L'intervento - Ministero Dell'Interno
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CAMERA DEI DEPUTATI<br />
IX COMMISSIONE (Trasporti)<br />
Seduta del 14 gennaio 2009<br />
Indagine conoscitiva sui progetti di legge C. 44, C. 471, C. 649 e C. 772,<br />
in materia di sicurezza nella circolazione stradale.<br />
Audizione del Ministro dell'interno, Roberto Maroni.<br />
PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sui progetti di legge<br />
C. 44, C. 471, C. 649 e C. 772, in materia di sicurezza nella circolazione stradale, l'audizione del<br />
Ministro dell'interno, Roberto Maroni.<br />
Avverto che ai progetti di legge menzionati sono stati successivamente abbinati i progetti di legge<br />
C. 419, C. 1190 e C. 1717. Ringrazio sia le opposizioni sia il Ministro Maroni per la disponibilità a<br />
svolgere questa importante audizione sulla sicurezza stradale Do la parola al Ministro per la sua<br />
relazione.<br />
ROBERTO MARONI, Ministro dell'interno. Grazie presidente. Buongiorno ai commissari. La mia<br />
relazione si articola in quattro punti: le politiche del governo in materia di sicurezza stradale; le<br />
attività di contrasto; le campagne informative; le strategie di intervento.<br />
Nel 2008, secondo i dati elaborati dalla Polizia Stradale e dai Carabinieri, sono stati rilevati 123.023<br />
incidenti con 2.981 persone decedute e 88.617 feriti. Rispetto allo stesso periodo dell'anno 2007 si è<br />
registrata una diminuzione del 6 per cento del numero dei morti e del 9 per cento del numero degli<br />
incidenti stradali.<br />
I dati forniti dal Dipartimento di Polizia stradale, relativi al numero di morti per infortuni stradali<br />
nel 2008 (2981 per la precisione) sono relativi agli accertamenti effettuati dalla Polizia stradale e<br />
dai Carabinieri.<br />
Manca il dato fornito dalla polizia locale, che viene messo a disposizione dall'ISTAT,<br />
approssimativamente, nel mese di novembre dell'anno successivo a quello in cui si sono verificati<br />
gli incidenti.<br />
Per il 2007, il dato fornito dall'ISTAT è pari a 5.131 morti, che corrisponde al 9,5 per cento in meno<br />
rispetto al 2006.<br />
Il <strong>Ministero</strong> dell'Interno ha affrontato il problema del ritardo con il quale vengono resi disponibili i<br />
dati complessivi, avviando una serie di incontri con l'ANCI, per ottenere dai comuni un'anteprima<br />
dei dati. Questi ultimi dovranno comunque essere convalidati dall'ISTAT, che è l'organo deputato -<br />
per legge - a fornire le statistiche ufficiali.<br />
Il trend positivo, tuttavia, non è sufficiente per conseguire l'obiettivo, che l'Europa si è posta nel<br />
1997, di ridurre del 50 per cento il numero dei morti sulle strade entro l'anno 2010.<br />
Il Governo ha prestato e presta la massima attenzione al fenomeno, tanto da porre la sicurezza<br />
stradale tra le priorità delle proprie azioni avendola affrontata e affrontandola, nell'ambito del<br />
pacchetto sicurezza, unitamente alle questioni relative alla criminalità organizzata, all'immigrazione<br />
irregolare e alla sicurezza urbana.<br />
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Tra i problemi che, in via prioritaria, l'attuale Governo ha voluto affrontare, fin dal suo<br />
insediamento, rientra, infatti, quello relativo al fenomeno degli incidenti stradali provocati<br />
dall'abuso di alcol e di sostanze stupefacenti.<br />
L'Istituto superiore di sanità e la Società italiana di alcologia hanno stimato che almeno il 30 per<br />
cento degli incidenti più gravi sia legato all'abuso di alcol. In Italia ci sono almeno tre milioni di<br />
bevitori eccessivi, la cui età media va purtroppo rapidamente abbassandosi.<br />
Non meno preoccupanti sono i dati relativi all'uso di sostanze stupefacenti. Dalla loro lettura<br />
emerge che soprattutto i più giovani stanno acquisendo l'abitudine di assumere congiuntamente<br />
droghe, soprattutto cocaina, e alcol.<br />
Per affrontare questa allarmante situazione, il Governo ha introdotto, attraverso alcune modifiche<br />
del codice della strada e del codice penale, una disciplina più incisiva inasprendo le sanzioni ad<br />
oggi previste per la guida sotto l'effetto dell'alcol e delle sostanze stupefacenti. Mi riferisco alle<br />
misure adottate con il decreto-legge 23 maggio 2008, n. 92, inserito nel cosiddetto «pacchetto<br />
sicurezza», convertito in legge lo scorso mese di luglio.<br />
In particolare per chi guida con un tasso alcolico tra 0,8 e 1,5 grammi per litro è stato previsto<br />
l'arresto fino a 6 mesi (prima era fino a 3 mesi) oltre alla sospensione della patente per un periodo di<br />
tempo compreso fra 6 mesi e 1 anno e all'ammenda da 800 a 3.200 euro.<br />
Per chi guida con un tasso che supera anche il limite di 1,5 grammi per litro, oltre all'ammenda fino<br />
a 6.000 euro, è stato previsto il carcere fino a un anno ed introdotta la confisca dell'auto, salvo che<br />
appartenga a persona estranea al reato. Su questo tema c'è stata una discussione e un confronto che<br />
ha portato a introdurre la confisca solo per le persone che hanno effettivamente commesso il reato.<br />
Nel caso di accertamento del reato, viene disposta la sanzione amministrativa accessoria della<br />
sospensione della patente di guida da 1 a 2 anni e la patente è sempre revocata quando il reato è<br />
commesso da conducente di autobus o di veicolo di massa complessiva superiore a 3,5 tonnellate<br />
ovvero in caso di recidiva nel biennio.<br />
Per chi guida sotto l'effetto di sostanze stupefacenti la pena detentiva, ossia l'arresto fino a 3 mesi e<br />
quella pecuniaria, ossia un'ammenda da euro 1.000 a euro 4.000, sono state aumentate: è infatti<br />
previsto l'arresto da 3 mesi a 1 anno e un'ammenda che va da 1.500 a 6.000 euro. La disposizione<br />
contempla anche la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida da 6<br />
mesi a 1 anno e la revoca della patente quando il reato è commesso da conducente di autobus o di<br />
veicolo di massa complessiva superiore a 3,5 tonnellate ovvero in caso di recidiva nel biennio.<br />
Anche in questa ipotesi è stata introdotta la confisca del veicolo, salvo che appartenga a persona<br />
estranea al reato.<br />
Per chi non si ferma dopo aver provocato un incidente con danno alle persone è stata raddoppiata<br />
nel minimo la pena detentiva: è prevista ora la reclusione da 6 mesi a 3 anni. Si applica altresì la<br />
sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida da 1 a 3 anni, ed è<br />
prevista l'applicazione di alcune misure espressamente disciplinate dal codice penale, per esempio il<br />
divieto di espatrio, l'obbligo di dimora, gli arresti domiciliari.<br />
Per chi non presta assistenza alle persone ferite a seguito di un incidente comunque ricollegabile ad<br />
un suo comportamento, è stata aumentata la pena detentiva minima che passa da 6 mesi a 1 anno<br />
mentre resta fermo il limite massimo di 3 anni. La legge prevede anche la sanzione amministrativa<br />
accessoria della sospensione della patente di guida, per un periodo non inferiore a 1 anno e 6 mesi e<br />
non superiore a 5 anni.<br />
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Per chi provoca un incidente stradale sotto effetto di alcol o droga, è previsto il raddoppio delle<br />
sanzioni disposte dal codice della strada e il fermo amministrativo del veicolo per 90 giorni, salvo<br />
che il mezzo non appartenga a persona estranea al reato.<br />
Se l'incidente è commesso da persona in stato di ebbrezza alcolica o sotto l'effetto di sostanze<br />
stupefacenti sono state previste anche specifiche sanzioni per i reati di omicidio colposo, lesioni<br />
colpose gravi e lesioni colpose gravissime.<br />
Per chi rifiuta di sottoporsi agli accertamenti relativi al tasso alcolemico o all'uso di sostanze<br />
stupefacenti viene previsto l'arresto da 3 mesi a 1 anno, l'ammenda da 1.500 a 6.000 euro, nonché la<br />
sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida e la confisca del<br />
veicolo. È stata in tal modo reintrodotta una fattispecie di reato depenalizzata nel 2007.<br />
Veniamo al secondo punto, ossia all'attività di contrasto.<br />
L'attività di vigilanza delle forze di polizia, come verrà più avanti specificato, nell'ultimo anno è<br />
stata incrementata. Oltre all'aumento dei controlli sull'accertamento del tasso alcolico e dell'uso di<br />
sostanze stupefacenti abbiamo registrato un aumento dei controlli sull'eccesso di velocità e sui<br />
veicoli commerciali. Inoltre le pattuglie impiegate per questa delicata attività sono passate da<br />
4.608.703 nel 2007 a 4.710.094 nel 2008, con un incremento pari al 2,2 per cento.<br />
Per rendere più efficace e diffuso il sistema di prevenzione, la Polizia di Stato ha fatto ampio uso<br />
delle moderne tecnologie.<br />
Quelle di più recente acquisizione interessano la viabilità autostradale. Si tratta in sintesi dei<br />
seguenti interventi. In primo luogo un sistema di controllo dell'autostrada A3 Salerno-Reggio<br />
Calabria; il controllo viene effettuato mediante impianti di ripresa video lungo le carreggiate<br />
autostradali e nelle aree di servizio, anche con lettura automatica delle targhe dei veicoli in transito<br />
e l'analisi delle scene che generano allarme. La trasmissione dei dati avviene attraverso una nuova<br />
rete di fibre ottiche a banda larga per la trasmissione delle immagini ai centri operativi autostradali e<br />
ad un mezzo della Polizia di Stato, appositamente attrezzato come sala radio mobile per interventi<br />
di emergenza. È stata anche realizzata una rete radiomobile VHF per i collegamenti nei tratti in<br />
quota tra pattuglie e centri operativi autostradali. L'investimento complessivo per il sistema di<br />
controllo, cofinanziato con fondi del PON Sicurezza, è pari a 30 milioni di euro.<br />
In secondo luogo il sistema M.IN.O.S.S.E. (Monitoraggio Infrazioni Osservazione Sorpasso<br />
Sagoma Emergenza). Si tratta di un complesso sistema di apparati automatici, ancora in via di<br />
sperimentazione, per la verifica di una serie di comportamenti di guida potenzialmente molto<br />
pericolosi, quali i sorpassi tra veicoli commerciali nei tratti vietati e l'uso indebito della corsia di<br />
emergenza. Il sistema è già attivo su alcuni tratti delle autostrade A4 (Milano-Brescia), A1 (Roma-<br />
Milano) e A7 (Milano-Genova). Nel 2008 il sistema ha consentito di accertare 1.434 violazioni.<br />
In terzo luogo il Sistema Informativo Controllo Velocità (SICVe), chiamato convenzionalmente<br />
