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IL Tiro A Volo

Sappiamo bene che in pedana i numeri contano. Lo sanno bene i nostri campioni, perché è la qualità di quei numeri che permette loro di primeggiare ad esempio nelle massime competizioni internazionali e consente loro di attribuire prestigiose affermazioni al nostro Paese e alla nostra Federazione. Ma i numeri contano anche dal punto di vista di quella che potremmo definire “popolazione” del tiro a volo. Riguardano cioè quell’aspetto importantissimo della vita federale che è il Tesseramento. Non soltanto, però, è importante che ogni Tesserato riaffermi la propria fedele appartenenza alla Federazione, ma è oltremodo importante che il numero dei Tesserati cresca. Sono il primo a rendermi conto che, in una situazione generale come quella che stiamo vivendo, chiedere a ciascuno di noi di impegnarsi ulteriormente e di profondere risorse, se

Sappiamo bene che in pedana i numeri contano. Lo sanno bene i nostri campioni, perché è la qualità di quei
numeri che permette loro di primeggiare ad esempio nelle massime competizioni internazionali e consente
loro di attribuire prestigiose affermazioni al nostro Paese e alla nostra Federazione. Ma i numeri contano
anche dal punto di vista di quella che potremmo definire “popolazione” del tiro a volo. Riguardano cioè
quell’aspetto importantissimo della vita federale che è il Tesseramento. Non soltanto, però, è importante
che ogni Tesserato riaffermi la propria fedele appartenenza alla Federazione, ma è oltremodo importante
che il numero dei Tesserati cresca. Sono il primo a rendermi conto che, in una situazione generale come
quella che stiamo vivendo, chiedere a ciascuno di noi di impegnarsi ulteriormente e di profondere risorse, se

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In copertina<br />

Quella che<br />

pubblichiamo in<br />

copertina in questo<br />

numero è la prima<br />

istantanea ufficiale<br />

del Consiglio<br />

della Fitav<br />

uscito dalle urne<br />

dell’Assemblea<br />

dello scorso 15<br />

dicembre. In<br />

occasione della<br />

prima riunione<br />

dell’Esecutivo<br />

della Fitav - evento<br />

a cui si riferisce<br />

l’immagine di<br />

copertina che<br />

ritrae anche<br />

il Segretario<br />

generale Fabio<br />

Fortuni e il<br />

Presidente del<br />

Collegio dei<br />

revisori dei conti<br />

Luigi Agnelli -<br />

sono stati eletti<br />

Vicepresidenti<br />

Emanuela Croce<br />

Bonomi e Paolo<br />

Fiori. Ma questa<br />

volta l’evento<br />

importante non si<br />

limita alla prima<br />

di copertina:<br />

nelle copertine<br />

conclusive del<br />

numero 227<br />

Il <strong>Tiro</strong> a <strong>Volo</strong><br />

propone infatti<br />

alcune immagini<br />

dell’incontro<br />

che ha sancito<br />

l’avvio di un<br />

corso dedicato in<br />

maniera specifica<br />

al nostro sport<br />

alla Facoltà di<br />

Scienze Motorie<br />

dell’Università<br />

romana Tor<br />

Vergata.<br />

2 L’EDITORIALE<br />

4 DEBUTTA <strong>IL</strong> NUOVO CONSIGLIO FEDERALE<br />

6 LA PAROLA AL CONSIGLIO<br />

28 IN CORPORE SANO<br />

32 QUI VALLE D’AOSTA<br />

35 QUI LOMBARDIA<br />

38 QUI SIC<strong>IL</strong>IA<br />

40 ATTI UFFICIALI<br />

Numero 227<br />

febbraio 2013<br />

Direttore<br />

Luciano Rossi<br />

Direttore Responsabile<br />

Luigi Agnelli<br />

Coordinatore Redazionale<br />

Massimiliano Naldoni<br />

maxnaldoni@alice.it<br />

SPONSOR FEDERALI<br />

Munizioni<br />

Baschieri & Pellagri<br />

Cheddite<br />

Fiocchi Munizioni<br />

Nobel Sport Italia<br />

Armi<br />

Pietro Beretta<br />

Perazzi Armi<br />

Rizzini<br />

Macchine<br />

Fab<br />

Direzione e Redazione<br />

Federazione Italiana<br />

<strong>Tiro</strong> a <strong>Volo</strong><br />

Viale Tiziano 74<br />

00196 Roma<br />

Tel. 06 45235200<br />

Fax 06 3233791<br />

redazione@fitav.it<br />

Eliche<br />

Rodenghi<br />

<strong>Tiro</strong> a <strong>Volo</strong> Lazio<br />

Abbigliamento<br />

Castellani<br />

Piattelli<br />

Eurotarget<br />

Laporte<br />

Mattarelli<br />

SOMMARIO<br />

Composizione grafica e<br />

impaginazione<br />

Andrea Tei<br />

Tutti i diritti riservati<br />

Vietata la riproduzione<br />

anche parziale se non<br />

autorizzata.<br />

Aut. del Tribunale di Roma<br />

n.111 del 17 marzo 1994<br />

Gestione Gare<br />

Hard Soft<br />

Elettronica Progetti<br />

Raccolta dei materiali<br />

Società Cooperativa E.CO<br />

Piombifera Bresciana<br />

Puli Pull<br />

Il TIRO A VOLO 1


EDITORIALE<br />

I NUMERI CHE CONTANO<br />

Sappiamo bene che in pedana i numeri contano. Lo sanno bene i nostri campioni, perché è la qualità di quei<br />

numeri che permette loro di primeggiare ad esempio nelle massime competizioni internazionali e consente<br />

loro di attribuire prestigiose affermazioni al nostro Paese e alla nostra Federazione. Ma i numeri contano<br />

anche dal punto di vista di quella che potremmo definire “popolazione” del tiro a volo. Riguardano cioè<br />

quell’aspetto importantissimo della vita federale che è il Tesseramento. Non soltanto, però, è importante<br />

che ogni Tesserato riaffermi la propria fedele appartenenza alla Federazione, ma è oltremodo importante<br />

che il numero dei Tesserati cresca. Sono il primo a rendermi conto che, in una situazione generale come<br />

quella che stiamo vivendo, chiedere a ciascuno di noi di impegnarsi ulteriormente e di profondere risorse, se<br />

2 febbraio 2013 n.227


possibile, anche maggiori di quelle abitualmente profuse, appare una richiesta quasi irrealistica.<br />

Eppure, gli elementari principi di economia ci dicono che, a fronte del rigore (e in questo senso<br />

la Federazione è stata scrupolosamente attenta in questi anni a destinare correttamente le proprie<br />

risorse e anche ad accantonarne altre per obiettivi specifici e mi riferisco all’assistenza offerta alle<br />

Associazioni per l’adeguamento alle norme di tutela ambientale), in tempi di crisi occorre anche<br />

restituire stimolo al sistema. Sta dunque a tutti noi impegnarsi a restituire stimoli al nostro sistema:<br />

al sistema tiro a volo. E uno dei meccanismi più utili ed efficaci per restituire slancio, è appunto<br />

far crescere la popolazione degli appassionati attraverso il Tesseramento. Il Consiglio Federale ha<br />

predisposto già dai primi giorni di quest’anno alcuni provvedimenti importanti per sollecitare questo<br />

processo. Ai nuovi Tesserati (ovvero a coloro che sottoscrivono la tessera federale propriamente<br />

per la prima volta) la Federazione Italiana <strong>Tiro</strong> a <strong>Volo</strong> riconosce immediatamente un contributo<br />

in munizioni e, in parallelo, riconosce un altro contributo all’Associazione che ha prodotto quel<br />

nuovo Tesserato. In questo senso non posso che augurarmi che il provvedimento risulti oneroso per<br />

la nostra Federazione, perché questo significherebbe appunto che le Associazioni si sono attivate<br />

energicamente per reclutare nuovi appassionati. Naturalmente questo provvedimento guarda<br />

con fiducia anche all’alveo dei cacciatori: a tutti coloro che, condividendo la passione per la<br />

pratica venatoria con molti di noi, hanno frequentato e frequentano le nostre Associazioni ma che<br />

non sono ancora mai entrati ufficialmente a far parte del nostro mondo. Tuttavia non dobbiamo<br />

guardare soltanto alle nicchie non ancora esplorate del nostro ambito sportivo o soltanto a quegli<br />

ambiti sportivi che sono a noi fortemente contigui, come appunto quello dell’attività venatoria.<br />

Dobbiamo piuttosto trasformare in appassionati – e possibilmente in Tesserati e praticanti – coloro<br />

che magari anche soltanto fino alla scorsa estate non avevano la minima idea di che cosa fosse il<br />

tiro a volo. Poi, magari, costoro hanno scoperto che esiste il tiro a volo e che è una pratica sportiva<br />

affascinante perché hanno assistito al trionfo di Jessica Rossi o alla tenace impresa di Massimo<br />

Fabbrizi in quel di Londra. Abbiamo sperimentato in questi mesi quale sia l’effetto immediatamente<br />

positivo della notorietà del nostro sport e dei nostri campioni all’indomani di una grande impresa<br />

come è stata quella delle Olimpiadi della scorsa estate. Ma, contemporaneamente, (e lo hanno<br />

evidenziato di recente anche proprio i grandi mezzi di informazione) accade altrettanto facilmente<br />

che la società attuale, con la sua capacità turbinosa di fagocitare gli eventi e di avvicendarli<br />

continuamente, trascuri ben presto quegli eroi sportivi che noi abbiamo saputo creare e proporre<br />

con tanta determinazione e tanta tenacia e vanifichi pertanto quella mole immensa di lavoro che<br />

abbiamo prodotto. Quindi, sta di nuovo a noi continuare a tenere viva l’attenzione dell’opinione<br />

pubblica sulle nostre imprese e sui nostri personaggi, perché le une e gli altri sono un patrimonio<br />

prezioso che ci permette di acquisire sempre maggiore visibilità e che ci permette di rivendicare con<br />

sempre maggiore autorevolezza il nostro diritto di fare sport. I numeri contano, dicevo in apertura.<br />

Ce ne rendiamo facilmente conto se consideriamo che tutti gli argomenti che ho trattato in questo<br />

mio intervento sono in realtà traducibili in numeri. Sono numeri i punteggi dei nostri campioni<br />

e sono numeri quelli che descrivono i telespettatori che hanno assistito alle loro imprese alle<br />

Olimpiadi. Sono numeri quelli che indicano i Tesserati della nostra Federazione e sono numeri quelli<br />

che descrivono l’attività praticata nelle nostre Associazioni e i prodotti delle Aziende del nostro<br />

comparto che vengono utilizzati nei nostri impianti. Sono numeri i minuti di trasmissione che le Tv<br />

ci dedicano e le righe che gli organi di stampa ci assegnano. Di tutti questi numeri il tiro a volo<br />

italiano ha bisogno per crescere, fortificarsi, legittimarsi ulteriormente. Spetta a ciascuno di noi, fino<br />

dal futuro immediato, dare ulteriore impulso a tutti questi numeri.<br />

Il Presidente<br />

Luciano Rossi<br />

EDITORIALE<br />

Il TIRO A VOLO 3


VITA FEDERALE<br />

DEBUTTA <strong>IL</strong> NUOVO<br />

CONSIGLIO FEDERALE<br />

Nel primo vertice stagionale dell’Esecutivo della Fitav sono stati<br />

eletti Vicepresidenti Emanuela Croce Bonomi e Paolo Fiori<br />

Ad appena tre settimane<br />

dall’Assemblea capitolina che ha<br />

delineato il Consiglio nazionale in<br />

carica per il quadriennio 2013 –<br />

2016, l’Esecutivo della Federazione<br />

italiana tiro a volo si è riunito<br />

per affrontare le prime importanti<br />

deliberazioni in vista della nuova<br />

stagione agonistica. Nella riunione<br />

dei primi giorni di gennaio sono<br />

stati eletti all’unanimità nel ruolo di<br />

vicepresidenti della Fitav Emanuela<br />

4 febbraio 2013 n.227<br />

Croce Bonomi - che aveva già svolto<br />

quel compito nel quadriennio di Londra<br />

- e Paolo Fiori. Come si ricorderà,<br />

l’assise romana dello scorso 15<br />

dicembre - che ha riconfermato alla<br />

presidenza Luciano Rossi in forma<br />

praticamente plebiscitaria - aveva<br />

delineato il nuovo Consiglio nazionale<br />

della Fitav per il quadriennio di Rio<br />

de Janeiro attribuendo le seguenti<br />

preferenze: a Rosario “Saro” Avveduto<br />

sono andati 296 voti dell’Assemblea,<br />

Il Presidente della<br />

Fitav Luciano Rossi<br />

posa in occasione<br />

della prima riunione<br />

del quadriennio con i<br />

Vicepresidenti Emanuela<br />

Croce Bonomi e Paolo<br />

Fiori, il Segretario<br />

generale Fabio Fortuni,<br />

il Presidente del Collegio<br />

dei revisori dei conti<br />

Pierluigi Agnelli e<br />

gli altri componenti<br />

dell’Esecutivo federale


Il presidente Luciano<br />

Rossi con i vicepresidenti<br />

Emanuela Croce Bonomi<br />

e Paolo Fiori<br />

Roberto Manno ha ricevuto 288 voti,<br />

il neo-eletto Aldo Visconti 287, Sergio<br />

Dubbini 285, Paolo Fiori 284, Fabrizio<br />

Forti 257 e Walter Gattavilla 251.<br />

Fiorenzo De Rosa e Emanuela Croce<br />

Bonomi sono stati eletti Consiglieri in<br />

quota Atleti, mentre Luciano Innocenti<br />

è stato eletto in quota Tecnici. Nelle<br />

pagine che seguono proponiamo un<br />

esperimento - inedito quantomeno per<br />

quanto riguarda le più recenti tornate<br />

elettorali - che vede i membri del neoeletto<br />

Consiglio della Federazione<br />

italiana tiro a volo esprimersi, per<br />

così dire, a ruota libera, sui temi più<br />

importanti della gestione federale. Ne<br />

emerge un quadro particolarmente<br />

interessante che offre al lettore una<br />

serie di preziose considerazioni<br />

che permettono di comprendere<br />

appieno l’operato del Consiglio e le<br />

VITA FEDERALE<br />

linee-guida della politica federale. I<br />

Vicepresidenti Croce Bonomi e Fiori<br />

e i Consiglieri Avveduto, De Rosa,<br />

Manno, Forti, Gattavilla, Innocenti,<br />

Dubbini e Visconti, oltre a tracciare<br />

una propria biografia tiravolistica<br />

che risulta, volta per volta, uno<br />

spaccato anche avvincente di realtà<br />

diverse, sottolineano con passione e<br />

competenza quelle aree di intervento<br />

che a ciascuno di loro sono state<br />

riservate dalle indicazioni dello<br />

stesso Consiglio in forma collegiale.<br />

L’esperimento di queste pagine vuole<br />

anche essere un’anticipazione di quello<br />

che vorrà rappresentare la Rivista online<br />

nel corso della stagione agonistica<br />

che si è appena aperta: uno specchio<br />

fedele dell’agonismo del tiravolismo<br />

italiano, confrontato con immediatezza<br />

con le posizioni del Consiglio Federale.<br />

Il TIRO A VOLO 5


LA PAROLA AL CONSIGLIO<br />

LA PAROLA AL CONSIGLIO<br />

Parlano i membri dell’Esecutivo della Fitav eletto nell’Assemblea romana dello scorso<br />

15 dicembre: i Vicepresidenti Emanuela Croce Bonomi e Paolo Fiori e i Consiglieri<br />

