubblica e l’ambiente.<br />
Certo è che proprio la crisi economica che sta mettendo a<br />
dura prova la sopravvivenza del nostro sistema industriale,<br />
commerciale e produttivo, dovrebbe quanto meno portarci a<br />
rifl ettere seriamente sulle prospettive per il futuro e a capire<br />
su quali risorse possiamo sempre contare, noi che non abbiamo<br />
materie prime nel sottosuolo (se non molto risicate), non<br />
siamo più trasformatori (da quando abbiamo iniziato a de<br />
localizzare tutto o quasi), non siamo più progettisti ed ideatori<br />
(da quando le nostre scuole a forza <strong>di</strong> riforme e <strong>di</strong> imitare<br />
i più fragili modelli scolastici americani, abbiamo superato<br />
probabilmente i livelli minimi <strong>di</strong> istruzione in molti settori).<br />
Quello che ci hanno lasciato i nonni invece in mezzo a questa<br />
incantevole terra, quella a meno che non lo <strong>di</strong>struggiamo o<br />
ven<strong>di</strong>amo (come spesso si è fatto e si continua a fare anche<br />
con una certa baldanza), certo nessuno può togliercelo e <strong>tutti</strong><br />
possono ammirarlo.<br />
Tanta ricchezza ha portato a permettere <strong>di</strong> restaurare e ricostruire<br />
interi centri storici in Umbria, Toscana ed ora forse<br />
anche dalle nostre parti. L’ultimo in or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> tempo è stato<br />
un impren<strong>di</strong>tore milionario svedese, Daniele Kihlgren, che,<br />
venuto in Italia in viaggio, si è innamorato del borgo danneggiato<br />
dal terremoto <strong>di</strong> S. Stefano <strong>di</strong> Sessanio (AQ) e dopo<br />
averne acquistato gran parte lo sta riportando alle origini<br />
per grazia e bellezza, attirando altri connazionali e turisti <strong>di</strong><br />
ogni nazionalità. Ma non solo, essendo un uomo <strong>di</strong> cultura,<br />
ha voluto e permesso che ai restauri architettonici, si accompagnasse<br />
il recupero <strong>di</strong> competenze tra<strong>di</strong>zionali, che vanno<br />
dalla tessitura alla costruzione <strong>di</strong> mobili. Nel giro <strong>di</strong> 5 anni il<br />
paese è passato da 5 a 300 posti letto, con un’attrattiva turistica<br />
non in<strong>di</strong>ff erente ed un indotto economico <strong>di</strong> rilievo per<br />
2<br />
un piccolo centro <strong>di</strong> questi tempi. Fatta la prima<br />
impresa, lo stesso impren<strong>di</strong>tore ha fi utato l’aff are e<br />
sta mettendo mano al recupero <strong>di</strong> altri cinque paesi<br />
caratteristici posti tra le province <strong>di</strong> Chieti, Isernia<br />
e l’Aquila.<br />
E per essere “caratteristico”, in una terra come l’Italia<br />
specialmente, non è certamente <strong>di</strong>ffi cile per un<br />
paese. Chi lo vieta dunque <strong>di</strong> <strong>di</strong>ventarlo a gioielli<br />
architettonici e storici come Elcito, Precicchie,<br />
Domo, Braccano, Esanatoglia o Apiro? Tutti hanno le “caratteristiche”<br />
e se vogliamo importanti recuperi sono stati iniziati<br />
e potrebbero portare ad una valorizzazione delle ricchezze<br />
del territorio. Si pensi ad Apiro, che quasi senza saperlo ha<br />
restaurato uno degli e<strong>di</strong>fi ci più antichi, curiosi e avvolti dal<br />
mistero della storia, la chiesa <strong>di</strong> San Salvatore, chiamata per<br />
secoli anche la chiesa dei Morti, ma posta anche su <strong>di</strong> un colle<br />
ameno, prospiciente l’antico centro fortifi cato e documentata<br />
da prima che venisse costruito il castello che oggi si conosce.<br />
Non sarebbe dunque anche questa una buona opportunità?<br />
D’altra parte l’impegno profuso dal suo infaticabile e vulcanico<br />
ideatore (del restauro) e dal suo staff , potrebbero essere <strong>di</strong><br />
aiuto a fare una prima rete <strong>di</strong> promozione. In tempi <strong>di</strong> ristrettezze<br />
economiche bisogna valorizzare ognuno il suo piccolo,<br />
dall’orto al giar<strong>di</strong>no <strong>di</strong> casa, quin<strong>di</strong> potenziare con il minor<br />
costo possibile (il passaparola in primis) la promozione ed<br />
attirare turisti per farli calare in una <strong>di</strong>mensione <strong>di</strong> cortesia e<br />
<strong>di</strong> piacevolezze che non faccia poi scappare il forestiero altrove.<br />
È bene allora sia creare una “rete” per scoprire le abbazie<br />
più belle e restaurate magnifi camente (S. Urbano, S. Elena,<br />
Val<strong>di</strong>castro...) o i percorsi naturalistici che tanto ama chi viene<br />
dalla città e dalle metropoli, sia riscoprire i prodotti tipici<br />
e proporli al posto <strong>di</strong> quelli industrializzati senza sapore e<br />
solo ricchi <strong>di</strong> coloranti e conservanti… Insomma la ricchezza<br />
c’è ancora, ma dobbiamo renderla produttiva e generatrice <strong>di</strong><br />
nuova occupazione. Questo <strong>di</strong>mostra che ancora è vero che<br />
l’unione fa la forza e, soprattutto, che la cultura (sia nel breve<br />
che nel lungo periodo) produce sempre ricchezza!<br />
L’unica <strong>di</strong>ffi coltà che ci impe<strong>di</strong>sce <strong>di</strong> arrivarci è però - ma non<br />
è cosa da poco - il campanilismo con la paura <strong>di</strong> non voler<br />
essere un po’ folli per lanciarsi in questo “volo”. Ma infondo<br />
che abbiamo da rischiare? Vogliamo provare a “volare” come<br />
fanno gli angeli, o precipitare sotto la rigida dottrina “calvinista”<br />
<strong>di</strong> Angela (Merkel)?<br />
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da pagina 22
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e soprattutto dalla caparbietà <strong>di</strong> una donna <strong>di</strong> grande tenacia, Delsere Rosalba che dal 1990, ha dato la linfa vitale<br />
all’attività sita in Cingoli (via G.Cerquetelli, 5) in un crescendo <strong>di</strong> esperienza e competenza.<br />
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con l’inserimento <strong>di</strong> volta in volta delle tre fi glie: Morena, Manuela e Loretta,<br />
l’attività migliora <strong>di</strong> anno in anno il suo servizio al cliente.<br />
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<strong>di</strong> articoli a sod<strong>di</strong>sfazione <strong>di</strong> ogni esigenza: dalla ferramenta, all’idraulica, dall’e<strong>di</strong>lizia<br />
al materiale elettrico, ai casalinghi e... da qualche tempo ormai anche ricambi per l’attrezzatura agricola.<br />
