Relazione - Città di Torino
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Divisione COMMERCIO
Settore URBANISTICA COMMERCIALE
Divisione SERVIZI CULTURALI
Settore ARREDO E IMMAGINE URBANA
Criteri di impostazione del Progetto Integrato d’Ambito
COMPLESSO DEI MURAZZI DEL PO
TORINO
“… ci sono luoghi che reclamano a gran voce una storia.
… I paesaggi, le fabbriche possono essere veramente personaggi
e le persone se vi compaiono semplici comparse.”
Win Wenders
Gianfranco Cavaglià. Milena Bertotto Rosso. ARCHITETTI collaborazioni: arch.i Cristina Azzolino, Andrea Bocco, Angela Lacirignola torino, novembre 2005
via giolitti 11. 10123 Torino . tel 011.548168 . fax 011.5622228 . ailgavac@tin.it
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Criteri di impostazione del Progetto Integrato d’Ambito
COMPLESSO DEI MURAZZI DEL PO
TORINO
Introduzione
1. Analisi del sito
1.1 Documentazione storica
1.2 Lettura tecnologica per la comprensione del progetto
1.3 Fruizione del luogo
1.4 Altri esempi di città d’acqua
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INDICE
2. Linee guida per il progetto di valorizzazione
2.1 Definizioni
2.2 Scenari
2.3 Confronto tra arredi e attrezzature esterne esistenti e griglia
per la definizione delle superfici disponibili
2.4 Regole
2.5 Specifiche
2.6 Proposte di sviluppo per il Progetto Integrato d’Ambito
3. Tavole
1P. Analisi del sito. Indagine storica.
Le porte della città sul fiume, le porte del fiume sulla città
2P. Analisi del sito. Indagine fotografica.
Le porte della città sul fiume, le porte del fiume sulla città
3P. Analisi del sito. Indagine fotografica.
Lettura tecnologica per la comprensione del progetto:
4P. Analisi del sito. Indagine architettonica.
Superfici di rispetto
5P. Analisi del sito. Indagine architettonica.
Aree con vincoli di utilizzo
6P. Superfici per arredi e attrezzature esterne: possibili
scenari distributivi
7P. Superfici per arredi e attrezzature esterne: valutazione
scenari distributivi
8P. Griglia per la definizione delle superfici disponibili
9P. Rilievo arredi e attrezzature esterne esistenti (situazione
al 20 maggio 2005)
10P. Confronto tra arredi e attrezzature esterne esistenti e
griglia per la definizione delle superfici disponibili
11P. Ipotesi per la ricollocazione delle superfici esterne delle
attività esistenti secondo la griglia per la definizione delle
superfici disponibili
12P. Proposta di copertura per superfici esterne: fronte
Murazzi - pianta e prospetto
13P. Proposta di copertura per superfici esterne: fronte
Murazzi - prospetto, sezione, modellazione
14P. Proposta di copertura per superfici esterne: fronte
Murazzi - pianta, prospetto, sezione - Aggiornamento
15P. Griglia per la definizione delle superfici disponibili con
quote dei lotti
4. Bibliografia
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COMPLESSO DEI MURAZZI DEL PO
TORINO
INTRODUZIONE
Il COMPLESSO DEI MURAZZI DEL PO, è un luogo di alto profilo
ambientale, architettonico e storico, è utilizzato in modo non adeguato alle
sue potenzialità e si constata la propensione ad un maggiore utilizzo
rispetto al passato, tenuto conto della analisi e della valutazione dei rischi
presenti nell'area sia di origine antropica (malavita - sovraffollamento) sia
di origine naturale, considerato che tale area costituisce alveo del fiume Po
e, di conseguenza, soggetta a periodici allagamenti.
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Obiettivi
- utilizzare le potenzialità e ridurre le criticità del luogo
- realizzare condizioni compatibili con le attività attuali che hanno
rivitalizzato il luogo ed orientare il loro sviluppo in termini evolutivi
- sollecitare sviluppo ed ottimizzazione per le attività notturne e favorire
condizioni anche per attività diurne
Premesse
- le indagini sviluppate in loco e la consultazione della documentazione
storica relativa ai progetti originali ha evidenziato la straordinarietà del
sito, dal punto di vista architettonico, e, soprattutto, come
testimonianza di magistrale conoscenza ed applicazione delle
tecniche costruttive relative ai materiali lapidei
- il rischio è stato assunto come dato di progetto ed è da non
dimenticare come riferimento per futuri contratti di locazione
- il lavoro è stato sviluppato non con l'obiettivo di porre vincoli, non solo
come insieme di divieti e obblighi, ma, piuttosto, cercando di
individuare le caratteristiche peculiari del luogo per definire le
condizioni di rispetto necessarie alla sua valorizzazione
- il transito pedonale è consentito sull'intera area del COMPLESSO DEI
MURAZZI DEL PO: deve essere favorito e comunque tutelato, fatte
salve le aree occupate dalle attrezzature
- le attuali attività, in termini di occupazione e di posizione all'interno
delle arcate, non sono assunte come vincolanti per l'impostazione dei
diversi scenari distributivi, in quanto potrebbero, nel tempo, essere
oggetto di variazioni
- oltre alle condizioni di rispetto da porre è di grande efficacia la
promozione di attività che hanno, in modo diretto, effetti positivi sul
luogo( scelta e localizzazione di nuove attività diurne, pulizia del luogo
effettuata al mattino presto per garantirne l'utilizzo ecc.). La mancanza
di attività è favorevole all'abbandono e, di conseguenza, all'utilizzo
improprio
- le attività che potranno essere presenti dovranno adeguarsi alle
condizioni poste dal contesto ambientale, storico, architettonico: ad
evitare la vanificazione delle azioni avviate per la valorizzazione del
sito
- in considerazione di quanto prima espresso si propone di individuare
un marchio per la identificazione dell'area con ruolo di promotore per
la comunicazione: COMPLESSO DEI MURAZZI DEL PO.
“la storia del canottaggio italiano è legata strettamente al Po e a Torino. Perché è proprio qui
che i primi giovani appassionati dello sport del remo si riunirono in società per il solo scopo di
fare del canottaggio, inteso come esercizio fisico”
CANOTTAGGIO
“una bellissima attività sportiva e di svago veniva frequentemente praticata dai torinesi nel
passato: la gita in barca sul Po. Le barche a remi si potevano affittare a ore presso gli
imbarcaderi ubicati lungo il fiume …….. l’attività delle barche in affitto dava lavoro a molte
imprese tutte a conduzione familiare. La guida Paravia del 1910 ne elenca 25, fra le quali
citiamo: Longo, Peirano, Zeppegno, Bobba, Franchino. Sempre nella suddetta guida datata
1950 il totale era sceso a 15. Via via però col tempo tutti abbandonarono questa attività”
NOLO DI BARCHE
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da:
Lorenzo ARTUSIO, Mario BOCCA, Mario GOVERNATO, Mario RAMELLO,
Mille saluti da Torino, Torino: Edizioni del Capricorno, 1990
“pescare sul Po e lungo le sue rive è sempre stata una attività diffusa tra i torinesi, sia per
diletto che per professione. Nel secolo scorso questo pescoso fiume offriva ottimi pesci: trote,
anguille e anche storioni. In questi anni è stata ripristinata un’antica festa del Po, quella di San
Giacomo. Durante questa festa gli “Abbà” facevano benedire una ventina di pesci tenuti in
una tinozza, che quindi venivano riportati sul fiume e rigettati uno alla volta in acqua. I giovani
nuotatori si tuffavano e il primo che riusciva ad afferrare uno di questi pesci veniva eletto re
della festa…….”
