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Traumatologia Lezione 4

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<strong>Lezione</strong> 4<br />

Apparato osteo-articolare e sport<br />

Prof. Pierpaolo Cavallo<br />

Scheletro<br />

Lo scheletro è composto da:<br />

• ossa<br />

• cartilagini<br />

• legamenti<br />

• articolazioni<br />

Inoltre, lo si suddivide in:<br />

• Scheletro assile (rachide, torace, addome)<br />

• Scheletro appendicolare (arti)<br />

Funzioni<br />

• Sostegno: rappresenta il sostegno del capo,<br />

del tronco e degli arti<br />

• Protezione: protegge diversi organi e strutture<br />

interne<br />

• Movimento: tramite i muscoli scheletrici<br />

• Riserva: di Calcio e Fosforo (nelle ossa)<br />

• Emopoiesi: le cellule del sangue sono prodotte<br />

nel midollo osseo<br />

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Pierpaolo Cavallo 1


<strong>Lezione</strong> 4<br />

Cellule dell’osso<br />

• L’osso è un tessuto connettivo specializzato,<br />

costituito da osteociti immersi in una matrice<br />

molto dura, mineralizzata.<br />

• Gli osteoblasti sono le cellule progenitrici,<br />

capaci di sintesi e della mineralizzazione<br />

ossea;<br />

• Gli osteoclasti sono le cellule capaci di<br />

sciogliere l’osso, responsabili del<br />

rimodellamento.<br />

Schema<br />

Tipi di osso<br />

Gli osteociti e la matrice costituiscono le lamelle<br />

ossee, che, a loro volta, formano:<br />

• gli osteoni nell’osso lamellare;<br />

• le trabecole nell’osso spugnoso.<br />

La composizione di base è uguale nei due tipi<br />

ma è diversa la loro disposizione<br />

tridimensionale.<br />

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<strong>Lezione</strong> 4<br />

Sezione di testa femorale<br />

Osso spugnoso<br />

L'osso spugnoso si trova nella parte più interna<br />

delle ossa:<br />

• Conferisce all'osso leggerezza, grazie alla sua<br />

struttura alveolare e può accogliere il midollo;<br />

• Ha una distribuzione delle trabecole che<br />

dipende dalle linee di carico;<br />

• E’ adatto a sopportare sollecitazioni non<br />

troppo forti, ma da diverse direzioni.<br />

Osso compatto<br />

L'osso compatto forma la porzione esterna (più<br />

superficiale) delle ossa.<br />

Si tratta di osso duro e compatto perché privo di<br />

cavità visibili a occhio nudo.<br />

Costituisce l'80% della massa scheletrica ed è<br />

adatto a sollecitazioni forti ma da una sola<br />

direzione.<br />

E’ organizzato in osteoni.<br />

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Pierpaolo Cavallo 3


<strong>Lezione</strong> 4<br />

Confronto<br />

Evoluzione dell’osso<br />

Il tessuto osseo si modifica profondamente nel<br />

corso della vita, grazie a processi di<br />

rimaneggiamento governati da:<br />

• Ormoni del calcio( Calcitonina e Paratormone)<br />

• Ormoni tiroidei<br />

• Corticosurrenalici<br />

• Androgeni ed estrogeni<br />

• Vitamina D<br />

Articolazioni<br />

Le articolazioni mettono in contatto due ossa.<br />

Il contatto può avvenire in vari modi:<br />

• Diretto<br />

• Mediato da tessuto fibroso<br />

• Mediato da tessuto cartilagineo<br />

• Mediato da un “cuscinetto” liquido.<br />

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<strong>Lezione</strong> 4<br />