TUTOR, per il controllo della velocità media in autostrada. È un sistema unico nel suo genere in<br />
Europa, dotato, ad oggi, di 182 postazioni di rilevamento. All'inizio del 2008 erano 104. È installato<br />
sui tratti con una rilevanza statistica di incidenti con esito mortale superiore alla media nazionale e<br />
ha consentito, nel 2008, in ogni condizione atmosferica e di tempo, di accertare ben 517.246<br />
infrazioni ai limiti di velocità. Il sistema è stato creato con l'intento di sanzionare non l'eccesso<br />
sporadico della velocità dei veicoli, ma la continua volontà nel mantenere una velocità di marcia<br />
superiore ai limiti stabiliti. L'utilizzo sistematico e costante del sistema ha consentito di apprezzare,<br />
già dai primi mesi di funzionamento, un sensibile cambiamento delle più pericolose abitudini di<br />
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guida. In alcuni tratti in cui è in funzione, la velocità media dei veicoli in transito si è sensibilmente<br />
ridotta, con risultati positivi per la sicurezza stradale e, in particolare, con una riduzione del tasso di<br />
mortalità di circa il 50 per cento.<br />
Veniamo al tema delle stragi del sabato sera, dell'abuso di alcol e di sostanze stupefacenti.<br />
Com'è noto, nei fine settimana si concentra il maggior numero di morti sulle strade, soprattutto tra i<br />
giovani. La gravità del fenomeno infortunistico ha indotto le Forze di Polizia ad aumentare l'azione<br />
di controllo, alla quale ha corrisposto l'aumento dei reati accertati, grazie all'uso delle tecnologie e<br />
della nuova normativa in materia.<br />
Per quanto riguarda l'accertamento del tasso alcolico dei conducenti, grazie anche all'utilizzo degli<br />
etilometri e dei cosiddetti precursori, dispositivi per l'accertamento preliminare, nel corso dei fine<br />
settimana (nei giorni di venerdì, sabato e domenica) nel 2008, la Polizia Stradale e l'Arma dei<br />
Carabinieri hanno attivato 185.048 posti di controllo, con l'impiego di 192.372 pattuglie e hanno<br />
controllato complessivamente 287.421 conducenti, con un incremento percentuale, rispetto all'anno<br />
precedente, del 19,74 per cento.<br />
Anche l'azione di contrasto alla guida sotto l'influenza di sostanze stupefacenti, pur in un quadro di<br />
maggior complessità delle verifiche, ha dato buoni risultati. Sempre nei fine settimana, 2.232<br />
conducenti sono risultati positivi ai test antidroga.<br />
I dati delle Forze di Polizia, riferiti al 2008, evidenziano, nei fine settimana, una diminuzione del<br />
7,2 per cento della mortalità per incidente stradale rispetto al 2007 (1.563 morti nel 2008 rispetto ai<br />
1.684 nel 2007); la mortalità giovanile, al di sotto dei 30 anni, è diminuita del 15,4 per cento, con<br />
568 giovani deceduti a fronte dei 671 nel 2007.<br />
Sempre nel 2008, le Forze di Polizia hanno attuato una vasta azione di controllo nei confronti dei<br />
conducenti di veicoli, anche in fasce orarie non direttamente correlate al fenomeno delle stragi del<br />
sabato sera, facendo ampiamente ricorso all'impiego di precursori, al fine di verificare l'eventuale<br />
abuso di alcool o l'assunzione di stupefacenti.<br />
I soggetti sottoposti a controllo nel 2008 sono stati complessivamente 1.393.467. Il dato è<br />
considerevolmente aumentato rispetto al 2007 (+76,3 per cento) ed è perfettamente in linea con<br />
quello degli altri Paesi europei, in particolare con la Francia, Paese in cui vengono effettuati più<br />
controlli. È stata anche incentivata l'azione di contrasto delle infrazioni stradali più pericolose (+2,9<br />
per cento le patenti ritirate, +23,8 per cento i punti decurtati).<br />
A seguito della politica avviata dall'attuale Governo, nel periodo successivo all'entrata in vigore<br />
delle disposizioni normative contenute nel pacchetto sicurezza, e in particolare nel decreto-legge n.<br />
92 del 2008, è stata registrata una diminuzione del 9 per cento degli incidenti rilevati, che sono<br />
passati da 80.929, avvenuti nel periodo 1 giugno 2007 - 31 dicembre 2007, a 73.647 nel<br />
corrispondente periodo del 2008. È stata analogamente rilevata una diminuzione del 6,2 per cento<br />
delle persone decedute: da 1.945 a 1.825. I feriti sono diminuiti di oltre il 10 per cento, passando da<br />
59.966 a 53.701.<br />
Sempre nello stesso periodo, ossia nel secondo semestre dell'anno 2008, i controlli effettuati con<br />
etilometri e con precursori hanno portato alla denuncia di 12.477 persone e al sequestro di 4.144<br />
veicoli.<br />
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Riguardo all'eccesso di velocità, nell'ultimo biennio, rilevante è stato lo sforzo delle Forze di Polizia<br />
nell'attività di controllo degli eccessi di velocità sia sulla rete autostradale che sulla rete viaria<br />
ordinaria.<br />
Nel 2007, le sanzioni contestate per superamento dei limiti di velocità e accertate con i misuratori,<br />
sono state 1.061.077. Nel 2008 ne sono state accertate 1.084.898, con un aumento del 2,2 per cento.<br />
Le violazioni accertate per le gare in velocità su strada, invece, sono passate da 942 nel 2007 a 848<br />
nel 2008.<br />
Quanto al controllo dei veicoli commerciali e della regolarità dei trasporti, la prevalenza del<br />
trasporto su gomma rispetto alle altre modalità di trasporto impone di dedicare particolare<br />
attenzione al controllo della regolarità dei trasporti stradali. Nei primi undici mesi del 2008 sono<br />
stati effettuati 1.621 servizi di controllo, con 24.102 veicoli controllati. Di questi ultimi, 13.481<br />
sono risultati regolari e 10.621 irregolari. Sono state accertate complessivamente 23.935 infrazioni<br />
per violazioni al codice della strada e ritirate 212 patenti e 992 carte di circolazione.<br />
Passiamo ora al tema delle campagne informative. La comunicazione rappresenta uno strumento<br />
fondamentale di prevenzione per promuovere, anche nel settore della sicurezza stradale, un<br />
maggiore rispetto degli standard di sicurezza. I giovani in età scolare sono i primi destinatari della<br />
comunicazione, sia perché gli incidenti stradali costituiscono la loro principale causa di morte sia<br />
perché rappresentano la generazione dei futuri automobilisti e il migliore tramite con il mondo degli<br />
adulti.<br />
Voglio ricordare tra le iniziative che sono state prese e che sono in corso, il «Progetto ICARO», una<br />
campagna di prevenzione promossa dalla Polizia di Stato, con la collaborazione del <strong>Ministero</strong> delle<br />
infrastrutture e dei trasporti, del <strong>Ministero</strong> dell'istruzione, università e ricerca, della Fondazione<br />
ANIA (Associazione Nazionale tra le Imprese Assicuratrici), dell'Unicef e di Sicurstrada. Nelle otto<br />
edizioni che sono state finora realizzate, l'iniziativa ha interessato più di 150 città, richiamando<br />
l'attenzione di oltre 100.000 studenti sul valore della tolleranza e del rispetto delle regole.<br />
Il Progetto Icaro verrà esportato nell'ambito dell'Unione europea con un'analoga iniziativa<br />
denominata ICARUS, finanziata proprio dalla Commissione europea e aperta ai 27 Paesi membri,<br />
con un piano di lavoro di 30 mesi.<br />
Un'altra campagna di informazione per prevenire gli incidenti dovuti alla guida in stato di ebbrezza<br />
è stata realizzata dalla Polizia Stradale con la Fondazione per la sicurezza stradale dell'ANIA e la<br />
collaborazione del S.I.L.B. (Sindacato gestori locali da ballo). Si tratta dell'iniziativa «Guido con<br />
Prudenza», rivolta ai giovani che frequentano le discoteche, realizzata nel periodo estivo,<br />
particolarmente critico dal punto di vista dell'incidentalità stradale. Il progetto, che si svolge nei<br />
luoghi di vacanza più frequentati della penisola, è incentrato sulla figura del «guidatore designato»,<br />
che sceglie di non bere per riaccompagnare a casa i propri amici in sicurezza. All'uscita dalla<br />
discoteca tutti i ragazzi possono ritirare, insieme ad un gadget, un alcol test, per verificare in<br />
assoluta libertà il loro eventuale stato di ebbrezza.<br />
Qualora, poi, vengano fermati nell'ambito di un posto di controllo della Polizia Stradale e risultino<br />
negativi alla prova dell'etilometro, la pattuglia consegna loro un biglietto omaggio per l'ingresso in<br />
discoteca, nei fine settimana successivi.<br />
L'iniziativa, nel 2008, ha interessato la riviera romagnola, il lago di Garda, la penisola sorrentina e il<br />
litorale ionico calabrese, ottenendo risultati più che soddisfacenti. Le 233 pattuglie impiegate hanno<br />
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controllato 8.584 conducenti per verificare l'eventuale uso di alcol o l'assunzione di stupefacenti,<br />
sequestrando complessivamente 41 veicoli e ritirando 84 carte di circolazione.<br />
L'iniziativa è stata ripetuta anche in occasione delle festività natalizie 2008-2009, con lo slogan<br />
«Brindo con Prudenza». Nell'ambito dell'iniziativa sono state impiegate 140 pattuglie della Polizia<br />
Stradale che hanno controllato 3.700 conducenti, accertando 218 violazioni per guida in stato di<br />
ebbrezza alcolica e 6 per guida dopo aver fatto uso di stupefacenti.<br />
Queste due ultime campagne informative hanno portato alla consegna di un totale di 1.850 biglietti<br />
omaggio di ingresso nelle discoteche ai guidatori «prudenti».<br />
Sempre in tema di sicurezza stradale, sono in atto sul territorio nazionale ulteriori iniziative avviate<br />
dal <strong>Ministero</strong> dell'interno in collaborazione con gli enti territoriali e locali e con le istituzioni<br />
scolastiche.<br />
L'ultimo punto che voglio illustrare riguarda le strategie di intervento, ossia le cose da fare.<br />
Nonostante i progressi finora compiuti, occorre ancora ridurre i costi umani e sociali degli incidenti<br />
stradali, attraverso la prosecuzione della diffusione di una cultura della sicurezza. Le linee<br />
strategiche d'intervento mirano peraltro al rafforzamento e alla razionalizzazione del coordinamento<br />
dell'attività delle Forze di Polizia.<br />
Peraltro, come ho già detto, l'attuale Governo ha già avviato una revisione del sistema normativo. In<br />
tale prospettiva, a livello locale, a cura dei prefetti sarà favorita la collaborazione tra Stato, regioni<br />
ed enti locali, attraverso la sottoscrizione di specifici accordi di programma e operativi nonché la<br />
costituzione di tavoli di concertazione e osservatori interistituzionali presso le prefetture.<br />