PESCA
“diverse piscine per il nuoto furono costruite sulle rive del Po e la “Diana”, qui riprodotta, era la
più frequentata. Da sempre i torinesi effettuavano i bagni nel loro fiume e già nell’800
sorgevano stabilimenti balneari”
SOLE E NUOTO
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COMPLESSO DEI MURAZZI DEL PO
TORINO
ANALISI DEL SITO
Documentazione storica
“un’altra antica attività svolta sul fiume è stata quella dei renaioli (sabbiuné)…..… si vede la
sponda del Po, all’altezza del Valentino. Questa era la piarda più grande adibita all’attracco
dei barconi colmi di sabbia. Lo spiazzo è gremito di lavoranti addetti ognuno alle varie
mansioni”
RACCOLTA DELLA SABBIA
“un soggetto molto comune nelle cartoline del Po è rappresentato dalle lavandaie, che
esercitavano la più diffusa delle attività lavorative del fiume. La cartolina ci illustra la parte del
fiume di fronte ai Murazzi dove erano insediate le fabbriche. Nonostante la presenza di queste
le lavandaie lavorano anche qui e lasciano i panni stesi ad asciugare sulla riva adiacente”
LAVAGGIO DEI PANNI
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Torino:
“l’idroscalo sul Po della linea aerea di idrovolanti Torino-Pavia-Milano-Venezia-Trieste
inaugurata il primo aprile 1926 con l’idrovolante “Cant 10 ter” pilotato dal generale Balzani.
…. il percorso da Torino a Trieste di Km 575 veniva coperto in tre ore e mezza di volo effettivo
ed il biglietto costava lire 375. Il prezzo era piuttosto alto se si considera che uno stipendio
medio-alto di allora corrispondeva all’incirca al medesimo importo.
…. la società che aveva finanziato ed organizzato il collegamento aereo era S.I.S.A. (Società
Italiana Servizi Aerei) dei fratelli Cosulich di Trieste. Tale società mantenne i collegamenti fino
al 1934, anno in cui venne assorbita dalla S.A.M. (Società Aerea Mediterranea)”
…….
Il volo iniziava da Torino con decollo sul Po, nei pressi del ponte Isabella: l'attracco su
palafitte, importante testimonianza di archeologia industriale, sopravvisse sino agli anni '70
quando venne demolito per un'improvvida decisione dell'amministrazione pubblica
LA PRIMA LINEA AEREA CIVILE IN ITALIA
IDROVOLANTE: TORINO – PAVIA – VENEZIA - TRIESTE
da:
Lorenzo ARTUSIO, Mario BOCCA, Mario GOVERNATO, Mario RAMELLO,
Mille saluti da Torino, Torino: Edizioni del Capricorno, 1990
http://www.misterkappa.it/sto-ieo04.html
Trieste:
“A Trieste il primo idroscalo era un hangar galleggiante, ormeggiato alla radice del Molo
Audace davanti alla Piazza Tommaseo. Costruito nei cantieri navali di Monfalcone, era largo
37 metri e leggermente più profondo; otto porte scorrevoli alte sei metri chiudevano il lato a
mare. Poteva contenere quattro idrovolanti Cant 10 che vi accedevano tramite uno scivolo.
Sul lato prospiciente la riva erano ricavati gli uffici, un'officina e la sala d'aspetto per i
passeggeri”
Pavia:
idroscalo sul Po della linea aerea di idrovolanti Torino-Pavia-Milano-Venezia-Trieste.
L’edificio è identico a quello di Torino, sempre nell'alveo del fiume, esiste tuttora ed è la più
antica testimonianza degli albori del trasporto aereo nel nostro paese
ANDARE SUL PO
da:
http://www.misterkappa.it/sto-ieo04.html
http://www.fly-net.org/aeromedia/trasp.html
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COMPLESSO DEI MURAZZI DEL PO
TORINO
ANALISI DEL SITO
Documentazione storica
tempera su carta, 1847
La grandiosa processione, con la quale ogni anno Torino ricordava il miracolo del 6 giugno
1453, si snoda in via Doragrossa – attuale via Garibaldi – …….. Le finestre e i balconi, con le
tipiche tende torinesi, il rosso degli addobbi, …. danno alla … prospettiva della via e
dell’architettura monotona delle case movimento e sfarzosità.
TENDE PER REALIZZARE OMBRA SUI BALCONI
tempera su carta, 1860
Il 18 marzo 1860, in una Torino tutta parata a festa, arrivò il dittatore dell’Emilia Luigi
Carlo Farini ……
TENDE – PROTEZIONE E ADDOBBO
da:
Ada PEYROT, Carlo Bossoli (1815-1884). Luoghi, personaggi, costumi, avvenimenti
nell’Europa dell’Ottocento, visti dal pittore ticinese, Torino: Tipografia Torinese Editrice,1974
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Lastricato (1) e anello di attracco (2)
Anello di attracco
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Argine (3) in blocchi di pietra e anello di attracco
Argine in blocchi di pietra conformati in corrispondenza dei gradini
Argine in blocchi di pietra e anello di attracco
Bitta di pietra (4)
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COMPLESSO DEI MURAZZI DEL PO
TORINO
ANALISI DEL SITO
Lettura tecnologica per la comprensione del progetto
Zona di piano lastricato inclinato (5) . La zona sembra essere stata oggetto di
trasformazione.
Bitta di pietra mancante
Bitta di pietra
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Argine in blocchi di pietra conformati in corrispondenza dei gradini
Collocazione dell’elemento di protezione da cadute, di ferro, in corrispondenza
dell'argine: fissaggio con tasselli nel blocco lapideo.
Collocazione dell’elemento di protezione da cadute, di ferro, in corrispondenza
dell'argine: fissaggio con tasselli nel blocco lapideo.
Argine in blocchi di pietra conformati in corrispondenza dei gradini
Modalità costruttive: blocchi di pietra sovrapposti con interposizione di lastra di
piombo
Dettaglio dei blocchi di pietra sovrapposti con interposizione di lastra di piombo
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COMPLESSO DEI MURAZZI DEL PO
TORINO
ANALISI DEL SITO
Lettura tecnologica per la comprensione del progetto
Blocchi di pietra conformati della parete
Dettaglio blocchi di pietra conformati della parete
Vista da Lungo Po Cadorna di rifiuti sulla copertura di un dehor
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Vista frontale della gradinata di discesa ai Murazzi lato Lungo Po Diaz. Gradini in blocchi di pietra a disegno.
Vista frontale elemento di protezione da caduta dai Murazzi verso Piazza Vittorio.
Blocchi in pietra a disegno.
Vista ravvicinata elemento di protezione da caduta.
Vista laterale blocchi in pietra a
disegno. Superfici con inclinazioni
diverse
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ANALISI DEL SITO
Lettura tecnologica per la comprensione del progetto
Vista laterale blocchi in pietra a
disegno. Superfici con inclinazioni
diverse
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Intervento invasivo: rete distribuzione elettricità; scatole di derivazione, scritta luminosa;
pensilina metallica di protezione scritta fissata con tasselli sulla parete in materiale
lapideo
Scale in blocchi di pietra a disegno
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TORINO
ANALISI DEL SITO
Lettura tecnologica per la comprensione del progetto
Scale in blocchi di pietra a disegno
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Note
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I Murazzi sul Po: delibera del Consiglio Comunale del 25 febbraio 1834
'resta approvato il piano completo dell'ing. Bernardo Mosca in data 3
agosto 1829 concernente alla formazione del "quai" spesa necessaria al
ponte e costruzioni da eseguirsi nella piazza Gran Madre di Dio).