Rosario Avveduto, Walter Gattavilla, Fabrizio Forti, Roberto Manno, Fiorenzo De Rosa,<br />

Luciano Innocenti, Sergio Dubbini e Aldo Visconti raccontano la loro storia tiravolistica<br />

e segnalano i punti fondamentali del programma di lavoro per il quadriennio di Rio<br />

6 febbraio 2013 n.227


Emanuela CroCE Bonomi<br />

Siamo ormai giunti alla definizione<br />

delle classificazioni dei gradi di<br />

disabilità: è stato un lavoro molto<br />

impegnativo che ha richiesto più<br />

di un anno. Invieremo queste<br />

classificazioni all’Issf che le inoltrerà<br />

all’Ipc: l’International Paralympic<br />

Committee. Tengo a precisare che<br />

questo passaggio è determinante<br />

per permetterci di continuare a<br />

lavorare in favore dell’ammissione<br />

di una disciplina del tiro a volo<br />

alle Paralimpiadi. A qualcuno sarà<br />

sembrato che in questo percorso<br />

verso le Paralimpiadi ci sia stato<br />

un rallentamento o addirittura<br />

LA PAROLA AL CONSIGLIO<br />

uno stop, ma invece a me preme<br />

sottolineare, in special modo ai tanti<br />

tiratori disabili che frattanto si sono<br />

affacciati all’attività e che fanno<br />

stabilmente attività di pedana, che<br />

appunto per più di anno abbiamo<br />

dovuto lavorare alle classificazioni.<br />

Che non sono un dettaglio, ma sono<br />

Il TIRO A VOLO 7


LA PAROLA AL CONSIGLIO<br />

anzi un elemento indispensabile<br />

per permetterci di compiere i passi<br />

ulteriori. Il numero degli atleti<br />

disabili che pratica il tiro a volo è<br />

indubbiamente già considerevole,<br />

ma è certo che quando saranno<br />

definite le classificazioni noi<br />

potremo anche interpellare atleti<br />

disabili che praticano attualmente<br />

altri sport a livello agonistico. Ci<br />

sono attività sportive, come ad<br />

esempio il tennis o il tennistavolo,<br />

nelle quali l’autonomia anagrafica<br />

è molto più corta. Il tennista<br />

disabile che, diciamo pure, per<br />

raggiunti limiti di età, non può più<br />

praticare quella disciplina ad alto<br />

livello agonistico, potrebbe invece<br />

trovare nel tiro a volo una diversa<br />

forma di espressione atletica e<br />

agonistica che può spalmarsi<br />

anche in un segmento anagrafico<br />

più avanzato. Abbiamo anche<br />

stabilito un contatto con Alex<br />

Zanardi che sarebbe disposto a<br />

fare da testimonial per il nostro<br />

<strong>IL</strong> TIRAVOLISMO DISAb<strong>IL</strong>E SULLA STRADA DI RIO<br />

8 febbraio 2013 n.227<br />

sport e questa iniziativa potrebbe<br />

rappresentare un importante<br />

richiamo per molti atleti disabili<br />

che non conoscono o comunque<br />

non hanno ancora praticato il<br />

nostro sport. La mia speranza per<br />

questo quadriennio è quella di far<br />

ottenere al tiro a volo la qualifica<br />

di sport riconosciuto dall’Ipc per<br />

approdare alle Paralimpiadi di Rio<br />

de Janeiro come sport di esibizione.<br />

La mia ulteriore speranza è che<br />

una delle discipline del tiro a volo<br />

possa essere già ammessa nel<br />

programma delle Paralimpiadi di<br />

Rio de Janeiro, perché la nostra<br />

Federazione internazionale è già<br />

presente con il tiro di carabina e il<br />

tiro di pistola. Noi aggiungeremmo<br />

la specialità della Fossa Olimpica<br />

ad una categoria sportiva – il<br />

tiro, appunto – che già esiste nel<br />

programma dei Giochi paralimpici.<br />

Con il riconoscimento ufficiale,<br />

nel primo anno potremmo già<br />

procedere all’organizzazione di<br />

un Campionato europeo e di una<br />

serie di Grand Prix. Nella stagione<br />

successiva potremmo programmare<br />

il Campionato del Mondo, che<br />

sia organizzato dall’Italia o da<br />

un’altra nazione. Per inciso, ci<br />

sono buone probabilità che sia<br />

la Gran Bretagna a proporsi per<br />

l’organizzazione del Campionato<br />

del Mondo.<br />

In questo lavoro molto impegnativo<br />

siamo in pochi: non moltissimi<br />

sono i Paesi sensibili alle esigenze<br />

del tiravolismo disabile e questa<br />

esiguità di numeri alle volte ha<br />

trasmesso l’impressione che non<br />

vi fossero progressi sulla strada<br />

che avevamo tracciato. Ci sarà<br />

poi l’esigenza di individuare<br />

alcuni sponsor, ma anche questa<br />

seconda fase potrà essere promossa<br />

con convinzione soltanto nel<br />

momento in cui potremo contare<br />

su delle classificazioni definitive e<br />

riconosciute a livello di Comitato<br />

paralimpico internazionale.<br />

Paralympian è la rivista ufficiale on-line del movimento<br />

paralimpico internazionale: il numero mostrato in<br />

queste pagine è il fascicolo attualmente in rete sul sito<br />

ufficiale del International Paralympic Committe (www.<br />

paralympic.org). Il numero in questione, oltre a fornire<br />

una documentata panoramica dell’attività paralimpica<br />

internazionale di tutti gli sport, propone anche alcune<br />

immagini di Alex Zanardi, l’ex campione di Formula<br />

Uno, di cui parla anche la Vicepresidente Emanuela<br />

Croce Bonomi nel suo intervento. La dirigente della Fitav<br />

parla dell’atleta bolognese, costretto da un gravissimo<br />

incidente ad abbandonare una luminosa carriera<br />

nell’automobilismo, ma dedito oggi con successo<br />

al ciclismo dell’area paralimpica, poiché lo stesso<br />

Zanardi ha dimostrato con la sua volontà di essere<br />

uno straordinario portabandiera dello sport disabile.<br />

Ma anche Paralympian non a caso segnala la grande<br />

capacità di Alex Zanardi, che potrebbe essere uno dei<br />

futuri testimonial del tiravolismo disabile, di rendersi con<br />

facilità personaggio amato dal pubblico.


