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<strong>Il</strong> papa Benedetto XVI con il Messaggio Porta fidei<br />
ha indetto l’Anno della fede, per rinnovare la nostra<br />
fede; inizierà l’11 ottobre prossimo nel cinquantesimo<br />
anniversario dell’apertura del<br />
Concilio Vaticano II e terminerà il 24<br />
novembre 2013.<br />
L’Anno della fede vuol promuovere in<br />
tutti i battezzati la riscoperta della<br />
fede e una rinnovata conversione al<br />
Signore Gesù, per farli diventare testimoni<br />
gioiosi del Signore risorto.<br />
L’Anno della fede vuol stimolare tutti i<br />
cristiani a riscoprire la gioia del credere<br />
e a ritrovare l’entusiasmo nel comunicare<br />
la fede. Per raggiungere<br />
questo obiettivo, tutti i battezzati sono chiamati a prendere<br />
esatta coscienza dei contenuti della fede professata,<br />
celebrata, vissuta e pregata. «La conoscenza dei<br />
contenuti di fede è essenziale per dare il proprio assenso,<br />
cioè per aderire pienamente con l’intelligenza<br />
e la volontà a quanto viene proposto dalla Chiesa. Per<br />
ravvivare, purificare, confermare e confessare la fede,<br />
il papa ci invita a valorizzare il Catechismo della<br />
Chiesa Cattolica. L’anno della fede dovrà esprimere un<br />
corale impegno per la riscoperta e lo studio dei contenuti<br />
fondamentali della fede che trovano nel Catechismo<br />
della Chiesa Cattolica la loro sintesi sistematica e<br />
organica. I contenuti fondamentali della fede non sono<br />
IL SAN<br />
BORTOLO<br />
BOLLETTINO DELLA PARROCCHIA DI S. BARTOLOMEO AP. IN ROVIGO www.parrocchie.org/rovigo/sanbortolo<br />
ANNO DELLA FEDE<br />
Orario <strong>San</strong>te Messe<br />
<strong>settembre</strong> - <strong>dicembre</strong> <strong>2012</strong><br />
verità astratte ma le tre Persone della SS. Trinità e gli<br />
eventi che esse hanno avviati e che noi siamo chiamati<br />
a portare a compimento: il Regno di Dio, la vita della<br />
Chiesa, il comandamento dell’amore,<br />
la vita eterna.<br />
Per vivere la fede in modo autentico,<br />
come risposta all’amore di Dio, non<br />
basta conoscere quello che Lui ci ha<br />
rivelato; è necessario maturare una<br />
mentalità di fede e cioè veder la storia,<br />
giudicare la vita, scegliere,<br />
amare e sperare come Lui insegna e<br />
vivere in comunione con il Padre e lo<br />
Spirito <strong>San</strong>to. È questa mentalità di<br />
fede che ha segnato la vita di Maria, degli Apostoli<br />
e dei discepoli del Signore. Per fede viviamo<br />
anche noi, quando riconosciamo il Signore Gesù, presente<br />
nella nostra esistenza e nella storia e ascoltiamo<br />
la sua parola. <strong>Il</strong> cristiano è colui che, «mosso dalla<br />
fede... cerca di discernere negli avvenimenti e nelle<br />
aspirazioni... quali siano i veri segni della presenza o<br />
del disegno di Dio. La vera fede infatti tutto rischiara<br />
di una luce nuova e svela le intenzioni di Dio sulla vocazione<br />
integrale dell’uomo e perciò guida l’intelligenza<br />
verso soluzioni pienamente umane (Gaudium et<br />
Spes, 11).<br />
Festivo: 08.00; 10.00;12.00; 19.00<br />
10,00 I.R.A.S.<br />
Con il cambio dell’orario solare la <strong>San</strong>ta Messa vespertina sarà alle ore 18,00<br />
Feriali: 8,30; 19.00<br />
Sabato e prefestive:10,30 I.R.A.S.<br />
Con il cambio dell’orario solare la <strong>San</strong>ta Messa sarà alle ore 18,00
2<br />
Nel giorno dedicato alla natività di <strong>San</strong><br />
Giovanni Battista, domenica 24 giugno,<br />
la comunità parrocchiale<br />
ha festeggiato don Alessandro per<br />
il quarantesimo di ordinazione sacerdotale,<br />
avvenuta il 28 giugno del<br />
1972, e il decennale di insediamento<br />
come parroco.<br />
Tutti insieme abbiamo celebrato l’avvenimento<br />
attorno alla mensa eucaristica<br />
con gioia e solennità. Giovani,<br />
famiglie e catechisti hanno reso<br />
particolarmente partecipata la celebrazione<br />
liturgica alternandosi nelle<br />
letture e formulando sentite intenzioni<br />
di preghiera. Le musiche sacre e i<br />
canti liturgici opportunamente scelti hanno conferito<br />
un clima raccolto e vibrante, consono alla circostanza.<br />
IL SAN BORTOLO<br />
LA PARROCCHIA IN FESTA PER IL QUARANTESIMO<br />
DI ORDINAZIONE DI DON ALESSANDRO<br />
La festa è continuata sotto le arcate del bel chiostro<br />
seicentesco dove è stato offerto un assortito<br />
buffet preparato con amorevole solerzia<br />
da alcune mamme e dai volontari<br />
di <strong>San</strong>bortoloinsieme. La Comunità<br />
ha vissuto un momento di<br />
gioiosa fraternità e vicinanza al suo<br />
parroco nella gratitudine al Signore<br />
per il dono della sua presenza.<br />
In segno di riconoscenza e affetto<br />
la Comunità ha consegnato a don<br />
Alessandro alcuni doni. Due camici,<br />
segno della consacrazione al servizio<br />
presbiterale e alla comunità<br />
affidatagli; una crocifissione in bassorilievo,<br />
opera di un artista nostro<br />
parrocchiano.<br />
40°
IL SAN BORTOLO<br />
FORMAZIONE CARITAS <strong>2012</strong>-2013<br />
La Caritas diocesana ha quale suo<br />
fondamentale scopo quella che<br />
Paolo VI definì ”prevalente funzione<br />
pedagogica” nel famoso discorso<br />
tenuto al primo convegno nazionale<br />
delle Caritas diocesane.<br />
Fin dal suo esordio l’ufficio diocesano<br />
Caritas ha quindi sentita forte una chiamata<br />
da parte della Chiesa ad essere<br />
uno strumento educativo e formativo,<br />
prima ancora che assistenziale e operativo.<br />
Nel senso di questa primordiale<br />
Laboratorio diocesano<br />
per la promozione<br />
e l’accompagnamento<br />
delle Caritas<br />
Percorso annuale<br />
Rovigo, Casa <strong>San</strong>t’Andrea*<br />
(lunedì, ore 18.00 - 19.30)<br />
17 <strong>settembre</strong> 40 anni di Caritas<br />
<strong>2012</strong> Paolo VI<br />
01 ottobre 40 anni di Caritas<br />
<strong>2012</strong> Giovanni Paolo II<br />
15 ottobre 40 anni di Caritas<br />
<strong>2012</strong> Benedetto XVI<br />
“Porta fidei”<br />
12 novembre Parrocchia:<br />
<strong>2012</strong> partire dai poveri<br />
per costruire comunità.<br />
26 novembre Un itinerario di<br />
<strong>2012</strong> comunità: metodo,<br />
azioni, percorsi<br />
educativi.<br />
10 <strong>dicembre</strong> Un servizio di<br />
