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corso integrato di patologia dell'apparato locomotore

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DEFORMITA’ CONGENITE<br />

Dr Gianluigi Da Campo<br />

Struttura Semplice <strong>di</strong> Chirurgia della Mano<br />

U.O. Complessa <strong>di</strong> Ortope<strong>di</strong>a e Traumatologia <strong>di</strong> Venezia<br />

Azienda ULSS 12 Veneziana


DEFORMITA’ CONGENITE<br />

La <strong>di</strong>fferenziazione cellulare è la fedele derivazione del modello<br />

genetico e un qualsiasi agente patogeno in grado <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>ficare<br />

tale modello può determinare una alterazione <strong>di</strong> tale<br />

<strong>di</strong>fferenziazione e <strong>di</strong> conseguenza <strong>di</strong> embriofetopatie. I primi<br />

abbozzi degli arti compaiono verso il 26° giorno ( arti superiori )<br />

e 28° giorno ( arti inferiori ). Pertanto una noxa patogena in<br />

grado <strong>di</strong> alterare la <strong>di</strong>fferenziazione cellulare dovrà agire<br />

necessariamente in un periodo molto precoce della vita<br />

intrauterina.


- Displasia congenita dell’anca<br />

- Piede torto congenito<br />

- Torcicollo<br />

- Malformazioni congenite della<br />

colonna vertebrale<br />

- Malformazioni congenite degli arti


DISPLASIA CONGENITA DELL’ANCA<br />

Difetto anatomico <strong>di</strong> sviluppo dell’articolazione coxocoxofemorale, già presente al momento della nascita e con<br />

tendenza ad evolvere verso forme ingravescenti <strong>di</strong><br />

malformazione anatomica quali:<br />

- pre-lussazione<br />

- lussazione franca


EZIOPATOGENESI<br />

- Con<strong>di</strong>zioni meccaniche dello sviluppo intrauterino<br />

dell’articolazione che si viene a trovare in posizione <strong>di</strong><br />

massima flessione fino al momento del parto<br />

- Lassita’ del connettivo durante il periodo fetale e<br />

perinatale<br />

- Fattore ere<strong>di</strong>tario geneticamente non in<strong>di</strong>viduato


ANATOMIA PATOLOGICA<br />

- Prelussazione: Prelussazione:<br />

la <strong>di</strong>slocazione è parziale,ma tale da<br />

determinare una per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> concentricità delle due<br />

superfici sferiche articolari<br />

- Lussazione franca: franca:<br />

comporta la completa per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong><br />

contatto fra i capi articolari<br />

- Anca <strong>di</strong>splasica: <strong>di</strong>splasica:<br />

si intende la presenza <strong>di</strong> sole alterazioni<br />

geometriche <strong>di</strong> orientamento e <strong>di</strong> sviluppo dei due capi<br />

scheletrici quali l’antiversione, il valgismo, la sfuggenza<br />

del tetto cotiloideo. Non vi è per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> concentricità


EPIDEMIOLOGIA<br />

L’incidenza della D.C.A. varia nelle popolazioni da valori<br />

del tutto trscurabili nelle etnie africane ed estremo<br />

orientali, fino a valori attorno all’1% in alcune regioni<br />

dell’Italia settentrionale


DIAGNOSI<br />

Lo screening <strong>di</strong>agnostico neonatale della D.C.A. viene effettuato<br />

principalmente attraverso l’esame clinico anamnestico<br />

ATTENTA VALUTAZIONE DEI FATTORI DI RISCHIO<br />

Familiarità<br />

- Familiarità<br />

- Gruppo etnico <strong>di</strong> appartenenza<br />

- Malformazioni congenite concomitanti ( piede torto congenito, genu<br />

recurvatum, torcicollo )<br />

Oligoidramnios<br />

- Oligoidramnios<br />

- Presentazione podalica


ESAME CLINICO<br />

- Manovra <strong>di</strong> Ortolani ( clic riduttivo )<br />

- Manovra <strong>di</strong> Barlow<br />

- Non significativa la asimetria delle delle pliche cutanee<br />

me<strong>di</strong>ali


ESAME RADIOLOGICO<br />

Solo nel caso <strong>di</strong> lussazione franca si ha la possibilità <strong>di</strong><br />

una <strong>di</strong>agnosi sicura in<strong>di</strong>pendentemente dalla comparsa<br />

del nucleo <strong>di</strong> ossificazione epifisario: risalita e <strong>di</strong>astasi<br />

