Download - Facoltà di Medicina e Chirurgia
L’OMEOSTASI GLICEMICA
• Il glucosio e gli acidi grassi sono i principali fornitori di energia
• La quantità di glucosio presente nel liquido extracellulare è di solo 20 g (80 kcal)
• Glicogeno: 75 g nel fegato (può fornire glucosio per 16 h) e 400 g nei muscoli
• La gluconeogenesi epatica (e renale nel digiuno prolungato) garantisce un apporto
continuo di glucosio
L’OMEOSTASI GLICEMICA
↓ insulina GH e glucagone ↑
cortisolo
adrenalina
GLUCOSE UPTAKE BY THE BODY
Model for the facilitated diffusion of
glucose. However, if the concentration
gradient is reversed, the glucose
transporter, like all uniporters, is equally
able to catalyze net movement in the
reverse direction: from the cell into the
medium.
Trasporto facilitato del glucosio
Comparison of the observed uptake rate of glucose
by erythrocytes (red curve) with the calculated rate if
glucose were to enter solely by passive diffusion
through the phospholipid bilayer (blue curve).
Trasporto facilitato del glucosio
Il ciclo di Cori. Il lattato prodotto dai muscoli con la glicolisi è
riconvertito nel fegato in glucosio (gluconeogenesi)
INSULIN
There are 1-2 million islets in the human
pancreas:
• 65-70% insulin-producing - cells
• 20-25% glucagon- producing - cells
• 5% somatostatin-producing d - cells
Insulin Signaling Pathways That Regulate Glucose Metabolism in Muscle Cells and Adipocytes
Shepherd, P. R. et al. N Engl J Med 1999;341:248-257
insulin resistance
Mechanisms Involved in the Translocation of GLUT-4 Glucose Transporters in Muscle Cells and
Adipocytes
Shepherd, P. R. et al. N Engl J Med 1999;341:248-257
INSULINA
EFFETTI
• L’azione dell’insulina non interessa il cervello, le emazie, il
cristallino ed il glomerulo renale.
• Promuove l’entrata del glucosio nelle cellule del muscolo, del
miocardio, del tessuto adiposo.
• Attiva gli enzimi del ciclo dei pentosi e della glicolisi.
• Inibisce gli enzimi della gluconeogenesi e della glicogenolisi.
• Promuove il passaggio degli zuccheri a grassi (attiva lo shunt e
inibisce la lipoproteinlipasi).
• Promuove l’entrata degli aminoacidi nei muscoli ed attiva la
sintesi proteica.
• Valori basali: 8 - 24 mU/L.
INSULINA
MISURA
• Particolarmente indicato per diagnosticare un
insulinoma in caso di ipoglicemia pronunciata.
• Può essere misurato con maggior comodità il peptide C,
in quanto caratterizzato da un metabolismo più lento di
quello dell’insulina.
• Possibilità di misura del peptide C in corso di terapia
insulinica, dal momento che questo deriva solo
dall’insulina endogena.
PROTEINE GLICATE
Glicazione: reazione non enzimatica fra un carboidrato e un gruppo
aminico di proteine (gruppo amino-terminale e gruppo aminico e dei
residui di lisina)
L’Hb A 1c costituisce circa l’80% delle emoglobine glicate (Hb A 1)
SITI DI GLICAZIONE DEL DIMERO /
LYS
LYS
(17)
EMOGLOBINICO
G LYS
(61)
LYS
G LYS
LYS
(66)
G
sito privilegiato di glicazione
VAL
VAL
G
G
Emoglobina glicata
La glicazione dell’emoglobina è irreversibile
La velocità di formazione dell’emoglobina glicata è proporzionale
alla concentrazione ematica del glucosio
La concentrazione dell’emoglobina glicata rappresenta una
integrazione dei valori della glicemia nelle precedenti 6-8 settimane
Possibili problemi:
- pazienti con anemie emolitiche
- effetto delle varianti di Hb (Hb F, Hb S, Hb C)
Raccomandazioni ADA
Emoglobina glicata
HbA1c dovrebbe essere misurata almeno due volte
all’anno in tutti i pazienti e ogni tre mesi nei pazienti la cui
terapia è stata modificata o che presentano un diabete
non controllato
Current Treatment Goals for HbA 1c
ADA
FRUTTOSAMINE
nome generico per indicare le chetoamine prodotte dalla
interazione del glucosio con i gruppi e-aminico dei residui
di lisina dell’albumina
l’emivita dell’albumina è circa 20 giorni
la concentrazione dell’albumina glicata riflette il controllo
glicemico delle 2-3 settimane precedenti
Recommendation:
“Further studies are needed to determine whether other
glycated proteins, such as fructosamine, are clinically
useful for routine monitoring of patients’ glycemic status.”