<strong>2012</strong> animazione della<br />
Caritas per parrocchie<br />
missionarie.<br />
17 <strong>dicembre</strong> DCE: riflessioni<br />
<strong>2012</strong> tematiche e pastorali<br />
sulla carità.<br />
*nelle parrocchie a richiesta<br />
chiamata la Caritas diocesana ha inteso<br />
proporre per i prossimi anni un pacchetto<br />
di proposte formative rivolte alle<br />
parrocchie, agli operatori dell’ascolto<br />
presenti nei Centri di Ascolto Caritas o<br />
di altre realtà caritative e alle realtà di<br />
volontariato di ispirazione Cristiana. Gli<br />
incontri si terranno a partire dal mese<br />
di <strong>settembre</strong> il lunedì a Rovigo, presso<br />
Casa <strong>San</strong>t’Andrea-Caritas diocesana<br />
dalle 18,00 alle 20,00 e cercheranno<br />
di avere, a seconda del percorso, ca-<br />
Percorso formativo<br />
per volontari e operatori<br />
di un Centro di Ascolto*<br />
Percorso pluriennale*<br />
Rovigo, Casa <strong>San</strong>t’Andrea*<br />
(lunedì, ore 18.00 - 20.00)<br />
29 ottobre Carità e giustizia:<br />
<strong>2012</strong> “Fare il bene dell’altro<br />
e salvarsi l’anima”.<br />
05 novembre Fondamenti biblici<br />
<strong>2012</strong> dell’ascolto.<br />
19 novembre La relazione<br />
<strong>2012</strong> come strumento<br />
di aiuto.<br />
03 <strong>dicembre</strong> Ascolto come veicolo<br />
<strong>2012</strong> di relazione.<br />
17 <strong>dicembre</strong> Rielaborazione<br />
<strong>2012</strong> in gruppo.<br />
17 gennaio Epistemologia<br />
2013 dell’ascolto:<br />
cosa e come<br />
conosciamo dell’altro.<br />
28 gennaio <strong>Il</strong> colloquio:<br />
2013 proposta di lavoro.<br />
11 febbraio Pillole di ascolto:<br />
2013 esercizi pratici.<br />
25 febbraio Promuovere la persona<br />
2013 e inserirla in una rete<br />
di relazioni.<br />
11 marzo Lavorare come gruppo<br />
2013 (programmare insieme<br />
e condividere<br />
le responsabilità.<br />
25 gennaio Rielaborazione<br />
2014 in gruppo.<br />
*le date sono provvisorie e possono subire variazioni a<br />
causa degli impegni dei relatori.<br />
<strong>Il</strong> prima possibile saranno comunicate le date definitive.<br />
**In collaborazione con il Consultorio diocesano Familiare<br />
denza quindicinale. Compatibilmente<br />
con le possibilità organizzative potranno<br />
essere fatti anche a richiesta nelle<br />
parrocchie. Gli incontri saranno improntati<br />
il più possibile alla condivisione e<br />
allo scambio, anche se non mancheranno<br />
momenti di lezione frontale e di<br />
esercitazioni. Per tutti e tre i percorsi è<br />
importante l’iscrizione che po’ essere<br />
comunicata agli uffici della Caritas diocesana:<br />
info@caritasrovigo.org -<br />
tel.0425.23450<br />
Laboratorio diocesano<br />
per la promozione<br />
e l’accompagnamento<br />
delle Caritas<br />
Percorso annuale<br />
Rovigo, Casa <strong>San</strong>t’Andrea*<br />
(lunedì, ore 18.00 - 19.30)<br />
07 gennaio Educare alla vita<br />
2013 buona del Vangelo.<br />
21 gennaio Volontariato nelle<br />
2013 opere servizi sanitari<br />
e socio-assistenziali<br />
ecclesiali.<br />
04 febbraio Volontariato oggi:<br />
2013 valori, caratterizzazioni,<br />
rischi.<br />
18 febbraio <strong>Il</strong> ruolo dell’organismo<br />
2013 pastorale Caritas.<br />
04 marzo Nuovo dinamismo e<br />
2013 luoghi propri di<br />
confronto e crescita.<br />
18 marzo Un cuore che vede.<br />
2013<br />
08 aprile Rilevazione delle opere<br />
2013 e approfondimenti<br />
tematici.<br />
22 aprile Una risorsa sociale<br />
2013 multiforme e complessa.<br />
06 maggio Non per carità ma per<br />
2013 giustizia.<br />
20 maggio Equità, prossimità,<br />
2013 integrazione.<br />
*nelle parrocchie a richiesta<br />
3
4<br />
SALUTO ALLE SUORE<br />
DI MARIA BAMBINA<br />
Sabato 15 <strong>settembre</strong> <strong>2012</strong> la comunità di S. Bartolomeo,<br />
gli ospiti della Casa Albergo Iras ed i<br />
loro familiari si sono stretti, durante la Messa celebrata<br />
dal Vescovo Mons. Lucio Soravito De Franceschi,<br />
attorno alle Suore di Maria Bambina che<br />
definitivamente lasciano,<br />
dopo molti anni, la nostra<br />
comunità. E’ stata una celebrazione<br />
semplice ricca di<br />
momenti forti, condivisi e<br />
anche commoventi che, ancora<br />
una volta, hanno sottolineato<br />
la grande missione<br />
svolta in silenzio e totale dedizione<br />
da queste Care Sorelle.<br />
Piccoli segni di<br />
ringraziamento e di ricordo<br />
sono stati offerti, ma quello<br />
più toccante è stato sicuramente la pergamena, scritta<br />
da un ospite dell’IRAS che esprime tutta la sua riconoscenza<br />
e quella dell’Istituto verso le Suore di Maria<br />
Bambina. Riporto il testo<br />
“Si conclude oggi, 15 <strong>settembre</strong> <strong>2012</strong>, il lunghissimo<br />
tragitto di assistenza agli anziani, da tutti largamente<br />
apprezzato, che le Suore di Maria Bambina<br />
hanno percorso nel nostro Istituto rodigino.”<br />
Carissime Suore, a nome di tutti gli amici ospiti e<br />
dei loro familiari voglio esprimerVi un grazie di<br />
cuore per aver offerto la vostra vita a noi. La Vostra<br />
presenza quotidiana nella nostra realtà, a volte silenziosa,<br />
a volte ben visibile, comunque sempre concreta<br />
e forte come un abbraccio, è la<br />
testimonianza più sincera di carità e d’amore verso<br />
IL SAN BORTOLO<br />
il prossimo.<br />
Con la Vostra partenza, all’operatività assistenziale<br />
e all’efficienza dei servizi , che continueranno<br />
senz’altro in modo ottimale, sicuramente<br />
mancherà l’Atmosfera Spirituale che aleggiava con<br />
la Vostra presenza; mancherà<br />
la vostra Preghiera<br />
al capezzale dei<br />
sofferenti, mancherà la<br />
parola di conforto nella<br />
tristezza e nella solitudine,<br />
mancherà la pietà<br />
religiosa nel momento<br />
del “passaggio”.<br />
Carissime Suor Vincenza, Suor Ermenegilda e Suor<br />
Pia, lasciarVi andare è doloroso, ma ciò che ci avete<br />
donato resta nel cuore e non potrà mai abbandonarci:<br />
l’amore e la speranza!<br />
Di questo vi siamo profondamente riconoscenti e<br />
la gratitudine Vi accompagnerà per sempre! Con<br />
grandissimo affetto Auguri per il futuro con la certezza<br />
di poterci riabbracciare, chissà, ancora tutti<br />
insieme “lassù” dove il mattino non conosce il tramonto.
