Il Centro per la Cultura Cooperativa ha curato le ... - Confcooperative
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incorporati costituirono gli e<strong>le</strong>menti fondamentali <strong>per</strong> colmare una carenza<br />
<strong>la</strong>rgamente sentita nel comparto: individuare un punto di riferimento loca<strong>le</strong><br />
e sicuro di approvvigionamento del materia<strong>le</strong> vivaistico frutticolo con<br />
garanzie varietali e sanitarie senza dover ricorrere a fornitori esterni.<br />
Ebbero così inizio negli anni Ottanta <strong>le</strong> prime es<strong>per</strong>ienze vivaistiche:<br />
impianto di piante madri vitico<strong>le</strong> e costituzione di ceppaie fruttico<strong>le</strong>… Anni<br />
difficili ma che furono presto su<strong>per</strong>ati anche <strong>per</strong> merito dell’allora<br />
responsabi<strong>le</strong> dott. Giuseppe Bordone, che con il suo impegno e <strong>la</strong> sua<br />
professionalità impresse una svolta decisa al<strong>la</strong> Coo<strong>per</strong>ativa, rendendo<br />
concreta una realtà vivaistica autonoma e funziona<strong>le</strong>». 32<br />
Le colline del<strong>la</strong> qualità.<br />
«Già negli anni Sessanta <strong>la</strong> Coldiretti promosse l’associazionismo<br />
nell’Albese», dice Terenzio Ravotto. 33 «Penso a tutta <strong>la</strong> vicenda del moscato<br />
e al<strong>le</strong> lotte <strong>per</strong> poter avere un tavolo di trattative omogeneo tra produttori e<br />
industriali spumantieri. Avevamo creato allora una prima Associazione dei<br />
Produttori di Moscato, il cui Presidente fu Pierino Icardi di Castiglione<br />
Tinel<strong>la</strong>, con l’intento di unire i coltivatori; quelli <strong>per</strong>ò erano i tempi del<strong>le</strong><br />
forti connotazioni politiche e nacquero così altre associazioni volute dal<br />
Partito dei Contadini, allora molto forte nel<strong>la</strong> zona, e dall’Al<strong>le</strong>anza<br />
contadini, un’organizzazione di sinistra». 34 Tra alterne vicende <strong>la</strong> lotta del<br />
Moscato troverà una sua prima positiva soluzione con l’Accordo<br />
interprofessiona<strong>le</strong> normativo ed economico <strong>per</strong> il Moscato d’Asti e l’Asti<br />
spumante. 35 Intanto anche nell’Albese, negli anni Settanta, si andavano<br />
diffondendo i Club 3P e i Gruppi Coltivatori Sviluppo, «con <strong>la</strong> positiva<br />
conseguenza che si organizzarono, in diverse località, acquisti col<strong>le</strong>ttivi di<br />
macchinari, concimi, fitofarmaci e tentativi di conduzione associata dei<br />
terreni. Nel<strong>la</strong> maggior parte dei casi si trattava di picco<strong>le</strong> associazioni con<br />
quattro o cinque soci che vinificavano in comune <strong>la</strong> loro produzione d’uva e<br />
poi <strong>la</strong> vendevano insieme. Tra queste vorrei ricordare <strong>la</strong> Vignaioli di Santo<br />
Stefano Belbo, <strong>la</strong> Produttori Montaltesi Associati di Montalto Roero, <strong>la</strong><br />
Vignaioli di Treiso, <strong>la</strong> produttori Associati Dolcetto di Diano d’Alba, <strong>la</strong><br />
“Bric Maiolica” di Diano d’Alba, <strong>la</strong> P.A.Viti.M. di Monforte d’Alba, <strong>la</strong><br />
Vit.A.F. di Farigliano e i Viticoltori Associati di Rodello». 36 La Coldiretti<br />
albese ovviamente non si interessava so<strong>la</strong>mente al settore vitivinicolo ma<br />
aiutò anche i produttori di noccio<strong>le</strong> ad unirsi in associazione, dando vita al<strong>la</strong><br />
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