Paolo Fiori<br />

Con il passare degli anni e con<br />

l’esperienza che si acquisisce,<br />

si riesce anche ad avere queste<br />

soddisfazioni. La mia elezione<br />

a Vicepresidente è stata una<br />

decisione convinta del Presidente<br />

Rossi e di tutti miei colleghi,<br />

quindi l’eletto, cioè il sottoscritto,<br />

si trova ad assumere un ruolo<br />

sempre più significativo. E questo<br />

ruolo ti impone necessariamente<br />

anche un forte equilibrio. Io<br />

sono onorato di questo incarico<br />

perché la Vicepresidenza della<br />

nostra Federazione è un ruolo di<br />

grande prestigio che dà grande<br />

soddisfazione a chi lo ricopre.<br />

Dovendo giudicare il quadriennio<br />

che stiamo affrontando,<br />

concentrerei l’attenzione sul fatto<br />

che stiamo vivendo momenti molto<br />

difficili. I soggetti che sono più<br />

in difficoltà sono sicuramente le<br />

nostre Associazioni che vivono una<br />

situazione di grande emergenza.<br />

È chiaro che all’origine di tutto c’è<br />

questa grande crisi economica che<br />

sta affliggendo il mondo intero e<br />

che, quindi, a maggior ragione<br />

mette in ginocchio la nostra piccola<br />

famiglia del tiro a volo. Io ritengo<br />

che questo sia il problema più<br />

vero: quello più importante. Gli<br />

attuali risultati del Tesseramento,<br />

non proprio confortanti, in questo<br />

senso sono un segnale chiarissimo,<br />

proprio perché quei risultati<br />

parlano chiaramente di economia.<br />

Non possiamo nasconderci che<br />

oggi, per molti appassionati, anche<br />

soltanto sottoscrivere la tessera<br />

risulta difficoltoso. Come vedo, alla<br />

luce di questo, la politica federale<br />

nel futuro? Dobbiamo stare vicini<br />

alle Associazioni per cercare di<br />

aiutarle in questo momento difficile<br />

sotto il profilo dell’economia. La<br />

questione ambientale è il secondo<br />

grande problema. È stato il cavallo<br />

di battaglia delle lotte promosse<br />

da questa dirigenza fino dal<br />

suo avvento, ma questa politica<br />

ci permette di nutrire speranza<br />

nei confronti del futuro anche in<br />

momenti difficili appunto come<br />

quello presente. Quindi, nel nuovo<br />

incarico che rivesto, io intendo<br />

concentrare i miei sforzi proprio<br />

ancora in questa direzione.<br />

LA PAROLA AL CONSIGLIO<br />

E’ chiaro che qualche volta ci<br />

sentiamo soli di fronte a grandi<br />

problemi come questo, ma è anche<br />

vero che abbiamo un grande<br />

Presidente che riesce a muoversi<br />

bene nel Palazzo e mi auguro<br />

che il Presidente Rossi possa<br />

continuare ad esprimere in quel<br />

senso e in quelle sedi la forza della<br />

Federazione.<br />

Qualcuno ha sostenuto, anche<br />

Il TIRO A VOLO 9


LA PAROLA AL CONSIGLIO<br />

giustamente, che in questa visione<br />

della politica ambientale, o<br />

meglio nell’adempimento di tutti<br />

gli obblighi che essa impone, la<br />

dirigenza della Federazione è<br />

molto più avanti quantomeno di<br />

una parte della classe dirigenziale<br />

delle nostre Associazioni. Io<br />

dico però che i miracoli non li<br />

possiamo pretendere: abbiamo<br />

vissuto una storia lunga ottantasette<br />

anni e abbiamo vissuto una<br />

considerevole parte di questa<br />

storia allontanandoci dal mondo.<br />

Non possiamo nasconderci questa<br />

verità. Ci siamo allontanati da un<br />

mondo che ci cresceva intorno e<br />

che avanzava e che progrediva.<br />

Il nostro mondo, ovvero i dirigenti<br />

delle Associazioni, chi con<br />

tanti sacrifici ha messo in piedi<br />

sodalizi e strutture, si è trovato,<br />

a un certo punto, lontano dal<br />

mondo. Oggi, e ormai da tempo,<br />

abbiamo imboccato un’altra<br />

strada, ma torno a dire che è<br />

impossibile chiedere e chiederci i<br />

miracoli. Questa strada coincide<br />

con una grande visione politica<br />

e occorre continuare su questa<br />

strada cercando di coinvolgere<br />

il maggior numero possibile dei<br />

dirigenti delle nostre Associazioni.<br />

Possibilmente tutti. Il problema<br />

è appunto che la carovana che<br />

segue il Consiglio non sempre è<br />

unita, non sempre ha una visione<br />

omogenea: ogni tanto c’è qualcuno<br />

che si perde o sbaglia strada. Ci<br />

rendiamo conto che questo è a<br />

suo modo molto pericoloso, ma è<br />

chiaro che proprio per questo la<br />

nostra insistenza su questi temi è<br />

ancor più importante e ancor più<br />

significativa. Il mondo delle armi<br />

in Italia è un mondo molto limitato,<br />

non è certamente l’America: non<br />

abbiamo i problemi di Obama.<br />

Il nostro Paese è molto selettivo<br />

rispetto al possesso e all’uso delle<br />

10 febbraio 2013 n.227<br />

armi. Di contro, però, noi che<br />

nel nostro sport usiamo un’arma<br />

dobbiamo confrontarci con<br />

una platea ampia che qualche<br />

preconcetto lo nutre. Poco conta<br />

per i nemici delle armi che il<br />

nostro sia lo sport più sicuro<br />

in assoluto. Non considerano<br />

neppure l’uso realmente sportivo<br />

che noi facciamo dell’arma, non<br />

conoscono tantomeno le regole del<br />

nostro sport, la nostra realtà, le<br />

nostre Associazioni: il nostro modo<br />

di vivere, puro, sereno, sano: e<br />

ribadisco sano. Io dico sempre:<br />

abbiamo nemici senza motivo.<br />

Ovvero: qualcuno ha preconcetti<br />

su di noi, semplicemente perché<br />

non sa niente di noi. Altrimenti,<br />

se ci conoscesse, intendo, molto<br />

probabilmente ci apprezzerebbe<br />

tantissimo. Ci sono sicuramente<br />

molti modi di promuovere la<br />

conoscenza di noi e del nostro<br />

mondo e uno di questi è l’iniziativa<br />

recente e importantissima che<br />

vede il tiro a volo accolto in forma<br />

solenne alla Facoltà di Scienze<br />

Motorie dell’Università Tor Vergata:<br />

in questo modo stiamo avviando<br />

una grande opportunità.<br />

L’ambiente, la difficoltà delle<br />

Associazioni, l’uso dell’attrezzo<br />

sportivo di cui ci serviamo: questi<br />

sono i punti veri di difficoltà. Io<br />

dico sempre, però, che viviamo di<br />

fatti ma anche di grandi speranze<br />

e le speranze si realizzano<br />

cercandosele. La fortuna se non la<br />

cerchi, non ti cerca. La speranza<br />

che riponi in qualcosa, la devi<br />

cercare. Lo sport si fonda sui<br />

giovani: sui ragazzi e sui bambini.<br />

Anche il nostro, naturalmente.<br />

Noi abbiamo una certa difficoltà<br />

a trasmettere il nostro messaggio<br />

a queste categorie. Il problema<br />

appunto dell’attrezzo sportivo<br />

ci limita nell’approccio dei più<br />

giovani e dei ragazzi in età<br />

scolare. Il nostro sport si fonda<br />

indubbiamente sull’attività della<br />

caccia. La caccia ha grandi<br />

numeri, seppur ridotti in tempi<br />

recenti. Il nostro bacino è quello.<br />

Il nostro lavoro di promozione<br />

ha dunque più di una direttrice:<br />

la creazione di nuovi tiratori<br />

attraverso il rapporto con la scuola<br />

e l’università e il bacino della<br />

caccia. Questo bacino peraltro<br />

riveste un ruolo molto importante:<br />

permette di indirizzare i nostri


sforzi verso le attività amatoriali:<br />

mi viene in mente il Compak<br />

Sporting e la Fossa Universale,<br />

ma anche altri esperimenti più<br />

recenti come il Trap Americano<br />

e i piccoli calibri. In questo ci<br />

attendiamo che il rapporto con<br />

molte realtà del mondo produttivo<br />

sia di collaborazione vera. Primo<br />

piattello sparato? Quasi cinquanta<br />

anni fa. In una festa di paese<br />

della bassa Sabina con una<br />

Diavola Rossa. Il primo campo di<br />

tiro a volo della zona è stata poi<br />

la Società di Montopoli che ho<br />

fondato personalmente e che il<br />

prossimo luglio compirà trent’anni.<br />

La politica della creazione delle<br />

tante piccole Società è una<br />

strategia di base del tiravolismo<br />

italiano. La dirigenza Rossi nasce<br />

proprio in opposizione ad una<br />

politica in favore di “pochi grandi<br />

campi”. Al primo punto del<br />

programma della presidenza Rossi<br />

c’è invece sempre stata la difesa<br />

LA PAROLA AL CONSIGLIO<br />

ad oltranza di tutti gli impianti,<br />

perché è nostra convinzione che<br />

il tiro a volo nasceva e cresceva<br />

proprio in queste realtà da sagra<br />

paesana e si sviluppava comunque<br />

con la capillarità geografica. La<br />

capillarità è l’essenza della nostra<br />

esistenza e della nostra resistenza,<br />

quando nei confronti della nostra<br />

esistenza sono stati prodotti forti<br />

attacchi. E la capillarità deve<br />

tornare in breve ad essere la nostra<br />

forza.<br />

Il TIRO A VOLO 11


LA PAROLA AL CONSIGLIO<br />

rosario AvvEduto<br />

Voglio sottolineare che la scelta<br />

di rinunciare alla carica di<br />

Vicepresidente che sono stato<br />

onorato di ricoprire in precedenza<br />

è stata una mia scelta volontaria.<br />

E in questa mi scelta ho voluto<br />

anche sintetizzare la mia volontà<br />

di indicare che tali incarichi non<br />

possono essere sempiterni. Si tratta<br />

piuttosto di esperienze importanti<br />

che ognuno di noi dovrebbe fare<br />

e che quindi devono gratificare<br />

anche altri membri del Consiglio<br />

come hanno già gratificato me in<br />

questi anni. Anzi, la circostanza<br />

mi impone anche di estendere<br />

un grande ringraziamento<br />

a tutte le Associazioni della<br />

Federazione italiana tiro a<br />

volo che mi hanno attribuito un<br />

consenso così numericamente<br />

importante e convinto in occasione<br />

dell’Assemblea dello scorso mese<br />

di dicembre. Il voto di tutte queste<br />

Associazioni mi onora e premia<br />

l’incarico di Vicepresidente che<br />

ho svolto con grande orgoglio.<br />

L’amico e collega Paolo Fiori mi<br />

aveva espresso questa sua volontà<br />

di compiere l’esperienza stimolante<br />

della Vicepresidenza ed io ho<br />

accolto con favore questo desiderio<br />

e anzi mi sono prodigato in<br />

Consiglio perché questa decisione,<br />

per l’importanza che essa riveste<br />

dal punto di vista della vita e della<br />

politica federale, fosse assunta<br />

all’unanimità, come si conviene<br />

appunto alle decisioni importanti. In<br />

questo quadriennio che è appena<br />

iniziato, anche nel ruolo che, un<br />

po’ alla maniera militare, voglio<br />

simpaticamente definire di soldato<br />

semplice, sono certo che potrò<br />

esplicitare il mio incarico prestando<br />

particolare attenzione alla realtà<br />

specifica del territorio. Esattamente<br />

come ho fatto in questi anni da<br />

12 febbraio 2013 n.227<br />

Vicepresidente. È mia intenzione<br />

precisa di riportare il tiro ai tiratori.<br />

Che cosa intendo dire con questa<br />

definizione? Intendo dire che il<br />

nostro sport non può e non deve<br />

essere considerato sport di pochi,<br />

ma deve beneficiare di una pratica<br />

di massa. Il tiro a volo è di tutti<br />

coloro che vogliono praticare questa<br />

nostra meravigliosa disciplina.<br />

Anche se questo non deve distrarci<br />

dall’obbiettivo fondamentale che<br />

è quello di produrre qualità Io ho<br />

avuto modo di segnalare un mio<br />

certo qual dissenso con alcune<br />

strategie adottate in passato ad<br />

esempio dal Settore giovanile.<br />

Qualche volta, a mio personalissimo<br />

avviso, il Settore giovanile ha<br />

probabilmente privilegiato la<br />

quantità a discapito della qualità.<br />

Certo: concordo che noi dobbiamo


ampliare il numero dei praticanti e<br />

dobbiamo far avvicinare le persone<br />

al tiro a volo, ma non dobbiamo mai<br />

trascurare la qualità.<br />

Sicuramente c’è l’esigenza di<br />

estendere la pratica del tiro e non<br />

a caso io plaudo all’iniziativa<br />

recentemente promossa da Mirco<br />

Cenci di individuare dei promoter<br />

regionali per la disciplina del<br />

Double Trap che troppo spesso<br />

è rimasta chiusa in veri e propri<br />

ghetti: voglio ricordare che quando<br />

si creavano isole felici del Double<br />

Trap in alcune zone del nord<br />

Italia, frattanto la disciplina era<br />

praticamente sconosciuta in altre<br />

aree del sud. Oggi in Sicilia le<br />

cose sono già diverse: in almeno<br />

tre impianti l’appassionato può<br />

praticare la disciplina. Io mi auguro<br />

peraltro di continuare a seguire<br />

anche l’attività amatoriale: anzi,<br />

l’ho chiesto espressamente al mio<br />

Presidente. È lì, nel comparto<br />

delle discipline amatoriali, che noi<br />

LA PAROLA AL CONSIGLIO<br />

Federazione possiamo pescare<br />

ancora con successo. E sono<br />

convinto che dal comparto delle<br />

discipline amatoriali possono trovare<br />

vantaggio anche le specialità<br />

olimpiche. Del resto, negli ultimi anni<br />

le discipline amatoriali sono esplose<br />

in ogni zona. In Sicilia abbiamo<br />

riscoperto la Fossa Universale (mi<br />

viene in mente un Gran premio di<br />

Fossa Universale in Sicilia nella<br />

scorsa stagione con oltre centoventi<br />

iscritti che principalmente arrivavano<br />

dal centro e dal nord dell’Italia) e<br />

abbiamo dato definitivo slancio<br />

al Compak Sporting: nel Compak<br />

Sporting le gare in Sicilia vedono la<br />

partecipazione di centocinquanta<br />

tiratori, ma di questi almeno<br />

una cinquantina attraversano<br />

abitualmente lo Stretto per andare<br />

a competere anche in altre zone<br />

del nostro Paese. Il primo piattello<br />

della mia vita? Me lo ricordo bene:<br />

a otto anni, nel 1945, in un’azienda<br />

di proprietà di mio padre con una<br />

macchina fissa posizionata dietro un<br />

muro a secco. Io ero lì alle prese con<br />

i primi piattelli con un calibro 36.<br />

Ho impiegato un po’ di giorni per<br />

riuscire a romperne uno…! Quando<br />

finalmente ne ho colpito uno, è stata<br />

una festa: la sera c’erano tutti i<br />

parenti a cena! Erano assolutamente<br />

altri tempi: Tempi in cui il tiro a volo<br />

era attività per pochi e tempi in cui,<br />

per chi viveva in Sicilia, era perfino<br />

difficile fare approvvigionamento<br />

di piattelli. Poi certo le cose sono<br />

cambiate, ma non subito: ancora<br />

negli anni Settanta, chi viveva nella<br />

mia zona: a Rosolini, a Modica,<br />

faceva trecento chilometri per<br />

partecipare ad una gara a Palermo.<br />

Oggi in Sicilia ci sono invece<br />

quarantasette Società: ogni quindici<br />

– venti chilometri si può incontrare<br />

l’insegna di un campo di tiro. È<br />

il segno più tangibile di questa<br />

grandissima trasformazione.<br />

Il TIRO A VOLO 13


LA PAROLA AL CONSIGLIO<br />

Walter GAttAvillA<br />

Questo è il mio terzo mandato.<br />

Sarà un quadriennio molto<br />

difficile e sarà sicuramente<br />

difficile già anche il primo<br />

anno di questo quadriennio,<br />

innanzitutto perché<br />