IL SAN BORTOLO<br />
CELEBRAZIONE EUCARISTICA<br />
EUCARESTIA COMUNIONE “IL CORPO DI CRISTO” “AMEN”<br />
Eucarestia, (azione di grazie) è il Sacramento<br />
nel quale Gesù Cristo, sotto i segni del pane e<br />
del vino, elementi preziosi ma “poveri” così che<br />
ognuno li possa ricevere, è presente realmente con tutta<br />
la sua persona umana e divina anche in un piccolo<br />
frammento.<br />
Per questo il sacerdote nella S. Messa, terminata la distribuzione<br />
della Comunione Eucaristica, fa la “purificazione”,<br />
raccogliendo tutti gli eventuali frammenti di<br />
Ostia, dalla patena, (piccolo piatto dorato) dal calice,<br />
dal piattino delle ampolle e li “consuma”.<br />
Nell’Eucarestia, la presenza di Cristo viene mediante<br />
la “Transustanzazione” (cambiamento di sostanza) del<br />
pane e del vino nel Suo corpo, durante la Consacrazione,<br />
grazie alla potenza dello Spirito <strong>San</strong>to in virtù<br />
delle Parole del sacerdote:<br />
“Questo è il mio corpo...”<br />
A queste parole, le apparenze<br />
del pane e del vino rimangono<br />
immutate, infatti, vediamo sempre<br />
pane e vino, ma cambia la<br />
sostanza. E’ un miracolo continuo.<br />
Dimostrazione di questo<br />
cambiamento sono i miracoli<br />
eucaristici avvenuti nella storia.<br />
(Bolsena, Lanciano...”)<br />
Eucarestia è un atto di amore di Cristo per noi. Egli<br />
non è stato contento diventare un uomo come noi, assumere<br />
la nostra umanità, morire per noi sulla croce, con<br />
questo Sacramento ha voluto unirsi ad ognuno di noi in<br />
modo particolare. Che gratitudine dobbiamo avere.<br />
S. Francesco di Sales dice: ”Cristo si è ridotto a cibo<br />
per entrare nelle nostre anime, nei nostri cuori pur di<br />
salvarci”. Infatti Gv.6,54-56 riporta le parole di Gesù:<br />
“Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue, avrà<br />
la vita eterna. Io lo risusciterò nell’ultimo giorno”.<br />
(Pegno di immortalità)<br />
COMUNIONE<br />
Nella <strong>San</strong>ta Messa, la Comunione Eucaristica, è il coronamento<br />
naturale di tutta la Celebrazione, è la piena<br />
partecipazione. Se la liturgia della Parola deve provocare<br />
l’Ascolto e la Liturgia Eucaristica quella dell’Offerta<br />
di Cristo al Padre, la Liturgia della<br />
Comunione Eucaristica, deve suscitare vivo senso di comunione<br />
sia con Cristo che con i fratelli.<br />
<strong>Il</strong> rito della Comunione, avviene in due tempi:<br />
primo quello del sacerdote, dopo aver mostrato<br />
l’Ostia, Cristo, all’assemblea dicendo: “Ecco l’Agnello<br />
di Dio”, poi quello dei fedeli, che in processione cantando<br />
canti di gioia, si accostano alla mensa con la<br />
mano aperta, che sta ad indicare la nostra povertà e ci<br />
rende mendicanti di Dio (S.Agostino), quindi mani che<br />
chiedono, che accolgono e ricevono un Dono Offerto.<br />
L’Eucarestia la si può ricevere<br />
anche in bocca, con questo gesto è<br />
importante il comportamento delle<br />
mani che non dovrebbero esser dietro<br />
la schiena o a penzoloni ma<br />
mani unite, segno di adorazione e ringraziamento.<br />
Di solito ci si comunica solo con il Pane, con la particola<br />
(piccola parte), ma nelle S.Messe rituali o quelle determinate<br />
dal vescovo, i fedeli sono invitati a comunicarsi<br />
anche bevendo al calice.<br />
In questo modo si realizza meglio il comando di Cristo:<br />
”Prendete e mangiate... prendete e bevete...”.<br />
<strong>Il</strong> sacerdote, prima di adagiare l’Ostia, il Gesù, nelle<br />
nostre mani, ce lo presenta dicendo: (E’)”<strong>Il</strong> Corpo di<br />
Cristo”. E’ una affermazione di fede che il comunicando<br />
risponde con altrettanta fede: ”Amen”, cioè,<br />
“Sì, ci credo” . E’ un momento bellissimo, che prende il<br />
cuore. Cantando tutti assieme, torniamo al posto senza<br />
fare inchini all’altare o gesti vari, perchè Cristo l’abbiamo<br />
con noi..., Ci mettiamo seduti, in silenzio.<br />
Silenzio, che non è un semplice segno di attesa, non<br />
un momento di vuoto o di riposo. E’ un momento intenso<br />
di lode, di ascolto, di ringraziamento, un momento che<br />
possiamo parlare con Gesù che è venuto in noi, anche<br />
per ascoltarci.<br />
5
6<br />
<strong>Il</strong> tempo delle vacanze è ormai finito e la ripresa dell’anno<br />
scolastico torna a cadenzare i ritmi delle nostre<br />
attività quotidiane. Ma questo tempo appena<br />
trascorso è stato anche un tempo operoso: l’animazione<br />
estiva prima e la sagra poi hanno visto coinvolte<br />
anche molte famiglie in una dinamica iniziata lo scorso<br />
10 giugno. La seconda festa per le famiglie poteva<br />
sembrare il momento di chiusura estiva delle attività<br />
parrocchiali ed è stata invece un momento di aggregazione<br />
così speciale da rivelarsi<br />
ancora una volta trampolino di lancio<br />
per la crescita nella esperienza<br />
comunitaria.<br />
La voglia di uscire dal guscio e<br />