del femore, interruzione dell’arco <strong>di</strong> Shenton. Nella<br />

prelussazione le <strong>di</strong>fficoltà ra<strong>di</strong>ografiche nei primi mesi <strong>di</strong><br />

vita sono spesso insormontabili perché le componenti<br />

articolari sono cartilaginee


Con la comparsa del nucleo <strong>di</strong> ossificazione cefalico e maturazione<br />

ossea delle componenti acetabolari attorno al quarto mese <strong>di</strong> vita si<br />

possono conseguire alcuni elementi anatomo ra<strong>di</strong>ografici atten<strong>di</strong>bili<br />

per una <strong>di</strong>agnosi <strong>di</strong> <strong>di</strong>splasia:<br />

Triade <strong>di</strong> Putti :<br />

- Aumento dell’angolo acetabolare ( tetto sfuggente )<br />

- Ipoplasia o mancata comparsa del nucleo <strong>di</strong> ossificazione<br />

epifisario<br />

- Diastasi fra acetabolo e nucleo epifisario, per migrazione supero<br />

esterna <strong>di</strong> quest’ultimo<br />

Arco <strong>di</strong> Shenton :<br />

- il profilo cervicale inferiore si continua con l’arco del profilo<br />

inferiore dell’osso pubico


Diagnosi <strong>di</strong> sicurezza<br />

RMN<br />

Ecografia<br />

Esperienza clinica


TERAPIA<br />

PRINCIPI DI TRATTAMENTO<br />

- Ricentrazione dei rapporti tra le due superfici sferiche con<br />

manovre ortopedeche incruente ( anca flessa con i<br />

banali pannoloni )<br />

- Riduzione <strong>di</strong> un’anca lussata può richiedere procedure<br />

incruente o anche ( rare ) cruente


La stabilizzazione <strong>di</strong> una manovra <strong>di</strong> ricentramento ha lo<br />

scopo <strong>di</strong> mantenere nel tempo lo stato ottenuto ma<br />

soprattutto <strong>di</strong> favorire al massimo lo stimolo<br />

eumorfizzante reciproco che i capi articolari sono in<br />

grado <strong>di</strong> produrre attraverso la congruenza ed i piccoli<br />

movimenti concentrici


CON UNA DIAGNOSI E UN<br />

TRATTAMENTO PRECOCI SI<br />

RAGGIUNGE PRESSOCHE’<br />

COSTANTEMENTE LA RISOLUZIONE<br />

CLINICA, ANATOMO-PATOLOGICA<br />

DELLA D.C.A.


PIEDE TORTO CONGENITO<br />

“ATTITUDINE ATTITUDINE VIZIATA E PERMANENTE DEL PIEDE<br />

SULLA GAMBA, TALE CHE IL PIEDE NON SI<br />

ADAGIA AL SUOLO SUI PUNTI NORMALI”<br />

Broca


Secondo questa definizione come PTC vanno intese tutte<br />

le deformità del piede caratterizzate dalle variazioni <strong>di</strong><br />

rapporto tra l’asse longitu<strong>di</strong>nale del piede e quello della<br />

gamba:<br />

- equino varo supinato (80% )<br />

- talo valgo pronato ( 10 % )<br />

- metatarso varo ( 5-10% )<br />

- piede valgo convesso o reflesso ( 5% )


- La frequenza del PTC è dell’1 per mille dei neonati<br />

- Maschio/femmina circa 2/1<br />

- Spesso bilaterale ( 60% ) a <strong>di</strong>fferente gravità


PATOGENESI<br />

- Teoria genetica<br />

- Teoria meccanica: meccanica è la teoria più antica. Malposizioni<br />

uterine o compressioni anomale<br />

- Teoria muscolare: muscolare:<br />

mancato equilibrio durante lo sviluppo<br />

nella interazione <strong>di</strong> forze muscolari<br />

- Teoria nervosa: nervosa:<br />

frequente riscontro nei casi <strong>di</strong> spina<br />

bifida, rachischisi, eredoatassia<br />

- Teoria dell’arresto dello sviluppo intrauterino: intrauterino:<br />

arresto<br />

dello sviluppo dell’abbozzo embrionario del piede tra<br />

l’ottava e do<strong>di</strong>cesima settimana <strong>di</strong> vita endouterina. E’ la<br />