FRUTTOSAMINE
• ruolo in combinazione con l’Hb A 1
• utile nei pazienti con varianti emoglobiniche (Hb S o
Hb C associate con ridotta emivita degli eritrociti)
• non utilizzabile in pazienti con importanti perdite
proteiche: sindrome nefrosica, gravi epatopatie, dopo
flogosi acute. Il test non dovrebbe essere eseguito se la
concentrazione di albumina è < 30 g/L
Percent with Diabetes
Number and Percentage of U.S. Population with Diagnosed Diabetes,
1958-2008
7
6
5
4
3
2
1
Percent with Diabetes
Number with Diabetes
0
1958 61 64 67 70 73 76 79 82 85 88 91 94 97 00 03 06
Year
CDC’s Division of Diabetes Translation. National Diabetes Surveillance System
available at http://www.cdc.gov/diabetes/statistics
20
18
16
14
12
10
8
6
4
2
0
Number with Diabetes (Millions)
Age-adjusted Percentage of U.S. Adults Who Were Obese
or Who Had Diagnosed Diabetes
Obesity (BMI ≥30 kg/m2 )
1994
Diabetes
1994
2000
No Data 26.0%
2000
2008
2008
No Data 9.0%
CDC’s Division of Diabetes Translation. National Diabetes Surveillance System available at
http://www.cdc.gov/diabetes/statistics
Diabetes Care 2010 33: S1-S2
http://care.diabetesjournals.org/content/33/Supplement_1/S11.full.pdf
DIABETE MELLITO
(NGSP) National Glycohemoglobin Standardization Program
and standardized or traceable to the Diabetes Control and
Complications Trial reference assay (DCCT)
Diabetes Care 2010 33: S1-S2
Nathan DM, Kuenen J, Borg R, Zheng H, Schoenfeld D, Heine RJ, for the
A1c-Derived Average Glucose (ADAG) Study Group. Translating the A1C
assay into estimated average glucose values. Diabetes Care 2008;31:1473–8.
(a) Clinical laboratories should report an AG estimate along with Hb A1c values for
those who find this information useful in guiding diabetes management;
(b) it is essential that laboratories use the correct formula to calculate AG; and
(c) it is important for clinical laboratorians to communicate with clinicians, diabetes
educators, and other healthcare providers to enhance the care of patients with
diabetes.
No single relationship exists between average glucose and Hb A1c; therefore,
it is not possible to have a single equation that expresses Hb A1c as eAG
(estimated average glucose) and is applicable to all patients.
DIABETE MELLITO
Diabetes Care 2010 33: S1-S2
Etiologic classification of diabetes mellitus
I. Type 1 diabetes (5-10%) (-cell destruction, usually leading to absolute insulin
deficiency)
A. Immune mediated
B. Idiopathic
II. Type 2 diabetes (90-95%) (may range from predominantly insulin resistance with
relative insulin deficiency to a predominantly secretory defect with insulin
resistance)
III. Other specific types
A. Genetic defects of -cell function (MODY: maturity onset diab. of young)
B. Genetic defects in insulin action
C. Diseases of the exocrine pancreas (e.g. pancreatitis, etc)
D. Endocrinopathies (e.g. Acromegaly, Cushing’s syndrome, etc)
E. Drug- or chemical-induced
F. Infections (e.g. congenital rubella, cytomegalovirus, etc)
G. Uncommon forms of immune-mediated diabetes (e.g. Anti–
insulin receptor antibodies)
H. Other genetic syndromes sometimes associated with diabetes (e.g.
Down’s s., Klinefelter’s s., etc.)