mettersi in gioco, la voglia di allargare<br />
i confini della propria famiglia,<br />
la voglia di guardare in altra direzione.<br />
Questi i sentimenti che hanno<br />
alimentato il desiderio di creare occasioni<br />
di condivisione, di incontro,<br />
di preghiera e perché no anche di relax per tutte le famiglie<br />
della parrocchia. Ecco allora utilizzare il<br />
periodo estivo per preparare il secondo family camp<br />
del 1-2 <strong>settembre</strong> a Tonezza del Cimone. Dopo il<br />
primo camp del 2011 in cui 9 intrepide famiglie si<br />
sono ritrovate a condividere la quotidianità, lo scorso<br />
sabato 1 <strong>settembre</strong> le famiglie in viaggio erano ben<br />
16. Come una grande famiglia abbiamo affrontato il<br />
viaggio con le auto ancora una volta ricolme di<br />
bagagli, cibo, bambini festosi e ragazzi. Come una<br />
grande famiglia abbiamo resistito alla pioggia e al<br />
freddo durante l’escursione nel bosco. Come figli ci<br />
siamo riuniti per incontrare il Padre nella preghiera<br />
comunitaria e in quella personale, nel sacramento<br />
della riconciliazione e nell’eucarestia. Esperienza<br />
che segna, che da forza e desiderio di cambiamento.<br />
Incontro che da risposte.<br />
<strong>Il</strong> viaggio continua al ritorno nelle nostre case<br />
con un bagaglio diverso, arricchito di volti<br />
nuovi che sono diventati fraterni.<br />
Per noi quest'anno è stata la prima partecipazione<br />
al Family Camp, un'esperienza davvero<br />
bella che ci ha arricchiti molto.<br />
Ci ha fatto capire che non dobbiamo chiuderci in noi<br />
stessi, e lasciarci travolgere dalla frenesia della quoti-<br />
FAMILY CAMP<br />
IL SAN BORTOLO<br />
dianità. E' gratificante invece fermarsi a riflettere,<br />
guardarsi intorno, e vedere che ci sono tante altre famiglie<br />
come la nostra, con le quali poter condividere<br />
pensieri, azioni, uniti dal progetto comune della fede.<br />
Grazie a tutti coloro che ci hanno accolto con tanto<br />
calore, e ci hanno fatto subito sentire parte integrante<br />
di questa "grande famiglia" riunita a Tonezza.<br />
“Quest'anno sarà proprio una bella<br />
impresa! Siamo quasi il doppio dell'anno<br />
scorso!" Con il mio solito approccio<br />
pragmatico, quando sono andata<br />
alla riunione organizzativa, avevo<br />
pensato soprattutto alle difficoltà pratiche<br />
che Paola, Roberta e altri stavano<br />
affrontando, certo con l'aiuto di tutti.<br />
E a come si poteva fare per organizzare<br />
il tempo per i nostri figli, e non<br />
solo per i più piccoli. Di una cosa però ero sicura:<br />
avevo proprio voglia di provare anche quest'anno<br />
quell'atmosfera tutta speciale di quando, staccato<br />
dalle cose di tutti i giorni, ascolti, parli, lavori, preghi<br />
con gli altri. A priori sembra tutto uguale eppure è<br />
tutto diverso. E' come se il tempo si dilatasse e noi ci<br />
scoprissimo all'improvviso più attenti, disponibili, concentrati.<br />
E il bello è che questa sensazione si diffonde<br />
e coinvolge tutti, dai più grandi ai più piccoli. E tutti ci<br />
portiamo a casa qualcosa. Un volto, una riflessione,<br />
un sorriso, una preghiera, un desiderio: la voglia di<br />
camminare insieme.
IL SAN BORTOLO<br />
GRAZIE MAESTRO LORENZO<br />
Alla conclusione della solenne celebrazione in<br />
onore del patrono S.Bartolomeo ap., la corale<br />
parrocchiale ha avuto, con rammarico, congedarsi<br />
dal proprio direttore Lorenzo Mantovani in procinto<br />
di recarsi all’estero per motivi di studio.<br />
Lorenzo, infatti, studente del corso di specialistica in matematica<br />
presso l’Università di Padova, è risultato vincitore<br />
di una borsa di studio che gli consentirà di frequentare<br />
l’ultimo anno di studi presso l’Università di Parigi.<br />
Da quando, circa quattro anni fa, fresco di maturità<br />
liceale, assunse la direzione della corale parrocchiale,<br />
noi coristi abbiamo potuto via via apprezzare le sue doti<br />
e ammirarlo per gli importanti traguardi che nel frattempo<br />
ha raggiunto: laurea triennale in matematica, diploma di<br />
Conservatorio in chitarra classica e in fine questa importante<br />
borsa di studio.<br />
Nonostante la sua giovane età ha saputo entrare in<br />
sintonia con i coristi, quasi tutti molto più avanti negli anni,<br />
capire le loro difficoltà senza scoraggiarsi se i risultati non<br />
erano sempre soddisfacenti<br />
e se il numero dei frequentanti<br />
alle prove, era, alle<br />
volte, molto esiguo.<br />
In più di un’occasione, durante<br />
l’animazione delle<br />
celebrazioni liturgiche, ha<br />
dovuto sopperire alla mancanza<br />
dell’organista dividendosi<br />
tra direzione del<br />
coro e tastiera dell’organo<br />
con vere acrobazie.<br />
Mentre auguriamo ancora<br />
tanti successi negli studi,<br />
lo ringraziamo vivamente<br />
per il servizio reso alla<br />
Parrocchia e per quanto<br />
ci ha saputo trasmettere<br />
in campo musicale e umano.<br />
