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Inaugurazione stabilimento Grugliasco - Fiat SpA

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“AVV. GIOVANNI AGNELLI” PLANT<br />

CERIMONIA DI INAUGURAZIONE<br />

Intervento di Sergio Marchionne,<br />

Amministratore Delegato di <strong>Fiat</strong> S.p.A.<br />

<strong>Grugliasco</strong>, 30 gennaio 2013 – h 9:00


Autorità,<br />

Signore e Signori,<br />

buongiorno a tutti.<br />

Vorrei ringraziare, in particolare, l’ingegner Galante per il lavoro<br />

straordinario che ha fatto in questo <strong>stabilimento</strong>, insieme alla sua squadra.<br />

In poco più di un anno, questo luogo è stato completamente ristrutturato e<br />

rimesso a nuovo.<br />

Un’officina che di glorioso non aveva più nulla, se non il proprio passato, è<br />

stata trasformata in un centro di produzione modello, che oggi è<br />

all’avanguardia a livello mondiale.<br />

E’ dal 2006 che qui dentro non si costruisce più nulla.<br />

Ora, dopo oltre sei anni di inattività - anni di timori e di incertezze - questo<br />

<strong>stabilimento</strong> torna finalmente a vivere, a lavorare e a guardare al futuro.<br />

Credo siano motivi sufficienti per considerare oggi un giorno di festa.<br />

* * *<br />

Tra un paio d’ore qui, nello <strong>stabilimento</strong> “Avvocato Giovanni Agnelli”, si<br />

riunirà il Consiglio di Amministrazione della <strong>Fiat</strong> per esaminare i risultati del<br />

2012.<br />

E’ la prima volta nella storia di questa azienda che il Consiglio di<br />

Amministrazione non viene convocato al Lingotto o in una delle nostre sedi<br />

nel mondo, ma all’interno di un impianto industriale.<br />

Lo abbiamo scelto per due ragioni.<br />

La prima è perché la vicenda di questo impianto assume un significato<br />

simbolico, specialmente in un momento di crisi come quello che il nostro<br />

Paese sta vivendo.<br />

<strong>Inaugurazione</strong> <strong>Grugliasco</strong> pag. 2 di 13 DRAFT 29/01/2013


E’ un segnale di speranza, è la dimostrazione concreta che si può combattere<br />

il declino e avviare un nuovo corso.<br />

Il secondo motivo, in realtà, è un modo per testimoniare - se ancora ce ne<br />

fosse bisogno - che il nostro è un impegno serio.<br />

Intendiamo fare tutto il possibile per contrastare gli effetti che la crisi sta<br />

avendo sulle attività legate ai marchi generalisti in Europa.<br />

Stiamo seguendo una strategia precisa, per sfruttare il patrimonio storico dei<br />

nostri marchi premium e andare a competere nella parte alta e meno<br />

affollata del mercato.<br />

Siamo determinati a usare i nostri stabilimenti italiani come base di<br />

produzione per veicoli destinati ai mercati di tutto il mondo.<br />

Non dico che sia una strategia facile.<br />

Io stesso l’ho definito un piano “non per i deboli di cuore”.<br />

Ma nella vita – come nel business – si impara che è nei momenti difficili che<br />

bisogna fare scelte coraggiose.<br />

Sappiamo che il mercato dell’auto in Europa è in caduta libera, e forse non<br />

ha ancora toccato il fondo.<br />

Il 2012 è stato il quinto anno di declino consecutivo, uno dei peggiori degli<br />

ultimi venti.<br />

Tutti i costruttori di massa perdono soldi in Europa e soffrono di un<br />

problema cronico di sovraccapacità produttiva.<br />

Ma la <strong>Fiat</strong> non intende piegarsi alla crisi di mercato.<br />

Non intendiamo rassegnarci a perdere soldi in Europa.<br />

La storia di questa azienda, negli ultimi otto anni e mezzo, dimostra che il<br />

modo migliore per reagire ai problemi è adottare una nuova visione,<br />

riprendere in mano la situazione e ripensare, a volte, anche se stessi.<br />

<strong>Inaugurazione</strong> <strong>Grugliasco</strong> pag. 3 di 13 DRAFT 29/01/2013