IV. Gestational diabetes mellitus (GDM)
Diabetes Care 2010 33: S1-S2
Esordio
Sintesi insulina
Conc. p. insulina
Predisposizione
Islet cell Ab
Obesità
Ketoacidosi
Diabete mellito di tipo 1 e 2
Tipo 1 Tipo 2
Abitualmente < 20 anni
Assente, distruzione
immunologica delle cellule b
Ridotta o assente
Ereditaria, associata ad
antigeni HLA
Presenti
Non comune
Si
Abitualmente > 40 anni
Preservata, combinazione di
resistenza all’insulina e di sua
ridotta secrezione
Ridotta, normale o elevata
poligenica
Assenti
Comune
Possibile
Diabetes Care 2010 33: S1-S2
DIABETE
TEST DA CARICO DI GLUCOSIO
Although the OGTT is not recommended for routine clinical use,
it may be useful for further evaluation of patients in whom
diabetes is still strongly suspected but who have normal FPG or
impaired fasting glucose (IFG)
10-15 min
Carico
con 75 g
glucosio
2 h
Curva piatta: malassorbimento, s. di Addison, deficit di GH, soggetti normali
Curva da ritardato accumulo: rapido assorbimento intestinale (gastrectomizzati,
tireotossicosi) o rallentato accumulo epatico (epatopatie)
DIABETE
ASPETTI SFAVOREVOLI DEL TEST DA CARICO DI
GLUCOSIO
• Richiede 3 giorni di preparazione.
• Richiede la sospensione di alcune terapie in corso.
• Richiede il digiuno da almeno 10 ore.
• Richiede l’assunzione di forte quantità di glucosio.
• Richiede 5 - 6 prelievi di sangue.
• Riproduce una situazione non fisiologica.
• Ha ben nota variabilità da un giorno all’altro
(riproducibilità 50-66%)
• Talora è di difficile interpretazione.
GLICEMIA
• il prelievo deve essere eseguito dopo una notte (8 h) di digiuno
• la glicemia deve essere misurata su plasma
• se il plasma non può essere separato dalle cellule entro 60 min,
la provetta deve contenere un inibitore della glicolisi (NaF,
iodoacetato sodico)
• l’autovalutazione della glicemia (self-monitoring of blood glucose)
è raccomandata in tutti i pazienti con diabete di tipo 1 trattati con
insulina, la sua efficacia nei pazienti coin diabete di tipo 2 non è
stata stabilita
• i metodi non invasivi (es. Glucowatch G2 Biographer) devono
essere considerati complementari e non sostitutivi della
autovalutazione della glicemia
Clin Chem 48:436-72, 2002
Clin Chem 48:436-72, 2002
The G2 Biographer attracts, collects, and measures glucose. A low electric current
pulls glucose through the skin. Glucose is accumulated in two gel collection discs in
the AutoSensor. The AutoSensor measures the glucose and a reading is displayed
by the G2 Biographer
Nature Medicine. 1995:1:1198-1201
Gestational diabetes mellitus (GDM)
GDM is defined as any degree of glucose intolerance with onset or
first recognition during pregnancy.
The definition applies regardless of whether insulin or only diet
modification is used for treatment or whether the condition persists
after pregnancy.
It does not exclude the possibility that unrecognized glucose
intolerance may have antedated or begun concomitantly
with the pregnancy.
The prevalence may range from 1 to 14% of pregnancies, depending
on the population studied. GDM represents nearly 90% of all
pregnancies complicated by diabetes.
Deterioration of glucose tolerance occurs normally during pregnancy,
particularly in the 3rd trimester.
GLUCOSIO
in gravidanza
Il metabolismo dei carboidrati è alterato nelle prime settimane
di gravidanza per iperplasia delle cellule del pancreas,
accresciuta secrezione di insulina ed aumentata sensibilità
all’insulina.
La glicemia a digiuno diminuisce come conseguenza del 10-
20%
Gli ormoni cortisolo, progesterone e HPL, potenti diabetogeni,
raggiungono i livelli più elevati verso la fine della prima metà della
gravidanza.