<strong>Il</strong> problema da risolvere ora è quello di trovare un altro direttore che si metta a disposizione della<br />
parrocchia affinchè non venga a mancare la presenza del coro nelle celebrazioni solenni, come è<br />
tradizione a <strong>San</strong> <strong>Bortolo</strong> fin dalla nascita della Parrocchia.<br />
7
8<br />
IL SAN BORTOLO
IL SAN BORTOLO<br />
Si sono spente le luminarie<br />
della 168ª Sagra di <strong>San</strong> <strong>Bortolo</strong>,<br />
dal piazzale davanti la<br />
chiesa e fino a via Tasso passando<br />
per via della Resistenza, il quartiere<br />
ha vissuto una festa effervescente.<br />
Questo è l’aggettivo che più identifica<br />
questa edizione della sagra.<br />
<strong>Il</strong> <strong>San</strong><strong>Bortolo</strong>Insieme, e più di sessanta<br />
volontari, hanno saputo generosamente<br />
e professionalmente<br />
svolgere le mansioni a loro affidate,<br />
siamo stati impegnati tutte le sere in<br />
diversi settori; agli impianti elettrici,<br />
alla reception, in cassa, in cucina,<br />
in pizzeria, al bar, ai tavoli, al lavaggio,<br />
alla pesca di beneficenza,<br />
al mercatino, ai tornei, alle sedie,<br />
agli eventi della via e della piazza;<br />
tutti insieme abbiamo fatto la Sagra<br />
rendendola un fondamentale punto<br />
d’incontro.<br />
Dieci giorni di festa ai quali si sono<br />
aggiunti altri 2 non in cartellone,<br />
che hanno coinvolto questo nutrito<br />
gruppo di volontari, che si è messo<br />
a disposizione per aiutare la Parrocchia<br />
ed il quartiere in generale.<br />
Tutte le sere in tre punti non conti-<br />
SAN BORTOLO IN SAGRA<br />
gui, ma come fossero<br />
un’unica cosa, si sono alternati<br />
sfilata di moda,<br />
kermesse di bellezza, esibizioni<br />
di ballo, teatro<br />
per grandi e piccini,<br />
maghi e burattinai di<br />
fama internazionale,<br />
personaggi Cosplay,<br />
tornei di basket, di Ju-<br />
Gi-Oh, di burraco, di<br />
calcetto e vari gruppi di<br />
cover o di altro genere rivolti<br />
ad un numeroso pubblico di<br />
giovani e meno giovani.<br />
Due serate dedicate alla lirica<br />
ed al cabaret hanno<br />
coinvolto un foltissimo pubblico,<br />
il quale ha gustato<br />
momenti canori e di ilarità,<br />
che raramente una piazza sa accogliere<br />
tanto da far diventare la<br />
sagra il punto di riferimento e di<br />
qualità per tutta la città e non solo<br />
per il quartiere a cui inizialmente<br />
era rivolta. Ho sempre ringraziato<br />
più volte durante tutte le esibizioni,<br />
l’Amministrazione Comunale, il<br />
<strong>San</strong><strong>Bortolo</strong>Insieme, tutti i partecipanti<br />
a qualsiasi titolo, i volontari, i<br />
cantanti, gli artisti che si sono esibiti,<br />
i tecnici e gli sponsor che sono<br />
stati fondamentali per la riuscita<br />
della sagra.<br />
Chi ha scelto di passeggiare tra le<br />
bancarelle in quelle serate di caldo<br />
a <strong>San</strong> <strong>Bortolo</strong> ha potuto scegliere di<br />
visitare delle mostre esclusive o vedere<br />
spettacoli sempre gratuiti che<br />
hanno soddisfatto sia tutte le generazioni<br />
che i gusti artistici personali.<br />
Debbo rivolgere un particolarissimo<br />
ringraziamento al parroco Don<br />
Alessandro Cavallarin, che e’ fondamentale<br />
punto di riferimento,<br />
sempre disponibile ad ascoltare tutti<br />
e puntuale ad elargire consigli;<br />
a Flavio Ceciliato il responsabile<br />
del <strong>San</strong>bortoloinsieme figura di rilievo<br />
e persona trainante che sa gestire<br />
le diverse problematiche con la<br />
giusta imparzialità che lo contraddistingue;<br />
a <strong>San</strong>te Cavalieri presidente di Flycreative<br />
l’associazione culturale –<br />
musicale, che per la prima volta ha<br />
collaborato esternamente ed a titolo<br />
di volontariato.<br />
Infine, in un perfetto connubio, con<br />
me alla direzione artistica hanno<br />
coordinato tutti gli spettacoli, Giuseppe<br />
Cipriani e Alberto Cominato.<br />
9
10<br />
La programmazione vedra’ i bambini impegnati in:<br />
IL SAN BORTOLO<br />
La scuola dell’infanzia con nido integrato E. Merlin ha ripreso la sua attività<br />
Un “viaggio” che attraverso le storie li accompagnerà<br />
alla scoperta della scuola e di nuovi amici.<br />
L’intenzione è quella di allargare lo sguardo verso altre culture.<br />
Da diversi anni infatti anche la nostra scuola<br />
vede la presenza di bambini di varie nazionalità:<br />
fantastica opportunità per comprendere in concreto la ricchezza delle differenze<br />
e delle diversità di ciascuno come persona e come appartenente ad una cultura.<br />
Attraverso i laboratori di lingua inglese, gioco-musica e gioco-motoria<br />
i bambini avranno l’opportunità di arricchire questo viaggio di conoscenza.<br />
Ma sarà soprattutto il coinvolgimento attivo delle famiglie<br />
a rendere viva e colorata questa avventura<br />
attraverso varie opportunità di incontro e di festa.