E... riprendendo da E.Rogers, con uno slogan tipico dell’architettura...dal cucchiaio alla città...in R.D. Zannini<br />
si può <strong>di</strong>re...dal cemento ad ogni novità...il mondo della casa e del lavoro.<br />
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14
1792 Della Valle <strong>di</strong> San Clemente<br />
<strong>di</strong> O. Turchi<br />
Secondo inserto
Antipolitica,<br />
illusi<br />
e illusionisti<br />
Se la giustizia non funziona come<br />
dovrebbe,il rime<strong>di</strong>o è l’antipolitica”? E<br />
se la salute non è quella che vorremo, ci<br />
rifugiamo nell’ “antisalute”? Credo che<br />
<strong>tutti</strong> considereranno queste scelte a <strong>di</strong>r<br />
poco balorde.Questo strambo concetto <strong>di</strong> “antipolitica”<br />
invece non solo è accettato,ma ad<strong>di</strong>rittura<br />
osannato e votato,come alternativa salutare ad<br />
una “politica” che ha deluso,amareggiato e irritato.<br />
E quin<strong>di</strong> va spazzata via. Per far posto a che cosa?<br />
Non è molto chiaro. Anzi non è per nulla chiaro.<br />
Ma pare che basti questo suffi sso”anti” a legittimarla<br />
come positiva,innovativa e creativa. Il fenomeno<br />
penso possa essere ricondotto alla “comme<strong>di</strong>a<br />
dell’arte”. Cioè al “teatrino” conosciuto da<br />
tempo , a volte <strong>di</strong>vertente,a volte meno, che mai<br />
da prendere troppo sul serio. Giu<strong>di</strong>zio indulgente,<br />
ma superfi ciale,che non coglie le analogie con<br />
i fenomeni <strong>di</strong>versi nelle forme ma dalle origini simili<br />
che si possono riscontrare anche in altri Paesi<br />
europei. E che devono far rifl ettere. Un titolo del<br />
giornale tedesco Der Spiegel che ha annunciato la<br />
vittoria dei grillini alle recenti elezioni comunali<br />
italiane con un emblematico:”Un clown trionfa<br />
nelle comunali,accostandolo però nel sottotitolo<br />
a quei “Pirati” che altrove hanno mietuto successi<br />
non meno rilevanti.I tratti comuni in eff etti non<br />
sono pochi. Catalizzatori <strong>di</strong> un malcontento <strong>di</strong>ffuso,<br />
drammaticamente acutizzato dalla crisi economica<br />
e dalle pesanti ricadute dei rime<strong>di</strong> calati<br />
dall’alto,lo in<strong>di</strong>rizzano contro la “politica” intesa<br />
come apparati <strong>di</strong> potere tra<strong>di</strong>zionali,cominciando<br />
dai partiti. Come risposta abbiamo visto sorgere<br />
ed aff ermarsi la politica -spettacolo. Dovevamo<br />
aspettarci che prima o poi arrivasse lo spettacolo<br />
- politico. Ma se nell’una il pubblico aveva ancora<br />
qualcosa da <strong>di</strong>re nel copione. Il rischio è che con<br />
la seconda anche la sua parte venga scritta dall’inizio,<br />
da un istrione capace <strong>di</strong> <strong>di</strong>re non le verità scomode<br />
ma quelle che delusi e arrabbiati vogliono<br />
sentirsi <strong>di</strong>re. Il guaio è che così facendo consegna<br />
la propria rabbia a chi la coltiva,ricevendo in cambio<br />
solo l’illusione <strong>di</strong> una risposta. Ma non per<br />
nulla l’illusionismo è uno dei generi che dentro e<br />
fuori dei teatri tiene da più tempo la scena..<br />
Luigi Taliani (<strong>di</strong>rettore)<br />
19<br />
INDICE<br />
Valorizzare per sviluppare p. 2<br />
Antipolitica, illusi e illusionisti p. 19<br />
L’essere felici insieme attorno alle chiesette <strong>di</strong><br />
campagna p. 20<br />
Chiesette nel cuore San Pietro<br />
in contrada Casarini p. 21<br />
Piazze Piazzali Svincoli p. 21<br />
Montecatini p. 22<br />
Alice nel cielo con i <strong>di</strong>amanti p. 23<br />
Confraternite e associazioni varie p. 24<br />
I sempre giovani <strong>di</strong> 50 anni fa rivisitano<br />
la Madonna della Grotta p. 24<br />
L’idea <strong>di</strong> un museo nell’area<br />
San Salvatore è in progesso p. 25<br />
La storia a puntate <strong>di</strong> Poggio San Vicino<br />
e la memoria dei soprannomi p. 26<br />
Ottavino lavora con il Biologico<br />
attorno al San Vicino p. 26<br />
Uli Moller: Chi è? p. 27<br />
Benito Scuppa ricercatore ad ogni costo p. 28<br />
Zobicco,<br />
e le sue stravaganze sentenziose p. 30<br />
Pagine da 3 a 14<br />
non solo sponsor ma collaboratori<br />
La stampa che non va in crisi<br />
non ha peli sulla lingua.<br />
In regime <strong>di</strong> libertà anche le parole sono libere
L’essere felici insieme<br />
attorno alle chiesette <strong>di</strong> campagna<br />
Le genti <strong>di</strong> Colcerasa <strong>di</strong> Cingoli, Casalini,<br />
Cerrettine e Sant’Isidoro d’Apiro si ritrovano<br />
insieme a festeggiare.<br />
Molte delle chiese <strong>di</strong> campagna per scelte <strong>di</strong><br />
dubbio gusto dei preposti al territorio sia politici<br />
che religiosi sono in rovina. Alcune ancora<br />
funzionano, grazie a Dio.<br />
20<br />
Le celebrazioni civili e religiose sono<br />
grido <strong>di</strong> riconoscenza <strong>di</strong> una vita tessuta<br />
insieme e non privilegio <strong>di</strong> pochi potenti<br />
o ammanigliati (G.Banier)
Chiesette nel cuore<br />
San Pietro in contrada Casarini<br />
“Gasparì” l’ultimo erede <strong>di</strong> un podere appartenente a certi frati <strong>di</strong> San<br />
Lorenzo in Campo richiesto dall’amministrazione comunale <strong>di</strong> abbattere<br />
la chiesina per allargare la strada riba<strong>di</strong>sce che la Chiesetta <strong>di</strong> San<br />
Pietro è proprietà in<strong>di</strong>visa...<br />
Dalla sua viva voce riportiamo il <strong>di</strong>alogo con gli amministratori.<br />
“Bisogna togliere la quercia e la chiesa”<br />
Ed io:<br />
“Prima la quercia e poi la Chiesa!”<br />
Poi, il mio rifi uto:<br />
La chiesa è e<strong>di</strong>fi cio sacro. Mia nonna mi <strong>di</strong>cevano faceva la questua<br />
per farci la festicciola <strong>di</strong> S.Pietro <strong>tutti</strong> gli anni, sin dai primi del 1900.<br />
Poi mi si intimò <strong>di</strong> portare la suppellettile sacra all’Arciprete.<br />
Il quadro dell’altare fu messo nella chiesa dell’Annunziata <strong>di</strong> Casarini<br />
e successivamente fu rubato.<br />
Io intanto per evitare pericoli a terzi, inse<strong>di</strong>atisi da queste parti ma<br />
molto dopo la chiesa l’invitai a collaborare; 20 anni fa spesi 1 milione<br />
e 350.000 per riassettare il tetto e le due croci <strong>di</strong> legno.<br />