1830 – 1833: ing. Carlo Bernardo Mosca i muri d'ala e le rampe del ponte
Napoleonico sulla sponda sinistra del Po: la formazione dei 'quais', così
erano chiamati i muri di sponda, oltre a delimitare l'affaccio sul fiume
contribuiscono ad inserire l'ottocentesca piazza Vittorio in una dimensione
cittadina; la sponda lungo corso Cairoli appare casuale e scende in modo
naturale. Nel 1867 si provvede alla sistemazione delle sponde del Po sino
a corso San Maurizio 8 risanamento dell'antico Borgo del Moschino). Nel
1871 l'abbattimento del borgo consente di ripensare l'affaccio sul fiume:
progettazione degli argini nel 1873 su progetto ing. Tommaso Prinetti e
costruzione dei Murazzi nel primo tratto a valle del ponte Umberto I sino a
corso San Maurizio, e nel primo tratto a monte del ponte sino a via dei
Mille. L'opera del Prinetti come proseguimento del progetto dei 'quais' di
Mosca. Non un muro di pieno ma 'un muro di facciata decorato, da
collegarsi con latro muro contro terra, che avrebbe portato le fronti delle
case da edificarsi superiormente…
Le ragioni principali che consigliavano questo sistema erano le seguenti:
per l'altezza eccezionale del riempimento a farsi, sarebbe passato molto
tempo prima che il suolo fosse assodato e permettesse la regolare
sistemazione delle vie; la formazione di ampi, sotterranei, utilizzabili come
magazzini, laboratori, tintorie, lavanderie, deposito di barche e simili, si
riteneva vantaggiosa, essendone affatto sprovvista la sponda del fiume; la
maggiore spesa sarebbe stata compensata dal fitto dei sotterranei.' (1)
In seguito alla discussione sulla sostituzione del ponte sospeso (in
corrispondenza dell'attuale ponte Umberto I) la realizzazione dei murazzi
nel tratto a monte si interrompe in corrispondenza di via Mazzini e non
verrà più completata.
(1)
PRINETTI Tommaso, I Murazzi lungo il Po a Torino, estratto dal Giornale del
Genio Civile, Roma 1888.
Glossario
(1) lastricato: tipo di pavimentazione stradale a lastre o masselli di
pietra naturale o artificiale.
(2) attracco, attraccare: manovrare per approdare alla banchina -
banchina: costruzione lungo il molo o la proda del porto ove approdano…,
molo per l'attracco.
(3) argine: rialzo in terra o muratura costruito lungo la riva di un corso
d’acqua o del mare per contenere le piene.
(4) bitta: colonna di ferro o di legno alla prua della nave o sulle banchine
dei porti per avvolgervi le gomene o le catene delle ancore. ormeggiare:
fermare un natante.. , impedendo con ancore, catene, cavi, che venti, moto
ondoso e correnti possano spostarlo dalla posizione scelta. Attaccare,
assicurarsi alla riva, alla banchina, alle bitte.
(5) mettere in secco una barca - alaggio - approdare - salpare - zona di
approdo. salpare: partire dal luogo di ancoraggio.
da:
Vocabolario della Lingua Italiana ed. Nicola Zanichelli Bologna 1970
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uso misto della strada: a piedi a passeggio, in bicicletta, di corsa
presenza di numerosi pescatori
Fotografie di: Cristina AZZOLINO
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l’attracco dei natanti Valentino e Valentina
presenza di numerosi pescatori sulla sponda opposta ai Murazzi e vogatori
in acqua
Fotografie di: Cristina AZZOLINO
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COMPLESSO DEI MURAZZI DEL PO
TORINO
i Murazzi di notte
la vista dei Murazzi dalla passeggiata su Lungo Po Diaz
Fotografie di: Caterina VALENTI
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Fruizione del luogo
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Roma, Tevere, luglio 2004
Vista della sede su chiatta dell’Associazione Ambientalista Marevivo - Lungotevere
A. da Brescia Scalo de Pinedo (fotografia tratta da w.marevivo.it)
Fotografie di: Gianfranco CAVAGLIA’
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Londra, Tamigi, agosto 2004
Fotografie di: Enrico BRUNI, Gabriela CAVAGLIA’
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TORINO
Brighton (England), English Channel, agosto 2004
Fotografie di: Enrico BRUNI, Gabriela CAVAGLIA’
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Altri esempi di città d’acqua
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Zurigo, Limmat
da: http://w.swisstownguide.ch/
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Lubiana, Ljubljanica
da: http://w.camperclubsavigliano.it/fo toediario/2003/gite%20varie/lubiana.jpg
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COMPLESSO DEI MURAZZI DEL PO
TORINO
Copenhagen, giugno 2005
Fotografie di: Marcello MAGGIORA
ANALISI DEL SITO
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2.1. DEFINIZIONI
2.1.1 dehors
"Per dehors si intende l’insieme degli elementi (mobili, smontabili o facilmente rimovibili) posti
in modo funzionale ed armonico sullo spazio pubblico (o privato gravato di servitù di uso
pubblico, o privato visibile da spazi pubblici) che costituisce, delimita ed arreda lo spazio per il
ristoro all'aperto - annesso ad un locale di pubblico esercizio di somministrazione - " (art.2).
Gli elementi dei dehors di cui al precedente articolo sono classificati come di seguito indicato:
- arredi di base: tavoli, sedie, poltroncine e panche (di lunghezza non superiore a 2 m.)
- elementi complementari di copertura e riparo
- elementi accessori: elementi di delimitazione, pedane, stufe ad irraggiamento, cestini per
la raccolta rifiuti.
- elementi ed attrezzature per lo svolgimento di attività di somministrazione di alimenti e
bevande
- installati nel rispetto e con i limiti posti dalla vigente normativa igienico sanitaria ( art.3).
Dal Regolamento della CITTA' DI TORINO vigente per dehors n. 287 artt. 2 e 3
Alcune precisazioni a riguardo dei dehors per il COMPLESSO DEI
MURAZZI DEL PO:
poiché uno degli obiettivi primari per la riqualificazione dell'area è
l'inserimento di attività che abbiano svolgimento anche diurno e diverse
dalle preesistenti, pur se strettamente integrate all'ambiente, si estende
anche ad esse la possibilità di utilizzare il suolo pubblico con attrezzature
ad esse inerenti.
2.1.2 padiglioni
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"Per padiglione si intende una struttura posta sul suolo pubblico, o privato gravato da servitù
di uso pubblico, che costituisce volume aggiuntivo per il ristoro annesso ad un locale di
pubblico esercizio di somministrazione nel quale è ammessa unicamente la somministrazione
ed il consumo di alimenti e bevande."
Dal Regolamento della CITTA' DI TORINO vigente per padiglioni n. 293 art. 2
Alcune precisazioni a riguardo dei padiglioni per il COMPLESSO DEI
MURAZZI DEL PO:
il volume dei padiglioni, delimitato da chiusure verticali e orizzontali, è
vincolato al rispetto delle scelte progettuali unitarie per l'intera area e,
pertanto, i padiglioni sono consentiti solo su chiatta.
Al loro interno dovranno essere garantite adeguate condizioni igienico
sanitarie per la consumazione e la eventuale preparazione di cibi e
bevande. La realizzazione di zone di preparazione di cibi e bevande,
all'interno di nuove strutture può risultare favorevole in termini igienici e di
organizzazione rispetto ad analoga destinazione delle arcate interne,
originariamente utilizzate a deposito seminterrato.
