62007 - Collegio Nazionale dei Periti Agrari » e dei Periti Agrari ...
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■ Fondamenta delle<br />
professioni intellettuali<br />
■ La via francigena<br />
■ Enpaia 2008<br />
■ Fertilizzazione con<br />
borlande vitivinicole<br />
■ Novità dall’Agenzia<br />
delle Entrate<br />
il perito<br />
agrario<br />
Poste Italiane S.p.A. Sped. A. P. 45% (Art. 2 Comma 20/B Legge 669/96 - DCO - Roma) ISSN 1120 - 2995 Rivista del <strong>Collegio</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> e <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> Laureati<br />
Anno LIV - N. 6 Novembre/Dicembre 2007<br />
N.6
Anno LIV - N° 6<br />
Novembre-Dicembre 2007<br />
DIRETTORE RESPONSABILE: Andrea Bottaro<br />
DIRETTORE DI REDAZIONE: Piero Pecciarini<br />
DIRETTORE EDITORIALE: Andrea Silenzi<br />
HANNO COLLABORATO:<br />
Andrea Bottaro, Claudio Beni,<br />
Mario Calcagnile, Silvia Ceschini,<br />
Vincenzo Civitarese, Sabina Ferioli,<br />
Pierluigi Marchioni, Virgilio Panecaldo,<br />
Piero Pecciarini, Giuseppe Pignatti,<br />
Roberto Pierini, C. Rossi, S. Socciarelli<br />
EDITRICE: IACICO S.r.l.<br />
Via Angelo Poliziano, 80 - 00184 Roma<br />
Tel. 064873183 - Fax 064873144<br />
PUBBLICITÀ: Opsai srl<br />
Via Monte Rosa, 19 - 20149 Milano<br />
Tel. 024694949 - Fax 0248018114<br />
DIREZIONE: <strong>Collegio</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong><br />
Via Principe Amedeo, 23 - 00185 Roma<br />
Tel. 06 48906713 - Fax 064882150<br />
e-mail: info@peritiagrari.it<br />
CONSIGLIO NAZIONALE:<br />
Andrea Bottaro (presidente)<br />
Paolo Vigato (vice presidente)<br />
Domenico Di Biase (segretario)<br />
Giuseppe Giordano (tesoriere)<br />
Lorenzo Benanti (consigliere)<br />
Paolo Bertazzo (consigliere)<br />
Mario Calcagnile (consigliere)<br />
Filippo Ninci (consigliere)<br />
Angelo Antonio Orsini (consigliere)<br />
Roberto Pierini (consigliere)<br />
Lorenzo Salvan (consigliere)<br />
Periodico bimestrale in abbonamento<br />
Abbonamento annuo: € 5,00<br />
Una copia: € 2,00<br />
PROGETTO GRAFICO: Marco De Angelis<br />
STAMPA: Grafica Ripoli<br />
Via Paterno, s.n. - 00010 Villa Adriana (RM)<br />
Autorizzazione del Tribunale di Roma n.69/86<br />
del 14/02/1986<br />
Poste Italiane S.p.A. Spedizione in A.P. 45%<br />
(Art. 2 comma 20/B Legge 669/96 - DCO -<br />
Roma)<br />
Finito di stampare: Gennaio 2008<br />
Gli articoli esprimono soltanto il pensiero degli<br />
autori e non impegnano il CNPA né la redazione<br />
del periodico<br />
il perito agrario<br />
sommario<br />
Editoriale 3<br />
Siamo arrivati a dama?<br />
di Andrea Bottaro<br />
POLITICA AGRICOLA<br />
Agricoltura Italiana. Più ombre che luci nella fase finale del 2007 4<br />
di Piero Pecciarini<br />
RIFORMA PROFESSIONI<br />
Principi fondamentali delle professioni intellettuali 6<br />
INTERVISTE<br />
La via Francigena: l’antico percorso <strong>dei</strong> pellegrini tornato di attualità 9<br />
PREVIDENZA<br />
ENPAIA 2008: bilancio preventivo 10<br />
di Augusto Bocchini<br />
ENPAIA: gestione economico-finanziaria,<br />
totalizzazione, modifiche regolamento 12<br />
di P. Marchioni<br />
RICERCA<br />
Effetti della fertilizzazione con borlande vitivinicole<br />
su contenuto nutrienti in borlande vitivinicole 15<br />
di G. Rossi, C. Beni, S. Socciarelli<br />
Identificati i geni di maturazione dell’uva 21<br />
di Silvia Ceschini<br />
CATASTO<br />
Ulteriori attività in attuazione delle disposizioni previste<br />
dal D.L. 262/2006 in materia di agricoltura e catasto 22<br />
di Roberto Pierini<br />
CONVEGNI<br />
Nitrati: quali prospettive e modalità di gestione 24<br />
di Angelo Orsini<br />
AMBIENTE<br />
Visualizzazione tridimensionale del paesaggio<br />
per la pianificazione forestale 25<br />
di Vincenzo Civitarese, Giuseppe Pignatti<br />
PROFESSIONE<br />
Polizze Multi e Pluririschio in agricoltura: il ruolo del Perito <strong>Agrari</strong>o 30<br />
di Mario Calcagnile<br />
MERCATI<br />
Costo approssimativo della panificazione 33<br />
di Virgilio Panecaldo<br />
VIVAISMO<br />
Piante in capsula, conservabili e facilmente trasportabili 34<br />
di Sabina Ferioli<br />
RUBRICHE<br />
News 35<br />
Vita <strong>dei</strong> Collegi 36<br />
Giurisprudenza 38<br />
Libri 40
di Andrea Bottaro<br />
Siamo arrivati a dama?<br />
Afare i conti ci siamo invecchiati inseguendo il sogno della riforma delle professioni. E ne abbiamo viste e sentite tante. Promesse seguite<br />
da effimere certezze e sogni ai quali hanno fatto seguito bruschi risvegli. E sempre ho partecipato i lettori di quanto stava via<br />
via accadendo.<br />
Ma, forse, questa volta, qualcosa di nuovo sta capitando perché, dopo audizioni in Parlamento, richiesta di pareri, incontri, convegni e conferenze,<br />
il testo di base, presentato alle Commissioni Giustizia e Attività Produttive della Camera, dagli On.li Mantini e Chicchi, recepisce<br />
le istanze di molti cittadini; di noi <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong>, Geometri e <strong>Periti</strong> Industriali.<br />
E questo è positivo anche se su alcune proposte si può avanzare qualche ipotesi di miglioramento come ad esempio su quanto previsto sulle<br />
Associazioni e del rilascio degli attestati di competenza da parte di queste.<br />
Entrando nel vivo richiamo l’attenzione a quante volte, unitamente ai Consigli Nazionali di Geometri e <strong>Periti</strong> Industriali, abbiamo sostenuto<br />
(dal 9 agosto 2004) che lo spirito con cui è stato varato il dpr 328/2001 era quello non di creare una nuova identità professionale ma<br />
di adeguare al nuovo sistema culturale i tecnici del futuro.<br />
E questo fatto è stato già ampiamente riconosciuto da quasi tutto l’arco costituzionale mediante la presentazione di proposte di legge di istituzione<br />
dell’Ordine <strong>dei</strong> Tecnici Laureati per l’Ingegneria, nel quale saranno iscritti i soggetti in possesso di titoli di studio universitario triennale<br />
di matrice tecnica, nonché i professionisti iscritti agli Albi professionali <strong>dei</strong> Geometri, <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> e <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> Laureati e <strong>dei</strong><br />
<strong>Periti</strong> Industriali e <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> Industriali Laureati.<br />
Ritengo, anzi riteniamo perché la Categoria – in più occasioni - ha manifestato condivisione al progetto, che questa sia la strada giusta per<br />
l’Europa e per la giusta collocazione per quanto previsto dalla Direttiva 89/48 “relativa ad un sistema generale di riconoscimento <strong>dei</strong> diplomi<br />
d’insegnamento superiore che sanzionano formazioni professionali di una durata minima di tre anni”.<br />
Una necessità per sanare le distorsioni provocate dal dpr 328/2001 che consentono ai laureati triennali di potersi iscrivere all’Albo <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong><br />
<strong>Agrari</strong> ed ad altre sei Albi professionali; tale possibilità ingenera confusioni di immagine non indifferenti. Con la costituzione dell’Albo<br />
unico si va ad armonizzare la convivenza <strong>dei</strong> tecnici laureati triennali/diplomati senza che i primi possano vagare tra varie case istituzionali<br />
utilizzando questa o quella a seconda del vantaggio professionale del momento.<br />
Ma non ci fermiamo qui. Rammento ai lettori che, tra i primi, il CNPA ha lanciato la “formazione continua” come momento di qualificazione<br />
inderogabile dalle necessità individuali e di mercato. E quindi grande apprezzamento va alle previsioni degli articoli 16 e 17 (Tirocinio<br />
ed esame di Stato e Scuole di formazione e corsi di aggiornamento professionale).<br />
Più chiarezza generale che porta alla serietà nella applicazione delle condizioni e i requisiti del tirocinio professionale per l’ammissione all’esame<br />
di Stato, ed anche mano libera agli organi esponenziali di attivarsi per favorire la formazione degli iscritti. Tema che il CNPA ha<br />
già ampiamente trattato nell’anno 2004 definendo gli obiettivi formativi minimi.<br />
Naturalmente c’ è chi rema contro. E non poteva essere diversamente. La reazione non è mai morta e dunque ci sono coloro che tendono alla<br />
conservazione della purezza del titolo.“Ingegneri siamo solo noi” e non leggono il vocabolario ove si legge che: “Il termine ingegnere risale<br />
all’alto medioevo ed ha la sua etimologia nel latino ingenium, col suo duplice significato di congegno e capacità mentale”.<br />
Se qualcuno esclude i <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong>, Geometri e <strong>Periti</strong> Industriali da questa capacità dimostra di non conoscere le Professioni Tecniche che,<br />
in tema, non hanno nulla da imparare.<br />
C’è anche chi, senza essere chiamato in causa, invitato al dialogo od ad esprimere un parere, non rivendica per la categoria professionale<br />
cui appartiene quanto prevede l’ “ingenium” e cerca di alzare il tono della discussione con sterili polemiche che, invece, evidenziano la solitudine<br />
in cui si trova e la sua assenza dal dialogo tra le professioni tecniche. (leggi Esopo – la volpe e l’uva).<br />
E’ tempo che tutti aprano gli occhi nei confronti di questo o di quello che, dopo anni di conoscenza del problema (2004-2007) si sveglia<br />
solo ora, ne di quanti – miopi – interpretano solo interessi di bottega.<br />
In conclusione esprimo vivo apprezzamento al progetto di riforma che però non può essere modificato seguendo le richieste di questo o<br />
quello; il mercato necessita di riforme organiche e non di revival che assicurano solo gli interessi di pochi, anzi pochissimi.<br />
Alla riforma strutturale non si possono opporre i piagnistei di quanti credono di essere depositari di un titolo che si sono autonomamente<br />
attribuiti o degli invidiosi.<br />
Se non si arrivasse alla costituzione dell’Ordine <strong>dei</strong> Tecnici Laureati per l’Ingegneria – così come previsto dall’art. 5 ed alla applicazione di<br />
quanto previsto dagli articoli 16 e 17 della proposta Mantini/Chicchi, che quindi risulterebbero vittime del boicottaggio che rifiuta la vera<br />
grande riforma strutturale del sistema ordinistico, allora è meglio che si rimanga come siamo.<br />
Ognuno per se senza mistificazioni o con-fusioni che andrebbero a penalizzare l’obiettivo del rispetto, che le professioni tecniche intendono<br />
perseguire, nel dare una risposta concreta e preventiva all’Europa che prima o poi chiederà il conto <strong>dei</strong> privilegi di casta che alcune professioni<br />
godono nel nostro Paese.<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2007<br />
Editoriale<br />
3
4<br />
POLITICA AGRICOLA<br />
Agricoltura italiana. Più ombre<br />
che luci nella fase finale del 2007<br />
e per la prospettiva del 2008<br />
di Piero Pecciarini<br />
Con l’approssimarsidella<br />
fine dell’anno<br />
2007 andiamo a<br />
soffermarsi, in<br />
vista anche del<br />
nuovo anno, su<br />
alcune problematiche di politica<br />
agricola nazionale. Guardandosi attorno,<br />
queste ci appaiano tali e tante<br />
che richiederebbero il compito di un<br />
luminare di politica agricola per farne<br />
una analisi compiuta e chiara,<br />
consideratone le loro interconnessioni<br />
e complessità.<br />
Fra queste tematiche cerchiamo di<br />
individuarne alcune fra le più importanti<br />
che incidono attualmente sia in<br />
positivo che in negativo nel settore<br />
agricolo.<br />
In positivo richiamiamo quanto il<br />
Ministro delle Politiche Agricole<br />
Paolo De Castro ebbe a dichiarare<br />
nel decorso mese di Novembre a Verona<br />
alla inaugurazione della seconda<br />
edizione di “Agrifood”: “Export<br />
in aumento record nonostante il supereuro<br />
ci renda meno competitivi.<br />
Un fatto che indica come le nostre<br />
vendite all’estero possano ancora<br />
crescere”. Un Made in Italy vincente<br />
quindi teso ad evolversi, anche se occorrono<br />
nuove e diverse strategie<br />
per sostenere la presenza delle imprese<br />
italiane sui mercati internazionali,<br />
per evitare che altri ne coprano i<br />
vuoti. Si prevede (Vanni Cornero<br />
“La Stampa” 18/11/07) che il 2007<br />
chiuderà un export di 24 miliardi di<br />
euro per il nostro settore agroalimentare,<br />
e 3,5 miliardi verranno dal<br />
vino. Il valore delle esportazioni del<br />
Made in Italy è aumentato del 26,8%<br />
tra il 2002 ed il 2006 mentre nello<br />
stesso periodo la crescita complessiva<br />
del settore si è fermata al 14,6%. Secondo<br />
valutazioni di Nomisma i prodotti<br />
che hanno più rilievo e con un<br />
alto grado d’immagine sui mercati<br />
internazionali sono quelli riconduci-<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 5/2007
ili alla produzione specializzata;<br />
quali olio di oliva, pasta, prodotti da<br />
forno, vini, conserve, salse, frutta, formaggi,<br />
riso, prosciutti.Andamento in<br />
positivo anche sui cereali. Il frumento<br />
in recupero rispetto agli anni passati<br />
anche se con bassi livelli produttivi<br />
a causa delle rese.<br />
In negativo arriva la nota dolente <strong>dei</strong><br />
consumi interni. La stima preliminare<br />
ISTAT nel terzo trimestre 2007<br />
conferma che per l’agricoltura il dato<br />
è negativo in termini di quantità. Ciò<br />
è stato commentato dalla Confagricoltura<br />
con le parole:“Un segno meno<br />
che si aggiunge a quello del secondo<br />
trimestre e prospetta un consuntivo<br />
per l’intero anno intorno ai<br />
livelli del 2005: valore aggiunto agricolo<br />
pari a circa 26 miliardi, inferiore<br />
in ogni caso ai 27,5 miliardi del 2004.<br />
Sono risultati che condizionano la<br />
redditività delle imprese e sottolineano,<br />
ancora una volta, l’urgenza di<br />
una strategia che dia priorità alla<br />
produzione agricola...”.<br />
Si riscontrano crisi sul mercato delle<br />
carni bovine italiane caratterizzato<br />
da eccessiva dipendenza dall’estero,<br />
tantochè gli allevatori chiedono al<br />
Ministero delle Politiche Agricole il<br />
piano per l’incremento e la qualificazione<br />
della produzione interna e la<br />
etichettatura per garantire la provenienza<br />
delle carni. Cali di produzione<br />
si sono riscontrati questo anno nel vino<br />
e più considerevole nell’olio di<br />
oliva con il conseguente rialzo <strong>dei</strong><br />
prezzi. Aumento <strong>dei</strong> prezzi che potrebbe<br />
compensare i minori guadagni<br />
dovuti ai cali produttivi, ma può<br />
generare l’insorgere di speculazioni<br />
e manovre diversive sui listini, come<br />
già accaduti per il grano ed altri prodotti.<br />
È stato significativo il recente sciopero<br />
degli autotrasportatori che ha<br />
causato aumenti di costi e danni di<br />
grandi dimensioni in specie nel settore<br />
del latte ed anche nell’ortofrutta.<br />
La difficoltà di equilibrare la produzione<br />
ai prezzi è reale. Su questo no-<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 5/2007<br />
POLITICA AGRICOLA<br />
do dolente vediamo come si è pronunciato<br />
Paolo Bruni Presidente di<br />
Fedagri-Confcooperative, organizzazione<br />
impegnata sul fronte <strong>dei</strong> prezzi<br />
e che sostiene la necessità di aggregazioni.<br />
“Il modello imprenditoriale<br />
cooperativo, che riassume in se le fasi<br />
di produzione, trasformazione e<br />
commercializzazione, è in prima linea<br />
per evitare aumenti ingiustificati,<br />
ma va anche ricordato che, pane, pasta<br />
e latte incidono solo per il 3% sugli<br />
acquisti mensili di una famiglia. È<br />
la quotidianità dell’acquisto di questi<br />
generi che aumenta la sensibilità<br />
<strong>dei</strong> consumatori alle variazioni di<br />
prezzo”.<br />
Rilevate le difficoltà di riequilibrare<br />
la produzione ai prezzi di mercato,<br />
considerato che i redditi reali degli<br />
agricoltori italiani sono in flessione<br />
(-3,4% secondo Eurostat nel 2006) si<br />
evince che la globalizzazione <strong>dei</strong><br />
mercati ed i cambiamenti avvenuti a<br />
livello comunitario negli ultimi tempi<br />
si ripercuotono nel settore in modo<br />
da non consentire felici previsioni.<br />
Anche in campo comunitario si ravvisa<br />
la necessità di aggiustamenti sulla<br />
politica agricola ed in particolare<br />
sul tavolo economico. Il Ministro<br />
Paolo De Castro (intervista a Maurizio<br />
Tropeano “La Stampa” 25 Novembre<br />
2007) ha tra l’altro dichiarato<br />
“...La vera riforma si gioca sui fondi .<br />
La grande battaglia sarà su quante<br />
risorse ci saranno, se ci saranno, per la<br />
politica agricola del futuro...La PAC<br />
dovrà continuare ad assicurare ai<br />
produttori europei giuste condizioni<br />
di concorrenza ed ai consumatori le<br />
necessarie garanzie sanitarie ed ambientali.<br />
Per questo motivo è necessario<br />
prevedere nel bilancio comune<br />
risorse economiche adeguate”. E su<br />
questo tema si legge che vi saranno<br />
scontri in ambito comunitario fra coloro<br />
che sosterranno di finanziare<br />
una politica comune e gli Stati invece<br />
che cercheranno di depotenziare<br />
quei fondi come i Paesi Nordici.<br />
Incertezze quindi anche sul futuro<br />
della politica comunitaria più a medio<br />
termine che a breve.<br />
In una analisi anche se sintetica di alcune<br />
problematiche del settore agricolo<br />
non possiamo escludere l’importante<br />
necessità, nel nostro Paese,<br />
di una maggiore semplificazione amministrativa<br />
e legislativa, finalizzata<br />
sopratutto al risparmio e al recupero<br />
di tempi e risorse che potrebbero destinarsi<br />
allo sviluppo aziendale ed alla<br />
competitività. I lacci burocratici si<br />
ripercuotono sui costi <strong>dei</strong> prodotti<br />
divenendone una componente <strong>dei</strong><br />
rincari.<br />
Un anno quindi il 2007 non esaltante,<br />
alcuni risultati positivi non sono<br />
mancati, ma i problemi che pesano<br />
negativamente vi sono e sembrano<br />
restare in prospettiva per il 2008.<br />
Problematiche importanti e complesse<br />
che richiedono, per rafforzare<br />
l’imprenditoria agricola, un maggiore<br />
impegno da parte delle Istituzioni.<br />
Queste dovranno compiere ogni<br />
sforzo per riorganizzare e normalizzare,<br />
nei comparti ove necessario, il<br />
settore agricolo con una azione di recupero.<br />
Occorre rafforzare il mercato<br />
interno con prodotti di qualità ed<br />
eseguire maggiori controlli sui prezzi.<br />
Il 2008 richiede delle decisioni politiche<br />
tali da consentire all’agricoltura<br />
italiana, attraverso l’innovazione, una<br />
svolta che ne garantisca oltre alla<br />
competitività, crescita e modernizzazione<br />
e ciò per la tutela <strong>dei</strong> produttori<br />
e nell’interesse <strong>dei</strong> consumatori.<br />
5
6<br />
RIFORMA PROFESSIONI<br />
Principi fondamentali<br />
delle professioni intellettuali<br />
Il giorno 26.10.2007 gli On.li Pierluigi<br />
Mantini e Giuseppe Chicchi,<br />
hanno presentato il testo base <strong>dei</strong><br />
“Principi fondamentali delle professioni<br />
intellettuali” che è stato inviato<br />
a tutti i Collegi provinciali per le opportune<br />
valutazioni.<br />
Non ci sono state contestazioni di rilievo<br />
al contenuto ed alcuni Collegi<br />
hanno fornito, entro il 30 novembre<br />
2007, le loro valutazioni, suggerimenti<br />
ed integrazioni che sono al vaglio<br />
del CNPA per l’eventuale proposizione<br />
ai Relatori.<br />
Anche la Consulta dopo una attenta<br />
analisi ha dato parere positivo al testo<br />
base proposto ed il CNPA esprime<br />
apprezzamento per il lavoro svolto<br />
dai Relatori auspicando che il progetto<br />
di legge vada in porto così come<br />
scritto.<br />
Qualsiasi modifica al testo dell’art. 5<br />
(relativo all’istituzione dell’Ordine<br />
<strong>dei</strong> Laureati Tecnici per l’Ingegneria)<br />
dell’ art. 16 (relativo (relativo al tirocinio<br />
ed esami di Stato) e dell’art. 17<br />
(relativo a scuole di formazione e corsi<br />
di aggiornamento professionale),<br />
per noi ritenuti immodificabili, porterebbe<br />
ad una rivisitazione completa<br />
del parere positivo fin qui espresso,<br />
con conseguente nuova valutazione<br />
sull’intero argomento.<br />
Mentre il testo completo è scaricabile<br />
dal sito www.peritiagrari.it, di seguito<br />
è riportata integralmente la Relazione<br />
di accompagnamento che evidenzia<br />
i motivi ed i passi salienti che hanno<br />
guidato le azioni <strong>dei</strong> Relatori.<br />
Relazione<br />
Il testo base che si propone tiene conto<br />
di tutte le proposte e i disegni di<br />
legge presentati sulla base degli utili<br />
contributi emersi nel corso delle audizioni<br />
con gli ordini, le associazioni<br />
professionali, sindacali, <strong>dei</strong> consumatori,<br />
l’Autorità garante del mercato, il<br />
Parlamento europeo.<br />
Restano confermate e valorizzate le<br />
motivazioni dell’azione di modernizzazione<br />
delle professioni, settore vitale<br />
e fondamentale nell’economia della<br />
conoscenza e <strong>dei</strong> servizi, sulla base<br />
<strong>dei</strong> principi di concorrenza, qualità,<br />
responsabilità professionale.<br />
Gli obiettivi della riforma possono essere<br />
sintetizzati nel modo seguente:<br />
1. modernizzazione degli ordini professionali<br />
esistenti e riduzione di essi<br />
attraverso la unificazione delle figure<br />
professionali simili, nonché<br />
trasformazione di essi a maggior garanzia<br />