Sono pronto a fare qualcosa; non cerco sol<strong>di</strong> ma consigli sul come<br />
aff rontare la situazione.<br />
PIAZZE PIAZZALI SVINCOLI<br />
Quando il Piazzale C. Battisti <strong>di</strong>ventà Piazza in Apiro?<br />
Piazza Bal<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> Apiro, al centro del paese, è <strong>di</strong> fronte ai due<br />
e<strong>di</strong>fi ci importanti, il palazzo comunale e la chiesa del santo<br />
patrono sant’Urbano.<br />
In attesa o alla fi ne della messa domenicale, una volta sulla<br />
piazza si formavano capannelli <strong>di</strong> 5 o 6 persone che si salutavano<br />
e si raccontavano le settimane da quella trascorsa a<br />
quella a venire. In quest’incontri si concludevano accor<strong>di</strong> o<br />
aff ari, compraven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> terreni o <strong>di</strong> animali, vacche vitelli,<br />
agnelli.<br />
Venivano comprati o venduti, proprio nell’incontro in piazza,<br />
incontro a cui oltre che gl’interessati, partecipavano in<br />
molti altri, amici o conoscenti, che un po’ per pura curiosità o<br />
per desiderio <strong>di</strong> protagonismo cercavano <strong>di</strong> esercitare la propria<br />
infl uenza a favore <strong>di</strong> una o l’altra parte, purchè l’aff are<br />
andasse a buon fi ne. La piazza forniva gli spunti per <strong>di</strong>scorsi<br />
tra amici per tutta la settimana a seguire.<br />
Da un po’ <strong>di</strong> tempo il punto <strong>di</strong> aggregazione del paese <strong>di</strong><br />
Apiro si è spostato dalla piazza principale al piazzale delle<br />
corriere, così chiamato perché antistante a quelli che sono<br />
stati i garages dei pullmans della società SASA. La presenza<br />
del mercato domenicale lungo il viale e vie limitrofe ha favorito<br />
lo spostamento del punto d’aggregazione dal centro<br />
del paese al piazzale. Questa nuova abitu<strong>di</strong>ne, consolidatasi<br />
21<br />
spontaneamente, pian piano ha cambiato le abitu<strong>di</strong>ni domenicali<br />
dei citta<strong>di</strong>ni,che in realtà hanno lasciato la piazza principale,<br />
che rimane quasi deserta. Il piazzale che ospita anche<br />
qualche bancarella <strong>di</strong> ambulanti,è <strong>di</strong>ventato il luogo dove ci<br />
si dà appuntamento e ci si ritrova, prima <strong>di</strong> lasciare il paese<br />
per far ritorno ciascuno nelle proprie residenze. Il piazzale è<br />
<strong>di</strong>ventato piazza!<br />
Questa involontaria variazione sarà destinata a restare tale<br />
fi ntanto che qualcuno non deciderà <strong>di</strong> cambiare l’organizzazione<br />
del traffi co citta<strong>di</strong>no, cambiando la destinazione e<br />
le tra<strong>di</strong>zioni del piazzale. I citta<strong>di</strong>ni hanno così pian piano<br />
conquistato pacifi camente un nuovo spazio, che contribuisce<br />
a cambiare l’immagine domenicale del paese e la destinazione<br />
architettonica <strong>di</strong> parte del paese, risulta così cambiata, in<br />
modo spontaneo e del tutto involontario,senza proce<strong>di</strong>menti<br />
burocratici o complesse e <strong>di</strong>scusse delibere, da parte degli<br />
amministratori comunali.<br />
Si può <strong>di</strong>re che il piazzale abbia <strong>tutti</strong> i requisiti per essere defi<br />
nito piazza; ci riuscirà? Gli anni ci daranno questa risposta;<br />
per ora lasciamo che la gente continui a considerarlo punto<br />
<strong>di</strong> aggregazione e ritrovo.<br />
Napi
La classe 5^A della scuola Primaria <strong>di</strong> Apiro ha partecipato<br />
dall’11 al 13 maggio 2012 alla festa nazionale del progetto<br />
“Pinocchio in bicicletta”, organizzata a Montecatini dalla<br />
Federciclismo. L’Istituto Comprensivo “Col<strong>di</strong>gioco” è stato<br />
in<strong>di</strong>viduato quale rappresentanza della Regione Marche<br />
fra le 20 scuole partecipanti. I 16 alunni della classe hanno<br />
partecipato alle gare con percorsi sia su asfalto che su prato;<br />
hanno altresì partecipato al concorso grafi co abbinato alla<br />
manifestazione, classifi candosi terzi. Grande sod<strong>di</strong>sfazione<br />
e <strong>di</strong>vertimento per <strong>tutti</strong> gli alunni, accompagnati dai loro<br />
genitori, dall’insegnante <strong>di</strong> classe Marisa Marchegiani, dalla<br />
<strong>di</strong>rigente scolastica Emanuela Tarascio e dal tecnico della<br />
federciclismo <strong>di</strong> Macerata, Tonino Ciarrocca.<br />
TROFEO NAZIONALE<br />
“PINOCCHIO IN BICICLETTA”<br />
Si parte!<br />
Il motore del pullman si accende e noi siamo <strong>tutti</strong> emozionati<br />
per questo evento. Se volete scoprire dove stiamo<br />
andando continuate a leggere….<br />
Dopo qualche ora <strong>di</strong> viaggio attraverso le Marche, l’ Umbria<br />
e la Toscana, fi nalmente arriviamo a Montecatini Terme,<br />
dove, domani sabato 12 maggio, ci contenderemo il<br />
Trofeo Nazionale “ Pinocchio in bicicletta “ con altre squadre<br />
provenienti da tutte le regioni d’ Italia.<br />
Ecco la mattina del fati<strong>di</strong>co giorno, ci troviamo a “ Mondolan<strong>di</strong>a”,<br />
il tendone ospita circa venti classi che il presidente<br />
sta presentando e tra queste la <strong>nostra</strong>: classe V<br />
dell’Istituto Comprensivo Col<strong>di</strong>gioco” <strong>di</strong> Apiro.<br />
Non ci possiamo credere!<br />
Montecatini<br />
22<br />
Siamo proprio noi ad aprire le gare, ci aspettano due percorsi:<br />
uno <strong>di</strong> abilità e uno campestre.<br />
Siamo un po’ ansiosi: <strong>tutti</strong> ci guardano…<br />
E’ arrivato il pomeriggio ed è l’ ora della premiazione; non<br />
siamo stati fra i primi nelle gare in bicicletta, ma siamo orgogliosi<br />
perché riceviamo il terzo premio nella gara grafi ca.<br />
E’ stata una bellissima esperienza <strong>di</strong> fi ne anno scolastico ed<br />
anche <strong>di</strong> scuola primaria e possiamo <strong>di</strong>re <strong>di</strong> essere felici e<br />
sod<strong>di</strong>sfatti per aver partecipato.<br />
La classe V della scuola primaria <strong>di</strong> Apiro.<br />
La squadra al completo si appresta a gareggiare<br />
La prima atleta inizia il percorso<br />
E. Tarascio
Musicando lassù<br />
collaborazione tra Scuola, Associazioni e volenterosi<br />
Cronaca essenziale delle attività<br />
Alice nel cielo con i <strong>di</strong>amanti<br />
Sulle orme del Bianconiglio della fantasia, quest’anno i ragazzi<br />