2.1.3 chiatta
sia i dehors sia i padiglioni potranno presentare una versione
galleggiante, opportunamente ormeggiata. La chiatta, per
dimensioni e collocazione, permette un maggior grado di libertà per
la gestione delle attività, a condizione che siano rispettati tutti i
requisiti per la sicurezza posti dagli enti competenti.
2.1.4 elementi di protezione e di identificazione del luogo:
strutture autoportanti, semplicemente appoggiate, rimovibili, con
funzione di protezione da eventi atmosferici (sole, pioggia), e dotati
di caratteristiche formali di identificazione del luogo, poste dalla
Municipalità a disposizione degli utilizzatori (turisti, visitatori, ...) e
da porre anche al di sopra delle scalinate.
Sono suddivisibili in:
2.1.4.1 strutture di copertura per zone di riparo in corrispondenza
degli attracchi. Funzioni e caratteristiche formali riprendono
soluzioni 'storiche' di periodi nei quali il fiume veniva
maggiormente utilizzato per il lavoro, lo svago e la
navigazione: “le porte del fiume sulla città”
2.1.4.2 elementi di identificazione, a livello città, in corrispondenza
delle scalinate di accesso al COMPLESSO DEI MURAZZI
DEL PO: “le porte della città sul fiume”
2.1.5 superficie per dehors e padiglioni (definizione dei limiti)
è la superficie massima disponibile per le attrezzature inerenti
a dehors e padiglioni, al netto di:
- superfici di rispetto
- percorsi
è frammentata e suddivisa in parti che definiamo lotti.
2.1.6 superficie di rispetto
è la superficie che non deve essere, in alcun caso, occupata
da attrezzature di qualsiasi natura (vedi schemi grafici in allegato
a e tavola n.1P: "COMPLESSO DEI MURAZZI DEL PO: superfici di
rispetto").
E' suddivisa in superfici:
2.1.6.1 per gli ingressi alle arcate: è la proiezione planimetrica degli
ingressi dalle arcate sino agli argini del fiume al fine di costituire
una zona libera, anche visiva, in corrispondenza degli ingressi
alle arcate e che mantiene il collegamento diretto arcate - fiume
(vedi schema grafico a1)
schema grafico a1
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COMPLESSO DEI MURAZZI DEL PO
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Definizioni
2.1.6.2 per l'argine: è una fascia dell'argine, parallela al fiume, e di fatto
coincidente con la larghezza dei blocchi lapidei costituenti l'argine
e comprendenti tutte le scalette e gli scivoli di accesso al fiume. Si
assume tale dimensione come la minima accettabile per lo
svolgimento delle attività più direttamente legate alla fruizione del
fiume). Date le caratteristiche architettoniche e dimensionali tale
fascia non risulta, infatti, idonea al transito di carrozzine. (vedi
schema grafico a2).
schema grafico a2
2.1.6.3 per gli attracchi: sono le superfici corrispondenti alle porzioni di
area configurate ad attracco (vedi schema grafico a3)
schema grafico a3
2.1.6.4 per le scalinate verso la Città: sono le superfici corrispondenti ai
blocchi delle scale di collegamento tra il COMPLESSO DEI
MURAZZI DEL PO e la città, incrementate, lungo il perimetro del
volume in aggetto, di una area, con funzione di sicurezza per il
transito pedonale, avente profondità di 1 m sul fronte ed estesa
lateralmente sino alle aperture delle arcate adiacenti. (vedi
schema grafico a4).
schema grafico a4
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via giolitti 11. 10123 Torino . tel 011.548168 . fax 011.5622228 . ailgavac@tin.it
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2.1.6.5 per le gradinate di accesso al fiume: sono le porzioni di area di
fiume ad esse corrispondenti (vedi schema grafico a5)
schema grafico a5
2.1.7 limiti esterni di pertinenza della attività
sono la proiezione esterna delle linee di mezzeria dei fronti murari
posti tra le aperture riferite a due diverse attività, tra loro contigue e
delimitano il fronte dell’esercizio. (vedi schema grafico b1).
2.1.8 superficie esterna di pertinenza
è la superficie attribuibile alle singole attività definita dai limiti di
pertinenza all'interno della superficie per dehors e padiglioni:
corrisponde ad un lotto intero o alla sommatoria di frazioni di lotti
adiacenti. (vedi schema grafico b1)
schema grafico b1
2.1.9 percorsi
è la superficie occupata da tutti i flussi di transito(vedi schema
grafico c1):
2.1.9.1 percorso pedonale (oltre ai pedoni: passeggini, carrozzine,
guardie a cavallo,…).
2.1.9.2 percorso ciclabile (oltre alle biciclette: pattini a rotelle, roller,
skate,..)
2.1.9.3 percorso veicolare (dimensione minima di 3,5 m). Nonostante che
l’intera zona sia area pedonale occorre considerare l’opportunità
di alcuni transiti veicolari
a. di emergenza, secondo necessità
b. di carico e scarico merci, in orari da stabilire in periodi della
giornata di scarsa affluenza.
c. di automezzi privati per periodi limitati della giornata, da
relazionare alle attività future e da limitare con vincoli di zone,
di quantità, di orari, e con sistemi di controllo degli accessi.
d. di automezzi pubblici o privati utilizzati da disabili
Il posizionamento dei percorsi veicolari e del percorso ciclabile avviene
all’interno di una fascia definita dalla superficie di rispetto per le scalinate
(come al punto 1.6.4) e dal cambio di quota costituito da un gradino di circa
20 cm (vedi schema grafico c1). Tali percorsi devono essere dimensionati
nel rispetto delle misure minime indispensabili (al fine di favorire il percorso
pedonale).
schema grafico c1
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Definizioni
2.1.10 lotto
è una porzione della superficie per dehors e può essere
occupato da una o più attività(vedi schema grafico d1).
Le dimensioni del lotto sono determinate dalla interpretazione della
conformazione architettonica del contesto.
schema grafico d1
2.1.11 aree con vincoli di utilizzo (tavola n. 2P: "COMPLESSO DEI
MURAZZI DEL PO: aree con vincolo di utilizzo")
sono zone, all'interno del percorso pedonale, per le quali si
individuano una o più destinazioni per attività di pubblico
interesse: cioè strutture mobili per attività di vendita, attrezzature
temporanee per lo svago, il tempo libero, lo sport (beach volley,
pista per evoluzioni skate, ...)
2.1.11.1 la superficie compresa tra la superficie di rispetto per gli attracchi
e la superficie di rispetto per le scalinate. Le zone, già previste nel
progetto originario come i più significativi punti di collegamento tra
il fiume e la città, vengono mantenute disponibili per attività di
pubblico interesse e possono ospitare attrezzature ad esse
pertinenti, fisse e/o mobili, temporanee e/o permanenti. (vedi
schema grafico e1)
schema grafico e1
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2.1.11.2 la superficie di libero accesso al pubblico destinata al pic-nic, alla
sosta e che potrà essere dotata di attrezzature (tavoli, sedute,
fontanelle,…). (vedi schema grafico e2)
schema grafico e2
2.1.11.3 la superficie dell'attuale attracco dei natanti Valentina e Valentino:
le attuali attrezzature ne vincolano, già attualmente, l'uso. (vedi
schema grafico e3)
schema grafico e3
2.1.11.4 la superficie destinata a sosta per gli automezzi, di cui al punto
2.1.9.3.c: parcheggi. (da localizzare, dimensionare, regolamentare
e verificare rispetto alla sicurezza) (vedi schema grafico e4)
schema grafico e4
2.1.11.5 la superficie delle rampe che deve garantire l’esodo del pubblico
(vedi schema grafico e5a)
schema grafico e5a
2.1.11.6 al livello superiore, le superfici di accesso al COMPLESSO DEI
MURAZZI DEL PO in corrispondenza sia delle scalinate sia delle
rampe: zone interessate dalla collocazione di elementi di arredo
che possano rendere visibile gli accessi al fiume da quota Città.