Deve essere incentivato l'uso delle tecnologie in ausilio all'attività di polizia, per il controllo del<br />
traffico e per l'accertamento di infrazioni. È indubbio, infatti, che i controlli da effettuare senza la<br />
presenza degli operatori di polizia, quali l'autovelox, le telecamere, il «sorpassometro»,<br />
costituiscano la nuova frontiera dell'attività di polizia nel suo complesso, come è accaduto nel<br />
Regno Unito, in cui il massiccio impiego di tali tecnologie ha permesso un abbattimento<br />
significativo del numero degli incidenti stradali.<br />
A fronte di 54 milioni di veicoli circolanti in Italia, la Polizia Stradale e l'Arma dei Carabinieri<br />
utilizzano giornalmente per il controllo, circa 12.700 pattuglie. Anche considerando il contributo<br />
degli altri corpi di polizia, è evidente la sproporzione tra parco circolante e servizi di vigilanza.<br />
Lo strumento ritenuto più idoneo, flessibile e sostenibile per raggiungere gli obiettivi di sicurezza è<br />
perciò lo strumento tecnologico, sul quale occorre investire risorse economiche ingenti.<br />
A tal riguardo segnalo che, per il 2008, le risorse disponibili per l'acquisto, l'installazione, il<br />
noleggio, la manutenzione e la gestione di attrezzature per i servizi di Polizia stradale,<br />
ammontavano complessivamente a 2.173.133 euro e che la richiesta per il 2009 è di 3.719.700 euro.<br />
In ordine ai proventi delle contravvenzioni, ricordo che ad oggi il codice della strada non attribuisce<br />
al <strong>Ministero</strong> dell'interno, per le attività di controllo, una quota dei proventi derivanti dall'attività di<br />
accertamento delle violazioni.<br />
Tuttavia, nel corso dell'esame in corso questi giorni al Senato del disegno di legge sulla sicurezza, è<br />
stata introdotta nel testo una disposizione per potenziare i servizi di sicurezza stradale volti alla<br />
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prevenzione degli incidenti stradali, provocati in particolare dalla guida in stato di ebbrezza o sotto<br />
l'effetto di sostanze stupefacenti, destinando una quota pari al 7,5 per cento dei proventi delle<br />
sanzioni amministrative pecuniarie per violazioni previste dal codice della strada, all'acquisto di<br />
mezzi e attrezzature necessarie per l'intensificazione dei controlli stradali. Ovviamente se questa<br />
quota del 7,5 per cento venisse aumentata, non avrei nulla in contrario, come Ministro dell'interno.<br />
È anche prevista la destinazione del 2,5 per cento del totale annuo dei medesimi proventi, per il<br />
rimborso delle spese per gli accertamenti alcolemici e tossicologici sostenuti principalmente dalle<br />
Aziende sanitarie locali, su richiesta degli organi di polizia.<br />
Veniamo al controllo nei confronti degli enti locali sul rispetto dell'obbligo di destinazione dei<br />
proventi delle sanzioni; è una problematica che mi è stata segnalata espressamente dall'ufficio di<br />
presidenza della Commissione e sulla quale ho fatto una verifica.<br />
La destinazione dei proventi delle sanzioni amministrative pecuniarie per violazioni del codice della<br />
strada alle varie finalità previste con legge avviene, come disposto dall'articolo 208 del codice<br />
medesimo, con atto amministrativo di giunta sul quale il <strong>Ministero</strong> dell'interno, come è noto, non<br />
esercita alcun controllo.<br />
Allo stato, adempimenti di comunicazione sono previsti solo nei confronti del <strong>Ministero</strong> delle<br />
infrastrutture e dei trasporti.<br />
Pertanto, nel testo del disegno di legge A.S. n. 733A approvato dalle Commissioni riunite I e II, e<br />
oggi in Aula al Senato, è stata prevista la comunicazione anche nei confronti del <strong>Ministero</strong><br />
dell'interno. Il <strong>Ministero</strong> dell'interno potrà, pertanto, se la norma verrà approvata, rendere noti i<br />
proventi delle multe e la loro destinazione.<br />
Quanto agli ausiliari del traffico, l'attribuzione di funzioni di sicurezza, di regolazione del traffico e<br />
di tutela della circolazione a soggetti che già svolgono attività nel settore, risponde ad una esigenza<br />
che, nel nostro ordinamento, ha già trovato altre positive espressioni. L'esperienza di questo ultimo<br />
decennio ha visto la creazione di numerose figure ausiliarie che svolgono funzioni di polizia<br />
stradale. In particolare, sono già operative e funzionano a pieno regime le scorte tecniche a trasporti<br />
eccezionali, le scorte tecniche a gare ciclistiche, gli ausiliari della viabilità autostradale e gli<br />
ausiliari della sosta. Sulla scorta dei positivi risultati conseguiti si potrebbe anche pensare di<br />
prevedere nuove figure ausiliarie a cui attribuire alcuni poteri di polizia stradale, modificando<br />
l'articolo 12 del codice della strada. In particolare - e sono proposte che mi sento di avanzare e che<br />
peraltro sono già note a molti membri della Commissione - gli ausiliari per il rilevamento di<br />
incidenti stradali senza feriti (dovrebbero avere il compito di rilevare, con funzioni pubbliche di<br />
certificazione, gli incidenti stradali senza feriti, sostituendo gradualmente l'attività della polizia<br />
stradale che, tuttavia, dovrebbe conservare un potere di intervento); gli ausiliari per la regolazione<br />
del traffico nei centri urbani (dovrebbero avere il compito di regolare il traffico in ambito urbano in<br />
occasione di manifestazioni, fiere, ecc. La loro attività dovrebbe inoltre essere svolta sotto il diretto<br />
controllo degli organi di polizia stradale e previo decreto di conferimento delle funzioni da parte del<br />
Sindaco); infine gli ausiliari per la regolazione del traffico in occasione di cantieri o lavori (la<br />
presenza di questi soggetti dovrebbe essere obbligatoria, con oneri da porsi a carico delle imprese<br />
che sono autorizzate ad aprire cantieri e ad effettuare lavori e depositi sulla strada).<br />
Passiamo in ultimo agli ulteriori interventi normativi che ritengo necessari. Per completare gli<br />
interventi di revisione del codice della strada disposti dal Governo, oltre a quanto già sin qui<br />
illustrato, il disegno di legge sulla sicurezza stradale in discussione al Senato, e che arriverà alla<br />
Camera nelle prossime settimane, prevede tra le altre misure l'introduzione dell'obbligo di confisca<br />
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del veicolo fatto circolare con documenti assicurativi falsi o contraffatti; nuove norme per la<br />
destinazione dei veicoli sequestrati o confiscati a seguito di guida sotto l'effetto di alcol o di<br />
sostanze stupefacenti (questi saranno affidati in custodia agli organi di polizia che potranno<br />
utilizzarli prioritariamente per la prevenzione della sicurezza stradale invece che essere lasciati in<br />
un deposito - peraltro a pagamento - ad arrugginire); la revisione della patente di guida in caso di<br />
incidente stradale con violazione del codice della strada; nuove norme in materia di possibilità di<br />
conseguire una nuova patente, dopo la revoca; l'estensione delle sanzioni accessorie del ritiro, della<br />
sospensione o della revoca della patente al certificato di idoneità alla guida per i ciclomotori; infine<br />
nuove disposizioni in materia di procedimento di applicazione delle sanzioni amministrative<br />
accessorie della confisca amministrativa e del fermo amministrativo, in conseguenza di ipotesi di<br />
reato.<br />
È inoltre mio intendimento presentare, al Senato o alla Camera, un emendamento che preveda, in<br />
caso di segnalazione al prefetto per detenzione di sostanze stupefacenti per uso personale,<br />
l'estensione della sanzione della sospensione della patente, o del divieto di conseguirla, anche ai<br />
titoli abilitativi alla guida per i minori. Se si tratta di un minore, come sanzione questi conseguirà la<br />
patente non a 18 anni, ma a 19 o a 20 e penso che questa misura possa essere un deterrente valido<br />
ed efficace sui minori. Lo stesso emendamento prevede per alcune categorie di soggetti (delinquenti<br />
abituali, professionali o per tendenza, coloro che sono o sono stati sottoposti a misure di sicurezza o<br />
di prevenzione, i condannati per reati connessi allo spaccio, i segnalati al Prefetto), il divieto di<br />
conseguire la patente di guida e gli altri titoli abilitativi alla guida nonché la revoca degli stessi per<br />
tre anni. Infine è prevista una sanzione di carattere pecuniario nei confronti di coloro che rilasciano<br />
i predetti titoli abilitativi nonostante la presenza dei motivi ostativi citati.<br />
Concludo segnalando più nello specifico il passaggio relativo al sequestro e alla confisca dei veicoli<br />
alla cui guida sia una persona che abbia assunto sostanze stupefacenti o alcol e che commetta un<br />
incidente. Alla fine, il Governo ha deciso di limitare questo provvedimento al conducente<br />
proprietario del mezzo. Personalmente, avevo ipotizzato comunque la confisca del veicolo, per<br />
evitare che due persone intenzionate a fare questo potessero scambiarsi impunemente il veicolo. Il<br />
<strong>Ministero</strong> delle infrastrutture e dei trasporti ha però rilevato un'oggettiva difficoltà nell'adottare<br />
questa misura, della cui utilità sono tuttora convinto. Non è quindi contenuta nel provvedimento per<br />
ragioni derivanti dall'ordinamento costituzionale italiano, ma considero opportuna una riflessione su<br />
questo quando il provvedimento arriverà alla Camera, al fine di arricchirlo anche con altre misure.<br />
Del resto, è possibile farlo perché nel disegno di legge è comunque previsto un capitolo relativo alla<br />
sicurezza stradale. C'è quindi modo, mezzo e tempo per inserire tutte le misure che la vostra<br />
Commissione vorrà predisporre per rafforzare la sicurezza sulle strade italiane.<br />
PRESIDENTE. Grazie, Ministro. Do la parola ai colleghi che intendano porre domande o formulare<br />
osservazioni.<br />
SILVIA VELO. Ringrazio il Ministro per l'audizione e cercherò di essere sintetica, esprimendo<br />
alcune riflessioni e formulando alcune domande, perché il nostro obiettivo è quello di capire, per<br />
realizzare un disegno di legge su questo tema.<br />
Con preoccupazione sento di dover rilevare che, a differenza di quanto da lei espresso all'inizio, non<br />
mi pare che questo tema sia una priorità del Governo, sebbene il suo <strong>Ministero</strong> abbia messo in<br />
campo provvedimenti e sforzi significativi. Il tema della sicurezza è stata ed è una vostra priorità<br />
come impostazione in campagna elettorale, ma non si è concentrato sul primo, grave rischio per la<br />
