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62007 - Collegio Nazionale dei Periti Agrari » e dei Periti Agrari ...

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■ Fondamenta delle<br />

professioni intellettuali<br />

■ La via francigena<br />

■ Enpaia 2008<br />

■ Fertilizzazione con<br />

borlande vitivinicole<br />

■ Novità dall’Agenzia<br />

delle Entrate<br />

il perito<br />

agrario<br />

Poste Italiane S.p.A. Sped. A. P. 45% (Art. 2 Comma 20/B Legge 669/96 - DCO - Roma) ISSN 1120 - 2995 Rivista del <strong>Collegio</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> e <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> Laureati<br />

Anno LIV - N. 6 Novembre/Dicembre 2007<br />

N.6


Anno LIV - N° 6<br />

Novembre-Dicembre 2007<br />

DIRETTORE RESPONSABILE: Andrea Bottaro<br />

DIRETTORE DI REDAZIONE: Piero Pecciarini<br />

DIRETTORE EDITORIALE: Andrea Silenzi<br />

HANNO COLLABORATO:<br />

Andrea Bottaro, Claudio Beni,<br />

Mario Calcagnile, Silvia Ceschini,<br />

Vincenzo Civitarese, Sabina Ferioli,<br />

Pierluigi Marchioni, Virgilio Panecaldo,<br />

Piero Pecciarini, Giuseppe Pignatti,<br />

Roberto Pierini, C. Rossi, S. Socciarelli<br />

EDITRICE: IACICO S.r.l.<br />

Via Angelo Poliziano, 80 - 00184 Roma<br />

Tel. 064873183 - Fax 064873144<br />

PUBBLICITÀ: Opsai srl<br />

Via Monte Rosa, 19 - 20149 Milano<br />

Tel. 024694949 - Fax 0248018114<br />

DIREZIONE: <strong>Collegio</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong><br />

Via Principe Amedeo, 23 - 00185 Roma<br />

Tel. 06 48906713 - Fax 064882150<br />

e-mail: info@peritiagrari.it<br />

CONSIGLIO NAZIONALE:<br />

Andrea Bottaro (presidente)<br />

Paolo Vigato (vice presidente)<br />

Domenico Di Biase (segretario)<br />

Giuseppe Giordano (tesoriere)<br />

Lorenzo Benanti (consigliere)<br />

Paolo Bertazzo (consigliere)<br />

Mario Calcagnile (consigliere)<br />

Filippo Ninci (consigliere)<br />

Angelo Antonio Orsini (consigliere)<br />

Roberto Pierini (consigliere)<br />

Lorenzo Salvan (consigliere)<br />

Periodico bimestrale in abbonamento<br />

Abbonamento annuo: € 5,00<br />

Una copia: € 2,00<br />

PROGETTO GRAFICO: Marco De Angelis<br />

STAMPA: Grafica Ripoli<br />

Via Paterno, s.n. - 00010 Villa Adriana (RM)<br />

Autorizzazione del Tribunale di Roma n.69/86<br />

del 14/02/1986<br />

Poste Italiane S.p.A. Spedizione in A.P. 45%<br />

(Art. 2 comma 20/B Legge 669/96 - DCO -<br />

Roma)<br />

Finito di stampare: Gennaio 2008<br />

Gli articoli esprimono soltanto il pensiero degli<br />

autori e non impegnano il CNPA né la redazione<br />

del periodico<br />

il perito agrario<br />

sommario<br />

Editoriale 3<br />

Siamo arrivati a dama?<br />

di Andrea Bottaro<br />

POLITICA AGRICOLA<br />

Agricoltura Italiana. Più ombre che luci nella fase finale del 2007 4<br />

di Piero Pecciarini<br />

RIFORMA PROFESSIONI<br />

Principi fondamentali delle professioni intellettuali 6<br />

INTERVISTE<br />

La via Francigena: l’antico percorso <strong>dei</strong> pellegrini tornato di attualità 9<br />

PREVIDENZA<br />

ENPAIA 2008: bilancio preventivo 10<br />

di Augusto Bocchini<br />

ENPAIA: gestione economico-finanziaria,<br />

totalizzazione, modifiche regolamento 12<br />

di P. Marchioni<br />

RICERCA<br />

Effetti della fertilizzazione con borlande vitivinicole<br />

su contenuto nutrienti in borlande vitivinicole 15<br />

di G. Rossi, C. Beni, S. Socciarelli<br />

Identificati i geni di maturazione dell’uva 21<br />

di Silvia Ceschini<br />

CATASTO<br />

Ulteriori attività in attuazione delle disposizioni previste<br />

dal D.L. 262/2006 in materia di agricoltura e catasto 22<br />

di Roberto Pierini<br />

CONVEGNI<br />

Nitrati: quali prospettive e modalità di gestione 24<br />

di Angelo Orsini<br />

AMBIENTE<br />

Visualizzazione tridimensionale del paesaggio<br />

per la pianificazione forestale 25<br />

di Vincenzo Civitarese, Giuseppe Pignatti<br />

PROFESSIONE<br />

Polizze Multi e Pluririschio in agricoltura: il ruolo del Perito <strong>Agrari</strong>o 30<br />

di Mario Calcagnile<br />

MERCATI<br />

Costo approssimativo della panificazione 33<br />

di Virgilio Panecaldo<br />

VIVAISMO<br />

Piante in capsula, conservabili e facilmente trasportabili 34<br />

di Sabina Ferioli<br />

RUBRICHE<br />

News 35<br />

Vita <strong>dei</strong> Collegi 36<br />

Giurisprudenza 38<br />

Libri 40


di Andrea Bottaro<br />

Siamo arrivati a dama?<br />

Afare i conti ci siamo invecchiati inseguendo il sogno della riforma delle professioni. E ne abbiamo viste e sentite tante. Promesse seguite<br />

da effimere certezze e sogni ai quali hanno fatto seguito bruschi risvegli. E sempre ho partecipato i lettori di quanto stava via<br />

via accadendo.<br />

Ma, forse, questa volta, qualcosa di nuovo sta capitando perché, dopo audizioni in Parlamento, richiesta di pareri, incontri, convegni e conferenze,<br />

il testo di base, presentato alle Commissioni Giustizia e Attività Produttive della Camera, dagli On.li Mantini e Chicchi, recepisce<br />

le istanze di molti cittadini; di noi <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong>, Geometri e <strong>Periti</strong> Industriali.<br />

E questo è positivo anche se su alcune proposte si può avanzare qualche ipotesi di miglioramento come ad esempio su quanto previsto sulle<br />

Associazioni e del rilascio degli attestati di competenza da parte di queste.<br />

Entrando nel vivo richiamo l’attenzione a quante volte, unitamente ai Consigli Nazionali di Geometri e <strong>Periti</strong> Industriali, abbiamo sostenuto<br />

(dal 9 agosto 2004) che lo spirito con cui è stato varato il dpr 328/2001 era quello non di creare una nuova identità professionale ma<br />

di adeguare al nuovo sistema culturale i tecnici del futuro.<br />

E questo fatto è stato già ampiamente riconosciuto da quasi tutto l’arco costituzionale mediante la presentazione di proposte di legge di istituzione<br />

dell’Ordine <strong>dei</strong> Tecnici Laureati per l’Ingegneria, nel quale saranno iscritti i soggetti in possesso di titoli di studio universitario triennale<br />

di matrice tecnica, nonché i professionisti iscritti agli Albi professionali <strong>dei</strong> Geometri, <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> e <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> Laureati e <strong>dei</strong><br />

<strong>Periti</strong> Industriali e <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> Industriali Laureati.<br />

Ritengo, anzi riteniamo perché la Categoria – in più occasioni - ha manifestato condivisione al progetto, che questa sia la strada giusta per<br />

l’Europa e per la giusta collocazione per quanto previsto dalla Direttiva 89/48 “relativa ad un sistema generale di riconoscimento <strong>dei</strong> diplomi<br />

d’insegnamento superiore che sanzionano formazioni professionali di una durata minima di tre anni”.<br />

Una necessità per sanare le distorsioni provocate dal dpr 328/2001 che consentono ai laureati triennali di potersi iscrivere all’Albo <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong><br />

<strong>Agrari</strong> ed ad altre sei Albi professionali; tale possibilità ingenera confusioni di immagine non indifferenti. Con la costituzione dell’Albo<br />

unico si va ad armonizzare la convivenza <strong>dei</strong> tecnici laureati triennali/diplomati senza che i primi possano vagare tra varie case istituzionali<br />

utilizzando questa o quella a seconda del vantaggio professionale del momento.<br />

Ma non ci fermiamo qui. Rammento ai lettori che, tra i primi, il CNPA ha lanciato la “formazione continua” come momento di qualificazione<br />

inderogabile dalle necessità individuali e di mercato. E quindi grande apprezzamento va alle previsioni degli articoli 16 e 17 (Tirocinio<br />

ed esame di Stato e Scuole di formazione e corsi di aggiornamento professionale).<br />

Più chiarezza generale che porta alla serietà nella applicazione delle condizioni e i requisiti del tirocinio professionale per l’ammissione all’esame<br />

di Stato, ed anche mano libera agli organi esponenziali di attivarsi per favorire la formazione degli iscritti. Tema che il CNPA ha<br />

già ampiamente trattato nell’anno 2004 definendo gli obiettivi formativi minimi.<br />

Naturalmente c’ è chi rema contro. E non poteva essere diversamente. La reazione non è mai morta e dunque ci sono coloro che tendono alla<br />

conservazione della purezza del titolo.“Ingegneri siamo solo noi” e non leggono il vocabolario ove si legge che: “Il termine ingegnere risale<br />

all’alto medioevo ed ha la sua etimologia nel latino ingenium, col suo duplice significato di congegno e capacità mentale”.<br />

Se qualcuno esclude i <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong>, Geometri e <strong>Periti</strong> Industriali da questa capacità dimostra di non conoscere le Professioni Tecniche che,<br />

in tema, non hanno nulla da imparare.<br />

C’è anche chi, senza essere chiamato in causa, invitato al dialogo od ad esprimere un parere, non rivendica per la categoria professionale<br />

cui appartiene quanto prevede l’ “ingenium” e cerca di alzare il tono della discussione con sterili polemiche che, invece, evidenziano la solitudine<br />

in cui si trova e la sua assenza dal dialogo tra le professioni tecniche. (leggi Esopo – la volpe e l’uva).<br />

E’ tempo che tutti aprano gli occhi nei confronti di questo o di quello che, dopo anni di conoscenza del problema (2004-2007) si sveglia<br />

solo ora, ne di quanti – miopi – interpretano solo interessi di bottega.<br />

In conclusione esprimo vivo apprezzamento al progetto di riforma che però non può essere modificato seguendo le richieste di questo o<br />

quello; il mercato necessita di riforme organiche e non di revival che assicurano solo gli interessi di pochi, anzi pochissimi.<br />

Alla riforma strutturale non si possono opporre i piagnistei di quanti credono di essere depositari di un titolo che si sono autonomamente<br />

attribuiti o degli invidiosi.<br />

Se non si arrivasse alla costituzione dell’Ordine <strong>dei</strong> Tecnici Laureati per l’Ingegneria – così come previsto dall’art. 5 ed alla applicazione di<br />

quanto previsto dagli articoli 16 e 17 della proposta Mantini/Chicchi, che quindi risulterebbero vittime del boicottaggio che rifiuta la vera<br />

grande riforma strutturale del sistema ordinistico, allora è meglio che si rimanga come siamo.<br />

Ognuno per se senza mistificazioni o con-fusioni che andrebbero a penalizzare l’obiettivo del rispetto, che le professioni tecniche intendono<br />

perseguire, nel dare una risposta concreta e preventiva all’Europa che prima o poi chiederà il conto <strong>dei</strong> privilegi di casta che alcune professioni<br />

godono nel nostro Paese.<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2007<br />

Editoriale<br />

3


4<br />

POLITICA AGRICOLA<br />

Agricoltura italiana. Più ombre<br />

che luci nella fase finale del 2007<br />

e per la prospettiva del 2008<br />

di Piero Pecciarini<br />

Con l’approssimarsidella<br />

fine dell’anno<br />

2007 andiamo a<br />

soffermarsi, in<br />

vista anche del<br />

nuovo anno, su<br />

alcune problematiche di politica<br />

agricola nazionale. Guardandosi attorno,<br />

queste ci appaiano tali e tante<br />

che richiederebbero il compito di un<br />

luminare di politica agricola per farne<br />

una analisi compiuta e chiara,<br />

consideratone le loro interconnessioni<br />

e complessità.<br />

Fra queste tematiche cerchiamo di<br />

individuarne alcune fra le più importanti<br />

che incidono attualmente sia in<br />

positivo che in negativo nel settore<br />

agricolo.<br />

In positivo richiamiamo quanto il<br />

Ministro delle Politiche Agricole<br />

Paolo De Castro ebbe a dichiarare<br />

nel decorso mese di Novembre a Verona<br />

alla inaugurazione della seconda<br />

edizione di “Agrifood”: “Export<br />

in aumento record nonostante il supereuro<br />

ci renda meno competitivi.<br />

Un fatto che indica come le nostre<br />

vendite all’estero possano ancora<br />

crescere”. Un Made in Italy vincente<br />

quindi teso ad evolversi, anche se occorrono<br />

nuove e diverse strategie<br />

per sostenere la presenza delle imprese<br />

italiane sui mercati internazionali,<br />

per evitare che altri ne coprano i<br />

vuoti. Si prevede (Vanni Cornero<br />

“La Stampa” 18/11/07) che il 2007<br />

chiuderà un export di 24 miliardi di<br />

euro per il nostro settore agroalimentare,<br />

e 3,5 miliardi verranno dal<br />

vino. Il valore delle esportazioni del<br />

Made in Italy è aumentato del 26,8%<br />

tra il 2002 ed il 2006 mentre nello<br />

stesso periodo la crescita complessiva<br />

del settore si è fermata al 14,6%. Secondo<br />

valutazioni di Nomisma i prodotti<br />

che hanno più rilievo e con un<br />

alto grado d’immagine sui mercati<br />

internazionali sono quelli riconduci-<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 5/2007


ili alla produzione specializzata;<br />

quali olio di oliva, pasta, prodotti da<br />

forno, vini, conserve, salse, frutta, formaggi,<br />

riso, prosciutti.Andamento in<br />

positivo anche sui cereali. Il frumento<br />

in recupero rispetto agli anni passati<br />

anche se con bassi livelli produttivi<br />

a causa delle rese.<br />

In negativo arriva la nota dolente <strong>dei</strong><br />

consumi interni. La stima preliminare<br />

ISTAT nel terzo trimestre 2007<br />

conferma che per l’agricoltura il dato<br />

è negativo in termini di quantità. Ciò<br />

è stato commentato dalla Confagricoltura<br />

con le parole:“Un segno meno<br />

che si aggiunge a quello del secondo<br />

trimestre e prospetta un consuntivo<br />

per l’intero anno intorno ai<br />

livelli del 2005: valore aggiunto agricolo<br />

pari a circa 26 miliardi, inferiore<br />

in ogni caso ai 27,5 miliardi del 2004.<br />

Sono risultati che condizionano la<br />

redditività delle imprese e sottolineano,<br />

ancora una volta, l’urgenza di<br />

una strategia che dia priorità alla<br />

produzione agricola...”.<br />

Si riscontrano crisi sul mercato delle<br />

carni bovine italiane caratterizzato<br />

da eccessiva dipendenza dall’estero,<br />

tantochè gli allevatori chiedono al<br />

Ministero delle Politiche Agricole il<br />

piano per l’incremento e la qualificazione<br />

della produzione interna e la<br />

etichettatura per garantire la provenienza<br />

delle carni. Cali di produzione<br />

si sono riscontrati questo anno nel vino<br />

e più considerevole nell’olio di<br />

oliva con il conseguente rialzo <strong>dei</strong><br />

prezzi. Aumento <strong>dei</strong> prezzi che potrebbe<br />

compensare i minori guadagni<br />

dovuti ai cali produttivi, ma può<br />

generare l’insorgere di speculazioni<br />

e manovre diversive sui listini, come<br />

già accaduti per il grano ed altri prodotti.<br />

È stato significativo il recente sciopero<br />

degli autotrasportatori che ha<br />

causato aumenti di costi e danni di<br />

grandi dimensioni in specie nel settore<br />

del latte ed anche nell’ortofrutta.<br />

La difficoltà di equilibrare la produzione<br />

ai prezzi è reale. Su questo no-<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 5/2007<br />