degli utenti e non solo degli<br />
iscritti;<br />
2. riconoscimento delle associazioni<br />
delle professioni attualmente non<br />
regolamentate che siano in possesso<br />
di statuti ed elementi costitutivi e<br />
organizzativi che garantiscano l’emersione<br />
di nuovi skill professionali<br />
e il responsabile esercizio delle attività<br />
(sistema duale);<br />
3. promozione delle società professionali<br />
e interprofessionali, coerenti<br />
con le nuove domande e adeguate<br />
alla crescita competitiva nei mercati<br />
<strong>dei</strong> servizi;<br />
4. formazione permanente e garanzia<br />
della qualità professionale;<br />
5. pubblicità informativa, obbligo di<br />
assicurazione, eliminazione <strong>dei</strong> minimi<br />
tariffari fissi e non negoziabili;<br />
6. semplificazione <strong>dei</strong> tirocini e dell’accesso<br />
e riconoscimento del diritto all’equo<br />
compenso per i praticanti;<br />
7. autonomia delle Casse Previdenziali<br />
e sviluppo del welfare professionale;<br />
8. riconoscimento di politiche fiscali<br />
ed economiche per la crescita professionale<br />
e del ruolo sociale e politico<br />
delle professioni nelle grandi<br />
scelte di concertazione.<br />
Il testo che si propone persegue queste<br />
finalità articolando la proposta di<br />
legge nel modo seguente.<br />
Capo Primo. Richiamati i principi costituzionali<br />
il testo, tenuto conto delle<br />
osservazioni delle Regioni, riconosce<br />
alla competenza statale la definizione<br />
<strong>dei</strong> principi fondamentali della materia,<br />
oltre che di quella esclusiva in tema<br />
di tutela della concorrenza, e alle<br />
Regioni le competenze in materia di<br />
formazione e di organizzazione di rilievo<br />
regionale, sulla base di quanto<br />
già affermato dalla giurisprudenza costituzionale.<br />
Vengono proposte le definizioni (art.<br />
2) e stabiliti i principi fondamentali<br />
della materia (art. 3), di particolare rilievo<br />
perché costituiscono il “cuore”<br />
della riforma ed hanno efficacia anche<br />
ai fini della legislazione regionale<br />
e subprimaria.<br />
L’art. 4, fondamentale nell’impianto<br />
normativo proposto, stabilisce i principi<br />
specifici degli ordinamenti professionali<br />
di categoria che includono<br />
espressamente “il riconoscimento e<br />
l’attuazione in forma specifica <strong>dei</strong><br />
principi fondamentali di cui all’art. 3”<br />
(art. 4, lett. a).<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2007
I Consigli Nazionali delle categorie<br />
professionali attualmente organizzate<br />
in ordini e collegi devono recepire i<br />
principi fondamentali e quelli specifici<br />
nei loro ordinamenti professionali,<br />
con atto regolamentare da adottare<br />
entro dodici mesi dall’entrata in vigore<br />
della legge.<br />
I nuovi ordinamenti sono approvati<br />
dal Governo con regolamento,ai sensi<br />
dell’art. 17 della legge 23 agosto<br />
1998, n. 400, previo parere delle competenti<br />
commissioni parlamentari,<br />
che hanno facoltà di apportare modifiche<br />
solo in caso di sostanziale inattuazione.<br />
Questo impianto consente di realizzare<br />
i principi comuni della riforma in<br />
modo duttile e articolato, rispettando<br />
le specificità e le differenze (talvolta<br />
significative) tra le diverse categorie<br />
professionali, valorizzando l’autonomia<br />
degli ordinamenti professionali e<br />
il controllo finale del parlamento e<br />
del governo.<br />
È un punto su cui vale riflettere nell’ottica<br />
di una costruttiva collaborazione.<br />
Il Capo II affronta il tema della trasformazione<br />
e dell’unificazione degli<br />
ordini che costituisce comunque un<br />
principio fondamentale degli ordinamenti<br />
di categoria (art. 3, lett. b).<br />
Muovendo con realismo da avvertite<br />
e condivise esigenze si stabilisce l’unificazione<br />
<strong>dei</strong> geometri, <strong>dei</strong> periti industriali<br />
e <strong>dei</strong> periti agrari in un unico<br />
Ordine <strong>dei</strong> Tecnici Laureati per l’Ingegneria,<br />
una figura unica, con laurea<br />
triennale, di livello europeo, molto richiesta<br />
dal mercato.<br />
Con analogo realismo, in attuazione<br />
della legge 43/2006, viene mutata la<br />
denominazione da collegi in ordini<br />
degli infermieri professionali, degli<br />
assistenti sanitari e delle vigilatrici<br />
d’infanzia, figure centrali dell’odierno<br />
sistema sanitario, senza oneri pubblici<br />
né mutamento delle vigenti normative.<br />
Il Capo III fissa i principi comuni organizzativi<br />
per gli ordinamenti di ca-<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2007<br />
RIFORMA PROFESSIONI<br />
tegoria, in rispetto e integrazione dell’autonomia<br />
ordinamentale.<br />
In particolare vengono stabilite le linee<br />
organizzative degli ordini territoriali<br />
e i compiti.<br />
Il Capo IV stabilisce disposizioni comuni<br />
all’esercizio delle professioni intellettuali,<br />
integrando i principi fondamentali<br />
di cui all’art 3 (esercizio<br />
della professione,art. 13; professionisti<br />
liberi e dipendenti, artt. 14 e 15; tirocinio<br />
ed esame di stato,art. 16; scuole di<br />
formazione e aggiornamento profes-<br />
sionale, art. 17; assicurazione obbligatoria,<br />
art. 18; pubblicità, art. 19; regime<br />
tariffario,art. 20; norme previdenziali,<br />
ove si ribadisce il principio di autonomia<br />
privata delle Casse, art 21).<br />
Il Capo V stabilisce i punti fermi, ad<br />
integrazione dell’autonomia ordina-<br />
Di particolare interesse per le Tre Categorie :<br />
Capo II<br />
(Trasformazione di Ordini e Collegi)<br />
Art. 5<br />
(Unificazione delle categorie professionali di Geometri,<br />
<strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> e <strong>Periti</strong> Industriali nell’Ordine <strong>dei</strong> Tecnici Laureati per l’Ingegneria)<br />
1. E’ istituito l’Ordine <strong>dei</strong> tecnici laureati per l’ingegneria, nel quale sono iscritti i soggetti in possesso<br />
di titoli di studio universitario triennale di matrice tecnica, nonché i professionisti attualmente iscritti<br />
agli albi professionali <strong>dei</strong> geometri, <strong>dei</strong> periti agrari e periti agrari laureati e <strong>dei</strong> periti industriali e<br />
periti industriali laureati.<br />
2. Il Governo, entro sei mesi dall’entrata in vigore della legge, è delegato ad emanare uno o più decreti,<br />
ai sensi e per gli effetti dell’art. 17, L. n. 400/1988, al fine di:<br />
a) definire le modalità per la costituzione del Consiglio <strong>Nazionale</strong>, <strong>dei</strong> Consigli locali e <strong>dei</strong> relativi organi<br />
esecutivi del nuovo Ordine professionale e la loro composizione;<br />
b) individuare i titoli universitari e le classi di laurea, nonché gli altri titoli regolati dall’ordinamento<br />
previgente ai decreti emanati in applicazione dell’articolo 17, comma 95, della legge 15 maggio<br />
1997, n. 127 e succ. mod., che costituiscono i requisiti di ammissione all’esame di Stato;<br />
c) istituire distinti settori di competenza nell’albo, individuati in base ai diversi percorsi formativi <strong>dei</strong><br />
possessori del titolo di laurea, di cui al punto b);<br />
d) definire l’ambito, le condizioni e le modalità di svolgimento della attività oggetto della professione,<br />
ai sensi e per gli effetti di cui al R.D. 11 febbraio 1929, n. 274, al R.D. 11 febbraio 1929, n. 275,<br />
al R.D. 25 novembre 1929, n. 2365 ed alle disposizioni vigenti, avuto riguardo ai titoli di studio e,<br />
quindi, ai singoli percorsi formativi;<br />
e) determinare le prove dell’esame di Stato per l’abilitazione all’iscrizione ai distinti settori dell’albo,<br />
con la previsione della possibilità di svolgimento del tirocinio durante il corso di studi ed<br />
esenzione da una delle prove scritte dell’esame di Stato in funzione dell’esito di un corso realizzato<br />
sulla base di convenzioni tra università e ordini locali;<br />
f) adottare norme transitorie che disciplinano l’iscrizione all’Ordine per gli attuali iscritti negli albi <strong>dei</strong><br />
geometri, <strong>dei</strong> periti agrari e periti agrari laureati e <strong>dei</strong> periti industriali e periti industriali laureati,<br />
con specifica indicazione, per ciascuno, dell’anzianità di iscrizione, della specializzazione e del<br />
<strong>Collegio</strong> di provenienza;<br />
g) tutelare il nuovo titolo professionale di Tecnico laureato per l’ingegneria, utilizzabile solo dagli<br />
iscritti nel relativo Ordine professionale;<br />
h) adottare norme transitorie che garantiscono, allo scioglimento degli attuali organismi dirigenti <strong>dei</strong><br />
Consigli Nazionali e <strong>dei</strong> Collegi, le maggioranze e la distribuzione delle cariche, assicurando a ciascuno<br />
<strong>dei</strong> settore dell’albo un numero minimo di rappresentanti all’interno degli organi collegiali,<br />
nonché l’ambito territoriale degli Ordini locali e le procedure per la prima elezione <strong>dei</strong> rispettivi<br />
organismi direttivi;<br />
i) definire le regole da seguire nel processo di unificazione delle rispettive Casse di previdenza, al<br />
fine di assicurare la sostenibilità delle prestazioni da erogare, l’applicazione da parte delle Casse<br />
unificande del principio del pro rata per le prestazioni già maturate, l’esenzione da imposte e<br />
tasse di tutti gli atti finalizzati all’unificazione;<br />
j) prevedere la proroga degli organi <strong>dei</strong> Consigli Nazionali e locali <strong>dei</strong> Collegi, in carica alla data di<br />
entrata in vigore della presente legge, almeno fino al 31 dicembre del primo anno successivo a<br />
quello di entrata in vigore del decreto delegato, nonché la proroga degli organi deliberativi e amministrativi<br />
degli enti previdenziali in carica.<br />
7
8<br />
Art. 16<br />
(Tirocinio ed esame di Stato)<br />
RIFORMA PROFESSIONI<br />
1. Nell’ordinamento professionale approvato ai sensi dell’art. 3, sono stabiliti le condizioni e i requisiti<br />
del tirocinio professionale per l'ammissione all'esame di Stato, sulla base <strong>dei</strong> seguenti princìpi e criteri<br />
direttivi:<br />
a) il tirocinio è volto all'acquisizione <strong>dei</strong> fondamenti teorici, pratici e deontologici della professione;<br />
b) la durata del tirocinio non può essere superiore a due anni, salvo casi speciali;<br />
c) il tirocinio è svolto sotto la responsabilità di un professionista iscritto all'albo, con adeguata anzianità<br />
di iscrizione, anche se effettuato presso amministrazioni, società e aziende che svolgono<br />
attività nel settore di riferimento della professione;<br />
d) il tirocinio può anche essere svolto parzialmente, mediante la partecipazione a corsi di formazione<br />
per la preparazione agli esami di Stato, in Paesi dell'Unione europea o in altri Paesi esteri,<br />
ai sensi della lettera c);<br />
e) deve essere stabilito un equo compenso in favore di chi svolge il tirocinio, tenendo conto dell'effettivo<br />
apporto del tirocinante, con riferimento al regime tariffario delle prestazioni rese. La retribuzione<br />
economica non può comunque essere inferiore del 20 per cento del trattamento contrattuale<br />
più favorevole previsto per gli apprendisti negli studi professionali, anche se erogata<br />
con riferimento alle vigenti tariffe professionali.<br />
2. Al tirocinante non si applicano le norme sul contratto di lavoro per i dipendenti di studi professionali.<br />
3. Nell’ordinamento professionale approvato ai sensi dell’art. 3, si provvede a disciplinare l'esame di<br />
Stato sulla base <strong>dei</strong> seguenti princìpi e criteri direttivi:<br />
a) l'esame deve garantire la seria valutazione del merito <strong>dei</strong> candidati e la verifica oggettiva del<br />
possesso delle conoscenze e delle attitudini necessarie per lo svolgimento dell'attività professionale;<br />
b) l'esame deve prevalentemente basarsi su una verifica periodica dell'effettività del tirocinio,<br />
soggetta a valutazione anche tramite un sistema di crediti;<br />
c) nelle commissioni giudicatrici non più oltre la metà <strong>dei</strong> commissari, tra cui il presidente, sono designati<br />
dall'Ordine tra gli iscritti allo stesso Ordine territorialmente competente per l’esame.<br />
4. In ogni caso, almeno la metà <strong>dei</strong> commissari sono designati con sorteggio tra i professionisti iscritti<br />
all’albo da almeno dieci anni.<br />
Art. 17<br />
(Scuole di formazione e corsi di aggiornamento professionale)<br />
1. Gli ordinamenti di categoria possono istituire apposite scuole di alta formazione per i professionisti<br />
e i tirocinanti, ovvero possono prevedere i criteri sulla base <strong>dei</strong> quali l'Ordine territoriale, nel rispetto<br />
delle direttive del Consiglio nazionale, può istituire tali scuole, anche mediante convenzioni e con<br />
la partecipazione di amministrazioni pubbliche, istituti di formazione, casse di previdenza, sindacati<br />
e associazioni di professionisti.<br />
2. Il Ministro dell'università e della ricerca, di concerto con il Ministro dell'istruzione e con il Ministro<br />
della giustizia, riconosce con decreto i titoli rilasciati dalle scuole ai fini della formazione e della<br />
ammissione all'esame di Stato per l'esercizio della professione e vigila sull'esercizio delle funzioni<br />
in materia di formazione da parte degli Ordini territoriali.<br />
3. Gli ordinamenti di categoria stabiliscono i criteri per la formazione ai fini del tirocinio e per l'aggiornamento<br />
professionale periodico degli iscritti. Sulla base di tali criteri e nel rispetto del principio di<br />
libera concorrenza, da parte di Ordini, associazioni e sindacati <strong>dei</strong> professionisti e casse di previdenza,<br />
possono essere promossi e organizzati, mediante adeguate strutture, seminari e corsi di formazione.<br />
I seminari e i corsi di formazione per l'aggiornamento professionale periodico degli iscritti<br />
sono altresì promossi e organizzati da soggetti privati, previa approvazione dell'Ordine cui sono rivolti.<br />
4. Le università e gli istituti del secondo ciclo di istruzione, di intesa con gli Ordini territoriali, possono<br />
istituire corsi per la preparazione all'esame di Stato, e per l'aggiornamento professionale e per l’anticipazione<br />
del tirocinio nell’ultimo anno di istruzione.<br />
mentale, in materia di codice deontologico<br />
e sanzioni disciplinari.<br />
Il Capo VI stabilisce le disposizioni<br />
relative al riconoscimento delle associazioni<br />
professionali non regolamentate,<br />
conformemente al recepimento<br />
della direttiva 2005/36/UE.<br />
È un punto di rilievo che consente l’emersione<br />
e la responsabilizzazione<br />
delle nuove professioni, con un riconoscimento<br />
in forma associativa, di tipo<br />
europeo (sistema duale).<br />
Viene precisato che “i professionisti<br />
iscritti alle associazioni riconosciute<br />
non possono esercitare attività professionali<br />
riservate dalla legge a specifiche<br />
categorie. È comunque vietata<br />
l’adozione e l’uso di denominazioni<br />
professionali relative a professioni organizzate<br />
in ordini e collegi” (art. 30).<br />
È utile evidenziare che,a far data dall’<br />
1 gennaio 2011, per l’iscrizione alle associazioni<br />
professionali riconosciute<br />
sarà necessario almeno il titolo della<br />
laurea triennale ed inoltre che,con un<br />
principio innovativo, è data facoltà ai<br />
nuovi professionisti di iscriversi alle<br />
Casse di Previdenza di ordini e collegi<br />
corrispondenti per materia.<br />
Il Capo VII stabilisce i principi di delega<br />
al Governo per la disciplina delle<br />
società tra professionisti.<br />
Sono principi dettagliati, innovativi,<br />
ampiamente condivisi nei mondi professionali.<br />
Per le società tra avvocati, a garanzia<br />
dell’indipendenza e dell’autonomia<br />
professionale, vigono le norme dell’ordinamento<br />
comunitario ed è comunque<br />
esclusa la presenza di un socio<br />
terzo di puro capitale (art. 32).<br />
Le Norme finali stabiliscono i principi<br />
di integrazione <strong>dei</strong> professionisti nelle<br />
politiche economiche di sostegno alla<br />
crescita e il riconoscimento del ruolo<br />
delle professioni nelle grandi scelte di<br />
concertazione. Viene inoltre specificato<br />
che il governo, nell’esercizio della<br />
potestà regolamentare e legislativa<br />
delegata, provvede all’abrogazione<br />
delle norme incompatibili con i nuovi<br />
principi.<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2007
Sottosegretario lei conosce molto<br />
bene la via <strong>dei</strong> pellegrini,<br />
quali emozioni si provano percorrendola?<br />
Alcuni anni fa durante un giorno di<br />
pioggia, mentre lavoravo nel campo di<br />
mio padre apparve un pellegrino a cavallo,<br />
galoppando verso di me chiese<br />
da che parte fosse San Gimignano indicandogli<br />
la strada gli proposi di fermarsi<br />
a casa mia per riposarsi e rifocillarsi,<br />
purtroppo mancavo totalmente<br />
di avena per il cavallo e non potendo<br />
lasciare la sua cavalcatura senza cibo,<br />
continuò per la sua strada. In quel momento<br />
si era appena riproposta una<br />
scena che era la consuetudine alcuni<br />
secoli prima. Il contadino locale che<br />
ospita e aiuta con i prodotti della sua<br />
terra il pellegrino diretto a Roma.<br />
Questa esperienza mi fece riflettere e<br />
comprendere l’importanza di un turismo<br />
che permette di pensare,osservare<br />
e gustare quei sapori che il nostro Paese<br />
ci offre.<br />
Cosa significa ritrovarsi a camminare<br />
sulla Via Francigena nel 2007?<br />
La Via Sigerichiana è un percorso che<br />
tornerà ad essere punto di incontro<br />
tra fedi e tradizioni diverse, contribuirà<br />
al rilancio della biodiverstà<br />
animale e vegetale<br />
vivificando le tradizioni del nostro<br />
territorio portando dentro le case<br />
degli agricoltori e <strong>dei</strong> piccoli produttori<br />
un turismo lento ed ecocompatibile<br />
del quale abbiamo particolarmente bi-<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2007<br />
INTERVISTE<br />
La via Francigena<br />
L’antico percorso <strong>dei</strong> pellegrini<br />
tornato di attualità<br />
Intervista a Stefano Boco, sottosegretario Mipaaf<br />
sogno. Ci permetterà di riscoprire<br />
un’Italia fatta di borghi, foreste e opere<br />
d’arte che è sconosciuta alla maggioranza<br />
degli Italiani e <strong>dei</strong> turisti stranieri.<br />
A che punto sono i lavori per riportare<br />
la Via Francigena agli antichi splendori?<br />
La Via Francigena sarà riconoscibile e<br />
percorribile nel tratto italiano,che consiste<br />
in circa 970 chilometri dal passo<br />
del Gran San Bernardo a Roma, da<br />
maggio 2008. Lungo il percorso sono<br />
previsti 6000 cartelli del Ministero delle<br />
Politiche Agricole,che verranno collocati<br />
dal Corpo Forestale dello Stato,e<br />
1200 del Ministero <strong>dei</strong> Beni Culturali,<br />
saranno inoltre fornite le mappe di tutto<br />
il patrimonio ricettivo agricolo di<br />
tutto l’asse francigeno con pubblicazioni<br />
e sul web. La collaborazione<br />
fra gli enti<br />
soprattutto quelli locali<br />
è fondamentale per<br />
creare un cammino<br />
che riproponga<br />
il<br />
successo<br />
di<br />
Santia<br />
Il Sottosegretario al Mipaaf, Stefano Boco<br />
go de Compostela e che anche dal<br />
punto di vista economico possa creare<br />
un giro d’affari stimabile intorno ad<br />
un punto percentuale di PIL ( prodotto<br />
interno lordo ).<br />
Questo progetto ha anche una valenza<br />
europea?<br />
La via Francigena è un vero e proprio<br />
simbolo dell’unità europea infatti il<br />
percorso attraversa tre fondamentali<br />
paesi dell’ unione collegando Canterbury<br />
la manica poi le alpi gli appennini<br />
fino a Roma (Inghilterra, Francia,<br />
Italia). La Via Sigerichiana nei secoli a<br />
permesso di essere battuta da milioni<br />
di pellegrini europei in cammino verso<br />
la città eterna. Il governo Italiano e il<br />
Corpo Forestale dello Stato hanno appoggiato<br />
questo straordinario progetto<br />
proprio perché è profondamente radicato<br />
nella cultura europea.<br />
9
10<br />
PREVIDENZA<br />
ENPAIA 2008 : Bilancio Preventivo<br />
di Augusto Bocchini<br />
Il bilancio preventivo<br />
per il<br />
2008 ha come<br />
primo obiettivo<br />
la conferma dell’efficienza<br />
della<br />
Fondazione, attraverso<br />
un corretto<br />
ed intelligente governo <strong>dei</strong> FON-<br />
DI ISTITUZIONALI, una efficiente<br />
gestione della CASSA DI PREVI-<br />
DENZA <strong>dei</strong> PERITI AGRARI e di<br />
quella degli AGROTECNICI e la attenta<br />
e diligente applicazione della<br />
convenzione per i lavoratori <strong>dei</strong> CON-<br />
SORZI DI BONIFICA. Oltre al perseguimento<br />
di questi obiettivi deve essere<br />
garantita l’ottimizzazione <strong>dei</strong> servizi<br />
e delle prestazioni che hanno raggiunto<br />
traguardi significativi attraverso<br />
la modernizzazione effettuata della<br />
struttura operativa.<br />
Grazie all’impegno di tutti sono state<br />
consolidate nuove modalità di lavoro<br />
con positivi riflessi sull’efficienza <strong>dei</strong><br />
processi e sul miglioramento <strong>dei</strong> rapporti<br />
con l’esterno: il servizio reso all’utenza,<br />