sicurezza dei cittadini italiani, ovvero il rischio di morire sulle strade. Ciascuno di noi ha infatti più<br />
probabilità di morire sulla strada che di subire un reato di microcriminalità.<br />
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Non è una priorità soprattutto sul fronte dell'uso di risorse, fattore da cui si individua l'obiettivo<br />
prioritario. Il Piano nazionale della sicurezza stradale non è stato rifinanziato e vorrei quindi<br />
conoscerne il destino. Nel famoso decreto sull'ICI sono state tagliate le poche risorse per la<br />
sicurezza stradale (17,5 milioni di euro), aspetto su cui avevo rivolto un'interpellanza al Ministro<br />
Matteoli alla quale rispose vagamente. Il taglio è infine rimasto.<br />
In Italia, fino al 2006 - non ho dati più recenti - c'era una spesa pro capite di 90 centesimi per<br />
cittadino sulla sicurezza stradale, mentre in Svizzera si spendono 20 euro.<br />
ROBERTO MARONI, Ministro dell'interno. È un Paese federale.<br />
SILVIA VELO. Sono perfettamente d'accordo. In mezzo c'è un ampio range di cifre. Poiché<br />
occorrono risorse per l'educazione, per la prevenzione, per i controlli e per la repressione, vorrei<br />
sapere quanti soldi siano previsti nel 2009 per la sicurezza stradale e quali obiettivi ci poniamo<br />
insieme per il 2009 e per gli anni prossimi.<br />
Su questo tema, mi sento di dire anche a nome di tutti i commissari, che la Commissione trasporti in<br />
maniera trasversale può essere di sostegno al suo <strong>Ministero</strong> e al <strong>Ministero</strong> dei trasporti, per superare<br />
nelle scelte economiche questo ruolo di Cenerentola della sicurezza stradale, laddove la morte di 5<br />
mila o 6 mila persone sulle strade italiane rappresenta davvero l'emergenza nazionale. Vorrei quindi<br />
sapere quali obiettivi di risorse dedicate ci poniamo per il futuro.<br />
Per quanto riguarda i controlli, anche l'anno scorso ho seguito lo sforzo effettuato dalle Forze<br />
dell'ordine per aumentare a parità di condizioni il numero dei controlli sulle strade, specialmente per<br />
quanto riguarda i comportamenti più pericolosi, ovvero la guida in stato di ebbrezza e sotto l'effetto<br />
di stupefacenti. Siamo passati da 200 mila l'anno del 2007 a un trend che andava verso 1 milione<br />
nel 2008. In Francia, si effettuano 6 milioni di controlli, che forse per noi rappresentano un<br />
obiettivo troppo ambizioso. Passare da 800 mila a 1 milione o da 800 mila a 1,2 milioni è però<br />
irrilevante rispetto al peso del numero dei morti. Noi tutti insieme, Parlamento e Governo,<br />
dobbiamo quindi darci l'obiettivo di almeno 2 milioni di controlli con un trend di un aumento del 50<br />
per cento annuo. Le chiedo quindi se sia possibile giungere a questo obiettivo.<br />
Lei ha citato gli strumenti tecnologici, in particolare il tutor, che ha dato buoni risultati. Vorrei<br />
quindi sapere dove e quando verrà esteso in maniera più consistente, pur nella consapevolezza che<br />
la maggior parte delle morti si verifica non sulle autostrade o sulle superstrade, che sono<br />
mediamente le strade più pericolose, ma che il problema riguarda i controlli delle Forze dell'ordine<br />
sulle strade comunali e provinciali.<br />
Sulla confisca avrei posto la domanda cui lei ha già risposto alla fine della relazione. Considero<br />
opportuno ragionare sulla confisca a prescindere, perché sta funzionando, e, come è accaduto anche<br />
con la patente a punti, si cerca sempre di aggirare una norma, anche se tutela la nostra vita.<br />
Lei ha sottolineato all'inizio come i dati siano scarsi e inadeguati. Se un cittadino rimane in coma<br />
per più di trenta giorni dopo un incidente stradale, tale esito non viene registrato come morte sulle<br />
strade. Vorrei sapere se esistano programmi concreti per realizzare un sistema di raccolta dati più<br />
efficiente, che coinvolga tutti i livelli dello Stato e tutte le amministrazioni locali e nazionali.<br />
Stiamo intervenendo in maniera più stringente sull'uso dei proventi derivanti da sanzioni. In qualità<br />
di sindaco, mi risulta che in alcune regioni, come la mia, la Toscana, la Corte dei conti chieda conto<br />
ai comuni dell'effettivo utilizzo del 50 per cento. Se così non è in tutte le regioni d'Italia, sarebbe<br />
opportuno intervenire evitando disparità tra chi è in regola ora e dovrà esserlo ancora di più dopo e<br />
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chi, invece, in assenza di una attività di controllo omogenea da parte della Corte dei conti si trova in<br />
situazioni avvantaggiate.<br />
Sul nostro provvedimento, vorrei conoscere, anche dal punto di vista privilegiato dell'osservazione<br />
del suo <strong>Ministero</strong>, la sua opinione sull'introduzione di sanzioni per un tasso alcolemico superiore<br />
allo zero e sul divieto di vendita di alcolici nei locali pubblici dopo le ore 2 di notte, nei cui<br />
confronti si rilevano numerosi fenomeni di elusione.<br />
AURELIO SALVATORE MISITI. Abbiamo ripassato tutte le normative, che considero utile<br />
conoscere, anche se le norme, una volta approvate, devono trovare riscontro nella loro effettiva<br />
utilizzazione.<br />
Condivido molte delle osservazioni fatte dal Ministro, però è necessario battere sugli aspetti che<br />
non consentono di attuare quelle norme. Ammesso che siamo tutti d'accordo sulla normativa più<br />
stringente, sull'aumento delle pene, manca innanzitutto la possibilità di avere il personale necessario<br />
per effettuare controlli su un campione molto più elevato di quello attuale. In mancanza di questo, ci<br />
si accanisce solo su una piccola parte degli automobilisti. La mancanza di questa forza, questi<br />
mezzi, queste risorse rappresenta un handicap. In secondo luogo, quando si prevede l'arresto, questo<br />
poi deve essere effettuato. Se però si arrestassero tutti coloro che hanno commesso quei reati, non<br />
sapremmo dove collocarli, a causa della carenza di posti all'interno delle carceri. Si tratta infatti di<br />
migliaia di persone e la carenza strutturale delle nostre carceri è evidente.<br />
Abbiamo dunque una carenza di pattuglie e di risorse del <strong>Ministero</strong>. Non so dunque per quale<br />
ragione si abbia timore di affermare che quanto introitato dalle multe, anche della Polizia stradale,<br />
debba essere destinato a un capitolo finalizzato non solo a migliorare la segnaletica, ma anche a<br />
integrare le risorse a disposizione del <strong>Ministero</strong> dell'interno e degli altri enti che svolgono le stesse<br />
attività per abbattere la mortalità stradale. La morte di un giovane è infatti molto più importante di<br />
un capitolo di bilancio pingue e non completamente utilizzato.<br />
Ritengo quindi che questo non riguardi il 50 per cento, ma debba considerarsi una norma di<br />
carattere generale. Anche quanto entra grazie agli interventi del <strong>Ministero</strong> dell'interno viene infatti<br />
assorbito dal bilancio generale dello Stato.<br />
Vorrei porre alla vostra attenzione un'altra questione. Poiché nella nostra proposta di legge, che<br />
auspichiamo sia unitaria, intendiamo introdurre una norma per cui il tasso alcolemico debba essere<br />
pari a zero, ovvero sia vietato bere a chi guida e non solo nei tre anni tra i diciotto e i ventuno, come<br />
molti sostengono, vorremmo conoscere l'opinione del <strong>Ministero</strong> e del Governo in merito. Temo<br />
infatti che attraverso spinte molto forti sui singoli deputati e sulle istituzioni si tenda a mantenere<br />
ambigua questa norma, rendendo in questo modo possibile sfuggire ad essa.<br />
Vorrei quindi che le risorse derivanti dall'attività di vigilanza e di controllo fossero interamente<br />
investite per incrementare i controlli e che il tasso alcolemico diminuisse drasticamente, essendo<br />
anche una questione di abitudine e di cultura. Vorrei infine sapere se sia stata stipulata qualche<br />
convenzione con il <strong>Ministero</strong> dell'istruzione e se intendiate rinnovare questo impegno molto<br />
importante per i giovani, per garantire la giusta informazione e soprattutto formazione.<br />
SANDRO BIASOTTI. Signor Ministro, vorrei intanto rivolgerle i complimenti per la relazione<br />
esaustiva, direi tranquillizzante, su un tema così preoccupante come quello degli incidenti stradali<br />
che determinano vittime e feriti.<br />
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Ritengo che il Governo abbia indicato delle priorità. Certo le risorse non sono mai sufficienti, ma<br />
uno dei primi atti è stato l'inasprimento delle pene con una forza inaspettata. Mi ritengo quindi<br />
soddisfatto.<br />
Passo molto rapidamente a porle alcuni quesiti. La patente a punti è stata certamente un grande fatto<br />
innovativo che ha diminuito sensibilmente l'incidenza; tuttavia in questi ultimi anni si è attenuata<br />
molto perché è troppo facile recuperare i punti. Le chiedo se nell'ottica di questo nuovo disegno di<br />
legge si possa rivedere il recupero dei punti, che ormai è diventato un commercio (chi perde i punti,<br />
infatti, si iscrive a un corso che segue a seconda della serietà delle varie agenzie).<br />
Spesso, in televisione viene mostrata l'esistenza di due Paesi: l'Italia che utilizza il casco e la cintura<br />
e l'Italia che impunemente non li utilizza. Capisco che il vigile o il poliziotto abbiano oggettive<br />
difficoltà a fermare e a comminare la multa, però dovremmo iniziare, con l'ausilio della tecnologia,<br />
un'operazione di tolleranza zero per chi non indossa il casco. Abbiamo appreso ieri da alcune<br />
relazioni che gli incidenti riguardano soprattutto motorini e avvengono in città o nelle strade statali.<br />
Per quanto riguarda infine la diminuzione del tasso alcolemico, c'è un dibattito in Commissione. Il<br />
nostro presidente è favorevole alla tolleranza zero; io, personalmente, temo che la tolleranza zero<br />
non sia risolutiva, ma crei problemi ai ristoratori e al commercio in un momento di difficoltà<br />
economica. In accordo con la collega Velo, punterei invece su maggiori controlli soprattutto per chi<br />
ha un tasso da 0,8 in su. Non so infatti quanti incidenti siano causati da chi ha 0,4 o 0,5 o 0,6.<br />
Vorrei conoscere il suo parere al riguardo. I controlli infatti sono aumentati, ma sono ancora troppo<br />
pochi, tanto che non mi ha mai fermato nessuno.<br />
ROBERTO MARONI, Ministro dell'interno. Perché sappiamo che sei astemio. È nel tuo dossier...<br />