(vedi schema grafico e5b)
schema grafico e5b
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2.1.12 limite per elementi dei dehors posti tra i lotti lungo il fronte del
COMPLESSO DEI MURAZZI DEL PO:
il perimetro esterno delle cornici, in blocchi lapidei lavorati 'a bugnato'
intorno agli ingressi, esteso anche al piano orizzontale, individua una
superficie all’interno della quale non possono essere collocati gli elementi
complementari di copertura e accessori. Tali limiti non sono stati estesi alla
zona lungo l’argine ed interessano elementi dei dehors con rilevanti
sagome di ingombro (altezza maggiore di 1,6 m. e larghezza, rispetto al
fronte, maggiore di 0,2 m.). (vedi schema grafico f1)
schema grafico f1
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2.2. SCENARI
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2.2.1. In una prima fase, le proposte non sono esprimibili in una sola
soluzione ma da una serie di scenari definiti tra le alternative possibili
lasciate dalle superfici di vincolo e di rispetto. (vedi tavola n.6P.)
2.2.2 Gli scenari sono stati verificati e valutati rispetto alle condizioni di
rischio. Le valutazioni del rischio dipendono anche dalle caratteristiche
delle attività presenti. Le espressioni quantificate del rischio danno
orientamenti per le attività da proporre, anche in considerazione dei periodi
del loro svolgimento rispetto alle ore del giorno ed al periodo dell’anno.
Sono stati eliminati gli scenari con minori garanzie rispetto al rischio
sociale, in particolare quelli che prevedevano il passaggio pedonale tra il
fronte delle arcate e i dehors - padiglioni; due le motivazioni: maggior
pericolo per possibili aggressioni ed esposizione in zona a rischio di caduta
oggetti dall'alto.
Si rileva, peraltro, che in assenza di dehors o padiglioni lungo l’argine
risultano assenti elementi di protezione da cadute, verso il fiume. (vedi
tavola 7P).
2.2.3. I tre scenari rimasti sono integrabili in una stessa soluzione: il n. 1
può essere eliminato in favore del n. 4 in quanto prevede l'adeguamento
del piano della pedana al gradino preesistente e ciò limita la superficie e la
altezza della pedana da porre lungo l'argine. Tale limitazione implica
inevitabili complicazioni tecniche costruttive. Gli scenari n. 4 e n. 5 possono
contemporaneamente coesistere.
2.2.4. La soluzione prescelta prevede, quindi, l'individuazione degli
spazi per il posizionamento degli arredi e delle attrezzature esterne sia
lungo il fronte delle arcate, sia lungo l'argine, sia direttamente sull'acqua e
costituisce la griglia per la definizione delle superfici disponibili
(tavola n.8P).
I diversi percorsi (pedonale, ciclabile, veicolare) sono previsti nell'area
compresa tra gli spazi per gli arredi lungo il fronte e quelli lungo l'argine.
Date le caratteristiche dell'area e le consuetudini di fruizione non pare
concretamente realizzabile pensare ad una separazione rigida del
percorso veicolare; peraltro questo è vincolato a specifiche condizioni di
emergenza, o di orario (per esempio: le forniture possono avvenire in
periodi della giornata di scarsa affluenza).
Relativamente al percorso ciclabile si presentano alternative diverse:
a. separazione del medesimo dagli altri percorsi al fine di evitare
aumento delle condizioni di pericolo all'incremento della fruizione di
quest'area nelle ore diurne. Tale ipotesi potrebbe implicare il
trasferimento del percorso al livello superiore: corso Cairoli, e ciò non
risulta però coerente con l'intenzione della continuità di fruizione delle
sponde del fiume, né compatibile con il traffico, pedonale e veicolare,
presente al livello superiore.
b. compresenza con gli altri percorsi: la indispensabile riduzione e
controllo della velocità dovrà essere ottenuta con opportune specifiche
da richiedere alla superficie di percorrenza, senza, costituire barriere
per gli altri fruitori.
2.3. CONFRONTO TRA ARREDI E ATTREZZATURE
ESTERNE ESISTENTI E GRIGLIA PER LA DEFINIZIONE
DELLE SUPERFICI DISPONIBILI
2.3.1. Rilievo dei dehors esistenti al 20 maggio 2005 (vedi tavola n.9P)
2.3.2. Sovrapposizione del rilievo dei dehors alla griglia (vedi tavola n. 10P)
2.3.3. Ipotesi di ricollocazione delle attività esistenti sulla griglia (vedi tavola
n. 11P)
2.3.4. Verifica quantitativa tra le superfici definite dalla griglia e le superfici
dei dehors presenti
Conteggio delle superfici sull’area esterna dei Murazzi del Po oggetto di rilievo (con
riferimento alle tavole di rilievo e progetto)
NOTA: da rivedere dopo avere Conteggio delle superfici sull’area esterna dei Murazzi del Po
oggetto di rilievo (con riferimento alle tavole di rilievo e progetto)
Superficie complessiva
Lato a sinistra del ponte di attraversamento
(guardando Piazza Vittorio) 8250 mq
Lato a destra del ponte di attraversamento
(guardando Piazza Vittorio) 2045 mq
Lato a sinistra del ponte di attraversamento
(guardando Piazza Vittorio)
Criteri di impostazione del Progetto Integrato d’Ambito
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Scenari
Superficie attualmente occupata da dehors e padiglioni
Lato a sinistra del ponte di attraversamento
(guardando Piazza Vittorio)
Lungo il fronte dei Murazzi 1223 mq
Lungo l’argine del fiume 866 mq
Totale 2089 mq
Lato a destra del ponte di attraversamento
(guardando Piazza Vittorio)
Lungo il fronte dei Murazzi 150 mq
Superficie per dehors e padiglioni definita dalla griglia di distribuzione
Lato a sinistra del ponte di attraversamento
(guardando Piazza Vittorio)
Lungo il fronte dei Murazzi 1200 mq
Lungo l’argine del fiume 1275 mq
Totale 2475 mq
Lato a destra del ponte di attraversamento
(guardando Piazza Vittorio)
Lungo il fronte dei Murazzi 144 mq
Lungo l’argine del fiume 21 mq
Totale 165 mq
Lato a destra del ponte di attraversamento
(guardando Piazza Vittorio)
Lungo il fronte dei Lungo l’argine del Totale Lungo il fronte dei Lungo l’argine del Totale
Murazzi
fiume
Murazzi
fiume
[mq]
[mq]
[mq] [mq]
[mq]
[mq]
Superficie complessiva
Superficie attualmente
8250 2045
occupata da dehors e
padiglioni
1223 866 2089 150 150
Superficie disponibile definita
1200
dalla griglia di distribuzione
1275 2475 144 21 165
Si può notare come la Superficie totale disponibile in progetto è superiore a quella attualmente utilizzata (estate 2005).
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2.4. REGOLE
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Quanto segue rappresenta un insieme di regole per la progettazione:
esprimono i vincoli che provengono dall'analisi del luogo, le potenzialità del
medesimo, le criticità rispetto alle destinazioni d'uso dell’occupazione del
suolo pubblico. Le attività dovranno avere attrezzature ed arredi che si
adattino all’ambiente naturale ed architettonico, e non viceversa. Le
regole che seguono, pur nella necessità di un insieme di divieti ed obblighi,
sono definite con lo scopo di promuovere la progressiva crescita della
qualità degli interventi per una maggiore adeguatezza alle caratteristiche
del luogo.
