dermatite da contatto 2012 - Corso di laurea in tecniche della ...
dermatite da contatto 2012 - Corso di laurea in tecniche della ...
dermatite da contatto 2012 - Corso di laurea in tecniche della ...
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
DERMATITE DA CONTATTO<br />
• Irritativa: Risultato <strong>di</strong> un effetto tossico locale, per<br />
<strong>contatto</strong> <strong>della</strong> pelle con sostanze chimiche irritanti,<br />
come saponi, solventi, aci<strong>di</strong> o alcali.<br />
Un irritante è def<strong>in</strong>ito come una qualsiasi sostanza<br />
capace <strong>di</strong> produrre <strong>da</strong>nno cellulare se applicata per<br />
un tempo sufficiente e con una sufficiente<br />
concentrazione.<br />
• Allergica: forma <strong>di</strong> ipersensibilità <strong>di</strong> tipo ritar<strong>da</strong>to,<br />
elicitata quando la pelle viene a <strong>contatto</strong> con una<br />
sostanza alla quale si era precedentemente<br />
sensibilizzata.
AGENTI<br />
ETIOLOGICI:<br />
DERMATITE IRRITATIVA DA CONTATTO<br />
• Saponi e detergenti:<br />
• Soprattutto quelli progettati per rimuovere prodotti<br />
chimici <strong>in</strong>dustriali come olii m<strong>in</strong>erali. Particolarmente<br />
esposti meccanici e macch<strong>in</strong>isti. Uno dei meno lesivi fra<br />
questi prodotti è il borato <strong>di</strong> so<strong>di</strong>o.<br />
• Sostanze abrasive come sabbia e pomice sono<br />
altamente irritanti.<br />
• Detergenti a secco. Sono ben tollerati a meno che<br />
non contengano abrasivi. L’uso ripetuto degli stessi<br />
stracci è sconsigliato, poiché il detergente e le sostanze<br />
tossiche che esso deve asportare vi si accumulano. Sono<br />
consigliabili tovaglioli a perdere pre<strong>in</strong>trisi <strong>di</strong> detergente.
• Aci<strong>di</strong>:<br />
• Acido solforico: manifattura <strong>di</strong> fertilizzanti, <strong>di</strong> fibre tessili, <strong>di</strong><br />
esplosivi, <strong>di</strong> carta, <strong>di</strong> prodotti per la pulizia dei metalli, nelle<br />
batterie.<br />
• Acido cloridrico: produzione <strong>di</strong> fertilizzanti, <strong>di</strong> coloranti e<br />
pitture, <strong>di</strong> saponi, nella placcatura con metalli.<br />
• Acido cromico: nella produzione <strong>di</strong> allum<strong>in</strong>io ano<strong>di</strong>zzato.<br />
• Acido Idrofluorico: nell’<strong>in</strong>dustria dei semiconduttori.<br />
• Acido fosforico: nella produzione <strong>di</strong> fertilizzanti chimici.
• Alcali:<br />
• Idrossido <strong>di</strong> so<strong>di</strong>o<br />
• idrossido <strong>di</strong> potassio<br />
In laboratorio, nell’<strong>in</strong>dustria dei coloranti, degli sbiancanti, <strong>della</strong><br />
carta<br />
• Sali <strong>di</strong> metalli:<br />
• Composti dell’arsenico nell’estrazione <strong>di</strong> rame, oro e altri<br />
metalli.<br />
• Ossido <strong>di</strong> calcio. Nella manifattura dell’acciaio e <strong>della</strong> carta.<br />
• Solventi derivati <strong>da</strong>gli idrocarburi:<br />
• Benzene, toluene, xilene. Per la rimozione del catrame.<br />
• Alcool metilico<br />
• Trement<strong>in</strong>a.<br />
• Materiali strutturati:<br />
• Fibre <strong>di</strong> vetro<br />
• tessuti ruvi<strong>di</strong>.
• Agenti fisici: raggi UV, raggi X, ra<strong>di</strong>azioni ionizzanti, raggi<br />
laser, caldo, freddo e fattori meccanici.<br />
• Sostanze chimiche presenti nelle piante: come: acido<br />
formico, acido ossalico, acido acetico, enzimi proteolitici. Il<br />
<strong>contatto</strong> con piante che contengono furocumar<strong>in</strong>e come il<br />
5-metossipsoralene è responsabile <strong>di</strong> reazioni<br />
fototossiche <strong>in</strong> seguito ad esposizione a luce ultravioletta<br />
(UVA) con lunghezza d’on<strong>da</strong> 320-400nm.<br />
• Irritanti aerotrasmessi: polveri e vapori come segature e<br />
sostanze plastiche che vengono taglite, levigate,<br />
riscal<strong>da</strong>te.
La pr<strong>in</strong>cipale barriera protettiva è lo strato corneo. Il suo<br />
spessore, le caratteristiche strutturali dell’epidermide e lo strato<br />
lipi<strong>di</strong>co determ<strong>in</strong>ano la resistenza cutanea agli irritanti. La cute<br />
del volto, dei genitali, delle regioni <strong>di</strong> piega è più facilmente<br />
penetrabile, mentre il palmo delle mani e lapianta dei pue<strong>di</strong> sono<br />
relativamente resistenti.<br />
I follicoli piliferi e gli sbocchi delle ghiandole sudoripare<br />
costituiscono una porta <strong>di</strong> <strong>in</strong>gresso <strong>di</strong> sostanze nella cute,<br />
mentre il sebo e il sudore hanno una azione protettiva,<br />
ricoprendo e detergendo lo strato corneo.<br />
I soggetti <strong>di</strong> pelle nera sono più resistenti agli agenti irritanti.<br />
Soggetti affetti <strong>da</strong> <strong>dermatite</strong> atopica sono più suscettibili alla<br />
azione <strong>di</strong> sostanze irritanti e <strong>in</strong> particolare a quelle che<br />
provocano per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> idratazione dei tessuti come i solventi.
Meccanismi patogenetici: Possono essere bloccati vari<br />
enzimi.<br />
Vi può essere formazione <strong>di</strong> ra<strong>di</strong>cali liberi che <strong>da</strong>nneggiano<br />
le membrane cellulari. Inoltre può essere <strong>di</strong>sturbata la<br />
s<strong>in</strong>tesi e la riparazione del DNA.<br />
I detergenti aggressivi <strong>da</strong>nneggiano <strong>da</strong>pprima il film lipi<strong>di</strong>co<br />
epidermico e poi i lipi<strong>di</strong> delle membrane cellulari. Il so<strong>di</strong>o<br />
lauril –solfato è un presente <strong>in</strong> alcuni shampoo a detergenti<br />
ed è un detergente aggressivo.<br />
I solventi organici provocano vaso<strong>di</strong>latazione e trombi<br />
<strong>in</strong>travasolari. Aci<strong>di</strong> e basi forti causano debaturazione<br />
proteica.