Lo abbiamo fatto nel 2004, quando abbiamo rifondato un gruppo che era<br />

sull’orlo del fallimento; gli abbiamo dato una nuova cultura e nuovi principi di<br />

gestione.<br />

Lo abbiamo fatto nel 2009, ripensando il nostro modello di business e<br />

stringendo l’alleanza con Chrysler, nel mezzo di una crisi globale che<br />

altrimenti avrebbe condannato la <strong>Fiat</strong> a scomparire.<br />

Lo facciamo oggi, in Italia, per continuare a produrre in questo Paese e<br />

tornare ad essere profittevoli.<br />

Credo che le nostre scelte – passate e presenti – non siano tanto lo<br />

specchio di logiche industriali.<br />

Sono piuttosto l’immagine di che cos’è la <strong>Fiat</strong> oggi, del suo carattere e dei<br />

suoi valori.<br />

Parlano di un’azienda tenace, che non si arrende alle difficoltà, ma cerca<br />

sempre un’alternativa per cambiare le cose.<br />

Un’azienda che si impegna per rimanere competitiva e, allo stesso tempo,<br />

per garantire una stabilità sociale.<br />

Questo è il nostro modo di intendere il business.<br />

Cercare un punto di equilibrio tra esigenze aziendali e responsabilità sociale<br />

è l’impegno su cui abbiamo fondato la nostra missione industriale.<br />

* * *<br />

Oggi siamo qui a scrivere un nuovo capitolo nella storia di questa fabbrica e<br />

nella storia della Maserati.<br />

Il marchio Maserati non ha bisogno di presentazioni.<br />

Da quasi un secolo, il suo nome è legato alla migliore tradizione dell’auto<br />

sportiva.<br />

<strong>Inaugurazione</strong> <strong>Grugliasco</strong> pag. 4 di 13 DRAFT 29/01/2013


E’ un marchio che ovunque è sinonimo di vetture raffinate ed eleganti.<br />

Ed è uno dei simboli dell’Italia – e della qualità dell’industria manifatturiera<br />

italiana – nel mondo.<br />

Un patrimonio di eccellenza che ha tenuto e continua a tenere alta<br />

l’immagine del nostro Paese all’estero.<br />

Abbiamo già rischiato, più di una volta – prima che entrasse nell’orbita <strong>Fiat</strong> –<br />

di vederlo svalutato, o peggio ancora distrutto.<br />

Penso alle difficoltà finanziarie alla fine degli anni Sessanta, quando l’azienda<br />

finì per essere ceduta ad un costruttore straniero e fu poi posta in<br />

liquidazione.<br />

Penso anche agli alti e bassi dei successivi vent’anni, che si sono chiusi con<br />

una Maserati che non vendeva più di 400 vetture all’anno e aveva un destino<br />

segnato.<br />

E’ in quel momento – nel 1993 – che l’Avvocato Agnelli decise di acquisire<br />

l’azienda e di avviare una ricostruzione praticamente da zero.<br />

Voleva farne di nuovo una bandiera dell’Italia nel mondo.<br />

Fu l’inizio della rinascita, fatta di investimenti, nuovi progetti, successi<br />

sportivi e del ritorno sul mercato nord-americano.<br />

Nel 2005 si compie un altro passo destinato a incidere sulla storia e sul<br />

profilo della Maserati.<br />

Lo scorporo dalla Ferrari, le offre la libertà di realizzare in modo autonomo<br />

la propria vocazione industriale e di avviare, nel contempo, un significativo<br />

piano di rilancio.<br />

Nel 2007, infatti, torna anche ad essere un’azienda sana dal punto di vista<br />

economico e finanziario; un’azienda che produce utili.<br />

Ma nonostante il prestigio riconosciuto a livello internazionale, Maserati non<br />

ha mai sfruttato fino in fondo le sue straordinarie potenzialità.<br />

<strong>Inaugurazione</strong> <strong>Grugliasco</strong> pag. 5 di 13 DRAFT 29/01/2013


