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Numero 1/12<br />
Gennaio-febbraio<br />
Anno XCI<br />
Disegno di Giuseppe Picchi
PUBLIGOOD<br />
PORTIAMO IL SOLE A CASA TUA<br />
I M P I A N T I S O L A R I F O T O V O L T A I C I<br />
6900 Massagno<br />
Via Motta 62<br />
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6830 Chiasso<br />
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Editoriale<br />
In copertina<br />
Una stel<strong>la</strong> come<br />
Giuseppe<br />
Ecosì anche quest’anno i Re Magi sono<br />
passati dall’OTAF di Sorengo e<br />
ora, chissà, saranno certamente quasi<br />
arrivati di nuovo a casa propria, <strong>la</strong>ggiù nel deserto,<br />
tra le dune rosse, dove ci sono i tamerici<br />
che roto<strong>la</strong>no via nel vento come gomitoli di <strong>la</strong>na.<br />
Essi troveranno riparo sotto le tende dei beduini<br />
o tra le mura di splendidi pa<strong>la</strong>zzi merlettati<br />
con finestre di a<strong>la</strong>bastro. Da noi ad accogliere<br />
Baldassarre, Melchiorre e Gaspare c’erano gli<br />
utenti dell’istituto, in partico<strong>la</strong>re coloro che non<br />
rientrano in famiglia durante le festività e come<br />
d’abitudine anche il direttore Michele Vismara,<br />
Don Gianni Sa<strong>la</strong>, parroco di Sorengo e il sindaco<br />
Guido Santini. Puntuale c’era sempre ad attendere<br />
il corteo anche Giuseppe Picchi, ma<br />
quest’anno non c’era più. Una presenza, quel<strong>la</strong><br />
del caro Giuseppe, che col trascorrere degli anni<br />
è riuscita a infondere attesa anche nei tre Re<br />
e nei beduini del loro seguito. Dal piazzale al<strong>la</strong><br />
Gerra a Lugano, appena montati in sel<strong>la</strong>, si transitava<br />
accanto al cimitero per immettersi su via<br />
Trevano e lì, con qualsiasi tempo, Giuseppe ci<br />
chiamava dal suo balcone; pareva una stel<strong>la</strong> cometa.<br />
Infatti, ci seguiva fino all’arrivo a Soren -<br />
go. I Re Magi di oltre duemi<strong>la</strong> anni fa si misero<br />
in cammino guidati anche loro da una stel<strong>la</strong> cometa<br />
e dando prova di grande fede, se si immagina<br />
che non era per nul<strong>la</strong> scontato dove e<br />
quando sarebbero giunti. Per i Magi di quest’anno,<br />
tutto sommato è stato più facile: conoscendo<br />
bene <strong>la</strong> strada, sono giunti all’OTAF<br />
quasi a occhi chiusi; e lì hanno reso omaggio a<br />
Giuseppe ricordando i suoi discorsi di benvenuto<br />
accompagnati dalle note del<strong>la</strong> sua inseparabile<br />
piano<strong>la</strong>. Ecco, nel<strong>la</strong> semplicità di questa manifestazione<br />
sempre assai attesa dagli utenti, è<br />
bene ricordare che non si tratta di una carneva<strong>la</strong>ta.<br />
Al contrario, il senso del<strong>la</strong> cavalcata dei Re<br />
Magi è quello di rinnovare quel<strong>la</strong> fede che guidò<br />
i primi Magi. Lo stesso spirito che, simbolicamente,<br />
accompagna da 14 anni i membri del<br />
Circolo Ippico degli Ufficiali, promotori del<strong>la</strong><br />
manifestazione. La fiducia e <strong>la</strong> speranza rivolto<br />
a grandi e piccoli di trascorrere un anno il più sereno<br />
possibile. E ancora di rinsaldare quel senso<br />
di umiltà che, come accadde ai veri Magi, permise<br />
loro, da colti e nobili che erano, di inginocchiarsi<br />
in una stal<strong>la</strong>, davanti a un bambino<br />
inerme. La semplicità e <strong>la</strong> purezza di quel bambino,<br />
non sono forse in tutto simili a quel<strong>la</strong> delle<br />
persone accolte a Sorengo? E <strong>la</strong> tenerezza, il<br />
candore e <strong>la</strong> bontà d’animo di Giuseppe non sono<br />
forse una splendida stel<strong>la</strong> cometa per tutti<br />
coloro che l’hanno conosciuto?<br />
Marco Canonico<br />
Redattore responsabile<br />
marco.canonico@<strong>otaf</strong>.ch<br />
Farfalle, pesci, omini e tanti altri strani<br />
animali erano l’universo di Giuseppe Picchi<br />
e girano sempre liberi e felici davanti<br />
ai nostri occhi.<br />
4<br />
Incontri<br />
- Infanzia preziosa, ma non da molto tempo, Marco Canonico<br />
5 La ricetta<br />
- Le idi di Marzo, di Fatmir Ars<strong>la</strong>ni<br />
6 OTAF e dintorni<br />
- Re<strong>la</strong>zione del Presidente<br />
Avv. Pier Mario Creazzo<br />
- “Casa Cora” si anima<br />
grazie ai bambini, di Marco Canonico<br />
26 Passodopopasso<br />
- Il Monte Boglia<br />
di Giorgio Valsangiacomo<br />
30<br />
L’Albo per gli amici<br />
- Grazie Giuseppe!<br />
Rivista illustrata<br />
del<strong>la</strong> Svizzera italiana<br />
pubblicata dal<strong>la</strong><br />
Fondazione OTAF<br />
12 Tra <strong>la</strong> gente<br />
- Elisir di lunga vita anche per i disabili , di Anna Grignoli<br />
13 Favoleggiando<br />
- Pinguino imperatore, di Alessandro Agustoni<br />
14 Salvavita<br />
- Benessere riflesso<br />
di Maria Grazia Buletti<br />
15 Agenda OTAF<br />
- San Giuseppe all’OTAF di Sorengo<br />
17 Campagna abbonamenti <strong>2012</strong><br />
- 100 abbonati gratis in vetta al Monte Generoso<br />
19 Notiziario OTAF<br />
- Offerto quadro di Marco Massimo Verzasconi a “Casa Cora” di Sorengo<br />
- Scuo<strong>la</strong> media in visita al<strong>la</strong> Fattoria<br />
- Messa di Natale<br />
- Cena di Natale<br />
- I Re Magi all’OTAF<br />
20 Naturalmente<br />
- Dolce come il miele... del<strong>la</strong> Fattoria OTAF,<br />
intervista pubblicata su “Azione”<br />
21 Chissàchilosa?<br />
- Quiz - i ragazzi del<strong>la</strong> COPP<br />
23 Letture<br />
- Nel buio, un libro - di Sara Groisman<br />
Editore Fondazione OTAF, 6924 Sorengo, Tel. 091/ 985 33 33; Redattore responsabile Marco Canonico;<br />
Abbonamenti annuo CHF. 30.- sostenitore CHF. 50.-; CCP 69-352-8; Tiratura 4’000 esemp<strong>la</strong>ri, esce 5<br />
volte all’anno; Stampa Tipografia Fontana Print, 6963 Pregassona; Grafica studio grafico Boneff - Lugano<br />
Tel. 091/ 994 73 33 - fax 091/ 994 73 71, studio.grafico@boneff.ch; Copyright Riproduzione, solo con autorizzazione<br />
del<strong>la</strong> redazione; www.<strong>otaf</strong>.ch<br />
Anno:<br />
XCI<br />
no.<br />
1<br />
Gennaio<br />
febbraio<br />
01-<strong>2012</strong> SEMI DI BENE 3<br />
Sommario<br />
Hanno col<strong>la</strong>borato<br />
a questo numero:<br />
Alessandro Agustoni<br />
Fatmir Ars<strong>la</strong>ni<br />
Armando Boneff<br />
I ragazzi del<strong>la</strong> COPP<br />
Maria Grazia Buletti<br />
Marco Cano ni co<br />
Pier Mario Creazzo<br />
Anna Grignoli<br />
Sara Groisman<br />
Ja vier Mar tinez<br />
Ro berto Ron co roni<br />
Giorgio<br />
Valsangiacomo<br />
Michele Vismara
di<br />
Marco<br />
Canonico<br />
«<br />
4 SEMI DI BENE 01-<strong>2012</strong><br />
Pari opportunità per<br />
tutti i bambini, indipendentemente<br />
dal<br />
loro stato sociale?<br />
La famiglia intesa come luogo privilegiato<br />
per l’educazione dei figli almeno nei<br />
primi 5, 6 anni di vita?» Sono domande di<br />
oggi alle quali sembrerebbe non essere<br />
difficile dare una risposta, almeno di getto,<br />
ma anche se parrebbero scontate delle<br />
risposte affermative, vale <strong>la</strong> pena approfondire<br />
il tema, non fosse altro che<br />
non sempre è stato così chiaro quanto sia<br />
importante aver cura dell’infanzia, nemmeno<br />
nel nostro cantone. Se ne è discusso<br />
in occasione di una serata dibattito organizzata<br />
in occasione dell’apertura dell’esposizione<br />
“L’infanzia preziosa: dai dispensari<br />
agli asili nido” inaugurata lo<br />
Incontri<br />
Infanzia preziosa, ma<br />
non da molto tempo<br />
Dai dispensari di fine ‘800 agli<br />
asili nido di oggi. Se ne è par<strong>la</strong>to in<br />
una serata incontro al<strong>la</strong> SUPSI<br />
lo scorso 12 gennaio.<br />
scorso 12 gennaio presso il Dipartimento<br />
scienze aziendali e sociali del<strong>la</strong> SUPSI di<br />
Manno, mostra che è rimasta aperta al<br />
pubblico fino al 17 febbraio e che ha dato<br />
spunto a Lorenza Hofmann, Manue<strong>la</strong><br />
Maffongelli, Fabrizio Panzera e Luca<br />
Saltini, di curare un’agile pubblicazione<br />
intito<strong>la</strong>ta “L’infanzia preziosa – Le politiche<br />
familiari nel Ticino dal Novecento a<br />
domani”. Stimo<strong>la</strong>ta da Marco Galli, Capo<br />
Ufficio del sostegno a enti e attività per le<br />
famiglie e i giovani, alle domande iniziali<br />
ha cercato di dare delle risposte Pao<strong>la</strong><br />
Mi<strong>la</strong>ni, docente presso <strong>la</strong> facoltà di scienze<br />
del<strong>la</strong> Formazione dell’Università di<br />
Padova e professoressa di Educazione familiare<br />
presso l’Università di Friborgo,<br />
nonché autrice di pubblicazioni scientifiche<br />
di pedagogia sociale e familiare. È so-<br />
<strong>la</strong>mente dal<strong>la</strong> nascita delle democrazie<br />
che il bambino è diventato attore di un<br />
progetto di vita, ha precisato Mi<strong>la</strong>ni.<br />
Infatti, prima di Comenio, il bambino veniva<br />
considerato come un adulto in miniatura,<br />
ma non una persona e fino al<strong>la</strong> fine<br />
del ‘700 <strong>la</strong> società era orientata a ripetersi,<br />
una sorta di immobilità dal<strong>la</strong> quale<br />
i figli dei contadini non potevano far altro<br />
che seguire le orme dei padri e diventare<br />
a loro volta dei contadini.<br />
Opinioni in contrasto<br />
Oggi i tempi sono cambiati, ma non per<br />
questo ci sembra di aver più certezze a disposizione.<br />
Le tesi e le opinioni spaziano<br />
e si moltiplicano “democraticamente” da<br />
nord a sud così da riuscire anche a disorientare<br />
gli educatori e i genitori. Basta<br />
pensare che, come ha detto <strong>la</strong> professoressa,<br />
nei paesi nordici si è dell’idea che<br />
prima i bambini iniziano a frequentare l’asilo<br />
nido, prima e più velocemente svilupperanno<br />
le loro potenzialità. Tesi che non<br />
viene condivisa da tutti, come l’Italia, paese<br />
in cui si considera che il nido non deve<br />
essere finalizzato alle esigenze degli adulti,<br />
ma un luogo dove il bambino possa<br />
trovarsi bene e che risponda ai suoi biso-
gni. L’evoluzione e il raggiungimento, almeno in Europa, di<br />
migliorate condizioni di vita ed economiche hanno mutato e<br />
continuano a mutare rapidamente le nostre abitudini e anche<br />
gli stili educativi. Nell’800, in Ticino, una ragazza di 20<br />
anni aveva una prospettiva di vita di 36-38 anni con 10 gravidanze<br />
di cui mediamente solo 3 bambini sopravvivevano.<br />
Il bambino “Re”<br />
Oggi, ha continuato Mi<strong>la</strong>ni, <strong>la</strong> prospettiva di vita è di 86 anni<br />
con 4 figli. Anche l’educazione dei figli e come i genitori<br />
si rapportano ad essi, cambia molto rapidamente: ancora fino<br />
al 1973 tutti i pasti erano consumati in famiglia, i bambini<br />
stavano in silenzio e composti quando il padre par<strong>la</strong>va,<br />
mentre oggi <strong>la</strong> co<strong>la</strong>zione e il pranzo sovente non si consumano<br />
più in famiglia e durante <strong>la</strong> cena il bambino è al centro<br />
dell’attenzione. Nel 1982 c’era alleanza tra docente e genitori,<br />
oggi il bambino è il “Re” e i genitori sono generalmente<br />
suo alleato contro il docente. Situazioni che oggi generano<br />
un vuoto educativo ma che fino al<strong>la</strong> fine dell’800, in<br />
Ticino, non erano nemmeno immaginabili, come ha sottolineato<br />
nel<strong>la</strong> sua re<strong>la</strong>zione Luca Saltini, filosofo, ricercatore e<br />
curatore del<strong>la</strong> mostra presso <strong>la</strong> SUPSI. «La qualità del<strong>la</strong> vita<br />