Ra<strong>di</strong>cali liberi:<br />
Meccanismi<br />
• In seguito al <strong>contatto</strong> con l’irritante, viene accelerata la<br />
produzione <strong>di</strong> specie reattive dell’ossigeno (ROS). Queste<br />
sono composti ad elevata attività ossi<strong>da</strong>nte, che hanno forte<br />
tendenza a donare ossigeno ad altre sostanze. Alcuni<br />
importanti ROS negli organismi viventi sono:<br />
• Ra<strong>di</strong>cale idrossilico, OH-<br />
• Anione superossido, O2 -<br />
• Acqua ossigenata, H2O2<br />
Le ROS <strong>da</strong>nneggiano le cellule poiché ossi<strong>da</strong>no gli aci<strong>di</strong> grassi <strong>di</strong><br />
membrane, provocano idrolisi delle prote<strong>in</strong>e, provocano rottura<br />
del DNA e alterazioni delle basi.
L’irritazione può essere <strong>di</strong> lieve entità e provocare <strong>di</strong>sturbi <strong>di</strong><br />
rilievo solo se esercitata ripetutamente, o <strong>in</strong>tensa e <strong>da</strong>re gravi<br />
manifestazioni <strong>in</strong> seguito a un solo <strong>contatto</strong>.<br />
Le manifestazioni cutanee acute vanno dunque <strong>da</strong> lieve<br />
eritema, a lesioni bollose, laghi <strong>di</strong> pus, f<strong>in</strong>o alla erosione, alla<br />
ulcerazione, alla formazione <strong>di</strong> croste, e alla necrosi dei tessuti<br />
con per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> sostanza. Quelle croniche consistono <strong>in</strong><br />
ipercheratosi, lichenificazione, formazione <strong>di</strong> squame, e<br />
formazione <strong>di</strong> raga<strong>di</strong>, <strong>in</strong><strong>di</strong>st<strong>in</strong>guibili <strong>da</strong>lla <strong>dermatite</strong> allergica <strong>da</strong><br />
<strong>contatto</strong> cronica.<br />
Le lesioni sono nettamente localizzate all’area del <strong>contatto</strong> con<br />
l’agente irritante e non si verifica <strong>di</strong>ffu<br />
Il s<strong>in</strong>tomi pr<strong>in</strong>cipale è il bruciore.
L’esempio più drammatico <strong>di</strong> reazione tossica è la necrosi<br />
tessutale acuta provocata <strong>da</strong> un acido forte o una base forte<br />
concentrati. Agenti meno nocivi richiedono più tempo.
Da aci<strong>di</strong> forti<br />
Gli effetti <strong>da</strong>nnosi si manifestano nel giro <strong>di</strong><br />
pochi m<strong>in</strong>uti<br />
DERMATITE IRRITATIVA ACUTA<br />
Da acido nitrico
Da guanti <strong>in</strong>trisi <strong>di</strong> solventi<br />
Da scarpe<br />
DERMATITE IRRITATIVA
Da solvente <strong>in</strong>dustriale<br />
pustole, laghi <strong>di</strong> pus
Col tempo, se l’esposizione all’agente irritante non si ripete,<br />
tendono a guarire:<br />
• Caduta delle croste<br />
• Comparsa <strong>di</strong> nuova<br />
epidermide<br />
• Le bolle si rompono<br />
• Lesioni siero-gementi<br />
• Erosioni asciutte e<br />
croste<br />
• Alla f<strong>in</strong>e: cute normale, anche se all’<strong>in</strong>izio eritematosa
1) Reazioni fototossiche : sono dovute a reazioni fotochimiche che<br />
causano alterazioni cutanee. Si manifestano come una <strong>dermatite</strong> irritativa<br />
<strong>da</strong> <strong>contatto</strong>.<br />
Reazioni tipo ustione solare, con eritema, edema, vescicole, bolle, croste.<br />
Sensazione urente.<br />
Compaiono già alla prima fotoesposizione. Sono dose <strong>di</strong>pendenti.<br />
Istologia: edema <strong>in</strong>tracellulare, cherat<strong>in</strong>ociti apoptotici – anche molto<br />
numerosi, modesto <strong>in</strong>filtrato l<strong>in</strong>focitario nel derma superiore.<br />
2) Reazioni fotoallergiche: si forma un fotoallergene che <strong>in</strong>izia una<br />
risposta immunologica <strong>di</strong> tipo IV. Si manifestano come una <strong>dermatite</strong><br />
allergica <strong>da</strong> <strong>contatto</strong>.<br />
Reazioni <strong>di</strong> tipo eczematoso: eritema, papule, vescicole, bolle, croste,<br />
desquamazione. Prurito.<br />
Non compaiono alla prima fotoesposizione. Non sono dose <strong>di</strong>pendenti.<br />
Istologia: spongiosi l<strong>in</strong>focitaria nell’epidermide, <strong>in</strong>filtrato l<strong>in</strong>focitario<br />
dermico denso.
PATOGENESI DELLE REAZIONI FOTOTOSSICHE<br />
• Normalmente le molecole si trovano nel cosiddetto “ stato<br />
fon<strong>da</strong>mentale” ed hanno una certa <strong>di</strong>stribuzione degli elettroni<br />
negli spazi attorno al nucleo.<br />
• Quando una molecola assorbe l’energia dell’ultravioletto o <strong>della</strong><br />
luce visibile, questa energia viene impiegata nel seguente modo:<br />
un elettrone dell’ultimo strato f<strong>in</strong>ora occupato salta ad un orbitale<br />
più esterno (<strong>di</strong> maggiore energia) ancora non occupato, e la<br />
molecola è promossa ad uno stato eccitato.<br />
• Per ciascuna molecola esiste una serie <strong>di</strong> stati elettronici,<br />
associati a più alti livelli <strong>di</strong> energia e a <strong>di</strong>versa <strong>di</strong>stribuzione degli<br />
elettroni, chiamati “stato eccitato”.