POLITICA AGRICOLA<br />

do dolente vediamo come si è pronunciato<br />

Paolo Bruni Presidente di<br />

Fedagri-Confcooperative, organizzazione<br />

impegnata sul fronte <strong>dei</strong> prezzi<br />

e che sostiene la necessità di aggregazioni.<br />

“Il modello imprenditoriale<br />

cooperativo, che riassume in se le fasi<br />

di produzione, trasformazione e<br />

commercializzazione, è in prima linea<br />

per evitare aumenti ingiustificati,<br />

ma va anche ricordato che, pane, pasta<br />

e latte incidono solo per il 3% sugli<br />

acquisti mensili di una famiglia. È<br />

la quotidianità dell’acquisto di questi<br />

generi che aumenta la sensibilità<br />

<strong>dei</strong> consumatori alle variazioni di<br />

prezzo”.<br />

Rilevate le difficoltà di riequilibrare<br />

la produzione ai prezzi di mercato,<br />

considerato che i redditi reali degli<br />

agricoltori italiani sono in flessione<br />

(-3,4% secondo Eurostat nel 2006) si<br />

evince che la globalizzazione <strong>dei</strong><br />

mercati ed i cambiamenti avvenuti a<br />

livello comunitario negli ultimi tempi<br />

si ripercuotono nel settore in modo<br />

da non consentire felici previsioni.<br />

Anche in campo comunitario si ravvisa<br />

la necessità di aggiustamenti sulla<br />

politica agricola ed in particolare<br />

sul tavolo economico. Il Ministro<br />

Paolo De Castro (intervista a Maurizio<br />

Tropeano “La Stampa” 25 Novembre<br />

2007) ha tra l’altro dichiarato<br />

“...La vera riforma si gioca sui fondi .<br />

La grande battaglia sarà su quante<br />

risorse ci saranno, se ci saranno, per la<br />

politica agricola del futuro...La PAC<br />

dovrà continuare ad assicurare ai<br />

produttori europei giuste condizioni<br />

di concorrenza ed ai consumatori le<br />

necessarie garanzie sanitarie ed ambientali.<br />

Per questo motivo è necessario<br />

prevedere nel bilancio comune<br />

risorse economiche adeguate”. E su<br />

questo tema si legge che vi saranno<br />

scontri in ambito comunitario fra coloro<br />

che sosterranno di finanziare<br />

una politica comune e gli Stati invece<br />

che cercheranno di depotenziare<br />

quei fondi come i Paesi Nordici.<br />

Incertezze quindi anche sul futuro<br />

della politica comunitaria più a medio<br />

termine che a breve.<br />

In una analisi anche se sintetica di alcune<br />

problematiche del settore agricolo<br />

non possiamo escludere l’importante<br />

necessità, nel nostro Paese,<br />

di una maggiore semplificazione amministrativa<br />

e legislativa, finalizzata<br />

sopratutto al risparmio e al recupero<br />

di tempi e risorse che potrebbero destinarsi<br />

allo sviluppo aziendale ed alla<br />

competitività. I lacci burocratici si<br />

ripercuotono sui costi <strong>dei</strong> prodotti<br />

divenendone una componente <strong>dei</strong><br />

rincari.<br />

Un anno quindi il 2007 non esaltante,<br />

alcuni risultati positivi non sono<br />

mancati, ma i problemi che pesano<br />

negativamente vi sono e sembrano<br />

restare in prospettiva per il 2008.<br />

Problematiche importanti e complesse<br />

che richiedono, per rafforzare<br />

l’imprenditoria agricola, un maggiore<br />

impegno da parte delle Istituzioni.<br />

Queste dovranno compiere ogni<br />

sforzo per riorganizzare e normalizzare,<br />

nei comparti ove necessario, il<br />

settore agricolo con una azione di recupero.<br />

Occorre rafforzare il mercato<br />

interno con prodotti di qualità ed<br />

eseguire maggiori controlli sui prezzi.<br />

Il 2008 richiede delle decisioni politiche<br />

tali da consentire all’agricoltura<br />

italiana, attraverso l’innovazione, una<br />

svolta che ne garantisca oltre alla<br />

competitività, crescita e modernizzazione<br />

e ciò per la tutela <strong>dei</strong> produttori<br />

e nell’interesse <strong>dei</strong> consumatori.<br />

5


6<br />

RIFORMA PROFESSIONI<br />

Principi fondamentali<br />

delle professioni intellettuali<br />

Il giorno 26.10.2007 gli On.li Pierluigi<br />

Mantini e Giuseppe Chicchi,<br />

hanno presentato il testo base <strong>dei</strong><br />

“Principi fondamentali delle professioni<br />

intellettuali” che è stato inviato<br />

a tutti i Collegi provinciali per le opportune<br />

valutazioni.<br />

Non ci sono state contestazioni di rilievo<br />

al contenuto ed alcuni Collegi<br />

hanno fornito, entro il 30 novembre<br />

2007, le loro valutazioni, suggerimenti<br />

ed integrazioni che sono al vaglio<br />

del CNPA per l’eventuale proposizione<br />

ai Relatori.<br />

Anche la Consulta dopo una attenta<br />

analisi ha dato parere positivo al testo<br />

base proposto ed il CNPA esprime<br />

apprezzamento per il lavoro svolto<br />

dai Relatori auspicando che il progetto<br />

di legge vada in porto così come<br />

scritto.<br />

Qualsiasi modifica al testo dell’art. 5<br />

(relativo all’istituzione dell’Ordine<br />

<strong>dei</strong> Laureati Tecnici per l’Ingegneria)<br />

dell’ art. 16 (relativo (relativo al tirocinio<br />

ed esami di Stato) e dell’art. 17<br />

(relativo a scuole di formazione e corsi<br />

di aggiornamento professionale),<br />

per noi ritenuti immodificabili, porterebbe<br />

ad una rivisitazione completa<br />

del parere positivo fin qui espresso,<br />

con conseguente nuova valutazione<br />

sull’intero argomento.<br />

Mentre il testo completo è scaricabile<br />

dal sito www.peritiagrari.it, di seguito<br />

è riportata integralmente la Relazione<br />

di accompagnamento che evidenzia<br />

i motivi ed i passi salienti che hanno<br />

guidato le azioni <strong>dei</strong> Relatori.<br />

Relazione<br />

Il testo base che si propone tiene conto<br />

di tutte le proposte e i disegni di<br />

legge presentati sulla base degli utili<br />

contributi emersi nel corso delle audizioni<br />

con gli ordini, le associazioni<br />

professionali, sindacali, <strong>dei</strong> consumatori,<br />

l’Autorità garante del mercato, il<br />

Parlamento europeo.<br />

Restano confermate e valorizzate le<br />

motivazioni dell’azione di modernizzazione<br />

delle professioni, settore vitale<br />

e fondamentale nell’economia della<br />

conoscenza e <strong>dei</strong> servizi, sulla base<br />

<strong>dei</strong> principi di concorrenza, qualità,<br />

responsabilità professionale.<br />

Gli obiettivi della riforma possono essere<br />

sintetizzati nel modo seguente:<br />

1. modernizzazione degli ordini professionali<br />

esistenti e riduzione di essi<br />

attraverso la unificazione delle figure<br />

professionali simili, nonché<br />

trasformazione di essi a maggior garanzia<br />

degli utenti e non solo degli<br />

iscritti;<br />

2. riconoscimento delle associazioni<br />

delle professioni attualmente non<br />

regolamentate che siano in possesso<br />

di statuti ed elementi costitutivi e<br />

organizzativi che garantiscano l’emersione<br />

di nuovi skill professionali<br />

e il responsabile esercizio delle attività<br />

(sistema duale);<br />

3. promozione delle società professionali<br />

e interprofessionali, coerenti<br />

con le nuove domande e adeguate<br />

alla crescita competitiva nei mercati<br />

<strong>dei</strong> servizi;<br />

4. formazione permanente e garanzia<br />

della qualità professionale;<br />

5. pubblicità informativa, obbligo di<br />

assicurazione, eliminazione <strong>dei</strong> minimi<br />

tariffari fissi e non negoziabili;<br />

6. semplificazione <strong>dei</strong> tirocini e dell’accesso<br />

e riconoscimento del diritto all’equo<br />

compenso per i praticanti;<br />

7. autonomia delle Casse Previdenziali<br />

e sviluppo del welfare professionale;<br />

8. riconoscimento di politiche fiscali<br />

ed economiche per la crescita professionale<br />

e del ruolo sociale e politico<br />

delle professioni nelle grandi<br />

scelte di concertazione.<br />

Il testo che si propone persegue queste<br />

finalità articolando la proposta di<br />

legge nel modo seguente.<br />

Capo Primo. Richiamati i principi costituzionali<br />

il testo, tenuto conto delle<br />

osservazioni delle Regioni, riconosce<br />

alla competenza statale la definizione<br />

<strong>dei</strong> principi fondamentali della materia,<br />

oltre che di quella esclusiva in tema<br />

di tutela della concorrenza, e alle<br />

Regioni le competenze in materia di<br />

formazione e di organizzazione di rilievo<br />

regionale, sulla base di quanto<br />

già affermato dalla giurisprudenza costituzionale.<br />

Vengono proposte le definizioni (art.<br />

2) e stabiliti i principi fondamentali<br />

della materia (art. 3), di particolare rilievo<br />

perché costituiscono il “cuore”<br />

della riforma ed hanno efficacia anche<br />

ai fini della legislazione regionale<br />

e subprimaria.<br />

L’art. 4, fondamentale nell’impianto<br />

normativo proposto, stabilisce i principi<br />

specifici degli ordinamenti professionali<br />

di categoria che includono<br />

espressamente “il riconoscimento e<br />

l’attuazione in forma specifica <strong>dei</strong><br />

principi fondamentali di cui all’art. 3”<br />

(art. 4, lett. a).<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2007


I Consigli Nazionali delle categorie<br />

professionali attualmente organizzate<br />

in ordini e collegi devono recepire i<br />

principi fondamentali e quelli specifici<br />

nei loro ordinamenti professionali,<br />

con atto regolamentare da adottare<br />

entro dodici mesi dall’entrata in vigore<br />

della legge.<br />

I nuovi ordinamenti sono approvati<br />

dal Governo con regolamento,ai sensi<br />

dell’art. 17 della legge 23 agosto<br />

1998, n. 400, previo parere delle competenti<br />

commissioni parlamentari,<br />

che hanno facoltà di apportare modifiche<br />

solo in caso di sostanziale inattuazione.<br />

Questo impianto consente di realizzare<br />

i principi comuni della riforma in<br />

modo duttile e articolato, rispettando<br />

le specificità e le differenze (talvolta<br />

significative) tra le diverse categorie<br />

professionali, valorizzando l’autonomia<br />

degli ordinamenti professionali e<br />

il controllo finale del parlamento e<br />

del governo.<br />

È un punto su cui vale riflettere nell’ottica<br />

di una costruttiva collaborazione.<br />

Il Capo II affronta il tema della trasformazione<br />

e dell’unificazione degli<br />

ordini che costituisce comunque un<br />

principio fondamentale degli ordinamenti<br />

di categoria (art. 3, lett. b).<br />

Muovendo con realismo da avvertite<br />

e condivise esigenze si stabilisce l’unificazione<br />

<strong>dei</strong> geometri, <strong>dei</strong> periti industriali<br />

e <strong>dei</strong> periti agrari in un unico<br />

Ordine <strong>dei</strong> Tecnici Laureati per l’Ingegneria,<br />

una figura unica, con laurea<br />

triennale, di livello europeo, molto richiesta<br />

dal mercato.<br />

Con analogo realismo, in attuazione<br />

della legge 43/2006, viene mutata la<br />

denominazione da collegi in ordini<br />

degli infermieri professionali, degli<br />

assistenti sanitari e delle vigilatrici<br />

d’infanzia, figure centrali dell’odierno<br />

sistema sanitario, senza oneri pubblici<br />

né mutamento delle vigenti normative.<br />

Il Capo III fissa i principi comuni organizzativi<br />

per gli ordinamenti di ca-<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2007<br />

RIFORMA PROFESSIONI<br />

tegoria, in rispetto e integrazione dell’autonomia<br />

ordinamentale.<br />

In particolare vengono stabilite le linee<br />

organizzative degli ordini territoriali<br />

e i compiti.<br />

Il Capo IV stabilisce disposizioni comuni<br />

all’esercizio delle professioni intellettuali,<br />

integrando i principi fondamentali<br />

di cui all’art 3 (esercizio<br />

della professione,art. 13; professionisti<br />

liberi e dipendenti, artt. 14 e 15; tirocinio<br />

ed esame di stato,art. 16; scuole di<br />

formazione e aggiornamento profes-<br />

sionale, art. 17; assicurazione obbligatoria,<br />

art. 18; pubblicità, art. 19; regime<br />

tariffario,art. 20; norme previdenziali,<br />

ove si ribadisce il principio di autonomia<br />

privata delle Casse, art 21).<br />

Il Capo V stabilisce i punti fermi, ad<br />

integrazione dell’autonomia ordina-<br />

Di particolare interesse per le Tre Categorie :<br />

Capo II<br />

(Trasformazione di Ordini e Collegi)<br />

Art. 5<br />

(Unificazione delle categorie professionali di Geometri,<br />

<strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> e <strong>Periti</strong> Industriali nell’Ordine <strong>dei</strong> Tecnici Laureati per l’Ingegneria)<br />

1. E’ istituito l’Ordine <strong>dei</strong> tecnici laureati per l’ingegneria, nel quale sono iscritti i soggetti in possesso<br />

di titoli di studio universitario triennale di matrice tecnica, nonché i professionisti attualmente iscritti<br />

agli albi professionali <strong>dei</strong> geometri, <strong>dei</strong> periti agrari e periti agrari laureati e <strong>dei</strong> periti industriali e<br />

periti industriali laureati.<br />

2. Il Governo, entro sei mesi dall’entrata in vigore della legge, è delegato ad emanare uno o più decreti,<br />

ai sensi e per gli effetti dell’art. 17, L. n. 400/1988, al fine di:<br />

a) definire le modalità per la costituzione del Consiglio <strong>Nazionale</strong>, <strong>dei</strong> Consigli locali e <strong>dei</strong> relativi organi<br />

esecutivi del nuovo Ordine professionale e la loro composizione;<br />

b) individuare i titoli universitari e le classi di laurea, nonché gli altri titoli regolati dall’ordinamento<br />

previgente ai decreti emanati in applicazione dell’articolo 17, comma 95, della legge 15 maggio<br />

1997, n. 127 e succ. mod., che costituiscono i requisiti di ammissione all’esame di Stato;<br />

c) istituire distinti settori di competenza nell’albo, individuati in base ai diversi percorsi formativi <strong>dei</strong><br />

possessori del titolo di laurea, di cui al punto b);<br />

d) definire l’ambito, le condizioni e le modalità di svolgimento della attività oggetto della professione,<br />

ai sensi e per gli effetti di cui al R.D. 11 febbraio 1929, n. 274, al R.D. 11 febbraio 1929, n. 275,<br />

al R.D. 25 novembre 1929, n. 2365 ed alle disposizioni vigenti, avuto riguardo ai titoli di studio e,<br />

quindi, ai singoli percorsi formativi;<br />

e) determinare le prove dell’esame di Stato per l’abilitazione all’iscrizione ai distinti settori dell’albo,<br />

con la previsione della possibilità di svolgimento del tirocinio durante il corso di studi ed<br />

esenzione da una delle prove scritte dell’esame di Stato in funzione dell’esito di un corso realizzato<br />

sulla base di convenzioni tra università e ordini locali;<br />

f) adottare norme transitorie che disciplinano l’iscrizione all’Ordine per gli attuali iscritti negli albi <strong>dei</strong><br />

geometri, <strong>dei</strong> periti agrari e periti agrari laureati e <strong>dei</strong> periti industriali e periti industriali laureati,<br />

con specifica indicazione, per ciascuno, dell’anzianità di iscrizione, della specializzazione e del<br />

<strong>Collegio</strong> di provenienza;<br />

g) tutelare il nuovo titolo professionale di Tecnico laureato per l’ingegneria, utilizzabile solo dagli<br />

iscritti nel relativo Ordine professionale;<br />

h) adottare norme transitorie che garantiscono, allo scioglimento degli attuali organismi dirigenti <strong>dei</strong><br />

Consigli Nazionali e <strong>dei</strong> Collegi, le maggioranze e la distribuzione delle cariche, assicurando a ciascuno<br />

<strong>dei</strong> settore dell’albo un numero minimo di rappresentanti all’interno degli organi collegiali,<br />

nonché l’ambito territoriale degli Ordini locali e le procedure per la prima elezione <strong>dei</strong> rispettivi<br />

organismi direttivi;<br />

i) definire le regole da seguire nel processo di unificazione delle rispettive Casse di previdenza, al<br />

fine di assicurare la sostenibilità delle prestazioni da erogare, l’applicazione da parte delle Casse<br />

unificande del principio del pro rata per le prestazioni già maturate, l’esenzione da imposte e<br />

tasse di tutti gli atti finalizzati all’unificazione;<br />

j) prevedere la proroga degli organi <strong>dei</strong> Consigli Nazionali e locali <strong>dei</strong> Collegi, in carica alla data di<br />

entrata in vigore della presente legge, almeno fino al 31 dicembre del primo anno successivo a<br />

quello di entrata in vigore del decreto delegato, nonché la proroga degli organi deliberativi e amministrativi<br />

degli enti previdenziali in carica.<br />

7


8<br />

Art. 16<br />

(Tirocinio ed esame di Stato)<br />

RIFORMA PROFESSIONI<br />

1. Nell’ordinamento professionale approvato ai sensi dell’art. 3, sono stabiliti le condizioni e i requisiti<br />

del tirocinio professionale per l'ammissione all'esame di Stato, sulla base <strong>dei</strong> seguenti princìpi e criteri<br />

direttivi:<br />

a) il tirocinio è volto all'acquisizione <strong>dei</strong> fondamenti teorici, pratici e deontologici della professione;<br />

b) la durata del tirocinio non può essere superiore a due anni, salvo casi speciali;<br />

c) il tirocinio è svolto sotto la responsabilità di un professionista iscritto all'albo, con adeguata anzianità<br />

di iscrizione, anche se effettuato presso amministrazioni, società e aziende che svolgono<br />

attività nel settore di riferimento della professione;<br />

d) il tirocinio può anche essere svolto parzialmente, mediante la partecipazione a corsi di formazione<br />

per la preparazione agli esami di Stato, in Paesi dell'Unione europea o in altri Paesi esteri,<br />

ai sensi della lettera c);<br />

e) deve essere stabilito un equo compenso in favore di chi svolge il tirocinio, tenendo conto dell'effettivo<br />

apporto del tirocinante, con riferimento al regime tariffario delle prestazioni rese. La retribuzione<br />

economica non può comunque essere inferiore del 20 per cento del trattamento contrattuale<br />

più favorevole previsto per gli apprendisti negli studi professionali, anche se erogata<br />

con riferimento alle vigenti tariffe professionali.<br />

2. Al tirocinante non si applicano le norme sul contratto di lavoro per i dipendenti di studi professionali.<br />

3. Nell’ordinamento professionale approvato ai sensi dell’art. 3, si provvede a disciplinare l'esame di<br />

Stato sulla base <strong>dei</strong> seguenti princìpi e criteri direttivi:<br />

a) l'esame deve garantire la seria valutazione del merito <strong>dei</strong> candidati e la verifica oggettiva del<br />

possesso delle conoscenze e delle attitudini necessarie per lo svolgimento dell'attività professionale;<br />

b) l'esame deve prevalentemente basarsi su una verifica periodica dell'effettività del tirocinio,<br />

soggetta a valutazione anche tramite un sistema di crediti;<br />

c) nelle commissioni giudicatrici non più oltre la metà <strong>dei</strong> commissari, tra cui il presidente, sono designati<br />

dall'Ordine tra gli iscritti allo stesso Ordine territorialmente competente per l’esame.<br />

4. In ogni caso, almeno la metà <strong>dei</strong> commissari sono designati con sorteggio tra i professionisti iscritti<br />

all’albo da almeno dieci anni.<br />

Art. 17<br />

(Scuole di formazione e corsi di aggiornamento professionale)<br />

1. Gli ordinamenti di categoria possono istituire apposite scuole di alta formazione per i professionisti<br />

e i tirocinanti, ovvero possono prevedere i criteri sulla base <strong>dei</strong> quali l'Ordine territoriale, nel rispetto<br />

delle direttive del Consiglio nazionale, può istituire tali scuole, anche mediante convenzioni e con<br />

la partecipazione di amministrazioni pubbliche, istituti di formazione, casse di previdenza, sindacati<br />

e associazioni di professionisti.<br />

2. Il Ministro dell'università e della ricerca, di concerto con il Ministro dell'istruzione e con il Ministro<br />

della giustizia, riconosce con decreto i titoli rilasciati dalle scuole ai fini della formazione e della<br />

ammissione all'esame di Stato per l'esercizio della professione e vigila sull'esercizio delle funzioni<br />

in materia di formazione da parte degli Ordini territoriali.<br />

3. Gli ordinamenti di categoria stabiliscono i criteri per la formazione ai fini del tirocinio e per l'aggiornamento<br />

professionale periodico degli iscritti. Sulla base di tali criteri e nel rispetto del principio di<br />

libera concorrenza, da parte di Ordini, associazioni e sindacati <strong>dei</strong> professionisti e casse di previdenza,<br />

possono essere promossi e organizzati, mediante adeguate strutture, seminari e corsi di formazione.<br />

I seminari e i corsi di formazione per l'aggiornamento professionale periodico degli iscritti<br />

sono altresì promossi e organizzati da soggetti privati, previa approvazione dell'Ordine cui sono rivolti.<br />

4. Le università e gli istituti del secondo ciclo di istruzione, di intesa con gli Ordini territoriali, possono<br />

istituire corsi per la preparazione all'esame di Stato, e per l'aggiornamento professionale e per l’anticipazione<br />

del tirocinio nell’ultimo anno di istruzione.<br />

mentale, in materia di codice deontologico<br />

e sanzioni disciplinari.<br />

Il Capo VI stabilisce le disposizioni<br />

relative al riconoscimento delle associazioni<br />

professionali non regolamentate,<br />

conformemente al recepimento<br />

della direttiva 2005/36/UE.<br />

È un punto di rilievo che consente l’emersione<br />

e la responsabilizzazione<br />

delle nuove professioni, con un riconoscimento<br />

in forma associativa, di tipo<br />

europeo (sistema duale).<br />

Viene precisato che “i professionisti<br />

iscritti alle associazioni riconosciute<br />

non possono esercitare attività professionali<br />

riservate dalla legge a specifiche<br />

categorie. È comunque vietata<br />

l’adozione e l’uso di denominazioni<br />

professionali relative a professioni organizzate<br />

in ordini e collegi” (art. 30).<br />

È utile evidenziare che,a far data dall’<br />

1 gennaio 2011, per l’iscrizione alle associazioni<br />

professionali riconosciute<br />

sarà necessario almeno il titolo della<br />

laurea triennale ed inoltre che,con un<br />

principio innovativo, è data facoltà ai<br />

nuovi professionisti di iscriversi alle<br />

Casse di Previdenza di ordini e collegi<br />

corrispondenti per materia.<br />

Il Capo VII stabilisce i principi di delega<br />

al Governo per la disciplina delle<br />

società tra professionisti.<br />

Sono principi dettagliati, innovativi,<br />

ampiamente condivisi nei mondi professionali.<br />

Per le società tra avvocati, a garanzia<br />

dell’indipendenza e dell’autonomia<br />

professionale, vigono le norme dell’ordinamento<br />

comunitario ed è comunque<br />

esclusa la presenza di un socio<br />

terzo di puro capitale (art. 32).<br />

Le Norme finali stabiliscono i principi<br />

di integrazione <strong>dei</strong> professionisti nelle<br />

politiche economiche di sostegno alla<br />

crescita e il riconoscimento del ruolo<br />

delle professioni nelle grandi scelte di<br />

concertazione. Viene inoltre specificato<br />

che il governo, nell’esercizio della<br />

potestà regolamentare e legislativa<br />

delegata, provvede all’abrogazione<br />

delle norme incompatibili con i nuovi<br />

principi.<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2007


Sottosegretario lei conosce molto<br />

bene la via <strong>dei</strong> pellegrini,<br />

quali emozioni si provano percorrendola?<br />

Alcuni anni fa durante un giorno di<br />

pioggia, mentre lavoravo nel campo di<br />

mio padre apparve un pellegrino a cavallo,<br />

galoppando verso di me chiese<br />

da che parte fosse San Gimignano indicandogli<br />

la strada gli proposi di fermarsi<br />

a casa mia per riposarsi e rifocillarsi,<br />

purtroppo mancavo totalmente<br />

di avena per il cavallo e non potendo<br />

lasciare la sua cavalcatura senza cibo,<br />

continuò per la sua strada. In quel momento<br />

si era appena riproposta una<br />

scena che era la consuetudine alcuni<br />

secoli prima. Il contadino locale che<br />

ospita e aiuta con i prodotti della sua<br />

terra il pellegrino diretto a Roma.<br />

Questa esperienza mi fece riflettere e<br />

comprendere l’importanza di un turismo<br />

che permette di pensare,osservare<br />

e gustare quei sapori che il nostro Paese<br />

ci offre.<br />

Cosa significa ritrovarsi a camminare<br />

sulla Via Francigena nel 2007?<br />

La Via Sigerichiana è un percorso che<br />

tornerà ad essere punto di incontro<br />

tra fedi e tradizioni diverse, contribuirà<br />

al rilancio della biodiverstà<br />

animale e vegetale<br />

vivificando le tradizioni del nostro<br />

territorio portando dentro le case<br />

degli agricoltori e <strong>dei</strong> piccoli produttori<br />

un turismo lento ed ecocompatibile<br />

del quale abbiamo particolarmente bi-<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2007<br />

INTERVISTE<br />

La via Francigena<br />

L’antico percorso <strong>dei</strong> pellegrini<br />

tornato di attualità<br />

Intervista a Stefano Boco, sottosegretario Mipaaf<br />

sogno. Ci permetterà di riscoprire<br />

un’Italia fatta di borghi, foreste e opere<br />

d’arte che è sconosciuta alla maggioranza<br />

degli Italiani e <strong>dei</strong> turisti stranieri.<br />

A che punto sono i lavori per riportare<br />

la Via Francigena agli antichi splendori?<br />

La Via Francigena sarà riconoscibile e<br />

percorribile nel tratto italiano,che consiste<br />

in circa 970 chilometri dal passo<br />

del Gran San Bernardo a Roma, da<br />

maggio 2008. Lungo il percorso sono<br />

previsti 6000 cartelli del Ministero delle<br />

Politiche Agricole,che verranno collocati<br />

dal Corpo Forestale dello Stato,e<br />

1200 del Ministero <strong>dei</strong> Beni Culturali,<br />

saranno inoltre fornite le mappe di tutto<br />

il patrimonio ricettivo agricolo di<br />

tutto l’asse francigeno con pubblicazioni<br />

e sul web. La collaborazione<br />

fra gli enti<br />

soprattutto quelli locali<br />

è fondamentale per<br />

creare un cammino<br />

che riproponga<br />

il<br />

successo<br />

di<br />

Santia<br />

Il Sottosegretario al Mipaaf, Stefano Boco<br />

go de Compostela e che anche dal<br />

punto di vista economico possa creare<br />

un giro d’affari stimabile intorno ad<br />

un punto percentuale di PIL ( prodotto<br />

interno lordo ).<br />

Questo progetto ha anche una valenza<br />

europea?<br />

La via Francigena è un vero e proprio<br />

simbolo dell’unità europea infatti il<br />

percorso attraversa tre fondamentali<br />

paesi dell’ unione collegando Canterbury<br />

la manica poi le alpi gli appennini<br />

fino a Roma (Inghilterra, Francia,<br />

Italia). La Via Sigerichiana nei secoli a<br />

permesso di essere battuta da milioni<br />

di pellegrini europei in cammino verso<br />

la città eterna. Il governo Italiano e il<br />

Corpo Forestale dello Stato hanno appoggiato<br />

questo straordinario progetto<br />

proprio perché è profondamente radicato<br />

nella cultura europea.<br />

9


10<br />

PREVIDENZA<br />

ENPAIA 2008 : Bilancio Preventivo<br />

di Augusto Bocchini<br />

Il bilancio preventivo<br />

per il<br />

2008 ha come<br />

primo obiettivo<br />

la conferma dell’efficienza<br />

della<br />

Fondazione, attraverso<br />

un corretto<br />

ed intelligente governo <strong>dei</strong> FON-<br />

DI ISTITUZIONALI, una efficiente<br />

gestione della CASSA DI PREVI-<br />

DENZA <strong>dei</strong> PERITI AGRARI e di<br />

quella degli AGROTECNICI e la attenta<br />

e diligente applicazione della<br />

convenzione per i lavoratori <strong>dei</strong> CON-<br />

SORZI DI BONIFICA. Oltre al perseguimento<br />

di questi obiettivi deve essere<br />

garantita l’ottimizzazione <strong>dei</strong> servizi<br />

e delle prestazioni che hanno raggiunto<br />

traguardi significativi attraverso<br />

la modernizzazione effettuata della<br />

struttura operativa.<br />

Grazie all’impegno di tutti sono state<br />

consolidate nuove modalità di lavoro<br />

con positivi riflessi sull’efficienza <strong>dei</strong><br />

processi e sul miglioramento <strong>dei</strong> rapporti<br />

con l’esterno: il servizio reso all’utenza,<br />

lavoratori e aziende, è oggi<br />

in larga misura basato sullo scambio<br />

per via telematica <strong>dei</strong> dati e garantisce<br />

risultati di assoluta eccellenza.<br />

L’efficienza nelle tradizionali prestazioni<br />

dell’Enpaia hanno messo la<br />

Fondazione in grado di svolgere un<br />

ruolo da protagonista nel nuovo sistema<br />

previdenziale. La volontà delle<br />

parti sociali del mondo dell’Agricoltura<br />

ha infatti posto in essere con la<br />

costituzione di Agrifondo le condizioni<br />

per l’avvio della Previdenza complementare<br />

a favore dell’intero comparto<br />

agricolo con la prestazione del<br />

service. L’Enpaia, per la sua particolare<br />

natura di ente bilaterale, è stata<br />

chiamata a svolgere un ruolo significativo<br />

in questo fondamentale segmento<br />

della Previdenza assolvendo il<br />

compito di garantire una corretta<br />

contabilità ed una ordinata ed efficace<br />

gestione offrendo il supporto direzionale<br />

per consentire al CdA di operare<br />

le scelte più opportune.<br />

Lavorare per il futuro <strong>dei</strong> nostri iscritti<br />

e l’ottimizzazione della previdenza<br />

in agricoltura sono sfide che la nostra<br />

organizzazione vuole assolutamente<br />

vincere confermando l’ambizione di<br />

essere l’Ente Previdenziale al servizio<br />

di tutto il comparto agricolo. L’Enpaia<br />

si impegna a continuare la sua<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 5/2007


azione di divulgazione<br />

della normativa previdenziale<br />

e del ruolo e<br />

della funzione <strong>dei</strong> fondi<br />

Pensione e, in particolare,<br />

di Filcoop e Agrifondo.<br />

La Fondazione, che<br />

ha contribuito a garantire<br />

per più di mezzo secolo<br />

la sicurezza ed un futuro<br />

sereno agli impiegati e<br />

dirigenti dell’agricoltura,<br />

oggi pone la propria struttura e la<br />

propria esperienza a disposizione degli<br />

altri lavoratori del settore per il<br />

conseguimento delle stesse finalità.<br />

Organizzazione aziendale<br />

Durante il prossimo anno saranno<br />

fatti nuovi passi nel cammino intrapreso<br />

per affidare all’informatica tutti<br />

i servizi abolendo così tutti quei<br />

supporti cartacei che rendono difficile<br />

il rapporto tra l’utente e l’Ente; è previsto<br />

altresì l’avvio del progetto di trasformazione<br />

degli archivi della Fondazione<br />

da archivi cartacei in archivi<br />

ottici. Sarà, poi, completata la revisione<br />

<strong>dei</strong> programmi di gestione delle<br />

prestazioni previdenziali per armonizzarli<br />

al sistema di autodenuncia<br />

mensile; nel contempo verranno accelerati<br />

i necessari cambiamenti nella<br />

struttura organizzativa e tecnologica<br />

della Fondazione per assolvere al<br />

compito che alla stessa sono già stati<br />

assegnati nel campo della previdenza<br />

integrativa del settore agricolo.<br />

Investimenti<br />

Il bilancio preventivo 2008 prevede<br />

un significativo incremento <strong>dei</strong> rendimenti<br />

mobiliari. Tale indicazione è<br />

dovuta alla circostanza che il volume<br />

ed il rendimento degli investimenti effettuati<br />

sono notevolmente superiori<br />

rispetto alle previsioni del precedente<br />

esercizio. I nuovi investimenti che si<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 5/2007<br />