Il glucosio plasmatico a digiuno resta normale per l’alta
concentrazione di insulina tuttavia la tolleranza del glucosio è a
rischio
GLUCOSIO
in gravidanza
CONFERENZA NAZIONALE DI CONSENSO PER
RACCOMANDAZIONI E IMPLEMENTAZIONE DELLE NUOVE LINEE
GUIDA PER LO SCREENING E LA DIAGNOSI DEL DIABETE
GESTAZIONALE (GDM)
La Conferenza Nazionale di Consenso per lo
screening e la diagnosi del diabete gestazionale,
convocata dal Gruppo di Studio “Diabete e
Gravidanza” SID-AMD, composta dai delegati di
tutte le società scientifiche e professionali e dagli
esperti interessati alla cura e allo studio del diabete
gestazionale a tergo riportati, riunita a Roma in data
27 marzo 2010
1) Lo screening, la diagnosi e il trattamento del diabete gestazionale risultano
efficaci in termini di costi-benefici;
2) I criteri attualmente in uso per lo screening e la diagnosi del GDM non sono univoci ed i più
noti sono stati stabiliti sulla base del rischio di sviluppare diabete dopo il parto nelle donne
affette da GDM e non sulla base dell’outcome materno e fetale;
3) Lo studio HAPO (Hyperglycemia and Adverse Pregnancy Outcome), condotto in cieco su circa
25.000 donne in 15 centri distribuiti nelle varie nazioni del mondo, ha messo in evidenza
che vi è una relazione lineare tra i livelli di glicemia registrati a digiuno e dopo 1 e 2 ore dal
carico orale con 75 grammi di glucosio e l’aumento della frequenza degli outcomes primari e
secondari avversi;
4) L’ “International Association of Diabetes and Pregnancy Study Groups” (IADPSG), nel Giugno
2008 ha organizzato a Pasadena (USA) una “International Workshop Conference on
Gestational Diabetes - Diagnosis and Classification” cui hanno partecipato 225 studiosi di 40
paesi che hanno analizzato i risultati dello studio HAPO e di altri studi pubblicati
sull’argomento, per stabilire i nuovi criteri di screening e diagnosi del GDM.
Successivamente, il Consensus Panel del IADPSG sulla base dei risultati della Consensus di
Pasadena ha pubblicato le nuove proposte in materia di screening e diagnosi di GDM;
5) I criteri proposti dall’IADPSG risultano condivisi da questa Conferenza Nazionale, che li
giudica idonei e applicabili nel nostro territorio nazionale
Formula le seguenti raccomandazioni:
1) Per lo screening e la diagnosi di GDM si raccomanda di utilizzare una procedura
in fase unica, così come quella adottata nell’HAPO Study.
2) La procedura in due fasi (“minicarico glucidico” + OGTT nei casi con minicarico
positivo) attualmente in uso è da considerarsi superata e pertanto non
raccomandata.
3) Alla prima visita in gravidanza deve essere valutata la presenza di un diabete
manifesto mediante la determinazione della glicemia plasmatica a digiuno.
*Il riscontro ripetuto in due occasioni di una valore glicemico ≥ 126 mg/dl
permette di porre diagnosi di diabete manifesto.
*La diagnosi di diabete manifesto può avvenire anche mediante l’esecuzione di
una glicemia random (eseguita in qualsiasi momento della giornata). Il riscontro
di una valore glicemico ≥ 200 mg/dl, permette di porre diagnosi di diabete
manifesto, dopo conferma con glicemia plasmatica a digiuno ≥ 126 mg/dl
I valori che permettono la diagnosi di diabete manifesto sono di seguito riportati:
4) Le gestanti con diagnosi di diabete manifesto devono essere prontamente avviate
ad un monitoraggio metabolico intensivo, così come raccomandato per il diabete
pregestazionale.
5) Se il valore della glicemia alla prima visita in gravidanza risulta ≥ 92 mg/dl (5,1
mmol/l) e < 126 mg/dl (7,0 mmol/l) si pone diagnosi di Diabete Gestazionale.
6) Tutte le gestanti con glicemia a digiuno alla prima visita inferiore a 92 mg/dl e/o
senza precedente diagnosi di Diabete manifesto, indipendentemente dalla presenza
di eventuali fattori di rischio per diabete gestazionale, devono eseguire un carico
orale di glucosio (OGTT) tra la 24 e la 28 settimana di gestazione.
7) L’OGTT dovrà essere eseguito con 75 grammi di glucosio e prelievi venosi ai
tempi 0’, 60’ e 120’ per la determinazione della glicemia su plasma. Si pone
diagnosi di GDM quando uno o più valori risultano uguali o superiori a quelli soglia .
8) Le donne affette da diabete gestazionale dovranno rivalutare la tolleranza glucidica
mediante OGTT (2 ore -75 grammi) a distanza di 8-12 settimane dal parto.