2.4.1 Regole per la collocazione di dehors, padiglioni, chiatte
2.4.1.1. i dehors possono essere collocati:
- lungo il fronte del COMPLESSO DEI MURAZZI DEL PO
- lungo l'argine del fiume PO
2.4.1.2. i padiglioni non possono essere collocati lungo il fronte del
COMPLESSO DEI MURAZZI DEL PO né lungo l’argine del fiume
Po.
2.4.1.3. le chiatte possono esser collocate:
sulle aree di fiume non corrispondenti alla superficie di rispetto per
le gradinate di accesso al fiume. Possono assolvere alla funzione
corrispondente ai padiglioni ed, inoltre, alla preparazione di cibi e
bevande.
2.4.1.4. ogni attività ha diritto ad occupare la superficie per dehors ad
essa attribuibile e dotarsi di chiatta nei limiti di disponibilità
dell’area di fiume ad essa antistante. Per le chiatte è comunque
indispensabile l’assegnazione diretta ed esclusiva di una o più
arcate. In assenza di tale disponibilità non è consentito l’ormeggio
della chiatta.
2.4.1.5. la porzione di lotto non occupata dalla attività di pertinenza può
essere ceduta unicamente alle attività contigue. Analoghi criteri
dovranno essere definiti per le chiatte, previa verifica del regime
giuridico cui esse sono sottoposte.
2.4.1.6. gli accessi ai dehors (sia sul fronte, sia lungo l'argine) e alle
chiatte devono essere localizzati in corrispondenza delle superfici
di rispetto per gli ingressi alle arcate e non devono costituire
barriera architettonica. Vietato l’accesso ai dehors diretto dal
percorso pedonale in posizioni non corrispondenti alle sopracitate
superfici di rispetto. (vedi schema grafico g1).
2.4.1.7. gli ingressi alle arcate sono anche le uscite di sicurezza delle
attività poste all'interno. Gli accessi ai dehors dovranno favorire
l'esodo ed essere in numero adeguato rispetto al numero delle
arcate occupate dalle attività.
2.4.1.8. solo in presenza di rampa sono consentiti ulteriori ingressi con
gradini.
2.4.1.9. nelle superfici di rispetto per gli ingressi alle arcate, poiché
costituenti il collegamento diretto tra arcate, percorso pedonale e
fiume, non possono essere collocate attrezzature, fisse o semi
fisse, inerenti a dehors, né essere realizzati collegamenti tra
attrezzature contigue, anche alle quote superiori (insegne,
luminarie, ...) salvo quanto previsto al successivo punto 2.4.3.4.
Tale divieto non vale per pedane e rampe che, comunque, non
dovranno ostacolare il transito e la percezione visiva del fiume.
2.4.1.10. la collocazione delle attrezzature di attività diverse nel medesimo
lotto può avvenire secondo accordi tra i privati, fermo restando
che la eventuale delimitazione dovrà avere caratteristiche
dimensionali e formali analoghe alle contigue e dovrà rispettare le
specifiche inerenti le delimitazioni.
2.4.1.11. qualora l'attività occupi più lotti contigui i dehors corrispondenti a
ciascun lotto potranno essere tra loro collegati tramite la pedana,
comprensiva di rampa.
2.4.2. Regole per la collocazione dei dehors da porre in
corrispondenza del fronte del COMPLESSO DEI MURAZZI DEL
PO
2.4.2.1. la superficie per i dehors è stata delimitata in corrispondenza delle
arcate aperte, attualmente accessibili e aventi come estremità, sia
a nord sia a sud, il limite rappresentato dagli elementi
architettonici indicanti l'inizio delle rampe (blocchi monolitici del
parapetto di pietra) al fine di mantenere libero da ingombri le
rampe (costituenti, insieme alle scale, le vie di esodo).
2.4.2.2. si assume il limite per elementi dei dehors (vedi schema grafico
f1) come vincolante per la collocazione di qualsiasi attrezzatura
che possa essere considerata fissa o semi-fissa, con rilevante
sagoma di ingombro (altezza maggiore di 1,6 m, larghezza verso
il fronte maggiore di 0,20 m) con esclusione delle eventuali
pedane e delle delimitazioni (se di altezza non superiore a 1,20 m
da piano strada).
Schema grafico f1
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Regole
2.4.3. Regole per la collocazione dei dehors da porre lungo l'argine
2.4.3.1. il collegamento diretto verso il fiume, in corrispondenza delle
superfici di rispetto, rimane in essere quando separa due attività
diverse ed è sede degli accessi alle medesime. (vedi schema
grafico g1).
2.4.3.2 nel caso previsto al punto 2.4.1.11. il collegamento diretto con il
fiume (in corrispondenza delle superfici di rispetto), potrà essere
interrotto, qualora si trovi tra lotti occupati dalla medesima attività,
al fine di dare continuità all'esercizio. L’elemento di delimitazione
corrispondente all’interruzione dell’accesso diretto al fiume dovrà
essere arretrato di almeno 0,50 m rispetto alla delimitazione dei
dehors verso il fiume e dovrà avere caratteristiche tali da potere
essere prontamente rimosso in caso di necessità.
schema grafico g1
2.4.4. Regole per la collocazione delle chiatte
2.4.4.1. pur nel rispetto delle proprie specificità sono da preferire chiusure
tali da consentire la miglior percezione dell’ambiente esterno.
Perciò i tamponamenti perimetrali (sia verticali sia di copertura)
dovranno essere prevalentemente trasparenti.
2.4.4.2. insieme alla chiatta possono trovare collocazione anche
attrezzature per attività che si relazionano in modo diretto con
l’acqua ( piscine,.ecc.)
2.4.4.3. le chiatte possono essere attrezzate anche a dehors: in tal caso
valgono le medesime specifiche per le attrezzature previste per i
dehors lungo l’argine.
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2.4.5. Regole per la progettazione di attrezzature per dehors e
chiatte
Le attrezzature di seguito considerate sono relative alle attività ora presenti
nell’area. Poiché è prevista la collocazione di nuove attività, queste
potranno comportare la necessità di attrezzature ora non considerate.
La proposta di nuove attività e, di conseguenza, di nuove attrezzature
dovrà essere oggetto di specifica accettazione da parte della
Amministrazione a seguito della presentazione di un progetto motivato.
2.4.5.1. gli elementi costituenti le attrezzature dei dehors dovranno essere
progettati e/o scelti con riferimento alle allegate specifiche per la
progettazione: non sono ammessi elementi in contrasto con le
specifiche.
2.4.5.2. le delimitazioni non devono costituire barriera visiva e, pertanto,
risultano esclusi tamponamenti ciechi continui e qualsiasi tipo di
schermatura vegetale (al fine di favorire condizioni di maggiore
sicurezza sociale). L'altezza massima consentita e di 1,20 m
rispetto al piano stradale e comprensiva della altezza della
pedana. Eventuali ulteriori protezioni dal vento, comunque con
altezza non superiore a 2,00 m, sono consentite solo per i dehors
posti lungo il fronte del COMPLESSO DEI MURAZZI DEL PO, a
condizione che le medesime risultino completamente integrate,
dimensionalmente e formalmente, con gli elementi della
delimitazione; a meno che non ne costituiscano la completa
sostituzione.
2.4.5.3. per i dehors lungo il fronte del COMPLESSO DEI MURAZZI DEL
PO: non sono consentiti elementi di copertura diversi dalla grande
struttura unitaria prevista dalla Amministrazione mentre per i
dehors lungo l'argine gli elementi di copertura consentiti devono
avere dimensioni limitate, non contigui né collegabili tra loro.