dei ticinesi di quel tempo poteva variare considerevolmente<br />
a dipendenza se si viveva nei centri urbani (in fermento per<br />
un turismo in crescita e quindi con un livello di benessere e<br />
di igiene ragguardevole) o nelle zone periferiche nel Ticino<br />
(vittime di importanti carenze igieniche e sanitarie).» Così in<br />
città c’era l’acqua potabile, mentre nelle valli si beveva l’acqua<br />
dei riali e si dormiva con gli animali. Il tifo, il vaiolo e <strong>la</strong><br />
tubercolosi, ha aggiunto Saltini, mietevano parecchi bambini<br />
e le madri erano afflitte da cattiva salute.<br />
Opere fi<strong>la</strong>ntropiche come l’OTAF<br />
«Per contenere le spese, lo Stato era praticamente assente<br />
appoggiandosi per lo più alle opere caritatevoli e fi<strong>la</strong>ntropiche.<br />
Ancora negli anni ’30 <strong>la</strong> prima preoccupazione era che<br />
il bambino non morisse. E questo spiega gli interventi messi<br />
in campo più di tipo sanitario che di tipo educativo. L’OTAF,<br />
nata nel 1917 dall’idea fi<strong>la</strong>ntropica di Arnoldo Bettelini, fu<br />
una di queste realtà che per prime si occuparono del<strong>la</strong> salute<br />
dei fanciulli: i bambini detti gracili, come ancora si può leggere<br />
sull’insegna del<strong>la</strong> casa madre dell’istituto di Sorengo.<br />
Nel 1934, ha continuato Saltini, nasce l’”Asilo nido di Lu -<br />
gano”, in via Trevano (recentemente abbattuto) che dispensa<br />
aiuti e interventi di tipo sanitario. «È solo dopo <strong>la</strong> Seconda<br />
Guerra Mondiale, che si inizia a dedicare più attenzione all’aspetto<br />
educativo.» La legge protezione maternità e infanzia<br />
(LMI) del 1963 segna una svolta, come ha spiegato Ivan<br />
Pau-Lessi, Capo Ufficio dell’Ufficio cantonale delle famiglie e<br />
dei minori, anch’egli invitato sul tavolo dei re<strong>la</strong>tori.<br />
La ricetta<br />
Le idi di marzo<br />
Fettuccine b<strong>la</strong>ck & white con gnocchetti di salmone<br />
Ingredienti per 2 persone:<br />
• 200 g tagliatelle fresche<br />
• 200 g tagliatelle al nero di seppia<br />
• Olio d’oliva • 1 fiore di broccoli<br />
• 4 pomodorini cherry<br />
• 150 g di salmone fresco tritato<br />
• 1 cucchiaio di prezzemolo tritato<br />
•1 scalogno tritato<br />
• ½ scorza di limone grattugiata • Sale e pepe<br />
Preparazione:<br />
Prendere il salmone, il prezzemolo, lo scalogno, <strong>la</strong> scorza di limone,<br />
mesco <strong>la</strong>rli e condirli con sale e pepe. Dopodiché formare degli gnocchetti<br />
con l’aiuto del cucchiaio. In seguito mettere nel forno preriscaldato<br />
a 180º per circa 10 minuti. Infine disporre gli gnocchetti sopra le<br />
tagliatelle cotte, condirle con i broccoli appena scottati e decorare con<br />
i pomodorini a piacimento.<br />
Una legge che riconosceva gli asili nido come istituti sociali<br />
destinati a bambini di famiglie con difficoltà finanziarie e<br />
sociali. Il Ticino visse così a cavallo degli anni ’60, ’70 e ’80,<br />
un’evoluzione del<strong>la</strong> politica sociale e familiare, che si rispecchiò<br />
anche a livello legis<strong>la</strong>tivo e che consentì di trasformare<br />
l’asilo nido da istituto per casi sociali a luogo di accoglienza<br />
finalizzato al<strong>la</strong> custodia di bambini e per conciliare famiglia<br />
e <strong>la</strong>voro, per diventare oggi centri di accoglienza in grado di<br />
rispondere ai bisogni dell’infanzia, ha concluso Paul-Lessi. Più<br />
in generale, oggi si è sempre più convinti che sia necessario<br />
riconoscere e mettere al centro delle nostre attenzioni (e anche<br />
di quelle dei politici), il mondo del bambino, composto<br />
dalle sue necessità, dai genitori e dai fattori ambientali e non<br />
più solo il bambino.<br />
di Fatmir Ars<strong>la</strong>ni<br />
01-<strong>2012</strong> SEMI DI BENE 5
6 SEMI DI BENE 01-<strong>2012</strong><br />
OTAF e dintorni<br />
Re<strong>la</strong>zione<br />
del presidente<br />
Assemblea ordinaria 2011.<br />
Avv. Pier Mario Creazzo<br />
Presidente del<strong>la</strong> Fondazione Otaf<br />
Ècon partico<strong>la</strong>re piacere e<br />
orgoglio che vi segnalo<br />
l’av venuta occupazione<br />
di CASA CORA, il bellissimo pa<strong>la</strong>zzo<br />
dell’arch. Mario Botta terminato all’inizio<br />
del 2011. Nel corso dell’estate<br />
sono stati trasferiti progressivamente<br />
nel<strong>la</strong> nuova sede le due unità abitative<br />
per minorenni, i sei gruppi di scuo<strong>la</strong><br />
speciale e i due gruppi di asilo.<br />
Questa costruzione rappresenta <strong>la</strong> prima<br />
delle importanti opere che daranno<br />
un nuovo aspetto all’istituto di Sorengo.<br />
Un secondo edificio gemello, CASA NA-<br />
VA destinato ad ospitare nuove abitazioni<br />
per ospiti adulti tra cui, probabilmente,<br />
quelli attualmente residenti a Casa Be lin -<br />
da (non di nostra proprietà) e coloro che<br />
man mano raggiungeranno <strong>la</strong> terza età,<br />
nonché un probabile nuovo centro diurno,<br />
sorgerà a valle del primo, spostato di<br />
una decina di metri verso nord. Ciò per al<strong>la</strong>rgare<br />
lo spazio fra gli edifici migliorando<br />
le possibilità di ricreazione degli ospiti minorenni<br />
e abbellendo l’accesso al sottopassaggio<br />
di Via Collina d’Oro per accedere<br />
al<strong>la</strong> Casa Fomelino e al parco sottostante.<br />
Il predetto spostamento non permetterà<br />
più <strong>la</strong> realizzazione del terzo edificio così<br />
come previsto nel progetto dell’arch. Botta<br />
inserito nel piano di quartiere di Sorengo.<br />
Con l’accordo con il Comune e del progettista<br />
stiamo quindi preparando <strong>la</strong> richiesta<br />
di modifica di detto piano di quartiere<br />
nel quale verrà pure previsto il mantenimento<br />
dell’attuale via Girog gio.
Questa strada comunale è stata da noi al<strong>la</strong>rgata<br />
e sistemata così da permettere<br />
l’incrocio dei veicoli di transito fino all’accesso<br />
del nuovo posteggio situato all’entrata<br />
di Casa Cora. Il comune di So rengo<br />
ha promesso di eseguire <strong>la</strong> nuova pavimentazione<br />
di via Giroggio non appena i<br />
circostanti <strong>la</strong>vori di costruzione saranno<br />
terminati.<br />
Il secondo edificio dell’arch. Mario Bot -<br />
ta, denominato CASA FOMELINO e situato<br />
in territorio del comune di Collina<br />
d’Oro, è in avanzata fase di costruzione.<br />
Questo stabile ospiterà il <strong>la</strong>boratorio di falegnameria,<br />
un’autorimessa per i furgoni<br />
dell’OTAF e ampi spazi multiuso.<br />
Per evitare le lungaggini delle procedure<br />
per l’ottenimento di sussidi <strong>la</strong> Fon da -<br />
zione ha scelto di finanziare integralmen-<br />
te tale opera, confidando nell’aiuto dei<br />
suoi sostenitori. I Rotary Club Lugano e<br />
Lugano-Lago hanno avviato una serie di<br />
iniziative per raccogliere i fondi per <strong>la</strong> realizzazione<br />
del<strong>la</strong> falegnameria.<br />
Al<strong>la</strong> fine dello scorso anno è stato completato<br />
il sottopassaggio di Via Collina<br />
d’Oro <strong>la</strong> cui esecuzione è stata finanziata<br />
dal<strong>la</strong> Fondazione privata Heinz vom<br />
Scheidt amministrata dal vostro Pre si -<br />
dente. Attualmente sono in corso i <strong>la</strong>vori<br />
di sistemazione di tale manufatto che sarà<br />
ufficialmente inaugurato nel prossimo<br />
anno. Questo importante collegamento<br />
permetterà una comoda circo<strong>la</strong>zione al<br />
coperto degli ospiti e degli educatori, indipendentemente<br />
da eventuali difficoltà<br />
motorie, fra tutti gli stabili dell’istituto. Si<br />
Fotografie di Jacek Pu<strong>la</strong>wski<br />
prevede inoltre di sistemare il bosco a valle<br />
di Casa Fomelino affinché diventi un<br />
parco come zona di svago e attività<br />
esterne accessibile con le carrozzelle.<br />
Anche <strong>la</strong> ristrutturazione del padiglione<br />
terapie e le sottostanti cucina<br />
centrale, <strong>la</strong>vanderia, mensa per gli ospiti<br />
dei <strong>la</strong>boratori, spogliatoi e locali depositi<br />
è stata portata a termine. Si è trattato di<br />
un grosso intervento che ha permesso <strong>la</strong><br />
separazione degli spazi per <strong>la</strong> terapia dei<br />
minorenni e degli adulti, <strong>la</strong> realizzazione<br />
dei nuovi studi medici e l’abbellimento dei<br />
cortili interni. Sono attualmente in corso i<br />
<strong>la</strong>vori di rifacimento del piano terreno<br />
di CASA GIROGGIO, accanto al quale è<br />
stato realizzato un giardino pensile con<br />
vasche di piante decorative e un olivo seco<strong>la</strong>re.<br />
Anche dal <strong>la</strong>to verso via Giroggio<br />
<br />
01-<strong>2012</strong> SEMI DI BENE 7<br />
OTAF e dintorni
8 SEMI DI BENE 01-<strong>2012</strong><br />
sarà sistemata <strong>la</strong> vasta terrazza per permettere<br />
agli ospiti di sostare negli spazi<br />
esterni e passeggiare nel giardino.<br />
Le aree verdi sono state abbellite con <strong>la</strong><br />
messa a dimora di nuove piante sotto <strong>la</strong><br />
consulenza dell’ingegnere paesaggista<br />
Rudolf Bläuenstein. Dall’altra parte di via<br />
Giroggio, dopo lo sgombero dei prefabbricati<br />
che hanno permesso l’attività dell’istituto<br />
durante i <strong>la</strong>vori e che, terminata<br />
<strong>la</strong> loro utilizzazione, sono stati venduti al<br />
comune di Sorengo, verrà reso più pianeggiante<br />
il prato davanti ai centri diurni<br />
prefabbricati per creare anche qui un’area<br />
di svago per gli ospiti.<br />
Il padiglione Balzan e <strong>la</strong> vecchia casa<br />
dell’Ospizio bambini gracili, che tutti ricorderemo<br />
con nostalgia e con un pro -<br />
fondo sentimento di riconoscenza nei<br />
confronti dei fondatori dell’Opera, ed in<br />
partico<strong>la</strong>re dell’indimenticabile Cora Car -<br />
loni, non sono ancora stati demoliti poiché<br />
occupati dagli uffici amministrativi e<br />
da un centro diurno. Occorrerà quindi sistemare<br />
provvisoriamente <strong>la</strong> vecchia casa<br />
del personale, che prima ospitava il<br />
centro dei minorenni ora trasferito a Casa<br />
Cora, affinché trovino spazio gli uffici del<strong>la</strong><br />
Direzione e del Segretariato, nonché un<br />
ulteriore centro diurno. La nuova ricezione<br />
centrale verrà realizzata al piano terreno<br />
di questo stabile. La domanda di costruzione<br />
per questa ristrutturazione verrà<br />
presentata nelle prossime settimane, unitamente<br />
al<strong>la</strong> richiesta di modifica del piano<br />
di quartiere.<br />
La lunga illustrazione delle opere in corso<br />
non mi permettono di esprimere altre<br />
considerazioni sull’attività del<strong>la</strong> Fonda -<br />
zione che prosegue con grande impegno<br />
di tutti. Mi limiterò a segna<strong>la</strong>re che dal<br />
mese di settembre è operativo un nuovo<br />
<strong>la</strong>boratorio di gastronomia presso il<br />
centro ACLI in zona Molino Nuovo.<br />
Questa struttura offre <strong>la</strong>voro protetto a<br />
quattro utenti seguiti da un monitore con<br />
<strong>la</strong> formazione di cuoco.<br />
Termino esprimendo <strong>la</strong> mia viva gratitudine<br />
al Segretariato, al<strong>la</strong> Direzione, agli<br />
operatori e a tutti i nostri col<strong>la</strong>boratori.<br />
Agli ospiti e alle loro famiglie, ai nostri<br />
sostenitori e a tutti gli amici dell’OTAF auguro<br />
un Buon Natale e un sereno e prospero<br />
anno nuovo.<br />
Il Presidente<br />
Avv. Pier Mario Creazzo<br />
OTAF e dintorni<br />
Casa Cora in veste invernale.