della scuola Secondaria <strong>di</strong> I grado <strong>di</strong> Apiro, nell’ambito<br />
del progetto “Eff etto teatro” condotto con la supervisione<br />
dei docenti Accrescimbeni, Peloni e Masi e con la <strong>di</strong>rezione<br />
dell’esperta esterna, Fiorenza Montanari, si sono introdotti<br />
nel Paese delle meraviglie del teatro passando per la tana<br />
della scrittura. Ad alimentare la loro ispirazione sono state le<br />
liriche dei testi <strong>di</strong> una delle band più famose della storia della<br />
musica: i Beatles.<br />
L’ambientazione è quella scolastica al giorno d’oggi, infatti<br />
abbiamo usato come scenografi a esclusivamente sei banchi,<br />
sei se<strong>di</strong>e e una lavagna. L’eff etto è quello dell’aula scolastica<br />
esplosa in un nuovo ambiente caledoscopico che va dal sottomarino<br />
ad un giar<strong>di</strong>no all’inglese. Trovando svariate somiglianze<br />
tra la nota fi aba <strong>di</strong> Carroll e le canzoni dei baronetti<br />
<strong>di</strong> Liverpool, i ragazzi si sono <strong>di</strong>vertiti a inventarsi un nuovo<br />
mondo fantastico in cui i personaggi e le ambientazioni sono<br />
Insegnanti <strong>di</strong> oggi in festa per la fi ne<br />
dell’anno scolastico 2012<br />
23<br />
un variopinto e psichedelico incrocio tra i personaggi che<br />
animano i versi delle liriche dei Beatles, quelli della fi aba e le<br />
personalità tipicamente scolastiche.<br />
Vedrete infatti un bidello-bianconiglio e una Regina <strong>di</strong><br />
cuori-professoressa per non parlare <strong>di</strong> una fantomatica Lucy<br />
che pare che stia nel cielo con i <strong>di</strong>amanti, da cui il titolo.<br />
Quest’anno i ragazzi si sono <strong>di</strong>vertiti particolarmente, non<br />
solo perchè la fi aba è loro nota e le musiche dei Beatles fanno<br />
ormai parte del nostro DNA, ma sopratutto perchè il testo<br />
l’hanno scritto loro, e tramite le loro parole speziate <strong>di</strong> non<br />
senso ci hanno voluto descrivere la loro età, il <strong>di</strong>ffi cile passaggio<br />
dall’infanzia all’adolescenza.<br />
Lo spettacolo ha avuto un buon successo <strong>di</strong> pubblico e grazie<br />
alla collaborazione dei genitori il progetto potrà proseguire<br />
nel prossimo anno scolastico.<br />
E. Tarascio<br />
Insegnanti<br />
<strong>di</strong> tanti anni fa’<br />
ci hanno educato!
L’archivio <strong>di</strong> Sant’Urbano <strong>di</strong> Apiro si rivela albo<br />
Confraternite e associazioni<br />
Una piccola ricerca <strong>di</strong> merito... leggete<br />
1621-24 luglio - Morioni ed altri domandano l’erezione<br />
della Confraternita degli Angeli Custo<strong>di</strong> in un altare della<br />
pievania.<br />
27 agosto 1621 - Gregorio XV concede alcune indulgenze<br />
agli iscritti alla confraternita degli Angeli Custo<strong>di</strong> nella Pievana<br />
<strong>di</strong> San Urbano “De Pero”.<br />
31 ottobre 1621 - Viene la conferma del vescovo Giovannini<br />
Fonte: Memorie <strong>di</strong> Apiro 2005 - Bevilacqua pagg.147/148<br />
1707-29 marzo - Ottavio Cima fondò la cappellania <strong>di</strong> San<br />
Silvestro.<br />
Fonte: Memorie <strong>di</strong> Apiro 2005 - Bevilacqua p. 160<br />
1772-3 luglio - I fratelli della Madonna <strong>di</strong> San Salvatore<br />
domandano <strong>di</strong> fare musica il 5 agosto in San Urbano. Si concede.<br />
24<br />
Fonte: Memorie <strong>di</strong> Apiro 2005 - Bevilacqua p. 163<br />
Compagnia del Cordone, fondata il 30.10.1586;<br />
Compagnia del Rosario, fondata il 15.1.1608;<br />
Compagnia del Santo Velo, fondata il 15.9.1625.<br />
Ermete Mariotti<br />
Ndr E ...OGGI? ...LA COSA LANGUE<br />
Abbiamo recuperato un BRACCIALE ed arranchiamo faticosamente verso una “FONDAZIONE”<br />
su cui si organizzò anche un apprezzato Convegno qualche anno fa’.<br />
Ne parleremo ad agosto.
I sempre giovani <strong>di</strong> 50 anni fa<br />
rivisitano la Madonna della Grotta<br />
Quelli che cinquantanni<br />
fa’ da giovani vennero<br />
alla Madonna della<br />
Grotta, sono tornati<br />
per pregare, ricordare e<br />
programmare.<br />
Erano e sono<br />
AVACELLANI.<br />
L’idea <strong>di</strong> un museo nell’area<br />
San Salvatore è in progresso<br />
La segheria <strong>di</strong> Checco a riposo “non per molto”<br />
Diversi articoli su questo giornale hanno parlato della segheria <strong>di</strong> Checco, che ha tagliato molti alberi, senza<br />
però mai abbatterne nessuno. Lui questo lo ripeteva sempre, perché amava la natura.<br />
Dopo la sua scomparsa il 17 febbraio del 2010, la segheria è stata messa a riposo per motivi <strong>di</strong> forza maggiore,<br />
l’e<strong>di</strong>fi cio aveva urgente bisogno <strong>di</strong> consolidamento.<br />
Acquistata da nonno Pietro nel 1924 è stata attiva fi no a poco tempo prima della scomparsa <strong>di</strong> Checco.<br />
Sarebbe bello ed emozionante rivederla montata in un museo,<br />
insieme ad altre attrezzature che ricor<strong>di</strong>no la vita ed i personaggi<br />
<strong>di</strong> questo paese.<br />
Una vita <strong>di</strong>versa da quella <strong>di</strong> oggi, scan<strong>di</strong>ta da ritmi profumi e<br />
suoni che non conosciamo più, ma che potrebbero rivivere nella<br />
<strong>nostra</strong> mente solo guardando e ricordando gli oggetti del passato.<br />
Il museo dovrebbe essere suffi cientemente capiente per ospitare<br />
questa antica segheria che si presenta molto ingombrante; ma<br />
potrebbe essere suffi ciente montarne anche solo una parte, quella<br />
dove Checco manovrava, sempre preciso e perfetto, calcolava gli<br />
spessori delle tavole da realizzare, destinate agli usi più svariati.<br />
Nella speranza <strong>di</strong> rivedere la segheria con i nomi e le immagini <strong>di</strong><br />
chi l’ha acquistata e gestita per quasi 90 anni, facciamo il tifo per<br />
questo museo, perché sicuramente non sarà facile da realizzare,<br />
ma che se si concretizza,<br />
ci farà sentire un po’ più<br />
giovani ed ai giovani farà<br />
conoscere un passato<br />
che li farà rifl ettere.<br />
25<br />
Franco<br />
La segheria non è l’ultima proposta.<br />
Sta maturando l’idea in una famiglia<br />
che possiede un telaio <strong>di</strong> conservare<br />
l’attrezzo artigianale in San<br />
Salvatore. Benvenga; promettiamo<br />
<strong>di</strong> rimontarlo e corredarlo <strong>di</strong> targa<br />
storica e <strong>di</strong> nome del proprietario.