Un possibile stato eccitato <strong>di</strong> una molecola viene detto stato <strong>di</strong> s<strong>in</strong>goletto<br />
eccitato. Si parla <strong>di</strong> s<strong>in</strong>goletto eccitato quando come conseguenza del<br />
“salto” energetico dell’elettrone (<strong>da</strong>ll’ultimo orbitale occupato al primo<br />
non occupato), la molecola <strong>in</strong> stato <strong>di</strong> eccitazione si ritrova con due<br />
elettroni esterni con sp<strong>in</strong> opposti.<br />
Lo stato <strong>di</strong> s<strong>in</strong>goletto eccitato dura pochi nanosecon<strong>di</strong>, dopo<strong>di</strong>ché la<br />
molecola restituisce l’energia assorbita<br />
• o sotto forma <strong>di</strong> luce<br />
• o sotto forma <strong>di</strong> calore<br />
• o può convertirsi a un nuovo stato eccitato: il tripletto eccitato, che<br />
contiene meno energia dello stato <strong>di</strong> s<strong>in</strong>goletto eccitato, e nel quale i<br />
due elettroni hanno lo stesso sp<strong>in</strong>.<br />
• o, dà orig<strong>in</strong>e a una reazione chimica, fornendo un fotoprodotto
Le parole «s<strong>in</strong>goletto» e «tripletto» si riferiscono allo sp<strong>in</strong><br />
degli elettroni esterni e non allo stato <strong>di</strong> eccitazione.<br />
• S<strong>in</strong>goletto è una situazione nella quale i due elettroni esterni<br />
hanno sp<strong>in</strong> opposto, e qu<strong>in</strong><strong>di</strong> la somma dei momenti angolari<br />
<strong>di</strong> questi sp<strong>in</strong> è uguale a 0.<br />
• Tripletto è una situazione nella quale i due elettroni esterni<br />
hanno lo stesso sp<strong>in</strong>, e qu<strong>in</strong><strong>di</strong> la somma dei loro momenti<br />
angolari è <strong>di</strong>versa <strong>da</strong> 0.<br />
La maggior parte delle molecole allo stato fon<strong>da</strong>mentale si<br />
trovano <strong>in</strong> uno stato <strong>di</strong> s<strong>in</strong>goletto (ovviamente non eccitato)<br />
ossia con i due elettroni esterni con sp<strong>in</strong> opposti. Da qui, se <strong>in</strong><br />
seguito alla somm<strong>in</strong>istrazione <strong>di</strong> energia un loro elettrone salta<br />
<strong>in</strong> un orbitale più esterno, i due elettroni esterni del nuovo<br />
assetto avranno ancora sp<strong>in</strong> opposti, e si <strong>di</strong>ce che la molecola è<br />
passata a uno stato <strong>di</strong> s<strong>in</strong>goletto eccitato.
L’ossigeno molecolare (O2) allo stato fon<strong>da</strong>mentale fa<br />
eccezione, perché si trova normalmente nello stato <strong>di</strong> tripletto<br />
(non eccitato), ossia con due elettroni esterni, ciascuno nel suo<br />
orbitale, con lo stesso sp<strong>in</strong>.<br />
In seguito alla somm<strong>in</strong>istrazione <strong>di</strong> energia, questi due<br />
elettroni si ritrovano a con<strong>di</strong>videre lo stesso orbitale e ad avere<br />
sp<strong>in</strong> opposto. Si <strong>di</strong>ce allora che la molecola <strong>di</strong> O2 è passata allo<br />
stato <strong>di</strong> s<strong>in</strong>goletto eccitato.<br />
Come per le altre molecole allo stato eccitato, questa<br />
configurazione “contiene” più energia ed è <strong>in</strong>stabile. Dunque,<br />
anche l’ossigeno tende a restituire l’energia ricevuta, o sotto<br />
forma <strong>di</strong> energia termica, o come energia lum<strong>in</strong>osa, o come<br />
energia chimica.
Le molecole <strong>in</strong> stato eccitato possono:<br />
• trasferire <strong>di</strong>rettamente la loro energia all’ossigeno,<br />
<strong>in</strong>ducendovi uno stato <strong>di</strong> s<strong>in</strong>goletto eccitato.<br />
• catturare elettroni reagendo con altre molecole che<br />
<strong>di</strong>vengono così ra<strong>di</strong>cali liberi. Questi a loro volta<br />
partecipano a una serie <strong>di</strong> ossido-riduzioni che<br />
risultano nella formazione <strong>di</strong> perossido <strong>di</strong> idrogeno e<br />
che provocano <strong>da</strong>nni cellulari.<br />
Viene def<strong>in</strong>ita come ra<strong>di</strong>cale una molecola con un<br />
elettrone non accoppiato altamente reattivo <strong>in</strong> un<br />
orbitale esterno, una molecola che è qu<strong>in</strong><strong>di</strong> <strong>in</strong> grado <strong>di</strong><br />
avviare una serie <strong>di</strong> reazioni a catena me<strong>di</strong>ante la<br />
rimozione <strong>di</strong> un elettrone <strong>da</strong> un’altra molecola allo scopo
D’altra parte, la stessa<br />
struttura elettronica dell’ossigeno<br />
fa sì che, anche <strong>in</strong><br />
con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> normalità, esso<br />
va<strong>da</strong> facilmente <strong>in</strong>contro a<br />
riduzione per aggiunta <strong>di</strong> un<br />
elettrone, il che comporta la<br />
formazione <strong>di</strong> ra<strong>di</strong>cali <strong>di</strong><br />
ossigeno che causano<br />
<strong>da</strong>nno cellulare.<br />
Il trasferimento <strong>di</strong> elettroni<br />
all’ossigeno risulta nella<br />
formazione <strong>in</strong> sequenza dei<br />
seguenti <strong>in</strong>terme<strong>di</strong>:<br />
idrossilico<br />
O 2<br />
Ossigeno<br />
1° e –<br />
O 2 -<br />
Superossido<br />
H 2O 2<br />
1° e – + 2H +<br />
Perossido <strong>di</strong> idrogeno<br />
1° e – + 1H +<br />
H 2O + OH •<br />
ra<strong>di</strong>cale<br />
1° e – + 1H<br />
H 2O
Qu<strong>in</strong><strong>di</strong>, i ra<strong>di</strong>cali liberi che si formano <strong>da</strong>ll’ossigeno sono :<br />
• Anione superossido (O 2 – )<br />
• Perossido <strong>di</strong> idrogeno (H 2O 2)<br />
• Ra<strong>di</strong>cale idrossilico (OH • )<br />
Il perossido <strong>di</strong> idrogeno <strong>di</strong> per sé non e un ra<strong>di</strong>cale libero, ma<br />
viene convertito a ra<strong>di</strong>cale idrossilico tramite:<br />
• La reazione <strong>di</strong> Fenton, <strong>in</strong> presenza <strong>di</strong> Fe+<br />
Fe 2+ + H 2O 2 → Fe 3+ + OH • + OH –<br />
• O la reazione <strong>di</strong> Haber-Weiss<br />
O 2 – + H2O 2 → O2 + H 2O + OH •
Fra questi ra<strong>di</strong>cali quello idrossilico è il più pericoloso perché è<br />
co<strong>in</strong>volto nella perossi<strong>da</strong>zione lipi<strong>di</strong>ca, che genera a sua volta<br />
altri ra<strong>di</strong>cali liberi. Ne risultano <strong>da</strong>nni alle membrane cellulari.<br />
Inoltre i ra<strong>di</strong>cai liberi ossi<strong>da</strong>no prote<strong>in</strong>e, aci<strong>di</strong> nucleici, provocano<br />
la formazione <strong>di</strong> <strong>di</strong>meri <strong>della</strong> tim<strong>in</strong>a, e i prodotti <strong>di</strong> queste<br />
ossi<strong>da</strong>zioni <strong>da</strong>nno il via a processi <strong>di</strong> transduzione <strong>di</strong> segnali*<br />
che portano alla produzione <strong>di</strong> me<strong>di</strong>atori dell’<strong>in</strong>fiammazione,<br />
come alcune prostaglan<strong>di</strong>ne e alcune citoch<strong>in</strong>e, fra le quali il<br />
Tumor Necrosis Factor e le <strong>in</strong>terleuch<strong>in</strong>e.<br />
Sono responsabili <strong>di</strong> <strong>in</strong>fiammazione, <strong>di</strong> foto<strong>in</strong>vecchiamento e<br />
foto- carc<strong>in</strong>ogenesi.<br />
*In biologia la trasduzione <strong>di</strong> segnale è il meccanismo che<br />
converte uno stimolo meccanico o chimico <strong>in</strong> una specifica<br />
risposta cellulare
In con<strong>di</strong>zioni fisiologiche le reazioni <strong>di</strong> ossi<strong>da</strong>zione avvengono<br />
attraverso il trasferimento <strong>di</strong> elettroni ad accettori appropriati,<br />
come il NAD+ e il FAD che vengono poi ossi<strong>da</strong>ti nell’ambiente<br />
protetto dei mitocondri, <strong>in</strong> opportune cstene <strong>di</strong> ossi<strong>da</strong>zione.<br />
Il passo term<strong>in</strong>ale nel quale l’ossigeno è ridotto ad acqua è<br />
catalizzato <strong>da</strong>lla citocromo-c ossi<strong>da</strong>si che fa sì che il processo<br />
avvenga senza la formazione si <strong>in</strong>terme<strong>di</strong>.
