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didattica multimediale e apprendimento visivo con ... - CNTeD Novara

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DIDATTICA MULTIMEDIALE E APPRENDIMENTO VISIVO CON LE LIM<br />

Dott.ssa Francesca Caprino<br />

Riportiamo parte dell'intervento sul tema della <strong>didattica</strong> <strong>multimediale</strong> e dell'<strong>apprendimento</strong> <strong>visivo</strong><br />

effettuato della Dott.ssa Francesca Caprino nel corso del <strong>con</strong>vegno “Lavagna Interattiva <strong>multimediale</strong> e<br />

disabilità” organizzato dall'Istituto Statale per Sordi [1] e dalla Medi@teca Visuale [2]di Roma lo scorso 22<br />

Aprile.<br />

L'articolo affronta il tema del valore didattico delle LIM come strumento in grado di favorire, attraverso la<br />

stimolazione del canale <strong>visivo</strong>, l'<strong>apprendimento</strong> in alunni <strong>con</strong> o senza difficoltà evolutive.<br />

Introduzione<br />

Le lavagne interattive, favorendo l'<strong>apprendimento</strong> <strong>visivo</strong>, costituis<strong>con</strong>o un utile strumento didattico in<br />

grado di rispondere alle esigenze di un grande numero di studenti, compresa, se<strong>con</strong>do la definizione che ne<br />

dà il noto pedagogista Dario Ianes, la complessa galassia degli alunni <strong>con</strong> “bisogni educativi speciali” quali i<br />

casi di disabilità, gli studenti stranieri di recente immigrazione, gli studenti <strong>con</strong> DSA (esempio dislessia) ed aspecifici.<br />

In particolare l'uso delle LIM, permettendo un ampio ricorso a risorse di tipo i<strong>con</strong>ico, favorisce<br />

l'<strong>apprendimento</strong> nei soggetti sordi i quali, come è noto, posseggono capacità di <strong>apprendimento</strong> visuospaziale<br />

superiori alla norma, possono inoltre trarne beneficio gli studenti ipovedenti dal momento che le<br />

LIM permettono di ingrandire immagini e caratteri nonché di lavorare su aspetti quali il <strong>con</strong>trasto e il colore<br />

e di trasformare il testo scritto a mano in testo a caratteri di stampa.<br />

Importanza del canale <strong>visivo</strong> nell'<strong>apprendimento</strong><br />

La visione è un aspetto fondamentale sia sotto il profilo biologico che sotto quello socio-culturale.<br />

Il senso della vista è la nostra principale fonte di informazione sul mondo circostante, come attestato da<br />

ris<strong>con</strong>tri di natura anatomo-fisiologica: gran parte della corteccia cerebrale è infatti coinvolta nella visione<br />

degli oggetti (forma, colore) e nel <strong>con</strong>trollo <strong>visivo</strong> del movimento, il nervo ottico inoltre può <strong>con</strong>tare su un<br />

oltre un milione di fibre, mentre il nervo acustico ne <strong>con</strong>tiene meno di 50.000.<br />

Gli esseri umani hanno usato da sempre le immagini per trasmettere informazioni, un aspetto<br />

ulteriormente accentuato dalle nuove tecnologie.<br />

La vista è uno dei principali canali attraverso il quale siamo in grado di apprendere e, per alcuni aspetti, un<br />

<strong>apprendimento</strong> di tipo <strong>visivo</strong> è superiore ad apprendimenti che facciano uso di altri canali.<br />

In particolare, la ricerca in questo ambito dimostra come l'uso di materiale <strong>visivo</strong> favorisca l'<strong>apprendimento</strong><br />

agevolando i processi menmonici dal momento che la memoria delle immagini è molto più persistente<br />

rispetto a quella di stimoli di tipo acustico.<br />

Va inoltre sottolineato che alcuni soggetti (ad es. sordi, dislessici, soggetti <strong>con</strong> autismo) prediligono in modo<br />

netto un <strong>apprendimento</strong> di tipo <strong>visivo</strong>.<br />

L'importanza dell'<strong>apprendimento</strong> di tipo <strong>visivo</strong> è un argomento particolarmente dibattuto non solo in<br />

ambito pedagogico ma anche nell'area della psicologia cognitiva.<br />

Negli ultimi anni, infatti, si sono fatte strada teorie dell'intelligenza che hanno messo in crisi la preminenza<br />

dell'intelligenza di tipo linguistico-verbale.<br />

Gardner, ad esempio, nella sua teoria delle intelligenze multiple, sottolinea il ruolo fondamentale di quella<br />

che chiama intelligenza visuo-spaziale


Tecnologie didattiche e <strong>apprendimento</strong> <strong>visivo</strong>: un'immagine vale di più di mille parole?<br />