lavoratori e aziende, è oggi<br />
in larga misura basato sullo scambio<br />
per via telematica <strong>dei</strong> dati e garantisce<br />
risultati di assoluta eccellenza.<br />
L’efficienza nelle tradizionali prestazioni<br />
dell’Enpaia hanno messo la<br />
Fondazione in grado di svolgere un<br />
ruolo da protagonista nel nuovo sistema<br />
previdenziale. La volontà delle<br />
parti sociali del mondo dell’Agricoltura<br />
ha infatti posto in essere con la<br />
costituzione di Agrifondo le condizioni<br />
per l’avvio della Previdenza complementare<br />
a favore dell’intero comparto<br />
agricolo con la prestazione del<br />
service. L’Enpaia, per la sua particolare<br />
natura di ente bilaterale, è stata<br />
chiamata a svolgere un ruolo significativo<br />
in questo fondamentale segmento<br />
della Previdenza assolvendo il<br />
compito di garantire una corretta<br />
contabilità ed una ordinata ed efficace<br />
gestione offrendo il supporto direzionale<br />
per consentire al CdA di operare<br />
le scelte più opportune.<br />
Lavorare per il futuro <strong>dei</strong> nostri iscritti<br />
e l’ottimizzazione della previdenza<br />
in agricoltura sono sfide che la nostra<br />
organizzazione vuole assolutamente<br />
vincere confermando l’ambizione di<br />
essere l’Ente Previdenziale al servizio<br />
di tutto il comparto agricolo. L’Enpaia<br />
si impegna a continuare la sua<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 5/2007
azione di divulgazione<br />
della normativa previdenziale<br />
e del ruolo e<br />
della funzione <strong>dei</strong> fondi<br />
Pensione e, in particolare,<br />
di Filcoop e Agrifondo.<br />
La Fondazione, che<br />
ha contribuito a garantire<br />
per più di mezzo secolo<br />
la sicurezza ed un futuro<br />
sereno agli impiegati e<br />
dirigenti dell’agricoltura,<br />
oggi pone la propria struttura e la<br />
propria esperienza a disposizione degli<br />
altri lavoratori del settore per il<br />
conseguimento delle stesse finalità.<br />
Organizzazione aziendale<br />
Durante il prossimo anno saranno<br />
fatti nuovi passi nel cammino intrapreso<br />
per affidare all’informatica tutti<br />
i servizi abolendo così tutti quei<br />
supporti cartacei che rendono difficile<br />
il rapporto tra l’utente e l’Ente; è previsto<br />
altresì l’avvio del progetto di trasformazione<br />
degli archivi della Fondazione<br />
da archivi cartacei in archivi<br />
ottici. Sarà, poi, completata la revisione<br />
<strong>dei</strong> programmi di gestione delle<br />
prestazioni previdenziali per armonizzarli<br />
al sistema di autodenuncia<br />
mensile; nel contempo verranno accelerati<br />
i necessari cambiamenti nella<br />
struttura organizzativa e tecnologica<br />
della Fondazione per assolvere al<br />
compito che alla stessa sono già stati<br />
assegnati nel campo della previdenza<br />
integrativa del settore agricolo.<br />
Investimenti<br />
Il bilancio preventivo 2008 prevede<br />
un significativo incremento <strong>dei</strong> rendimenti<br />
mobiliari. Tale indicazione è<br />
dovuta alla circostanza che il volume<br />
ed il rendimento degli investimenti effettuati<br />
sono notevolmente superiori<br />
rispetto alle previsioni del precedente<br />
esercizio. I nuovi investimenti che si<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 5/2007<br />
PREVIDENZA<br />
prevede di effettuare dovrebbero<br />
avere un tasso di rendimento di circa il<br />
4,60%, leggermente più elevato degli<br />
investimenti che permangono nel<br />
portafoglio. A seguito degli investimenti<br />
sopra indicati il rendimento<br />
percentuale previsto per il 2008 è del<br />
4,56% sui titoli investiti per un totale<br />
di € 32.000.000.<br />
I proventi <strong>dei</strong> beni immobili vengono<br />
significativamente incrementati, passando<br />
da 21,8 milioni a 23,4 milioni. Il<br />
mercato immobiliare continua ad essere<br />
caratterizzato da una redditività<br />
più consistente delle superfici commerciali<br />
e pertanto è auspicabile proseguire<br />
una strategia conseguente<br />
nella composizione del portafoglio<br />
immobiliare.<br />
Per il settore immobiliare dopo gli acquisti<br />
all’asta di immobili ad uso commerciale<br />
siti nel centro di Roma, effettuati<br />
negli anni scorsi, sono previsti<br />
investimenti per il completamento<br />
della ristrutturazione e trasformazione<br />
degli immobili acquisiti.Tuttavia la<br />
Fondazione valuterà attentamente<br />
ogni possibilità di acquisizione di immobili<br />
di pregio che per loro natura<br />
possano rappresentare un proficuo<br />
investimento per la Fondazione stessa.<br />
Le cifre del bilancio<br />
L’ammontare <strong>dei</strong> beni mobili investiti<br />
alla fine del 2008 sarà di € 815.000.000.<br />
Il valore a libro <strong>dei</strong> beni immobili al<br />
netto di nuove possibili acquisizioni<br />
sarà di € 375.000.000.<br />
Il Fondo Trattamento di<br />
Fine Rapporto sarà di €<br />
550.509.850 con un incremento<br />
rispetto al 2007 di<br />
€ 31.000.000.<br />
Il Fondo di Previdenza<br />
sarà di € 455.387.400 con<br />
un incremento rispetto al<br />
2007 di € 26.000.000.<br />
L’accantonato del Fondo<br />
Infortuni sarà di €<br />
11.768.000.<br />
Cassa di previdenza <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong><br />
La consistenza patrimoniale di questa<br />
Cassa prevista dalla legge 103/96 sarà<br />
a fine esercizio di € 67.400.000.<br />
I ricavi complessivi sono stimati in €<br />
8.738.492.<br />
Il rendimento dell’attività finanziaria<br />
è stimato in € 2.377.148 pari al 5,40%<br />
del capitale investito.Tale importo copre<br />
la rivalutazione di legge dell’accantonato<br />
con un attivo di circa<br />
600.000 euro.<br />
Cassa degli agrotecnici<br />
La consistenza patrimoniale di questa<br />
Cassa prevista dalla legge 103/96<br />
sarà a fine anno di € 11.200.000.<br />
I ricavi complessivi sono stimati in €<br />
1.693.790.<br />
Il rendimento dell’attività finanziaria<br />
è stimato in € 327.800. Tale importo<br />
copre la rivalutazione di legge dell’accantonato<br />
con un rilevante attivo.<br />
Gli investimenti previsti, le modifiche<br />
operative dell’attività aziendale<br />
e le prospettive indicate, con particolare<br />
riguardo alla funzione di Service<br />
Amministrativo-Contabile <strong>dei</strong><br />
Fondi Previdenziali negoziali, evidenziano<br />
il ruolo che Enpaia potrà<br />
svolgere nel garantire una previdenza<br />
dignitosa a tutti i lavoratori del<br />
comparto.<br />
In questo quadro gli organi dell’Enpaia<br />
e la sua struttura sono chiamati<br />
ad operare come sempre per garantire<br />
il rispetto puntuale <strong>dei</strong> diritti e delle<br />
aspettative di tutti i soggetti coinvolti.<br />
11
12<br />
di P. Marchioni<br />
Quadro legislativo in cui<br />
si colloca l’attività della<br />
“IIl<br />
Cassa di Previdenza <strong>dei</strong><br />
<strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> e <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong><br />
Laureati, istituita con il D.Lgs<br />
103/96, e l’applicazione delle disposizioni<br />
di cui alla L. 335/95 (sistema<br />
contributivo), a partire dall’Aprile<br />
2005, ha portato ad un risultato<br />
economico decisamente lusinghiero.<br />
L’obiettivo del Comitato di Gestione<br />
è quindi quello di continuare<br />
su questa linea e, se possibile, migliorare.”<br />
Su questo importante tema che investe<br />
tutti i professionisti che svolgono<br />
la libera professione di Perito<br />
<strong>Agrari</strong>o, il <strong>Collegio</strong> <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong><br />
e <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> Laureati di Ferrara,<br />
unitamente al Coordinamento<br />
Regionale <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> e <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong><br />
<strong>Agrari</strong> dell’ Emilia Romagna, ha organizzato<br />
il Convegno: “ENPAIA:<br />
Gestione economico- finanziaria,<br />
totalizzazione, modifiche al regolamento.”<br />
I lavori sono iniziati con il saluto del<br />
Presidente del <strong>Collegio</strong> <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong><br />
<strong>Agrari</strong> e <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> Laureati<br />
della provincia di Ferrara Milva<br />
Sacchetti ai numerosi partecipanti<br />
che, pur svolgendosi nel periodo pre<br />
natalizio, hanno voluto dare il loro<br />
positivo contributo nell’interesse<br />
della Categoria.<br />
PREVIDENZA<br />
Enpaia: gestione economico<br />
finanziaria, totalizzazione,<br />
modifiche regolamento<br />
Ferrara - 15 dicembre 2007<br />
Hotel Lucrezia Borgia<br />
Nel presentare i relatori e gli ospiti,<br />
ha ricordato l’importanza di supportare<br />
la Cassa di Previdenza per<br />
ottenere migliori prestazioni previdenziali<br />
che l’ente di previdenza garantisce<br />
in un momento così delicato<br />
delle istituzioni pubbliche.<br />
Ha preso la parola il dottor Federico<br />
Saini, Presidente del <strong>Collegio</strong> Sindaci<br />
ENPAIA il quale, nel porgere<br />
un saluto a tutti i presenti ed espresso<br />
il plauso per l’iniziativa organizzata<br />
dai <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong>, ha comunicato<br />
i positivi e lusinghieri risultati ottenuti<br />
dal Comitato di Gestione separata<br />
<strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> in seno all’Enpaia;<br />
risultati ottenuti nonostante<br />
si siano verificate alcune situazioni<br />
non sempre positive, esterne<br />
alla gestione, che però hanno<br />
condizionato negli anni scorsi la gestione<br />
stessa.<br />
Si è poi soffermato sulla situazione<br />
difficile in cui versa attualmente il<br />
mondo agricolo, con le conseguenti<br />
ripercussioni per il settore imprenditoriale<br />
e tecnico, auspicando una<br />
inversione di tendenza, rispetto a<br />
quella attuale.<br />
Successivamente ha preso la parola<br />
il Presidente <strong>Nazionale</strong> Andrea<br />
Bottaro che, dopo aver portato il saluto<br />
del Consiglio <strong>Nazionale</strong> ha ricordato<br />
le tappe salienti percorse<br />
per la costituzione della Cassa di<br />
Previdenza che ha dato dignità alla<br />
Categoria.<br />
Risale al 1981 la prima proposta di<br />
legge di istituzione della Cassa di<br />
previdenza ma, ha ricordato Bottaro,<br />
considerato che non si vedevano<br />
positivi risultati nel 1991 il CNPA ha<br />
contattato l’ENPAIA per creare le<br />
condizioni per creazione di una Cassa<br />
di Previdenza all’interno dell’ENPAIA.<br />
L’allora Presidente Toros ed il Direttore<br />
generale Dr. Scartozzi hanno<br />
preso in seria considerazione tale<br />
proposta e ci si è attivati per verificare<br />
i percorsi da compiere.<br />
Le azioni governative che hanno<br />
portato alla predisposizione e nascita<br />
del d.lg 103/96 hanno fatto modificare<br />
il percorso che si stava tracciando<br />
in quanto da Cassa “volontaria” si<br />
passava a Cassa “obbligatoria”.<br />
I contatti CNPA-ENPAIA sono<br />
continuati sotto altre strade che<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 5/2007
hanno visto il confluire della Categoria<br />
in Enpaia mediante la costituzione<br />
della “Gestione Separata <strong>dei</strong><br />
<strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong>”.<br />
Oggi il CNPA è orgoglioso di quella<br />
scelta in quanto i risultati che si sono<br />
via via conseguiti sono molto positivi<br />
e garantiscono una tranquillità al<br />
futuro <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> liberi professionisti.<br />
I convenuti hanno poi potuto apprezzare<br />
l’intervento del responsabile<br />
Settore Agricoltura-Ambiente<br />
della Provincia di Ferrara, dott.<br />
Marco Calmistro, da sempre amico<br />
<strong>dei</strong> periti agrari, che nel ricordare la<br />
disponibilità della Provincia di Ferrara<br />
a sostenere iniziative di questo<br />
tipo, confermando l’interesse dell’amministrazione<br />
nei confronti della<br />
categoria, ricordando inoltre le<br />
nuove prospettive di lavoro che il<br />
PRSR recentemente approvato, offre<br />
specialmente per la “consulenza<br />
aziendale” prevista a sostegno delle<br />
aziende agricole che richiedono benefici<br />
nelle varie misure.<br />
È poi intervenuto il Dott. Franco<br />
Boatto, in rappresentanza dell’ EN-<br />
PAIA, funzionario della specifica<br />
gestione separata <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong>,<br />
per trattare le nuove opportunità<br />
conseguenti alla possibilità di “Ricongiungere<br />
o Totalizzare” i contributi<br />
versati nelle diverse gestioni<br />
previdenziali.<br />
Il mondo lavorativo, negli ultimi<br />
venti anni, è radicalmente cambiato,<br />
mentre una volta il lavoratore non<br />
cambiava mai la propria posizione<br />
lavorativa (celebrato con il termine<br />
di posto fisso) adesso si assiste sem-<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 5/2007<br />
PREVIDENZA<br />
pre più a situazioni individuali mutevoli<br />
dove l’individuo cambia sia la<br />
tipologia di posizione (dipendente o<br />
autonomo) sia il settore di attività.<br />
Questa variazione comporta <strong>dei</strong><br />
problemi in ambito previdenziale:<br />
l’individuo finisce con avere una<br />
pluralità di posizioni previdenziali<br />
con il rischio di non maturare in tutto<br />
o in parte il diritto alla pensione.<br />
Al fine di venire incontro alla nuova<br />
situazione la legislazione ha previsto<br />
due possibili percorsi:<br />
a) ricongiunzione, ovvero spostamento<br />
<strong>dei</strong> contributi tra casse<br />
previdenziali;<br />
b) totalizzazione, ovvero possibilità<br />
di ottenere una unica pensione<br />
che tenga conto di tutti i periodi<br />
previdenziali maturati.<br />
La ricongiunzione è stata la prima<br />
risposta a livello legislativo, l’individuo<br />
può, con essa, accentrare i contributi,<br />
attraverso lo spostamento<br />
degli stessi, presso un unico ente che<br />
erogherà la prestazione.<br />
Il limite di questa procedura è la<br />
possibilità di essere onerosa, infatti<br />
nei casi di accentramento presso<br />
una cassa di previdenza che non<br />
preveda una prestazione con il siste-<br />
ma contributivo, quasi sempre il<br />
procedimento comporta il versamento<br />
di un onere da parte del richiedente<br />
(dato dalla differenza della<br />
riserva matematica, ovvero dell’importo<br />
che garantisce la prestazione,<br />
e l’importo accreditato dagli<br />
enti di previdenza “cedenti”).<br />
Con la totalizzazione si risponde<br />
quindi alla necessità di prevedere<br />
una forma di aggregazione previdenziale<br />
non onerosa per l’individuo,<br />
in sostanza permette di ottenere<br />
una unica pensione, erogata comunque<br />
dall’INPS, che tenga conto,<br />
con <strong>dei</strong> limiti ben precisi, di tutti i<br />
periodi previdenziali maturati.<br />
La pensione in totalizzazione può<br />
essere richiesta al 65° anno di età, se<br />
si è maturata una anzianità contributiva<br />
di almeno 20 anni oppure<br />
prima del 65 ° anno di età nel caso<br />
di anzianità contributiva di almeno<br />
40 anni. L’anzianità è data dalla<br />
somma <strong>dei</strong> periodi contributivi maturati<br />
nei diversi enti previdenziali<br />
purché non coincidenti, in quel caso<br />
ovviamente vengono conteggiati<br />
una unica volta.<br />
La richiesta deve essere inoltrata all’ultimo<br />
ente in cui l’individuo risul-<br />
13
14<br />
ta iscritto e possono essere utilizzati,<br />
a fine della procedura, tutti i periodi<br />
contributivi di durata minima di sei<br />
anni.<br />
La prestazione finale viene erogata<br />
dall’INPS con il sistema contributivo,<br />
anche nel caso di versamenti che prevedevano<br />
il maturare di prestazioni<br />
in regime di sistema retributivo.<br />
Vantaggi del sistema<br />
a) permette di limitare il rischio di<br />
perdita di versamenti contributivi;<br />
b) semplifica le procedure per accedere<br />
alla pensione in caso di iscrizione<br />
a più enti previdenziali;<br />
c) non è onerosa.<br />
A parte qualche caso limite, appaiono<br />
chiari i vantaggi soprattutto in<br />
termini burocratici, l’individuo limiterà<br />
i propri rapporti pensionistici<br />
con un unico Ente il quale si farà carico<br />
dell’amministrazione <strong>dei</strong> rapporti<br />
con i singoli enti intervenuti<br />
nella procedura, inoltre vengono utilizzati<br />
periodi contributivi che altrimenti<br />
non avrebbero permesso alcuna<br />
prestazione, tipico caso è rappresentato<br />
dai periodi contributivi limitati<br />
all’INPS che prima della totalizzazione<br />
non davano origine ad alcuna<br />
prestazione previdenziale.<br />
Questi argomenti sono stati oggetto<br />
di un ampio dibattito, con interventi<br />
qualificati <strong>dei</strong> convenuti, che hanno<br />
dato modo di affrontare positivamente<br />
particolari problematiche non<br />
sempre di facile inquadramento.<br />
Ha quindi preso la parola il perito<br />
PREVIDENZA<br />
agrario Luigi Raffaele Zanna, componente<br />
del Comitato di Gestione<br />
della cassa di previdenza, illustrando<br />
nel dettaglio gli ottimi risultati<br />
ottenuti, nella gestione finanziaria<br />
2006, dove il rendimento complessivo<br />
degli investimenti finanziari, è<br />
stato del 5,71% al netto delle imposte,<br />
ed esclusi gli interessi derivanti<br />
dalla giacenza liquida.<br />
Ha inoltre riferito, ai presenti, le<br />
proposte in fase di studio dal comitato<br />
di gestione per apportare modifiche<br />
al regolamento della cassa di<br />
Previdenza, tali modifiche, oltre che<br />
dettate dalle esperienze personali<br />
<strong>dei</strong> componenti del comitato, sono<br />
frutto di analisi e confronti con i regolamenti<br />
e statuti di casse di previdenza<br />
di altri ordini e collegi.<br />
Questo convegno utile per raccogliere<br />
indicazioni per apportare le<br />
giuste modifiche al regolamento vigente,<br />
ed in quest’ottica Zanna<br />
espone indicativamente quanto<br />
emerso nei primi incontri del Comitato:<br />
- Opportunità di riscattare ai fini<br />
contributivi il periodo di praticantato;<br />
- possibilità di versare una contribuzione<br />
soggettiva superiore all’aliquota<br />
prevista dall’Attuale art 3<br />
comma 1 (10%) sino ad un massimo<br />
del 30%, quota interamente deducibile;<br />
- adeguamento <strong>dei</strong> minimi di contribuzione<br />
in base alla rivalutazione<br />
ISTAT;<br />
- iInserimento all’ art 12 (prestazioni<br />
previdenziali), l’opportunità di riconoscere<br />
provvidenze straordinarie<br />
per iscritti o eredi di questi morti<br />
anzitempo, venutisi a trovare particolari<br />
situazioni di disagio sociale;<br />
- possibilità del comitato di gestione<br />
di attuare forme di assistenza integrativa,<br />
previdenziale, sanitaria, assicurativa,<br />
ecc.., attraverso la stipula<br />
di convenzioni con enti specializzati,<br />
utilizzando parte del contributo<br />
integrativo versato dagli<br />
iscritti.<br />
Alla fine dell’esposizione e dopo<br />
ampia discussione, queste unitamente<br />
ad altre proposte che gli intervenuti<br />
si sono riservati di avanzare<br />
successivamente, saranno sottoposte<br />
agli organi preposti affinché<br />
possano trovare condivisione e piena<br />
attuazione.<br />
Le conclusioni del convegno sono<br />
state portate dal perito agrario Pier-<br />
Francesco Cornacchia, Presidente<br />
del Coordinamento Regionale <strong>Periti</strong><br />
<strong>Agrari</strong> e <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> dell’<br />
Emilia Romagna, il quale nel ringraziare<br />
tutte le personalità intervenute,<br />
e per l’alto contenuto degli interventi<br />
fornito dai relatori, ed i<br />
Colleghi che hanno partecipato in<br />
modo così massiccio, si complimenta<br />
con il collegio di Ferrara per la piena<br />
disponibilità data per l’organizzazione<br />
di questo convegno che ha<br />
trattato argomenti di assoluta rilevanza<br />
per la nostra Categoria.<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 5/2007
Introduzione<br />
di coniugare l'agricoltura<br />
con corretti criteri di ge-<br />
L’esigenza<br />
stione dell'ambiente ha orientato<br />
le ricerche verso l'individuazione di<br />
pratiche agronomiche eco-compatibili,<br />
che prevedano tra l'altro l'utilizzazione<br />
agricola di biomasse quali, ad<br />
esempio, fanghi di depurazione, reflui<br />
zootecnici,residui agro-alimentari,per<br />
il recupero di sostanze organiche ad<br />
elevata capacità fertilizzante sia immediata<br />
che residua.<br />
Tali biosolidi presentano mediamente<br />
buone proprietà fertilizzanti e un costo<br />
di approvvigionamento relativamente<br />
basso (Beni e Figliolia 2002;<br />
Rossi et al., 2002; Sequi, 2002; Figliolia<br />
et al., 2000).<br />
Tra i biosolidi maggiormente interessanti<br />
per quantità prodotte e potenzialità<br />
nutritive figurano quelli ottenuti<br />
dal settore vitivinicolo, quali la borlanda<br />
vitivinicola (Sebastiani et al.,<br />
2004) e la farina vegetale (principalmente<br />
buccia d’uva).<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2007<br />
RICERCA<br />
Effetti della fertilizzazione<br />
con borlande vitivinicole<br />
sul contenuto in nutrienti<br />
in ortaggi a largo consumo<br />
di G. Rossi a , C. Beni b , S. Socciarelli b<br />