2.4.5.4. per i dehors lungo l’argine non sono consentiti ancoraggi e
fissaggi sugli elementi lapidei.
2.4.5.5 l'illuminazione dell'area e dei singoli spazi deve essere realizzata
in modo da non aumentare il livello di inquinamento luminoso
dell'ambiente circostante, anche in considerazione della
collocazione degli edifici soprastanti. Eventuali deroghe potranno
essere accolte solo per eventi eccezionali e limitati nel tempo.
Sono comunque vietati fasci luminosi e proiezioni verso l'alto.
2.4.5.6 i dehors lungo l’argine devono obbligatoriamente essere dotati di
elementi di delimitazione verso il fiume che fungano anche da
protezione da cadute. Tali elementi dovranno essere solidali alle
pedane, al fine di evitare fissaggi diretti al suolo.
2.4.5.7 qualora si rendessero necessarie protezioni da cadute per le aree
di vincolo lungo il fiume, queste dovranno essere collocate
arretrate, fuori dalle aree di rispetto, e, comunque, realizzate in
modo tale che possano essere rimosse secondo le procedure
previste per la evacuazione dell’intera zona.
2.4.5.8 eventuali attrezzature per attività mercatali (da collocare nelle
aree di vincolo), concordate per periodi definiti con
l’Amministrazione, devono corrispondere alla configurazione della
semplice bancarella e comunque rispettare le regole per le
attrezzature dei dehors.
2.4.5.9 è vietata ogni forma di pubblicità generale collocata sulle
attrezzature. In deroga, la pubblicità è consentita a condizione
che venga presentato agli uffici competenti un progetto specifico
per il dehors con soluzioni da concordare per la necessaria
approvazione
2.4.5.10 tutti gli elementi costituenti i dehors, sia lungo il fronte del
COMPLESSO DEI MURAZZI DEL PO sia lungo l’argine del fiume
Po dovranno essere rimossi in presenza di all’erta nei tempi e
secondo le procedure previste dalla Protezione Civile o dagli altri
organi competenti. Eventuali trasgressioni costituiranno motivo di
immediata ed inderogabile cessazione di ogni uso concordato del
suolo pubblico pertinente alla attività responsabile
2.4.5.11 sono previste periodiche esercitazioni per la verifica del corretto
svolgimento delle procedure di cui al comma 2.4.5.10, di
smontaggio ed evacuazione dell’intera zona del COMPLESSO
DEI MURAZZI DEL PO.
2.4.5.12 i dehors, in orario di chiusura delle attivit, devono risultare sgombri
dalle attrezzature, con esclusione delle pedane, delle delimitazioni
e degli eventuali elementi di copertura.
2.4.5.13 il permanere, nei dehors, delle attrezzature è consentito solo negli
orari di servizio delle attività: ciò al fine di favorire la presenza di
attività anche durante il giorno.
2.4.5.14 l'organizzazione delle attività dovrà rendere possibile la pulizia
generale dell’area di spettanza dell’Amiat, entro le sei della
mattina; ciò allo scopo di promuovere attività anche diurne. Da
favorire le iniziative volte alla raccolta differenziata con la
possibilità della eliminazione dei cassonetti per l’intera area.
2.4.5.15 non è consentita la collocazione di reti e canalizzazioni visibili sul
fronte del COMPLESSO DEI MURAZZI DEL PO.
2.4.5.16 per la pavimentazione dell'intera area devono essere considerate:
la compresenza di flussi di traffico diversi ( pedoni, ciclisti, veicoli
ecc.), le intenzioni espresse nel progetto per ' non vedenti', la
salvaguardia e valorizzazione delle pavimentazioni lapidee
preesistenti, la raccolta e smaltimento dell'acqua piovana ( con
particolare riferimento alla presenza della copertura generale.
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2.5. SPECIFICHE
Di seguito vengono elencate le specifiche, ritenute indispensabili, per la
scelta o per la progettazione delle attrezzature per dehors relative alle
attività ora presenti.
Nella impossibilità di prevedere, in termini esaustivi, attrezzature
diverse per attività ora non considerate, si rimanda l'analisi dei
singoli casi, che si prospetteranno, al parere della Commissione
preposta all'esame dei progetti.
Al di fuori dell'area occupata dai dehors altre attrezzature potranno essere
collocate solo dalla Amministrazione Comunale e dovranno avere
caratteristiche adeguate alle condizioni di vincolo derivanti
dall'esondazione e dalla necessità della loro completa rimozione in tempi
definiti (portabiciclette, panchine, cestini per rifiuti, elementi per
l'informazione turistica, ecc.).
2.5.1. elementi di copertura e riparo
2.5.1.1 lungo il fronte del COMPLESSO DEI MURAZZI DEL PO:
il Comune si fa carico della progettazione di una copertura
unitaria , per tutta l'area tale da garantire la protezione dei lotti
previsti per i dehors.
Poiché la copertura ha anche funzione di protezione da lancio di
oggetti, sarà continua e sarà posizionata al di sopra delle
aperture di facciata, ad una quota idonea, sia per il codice della
strada sia per il margine richiesto rispetto alla massima quota di
esondabilità.(vedi tavola 12P).
2.5.1.2 lungo l'argine:
.
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- gli elementi di copertura dei dehors dovranno essere di piccole
dimensioni (di diametro o lato non superiore a 2,5 m), leggeri,
facilmente rimovibili, non collegati tra loro. Sono consigliati
ombrelloni a sostegno centrale.
- eventuali elementi di copertura con caratteristiche diverse dai
precedenti possono essere adottati solo a protezione
dall'irraggiamento solare, per attrezzature di servizio e relativi
addetti (banchi gelateria, somministrazione ecc.). Solo se
utilizzati durante il giorno tali elementi potranno rimanere
anche nelle ore serali e notturne, a condizione che nelle aree
in oggetto lo svolgimento di una attività sia in corso.
- nelle aree di vincolo, l'Amministrazione potrà consentire
l'installazione temporanea di strutture a modello, nel rispetto
della tradizione storica documentata (elementi di protezione e
di identificazione del luogo).
2.5.2. pedane
2.5.2.1 funzioni:
- controventatura e ancoraggio per altri elementi (delimitazioni,
protezioni ecc. )
- riservazione (delimitazione e occultamento) per passaggio
impianti
- realizzazione di planarità rispetto alla pendenza dell'area
- collegamento con la quota interna alle arcate
2.5.2.2. caratteristiche tecniche costruttive:
- autoportanza senza fissaggi diretti al suolo
- facilità e rapidità di smontaggio, rimozione e trasporto nei
tempi consentiti dalle procedure di evacuazione
- integrazione con gli elementi di delimitazione
2.5.2.3. caratteristiche dimensionali e formali:
- altezza della pedana: verso il fronte del COMPLESSO DEI
MURAZZI DEL PO è mediamente quantificabile in un intervallo
compreso tra 0.30-0,35 m, mentre lungo l'argine è
mediamente quantificabile in un intervallo compreso tra gli
0,10-0,20 m rispetto alle quote di piano stradale in
corrispondenza degli accessi
- lunghezza e larghezza della rampa di ingresso: in ragione del
dislivello e della conformità alla legge 13/89
- piano di calpestio: tale da garantire condizioni di sicurezza per
l’appoggio delle sedute e per il passaggio dei fruitori (tacchi
della calzature, ecc.), condizioni di gradevolezza percettiva e
garanzia di facile gestione e pulizia.