teoria più suggestiva e accre<strong>di</strong>tata


TEORIA DELL’ARRESTO DELLO SVILUPPO INTRAUTERINO<br />

Alla VI-VII settimana <strong>di</strong> sviluppo embrionario<br />

contemporaneamente alla fase <strong>di</strong> accrescimento<br />

peroneale si ha un maggior sviluppo in lunghezza delle<br />

strutture scheletriche laterali del piede corrispondenti al<br />

piede calcaneare


TEORIA DELL’ARRESTO DELLO SVILUPPO INTRAUTERINO<br />

In fase imme<strong>di</strong>atamente successiva ( VIII- IX settimana )<br />

contemporaneamente alla fase <strong>di</strong> accrescimento tibiale si<br />

ha un maggior sviluppo in lunghezza delle strutture<br />

scheletriche me<strong>di</strong>ali corrispondenti al piede astragalico


TEORIA DELL’ARRESTO DELLO SVILUPPO INTRAUTERINO<br />

Ipoteticamente il piede torto può essere ricondotto ad una<br />

alterazione dello sviluppo embrionario con “ salto” della<br />

fase <strong>di</strong> accrescimento tibiale per cui il piede si stabilizza<br />

in equino varo supinato: fase <strong>di</strong> accrescimento peroneale


Le deformità nel P.T.C. sono<br />

Equinismo<br />

- Equinismo<br />

- Varismo<br />

- Supinazione<br />

- Cavismo ( è la meno frequente )<br />

- Piattismo<br />

CLINICA


ANATOMIA PATOLOGICA<br />

- Articolazione tibioastragalica<br />

l’astragalo è sublussato in avanti, tutta la parte anteriore<br />

si trova libera dalle pressioni e si ipertrofizza, rimanendo<br />

orientato me<strong>di</strong>almente, più largo e più corto del normale<br />

- Articolazione sottoastragalica<br />

il calcagno è deviato all’interno in basso e ruotato sul<br />

proprio asse longitu<strong>di</strong>nale. Minor angolo <strong>di</strong> <strong>di</strong>vergenza<br />

- Articolazione me<strong>di</strong>otarsica<br />

la astragaloscafoidea si lussa me<strong>di</strong>almente. Lo scafoide<br />

si ipertrofizza me<strong>di</strong>almente e impe<strong>di</strong>sce la riduzione del<br />

varismo<br />

- Articolazione <strong>di</strong> Lisfranc<br />

i metatarsi sono deviati all’interno risultando la causa<br />

principale dell’adduzione dell’avampiede


ANATOMIA PATOLOGICA<br />

Retrazioni muscolo legamentose<br />

- ten<strong>di</strong>ni retromalleolari interni<br />

- tibiale anteriore<br />

- ten<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> Achille


FORME CLINICHE<br />

Fase <strong>di</strong> riducibilità: riducibilità:<br />

non alterazioni ossee che impe<strong>di</strong>scono<br />

la riduzione. Si ottiene una riduzione della<br />

malformazione solo con trattamenti manipolativi<br />

Fase <strong>di</strong> irriducibilità relativa: relativa:<br />

si sono instaurate retrazioni<br />

muscolari ten<strong>di</strong>nee legamentose che impe<strong>di</strong>scono la<br />

correzione manuale. Chirurgia delle parti molli con buona<br />

congruenza delle ossa<br />

Fase della irriducibilità assoluta: assoluta:<br />

sono strutturate anche le<br />

alterazioni ossee. La riduzione è impossibile. E’<br />

necessario intervenire sullo scheletro


TRATTAMENTO<br />

Sono contemplati:<br />

- Manovre <strong>di</strong> riduzione manuale<br />

- Trattamento ortope<strong>di</strong>co<br />

- Interventi chirurgici sui tessuti molli<br />

- Interventi chirurgici sulle deformità scheletriche


TRATTAMENTO<br />

Iniziare più precocemente possibile<br />

Con manipolazioni correttive entro i primi giorni <strong>di</strong> vita che<br />

dovranno essere leggere e progressive senza mai forzare.<br />

Le prime deformità da correggere sono il varismo e la<br />

supinazione, supinazione,<br />

l’ultima è l’equinismo<br />

l’ equinismo


TRATTAMENTO<br />

La correzione ottenuta progressivamente con le<br />

manipolazioni viene mantenuta in modo <strong>di</strong>verso<br />

- bendaggi correttivi con benda adesiva che vanno<br />

cambiati quoti<strong>di</strong>anamente utilizzati per le prime 2, 3<br />

settimane<br />

- apparecchi gessato femoro podalico a ginocchio flesso<br />

con lo scopo <strong>di</strong> correggere anche la intratorsione tibiale.<br />

Vengono mantenuti per 5, 6 giorni fino al secondo terzo<br />

mese<br />

- ferula <strong>di</strong> St. Germain


TRATTAMENTO<br />

Correzione dell’equinismo<br />

Porre molta attenzione a questa manovra perché se il<br />

calcagno sfugge alla presa, la forza correttiva si<br />

estrinseca sulla me<strong>di</strong>otarsica, provocando un piede<br />

reflesso iatrogeno.