Per questo oggi è un giorno storico.<br />

Il 2013 segna l’inizio di una nuova era per la Maserati.<br />

Le vetture che usciranno da questa linea sono cruciali per riposizionare il<br />

marchio e avviare una fase di espansione senza precedenti.<br />

Il piano di crescita che abbiamo disegnato, e che prevede l’ingresso in nuovi<br />

segmenti di mercato, ci porterà a vendere 50.000 vetture l’anno entro il<br />

2015.<br />

Se considerate che l’anno scorso Maserati ne ha vendute poco più di 6.000,<br />

stiamo parlando di un salto epocale.<br />

Con la gamma attuale, Maserati presidia appena il 21 per cento del mercato<br />

del lusso, ma con i nuovi modelli in programma, arriveremo a coprire il 100<br />

per 100.<br />

Si tratta di un piano ambizioso.<br />

E’ per questo che abbiamo voluto dotare Maserati di uno <strong>stabilimento</strong><br />

dedicato, in cui viene svolto l’intero processo industriale: dalla lastratura ai<br />

controlli finali.<br />

Il primo passo di questo progetto si compie oggi, con l’avvio produttivo della<br />

Quattroporte.<br />

E’ un modello che abbiamo presentato due settimane fa al Salone dell’Auto<br />

di Detroit e verrà venduto sui mercati di tutto il mondo.<br />

La Quattroporte, oltre ad essere l’ammiraglia Maserati, è una vettura che ha<br />

alle spalle 50 anni di successi.<br />

La prima generazione rappresentò una rivoluzione nel mondo delle auto di<br />

lusso ed aprì la strada all’idea di una berlina con motore da corsa.<br />

La quinta generazione – il modello che ha preceduto quella che vedete oggi<br />

– ha vinto 57 premi internazionali ed è stata l’auto di maggiore successo<br />

nella storia della Maserati.<br />

<strong>Inaugurazione</strong> <strong>Grugliasco</strong> pag. 6 di 13 DRAFT 29/01/2013


La nuova Quattroporte nasce con lo stesso “dna”, con la voglia di fare da<br />

apripista e da riferimento per il settore.<br />

I motori sono stati sviluppati in collaborazione con la Ferrari e verranno<br />

costruiti a Maranello, esclusivamente per Maserati.<br />

Oltre alla Quattroporte, in questo impianto verrà prodotta anche un’altra<br />

vettura fondamentale, con volumi decisamente più elevati: la Maserati<br />

Ghibli.<br />

Si tratta dell’auto con cui il marchio entrerà, per la prima volta, in una fascia<br />

di mercato in cui non è mai stato presente: l’alto di gamma del segmento E.<br />

E’ un segmento in forte espansione, che già oggi, sia in Europa sia in Nord<br />

America, rappresenta più di un terzo delle vendite nel mercato del lusso.<br />

Sulla linea stiamo già costruendo alcune pre-serie della Ghibli, che non<br />

possiamo ovviamente mostrarvi oggi, prima del lancio della vettura.<br />

La produzione ufficiale verrà avviata entro l’estate.<br />

Maserati si appresta a compiere un passo da giganti, in cui lo <strong>stabilimento</strong><br />

