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Periodico della comunità parrocchiale di <strong>Coccaglio</strong> - Maggio 2012 - n° 3/57
Editoriale<br />
periodico della <strong>Comunità</strong> parrocchiale<br />
di <strong>Coccaglio</strong><br />
Autorizzazione del Tribunale di Brescia<br />
n° 26/2007 dell’8 settembre 2004<br />
Maggio 2012 - n° 3/57<br />
La matt<strong>in</strong>a del Giovedì santo,<br />
durante la Messa crismale,<br />
il Vescovo ha annunciato<br />
le date del S<strong>in</strong>odo: le sedute<br />
avranno luogo nei primi giorni<br />
di dicembre. Abbiamo così un<br />
riferimento concreto per il nostro<br />
camm<strong>in</strong>o di Chiesa bresciana.<br />
Affidiamo allo Spirito<br />
del Signore la parte che rimane<br />
da compiere e la celebrazione<br />
stessa del S<strong>in</strong>odo, aff<strong>in</strong>ché<br />
rappresenti un’occasione per<br />
manifestarci al mondo come<br />
Chiesa che camm<strong>in</strong>a, che affronta<br />
le sfide delle nuove circostanze<br />
storiche att<strong>in</strong>gendo<br />
alla forza sempre nuova del<br />
Vangelo. Accanto all’<strong>in</strong>tercessione<br />
di Maria, <strong>in</strong>vochiamo<br />
quella dei Patroni della Diocesi: i santi martiri Faust<strong>in</strong>o e Giovita e i santi<br />
padri Filastrio e Gaudenzio.<br />
La Pentecoste ci traghetta dalla conclusione delle normali attività pastorali<br />
al periodo estivo, tutt’altro che privo diimpegni, specie per l’Oratorio,<br />
don Fabrizio, gli educatori e collaboratori e per i fruitori delle attività estive,<br />
che quest’anno si arricchiscono di una nuova proposta, che salutiamo<br />
con piacere. A tutti l’augurio di un impegno sereno e fruttuoso, anche<br />
se non manceranno le fatiche.<br />
Queste considerazioni completano quanto scritto a pag. 5, a cui rimando.<br />
Buona lettura. dG<br />
Per i collaboratori de “La vecchia Pieve”<br />
2<br />
Direttore responsabile<br />
sac. Giuseppe Mensi<br />
Direttore<br />
sac. Giovanni Gritti<br />
Logo<br />
Ugo Capretti<br />
Correzione delle bozze<br />
Rosa Cucchi<br />
Si r<strong>in</strong>grazia il gruppo di persone che<br />
provvedono alla distribuzione<br />
ABBONAMENTO 2012<br />
ord<strong>in</strong>ario € 14,00<br />
sostenitore € 30,00<br />
benemerito, quanto si desidera oltre la<br />
somma <strong>in</strong>dicata per il “sostenitore”<br />
una copia € 2,80<br />
Per spedizione postale aggiungere per<br />
l’Italia € 10,00<br />
per l’estero € 12,00<br />
In caso di mancato recapito postale, si<br />
prega di telefonare (v. numeri a pag. 51),<br />
oppure scrivere:<br />
Alla Redazione de<br />
“La vecchia Pieve”<br />
p.za L. Marenzio, 22f<br />
25030 <strong>Coccaglio</strong> BS<br />
oppure <strong>in</strong>viare messaggio di posta elettronica<br />
a pieve@coccaglio.com<br />
Non possiamo dare conto di responsabilità<br />
che competono al servizio postale.<br />
Per i residenti, qualora a causa di qualche<br />
disguido il bollett<strong>in</strong>o non venisse recapitato,<br />
rimane opportuno effettuare la<br />
segnalazione come sopra <strong>in</strong>dicato, ma<br />
è anche possibile recuperare il numero<br />
mancante ritirandolo <strong>in</strong> sacrestia o <strong>in</strong><br />
fondo alla chiesa.<br />
- Il prossimo numero uscirà l’8 luglio. Gli articoli, <strong>in</strong> corpo 12 e formato .doc, su dischetto o, preferibilmente, all’<strong>in</strong>dirizzo<br />
di posta elettronica (v. sotto), devono pervenire entro il 18 giugno. Non rispondiamo della mancata pubblicazione degli<br />
articoli che perverranno oltre tale data. Gli scritti, comprese lo spazio per le immag<strong>in</strong>i, non devono sopravanzare le due pag<strong>in</strong>e.<br />
La Redazione non è tenuta a dare giustificazione degli articoli che ritiene opportuno non pubblicare o, all’occorrenza,<br />
modificare. Vengono pubblicati scritti che siano almeno frutto di una rielaborazione personale da parte di chi li presenta.<br />
- Le immag<strong>in</strong>i vanno presentate nel formato <strong>in</strong>formatico loro proprio, non <strong>in</strong>corporate nei documenti di testo.<br />
- Il materiale <strong>in</strong>formatico, fotografico o di altro tipo consegnato per la pubblicazione va ritirato nell’ufficio parrocchiale<br />
entro 10 giorni dalla pubblicazione; il mancato ritiro verrà <strong>in</strong>teso come autorizzazione alla cest<strong>in</strong>atura.<br />
Recapito degli articoli: p.za Marenzio 22f (canonica o sacrestia-ufficio parrocchiale) - pieve@coccaglio.com
Editoriale<br />
PER ESSERE “PASTA NUOVA”,<br />
PLASMATI DALLO SPIRITO<br />
a cura di dG<br />
I quasi cento giorni che vanno dal Mercoledì delle Ceneri alla Pentecoste, sono un periodo particolare di grazia<br />
e, pur dist<strong>in</strong>ti nei due Tempi liturgici di Quaresima e di Pasqua, sono tutt’uno. Le <strong>in</strong>dicazioni offerte ai<br />
credenti dal Papa nel messaggio per la Quaresima, ci dicono qualcosa che illum<strong>in</strong>a anche il tempo di Pasqua e<br />
quale grazia dobbiamo chiedere ancora più <strong>in</strong>tensamente allo Spirito Santo, attraverso l’<strong>in</strong>tercessione di Maria,<br />
<strong>in</strong> prossimità delle solennità che concludono il grande arco dei suddetti cento giorni: l’Ascensione e la Pentecoste.<br />
S. Paolo, <strong>in</strong> una delle letture del giorno di Pasqua, ci ha detto: «Togliete via il lievito vecchio, per essere pasta nuova, poiché<br />
siete azzimi. E <strong>in</strong>fatti Cristo, nostra Pasqua, è stato immolato!» (1Cor. 5, 7). La Quaresima è stata il tempo per togliere il<br />
lievito vecchio, il Tempo di Pasqua ci vede impegnati a conservare la novità di vita che con la grazia dello Spirito,<br />
abbiamo acquisito e a manifestarla, testimoniandola. Il XXV della nostra Charitas rende ancor più attuali le riflessioni<br />
che seguono.<br />
Un aspetto di questo essere “pasta nuova” ci è stato <strong>in</strong>dicato dal<br />
Papa nel suo commento a questo breve passo: «Prestiamo attenzione<br />
gli uni agli altri, per stimolarci a vicenda nella carità e nelle opere buone»<br />
(Eb10,24).<br />
L’<strong>in</strong>vito a prestare attenzione è spiegato dal Papa come “senso di responsabilità<br />
verso il fratello”.<br />
«Fare attenzione»: secondo il verbo greco usato dall’Autore, significa<br />
“osservare bene, essere attenti, guardare con consapevolezza, accorgersi di<br />
una realtà”. Siamo qu<strong>in</strong>di <strong>in</strong>vitati “a fissare lo sguardo sull’altro, prima<br />
di tutto su Gesù, e ad essere attenti gli uni verso gli altri, a non mostrarci<br />
estranei, <strong>in</strong>differenti alla sorte dei fratelli”. Che “pasta nuova” saremmo,<br />
sennò?<br />
Il lievito vecchio cont<strong>in</strong>ua, però, a fermentare: “Spesso - osserva il Papa - prevale l’atteggiamento contrario: l’<strong>in</strong>differenza,<br />
il dis<strong>in</strong>teresse, che nascono dall’egoismo, mascherato da una parvenza di rispetto per la «sfera privata»”. Perciò anche oggi risuona<br />
con forza la voce del Signore che “chiama ognuno di noi a prendersi cura dell’altro”: anche questo è vivere la fede <strong>in</strong><br />
Cristo risorto, camm<strong>in</strong>are nella vita nuova battesimale (Rm. 6, 4) secondo lo Spirito che <strong>in</strong> noi grida «Abbà, Padre!»<br />
(Rm. 8, 15). E il Padre “ci chiede di essere «custodi» dei nostri fratelli (cfr Gen. 4, 9), di <strong>in</strong>staurare relazioni caratterizzate da<br />
premura reciproca, da attenzione al bene dell’altro e a tutto il suo bene. Il grande comandamento dell’amore del prossimo esige e<br />
sollecita la consapevolezza di avere una responsabilità verso chi, come me, è<br />
creatura e figlio di Dio: l’essere fratelli <strong>in</strong> umanità e, <strong>in</strong> molti casi, anche nella<br />
fede, deve portarci a vedere nell’altro un vero alter ego, amato <strong>in</strong> modo <strong>in</strong>f<strong>in</strong>ito<br />
dal Signore”. Ciò “ vuol dire aprire gli occhi sulle sue necessità. La Sacra<br />
Scrittura mette <strong>in</strong> guardia dal pericolo di avere il cuore <strong>in</strong>durito da una sorta<br />
di «anestesia spirituale» che rende ciechi alle sofferenze altrui”.<br />
Si tratta di una consegna impegnativa, che il Papa ci comunica<br />
con l<strong>in</strong>guaggio chiaro: la vita cristiana non sta senza questo atteggiamento,<br />
così come essa non può sussistere senza fedeltà all’Eucaristia<br />
celebrata nella Pasqua settimanale. Proprio all’Eucaristia Benedetto XVI fa riferimento per dare ulteriore<br />
fondamento alla sua esortazione: “I discepoli del Signore, uniti a Cristo mediante l’Eucaristia, vivono <strong>in</strong> una comunione che li<br />
lega gli uni agli altri come membra di un solo corpo. Ciò significa che l’altro mi appartiene, la sua vita, la sua salvezza riguardano<br />
la mia vita e la mia salvezza […]. La nostra esistenza è correlata con quella degli altri, sia nel bene che nel male; sia il peccato, sia<br />
le opere di amore hanno anche una dimensione sociale”.<br />
3
Editoriale<br />
Il Papa, nel passaggio citato più sopra ci parla di “attenzione al bene dell’altro” e poi precisa: “a tutto il suo bene” e<br />
spiega: “L’attenzione all’altro comporta desiderare per lui o per lei il bene, sotto tutti gli aspetti: fisico, morale e spirituale”. A<br />
tale proposito, il Papa sottol<strong>in</strong>ea un aspetto particolare del «prestare attenzione» al fratello: “la premura per il suo<br />
bene spirituale” e richiama un aspetto della vita cristiana che sembra essere caduto <strong>in</strong> oblio: “la correzione fraterna <strong>in</strong><br />
vista della salvezza eterna”. E spiega: “Oggi, <strong>in</strong> generale, si è assai sensibili al discorso della cura e della carità per il bene fisico e<br />
materiale degli altri, ma si tace quasi<br />
del tutto sulla responsabilità spirituale<br />
verso i fratelli […]. Nelle comunità<br />
veramente mature nella fede, ci si<br />
prende a cuore non solo della salute<br />
corporale del fratello, ma anche<br />
quella della sua anima per il suo dest<strong>in</strong>o<br />
ultimo […]. La tradizione della<br />
Chiesa ha annoverato tra le opere di<br />
misericordia spirituale quella di «ammonire<br />
i peccatori». E’ importante<br />
recuperare questa dimensione della<br />
carità cristiana. Non bisogna tacere<br />
di fronte al male”.<br />
Il Papa ci richiama qu<strong>in</strong>di alla<br />
parresia, alla franchezza della te-<br />
“Venga a me, chi crede <strong>in</strong> me: umi di acqua viva sgorgheranno dal suo seno”. Questo disse riferfendosi<br />
allo Spirito Santo che avrebbero ricevuto i credenti <strong>in</strong> Lui (cfr Gv. 7)<br />
stimonianza, per la quale il Signore risorto e asceso al cielo ci ha “rivestiti di potenza dall’alto” (Lc. 24, 49) <strong>in</strong>viandoci il<br />
suo Spirito. Il Papa si riferisce “all’atteggiamento di quei cristiani che, per rispetto umano o per semplice comodità, si adeguano<br />
alla mentalità comune, piuttosto che mettere <strong>in</strong> guardia i propri fratelli dai modi di pensare e di agire che contraddicono la verità<br />
e non seguono la via del bene”. Certo – altra <strong>in</strong>dicazione preziosa – il Papa spiega che “il rimprovero cristiano non è mai<br />
animato da spirito di condanna o recrim<strong>in</strong>azione; è mosso sempre dall’amore e dalla misericordia e sgorga da vera sollecitud<strong>in</strong>e<br />
per il bene del fratello”.<br />
Essere fratelli, essere la Chiesa di Gesù Cristo, nata nel Sangue della Pasqua e nello Spirito della Pentecoste, non<br />
s’accorda con l’<strong>in</strong>dividualismo, di cui “il nostro mondo è impregnato”:<br />
è dunque necessario “riscoprire l’importanza della correzione<br />
fraterna, per camm<strong>in</strong>are <strong>in</strong>sieme verso la santità […]. È un<br />
grande servizio aiutare e lasciarsi aiutare a leggere con verità se stessi,<br />
per migliorare la propria vita e camm<strong>in</strong>are più rettamente nella via<br />
del Signore. C’è sempre bisogno di uno sguardo che ama e corregge,<br />
che conosce e riconosce, che discerne e perdona (cfr Lc 22,61), come<br />
ha fatto e fa Dio con ciascuno di noi”.<br />
Per commentare la seconda parte della citazione di Eb. da<br />
cui ha preso le mosse (“Per stimolarci a vicenda nella carità<br />
e nelle opere buone”), il Papa ricorda il tarlo “sempre presente”<br />
che logora dall’<strong>in</strong>terno la vita cristiana e la rende mediocre:<br />
“la tentazione della tiepidezza, del soffocare lo Spirito, del rifiuto di<br />
«trafficare i talenti» che ci sono donati per il bene nostro e altrui”.<br />
Così, Benedetto cita il suo amato e venerato predecessore,<br />
il beato Giovanni Paolo II, <strong>in</strong>vitandoci ad accogliere il suo<br />
“<strong>in</strong>vito sempre attuale a tendere alla «misura alta della vita cristiana»”:<br />
la santità, che per il cristiano consiste nella perfezione<br />
della carità.<br />
Lo Spirito Santo, il cui dono celebriamo nella Pentecoste, ce<br />
ne renda capaci, per ridare slancio al nostro languente cristianesimo<br />
occidentale.<br />
4
Editoriale<br />
Ai fratelli e alle sorelle di <strong>Coccaglio</strong><br />
Lo Spirito ci unisce al Signore Gesù …<br />
Carissimi, ------------ --------------- ------------ --------------- ------------ --------------- ------------ --------------- ------------ --------------- ------------ --------------- ---------<br />
--- ------------questo numero del nostro periodico parrocchiale esce il giorno dell’Ascensione del Signore e <strong>in</strong> prossimità della Pentecoste:<br />
il Signore, che per noi ha dato la sua vita (“Non c’è amore più grande…” Gv. 15, 13) e per noi è risorto, va a preparare per<br />
noi la “dimora” nel cuore del Padre (Gv. 14, 2-3); non ci lascia orfani (Gv. 14, 18) perché dona a noi un altro Paraclito (=Colui<br />
che sta accanto, Gv. 14, 15) che rimane con noi per sempre. Proprio questo dono ci acc<strong>in</strong>giamo a rivivere nella Pentecoste; siamo<br />
chiamati a celebrare questa solennità, come anche l’Ascensione, con la stessa<br />
<strong>in</strong>tensità con cui celebriamo la Pasqua: troppo grandi sono gli eventi di salvezza<br />
che anche queste due solennità racchiudono e le promesse di cui sono portatrici.<br />
Lo Spirito Santo è con noi per sempre, per realizzare quello che, con emozione<br />
e gioia, abbiamo ascoltato nelle ultime due Domeniche di Pasqua: Egli ci rende<br />
capaci di vivere uniti al Signore Gesù come tralci alla vite, per portare frutto a<br />
gloria di Dio Padre (Gv. 15, 1-8), di rimanere noi <strong>in</strong> Gesù Cristo ed Egli <strong>in</strong> noi;<br />
è lo Spirito che accende nel nostro cuore la “gioia piena”, la stessa che alberga<br />
nel cuore del Signore Gesù, <strong>in</strong> quanto Egli rimane nell’amore del Padre (Gv.<br />
15, 10-11). Sappiamo che il legame d’amore tra il Padre e il Figlio è lo Spirito<br />
Santo stesso ed è ancora Lui a renderci capaci di rimanere nell’amore del Signore<br />
Gesù (Gv. 15, 9) e di vivere nell’amicizia che Egli ci offre: quanta luce <strong>in</strong><br />
quell’affermazione contenuta nel “discorso d’addio” del Signore (Gv. capp. 13-<br />
16): “Voi siete miei amici; non vi chiamo più servi, ma amici” (Gv. 15, 14-15)!<br />
Chiediamo per tutti noi, <strong>in</strong> particolare per i nostri ragazzi e giovani, la capacità<br />
di coltivare quest’amicizia viva, profonda, <strong>in</strong>tensa, gioiosa; essa sia obiettivo e<br />
sostegno dei nostri ragazzi che – siamo alla quarta “tornata” – hanno celebrato<br />
i Sacramenti dell’Iniziazione Cristiana secondo il nuovo corso <strong>in</strong>trapreso dalla<br />
nostra Diocesi e sono stati qu<strong>in</strong>di consacrati con la Confermazione e pienamente <strong>in</strong>seriti nella <strong>Comunità</strong> cristiana con la partecipazione<br />
all’Eucaristia: è la mensa che il Padre prepara, per l’azione dello Spirito Santo, alla famiglia dei suoi figli. Chiediamo<br />
per questo l’<strong>in</strong>tercessione di Maria, che stiamo venerando <strong>in</strong> questo mese a Lei dedicato; che per la sua <strong>in</strong>tercessione scopriamo la<br />
grazia e il dono di essere stati scelti dal Signore (Gv. 15, 16) e, sempre di nuovo, lo scegliamo a nostra volta.<br />
… e fa di noi una “<strong>Comunità</strong> <strong>in</strong> camm<strong>in</strong>o”<br />
Uniti al Signore Gesù per la grazia dello Spirito, siamo costituiti dunque <strong>in</strong> comunità, assemblea convocata dal Padre (questo<br />
significa la parola “Chiesa”), famiglia di Dio, chiamati a camm<strong>in</strong>are <strong>in</strong>sieme secondo il comandamento dell’amore (Gv.<br />
15, 12.17) che abbiamo da poco riascoltato nella Liturgia. “<strong>Comunità</strong> <strong>in</strong> camm<strong>in</strong>o” è l’idea guida che ci sta conducendo come<br />
Chiesa bresciana, verso il prossimo S<strong>in</strong>odo diocesano, a <strong>in</strong>izio dicembre. Ci è stata data a suo tempo la possibilità di esprimere il<br />
nostro parere attraverso la consultazione <strong>in</strong>dividuale; esso è stato espresso <strong>in</strong> rappresentanza della <strong>Comunità</strong> dal Consiglio Pastorale<br />
Parrocchiale e da quello Zonale; ora si tratta di accompagnare il camm<strong>in</strong>o verso quell’assise ecclesiale con la preghiera: è<br />
possibile trovarla a pag<strong>in</strong>a 11; vi <strong>in</strong>vito a pregarla anche personalmente, sebbene non stiano mancando le occasioni per elevarla<br />
comunitariamente, per esempio <strong>in</strong> occasione del rosario serale del mese di maggio. Allo Spirito Santo affidiamo il camm<strong>in</strong>o del<br />
S<strong>in</strong>odo e anche l’Incontro Mondiale delle Famiglie, alle porte. Un particolare r<strong>in</strong>graziamento alla Commissione per la Famiglia<br />
che ha reso possibile alle coppie di sposi, che lo hanno voluto, vivere il camm<strong>in</strong>o di riflessione sul tema dell’Incontro “La famiglia: il<br />
lavoro e la festa”; la presentazione, semplificata, delle tracce di riflessione e catechesi ha costituito un’occasione che è stato possibile<br />
valorizzare.<br />
Eventi<br />
Nel clima delle Solennità su ricordate si sta celebrando anche il XXV di fondazione della nostra Caritas parrocchiale: presenza<br />
preziosa di persone che agiscono a nome e <strong>in</strong> rappresentanza della <strong>Comunità</strong> e lo possono fare solo con il sostegno di essa. Riferiremo<br />
a suo tempo delle <strong>in</strong>iziative <strong>in</strong> corso.<br />
Non posso tralasciare almeno un cenno ad una ricorrenza che spero di poter celebrare con la giusta evidenza, magari all’<strong>in</strong>izio del<br />
prossimo anno pastorale: don Valent<strong>in</strong>o, per dodici anni parroco della nostra <strong>Comunità</strong>, celebra la sua “Messa d’oro”. Com<strong>in</strong>ciamo<br />
da subito a ricordarlo nella preghiera e a rendere grazie con lui, per lui e a lui.<br />
Buone sante Festività.<br />
Il Signore vi dia pace. don Giovanni<br />
5<br />
Pentecoste 2009, un momento della Veglia
Cari giovani,<br />
[…] il ricordo dell’<strong>in</strong>contro di<br />
Madrid, lo scorso agosto, resta ben<br />
presente nel mio cuore. E’ stato uno<br />
straord<strong>in</strong>ario momento di grazia, nel<br />
corso del quale il Signore ha benedetto<br />
i giovani presenti, venuti dal mondo<br />