Negli ultimi anni, in ambito pedagogico, si è posto l'accento sulla necessità di stimolare, nella <strong>didattica</strong>, il<br />

maggior numero possibile di canali sensoriali.<br />

Esiste oggi una vasta letteratura relativa all'uso dell'<strong>apprendimento</strong> <strong>visivo</strong> nella <strong>didattica</strong>: basti pensare agli<br />

studi sull'uso delle mappe <strong>con</strong>cettuali e delle mappe mentali o all'uso dei supporti visivi nei multimedia.<br />

Differentemente da quando si possa essere portati a pensare, l'importanza attribuita all'<strong>apprendimento</strong><br />

<strong>visivo</strong> non è un fatto nuovo, in special modo nel mondo anglosassone.<br />

Già nel 1908 la Keystone View Company, un'azienda che produceva immagini stereografiche (immagini<br />

tridimensionali ottenute attraverso due fotogrammi) pubblicava il saggio “Visual Education” in cui veniva<br />

teorizzata l'importanza dell'<strong>apprendimento</strong> <strong>visivo</strong>.<br />

Sempre in questo periodo, negli Stati Uniti, si pubblicano cataloghi di audiovisivi per le scuole e nasce un<br />

movimento, Visual Learning Movement, che propugna la causa dell'utilizzo di audiovisivi in alternativa ai<br />

più tradizionali media per la <strong>didattica</strong>.<br />

Negli anni '20, nonostante la crisi e<strong>con</strong>omica mondiale, la fortuna degli approcci che privilegiano<br />

l'<strong>apprendimento</strong> <strong>visivo</strong> <strong>con</strong>tinua a crescere: il sindacato degli insegnanti, National Education Association,<br />

crea al suo interno un dipartimento per la <strong>didattica</strong> visiva (Visual Instruction Department).<br />

Cres<strong>con</strong>o, allo stesso tempo, gli interessi commerciali legati al mercato degli audiovisivi per la <strong>didattica</strong>.<br />

Negli anni '40 la guerra rallenta la ricerca sulle tecnologie didattiche ma gli audiovisivi vengono usati in<br />

modo estensivo nell'esercito, per il quale vengono realizzati oltre 1000 film e cortometraggi per la<br />

formazione del personale militare, e nell'industria.<br />

Negli anni '50 comincia ad affermarsi l'usi didattico della televisione: la Commissione Federale per le<br />

Comunicazioni istituisce decine di canali che propongono materiali didattici di alto valore formale e<br />

<strong>con</strong>tenutistico: un esempio è costituto dai nove cortometraggi realizzati per le scuole dal celebre regista<br />

Frank Capra, piccoli capolavori che <strong>con</strong>iugano fiction, animazione e documentario per spiegare a ragazzi e<br />

bambini materie quali la biologia o la fisica.<br />

Negli anni '60 si fa sempre più strada un approccio che vede nelle nuove tecnologie per la <strong>didattica</strong> una<br />

modalità per favorire l'<strong>apprendimento</strong>, sulla base di evidenze psicologiche, psicofisiologiche e pedagogiche.<br />

La rivoluzione arriva negli anni '70 <strong>con</strong> l'informatica: già in questo periodo l'IBM porta avanti le prime<br />

sperimentazioni didattiche <strong>con</strong> computer (PLATO, TICCIT).<br />

Negli anni '80, <strong>con</strong> la diffusione dei personal computer, l'applicazione dell'informatica alla <strong>didattica</strong><br />

<strong>con</strong>quista <strong>con</strong>senso.<br />

Le LIM<br />

Attualmente la principale novità nel panorama delle tecnologie didattiche è costituita proprio dalle lavagne<br />

interattive, che sono comparse sul finire degli anni '90.<br />

La lavagna interattiva è uno strumento che racchiude in un unico oggetto le principali tecnologie didattiche<br />

precedentemente utilizzate (video proiettore, videoregistratore, televisione, computer).<br />