Classificazione strutturale<br />

• Articolazione fibrosa: le ossa sono unite da<br />

tessuto fibroso;<br />

• Articolazione cartilaginea: le ossa sono legate<br />

da una cartilagine ma senza cavità;<br />

• Articolazione sinoviale: le ossa sono legate<br />

ma tra di esse esiste una cavità ripiena di<br />

liquido sinoviale che ha funzioni di lubrificante<br />

e cuscinetto.<br />

Classificazione funzionale<br />

• Articolazioni immobili o sinartrosi: i capi ossei<br />

sono legati strettamente, tanto da impedirne i<br />

movimenti<br />

• Articolazioni ipomobili o anfiartrosi:<br />

permettono movimenti limitati<br />

• Articolazioni mobili o diartrosi: permettono un<br />

ampio range di movimento<br />

Correlazione struttura/funzione<br />

Nome<br />

funzionale<br />

Nome<br />

strutturale<br />

Grado di<br />

movimento<br />

esempi<br />

sinartrosi fibrosa fissa cranio<br />

anfiartrosi cartilaginea poco mobile vertebre<br />

diartrosi sinoviale molto mobile spalla<br />

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<strong>Lezione</strong> 4<br />

Sinartrosi del cranio<br />

Amfiartrosi delle vertebre<br />

Diartrosi: il ginocchio<br />

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<strong>Lezione</strong> 4<br />

Osteoporosi<br />

E’ una condizione per cui lo scheletro è soggetto<br />

ad un maggiore rischio di fratture, in seguito a<br />

perdita di massa ossea, sia organica che<br />

inorganica.<br />

Essa appare come un processo naturale, legato<br />

alla normale evoluzione dell’organismo, anche<br />

se spesso viene considerata una malattia a<br />

carico delle ossa.<br />

Fisiopatologia<br />

Dopo i 40 anni si ha una fisiologica perdita di<br />

massa ossea, che nei soggetti F si accentua<br />

dopo la menopausa (intorno ai 50 anni).<br />

Il quadro è peggiore per i soggetti che in età<br />

giovanile non hanno fatto attività fisica, nei<br />

fumatori, nei soggetti con precedenti di<br />

chemioterapia, terapia cortisonica e/o lunghi<br />

periodi di immobilità.<br />

Quadro anatomico<br />

Il quadro è quello di una vera e propria<br />

rarefazione del tessuto osseo, più (e prima)<br />

evidente nell’osso spugnoso.<br />

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<strong>Lezione</strong> 4<br />

Dolore osseo,<br />

associato a fragilità,<br />

che produce a sua<br />

volta deformazioni<br />

progressive ed<br />

anche un alto<br />

rischio di fratture<br />

patologiche.<br />

Sintomatologia<br />

Fratture<br />

Per frattura si intende una interruzione<br />

dell'integrità strutturale dell'osso, che si<br />

verifica quando un trauma colpisce l’osso con<br />

entità tale da superare i normali limiti di<br />

resistenza.<br />

Si parla di frattura patologica quando l’osso si<br />

rompe anche in presenza di un trauma<br />

irrisorio o di modesta entità.<br />

Fratture patologiche<br />

Le fratture patologiche, pertanto, derivano da<br />

patologie concomitanti che indeboliscono<br />

l'osso e lo fanno cedere a traumi che nel<br />

normale non produrrebbero danni.<br />

Tra di esse ricordiamo le neoplasie maligne<br />

(metastasi ossee), le neoplasie benigne<br />

dell'osso (osteomi), e, in larga misura,<br />

l’osteoporosi.<br />

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<strong>Lezione</strong> 4<br />

Diagnosi<br />

La diagnosi si fa in riferimento al contenuto<br />

minerale osseo (BMD, bone mineral density),<br />

che si misura con la mineralometria ossea<br />

computerizzata (MOC, o BMD scan).<br />

I valori di BMD si riducono normalmente con il<br />

passare degli anni, ma nella donna dopo i 50 si<br />

ha una brusca caduta.<br />

Sotto un certo valore di BMD aumenta<br />

enormemente il rischio di fratture.<br />

Apparecchiatura MOC<br />

Valori di BMD per età, M e F<br />

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<strong>Lezione</strong> 4<br />