<strong>in</strong>tero […]. Adesso siamo già orientati<br />
verso il prossimo appuntamento<br />
a Rio de Janeiro nel 2013,<br />
che avrà come tema «Andate<br />
e fate discepoli tutti i popoli!»<br />
(cfr Mt 28,19).<br />
Quest’anno, il tema della<br />
Giornata Mondiale della<br />
Gioventù ci è dato da un’esortazione<br />
della Lettera di<br />
san Paolo apostolo ai Filippesi:<br />
«Siate sempre lieti nel<br />
Signore!» (4,4). La gioia, <strong>in</strong><br />
effetti, è un elemento centrale<br />
dell’esperienza cristiana<br />
[…]. E vediamo la grande<br />
forza attrattiva che essa ha:<br />
<strong>in</strong> un mondo spesso segnato<br />
da tristezza e <strong>in</strong>quietud<strong>in</strong>i,<br />
è una testimonianza<br />
importante della bellezza e<br />
dell’affidabilità della fede<br />
cristiana.<br />
La Chiesa ha la vocazione<br />
di portare al mondo<br />
la gioia, una gioia autentica<br />
e duratura […]. Nel difficile<br />
contesto attuale, tanti giovani<br />
<strong>in</strong>torno a voi hanno un<br />
immenso bisogno di sentire<br />
che il messaggio cristiano è un messaggio<br />
di gioia e di speranza! Vorrei<br />
riflettere con voi allora su questa gioia,<br />
sulle strade per trovarla, aff<strong>in</strong>ché<br />
possiate viverla sempre più <strong>in</strong> profondità<br />
ed esserne messaggeri tra coloro<br />
<strong>Comunità</strong> <strong>in</strong> <strong>ascolto</strong><br />
MESSAGGIO DEL SANTO PADRE BENEDETTO XVI<br />
PER LA XXVII GIORNATA MONDIALE DELLA<br />
GIOVENTÙ 2012<br />
«SIATE SEMPRE LIETI NEL SIGNORE!» (FIL 4,4)<br />
che vi circondano.<br />
1. II nostro cuore è fatto per la gioia<br />
L’aspirazione alla gioia è impressa<br />
nell’<strong>in</strong>timo dell’essere umano. Al di là<br />
delle soddisfazioni immediate e passeggere,<br />
il nostro cuore cerca la gioia<br />
profonda, piena e duratura, che possa<br />
dare «sapore» all’esistenza. E ciò vale<br />
soprattutto per voi, perché la giovi-<br />
nezza è un periodo di cont<strong>in</strong>ua scoperta<br />
della vita, del mondo, degli altri<br />
e di se stessi. È un tempo di apertura<br />
verso il futuro, <strong>in</strong> cui si manifestano<br />
i grandi desideri di felicità, di amicizia,<br />
di condivisione e di verità, <strong>in</strong> cui<br />
6<br />
si è mossi da ideali e si concepiscono<br />
progetti.<br />
E ogni giorno sono tante le gioie semplici<br />
che il Signore ci offre: la gioia di<br />
vivere, la gioia di fronte alla bellezza<br />
della natura, la gioia di un lavoro ben<br />
fatto, la gioia del servizio, la gioia<br />
dell’amore s<strong>in</strong>cero e puro. E se guardiamo<br />
con attenzione, esistono tanti<br />
altri motivi di gioia: i<br />
bei momenti della vita<br />
familiare, l’amicizia<br />
condivisa, la scoperta<br />
delle proprie capacità<br />
personali e il raggiungimento<br />
di buoni<br />
risultati, l’apprezzamento<br />
da parte degli<br />
altri, la possibilità di<br />
esprimersi e di sentirsi<br />
capiti, la sensazione di<br />
essere utili al prossimo.<br />
E poi l’acquisizione<br />
di nuove conoscenze<br />
mediante gli studi,<br />
la scoperta di nuove<br />
dimensioni attraverso<br />
viaggi e <strong>in</strong>contri, la<br />
possibilità di fare progetti<br />
per il futuro. Ma<br />
anche l’esperienza di<br />
leggere un’opera letteraria,<br />
di ammirare un<br />
capolavoro dell’arte,<br />
di ascoltare e suonare<br />
musica o di vedere un<br />
film possono produrre<br />
<strong>in</strong> noi delle vere e proprie<br />
gioie.<br />
Ogni giorno, però, ci scontriamo<br />
anche con tante difficoltà e nel<br />
cuore vi sono preoccupazioni per il<br />
futuro, al punto che ci possiamo chie-
dere se la gioia piena e duratura alla<br />
quale aspiriamo non sia forse un’illusione<br />
e una fuga dalla realtà […].<br />
Come dist<strong>in</strong>guere le gioie veramente<br />
durature dai piaceri immediati e <strong>in</strong>gannevoli?<br />
Come trovare la vera gioia<br />
nella vita, quella che dura e non ci abbandona<br />
anche nei momenti difficili?<br />
2. Dio è la fonte della vera gioia<br />
In realtà le gioie autentiche, quelle<br />
piccole del quotidiano o quelle grandi<br />
della vita, trovano tutte orig<strong>in</strong>e<br />
<strong>in</strong> Dio, anche se non appare a prima<br />
vista, perché Dio è comunione<br />
di amore eterno, è gioia <strong>in</strong>f<strong>in</strong>ita che<br />
non rimane chiusa <strong>in</strong> se stessa, ma si<br />
espande <strong>in</strong> quelli che Egli ama e che<br />
lo amano. Dio ci ha creati a sua immag<strong>in</strong>e<br />
per amore e per riversare su<br />
noi questo suo amore, per colmarci<br />
della sua presenza e della sua grazia.<br />
Dio vuole renderci partecipi della sua<br />
gioia, div<strong>in</strong>a ed eterna, facendoci scoprire<br />
che il valore e il senso profondo<br />
della nostra vita sta nell’essere accettato,<br />
accolto e amato da Lui, e non<br />
con un’accoglienza fragile come può<br />
essere quella umana, ma con un’accoglienza<br />
<strong>in</strong>condizionata come è quella<br />
div<strong>in</strong>a: io sono voluto, ho un posto<br />
nel mondo e nella storia, sono amato<br />
personalmente da Dio. E se Dio<br />
mi accetta, mi ama e io ne divento sicuro,<br />
so <strong>in</strong> modo chiaro e certo che è<br />
bene che io ci sia, che esista.<br />
Questo amore <strong>in</strong>f<strong>in</strong>ito di Dio per<br />
ciascuno di noi si manifesta <strong>in</strong><br />
modo pieno <strong>in</strong> Gesù Cristo. In Lui<br />
si trova la gioia che cerchiamo. Nel<br />
Vangelo vediamo come gli eventi che<br />
segnano gli <strong>in</strong>izi della vita di Gesù siano<br />
caratterizzati dalla gioia. Quan-<br />
<strong>Comunità</strong> <strong>in</strong> <strong>ascolto</strong><br />
do l’arcangelo Gabriele annuncia alla<br />
Verg<strong>in</strong>e Maria che sarà madre del<br />
Salvatore, <strong>in</strong>izia con questa parola:<br />
«Rallegrati!» (Lc 1,28). Alla nascita<br />
di Gesù, l’Angelo del Signore dice ai<br />
pastori: «Ecco, vi annuncio una grande<br />
gioia, che sarà di tutto il popolo:<br />
oggi, nella città di Davide, è nato per<br />
voi un Salvatore, che è Cristo Signore»<br />
(Lc 2,11). E i Magi che cercavano il<br />
bamb<strong>in</strong>o, «al vedere la stella, provarono<br />
una gioia grandissima» (Mt 2,10).<br />
Il motivo di questa gioia è dunque la<br />
vic<strong>in</strong>anza di Dio, che si è fatto uno<br />
di noi. Ed è questo che <strong>in</strong>tendeva san<br />
Paolo quando scriveva ai cristiani di<br />
Filippi: «Siate sempre lieti nel Signore,<br />
ve lo ripeto: siate lieti. La vostra<br />
amabilità sia nota a tutti. Il Signore<br />
è vic<strong>in</strong>o!» (Fil 4,4-5). La prima causa<br />
della nostra gioia è la vic<strong>in</strong>anza del<br />
Signore, che mi accoglie e mi ama.<br />
E <strong>in</strong>fatti dall’<strong>in</strong>contro con Gesù nasce<br />
sempre una grande gioia <strong>in</strong>teriore.<br />
Nei Vangeli lo possiamo vedere <strong>in</strong><br />
molti episodi. Ricordiamo la visita<br />
di Gesù a Zaccheo, un esattore delle<br />
tasse disonesto, un peccatore pubblico,<br />
al quale Gesù dice: «Oggi devo<br />
fermarmi a casa tua». E Zaccheo, riferisce<br />
san Luca, «lo accolse pieno di<br />
gioia» (Lc 19,5-6). E’ la gioia dell’<strong>in</strong>contro<br />
con il Signore; è il sentire<br />
l’amore di Dio che può trasformare<br />
l’<strong>in</strong>tera esistenza e portare salvezza. E<br />
Zaccheo decide di cambiare vita e di<br />
dare la metà dei suoi beni ai poveri.<br />
Nell’ora della passione di Gesù, questo<br />
amore si manifesta <strong>in</strong> tutta la sua<br />
forza. Negli ultimi momenti della sua<br />
vita terrena, a cena con i suoi amici,<br />
Egli dice: «Come il Padre ha amato<br />
me, anche io ho amato voi. Rimanete<br />
7<br />
nel mio amore... Vi ho detto queste<br />
cose perché la mia gioia sia <strong>in</strong> voi e<br />
la vostra gioia sia piena» (Gv 15,9.11).<br />
Gesù vuole <strong>in</strong>trodurre i suoi discepoli<br />
e ciascuno di noi nella gioia piena,<br />
quella che Egli condivide con il Padre,<br />
perché l’amore con cui il Padre lo<br />
ama sia <strong>in</strong> noi (cfr. Gv 17,26). La gioia<br />
cristiana è aprirsi a questo amore di<br />
Dio e appartenere a Lui.<br />
Narrano i Vangeli che Maria di<br />
Magdala e altre donne andarono<br />
a visitare la tomba dove Gesù<br />
era stato posto dopo la sua morte e<br />
ricevettero da un Angelo un annuncio<br />
sconvolgente, quello della sua<br />
risurrezione. Allora abbandonarono<br />
<strong>in</strong> fretta il sepolcro, annota l’Evangelista,<br />
«con timore e gioia grande»<br />
e corsero a dare la lieta notizia ai discepoli.<br />
E Gesù venne loro <strong>in</strong>contro e<br />
disse: «Salute a voi!» (Mt 28,8-9). E’<br />
la gioia della salvezza che viene loro<br />
offerta: Cristo è il vivente, è Colui che<br />
ha v<strong>in</strong>to il male, il peccato e la morte.<br />
Egli è presente <strong>in</strong> mezzo a noi come il<br />
Risorto, f<strong>in</strong>o alla f<strong>in</strong>e del mondo (cfr<br />
Mt 28,20). Il male non ha l’ultima<br />
parola sulla nostra vita, ma la fede <strong>in</strong><br />
Cristo Salvatore ci dice che l’amore di<br />
Dio v<strong>in</strong>ce.<br />
Questa gioia profonda è frutto dello<br />
Spirito Santo che ci rende figli di<br />
Dio, capaci di vivere e di gustare la<br />
sua bontà, di rivolgerci a Lui con il<br />
term<strong>in</strong>e «Abbà», Padre (cfr Rm 8,15).<br />
La gioia è segno della sua presenza e<br />
della sua azione <strong>in</strong> noi.<br />
Cont<strong>in</strong>ua
Cari amici:… “è primavera!… (f<strong>in</strong>almente…)… fioriscono<br />
le rose”. Quante “cose” – pure io - vorrei dir! Rose di<br />
donne che profumano di virtù, di natura e… di grazia! Tantissime<br />
anche… se silenziose.<br />
Ricordano ancora la bella canzone… vittoriosa al Festival di<br />
Sanremo nel lontano 1954, cantata dall’allora diciottenne<br />
veronese Gigliola C<strong>in</strong>quetti (acqua e sapone!).<br />
- Son tutte belle le mamme del mondo quando un bamb<strong>in</strong>o<br />
si str<strong>in</strong>gono al cuor… son le bellezze di un bene profon-<br />
do fatto di sogni, di luce e d’amor…-<br />
Com’è vero, amici! Anche se son passati tanti anni (e sulla<br />
testa – dei bei capelli neri, ora sono fioriti quelli grigi<br />
o bianchi come la neve… - quelli t<strong>in</strong>ti falsano la bellezza<br />
naturale!) non è sfiorata la bontà materna di quel cuore di<br />
donna che ha tessuto per nove mesi il nostro cuore fatto<br />
dal loro sangue e dal loro amore!<br />
Ecco: nella storia degli uom<strong>in</strong>i, creati a immag<strong>in</strong>e di Dio<br />
(e… il Signore è bellissimo e buonissimo!)… quante mamme<br />
semplici e… <strong>in</strong>sieme grandi, per la loro fede genu<strong>in</strong>a,<br />
per i giorni della loro vita <strong>in</strong>tessuta di sudore, preoccupazioni<br />
e di amore, spesso firmata da vero eroismo!<br />
Queste donne le troviamo a grappoli anche nella Bibbia.<br />
Come dimenticare l’eroica fedelissima mamma dei sette<br />
fratelli Maccabei… che con accenti affettuosi e pur decisi…<br />
accompagna al martirio tutti i suoi sette figlioli, obbedienti<br />
a Javhè, più che alle <strong>in</strong>sidiose promesse dell’empio re Antioco?<br />
Così Anna col piccolo Samuele, frutto di preghiere<br />
<strong>in</strong>tense. Il suo bamb<strong>in</strong>o offerto a Dio diventerà un servizie-<br />
<strong>Comunità</strong> <strong>in</strong> <strong>ascolto</strong><br />
MAMMA “CONCHITA”<br />
… E ALTRE<br />
di don Titta<br />
8<br />
vole e saggio profeta del Signore nella comunità israelita!<br />
Sono milioni le donne vissute spesso con la semplicità delle<br />
mammole (=violette dei nostri giard<strong>in</strong>i o nei boschi) che<br />
esalano - senza saperlo, con umiltà – il profumo di virtù<br />
naturali e soprannaturali, specie da quando Gesù Cristo, il<br />
più bello tra i figli degli uom<strong>in</strong>i (come lo descrive un salmista),<br />
nato dalla più bella DONNA del mondo, Maria di Nazareth,<br />
vivendo e superando mentalità e costumi pagani,<br />
degeneranti <strong>in</strong> passioni e scelte mortifere, azzeranti “ogni<br />
bellezza”… ha ridato alla<br />
Donna e particolarmente<br />
alla madre di famiglia,<br />
la DIGNITÀ grandissima<br />
di “Persona” e di generatrice<br />
di figli che, <strong>in</strong><br />
chiave cristiana, appartengono<br />
primariamente<br />
a Colui che il compianto<br />
papa Luciani def<strong>in</strong>ì “Padre<br />
e Madre”.<br />
Cari amici: ogni matt<strong>in</strong>a<br />
leggendo sul calendario<br />
posto <strong>in</strong> cuc<strong>in</strong>a o<br />
– se potete – seguendo<br />
con la radiol<strong>in</strong>a… Radio<br />
Maria, vi è facile <strong>in</strong>contrarvi<br />
spesso sul nome<br />
di qualche Donna che lo<br />
Spirito Santo ha reso “santa”… quando, questa, facendo la<br />
volontà di Dio <strong>in</strong> un convento, nella sua famiglia o vittima<br />
di violenza, ha saputo compiere la volontà di Dio, a volte<br />
con decisione eroica!!!<br />
E penso, con voi, a Monica, mamma di S. Agost<strong>in</strong>o di<br />
Tagaste, all’analfabeta eppur sapiente contad<strong>in</strong>a<br />
Margherita Occhiena, mamma di don Giovanni Bosco…<br />
alla famosa Margherita da Cascia, sposa e madre tribolata,<br />
che poi Gesù sceglierà come sua sposa <strong>in</strong> un convento<br />
dell’Umbria! E penso all’eroica pediatra milanese Gianna<br />
Beretta Molla, prima ardente zelatrice di Azione Cattolica,<br />
poi dottoressa specialista per bamb<strong>in</strong>i e sposa felicissima<br />
con l’<strong>in</strong>gegner Piero Molla. Ebbe quattro bei figlioli. Ma la<br />
quarta gravidanza, per un male <strong>in</strong>guaribile, le costò la vita,<br />
preferendo alla sua quella di una bella bamb<strong>in</strong>a, Emanuela,<br />
che, fattasi grande, cont<strong>in</strong>uò la professione di sua mamma!<br />
Ed ebbe la fortuna di presenziare <strong>in</strong> Roma, con forte<br />
emozione, alla beatificazione e poi alla canonizzazione di
mamma Gianna. Ho letto, ancora da studente, questa frase:<br />
“Le mamme non commettono che un errore: quello di<br />
chiudere i loro occhi alla f<strong>in</strong>e della loro vita… e non aprirli<br />
più!”. Beh… la frase va capita bene! Perché se è vero ciò che<br />
un giorno mi scrisse mia mamma Maria Orsol<strong>in</strong>a: “Ricordati<br />
Battist<strong>in</strong>o che l’amore della mamma ha dell’<strong>in</strong>f<strong>in</strong>ito”<br />
(=frase di una contad<strong>in</strong>a di quarta elementare!)… dobbiamo<br />
conv<strong>in</strong>cerci che oltre la morte, esse viventi nella luce<br />
di Cristo Risorto… ci vedono, ci amano, ci seguono ancora<br />
con più forti <strong>in</strong>terventi di amore… desiderando lassù un<br />
congiungimento di tutta la famiglia… con nostro papà e<br />
noi figlioli!<br />
Questo non è sentimentalismo, ma è pura realtà per quanti<br />
seguono le verità di fede e lo stile morale di vita che Gesù<br />
ci <strong>in</strong>segnò e che la Chiesa ci trasmette tuttora… attraverso i<br />
nostri pastori d’anime, compresi saggi e coscienti genitori<br />
che nel timore e nell’amore di Dio… non dimenticano il<br />
monito pastorale del prete che ha celebrato il loro matrimonio:<br />
- vivete santamente <strong>in</strong>sieme, nei giorni di prova e di gioia.<br />
Ed EDUCATE cristianamente i vostri figlioli -.<br />
Oh la sapienza, il buon senso (che non si vendono <strong>in</strong> farmacia),<br />
il senso cristiano della vita!!!<br />
Ah come stridono certi movimenti impazziti come lo<br />
stroncato femm<strong>in</strong>ismo… con svociate “grida di piazza”<br />
come questo “al grembo (ventre) mio… ci penso io”. E si è<br />
giunti all’aborto (=l’omicidio più colpevole contro un esser<strong>in</strong>o);<br />
si è giunti al divorzio… (= la tragica spaccatura di una<br />
istituzione umana voluta da Dio stesso, basata sulla fedeltà<br />
e l’amore reciproco – valorizzata dalla preghiera, dal sacrificio,<br />
da sana pazienza più che da SOPPORTAZIONE,<br />
ricordando il detto di N<strong>in</strong>o Salvaneschi, poeta tor<strong>in</strong>ese:<br />
<strong>Comunità</strong> <strong>in</strong> <strong>ascolto</strong><br />
9<br />
“Senza amore non si vive, senza dolore non si ama”).<br />
Amici: non sono un’asceta e ho tanta stima di donne consacrate,<br />
specie di vita contemplativa. E sento pure tanta<br />
tenerezza e riconoscenza per giovani donne viventi nel<br />
mondo… operose <strong>in</strong> famiglia, nella comunità cristiana o <strong>in</strong><br />
movimenti di apostolato cattolico, specie <strong>in</strong> terra di missione.<br />
Donne pur esse feconde!<br />
Diceva bene s. Ambrogio, metropolita di Milano e fratello<br />
di una santa suora: “La verg<strong>in</strong>ità è feconda, genera!”. E così<br />
ci è facile pensare a s. Teres<strong>in</strong>a di Gesù Bamb<strong>in</strong>o: con la<br />
sua preghiera verg<strong>in</strong>ale portò un galeotto italiano omicida<br />
sprezzante alla conversione, al bacio di Cristo crocifisso<br />
prima del taglio della mannaia. E ricordiamo che fu scelta<br />
a patrona delle missioni.<br />
Penso a madre Teresa di Calcutta, famosa non solo per il<br />
premio Nobel, ma soprattutto per il suo servizio<br />
materno per i poveri, “i più poveri del<br />
mondo”, <strong>in</strong>sieme alla sue ottime consorelle<br />
def<strong>in</strong>ite “donne del sorriso!”.<br />
E penso pure a Chiara d’Assisi, def<strong>in</strong>ita da<br />
Francesco “pianticella di Dio”… ora diventata<br />
bosco lum<strong>in</strong>oso di verg<strong>in</strong>i clarisse e “madri<br />
di anime <strong>in</strong>numerevoli!”.<br />
Amici: la mia penna non si ferma. Ma prima<br />
di bloccarla voglio segnare nomi che<br />
cantano la gloria al Dio del Cristo Risorto<br />
di cui furono e sono speciali SPOSE: alludo<br />
a Chiara Lubich (col movimento dei Focolar<strong>in</strong>i),<br />
alla romagnola Benedetta Bianchi<br />
Porro: fu vic<strong>in</strong>a alla laurea <strong>in</strong> medic<strong>in</strong>a…<br />
ma alla f<strong>in</strong>e aveva tutto il corpo bloccato<br />
e comunicava <strong>in</strong> “pensieri ed affetti” a sua<br />
mamma per amici e studenti che la visitavano “con un tocco<br />
di dita”. E mi è caro pensare pure alla bergamasca giovane<br />
verg<strong>in</strong>e e martire Pier<strong>in</strong>a Moros<strong>in</strong>i, candido e purpureo<br />
fiore della Val Seriana. Stop!<br />
In f<strong>in</strong>alissima. Amici: sento una vostra domanda. E di<br />
mamma Conchita che ne dici? Essa fa parte di quelle<br />
donne sante alle quali Dio ha affidato, oltre il compito di<br />
“casal<strong>in</strong>ga e di madre”, una vocazione di altissima importanza<br />
per la Chiesa mondiale.<br />
Ve lo prometto: ne parlerò prossimamente. Anticipo solo<br />
che ella ebbe ben nove figli (tra loro sacerdoti e suore): nonostante<br />
i soli tre anni di scuola, ispirata da Dio, scrisse<br />
ben cento volumi che rivelano il suo appassionato amore<br />
a Cristo e alle anime, specie per i sacerdoti, zelandone la<br />
loro santificazione! Mamma Conchita fondò pure istituti<br />
religiosi, tra cui i “preti dello Spirito Santo”. Arrivederci.
