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PIANO GESTIONE FORESTALE 2 - Amici Parco del Ticino

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Modalità di realizzazione degli interventi selvicolturali. Per quanto riguarda il taglio di<br />

avviamento,<br />

abbinato a quello di rigenerazione, la modalità d’intervento prevista, da attuarsi su<br />

popolamenti di dimensioni maggiori a 1 ettaro, consiste in prelievi localizzati a piccoli gruppi di<br />

ceppaie, in linea di massima su superfici non superiori al 20% per il singolo intervento, mettendo<br />

in luce aree prive di sottobosco, in cui possono attecchire i semi.<br />

Le altre specie presenti devono essere mantenute fino a morte fisiologica, in particolare se<br />

Per quanto riguarda la gestione a governo misto l’intervento consiste nel realizzare tagli di<br />

rigenerazione<br />

su piccole superfici, salvaguardando tutte le altre specie presenti; indicativamente<br />

il taglio potrà interessare superfici<br />

non superiori al 20% per singolo lotto d’intervento, ovvero<br />

prelievi per gruppi di dimensioni<br />

variabili fra (300-2000 m<br />

lineare il taglio <strong>del</strong> ced ,<br />

lasciandone altrettanti in dist di<br />

pre<br />

2 ); per i popolamenti a sviluppo<br />

uo potrà essere fatto per fasce di lunghezza non superiori a 100 m<br />

urbati nelle porzioni contigue; queste potranno essere oggetto<br />

lievo non prima <strong>del</strong> 3 anno successivo al taglio.<br />

In entrambi i casi le altre specie presenti devono essere mantenute fino a morte fisiologica, in<br />

particolare se frassino maggiore, ciliegio a grappoli, farnia e pioppo bianco, come anche gli<br />

eventuali pioppi clonali isolati o sporadici; per questi ultimi è possibile il loro sgombero ove<br />

questi costituiscano nuclei consistenti senza compromettere la stabilità <strong>del</strong>l’alneto, ma<br />

approfittando<br />

<strong>del</strong>le aperture per stimolare rinnovazione naturale o assistita.<br />

Le aree rade, con ceppaie invecchiate o comunque deperenti, nonché le zone prive di ceppaie,<br />

potranno essere eseguiti rinfoltimenti con giovani piante di ontano nero, frassini ed olmi (Ulmus<br />

minor,<br />

U. laevis).<br />

Tutti gli interventi sugli alneti, da interrompere in concomitanza di periodi di siccità, sono sotto<br />

il diretto controllo <strong>del</strong>l’Ente Gestore e vanno valutati in relazione alla presenza di specie vegetali<br />

d’interesse.<br />

Indicazioni<br />

gestionali specifici per il contenimento ciliegio tardivo o altre esotiche invasive.<br />

Te nuto conto che la presenza <strong>del</strong> ciliegio tardivo o di altre esotiche invasive è ridotta e<br />

localizzata ai margini, in questi ambienti, le azioni da intraprendere sono prevalentemente di tipo<br />

preventivo<br />

e di eliminazione di eventuali individui, come indicato nel paragrafo 9.2.1.<br />

Non si ravviano quindi gli estremi per adottare criteri selvicolturali diversi per i soprassuoli con<br />

presenza<br />

di ciliegio tardivo.

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