MOC femorale a 68 e 74 anni<br />

T-score e Z-score<br />

• Nel referto MOC in genere si riportano 2<br />

punteggi o score:<br />

• T-score: quanto osso ha in meno vs. il picco<br />

• Z-score: quanto osso ha in meno per la sua<br />

età.<br />

Tra i due punteggi, il T-score è più utile per<br />

capire quanto il nostro soggetto sia a rischio e<br />

classificare osteopenia o osteoporosi.<br />

T-score: osso in meno vs. il<br />

picco (25 anni):<br />

Fino a 1 = controllare (se<br />

cala, meglio trattare!)<br />

Da 1 a 2.5 = ne sta<br />

perdendo: osteopenia (si<br />

deve trattare!)<br />

Oltre 2.5 = osteoporosi<br />

(troppo tardi!)<br />

T-score e Z-score<br />

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<strong>Lezione</strong> 4<br />

Trattamento<br />

• Farmaci: ridurre il dolore, stabilizzare la<br />

perdita ossea (MOLTO difficile recuperare)<br />

• Chirurgia: solo per le fratture patologiche<br />

(vertebroplastica, fissazione femorale etc.)<br />

• Dieta: calcio, vitamina D, gelatina di carne<br />

(ricca in precursori della parte organica)<br />

• Integratori: facilitare assorbimento del calcio<br />

• ATTIVITA’ FISICA!!!!<br />

Osteoporosi e sport<br />

Si può fare SEMPRE, anche con T-score basso:<br />

• Terapia di movimento leggera atta a non<br />

causare dolori<br />

• Lavoro corporeo regolare con lo scopo di<br />

ottenere un rilassamento dei muscoli senza<br />

dolore<br />

• Luce sulla pelle: almeno mezz'ora/giorno di<br />

esposizione alla luce del sole<br />

Chinesiterapia<br />

Si svolge attraverso due principali azioni:<br />

• Stimolazione meccanica<br />

• Potenziamento della massa muscolare<br />

Da questo trattamento si ottengono sia una<br />

maggiore e più sicura autonomia che un<br />

rafforzamento complessivo che previene il<br />

rischio di fratture.<br />

L’attività fisica aumenta il BMD dell’1% all’anno!<br />

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<strong>Lezione</strong> 4<br />

Scoliosi<br />

E’ una deviazione laterale permanente e non<br />

modificabile del rachide, spesso<br />

accompagnata da cifosi o lordosi:<br />

• Si determina un gibbo, in genere costale<br />

• Il rachide presenta muscoli atrofici da un lato<br />

e muscoli ipertrofici dall’altro<br />

• Il corpo vertebrale diventa cuneiforme<br />

• Gli organi interni, compressi, subiscono danni<br />

Schemi<br />

Atteggiamento scoliotico<br />

E’ una forma meno grave, con deviazione<br />

laterale ma senza deformazione vertebrale.<br />

Può essere conseguente ad anomalie in età<br />

evolutiva, come dismetria degli arti,<br />

lussazione dell’anca, lesioni o disfunzioni<br />

muscolari.<br />

Si può correggere con semplici interventi di tipo<br />

fisioterapico e/o ortopedico.<br />

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<strong>Lezione</strong> 4<br />

Scoliosi strutturata<br />

E’ la forma completa ed irreversibile, trattabile<br />

solo con la chirurgia.<br />

Forme ad eziologia nota: sono quelle da<br />

malformazioni ossee, distrofia, poliomielite<br />

etc.<br />

Forme ad eziologia ignota: la maggior parte<br />

(>70%) compare senza causa nota, specie<br />

negli anni dell’accrescimento.<br />

Trattamento<br />

In base all’angolo di curvatura avviene la scelta<br />

del trattamento:<br />

• >45-50° trattamento chirurgico<br />

• 30-45° trattamento incruento con l'utilizzo di<br />

busto più attività fisica<br />

• 25-30° attività fisica.<br />

Come si vede, la maggior parte dei casi (quelli<br />

più lievi) va trattata SOLO con attività fisica!<br />

Metodi di trattamento<br />

• Ortopedico: tutori, busti ortopedici etc.<br />

• Chirurgico: interventi di correzione, fissazione<br />

etc.<br />

• Motorio: è di appoggio per le scoliosi maggiori<br />

ma fondamentale per quelle minori e per<br />

l’atteggiamento scoliotico.<br />

Un buon trattamento motorio (postura,<br />

equilibrio, coordinazione) è spesso risolutivo!<br />

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<strong>Lezione</strong> 4<br />