“Avvocato Agnelli” avrà un ruolo fondamentale.<br />

Tra i lavori fatti sulla fabbrica e lo sviluppo dei due nuovi modelli, abbiamo<br />

investito, nel complesso, più di un miliardo di euro.<br />

Attualmente, la capacità produttiva è di 200 vetture al giorno su tre turni,<br />

ma l’impianto è già stato predisposto per una futura espansione, che ci<br />

permetterebbe di raddoppiare i volumi di produzione fino a 400 unità al<br />

giorno.<br />

La piattaforma che abbiamo installato è modulare ed estremamente<br />

flessibile, in modo da poter essere usata eventualmente come base anche<br />

per altri modelli, e non solo Maserati.<br />

Al momento, come ricordava l’ingegner Galante, sono già rientrate al lavoro<br />

più di 500 persone, circa la metà dell’organico, e altre 150 stanno seguendo i<br />

corsi di formazione.<br />

<strong>Inaugurazione</strong> <strong>Grugliasco</strong> pag. 7 di 13 DRAFT 29/01/2013


L’entrata in produzione della Ghibli e la successiva salita produttiva ci<br />

permetterà di assicurare un pieno impiego di tutti lavoratori dello<br />

<strong>stabilimento</strong> entro la fine dell’anno.<br />

* * *<br />

Se oggi possiamo celebrare la rinascita industriale di questo impianto, lo<br />

dobbiamo ad una serie di scelte che la <strong>Fiat</strong> ha fatto, anche in momenti<br />

difficili.<br />

Alla fine del 2009, quando la Carrozzeria Bertone è entrata in<br />

amministrazione controllata, abbiamo deciso di rilevare lo <strong>stabilimento</strong>.<br />

Lo abbiamo fatto per salvaguardare e rilanciare la tradizione industriale del<br />

sito.<br />

Ma lo abbiamo fatto anche per dare un futuro lavorativo ad oltre mille<br />

persone, per permettere loro di mettere di nuovo a frutto il patrimonio di<br />

qualità tecniche, di competenze e la passione per l’auto che fanno parte della<br />

loro identità.<br />

Non è stata quella l’unica occasione in cui <strong>Fiat</strong> è intervenuta in aiuto di<br />

alcune realtà industriali in difficoltà, soprattutto aziende dell’indotto.<br />

A volte si è trattato di un sostegno finanziario.<br />

Altre volte, nei casi più critici, abbiamo deciso di acquisire la società e<br />

portarla all’interno del gruppo.<br />

Questo è successo, ad esempio, con la Ergom, la Itca, la Teksid Alluminio e<br />

la Imam – solo per citarne alcuni.<br />

Non è stato un impegno da poco, anche sotto il profilo finanziario.<br />

Parliamo di oltre un miliardo di euro.<br />

<strong>Inaugurazione</strong> <strong>Grugliasco</strong> pag. 8 di 13 DRAFT 29/01/2013


Questi interventi hanno permesso di recuperare aziende strutturalmente<br />

deboli, ma soprattutto di salvare oltre 10.000 posti di lavoro, il cui futuro<br />

era seriamente compromesso.<br />

Quando abbiamo acquisito la ex-Bertone, avevamo un progetto di rilancio<br />

preciso.<br />

Ma avevamo anche la necessità di garantire alla fabbrica il necessario livello<br />

di competitività, in termini di utilizzo degli impianti, flessibilità, produttività e<br />

governabilità.<br />

Come sempre avviene, per diventare un esempio di eccellenza è necessaria<br />

una volontà comune. E’ necessario condividere gli sforzi e decidere di<br />

andare tutti nella stessa direzione.<br />

Anche per <strong>Grugliasco</strong> era essenziale la partecipazione attiva e convinta dei<br />

lavoratori e dei sindacati.<br />

Le persone di questa fabbrica non hanno fatto mancare il loro supporto.<br />

Ci hanno detto chiaramente, tramite referendum, che intendevano<br />

abbracciare con noi questa sfida.<br />

Hanno scelto di dare al loro <strong>stabilimento</strong>, a loro stessi, una nuova possibilità:<br />