a Consiglio per la Ricerca e Sperimentazione<br />
in Agricoltura – C.R.A. - via <strong>Nazionale</strong>, 82<br />
– 00184 Roma. e-mail: gabriella.rossi@entecra.it;<br />
b C.R.A.-Istituto Sperimentale per la Nutrizione<br />
delle Piante - via della Navicella, 2-4<br />
00184 Roma. e-mail: claudio.beni@entecra.it<br />
La borlanda vitivinicola fluida o essiccata<br />
è impiegata tal quale come fertilizzante<br />
o in miscela con la farina vegetale,<br />
per la produzione di ammendanti<br />
compostati misti o concimi organo<br />
minerali come previsti dalla legge<br />
217/06.<br />
L’obiettivo di questa sperimentazione<br />
è stato quello di verificare gli effetti<br />
dell’impiego fertilizzante di biomasse<br />
di origine vitivinicola sul suolo<br />
e sulla nutrizione minerale e la pro-<br />
duttività di ortive da reddito a largo<br />
consumo: cavolo broccolo (Brassica<br />
oleracea var. italica Plenck), indivia<br />
(Cichorium indivia L.), lattuga (Lactuga<br />
sativa L.), carciofo romanesco<br />
(Cynara scolymus L.).<br />
Materiali e metodi<br />
Le diverse specie di ortive sono state<br />
allevate in pieno campo, dal 2004 al<br />
2007, presso l’Azienda sperimentale<br />
del CRA-RPS di Roma (Consiglio<br />
per la sperimentazione e la ricerca in<br />
agricoltura - Centro di Ricerca per lo<br />
Studio delle relazioni tra Pianta e<br />
Suolo) sita a Tor Mancina (Monterotondo<br />
- RM). La prova sperimentale è<br />
stata condotta su cavolo broccolo, indivia,<br />
lattuga e carciofo romanesco,<br />
coltivate in successione per alcune annate<br />
agrarie.<br />
Il campo è stato diviso in due aree:<br />
area 1 e area 2.<br />
Nell’area 1, è stata allevata lattuga e<br />
successivamente carciofo per tre anni.<br />
Nell’area 2, sono stati coltivati cavolo<br />
broccolo e, successivamente, indivia.<br />
Per tutte le specie sono state previste 4<br />
tesi: T = nessuna concimazione; F =<br />
concimazione minerale; C = fertilizzazione<br />
con compost da borlanda vitivinicola;<br />
CF = fertilizzazione integrata<br />
15
16<br />
(Tabella 1). Ogni tesi è stata ripetuta<br />
in triplo secondo uno schema a blocchi<br />
randomizzati, per un totale di 12<br />
parcelle di estensione variabile in funzione<br />
della specie considerata (Tab.1).<br />
Le dosi di fertilizzanti somministrate<br />
al suolo sono state stabilite secondo il<br />
metodo del bilancio semplificato considerando<br />
l’asportazione in macroelementi<br />
in funzione delle rese presunte<br />
per le differenti colture considerate<br />
(Canali et al. 2002).<br />
Le caratteristiche commerciali <strong>dei</strong> fertilizzanti<br />
impiegati nella sperimentazione<br />
sono riportate nel quadro sottostante.<br />
(Tab. Caratteristiche commerciali<br />
<strong>dei</strong> fertilizzanti impiegati).<br />
I campioni di suolo, analizzati secondo<br />
i metodi ufficiali di analisi chimica<br />
del suolo (G.U. n. 121, 1992), sono stati<br />
prelevati in corrispondenza dello<br />
strato arabile (0 – 0,30 m), essiccati all’aria<br />
e vagliati a 2 mm. I campionamenti<br />
di suolo sono stati eseguiti in<br />
due momenti: ad inizio prova con<br />
campionamento sull’intero appezzamento<br />
(T0) e dopo la raccolta della<br />
coltura sulle singole parcelle (tre campioni<br />
a parcella) per determinare la<br />
fertilità residua ed i successivi interventi<br />
di fertilizzazione.Al To,nelle due<br />
aree di sperimentazione, sono state<br />
determinate le seguenti caratteristiche<br />
chimico-fisiche del suolo:pH,tessitura,<br />
sabbia, limo,argilla, conducibilità elet-<br />
RICERCA<br />
Tabella 1 - Dimensioni parcelle, numero piante a parcella, trattamenti fertilizzanti<br />
Coltura/Trattamento<br />
Dimensioni parcella<br />
Lattuga Carciofo Cavolo broccolo Indivia<br />
e numero piante. 9 m2 , 99 piante. 30 m2 , 25 piante. 9 m2 , 18 piante. 2,25 m2 , 25 piante.<br />
T Senza alcun Senza alcun Senza alcun Senza alcun<br />
trattamento trattamento trattamento trattamento<br />
F NH4NO3 160 g (NH4)2HPO4 - (DAP) NH4NO3 500 g NH4NO3 65 g<br />
mineral 50% f.i. 250 g f.c. 50% f.i. 50% f.i.<br />
fertilization. 50% f.c. 50% f.c. 50% f.c.<br />
C = ammendante compostato 890 g 3 kg 2,92 kg 416,8 g<br />
misto da borlanda vitivinicola. f.i f.i. f.i. f.i<br />
CF = integrata. C 445 g f.i. C 1,5 kg f.i. C 1,46 kg f.i. C 208 g f.i.<br />
concimazione + F 80 g. f.c. + DAP 125 g f.c. g f.c.<br />
+ NH4NO3125 g f.c.<br />
+ NH4NO3 250 g f.c. + NH4NO3 33 g f.c.<br />
f.i. = fertilizzazione iniziale ; f.c. = fertilizzazione di copertura<br />
Caratteristiche commerciali <strong>dei</strong> fertilizzanti impiegati<br />
- Tesi C - Tesi F<br />
Ammendante compostato misto<br />
Matrici vegetali di origine vitivinicola Nitrato ammonico NH4NO3<br />
Umidità = 15 % N totale = 21 %<br />
pH = 6,8 Diammoniofosfato (NH4)2HPO4 - (DAP)<br />
C organico = 36 % (sul secco) 18N/46P<br />
Acidi umici e fulvici = 7 %<br />
C/N = 18<br />
N organico = 2 %<br />
Cu totale = 120 mg/kg<br />
Zn totale = 30 mg/kg<br />
K totale = 2 %<br />
P totale = 0,1 %<br />
Salinità = 6 ds/m (campione acqua 1/10)<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2007
trica, capacità di scambio cationico,<br />
carbonio organico, azoto totale, fosforo,<br />
potassio,calcio, magnesio, sodio<br />
(Tab. 2).A fine sperimentazione sulle<br />
due aree sono state ripetute le analisi<br />
di: azoto totale, fosforo, carbonio organico,<br />
capacità di scambio cationica,<br />
sodio, potassio, calcio e magnesio.<br />
Sulle ortive,in corrispondenza del momento<br />
fenologico della maturazione,<br />
è stato prelevato un numero rappresentativo<br />
di piante da ogni parcella.<br />
Sui campioni di vegetale sono stati determinati:<br />
peso fresco e peso secco<br />
della parte edule al fine della valutazione<br />
della produttività. Dopo una accurata<br />
omogeneizzazione,tali campioni<br />
sono stati sottoposti ad essiccazione<br />
e vaglio e sono state determinate le<br />
concentrazioni in macro,meso e micro<br />
nutrienti quali azoto,fosforo,potassio,<br />
calcio, magnesio, sodio, ferro, rame,<br />
manganese e zinco, previa mineralizzazione<br />
140°C in HNO3 concentrato<br />
(Campbell, Owen Plank, 1998), mediante<br />
spettrometria al plasma (In-<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2007<br />
RICERCA<br />
Tabella 2 - Principali caratteristiche chimico-fisiche relative al suolo iniziale (T0)<br />
Parametro Unità di misura Valore<br />
Area 1 Area 2<br />
(Lattuga/carciofo) (Cavolo broccolo/indivia)<br />
pH unità di pH 7,5 7,6<br />
Sabbia mg kg -1 267 248<br />
Limo mg kg -1 453 492<br />
Argilla mg kg -1 280 260<br />
Tessitura (USDA) franco-argillosa franca<br />
Sostanza organica g kg -1 20,3 13,4<br />
Carbonio organico g kg -1 11,77 7,77<br />
Azoto totale g kg -1 1,8 1,2<br />
Rapporto C/N 6,5 6,5<br />
P2O5 mg kg -1 86,56 49,46<br />
K2O mg kg -1 805,37 638,01<br />
conducibilità elettrica ms cm -1 213,00 240,00<br />
CSC cmol kg -1 25,48 31,41<br />
Ca ++ cmol kg -1 19,66 26,04<br />
Mg ++ cmol kg -1 3,08 3,62<br />
K + cmol kg-1 1,71 1,36<br />
Na + cmol kg-1 1,03 0,39<br />
ductively Coupled Plasma, ICP), utilizzando<br />
un flusso di argon di circa 6-7<br />
bar e una temperatura di circa –83 °C.<br />
Tutti i risultati sono stati sottoposti all’analisi<br />
statistica (test di Duncan, p<br />
0,05).<br />
Risultati e discussione<br />
Dalla tabella n. 2 si evidenzia che il<br />
suolo dell’area 1 è caratterizzato da un<br />
pH sub-alcalino, una tessitura di tipo<br />
franco-argilloso,una dotazione media<br />
in azoto totale e sostanza organica, un<br />
valore elevato per fosforo, potassio<br />
scambiabile e capacità di scambio cationico.<br />
Il suolo dell’area 2 presenta una tessitura<br />
franca, un pH sub-alcalino,contenuto<br />
medio di azoto e sostanza organica,<br />
elevato contenuto in fosforo ed<br />
alta CSC.<br />
In Tab. 3 (pagina seguente) sono mostrati<br />
i risultati relativi alle analisi <strong>dei</strong><br />
suoli a fine sperimentazione.<br />
Nell’area 1, il contenuto in carbonio<br />
organico è stato influenzato in modo<br />
positivo dall’apporto di borlanda vitivinicola<br />
compostata (C e CF) con un<br />
incremento significativo nella tesi C.<br />
Lo stesso andamento è stato osservato<br />
nell’area 2 dove il contenuto di carbonio<br />
organico è aumentato solo nella<br />
tesi trattata con solo compost (C).<br />
In tutte e due le aree è stato riscontrato<br />
un aumento significativo del fosforo<br />
assimilabile in tutte le tesi rispetto al<br />
controllo. Nell’area1 la differenza è<br />
stata significativa nelle tesi F e CF.<br />
Tale fenomeno potrebbe essere dovuto<br />
sia all’addizione di fertilizzante minerale<br />
sia ad un aumento dell’attività<br />
metabolica del suolo a seguito della<br />
concimazione minerale.<br />
In tutte e due le aree è stato riscontrato<br />
un aumento di potassio scambiabile<br />
in tutti i trattamenti rispetto al controllo.Tale<br />
aumento è risultato statisticamente<br />
significativo nell’area 2 ed è<br />
probabilmente influenzato anche dalla<br />
differente tessitura del suolo.<br />
17
18<br />
In entrambe le aree la fertilizzazione<br />
con borlanda vitivinicola compostata,<br />
sia in forma assoluta che integrata con<br />
concime minerale, ha determinato un<br />
miglioramento del livello di fertilità<br />
organica nei suoli. (Tab. 3)<br />
Il contenuto in macronutrienti e meso-nutrienti<br />
nelle diverse specie di ortive<br />
(tabella 4a ) ricade negli intervalli<br />
di sufficienza generali indicati da Bennett<br />
((Bennet W.F., 1993). Nel cavolobrocco,<br />
i valori di azoto sono al di sot-<br />
RICERCA<br />
Tabella 3 - Fertilità residua <strong>dei</strong> suoli a fine sperimentazione (valori medi s. s. 105°C).<br />
Tesi/Coltura-Parametro T F C CF<br />
Area 1 C.Org. g kg-1 11,64 a 12,17 a 14,50 b 12,86 ab<br />
(lattuga/carciofo) S. O. g kg-1 20,1 a 21,0 a 25,1 b 22,2 ab<br />
N tot. g kg-1 1,7 a 1,9 a 1,8 a 1,9 a<br />
P2O5 mg kg-1 86,81 a 101,07 b 97,02 ab 100,64 b<br />
K2O mg kg-1 688,61 a 758,54 a 731,17 a 715,53 a<br />
Area 2 C.Org. g kg-1 7,9 a 8,50 a 11,33 b 11,98 b<br />
(cavolo broccolo/ S. O. g kg-1 13,6 a 14,65 a 19,4 b 20,7 b<br />
indivia) N tot. g kg-1 1,4 a 1,4 a 1,9 b 2,0 b<br />
P2O5 mg kg-1 55,3 a 131,9 b 143,2 b 148,2 b<br />
K2O mg kg-1 673,5 a 970,21 b 1365,84 b 1036,15 b<br />
Lettere diverse, attribuite alle diverse tesi, all’interno dello stesso parametro, indicano differenze significative (p £ 0.05 n= 9)<br />
Tabella 4a - Concentrazioni di macro e meso nutrienti nei vegetali (% s.s.) (valori medi).<br />
to del limite inferiore (range di sufficienza<br />
2-5%), nell’indivia è il fosforo<br />
che è leggermente carente (range di<br />
sufficienza 0,2-0,5%) in tutte le tesi.<br />
Nella lattuga, le concentrazioni di Ca<br />
e Mg eccedono i citati limiti in tutte<br />
le tesi, ma non sono noti effetti tossici<br />
di tali elementi. Il fosforo è elevato<br />
ma solo nel testimone non fertilizzato<br />
(T) con il valore più alto rispetto alle<br />
altre tesi. In assenza di fertilizzazione<br />
la coltura tende a concentrare alcuni<br />
Coltura/Trattamento N P K Ca Mg Na<br />
Lattuga T 2,3 a 0,71 b 3,5 c 2,4 a 0,89 b 3,5 c<br />
F 2,2 a 0,47 a 1,6 a 2,2 a 0,65 a 0,94 a<br />
C 2,0 a 0,54 a 2,1 b 2,5 a 0,70 a 1,8 b<br />
CF 2,2 a 0,60 a 2,3 b 2,3 a 0,79 a 1,8 b<br />
Carciofo T 3,1 a 0,56 a 3,8 a 0,77 ab 0,27 b 3,4 b<br />
F 3,0 a 0,48 a 3,8 a 0,78 ab 0,23 a 2,4 a<br />
C 2,8 a 0,49 a 3,9 a 0,69 a 0,24 ab 3,0 b<br />
CF 2,8 a 0,54 a 3,9 a 0,84 b 0,25 ab 3,2 b<br />
Cavolo broccolo T 1,6 a 0,55 a 2,8 a 0,46 ab 0,24 a 0,71 a<br />
F 1,6 a 0,54 a 2,7 a 0,43 a 0,23 a 0,70 a<br />
C 1,7 a 0,53 a 2,9 a 0,51 b 0,24 a 0,77 a<br />
CF 1,7 a 0,53 a 2,7 a 0,48 ab 0,27 a 0,81 a<br />
Endivia T 2,2 a 0,19 a 4,2 a 1,0 a 0,32 a 4,1 a<br />
F 2,2 a 0,19 a 4,2 a 1,1 a 0,35 a 5,2 b<br />
C 2,0 a 0,17 a 3,9 a 1,3 b 0,34 a 4,7 ab<br />
CF 2,1 a 0,19 a 3,7 a 1,2 ab 0,38 a 4,4 ab<br />
Lettere diverse indicano differenze significative (p 0,05; n= 9).<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2007
nutrienti nei propri tessuti; infatti anche<br />
nel caso di potassio, magnesio e<br />
sodio (tabella 4b) le concentrazioni<br />
di tali elementi sono più elevate nel<br />
testimone non fertilizzato. Tale tendenza<br />
è riscontrabile anche nel carciofo<br />
per fosforo, magnesio e potassio.<br />
(Tab. 4a)<br />
Nella tabella numero 4b sono riportate<br />
le concentrazioni di micronutrienti<br />
analizzati nelle diverse colture.Il ferro<br />
(range di sufficienza 50-250 ppm) è<br />
molto elevato in tutte le tesi nel caso<br />
della lattuga e dell’indivia ma non sono<br />
noti effetti tossici per questo elemento.Il<br />
sodio non è elevato e,nel caso<br />
del cavolo broccolo,al di sotto del limite<br />
di sufficienza (range di sufficienza<br />
1,0-10 %).<br />
Nella lattuga, il rame e lo zinco sono<br />
presenti in quantità elevate.<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2007<br />
RICERCA<br />
Tabella 4b - Concentrazioni di micro nutrienti nei vegetali (mg kg -1 s.s.) (valori medi).<br />
Coltura/Trattamento Fe Cu Mn Zn<br />
Lattuga T 2792,48 a 23,17 a 218,55 a 113,14 a<br />
F 4160,52 b 25,52 a 407,55 d 172,48 b<br />
C 3659,4 b 23,66 a 342,41 c 182,14 b<br />
CF 4061,38 b 29,42 b 283,37 b 110,66 a<br />
Carciofo T 181,67 a 12,33 b 30,33 a 43,33 a<br />
F 185,67 a 11,00 ab 30,33 a 37,67 a<br />
C 225,67 b 10,33 a 32,00 a 40,33 a<br />
CF 265,33 c 11,67 ab 34,67 a 43,67 a<br />
Cavolo broccolo T 60,2 b 9,5 b 23,0 a 46,9 a<br />
F 51,5 a 9,2 b 21,5 a 41,4 a<br />
C 65,6 b 9,0 b 21,7 a 45,7 a<br />
CF 59,7 ab 6,8 a 23,6 a 46,9 a<br />
Endivia T 3186,067 a 13,537 a 99,250 ab 34,277 b<br />
Lettere diverse indicano differenze significative (p 0,05; n= 9)<br />
Tabella 5 - Dati relativi alla produzione (t ha -1 ).<br />
F 3535,533 a 16,073 b 106,917 b 19,965 a<br />
C 3277,833 a 20,947 c 84,483 a 22,155 a<br />
CF 5217,067 b 19,033 bc 163,617 c 29,605 b<br />
Nonostante qualche caso di carenza e<br />
di eccesso di concentrazione in nutrienti,<br />
non si sono mai evidenziati effetti<br />
manifesti sulla coltura.<br />
In tutte le ortive, l’analisi statistica<br />
non ha indicato variazioni nelle concentrazioni<br />
<strong>dei</strong> nutrienti imputabili<br />
esclusivamente alla fertilizzazione organica<br />
(C e CF), sovrapponendosi gli<br />
effetti della fertilizzazione in generale.<br />
(Tab. 4b)<br />
I risultati ottenuti per la produzione<br />
della parte edule delle colture sono<br />
riportati in tabella 5 (pagina precedente).<br />
Nel caso della lattuga, la produzione è<br />
risultata incrementata in modo significativo<br />
nella tesi CF,evidenziando un<br />
positivo effetto della fertilizzazione<br />
minerale integrata con compost da<br />
borlanda vitivinicola. Il solo tratta-<br />
Coltura/Tesi Lattuga Carciofo Cavolo broccolo Indivia<br />
T 40,50 a 17,01 a 7,72 a 16,27 a<br />
F 45,74 ab 31,08 b 8,89 b 21,81 b<br />
C 38,70 a 38,48 c 8,27 a 20,54 b<br />
CF 49,42 b 30,07 b 9,56 b 18,33 ab<br />
19
20<br />
mento con compost (C) è risultato il<br />
meno efficace ai fini dell’incremento<br />
della produttività.Lo stesso andamento<br />
è osservabile nel cavolo broccolo.<br />
Entrambe queste colture sono state<br />
coltivate nel primo anno di sperimentazione.<br />
Dopo tre anni di sperimentazione, la<br />
coltura del carciofo ha mostrato la<br />
produttività più elevata nelle tesi ove è<br />
stato utilizzato esclusivamente compost<br />
(C).<br />
Sono stati riscontratisi sono riscontrati,<br />
nelle tesi con fertilizzazione integrata<br />
(CF), incrementi delle quantità<br />
di produzione edibile tranne per l’indivia,coltivata<br />
al secondo anno di sperimentazione.<br />
Conclusioni<br />
La fertilizzazione organica con prodotti<br />
a base di borlande vitivinicole ha<br />
indotto un miglioramento delle condizioni<br />
di fertilità del suolo, ancora evidente<br />
a fine coltura. In particolare,sono<br />
stati rilevati significativi aumenti<br />
del tenore di sostanza organica.<br />
La nutrizione minerale della coltura<br />
ha beneficiato delle diverse pratiche<br />
di fertilizzazione senza particolari differenze<br />
tra le stesse e,in alcuni casi, rispetto<br />
al testimone non fertilizzato.<br />
Nei trattamenti C e T, non sono state<br />
evidenziate differenze nella produttività<br />
e nell’accumulo di nutrienti per le<br />
colture stagionali coltivate nel primo<br />
anno di sperimentazione (lattuga e<br />
broccoli). Questo risultato si può spiegare<br />
con il buon livello di fertilità che<br />
caratterizzava il suolo all’inizio dell’esperienza.<br />
Nell’interpretare la mancata<br />
differenza significativa delle produzioni<br />
nelle tesi C rispetto al testimone<br />
T, così come si verifica anche in alcuni<br />
casi per il contenuto in nutrienti della<br />
coltura, bisogna infatti considerare<br />
proprio che la sperimentazione è stata<br />
condotta su un suolo caratterizzato da<br />
un buon livello di fertilità iniziale.<br />
In conclusione, la fertilizzazione con<br />
RICERCA<br />
borlanda vitivinicola (C) ha determinato<br />
un aumento del contenuto in carbonio<br />
organico del suolo e della produttività<br />
nella coltura poliennale. Invece,<br />
nelle colture stagionali, la fertilizzazione<br />
integrata (CF) ha determinato<br />
l’aumento delle produttività nel<br />
primo anno di sperimentazione,senza<br />
effetti sul contenuto in sostanza organica<br />
del suolo.<br />
Nell’ottica della ottimizzazione delle<br />
tecniche di fertilizzazione ai fini del<br />
miglioramento della produttività della<br />
coltura e del mantenimento della fertilità<br />
del suolo, dai risultati ottenuti si<br />
può dedurre che,nel caso delle colture<br />
stagionali coltivate in successione, sarebbe<br />
indicato alternare procedure di<br />
fertilizzazione integrata con quella organica<br />
effettuata con compost; nel caso<br />
di colture poliennali,ad una iniziale<br />
fertilizzazione integrata sarebbe opportuno<br />
far seguire ammendamenti<br />
ripetuti con compost.<br />
Le biomasse residue del settore vitivinicolo,impiegate<br />
per la produzione di<br />
ammendanti e concimi organo minerali,<br />
sono risultate idonee per l’ottenimento<br />
di un duplice obiettivo: incrementare<br />
il livello di fertilità del suolo<br />
ed aumentare dal punto di vista quantitativo<br />
delle ortive da reddito considerate.<br />
Bibliografia<br />
BENI C., FIGLIOLIA A.: Utilizzo di biomasse<br />
e di colture a destinazione industriale<br />
per la conservazione della fertilità<br />
<strong>dei</strong> suoli. Atti del Convegno “Sviluppo<br />
Sostenibile del Sistema Agricolo,<br />
Agroambientale ed Agroindustriale della<br />
Regione Lazio. Sabaudia”, 11 Dicembre<br />
(2002).<br />
BENNETT W. F.: Plant nutrient utilization<br />
and diagnostic plant symptoms. In:<br />
Nutrient deficiencies and Toxicities in<br />
Crop Plants (Ed.: W. F. Bennett), APS<br />
Press, St Paul, Minnesota 1-7 (1993).<br />
CAMPBELL C. RAY, OWEN PLANK:<br />
Preparation of plant tissue for laboratory<br />
analysis. In: Handbook of Reference Methods<br />
for Plant Analysis (Ed.:Y. P. Karla)<br />
CRC Press,Boca Raton, Florida USA 37-<br />
49 (1998).<br />
CANALI S., MANGIONE D., BENI C.,<br />
FELICI B., SANGIORGI R., LEONEL-<br />
LI A.:“Guida alla corretta gestione della<br />
fertilità del suolo: analisi del terreno e piani<br />
di fertilizzazione”. Bollettino della Società<br />
Italiana della Scienza del Suolo, vol.<br />
51 n° 3 (2002).<br />
FIGLIOLIA A., ROSSI G., BENI C.: Un<br />
decennio di utilizzazione agricola di fanghi<br />
di depurazione civile: aspetti ambientali,<br />
economici ed energetici. Ricerca applicata<br />
e progettualità nel campo del riciclaggio<br />
dalla prevenzione al mercato del<br />
prodotto finito. RICICLA 2000. – Rimini<br />
Fiera, 8-11 novembre.Atti <strong>dei</strong> seminari.A<br />
cura di Luciano Morselli. Maggioli editore.<br />
525-530 (2000).<br />
GAZZETTA UFFICIALE N° 121, del<br />
25 maggio 1992 Serie Ordinaria - “Metodi<br />
di analisi chimica del suolo” (D.M. 11<br />
maggio 1992).<br />
GAZZETTA UFFICIALE N° 141, del<br />
20 giugno 2006 Suppl. Ordinario n° 152/L<br />
D. Lgs. N° 217 del 29 aprile 2006 “Revisione<br />
della disciplina in material di fertilizzanti”.<br />
ROSSI G., PENNELLI B., SOCCIA-<br />
RELLI S.AND A. FIGLIOLIA.: Effects<br />
of medium-term amendment with sewage<br />
sludges on heavy metal distribution in<br />
soil In: Soil Mineral-Organic Matter-Microorganism<br />
Interactions and Ecosystem<br />
Health. Developments in Soil Science,<br />
Volume 28A. A. Violante, P.M. Huang,<br />
J.M. Bollag and L. Gianfreda (Eds.), Elsevier<br />
Science B.V. 99-107 (2002).<br />
SEBASTIANI L., BORGHI M., BENI<br />
C., ROSSI G.: Effetti fisiologici e produttivi<br />
su loietto (Lolium perennis var Bright<br />
Star) fertilizzato con borlanda vitivinicola<br />
diversamente trattata.Atti Convegno della<br />
Società Italiana di Scienza del Suolo<br />
(SISS). Suolo e Dinamiche Ambientali<br />
Viterbo 22-25 giugno 2004. Bollettino della<br />
Società Italiana di Scienza del Suolo,<br />
No 1-2, 359-364. (2005).<br />
SEQUI P.: The viewpoint of a soil scientist.<br />
In Proc. Of the Workshop “Biological<br />
treatment of biodegradable waste – Technical<br />
aspects”. Bruxelles, april (2002).<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2007
Capire come si comportano i geni<br />