Dermatiti fototossiche sistemiche<br />
Dopo <strong>in</strong>gestione <strong>di</strong> una quantità sufficiente <strong>di</strong> un farmaco<br />
fotosensibulizante: tranquillanti, antidepressivi, antipsicotici,<br />
antimicotici, antibiotici (tetracicl<strong>in</strong>e, ac.nali<strong>di</strong>xuco)<br />
Patogenesi: formazione <strong>di</strong> fotoprodotti tossici come ra<strong>di</strong>cali liberi e<br />
specie <strong>di</strong> ossigeno reattive. Bersagli: DNA e membrane cellulari<br />
(membrane plasmatiche, lisosomiali, mitocondriali).<br />
Spettro <strong>di</strong> azione: UVA<br />
Cl<strong>in</strong>ica: ustione solare “esagerata”, entro ore <strong>da</strong>ll’esposizione. Eritema,<br />
edema, vescicole, bolle, conf<strong>in</strong>ate alle aree fotoesposte. Talvolta<br />
pigmentazione.<br />
Al fototest: UVA MED molto più basso del normale, che si normalizza<br />
progressivamente dopo l’escrezione del farmaco. Il MED è l’unità <strong>di</strong><br />
misura per le ustioni solari (m<strong>in</strong>imum erythema dose), che è la m<strong>in</strong>ima<br />
esposizione all’ultravioletto che produce un eritema a marg<strong>in</strong>i netti nella<br />
sede dell’irra<strong>di</strong>azione, 24 ore dopo una s<strong>in</strong>gola esposizione.<br />
Le manifestazioni scompaiono dopo l’escrezione del farmaco.
Impiegata nella terapia dell’acne<br />
Dermatite fototossica <strong>da</strong> tetracicl<strong>in</strong>a
Da terapie topiche<br />
per l’acne
Dermatiti fototossiche topiche: per <strong>contatto</strong> accidentale<br />
o a scopo terapeutico con il fotosensibilizzante seguito<br />
<strong>da</strong> irra<strong>di</strong>azione UVA.<br />
Sostanze fotosensibilizzanti:<br />
• Furocumar<strong>in</strong>e (orig<strong>in</strong>e vegetale: frutta, verdure, usati<br />
<strong>in</strong> profumeria, come l’olio <strong>di</strong> bergamotto,<br />
• Catrami: agenti terapeutici, lastricazione delle strade,<br />
impermeabilizzazione <strong>di</strong> tetti..<br />
• Rosa bengala per la <strong>di</strong>agnostica oftalmologica<br />
Le fitodermatiti: sono dermatiti fototossiche topiche con<br />
reazione <strong>in</strong>fiammatoria per <strong>contatto</strong> con alcune piante<br />
che contengono furocumar<strong>in</strong>e ed esposizione alla luce,<br />
es. fichi, crisantemi ed ombrellifere, come se<strong>da</strong>no,<br />
carote, prezzemolo, f<strong>in</strong>occhio.
S<strong>in</strong>tomi: Dolore urente, prurito<br />
Segni:<br />
• Eritema, edema, vescicole, bolle, conf<strong>in</strong>ati alle<br />
regioni fotoesposte e venute a <strong>contatto</strong> con il<br />
fotosensibilizzante.<br />
• Pigmentazione post<strong>in</strong>fiammatoria.<br />
• Nel caso delle fitodermatiti: Strisce <strong>di</strong> forma bizzarra,<br />
con pattern artificiale, che <strong>in</strong><strong>di</strong>cano l’artefatto.<br />
Pigmentazione residua con la stessa forma.
al punto che dosi<br />
normalmente non<br />
eritemigene <strong>di</strong> UV<br />
producono un effetto<br />
simile a quello <strong>di</strong> una<br />
fotoustione.<br />
Fito<strong>dermatite</strong> <strong>da</strong> furocumar<strong>in</strong>e<br />
La presenza <strong>di</strong> queste<br />
sostanze nella cute,<br />
dovuta al <strong>contatto</strong> con<br />
certe piante, magnifica<br />
l’effetto <strong>della</strong> luce solare,
Dermatite fototossica <strong>da</strong> estratto <strong>di</strong> primula + esposizione<br />
UVA a scopo cosmetico
Da bagno <strong>di</strong> sole <strong>in</strong> un prato<br />
Fito<strong>dermatite</strong> <strong>da</strong> umbelliferae (la<br />
paziente ripuliva il giar<strong>di</strong>no)
Bolla <strong>in</strong>tra- e subepidermica
necrosi<br />
dell’epidermide.<br />
Edema del derma<br />
superiore. Scarso<br />
<strong>in</strong>filtrato l<strong>in</strong>focitario<br />
nel derma.<br />
Istologia: edema<br />
<strong>in</strong>tracellulare,<br />
cherat<strong>in</strong>ociti apoptotici,-<br />
anche molto numerosi,<br />
<strong>in</strong> <strong>di</strong>pendenza <strong>della</strong><br />
gravità,
• Esposti giar<strong>di</strong>nieri, <strong>in</strong><strong>di</strong>vidui che fanno uso <strong>di</strong> rasaerba a filo rotante, (lesioni<br />
multiple alle gambe), soggetti addetti al trasporto <strong>di</strong> sostanze vegetali<br />
(<strong>dermatite</strong> alle mani).<br />
Sono fototossici: carote, prezzemolo, se<strong>da</strong>no, il crisantemo, il cardo selvatico.<br />
• Caratteristiche strisce <strong>di</strong> eritema e bolle con <strong>in</strong>tenso prurito e a volte dolore.<br />
•Pigmentazione post<strong>in</strong>fiammatoria che si accentua alle successive<br />
fotoesposizioni.<br />
Altre forme <strong>di</strong> <strong>dermatite</strong> fototossica <strong>di</strong> <strong>in</strong>teresse professionale: <strong>da</strong> prodotti<br />
dell’<strong>in</strong>dustria petrolifera e <strong>in</strong> particolare catrami.<br />
Farmaci assunti per os come le tetracicl<strong>in</strong>e, gli ant<strong>in</strong>fiammatori non steroidei,<br />
l’amio<strong>da</strong>rone, gli psoraleni sono fototossici, per cui i soggetti che li assumono<br />
dovrebbero evitare i lavori all’aperto.