a cura di don Giovanni<br />
Per l’Ascensione si rimanda a questa stessa rubrica sul numero<br />
scorso. Nell’attesa dello Spirito, lo <strong>in</strong>vochiamo quale Dono per<br />
eccellenza del Padre attraverso il Signore morto, risorto e asceso<br />
e al cielo.<br />
O Spirito, eterno Amore<br />
Spirito Santo, eterno Amore,<br />
che sei dolce Luce che mi <strong>in</strong>ondi<br />
e rischiari la notte del mio cuore;<br />
Tu ci guidi qual mano di una mamma;<br />
ma se Tu ci lasci non più d’un passo solo avanzeremo!<br />
Tu sei lo spazio che l’essere mio circonda e <strong>in</strong> cui si cela.<br />
Se m’abbandoni cado nell’abisso del nulla,<br />
da dove all’esser mi chiamasti.<br />
Tu a me vic<strong>in</strong>o più di me stessa, più <strong>in</strong>timo dell’<strong>in</strong>timo<br />
mio.<br />
Eppur nessun Ti tocca o Ti comprende<br />
e d’ogni nome <strong>in</strong>frangi le catene.<br />
Spirito Santo, eterno Amore.<br />
(s. Teresa Benedetta della Croce, Edith Ste<strong>in</strong>)<br />
È ricorsa la Giornata Mondiale di Preghiera per le vocazioni;<br />
non avendo il testo disponibile <strong>in</strong> tempo utile, la pubblichiamo<br />
ora, anche perché la preghiera per le vocazioni (come quella per<br />
l’unità dei Cristiani, per le Missioni, ecc.) non può limitarsi ad<br />
alcune specifiche Giornate, ma deve caratterizzare costantemente<br />
la nostra preghiera. Ci rivolgiamo a Maria, chiedendo la sua<br />
<strong>in</strong>tercessione ed avendola come esempio e modello, consapevoli che<br />
a chiamare è il Signore Gesù, con la grazia dello Spirito Santo.<br />
PREGHIERA PER LA GIORNATA<br />
MONDIALE DELLE VOCAZIONI<br />
2012<br />
Beata sei tu, Maria<br />
Verg<strong>in</strong>e dal cuore <strong>in</strong>f<strong>in</strong>ito.<br />
Intuisci con affetto di Madre<br />
le segrete attese di ogni persona,<br />
che cerca il senso autentico<br />
della propria chiamata.<br />
Incoraggia con cuore di Madre<br />
il profondo desiderio di ogni vita,<br />
che sa farsi dono e servizio nella Chiesa.<br />
Donaci la tua mano dolce,<br />
<strong>Comunità</strong> <strong>in</strong> <strong>ascolto</strong><br />
(50)<br />
10<br />
quando la strada delle scelte<br />
si fa ardua e faticosa.<br />
Donaci la tua fede trasparente,<br />
quando il nostro cuore<br />
è dubbioso ed <strong>in</strong>quieto.<br />
Donaci la tua preghiera fiduciosa<br />
per capire,<br />
per partire,<br />
per servire.<br />
Verg<strong>in</strong>e Madre, semplice nel cuore.<br />
Verg<strong>in</strong>e Sorella, sostegno nel camm<strong>in</strong>o.<br />
Verg<strong>in</strong>e Amica, <strong>in</strong>f<strong>in</strong>ito Si all’Amore.<br />
Intercedi per noi sante Vocazioni,<br />
dono gioioso della Carità di Dio.<br />
Amen.<br />
La Domenica successiva alla Pentecoste è caratterizzata dalla<br />
contemplazione del mistero pr<strong>in</strong>cipale della fede cristiana: la<br />
Tr<strong>in</strong>ità dell’unico Dio. Questa preghiera può aiutarci nella<br />
contemplazione e nella lode.<br />
Gloria<br />
Gloria al Padre che mi ha creato
a sua immag<strong>in</strong>e.<br />
Gloria al Figlio che mi ha redento<br />
con la sua morte.<br />
Gloria allo Spirito Santo<br />
che mi ha santificato<br />
con la sua grazia.<br />
Gloria al Padre che mi sostiene<br />
col suo potere.<br />
Gloria al Figlio che mi sostiene<br />
con la sua sapienza.<br />
Gloria allo Spirito Santo che mi riscalda<br />
col suo amore.<br />
Gloria al Padre che conserva<br />
mio essere.<br />
Gloria al Figlio che illum<strong>in</strong>a<br />
mio <strong>in</strong>telletto.<br />
Gloria allo Spirito Santo che santifica<br />
mia volontà.<br />
Gloria al Padre<br />
per mezzo del mio <strong>in</strong>telletto<br />
che mediterà sempre le sue perfezioni.<br />
Gloria al Figlio<br />
per mezzo della mia memoria<br />
che ricorderà sempre i suoi benefici.<br />
Gloria allo Spirito Santo per<br />
mezzo della mia volontà<br />
che sarà sempre obbediente alle sue ispirazioni.<br />
Dagli angeli e dagli uom<strong>in</strong>i,<br />
dal cielo e dalla terra,<br />
nel tempo e nell’eternità,<br />
sia lodata, adorata,<br />
benedetta e glorificata<br />
la santissima, la augustissima,<br />
la beatissima Tr<strong>in</strong>ità. Amen.<br />
(dal “Manuale di Filotea”)<br />
Il mese di giugno è caratterizzato dalla devozione al sacro Cuore<br />
di Gesù e dalla ricorrenza, il secondo venerdì dopo Pentecoste,<br />
dell’omonima solennità.<br />
Signore dal Cuore ardente,<br />
Scoprendoci il tuo Cuore aiutaci a scoprire il nostro.<br />
Tu hai posto <strong>in</strong> noi immense possibilità di amore,<br />
<strong>Comunità</strong> <strong>in</strong> <strong>ascolto</strong><br />
11<br />
poiché, con il tuo Spirito,<br />
ci comunichi nella sua ricchezza<br />
e nel suo slancio<br />
la carità che ha animato tutta la<br />
tua vita.<br />
Ci fai ardere della tua fiamma<br />
e non cessi di accendere quaggiù nuovi focolari d’amore.<br />
Accendendo <strong>in</strong> noi questa fiamma così bella,<br />
mostraci le esigenze sempre più grandi dell’amore del<br />
prossimo,<br />
e aiutaci a comprendere che, per mezzo tuo,<br />
avremo la forza di soddisfare tutte queste esigenze,<br />
di sp<strong>in</strong>gere sempre più lontano la nostra carità.<br />
Scuoti la nostra pigrizia e la nostra <strong>in</strong>erzia,<br />
impegnaci sempre più con tutte le nostre risorse personali,<br />
nella via del dono e della dedizione.<br />
Facci <strong>in</strong> ogni momento superare noi stessi<br />
<strong>in</strong> un più largo amore per i nostri fratelli;<br />
facci realizzare ciò che ci sarebbe sembrato impossibile<br />
e la tua carità ci doni l’energia di compierlo.<br />
Nel nostro cuore timido e vile<br />
fa brillare l’ardore esplosivo del tuo amore,<br />
<strong>in</strong>v<strong>in</strong>cibile e capace di tutto!<br />
(cfr. Jean Galot SJ)<br />
PREGHIERA PER IL SINODO<br />
DIOCESANO<br />
O Padre, custodisci la Chiesa che è <strong>in</strong> Brescia,<br />
benedici l’esperienza del S<strong>in</strong>odo diocesano.<br />
Fa’ che tutti i battezzati,<br />
portatori della sapienza del Vangelo del tuo Figlio<br />
e mossi dallo Spirito Santo,<br />
nella collaborazione e nella corresponsabilità,<br />
siano parte viva della comunità <strong>in</strong> camm<strong>in</strong>o per compiere<br />
la tua volontà<br />
e mostrare il tuo Volto d’amore <strong>in</strong> questo nostro tempo.<br />
Donaci umiltà e saggezza per riflettere nella pace e nella<br />
fraternità,<br />
per decidere senza animosità e senza parzialità,<br />
per accettare le decisioni senza risentimento.<br />
Fa’ che, <strong>in</strong> obbedienza allo Spirito,<br />
v<strong>in</strong>ciamo contrapposizioni e contrasti<br />
per immettere nella società<br />
preziosi valori di comunione.<br />
Per Cristo nostro Signore.<br />
Amen.<br />
(mons. Luciano Monari, vescovo di Brescia)
IN CAMMINO CON...<br />
S. Francesco di Sales - 7<br />
Capitolo III<br />
BREVE METODO DI MEDITAZIONE<br />
SECONDO PUNTO DELLA PREPA-<br />
RAZIONE: L’INVOCAZIONE<br />
Ecco come devi fare l’<strong>in</strong>vocazione:<br />
una volta che la tua anima si sente<br />
alla presenza di Dio, deve umiliarsi <strong>in</strong><br />
profondo sentimento di rispetto, perché<br />
sa di essere <strong>in</strong>degna di trovarsi di<br />
fronte alla sovrana Maestà di Dio; ma<br />
poiché sa anche che è la sua immensa<br />
Bontà che vuole così, gli chiede la grazia<br />
di servirlo bene e di adorarlo nella<br />
meditazione che si acc<strong>in</strong>ge a compiere.<br />
Se ti sembra opportuno, puoi anche<br />
servirti di qualche Parola concisa e piena<br />
di ardore come le seguenti di Davide:<br />
“Non resp<strong>in</strong>germi dalla tua presenza, o<br />
Dio, e non privarmi della grazia del tuo<br />
santo Spirito”. “Risplenda il tuo volto<br />
sulla tua serva”. “Voglio ammirare le<br />
tue meraviglie”. “Dammi <strong>in</strong>telletto e<br />
capirò la tua Legge e la osserverò con<br />
tutto il cuore”. “Sono la tua serva, dammi<br />
lo Spirito”; e altre simili.<br />
Ti sarà utile aggiungere l’<strong>in</strong>vocazione<br />
all’Angelo custode e a tutti i Santi presenti<br />
nel mistero sul quale vuoi meditare.<br />
Per esempio, se mediti su quello della<br />
morte del Signore, potrai <strong>in</strong>vocare la<br />
Madonna, S. Giovanni, la Maddalena,<br />
il buon Ladrone perché ti facciano partecipe<br />
dei sentimenti e dei movimenti<br />
<strong>in</strong>teriori ricevuti <strong>in</strong> quel mistero. Se<br />
mediti sulla tua morte potrai <strong>in</strong>vocare<br />
il tuo buon Angelo, che sarà presente <strong>in</strong><br />
quel momento, aff<strong>in</strong>ché ti ispiri pensieri<br />
adatti; e così per gli altri misteri.<br />
Capitolo IV<br />
TERZO PUNTO DELLA PREPARA-<br />
ZIONE: LA PRESENTAZIONE DEL<br />
MISTERO<br />
Dopo i due punti <strong>in</strong>dicati per <strong>in</strong>iziare<br />
e che sono comuni a tutte<br />
le meditazioni, ce n’è un terzo che non<br />
è comune a tutte. C’è chi lo chiama ri-<br />
<strong>Comunità</strong> <strong>in</strong> <strong>ascolto</strong><br />
costruzione del luogo, chi lezione <strong>in</strong>teriore.<br />
In f<strong>in</strong> dei conti si tratta soltanto di presentare<br />
alla tua immag<strong>in</strong>azione su cui<br />
vuoi meditare, ricostruendolo nella sua<br />
realtà storica.<br />
Per esempio, se vuoi meditare su Nostro<br />
Signore <strong>in</strong> croce, devi immag<strong>in</strong>are<br />
di trovarti sul monte Calvario e rivedere<br />
tutto ciò che avvenne e si disse nel<br />
giorno della Passione; o se preferisci,<br />
ed è la stessa cosa, immag<strong>in</strong>arti che la<br />
crocifissione di Nostro Signore avvenga<br />
proprio nel luogo <strong>in</strong> cui ti trovi, seguendo<br />
il racconto degli Evangelisti.<br />
Puoi procedere allo stesso modo meditando<br />
sulla morte, come ti ho detto<br />
nella meditazione sulla stessa […];<br />
per gli altri misteri: sulla grandezza di<br />
Dio, l’eccellenza delle virtù, il f<strong>in</strong>e per<br />
il quale siamo stati creati, non possiamo<br />
usare questo procedimento basato<br />
sull’immag<strong>in</strong>azione, perché si tratta<br />
di realtà <strong>in</strong>visibili. Tuttavia possiamo<br />
sempre servirci di qualche similitud<strong>in</strong>e<br />
o qualche paragone per aiutarci nella<br />
meditazione; ma non sono cose facili.<br />
Voglio parlartene con molta semplicità<br />
perché non vorrei che tu ti sentissi obbligata<br />
a impegnarti <strong>in</strong> <strong>in</strong>venzioni che<br />
ti farebbero soltanto distrarre.<br />
Aiutandoci con l’immag<strong>in</strong>azione, chiudiamo<br />
il nostro spirito nel mistero che<br />
vogliamo meditare, perché non si metta<br />
a correre qua e là. Proprio come si chiude<br />
un uccell<strong>in</strong>o <strong>in</strong> gabbia o si lega lo<br />
sparviero alla catenella perché rimanga<br />
sul pugno. Qualcuno ti dirà che è meglio<br />
servirsi semplicemente della riflessione<br />
di fede e di una operazione esclusivamente<br />
mentale e spirituale, quando<br />
vogliamo rappresentarci questi misteri,<br />
o anche tener presente che tutto avviene<br />
all’<strong>in</strong>terno del proprio spirito; ma<br />
sono modi troppo sottili per l’<strong>in</strong>izio, e<br />
f<strong>in</strong>o a che Dio non ti <strong>in</strong>nalzi un po’, ti<br />
consiglio, Filotea, di rimanere nella val-<br />
12<br />
le che ti vado <strong>in</strong>dicando.<br />
Capitolo V<br />
SECONDA PARTE DELLA<br />
MEDITAZIONE: LE<br />
CONSIDERAZIONI<br />
All’operazione dell’immag<strong>in</strong>azione<br />
segue quella dell’<strong>in</strong>telletto, che<br />
noi chiamiamo meditazione; non è altro<br />
che una riflessione, o anche più di<br />
una, per muovere i nostri affetti verso<br />
Dio e le cose div<strong>in</strong>e: <strong>in</strong> ciò la meditazione<br />
differisce dallo studio e da altri<br />
modi di pensare e di riflettere, che non<br />
si prefiggono l’acquisizione della virtù<br />
o dell’amor di Dio, ma qualche altro<br />
f<strong>in</strong>e come il diventare dotti, per poi<br />
scriverne o dissertarne.<br />
Dopo aver dunque r<strong>in</strong>chiuso il tuo<br />
spirito, come ho detto, nell’ambito del<br />
soggetto su cui vuoi meditare, o con<br />
l’immag<strong>in</strong>azione, se si tratta di un soggetto<br />
sensibile, o per semplice presentazione,<br />
se non è sensibile, ti metterai<br />
a riflettere sul medesimo, seguendo la<br />
traccia che ti ho <strong>in</strong>dicato con gli esempi<br />
concreti di meditazioni presentate nella<br />
prima parte.<br />
Se il tuo spirito ci si trova a suo agio, si<br />
sente illum<strong>in</strong>ato e ricava frutto da una<br />
delle riflessioni, fermati e non andare<br />
oltre; proprio come le api che non lasciano<br />
il fiore f<strong>in</strong>tanto che vi trovano<br />
miele. Ma se <strong>in</strong> nessuna delle considerazioni<br />
ti trovi a tuo agio, dopo aver<br />
provato e <strong>in</strong>sistito per un po’, passa ad<br />
un’altra; tutta l’operazione deve esse-
e sempre molto semplice e procedere<br />
senza fretta.<br />
Capitolo VI<br />
TERZA PARTE DELLA<br />
MEDITAZIONE: AFFETTI E<br />
PROPOSITI<br />
La meditazione arricchisce la volontà,<br />
che è la parte affettiva della nostra<br />
anima, di buoni movimenti, quali<br />
l’amore di Dio e del prossimo, il desiderio<br />
del Paradiso e della sua gloria, lo<br />
zelo per la salvezza delle anime, l’imitazione<br />
della vita di Nostro Signore,<br />
la pietà per gli altri, l’ammirazione, la<br />
gioia, il timore di cadere <strong>in</strong> disgrazia di<br />
Dio, del suo giudizio, dell’<strong>in</strong>ferno, l’odio<br />
per il peccato, la fiducia nella bontà<br />
e nella misericordia di Dio, la vergogna<br />
per i disord<strong>in</strong>i della vita passata: il nostro<br />
spirito deve esprimersi ed allargarsi<br />
il più possibile <strong>in</strong> questi affetti.<br />
Tuttavia, cara Filotea, non soffermarti<br />
troppo sugli affetti generali, ma mutali<br />
subito <strong>in</strong> propositi specifici e dettagliati<br />
per correggerti e liberarti dai di-<br />
<strong>Comunità</strong> <strong>in</strong> <strong>ascolto</strong><br />
fetti. Per esempio, la prima Parola che<br />
Nostro Signore disse sulla Croce, farà<br />
sorgere senz’altro nella tua anima un<br />
affetto che ti sp<strong>in</strong>gerà all’imitazione,<br />
ossia il desiderio di perdonare ed amare<br />
i tuoi nemici. Io ti dico che questo è<br />
poco se non ci aggiungi un proposito<br />
così formulato: Coraggio, allora, d’ora<br />
<strong>in</strong> poi non mi offenderò più di certe<br />
parole cattive del tal vic<strong>in</strong>o o della tal<br />
vic<strong>in</strong>a […]; e nemmeno di quelle <strong>in</strong>giurie<br />
sprezzanti che mi sono state rivolte<br />
da quell’altro. Al contrario farò questa<br />
o quella cosa gentile per conquistarlo, e<br />
così per gli altri.<br />
In tal modo, Filotea, <strong>in</strong> poco tempo<br />
correggerai le tue colpe, mentre, poggiando<br />
soltanto sugli affetti, ci metteresti<br />
molto di più e con un risultato<br />
dubbio.<br />
Capitolo VII<br />
LA CONCLUSIONE E IL MAZZETTO<br />
SPIRITUALE<br />
La meditazione va conclusa con tre<br />
azioni da compiersi con la massi-<br />
13<br />
ma umiltà.<br />
a. La prima, il r<strong>in</strong>graziamento: diciamo<br />
grazie a Dio per gli affetti e i<br />
propositi che ci ha ispirato e per la<br />
bontà e misericordia che ci ha manifestato<br />
nei misteri meditati;<br />
b. la seconda, l’offerta: offriamo a<br />
Dio la sua stessa bontà, la misericordia,<br />
la morte, il sangue, le virtù del<br />
Figlio e, <strong>in</strong>sieme, i nostri affetti e<br />
propositi;<br />
c. la terza è la supplica con la quale<br />
chiediamo e scongiuriamo Dio di<br />
comunicarci le grazie e le virtù del<br />
Figlio suo; di benedire i nostri affetti<br />
e propositi perché possiamo dar loro<br />
seguito; poi pregheremo<br />
per la Chiesa, per i Pastori,<br />
i parenti, gli amici e gli altri,<br />
confidando nell’<strong>in</strong>tercessione<br />
della Madonna,<br />
degli Angeli e degli Santi.<br />
Inf<strong>in</strong>e è cosa buona aggiungere<br />
il Padre Nostro<br />
e l’Ave Maria, le preghiere<br />
comuni a tutti i cristiani.<br />
A tutto ciò aggiungo<br />
che è necessario<br />
comporre un mazzetto di<br />
devozione; ed eccoti cosa<br />
voglio dire: chi passeggia<br />
<strong>in</strong> un bel giard<strong>in</strong>o non<br />
ne esce volentieri senza<br />
cogliere qualche fiore da<br />
odorare e conservare: similmente<br />
il nostro spirito,<br />
dopo che si è immerso <strong>in</strong><br />
un mistero con la meditazione,<br />
deve scegliere uno o due, o<br />
anche tre punti, che lo hanno colpito<br />
favorevolmente, e che sono più adatti<br />
al proprio progresso spirituale, per<br />
conservarli per il resto della giornata<br />
ed ogni tanto aspirarne il profumo.<br />
Questo si deve operare nel posto nel<br />
quale si è meditato, rimanendo fermi<br />
o passeggiando <strong>in</strong> solitud<strong>in</strong>e per<br />
qualche tempo.