9) Il percorso per lo screening e la diagnosi del diabete gestazionale ed il successivo
monitoraggio delle donne affette sia da diabete manifesto che gestazionale, devono
essere eseguiti da un team multidisciplinare che veda coinvolti le diverse figure
professionali interessate, secondo protocolli di gestione condivisi
Invita
Tutti i soggetti interessati a diffondere le nuove raccomandazioni in materia di screening e
diagnosi del diabete gestionale, per far sì che queste trovino pronta applicazione presso
tutte le strutture pubbliche e private-accreditate presenti su tutto il territorio nazionale.
DIABETE MELLITO
FOLLOW-UP
Diabetic Vascular Complication Risk Reduction per
1% Decrease in HbA 1c
Study Eye Kidney Nerve Heart
DCCT 27-38% 22-28% 29-35% 40%*
Kumamoto 28% 50% NCV 25%*
UKPDS 19% 26% 18% 14%
* Not statistically significant because of a small number of events; all other values significant
NCV = nerve conduction velocity
(a) Clinical laboratories should report an AG estimate along with Hb A1c values for
those who find this information useful in guiding diabetes management;
(b) it is essential that laboratories use the correct formula to calculate AG; and
(c) it is important for clinical laboratorians to communicate with clinicians, diabetes
educators, and other healthcare providers to enhance the care of patients with
diabetes.
No single relationship exists between average glucose and Hb A1c; therefore,
it is not possible to have a single equation that expresses Hb A1c as eAG
(estimated average glucose) and is applicable to all patients.
Acanthosis Nigricans
Hyperpigmented, velvety
patches of skin in
axillary regions and neck
(typically).
Acanthosis Nigricans
Although AN is associated with
malignancy, the recognition of
its more common connection
to obesity and insulin
resistance allows for diagnosis
of related disorders including
type 2 diabetes, the metabolic
syndrome, and polycystic
ovary syndrome
Acanthosis Nigricans
Elevated insulin concentrations result in direct and indirect activation of IGF-1 receptors on
keratinocytes and fibroblasts, leading to proliferation. Other mediators may also contribute,
including other tyrosine kinase receptors such as EGFR and FGFR. (IGF = insulin-like growth
factor, BP = binding protein, IGF-1R = insulin-like growth factor 1 receptor, EGFR = epidermal
growth factor receptor, FGFR = fibroblast growth factor receptor)
DIABETE MELLITO
(NGSP) National Glycohemoglobin Standardization Program
and standardized or traceable to the Diabetes Control and
Complications Trial reference assay (DCCT)
Diabetes Care 2010 33: S1-S2
Nathan DM, Kuenen J, Borg R, Zheng H, Schoenfeld D, Heine RJ, for the
A1c-Derived Average Glucose (ADAG) Study Group. Translating the A1C
assay into estimated average glucose values. Diabetes Care 2008;31:1473–8.
(a) Clinical laboratories should report an AG estimate along with Hb A1c values for
those who find this information useful in guiding diabetes management;
(b) it is essential that laboratories use the correct formula to calculate AG; and
(c) it is important for clinical laboratorians to communicate with clinicians, diabetes
educators, and other healthcare providers to enhance the care of patients with
diabetes.
No single relationship exists between average glucose and Hb A1c; therefore,
it is not possible to have a single equation that expresses Hb A1c as eAG
(estimated average glucose) and is applicable to all patients.
Siamo arrivati qui
Clin Chem 48:436-72, 2002
CORPI CHETONICI
● I corpi chetonici principali sono l’acido beta-idrossibutirrico
e l’acido aceto-acetico mentre l’acetone è di
solito presente in minima quantità
● Corpi chetonici sono abitualmente presenti nel siero e
urine ma a basse concentrazioni (< 0.5 mmol/L).
● L’aumento di concentrazione nei soggetti diabetici indica
una possibile chetoacidosi diabetica: una emergenza
medica
● I due meccanismi principali sono:
– aumentata produzione dai trigliceridi e
– ridotta utilizzazione nel fegato
ambedue derivano da un deficit assoluto o relativo di
insulina e da un aumento degli ormoni controregolatori
(cortisolo, adrenalina, glucagone e GH)
Recommendation:
CORPI CHETONICI
Blood ketone determinations that rely on the nitroprusside
reaction (dipstick) should be used only as an adjunct to
diagnose DKA and should not be used to monitor
treatment of DKA.
Specific measurement of HBA in blood can be used for
diagnosis and monitoring of DKA.
Further studies are needed to determine whether the test
offers any clinical advantage over more traditional
management approaches (e.g., measurements of serum
CO2, anion gap, or pH).