DERMATITE IRRITATIVA DA CONTATTO CUMULATIVA<br />
La maggior parte delle dermatiti professionali rientra <strong>in</strong> questa<br />
ategoria. L’esposizione cronica a sostanze irritanti ed essiccanti<br />
ome acqua, olii, idrocarburi, cemento, catrami, conduce a questo<br />
ipo <strong>di</strong> <strong>dermatite</strong>.<br />
I guanti sono usati per proteggere le mani <strong>da</strong> <strong>in</strong>sulti ambientali,<br />
a essi stessi possono essere causa <strong>di</strong> dermatiti attraverso un<br />
eccanismo <strong>di</strong> occlusione e <strong>di</strong> abrasione.<br />
Inoltre: Agenti fisici, come sabbia, polvere, tessuti , carta<br />
Secrezioni del corpo (ur<strong>in</strong>e, feci, saliva, sudore, secrezioni che<br />
fuoriescono <strong>da</strong>lle ferite o <strong>da</strong> emuntori <strong>in</strong>fetti.
Etiologia e patogenesi<br />
Il fattore cruciale è la ripetuta esposizione ad irritazioni <strong>di</strong><br />
basso grado, che a lungo an<strong>da</strong>re superano i meccanismi <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>fesa <strong>della</strong> cute. Fra i gruppi <strong>di</strong> persone esposte a possibili<br />
con<strong>di</strong>zioni irritanti non tutte svilupperanno una <strong>dermatite</strong>.<br />
Le variabili <strong>in</strong> gioco <strong>in</strong>cludono:<br />
• Capacità tampone: la superficie cutanea ha un pH <strong>di</strong> circa 5,7<br />
e la cute è <strong>in</strong> grado, entro certi limiti, <strong>di</strong> tamponare sia<br />
soluzioni acide che basiche.<br />
• Capacità <strong>di</strong> trattenere acqua. Lo strato corneo non contiene<br />
soltanto cherat<strong>in</strong>a ma anche acqua e sostanze lipofile, che<br />
vengono rilasciate <strong>da</strong>i cherat<strong>in</strong>ociti quando evolvono <strong>in</strong><br />
corneociti. Inoltre i lipi<strong>di</strong> raggiungono lo strato corneo anche<br />
attraverso le ghiandole sebacee. Le sostanze <strong>in</strong> grado <strong>di</strong><br />
trattenere l’acqua sono conosciute come fattore idratante<br />
naturale e consistono <strong>di</strong> am<strong>in</strong>oaci<strong>di</strong>, zuccheri e lipi<strong>di</strong>.
Nel modello <strong>di</strong> «mattoni e malta» dello strato corneo, i<br />
corneociti sono i mattoni e i lipi<strong>di</strong> epidermici costituiscono la<br />
malta. Una mancanza <strong>di</strong> lipi<strong>di</strong> epidermici o una loro variazioni<br />
quantitative, specialmente una per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> cerami<strong>di</strong>, riduce la<br />
capacità <strong>di</strong> trattenere acqua e favorisce la secchezza.<br />
In questo modo la funzione barriera è <strong>da</strong>nneggiata, aumenta<br />
la per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> acqua transepidermica ed è più facile la<br />
penetrazione delle sostanze tossiche.<br />
• I lipi<strong>di</strong> contenuti nel sebo e quelli forniti <strong>da</strong>i cherat<strong>in</strong>ociti<br />
formano il film lipi<strong>di</strong>co cutaneo, he viene a sua volta <strong>di</strong>luito <strong>da</strong>l<br />
sudore. Esso ha proprietà antimicrobiche.
Cl<strong>in</strong>ica<br />
Se<strong>di</strong> <strong>in</strong>teressate: <strong>di</strong> solito il dorso delle mani, il più spesso quella<br />
dom<strong>in</strong>ante e la superficie estensoria degli avambracci.<br />
Simultanea presenza <strong>di</strong> manifestazioni acute e croniche. eritema,<br />
edema, e bolle e croste, desquamazione, lichenificazione e<br />
raga<strong>di</strong>.<br />
Lesioni asimmetriche e non<br />
nettamente demarcate.
lichenificazione<br />
Si va <strong>da</strong> forme lievi, con<br />
modesta desquamazione e
Con raga<strong>di</strong> ed<br />
ipercheratosi.<br />
Di solito il co<strong>in</strong>volgimento<br />
palmare <strong>in</strong><strong>di</strong>ca un eczema<br />
<strong>di</strong>sidrosico, ma può essere il<br />
risultato <strong>di</strong> una <strong>dermatite</strong> irritativa<br />
A forme gravi,
Da detergenti energici <strong>in</strong><br />
un odontoiatra<br />
Da pastelli a cera
Edema del derma papillare, ,<br />
<strong>in</strong>filtrato l<strong>in</strong>focitario <strong>in</strong>terstiziale<br />
e perivascolare.<br />
Ballonizzazione dei cherat<strong>in</strong>ociti,<br />
necrosi del’epidermide, degenerazione<br />
reticolare, bolla <strong>in</strong>traepidermica e poi,<br />
anche subepidermica.
Terapia<br />
• Steroi<strong>di</strong> topici nelle forme acute<br />
• Creme protettive<br />
• Creme emollienti<br />
• Detergenti poco aggressivi<br />
• Guanti <strong>di</strong> cotone (risciacquati bene dopo<br />
il lavaggio)<br />
• Essenziale la prevenzione
DERMATITE ALLERGICA DA CONTATTO<br />
Viene def<strong>in</strong>ita come allergia la malattia che consegue<br />
ad una risposta del sistema immune ad un antigene che<br />
sarebbe <strong>di</strong> per sé <strong>in</strong>nocuo.<br />
La <strong>dermatite</strong> allergica <strong>da</strong> <strong>contatto</strong> è una forma <strong>di</strong><br />
ipersensibilità ritar<strong>da</strong>ta o <strong>di</strong> tipo IV.<br />
Questo tipo <strong>di</strong> ipersensibilità è me<strong>di</strong>ato <strong>da</strong> l<strong>in</strong>fociti T<br />
antigene-specifici, che qui funzionano essenzialmente<br />
nello stesso modo <strong>di</strong> quando forniscono una risposta<br />
<strong>di</strong>fensiva ad agenti <strong>in</strong>fettivi.