L’entrata di Casa Cora a Sorengo.<br />
Il cantiere di Casa Fomelino.<br />
OTAF e dintorni<br />
01-<strong>2012</strong> SEMI DI BENE 9
D<br />
di<br />
al<strong>la</strong> forma al<strong>la</strong> vita: le<br />
Marco<br />
maestose e imponenti<br />
Canonico mura di Casa Cora,<br />
sorte dal buco del cantiere,<br />
sono diventate un abbraccio protettivo<br />
e hanno cominciato a prendere vita<br />
grazie all’occupazione da parte dei bambini.<br />
Potremmo definirlo così il trasloco<br />
dei bambini dell’asilo, delle c<strong>la</strong>ssi speciali<br />
e delle unità abitative, dai vecchi spazi al<br />
nuovo edificio. La notizia, a giusto titolo,<br />
era al primo posto nel “Rapporto d’esercizio<br />
2010” e commentata dal presidente<br />
Pier Mario Creazzo in occasione dell’assemblea<br />
annuale ordinaria dell’OTAF, tenutasi<br />
a Sorengo lo scorso 17 dicembre.<br />
Infatti, <strong>la</strong> nuova Casa Cora, ultimata nel<br />
2011 e che conta quattro piani composti<br />
da locali di accoglienza, spazi comuni per<br />
l’asilo, c<strong>la</strong>ssi di scuo<strong>la</strong> speciale per 50<br />
bambini e due piani come abitazione con<br />
20 camere singole, firmati Mario Botta,<br />
ha preso vita già a partire dall’estate con<br />
6 gruppi di scuo<strong>la</strong> speciale e 2 gruppi di<br />
asilo. Se Casa Cora, “prima pietra miliare”<br />
del<strong>la</strong> grande riedificazione dell’OTAF<br />
di Sorengo, è dedicata ai bambini, <strong>la</strong> seconda,<br />
Casa Nava - pa<strong>la</strong>zzo gemello a<br />
Casa Cora ma di un piano più basso e che<br />
sorgerà davanti a quello appena occupato<br />
- sarà destinata ad accogliere gli adulti<br />
che raggiungeranno <strong>la</strong> terza età e quegli<br />
utenti che necessitano di interventi sani-<br />
10 SEMI DI BENE 01-<strong>2012</strong><br />
OTAF e dintorni<br />
“Casa Cora”<br />
si anima grazie<br />
ai bambini<br />
Occupato il primo edificio<br />
per i minorenni, è già iniziata <strong>la</strong><br />
costruzione del<strong>la</strong> falegnameria.<br />
Per gli adulti e gli anziani<br />
ci sarà Casa Nava.<br />
Il punto dei <strong>la</strong>vori in occasione<br />
dell’assemblea ordinaria annuale.<br />
tari e infermieristici. Persone che al momento<br />
risiedono ancora a casa Belinda,<br />
struttura presa in affitto presso <strong>la</strong> Re si -<br />
denza Parco Maraini a Lugano. La Fonda -<br />
zione, ha spiegato l’avvocato Creazzo, rinuncia<br />
invece al<strong>la</strong> realizzazione del<strong>la</strong> “terza<br />
ve<strong>la</strong>” di Botta, ossia il terzo edificio<br />
identico agli altri due e per questo è in via<br />
di preparazione <strong>la</strong> richiesta di modifica del<br />
piano di quartiere con il mantenimento di<br />
Via Giroggio. Strada nel frattempo parzialmente<br />
al<strong>la</strong>rgata per agevo<strong>la</strong>re <strong>la</strong> viabi-<br />
Interni di Casa Cora.<br />
lità e l’accesso alle strutture. Ed è ancora<br />
l’architetto Mario Botta a firmare il progetto<br />
di Casa Fomelino, <strong>la</strong> nuova falegnameria,<br />
comprensiva di rimessa e di locali<br />
multiuso. Il cantiere sorto su un terreno<br />
acquistato dal<strong>la</strong> Fondazione e a <strong>la</strong>to<br />
dell’attuale bosco, procede a ritmo sostenuto<br />
con l’ultimazione al<strong>la</strong> fine del<br />
2011 anche del traforo per il sottopassaggio<br />
di Via Collina d’Oro. L’opera, che<br />
consentirà l’accesso al<strong>la</strong> strutture in totale<br />
sicurezza per gli utenti e che riaprirà <strong>la</strong><br />
via anche al seco<strong>la</strong>re bosco, ormai dimenticato<br />
da anni, è stata possibile grazie<br />
al finanziamento del<strong>la</strong> Fondazione privata<br />
Heinz vom Scheidt. Rapidità di movimento,<br />
hanno sottolineato il presidente<br />
Pier Mario Creazzo e Franco Spinelli, responsabile<br />
del<strong>la</strong> gestione finanziaria, dovuta<br />
al<strong>la</strong> scelta di finanziare in proprio l’intero<br />
edificio, grazie anche all’importante<br />
sforzo del Rotary Club Lugano e Lugano-<br />
Lago, club di servizio tuttora impegnati<br />
nel<strong>la</strong> raccolta di fondi. Altri progetti, non<br />
meno rilevanti, come <strong>la</strong> ristrutturazione<br />
del settore delle terapie è concluso, mentre<br />
è in via di esecuzione il rifacimento interno<br />
del piano terra di Casa Giroggio e <strong>la</strong><br />
creazione di nuove zone verdi, tra le quali<br />
un giardino pensile. Una rapida carrel<strong>la</strong>ta<br />
su quelli che saranno i futuri interventi<br />
e che comprenderanno <strong>la</strong> sistemazione<br />
del<strong>la</strong> casa del personale per dare spazio
al<strong>la</strong> direzione, all’amministrazione e al segretariato,<br />
in previsione dell’apertura del<br />
cantiere per Casa Nava, ha concluso <strong>la</strong> re<strong>la</strong>zione<br />
presidenziale.<br />
I bambini diventeranno adulti<br />
Anche il direttore Michele Vismara, ha<br />
preso spunto, nel suo intervento, dalle<br />
due grandi categorie di ospiti che vengono<br />
ospitate a Sorengo: i minorenni e gli<br />
adulti, per un totale – lo ricordiamo- di oltre<br />
300 persone accolte e circa altrettante<br />
assunte. Lo s<strong>la</strong>ncio con cui si progettano<br />
le nuove costruzioni e i nuovi spazi o<br />
si ammodernano ambienti obsoleti, incontra<br />
una puntale spiegazione col manifestarsi<br />
di nuovi bisogni ai quali l’OTAF da<br />
sempre cerca di rispondere. L’aumento in<br />
settembre delle richieste di collocamento<br />
per 6 minorenni, ha reso necessaria l’organizzazione<br />
di un secondo gruppo, ha<br />
spiegato Vismara. D’altro canto le nuove<br />
entrate hanno compensato l’uscita di alcuni<br />
nostri bambini verso le scuole speciali<br />
esterne. Una tendenza, ha continuato<br />
Vismara, che segnerà i prossimi 5 anni<br />
con una preventivato passaggio al settore<br />
adulti di 24 minorenni. Alcuni di questi<br />
ragazzi necessitano di un’assistenza<br />
sanitaria ed è impossibile che possano trovare<br />
una collocazione adeguata presso<br />
l’OTAF prima dell’apertura di Casa Nava<br />
(l’edificio previsto per gli adulti). «A que-<br />
Fotografie di Jacek Pu<strong>la</strong>wski<br />
sto proposito l’Ufficio invalidi (UI), ha dato<br />
avvio a un progetto per dare delle risposte<br />
ai genitori, coinvolgendo anche <strong>la</strong><br />
Fondazione San Gottardo <strong>la</strong> quale sta<br />
progettando un nuovo centro diurno a<br />
Lugano. Mentre gli altri utenti domiciliati<br />
in altri distretti del cantone, troveranno<br />
spazio in altri istituti.» Confrontati con<br />
nuove problematiche <strong>la</strong> direzione con<br />
l’appoggio del<strong>la</strong> Fondazione, anche nel<br />
corso del 2011, ha risposto incentivando<br />
<strong>la</strong> formazione continua e gli interventi di<br />
specialisti esterni, tra i quali Vismara ha ricordato<br />
l’introduzione del<strong>la</strong> terapia riabilitativa<br />
low vision, il metodo pedagogico<br />
educativo Affolter e gli interventi con alcuni<br />
nostri bambini autisitci, condotti dal<br />
Dottor Gian Paolo Ramelli, primario di pediatria<br />
all’Ospedale San Giovanni di<br />
Bellinzona.<br />
La formazione per le sfide di oggi<br />
e di domani<br />
Il settore degli adulti, ha ricordato il direttore,<br />
è stato caratterizzato dal<strong>la</strong> nascita<br />
di un sesto <strong>la</strong>boratorio di gastronomia,<br />
attivo nel servizio catering di pasti destinati<br />
ad alcuni ordini sco<strong>la</strong>stici del<strong>la</strong> città di<br />
Lugano e con base operativa presso il centro<br />
ACLI di Molino Nuovo. Il Centro diurno<br />
di Sorengo, ha richiesto l’apertura di<br />
un 4° gruppo con persone adulte affette<br />
da disturbi prevalentemente fisici. Sul piano<br />
del<strong>la</strong> formazione continua, ha proseguito<br />
Vismara, due scaglioni di maestri socio<br />
professionali, responsabili di <strong>la</strong>boratori<br />
protetti, senza formazione specifica<br />
hanno potuto seguire dei corsi mirati organizzati<br />
appositamente dal<strong>la</strong> SUPSI.<br />
Sessanta operatori hanno invece partecipato<br />
ai corsi di stimo<strong>la</strong>zione basale destinata<br />
alle persone con una grave disabilità.<br />
Mentre ha preso avvio uno studio interno<br />
sul<strong>la</strong> problematica legata all’invecchiamento<br />
e al<strong>la</strong> ricerca di risposte e di spazi<br />
abitativi adeguati a persone adulte con bisogni<br />
differenziati. «Se da un <strong>la</strong>to alcuni<br />
foyer come Casa Ninfea a Besso tendono<br />
a trasformarsi per necessità in case con<br />
occupazione, per altri foyer (o case senza<br />
occupazione), <strong>la</strong> tendenza è quel<strong>la</strong> di offrire<br />
nuovi percorsi individuali di autonomia.<br />
È stato il caso per Casa Gaia a Mas -<br />
sagno che ha deciso di ampliare i posti letto<br />
da 9 a 12, affittando un secondo “appartamento<br />
protetto”.»<br />
01-<strong>2012</strong> SEMI DI BENE 11<br />
OTAF e dintorni
di<br />
Anna<br />
Grignoli<br />
«<br />
12 SEMI DI BENE 01-<strong>2012</strong><br />
Tra <strong>la</strong> gente<br />
Elisir di lunga vita anche<br />
per i diversamente abili<br />
L’età è una mia scelta”.<br />
Forse qualcuno si<br />
ricorderà questo slogan<br />
che, qualche anno fa, caratterizzava<br />
<strong>la</strong> campagna pubblicitaria di una nota a -<br />
zien da produttrice di creme. Questa frase,<br />
altamente significativa, racchiude in sé<br />
il partico<strong>la</strong>re rapporto che lega, al giorno<br />
d’oggi, <strong>la</strong> nostra società e <strong>la</strong> questione<br />
dell’invecchiamento.<br />
Curiosando tra gli scaffali di qualsiasi<br />
grande magazzino, non possiamo fare a<br />
meno di notare <strong>la</strong> grande quantità di prodotti<br />
presentati come anti età. Le creme<br />
da notte che fanno miracoli contro le rughe,<br />
gli shampoo che ridonano lucentezza<br />
ai capelli grigi, creme di tutti i tipi per<br />
mani e pelli mature, prodotti multivitaminici<br />
specifici per i plus, eccetera. La società,<br />
i media, e diversi altri canali, sembrano<br />
portare avanti <strong>la</strong> norma del “giovane<br />
è bello”. Il corpo ideale cui tutti dovrebbero<br />
assomigliare è giovane, bello, in<br />
salute e prestante. Chi non ricalca queste<br />
caratteristiche dovrebbe cercare di correre<br />
al riparo e ricolmare questo divario.<br />
Ecco che allora i prodotti cosmetici citati<br />
si offrono quale soluzione, come una bacchetta<br />
magica o una gomma, che permetta<br />
di cancel<strong>la</strong>re i segni dell’età. Spesso<br />
si cerca paradossalmente di promuovere<br />
un’immagine naturale del corpo attraverso<br />
l’uso di prodotti che, al contrario, cercano<br />
di frenare il naturale processo dell’invecchiamento.<br />
L’età diventa così un<br />
elemento patologico, quasi una ma<strong>la</strong>ttia,<br />
che preoccupa e contro <strong>la</strong> quale bisogna<br />
premunirsi. Ma se l’invecchiamento può<br />
risultare ostico per qualsiasi persona, cosa<br />
dovrebbero dire le persone disabili e<br />
coloro che stanno accanto a loro? Que -<br />
stioni importanti e complesse che sono<br />
già sul tavolo, prova ne è - ad esempio -<br />
<strong>la</strong> serata, organizzata lo scorso 17 novembre<br />
dal<strong>la</strong> Commissione Genitori e dal<strong>la</strong><br />
direzione del<strong>la</strong> Fondazione La Fonte,<br />
dal titolo “Invecchiare assieme al<strong>la</strong> persona<br />
disabile”. Conferenza animata dal dot-<br />
tor Graziano Ruggirei, specialista in geriatria<br />
e vice primario presso <strong>la</strong> Clinica Hil de -<br />
brand e Centro di Riabilitazione di Bris -<br />
sago.<br />
Prospettive di vita più lunghe<br />
L’invecchiamento è anche un momento<br />
cercato. L’esempio che maggiormente ci<br />
permette di capire quest’affermazione<br />
sono le statistiche sul<strong>la</strong> speranza di vita.<br />
Gli ultimi 130 anni sono stati caratterizzati,<br />
in Svizzera come in altre nazioni, dal<br />
raddoppio del<strong>la</strong> speranza di vita del<strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione.<br />
Se mediamente un bambino<br />
nato nel 1880 poteva aspettarsi di vivere<br />
fin verso 40/43 anni, al giorno d’oggi lo<br />
stesso bambino si vedrebbe raddoppiata<br />
questa aspettativa (80/84 anni). Questo<br />
aumento del<strong>la</strong> longevità è il risultato del<br />
miglioramento delle condizioni di vita e<br />