quella di tornare a competere con i migliori.<br />

Non appena è stato raggiunto l’accordo con la maggior parte delle<br />

organizzazioni sindacali, abbiamo dato il via libera agli investimenti.<br />

C’era uno <strong>stabilimento</strong> da rifare.<br />

Da quel momento – era la fine del 2011 – abbiamo installato la linea di<br />

montaggio e i nuovi macchinari in tempo record.<br />

In soli 12 mesi abbiamo completato un radicale intervento di<br />

ristrutturazione, in ogni reparto, per dotare lo <strong>stabilimento</strong> delle più<br />

avanzate attrezzature e delle più moderne soluzioni tecnologiche,<br />

trasformandolo in un sito di eccellenza mondiale.<br />

<strong>Inaugurazione</strong> <strong>Grugliasco</strong> pag. 9 di 13 DRAFT 29/01/2013


Abbiamo introdotto i più elevati standard di produzione, secondo i principi<br />

del World Class Manufacturing, in modo da sfruttare al meglio le<br />

potenzialità dell’impianto.<br />

Nel frattempo, è stato avviato un intenso piano di formazione per preparare<br />

le persone, dopo un lungo distacco dal lavoro, ad operare nel nuovo<br />

contesto produttivo.<br />

E’ chiaro che durante gli interventi sulla fabbrica abbiamo fatto ricorso alla<br />

cassa integrazione straordinaria per ristrutturazione.<br />

Non è solo una procedura normale, che dà il tempo di rinnovare l’impianto<br />

per poi introdurre i nuovi modelli.<br />

E’ un segnale che si investe, che si lavora, che c’è un futuro.<br />

Non intendo entrare nelle polemiche recenti, che sono seguite alla richiesta<br />

della stessa procedura per la fabbrica di Melfi.<br />

Sono l’ennesima prova che la <strong>Fiat</strong> viene usata per fini politici.<br />

E questo, purtroppo, succede in un momento particolarmente delicato per<br />

l’Italia.<br />

Confondere i compiti e le responsabilità del mondo politico con quelli di<br />

un’industria, usare l’una per colpire l’altro, non solo è assurdo, ma è<br />

soprattutto dannoso. Per la <strong>Fiat</strong>, per la nostra gente, per tutto il Paese.<br />

Possiamo usare la <strong>Fiat</strong> per ridare all’industria italiana un futuro diverso e<br />

molto migliore.<br />

Possiamo usarla per il contributo che può offrire, in termini di investimenti e<br />

occupazione, alla fase di ricostruzione dell’Italia.<br />

Possiamo usarla come testa di ponte per aprire il Paese a una nuova fase di<br />

export.<br />

Usiamola per questo, ma solo per questo.<br />

Non abusiamo di lei per fini politici.<br />

<strong>Inaugurazione</strong> <strong>Grugliasco</strong> pag. 10 di 13 DRAFT 29/01/2013


Le energie spese per attaccare la <strong>Fiat</strong>, gli sforzi – anche spasmodici – per<br />

trasformarla in un’arena politica… credo sarebbe molto più utile indirizzarli<br />

verso il risanamento del Paese.<br />

* * *<br />

Prima di concludere, vorrei aggiungere un’ultima riflessione.<br />

Ricordare la vicenda di questo impianto significa raccontare anche un pezzo<br />

della storia del nostro Paese e delle difficoltà di chi fa industria in Italia.<br />

Quella della Carrozzeria Bertone è purtroppo una vicenda che abbiamo<br />

visto più di una volta negli ultimi anni.<br />

Aziende, a volte storiche e ricche di tradizione, che dichiarano fallimento,<br />

che sono costrette a chiudere o semplicemente ad andarsene dal Paese,<br />

lasciandosi dietro migliaia di persone senza lavoro.<br />

E’ la storia comune a tante imprese, grandi e piccole, strette tra due fuochi:<br />

da una parte, le inefficienze del sistema e le zavorre che pesano sul settore<br />

manifatturiero italiano; dall’altra, la pressione della concorrenza straniera.<br />

Si tratta di una situazione che va avanti da almeno un decennio e sta<br />

portando ad un lento e inarrestabile declino industriale.<br />

Non possiamo restare fermi a guardare.<br />

Tutte le forze della società – il mondo economico e finanziario, i sindacati, le<br />