immediatamente dopo le<br />

Olimpiadi per tutti gli sport, e<br />

in particolare per il nostro, si<br />

verifica sempre un momento<br />

particolare di momentanea e<br />

fisiologica pausa prima della<br />

vera ripresa dell’agonismo. In più<br />

c’è il fatto che questo momento<br />

coincide con una grave crisi<br />

economica. Nonostante questo,<br />

dobbiamo comunque immaginare<br />

e realizzare continuamente un<br />

rilancio del tiro a volo. Abbiamo<br />

rinnovato il contratto con la Rai<br />

e quindi, ad esempio, avremo<br />

anche quest’anno le presenze<br />

televisive che abbiamo avuto<br />

l’anno scorso e che hanno<br />

favorito la conoscenza del<br />

nostro sport a vari livelli. Un<br />

compito importante è affidato<br />

sicuramente ai delegati regionali<br />

che in questa fase, più che in<br />

precedenza, dovranno fare da<br />

tramite tra il Consiglio Federale<br />

e le Associazioni distribuite<br />

sul territorio. Usciamo da una<br />

stagione di grandi vittorie: io<br />

sono fortemente convinto che la<br />

vittoria della medaglia d’oro da<br />

parte di Jessica Rossi a Londra<br />

abbia prodotto un bell’impatto<br />

mediatico sull’opinione pubblica.<br />

E ho avuto riscontri diretti di<br />

persone che, praticamente forse<br />

anche ignare del’esistenza<br />

del nostro sport, si sono<br />

ritrovate ad interessarsene per<br />

effetto dell’impresa di Jessica.<br />

Sicuramente è più difficile<br />

tradurre questa maggiore<br />

popolarità del tiro a volo in<br />

14 febbraio 2013 n.227<br />

numeri che riguardano l’attività.<br />

Si può scoprire il tiro a volo<br />

dopo aver ammirato le imprese<br />

di Jessica Rossi e ci si può anche<br />

appassionare a questo sport, ma<br />

non è detto che quella persona<br />

che, grazie alle Olimpiadi,<br />

ha scoperto e imparato ad<br />

apprezzare il tiro a volo si<br />

traduca anche in praticante.<br />

Questo argomento si lega poi<br />

al tema del Tesseramento. Sarà<br />

fondamentale che tutti coloro che<br />

frequentano un impianto di tiro<br />

a volo siano tesserati e questo<br />

è un compito, per così dire, di<br />

vigilanza che spetta ai Presidenti<br />

delle Associazioni. Sappiamo<br />

per certo che più o meno tutte<br />

le Associazioni sono frequentate<br />

abitualmente da persone che<br />

fanno tiri di prova e partecipano<br />

anche a gare societarie (anche<br />

se naturalmente non partecipano


all’attività federale) per un’intera<br />

stagione senza sottoscrivere<br />

la tessera. In certo modo mi<br />

sento in dovere di dire che i<br />

dirigenti delle Associazioni<br />

devono sicuramente curare e<br />

seguire l’attività, ma devono<br />

assolutamente anche fare opera<br />

di reclutamento individuando<br />

le persone che, con il tempo,<br />

divengono frequentatori abituali<br />

dell’impianto e trasformando quei<br />

frequentatori abituali in tesserati.<br />

Anche per queste iniziative,<br />

occorre un cambiamento di<br />

mentalità. C’è già stato un forte<br />

cambiamento di mentalità nei<br />

nostri dirigenti negli ultimi anni e<br />

questo è un fenomeno importante,<br />

perché un cambiamento di<br />

mentalità non si impone dalla<br />

sera alla mattina con una legge:<br />

è qualcosa che si assimila con<br />

il tempo e i nostri dirigenti – mi<br />

LA PAROLA AL CONSIGLIO<br />

riferisco ad esempio all’aspetto<br />

della gestione informatica<br />

dell’attività – hanno dimostrato di<br />

saper accogliere queste novità.<br />

La Federazione si impegna<br />

in questo senso e altrettanto<br />

fanno i delegati regionali, ma<br />

i Presidenti delle Associazioni<br />

devono comprendere che in<br />

questa opera di reclutamento sul<br />

territorio, per la capillarità che<br />

l’iniziativa stessa deve avere, è<br />

loro il compito più importante.<br />

Non possiamo trascurare che<br />

comunque il tesseramento offre<br />

vantaggi anche e soprattutto alle<br />

Associazioni: un numero più alto<br />

di frequentatori dell’impianto,<br />

maggiore attività e, non ultimo,<br />

il contribuito che la Federazione<br />

accorda da quest’anno alle<br />

Associazioni per ogni nuovo<br />

Tesserato. In tanti altri sport<br />

e in tante altre strutture, fatta<br />

eccezione per un periodo iniziale<br />

di approccio alla disciplina e<br />

all’attività, la frequentazione<br />

della struttura e la pratica di<br />

quello sport non può prescindere<br />

dalla sottoscrizione della tessera.<br />

C’è anche un altro aspetto<br />

importantissimo: la tessera<br />

federale offre tutta una serie<br />

di coperture assicurative che<br />

devono essere prerogative stabile<br />

e acquisita di ogni praticante.<br />

Non tanto perché il nostro sia<br />

uno sport pericoloso - perché<br />

sappiamo che i dati certificano il<br />

contrario – ma perché si tratta di<br />

una sorta di regola indispensabile<br />

per la pratica di ogni sport. A<br />

mio avviso anche tutti i cacciatori<br />

che frequentano i nostri impianti<br />

dovrebbero essere tesserati: la<br />

tessera federale è comunque<br />

una sorta di carta d’identità del<br />

praticante.<br />

Il TIRO A VOLO 15


LA PAROLA AL CONSIGLIO<br />

Fabrizio Forti<br />

Mio padre Italo era un tiratore di<br />

buonissima tecnica. Mio padre e<br />

un suo amico, Severino Daris, sono<br />

stati i fondatori del primo campo<br />

di tiro a San Severino Marche nei<br />

primi anni Sessanta. San Severino<br />

ha sempre avuto anche una grande<br />

tradizione per il motocross: mio<br />

padre, che era un grande sportivo,<br />

era anche socio fondatore del<br />

Motoclub settempedano. Nel ’72<br />

hanno disputato anche i Mondiali<br />

di Motocross a San Severino. A<br />

valle dell’impianto di motocross<br />

è nato il campo di tiro a volo.<br />

Successivamente a quel periodo,<br />

mio padre ha poi gradualmente<br />

lasciato i suoi impegni sportivi,<br />

ma mi ha trasmesso la grande<br />

passione per la caccia e per il tiro.<br />

16 febbraio 2013 n.227<br />

Io ho avuto in regalo nel giorno<br />

della Cresima un fucile Perazzi. Il<br />

campo di tiro a volo di mio padre<br />

è divenuto frattanto comunale<br />

ed è stato spostato in una sede<br />

limitrofa, più in alto rispetto alla<br />

sede precedente. Quell’impianto è<br />

divenuto l’attuale Società Le Ginestre<br />

del Presidente Cristiano Cappellacci.<br />

E per inciso è in quell’impianto che<br />

ogni anno, nel giorno di Ferragosto,<br />

si disputa un Memorial in onore di<br />

mio padre. Io ho iniziato a sparare<br />

con questo fucile pregiatissimo,<br />

ma allora ero un appassionato<br />

giocatore di calcio e quindi<br />

indirizzavo le mie energie atletiche<br />

verso quello sport. Mio padre,<br />

frattanto, si era ritirato in campagna<br />

e si dedicava agli ulivi e ai vigneti.<br />

Frattanto mi sono laureato, ho<br />

iniziato la mia professione, mi<br />

sono trasferito in Veneto e quindi<br />

per un perodo piuttosto lungo non<br />

ho più praticato il tiro. Nel 1999<br />

è venuto a mancare: è stato un<br />

momento difficilissimo perché mio<br />

padre è stato per me sempre un<br />

faro. Era un uomo burbero, ma con<br />

capacità enormi. Mi sono trovato<br />

in possesso dei suoi fucili. Nel<br />

2000 ho rinnovato la licenza di<br />

caccia per poter portare in Veneto<br />

i fucili che erano appartenuti a mio<br />

padre. In quell’occasione un amico<br />

mi ha detto: Hai il Perazzi, torna<br />

a sparare due colpi. A quel punto<br />

altri tre amici: Nicola Girotto, Mirco<br />

Littamè e Francesco Bellucco, mi<br />

hanno invitato a provare il Double


Trap e mi sono trovato subito<br />

coinvolto fortemente nella pratica<br />

di quella disciplina. Nel 2003 ho<br />

sottoscritto la prima tessera Fitav, nel<br />

2004 ho continuato a frequentare<br />

assiduamente e a gareggiare<br />

con risultati sempre migliori e nel<br />

2005 Nicola Girotto mi suggerì di<br />

andare a fare il primo Gran Premio<br />

di Double Trap alla Ghirlandina.<br />

E sono arrivato secondo in terza<br />

categoria. Ho sparato anche al<br />

Gran Premio successivo a San<br />

Fruttuoso piazzandomi bene. Ho<br />

vinto il Fitav a Trigoria e ho vinto<br />

l’argento al Campionato italiano<br />

di Double Trap di calibro 20. E<br />

a questo punto è esplosa questa<br />

mia passione per il Double Trap.<br />

In quell’epoca ho avuto la fortuna<br />

di incontrare Mirco Cenci e l’ho<br />

trovato subito una persona di<br />

grandi capacità. Mirco mi ha<br />

permesso di conoscere meglio<br />

la disciplina ed è per questo che<br />

abbiamo portato avanti anche molte<br />

iniziative assieme in favore del<br />

Double Trap. Questa frequentazione<br />

sempre più intensa del mondo del<br />

tiro è sfociata nel mio ingresso in<br />

Consiglio nel 2008. Io dico sempre<br />

che ho accettato di candidarmi con<br />

l’incoscienza del profano. Parlo di<br />

incoscienza perché probabilmente<br />

in quel momento non avevo<br />

considerato pienamente il grado<br />

di impegno che questo incarico<br />

mi avrebbe richiesto. Voglio dire<br />

che il tiro a volo si materializza<br />

nell’immaginario di tutti nel lancio<br />

di un piattello e nel tentativo di<br />

colpire quel piattello, quando<br />

invece a monte c’è una gestione<br />

molto complicata e complessa.<br />

È una gestione spesso piena di<br />

insidie ed è grazie all’esperienza<br />

del Presidente e di tutti i Consiglieri<br />

che in questo quadriennio ho<br />

potuto comprendere quali sono i<br />

problemi dello sport. Sono sincero:<br />

all’inizio di questa mia esperienza<br />

neppure mi rendevo conto realmente<br />

di tutte le problematiche che nei<br />

fatto compongono un’attività<br />

sportiva. Al termine dello scorso<br />

quadriennio ho anche considerato<br />

LA PAROLA AL CONSIGLIO<br />

con attenzione se ricandidarmi o<br />

meno. Non perché volessi sottrarmi<br />

all’impegno del ruolo, ma piuttosto<br />

perché in un primo momento ho<br />

ritenuto di poter dare un importante<br />

contributo al mondo del tiro a volo<br />

anche dall’esterno del Consiglio.<br />

Poi, naturalmente, sono stato molto<br />

contento di ricevere il consenso<br />

che ho ricevuto in Assemblea.<br />

Sono stato contento che sia stata<br />

riconosciuta l’opera da me compiuto<br />

nell’intero quadriennio. Un’opera<br />

certamente non convenzionale,<br />

in cui ho portato anche le mie<br />

esperienze professionali precedenti<br />

alla mia elezione in Consiglio.<br />

Anche le esperienze di altre realtà<br />

sportive, dal momento che sono<br />

stato vicepresidente di una Società<br />

di calcio per più di dieci anni, poi<br />

lo sono stato di una Società di<br />

tennis. Anche in questo quadriennio,<br />

proprio per questa mia naturale<br />

esuberanza in fatto di sport, vorrò<br />

essere un vulcano di idee. Magari,<br />

almeno una sarà anche una buona<br />

idea!<br />

Il TIRO A VOLO 17


LA PAROLA AL CONSIGLIO<br />

roberto mAnno<br />

Otto anni di presidenza regionale<br />

e quattro anni in Consiglio nel<br />

quadriennio di Londra: ecco la mia<br />

carta d’identità di dirigente della<br />

Fitav. Nel corso del quadriennio<br />

da Consigliere ho assunto il ruolo<br />

di delegato internazionale per<br />

la Fossa Universale. Da parte<br />

mia, sollecito una maggiore<br />

attenzione dei presidenti di<br />

Società e dei dirigenti in genere<br />

nei confronti delle questioni<br />

legate alla tutela ambientale.<br />

Soprattutto sottolineo il fatto che<br />

se anche negli anni abbiamo<br />

lavorato con forte impegno,<br />

questo non deve convincerci<br />

che adesso possiamo dormire<br />

sugli allori. Occorre mantenere<br />

alta la guardia. E’ compito di<br />

noi consiglieri continuare a<br />

sensibilizzare la dirigenza delle<br />

18 febbraio 2013 n.227<br />

Società nei confronti del rispetto<br />

accurato degli adempimenti. C’è<br />

stata una diligente attenzione<br />

da parte del Presidente e del<br />

Consiglio Federale nel mettere da<br />

parte delle risorse che poi sono<br />

state destinate principalmente a<br />

questo tipo di problemi. Forse<br />

in questo preciso frangente non<br />

siamo sottoposti ad attacchi così<br />

violenti come è avvenuto anche<br />

in un recente passato, ma torno<br />

a ribadire che questo non deve<br />

indurci a cullarci nella situazione.<br />

Potrebbe essere utile creare<br />

una classificazione delle nostre<br />

Associazioni sulla falsariga della<br />

classificazione alberghiera che<br />

tenga conto del genere e della<br />

qualità dei servizi offerti. Questo<br />

fenomeno non deve considerare<br />

soltanto il normale fruitore dei<br />

servizi, come può avvenire per il<br />

tesserato praticante, ma soprattutto<br />

deve essere attivato in funzione<br />

del pubblico che deve poter<br />

assistere agevolmente all’attività<br />

tiravolistica, ma dovrebbe poter<br />

avvicinarsi anche agevolmente ad<br />

essa: penso alla possibilità di avere<br />

subito un istruttore a disposizione<br />

che fornisca i primi rudimenti e<br />

spiega anche più dettagliatamente<br />

le regole del nostro sport. L’idea<br />

è quella di essere molto attenti<br />

alle persone che si recano nelle<br />

nostre Associazioni perché quelle<br />

persone possono essere oggi dei<br />

visitatori e domani dei protagonisti.<br />

In questa classificazione delle<br />

nostre Associazioni verrebbe a<br />

rivestire un peso determinante<br />

anche la capacità di ciascuna<br />

Associazione di promuovere


l’informazione relativa alla propria<br />

attività attraverso i media. A titolo<br />

personale, posso dire che riterrei<br />

opportuno che anche ognuno dei<br />

cacciatori che vengono a praticare<br />

il tiro a volo nelle nostre strutture<br />

fosse in possesso della tessera<br />

della Federazione italiana tiro a<br />

volo. In questo modo i cacciatori<br />

potrebbero accedere a tutti i<br />

vantaggi e le coperture assicurative<br />

offerte dalla tessera Fitav e per la<br />

nostra Federazione significherebbe<br />

un forte incremento numerico dei<br />

tesserati e dei frequentatori degli<br />

impianti. A questo si sposa l’azione<br />

che la Fitav ha compiuto e compie<br />

per lo sviluppo delle discipline<br />

del comparto non olimpico. Nella<br />

mia zona, in Puglia, ma si tratta di<br />

un fenomeno comunque presente<br />

in ogni area d’Italia, è ingente<br />

il numero di cacciatori che si<br />

rivolge abitualmente al Compak<br />

Sporting. Il cacciatore, d’altronde,<br />

si avvicina preferibilmente ad una<br />

disciplina in cui può comunque<br />

immediatamente conseguire un<br />

risultato soddisfacente - come<br />

avviene appunto nel Compak<br />

Sporting – piuttosto che rivolgersi<br />

ad una specialità più tecnica e<br />

difficile come la Fossa Olimpica.<br />