dell’uva durante la maturazione<br />
è molto importante perché può<br />
consentire di migliorare la qualità dell’uva<br />
stessa e quindi del vino, sia guidando<br />
l’attività di miglioramento genetico<br />
(incroci e selezione), sia attraverso<br />
l’individuazione del momento<br />
più adatto per le principali operazioni<br />
agronomiche, quali ad esempio la sfogliatura,il<br />
diradamento <strong>dei</strong> grappoli,la<br />
raccolta dell’uva.<br />
La scoperta, ossia l’identificazione <strong>dei</strong><br />
geni responsabili della maturazione<br />
dell’uva, pubblicata sulla rivista BMC<br />
Genomics, è stata effettuata dai ricercatori<br />
dell’Istituto <strong>Agrari</strong>o di San Michele<br />
all’Adige,in particolare dal team<br />
guidato da Claudio Moser, coordinatore<br />
del progetto e responsabile dell’Unità<br />
di Genomica e Bioinformatica<br />
del Centro Sperimentale Iasma. Uno<br />
studio simile su uve Cabernet Sauvignon<br />
anziché Pinot nero, è stato inoltre<br />
pubblicato sulla stessa rivista contemporaneamente<br />
da un team di ricerca<br />
americano.<br />
Il principale risultato di questa ricerca è<br />
stato quella di individuare quali sono i<br />
geni presenti nel DNA della vite che<br />
sono responsabili della maturazione<br />
della bacca. “Abbiamo visto che <strong>dei</strong><br />
15000 geni che abbiamo potuto studiare<br />
sono circa 1500 quelli che risultano<br />
più importanti perché avvenga il passaggio<br />
da uva verde ad uva matura –<br />
spiega Claudio Moser –. Questi studi<br />
ampliano le nostre conoscenze sul processo<br />
della maturazione ma gettano<br />
anche le basi per applicazioni future,<br />
per migliorare tratti di interesse com-<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2007<br />
RICERCA<br />
Indentificati i geni<br />
di maturazione dell’uva<br />
di Silvia Ceschini<br />
La scoperta, effettuata dai ricercatori<br />
dell’Istituto <strong>Agrari</strong>o di S. Michele<br />
all’Adige, è stata pubblicata<br />
sulla rivista BMC Genomics<br />
merciale agendo su geni specifici. Per<br />
esempio conoscendo i geni che regolano,<br />
in concerto con le condizioni ambientali,<br />
fenomeni quali l’accumulo<br />
delle sostanze coloranti e aromatiche<br />
nonché la dimensione della bacca e lo<br />
spessore della buccia, potremo migliorare,tramite<br />
selezione genetica,la qualità<br />
delle uve della varietà di interesse”.<br />
Le tre fasi del progetto<br />
La ricerca ha preso spunto dal progetto<br />
post-doc “Profiles” finanziato dalla<br />
Provincia autonoma di Trento alla ricercatrice<br />
Stefania Pilati. Il progetto è<br />
partito nel 2004 ed ha preso in esame le<br />
uve di tre annate il 2003, il 2005 ed il<br />
2006 in tre momenti importanti per la<br />
maturazione. Vista la sua complessità<br />
ha però richiesto la partecipazione di<br />
molte altre persone con competenze di<br />
laboratorio e di tipo statistico-informatico.<br />
Si è partiti dalle osservazioni e<br />
dal campionamento delle uve in campo;<br />
sono state condotte analisi chimiche,<br />
dopodiché si è passati all’analisi<br />
genica vera e propria che prevede l’isolamento<br />
degli acidi nucleici e la misura<br />
del loro livello di espressione. Sono<br />
stati raccolti così migliaia di dati che<br />
hanno richiesto un approfondito lavoro<br />
di analisi per riuscire a cogliere quali<br />
fossero le variazioni principali durante<br />
la maturazione. E tutto questo è<br />
stato ripetuto per tre annate.<br />
Clima e maturazione<br />
Aver confrontato i risultati di tre annate<br />
ha consentito di capire come il clima<br />
influenza la maturazione. Sono stati<br />
analizzati circa 15 mila geni della vite<br />
e si è notato che circa un 10% di questi<br />
veniva regolato in maniera simile in<br />
tutte e tre le annate. Ve ne erano poi<br />
però altri,che sì erano modulati nei tre<br />
momenti considerati, ma in maniera<br />
diversa da un’annata all’altra.“Quindi<br />
noi pensiamo che questi geni, che non<br />
si sono comportati in modo simile nelle<br />
tre annate, siano quelli più soggetti<br />
al clima e all’ambiente – sottolinea<br />
Moser –.Sarà quindi molto interessante<br />
approfondire lo studio in quanto riusciremo<br />
a capire più nel dettaglio come<br />
le variazioni di temperatura di luce<br />
o di disponibilità idrica influenzano il<br />
processo di maturazione”. Per esempio<br />
si potrà capire cosa accade a livello<br />
molecolare durante le stagioni con<br />
temperature sopra la media.<br />
21
22<br />
CATASTO<br />
Ulteriori attività in attuazione<br />
delle disposizioni previste<br />
dal D.L. 262/2006 in materia<br />
di agricoltura e catasto<br />
di Roberto Pierini<br />
Nell’ambito<br />
delle proficuerelazioni<br />
intrattenute con<br />
la Direzione Centrale,<br />
con lettera<br />
del 08/01/2008, il<br />
Direttore Ing. Picardi<br />
ha richiesto la collaborazione<br />
del <strong>Collegio</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong><br />
<strong>Agrari</strong> per realizzare iniziative atte a<br />
informare gli iscritti e sensibilizzare<br />
l’utenza agli adempimenti, dando nel<br />
contempo la propria ampia disponibilità.<br />
Conformemente alla volontà, sempre<br />
dimostrata, di collaborare informo<br />
che è pervenuta dall’Agenzia del<br />
Territorio, Area Comunicazione e<br />
Rapporti Istituzionali, l’informazione<br />
che con i tre Comunicati pubblicati<br />
il 28 dicembre 2007 nella Gazzetta<br />
Ufficiale della Repubblica Italiana,<br />
in materia di variazioni colturali<br />
e di corretto accatastamento di<br />
fabbricati (fabbricati non dichiarati e<br />
fabbricati non più rurali), l’Agenzia<br />
prosegue l’attività in attuazione delle<br />
disposizioni contenute nei commi 33<br />
e 36 dell’articolo 2, D.L. 3 ottobre<br />
2006, n. 262, (L. 286/06), in tema di<br />
contrasto all’evasione e all’elusione<br />
fiscale in materia di immobili.<br />
Catasto Terreni:Aggiornamento della<br />
banca dati catastale in base alle<br />
variazioni colturali risultanti dalle<br />
dichiarazioni 2007.<br />
L’Agenzia dopo aver provveduto già<br />
nel 2006 (Comunicato pubblicato<br />
nella G.U. del 2 aprile u.s.), procede<br />
anche nel 2007 all’aggiornamento<br />
della banca dati del catasto<br />
terreni (variazioni delle qualità catastali<br />
e <strong>dei</strong> relativi redditi per intere<br />
particelle o loro porzioni) sulla base<br />
<strong>dei</strong> dati contenuti nelle dichiarazioni<br />
presentate nel 2007 all’Agenzia per le<br />
Erogazioni in Agricoltura (AGEA),<br />
dai soggetti interessati ai fini dell’erogazione<br />
<strong>dei</strong> contributi agricoli.<br />
Si ricorda che:<br />
• gli elenchi delle particelle iscritte al<br />
catasto terreni interessate con i relativi<br />
dati censuari, sono consultabili,<br />
per i sessanta giorni successivi alla<br />
pubblicazione del Comunicato oggi<br />
in Gazzetta Ufficiale,presso ciascun<br />
comune interessato, presso le sedi<br />
<strong>dei</strong> competenti Uffici provinciali<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2007
dell’Agenzia del Territorio e sul sito<br />
internet della stessa Agenzia, alla<br />
pagina http://www.agenziaterritorio.it/<br />
servizi/ cittadino/ consultazione<br />
_variazioni _colturali.htm<br />
• I ricorsi di cui all’articolo 2, comma<br />
2, del decreto legislativo 31 dicembre<br />
1992, n. 546 e successive<br />
modificazioni, avverso la variazione<br />
<strong>dei</strong> redditi possono essere proposti<br />
entro il termine di centoventi<br />
giorni decorrenti dalla data di pubblicazione<br />
del presente Comunicato<br />
nella Gazzetta Ufficiale, innanzi<br />
alla Commissione tributaria provinciale<br />
competente per territorio.<br />
Fabbricati che non risultano dichiarati<br />
al catasto<br />
Con il comunicato pubblicato oggi<br />
in G.U. è reso disponibile il quarto<br />
elenco di particelle di catasto terreni<br />
sulle quali ricadono fabbricati che<br />
non risultano dichiarati al catasto,<br />
individuate anche attraverso un’at-<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2007<br />
CATASTO<br />
tività di foto-identificazione<br />
condotta<br />
in collaborazione<br />
con l’Agenzia per<br />
le erogazioni in<br />
agricoltura (Agea).<br />
I precedenti comunicati<br />
inerenti sono<br />
del: 10 agosto 2007,<br />
26 ottobre 2007 e 7<br />
dicembre 2007.<br />
Le liste delle particelle<br />
iscritte al Catasto<br />
terreni, sulle<br />
quali risultano fabbricati<br />
non dichiarati<br />
in catasto, sono<br />
consultabili, per i<br />
60 giorni successivi<br />
alla pubblicazione<br />
del relativo comunicato<br />
in G.U., presso<br />
i comuni interessati,<br />
le sedi <strong>dei</strong><br />
competenti Uffici<br />
provinciali dell’Agenzia<br />
del Territorio<br />
e sul sito dell’Agenzia, alla pagina<br />
http://www. agenziaterritorio.it /servizi/cittadino/fabbricati_non_dichiarati.htm<br />
.<br />
Fabbricati per i quali sono venuti<br />
meno i requisiti soggettivi per il riconoscimento<br />
di ruralità ai fini fiscali<br />
(comma 36)<br />
Gli elenchi delle particelle iscritte al<br />
catasto terreni individuate sono consultabili,<br />
per i sessanta giorni successivi<br />
alla pubblicazione del Comunicato<br />
in Gazzetta Ufficiale, presso<br />
ciascun comune interessato, presso<br />
le sedi <strong>dei</strong> competenti Uffici provinciali<br />
dell’Agenzia del Territorio e sul<br />
sito internet della stessa Agenzia, alla<br />
pagina http://www.agenzia territorio.it<br />
/servizi/cittadino/FabbricatiEx-<br />
Rurali/index.htm .<br />
Si ricorda che tali fabbricati devono<br />
essere dichiarati al catasto edilizio<br />
urbano, a cura <strong>dei</strong> soggetti titolari di<br />
diritti reali, entro 90 giorni dalla data<br />
di pubblicazione del suddetto Co-<br />
municato. Qualora gli interessati<br />
non presentino tali dichiarazioni entro<br />
il termine previsto, gli Uffici provinciali<br />
dell’Agenzia del Territorio<br />
provvedono, in surroga del soggetto<br />
obbligato inadempiente e con oneri<br />
a carico dello stesso, all’accatastamento<br />
mediante predisposizione<br />
delle dichiarazioni redatte ai sensi<br />
del regolamento di cui al decreto del<br />
Ministro delle finanze 19 aprile<br />
1994, n. 701 e a notificare i relativi<br />
esiti.<br />
Si precisa che l’identificazione <strong>dei</strong><br />
fabbricati che non risultano dichiarati<br />
in catasto è avvenuta attraverso<br />
un’attività di foto-identificazione da<br />
immagini territoriali e successivi<br />
processi “automatici” di incrocio<br />
con le banche-dati catastali, mentre<br />
quella <strong>dei</strong> fabbricati che hanno perso<br />
i requisiti soggettivi per il riconoscimento<br />
di ruralità a fini fiscali è<br />
avvenuta attraverso incroci tra le<br />
banche-dati catastali e il Registro<br />
delle imprese.<br />
Si sottolinea che gli elenchi delle<br />
particelle pubblicizzati, per tutte le<br />
attività citate, rappresentano il risultato<br />
di elaborazioni massive, per cui<br />
si potrebbero essere verificate delle<br />
incoerenze, con inclusione - in qualche<br />
caso - di particelle non rientranti<br />
nelle fattispecie oggetto di identificazione<br />
o di variazione.<br />
In tal caso, i soggetti interessati possono<br />
inviare (anche attraverso il servizio<br />
postale) all’Ufficio provinciale<br />
competente dell’Agenzia del Territorio<br />
una specifica segnalazione utilizzando<br />
l’apposito modello, disponibile<br />
sul sito www.agenziaterritorio.gov.it.<br />
Sullo stesso sito è inoltre<br />
disponibile un servizio on-line di<br />
compilazione e trasmissione del suddetto<br />
modello.<br />
Gli indirizzi completi degli Uffici<br />
Provinciali sono disponibili sempre<br />
sul sito internet alla pagina<br />
http://www.agenziaterritorio.it/agenzia/i_nostri_uffici/ufficiprovinciali/in<br />
dex.htm.<br />
23
24<br />
di Angelo Orsini<br />
ICollegi <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong><br />
<strong>Agrari</strong> e <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong><br />
<strong>Agrari</strong> Laureati<br />
delle Province di<br />
Cremona e di Mantova,<br />
con il patrocinio<br />
del Consiglio<br />
<strong>Nazionale</strong> di categoria<br />
e la fattiva e preziosa collaborazione<br />
del Presidente <strong>Nazionale</strong> Per. Agr. Andrea<br />
Bottaro, che ha voluto intervenire<br />
personalmente all’evento, hanno organizzato<br />
il 24 Novembre 2007 un importante<br />
convegno sull’attuale tematica <strong>dei</strong><br />
“Nitrati” della loro gestione e delle prospettive<br />
future per un utilizzo corretto,<br />
efficace ed “etico”.<br />
La normativa della regione Lombardia<br />
relativa alla protezione delle acque dall’inquinamento<br />
provocato dai nitrati<br />
provenienti da fonti agricole,presenta infatti<br />
per le aziende lombarde caratteri significativi<br />
e restrittivi. La problematica<br />
relativa ai nitrati si può però gestire tecnicamente<br />
in modo corretto a condizione<br />
che anche i tecnici del settore accettino<br />
la nuova sfida di divenire validi consulenti<br />
per la gestione in campo agronomico<br />
degli effluenti provenienti dagli insediamenti<br />
agricoli con allevamenti di diversa<br />
tipologia. La giornata di lavoro è<br />
stata infatti organizzata con lo scopo di<br />
fornire ai partecipanti preziose indicazioni<br />
teoriche e pratiche utili per gestire<br />
quanto attiene la problematica <strong>dei</strong> “nitrati”.<br />
Il convegno è stato volutamente<br />
programmato presso la sede l’Istituto<br />
Tecnico <strong>Agrari</strong>o di Stato “Stanga” di<br />
Cremona, con la finalità di coinvolgere<br />
direttamente sia i professionisti che gli<br />
studenti delle classi quarte e quinte e<br />
questo nell’ambito di una politica volta<br />
CONVEGNI<br />
Nitrati: quali prospettive<br />
e modalità di gestione<br />
a creare quel necessario e troppo spesso<br />
dimenticato legame diretto fra il mondo<br />
delle professioni e del lavoro e la realtà<br />
della Scuola.<br />
Un grazie particolare al Dirigente Scolastico<br />
Prof.Carmine Filareto che ha saputo<br />
cogliere l’obiettivo dell’iniziativa ed ha<br />
aderito con partecipazione ed entusiasmo<br />
alla stessa.<br />
Hanno aperto i lavori gli interventi <strong>dei</strong><br />
<strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> Costante Galli ed Ottorino<br />
Bernardelli rispettivamente Presidenti<br />
<strong>dei</strong> Collegi <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> e <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong><br />
<strong>Agrari</strong> Laureati delle Province di Cremona<br />
e Mantova. Nel loro intervento i<br />
Presidenti hanno evidenziato di come il<br />
problema <strong>dei</strong> “nitrati” sia solo uno <strong>dei</strong><br />
tanti aspetti che coinvolgono i <strong>Periti</strong><br />
<strong>Agrari</strong> nella quotidiana attività professionale<br />
che vede la Categoria impegnata<br />
a fornire il contributo alla tutela della<br />
qualità degli alimenti,dell’ambiente e del<br />
territorio.Il forte impegno <strong>dei</strong> Collegi di<br />
Cremona e Mantova nella trattazione<br />
delle problematiche che interessano il<br />
mondo agricolo è elemento fondamentale<br />
di crescita culturale e professionale<br />
sia <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> già operanti che <strong>dei</strong><br />
futuri diplomati.<br />
Prima degli interventi “tecnici”, ha portato<br />
il saluto dell’Amministrazione Provinciale<br />
di Cremona l’Assessore all’Istruzione<br />
Pietro Morini che ha interessato<br />
gli studenti presenti con un discorso<br />
concreto, significativo e avulso da falsi<br />
idealismi e da facili entusiasmi circa le<br />
opportunità e le criticità che caratterizzeranno<br />
gli scenari futuri del mondo del<br />
lavoro per i giovani.<br />
Sono quindi seguite le relazioni <strong>dei</strong> competenti<br />
relatori intervenuti:<br />
- il Dr.Andrea Azzoni Dirigente del Settore<br />
Agricoltura della Provincia di Cremona<br />
che ha illustrato nel dettaglio i ruoli,<br />
le competenze ed i poteri degli organi<br />
preposti all’applicazione della normativa<br />
nonché i criteri per l’individuazione<br />
delle zone cosiddette “vulnerabili” nell’ambito<br />
del territorio provinciale;<br />
- il Dr. Agr. Fabio Araldi dell’ERSAF<br />
che ha presentato le esperienze dell’Ente<br />
nell’ambito della gestione del refluo<br />
in agricoltura;<br />
- il Per.Agr.Ettore Rossi Vice Presidente<br />
del <strong>Collegio</strong> di Mantova che ha trattato<br />
dal punto di vista pratico la gestione <strong>dei</strong><br />
nitrati nelle aziende agricole.<br />
I lavori sono stati chiusi dal Presidente<br />
Bottaro che ha salutato i presenti ricordando<br />
come il mondo del lavoro in generale<br />
e il settore ambientale-agricolo in<br />
particolare avrà sempre più bisogno di<br />
tecnici preparati e qualificati, pronti per<br />
accettare le nuove sfide proposte dal<br />
mercato globale.<br />
Il Presidente ha anche espresso l’auspicio<br />
che similari iniziative debbano essere<br />
sempre più numerose poiché una delle<br />
attribuzioni fondamentali che la legge<br />
ordinamentale assegna ai Collegi provinciali<br />
è quello di farsi carico del perfezionamento<br />
tecnico culturale <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong><br />
<strong>Agrari</strong> e la lungimiranza che denota l’iniziativa<br />
è quella di aver portato questo<br />
messaggio all’interno dell’Istituto Tecnico<br />
<strong>Agrari</strong>o.<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2007
1. Introduzione<br />
Il paesaggio forestale viene definito<br />
da Schlaepfer (2005) come un sistema<br />
complesso, costituito da più<br />
ecosistemi di diverso tipo (terrestri,<br />
acquatici, urbani), derivato dalla<br />
combinazione di azioni antropiche e<br />
forze naturali, dove prevalgono gli<br />
ecosistemi forestali.<br />
Nella legislazione forestale nazionale<br />
e regionale si riconosce un valore al<br />
paesaggio, quando viene considerato<br />
in rapporto con gli interventi antro-<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2007<br />
AMBIENTE<br />
Visualizzazione tridimensionale<br />
del paesaggio<br />
per la pianificazione forestale<br />
di Vincenzo Civitarese* e Giuseppe Pignatti**<br />
* CRA-Unità di ricerca per l’ingegneria<br />
agraria, Monterotondo (RM)<br />
** CRA-Unità di ricerca per le produzioni<br />
legnose fuori foresta, Roma<br />
pici. È infatti sempre più difficile<br />
considerare un intervento forestale<br />
(ad es., utilizzazione o miglioramento<br />
boschivo, ripristino ambientale, ecc.)<br />
isolato dal contesto circostante: è<br />
piuttosto il valore dell’insieme, maggiore<br />
della somma delle singole parti,<br />
che condiziona la gestione.<br />
In tempi recenti si discute sul concetto<br />
di “paesaggio multifunzionale”<br />
(Sayer et al. 2003), il cui risultato è<br />
un “mosaico” di ecosistemi a diverso<br />
grado di influenza antropica, come<br />
tentativo di ottimizzare le diverse<br />
azioni sul territorio, seguendo i principi<br />
dell’ecologia del paesaggio. Secondo<br />
questo approccio, è accettabile<br />
l’utilizzazione <strong>dei</strong> boschi purché<br />
non si alteri la struttura ed il funzionamento<br />
<strong>dei</strong> diversi elementi che<br />
compongono il mosaico, e quindi il<br />
sistema paesaggistico nel suo complesso.<br />
Il paesaggio assume quindi un ruolo<br />
centrale nel processo di pianificazione<br />
territoriale. Le diverse decisioni<br />
da prendere, tuttavia, sono argomento<br />
di discussione aperta fra differenti<br />
gruppi di interesse (proprietari,<br />
amministratori, associazioni,<br />
gruppi di cittadini con interessi specifici,<br />
ecc.), in vario modo collegati<br />
alla gestione delle risorse forestali.<br />
In altri termini, le proposte e le alternative<br />
di gestione del territorio e<br />
delle sue risorse, affrontati durante<br />
25
26<br />
il processo di pianificazione, devono<br />
essere valutate, vagliate e concertate<br />
con una pluralità di persone. Non si<br />
tratta certo di una novità. Ciò che<br />
sembra modificarsi negli ultimi decenni<br />
è l’approccio con cui il mondo<br />
scientifico cerca di comunicare con<br />
le altre componenti (Daniels e Walker<br />
1997). In questo contesto, Lewis<br />
et al. (2004) ritengono che la combinazione<br />
di immagini reali del paesaggio<br />
con caratteristiche e valori<br />
non-visibili possa aumentare considerevolmente<br />
la capacità di effettuare<br />
una decisione “intelligente e<br />
informata” da parte di utenti non<br />
esperti.<br />
Nelle tradizionali rappresentazioni<br />
cartografiche bidimensionali del<br />
paesaggio gli effetti degli interventi<br />
programmati, soprattutto nel caso di<br />
territorio montano, spesso si perdono<br />
del tutto. La conseguenza, per un<br />
pubblico generico e non preparato a<br />
capire immediatamente le tradizionali<br />
carte, che rappresentano linee,<br />
punti, poligoni e simboli in un piano,<br />
è che la maggior parte delle persone<br />
non riesce ad immaginare la situazione<br />
reale o la comprende in maniera<br />
errata (Panagopoulos 2003).<br />
Per facilitare questo processo di apprendimento,<br />
possono aiutarci le<br />