2.5.3 delimitazioni, protezioni, separazioni
2.5.3.1. funzioni:
- sono indispensabili, in presenza di pedana e lungo l'argine, nel
rispetto delle normative per protezione da cadute;
- delimitano l'area del lotto e possono separare attività contigue
all'interno dello stesso lotto.
2.5.3.2. caratteristiche tecnico costruttive:
sono strutturalmente collegate alla pedana, ai fini di non
danneggiare la sottostante pavimentazione lapidea ove esistente
e di ottimizzare le operazioni di montaggio e smontaggio in caso
di piena; sono da prevedere opportuni accorgimenti affinchè lo
smontaggio possa avvenire facilmente solo se eseguito da addetti
con specifiche attrezzature, per evitare l'uso improprio degli
elementi costituenti ( corpi contundenti ecc.).
2.5.3.3. caratteristiche dimensionali e formali:
al fine di favorire la identificazione degli spazi proprii non ci sono
vincoli per tipologie, materiali e colori purchè le soluzioni adottate
siano nel rispetto delle regole generali.
Criteri di impostazione del Progetto Integrato d’Ambito
COMPLESSO DEI MURAZZI DEL PO
TORINO
LINEE GUIDA PER IL PROGETTO DI VALORIZZAZIONE
Specifiche
2.5.4 impianti
2.5.4.1 illuminazione generale dell'area:
a. illuminazione del percorso pedonale: intervento unitario
eseguito dalla Amministrazione, ed è da realizzarsi tramite:
apparecchi illuminanti collocati sulla struttura unitaria della
copertura generale dell'area (al di sopra della massima
quota di esondazione) sul fronte del COMPLESSO DEI
MURAZZI DEL PO.
b. illuminazione di emergenza e di sicurezza sociale (con
utilizzo solo a necessità): da realizzarsi con modalità
analoghe al punto precedente.
c. illuminazione dei dehors lungo il fronte del COMPLESSO
DEI MURAZZI DEL PO:
illuminazione riflessa dall'intradosso della copertura generale
tramite apparecchi collocati in corrispondenza dell'architrave
delle aperture di facciata
2.5.4.2. illuminazione specifica dei dehors:
sia lungo il fronte, sia lungo l'argine ulteriori sistemi ed apparecchi
per l'illuminazione potranno essere collocati dalle singole attività
secondo necessità, purchè nel rispetto delle normative, sicuri e
facilmente rimovibili nei tempi e secondo procedure previste.
2.5.4.3 reti e canalizzazioni:
2.5.5 insegne
a. forniture di elettricità, reti a bassa tensione, adduzione
e scarico acqua e fognature:
la posizione e l'inserimento dei contatori, dei quadri di
alimentazione e dei pozzetti di scarico dovranno essere
oggetto di un progetto unitario per tutta l'area.
b. reti di distribuzione e smaltimento per dehors e chiatte:
possono essere previste al di sotto delle pedane e con
terminali stagni posizionati in corrispondenza dei limiti delle
aree di rispetto per l'ingresso alle arcate.
2.5.5.1. collocazioni previste:
- in appoggio: sull'architrave delle aperture di facciate e sugli
elementi di delimitazione dei lotti (solo per insegne di limitate
dimensioni, cioè tali da non precludere la vista dell'interno dei
dehors).
- sospese alla struttura della copertura generale
- autoportanti: solo se mobili, di modeste dimensioni, per la
lettura da vicino
Gianfranco Cavaglià. Milena Bertotto Rosso. ARCHITETTI collaborazioni: arch.i Cristina Azzolino, Andrea Bocco, Angela Lacirignola torino, novembre 2005
via giolitti 11. 10123 Torino . tel 011.548168 . fax 011.5622228 . ailgavac@tin.it
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2.5.6 attrezzature mobili (tavoli, sedute, banconi, altro..) dovranno
essere definite formalmente e documentate nel progetto da
sottoporre al parere della Commissione al fine di controllare il
risultato qualitativo in funzione dell'obiettivo di riqualificazione
dell'intera area.
2.5.6.1 tavoli
2.5.6.2 sedute
2.5.6.3 banconi
2.5.6.4 cestini porta – rifiuti
2.5.6.5 leggii porta-menu e piccole insegne autoportanti
2.5.6.6
Divisione COMMERCIO
Settore URBANISTICA COMMERCIALE
Divisione SERVIZI CULTURALI
Settore ARREDO E IMMAGINE URBANA
2.5.6.7 altro:
- attrezzature mobili quali supporto di pubblicità non possono
essere utilizzate per l'area a meno che siano oggetto di un
progetto da sottoporre al parere della Commissione
- cestini
- ……………..
Criteri di impostazione del Progetto Integrato d’Ambito
COMPLESSO DEI MURAZZI DEL PO
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LINEE GUIDA PER IL PROGETTO DI VALORIZZAZIONE
Specifiche
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Settore URBANISTICA COMMERCIALE
Divisione SERVIZI CULTURALI
Settore ARREDO E IMMAGINE URBANA
2.6. PROPOSTE DI SVILUPPO PER IL PROGETTO
INTEGRATO D'AMBITO
Si propone, di seguito, un elenco di possibili approfondimenti sia per
predisporre la fase esecutiva del progetto, sia per delineare un programma
articolato di iniziative volte alla conoscenza e valorizzazione del
COMPLESSO DEI MURAZZI DEL PO.
2.6.1. rilievo delle arcate interne
tale indagine risulta opportuna sia ai fini della conoscenza della
consistenza degli spazi esistenti ed in parte attualmente utilizzati,
sia per la collocazione di nuove attività; in tal senso particolare
attenzione è da porre alle arcate che ora risultano murate
2.6.2. coordinamento tra
i diversi Enti coinvolti per responsabilità istituzionale
i diversi progetti in corso da parte dell’Amministrazione (non
vedenti, attracchi, pista ciclabile, altri)
con le scuole: per visive con finalità didattica
2.6.3. progetti esecutivi arredi esterni
2.6.3.1 per favorire lo sviluppo del progetto alleghiamo una tavola
con una proposta, molto contenuta e leggera, orientata al
criterio di minor invasività rispetto al contesto
architettonico; tale proposta prevede l’inserimento di una
copertura continua da porre al di sopra delle superfici
disponibili lungo il fronte del COMPLESSO DEI MURAZZI
DEL PO (vedi tavola n. 12P)
2.6.3.2 analoghi progetti potranno essere sviluppati per la
copertura delle superfici disponibili per i dehors lungo
l’argine, per gli elementi di protezione e di identificazione
del luogo
2.6.4 regolamento per
l’installazione e per la manutenzione degli arredi esterni
2.6.5 regolamento per
messa a regime e gestione di procedure
sfollamento rapido
rimozione delle attrezzature
2.6.6 interventi di
bonifica: rimozione reti e canalizzazioni abbandonate ed
invasive
razionalizzazione reti e canalizzazioni sottoservizi secondo
progetto specifico
restauro: infissi, rivestimenti, …
2.6.7 comunicazione:
visite guidate per i turisti: in collegamento con le iniziative per la
conoscenza della città
libro sul COMPLESSO DEI MURAZZI DEL PO: allo scopo di
portare alla conoscenza l'identità, la storia, la straordinarietà
costruttiva per proseguire le azioni di valorizzazione
calendario di manifestazioni: a sostegno delle iniziative ed
attività finalizzate alla valorizzazione del COMPLESSO DEI
MURAZZI del PO. A questo proposito si fa notare che nel 2006 si
verifica l'0ttantesimo anno dalla prima linea aerea civile
italiana: idrovolante Torino – Pavia – Venezia – Trieste (1 aprile
1926).
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Proposte di sviluppo
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