Scoliosi e sport<br />

L’attività sportiva è un eccellente<br />

completamento della terapia motoria nel<br />

soggetto scoliotico.<br />

In passato si riteneva il nuoto lo sport ideale, ma<br />

oggi si preferiscono sport in carico, allo scopo<br />

di far ottenere al soggetto un potenziamento<br />

della capacità di opporsi alla forza di gravità.<br />

Artrosi<br />

L'artrosi (o anche osteoartrosi), è una malattia<br />

cronica degenerativa che colpisce le<br />

articolazioni.<br />

Essa porta alla progressiva perdita delle<br />

componenti anatomiche che formano le<br />

articolazioni, e si manifesta con perdita della<br />

cartilagine articolare, che viene sostituita da<br />

tessuto osseo reattivo (osteosclerosi).<br />

Schema<br />

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<strong>Lezione</strong> 4<br />

Tipi di artrosi<br />

ARTROSI PRIMITIVA: insorge, senza causa<br />

apparente, in una articolazione sana.<br />

ARTROSI SECONDARIA: insorge a seguito di una<br />

causa specifica, quale:<br />

• deformità o traumi, congeniti o acquisiti;<br />

• processi infettivi e/o infiammatori (A.R.);<br />

• sovraccarico funzionale (overtraining/bad<br />

training).<br />

Cause dell’artrosi<br />

Si tratta di una malattia multifattoriale, che ha<br />

come principali fattori di rischio:<br />

• Età: perdita di elasticità e resistenza<br />

nell’anziano;<br />

• Fattori meccanici: sovraccarico, cattive<br />

posture, traumi, vibrazioni;<br />

• Infiammazioni<br />

• Malattie metaboliche: diabete, gotta, obesità<br />

Sintomi dell’artrosi<br />

Insorgenza subdola, oltre i 40 (M) o 55 (F):<br />

• Sedi: mani (art. interfalangee), gomito,<br />

caviglia, ginocchia (F), anca, rachide cervicale<br />

(F) e lombare (M).<br />

• Dolore: sintomo principale, dapprima dopo<br />

attività, poi anche a riposo.<br />

• Rigidità dei movimenti (al mattino, 30 minuti).<br />

• Rumori articolari, deformazioni, lussazioni.<br />

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<strong>Lezione</strong> 4<br />

Terapia dell’artrosi<br />

Malattia cronica a decorso lentamente<br />

progressivo ed invalidante, lesioni irreversibili.<br />

• Correggere i fattori di rischio (peso, attività<br />

lavorativa, diabete, gotta, etc.)<br />

• FANS (farmaci antinfiammatori non steroidei),<br />

acido ialuronico intrarticolare (ginocchio).<br />

• Dieta: antiossidanti (omega-3), vitamine,<br />

idratazione, integratori (glucosamina etc.).<br />

• Della mano<br />

• Dell’anca<br />

• Del ginocchio<br />

• Del piede<br />

• Della colonna<br />

Forme di artrosi<br />

Artrosi e sport<br />

L'attività fisica eccessiva favorisce la comparsa di<br />

artrosi, ma quella moderata e svolta sotto<br />

controllo professionale, NO!<br />

Anche in caso di artrosi conclamata, l'attività<br />

fisica mirata è in grado di alleviare il dolore e<br />

di migliorare la mobilità dell'articolazione.<br />

E’ utile uno stretching leggero ed esercizi per il<br />

recupero della mobilità articolare, curando<br />

bene equipaggiamento e riscaldamento.<br />

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