Nel quadriennio appena iniziato<br />

dovremo procedere sulla strada<br />

già tracciata in questo senso e<br />

continuare a dare impulso a queste<br />

specialità. Queste specialità sono<br />

il futuro del nostro sport: su questo<br />

punto tutto il Consiglio concorda.<br />

Del resto le discipline del comparto<br />

non olimpico propongono un<br />

panorama agonistica già molto<br />

interessante per il praticante che<br />

tuttavia ha la possibilità, in base<br />

alle proprie doti, di compiere<br />

LA PAROLA AL CONSIGLIO<br />

successivamente il salto verso<br />

le specialità olimpiche. La mia<br />

carriera di tiratore? Ho iniziato<br />

a sparare a sedici anni, ma di<br />

strada, da allora, ne ho fatta. Sono<br />

stato in Eccellenza, ho conquistato<br />

il secondo posto in Eccellenza<br />

di Fossa Olimpica nel 2005 alle<br />

spalle di Massimo Fabbrizi, ho<br />

partecipato anche a molte gare<br />

internazionali di Fossa Universale.<br />

Al Mondiale del Portogallo del<br />

2012 ho collezionato 197 centri su<br />

200, conseguendo anche un quarto<br />

posto assoluto nel circuito di Coppa<br />

del Mondo della Fossa Universale.<br />

Ho vinto due titoli italiani e due<br />

secondi posti al Campionato delle<br />

Società con la squadra di Spinella.<br />

In gioventù ho anche gareggiato e<br />

fatto qualche risultato di pregio con<br />

il team della Società Le Saittole di<br />

Melendugno.<br />

Il TIRO A VOLO 19


LA PAROLA AL CONSIGLIO<br />

Fiorenzo dE rosA<br />

Dopo la scomparsa di papà,<br />

quando si verificò la necessità di<br />

rieleggere un nuovo membro del<br />

Consiglio, io non avevo intenzione<br />

di entrare in Federazione, proprio<br />

per non dare adito appunto alle<br />

dicerie che i posti in Federazione<br />

fossero ereditari. Ma c’è stato<br />

l’intervento di tantissimi amici, di<br />

molte Associazioni, di gente che<br />

insieme al mio papà Michele ha<br />

fatto la storia del tiro: tutte queste<br />

persone hanno fatto pressione<br />

affinché un De Rosa fosse ancora<br />

presente in Consiglio per continuare<br />

quella storia e quell’esperienza.<br />

Questo mi ha convinto a presentare<br />

la mia candidatura al Presidente<br />

Rossi per essere eletto. Stiamo<br />

parlando dell’ottobre del 2001.<br />

Il fenomeno importante è stato<br />

che in quell’occasione il consenso<br />

alla mia elezione è stato espresso<br />

dall’80% delle associazioni aventi<br />

20 febbraio 2013 n.227<br />

diritto e quello è stato un forte<br />

tributo di stima nei confronti di<br />

Michele De Rosa e della famiglia<br />

De Rosa. Questo forte consenso<br />

ha contraddistinto un po’ tutta la<br />

mia carriera e anche nell’ultima<br />

tornata elettorale, in cui sono stato<br />

eletto in rappresentanza degli<br />

atleti, i consensi sono stati alti.<br />

Ma questo deriva sicuramente dal<br />

fatto che ho speso tutta la mia vita<br />

sui campi di tiro nel contatto con<br />

la gente del tiro. Io ho iniziato a<br />

frequentare i campi di tiro a sette<br />

anni. Ricordo di aver assistito con<br />

papà a gare fondamentali della<br />

nostra storia tiravolistica italiana:<br />

il Poker d’assi a Bolzano, il Gran<br />

Premio Trinacria a Milazzo. Ho<br />

menzionato non a caso queste due<br />

manifestazioni che si svolgevano<br />

in impianti diametralmente distanti,<br />

perché ho assistito praticamente<br />

a tutte le edizioni di queste gare,<br />

assicurando una presenza costante<br />

nel contatto con i nostri atleti e<br />

con i nostri praticanti. È per la<br />

conoscenza diretta dei tiratori e<br />

degli atleti - sottolineo con orgoglio<br />

di aver seguito direttamente dal<br />

vivo le ultime cinque edizioni delle<br />

Olimpiadi - che ho potuto ricevere<br />

quell’incarico di responsabile delle<br />

squadre azzurre che ho svolto con<br />

orgoglio nello scorso quadriennio.<br />

È un ruolo - per il quale esprimo la<br />

mia grande gratitudine al Presidente<br />

Rossi - che attribuisce il grande<br />

privilegio di seguire dal vivo<br />

l’attività sportiva dei nostri atleti al<br />

massimo livello. Gestire gli atleti ad<br />

alto livello è molto difficile, perché i<br />

grandi campioni hanno sempre una<br />

grande personalità. Ma è ancora<br />

più difficile se si considerano le<br />

prerogative specifiche del tiro a<br />

volo. Sappiamo infatti quanto sia<br />

labile il confine tra una grande


prestazione e una prestazione<br />

mediocre: nel nostro sport per un<br />

piattello si vince e sei osannato,<br />

per un piattello perdi e non sei più<br />

nessuno. Un caso recentissimo che<br />

non riguarda direttamente la nostra<br />

squadra ma che è emblematico<br />

di questa situazione: il 125/125<br />

di Michael Diamond nella fase di<br />

selezione dell’Olimpiade di Londra<br />

e il suo 20 in finale che lo ha<br />

escluso perfino dal podio. Quanto<br />

al nuovo regolamento, in riferimento<br />

ad esempio alla Fossa Olimpica,<br />

io voglio ricordare che quando<br />

abbiamo affrontato la finale ad un<br />

colpo, tutti ci fasciavamo la testa<br />

e ci dicevamo che non avremmo<br />

potuto più vincere. Abbiamo però<br />

conquistato medaglie ad Atene<br />

e poi a Pechino e dall’ultima<br />

Olimpiade siamo tornati con due<br />

medaglie prestigiosissime. Sena<br />

contare che siamo stati sempre<br />

l’unica nazione a conquistare<br />

gli otto posti disponibili. Quindi,<br />

alla distanza, i cambiamenti<br />

dei regolamenti non ci hanno<br />

mai realmente penalizzato. È<br />

sicuramente vero, come sempre<br />

avviene, che questi nuovi<br />

regolamenti creeranno dei problemi<br />

all’inizio, ma alla lunga mi sento di<br />

dire che torneremo ad occupare il<br />

ruolo di preminenza che abbiamo<br />

saputo occupare già ogni volta che<br />

ci siamo adeguati ai cambiamenti.<br />

Peraltro nel corso del 2013 non<br />

verranno assegnate carte olimpiche,<br />

pertanto potremo concederci questo<br />

periodo di prova per arrivare già<br />

preparati al momento in cui si<br />

assegneranno le prime carte per<br />

Rio. Per incrementare il numero<br />

degli appassionati, noi dobbiamo<br />

riuscire a proporre bene quella<br />

che è la nostra immagine migliore.<br />

Abbiamo una ragazza di venti anni<br />

– Jessica Rossi – che ha vinto la<br />

medaglia d’oro nella sua specialità<br />

stabilendo il record del mondo e il<br />

record olimpico ed ha conseguito<br />

questi risultati in modo semplice<br />

e genuino. È su questo tasto che<br />

dobbiamo battere. Proponendo<br />

all’esterno la nostra immagine<br />

LA PAROLA AL CONSIGLIO<br />

di sport pulito. Se così faremo, i<br />

risultati verranno. Dobbiamo di<br />

conseguenza anche essere pronti<br />

ad accogliere i nuovi arrivati e io<br />

ricordo con piacere i tempi in cui<br />

c’era un campetto, o quantomeno<br />

una macchina lanciapiattelli,<br />

quasi in ogni paese. Dovremmo<br />

tornare a quella situazione. Con<br />

quali specialità? Indubbiamente<br />

oggi sono le specialità amatoriali<br />

quelle a cui dobbiamo guardare<br />

con più convinzione per questo<br />

programma di promozione. Vorrei<br />

dire: le più dilettantistiche – nel<br />

significato più puro del termine –<br />

tra quelle amatoriali: il Compak<br />

Sporting, il Down The Line, il Trap<br />

Americano. Non possiamo pensare<br />

di distribuire sul territorio l’attività<br />

come trenta o quaranta anni fa, ma<br />

esiste comunque la possibilità di<br />

creare nuovi aree in cui si possano<br />

avviare al tiro a volo i nuovi<br />

appassionati. Ed è questa la strada<br />

che dobbiamo percorrere con<br />

convinzione già nelle prime fasi di<br />

questo quadriennio.<br />

Il TIRO A VOLO 21


LA PAROLA AL CONSIGLIO<br />

luciano innoCEnti<br />

Sono in Consiglio dal 2001,<br />

quindi quello che ha appena<br />

preso il via è il quarto mandato<br />

e sono estremamente onorato<br />

di essere ancora in Consiglio al<br />

servizio della Federazione. Molti<br />

ricorderanno che nei primi anni<br />

della presidenza di Luciano Rossi<br />

ho svolto il ruolo di Coordinatore<br />

del Settore Giovanile, poi ho<br />

lasciato quell’incarico per<br />

assumere invece qualche anno<br />

dopo, nel 2001 appunto, quello<br />

di Consigliere. È stato un onore<br />

entrare in Consiglio perché a<br />

quell’incarico allora sono stato<br />

chiamato proprio da Luciano<br />

Rossi, ma nello stesso tempo è<br />

stato un piacere lavorare in questi<br />

anni con il nostro Presidente e<br />

con i tanti colleghi, perché è stata<br />

un’epoca di grandi battaglie<br />

combattute insieme. Prima di<br />

tutto, mi viene in mente la difesa<br />

dei campi di tiro. E non è un<br />

caso che citi questo settore della<br />

nostra azione di Consiglio perché<br />

la mia regione, la Toscana, è<br />

stata indubbiamente tra le più<br />

bersagliate. Lavorando a lungo<br />

e con impegno siamo riusciti<br />

a stilare un Protocollo d’intesa<br />

con il Ministero dell’Ambiente<br />

nel 2005 e da allora siamo<br />

usciti allo scoperto. Questi<br />

passi importantissimi della<br />

nostra storia recente che io ho<br />

appena sintetizzato assicurano<br />

ai gestori dei campi di tiro un<br />

livello di difesa ben più alto che<br />

in un passato più lontano. Ma<br />

questo avviene a condizione che<br />

quei gestori siano diligenti nel<br />

rispetto delle regole. Questa è<br />

una materia che io ho seguito<br />

da vicino in questi anni. Pur non<br />

avendo un incarico preciso, l’ho<br />

seguita in base a dei mandati<br />

22 febbraio 2013 n.227<br />

che il Presidente e il Consiglio<br />

mi assegnavano secondo le<br />

esigenze del momento. In<br />

questo senso sono ottimista. E<br />

forse lo sono proprio perché ho<br />

seguito da vicino le sorti di molti<br />

impianti e ho vissuto in diretta<br />

tutte le vicissitudini di questi<br />

anni. Dobbiamo prepararci<br />

a difendere ancora a spada<br />

tratta gli impianti, ma credo<br />

di poter dire che oggi siamo<br />

anche nella condizione di poter<br />

immaginare di tornare ad aprire<br />

nuovi impianti. Allo stato attuale<br />

infatti, con il rispetto rigoroso<br />

di tutte le norme, è molto più<br />

facile aprire un nuovo impianto<br />

che ristrutturarne o adeguarne<br />

uno esistente. È certo però, e lo<br />

ribadisco vigorosamente, che<br />

occorre che la dirigenza degli


impianti attualmente in funzione<br />

sia accuratissima nel rispetto di<br />

norme e adempimenti: questo<br />

diviene un gesto utile non soltanto<br />

nei confronti della regolare<br />

attività dell’impianto, ma anche<br />

un gesto di responsabilità nei<br />

confronti della Federazione. I<br />

dirigenti devono comprendere<br />

che oggi un campo di tiro deve<br />

essere gestito meglio perfino di<br />

un’azienda. E parlo anche del<br />

rapporto con la propria clientela:<br />

dobbiamo accogliere i praticanti,<br />

che sono i clienti di ognuna delle<br />

Associazioni che compongono la<br />

Fitav, con il sorriso sulle labbra.<br />

E dobbiamo soprattutto essere<br />

pronti a ricevere i nuovi possibili<br />

praticanti. Le medaglie olimpiche<br />

come quelle di Jessica Rossi<br />

e Massimo Fabbrizi sono una<br />

LA PAROLA AL CONSIGLIO<br />

potente azione promozionale e<br />

so di persone che, appassionatesi<br />

al tiro vedendo in televisione<br />

Jessica e Massimo, sono andate<br />

all’Associazione più vicina<br />

per sperimentare il tiro. Ma a<br />

queste persone è stato chiesto<br />

se disponevano dell’attrezzatura<br />

e se possedevano un fucile. E<br />

in questo modo hanno spesso<br />

dissuaso queste persone dal<br />

loro desiderio di sperimentare<br />

il tiro. Ma queste situazioni si<br />

sono verificate anche in grandi<br />

impianti che non possono<br />

immaginare di vivere soltanto<br />

sulle manifestazioni più importanti<br />

del calendario, ma devono<br />

accogliere e seguire anche i<br />

veri e propri principianti. È vero<br />

che il reclutamento che produce<br />

i grandi numeri si costruisce<br />

nel rapporto con le scuole (e il<br />

Settore Giovanile si prenderà<br />

infatti carico come prima e più<br />

di prima di questo compito), ma<br />

dobbiamo anche metterci nella<br />

condizione di saper accogliere<br />

e indirizzare la persona che non<br />

ha mai sparato e che approda<br />

al nostro mondo perché magari<br />

ha visto appunto l’impresa di un<br />

nostro campione in televisione.<br />

Faccio un esempio: se qualcuno<br />

si appassiona all’equitazione<br />

perché vede una gara in<br />

televisione, è improponibile che<br />

gli si chieda di comprarsi un<br />

cavallo prima ancora che quella<br />

persona sappia se è davvero<br />

interessata a questo sport. Di<br />

conseguenza, anche nel nostro<br />

sport le strutture devono essere<br />

pronte a ricevere i visitatori di<br />

questo tipo, ma devono mettere<br />

a disposizione impianti e attrezzi<br />

per il primissimo contatto con il<br />

tiro a volo del visitatore.<br />

Il TIRO A VOLO 23


LA PAROLA AL CONSIGLIO<br />

sergio duBBini<br />

Come Consiglio Federale, stiamo<br />

cercando di fare qualsiasi cosa per<br />

cercare di allargare la famiglia del<br />

tiro perché nei confronti del Coni<br />

avere venticinquemila tesserati o<br />

averne centomila avrebbe un peso<br />

diverso. E questo è senz’altro il<br />

punto più importante del lavoro<br />

che ci attende nel quadriennio.<br />

Per quanto riguarda l’aspetto<br />

informatico, quello è un po’ l’hobby<br />

che mi porto dietro da moltissimi<br />

anni. E’ un hobby, ma è divenuta<br />

con il tempo anche una missione<br />

perché stiamo riorganizzando un<br />

po’ tutto il sistema informatico della<br />

nostra Federazione. Questi interventi<br />

permetteranno un miglioramento<br />

del lavoro che ognuno di noi farà<br />

24 febbraio 2013 n.227<br />

perché naturalmente oggi tutto è<br />

informatica. Anche i rapporti che la<br />

Federazione centrale intratterrà con<br />

i Delegati regionali dovranno essere<br />

adeguati agli strumenti informatici<br />

con un evidente vantaggio per gli<br />

stessi due interlocutori. Non credo<br />

di peccare di presunzione dicendo<br />

che sono stato un pioniere dello<br />

sviluppo informatico in Federazione:<br />

sono stato tra i primi a parlare di<br />

internet nel mondo del tiro a volo<br />

e tra i primi a battermi appunto<br />

perché l’informatica intervenisse<br />

a trasformare il lavoro quotidiano<br />

delle Associazioni. Insieme ad<br />

alcuni amici e collaboratori sono<br />

stato fautore di alcune esperienze<br />

informatiche importanti: il primo<br />

sito internet a cui ho lavorato è<br />

stato quello del Comitato regionale<br />

delle Marche. Ancora c’è molto da<br />

fare: non possiamo nascondercelo.<br />