PREVIDENZA<br />

prevede di effettuare dovrebbero<br />

avere un tasso di rendimento di circa il<br />

4,60%, leggermente più elevato degli<br />

investimenti che permangono nel<br />

portafoglio. A seguito degli investimenti<br />

sopra indicati il rendimento<br />

percentuale previsto per il 2008 è del<br />

4,56% sui titoli investiti per un totale<br />

di € 32.000.000.<br />

I proventi <strong>dei</strong> beni immobili vengono<br />

significativamente incrementati, passando<br />

da 21,8 milioni a 23,4 milioni. Il<br />

mercato immobiliare continua ad essere<br />

caratterizzato da una redditività<br />

più consistente delle superfici commerciali<br />

e pertanto è auspicabile proseguire<br />

una strategia conseguente<br />

nella composizione del portafoglio<br />

immobiliare.<br />

Per il settore immobiliare dopo gli acquisti<br />

all’asta di immobili ad uso commerciale<br />

siti nel centro di Roma, effettuati<br />

negli anni scorsi, sono previsti<br />

investimenti per il completamento<br />

della ristrutturazione e trasformazione<br />

degli immobili acquisiti.Tuttavia la<br />

Fondazione valuterà attentamente<br />

ogni possibilità di acquisizione di immobili<br />

di pregio che per loro natura<br />

possano rappresentare un proficuo<br />

investimento per la Fondazione stessa.<br />

Le cifre del bilancio<br />

L’ammontare <strong>dei</strong> beni mobili investiti<br />

alla fine del 2008 sarà di € 815.000.000.<br />

Il valore a libro <strong>dei</strong> beni immobili al<br />

netto di nuove possibili acquisizioni<br />

sarà di € 375.000.000.<br />

Il Fondo Trattamento di<br />

Fine Rapporto sarà di €<br />

550.509.850 con un incremento<br />

rispetto al 2007 di<br />

€ 31.000.000.<br />

Il Fondo di Previdenza<br />

sarà di € 455.387.400 con<br />

un incremento rispetto al<br />

2007 di € 26.000.000.<br />

L’accantonato del Fondo<br />

Infortuni sarà di €<br />

11.768.000.<br />

Cassa di previdenza <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong><br />

La consistenza patrimoniale di questa<br />

Cassa prevista dalla legge 103/96 sarà<br />

a fine esercizio di € 67.400.000.<br />

I ricavi complessivi sono stimati in €<br />

8.738.492.<br />

Il rendimento dell’attività finanziaria<br />

è stimato in € 2.377.148 pari al 5,40%<br />

del capitale investito.Tale importo copre<br />

la rivalutazione di legge dell’accantonato<br />

con un attivo di circa<br />

600.000 euro.<br />

Cassa degli agrotecnici<br />

La consistenza patrimoniale di questa<br />

Cassa prevista dalla legge 103/96<br />

sarà a fine anno di € 11.200.000.<br />

I ricavi complessivi sono stimati in €<br />

1.693.790.<br />

Il rendimento dell’attività finanziaria<br />

è stimato in € 327.800. Tale importo<br />

copre la rivalutazione di legge dell’accantonato<br />

con un rilevante attivo.<br />

Gli investimenti previsti, le modifiche<br />

operative dell’attività aziendale<br />

e le prospettive indicate, con particolare<br />

riguardo alla funzione di Service<br />

Amministrativo-Contabile <strong>dei</strong><br />

Fondi Previdenziali negoziali, evidenziano<br />

il ruolo che Enpaia potrà<br />

svolgere nel garantire una previdenza<br />

dignitosa a tutti i lavoratori del<br />

comparto.<br />

In questo quadro gli organi dell’Enpaia<br />

e la sua struttura sono chiamati<br />

ad operare come sempre per garantire<br />

il rispetto puntuale <strong>dei</strong> diritti e delle<br />

aspettative di tutti i soggetti coinvolti.<br />

11


12<br />

di P. Marchioni<br />

Quadro legislativo in cui<br />

si colloca l’attività della<br />

“IIl<br />

Cassa di Previdenza <strong>dei</strong><br />

<strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> e <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong><br />

Laureati, istituita con il D.Lgs<br />

103/96, e l’applicazione delle disposizioni<br />

di cui alla L. 335/95 (sistema<br />

contributivo), a partire dall’Aprile<br />

2005, ha portato ad un risultato<br />

economico decisamente lusinghiero.<br />

L’obiettivo del Comitato di Gestione<br />

è quindi quello di continuare<br />

su questa linea e, se possibile, migliorare.”<br />

Su questo importante tema che investe<br />

tutti i professionisti che svolgono<br />

la libera professione di Perito<br />

<strong>Agrari</strong>o, il <strong>Collegio</strong> <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong><br />

e <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> Laureati di Ferrara,<br />

unitamente al Coordinamento<br />

Regionale <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> e <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong><br />

<strong>Agrari</strong> dell’ Emilia Romagna, ha organizzato<br />

il Convegno: “ENPAIA:<br />

Gestione economico- finanziaria,<br />

totalizzazione, modifiche al regolamento.”<br />

I lavori sono iniziati con il saluto del<br />

Presidente del <strong>Collegio</strong> <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong><br />

<strong>Agrari</strong> e <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> Laureati<br />

della provincia di Ferrara Milva<br />

Sacchetti ai numerosi partecipanti<br />

che, pur svolgendosi nel periodo pre<br />

natalizio, hanno voluto dare il loro<br />

positivo contributo nell’interesse<br />

della Categoria.<br />

PREVIDENZA<br />

Enpaia: gestione economico<br />

finanziaria, totalizzazione,<br />

modifiche regolamento<br />

Ferrara - 15 dicembre 2007<br />

Hotel Lucrezia Borgia<br />

Nel presentare i relatori e gli ospiti,<br />

ha ricordato l’importanza di supportare<br />

la Cassa di Previdenza per<br />

ottenere migliori prestazioni previdenziali<br />

che l’ente di previdenza garantisce<br />

in un momento così delicato<br />

delle istituzioni pubbliche.<br />

Ha preso la parola il dottor Federico<br />

Saini, Presidente del <strong>Collegio</strong> Sindaci<br />

ENPAIA il quale, nel porgere<br />

un saluto a tutti i presenti ed espresso<br />

il plauso per l’iniziativa organizzata<br />

dai <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong>, ha comunicato<br />

i positivi e lusinghieri risultati ottenuti<br />

dal Comitato di Gestione separata<br />

<strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> in seno all’Enpaia;<br />

risultati ottenuti nonostante<br />

si siano verificate alcune situazioni<br />

non sempre positive, esterne<br />

alla gestione, che però hanno<br />

condizionato negli anni scorsi la gestione<br />

stessa.<br />

Si è poi soffermato sulla situazione<br />

difficile in cui versa attualmente il<br />

mondo agricolo, con le conseguenti<br />

ripercussioni per il settore imprenditoriale<br />

e tecnico, auspicando una<br />

inversione di tendenza, rispetto a<br />

quella attuale.<br />

Successivamente ha preso la parola<br />

il Presidente <strong>Nazionale</strong> Andrea<br />

Bottaro che, dopo aver portato il saluto<br />

del Consiglio <strong>Nazionale</strong> ha ricordato<br />

le tappe salienti percorse<br />

per la costituzione della Cassa di<br />

Previdenza che ha dato dignità alla<br />

Categoria.<br />

Risale al 1981 la prima proposta di<br />

legge di istituzione della Cassa di<br />

previdenza ma, ha ricordato Bottaro,<br />

considerato che non si vedevano<br />

positivi risultati nel 1991 il CNPA ha<br />

contattato l’ENPAIA per creare le<br />

condizioni per creazione di una Cassa<br />

di Previdenza all’interno dell’ENPAIA.<br />

L’allora Presidente Toros ed il Direttore<br />

generale Dr. Scartozzi hanno<br />

preso in seria considerazione tale<br />

proposta e ci si è attivati per verificare<br />

i percorsi da compiere.<br />

Le azioni governative che hanno<br />

portato alla predisposizione e nascita<br />

del d.lg 103/96 hanno fatto modificare<br />

il percorso che si stava tracciando<br />

in quanto da Cassa “volontaria” si<br />

passava a Cassa “obbligatoria”.<br />

I contatti CNPA-ENPAIA sono<br />

continuati sotto altre strade che<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 5/2007


hanno visto il confluire della Categoria<br />

in Enpaia mediante la costituzione<br />

della “Gestione Separata <strong>dei</strong><br />

<strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong>”.<br />

Oggi il CNPA è orgoglioso di quella<br />

scelta in quanto i risultati che si sono<br />

via via conseguiti sono molto positivi<br />

e garantiscono una tranquillità al<br />

futuro <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> liberi professionisti.<br />

I convenuti hanno poi potuto apprezzare<br />

l’intervento del responsabile<br />

Settore Agricoltura-Ambiente<br />

della Provincia di Ferrara, dott.<br />

Marco Calmistro, da sempre amico<br />

<strong>dei</strong> periti agrari, che nel ricordare la<br />

disponibilità della Provincia di Ferrara<br />

a sostenere iniziative di questo<br />

tipo, confermando l’interesse dell’amministrazione<br />

nei confronti della<br />

categoria, ricordando inoltre le<br />

nuove prospettive di lavoro che il<br />

PRSR recentemente approvato, offre<br />

specialmente per la “consulenza<br />

aziendale” prevista a sostegno delle<br />

aziende agricole che richiedono benefici<br />

nelle varie misure.<br />

È poi intervenuto il Dott. Franco<br />

Boatto, in rappresentanza dell’ EN-<br />

PAIA, funzionario della specifica<br />

gestione separata <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong>,<br />

per trattare le nuove opportunità<br />

conseguenti alla possibilità di “Ricongiungere<br />

o Totalizzare” i contributi<br />

versati nelle diverse gestioni<br />

previdenziali.<br />

Il mondo lavorativo, negli ultimi<br />

venti anni, è radicalmente cambiato,<br />

mentre una volta il lavoratore non<br />

cambiava mai la propria posizione<br />

lavorativa (celebrato con il termine<br />

di posto fisso) adesso si assiste sem-<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 5/2007<br />

PREVIDENZA<br />

pre più a situazioni individuali mutevoli<br />

dove l’individuo cambia sia la<br />

tipologia di posizione (dipendente o<br />

autonomo) sia il settore di attività.<br />

Questa variazione comporta <strong>dei</strong><br />

problemi in ambito previdenziale:<br />

l’individuo finisce con avere una<br />

pluralità di posizioni previdenziali<br />

con il rischio di non maturare in tutto<br />

o in parte il diritto alla pensione.<br />

Al fine di venire incontro alla nuova<br />

situazione la legislazione ha previsto<br />

due possibili percorsi:<br />

a) ricongiunzione, ovvero spostamento<br />

<strong>dei</strong> contributi tra casse<br />

previdenziali;<br />

b) totalizzazione, ovvero possibilità<br />

di ottenere una unica pensione<br />

che tenga conto di tutti i periodi<br />

previdenziali maturati.<br />

La ricongiunzione è stata la prima<br />

risposta a livello legislativo, l’individuo<br />

può, con essa, accentrare i contributi,<br />

attraverso lo spostamento<br />

degli stessi, presso un unico ente che<br />

erogherà la prestazione.<br />

Il limite di questa procedura è la<br />

possibilità di essere onerosa, infatti<br />

nei casi di accentramento presso<br />

una cassa di previdenza che non<br />

preveda una prestazione con il siste-<br />

ma contributivo, quasi sempre il<br />

procedimento comporta il versamento<br />

di un onere da parte del richiedente<br />

(dato dalla differenza della<br />

riserva matematica, ovvero dell’importo<br />

che garantisce la prestazione,<br />

e l’importo accreditato dagli<br />

enti di previdenza “cedenti”).<br />

Con la totalizzazione si risponde<br />

quindi alla necessità di prevedere<br />

una forma di aggregazione previdenziale<br />

non onerosa per l’individuo,<br />

in sostanza permette di ottenere<br />

una unica pensione, erogata comunque<br />

dall’INPS, che tenga conto,<br />

con <strong>dei</strong> limiti ben precisi, di tutti i<br />

periodi previdenziali maturati.<br />

La pensione in totalizzazione può<br />

essere richiesta al 65° anno di età, se<br />

si è maturata una anzianità contributiva<br />

di almeno 20 anni oppure<br />

prima del 65 ° anno di età nel caso<br />

di anzianità contributiva di almeno<br />

40 anni. L’anzianità è data dalla<br />

somma <strong>dei</strong> periodi contributivi maturati<br />

nei diversi enti previdenziali<br />

purché non coincidenti, in quel caso<br />

ovviamente vengono conteggiati<br />

una unica volta.<br />

La richiesta deve essere inoltrata all’ultimo<br />

ente in cui l’individuo risul-<br />

13


14<br />

ta iscritto e possono essere utilizzati,<br />

a fine della procedura, tutti i periodi<br />

contributivi di durata minima di sei<br />

anni.<br />

La prestazione finale viene erogata<br />

dall’INPS con il sistema contributivo,<br />

anche nel caso di versamenti che prevedevano<br />

il maturare di prestazioni<br />

in regime di sistema retributivo.<br />

Vantaggi del sistema<br />

a) permette di limitare il rischio di<br />

perdita di versamenti contributivi;<br />

b) semplifica le procedure per accedere<br />

alla pensione in caso di iscrizione<br />

a più enti previdenziali;<br />

c) non è onerosa.<br />

A parte qualche caso limite, appaiono<br />

chiari i vantaggi soprattutto in<br />

termini burocratici, l’individuo limiterà<br />

i propri rapporti pensionistici<br />

con un unico Ente il quale si farà carico<br />

dell’amministrazione <strong>dei</strong> rapporti<br />

con i singoli enti intervenuti<br />

nella procedura, inoltre vengono utilizzati<br />

periodi contributivi che altrimenti<br />

non avrebbero permesso alcuna<br />

prestazione, tipico caso è rappresentato<br />

dai periodi contributivi limitati<br />

all’INPS che prima della totalizzazione<br />

non davano origine ad alcuna<br />

prestazione previdenziale.<br />

Questi argomenti sono stati oggetto<br />

di un ampio dibattito, con interventi<br />

qualificati <strong>dei</strong> convenuti, che hanno<br />

dato modo di affrontare positivamente<br />

particolari problematiche non<br />

sempre di facile inquadramento.<br />

Ha quindi preso la parola il perito<br />

PREVIDENZA<br />

agrario Luigi Raffaele Zanna, componente<br />

del Comitato di Gestione<br />

della cassa di previdenza, illustrando<br />

nel dettaglio gli ottimi risultati<br />

ottenuti, nella gestione finanziaria<br />

2006, dove il rendimento complessivo<br />

degli investimenti finanziari, è<br />

stato del 5,71% al netto delle imposte,<br />

ed esclusi gli interessi derivanti<br />

dalla giacenza liquida.<br />

Ha inoltre riferito, ai presenti, le<br />

proposte in fase di studio dal comitato<br />

di gestione per apportare modifiche<br />

al regolamento della cassa di<br />

Previdenza, tali modifiche, oltre che<br />

dettate dalle esperienze personali<br />

<strong>dei</strong> componenti del comitato, sono<br />

frutto di analisi e confronti con i regolamenti<br />

e statuti di casse di previdenza<br />

di altri ordini e collegi.<br />

Questo convegno utile per raccogliere<br />

indicazioni per apportare le<br />

giuste modifiche al regolamento vigente,<br />

ed in quest’ottica Zanna<br />

espone indicativamente quanto<br />

emerso nei primi incontri del Comitato:<br />

- Opportunità di riscattare ai fini<br />

contributivi il periodo di praticantato;<br />

- possibilità di versare una contribuzione<br />

soggettiva superiore all’aliquota<br />

prevista dall’Attuale art 3<br />

comma 1 (10%) sino ad un massimo<br />

del 30%, quota interamente deducibile;<br />

- adeguamento <strong>dei</strong> minimi di contribuzione<br />

in base alla rivalutazione<br />

ISTAT;<br />

- iInserimento all’ art 12 (prestazioni<br />

previdenziali), l’opportunità di riconoscere<br />

provvidenze straordinarie<br />

per iscritti o eredi di questi morti<br />

anzitempo, venutisi a trovare particolari<br />

situazioni di disagio sociale;<br />

- possibilità del comitato di gestione<br />

di attuare forme di assistenza integrativa,<br />

previdenziale, sanitaria, assicurativa,<br />

ecc.., attraverso la stipula<br />

di convenzioni con enti specializzati,<br />

utilizzando parte del contributo<br />

integrativo versato dagli<br />

iscritti.<br />

Alla fine dell’esposizione e dopo<br />

ampia discussione, queste unitamente<br />

ad altre proposte che gli intervenuti<br />

si sono riservati di avanzare<br />

successivamente, saranno sottoposte<br />

agli organi preposti affinché<br />

possano trovare condivisione e piena<br />

attuazione.<br />

Le conclusioni del convegno sono<br />

state portate dal perito agrario Pier-<br />

Francesco Cornacchia, Presidente<br />

del Coordinamento Regionale <strong>Periti</strong><br />

<strong>Agrari</strong> e <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> dell’<br />

Emilia Romagna, il quale nel ringraziare<br />

tutte le personalità intervenute,<br />

e per l’alto contenuto degli interventi<br />

fornito dai relatori, ed i<br />

Colleghi che hanno partecipato in<br />

modo così massiccio, si complimenta<br />

con il collegio di Ferrara per la piena<br />

disponibilità data per l’organizzazione<br />

di questo convegno che ha<br />

trattato argomenti di assoluta rilevanza<br />

per la nostra Categoria.<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 5/2007


Introduzione<br />

di coniugare l'agricoltura<br />

con corretti criteri di ge-<br />

L’esigenza<br />

stione dell'ambiente ha orientato<br />

le ricerche verso l'individuazione di<br />

pratiche agronomiche eco-compatibili,<br />

che prevedano tra l'altro l'utilizzazione<br />

agricola di biomasse quali, ad<br />

esempio, fanghi di depurazione, reflui<br />

zootecnici,residui agro-alimentari,per<br />

il recupero di sostanze organiche ad<br />

elevata capacità fertilizzante sia immediata<br />

che residua.<br />

Tali biosolidi presentano mediamente<br />

buone proprietà fertilizzanti e un costo<br />

di approvvigionamento relativamente<br />

basso (Beni e Figliolia 2002;<br />

Rossi et al., 2002; Sequi, 2002; Figliolia<br />

et al., 2000).<br />

Tra i biosolidi maggiormente interessanti<br />

per quantità prodotte e potenzialità<br />

nutritive figurano quelli ottenuti<br />

dal settore vitivinicolo, quali la borlanda<br />

vitivinicola (Sebastiani et al.,<br />

2004) e la farina vegetale (principalmente<br />

buccia d’uva).<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2007<br />

RICERCA<br />

Effetti della fertilizzazione<br />

con borlande vitivinicole<br />

sul contenuto in nutrienti<br />

in ortaggi a largo consumo<br />

di G. Rossi a , C. Beni b , S. Socciarelli b<br />

a Consiglio per la Ricerca e Sperimentazione<br />

in Agricoltura – C.R.A. - via <strong>Nazionale</strong>, 82<br />

– 00184 Roma. e-mail: gabriella.rossi@entecra.it;<br />

b C.R.A.-Istituto Sperimentale per la Nutrizione<br />

delle Piante - via della Navicella, 2-4<br />

00184 Roma. e-mail: claudio.beni@entecra.it<br />

La borlanda vitivinicola fluida o essiccata<br />

è impiegata tal quale come fertilizzante<br />

o in miscela con la farina vegetale,<br />

per la produzione di ammendanti<br />

compostati misti o concimi organo<br />

minerali come previsti dalla legge<br />

217/06.<br />

L’obiettivo di questa sperimentazione<br />

è stato quello di verificare gli effetti<br />

dell’impiego fertilizzante di biomasse<br />

di origine vitivinicola sul suolo<br />

e sulla nutrizione minerale e la pro-<br />

duttività di ortive da reddito a largo<br />

consumo: cavolo broccolo (Brassica<br />

oleracea var. italica Plenck), indivia<br />

(Cichorium indivia L.), lattuga (Lactuga<br />

sativa L.), carciofo romanesco<br />

(Cynara scolymus L.).<br />

Materiali e metodi<br />

Le diverse specie di ortive sono state<br />

allevate in pieno campo, dal 2004 al<br />

2007, presso l’Azienda sperimentale<br />

del CRA-RPS di Roma (Consiglio<br />

per la sperimentazione e la ricerca in<br />

agricoltura - Centro di Ricerca per lo<br />

Studio delle relazioni tra Pianta e<br />

Suolo) sita a Tor Mancina (Monterotondo<br />

- RM). La prova sperimentale è<br />

stata condotta su cavolo broccolo, indivia,<br />

lattuga e carciofo romanesco,<br />

coltivate in successione per alcune annate<br />

agrarie.<br />

Il campo è stato diviso in due aree:<br />

area 1 e area 2.<br />

Nell’area 1, è stata allevata lattuga e<br />

successivamente carciofo per tre anni.<br />

Nell’area 2, sono stati coltivati cavolo<br />

broccolo e, successivamente, indivia.<br />

Per tutte le specie sono state previste 4<br />

tesi: T = nessuna concimazione; F =<br />

concimazione minerale; C = fertilizzazione<br />

con compost da borlanda vitivinicola;<br />

CF = fertilizzazione integrata<br />

15


16<br />

(Tabella 1). Ogni tesi è stata ripetuta<br />

in triplo secondo uno schema a blocchi<br />

randomizzati, per un totale di 12<br />

parcelle di estensione variabile in funzione<br />

della specie considerata (Tab.1).<br />

Le dosi di fertilizzanti somministrate<br />

al suolo sono state stabilite secondo il<br />

metodo del bilancio semplificato considerando<br />

l’asportazione in macroelementi<br />

in funzione delle rese presunte<br />

per le differenti colture considerate<br />

(Canali et al. 2002).<br />

Le caratteristiche commerciali <strong>dei</strong> fertilizzanti<br />

impiegati nella sperimentazione<br />

sono riportate nel quadro sottostante.<br />

(Tab. Caratteristiche commerciali<br />

<strong>dei</strong> fertilizzanti impiegati).<br />

I campioni di suolo, analizzati secondo<br />

i metodi ufficiali di analisi chimica<br />

del suolo (G.U. n. 121, 1992), sono stati<br />

prelevati in corrispondenza dello<br />

strato arabile (0 – 0,30 m), essiccati all’aria<br />

e vagliati a 2 mm. I campionamenti<br />

di suolo sono stati eseguiti in<br />

due momenti: ad inizio prova con<br />

campionamento sull’intero appezzamento<br />

(T0) e dopo la raccolta della<br />

coltura sulle singole parcelle (tre campioni<br />

a parcella) per determinare la<br />

fertilità residua ed i successivi interventi<br />

di fertilizzazione.Al To,nelle due<br />

aree di sperimentazione, sono state<br />

determinate le seguenti caratteristiche<br />

chimico-fisiche del suolo:pH,tessitura,<br />

sabbia, limo,argilla, conducibilità elet-<br />

RICERCA<br />

Tabella 1 - Dimensioni parcelle, numero piante a parcella, trattamenti fertilizzanti<br />