tecnologie legate alla visualizzazione<br />
tridimensionale del territorio, in<br />
grado di rappresentare in maniera<br />
realistica il paesaggio e le conseguenze<br />
di determinate scelte gestionali.<br />
È possibile rappresentare anche<br />
vari tipi di informazione associati<br />
al territorio, non visibili nella realtà,<br />
ma di rilevanza gestionale, come i<br />
limiti di proprietà, i tipi di suolo, di<br />
bosco o di habitat per la fauna, ecc.<br />
Va sottolineato che esistono varie<br />
tecnologie informatiche per la visualizzazione<br />
del paesaggio in maniera<br />
realistica, basate quasi sempre su si-<br />
2 Progetto finalizzato Ri.Selv.Italia finanziato<br />
dal Ministero delle Politiche Agricole e<br />
Forestali.<br />
3 Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura<br />
AMBIENTE<br />
stemi informativi geografici (GIS).<br />
La forza di queste applicazioni consiste<br />
nella possibilità di integrare dati<br />
di diverso tipo, ma comunque georiferiti:<br />
sempre più accurati dati topografici<br />
digitali, dati forestali derivati<br />
da inventari o cartografie <strong>dei</strong> tipi<br />
di bosco, aspetti geometrici legati<br />
alle caratteristiche locali <strong>dei</strong> popolamenti<br />
o alle condizioni ambientali<br />
particolari. La scelta di un programma<br />
piuttosto che di un altro è condizionata<br />
molto dall’oggetto di interesse,<br />
così come dalla scala di indagine,<br />
che può andare da pochi ettari<br />
ad un intero bacino con i rilievi<br />
montuosi che lo individuano.<br />
In questo lavoro viene presentato e<br />
discusso un possibile percorso metodologico<br />
seguito per la visualizzazione<br />
tridimensionale di una superficie<br />
forestale di circa cento di ettari, integrando<br />
diverse informazioni e programmi<br />
GIS e di analisi spaziale.<br />
2. Metodo di visualizzazione tridimensionale<br />
Lo studio, condotto nell’ambito di<br />
un progetto dedicato allo studio <strong>dei</strong><br />
boschi e degli strumenti di pianificazione<br />
forestale per l’Appennino meridionale<br />
2 , ha riguardato alcuni boschi<br />
di cerro e farnetto siti nell’area<br />
del Pollino, ubicati in località Capillo,<br />
Comune di San Paolo Albanese<br />
(PZ). I rilievi in bosco hanno interessato<br />
sia gli aspetti di tipologia forestale,<br />
in base ad una legenda sviluppata<br />
a livello interregionale (Pignatti<br />
et al. 2004), che selvicolturali<br />
ed infrastrutturali. La precisa localizzazione<br />
geografica delle informazioni<br />
raccolte in una serie di aree di<br />
saggio distribuite all’interno delle<br />
diverse zone in esame, è avvenuta<br />
attraverso il rilevamento con GPS.<br />
Il punto di partenza per l’elaborazione<br />
cartografica è stato il modello<br />
digitale del terreno (DTM). Si tratta<br />
della rappresentazione della su-<br />
perficie derivata dall’elaborazione<br />
delle quote di specifici punti del territorio.<br />
Nel nostro caso i punti necessari<br />
alla costruzione del modello<br />
erano derivati dalle curve di livello<br />
di carte topografiche IGM in scala<br />
1:25.000. Questa operazione ha richiesto<br />
la trasformazione delle coordinate<br />
Gauss-Boaga in coordinate<br />
UTM (WGS 84) mediante il programma<br />
CartLab1.<br />
Elaborando questi dati si è creato un<br />
file di griglia (contenente le coordinate<br />
x, y e z di ogni punto), dal quale<br />
è stato possibile procedere alla creazione<br />
di un’immagine relativamente<br />
semplice, ma che visualizza già in<br />
forma tridimensionale il territorio<br />
studiato, denominato Wireframe (figura<br />
1). Questa è la base per le successive<br />
elaborazioni, che consistono,<br />
sostanzialmente, nella sovrapposizione<br />
di immagini digitalizzate o di<br />
altre informazioni georiferite.<br />
Per lo studio della copertura forestale,<br />
sono state utilizzate ortofoto<br />
digitali di proprietà dell’AGEA 3 , relative<br />
al volo aereo del 2001 e in scala<br />
1:10.000. Per l’elaborazione cartografica<br />
sono stati utilizzati due software:<br />
Surfer 8 (2002) e ArcView GIS<br />
(2002). Il primo è stato impiegato<br />
per la realizzazione del modello digitale<br />
del terreno e dell’analisi delle<br />
pendenze <strong>dei</strong> terreno, mentre Arc-<br />
View GIS è servito per la visualizzazione<br />
e per la gestione delle ortofoto<br />
relative al territorio oggetto di studio.<br />
Una delle più interessanti funzioni<br />
del programma Surfer consiste nella<br />
possibilità di importare immagini<br />
esterne relative al territorio, utilizzandole<br />
come superfici da sovrapporre<br />
al modello digitale 3D. Con<br />
questa procedura sono state presi in<br />
esame:<br />
a) la superficie forestale, per evidenziare<br />
la morfologia del territorio;<br />
b) la tipologia forestale, per l’analisi<br />
delle componenti del paesaggio forestale;<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2007
QUOTA<br />
1100<br />
1000<br />
900<br />
2635200<br />
c) la pendenza <strong>dei</strong> versanti, per l’analisi<br />
combinata di diversi strati informativi.<br />
3. Risultati<br />
LONGITUDINE<br />
Figura 1 - Cerreta Capillo, modello digitale del terreno (Wireframe).<br />
3.1 Il modello tridimensionale della<br />
superficie forestale<br />
Sovrapponendo al modello digitale<br />
del territorio l’ortofoto relativa all’area<br />
di studio è stato realizzato un<br />
modello tridimensionale della superficie<br />
forestale (figura 2). Sulla<br />
questa mappa è possibile individuare<br />
l’orientamento generale <strong>dei</strong> versanti,<br />
la rete idrografica e la viabilità forestale,<br />
la quota riportata con le curve<br />
di livello, la copertura del bosco ed<br />
altre informazioni. Nel caso specifico,<br />
l’area esaminata si trovava su un<br />
pendio compreso fra 850 e 1100 m,<br />
evidenziato dalle curve di livello indicate<br />
dalle linee continue, esposto<br />
in prevalenza a settentrione, con una<br />
strada principale nella parte superiore<br />
dell’area.<br />
3.2. La carta <strong>dei</strong> tipi forestali<br />
È il risultato della sovrapposizione<br />
al modello della superficie forestale,<br />
delle informazioni di tipologia forestale,<br />
rilevate in aree di saggio in base<br />
ad una legenda che impiegava come<br />
criterio di classificazione la specie<br />
arborea dominante e le caratte-<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2007<br />
2634900<br />
2634600<br />
4431400<br />
AMBIENTE<br />
LATITUDINE<br />
4431100 4430800 4430500 4430200<br />
1200 m<br />
1100 m<br />
1000 m<br />
900 m<br />
800 m<br />
ristiche relative alla composizione<br />
specifica del sottobosco.<br />
Come è possibile notare (Fig. 3), le<br />
superfici relative alle diverse formazioni<br />
sono state ripartite demarcando<br />
le linee di confine con curve in<br />
grado di seguire il reale andamento<br />
topografico del terreno.A differenza<br />
della classica carta della vegetazione,<br />
questo modello mostra in maniera<br />
evidente la successione delle diverse<br />
formazioni forestali nello spazio,<br />
fornendo con estrema chiarezza<br />
indicazioni riguardo all’estensione e<br />
alla localizzazione di esse in relazione<br />
all’andamento della quota e delle<br />
pendici. È possibile inoltre evidenziare<br />
i diversi elementi del paesaggio,<br />
costituiti dai diversi tipi di bosco,<br />
dalle zone di discontinuità della co-<br />
pertura forestale in prossimità di radure,<br />
strade o corsi d’acqua.<br />
Nel caso specifico, la cartografia permette<br />
di localizzare i tipi forestali e<br />
di formulare un’ipotesi sui fattori<br />
ecologici che ne condizionano la<br />
presenza nello spazio:<br />
a) la cerreta mesoxerofila, ubicata<br />
nella porzione media e alta del territorio<br />
esaminato, su pendii più ripidi,<br />
sembrerebbe in corrispondenza<br />
di zone percorse da torrenti o comunque<br />
di raccolta di acqua (linee<br />
di impluvio e pendii freschi);<br />
b) il bosco di cerro-farnetto mesoxerofilo,<br />
ubicato nelle zone di transizione<br />
fra cerreta e bosco a prevalenza<br />
di farnetto;<br />
c) il bosco di farnetto mesoxerofilo,<br />
posto, in genere, nelle parti a pendenza<br />
meno elevata del territorio<br />
esaminato;<br />
d) piccoli inclusi di bosco di faretto<br />
mesofilo e xerofilo che riflettono situazioni<br />
microstazionali.<br />
3.3 La carta tridimensionale delle<br />
pendenze<br />
Sono state infine visualizzate contemporaneamente<br />
più mappe con<br />
diverso tematismo, sovrapponendole<br />
ad una distanza prefissata. Questa<br />
operazione richiede necessariamente<br />
che le mappe abbiano lo stesso<br />
orientamento sia sul piano orizzontale<br />
(xy) che in quello verticale (z),<br />
Figura 2 - Cerreta Capillo, modello tridimensionale della superficie forestale.<br />
27
28<br />
e che siano provviste della medesima<br />
scala di riferimento. Nello studio<br />
si è deciso di produrre una cartografia<br />
in grado di visualizzare contemporaneamente<br />
la mappa della pendenza<br />
4 e quella della massa asportabile<br />
(mc/ha) a seguito di interventi<br />
di diradamento, allo scopo di evidenziare<br />
un possibile impiego nella<br />
programmazione di interventi di utilizzazione.<br />
Attraverso l’applicazione di una griglia<br />
di vettori, è stata impostata sulla<br />
stessa mappa la visualizzazione delle<br />
linee di deflusso dell’acqua sul terreno,<br />
così da evidenziare, oltre al naturale<br />
andamento della superficie, la<br />
presenza di compluvi ed impluvi. Il<br />
risultato finale è mostrato nella figura<br />
4. Si può notare che gran parte<br />
della superficie del bosco analizzato<br />
rientra nelle classi di terreno pianeggiante<br />
e inclinato, con l’eccezione di<br />
un’area marginale (nella mappa, a<br />
sinistra in basso) dove i terreni sono<br />
da ripidi a scoscesi. Le masse utilizzabili<br />
sono comprese fra 80-90 e 230-<br />
260 mc/ha.<br />
4. Discussione e conclusioni<br />
Nel campo della pianificazione forestale<br />
territoriale, che si occupa direttamente<br />
delle problematiche connesse<br />
al paesaggio, le tecniche di visualizzazione<br />
tridimensionale potrebbero<br />
avere diversi impieghi. Va<br />
precisato che, sebbene questo studio<br />
abbia preso in esame principalmente<br />
uno stesso versante (per complessivi<br />
100 ha circa), il metodo può essere<br />
4 Per la realizzazione della mappa della pendenza<br />
sono state distinte cinque classi che riflettono<br />
la possibilità di impiegare diversi sistemi<br />
di concentramento ed esbosco (Hippoliti<br />
e Piegai 2000): I: terreno pianeggiante<br />
(pendenza tra 0 e 20%); II: terreno inclinato<br />
(tra 21 e 40%); III: terreno ripido (tra 41 e<br />
60%); IV: terreno molto ripido (tra 61 e<br />
80%); V: terreno scosceso (pendenza oltre<br />
l’80%).<br />
AMBIENTE<br />
Figura 3 - Cerreta Capillo, carta tridimensionale <strong>dei</strong> tipi forestali: C mx = cerreta mesoxerofila;<br />
F-C = bosco di cerro-farnetto mesoxerofilo; F mx = bosco di farnetto mesoxerofilo;<br />
F m = bosco di farnetto mesofilo; F x = bosco di farnetto xerofilo.<br />
Figura 4 - Cerreta Capillo, sovrapposizione della mappa della massa asportabile e della<br />
pendenza<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2007
applicato a scala più ampia.<br />
Un primo impiego è come supporto<br />
all’analisi del mosaico paesaggistico.<br />
La teoria descrive questo composto<br />
da tre elementi principali, matrice,<br />
patches o “tessere” e corridoi, che,<br />
come si è visto in questo esempio,<br />
possono essere ulteriormente caratterizzati<br />
dal tipo forestale. Il bosco,<br />
elemento più comune ed esteso del<br />
mosaico, è per lo più eterogeneo internamente,<br />
articolandosi in diversi<br />
tipi, a composizione specifica variabile,<br />
ma riconducibili ad unità ecologiche<br />
definite. La visualizzazione tridimensionale<br />
aiuta ad evidenziare<br />
questi elementi e i rapporti reciproci<br />
nello spazio, consentendo anche ottimizzare<br />
la scelta su dove ed in quale<br />
tipo forestale effettuare prioritariamente<br />
gli interventi.<br />
L’analisi paesaggistica può essere<br />
fatta anche nel tempo, osservando<br />
come un territorio mantenga la propria<br />
fisionomia o, all’opposto, aumenti<br />
il grado di frammentazione<br />
(cioè aumenti il numero di piccole<br />
“parcelle” che lo compongono), con<br />
conseguenze molto rilevanti sui<br />
cambiamenti fisici (es. erosione) o<br />
biogeografici (es. presenza di specie<br />
specializzate a particolari habitat).<br />
La possibilità di effettuare simulazioni<br />
dinamiche del paesaggio forestale<br />
e di visualizzarle in maniera<br />
realistica consente di valutare gli effetti<br />
degli interventi antropici sul bosco<br />
sotto il profilo ecologico, ma anche<br />
di percezione estetica. La percezione<br />
del paesaggio forestale è necessariamente<br />
legata anche ad<br />
aspetti di natura soggettiva, che si riflettono<br />
nei tentativi di quantificare<br />
il fenomeno, in base a considerazioni<br />
legate alla “qualità visuale” del bosco,<br />
già affrontata prevalentemente<br />
in termini numerici (Scrinzi et al.<br />
1996) o di popolamento forestale.<br />
Questi aspetti, collegati ai valori sociali<br />
e ricreativi del bosco, sono sempre<br />
più importanti per la pianificazione<br />
forestale: in alcuni paesi è ri-<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2007<br />
AMBIENTE<br />
chiesta, in particolari aree a valenza<br />
paesaggistica, un’analisi dell’impatto<br />
visuale degli interventi selvicolturali<br />
programmati, sulla base di simulazioni<br />
realistiche. Grazie alle nuove<br />
tecnologie sviluppate, è dunque possibile<br />
affrontare il tema della qualità<br />
visuale anche su base cartografica,<br />
come base di discussione per una<br />
platea variegata di pubblico che partecipa<br />
al processo decisionale.<br />
La rappresentazione combinata di<br />
più informazioni, come evidenziato<br />
nella figura 4, può avere anche<br />
un’indiscutibile funzione di supporto<br />
tecnico, rendendo possibile programmare<br />
meglio gli stessi interventi<br />
di utilizzazione, alla luce di analisi<br />
che prendono in esame una molteplicità<br />
di aspetti, da quelli relativi al<br />
territorio (ad es., pendenze, viabilità)<br />
per pianificare l’esbosco del materiale<br />
legnoso abbattuto, che condizionano<br />
la scelta del mezzo più idoneo<br />
o l’eventuale necessità di aprire<br />
nuove strade forestali, a quelli del<br />
popolamento forestale (ad es., tipo<br />
forestale, massa ecc.).<br />
È ragionevole pensare che nei prossimi<br />
anni gli avanzamenti tecnologici<br />
sulle tecniche di visualizzazione<br />
tridimensionale del paesaggio saranno<br />
molto rapidi, un po’ sulla scia,<br />
probabilmente, <strong>dei</strong> progressi nel settore<br />
della realtà virtuale. Già ora, visualizzazioni<br />
animate permettono di<br />
simulare le condizioni di volo sopra<br />
il territorio in maniera sofisticata. In<br />
questi tentativi c’è però anche il rischio<br />
che le informazioni disponibili<br />
siano usate in maniera poco corretta<br />
ed il prodotto finale risulti quindi<br />
poco utile alla pianificazione forestale.<br />
Per questo occorre ancora individuare<br />
un giusto impiego metodologico<br />
di queste tecniche innovative<br />
nel processo di pianificazione<br />
forestale, tenendo presente che il futuro<br />
vedrà certamente l’uso di sistemi<br />
informativi geografici integrati a<br />
modelli di rappresentazione tridimensionale.<br />
Bibliografia<br />
ArcView GIS, 2002. Using ArcView<br />
GIS: The Geographic Information<br />
System for Everyone. Environmental<br />
Systems Research Institute, Inc.<br />
(ESRI).<br />
Daniels, S. & Walker, G. 1997. Rethinking<br />
public participation in natural resource<br />
management: concepts from pluralism<br />
and five emerging approaches.<br />
Workshop on Pluralism and Sustainable<br />
Forestry and Rural Development. FAO,<br />
Rome, December 1997.<br />
Lewis J.L., Sheppard S.R.L., Sutherland<br />
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per la definizione di tipi forestali nei boschi<br />
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Software, Inc.<br />
29
30<br />
PROFESSIONE<br />
Polizze Multi e Pluririschio<br />
in Agricoltura: il ruolo del Perito<br />
di Mario Calcagnile<br />
Èormai tradizione<br />
che il<br />
“Comitato<br />
Interprofessionale<br />
<strong>Periti</strong> Danni da<br />
Calamità Atmosferiche”organizzi<br />
un convegno a<br />
tema. Infatti, anche quest’anno per<br />
il giorno nove febbraio prossimo, in<br />
occasione della centottesima Fieragricola<br />
di Verona, presso il Centroservizi<br />
“Arena” (Padd. 6 e 7) nella<br />
Sala “Puccini”, ne sarà organizzato<br />
uno dal tema “Polizze Multi e Pluririschio<br />
in Agricoltura: il ruolo del<br />
Perito”. Tale argomento riveste e rivestirà<br />
in futuro un’importanza sempre<br />
maggiore nel campo assicurativo.<br />
Parteciperanno e porteranno i<br />
loro saluti i Presidenti <strong>dei</strong> Consigli<br />
Nazionali,Andrea Bottaro <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong><br />
<strong>Agrari</strong>, Piero Panunzi <strong>dei</strong> Geometri<br />
e Pantaleo Mercurio <strong>dei</strong> Dottori<br />
Agronomi e Forestali.<br />
Dopo l’apertura <strong>dei</strong> lavori che saranno<br />
coordinati dal Dott. Antonio<br />
Boschetti (giornalista de L’Informatore<br />
<strong>Agrari</strong>o), interverrà il Sen. Stefano<br />
Boco (Sottosegretario MI-<br />
PAAF) e successivamente i relatori.<br />
Relazionerà il Per. Agr. Mario Calcagnile<br />
(presidente del Comitato Interprofessionale),<br />
il Dott. Razeto<br />
(Direzione Mercati Risk Management<br />
di ISMEA), il Dott. Luigi Avagliano<br />
(in rappresentanza dell’A-<br />
NIA), il Dott.Albano Agabiti (Presidente<br />
AS.NA.CO.DI.), dopo gli interventi<br />
<strong>dei</strong> presenti, chiuderà i lavori<br />
il Geom. Walter Platto (compo-<br />
nente del Comitato Organizzatore).<br />
L’agricoltura, anche se spesso è avvolta<br />
da complesse problematiche, è<br />
un settore vivo che vede le imprese<br />
agricole con la voglia di competere,<br />
di essere presenti, di essere forti e di<br />
portare ricchezza alla nostra collettività.<br />
Ha risorse e capacità per contribuire<br />
a un solido processo di sviluppo<br />
economico; non ha bisogno di<br />
essere assistita ma necessita soprattutto<br />
di strategie innovative tese a<br />
dare impulso alla sua crescita. Il settore<br />
dell’agricoltura deve perciò essere<br />
messo nelle condizioni di operare<br />
con la dovuta efficacia e in tutta<br />
sicurezza.<br />
Il mondo agricolo, nel suo complesso,<br />
è un protagonista fondamentale<br />
del sistema economico della nostra<br />
società. Per dare slancio alla sua<br />
azione e per rilanciare e rafforzare<br />
la competitività, oltre che sul mercato<br />
italiano anche sui mercati esteri,<br />
esso necessita di interventi mirati.<br />
Tra i tanti punti di criticità che possono<br />
mettere in serio rischio le produzioni<br />
agricole c’è quello legato al<br />
clima. La sua variabilità, soprattutto<br />
in questi ultimi anni, infatti, ha provocato<br />
effetti negativi in agricoltura,<br />
pregiudicando molto spesso, in poco<br />
tempo, l’intero lavoro di un anno.<br />
Per limitare i danni provocati da<br />
questi fenomeni sono stati studiati<br />
strumenti innovativi che, se ben<br />
sfruttati, possono tutelare gli imprenditori<br />
agricoli non soltanto dal<br />
punto di vista dell’evento calamitoso,<br />
ma anche dal punto di vista della<br />
tenuta del reddito.<br />
Ormai, a quattro anni dalla emana-<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2007
zione del decreto legislativo n°<br />
102/04, concernente gli interventi finanziari<br />
a sostegno delle imprese<br />
agricole, siamo in piena fase di attuazione.<br />
In questo ambito, infatti, le opportunità<br />
offerte agli operatori agricoli<br />
dalle polizze multi e pluri rischio a<br />
copertura delle colture ricoprono<br />
sempre più rilevanza per l’economia<br />
dell’azienda agricola. Rispetto alle<br />
polizze tradizionali monorischio,<br />
questi strumenti, in continua espansione,<br />
offrono una garanzia di copertura<br />
<strong>dei</strong> danni causati da molteplici<br />
tipi di eventi calamitosi naturali, tra<br />
cui il vento forte, il gelo e la brina, la<br />
siccità, l’eccesso di pioggia e l’alluvione,<br />
oltre che del danno da grandine<br />
da sempre assicurato.<br />
In questo quadro, alla luce della profonda<br />
trasformazione del mondo assicurativo<br />
determinato dai grandi<br />
cambiamenti succedutisi in questi<br />
ultimi anni e di altri che potrebbero<br />
verificarsi in un prossimo futuro, il<br />
perito estimatore ricopre un ruolo di<br />
rilevante importanza. Egli, infatti, di<br />
fronte ad incarichi sempre più complessi<br />
ed articolati, assume un ruolo<br />
centrale e determinante sia nella fase<br />
di stima che di liquidazione <strong>dei</strong><br />
danni, oltre al difficile compito di<br />
dare risposte precise alle richieste<br />
dell’assicurato tanto di ordine tecnico<br />
che contrattuale.<br />
Considerato l’importante ruolo che<br />
il perito svolge, è necessario che a<br />