Gli strumenti e il linguaggio di<br />

internet, se anche non sono più un<br />

qualcosa di misterioso, non hanno<br />

ancora preso piede nel mondo<br />

del tiro a volo a tutti i livelli. Ci<br />

sono infatti forti carenze, in special<br />

modo quando parliamo delle realtà<br />

societarie medio-piccole che poi<br />

rappresentano di fatto il 70% del<br />

nostro patrimonio di sodalizi. Questo<br />

gruppo ampio di Associazioni sono<br />

state e sono preziosissime per il<br />

nostro mondo e per la Federazione<br />

italiana tiro a volo. Costituiscono la<br />

presenza capillare che ci permette


di conservare il nostro patrimonio di<br />

tesserati e potranno essere il primo<br />

contatto per molti nuovi appassionati<br />

che si affacciano al tiro a volo. Però,<br />

i dirigenti di queste Associazioni<br />

devono comprendere che internet<br />

dà possibilità immense. E si tratta<br />

di possibilità immense che spesso<br />

riducono i costi e velocizzano il<br />

lavoro. Occorre assolutamente<br />

progredire su questa strada, anche<br />

se dobbiamo riconoscere che i passi<br />

che frattanto sono stati compiuti sono<br />

immensi. Lo dico con cognizione<br />

di causa dal momento che sono<br />

ventiquattro anni che vivo a stretto<br />

contatto con la vita federale: prima<br />

nei Comitati provinciali e regionali<br />

e poi nel ruolo di Consigliere. Se<br />

ripenso ai miei esordi ne mondo<br />

del tiro a volo, non posso fare a<br />

meno di sottolineare la mia lunga e<br />

solida amicizia con Liano Rossini.<br />

Potrei definirmi, ancora prima che<br />

appassionato tiratore, amico e fan<br />

di Liano. Dal 1956, cioè dal’anno in<br />

cui Liano ha vinto la medaglia d’oro<br />

a Melbourne, abbiamo trascorso<br />

molto tempo insieme: facevamo<br />

insieme lunghi viaggi in macchina.<br />

In realtà, la nostra amicizia era nata<br />

sul lavoro: Liano era cliente della<br />

banca in cui lavoravo. Ma quel<br />

contatto con il campionissimo Liano<br />

mi ha sicuramente cambiato la vita.<br />

Rossini, che allora gestiva la Società<br />

Archibugi a Torrette di Ancona -<br />

mentre io ero tesserato alla storica<br />

Società di Falconara – oltre ad essere<br />

il campionissimo noto a tutti, era una<br />

persona di immensa simpatia e di<br />

grandissima affabilità. Io dico sempre<br />

che era un funambolo in pedana<br />

e un giocherellone nella vita. Ed è<br />

stato non soltanto un grandissimo<br />

campione che ha donato all’Italia e<br />

alla nostra Federazione un immenso<br />

prestigio, ma anche e soprattutto<br />

un pioniere del tiro che, con la sua<br />

Diavola Rossa alla Società Archibugi,<br />

ha contribuito a forgiare anche tanti<br />

nuovi appassionati: un esempio che<br />

sicuramente dovremmo recuperare e<br />

riproporre anche ai nostri giorni.<br />

LA PAROLA AL CONSIGLIO<br />

Il TIRO A VOLO 25


LA PAROLA AL CONSIGLIO<br />

Aldo visConti<br />

Ho svolto il ruolo di Presidente<br />

regionale dell’Emilia – Romagna<br />

per sedici anni. Ho anche<br />

un po’ temuto il debutto in<br />

Consiglio Federale nella<br />

riunione dell’inizio di gennaio,<br />

mentre ho trovato subito un<br />

ambiente caratterizzato da<br />

grande armonia. È vero che,<br />

a partire dal nostro Presidente<br />

Federale per proseguire con<br />

i miei colleghi del Consiglio,<br />

si trattava naturalmente di<br />

persona alle quali sono legato<br />

a amicizia di lunga data. È<br />

stato in fin dei conti per me<br />

un approccio molto disteso<br />

a questo nuovo incarico e<br />

io ho deciso di entrare in<br />

punta di piedi in questa<br />

mia nuova situazione. Sono<br />

complessivamente trentadue<br />

anni che opera nell’ambito della<br />

Federazione con gli anni in cui<br />

ho svolto il ruolo di delegato<br />

provinciale e poi appunto<br />

quello di delegato regionale e<br />

quindi ritengo di poter portare<br />

questo importante bagaglio<br />

di esperienza che intendo<br />

mettere a disposizione della<br />

Federazione. Io intendo dare un<br />

contributo molto attivo al mio<br />

ruolo di Consigliere. In Emilia<br />

– Romagna, come del resto<br />

in molte altre parti del nostro<br />

Paese, si vive un momento<br />

difficile, però io avverto molta<br />

voglia di fare nel nostro mondo.<br />

Il nostro mondo è, malgrado le<br />

difficoltà e le ristrettezze, un<br />

mondo molto propositivo. Io lo<br />

sto sperimentando direttamente<br />

con il nuovo gruppo dirigente<br />

della mia regione: Demetrio<br />

Pillon, che ha assunto il ruolo<br />

di delegato regionale, e i suoi<br />

26 febbraio 2013 n.227<br />

collaboratori costituiscono<br />

un gruppo molto armonico<br />

e caratterizzato appunto<br />

dalla grande volontà di<br />

restituire slancio al movimento<br />

tiravolistico di un’area – quella<br />

emiliano – romagnola, appunto<br />

– di grandissima tradizione.<br />

Ed è una linea, mi piace<br />

sottolineare, che è pienamente<br />

condivisa dai tanti presidenti<br />

di Società della regione che<br />

hanno sempre rappresentato<br />

una forza propositiva. Sono<br />

sincero: dopo più di trenta anni<br />

di militanza tiravolistica avevo<br />

perfino elaborato il proposito di<br />

lasciare l’incarico di delegato<br />

regionale. Sono state le<br />

Associazioni della mia regione<br />

a premere perché non mi tirassi<br />

indietro e non decidessi di<br />

mollare. Ed è stato il presidente<br />

Rossi a suggerirmi di presentare<br />

la mia candidatura al Consiglio<br />

Federale, motivando questo<br />

suggerimento proprio con il<br />

fatto che avrei potuto portare<br />

nel massimo organo federale<br />

tutto il bagaglio di esperienza<br />

del mio ultratrentennale lavoro<br />

svolto a tutti i livelli della<br />

gerarchia. E devo dire che<br />

l’elezione all’Assemblea di<br />

Roma dello scorso dicembre:<br />

quella pioggia di consensi nei<br />

confronti della mia persona<br />

da parte di Associazioni di<br />

ogni parte d’Italia mi ha reso<br />

veramente molto felice. Il 2012<br />

d’altronde è stato un anno molto<br />

gratificante per me, perché mi è<br />

stata anche assegnata la Stella<br />

d’oro al merito sportivo. E a<br />

questo punto, come è del resto<br />

nella mia indole, mi appresto<br />

a gettarmi a capofitto nel<br />

lavoro che richiederà questo<br />

nuovo ruolo. Come sempre con<br />

il massimo impegno: anima<br />

e corpo. Come ho scoperto il<br />

tiro a volo a cui ho dedicato<br />

più di trenta anni di vita? Io<br />

lavoravo in un’azienda che<br />

produceva vetro e a quell’epoca<br />

l’azienda iniziò a organizzare<br />

dei campionati aziendali di tiro


a volo. C’era un direttore del<br />

personale che era un grande<br />

appassionato di tiro a volo e<br />

che stimolò un po’ tutti noi a<br />

sperimentare questo sport. La<br />

prima volta che ho provato<br />

a sparare al piattello mi ero<br />

presentato con la mia doppietta<br />

da caccia. Parliamo di circa<br />

quarant’anni fa e da allora<br />

il tiro a volo è stato sempre<br />

presente nella mia vita. Per un<br />

lungo periodo, dopo quella<br />

prima esperienza, a livello<br />

agonistico. Poi, invece, poco più<br />

tardi, anche a livello gestionale<br />

con i primi incarichi in ambito<br />

regionale. I primi piattelli li<br />

ho sparati alla Società Poggio<br />

Diana di Salsomaggiore. Ho<br />

iniziato con la Fossa Universale<br />

e poi sono passato all’Olimpica,<br />

anche se all’epoca l’Emilia –<br />

Romagna era quasi sinonimo<br />

LA PAROLA AL CONSIGLIO<br />

di Skeet: erano gli anni delle<br />

grandi vittorie e dei grandi<br />

risultati di Romano Garagnani,<br />

di Bianca Rosa Hansberg, di<br />

Luciano Brunetti. Allora vivevo<br />

a Parma e la mia era una zona<br />

in cui si praticava molto lo<br />

Skeet. Seguivo le gesta di questi<br />

campioni e mi appassionavo<br />

alle loro vittorie, ma all’epoca<br />

ero e sono rimasto un grande<br />

appassionato di Fossa Olimpica.<br />

Il TIRO A VOLO 27


IN CORPORE SANO<br />

INDICAZIONI GENERALI SUL<br />

TRAINING AL FEMMIN<strong>IL</strong>E<br />

La “vie en rose” sui campi di tiro secondo l’intepretazione<br />

del Responsabile della preparazione fisica delle selezioni azzurre<br />

Testo di Fabio Partigiani<br />

Nei diversi articoli apparsi sulla rivista<br />

è stata data particolare importanza<br />

all’allenamento per gli atleti di<br />

alta qualificazione e per i giovani<br />

appartenenti al Settore Giovanile.<br />

Per ognuna delle due categorie sono<br />

state date delle indicazioni ( pratiche<br />

e teoriche) su come programmare le<br />

sedute, basate sui principi della Teoria e<br />

Metodologia dell’Allenamento. Tutto ciò<br />

finalizzato per arrivare all’appuntamento<br />

importante (la competizione) al massimo<br />

della condizione e conseguire il miglior<br />

risultato possibile. Pianificare una<br />

stagione agonistica comporta delle<br />

difficoltà non indifferenti: il programma di<br />

allenamento non deve essere fatto a caso<br />

ma deve rispettare in tutto e per tutto le<br />

28 febbraio 2013 n.227<br />

caratteristiche fisiologiche, psicologiche e<br />

tecniche dell’atleta. Deve essere un abito<br />

fatto su misura e soprattutto della qualità<br />

migliore. È importante conoscere l’atleta<br />

in tutte le sue sfaccettature. Solo in questa<br />

maniera i risultati “dovrebbero” portare al<br />

risultato sperato. Parlo al condizionale in<br />

quanto in tutte le discipline sportive, ma<br />

soprattutto nel tiro a volo, alcune volte, si<br />

sono verificate delle eccezioni.<br />

Atleti perfettamente allenati non sono<br />

riusciti a conseguire la vittoria. Tiratori<br />

in sovrappeso hanno conquistato il<br />

gradino più alto rispetto ad altri con<br />

una condizione fisica migliore. Questa<br />

è l’eccezione del nostro sport che<br />

non deve assolutamente essere presa<br />

come esempio. La nostra disciplina


appartiene agli sport di destrezza dove<br />

la padronanza di una corretta tecnica di<br />

esecuzione è fondamentale per il risultato<br />

finale. Ciò significa che l’atleta anche se<br />

preparato fisicamente, ma con una tecnica<br />

non adeguata, può conseguire dei risultati<br />

al di sotto delle sue reali possibilità,<br />

rispetto ad un altro atleticamente inferiore<br />

ma dotato di una tecnica migliore. Come<br />

già ho detto si tratta di eccezioni, ma nel<br />

nostro sport esistono. Nel tiro a volo il<br />

momento di gloria arriva per tutti. La cosa<br />

importante, quella che fa la differenza,<br />

è rimanere sul gradino più alto il più a<br />

lungo possibile. Occorre tenacia, forza di<br />

volontà, abnegazione, saper soffrire e non<br />

perdere mai la fiducia in se stessi.<br />

I concetti fin qui esposti sono validi anche<br />

per le donne. Ormai anche nel campo<br />

femminile si assiste da diversi anni ad un<br />

equilibrio, sia in termini atletici che tecnici,<br />

simile a quello degli uomini. Anche per le<br />

atlete la programmazione dell’allenamento<br />

non è più una cosa astratta. Tutto<br />

viene pianificato nei minimi particolari<br />

e i risultati raggiunti nelle diverse<br />

competizioni internazionali ci fanno capire<br />

che solo con una preparazione attenta<br />

ed accurata si possono raggiungere<br />

risultati incredibili. Le ultime due edizioni<br />

dei Giochi Olimpici, Pechino 2008 e<br />

Londra 2012 sono una testimonianza<br />

tangibile di una programmazione<br />

mirata e oculata che ha portato le nostre<br />

tiratrici alla conquista dell’oro olimpico<br />

con Chiara Cainero e Jessica Rossi.<br />

IN CORPORE SANO<br />

Quindi come si deve allenare una donna<br />

per raggiungere determinati risultati?<br />

Naturalmente bisogna considerare se<br />

l’allenamento è mirato al conseguimento<br />

di uno stato di salute ottimale, benessere<br />

fisico, con esercitazioni riguardanti il<br />

lavoro aerobico, oppure per raggiungere<br />

risultati sportivi degni di un atleta di alta<br />

qualificazione. Per quanto riguarda il<br />

secondo caso (atlete appartenenti alla<br />

Squadra Nazionale) il discorso è simile a<br />

quello degli uomini e già diversi articoli<br />

apparsi sulla rivista hanno affrontato il<br />

problema: programmazione mirata e<br />

personalizzata al raggiungimento del<br />

nostro obiettivo principale cioè il miglior<br />

risultato possibile nelle competizioni<br />

internazionali. L’unica differenza tra i<br />

due sessi sono le percentuali dei carichi<br />

di lavoro, inferiori nelle donne rispetto ai<br />

colleghi maschi. Per il resto tutto uguale:<br />

programmare l’allenamento nei minimi<br />

particolari, sia quello atletico sia quello<br />

tecnico. Diverso è il discorso per la donna<br />

che vuole perdere peso per migliorare<br />

il proprio stato di salute, obiettivo<br />

principale, e il suo aspetto fisico, obiettivo<br />

secondario.<br />

Vediamo come bisogna procedere.<br />

INDICAZIONI GENERALI<br />

La macchina biologica tra i due sessi è<br />

sostanzialmente la stessa: la differenza<br />

è data dal patrimonio proteico (massa<br />

muscolare) e dalle caratteristiche<br />

ormonali. Le donne rispetto agli uomini<br />

sono più leggere, hanno lo scheletro<br />

diverso (bacino), ormoni androgeni più<br />

bassi e pliche sottocutanee più spesse.<br />

Le problematiche più frequenti nelle donne<br />

sono un metabolismo basale basso e una<br />

percentuale di massa grassa maggiore<br />

rispetto a quella magra. Questo quadro<br />

abbinato ad una vita sedentaria e ad<br />

una alimentazione scorretta, determina<br />

un sovrappeso con adiposità localizzate,<br />

formazione di cellulite e anche obesità.<br />

La distribuzione del grasso nelle donne<br />

è solitamente concentrato a livello<br />

trocanterico e degli arti inferiori. Gli arti<br />

Il TIRO A VOLO 29


ASSEMBLEA FEDERALE<br />

superiori sono tendenzialmente magri<br />

senza significativi accumuli di grasso<br />

e cellulite (struttura ginoide cioè con<br />

fianchi più larghi delle spalle tipica del<br />

sesso femminile); ci sono anche donne<br />

con una maggiore distribuzione di adipe<br />

nella parte superiore del corpo e gambe<br />

più magre (struttura androide cioè con<br />

spalle più larghe dei fianchi, tipica del<br />

sesso maschile). Quella ginoide è la<br />

tipologia più comune, quella in cui si<br />

può rispecchiare la maggior parte delle<br />

donne, e su questa ci soffermeremo dando<br />

delle indicazioni generali e specifiche. Il<br />

problema più difficile da risolvere è quello<br />

degli adipociti (cellule grasse) situati<br />

nella parte inferiore del corpo che sono<br />

più portati a stoccare il grasso piuttosto<br />

che a smaltirlo. Per quanto riguarda<br />

l’allenamento della parte superiore del<br />

corpo è necessario non ipertrofizzare<br />