Oltre al Vangelo e l’Apocalisse, la<br />
tradizione ci ha tramandato tre<br />
Lettere attribuite a Giovanni, “l’apostolo<br />
amato dal Signore”. Giovanni<br />
è stato un apostolo di Gesù. La tradizione<br />
lo identifica con l’autore del<br />
quarto Vangelo e per questo gli viene<br />
attribuito anche il titolo di evangelista.<br />
Secondo le narrazioni dei Vangeli<br />
era figlio di Zebedeo e Salomè<br />
e fratello dell’apostolo Giacomo il<br />
Maggiore. Prima di seguire Gesù, era<br />
discepolo di Giovanni Battista. La<br />
tradizione gli attribuisce un ruolo<br />
speciale all’<strong>in</strong>terno della cerchia dei<br />
dodici apostoli, gruppo <strong>in</strong>cludente<br />
anche colui che è identificato con “il<br />
discepolo che Gesù amava”, partecipe<br />
dei pr<strong>in</strong>cipali eventi della vita e del<br />
m<strong>in</strong>istero del Maestro e unico degli<br />
Apostoli presente alla sua morte <strong>in</strong><br />
croce. Secondo antiche tradizioni cristiane<br />
Giovanni sarebbe morto <strong>in</strong> tarda<br />
età ad Efeso, ultimo sopravvissuto<br />
dei dodici Apostoli. Per la profondità<br />
dei suoi scritti è stato tradizionalmente<br />
<strong>in</strong>dicato come “il teologo” per<br />
antonomasia, raffigurato artisticamente<br />
col simbolo dell’aquila, attribuitogli<br />
<strong>in</strong> quanto, con la sua visione<br />
descritta nel Libro dell’Apocalisse,<br />
avrebbe contemplato la Vera Luce del<br />
Verbo, come descritto nel Prologo del<br />
suo Vangelo, così come l’aquila, si<br />
riteneva, può fissare direttamente la<br />
luce solare. A lui la tradizione cristiana<br />
ha attribuito c<strong>in</strong>que testi biblici: il<br />
quarto Vangelo, tre Lettere e l’Apocalisse.<br />
Gli esperti concordano che le tematiche<br />
e il l<strong>in</strong>guaggio trattati nelle tre<br />
Lettere, sono facilmente risalibili<br />
all’<strong>in</strong>segnamento dell’Apostolo e si<br />
collocano bene nel momento entu-<br />
<strong>Comunità</strong> <strong>in</strong> <strong>ascolto</strong><br />
LE LETTERE DI GIOVANNI<br />
di Antonio Cors<strong>in</strong>i<br />
siasmante e difficile vissuto da Giovanni<br />
e dai suoi discepoli nella zona<br />
di Efeso verso la f<strong>in</strong>e del I secolo.<br />
PRIMA LETTERA<br />
Delle tre Lettere attribuite all’apostolo<br />
Giovanni, la Prima è<br />
forse l’ultima ad essere stata scritta<br />
e, con ogni probabilità, è successiva,<br />
come data, anche alla stesura del<br />
Vangelo, stando alla situazione delle<br />
<strong>Comunità</strong> che essa riflette.<br />
Lo scritto. Una specie d’enciclica più<br />
che una Lettera vera e propria, era<br />
diretto ad un gruppo di <strong>Comunità</strong><br />
tra loro vic<strong>in</strong>e e <strong>in</strong>sidiate all’<strong>in</strong>terno<br />
dall’eresia. Il suo scopo è perciò<br />
quello di richiamare agli elementi essenziali<br />
e irr<strong>in</strong>unciabili del credere e<br />
dell’agire cristiano; <strong>in</strong> altri term<strong>in</strong>i la<br />
possiamo considerare una catechesi<br />
di consolidamento post-battesimale,<br />
anche se i dest<strong>in</strong>atari hanno alle spalle<br />
già un certo camm<strong>in</strong>o di fede.<br />
L’Apostolo conosce le condizioni religiose<br />
dei dest<strong>in</strong>atari, è consapevole<br />
dei pericoli che corrono e delle difficoltà<br />
che devono superare; adopera<br />
volentieri un l<strong>in</strong>guaggio familiare<br />
chiamandoli con affetto figlioli per<br />
ben sette volte. Esprime il desiderio<br />
di <strong>in</strong>trattenersi con loro e <strong>in</strong>siste sul<br />
fatto che egli scrive per richiamare<br />
loro quello che ha già detto e non per<br />
spiegare cose nuove. I dest<strong>in</strong>atari conoscono<br />
già la verità, il suo <strong>in</strong>tento<br />
è quello di r<strong>in</strong>novare il ricordo e di<br />
richiamare la situazione concreta <strong>in</strong><br />
cui la verità deve essere vissuta.<br />
Parlare di un vero e proprio schema<br />
della Lettera non è possibile. L’autore<br />
ha, <strong>in</strong>fatti, seguito un criterio nello<br />
scrivere, che a noi riesce difficile comprendere,<br />
ma che è tipicamente orien-<br />
14<br />
tale. Egli scrive come se rispondesse<br />
ad una serie di questioni strettamente<br />
connesse tra loro e per noi <strong>in</strong> parte<br />
ricostruibili grazie all’uso di parolechiave<br />
o d’espressioni particolari che<br />
mostrano lo svolgersi del discorso,<br />
richiamandosi l’un l’altra.<br />
Tre sono gli stili chiaramente percettibili<br />
nello scritto: il profetico, il<br />
didattico, l’omelia. Lo scrivente esprime,<br />
<strong>in</strong>fatti, a volte grandi verità di<br />
fede con il tono del profeta, mentre<br />
<strong>in</strong> altri passi diventa polemico e didattico<br />
per far chiarezza e combattere<br />
l’errore; altre volte assume il tono<br />
dell’omelia familiare e dolce con cui<br />
esorta ed <strong>in</strong>coraggia i suoi ascoltatori.<br />
Il tutto secondo la caratteristica<br />
mentalità semitica di considerare le<br />
cose secondo punti di vista diversi,<br />
senza preoccuparsi delle ripetizioni,<br />
anzi ricercandole per evidenziare ciò<br />
che è ritenuto importante.<br />
La prima Lettera (1,1-4) <strong>in</strong>izia<br />
con un’<strong>in</strong>troduzione: “Quello che<br />
era da pr<strong>in</strong>cipio, quello che noi abbiamo<br />
udito, quello che abbiamo veduto con i nostri<br />
occhi, quello che contemplammo e che<br />
le nostre mani toccarono del Verbo della<br />
vita” (1Giov. 1) è <strong>in</strong> evidente relazione<br />
con il prologo del Vangelo di Giovanni: “In<br />
pr<strong>in</strong>cipio era il Verbo, e il Verbo era presso<br />
Dio e il Verbo era Dio” (Giov. 1,1). L’Apostolo<br />
afferma che la Parola fattasi<br />
vita lui l’ha vista, l’ha contemplata,<br />
ascoltata e vissuta e ne dà testimonianza<br />
perché anche chi ascolta ne<br />
sia rallegrato e partecipi della stessa<br />
comunione che ha unito lui a Cristo.<br />
Segue una prima parte dedicata<br />
al tema della rivelazione: Dio è luce:<br />
“Questo è il messaggio che abbiamo udito<br />
da lui e che noi vi annunciamo: Dio è luce
e <strong>in</strong> lui non c’è tenebra alcuna”(1,5). Seguito<br />
dall’esortazione a vivere nella<br />
luce con s<strong>in</strong>cerità e coerenza ponendo<br />
come prima condizione per essere<br />
nella luce di Cristo, la rottura con il<br />
peccato (1,10; 2,1-2), senza stimmatizzare<br />
o condannare il peccatore ma<br />
ricordando che: “… se qualcuno ha peccato,<br />
abbiamo un Paraclito presso il Padre:<br />
Gesù Cristo, il giusto. È lui la vittima di<br />
espiazione per i nostri peccati; non soltanto<br />
per i nostri, ma anche per quelli di tutto<br />
il mondo” (2,1).<br />
Seconda condizione per una sequela<br />
s<strong>in</strong>cera di Gesù è osservanza dei comandamenti<br />
perché, dice l’Apostolo,<br />
che essi sono Parola di Dio e anche<br />
Cristo ha dato l’esempio ascoltando e<br />
ubbidendo alla Parola di Dio e ricorda<br />
come il tutto si realizza nella vita<br />
quotidiana attraverso il comandamento<br />
dell’amore al fratello, sottol<strong>in</strong>eando<br />
che: “Chi dice di essere nella luce<br />
e odia suo fratello, è ancora nelle tenebre<br />
(2,9).<br />
La terza condizione<br />
per camm<strong>in</strong>are<br />
nella luce<br />
è il distacco dal<br />
male che regna nel<br />
mondo: “perché<br />
tutto quello che è nel<br />
mondo – la concupiscenza<br />
della carne, la<br />
concupiscenza degli<br />
occhi e la superbia<br />
della vita – non viene<br />
dal Padre, ma viene<br />
dal mondo” (2,16)<br />
e ricorda alle varie<br />
categorie di<br />
cristiani, giovani<br />
e vecchi, che essi<br />
hanno già v<strong>in</strong>to<br />
il maligno grazie<br />
all’<strong>in</strong>contro con<br />
Cristo. In questo<br />
brano l’Apostolo identifica con la parola<br />
“mondo” tutto quanto non è <strong>in</strong><br />
s<strong>in</strong>tonia con l’<strong>in</strong>segnamento di Cristo<br />
(2,12-17).<br />
<strong>Comunità</strong> <strong>in</strong> <strong>ascolto</strong><br />
Come quarta condizione pone la<br />
perseveranza nella fede trasmessa e<br />
il rifiuto degli <strong>in</strong>segnamenti di coloro<br />
che si presentano come cristiani<br />
<strong>in</strong>novatori, portando false dottr<strong>in</strong>e<br />
opere dell’anticristo. “Chi è il bugiardo<br />
se non colui che nega che Gesù è il Cristo?<br />
L’anticristo è colui che nega il Padre e il Figlio.<br />
Chiunque nega il Figlio, non possiede<br />
nemmeno il Padre; chi professa la sua fede<br />
nel Figlio possiede anche il Padre” (2,22-<br />
23). Pressante è l’<strong>in</strong>vito a rimanere<br />
fedeli al Vangelo ricevuto e uniti <strong>in</strong><br />
Cristo.<br />
Nei capitoli 3 e 4, vengono riprese<br />
le quattro modalità <strong>in</strong>dicate<br />
per vivere alla luce di Cristo illustrate<br />
da un punto di vista positivo, come a<br />
dire: prima vi ho illustrato cosa porta<br />
a non vivere Cristo, ora vi ricordo<br />
cosa significa vivere Cristo. Il cap.<br />
3 <strong>in</strong>izia con un richiamo al grande<br />
amore di Dio Padre che“f<strong>in</strong> d’ora ci ha<br />
Donatello, Tondo di San Giovanni<br />
fatti suoi figli” (3,2).<br />
Prima condizione, rompe con il peccato<br />
colui che vive e realizza la giustizia<br />
secondo Dio e per realizzare<br />
15<br />
la giustizia non bisogna commette il<br />
peccato (3,3-10) perché: “Chiunque è<br />
stato generato da Dio non commette peccato,<br />
perché un germe div<strong>in</strong>o rimane <strong>in</strong> lui, e<br />
non può peccare perché è stato generato da<br />
Dio. In questo si dist<strong>in</strong>guono i figli di Dio<br />
dai figli del diavolo: chi non pratica la giustizia<br />
non è da Dio e neppure lo è chi non<br />
ama il suo fratello” (3,9-10).<br />
Seconda condizione, osservare i comandamenti<br />
per non vivere nella<br />
morte; a completamento di tutti il<br />
comandamento dell’amore vissuto<br />
nella pratica quotidiana seguendo<br />
l’esempio di Gesù: “In questo abbiamo<br />
conosciuto l’amore, nel fatto che egli ha<br />
dato la sua vita per noi; qu<strong>in</strong>di anche noi<br />
dobbiamo dare la vita per i fratelli. Ma se<br />
uno ha ricchezze di questo mondo e, vedendo<br />
il suo fratello <strong>in</strong> necessità, gli chiude il<br />
proprio cuore, come rimane <strong>in</strong> lui l’amore<br />
di Dio? Figlioli, non amiamo a parole né<br />
con la l<strong>in</strong>gua, ma con i fatti e nella verità”<br />
(4,23-24).<br />
Terza e quarta<br />
condizione, guardarsi<br />
dal mondo<br />
e dagli anticristo,<br />
approfondendo<br />
la sua amicizia secondol’<strong>in</strong>segnamento<br />
della tradizione<br />
della Chiesa,<br />
diffidare di chi<br />
porta novità soprattutto<br />
se accomodanti,<br />
chiedere<br />
l’aiuto allo Spirito<br />
Santo per essere<br />
capaci di discernere<br />
se chi parla<br />
viene da Dio o dal<br />
mondo: “In questo<br />
potete riconoscere lo<br />
Spirito di Dio: ogni<br />
spirito che riconosce<br />
Gesù Cristo venuto<br />
nella carne, è da Dio; ogni spirito che non<br />
riconosce Gesù, non è da Dio. Questo è lo<br />
spirito dell’anticristo che, come avete udito,<br />
viene, anzi è già nel mondo” (4,2-3).
Il cap. 4, dal versetto 7 riprende la<br />
tematica dell’amore, cosa più importante,<br />
ci ricorda Giovanni, è l’amore,<br />
perché è il frutto concreto presenza di<br />
Gesù Cristo <strong>in</strong> noi: “Chiunque confessa<br />
che Gesù è il Figlio di Dio, Dio rimane <strong>in</strong><br />
lui ed egli <strong>in</strong> Dio. E noi abbiamo conosciuto<br />
e creduto l’amore che Dio ha <strong>in</strong> noi. Dio<br />
è amore; chi rimane nell’amore rimane<br />
<strong>in</strong> Dio e Dio rimane <strong>in</strong> lui” (4,15-16). In<br />
mezzo alle <strong>in</strong>certezze e alle difficoltà,<br />
di fronte alle ostilità del male, la fede<br />
<strong>in</strong> Gesù Cristo “è vittoria che ha sconfitto<br />
il mondo” (5,4) e dalla fede nasce la testimonianza,<br />
come relazione d’amore<br />
che unisce i credenti a Dio. La fede,<br />
poi, non sono parole o teorie, ma è<br />
l’<strong>in</strong>contro personale, anche se favorito<br />
e mediato dalla comunità Chiesa<br />
con una persona: Cristo, che si esprime<br />
nella vita quotidiana con gesti di<br />
“Caritas”, ovvero amore <strong>in</strong>condizionato<br />
alla maniera di Gesù.<br />
La conclusione della Lettera è semplice<br />
quanto <strong>in</strong>cisiva: “Questo vi<br />
ho scritto perché sappiate che possedete<br />
la vita eterna, voi che credete<br />
nel nome del Figlio di Dio” (5,13) a<br />
cui segue un sunto delle esortazioni<br />
trattate.<br />
<strong>Comunità</strong> <strong>in</strong> <strong>ascolto</strong><br />
Per la vita. Appare chiaro l’<strong>in</strong>vito<br />
dell’apostolo Giovanni di essere coerenti<br />
nella fede, di rimanere saldi<br />
negli <strong>in</strong>segnamenti proposti dalla<br />
tradizione della Chiesa senza farsi<br />
facilmente traviare da proposte aggiustate,<br />
arrangiate o mistificate, che<br />
provengono da varie parti magari con<br />
la pretesa di sostenere, cent<strong>in</strong>aia o<br />
migliaia di anni dopo la morte di Cristo:<br />
“ noi abbiamo capito tutto, quello<br />
che dice la Chiesa è tutto sbagliato,<br />
bisogna modernizzare il messaggio di<br />
Cristo ecc.”.<br />
Cristo è uno, chi lo ha conosciuto e<br />
vissuto lo ha raccontato nei Vangeli<br />
e nella Lettere, ma soprattutto lo<br />
hanno testimoniato con la vita e con<br />
la donazione della propria vita. Se la<br />
colpa è grave <strong>in</strong> chi segue questi falsi<br />
profeti, tanto lo è più <strong>in</strong> chi agisce<br />
per <strong>in</strong>gannare il credente, <strong>in</strong> questo<br />
Cristo è stato chiarissimo: “Chi <strong>in</strong>vece<br />
scandalizza anche uno solo di questi piccoli<br />
che credono <strong>in</strong> me, sarebbe meglio per<br />
lui che gli fosse appesa al collo una mac<strong>in</strong>a<br />
girata da as<strong>in</strong>o, e fosse gettato negli abissi<br />
del mare. Guai al mondo per gli scandali!<br />
È <strong>in</strong>evitabile che avvengano scandali, ma<br />
guai all’uomo per colpa del quale avviene<br />
lo scandalo!( Mt. 18,6-7).<br />
La fede, poi, la<br />
si vive nei gesti<br />
quotidiani se<br />
sono realizzati<br />
16<br />
con amore, che non vuol dire essere<br />
sempre accondiscendenti o mielosi, a<br />
volte amare significa anche prendere<br />
decisioni dolorose, non gradite a chi<br />
sono <strong>in</strong>dirizzate, ma l’Apostolo ci ricorda<br />
che l’amore che viene dall’amicizia<br />
con Cristo affronta tutto, supera<br />
tutto, v<strong>in</strong>ce tutto, anche la morte.<br />
Cristo, Dio e lo Spirito Santo poi, nella<br />
loro unità e unicità, sono sempre<br />
pronti a sostenerci e guidarci nelle<br />
difficoltà basta che con un m<strong>in</strong>imo di<br />
umiltà ci rivolgiamo a loro con animo<br />
retto e con desiderio di realizzare,<br />
nonostante tutto, gesti di amore.
<strong>Comunità</strong> <strong>in</strong> <strong>ascolto</strong><br />
Il diacono: uomo del servizio e della fedeltà (2 parte)<br />
(di don Francesco)<br />
Categoria unificante dell’it<strong>in</strong>erario<br />
del diacono permanente sarà la formazione<br />
spirituale fondata sull’imitazione<br />
di Cristo, il quale non è venuto<br />
per esser servito, ma per servire<br />
e dare la sua vita <strong>in</strong> riscatto di molti.<br />
come anche per i sacerdoti, anche i<br />
diaconi devono imparare a stimare<br />
quelle virtù che sono tenute <strong>in</strong> gran<br />
conto tra gli uom<strong>in</strong>i e rendono accetto<br />
il m<strong>in</strong>istero di Cristo, i quali<br />
sono la s<strong>in</strong>cerità d’animo, il rispetto<br />
costante della giustizia, la fedeltà alla<br />
parola data, la gentilezza del tratto, la<br />
discrezione e la CARITA’ nel conversare.<br />
Il camm<strong>in</strong>o spirituale dei diaconi<br />
dovrà essere caratterizzato<br />
dalla frequente partecipazione<br />
all’Eucaristia, dalla lettura<br />
e meditazione della Scrittura,<br />
della Liturgia delle Ore,<br />
dal ricorso al sacramento<br />
della Riconciliazione ed alla<br />
direzione spirituale ed alla<br />
devozione alla Verg<strong>in</strong>e Maria.<br />
Mentre i candidati sposati<br />
al diaconato permanente<br />
dovranno camm<strong>in</strong>are verso<br />
una sempre più <strong>in</strong>tensa armonia<br />
tra il m<strong>in</strong>istero diaconale<br />
ed il m<strong>in</strong>istero coniugale<br />
e famigliare, così da viverli<br />
ambedue gioiosamente.<br />
I candidati al diaconato alimentano<br />
la propria spiritualità<br />
alla carità pastorale di<br />
Gesù servo e si impegn<strong>in</strong>o a<br />
conformarsi a Lui nel dono<br />
totale e dis<strong>in</strong>teressato di<br />
sé nella misericordia, nella<br />
conv<strong>in</strong>ta ricerca dell’ultimo<br />
posto, nell’amore umile e servizievole<br />
verso i fratelli lontani e bisognosi anche<br />
con scelte significative di povertà.<br />
Pongono particolarmente attenzione<br />
a crescere nell’amore alla Chiesa,<br />
nell’obbedienza al Vescovo e nello<br />
spirito di fede nell’affrontare le situazioni<br />
di vita (cfr. CEI I diaconi nella<br />
Chiesa Italiana).<br />
Essi sono chiamati a riscrivere nell’attuale<br />
società l’antica tradizione del<br />
diaconato celibatario. Il carisma del<br />
celibato si qualifica come segno caratteristico<br />
della spirituale m<strong>in</strong>isteriale,<br />
nel suo duplice volto di consacrazione<br />
a Dio e di dedizione alla Chiesa. La<br />
formazione teologica, <strong>in</strong>vece, analoga<br />
a quella dei sacerdoti è f<strong>in</strong>alizzata ad<br />
acquistare quella conoscenza globale<br />
ed approfondita della dottr<strong>in</strong>a cristiana<br />
che è radicata nella familiarità<br />
con la parola di Dio, permette al dia-<br />
cono di alimentare con essa la propria<br />
vita spirituale, di annunziare il<br />
Vangelo <strong>in</strong> piena docilità del Magistero<br />
della Chiesa e di misurare l’esercizio<br />
del diaconato sui criteri maturi di<br />
fede. Per questo i candidati al diaco-<br />
17<br />
nato dovranno essere <strong>in</strong> possesso del<br />
diploma di scuola secondaria superiore<br />
che consenta l’accesso agli studi<br />
universitari. Le materie necessarie<br />
alla loro formazione saranno quelle<br />
legate alle scienze umane, alla pastorale<br />
ed alla teologia. Dovranno essere<br />
frequentati i corsi di sacra Scrittura,<br />
teologia fondamentale, morale, spirituale,<br />
dogmatica, storia della Chiesa,<br />
diritto canonico, liturgia, pastorale,<br />
dottr<strong>in</strong>a sociale, dottr<strong>in</strong>a della Chiesa<br />
ed altre. I vescovi italiani, per quanto<br />
riguarda il piano di studi, <strong>in</strong>vitano ad<br />
avvalersi, là dove sia possibile, degli<br />
istituti di scienze religiose <strong>in</strong> modo<br />
da consentire ai futuri diaconi<br />
di acquisire il titolo accademico<br />
che <strong>in</strong> Italia consente l’<strong>in</strong>segnamento<br />
della religione cattolica<br />
nelle scuole dello Stato.<br />
Se non fosse possibile formare<br />
i diaconi permanenti attraverso<br />
la scuola di cui sopra, allora<br />
prevedono corsi personalizzati<br />
di studio sotto la responsabilità<br />
del Vescovo compatibili con<br />
gli impegni professionali e familiari<br />
dei candidati; tenendo<br />
conto che la cultura già da essi<br />
acquisita, assicurando però<br />
sempre un it<strong>in</strong>erario globale<br />
organico di studio.<br />
Con la formazione pastorale,<br />
i vescovi <strong>in</strong>tendono far acquisire<br />
agli aspiranti diaconi i<br />
pr<strong>in</strong>cipi, i metodi e la capacità<br />
operativa concernenti l’esercizio<br />
del m<strong>in</strong>istero diaconale; secondo<br />
la triplice articolazione<br />
della Parola di Dio e del sacramento<br />
della carità ed a far assumere<br />
un atteggiamento di piena comunione<br />
e di cordiale collaborazione con<br />
il Vescovo, i presbiteri, i religiosi ed i<br />
laici <strong>in</strong> s<strong>in</strong>tonia con il piano pastorale<br />
della Diocesi.
<strong>Comunità</strong> <strong>in</strong> camm<strong>in</strong>o<br />
Vita della <strong>Comunità</strong><br />
11 marzo - 13 maggio 2012<br />
Sono figli di Dio, con il Battesimo:<br />
8 Valnegri Anna<br />
da Alessandro e Lanc<strong>in</strong>i Katia b. 22 aprile<br />
9 Valnegri Michele<br />
da Alessandro e Lanc<strong>in</strong>i Katia b. 22 aprile<br />
10 Taranto Montemurro Francesca<br />
da Luigi e Rossi Paola b. 22 aprile<br />
11 Pignoloni Bianca<br />
da Fabrizio e Cadei Veronica b. 13 maggio<br />
12 Lanc<strong>in</strong>i Giorgia<br />
da Luca e Zigliani Laura b. 13 maggio<br />
13 Zambelli Leonardo<br />
da Paolo e Lanc<strong>in</strong>i Virna b. 13 maggio<br />
14 Assoni Giacomo<br />
da Roberto e Faglia Sara b. 13 maggio<br />
15 Bonassi Alessandro<br />
da Giordano e Chiari Eleonora b. 13 maggio<br />
16 Lo Bello Gabriele<br />
da Gerlando e Tra<strong>in</strong><strong>in</strong>i Chiara b. 13 maggio<br />
17 Lum<strong>in</strong>i Andrea<br />
da Roberto e Valtell<strong>in</strong>i Giancarla b. 13 maggio<br />
Ci hanno preceduto nell’eternità:<br />
17 Bonardi Emilia, di anni 89 8 marzo 2012<br />
18 Archetti Francesco, di anni 73 14 marzo<br />
20 Bertassi Anna, di anni 57 19 marzo<br />
21 Ferraresi Camillo, di anni 82 20 marzo<br />
22 Porc<strong>in</strong>i Gilberto, di anni 60 25 marzo<br />
23 Tedeschi Giulia, di anni 91 26 marzo<br />
24 Pelizzari Giovanni, di anni 62 27 marzo<br />
25 Delbono Alessandro, di anni 84 28 marzo<br />
26 Giacom<strong>in</strong>i Lucia, di anni 66 9 aprile<br />
27 Pelizzari Maria, di anni 83 10 aprile<br />
28 Bonomelli Giuseppe, di anni 80 17 aprile<br />
29 Bers<strong>in</strong>i Annetta, di anni 87 I maggio<br />
Bonanomi Enia, di anni 54 4 maggio, da Cologne<br />
Festa Giovanni, di anni 6 maggio, da Palazzolo<br />
30 Bers<strong>in</strong>i Annetta, di anni 87 I maggio<br />
31 Bertassi Maria, di anni 87 6 maggio<br />
32 Bertassi Giancarlo, di anni 66 7 maggio<br />
33 Grassi Giuseppe, di anni 77 8 maggio<br />
34 Gor<strong>in</strong>i Claudia, di anni 72 12 maggio<br />
In memoria di<br />
- Anna Bertassi, collaboratrice della Parrocchia <strong>in</strong> quanto correttrice della bozze del nostro<br />
periodico; a lei, dai collaboratori e dai lettori de “La vecchia pieve”, il “grazie” per il servizio<br />
prestato <strong>in</strong> questi anni; allo sposo, ai figli e agli altri congiunti la nostra solidale preghiera;<br />
- Bers<strong>in</strong>i Annetta già, a suo tempo collaboratrice della Parrocchia: la preghiera esprime la riconoscenza<br />
della <strong>Comunità</strong> nei suoi confronti; al tempo stesso essa porge la nostra partecipazione<br />
fraterna al dolore della figlia Ornella, dello sposo e dei figli, già o tuttora - a vario titolo - impegnati<br />
nel servizio alla <strong>Comunità</strong>, e degli altri congiunti.<br />
18<br />
A Zigliani Gianmario e alla<br />
moglie Giuditta Vavassori,<br />
collaboratori della Parrocchia,<br />
unitamente a<strong>in</strong>genitori della<br />
piccola, i rallegramenti per la<br />
nascita e il Battesimo della nipot<strong>in</strong>a<br />
Giorgia Lanc<strong>in</strong>i<br />
Il Battesimo, nei prossimi mesi,<br />
sarà celebrato la prima e la terza<br />
Domenica di giugno, luglio,<br />
agosto e settembre: dopo la<br />
Messa delle 10.30 nelle prime<br />
Domeniche del mese, alle 16.30<br />
le terze Domeniche.<br />
A ricordo dell’angioletto<br />
Camilla Piceni<br />
che, prossima alla nascita, non ha<br />
potuto vedere con i suoi occhi la luce<br />
di questo nostro giorno.<br />
Ci uniamo nella preghiera e nella<br />
fede <strong>in</strong> Gesù risorto, al dolore dei<br />
suoi genitori e degli altri familiari.<br />
Il Signore che con la sua morte,<br />
risurrezione e ascensione è andato<br />
a preparaci il posto (Gv. 14, 2) è la<br />
Luce eterna che ella può contemplare<br />
nel Regno ove “non c’è bisogno<br />
di luce di lampada, né di luce di sole,<br />
perché il Signore Dio ci illum<strong>in</strong>erà<br />
e regneremo nei secoli dei secoli”<br />
(cfr. Ap. 22, 5).<br />
I medesimi sentimenti, nel ricordo<br />
di Caudia Gor<strong>in</strong>i, giovane sposa<br />
e mamma, esprimiamo allo sposo,<br />
ai figli, ai genitori e agl<strong>in</strong>altri congiunti.