gestire la situazione di criticità,<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2007<br />
PROFESSIONE<br />
rappresentata dal sinistro, siano<br />
professionisti dotati di competenza,<br />
preparazione e capacità di<br />
ascolto per dare risposte precise all’assicurato.<br />
Tali requisiti possono<br />
continuare ad essere garantiti solo<br />
investendo sull’aggiornamento e la<br />
IL COMITA T O<br />
Il Comitato Interprofessionale <strong>Periti</strong> Estimatori Danni da Calamità Naturali, costituito<br />
nell’anno 1962, è emanazione <strong>dei</strong> Consigli Nazionali <strong>dei</strong> Professionisti per legge abilitati<br />
nei rispettivi ordinamenti professionali a compiere le perizie <strong>dei</strong> danni provocati<br />
dalle calamità naturali e più precisamente dai Dottori Agronomi e Forestali, dai<br />
Geometri e dai <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong>.<br />
Il Comitato interprofessionale è composto dal Presidente <strong>dei</strong> rispettivi Consigli Nazionali<br />
e due professionisti di ogni Categoria <strong>dei</strong> quali uno membro del Consiglio <strong>Nazionale</strong><br />
di appartenenza. È previsto che il Comitato operi sulla base di un programma<br />
triennale elaborato di concerto tra le diverse componenti professionali e che la gestione<br />
attuativa del programma sia affidato al Presidente della componente che nel<br />
triennio ne regge la Presidenza che agisce in sintonia e collaborazione con le altre.<br />
Il Comitato si propone i seguenti obiettivi di lavoro :<br />
* lo studio di proposte formative idonee a meglio specializzare i professionisti <strong>dei</strong> tre<br />
ordini operanti nel campo ed a creare nuove leve debitamente preparate;<br />
* l’individuazione delle modalità di realizzazione di specifici corsi comuni per gli<br />
iscritti ai tre ordini e collegi;<br />
* la predisposizione di un “codice etico - comportamentale” per l’attività <strong>dei</strong> periti<br />
estimatori danni nelle sue varie espressioni;<br />
* lo studio delle procedure per la realizzazione di una certificazione dell’attività professionale<br />
nonché della possibilità di individuare uno specifico Ente certificatore e<br />
delle modalità per una sua attuazione;<br />
* lo studio <strong>dei</strong> costi dell’attività peritale e del mercato assicurativo agricolo;<br />
* il consolidamento <strong>dei</strong> rapporti con le pubbliche istituzioni del settore (Ministeri,<br />
Consigli Nazionali degli Ordini e Collegi, ecc.) e con la più generale Committenza<br />
(ANIA, Compagnie di Assicurazioni singole o associate, Consorzi di Difesa e loro<br />
eventuali organismi di rappresentanza, ecc.).<br />
Il Comitato intende perseguire i propri fini tramite metodi e mezzi di attuazione che<br />
prevedano:<br />
a) Pubblicizzazione periodica dell’attività peritale e delle sue caratteristiche, evidenziazione<br />
delle peculiarità derivate dalla specifica formazione <strong>dei</strong> professionisti<br />
stessi;<br />
b) la costituzione di un Elenco <strong>Periti</strong> e sviluppo di forme pubblicistiche;<br />
c) la promozione, almeno una volta all’anno di una riunione assembleare <strong>Nazionale</strong> di<br />
tutti i periti estimatori danni da calamità naturali per dibattere le problematiche<br />
della categoria e renderle esecutive;<br />
d) Collegamenti informativi - culturali e professionali con le omogenee realtà europee.<br />
formazione ed affiancando ai colleghi<br />
più esperti quelli più giovani e<br />
inesperti per far loro acquisire, gradatamente,<br />
un buon livello di competenza<br />
perché possano affrontare<br />
in modo efficace ed autonomo il lavoro.<br />
31
32<br />
di Virginio Panecaldo<br />
In questi giorni si fa un gran parlare<br />
del costo del Pane il cui aumento<br />
del prezzo alla vendita viene imputato<br />
all’aumento del costo del grano<br />
tenero alla produzione.<br />
La disinformazione fa gettare sui<br />
produttori agricoli una responsabilità<br />
che non hanno.<br />
Nel n.5 di questa rivista è stato riportato<br />
quanto in argomento ha valutato<br />
l’Accademia <strong>dei</strong> Georgofili e<br />
quindi si rimanda alle considerazioni<br />
li espresse.<br />
Occorreva però entrare nel merito<br />
della formazione <strong>dei</strong> costi di produzione<br />
del Pane e dunque a Roma nel<br />
mese di Ottobre 2007 ho condotto<br />
STIME<br />
Costo approssimativo<br />
della panificazione<br />
una ricerca su quanto potesse costare<br />
produrre il Pane.<br />
In premessa qualche dato tecnico:<br />
- Kg 100 di grano alla molitura rendono<br />
kg 74-80 di farina, a seconda<br />
della grandezza e umidità delle cariossidi;<br />
normalmente risultano kg<br />
75 di farina e kg di crusca ( circa kg 1<br />
si disperde nel ciclo della molitura).<br />
- Kg 100 di farina rendono 110 - 125<br />
di pane, a seconda che la pezzatura<br />
sia piccola ( sfilatini, rosette, ecc…)<br />
oppure grande ( pagnotte e filoni) .<br />
La pezzatura piccola, a causa della<br />
minor resa alla pianificazione ( circa<br />
il 15% in meno rispetto alla pezzatura<br />
grande dovuto alla maggior<br />
perdita di acqua alla cottura) e alla<br />
maggiore incidenza di manodopera<br />
per la sua confezione , comporta un<br />
aumento di costo del 35% circa.<br />
Attualmente a Roma il prezzo al<br />
dettaglio del pane, rispettivamente è<br />
di circa euro 2,70– 2,00 al kg , compresa<br />
IVA (4%), ove la fornitura<br />
provenga dalla grande distribuzione,<br />
vale a dire da forni che lavorano a livello<br />
industriale, i quali possono ovviamente,<br />
beneficiare di notevoli<br />
sconti sulla farina in particolare. Per<br />
i forni che operano ancora a livello<br />
artigianale , con produzione intorno<br />
a 2-3 quintali al giorno di panificato (<br />
e questo capita sovente nelle aree di<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2007
provincia) i predetti prezzi possono<br />
lievitare quantomeno del 20%.<br />
Ciò è dovuto, per tali forni, per lo<br />
più al fatto che l’ importo del loro<br />
affitto oppure delle quote di ammortamento,<br />
manutenzione e fiscali<br />
( vedasi appresso le lettere d - e- g )<br />
si ripartiscono su una minore quantità<br />
di prodotto (il pane) rispetto alla<br />
grande distribuzione.<br />
L’analisi di costo che segue si riferisce<br />
ad un forno a gas di normale dimensione<br />
composto di due camere<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2007<br />
STIME<br />
con piani di cottura ciascuno di superficie<br />
mq 4 (ve ne sono di metri<br />
20 e anche più). Le capacità di tale<br />
forno sono di quintali 10 di pane<br />
ogni 24 ore, in cui vi lavorano contemporaneamente<br />
4 operai per 9-10<br />
ore (circa ore 4 di panificatore per<br />
ogni quintale di pane), più furgoncino<br />
(1100) con relativo autista per la<br />
distribuzione , lavoro che viene compiuto<br />
in circa 3 ore.<br />
Nel corso dell’indagine di mercato<br />
fatta dallo scrivente, a Roma, per reperire<br />
in particolare i prezzi delle<br />
materie prime occorrenti per la panificazione<br />
, l’impiego della manodopera<br />
nel forno in esame , il consumo<br />
del gas, energia elettrica, acqua<br />
ecc…, come detto in apertura, ho annotato<br />
anche che i prezzi al dettaglio<br />
del pane normalmente oscilla intorno<br />
ad Euro 2,70 – 2,00/Kg rispettivamente<br />
per la pezzatura piccola e<br />
grande ( pagnotte e filoni ) , i quali<br />
non risultano eccessivi, come dimostra<br />
l ‘ analisi in cui lo scrivente s’è<br />
cimentato.<br />
In provincia si riscontrano prezzi più<br />
bassi mediamente del 10-12 % dato<br />
il minor costo della manodopera,<br />
della distribuzione e dell’affitto <strong>dei</strong><br />
locali.<br />
Dello stesso Autore segnaliamo le seguenti opere:<br />
- Dichiarazione di successione <strong>dei</strong> beni ereditari e<br />
voltura catastale degli immobili - Maggioli<br />
Editore, pag. 270<br />
- Divisione <strong>dei</strong> beni ereditari - Buffetti Editore<br />
pag. 230<br />
33
34<br />
in provetta”, incapsulate,<br />
prive di virus, fa-<br />
“Piante<br />
cilmente trasportabili e<br />
commerciabili. È la nuova frontiera<br />
dell’attività vivaistica che si occupa<br />
di propagare piante. La tecnologia<br />
dell’incapsulamento è il metodo innovativo<br />
che si affianca alla micropropagazione<br />
e attualmente allo studio<br />
<strong>dei</strong> ricercatori dell’Università di<br />
Perugia che hanno partecipato alla<br />
lettura “Una nuova tecnologia vivaistica<br />
in vitro” promossa dall’Accademia<br />
<strong>dei</strong> Georgofili.<br />
“All’interno di un laboratorio, in<br />
ambiente sterile – ha spiegato Alvaro<br />
Standardi, ordinario della Facoltà<br />
di <strong>Agrari</strong>a di Perugia - partendo<br />
da una porzione di tessuto di una<br />
pianta madre, si clonano nuove piantine.<br />
In realtà la nuova tecnologia<br />
permette di arrestare il processo rigenerativo<br />
prima dell’ultima fase,<br />
prima cioè della formazione della<br />
piantina completa. Il piccolo espianto<br />
ottenuto viene protetto all’interno<br />
di una capsula di circa mezzo<br />
centimetro e può essere così conservato<br />
e spedito”.<br />
Un processo quindi particolarmente<br />
utile nello scambio di materiale vivaistico<br />
anche fra paesi diversi.“Nel<br />
paese di destinazione le piante vengono<br />
solitamente messe in quarantena<br />
– ha detto Standardi – per verificare<br />
l’eventuale presenza di patogeni,<br />
procedura che spesso danneggia<br />
la merce. La micropropagazione<br />
VIVAISMO<br />
Piante in capsula, conservabili<br />
e facilmente trasportabili<br />
Presentata all’Accademia <strong>dei</strong> Georgofili<br />
una nuova tecnica per la produzione di piante<br />
di Sabina Ferioli<br />
è una tecnica che può essere applicata<br />
solo in ambiente sterile e risolve<br />
quindi alla base il problema della<br />
presenza di parassiti. Il materiale incapsulato<br />
che viene spedito non viene<br />
normalmente fermato alle dogane<br />
in quanto per definizione sterile.<br />
Il “seme sintetico” che viene commercializzato<br />
in capsule non ha virus,<br />
perché se li avesse la pianta perderebbe<br />
le sue capacità rigenerative.<br />
La tecnologia dell’incapsulamento<br />
racchiude i pregi della clonazione e<br />
quelli del seme gamico per quanto<br />
riguarda conservabilità, trasporto e<br />
volume occupato.<br />
Attualmente la sperimentazione<br />
della nuova tecnica è stata applicata<br />
su piante da frutto come il melo, cultivar<br />
di olivo, piante ornamentali da<br />
esterno, piante acquatiche e piante<br />
grasse, ma è potenzialmente utilizzabile<br />
per tutti i tipi di pianta.<br />
“Siamo ancora fra la ricerca e la sperimentazione<br />
– ha spiegato Standardi<br />
– in Europa siamo in pochi ad occuparci<br />
di questo settore, in Italia ci sono<br />
due tre gruppi che lavorano in<br />
questo ambito, ma c’è un grande interesse<br />
da parte <strong>dei</strong> vivaisti e di chi<br />
commercializza piante. Le difficoltà<br />
che devono essere superate riguardano<br />
essenzialmente la resa in termini<br />
di conversione (germinazione o ripresa)<br />
di questa nuova tecnologia infatti<br />
la germinabilità di questi semi è<br />
ancora bassa, raramente supera il<br />
50%, inoltre la possibilità di conservarlo<br />
è alta per alcune specie, mentre<br />
per altre si riduce solo ad un paio<br />
di settimane. Il nostro obiettivo minimo<br />
è quello di arrivare ad un seme<br />
che sia conservabile per 2/3 mesi, almeno<br />
per tutto il periodo della commercializzazione,<br />
in modo tale da poter<br />
programmare le produzioni”.
A) MINISTERO DELL’INTERNO:<br />
il Dipartimento <strong>dei</strong> Vigili del Fuoco,<br />
del soccorso pubblico e della difesa civile<br />
- Direzione centrale per la prevenzione<br />
e la sicurezza tecnica - area prevenzione<br />
incendi, ha diramato tre importanti<br />
circolari miranti a fare il punto<br />
della situazione sullo stato dell’arte<br />
sulla applicazione della L. 7/12/1984<br />
n.818.Tali circolari, devono essere lette<br />
e, ove richiesto, applicate pedissequamente<br />
ricordando che eventuali<br />
mancanze non consentiranno ai <strong>Periti</strong><br />
<strong>Agrari</strong> l’esercizio di tale attività.<br />
Le circolari (www.peritiagrari.it) risultano<br />
trattare:<br />
- comunicazione pubblicazione normativa<br />
prevenzione incendi;<br />
- professionisti abilitati di cui alla<br />
Legge 7 dicembre 1984 n. 818. Sintesi<br />
delle disposizioni in vigore e relativi<br />
chiarimenti;<br />
- verifica della banca dati on-line <strong>dei</strong><br />
<strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> abilitati.<br />
B) AGENZIA DEL TERRITORIO<br />
- Nel mese di novembre è iniziata la<br />
sperimentazione della versione 10 del<br />
programma PREGEO, questa fase<br />
per due mesi verrà eseguita in forma<br />
ristretta poi, nei primi mesi del 2008,<br />
verrà ampliata in forma estesa su alcune<br />
province. Gli aspetti della nuova<br />
versione sono estremamente interessanti<br />
per quanto alla estesa funzionalità<br />
di controllo integrata nella procedura<br />
stessa, lato professionista, per<br />
consentire l’approvazione automatica<br />
<strong>dei</strong> frazionamenti e <strong>dei</strong> tipi mappa-<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2007<br />
NEWS<br />
li al momento dell’invio, senza l’intervento<br />
<strong>dei</strong> tecnici dell’Ufficio Catastale.<br />
Nel mese di gennaio verranno altresì<br />
risolte tutte quelle limitazioni all’invio<br />
delle pratiche attraverso Sister: tipi<br />
mappali di conferme di mappa,<br />
esenzioni, ecc.<br />
Nell’occasione è chiesto ai Collegi di<br />
costantemente monitorare al CNPA<br />
le attività legate all’invio telematico<br />
ed al numero di firme elettroniche<br />
avanzate rilasciate dall’Agenzia del<br />
Territorio. In ultimo, si ricorda che in<br />
caso di sospensione o cancellazione<br />
dall’Albo specifica segnalazione dovrà<br />
essere fatta anche alla locale sede<br />
dell’Agenzia del Territorio, per i doverosi<br />
blocchi sulla firma elettronica.<br />
C) In merito alla<br />
Trasmissione telematica<br />
della denuncia<br />
aziendale<br />
(DA): aziende assuntrici<br />
di manodopera<br />
(commi 7<br />
e 8, art. 01, D.L.<br />
10 gennaio 2006<br />
n. 2, convertito<br />
con modificazioni dalla legge 11 marzo<br />
2006 n. 81, pur premettendo che,<br />
relativamente agli adempimenti in<br />
materia di lavoro, previdenza ed assistenza<br />
sociale <strong>dei</strong> lavoratori dipendenti,<br />
l’art. 1, legge 11 gennaio 1979 n.<br />
12 ha disposto una specifica riserva in<br />
favore di coloro che sono iscritti nell’albo<br />
<strong>dei</strong> consulenti del lavoro, ovvero<br />
negli albi degli avvocati, <strong>dei</strong> dottori<br />
commercialisti, <strong>dei</strong> ragionieri e <strong>dei</strong><br />
periti commerciali, la circolare INPS<br />
n.100/2006 ha escluso i <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong><br />
dal novero <strong>dei</strong> professionisti abilitati<br />
alla trasmissione in epigrafe. Contro<br />
tale esclusione, anche su segnalazione<br />
di alcuni iscritti che lamentavano<br />
la estromissione di fatto dalla possibilità<br />
di trasmettere telematicamente<br />
gli atti in discussione, il CNPA è intervenuto<br />
con decisione presso<br />
l’INPS che, interpellato il Ministero<br />
del Lavoro, ha ottenuto la risposta :<br />
“si conferma che i professionisti<br />
iscritti agli albi del periti agrari e degli<br />
agrotecnici risultano abilitati, in<br />
forza delle norme regolatrici delle rispettive<br />
attività (legge 21.2.91, n. 54,<br />
e 5.03.91, n. 91) ad assolvere gli<br />
adempimenti in materia di lavoro dipendente<br />
nei confronti delle piccole e<br />
medie aziende agricole e pertanto anche<br />
quelli previsti dalle recenti disposizioni<br />
legislative (articoli 9 bis,<br />
comma 6, e 9-quater, della legge<br />
28.11.1996, n. 608, in materia di collocamento<br />
e di tenuta di un registro<br />
d’impresa per le aziende del settore<br />
agricolo).”<br />
Stante quanto sopra, l’INPS, riconoscendo<br />
piena la competenza professionale<br />
alla Categoria ha espresso parere<br />
favorevole all’abilitazione <strong>dei</strong><br />
<strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> e <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> Laureati<br />
per la trasmissione telematica<br />
della denuncia aziendale (DA) e della<br />
dichiarazione trimestrale della manodopera<br />
agricola occupata (DMAG) e<br />
per questo il CNPA esprime la soddisfazione<br />
per aver contribuito a rendere<br />
alla Categoria quanto le era stato<br />
arbitrariamente tolto.<br />
EDIZIONI L’INFORMATORE<br />
AGRARIO S.p.A.<br />
Edizioni L’Informatore <strong>Agrari</strong>o sarà<br />
presente in forze alla Fieragricola di<br />
Verona (7-10 febbraio 2008) e, per<br />
l’occasione organizza 5 workshop che<br />
verteranno attorno al tema: “I finanziamenti<br />
del Psr 2007-2013 - incontro<br />
con le Regioni” e un’area dedicata alla<br />
consulenza a tecnici e professionisti.<br />
A queste iniziative parteciperanno direttamente<br />
anche i <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> in modo<br />
da collaborare a fornire agli interessati<br />
le indicazioni sul funzionamento<br />
del Psr 2007-2013,con particolare riferimento<br />
alle misure di maggior rilievo<br />
in termini di incidenza finanziaria e<br />
di coerenza con gli obiettivi di fondo<br />
della politica di sviluppo rurale.<br />
Il programma si svolgerà secondo il<br />
seguente calendario:<br />
35
36<br />
- Giovedì 7 febbraio, ore 15 - Premio<br />
giovani, investimenti nelle aziende<br />
agricole e aiuti<br />
all’industria di trasformazione;<br />
- Venerdì 8 febbraio, ore 10 - I finanziamenti<br />
alle agro energie;<br />
- Venerdì 8 febbraio, ore 15 - Aiuti alla<br />
qualità, alla promozione, alla consulenza<br />
aziendale e alle Op;<br />
- Sabato 9 febbraio, ore 10 - I pagamenti<br />
agroambientali e forestali;<br />
- Sabato 9 febbraio, ore 15 - Aiuti all’agriturismo<br />
e allo sviluppo delle zone<br />
rurali.<br />
I relatori terranno una breve esposizione<br />
incentrata sui seguenti argo-<br />
<strong>Collegio</strong> di Catania:<br />
concluso il secondo<br />
Modulo di<br />
attività per la formazione<br />
continua<br />
di eccellenza per i<br />
<strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> e <strong>Periti</strong><br />
<strong>Agrari</strong> Laureati<br />
trattando l’agriturismo in Sicilia e le<br />
Fattorie Didattiche secondo le norme<br />
previste nel “Programma di Sviluppo<br />
Rurale Sicilia 2007/2013”.<br />
I vari argomenti sono stati trattati per<br />
la parte teorica e la parte pratica dal<br />
Dr.Agronomo Gaetano COSTANZO<br />
Capo dell’Ispettorato <strong>Agrari</strong>o di Catania<br />
e dai Suoi collaboratori Dr.<br />
TRIOLO e Dr.VINCIGUERRA.<br />
Il terzo Modulo, che sarà quello di<br />
chiusura per l’anno 2007, si svolgerà<br />
nella seconda quindicina del mese di<br />
ottobre.<br />
***<br />
Università: i <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong><br />
Massimo De Nitto, Mauro<br />
Finiguerra ed Emanuele<br />
Genchi, rispettivamente Presidenti<br />
<strong>dei</strong> Collegi provinciali<br />
<strong>dei</strong> <strong>Periti</strong> <strong>Agrari</strong> e <strong>dei</strong> <strong>Periti</strong><br />
<strong>Agrari</strong> Laureati di Lecce,<br />
Potenza e Matera hanno<br />
concluso positivamente il<br />
VITA DEI COLLEGI<br />
NEWS<br />
menti: descrizione della misura; modalità<br />
di gestione della misura; modifiche<br />
rispetto alla precedente programmazione.Ai<br />
partecipanti agli incontri<br />
sarà consegnata una sintetica<br />
documentazione con materiale illustrativo<br />
attinente il seminario.<br />
A margine <strong>dei</strong> seminari, all’interno<br />
del Salone Vivere in Campagna è previsto<br />
uno spazio specifico dedicato alla<br />
consulenza nei confronti di aziende<br />
agricole e professionisti che intendono<br />
approfondire gli aspetti applicativi<br />
del Psr illustrati nei workshop o<br />
anche più semplicemente rispondere<br />
a quesiti.<br />
percorso accademico conseguendo la<br />
Laurea Triennale, presso l’Università<br />
Telematica Guglielmo Marconi.<br />
Ai neo-dottori i complimenti della redazione<br />
ed il “calcione” bene augurale<br />
di rito.<br />
***<br />
A seguito delle dimissioni del Presidente<br />
Per. Agr. Manconi Francesco<br />
dopo la riunione del 5/10/2007 il nuovo<br />
consiglio direttivo risulta così composto:<br />
<strong>Collegio</strong> di Sassari<br />
data elezioni: 5/10/2007<br />
Consiglio del <strong>Collegio</strong><br />
Presidente Giannetto Arru Bartoli<br />
V.Presidente Giovanni Andrea Pulina<br />
Segretario Bruno Errichelli<br />
Tesoriere Filippo Porcu<br />
Consigliere Emanuele Enrico<br />
Consigliere Angelo Murineddu<br />
Consigliere Giovanni Tuccone<br />
***<br />
<strong>Collegio</strong> di Imperia<br />
data elezioni: 25/10/2007<br />
Consiglio del <strong>Collegio</strong><br />
Presidente Elio Diversi<br />
V.Presidente Mauro Ballestra<br />
Segretario Giovanni Bovalina<br />
Tesoriere Enrico Chiavari<br />
Consigliere Carlo Clara<br />