Clin Chem 48:436-72, 2002
CORPI CHETONICI
● Can Serum β-Hydroxybutyrate Be Used to Diagnose
Diabetic Ketoacidosis?
● Where available, serum βOHB levels ≥3.0 and ≥3.8
mmol/l in children and adults, respectively, in the
presence of uncontrolled diabetes can be used to
diagnose DKA and may be superior to the serum HCO 3
level for that purpose.
Diabetes Care 2008;31 : 643-647
Diabetic Nephropathy
Over 40% of new cases of endstage
renal disease (ESRD) are
attributed to diabetes.
In 2001, 41,312 people with
diabetes began treatment for
end-stage renal disease.
In 2001, it cost $22.8 billion in
public and private funds to
treat patients with kidney
failure.
Minorities experience higher
than average rates of
nephropathy and kidney
disease
Incidence of ESRD
Resulting from Primary
Diseases (1998)
19%
3%
12%
23%
Diabetes
43%
Hypertension
Glomerulonephritis
Cystic Kidney
Other Causes
ALBUMINA URINARIA
• indica una aumentata perdita transcapillare di albumina: è un
marcatore di malattia dei microvasi
Diabetes Care 2010 33: S1-S2
Stadi dell’insufficienza renale
Diabetes Care 2010 33: S1-S2
ALBUMINA URINARIA
Screening for microalbuminuria can be performed by
measurement of the albumin-to-creatinine ratio in a
random spot collection (preferred method); 24-h or timed
collections are more burdensome and add little to
prediction or accuracy
Because of variability in urinary albumin excretion, two
of three specimens collected within a 3- to 6-month period
should be abnormal
The role of continued annual quantitative assessment of
albumin excretion after diagnosis of microalbuminuria and
institution of ACE inhibitor or ARB (angiotensin II-receptor
blocker) therapy and blood pressure control is unclear.
Diabetes Care 2010 33: S1-S2
Significato prognostico
ALBUMINA URINARIA
L’80% dei pazienti con diabete di tipo 1 e microalbuminuria
sviluppa una proteinuria evidente in 10-15 anni. Di questi
l’80% sviluppa una insufficienza renale che progredisce
verso l’uremia.
Nel diabete di tipo 2, il 20–40% dei pazienti con
microalbuminuria progredisce verso una nefropatia, e dopo
20 anni solo il 20% sviluppa insufficienza renale terminale.
Pazienti con diabete di tipo 1 e 2 con microalbuminuria
presentano un rischio aumentato di malattia
cardiovascolare.
DIABETE MELLITO - MARKER IMMUNOLOGICI
Recommendation:
Islet cell autoantibodies are not recommended for
routine diagnosis of diabetes or for screening.
Islet cell autoantibodies are recommended for
screening of nondiabetic family members who wish to
donate part of their pancreas for transplantation to a
relative with end stage, immunemediated
(type 1) diabetes.
There is currently no role for measurement of islet cell
autoantibodies in the monitoring of patients in clinical
practice.
DIABETE MELLITO - ALTRI TEST
Recommendation:
There is no role for routine testing for insulin, C-peptide, or proinsulin
in most patients with diabetes.
Differentiation between type 1 and type 2 diabetes may, in most
cases, be made based on the clinical presentation and subsequent
course.
There is no role for measurement of insulin concentration in the
diagnosis of the metabolic syndrome because knowledge of this
value does not alter the management of these patients.
These assays are useful primarily for research purposes and, in rare
cases, to identify patients with an absolute requirement for insulin
before switching to oral agents.
A possible role for measurement of fasting insulin or the assessment
of insulin resistance is in the evaluation of patients with polycystic
ovary syndrome.
Recommendation:
DIABETE MELLITO - ALTRI TEST
There is no published evidence to support the use of insulin antibody
testing for routine care of patients with diabetes.
Assays for amylin are not clinically useful in the management of
diabetes. These studies should be confined to the research setting.
Routine measurement of plasma leptin concentrations is not of value
at this time for the evaluation or management of patients with
diabetes or obesity.
All adults with diabetes should receive annual lipid profiles.
Individuals at low risk, i.e., those with LDL
45 mg/dL for men and > 55 mg/dL for women, may be screened less
frequently.
DIABETE MELLITO – RACCOMANDAZIONI 2010
DIABETE MELLITO – RACCOMANDAZIONI 2010