<strong>Comunità</strong> <strong>in</strong> camm<strong>in</strong>o<br />
Calendario liturgico - pastorale<br />
MAGGIO<br />
NB: per l’Ascensione e la settimana che la segue, vedi bollett<strong>in</strong>o di marzo<br />
26 - sabato Vigilia di Pentecoste<br />
ore 16.00 Confessione per gli adulti<br />
Domenica di pentecoste - solennità<br />
A Pentecoste giunge a compimento il Mistero pasquale: il Signore Gesù, morto e risorto, costituito Signore<br />
nell’Ascensione, effonde il suo Spirito. Attraverso la presenza di<br />
Lui, il Signore Gesù realizza la sua promessa di non lasciarci soli;<br />
conseguentemente alla sua affermazione secondo la quale “senza<br />
di Lui non possiamo fare nulla” (Gv. 15, 5), ci dona Colui nel quale<br />
soltanto ci è possibile, cooperando con la nostra buona volontà,<br />
compiere giorno per giorno la volontà del Padre, amando Dio e il<br />
prossimo, per giungere alla salvezza eterna.<br />
La Pentecoste, perciò, <strong>in</strong> quanto celebra uno degli eventi fondamentali<br />
della storia della salvezza, è seconda, per importanza, solo alla<br />
Pasqua, della quale costituisce il c<strong>in</strong>quantesimo giorno. Siamo<br />
chiamati a viverla con grande <strong>in</strong>tensità di fede e a celebrarla con<br />
festosa solennità. L’Eucaristia, dono del Risorto, è opera dello dello<br />
Spirito Santo che, soprattutto attraverso di essa, edifica la Chiesa,<br />
<strong>Comunità</strong> dei credenti, suo tempio e corpo di Cristo (v. s. Paolo) che Egli sostiene nel suo camm<strong>in</strong>o nel<br />
mondo.<br />
Solennità battesimale, nell’antichità cristiana d’Occidente rappresentava l’appuntamento ulteriore rispetto<br />
alla Pasqua per l’amm<strong>in</strong>istrazione del Sacramento della r<strong>in</strong>ascita dall’acqua e dallo Spirito santo; per questo<br />
motivo ne è prevista oggi la celebrazione, nel corso della Veglia<br />
La liturgia prevede due formulari, che articolano la celebrazione <strong>in</strong> questo modo:<br />
26 - Sabato ore 18.00 Veglia di Pentecoste, con la celebrazione del Battesimo e dell’Eucaristia<br />
Gesù esclamò ad alta voce: "Chi ha sete venga a me beva...: fiumi di acqua viva sgorgheranno dal suo seno". Questo disse<br />
riferendosi allo Spirito che avrebbero ricevuto i credenti <strong>in</strong> lui (Gv. 7, 37-39)<br />
27 - Domenica GIORNO DI PENTECOSTE (sett. I)<br />
Gesù disse ai suoi discepoli: "Quando verrà il Consolatore che io manderò, lo Spirito di verità che procede dal Padre, egli<br />
mi renderà testimonianza; e anche voi mi renderete testimonianza" (Gv. 15, 26-27)<br />
ore 9.00 s. Messa solenne<br />
ore 14.30 <strong>in</strong> chiesa, momento di preghiera per i fanciulli e i ragazzi, per onorare il giorno solenne<br />
della Pentecoste<br />
ore 17.00 s. Rosario<br />
ore 17.30 vespro solenne di Pentecoste e benedizione eucaristica. Segue la s. Messa vespert<strong>in</strong>a.<br />
TERMINA IL TEMPO DI PASQUA<br />
INIZIA LA 2A PARTE DEL TEMPO ORDINARIO O “PER ANNUM” A PARTIRE DALLA IX SETT.<br />
28 - lunedì beato Ludovico Pavoni, sacerdote bresciano - memoria facoltativa<br />
31 - mercoledì VISITAZIONE DELLE B. V. MARIA - festa<br />
ore 20.30 <strong>in</strong> Pieve, chiusura del mese di maggio<br />
19
GIUGNO<br />
<strong>Comunità</strong> <strong>in</strong> camm<strong>in</strong>o<br />
Orario delle celebrazioni pomeridiane feriali nel mese di giugno<br />
la celebrazione della Messa pomeridiana viene effettuata secondo il seguente orario e<br />
calendario settimanale, salvo le varianti espressamente <strong>in</strong>dicate:<br />
1) il lunedì e il martedì alle 16.30 <strong>in</strong> Pieve (f<strong>in</strong>o al 24)<br />
2) il mercoledì alle 20.30 nel cimitero (soppressa il 27)<br />
3) il giovedì alle 20.30 <strong>in</strong> S. Pietro<br />
4) il venerdì alle 20.30 <strong>in</strong> S. Rita-S.Floriano (eccetto il 29)<br />
Il mese del sacro Cuore<br />
Siamo <strong>in</strong>vitati a contemplare l’amore <strong>in</strong>f<strong>in</strong>ito con il quale il Signore Gesù ci ha amato<br />
e cont<strong>in</strong>uamente ci ama. Integreremo nel s. Rosario che viene recitato prima della<br />
Messa delle 9.00 e delle 16.30 la “coronc<strong>in</strong>a” del sacro Cuore, alla quale, eccetto il<br />
sabato, seguiranno le litanie omonime.<br />
1 - venerdì primo del mese, dedicato alla devozione al sacro Cuore di Gesù<br />
ore 20.30 s. Messa solenne <strong>in</strong> S. Rita/S.Floriano, <strong>in</strong> onore del titolare della Diaconia<br />
3 - Domenica (IX T. ord.) SS. TRINITÀ - solennità (sett. II)<br />
In quel tempo gli undici discepoli andarono <strong>in</strong> Galilea, sul monte che Gesù aveva loro <strong>in</strong>dicato. Quando lo videro gli si<br />
prostrarono <strong>in</strong>nanzi; alcuni però dubitavano. E Gesù avvic<strong>in</strong>atosi disse loro: “Mi è stato dato ogni potere <strong>in</strong> cielo e <strong>in</strong><br />
terra. Andate e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo”<br />
ore 9.00 s. Messa solenne (Mt. 28, 16-19)<br />
ore 10.30 Ammissione tra i candidati alla Confermazione e alla pienea partecipazione all’Eucaristia<br />
per i fanciulli del gruppo “Gerusalemme”<br />
ore 11.30 celebrazione comunitaria del Battesimo<br />
ore 17.00 preghiera del rosario<br />
ore 17.30 Vespro <strong>in</strong> canto e benedizione eucaristica. Segue la Messa vespert<strong>in</strong>a<br />
4 - lunedì anniversario dell’Ord<strong>in</strong>azione sacerdotale di don Giovanni: lo ricordiamo nella nostra<br />
preghiera<br />
6 - mercoledì ore 20.30 <strong>in</strong>izia la celebrazione estiva della s. Messa al cimitero <strong>in</strong> luogo della celebrazione delle 16.30<br />
7 - giovedì primo del mese, giornata mensile parrocchiale di preghiera per le vocazioni: dopo la<br />
Messa delle ore 9.00 e f<strong>in</strong>o alle ore 12.00<br />
ore 20.30 s. Messa <strong>in</strong> S. Pietro, <strong>in</strong> luogo di quella delle 16.30; segue la solenne processione eucaristica<br />
del Corpus Dom<strong>in</strong>i, che lungo via S. Pietro, Giovanni XXIII, Paolo VI, Cossandi,<br />
Mazzocchi giunge alla santella del Buscar<strong>in</strong>o, dove viene impartita la benedizione eucaristica.<br />
In caso di maltempo, adorazione e benedizione eucaristica <strong>in</strong> S. Pietro<br />
8 - venerdì Inizia la festa primaverile dell’Oratorio, che si protrae a domani, a Domenica e lunedì<br />
ore 20.30 s. Messa <strong>in</strong> S. Rita/S.Floriano, <strong>in</strong> luogo della celebrazione delle 16.30<br />
10 - Domenica (X T.ord.) SS. CORPO e SANGUE di CRISTO - solennità (sett. III)<br />
Mentre mangiavano Gesù prese il pane e pronunziata la benedizione lo spezzò e lo diede loro dicendo: “Prendete, questo<br />
è il mio corpo... Poi prese il calice e rese grazie.. “Questo è il mio sangue, il sangue dell’alleanza.” (Mc. 14, 22-24)<br />
ore 9.00 s. Messa solenne<br />
Conclusione dell’anno catechistico<br />
ore 16.00 esposizione del santissimo Sacramento; adorazione comunitaria, poi personale<br />
ore 17.00 rosario coram Sanctissimo<br />
ore 17.30 Vespro solenne e benedizione eucaristica, seguita dalla s. Messa delle 18.00<br />
11 - lunedì Con la Scuola di Lavoro, <strong>in</strong>iziano le attività estive dell’Oratorio<br />
ore 20.45 <strong>in</strong>contro per la <strong>Comunità</strong> Educativa dell’Oratorio, a conclusione della festa<br />
14 - giovedì rispettivi anniversari dell’Ord<strong>in</strong>azione sacerdotale di don L<strong>in</strong>o e don Fabrizio: li ricordiamo<br />
nella preghiera<br />
20
<strong>Comunità</strong> <strong>in</strong> camm<strong>in</strong>o<br />
15 - venerdì SACRATISSIMO CUORE DI GESÙ - solennità<br />
Uno dei soldati gli colpì il costato con la lancia e subito ne uscì sangue ed acqua (Gv. 19, 34)<br />
le ss. Messe vengono celebrate secondo l’orario feriale<br />
ore 9.00 s. Messa dist<strong>in</strong>ta<br />
ore 20.30 s. Messa <strong>in</strong> S. Rita/S.Floriano, <strong>in</strong> luogo della celebrazione delle 16.30<br />
16 - sabato Cuore immacolato della B. Verg<strong>in</strong>e Maria - memoria<br />
le ss. Messe delle 8.00 e delle 9.00 sono celebrate nella chiesetta dell’Oratorio femm<strong>in</strong>ile,<br />
dedicata al Cuore Immacolato di Maria<br />
17 - Domenica XI del Tempo ord<strong>in</strong>ario (sett. I)<br />
“Il regno di Dio è come un uomo che getta il seme nel terreno... come un granello di senape” (Mc. 4, 26.31)<br />
ore 16.00 preghiera domenicale pomeridiana<br />
ore 16.30 celebrazione comunitaria del Battesimo<br />
20 - mercoledì beato Giovanni Battista Zola, sacerdote e martire bresciano - memoria facoltativa<br />
ore 20.30 s. Messa al cimitero, <strong>in</strong> luogo della celebrazione delle 16.30<br />
21 - giovedì ore 20.30 s. Messa <strong>in</strong> S. Pietro, <strong>in</strong> luogo di quella delle 16.30<br />
22 - venerdì ore 20.30 s. Messa <strong>in</strong> S. Rita/S.Floriano, <strong>in</strong> luogo della celebrazione delle 16.30<br />
NATIVITÀ DI S. GIOVANNI BATTISTA, titolare della Pieve - solennità<br />
“E tu, bamb<strong>in</strong>o, sarai chiamato profeta dell’Altissimo, perché andrai <strong>in</strong>nanzi al Signore a preparargli le strade”<br />
(Lc. 1, 76) (sett. II)<br />
sabato 23 ore 17.40 primi Vespri, a cui segue la Messa della vigilia, <strong>in</strong> Pieve<br />
Domenica 24 (XII del T.ord.) le ss. Messe, secondo il consueto orario festivo sono celebrate <strong>in</strong> Pieve<br />
ore 9.00 s. Messa <strong>in</strong> canto<br />
ore 17.30 Vespro e benedizione eucaristica; segue la Messa vespert<strong>in</strong>a<br />
E’ anticipata ad oggi la Giornata Mondiale per la Carità del Papa, <strong>in</strong> vista della solennità<br />
dei ss. Pietro e Paolo. Le offerte dei fedeli raccolte <strong>in</strong> questo giorno sono dest<strong>in</strong>ate al<br />
servizio di carità svolto dal Papa<br />
25 - lunedì Inizia il GREST<br />
27 - mercoledì ore 20.30 <strong>in</strong>izia la preparazione alla solennità dei ss. Pietro e Paolo: s. Messa, <strong>in</strong> S. Pietro; la<br />
celebrazione al cimitero, questa settimana è sospesa<br />
SS. PIETRO E PAOLO, APOSTOLI - solennità<br />
Gesù disse a Pietro: “Beato te, Simone... E io ti dico: Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le porte<br />
degli <strong>in</strong>feri non prevarranno contro di essa” (Mt. 16, 16)<br />
28 - giovedì ore 20.30 s. Messa vigilare della solennità di domani <strong>in</strong> S. Pietro, <strong>in</strong> luogo di quella delle 16.30<br />
29 - venerdì ore 20.00 s. Messa <strong>in</strong> canto<br />
Celebriamo questa giornata sentendoci uniti con v<strong>in</strong>colo di comunione e preghiera<br />
- alla Chiesa che è <strong>in</strong> Roma, che dei due santi Apostoli custodisce le spoglie mortali e<br />
“presiede alla carità”<br />
- a colui che, <strong>in</strong> quanto Vescovo di Roma e successore di Pietro, è sommo Pontefice della<br />
Chiesa universale<br />
NB: la Messa <strong>in</strong> S.Rita/S.Floriano, questa settimana è sospesa<br />
LUGLIO Luglio, mese del preziosissimo Sangue di Cristo.<br />
Questa devozione verrà vissuta attraverso la preghiera che precede la Messa delle 9.00:<br />
il lunedì e il venerdì, <strong>in</strong> luogo del s. Rosario verrà recitata la “coronc<strong>in</strong>a del Preziosissimo<br />
Sangue”; tutti i giorni, eccetto il sabato e nelle memorie a Lei dedicate, verranno recitate<br />
le litanie del preziosissimo Sangue al posto di quelle della B. Verg<strong>in</strong>e.<br />
21
<strong>Comunità</strong> <strong>in</strong> camm<strong>in</strong>o<br />
Variazioni all’orario delle celebrazioni nei mesi di luglio e agosto:<br />
1) la Domenica e nei giorni festivi, la preghiera pomeridiana è, normalmente, sospesa;<br />
<strong>in</strong> alcune circostanze, è tenuta alle ore 17.30<br />
2) nei mesi di luglio e agosto la celebrazione eucaristica feriale (da lunedì a venerdì)<br />
delle 16.30 è sospesa<br />
3) f<strong>in</strong>o alla f<strong>in</strong>e di agosto viene celebrata la s. Messa nel cimitero alle 20.30 ogni mercoledì<br />
4) nei soli venerdì di luglio è celebrata la Messa nella chiesetta di S. Rita <strong>in</strong> S. Floriano<br />
alle 20.30<br />
1 - Domenica XIII del Tempo ord<strong>in</strong>ario (sett. III)<br />
In quel tempo, Gesù, passando vide un uomo, chiamato Matteo, seduto al banco delle<br />
imposte e gli disse: “Seguimi”. Ed egli si alzò e lo seguì (Mt. 9, 9)<br />
ore 11.20 celebrazione comunitaria del Battesimo<br />
ore 17.30 adorazione eucaristica al Sangue di Cristo<br />
3 - martedì S. TOMMASO, apostolo - festa<br />
4 - mercoledì DEDICAZIONE DELLA CHIESA CATTEDRALE - festa<br />
Ricorre l’anniversario di Ord<strong>in</strong>azione di don Titta: lo ricordiamo nella preghiera<br />
ore 20.30 s. Messa al cimitero<br />
5 - giovedì primo del mese, giornata mensile parrocchiale di preghiera per le vocazioni: dopo la<br />
Messa delle ore 9.00 e f<strong>in</strong>o alle ore 12.00 <strong>in</strong> parrocchia, dalle 20.30 alle 21.30/22.00 nella<br />
chiesetta dell’Oratorio “Maria Tonelli”: adorazione eucaristica<br />
6 - venerdì primo del mese, dedicato alla devozione al sacro Cuore di Gesù<br />
ore 20.30 s. Messa <strong>in</strong> S.Rita/S.Floriano<br />
7 - sabato primo del mese, dedicato alla devozione verso la B.V. Maria<br />
8 - Domenica XIV del Tempo ord<strong>in</strong>ario (sett. I)<br />
Gesù disse al capo della s<strong>in</strong>agoga: “Non temere, cont<strong>in</strong>ua solo ad aver fede"... “La bamb<strong>in</strong>a non è morta, ma dorme...<br />
Talità kum: fanciulla, io ti dico, alzati” (Mc. 5, 36.41)<br />
11 - mercoledì S. BENEDETTO, abate, patrono d’Europa - festa<br />
ore 20.30 s. Messa al cimitero<br />
13 - venerdì ore 20.30 s. Messa <strong>in</strong> S.Rita/S.Floriano<br />
22
In vista del S<strong>in</strong>odo Diocesano sulle<br />
unità pastorali sono state elaborate,<br />
per la consultazione dei componenti<br />
la <strong>Comunità</strong>, due tipi di schede:<br />
una <strong>in</strong>dividuale (che ognuno<br />
ha potuto ritirare <strong>in</strong> parrocchia)<br />
ed un’altra riservata ai gruppi.<br />
Il parroco <strong>in</strong>izia la seduta con la<br />
riflessione e la compilazione della<br />
scheda riservata al Consiglio Pastorale<br />
Parrocchiale.<br />
La compilazione si presenta molto<br />
complessa viste le problematiche<br />
esposte, questo ha richiesto da parte<br />
dei componenti un impegno per<br />
comprendere ed elaborare i quesiti<br />
e formulare alcune proposte.<br />
Varie.<br />
<strong>Comunità</strong> <strong>in</strong> camm<strong>in</strong>o • vita parrocchiale<br />
Consiglio Pastorale Parrocchiale<br />
17 marzo 2012<br />
Il parroco <strong>in</strong>formava:<br />
a – <strong>in</strong> merito agli <strong>in</strong>contri che la<br />
Diocesi ha organizzato <strong>in</strong> preparazione<br />
del S<strong>in</strong>odo Diocesano sulle<br />
unità pastorali che si terranno a livello<br />
zonale e ne sollecitava la partecipazione;<br />
b – per il VII Incontro Mondiale delle<br />
Famiglie che si terrà a Milano dal<br />
31 maggio al 3 giugno 2012, ci sarà<br />
un treno speciale domenica 3 giugno<br />
da Brescia a Milano che dovrebbe<br />
fermarsi anche a Rovato; sempre<br />
per questo evento, si terrà un <strong>in</strong>contro<br />
il 31 maggio a Brescia e uno<br />
dei consiglieri si è reso disponibile<br />
a partecipare, <strong>in</strong> quanto ciò era richiesto<br />
dal comitato organizzatore;<br />
c – don Fabrizio e catechisti evidenziano<br />
alcune problematiche nell’azione<br />
catechistica nei confronti di<br />
qualche gruppo;<br />
d – si è deciso che la celebrazione<br />
degli anniversari di matrimonio<br />
(15° – 25° – 50° e oltre) sarà effettuata<br />
all’<strong>in</strong>izio dell’anno pastorale<br />
(f<strong>in</strong>e settembre – <strong>in</strong>izio ottobre); la<br />
festa della Famiglia<br />
sarà vissuta<br />
<strong>in</strong> senso<br />
più completo,<br />
comprendendo<br />
cioè tutte<br />
le fasi della<br />
vita della famiglia<br />
anche<br />
situazioni di<br />
vedovanza e<br />
di separazione<br />
23<br />
fedele, soprattutto se subite, con la<br />
celebrazione liturgica della Sacra<br />
Famiglia.<br />
Su sollecitazione di un consigliere<br />
si è aperta la discussione circa<br />
l’utilizzo del sagrato della chiesa<br />
parrocchiale ad associazioni non<br />
appartenenti alla comunità parrocchiale.<br />
Il consiglio ha ribadito la decisione<br />
che la concessione del sagrato della<br />
chiesa per promuovere <strong>in</strong>iziative sia<br />
concesso solo a gruppi oratoriani o<br />
parrocchiali della nostra <strong>Comunità</strong>.<br />
Il segretario<br />
Gian Mario Zigliani
<strong>Comunità</strong> <strong>in</strong> camm<strong>in</strong>o • dall’oratorio<br />
Gruppo “Cafarnao”<br />
18 marzo - quarta Domenica di Quaresima<br />
PRIMA CONFESSIONE<br />
Un grazie grande ai catechisti dei fanciulli e a quelli dei genitori di questo e degli<br />
altri gruppi del Camm<strong>in</strong>o di ICFR.<br />
Altre immag<strong>in</strong>i, relative alla celebrazione della prima Confessione, a pag<strong>in</strong>a<br />
22: i rami secchi consegnati dai fanciulli al confessore ricordano i tralci sterili<br />
24<br />
che, gettati nel fuoco<br />
vengono bruciati, per<br />
lasciare il posto a quelli<br />
che portano frutto<br />
(Gv. 15, 1-9)
<strong>Comunità</strong> <strong>in</strong> camm<strong>in</strong>o • dall’oratorio<br />
Gruppo “Emmaus” - 6 maggio<br />
CRESIMA E PIENA<br />
PARTECIPAZIONE ALL’EUCARISTIA<br />
25
E’ stato il vescovo emerito<br />
della nostra Diocesi, mons.<br />
Giulio Sangu<strong>in</strong>eti a presiedere<br />
quest’anno l’<strong>in</strong>tensa celebrazione,<br />
tappa decisiva del nuovo<br />
Camm<strong>in</strong>o di ICFR avviato<br />
proprio nel corso del suo episcopato<br />
bresciano. Nelle immag<strong>in</strong>i,<br />
alcuni momenti della<br />
celebrazione (v. anche pag. 16<br />
e pag. 23).<br />
<strong>Comunità</strong> <strong>in</strong> camm<strong>in</strong>o • dall’oratorio<br />
26
Molta folla lo seguiva e gli si str<strong>in</strong>geva <strong>in</strong>torno.<br />
Ora una donna, che aveva perdite di sangue<br />
da dodici anni e aveva molto sofferto<br />
per opera di molti medici, spendendo tutti<br />
i suoi averi senza alcun vantaggio, anzi<br />
piuttosto peggiorando, udito parlare di<br />
Gesù, venne tra la folla e da dietro toccò<br />
il suo mantello. Diceva <strong>in</strong>fatti: «Se riuscirò<br />
anche solo a toccare le sue vesti, sarò salvata».<br />
E subito le si fermò il flusso di sangue<br />
e sentì nel suo corpo che era guarita dal<br />
male. E subito Gesù, essendosi reso conto<br />
della forza che era uscita da lui, si voltò<br />
alla folla dicendo: «Chi ha toccato le<br />
mie vesti?». I suoi discepoli gli dissero:<br />
«Tu vedi la folla che si str<strong>in</strong>ge <strong>in</strong>torno<br />
a te e dici: “Chi mi ha toccato?”». Egli<br />
guardava attorno, per vedere colei che<br />
aveva fatto questo. E la donna, impaurita<br />
e tremante, sapendo ciò che le<br />