“...Abbi cura di lui...”<br />
Vangelo (Lc 10,25-37)<br />
Un dottore della legge si alzò per metterlo<br />
alla prova: «Maestro, che devo fare per<br />
ereditare la vita eterna?». 26Gesù gli disse:<br />
«Che cosa sta scritto nella Legge? Che cosa<br />
vi leggi?». 27Costui rispose: « Amerai il Signore<br />
Dio tuo con tutto il tuo cuore, con<br />
tutta la tua anima, con tutta la tua forza e<br />
con tutta la tua mente e il prossimo tuo<br />
come te stesso». 28E Gesù: «Hai risposto<br />
bene; fa questo e vivrai».<br />
29Ma quegli, volendo giustificarsi, disse a<br />
Gesù: «E chi è il mio prossimo?». 30Gesù riprese:«Un uomo scendeva da Gerusalemme<br />
a Gerico e incappò nei briganti che<br />
Gesù risponde allo scriba desideroso di<br />
sapere chi è il suo prossimo non con una<br />
definizione teorica, ma con la parabola<br />
del buon Samaritano, che ha tutta la parvenza<br />
di un fatto tratto dal vero. Gesù la<br />
racconta mentre sta attraversando la Samaria,<br />
diretto a Gerusalemme. Continuando<br />
il suo cammino, Egli passerà da<br />
Gerico. Risalirà quella strada da cui è disceso<br />
l'uomo della parabola che cade<br />
nelle mani dei briganti.<br />
E' una strada ripida e in mezzo a dirupi e<br />
burroni, che sale attraverso l'arido deserto<br />
di Giuda, simbolo del cammino tenebroso<br />
del male ma anche di quello faticoso della<br />
Redenzione. <strong>Il</strong> primo è stato battuto dal-<br />
lo spogliarono, lo percossero<br />
e poi se ne andarono,<br />
lasciandolo mezzo<br />
morto. 31Per caso, un sacerdote<br />
scendeva per quella<br />
medesima strada e quando<br />
lo vide passò oltre dall'altra<br />
parte. 32Anche un levita,<br />
giunto in quel luogo, lo vide<br />
e passò oltre. 33Invece un<br />
Samaritano, che era in viaggio,<br />
passandogli accanto lo vide e n'ebbe<br />
compassione. 34Gli si fece vicino, gli fasciò<br />
le ferite, versandovi olio e vino; poi, cari-<br />
Comprensione<br />
l'uomo, il secondo è stato percorso da<br />
Gesù. Così Gesù è venuto a fare in senso<br />
inverso la strada dell'uomo caduto, insegnando<br />
più con la sua vita che con le parole<br />
che la legge della carità fraterna non<br />
Preghiera<br />
catolo sopra il suo giumento,<br />
lo portò a una locanda e si<br />
prese cura di lui. 35<strong>Il</strong> giorno seguente,<br />
estrasse due denari e<br />
li diede all'albergatore, dicendo:<br />
Abbi cura di lui e ciò<br />
che spenderai in più, te lo rifonderò<br />
al mio ritorno. 36Chi di<br />
questi tre ti sembra sia stato il<br />
prossimo di colui che è incappato<br />
nei briganti?». 37Quegli rispose: «Chi ha avuto compassione di lui».<br />
Gesù gli disse: «Va’ e anche tu fa’ lo<br />
stesso».<br />
è più suscettibile di confini né di limiti.<br />
Con la parabola del buon Samaritano più<br />
che definire il prossimo, Gesù definisce se<br />
stesso: è Lui il buon Samaritano che passa<br />
raccogliendo l'uomo che se ne sta sulla<br />
via, moribondo, in attesa di una mano valida<br />
e pietosa che lo salvi.<br />
Ci sono tante persone che hanno bisogno<br />
del nostro aiuto ma noi non ce ne accorgiamo,<br />
o facciamo finta di non vederle,<br />
dobbiamo invece fermarci e guardarci intorno<br />
ed iniziare ad aiutare il prossimo.<br />
Loro lo farebbero se ci vedessero in difficoltà??<br />
Noi non lo possiamo sapere, ma<br />
già il nostro aiuto può spingerli ad aiutare<br />
chi sta peggio di loro.<br />
Gesù, per comprendere il tuo cuore, per studiare a fondo quanto ami gli uomini,<br />
non è sufficiente che io mediti come ti comporti con i poveri, i peccatori, i bambini;<br />
non è neppure sufficiente che studi le parabole che tu hai raccontato sulla tua bontà;<br />
occorre che io vada ancora più avanti: che io approfondisca come tu ci chieda di amare gli altri.<br />
Questo comando base della vita cristiana tu l'hai formulato così: amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi.<br />
Enrico Cominato
VETRATA bussola<br />
La mia Chiesa:<br />
<strong>San</strong> Bartolomeo<br />
di Sara Onofri<br />
Eccoci arrivati alla fine del nostro percorso sulle bellezze artistiche<br />
presenti nella nostra Chiesa. Dopo la facciata, le varie cappelle con i<br />
relativi altari, l’altare centrale e il coro siamo giunti all’ultimo, ma non<br />
meno importante, tassello: la vetrata.<br />
Come tutti ben sapete questa vetrata è di recente commissione: è stato<br />
fortemente voluto dal <strong>San</strong><strong>Bortolo</strong>Insieme che l’ha finanziato, poiché<br />
riteneva che la vetrata mancasse all’ingresso della nostra chiesa per<br />
renderla più bella e luminosa e soprattutto per lasciare un segno evidente<br />
di ringraziamento a tutti coloro che hanno collaborato e collaborano tutt'ora con il gruppo. Qualcuno ha<br />
detto che una volta c'era un vetro, poi è stato sostituito da un pannello di legno.<br />
Nella vetrata vi è raffigurato il simbolo degli Olivetani, cioè i tre monti con al centro la croce e ai lati<br />
gli ulivi, simbolo che si trova in molti fregi della nostra chiesa e che ci ricorda il forte collegamento<br />
tra la nostra chiesa e l’antico monastero degli Olivetani, ora adibito a museo. L’opera è stata commissionata<br />
alla Vetreria Artistica Albertin di Rovigo che ha già effettuato altri lavori per la nostra<br />
chiesa, tale ditta vanta molta esperienza nella costruzione di vetrate artistiche.<br />
Parlando con Flavio, membro del <strong>San</strong><strong>Bortolo</strong>Insieme che si è reso disponibile per darmi le informazioni<br />
sulla vetrata, si capisce chiaramente che il risultato ottenuto “è stato positivo, anche perché<br />
è il frutto di un lavoro di ricerca e di progettazione abbastanza importante, approvato dalla<br />
Commissione Arte Sacra della Curia, dopo vari progetti.<br />
Anche i parrocchiani sono molto soddisfatti della vetrata ed hanno apprezzato<br />
molto gli sforzi fatti dal gruppo <strong>San</strong><strong>Bortolo</strong>Insieme per ottenere questo bel<br />
r i - sultato.<br />
A nome della Comunità Parrocchiale ringrazio nuovamente<br />
il gruppo <strong>San</strong><strong>Bortolo</strong>Insieme per aver dato un valore aggiunto<br />
alla nostra chiesa e per tutte le iniziative che promuovono<br />
in parrocchia!<br />
Un GRAZIE di cuore ad Adriano Mazzocco<br />
che con professionalità e pazienza ha realizzato tutte le foto<br />
della rubrica “La mia Chiesa: <strong>San</strong> Bartolomeo”, e non solo,<br />
curata e commentata con bravura da Sara ed Anna.