Le LIM stimolano, oltre ad un <strong>apprendimento</strong> di tipo uditivo (possibilità di inserire suoni, registrazioni di<br />

voci narranti, musiche) e tattile/cinestesico, anche e sopratutto un <strong>apprendimento</strong> di tipo <strong>visivo</strong>.<br />

I punti di forza della LIM <strong>con</strong>sistono nella chiarezza degli stimoli, nelle dimensioni delle immagini, nella<br />

presenza di uno schermo dinamico, nella possibilità di creare, spostare, recuperare e salvare una grande<br />

quantità di risorse. La versatilità delle LIM permette di dare risposte personalizzate a complessi bisogni di<br />

<strong>apprendimento</strong>.<br />

Stimolando più canali percettivi si in<strong>con</strong>trano le esigenze di studenti <strong>con</strong> stili diversi di <strong>apprendimento</strong>.<br />

L'utilizzo di elementi visivi (statici o dinamici), in particolare stimola :<br />

- le abilità dello studente di analizzare e processare l'informazione,<br />

- le capacità di astrazione,<br />

- la memorizzazione dei materiali,


- l'<strong>apprendimento</strong> cooperativo,<br />

-la motivazione e il coinvolgimento attivo,<br />

- le abilità di motorie,<br />

- l'attenzione.<br />

Per sfruttare al meglio le potenzialità di questo strumento è però necessario non sovraccaricare la lezione<br />

<strong>con</strong> un numero eccessivo di stimoli.<br />

Mayer e Moreno, che hanno teorizzato (e sperimentato) i meccanismi percettivi e cognitivi<br />

dell'<strong>apprendimento</strong> <strong>multimediale</strong>, identificandone i principi, suggeris<strong>con</strong>o ad esempio di preferire<br />

l'associazione testo parlato/immagine a quella testo scritto/immagine (principio della modalità, principio<br />

della ridondanza), di evitare elementi non pertinenti (principio della coerenza), di presentare sempre allo<br />

stesso tempo l'immagine e i materiali verbali che la corredano (principio della <strong>con</strong>tiguità spaziale e<br />

temporale).<br />

Questi autori sottolineano come le persone apprendano meglio quando il materiale <strong>multimediale</strong> è<br />

costruito in modo coerente <strong>con</strong> il modo in cui la mente umana funziona. Risulta pertanto di fondamentale<br />

importanza <strong>con</strong>oscere i meccanismi dell'<strong>apprendimento</strong> e predisporre materiali in grado di rispondere alle<br />

caratteristiche cognitive, percettive (oltre che, naturalmente, emotivo-affettive) dei discenti.<br />

Uno studio sperimentale su LIM e <strong>apprendimento</strong> <strong>visivo</strong><br />

A riprova dell'importanza dell'<strong>apprendimento</strong> <strong>visivo</strong> nell'uso delle LIM riferiremo di uno studio del 2002<br />

sugli effetti delle LIM a scuola, studio <strong>con</strong>dotto presso un Ateneo statunitense (Valdosta State University)<br />

da Beeland.<br />

Questo lavoro si è avvalso di un ampio campione: 197 studenti delle scuole medie che utilizzavano nelle<br />

classi di appartenenza delle lavagne multimediali.<br />

La prima domanda di ricerca di questo studio è stata la seguente: l'uso di LIM come strumento didattico è<br />

in grado di influenzare il coinvolgimento degli studenti?<br />

Per rispondere a questo quesito è stato somministrato agli studenti coinvolti un questionario di gradimento<br />

delle lezioni presentate <strong>con</strong> le LIM .<br />

Il questionario <strong>con</strong>sisteva in 20 quesiti a risposta chiusa, ad ogni domanda lo studente poteva attribuire un<br />

punteggio da 1 a 4 (da “non sono affatto d'accordo” a “sono totalmente d'accordo”).<br />

Le domande indagavano il gradimento delle LIM ed il loro effetto sul coinvolgimento (tra i quesiti proposti:<br />

mi sento a mio agio quando uso una LIM, usare le LIM mi diverte, studierei di più se i miei insegnanti<br />

usassero la LIM più spesso, mi <strong>con</strong>centro di più quando in classe le informazioni vengono date <strong>con</strong> l'ausilio<br />

di una LIM).<br />

Dall'analisi dei questionari sono emersi dati incoraggianti: la media dei punteggi attribuiti è risultata essere<br />

infatti molto alta: 3.8 (di 4).<br />

La se<strong>con</strong>da domanda di ricerca riguardava invece la possibilità che la metodologia <strong>con</strong> cui le LIM erano<br />

state utilizzate nelle classi potesse influenzare il loro grado di coinvolgimento.<br />