SANDRO BIASOTTI. Sarà che sono astemio, ma ci sono ancora troppo pochi controlli.<br />
MICHELE POMPEO META. Brevemente, perché la collega Velo ha già rappresentato il nostro<br />
punto di vista. Desidero invitare, senza polemica, uno dei Ministri più autorevoli e più stimati<br />
dall'opposizione a prendere in mano il tema della sicurezza. Si sta infatti ripetendo una<br />
contraddizione che abbiamo vissuto anche in precedenza. Si tratta anche di libere scelte che si<br />
compiono e di senso di responsabilità, ma emerge la sensazione che, all'indomani di queste grandi<br />
ondate emotive, tutti agiscano con un fiorire di iniziative spesso non raccordate; tra Governo e<br />
Parlamento e, anche, nello stesso Governo.<br />
L'attività legislativa è seria e nel quadro descritto la tentazione è agire sull'inasprimento delle<br />
norme, scelta anche giusta, ma insufficiente. Suggerisco quindi di stringere un patto tra<br />
maggioranza e opposizione, nello stesso Governo e poi tra i pochi soggetti protagonisti di questa<br />
vicenda. Se non c'è questo patto, non ne usciamo fuori. Rispetto a questa vicenda, che rappresenta<br />
una grande emergenza nazionale, scontiamo infatti comportamenti e stili di vita che riguardano la<br />
cultura degli italiani più responsabili in alcune parti del Paese, meno altrove. In questa emergenza<br />
nazionale, dobbiamo mettere in campo vere azioni di contrasto, incidere sui dati strutturali e<br />
guardare all'Europa.<br />
Lei, signor Ministro, ha la delega per riordinare la legge fondamentale: il codice della strada. Le<br />
rinnoviamo con grande piacere questa delega, però dovete rimettere ordine. Certo, il difetto era<br />
anche nostro: nello stesso Governo, in una situazione sulla quale si interviene non sulla base di un<br />
programma elettorale, di un punto programmatico condiviso a monte, ma spesso all'indomani<br />
dell'ennesimo incidente grave, il titolare del Dicastero dei trasporti ha alcune competenze, quello<br />
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della sanità altre, così come anche il Ministro dell'interno, che dovrebbe avere le maggiori<br />
responsabilità, per cui tutti stentano a coordinarsi anche sul piano della produzione legislativa.<br />
Se ne sta discutendo al Senato e su questo terreno lei è intervenuto ricordandoci alcuni aspetti anche<br />
in questa sede, ma nello stesso tempo il Ministro Matteoli organizza i tavoli per riordinare i codici,<br />
mentre Sacconi fa altre dichiarazioni. Se si vuole utilizzare questa occasione per lanciare un segnale<br />
fortissimo sul terreno dell'emergenza nazionale è necessario coordinarsi, e noi siamo disponibili a<br />
far confluire nella vostra iniziativa anche i nostri punti di vista e le nostre iniziative legislative.<br />
Le chiedo pertanto, senza polemiche, di compiere uno sforzo per ridefinire un ruolino di marcia per<br />
produrre norme in grado di contrastare la situazione di emergenza creatasi negli ultimi tempi e per<br />
decidere come operare, con quali tempi, con quali strumenti e con quali deleghe sul terreno della<br />
riorganizzazione del testo unico. Abbiamo infatti una produzione di oltre 300 norme che rischia di<br />
arricchirsi ulteriormente, mentre magari ci allontaniamo dalla norma che è denominatore comune di<br />
tutto il contesto europeo.<br />
La seconda questione riguarda l'esigenza di maggiori risorse. Queste ci sarebbero, se riuscissimo a<br />
correggere un difetto della pubblica amministrazione. Se però le entrate nazionali derivanti da multe<br />
vengono destinate ad altri obiettivi, non possiamo pretendere dal piccolo comune che le investa<br />
interamente. Considero dunque necessario, in sede di Conferenza con gli enti locali, con lo Stato<br />
centrale e con le regioni, inserire una misura che vincoli a un senso di responsabilità.<br />
Anche il vostro Dicastero, signor Ministro, dovrebbe però investire maggiori risorse, mentre i pochi<br />
fondi investiti sul piano della sicurezza sono stati tolti prima per l'ICI, poi per il decreto 112. Senza<br />
maggiori risorse, i controlli non possono essere aumentati, perché mancano fondi per gli equipaggi<br />
e per gli straordinari.<br />
La nostra è una rete viaria molto complessa, in cui operano più corpi di polizia e alla fine, dopo tutti<br />
gli sforzi, non arriviamo a 1 milione di controlli, a fronte dei 6-7 milioni effettuati in Germania e in<br />
Francia.<br />
ROBERTO MARONI, Ministro dell'interno. Siamo a 1,4 milioni.<br />
MICHELE POMPEO META. Sì, 1,4: uno sforzo incredibile. In alcune aree del Paese abbiamo una<br />
situazione tra le più preoccupanti a livello europeo. Allora ci si concentri lì. La questione dei<br />
controlli deve produrre un segnale. È necessario rieducare radicalmente intere generazioni, proporre<br />
stili di vita più consoni, intervenire sul tema della segnaletica, che vede il nostro Paese accomunarsi<br />
alle aree metropolitane caotiche del Terzo mondo.<br />
Lo stato di salute della nostra rete viaria sulla quale intervengono 4-5 livelli di responsabilità è<br />
davvero drammatico: strade statali, strade provinciali, strade di competenza delle unità montane.<br />
Sebbene si vada verso il federalismo, in una fase di emergenza si deve pretendere che ciascuno<br />
faccia la propria parte.<br />
Vorrei conoscere, inoltre, il suo punto di vista rispetto al tema della tolleranza zero, giacché stiamo<br />
per entrare nel merito di un provvedimento legislativo che contiene tale norma. Le chiedo, infine, se<br />
lei, a cui la Commissione vuole dare fiducia affidandole una sorta di delega in bianco, sia<br />
disponibile a riferire ogni due o tre mesi in questa sede rispetto agli impegni reciprocamente assunti.<br />
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SETTIMO NIZZI. Sarò brevissimo. Premetto che sono favorevole alla tolleranza zero, perché chi<br />
beve non deve guidare. Anche un basso tasso alcolico nel sangue limita la lucidità necessaria nei<br />
movimenti e i debiti tempi di reazione.<br />
Vorrei che la Commissione e il <strong>Ministero</strong> facessero chiarezza sul gravissimo problema degli<br />
ausiliari del traffico. Avendo ricoperto la carica di sindaco per dieci anni, so che agli ausiliari del<br />
traffico venivano riconosciute competenze, tuttavia potevano elevare una contravvenzione soltanto<br />
all'interno dei limitati spazi contrassegnati dalle strisce blu. Le macchine venivano quindi<br />
parcheggiate non negli spazi a pagamento, ma lungo gli incroci intasando il traffico e ostacolando lo<br />
scorrimento della circolazione. Il loro lavoro deve quindi essere riconsiderato, giacché un ausiliario<br />
del traffico deve poter elevare la contravvenzione per le infrazioni commesse anche all'interno di<br />
una determinata zona o quartiere.<br />
Vorrei dire tante altre cose, ma avremo modo di parlarne in futuro.<br />
KARL ZELLER. Anch'io sarò brevissimo essendo sintetico per natura. Riteniamo che la normativa<br />
vigente, anche in confronto alle altre normative comunitarie, sia già sufficientemente severa. La<br />
problematica risiede soprattutto nei controlli. Infatti, nella nostra provincia, attraverso intensi<br />
controlli, siamo riusciti a dimezzare le vittime degli incidenti stradali. Ritengo quindi che più che<br />
inasprire le sanzioni sarebbe meglio intensificare i controlli. Siamo quindi assolutamente contrari<br />
alla proposta di imporre un tasso alcolemico pari a zero.<br />
Mi associo dunque alla richiesta già avanzata per conoscere l'orientamento del Governo in materia,<br />
nonché a quella sulla connessa questione dell'abolizione del divieto di somministrazione di bevande<br />
alcoliche dopo le due di mattina. Se infatti ci si reca in taxi in una discoteca non vedo ragioni per<br />
cui si voglia impedire di bere.<br />
MARIO TASSONE. Ho seguito con grande attenzione la relazione del Ministro e desidero<br />
formulare una valutazione di carattere generale, raccogliendo gli elementi offerti da questa e dagli<br />
interventi dei colleghi.<br />
Il problema non consiste nell'essere favorevoli o contrari alla tolleranza zero: sono sempre stato<br />
favorevole al cosiddetto «giro di vite», che introducesse una normativa molto più stringente. Il<br />
grande interrogativo che ci poniamo anche a fronte delle indicazioni, degli elementi e delle notizie<br />
che lei ci offriva, è piuttosto se sia sufficiente questa azione di contrasto e quindi di controllo del<br />
territorio. Certamente, ci sono le pattuglie, ma abbiamo sempre dovuto registrare una loro carenza<br />
di presenza sulle strade. In passato la normativa prevedeva anche la presenza della Polizia<br />
penitenziaria per il controllo delle strade.<br />
Il dato vero, signor presidente e signor Ministro, è che certamente le norme vanno nel segno. A suo<br />
tempo, quando questa Commissione varò la patente a punti, si rilevò una diminuzione degli<br />
incidenti stradali e delle morti, ma il tutto non fu accompagnato da quell'azione culturale cui lei<br />
faceva riferimento. Ciò vale anche per la categoria dei giudici di pace, presso i quali la certezza<br />
della pena è diventata sempre più friabile, relativa e approssimativa.<br />
In virtù di un'esigenza di coordinamento, sono stato sempre favorevole a prevedere un organismo<br />
all'interno della Presidenza del Consiglio, quindi un Ministro o un sottosegretario che avesse il<br />
compito del coordinamento e di un'attribuzione più diretta e immediata per quanto riguarda la<br />
sicurezza stradale. Non si può dividere la materia tra il <strong>Ministero</strong> delle infrastrutture e dei trasporti,<br />
il <strong>Ministero</strong> dell'interno e il <strong>Ministero</strong> della giustizia per quanto riguarda la parte normativa e il<br />
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<strong>Ministero</strong> dello sviluppo economico per quanto riguarda il problema delle case produttrici del<br />
marchingegno da installare sulle automobili.<br />
Vorrei sapere inoltre quali sforzi, oltre a quelli a cui lei faceva riferimento, compiano le società<br />
delle autostrade per quanto riguarda la messa in sicurezza delle autostrade stesse in merito ai sistemi<br />
elettronici e al controllo attraverso un'azione molto più stringente.<br />
I colleghi della Commissione trasporti stanno lavorando intensamente per quanto riguarda questi<br />
provvedimenti, però non credo che il problema si risolva aumentando le pene, se poi vengono a<br />
mancare la certezza della pena e i controlli. Gli altri progetti che si trascinano nel tempo (il PON<br />
