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grandi artisti - Investis

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Giandomenico Tiepolo (1727-1804),<br />

Pulcinella e i saltimbanchi, 1791-93,<br />

Camera dei Pulcinella, Villa di Zianigo<br />

a Mirano.<br />

predomina come un destino implacabile cui ci si arrende<br />

senza discussioni.<br />

Pochi anni dopo Giambattista e Giandomenico mettono<br />

mano a uno dei cicli di affreschi più importanti di tutto<br />

il Settecento. È la Villa Valmarana presso Vicenza che da<br />

allora in poi sarà un punto di riferimento per ogni altro artista.<br />

Giandomenico adesso ha trent’anni. Il padre dipinge<br />

nella villa vera e propria ed è l’ennesima apoteosi della<br />

sua mano eccelsa. Il fi glio affresca la foresteria e le pitture<br />

non sono da meno. Sono, anzi, di una bellezza paradisiaca<br />

da restare esterrefatti. Assomiglia sempre moltissimo a<br />

suo padre ma comincia quella divaricazione che farà di<br />

Giandomenico un caso a sé in tutta la storia dell’arte universale.<br />

Diversi linguaggi pittorici<br />

È il 1757. Mentre Giandomenico è al lavoro, a Salisburgo<br />

nasce Wolfgang Amadeus Mozart che farà del rapporto<br />

con la fi gura paterna, il grande Leopold compositore cospicuo<br />

e didatta infl essibile, uno dei contenuti cruciali del<br />

suo lavoro fi no al culmine del Don Giovanni in cui la fi gura<br />

del Commendatore è modellata sul tema dell’ uccisione<br />

del padre. Giandomenico invece non sembra avere alcuna<br />

intenzione di uccidere il padre. Al contrario lo asseconda<br />

parlando la sua stessa lingua. Oggi diremmo che si muove<br />

sullo stesso piano del “signifi cante”.<br />

Il signifi cato, però, è altrove. Illustra la vita dei contadini e<br />

i lavori della campagne. Esegue una immensa elegia fatta<br />

però con il linguaggio eroico paterno che continua a riproporre<br />

ma calato sulla terra, mentre Giambattista pensa<br />

sempre di aggirarsi sull’Olimpo, come scrisse assai bene<br />

Alvise Zorzi. La discesa sulla terra è la dimensione dell’ironia<br />

ma il senso profondo del discorso è serio e dolente.<br />

Giandomenico racconta una sua verità, quella del mondo<br />

contadino semplice e onesto. Il linguaggio del padre può<br />

raffi gurare proprio ciò che il padre stesso non avrebbe te-<br />

43<br />

Nella sua opera<br />

Giandomenico si rivolge<br />

costantemente alla<br />

dimensione dell’infanzia<br />

e lavora a una sorta<br />

di processo regressivo<br />

in cui il linguaggio paterno<br />

si trasformi nel nutrimento<br />

per divertire i bambini.<br />

nuto in considerazione e Giandomenico procede imperterrito<br />

sulla strada di un assurdo apparente.<br />

Perché imitare quando si pensa in un altro modo? E qual<br />

è quell’altro modo? Il padre è prediletto dai potenti della<br />

terra. La sua arte è la ricchezza e l’apoteosi. Ma Giandomenico<br />

pensa che occorre coltivare il proprio giardino. Va<br />

sempre più spesso nella sua piccola residenza della Villa<br />

di Zianigo a Mirano. Ci impiegherà anni prima di decorarla<br />

con un cielo di affreschi in cui il culmine dell’arte<br />

tiepolesca celebrerà il suo trionfo inverso, cambiando di<br />

segno e diventando “negativo”. Bisognerà però aspettare la<br />

Rivoluzione Francese e la caduta di Venezia. Giandomenico<br />

per molto tempo continuerà a lavorare a commissioni<br />

illustri degne del padre ma il suo pubblico è al capo opposto<br />

dei potenti della terra. Si avvicina la fi ne del secolo<br />

e l’inizio del nuovo. Giandomenico intende rivolgersi alla<br />

dimensione dell’infanzia e lavora senza pause a una sorta<br />

di processo regressivo in cui il linguaggio paterno si trasformi<br />

nel nutrimento per divertire i bambini. Mette su un<br />

ciclo di disegni, di rara e mirabile bellezza, che chiamerà<br />

Divertimento per li regazzi.<br />

La maschera di Pulcinella<br />

È la storia della vita di Pulcinella assurto a personaggio<br />

unico del suo immaginario. Anche la Villa di Zianigo si<br />

riempie dell’immagine di Pulcinella. Con un’ottica molto<br />

analoga a quella del Walt Disney che inventa Paperopoli,<br />

Giandomenico propone ai suoi lettori la storia di una<br />

maschera che è nello stesso tempo se stesso e tutti i personaggi<br />

che la circondano. È il mondo di Pulcinella dove<br />

la tragedia e la commedia si rimescolano perché la maschera<br />

non lascia trapelare fi no in fondo il mutare delle<br />

emozioni. Dunque è il personaggio ideale per affrontare il<br />

corpo a corpo decisivo con l’aulico linguaggio del padre<br />

che nel frattempo era scomparso dopo aver conosciuto un<br />

amaro declino nell’ultimo suo viaggio di lavoro in Spagna.

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