Coltura/Trattamento<br />

Dimensioni parcella<br />

Lattuga Carciofo Cavolo broccolo Indivia<br />

e numero piante. 9 m2 , 99 piante. 30 m2 , 25 piante. 9 m2 , 18 piante. 2,25 m2 , 25 piante.<br />

T Senza alcun Senza alcun Senza alcun Senza alcun<br />

trattamento trattamento trattamento trattamento<br />

F NH4NO3 160 g (NH4)2HPO4 - (DAP) NH4NO3 500 g NH4NO3 65 g<br />

mineral 50% f.i. 250 g f.c. 50% f.i. 50% f.i.<br />

fertilization. 50% f.c. 50% f.c. 50% f.c.<br />

C = ammendante compostato 890 g 3 kg 2,92 kg 416,8 g<br />

misto da borlanda vitivinicola. f.i f.i. f.i. f.i<br />

CF = integrata. C 445 g f.i. C 1,5 kg f.i. C 1,46 kg f.i. C 208 g f.i.<br />

concimazione + F 80 g. f.c. + DAP 125 g f.c. g f.c.<br />

+ NH4NO3125 g f.c.<br />

+ NH4NO3 250 g f.c. + NH4NO3 33 g f.c.<br />

f.i. = fertilizzazione iniziale ; f.c. = fertilizzazione di copertura<br />

Caratteristiche commerciali <strong>dei</strong> fertilizzanti impiegati<br />

- Tesi C - Tesi F<br />

Ammendante compostato misto<br />

Matrici vegetali di origine vitivinicola Nitrato ammonico NH4NO3<br />

Umidità = 15 % N totale = 21 %<br />

pH = 6,8 Diammoniofosfato (NH4)2HPO4 - (DAP)<br />

C organico = 36 % (sul secco) 18N/46P<br />

Acidi umici e fulvici = 7 %<br />

C/N = 18<br />

N organico = 2 %<br />

Cu totale = 120 mg/kg<br />

Zn totale = 30 mg/kg<br />

K totale = 2 %<br />

P totale = 0,1 %<br />

Salinità = 6 ds/m (campione acqua 1/10)<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2007


trica, capacità di scambio cationico,<br />

carbonio organico, azoto totale, fosforo,<br />

potassio,calcio, magnesio, sodio<br />

(Tab. 2).A fine sperimentazione sulle<br />

due aree sono state ripetute le analisi<br />

di: azoto totale, fosforo, carbonio organico,<br />

capacità di scambio cationica,<br />

sodio, potassio, calcio e magnesio.<br />

Sulle ortive,in corrispondenza del momento<br />

fenologico della maturazione,<br />

è stato prelevato un numero rappresentativo<br />

di piante da ogni parcella.<br />

Sui campioni di vegetale sono stati determinati:<br />

peso fresco e peso secco<br />

della parte edule al fine della valutazione<br />

della produttività. Dopo una accurata<br />

omogeneizzazione,tali campioni<br />

sono stati sottoposti ad essiccazione<br />

e vaglio e sono state determinate le<br />

concentrazioni in macro,meso e micro<br />

nutrienti quali azoto,fosforo,potassio,<br />

calcio, magnesio, sodio, ferro, rame,<br />

manganese e zinco, previa mineralizzazione<br />

140°C in HNO3 concentrato<br />

(Campbell, Owen Plank, 1998), mediante<br />

spettrometria al plasma (In-<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2007<br />

RICERCA<br />

Tabella 2 - Principali caratteristiche chimico-fisiche relative al suolo iniziale (T0)<br />

Parametro Unità di misura Valore<br />

Area 1 Area 2<br />

(Lattuga/carciofo) (Cavolo broccolo/indivia)<br />

pH unità di pH 7,5 7,6<br />

Sabbia mg kg -1 267 248<br />

Limo mg kg -1 453 492<br />

Argilla mg kg -1 280 260<br />

Tessitura (USDA) franco-argillosa franca<br />

Sostanza organica g kg -1 20,3 13,4<br />

Carbonio organico g kg -1 11,77 7,77<br />

Azoto totale g kg -1 1,8 1,2<br />

Rapporto C/N 6,5 6,5<br />

P2O5 mg kg -1 86,56 49,46<br />

K2O mg kg -1 805,37 638,01<br />

conducibilità elettrica ms cm -1 213,00 240,00<br />

CSC cmol kg -1 25,48 31,41<br />

Ca ++ cmol kg -1 19,66 26,04<br />

Mg ++ cmol kg -1 3,08 3,62<br />

K + cmol kg-1 1,71 1,36<br />

Na + cmol kg-1 1,03 0,39<br />

ductively Coupled Plasma, ICP), utilizzando<br />

un flusso di argon di circa 6-7<br />

bar e una temperatura di circa –83 °C.<br />

Tutti i risultati sono stati sottoposti all’analisi<br />

statistica (test di Duncan, p<br />

0,05).<br />

Risultati e discussione<br />

Dalla tabella n. 2 si evidenzia che il<br />

suolo dell’area 1 è caratterizzato da un<br />

pH sub-alcalino, una tessitura di tipo<br />

franco-argilloso,una dotazione media<br />

in azoto totale e sostanza organica, un<br />

valore elevato per fosforo, potassio<br />

scambiabile e capacità di scambio cationico.<br />

Il suolo dell’area 2 presenta una tessitura<br />

franca, un pH sub-alcalino,contenuto<br />

medio di azoto e sostanza organica,<br />

elevato contenuto in fosforo ed<br />

alta CSC.<br />

In Tab. 3 (pagina seguente) sono mostrati<br />

i risultati relativi alle analisi <strong>dei</strong><br />

suoli a fine sperimentazione.<br />

Nell’area 1, il contenuto in carbonio<br />

organico è stato influenzato in modo<br />

positivo dall’apporto di borlanda vitivinicola<br />

compostata (C e CF) con un<br />

incremento significativo nella tesi C.<br />

Lo stesso andamento è stato osservato<br />

nell’area 2 dove il contenuto di carbonio<br />

organico è aumentato solo nella<br />

tesi trattata con solo compost (C).<br />

In tutte e due le aree è stato riscontrato<br />

un aumento significativo del fosforo<br />

assimilabile in tutte le tesi rispetto al<br />

controllo. Nell’area1 la differenza è<br />

stata significativa nelle tesi F e CF.<br />

Tale fenomeno potrebbe essere dovuto<br />

sia all’addizione di fertilizzante minerale<br />

sia ad un aumento dell’attività<br />

metabolica del suolo a seguito della<br />

concimazione minerale.<br />

In tutte e due le aree è stato riscontrato<br />

un aumento di potassio scambiabile<br />

in tutti i trattamenti rispetto al controllo.Tale<br />

aumento è risultato statisticamente<br />

significativo nell’area 2 ed è<br />

probabilmente influenzato anche dalla<br />

differente tessitura del suolo.<br />

17


18<br />

In entrambe le aree la fertilizzazione<br />

con borlanda vitivinicola compostata,<br />

sia in forma assoluta che integrata con<br />

concime minerale, ha determinato un<br />

miglioramento del livello di fertilità<br />

organica nei suoli. (Tab. 3)<br />

Il contenuto in macronutrienti e meso-nutrienti<br />

nelle diverse specie di ortive<br />

(tabella 4a ) ricade negli intervalli<br />

di sufficienza generali indicati da Bennett<br />

((Bennet W.F., 1993). Nel cavolobrocco,<br />

i valori di azoto sono al di sot-<br />

RICERCA<br />

Tabella 3 - Fertilità residua <strong>dei</strong> suoli a fine sperimentazione (valori medi s. s. 105°C).<br />

Tesi/Coltura-Parametro T F C CF<br />

Area 1 C.Org. g kg-1 11,64 a 12,17 a 14,50 b 12,86 ab<br />

(lattuga/carciofo) S. O. g kg-1 20,1 a 21,0 a 25,1 b 22,2 ab<br />

N tot. g kg-1 1,7 a 1,9 a 1,8 a 1,9 a<br />

P2O5 mg kg-1 86,81 a 101,07 b 97,02 ab 100,64 b<br />

K2O mg kg-1 688,61 a 758,54 a 731,17 a 715,53 a<br />

Area 2 C.Org. g kg-1 7,9 a 8,50 a 11,33 b 11,98 b<br />

(cavolo broccolo/ S. O. g kg-1 13,6 a 14,65 a 19,4 b 20,7 b<br />

indivia) N tot. g kg-1 1,4 a 1,4 a 1,9 b 2,0 b<br />

P2O5 mg kg-1 55,3 a 131,9 b 143,2 b 148,2 b<br />

K2O mg kg-1 673,5 a 970,21 b 1365,84 b 1036,15 b<br />

Lettere diverse, attribuite alle diverse tesi, all’interno dello stesso parametro, indicano differenze significative (p £ 0.05 n= 9)<br />

Tabella 4a - Concentrazioni di macro e meso nutrienti nei vegetali (% s.s.) (valori medi).<br />

to del limite inferiore (range di sufficienza<br />

2-5%), nell’indivia è il fosforo<br />

che è leggermente carente (range di<br />

sufficienza 0,2-0,5%) in tutte le tesi.<br />

Nella lattuga, le concentrazioni di Ca<br />

e Mg eccedono i citati limiti in tutte<br />

le tesi, ma non sono noti effetti tossici<br />

di tali elementi. Il fosforo è elevato<br />

ma solo nel testimone non fertilizzato<br />

(T) con il valore più alto rispetto alle<br />

altre tesi. In assenza di fertilizzazione<br />

la coltura tende a concentrare alcuni<br />

Coltura/Trattamento N P K Ca Mg Na<br />

Lattuga T 2,3 a 0,71 b 3,5 c 2,4 a 0,89 b 3,5 c<br />

F 2,2 a 0,47 a 1,6 a 2,2 a 0,65 a 0,94 a<br />

C 2,0 a 0,54 a 2,1 b 2,5 a 0,70 a 1,8 b<br />

CF 2,2 a 0,60 a 2,3 b 2,3 a 0,79 a 1,8 b<br />

Carciofo T 3,1 a 0,56 a 3,8 a 0,77 ab 0,27 b 3,4 b<br />

F 3,0 a 0,48 a 3,8 a 0,78 ab 0,23 a 2,4 a<br />

C 2,8 a 0,49 a 3,9 a 0,69 a 0,24 ab 3,0 b<br />

CF 2,8 a 0,54 a 3,9 a 0,84 b 0,25 ab 3,2 b<br />

Cavolo broccolo T 1,6 a 0,55 a 2,8 a 0,46 ab 0,24 a 0,71 a<br />

F 1,6 a 0,54 a 2,7 a 0,43 a 0,23 a 0,70 a<br />

C 1,7 a 0,53 a 2,9 a 0,51 b 0,24 a 0,77 a<br />

CF 1,7 a 0,53 a 2,7 a 0,48 ab 0,27 a 0,81 a<br />

Endivia T 2,2 a 0,19 a 4,2 a 1,0 a 0,32 a 4,1 a<br />

F 2,2 a 0,19 a 4,2 a 1,1 a 0,35 a 5,2 b<br />

C 2,0 a 0,17 a 3,9 a 1,3 b 0,34 a 4,7 ab<br />

CF 2,1 a 0,19 a 3,7 a 1,2 ab 0,38 a 4,4 ab<br />

Lettere diverse indicano differenze significative (p 0,05; n= 9).<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2007


nutrienti nei propri tessuti; infatti anche<br />

nel caso di potassio, magnesio e<br />

sodio (tabella 4b) le concentrazioni<br />

di tali elementi sono più elevate nel<br />

testimone non fertilizzato. Tale tendenza<br />

è riscontrabile anche nel carciofo<br />

per fosforo, magnesio e potassio.<br />

(Tab. 4a)<br />

Nella tabella numero 4b sono riportate<br />

le concentrazioni di micronutrienti<br />

analizzati nelle diverse colture.Il ferro<br />

(range di sufficienza 50-250 ppm) è<br />

molto elevato in tutte le tesi nel caso<br />

della lattuga e dell’indivia ma non sono<br />

noti effetti tossici per questo elemento.Il<br />

sodio non è elevato e,nel caso<br />

del cavolo broccolo,al di sotto del limite<br />

di sufficienza (range di sufficienza<br />

1,0-10 %).<br />

Nella lattuga, il rame e lo zinco sono<br />

presenti in quantità elevate.<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2007<br />

RICERCA<br />

Tabella 4b - Concentrazioni di micro nutrienti nei vegetali (mg kg -1 s.s.) (valori medi).<br />

Coltura/Trattamento Fe Cu Mn Zn<br />

Lattuga T 2792,48 a 23,17 a 218,55 a 113,14 a<br />

F 4160,52 b 25,52 a 407,55 d 172,48 b<br />

C 3659,4 b 23,66 a 342,41 c 182,14 b<br />

CF 4061,38 b 29,42 b 283,37 b 110,66 a<br />

Carciofo T 181,67 a 12,33 b 30,33 a 43,33 a<br />

F 185,67 a 11,00 ab 30,33 a 37,67 a<br />

C 225,67 b 10,33 a 32,00 a 40,33 a<br />

CF 265,33 c 11,67 ab 34,67 a 43,67 a<br />

Cavolo broccolo T 60,2 b 9,5 b 23,0 a 46,9 a<br />

F 51,5 a 9,2 b 21,5 a 41,4 a<br />

C 65,6 b 9,0 b 21,7 a 45,7 a<br />

CF 59,7 ab 6,8 a 23,6 a 46,9 a<br />

Endivia T 3186,067 a 13,537 a 99,250 ab 34,277 b<br />

Lettere diverse indicano differenze significative (p 0,05; n= 9)<br />

Tabella 5 - Dati relativi alla produzione (t ha -1 ).<br />

F 3535,533 a 16,073 b 106,917 b 19,965 a<br />

C 3277,833 a 20,947 c 84,483 a 22,155 a<br />

CF 5217,067 b 19,033 bc 163,617 c 29,605 b<br />

Nonostante qualche caso di carenza e<br />

di eccesso di concentrazione in nutrienti,<br />

non si sono mai evidenziati effetti<br />

manifesti sulla coltura.<br />

In tutte le ortive, l’analisi statistica<br />

non ha indicato variazioni nelle concentrazioni<br />

<strong>dei</strong> nutrienti imputabili<br />

esclusivamente alla fertilizzazione organica<br />

(C e CF), sovrapponendosi gli<br />

effetti della fertilizzazione in generale.<br />

(Tab. 4b)<br />

I risultati ottenuti per la produzione<br />

della parte edule delle colture sono<br />

riportati in tabella 5 (pagina precedente).<br />

Nel caso della lattuga, la produzione è<br />

risultata incrementata in modo significativo<br />

nella tesi CF,evidenziando un<br />

positivo effetto della fertilizzazione<br />

minerale integrata con compost da<br />

borlanda vitivinicola. Il solo tratta-<br />

Coltura/Tesi Lattuga Carciofo Cavolo broccolo Indivia<br />

T 40,50 a 17,01 a 7,72 a 16,27 a<br />

F 45,74 ab 31,08 b 8,89 b 21,81 b<br />

C 38,70 a 38,48 c 8,27 a 20,54 b<br />

CF 49,42 b 30,07 b 9,56 b 18,33 ab<br />

19


20<br />

mento con compost (C) è risultato il<br />

meno efficace ai fini dell’incremento<br />

della produttività.Lo stesso andamento<br />

è osservabile nel cavolo broccolo.<br />

Entrambe queste colture sono state<br />

coltivate nel primo anno di sperimentazione.<br />

Dopo tre anni di sperimentazione, la<br />

coltura del carciofo ha mostrato la<br />

produttività più elevata nelle tesi ove è<br />

stato utilizzato esclusivamente compost<br />

(C).<br />

Sono stati riscontratisi sono riscontrati,<br />

nelle tesi con fertilizzazione integrata<br />

(CF), incrementi delle quantità<br />

di produzione edibile tranne per l’indivia,coltivata<br />

al secondo anno di sperimentazione.<br />

Conclusioni<br />

La fertilizzazione organica con prodotti<br />

a base di borlande vitivinicole ha<br />

indotto un miglioramento delle condizioni<br />

di fertilità del suolo, ancora evidente<br />

a fine coltura. In particolare,sono<br />

stati rilevati significativi aumenti<br />

del tenore di sostanza organica.<br />

La nutrizione minerale della coltura<br />

ha beneficiato delle diverse pratiche<br />

di fertilizzazione senza particolari differenze<br />

tra le stesse e,in alcuni casi, rispetto<br />

al testimone non fertilizzato.<br />

Nei trattamenti C e T, non sono state<br />

evidenziate differenze nella produttività<br />

e nell’accumulo di nutrienti per le<br />

colture stagionali coltivate nel primo<br />

anno di sperimentazione (lattuga e<br />

broccoli). Questo risultato si può spiegare<br />

con il buon livello di fertilità che<br />

caratterizzava il suolo all’inizio dell’esperienza.<br />

Nell’interpretare la mancata<br />

differenza significativa delle produzioni<br />

nelle tesi C rispetto al testimone<br />

T, così come si verifica anche in alcuni<br />

casi per il contenuto in nutrienti della<br />

coltura, bisogna infatti considerare<br />

proprio che la sperimentazione è stata<br />

condotta su un suolo caratterizzato da<br />

un buon livello di fertilità iniziale.<br />

In conclusione, la fertilizzazione con<br />

RICERCA<br />

borlanda vitivinicola (C) ha determinato<br />

un aumento del contenuto in carbonio<br />

organico del suolo e della produttività<br />

nella coltura poliennale. Invece,<br />

nelle colture stagionali, la fertilizzazione<br />

integrata (CF) ha determinato<br />

l’aumento delle produttività nel<br />

primo anno di sperimentazione,senza<br />

effetti sul contenuto in sostanza organica<br />

del suolo.<br />

Nell’ottica della ottimizzazione delle<br />

tecniche di fertilizzazione ai fini del<br />

miglioramento della produttività della<br />

coltura e del mantenimento della fertilità<br />

del suolo, dai risultati ottenuti si<br />

può dedurre che,nel caso delle colture<br />

stagionali coltivate in successione, sarebbe<br />

indicato alternare procedure di<br />

fertilizzazione integrata con quella organica<br />

effettuata con compost; nel caso<br />

di colture poliennali,ad una iniziale<br />

fertilizzazione integrata sarebbe opportuno<br />

far seguire ammendamenti<br />

ripetuti con compost.<br />

Le biomasse residue del settore vitivinicolo,impiegate<br />

per la produzione di<br />

ammendanti e concimi organo minerali,<br />

sono risultate idonee per l’ottenimento<br />

di un duplice obiettivo: incrementare<br />

il livello di fertilità del suolo<br />

ed aumentare dal punto di vista quantitativo<br />

delle ortive da reddito considerate.<br />

Bibliografia<br />

BENI C., FIGLIOLIA A.: Utilizzo di biomasse<br />

e di colture a destinazione industriale<br />

per la conservazione della fertilità<br />

<strong>dei</strong> suoli. Atti del Convegno “Sviluppo<br />

Sostenibile del Sistema Agricolo,<br />

Agroambientale ed Agroindustriale della<br />

Regione Lazio. Sabaudia”, 11 Dicembre<br />

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BENNETT W. F.: Plant nutrient utilization<br />

and diagnostic plant symptoms. In:<br />

Nutrient deficiencies and Toxicities in<br />

Crop Plants (Ed.: W. F. Bennett), APS<br />

Press, St Paul, Minnesota 1-7 (1993).<br />

CAMPBELL C. RAY, OWEN PLANK:<br />

Preparation of plant tissue for laboratory<br />

analysis. In: Handbook of Reference Methods<br />

for Plant Analysis (Ed.:Y. P. Karla)<br />

CRC Press,Boca Raton, Florida USA 37-<br />

49 (1998).<br />

CANALI S., MANGIONE D., BENI C.,<br />

FELICI B., SANGIORGI R., LEONEL-<br />

LI A.:“Guida alla corretta gestione della<br />

fertilità del suolo: analisi del terreno e piani<br />

di fertilizzazione”. Bollettino della Società<br />

Italiana della Scienza del Suolo, vol.<br />

51 n° 3 (2002).<br />

FIGLIOLIA A., ROSSI G., BENI C.: Un<br />

decennio di utilizzazione agricola di fanghi<br />

di depurazione civile: aspetti ambientali,<br />

economici ed energetici. Ricerca applicata<br />

e progettualità nel campo del riciclaggio<br />

dalla prevenzione al mercato del<br />

prodotto finito. RICICLA 2000. – Rimini<br />

Fiera, 8-11 novembre.Atti <strong>dei</strong> seminari.A<br />

cura di Luciano Morselli. Maggioli editore.<br />

525-530 (2000).<br />

GAZZETTA UFFICIALE N° 121, del<br />

25 maggio 1992 Serie Ordinaria - “Metodi<br />

di analisi chimica del suolo” (D.M. 11<br />

maggio 1992).<br />

GAZZETTA UFFICIALE N° 141, del<br />

20 giugno 2006 Suppl. Ordinario n° 152/L<br />

D. Lgs. N° 217 del 29 aprile 2006 “Revisione<br />

della disciplina in material di fertilizzanti”.<br />

ROSSI G., PENNELLI B., SOCCIA-<br />

RELLI S.AND A. FIGLIOLIA.: Effects<br />

of medium-term amendment with sewage<br />

sludges on heavy metal distribution in<br />

soil In: Soil Mineral-Organic Matter-Microorganism<br />

Interactions and Ecosystem<br />

Health. Developments in Soil Science,<br />

Volume 28A. A. Violante, P.M. Huang,<br />

J.M. Bollag and L. Gianfreda (Eds.), Elsevier<br />

Science B.V. 99-107 (2002).<br />

SEBASTIANI L., BORGHI M., BENI<br />

C., ROSSI G.: Effetti fisiologici e produttivi<br />

su loietto (Lolium perennis var Bright<br />

Star) fertilizzato con borlanda vitivinicola<br />

diversamente trattata.Atti Convegno della<br />

Società Italiana di Scienza del Suolo<br />

(SISS). Suolo e Dinamiche Ambientali<br />

Viterbo 22-25 giugno 2004. Bollettino della<br />

Società Italiana di Scienza del Suolo,<br />

No 1-2, 359-364. (2005).<br />

SEQUI P.: The viewpoint of a soil scientist.<br />

In Proc. Of the Workshop “Biological<br />

treatment of biodegradable waste – Technical<br />

aspects”. Bruxelles, april (2002).<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2007