Patogenesi<br />
Tipici antigeni che causano ipersensibilità piccole sono molecole<br />
altamente reattive che penetrano facilmente attraverso il corneo<br />
<strong>in</strong>tatto, specialmente se suscitano prurito che a sua volta provoca<br />
il grattamento.<br />
Queste molecole reagiscono con prote<strong>in</strong>e dell’ospite, formando<br />
dei complessi prote<strong>in</strong>a-aptene.<br />
Questi vengono processati e legati alle molecole del Complesso<br />
Maggiore <strong>di</strong> Istocompatibilità (MHC) e, così mo<strong>di</strong>ficati, vengono<br />
riconosciuti come antigeni <strong>da</strong>i l<strong>in</strong>fociti T.<br />
Come la risposta ad un evento <strong>in</strong>fettivo, la risposta <strong>di</strong><br />
ipersensibilità cutanea <strong>di</strong> tipo ritar<strong>da</strong>to ha due fasi:<br />
Sensibilizzazione<br />
Elicitazione.<br />
Tipici agenti responsabili
Quando il paziente viene a <strong>contatto</strong> per la prima<br />
volta con l’antigene, questo penetra nella cute e<br />
<strong>in</strong>duce una cascata <strong>di</strong> eventi che risulta nella<br />
sensibilizzazione.<br />
La riesposizione all’antigene porta alla<br />
presentazione dell’antigene a l<strong>in</strong>fociti T- memoria,<br />
già sensibilizzati, e al conseguente rilascio <strong>di</strong><br />
citoch<strong>in</strong>e e fattori chemiotattici che risultano nelle<br />
caratteristiche manifestazioni cutanee<br />
(elicitazione).
Sensibilizzazione<br />
Le cellule <strong>di</strong> langerhans catturano e processano l’antigene<br />
<strong>di</strong>spiegandolo sulla loro superficie. Nel contempo migrano per via<br />
l<strong>in</strong>fatica ai l<strong>in</strong>fono<strong>di</strong> regionali.
Nei l<strong>in</strong>fono<strong>di</strong> le cellule <strong>di</strong> Langerhans <strong>in</strong>contrano i l<strong>in</strong>fociti<br />
T naive, giunti per via ematica, e a questi presentano<br />
l’antigene esposto sulla loro membrana cellulare,<br />
attivandoli anche per mezzo <strong>di</strong> molecole co-stimolatrici.<br />
Le prime cellule co<strong>in</strong>volte sono i l<strong>in</strong>fociti<br />
CD4 (l<strong>in</strong>fociti Helper)
I l<strong>in</strong>fociti T così attivati si trasformano <strong>in</strong> cellule T effettrici<br />
antigene-specifiche (cellule-memoria)e proliferano. Inf<strong>in</strong>e<br />
lasciano il l<strong>in</strong>fonodo per mezzo dei l<strong>in</strong>fatici efferenti e si<br />
immettono nel circolo sanguigno.
Di qui fanno ritorno alla pelle dove ha <strong>in</strong>izio la<br />
fase <strong>di</strong> elicitazione: La ulteriore esposizione<br />
all’antigene dei l<strong>in</strong>fociti T attivati (cellule memoria)<br />
porta al rilascio <strong>di</strong><br />
citoch<strong>in</strong>e come l’<strong>in</strong>terferone<br />
gamma e le<br />
<strong>in</strong>terleuch<strong>in</strong>e IL 2, IL4,<br />
IL6, IL8 e IL17.
Con conseguente stimolazione dei cherat<strong>in</strong>ociti<br />
e rilascio <strong>di</strong> citoch<strong>in</strong>e<br />
come: <strong>in</strong>terleuch<strong>in</strong>a 1,<br />
<strong>in</strong>terleuch<strong>in</strong>a 6, Tumor<br />
Necrosis Factor alfa e<br />
GM-CSF (Granulocytemacrophage<br />
colony<br />
stimulat<strong>in</strong>g factor),<br />
nonchè chemoch<strong>in</strong>e<br />
come l’<strong>in</strong>terleuch<strong>in</strong>a 8<br />
(CXCL8)
Ne risulta una ulteriore accensione <strong>della</strong> <strong>in</strong>fiammazione con<br />
richiamo <strong>di</strong> monociti e loro maturazione <strong>in</strong> macrofagi attivati,<br />
deputati a <strong>di</strong>struggere l’antigene.
Se il sistema <strong>di</strong> cellule T è <strong>da</strong>nneggiato, la<br />
capacità <strong>di</strong> fornire una risposta <strong>di</strong><br />
ipersensibilità <strong>di</strong> tipo ritar<strong>da</strong>to è compromessa,<br />
come nella <strong>dermatite</strong> atopica, nella psoriasi e<br />
nell’HIV/AIDS.<br />
Un altro fenomeno è la tolleranza: un esempio<br />
è che se un allergene viene somm<strong>in</strong>istrato per<br />
la prima volta per os, è più <strong>di</strong>fficile <strong>in</strong> seguito<br />
sensibilizzare il soggetto.
Una mo<strong>da</strong>lità tipica <strong>di</strong> reazione cutanea allergica <strong>da</strong> <strong>contatto</strong> si<br />
svolge <strong>in</strong> seguito a legame dell’antigene alle molecole del MHC <strong>di</strong><br />
classe I. E’ il caso <strong>della</strong> dermatita allergica acuta scatenata<br />
<strong>da</strong>ll’edera velenosa tramite una sostanza chimica <strong>in</strong> essa<br />
contenuta, il pentadeca-catecolo. Si tratta <strong>di</strong> un composto<br />
liposolubile che penetra facilmente attraverso le membrane<br />
cellulari e f<strong>in</strong>isce nel citosol, dove viene degra<strong>da</strong>to e poi<br />
traslocato nel reticolo endoplasmico. Qui viene legato alle<br />
molecole del MHC <strong>di</strong> classe 1 ed esposto sulla superficie delle<br />
cellule presentanti l’antigene. Questo viene qu<strong>in</strong><strong>di</strong> riconosciuto<br />
<strong>da</strong>i l<strong>in</strong>fociti CD8 (l<strong>in</strong>fociti<br />
killer), che <strong>di</strong>struggono le<br />
cellule presentanti<br />
l’antigene, oltre a produrre<br />
me<strong>di</strong>atori<br />
dell’<strong>in</strong>fiammazione.