TRATTAMENTO<br />

Entro il primo anno <strong>di</strong> vita se permane un leggero<br />

equinismo si procede ad un intervento <strong>di</strong> tenotomia<br />

plastica dell’achilleo, capsulotomia posterire della T.T. ed<br />

eventualmente della astragalo calcaneare.


TRATTAMENTO<br />

Fase <strong>di</strong> irriducibilità relativa<br />

- semplice allungamento del ten<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> Achille<br />

- allungamento del ten<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> Achille e capsulotomia<br />

posteriore<br />

- intervento <strong>di</strong> Co<strong>di</strong>villa


TRATTAMENTO<br />

Fase <strong>di</strong> irriducibilità assoluta<br />

La tecnica è sempre la duplice artrodesi. La deformità non<br />

va corretta in un unico tempo


P.T.C. variante metatarso varo<br />

Aspetto clinico <strong>di</strong> adduzione dell’avampiede, talora<br />

presente un cavismo me<strong>di</strong>ale con sporgenza del cuboide<br />

dorso-lateralmente. Si <strong>di</strong>fferezia dalla varietà equino<br />

varo supinato in quanto il retropiede si assia facilmente<br />

con la gamba. Le <strong>di</strong>ta sono vare in asse con i metatarsi


TRATTAMENTO<br />

Nelle forme meno gravi e non strutturate il trattamento<br />

è ortopedeco ( manipolazioni, docce <strong>di</strong> Denis Browne ) è<br />

spesso sufficiente a risolvere il quadro. A sei – otto mesi<br />

se non vi è sufficiente correzione si procede a lisi<br />

me<strong>di</strong>ale e questo allo scopo <strong>di</strong> limitare l’eventuale<br />

evoluzione scheletrica malformativa.


P.T.C. Variante astragalo verticale<br />

Aspetto a dondolo per la protrusione dell’astragalo la cui<br />

testa si apprezza palpatoriamante plantare e me<strong>di</strong>ale tra<br />

scafoide e calcagno


Può essere riportato patogeneticamente ad un arresto <strong>di</strong><br />

sviluppo embrionario per “ salto” della fase <strong>di</strong><br />

accrescimento peroneale


MALFORMAZIONI CONGENITE DEGLI ARTI<br />

DIFETTI DI SVILUPPO<br />

Tetramelia: Tetramelia:<br />

assenza <strong>di</strong> sviluppo <strong>di</strong> tutti e quattro gli<br />

