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390 LUCIANO FAVERZANI<br />
[12<br />
processato e condannato alla pena capitale che fu commutata<br />
in 8 anni di carcere, ridotti poi a quattro, che scontò nel carcere<br />
di Josephstadt.<br />
I fratelli Cocchetti furono ambedue fautori della rivoluzione<br />
del 1797. Andrea (1773-1797), medico chirurgo, fu Capitano<br />
dei Cacciatori bresciani. Dal Generale Giuseppe Lechi, fu<br />
inviato in Valle Camonica per sedare i rivoltosi. La sua breve<br />
vita si concluse a Cedegolo dove fu ucciso dagli insorti con tre<br />
archibugiate. Carlo (1763-1834), anch’egli medico fu durante<br />
il Regno d’Italia nominato Direttore degli Ospedali militari<br />
della Lombardia. Fra il 1808 e il 1814 diresse l’ospedale di<br />
Sant’Ambrogio a Milano. Nel 1814 rinunciò volontariamente<br />
alla carica per non dover prestare giuramento all’Austria.<br />
Fra i firmatari del 17 marzo 1797, Pietro Foresti 8 (1777-<br />
1809), entrò ben presto nell’esercito rivoluzionario bresciano<br />
raggiungendo il grado di Capitano. Nel maggio dello stesso<br />
anno ebbe il grado di Capo Battaglione. Dopo la battaglia di<br />
Marengo con il medesimo grado fu integrato nella mezza brigata<br />
leggera al comando del Fontanelli. In questa veste partecipò<br />
ai Comizi di Lione in rappresentanza del IV Fanteria di<br />
Linea. Nel 1803 raggiunse il grado di Capo Brigata. Nel 1804<br />
fu al comando di una mezza brigata di fanteria nei Presidi e<br />
nel 1806 organizzò un Battaglione di Bersaglieri bresciani<br />
composto da 800 uomini. Fu poi nominato Colonnello del II<br />
Fanteria nella Divisione del Generale Giuseppe Lechi e nel<br />
1806 partecipò alla spedizione militare nel Regno di Napoli.<br />
Sempre al comando di Giuseppe Lechi partecipò alle operazioni<br />
nei Pirenei Orientali. Durante un arduo attacco a Gerona,<br />
tentato dal Verdier, Foresti nonostante le sue precarie<br />
condizioni di salute volle partecipare ugualmente all’operazione<br />
venendo ferito gravemente, alla testa del suo Reggimento.<br />
Rifiutò ogni soccorso per restare al comando sul campo<br />
dove a seguito delle ferite morì. Il Da Como definì Pietro<br />
8 Pietro Foresti, in UGO DA COMO, I Comizi Nazionali in Lione per la<br />
Costituzione della Repubblica Italiana, vol. III parte II, p. 67, Bologna, Zanichelli,<br />
1940.