La storia a puntate<br />
<strong>di</strong> Poggio San Vicino<br />
e la memoria dei soprannomi<br />
È <strong>nostra</strong> intenzione raccontare la storia vissuta dai residenti del<br />
piccolo comune a ridosso del Sanvicino, nella memoria dei più anziani.<br />
Il signor Pacifi co Scalini, da Palazzo ha memoria <strong>di</strong> ferro; ci<br />
tiene a ripetere che è “palazzaru” perchè anche a Poggio Sanvicino<br />
le frazioni sono tante, e pare che Palazzo fosse la più antica, la più<br />
storica e la più popolata frazione. Aveva anche un castello, ormai<br />
quasi scomparso. Oggi è antica per ruderi e la meno popolata, ma<br />
Pacifi co abita lì da novantanni.<br />
Nei tempi belli a Poggio ci si riconosceva non per cognomi o nomi,<br />
ma per soprannomi e per frazione abitata. Ecco a mò <strong>di</strong> appunto<br />
quello che ci <strong>di</strong>ce Pacì quelli de u Palazzu c’erano Caciappò, Bentovoglio,<br />
Sistu, u Turcu, Scalì, Raggi, Tomagè, Calzò.<br />
Quilli de a serronchia e de u Curdì erano: u Paparò, Gattu, Brannu,<br />
Pepe, a Fusara, Santilò; Ribbavella Paolucci, Pellucchì, Gisella,<br />
Feliciola de u Vò, a famija de Rò.<br />
I Renari Calze’, Cascia, Bellagamma, Cerquito, Sorge e Piertomà<br />
Frema, Birillà, Pistari, Fringhillu, Andrè e Scalì e fi nalmente<br />
a Poggio centro detto Ficana: Pajò, Passamonte, Sorana,<br />
Pisciarè, Barbari, Pippirì, Santilò, u Poeta, Torquato.<br />
Pacifi co ci promette <strong>di</strong> ascoltarci ancora, <strong>di</strong> vivere a lungo e <strong>di</strong><br />
essere ancora più esauriente nella prossima chiacchierata ci racconterà<br />
le “cose del tempo del passaggio del fronte nel tempo della<br />
cosidetta liberazione” lui era già cresciutello.<br />
da un Ns corrispondente<br />
Ottavino lavora con il Biologico attorno al San Vicino<br />
Mentre alcune istituzioni assistenziali stanno curando la lenta<br />
agonia del piccolo coltivatore e le vigne sono irrorate con<br />
maschere perché è lento ad entrare il concetto del biologico<br />
nel settore vinicolo... qualcuno ci prova.<br />
Ottavio ed un rispettoso numero <strong>di</strong> pionieri sono entrati alla<br />
grande nel biologico.<br />
Quando incominciasti?<br />
Con mio padre, ma seguitai per vocazione, perché nato e vissuto<br />
su una terra vocata a dare tanto, purchè la si aiuti...<br />
Tornato dal servizio militare nel 1980, mi sono trovato con<br />
babbo a gestire ha 30 <strong>di</strong> terra.<br />
E ora? Ora con sei trattori ed una trentennale trebbia, particolarmente<br />
nella frazione Arsicci <strong>di</strong> Apiro, dove non vive più<br />
nessuno, frazione che ha<br />
sfamato <strong>di</strong>gnitosamente<br />
una centinaio <strong>di</strong> persone,<br />
sono unico e solo.<br />
La consistenza terriera<br />
attualmente su cui insisto<br />
è <strong>di</strong> cinquanta ettari,<br />
sto rigorosamente<br />
nel e sul biologico, che<br />
prevede basso impatto<br />
ambientale, rifuggendo<br />
dai nitrati e rispettando<br />
26<br />
madre natura. Dal duemila, in osservanza alle leggi la mia<br />
azienda è solo biologica e coltiva coriandolo, ceci, lenticchia<br />
etc.<br />
Preferenze, produzione e guadagni?<br />
Il coriandolo, quell’anno che lo piantai se lo prese quasi tutto<br />
“San Vincenzo”, cioè la gran<strong>di</strong>ne; con le lenticchie mi sono<br />
salvato perché ho usato la mia vecchia trebbia; è andata bene<br />
come pure con i ceci; il grano duro anche è andato (ne ho<br />
22 ha).<br />
Esperimenti?<br />
Quest’anno ho tentato la coltivazione dei girasoli ed erba<br />
me<strong>di</strong>ca “in contemporanea” con una solo aratura... e sta andando<br />
bene ...tanto è vero che qualcuno (i furbi <strong>di</strong> serie B)<br />
mi sta copiando nei paraggi e sto piluccando ciliegie dei miei<br />
campi, dopo una strattorata per fi eno durata un giornata<br />
conta<strong>di</strong>na.<br />
Gioie e dolori. Non vado più ad or<strong>di</strong>nare concimi... il gasolio<br />
aumenta <strong>di</strong> prezzo... la burocrazia non ne parliamo... apprezzo<br />
il contributo economico e <strong>di</strong>rezionale della comunità<br />
europea... spero che si faccia qualche bella “tavola rotonda” a<br />
S.Salvatore ad agosto su questo tema. Ci confrontiamo con<br />
amici che operano nel settore... come con un vicinato che<br />
produce carne bovina “biologica” , anche lui con tanto entusiasmo.<br />
Ho 54 anni ed una famiglia unita che mi apprezza.<br />
da un Ns corrispondente
Nato e cresciuto a Wattenscheid<br />
in Germania, ULI<br />
MÖLLER (* 04,03,1956)<br />
ha acquisito le sue prime<br />
esperienze teatrali in occasione<br />
della messa in<br />
scena <strong>di</strong> Peter Zedek al<br />
teatro <strong>di</strong> Bochum durante<br />
i primi anni 70, insieme<br />
con Ulrich Wildgruber,<br />
Eva Matthes, Herrmann<br />
Lause e tanti altri. Dopo<br />
aver sostenuto la maturità<br />
nel 1977, Möller comincia<br />
il suo stu<strong>di</strong>o alla<br />
Filmhochschule a Monaco<br />
<strong>di</strong> Baviera (D). Nel 1981 si laurea, curando la regia (in<br />
collaborazione con il Bayrischer Rundfunk) per il telefi lm<br />
“Lisa und der wilde Flieger”.<br />
DOVE STA?<br />
Luis Films S.r.l.<br />
San Leopardo 8,<br />
62021 Apiro<br />
Uli Möller: chi è?<br />
27<br />
COSA FA?<br />
È un produttore <strong>di</strong> Telefi lm, fi lm e documentari nella cinematorgrafi<br />
a tedesca ed italiana.<br />
I progetti più importanti attualmente sono:<br />
Holiday Aff airs”, TV-Movie, pro sieben, 2000<br />
Kälter als der Tod”, TV-Movie, SAT1, 2001<br />
Der schwe<strong>di</strong>sche Freund“, Tatort SWR, 2004<br />
Ha collaborato con Col<strong>di</strong>gioco in “Uso e Riuso” rifi uti tra<br />
memoria e futuro.<br />
Dopo <strong>di</strong> essi, Möller si applica al primo progetto libero, il<br />
fi lm cinematografi co italo-tedesco “Il cuore in mano, i pie<strong>di</strong><br />
sulla strada“ (2011).<br />