arti<br />

Amelia: Amelia:<br />

assenza <strong>di</strong> un arto<br />

Emimelia: Emimelia:<br />

assenza <strong>di</strong> un segmento <strong>di</strong> un arto; può<br />

esere trasversa o longitu<strong>di</strong>nale<br />

Acheiria: Acheiria:<br />

assenza della mano<br />

Apo<strong>di</strong>a: Apo<strong>di</strong>a:<br />

assenza del piede<br />

Adattilia: Adattilia:<br />

assenza delle <strong>di</strong>ta<br />

Ectrdattilia: Ectrdattilia:<br />

assenza parziale o totale delle sole falangi<br />

Focomelia: Focomelia:<br />

assenza <strong>di</strong> un segmento <strong>di</strong> un arto;<br />

completa in cui la mano è unita al tronco o il piede al<br />

bacino; prossimale assenza dell’omero o del femore


MALFORMAZIONI CONGENITE DEGLI ARTI<br />

ECCESSO DI SVILUPPO<br />

- polidattilia<br />

SVILUPPO ANORMALE<br />

- amputazioni congenite<br />

- macromelia<br />

- micromelia<br />

- <strong>di</strong>fetti trasversali terminali<br />

- <strong>di</strong>fetti longitu<strong>di</strong>nali


MALFORMAZIONI CONGENITE DEGLI ARTI<br />

Lussazione congenita <strong>di</strong> spalla: spalla:<br />

quasi sempre è<br />

posteriore<br />

Omero varo congenito: congenito:<br />

<strong>di</strong>minuzione dell’angolo cervico<br />

<strong>di</strong>afisario<br />

Lussazione del ra<strong>di</strong>o<br />

Anchilosi del gomito<br />

Arto superiore<br />

Sinostosi ra<strong>di</strong>o-ulnare: ra<strong>di</strong>o-ulnare:<br />

molto spesso ere<strong>di</strong>taria


MALFORMAZIONI CONGENITE DEGLI ARTI<br />

Arto inferiore<br />

Coxa vara: vara:<br />

angolo <strong>di</strong> inclinazione <strong>di</strong> 90° . Carattere<br />

famigliare. Deficit deambulazione con fenomeno <strong>di</strong><br />

Trendelenburg<br />

Coxa valga spesso associata ad eccessiva antiversione.<br />

Isolata o associata a DCA.<br />

Femore varo: varo:<br />

incurvamento della <strong>di</strong>afisi<br />

Genu recurvatum: recurvatum:<br />

iperestensione del ginocchio<br />

correggibile coon tutori; lussazione femoro-tibiale spesso<br />

associata ad artrogriposi.


Pseudoartrosi <strong>di</strong> tibia: tibia:<br />

il periostio è alterato nella sua<br />

capacità osteogenica. Diagnosi chiara fin dalla nascita<br />

per la abnorme motilità della tibia. Trattamento molto<br />

<strong>di</strong>fficile: gli innesti spesso vengono riassorbiti qualunque<br />

sia la tecnica. Speranza agli innesti vascolarizzati.<br />

Piede torto congenito in tutte le sue varietà


MALFORMAZIONI CONGENITE DEGLI ARTI<br />

DISMETRIA ARTI INFERIORI<br />

variazione della lunghezza <strong>di</strong> un arto isolata o<br />

nell’ambito <strong>di</strong> complessi quadri patologici.<br />

- eterometria: <strong>di</strong>smetria per asimmetria e quin<strong>di</strong> relativa<br />

in quanto espressione <strong>di</strong> una <strong>di</strong>fferenza tra due<br />

segmenti esaminati a confronto. Quin<strong>di</strong> <strong>di</strong>versità in<br />

lunghezza rispetto al controlaterale<br />

- ipometria: <strong>di</strong>smetria nell’ambito <strong>di</strong> una simmetria. E’<br />

una <strong>di</strong>versità <strong>di</strong> un arto <strong>di</strong> per sé. Quin<strong>di</strong> si manifesta<br />

solo come un <strong>di</strong>fetto. E’ una insufficiente crescita <strong>di</strong> uno<br />

o più segmenti ossei in riferimento a misure scheletriche<br />

me<strong>di</strong>e


TORCICOLLO MIOGENO<br />

Degenerazione fibrosa del muscolo sterno cleido mastoideo<br />

E’ già presente alla nascita sotto forma <strong>di</strong> piccola<br />

tumefazione alla base del muscolo e può estendersi a<br />

tutta la massa muscolare.


Teoria vascolare<br />

Da malposizione intrauterina<br />

EZIOLOGIA


DIAGNOSI<br />

Clinica: la malformazione è molto chiara già alla nascita


TRATTAMENTO<br />

Incruento: Incruento:<br />

delicate manipolazioni in senso correttivo<br />

nella quasi totalità dei casi risolvono la deformazione<br />

Cruento: Cruento:<br />

tenotomia dei capi sternale e claveare dello<br />

SCM


MALFORMAZIONI DELLA COLONNA VERTEBRALE<br />

Si possono ricondurre ad un evento patologico che<br />

agisce a partire dal 15° giorno della vita embrionaria<br />

Quale che sia il movente eziopatogenetico il danno si<br />

può ricondurre ad uno dei seguenti <strong>di</strong>fetti finali:<br />

- <strong>di</strong>fetto <strong>di</strong> fusione<br />

- <strong>di</strong>fetto <strong>di</strong> segmentazione<br />

- <strong>di</strong>fetto <strong>di</strong> formazione


MALFORMAZIONI DELLA COLONNA VERTEBRALE<br />

DIFETTO DI FUSIONE<br />

Appaiono nel <strong>corso</strong> della terza settimana e vengono<br />

denominate notocordo<strong>di</strong>strofie. Il <strong>di</strong>fetto <strong>di</strong> saldatura<br />

può essere totale, anteriore o posteriore<br />

- anteriore: anteriore:<br />

sintomatologia muta o lieve deformità in<br />

cifosi. Rx: classica immagine della vertebra a farfalla co<br />

le due emivertebre cuneiformi affrontate per gli apici.<br />

- posteriore: posteriore:<br />

comunemente definita spina bifida e può<br />

interessare tutti i metameri vertebrali con maggior<br />

incidenza per il rachide cervicale e lombosacrale.