Capire come si comportano i geni<br />

dell’uva durante la maturazione<br />

è molto importante perché può<br />

consentire di migliorare la qualità dell’uva<br />

stessa e quindi del vino, sia guidando<br />

l’attività di miglioramento genetico<br />

(incroci e selezione), sia attraverso<br />

l’individuazione del momento<br />

più adatto per le principali operazioni<br />

agronomiche, quali ad esempio la sfogliatura,il<br />

diradamento <strong>dei</strong> grappoli,la<br />

raccolta dell’uva.<br />

La scoperta, ossia l’identificazione <strong>dei</strong><br />

geni responsabili della maturazione<br />

dell’uva, pubblicata sulla rivista BMC<br />

Genomics, è stata effettuata dai ricercatori<br />

dell’Istituto <strong>Agrari</strong>o di San Michele<br />

all’Adige,in particolare dal team<br />

guidato da Claudio Moser, coordinatore<br />

del progetto e responsabile dell’Unità<br />

di Genomica e Bioinformatica<br />

del Centro Sperimentale Iasma. Uno<br />

studio simile su uve Cabernet Sauvignon<br />

anziché Pinot nero, è stato inoltre<br />

pubblicato sulla stessa rivista contemporaneamente<br />

da un team di ricerca<br />

americano.<br />

Il principale risultato di questa ricerca è<br />

stato quella di individuare quali sono i<br />

geni presenti nel DNA della vite che<br />

sono responsabili della maturazione<br />

della bacca. “Abbiamo visto che <strong>dei</strong><br />

15000 geni che abbiamo potuto studiare<br />

sono circa 1500 quelli che risultano<br />

più importanti perché avvenga il passaggio<br />

da uva verde ad uva matura –<br />

spiega Claudio Moser –. Questi studi<br />

ampliano le nostre conoscenze sul processo<br />

della maturazione ma gettano<br />

anche le basi per applicazioni future,<br />

per migliorare tratti di interesse com-<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2007<br />

RICERCA<br />

Indentificati i geni<br />

di maturazione dell’uva<br />

di Silvia Ceschini<br />

La scoperta, effettuata dai ricercatori<br />

dell’Istituto <strong>Agrari</strong>o di S. Michele<br />

all’Adige, è stata pubblicata<br />

sulla rivista BMC Genomics<br />

merciale agendo su geni specifici. Per<br />

esempio conoscendo i geni che regolano,<br />

in concerto con le condizioni ambientali,<br />

fenomeni quali l’accumulo<br />

delle sostanze coloranti e aromatiche<br />

nonché la dimensione della bacca e lo<br />

spessore della buccia, potremo migliorare,tramite<br />

selezione genetica,la qualità<br />

delle uve della varietà di interesse”.<br />

Le tre fasi del progetto<br />

La ricerca ha preso spunto dal progetto<br />

post-doc “Profiles” finanziato dalla<br />

Provincia autonoma di Trento alla ricercatrice<br />

Stefania Pilati. Il progetto è<br />

partito nel 2004 ed ha preso in esame le<br />

uve di tre annate il 2003, il 2005 ed il<br />

2006 in tre momenti importanti per la<br />

maturazione. Vista la sua complessità<br />

ha però richiesto la partecipazione di<br />

molte altre persone con competenze di<br />

laboratorio e di tipo statistico-informatico.<br />

Si è partiti dalle osservazioni e<br />

dal campionamento delle uve in campo;<br />

sono state condotte analisi chimiche,<br />

dopodiché si è passati all’analisi<br />

genica vera e propria che prevede l’isolamento<br />

degli acidi nucleici e la misura<br />

del loro livello di espressione. Sono<br />

stati raccolti così migliaia di dati che<br />

hanno richiesto un approfondito lavoro<br />

di analisi per riuscire a cogliere quali<br />

fossero le variazioni principali durante<br />

la maturazione. E tutto questo è<br />

stato ripetuto per tre annate.<br />

Clima e maturazione<br />

Aver confrontato i risultati di tre annate<br />

ha consentito di capire come il clima<br />

influenza la maturazione. Sono stati<br />

analizzati circa 15 mila geni della vite<br />

e si è notato che circa un 10% di questi<br />

veniva regolato in maniera simile in<br />

tutte e tre le annate. Ve ne erano poi<br />

però altri,che sì erano modulati nei tre<br />

momenti considerati, ma in maniera<br />

diversa da un’annata all’altra.“Quindi<br />

noi pensiamo che questi geni, che non<br />

si sono comportati in modo simile nelle<br />

tre annate, siano quelli più soggetti<br />

al clima e all’ambiente – sottolinea<br />

Moser –.Sarà quindi molto interessante<br />

approfondire lo studio in quanto riusciremo<br />

a capire più nel dettaglio come<br />

le variazioni di temperatura di luce<br />

o di disponibilità idrica influenzano il<br />

processo di maturazione”. Per esempio<br />

si potrà capire cosa accade a livello<br />

molecolare durante le stagioni con<br />

temperature sopra la media.<br />

21


22<br />

CATASTO<br />

Ulteriori attività in attuazione<br />

delle disposizioni previste<br />

dal D.L. 262/2006 in materia<br />

di agricoltura e catasto<br />

di Roberto Pierini<br />

Nell’ambito<br />

delle proficuerelazioni<br />

intrattenute con<br />

la Direzione Centrale,<br />

con lettera<br />

del 08/01/2008, il<br />

Direttore Ing. Picardi<br />

ha richiesto la collaborazione<br />

del <strong>Collegio</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong><br />

<strong>Agrari</strong> per realizzare iniziative atte a<br />

informare gli iscritti e sensibilizzare<br />

l’utenza agli adempimenti, dando nel<br />

contempo la propria ampia disponibilità.<br />

Conformemente alla volontà, sempre<br />

dimostrata, di collaborare informo<br />

che è pervenuta dall’Agenzia del<br />

Territorio, Area Comunicazione e<br />

Rapporti Istituzionali, l’informazione<br />

che con i tre Comunicati pubblicati<br />

il 28 dicembre 2007 nella Gazzetta<br />

Ufficiale della Repubblica Italiana,<br />

in materia di variazioni colturali<br />

e di corretto accatastamento di<br />

fabbricati (fabbricati non dichiarati e<br />

fabbricati non più rurali), l’Agenzia<br />

prosegue l’attività in attuazione delle<br />

disposizioni contenute nei commi 33<br />

e 36 dell’articolo 2, D.L. 3 ottobre<br />

2006, n. 262, (L. 286/06), in tema di<br />

contrasto all’evasione e all’elusione<br />

fiscale in materia di immobili.<br />

Catasto Terreni:Aggiornamento della<br />

banca dati catastale in base alle<br />

variazioni colturali risultanti dalle<br />

dichiarazioni 2007.<br />

L’Agenzia dopo aver provveduto già<br />

nel 2006 (Comunicato pubblicato<br />

nella G.U. del 2 aprile u.s.), procede<br />

anche nel 2007 all’aggiornamento<br />

della banca dati del catasto<br />

terreni (variazioni delle qualità catastali<br />

e <strong>dei</strong> relativi redditi per intere<br />

particelle o loro porzioni) sulla base<br />

<strong>dei</strong> dati contenuti nelle dichiarazioni<br />

presentate nel 2007 all’Agenzia per le<br />

Erogazioni in Agricoltura (AGEA),<br />

dai soggetti interessati ai fini dell’erogazione<br />

<strong>dei</strong> contributi agricoli.<br />

Si ricorda che:<br />

• gli elenchi delle particelle iscritte al<br />

catasto terreni interessate con i relativi<br />

dati censuari, sono consultabili,<br />

per i sessanta giorni successivi alla<br />

pubblicazione del Comunicato oggi<br />

in Gazzetta Ufficiale,presso ciascun<br />

comune interessato, presso le sedi<br />

<strong>dei</strong> competenti Uffici provinciali<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2007


dell’Agenzia del Territorio e sul sito<br />

internet della stessa Agenzia, alla<br />

pagina http://www.agenziaterritorio.it/<br />

servizi/ cittadino/ consultazione<br />

_variazioni _colturali.htm<br />

• I ricorsi di cui all’articolo 2, comma<br />

2, del decreto legislativo 31 dicembre<br />

1992, n. 546 e successive<br />

modificazioni, avverso la variazione<br />

<strong>dei</strong> redditi possono essere proposti<br />

entro il termine di centoventi<br />

giorni decorrenti dalla data di pubblicazione<br />

del presente Comunicato<br />

nella Gazzetta Ufficiale, innanzi<br />

alla Commissione tributaria provinciale<br />

competente per territorio.<br />

Fabbricati che non risultano dichiarati<br />

al catasto<br />

Con il comunicato pubblicato oggi<br />

in G.U. è reso disponibile il quarto<br />

elenco di particelle di catasto terreni<br />

sulle quali ricadono fabbricati che<br />

non risultano dichiarati al catasto,<br />

individuate anche attraverso un’at-<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2007<br />

CATASTO<br />

tività di foto-identificazione<br />

condotta<br />

in collaborazione<br />

con l’Agenzia per<br />

le erogazioni in<br />

agricoltura (Agea).<br />

I precedenti comunicati<br />

inerenti sono<br />

del: 10 agosto 2007,<br />

26 ottobre 2007 e 7<br />

dicembre 2007.<br />

Le liste delle particelle<br />

iscritte al Catasto<br />

terreni, sulle<br />

quali risultano fabbricati<br />

non dichiarati<br />

in catasto, sono<br />

consultabili, per i<br />

60 giorni successivi<br />

alla pubblicazione<br />

del relativo comunicato<br />

in G.U., presso<br />

i comuni interessati,<br />

le sedi <strong>dei</strong><br />

competenti Uffici<br />

provinciali dell’Agenzia<br />

del Territorio<br />

e sul sito dell’Agenzia, alla pagina<br />

http://www. agenziaterritorio.it /servizi/cittadino/fabbricati_non_dichiarati.htm<br />

.<br />

Fabbricati per i quali sono venuti<br />

meno i requisiti soggettivi per il riconoscimento<br />

di ruralità ai fini fiscali<br />

(comma 36)<br />

Gli elenchi delle particelle iscritte al<br />

catasto terreni individuate sono consultabili,<br />

per i sessanta giorni successivi<br />

alla pubblicazione del Comunicato<br />

in Gazzetta Ufficiale, presso<br />

ciascun comune interessato, presso<br />

le sedi <strong>dei</strong> competenti Uffici provinciali<br />

dell’Agenzia del Territorio e sul<br />

sito internet della stessa Agenzia, alla<br />

pagina http://www.agenzia territorio.it<br />

/servizi/cittadino/FabbricatiEx-<br />

Rurali/index.htm .<br />

Si ricorda che tali fabbricati devono<br />

essere dichiarati al catasto edilizio<br />

urbano, a cura <strong>dei</strong> soggetti titolari di<br />

diritti reali, entro 90 giorni dalla data<br />

di pubblicazione del suddetto Co-<br />

municato. Qualora gli interessati<br />

non presentino tali dichiarazioni entro<br />

il termine previsto, gli Uffici provinciali<br />

dell’Agenzia del Territorio<br />

provvedono, in surroga del soggetto<br />

obbligato inadempiente e con oneri<br />

a carico dello stesso, all’accatastamento<br />

mediante predisposizione<br />

delle dichiarazioni redatte ai sensi<br />

del regolamento di cui al decreto del<br />

Ministro delle finanze 19 aprile<br />

1994, n. 701 e a notificare i relativi<br />

esiti.<br />

Si precisa che l’identificazione <strong>dei</strong><br />

fabbricati che non risultano dichiarati<br />

in catasto è avvenuta attraverso<br />

un’attività di foto-identificazione da<br />

immagini territoriali e successivi<br />

processi “automatici” di incrocio<br />

con le banche-dati catastali, mentre<br />

quella <strong>dei</strong> fabbricati che hanno perso<br />

i requisiti soggettivi per il riconoscimento<br />

di ruralità a fini fiscali è<br />

avvenuta attraverso incroci tra le<br />

banche-dati catastali e il Registro<br />

delle imprese.<br />

Si sottolinea che gli elenchi delle<br />

particelle pubblicizzati, per tutte le<br />

attività citate, rappresentano il risultato<br />

di elaborazioni massive, per cui<br />

si potrebbero essere verificate delle<br />

incoerenze, con inclusione - in qualche<br />

caso - di particelle non rientranti<br />

nelle fattispecie oggetto di identificazione<br />

o di variazione.<br />

In tal caso, i soggetti interessati possono<br />

inviare (anche attraverso il servizio<br />

postale) all’Ufficio provinciale<br />

competente dell’Agenzia del Territorio<br />

una specifica segnalazione utilizzando<br />

l’apposito modello, disponibile<br />

sul sito www.agenziaterritorio.gov.it.<br />

Sullo stesso sito è inoltre<br />

disponibile un servizio on-line di<br />

compilazione e trasmissione del suddetto<br />

modello.<br />

Gli indirizzi completi degli Uffici<br />

Provinciali sono disponibili sempre<br />

sul sito internet alla pagina<br />

http://www.agenziaterritorio.it/agenzia/i_nostri_uffici/ufficiprovinciali/in<br />

dex.htm.<br />

23


24<br />

di Angelo Orsini<br />

ICollegi <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong><br />

<strong>Agrari</strong> e <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong><br />

<strong>Agrari</strong> Laureati<br />

delle Province di<br />

Cremona e di Mantova,<br />

con il patrocinio<br />

del Consiglio<br />

<strong>Nazionale</strong> di categoria<br />

e la fattiva e preziosa collaborazione<br />

del Presidente <strong>Nazionale</strong> Per. Agr. Andrea<br />

Bottaro, che ha voluto intervenire<br />

personalmente all’evento, hanno organizzato<br />

il 24 Novembre 2007 un importante<br />

convegno sull’attuale tematica <strong>dei</strong><br />

“Nitrati” della loro gestione e delle prospettive<br />

future per un utilizzo corretto,<br />

efficace ed “etico”.<br />

La normativa della regione Lombardia<br />

relativa alla protezione delle acque dall’inquinamento<br />

provocato dai nitrati<br />

provenienti da fonti agricole,presenta infatti<br />

per le aziende lombarde caratteri significativi<br />

e restrittivi. La problematica<br />

relativa ai nitrati si può però gestire tecnicamente<br />

in modo corretto a condizione<br />

che anche i tecnici del settore accettino<br />

la nuova sfida di divenire validi consulenti<br />

per la gestione in campo agronomico<br />

degli effluenti provenienti dagli insediamenti<br />

agricoli con allevamenti di diversa<br />

tipologia. La giornata di lavoro è<br />

stata infatti organizzata con lo scopo di<br />

fornire ai partecipanti preziose indicazioni<br />

teoriche e pratiche utili per gestire<br />

quanto attiene la problematica <strong>dei</strong> “nitrati”.<br />

Il convegno è stato volutamente<br />

programmato presso la sede l’Istituto<br />

Tecnico <strong>Agrari</strong>o di Stato “Stanga” di<br />

Cremona, con la finalità di coinvolgere<br />

direttamente sia i professionisti che gli<br />

studenti delle classi quarte e quinte e<br />

questo nell’ambito di una politica volta<br />

CONVEGNI<br />

Nitrati: quali prospettive<br />

e modalità di gestione<br />

a creare quel necessario e troppo spesso<br />

dimenticato legame diretto fra il mondo<br />

delle professioni e del lavoro e la realtà<br />

della Scuola.<br />

Un grazie particolare al Dirigente Scolastico<br />

Prof.Carmine Filareto che ha saputo<br />

cogliere l’obiettivo dell’iniziativa ed ha<br />

aderito con partecipazione ed entusiasmo<br />

alla stessa.<br />

Hanno aperto i lavori gli interventi <strong>dei</strong><br />

<strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> Costante Galli ed Ottorino<br />

Bernardelli rispettivamente Presidenti<br />

<strong>dei</strong> Collegi <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> e <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong><br />

<strong>Agrari</strong> Laureati delle Province di Cremona<br />

e Mantova. Nel loro intervento i<br />

Presidenti hanno evidenziato di come il<br />

problema <strong>dei</strong> “nitrati” sia solo uno <strong>dei</strong><br />

tanti aspetti che coinvolgono i <strong>Periti</strong><br />

<strong>Agrari</strong> nella quotidiana attività professionale<br />

che vede la Categoria impegnata<br />

a fornire il contributo alla tutela della<br />

qualità degli alimenti,dell’ambiente e del<br />

territorio.Il forte impegno <strong>dei</strong> Collegi di<br />

Cremona e Mantova nella trattazione<br />

delle problematiche che interessano il<br />

mondo agricolo è elemento fondamentale<br />

di crescita culturale e professionale<br />

sia <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> già operanti che <strong>dei</strong><br />

futuri diplomati.<br />

Prima degli interventi “tecnici”, ha portato<br />

il saluto dell’Amministrazione Provinciale<br />

di Cremona l’Assessore all’Istruzione<br />

Pietro Morini che ha interessato<br />

gli studenti presenti con un discorso<br />

concreto, significativo e avulso da falsi<br />

idealismi e da facili entusiasmi circa le<br />

opportunità e le criticità che caratterizzeranno<br />

gli scenari futuri del mondo del<br />

lavoro per i giovani.<br />

Sono quindi seguite le relazioni <strong>dei</strong> competenti<br />

relatori intervenuti:<br />

- il Dr.Andrea Azzoni Dirigente del Settore<br />

Agricoltura della Provincia di Cremona<br />

che ha illustrato nel dettaglio i ruoli,<br />

le competenze ed i poteri degli organi<br />

preposti all’applicazione della normativa<br />

nonché i criteri per l’individuazione<br />

delle zone cosiddette “vulnerabili” nell’ambito<br />

del territorio provinciale;<br />

- il Dr. Agr. Fabio Araldi dell’ERSAF<br />

che ha presentato le esperienze dell’Ente<br />

nell’ambito della gestione del refluo<br />

in agricoltura;<br />

- il Per.Agr.Ettore Rossi Vice Presidente<br />

del <strong>Collegio</strong> di Mantova che ha trattato<br />

dal punto di vista pratico la gestione <strong>dei</strong><br />

nitrati nelle aziende agricole.<br />

I lavori sono stati chiusi dal Presidente<br />

Bottaro che ha salutato i presenti ricordando<br />

come il mondo del lavoro in generale<br />

e il settore ambientale-agricolo in<br />

particolare avrà sempre più bisogno di<br />

tecnici preparati e qualificati, pronti per<br />

accettare le nuove sfide proposte dal<br />

mercato globale.<br />

Il Presidente ha anche espresso l’auspicio<br />

che similari iniziative debbano essere<br />

sempre più numerose poiché una delle<br />

attribuzioni fondamentali che la legge<br />

ordinamentale assegna ai Collegi provinciali<br />

è quello di farsi carico del perfezionamento<br />

tecnico culturale <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong><br />

<strong>Agrari</strong> e la lungimiranza che denota l’iniziativa<br />

è quella di aver portato questo<br />

messaggio all’interno dell’Istituto Tecnico<br />

<strong>Agrari</strong>o.<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2007


1. Introduzione<br />

Il paesaggio forestale viene definito<br />

da Schlaepfer (2005) come un sistema<br />

complesso, costituito da più<br />

ecosistemi di diverso tipo (terrestri,<br />

acquatici, urbani), derivato dalla<br />

combinazione di azioni antropiche e<br />

forze naturali, dove prevalgono gli<br />

ecosistemi forestali.<br />

Nella legislazione forestale nazionale<br />

e regionale si riconosce un valore al<br />

paesaggio, quando viene considerato<br />

in rapporto con gli interventi antro-<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2007<br />

AMBIENTE<br />

Visualizzazione tridimensionale<br />

del paesaggio<br />

per la pianificazione forestale<br />

di Vincenzo Civitarese* e Giuseppe Pignatti**<br />

* CRA-Unità di ricerca per l’ingegneria<br />

agraria, Monterotondo (RM)<br />

** CRA-Unità di ricerca per le produzioni<br />

legnose fuori foresta, Roma<br />

pici. È infatti sempre più difficile<br />

considerare un intervento forestale<br />

(ad es., utilizzazione o miglioramento<br />

boschivo, ripristino ambientale, ecc.)<br />

isolato dal contesto circostante: è<br />

piuttosto il valore dell’insieme, maggiore<br />

della somma delle singole parti,<br />

che condiziona la gestione.<br />

In tempi recenti si discute sul concetto<br />

di “paesaggio multifunzionale”<br />

(Sayer et al. 2003), il cui risultato è<br />

un “mosaico” di ecosistemi a diverso<br />

grado di influenza antropica, come<br />

tentativo di ottimizzare le diverse<br />

azioni sul territorio, seguendo i principi<br />

dell’ecologia del paesaggio. Secondo<br />

questo approccio, è accettabile<br />

l’utilizzazione <strong>dei</strong> boschi purché<br />

non si alteri la struttura ed il funzionamento<br />

<strong>dei</strong> diversi elementi che<br />

compongono il mosaico, e quindi il<br />

sistema paesaggistico nel suo complesso.<br />

Il paesaggio assume quindi un ruolo<br />

centrale nel processo di pianificazione<br />

territoriale. Le diverse decisioni<br />

da prendere, tuttavia, sono argomento<br />

di discussione aperta fra differenti<br />

gruppi di interesse (proprietari,<br />

amministratori, associazioni,<br />

gruppi di cittadini con interessi specifici,<br />

ecc.), in vario modo collegati<br />

alla gestione delle risorse forestali.<br />

In altri termini, le proposte e le alternative<br />

di gestione del territorio e<br />

delle sue risorse, affrontati durante<br />

25


26<br />

il processo di pianificazione, devono<br />

essere valutate, vagliate e concertate<br />

con una pluralità di persone. Non si<br />

tratta certo di una novità. Ciò che<br />

sembra modificarsi negli ultimi decenni<br />

è l’approccio con cui il mondo<br />

scientifico cerca di comunicare con<br />

le altre componenti (Daniels e Walker<br />

1997). In questo contesto, Lewis<br />

et al. (2004) ritengono che la combinazione<br />

di immagini reali del paesaggio<br />

con caratteristiche e valori<br />

non-visibili possa aumentare considerevolmente<br />

la capacità di effettuare<br />

una decisione “intelligente e<br />

informata” da parte di utenti non<br />

esperti.<br />

Nelle tradizionali rappresentazioni<br />

cartografiche bidimensionali del<br />

paesaggio gli effetti degli interventi<br />

programmati, soprattutto nel caso di<br />

territorio montano, spesso si perdono<br />

del tutto. La conseguenza, per un<br />

pubblico generico e non preparato a<br />

capire immediatamente le tradizionali<br />

carte, che rappresentano linee,<br />

punti, poligoni e simboli in un piano,<br />

è che la maggior parte delle persone<br />

non riesce ad immaginare la situazione<br />

reale o la comprende in maniera<br />

errata (Panagopoulos 2003).<br />

Per facilitare questo processo di apprendimento,<br />

possono aiutarci le<br />

tecnologie legate alla visualizzazione<br />

tridimensionale del territorio, in<br />

grado di rappresentare in maniera<br />

realistica il paesaggio e le conseguenze<br />

di determinate scelte gestionali.<br />

È possibile rappresentare anche<br />

vari tipi di informazione associati<br />

al territorio, non visibili nella realtà,<br />

ma di rilevanza gestionale, come i<br />

limiti di proprietà, i tipi di suolo, di<br />

bosco o di habitat per la fauna, ecc.<br />

Va sottolineato che esistono varie<br />

tecnologie informatiche per la visualizzazione<br />

del paesaggio in maniera<br />

realistica, basate quasi sempre su si-<br />

2 Progetto finalizzato Ri.Selv.Italia finanziato<br />

dal Ministero delle Politiche Agricole e<br />

Forestali.<br />

3 Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura<br />

AMBIENTE<br />

stemi informativi geografici (GIS).<br />

La forza di queste applicazioni consiste<br />

nella possibilità di integrare dati<br />

di diverso tipo, ma comunque georiferiti:<br />

sempre più accurati dati topografici<br />

digitali, dati forestali derivati<br />

da inventari o cartografie <strong>dei</strong> tipi<br />

di bosco, aspetti geometrici legati<br />

alle caratteristiche locali <strong>dei</strong> popolamenti<br />

o alle condizioni ambientali<br />

particolari. La scelta di un programma<br />

piuttosto che di un altro è condizionata<br />

molto dall’oggetto di interesse,<br />

così come dalla scala di indagine,<br />

che può andare da pochi ettari<br />

ad un intero bacino con i rilievi<br />

montuosi che lo individuano.<br />

In questo lavoro viene presentato e<br />

discusso un possibile percorso metodologico<br />

seguito per la visualizzazione<br />

tridimensionale di una superficie<br />

forestale di circa cento di ettari, integrando<br />

diverse informazioni e programmi<br />

GIS e di analisi spaziale.<br />

2. Metodo di visualizzazione tridimensionale<br />

Lo studio, condotto nell’ambito di<br />

un progetto dedicato allo studio <strong>dei</strong><br />

boschi e degli strumenti di pianificazione<br />

forestale per l’Appennino meridionale<br />

2 , ha riguardato alcuni boschi<br />

di cerro e farnetto siti nell’area<br />

del Pollino, ubicati in località Capillo,<br />

Comune di San Paolo Albanese<br />

(PZ). I rilievi in bosco hanno interessato<br />

sia gli aspetti di tipologia forestale,<br />

in base ad una legenda sviluppata<br />

a livello interregionale (Pignatti<br />

et al. 2004), che selvicolturali<br />

ed infrastrutturali. La precisa localizzazione<br />

geografica delle informazioni<br />

raccolte in una serie di aree di<br />

saggio distribuite all’interno delle<br />

diverse zone in esame, è avvenuta<br />

attraverso il rilevamento con GPS.<br />

Il punto di partenza per l’elaborazione<br />

cartografica è stato il modello<br />

digitale del terreno (DTM). Si tratta<br />

della rappresentazione della su-<br />

perficie derivata dall’elaborazione<br />

delle quote di specifici punti del territorio.<br />

Nel nostro caso i punti necessari<br />

alla costruzione del modello<br />

erano derivati dalle curve di livello<br />

di carte topografiche IGM in scala<br />

1:25.000. Questa operazione ha richiesto<br />

la trasformazione delle coordinate<br />

Gauss-Boaga in coordinate<br />

UTM (WGS 84) mediante il programma<br />

CartLab1.<br />

Elaborando questi dati si è creato un<br />

file di griglia (contenente le coordinate<br />

x, y e z di ogni punto), dal quale<br />

è stato possibile procedere alla creazione<br />

di un’immagine relativamente<br />

semplice, ma che visualizza già in<br />

forma tridimensionale il territorio<br />

studiato, denominato Wireframe (figura<br />

1). Questa è la base per le successive<br />

elaborazioni, che consistono,<br />

sostanzialmente, nella sovrapposizione<br />

di immagini digitalizzate o di<br />

altre informazioni georiferite.<br />

Per lo studio della copertura forestale,<br />

sono state utilizzate ortofoto<br />

digitali di proprietà dell’AGEA 3 , relative<br />

al volo aereo del 2001 e in scala<br />

1:10.000. Per l’elaborazione cartografica<br />

sono stati utilizzati due software:<br />

Surfer 8 (2002) e ArcView GIS<br />

(2002). Il primo è stato impiegato<br />

per la realizzazione del modello digitale<br />

del terreno e dell’analisi delle<br />

pendenze <strong>dei</strong> terreno, mentre Arc-<br />

View GIS è servito per la visualizzazione<br />

e per la gestione delle ortofoto<br />

relative al territorio oggetto di studio.<br />

Una delle più interessanti funzioni<br />

del programma Surfer consiste nella<br />

possibilità di importare immagini<br />

esterne relative al territorio, utilizzandole<br />

come superfici da sovrapporre<br />

al modello digitale 3D. Con<br />

questa procedura sono state presi in<br />

esame:<br />

a) la superficie forestale, per evidenziare<br />

la morfologia del territorio;<br />

b) la tipologia forestale, per l’analisi<br />

delle componenti del paesaggio forestale;<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2007