Lo avremo ad agosto a San Salvatore come moderatore e<br />
commentatore della sua ultima fatica, che riguarda la <strong>nostra</strong><br />
terra.<br />
San Leopardo<br />
o del degrado
Benito Scuppa ricercatore ad ogni costo<br />
Il desiderio <strong>di</strong> conoscere i miei nonni, bisnonni ed altri ancora<br />
mi ha sempre attratto. Solo che fi nché erano vivi Babbo<br />
e Mamma mi accontentavo <strong>di</strong> quanto ci raccontavano in famiglia.<br />
Episo<strong>di</strong>, aneddoti vari, raccomandazioni <strong>di</strong> ogni tipo<br />
e per tante occasioni, ma era una forma <strong>di</strong> partecipazione alla<br />
vita dei miei genitori precedente alla mia nascita e non mi<br />
interessavano alcune cose che adesso invece ritengo curiose<br />
da conoscere o belle dal mio attuale punto <strong>di</strong> vista.<br />
Un sera Mamma, mentre stavamo attorno al camino acceso,<br />
cominciò a ricordare i suoi genitori, la sua famiglia, i suoi<br />
nonni, i suoi bisnonni ed anche i genitori e nonni della famiglia<br />
<strong>di</strong> Babbo. Allora Don Luigi (il Vescovo <strong>di</strong> Fabriano)<br />
prese carta e penna e scrisse quanto Mamma stava <strong>di</strong>cendo.<br />
Costruì in questo modo un primo abbozzo <strong>di</strong> albero genealogico<br />
della <strong>nostra</strong> famiglia.<br />
Gli anni son passati, mi ritrovo ad essere nonno e mi capita<br />
<strong>di</strong> dover rispondere alle tante domande che mio nipote ed i<br />
miei fi gli mi pongono sui miei antenati, sul loro ambiente <strong>di</strong><br />
vita, sulle loro abitu<strong>di</strong>ni, il loro lavoro … e io racconto <strong>di</strong> volta<br />
in volta quel che mi viene in mente cercando <strong>di</strong> ricordare<br />
meglio che posso tutte le cose.<br />
Poi un giorno, mentre stavo cercando un libro che mi interessava<br />
rileggere, mi ritrovai tra le mani una lettera che Babbo<br />
mi scrisse quando ero ragazzo in collegio a far le me<strong>di</strong>e<br />
a Macerata, poi trovai delle cartoline vecchie e qualche foto.<br />
Lasciai perdere la ricerca del libro, che poi comunque non ho<br />
ancora ritrovato, e mi de<strong>di</strong>cai a leggere e a vedere le cose più<br />
vecchie che avevo: mi venne una voglia matta <strong>di</strong> andare in<strong>di</strong>etro<br />
con la memoria e con gli scritti e le fotografi e. Ritrovai<br />
pure quel foglio su cui Don Luigi aveva scritto quell’albero<br />
genealogico..<br />
Volevo completare l’opera appena abbozzata in una serata <strong>di</strong><br />
inverno vicino al fuoco.<br />
Sono tornato ad Apiro, ho cercato ed ho trovato i certifi cati<br />
<strong>di</strong> Battesimo e <strong>di</strong> Matrimonio dei miei antenati risalendo<br />
ad<strong>di</strong>rittura fi no al 1540 – 1550 circa.<br />
Parlo <strong>di</strong> certifi cati <strong>di</strong> Battesimo perché l’Anagrafe dello Stato<br />
Italiano ha cominciato ad esistere dopo l’anno 1870. Anzi<br />
alcuni Comuni cominciarono a raccogliere dati in forma<br />
organica e sistematica solo più tar<strong>di</strong> verso il 1880. Per cui<br />
chi vuole notizie antecedenti deve ricorrere agli archivi parrocchiali.<br />
Devo <strong>di</strong>re che ad Apiro viene tenuto molto bene<br />
l’archivio delle Parrocchie <strong>di</strong> San Michele Arcangelo e della<br />
Collegiata <strong>di</strong> Sant’Urbano.<br />
Andando in<strong>di</strong>etro negli anni e nei secoli, la lingua con cui<br />
venivano scritti i vari atti era il latino e molte volte venivano<br />
usate delle abbreviazioni, come d’altronde si è sempre fatto,<br />
per in<strong>di</strong>care i vincoli <strong>di</strong> parentela, lo stato civile, i nomi delle<br />
parrocchie <strong>di</strong> appartenenza dei bambini o dei testimoni, oppure<br />
le contrade e le località o paesi.<br />
Una bella avventura durata molti mesi che però ha prodotto<br />
dei buoni frutti.<br />
Prima puntata<br />
28<br />
Chiaramente all’inizio ero partito con l’interessarmi solo<br />
della mia famiglia, cioè gli ascendenti <strong>di</strong> mio padre Enrico<br />
(detto Rigo de Ciuff olitto), ma poi mi sono reso conto che le<br />
famiglie coinvolte erano anche altre: ossia quelle dei fratelli<br />
e sorelle <strong>di</strong> Babbo e che comunque si riconoscono sotto il<br />
nome dei “CIUFFOLITTO”.<br />
In un certifi cato <strong>di</strong> Battesimo <strong>di</strong> un mio bisnonno del primi<br />
anni del 1800 trovo scritto a chiare lettere “Innocenzo Scuppa<br />
dal soprannome Ciuff olitto”. Il parroco <strong>di</strong> allora si preoccupò<br />
<strong>di</strong> scrivere questa notazione perché le famiglie Scuppa<br />
ad Apiro erano molte e per <strong>di</strong>stinguerle si usava riferire il<br />
soprannome <strong>di</strong> appartenenza. La cosa mi ha incuriosito perché<br />
mi sono detto che allora quel sopranome era veramente<br />
antico. Ed ho ritrovato anche un altro certifi cato con la stesa<br />
notazione ed era verso la metà del mille e settecento. La razza<br />
dei Ciuff olitto è veramente antica antica!<br />
Cominciamo col vedere uno dei più antichi certifi cati che<br />
ho trovato: risale al 1623. Eccolo: riproduco anche il testo<br />
tradotto in italiano.<br />
Certifi cato <strong>di</strong> Battesimo <strong>di</strong> Francesco: 13. 11. 1623<br />
“Anno del Signore 1623, 13 novembre.<br />
Io Giovanni Andrea canonico della Chiesa <strong>di</strong> S. Michele<br />
della terra <strong>di</strong> Apiro ho battezzato un bambino nato il gior-<br />
no 13 <strong>di</strong> questo mese da Rocco Scuppa e Nicoletta coniugi<br />
<strong>di</strong> questa parrocchia <strong>di</strong> S. Michele <strong>di</strong> Apiro e della famiglia<br />
degli Scuppa, a cui fu imposto il nome <strong>di</strong> Francesco. Padrini<br />
furono Antonio Angelo Leoni <strong>di</strong> Apiro e donna Paola Giovanna<br />
Battista <strong>di</strong> questa parrocchia <strong>di</strong> S. Michele <strong>di</strong> Apiro”<br />