dei progressi fatti dal<strong>la</strong> medicina. Il risultato<br />
è una società multi generazionale dove<br />
<strong>la</strong> divisione del<strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione in bambi -<br />
ni/giovani, adulti e anziani risulta essere<br />
Invecchiare assieme<br />
al<strong>la</strong> persona disabile.<br />
sempre più complessa. Ogni gruppo d’età<br />
è caratterizzato da un partico<strong>la</strong>re ruolo all’interno<br />
del<strong>la</strong> società basato in partico<strong>la</strong>r<br />
modo sul<strong>la</strong> posizione nel mondo del <strong>la</strong>voro:<br />
i bambini ed i giovani si preparano ad<br />
entrare in questo mondo, gli adulti <strong>la</strong>vorano<br />
e gli anziani vi sono usciti. Il miglioramento<br />
del<strong>la</strong> speranza di vita ha portato<br />
non so<strong>la</strong>mente ad un prolungamento di<br />
questa terza fase del<strong>la</strong> vita ma anche ad<br />
una divisione al suo interno. Spesso considerata<br />
negativamente a causa dell’insorgere<br />
progressivo di vari deficit, <strong>la</strong> terza<br />
età è ora caratterizzata dal<strong>la</strong> presenza di<br />
un grande numero d’individui non più attivi<br />
nel mondo del <strong>la</strong>voro ma ancora pienamente<br />
indipendenti. La percezione del<strong>la</strong><br />
vecchiaia si è quindi diversificata: da un<br />
<strong>la</strong>to l’immagine dei senior, dinamici, attivi<br />
e vicini al<strong>la</strong> società mentre dall’altro <strong>la</strong>to<br />
i “veri” anziani caratterizzati dal<strong>la</strong> dipendenza<br />
e da progressivi deficit, considerati<br />
ora come <strong>la</strong> quarta età.<br />
La società si sta adattando a questa nuo-
va situazione. La categoria dei senior è<br />
sempre più presente nelle proposte di attività<br />
culturali, ludiche, sportive e perché<br />
no anche nell’educazione (pensiamo agli<br />
sconti per i pensionati, alle promozioni turistiche<br />
per nonni e nipotini, alle offerte di<br />
viaggi in bassa stagione, ai corsi per <strong>la</strong> terza<br />
età, ecc.). Per quanto riguarda <strong>la</strong> quarta<br />
età e in partico<strong>la</strong>r modo gli aumentati<br />
bisogni di aiuto che spesso <strong>la</strong> caratterizzano,<br />
sempre più importante è il ruolo<br />
svolto da enti e istituzioni che in diverso<br />
modo cercano di sopperire a queste necessità.<br />
I miglioramenti nel campo medico<br />
hanno da un <strong>la</strong>to permesso di prolungare<br />
mediamente <strong>la</strong> vita ma d’altro canto<br />
hanno creato nuove condizioni di vita.<br />
Istituzioni chiamate a dare<br />
delle risposte<br />
Queste considerazioni sono applicabili anche<br />
alle persone portatrici di handicap. Le<br />
innovazioni mediche hanno permesso di<br />
aumentare <strong>la</strong> speranza di vita anche nel<br />
caso di patologie che, fino a pochi decenni<br />
fa, erano generalmente caratterizzate<br />
da decessi precoci. Anche in questo<br />
caso l’invecchiamento porta al<strong>la</strong> nascita di<br />
nuovi bisogni. Specializzazione del personale,<br />
adeguamento e riorganizzazione<br />
degli spazi e delle attività sono solo alcune<br />
delle sfide che in un prossimo futuro<br />
impegneranno gli istituti e le associazioni<br />
che oggi accolgono persone bisognose di<br />
cure e educazione speciali.<br />
Per un buon esito sarà importante che<br />
tutti gli attori in gioco, famiglie, operatori,<br />
direzioni d’istituto ed enti sociali, possano<br />
col<strong>la</strong>borare mettendo in comune<br />
esigenze, risorse e, <strong>la</strong>ddove ci sono, anche<br />
perplessità e paure.<br />
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Li vedi i pinguini come salgono e scendono ?<br />
Si divertono!<br />
Raggiungere le femmine<br />
non è facile e il viaggio<br />
è difficile, lungo<br />
e impervio di pericoli<br />
con le foche e l’orso bianco in agguato.<br />
Quando le raggiungono…<br />
perdono <strong>la</strong> testa per creare <strong>la</strong> prole!<br />
di Alessandro Agustoni<br />
01-<strong>2012</strong> SEMI DI BENE 13
Benessere<br />
riflesso<br />
di<br />
Maria Grazia<br />
Buletti<br />
14 SEMI DI BENE 01-<strong>2012</strong><br />
Un massaggio del piede<br />
leggero e indolore, che<br />
procura benessere e una<br />
sensazione di ri<strong>la</strong>ssamento<br />
generale: e chi non vorrebbe provare a<br />
farselo praticare? Se <strong>la</strong> Riflessologia p<strong>la</strong>ntare<br />
mantiene ciò che promette, sarebbe<br />
molto interessante. È davvero così?<br />
Abbiamo incontrato <strong>la</strong> terapista naturale<br />
Fiorel<strong>la</strong> De Luigi, che del<strong>la</strong> riflessologia ha<br />
fatto <strong>la</strong> propria missione, per scoprire insieme<br />
di cosa si tratta: “Durante il massaggio<br />
del piede, vengono trattate le cosiddette<br />
“zone riflessogene del piede”,<br />
corrispondenti ai vari organi interni ed<br />
esterni del corpo, collegate a innumerevoli<br />
terminazioni nervose. Pensate che<br />
ciascun piede possiede 7.200 terminali<br />
nervosi e questo fatto spiega più di ogni<br />
altra cosa come mai ci si sente così bene<br />
dopo un trattamento ai piedi”, esordisce<br />
<strong>la</strong> nostra riflessologa, spiegandoci che per<br />
tramite del midollo spinale e del cervello,<br />
i terminali nervosi si collegano in modo<br />
esteso con tutte le parti del corpo umano.<br />
Una terapia che origina dal<strong>la</strong><br />
medicina naturale<br />
Ma cominciamo dagli esordi: da dove<br />
origina <strong>la</strong> Riflessologia p<strong>la</strong>ntare? “Si tratta<br />
di una delle discipline del<strong>la</strong> medicina<br />
complementare, che funge da sostegno<br />
alle terapie di base mediche e farmacologiche:<br />
essa viene applicata come “coadiuvante<br />
terapeutico” ad altre terapie fisiche,<br />
in un ampio ventaglio di campi come<br />
dolori al<strong>la</strong> schiena, assunzione di miori<strong>la</strong>ssanti<br />
o antidolorifici. La Riflessologia<br />
p<strong>la</strong>ntare può dunque coadiuvare questa<br />
terapia con un beneficio generalizzato<br />
percepito ben presto dal<strong>la</strong> persona che vi<br />
si sottopone.” Gli effetti terapeutici sono<br />
molteplici: “Massaggiando le varie “zone<br />
riflesse” del piede, si va a riequilibrare i vari<br />
scompensi fisici e psichici dell’individuo<br />
- ci spiega Fiorel<strong>la</strong> De Luigi – pertanto si<br />
migliora <strong>la</strong> qualità di vita del<strong>la</strong> persona, si<br />
riduce lo stress e <strong>la</strong> tensione, si migliora il<br />
flusso sanguigno e si facilita lo sblocco degli<br />
impulsi nervosi. Infine, si riesce ad aiutare<br />
<strong>la</strong> natura ad equilibrarsi per il processo<br />
di omeostasi.<br />
Salvavita<br />
Fiorel<strong>la</strong> De Luigi, terapista naturale.<br />
La riflessologia p<strong>la</strong>ntare<br />
è una terapia complementare che non<br />
presenta controindicazioni<br />
e che produce un profondo stato di<br />
benessere generale.<br />
I benefici terapeutici sono evidenti<br />
anche nel<strong>la</strong> terza età<br />
L’esperienza del<strong>la</strong> nostra riflessologa <strong>la</strong><br />
porta al<strong>la</strong> convinzione del fatto che <strong>la</strong> riflessologia<br />
p<strong>la</strong>ntare possa dunque portare<br />
benefici sia a livello fisico come pure a<br />
livello psicologico anche alle persone anziane:<br />
“L’anziano vive spesso in una condizione<br />
di dipendenza a causa del<strong>la</strong> perdita<br />
lieve o grave del<strong>la</strong> propria autonomia<br />
e questo potrebbe causare uno stato di<br />
depressione accompagnato da irritabilità<br />
e stress”. Logico pensare che tutto questo<br />
può portare <strong>la</strong> persona anziana a problemi<br />
di tipo re<strong>la</strong>zionale con gli altri, e di<br />
conseguenza lo può indurre ad assumere<br />
atteggiamenti a volte aggressivi, anche legati<br />
ad altre patologie neurologiche, così<br />
come pure all’insonnia: “Da qui è facile<br />
immaginare e comprendere <strong>la</strong> comparsa<br />
di un susseguirsi di manifestazioni che<br />
possono sfociare nel<strong>la</strong> vera e propria patologia”.<br />
Inoltre, se vi fosse <strong>la</strong> possibilità<br />
di portare questo massaggio benefico direttamente<br />
negli istituti per le persone anziane,<br />
in modo da permettere loro di beneficiarne<br />
senza lo stress dello spostamento<br />
in studio, i vantaggi si moltiplicano:<br />
“Arrivando direttamente sul posto,<br />
evito all’utente di doversi spostare.<br />
D’altronde non tutte le persone, anziani<br />
in primis, hanno <strong>la</strong> possibilità di recarsi in<br />
uno studio di riflessologia a causa del<strong>la</strong><br />
perdita di autonomia di cui abbiamo par<strong>la</strong>to,<br />
ad esempio, o semplicemente per via<br />
di uno stato precario di salute”.<br />
Questo non deve però limitare, se richiesta,<br />
l’esperienza di beneficiare di un<br />
trattamento di riflessologia efficace quanto<br />
benefico.<br />
…e non mancano chiari esempi concreti<br />
dei benefici…<br />
In base al<strong>la</strong> propria esperienza, dunque,<br />
Fiorel<strong>la</strong> afferma che il paziente si sente<br />
preso a carico mediante una seduta di<br />
massaggio e l’effetto benefico è abbastanza<br />
immediato: “Al<strong>la</strong> fine del trattamento,<br />
egli si dimostra ri<strong>la</strong>ssato e soddisfatto<br />
e spesso verbalizza una diminuzione<br />
del suo disturbo. Ad esempio: dolori<br />
artico<strong>la</strong>ri dovuti a tensioni musco<strong>la</strong>ri, cefalee,<br />
problemi del rachide e quant’altro”.<br />
Infine, <strong>la</strong> terapeuta si dice molto convinta<br />
del fatto che se il paziente si sente meglio<br />
e riesce a ri<strong>la</strong>ssarsi, <strong>la</strong> sua situazione psicofisica<br />
non potrà che evolvere verso il benessere<br />
generale.<br />
A questo punto chiediamo a Fiorel<strong>la</strong> De<br />
Luigi di illustrarci alcuni degli effetti terapeutici<br />
del<strong>la</strong> Riflessologia p<strong>la</strong>ntare: “Pos -<br />
siamo riassumere che le sedute di Rifles -
sologia p<strong>la</strong>ntare portano ad equilibrare <strong>la</strong><br />
circo<strong>la</strong>zione sanguigna, migliorano <strong>la</strong> percezione<br />
del proprio corpo e del proprio sé,<br />
come pure i disturbi legati al sonno, siano<br />
essi problemi di insonnia o di letargia.<br />
Inoltre, alleviano i disturbi legati al tratto<br />
gastroenterico, equilibrano <strong>la</strong> sfera psicoaffettiva<br />
e aumentano l’autostima del<strong>la</strong><br />
persona, con palese beneficio delle re<strong>la</strong>zioni<br />
sociali”.<br />
Come si svolge una seduta di<br />
Riflessologia p<strong>la</strong>ntare?<br />
“È presto detto: l’anziano o <strong>la</strong> persona<br />
che vi si sottopone si ri<strong>la</strong>ssa su di un lettino,<br />
ma chi non volesse sdraiarsi potrà stare<br />
comodamente seduto in poltrona o in<br />
carrozzel<strong>la</strong>, come preferisce”. Scopriamo<br />
che il trattamento dura all’incirca un’ora,<br />
durante <strong>la</strong> quale vengono massaggiati un<br />
piede dopo l’altro, con <strong>la</strong> tecnica definita<br />
dal<strong>la</strong> terapia stessa ed egli si può ri<strong>la</strong>ssare,<br />
può par<strong>la</strong>re se lo ritiene opportuno,<br />
tutto nel pieno rispetto delle sue esigenze<br />
del momento. “Non è necessaria una<br />
musica di fondo, ma se è gradita, possiamo<br />
consigliare qualcosa di pure ri<strong>la</strong>ssante”.<br />
Al termine del massaggio, si permette<br />
al<strong>la</strong> persona di godere di un momento<br />
di re<strong>la</strong>x totale, dopodiché potrà comodamente<br />
riprendere le proprie attività. E per<br />
quanto attiene al<strong>la</strong> frequenza dei trattamenti,<br />
Fiorel<strong>la</strong> dice che essa: “è a discrezione<br />
del<strong>la</strong> persona e delle sue esigenze;<br />
è comunque consigliabile <strong>la</strong> modalità settimanale,<br />
soprattutto nel<strong>la</strong> fase iniziale<br />
dei trattamenti”.<br />
Un’interessante possibilità<br />
terapeutica:<br />
Assolutamente convinta del<strong>la</strong> bontà di<br />
questa terapia complementare, <strong>la</strong> terapista<br />
Fiorel<strong>la</strong> De Luigi che ci ha accompagnati<br />
al<strong>la</strong> scoperta del<strong>la</strong> Riflessologia<br />