La mia esperienza di lettore<br />
DDopo la cresima ho deciso di<br />
proseguire il mio cammino di<br />
fede, anche prestando il mio<br />
servizio in parrocchia. Tra le varie proposte,<br />
che ho ricevuto, ho scelto di fare<br />
il lettore durante le Celebrazioni Eucaristiche.<br />
Questa “idea” ce l’ha trasmessa<br />
Elviretta per cercare di dare<br />
alla <strong>San</strong>ta Messa, dei lettori capaci di<br />
trasmettere la Parola di Dio in modo<br />
dignitoso e comprensibile, che non è<br />
così semplice come potrebbe sembrare,<br />
ma anche per far comprendere<br />
a noi giovani, durante gli incontri, il<br />
vero significato a volte nascosto delle<br />
Scritture per poterle fare nostre, quindi<br />
rendere al meglio. Infatti, se già chi<br />
Le Paraolimpiadi<br />
Estate finita, riposati o meno, si ricomincia<br />
con la personale routine<br />
lavorativa. Tutti a i propri<br />
posti, partenza e.. via!! Immergiamoci<br />
in un sol colpo nelle nostre attività, i nostri<br />
hobby, sport, studi e chi più ne ha<br />
più ne metta. Tuttavia facciamo tutto<br />
questo in maniera in modo diverso. I ricordi<br />
di un’estate ricca e movimentata<br />
ci accompagneranno per altri nove<br />
mesi e più. Cosa abbiamo imparato,<br />
osservato negli ultimi caldi mesi? Non<br />
si parla solo della cronaca ma anche di<br />
cosa la cronaca ci ha lasciato, su cosa<br />
ci ha fatto riflettere. Questa in teoria<br />
dovrebbe essere la pagina sportiva di<br />
questo giornalino ma forse questa volta<br />
possiamo trattarla in modo diverso,<br />
non canonico, un po’ fuori dalle righe.<br />
Non preoccupatevi cercherò di non annoiarvi<br />
troppo. Potremmo chiederci per<br />
esempio, riprendendo il pensiero di<br />
prima, cosa ci ha insegnato lo sport<br />
quest’estate? Lo spazio non è molto ma<br />
vorrei proporre un argomento di cui<br />
tanto si parla ma a cui non molto<br />
spesso si pensa: le PARAOLIMPIADI.<br />
Perennemente offuscate dallo splen-<br />
legge non capisce il senso di ciò che<br />
dice, non potrà nemmeno comunicarlo<br />
bene agli altri nè con la lettura e tanto<br />
meno con la vita. Quindi, ogni sabato,<br />
ci incontriamo per prepararci sulle Letture<br />
del giorno seguente, esercitandoci<br />
a scandire bene le parole, a rendere<br />
la punteggiatura, a fare l’inchino davanti<br />
all’altare (Elvi è molto perfezio-<br />
dore delle Olimpiadi, questi giochi<br />
mondiali sono tante, forse troppe volte<br />
visti solo come un obbiettivo raggiunto<br />
dal punto di vista etico e morale. Ma<br />
cosa sappiamo veramente<br />
noi di<br />
questa manifestazione?<br />
I suoi protagonisti,<br />
le loro<br />
famiglie, gli organizzatori...<br />
tanti<br />
sconosciuti in un<br />
mondo di apparenze<br />
e illusioni di<br />
fama e successo. Cos’hanno di diverso<br />
questi atleti dai gettonati e blasonati<br />
quanto criticati Michael Phelps o Federica<br />
Pellegrini del momento? Lo spazio<br />
a disposizione è poco quindi cerco di<br />
lanciarvi solo qualche provocazione.<br />
Quanto si parla del duro lavoro di un<br />
atleta e della forza psicologica che<br />
deve avere per competere a livello<br />
mondiale. Forse tutto ciò dovrebbe<br />
essere comparato al lavoro diverso,<br />
forse ancora più duro, non certo fisica<br />
mente, ma dal punto di vista mentale,<br />
sull’autostima, sulla forza di volontà,<br />
nista), e discutere sul senso di ciò che<br />
leggiamo e i gesti che facciamo. Tutto<br />
ciò, per fare in modo che non sia solo<br />
un rituale vuoto, ma una possibilità di<br />
trarre veri insegnamenti da ciò che si<br />
partecipa durante la Celebrazione Eucaristica.<br />
Detto ciò, se qualche neo<br />
cresimato, o anche altri che hanno già<br />
ricevuto il Sacramento della Cresima si<br />
vuole unire a noi, ben venga, visto che<br />
siamo sempre appena sufficienti ogni<br />
Domenica e qualche nuovo acquisto<br />
che ci dia ogni tanto il cambio non dispiacerebbe.<br />
sull’accettazione di se<br />
stessi, che ogni persona<br />
con un handicap deve<br />
affrontare nella vita. Non<br />
solo coloro che vogliono<br />
far carriera nello sport, anche tutti gli<br />
altri, chiunque abbia un sogno nel cassetto<br />
ha il dovere di inseguirlo perché<br />
noi viviamo di desiderio, di obbiettivi,<br />
se ci manca questo noi... non viviamo.<br />
La proposta per finire è quindi: proviamo<br />
a prendere esempio anche da chi sembra<br />
palesemente più debole, perché<br />
spesso accettarsi come persona è il<br />
primo passo per accettare il mondo in<br />
cui viviamo. E anche la nostra vita
La Sfida: animazione estiva<br />
Maggio <strong>2012</strong><br />
La telefonata di Vincenzo, l’incontro con Don Alessandro,<br />
il confronto con me stessa... dopo alcuni<br />
giorni accolgo la sfida: sarò la nuova coordinatrice<br />
dell’animazione estiva.<br />
”Sfida” perché il compito è di una certa portata, con<br />
alte aspettative, visti i precedenti (vedi Antonella);<br />
”Sfida” perché ti guardi dentro e pensi: farò altrettanto<br />
bene? sarò all’altezza?<br />
”Sfida” perché hai la responsabilità di garantire e<br />
soddisfare un servizio alle famiglie, visto che ci<br />
affidano i loro beni più preziosi.<br />
Responso: l’entusiasmo supera le incertezze e le paure.<br />
Giugno-Agosto <strong>2012</strong><br />
Tutto ha inizio…<br />
A livello logistico cerco di sfruttare al meglio le<br />
strutture esistenti (centro comunitario, parco<br />
iras, campi della polisportiva, mensa della<br />
scuola dell’infanzia) che sono, a mio dire,<br />
le migliori in zona; mi circondo di animatori<br />
e aiuto-animatori che si mettono al servizio<br />
con entusiasmo e dedizione; propongo<br />
attività nuove (bowling, rugby, tennis ect.)<br />
e riconfermo i successi (caccia al tesoro,<br />
calcio, corso di cucina, piscina, la preghiera<br />
ect.); condivido iniziative con il centro iras<br />
e le altre parrocchie (attività al coni, festa<br />
in piazza) e non ultimo mi metto in ascolto: dei<br />
singoli e dei tanti, dei grandi e dei piccoli, dei<br />
polemici e degli entusiasti, dei favorevoli e dei contrari.<br />
Responso:”tanto”con sfumature vivacissime e intense,<br />
con picchi altissimi e qualche sbavatura.<br />
Settembre <strong>2012</strong><br />
Archiviata l’avventura, mi preme sottolineare la facilità<br />
e l’appoggio concreto e morale, con i quali mi è stato<br />
permesso di lavorare serenamente nell’ambito di<br />
questo “tessuto parrocchiale”, di cui non fa parte solo<br />
Don Alessandro e Vincenzo, che hanno rappresentato<br />
per me i riferimenti più cari, ma anche” tutti quelli”<br />
della sagra, della mensa, della sagrestia, dell’asilo,<br />
del bar, del gruppo cuoche, mamme, volontari, mecnici<br />
ect. che si sono sempre mostrati attenti nei miei confronti.<br />
Responso: al termine della sfida non c’è ovviamente<br />
nessun vinto o vincitore;<br />
non voglio soffermarmi su ciò che è andato o meno,<br />
ma con presunzione sono sicura di aver portato a<br />
casa la vittoria più grande: il privilegio di aver<br />
lavorato con una materia così unica e preziosa come<br />
i bambini.<br />
Ringrazio tutti quelli che mi hanno dato fiducia e la<br />
speranza è quella di rivederci l’anno prossimo.