sicurezza, etc.), rappresentano aspetti importanti, ma, se non si compie un salto culturale,<br />
l'educazione stradale promessa più volte dal MIUR e le convenzioni realizzate testimoniano come<br />
gli obiettivi siano perseguiti senza una complessiva presa di coscienza del Paese di fronte a un<br />
dramma che non può essere circoscritto in un comparto. Questa, infatti, dovrebbe avere<br />
un'organizzazione diversa e un'assunzione di responsabilità molto più forte rispetto ai grandi temi,<br />
laddove la questione della vita è prioritaria. È stata discussa la chiusura delle discoteche, ma c'è<br />
sempre un interesse economico che sopravanza quello della vita.<br />
Il Parlamento e le forze politiche in campo dovrebbero compiere alcune scelte di fondo, senza<br />
privilegiare interessi particolari e settoriali rispetto alla difesa della vita, che rappresenta il valore<br />
fondamentale.<br />
ALESSANDRO MONTAGNOLI. Esprimo innanzitutto i complimenti al Ministro per la relazione<br />
e per l'attività che sta portando avanti al Dicastero dell'interno. Al riguardo devo dire che i dati sono<br />
chiari. In questa Commissione, siamo partiti da alcune proposte, tra cui quella dell'onorevole Meta<br />
nella precedente legislatura, che comprendeva l'aumento delle sanzioni e la confisca dei beni per chi<br />
guida in stato di ubriachezza, uno dei primi interventi da lei effettuati con il decreto. Credo che sia<br />
importante dare seguito a quanto emerso nella precedente legislatura.<br />
Sui dati è stato chiarissimo. Nelle varie audizioni finora svolte è emersa poi l'esigenza dell'aumento<br />
dei controlli. C'è il problema delle risorse, che impone una valutazione sugli attuali introiti derivanti<br />
dalle sanzioni del codice della strada. Essendo Sindaco, come tanti di questa Commissione, sono<br />
consapevole di come molti comuni usino i mezzi tecnologici come i telelaser anche per fare cassa e<br />
conosco le problematiche dei vari semafori intelligenti, abbastanza truccati...<br />
ROBERTO MARONI, Ministro dell'interno. Furbi!<br />
ALESSANDRO MONTAGNOLI. Esatto. Con essi non solo l'ente locale, ma in molti casi anche<br />
ditte private ottengono il 30-40 per cento di introiti delle sanzioni. Sarebbe quindi opportuno<br />
stabilire uno strumento che faccia non cassa, ma prevenzione, come il sistema del contasecondi che<br />
sta funzionando in tanti comuni del Veneto.<br />
Ritengo che si possa modificare l'articolo 208 del codice della strada recuperando sia alla sicurezza,<br />
sia anche al personale, per garantire più controlli, i proventi delle sanzioni.<br />
Allo stesso modo i cui è stato stabilito, per i reparti della Guardia di finanza, un fondo apposito che<br />
premia il personale in base agli introiti realizzati, similmente si potrebbe fare con la Polizia locale e<br />
la Polizia stradale, coinvolgendo magari anche la società autostrade che già oggi partecipa mettendo<br />
a disposizione il tutor. È quindi opportuno studiare uno strumento che consenta di avere personale<br />
sul territorio.<br />
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La Polizia locale è fortemente vincolata dal patto di stabilità e dal blocco degli straordinari. Il<br />
personale è anche disponibile a uscire, ma è necessario individuare uno strumento con il quale<br />
finanziare queste uscite e l'articolo 208 è un fondo specifico.<br />
Lei citava le verifiche sui veicoli commerciali, che sono sicuramente aumentate. Conosciamo il<br />
problema dei veicoli che provengono da Paesi vicino all'Italia, dei numerosi mezzi che provengono<br />
dalla Romania e dalla Slovenia, molti dei quali non rispettano le regole (oltretutto, fanno<br />
concorrenza sleale, per cui è un problema anche economico). Gli ultimi incidenti, tra cui quello<br />
accaduto nel Veneto, hanno comportato vittime a causa di persone che avevano bevuto, per cui c'è<br />
un problema di armonizzazione di sanzioni a livello europeo. Non possiamo accettare la presenza<br />
sulle strade di persone che guidano in maniera diversa e che hanno mezzi diversi dai nostri, per cui<br />
è necessario lavorare, anche a livello comunitario, per inserire in discussioni su altre tematiche<br />
legate all'emigrazione l'esigenza di conseguire un apposito patentino. Occorre comunque un sistema<br />
che garantisca la sicurezza e anche la concorrenza.<br />
Non è stato citato un problema. L'ottanta per cento degli incidenti mortali avviene in appena il 20<br />
per cento delle strade, soprattutto metropolitane; c'è dunque il grosso problema dei pedoni, che<br />
anche in Italia dovrebbero avere diritto alla precedenza come negli altri Paesi europei. Non è un<br />
problema del <strong>Ministero</strong> dell'interno, ma riguarda la verifica delle diverse realtà, giacché taluni vigili<br />
ignorano il mancato rispetto delle regole. Questo vale per il casco, laddove al Nord si porta, mentre<br />
in alcune realtà del sud Italia si può viaggiare in due o in tre in moto senza casco. Se l'Italia deve<br />
essere una, le normative devono essere rispettate in ogni regione.<br />
Condivido le considerazioni sulla cultura della sicurezza. Nel decreto approvato la settimana scorsa<br />
è stata inserita l'educazione stradale a scuola. Già oggi molti comuni organizzano corsi con i vigili;<br />
sarebbe quindi opportuno considerare un sistema di premialità per quelle realtà che in maniera<br />
autonoma fanno già corsi a livello scolastico.<br />
Attualmente, nel pacchetto sicurezza al Senato è stata proposta la possibilità di ricorrere al giudice<br />
di pace non solo presso la realtà dove si fa la sanzione, ma anche presso il domicilio del ricorrente.<br />
La possibilità che il mio vigile faccia una sanzione a un cittadino di Napoli e il ricorso si svolga<br />
direttamente presso il giudice di Napoli sarebbe un grosso problema per le casse comunali.<br />
Poiché tra i compiti di questo Governo vi è quello delle semplificazioni amministrative, da più parti<br />
ci è stato chiesto di snellire il codice della strada e realizzare un documento più semplice.<br />
Condivido il problema degli ausiliari del traffico, sul quale si potrebbe avviare una discussione alla<br />
Camera.<br />
È inoltre opportuno valutare che ad oggi non è ancora disponibile un catasto delle strade, per<br />
consentire ai comuni di segnalare al <strong>Ministero</strong> dell'interno gli introiti delle sanzioni per violazioni al<br />
codice della strada. Occorre dunque dare un tempo certo per predisporre un piano del catasto delle<br />
strade e della segnaletica verticale, anche qui adottando sistemi di premialità per i comuni che si<br />
sono impegnati in questi anni.<br />
Mi auguro infine che il Ministro dell'interno possa fare cessare la situazione che si verifica spesso di<br />
invio, al Nord, di sanzioni immotivate soprattutto dai comuni di Roma e Napoli. Si tratta di<br />
centinaia di multe. Mi auguro che, se anche il <strong>Ministero</strong> dell'interno sarà informato di queste<br />
sanzioni, si possa verificare se e come vengano utilizzate le multe.<br />
Per quanto riguarda il discusso tema del limite del tasso alcolemico, il gruppo della Lega Nord<br />
ritiene corretta l'attuale normativa in tema di tasso alcolico pari a 0,5. Si tratta di quello oggi<br />
15
presente in tutti i più importanti Paesi europei (Francia, Germania, Gran Bretagna, Spagna). È<br />
necessaria una valutazione in base ai dati oggettivi: come nell'80 per cento dei casi gli incidenti<br />
mortali avvengono nel 20 per cento delle strade, così il tasso alcolemico è la prima causa di morte<br />
dei giovani. Si deve quindi agire sui giovani, come avvenuto in Germania, dove c'è un limite del<br />
tasso alcolico pari a zero per i giovani tra i diciotto e i ventuno anni. Se un adulto vuole bere un<br />
bicchiere di vino o di birra, invece, dobbiamo lasciarlo libero di farlo. Confermiamo dunque la<br />
correttezza dell'attuale normativa, che è la stessa applicata negli altri Paesi europei.<br />
Considero giusto aumentare i controlli, come richiesto dai cittadini e dalle organizzazioni di<br />
categoria, che ci chiedono soprattutto provvedimenti chiari, seri e concreti, come mi auguro<br />
potremo fare insieme in Commissione nell'arco di queste settimane.<br />
SILVANO MOFFA. Signor Ministro, è la prima volta che ci onora della sua presenza, cosa che ci<br />
fa particolarmente piacere, quindi mi consentirà in premessa di esprimere un apprezzamento non<br />
retorico al lavoro che sta svolgendo come Ministro dell'interno su vari fronti e anche su questo<br />
specifico argomento della sicurezza in senso lato e della sicurezza stradale in particolare. La<br />
ringrazio anche per averci fornito ulteriore documentazione riguardante l'aumento dei controlli su<br />
strada, le verifiche e anche le iniziative, sia pure sporadiche, assunte dalla Polstrada in accordo con<br />
altre associazioni di categoria, per affrontare il tema cruciale che poi diventa dibattito costante e che<br />
riguarda le famose stragi del sabato sera. La ringrazio infine anche per aver dimostrato grande<br />
sensibilità verso il lavoro che la Commissione sta conducendo.<br />
Vorrei porle due questioni molto semplici. In primo luogo, una questione di metodo di lavoro.<br />
Avendo vissuto insieme a noi l'esperienza della passata legislatura, durante la quale sovente il<br />
Ministro dell'interno o quello delle infrastrutture intraprendevano iniziative mentre la Commissione<br />
lavorava su testi catapultati dalla Camera e al Senato senza concludere nulla, ricorderà che alla fine<br />
ci trovavamo in Parlamento a criticare il Governo rilevando la particolare produzione normativa e le<br />
contraddizioni operative tra i vari soggetti coinvolti nella materia. Da un certo punto di vista, è<br />
naturale che questo accada, viste le competenze frammentate tra i vari Ministeri. Sotto questo<br />
aspetto, quindi, condivido l'impostazione di chi vi ha fatto osservare l'opportunità di individuare una<br />
cabina di regia unica, specialmente se dobbiamo andare verso una riforma del codice della strada,<br />
che si occupa anche di elementi regolamentari e di dettaglio (persino di come debbano essere<br />
costruite le strade, problema che esula dai principi fondamentali del codice della strada). Mi auguro<br />
quindi che questa cabina di regia possa finalmente semplificare il codice della strada, che si fissino<br />
principi fondamentali e che le norme di dettaglio regolamentari siano finalmente escluse da una<br />