QUOTA<br />

1100<br />

1000<br />

900<br />

2635200<br />

c) la pendenza <strong>dei</strong> versanti, per l’analisi<br />

combinata di diversi strati informativi.<br />

3. Risultati<br />

LONGITUDINE<br />

Figura 1 - Cerreta Capillo, modello digitale del terreno (Wireframe).<br />

3.1 Il modello tridimensionale della<br />

superficie forestale<br />

Sovrapponendo al modello digitale<br />

del territorio l’ortofoto relativa all’area<br />

di studio è stato realizzato un<br />

modello tridimensionale della superficie<br />

forestale (figura 2). Sulla<br />

questa mappa è possibile individuare<br />

l’orientamento generale <strong>dei</strong> versanti,<br />

la rete idrografica e la viabilità forestale,<br />

la quota riportata con le curve<br />

di livello, la copertura del bosco ed<br />

altre informazioni. Nel caso specifico,<br />

l’area esaminata si trovava su un<br />

pendio compreso fra 850 e 1100 m,<br />

evidenziato dalle curve di livello indicate<br />

dalle linee continue, esposto<br />

in prevalenza a settentrione, con una<br />

strada principale nella parte superiore<br />

dell’area.<br />

3.2. La carta <strong>dei</strong> tipi forestali<br />

È il risultato della sovrapposizione<br />

al modello della superficie forestale,<br />

delle informazioni di tipologia forestale,<br />

rilevate in aree di saggio in base<br />

ad una legenda che impiegava come<br />

criterio di classificazione la specie<br />

arborea dominante e le caratte-<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2007<br />

2634900<br />

2634600<br />

4431400<br />

AMBIENTE<br />

LATITUDINE<br />

4431100 4430800 4430500 4430200<br />

1200 m<br />

1100 m<br />

1000 m<br />

900 m<br />

800 m<br />

ristiche relative alla composizione<br />

specifica del sottobosco.<br />

Come è possibile notare (Fig. 3), le<br />

superfici relative alle diverse formazioni<br />

sono state ripartite demarcando<br />

le linee di confine con curve in<br />

grado di seguire il reale andamento<br />

topografico del terreno.A differenza<br />

della classica carta della vegetazione,<br />

questo modello mostra in maniera<br />

evidente la successione delle diverse<br />

formazioni forestali nello spazio,<br />

fornendo con estrema chiarezza<br />

indicazioni riguardo all’estensione e<br />

alla localizzazione di esse in relazione<br />

all’andamento della quota e delle<br />

pendici. È possibile inoltre evidenziare<br />

i diversi elementi del paesaggio,<br />

costituiti dai diversi tipi di bosco,<br />

dalle zone di discontinuità della co-<br />

pertura forestale in prossimità di radure,<br />

strade o corsi d’acqua.<br />

Nel caso specifico, la cartografia permette<br />

di localizzare i tipi forestali e<br />

di formulare un’ipotesi sui fattori<br />

ecologici che ne condizionano la<br />

presenza nello spazio:<br />

a) la cerreta mesoxerofila, ubicata<br />

nella porzione media e alta del territorio<br />

esaminato, su pendii più ripidi,<br />

sembrerebbe in corrispondenza<br />

di zone percorse da torrenti o comunque<br />

di raccolta di acqua (linee<br />

di impluvio e pendii freschi);<br />

b) il bosco di cerro-farnetto mesoxerofilo,<br />

ubicato nelle zone di transizione<br />

fra cerreta e bosco a prevalenza<br />

di farnetto;<br />

c) il bosco di farnetto mesoxerofilo,<br />

posto, in genere, nelle parti a pendenza<br />

meno elevata del territorio<br />

esaminato;<br />

d) piccoli inclusi di bosco di faretto<br />

mesofilo e xerofilo che riflettono situazioni<br />

microstazionali.<br />

3.3 La carta tridimensionale delle<br />

pendenze<br />

Sono state infine visualizzate contemporaneamente<br />

più mappe con<br />

diverso tematismo, sovrapponendole<br />

ad una distanza prefissata. Questa<br />

operazione richiede necessariamente<br />

che le mappe abbiano lo stesso<br />

orientamento sia sul piano orizzontale<br />

(xy) che in quello verticale (z),<br />

Figura 2 - Cerreta Capillo, modello tridimensionale della superficie forestale.<br />

27


28<br />

e che siano provviste della medesima<br />

scala di riferimento. Nello studio<br />

si è deciso di produrre una cartografia<br />

in grado di visualizzare contemporaneamente<br />

la mappa della pendenza<br />

4 e quella della massa asportabile<br />

(mc/ha) a seguito di interventi<br />

di diradamento, allo scopo di evidenziare<br />

un possibile impiego nella<br />

programmazione di interventi di utilizzazione.<br />

Attraverso l’applicazione di una griglia<br />

di vettori, è stata impostata sulla<br />

stessa mappa la visualizzazione delle<br />

linee di deflusso dell’acqua sul terreno,<br />

così da evidenziare, oltre al naturale<br />

andamento della superficie, la<br />

presenza di compluvi ed impluvi. Il<br />

risultato finale è mostrato nella figura<br />

4. Si può notare che gran parte<br />

della superficie del bosco analizzato<br />

rientra nelle classi di terreno pianeggiante<br />

e inclinato, con l’eccezione di<br />

un’area marginale (nella mappa, a<br />

sinistra in basso) dove i terreni sono<br />

da ripidi a scoscesi. Le masse utilizzabili<br />

sono comprese fra 80-90 e 230-<br />

260 mc/ha.<br />

4. Discussione e conclusioni<br />

Nel campo della pianificazione forestale<br />

territoriale, che si occupa direttamente<br />

delle problematiche connesse<br />

al paesaggio, le tecniche di visualizzazione<br />

tridimensionale potrebbero<br />

avere diversi impieghi. Va<br />

precisato che, sebbene questo studio<br />

abbia preso in esame principalmente<br />

uno stesso versante (per complessivi<br />

100 ha circa), il metodo può essere<br />

4 Per la realizzazione della mappa della pendenza<br />

sono state distinte cinque classi che riflettono<br />

la possibilità di impiegare diversi sistemi<br />

di concentramento ed esbosco (Hippoliti<br />

e Piegai 2000): I: terreno pianeggiante<br />

(pendenza tra 0 e 20%); II: terreno inclinato<br />

(tra 21 e 40%); III: terreno ripido (tra 41 e<br />

60%); IV: terreno molto ripido (tra 61 e<br />

80%); V: terreno scosceso (pendenza oltre<br />

l’80%).<br />

AMBIENTE<br />

Figura 3 - Cerreta Capillo, carta tridimensionale <strong>dei</strong> tipi forestali: C mx = cerreta mesoxerofila;<br />

F-C = bosco di cerro-farnetto mesoxerofilo; F mx = bosco di farnetto mesoxerofilo;<br />

F m = bosco di farnetto mesofilo; F x = bosco di farnetto xerofilo.<br />

Figura 4 - Cerreta Capillo, sovrapposizione della mappa della massa asportabile e della<br />

pendenza<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2007


applicato a scala più ampia.<br />

Un primo impiego è come supporto<br />

all’analisi del mosaico paesaggistico.<br />

La teoria descrive questo composto<br />

da tre elementi principali, matrice,<br />

patches o “tessere” e corridoi, che,<br />

come si è visto in questo esempio,<br />

possono essere ulteriormente caratterizzati<br />

dal tipo forestale. Il bosco,<br />

elemento più comune ed esteso del<br />

mosaico, è per lo più eterogeneo internamente,<br />

articolandosi in diversi<br />

tipi, a composizione specifica variabile,<br />

ma riconducibili ad unità ecologiche<br />

definite. La visualizzazione tridimensionale<br />

aiuta ad evidenziare<br />

questi elementi e i rapporti reciproci<br />

nello spazio, consentendo anche ottimizzare<br />

la scelta su dove ed in quale<br />

tipo forestale effettuare prioritariamente<br />

gli interventi.<br />

L’analisi paesaggistica può essere<br />

fatta anche nel tempo, osservando<br />

come un territorio mantenga la propria<br />

fisionomia o, all’opposto, aumenti<br />

il grado di frammentazione<br />

(cioè aumenti il numero di piccole<br />

“parcelle” che lo compongono), con<br />

conseguenze molto rilevanti sui<br />

cambiamenti fisici (es. erosione) o<br />

biogeografici (es. presenza di specie<br />

specializzate a particolari habitat).<br />

La possibilità di effettuare simulazioni<br />

dinamiche del paesaggio forestale<br />

e di visualizzarle in maniera<br />

realistica consente di valutare gli effetti<br />

degli interventi antropici sul bosco<br />

sotto il profilo ecologico, ma anche<br />

di percezione estetica. La percezione<br />

del paesaggio forestale è necessariamente<br />

legata anche ad<br />

aspetti di natura soggettiva, che si riflettono<br />

nei tentativi di quantificare<br />

il fenomeno, in base a considerazioni<br />

legate alla “qualità visuale” del bosco,<br />

già affrontata prevalentemente<br />

in termini numerici (Scrinzi et al.<br />

1996) o di popolamento forestale.<br />

Questi aspetti, collegati ai valori sociali<br />

e ricreativi del bosco, sono sempre<br />

più importanti per la pianificazione<br />

forestale: in alcuni paesi è ri-<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2007<br />

AMBIENTE<br />

chiesta, in particolari aree a valenza<br />

paesaggistica, un’analisi dell’impatto<br />

visuale degli interventi selvicolturali<br />

programmati, sulla base di simulazioni<br />

realistiche. Grazie alle nuove<br />

tecnologie sviluppate, è dunque possibile<br />

affrontare il tema della qualità<br />

visuale anche su base cartografica,<br />

come base di discussione per una<br />

platea variegata di pubblico che partecipa<br />

al processo decisionale.<br />

La rappresentazione combinata di<br />

più informazioni, come evidenziato<br />

nella figura 4, può avere anche<br />

un’indiscutibile funzione di supporto<br />

tecnico, rendendo possibile programmare<br />

meglio gli stessi interventi<br />

di utilizzazione, alla luce di analisi<br />

che prendono in esame una molteplicità<br />

di aspetti, da quelli relativi al<br />

territorio (ad es., pendenze, viabilità)<br />

per pianificare l’esbosco del materiale<br />

legnoso abbattuto, che condizionano<br />

la scelta del mezzo più idoneo<br />

o l’eventuale necessità di aprire<br />

nuove strade forestali, a quelli del<br />

popolamento forestale (ad es., tipo<br />

forestale, massa ecc.).<br />

È ragionevole pensare che nei prossimi<br />

anni gli avanzamenti tecnologici<br />

sulle tecniche di visualizzazione<br />

tridimensionale del paesaggio saranno<br />

molto rapidi, un po’ sulla scia,<br />

probabilmente, <strong>dei</strong> progressi nel settore<br />

della realtà virtuale. Già ora, visualizzazioni<br />

animate permettono di<br />

simulare le condizioni di volo sopra<br />

il territorio in maniera sofisticata. In<br />

questi tentativi c’è però anche il rischio<br />

che le informazioni disponibili<br />

siano usate in maniera poco corretta<br />

ed il prodotto finale risulti quindi<br />

poco utile alla pianificazione forestale.<br />

Per questo occorre ancora individuare<br />

un giusto impiego metodologico<br />

di queste tecniche innovative<br />

nel processo di pianificazione<br />

forestale, tenendo presente che il futuro<br />

vedrà certamente l’uso di sistemi<br />

informativi geografici integrati a<br />

modelli di rappresentazione tridimensionale.<br />

Bibliografia<br />

ArcView GIS, 2002. Using ArcView<br />

GIS: The Geographic Information<br />

System for Everyone. Environmental<br />

Systems Research Institute, Inc.<br />

(ESRI).<br />

Daniels, S. & Walker, G. 1997. Rethinking<br />

public participation in natural resource<br />

management: concepts from pluralism<br />

and five emerging approaches.<br />

Workshop on Pluralism and Sustainable<br />

Forestry and Rural Development. FAO,<br />

Rome, December 1997.<br />

Lewis J.L., Sheppard S.R.L., Sutherland<br />

K., 2004. Computer-based visualization<br />

of forest management: A Primer for forest<br />

resources managers, communities,<br />

and educators. BC Journal of Ecosystems<br />

and Management 5(2): 5-13.<br />

Hippoliti G., Piegai F., 2000. Tecniche e<br />

sistemi di lavoro per la raccolta del legno.<br />

Compagnia delle Foreste, Arezzo.<br />

Panagopoulos T., 2003. Geographic Information<br />

Systems in the Context of Visual<br />

Landscape Management. Proc. XII<br />

World Forestry Congress, Quebec, Canada,<br />

September 2003.<br />

Pignatti G., Terzuolo P.G., Varese P., Semerari<br />

P., Lombardi V.N., 2004. Criteri<br />

per la definizione di tipi forestali nei boschi<br />

dell'Appennino meridionale. Forest@,<br />

1 (2): 112-127.<br />

Scrinzi G., Floris A., Flamminj T., Agatea<br />

P., 1996. Un modello di stima della<br />

qualità estetico-funzionale del bosco.<br />

Genio Rurale LIX (4). 57-80.<br />

Schlaepfer R., 2005. Ecosystem Approach<br />

and Ecosystem Management as<br />

the Fundaments of Forest Landscape<br />

Restoration Strategies. In Veltheim T.,<br />

Pajari B. (eds.): Forest Landscape Restoration<br />

in Central and Northern Europe.<br />

EFI Proc., 53: 69-82.<br />

Sayer J., Elliott C., Maginnis S., 2003.<br />

Protect, manage and restore: conserving<br />

forests in multi-functional landscapes.<br />

In: Proc. XII World Forestry Congress,<br />

Quebec, Canada, September 2003. C3a:<br />

199-205.<br />

Surfer 8, 2002. User’s Guide - Golden<br />

Software, Inc.<br />

29


30<br />

PROFESSIONE<br />

Polizze Multi e Pluririschio<br />

in Agricoltura: il ruolo del Perito<br />

di Mario Calcagnile<br />

Èormai tradizione<br />

che il<br />

“Comitato<br />

Interprofessionale<br />

<strong>Periti</strong> Danni da<br />

Calamità Atmosferiche”organizzi<br />

un convegno a<br />

tema. Infatti, anche quest’anno per<br />

il giorno nove febbraio prossimo, in<br />

occasione della centottesima Fieragricola<br />

di Verona, presso il Centroservizi<br />

“Arena” (Padd. 6 e 7) nella<br />

Sala “Puccini”, ne sarà organizzato<br />

uno dal tema “Polizze Multi e Pluririschio<br />

in Agricoltura: il ruolo del<br />

Perito”. Tale argomento riveste e rivestirà<br />

in futuro un’importanza sempre<br />

maggiore nel campo assicurativo.<br />

Parteciperanno e porteranno i<br />

loro saluti i Presidenti <strong>dei</strong> Consigli<br />

Nazionali,Andrea Bottaro <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong><br />

<strong>Agrari</strong>, Piero Panunzi <strong>dei</strong> Geometri<br />

e Pantaleo Mercurio <strong>dei</strong> Dottori<br />

Agronomi e Forestali.<br />

Dopo l’apertura <strong>dei</strong> lavori che saranno<br />

coordinati dal Dott. Antonio<br />

Boschetti (giornalista de L’Informatore<br />

<strong>Agrari</strong>o), interverrà il Sen. Stefano<br />

Boco (Sottosegretario MI-<br />

PAAF) e successivamente i relatori.<br />

Relazionerà il Per. Agr. Mario Calcagnile<br />

(presidente del Comitato Interprofessionale),<br />

il Dott. Razeto<br />

(Direzione Mercati Risk Management<br />

di ISMEA), il Dott. Luigi Avagliano<br />

(in rappresentanza dell’A-<br />

NIA), il Dott.Albano Agabiti (Presidente<br />

AS.NA.CO.DI.), dopo gli interventi<br />

<strong>dei</strong> presenti, chiuderà i lavori<br />

il Geom. Walter Platto (compo-<br />

nente del Comitato Organizzatore).<br />

L’agricoltura, anche se spesso è avvolta<br />

da complesse problematiche, è<br />

un settore vivo che vede le imprese<br />

agricole con la voglia di competere,<br />

di essere presenti, di essere forti e di<br />

portare ricchezza alla nostra collettività.<br />

Ha risorse e capacità per contribuire<br />

a un solido processo di sviluppo<br />

economico; non ha bisogno di<br />

essere assistita ma necessita soprattutto<br />

di strategie innovative tese a<br />

dare impulso alla sua crescita. Il settore<br />

dell’agricoltura deve perciò essere<br />

messo nelle condizioni di operare<br />

con la dovuta efficacia e in tutta<br />

sicurezza.<br />

Il mondo agricolo, nel suo complesso,<br />

è un protagonista fondamentale<br />

del sistema economico della nostra<br />

società. Per dare slancio alla sua<br />

azione e per rilanciare e rafforzare<br />

la competitività, oltre che sul mercato<br />

italiano anche sui mercati esteri,<br />

esso necessita di interventi mirati.<br />

Tra i tanti punti di criticità che possono<br />

mettere in serio rischio le produzioni<br />

agricole c’è quello legato al<br />

clima. La sua variabilità, soprattutto<br />

in questi ultimi anni, infatti, ha provocato<br />

effetti negativi in agricoltura,<br />

pregiudicando molto spesso, in poco<br />

tempo, l’intero lavoro di un anno.<br />

Per limitare i danni provocati da<br />

questi fenomeni sono stati studiati<br />

strumenti innovativi che, se ben<br />

sfruttati, possono tutelare gli imprenditori<br />

agricoli non soltanto dal<br />

punto di vista dell’evento calamitoso,<br />

ma anche dal punto di vista della<br />

tenuta del reddito.<br />

Ormai, a quattro anni dalla emana-<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2007


zione del decreto legislativo n°<br />

102/04, concernente gli interventi finanziari<br />

a sostegno delle imprese<br />

agricole, siamo in piena fase di attuazione.<br />

In questo ambito, infatti, le opportunità<br />

offerte agli operatori agricoli<br />

dalle polizze multi e pluri rischio a<br />

copertura delle colture ricoprono<br />

sempre più rilevanza per l’economia<br />

dell’azienda agricola. Rispetto alle<br />

polizze tradizionali monorischio,<br />

questi strumenti, in continua espansione,<br />

offrono una garanzia di copertura<br />

<strong>dei</strong> danni causati da molteplici<br />

tipi di eventi calamitosi naturali, tra<br />

cui il vento forte, il gelo e la brina, la<br />

siccità, l’eccesso di pioggia e l’alluvione,<br />

oltre che del danno da grandine<br />

da sempre assicurato.<br />

In questo quadro, alla luce della profonda<br />

trasformazione del mondo assicurativo<br />

determinato dai grandi<br />

cambiamenti succedutisi in questi<br />

ultimi anni e di altri che potrebbero<br />

verificarsi in un prossimo futuro, il<br />

perito estimatore ricopre un ruolo di<br />

rilevante importanza. Egli, infatti, di<br />

fronte ad incarichi sempre più complessi<br />

ed articolati, assume un ruolo<br />

centrale e determinante sia nella fase<br />

di stima che di liquidazione <strong>dei</strong><br />

danni, oltre al difficile compito di<br />

dare risposte precise alle richieste<br />

dell’assicurato tanto di ordine tecnico<br />

che contrattuale.<br />

Considerato l’importante ruolo che<br />

il perito svolge, è necessario che a<br />

gestire la situazione di criticità,<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2007<br />

PROFESSIONE<br />

rappresentata dal sinistro, siano<br />

professionisti dotati di competenza,<br />

preparazione e capacità di<br />

ascolto per dare risposte precise all’assicurato.<br />

Tali requisiti possono<br />

continuare ad essere garantiti solo<br />

investendo sull’aggiornamento e la<br />

IL COMITA T O<br />

Il Comitato Interprofessionale <strong>Periti</strong> Estimatori Danni da Calamità Naturali, costituito<br />

nell’anno 1962, è emanazione <strong>dei</strong> Consigli Nazionali <strong>dei</strong> Professionisti per legge abilitati<br />

nei rispettivi ordinamenti professionali a compiere le perizie <strong>dei</strong> danni provocati<br />

dalle calamità naturali e più precisamente dai Dottori Agronomi e Forestali, dai<br />

Geometri e dai <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong>.<br />

Il Comitato interprofessionale è composto dal Presidente <strong>dei</strong> rispettivi Consigli Nazionali<br />

e due professionisti di ogni Categoria <strong>dei</strong> quali uno membro del Consiglio <strong>Nazionale</strong><br />

di appartenenza. È previsto che il Comitato operi sulla base di un programma<br />

triennale elaborato di concerto tra le diverse componenti professionali e che la gestione<br />

attuativa del programma sia affidato al Presidente della componente che nel<br />

triennio ne regge la Presidenza che agisce in sintonia e collaborazione con le altre.<br />