<strong>Il</strong> 20 luglio scorso sono partita per un viaggio studio di<br />
due settimane a Cork, Irlanda. Non ero preoccupata del<br />
fatto che partivo da sola e che quindi non conoscevo nessuno<br />
perché, conoscendo come siamo fatti noi giovani, ero sicurissima<br />
che avrei subito legato con qualcuno. Così è stato, appena<br />
dopo aver salutato mio papà e aver iniziato ad incamminarmi<br />
verso il ceck-in ho iniziato a parlare con i miei sei compagni di<br />
volo che partivano come me da Venezia. <strong>Il</strong> volo è stato utilissimo per socializzare,<br />
soprattutto quello Roma-Cork perché erano presenti tutti e centotrenta<br />
i ragazzi che avrebbero vissuto quest’esperienza con me. Subito<br />
arrivati in Irlanda abbiamo preso il pullman che ci avrebbe portati ai nostri alloggi, che erano gli<br />
stessi utilizzati dagli studenti universitari dell’UCC (University College of Cork). Durante il<br />
viaggio ho potuto ammirare le enormi distese di prati verdi, le tipiche case e il<br />
cielo grigio e freddo. Le stanze erano favolose, dei mini appartamenti con<br />
quattro camere, un salotto con cucina e il bagno in ogni camera. Dopo questo<br />
primo giorno passato tra aeroporti e pullman si erano già formati dei gruppetti<br />
formati principalmente dai vari gruppi di partenza (Venezia, Palermo, Bari, Cagliari ecc.);<br />
una cosa che si notava particolarmente era la totale divisione tra nord e sud vedendo che<br />
però i meridionali avevano fatto gruppo tra loro. Due giorni sono bastati per stravolgere<br />
completamente questi gruppi anche grazie all’ulteriore suddivisione nelle classi. La giornata dal<br />
lunedì al venerdì era strutturata principalmente così: sveglia alle 7.00 o prima, autobus<br />
per andare in mensa alle 7.30, colazione, 8.45 inizio delle lezioni,<br />
10.45-11.15 ricreazione, 13.15 pranzo, 15.00 attività fisica oppure<br />
visita di Cork fino alle 17, ritorno agli alloggi fino alle 18.30 per poi<br />
andare a cenare e attività fino alle 22.00. Ovviamente per noi giovani la serata<br />
non finiva mai alle 22 in quanto ci trovavamo tutti insieme da qualche parte per<br />
passare altri momenti insieme. Durante il sabato e la domenica si facevano gite di<br />
tutto il giorno; abbiamo visitato un fattoria enorme attornata da un paesaggio<br />
mozzafiato, una cittadina vicino Cork: Cobh dalla quale una volta si era<br />
potuto salpare sul Titanic e infatti vi era anche un museo di quest’ultimo;<br />
il famoso castello medievale di Limerik attorno al quale era stato ricreato<br />
un villaggio nel quale era possibile intravedere svariati tipi di animali (cervi, lepri,<br />
cavalli). Questa esperienza mi è servita si per parlare meglio l’inglese ma soprattutto<br />
per riempirmi di ricordi, per farmi conoscere persone fantastiche e vere con cui ho<br />
vissuto praticamente 24 ore al giorno. L’unico pecca di questi viaggi<br />
è che tutte le nuove conoscenze sono destinate<br />
a morire li perché è molto difficile poi rivedersi,<br />
a meno che non ci si armi di tanta buona volontà<br />
e tanti soldi per prendere un treno ed andare a trovare<br />
un amico.
Perchè sognamo? Saputello<br />
La scienza non è ancora riuscita<br />
a spiegare il motivo per<br />
cui dormiamo, eppure è indispensabile<br />
per noi, infatti un corpo<br />
che non si riposa da troppo tempo<br />
giunge ad un livello altissimo di<br />
stress e non può affrontare alcuna<br />
attività. Ciò che più affascina<br />
del sonno è il<br />
sogno: non si sa come ci<br />
si arriva e non si sa<br />
quando finisce, è un’avventura<br />
che viviamo comodamente<br />
sdraiati sul<br />
letto. Da un lato, nei sogni<br />
vengono elaborati gli avvenimenti<br />
accaduti durante<br />
la giornata che, in<br />
un modo o nell'altro (consapevole<br />
o inconsapevole), ci<br />
hanno emozionalmente impegnati;<br />
a questi, si aggiungono<br />
spesso i pensieri che avevamo<br />
prima di addormentarci. Durante<br />
i sogni abbiamo accesso<br />
diretto all'inconscio, il quale<br />
può fornirci anche un aiuto<br />
per liberarci da paure e blocchi<br />
il<br />
emozionali.<br />
Fin tanto che questi aspetti emotivi<br />
non vengono sciolti, si presenteranno<br />
sempre tipologie di sogni<br />
che avranno a che fare con essi.<br />
Tuttavia è difficile riuscire ad interpretarli,<br />
anche perché spesso non<br />
li ricordiamo, infatti esistono diversi<br />
livelli di coscienza durante il<br />
sonno, tra i quali il più alto è il<br />
“sogno lucido”, ovvero quando lo<br />
viviamo come se fosse vita reale. <strong>Il</strong><br />
bello è che queste esperienze ci<br />
portano in diretto contatto con noi<br />
stessi, facendoci vivere una<br />
forte emozione o mettendoci<br />
davanti a qualcosa che ci spaventa.<br />
Inoltre ci permettono di<br />
“andare”, seppure solo con la<br />
mente, in luoghi e tempi che<br />
nella vita reale ci sono preclusi.<br />
Per questo fino a che<br />
questa parte dell'uomo rimane<br />
inesplorata, meglio viverla<br />
appieno!<br />
“<strong>Il</strong> <strong>San</strong> <strong>Bortolo</strong>”<br />
Quadrimestre della parrocchia di <strong>San</strong> Bartolomeo Apostolo (RO)<br />
Autorizzazione Tribunale di Rovigo<br />
Decreto del 29.03.1975 al n.65 del Registro Periodici e successiva istanza del 26.09.1985<br />
Responsabile: don Gianni Azzi<br />
Direttore: don Alessandro Cavallarin<br />
Stampa: Chinchio - Rovigo<br />
<strong>Il</strong> giornale è distribuito gratuitamente da 47 persone volontarie in tutte le famiglie della parrocchia.<br />
Di cuore ringraziamo tutte le persone che contribuiscono alle spese di stampa.<br />
Se qualcuno volesse unirsi con il proprio contributo lo può fare attraverso le persone incaricate per la distribuzione o in Chiesa.