era accaduto, venne, gli si gettò davanti<br />
e gli disse tutta la verità. Ed egli le<br />
disse: «Figlia, la tua fede ti ha salvata.<br />
Va’ <strong>in</strong> pace e sii guarita dal tuo male».<br />
Il bellissimo brano di Marco<br />
è stato il tema dell’ultimo <strong>in</strong>contro,<br />
<strong>in</strong>contro che per motivi<br />
“tecnici” è durato non più di 30<br />
m<strong>in</strong>uti, ed <strong>in</strong> questo tempo risicato<br />
ben poco si è potuto sviluppare<br />
di una riflessione. Così alla f<strong>in</strong>e<br />
sono rimasto con l’amarezza di non<br />
essere riuscito a trasmettere la bellezza<br />
della pag<strong>in</strong>a del Vangelo, visto le<br />
espressioni smarrite e le affermazioni<br />
del tipo “è difficile da capire”.<br />
Eccomi allora a scrivere due righe<br />
per term<strong>in</strong>are la riflessione <strong>in</strong>iziata.<br />
Quella Domenica abbiamo collocato<br />
il testo nel suo contesto storico culturale;<br />
abbiamo visto Gesù che si stava<br />
dirigendo <strong>in</strong> fretta verso la casa di un<br />
<strong>in</strong>dividuo per salvare dalla morte la<br />
figlia appena dodicenne. Durante il<br />
tragitto una donna malata, che aveva<br />
<strong>Comunità</strong> <strong>in</strong> camm<strong>in</strong>o • dall’oratorio<br />
Gruppo Betlemme<br />
SALVATI DAL “TOCCARE” CRISTO<br />
sentito parlare di lui e del suo Vangelo,<br />
si fa strada tra la folla e lo tocca<br />
per essere “salvata”; la catechesi propone<br />
la donna sp<strong>in</strong>ta dalla fede, ma<br />
facciamo attenzione, si tratta ancora<br />
di una fede immatura, se vogliamo<br />
non evangelica ma magica, sp<strong>in</strong>ta<br />
dal bisogno egocentrico e che trova<br />
<strong>in</strong> Gesù un oggetto che serve a soddisfare<br />
un desiderio, ma di fatto rimane<br />
<strong>in</strong> una situazione passiva. Ebbene, il<br />
miracolo si esaurisce nella più totale<br />
gratuità… ma nello stesso momento<br />
Gesù si ferma e chiede chi è stato a<br />
toccarlo... essendo guarita, la donna<br />
si fa avanti e rivela l’accaduto ricevendo<br />
la benedizione di Gesù. E’ soltanto<br />
a questo punto che la fede della donna<br />
è maturata, è <strong>in</strong>fatti entrata <strong>in</strong> una<br />
relazione con Gesù, <strong>in</strong>vitata da Gesù<br />
a vivere da “guarita”.<br />
Nel “lavoro di gruppo” si è evidenziato<br />
il miracoloso, la guarigione “magica”<br />
della donna. E’ ovviamente <strong>in</strong><br />
lei che c’è stato il cambiamento, da<br />
una situazione di malattia ad una di<br />
salute. Abbiamo però visto che questi<br />
testi hanno un importante contenuto<br />
simbolico, come del resto tutto il<br />
27<br />
l<strong>in</strong>guaggio religioso: nella breve celebrazione<br />
che è seguita all’<strong>in</strong>contro è<br />
stato donato ai genitori e ai bamb<strong>in</strong>i<br />
un sandaletto, penso che nessuno<br />
sia tornato a casa lamentandosi del<br />
fatto che non è neanche del numero<br />
giusto per essere calzato dal figlio!<br />
È chiaramente un simbolo del camm<strong>in</strong>o<br />
che siamo chiamati a fare per<br />
arrivare a conoscere Gesù, proprio<br />
come la donna del nostro Vangelo,<br />
tra una folla “confusa” che rischia di<br />
impedirci di raggiungere l’obiettivo.<br />
Ora, la donna era affetta da perdite<br />
di sangue permanenti; <strong>in</strong> questo<br />
l<strong>in</strong>guaggio simbolico il sangue è<br />
vita: la donna stava lentamente<br />
perdendo la sua vita, dest<strong>in</strong>ata<br />
alla morte. Si è detto che il personaggio<br />
anonimo nei Vangeli<br />
vuole essere un personaggio rappresentativo,<br />
ognuno di noi si<br />
può immedesimare <strong>in</strong> esso: ebbene<br />
non solo le donne si possono<br />
immedesimare con l’emorroissa,<br />
ma se ci fermiamo un’attimo e riflettiamo,<br />
tutti quanti noi siamo<br />
nella sua identica situazione, tutti<br />
noi, dal primo all’ultimo essere<br />
umano… stiamo lentamente perdendo<br />
la nostra vita, stiamo morendo.<br />
Mi ha fatto molto riflettere<br />
un’affermazione di Karl Rahner,<br />
un importante teologo tedesco, il<br />
quale afferma che non è del tutto<br />
esatto dire che noi moriremo, ma biologicamente<br />
noi stiamo già morendo,<br />
giorno dopo giorno <strong>in</strong>vecchiamo e<br />
ci avvic<strong>in</strong>iamo <strong>in</strong>esorabilmente alla<br />
morte. Per non parlare degli anticipi<br />
che molti già pagano <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i di<br />
sofferenza, dolore… paura. Ad aggravare<br />
la situazione dell’emorroissa era<br />
la religione legalista del suo tempo, se<br />
la malattia la stava lentamente uccidendo,<br />
di fatto per la legge religiosa<br />
era già morta, socialmente isolata
ed esclusa dall’amore di Dio a causa<br />
della sua impurità. Possiamo benissimo<br />
equiparare quell’ideologia religiosa<br />
con certe ideologie materialiste,<br />
scientifiche, ed <strong>in</strong> certi casi ancora religiose<br />
di oggi, che vedono nell’uomo<br />
null’altro che un essere vivente dest<strong>in</strong>ato<br />
alla morte.<br />
Che tristezza, ma allora tutto è<br />
dest<strong>in</strong>ato a f<strong>in</strong>ire nel nulla? E’ a<br />
questo punto che anche noi <strong>in</strong> vari<br />
modi sentiamo parlare di Gesù e del<br />
suo messaggio di salvezza: il peccato<br />
<strong>Comunità</strong> <strong>in</strong> camm<strong>in</strong>o • dall’oratorio<br />
non esclude l’uomo da Dio e la morte<br />
non è la f<strong>in</strong>e di tutto. Questo messaggio,<br />
se riflettiamo, è per forza di cose<br />
la nostra unica speranza di salvezza<br />
e non deve rimanere una voc<strong>in</strong>a che<br />
risuona <strong>in</strong> lontananza, un sentito<br />
dire, ma necessita di un approfondimento.<br />
Ha detto bene quel Rahner<br />
a cui ho accennato prima, per essere<br />
cristiani non è necessaria una laurea<br />
<strong>in</strong> teologia, ma un primo livello di<br />
riflessione che permetta di vivere la<br />
propria fede con quell’onestà <strong>in</strong>tellettuale<br />
richiesta ad ogni uomo. Come<br />
Come puoi contribuire alle spese per la ristrutturazione del Focolare<br />
04/03 Utilizzo pulm<strong>in</strong>o € 120,00<br />
10/03 Compleanno € 20,00<br />
10/03 Compleanno € 30,00<br />
11/03 Sala oratorio € 235,00<br />
11/03 Gruppo Scout Montorfano 1 € 10,00<br />
13/03 Compleanno € 20,00<br />
14/03 Gruppo Adolescenti 2 € 10,00<br />
16/03 Compleanno € 30,00<br />
21/03 Compleanno € 50,00<br />
24/03 Compleanno € 20,00<br />
24/03 Sala oratorio € 30,00<br />
03/04 Compleanno € 30,00<br />
13/04 Offerta gestione ord<strong>in</strong>aria € 600,00<br />
28<br />
la donna del Vangelo possiamo, se<br />
vogliamo, avvic<strong>in</strong>arci a quel Gesù di<br />
cui sentiamo l’eco, approfondendone<br />
la conoscenza. Se riusciremo ad<br />
<strong>in</strong>contrarlo una importante esperienza<br />
ci travolgerà: all’emorroissa<br />
si fermò il flusso di sangue, la vita<br />
smetterà di sfuggirci via ed il male<br />
(<strong>in</strong> greco il flagello) della morte sarà<br />
def<strong>in</strong>itivamente scongiurato. Ci ritroveremo<br />
ad essere non più esseri<br />
viventi <strong>in</strong> camm<strong>in</strong>o verso la morte,<br />
ma esseri mortali dest<strong>in</strong>ati alla vita.<br />
Un saluto, Doriano<br />
1 Anzitutto, frequentandolo: ciò dà senso all’impegno che si sta affrontando.<br />
2 Offerta libera che può essere consegnata ai sacerdoti, al diacono o nel corso della raccolta “pro opere parrocchiali” e “pro Oratorio”, normalmente la<br />
prima e la seconda Domenica di ogni mese e <strong>in</strong> altre particolari occasioni, di volta <strong>in</strong> volta <strong>in</strong>dicate<br />
3 Offerta libera tramite versamento o bonifico, detraibile ai f<strong>in</strong>i dell’Irpef, sul CC n. 2085X87, presso la Banca Popolare di Sondrio - ag. di <strong>Coccaglio</strong>;<br />
ABI 05696 - CAB 54360 - CIN X, <strong>in</strong>testato a “Il Focolare A.P.S. ONLUS”.<br />
Per il bonifico è necessario il codice IBAN: IT87 X056 9654 3600 0000 2085 X87<br />
4 Impegno morale o scritto a versare una quota fissa periodica, <strong>in</strong> occasione della giornata mensile “pro Oratorio” o direttamente ai sacerdoti o al<br />
diacono<br />
5 Prestiti gratuiti (senza <strong>in</strong>teresse)<br />
6 Contribuire alla ristrutturazione dell’Oratorio può essere un modo alternativo per partecipare alle gioie o ai lutti di parenti o amici.<br />
7 Oltre all’8 per mille secondo le possibilità <strong>in</strong>dicate sul modulo per la dichiarazione dei redditi, è possibile dest<strong>in</strong>are a enti specifici il 5 per mille. È<br />
possibile attuare questa opzione <strong>in</strong>dicando nell’apposito spazio della dichiarazione dei redditi il CF n. 91018070176 dell’associazione “Il Focolare<br />
A.P.S. onlus”<br />
e, <strong>in</strong>oltre, partecipa alla festa dell’Oratorio (8-11 giugno)<br />
Offerte per la gestione ord<strong>in</strong>aria dell’Oratorio<br />
(marzo - aprile 2012)<br />
14/04 Cena tra amici € 190,00<br />
15/04 Genitori gr. Gerusalemme € 52,57<br />
16/04 Offerta gestione ord<strong>in</strong>aria € 50,00<br />
20/04 Compleanno € 60,00<br />
22/04 Genitori Antiochia € 50,00<br />
22/04 Scout Montorfano 1 € 20,00<br />
22/04 Genitori gr. Emmaus € 148,00<br />
26/04 Offerta gestione ord<strong>in</strong>aria € 50,00<br />
27/04 Compleanno € 20,00<br />
Totale € 1895,57<br />
Grazie di cuore a tutti!
<strong>Comunità</strong> <strong>in</strong> camm<strong>in</strong>o • dall’oratorio<br />
COCCAGLIO PAESE DI ARTE E POESIA<br />
E’ giunto alla terza edizione il premio<br />
“ Il Focolare” organizzato dall’Oratorio<br />
grazie all’impegno di alcune persone.<br />
Le opere presentate sono state<br />
325 tra disegni e poesie, caratterizzate<br />
da un buon livello artistico. La giuria,<br />
composta da docenti della Scuola<br />
provenienti anche da fuori Prov<strong>in</strong>cia,<br />
era composta da: Sabr<strong>in</strong>a Pannunzio<br />
fondatrice del premio nazionale “L<strong>in</strong>da<br />
Scaburri”, Claudia Masserdotti,<br />
Edwige Nastasio, Roberto Fodriga,<br />
Anna Per<strong>in</strong>i.<br />
Per giungere ai f<strong>in</strong>alisti si è dovuto<br />
discutere molto, data la quantità e<br />
la qualità dei lavori presentati. Nella<br />
premiazione si è ricordato colui che<br />
f<strong>in</strong>o allo scorso anno fu presidente<br />
della giuria, il prof. Giovanni Repossi<br />
scomparso a gennaio; è stato perciò<br />
consegnato il 1° premio come memorial<br />
<strong>in</strong> suo ricordo per l’operato<br />
profuso con la generosità e l’umiltà<br />
che lo caratterizzavano.<br />
I premiati per la scuola primaria nella<br />
poesia sono:<br />
1° Andrea Torri<br />
2°Nicola Gesmundo<br />
3°Marco Hoxha<br />
premio speciale Silvia Quadri<br />
per il disegno<br />
1° Loredana Ser<strong>in</strong>a<br />
2°Paolo Mart<strong>in</strong>elli<br />
3°Laura Selis<br />
premi speciali a : Flavia Feroldi, Nasim<br />
Kalkhi, Daniela Addae.<br />
Per la scuola secondaria, poesia :<br />
1°Alberto Cancelli<br />
2°Irene Borella<br />
3°Lorenza Recenti<br />
segnalata Eleonora Zani<br />
per il disegno:<br />
1° Lenza Fabrizio memorial Repossi<br />
2° Madel<strong>in</strong>e Toledo<br />
3° Lorenzo Sirani<br />
segnalate: Monica Archetti,Rebecca<br />
Assoni, Sofia Jusic.<br />
Durante la premiazione un gruppo<br />
di ragazze giunte da Castelgabbiano<br />
(CR) con chitarra e canti hanno allietato<br />
il pomeriggio. I premi offerti da<br />
29<br />
varie ditte del paese sono stati consegnati,<br />
oltre che dai membri della<br />
giuria, da don Giovanni e da don Fabrizio<br />
per l’Oratorio e dagli assessori<br />
Lupat<strong>in</strong>i e Massetti per il Comune.<br />
Dopo la premiazione i v<strong>in</strong>citori e<br />
partecipanti coi rispettivi genitori<br />
si sono recati <strong>in</strong> Oratorio per la mostra<br />
di tutti i lavori <strong>in</strong> esposizione e<br />
per partecipare al r<strong>in</strong>fresco offerto<br />
dall’organizzazione del premio e<br />
dall’Oratorio, il tutto concluso <strong>in</strong> un<br />
clima festoso per tutti i giovani artisti<br />
e poeti.
<strong>Comunità</strong> <strong>in</strong> camm<strong>in</strong>o • dall’oratorio<br />
30
<strong>Comunità</strong> <strong>in</strong> camm<strong>in</strong>o • dall’oratorio<br />
Estate 2012 con l’Oratorio<br />
1 - Scuola di lavoro<br />
dall’11 al 22 giugno, solo il pomeriggio<br />
2 - Grest<br />
dal 25 giugno al 15 luglio, il matt<strong>in</strong>o e il pomeriggio<br />
da 1a elememtare a 3a media<br />
3 - Freedom days<br />
dal 25 giugno al 15 luglio<br />
per gli adolescenti di 1a e 2a superiore<br />
4 - Campo estivo<br />
I - per i fanciulli e i ragazzi da 4a elementare a 3a media<br />
dal 15 al 21 luglio<br />
a Malonno (BS)<br />
II - per gli adolescenti da 1a a 3a superiore<br />
dal 7 al 14 agosto<br />
a Malonno (BS)<br />
iscrizioni a partire da giovedì 24 maggio<br />
presso la segreteria del Focolare il martedì e il giovedì dalle 15.00 alle 17.30<br />
il mercoledì dalle 20.30 alle 22.00<br />
NB: i dest<strong>in</strong>atari si riferiscono alle classi come già frequentate<br />
5 - Summer camp<br />
Accompagnamento all’esecuzione dei compiti estivi<br />
per i fanciulli della Scuola Primaria<br />
le matt<strong>in</strong>e di martedì, giovedì e venerdì<br />
I turno: dal 17 al 27 luglio<br />
II turno: dal 28 agosto al 7 settembre<br />
31
<strong>Comunità</strong> <strong>in</strong> camm<strong>in</strong>o • vita parrocchiale<br />
istantanee dal<br />
Pellegr<strong>in</strong>aggio <strong>in</strong> Sardegna<br />
22-29 aprile<br />
32
<strong>Comunità</strong> <strong>in</strong> camm<strong>in</strong>o • vita parrocchiale<br />
33<br />
Pag. prec.: Pisa (ultimo giorno); basilica romanica<br />
benedett<strong>in</strong>a di S. Pietro <strong>in</strong> Sores; S. Teresa di Gallura;<br />
foto di gruppo davanti alla basilica del santuario<br />
cagliaritano di Bonaria;<br />
qui: sopra e sotto, due tratti di costa; parziale del<br />
gruppo davanti al santuario della Madona della<br />
Guardia (Genova, primo giorno); nuraghe; chiesa<br />
romanica della SS. Tr<strong>in</strong>ità di Saccargia
<strong>Comunità</strong> <strong>in</strong> camm<strong>in</strong>o • vita parrocchiale<br />
Pellegr<strong>in</strong>aggio a PADOVA<br />
34<br />
Il I maggio si è tenuto il pellegr<strong>in</strong>aggio<br />
mariano, curato dal gruppo Charitas,<br />
<strong>in</strong> occasione del XXV anniversario della<br />
sua fondazione.<br />
Nelle immag<strong>in</strong>i, tutte da Padova:<br />
- la chiesa ove sono custodite le spoglie<br />
di s. Leopoldo Mandic, frate cappucc<strong>in</strong>o,<br />
noto anche da noi, la cui tomba<br />
è meta anche di molti giovani, provenienti<br />
dalla Croazia, come abbiamo<br />
potuto constatare;<br />
- foto di fgruppo davanti al santuario<br />
mariano della Madonna Pellegr<strong>in</strong>a,<br />
ove abbiamo celebrato la Messa e <strong>in</strong>contrato<br />
il locale gruppo Charitas, eretto<br />
come ex-voto della città di Padova al<br />
term<strong>in</strong>e della 2a guerra mondiale;<br />
- <strong>in</strong>terno della cattedrale di Padova
<strong>Comunità</strong> aperta<br />
1987 – 2012:<br />
un anniversario importante ( di G. Pedrali )<br />
Al term<strong>in</strong>e delle giornate<br />
dedicate alla riflessione<br />
sul tema della Carità – <strong>in</strong> occasione<br />
del XXV anno di fondazione<br />
della nostra Caritas parrocchiale<br />
- mi son permesso di<br />
offrire alcune piccole parole,<br />
pensieri e spunti che vengono<br />
dal cuore del Santo Padre Benedetto<br />
XVI.<br />
In queste sue parole troviamo<br />
la gioia di testimoniare e condividere<br />
il grande dono che<br />
Dio ci ha fatto: quello di ES-<br />
SERE FRATELLI e di AMAR-<br />
CI DI UN AMORE VERO E<br />
SINCERO che viene dal dono<br />
di Cristo sulla croce: il DONO<br />
DELLA CARITÀ.<br />
“Occorre armonizzare il nostro<br />
cuore con il cuore di Cristo, aff<strong>in</strong>ché<br />
il sostegno amorevole<br />
offerto agli altri si traduca <strong>in</strong><br />
partecipazione e consapevole<br />
condivisione delle loro sofferenze<br />
e delle loro speranze,<br />
rendendo così visibile, da una<br />
parte la misericordia <strong>in</strong>f<strong>in</strong>ita<br />
di Dio verso ogni uomo, che<br />
35<br />
brilla sul volto di Cristo, e dall’altra<br />
la nostra fede <strong>in</strong> Lui. L’<strong>in</strong>contro con<br />
l’altro e l’aprire il cuore al suo bisogno<br />
sono occasione di salvezza e di<br />
beatitud<strong>in</strong>e.”<br />
- Discorso del 24 febbraio 2012<br />
“La carità deve promuovere tutte le<br />
nostre azioni. Non si tratta di voler<br />
fare un mondo «su misura», ma si<br />
tratta di amarlo. Per questo la Chiesa<br />
non ha come vocazione pr<strong>in</strong>cipale<br />
quella di trasformare l’ord<strong>in</strong>e politico<br />
o di cambiare il tessuto sociale.<br />
Essa vuole portare la luce di Cristo. È<br />
Lui che trasformerà tutto e tutti.”<br />
- Discorso del 10 febbraio 2012<br />
“La fede senza la carità non porta<br />
frutto e la carità senza la fede sarebbe<br />
un sentimento <strong>in</strong> balia costante del<br />
dubbio. Fede e carità si esigono a vicenda,<br />
così che l’una permette all’altra<br />
di attuare il suo camm<strong>in</strong>o.”<br />
- Lettera Apostolica Motu Proprio “Porta<br />
Fidei”<br />
“L’amore — « caritas » — è una forza<br />
straord<strong>in</strong>aria, che sp<strong>in</strong>ge le persone a<br />
impegnarsi con coraggio e generosità<br />
nel campo della giustizia e della pace.<br />
È una forza che ha la sua orig<strong>in</strong>e <strong>in</strong><br />
Dio, Amore eterno e Verità assoluta.”<br />
– Lettera Enciclica Caritas <strong>in</strong> Veritate<br />
“Scegliendo liberamente di privarci<br />
di qualcosa per aiutare gli altri, mostriamo<br />
concretamente che il prossimo<br />
<strong>in</strong> difficoltà non ci è estraneo.<br />
Proprio per mantenere vivo questo<br />
atteggiamento di accoglienza e di attenzione<br />
verso i fratelli, <strong>in</strong>coraggio le<br />
parrocchie ed ogni altra comunità ad<br />
<strong>in</strong>tensificare <strong>in</strong> Quaresima la pratica<br />
del digiuno personale e comunitario,<br />
coltivando altresì l’<strong>ascolto</strong> della Parola<br />
di Dio, la preghiera e l’elemos<strong>in</strong>a. “<br />
– Messaggio per la Quaresima 2009
Sono trascorsi ormai quattro anni<br />
da quando un piccolo gruppo di<br />
mamme, con figli affetti da diverse<br />
disabilità, ha sentito l’esigenza di<br />
trasformare le chiacchiere e le confidenze<br />
di qualche m<strong>in</strong>uto rubato<br />
fuori dal cancello della scuola, <strong>in</strong><br />
qualcosa di più concreto e costruttivo<br />
costituendo un’associazione:<br />
l’associazione Disegual.<br />
Diventare genitore è un’esperienza<br />
unica e gratificante,<br />