p<strong>la</strong>ntare <strong>la</strong>ncia una proposta: “Sono disponibile<br />
a recarmi sul posto su chiamata,<br />
naturalmente previo appuntamento che<br />
si può organizzare al mio numero telefonico<br />
(079 680 78 22). Certo, sarebbe auspicabile<br />
che in loco per le sedute di riflessologia<br />
possiamo disporre di un piccolo<br />
locale con un lettino, ma in alternativa<br />
si potrebbero valutare i casi speciali trattandoli<br />
direttamente in camera, per e -<br />
sempio in una casa per anziani”.<br />
E perché non provarci? In fondo, già per<br />
solo il ri<strong>la</strong>ssamento prodotto dal massaggio<br />
p<strong>la</strong>ntare varrebbe <strong>la</strong> pena di farci un<br />
pensierino… e se poi i benefici si estendono<br />
a tutti gli ambiti descritti, allora avremo<br />
trovato un ulteriore ottimo metodo<br />
coadiuvante per il benessere generale del<strong>la</strong><br />
persona.<br />
Agenda OTAF<br />
San Giuseppe<br />
all’OTAF di Sorengo<br />
Alle ore 11.30, è prevista <strong>la</strong> cerimonia d’inaugurazione di “Casa Cora”<br />
Sarà <strong>la</strong> Bandel<strong>la</strong> di Curio, a partire dalle<br />
09.30, ad allietare <strong>la</strong> mattinata di lunedì<br />
19 marzo, Festa di San Giuseppe presso<br />
l’OTAF di Sorengo, mentre alle 11.30, al<strong>la</strong><br />
presenza delle autorità e dei rappresentanti<br />
del<strong>la</strong> Fondazione, è prevista <strong>la</strong> cerimonia<br />
d’inaugurazione di “Casa Cora”,<br />
l’edificio destinato ai minorenni residenziali<br />
e diurni dell’OTAF. Com’è tradizione,<br />
non mancherà <strong>la</strong> pesca benefica con in<br />
palio fantastici premi, <strong>la</strong> possibilità di<br />
pranzare e di assaggiare i tradizionali tor-<br />
telli. Farà da cornice un ricco mercatino di<br />
prodotti artigianali e culinari proposti dagli<br />
utenti dei <strong>la</strong>boratori del<strong>la</strong> Fondazione.<br />
Come sempre <strong>la</strong> festa del papà è anche<br />
l’occasione per incontrare i col<strong>la</strong>boratori<br />
di “Semi di bene”. Il pomeriggio sarà di<br />
scena il Live Music Trio “Note di notte”.<br />
Prenotazioni per il pranzo:<br />
Arno Cadisch, 091 / 985 33 55<br />
Per informazioni: Marco Canonico,<br />
091 / 985 33 50<br />
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Orari d’apertura<br />
Lu-Ve 8:00–12:00/13:30–18:00<br />
Sa 8:30–12:00<br />
Tel. +41 (0)91 936 30 00<br />
Fax +41 (0)91 936 30 11<br />
www.gehri.com<br />
info@gehri.com
Per sostenere l’OTAF<br />
CONCORSO<br />
Abbonati al Semi<br />
Chi rinnova il proprio abbonamento, ne sottoscrive uno nuovo o ne rega<strong>la</strong> uno a<br />
parenti e amici, pagando il canone entro il 30 aprile <strong>2012</strong>, partecipa al sorteggio di<br />
ben 100 biglietti omaggio (andata e ritorno) del suggestivo trenino, per un’indimenticabile<br />
escursione in vetta al Monte Generoso (gentilmente of ferti dal<strong>la</strong><br />
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sottoscrivendo un nuovo abbonamento<br />
(per il <strong>2012</strong>) a Semi di Bene.<br />
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La partecipazione al concorso avverrà automaticamente con il pagamento:<br />
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che va spedito all’indirizzo sottostante,<br />
Nome : .................................................................................<br />
Cognome: ............................................................................<br />
Via: .......................................................................................<br />
CAP/Località: ........................................................................<br />
Il Semi di Bene è stato rega<strong>la</strong>to da (mamma, papà, nonni,<br />
amica, insegnante, ecc.) - P.F. specificare:<br />
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Spedite il tagliando di destra (o entrambi i tagliandi se si tratta di un regalo) in busta chiusa a:<br />
Servizio abbonamenti Semi di Bene, Fondazione OTAF, via Collina d’Oro, 6924 Sorengo<br />
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01-<strong>2012</strong> SEMI DI BENE 17
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18 SEMI DI BENE 01-<strong>2012</strong><br />
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Offerto quadro di<br />
Marco Massimo Verzasconi<br />
a “Casa Cora” di Sorengo<br />
Un’opera dell’artista ticinese Marco Massimo Verzasconi , dal<br />
titolo “La picco<strong>la</strong> sognatrice” è stata offerta all’OTAF di Sorengo,<br />
a distanza di qualche mese dall’insediamento del nuovo stabile<br />
dei minorenni “Casa Cora”. La donazione del quadro, come ha<br />
ricordato il padre dell’artista, Albino Verzasconi, vuole essere un<br />
segno di forte riconoscenza nei confronti dell’allora direttrice<br />
Cora Carloni, per gli anni trascorsi in istituto durante <strong>la</strong> sua infanzia.<br />
Non è infatti un caso che <strong>la</strong> Fondazione OTAF ha voluto<br />
dedicare l’edificio destinato ai bambini, e nel cui atrio è stato collocato<br />
il grande dipinto, proprio all’indimenticabile “Signorina<br />
Cora”. La consegna è avvenuta mercoledì 8 febbraio al<strong>la</strong> presenza<br />
del presidente del<strong>la</strong> Fondazione, avvocato Pier Mario Creazzo,<br />
dell’architetto Mario Botta e del<strong>la</strong> direzione dell’istituto.<br />
Oltre cinquecento persone hanno preso<br />
parte, lo scorso 15 dicembre, al<strong>la</strong> tradizionale<br />
cena di Natale dell’OTAF. Tanta<br />
buona musica, balli, saluti e scambio di<br />
auguri, hanno coinvolto giovani e adulti in<br />
quello che è uno dei più attesi momenti<br />
conviviali dell’istituto di Sorengo. Come<br />
sempre ha fatto da cornice un padiglione<br />
Conza per l’occasione vestito a festa e un<br />
eccellente servizio in sa<strong>la</strong>.<br />
Notiziario OTAF<br />
Scuo<strong>la</strong> media in visita al<strong>la</strong> fattoria<br />
Il 16 dicembre scorso<br />
è stata una giornata spe -<br />
ciale à <strong>la</strong> carte per alcuni<br />
allievi del<strong>la</strong> scuo<strong>la</strong> media<br />
di Tesserete.<br />
Infatti, <strong>la</strong> scuo<strong>la</strong> ha dato<br />
<strong>la</strong> possibilità, per quel<br />
giorno, di scegliere tra<br />
diverse proposte e ambiti:<br />
sociale, sportivo o culturale.<br />
Una decina di<br />
giovani ha scelto di far visita al<strong>la</strong> nostra “Fattoria” di Origlio. Un momento ricco<br />
di emozioni, per tutti e un’esperienza da ripetere.<br />
Cena di Natale 2011<br />
I Re Magi<br />
all’OTAF<br />
Da sinistra: Michele Vismara (direttore istituto), Franco Spinelli, Marco<br />
Verzasconi, Avv. Pier Mario Creazzo (presidente OTAF), Albino Verzasconi<br />
Messa di Natale<br />
Don Gianni Sa<strong>la</strong>, accompagnato dal<br />
coro del<strong>la</strong> parrocchia di Cadro, ha officiato<br />
<strong>la</strong> Santa Messa di Natale presso l’OTAF<br />
di Sorengo lo scorso 20 dicembre. Con<br />
l’avvicinarsi dell’Avvento, momenti di raccoglimento<br />
e di preghiera come quelli offerti<br />
dal<strong>la</strong> messa, sono partico<strong>la</strong>rmente<br />
sentiti da una buona parte di persone accolte,<br />
dai loro familiari e del personale.<br />
Venerdì 6 gennaio,<br />
com’è tradizione, i Re<br />
Magi a cavallo accompagnati<br />
dai loro beduini<br />
e da una carrozza<br />
sono giunti all’OTAF di<br />
Sorengo. La cavalcata, consolidata ormai da 14 anni e promossa dal Circolo<br />
Ippico degli Ufficiali, prevedeva al mattino anche una pausa in Piazza del<strong>la</strong><br />
Riforma a Lugano, dove ad attendere il corteo si sono date appuntamento circa<br />
duecento persone, in gran parte bambini accompagnati dai genitori.<br />
All’OTAF di Sorengo ad accogliere Baldassarre, Melchiorre e Gaspare c’erano<br />
gli utenti dell’istituto, il direttore Michele Vismara, Don Gianni Sa<strong>la</strong>, parroco di<br />
Sorengo e il sindaco Guido Santini.<br />
01-<strong>2012</strong> SEMI DI BENE 19
20 SEMI DI BENE 01-<strong>2012</strong><br />
C<br />
Il miele d’acacia<br />
in vendita al<strong>la</strong> Migros.<br />
on il raccolto di miele<br />
d’acacia del 2011, il <strong>la</strong>boratorio<br />
agricolo “La<br />
Fattoria” di Origlio ha dato avvio a<br />
una felice col<strong>la</strong>borazione con Migros<br />
Ticino. Si chiama “ Mèr da robinia” ed<br />
è di un seducente colore biondo chiaro<br />
che va ad arricchire <strong>la</strong> gamma di<br />
prodotti di casa nostra denominati “I<br />
Nostrani del Ticino”. L’etichetta, sviluppata<br />
da Migros, ricorda in modo<br />
inequivocabile una goccia di miele.<br />
Per <strong>la</strong> ventina di utenti del <strong>la</strong>boratorio<br />
e per gli operatori, vedere il proprio<br />
prodotto sui bancali delle filiali<br />
Migros ticinesi è un importante riconoscimento,<br />
tanto quanto una giornata<br />
in apiario è un’impareggiabile<br />
esperienza di vita e di <strong>la</strong>voro a contatto<br />
con questi <strong>la</strong>boriosi, quanto delicati<br />
insetti. Rispetto a questa inedita<br />
esperienza, Migros Ticino ha posto<br />
alcune domande a Marco Canonico,<br />
coordinatore dei <strong>la</strong>boratori protetti<br />
dell’OTAF.<br />
Come mai <strong>la</strong> vostra Fondazione<br />
produce del miele?<br />
Il <strong>la</strong>boratorio protetto “La Fattoria” di<br />
Origlio ha preso avvio nel 2003. Fino a<br />
quel momento l’OTAF non era ancora in<br />
Naturalmente<br />
Fotografia di Jacek Pu<strong>la</strong>wski<br />
Dolce come il miele…<br />
del<strong>la</strong> Fattoria OTAF<br />
grado di offrire un’attività di tipo protetto<br />
“en p<strong>la</strong>in air”. Si era sempre al<strong>la</strong> ricerca<br />
di uno spazio adeguato, ma fu grazie<br />
all’incontro con un benefattore che si diede<br />
avvio al <strong>la</strong>boratorio agricolo, ampliando<br />
l’offerta dei <strong>la</strong>boratori protetti del<strong>la</strong><br />
Fondazione. Oggi contempliamo un settore<br />
artigianale, un settore informatico,<br />
un settore gastronomico e quello agricolo,<br />
per un totale di 14 <strong>la</strong>boratori e oltre<br />
un centinaio di utenti. “La fattoria OTAF”,<br />
così l’abbiamo chiamata, è ubicata ad<br />
Origlio, è una struttura accogliente, interamente<br />
in legno e immersa totalmente<br />
nel verde. Un posto incantevole. La fortuna<br />
fu anche quel<strong>la</strong> di incontrare, già attivo<br />
da anni sul posto con un suo apiario,<br />
Don Mario Pontarolo, parroco di Comano<br />
e di Cureglia. È grazie a questa intraprendente<br />
e generosa persona, che fu possibile<br />
avvicinare <strong>la</strong> nostra utenza al mondo<br />
delle api e oggi di poter disporre del ”nostro”<br />
miele ticinese.<br />
Chi si occupa del<strong>la</strong> produzione?<br />
Ancor prima del<strong>la</strong> produzione, si tratta<br />
di allevare correttamente le api. Ossia<br />
averne cura al punto che il popolo di api<br />
sia in grado di produrre per sé e per l’apicoltore.<br />
Questo compito viene affidato a<br />
un maestro socio professionale con com-<br />
petenze specifiche in ambito apicolo, il<br />
quale – assieme a Don Mario e agli utenti<br />
- gestisce questo settore di produzione.<br />
Partire con il piede giusto è importante,<br />
ma non è tutto e non garantisce <strong>la</strong> produttività<br />
auspicata in termini di miele.<br />
Infatti, un ruolo assai rilevante quanto imprevedibile<br />
lo gioca <strong>la</strong> meteo e <strong>la</strong> vulnerabilità<br />
dei popoli di api alle ma<strong>la</strong>ttie come<br />
<strong>la</strong> varroa.<br />
Quante arnie possedete (e api)?<br />
Complessivamente <strong>la</strong>voriamo circa duecento<br />
arnie produttive dislocate in diversi<br />
luoghi del Luganese.<br />
Quali sono le caratteristiche di questo<br />
miele d'acacia?<br />
Il miele d’acacia, quanto a valore nutritivo<br />
e a bontà, non si discosta dagli altri tipi<br />
di miele come quello di castagno o quello<br />
di tiglio. Tuttavia, il miele d’acacia è partico<strong>la</strong>rmente<br />
apprezzato dai consumatori<br />
per <strong>la</strong> sua delicatezza al pa<strong>la</strong>to, per il suo<br />
colore cristallino e <strong>la</strong> sua trasparenza. È bene<br />
anche ricordare che, essendo in Ticino<br />
il primo nettare generalmente reperibile<br />
dalle api in discreta abbondanza, esso è facilmente<br />
separabile dagli altri tipi di mieli<br />
che le api e<strong>la</strong>borano e ripongono nelle loro<br />
arnie nel corso di una stagione.