La risposta a questa domanda è stata data comparando le risposte date al questionario dagli studenti <strong>con</strong> il<br />

metodo utilizzato nelle classi di appartenenza dagli insegnanti.<br />

La metodologia di impiego delle LIM nelle classi è stata infatti registrata da ricercatori che hanno assistito<br />

alle lezioni e compilato un apposito formulario durante l'osservazione, rilevando <strong>con</strong> quale frequenza ed in<br />

quale misura gli insegnanti impiegassero testi, immagini, suoni, video e animazioni.<br />

Si è inoltre tenuto <strong>con</strong>to della frequenza <strong>con</strong> cui, nelle diverse classi, gli studenti avessero interagito<br />

direttamente <strong>con</strong> la lavagna.<br />

Da questa analisi comparativa è risultato che le lezioni più gradite sono state quelle che hanno privilegiano<br />

gli elementi visivi (video, mappe <strong>con</strong>cettuali, animazioni ecc.).<br />

Sorprendentemente il grado di interazione fisica degli studenti <strong>con</strong> le lavagne non sembra abbia avuto un<br />

grande impatto sul gradimento delle attività e sul coinvolgimento.<br />

Questo dato può essere parzialmente spiegato dal fatto che anche nei casi in cui gli alunni non hanno<br />

fisicamente interagito <strong>con</strong> la lavagna, le attività proposte dagli insegnati (software, quiz, risoluzione di<br />

problemi) erano in grado di coinvolgere attivamente gli studenti nella lezione.


Francesca Caprino lazio@leonardoausili.com<br />

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Le lavagne interattive e le possibili applicazioni <strong>con</strong> alunni in difficoltà<br />

Le lavagne interattive e le possibili applicazioni <strong>con</strong> alunni in difficoltà (se<strong>con</strong>da parte)<br />

Riferimenti bibliografici<br />

Beeland, W. (2002)<br />

Student engagement, Visual learning and Technology: can interactive whiteboards help?<br />

http://citeseerx.ist.psu.edu/viewdoc/download?doi=10.1.1.135.3542&rep=rep1&type=pdf<br />

McLoughlin, C. (1997)<br />

Visual Thinking and Telepedagogy. In R. Kevill, R. Oliver & R. Phillips (Eds.), What works and why: Atti dellla<br />

14ma <strong>con</strong>ferenza annuale della Australian Society for Computers in Learning in Tertiary Education (pp. 403-<br />

417). Perth: Curtin University.<br />

http://www.ascilite.org.au/<strong>con</strong>ferences/perth97/papers/Mcloughlin/Mcloughlin.html<br />

Reisier, R. (2001)<br />

A history if Instructional Design and Technology:<br />

Part I: A History of Instructional Media<br />

Educational Technology, Research and Development 49 (1), pag 53-64<br />

http://www.capella.edu/idol/HistoryofIDTPartI.pdf<br />

Link utili<br />

Mediateca visuale<br />

Di prossima pubblicazione gli atti del <strong>con</strong>vegno su Lavagna Interattiva <strong>multimediale</strong> e disabilità<br />

http://www.mediavisuale.it/home/<br />

• Ausili informatici<br />

• Disturbi specifici dell'<strong>apprendimento</strong> (DSA)<br />

http://www.leonardoausili.com/approfondimenti/<strong>didattica</strong>-<strong>multimediale</strong>-e-<strong>apprendimento</strong>-<strong>visivo</strong>-<strong>con</strong>-lelim<br />

Collegamenti:<br />

[1] http://www.istitutosordiroma.it/index.asp<br />

[2] http://www.mediavisuale.it/home/<br />

[3] http://www.spectronicsinoz.com<br />

[4] http://smartboards.typepad.com<br />

[5] http://citeseerx.ist.psu.edu/viewdoc/download?doi=10.1.1.135.3542&amp;rep=rep1&amp;type=pdf<br />

[6] mailto:lazio@leonardoausili.com<br />

[7] http://www.leonardoausili.com/archivio86.htm<br />

[8] http://www.leonardoausili.com/archivio101.htm


[9] http://www.ascilite.org.au/<strong>con</strong>ferences/perth97/papers/Mcloughlin/Mcloughlin.html<br />

[10] http://www.capella.edu/idol/HistoryofIDTPartI.pdf

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