ma è <strong>in</strong>evitabilmente legata a una<br />
buona dose di timori e dubbi per le<br />
responsabilità che ne conseguono.<br />
Spesso ci si può sentire impreparati<br />
ed <strong>in</strong>adeguati di fronte alla fragilità<br />
di una nuova vita, ma quello che si<br />
prova e scaturisce da una diagnosi<br />
di disabilità aumenta considerevolmente<br />
questi stati d’animo. Il passo<br />
verso un profondo sconforto e un<br />
pesante senso di solitud<strong>in</strong>e è breve.<br />
In questi anni l’<strong>in</strong>tento pr<strong>in</strong>cipale<br />
del nostro gruppo è stato proprio<br />
quello di cercare di ridurre l’isolamento<br />
dei bamb<strong>in</strong>i e ragazzi disabili<br />
e delle loro famiglie. Anche se l’attività<br />
di mutuo aiuto è stata e rimane<br />
quella preponderante, abbiamo tentato<br />
di muoverci comunque su più<br />
fronti e aspetti della vita dei nostri<br />
<strong>Comunità</strong> aperta<br />
figli, da quello scolastico a quello<br />
puramente ludico. In collaborazione<br />
con la Scuola abbiamo creato il GLH<br />
(Gruppo Lavoro Handicap) che si occupa<br />
di implementare e migliorare le<br />
risorse già esistenti con proposte più<br />
<strong>in</strong>dividualizzate ed efficaci. Con il<br />
Comune e le altre realtà associative<br />
ci siamo concentrati maggiormente<br />
sull’aspetto dell’<strong>in</strong>tegrazione e delle<br />
opportunità anche <strong>in</strong> ambito extrascolastico.<br />
Naturalmente questo ha<br />
comportato <strong>in</strong>contri e confronti<br />
cont<strong>in</strong>ui con diverse realtà, ma ci<br />
ha sicuramente dato la possibilità<br />
di crescere e maturare un sapere più<br />
complesso e completo delle problematiche<br />
connesse all’handicap. Fornire<br />
ad un disabile l’opportunità di<br />
partecipare con un ruolo attivo a<br />
una qualsiasi attività, sentirsi parte<br />
di una comunità sensibile ed accogliente,<br />
produce un sostanziale aumento<br />
della sua qualità di vita e di<br />
quella dei suoi famigliari.<br />
Tra i ricordi più piacevoli di questi<br />
anni non possiamo certo dimenticare<br />
le occasioni di conoscenza e<br />
scambio con le altre Associazioni di<br />
famiglie dei paesi limitrofi. “Semplicemente<br />
genitori” di Rovato , “Issanda”<br />
di Cologne, “Anche io nel terzo<br />
36<br />
millennio” di Palazzolo, sono stati<br />
i nostri <strong>in</strong>terlocutori più assidui<br />
e stimolanti. Sono nate simpatie,<br />
amicizie e serate passate all’<strong>in</strong>segna<br />
della condivisione di racconti anche<br />
di aspetti tragi-comici delle nostre<br />
vite. Avere un figlio disabile garantisce<br />
un’imprevedibilità di eventi e situazioni<br />
a volte veramente divertenti!<br />
Tra circa un mese qui a <strong>Coccaglio</strong><br />
ci sarà la Festa delle Associazioni e<br />
noi non mancheremo…<br />
La nostra soddisfazione più grande<br />
sarebbe quella che le famiglie<br />
che al loro <strong>in</strong>terno hanno un soggetto<br />
disabile (nel nostro paese sono<br />
diverse) e non fanno ancora parte<br />
dell’Associazione considerassero la<br />
possibilità di fermarsi, parlare con<br />
noi, chiederci qualsiasi <strong>in</strong>formazione.<br />
Essere un genitore consapevole<br />
e aperto all’unicità del proprio figlio<br />
anche laddove significa disabilità<br />
(più o meno grave), deve essere un<br />
imperativo che dobbiamo a noi stessi<br />
e ai nostri ragazzi. A presto! Le<br />
mamme di Disegual… Adelia, Agape,<br />
Federica, Gerald<strong>in</strong>a e Michela
Si va del<strong>in</strong>eando il programma della 38ma “Marcia della<br />
Solidarietà Vita per la Vita” che l’omonimo Gruppo<br />
Sportivo di <strong>Coccaglio</strong> organizza nel mese di agosto di ogni<br />
anno.<br />
La Sardegna è la regione che dall’8 al 20 agosto p.v., sarà attraversata<br />
dai “Tedofori” e dalla “Fiaccola”, simbolo della<br />
manifestazione.<br />
Dodici le tappe e poco più di 700 i chilometri da percorre:<br />
una parte al matt<strong>in</strong>o ed una al pomeriggio.<br />
Sono previste alcune soste per visitare le bellezze dell’Isola<br />
e per fare un po’ di turismo.<br />
Come sempre la manifestazione è organizzata per promuovere,<br />
stimolare e diffondere la cultura della donazione<br />
del sangue, degli organi, dei tessuti e delle cellule e si ono-<br />
<strong>Comunità</strong> aperta<br />
Trittico Internazionale<br />
Da oggi al Quarantesimo della Marcia<br />
2012 Tour della Sardegna- 2013 Argent<strong>in</strong>a.<br />
2014 Assisi - Terra Santa - <strong>Coccaglio</strong> - Roma (1975/2014)<br />
QUARANT’ANNI DOPO<br />
TOUR DELLA SARDEGNA 8-20 AGOSTO 2012<br />
Gruppo Sportivo Vita per la Vita (Onlus)<br />
Sede: Via P. Marcol<strong>in</strong>i 7-25030 <strong>Coccaglio</strong> Brescia<br />
Tel/fax 030/7722815-Cell.3355477413<br />
e-mail: vita.per.lavita@virgilio.it<br />
Sito: www.vitaperlavita.com<br />
LOCALITA’<br />
INDIRIZZI<br />
37<br />
ra del patroc<strong>in</strong>io dei Consigli Nazionali di AVIS - AIDO<br />
- ANTO, CSVnet - CNV - FRATRES - ANED, della collaborazione<br />
di CSV, ANPAS, Amm<strong>in</strong>istrazioni Comunali e<br />
delle Associazioni di volontariato dei Comuni dove sono<br />
previste le sedi di tappa.<br />
La partecipazione è libera a tutti. Servono marciatori, autisti,<br />
addetti alla distribuzione del materiale <strong>in</strong>formativo e<br />
alla logistica.<br />
Per il prossimo anno, dopo il successo dell’Australia del<br />
2011 e dell’arrivo di Bergamo, è <strong>in</strong> previsione che la<br />
Marcia vada <strong>in</strong> Argent<strong>in</strong>a per <strong>in</strong>contrare i nostri emigrati e<br />
portare la “Fiaccola” alla Terra del Fuoco.<br />
Per gli studenti e per i giovani che:<br />
- hanno spirito di avventura;<br />
- vogliono vivere un’esperienza diversa dal solito;<br />
- sono appassionati di podismo,<br />
è prevista una sponsorizzazione, che consente loro di partecipare<br />
quasi gratuitamente.<br />
Per <strong>in</strong>formazioni chiamare al 3355477413 oppure visitare<br />
il sito www.vitaperlavita.com<br />
Farmacie di turno – GUARDIA FARMACEUTICA<br />
Dal 14 Maggio al 12 Luglio 2012<br />
La farmacia di <strong>Coccaglio</strong>, P.zza Marenzio 10, resta aperta anche il Giovedì.<br />
TURNI DI GUARDIA<br />
Primo Secondo<br />
ROVATO C.so Bonomelli 12 14 e 15 Maggio 13 e 14 Giugno<br />
ERBUSCO Via Prov<strong>in</strong>ciale 21 16 e 17 Maggio 15 e 16 Giugno<br />
COLOGNE Piaz. Garibaldi 8 18 e 19 Maggio 17 e 18 Giugno<br />
PALAZZOLO S/O Via Garibaldi 6 20 e 21 Maggio 19 e 20 Giugno<br />
CASTELCOVATI Via De Gasperi 74 22 e 23 Maggio 21 e 22 Giugno<br />
CHIARI Via xxv Aprile 30 24 e 25 Maggio 23 e 24 Giugno<br />
ROVATO Via Cavour 14 26 e 27 Maggio 25 e 26 Giugno<br />
COCCAGLIO Piaz. L. Marenzio 10 28 e 29 Maggio 27 e 28 Giugno<br />
CHIARI Piazza Moro 2 30 e 31 Maggio. 29 e 30 Giugno<br />
CHIARI Via Sala 2/1 01 e 02 Giugno 01 e 02 Luglio<br />
PALAZZOLO S/0 Via Marconi 14 03 e 04 Giugno 03 e 04 Luglio<br />
ROVATO V. C. Battisti 102/a 05 e 06 Giugno 05 e 06 Luglio<br />
CAZZAGO S.M Via Duomo 31 07 e 08 Giugno 07 e 08 Luglio<br />
CHIARI Via Rivetti 1 09 e 10 Giugno 09 e 10 Luglio<br />
COCCAGLIO Via E. Mattei 3 11 e 12 Giugno 11 e 12 Luglio
Cultura e notizie • Curiosando nello sCrigno<br />
La simbologia degli affreschi della volta (3a parte)<br />
Foto 1: CERCHIO, RAGGI E<br />
TRIANGOLO<br />
Il CERCHIO può def<strong>in</strong>irsi un punto<br />
esteso e pertanto partecipa alle<br />
stesse proprietà simboliche: perfezione,<br />
omogeneità, assenza di divisione,<br />
assenza di dist<strong>in</strong>zione. Numerosi<br />
autori paragonarono il rapporto tra<br />
Dio e la Creazione con quello esistente<br />
tra il Centro e il Cerchio. Un<br />
altro significato del Cerchio è legato<br />
alla rappresentazione della div<strong>in</strong>ità<br />
non solo come orig<strong>in</strong>e, sussistenza e<br />
consumazione di tutte le cose (l’Alfa<br />
di G. Pedrali<br />
e l’Omega del Cristianesimo) ma anche<br />
nella sua immutabilità.<br />
Il TRIANGOLO CON IL VERTICE<br />
VERSO IL BASSO rappresenta la natura<br />
Umana di Cristo. Nell’arte cristiana<br />
è stato soprattutto utilizzato il<br />
triangolo equilatero per rappresentare<br />
la Tr<strong>in</strong>ità. I raggi diventano simbolo<br />
di benedizione verso chi sono rivolti,<br />
<strong>in</strong> questo caso, verso Maria che<br />
diverrà la Madre di Dio.<br />
Foto 2: ANGELO CHE<br />
SORREGGE SCRIGNO<br />
38<br />
Come possiamo notare, questo<br />
angelo, che siede su una nuvoletta,<br />
sorregge uno scrigno chiuso.<br />
Uno scrigno prezioso poiché <strong>in</strong> esso<br />
vi sono racchiusi immensi tesori.<br />
Questo scrigno, secondo la simbologia<br />
cristiana, rappresenta Maria santissima.<br />
Ella, divenendo l’Ancella del<br />
Signore e madre di Dio, racchiude nel<br />
suo Cuore ogni tipo di tesoro prezioso<br />
e ogni virtù sacra a Dio.<br />
Foto 3: DONNE CHE<br />
ASSISTONO AL PARTO<br />
Nel turb<strong>in</strong>e di angeli e luce, avviene<br />
la nascita di Maria (alla quale<br />
è dedicata la nostra chiesa arcipretale).<br />
I genitori di Maria – Gioacch<strong>in</strong>o<br />
ed Anna – si accorgono di quanto sta<br />
succedendo e pensano a cosa sarà il<br />
futuro con tutto questo movimento<br />
div<strong>in</strong>o. Le donne che assistono Anna<br />
al parto, sembrano non accorgersi di<br />
nulla: una porta su un vassoio delle<br />
vivande, l’altra, da un cat<strong>in</strong>o accanto<br />
ad un samovar, tira fuori i panni caldi<br />
per avvolgere la piccola nascitura,<br />
un’altra ancora sembra avere nelle<br />
mani una giara. Tutto come se fosse<br />
una cosa ord<strong>in</strong>aria, senza accorgersi<br />
del gran movimento del cielo. Sembra<br />
quasi che il div<strong>in</strong>o prodigio della<br />
nascita di Maria sia avvolto dall’ord<strong>in</strong>arietà<br />
della vita quotidiana.
Cultura e notizie<br />
“Endom sœl mont de Cuc-ai”<br />
di Natale Partegiani<br />
“ Inarrestabile fugge il tempo ed ogni cosa travolge nella sua corsa<br />
– si lamentava il poeta. E questo travolgimento lo<br />
constatiamo soprattutto nel nostro tempo, quando antichissime<br />
tradizioni o sono già state dimenticate o vanno<br />
<strong>in</strong>esorabilmente scomparendo, mentre quelle nuove non<br />
riescono a sopravvivere ad una sola generazione.<br />
Cos’è rimasto <strong>in</strong>fatti dell’antichissima tradizione che<br />
vedeva la gente dei paesi della Bassa riversarsi a <strong>Coccaglio</strong><br />
e spargersi poi sul monte il giorno della Pasquetta<br />
per festeggiare anche il ritorno della bella stagione oltre<br />
che una grande festività religiosa? Poco o nulla. Eppure<br />
è questa una delle più antiche consuetud<strong>in</strong>i la quale forse<br />
risale ai primi <strong>in</strong>sediamenti umani della nostra zona,<br />
quando gli uom<strong>in</strong>i celebravano il risveglio della natura<br />
con una bella passeggiata sul monte.<br />
Con l’affermarsi del cristianesimo tale consuetud<strong>in</strong>e diventò<br />
la festa della Madonna dell’Angelo o dell’Alleluia.<br />
Da noi, dove esisteva il centro di una vasta e antica pieve<br />
ai piedi del monte, era naturale che le popolazioni sparpagliate<br />
nelle sue campagne, cont<strong>in</strong>uassero a confluirvi<br />
per celebrare i riti della Pasqua, per ricevere il Battesimo e<br />
gli altri sacramenti e per cont<strong>in</strong>uare a festeggiare l’<strong>in</strong>izio<br />
della primavera.<br />
E la tradizione cont<strong>in</strong>uò per secoli f<strong>in</strong>o ai nostri giorni<br />
anche quando, dopo il Mille, l’importanza della pieve<br />
venne gradatamente meno col costituirsi dei paesi che<br />
39<br />
punteggiano ora il suo territorio. Prima e dopo la Seconda<br />
Guerra Mondiale e quando la diffusione dell’automobile<br />
popolare non s’era ancora affermata, i più anziani del<br />
paese ricordano la numerosissime ed allegre compagnie<br />
che il secondo giorno di Pasqua raggiungevano con ogni<br />
mezzo e a piedi il nostro paese e se chiedevi a qualcuno<br />
delle varie comitive <strong>in</strong> camm<strong>in</strong>o dove andava, ti risponde-<br />
va <strong>in</strong>variabilmente: “Sœl mont de Cucai”.<br />
Venivano da Chiari, Castrezzato, Catelcovati, Rudiano<br />
e da altri paesi della Bassa e si spargevano prima<br />
per le vie del paese attratte dalle variop<strong>in</strong>te bancarelle,<br />
dagli imbonitori e dai baracconi d’ogni genere; la gente<br />
era talmente spessa che ci si muoveva con difficoltà,<br />
molti poi salivano sul monte per consumare la proverbiale<br />
“consada” con pane campagnolo, salame, uova e<br />
con le prime verdure primaverili, <strong>in</strong>naffiando il tutto<br />
col v<strong>in</strong>o novello che veniva venduto nei vari “licenz<strong>in</strong>i”<br />
gestiti direttamente dalle famiglie dei vignaioli.<br />
Tutto era allora genu<strong>in</strong>o e nostrano.<br />
Il momento culm<strong>in</strong>ante della giornata era la processione<br />
della Madonna; durante la cerimonia tutte le attività ludiche<br />
si fermavano, gli strilli, le musiche e il baccano tacevano<br />
e tutti si raccoglievano, per la durata della cerimonia,<br />
<strong>in</strong> rispettoso silenzio e molti forestieri partecipavano<br />
anche alla processione come naturalmente si era fatto per<br />
secoli nel passato.
Cultura e notizie<br />
Proèrbe e poesie cüntade só nel nost dialet.<br />
Stórie e tradisiù dela nostra prov<strong>in</strong>cia.<br />
PROERBE<br />
I proverbi del bresciano Angelo Albrici<br />
Al russignöl mancarà ‘l cantà,<br />
prim che ala fómna manche ‘l parla.<br />
Una donna parla più che canti un usignolo.<br />
Ardeten dal frèt, dà la br<strong>in</strong>a<br />
e dà la fómna che scuìna,<br />
segn che ergót nel sò cör la brama<br />
dè fat bèc, sicür la trama.<br />
Guardati dal freddo e dalle br<strong>in</strong>e e dalla donna che ti fa<br />
mo<strong>in</strong>e, segno che qualcosa nel suo cuore brama o di farti<br />
becco, certamente trama.<br />
A pöta màdüra nó manca conzüntüra.<br />
A zitella matura non mancano occasioni.<br />
Caàle dè malghés, serve dè précc, fiòle dè ostér ligale<br />
töte a la sò traés.<br />
Cavalle di mandriani, serve di preti, figlie di osti lasciale<br />
dove sono.<br />
Chi bèla la öl pari, tante pene la gha da sufrì.<br />
Chi bella vuol apparire, tante pene ha da soffrire.<br />
Chi fa le siète da pic<strong>in</strong><strong>in</strong>e le deèntarà mai bune<br />
spus<strong>in</strong>e.<br />
Quelle che fanno le civette da piccol<strong>in</strong>e non diventeranno<br />
mai buone spos<strong>in</strong>e.<br />
DA STORIE & STÓRIE<br />
Aneddoti di Costanzo Gatta<br />
Angelo Albrici<br />
(1900-1981) rigattiere, poeta<br />
QUESTURINI IN FONTANA...<br />
BRESCIA - Dopo una allegra serata all’osteria con alcuni<br />
coscritti della Prima Guerra Mondiale, Angelo Albrici<br />
40<br />
tornava fischiettando verso contrada San Giovanni. La<br />
Pallata batteva le due.<br />
“Forse era pieno... come un uovo” - precisa il figlio, l’antiquario<br />
Antonio, alludendo alla capacità di bere del padre<br />
senza perdere lucidità.<br />
Angelo, ricordando la sua gioventù, i giorni di guerra<br />
non ancora diciottenne, la prigionia, i luoghi dove era<br />
stato ferito e dove aveva visto morire tanti cari commilitoni,<br />
si era messo a cantare, <strong>in</strong> un impeto di nostalgia<br />
“La leggenda del Piave”. Purtroppo erano i giorni <strong>in</strong> cui<br />
Mussol<strong>in</strong>i aveva stretto alleanza con Hitler. Agli italiani<br />
era d’obbligo mostrare una certa deferenza verso l’alleato.<br />
Particolare attenzione la polizia riservava a quei bresciani<br />
che non hanno mai amato i crucchi e qu<strong>in</strong>di mal<br />
digerivano croati, austriaci, “mangiasego”, iene e compagnia<br />
bella.<br />
Il nostro Albrici aveva appena concluso la strofa <strong>in</strong>iziale<br />
e stava <strong>in</strong>tonando il ritornello che dice “Muti passaron<br />
quella notte i fanti, tacere bisognava e andare avanti...”<br />
quando i versi di E. A. Mario, pseudonimo di Giovanni<br />
Ermete Gaeta (1884-1961), furono <strong>in</strong>terrotti da due questur<strong>in</strong>i<br />
<strong>in</strong> borghese, appostati vic<strong>in</strong>o alla fontana della<br />
Pallata. Con l’arroganza di chi ha il potere, i due apostrofarono<br />
Albrici facendogli capire che era meglio per lui...<br />
tacere e tirare dritto... e muto.<br />
Premesso che Angelo pesava 130 chili ed era un gigante<br />
di quasi due metri, premesso <strong>in</strong>oltre che, sebbene buono<br />
come il pane, non accettava imposizioni, premesso <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e<br />
che per nulla al mondo avrebbe r<strong>in</strong>unciato a cantare la<br />
sua canzone “sacra”, concluderò dicendo che, <strong>in</strong> un battibaleno,<br />
i due questur<strong>in</strong>i si trovarono col sedere <strong>in</strong> fontana.<br />
Il cantore passò la nottata <strong>in</strong> via Musei, sede della<br />
Questura, ma si cavò una delle più belle soddisfazioni<br />
della sua vita.<br />
REGNA SOVRANO... L’ITAGLIACANO<br />
BRESCIA - Il popolare poeta di casa, autore di “Migole e<br />
Bagole”, e di altri 17 libri, certos<strong>in</strong>o raccoglitore di proverbi<br />
(ne ha trascritti 3500 nell’ultima edizione di “Giona<br />
piò de Bertoldo”), e di “veneranda anticaglia”, non<br />
riusciva a sopportare i bresciani che, per darsi arie, anziché<br />
rivolgersi <strong>in</strong> dialetto si esprimevano “<strong>in</strong> itagliacano”.<br />
“Parla come mangi” - brontolava con un vocione fra
aritono e basso. Gli storpiatori del dialetto li def<strong>in</strong>iva<br />
“i colèt” (riferito al colletto della camicia) o “spüss<strong>in</strong>èta”<br />
(che hanno la puzza sotto il naso).<br />
Angelo, perciò, amava raccontare sempre di quella banconiera<br />
che, redarguita da un cliente per avergli servito<br />
un caffè piuttosto freddo, si giustificò precisando:<br />
“Scusi, ma a me mi pareva caldo caldento…<br />
POESIA<br />
Èn gat del mé paés<br />
di Tarcisio Benerecetti<br />
Me sò truàt ‘n del més piö càld de st’an<br />
déter ön vìcol frèsch del mé paés.<br />
Ensìma a ‘na banchèta,<br />
‘ntramès a vas fiurìc,<br />
el s’èra bütat zó lóng e distés<br />
ön bel gatù.<br />
Ciàr de pél, e dèle rìghe scüre de traèrs,<br />
sömeàa che ‘I durmìes dèla bùna.<br />
Nel söbiàga apéna per ciamàl,<br />
el gà fat gnà sègn d’ìghem s<strong>in</strong>tìt.<br />
“Per mé l’è sùrd, poarì!<br />
Els’è fàt vèc”.<br />
La m’hà dit giöna le visì.<br />
En dèl vidìl isé bèl e polsadés,<br />
me gnìt la òia de fotografàl.<br />
Fàa la fìnta ‘nvése ‘I lazarù.<br />
El ga dervìt apéna ‘n öc,<br />
el se stiràt perbé la gòba,<br />
lecàt la sànfa, per pasàsela söl müs<br />
e sul, en del mumènt<br />
che mè schisàe el butù,<br />
‘I se sentàt de slàns.<br />
“Ghè mancàa sul el sorìso!”<br />
gó pensàt.<br />
“I dis che l’è ‘na béstia,”<br />
la m’à dit la sò padrùna.<br />
“Ghif vèst el signorìno?<br />