eccessivamente i muscoli degli arti<br />

superiori (bicipite e tricipite) ma insistere<br />

su quei distretti muscolari che hanno il<br />

compito di allontanare ed avvicinare gli<br />

arti superiori dal tronco (deltoidi e dorsali)<br />

al fine di migliorare la proporzione tra<br />

distretto superiore e inferiore. Utile sarà<br />

anche un lavoro in funzione preventiva<br />

rinforzando la muscolatura addominale,<br />

parascapolare e trocanterica. Una<br />

metodica molto valida a questo scopo è il<br />

“Circuit Training”.<br />

CIRCUIT TRAINING<br />

Un ottimo metodo di allenamento per<br />

raggiungere una buona condiziona<br />

fisica è il Circuit Training aerobico:<br />

consiste nell’alternanza di vari esercizi<br />

riguardanti i diversi distretti muscolari per<br />

20/30 secondi di lavoro (corrispondente<br />

a circa 25 ripetizioni), avendo cura<br />

di non superare tale tempo per non<br />

innalzare inutilmente i battiti cardiaci.<br />

La caratteristica principale del lavoro in<br />

circuito è nota a tutti: le stazioni. Si passa<br />

da un esercizio all’altro correndo piano<br />

o camminando (più facile in una lezione<br />

di gruppo). I pesi saranno medio- bassi<br />

ed è consigliabile alternare esercizi<br />

30 febbraio 2013 n.227<br />

degli arti inferiori a esercizi degli arti<br />

superiori per stimolare la circolazione<br />

sanguigna e linfatica (top- down Circuit).<br />

Oltre ai circuiti è consigliabile, proprio per<br />

stimolare l’aumento della massa magra<br />

e del metabolismo basale, utilizzare<br />

esercizi di muscolazione con sovraccarichi<br />

per le gambe. Per la parte inferiore<br />

occorre calibrare molto bene il lavoro,<br />

onde evitare di ottenere risultati scarsi, o<br />

addirittura un peggioramento. Un ottimo<br />

modo di allenamento è il cosiddetto<br />

“metodo delle serie interrotte”(Rest- Pause).<br />

Consiste nell’utilizzare un carico piuttosto<br />

elevato (60% del massimale) senza però<br />

superare le 5 ripetizioni. Gli esercizi<br />

migliori sono quelli fondamentali: Squatt<br />

(libero o con la pressa), affondi, stacchi<br />

da terra.<br />

La modalità di lavoro è la seguente: 5<br />

ripetizioni x 20 secondi di recupero x<br />

4 serie. Questo metodo di allenamento<br />

incontra troppo spesso il timore, da parte<br />

delle donne, che pesi elevati possano<br />

aumentare la circonferenza di cosce<br />

e glutei. Questo è uno dei concetti più<br />

fraintesi nel mondo del fitness: niente di<br />

più sbagliato.<br />

In realtà è esatto il contrario. Allenare<br />

gli arti inferiori con serie lunghe e poco<br />

carico a senso solo se inserite in un<br />

Circuit training. Troppe ripetizioni con<br />

sovraccarichi attivano il metabolismo<br />

glicolitico lattacido: l’eccessivo acido<br />

lattico prodotto non consente la<br />

circolazione distrettuale per molto tempo e


la cellulite è condizionata proprio da una<br />

cattiva circolazione. Nelle donne, poi, il<br />

livello di testosterone è 20 volte inferiore<br />

a quello presente negli uomini, quindi la<br />

risposta ipertrofica (ingrossamento dei<br />

muscoli) di una donna non può essere<br />

paragonata a quella di un uomo, come<br />

ampiamente documentato da diversi studi<br />

presenti nella letteratura scientifica.<br />

Esempio di Circuit training:<br />

8 stazioni lavoro/ 30”/ 3 giri<br />

1. funicelle pari uniti<br />

2. bicipiti kg. 3+ 3<br />

3. addominali alti<br />

4. salto con gli ostacoli<br />

5. tricipiti kg. 3+ 3<br />

6. addominali bassi<br />

7. funicelle alternati<br />

8. pettorali croci<br />

Durante l’esecuzione del circuito è<br />

importante che l’istruttore controlli l’esatta<br />

esecuzione degli esercizi da parte<br />

delle allieve per evitare danni a livello<br />

delle strutture articolari e muscolari.<br />

Oltre all’allenamento classico con le<br />

macchine e/o i pesi e l’attività aerobica,<br />

è importante considerare due attività<br />

che spesso sono trascurate, ma che, se<br />

utilizzate con costanza, danno ottimi<br />

risultati: lo stretching e l’allungamento<br />

propriocettivo.<br />

ALLENAMENTO PROPRIOCETTIVO<br />

E IN DISEQU<strong>IL</strong>IBRIO<br />

Sappiamo che gli arti inferiori non<br />

ASSEMBLEA FEDERALE<br />

usufruiscono della spinta diretta di una<br />

pompa pulsante come il cuore. Tuttavia il<br />

piede contiene delle strutture per facilitare<br />

il ritorno linfo- venoso. La spremitura<br />

di questa struttura favorisce la pompa<br />

muscolare e dunque il ritorno del sangue<br />

ai distretti muscolari superiori. Fortemente<br />

consigliato dunque è iniziare la<br />

prevenzione verso la cattiva circolazione<br />

e ritenzione idrica dalla stimolazione<br />

del piede. Per questo l’allenamento<br />

propriocettivo è molto efficace:<br />

• esercizi monopodalici e/o in equilibrio<br />

su discosit o busu;<br />

• tavolette freeman;<br />

• tappeti elastici;<br />

• esercizi in deambulazione<br />

sull’avampiede;<br />

• rullaggi del piede (tacco- piantapunta).<br />

L’allenamento funzionale propriocettivo<br />

può essere un vero e proprio toccasana<br />

per la circolazione e l’eliminazione<br />

di scorie negli arti inferiori. Un’ultima<br />

considerazione: l’errore più frequente<br />

è quello di associare uno stress<br />

nutrizionale a quello motorio. È<br />

importante comportarsi in maniera<br />

equilibrata sia a tavola che in palestra.<br />

Inutile saltare i pasti, costringersi a diete<br />

eccessivamente povere in carboidrati.<br />

L’alimentazione deve essere corretta<br />

e contenere i suoi tre principi<br />

nutritivi nella giusta percentuale:<br />

60% carboidrati, 25% grassi, 15%<br />

proteine. Assolutamente consigliato<br />

affidarsi ad un professionista del settore<br />

(nutrizionista) piuttosto che al fai da te.<br />

Allo stesso modo in palestra è inutile<br />

allenarsi sette volte a settimana per un<br />

mese di seguito per poi abbandonare<br />

per un lungo periodo. E’ più corretto un<br />

allenamento bi/tri settimanale, seguiti<br />

da un preparatore fisico competente,<br />

che pianifica i giusti carichi di lavoro<br />

e tempi di recupero, per conseguire i<br />

risultati senza avere fretta e ricordando<br />

che solo la pazienza e la costanza<br />

porteranno a risultati sicuri e duraturi.<br />

Il TIRO A VOLO 31


QUI VALLE D’AOSTA<br />

AOSTA PREMIA<br />

I SUOI CAMPIONI<br />

Passerella di talenti per il sodalizio della Vallèe che chiede<br />

a gran voce un nuovo impianto per la pratica tiravolistica<br />

Testo di Chantal Vallet<br />

Si è svolta sabato 26 gennaio, presso<br />

il ristorante Il Castello di Montjovet la<br />

consueta cena sociale dell’Associazione<br />

tiro a volo Aosta. Centoventi i i<br />

partecipanti alla serata di premiazione<br />

della stagione agonistica 2012. Ospiti<br />

d’onore della serata il Presidente della<br />

Regione Valle d’Aosta Augusto Rollandin,<br />

unitamente all’Assessore al Turismo e<br />

allo Sport della Regione Valle d’Aosta<br />

Aurelio Marguerettaz: entrambi hanno<br />

confermato la volontà politica, ma<br />

soprattutto la necessità, di prevedere la<br />

nascita di un nuovo campo di tiro a volo<br />

in Valle d’Aosta, che rispecchi tutte le<br />

normative vigenti in termini di raccolta<br />

32 febbraio 2013 n.227<br />

dei residuali prodotti dall’attività e di<br />

impatto acustico. Nel loro intervento<br />

hanno anche ribadito quanto sia<br />

importante l’indice di gradimento della<br />

popolazione e dell’amministrazione<br />

comunale che ospiterà questo nuovo<br />

impianto sportivo. Da sottolineare la<br />

presenza del dottor Silvano Verdenelli,<br />

membro del Collegio Tecnico Giuridico<br />

della Federazione Italiana tiro a volo,<br />

che ha pronunciato un intervento molto<br />

interessante sul tema della costruzione<br />

di nuovi campi di tiro nel rispetto<br />

dell’ambiente e della popolazione<br />

residente. Silvano Verdenelli ha infatti<br />

ribadito quanto siano importanti, non<br />

Il Presidente della<br />

Regione autonoma<br />

Valle d’Aosta<br />

Augusto Rollandin<br />

riceve un omaggio<br />

dal Delegato<br />

regionale Fitav<br />

Marco Bianchi


L’intervento<br />

dell’Assessore Aurelio<br />

Marguerettaz<br />

L’intervento di Silvano<br />

Verdenelli<br />

Alla serata è intervenuto<br />

anche il Sindaco di<br />

Montjovet Rinaldo<br />

Ghirardi<br />

La premiazione del<br />

Presidente uscente della<br />

Società di Aosta Michele<br />

Monteleone<br />

solo per gli abitanti delle aree interessate,<br />

ma anche per la Federazione Italiana<br />

tiro a volo, l’attenzione all’impatto<br />

acustico e la raccolta di tutto il residuale<br />

prodotto dall’attività di tiro, precisando<br />

che queste sono condizioni assolutamente<br />

imprescindibili e obbligatorie per la<br />

messa in opera dei campi da tiro di<br />

nuova generazione. Erano presenti alla<br />

serata anche il Sindaco del Comune<br />

di Montjovet Rinaldo Ghirardi, con<br />

la vice Sindaco Daniela Stammena,<br />

e il Consigliere Comunale Massimo<br />

Bevilacqua. Ha aperto la serata il<br />

Delegato Regionale della Fitav Marco<br />

Bianchi che ha portato il saluto del<br />

Presidente Federale Luciano Rossi e<br />

ha chiesto un grandissimo applauso ai<br />

presenti per ricordare il campione Mario<br />

Riillo, scomparso da pochi mesi.<br />

Oltre settanta gli atleti che sono stati<br />

premiati per titoli vari conquistati sia<br />

in ambito regionale che nazionale e<br />

QUI VALLE D’AOSTA<br />

internazionale. Quattro i titoli italiani<br />

individuali conquistati in quattro diverse<br />

discipline, con Sandro Piacentini,<br />

campione Italiano di Prima categoria<br />

nella Fossa Olimpica cal. 20, Andrea<br />

Tabanelli, campione italiano categoria<br />

disabili sitting nella specialità Double<br />

Trap, Giovanna Pasello, campionessa<br />

italiana nella specialità Fintello e<br />

Livio Elli, campione italiano dei<br />

Veterani della Fossa Universale. Una<br />

premiazione speciale è poi stata<br />

riservata ai portacolori di Aosta che<br />

hanno conquistato ben due titoli italiani<br />

delle Società nella Fossa Olimpica,<br />

mettendo a segno un vero primato<br />

con la vittoria ai Campionati italiani<br />

intersocietari estivo e invernale del 2012,<br />

rispettivamente a Lonato (BS) e a Valle<br />

Aniene (RM). Il Presidente della Regione<br />

Augusto Rollandin e l’Assessore Aurelio<br />

Marguerettaz hanno consegnato una<br />

targa di riconoscimento e gratitudine ai<br />

Il TIRO A VOLO 33


QUI VALLE D’AOSTA<br />

campioni italiani Marco Bianchi, Stefano<br />

Pavan, Ugo Caldera, Sandro Piacentini,<br />

Giorgio Rampinini, Fabio Lorini, Walter<br />

Pellegrinetti, Graziano Cazzaniga, Luigi<br />

Matarazzo e Livio Elli. Durante la serata<br />

è avvenuto poi il passaggio ufficiale di<br />

consegne tra il Presidente uscente della<br />

Società aostana Michele Monteleone<br />

e il neo eletto Sandro Piacentini.<br />

Monteleone e Piacentni, insieme a<br />

Marco Bianchi, hanno proseguito la<br />

premiazione dell’attività federale 2012,<br />

che ha visto gli atleti appartenenti alla<br />

società <strong>Tiro</strong> a volo di Aosta conquistare<br />

complessivamente settantacinque<br />

medaglie individuali. Nel suo intervento<br />

il Delegato Regionale Fitav Marco<br />

Bianchi ha ribadito agli ospiti presenti la<br />

necessità di ottenere un nuovo impianto<br />

sportivo per il tiro a volo in Valle d’Aosta,<br />

anche a seguito della chiusura del campo<br />

di Aosta avvenuto nel mese di ottobre del<br />

2012. Rivolgendosi al Presidente della<br />

Regione Augusto Rollandin ha espresso<br />

tutto il suo rammarico per il fatto che i<br />

portacolori di Aosta dovranno affrontare<br />

una nuova stagione agonistica fuori<br />

dalla Valle. Nel 2013 l’Associazione tiro<br />

QUI EmiliA–romAGnA<br />

Il Campionato invernale di Fossa<br />

Olimpica dell’Emilia – Romagna<br />

ha preso il via con la prova in<br />

programma alla Società Nido Verde.<br />

Sulle pedane di Misano Albino Del<br />

Baldo ha conquistato la vetta della<br />

graduatoria con un luminoso 49/50<br />

davanti al 46 di Ugo Migani e ai<br />

44 di Celestino Navarra e Giuseppe<br />

Falcone. A Valloni di Cesenatico<br />

Franco Marconi e Massimo Urbini<br />

hanno totalizzato 25/25 ed hanno<br />

preceduto i 23 di Ariele Mariani,<br />

Vincenzo Grandi, Giovanni Boni<br />

e Graziano Cantoni. Nella terza<br />

prova a Casalecchio di Reno,<br />

invece, il Seconda Mirco Giardini ha<br />

totalizzato 47/50 precedendo Ivan<br />

Rossi (46), Oliviero Ercolani (45) e<br />

Andrea Bussolati (43).<br />

34 febbraio 2013 n.227<br />

a volo Aosta si troverà infatti costretta<br />

a svolgere la propria attività federale<br />

appoggiandosi ad altre Società del<br />

vicino Piemonte. Rivolgendosi poi<br />

all’Assessore allo sport e turismo Aurelio<br />

Marguerettaz, Bianchi ha anche messo in<br />

risalto come il tiro a volo, oltre a portare<br />

in Valle numerosi successi, sia anche<br />

in grado di creare turismo, facendo<br />

lavorare le attività ricettive della Valle<br />

e pubblicizzando la casa da gioco di<br />

Saint Vincent, sponsor ufficiale della<br />

compagine rossonera.<br />

QUI lAZio<br />

Testo di Gianmarco Betti<br />

Gigi Benorino, fan del<br />

sodalizio aostano, riceve<br />

un riconoscimento dal<br />

Delegato regionale<br />

Marco Bianchi<br />

Si è svolta a Vetralla la prima prova del Campionato<br />

invernale regionale del Lazio di Fossa Olimpica che ha visto<br />

misurarsi oltre 150 tiratori. In Eccellenza ha vinto Federico<br />

Fanali con 49/50 davanti ai 45 di Andrea Pagliaricci e<br />

Vaero Grazini. Con 44 bersagli utili ha concluso Francesco<br />

Pio davanti al 42 di Daniele D’Amico. In Prima categoria<br />

ha svettato Roberto Bizzoni con 47 centri davanti ai 46 di<br />

Giacomo Orlandi, Marco Santini, Attilio Mancini, Arturo<br />

Antonio Di Giovanni, Simone Gissi, Massimo Mattioli,<br />

Paolo Stival e Marco Gazzella. In Seconda categoria ha<br />

vinto Emiliano Fedeli: con 46/50 ha preceduto di misura<br />

Stefano Bocci, Francesco Vicari e Attilio Forcatura. Michele<br />

Santangelo e Antonio Andreassi hanno svettato in Terza<br />

categoria con 45/50 davanti ai 44 di Roberto Fusti, Roberto<br />

Andrenacci, Giovanni Fabi e Francesco Di Folco. Leonardo<br />

Tosto (44/50) ha vinto nel Settore giovanile, Romina<br />

Giansanti ha svettato nella gara delle Ladies con 43/50,<br />

mentre Calogero Santarcangelo (43/50) e Stefano Bocci<br />

(45/50) hanno prevalso rispettivamente tra i Veterani e i<br />

Master.


GIRO DI BOA PER<br />

L’INVERNALE DI TRAP<br />

È battaglia serrata in Lombardia dopo le prime quattro prove della sfida<br />

stagionale della disciplina regina in vista della finalissima del Concaverde<br />