Istituzioni e il mondo politico in testa – … tutti quanti abbiamo il dovere di<br />

invertire questo trend, con ogni mezzo.<br />

Dobbiamo farlo perché è l’unico modo perché l’Italia rialzi la testa, cominci<br />

ad attrarre investimenti dall’estero, torni a generare benessere e<br />

occupazione.<br />

E’ l’unica strada perché l’Italia torni ad essere un Paese per giovani.<br />

<strong>Inaugurazione</strong> <strong>Grugliasco</strong> pag. 11 di 13 DRAFT 29/01/2013


Lo possiamo fare impegnandoci a colmare qui gap di competitività che ci<br />

separano dagli altri Paesi europei.<br />

Dobbiamo rimuovere gli ostacoli che gravano su chi fa industria in Italia e<br />

tengono lontani capitali preziosi per l’avvio di nuove attività.<br />

Lo possiamo fare abbracciando finalmente, in ogni gradino della società, una<br />

cultura industriale che crede nella competizione; che vede le imprese e i<br />

lavoratori uniti ed alleati in questa sfida.<br />

* * *<br />

Quello che vi posso assicurare è che noi intendiamo fare la nostra parte.<br />

Il senso della cerimonia di oggi è anche questo.<br />

Lo <strong>stabilimento</strong> “Giovanni Agnelli” ha l’opportunità di mettersi in gioco e di<br />

aprirsi al mondo.<br />

E’ un’opportunità che stiamo costruendo anche per le altre nostre fabbriche<br />

italiane.<br />

Ci permetterà di garantire alle nostre persone un impiego certo e<br />

prospettive di vita migliori.<br />

Ma ci permetterà anche di esportare, insieme alle vetture, una nuova<br />

immagine dell’Italia.<br />

Di un Paese tecnologicamente avanzato, nel quale è ancora possibile fare<br />

industria.<br />

Di un Paese che è sinonimo di stile e di cura dei dettagli, in cui la cultura del<br />

fare e la passione per le cose fatte bene sono valori solidi e radicati.<br />

Questo, in fondo, significa restare fedeli allo spirito con cui la <strong>Fiat</strong> fu fondata<br />

114 anni fa.<br />

<strong>Inaugurazione</strong> <strong>Grugliasco</strong> pag. 12 di 13 DRAFT 29/01/2013


Credo sia anche il modo migliore per onorare la memoria dell’Avvocato<br />

Agnelli, che si è sempre speso perché la <strong>Fiat</strong> non fosse solo un motore dello<br />

sviluppo economico del Paese ma diventasse un simbolo della migliore<br />

italianità all’estero.<br />

Io non l’ho mai conosciuto di persona.<br />

Ma, in fondo, lo conosciamo tutti.<br />

Quello che ha rappresentato per il nostro Paese è talmente universale che<br />

ogni italiano, a modo proprio, lo ha sentito vicino e gli è stato riconoscente.<br />

Come ha detto poco fa John Elkann, suo nonno ha dedicato una vita intera<br />

ad un grande ideale: promuovere l’Italia nel mondo e, allo stesso tempo,<br />

cercare di aprire il nostro Paese al mondo.<br />

Il suo sforzo oggi è ancora vivo.<br />

Si riflette nei motivi per cui abbiamo scelto di far rinascere questo<br />

<strong>stabilimento</strong>.<br />

Si riflette nella missione internazionale che gli stiamo affidando.<br />

Intitolare questa fabbrica all’Avvocato Agnelli è riconoscere che il suo<br />

obiettivo è anche il nostro: contribuire a fare dell’Italia un Paese rispettato e<br />

apprezzato in tutto il mondo.<br />

Grazie a tutti.<br />

* * *<br />

<strong>Inaugurazione</strong> <strong>Grugliasco</strong> pag. 13 di 13 DRAFT 29/01/2013

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