L’altra mo<strong>da</strong>lità, <strong>di</strong> gran lunga più frequente, prevede<br />
l’<strong>in</strong>ternalizzazione dell’aptene entro vescicole endocitiche, dove<br />
questo viene processato e legato alle molecole del MHC <strong>di</strong> classe<br />
II. L’antigene mo<strong>di</strong>ficato viene esposto sulla superficie <strong>della</strong> cellula<br />
dendritica presentante l’antigene e presentato ai l<strong>in</strong>fociti CD4, che<br />
rilasciano citoch<strong>in</strong>e attivando ulteriormente l’<strong>in</strong>fiammazione e<br />
promuovendo la <strong>di</strong>struzione dell’antigene <strong>da</strong> parte dei macrofagi.<br />
Una reazione <strong>di</strong> questo tipo<br />
è quella scatenata <strong>da</strong>i<br />
cationi bivalenti, come il<br />
nickel, che alterano la<br />
conformazione delle<br />
molecole MHC <strong>di</strong> classe II<br />
alle quali sono state legate<br />
e provocano la risposta dei<br />
T-l<strong>in</strong>fociti.
DERMATITE ALLERGICA DA CONTATTO<br />
Epidemiologia<br />
Nessuna preferenza <strong>di</strong> sesso, <strong>di</strong> età, <strong>di</strong> razza. Eventuali<br />
<strong>di</strong>fferenze <strong>di</strong>pendono <strong>da</strong>l pattern <strong>di</strong> esposizione. Es.<br />
l’allergia al nichel si manifesta più frequentemente nelle<br />
donne probabilmente perché sono più esposte al<br />
<strong>contatto</strong> con gioielli.<br />
Pazienti affetti <strong>da</strong> <strong>dermatite</strong> atopica sono teoricamente<br />
più <strong>di</strong>fficilmente sensibilizzabili, ma, poiché possiedono<br />
una barriera cutanea meno efficace, sono più esposti a<br />
tutte le sostanze potenzialmente sensibilizzanti e<br />
f<strong>in</strong>iscono per avere più dermatiti allergiche <strong>da</strong> <strong>contatto</strong>.<br />
Importante l’esposizione per motivi professionali a<br />
determ<strong>in</strong>ati allergeni.
Fattori pre<strong>di</strong>sponenti locali:<br />
• Cute <strong>da</strong>nneggiata, poiché è più facile per<br />
potenziali allergeni penetrare lo strato corneo.<br />
Qu<strong>in</strong><strong>di</strong>: <strong>da</strong>nni <strong>da</strong> aci<strong>di</strong> o alcali, raga<strong>di</strong> o<br />
erosioni, macerazione e preesistenti dermatiti<br />
<strong>di</strong> qualsiasi tipo.<br />
• Tipo <strong>di</strong> esposizione: es. i metalli contenenti<br />
nichel sono più allergizzanti quando presenti <strong>in</strong><br />
orecch<strong>in</strong>i con foro e pierc<strong>in</strong>g.
Importanti:<br />
Fase <strong>di</strong> <strong>in</strong>duzione<br />
• Composizione chimica dell’allergene<br />
• Concentrazione<br />
• Stato <strong>della</strong> cute<br />
• Durata dell’esposizione<br />
• Composti con anello benzenico para-sostituito sono forti<br />
allergizzanti<br />
• Nichel (gioielli) e bicromati (malta) sono sensibilizzanti deboli,<br />
ma sono molto più frequentemente causa <strong>di</strong> dermatiti allergiche<br />
a causa delle frequenti esposizioni, ripetute per anni.
Allergeni più comuni:<br />
DERMATITE ALLERGICA DA CONTATTO<br />
• Nickel: metallo color argento, contenuto <strong>in</strong> vari oggetti metallici, <strong>in</strong><br />
gioielleria, nelle fibbie, nelle borchie.<br />
• Neomic<strong>in</strong>a solfato: antibiotico per uso topico, <strong>in</strong> unguenti antibatterici,<br />
creme per le emorroi<strong>di</strong>, colliri e preparazioni otoiatriche.<br />
• Balsamo del Perù: sostanza odorosa naturale presente <strong>in</strong> alcuni profumi<br />
e <strong>in</strong> alcune spezie ( chio<strong>di</strong> <strong>di</strong> garofano, cannella)<br />
• Formaldeide: gas <strong>in</strong>colore usato nei cosmetici, nelle me<strong>di</strong>cazioni, nei<br />
tessuti, nelle pitture, negli smalti. E’ rilasciato con il fumo <strong>di</strong> sigaretta e con<br />
gli scarichi delle automobili. In soluzione acquosa come formal<strong>in</strong>a è un<br />
fissativo per istologia.<br />
•Allergeni del corpo e delle secrezioni <strong>di</strong> acari <strong>di</strong> materiale alimentare<br />
conservato (acari del grano, <strong>della</strong> far<strong>in</strong>a, <strong>della</strong> frutta secca) come ad<br />
esempio l’Acarus Siro.
Importanti:<br />
Fase <strong>di</strong> <strong>in</strong>duzione<br />
• Composizione chimica dell’allergene<br />
• Concentrazione<br />
• Stato <strong>della</strong> cute<br />
• Durata dell’esposizione<br />
• Composti con anello benzenico para-sostituito sono forti<br />
allergizzanti<br />
• Nichel (gioielli) e bicromati (malta) sono sensibilizzanti deboli,<br />
ma sono molto più frequentemente causa <strong>di</strong> dermatiti allergiche<br />
a causa delle frequenti esposizioni, ripetute per anni.