concezione legislativa che ha prodotto guasti interpretativi piuttosto che agevolare l'interpretazione<br />
anche sotto il profilo dell'applicabilità della sanzione.<br />
Fatta questa premessa, la questione di metodo che desidero porle è molto semplice. Ormai è in<br />
itinere un provvedimento che riguarda la sicurezza e prevede anche norme sulla sicurezza stradale.<br />
Noi stiamo cercando di elaborare un testo base, fatta salva la delega al Governo per la riforma della<br />
codice, per cui sarebbe auspicabile anche un indirizzo da parte del Governo, perché individuare già<br />
nella delega una cabina di regia sarebbe utile a superare tante discrasie che accompagnano anche il<br />
lavoro del Governo. Ci stiamo concentrando su alcune norme fondamentali, tra cui quella della<br />
tolleranza zero, riguardo cui si rilevano disparità di vedute. Personalmente, continuo a ritenere che<br />
la libertà di ognuno finisca dove inizia quella degli altri e che nel trattare di sicurezza e di tutela<br />
della vita non dovremmo porci orpelli di natura concettuale o preoccupazioni di pressioni<br />
lobbistiche, nella consapevolezza di come qui, nonostante i limiti introdotti, si registri ancora una<br />
cifra di 6.000 morti l'anno sulle strade, di cui molti conseguenza di una guida scorretta. L'80-85<br />
percento degli incidenti avviene infatti a causa del comportamento del conducente, spesso<br />
determinato da fattori quali l'alcol e le droghe.<br />
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È necessario quindi affrontare radicalmente questo problema, giacché una coalizione come la nostra<br />
non dovrebbe temere di imprimere un'accelerazione su questo elemento, riconoscendo l'esigenza di<br />
intervenire su un'etica della responsabilità e uno stile di vita per salvare vite umane. Se invece<br />
riteniamo che questo problema debba fermarsi di fronte a un bicchiere di birra, lo possiamo fare. Mi<br />
fa però piacere l'intenzione di concentrarsi almeno sulla fascia d'età più esposta e vorrei conoscere il<br />
suo parere senza opzioni di tipo politico o ideologico intorno a un problema che non è politico, né<br />
ideologico.<br />
Al riguardo il metodo ritorna in campo, perché, lavorando su questa bozza nel tentativo di<br />
raggiungere un consenso molto ampio in Commissione al di là degli schieramenti politici, vorrei<br />
sapere se sia possibile evitare una contrapposizione e cercare una forte collaborazione con il<br />
Governo con riferimento ai punti da lei illustrati, alle analisi e alle osservazioni da cui derivano<br />
anche le sue riflessioni per aggredire le questioni fondamentali, tra cui quella della sanzione, quella<br />
delle risorse da indirizzare correttamente e del superamento di alcune discrasie applicative da parte<br />
dei comuni anche per quanto riguarda i sistemi di controllo sulla velocità, realizzando qualcosa di<br />
concordato. Non intendiamo infatti limitare il lavoro del Governo, ma, con altrettanta franchezza,<br />
credo che neanche il Governo intenda limitare il nostro, svolto con assoluta dedizione anche in<br />
riferimento alla serie di audizioni con i più vari soggetti, che ci hanno portato ad alcune conclusioni.<br />
La ringrazio se su questo vorrà esprimere la sua opinione con molta chiarezza.<br />
PRESIDENTE. Ci sono ancora due ultimi interventi. Chiederei ai due colleghi di porre una<br />
domanda secca al Ministro, in modo che possa risponderci. Grazie.<br />
DAVID FAVIA. Desidero anch'io ringraziare il Ministro per la sua relazione e, considerata la<br />
richiesta del presidente, domandare cosa sia possibile fare per mettere in rete la scuola, gli enti<br />
locali e il Governo, intervento che reputo tra i più importanti nell'ambito della sicurezza soprattutto<br />
per evitare tutte queste morti di giovani. Ritengo infatti che questo settore non possa essere lasciato<br />
alla buona volontà e all'improvvisazione dei singoli provveditorati o comuni che, come evidenziato<br />
dal collega Montagnoli che è anche sindaco, si muovono in maniera estremamente apprezzabile.<br />
Considero necessaria una sorta di coordinamento scuola-enti locali-<strong>Ministero</strong> con apporto<br />
finanziario, che non è ancora efficace.<br />
Dovrebbe essere stabilito il tasso alcolemico che l'esito di un'analisi effettuata dai medici indichi<br />
come assolutamente pericoloso. Poiché questo è la prima causa di morte per incidente stradale dei<br />
giovani tra i diciotto e i ventuno anni, chiederei di prevedere il tasso zero tra i diciotto e i ventuno<br />
anni.<br />
Riceviamo quotidianamente lamentele dalle Forze di polizia per la scarsità di personale. Ciò implica<br />
controlli limitati, laddove una repressione non accompagnata da prevenzione e controlli di routine si<br />
rivela inutile. Vorrei sapere quindi se intendiate incrementare il personale delle Forze di polizia.<br />
GIORGIO SIMEONI. Ruberò poco tempo, ma da una relazione così chiara, precisa e puntuale<br />
quale quella del Ministro Maroni sono nati spunti di riflessione su una problematica che va anche al<br />
di là della politica, investe ognuno di noi, e ci porta a riflettere. Non esistono ricette che siano una<br />
sorta di panacea, però nella riflessione su una problematica così seria è necessario soffermarsi sulla<br />
tolleranza zero. Oggi concordo con voi, giacché questa iniziativa non nasce su un'ondata emotiva,<br />
ma ormai ci siamo dentro. Concordo sulla tolleranza zero, sull'inasprimento delle pene,<br />
sull'inasprimento pecuniario, sulla patente a punti, sui controlli, tutti aspetti importanti, ma la vita<br />
del cittadino deve essere semplificata, anche perché fortunatamente si tratta di una parte, come<br />
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confermano anche i dati. La tolleranza zero, presidente, può ad esempio avere un inizio e una fine,<br />
essere adottata per un periodo, evitando al cittadino di sentirsi in una sorta di Stato di polizia.<br />
Il cittadino deve avere la sua libertà, anche perché nello stesso tempo, a fronte di un provvedimento<br />
così serio, giusto e condiviso, si lavora anche sulle semplificazioni. Oggi, infatti, le nuove<br />
tecnologie hanno fatto passi da gigante. Mi sono trovato in una macchina di alcuni amici, che al<br />
semaforo si spegneva da sola. Alle case automobilistiche si deve chiedere sensibilizzazione, senza<br />
imposizioni che forse potrebbero essere anche opportune. Infatti da cittadino mi chiedo perché,<br />
essendoci un limite di velocità sulle autostrade e sulle strade, si debbano avere macchine che vanno<br />
a 200-220 chilometri orari. Si deve individuare il modo per evitare di superare in autostrada la<br />
velocità massima consentita.<br />
Non si può infatti ipotizzare che, specialmente il sabato sera in cui avvengono le grandi stragi, ci<br />
siano controlli a tappeto in tutto il Paese, per individuare se chi si mette in macchina sia in stato di<br />
ebbrezza. Si deve trovare una soluzione accelerando gli studi già in atto. Chi si siede al volante deve<br />
essere in grado di guidare, per cui il palloncino deve essere magari collocato dentro la macchina, a<br />
carico del cittadino, che pagherà di più la macchina.<br />
Questa è un'iniziativa serissima, che porterà a diminuire i casi di mortalità avvenuti negli ultimi<br />
anni, ma nello stesso tempo è necessario stabilire qualche imposizione dimostrando al cittadino che<br />
lo Stato è attento a ogni aspetto, per evitare retropensieri sulla politica, sugli aiuti alle grandi case<br />
automobilistiche. Dobbiamo sgomberare questo campo, perché questa è un'iniziativa più che seria e,<br />
mentre tanti altri argomenti si esauriscono in tempi brevi, un dibattito che oggi si è aperto in questa<br />
maniera e in cui ognuno di noi desidera intervenire dimostra, e la ringrazio Ministro anche per la<br />
sua pazienza, che questa è la strada giusta. Deve però essere affrontata a trecentosessanta gradi, non<br />
solo andando incontro al cittadino con interventi che possono sembrare vessatori.<br />
BEATRICE LORENZIN. Mi scuso con il Ministro, se non aspetterò la replica che leggerò nel<br />
resoconto perché ho un'audizione in un'altra Commissione e dovrò andare via. Noi abbiamo<br />
improntato molto della nostra politica sul tema della responsabilità personale per quanto riguarda<br />
l'uso e l'abuso di sostanze psicotrope, e in questo caso anche uso e abuso di alcol. Conoscendo le<br />
dinamiche che muovono i comportamenti giovanili, considero molto difficile riuscire a distinguere<br />
e scindere i comportamenti e soprattutto i messaggi educativi nei confronti dei giovani, operando<br />
dei distinguo tra uso normale, abuso, uso controllato o meno. Tale genere di cultura ha portato il<br />
nostro Paese ad avere il maggior tasso di uso di sostanze stupefacenti e a un'incapacità culturale di<br />
distinguere l'uso tra sostanze cosiddette «leggere» e pesanti, che ci ha reso il Paese europeo con il<br />
maggior uso di sostanze cosiddette «leggere» che non sono tali; basti pensare allo skunk e ad altre<br />
sostanze che hanno completamente modificato i tassi farmacologici di cinque anni fa.<br />
Poiché stiamo realizzando una politica che mira a responsabilizzare i comportamenti delle persone e<br />
specialmente dei nostri giovani, che non sono purtroppo solo quelli tra i diciotto e i ventuno anni,<br />
perché tutte le statistiche indicano che l'uso e l'abuso di sostanze psicotrope e di alcol vanno<br />
addirittura oltre i trent'anni (e oggi abbiamo anche nuovi tipi di dipendenza tra persone oltre i<br />
quaranta) è molto difficile operare questo tipo di distinzione. Consideriamo dunque opportuno<br />
intervenire innanzitutto lanciando il messaggio secco che chi beve e chi fa uso di sostanze non deve<br />
guidare. Sappiamo come sia più difficile fare test sull'uso di sostanze psicotrope a chi è alla guida,<br />
ma sappiamo anche quanto queste sostanze siano diffuse e spesso non intercettabili nel momento in<br />
cui si verificano gli incidenti tra persone, non soltanto in automobile. Operare questo tipo di<br />
distinzione diventa in questo momento una scelta di fondo. Per lanciare un messaggio forte sul<br />
recupero della responsabilità, dobbiamo essere i primi a cambiare i nostri stili di vita.<br />
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Quando ci fu la proposta contro il fumo nei locali pubblici, le obiezioni erano simili a quelle che<br />
sento qui oggi, lamentando l'impossibilità di fumare anche una sola sigaretta in un qualsiasi locale<br />