Perché acquistare questo miele?<br />
Fin dall’antichità il miele ha sempre suscitato<br />
grande interesse ed è sempre stato<br />
un prodotto pregiato e ricercato. È un<br />
alimento sano e naturale proprio in quanto<br />
e<strong>la</strong>borato interamente dalle api. Il fatto<br />
poi che degli insetti così piccoli e a volte<br />
temibili riescano ad e<strong>la</strong>borare un nettare<br />
così gustoso, grazie anche ad una<br />
strabiliante organizzazione interna, accresce<br />
ancora di più il fascino attorno a questo<br />
alimento e il piacere di averne almeno<br />
un vasetto in casa. La mano dell’uomo<br />
non dovrebbe alterare questo prodotto e<br />
limitarsi a curare le api rispettandole, proprio<br />
come ci sforziamo di farlo noi!<br />
L'aspetto positivo di tale produzione<br />
per i vostri utenti?<br />
Per <strong>la</strong> ventina di utenti che accogliamo<br />
in fattoria, l’attività con le api è estremamente<br />
interessante. Anche per coloro che<br />
potrebbero risultare allergici al veleno delle<br />
api. Infatti, oltre ad accudire i popoli nel<br />
corso delle stagioni, al<strong>la</strong> smie<strong>la</strong>tura in<br />
estate, sono numerosi i <strong>la</strong>vori che occorre<br />
fare in apiario: <strong>la</strong> pulizia delle attrezzature,<br />
il rinnovo delle arnie e dei te<strong>la</strong>ini, l’eliminazione<br />
dei vecchi favi, il recupero del<strong>la</strong><br />
vecchia cera, l’invasettamento del miele,<br />
l’etichettatura, il trasporto in Migros, tutte<br />
operazioni affidate ai nostri utenti con <strong>la</strong> supervisione<br />
del personale educativo.<br />
(intervista parzialmente pubblicata su<br />
“Azione” del 5.12.2011)<br />
Io so che anche i ragazzi del<strong>la</strong><br />
COPP lo sanno, che “Chissà chi lo<br />
sa” era un quiz TV degli anni ’60.<br />
Andava in onda in bianco e nero, sugli<br />
schermi del<strong>la</strong> RAI. Ma il titolo è<br />
piaciuto così tanto, che i ragazzi del<strong>la</strong><br />
COPP non hanno voluto mol<strong>la</strong>re<br />
e… hanno fatto bene!<br />
Questa nuova rubrica di “Semi di<br />
bene” nasce grazie al<strong>la</strong> conoscenza<br />
con Sara Toppi, <strong>la</strong> docente del<strong>la</strong> c<strong>la</strong>s- La c<strong>la</strong>sse COPP in vista al “Memorial Room di C<strong>la</strong>y”<br />
se COPP, <strong>la</strong> quale, come precisa<br />
Sara, non ha niente a che fare con un grande magazzino. COPP sta per "Ciclo<br />
d'orientamento professionale protetto", o più semplicemente "Quarto ciclo protetto".<br />
Luana, Nina, Estelle, Carlitos, Fabio, Marco, Jonathan, Martino, Ayrton e<br />
Lorenzo, sono i ragazzi di 16 - 17 anni che hanno inventato questo gioco per voi<br />
cari lettori. Sarà solo un passatempo? Chissà chi lo sa?<br />
Scrivete le risposte nei quadratini.<br />
Riportate le lettere contrassegnate da un numero nelle caselle cifrate.<br />
Serve per strizzare i panni o… l’insa<strong>la</strong>ta<br />
Sciatore svizzero super premiato specialista in discesa libera<br />
Cognome del capitano del<strong>la</strong> nave Concordia, recentemente naufragata<br />
Persona che dirige con il fischietto<br />
L’animale più lento al mondo<br />
Orologio so<strong>la</strong>re<br />
L’unica città che ha una foca in mezzo al<strong>la</strong> piazza<br />
Animale che ispira Batman<br />
Inviateci <strong>la</strong> vostra soluzione a:<br />
Redazione «Semi di bene», OTAF, Via Collina d’Oro 3, 6924 Sorengo.<br />
Tra tutte le risposte esatte estrarremo 1 vincitore !<br />
Soluzione: Il titolo di una canzone di un cantante ticinese famoso anche in Italia.<br />
Nome: ................................................ Cognome: ..............................................<br />
Via: .....................................................................................................................<br />
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01-<strong>2012</strong> SEMI DI BENE 21
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cco, attento Pikolo,<br />
apri gli orecchi e <strong>la</strong><br />
mente, ho bisogno<br />
che tu capisca: "Considerate <strong>la</strong> vostra semenza<br />
/ Fatti non foste a viver come bruti,<br />
/ Ma per seguir virtute e conoscenza".<br />
Come se anch'io lo sentissi per <strong>la</strong> prima<br />
volta: come uno squillo di tromba, come<br />
<strong>la</strong> voce di Dio. Per un momento, ho dimenticato<br />
chi sono e dove sono.»<br />
Noi, però, non possiamo dimenticarlo: a<br />
raccontare è Primo Levi, che in un celeberrimo<br />
capitolo di "Se questo è un uomo"<br />
descrive il commovente tentativo di<br />
condividere il canto di Ulisse con un altro<br />
progioniero di Auschwitz, che non sa una<br />
paro<strong>la</strong> di italiano ma in qualche modo intuisce<br />
l'importanza dei versi danteschi nel<br />
bel mezzo del<strong>la</strong> deso<strong>la</strong>zione.<br />
Si tratta di uno struggente promemoria<br />
dell'importanza del<strong>la</strong> narrazione, che non<br />
può essere relegata a semplice intrattenimento,<br />
ma si rive<strong>la</strong> invece, nei momenti<br />
estremi, linfa vitale – ed infatti molti capo<strong>la</strong>vori<br />
celebrano proprio l'incantesimo<br />
che essa può compiere salvando dalle situazioni<br />
più oscure. Non a caso, Boc cac -<br />
cio presenta le sue cento novelle come un<br />
diversivo per sfuggire agli orrori del<strong>la</strong> pe-<br />
Letture<br />
ste (e, in parallelo, delle sofferenze amo -<br />
rose); mentre <strong>la</strong> narratrice delle "Mil le e<br />
una notte", Sheherazade, racconta e racconta<br />
proprio per sfuggire al<strong>la</strong> morte. E se<br />
ancora dubitiamo del potere salvifico del<br />
raccontare, del<strong>la</strong> sua capacità di soccorrere,<br />
conso<strong>la</strong>re e mantenere vivi, possiamo<br />
ricordare il diario di Anne Frank, che ci offre<br />
una testimonianza concreta di quanto<br />
lo scrivere, anche solo per sé stessi, offra<br />
un inespugnabile rifugio in cui custodire<br />
ogni nostra preziosa scintil<strong>la</strong> di umanità.<br />
È proprio di libri che illuminano i momenti<br />
più oscuri che vorrei par<strong>la</strong>re oggi:<br />
di questo tema è un esempio efficacie<br />
"Bam bini nel bosco", che tratta proprio <strong>la</strong><br />
capacità del<strong>la</strong> narrazione di risvegliare coscienza<br />
e consapevolezza, anche quando<br />
esse sembrano definitivamente perdute;<br />
lo illustra poi con ironia e affetto "La società<br />
letteraria di Guernsey", dove un<br />
Come sono diventato scrittore<br />
e mio fratello ha imparato a guidare<br />
di Janet Taylor Lisle - ed. Sa<strong>la</strong>ni Gl'Istrici<br />
È molto difficile raccontare <strong>la</strong> trama di<br />
"Come sono diventato scrittore e mio fratello<br />
ha imparato a guidare". Prima di tutto<br />
perché in questo libro capitano tantissime<br />
cose: da una parte abbiamo due fratelli,<br />
Archie e Oggie, sballottati tra le case<br />
dei loro genitori, appena separati; poi c'è<br />
<strong>la</strong> storia degli Uomini Talpa, che Archie<br />
racconta a Oggie quando lo vede giù di<br />
morale; infine intervengono pure i<br />
Razziatori del<strong>la</strong> Notte, una banda di bulletti<br />
che si aggira nel quartiere dove vivono<br />
i due bambini mettendoli in serie difficoltà.<br />
Ma "Come sono diventato scrittore e<br />
mio fratello ha imparato a guidare" è anche<br />
un libro tremendamente difficile da<br />
raccontare perché gran parte del suo fa-<br />
Nel buio,<br />
un libro<br />
scino sta nel<strong>la</strong> voce del narratore, il dodicenne<br />
Archie, che qui ci mette a parte del<strong>la</strong><br />
"sua" storia e ci dà anche qualche dritta<br />
nel caso volessimo diventare scrittori. E<br />
allora non possiamo che porgergli orecchio<br />
in silenzio, un silenzio attento, dato<br />
che, come dice lui, «il silenzio attento, di<br />
chi sta ascoltando, è molto più silenzioso<br />
di un silenzio normale. Questo perché <strong>la</strong><br />
persona che ascolta si sta sforzando di<br />
sentire qualcosa che ritiene essere importante,<br />
e così non muove un muscolo e a<br />
volte trattiene il respiro».<br />
La bel<strong>la</strong> opera di Janet Taylor Lisle descrive<br />
in modo semplice, diretto e profondo<br />
come, nei momenti difficili, possa essere<br />
solo <strong>la</strong> passione per qualcosa a salvarci:<br />
e così, mentre Oggie sgattaio<strong>la</strong> fuo-<br />
gruppo di lettura offre uno spiraglio di felicità<br />
nel bel mezzo del<strong>la</strong> seconda guerra<br />
mondiale; e lo affronta a suo modo "Co -<br />
me sono diventato scrittore e mio fratello<br />
ha imparato a guidare", storia schietta e<br />
intelligente di come un racconto possa<br />
aiutare due bambini a superare il nero periodo<br />
del<strong>la</strong> separazione dei loro genitori.<br />
Perché, come ha detto qualcuno, raccontare<br />
forse non è utile, ma certo è assolutamente<br />
necessario.<br />
Nota: grazie a tutti i generosi membri<br />
del sito anobii.com che hanno risposto al<br />
mio appello suggerendomi titoli per questo<br />
articolo! Non ci sarebbero bei libri se<br />
non ci fossero buoni lettori.<br />
ri di casa <strong>la</strong> notte per andare a immaginare<br />
di guidare l'automobile di sua madre,<br />
Archie si dà al<strong>la</strong> forsennata stesura del<br />
"Mistero degli Uomini Talpa", libro che<br />
«non è mai stato pubblicato. O, almeno,<br />
non ancora. […] In effetti quel<strong>la</strong> che segue<br />
è una delle migliori definizioni che<br />
esistano di uno scrittore: 'qualcuno che<br />
ancora non ce l'ha fatta, ma che non ha<br />
intenzione di arrendersi'. Gli devono sparare,<br />
piuttosto.»<br />
di<br />
Sara<br />
Groisman<br />
01-<strong>2012</strong> SEMI DI BENE 23
24 SEMI DI BENE 01-<strong>2012</strong><br />
Bambini nel bosco<br />
di Beatrice Masini - ed. Fanucci<br />
Nel<strong>la</strong> deso<strong>la</strong>ta Base si aggirano dei bambini.<br />
Sono affamati e sembrano completamente<br />
abbandonati a sé stessi, ma se si<br />
osserva con attenzione si possono notare<br />
le telecamere che li spiano instancabilmente,<br />
giorno e notte. Divisi in povere infrastrutture<br />
cadenti chiamati Grumi, i<br />
bambini passano le giornate vagando in<br />
cerca del loro unico cibo, delle fave che<br />
certo non bastano a nutrirli. Tra loro c'è<br />
anche Tom, un ragazzino taciturno che, a<br />
dispetto di tutti gli altri, sembra tenacemente<br />
deciso a preservare <strong>la</strong> propria identità:<br />
e nonostante <strong>la</strong> fame e le pastiglie<br />
per dormire che gli vengono somministrate<br />
ogni sera dai sorveglianti, lui insiste<br />
a uscire in segreto, di notte, per esplorare<br />
il bosco che confina con <strong>la</strong> Base, un bosco<br />
dove non si dovrebbe assolutamente<br />
andare. Ed è proprio nel bosco che Tom<br />
Letture<br />
s'imbatte in un oggetto che credeva di<br />
aver dimenticato, un oggetto che non<br />
trova spazio nello squallore sconfinato<br />
del<strong>la</strong> Base: un libro. È grazie a questo inestimabile<br />
ritrovamento che il ragazzo riuscirà<br />
a risvegliare l'umanità dei suoi compagni<br />
di Grumo e a convincerli a tentare<br />
un atto impavido: scappare nel bosco al-<br />
La società letteraria di Guernsey<br />
di Mary Ann Shaffer e Annie Barrows - ed. Sonzogno<br />
Questo romanzo s'è<br />
diffuso nel<strong>la</strong> mia famiglia<br />
peggio che un virus.<br />
Siamo partiti da mio padre,<br />
che l'ha pescato in<br />
libreria un'estate. Io ero<br />
scetticissima: <strong>la</strong> copertina<br />
col fiocco e il panorama<br />
puzzava tremendamente<br />
di romanzo rosa,<br />
e anche se io adoro i romanzi rosa, sono<br />
di quelle persone che preferiscono leggerli<br />
in incognito, nascondendosi dietro<br />
una copertina austera. Ma mio padre, per<br />
fortuna, non si è <strong>la</strong>sciato intaccare dalle<br />
mie remore, e nel giro di pochi giorni già<br />
celebrava il libro come un vero portento.<br />
Una dopo l'altra, mia madre, mia nonna<br />
ed io abbiamo naturalmente ceduto a<br />
tante lodi, e di conseguenza posso dire<br />
con scarso margine d'errore che siamo <strong>la</strong><br />
famiglia con <strong>la</strong> più alta densità di volumi<br />
del<strong>la</strong> "Società letteraria di Guernsey" al<br />
mondo. Sullo scaffale di mio padre troneggia<br />
l'edizione inglese; mia madre ha <strong>la</strong><br />
sua bel<strong>la</strong> copia in italiano, io ho ricevuto<br />
<strong>la</strong> mia e naturalmente mia nonna ha <strong>la</strong><br />
sua; e vi assicuro che tutti, ma proprio tutti,<br />
siamo stati conquistati dal<strong>la</strong> trama e dai<br />
personaggi di questo prodigioso libro.<br />
La protagonista, Juliet Ashton, è una<br />
scrittrice arguta ed adorabile che durante<br />
<strong>la</strong> seconda guerra mondiale è riuscita a far<br />
ridere l'Inghilterra con <strong>la</strong> sua rubrica umoristica<br />
sullo "Spectator". Ma dopo <strong>la</strong> disfatta<br />
dei tedeschi <strong>la</strong> donna è ormai stanca<br />
di scrivere frivolezze e cerca ispirazione<br />
per un articolo sull'importanza del<strong>la</strong> lettura;<br />
è allora che s'imbatte in una lettera<br />
d'un cordiale sconosciuto. La gentile missiva<br />
proviene dall'iso<strong>la</strong> di Guernsey e il<br />
mittente si chiama Dawsey Adams.<br />
L'uomo ha trovato per puro caso l'indirizzo<br />
di Juliet su un libro usato, e volendo<br />
procurarsi altre opere dell'autore del volume<br />
ha pensato di rivolgersi a lei. Il tutto<br />
si risolverebbe in un semplice scambio di<br />
cortesie, se nel<strong>la</strong> lettera Dawsey non accennasse<br />
al<strong>la</strong> società letteraria "Torta di<br />
Patate" fondata a Guernsey durante l'occupazione<br />
nazista. Incuriosita dal nome<br />
bizzarro, Juliet inizia a bersagliare il suo<br />
corrispondente di domande: è così che<br />
scopre l'incredibile storia di come, a causa<br />
di un maiale troppo succulento e del<br />
coprifuoco, gli abitanti dell'iso<strong>la</strong> si siano<br />
improvvisati lettori, una decisione destinata<br />
a cambiare le loro vite e ad aiutarli a<br />
superare uno dei periodi più cupi del<strong>la</strong><br />
Storia.<br />
Naturalmente un racconto del genere<br />
non può che sedurre <strong>la</strong> bibliofi<strong>la</strong> Juliet,<br />
che presto coglie l'occasione per una capatina<br />
a Guernsey: e così sull'iso<strong>la</strong> cono-<br />
<strong>la</strong> ricerca di una nuova vita. Perché le storie<br />
«erano state l'unico appiglio per tutti<br />
quanti, ciò che li aveva salvati dall'abisso<br />
dell'ottusità, ciò che aveva dato loro l'energia<br />
e l'inventiva per darsi al<strong>la</strong> fuga».<br />
Ho avuto per lungo tempo sul comodino<br />
"Bambini nel bosco" di Beatrice Ma -<br />
sini; quel libro dal<strong>la</strong> copertina blu scura e<br />
dal<strong>la</strong> trama angosciante mi faceva paura,<br />
e ho rimandato parecchio prima di leggerlo.<br />
È stato un errore: anche se effettivamente<br />
l'autrice italiana ci trasporta in<br />
una versione del nostro mondo davvero<br />
deso<strong>la</strong>nte, il suo romanzo si rive<strong>la</strong> invece<br />
ricco di bellezza e speranza. Non si può restare<br />
indifferenti alle peripezie di questi<br />
"Bambini nel bosco", e nemmeno alle figure<br />
– un po' defi<strong>la</strong>te – di Jonas e Ruben,<br />
i sorveglianti che, a dispetto di superiori e<br />
rego<strong>la</strong>menti, danno ai giovani fuggitivi <strong>la</strong><br />
possibilità di vivere, per una volta, <strong>la</strong> loro<br />
favo<strong>la</strong>.<br />
scerà una fol<strong>la</strong> di personaggi affascinanti,<br />
oltre che una società letteraria davvero eccezionale!<br />
"La società letteraria di Guernsey" è un<br />
libro straordinario sotto diversi aspetti: innanzitutto<br />
par<strong>la</strong> del<strong>la</strong> guerra senza edulcorar<strong>la</strong>,<br />
eppure per qualche misteriosa alchimia<br />
riesce a far sorridere il lettore durante<br />
ciascuna delle sue 335 pagine. In più<br />
è un romanzo episto<strong>la</strong>re, scelta inusuale<br />
che ha messo in difficoltà svariati scrittori<br />
e che invece le autrici perseguono con<br />
coerenza e abilità davvero ammirevoli, riuscendo<br />
ad attribuire ad ogni personaggio<br />
una voce personale e riconoscibile.<br />
E soprattutto è un libro che mantiene<br />
una promessa inestimabile: avvolge il lettore,<br />
scettico o meno, in un affettuoso e<br />
duraturo abbraccio cartaceo.<br />
(Nota bene: parlo di autrici, non d'autrice:<br />
per un qualche misterioso motivo l'edizione<br />
italiana ha completamente trascurato<br />
di citare Annie Barrows, il cui nome<br />
campeggia fiero sul<strong>la</strong> copertina originale<br />
inglese; <strong>la</strong> Barrows è <strong>la</strong> nipote di Mary<br />
Ann Shaffer, nonché colei a cui dobbiamo<br />
il completamento del romanzo, dato che<br />
dei problemi di salute resero impossibile a<br />
sua zia terminarlo di persona. Per questo,<br />
bisognerebbe esserle eternamente riconoscenti.)
