Catalogo Il Circolo n. 371 Marzo 2009 - Euroclub
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Mente geniale e indole anticonformista: finalmente ricostruiti i tanti volti,<br />
spesso sfuggenti, di un’icona del Novecento.<br />
Di Albert Einstein, lo scienziato forse più celebre al mondo,<br />
si è molto parlato, discusso e scritto. Ma solo oggi, dopo la<br />
recentissima e totale apertura di tutti gli archivi einsteiniani,<br />
possiamo capire come e quanto la sua grandezza scientifica,<br />
la sua posizione politica e la sua personalità curiosa, anticonformista<br />
e passionale si siano intrecciate e influenzate a<br />
vicenda. Ed è questo inedito profilo che emerge dal saggio<br />
di Walter Isaacson, colmando molte lacune e rettificando<br />
informazioni finora date per scontate.<br />
Al centro dell’obiettivo tanto l’uomo quanto<br />
lo studioso, la vita pubblica come quella privata<br />
Una connaturata allergia alle convenzioni e all’autoritarismo:<br />
ecco il tratto che sembra aver marcato l’intera<br />
2<br />
<strong>Il</strong> <strong>Circolo</strong> • N° <strong>371</strong> •<br />
I N P R I M O P I A N O<br />
LA PRIMA BIOGRAFIA COMPLETA SULLO<br />
WALTER ISAACSON<br />
Walter Isaacson è stato caporedattore di “Time” e presidente della CNN. Ora presiede l’Aspen Institute. È autore di diversi<br />
saggi e biografie di successo. Tra i suoi libri ricordiamo Kissinger. A biography e Benjamin Franklin. An American Life.<br />
EINSTEIN<br />
LA SUA VITA, IL SUO UNIVERSO<br />
vita di Einstein. Già da studente, infatti, le sue capacità<br />
fuori dal comune lo portarono a scontrarsi con gli insegnanti.<br />
E la famosa discontinuità dei voti ottenuti dal<br />
giovane Albert non era indice di un cattivo rendimento,<br />
quanto piuttostodell’incapacità<br />
degli adulti<br />
di riconoscere<br />
quel genio precoce.<br />
Ed è proprio<br />
alla luce<br />
del conflitto tra<br />
“scomoda” genialità<br />
e piatta<br />
normalità che<br />
bisogna rileggere<br />
molti degli<br />
aneddoti sulla<br />
proverbiale distrazione<br />
di Einstein.<br />
Così come<br />
è importante tenere<br />
conto sia<br />
che le sue scoperte<br />
nascevano<br />
da esperimenti<br />
mentali, e non dal consueto metodo induttivo su base<br />
sperimentale, sia che le sue assolute sicurezze scientifiche<br />
o il suo distacco dal singolo individuo si coniugavano a<br />
una rispettosa umiltà nei confronti della natura e dell’umanità<br />
nel suo complesso. Einstein era capace di concepire<br />
l’idea di un viaggio a cavallo di un raggio di luce e<br />
di pensare alle dimensioni dell’atomo, ma non di avanzare<br />
di grado all’Ufficio brevetti di Berna. Era tanto creativo<br />
da elaborare tra il 1905 e il 1915 la teoria della relatività,<br />
rivoluzionando la scienza del XX secolo, eppure faceva<br />
il professore errante tra le cattedre di Zurigo, Praga<br />
e Berlino. Intanto la sua candidatura al Nobel veniva<br />
proposta e riproposta invano: ai colleghi quel fisico bizzarro<br />
che si dilettava di suonare il violino appariva come<br />
un dio o come un diavolo.