Il Comitato si propone i seguenti obiettivi di lavoro :<br />

* lo studio di proposte formative idonee a meglio specializzare i professionisti <strong>dei</strong> tre<br />

ordini operanti nel campo ed a creare nuove leve debitamente preparate;<br />

* l’individuazione delle modalità di realizzazione di specifici corsi comuni per gli<br />

iscritti ai tre ordini e collegi;<br />

* la predisposizione di un “codice etico - comportamentale” per l’attività <strong>dei</strong> periti<br />

estimatori danni nelle sue varie espressioni;<br />

* lo studio delle procedure per la realizzazione di una certificazione dell’attività professionale<br />

nonché della possibilità di individuare uno specifico Ente certificatore e<br />

delle modalità per una sua attuazione;<br />

* lo studio <strong>dei</strong> costi dell’attività peritale e del mercato assicurativo agricolo;<br />

* il consolidamento <strong>dei</strong> rapporti con le pubbliche istituzioni del settore (Ministeri,<br />

Consigli Nazionali degli Ordini e Collegi, ecc.) e con la più generale Committenza<br />

(ANIA, Compagnie di Assicurazioni singole o associate, Consorzi di Difesa e loro<br />

eventuali organismi di rappresentanza, ecc.).<br />

Il Comitato intende perseguire i propri fini tramite metodi e mezzi di attuazione che<br />

prevedano:<br />

a) Pubblicizzazione periodica dell’attività peritale e delle sue caratteristiche, evidenziazione<br />

delle peculiarità derivate dalla specifica formazione <strong>dei</strong> professionisti<br />

stessi;<br />

b) la costituzione di un Elenco <strong>Periti</strong> e sviluppo di forme pubblicistiche;<br />

c) la promozione, almeno una volta all’anno di una riunione assembleare <strong>Nazionale</strong> di<br />

tutti i periti estimatori danni da calamità naturali per dibattere le problematiche<br />

della categoria e renderle esecutive;<br />

d) Collegamenti informativi - culturali e professionali con le omogenee realtà europee.<br />

formazione ed affiancando ai colleghi<br />

più esperti quelli più giovani e<br />

inesperti per far loro acquisire, gradatamente,<br />

un buon livello di competenza<br />

perché possano affrontare<br />

in modo efficace ed autonomo il lavoro.<br />

31


32<br />

di Virginio Panecaldo<br />

In questi giorni si fa un gran parlare<br />

del costo del Pane il cui aumento<br />

del prezzo alla vendita viene imputato<br />

all’aumento del costo del grano<br />

tenero alla produzione.<br />

La disinformazione fa gettare sui<br />

produttori agricoli una responsabilità<br />

che non hanno.<br />

Nel n.5 di questa rivista è stato riportato<br />

quanto in argomento ha valutato<br />

l’Accademia <strong>dei</strong> Georgofili e<br />

quindi si rimanda alle considerazioni<br />

li espresse.<br />

Occorreva però entrare nel merito<br />

della formazione <strong>dei</strong> costi di produzione<br />

del Pane e dunque a Roma nel<br />

mese di Ottobre 2007 ho condotto<br />

STIME<br />

Costo approssimativo<br />

della panificazione<br />

una ricerca su quanto potesse costare<br />

produrre il Pane.<br />

In premessa qualche dato tecnico:<br />

- Kg 100 di grano alla molitura rendono<br />

kg 74-80 di farina, a seconda<br />

della grandezza e umidità delle cariossidi;<br />

normalmente risultano kg<br />

75 di farina e kg di crusca ( circa kg 1<br />

si disperde nel ciclo della molitura).<br />

- Kg 100 di farina rendono 110 - 125<br />

di pane, a seconda che la pezzatura<br />

sia piccola ( sfilatini, rosette, ecc…)<br />

oppure grande ( pagnotte e filoni) .<br />

La pezzatura piccola, a causa della<br />

minor resa alla pianificazione ( circa<br />

il 15% in meno rispetto alla pezzatura<br />

grande dovuto alla maggior<br />

perdita di acqua alla cottura) e alla<br />

maggiore incidenza di manodopera<br />

per la sua confezione , comporta un<br />

aumento di costo del 35% circa.<br />

Attualmente a Roma il prezzo al<br />

dettaglio del pane, rispettivamente è<br />

di circa euro 2,70– 2,00 al kg , compresa<br />

IVA (4%), ove la fornitura<br />

provenga dalla grande distribuzione,<br />

vale a dire da forni che lavorano a livello<br />

industriale, i quali possono ovviamente,<br />

beneficiare di notevoli<br />

sconti sulla farina in particolare. Per<br />

i forni che operano ancora a livello<br />

artigianale , con produzione intorno<br />

a 2-3 quintali al giorno di panificato (<br />

e questo capita sovente nelle aree di<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2007


provincia) i predetti prezzi possono<br />

lievitare quantomeno del 20%.<br />

Ciò è dovuto, per tali forni, per lo<br />

più al fatto che l’ importo del loro<br />

affitto oppure delle quote di ammortamento,<br />

manutenzione e fiscali<br />

( vedasi appresso le lettere d - e- g )<br />

si ripartiscono su una minore quantità<br />

di prodotto (il pane) rispetto alla<br />

grande distribuzione.<br />

L’analisi di costo che segue si riferisce<br />

ad un forno a gas di normale dimensione<br />

composto di due camere<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2007<br />

STIME<br />

con piani di cottura ciascuno di superficie<br />

mq 4 (ve ne sono di metri<br />

20 e anche più). Le capacità di tale<br />

forno sono di quintali 10 di pane<br />

ogni 24 ore, in cui vi lavorano contemporaneamente<br />

4 operai per 9-10<br />

ore (circa ore 4 di panificatore per<br />

ogni quintale di pane), più furgoncino<br />

(1100) con relativo autista per la<br />

distribuzione , lavoro che viene compiuto<br />

in circa 3 ore.<br />

Nel corso dell’indagine di mercato<br />

fatta dallo scrivente, a Roma, per reperire<br />

in particolare i prezzi delle<br />

materie prime occorrenti per la panificazione<br />

, l’impiego della manodopera<br />

nel forno in esame , il consumo<br />

del gas, energia elettrica, acqua<br />

ecc…, come detto in apertura, ho annotato<br />

anche che i prezzi al dettaglio<br />

del pane normalmente oscilla intorno<br />

ad Euro 2,70 – 2,00/Kg rispettivamente<br />

per la pezzatura piccola e<br />

grande ( pagnotte e filoni ) , i quali<br />

non risultano eccessivi, come dimostra<br />

l ‘ analisi in cui lo scrivente s’è<br />

cimentato.<br />

In provincia si riscontrano prezzi più<br />

bassi mediamente del 10-12 % dato<br />

il minor costo della manodopera,<br />

della distribuzione e dell’affitto <strong>dei</strong><br />

locali.<br />

Dello stesso Autore segnaliamo le seguenti opere:<br />

- Dichiarazione di successione <strong>dei</strong> beni ereditari e<br />

voltura catastale degli immobili - Maggioli<br />

Editore, pag. 270<br />

- Divisione <strong>dei</strong> beni ereditari - Buffetti Editore<br />

pag. 230<br />

33


34<br />

in provetta”, incapsulate,<br />

prive di virus, fa-<br />

“Piante<br />

cilmente trasportabili e<br />

commerciabili. È la nuova frontiera<br />

dell’attività vivaistica che si occupa<br />

di propagare piante. La tecnologia<br />

dell’incapsulamento è il metodo innovativo<br />

che si affianca alla micropropagazione<br />

e attualmente allo studio<br />

<strong>dei</strong> ricercatori dell’Università di<br />

Perugia che hanno partecipato alla<br />

lettura “Una nuova tecnologia vivaistica<br />

in vitro” promossa dall’Accademia<br />

<strong>dei</strong> Georgofili.<br />

“All’interno di un laboratorio, in<br />

ambiente sterile – ha spiegato Alvaro<br />

Standardi, ordinario della Facoltà<br />

di <strong>Agrari</strong>a di Perugia - partendo<br />

da una porzione di tessuto di una<br />

pianta madre, si clonano nuove piantine.<br />

In realtà la nuova tecnologia<br />

permette di arrestare il processo rigenerativo<br />

prima dell’ultima fase,<br />

prima cioè della formazione della<br />

piantina completa. Il piccolo espianto<br />

ottenuto viene protetto all’interno<br />

di una capsula di circa mezzo<br />

centimetro e può essere così conservato<br />

e spedito”.<br />

Un processo quindi particolarmente<br />

utile nello scambio di materiale vivaistico<br />

anche fra paesi diversi.“Nel<br />

paese di destinazione le piante vengono<br />

solitamente messe in quarantena<br />

– ha detto Standardi – per verificare<br />

l’eventuale presenza di patogeni,<br />

procedura che spesso danneggia<br />

la merce. La micropropagazione<br />

VIVAISMO<br />

Piante in capsula, conservabili<br />

e facilmente trasportabili<br />

Presentata all’Accademia <strong>dei</strong> Georgofili<br />

una nuova tecnica per la produzione di piante<br />

di Sabina Ferioli<br />

è una tecnica che può essere applicata<br />

solo in ambiente sterile e risolve<br />

quindi alla base il problema della<br />

presenza di parassiti. Il materiale incapsulato<br />

che viene spedito non viene<br />

normalmente fermato alle dogane<br />

in quanto per definizione sterile.<br />

Il “seme sintetico” che viene commercializzato<br />

in capsule non ha virus,<br />

perché se li avesse la pianta perderebbe<br />

le sue capacità rigenerative.<br />

La tecnologia dell’incapsulamento<br />

racchiude i pregi della clonazione e<br />

quelli del seme gamico per quanto<br />

riguarda conservabilità, trasporto e<br />

volume occupato.<br />

Attualmente la sperimentazione<br />

della nuova tecnica è stata applicata<br />

su piante da frutto come il melo, cultivar<br />

di olivo, piante ornamentali da<br />

esterno, piante acquatiche e piante<br />

grasse, ma è potenzialmente utilizzabile<br />

per tutti i tipi di pianta.<br />

“Siamo ancora fra la ricerca e la sperimentazione<br />

– ha spiegato Standardi<br />

– in Europa siamo in pochi ad occuparci<br />

di questo settore, in Italia ci sono<br />

due tre gruppi che lavorano in<br />

questo ambito, ma c’è un grande interesse<br />

da parte <strong>dei</strong> vivaisti e di chi<br />

commercializza piante. Le difficoltà<br />

che devono essere superate riguardano<br />

essenzialmente la resa in termini<br />

di conversione (germinazione o ripresa)<br />

di questa nuova tecnologia infatti<br />

la germinabilità di questi semi è<br />

ancora bassa, raramente supera il<br />

50%, inoltre la possibilità di conservarlo<br />

è alta per alcune specie, mentre<br />

per altre si riduce solo ad un paio<br />

di settimane. Il nostro obiettivo minimo<br />

è quello di arrivare ad un seme<br />

che sia conservabile per 2/3 mesi, almeno<br />

per tutto il periodo della commercializzazione,<br />

in modo tale da poter<br />

programmare le produzioni”.


A) MINISTERO DELL’INTERNO:<br />

il Dipartimento <strong>dei</strong> Vigili del Fuoco,<br />

del soccorso pubblico e della difesa civile<br />

- Direzione centrale per la prevenzione<br />

e la sicurezza tecnica - area prevenzione<br />

incendi, ha diramato tre importanti<br />

circolari miranti a fare il punto<br />

della situazione sullo stato dell’arte<br />

sulla applicazione della L. 7/12/1984<br />

n.818.Tali circolari, devono essere lette<br />

e, ove richiesto, applicate pedissequamente<br />

ricordando che eventuali<br />

mancanze non consentiranno ai <strong>Periti</strong><br />

<strong>Agrari</strong> l’esercizio di tale attività.<br />

Le circolari (www.peritiagrari.it) risultano<br />

trattare:<br />

- comunicazione pubblicazione normativa<br />

prevenzione incendi;<br />

- professionisti abilitati di cui alla<br />

Legge 7 dicembre 1984 n. 818. Sintesi<br />

delle disposizioni in vigore e relativi<br />

chiarimenti;<br />

- verifica della banca dati on-line <strong>dei</strong><br />

<strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> abilitati.<br />

B) AGENZIA DEL TERRITORIO<br />

- Nel mese di novembre è iniziata la<br />

sperimentazione della versione 10 del<br />

programma PREGEO, questa fase<br />

per due mesi verrà eseguita in forma<br />

ristretta poi, nei primi mesi del 2008,<br />

verrà ampliata in forma estesa su alcune<br />

province. Gli aspetti della nuova<br />

versione sono estremamente interessanti<br />

per quanto alla estesa funzionalità<br />

di controllo integrata nella procedura<br />

stessa, lato professionista, per<br />

consentire l’approvazione automatica<br />

<strong>dei</strong> frazionamenti e <strong>dei</strong> tipi mappa-<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2007<br />

NEWS<br />

li al momento dell’invio, senza l’intervento<br />

<strong>dei</strong> tecnici dell’Ufficio Catastale.<br />

Nel mese di gennaio verranno altresì<br />

risolte tutte quelle limitazioni all’invio<br />

delle pratiche attraverso Sister: tipi<br />

mappali di conferme di mappa,<br />

esenzioni, ecc.<br />

Nell’occasione è chiesto ai Collegi di<br />

costantemente monitorare al CNPA<br />

le attività legate all’invio telematico<br />

ed al numero di firme elettroniche<br />

avanzate rilasciate dall’Agenzia del<br />

Territorio. In ultimo, si ricorda che in<br />

caso di sospensione o cancellazione<br />

dall’Albo specifica segnalazione dovrà<br />

essere fatta anche alla locale sede<br />

dell’Agenzia del Territorio, per i doverosi<br />

blocchi sulla firma elettronica.<br />

C) In merito alla<br />

Trasmissione telematica<br />

della denuncia<br />

aziendale<br />

(DA): aziende assuntrici<br />

di manodopera<br />

(commi 7<br />

e 8, art. 01, D.L.<br />

10 gennaio 2006<br />

n. 2, convertito<br />

con modificazioni dalla legge 11 marzo<br />

2006 n. 81, pur premettendo che,<br />

relativamente agli adempimenti in<br />

materia di lavoro, previdenza ed assistenza<br />

sociale <strong>dei</strong> lavoratori dipendenti,<br />

l’art. 1, legge 11 gennaio 1979 n.<br />

12 ha disposto una specifica riserva in<br />

favore di coloro che sono iscritti nell’albo<br />

<strong>dei</strong> consulenti del lavoro, ovvero<br />

negli albi degli avvocati, <strong>dei</strong> dottori<br />

commercialisti, <strong>dei</strong> ragionieri e <strong>dei</strong><br />

periti commerciali, la circolare INPS<br />

n.100/2006 ha escluso i <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong><br />

dal novero <strong>dei</strong> professionisti abilitati<br />

alla trasmissione in epigrafe. Contro<br />

tale esclusione, anche su segnalazione<br />

di alcuni iscritti che lamentavano<br />

la estromissione di fatto dalla possibilità<br />

di trasmettere telematicamente<br />

gli atti in discussione, il CNPA è intervenuto<br />

con decisione presso<br />

l’INPS che, interpellato il Ministero<br />

del Lavoro, ha ottenuto la risposta :<br />

“si conferma che i professionisti<br />

iscritti agli albi del periti agrari e degli<br />

agrotecnici risultano abilitati, in<br />

forza delle norme regolatrici delle rispettive<br />

attività (legge 21.2.91, n. 54,<br />

e 5.03.91, n. 91) ad assolvere gli<br />

adempimenti in materia di lavoro dipendente<br />

nei confronti delle piccole e<br />

medie aziende agricole e pertanto anche<br />

quelli previsti dalle recenti disposizioni<br />

legislative (articoli 9 bis,<br />

comma 6, e 9-quater, della legge<br />

28.11.1996, n. 608, in materia di collocamento<br />

e di tenuta di un registro<br />

d’impresa per le aziende del settore<br />

agricolo).”<br />

Stante quanto sopra, l’INPS, riconoscendo<br />

piena la competenza professionale<br />

alla Categoria ha espresso parere<br />

favorevole all’abilitazione <strong>dei</strong><br />

<strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> e <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> Laureati<br />

per la trasmissione telematica<br />

della denuncia aziendale (DA) e della<br />

dichiarazione trimestrale della manodopera<br />

agricola occupata (DMAG) e<br />

per questo il CNPA esprime la soddisfazione<br />

per aver contribuito a rendere<br />

alla Categoria quanto le era stato<br />

arbitrariamente tolto.<br />

EDIZIONI L’INFORMATORE<br />

AGRARIO S.p.A.<br />

Edizioni L’Informatore <strong>Agrari</strong>o sarà<br />

presente in forze alla Fieragricola di<br />

Verona (7-10 febbraio 2008) e, per<br />

l’occasione organizza 5 workshop che<br />

verteranno attorno al tema: “I finanziamenti<br />

del Psr 2007-2013 - incontro<br />

con le Regioni” e un’area dedicata alla<br />

consulenza a tecnici e professionisti.<br />

A queste iniziative parteciperanno direttamente<br />

anche i <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> in modo<br />

da collaborare a fornire agli interessati<br />

le indicazioni sul funzionamento<br />

del Psr 2007-2013,con particolare riferimento<br />

alle misure di maggior rilievo<br />

in termini di incidenza finanziaria e<br />

di coerenza con gli obiettivi di fondo<br />

della politica di sviluppo rurale.<br />

Il programma si svolgerà secondo il<br />

seguente calendario:<br />

35


36<br />

- Giovedì 7 febbraio, ore 15 - Premio<br />

giovani, investimenti nelle aziende<br />

agricole e aiuti<br />

all’industria di trasformazione;<br />

- Venerdì 8 febbraio, ore 10 - I finanziamenti<br />

alle agro energie;<br />

- Venerdì 8 febbraio, ore 15 - Aiuti alla<br />

qualità, alla promozione, alla consulenza<br />

aziendale e alle Op;<br />

- Sabato 9 febbraio, ore 10 - I pagamenti<br />

agroambientali e forestali;<br />

- Sabato 9 febbraio, ore 15 - Aiuti all’agriturismo<br />

e allo sviluppo delle zone<br />

rurali.<br />

I relatori terranno una breve esposizione<br />

incentrata sui seguenti argo-<br />

<strong>Collegio</strong> di Catania:<br />

concluso il secondo<br />

Modulo di<br />

attività per la formazione<br />

continua<br />

di eccellenza per i<br />

<strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> e <strong>Periti</strong><br />

<strong>Agrari</strong> Laureati<br />

trattando l’agriturismo in Sicilia e le<br />

Fattorie Didattiche secondo le norme<br />

previste nel “Programma di Sviluppo<br />

Rurale Sicilia 2007/2013”.<br />

I vari argomenti sono stati trattati per<br />

la parte teorica e la parte pratica dal<br />

Dr.Agronomo Gaetano COSTANZO<br />

Capo dell’Ispettorato <strong>Agrari</strong>o di Catania<br />

e dai Suoi collaboratori Dr.<br />

TRIOLO e Dr.VINCIGUERRA.<br />

Il terzo Modulo, che sarà quello di<br />

chiusura per l’anno 2007, si svolgerà<br />

nella seconda quindicina del mese di<br />

ottobre.<br />

***<br />

Università: i <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong><br />

Massimo De Nitto, Mauro<br />

Finiguerra ed Emanuele<br />

Genchi, rispettivamente Presidenti<br />

<strong>dei</strong> Collegi provinciali<br />

<strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> e <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong><br />

<strong>Agrari</strong> Laureati di Lecce,<br />

Potenza e Matera hanno<br />

concluso positivamente il<br />

VITA DEI COLLEGI<br />

NEWS<br />

menti: descrizione della misura; modalità<br />

di gestione della misura; modifiche<br />

rispetto alla precedente programmazione.Ai<br />

partecipanti agli incontri<br />

sarà consegnata una sintetica<br />

documentazione con materiale illustrativo<br />

attinente il seminario.<br />

A margine <strong>dei</strong> seminari, all’interno<br />

del Salone Vivere in Campagna è previsto<br />

uno spazio specifico dedicato alla<br />

consulenza nei confronti di aziende<br />

agricole e professionisti che intendono<br />

approfondire gli aspetti applicativi<br />

del Psr illustrati nei workshop o<br />

anche più semplicemente rispondere<br />

a quesiti.<br />

percorso accademico conseguendo la<br />

Laurea Triennale, presso l’Università<br />

Telematica Guglielmo Marconi.<br />

Ai neo-dottori i complimenti della redazione<br />

ed il “calcione” bene augurale<br />

di rito.<br />

***<br />

A seguito delle dimissioni del Presidente<br />

Per. Agr. Manconi Francesco<br />

dopo la riunione del 5/10/2007 il nuovo<br />

consiglio direttivo risulta così composto:<br />

<strong>Collegio</strong> di Sassari<br />

data elezioni: 5/10/2007<br />

Consiglio del <strong>Collegio</strong><br />

Presidente Giannetto Arru Bartoli<br />

V.Presidente Giovanni Andrea Pulina<br />

Segretario Bruno Errichelli<br />

Tesoriere Filippo Porcu<br />

Consigliere Emanuele Enrico<br />

Consigliere Angelo Murineddu<br />

Consigliere Giovanni Tuccone<br />

***<br />

<strong>Collegio</strong> di Imperia<br />

data elezioni: 25/10/2007<br />

Consiglio del <strong>Collegio</strong><br />

Presidente Elio Diversi<br />

V.Presidente Mauro Ballestra<br />

Segretario Giovanni Bovalina<br />

Tesoriere Enrico Chiavari<br />

Consigliere Carlo Clara<br />

***<br />

<strong>Collegio</strong> di Siracusa<br />

data elezioni: 31/10/2007<br />

Consiglio del <strong>Collegio</strong><br />

Presidente Francesco Altamore<br />

V.Presidente Giorgio Petrolo<br />

Segretario Alfredo Pulia<br />

Tesoriere Gaetano Tranchina<br />

Consigliere Alessandro Altamore<br />

<strong>Collegio</strong> <strong>dei</strong> Revisori <strong>dei</strong> Conti<br />

Presidente Antonino Bazzano<br />

Membro Eff. Vincenzo Di Stefano<br />

Membro Eff. Nicola Antonio Uccello<br />

Membro Sup. Sebastiano Fisicaro<br />

***<br />

A seguito delle dimissioni rassegnate<br />

dal Presidente Nicola Marzullo, il<br />

Consiglio ha attribuito le nuove cariche<br />

e pertanto il Consiglio risulta così<br />

costituito:<br />

<strong>Collegio</strong> di Salerno<br />

data elezioni: 31/10/2007<br />

Consiglio del <strong>Collegio</strong><br />

Presidente Antonio Landi<br />

V.Presidente Pio Mansi<br />

Segretario Luigi Fragetti<br />

Tesoriere Valerio Bacco<br />

Consigliere Mariano Cappetta<br />

Consigliere Nicola Marzullo<br />

Consigliere Antonio Sorrento<br />

<strong>Collegio</strong> <strong>dei</strong> Revisori <strong>dei</strong> Conti<br />

Presidente Alfonso D’Ambrosio<br />

Membro Eff. Nerio Fiammenghi<br />

Membro Eff. Alberto Campanaro<br />

Membro Sup. Orazio Sica<br />

***<br />

<strong>Collegio</strong> di Ancona<br />

data elezioni 9/11/2007<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2007


Consiglio del <strong>Collegio</strong><br />

Presidente Carlo Zoppi<br />

V.Presidente Graziano Brandoni<br />

Segretario Marco Sartini<br />

Tesoriere Fabio Iencenella<br />

Consigliere Marco Benedetti<br />

Consigliere Angelo Lancioni<br />

Consigliere Maurizio Riginelli<br />

<strong>Collegio</strong> <strong>dei</strong> Revisori <strong>dei</strong> Conti<br />