pubblico chiuso, come se questo fosse un trauma. Oggi, chiediamo un cambiamento di stile di vita a<br />
tutti, una piccola rinuncia, perché significa trovare qualcuno che guidi al posto nostro, prendere un<br />
taxi o un mezzo pubblico, ma in cambio di questo cambiamento culturale di stile di vita<br />
testimoniamo come sia la cosa più importante, perché non ci saranno mai abbastanza controlli per<br />
fare a tappeto uno screening di 56 milioni di persone, giacché occorrerebbe un poliziotto ogni dieci<br />
persone.<br />
Dobbiamo lavorare sul messaggio culturale. Conosciamo tutti quali sono i tassi di alcolismo o di<br />
forme di abuso di alcol nel nostro Paese, che sono superiori a quelli indicati dalle statistiche, per cui<br />
una lotta all'alcol significa promuovere una campagna molto serrata che negli altri Paesi è stata<br />
intrapresa trenta anni fa, in cui alle nuove generazioni, ma anche ai genitori che non devono<br />
giustificare il fatto che il proprio figlio abbia bevuto solo due bicchieri o fumato uno spinello,<br />
rivolgiamo un messaggio culturale chiaro, per cui si stabilisce che tale comportamento è scorretto e<br />
non mette a rischio solo la propria vita, ma soprattutto quella di altre persone. Se proseguiamo su<br />
questa strada, avremo risultati forse non così immediati, ma significativi nel medio e lungo periodo,<br />
come ci dice chiunque analizza il comportamento delle masse e degli adolescenti.<br />
PRESIDENTE. Do ora la parola al Ministro Maroni per la replica, rinviando a lui la valutazione<br />
sull'opportunità di inviarci un eventuale documento scritto su alcune questioni tecniche.<br />
ROBERTO MARONI, Ministro dell'interno. Ringrazio tutti coloro che sono intervenuti per le<br />
sollecitazioni e le proposte fatte. Ribadisco che il Governo è intervenuto subito sul tema della<br />
sicurezza, dedicando un capitolo nel pacchetto sicurezza proprio alla sicurezza stradale, la quale<br />
non è considerata da me o dal Governo una Cenerentola o una questione di sicurezza di serie B, ma<br />
una questione di sicurezza di serie A, come tutte le questioni di sicurezza. L'abbiamo fatto in tempi<br />
rapidissimi, giacché nel primo decreto-legge del 21 maggio erano già contenute norme sulla<br />
sicurezza stradale e confermo l'impegno del Governo non solo in termini di modifiche legislative,<br />
inasprimento di norme, nuove misure, ma anche nell'attuazione concreta degli interventi, giacché, lo<br />
ripeto, nel 2008 i soggetti sottoposti a controllo (1.393.000) sono aumentati del 76 per cento (e non<br />
del 7,6 per cento). È ancora poco e bisogna arrivare a 6-7 o 10 milioni, come vogliamo fare, ma<br />
ritengo che un incremento così considerevole in un solo anno sia l'espressione dell'impegno<br />
dispiegato dal Governo in questo campo, che confermo e garantisco dichiarandomi disponibile non<br />
solo a venire qui quando il disegno di legge sulla sicurezza verrà alla Camera o anche nel dibattito<br />
di altri provvedimenti alla vostra attenzione che riguardino la sicurezza stradale, ma anche al<br />
confronto con gli uffici del <strong>Ministero</strong> che vorrete contattare per avere informazioni,<br />
approfondimenti, verifiche. È infatti obiettivo comune di maggioranza e opposizione adottare<br />
norme in grado di ridurre il numero dei morti, soprattutto tra i giovani, il numero dei feriti e gli<br />
incidenti stradali.<br />
Sono certo che per quanto riguarda il <strong>Ministero</strong> dell'interno non sia un problema di risorse. A<br />
differenza degli anni passati, il bilancio del <strong>Ministero</strong> prevede la possibilità per il Ministro di<br />
intervenire e utilizzare i fondi nel modo che consideri opportuno, per cui la riduzione di risorse che<br />
vi è stata non comprometterà gli investimenti destinati alla sicurezza in genere, giacché ridurremo<br />
altre voci. Ma non è neanche questo il problema perché i tagli sono stati comunque più che<br />
compensati dalla Finanziaria, da alcuni nuovi fondi messi a disposizione, dalle risorse che<br />
entreranno, dal conferimento che le banche e le Poste faranno dei fondi e dei conti correnti<br />
sequestrati alla mafia (si tratta di molte centinaia di milioni di euro), dal fondo specifico per la<br />
sicurezza urbana, che certamente potrà essere utilizzato anche per la sicurezza stradale, che per il<br />
2009 ha la dotazione di 100 milioni di euro. Tali fondi possono essere utilizzati con una<br />
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convenzione tra il <strong>Ministero</strong> e i comuni interessati, che potranno presentare progetti anche sulla<br />
sicurezza urbana, che sarò ovviamente felice di finanziare.<br />
Non si tratta quindi di un problema di risorse anche se è sempre meglio averne di più, per cui<br />
guardo con favore alla possibilità che al <strong>Ministero</strong> dell'interno possa essere devoluta una quota dei<br />
proventi delle infrazioni al codice della strada tramite un fondo specifico per la sicurezza stradale.<br />
Al Senato ho citato il dato del 7,5 per cento, che potrà essere anche aumentato.<br />
Per quanto riguarda la sicurezza stradale, ritengo però che il problema non sia quello delle risorse<br />
finanziarie o umane. Il numero di pattuglie e di uomini destinati al controllo è infatti sufficiente.<br />
Considero più importante e utile intervenire sui rapporti tra la Polizia stradale, i Carabinieri e la<br />
Polizia locale, le strutture locali per specializzare meglio le competenze, come abbiamo fatto per<br />
esempio con l'utilizzo dei militari a presidio delle città. I 3.000 militari sono stati utili sia perché<br />
hanno presidiato sia per liberare migliaia di poliziotti e carabinieri che sono stati adibiti ad usi<br />
investigativi, contribuendo all'arresto di decine di latitanti. Così potrà essere fatto attraverso un<br />
miglior coordinamento fra Polizia stradale, Carabinieri e Polizia locale, introducendo nuove figure<br />
di ausiliari e specificando che questi possano svolgere quei compiti che molti giudici di pace<br />
ritengono non debbano fare. Una precisazione in questo senso è utile sul piano normativo.<br />
Anche per quanto riguarda la comunicazione, abbiamo fatto molto. Ho citato il Progetto Icaro, che è<br />
stato considerato dall'Unione europea una best practice, tanto che è stato finanziato dal<br />
Commissario europeo e sarà sviluppato in tutti i Paesi europei.<br />
Condivido altre misure citate quali la patente a punti, di cui l'onorevole Biasotti rilevava l'eccessiva<br />
facilità nel recuperare i punti. Certo, il primo effetto deterrente si è un po' attenuato. Concordo<br />
sull'esigenza di rendere più difficile il recupero dei punti, per cui si può intervenire in qualche<br />
misura nel disegno di legge sicurezza, così come sul casco. I miei uffici mi hanno segnalato che in<br />
alcune città può essere pericoloso portare il casco, perché si può essere scambiati per un malfattore.<br />
Si tratta però di far capire che il casco deve essere portato per una questione di sicurezza. Si<br />
possono utilizzare tecnologie per individuare chi non lo porta, ma l'importante è la sanzione.<br />
Sul piano delle sanzioni, sono importanti quelle penali, ma soprattutto nei confronti dei giovani<br />
considero molto più efficaci le sanzioni educative, che in mancanza di utilizzo del casco prevedano<br />
il ritiro della patente per due o tre anni o l'impossibilità di conseguire la patente per l'auto a diciotto<br />
anni, imponendo un rinvio.<br />
Sono quindi convinto che la sanzione del sequestro e della confisca del veicolo debba essere estesa<br />
al proprietario del veicolo, anche se non si trovi alla guida di questo. Sul tema sono state sollevate<br />
eccezioni di costituzionalità dell'intervento, ma personalmente sono assolutamente favorevole.<br />
I messaggi più efficaci sono quelli chiari. Se si comincia con i distinguo, si sequestra solo se alla<br />
guida c'è il proprietario o l'usufruttuario, si elude la norma; è fatale. L'efficacia della sanzione<br />
risiede non nella minaccia della prigione, ma nel ritiro della patente o nella sottrazione del bene,<br />
così come stiamo facendo nei confronti della criminalità organizzata, laddove stiamo presidiando la<br />
frontiera dell'aggressione ai patrimoni. Nel 2008, abbiamo più che triplicato il sequestro di beni alla<br />
mafia, passando da 1,5 miliardi a oltre 4 miliardi di beni sequestrati alla mafia.<br />
Lo stesso deve avvenire per quanto riguarda la sicurezza stradale e il tasso alcolemico. L'iniziativa<br />
«Guido con prudenza» sul piano volontario e non su quello sanzionatorio, per cui chi guida non<br />
beve e se si beve non si guida, con il premio di un biglietto d'ingresso alla discoteca, ha dato buoni<br />
risultati. Ritengo che il messaggio debba essere chiaro, «se guidi non bevi, se bevi non guidi», e<br />
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sono favorevole al tasso zero almeno in una fascia di età, che induca a comportamenti che possano<br />
proseguire da adulti. Se infatti ci si abitua a non fumare più nel ristorante, non si fumerà anche in<br />
mancanza del divieto, perché diverrà un'abitudine. Intervenire sui giovani può essere importante su<br />
una fascia di età dai 18 anni in su, perché questo induce a comportamenti virtuosi nei confronti<br />
degli altri. Sono quindi convinto dell'utilità di questa misura.<br />
Per quanto riguarda la questione posta dall'onorevole Velo, il divieto di vendita degli alcolici dopo<br />
le due di notte nelle discoteche non ha portato grandi risultati per quanto riguarda la presenza di<br />
alcol nei guidatori, perché fuori dalle discoteche i camion lo vendono oppure viene portato da casa.<br />
Anche qui ritengo più efficace sostituire il divieto di vendita con la sanzione che colpisce<br />
direttamente chi si mette alla guida, stabilendo quindi il tasso zero per una certa fascia di età. In<br />
questo modo, si potrebbe consentire di bere a chi non guida anche dopo le due di notte, sanzionando<br />
invece chi si mette alla guida. Questa misura, che pure avevamo condiviso, viene infatti facilmente<br />
elusa nei modi citati e quindi diventa punitiva per i gestori dei locali, ma poco efficace rispetto<br />
all'obiettivo.<br />
Concludo, ringraziando ancora e confermando la mia disponibilità a tornare, quando la<br />
Commissione si occuperà di questi temi.<br />
PRESIDENTE. Ringrazio il Ministro Maroni per la sua disponibilità e dichiaro chiusa l'audizione.<br />
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