Così si presentava il<br />

Concaverde di Lonato nel<br />

corso della manche di<br />

selezione dell’invernale<br />

di Trap nella giornata di<br />

domenica 19 gennaio<br />

Testo e foto di Giorgio Steccanella<br />

È squillata l’ora delle “wild card” per il<br />

Campionato regionale invernale 2013<br />

della Lombardia della Fossa Olimpica.<br />

Ciò significa che siamo al giro di boa<br />

del circuito in vista della finalissima del<br />

24 febbraio al Concaverde. Quattro<br />

delle otto prove sono già in archivio.<br />

Un archivio aperto, s’intende, che<br />

continuerà ad arricchirsi di risultati<br />

con tante performance ancora tutte<br />

da scrivere, che daranno una brusca<br />

accelerata a questo circuito regionale<br />

già di per sé ricco di emozioni dove,<br />

giornata dopo giornata, i colpi di scena<br />

non mancheranno certo.<br />

Il periodo più ostico sotto il profilo<br />

meteorologico ce lo stiamo lasciando<br />

alle spalle con neve, nebbia, freddo<br />

pungente a caratterizzare costantemente<br />

queste prime quattro uscite stagionali<br />

che contano.Alcuni tiratori, per meglio<br />

carburare e quindi dare il meglio di sé,<br />

hanno disatteso alcune prove e sono<br />

pronti a tornare a tempo pieno.<br />

Questo la dice lunga sull’attesa e le<br />

perplessità che vivono anche coloro che<br />

QUI LOMBARDIA<br />

momentaneamente occupano le posizioni<br />

alte delle varie classifiche. Da adesso<br />

in poi il gioco si fa davvero duro, con<br />

più che ipotizzabili rimescolamenti delle<br />

carte fino all’ultima giornata, quando<br />

la forma dei tiratori sarà, per così<br />

dire, al massimo. Ci aspettano dunque<br />

entusiasmanti momenti di sport, anche<br />

se è doveroso fare un plauso a quanti<br />

queste prime quattro prove del circuito<br />

invernale lombardo di Fossa Olimpica<br />

le hanno vissute tutte da protagonisti:<br />

cosa che di pèr se va già oltre al risultato<br />

acquisito. Alcuni tiratori, che vedremo<br />

se sapranno riconfermarsi o meno nel<br />

rush finale che vale il titolo regionale di<br />

categoria, hanno però voluto e saputo<br />

conquistarsi il proscenio brillando di luce<br />

propria in cima alle varie classifiche,<br />

tanto da assicurarsi anzitempo un posto<br />

nella finale. Ci riferiamo naturalmente<br />

alle “wild card” riscosse da Claudio<br />

Armiraglio e Dario Premoli tra gli<br />

Eccellenza/Prima, Tiziano Tamburelli<br />

e Sergio Tarzia Denti tra i Seconda e<br />

dai Terza categoria Michele Piancone<br />

Il TIRO A VOLO 35


QUI LOMBARDIA<br />

e Giacomo Segala. Ma andiamo a<br />

pesare queste “wild card” che, se di fatto<br />

proiettano i loro detentori direttamente<br />

alla finale, per contro li costringono<br />

moralmente a dimostrare agli altri tiratori<br />

di averle meritate a pieni voti.<br />

Cosa questa forse ancor più ardua, visto<br />

che minimi scarti, lo scorporo delle due<br />

gare meno performanti e la verve di tanti<br />

tiratori in piena corsa per gli scudetti<br />

regionali di categoria sono in agguato.<br />

Alcuni esempi a iniziare dalla Zona<br />

Ovest, dove il plurititolato Claudio<br />

Armiraglio viaggia a stretto contatto di<br />

gomito con Antonio Scarfò e Renato<br />

Mantoan. Ma la situazione non mette<br />

certo al riparo questi nomi illustri del<br />

tiravolismo lombardo dai sicuri attacchi<br />

di tiratori del calibro di Roberto Casale,<br />

Danilo Aceto e Giovanni Inversini, che<br />

una candidatura al podio finale sanno<br />

di averla nelle loro corde. Stesso dicasi<br />

tra i Seconda, con Tiziano Tamburelli,<br />

Dario Righi, Giancarlo Rubecca, Mario<br />

Savino, Armando Zinetti, Carlo Zavattaro<br />

e Mario Scattini che al momento se<br />

la passano bene, pur consapevoli che<br />

tiratori come Guido Fabiano Bigotto,<br />

Cosimo Spanò e Daniele Borghi<br />

non staranno certo a guardare. Una<br />

nota speciale per l’onnipresente e<br />

sportivissimo Diego Megale, al quale il<br />

titolo regionale andrebbe dato fin d’ora<br />

36 febbraio 2013 n.227<br />

“ad honorem”.<br />

La più affascinante delle categorie, quella<br />

dei Terza, irrompe prepotentemente con<br />

un seguito di protagonisti di eccellenza.<br />

Se Michele Piancone ne è al momento il<br />

portabandiera, non sono certo da meno<br />

Alfio Aguiari, Antonio Balbi, Domenico<br />

Di Biase, Sergio Roberto Rametta,<br />

Sebastiano Palumbo, Massimo Mirarchi e<br />

via discorrendo. Il tutto, però, aspettando<br />

il rigurgito d’orgoglio di Giovanni<br />

Gregori, Giorgio Bignasca, Giuliano<br />

Vale, Giovanni Gastaldi, Mario Longhin<br />

e Francesco Fusco. Uno sguardo adesso<br />

alla zona Est dove, tra gli Eccellenza/<br />

prima, pare si giochi ormai a carte<br />

scoperte con Dario Premoli, Cristian<br />

Filippi e Roberto Armani quali papabili<br />

della vigilia, seppure per tutti loro sarà<br />

bene non trascurare Fabrizio Salvini,<br />

Renato Ferrari, Leonello Cappa, Sergio<br />

Dragoni e un imprevedibile Giacomo<br />

Galesi, tornato già dalla metà della<br />

passata stagione a esprimersi secondo gli<br />

standard ai quali ci aveva abituato.<br />

Molto più che outsider sono inoltre<br />

Luciano Minelli, forse il più gettonato<br />

della categoria, Ugo Sabatti e<br />

Marco Minini che, con un poco di<br />

concentrazione in più durante le gare,<br />

potrebbe davvero stupirci con effetti<br />

speciali. Seconda categoria all’insegna<br />

di Sergio Tarzia Denti, Ugo Rovetta,<br />

Un’altra immagine del<br />

Concaverde di Lonato nel<br />

corso della manche di<br />

selezione dell’invernale<br />

di Trap nella giornata di<br />

domenica 19 gennaio


Claudio Armiraglio,<br />

per la zona ovest della<br />

Lombardia, è già tra i<br />

detentori della wild card<br />

per la finalissima del 24<br />

febbraio<br />

Anche Cristian Filippi<br />

nella zona est domina<br />

la graduatoria degli<br />

Eccellenza in vista<br />

del rush finale del<br />

Concaverde<br />

QUI LOMBARDIA<br />

Giuseppe Grasso, Daniele Gatti,<br />

Gianbattista Bassini, Agenore Lorenzini,<br />

Giovanni Ferrari e Damiano Paneroni.<br />

Questa l’istantanea del momento, con<br />

mimetizzati alle loro spalle tiratori<br />

in grado di salire sul podio come<br />

Giuliano Giosuè Alberti, Massimo<br />

Fanzaghi, Angelo Dalceri, Mario<br />

Fusarri e l’incognita Enrico Massardi,<br />

che sappiamo essere in grado di far<br />

decisamente meglio. Sempre più arduo<br />

esprimersi sulla stupenda corazzata dei<br />

Terza categoria dove fare pronostici<br />

è praticamente impossibile. Allo stato<br />

attuale, Giacomo Segala e Gian Luigi<br />

Pezzaioli veleggiano, tallonati dappresso<br />

da una “folla” di validi avversari come<br />

Giuseppe Pietta, Roberto Favalli, Ernesto<br />

Ferrari, Gianni Martelli, Luca Morabito,<br />

Ivan Cavenati e Giorgio Pezzaioli, giusto<br />

per fare alcuni nomi. Da spettatori, non<br />

ci resta che attendere si rialzi il sipario<br />

e goderci la trama di questo thriller dai<br />

tanti rivoli ancor troppo numerosi che<br />

pian piano vanno formando un fiume.<br />

Alla sua “piena”, prevista appunto per<br />

domenica 24 febbraio al Concaverde<br />

di Lonato, non mancheremo certo di<br />

gustarci il finale.<br />

Il TIRO A VOLO 37


QUI SIC<strong>IL</strong>IA<br />

<strong>IL</strong> TRAP ISOLANO<br />

SPRIZZA SCINT<strong>IL</strong>LE<br />

Più di trecento partecipanti al primo doppio round per un circuito<br />

regionale che nelle tre prove disputate ha già individuato i suoi campioni<br />

Più che legittima la soddisfazione<br />

espressa sul rinnovato sito internet del<br />

Comitato regionale della Trinacria<br />

dal Presidente Giuseppe Di Giorgi<br />

per il responso delle prime prove del<br />

circuito invernale siciliano di Fossa<br />

Olimpica. La Sicilia è infatti partita<br />

alla grande in questo 2013: nella<br />

prima prova del Campionato del 13<br />

gennaio sono state più di trecento<br />

le presenze. Per la precisione: 136<br />

a Mazara e 166 a Nizza. A Nizza<br />

è stato Alfio Aparo a comporre il<br />

miglior risultato: il suo 46/50 ha<br />

costretto ad un pur onorevolissimo<br />

piazzamento i 45 degli Eccellenza<br />

Adriano Avveduto e Gianluca Viganò,<br />

del Prima Pietro La Bella e del Seconda<br />

Emilio Gallitto. Di pregio anche i 44<br />

di Salvatore Dell’Aquia, Calogero<br />

38 febbraio 2013 n.227<br />

Gibiino, Antonino Battaglia, Rosario<br />

Sapienza, Giuseppe Augugliaro,<br />

Orazio Finocchiaro e Gaetano<br />

Licciardello. A Mazara è stato invece<br />

il possente 48/50 dell’Eccellenza<br />

Massimo Cafiero a conquistare la vetta<br />

della graduatoria. Con 46 si sono<br />

assicurati le piazze d’onore i Prima<br />

Maurizio Annaloro e Vincenzo Foderà<br />

davanti ai 45 di Francesco Gorgone,<br />

Giuseppe Testa, Nicolò Falsitta e Paolo<br />

Putano. Tra le squadre è stato il team<br />

di San Demetrio a svettare a Nizza,<br />

mentre Torretta e Marsala hanno<br />

occupato la prima posizione nella<br />

sede trapanese. Nella seconda tornata<br />

di prove della settimana successiva<br />

si è assistito immediatamente ad un<br />

sensibilissimo incremento qualitativo<br />

dei punteggi rispetto alle manche<br />

Massimo Cafiero è stato<br />

il dominatore della<br />

prima prova del circuito<br />

sicliano di Trap dell’area<br />

occidentale


Adriano Avveduto,<br />

autore di un formidabile<br />

en-plein nella prova di<br />

Rosolini<br />

Saro Avveduto premia il<br />

figlio Adriano, vincitore<br />

della manche di Rosolini<br />

di esordio. A San Demetrio il Prima<br />

categoria Salvatore Dell’Aquia ha<br />

infatti composto un perfetto 50/50<br />

precedendo il solido 47 di Calogero<br />

Gibiino e i 46 di Sebastiano Fazio,<br />

Gaetano Licciardello, Gaetano<br />

Maurizio Arcidiacono, Alessandro<br />

Midolo e Giuseppe Augugliaro. Sfida<br />

praticamente in famiglia nel parallelo<br />

confronto di Enna - caratterizzato da<br />

una nebbia “padana” - con Fabio<br />

Sollami in vetta alla graduatoria grazie<br />

ai suoi 48 centri davanti al 47 del<br />

fratello Pierluigi. Vincenzo Foderà<br />

e Paolo Putano hanno concluso con<br />

QUI SIC<strong>IL</strong>IA<br />

46 centri davanti ai 45 di Calogero<br />

La Sala e Rosolino “Roly” Giliberti.<br />

Vero e proprio show tiravolistico<br />

del fuoriclasse Adriano Avveduto<br />

a Rosolini nella prova dell’ultimo<br />

weekend di gennaio. L’Eccellenza di<br />

Modica ha totalizzato 49/50 ed ha<br />

preceduto il bel 47 di Nicola Calabrò<br />

e i 46 di Orazio Finocchiaro e Sergio<br />

Pappalardo. A Terrasini, nella prova<br />

relativa alla Sicilia orientale, ha vinto<br />

invece Giuseppe Lotà con un solido<br />

48/50 davanti ai 47 di Rosolino<br />

Giliberti, Paolo Putano e Giuseppe<br />

Filippo Correnti.<br />

Il TIRO A VOLO 39


FEDERAZIONE<br />

Il calendario agonistico<br />

dell’attività nazionale del<br />

2013 debutta il prossimo 10<br />

febbraio con il Campionato<br />

sperimentale di tripletto<br />

della specialità del Compak<br />

Sporting: la sede della<br />

prima competizione ufficiale<br />

della stagione avrà come<br />

40 febbraio 2013 n.227<br />

L’AGENDA DEL TIRATORE<br />

palcoscenico gli impianti della<br />

società Romagna Sporting di<br />

Misano. Il 16 febbraio, con<br />

le qualificazioni alla finale<br />

invernale delle tre discipline<br />

olimpiche riservate ai tiravolisti<br />

in divisa, debutterà anche<br />

l’impianto di Valle Aniene,<br />

mentre nell’arco del mese<br />

ATTI UFFICIALI<br />

AVVISO IMPORTANTE<br />

Tutti gli atleti (agonisti ed amatori) che disputano gare, nel caso in cui debbano assumere farmaci, devono essere<br />

in possesso del modulo di trasmissione della “Dichiarazione di uso terapeutico di sostanze vietate o metodi<br />

proibiti”(DUT).<br />

La ““Dichiarazione di uso terapeutico di sostanze vietate o metodi proibiti”(DUT) deve essere spedita per Raccomandata<br />

A/R all’Ufficio di Procura Antidoping del CONI (Stadio Olimpico, Curva Sud, Gate 23, Secondo<br />

piano, 00194 Roma):<br />

• Per gli atleti non soggetti a TUE (Richiesta di Esenzione ai Fini Terapeutici), la DUT va inviata entro 7 giorni •<br />

lavorativi dalla data di sessione del prelievo ed è soggetta a revisione ed accettazione da parte dell’organismo<br />

deputato al controllo della documentazione; il mancato riconoscimento della reale necessità medica al trattamento<br />

indicato comporta l’attivazione di un procedimento disciplinare.<br />

• Per Glucocorticosteroidi (Cortisonici) utilizzati per via non sistemica, la DUT va presentata nel momento in cui<br />

si inizia la somministrazione, sono interessati tutti gli Atleti compresi quelli inseriti nel Gruppo Registrato ai Fini<br />

dei Controlli (RTP).<br />

Si ribadisce che gli atleti inseriti nell’RTP, nel caso in cui debbano assumere farmaci, devono compilare la TUE.<br />

Nel caso in cui il Comitato per l’Esenzione ai Fini Terapeutici”(CEFT) approvi la TUE, l’Atleta può cominciare<br />

il trattamento farmacologico soltanto dopo aver ricevuto la notifica di autorizzazione da parte del CEFT. Si fa<br />

eccezione per i casi in cui l’intervento farmacologico si configuri quale trattamento di emergenza indispensabile<br />

per le condizioni di salute dell’atleta; in questo caso l’autorizzazione può avere validità retroattiva.<br />

Per prendere visione del “Regolamento Antidoping” e la relativa modulistica, collegarsi sul sito federale www.<br />

fitav.it , cliccare sul link in basso. Una volta aperta la Home Page del sito www.coni.it , scorrere la colonna laterale<br />

sinistra fino alla voce Antidoping e cliccarla.<br />

Si prega di prenderne visione e si raccomanda la massima cura e scrupolosità.<br />

Per qualsiasi ulteriore informazione, contattare il Medico Federale dr. Francesco Fazi 335333670 e l’Ufficio<br />

Antidoping FITAV al numero 06.45235213.<br />

AVVISO A TUTTE LE SOCIETÀ<br />

La Federazione per effettuare con sicurezza e velocemente i pagamenti a vario titolo alle Società Sportive ad<br />

essa affiliate deve utilizzare lo strumento del bonifico bancario. E’ quindi necessario che le Società inviino urgentemente<br />

i propri dati bancari secondo il seguente schema registrandosi ai servizi web del sito www.fitav.it:<br />

Denominazione Società<br />

Intestatario del Conto Bancario<br />

Istituto di Credito<br />

Numero Conto Corrente<br />

IBAN<br />

ABI CAB CIN<br />

Inviando gli stessi via mail all’indirizzo amministrazione@fitav.it o via Fax al n. 06 3233791<br />

di febbraio prenderà il via<br />

anche il cartellone dell’elica<br />

(con la prima prova del<br />

circuito tricolore a Bologna<br />

dal 22 al 24) e a Vetralla,<br />

il 24 febbraio, si disputerà<br />

il Campionato invernale<br />

individuale e intersocietario di<br />

Compak Sporting.


<strong>IL</strong> TIRO A VOLO<br />

ALL’UNIVERSITÀ<br />

Dal 16 gennaio il tiro a volo è entrato a far parte<br />

di quelle materie che potranno essere inserite nel<br />

piano di studi degli studenti del terzo anno della<br />

Facoltà di Scienze Motorie dell’Università romana<br />

di Tor Vergata, con la possibilità di acquisire<br />

due crediti formativi. L’incontro di presentazione<br />

del corso, organizzato dai docenti del Comitato<br />

Scientifico dell’Ateneo capitolino, presieduto<br />

dal Presidente della Facoltà di Scienze Motorie<br />

Professor Antonio Lombardo, e dalla Fitav ha<br />

richiamato nell’aula magna della Facoltà oltre cento<br />

studenti che hanno assistito ad una discussione<br />

sulla teoria e la metodologia della ricerca,<br />

l’ottimizzazione delle prestazioni, i carichi di<br />

allenamento e le metodologie inerenti la pratica<br />

di tiro. Testimonial della giornata è stato Marco<br />

Sablone, atleta del Gruppo Sportivo delle Fiamme<br />

Oro e studente di Sciente Motorie dello stesso<br />

Ateneo, che lo scorso anno si è diplomato campione<br />

del mondo universitario nello Skeet in Russia. A<br />

Sablone è spettato il compito di raccontare ai<br />

compagni di corso la sua esperienza tiravolistica<br />

e, cosa più importante, come poter conciliare<br />

l’impegno sportivo con lo studio, obiettivo principale<br />

degli studenti universitari. Il corso universitario<br />

di tiro a volo prenderà il via nei mesi di marzo<br />

e aprile. Altrettanto miliare è stata l’istituzione di<br />

un Centro Studi scaturita da una riunione tra la<br />

delegazione della Fitav, guidata dal Presidente<br />

Luciano Rossi e composta dal Vice Presidente Paolo<br />

Fiori, dal medico federale dottor Francesco Fazi,<br />

dal Commissario Tecnico della Fossa Universale<br />

dottor Sandro Polsinelli, dal Responsabile<br />

delle Squadre Azzurre Mario Magnanini e dal<br />

Preparatore Atletico professor Fabio Partigiani, ed il<br />

Comitato Scientifico, rappresentato dal Presidente di<br />

Facoltà Lombardo e dai docenti Stefano D’Ottavio,<br />

Calogero Foti, Mario Esposito, Giuseppe Annino,<br />

Elvira Padua e Francesca Neroni. “La creazione di<br />

questo Centro Studi – ha commentato il Presidente<br />

Rossi – testimonia la ferma convinzione, mia e<br />

di tutto il Consiglio Federale, che la ricerca e lo<br />

studio siano l’unica vera strada di crescita. Per<br />

affrontare seriamente una disciplina sportiva si<br />

deve programmare tutto e non lasciare spazio<br />

all’improvvisazione. Non si vince per caso. Lo<br />

si fa solo pianificando tutti i particolari in modo<br />

scientifico”.


<strong>IL</strong> TIRO A VOLO<br />

ALL’UNIVERSITÀ

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