‘L gà fat prèst a emparà<br />
le póse dei cristià. “<br />
El gat entàt, lesér, lesér<br />
el m’à postàt el cö sùra a ‘na ma,<br />
fórse per robàm öna carèsa<br />
e po’ ‘I sé dist<strong>in</strong>dìt amò,<br />
pènse, cuntét ensìma<br />
à la banchèta.<br />
Cultura e notizie<br />
41<br />
Un gatto del mio paese<br />
Mi sono trovato nel mese più caldo di quest’anno<br />
dentro un vicolo fresco del mio paese.<br />
Sopra una panch<strong>in</strong>a,<br />
<strong>in</strong> messo a vasi fioriti,<br />
si era buttato giù, lungo e disteso,<br />
un bel gattone,<br />
chiaro di pelo e delle righe scure di traverso.<br />
Sembrava che dormisse della buona.<br />
Nel fischiagli appena per chiamarlo<br />
non ha fatto neppure il segno di avermi sentito.<br />
Per me è sordo, pover<strong>in</strong>o!<br />
E’ diventato vecchio!<br />
- mi ha detto una lì vic<strong>in</strong>o.<br />
Nel vederlo così bello e rilassato,<br />
mi è venuta la voglia di fotografarlo.<br />
Faceva f<strong>in</strong>ta, <strong>in</strong>vece, il lazzarone.<br />
Ha aperto appena un occhio,<br />
si è stirato perbene la schiena,<br />
leccato la zampa per passarsela sul muso<br />
e solo nel momento<br />
che schiacciavo il pulsante<br />
si è seduto di slancio.<br />
- Gli mancava solo il sorriso,<br />
- ho pensato. -<br />
Dicono che è una bestia,<br />
- mi ha detto la sua padrona. -<br />
Avete visto il signor<strong>in</strong>o?<br />
Ha fatto presto ad imparare le pose dei cristiani<br />
Il gatto <strong>in</strong>tanto, leggero leggero,<br />
mi ha poggiato la testa su una mano,<br />
forse per rubarmi una carezza,<br />
e poi si è disteso ancora,<br />
penso contento,<br />
sopra alla panch<strong>in</strong>a.<br />
A cura di Tarcisio Benerecetti
Cultura e notizie<br />
Offerte per le opere Parrocchiali 11 marzo – 10 maggio 2012<br />
0Giornata per le opere parrocchiali (tavol<strong>in</strong>o) 01/04/12 € 405,00<br />
Eccedenza sulla colletta domenicale del 01/04/12 € 465,00<br />
NN € 100,00<br />
In memoria della cara Mamma € 100,00<br />
In onore della Madre di Dio € 20,00<br />
In memoria del caro Sposo e Papà € 200,00<br />
In memoria del caro Sposo e Papà € 100,00<br />
In onore di s. Giuseppe € 20,00<br />
In mem. del caro Defunto, nella festa di s. Giuseppe € 50,00<br />
NN € 300,00<br />
NN € 50,00<br />
In occasione della Via Crucis nella Diaconia € 50,00<br />
NN € 50,00<br />
NN € 100,00<br />
NN € 50,00<br />
NN € 50,00<br />
NN € 20,00<br />
NN € 50,00<br />
NN € 200,00<br />
NN € 50,00<br />
NN € 150,00<br />
NN € 20,00<br />
NN € 50,00<br />
In memoria del caro Zio defunto € 100,00<br />
In onore della Madonna € 50,00<br />
In memoria degli Amici scomparsi € 300,00<br />
Totale € 3.100,00<br />
Altre offerte per la Parrocchia 11 marzo – 10 maggio 2012<br />
NN € 20,00<br />
Cognati e cognate <strong>in</strong> mem. del caro Congiunto € 25,00<br />
In memoria del caro angioletto € 100,00<br />
In memoria della cara Sposa e Mamma € 250,00<br />
In occasione dell’Unzione € 50,00<br />
In occasione della veglia funebre € 20,00<br />
In memoria del caro Sposo e Papà € 200,00<br />
I Cug<strong>in</strong>i <strong>in</strong> mem. del caro Zio e della cara Zia € 300,00<br />
NN € 10,00<br />
In onore dell’Eucarestia (Quarant’Ore) € 20,00<br />
Dalla chiesetta di s. Rita € 65,00<br />
In memoria del caro Sposo € 50,00<br />
In memoria della cara Mamma € 200,00<br />
Per i fiori di Pasqua € 635,00<br />
In onore della Madonna € 20,00<br />
In occasione del 60° di Matrimonio € 100,00<br />
In memoria del caro Defunto € 150,00<br />
In memoria del caro Sposo € 100,00<br />
42
Cultura e notizie<br />
Offerte per la ristrutturazione dell’Oratorio 11 marzo – 10 maggio 2012<br />
Giornata pro Oratorio dell’08-04-12 € 2.415,00<br />
Colletta del giorno di Pasqua € 737,87<br />
Gruppo Emmaus € 150,00<br />
Il gruppo del ballo € 400,00<br />
In memoria del caro Sposo € 200,00<br />
NN € 50,00<br />
NN € 10,00<br />
NN € 100,00<br />
NN € 5,00<br />
In occasione della festa di compleanno € 30,00<br />
NN € 50,00<br />
NN € 50,00<br />
In occasione della festa di compleanno € 20,00<br />
NN € 5,00<br />
NN € 10,00<br />
NN € 50,00<br />
NN € 20,00<br />
In occasione della festa di compleanno € 50,00<br />
NN € 50,00<br />
In occasione della visita e della<br />
benedizione della casa € 100,00<br />
NN € 30,00<br />
NN € 20,00<br />
NN € 20,00<br />
NN € 10,00<br />
NN € 50,00<br />
NN € 40,00<br />
NN € 20,00<br />
NN € 20,00<br />
NN € 50,00<br />
NN € 15,00<br />
NN € 5,00<br />
NN € 50,00<br />
NN € 50,00<br />
NN € 10,00<br />
NN € 50,00<br />
NN € 20,00<br />
NN € 50,00<br />
NN € 50,00<br />
NN € 20,00<br />
NN € 20,00<br />
NN € 50,00<br />
NN € 50,00<br />
NN € 20,00<br />
NN € 10,00<br />
NN € 20,00<br />
In occasione della festa di compleanno € 30,00<br />
NN € 10,00<br />
NN € 50,00<br />
In occasione del Battesimo € 150,00<br />
43<br />
In occasione del Battesimo € 20,00<br />
NN € 300,00<br />
NN € 50,00<br />
In occasione della festa di compleanno € 20,00<br />
In occasione della festa di compleanno € 20,00<br />
NN € 50,00<br />
NN € 50,00<br />
In occasione della festa di compleanno € 20,00<br />
2 famiglie, <strong>in</strong> occ. dei Sacr. dell’Iniz.Crist. € 200,00<br />
1 famiglia, <strong>in</strong> occ. dei Sacr. dell’Iniz.Crist. € 60,00<br />
11 famiglie, <strong>in</strong> occ. dei Sacr. dell’Iniz.Crist. € 550,00<br />
1 famiglia, <strong>in</strong> occ. dei Sacr. dell’Iniz.Crist. € 40,00<br />
2 famiglie, <strong>in</strong> occ. dei Sacr. dell’Iniz.Crist. € 60,00<br />
19 famiglie, <strong>in</strong> occ. dei Sacr. dell’Iniz.Crist. € 380,00<br />
NN € 300,00<br />
In occasione della festa di compleanno € 10,00<br />
Versamenti su “Il Focolare ONLUS”<br />
03/04/2012 € 150,00<br />
10/04/2012 € 500,00<br />
18/04/2012 € 200,00<br />
07/05/2012 € 150,00<br />
Totale offerte €8.622,87<br />
Da attività dell’Oratorio (utili)<br />
Spiedo da asporto del 22-04 € 1.667,40<br />
Arci Caccia <strong>Coccaglio</strong> 28-4 € 500,00<br />
Totale € 2.167,40<br />
Totale entrate €10.790,27<br />
Debito precedente € 402.972,71<br />
Interventi 2011 per muri di c<strong>in</strong>ta e<br />
rec<strong>in</strong>zioni (v. pag. 44) € 10.827,08<br />
Interessi passivi al 31/3/12 € 3.662,69<br />
Totale a debito € 417.462,71<br />
Debito residuo € 406.672,21<br />
Altre offerte<br />
Giornata per i Luoghi Santi (Venerdì Santo) € 555,39<br />
Collette Quaresimali (mercoledì di Quaresima) € 988,90<br />
Collette Quaresimali (salvadanai ragazzi) € 229,45
Le entrate totalizzano € 253.714;<br />
di queste, € 98.925 (112.876 -<br />
131.786) costituiscono le entrate ord<strong>in</strong>arie,<br />
mentre il resto è costituito da<br />
entrate specifiche e dalle offerte per<br />
l’Oratorio (v. sotto); le uscite ammontano<br />
a € 204.859 (174.689 - 215.36).<br />
Pr<strong>in</strong>cipali voci di entrata: collette domenicali<br />
e feriali € 46.364 (52.124<br />
- 56.693); le offerte <strong>in</strong> occasione di<br />
funerali e matrimoni ammontano a<br />
€ 4.630 (12.665 - 5.700 non figurano<br />
qui i battesimi, le offerte <strong>in</strong> occasione<br />
dei quali vengono conteggiate a<br />
favore dell’Oratorio); le offerte libere<br />
ammontano a € 20.215 (18.224<br />
- 29.330); le altre offerte libere sono<br />
f<strong>in</strong>alizzate alla ristrutturazione<br />
dell’Oratorio, per le quali rimando al<br />
rendiconto che viene presentato alla<br />
f<strong>in</strong>e di ciascun numero del bollett<strong>in</strong>o.<br />
Le altre entrate sono dovute ai pochi<br />
residui canoni d’affitto, alle offerte<br />
per le cosiddette “partite di giro”<br />
(soldi che entrano per uscire subito,<br />
perché si tratta di collette f<strong>in</strong>alizzate:<br />
le Giornate Missionarie, il Sem<strong>in</strong>ario,<br />
i Luoghi santi, le collette quaresimali,<br />
le offerte per le ss. Messe e gli uffici,<br />
quanto va e viene per la stampa).<br />
Vanno naturalmente aggiunti i<br />
17.000 e versati dall’Amm<strong>in</strong>istrazione<br />
comunale, a saldo del contributo<br />
di € 50.000 per la Pieve, le<br />
attività dell’Oratorio, soprattutto il<br />
bar (€ 21.000), le offerte per le ss.<br />
Messe, che come quelle per le Missioni,<br />
i Luoghi Santi, ecc, entrano per<br />
poi uscire, ecc.<br />
Alcune delle voci di uscita: le assicurazioni<br />
ci costano circa €<br />
Cultura e notizie<br />
IL CONTO ECONOMICO 2011<br />
DELLA PARROCCHIA<br />
a cura di don Giovanni<br />
13.000, gas, acqua e luce, posta e telefoni<br />
€ 14.522. I vari contributi alle<br />
Missioni estere e ad enti benèfici, o<br />
direttamente consegnati ai nostri<br />
missionari, comprendendo anche<br />
le giornate per l’Università Cattolica,<br />
per la Carità del Papa, <strong>in</strong>sieme a<br />
quelle già accennate del Sem<strong>in</strong>ario,<br />
per i Luoghi santi, ecc. comportano<br />
l’esborso di € 4.197. Ci sono poi le<br />
spese di sacrestia € 3.926 (ostie, v<strong>in</strong>o<br />
per s. Messa, ceri, ecc le remunerazioni<br />
parziali ai sacerdoti c.a € 13.500,<br />
le spese di cancelleria e telefoniche (€<br />
2.972), l’acquisto di sussidi, ecc. Le<br />
imposte (ICI, Ires, Irap) ammontano<br />
a € 2.978.<br />
Ci sono state varie uscite straord<strong>in</strong>arie,<br />
relative ad <strong>in</strong>terventi effettuati<br />
nel corso dell’anno o del precedente:<br />
<strong>in</strong> parrocchia, <strong>in</strong> pieve, nelle<br />
due sedi dell’Oratorio.<br />
Le due pr<strong>in</strong>cipali riguardano la<br />
parrocchiale. Occorreva evitare<br />
che si verificasse per la terza volta i<br />
danni provocati da fulm<strong>in</strong>e ai vari<br />
impianti: elettrico, di allarme, di amplificazione,<br />
organo; la riparazione<br />
dei guasti ha comportato parecchia<br />
spesa, <strong>in</strong> parte coperta dall’assicurazione.<br />
La causa è stata <strong>in</strong>dividuata<br />
nel fatto che il pozzetto dell’Enel si<br />
trova proprio <strong>in</strong> uno dei punti di scarico<br />
del parafulm<strong>in</strong>e; la sola opera di<br />
muratura per tale <strong>in</strong>tervento ci è costata<br />
più di € 4.000,00, senza contare<br />
l’Iva.<br />
In Oratorio si è verificato il crollo<br />
di parte del muro di c<strong>in</strong>ta, la spesa<br />
per il cui riprist<strong>in</strong>o è stata condivisa<br />
44<br />
da una delle proprietà conf<strong>in</strong>anti;<br />
<strong>in</strong>oltre, a fronte delle violazioni di<br />
domicilio perpetrate da alcuni - <strong>in</strong><br />
alcuni casi neanche troppo picc<strong>in</strong>i<br />
- mediante penetrazione abusiva <strong>in</strong><br />
qualche proprietà conf<strong>in</strong>ante attraverso<br />
le falle della c<strong>in</strong>ta metallica, si<br />
è reso necessario <strong>in</strong>stallare una nuova<br />
rec<strong>in</strong>zione, più solida. Il tutto ha<br />
comportato la spesa di € 10.827,00<br />
per il cui pagamento abbiamo att<strong>in</strong>to<br />
al fido bancario su cui grava il debito<br />
per l’Oratorio. Tale somma è perciò<br />
da aggiungere al suddetto debito,<br />
anche perché si tratta di <strong>in</strong>terventi<br />
strutturali.<br />
La differenza positiva tra entrate<br />
e uscite è andata naturalmente a<br />
coprire una parte del debito per la ristrutturazione<br />
dell’Oratorio, riguardo<br />
al quale non è possibile non percepire<br />
i contraccolpi della crisi <strong>in</strong> atto,<br />
con il conseguente rallentamento del<br />
flusso di offerte; prima riusciremo<br />
ad esaurire l’ammontare ancora cospicuo,<br />
prima potremo provvedere a<br />
completare ciò che si è <strong>in</strong>iziato quasi<br />
8 anni or sono.<br />
Un r<strong>in</strong>graziamento a quanti<br />
hanno contribuito al bilancio<br />
con la loro partecipazione e la loro<br />
offerta. In questo ambito va espresso<br />
un pensiero particolare a tutti<br />
coloro che prestano servizio a titolo<br />
gratuito e volontario <strong>in</strong> Parrocchia<br />
e <strong>in</strong> Oratorio, così come al Consiglio<br />
per gli Affari Economici della<br />
Parrocchia.<br />
dG
MUNICIPIO<br />
. central<strong>in</strong>o<br />
- fax<br />
- Ufficio vigili<br />
- segreteria<br />
- Agente di servizio<br />
- Emergenze<br />
. Ufficio Anagrafe<br />
. Ufficio Tributi<br />
. Ufficio Ragioneria<br />
. Ufficio Servizi sociali<br />
. . Ufficio Tecnico<br />
. Servizi 24 su 24<br />
Associazione Pensionati<br />
COGEME num. verde<br />
<strong>Coccaglio</strong> <strong>in</strong> rete<br />
Scuola Materna<br />
Scuola Elementare<br />
Scuola Media<br />
Radio parrocchiale<br />
Ferrovie<br />
Poste Italiane<br />
Farmacia Tallar<strong>in</strong>i<br />
Farmacia Comunale<br />
Fondaz. Don Gnocchi Rovato<br />
Richiedei –Palazzolo<br />
Dott. Paola Valzorio<br />
Dott. Antonio Bravi<br />
Dott. Emilio Bonfreschi<br />
Dott. Maria Battagliola<br />
Ospedale di Iseo<br />
Central<strong>in</strong>o di Iseo<br />
Cultura e notizie<br />
Numeri Telefonici d’immediata utilità<br />
030 7725711<br />
030 7721800<br />
030 7725702<br />
030 7725724<br />
335 7250663<br />
335 7637031<br />
030 7725704<br />
030 7725707<br />
030 7725709<br />
030 7725716<br />
030 7725731<br />
335 7637031<br />
030 7703666<br />
800 017446<br />
www.comune di coccaglio.it<br />
030 7721562<br />
030 723730<br />
030 7721190<br />
030 2731444<br />
030 7703004<br />
030 7721318<br />
030 7701217<br />
030 7248650<br />
030 72451<br />
030 7303850<br />
030 7241719<br />
030 723716<br />
030 7700720<br />
030 7240121<br />
Stessi numeri di<br />
prenotazione dell’ospedale<br />
di Chiari tel. 030 98871<br />
45<br />
Guardia medica – Rovato, via<br />
Lombardia 33/a zona stazione<br />
030 7701921<br />
Pronto soccorso di Chiari 030 711170<br />
Soccorso stradale 116<br />
Guardia di F<strong>in</strong>anza 117<br />
Carab<strong>in</strong>ieri 112<br />
Soccorso pubblico di emergenza 113<br />
Vigili del fuoco 115<br />
Emergenza sanitaria 118<br />
telefono azzurro 1.96.96<br />
Guardia farmaceutica 800 297002<br />
Ufficio <strong>in</strong>validi 030 297002<br />
Corpo Forestale delle Stato 1515<br />
Prenotazioni Az.Osp.Chiari<br />
Visite dal lunedì al sabato<br />
8-20.<br />
Visite con urgenza – boll<strong>in</strong>o<br />
verde .fas.A<br />
dal lunedì al sabato ore:<br />
8,30 -16.<br />
Esami radiografici<br />
dal lunedì al venerdì<br />
ore 8,30 - 16.00<br />
Prestazioni libera<br />
professione dal<br />
Lunedì al venerdì:<br />
ore 8,30 – 13,30<br />
Central<strong>in</strong>o<br />
Volontari del soccorso<br />
sede<br />
servizio diurno<br />
servizio notturno<br />
Ospedale Mell<strong>in</strong>i di Orz<strong>in</strong>uovi<br />
Central<strong>in</strong>o di Orz<strong>in</strong>uovi<br />
800.638.638 n.ro verde<br />
030 7102301<br />
030 7102301<br />
030 7102822<br />
030 71021<br />
030 7703929<br />
030 7240348<br />
030 7722815<br />
stessi numeri di<br />
prenotazione dell’ospedale<br />
di Chiari tel. 030 99441
Cultura e notizie • Sport<br />
1982 - 2012<br />
trentesimo anno di attività<br />
46
PARROCCHIA “S. MARIA NASCENTE”<br />
<strong>Coccaglio</strong><br />
Orario delle celebrazioni<br />
FESTIVO<br />
ore 16.30 s. Messa (Casa Alb. - sabato *)<br />
ore 17.30 s. rosario<br />
ore 18.00 s. Messa festiva del sabato R<br />
ore 7.30 s. Messa<br />
ore 8.15 c.a Lodi<br />
ore 8.30 s. rosario<br />
ore 9.00 s. Messa R<br />
ore 10.30 s. Messa R<br />
ore 15.00 preghiera pomeridiana, sospesa nelle solennità<br />
ore 17.30 s. rosario<br />
ore 18.00 s. Messa R<br />
nelle solennità<br />
ore 17.00 s. rosario<br />
ore 17.30 Vespro solenne<br />
e benedizione eucaristica<br />
FERIALE<br />
ore 7.15 s. rosario R<br />
ore 7.50 Lodi R<br />
ore 8.00 s. Messa R<br />
ore 8.30 s. rosario o altra devozione R<br />
ore 8.55 Ora di Terza, quando prevista R<br />
ore 9.00** s. Messa R<br />
ore 16.00 s. rosario o altra devozione<br />
ore 16.30*** s. Messa, con il Vespro (variazioni riguardo<br />
all’ora e al luogo: v. calendario liturgico per i mesi di settembre,<br />
ottobre e novembre)<br />
NB: Lodi, Ora media e Vespro sono <strong>in</strong> canto <strong>in</strong> caso di Ufficio funebre<br />
R = viene trasmesso/a via radio<br />
Numeri telefonici (premettere sempre 030)<br />
Casa canonica (abit. don Giovanni) 7721248<br />
Sacrestia - Ufficio parrocchiale # 7243028<br />
fax Parrocchia 7248203<br />
Segreteria Oratorio “Il Focolare” 723575<br />
Oratorio femm<strong>in</strong>ile 7721625<br />
Abitazione don Fabrizio 7721039<br />
Abitazione don Titta 7700340<br />
Abitazione don L<strong>in</strong>o 7243194<br />
Diacono Francesco 723392<br />
Del Barba Pier<strong>in</strong>o/Orat. femm. 7721102<br />
# durante gli orari di sacrestia<br />
per altre <strong>in</strong>formazioni, v. il sito <strong>in</strong>ternet<br />
Cultura e notizie<br />
55<br />
47<br />
Cultura e notizie<br />
Legenda dei simboli:<br />
* salvo variazioni<br />
** posticipata ad altra ora <strong>in</strong> caso di funerale<br />
*** anticipata o posticipata ad altra ora<br />
<strong>in</strong> caso di funerale o di<br />
celebrazione serale sostitutiva<br />
La Parrocchia <strong>in</strong> rete:<br />
http://www.coccaglio.com<br />
Parrocchia: orario delle celebrazioni, calendari,<br />
appuntamenti, ecc.:<br />
http://www.coccaglio.com/Parrocchia.asp<br />
servizio per il Battesimo, il Matrimonio e il<br />
Funerale<br />
http://www.coccaglio.com/mbf.htm<br />
Oratorio (<strong>in</strong> allestimento):<br />
http://www.coccaglio.com/oratorio<br />
Centro Zonale di Ascolto Famiglia:<br />
http://www.coccaglio.com/CAF.asp<br />
Archivio del Bollett<strong>in</strong>o parrocchiale<br />
http://www.coccaglio.com/archiviobollett<strong>in</strong>o.asp<br />
Guida al sito <strong>in</strong>ternet<br />
http://www.coccaglio.com/sito.asp<br />
Radio parrocchiale (ECZ-InBlu)<br />
http://www.coccaglio.com/radioparrocchiale.asp<br />
Indirizzi di posta elettronica<br />
Parrocchia: parrocchia@coccaglio.com<br />
Oratorio: oratorio@coccaglio.com<br />
foco@focolarecoccaglio.191.it<br />
redazione del bollett<strong>in</strong>o parrocchiale:<br />
pieve@coccaglio.com<br />
redazione del sito <strong>in</strong>ternet:<br />
sito@coccaglio.com<br />
Charitas parrocchiale:<br />
caritas.coccaglio@libero.it<br />
Gruppo Missionario:<br />
missione@coccaglio.com<br />
Scout: scoutmontorfano@libero.it<br />
91.85 MHZ<br />
FASCE ORARIE PER LE TRASMISSIONI DALLA NOSTRA CHIESA:<br />
FERIALI: dalle 7.00 alle 7.30; dalle 8.00 alle 9.30;<br />
dalle 18.00 alle 19.30, dalle 20.00 alle 21.30<br />
FESTIVI: dalle 8.30 alle 12.00; dalle 18.00 alle 19.30<br />
Al di fuori di questi orari (per un totale di 5 ore giornaliere)<br />
non ci è possibile trasmettere le nostre celebrazioni
Cultura e notizie<br />
Vieni, div<strong>in</strong>o Spirito,<br />
con i tuoi santi doni<br />
e rendi i niostri cuori<br />
tempio della tua gloria<br />
(dalla Liturgia)<br />
da “La vecchia pieve”<br />
a tutti i suoi lettori<br />
e ai Coccagliesi<br />
soprattutto ai missionari e alle missionarie,<br />
l’augurio di una gioiosa esperienza<br />
dello Spirito della Pentecoste<br />
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