Allmen e le libellule<br />
di Martin Suter - Sellerio editore Palermo<br />
Johann Friedrich von Allmen fa di tutto<br />
per incarnare l’immagine del rampante<br />
rampollo di una ricca dinastia elvetica.<br />
La verità, però, è che i suoi natali<br />
non sono poi tanto nobili (i milioni<br />
del padre arrivano dal<strong>la</strong> rivendita di<br />
terreni) e lui non è più tanto ricco; tanto<br />
che, per pagarsi i pasti faraonici nei<br />
migliori ristoranti di Zurigo, il taxista<br />
che lo porta ovunque (guidare è così<br />
degradante!) e il posto di prestigio al<strong>la</strong><br />
prima dell’opera, il nostro protagonista<br />
si vede costretto a dei traffici non<br />
proprio immaco<strong>la</strong>ti. Aiutato dal suo<br />
aspetto elegante e dal suo talento per<br />
le lingue, Allmen riesce con disinvoltura<br />
a distrarre gli antiquari e impadronirsi<br />
dei loro pezzi migliori, che riven-<br />
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Pubblichiamo di seguito <strong>la</strong> recensione di "Allmen e le libellule",<br />
che per errore non è stata inclusa nel numero precedente.<br />
de poi a un suo uomo di fiducia; e grazie<br />
ai piccoli furti sfugge ai creditori e salva<br />
dal<strong>la</strong> svendita quei beni di cui non può<br />
proprio fare a meno (tipo l’impianto stereo<br />
e il pianoforte da ottantami<strong>la</strong> franchi,<br />
tanto per darvi un’idea). Quando però il<br />
nostro nouveau riche impoverito si ritrova<br />
nel<strong>la</strong> camera da letto di un’abbiente signora<br />
e dietro una porta scova una pregiatissima<br />
collezione di coppe Jugendstil,<br />
<strong>la</strong> tentazione di far<strong>la</strong> finita una volta per<br />
tutte con i debiti si fa impellente. Allmen<br />
s’appresta al furto del<strong>la</strong> sua vita, eppure…<br />
sarà davvero saggio impadronirsi<br />
delle coppe con le libellule? Per fortuna<br />
c’è Carlos, il silenzioso tuttofare che con il<br />
suo discreto buon senso riesce a risolvere<br />
qualsiasi situazione! Con “Allmen e le libellule” Martin Suter<br />
crea un perfetto esemp<strong>la</strong>re di “giallo garbato”.<br />
Già nel tratteggiare il protagonista<br />
l’autore svizzero non lesina ironia: questo<br />
qua rantenne nutrito di stereotipi su come<br />
apparire “di c<strong>la</strong>sse”, che «ma rina <strong>la</strong> vita»<br />
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con maldestra nonchalence, riesce a essere<br />
irritante e ispirare indulgenza al tempo<br />
stesso; e il suo rapporto col fidato Carlos<br />
ricorda quello delineato dall’autore inglese<br />
P. G. Wode hou se tra il frivolo Bertie Wo -<br />
oster e il suo acuto servitore Jeeves.<br />
Un libro piacevole che ci presenta con<br />
garbo e leggerezza le vicissitudini di un<br />
truffatore dal<strong>la</strong> flemma davvero elvetica.<br />
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01-<strong>2012</strong> SEMI DI BENE 25<br />
Letture
di<br />
Giorgio<br />
Valsangiacomo<br />
Il monte<br />
Boglia<br />
26 SEMI DI BENE 01-<strong>2012</strong><br />
Il piccolo oratorio dedicato ai St. Pietro e Paolo<br />
al<strong>la</strong> Bol<strong>la</strong>, m 1129.<br />
`<br />
E<br />
un bel monte il Boglia.<br />
Non troppo alto ne<br />
basso aperto ad escursioni<br />
poco faticose,<br />
escursioni immerse in una moltitudine<br />
di essenze vegetali arboree e, in<br />
special modo, erboree. Di conformazione<br />
morfologica di calcare di Moltrasio,<br />
può raccontarci i milioni di anni di “viaggio<br />
geologico” dal<strong>la</strong> regione equatoriale<br />
fino alle nostre <strong>la</strong>titudini. Salendo una<br />
qualsiasi montagna del<strong>la</strong> nostra regione,<br />
è veramente arricchente scoprirne l’orogenesi,<br />
<strong>la</strong> vegetazione, <strong>la</strong> fauna, gl’insediamenti<br />
umani, cosicché da non limitare<br />
l’andare nel<strong>la</strong> natura ad una semplice<br />
escursione.<br />
Abito a Cadro, ai piedi del Boglia, e per<br />
raggiungere il sentiero per <strong>la</strong> vetta non ho<br />
che da percorrere qualche centinaio di<br />
metri. Lassù, in trent’anni, ci son arrivato<br />
diverse centinaia di volte attraverso tutti<br />
gl’intinerari segna<strong>la</strong>ti e non. È un monte<br />
che si <strong>la</strong>scia scoprire durante tutte le stagioni:<br />
in primavera con i tenui colori e i pri-<br />
Passodopopasso<br />
La Croce.<br />
Acqua viva al Cugnolo Meresi, m 776.<br />
mi fiori; in estate con l’esplosione del verde<br />
e l’incredibile moltitudine floreale; in<br />
autunno con le incomparabili mesco<strong>la</strong>nze<br />
di colori; in inverno col silente manto<br />
bianco e <strong>la</strong> solitudine.<br />
Il percorso.<br />
Seguiamo quello di Cadro. Dopo Zarei,<br />
bel monte a m. 647, il sentiero entra nel<strong>la</strong><br />
valle di Varod sul suo <strong>la</strong>to orografico<br />
destro. Dopo una picco<strong>la</strong> croce ferrea a ricordo<br />
di una morte e sempre ornata con<br />
un fiore, si raggiunge Pian Soldino (m<br />
860). Esso è un assai vasto monte pianeggiante<br />
con tre rustici. Quello a bacìo<br />
era del Bruno e del<strong>la</strong> Licia e al ritorno,<br />
quando c’erano, mi fermavo per “cünta<strong>la</strong><br />
sü e bev un tazin da vin”. Dal Soldino<br />
in poi il percorso s’inoltra in un solco vallivo<br />
e, in capo a una mezz’oretta, si arriva<br />
all’alpe del<strong>la</strong> Bol<strong>la</strong> a m 1129. Alcune centinaia<br />
di metri dopo ecco il Pian di Scagn<br />
(m 1174) col suo ampio pascolo serrato<br />
da una cortina di grossi faggi. Da <strong>la</strong>ssù in<br />
poi si cammina sul filo del confine tra<br />
Svizzera e Italia e i cippi di frontiera son lì<br />
a ricordarcelo, oggi solo geograficamente<br />
per fortuna di tutti. A corti risvolti il sentiero<br />
sale lungo il pendio nord/est, per poi<br />
raggiungere il crinale erboso portante al<strong>la</strong><br />
cima del Boglia (m 1516).
Il bosco.<br />
Dai 500 fino agl’800 metri il bosco ha<br />
carattere misto: carpini, alni bianchi, frassini<br />
e non molti castagni e betulle. Poco<br />
sotto Pian Soldino è interessante osservare<br />
il netto confine tra il bosco misto e <strong>la</strong><br />
faggeta. Fra Pian Soldino e <strong>la</strong> Bol<strong>la</strong>, a qual-<br />
Orchidea macu<strong>la</strong>ta.<br />
Larici e pecci poco sotto <strong>la</strong> vetta.<br />
Pian di Scagn, m 1174.<br />
che metro dall’incontrarsi col sentiero che<br />
sale dalle Quattro Strade, si osserva un<br />
pianoro di alcune decina di metri quadrati,<br />
sicuramente approntato nei primi anni<br />
del ‘900 per <strong>la</strong> “carbonera” (produzione<br />
di carbone di faggio). L’ancor appena<br />
adulta fustaia è indice di uno sfruttamen-<br />
to intensivo in quei tempi. Più su invece,<br />
a coronare l’Alpe del<strong>la</strong> Bol<strong>la</strong> e il Pian di<br />
Scagn (sgabello in italiano), vecchi e maestosi<br />
faggi potrebbero raccontarci o quasi<br />
gli albori del nostro Cantone. La faggeta<br />
a fustaia continua oltre il Pian di Scagn<br />
e, oltre il 1300 metri (sempre sul versante<br />
Carlina bianca. Soldanel<strong>la</strong> montana.<br />
01-<strong>2012</strong> SEMI DI BENE 27<br />
Passodopopasso
28 SEMI DI BENE 01-<strong>2012</strong><br />
a bacìo) <strong>la</strong>scia spazio all’alno verde (drosa).<br />
Raggiunta <strong>la</strong> cima, si può osservare <strong>la</strong><br />
varietà arborea che <strong>la</strong> circonda: a est e a<br />
sud <strong>la</strong> faggeta, a nord/ovest <strong>la</strong> pecceta<br />
(detta bosco nero, piantagione realizzata<br />
tra il 1892 e 1894) e un limitato giovane<br />
<strong>la</strong>riceto. I versanti erbosi del<strong>la</strong> vetta, a parte<br />
qualche pianta o arbusto pioniere, forse<br />
non si imboschiranno che tra molti anni.<br />
A Pian Camoghè, lungo il sentiero che<br />
vien da Brè Paese verso <strong>la</strong> Bol<strong>la</strong>, s’incontra<br />
il gigante del Boglia: un faggio dal<strong>la</strong><br />
circonferenza di circa 5 metri, svettante<br />
oltre i 25 metri. Su un pendio disseminato<br />
da roccette affioranti e pascolo magro,<br />
sopra il Pian Soldino, si notano alcuni pini<br />
mugo (sicuramente <strong>la</strong> ghiandaia ha portato<br />
i semi dai Denti del<strong>la</strong> Vecchia, dove<br />
esiste una delle due mugete cantonali).<br />
Altra partico<strong>la</strong>re pianta: il maggiociondolo<br />
vestito di grappoli d’oro , sul crinale che<br />
scende a sud/ovest .<br />
I fiori.<br />
I fiori del Boglia meritano un capitolo a<br />
parte, tant`è <strong>la</strong> loro varietà e, quindi, se ne<br />
elencano che una minima parte. Dal<strong>la</strong> rosa<br />
di Natale all’orchidea macu<strong>la</strong>ta, dal<strong>la</strong><br />
primu<strong>la</strong> farinosa all’aconito napello, dallo<br />
spaviere dei boschi al cardo dentel<strong>la</strong>to,<br />
dal centocchio al giglio di monte, dal non<br />
ti scordar di me alpino all’arnica, dall’erba<br />
di San Giovanni al garofano montano,<br />
dal<strong>la</strong> carlina bianca al raperonzolo montano,<br />
dall’orchide sambucina a fiori gialli<br />
all’euforbia cipressina è tutto un susseguirsi<br />
di fioriture stagionali. Da diversi anni,<br />
sul versante italiano del<strong>la</strong> vetta, si è insediato<br />
l’elleboro verde (prima d’allora limitato<br />
al<strong>la</strong> so<strong>la</strong> valle di Muggio). Dunque,<br />
<strong>la</strong>sciamo ai nostri lettori il piacere di andare<br />
a scoprire e conoscere queste piccole<br />
meraviglie del<strong>la</strong> natura.<br />
Passodopopasso<br />
La vetta innevata.<br />
Il gigante del Boglia, Pian Camoghè, m 1140. Dal mare di nebbia emerge il Generoso.<br />
Il monte Boglia, per chi sa cercarli e trovarli,<br />
è ricco di funghi. Purtroppo il mio sapere<br />
in questo campo è molto limitato e<br />
mi soffermo al solo fotografarli e catalogarli,<br />
basandomi sul<strong>la</strong> letteratura ufficiale.<br />
La fauna.<br />
E’ un monte abitato da cervi, caprioli,<br />