Questo certifi cato ci fa sapere che in quell’anno la famiglia<br />
degli Scuppa era una sola e doveva essere abbastanza numerosa<br />
e rinomata per avere come madrina “donna Paola”, infatti<br />
l’appellativo “donna” era riservato alle famiglie notabili<br />
del paese.<br />
Riproduco anche una parte del certifi cato in cui si vede<br />
chiaramente la frase riferita al soprannome “Ciuff olitto”.<br />
Come vedete è scritto in latino però la parola “Ciuff olitto” si<br />
legge bene anche se è scritta a mano con la grafi a del bravo<br />
parroco <strong>di</strong> allora e con la penna d’oca <strong>di</strong> quei tempi: (erano<br />
tempi duri per le oche!!!). Questa è una testimonianza storica<br />
certifi cata e documentata nei secoli scorsi.<br />
Segue seconda puntata
Caro Benito<br />
ci conoscevamo come Benito <strong>di</strong> Ciuff ullittu e io, me Elvio<br />
del Raiante. Tu, Scuppa e io Sforza ci <strong>di</strong>ventammo o eravamo<br />
prima?<br />
Grazie del tuo apporto alla valorizzazione della scienza delle<br />
il già fatto attende il fare<br />
29<br />
ricerche <strong>di</strong> archivio. Ti atten<strong>di</strong>amo, sempre che la salute te lo<br />
permetta ad illustrarci nel prossimo agosto a San Salvatore<br />
lA FAMOSA PERGAMENA <strong>di</strong> cui tanto parli e <strong>di</strong> cui<br />
tanto conosci. Sarai anche tu immortalato nel nostro Albo<br />
d’Oro. Saluti.<br />
es<br />
Vi aspettiamo<br />
a San Salvatore<br />
in Agosto<br />
per ascoltare<br />
<strong>di</strong>alogare<br />
vedere
ZOBICCO e le sue stravaganze sentenziose<br />
“Mi chiamano ZOBICCO, nomignolo guadagnato in campo<br />
e con una battaglia che continua ancora.<br />
Ma chi era costui nella storia attorno al Sanvicino?<br />
Giambattista Zobicco, personaggio originario <strong>di</strong> Porcarella,<br />
oggi Poggio S.Romualdo, uomo d’armi del 1500, abile condottiero;<br />
nella vita, invece <strong>di</strong> fare il notaro, l’avvocato, l’artigiano<br />
o scegliere la carriera ecclesiastica scelse la vita <strong>di</strong><br />
uomo d’armi, dando non pochi grattacapi al Papa del tempo<br />
che, a sua volta, non sapendo come liberarsene, lo invitò con<br />
ampie promesse <strong>di</strong> perdono a Roma. Zobicco ci cascò; una<br />
volta a Roma, invece <strong>di</strong> guadagnare l’indulgenza promessa fu<br />
messo in galera. Il santo Padre - <strong>di</strong>ciamo gli addetti ai lavori,<br />
memori dei grattacapi che aveva procurato e volendo tranquillità<br />
(il Papa era vecchio e lungimirante, vecchio ed uomo<br />
<strong>di</strong> stato) con poca fede cristiana, gli fecero tagliare la testa.<br />
Il nostro Presidente deve sempre addolcire i miei articoli che,<br />
a suo <strong>di</strong>re, sono troppo alla Fallaci (un pugno sullo stomaco),<br />
mi <strong>di</strong>ce “prima o poi qualcuno ti aspetterà per strada” - farò la<br />
fi ne <strong>di</strong> Zobicco? - lo so che alcuni già ardono dal desiderio,<br />
Ma lui resta.<br />
Scherzo!<br />
A quando la rivoluzione?<br />
Era con questo titolo che l’on. Scagliotti, deputato<br />
al parlamento nazionale socialista, <strong>di</strong> quelli coi pie<strong>di</strong><br />
per terra, scriveva sul giornale locale “Il Proletario”<br />
in data 13 agosto 1920; ma la risposta era netta:<br />
“non è per adesso, la situazione non è ancora matura.<br />
Possiamo benissimo adattare il pensiero ai nostri giorni”.<br />
Ritorniamo a Monti, ne ho parlato l’altra volta: ce la farà?<br />
Non dobbiamo smettere <strong>di</strong> credere e <strong>di</strong> sperare, ma per il<br />
momento rifl ettiamo sulle recenti elezioni locali quando<br />
pochi hanno votato provocando un terremoto nel sistema<br />
politico nazionale.<br />
Il centro non c’è più, la destra è a Caporetto, la sinistra non<br />
vince e si consola con la sconfi tta della destra.<br />
Grande vittoria del tribuno Grillo, con una campagna alla<br />
Mussolini; il parlamento ridotto a bivacco <strong>di</strong> manigol<strong>di</strong>, che<br />
non ci <strong>di</strong>ce cosa fara’.<br />
L’AGLIO<br />
Questa volta parliamo dell’aglio, pianta originaria del Me<strong>di</strong>o-Oriente ed oggi estesamente coltivata anche in Italia.<br />
Le origini del suo nome non sono del tutto chiare. Potrebbe derivare da una lingua parlata nel bacino del Me<strong>di</strong>terraneo, poi<br />
trasformatosi nel latino “Allium”. È una pianta dotata <strong>di</strong> numerose attività me<strong>di</strong>camentose, la più interessante è senza dubbio<br />
quella antiaggregante piastrinica, ha anche la capacità <strong>di</strong> ridurre il colesterolo e i trigliceri<strong>di</strong>.<br />
L’aglio è anche conosciuto per il suo eff etto ipotensivo, cioè abbassamento della pressione arteriosa.<br />
Per queste sue azioni l’aglio può essere utile nel trattamento delle forme iniziali <strong>di</strong> arterosclerosi. La<br />
pianta è anche utilizzata per la sua attività batterici da:può essere utilizzata sotto forma <strong>di</strong> estratto<br />
secco(500/600 mg al dì) per non meno <strong>di</strong> 30 giorni, ma il trattamento può essere prolungato per molti<br />
mesi,facendo attenzione al contemporaneo uso <strong>di</strong> antiaggreganti piastrinici.<br />
30<br />
Alla consolata sinistra vale il detto “se Atene piange, Sparta<br />
non ride”; in guerra si dovrebbe fare molta attenzione; in<br />
gergo militare si <strong>di</strong>rebbe “è sotto forcella nemica”, termine<br />
usato quando ci si trova sotto fuoco nemico da due posizioni,<br />
un tiro lungo ed uno corto (da una parte gli attacchi<br />
del tribuno, dall’altra, le <strong>di</strong>visioni interne); mettere d’accordo<br />
Bersani, Renzi, Di Pietro e Vendola equivale alla pretesa <strong>di</strong><br />
voler far volare i porci. Sarà l’inizio del “GRILLOMONTI-<br />
SMO?”<br />
L’unica cosa su cui sono d’accordo è che non sono d’accordo.<br />
Caro Monti, come te la caverai?<br />