Presidente Luigi Palmieri<br />

Membro Eff. Luciano Falappa<br />

Membro Eff. Simone Sebastiano<br />

Membro Sup. Emanuele Bonvini<br />

***<br />

<strong>Collegio</strong> di Lecce<br />

data elezioni: 24/11/2007<br />

Consiglio del <strong>Collegio</strong><br />

Presidente Massimo De Nitto<br />

V.Presidente Giovanni Vergallo<br />

Segretario Ippazio Coluccia<br />

Tesoriere Massimo Ruggio<br />

Consigliere Paolo Rizzo<br />

Consigliere Roberto Martina<br />

Consigliere Francesco Vigneri<br />

<strong>Collegio</strong> <strong>dei</strong> Revisori <strong>dei</strong> Conti<br />

Presidente Massimo Tramacere<br />

Membro Eff. Giampiero Perrone<br />

Membro Eff. Stefano Rollo<br />

Membro Sup. Giancarlo Bacile di<br />

Castiglione<br />

***<br />

<strong>Collegio</strong> di Milano<br />

data elezioni: 24/11/2007<br />

Consiglio del <strong>Collegio</strong><br />

Presidente Alessandro Gnocchi<br />

V.Presidente Fabrizio Arfini<br />

Segretario Giuseppe Baronchelli<br />

Tesoriere Andrea Tramontano<br />

Consigliere Roberto Lugli<br />

Consigliere Valerio Russello<br />

Consigliere Giorgio Russo<br />

<strong>Collegio</strong> <strong>dei</strong> Revisori <strong>dei</strong> Conti<br />

Presidente Italo Zannier<br />

Membro Eff. Angelo Barbante<br />

Membro Eff. Alfonso Dallarda<br />

Membro Sup. Gianpiero Truffini<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2007<br />

VITA DEI COLLEGI<br />

<strong>Collegio</strong> di Novara<br />

data elezioni: 24/11/2007<br />

Consiglio del <strong>Collegio</strong><br />

Presidente Fabrizio Gaboardi<br />

V.Presidente Cesare Carcano<br />

Segretario Alberto Milanesi<br />

Tesoriere Gianantonio Gavinelli<br />

Consigliere Pierangelo Oioli<br />

Consigliere Pietro DeMarchi<br />

Consigliere Eugenio Lavarini<br />

<strong>Collegio</strong> <strong>dei</strong> Revisori <strong>dei</strong> Conti<br />

Presidente Paola Battioli<br />

Membro Eff. Carlo Garavaglia<br />

Membro Eff. Ettore Berra<br />

Membro Sup. Massimo Sacco<br />

***<br />

<strong>Collegio</strong> di Cagliari e Oristano<br />

data elezioni: 01/12/2007<br />

Consiglio del <strong>Collegio</strong><br />

Presidente Marco Fanunza<br />

V.Presidente Giorgio Lippi<br />

Segretario Fabio Aru<br />

Tesoriere Pierangelo Murgia<br />

Consigliere Walter Bevitori<br />

Consigliere Antonio Concas<br />

Consigliere Gianluca Zedda<br />

<strong>Collegio</strong> <strong>dei</strong> Revisori <strong>dei</strong> Conti<br />

Presidente Orazio Atzeni<br />

Membro Eff. Paolo Giovanni Mura<br />

Membro Eff. Francesco Perra<br />

Membro Sup. Giovanni Frigau<br />

***<br />

<strong>Collegio</strong> di Verona<br />

data elezioni: 04/12/2007<br />

Consiglio del <strong>Collegio</strong><br />

Presidente Elia Sandrini<br />

V.Presidente Riccardo Vanoni<br />

Segretario Luc Scapini<br />

Tesoriere Olivia Gilioli<br />

Consigliere Zeno Buzzacchi<br />

Consigliere Giuseppe Cracco<br />

Consigliere Nicola De Paoli<br />

Consigliere Claudio Montanari<br />

Consigliere Marco Perantoni<br />

<strong>Collegio</strong> <strong>dei</strong> Revisori <strong>dei</strong> Conti<br />

Presidente Daniela Avesani<br />

Membro Eff. Mirko Perbellini<br />

Membro Eff. Giovanni Vignola<br />

Membro Sup. Davide Castello<br />

***<br />

<strong>Collegio</strong> di Taranto<br />

data elezioni: 12/12/2007<br />

Consiglio del <strong>Collegio</strong><br />

Presidente Pasquale Mariano<br />

Carmignano<br />

V.Presidente Angelo Santo Gatti<br />

Segretario Cosimo Scialpi<br />

Tesoriere Leonardo Vito Addabbo<br />

Consigliere Saverio Zappimbulso<br />

Consigliere Gianfranco Fino<br />

Consigliere Filippo Perfido<br />

<strong>Collegio</strong> <strong>dei</strong> Revisori <strong>dei</strong> Conti<br />

Presidente Orazio Semeraro<br />

Membro Eff. Antonio Miccolis<br />

Membro Eff. Domenico Bello<br />

Membro Sup. Nicola Colucci<br />

***<br />

<strong>Collegio</strong> di Latina<br />

data elezioni: 24/11/2007<br />

Consiglio del <strong>Collegio</strong><br />

Presidente Maria Grazia Passarelli<br />

V.Presidente Franco Amoruso<br />

Segretario Gino Tecchio<br />

Tesoriere Tito Roberto Serafini<br />

Consigliere Fabio Marocchi<br />

<strong>Collegio</strong> <strong>dei</strong> Revisori <strong>dei</strong> Conti<br />

Presidente Giuseppe Tarantino<br />

Membro Eff. Pasquale Balzamo<br />

Membro Eff. Marco Squicquaro<br />

Membro Sup. Salvatore Giustolisi<br />

37


38<br />

USI CIVICI<br />

• Usi civici - Impugnazioni - Ricorso<br />

per cassazione - Giudizio di appello<br />

- Rimessione della causa al Commissario<br />

regionale per ulteriori atti<br />

di istruzione ex art. 32, quarto comma,<br />

legge n. 1766 del 1927 - Ricorso<br />

per cassazione - Ammissibilità.Cass.<br />

Sez. II Civ. 29 marzo 2005, n. 6582<br />

• Usi civici - Giurisdizione civile -<br />

Giurisdizione ordinaria e amministrativa<br />

- Terreno di uso civico - Trasferimento<br />

- Pretesa nullità - Controversia<br />

per il rilascio - Giudice ordinario<br />

- Giurisdizione - Devoluzione.Cass.Sez.<br />

II Civ.22 aprile 2005, n.<br />

8489<br />

ACQUE<br />

• Acque - Prelevamento di acqua dal<br />

fiume senza concessione - Trasporto<br />

in invasi privati - Furto aggravato ai<br />

sensi dell’art. 625, n. 7 c.p. - Sussistenza.<br />

Cass. Sez. IV Pen. 1° dicembre<br />

2004, n. 46545<br />

• Acque - Tutela dall’inquinamento -<br />

Scarico da depuratore - Natura industriale<br />

o mista <strong>dei</strong> reflui - Onere<br />

della prova - Conseguenze. Cass.<br />

Sez. III Pen. 18 maggio 2004, n.<br />

23217 (c.c.)<br />

AGRICOLTURA E FORESTE<br />

•Agricoltura e foreste - Allevamento<br />

di cavalli - Attività d’impresa - Atti-<br />

GIURISPRUDENZA<br />

vità sportiva - Sovvenzioni ad agricoltori<br />

- Esclusione. Cons. giust.<br />

amm. Reg. Siciliana 21 giugno 2004,<br />

n. 574 , con nota di A. PAVONE<br />

• Agricoltura e foreste - Regione Veneto<br />

Miglioramenti fondiari - Diniego<br />

all’effettuazione - Motivazione<br />

- Richiamo al parere dell’Ispettorato<br />

provinciale dell’agricoltura -<br />

Sufficienza. Cons. Stato, Sez. V 5<br />

agosto 2005, n. 4151<br />

• Agricoltura e foreste - Sovvenzioni<br />

ad agricoltori - Norme comunitarie -<br />

Carenza di ragionevole dubbio esegetico<br />

- Esclusione dell’obbligo di<br />

rinvio alla Corte di giustizia - Limiti<br />

- Disapplicazione. Cons. giust. amm.<br />

Reg. Siciliana 7 febbraio 2005, n.<br />

101, con nota di S. RIZZOTTI<br />

•Agricoltura e foreste - Responsabilità<br />

civile - Proprietà di animali -<br />

Legge della Regione Calabria n. 3<br />

del 1986 - Danni al patrimonio zootecnico<br />

arrecati da parte di animali<br />

protetti o cani randagi - Indennizzo<br />

in favore del proprietario - Natura -<br />

Responsabilità aquiliana della Regione<br />

- Esclusione - Conseguenze -<br />

Fattispecie relativa a controversia<br />

decisa dal giudice di pace secondo<br />

equità. Cass. Sez. I Civ. 30 aprile<br />

2005, n. 9025<br />

• Agricoltura e foreste - Aiuti comunitari<br />

e nazionali - Erogazione - Diversità<br />

di situazione - Conseguenza<br />

sulla giurisdizione.TAR. Sardegna,<br />

Sez. II 26 febbraio 2005, n. 226<br />

•Agricoltura e foreste - Aiuti comunitari<br />

e nazionali - Regione Sardegna -<br />

Decadenza dell’aiuto - Competenza<br />

alla relativa pronuncia - Spetta alla<br />

Regione - Delega dell’E.R.S.A.T. -<br />

Legittimità. TAR. Sardegna, Sez. II<br />

26 febbraio 2005,n.226<br />

• Agricoltura e foreste - Aiuti comunitari<br />

e nazionali - Ritiro di terreni<br />

dalla produzione - Disciplina applicabile<br />

- Quella vigente al momento<br />

della domanda. TAR. Sardegna,<br />

Sez. II 26 febbraio 2005, n. 226<br />

AMBIENTE<br />

• Ambiente - Inquinamento - Abbandono<br />

rifiuti - Divieto - Ordine<br />

di rimozione e ripristino <strong>dei</strong> luoghi -<br />

Destinatario - Responsabile della<br />

violazione. Cons. Stato, Sez. VI 5<br />

settembre 2005, n. 4525<br />

• Ambiente - Inquinamento - Abbandono<br />

rifiuti - Ordine di messa in<br />

sicurezza e bonifica <strong>dei</strong> luoghi - Destinatario<br />

- Responsabile dell’inquinamento.<br />

Cons. Stato, Sez.VI 5 settembre<br />

2005, n. 4525<br />

• Ambiente - Tutela paesaggistica -<br />

Valutazione - Giudizio di conformità<br />

urbanistica - Esclusione - Eccezione.<br />

TAR. Lazio, Sez. II 21 febbraio<br />

2005, n. 1427, con nota di M.<br />

ORLANDO<br />

• Ambiente - Tutela paesaggistica -<br />

Proporzione tra dimensione dell’edificato<br />

ed area connessa - Valutazione<br />

di adeguatezza - Necessità -<br />

Carattere discrezionale - Sussiste.<br />

TAR. Lazio, Sez. II 21 febbraio<br />

2005, n. 1427, con nota di M. OR-<br />

LANDO<br />

• Ambiente - Tutela paesaggistica -<br />

Imposizione vincolo paesaggistico -<br />

Successive violazioni del vincolo -<br />

Compromissione dell’area - Finalità<br />

di tutela - Persistono.TAR. Lazio,<br />

Sez. II 21 febbraio 2005, n. 1427, con<br />

nota di M. ORLANDO<br />

• Ambiente - Tutela paesaggistica -<br />

Piano territoriale paesistico - Effica-<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2007


cia - Fin dall’adozione e pubblicazione<br />

del piano - Ragioni. TAR. Lazio,<br />

Sez. II 21 febbraio 2005, n. 1427, con<br />

nota di M. ORLANDO<br />

BELLEZZE NATURALI<br />

• Bellezze naturali (protezione delle)<br />

- Beni paesaggistici e ambientali -<br />

Interventi agro-silvo-pastorali - Preventiva<br />

autorizzazione - Necessità -<br />

Condizioni. Cass. Sez. III Pen. 28<br />

gennaio 2004, n. 2950 , con nota di<br />

A. COVIELLO<br />

• Bellezze naturali (protezione delle)<br />

Deturpamento - Configurabilità -<br />

Alterazione dello stato <strong>dei</strong> luoghi<br />

con effetto permanente - Fatto deturpante<br />

successivo ad altri - Ammissibilità<br />

- Obbligo di motivazione<br />

- Fattispecie relativa a deturpamento<br />

conseguente ad abbandono di rifiuti.<br />

Cass. Sez. III Pen. 3 dicembre<br />

2004, n. 46992<br />

• Bellezze naturali (protezione delle)<br />

- Trasformazione di mulattiera in<br />

strada sterrata - Reato di cui all’art.<br />

181 del d.lgs. n. 41 del 2004 - Configurabilità<br />

- Fondamento. Cass. Sez.<br />

III Pen. 3 febbraio 2005, n. 3725<br />

• Bellezze naturali ( protezione delle)<br />

- Zona sottoposta a vincolo paesaggistico<br />

- Modificazione dell’assetto<br />

del territorio - Autorizzazione - Necessità<br />

- Attività sottratte al regime<br />

autorizzatorio - Fattispecie. Cass.<br />

Sez. III Pen. 10 novembre 2004, n.<br />

43875 (cc.)<br />

CACCIA E PESCA<br />

• Caccia e pesca - Caccia - Regione<br />

Toscana - Aree naturali protette di<br />

interesse locale - Divieto assoluto di<br />

attività venatoria - Esclusione.Cons.<br />

Stato, Sez.VI 5 agosto 2005, n. 4246<br />

• Caccia e pesca - Caccia - Regione<br />

Toscana - Aree naturali protette di<br />

interesse locale - Definizione. Cons.<br />

Stato, Sez.VI 5 agosto 2005, n. 4246<br />

CONTRATTI AGRARI<br />

• Contratti agrari - Affitto - Equo canone<br />

- Tabella per l’equo canone -<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2007<br />

GIURISPRUDENZA<br />

Sentenza n. 318/2002 della Corte costituzionale<br />

- Efficacia - Non retroattiva<br />

- Esclusione. Cass. Sez. III<br />

Civ. 28 luglio 2005, n. 15809, con nota<br />

di O. CINQUETTI<br />

• Contratti agrari - Affitto - Equo canone<br />

- Tabella per l’equo canone -<br />

Sentenza n. 318/2002 della Corte costituzionale<br />

- Interpretazione - Contratti<br />

prevedenti un canone superiore<br />

- Stipulati in assenza dell’assistenza<br />

delle associazioni di categoria<br />

- Validità. Cass.Sez. III. Civ.28 luglio<br />

2005, n. 15809, con nota di O.<br />

CINQUETTI<br />

• Contratti agrari - Affitto a coltivatore<br />

diretto - Miglioramenti eseguiti<br />

dall’affittuario - Preventivo consenso<br />

del concedente - Comunicazione<br />

dell’affittuario e silenzio del concedente<br />

- Non indennizzabilità <strong>dei</strong> miglioramenti.<br />

Cass. Sez. III Civ. 2 dicembre<br />

2004, n. 22667 , con nota di<br />

D. BELLANTUONO<br />

• Contratti agrari - Affitto a coltivatore<br />

diretto - Miglioramenti eseguiti<br />

dall’affittuario - Mancato consenso<br />

del concedente - Arricchimento<br />

senza causa, - Insussistenza. Cass.<br />

Sez. III Civ. 2 dicembre 2004, n.<br />

22667, con nota di D. BELLAN-<br />

TUONO<br />

• Contratti agrari - Controversie -<br />

Disposizioni processuali - Tentativo<br />

di conciliazione (stragiudiziale.) -<br />

Proposizione di domanda riconvenzionale<br />

- Onere del preventivo tentativo<br />

di conciliazione - Sussistenza -<br />

Limiti. Cass. Sez. III Civ. 2 agosto<br />

2004, n. 14772, con nota di B. RON-<br />

CHI<br />

• Contratti agrari - Fondo rustico -<br />

Divisione ereditaria - Acquisto coattivo<br />

ex artt. 4 e 5 legge n. 97/94 -<br />

Erede affittuario n art. 49 della<br />

legge n. 203/82 - Controversia -<br />

Sospensione del processo - Necessità.<br />

Trib. Viterbo 16 marzo 2005,<br />

n. 2361 (ord.), con nota di N.<br />

RAUSEO<br />

• Contratti agrari - Affitto - Canone -<br />

Determinazione - Incostituzionalità<br />

- Rideterminazione. Trib. Mantova,<br />

Sez. spec. agr. 9 giugno 2004, n. 607,<br />

con nota di G. SASSO<br />

• Contratti agrari - Controversie -<br />

Procedimento - Competenza e giurisdizione<br />

- Sezioni specializzate -<br />

Competenza - Determinazione -<br />

Procedimenti possessori - Esclusione<br />

- Fondamento. Cass. Sez. III Civ.<br />

31 maggio 2005, n. 11573<br />

PRELAZIONE E RISCATTO<br />

• Prelazione e riscatto - Prelazione -<br />

Diriffo del coltivatore diretto - Rinuncia<br />

anteriore alla denuntiatio-<br />

Invalidità - Fondamento. Cass. Sez.<br />

III Civ. 29 aprile 2005, n. 8997<br />

• Prelazione e riscatto - Compravendita<br />

avente ad oggetto il fondo riscattando<br />

ed altri immobili - indicazione<br />

del prezzo globale riferita al<br />

complesso <strong>dei</strong> fondi - Conseguenze<br />

in tema di decadenza dal diritto di<br />

riscatto. Cass. Sez. III Civ. 29 aplle<br />

2005, n. 8997<br />

• Prelazione e riscatto - Riscatto -<br />

Prezzo, Rimborso Estensione alle<br />

spese sostenute per l’acquisto del<br />

fondo - Esclusione. Cass. Sez. III<br />

Civ. 29 aprile 2005, n. 8997<br />

• Prelazione e riscatto - Riscatto -<br />

Sentenza di retratto agrario - Natura<br />

di sentenza di accertamento - Litisconsorzio<br />

necessario con proprietario<br />

del fondo - Esclusione - Conseguenze.Cass.Sez.<br />

III Civ.27 aprile<br />

2005, n. 8776<br />

PROFESSIONI<br />

• Professioni - Geometra - Competenza<br />

- Costruzioni accessorie di<br />

edifici rurali - Lavori con impiego di<br />

cemento armato - Possibilità.T.A.R.<br />

Campania, Sez. Salerno 17 novembre<br />

2004, n. 2016<br />

• Professioni - Geometra - Competenza<br />

- Costruzione modesta - Qualificazione<br />

- Criterio quantitativo -<br />

Esclusione - Elemento tecnico qualitativo<br />

- Rilevanza. T.A.R. Campania,<br />

Sez. Salerno 17 novembre 2004,<br />

n. 2016<br />

39


40<br />

LA VITE E ILVINO<br />

Coordinamento: R.Angelini,<br />

A.Scienza, I.Ponti<br />

© Bayer CropScience S.r.l. Milano<br />

Editore Art S.p.A., Bologna<br />

Pagg. 610 - € 39,00<br />

L’agricoltura italiana ha oggi due<br />

necessità non sempre facili da conciliare<br />

saper innovare e avere fiducia<br />

nei consumatori.<br />

Come comunicare dunque l’innovazione?<br />

Non solo attraverso l’informazione<br />

tecnico-scientifica ma piuttosto<br />

con un’informazione “integrata”<br />

che preveda di trasmettere le ragioni<br />

e i benefici dell’innovazione,<br />

la coltura e i valori della nostra agricoltura<br />

senza appiattirsi sulla retorica<br />

<strong>dei</strong> “buoni sapori di una volta” e<br />

che sappia affiancare l’innovazione<br />

ad altri aspetti dell’agricoltura.<br />

In linea con questi principi Bayer<br />

CropScience, nell’ambito della collana<br />

“Coltura & Cultura”, ha reso<br />

possibile la realizzazione di questo<br />

importante volume sul vino (i precedenti<br />

sono stati dedicati al grano e<br />

al pero), con il primo scopo di far<br />

conoscere i valori della produzione<br />

italiana, della sua storia e degli stretti<br />

legami con il territorio.<br />

Perché è importante questa collana<br />

e soprattutto questo volume ? perché<br />

è una grande occasione di co-<br />

BIBLIOTECA<br />

municazione pubblica per un settore<br />

– l’agricoltura – di cui tanti ne sanno<br />

troppo poco.<br />

L’effetto non sempre benevolo dell’annata<br />

e la scoperta del “miracolo”<br />

della fermentazione hanno spesso<br />

fatto svanire agli occhi del consumatore,<br />

quell’aura sacrale che accompagnava<br />

l’immagine antica del<br />

vino e, anche per effetto di scandali<br />

e fenomeni di sofisticazione, si è insinuato<br />

il dubbio che il vino sia il risultato<br />

di sospette alchimie.<br />

Questo testo ha l’obiettivo primario<br />

di rassicurare il consumatore su<br />

quello che beve, fornendogli dall’interno<br />

del mondo della produzione,<br />

tutte le informazioni, espresse in<br />

modo semplice, essenziali per capire<br />

come si arriva al vino e come esso<br />

sia ancora un prodotto agricolo che<br />

ha bisogno di vitigni, di suoli, di condizioni<br />

climatiche, di corrette tecniche<br />

di conduzione del vigneto e di<br />

metodi di vinificazione che sono gli<br />

stessi di 2000 anni fa, resi solo più<br />

comprensibili e controllabili dal<br />

progresso delle conoscenze.<br />

Per la prima volta attorno al vino<br />

italiano sono state riunite tutte le<br />

conoscenze che ruotano attorno a<br />

questa coltura strategica: dalla botanica<br />

al paesaggio, dalla ricerca alla<br />

coltivazione, dalle varie forme di<br />

utilizzazione artigianale o industriale<br />

fino alla commercializzazione nazionale<br />

e mondiale. E ancora ampio<br />

spazio alla storia e a tutte le forme di<br />

espressione artistica e culturale, senza<br />

dimenticare la parte dedicata all’alimentazione,<br />

che sottolinea l’importanza<br />

del vino nella dieta e i suoi<br />

valori nutrizionali e salutistici, con<br />

una selezione di ricette della migliore<br />

tradizione italiana.<br />

I ben 39 autori non sono della Bayer<br />

ma rappresentano, ciascuno nel<br />

suo settore, le migliori competenze<br />

presenti nelle università e negli enti<br />

pubblici di ricerca italiani. Altrettanto<br />

impegno è stato messo nel<br />

corredo iconografico, particolar-<br />

mente ricco di fotografie, illustrazioni,<br />

schemi di sintesi, non generici<br />

ma sempre puntuali.<br />

PARASSITI DEI FUNGHI<br />

COLTIVATI.<br />

RICONOSCIMENTO,<br />

CLASSIFICAZIONE,<br />

BIOLOGIA,<br />

PROFILASSI E CURA<br />

Arsenale editore srl - € 75,00<br />

Il libro prende in esame i principali<br />

patogeni <strong>dei</strong> funghi coltivati Prataiolo<br />

(Agaricus bisporus), Pleurotus<br />

(Pleurotus spp.), Carboncello<br />

(Pleurotus eryngii) e Pioppino<br />

(Agrocybe aegerita).<br />

Dopo una breve descrizione delle<br />

pratiche culturali, vengono trattati in<br />

modo particolareggiato insetti, acari,<br />

nematodi, muffe, batteri, virus, ed altre<br />

patologie di natura non parassitaria<br />

che affliggono le coltivazioni<br />

industriali <strong>dei</strong> funghi.<br />

In particolare nel testo vengono presi<br />

in considerazione il riconoscimento,<br />

la classificazione e la biologia <strong>dei</strong><br />

parassiti; la prevenzione e la cura degli<br />

stessi; gli aspetti tecnici e normativi<br />

relativi ai prodotti fitosanitari.<br />

Una parte fondamentale del trattato<br />

è dedicata alla profilassi, con particolare<br />

riferimento alle norme igieniche<br />

indispensabili per un efficace<br />

prevenzione delle varie patologie.<br />

Perito <strong>Agrari</strong>o <strong>62007</strong>

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