Qu<strong>in</strong><strong>di</strong>:<br />
• Dermatiti <strong>da</strong> <strong>contatto</strong> con piante e prodotti vegetali<br />
• Poison ivy (Rhus toxicodendron e Rhus ra<strong>di</strong>cans)<br />
• Famiglia <strong>della</strong> primula ( benzoch<strong>in</strong>one)<br />
• Composita (responsabile <strong>di</strong> r<strong>in</strong>iti allergiche <strong>da</strong> fieno e <strong>da</strong><br />
<strong>contatto</strong> aerotrasmesse)<br />
• Calendula<br />
• Liliacee, comprese cipolle, aglio, giac<strong>in</strong>ti e tulipani)<br />
• Spezie (cannella e vaniglia)
• Con me<strong>di</strong>cazioni topiche ( colliri, gocce otologiche, creme,<br />
pomate e unguenti, ovuli vag<strong>in</strong>ali.<br />
• Con abiti<br />
• Formaldeide negli abiti non-stiro<br />
• Abiti scuri, calze <strong>da</strong> donna, <strong>in</strong>dumenti <strong>di</strong> pelle, t<strong>in</strong>ti con<br />
coloranti azoici o antrach<strong>in</strong>onici, tessuti ver<strong>di</strong>, colorati con<br />
cromati.<br />
• Bottoni metallici (nichel)<br />
• Gioielli sia bigiotteria che certe leghe <strong>di</strong> oro o argento (nichel)<br />
• Cosmetici<br />
• profumi, conservanti nelle creme cosmetiche<br />
• formaldeide e res<strong>in</strong>e negli smalti e nelle unghie f<strong>in</strong>te<br />
• tioglicolati nei liqui<strong>di</strong> per permanenti,
Cl<strong>in</strong>ica<br />
DERMATITE ALLERGICA DA CONTATTO<br />
Tipiche lesioni eczematose:<br />
• Chiazze eritematose ben demarcate, con<br />
vescicole, bolle ed essu<strong>da</strong>zione, <strong>in</strong> fase acuta,<br />
• Placche lichenificate e desquamanti quando la<br />
dermopatia si cronicizza.<br />
Le lesioni sono localizzate all’area <strong>di</strong> <strong>contatto</strong> con<br />
l’allergene.<br />
Nel caso <strong>di</strong> saponi e shampoo le lesioni sono,<br />
naturalmente, più <strong>di</strong>ffuse.<br />
Prurito
DERMATITE ALLERGICA DA CONTATTO ACUTA (<strong>da</strong> Edera velenosa)
Dermatile allergica acuta <strong>da</strong> <strong>contatto</strong>: eritema, vescicole e<br />
papulovescicole.<br />
Patch test: cloroacetofenone
DERMATITE ALLERGICA DA<br />
CONTATTO<br />
Al cuoio delle scarpe
Dermatite allergica <strong>da</strong> <strong>contatto</strong> acuta, <strong>da</strong> prodotto cosmetico per i capelli<br />
Vescicole ed essu<strong>da</strong>zione
Allergia all’eos<strong>in</strong>a contenta il un<br />
rossetto<br />
DERMATITE ALLERGICA DA CONTATTO<br />
Allergia ad una res<strong>in</strong>a a base <strong>di</strong><br />
formaldede contenuta nello<br />
smalto per unghie.
Sesquisolfuro <strong>di</strong> fosforo<br />
Fosforo rosso amorfo<br />
Anil<strong>in</strong>a<br />
Bicromato <strong>di</strong> potassio<br />
Dermatite allergica <strong>da</strong><br />
fiammiferi
DERMATITE ALLERGICA DA CONTATTO CRONICA<br />
Può seguire una fase acuta o comparire su una <strong>dermatite</strong><br />
irritativa cronica preesistente.<br />
Da coloranti aromatici e solventi <strong>della</strong> gomma<br />
Pattern simmetrico,<br />
bor<strong>di</strong> meno netti e<br />
possibile <strong>di</strong>ffusione a<br />
<strong>di</strong>stanza (<strong>di</strong> tipo<br />
papulo-vescicoloso).<br />
Epidermide ispessita e<br />
desquamante.<br />
A volte c’è<br />
lichenificazione, dovuta<br />
al grattamento.
DEMATITE ALLERGICA DA CONTATTO CRONICA<br />
A volte aspetti simil-<strong>di</strong>sidrosici.<br />
Al mercaptobenzotiazolo contenuto<br />
nei guanti <strong>di</strong> gomma<br />
Ai bicromati <strong>in</strong> cementista
DERMATITE ALLERGICA DA CONTATTO CRONICA<br />
Al dorso delle mani, come nell’eczema dei cementisti
DERMATITE ALLERGICA DA CONTATTO<br />
Dovuta alla glutaraldeide (<strong>in</strong> un tecnico <strong>di</strong> laboratorio)
Dermatite allergica <strong>da</strong> <strong>contatto</strong> cronica dei polpastrelli, con<br />
co<strong>in</strong>volgimento dell’iponichio
DERMATITE ALLERGICA DA CONTATTO SISTEMICA<br />
Da esposizione per via sistemica (per <strong>in</strong>iezione, ver via orale, per<br />
somm<strong>in</strong>istrazione nasale, per supposte) <strong>in</strong> pazienti che avevano<br />
già manifestato una allergia <strong>da</strong> <strong>contatto</strong> a quella sostanza.<br />
Dermatite allergica<br />
<strong>da</strong> <strong>contatto</strong><br />
sistemica, <strong>da</strong><br />
supposte lassative<br />
che contenevano<br />
balsamo del Perù
DERMATITE FOTOALLERGICA<br />
Un aptene,applicato localmente o<br />
assunto per via sistemica, sotto l’azione<br />
degli UV, si lega alle normali prote<strong>in</strong>e<br />
<strong>della</strong> cute formando un fotoallergene<br />
che scatena una risposta immune.<br />
Quando, <strong>in</strong> un secondo tempo, l’UV e il<br />
fotoallergene <strong>in</strong>teragiscono nella cute,<br />
si sviluppa una reazione allergica,<br />
usualmente <strong>di</strong> tipo ritar<strong>da</strong>to.<br />
•Pr<strong>in</strong>cipali fotosensibilizzanti sistemici:<br />
Clorpromaz<strong>in</strong>a (anche nel personale<br />
sanitario che somm<strong>in</strong>istra il<br />
me<strong>di</strong>camento), <strong>di</strong>uretici tiazi<strong>di</strong>ci,<br />
sulfaniluree (ipoglicemizzanti orali).<br />
•Fotosensibilizzanti topici: Benzofenone<br />
e acido param<strong>in</strong>obenzoico, usati come<br />
schermi solari, profumi, antibatterici <strong>in</strong><br />
prodotti per l’igiene personale<br />
(Salicilanili<strong>di</strong>, esaclorofene).
Dermatite prurig<strong>in</strong>osa,<br />
conf<strong>in</strong>ata alle regioni<br />
cutanee esposte alla luce e<br />
all’allergene, caratterizzata<br />
<strong>da</strong> eritema, papule,<br />
vescicole, talvolta bolle.
con microvescicolazione<br />
DERMATITE ALLERGICA DA CONTATTO<br />
Spongiosi l<strong>in</strong>focitaria
Vescicola <strong>in</strong>traepidermica<br />
ricca <strong>di</strong> l<strong>in</strong>fociti e cellule <strong>di</strong><br />
Langerhans
Vescicola<br />
<strong>in</strong>traepidermica con<br />
numerosi l<strong>in</strong>fociti,
DERMATITE ALLERGICA DA CONTATTO<br />
Patch test: Gli allergeni<br />
selezionati vengono versati<br />
entro speciali vaschette, le<br />
“camere F<strong>in</strong>n” e poi applicati<br />
sulla cute me<strong>di</strong>ante speciali<br />
cerotti.<br />
Dopo l’asportazione del<br />
cerotto le se<strong>di</strong> <strong>di</strong> applicazione<br />
vengono marcate per<br />
identificare la posizione dei<br />
vari allergeni.<br />
La lettura avviene <strong>da</strong> 72 ore<br />
a una settimana dopo<br />
l’applicazione.
DERMATITE ALLERGICA DA CONTATTO<br />
Terapia<br />
• Allontanamento dell’allergene o degli allergeni<br />
identificati come responsabili.<br />
• Corticosteroi<strong>di</strong> locali e, se necessario, per via<br />
sistemica.<br />
• Antistam<strong>in</strong>ici per os