***<br />
<strong>Collegio</strong> di Siracusa<br />
data elezioni: 31/10/2007<br />
Consiglio del <strong>Collegio</strong><br />
Presidente Francesco Altamore<br />
V.Presidente Giorgio Petrolo<br />
Segretario Alfredo Pulia<br />
Tesoriere Gaetano Tranchina<br />
Consigliere Alessandro Altamore<br />
<strong>Collegio</strong> <strong>dei</strong> Revisori <strong>dei</strong> Conti<br />
Presidente Antonino Bazzano<br />
Membro Eff. Vincenzo Di Stefano<br />
Membro Eff. Nicola Antonio Uccello<br />
Membro Sup. Sebastiano Fisicaro<br />
***<br />
A seguito delle dimissioni rassegnate<br />
dal Presidente Nicola Marzullo, il<br />
Consiglio ha attribuito le nuove cariche<br />
e pertanto il Consiglio risulta così<br />
costituito:<br />
<strong>Collegio</strong> di Salerno<br />
data elezioni: 31/10/2007<br />
Consiglio del <strong>Collegio</strong><br />
Presidente Antonio Landi<br />
V.Presidente Pio Mansi<br />
Segretario Luigi Fragetti<br />
Tesoriere Valerio Bacco<br />
Consigliere Mariano Cappetta<br />
Consigliere Nicola Marzullo<br />
Consigliere Antonio Sorrento<br />
<strong>Collegio</strong> <strong>dei</strong> Revisori <strong>dei</strong> Conti<br />
Presidente Alfonso D’Ambrosio<br />
Membro Eff. Nerio Fiammenghi<br />
Membro Eff. Alberto Campanaro<br />
Membro Sup. Orazio Sica<br />
***<br />
<strong>Collegio</strong> di Ancona<br />
data elezioni 9/11/2007<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2007
Consiglio del <strong>Collegio</strong><br />
Presidente Carlo Zoppi<br />
V.Presidente Graziano Brandoni<br />
Segretario Marco Sartini<br />
Tesoriere Fabio Iencenella<br />
Consigliere Marco Benedetti<br />
Consigliere Angelo Lancioni<br />
Consigliere Maurizio Riginelli<br />
<strong>Collegio</strong> <strong>dei</strong> Revisori <strong>dei</strong> Conti<br />
Presidente Luigi Palmieri<br />
Membro Eff. Luciano Falappa<br />
Membro Eff. Simone Sebastiano<br />
Membro Sup. Emanuele Bonvini<br />
***<br />
<strong>Collegio</strong> di Lecce<br />
data elezioni: 24/11/2007<br />
Consiglio del <strong>Collegio</strong><br />
Presidente Massimo De Nitto<br />
V.Presidente Giovanni Vergallo<br />
Segretario Ippazio Coluccia<br />
Tesoriere Massimo Ruggio<br />
Consigliere Paolo Rizzo<br />
Consigliere Roberto Martina<br />
Consigliere Francesco Vigneri<br />
<strong>Collegio</strong> <strong>dei</strong> Revisori <strong>dei</strong> Conti<br />
Presidente Massimo Tramacere<br />
Membro Eff. Giampiero Perrone<br />
Membro Eff. Stefano Rollo<br />
Membro Sup. Giancarlo Bacile di<br />
Castiglione<br />
***<br />
<strong>Collegio</strong> di Milano<br />
data elezioni: 24/11/2007<br />
Consiglio del <strong>Collegio</strong><br />
Presidente Alessandro Gnocchi<br />
V.Presidente Fabrizio Arfini<br />
Segretario Giuseppe Baronchelli<br />
Tesoriere Andrea Tramontano<br />
Consigliere Roberto Lugli<br />
Consigliere Valerio Russello<br />
Consigliere Giorgio Russo<br />
<strong>Collegio</strong> <strong>dei</strong> Revisori <strong>dei</strong> Conti<br />
Presidente Italo Zannier<br />
Membro Eff. Angelo Barbante<br />
Membro Eff. Alfonso Dallarda<br />
Membro Sup. Gianpiero Truffini<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 6/2007<br />
VITA DEI COLLEGI<br />
<strong>Collegio</strong> di Novara<br />
data elezioni: 24/11/2007<br />
Consiglio del <strong>Collegio</strong><br />
Presidente Fabrizio Gaboardi<br />
V.Presidente Cesare Carcano<br />
Segretario Alberto Milanesi<br />
Tesoriere Gianantonio Gavinelli<br />
Consigliere Pierangelo Oioli<br />
Consigliere Pietro DeMarchi<br />
Consigliere Eugenio Lavarini<br />
<strong>Collegio</strong> <strong>dei</strong> Revisori <strong>dei</strong> Conti<br />
Presidente Paola Battioli<br />
Membro Eff. Carlo Garavaglia<br />
Membro Eff. Ettore Berra<br />
Membro Sup. Massimo Sacco<br />
***<br />
<strong>Collegio</strong> di Cagliari e Oristano<br />
data elezioni: 01/12/2007<br />
Consiglio del <strong>Collegio</strong><br />
Presidente Marco Fanunza<br />
V.Presidente Giorgio Lippi<br />
Segretario Fabio Aru<br />
Tesoriere Pierangelo Murgia<br />
Consigliere Walter Bevitori<br />
Consigliere Antonio Concas<br />
Consigliere Gianluca Zedda<br />
<strong>Collegio</strong> <strong>dei</strong> Revisori <strong>dei</strong> Conti<br />
Presidente Orazio Atzeni<br />
Membro Eff. Paolo Giovanni Mura<br />
Membro Eff. Francesco Perra<br />
Membro Sup. Giovanni Frigau<br />
***<br />
<strong>Collegio</strong> di Verona<br />
data elezioni: 04/12/2007<br />
Consiglio del <strong>Collegio</strong><br />
Presidente Elia Sandrini<br />
V.Presidente Riccardo Vanoni<br />
Segretario Luc Scapini<br />
Tesoriere Olivia Gilioli<br />
Consigliere Zeno Buzzacchi<br />
Consigliere Giuseppe Cracco<br />
Consigliere Nicola De Paoli<br />
Consigliere Claudio Montanari<br />
Consigliere Marco Perantoni<br />
<strong>Collegio</strong> <strong>dei</strong> Revisori <strong>dei</strong> Conti<br />
Presidente Daniela Avesani<br />
Membro Eff. Mirko Perbellini<br />
Membro Eff. Giovanni Vignola<br />
Membro Sup. Davide Castello<br />
***<br />
<strong>Collegio</strong> di Taranto<br />
data elezioni: 12/12/2007<br />
Consiglio del <strong>Collegio</strong><br />
Presidente Pasquale Mariano<br />
Carmignano<br />
V.Presidente Angelo Santo Gatti<br />
Segretario Cosimo Scialpi<br />
Tesoriere Leonardo Vito Addabbo<br />
Consigliere Saverio Zappimbulso<br />
Consigliere Gianfranco Fino<br />
Consigliere Filippo Perfido<br />
<strong>Collegio</strong> <strong>dei</strong> Revisori <strong>dei</strong> Conti<br />
Presidente Orazio Semeraro<br />
Membro Eff. Antonio Miccolis<br />
Membro Eff. Domenico Bello<br />
Membro Sup. Nicola Colucci<br />
***<br />
<strong>Collegio</strong> di Latina<br />
data elezioni: 24/11/2007<br />
Consiglio del <strong>Collegio</strong><br />
Presidente Maria Grazia Passarelli<br />
V.Presidente Franco Amoruso<br />
Segretario Gino Tecchio<br />
Tesoriere Tito Roberto Serafini<br />
Consigliere Fabio Marocchi<br />
<strong>Collegio</strong> <strong>dei</strong> Revisori <strong>dei</strong> Conti<br />
Presidente Giuseppe Tarantino<br />
Membro Eff. Pasquale Balzamo<br />
Membro Eff. Marco Squicquaro<br />
Membro Sup. Salvatore Giustolisi<br />
37
38<br />
USI CIVICI<br />
• Usi civici - Impugnazioni - Ricorso<br />
per cassazione - Giudizio di appello<br />
- Rimessione della causa al Commissario<br />
regionale per ulteriori atti<br />
di istruzione ex art. 32, quarto comma,<br />
legge n. 1766 del 1927 - Ricorso<br />
per cassazione - Ammissibilità.Cass.<br />
Sez. II Civ. 29 marzo 2005, n. 6582<br />
• Usi civici - Giurisdizione civile -<br />
Giurisdizione ordinaria e amministrativa<br />
- Terreno di uso civico - Trasferimento<br />
- Pretesa nullità - Controversia<br />
per il rilascio - Giudice ordinario<br />
- Giurisdizione - Devoluzione.Cass.Sez.<br />
II Civ.22 aprile 2005, n.<br />
8489<br />
ACQUE<br />
• Acque - Prelevamento di acqua dal<br />
fiume senza concessione - Trasporto<br />
in invasi privati - Furto aggravato ai<br />
sensi dell’art. 625, n. 7 c.p. - Sussistenza.<br />
Cass. Sez. IV Pen. 1° dicembre<br />
2004, n. 46545<br />
• Acque - Tutela dall’inquinamento -<br />
Scarico da depuratore - Natura industriale<br />
o mista <strong>dei</strong> reflui - Onere<br />
della prova - Conseguenze. Cass.<br />
Sez. III Pen. 18 maggio 2004, n.<br />
23217 (c.c.)<br />
AGRICOLTURA E FORESTE<br />
•Agricoltura e foreste - Allevamento<br />
di cavalli - Attività d’impresa - Atti-<br />
GIURISPRUDENZA<br />
vità sportiva - Sovvenzioni ad agricoltori<br />
- Esclusione. Cons. giust.<br />
amm. Reg. Siciliana 21 giugno 2004,<br />
n. 574 , con nota di A. PAVONE<br />
• Agricoltura e foreste - Regione Veneto<br />
Miglioramenti fondiari - Diniego<br />
all’effettuazione - Motivazione<br />
- Richiamo al parere dell’Ispettorato<br />
provinciale dell’agricoltura -<br />
Sufficienza. Cons. Stato, Sez. V 5<br />
agosto 2005, n. 4151<br />
• Agricoltura e foreste - Sovvenzioni<br />
ad agricoltori - Norme comunitarie -<br />
Carenza di ragionevole dubbio esegetico<br />
- Esclusione dell’obbligo di<br />
rinvio alla Corte di giustizia - Limiti<br />
- Disapplicazione. Cons. giust. amm.<br />
Reg. Siciliana 7 febbraio 2005, n.<br />
101, con nota di S. RIZZOTTI<br />
•Agricoltura e foreste - Responsabilità<br />
civile - Proprietà di animali -<br />
Legge della Regione Calabria n. 3<br />
del 1986 - Danni al patrimonio zootecnico<br />
arrecati da parte di animali<br />
protetti o cani randagi - Indennizzo<br />
in favore del proprietario - Natura -<br />
Responsabilità aquiliana della Regione<br />
- Esclusione - Conseguenze -<br />
Fattispecie relativa a controversia<br />
decisa dal giudice di pace secondo<br />
equità. Cass. Sez. I Civ. 30 aprile<br />
2005, n. 9025<br />
• Agricoltura e foreste - Aiuti comunitari<br />
e nazionali - Erogazione - Diversità<br />
di situazione - Conseguenza<br />
sulla giurisdizione.TAR. Sardegna,<br />
Sez. II 26 febbraio 2005, n. 226<br />
•Agricoltura e foreste - Aiuti comunitari<br />
e nazionali - Regione Sardegna -<br />
Decadenza dell’aiuto - Competenza<br />
alla relativa pronuncia - Spetta alla<br />
Regione - Delega dell’E.R.S.A.T. -<br />
Legittimità. TAR. Sardegna, Sez. II<br />
26 febbraio 2005,n.226<br />
• Agricoltura e foreste - Aiuti comunitari<br />
e nazionali - Ritiro di terreni<br />
dalla produzione - Disciplina applicabile<br />
- Quella vigente al momento<br />
della domanda. TAR. Sardegna,<br />
Sez. II 26 febbraio 2005, n. 226<br />
AMBIENTE<br />
• Ambiente - Inquinamento - Abbandono<br />
rifiuti - Divieto - Ordine<br />
di rimozione e ripristino <strong>dei</strong> luoghi -<br />
Destinatario - Responsabile della<br />
violazione. Cons. Stato, Sez. VI 5<br />
settembre 2005, n. 4525<br />
• Ambiente - Inquinamento - Abbandono<br />
rifiuti - Ordine di messa in<br />
sicurezza e bonifica <strong>dei</strong> luoghi - Destinatario<br />
- Responsabile dell’inquinamento.<br />
Cons. Stato, Sez.VI 5 settembre<br />
2005, n. 4525<br />
• Ambiente - Tutela paesaggistica -<br />
Valutazione - Giudizio di conformità<br />
urbanistica - Esclusione - Eccezione.<br />
TAR. Lazio, Sez. II 21 febbraio<br />
2005, n. 1427, con nota di M.<br />
ORLANDO<br />
• Ambiente - Tutela paesaggistica -<br />
Proporzione tra dimensione dell’edificato<br />
ed area connessa - Valutazione<br />
di adeguatezza - Necessità -<br />
Carattere discrezionale - Sussiste.<br />
TAR. Lazio, Sez. II 21 febbraio<br />
2005, n. 1427, con nota di M. OR-<br />
LANDO<br />
• Ambiente - Tutela paesaggistica -<br />
Imposizione vincolo paesaggistico -<br />
Successive violazioni del vincolo -<br />
Compromissione dell’area - Finalità<br />
di tutela - Persistono.TAR. Lazio,<br />
Sez. II 21 febbraio 2005, n. 1427, con<br />
nota di M. ORLANDO<br />
• Ambiente - Tutela paesaggistica -<br />
Piano territoriale paesistico - Effica-<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2007
cia - Fin dall’adozione e pubblicazione<br />
del piano - Ragioni. TAR. Lazio,<br />
Sez. II 21 febbraio 2005, n. 1427, con<br />
nota di M. ORLANDO<br />
BELLEZZE NATURALI<br />
• Bellezze naturali (protezione delle)<br />
- Beni paesaggistici e ambientali -<br />
Interventi agro-silvo-pastorali - Preventiva<br />
autorizzazione - Necessità -<br />
Condizioni. Cass. Sez. III Pen. 28<br />
gennaio 2004, n. 2950 , con nota di<br />
A. COVIELLO<br />
• Bellezze naturali (protezione delle)<br />
Deturpamento - Configurabilità -<br />
Alterazione dello stato <strong>dei</strong> luoghi<br />
con effetto permanente - Fatto deturpante<br />
successivo ad altri - Ammissibilità<br />
- Obbligo di motivazione<br />
- Fattispecie relativa a deturpamento<br />
conseguente ad abbandono di rifiuti.<br />
Cass. Sez. III Pen. 3 dicembre<br />
2004, n. 46992<br />
• Bellezze naturali (protezione delle)<br />
- Trasformazione di mulattiera in<br />
strada sterrata - Reato di cui all’art.<br />
181 del d.lgs. n. 41 del 2004 - Configurabilità<br />
- Fondamento. Cass. Sez.<br />
III Pen. 3 febbraio 2005, n. 3725<br />
• Bellezze naturali ( protezione delle)<br />
- Zona sottoposta a vincolo paesaggistico<br />
- Modificazione dell’assetto<br />
del territorio - Autorizzazione - Necessità<br />
- Attività sottratte al regime<br />
autorizzatorio - Fattispecie. Cass.<br />
Sez. III Pen. 10 novembre 2004, n.<br />
43875 (cc.)<br />
CACCIA E PESCA<br />
• Caccia e pesca - Caccia - Regione<br />
Toscana - Aree naturali protette di<br />
interesse locale - Divieto assoluto di<br />
attività venatoria - Esclusione.Cons.<br />
Stato, Sez.VI 5 agosto 2005, n. 4246<br />
• Caccia e pesca - Caccia - Regione<br />
Toscana - Aree naturali protette di<br />
interesse locale - Definizione. Cons.<br />
Stato, Sez.VI 5 agosto 2005, n. 4246<br />
CONTRATTI AGRARI<br />
• Contratti agrari - Affitto - Equo canone<br />
- Tabella per l’equo canone -<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o 2/2007<br />
GIURISPRUDENZA<br />
Sentenza n. 318/2002 della Corte costituzionale<br />
- Efficacia - Non retroattiva<br />
- Esclusione. Cass. Sez. III<br />
Civ. 28 luglio 2005, n. 15809, con nota<br />
di O. CINQUETTI<br />
• Contratti agrari - Affitto - Equo canone<br />
- Tabella per l’equo canone -<br />
Sentenza n. 318/2002 della Corte costituzionale<br />
- Interpretazione - Contratti<br />
prevedenti un canone superiore<br />
- Stipulati in assenza dell’assistenza<br />
delle associazioni di categoria<br />
- Validità. Cass.Sez. III. Civ.28 luglio<br />
2005, n. 15809, con nota di O.<br />
CINQUETTI<br />
• Contratti agrari - Affitto a coltivatore<br />
diretto - Miglioramenti eseguiti<br />
dall’affittuario - Preventivo consenso<br />
del concedente - Comunicazione<br />
dell’affittuario e silenzio del concedente<br />
- Non indennizzabilità <strong>dei</strong> miglioramenti.<br />
Cass. Sez. III Civ. 2 dicembre<br />
2004, n. 22667 , con nota di<br />
D. BELLANTUONO<br />
• Contratti agrari - Affitto a coltivatore<br />
diretto - Miglioramenti eseguiti<br />
dall’affittuario - Mancato consenso<br />
del concedente - Arricchimento<br />
senza causa, - Insussistenza. Cass.<br />
Sez. III Civ. 2 dicembre 2004, n.<br />
22667, con nota di D. BELLAN-<br />
TUONO<br />
• Contratti agrari - Controversie -<br />
Disposizioni processuali - Tentativo<br />
di conciliazione (stragiudiziale.) -<br />
Proposizione di domanda riconvenzionale<br />
- Onere del preventivo tentativo<br />
di conciliazione - Sussistenza -<br />
Limiti. Cass. Sez. III Civ. 2 agosto<br />
2004, n. 14772, con nota di B. RON-<br />
CHI<br />
• Contratti agrari - Fondo rustico -<br />
Divisione ereditaria - Acquisto coattivo<br />
ex artt. 4 e 5 legge n. 97/94 -<br />
Erede affittuario n art. 49 della<br />
legge n. 203/82 - Controversia -<br />
Sospensione del processo - Necessità.<br />
Trib. Viterbo 16 marzo 2005,<br />
n. 2361 (ord.), con nota di N.<br />
RAUSEO<br />
• Contratti agrari - Affitto - Canone -<br />
Determinazione - Incostituzionalità<br />
- Rideterminazione. Trib. Mantova,<br />
Sez. spec. agr. 9 giugno 2004, n. 607,<br />
con nota di G. SASSO<br />
• Contratti agrari - Controversie -<br />
Procedimento - Competenza e giurisdizione<br />
- Sezioni specializzate -<br />
Competenza - Determinazione -<br />
Procedimenti possessori - Esclusione<br />
- Fondamento. Cass. Sez. III Civ.<br />
31 maggio 2005, n. 11573<br />
PRELAZIONE E RISCATTO<br />
• Prelazione e riscatto - Prelazione -<br />
Diriffo del coltivatore diretto - Rinuncia<br />
anteriore alla denuntiatio-<br />
Invalidità - Fondamento. Cass. Sez.<br />
III Civ. 29 aprile 2005, n. 8997<br />
• Prelazione e riscatto - Compravendita<br />
avente ad oggetto il fondo riscattando<br />
ed altri immobili - indicazione<br />
del prezzo globale riferita al<br />
complesso <strong>dei</strong> fondi - Conseguenze<br />
in tema di decadenza dal diritto di<br />
riscatto. Cass. Sez. III Civ. 29 aplle<br />
2005, n. 8997<br />
• Prelazione e riscatto - Riscatto -<br />
Prezzo, Rimborso Estensione alle<br />
spese sostenute per l’acquisto del<br />
fondo - Esclusione. Cass. Sez. III<br />
Civ. 29 aprile 2005, n. 8997<br />
• Prelazione e riscatto - Riscatto -<br />
Sentenza di retratto agrario - Natura<br />
di sentenza di accertamento - Litisconsorzio<br />
necessario con proprietario<br />
del fondo - Esclusione - Conseguenze.Cass.Sez.<br />
III Civ.27 aprile<br />
2005, n. 8776<br />
PROFESSIONI<br />
• Professioni - Geometra - Competenza<br />
- Costruzioni accessorie di<br />
edifici rurali - Lavori con impiego di<br />
cemento armato - Possibilità.T.A.R.<br />
Campania, Sez. Salerno 17 novembre<br />
2004, n. 2016<br />
• Professioni - Geometra - Competenza<br />
- Costruzione modesta - Qualificazione<br />
- Criterio quantitativo -<br />
Esclusione - Elemento tecnico qualitativo<br />
- Rilevanza. T.A.R. Campania,<br />
Sez. Salerno 17 novembre 2004,<br />
n. 2016<br />
39
40<br />
LA VITE E ILVINO<br />
Coordinamento: R.Angelini,<br />
A.Scienza, I.Ponti<br />
© Bayer CropScience S.r.l. Milano<br />
Editore Art S.p.A., Bologna<br />
Pagg. 610 - € 39,00<br />
L’agricoltura italiana ha oggi due<br />
necessità non sempre facili da conciliare<br />
saper innovare e avere fiducia<br />
nei consumatori.<br />
Come comunicare dunque l’innovazione?<br />
Non solo attraverso l’informazione<br />
tecnico-scientifica ma piuttosto<br />
con un’informazione “integrata”<br />
che preveda di trasmettere le ragioni<br />
e i benefici dell’innovazione,<br />
la coltura e i valori della nostra agricoltura<br />
senza appiattirsi sulla retorica<br />
<strong>dei</strong> “buoni sapori di una volta” e<br />
che sappia affiancare l’innovazione<br />
ad altri aspetti dell’agricoltura.<br />
In linea con questi principi Bayer<br />
CropScience, nell’ambito della collana<br />
“Coltura & Cultura”, ha reso<br />
possibile la realizzazione di questo<br />
importante volume sul vino (i precedenti<br />
sono stati dedicati al grano e<br />
al pero), con il primo scopo di far<br />
conoscere i valori della produzione<br />
italiana, della sua storia e degli stretti<br />
legami con il territorio.<br />
Perché è importante questa collana<br />
e soprattutto questo volume ? perché<br />
è una grande occasione di co-<br />
BIBLIOTECA<br />
municazione pubblica per un settore<br />
– l’agricoltura – di cui tanti ne sanno<br />
troppo poco.<br />
L’effetto non sempre benevolo dell’annata<br />
e la scoperta del “miracolo”<br />
della fermentazione hanno spesso<br />
fatto svanire agli occhi del consumatore,<br />
quell’aura sacrale che accompagnava<br />
l’immagine antica del<br />
vino e, anche per effetto di scandali<br />
e fenomeni di sofisticazione, si è insinuato<br />
il dubbio che il vino sia il risultato<br />
di sospette alchimie.<br />
Questo testo ha l’obiettivo primario<br />
di rassicurare il consumatore su<br />
quello che beve, fornendogli dall’interno<br />
del mondo della produzione,<br />
tutte le informazioni, espresse in<br />
modo semplice, essenziali per capire<br />
come si arriva al vino e come esso<br />
sia ancora un prodotto agricolo che<br />
ha bisogno di vitigni, di suoli, di condizioni<br />
climatiche, di corrette tecniche<br />
di conduzione del vigneto e di<br />
metodi di vinificazione che sono gli<br />
stessi di 2000 anni fa, resi solo più<br />
comprensibili e controllabili dal<br />
progresso delle conoscenze.<br />
Per la prima volta attorno al vino<br />
italiano sono state riunite tutte le<br />
conoscenze che ruotano attorno a<br />
questa coltura strategica: dalla botanica<br />
al paesaggio, dalla ricerca alla<br />
coltivazione, dalle varie forme di<br />
utilizzazione artigianale o industriale<br />
fino alla commercializzazione nazionale<br />
e mondiale. E ancora ampio<br />
spazio alla storia e a tutte le forme di<br />
espressione artistica e culturale, senza<br />
dimenticare la parte dedicata all’alimentazione,<br />
che sottolinea l’importanza<br />
del vino nella dieta e i suoi<br />
valori nutrizionali e salutistici, con<br />
una selezione di ricette della migliore<br />
tradizione italiana.<br />
I ben 39 autori non sono della Bayer<br />
ma rappresentano, ciascuno nel<br />
suo settore, le migliori competenze<br />
presenti nelle università e negli enti<br />
pubblici di ricerca italiani. Altrettanto<br />
impegno è stato messo nel<br />
corredo iconografico, particolar-<br />
mente ricco di fotografie, illustrazioni,<br />
schemi di sintesi, non generici<br />
ma sempre puntuali.<br />
PARASSITI DEI FUNGHI<br />
COLTIVATI.<br />
RICONOSCIMENTO,<br />
CLASSIFICAZIONE,<br />
BIOLOGIA,<br />
PROFILASSI E CURA<br />
Arsenale editore srl - € 75,00<br />
Il libro prende in esame i principali<br />
patogeni <strong>dei</strong> funghi coltivati Prataiolo<br />
(Agaricus bisporus), Pleurotus<br />
(Pleurotus spp.), Carboncello<br />
(Pleurotus eryngii) e Pioppino<br />
(Agrocybe aegerita).<br />
Dopo una breve descrizione delle<br />
pratiche culturali, vengono trattati in<br />
modo particolareggiato insetti, acari,<br />
nematodi, muffe, batteri, virus, ed altre<br />
patologie di natura non parassitaria<br />
che affliggono le coltivazioni<br />
industriali <strong>dei</strong> funghi.<br />
In particolare nel testo vengono presi<br />
in considerazione il riconoscimento,<br />
la classificazione e la biologia <strong>dei</strong><br />
parassiti; la prevenzione e la cura degli<br />
stessi; gli aspetti tecnici e normativi<br />
relativi ai prodotti fitosanitari.<br />
Una parte fondamentale del trattato<br />
è dedicata alla profilassi, con particolare<br />
riferimento alle norme igieniche<br />
indispensabili per un efficace<br />
prevenzione delle varie patologie.<br />
Perito <strong>Agrari</strong>o <strong>62007</strong>