cinghiali, qualche camoscio e volpi. Con <strong>la</strong><br />
neve se ne scopre più facilmente <strong>la</strong> presenza<br />
attraverso le loro tracce mentre, da<br />
primavera in poi, tra l’erba alta, si possono<br />
osservare: le lettiere dei cinghiali e i <strong>la</strong>rghi<br />
spazi di terreno rivoltati al<strong>la</strong> ricerca di radici;<br />
i nidi dei neonati cerbiatti.<br />
Personalmente ho avuto degl’incontri<br />
casuali ravvicinati con cervi, caprioli e camosci.<br />
A maggio il canto del cucu e il tambureggiare<br />
del picchio si rincorrono nel<br />
bosco. Il volo del<strong>la</strong> poiana e lo sfrecciare<br />
delle rondini, ricordano che <strong>la</strong> natura attorno<br />
a noi è ancora vitale. Quest’estate<br />
scorsa, a notte fonda e dopo anni d’assenza,<br />
ho udito il gufo mentre <strong>la</strong> civetta è<br />
tutt’ora di casa.<br />
Il panorama dal<strong>la</strong> vetta.<br />
Pure non essendo così elevata (m 1516),<br />
<strong>la</strong> vetta del Boglia offre un a giro d’orizzonte<br />
veramente eccezionale. Da <strong>la</strong>ssù lo<br />
sguardo spazia su: Lugano e il suo <strong>la</strong>go, <strong>la</strong><br />
gran parte del distretto; <strong>la</strong> Sighigno<strong>la</strong>, il<br />
Generoso e il S.Giorgio, <strong>la</strong> pianura lombarda;<br />
il <strong>la</strong>go Maggiore di Luino e Stresa;<br />
il gruppo del monte Rosa e del Mischabel;<br />
le cime del locarnese e del<strong>la</strong> valle Ver -<br />
zasca; il Basodino d’Antabia; le cime del<strong>la</strong><br />
Riviera e di Blenio; il Medel e il Tödi; dal<br />
Tamaro al Lema; il Camoghè e le vette dominanti<br />
il <strong>la</strong>go di Como. Nelle giornate<br />
limpide invernali, si possono scorgere il<br />
Monviso (molto basso sull’orizzonte di<br />
sud/ovest) e <strong>la</strong> “becca” terminale del<br />
Cervino (tra il Rosa e il Michabel). Le tre<br />
nuove panchine di castagno rustico, invitano<br />
a soffermarsi per “tuffarsi” e conoscere<br />
questo grandioso panorama<br />
L’alpe del<strong>la</strong> Bol<strong>la</strong>.<br />
Occupa un assai grande pianoro ondu<strong>la</strong>to<br />
a m 1129. Sul <strong>la</strong>to a monte si vedono<br />
tre edifici: <strong>la</strong> sosta o stallone per i bovini<br />
e <strong>la</strong> casera, costruiti negli ultimi decenni<br />
dell’800 nonchè il ristorante alpe<br />
del<strong>la</strong> Bol<strong>la</strong> del 1908, aperto da maggio a<br />
ottobre. L’alpe viene caricato dai primi di
Elleboro verde. Narcisi e bocche di leone<br />
sul<strong>la</strong> vetta, m 1516.<br />
F<strong>la</strong>mmulina velutipes.<br />
Cic<strong>la</strong>mino. Aquilegia scura. Amanita muscaria.<br />
Morel<strong>la</strong> rampicante.<br />
L’albero delle farfalle. Rosa di Natale.<br />
giugno fino a inizio settembre. Sul piccolo<br />
promontorio a valle venne costruito un<br />
roccolo verso <strong>la</strong> metà dell’800. Esso funzionò<br />
fino al 1875, anno in cui <strong>la</strong> legge federale<br />
vietò definitivamente l’uccel<strong>la</strong>re<br />
con questo metodo. Oggigiorno, questa<br />
proprietà del patriziato locale, viene dato<br />
in affitto (incanto). All’entrata dell’alpe,<br />
arrivando da Brè, si scopre <strong>la</strong> casermetta<br />
per le guardie di confine, edificata durante<br />
l’ultimo periodo bellico. Un minuscolo<br />
oratorio dedicato ai Santi Pietro e Paolo,<br />
eretto nel 1949, adorna il monte e ogni<br />
anno, il 29 di giugno, vien celebrata <strong>la</strong> festività<br />
dedicata ai due Apostoli.<br />
L’acqua.<br />
Il Boglia non manca mai d’acqua. I due<br />
riali che nascono poco sotto il Pian di<br />
Erba di San Giovanni. Ramaria f<strong>la</strong>va.<br />
L’oro autunnale del<strong>la</strong> betul<strong>la</strong>.<br />
Scagn e i primi torrioni dei Denti del<strong>la</strong><br />
Vecchia, pure in assenza prolungata di<br />
pioggia, hanno sempre acqua. Percor -<br />
rendo il sentiero alto verso Creda o quello<br />
basso verso Stabbio, si ha l’occasione di<br />
conoscerli da vicino. Al<strong>la</strong> Bol<strong>la</strong> due fontane,<br />
una al<strong>la</strong> casera e l’altra all’oratorio,<br />
danno sempre acqua fresca e buona.<br />
La Croce.<br />
Da quando salgo il Boglia, una croce c’è<br />
sempre stata. La folgore, in due occasione,<br />
l’ha distrutta. Ora, da alcuni anni (il<br />
millennio inciso: 2003, non è l’anno dell’erezione),<br />
ne è stata posata una nuova<br />
grazie all’iniziativa di alcune persone tra<br />
cui un mio caro conoscente ed estimatore<br />
del monte: il signor Filippo Chiarini.<br />
Indicazioni<br />
Cartografia: C.N. 1:25000 , fogli 1333<br />
Tesserete e 1353 Lugano.<br />
Dislivello: m 1000, da Cadro.<br />
Lunghezza percorso: Km 5.<br />
Tempo: 4 ore.<br />
Periodo: tutto l’anno (inverno con neve solo<br />
per esperti).<br />
Adatto: escursionisti allenati.<br />
Equipaggiamento: leggero da montagna.<br />
Segnaletica: verticale e orizzontale<br />
ben indicata.<br />
Esistono altri percorsi per il Boglia, partenti da:<br />
Brè Paese, Pregassona, Cureggia e Creda di<br />
Vil<strong>la</strong> Luganese.<br />
Bibliografia<br />
• Cadro con Stampa e Dassone, di I<strong>la</strong>rio<br />
Borelli (distribuito dal comune di Cadro) .<br />
• Introduzione al paesaggio naturale del<br />
Cantone Ticino, Dip.TI del territorio.<br />
• I funghi del cantone Ticino,<br />
di Gianfelice Lucchini, Dip. TI del territorio e<br />
Museo TI di S.N.<br />
La Croce in veste invernale.<br />
01-<strong>2012</strong> SEMI DI BENE 29<br />
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HERMES CAVARZAN<br />
CARONA<br />
CARLO DONATI<br />
30 SEMI DI BENE 01-<strong>2012</strong><br />
Grazie<br />
Giuseppe!<br />
Giuseppe lo conoscevo<br />
da 18 anni, era una persona<br />
semplice, ma ricca<br />
di attenzioni per gli altri,<br />
garbata e delicata nei<br />
modi. Anche nel corso<br />
degli ultimi giorni, malgrado<br />
<strong>la</strong> fatica nel respiro<br />
e il pallore, non mancava<br />
di sorridere e di un<br />
pensiero al “mio bambino” e al<strong>la</strong> “moglie”.<br />
Se ne è andato il giorno di Natale per raggiungere quel suo<br />
mondo fatto di tanti animali esotici: leoni, giraffe, uccelli di<br />
ogni specie che ha disegnato e dipinto e in modo fantastico e<br />
unico sul<strong>la</strong> terra cotta, per tutta <strong>la</strong> vita.<br />
CUREGLIA<br />
LUIGI PONTI<br />
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DAVESCO<br />
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CORNER BANCA<br />
IN MEM. RENATO NESSI<br />
GIORGIO E GIOVANNA MOROIN<br />
GIOVANNI GALLI<br />
IN MEM. GIANMARIO GALLI<br />
CELERINA<br />
FAM. MAGNETTI<br />
CHIGGIOGNA<br />
ROBERTO CAVANNA<br />
COMANO<br />
ALFREDO E LISELOTTE GYSI<br />
GIUBIASCO<br />
ALDA E LUIGI BARTOLOMEO<br />
GORDOLA<br />
PATRICK VAERINI<br />
GRANCIA<br />
ROVELLI SA<br />
LAMONE<br />
COMUNE<br />
LEONTICA<br />
GRUPPO DONNE VOLONTARIE<br />
C/O MARIUCCIA TOSCHINI<br />
LOSONE<br />
REMO E CARMEN BUZZINI<br />
LUGANO<br />
ALBERTO GALLUCCIO<br />
CHANTAL DR. SIBILIA<br />
CINESTAR SA<br />
COMUNE<br />
DF ASSET ALLOCATION ADVI-<br />
SORYLTD<br />
DREIECK FIDUCAIRIA SA<br />
ERCA SA<br />
FARMACIA BESSO<br />
GABRIELE DR. BRAGLIA<br />
GIOVANNI AVV. CATTANEO<br />
GUIDO BRIOSCHI<br />
HEINS LÜPGES<br />
HERMES SUISSE SA<br />
MAGLIASO<br />
ADRIANA BOSCHETTI<br />
IN MEM. GRAZIELLA PONTI<br />
BRUNA TOMASINI<br />
IN MEM. GRAZIELLA PONTI<br />
DANIELA MONTI<br />
IN MEM. GRAZIELLA PONTI<br />
FAM. QUADRI<br />
IN MEM. GRAZIELLA PONTI<br />
GIANNA E CORRADO ANTONINI<br />
IN MEM. GRAZIELLA PONTI<br />
GRUPPO TERZA ETÀ<br />
IN MEM. GRAZIELLA PONTI<br />
GUGLIELMINA GIANNINI<br />
IN MEM. GRAZIELLA PONTI<br />
MONTAGNOLA<br />
MARCELLA E SERGIO GARZONI<br />
IN MEM. PASQUALE GARZONI<br />
IRENE CRIVELLI<br />
LEOPOLDO MARTINELLI<br />
LUCIA MOLLEKOPF<br />
LYCEUM CLUB INTERNAZ.<br />
MIHAELA TUDOSIU<br />
SANDRA E BRUNO BASLER-AN-<br />
DREAZZI<br />
STUDIO D’INGEGNERIA MANTE-<br />
GAZZA CATTANEO SA<br />
TRASTEEL INTERNATIONAL SA<br />
VALERIA GALLI<br />
YVA E GIORGIO GIUDICI<br />
MASSAGNO<br />
COMUNE<br />
PAOLO GRANDI<br />
PIERO FRUH<br />
TIZIANO MOCCETTI<br />
MELIDE<br />
MICHELE E ANTONELLA PATULLO<br />
MENDRISIO<br />
COMUNE<br />
MILANO<br />
ADELE E FRANCO COLOGNI<br />
AUGUSTO DR. STRIANESE<br />
GIUSEPPE MOGGI<br />
IRIS MIANI<br />
MONTAGNOLA<br />
CARLO LONGARETTI<br />
MAURIZIO PITTERI<br />
NEGGIO<br />
GIALUGIARO E MATILDE BONETTI<br />
NOVAZZANO<br />
COMUNE<br />
SCHWEIZER MOTOR-VETERA-<br />
NEN-CLUB SEZ. TICINO<br />
IN MEM. MANETA KLEIN<br />
NOVAZZANO<br />
ANITA, LIDIA E LUCA FERRARI<br />
IN MEM. SECONDO SARTORI<br />
PREGASSONA<br />
EMILIO FUMAGALLI<br />
IN MEM. PIERO ZONI<br />
RANCATE<br />
FLAVIO E MARILENA CAVALERI<br />
IN MEM. ERMANNO SARRA<br />
ROVEREDO<br />
GIANCARLO E ANNALIS LEPORI<br />
IN MEM. GRAZIELLA PONTI<br />
SESSA<br />
LUCIANO E GIANCARLA<br />
NEGRINOTTI<br />
IN MEM. LUCIANO CAMPANA<br />
SONVICO<br />
MARZIO E PAOLA QUADRI<br />
IN MEM. AUGUSTO MOCCETTI<br />
SORENGO<br />
EVA E MARGHERITA ANDREANI<br />
IN MEM. ANNA MÜLLER<br />
STABIO<br />
CESARE E OSCAR GARZONI<br />
IN MEM. PASQUALE GARZONI<br />
LUIGI E LUIGIA GARZONI<br />
IN MEM. PASQUALE GARZONI<br />
TORRE<br />
ISIDORO ALLEGRANZA<br />
IN MEM. GIOVANNA ALLEGRANZA<br />
TORRICELLA<br />
ABELE E ORIETTA BRICALLI<br />
IN MEM. GRAZIELLA PONTI<br />
VEZIA<br />
LORENA BARBERIS<br />
IN MEM. AUGUSTA MOCCETTI<br />
VIGANELLO<br />
FERNANDA BAGGI<br />
IN MEM. FIGLIA DANIELA<br />
ZURIGO<br />
JULIUS BAER AND CO. LTD<br />
IN MEM. FERRUCCIO ZONI<br />
ORIGLIO<br />
COMUNE<br />
PADOVA<br />
BARTOLINA BAVARESCO<br />
PARADISO<br />
GIANNI BERGANI<br />
PONTE TRESA<br />
ORSOLINA TRAMEZZANI<br />
RUVIGLIANA<br />
LALURA E GUIDO CADENARTORI<br />
LUIGI E FABIA DELL’ACQUA<br />
SAGNO<br />
MONICA GIANNINI<br />
SEMENTINA<br />
COMUNE<br />
LUIGI PAGANI<br />
SONVICO<br />
MARCO E LOREDANA CAMPANA<br />
SORENGO<br />
MARIO PUSTERLA<br />
MARIO RANDON<br />
STABIO<br />
COMUNE<br />
SUVIGLIANA<br />
PAOLO DR. CORNARO<br />
WOLLERAU<br />
FABIA STERN<br />
HAID DR. CLAUS-TONI
Sicurezza?<br />
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