Non va meglio per re Giorgio, al quale ardo <strong>di</strong> porre una<br />
domanda:<br />
“Monti, lo hai chiamato per salvare l’Italia, o i privilegi <strong>di</strong> pochi<br />
Italiani?”<br />
Da principio, dargli fi ducia mi era naturale; col tempo che<br />
passa mi occorrevano un paio <strong>di</strong> bicchieri <strong>di</strong> buon ver<strong>di</strong>cchio<br />
per crederlo ed ora mi sembra che non bastino più.<br />
Il risultato del suo rigore lo defi nirei con una parabola del<br />
profeta Isaia: “dopo lunghe doglie, ha partorito solo vento”!<br />
Una citazione <strong>di</strong> Clemenceaux: “nessuno meglio <strong>di</strong> lui sa<br />
esprimere con tanta perentoria intransigenza le idee che non<br />
ha”.<br />
Proprio in questi giorni <strong>di</strong> fronte agli scandali che travolgono<br />
il calcio, ha perso l’occasione <strong>di</strong> star zitto.<br />
Ammonendo che sarebbe stato opportuno fermare il calcio<br />
per due o tre anni sembra che anche il Padreterno gli abbia<br />
girato le spalle e non lo voglia più; l’Emilia Romagna, il cuore<br />
pulsante dell’economia della nazione non smette <strong>di</strong> tremare,<br />
danni per miglia <strong>di</strong> miliar<strong>di</strong> dopo una quiete <strong>di</strong> mezzo<br />
millennio.<br />
Il nostro Dante se fosse tra noi, senza dubbio <strong>di</strong>rebbe che<br />
“siamo tra coloro che son sospesi”; riusciremo a ritrovare la<br />
retta via o ci perderemo tra questa selva selvaggia aspra e<br />
oscura?<br />
Vostro Zobicco - Giovanni Loccioni<br />
(vice Presidente della cpv)<br />
dr. Borgoforte Andrea<br />
I consigli del dottore
Ag. Frasassitours - Via Sasso 64 - 60048 SASSO <strong>di</strong> Serra S.Quirico (AN)<br />
T. 0731/85017 - Fax 0731/85001 – E.mail: frasassitours@libero.it - www.frasassitours.it<br />
Medjugorie 21- 25 Giugno Sardegna 17 – 24 Agosto<br />
Soggiorno a Ponte <strong>di</strong> Legno 7 – 14 luglio Praga e Castello <strong>di</strong> Karlstein 20 – 25 agosto<br />
Monaco e Castelli della Baviera 19 – 22 luglio Pompei – Capri – Napoli 24 – 26 Agosto<br />
Luoghi Bergamaschi 21- 22 luglio Valle d’Aosta e Ginevra 31 Agosto – 2<br />
Settembre<br />
Polonia 21- 29 luglio Torino e Reggia <strong>di</strong> Venaria Reale 1 – 2 Settembre<br />
Svizzera 26 – 29 luglio Dalmazia e Montenegro 1 – 7 Settembre<br />
Trento – Madonna <strong>di</strong> Campiglio 27 – 29 luglio Lourdes e Costa Azzurra 3- 8 Settembre<br />
Budapest 1- 5 Agosto Pietrelcina e S.Giovanni Rotondo 8- 9 Settembre<br />
Alsazia e Friburgo 2 – 5 Agosto Gaeta e Isola <strong>di</strong> Ponza 8 – 9 Settembre<br />
Berlino e la Germania 4 – 11 Agosto Cina Classica 10 – 21 Settembre<br />
Helsinki e le Capitali Baltiche 10 – 17 Agosto Milano e Lago <strong>di</strong> Como 15 - 16 Settembre<br />
Alta Savoia 12 -15 Agosto Roma - Giar<strong>di</strong>ni Vaticani 22- 23 Settembre<br />
Ferragosto nei Sibillini 15 agosto <strong>Terra</strong> Santa e Giordania 9 – 17 Novembre<br />
Spagna Centrale e Andalusia 16 – 24 Agosto<br />
OFFICINA MECCANICA PAGLIONI<br />
CENTRO DIAGNOSI ELETTRONICA<br />
Tel. e Fax 0733 611239 e-mail: off.paglioni@libero.it<br />
31<br />
Arcobale Arcobaleno aleno o Beach<br />
<strong>di</strong> Angela Maria Montesi<br />
LAGO GO DI DI CASTRECCIONI CASTRECCIONI DI DI CINGOLI<br />
CINGOLI<br />
Contrada Crocifisso<br />
versante <strong>di</strong> Apiro<br />
Tel. 333 20833652 - 338 7799880<br />
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Chiesa <strong>di</strong> San Salvatore Apiro<br />
L’Associazione Culturale Castri Piri Valles<br />
L’Istituto Comprensivo Col<strong>di</strong>gioco<br />
La campana e tanti altri nel mese <strong>di</strong> agosto in particolare nelle serate organizzate<br />
DOPO FERRAGOSTO vi invitano a salire la scala <strong>di</strong> Giacobbe<br />
Manifestazioni previste<br />
Video Forum del regista Uli Möller - Concerto <strong>di</strong> Chitarra ed Oboe<br />
Serate Culturali<br />
Linguaggi musicali, <strong>di</strong>battiti, tavole rotonde con tematiche interessantissime.<br />
Segue a breve termine un calendario delle manifestazioni.<br />
CONTI CORRENTI POSTALI - Ricevuta <strong>di</strong> Versamento<br />
sul C/C n. 1005754849<br />
IMPORTO IN LETTERE<br />
INTESTATO A:<br />
Alla vita non serve una sceneggiatura (Möller)<br />
La Castri Piri Valles non è un <strong>di</strong>vertimentifi cio<br />
ASSOCIAZIONE CULTURALE <strong>CASTRI</strong> <strong>PIRI</strong> <strong>VALLES</strong><br />
C.DA SAN FRANCESCO, - 28 APIRO (MC)<br />
CAUSALE<br />
CPV Abbonamento Annuale Voci del San Vicno Or<strong>di</strong>nario € 15,00 Sostenitore € 20,00 Benemerito € 30,00<br />
Altro<br />
ESEGUITO DA<br />
IMPORTANTE: NON SCRIVERE SUL RETRO<br />
DELLA RICEVUTA DI ACCREDITO<br />
Adozioni<br />
a <strong>di</strong>stanza<br />
sul C/C n. 1005754849<br />
<strong>di</strong> Euro <strong>di</strong> Euro<br />
BOLLO DELL’UFF. POSTALE<br />
SSS SALVIAMO<br />
SAN SALVATORE<br />
Abbonamenti<br />
Abbonamen<br />
BancoPosta CONTI CORRENTI POSTALI - Ricevuta <strong>di</strong> Accre<strong>di</strong>to<br />
BancoPosta<br />
TD 123<br />
INTESTATO A:<br />
ASSOCIAZIONE CULTURALE <strong>CASTRI</strong> <strong>PIRI</strong> <strong>VALLES</strong><br />
C.DA SAN FRANCESCO, 28 - APIRO (MC)<br />
CAUSALE<br />
IMPORTO IN LETTERE<br />
CPV Abbonamento Annuale Voci del San Vicno Or<strong>di</strong>nario € 15,00 Sostenitore € 20,00 Benemerito € 30,00<br />
Altro<br />
ESEGUITO DA<br />
E tanto<br />
altro...<br />
RESIDENTE IN VIA - PIAZZA<br />
CAP LOCALITÁ<br />
BOLLO DELL’UFF. POSTALE<br />
IMPORTANTE NON SCRIVERE NELLA ZONA SOTTOSTANTE<br />
co<strong>di</strong>ce bancoposta importo in euro numero conto<br />
td<br />
1005754849< 123><br />
Grazie a chi ha lavorato con scritti, ricerche, in<strong>di</strong>rizzario etc per la realizzazione<br />
<strong>di</strong> questo numero <strong>di</strong> Voci del San Vicino e grazie a <strong>tutti</strong> i lettori!