MALFORMAZIONI DELLA COLONNA VERTEBRALE<br />

<br />

Si possono avere malformazioni dello scheletro<br />

(mancanza della apofisi spinosa) associate ad alterazioni<br />

delle strutture nervose, della cute e degli annessi<br />

cutanei. Alcuna malformazioni sono incompatibili con la<br />

vita, quali l’assenza del midollo spinale (amielia), altre<br />

totalmante asintomatiche. In una minore percentuale <strong>di</strong><br />

casi vi è la partecipazione delle strutture neuromeningee<br />

con erniazione delle meningi (meningocele) e/o del<br />

tessuto midollare (mielomeningocele: danno neurologico<br />

sempre presente con paraplegia sensitivo-motoria con<br />

deformità scheletriche e danno sfinterico)


MALFORMAZIONI DELLA COLONNA VERTEBRALE<br />

DIFETTO DI SEGMENTAZIONE<br />

- variazioni numeriche delle vertebre ( 16% della<br />

popolazione) non riveste significato clinico. Di scarso<br />

rilievo è anche la presenza <strong>di</strong> fusioni fra più corpi<br />

vertebrali se si esclude rigi<strong>di</strong>tà e lieve scoliosi. S. <strong>di</strong><br />

Klippel-Feil: mancata segmentazione dei somiti cervicali,<br />

brevità del collo con grave limitazione dei movimenti.<br />

- malformazioni cervico-dorsali: ipertrofia della apofisi<br />

trasversa <strong>di</strong> C7 e la presenza <strong>di</strong> apofisi costiformi su C7.<br />

Sono generalmente asintomatiche.<br />

- malformazioni lombo-sacrali: lombarizzazione prima<br />

sacrale (20%) e sacralizzazione V lombare (80%)


MALFORMAZIONI DELLA COLONNA VERTEBRALE<br />

DIFETTO DI FORMAZIONE<br />

caratterizzati dalla <strong>di</strong>splasia del centro <strong>di</strong><br />

ossificazione primitivo e spesso associati ad altre<br />

malformazioni.<br />

- aplasia <strong>di</strong> un corpo vertebrale (spesso<br />

incompatibile con la vita)<br />

- emivertebra posteriore ( assenza metà<br />

anteriore del corpo vertebrale)<br />

- emivertebra laterale<br />

- malformazione delle lamine, lamine,<br />

apofisi spinose<br />

e/o trasverse<br />

- malformazioni delle apofisi articolari


MALFORMAZIONI DELLA COLONNA VERTEBRALE<br />

DIFETTO DI FORMAZIONE<br />

Stenosi vertebrale: vertebrale:<br />

restringimento congenito del canale<br />

vertebrale e/o dei forami intervertebrali. Interessa<br />

prevalentemente il tratto o cervicale o lombare. Le<br />

strutture nervose a eguito della compressione vengono<br />

ad essere danneggiate. S. <strong>di</strong> Verbiest, <strong>di</strong> Epstein.<br />

Diagnosi: TAC. Si considera stenotico un canale il cui<br />

<strong>di</strong>ametro risulti inferiore a 13 mm.


MALFORMAZIONI DELLA COLONNA VERTEBRALE<br />

DIFETTO DI FORMAZIONE<br />

Lisi istmica: istmica:<br />

presenza <strong>di</strong> tessuto fibroso connettivo non<br />

ossificato ra<strong>di</strong>otrasparente interposto nell’istmo tra<br />

apofisi articolare superiore ed inferiore del corpo<br />

vertebrale. Frequente nel tratto lombare in particolare in<br />

L5. Possibile conseguenza: spon<strong>di</strong>lolistesi, cioè lo<br />

scivolamento anteriore del corpo vertebrale.<br />

Sintomatologia ra<strong>di</strong>colare sempre presente nei casi più<br />

gravi. Diagnosi ra<strong>di</strong>ografica.

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